E’ uno dei personaggi più belli
dell’intera saga lucasiana e per adesso anche l’unico confermato
nel prossimo Episodio VII. R2 D2 è il primo, e al momento unico,
personaggio realmente confermato in Star
Wars Episodio VII, primo appuntamento di
JJ Abrams con una nuovo trilogia ambientata nel
mondo di Guere Stellari. A darci la conferma della partecipazione
del droide blu e bianco al film ci ha pensato JJ stesso che ha
posato in una foto in cui appare insieme al robot e a
Kathleen Kennedy, presidente della LucasFilm.
La pre-produzione
di Star Wars Episodio VII è entrate
nel vivo già da molte settimane, tanto che sono già stati avviati i
casting per i due nuovi protagonisti, quindi difficilmente chi non
è stato ancora coinvolto avrà un ruolo nel prossimo capitolo della
saga, considerato che le riprese dovrebbero essere oramai
imminenti. Rimane comunque il dubbio, visto che è solo una
dichiarazione di Jackson e non un comunicato
ufficiale della produzione.
Se è vero che anche i grandi
classici hanno bisogno di qualche ritocco per resistere all’usura
del tempo, la storia del cinema ha sempre fatto sua questa regola,
attualizzando ed aggiornando anche i suoi mostri sacri. Perciò non
stupisce affatto che anche Carrie, capolavoro del
1976 del maestro Brian De Palma , sia passata sotto i ferri
del lifting di celluloide, pronta a tornare per terrorizzare i
giovani teenagers del nuovo millennio.
Le vicende della timida adolescente
dotata di poteri telecinetici, simbolo ideale dei reietti e dei
diversi, trae origine dal romanzo d’esordio del 1974 del maestro
dell’orrore Stephen King, che ha visto purtroppo nel corso
degli anni la sua creazione stravolta e manipolata, prima sul
grande schermo con la versione (seppur abbastanza fedele) di De
Palma, ed in seguito in un ridicolo musical a Brodawy nel 1988 ed
infine in un primo reake televisivo del 2002. Perciò, quando nel
maggio del 2012 la MGM annuncia l’intenzione di resuscitare
nuovamente il plot sulla giovane piromane del ballo di fine anno,
molti dimostrano il loro scetticismo dinnanzi a questi rischioso
progetto. Ma ecco che, proprio in seguito all’uscita americana
della pellicola, i primi pareri sembrano gridare al miracolo,
infondendo un po’ di speranza in quanti avevano tremato di fronte
ad una nuova profanazione di un’opera simbolo di almeno una
generazione di horror-dipendenti.
Innanzitutto, così come a
dichiarato il brillante produttore Kevin Misher, questa
nuova versione di Carrie vuole essere non remake
dell’opera di De Palma, quanto il primo e più fedele adattamento
del romanzo di King. La sceneggiatura di Roberto
Aguirre-Sacasa (Glee), cerca di trasportare le
terribili quanto toccanti vicende della protagonista nell’America
contemporanea, dove il disagio adolescenziale che permea il libro
d’origine possa essere accresciuto dal rapporto con le nuove
tecnologie.
La scelta riguardo la direzione di
un progetto così delicato è stata dura, ma alla fine la MGM ha
deciso di optare per Kimberly Pierce, già pratica di
problematiche adolescenziali ed umani con il successo da Oscar di
Boys Don’t Cry (1999) e Stop-Loss
(2008). In quanto donna poi, la regista ha instaurato un
profondo filing con la sua protagonista, dando così alla pellicola
un tocco di estrema genuinità. A raccogliere la gravosa eredità che
fù di Sissy Spacek nel ruolo di Carrie, la decisone è stata
altrettanto delicata, ma alla fine è stata scelta la giovane
Chloë Grace Moretz, piccola stella nascente del firmamento
hollywoodiano, che malgrado la sua giovane età può vantare già una
carriera di tutto rispetto, sia nel cinema d’autore (Hugo
Cabret, Le paludi della morte, Dark
Shadows) che in quello propriamente horror (Amityville
Horror,The Eye,Blood Story), senza
dimenticare il personaggio di Hit-Girl nell’esilarante
Kick-Ass. Infine, a completare la rosa è stata
chiamata nientemeno che Julianne Moore nel ruolo di
Margareth, la bigotta e spietata madre di Carrie, mirabilmente
consacrata sul grande schermo da Piper Laurie e qui in
procinto di assumere un ruolo di ancor maggior spessore. Insomma,
gli ingredienti paiono esserci tutti, ma come ben sappiamo, un
piatto non può dirsi degno finché non viene servito, e quindi
attendiamo con trepidazione la nuova data di uscita italiana
fissata per il 9 gennaio, sperando nel frattempo che non si tratti
dell’ennesima minestra riscaldata.
E’ stato presentato a Roma il film
La mafia uccide solo
d’estate (GUARDA IL TRAILER),
esordio alla regia cinematografica di Pierfrancesco
Diliberto, meglio conosciuto dal pubblico come
Pif.
Alla conferenza erano presenti,
oltre al regista, Cristiana Capotondi, gli sceneggiatori
Michele Astori e Marco Martani, i produttori di
Wildside Mario Gianani e Lorenzo Mieli, il produttore
di Rai Cinema Paolo del Brocco.
Pif ha spiegato come e da
dove è nata l’idea del film:
“Non mi sono ispirato a nessun
film in particolare, mi sono fatto forte del fatto che, dopo aver
girato parecchie puntate del Testimone ( programma scritto, girato
e condotto da lui) sulla mafia, mai nessuna persona che ho
intervistato si è lamentata del fatto che parlassi dei loro parenti
o di ciò che gli era accaduto. Il film nasce dopo che, essendomi
trasferito a Milano, tutti mi chiedevano di raccontare della mafia
a Palermo, mia città natale. A forza di raccontare la mia visione,
ho deciso di approfondire l’argomento, scoprendo che, leggendo
documenti e guardando video di allora, sembra tutto evidente
rispetto a quello che emergeva in quei momenti. La gente all’epoca
non si ribellava perché ad alcuni conveniva, altri avevano paura
della pericolosità della mafia e la rinnegavano. Questa cosa a noi
palermitani ci ha protetto da una parte, dall’altra ci ha fatto
svegliare all’improvviso fino al 1992, con l’omicidio di Falcone e
Borsellino.(…) Così abbiamo inventato la storia di Arturo, ispirata
alla mia vita, cercando di incastrarla ai fatti realmente accaduti
in quegli anni. Grazie alle teche Rai, siamo riusciti a trovare
moltissimi documenti da usare per la sceneggiatura.”
Anche i due sceneggiatori,
Michele Astori e Marco Martani, hanno espresso la
loro opinione:
Marco Martani: “E’ stato
complesso riuscire ad unire la commedia con fatti emotivamente
molto coinvolgenti. Grazie a tutti i documenti trovati, siamo
riusciti a raccontare esattamente ciò che dicevano i mafiosi
realmente, che sembrano battute di sceneggiatura ma in realtà erano
le vere battute dei mafiosi. Questo tono del film è stato il reale
tono che l’ambiente mafioso, che impauriva ma nello stesso tempo
sorridere.”
Michele Astori: “ Questa
storia mi appartiene, venendo anche io da Palermo. Ci siamo chiesti
si può ridere della mafia? All’inizio c’era un po’ di
preoccupazione sul fatto di scherzare su questo argomento,
Pif ha pensato che il fatto che lui fosse palermitano potesse
far passare liscia la cosa. Il punto chiave del film è anche
riuscire a raccontare un mondo siciliano che viene poco raccontato.
La borghesia piccola e media che vive a contatto con la mafia, ma
che se ne ricorda solo quando il delitto lo sfiora. Speriamo che
questo messaggio passi.”
