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Un Profeta Come si Deve: il corto sulla violenza contro le donne

Un Profeta Come si Deve: il corto sulla violenza contro le donne

È online Un Profeta Come si Deve il nuovo cortometraggio firmato LUZ, contro il sessismo e la violenza sulle donne.

 

Solo in Italia 120 femminicidi all’anno, 11 denunce di violenza sessuale al giorno, web e social straripanti di commenti volgari, brutali, violenti contro le donne. La violenza contro le donne sembra ormai un male endemico, senza confini né geografici né di classe sociale, culturale, economica. Di fronte a una situazione così allarmante, LUZ sceglie lo storytelling per la sensibilizzazione attraverso il nuovo cortometraggio online su Sapiens – Umani come si deve.

Scritto da Cristian Micheletti e da Alessio Calabresi e diretto dal duo Filippo Nava & Marzia De Clercq, Un profeta come si deve ci porta fra le nubi di un paradiso da spot pubblicitario, reso bianco e nero dalla drammaticità dell’argomento. Qui un Dio esterrefatto e irato per come la situazione delle sue creature sia assolutamente sfuggita di mano, ragiona con (san) Pietro e una progettista su come intervenire per proteggere le donne e fermare la deriva del maschio.

Nel dialogo, che trapassa dal sorriso per gli stereotipi “divini” e “petrini” alla crudezza cronachistica, il giudizio (divino) che emerge è assoluto: la violenza contro le donne non ha giustificazioni, attenuanti, eccezioni e non è un problema delle donne, ma degli uomini, non solo di quelli colpevoli, ma anche di quelli che non fanno nulla per fermarli.

Quale soluzione, allora? L’idea di Pietro, che convince, temporaneamente, l’Onnipotente, è rieducare gli uomini attraverso un moderno profeta, un uomo intelligente e famoso, amato dalle donne e rispettato da tutti, che ha fatto della cultura la sua vita… Non sveliamo chi sia questo profeta, ma il messaggio finale va ben oltre la “celeste” soluzione: non sarà un profeta a salvarci, saranno piuttosto tutti gli uomini disposti a cambiare, saranno gli io, i tu, i noi… Perché la violenza di genere è un problema che riguarda tutti. Anche te.

Con Un profeta come si deve LUZ parla al pubblico della rete attraverso un video drammatico, dal sapore teatrale, dove il linguaggio da sit-com pubblicitaria si mescola alle brutalità senza mediazioni dei commenti realmente comparsi sui social. Del resto una matrice distintiva di Sapiens e della sua presenza sulla rete è proprio portare gli utenti a confrontarsi con l’importanza della riflessione mediata dalle parole. Lo stesso messaggio di LUZ rielabora le parole coraggiose del presidente del Senato, Pietro Grasso, che lo scorso 21 settembre, di fronte all’ennesimo tragico fatto di cronaca disse “Scusateci tutte, è colpa nostra (…) E un problema che parte dagli uomini e solo noi uomini possiamo provi rimedio”.

Un Profeta Come si Deve, la trama

Nel suo ufficio bianco ed etereo, Dio si rende conto che la situazione sulla Terra relativamente alla violenza degli uomini sulle donne e al sessismo in generale ha superato ogni limite. Preso dall’affanno per essersi fatto sfuggire la situazione senza che se ne accorgesse, chiama a rapporto San Pietro, accompagnato dall’ingegnere progettista dell’essere umano, per capire dove hanno sbagliato e come possono rimediare alla deriva del maschio.

SAPIENS – UMANI COME SI DEVE

Sapiens – Umani come si deve è un progetto totalmente digitale e social che vuole cambiare rotta nell’epoca della post-verità e delle fake news, raccontando le persone e le loro storie con uno sguardo verticale e d’autore, che vada a fondo nei contenuti e ne verifichi le fonti.

LUZ

LUZ nasce nel 2010 dall’esperienza della storica Agenzia Fotogiornalistica Grazia Neri, per dare continuità al desiderio di trovare e raccontare Storie rilevanti attraverso le più prestigiose testate editoriali nazionali e internazionali. Oggi, grazie all’integrazione di professionalità ed esperienze provenienti dal settore del giornalismo, della creatività e della comunicazione digitale, LUZ è un’Agenzia di progetti editoriali con un focus sullo storytelling visivo il cui obiettivo è aiutare le Aziende a raccontare storie coinvolgenti con linguaggi unici e innovativi.

 

Larry David si unisce alla Justice League nel divertente promo

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Larry David si unisce alla Justice League nel divertente promo

L’atteso film Justice League è stato trai protagonisti dell’ultimo promo diffuso dalla HBO  del programma di Larry David, Curb Your Enthusiasm, dove il noto conduttore si unisce alla lega della giustizia:

LEGGI ANCHE: l’epico contributo dedicato al Batman di Ben Affleck [Video]

LEGGI ANCHE: Flash Point: in standby in attesa dei risultati della Justice League?

Justice League: il trailer finale

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La trama:

Sulla scia della morte di Clark Kent/Superman per mano di Doomsday, il vigilante Bruce Wayne/Batman rivaluta i suoi metodi estremi e comuncia la ricerca di straordinari eroi per assemblare una squadra di combattenti contro il crimine per difendere la Terra da ogni tipo di minaccia. Insieme a Diana Prince/Wonder Woman, Batman trova l’ex star del football al college, ciberneticamente migliorato, Vic Stone/Cyborg, il velocista Barry Allen/The Flash e un guerriero atlantideo, un re, Arthur Curry/Aquaman. Insieme si schierano contro Steppenwolf, l’araldo e il comandante in seconda dell’alieno signore della guerra Darkseid, incaricato da Darkseid stesso di trovare tre manufatti nascosti sulla Terra.

Ecco il primo trailer di Justice League dal Comic Con

Justice League è stato diretto da Zack Snyder, mentre Joss Whedon è entrato nella produzione solo a fine lavoro ed è previsto per il 16 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley CollerGoeff Johns e Ben Affleck stesso.

Star Wars: L’Ultimo Jedi, John Boyega rivela una nuova foto

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Star Wars: L’Ultimo Jedi, John Boyega rivela una nuova foto

L’attore John Boyega ha rivelato una nuova immagine dal set Star Wars L’Ultimo Jedi, l’atteso secondo film della nuova trilogia Stat Wars firmata Lucas Film e Walt Disney Pictures.

L’attore in questi giorni è stato sugli schermi della Festa del Cinema di Roma come protagonisti di Ditroit, l’atteso film di Kathryn Bigelow.

Typical Monday

Un post condiviso da BOYEGA (@johnboyega) in data:

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Star Wars: Gli Ultimi Jedi il trailer finale italiano

La sinossi: “In Star Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema USA il 15 dicembre 2017.”

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FIRST LOOK – Carrie Fisher in Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Il film sarà diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente successive a Il Risveglio della Forza.

In Star Wars: Gli Ultimi Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam DriverDaisy RidleyJohn BoyegaOscar IsaacLupita Nyong’oDomhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del ToroLaura Dern Kelly Marie Tran.

James Gunn invita i fan a smetterla di parlare male di Batman v Superman

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James Gunn è uno dei registi più apprezzati nel mondo dei Cinecomics soprattutto per aver diretto il primo film sui Guardiani della Galassia. Ebbene oggi il regista ha commentato attraverso il suo profilo sociale ufficiale in merito alla rivalità tra fan della Dc Comics e fan della Marvel Comics.

Il regista ha sottolineato come i fan di DC e Marvel abbiamo più cose in comune di quanto si immagina, ed essendo egli stesso fan di entrambe le case, ha invitato i fan a riflettere maggiormente su questa rivalità. Nello specifico riguardo alle critiche sul Batman v Superman ha sottolineato come quest’ultime non vanno da nessuna parte:

1 Ogni volta che menziono qualcosa sulla DC, non importa cosa, il mio feed diventa incandescente su BvS.

2 Voi ragazzi non mi convincerete mai – è solo energia sprecata.

3 Almeno quando si urla l’uno sull’altro e la discussione riguarda Trump, è qualcosa di importanza internazionale.

5. Come super fan di Marvel e DC avete più cose in comune tra di voi che con il resto del mondo.

Ecco di seguito i Twitter originali

 

Dwayne Johnson ringrazia pubblicamente Stan Lee

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La superstar Dwayne Johnson che presto vedremo nel DC Films Universe come Black Adam, ha pubblicato una lunga lettera di ringraziamento al leggendario Stan Lee, papà della Marvel.

