Nel 1979 Willem
Dafoe venne ingaggiato per un ruolo nel film di
Michael CiminoI cancelli del
cielo, ma venne licenziato. Il suo primo ruolo
accreditato arriva poco dopo, nel film di Kathryn Bigelow,
Loveless.
Willem Dafoe, fimografia
Da lì in poi Dafoe ha recitato in
oltre 100 film di Hollywood (John Carter, Spider
– Man, Il paziente inglese, Alla ricerca di Nemo,
Alla ricerca di Dory, C’era una volta in Messico, Sotto il
segno del pericolo, White sands – Tracce nella sabbia, Mississipi
Burning – Le radici dell’odio, Strade di fuoco, American
Dreamz).
Film indipendenti americani
(John
Wick,
Il fuoco della vendetta, Colpa delle stelle, Affari di
famiglia, In ostaggio, La fattoria degli animali, The boondock
Saints – Giustizia finale, American Psycho), oltre
che stranieri (La
polvere del tempodi Angelopoulos,
Pavilion of women di Yim Ho, L’ultimo treno di
Bogayevicz, Così lontano, così vicino, di Wim
Wenders, Paris Je t’aime di Nobuhiro Suwa,
Tom&Viv di Gilbert, Farewell di Christian
Carion, Daybreakers dei fratelli Spierig, Il
cacciatore di Daniel Nettheim, La spia di Corbijin e il grande successo britannico
Le vacanze di Mr.Bean.)
La scelta dei ruoli
di Willem Dafoe si basa sulla diversità di
questi, oltre che sulla possibilità di lavorare con registi di fama
mondiale. Ha lavorato spesso con We Anderson
(Le avventure acquatiche di Steve Zizou, Grand Budapest
Hotel eil Fantastico Mr.
Fox),Martin Scorsese
(The aviator, L’ultima tentazione di
Cristo), Spike Lee
(Inside man), Julian Schnabel
(Miral, Basquiat), Paul Schrader
(Autofocus, Affliction, Lo spacciatore, The Walker,
Adam resurrected, Dog eat dog), David Cronenberg
(Existenz), Abel Ferrara
(4:44 Last day on Earth,
Pasolini, Go Go Tales, New Rose Hotel), David
Lynch (Cuore selvaggio), William Friedkin
(Vivere e morire a Los Angeles), Werner Herzog
(My son, My son what have ye done), Oliver Stone
(Nato il 4 Luglio, Platoon), Giada
Colagrande (A woman, before it had a
name) e Lars Von Trier (Antichrist,
Manderlay e Nymphomaniac Vol. 1 e 2).
È stato nominato due
volte agli Oscar per
Platoon e L’ombra del vampiro, e
una volta ai Golden Globe. Oltre moltissime altre
candidature, Willem Dafoe ha ricevuto un Los
Angeles Film Critics Award e un Independent Spirit
Award.
In tempi più recenti lo troviamo in
The Great Wall, di Yimou Zhang,
What happened to Monday, di Tommy
Wirkola, Quando un padre, di Mark
Williams, Dog eat Dog di Paul Schrader,
il progetto senza titolo Florida di Sean Baker, e Justice
League di Warner Bros/DC Comics.
Willem Dafoe è uno
dei membri fondatori del The Wooster Group, collettivo di teatro
sperimentale con sede a New York. Ha messo mano e recitato in tutte
le opere del collettivo, dal 1977 al 2005, sia negli U.S.A sia nel
resto del mondo. Da allora ha lavorato con Richard Foreman in
Idiot Savant, al The Public Theatre (NYC)
e, più recentemente, ha lavorato in due produzioni internazionali
con Robert Wilson: Vita e morte di Marina
Abramovic e La vecchia signora, con
Mikhail Baryshnikov.
Willem Dafoe,
che era presente a Venezia 80 in ben tre film, Povere
Creature, Pet Shop Days e Finalmente l’Alba, e al TIFF con Gonzo
Girl, ha potuto partecipare, a causa dello sciopero
SAG-AFTRA, soltanto a quest’ultimo e, parlando con Vanity Fair (via
Indiewire), ha spiegato che per
lui è stato molto doloroso non poter essere a Venezia per
promuovere i tre film con i quali era presente al Lido.
“Essere a Venezia con tre film
e non poterci andare mi ha spezzato il cuore”, ha detto Dafoe. “Ma
poi ho pensato: ‘È solo perché vuoi divertirti?’ Vivo in Italia ed
è emozionante vedere gli amici.” Ha continuato: “È
importante che i talenti siano coinvolti, in particolare nei film
indipendenti: è importante. Ecco perché sono così grato di sapere
che abbiamo raggiunto un accordo provvisorio [per “Gonzo Girl”]. E
la questione ovviamente è: se una piccola azienda indipendente può
farlo, perché non può farlo un grande studio? Ma mi dispiace non
essere potuto andare a Venezia”.
“Penso che dobbiamo andare avanti”,
ha detto Dafoe. “Capisco la loro strategia, ma penso anche che a
volte gli operatori del settore, particolarmente hardcore, non
pensano abbastanza al mondo, al mercato mondiale. Se non
partecipiamo a questi festival cinematografici, se non partecipiamo
alla vendita di film all’estero, prima di rendercene conto,
guarderemo tutti film d’azione tedeschi. Dato che siamo qui con la
benedizione del SAG, non so perché qualcuno direbbe di no ad un
accordo provvisorio, se ne avesse la possibilità. So che molte
persone non lo hanno fatto. Immagino che penserebbero che la loro
possa essere presa per mancanza di solidarietà, ma se un attore può
partecipare a un evento come questo è perché è sostenuto dal SAG
che sostiene e incoraggia gli accordi di questo tipo. Quindi per me
non è strano essere qui”.
Dafoe ha concluso: “Mi sento
più strano di [quando] non lavoro perché avevo alcune cose che
volevo fare davvero tanto e chissà se si ripresenteranno. Poi mi
siedo e dico: “Non essere egoista”. Non pensare a te stesso, pensa
al futuro”.Chiaramente ci sono alcune cose su cui
lavorare. Non ho mai parlato di ciò che faccio come azienda, ma il
business attorno a ciò che faccio è cambiato così tanto per cui le
cose devono essere affrontate.”
Ricordiamo che Povere Creature di Yorgos Lanthimos ha vinto il
Leone d’Oro a Venezia 80 e quindi per Willem Dafoe, e
per il resto del cast, deve essere stato ancora più difficile non
poter partecipare alla promozione di un film che è stato così tanto
amato dalla critica e dalla giuria del Festival.
Più di dieci anni dopo aver smesso i
panni di Norman Osborn aka Green Goblin nella
trilogia di Spider-Man di
Sam Raimi, Willem Dafoe è tornato
a parlare del personaggio e dell’esperienza sul set di un progetto
che l’attore conserva ancora con grande affetto e memorabili
ricordi professionali.
