E’ il mutante/supereroe più
chiacchierato dell’ultimo periodo, dal momento che, come sappiamo,
avrà a breve due incarnazioni cinematografiche diverse, in due film
diversi. Si tratta di Quicksilver, figlio di Magneto, ma anche
personaggio che insieme alla sorella Scarlet Witch, ha molto a che
fare con gli Avengers.
Come sappiamo Aaron
Johnsoninterpreterà Quicksilver in
Avengers Age of Ultron, mentre
Evan Peters sarà lo stesso personaggio in
X-Men giorni di un futuro
passato. Il giovane Peters ha avuto modo di
parlare dell’aspetto che il suo Pietro Maximoff, alias di
Quicksilver, avrà nel film diretto da Bryan
Singer.
Evan Peters ha
confermato che il suo trucco partirà dai capelli, che saranno
argentati: “Si, sarà fantastico“. Per quanto riguarda
l’abbiagliamento, Quicksilver comparirà spesso anche nei panni di
Pietro, quindi con abiti civili, compresa una “giacca molto
carina” in stile anni ’70. Ma l’attore ha anche accennato ad
un modo molto innovativo di Singer di rappresentare sullo schermo
la super-velocità del personaggio, utilizzando come base la slow
motion:
E’ una stanza abbastanza grande
– ha detto Evan in merito al luogo dove si sono svolte le riprese a
velocità ridotta – è stata una super, super, super, super slomo
(slow motion, ndr). Puoi vedere le gocce di pioggia bloccate a
mezz’aria. Cose così! E’ magnifico il modo in cui lavora la
macchina. Non fai niente di diverso rispetto a provare a tenere gli
occhi aperti nella luce accecante. E privi a farlo sembrare cool,
credo!”.
La trama di X-Men
giorni di un futuro passato, tratta dall’omonimo
fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un
imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle,
mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty
Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli
eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti
del futuro in un inferno di reclusione.
Vi ricordiamo che
nel cast sono
confermatissimi Hugh
Jackman, Ian McKellen, James
McAvoy, Halle Berry, Jason
Flemyng, Jennifer Lawrence, Michael
Fassbender, Nicholas Hoult,Peter
Dinklage e Patrick Stewart.
Il film è ispirato ai fumetti di Chris
Claremont e John Byrne dal
titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142
nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra
scheda: X-Men: giorni di un futuro
passato.Tutte le news
sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.
Arriva direttamente
dalla Universal Pictures la prima immagine ufficiale
di Unbroken, nuovo film da regista
diAngelina Jolie. La pellicola arriva dopo il
delizioso debutto In the Land of Blood and
Honey (2011). Ecco lo scatto che ritrale la regista
assieme al suo soggetto, Louis
Zamperini.
Unbroken
racconta la storia di Louis Zamperini
(interpretato da Jack
O’Connell) un reduce della Seconda Guerra Mondiale,
la cui storia ha dell’incredibile: precipitato nel 1943 con il suo
aereo, un Air Force, nell’Oceano Pacifico, sopravvisse in mare
aperto in mare aperto senza cibo e acqua per 47 giorni.Più
forte della fame e degli attacchi aerei, finì su un’isola
giapponese, dove fu catturato, fatto prigioniero di guerra e
torturato per due anni. La pellicola
Il film è stato scritto da Joel e
Ethan Coen insieme allo sceneggiatore William Nicholson (Il
Gladiatore e Les Misérables) e Richard LaGravenese. Nel cast
del film oltre al protagonista Jack
O’Connell, ci sono anche Garrett
Hedlund, Domhnall Gleeson,
e Alex
Russell. Unbrokenuscirà
nelle sale americane il giorno di natale del 2014.
E’ una veste forse inedita quella di
Oliver Stone come responsabile della campagna
pubblicitaria dei Mondiali del 2014 che come tutto voi saprete si
terrà in Brasile. Il regista tuttavia ha già iniziato il suo
impegno in maniera brillante producendo a Barcellona il primo spot
tv della sua campagna. E i numeri sono davvero importanti, 140
persone, 50 attori e 800 comparse, più tre guest star d’eccezione:
i calciatori Sergio
Agüero, Radamel
Falcao e David Luiz.
Ecco il video trasmesso in anteprima da Direct Tv:
Come molti di voi sapranno il
regista non è nuovo a lavorare in ambito sportivo, infatti, alzi la
mano chi non ha visto almeno una volta il suo Ogni maledetta
domenica (Any Given Sunday) incentrato sul
Football americano e con un cast d’eccezione composto da Al
Pacini, Cameron Diaz, Jamie Foxx, James Woods
e Aaron Eckhart.
Sono passati solo pochi
giorni dalle dichiarazioni sul tanto discusso sequel di
Blade Runner (leggo qui) che l’attore
Harrison Ford ritorna a parlare dei suoi progetti
futuri, ovvero l’ipotetico Indiana Jones
5, di cui per un periodo se ne parlato molto.
L’attore è attualmente impegnato nella promozione di Ender’s Game e
rilasciando un’intervista a Metro, poi ripresa da Cs.net ha
detto:
«Non c’è nessun problema
con un Indiana vecchio e un po’ rincoglionito. Non mi serve neanche
Sean Connery, ormai posso interpretare io stesso mio padre. Quindi
sì, un nuovo Indiana Jones lo girerei anche subito».
Per quanto riguarda
Indiana Jones 5, la realtà dei fatti
è che George Lucas più volte ha confermato l’idea
di farlo anche se al momento è tutto bloccato nella scrittura, con
una storia che però era ancora alla ricerca di un
buon MacGuffin.
Intanto l’attore ha già confermato
che sarà nella prossima trilogia di Star
Wars.
La Summit Entertainment via MSN
Italia ha rilasciato il primo trailer italiano dell’atteso Divergent,
il nuovo film del regista Neil Burger che vede
protagonista un cast d’eccezione composto da Shailene
Woodley, Theo James, Kate Winslet, Ray Stevenson, Mekhi Phifer,
Maggie Q, Jai Courtney, Miles Teller, Zoë Kravitz, Ansel Elgort,
Ben Lloyd-Hughes, Ben Lamb, Christian Madsen, Amy Newbold, Ashley
Judd e Tony Goldwyn. La
pellicola, che debutterà nelle sale 21 Marzo 2014.
La trama: Divergent è ambiento
nella Chicago del futuro, un futuro controllato e rigidamente
ordinato, tipicamente distopico e racconta della sedicenne Tris,
intrappolata nella necessità di compiere la scelta che le cambierà
la vita. Il mondo è diviso in cinque fazioni e per Tris è arrivato
il momento di scegliere a quale appartenere. La scelta che la
ragazza compierà segnerà l’inizio di una serie di prove, che
la condurranno a percorrere una strada tortuosa e inattesa. In un
mondo in cui gli istinti umani vengono soppressi e tutto e regolato
e controllato, Tris imparerà che c’è sempre un’altra faccia della
medaglia. Lei è diversa da tutti gli altri, è una Divergente, la
sua natura le impone la ribellione e quando scoprirà di non
potervisi opporre il suo destino e quello del mondo in cui vive
cambierà per sempre.
