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Chris Evans nel primo coinvolgente trailer di Gifted

Ecco il primo trailer di Gifted, film con protagonista Chris Evans nei panni inediti di un zio in difficoltà. Nel film, diretto da Marc Webb, c’è anche il premio Oscar Octavia Spencer.

Ecco il video:

La storia, scritta da Tom Flynn, racconta di un uomo che cerca di allevare la brillante figlia della sorella appena scomparsa. Il protagonista ha il volto di Chris Evans, mentre il personaggio della figlia è interpretata da Mckenna Grace. Il film arriverà al cinema il 12 aprile 2017.

Nel cast del film al fianco di Evans anche Lindsay Duncan (Birdman), Mckenna Grace (Independence Day: Resurgence), Jenny Slate (Obvious Child, Parks and Recreation) e Octavia Spencer (The Help). La pellicola è prodotta da  Karen Lunder e Andy Cohen.

Fonte: The Film Stage

Doctor Strange: colonna sonora del film

Ha debuttato al cinema il 26 Ottobre Doctor Strange,  nuovo film del Marvel Cinematic Universe diretto da Scott Derrickson e con protagonista Benedict Cumberbatch nei panni del noto Steve Strange.

Doctor Strange: 10 curiosità dal film con Benedict Cumberbatch

La colonna sonora di Doctor Strange è stata composta Michael Giacchino vincitore di un Premio Oscar e di un Golden Globe per la colonna sonora del film d’animazione Up. Trai film di successo del compositore ricordiamo il recente successo al box office Jurassic World, ma anche Star Trek, Super 8. Scriverà anche la partitura del prossimo film sull’Universo di Star Wars, Rogue One: A Star Wars Story in arrivo nei cinema il prossimo 14 dicembre. Di seguito la tracklist della colonna sonora di Doctor Strange.

TRACK LIST

1. Ancient Sorcerer’s Secret
2. The Hands Dealt
3. A Long Strange Trip
4. The Eyes Have It
5. Mystery Training
6. Reading Is Fundamental
7. Inside the Mirror Dimension
8. The True Purpose of the Sorcerer
9. Sanctimonious Sanctum Sacking
10. Astral Doom
11. Post Op Paracosm
12. Hippocratic Hypocrite
13. Smote and Mirrors
14. Ancient History
15. Hong Kong Kablooey
16. Astral World’s Worst Killer
17. Strange Days Ahead
18. Go for Baroque
19. The Master of the Mystic End Credits

https://www.youtube.com/playlist?list=PLhqqvo3y1qZ2ShxNlCN69-OYgOP73j4hr

Doctor Strange, incassi: debutto record sul mercato internazionale

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Doctor Strange è arrivato al cinema il 26 Ottobre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

Doctor StrangeDai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj.

Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Lucca Comics & Games 2016: i cosplay del DC Extended Universe [Foto]

Guarda i cosplay basata sui personaggi del DC Extended Universe che hanno sfilato al Lucca Comics & Games 2016 durante questa cinquantesima edizione.

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Lucca Comics & Games 2016 – Gold, oro: il metallo più puro e prezioso, semplice e ricco, nascosto e ritrovato, meta agognata di mille e una caccia al tesoro. È il simbolo del Lucca Comics & Games 2016, che celebra i cinquant’anni dal primo Salone internazionale dei Comics di Lucca, che si svolse nel 1966: mezzo secolo di fumetto nella città toscana, una traversata nella storia della cultura popolare nazionale e internazionale senza eguali in Italia (e con pochi paragoni nel mondo).

Lucca Comics & Games 2016Da mezzo secolo si rinnova l’appuntamento con il fumetto e con un evento che nel corso del tempo si è aperto ad altre forme di cultura, di intrattenimento e di costume: i mondi del gioco da tavolo, dell’illustrazione fantastica e per l’infanzia, delle sigle e delle serie tv, del cosplay, del cinema e dell’home video, fino alla recente espansione dei padiglioni dedicati ai videogame. Le nozze d’oro tra la città di Lucca e il fumetto, dunque, saranno festeggiate da un crossmedia show capace da anni di convogliare in città centinaia di migliaia di appassionati (230.000 i visitatori da ticketing lo scorso anno, per un totale di 475.000 presenze complessive stimate) e coinvolgerne altrettanti online.

Lucca Comics & Games 2016: il programma completo

Celebrare i miti del fumetto e dell’immaginario pop e fantastico è sempre stata una missione per Lucca. La Walk of Fame, ovvero la nostra raccolta di impronte delle mani lasciate dai più grandi artisti del settore (e che diventerà presto la Via dei Comics, un progetto senza paragoni in Europa), si potrà ammirare per intero nel Golden Globe, fulcro fisico di queste celebrazioni, una cupola geodetica dorata al cui interno si potrà vivere una vera “Lucca Experience” ripercorrendo la cavalcata di questi cinquant’anni, acquistando il francobollo commemorativo stampato per l’occasione dal Poligrafico dello Stato, o la moneta speciale, coniata dalla Zecca di Lucca (la più antica in Europa).

Lucca Comics & Games 2016 cosplay

Suicide Squad: due intensi ritratti di Harley Quinn e June Moon

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Mentre aspettiamo la versione estesa di Suicide Squad, ecco due intensi ritratti di Harley Quinn (Margot Robbie) e June Moon (Cara Delevingne), prima della trasformazione in Enchantress.

Ecco di seguito le due immagini:

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Suicide Squad: 20 curiosità dal film dei supercattivi

Vi ricordiamo che Suicide Squad Extended Cut arriverà il 26 Novembre con ben 13 minuti in più di trama e sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali, nel formato Blu-Ray 3D, 4K Ultra HD, nelle esclusive edizioni: Steelbook, Digibook, Graphic Novel e con le statue da collezione di Harley Quinn e Deadshot.

Suicide Squad Extended Cut porta in scena la prima storica reunion dei supervillain targati DC. Il film, diretto dall’affermato regista David Ayer, presenta un cast di altissimo livello composto da attori del calibro di Will Smith (Focus – Niente è Come Sembra), il premio Oscar Jared Leto, Margot Robbie (The Legend of Tarzan), Joel Kinnaman, la candidata all’ Oscar Viola Davis, Jai Courtney, Jay Hernandez, Adewale Akinnuoye- Agbaje, Ike Barinholtz, Scott Eastwood e Cara Delevingne.

Logan: una nuova foto e degli storyboard dal film con Hugh Jackman

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È lo stesso regista James Mangold a condividere in rete una nuova immagine da Logan, che vede protagonista un intenso Hugh Jackman nei panni dell’eroe del titolo, e due nuovi storyboard dal film in cui ci viene mostrata quella che sembra una sequenza d’azione con Wolverine con gli artigli sfoderati. Potete vedere le immagini di seguito:

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Logan: il teaser poster italiano di Wolverine 3 con Hugh Jackman

Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta (se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti Marvel al cinema, una sorta diRobert Downey Jr per il corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con questo film.

Logan ha un’uscita prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è James Mangold (già regista di Wolverine L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh Jackman, Boyd Holbrook, Richard E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La Salle, Elise Neal e Patrick Stewart.

Fonte

Mel Gibson condivide la sua opinione su Mad Max Fury Road

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Durante la promozione del suo ultimo film da regista, Hacksaw Ridge, Mel Gibson ha anche avuto modo di condividere per la prima volta la sua opinione su Mad Max: Fury Road, il film di George Miller che prosegue le avventure del personaggio che lui ha portato per la prima volta sul grande schermo negli anni ’70.

In merito al film con protagonisti Tom Hardy e Charlize Theron, Mel Gibson ha dichiarato: “È visivamente spettacolare, ma quello è perché c’è George. Lui è uno scienziato, un Einstein del montaggio e dell’essere in grado di trovare il giusto pezzo per mettere insieme una sequenza d’azione davvero valida.”

Hacksaw Ridge recensione del film di Mel Gibson

Interceptor (Mad Max) è un film del 1979, diretto da George Miller, al suo debutto alla regia di un lungometraggio.

L’attore Mel Gibson, qui nella parte del protagonista Max Rockatansky, fu lanciato da questo film. La pellicola, malgrado il basso costo di produzione, riscosse un enorme successo mondiale, diventando la prima di una serie, seguito da: Interceptor – Il guerriero della strada (1981), Mad Max – Oltre la sfera del tuono (1985) e Mad Max: Fury Road (2015).

Mad Max: Fury Road è il quarto episodio della saga cominciata negli anni Settanta con Interceptor, è stato diretto da George Miller e ha cominciato la sua corsa folle al Festival di Cannes 2015, quando venne presentato alla presenza del regista e dei protagonisti.

Fonte: ScreenRant

Han Solo: il film “romperà alcune regole” del franchise

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Bradford Young, direttore della fotografia di Han Solo, ha rilasciato a Collider alcune interessanti dichiarazioni in merito al film che vedrà protagonista Alden Ehrenreich.