È stato poi chiesto a Pif secondo
lui quale percezione avranno i giovani di questo film e che effetto
ha la sua satira sul pubblico”
“Immagino che ci sia sorpresa,
la speranza è che si pensi che tutto ciò che ho raccontato non
accada più. Oggi la mafia sembra meno potente, ma proprio per
questo bisogna combatterla ancora di più. Con questo film chiedo
che la lotta continui, ovunque nello stesso modo. (…) Con la satira
attiri molto più pubblico,banalmente un ragazzino fa fatica a
vedere un film più classico. Quando la satira non offende la
tragedia va bene. Ci sono molte scene che ti attirano, rimani
scioccato per l’evento che accade e poi dopo ridi di nuovo.(…)
voglio essere ottimista sulla situazione attuale, Falcone e
Borsellino sono diventati tali anche perché lo Stato li aveva
isolati, la loro ostinazione veniva ancora di più evidenziata. Per
me le cose sono un po’ migliorate, la gente denuncia di più.(…) Noi
abbiamo girato due settimane a Palermo senza pagare il pizzo grazie
all’aiuto dell’associazione AddioPizzu. Questo è un invito a
lottare contro queste cose.”
Cristiana Capotondi,
co-protagonista nel film, ha espresso il suo punto di vista
rispetto al film:
“E’ stata un’esperienza
particolare, perché è un film che parla della storia del nostro
paese, in particolare di un pezzo di storia alla quale non si può
prescindere visto quello che stiamo vivendo oggigiorno. Scoprire
come queste persone possano aver contaminato un’ intera regione e
un intero paese mi incuriosisce molto.(…) Nel ’92 avevo 12 anni ,
mi ricordo quel periodo perché per effetto della tensione dei miei
genitori io avevo paura, avevo come la percezione che lo Stato non
potesse rispondere a questi attacchi. Quando ho letto questa
sceneggiatura ho pensato che fosse la migliore idea che avessi
letto in questi anni e ho deciso che volevo farne parte.
Credo sia stato fondamentale riuscire a raccontare in modo leggero
questi avvenimenti. Riesci a ridere ma allo stesso tempo riesci a
capire la drammaticità dell’esperienza che si sta raccontando.(…) I
personaggi sono talmente tanto umanizzati che il loro sacrificio è
ancora più alto. Sono delle vite che è interessante raccontare e il
modo in cui sono state rese arriva ai giovani, grazie alla
leggerezza usata da una persona che sa parlare il loro linguaggio
come Pif”
Infine, si sono espressi i
produttori di Wildside che hanno accettato con entusiasmo
questo progetto, credendo che rispecchi benissimo le
caratteristiche della loro casa di produzione.
Arriva in edizione
blu-ray il film After Earth con
protagonista Will Smith che ritorna a recitare insieme al figlio
dopo il successo de La ricerca della
felicità di Gabriele Muccino.
Recensione
M. Night
Shyamalan torna sul grande schermo con uno sci-fi che
ha alla base della sua storia l’analisi dei rapporti tra padre e
figlio, ricedendo quindi in pieno nella poetica dell’autore di
Philadelphia. After Earth è un
viaggio su un pianeta sconosciuto e una ricerca di sentimenti e
relazioni che i protagonisti non pensavano di riuscire a
costruire.
Il Pianeta Terra ha esaurito le sue
risorse e il genere umano è stato costretto a “traslocare” in altri
luoghi. Questi posti, sconosciuti prima, si rivelano essere
popolati da tremendi mostri, gli Orse, che pur essendo ciechi
riescono a percepire la paura della loro preda. Tra i ranger
addestrati per fronteggiarli, Cupher Raige è una vera leggenda:
dotato di una particolare capacità che gli permette di controllare
la sua paura, è uno spettro che si avvicina agli Orse senza essere
avvertito le li uccide. Il grande combattente però è un padre
severo e un po’ freddo, incapace di instaurare un vero rapporto con
il figlio che cerca a tutti i costi di attirare la sua attenzione.
Quando, a seguito di un incidente, si troveranno sperduti su un
pianeta ostile, dovranno imparare a fare squadra per riuscire
a sopravvivere.
Dopo i due flop
di E Venne il
Giorno e L’Ultimo Dominatore
dell’Aria, Shyamalan era atteso al varco da tutti i
fan che l’hanno amato alla follia nella prima e brillante parte
della sua carriera. Purtroppo però After Earth delude
tutte le attese, confermando una crisi creativa del regista che per
la seconda volta attinge a storie non sue e si “presta” a girare il
film di qualcun’altro. Pur avvertendo che dietro alla
macchina da presa c’è Shyamalan, che non rinuncia a inserire nel
suo film l’ingenua rappresentazione dei buoni sentimenti che così
splendidamente lo caratterizza, il film resta impantanato in una
sceneggiatura scritta male, che pur presentando tutti gli step che
caratterizzano la classica storia iniziatica associata alla
ricostruzione del legame padre figlio, non riesce in nessun momento
a coinvolgere davvero lo spettatore. Si arriva anzi addirittura a
sorridere di personaggi un po’ troppo naive, persino per il buon
Night, che in passato ha fatto della semplicità e dell’immediatezza
la sua carta vincente.
Nulla da dire agli effetti visivi,
molto verosimili e mixati in maniera omogenea con le riprese dal
vero, tuttavia non sono un paio di scimmie in CGI a fare a bellezza
di un film che sembra davvero uno spreco di energie. Demerito della
storia scritta da Will
Smith? O forse dei due protagonisti, lo stesso Smith
con il figlio Jaden? O ancora magari di Shyamalan
che non ha più il coraggio di raccontare una storia sua?
After Earth è un film
che per quanto sia ambizioso, vola basso per risultato finale,
riscuotendo più battute e sorrisi involontari che ammirazione per
la storia di coraggio che pur racconta.
Commento
all’edizione: L’edizione blu-ray di After Earth è di
ottima qualità soprattutto per quel che concerne la riproduzione
dei lungometraggio. La risoluzione ad alta qualità permette di
godere appieno l’enorme lavoro del film sugli effetti visivi per
rendere vive alcune delle creature presenti nel film. L’immagine in
CGI mantiene visivamente una qualità ed un’accuratezza
sorprendente, nonostante l’alta definizione e la masterizzazione in
4 K. Molto curato e appagante è invece la traccia Dolby che fa da
giusto contro canto alle immagini mozzafiato del film. Grande
spazio è inoltre regalato ai contenuti extra davvero incredibili,
tra cui vanno menzionati 1000 anni in 300 secondi – esterni con il
cast, i luoghi del film, e l’inizio alternativo.
Il Passato, candidato
all’Oscar per l’Iran, uscirà tra due giorni in Italia. Ecco il
trailer del film di Asghar Farhadi che è valso alla protagonista
Bérénice Bejo il premio come Migliore Attrice a Cannes.
Prodotto e interpretato da
Brad Pitt e diretto dal regista di
Marc Forster (Casino Royale) arriva in
edizione blu-ray World
War Z, che vede nel cast oltre al protagonista
anche Anthony Mackie, David Morse, James
Badge Dale, Matthew Fox e Mireille
Enos.
Dopo una lunga e difficile campagna
d’acquisti, nel 2007 la Plan B Entertainment di Brad
Pitt riuscì ad ottenere i diritti cinematografici
di WWZ in concorrenza contro la Appian Way di
Leonardo DiCaprio.Qualche tempo dopo, il 13 novembre 2008 si
apprese, dalla rivista Variety, che Marc Forster era
stato avvicinato e poi confermato come regista; intervistato a
proposito, Forster spiegò che per alcuni aspetti il romanzo
presentava caratteristiche politico-thriller simili a Tutti
gli uomini del presidente.
World War
Z è diretto da Marc Forster e vede
nel cast Anthony Mackie,
Brad Pitt, David Morse, James Badge Dale, Matthew Fox
e Mireille Enos. Ecco la trama del film: La storia
segue Gerry Lane, un impiegato delle Nazioni Unite(Brad Pitt), che
gira il mondo in una corsa contro il tempo per fermare una epidemia
che rovescia eserciti e governi e che minaccia di decimare la
popolazione mondiale.
La pellicola è tratta da
World War
Z. La guerra mondiale degli zombi (World War Z: An
Oral History of the Zombie War) romanzo horror fantascientifico
post apocalittico del 2006 di Max Brooks. È la seconda opera
letteraria di Brooks sull’argomento zombie, successiva a Manuale
per sopravvivere agli zombi (The Zombie Survival Guide) del 2003.