Intervistato da GQ, Dafoe ha
ripercorso la sua carriera al cinema commentando ogni titolo e
performance, e questo è ciò che ha raccontato di Spider-Man:
“Ho amato quei film e più di
tutto interpretare il doppio ruolo di Goglin. Tutti si concentrano
sulla controparte con i poteri, che è divertente, quando invece la
parte più interessante è stata entrare nei panni del padre, Norman
Osborn. Avevo l’opportunità di recitare queste scene dove commedia
e dramma viaggiavano sulla stessa linea…Ci sono un paio di scene
che ancora mi fanno ridere, perché hanno una doppia chiave di
lettura, tra il drammatico e il comico. […]
Mi ricordo che mi diede da
leggere Lo strano caso del dottor Jekyll e di mr. Hyde prima di
girare la famosa scena dello specchio. Fu molto divertente, e la
girammo in un solo ciak. Poi nel montaggio finale decisero di
spezzarla in più parti …per me fu come un gioco, perché dovevo
alternare le due personalità con la cinepresa che doveva trovarsi
in un punto preciso davanti allo specchio e io che dovevo muovermi
in un certo modo, quasi danzando”
Sul film in generale e sull’alba del genere supereroistico,
l’attore ha invece spiegato:
“Sam [Raimi] ha davvero compiuto
un miracolo, rendendo personale un film piuttosto colossale e pieno
di effetti speciali. Era l’inizio per i cinecomic, e all’epoca non
c’era alcun modello a cui fare riferimento.”
Sarà Abel Ferrara
a portare sul grande schermo la vita di Pier Paolo
Pasolini, poeta, giornalista e regista italiano ucciso il
2 novembre del 1975. Nei panni del grande intellettuale del XX°
secolo ci sarà Willem Dafoe, attore feticcio di
Ferrara, con cui il regista aveva già lavorato in New Rose
Hotel, Go Go Tales e 4:44 Last Day on Earth. Il
biopic racconterà gli ultimi giorni di vita di Pasolini,
collegandone l’uccisione ai suoi scritti contro la Democrazia
Cristiana.
La realizzazione della pellicola
coinvolgerà ben tre produzioni europee: la belga
Wallimage, la francese Capricci
Films e l’italiana Urania Pictures.
Pierpaola Pasolini è morto nella notte tra il 1° ed il 2 novembre
del 1975, travolto dalla sua auto sulla spiaggia dell’idroscalo di
Ostia. Dell’omicidio fu accusato il giovane Pino Pelosi,
diciassettenne di Guidonia che si dichiarò colpevole per poi, nel
2005, ritrattare tutto e accusare tre persone. In Italia la vicenda
è stata portata sul grande schermo, tra gli altri, da Marco Tullio
Giordana nel 1995 con il film Pasolini, un delitto
italiano, basato sul libro di Enzo Siciliano Vita di Pasolini
e presentato alla 52ª edizione del Festival di Venezia.
Le riprese di
Pasolini (questo il titolo del film)
inizieranno non appena Ferrara avrà terminato di girare
Welcome to New York, pellicola basata
sullo scandalo sessuale che vide coinvolto Dominique Strauss-Kahn,
il politico francese accusato nel 2001 di tentata violenza ai danni
della cameriera di un albergo. Prossimamente vedremo Willema Dafoe
in Odd Thomas, thriller fantastico
diretto da Stephen Sommers, e nel nuovo attesissimo dramma di Lars
von Trier Nymphomaniac con Charlotte
Gainsbourg, con qui Dafoe aveva già recitato in
Antichrist, sempre di von Trier.
Il fresco candidato
all’oscar Willem Dafoe ha rilasciato una lunga e
interessante intervista all’Hollywood Reporter nella quale
viene ricordato un aneddoto relativo alla fine degli anni Ottanta,
prima dell’uscita nelle sale di Batman di
Tim Burton.
L’attore racconta di come
fosse venuto a conoscenza dello script e che il suo amico e
sceneggiatore Sam Hamm pensasse quanto fosse perfetto per la parte
di Joker, poi andata a Jack
Nicholson.
“Sam Hamm
pensava che fossi fisicamente perfetto per interpretare Joker,
nello specifico a causa dei miei zigomi, ma la produzione non mi ha
mai offerto la parte“.
All’epoca Dafoe aveva già lavorato
con Martin Scorsese sul set de La passione
di Cristo e con Oliver Stone su
Platoon; nel 2002, come saprete, ricoprirà invece
il ruolo di Goblin nel primo Spider-Man diretto da
Sam Raimi.
Che ne pensate? Avreste voluto
vedere l’attore come Joker nel film di Burton al posto di
Nicholson?
Ecco il trailer di
Togo, il nuovo film originale Disney+,
disponibile sulla piattaforma (nei Paesi in cui è già attiva) da
dicembre, con protagonista Willem Dafoe
in un paesaggio innevato ed ostile.
Il film parla di un cane da slitta,
Togo, il cui coraggio e determinazione lo aiuteranno ad
attraversare la gelida tundra dell’Alaska. Il film ricorda
moltissimo la classica avventura di
Balto, in un mix di emozione ed
avventura, con tanto di corsa contro il tempo. Ecco il poster e a
seguire la trama:
Quando un’epidemia mortale colpisce
Nome, in Alaska, e l’unica cura è a più di 600 miglia di distanza,
la città si rivolge al campione addestratore di cani da slitta
Leonhard Seppala (Willem Dafoe) per aiutare a trasportare un siero
antitossico. Seppala si rivolge a Togo, un husky siberiano, piccolo
e vecchio, per essere il suo apripista. Sua moglie (Julianne
Nicholson) ha difeso Togo fin da quando era un cucciolo birichino e
Seppala, avendo osservato la lealtà e lo spirito tenace del cane,
sa che Togo è la sua unica possibilità di sopravvivere a questa
missione.
Senza farsi scoraggiare dall’enorme
tempesta che si sta facendo strada o dalle suppliche di sua moglie
gli chiede di non andare, Seppala e Togo si avventurano nella
tempesta per salvare delle vite umane. È un viaggio straziante in
cui Togo salva Seppala da una morte certa, facendo sì che il
veterano musher capisca a fondo la profondità e l’intensità dei
suoi sentimenti per il suo cane guida, anche se il rischio, per il
cane, è quello di farlo correre fino alla morte.
Arclight Films e Pure Dopamine hanno
annunciato che Willem Dafoe reciterà al fianco del
premio Oscar Nicolas Cage in Dog Eat
Dog, film basato sull’omonimo romanzo di
Eddie Bunker, che sarà diretto da Paul
Schrader (sceneggiatore di Taxi Driver e Toro
Scatenato, e regista di American Gigolo).
Per Dafoe e Schrader si tratta
dell’ennesima collaborazione: i due, infatti, avevano già lavorato
insieme diverse volte in pellicole come Lo
Spacciatore del 1992,
Affliction del 1997 e The
Walker del 2007.
La sceneggiatura del film è stata
scritta da Matt Wilder e Schrader. Il progratto è
stato acquistato a Cannes lo scorso maggio dalla Arclight Films e
dalla Pure Dopamine. Le riprese del film sono iniziate lo scorso
ottobre.
La pellicola racconterà la storia di
tre ex detenuti di Los Angeles che vengono incaricati di compiere
un rapimento. Quando le cose non vanno secondo i piani e i tre
finiscono per perdere il controllo della situazione, saranno
costretti alla fuga per cercare in ogni modo di non finire ancora
una volta in prigione.
Dopo averlo diretto in
The Lighthouse, Robert Eggers vuole
di nuovo al suo fianco Willem Dafoe, tant’è che
l’attore è in trattative per entrare a far parte del cast di
Nosferatu.
Al momento non si sa per quale ruolo Dafoe è stato contattato, ma
sicuramente questa nuova collaborazione trai due è entusiasmante.
La notizia arriva dopo che Eggers
aveva già espresso il suo piacere a tornare a lavorare con
Dafoe in questo progetto.
Nosferatu
Focus Features è prodotto da Jeff Robinov, John Graham,
Eggers, Chris Columbus e Eleanor
Columbus.