“È divertente – ha dichiarato Young c’è una cose che riguarda Phil Lord e Chris Miller: non seguono sentieri tracciati. Non si possono mettere in un recinto e sperare che ci restino. Loro sanno esattamente cosa vogliono. Non hanno nessun secondo fine, ma hanno una precisa pianificazione di quello che vogliono; hanno un modo di vederele cose molto personale e la loro collaborazione è unica e genuina. Devo dire di essere stato costretto a inserirmi in quel modo di fare. Rispetto molto il loro lavoro, li rispetto come filmmaker ma allo stesso tempo non ero sicuro se il mio modo di lavorare si sarebbe incastrato bene all’interno delle loro scelte. Ma loro hanno contribuito a fare tutto in maniera molto chiara e semplice, esprimendo una certa storia, molto interessante, e ogni mia scelta fotografica va condivisa con loro. Quindi, appena mi hanno davvero spinto dentro il loro mondo, ho realizzato quanto fosse simile il loro modo di visualizzare il mondo cinematografico e di quanto sia simile il loro mondo.”

“Stiamo facendo le cose come vogliamo, Phil e Chris sono qui per portarci il loro film, nella loro unica visione, la loro prospettiva sulla storia e mi hanno chiesto in che modo portare dentro la mia visione. Questo film non assomiglierà a nient’altro che abbiate mai visto. E nessuno ci sta chiedendo di essere fedeli a qualcosa, nemmeno alla LucasFilm. Supportiamo qualsiasi idea metterete insieme e vogliamo essere sicuri che lo facciate nella migliore delle maniera’. Sarà come un film di Star Wars ma romperemo alcune regole, e ci stanno incoraggiando a farlo.”

Che vi aspettate da Phil Lord e Chris Miller?

Han Solo: ecco quale retroscena potrebbe raccontare lo spin-off

Ricordiamo che lo spin-off dedicato a Han Solo sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà anche Chewbacca. Alden Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di Harrison Ford.

Lo spin-off sul personaggio è previsto per il 25 maggio 2018 e sarà diretto da Phil Lord e Christopher Miller, registi di 21 Jump Street e The LEGO Movie. La sceneggiatura porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

Dunkirk di Christopher Nolan uscirà in 35 e 70 mm

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Come molti di voi sapranno, Dunkirk è il prossimo atteso film del regista Christopher Nolan. La pellicola sarà la sua prima incursione in un contesto storico, quello della seconda guerra mondiale.

Anche per Dunkirk, il regista di Interstellar e Inception ha scelto di girare utilizzando la pellicola e non il digitale. Infatti il film è stato girato in 35 millimetri e 70 millimetri, formato panoramico IMAX molto caro Christopher Nolan, ma quello che fino a oggi non sapevamo è che il film avrà un’uscita anticipata il 19 Luglio in copie ridotta in pellicola nei formati 35 e 70 mm, ben due giorni dopo l’uscita ufficiale in digitale.

Negli ultimi anni la possibilità di vedere film in pellicola si è ridotta notevolmente visto il progresso del digitale ma fu proprio lo stesso Nolan con Interstellar a spingere nuovamente le opere in un formato più classico. Recentemente anche Quentin Tarantino si è schierato a favore del 70 MM e ha fatto uscire il suo ultimo film The Hateful Eight in pellicola anche con discreto successo.

Dunkirk: il primo teaser trailer del film di Christopher Nolan

Per gli appassionati della sala cinematografica ci sarà una nuova occasione per vedere nuovamente un film in pellicola, mentre per Christopher Nolan sarà una nuova occasione per ribadire la sua posizione in merito alla diatriba digitale/pellicola.

La Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017. Nel cast del film sono confermati Mark Rylance, Kenneth Branagh, Fionn Whitehead, Harry Styles, Cillian Murphy e Tom Hardy.

Dunkirk sarà ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, e si concentrerà sulla cronaca dell’evacuazione di Dunkerque nel 1940, nota anche come Operazione Dynamo.

DunkirkL’evacuazione si svolse dal 27 maggio al 4 giugno: truppe francesi, inglesi e belghe erano rimaste circondate dalle forze tedesche. Circa un milione di soldati. Alla fine dell’operazione se ne salvarono 330 mila grazie alla fuga via mare verso la Gran Bretagna.

Via Indie Revolver

Alien Covenant: Michael Fassbender avrà un doppio ruolo

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Atteso di nuovo nei panni dell’androide David in Alien Covenant, Michael Fassbender ha rivelato un dettaglio molto interessane in merito al suo ruolo nel film di Ridley Scott.

Ecco cosa ha raccontato a The Irish Times: “Sono autorizzato a dire che interpreto due robot diversi. Walter e David. Quello che credo sia davvero interessante in merito al progetto è che Ridley è tornato al DNA di Alien, gli elementi horro e tutto il resto. Ma allo stesso tempo il film conserva anche la dimensioni di Prometheus. Ridley ha già un premontato, è una macchina. Lui è un essere umano incredibile ed in una forma incredibile.”

Ecco gli Xenomorfi di Alien Covenant

Alien Covenant uscirà il 6 ottobre 2017. Alla sceneggiatura hanno lavorato, tra gli altri, Michael Green, John Logan e Jack Paglen.

Bill Cudrup (Spotlight), Jussie Smolett (Empire), Amy Seimetz (You’re Next), Carmen Ejogo (Selma), Benjamin Rigby e Callie Hernandez (Machete Kills) sono le ultime new entry nel cast di Alien Covenant che sarà diretto da Ridley Scott e sarà ambientato in un momento cronologicamente imprecisato tra le vicende di Prometheus e quelle di Alien.

I dettagli dei personaggi per adesso sono ancora un mistero, ma si suppone che possano ricoprire i ruoli del resto della troupe del Covenant, che sarà comandata dal personaggio interpretato da Katherine Waterston. Anche Demian Bichir e Danny McBride fanno parte del cast che vedrà tornare Michael Fassbender nei panni dell’androide David.

Ricordiamo che il film originale era incentrato sull’equipaggio della nave spaziale Prometheus, che, seguendo una mappa stellare rinvenuta tra i manufatti di varie culture terrestri, scopre un pianeta che potrebbe essere la chiave dell’origine della vita sulla Terra, ma nella ricerca s’imbatte in una minaccia che potrebbe causare l’estinzione della razza umana.

Fonte: SR

Star Wars Episodio VIII: una prima descrizione del costume di Luke Skywalker

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Making Star Wars ha condiviso una immagine realizzata da Lumberjack Nick basata su una descrizione del costume di Luke Skywalker in Star Wars Episodio VIII. Da quello che emerge dalla foto che potete vedere sul sito e dalla prima descrizione, Luke sarà vestito di nero, così come è comparso ne Il Ritorno dello Jedi, lasciando da parte il costume color sacco che abbiamo visto alla fine de Il Risveglio della Forza.

Oltre al mantello nero, Luke non indosserà, apparentemente, nessuna copertura per la mano artificiale. L’elemento più interessante è quello relativo alla spada laser. Sembra che il costume del vecchio Jedi non prevederà una cintura e che Luke non porterà con sè l’arma distintiva dell’Ordine. Alla fine de Il Risveglio della Forza, Rey (Daisy Ridley) consegna la spada a Luke, il film si chiude con lo sguardo dello Jedi incerto. Evidentemente deciderà alla fine di non prendere quella spada che gli viene offerta?

Lo sapremo con certezza soltanto a dicembre 2017.

Star Wars Episodio VIII: Adam Driver chiarisce in merito al tono del film

Star Wars Episodio VIII sarà diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente successive a Il Risveglio della Forza.

Nel film torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del Toro, Laura Dern e Kelly Marie Tran.

Pierce Brosnan riceverà il premio contributo europeo al cinema

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A riconoscimento di una lunga e  ricca carriera davanti alla machina da presa, e dietro in veste di produttore, Pierce Brosnan riceverà il premio onorario CONTRIBUTO EUROPEO AL CINEMA MONDIALE.

Tra i numerosissimi titoli di Pierce Brosnan ricordiamo MR. JOHNSON (1990 di Bruce Beresford, IL TAGLIAERBE (1992) di Brett Leonard, IL CASO THOMAS CROWN  diretto da John McTiernan (1999) e  IL SARTO DI PANAMA diretto da John Boorman (2001), solo per citarne alcuni. Film d’azione, romantici, commedie – Pierce Brosnan non ha tralasciato nessun genere interpretando l’agente del KGB  Valeri Petrofsky in QUARTO PROTOCOLLO diretto da John Mackenzie (1987), il killer nevrotico Julian Noble in THE MATADOR diretto da Richard Shepard (2005), Gideon in CACCIA SPIETATA per il regista David Von Ancken (2006), Richard in AMORI DIVORZI E RAPINE diretto da  Joel Hopkins (2013) o ancora l’ex primo ministro britannico Adam Lang in L’UOMO NELL’OMBRA diretto da Roman Polanski (2010).

Pierce Brosnan riceverà il premio contributo europeo al cinema

Ogni volta ci ha turbati, emozionati, ispirati  – cantando canzoni degli a Abba nei panni di uno dei padri in MAMMA MIA! diretto da Phyllida Lloyd (2008) di Philip l’arrabbiato uomo d’affari vedovo in LOVE IS ALL YOU NEED diretto da Susanne Bier (2012, del duro ex agente Peter Deveraux nell’action thriller THE NOVEMBER MAN diretto da Roger Donaldson (2014). 

Dal 1995 al 2002  ha impersonato l’agente segreto più famoso del mondo, James Bond, in GOLDEN EYE, IL DOMANI NON MORE MAI (per cui ha ricevuto una nomination agli  EFA), IL MONDO NON BASTA, e LA MORTE PUO’ ATTENDERE..