A chi tutto, e a chi niente. A lui
sicuramente tutto: 1 metro e 90 di fascino, voce da baritono e
ottime doti di ballerino. In due parole, Hugh Jackman,
attore australiano che negli ultimi quindici anni ha dimostrato di
saper fare la qualunque, e non solo recita (per davvero, che non è
cosa da poco al giorno d’oggi), ma suona anche il piano, fa yoga e
pratica ogni tipo di sport (e si vede… si vede bene).
Laurea in Comunicazione e diploma
alla scuola d’arte drammatica; stella n° 2.487 sulla Walk of Fame,
un Tony Award teatrale per The Boy from Oz e un
Golden Globe per Les Misérables. La sua potente
performance nelle vesti di Jean Valjean gli ha fatto quasi vincere
l’Oscar, ma un giorno o l’altro si rifarà: ormai Jackman ha
scolpito il suo nome nel firmamento del cinema, ed è tanto sexy (il
più sexy del 2008 per People) quanto ‘pop’ (in
Scrubs il Dr. Cox ha un’inspiegabile ossessione per
lui). Tutto comincia a teatro, con musical di successo che portano
Hugh anche nel West End londinese, suscitando entusiasmo e
interesse. Poi, il ruolo della vita: è il 1999 quando Bryan
Singer gli affida gli artigli di Wolverine in
X-Men, e menomale che Jackman non dà retta alla
moglie! È vero che è più matura di lui (di 13 anni), ma ha
rischiato grosso invitandolo a non accettare la parte: adesso il
maritino avrebbe non uno, ma ben 7 film in meno nel curriculum (e
forse non solo quelli). Il mutante dai leggendari artigli di
adamantio gli porta fortuna (oltre a tutta una serie di cicatrici
su cosce, guance e altri parti del corpo) e l’agenda si riempie:
Kate&Leopold, Van Helsing,
Scoop, The Fountain, The
Prestige, Australia.
Parallelamente al grande schermo,
Jackman continua ad esibirsi sul palco (il primo amore non si
scorda mai), mietendo applausi e riconoscimenti… e tanti ancora ne
dovranno arrivare. Per ora è arrivato il momento degli auguri.
HAPPY BIRTHDAY MR. JACKMAN!
Il Corvo è il film
culto del 1994 diretto da Alex Proyas e con
protagonisti Brandon Lee, Ernie Hudson, Michael
Wincott e Bai Ling.
Anno:
1994
Regia: Alex
Proyas
Cast: Brandon
Lee, Ernie Hudson, Michael Wincott, Bai Ling
Il Corvo, la
trama: Detroit, notte di Halloween: Eric e Shelley sono
due fidanzati in procinto di sposarsi. Il loro sogno di una vita
insieme viene violentemente spezzato dalla banda criminale
guidata da Top Dollar, che uccide lui e violenta lei, riducendola
in fin di vita: finirà di soffriredopo trenta ore di agonia, in
ospedale. Un anno dopo, grazie ai poteri del corvo imperiale, Eric
tornerà in vita per poter compiere la propria vendetta e così
riposare in pace.
Analisi: Nei primi
anni ’90 la Dimension Film decide di portare sullo schermo la
miniserie a fumetti firmata da James O’Barr, sulla
scorta del successo planetario arriso all’opera tra appassionati e
non solo; alla regia viene chiamato il quasi esordiente
Alex Proyas; il ruolo di Eric (dopo i rifiuti di
River Phoenix e Christian Slater)
va a Brandon Lee, figlio della leggenda delle arti
marziali Bruce. Il 31 agosto 1993, a lavorazione quasi ultimata,
Lee muore sul set, colpito dal proiettile vero sparato da una
pistola che doveva essere caricata a salve.
Il film
maledetto è servito, legato indissolubilmente alla tragica morte
del suo protagonista, alla cui assenza in alcune sequenze del film
si ovvia con l’uso di controfigure (come avvenuto col padre in
L’ultimo combattimento di Chen) e con la
rielaborazione al computer del materiale già girato.
Il risultato, al netto dell’aura
oscura che ne ha segnato per sempre le sorti, è comunque largamente
apprezzabile; pur con le inevitabili libertà prese rispetto
all’originale cartaceo, Il Corvo finisce
per essere trai migliori esempi del cinema ‘di genere’ prima
dell’esplosione del filone nell’ultimo decennio.
L’ambientazione plumbea, in una
metropoli trasfigurata che per certi versi ricorda una versione
ante litteram della Sin City di Frank
Miller e la prestazione di Lee, all’insegna di
un’innegabile presenza scenica, unite ad una storia che mescola
amore, morte, vendetta e violenza, sono le principali qualità di un
film che alla fine sarebbe ingeneroso ricordare solo per quanto
accaduto al suo protagonista; a fianco di Lee, un cast di
semisconosciuti, trai quali Michael Wincott, Ernie
Hudson e Bai Ling hanno poi proseguito
una discreta carriera sul grande e piccolo schermo.
Grande successo al botteghino, ma
apprezzato anche dalla critica, Il Corvo
ha assistito a ben tre sequel (nessuno dei quali però firmato da
Alex Proyas) e, in piena età di vigilanti e
supereroi sul grande schermo, sarà prossima oggetto di un
reboot.
Menzione d’onore per la colonna
sonora, vera testimonianza dell’epoca, in cui si ricorda
soprattutto la cover di Dead Soul dei Joy Division eseguita
dai Nine Inch Nails, assieme a brani, tra gli altri di, Cure,
Rage Against The Machine e Stone Temple Pilots.
Marie Antoinette è un
film del 2006 diretto da Sofia
Coppola con protagonisti Kirsten Dunst, Jason
Schwartzman, Judy Davis, Rip Torn, Asia Argento, Steve Coogan, Rose
Byrne, Danny Huston
Trama: Ritratto inedito
di Maria Antonietta, la leggendaria regina adolescente figlia
dell’imperatrice d’Austria. Promessa sposa di Re Luigi XVI, a soli
14 anni l’ingenua Maria Antonietta giunge presso l’opulenta corte
di Versailles. Sola e incompresa, la giovane regina di Francia si
dedica a un’esistenza di frivolezze e rimane ingabbiata in una vita
di scandali e congiure di palazzo fino alla Rivoluzione Francese,
passando alla storia come la regina più incompresa.
Analisi: Figlia d’arte e
maestra anticonformista del cinema, Sofia Coppola dipinge un
ritratto originale e inedito della figura della celebre regina.
Marie Antoinette non è un film storico, come espressamente
indicato dalla regista, bensì una rappresentazione in chiave
moderna della Regina di Francia.