L’attore ha voluto ringraziare pubblicamente il leggendario creatore di fumetti dopo che Stan Lee ha preso parte alla presentazione di Jumanji a LA Comic Con, dove la Sony presentava il film. Ecco di seguito la foto e il post:

Johnson ha firmato la lettera di ringraziamento proprio come Black Adam, citando il suo prossimo ruolo nel personaggio DC Comics – un ruolo a cui Johnson è stato legato per più di un decennio. Anche se Black Adam è nell’arco delle storie del supereroe Shazam!,  come vi abbiamo già anticipato il film personaggio non apparirà nel film annunciato che avrà come protagonista Zuckary LeviJohnson invece dirigerà un film standalone di Black Adame secondo l’attore i due dovrebbero poi ” ritrovarsi ad un certo punto nell’universo”.

Mistero a Crooked House: il film tratto dal libro di Agatha Christie

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Debutterà oggi al cinema Mistero a Crooked House, tratto dal best seller di AGATHA CHRISTIE con protagonisti in cast d’eccezione composto da GLENN CLOSE, TERENCE STAMP, MAX IRONS, GILLIAN ANDERSON, CHRISTINA HENDRICKS, STEFANIE MARTINI e JULIAN SANDS.

In Mistero a Crooked House quando il ricco patriarca greco Aristides Leonides muore in circostanze misteriose, la nipote Sophia chiede all’investigatore privato Charles Hayward, suo ex amante, di stabilirsi nella tenuta di famiglia per indagare sulla vicenda. Una volta lì, Charles fa la conoscenza delle tre generazioni della dinastia Leonides trovando un’atmosfera velenosa, piena di risentimenti e gelosie. Tra i tanti moventi, indizi e sospetti, riuscirà a trovare l’assassino prima che colpisca di nuovo?

Mistero a Crooked House, trailer

Let’s Play Two: il film del concerto dei Pearl Jam al cinema

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Let’s Play Two: il film del concerto dei Pearl Jam al cinema

Il film concerto sulla leggendaria doppia performance della band al Wrigley Field di Chicago. Diretto da Danny Clinch, con i brani più noti dei Pearl Jam, interviste esclusive e speciali dietro le quinte. Nelle sale Italiane solo per un giorno GIOVEDI’ 30 NOVEMBRE.

 Per celebrare i leggendari concerti sold out che i PEARL JAM tennero il 20 e il 22 agosto del 2016 in omaggio alla storica stagione delle World Series Championship di baseball vinta dai Chicago Cubs, arriva al cinema il documentario “LET’S PLAY TWO”.

LET’S PLAY TWO, diretto dal regista e fotografo Danny Clinch, sarà infatti nelle sale italiane distribuito da Nexo Digital solo giovedì 30 novembre (elenco sale a breve su www.nexodigital.it).

Chicago è la città natale di Eddie Vedder e i Pearl Jam hanno instaurato una relazione duratura con la città e con la squadra di baseball dei Chicago Cubs: un rapporto unico per il mondo dello sport e della musica celebrato nel 2016 con due straordinari concerti al Wrigley Field, lo stadio cittadino altresì definito “Cubs park”, in occasione dei festeggiamenti per la vittoria della World Series avvenuta dopo il più lungo digiuno della storia del baseball, ben 108 anni di distanza dal precedente titolo.

Così, a partire da “TEN” fino a “LIGHTNING BOLT”, il film concerto spazia attraverso tutto il catalogo di brani originali e cover che hanno caratterizzato la carriera 25ennale della band. All’interno interviste esclusive e un dietro le quinte che mostra i passaggi spontanei, nel quartiere di Wrigleyville, dall’atmosfera di una vittoria dei Cubs all’anticipazione e alla preparazione dei live della band. Attraverso gli occhi di Danny Clinche la voce dei Pearl Jam (Eddie Vedder Stone Gossard, Mike McCready, Matt Cameron, Jeff Ament), il film mostra il passato e il presente sia della band che dei Chicago Cubs e tramite la musica, il sudore e le speranze eterne che accumunano i fan dei Cubs e dei Pearl Jam, viene svelato il viaggio che ha creato questa speciale relazione.

Nei miei film e nelle mie fotografie mi piace esplorare la relazione esistente tra una band, i suoi fan e la location” racconta il regista di “Let’s Play Two” Danny Clinch.Quando succede che i personaggi principali del tuo film sono i Pearl Jam, i Chicago Cubs, i loro fan e lo stadio Wringley Field durante un momento storico, sai per certo che sarà epico. Abbiamo fatto bene a seguire i nostri istinti che ci hanno portato alla storica partita 7 delle World Series, la quale ha chiuso per la squadra un periodo di magra lungo 108 anni. Ho imparato ad accettare l’inaspettato e quando si è pronti, tutto ciò ripaga sempre”.

Il regista Danny Clinch e il produttore esecutivo Lindha Narvaez con Milkt sono stati team di produzione di progetti cinematografici per più di 15 anni. Hanno lavorato insieme anche per il film del concerto live dei Pearl Jam “Immagine in Cornice” (2007) e negli anni hanno lavorato a tanti altri EPKs della band.

Danny e Lindha, insieme ai direttori della fotografia di “LET’S PLAY TWOVance Burberry e Josh Goleman ed al direttore tecnico Taryn Gould, hanno collaborato con i Pearl Jam alla produzione dei contenuti di “Lightning Bolt” (2013) e al cortometraggio e video musicale di “Mind Your Manners”.

Thor: Ragnarok, 10 affascinanti curiosità sul film

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Thor: Ragnarok, 10 affascinanti curiosità sul film

Dopo aver conquistato il primato in Italia e nel incassato altrettanti milioni nel mondo, approfondiamo la lavorazione di Thor: Ragnarok svelandovi ben 10 affascinanti curiosità su film dei Marvel Studios.

“friend from work”

Thor Ragnarok filmLa battuta ormai nota a tutti “friend from work”, che è stata una delle più divertenti viste sin dal primo trailer di Thor: Ragnarok, è stata un’idea di Chris Hemsworth dopo che un bambino li ha definiti tale vedendoli durante la lavorazione della scena.

https://www.youtube.com/watch?v=2ZQ63OOJtzM

Ragnarok

Thor: RagnarokIl Ragnarǫk, nella mitologia norrena, è la battaglia finale tra le potenze della luce e dell’ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l’intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato.

I Ragnarǫk verranno preceduti dal Fimbulvetr, un inverno terribile della durata di tre anni, in seguito al quale avverrà lo sfascio dei legami sociali e familiari, in un vortice di sangue e violenza di là da ogni legge e regola.

Cate Blanchett e il suo ruolo

Cate BlanchettL’attrice Cate Blanchett nota per essere uno dei volti più richiesti del cinema hollywoodiano ha accettato un ruolo in questo film solo per soddisfare la volontà dei suoi figli, fan dei fumetti Marvel.

Il figlio maggiore di Blanchett, Dashiell John Upton, le ha suggerito di assumere il ruolo di Hela, dicendole che sarebbe stato conosciuta da tutti dopo il ruolo.

Il figlio più giovane dell’attrice, Ignatius Martin Upton, è apparso in un cameo nel film.

Il fisico di Chris Hemsworth

Chris HemsworthL’attore Chris Hemsworth era da un po’ che non vestiva i panni di Thor dato che non è apparso in Civil War. Dunque l’attore ha dovuto sottoporsi ad un intenso e duro allenamento per riacquistare la forma per diventare ancora una volta il potente dio THOR.

L’attore ha fatto una dieta rigorosa, allenarsi sei-sette volte alla settimana e mangiare circa sei mila calorie al giorno per riprendere lo stato forma di Thor.

Il personal trainer dell’attore, Luke Zecchi, ha rivelato che l’attore ha messo su ventisette chili di muscoli per il ruolo, seguendo un regime in perfetta scuola bodybuilding con un allenamento in cui sollevava grossi carichi di peso per un piccolo numero di ripetizioni.

Mark Ruffalo, Sam Neill e Jeff Goldblum

Sam Neill e Jeff GoldblumQuesto è il primo film in cui Sam Neill e Jeff Goldblum sono apparsi di nuovo insieme dopo Jurassic Park (1993).

Mark Ruffalo ha suggerito al regista di farlo apparire solo nelle vesti di Hulk e non come anche Bruce Banner.

Thor: Ragnarok e l’anniversario di Thor

Jack Kirby thorQuesto film è uscito nel 2017, nel 55 ° anniversario dal debutto di Thor (Agosto 1962) e The Incredible Hulk (Maggio 1962), nonché il centenario del loro co-creatore Jack Kirby.

In una scena dove è inquadrato  Grandmaster (Jeff Goldblum) è possibile ammirare una illustrazione opere di Jack Kirby che proviene dal fumetto Marvel “Fantastic Four” #64 (luglio 1967).