Oltre al suo lavoro davanti alla macchina da presa, Pierce Brosnan ha da lungo tempo una passione per l’arte di realizzare film. Ha fondato una sua casa di produzione  e fino ad oggi ha prodotto 11 film tra cui THE NEPHEW (1998), IL CASO THOMAS CROWN (1999), THE MATCH (1999), EVELYN (2002), LAWS OF ATTRACTION – MATRIMONIO IN APPELLO (2004), THE MATADOR (2005), SHATTERED – GIOCO MORTALE (2007), THE GREATEST (2010), THE NOVEMBER MAN (2014) e  I.T. (2016). 

Ha appena terminate la lavorazione di THE FOREIGNER, un film di Martin Campbell, co-interpretato con Jackie Chan. Attualmente è impregnate nelle riprese di  THE ONLY LIVING BOY IN NEW YORK accanto Jeff Bridges per il regista Marc Webb e lo vedremo in ACROSS THE RIVER AND INTO THE TREES, tratto dal’omonimo  romanzo di Ernest Hemingway, per la regia di Martin Campbell. 

E’ un grande piacere per l’European Film Academy conferire il premio d CONTRIBUTO EUROPEO AL CINEMA MONDIALE a Pierce Brosnan per la sua straordinaria dedizione al cinema.

Pierce Brosnan sarà uno deli ospiti d’onore della 29ma Cerimonia di Premiazione degli European Film Awards, il 10 Dicembre a  Breslavia, Capitale Europea della  Cultura 2016.

Ghostbusters: Paul Feig vorrebbe girare un sequel

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Nonostante le controversie e le critiche a Ghostbusters, Paul Feig ha dichiarato al The Daily Beast che gli piacerebbe girare anche un secondo capitolo del franchise con le quattro protagoniste Kristen Wiig (Le Amiche della SposaWalter Mitty), Melissa McCarthy (Corpi da Reato,Tammy), Leslie Jones (Saturday Night Live, Top Five) e Kate McKinnon (Saturday Night Live, Life Partners).

“Sta allo studio decidere – ha dichiarato Feig – perché devono pagare loro. Nessuno mi ha chiamato. Ma amo questi personaggi e so che ora sono delle eroine per un sacco di persone. In un mondo perfetto sarebbe bello vederle alle prese con altri fantasmi.”

“Ora che il film è disponibile in home video e in digital download, sto ricevento messaggi ogni giorno via social media da donne e ragazze che mi mandano foto di loro vestite come le protagoniste. Le donne hanno avuto una risposta incredibile a questo film, e lo manifestano molto chiaramente sui social.”

Stando all’accoglienza della stampa e agli incassi al box office, un sequel per Ghostbusters sembra alquanto improbabile, tuttavia la fine del film ha anticipato il ritorno di Zuul, che potrebbe essere un ottimo villain e un buon ponte per realizzare un collegamento con i film cult precedenti.

Che ne pensate?

Diretta da Paul Feig (Mi sono perso il Natale, “Le amiche della sposa”) che ne firma anche la sceneggiatura insieme a Katie Dippold (“Corpi da reato”), la pellicola ci porta in una Manhattan infestata da un’ondata di spettri. A contrastarli ci pensano Abby ed Erin, una coppia di scrittrici semisconosciute che decide di aprire una ditta di acchiappafantasmi proprio nel momento giusto. Sul set del film: Chris Hemsworth (Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick, Come ti rovino le vacanze), Melissa McCarthy (Tre all’improvviso, Una notte da leoni 3, Una mamma per amica, Tammy), Kristen Wiig (“Le amiche della sposa, “I sogni segreti di Walter Witty”), Kate McKinnon (“Ted 2″, “Saturday Night Live”), Leslie Jones (“Saturday Night Live”, “Un disastro di ragazza”).

Leggi la nostra recensione di Ghostbusters

Fonte: SR

Wonder Woman: il nuovo trailer al cinema con… Doctor Strange

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Sappiamo che in settimana arriverà al cinema il secondo trailer di Wonder Woman e che sarà proiettato al cinema. La notizia di oggi è che la Warner, invece di scegliere un film di “casa” in testa a cui proiettare il trailer (si era ipotizzato che si potesse trattare di Animali Fantastici in arrivo a metà novembre) ha optato per un film “della concorrenza” ovvero Doctor Strange, che negli USA arriverà al cinema il 4 novembre. La notizia è stata diffusa da Trailer Track che ha pubblicato la programmazione dei trailer del Deluxe Digital Cinema.

Il nuovo trailer sarà lungo 2 minuti e 24 secondi e immaginiamo mostrerà qualche cosa in più rispetto al primo filmato promozionale visto a luglio al Comic Con.

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Gal Gadot ha fatto il suo esordio nei panni di Wonder Woman in Batman v Superman Dawn of Justice di Zack Snyder, al fianco di Ben Affleck e Henry Cavill.

Trama: “Prima di diventare l’eroina che tutti conosciamo, Wonder Woman era Diana, principessa delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile. Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un pilota americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive e annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno, Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia. Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri andando incontro al suo vero destino”. 

Il film è prodotto da Charles Roven, Zack Snyder e Deborah Snyder, con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller, Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca Roven come executive producers.

Vi ricordiamo che il film è diretto da Patty Jenkins e vedrà protagonista Gal Gadot affiancata da Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, David Thewlis, Danny Huston, Elena Anaya, Ewen Bremner e Saïd Taghmaoui. Il film arriverà al cinema il 23 giugno 2017.

Guarda il trailer del Comic Con di Wonder Woman

Fonte: SR

Sonic: la Sony e Tim Miller a lavoro sull’adattamento cinematografico

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The Hollywood Reporter ha diffuso la notizia che Tim Miller, che ha appena abbandonato la produzione di Deadpool 2, ha accettato di sviluppare un adattamento cinematografico su Sonic, il personaggio dell’omonimo videogioco che sarà prodotto dalla Sony Pictures.

Miller sarà affiancato da Jeff Fowler, dei Blur Studios, nello sviluppo del film e sarà probabilemnte lui a dirigere il film con Miller che si limiterà a essere il produttore esecutivo.

Tim Miller a lavoro su un film su Sonic

Il film, che seguirà le avventure di Sonic, Tails e Knuckles, sarà realizzato in una tecnica mista, un ibrido in animazione CGI e live action, un prodotto per tutta la famiglia.

Sonic the Hedgehog è una serie giapponese di videogiochi prodotta e sviluppata da SEGA e Sonic Team e avente come protagonista principale Sonic the Hedgehog, la mascotte ufficiale della società dal 1991 ad ancora oggi.

Fonte: CBM

Power Rangers: i protagonisti nelle nuove immagini

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Il sito della Angel Groove High ha messo on lne nuove immagini dei protagonisti di Power Rangers. I ritratti raffigurano gli attori del film che interpreteranno Jason, Trini, Zack, Billy e Kimberly.

Di seguito le immagini:

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Power Rangers: il primo trailer del film

Jason, Trini, Zack, Billy e Kimberly, ovvero, Austin St. John, Thuy Trang, Walter Jones, David Yost e Amy Jo Johnson avranno il volto di Dacre Montgomery (Betrand The Terrible), Naomi Scott (The Martian), Ludi Lin (Marco Polo), RJ Cyler (Me And Earl And The Dying Girl) e Becky Gomez (Empire). Elizabeth Banks sarà Rita Repulsa. Bryan Cranston presta il suo volto a Zordon.

Ecco la trama: Power Rangers segue cinque ragazzi delle superiori, piuttosto ordinari, che devono diventare qualcosa di straordinario quando scoprono che la loro piccola città, Angel Grove, insieme a tutto il mondo, è minacciata da una potenza aliena. Scelti dal destino, i nostri eroi capiranno presto che sono gli unici che possono salvare il pianeta. Ma per farlo, devono imparare a gestire la loro vita di tutti i giorni con l’essere un Power Ranger.

Il 12 aprile 2016 a Vancouver sono cominciate le riprese del reboot sui Power Rangers, film diretto da Dean Israelite e scritto da Ashley Miller e Zack Stenz, che hanno all’attivo le sceneggiature di X-Men L’Inizio e di Thor.

Fonte: CS

Biancaneve: la Disney a lavoro sul live action del classico d’animazione

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Anche per la prima principessa Disney è arrivato il momento di un restyling in live-action: Variety ci informa che la Casa di Topolino ha messo ufficialmente in cantiere un film dal vivo per Biancaneve.

Il film si espanderà a partire dalla storia che abbiamo conosciuto nel classico d’animazione del 1937, il primo lungometraggio a cartoni animati della Disney.

Lo Studio è in fase di negoziazione con Erin Cressida Wilson (La ragazza del treno) per scrivere la sceneggiatura, mentre i compositori Benj Pasek & Justin Paul, che hanno lavorato a La La Land di Damien Chazelle, sono stati ingaggiati per nuovi brani musicali originali per il film.

La Disney a lavoro su un live-action di Biancaneve

A produrre il film c’è Marc Platt, che sarà trai protagonisti della season awards, avendo prodotto La La Land. Nel suo futuro c’è un’altra collaborazione Disney, il sequel di Mary Poppins, mentre a Broadway ha lavorato a Grease Live e a Wicked. La regia è ancora da assegnare.

La Disney sta anche lavorando a uno spin off di Biancaneve e i sette nani, dal titolo Red Rose, e dedicato alla sorella della protagonista. Anche questo film sarà un live-action.

Questo progetto è uno dei tanti live action al momento in programma alla Disney. Tra gli ultimi annunciati compare quellod edicato a Aladdin, che potrebbe essere diretto da Guy Ritchie.