Esorcizzandone il mito, la
pellicola scritta e diretta da Sofia Coppola si propone di
lasciare parte della Storia fuori dai cancelli di Versailles per
focalizzare l’attenzione dello spettatore sull’interiorità di
un’affascinante regina, riscoprendone la fragilità, la leggerezza,
i palpiti da adolescente.
La Marie
Antoniette di Sofia Coppola è
brillantemente interpretata da Kirsten Dunst, la quale somiglia molto al personaggio
grazie alle sue origini tedesche e vanta quella carnagione pallida
e quasi abbagliante tipica della regina
L’attenzione dello spettatore è
immediatamente catturata dagli accattivanti titoli di testa: di
grande impatto è il contrasto tra il fondo nero e il rosa shocking
dei titoli, che non sono accompagnati da una melodia austera che
sarebbe peculiare in un film ambientato nella Francia del
Settecento, bensì dal ritmo rock-punk che accompagna tutto il corso
della pellicola. Marie Antoinette è infatti
un’opera che va per dissonanze suggestive.
Marie Antoinette recensione del
film di Sofia Coppola
Giunta a Versailles poco più che
ragazzina, Marie Antoinette è alle prese con i
pettegolezzi di corte e con le disattenzioni del marito, non si
sente apprezzata a sufficienza e percepisce un grande senso di
inadeguatezza, reso in modo credibile nella commovente scena del
suo sfogo solitario.
Tuttavia, quando era ancora ‘la
Delfina’, Marie Antoinette era anche amata e
popolare, come ci mostra la pellicola nella prima scena all’Opéra,
mentre un’entusiasta principessa si abbandona a un caloroso
applauso rivoluzionando le consuetudini e destando stupore tra gli
spettatori, i quali sono influenzati dal suo impeto e rivolgono i
loro applausi all’amata Delfina.
Divenuta regina di Francia all’età
di 19 anni, Marie Antoinette regge con difficoltà
le responsabilità che ora sono sulle sue spalle, così come il
ventenne Luigi XVI muove passi incerti nella politica.
Così la regina, frustrata dalla
monotonia del marito e prigioniera di un mondo che le volta le
spalle alla prima occasione – spesso veniva denominata
‘l’Austriaca’, disprezzandone le origini straniere – si abbandona a
una serie di frivolezze, rese eccessive dalla posizione di
prestigio occupata: è un’adolescente ingenua e smarrita che trova
rifugio nel piacere edonistico, nel lusso più sfrenato. Maria
Antonietta è dedita agli amici, al gioco, ai balli, alla passione
con l’affascinante conte Fersen, conosciuto a un ballo in maschera.
La relazione con il conte è trattata in poche scene, mentre la
storia ci insegna che i due furono amanti per diversi anni.
In questo periodo di
spensieratezza, la leggerezza di Maria Antonietta si riflette nel
tripudio di colori delle scenografie, della glassa colante dei
dolci, dei fuochi d’artificio, dei sontuosi costumi realizzati da
Milena Canonero e meritatamente premiati con l’Oscar.
Inoltre i costumi della regina lasciano trasparire la sua
progressiva maturazione, sino a diventare una donna molto
sofisticata.
A Sofia Coppola
basta un solo elemento per accostare Maria Antonietta alle teenager
del ventunesimo secolo: una scarpa Converse è posta ‘casualmente’
accanto alle innumerevoli paia di scarpette della regina in una
delle sequenze più memorabili del film sulle note di “I Want
Candy”.
La strepitosa colonna sonora è uno
dei principali elementi di forza di Marie
Antoinette, una miscela di suoni che spazia tra rock,
punk, new-romantic, musica degli anni ottanta che coglie lo spirito
adolescenziale proprio del film.
Pertanto la Marie
Antoinette di Sofia Coppola è molto
diversa dal personaggio dipinto dalla storia, che ce la descrive
come un’arrogante sovrana che non si cura minimamente degli
interessi del suo popolo; anzi, mentre i suoi sudditi soffrivano la
fame, ebbe l’audacia di rispondere: “Se non hanno pane, che
mangino brioches”.
Tale aneddoto, oggi riconosciuto
come frutto delle maldicenze popolari nei confronti della
spendacciona regina, viene rinnegato nell’opera della Coppola,
quando un’ingenua e fragile Maria Antonietta afferma con stupore:
“Io non avrei mai detto queste parole”. La giovane regina
preferisce piuttosto contemplare l’alba insieme agli amici
Ma all’alba della Rivoluzione
Francese entra in scena la Storia e il tono della pellicola si
incupisce, come è sottolineato dalle tonalità più scure degli abiti
di Marie Antoinette.
I sudditi odiano la Regina di
Francia per la sua noncuranza nei confronti dei loro bisogni:
mentre la crisi finanziaria dilagava in Francia, Marie
Antoinette non rinunciava a spese talmente ingenti da
procurarle l’appellativo di ‘Madame Deficit’. Inoltre è disprezzata
dalla corte per aver privilegiato una ristretta cerchia di amici,
cadendo vittima di una serie di infamie e calunnie che alimentarono
l’insofferenza del popolo francese.
Di fronte all’aggravarsi
dell’irrequietezza popolare, Luigi XVI e Marie
Antoinette decidono di non fuggire dalla reggia, pronti ad
accogliere qualsiasi evenienza. Così, alle cinque del mattino del 6
ottobre 1789, la folla parigina invade il palazzo di Versailles per
uccidere la regina o quantomeno per portare a Parigi la famiglia
reale.
La drammaticità di questi frangenti
è tangibile, commovente il gesto di Marie
Antoinette che si inchina al suo popolo con somma dignità
in un finale che, malgrado il brio che caratterizza gran parte del
film, non può evitare di cedere al dramma.
Tuttavia non c’è alcun bisogno di
mostrare il processo, la ghigliottina, e di giungere al giorno
fatale del 16 ottobre 1793: sono sufficienti la malinconia degli
sguardi di Luigi e Maria Antonietta e la loro muta commozione per
far parlare la Storia.
Gennaro si ritrova su
di un’isola molto particolare, in cui uomini in divisa vagano senza
memoria sotto il controllo di uno strano staff. Manicomio? Carcere?
In realtà è il luogo in cui le anime, senza memoria, attendono di
nascere, gestite da una multinazionale aliena. Quel che è certo è
che Gennaro sconvolge l’ordine vigente con l’unica arma in suo
possesso: la semplicità.