Dalla prospettiva del singolo individuo, e della narrazione, il
libro è considerato un romanzo epistolare, poiché la trama è
presentata dalle varie interviste sulle vicissitudini delle persone
incontrate.
Dopo una lunga e difficile campagna
d’acquisti, nel 2007 la Plan B Entertainment di Brad
Pitt riuscì ad ottenere i diritti cinematografici
di WWZ in concorrenza contro la Appian Way di
Leonardo DiCaprio.Qualche tempo dopo, il 13 novembre 2008 si
apprese, dalla rivista Variety, che Marc Forster era
stato avvicinato e poi confermato come regista; intervistato a
proposito, Forster spiegò che per alcuni aspetti il romanzo
presentava caratteristiche politico-thriller simili a Tutti
gli uomini del presidente.
Commento
all’edizione: L’edizione blu-ray dell’atteso film,
come ormai consuetudine in casa Universal è di pregevole fattura.
La risoluzione ad alta qualità permette di godere appieno l’enorme
lavoro della squadra capitanata dal regista Marc Forster, che
seppur girato con un effetto caos voluto, mantiene visivamente una
qualità ed un’accuratezza sorprendente. Molto curato e appagante è
invece la traccia Dolby che fa da giusto contro canto alle
immagini mozzafiato del film. Riguardo ai preziosi contenuti extra,
anche se siamo difronte ad una prima edizione piuttosto limitata in
tal senso, ci sono comunque circa un’ora di materiale che farà gola
ai fan, tra cui vanno menzionati Le Origini, La Scienza e WWZ: la
produzione.
Continuano ad essere diffusi clip
ufficiali di 47 Ronin, film diretto
da Carl Rinsh con
protagonista Keanu Reeves ed ispirato
alla vera storia dei 47 ronin, gruppo di samurai che nel
diciottesimo secolo si opposero allo Shogun.
Pochi giorni fa vi avevamo proposto
la prima clip rilasciata (qui), qui di seguito, invece, è possibile
visionare altri due brevi filmati rilasciati dalla
Universal Pictures.
Nella prima clip sono raffigurate le
tematiche romantiche approfondite nella pellicola:
47 Ronin è basato
su fatti realmente accaduti in Giappone nel 18° secolo e diventati
poi leggenda, infatti nel film ci saranno molti elementi fantasy e
fiabeschi. Reeves interpreta Kai, personaggio
creato appositamente per questa versione cinematografica della
storia, che è per metà inglese e per metà giapponese. Egli si unirà
ai samurai, i 47 Ronin, nella loro impresa per vendicare il loro
maestro ucciso dal tiranno Signore. I guerrieri si troveranno ad
affrontare dure prove per raggiungere il loro obiettivo. Kai, però
finirà per innamorarsi della figlia del maestro.
Il cast del film comprende
anche Rinko Kikuchi, Hiroyuki Sanada, Cary-Hiroyuki
Tagawa, Tadanobu Asano e Rick Genest.
Vi ricordiamo che 47
Ronin è atteso in Italia a Marzo 2014.
Ormai è ufficiale, è scattata la
corsa al reboot o al sequel. Nessun film sembra ormai poter
resistere alle dure leggi del mercato. I classici, sinora,
sembravano intoccabili, posti lì sotto teca circondati da aure
mistiche, ma, da poche ore, è giunto un annuncio come un fulmine a
ciel sereno che potrebbe apparire quanto meno curioso.
La Vita è
Meravigliosasosteneva Frank
Capra nel classico del 1946 pluricandidato agli Oscar ed
interpretato dalla coppia James Stewart e
Donna Reed. Secondo Variety,
in un periodo storico in cui la vita sembra essere tutt’altro che
meravigliosa ed in cui le icone del bianco e nero hanno subito un
processo di commercializzazione,neppure il
classico dei classici ha potuto sottrarsi alle volontà dei
produttori, in questo caso Allen J. Schwalb
di Star Partners e Bob
Farnsworth di Hummingbird,
intenzionati a produrne un sequel entro l’estate del 2015.
La sceneggiatura, scritta dallo
stesso Farnsworth e
da Martha Bolton, porterebbe il titolo
di It’s A Wonderfull Life: The Rest Of The
Story e racconterebbe del pronipote
di George Bailey (il fu James
Stewart) che riceverà una visita da
Zuzu (Karolyn Grimes),
figlia di Bailey, sotto forma d’angelo intenta a mostrargli come la
vita sarebbe stata migliore in sua assenza.
Farnsworth ha
così commentato la notizia:
“La storia del nuovo film
manterrà lo spirito dell’originale – ogni vita è importante se
vissuta con gli amici”
Circa la sceneggiatura
Karolyn Grimes si è pronunciata così:
“Probabilmente negli anni avrò
letto circa 20 sceneggiature riguardanti un sequel di ‘La Vita è
Meravigliosa’, ma nessuna di esse era quella giusta. Lo script di
Bob Farnsworth e Martha Bolton, invece, era meraviglioso e
desideravo di essere coinvolta immediatamente nella loro versione
del film.”
Il progetto, per la cui produzione è
stato stanziato un budget tra i 25 ed i 35 milioni di dollari,
attualmente non è orfano di regista, ma ciò di cui resta la
certezza è che sarà un fardello non indifferente per il malcapitato
di turno.
Arriva domani nelle sale italiane il
film MarvelThor The Dark World (recensione), il secondo capitolo
dell’epica saga dedicata al dio del Tuono. Dopo le vicende
raccontate nei film Marvel Thor e The Avengers, il
potente vendicatore torna a combattere per salvare non solo la
Terra, ma l’intero universo dalla distruzione e dall’oscurità.
Per dare vita al conflitto, i filmmaker hanno creato per Thor un
degno avversario, il malvagio Malekith, capo degli Elfi Oscuri,
comparso nei fumetti nel giugno 1984, nella pubblicazione n. 344 di
“Il mitico Thor”.
E proprio Malekith è il protagonista della prima delle due clip che
seguono, mentre nella seconda Thor e Loki si lanciano alla ricerca
del perfido Elfo Oscuro all’interno di una nave nemica. Ecco le due
clip:
Il film MarvelThor The Dark
Worldriporta sul grande schermo
Thor, il potente vendicatore, in lotta per salvare la Terra e i
Nove Regni da un oscuro nemico più antico dell’universo stesso.
Dopo i film MarvelThor e The
Avengers, Thor torna a combattere per riportare l’ordine tra i
pianeti… ma un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith
minaccia di far ripiombare l’universo nell’oscurità. Di fronte a un
nemico al quale né Odino né Asgard riescono a opporsi, Thor deve
intraprendere il viaggio più pericoloso e introspettivo della sua
vita, costretto a stringere un’alleanza con lo sleale Loki per
salvare non solo il suo popolo e coloro che ama… ma l’intero
universo.
Continua la lavorazione
di Fury, nuovo film
di David Ayer che catapulterà nel corso della
Seconda Guerra Mondiale il cast d’eccezione formato
da Brad Pitt, Shia Le
Bouf, Logan Lerman, Jon
Bernthal e Michael Peña.
Dell’ultima ora è la notizia dell’arrivo di Steven
Price, già apprezzato nell’ottimo lavoro svolto
in Gravity, come compositore
per la colonna sonora del film. A conferma dell’indiscrezione
giungono le parole di David Ayer:
“Steven ha un approccio nel
raggiungere i risultati ed una creatività straordinaria che lo
rendono perfetto a collaborare al mio film”. Il film prenderà
luogo sul finire della Seconda Guerra Mondiale, nell’aprile del
1945, nel momento in cui gli Alleati saranno in procinto di
sferrare un ultimo attacco. In questa cornice un sergente
dell’esercito americano (Brad Pitt) avrà il
compito di guidare, dietro le linee nemiche, un carrarmato Sherman
e l’equipaggio composto da cinque uomini. La loro missione sarà
quella di sferrare un attacco al cuore della Germania Nazista
nonostante le difficoltà dovute al ritrovarsi in minoranza numerica
e l’esiguo armamentario di cui dispongono.