Nel 2017, Variety ha riferito in
esclusiva che Eggers stava progettando il suo film su Nosferatu –
dopo il film muto del 1922 di Murnau e il remake
del 1979 diretto da Werner Herzog – con
Anya Taylor-Joy, che ha collaborato con il regista
nel loro rivoluzionario indie The Witch e ha recitato nella sua epopea
vichinga The Northman.
Dopo che il COVID-19 ha ritardato
la produzione di The Northman, anche i piani per Nosferatu
sono cambiati, il che ha portato una miriade di conflitti di
programmazione, inclusa l’uscita di Harry Styles dal progetto a marzo dopo che era
stato brevemente contemplato nel cast al fianco di Taylor-Joy.
Ora, con Bill Skarsgard e Lily-Rose Depp nel film, sembra che i
pezzi di questo Nosferatu stiano per mettersi insieme. Con
Willem Dafoe a bordo, il cast e il progetto
sembrano davvero solidi.
Un nuovo poster per
l’imminente thriller psicologico di Willem DafoeInsideè stato rilasciato prima della data di uscita del 10 marzo
2023. Il nuovo poster mostra un Dafoe
dall’aspetto spettinato mentre si trova su una piccola piscina, con
lo skyline di New York alle sue spalle. Il nuovo film
vede Willem Dafoe nei panni di un ladro d’arte che,
dopo una rapina fallita, si ritrova rinchiuso in un attico e ora
deve cercare di sopravvivere e uscire. Dai
un’occhiata al nuovo poster qui sotto:
“Insideracconta la storia di Nemo, un ladro d’arte intrappolato
in un attico di New York dopo che la sua rapina non è andata come
previsto”, si legge nella sinossi del film. “Chiuso
dentro con nient’altro che opere d’arte inestimabili, deve usare
tutta la sua astuzia e invenzione per sopravvivere.” Inside
è diretto da Vasilis Katsoupis e scritto da Ben
Hopkins. L’uscita negli USA è prevista per il 10 marzo
2023.
La Quantic Dream, storica
azienda produttrice di videogiochi francese, ha annunciato la sua
intenzione di produrre un nuovo lungometraggio dal titolo
Beyond Two Souls, avvincente thriller paranormale per
la cui regia è stato interpellato il giovane Heavy
Rain. Ma le sorprese non finiscono qui, poiché è stata
annunciata la presenza all’interno del cast di due attori di prima
grandezza: Ellen Page e nientemeno
che Willem Dafoe.
La storia racconta di Nathan
Dawkins (Willem Dafoe), un misterioso scienziato che lavora per una
divisione speciale del governo americano che si occupa di attività
paranormali, e di Jodie (Ellen Page), una donna che possiede poteri
soprannaturali e che è in contatto con un’entità invisibile.
Il rapporto emotivo tra i due personaggi diventerà sempre più forte
ed ambiguo. La sceneggiatura è affidata a David Cage,
il quale è, assieme a Heavy Rain, uno dei papabili alla regia. La
Qunatic Dream mira ha distribuire il film entro ottobre 2013, e
dunque non resta che attendere ulteriori indiscrezioni.
Cresciuta sin da bambina a stretto
contatto con il cinema, Willa Holland ha iniziato
a recitare sin da giovanissima, distinguendosi in alcuni film di
buon successo. La vera popolarità le viene però donata dalle sue
interpretazioni per la televisione, dove ricopre apprezzati ruoli
in celebri serie televisive. Carismatica e versatile, l’attrice ha
così dimostrato di possedere tutte le qualità giuste per potersi
affermare all’interno dell’industria.
Ecco 10 cose che non sai di
Willa Holland.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Willa Holland: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con un piccolo
ruolo nel film Ordinary Madness (2001), per poi recitare
in titoli come Garden Party (2008), con VinessaShaw, Middle of Nowhere (2008), con
Susan
Sarandon, Genova – Un luogo per ricominciare
(2008), con Colin
Firth, Chasing 3000 (2010) e Legion
(2010), con Paul
Bettany e Dennis
Quaid. Negli ultimi anni ha invece preso parte ai film
Straw Dogs (2011), con James
Marsden e Tiger Eyes (2012), di cui è
protagonista.
9. È nota per i suoi ruoli
televisivi. Dal 2006 al 2007 l’attrice ottiene popolarità
grazie al ruolo di Kaitlin Cooper nella celebre serie The
O.C., per poi recitare in alcuni episodi di Gossip
Girl (2008-2012), con Blake
Lively, nel ruolo di Agnes Andrews. Dal 2012 ricopre
il ruolo che l’ha resa celebre, quello di Thea Queen nella serie
Arrow, con Stephen
Amell. Riprenderà il ruolo anche per apparire in
alcuni episodi di The Flash
(2015-2016), con Grant
Gustin.
8. È una doppiatrice di
videogiochi. Al di fuori del mondo del cinema, l’attrice è
nota agli appassionati di videogiochi per aver prestato in più
occasioni la propria voce al personaggio di Aqua nella versione
inglese della saga di Kingdom Hearts. I titoli in cui la
si può ritrovare sono Kingdom Hearts Birth by Sleep
(2010), Kingdom Heart 3D: Dream Drop Distaance (2012),
Kingdom Hearts HD 2.5 ReMIX (2014), Kingdom Hearts HD
2.8 Final Chapter Prologue (2016) e Kingdom Hearts
III (2019).
Willa Holland è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 1,6 milioni di persone.
All’interno di questo è solita condividere principalmente immagini
legate alla sua quotidianità, con momenti di svago o di attività da
lei svolte. Non mancano anche poi sue curiosità personali e
immagini o video promozionali dei suoi progetti da interprete.
Particolare attenzione è rivolta anche al suo cagnolino, che
l’attrice fotografa spesso e porta sempre con sé.
Willa Holland e Tom Holland
6. Non è la sorella del
noto attore. Benché il cognome sia lo stesso, non vi è
alcun rapporto di parentela tra l’attrice e Tom
Holland, interprete di Spider-Man per il Marvel Cinematic Universe.
L’attrice è infatti figlia di Keith Holland, direttore della
fotografia e di Darnell Gregorio-De Palma, attrice. La madre si è
in seguito risposata con il regista e sceneggiatore Brian
De Palma, che è divenuto il padre adottivo della
Holland.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Willa Holland in Arrow
5. Ha ottenuto il ruolo per
alcune sue qualità particolari. Nella serie
Arrow, facente parte dell’Arrowverse, l’attrice
ricopre il ruolo di Thea Queen, sorella del personaggio
protagonista. Al momento del provino, l’attrice ottenne da subito
l’attenzione dello showrunner, il quale rimase colpito dalla
dualità nella personalità dell’attrice, capace di lasciar
intravedere un’oscurità interiore oltre la sua esuberanza
giovanile.
4. Ha ripreso il proprio
ruolo per l’ultima stagione. Dopo essere stata parte del
cast principale dalla prima alla sesta stagione, l’attrice ha poi
ricoperto il ruolo di guest star per la settima stagione,
comparendo solo in alcuni episodi. In vista della stagione
conclusiva, l’ottava, la Holland ha però ripreso il ruolo in modo
più continuo. Per lei era infatti importante poter partecipare
attivamente alla conclusione della serie, essendo il suo anche uno
dei personaggi più amati dagli spettatori.
Willa Holland in The O.C.
3. Ha interpretato il
personaggio precedentemente ricoperto da un’altra attrice.