Il secondo capitolo di Luciano
Capponi sull’aldilà si ispira al netturbino di origini
napoletane di Totò ne La livella ma la sceneggiatura
che l’autore propone è una favola complessa e articolata tra i
sentimenti umani e quello che le anime vivono e provano in questo
limbo, fatto di ostacoli e avversità proposte da questi alieni che
odiano gli esseri umani. La storia si contraddistingue per la sua
ricchezza di maschere e personaggi vicini alla commedia dell’arte,
che nel loro porsi, rappresentano i vizi e i problemi della nostra
modernità. L’azione narrativa si articola sul punto di vista di
Gennaro (Patrick Oliva) e il suo modo semplice e naturale di
accettare questa morte e quella dei suoi compagni, manipolati e
classificati in stereotipi contemporanei. Ciò che il film non
riesce a trasmettere in tutta questa complessa allegoria è la
sospensione e l’illusione di quello che viene visto. Lo spettatore
rimane fin troppo cosciente nell’apprendere questa dimensione
ultraterrena, non accettando sempre il compromesso che il regista
ci propone e muovendo dubbi e critiche sull’ingenuità che molto
spesso Gennaro commette nelle scelte che gli capitano.
La storia volutamente non sceglie un
genere ma per le sue battute predilige i tempi della commedia, che
spesso non aiutano a creare l’illusione della favola che ci viene
proposta, bensì ci portano fuori nella realtà spezzando così la
storia in piccoli sipari ma contribuendo in qualche modo al ritmo
interno del film. Dal punto della regia Capponi cura molto bene la
fotografia e le inquadrature, così come i movimenti di dolly non
sono mai banali ma ricercati nel dare un’altra lettura della
sceneggiatura così ricca di metafore come ci viene mostrato nella
sequenza della preghiera di Gennaro in cui successivamente la croce
diventa il flauto. I raccordi di montaggio così come gli effetti
visivi del film sono ciò che restituisce unità alla storia a
differenza delle musiche e i testi delle canzoni scritte dallo
stesso regista, che danno un contribuito prezioso alla morale del
film ma che non uniscono la struttura del film.
Il Flauto è un film
con delle chiare metafore sulla società moderna e i valori che ha
perso con il suo evolversi e mutarsi, ma questo non è sufficiente
ad ammaliare lo spettatore in questa sospensione temporale mancando
così l’appuntamento per spingersi a riflettere di più sulle
emozioni essenziali, molto spesso sfuggenti e effimere.
Giovani ribelli – Kill
your darlings, vincitore delle Giornate degli Autori
alla Mostra del Cinema di Venezia, uscirà sugli schermi italiani il
17 ottobre. Diretto dall’esordiente John Krokidas,
il film è un omaggio alle pellicole noir a stelle e strisce degli
anni 40 e alla Nouvelle Vague francese, visto che i protagonisti
sono dei futuri intellettuali, legati a doppio fino da un
omicidio.
Si è
parlato molto della pellicola, in primis perché vede la
partecipazione di Daniel Radcliffe, che sta
facendo di tutto – riuscendoci – per scrollarsi di dosso l’immagine
di Harry Potter e per portare avanti la campagna contro l’omofobia
che attanaglia molti paesi del mondo, in primis la Russia
(nonostante abbia dichiarato alla stampa americana che la scelta
del personaggio non è stata guidata da ideali politici); in secondo
luogo perché, in Kill your Darlings,
Radcliffe interpreta il giovane Allen Ginsberg quando è ancora un
timorato e puritano studente universitario alla Columbia, nel 1944.
La sua vita e la sua personalità subiranno uno scossone quando
incontrerà il “genio e sregolatezza” Lucien Carr (Dane
DeHaan), che lo inizierà ai vizi e alle follie di New
York, nonché, secondo la trama ordita da Krokidas e da Austin Bunn,
all’amore.
Nonostante sia meno conosciuto dei
colleghi, Carr, morto nel 2005 di un tumore, fu un esponente di
spicco della Beat Generation e la storia vuole che sia stato
proprio lui a mettere in contatto Ginsberg con Jack Kerouac
(interpretato da Jack Huston, Boardwalk
Empire) e William Burroughs (Ben
Foster). L’altro protagonista di questo film quasi
completamente “al maschile”, eccezion fatta per la presenza di
Elizabeth Olsen e Jennifer Jason
Leigh, è il talentuoso e innamorato intellettuale David
Kammerer, che ha il volto di Michael C. Hall,
anche lui impegnato a non farsi ricordare solo per
Dexter.
Allen Ginsberg, alle prese con una
mamma malata di mente e un papà poeta, incontra all’università
l’affascinante, carismatico e tormentato Lucien, a sua volta
oggetto dell’amore ossessivo di Kammerer. Dopo innumerevoli,
allucinate scorribande per le strade e i locali notturni della
città, i due ragazzi, insieme a un già ribelle Jack
Kerouac e al già tossicodipendente William Burroughs,
saranno coinvolti nell’omicidio dell’ammiratore di Carr. Buona
parte del film ruota intorno al dubbio sulla colpevolezza dei
giovani, connessi dalle velleità intellettuali, ma soprattutto
dall’ammirazione per il bel Lucien, tanto desiderato quanto poco
talentuoso rispetto ai suoi pari. Ben diversa l’opinione sul
talento performativo di Dane DeHaan, che, secondo
alcuni, oscura spesso e volentieri quello dei già noti
colleghi.
Questa mattina alla Casa del
Cinema di Villa Borghese è stato presentato il film Il
Flauto di Luciano Capponi. Alla conferenza stampa
hanno partecipato il regista, l’attore Patrizio Olivia e
Totonno Chiappetta e il distributore Giacomo
Carlucci.
Possiamo dire che il tema della
reincarnazione è accennato e poteva essere spinto di più
L.C:Mancano tre parole fondamentali nella vita, il buon senso,
il rispetto e l’onestà, ed è quello che cerco di raccontare in
realtà da sempre nella mia carriera d’autore post-contemporaneo,
come mi hanno citato in una tesi di laurea. Quello che ho cercato
di raccontare sono quelle tre parole, che credo che Patrizio sia
riuscito a comunicarle, possono essere delle armi in realtà che
forse ormai sono totalmente sommerse sotto il peso di una
determinazione mediatica, ma che a mio avviso, forse dovremmo
cominciare a rifletterci.
È un film di nicchia?
L.C.:Io non sono d’accordo, e questa è una mia opinione
personale. Perché io ho avuto sempre un mio pubblico ovunque io sia
andato, anche con il mio teatro. Le mie cose piacciono specialmente
ai bambini, quindi non credo che un bambino possa essere definito
un ascoltatore della nicchia.
Mi diverte sempre credere che
l’aldilà sia in realtà semplicemente una porta che si apre e mi
diverte anche pensare che forse è apparentemente sconosciuta.
Io credo che siamo tutti molto piccoli, anche nelle dimensioni,
questa è una scoperta iniziatica che ho fatto la prima volta che ho
volato in aereo perché vedevo le macchinette piccoline mi sono
immaginato un marito e moglie che litigavano e c’era da ridere!.