Furyè co-prodotto
dalla QED International, casa di produzione
capitanata da Bill Block, Le
Grisbi Productions di John
Lesher, Ethan Smith e lo
stesso Ayer. Rappresenta la seconda
collaborazione con la QED, già produttrice
di Sabotagefilm
d’azione con Arnold
Schwarzenegger e Sam
Worthington in uscita nelle sale ad aprile.
Guarda il Trailer italiano
ufficiale di 300 – L’Alba di un
Impero l’atteso sequel de film di successo
300 di Zack Snyder e
tratto dall’omonima graphic novel di Frank Miller. In
300 – L’Alba di un
Impero vediamo il
protagonista Jack
O’Connell neipanni dell’eroe
protagonista Callisto.
300 – L’Alba di un Impero, il film
Il film basato sui fumetti di
Frank Miller, racconterà la storia del generale
greco Temistocle che guiderà gli ateniesi contro gli invasori
persiani, in una battaglia avvenuta simultaneamente a quella delle
Termopili, vista nel primo film.
In 300 – L’Alba di un
Imperoritroveremo Rodrigo
Santoro nei panni di Serse con le new
entry Jack O’Connell (Callisto),
Eva Green (Artemisia) e
Sullivan Stapleton (Temistocle). Nel film
recitano anche
Lena Headey, Hans Matheson, Igal
Naor e Callan Mulvey. Si
basa su una sceneggiatura scritta da Zack Snyder e
Kurt Johnstad e uscirà il il Marzo 2014 negli USA.
Battere il ferro finché è ancora
caldo, questo potrebbe essere il mantra di Jason
Blum,
produttore di Insidious, con
l’annuncio di
Insidious 3 – L’Inizio. La serie horror,
caratterizzata da un favorevolissimo rapporto spese/incassi, che
nel 2010 fece il proprio esordio al cinema sotto la direzione di
James
Wan (Saw).
Secondo quanto comunicato dalla
Focus Feature, che si occuperà della
distribuzione, il film
Insidious 3 – L’Inizio esordirà nelle sale il 3
aprile 2015. La Blumhouse Productions, famosa per la
serie Paranormal Activity, è
attualmente impegnata nella produzione di questo terzo capitolo
della saga, dimostrandosi così intenzionata a tirare avanti il
proprio brand di punta nonostante l’abbandono del
regista James Wan, il cui successore è
tuttora ignoto. Confermato invece lo
sceneggiatore Leigh Wannell, autore degli
script dei precedenti capitoli.
Com’è
noto Insiodioussi
è rivelato essere una vera e propria gallina dalle uova d’oro,
basti pensare che la prima pellicola sfiorò il tetto incassi di 100
milioni di dollari a fronte del milione e mezzo investito nella
produzione, mentre il secondo capitolo, Insiodious
2: Oltre i Confini del Male, ha da poco raggiunto la
cifra di 150 milioni incassati (5 milioni i dollari investiti). In
uscita ad aprile 2015, dunque,Insidious
3 – L’Inizio si troverà a dover
fronteggiare Passengers, pellicola
sci-fi diretta da Brian Kirk, noto per la regia di
alcuni episodi di Game of
Thrones ed interpretata da Keanu
Reeves e Rachel McAdams.
Ci siamo, finalmente la Universal
Pictures ha sciolto gli indugi circa la data di rilascio di
Scemo e più scemo 2, sequel dell’omonima pellicola
del 1994 che vedeva come protagonista l’esilarante duo Jim
Carrey e Jeff Daniels.
L’arrivo nelle sale cinematografiche americane
del film tanto atteso dai nostalgici degli anni ’90 è stato
programmato per il 14 novembre 2014. Le riprese, invece, hanno
avuto inizio lo scorso settembre, ancora una volta sotto l’attenta
supervisione dei fratelli Peter e Bobby Farrelly, già
autori/produttori del primo film della serie.
Scemo e più scemo 2 vedrà
Jim Carrey e Jeff Daniels calarsi nuovamente nei
panni e nelle buffe acconciature di Lloyd ed Harry, la coppia folle
che permise al film di conquistarsi il titolo di must fra gli
appassionati del genere.
Vi ricordiamo che, in seguito alla crescente
popolarità acquisita dalla pellicola, nel 1995 fu realizzata una
serie televisiva a cartoni animati dedicata a Lloyd ed Harry e
prodotta dalla Hanna-Barbera. È di data più recente (2003)
un improbabile e quanto mai deludete prequel che vide Derek
Richardson e Eric Christian Olsen ereditare i ruoli da
Carrey e Daniels.
Il cast di Scemo e più scemo 2
sarà composto oltre che da Jim Carrey e Jeff Daniels
anche da Rob Riggle, Rachel Melvin, Laurie
Holden, Steven Tom e Kathleen Turner. È previsto,
inoltre, un cammeo di Jenniger Lawrence che interpreterà una
versione giovanile del personaggio di Kathleen Turner.
Arriva una notizia che forse non farà
la gioia dei fan della vecchia trilogia. Infatti, secondo quanto
detto da Samuel L. Jackson durante
il David Letterman Show, sembra che l’attore
Mark Hamill non sia stato ancora contattato
né dalla produzione, né dal regista del
prossimo Star Wars Episodio VII.Inoltre,
l’attore ha aggiunto che è stato proprio Mark
Hamill a rivelargli questa notizia, che se
confermata smentisce tutti i rumors sul ritorno di tutti i
protagonisti della trilogia classica. Samuel L.
Jackson ha continuato rivelando che neanche
l’attore Ewan McGregor ha ricevuto
alcuna comunicazione su un’eventuale sua partecipazione al
film.
Come molti di voi sapranno la
pre-produzione di Star
Wars Episodio VII è entrate nel vivo già da molte
settimane, tanto che sono già stati avviati i casting per i due
nuovi protagonisti, quindi difficilmente chi non è stato ancora
coinvolto avrà un ruolo nel prossimo capitolo della saga,
considerato che le riprese dovrebbero essere oramai imminenti.
Rimane comunque il dubbio, visto che è solo una dichiarazione di
Jackson e non un comunicato ufficiale della
produzione.
La scorsa notte a Los
Angeles, I sogni segreti di Walter
Mitty è stato presentato con una speciale
proiezione per l’American Film Institute (AFI). Il red
carpet si è svolto nel cuore di Hollywood nel famoso Chinese
Theater, sulla leggendaria Hollywood
Boulevard. Alla serata, hanno preso parte i protagonisti
del film Ben Stiller (con la moglie, Christine
Taylor), Kristen Wiig, Sean Penn, Adam
Scott, Kathryn Hahn, Terence BernieHines, Adrian Martinez e Jonathan C.
Daly. Tra i presenti, anche i rappresentanti della Fox,
Jim Gianopulos, Tomas Jegeus e Paul Hanneman. Durante la
serata, si è svolta anche una performance di Jose Gonzalez, che ha
cantato “Stay Alive”, direttamente dalla soundtrack del film.
Ecco tutte le foto dell’evento:
[nggallery id=328]
I Sogni Segreti di Walter Mitty racconta di un uomo
gentile e sognatore che lavora allo sviluppo foto della celebre
rivista Life; nel tempo libero fa sogni di gloria, ma deve entrare
in azione quando un importante negativo scompare. Il film è il
remake della celebre commedia del 1947 Sogni
proibiti che vedeva protagonista il
grande Danny Kaye, a sua volta adattamento di
un romanzo di James Thurber. La pellicola, oltre allo
stesso Ben
Stiller,comprende nel cast attori
del calibro di
Sean Penn, Kristen
Wiig, Adam Scott, Patton
Oswalt e Shirley
MacLaine.
I Sogni Segreti di Walter Mitty sarà distribuito nei
cinema americani a partire dal 25 dicembre 2013,
mentre in Italia arriverà il 16 gennaio 2014.