Nel 2006 la Holland diventa popolare grazie al ruolo di Kaitlin
Cooper in The O.C. Questi appare sin nella prima stagione,
ma ha qui il volto di Shailene Woodley, attrice
divenuta nota anni dopo grazie alla saga di Divergent. Al
termine della stagione, il personaggio viene allontanato per poi
tornare nella terza interpretato dalla Holland. Questa avrebbe
ricoperto il ruolo fino alla quarta e ultima stagione.
Willa Holland in Gossip Girl
2. Ha recitato nella nota
serie. Nel 2008 l’attrice interpreta il personaggio di
Agnes Andrews a partire dalla seconda stagione di Gossip
Girl, più precisamente dall’episodio intitolato
Pret-a-Poor-J. Il suo ruolo è quello di una modella
sedicenne che stringe amicizia con una delle protagoniste, pur
finendo poi in litigio. Apparsa in un totale di 5 episodi, la sua
ultima comparsa risale all’episodio The Empire Strikes
Jack, sedicesimo della terza stagione.
Willa Holland: età e altezza
1. Willa Holland è nata a
Los Angeles, in California, Stati Uniti, il 18 giugno
1991. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.
Quasi un anno dopo l’ormai
famigerato scontro tra Will Smith e Chris Rock agli Academy Awards del 2022,
la leggenda del tennis Serena Williams condivide i
suoi pensieri sugli eventi che hanno portato Smith alla vittoria
dell’Oscar per Una famiglia Vincente – King Richard. Il film
è una biografia in cui Smith recita nei panni di Richard Williams, il
padre delle iconiche sorelle giocatrici di tennis Serena
(Demi Singleton) e Venus Williams (Saniyya
Sidney).
La tennista ormai ritiratasi
dall’attività ha detto che pensava che King
Richard fosse un film incredibile e che l’incidente ha
sicuramente messo in ombra il film di Ahmir “Questlove”
Thompson, Summer of Soul, che ha vinto il premio
al miglior documentario subito dopo l’incidente di Smith. Ha anche
affermato che è importante che tutti passino oltre ciò che è
accaduto e ha invitato le persone a comprendere l’errore di Smith.
Il suo messaggio morale era di amore, pace e accettazione.
“Ho pensato che fosse un film
così incredibile, e sento che quel gesto in quel momento ha messo
in ombra il film di Questlove che ha vinto subito dopo. Ma sento
anche di essere stata in una posizione in cui sono stata molto
sotto pressione e ho commesso un’enorme quantità di errori, e sono
il tipo di persona che dice: “Ci sono stato”. Ho commesso un
errore. Non è la fine del mondo.’ Siamo tutti imperfetti, e siamo
tutti umani, e cerchiamo solo di essere gentili gli uni con gli
altri. Spesso viene dimenticato.”
L’incidente dello schiaffo di Will Smith a Chris
Rock ha gettato una luce negativa sul film,
soprattutto dopo che lo stesso Smith ha vinto il suo primo Oscar
dopo 5 candidature. Quello che doveva essere un momento toccante
sia per l’attore che per la famiglia Williams improvvisamente è
stato un grande momento per tutte le ragioni sbagliate. In un modo
bizzarro, lo schiaffo ha dato al film più pubblicità, poiché lo
schiaffo è stato il momento di cui si è parlato di più nella
recente storia degli Oscar.
Precedentemente classificato come
una delle star più simpatiche di Hollywood, la reputazione di
Will Smith è stata seriamente danneggiata
dallo schiaffo degli Oscar, secondo il nuovo report di Q
Scores.
Durante la 94a edizione degli
Academy Awards lo scorso marzo, uno dei momenti più famigerati
nella storia degli Oscar si è verificato quando Smith ha preso
d’assalto il palco e ha
schiaffeggiato Chris Rock in risposta a una battuta che il
comico aveva fatto su Jada Pinkett Smith in merito
alla sua alopecia. In seguito, Smith, tornato al suo posto, ha
gridato a Rock: “Tieni il nome di mia moglie fuori dalla tua
fottuta bocca!”.
Più avanti nel corso della
cerimonia, Smith ha vinto il premio come miglior attore per il suo
ruolo in King Richard e durante il suo discorso di
accettazione si è scusato con l’Academy, ma non con Rock, per le
sue azioni. Dopo alcuni giorni di riflessione, Smith ha porto scuse
formali a Rock e si è dimesso dall’Academy. Il consiglio in seguito
ha agito
bandendo Smith dagli Oscar per i successivi 10 anni. Alla fine
del mese scorso, dopo ulteriori riflessioni, Smith
ha pubblicato un video di 5 minuti scusandosi di nuovo con Rock
e tutti coloro che sono stati colpiti dalle sue azioni.
Nonostante i molteplici tentativi di
riconciliazione, la reputazione di Will Smith è stata gravemente danneggiata dal
suo gesto agli Oscar, secondo i nuovi Q Scores resi noti da
Variety. Prima dell’incidente, Smith era uno degli attori più amati
di Hollywood, insieme a Tom Hanks e Denzel
Washington. Dopo lo schiaffo, il punteggio positivo di
Smith è crollato da 39 a 24, il che significa che ora solo il 24%
degli intervistati ha un’opinione positiva di Smith.
L’Academy of Motion Picture
Arts and Sciences ha mosso i primi passi verso un’azione
disciplinare contro Will Smith per il suo comportamento
agli Oscar. La star di King
Richard che ha vinto il suo primo Oscar ha
rovinato la sua serata ancor prima di avere in mano la statuetta,
quando ha aggredito Chris Rock durante la cerimonia degli Oscar
del 2022. Come molti di voi sapranno, dopo aver preso in giro la
moglie di Smith, l’attrice Jada Pinkett Smith per la sua testa
rasata, Rock è stato aggredito sul palco da Will Smith
che l’ha schiaffeggiato, difronte a tutto il pubblico presente
generando sia dal vivo che a casa quello che potremmo definire uno
shock collettivo.
Jada Pinkett Smith
ha l’alopecia, una condizione che impedisce la crescita dei peli
sul corpo o provoca la caduta dei capelli esistenti. In passato, si
è dimostrata aperta riguardo alle sue difficoltà, ma il tentativo
di Chris Rock di fare dell’umorismo sulla
questione non è certamente andato bene né a lei né a suo marito. Da
quando ha aggredito Rock, Will Smith si è rivolto ai social media per
scusarsi direttamente con il comico, cosa che non ha fatto dopo
aver vinto l’Oscar come miglior attore. C’è stato anche un
susseguirsi di reazioni da parte delle
celebrità, la maggior parte delle quali sembra ritenere che
Will Smith abbia avuto un atteggiamento
sconsiderato e che avrebbe dovuto gestire la situazione con un
maggiore grado di maturità e professionalità. Allo stesso tempo,
una domanda ha continuato ad aleggiare nell’ambiente: Smith
affronterà qualche effettiva conseguenze dell’Accademia per le sue
azioni?
Ebbene oggi per la prima volta da
quando Smith ha schiaffeggiato Rock, si è iniziato a parlare che
l’attore possa andare in contro a qualche ripercussione in seguito
alla condotta. Infatti, come riporta
Variety, il Consiglio dei governatori
dell’Academy ha rilasciato una dichiarazione che annuncia
che si
stanno prendendo in considerazione diverse possibilità per questa
situazione, tra cui “sospensione, espulsione o
altre sanzioni consentite”. Il rapporto chiarisce anche
che a Will Smith è stato chiesto di lasciare
il teatro dopo l’aggressione, ma si è rifiutato di farlo. La
decisione finale sulla linea d’azione dell’Accademia sarà rivelata
in una riunione del consiglio il 18 aprile.