Trai i remake “dal vivo” già usciti con successo ricordiamo Cenerentola e Il Libro della Giungla, che hanno registrato un buon risultato al box office e generali consensi da parte della critica.

Il prossimo anno vedrà in sala La Bella e la Bestia con Emma Watson, mentre ci vorrà più tempo per Il Re Leone e per La Sirenetta.

Pochi giorni fa era stato annunciato il live action musicale di Oliver Twist, prodotto da Ice Cube, che reciterà anche nel film.

Fonte: Variety

Lucca Comics & Games 2016, foto: i cosplay più belli parte 2

Ecco la seconda carrellata di foto di cosplay dal Lucca Comics & Games 2016, l’attesa 50 esima edizione attualmente in corso e che concluderà oggi.

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Lucca Comics & Games 2016 – Gold, oro: il metallo più puro e prezioso, semplice e ricco, nascosto e ritrovato, meta agognata di mille e una caccia al tesoro. È il simbolo del Lucca Comics & Games 2016, che celebra i cinquant’anni dal primo Salone internazionale dei Comics di Lucca, che si svolse nel 1966: mezzo secolo di fumetto nella città toscana, una traversata nella storia della cultura popolare nazionale e internazionale senza eguali in Italia (e con pochi paragoni nel mondo).

Da mezzo secolo si rinnova l’appuntamento con il fumetto e con un evento che nel corso del tempo si è aperto ad altre forme di cultura, di intrattenimento e di costume: i mondi del gioco da tavolo, dell’illustrazione fantastica e per l’infanzia, delle sigle e delle serie tv, del cosplay, del cinema e dell’home video, fino alla recente espansione dei padiglioni dedicati ai videogame. Le nozze d’oro tra la città di Lucca e il fumetto, dunque, saranno festeggiate da un crossmedia show capace da anni di convogliare in città centinaia di migliaia di appassionati (230.000 i visitatori da ticketing lo scorso anno, per un totale di 475.000 presenze complessive stimate) e coinvolgerne altrettanti online.

Lucca Comics & Games 2016: il programma completo

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Lucca Comics & Games 2016 cosplay

The Flash: il regista Rick Famuyiwa abbandona il film

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Variety annuncia che il regista Rick Famuyiwa ha abbandonato la regia di The Flash. Il film, con protagonista Ezra Miller, era già stato protagonista di una tale situazione, quando all’inizio della sua produzione fu Seth Grahame-Smith a lasciare la produzione. In questa fase, molto più avanzata, l’abbandono del regista è una situazione più difficile da gestire.

La DC Entertainment ha dovuto già gestire una tale situazione quando Michelle MAcLaren venne allontanata dal film su Wonder Woman, girato poi da Patty Jenkins.

Alla base delle divergenze, ci sarebbero questioni creative. Ecco quanto ha dichiarato Famuyiwa: “Quando sono stato avvicinato dalla Warner per la possibilità di dirigere un film su The Flash, sono stato molto onorato dell’opportunità che mi veniva data di raccontare la storia di un personaggio che ho amato mentre crescevo. Ero anche molto eccitato di lavorare con Ezra Miller che è un attore fenomenale.” Famuyiwa continua dichiarando che la versione del film che voleva realizzare non si confaceva ai parametri della Warner Bros, tuttavia il regista si è detto ugualmente grato per l’opportunità, augurando il meglio a Miller e compagnia.

L’uscita del film è prevista per il 3 marzo 2018 per cui dobbiamo aspettarci che a breve l’annuncio del nuovo nome che porterà The Flash al cinema.

The Flash: per Ezra Miller sarà un film molto divertente

the flashIl film stand alone su The Flash con protagonista Ezra Miller è previsto per il 3 marzo 2018. Nel cast anche Kiersey Clemons nei panni di Iris West.

Flash (The Flash) è un personaggio dei fumetti creato da Gardner Fox e Harry Lampert nel 1940, pubblicato dalla DC Comics.

È un supereroe con il potere di muoversi a velocità straordinaria, sfidando le leggi della fisica. La sua prima apparizione è in Flash Comics numero 1 (1940).

Batman: ecco i migliori Joker e Bruce Wayne secondo Kevin Conroy

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Pur non avendo mai prestato il suo volto a Batman, Kevin Conroy è senza dubbio uno degli interpreti più amati del Cavaliere Oscuro, avendo provveduto al doppiaggio della versione animata del personaggio per 24 anni.

Durante il panel dedicato a Stan Lee al LA Comic Con, Conroy ha spiegato a Screen Geek quali, secondo lui, sono stati negli anni i migliori interpreti dei personaggi legati a Batman e al suo universo.

The Batman: Frank Miller sul futuro del Cavaliere Oscuro

“Credo che l’interpretazione di Mark Hamill sia la più incredibile come Joker, vince a mani basse. Ma poi abbiamo visto cosa ha fatto Heath Ledger, ed è stata una cosa folle. Non è certo migliore di Mark, ma un altro tipo di follia.”

Per quanto riguarda il Cavaliere Oscuro, Kevin Conroy ha dichiarato: “Ogni attore ha portato il suo contributo al personaggio, è davvero divertente. Penso che Christian Bale sia stato il migliore Bruce Wayne, anche se con la voce di Batman ha fatto una scelta buffa. Per Ben Affleck invece, tutti gli hanno dato addosso quando è arrivata la notizia, io ho pensato di dargli una possibilità. Credo che però ci abbia sorpresi moltissimo, è stato magnifico. Credo che abbia sorpreso molte persone, ha fatto molto bene sia come Batman e Bruce Wayne.”

E voi che ne pensate?

Fonte: ScreenRant

Lucca Comics & Games 2016: oggi 57 mila presenze, domani il finale

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La festa per il cinquantenario di Lucca Comics & Games 2016 si concluderà con una giornata memorabile, con incontri e personaggi di gradissimo livello con un programma di appuntamenti irripetibile. Nel suo ultimo giorno, infatti, il festival ha ancora tantissimo da dare. Tutti i big di questa edizione saranno impegnatissimi a incontrare il pubblico: Frank Miller, Milo Manara, Terry Brooks, Frank Cho, Bruno Bozzetto, Roberto Recchioni, Marco Tardelli, Christopher Campbell, Zed Cook e naturalmente Zerocalcare.

Lucca Comics & Games 2016 – Ma sarà anche l’ultima occasione per giocare a Final Fantasy XV in anteprima europea. E proseguiranno le sessioni di videogioco Overwatch e altri titoli Blizzard alla ESL Arena in piazzale San Romano.

Giornata ideale per le famiglie, per una visita in completo relax al Family Palace (con laboratori e incontri e la zona tutta dedicata ai mattoncini della Lego) o per un tuffo nel mondo kawaii in piazza Bernardini del padiglione Sanrio, il marchio noto per Hello Kitty. E ancora concerti, parate per le strade di Lucca e moltissimi altri eventi, alcuni davvero storici.

Lucca Comics & Games 2016, foto: i cosplay più belli parte 1

Alle 10.30 al Teatro del Giglio (con biglietto LC&G) I Maghi del Fantasy– incontro con Terry Brooks, Steven Erikson, Joshua Khan, Philip Reeve, Brandon Sanderson; alle 12 al Teatro del Giglio: oltre il cinema –Zerocalcare, Roberto Recchioni e Dario Moccia tra film, fumetti, serie TV e animazione.

Alle 12 al Cinema Centrale incontro con Bruno Bozzetto e proiezione in anteprima del documentario dedicato al maestro dell’animazione: Bozzetto non Troppo (Cinecittà Luce, Italia, 75’) e alle 14 nell’auditorium Fondazione Banca del Monte, l’incontro col pubblico.

Alle 13 alla chiesa di San Giovanni incontro tra Francesco Guccini e Milo Manara mentre nell’auditorium della Fondazione Banca del Monte: “Tutto o Niente” la presentazione della biografia del campionissimo dei mondiali dell’82 Marco Tardelli.

Alle 13 Sala Tobino Palazzo Ducale. Showcase di Frank Cho– Una straordinaria occasione per ammirare da vicino uno dei maggiori talenti del fumetto mondiale, autore di “Liberty Meadows” e di innumerevoli lavori per i maggiori editori del panorama internazionale (SaldaPress). 14 Sala Tobino Palazzo Ducale Showcase di Christopher Campbell– concept artist/art lead di Riot Games. A Lucca per League of Legends. 15 chiesa di San Giovanni Nuovo Cinema Italiano e Fumetto– incontro con Roberto Bevilacqua, Fabio Guaglione, Gabriele Mainetti, Roberto Recchioni, Fabio Resinaro, Ivan Silvestrini, Mauro Uzzeo, Giorgio Viaro.

Lucca Comics & Games 2016 –15.30 – Teatro del Giglio (ingresso con biglietto LC&G) Milo Manara + Frank Miller. Incontro tra L’incontro del secolo tra due miti del fumetto mondiale di tutti i tempi, per parlare della propria arte e di quella che verrà. Alle 16 al Padiglione Carducci, L’Asta all’Area Performance l’evento che tradizionalmente conclude la manifestazione, dove avremo il meglio delle opere di tutti gli artisti che si sono alternati a Lucca 2016, tra cui: Paolo Barbieri, Lucio Parrillo, Zerocalcare, Casty, Frank Cho, Larry Elmore, Luis Royo, Ciruelo, Karl Kopinski, Toni DiTerlizzi.