L’abbiamo capito, la vita di
Ben Affleck nel prossimo futuro sarà
difficilissima, soprattutto se il suo predecessore nella tuta
dell’Uomo Pipistrello, Christian Bale, continua ad
andarsene in giro a raccontare come ha realizzato il personaggio
che ha rivoluzionato per sempre il mondo dei fumetti al cinema.
L’attore premio Oscar infatti, durante la promozione del suo ultimo
film Out of the
Furnace (qui la nostra
recensione) ha parlato della sua esperienza con Batman e di come ha
costriuto il tono di voce ormai tipico della sua versione dell’eroe
DC al cinema.
“Andai lì per l’audizione e mi
misero nel costume di Val Kilmer. E non mi stava
benissimo, e mi sentivo come un idiota– ha spiegato Bale
–Che tipo di persona va in giro vestito come un pipistrello?
dicendo alla gente ‘ehi, come va? ignora il fatto che sia vestito
da pipistrello’! Naturalmente il personaggio non fa così se si
guarda alla storia e all’immenso dolore per cui soffre il
protagonista. Ho pensato che non poteva farlo con una voce normale.
Dovevo diventare una bestia, per renderlo credibile ai miei
occhi.”
Insomma, con non poco sadismo, il
caso Bale (noto anche per il suo caratteraccio) non sta facendo
altro che attirare su di sè l’attenzione mentre il suo personaggio
è stato affibbiato ad un altro attore, forse meno dotato di lui, ma
degno di fiducia.
E voi? cosa ne pensate?
Intanto sono arrivati qualche
giorno fa nuovi dettagli sul Batman che vedremo (LEGGI QUI),
mentre Ben
Affleck ha già iniziato ad allenarsi, e sembra
davvero in forma in queste foto: VEDI QUI.
La trama del film:
Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª
edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo”
Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e
abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei
distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss
percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca
ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il
Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The
Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti
della nazione di Panem.
Ha stregato i cuori di tutti gli
spettatori con la sua ultima commedia romantica (che definire così
è riduttivo!), e ora Richard Curtis ci racconta
com’è stato lavorare a Questione di
Tempo, sugli schermi da inizio novembre.
Ecco di seguito un’intervista al
regista e sceneggiatore inglese:
All’età di 21 anni, Tim Lake
(Gleeson) scopre di essere in grado di viaggiare nel tempo … Dopo
l’ennesima, deludente festa di Capodanno, il padre di Tim (Nighy)
rivela a suo figlio che gli uomini della loro famiglia hanno sempre
avuto il potere di viaggiare attraverso il tempo. Tim non può
cambiare la storia ma può cambiare quel che accade e che è accaduto
nella sua vita, perciò decide di rendere il suo mondo migliore …
trovandosi una fidanzata. Sfortunatamente questa impresa non sarà
facile come potrebbe sembrare. Giunto a Londra dalla Cornovaglia
per diventare avvocato, Tim incontra la bella ma insicura Mary
(McAdams). I due si innamorano, ma per colpa di un fatale viaggio
nel tempo, si allontanano per sempre. Ma si incontrano di nuovo,
come se fosse la prima volta, e continuano ad incontrarsi ancora …
fino a quando, giocando d’astuzia contro il tempo, Tim riuscirà
finalmente a conquistare il suo cuore. Il giovane a quel punto usa
il suo potere per dichiararsi romanticamente nel modo migliore, per
tutelare il suo matrimonio dal peggiore discorso mai fatto da un
testimone di nozze, per salvare il suo migliore amico da un
disastro professionale e per riuscire ad arrivare in tempo in
ospedale per far partorire sua moglie, nonostante un terribile
ingorgo di traffico ad Abbey Road. Tuttavia, nel corso della sua
insolita vita, Tim si rende conto che il suo dono straordinario non
può preservarlo dalle sofferenze, e dagli alti e bassi che tutte le
famiglie, ovunque, sperimentano. Sono grandi i limiti di ciò che un
viaggio nel tempo può ottenere, senza contare che può rivelarsi
alquanto pericoloso. Questione di Tempo è una commedia che parla
dell’amore e del potere dei viaggi temporali e che insegna che in
fondo, per vivere una vita piena e soddisfacente, non c’è bisogno
di viaggiare nel tempo.
Guarda il trailer
ufficiale di Battle of the year La vittoria è in
ballo che sarà nelle sale italiane a partire dal 5
dicembre, distribuito da Sony Pictures Italia.
Sinossi: Film sul Campionato
Internazionale di breakdance chiamato “Battle of The Year” che vede
tra gli attori protagonisti il cantante Chris
Brown e Josh Holloway (famoso per il
ruolo di Sawyer in Lost). E’ la storia di un gruppo di ballerini e
del loro allenatore che li porterà alla Battle of The Year in
Francia, sperando di vincere la competizione dopo anni di sconfitte
contro i più bravi e preparati ballerini del mondo.
Saranno Alexandra
Daddario, Anton Yelchin e Ashley
Greene i protagonisti di Burying the
Ex, lungometraggio tratto dall’omonimo
cortometraggio. A confermalo oggi è The Wrap secondo il
quale a dirigere il film ci sarà l’acclamato
regista Joe Dante. Insieme al trio di attori
ci sarà anche Oliver Cooper visto
recentemente in Project X. Le riprese del
film dovrebbero iniziare i questo mese a Los Angeles.
Alexandra Daddario
di recente è stata protagonista del sequel Percy
Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il mare dei mostri,
mentre Anton Yelchin lo ricordiamo per la sua
brillante parte in Star Trek Into
Darkness. Mentre Ashley Greene
è nota al pubblico per la sua parte nella saga di
Twilight.
Il film segue le vicende di
Max (Yelchin ) e Evelyn (Greene) una coppia che inizia a
scoppiare nel momento in cui si mettono insieme. Max scopre come il
controllo e la manipolazione di Evelyn sia assillante ed è troppo
spaventato a rompere con lei. Un giorno Evelyn muore in uno strano
incidente e Max ormai singole si appresta a conquistare la bella
Olivia (Daddario), ma la sua vita sentimentale si complica quando
dalla tomba si alza Evelyn tutta intenzionata a non lasciare il suo
fidanzato e portarselo con se, anche se questo vuol dire
trasformare lui in un morto.
E’ ormai sempre più chiaro, grazie
alla promozione a tappeto che sta invadendo il web, che
Lo Hobbit La Desolazione di Smaug sarà
incentrato prevalentemente su alcuni personaggio, vecchi e nuovi,
che campeggiano praticamente in ogni poster, banner o immagine
promozionale del film. Oggi infatti vi mostriamo cinque nuovi
poster del film in cui i protagonisti sono Bilbo, Gandalf, Thorin
ma anche i nuovi (o ritrovati) Legolas, Tauriel e Bard.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
La Constantin
Film ha diffuso on line un nuovo trailer della nuova versione
cinematografica d’animazione della storia di
Tarzan. Si tratta, come in molti ormai
sapranno, della versione tedesca in animazione 3D delle avventure
di Tarzan, ispirate al racconto originale
di Edgar Rice Burroughs. Il racconto originale è
stato in questo caso modernizzato, tanto che Tarzan non dovrà più
combattere contro i cacciatori di gorilla ma contro un’industriale
che ha usurpato il posto del padre del protagonista stesso alla
guida della società di famiglia, passata di mano dopo l’incidente
nella giungla ai genitori del protagonista. Con lui per cercare di
salvare la giungla ci sarà Jane.
Nella versione inglese il film si
avvarrà del doppiaggio di Kellan Lutz, già visto
nella saga di Twilight e protagonista del
prossimo Hercules: The Legend
Begins.
Una che nel 1979 è stata la
reginetta del liceo non poteva che diventare “la fidanzatina
d’America”, anche se adesso, varcata la soglia dei 50, la fascia
della ‘sweetheart’ sarà andata a qualche collega più giovane.