In aggiunta a quanto sopra, la
dichiarazione rilasciata rinnova delle scuse a Chris
Rock per il comportamento di Smith, nonché ad altri
candidati, ospiti e spettatori. Dato che la situazione è piuttosto
senza precedenti nella storia della cerimonia di premiazione, è
difficile determinare dove questa situazione potrebbe portarci. Da
un lato, è difficile vedere l’Academy vietare a una delle più
grandi star di Hollywood di partecipare a una cerimonia degli Oscar
o di essere nominata di nuovo. D’altra parte,
tuttavia, lo status di Smith come una delle più grandi
star del mondo comporta alcune responsabilità. Una star
del suo calibro che prende a schiaffi uno dei comici più famosi del
mondo per uno scherzo, senza subire conseguenze potrebbe mandare un
messaggio sbagliato.
Da Bel Air a
Hollywood non possiamo certo dire che il viaggio per
Willard Christopher Smith Jr, noto come
Will Smith, sia stato molto lungo e accidentato!
Attore, rapper e produttore cinematografico, il ‘Principe’, a 45
anni non ancora compiuti è fra i 41 americani più ricchi al mondo…
come diavolo ha fatto? Be’, senza nulla togliere al suo indubbio
talento, dovremmo più che altro considerare le sue notevoli doti da
imprenditore!
The Fresh Prince (così si
faceva chiamare sulla scena musical rap) conosce (Dj Jazzy)
Jeff Townes ad un party, dando inizio ad una collaborazione
che, tra le altre cose, porrà la sua firma alla celeberrima sigla
di Willy, il principe di Bel Air, sit com della NBC in cui
il nostro beniamino interpretava fondamentalmente se stesso: un
ragazzo di strada di Philadelphia trapiantato a Bel Air. La serie
ebbe un successo clamoroso, andando avanti per ben sei anni e
conquistando una larga fetta di pubblico, tant’è che forse solo una
parte minore della ‘generazione 2000’ può dirsi immune alla voglia
incontrollabile di canticchiare di “come la (sua)
vita cambiata, capovolta, sottosopra” si sia trasformata nella
vita di “Willy superfico di Bel Air”!
Ma è nel 1993 che arriva il primo
ruolo importante per Will Smith con 6 gradi di
separazione di Fred Schepisi, che lo porta per la prima volta
all’attenzione della critica cinematografica. Da questo momento, ci
saranno solo successi per la carriera cinematografica di Will, che
eclisserà quasi del tutto la sua carriera in ambito musicale: il
1995 è l’anno di Bad Boys e presto arriverà il
fortunatissimo Men in Black in cui sarà al fianco di
Tommy Lee Jones.
A questo punto, prendendoci
qualche licenza ‘poetica’ possiamo dire che Will
Smith era certamente sull’onda del blockbuster… fortuna
che nel 2001 arrivà Alì, biopic sul campione del mondo di
pesi massimi Muhammad Alì, ruolo grazie al quale vede
finalmente riconosciuto il suo talento, conquistando una Nomination
agli Oscar come Miglior Attore Protagonista.
Una serie di colpi riusciti e
‘fortunati’, diciamo, ma da questo momento entra in gioco
l’imprenditore che c’è in Will, che fonda una propria compagnia di
produzione cinematografica, la Overbrook Entertainment, con
la quale realizza Hich – Lui sì che capisce le donne e
La ricerca della felicità, con il quale riceve la seconda
nomination all’Oscar come Miglior Attore Protagonista e che lo
porta a recitare con suo figlio Jaden che, da questo momento, è
votato al successo almeno quanto il padre che lo porta con sé sul
set appena può: rivedremo infatti quest’accoppiata vincente in
After Earth di M. Night Shyamalan in
uscita il 5 Giugno 2013.
Ma non finisce qui: insieme alla
moglie, l’attrice Jada Pinkett ha fondato la Will and
Jada Family Foundation, un’organizzazione di beneficenza che si
occupa dell’educazione di bambini di famiglie meno abbienti; e
insieme al fratello Harry possiede la Treynball Devolpment
Inc., una compagnia con sede a Beverly Hills. Tutto qui? No, ne
2005, Will ha prodotto All of Us, un programma basato sulla
sua vita amorosa e familiare… be’, alzi la mano chi ha il coraggio
di dire che questo non è puro spirito imprenditoriale!
Insomma una carriera costellata di
successi e scelte azzeccatissime sui ruoli da interpretare, se
chiudiamo un occhio sul Razzie Awards come membro della peggior
coppia cinematografica con Kevin Kline per Wild Wild West (che si è meritato anche la statuetta per
peggior canzone originale), e sull’aver rifiutato, cosa che ancora
rimpiange, il ruolo di Neo in Matrix. Ma Will Smith cade sempre
in piedi e, anche se ha riscosso qualche minuscolo e trascurabile
insuccesso di critica, come gli è capitato nel 2008 con Hancock, ha sempre il pubblico dalla sua parte… e, del
resto, è oggettivamente irresistibile, come potrebbe non
averlo?!
Will Smith è uno di
quegli attori che ha fatto la storia del cinema e che ha saputo
usare il suo talento ed il suo umorismo per entrare nel cuore del
pubblico e farlo affezionare a lui, riuscendoci pienamente.
L’attore americano ha sempre lavorato sodo per costruire una
carriera solida e per arrivare dove è ora, apprezzato e stimato
anche da molti colleghi. Ma nella sua vita non esiste solo la
recitazione, ma anche e soprattutto l’amore per la sua
famiglia.
2. Will Smith è anche
doppiatore, produttore e sceneggiatore. Nel corso della
sua carriera, Will Smith ha sperimentato diversi ambiti del cinema,
vestendo diversi panni. Come doppiatore ha prestato la propria voce
per i film d’animazione Shark Tale (2004) e Spie sotto
copertura (2019), oltre che aver condotto il documentario
One Strange Rock (2018), mentre come produttore ha
lavorato a film come Showtime (2002), Io, Robot, La
ricerca della felicità, La vita segreta delle api (2008),
Sette anime, The Karate Kid – La leggenda continua (2010),
Una spia non basta (2012) e Annie – La felicità è
contagiosa (2014). In quanto sceneggiatore, invece ha messo
mano allo script della serie All of Us e di un episodio di
Willy, il principe di Bel-Air, mentre ha steso il soggetto
per il film After Earth.
Will Smith in Aladdin
3. Will Smith ha messo tutto
se stesso per interpretare il Genio. Per poter dare vita
al Genio di Aladdin, Will Smith ha cercato di capire cosa
avesse fatto Robin Williams ai tempi del film originale. Dopo
averlo visto diverse volte, l’attore ha capito che il suo collega
aveva messo semplicemente se stesso nel personaggio. Così facendo,
anche Smith ha deciso di fare la stessa cosa, soprattutto per
evitare un copia e incolla del precedente che non avrebbe
assolutamente giovato né a lui né al personaggio.
Will Smith in Suicide Squad
4. Ha apprezzato molto il
ruolo di Deadshot. Insieme a Margot Robbie e
Jared Leto, Will Smith è stato uno degli attori
principali del film del 2016 Suicide Squad e ha ammesso di
aver apprezzato molto Deadshot, per il semplice motivo di non aver
mai interpretato un personaggio che se ne frega di tutto in maniera
legittima e anche per il fatto di non dover essere la colonna
morale del film. Proprio per via della natura controversa del
personaggio, il quale uccide senza pensarci due volte, Smith ha
rivelato di aver fatto anche un po’ di fatica per poter entrare in
contatto con questo aspetto di Deadshot.