Valchiria

thor ValkyrieL’attrice Tessa Thompson per interpretare Valchiria si è ispirata al personaggio di Sarah Connor di Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991).

Taika Waititi cameo

Taika Waititi cameo Thor RagnarokTaika Waititi appare in questo film in un cameo come l’alieno Korg. Waititi è il secondo regista di un film Marvel a avere un ruolo importante nel suo film, dopo Jon Favreau (che ha diretto i primi due film di Iron Man ed è apparso come “Happy” Hogan nell’Universo cinematografico Marvel).

“Immigrant Song” dei Led Zeppelin

La canzone sentita nel primo trailer è “Immigrant Song” dei Led Zeppelin. Questo utilizzo è degno di nota, dato che la band Led Zeppelin è famosa per aver concesso pochissime licenze in film, serie televisive e videogiochi. La canzone è stata scelta perché i suoi testi menzionano la religione nordica.

Registi e attori potenziali

Charlize TheronL’attrice statuaria Charlize Theron è stata considerata per il ruolo di Hela. Mentre per il ruolo da regista sono stati considerati anche Ruben Fleischer, Rob Letterman e Rawson Marshall Thurber. Fleischer e Thurber erano anche candidati a dirigere Ant-Man (2015).

Thor: Ragnarok – la recensione

Thor: Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

La trama di Thor: Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi amici Avengers, l’incredibile Hulk.

Ferrari: Un Mito Immortale, recensione del docu-film di Daryl Goodrich

Quando si parla di Formula Uno non si può non parlare della Scuderia Ferrari, un marchio divenuto icona di stile e successo. Alla storia della scuderia del cavallino rampante e al suo papà, Enzo Ferrari, è dedicato il docu-film Ferrari: Un Mito Immortale del regista Daryl Goodrich presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma.

Il mondo delle corse automobilistiche ha sempre attirato un gran numero di spettatori affascinati dalla velocità e dal glamour che questo sport sembra possedere. Piloti intrappolati in monoposto tanto tecnologiche quanto claustrofobiche, che sfrecciano a gran velocità su circuiti chiusi, sperando di aggiudicarsi il primo posto senza ribaltarsi prima del traguardo.

Ferrari: Un Mito Immortale ripercorre i gloriosi anni cinquanta, importantissimi per la Ferrari e il suo team di piloti entrati a far parte della storia delle gare automobilistiche. A quei tempi correre in pista era il sogno di ogni ragazzo che amasse le macchine, la velocità ma soprattutto il ‘gusto’ dell’adrenalina. Ma affrontare un circuito allora voleva dire anche prendersi un grande rischio, ovvero quello di finire schiacciato tra i rottami di un’auto in fiamme. Eppure, nonostante ciò, decine di piloti ogni domenica salivano sulle proprie automobili rischiando il tutto per tutto per un momento di gloria.

Ferrari - Un Mito Immortale

In Ferrari: Un Mito Immortale si parla dunque della scuderia, del grande Enzo ma anche e soprattutto dei cosiddetti piloti gentlemen degli anni cinquanta. Quello immortalato da Daryl Goodrich è un periodo pieno di fascino ma anche segnato da orribili tragedie in pista. La competizione era tanta, le macchine da corsa instabili e i piloti spesso entravano in pista sfidando la sorte. Attraverso alcune immagini e filmati di repertorio, il regista ricostruisce gli eventi di quegli anni dividendo il suo docu-film in capitoli.

Si parla di sport ma anche e soprattutto di persone, del lato umano della Formula Uno e del grande Enzo Ferrari. Il papà del cavallino rampante infatti viene ricordato come un imprenditore senza scrupoli, un vero e proprio talent scout disposto a tutto pur di mantenere vivo il suo sogno di bambino e la sua scuderia.

Ferrari - Un Mito Immortale

Era un uomo estremamente complesso, con un passato difficile e una volontà di ferro che scoraggiava qualsiasi tipo di rapporto interpersonale tra piloti. Correre doveva essere il loro unico pensiero e non c’era spazio per inutili sentimentalismi, ma solo per le macchine. Seguendo le storie di piloti come Peter Collins e Mike Hawthorn, ricostruiamo quindi il puzzle del mito di Enzo Ferrari, ritratto come un despota senza cuore.

Pur concentrandosi maggiormente sui personaggi che sullo sport vero e proprio, Ferrari: Un Mito Immortale di Daryl Goodrich ha una struttura fin troppo ripetitiva. Le storie dei singoli personaggi vengono raccontate delle voci fuori campo dei narratori sempre allo stesso modo e rendendo tutto piatto e difficile da seguire. Un documentario quindi meno adatto agli appassionati di corse automobilistiche ma che potrebbe invece incontrare il gusto dei neofiti della Formula Uno.

The Movie of my Life: recensione del film di Selton Mello #RomaFF12:

In The Movie of my Life Nel 1963, in un piccolo paese di campagna nel sud del Brasile, Tony Terranova è un giovane insegnante di lingua francese al liceo. Tony ha la madre brasiliana e il padre francese. E’ un romantico e un sognatore, ama il cinema, la letteratura e la poesia. Soffre per l’abbandono del padre, andato via quando lui è tornato dagli studi e dileguatesi, senza lasciare tracce e spiegazioni. E’ innamorato di una ragazza con la passione della fotografia e cerca di trovare il coraggio di farsi avanti. Non è timido, ma l’insicurezza, i dubbi e soprattutto i continui pensieri sul padre, rendono le sue prime esperienze tutt’altro che facili.

Vive la sua vita come fosse un film e ne parla costruendone la trama, giorno dopo giorno, riempiendola di esperienze e popolandola delle tante persone vicine a lui. Sostiene che molti guardano frettolosamente i film, concentrandosi sull’inizio e sulla fine, ma quello che sta nel mezzo è altrettanto importante, e a volte anche di più.

Selton Mello, giovane regista brasiliano, conosciuto per aver diretto alcune serie tv, è anche un attore, apparso in diversi film tra cui Trash, presentato in una delle precedenti edizioni della Festa del Cinema di Roma. Mello costruisce un film strambo e originale, che segue con gusto e sapienza le regole del melò, dell’iniziazione sentimentale, ma che spiazza totalmente per i suoi continui riferimenti formali, visivi e musicali alla cultura francese. Si ha l’impressione di aver visto un falso d’autore, perché si avverte uno straniamento dovuto al fatto di sapere di trovarsi in Brasile, di sentir parlare brasiliano, ma di vedere poi un paese che sembra uscito direttamente da una sperduta regione della Francia, alla Chocolat di Lasse Hallström,  per capirci. Anche gli attori spiazzano, soprattutto il giovane protagonista Johnny Massaro, bravissimo e perfettamente calato nei turbamenti del suo personaggio, ma che ricorda in maniera impressionante Louis Garrell. Così quando appare sullo schermo il padre di Tony, viene spontaneo pensare che l’attore che lo interpreta sia il sosia di Vincent Cassell, mentre in realtà è proprio lui.

Ma risolto questo piccolo turbamento e abbandonandosi alla storia il film scorre sicuro, cattura, diverte e commuove. Ci si rende conto che prima di tutto è una fiaba romantica sospesa nel tempo, dove il luogo geografico non è fondamentale.

Il cast è indovinato e ben diretto, costruito con meticolosità e ricco di infinite sfumature. Oltre al bravo e già citato protagonista Johnny Massaro, spicca Bruna Linzmeyer, che interpreta Luna, la ragazza della quale è innamorato Tony. Anche i ruoli secondari sono gustosi e funzionali, come l’adolescente che brama insistentemente di essere portato al bordello, o il vecchio ferroviere, che tutti i giorni trasporta la gente verso la civiltà, il progresso, la perdizione.

La fotografia è splendida, dai toni caldi e dai colori ammalianti. Le scelte musicali poi, sottolineano in molti momenti delle belle invenzioni registiche, come la Carmen di Bizet durante una lezione di ginnastica a scuola, che trasforma la normalità in un sogno a occhi aperti, quando Tony si stacca da terra vedendo la ragazza dei suoi sogni danzare.

Una fiaba strampalata d’altri tempi, romantica e struggente. Una confezione bislacca dal sapore francese, ma anche con tanti elementi da cinema western. Tutto questo rende The Movie of my Life, un film spontaneo, tenero e originale, difficilmente classificabile.

Justice League: il contributo dedicato al Batman di Ben Affleck [Video]

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Dopo i contributi dedicati ad Aquaman, The Flash, Wonder Woman e Cyborg, arriva anche l’ultimo dedicato all’ultimo membro della DC Justice League, ovvero The Dark Knight interpretato da Ben Affleck).