Certo, Margareth Mary Emily Anne Hyra, alias Meg
Ryan, ha fatto di tutto (forse anche troppo) per cancellare i
segni del tempo: il bisturi, però, a volte non aiuta…
Ma guardiamo ai bei tempi che
furono, quando Meg è appena agli esordi e, dopo una lunga gavetta,
nell’89 fa il colpaccio con la commedia romantica
Harry ti presento Sally, diventata cult con la
celebre scena della tavola calda, che si fa davvero hot quando
Meg/Sally simula un superorgasmo davanti a Billy
Crystal/Harry. Il ruolo dell’innamorata le calza a pennello e
la regista del film, Nora Ephron, la riconferma come
protagonista in Insonnia d’amore (1993), successo
planetario che regalerà alla Ryan il titolo (in realtà, non troppo
lusinghiero) di fidanzatina federale. Per dimostrare di essere
un’attrice a tutto tondo, Meg fa l’alcolizzata nel drammatico
Amarsi, e la critica apprezza. Il richiamo della
rom-com però è fortissimo, ed ecco che la ritroviamo in pellicole
come French Kiss, Innamorati cronici,
C’è posta per te, Kate & Leopold,
Il bacio che aspettavo, sebbene accanto a questi
titoli ne compaiano anche di più tosti/drammatici, quali Il
coraggio della verità, City of Angels,
Rapimento e riscatto, In the Cut,
Against the Ropes. Purtroppo, però, il nuovo
millennio non vede brillare Meg come in passato e le sue
apparizioni diminuiscono sempre più, fino ad arrestarsi nel 2009,
anno dell’ultimo lavoro dell’attrice (almeno per ora). E il Duemila
vede anche la fine del suo matrimonio col collega Dennis
Quaid, naufragato nel 2001 dopo 10 anni, secondo i
maligni per via di un flirt da set fra la Ryan e Russel
Crowe.
Vai a sapere… Ma sappiamo per certo
che oggi Meg festeggia il compleanno, e la torta è già pronta.
HAPPY BIRTHDAY SWEETHEART!
Per promuovere l’uscita
di Wolverine L’Immortale in Blu-ray e
DVD, Hugh Jackman ha parlato con il Daily Star in
una lunga intervista che copre una vasta gamma di argomenti. Un
interessante tema tra quelli affrontati è stato quello riguardante
la questione se i film di fumetti saranno mai veramente
riconosciuti dagli Academy Awards.
Jackman ha detto:
Heath Ledger ha vinto l’Oscar per la
sua interpretazione quindi per certi versi credo che stiano
volgendo lo sguardo verso questo tipo di film. Penso sempre di
più che stanno vedendo la qualità delle pellicole e le aspirazioni
dei registi. Penso la stessa cosa delle commedie. Ho sempre pensato
che non ci siano abbastanza membri dell’accademia che abbiano
effettivamente cercato di fare una commedia, ma il cielo sa quanto
sia difficile tirarne fuori una. Così, quando si ottiene un grande
commedia… Ad esempio pensavo che Le Amiche della Sposa avrebbe
vinto un intero carico di roba.
La conversazione si è anche rivolta
verso un argomento interessante, la questione del se
Clint Eastwood fosse stato più
giovane, sarebbe mai apparso in un film di supereroi dato questa
attuale tendenza dei film sui fumetti di sbancare al
botteghino.
Ha avuto una cosa del genere con
Dirty Harry, ma non proprio, visto che era umano. Non c’erano molti
franchise di questo tipo in giro a parte James
Bond. Probabilmente. Ricordo le riprese di X-Men. E’
affascinante come tutto è cambiato. Bryan Singer non avrebbe
permesso la realizzazione di un fumetto sul set. Era terrorizzato
che gli attori avrebbero letto lo script e dotato i
personaggi di interpretazioni bidimensionali. Questa era la
percezione di ciò che i fumetti sono, anche se X-Men non è affatto
così. Si tratta di trame sofisticate nelle loro tematiche e
politiche in ciò che si sta cercando di dire. Ma è quello di cui
Bryan era preoccupato allora, quindi è un mondo molto diverso. Non
c’era alcun genere quando il primo X-Men è stato fatto e si deve
dare credito a Bryan e alla 20th Century Fox per aver preso
questo rischio.
Ed in merito a X-Men
giorni di un futuro passato, Jackman
ha commentato la crescita che ha visto nel regista Bryan
Singer:
Tutti noi siamo diversi, ma
sostanzialmente vedo in lui tutta quella brillantezza e quella
fiducia. Mi sembra che abbia fatto un sacco di
film diversi. Ha raggiunto una sorta di status di icona tra i
fan per via di ciò che ha creato. Penso che si stia davvero godendo
la sfida di questo film. So che è una grande sfida e lui non la
prende alla leggera. E’ assolutamente trasportato.
Pelle color latte impreziosita da
gentili lentiggini. Sguardo acuto e rassicurante. Lei è Julie Anne
Smith, in arte Julianne Moore, un’attrice che ha
saputo farsi strada nel paradiso hollywoodiano catturando
l’attenzione di grandi autori, forse proprio grazie al suo delicato
fascino da ragazza della porta accanto.
Julianne Moore, biografia
Classe 1960, Julianne
Moore nasce nella Carolina del Nord da una madre
psichiatra e da un padre giudice militare, ma trascorre infanzia e
adolescenza tra gli Stati Uniti e l’Europa, per via del lavoro del
padre. Si diploma in Germania nel 1979 per poi tornare in America
dove si laurea in Belle Arti e inizia a coltivare la passione per
il teatro. A Manhattan debutta sulle scene dell’off Broadway e si
fa notare da molti produttori televisivi che la scritturano per
diverse soap opera e serie tv. L’altezza di Julianne
Moore non è tra le sue peculiarità più forti, dato che è
alta appena 1 metro e sessanta centimetri.
Julianne Moore: film e
filmografia
Un donna così carismatica e con la
sua sensibilità attoriale non avrebbe potuto limitarsi alla sola
carriera televisiva, e infatti i film di Julianne
Moore arriveranno da li a poco. E così,
nel 1990, arriva il grande debutto sul grande schermo con
Idelitti del gatto nero,
anche se sarà Il fuggitivo, pellicola in cui recita
accanto ad Harrison Ford e Tommy Lee Jones, a darle il primo assaggio di
popolarità. Un anno fortunato per Julianne
Moore che la porterà ad essere la nevrotica Marian nel
maestoso America Oggi di Robert
Altman. Un dramma corale che ci offre l’implacabile
affresco della società americana, intrecciando nove storie di
personaggi eclettici o frustrati, accomunate dalla brulicante e
asfissiante Los Angeles. La sentita performance le consegnerà una
candidatura come miglior attrice non protagonista all’Independent Spirit Awards.
Nel 1994 il toccante ma poco
riuscito Safe sancirà l’inizio di un sodalizio
artistico con il regista Todd Haynes che la vorrà
nei successivi Lontano dal paradiso (2002) e
Io non sono qui (2007), fortunato omaggio a
Bob Dylan.
Affianca attori di un certo calibro
e affronta con garbo e intelligenza i generi più disparati: dal
thriller di Richard DonnerAssassins dove divide la scena con i due erculei
Sylvester Stallone e Antonio
Banderas alla romantica commedia hollywoodiana Nine
Months – Imprevisti d’amore con Hugh
Grant, fino al ruolo della Dott.ssa Sarah Harding nel
blockbuster Il mondo perduto – Jurassic Park (1997)
di Steven Spielberg.
Ma la consacrazione arriva poco
dopo grazie al regista indipendente Paul Thomas
Anderson che scopre il suo eccezionale talento e lo mette
a nudo in due dei suoi lavori più importanti Boogie Nights –
L’altra Hollywood (1997) e Magnolia
(1999), la cui dimensione corale é un chiaro omaggio al cinema di
Altman. Julianne Moore ci regala due
interpretazioni memorabili: se in Boogie Nights,
storia dell’ascesa e della parabola decadente di un pornodivo,
nonché manifesto dell’altra faccia di Hollywood (quella
trasgressiva ma rovinosa) veste i panni di un’attricetta
porno, in Magnolia è la matrigna del bellimbusto
Tom Cruise, ideatore di un programma
televisivo in cui dà lezioni di abbordaggio, e la moglie in agonia
al capezzale del marito morente. Magnolia è un
affresco corale della livida e caotica realtà californiana in cui
diversi episodi si intersecano lasciando emergere profili di
personaggi che ritrovano nel mondo fittizio della televisione o in
quello ammaliante della droga, un modo per evadere dalle loro
mortificanti esistenze.