Will Smith: chi è sua moglie
5. Will Smith si è sposato
due volte. Will Smith è sempre stato un uomo abbastanza
mite nella sua vita privata, tanto da non aver mai frequentato
molte donne. Infatti, l’attore di Filadelfia, si è sposato nel
1992, a 24 anni, con l’attrice Sheree Zampino, da
cui ha avuto il primo figio, Williard “Trey” Smith
III, nato nel novembre dello stesso anno. Dopo aver
divorziato da lei nel 1995, Smith si è risposato due anni più tardi
con la collega Jada Pinkett,
conosciuta nel 1990 durante un suo provino per Willy, il
principe di Bel-Air e rimasti amici fino al 1995. I due,
infatti, avevano cominciato a frequentarsi mentre Smith era ancora
sposato. Dalla loro unione, sono nati Jaden Smith
(1998) e Willow Smith (2000).
Will Smith e i suoi figli
6. Ha lavorato diverse volte
con suo figlio Jaden. Quando si parla di Will Smith spesso
ci si riferisce anche alla splendida famiglia che si è creato e,
soprattutto al suo rapporto con il figlio Jaden. I
due sono molto legati, tanto che Smith ha deciso di portarlo con se
sul set del film di Gabriele Muccino, La
ricerca delle felicità (2006), interpretando rispettivamente
padre e figlio. I due, poi, sono tornati a lavorare insieme nel
film di M. Nigh Shyamalan, After
Earth.
7. Ha recuperato il rapporto
con suo figlio Trey. Trey Smith aveva solo tre anni quando
i suoi genitori, Will Smith e Sheree Zampino si sono separati. Il
padre, in seguito, aveva iniziato da tempo a frequentare la sua
attuale moglie e tra Smith e il suo primo figlio non c’è sempre
stato un rapporto idilliaco. Trey si è sentito tradito e
abbandonato e, sia lui che suo padre, hanno lottato per anni per
cercare di venirsi incontro e mettere delle fondamenta solide al
loro rapporto. E ci sono riusciti. Infatti, i due lo scorso anno
hanno deciso di dedicarsi una vacanza, servita per trascorrere del
tempo insieme e per consolidare la loro unione.
Will Smith e il suo fisico
8. Si mantiene in splendida
forma. Will Smith è sempre stato noto per la sua
straordinaria forma fisica, che lo ha portato negli anni a
ricoprire ruoli molto intensi. Di recente, tuttavia, l’attore ha
raccontato di aver raggiunto il suo peggio ma di essere anche
pronto a rimettersi in forma. È nata così la miniserie The Best
Shape of My Life, pubblicata su YouTube e dove si ritrova
l’attore intento a seguire un rigido allenamento fisico per
riacquistare la forma e la muscolatura con cui è noto.
Will Smith è su Instagram
9. Will Smith ha un profilo
Instagram seguitissimo. Se c’è un attore che ha un profilo
Instagram che dire seguitissimo è dire poco, quell’attore è Will
Smith. Infatti, Smith ha qualcosa come 57 milioni di follower, una
cifra da capogiro. La bacheca del suo profilo pullula di immagini e
video che lo vedono spesso protagonista dei suoi progetti e
lavorativi ma anche, e soprattutto, in momenti in cui si trova
insieme alla sua famiglia.
Will Smith: oggi
10. Sta vivendo una nuova
fase della sua vita. Il 2020 e il 2021 sono stati due anni
fondamentali per Smith. Non solo egli sembra aver superato la nota
crisi matrimoniale con la moglie, ma ha anche pubblicato una
propria autobiografia dal titolo Will. All’interno di
questo libro, Smith ha ripercorso tutta la sua vita senza
risparmiarsi nulla, facendo i conti tanto con gli aspetti più
straordinari quanto con quelli più negativi. Smith ha inoltre un
nuovo film in arrivo, Una famiglia vincente – King
Richard, per il quale è stato candidato a diversi premi e che
potrebbe portarlo ad ottenere una terza nomination all’Oscar.
A più di dieci anni dall’uscita del
sequel di Bad Boys diretto da
Michael Bay, la Sony sta cercando di riavviare il
franchise e ha già impostato due (provvisorie) date di rilascio per
il terzo e quarto capitolo: 17 febbraio 2017 e 3 luglio 2019.
Ospite di Beats 1, Will Smith ha confermato che un
nuovo film è effettivamente all’orizzonte. “C’è una possibilità
molto molto alta che vedrete un ‘Bad Boys’ entro i prossimi 12-16
mesi.”, questo si fa scappare con Zane Lowe
durante la trasmissione radio, sciogliendo di fatto ogni dubbio
sull’uscita di Bad Boys 3 per i primi
mesi del 2017, come annunciato dalla Sony (minuto 18:50).
Tuttavia pochi al momento sono i
dettagli a riguardo: ancora non si sa per certo se
Smith sarà ancora protagonista del film assieme al
collega Martin Lawrence o se più semplicemente vestirà i panni di
produttore lasciando la scena a nuovi attori.
La sceneggiatura è stata scritta da David
Guggenheim; per la regia era stato considerato Joe
Carnahan (Smokin’ Aces, The
Grey) che tuttavia non è ancora stato confermato in
maniera ufficiale.
Dopo le dichiarazione
su Django Unchained, l’attore
Will Smith torna a parlare della sua carriera e su
Io sono leggenda diretto da Francis
Lawrence. L’attore mostrando sincerità ha ammesso quello
che pensa sul film:
“Sono ossessionato dall’idea
mettere i piccoli drammi dei protagonisti all’interno dei
blockbuster. Il maggior successo che ho raggiungo in questa mia
ossessione è stato senza dubbio Io sono Leggenda. Quella storia
sarebbe potuta essere facilmente portata a teatro, sapete? Una
sorta di one-man show, un tizio con un
cane. Generalmente pensereste ci sia più bisogno di
cose di questo tipo in un blockbuster, ma credo che Io sono
Leggenda sia a oggi una delle mie più grandi aperture al genere e
il mio secondo miglior film.”
Io sono leggenda
(I Am Legend), edito anche come I vampiri, è
un romanzo fantascientifico/horror del 1954 dello scrittore
statunitense Richard Matheson di ambientazione post
apocalittica.
Ripensando al Dracula di Tod
Browning, Matheson immagina di rovesciarne la situazione di base:
non un vampiro in un mondo di umani, ma un solo essere umano in un
mondo di esseri mostruosi. Il romanzo è stato pubblicato per
la prima volta in italiano da Longanesi del 1957. Ha avuto varie
trasposizioni cinematografiche.
Verso la fine degli anni Novanta la
fama di Will Smith era ormai alle stelle: l’attore
aveva già recitato come protagonista nella serie di culto
Willy, il principe di Bel Air e al cinema nei
blockbuster Bad Boys, Independence
Day e Men in Black quando arrivò la
chiamata dei fratelli Wachowski, all’epoca al
lavoro sul primo capitolo di Matrix. I due registi
offrirono la parte di Neo a Smith, che in seguito rifiutò lasciando
spazio al “sostituto” Keanu Reeves.
Questo aneddoto di produzione, per
lo più noto agli appassionati di cinema, è stato ripreso
dall’attore in un video pubblicato nelle ultime ore sul suo canale
Youtube ufficiale e in cui sono state spiegate le vere ragioni
dietro il rifiuto.