X-Men: il Fan Film Cable Chronicles of Hope

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Con il futuro incerto degli X-Men al cinema e con il film Logan attualmente in lavorazione al momento l’universo Fox basato sui mutanti targati Marvel Comics è un po’ fermo.

In attesa di scoprire quale sarà la prossima avventura dei Mutanti al cinema e con Deadpool 2 ancora alle prese con la ricerca di un nuovo regista, oggi vi segnaliamo un nuovo fan film con protagonisti i mutanti Marvel.

Nello specifico questo nuovi fan film che vi segnaliamo si intitola Cable Chronicles of Hope e trae ispirazioni dal crossover del2010 della Marvel Comics X-Men: Second Coming.

X-Men: 10 dettagli che forse non conoscete dei Mutanti Marvel

Cable, alla nascita Nathan Summers, è figlio di Scott Summers/Ciclope e di Madelyne Pryor (clone di Jean Grey). Recentemente il successo del personaggio è notevolmente cresciuto in seguito alla sua apparizione nella popolare serie X-Men: The Animated Series.

Come potete vedere di seguito il fan film Cable Chronicles of Hope è di notevole fatture e dura poco più di sei minuti. Dunque perché no dargli un’occasione?

Tom Hardy interpreterà Al Capone diretto da Josh Trank

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Dopo aver firmato per interpretare l’esploratore Sir Ernest Shackleton, Tom Hardy prosegue sulla scia dei biopic e sceglie di diventare Al Capone per la regia di Josh Trank. Il film si intitolerà Fonzo e si concentrerà sugli ultimi anni del malvivente, in cui era tormentato dalla demenza e tormentato dai crimini commessi in passato.

Tom Hardy trai ghiacci per interpretare l’esploratore Sir Ernest Shackleton

Tom Hardy si affiderà alla regia di Trank che ha trovato notorietà e successo con Chronicle, ma allo stesso tempo ha avuto molte grane con Fantastic 4 – I fantastici 4, film Fox molto criticato, un vero flop.

Per un regista “in difficoltà” a Hollywood come Josh Trank, affidarsi a un protagonista in ascesa del calibro di Hardy può essere una scelta interessante e adeguata per superare una fase difficile.

Che ne pensate?

Fonte: Deadline

xXx The Return of Xander Cage: i character poster del film con Vin Diesel

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Ecco i nuovi character poster di xXx The Return of Xander Cage, il terzo film della saga in cui torna Vin Diesel come protagonista nei panni di Xander Cage.

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xXx Il ritorno di Xander Cage è il nuovo capitolo del franchise XXX e nuovo spettacolare film d’azione che vede il ritorno di Vin Diesel nel ruolo di   Xander Cage e con Deepika Padukone Nina Dobrev, Ruby Rose, Samuel L. JacksonDonnie Yen ,Tony Jaa e Toni Collette.

xXx Return of Xander Cage Miss Colombia sarà il love interest di Vin Diesel

D.J. Caruso dirige il film su una sceneggiatura di F. Scott Frazier. Le riprese sono attualmente in corso tra Toronto e la Repubblica Dominicana. Il film arriverà nelle sale il 20 gennaio 2017.

Il franchise è stato inaugurato nel 2002 da Rob Cohen con Vin Diesel, Samuel L. Jackson e Asia Argento protagonisti.

Xander Cage è un giovane amante degli sport estremi, comunità nella quale viene celebrato in virtù delle imprese che riesce ad eseguire – spesso con la polizia alle calcagna – e che diventano rapidamente virali grazie alla diffusione su Internet.

Un giorno, dopo l’ennesima bravata, la polizia interrompe la festa che stava dando a casa sua e viene sedato; al suo risveglio si trova ad affrontare alcune prove orchestrate da Augustus Gibbons, membro della NSA sfigurato che lo sceglie come agente segreto (e soprattutto sacrificabile) per una missione a Praga. Xander, vedendosi minacciato per tutte le azioni spericolate che ha compiuto, è costretto ad accettare e a recarsi nella capitale ceca.

Il compito che gli viene assegnato è estremamente pericoloso: Xander deve infatti infiltrarsi nell’organizzazione “Anarchia ’99”, formata da un gruppo di ex soldati sovietici ora votati al terrorismo e alla vita mondana dopo aver disertato dall’esercito a causa della vita che sono stati costretti a fare, in modo da distruggere l’arma che hanno progettato e con cui intendono colpire le maggiori città europee (scoperta dall’agente di Gibbons ucciso all’inizio della storia e denominata “Tacita Notte”).

Xander riesce a poco a poco a guadagnarsi la fiducia di Yorgi, il capo dell’organizzazione, e, dopo aver scoperto che anche la sua donna, Yelena, è un agente segreto, riesce a smantellare Anarchia ’99 per poi guadagnarsi l’amnistia e un meritato riposo sull’isola di Bora Bora assieme a Yelena.

Avatar sequel: James Cameron sta lavorando al 3D senza occhiali

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Come molti di voi sapranno sta entrando nel vivo la lavorazione sui sequel di Avatar, il film campione d’incassi di James Cameron.

Ebbene durante l’ultima cerimonia dei Society of Motion Picture and Television Engineers, James Cameron e Douglas Trumbull hanno ricevuto la membership onoraria dell’associazione, onorificenza data solo a personalità di incredibile talento nella storia del cinema. Per citarne alcuni Walt Disney, George Lucas.

Proprio durante quest’evento James Cameron ha rivelato di essere ancora concentrato sull’innovazione ed è intenzionato ancora una volta a spingere oltre. Infatti, parlando dei sequel di Avatar ha rivelato di essere al lavoro su un 3D che non preveda l’utilizzo di occhiali per la fruizione:

Voglio spingermi oltre. Non solo per strumenti migliori e frame rate più alti, cose alle quali stiamo comunque lavorando. Sono ancora convinto con il 3D, ma ci servono immagini più nitide e strumenti per proiettare immagini più luminose. Ma soprattutto – e credo che accadrà presto senza l’uso degli occhiali.

Vedrete che ci arriveremo. Credo fortemente che la magia al cinema debba stupire e per far ciò è necessaria un’innovazione continua in termini sia di tecnica che di strumentazione. L’occhio del pubblico, semplicemente, si abitua a ciò che facciamo. Ecco perché dobbiamo spingere sempre di più.

Che dire, se ci riuscisse sarebbe senz’altro l’ennesimo successo dopo quelli di Titanic e quello ancora più mastodontico di Avatar.

Avatar, James Cameron sui sequel: “Sarà una saga sulla famiglia”

Costato 237 milioni di dollari, Avatar ha incassato circa 2,8 miliardi, diventando il film con maggiori incassi nella storia del cinema (seguito da Titanic, sempre di James Cameron, e da Star Wars Il Risveglio della Forza di JJ Abrams).

Al momento non abbiamo molti elementi in merito ai sequel in programma di Avatar, ma sappiamo che troveremo di nuovo i protagonisti Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver. I sequel dovrebbero essere una nuova trilogia che sarà girata contemporaneamente.

Life: il primo trailer del film Sony con Ryan Reynolds e Jake Gyllenhaal

Il canale di Youtube di Sony Pictures Entertainment ha diffuso il primo trailer di Life, lo sci-fi scritto da Paul WernickRhett Reese e diretto da Daniel Espinosa.

Protagonisti del film sono Ryan Reynolds (Deadpool), Jake Gyllenhaal (Nightcrawler), Rebecca Ferguson (Mission Impossible – Rogue Nation).

Life: il primo trailer del film Sony con Ryan Reynolds e Jake Gyllenhaal

Life seguirà le vicende dell’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale che, dopo aver recuperato un campione proveniente da Marte,vi scoprirà segni di vita, anche più intelligente e avanzata di quanto previsto.

Mentre Ryan Reynolds è reduce dallo straordinario successo di Deadpool, Jake Gyllenhaal arriverà al cinema in Animali Notturni di Tom Ford. Nel film anche Rebecca Ferguson che vedremo tra poco in sala ne La Ragazza del Treno.

Guardiani della Galassia Vol 2: trailer in versione Halloween

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Mentre cresce l’attesa a torno a Guardiani della Galassia Vol 2, oggi in onore di Halloween, Aldo Jones,  ha montato una versione speciale del primo trailer che ha debuttato qualche settimana fa. Infatti si intitola Weird trailer ed è a tema Halloween.

https://www.youtube.com/watch?v=hAZw1HHj1jo

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Guardiani della Galassia Vol 2: teaser trailer ufficiale

In Guardiani della Galassia Vol 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper.

Guardiani della Galassia Vol 2

Confermati anche il Collezionista (Benicio Del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth Debicki, Tommy Flanagan Chris Sullivan.

Al ritmo di una nuova, fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani della Galassia Vol. 2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico Marvel continua ad espandersi.

Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

 

Doctor Strange, incassi: debutto record sul mercato internazionale

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Come molti di voi sanno Doctor Strange ha debuttato in ben 33 paesi sul mercato internazionale e in attesa di scoprire quanto farà in patria, e dopo avervi rivelato l’incasso in Italia,  oggi arrivano le prime stime dell’incasso internazionale del nuovo film targato Marvel Studios.

Doctor Strange, che ricordiamo fa parte dell’universo esteso Marvel Cinematic Universe, da quanto apprendiamo da Deadline ha totalizzato ben 86 milioni di dollari prima ancora di arrivare nelle sale USA.