Sono dei paradossi e me ne rendo conto, ma solo chi ha la volontà
di accettare un apparente segreto può accogliermi quando dico che
un grande segreto dell’esistenza è un piatto di spaghetti con il
pomodoro mangiato con gli amici. Che sembra una sciocchezza un
valore al lato, ma invece per me è una cosa molto importante.
Per me il film è l’emozione di un momento, non è la gloria dei
riflettori, il divismo, folle di ragazzini, io sono sempre un po’
preoccupato di quello che faccio, perché sono sempre ‘sopra’ o
‘fuori’ però mi sembra di comprende che una volta tanto i presenti
in questa conferenza stampa hanno colto il mio messaggio è questo è
per me più di una speranza.
Patrizio come è stata la tua seconda esperienza d’attore?
P.O.:Per me è stata un esperienza affascinante; non avrei mai
pensato che sarei entrato in questo mondo, ci sono entrato per caso
e devo dire che il calcio è stato galeotto. Luciano è il presidente
di una squadra di calcio che si esibisce solo per beneficenza e per
aiutare i bambini. Luciano mi vide nello spogliatoio insieme agli
altri della squadra e mi disse ‘tu sei un bravo attore‘ e io
gli risposi ‘no guarda mi hai confuso per qualcun altro, io sono
Patrizio Oliva il pugile‘ e lui ‘no no, ti conosco, tu sei
un bravo attore‘ e io gli ho detto ‘ma guarda può darsi pure
ma mi dai l’impressione che tu sei pazzo perché io non ho mai
recitato‘ e invece poi mi ha convinto mentre stava girando
Butterfly Zone. Mi fece fare un cameo e fu anche
molto apprezzato dai critici. Inseguito mi ha chiamato e mi ha dato
questa ulteriore responsabilità dicendomi che stava scrivendo un
altro film e che gli avrebbe fatto piacere se io interpretavo il
protagonista e io lì ho pensato che era pazzo!
Mi ha convinto e io sono una di quelle che persone che tutto ciò
che fa le fa con estrema serietà, con estrema professionalità
perché so che mi gioco la mia storia sportiva e perciò quando
faccio una cosa la voglio fare bene per non fallire. Allora ho
cominciato ad andare da Luciano ogni fine settimana e abbiamo
lavorato. E mi ha portato pian piano in questo mondo e vi posso
dire che se non fosse stato Luciano il regista per questo film e
per questa mia iniziazione, non so se avrei potuto sopportare
un’altro regista che, come capita, mi avrebbe potuto aggredire
perché io sono sempre stato un pugile, mi sono sempre scontrato ad
armi pari con i miei avversari e non avrei mai potuto sopportare
l’aggressione di un regista. Invece lui mi ha capito e mi ha
insegnato a saper vivere il personaggio, mi ricordo che quando
giravamo il film più volte mi richiamava e mi diceva ‘ no, no
patrizio e stai facendo Patrizio Olivia‘ e io ‘Lucià che
devo fa?‘ ‘Devi fare Gennaro Esposito, devi vivere il
personaggio”’ capì così quello che Luciano voleva, non dovevo
recitare dovevo essere vero, dovevo essere quello che sul ring ero
sempre stato; capendo così chi era Gennaro Esposito quali erano i
suoi sentimenti, i suoi valori, i suoi problemi e angosce, cercando
di esprimerle.
Mi sono sentito realizzato nel fare questo lavoro.
Totonno com’è lavorare con Luciano Capponi?
T.C.: Io e Luciano Capponi ci conosciamo da quarant’anni e lui
per me resta, nonostante la sua grande preparazione nell’immagine,
un grande raccontatore di favole e quello che avete visto, il
Flauto ne è l’esempio. Lui è il vero poeta, io lo so perché
conosco le sue canzoni di tanti anni fa, so che lui è stato il mio
maestro che mi ha aperto quella porticina alla poesia. Ecco perché
bisogna vedere le cose di Luciano con un attenzione particolare,
anzi addirittura senza attenzione, perché arrivano meglio. Il
Flauto rappresenta innanzitutto questa attesa, questo stupore
di queste anime senza memoria, il traditore di ogni essere umano è
il cervello anche se quello che conta è lo stomaco, le viscere.
Giacomo Carlucci, quante copie
sono previste per la distribuzione?
G.C.:Questa è una sfida che noi credo abbiamo vinto, ci siamo
chiesti, perché delle pellicole così non possono raggiungere il
grande pubblico? Lo sappiamo com’è l’ambiente del cinema, la
produzione, la distribuzione e via dicendo. E Gennaro Esposito a
fatto sì che questo film uscisse in 120 sale compresi i grandi
circuiti quali l’UCI, 41 sale dell’UCI in tutt’Italia e nelle
grande città. Ma questo film non muore adesso perché subito dopo
comincia anche una tour teatrale di Patrizio “Due ore
all’alba” e il film sarà contemporanee nelle province.
Noi ce l’abbiamo fatta nonostante tutto e tutti, nonostante i
meccanismi che regolano questo settore, ce la facciamo a
raggiungere il vasto pubblico che forse è l’obiettivo principale di
Luciano Capponi, di raggiungere la gente.
Arriverà anche in Italia l’edizione
speciale set del primo capitolo della nuova trilogia
di Peter Jackson, Lo Hobbit: un viaggio
inaspettato, che è uscito roma da quasi un anno. Le
prenotazioni su amazon.it sono già disponibili, mentre l’edizione
arriverà negli scaffali il 13 Novembre.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
La trama del film:
Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª
edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo”
Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e
abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei
distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss
percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca
ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il
Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The
Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti
della nazione di Panem.
E’ stato presentato
oggi Cantidella
forca, un cortometraggio e un libro di Stefano
Bessoni distribuito da Logos Edizioni e in libreria dal
15 Ottobre 2013.
Alla presentazione del
cortometraggio in parte girato in stop-motion e in parte in
live-action erano presenti il regista e l’animatrice Claudia
Brugnaletti.
Così Stefano
Bessoni ha esordito presentando il suo ultimo lavoro alla
stampa: “Il cortometraggio trae ispirazione dal lavoro
letterario di Christian Morgenstern, scrittore tedesco sconosciuto
a molti, di cui esistono pochissime edizioni pubblicate, che ho
scoperto casualmente negli anni 90’ per caso in una di quelle
piccole librerie dove si trovano edizioni fuori commercio. Mi sono
imbattuto quasi accidentalmente in un’edizione di sue poesie
apparentemente bislacche, strampalate e macabre che però
stranamente mi richiamavano qualcosa, perché sembravano quasi delle
filastrocche alla Tim Burton, ad esempio quelle del Bambino
Ostrica. Su queste poesie iniziai a lavorare, soprattutto sulle
illustrazione e sui disegni; ed è un lavoro che è rimasto sempre
nelle cartelle di schizzi e negli appunti. Poi ho ripreso il
progetto con l’idea di fare un lungometraggio, ma la difficoltà di
interagire con alcune case di produzione italiane mi ha tenuto in
sospeso per molti anni e mi sono trovato con tantissime idee, tanto
materiale e con anche il centenario della morte di Morgenstern che
si avvicinava, così ho deciso, insieme a LOGOS, la casa editrice
che pubblica i miei lavori illustrati, di fare un’edizione libro
illustrato, con adattamenti delle poesie di Morgenstern e con un
cortometraggio in animazione stop-motion allegato in dvd, un
prodotto commerciale che potesse essere un’operazione editoriale e
cinematografica a sé ma che potesse rappresentare anche una sorta
di teaser, di pacchetto di lancio per quello che è il progetto del
lungometraggio che sto cercando di sviluppare da anni.