“Dopo aver fatto Men
in Black, i Wachowski vennero da me. Avevano girato un solo
film, penso si chiamasse Bound, e mi hanno parlato dell’idea di
Matrix. Eh si, erano dei geni… ma c’è una linea sottile tra l’idea
di avere un incontro con un genio, e quello che ho vissuto io in
quell’incontro.” ha raccontato Smith. “Il quadro
generale che mi hanno presentato per Matrix era questo: ‘Amico,
stiamo pensando a una cosa così. Immagina di essere in un
combattimento, poi salti, e immagina di poter fermare il salto
proprio nel mezzo del salto stesso’ […] Lo spettatore
può vedere attorno a te, a 360°, mentre tu stai saltando, mentre tu
ti sei fermato in salto, ok? Stiamo inventando queste videocamere
grazie alle quali il pubblico potrà vedere l’intero salto mentre
sei fermo nel bel mezzo del salto stesso.”
Smith ha infine aggiunto,
senza rancore, che “Keanu Reeves è stato perfetto. Laurence
Fishburne è stato perfetto. Se ci fossi stato io, che sono nero,
forse Morpheus non sarebbe stato nero. I Wachowski stavano pensando
a Val Kilmer per quel ruolo. Insomma, avremmo incasinato Matrix. Lo
avrei rovinato. Quindi ho fatto un favore a tutti.”
Che Will Smith sia
un uomo di successo è cosa nota, che avesse votato la sua
esistenza, da quando aveva 15 anni, ad essere il migliore di tutti
è invece una rivelazione che lui stesso ha fatto di recente.
Parlando della sua carriera, e di qualche recente flop, l’attore ha
raccontato che a 15 anni venne tradito dalla sua fidanzatina e che
in seguito decise che, se fosse riuscito a diventare il più ricco,
famoso e potente, allora nessuna donna lo avrebbe tradito.
Questa specie di mito di se stesso
si è infranto con il duro colpo di After
Earth. Il film diretto da M Night
Shyamalan e in cui l’attore recita insieme al figlio Jaden
è stato uno dei più grandi disastri di Hollywood degli ultimi anni.
Per Smith, il film è stato “il fallimento più doloroso della
sua carriera” perchè nel film era coinvolto, nelle vesti del
vero protagonista, il giovane Jared.
Scommettiamo però che nel futuro di
Smith ci saranno momenti più rosei, visto che oltre al film
Focus niente è come sembra, l’attore
entra ufficialmente a far parte del mondo dei cinefumetti con
Suicide Squad, e cosa può andar male nel
far parte del più grnade trend cinematografico del momento?
Will Smith ha ammesso di sentirsi in qualche
modo responsabile per la quantità di disinformazione che ruota
attorno alla pandemia di Coronavirus a causa di Io Sono
Leggenda, lo sci-fi distopico che lo ha visto
protagonista nel 2007, per la regia di Francis Lawrence.
Abbastanza di recente l’attore è
apparso al “Red Table Talk” condotto dalla moglie Jada Pinkett-Smith per condividere con il
pubblico i suoi pensieri in merito al Covid-19, alla pandemia e
all’attuale reclusione forzata che gran parte della popolazione
mondiale è costretta a sperimentare in queste settimane.
La star di Io Sono Leggenda
non ha perso tempo ed ha quasi subito tirato in ballo la questione,
cercando di sfatare alcuni falsi miti che stanno circolando sul web
in questi giorni e che riguardano proprio il virus.
Quando Tom Hanks ha annunciato di essere risultato
positivo al Coronavirus, il film di Lawrence con protagonista
Smith è subito balzato in tendenza su Twitter, con diversi utenti
che hanno “ironizzato” sullo sviluppo della situazione nelle
settimane a venire.
Adesso, sembra proprio che la star
del recente Bad Boys for Life sia tutt’altro che divertita per gli
accostamenti che vengono fatti tra la pandemia e il suo film del
2007.
Will Smith è infatti convinto che la pellicola abbia
contribuito alla divulgazione della disinformazione in merito al
Covid-19 e al contagio. Proprio per questo, ha voluto mandare un
messaggio agli spettatori, nella speranza di chiarire le cose:
“Nel 2008 ho girato Io Sono
Leggenda. Mi sento in qualche modo responsabile di gran parte della
disinformazione che circola al momento”, ha dichiarato Will
Smith. “Nel film interpreto un virologo e, all’epoca delle
riprese, ho avuto la possibilità di andare al CDC per prepararmi al
ruolo. Ho appreso determinate cose che riguardano i virus e gli
agenti patogeni virali che hanno cambiato la mia vita e il mio modo
di guardare il mondo. Ci sono una serie di concetti basilari che
purtroppo le persone non comprendono. Ciò che all’epoca volevo era
l’opportunità di rendere più chiare in futuro queste basi e,
soprattutto, di capire che bisogna fare affidamento soltanto sugli
specialisti.”
Tra la sorpresa, e anche la gioia,
generale, Will Smith svetta trai candidati ai
Golden Globes 2016 nella categoria Best
Performance by an Actor in a Motion Picture, Drama in
Concussion.
L’attore ha dichiarato di aver
appreso la notizia della sua nomination dalla moglie, Jada
Pinkett Smith. Nonostante le continue voci su una
relazione in bilico, Smith smentisce ancora una volta i rumor con
la sua prima dichiarazione post nomination. “Mia moglie mi ha
schiaffeggiato mentre dormivo per svegliarmi e dirmelo – ha
dichiarato l’attore al New York Times – Era
estasiata. È stato un grande momento per il nostro matrimonio,
siamo molto legati adesso. È stato nostro, è stata la nostra
nomination. Un grande riconoscimento per dove siamo arrivati come
coppia”.
Will Smith dovrà
vedersela con Bryan Cranston (Trumbo),
Leonardo DiCaprio (The
Revenant), Michael Fassbender
(Steve
Jobs) e Eddie Redamyne (The Danish Girl).
Sembra oggettivamente il candidato più “debole” sulla carta, ma non
c’è dubbio che le sorprese a Hollywood sono sempre dietro l’angolo,
che ne pensate?
Will Smith è stato uno dei membri del cast di
Suicide
Squad di
David Ayer a non fare ritorno in The Suicide
Squad di James Gunn. Purtroppo, all’epoca della
produzione, gli impegni dell’attore non gli hanno permesso di
tornare a vestire i panni di Deadshot.
QuandoIdris Elba
venne annunciato nel cast, in molti pensavano che l’attore avrebbe
interpretato proprio il ruolo di Deadshot, andando così a
sostituire Smith. Tuttavia, in seguito è stato confermato che la
star della serie Luther
avrebbe interpretato un personaggio totalmente diverso, ossia
Bloodsport.
Ora, in un recente video realizzato
per GQ,
Will Smith ha risposto al tweet di un fan che
gli chiedeva perché non fosse tornato nei panni di Deadshot per
The
Suicide Squad. A quel punto Smith ha chiesto al
produttore del film: “Hanno omesso Deadshot dalla storia,
giusto?”, cosa che il produttore ha confermato. Sollevato,
l’attore ha risposto: “Ottimo, così potrò tornare.”
Deadshot è stato uno degli aspetti
più apprezzati del primo Suicide
Squad, anche grazie al carismatico ritratto di Smith del
classico cattivo DC. Per via della lungimiranza dei produttori di
The
Suicide Squad, l’attore ha ora la possibilità di
riprendere il ruolo in futuro, anche se non è ancora stato
confermato per nessuno dei prossimi progetti targati Warner
Bros.
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Di fronte alla possibile
decisione dell’Academy Awards di essere espulso dall’associazione,
a seguito dell’aggressione ai danni di Chris Rock
durante la notte degli Oscar 2022,
Will Smith ha annunciato le sue dimissioni
volontarie dalla stessa Academy of Motion Picture Arts &
Sciences.