Il film diretto da Scott Derrickson ha superato altri due predecessori dell’universo. Nel fattispecie, il 49% in più rispetto ad Ant-Man e il 37% in più di Guardiani della Galassia.

Doctor Strange: 10 curiosità dal film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange è arrivato al cinema il 26 Ottobre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

Dai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj.

Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Halloween e Tim Burton: una storia (d’amore) cinematografica

Il rapporto sinergico che lega il cinema alle più svariate festività possiede ormai una tradizione più che secolare, tant’è che non sono mancate in passato – né mancano tutt’oggi – occasioni in cui il grande schermo si è posto nella condizione di vivificare per immagini le atmosfere e i più svariati temi della cultura popolare. Fra le numerose ricorrenze che hanno trovato maggior fortuna e seguito presso la Settima Arte – quantomeno in ambito anglosassone – Halloween ricopre certamente una posizione preponderante, sia per quantità di prodotti audiovisivi realizzati a tema che per influenza culturale diretta o indiretta, e non stupisce affatto che schiere di cineasti, fin dagli albori delle immagini in movimento, abbiano scelto la vigilia d’Ognissanti quale nucleo prediletto per trasporre il ricco immaginario fatto di mostri, spettri e paure assortite che si cela dietro l’innocuo e fanciullesco rituale del “dolcetto o scherzetto”. Ma chi è stato davvero capace, fra i tanti, attraverso la propria concezione cinematografica, di celebrare degnamente la fatidica notte delle streghe al punto da farne un fil rouge poetico-stilistico attraverso cui dare corpo e voce alla propria intera opera filmica?

Per tutti i cinefili postmoderni cresciuti a pane, fumetti e B-movie il primo nome che sicuramente sarà balzato in mente è quello di Tim Burton, il timido e bizzarro ragazzo di Burbank, giovane promessa dell’illustrazione presso i laboratori Disney e fin da molto giovane amante di tutto ciò che transita attraverso la sfera del macabro e del fantastico. Un irrequieto e visionario artista postpunk seguace della letteratura perturbante di E.A. Poe così come del ricco bagaglio di atmosfere gotiche proveniente dal cinema espressionista tedesco e dalle celebri pellicole inglesi della Hammer, il tutto condito con una morbosa attrazione per la cultura dei freaks nella quale fantasmi, aberrazioni umane e personaggi al limite dello stravagante vengono declinati sempre in toni fanciulleschi e ironici, il più delle volte all’interno di universi colorati e scanzonati anche quando cimiteri, cripte, castelli e foreste oscure finiscono per deformare gli sfondi della narrazione.

Il grande debito verso l’immaginario di Halloween viene pagato da Burton addirittura ben prima dell’inizio della propria carriera da cineasta professionista, così come testimoniano alcuni cortometraggi amatoriali girati dal nemmeno ventenne cinefilo servendosi di una cinepresa Super 8 e del proprio precoce talento con carta, pennelli e matite. Se le ancora acerbe animazioni a carboncino di The Island of Doctor Agor (1971), ispirandosi al celebre romanzo L’isola del dottor Moreau di H.G. Welles, sprigionano già ben chiaramente l’aura di ossessiva fascinazione verso il mostruoso e il deforme, Doctor of Doom (1979) rappresenta il germe del culto burtoniano verso la figura dello scienziato pazzo di fankensteiniana memoria che troneggerà, sotto varie forme, in molte future pellicole, così come il nuovo (e ben più maturo) esperimento animato di Stalk of the Celery (1979) – primo vero progetto degno di nota realizzato durante il periodo di studi al California Institute of the Arts – raffigura un universo dark fantasy che anticipa di gran lunga le atmosfere perturbante dei manieri e delle scheletriche presenze del disneyano Taron e la pentola magica (1985).

Dopo la piccola parentesi fantascientifica – ma squisitamente orrorifica – di Luau (1982), finalmente Burton rivela chiaramente la propria spiccata visionarietà figlia della festività d’origine celtica con Vincent (1982), precoce ma già maturo capolavoro in stop motion che in poco meno di sei minuti riesce a condensare una struggente ed evocativa fiaba nera – dichiaratamente autobiografica – nella quale un solitario e visionario ragazzino ossessionato dalla letteratura gotica di Poe e dal mito cinematografico di Vincent Price (che, oltre a ispirare la figura del protagonista, presta anche la sua voce narrante) sogna di vivere deliranti e macabre avventure in un universo contrastato in bianco e nero, deformato espressionisticamente e popolato da gatti neri, pipistrelli, spettri e incubi d’ogni sorta, il tutto nelle quattro mura della propria cameretta e nello spazio ancora più ristretto di una fervida fantasia suggestionata dalla poesia Il corvo. Sembra quasi ironico che proprio il 31 ottobre dello stesso anno, mentre Vincent finiva di essere ultimato prima di rimanere poco meno di due settimane in programmazione in uno sperduto cinema di Los Angeles, una misconosciuta emittente televisiva statunitense decidesse di mettere in onda un adattamento in forma di mediometraggio della celebre fiaba Hansel e Gretel ad opera dello stesso Burton, il quale decise di traslare in ambiente nipponico l’intera vicenda con tanto di grottesco combattimento kung-fu finale fra la strega cattiva e i due fratelli sperduti. Seppur lontano anni luce dall’immaginario di Halloween il prodotto rivela alcune precise affinità con il futuro stile visuale delle opere burtoniane più mature, tra cui le già consolidate distorsioni scenografiche espressioniste e un make up alquanto kitsch che sembra prendersi gioco della consueta soggezione che certi personaggi, come le streghe, sono soliti suscitare fra i più piccoli.

Halloween e Tim Burton: una storia (d’amore) cinematografica

Col successivo cortometraggio del 1984 intitolato Frankenweenie – di cui lo stesso regista realizzerà un omonimo lungometraggio-remake in stop motion e in 3D nel 2012 – Burton richiama ancora più dichiaratamente l’attenzione sul profondo amore per l’immaginario gotico d’autore rileggendo la celebre vicenda del Frankenstein di Mary Shelley attraverso una vicenda che vede (nuovamente) protagonista Vincent, solitario ragazzino ossessionato dalle teorie galvaniche che, in seguito a un tragico incidente, in qualità di novello mad doctor decide di rianimare il proprio bull terrier Sparky attraverso il potere dell’elettricità, dando così origine a una versione animale del redivivo più famoso della letteratura. Anche in questo caso, così come in Vincent, seppur l’ambientazione risulti dichiaratamente più reale e “domestica”, la contrastata fotografia in bianco e nero unita all’immaginario laboratoriale di oscuri marchingegni non possono non avvicinare l’opera all’humus narrativo e stilistico tipico della notte più paurosa dell’anno.

Beetlejuice 2La carriera da cineasta professionista di Burton ha fatto più volte ricorso alla matrice narrativa e soprattutto visuale proveniente dalla celebre festività celtica, così come ben si nota fin da Beetlejuice (1988), laddove il tema della casa infestata e dell’esorcismo spiritico vengono ironicamente capovolti e presentati all’interno di un universo macabro e grottesco dai tratti coloratissimi e dichiaratamente fumettistici, un campionario di mostruosità in tinte pastello che preparano già il terreno per le future atmosfere brumose (e al contempo pop) della Gotham City di Batman (1989) e Batman – Il ritorno (1992). In queste due pellicole legate al celebre franchise DC Comics, Burton rilegge il mito dell’Uomo Pipistrello attraverso una personalissima e deformante lente cinefila che lo porta a dipingere personaggi come Jocker e Pinguino attraverso maschere giullaresche che paiono tratte da un campionario di macabri travestimenti infantili, allo stesso modo in cui nei ritmi musical de La fabbrica di cioccolato (2005) sotto la patina zuccherosa e candita di una fotografia multicolore si celano sempre e comunque sprazzi di inquietante perturbazione richiamati dalle consuete distorsioni scenografiche al sapore espressionista che rievocano Halloween.

Se con Edward mani di forbice (1990) le suggestioni gotiche vengono finalmente coagulate in un racconto intenso e struggente che vede sullo sfondo il tema della diversità e il mito della “Creatura” all’interno di oscuri manieri sferzati da pioggia e vento – in antitesi con il folgorante technicolor della cittadina che ospita il protagonista – il più diretto omaggio di Burton all’immaginario poetico e visuale di Halloween lo si ritrova nel celeberrimo Nightmare Before Christmas (1993), fantastica fiaba musicale in passo-uno sceneggiata sulla base delle ossessioni e degli schizzi maturati durante il periodo Disney – ma in verità diretta dall’amico e collega animatore Henry Selick –, una vera e propria celebrazione dell’universo macabro, mostruoso e visionario che domina la festa d’Ognissanti in cui ogni singolo ambiente e ciascuno dei numerosi e grotteschi personaggi che affollano il Paese di Halloween – a cominciare dal protagonista Jack Skeletron, già apparso in un cameo in Beetlejuice – trasudano citazionismo cinefilo e omaggi alla letteratura del perturbante. Destinato a diventare una vera e propria icona della cultura popolare postmoderna e presenza immancabile durante la festività di Halloween, Nightmare Before Christmas possiede come parente stretto ed erede più diretto, tanto a livello tematico quanto per suggestioni estetiche, La sposa cadavere (2005), ennesimo esperimento in stop motion – questa volta firmato direttamente dal regista di Burbank – in cui la matrice di una famosa fiaba del folklore ebraico funge da spunto per una nuova avventura cantata e animata nel bel mezzo di cimiteri, scheletri e presenze fantasmatiche in cerca dell’eterno giuramento di fedeltà matrimoniale, il tutto sempre immerso nelle fitte nebbie di un universo (vivente) contorto e monocromatico in contrapposizione alle follie caleidoscopiche di uno stravagante Aldilà.