Sulla scia del successo la nostra
diva dagli occhi di ghiaccio compare anche ne Il grande
lebowski (1997) e nel remake Psycho di
Gus Van Sant (1998).
Dopo aver rimpiazzato Jodie
Foster in Hannibal (2001), vissuto il
dramma di Fine di una storia di Neil Jordan e affrontato le controversie della
tipica famiglia della provincia americana ne La fortuna di
Cookie di Altman, il 2002 sarà per lei un anno importante:
nel già citato Lontano dal paradiso e in The
Hours, Julianne sigillerà definitivamente il suo talento
di attrice estremamente proteiforme, duttile, in grado di calarsi
in diversi ruoli e interpretarne le sottili sfumature con gusto e
sensibilità.
In Lontano dal
paradiso, raffinato melodramma dal sapore vintage,
Julianne è la moglie di Dennis Quaid, uomo
rispettabile ma dalla doppia vita decisamente discutibile: una
segreta bisessualità consumata con persone equivoche che
distruggerà l’edulcorato quadro familiare, mostrandone la
malinconia e le tensioni che lo percorrono internamente.
Un personaggio, quello della
malinconica casalinga tradita, indotta all’infedeltà e infine
vituperata dalla società bigotta, che ci riporta all’altro grande
successo del 2002, The Hours: qui troviamo
un’eccezionale Julianne nei panni di Laura (una delle tre donne
protagoniste), casalinga frustrata da una vita troppo convenzionale
e leziosa, che le fa odiare un marito affettuoso e un figlio
delizioso, una perfezione stonata che inorridisce privandola anche
della più tenue fuga creativa. Anche negli insuccessi (The
Forgotten) Julianne non sbaglia un colpo: le sue sono
interpretazioni encomiabili che le consentono di passare dalla
leggerezza di commedie americane come Uomini & Donne – Tutti
dovrebbero venire..almeno una volta! o il seducente
Crazy, Stupid, Love, all’action fantasy ispirato a
Philiph Dick di Next con
naturalezza e intelligenza.
Spiccato spirito camaleontico e
sguardo intenso hanno costituito metà della sua fortuna, l’hanno
fatta apprezzare dal grande pubblico e notare da autori di un certo
spessore, le hanno consegnato diversi riconoscimenti ma mai la
soddisfazione di un Oscar, per il quale è stata candidata per ben
quattro volte con Boogie nights, Fine di una storia, Lontano
dal paradiso (per il quale si è aggiudica la Coppa Volpi
al Festival di Venezia) e
The Hours.
Ma la mole di pellicole di qualità
in cui è impegnata fa ben sperare. Tra i progetti futuri il
terzo capitolo diHunger Games, l’adattamento del romanzo Suzanne
Collins e dulcis in fundo Maps to the stars di David Cronenberg. Di sicuro la talentuosa
attrice saprà stupirci ancora e partecipare nuovamente alla
corsa agli Oscar.
Di seguito 5 Curiosità sull’attrice
Julianne Moore
Julianne Moore Most Beautiful
Nel 2001 la nota rivista People Magazine ha inserisce nella lista
delle “50 Most Beautiful” donne nel mondo.
Julianne Moore Oscar
Il 2015 è l’anno di
Julianne Moore, quando riceve un Golden Globe come
miglior attrice in un film drammatico per la sua interpretazione in
Still Alice. Nello stesso anno, sempre
per la sua interpretazione in Still Alice, vince anche il Premio
Oscar come Miglior attrice protagonista.
Julianne Moore nuda
La giovane Julianne
Moore appare nuda nella famosa scena con Matthew
Modine nel film del 1993 Short Cuts
di Robert Altman. Il film il
Leone d’Oro al miglior film alla 50ª
Mostra internazionale d’arte cinematografica di
Venezia.
Julianne Moore Hot
Julianne Moore è entrate
nell’immaginario degli uomini perché ha spesso interpretato
personaggi sessualmente molto forti. La sua sensualità è il fulcro
centrale di molti film come Hannibal,
Tutti stanno bene, Savage
Grace, Maps
to the stars,BOOGIE NIGHTS, Magnolia, THE END
OF THE AFFAIR.
Julianne Moore, film
preferito
Durante
un’intervista l’attrice Julianne Moore ha
rivelato che il suo film preferito è Rosemary
Baby, il film culto di Roman
Polanski.
Andrea
Guglielmino & Andrea
Guglielmino presentano ‘Professione
sceneggiatore‘ di Sergio Badino: uno
scrive di cinema a Roma, l’altro per tanto tempo ha venduto libri a
Genova alla libreria Porto Antico, una delle più rinomate della
città. Due mestieri in qualche modo complementari. La particolarità
è che i due hanno lo stesso nome: Andrea Guglielmino. Si sono
scoperti reciprocamente facendo ‘egosurfing’ su Internet e già una
volta, nel 2008, si sono pubblicamente incontrati in occasione
della presentazione di un libro. Come Dylan Dog e Martin Mystère,
quando si uniscono scatenano forze inarrestabili. Stavolta la
forza è Sergio Badino, autore di fumetti
(Disney, Sergio Bonelli
Editore, Tunué), insegnante di sceneggiatura e
storytelling presso StudioStorie a Genova e sceneggiatore, tra gli
altri, proprio di Dylan Dog e Martin Mystère, oltre che delle serie
animate Mostri e Pirati (Italia 1, 2008)
e Ondino (RaiTre, 2010).
Il 30 novembre alle ore 21.00 alla
libreria Mangiaparole a Roma (Via Manlio
Capitolino 7/9. Metro Furio Camillo) Andrea Guglielmino & Andrea
Guglielmino presenteranno il volume ‘Professione
Sceneggiatore. In viaggio tra narrazione e scrittura
creativa‘ di Sergio Badino. Edito da Tunué con la
prefazione di Maurizio Nichetti, è il testo indispensabile per
tutti i giovani autori ma anche per tutti gli appassionati lettori
di narrativa o spettatori di cinema e tv curiosi di conoscere e
capire i meccanismi dello storytelling, perché in fondo oggi tutto,
intorno a noi, è fatto di storie.
Evoluzione dell’idea di un precedente volume di
Badino, Professione sceneggiatore. Dritte, trucchi e
segreti del mestiere (Tunué, 2007), questo volume
analizza il mondo della narrazione scritta a 360°, con un approccio
interdisciplinare, per indicare ogni possibile declinazione della
propria capacità di scrivere. Lo storytelling è diventato negli
anni una vera e propria strategia comunicativa, nel marketing e
nella pubblicità – senza contare tutti i mass media – che
prevedono, come caratteristica del loro essere, il narrare una
storia.
L’evento, organizzato da Tunué, è patrocinato
da Everyeye e Vendicazzari,
uniti!
Il mondo del marketing
cinematografico è molto cambiato. Prima erano poche le notizie che
si riuscivano a carpire dei nuovi film in produzione, e spesso si
doveva attendere i primi trailer televisivi per dare uno sguardo
alle nuove pellicole. Al giorno d’oggi invece, soprattutto grazie
all’avvento dei social network, le campagne di marketing per i film
iniziano nel bel mezzo della produzione. Grazie a
Twitter ed Instagram, molti
registi e attori hanno preso l’abitudine di condividere immagini
rompicapo con i fan, per incuriosire le platee ed aumentare le
attese e le aspettative proprio mentre la produzione è in corso.
Una delle proprietà che sta abbondantemente approfittando dei
social è Fast and Furious 7, e proprio nello
stesso modo in cui ci sono state anticipate una serie di immagini
dal dietro le quinte del set del sequel diretto dal regista
James Wan, è ora Dwayne Johnson a
fornire un altro paio di chicche. Johnson ha preso
in giro il suo ritorno come Hobbs su Twitter, e ha
recentemente condiviso due immagini di Hobbs dal set di
Fast and Furious 7 mentre calca possente ed
intimidatorio una strada abbandonata, postando anche una
seconda foto in cui promette una sorprendente sequenza di lotta tra
il personaggio di Johnson e il cattivo di
Jason Statham.