In una dichiarazione,
Smith ha definito il suo gesto “scioccante, doloroso e inscusabile”
dicendo che accetterà qualsiasi decisione da parte del
Board of Governors dell’Academy.
Will Smith si dimette volontariamente dall’Academy
“La lista di coloro
che ho ferito è lunga e include Chris, la sua famiglia, molti dei
miei amici e delle persone che amo, tutti i presenti, e l’audience
globale a casa – ha detto Smith – Ho tradito la fiducia
dell’Academy. Ho privato gli altri vincitori e nominati della loro
opportunità di celebrare ed essere celebrati per il loro
straordinario lavoro. Il mio cuore è spezzato.”
Smith ha anche ammesso
che le sue azioni hanno oscurato gli altri vincitori degli Oscar
2022.
“Vorrei riportare
l’attenzione su coloro che meritano attenzione per i loro traguardi
e permettere all’Academy di riprendersi l’incredibile lavoro che ha
fatto per supportare creatività e arte nell’industria
cinematografica – ha dichiarato, concludendo con – i
cambiamenti richiedono tempo e io sono impegnato a fare il mio
lavoro affinché non permetta mai più che la violenza prenda il
sopravvento sulla ragione”.
Il presidente
dell’Academy David Rubin ha risposto alle sue
dimissioni, dicendo in una dichiarazione: “Abbiamo ricevuto e
accettato le dimissioni immediate del signor Will Smith
dall’Academy of Motion Picture Arts & Sciences. Continueremo ad
andare avanti con i nostri
procedimenti disciplinari contro il signor Smith per violazioni
degli standard di condotta, prima della prossima riunione del
consiglio prevista per il 18 aprile.”
Will Smith ha aggiunto un altro titolo di
spicco alla sua lista di progetti imminenti, avendo firmato per
recitare da protagonista nel thriller d’azione ad alta tensione
“Sugar Bandits“. Basato sul libro di
Chuck Hogan “Devils in Exile“, – come
riportato da Variety – il racconto è
incentrato su un veterano della guerra in Iraq che si allea con una
squadra di veterani per colpire il traffico di droga a Boston.
Hogan – i cui crediti di scrittura includono “The
Town” (adattato poi in film da Ben
Affleck) e “The
Strain” (che ha co-scritto con Guillermo del
Toro e da cui è stata tratta
l’omonima serie televisiva) – si è occupato anche della
sceneggiatura del film.
AGC International e CAA Media
Finance rappresentano i diritti di distribuzione del film in tutto
il mondo e presenteranno il film agli acquirenti al prossimo EFM.
Smith e Jon Mone produrranno attraverso i Westbrook Studios con la
supervisione di Ryan Shimazaki; Stuart Ford produrrà per gli AGC
Studios, che finanziano interamente il film, e Richard Abate
(“13 Hours”, “From Scratch“) produrrà per la 3 Arts
Entertainment. Al momento non è noto quando inizieranno le riprese
e per quale data il film arriverà in sala.
Dove vedremo prossimamente Will Smith?
“Sugar Bandits” va dunque
ad aggiungersi ai prossimi progetti di Smith, il cui ultimo film
importante – e il primo dopo il suo famigerato schiaffo agli Oscar
– è stato “Emancipation”
di Antoine Fuqua, venduto ad Apple
TV+ a Cannes per un accordo record di mercato di 120 milioni di
dollari, ma che non ha avuto un impatto significativo al momento
della sua distribuzione. Prossimamente Smith sarà anche nel quarto
film, ancora senza titolo, “Bad Boys
4“, che è ancora in produzione, insieme a “Io sono
leggenda 2″ sequel del celebre film di zombie, che sarà
interpretato anche da Michael B. Jordan e vedrà Smith riprendere il
suo ruolo dall’originale del 2007 (ma utilizzare la scena finale
alternativa nel DVD in cui il suo personaggio sopravvive).
Nonostante ci sia una script pronto
per Independence Day
2(Qui la notizia),Will
Smith ha raggiunto un accordo con Fox per portare sullo
schermo un altro film di fantascienza intitolato
Selling Time.
Mentre è ancora da definire il nome
del regista,sappiamo che Dan
McDermott(Eagle Eye) è stato
incaricato di apportare modifiche allo script,trattato già più
volte nel corso degli anni.
Selling
Time racconta la storia di un uomo a cui viene data
la possibilità di rivivere il giorno peggiore della sua vita(e
quindi cambiarlo a suo piacimento) in cambio di sette anni sulla
sua aspettativa di vita.
Come riportato da Deadline, sarà
Will Smith a interpretare Richard
Williams, papà delle sorelle del tennis americano
Venus e Serena, nel biopic
King Richard scritto da Zach Baylin e prodotto da
Tim White e Trevor White con la loro Star Thrower Entertainment
banner (The Post, Wind River,Ingrid Goes
West) e la compagnia dell’attore Overbrook Entertainment.
La storia del personaggio e
dell’ascesa verso l’olimpo del tennis ha dell’incredibile e il
percorso della famiglia Williams presenta tutte le caratteristiche
del classico racconto hollywoodiano sul principio di rivalsa
nonostante la provenienza da un contesto sociale svantaggiato.
Seppure privo di qualsiasi
background sportivo, papà Richard ha superato lo scetticismo
pubblico e le avversità economiche prima allenando le figlie in un
campetto pubblico nel quartiere di Compton, una delle zone più
malfamate della contea di Los Angeles, e in seguito forgiando due
tra le più grandi giocatrici statunitensi di sempre.
Oggi Serena vanta nel suo palmares ben 23 titoli del Grande
Slam, Venus Williams sette.
Ritroveremo presto Smith nelle sale
nel nuovo live action Disney di Aladdin, in uscita
il prossimo Maggio. Diretto da Guy
Ritchie (Sherlock
Holmes, Operazione U.N.C.L.E.) e
scritto da John August (Dark
Shadows, Big Fish – Le Storie di Una Vita
Incredibile), il film vede l’attore nei panni del
Genio che ha il potere di esaudire tre desideri per chiunque entri
in possesso della sua lampada magica.
Shawn
Levy(Una notte al Museo, Real
Steel) è ufficialmente a bordo di The
City That Sailed,nuova avventura fantasy di 20th
Century Fox con protagonista assoluto Will
Smith,che a questo punto con i vari impegni già
ufficializzati(Selling Time,Focus e il
remake de Il Mucchio Selvaggio)
difficilmente potrà prendere parte a Indipendece Day
2.
Il film,scritto da Audrey
Wells(Shall we Dance, Cambio di
Gioco) parlerà di un padre e una figlia che si
trovano sull’isola di Manhattan mentre è alla deriva attraverso
l’oceano, a causa di alcune magie scatenate da oggetti ritrovati
dalla figlia.
L’instancabile Will Smith, recentemente impegnato con il
comic book movie Suicide Squad e che
presto apparirà nel film drammatico sul
football Concussions, sa già come
passerà questo autunno: è infatti questo il periodo previsto per
l’inizio delle riprese di Collateral
Beauty, un indie movie in cui interpreterà un
amministratore esecutivo newyorkese la cui vita cambia a causa di
una tragedia che lo fa scivolare in una depressione sempre più
profonda.
Smith reciterà accanto a
Rooney Mara, diretto dal regista
di Me and Earl and the Dying Girl,Alfonso Gomez-Rejon. Il film sarà interamente
finanziato dalla Palm Star e co-prodotto insieme alla compagnia di
Will Smith Overbrook Entertainment.