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Justice League: il trailer finale

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La trama:

Sulla scia della morte di Clark Kent/Superman per mano di Doomsday, il vigilante Bruce Wayne/Batman rivaluta i suoi metodi estremi e comuncia la ricerca di straordinari eroi per assemblare una squadra di combattenti contro il crimine per difendere la Terra da ogni tipo di minaccia. Insieme a Diana Prince/Wonder Woman, Batman trova l’ex star del football al college, ciberneticamente migliorato, Vic Stone/Cyborg, il velocista Barry Allen/The Flash e un guerriero atlantideo, un re, Arthur Curry/Aquaman. Insieme si schierano contro Steppenwolf, l’araldo e il comandante in seconda dell’alieno signore della guerra Darkseid, incaricato da Darkseid stesso di trovare tre manufatti nascosti sulla Terra.

Ecco il primo trailer di Justice League dal Comic Con

Justice League è stato diretto da Zack Snyder, mentre Joss Whedon è entrato nella produzione solo a fine lavoro ed è previsto per il 16 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley CollerGoeff Johns e Ben Affleck stesso.

#RomaFF12: C’est la vie – Prendila come viene, recensione del film di Toledano e Nakache

Il successo li ha travolti con Quasi Amici, ma loro, Éric Toledano e Olivier Nakache, non si sono montati la testa e, dopo una breve incursione nel dramma, con Samba, nel 2014, hanno sfornato un nuovo film, vivace, divertentissimo, a briglia sciolta: C’est la vie – Prendila come viene, dal 1° Febbraio nei nostri cinema.

Max è un wedding planner con una grande esperienza e una squadra variegata e multietnica che però non sembra essere troppo all’altezza di un ultimo, grande ricevimento. Un po’ per manifesta cialtroneria, un po’ perché chiunque ha dei momenti difficili e non sempre riesce a separare lavoro e vita privata, tutto il team saboterà involontariamente la cerimonia di nozze, con grande amarezza del protagonista. Tra gag e situazioni comiche intelligenti, la festa volgerà a un finale inaspettato.

Toledano e Nakache confermano un grande talento comico, arricchendo una storia semplice con preziose gag, avvenimenti e dettagli che vivono soprattutto grazie all’ottimo casting e ai personaggi messi in scena in questa commedia pura.

C’est la vie – Prendila come vieneIl più grande pregio di C’est la vie – Prendila come viene è la completa libertà della storia e dello sviluppo degli eventi: non siamo di fronte a un finale educativo e socialmente impegnato come in Quasi Amici, ma pur percorrendo la struttura canonica in tre atti, il film trova il suo modo di rimanere sovversivo e brioso.

E alla fine i protagonisti la prenderanno davvero come viene, abbracciando le proprie imperfezioni e difficoltà, con buona pace di Pier e Helena, sposi ignari dei disastri che si consumano dietro le quinte della loro festa di nozze.

Pur mantenendosi su binari convenzionali, con molte trovate classiche, il film mantiene un punto di vista originale, completamente comico nell’intreccio dei rapporti tra persone e vicende: dalla madre dello sposo che si dà alla pazza gioia, al cameriere che faceva il professore, fino all’amante finta segreta del protagonista, passando per l’erede dell’attività, la fumantina Adele.

C’est la vie – Prendila come viene non ha una morale, una conclusione edificante, una soluzione romantica: è esattamente come la vita, forse un po’ più surreale, ma assolutamente in grado di spiegare il segreto di un’esistenza serena, vero motto di Max. Se qualcosa non va come dovrebbe, ci adeguiamo.

Box Office ITA: Thor Ragnarok vince per un soffio

Box Office ITA: Thor Ragnarok vince per un soffio

Thor Ragnarok apre in testa al box office italiano, seguito dal fenomeno It e La ragazza nella nebbia.

IT

La prima posizione al box office italiano di questa settimana è stata conquistata faticosamente da Thor Ragnarok, che apre in testa con 3 milioni di euro incassati in 606 sale a disposizione. Uscito mercoledì, il terzo capitolo della saga Marvel totalizza 3,5 milioni.

Così It tiene testa facilmente al blockbuster della Marvel incassando 2,8 milioni al suo secondo weekend e arrivando a ben 11,2 milioni complessivi. Con Halloween alle porte, It continuerà a macinare incassi.

La ragazza nella nebbia esordisce al terzo posto con 996.000 euro incassati in 383 sale ed è seguito dall’altra new entry Vittoria e Abdul, che debutta con 842.000 euro e una media per sala pari a 2300 euro.

Terapia di coppia per amanti apre in quinta posizione con 660.000 euro.

I film d’animazione usciti in occasione di Halloween non brillano al botteghino: Monster Family raccoglie altri 434.000 euro per un globale di 1,2 milioni, mentre Vampiretto debutta con 266.000 euro.

Blade Runner 2049 precipita in ottava posizione con altri 254.000 euro e arriva a quota 5,2 milioni.

In coda alla top10 troviamo L’uomo di neve (220.000 euro) e Brutti e cattivi (111.000 euro), giunti rispettivamente a 2,1 milioni complessivi e 495.000 euro totali.

#Romaff12: Jake Gyllenhaal “Nei film per me la parola d’ordine è preparazione”

Dopo aver presentato sabato il suo ultimo film Stronger, accompagnato dall’uomo da lui interpretato nel film Jeff Bauman, Jake Gyllenhaal è nuovamente tornato alla Festa del Cinema di Roma per essere protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico.

Leggi anche: Jake Gyllenhaal presenta Stronger

Pantaloni grigi, maglia bordeaux e capelli pettinati indietro, Jake è stato accolto da una Sala Sinopoli stracolma e da grandi applausi ad ogni clip mostrata, sul suo percorso artistico molto interessante. Tra smorfie, sorrisi al pubblico e gesti dolcissimi verso l’interprete Olga Fernando, a cui ha porto un bicchiere d’acqua mentre traduceva le sue parole con la gola secca, Jake è stato al centro di un incontro molto interessante e che ha soddisfatto i tantissimi fan accorsi per lui.

Unica nota dolente: il red carpet annunciato dagli organizzatori della Festa e poi annullato poco prima dell’incontro, che ha lasciato molti fan delusi (ma chi era in sala per l’incontro probabilmente ha guadagnato un autografo sul finale).

Jake Gyllenhaal si racconta al pubblico al #Romaff12

Sei le clip scelte dall’attore per raccontare la sua carriera e non si poteva non iniziare se non con il film del 2001 di Richard Kelly Donnie Darko, ormai diventato di culto e che ha definito il suo successo: “Rivedendomi non riesco a credere alla dimensione delle mie guance enormi in questo film! Per quanto riguarda il fatto che sia diventato un film di culto, penso sia dovuto al fatto che esistono più livelli, c’è sicuramente l’aspetto fanta-scentifico, c’è anche una storia umana che va al di là delle convenzioni, un aspetto un pò fuori dalle righe. E questo penso che riesca veramente a toccare profondamente le persone: quando uno riesce a provare una emozione, un empatia, sicuramente colpisce. Il lavoro di Richard Kelly è stato sicuramente antesignano, ma a volte succede pure che quando un film non va bene commercialmente, alla fine viene definito un cult movie!”

“Metto il cuore in tutto quello che faccio e io credevo molto in quella storia, anche se ero giovanissimo e non conoscevo molto del cinema a quell’epoca” continua Jake, “Per me la storia aveva un valore universale e trattava del passaggio dall’adolescenza all’età adulta in un modo totalmente diverso dai soliti film, tra feste o ragazze. Questo film invece corrispondeva a quello che provavo in quel momento, ai miei sentimenti ed ero sicuro che la stessa cosa sarebbe potuta succedere a tanti altri ragazzi, che si sarebbero rivisti nel mio personaggio”.

La seconda clip invece è tratta da Jarhead, film di Sam Mendes del 2005: “Sam Mendes essendo anche un regista teatrale ci ha fatto fare prove per un mese, prima di iniziare a girare e questa, oltre alla mia preparazione con amici dei Marines e nella marina, era un esperienza che non avevo mai fatto ed è stato utilissimo e mi ha permesso di entrare nel personaggio e capirlo”.

“Non c’è un genere cinematografico in particolare che mi piace,” racconta Jake, “Sono affascinato dall’esperienza umana e dall’inconscio, così come quando uno sogna, si sognano sempre cose diverse, a volte si ripetono ma non sono mai le stesse. Per questo mi piace molto sperimentare sempre cose nuove”.