Cosa molto gradita è che proprio di recente il corto è stato
considerato d’interesse culturale nazionale da parte del
Mibac.
Bessoni a poi continuato:
“per realizzare un cortometraggio in animazione
stop-motion ho chiesto l’aiuto a Claudia Brugnaletti, che è
una bravissima animatrice, la quale si è prestata con entusiasmo
all’idea del cortometraggio.”
Chiamata in causa dal
regista, Claudia Brugnaletti ha detto: “E’ stata
un’esperienza molto bella, abbiamo lavorato in 25 frame al secondo
che è un’operazione abbastanza complessa, ci ha richiesto tanto
tempo, ma serve ad ottenere un’animazione più fluida rispetto a
quelle un po’ più semplici a 12, 18 frame che vediamo spesso in tv.
Stefano ha deciso di far fare ai personaggi dei movimenti che
avessero una ottima fluidità, che si legasse bene con la parte in
live-action del corto. Stefano, insieme al Leonardo Cruciano
Workshop ha costruito i pupazzi, burattini in gomma a stampo,
normalmente un procedimento molto complesso e lungo e anche molto,
molto costoso. Abbiamo usato degli scheletri fatti di filo di
alluminio, non potendo usare gli scheletri molto elaborati per via
del budget limitato.
Vi ricordiamo che il cortometraggio
sarà presentato in anteprima mondiale al Sitges Film Festiva 2013,
in concorso. Mentre la presentazione al pubblico avverrà
nell’ambito del Lucca Comics & Games 2013. L’opera
sarà anche fra gli eventi di chiusura del FANCINE MALAGA (Spagna),
al FANTASPOA (Brasile) e al Stop Motion México – Animation
Festivals ( México).
Sinossi del
cortometraggio: Un illustratore lavora su una sua personale
trasposizione dei CANTI DELLA FORCA, una raccolta di poesie macabre
dello scrittore tedesco Christian Morgenstern. Perso nelle sue
fantasie scopre che dalla forca si vede il mondo da una prospettiva
diversa, la prospettiva dei Fratelli della Forca. Assassini, ladri,
truffatori, ma anche innocenti, sognatori e puri di spirito, che a
forza di penzolare l’uno accanto all’altro, divennero così legati
tra di loro che decisero di unirsi in una confraternita. le sue
illustrazioni prendono vita e i Fratelli della Forca si animano
magicamente. Il Piccolo impiccato, un bimbo solo e spaurito, che
penzola dal capestro da tempo immemore, divenuto colui che decideva
se i nuovi arrivati potessero diventare dei Fratelli della Forca.
Il grande Lalula, uno spropositato ingollatore di salumi, che ama
vestirsi con i resti di maiali macellati e che parla una lingua
incomprensibile. Pauretto, un vecchietto vestito da marinaretto che
vive dentro un armadietto. Sophie, l’assistente del boia, dolce ed
ambigua confidente dei Fratelli della Forca.
CANTI DELLA FORCA – Un film e
un libro di Stefano Bessoni in esclusiva con
logosedizioni.it da ottobre 2013 in tutte le librerie.
Liberamente tratto da “Galgenlieder”
di Christian Morgenstern
Una produzione Interzone Visions in
collaborazione con Leonardo Cruciano Workshop, Griffith Accademia
di Cinema e Televisione e Revok Film – Musiche degli Za Bùm (
Pierpaolo Grego, Cristiano Biz, Zeno Tami, David Vecchiato e
Maddalena Vitiello – fisarmonica nel “Pecoro Lunare” di Davide
Drius) – Animazioni di Claudia Brugnaletti – Modellazione dei
personaggi di Gigi Ottolino – Scenografie di Briseide Siciliano –
con Lorenzo Pedrotti
Durante una nuova intervista, ad
Alfonso Cuaron, regista di Gravity
(recensione), è
stato chiesto se la Warner Bros, considerando il
budget fissato per la produzione del film (più di 100 milioni di
dollari), avesse preteso qualche cambiamento nella
sceneggiatura.
“A dir la verità no, la
Warner non ha preteso niente. Ma questo perchè noi
siamo stati molto chiari. Volevamo quel film. Quella storia. Quelle
scene. Volevamo quella storia d’amore e i flashback di ciò che
successe prima. Sinceramente non so come abbiano fatto, sono stati
fin troppo clementi, considerando non solo la cifra messa a
disposizione bensì il fatto che per mesi non poterono vedere
niente. E non per un mio capriccio, ma semplicemente perchè ci
volle molto tempo per mettere insieme le riprese.
“C’era solo un po’ di
nervosismo” prosegue Cuaron “credo sia normale.
Ogni tanto venivano fuori con frasi del tipo -sicuro di non aver
bisogno di questo? Non ci vuole più azione?- E’ come se, oltre che
i due protagonisti, anche noi tutti insieme avessimo fatto un salto
nel buio.”
I premi Oscar Sandra Bullock
(“The Blind Side,” “Ricatto d’amore”) e George Clooney (“Tra le
nuvole”, “Syriana”) sono i protagonisti di “Gravity”, un thriller
mozzafiato che trascina il pubblico alla deriva nello spazio
profondo, diretto dal candidato all’Oscar® Alfonso Cuarón (“I figli
degli uomini”).
Gravity, il film
Il film si basa su una
sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás
Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre
la fotografia è curata da Emmanuel
Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle
numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la
tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà
in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4
ottobre.
Trama:
Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan
Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione
sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George
Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua
ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una
passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il
terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e Stone
e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità
completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio
assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto
con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura
si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco
ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe
essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante
distesa dello spazio.
Durante un’intervista per un
giornale francese, Quentin Tarantino ha presentato
i dieci film che più gli sono piaciuti nel 2013: tra questi vi è
anche The Lone Ranger.
“I primi 45 minuti sono stupendi”
ha affermato il regista forse più celebre al mondo “Tuttavia è
stata una cattiva idea suddividere i cattivi in due gruppi. Ci
vogliono ore per spiegarlo e al pubblico non interessa. La scena
del treno, invece, è un capolavoro. Quando sono andato al cinema a
vederlo ho pensato – che cosa? Questo è il film che tutti reputano
una schifezza? – Non potevo crederci”.