Sweeney Todd-foto halloweenIl macabro e il musicale tornano a dominare in simbiosi la filmografia di Burton grazie a Sweeney Todd (2007), torbida storia di vendette e assassini consumati sulla lama di un rasoio da barbiere tratta dal celebre musical di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler in cui le cupe e fumose atmosfere londinesi sempre cariche di pioggia dispiegano ancora una volta l’immaginario gotico letterario – in questo caso il dramma teatrale del 1842 firmato da George Dibdin Pitt – nel quale marciume, sangue e poco raccomandabili pasticci di carne (umana?) confezionano una macabra narrazione degna del teatro grand guignol, allo stesso modo in cui gli spauracchi della buia foresta oscura popolata da streghe e cavalieri senza testa che fuoriescono dallo straordinario romanzo di Washington Irving rendono ad oggi Il mistero di Sleepy Hallow (1999) la pellicola burtoniana più affine allo spirito e alle suggestioni della festività di Halloween. Grazie all’inquietante resa visuale a opera di Emmanuel Lubezki e all’eccentrico personaggio dell’investigatore emo-goth con le sembianze dell’attore-feticcio Johnny Depp, l’ottavo lungometraggio di Burton condensa in sé tutto ciò che di pauroso, suggestionabile e inquietante la letteratura e il cinema possano mai aver prodotto nel corso della propria storia, esattamente l’opposto rispetto al ben poco riuscito Dark Shadows (2012), laddove la narrazione sovrannaturale di matrice stregonesco-vampiresca ispirata dalla celebre soap-opera di Dan Curtis d’inizio anni ’60 viene calata in un patinato e plastificato universo da disco music in cui la debolezza della sceneggiatura e il richiamo “forzato” di star del calibro di Eva Green, Christopher Lee e Michelle Pfeiffer non fanno che portare il pur suggestivo intento iniziale verso terreni alquanto insipidi e manieristi.

Senza dimenticare ovviamente le consuete atmosfere gotico-espressioniste disseminate nel fantasioso biopic di Ed Wood (1994) e le fascinazioni extraterrestri di Mars Attacks! (1996) – dove non manca di certo tutto il sostrato di amore cinefilo per la cultura underground e di serie Z – bisogna attendere il recentissimo Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali (2016) per ritrovare nel cinema di Burton quell’influsso macabro e grottesco virato in affettuosa e ironica simpatia tanto preponderante nelle gloriose opere passate, finalmente un nuovo e fresco racconto di diversità – in questo caso dal sapore letteralmente sovra-naturale – in cui il gusto per l’inquietante fanciullesco e il tanto onnipresente bau-bau trovano forma nelle pieghe di un loop spazio-temporale che imprigiona (e al contempo preserva) le anime e i corpi di essere capaci di cose straordinarie – come pietrificare con lo sguardo, librarsi nell’aria, animare l’inanimato e trasformarsi in qualsivoglia animale –, esattamente come i surreali abitanti dello stereoscopico Paese delle Meraviglie di Alice in Wonderland (2010) piuttosto che i fantastici (e in parte fantasiosi) essere fiabeschi stipati in Big Fish (2003). La magione vittoriana (e dunque goticheggiante) diretta da Miss Peregrine e le suggestive mises fuoriuscite da sbiadite e inquietanti istantanee fotografiche tornano a dare voce alla poetica e allo stile burtoniano confermandone il profondo attaccamento alla cultura visionaria e perturbante che da secoli si ripete sempre uguale nelle maschere e nelle zucche intagliate che ogni 31 ottobre, così come nelle strade che popolano il paese di cui Jack Scheletron è ormai da decenni cittadino onorario, tornano ad affollare ogni metro quadrato d’America, e che già da qualche tempo hanno fatto capolino anche nel nostro bel Paese.

Miss Peregrine’s Home for Peculiar ChildrenBasterebbero da soli i quindici lungometraggi della trentennale carriera di Tim Burton – ad eccezione delle “schegge di follia” costituite da Pee-wee’s Big Adventure (1985), Planet of the Apes (2001) e Big Eyes (2014) – a sviscerare tematiche, atmosfere e suggestioni contenute nello spirito di Halloween, ed è perciò con questa chiara consapevolezza che ogni volta che si ha la possibilità di visionare una delle sue opere si è portati a pensare che lo stesso regista, col suo consueto piglio scanzonato e anticonformista, quasi ci chieda di scegliere fra un dolcetto o uno scherzetto, magari mentre un albero contorto e scheletrico si dispiega al chiaro di luna dinnanzi a noi.

Intolerance: i 100 anni del film di David Wark Griffith

Il potere propagandistico del mezzo cinematografico è stato più volte messo in evidenza nel corso della storia della Settima Arte, cosicché i differenti regimi di potere hanno dato prova di una sempre maggiore attenzione verso le potenzialità fascinatore e spesso subliminali dei messaggi incisi e diffusi su pellicola. Sovente però tale potere di persuasione può pericolosamente sfuggire di mano e portare a risultati del tutto imprevisti e potenzialmente letali. Deve averne avuto gran sentore David Wark Griffith, padre putativo del cinema istituzionalizzato, quando all’uscita del suo titanico e controverso Nascita di una Nazione nel 1915 venne pesantemente accusato da più parti di aver effettuato una terribile quanto inopportuna demagogia a sostegno di una visione revisionista (e dichiaratamente razzista) del mito della nuova fondazione americana durante la Guerra di Secessione.

Pur riconoscendo infatti a tale pellicola un’indubbia rivoluzione linguistica e tecnica destinata a gettare le basi della futura grammatica filmica, gran parte dei critici e  del pubblico dell’epoca ritenne l’opera griffithiana niente più che un saggio nazionalista dalle nemmeno troppo sottese venature xenofobe, e fu tale lo sdegno generale da costringere il fiero cineasta sudista a pubblicare un accorato pamphlet a sostegno della libertà di espressione dal titolo altisonante di The Rise and Fall of Free Speech in America. Ma ciò non venne giudicato sufficiente e Griffith decise dunque di usare a propria difesa ideologica il mezzo d’espressione che meglio conosceva e padroneggiava, speranzoso che, per suo tramite, fosse possibile incidere – questa volta positivamente – nei cuori e nelle menti di quelli stessi spettatori che lo avevano attaccato con tanto odio e rapidità un messaggio forte e indelebile. Fu proprio da tali premesse che, agli inizi di febbraio del 1916, vide la luce Intolerance, pretenzioso e didascalico j’accuse cinematografico rivolto contro ogni forma d’intolleranza sviluppatasi nel corso della storia dell’umanità, un film divenuto giustamente celebre più per le proprie titaniche e innovative soluzioni tecnico-registiche piuttosto che per il suo ostentato e ormai inopportuno messaggio pacifista.

Partendo da un’evocativa epigrafe del poeta americano Walt Whitman contenuta nel poema Out of the Cradle Endlessly Rocking e ripercorrendo a ritroso le più significative forme di persecuzione dalle origini dell’Uomo alla contemporaneità, Griffith decise di utilizzare quattro eventi chiave ben noti nella storiografia e nella cultura popolare quali esemplificazioni della violenza e della paura del diverso perpetrata in oltre 2500 anni, impegnando mezzi tecnici e strutture linguistiche per l’epoca considerati all’avanguardia e scegliendo di riproporre i proto-generi cinematografici allora maggiormente in voga. Si inizia con lo struggente racconto di uno sciopero urbano alle soglie del 1914 (basato sul filone del dramma sociale di denuncia con alcune inclusioni che anticipano il gangster movie), si prosegue con una torbida storia d’amore in costume fra le imponenti scenografie della caduta di Babilonia (ispirata al genere storico-mitologico e al proto-peplum), si transita nelle raffinate e teatrali vicende francesi della Strage degli Ugonotti (la celebre Notte di San Bartolomeo già portata più volte sullo schermo dalla Film d’Art francofona) e infine l’immancabile Passione di Cristo (molto in voga nel filone cattolico-moraleggiante fin dalle origini).

In ciascuno dei quattro racconti di cui è strutturato Intolerance, ambientati in spazi e tempi differenti, Griffith utilizza la consueta strategia delle narrazioni individuali di gente comune dipanate sullo sfondo della Storia ufficiale, interconnettendole efficacemente mediante due differenti tecniche sintattiche che verranno in seguito perfezionate e reimpiegate con grande fortuna nel linguaggio cinematografico ori maturo. Mentre il montaggio alternato (già proposto pionieristicamente in Nascita di una Nazione e nei cortometraggi del periodo Biograph) permette infatti al regista di relazionare i vari episodi storici da un punto di vista puramente visivo – soprattutto nel concitato finale in cui le varie azioni si sovrappongono in un vortice d’immagini che riproduce il marchio di fabbrica griffithiano del last minute rescue (il salvataggio all’ultimo minuto) – il montaggio parallelo (in seguito portato a maturo compimento dal “cinema di montaggio” di Éjzenštejn) consente di legare fra loro accadimenti filmici differenti mediante un unico nucleo tematico di riferimento, in questo caso l’intolleranza e la paura dell’altro. Tali espedienti di “tessitura” visiva e narrativa in forma pseudo-capitolare saranno in seguito ripresi integralmente da moltissimi altri registi e costituiranno un vero e proprio modello a cui ispirarsi, così come accadde a un giovane Charl T. Dreyer con Pagine dal libro di Satana (1920).