Il film forse più famoso di Jake Gyllenhaal arriva alla terza clip, quando appare sullo schermo insieme al caro amico Heat Ledger in Brokeback Mountain, film del 2005 di Ang Lee e per cui vinse anche un BAFTA. “Lavorare con Ang Lee penso che sia il sogno di ogni attore, così quando ho sentito che stava facendo un altro film ho subito detto che ne volevo far parte. Appena ho letto il copione mi sono davvero commosso. C’erano diverse combinazioni di attori, alcuni erano magari spaventati o non volevano farlo, e lui voleva solo certe combinazioni di attori insieme: così io sarei stato preso solo in coppia con Heat. La decisione fu totalmente sua alla fine: ci incontrammo, ero un po’ a disagio, lui era seduto in un angolo, parlammo un po’ e poi mi chiese di andarmene. Poi ebbi la parte.”

“Mi hanno chiesto se avessi un po’ di remore nell’accettare una parte del genere, ma io non ragiono in questo modo. Per me questo ruolo non era correre un rischio: per me dall’inizio questa era solamente una storia d’amore e così l’ho valutata senza giudicare e senza pregiudizi” confessa Jake riguardo all’aver interpretato un omosessuale nel film, “I tempi sono cambiati oggi, vediamo storie tra persone dello stesso sesso ovunque nel mondo dello spettacolo, dalla tv al cinema, è accettata la cosa. Ma a quel tempo non era così, almeno parlando a livello di cultura popolare. Ora sono momenti davvero confusi: cosa sta succedendo in America adesso? Davvero non lo so, l’attualità è caratterizzata da degrado culturale e tante paure ma questo non fa che confermare le mie posizioni e quello in cui credo e quello che ritengo sia giusto nel profondo del cuore. Non so se questo film ha cambiato le cose ma sicuramente sono cambiate tante cose dal 2005 e siamo pronti ad accettare meglio quello che è giusto. E per giusto intendo semplicemente di amore tra due persone.”

Il film di David Fincher, Zodiac del 2007 è la quarta scena mostrata al pubblico e a riguardo l’attore ci ha svelato un aneddoto: “Abbiamo rigirato la scena con Mark Ruffalo per tre volte e quella che poi è andata nel montaggio finale è stata l’ultimo tentativo e a quel punto non sapevo nemmeno più cosa stavo dicendo. A volte le battute cambiavano però, non sono proprio capace di ripetere la stessa cosa per due volte di seguito!”.

Monda allora gli fa notare che invece, l’ospite del primo giorno Christoph Waltz, non lascia nulla all’improvvisazione: “Uh, sarebbe bellissimo lavorare con lui! Io non credo nelle regole, credo nel rispettare il testo ma credo anche nel rispettare il momento, il partner nella scena e il regista. Ho fatto dei film nei quali non ho dimenticato nemmeno una virgola della sceneggiatura ed altri invece nei quali il testo è stato abbandonato ed è stata tenuta solo l’essenza. Si parla di improvvisazione, a volte si gira una scena e viene perfetta ma magari poi di rigira e si cerca di improvvisare ricostruendo tutto quello fatto. Per me l’unica parola d’ordine è la preparazione: è l’unica struttura alla quale punto. La libertà sta dall’altra parte della disciplina.”

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Per descrivere gli ultimi due registi, Jake dice “Ang Lee non è possibile descriverlo solo con una parola, ma è un cuore con le gambe. Mentre per David Fincher la parola è precisione”.

La quinta clip è tratta da Nightcrawler, film di Dan Gilroy che è anche stato in Selezione Ufficiale alla Festa nel 2014, in cui interpreta l’inquietante Louis Bloom: “Avevo nella mia testa un idea precisa di chi fosse questa persona e sapevo cosa lo spingeva a comportarsi in quel modo e lo avevo capito dai suoi discorsi nel copione, scritto brillantemente da Gilroy. Era evidente che questi discorsi dovevano essere pronunciati con un certo ritmo e che dovevano essere detti in modo che si capisse che non fossero improvvisati ma frutto di una riflessione molto attenta di Luois. Inconsapevolmente quindi quando li pronunciavo avevo un po’ lo sguardo fisso verso la persona davanti a me, un po’ come fa un animale quando punta la preda.” 

L’ultima clip scelta per descrivere la carriera di Jake Gyllenhaal è tratta da Nocturnal Animals di Tom Ford del 2016, “Si può parlare di un dolore straziante, per me questo film è come una metafora di ciò che ti accade quando ti si spezza il cuore” 

A conclusione dell’incontro, la clip scelta dall’attore come “Film della vita” era tratta da La Strada di Federico Fellini: “Questo è un film che ho nel cuore perché ancora prima che capissi cosa fossero i film, mio padre mi disse che il film che lo aveva convinto a voler lavorare nel cinema fu questo. Quindi dovrei ringraziare questo film per essere qui oggi, perché se lui non si fosse innamorato di questo film io probabilmente non sarei stato qui e non mi sarei innamorato anche io del cinema.”

Ed è proprio il regista italiano, il regista del passato con cui gli sarebbe piaciuto lavorare, mentre interrogato su un regista del presente, sorprendentemente nomina Pedro Almodovar: sarebbe una combinazione davvero interessante!

Thor: che fine hanno fatto Jane Foster e i personaggi umani?

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Thor: che fine hanno fatto Jane Foster e i personaggi umani?

Mentre Thor: Ragnarok conquista milioni di dollari nel mondo, oggi lo sceneggiatore del film  Eric Pearson ha parlato della mancanza di personaggi umani nella nuova pellicola, con particolare riferimenti a co-protagonisti e comprimari dei passati film come Jane Foster, Darcy Lewis e il dottor Erik Selvig.

LEGGI ANCHE: Thor: Ragnarok, Taika Waititi su una scena eliminata dal film

In merito a ciò e su alcune speculazioni uscite riguardi alla voglia di attori a ritornare nei film Pearson ha rivelato:

“No, non è mai stato nelle nostre intenzioni.  E’  così diverso, e nel film Sakaar e Hulk prendono così tanto tempo … Sakaar è abbastanza folle da solo … se si pensa … probabilmente sarete d’accordo con noi che la gente vorrebbe un film solo su di lui. Se dovessimo inserire tanti personaggi penso che la gente sarebbe stata disturbata dal sovraffollamento invece di godersi i personaggi che ci sono.  Eravamo molto concentrati più sull’introduzione di Valkyrie, e che credo veramente che si sia unita bene, è un personaggio secondario fantastico. Tessa era così grande nella parte”.

LEGGI ANCHE: Thor: Ragnarok, le esclusive foto dietro le quinte

Thor: Ragnarok – la recensione

Thor: Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

La trama di Thor: Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi amici Avengers, l’incredibile Hulk.

Justice League: benvenuti nella Batman Week

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Justice League: benvenuti nella Batman Week

Era questione, di giorni. Di settimane in realtà. L’account Instagram della DC Comics, insieme a Ben Affleck, ci danno il benvenuto nella Batman Week, in attesa dell’uscita di Justice League.

Justice League: il trailer finale

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La trama:

Sulla scia della morte di Clark Kent/Superman per mano di Doomsday, il vigilante Bruce Wayne/Batman rivaluta i suoi metodi estremi e comuncia la ricerca di straordinari eroi per assemblare una squadra di combattenti contro il crimine per difendere la Terra da ogni tipo di minaccia. Insieme a Diana Prince/Wonder Woman, Batman trova l’ex star del football al college, ciberneticamente migliorato, Vic Stone/Cyborg, il velocista Barry Allen/The Flash e un guerriero atlantideo, un re, Arthur Curry/Aquaman. Insieme si schierano contro Steppenwolf, l’araldo e il comandante in seconda dell’alieno signore della guerra Darkseid, incaricato da Darkseid stesso di trovare tre manufatti nascosti sulla Terra.

Ecco il primo trailer di Justice League dal Comic Con

Justice League è stato diretto da Zack Snyder, mentre Joss Whedon è entrato nella produzione solo a fine lavoro ed è previsto per il 16 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley CollerGoeff Johns e Ben Affleck stesso.

The Crow Reborn: nel 2018 al via la produzione

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The Crow Reborn: nel 2018 al via la produzione

Era da molto tempo che non si avevano informazioni certe sul reboot de Il Corvo, che si intitolerà The Crow Reborn, e ora grazie al creatore originale del fumetto, James O’Barr, abbiamo nuove informazioni.

Stando a quanto l’autore ha dichiarato a ScreenGeek, la pre-produzione del film potrebbe partire già nel 2018, anche se non arriva nessuna conferma della partecipazione al progetto di Jason Momoa, ultimo attore in ordine di tempo a essere stato associato al ruolo che fu di Brandon Lee.