Tarantino si
sofferma poi anche sul ruolo (ormai quasi certo) di Ben
Affleck nei panni dell’uomo pipistrello: “Non credo di
avere un’opinione in merito. Questo perché Batman
non è un personaggio affascinante. Per nessun attore. Semplicemente
non c’è molto da fare. Penso che fino ad ora il miglior
film riguardante la vita di Bruce Wayne sia
stato interpreto da Michael Keaton, ma auguro a
Ben buona fortuna per questa sua nuova avventura.
Sa chi avrebbe potuto inventare un Batman
invincibile? Alec Baldwin, negli anni 80.”
David S.
Goyer sta già lavorando alla sceneggiatura del sequel
e Christopher Nolan, anche se sarà il
supervisore della storia, non vuole essere coinvolto nella misura
in cui lo è stato per L’uomo
d’Acciaio.
Vi ricordiamo
che L’uomo d’Acciaio è uscito
negli USA il 14 giugno 2013, il 20 giugno in Italia, e nel cast
oltre a Henry
Cavill eRussell
Crowe ci sono
anche AmyAdams, Diane
Lane, Kevin Costner, Laurence
Fishburne, Michael Shannon. L’uomo
d’Acciaio è diretto da Zack
Snyder.
Tutte le info utili nella nostra
Scheda Film: L’uomo d’Acciaio. Tutte
le news nel nostro speciale: Superman: Man of
steel
Lutz avrà il ruolo
di protagonista mentre Liam McIntyre
(Spartacus) sarà un giovane capitano
dell’esercito nonchè grande amico di Hercules. Dopo il tradimento
di un malvagio Re, i due guerrieri saranno venduti come schiavi e
dovranno combattere fianco a fianco per guadagnare la libertà.
Hercules: The Legend Begins uscirà nelle sale
cinematografiche a Marzo 2014.
Dopo le convincenti interpretazioni
in Chronicle e Fruitvale
Station, Michael B. Jordan pare
essere l’attore più richiesto del momento. In primo luogo ha
confermato la possibilità di far parte del cast del prossimo
episodio di Star
Wars: “Tutti quelli che conosco cercano di far
parte di questo nuovo progetto della Disney.
Vediamo cosa succede. So solo che non ho dovuto destreggiarmi con
la spada laser”. Riguardo ad un ruolo in
Indipendence day 2, inoltre, l’attore
afferma: “se avessi la parte, sarebbe fantastico”.
Infine, secondo
THR, Jordan sarebbe la prima
scelta per interpretare il personaggio della torcia umana nel nuovo
remake dei Fantastici 4: “Sono
sicuramente interessato al progetto, Josh Trank
(il regista) è un mio grande amico”. A parte i numerosi rumours,
comunque, è ufficiale il fatto che Jordan
interpreterà il figlio di Apollo Creed nel
prossimo spin off di Rocky, chiamato
Creed. Il film vedrà il ritorno di
Silvester Stallone nei panni del pugile più famoso
del mondo.
La trama: in una corsa contro il
tempo, un team di storici dell’arte e curatori di musei tentano di
recuperare celebri opere d’arte trafugate dai nazisti prima che
Adolf Hitler possa distruggerle. Il thriller
sarà composto da un cast di primissimo ordine: oltre a
Clooney, infatti, avremo il piacere di vedere
all’opera attori del calibro di Matt Damon, Cate Blanchett,
Bill Murray e John Goodman.
Il film, prodotto dalla
Columbia Pictures in associazione con la
Smokehouse Pictures e Studio
Babelsberg, uscirà nelle sale cinematografiche a partire
dal prossimo 18 dicembre.
Il regista Paul
Feig ha parlato di alcuni dei suoi progetti futuri,
soffermandosi particolarmente sulla possibilità di dar vita ad un
film basato su Wonder Woman, la super-eroina
targata DC Comics.
Nel suo universo ideale,
Feig vede nell’eroina la figura di un personaggio
che lotta per competere in un mondo nel quale esistono sia
Batman che Superman. “I supereroi
maschili” afferma il regista “non sono mai inclini a lavorare con
una donna, è la realtà dei fatti.”
Pensando poi alle caratteristiche
principali di Wonder Woman, il regista di
Le amiche della Sposa la immagina
caratterialmente simile ad Iron Man, specialmente
nei modi di fare.
Per il momento, tuttavia, la
Warner Bros ha respinto le avances di
Feig, considerando comunque una priorità la
stesura di una sceneggiatura per la super-eroina più famosa di
tutti i tempi.
Ricordiamo che il progetto
DC Comics, dopo il successo eclatante de
L’Uomo d’Acciaio, proseguirà con
l’attesissimo sequel Batman vs
Superman
Anche una bellezza non convenzionale
può ritagliarsi un posto nell’olimpo hollywoodiano… certo,
magari tocca litigarselo con fratelli e sorelle. Come in casa
Cusack, dove hanno pensato bene di seguire tutti le orme paterne,
dedicandosi – chi più, chi meno – al mestiere d’attore. Chissà che
parapiglia le recite di Natale! I risultati migliori, però, li
hanno ottenuti John e Joan Cusack, che tra l’altro
hanno condiviso il set una decina di volte.
La signorina Joan, nel corso della
sua carriera, si è costruita una reputazione da ‘supporting
actress’ di tutto rispetto, consolidata da due belle nomination
all’Oscar (per Una donna in carriera e In &
Out); e se sei un’esibizionista professionista (= attrice),
non deve essere facile fare la spalla. E farla bene poi… Insomma,
devi esserci ma non esserci, dar vita a un personaggio convincente
ed emozionante, senza però rubare la scena alla protagonista
designata. Ma la signora Cusack è un ‘ladra’ nata. Mettetela dove
vi pare, accanto a chi vi pare: non potrete fare a meno di notare
la sua presenza, e apprezzare le smorfie, i tic e tutti i must
della sua mimica inimitabile. Come scordarla ne La famiglia
Addams 2, School of Rock, o Quando meno
te lo spetti? Semplici commedie, è vero, ma i suoi
personaggi hanno sempre una sfumatura che fa la differenza, che va
più a fondo di quel che potrebbe apparire.
Un esempio su tutti, la Sheila
Jackson di Shameless, serie Tv
politicamente/moralmente/socialmente (e irresistibilmente)
scorretta in cui Joan interpreta una morigerata madre di famiglia
agorafobica che, episodio dopo episodio, supera paure e inibizioni,
con esiti imprevedibili. Chissà cosa ne pensano i figli e il marito
ventennale (quelli veri)… Noi pensiamo che sia l’ora di spegnere le
candeline. HAPPY BIRTHDAY, MRS. CUSACK!
Guarda il nuovo poster dell’atteso
film Vampire
Academy, primo film dell’adattamento della serie di
romanzi di Richelle Mead e
intitolata Vampire Academy.