Intolerance: i 100 anni del film di David Wark Griffith

A segnalare in maniera lirico-evocativa il passaggio da una scena all’altra è presente poi l’inquadratura di una giovane donna velata dalle sembianze dichiaratamente mariane (interpretata dall’attrice-feticcio Lilian Gish) intenta a dondolare una culla (un richiamo al tempo che scorre inesorabile) mentre sullo sfondo tre vecchie donne (le tre mitiche Parche) assistono immobili e dolenti alla Storia che fluisce. L’inquadratura di Intolerance, riproposta ben 26 volte nel corso della narrazione alla stregua di un tableau vivant, si ritiene abbia dato vita a una nuova forma di giustapposizione filmica denominata montaggio per leitmotiv, in quanto si assiste per la prima volta alla presenza di un’unica immagine ricorrente che funge da coagulatore visivo-tematico degli eventi rappresentati. Fu proprio tale accorgimento che portò molti critici dell’epoca a definire Intolerance non più un film “in prosa” come lo era stato Nascita di una Nazione ma bensì “in poesia”, in quanto Griffith preferisce in questa sedetralasciare la struttura meramente narrativa in nome di un messaggio evidentemente simbolico.

Oltre a un massiccio uso di mascherini (le coperture in grado di circoscrivere la porzione visibile dell’immagine) per la prima volta a puro scopo narrativo e un uso del primo piano finalmente del tutto “psicologico” e non più asservito all’antica necessità di avvicinamento dello sguardo spettatoriale, Intolerance fa sfoggio di un impianto scenico impressionante, sia per il numero di comparse impiegate (decine di migliaia per ciascun episodio) che per le accuratissime scenografie, sulle quali spicca l’imponente e faraonica corte babilonese costruita interamente in cartapesta alle soglie di Sunset Boulevard – su modello, per stessa ammissione di Griffith, del titanico set italiano di Cabiria (1914) di Giovanni Pastrone – e conservata intatta come quasi tutti gli altri scenari prima che nel 1919 un presunto pericolo d’incendio ne imponesse la totale dismissione. Alcune leggende dell’allora giovane Hollywood raccontano che per gestire le coreografie degli attori e guidare i complessi movimenti di macchina Griffith avesse addirittura fatto costruire un ascensore di oltre trenta metri da cui impartire le varie indicazioni tramite un potente megafono, così come si narra di fantasiosi e complessi carrelli elevatori in grado di condurre la cinepresa verso alture e posizioni del tutto impensabili, esattamente come ricostruito dai fratelli Taviani nel nostalgico e trasognato Good Mornig, Babilonia (1987), autentico saggio sulla genesi dell’opera di Griffith vista dal punto di vista di due giovani carpentieri fiorentini emigrati.

Numerosi furono i nomi e i volti noti che collaborarono attivamente a questo ambizioso progetto filmico, a cominciare da Billy Bitzer, storico operatore e direttore della fotografia griffitiano e autore di pioneristiche soluzioni tecnico-visive, passando poi per l’aiuto regista (e lui stesso futuro eccentrico cineasta) Erich von Stroheim, lo sceneggiatore Tod Browning (futuro regista di apprezzati horror targati Universal) e gli scenografi Walter L. Hall e Frank Wortman, tutti professionisti navigati capaci di far vivere autentici sogni a occhi aperti su pochi millimetri di celluloide.

Prodotto e distribuito dalla Triangle Pictures – germe della futura MGM contenete al suo interno la divisione Fine Art dello stesso Griffith e la celebre Keystone di Mack SennettIntolerance uscì negli Stati Uniti il 5 settembre 1916 nell’originale edizione da 210 minuti (oggi edita in parte solo in una versione portoghese) e si rivelò un sonoro fiasco sia di botteghino che di critica. Giudicato troppo lungo e al contempo eccessivamente pretenzioso, il film venne accusato, esattamente come il suo “maledetto” predecessore, di demagogia “alla rovescia”, ovvero di essere portatore di un inutile e inopportuno messaggio pacifista alle soglie della campagna statunitense durante la Grande Guerra. La cattiva pubblicità e il rapporto negativo degli incassi ottenuti portarono al fallimento della Triangle nel 1917 e costrinsero Griffith – dopo aver fondato insieme a Douglas Fairbanks, Mary Pickford e Charlie Chaplin la United Artists – a rieditare l’intero prodotto in due pellicole indipendenti, una riferita all’episodio contemporaneo e l’altra a quello babilonese.

Nel corso del tempo si sono succedute numerose versioni “apocrife”, tra cui un’edizione da 178 minuti per il mercato inglese, una da 197 e da 123 minuti rispettivamente per l’home video e la televisione spagnola e infine una pubblicazione semi-ufficiale argentina da 175 minuti, ma nessuna in grado di ricomporre la visione originale voluta dal proprio autore. Ed è proprio nel puro spirito di filologia cinematografica e in concomitanza con la celebrazione del tanto atteso centenario che CG Entertainment ha deciso di avviare un ambizioso progetto di restauro di Intolerance nel tentativo di ripulire l’opera dal logorio del tempo e riportarla a una versione quanto più possibile fedele a quella originariamente progettata, filmata ed editata da Griffith, con in più il vantaggio di una risoluzione 4K derivata dai negativi originali e tutta la qualità del moderno sistema Blu-ray. Affinché ciò sia possibile è però richiesto l’intervento diretto del pubblico: dal 7 ottobre al 4 novembre è infatti possibile prontare in anteprima una copia del prezioso cofanetto celebrativo, in modo che, al raggiungimento delle 300 richieste, i laboratori CG possano dare il via alle procedure in grado di restituire l’integrità (e la dignità) visivo-narrativa a una delle opere capitali della storia del cinema internazionale. È dunque solo con lo sforzo di oggi che le memorie di ieri possono tornare a brillare di gloria, tanto su uno schermo cinematografico quanto fra sottili contorni un display full HD ultrapiatto.

Sausage Party – Vita Segreta di Una Salsiccia, recensione

Benvenuti alla fiera del doppio senso! Puritani astenersi, prego, con Sausage Party – Vita Segreta di Una Salsiccia avrete di fronte 89 minuti di pura malizia e ambiguità.

Nulla è sottinteso nella storia ideata e scritta da Seth Rogen, che non è certo nuovo a questo tipo di comicità piuttosto becera e facilona, ma che ha impiegato quasi 8 anni per riuscire a farsi produrre un film del genere. Era infatti dai tempi del lungometraggio di South Park – Il film più grosso, più lungo & tutto intero, che un cartone animato non riceveva il Rating R (= Restricted. Vietato cioè ai minori di 17 anni per contenuti di sesso espliciti, linguaggio inappropriato e uso di droghe).

Prendendo spunto dallo stra-abusato universo Disney (si vedano i guanti bianchi sulle mani dei personaggi), Rogen si domanda come sarebbe un mondo dove le cibarie di qualsiasi genere avessero vita propria e provassero dei sentimenti.

Sausage Party: il trailer italiano del film d’animazione

Nascono così le avventure della salsiccia Frank (Seth Rogen), della “panina” Brenda (Kristen Wiig) e di tutti gli alimenti che occupano gli scaffali del supermercato Shopwell’s. Dapprima convinti che gli “Dei-Umani” li acquistino per portarli nel Grande Oltre, luogo magico e paradisiaco, dovranno presto ricredersi: lo scopo delle “divinità” è quello di ucciderli tutti per provvedere al proprio sostentamento.

Nella banalità della trama sono inserite alcune sequenze piuttosto azzeccate, come quando assistiamo alla strage dei prodotti finiti in terra, fracassati e quindi “morenti”, esilarante citazione dell’opening scene di Salvate il Soldato Ryan.

Anche il cast di doppiatori aggiunge quel quid in più: oltre a buona parte del cast di Facciamola Finita (Rogen, Michael Cera, Jonah Hill e James Franco), troviamo Salma Hayek nei panni di una sensuale taco messicana dai particolari appetiti sessuali, e un Edward Norton alle prese con l’ottima imitazione di Woody Allen nelle vesti dell’ebreo bagel Sammy.

Tuttavia Sausage Party – Vita Segreta di Una Salsiccia non risulta davvero provocatorio quanto vorrebbe essere. L’uso sfrenato di parole scurrili e dialoghi dai forti doppi sensi – che si perdono in gran parte nel doppiaggio italiano – non contraddistingue il cartone dalla massa. Anzi, lo amalgama ad essa nell’involgarirsi generale dello star system e del pubblico.

sausage-partyGli espliciti rimandi ai problemi odierni, quali il conflitto arabo-palestinese (ridotto a mediocri qualunquismi e “risolto” in becere performance omo-erotiche) o la disabilità (si veda Gomma, tetraplegica cicca di chewing-gum foggiata à la Stephen Hawking), sono negativamente dissacranti, se non offensivi.

In uscita nelle sale italiane il prossimo 31 ottobre, Sausage Party – Vita segreta di una Salsiccia ha già incassato in America più di $ 97 milioni, a fronte di una spesa di partenza di soli $ 20.