Ecco il messaggio
Twitter di Johnson e la foto
allegata:
Non ho portato la cavalleria…
IO SONO la cavalleria – #HobbsTheBeast #FastAndFurious7 chiama
azione.
E qui il secondo post e la seconda
foto:
Medaglia d’oro olimpica, UFC /
WWE Campioni & lunatici – ho combattuto tutti loro. Questo è stato
divertente. #FastAndFurious #RockVsStatham
Continuando le imprese globali
nell’inafferrabile franchise fondato sulla velocità,
Vin Diesel, Paul Walker e Dwayne
Johnson si riuniscono per capeggiare il cast di
Fast
and Furious 7. James Wan dirige
questo capitolo della serie di grandissimo successo che vede nel
cast i ritorni di
Michelle Rodriguez, Jordana Brewster,
Tyrese Gibson, Chris “Ludacris” Bridges,
Elsa Pataky e Lucas Black. Per l’occasione,
si uniscono al cast altre star internazionali comeJason
Statham,
Djimon Hounsou, Tony Jaa, Ronda Rousey e
Kurt
Russell. Il film, scritto da Chris Morgan e
prodotto da Neal H. Moritz,
Vin Diesel e Michael Fottrell, è diretto
da James Wan e arriverà in Italia il 2 aprile
2015.
Christopher Nolan
ha apertamente dichiarato il suo amore per le riprese in
IMAX e ce ne ha dato ampiamente prova in
Il Cavaliere Oscuro ed in Il
Cavaliere Oscuro Il Ritorno. Ora delle nuove foto dal
set di Interstellar ci mostrano il
ritorno all’utilizzo delle telecamere in grado di filmare proprio
in questo formato, questa volta usate in un modo desueto ed incauto
vista la rarità e la fragilità di tali apparecchiature:
Come si può vedere la telecamera è
montata sulla punta di un jet, probabilmente per sperimentare la
tecnologia IMAX nell’ambito di alcune riprese
aeree. Nolan vanta già la distruzione di una di
queste rarissime telecamere sul set di Il Cavaliere
Oscuro, per cui ci sembra azzardato l’utilizzo che se
ne sta facendo sul set di Interstellar. Ma il
regista è conosciuto per non risparmiare mai i rischi se essi sono
a beneficio della qualità artistica delle proprie pellicole. Ed è
interessante notare come Nolan sia votato verso la
sperimentazione di nuove tecniche di ripresa.
IMAX (da
Image Maximum) è un sistema di proiezione della
pellicola cinematografica che ha la capacità di mostrare immagini
con una grandezza e una risoluzione molto superiore rispetto ai
sistemi di proiezione convenzionali.
Interstellar, il film
Dal celebrato regista Christopher Nolan (la serie di “The Dark
Knight”, “Inception”), Interstellar
vede come interpreti il premio Oscar Matthew McConaughey (“Dallas Buyers Club”), il
premio Oscar Anne Hathaway (“Les Miserables”), la candidata
all’Oscar Jessica Chastain (“Zero Dark Thirty”),
Bill Irwin (“Rachel Getting Married”), il premio
Oscar Ellen Burstyn (“Alice Doesn’t Live Here
Anymore”) ed il premio Oscar
Michael Caine (“Le regole della casa del
sidro”).
Il cast principale include anche
Wes Bentley,
Casey Affleck, David Gyasi, Mackenzie Foy e
Topher Grace. La trama: Quando i nostri giorni
sulla Terra stanno per giungere al termine, un team di esploratori
dà il via alla missione più importante nella storia dell’uomo: un
viaggio attraverso la galassia per scoprire se l’uomo potrà avere
un futuro tra le stelle.
Diretto da
Christopher Nolan, il film è stato sceneggiato da
Jonathan Nolan e
Christopher Nolan. Emma Thomas, Christopher
Nolan e Lynda Obst hanno prodotto
Interstellar
con Jordan Goldberg, Jake Myers, Kip Thorne e
Thomas Tull come produttori esecutivi. Il team
creativo dietro la macchina da presa del film di Nolan, è stato
guidato dal direttore della fotografia Hoyte Van
Hoytema (“Her”), lo scenografo candidato all’Oscar
Nathan Crowley (“The Dark Knight”), il montatore
candidato all’Oscar Lee Smith (“The Dark Knight”)
e la costumista candidata all’Oscar Mary Zophres
(“Il Grinta”). La colonna sonora è stata composta dal premio Oscar
Hans Zimmer (la trilogia di “The Dark Knight” “Il
Re leone”).
Per tutti i fan della saga
videoludica Need For Speed, ecco il nuovo
trailer presentato dalla Dreamworks Pictures per
l’adattamento cinematografico interpretato da Aaron Paul,
Imogen Poots, Dominic Cooper, Ramon Rodriguez e
Michael Keaton:
Need For
Speed è attesa per il 7 Febbraio 2014 e racconterà la
storia di un pilota da corsa su strada (Aaron Paul) che decide di
fare affari con un ricco e arrogante socio (Dominc Cooper), per poi
finire incastrato dal suo collega. Uscito di prigione, decide di
partecipare a una corsa da New York a Los Angeles con lo scopo di
vendicarsi. Ma quando l’ex-partner apprende i suoi piani, decide di
mettere una enorme taglia sulla testa del pilota: un gruppo di
corridori illegali si metterà a caccia di lui con dei veicoli super
potenti.
Durante l’estate, il sito The
Playlist ha avuto la possibilità di chattare con
Terry Gilliam, parlando di Lost In La
Mancha, la cronaca documentario del suo fallimentare
tentativo di portare sul grande schermo The Man Who
Killed Don Quixote. Il documentario avrebbe difatti
riportato alla luce un vecchio tarlo di Gilliam, che da anni prova
a portare le avventure del cavaliere errante sul grande schermo
senza mai riuscirci. All’epoca il regista disse:
Mi tengo alla deriva, lontano
dalle lusinghe del Don Chisciotte. Sono contento che il
documentario sia stato fatto perché penso che sia davvero
meraviglioso. C’è qualcosa delle rovine che mi ha sempre
incuriosito al contrario degli edifici finiti… Un film può
esistere nella mente delle persone in base ai pochi frammenti di
rovina che ne sono rimasti, ed è un film migliore di quello che
potrei fare, se mai lo farò.
Ebbene, nonostante
Gilliam dichiarò che era quasi pronto a rinunciare
a tutto, il regista ha dichiarato a
ComingSoon che cercherà di realizzare il suo Don
Chisciotte ancora una volta:
Proverò di nuovo a fare Don
Chisciotte! Penso che questa sia la settima volta. Forse sarà il
Lucky Seven. Vedremo cosa succede. Questa è una specie di mia
posizione di default, tornare su questo progetto. In realtà voglio
solo farlo e sbarazzarmene. Consegnarlo fuori dalla mia
vita.
Sarà davvero questa la chance per
vedere finalmente Gilliam realizzare il suo sogno? Vedremo.
The Man Who Killed Don
Quixote è il titolo di un progetto cinematografico di
Terry Gilliam. Portato avanti a più riprese dal
2000, a causa di problemi finanziari fu annullato una prima volta
nel 2002 durante le prime fasi di lavorazione (nel cast
figuravano Johnny Depp e Jean
Rochefort), e il materiale girato fu riutilizzato per la
realizzazione di Lost in La Mancha
(2002), un documentario sulle vicende della travagliata produzione
del film sino al suo annullamento.
A distanza di alcuni anni dal fallimentare sviluppo, nel 2008 prese
forma una nuova produzione sempre per mano di
Gilliam (questa volta con Ewan
McGregor e Robert Duvall come
protagonisti), che portata avanti, anch’essa a periodi
intermittenti, fu poi abbandonata nel settembre 2010 per motivi
legati al bilancio.