Ecco cosa ha dichiarato O’Barr: “Allo stato attuale, la pre-produzione del film comincerà a Febbraio prossimo con il regista inglese di grande talento, Corin Hardy. Sono coinvolto in ogni aspetto del film e lavorerò gomito a gomito con il regista.”

Ricordiamo che nel corso di questi anni tantissimi attori sono stati associati al remake del film, tra cui Luke Evans, Tom Hiddleston, James McAvoy e Bradley Cooper, ma anche diversi registi come Stephen Norrington, Juan Carlos Fresnadillo e F. Javier Gutierez.

Il corvo – The Crow (The Crow) è un film del 1994 diretto da Alex Proyas, tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr. Il film segna l’ultima e più famosa interpretazione cinematografica di Brandon Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola durante le riprese del film.

Proyas dovette ricorrere a trucchi digitali e a controfigure per poter terminare l’opera, raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170 milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il corvo 2 – La città degli angeli (unico film a collegarsi al primo), Il corvo 3 – Salvation e Il corvo – Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto il successo del primo capitolo.

Flashpoint: in standby in attesa dei risultati della Justice League?

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Manca ormai davvero poco al debutto al cinema di Justice League, l’atteso film che riunirà in un colpo solo Batman, Superman, Wonder Woman, The Flash, Aquaman e Cyborg. Per questa ragione tutti alla Warner Bros sono super concentrati sul film e sul suo risultato finale.

L’attenzione è talmente alta ai vertici della DC Films che la ricerca del regista per l’annunciato Flashpoint, il film standalone sul fulmine scarlatto sia stata messa in standby, almeno secondo quanto riferisce Justin Kroll di Variety. Secondo quest’ultimo, lo studios vuole capire quanto farà in termini di botteghino il film prima di avviare definitivamente la produzione di Flash Point, anche perché la storia implicherà anche il coinvolgimento in un universo parallelo di tutta la Justice League, dove però Batman dovrebbe essere interpretato da Jeffrey Dean Morgan, che nell’Universo DC interpreta Tomas Wayne.

Al momento questo è soltanto un rumors, da una fonte accreditata ma pur sempre un rumors. Dunque non resta che aspettare l’uscita di Justice League.

Flashpoint: ricreata una toccante scena dal fumetto per il DCEU

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Ezra Miller, già apparso due volte nei panni dell’eroe (per un cameo in Batman v Superman e per uno in Suicide Squad), si è dichiarato fiducioso nelle intenzioni della Warner Bros di preparare il progetto al meglio, nonostante l’abbandono del regista che deve essere ancora rimpiazzato.

Flashpoint, il film stand alone su The Flash con protagonista Ezra Miller è previsto per il 3 marzo 2018. Nel cast anche Kiersey Clemons nei panni di Iris West.

Ant-Man and the Wasp: riprese concluse, le foto dal party

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Ant-Man and the Wasp: riprese concluse, le foto dal party

Si sono concluse le riprese di Ant-Man and the Wasp, il nuovo film Marvel diretto da Peyton Reed che vedrà l’esordio di Evangeline Lilly nell’eroina del titolo e il ritorno di Paul Rudd nei panni di Ant-Man, dopo la parentesi Civil War.

Di seguito potete vedere una foto del cast, che testimonia la fine della lavorazione tramite l’hashtag #wrapparty (festa di fine riprese).

https://www.instagram.com/p/Ba2csm5gw_8/

Ant-Man and the Wasp: ecco chi sarà Janet Van Dyne, annunciato il villain

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Ant-Man and The Wasp, arriverà al cinema il 6 luglio 2018. Alla regia potrebbe tornare Peyton Reed, mentre alla sceneggiatura c’è Adam McKay. Nel cast sono stati confermati i protagonisti Paul Rudd e Evangeline Lilly.

Confermati nel cast Michael Douglas, Michael Pena e David Dastmalchian. Si sono uniti al cast anche Michelle Pfeiffer che interpreta Janet Van Dyne, Hannah John-Kamen è Ghost, Randall Park è Agent Jimmy Woo, Laurence Fishburne è Dr. Bill Foster, aka Goliath.

Thor: Ragnarok, grande debutto al box office Internazionale

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Thor: Ragnarok, grande debutto al box office Internazionale

L’atteso film Thor: Ragnarok targato Marvel Studios ha debuttato finalmente sul mercato internazionale segnando un ottimo record d’incasso. Infatti, il film diretto da Taika Waititi ha incassato ben 107.6 milioni di dollari su 36 mercati internazionali.

Nei paesi principali il film ha incassato 15,8 milioni nel Regno Unito, 15,5 milioni in Corea del Sud, 8,4 milioni in Australia e 8,3 milioni in Brasile.

LEGGI ANCHE: Thor: Ragnarok, Taika Waititi su una scena eliminata dal film

Questa apertura di 108 milioni va al di sopra delle previsioni iniziali e la pellicola ha a +4% rispetto a  Guardians Of The Galaxy Vol. 2 e 22% rispetto a Doctor Strange.

Vi ricordiamo che Thor: Ragnarok uscirà nel Nord America, Cina e il resto dei mercati il weekend prossimo.

LEGGI ANCHE: Thor: Ragnarok, le esclusive foto dietro le quinte

Thor: Ragnarok – la recensione

Thor: Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

La trama di Thor: Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi amici Avengers, l’incredibile Hulk.

Justice League: Zack Snyder sul set con Ben Affleck e Jason Momoa – foto

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Sono state diffuse ancora nuove immagini di Justice League, che ritraggono momenti della produzione. In particolare le foto di seguito ci mostrano Zack Snyder, regista del film, con Ben Affleck nei panni di Bruce Wayne e Jason Momoa in quelli di Arthur Curry.

Justice League: il trailer finale

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La trama:

Sulla scia della morte di Clark Kent/Superman per mano di Doomsday, il vigilante Bruce Wayne/Batman rivaluta i suoi metodi estremi e comuncia la ricerca di straordinari eroi per assemblare una squadra di combattenti contro il crimine per difendere la Terra da ogni tipo di minaccia. Insieme a Diana Prince/Wonder Woman, Batman trova l’ex star del football al college, ciberneticamente migliorato, Vic Stone/Cyborg, il velocista Barry Allen/The Flash e un guerriero atlantideo, un re, Arthur Curry/Aquaman. Insieme si schierano contro Steppenwolf, l’araldo e il comandante in seconda dell’alieno signore della guerra Darkseid, incaricato da Darkseid stesso di trovare tre manufatti nascosti sulla Terra.

Ecco il primo trailer di Justice League dal Comic Con

Justice League è stato diretto da Zack Snyder, mentre Joss Whedon è entrato nella produzione solo a fine lavoro ed è previsto per il 16 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley CollerGoeff Johns e Ben Affleck stesso.

Gifted – Il dono del talento al cinema il film con Chris Evans

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Gifted – Il dono del talento al cinema il film con Chris Evans
GIFTED – IL DONO DEL TALENTO con Chris Evans, McKenna Grace, Lindsay Duncan e con il Premio Oscar Octavia Spencer, arriva al cinema il 1 novembre distribuito da 20th Century Fox Italia.
Una storia intensa e toccante diretta da Marc Webb (500 giorni insieme – The Amazing Spider-Man) che esplora nell’intimo i legami familiari attraverso il profondo rapporto tra uno zio single e la sua nipotina di 7 anni dotata di una genialità fuori dal comune.
https://www.youtube.com/watch?v=u61D_nRadtE&feature=youtu.be
Nel film Frank Adler (Chris Evans) vive in una città sulle coste della Florida con la nipotina Mary (Mckenna Grace), figlia della sorella morta qualche tempo prima. Mary è una bambina estremamente intelligente con un talento speciale per la matematica e, nonostante l’obiettivo di Frank, allineato alle ultime volontà della sorella, sia quello di farle condurre una vita normale, le doti della piccola non sfuggono all’attenzione della nonna materna Evelyn (Lindsay Duncan), una ricca ed elegante signora di Boston che ha dei piani molto diversi per la nipote, che prevedono che si allontani dallo zio…

Frozen – Le Avventure di Olaf presentato da Enrico Brignano

Frozen – Le Avventure di Olaf presentato da Enrico Brignano

Grandi palloni bianchi che rimbalzavano sulla folla, alberi di natale innevati e tanti bambini, hanno accolto sul red carpet dell’Auditorium i doppiatori italiani di Frozen – Le Avventure di Olaf, Enrico Brignano e Serena Rossi.

Il corto, che è stato presentato all’interno della Festa del Cinema di Roma con un evento speciale ad entrata libera, ha riscosso molto successo e c’era da prevederlo. La fama di Frozen, dalla sua uscita al cinema nel 2013 ad oggi, sembra non essere mai quasi cessata, con il cartone animato visto religiosamente da tantissimi bambini, la canzone Let It Go entrata ormai nell’olimpo delle canzoni Disney più famose e con i suoi personaggi sempre più amati e desiderati, in particolare sotto forma di pupazzo di pezza magari sotto Natale o vestito da Principessa per mascherarsi.

foto di Aurora Leone

Dopo Frozen Fever del 2015, più che un sequel, questo corto di 21 minuti, è incentrato sulla adorabile personaggio di Olaf, il pupazzo di neve pasticcione che ama i caldi abbracci, migliore amico di Elsa ed Anna. Ed è proprio per loro che si lancia in un avventura insieme alla renna Sven, quando le due ragazze sul trono di Arendelle scoprono di non ricordare nessuna tradizione familiare per passare le feste di Natale insieme.

Diretto da Kevin Deters e Stevie Wermers, con una sceneggiatura di Jay Schaeffer per Walt Disney Animation Studios,, Frozen Le Avventure di Olaf è divertente e visivamente e tecnicamente ineccepibile (guardate il mantello di velo e fiocchi di neve scintillanti di Elsa per capire quando lavoro ci può essere stato dietro). Questo cortometraggio animato diventerà sicuramente un classico del Natale, grazie ai personaggi, le canzoni e soprattutto ai buoni sentimenti che faranno breccia nei cuori di piccoli e grandi.

I doppiatori italiani di Frozen – Le Avventure di Olaf

foto di Aurora Leone

Josh Gad, Idina Menzel e Kristen Bell hanno rivestito i panni dei personaggi nella versione americana, mentre da noi è stato un piacere risentire le voci di Enrico Brignano, Serena Autieri e Serena Rossi, decisamente azzeccate e ormai collegate ad Olaf, Elsa e Anna per sempre.

“Siamo tutti cresciuti a latte e Walt Disney! Sono stato molto contento di tornare a dare voce ad Olaf, ma questa volta è successa una cosa strana, che per il primo film non mi era successa” ci ha raccontato Enrico Brignano, “Dovete sapere che io ho una figlia di 9 mesi e in saletta di doppiaggio questa volta mi sono molto emozionato. Non pensavo che avrei avuto questa reazione a prestare la voce ad un personaggio ma ad un certo punto avevo la voce rotta e mi sono dovuto fermare a spiegare cosa mi stava succedendo. I genitori delegano ai cartoni animati l’educazione dei figli in un certo senso, e sono contento che Le Avventure di Olaf siano così educative e possano insegnare l’importanza delle tradizioni, ma soprattutto che la cosa più importante nella vita è la famiglia. La vera tradizione del Natale è l’amore.”

Guarda anche: Frozen – Le Avventure di Olaf, il red carpet animato

foto di Aurora Leone

“Quanto mi era mancata Anna!” ci confessa sorridendo Serena Rossi, doppiatrice italiana per Frozen, “La principessa è sicuramente cresciuta rispetto al primo film, perché la sua vita è cambiata e ha ritrovato la sorella, ma è sempre la solita Anna ironica e goffa. È molto difficile doppiare un cartone animato perché bisogna trasmettere emozioni diverse solo attraverso la voce, ma per fortuna in Italia c’è una grande tradizione, è sto imparando dai migliori.”

Sul tema del doppiaggio italiano Enrico Brignano incalza “Io ho un grande amore per i doppiatori italiani , perché spesso hanno reso un successo film che non lo erano, basti pensare in passato la gente che andava al cinema solo per risentire le voci di certi personaggi. Quindi mi piacerebbe rispondere a Vincent Cassell che si sbaglia, visto che ci ha definito una mafia. Se non fosse stato per i doppiatori Italiani forse lui e l’ex moglie non avrebbero avuto il successo che hanno oggi.”

Frozen – Le Avventure di Olaf sarà proiettato in sala prima del nuovo film d’animazione della Pixar Animation Studios, Coco, che arriverà al cinema in Italia il 28 Dicembre, proprio durante le feste natalizie, come da tradizione.

RomaFF12: Incontro Ravvicinato con Nanni Moretti

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Nanni Moretti sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico. Il cineasta, da quarant’anni lucido osservatore e intransigente critico della nostra società e delle sue derive culturali e politiche, ripercorrerà assieme agli spettatori la sua lunga avventura sul grande schermo, che lo ha visto incarnare, con successo, numerosi ruoli: quello di regista-attore di tutti i suoi film (da Ecce bombo a Caro Diario, da La stanza del figlio a Mia madre), di interprete (da Il portaborse a Caos calmo), ma anche quelli di produttore ed esercente, di spettatore e giurato di festival.

RomaFF12: Who We Are Now di Matthew Newton

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RomaFF12: Who We Are Now di Matthew Newton

Sarà presentato nella selezione ufficiale alla Festa di Roma 2017  Who We Are Now di Matthew Newton con protagonista Julianne Nicholson, Emma Roberts, Zachary Quinto, Jimmy Smits, Jess Weixler, Jason Biggs e Lea Thompson.

In merito al film il regista ha commentato: Volevo fare un film su queste due donne così complesse. Pensavo che il ruolo di Julianne Nicholson, Beth, fosse l’opportunità per dare a un’attrice la possibilità di creare quel tipo di personaggio impegnativo e a più livelli che gli uomini recitano fin dagli anni 40. Beth ha appetiti insaziabili, una lunga storia e forti slanci emotivi; io e Julianne abbiamo lavorato a stretto contatto, esplorando le sue reazioni in ogni situazione.

Con il personaggio di Emma Roberts, Jess, abbiamo una giovane donna ambiziosa, al tempo stesso sensibile e testarda, che vuole fare la differenza. Entrambe sono personaggi femminili molto forti e sono stato fortunato a lavorare con due attrici tanto brave da interpretarle. Da un punto di vista estetico, per questo film, ho lavorato molto con il team creativo per rendere invisibile ogni artificio in termini di scenografia, costumi, luci, scelta di lenti, movimenti di camera e montaggio. Volevo che non si percepisse la presenza della macchina da presa, della sceneggiatura e della recitazione.

 Who We Are Now, la trama

Uscita da poco di prigione, Beth lavora con il suo difensore d’ufficio per ottenere la custodia del figlio dalla sorella Gabby, restia a farla rientrare nella vita del ragazzo. Mentre annega il suo dolore in un bar dopo una disastrosa negoziazione, Beth ha un’avventura con Peter, un marine traumatizzato e spaventato dalle relazioni umane. Poco dopo la donna stringe una strana alleanza con Jess, giovane praticante idealista e testardo, che decide di portare avanti la causa di Beth, che lei lo voglia o meno. Mentre Beth cerca di destreggiarsi nel mondo esterno, Peter e Jess forzano, e alla fine spezzano, la sua dura corazza, facendole capire che bisogna lasciare alle spalle il passato per essere padroni del proprio futuro.

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, l’albero dei Jedi nel nuovo spot

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Star Wars: Gli Ultimi Jedi, l’albero dei Jedi nel nuovo spot

Ecco un nuovo breve spot di Star Wars: Gli Ultimi Jedi che contiene le immagini che sono state diffuse con il secondo trailer, oltre ad un altro breve sguardo su Rey (Daisy Ridley) e soprattutto sull’albero dei Jedi:

Star Wars: Gli Ultimi Jedi il trailer finale italiano

La sinossi: “In Star Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema USA il 15 dicembre 2017.”

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FIRST LOOK – Carrie Fisher in Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Il film sarà diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente successive a Il Risveglio della Forza.

In Star Wars: Gli Ultimi Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam DriverDaisy RidleyJohn BoyegaOscar IsaacLupita Nyong’oDomhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del ToroLaura Dern Kelly Marie Tran.

Justice League: Cyborg dice finalmente “Booyah”

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Justice League: Cyborg dice finalmente “Booyah”

Ecco un nuovo brevissimo spot di Justice League in cui sentiamo finalmente Cyborg che pronuncia l’identificativa parola “Booyah“, che tante volte è stata pronunciata in Teen Titans da Khary Payton.

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Mon Garcon: recensione del film di Christian Carion #RomaFF12

Mon Garcon: recensione del film di Christian Carion #RomaFF12

Mon Garcon, presentato all’interno della Selezione Ufficiale della dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, è scritto e diretto da Christian Carion ed è un dramma famigliare dai toni noir.

In Mon Garcon Julien è un geologo ed è spesso in viaggio per lavoro. Le sue numerose assenze da casa hanno causato la fine del suo matrimonio con Marie. Durante un suo breve ritorno in Francia viene a sapere dalla ex-moglie che il loro figlio Mathys è scomparso durante un campo scuola. Da quel momento Julian si mette alla ricerca del figlio e pur di trovarlo è disposto a fare qualsiasi cosa.

Carion ci mostra subito la volontà di far dialogare ambienti esterni (montagne e  boschi) e interni (baite, una rimessa e un hotel  abbandonato) sia con carrellate sia con inquadrature più serrate. Oltre agli ambienti, il regista fa comunicare anche passato e presente, attraverso flashback e ricordi dai toni certamente più vivaci rispetto allo stato attuale delle cose, quando il dramma si è già consumato. Anche l’aspetto sonoro del film sottolinea la desolazione e la sofferenza, prediligendo il silenzio.

Mon Garcon, il film

Il film si concentra sulla figura del protagonista che immediatamente, appena subisce la sua perdita, si trasforma nel padre attento che fino a quel momento non è stato. Diventa un cane da caccia e fiuta ogni pista e ogni luogo per cercare informazioni e stanare i responsabili della scomparsa del figlio. Guillaume Canet si dimostra ancora una volta capace di transitare da lucidità a pazzia e viceversa come in L’homme qu’on aimait  trop in cui interpreta sia un serial killer che il poliziotto che indaga sul killer stesso.  Il personaggio di Marie, interpretato da Mèlanie Laurent, è alquanto marginale e non ha una caratterizzazione definita. Più interessante e sfaccettato è il personaggio del compagno della madre che all’inizio sembra essere coinvolto nella vicenda soprattutto per il fatto che sembra manipolare la compagna e volersi sbarazzare del piccolo.

Mon Garcon si caratterizza per una produzione alquanto breve e l’utilizzo naturalistico di luce naturale che esalta l’interpretazione di Canet, che si è tenuto lontano dallo script, prediligendo l’improvvisazione: in base alle sue azioni e reazioni, hanno dovuto gestire il proprio personaggio.

Carion confeziona un prodotto denso di drammaticità e colpi di scena, dimostrando di essere molto abile a gestire silenzi. Il film conserva una logica molto solida che ci permette di raccogliere le informazioni necessarie per completare il puzzle: alla fine ritorniamo al punto di partenza ma, come in tutti i racconti, la situazione non è più la stessa.

#RomaFF12: Love Means Zero, recensione del film di Jason Kohn

#RomaFF12: Love Means Zero, recensione del film di Jason Kohn

Love Means Zero è un ritratto esaustivo e particolareggiato su Nick Bollettieri, uno dei più grandi allenatori di Tennis di tutti i tempi. Il documentario è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma in abbinamento con Ferrari: race to Immortality, quasi a sottolineare un’abitudine domenicale, giornata notoriamente dedicata allo sport. Forse non avrebbe guastato invece proiettarlo come contrappunto documentaristico all’atteso film Borg vs McEnroe, i due famosissimi tennisti interpretati rispettivamente da Sverrir Gudnason e Shia LaBeouf.      

Figlio di immigrati italiani, Nick Bollettieri ha oggi ottantacinque anni, è un’autentica leggenda vivente, visto che nelle sue mani sono passati i più grandi campioni di tennis, come Agassi, Courier, Becker,  Rios, Sampras, e anche campionesse donne come Capriati, Janković, Hingis, Seles, Šarapova, Venus e Serena Williams. All’inizio del film Bollettieri fa i conti e con sana presunzione afferma che i suoi campioni sono stati ben 186, aggiungendo che se qualcuno non ci crede può controllare sulle statistiche e sui documenti ufficiali.

Bollettieri, guidato nelle interviste da Jason Kohn, si mette a nudo, affrontando temi che riguardano anche la sua vita privata, le sue scelte personali, gli otto matrimoni, il dissesto finanziario e la rottura con suo figlio. A fargli da contrappunto o da sostenitori ci sono molti dei suoi collaboratori e alcuni dei suoi campioni, come Courier. Manca però la testimonianza di Andre Agassi, continuamente citato nella maggior parte del film, ma che ha deciso di non rilasciare dichiarazioni e non farsi filmare. Il rapporto conflittuale tra Bollettieri e Agassi è comunque ampiamente descritto nel libro Open, scritto dallo stesso tennista.

Love Means Zero, la recensione

Jason Kohn, autore di altri documentari come Manda Bala (Send a Bullet) e di un episodio della serie tv  Signal, alterna saggiamente e con grande mestiere le testimonianze con il materiali di repertorio, con molte sequenze inedite che riprendono gli atleti giovanissimi, agli albori della propria carriera. Ricostruisce quanto avvenuto nella famosa “Nick Bollettieri Tennis Academy” in Florida, dove le promesse del tennis venivano ospitate e addestrate quasi come in un accademia militare, condividendo vita, studi e allenamenti; condizione ideale per la nascita di grandi amicizie, di gelosie, di delusioni e attriti, che poi si sarebbero trascinati e trasformati nel corso di impegnative carriere sportive.

Kohn cerca di sottolineare nel suo percorso di inchiesta soprattutto quanto il prezzo del successo possa condizionare la propria vita e anche quella altrui.

Love Means Zero è un ottimo documentario, che rispetta perfettamente le regole narrative del reportage, senza però mai inventare, andare oltre, o provare a differenziarsi da un prodotto che sembra confezionato esclusivamente per appassionati di tennis.

#RomaFF12: Cuernacava, la recensione del film di Alejandro Andrade

In una sala semi deserta è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma Cuernacava di Alejandro Andrade, apprezzato regista messicano di serie tv e documentari. Un film che forse sarebbe stato più adatto ad Alice nella Città, piuttosto che nella selezione ufficiale.

Andy è un ragazzo introverso che vive solo con la madre. Non ha amici, il padre è lontano e fa fatica a inserirsi nel contesto scolastico,  a rapportarsi con i suoi coetanei. Un giorno sua madre viene uccisa durante una rapina e il ragazzo viene mandato temporaneamente dalla nonna, a Cuernacava, una cittadina nel cuore del Messico, tanto bella, quanto pericolosa.

Trovando un vecchio cellulare comincia a cercare di contattare di nascosto il padre, visto che la severa nonna sembra non volergli rivelare la verità su di lui. Durante la sua permanenza forzata stringerà amicizia con la figlia della donna, una ragazza down che alleva e cura ossessivamente gatti. Stringe anche amicizia con un giovane giardiniere, che lo porterà a perdersi nel suo stile di vita balordo.

Il film si apre con una sequenza folgorante, dove un frutto polposo cade da un albero e viene divorato dalle formiche. La ripresa al rallentatore esasperato, di tipo scientifico, e l’utilizzo del macro per riprendere i famelici insetti rendono questa introduzione la giusta metafora di quanto poi verrà narrato nel corso della storia. Si ritrovano poi altri momenti simili il più punti della pellicola, che fanno da contrappunto di morte a quell’apparente bellezza, che è in realtà solo una patina di superfice.

Alejandro Andrade costruisce un impalcatura solida e funzionale, ma eccessivamente fredda, che non riesce mai a coinvolgere e permettere di empatizzare con il ragazzo protagonista, sicuramente molto bravo, ma non abbastanza libero di giocare con quella gamma di sentimenti che il suo personaggio richiederebbe. Anche la nonna, interpretata da Carmen Maura, soffre dello stesso limite. È sempre severa, trattenuta, senza lasciar trasparire quel briciolo di fragilità di cui è invece carica. Sono scelte, certo, e non si può dire che Cuernavaca non sia un film ben scritto e ben diretto, ma si ha l’impressione che il fattore estetico abbia preso il sopravvento sulle emozioni, lasciando una straniante sensazione di distacco.

Le immagini, appunto, sono bellissime, soprattutto quando descrivono la villa lussuosa della nonna di Andy, la cucina nella serra dove viene preparata la marmellata di frutti tropicali, o il giardino tropicale dove è proibito andare e dove il ragazzo e il giardiniere si rifugiano, entrando da una porticina nascosta tra la vegetazione. Viene chiaramente in mente Il Giardino Segreto e con tutta probabilità è un riferimento voluto. Anche quando il regista esplora il lato degradato del luogo, fatto di baracche, luna park, popolato di ladri, rapinatori e balordi, lo fa con eleganza e con grandissimo gusto visivo.

Una classica storia di passaggio dall’infanzia all’età adulta, attraverso il trauma della morte violenta e improvvisa di una persona cara, ambientata in un microcosmo apparentemente paradisiaco, che cela però dolori e segreti. Un film costruito con eleganza, ma affetto da un eccessiva freddezza che ne limita le grandi potenzialità.