Vi ricordiamo inoltre
che Vampire
Academy Blood Sisters sarà diretto dal regista
di Mean Girls Mark Waters. Nel
cast del film confermati anche Zoey
Deutch (apparsa recentemente in Beautiful
Creatures) che interpreterà il ruolo di Rose, Lucy Fry che sarò
Lissa e Danila
Kozlovsky che interpreterà il ruolo
di Dmitri, tutto studenti dell’accademia.
Vampire Academy Blood Sisters sarà prodotto da Susan
Montford, Don Murphy, Deepak
Nayer e Michael Preger.
L’accademia dei vampiri (titolo
italiano del romanzi Vampire Academy) è una serie paranormal
romance e urban fantasy, scritta dalla scrittrice americana
Richelle Mead, e narra le vicende di Rose Hathaway, una dampira di
diciassette/diciotto anni che si allena come guardia del corpo
della sua migliore amica Vasilisa “Lissa” Dragomir, una moroi.
Mentre impara come sconfiggere gli strigoi che hanno invaso la St.
Vladimir Academy, Rose intreccia una relazione proibita con il suo
istruttore, Dimitri Belikov.
La serie è composta da sei volumi,
pubblicati in Italia da Rizzoli a partire
dal 2009. A dicembre 2010, la serie aveva venduto più di 4,5
milioni di copie cartacee e ha fatto il suo debutto
nella New York Times Best Seller list nel
2008 con la pubblicazione di Shadow Kiss,
classificatosi quarto. Anche i romanzi successivi sono
comparsi nella classifica, e Spirit Bound si è
posizionato alla prima posizione poco dopo essere stato
pubblicato.
L’attrice Emma
Watson sarà la protagonista del film While
We’re Young, l’adattamento del romanzo
di Adena Halpern “29”, ad annunciarlo è stato
Deadline. Alla regia delle nuova pellicola
targata 20th Century Fox ci sarà un nome non nuovo
all’attrice, Stephen Chobsky già regista del
delizioso The Perks of Being a
Wallflower, in Italia Noi siamo
infinito. Il romanzo originale è stato pubblicato nel
2010 e racconta la storia storia di Ellie Jerome una donna di
75 anni che nel giorno del suo compleanno spegnendo le candele
esprime il desiderio di ritornare per un giorno all’età di 29 anni,
e come per magia, il desiderio si avvera. A scrivere la
sceneggiatura sarà il duo Scott Neustadter e
Michael H. Weber, già autori di 500
giorni insieme.
Vi ricordiamo che la
bella Emma Watson sarà presto al cinema
con l’atteso film Noah, il nuovo dramma
biblico di Darren Aronofsky (Requiem
for a Dream, Il cigno nero). Il cast della pellicola
include Russell Crowe, Emma Watson, Jennifer Connelly,
Logan Lerman, Ray Winstone e Anthony
Hopkins.
Noah verrà rilasciato nei cinema
americani il 28 marzo 2014.
La Marvel ha rilasciato una nuova
featurette dell’atteso nuovo film Thor The Dark
World, intitolata proprio il ritorno di
Loki.Il nuovo contributo video pubblicato dal
canele francese della Marvel è dedicato alla figura interpretata
dall’attore inglese Tom Hiddleston:
Per le news sul film vi
segnaliamo il nostro speciale: Thor 2, mentre per tutte le
info sul film nella nostra
Scheda Film: Thor: The Dark
World.
Vi ricordiamo che nel cast
del film vi sono anche: Anthony
Hopkins, Chris Hemsworth, Christopher
Eccleston, Idris Elba, Jaimie Alexander, Josh
Dallas, Natalie Portman, Ray Stevenson, Stellan
Skarsgård, Tadanobu Asano, Tom
Hiddleston. Il film esordirà nelle
nostre sale il 21 novembre 2013.
Trama:
Il film Marvel Thor: The
Dark World riporta sul grande schermo Thor, il potente
vendicatore, in lotta per salvare la Terra e i Nove Regni da un
oscuro nemico più antico dell’universo stesso. Dopo i film
Marvel Thor e The Avengers, Thor torna
a combattere per riportare l’ordine tra i pianeti… ma un’antica
dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far
ripiombare l’universo nell’oscurità. Di fronte a un nemico al quale
né Odino né Asgard riescono a opporsi, Thor deve intraprendere il
viaggio più pericoloso e introspettivo della sua vita, costretto a
stringere un’alleanza con lo sleale Loki per salvare non solo il
suo popolo e coloro che ama… ma l’intero universo.
Presentazione di Planes:
nuovo film animato in casa Disney, nato nei Disneytoon Studios come
costola di Cars – Motori ruggenti, creatura Disney
Pixar del 2006. Vicenda ambientata, infatti, nei cieli del mondo di
Cars, in cui un gruppo di aerei da competizione si
contende il primato in una gara ad alta quota. Protagonista è però
Dusty, un piccolo aereo agricolo che sogna di partecipare alla gara
come aereo da competizione. Tra gli avversari di Dusty, anche la
campionessa italiana Azzurra, la cui voce nella versione nostrana è
quella di Micaela Ramazzotti, che ha risposto alle domande dei
giornalisti. Il lavoro aprirà la sezione Alice nella città del
prossimo Festival del Film di Roma e sarà nelle
nostre sale dall’8 novembre.
Raccontaci di quest’esperienza in
un film Disney.
Micaela Ramazzotti: “Ho sempre
sognato di partecipare al doppiaggio di un cartone animato. Questo
è un inizio, un piccolo cameo. Do la voce all’aeroplano Azzurra,
campionessa italiana che subisce il fascino del Chupacabra
(altro concorrente della gara ndr). È stato bello rivedere il
film e sentire la propria voce sul muso di un aeroplano da
competizione, in un film dove il senso forte del racconto è quello
di trasmettere ai bambini la voglia di inseguire i propri sogni, ma
soprattutto di non guardarsi mai alle spalle in competizione, anzi,
aiutare l’amico se si può, fregandosene della gara, come fa
Dusty”.
Quando scegli un copione, pensi a
scegliere qualcosa che tuo figlio possa vedere, che sia adatto a
lui?
M. R.: “Sicuramente l’avvicinarsi
al mondo dei cartoni animati è dovuto al fatto che ho dei figli. A
casa spesso riguardo film come Il libro della giungla,
Gli aristogatti, i classici Disney. Questo, poi, avevo
voglia di doppiarlo perché mio figlio impazzisce per gli
aeroplani”.
C’erano stereotipi legati
all’italianità nel personaggio di Azzurra nella versione originale,
che hai magari corretto, ad esempio nell’accento?
M. R.: “No, abbiamo tenuto un
accento pulito, senza inflessioni. Ho scelto di rendere la mia voce
solo un po’ più sensuale, più bassa, un po’ nasale”.
Se potessi scegliere, cosa ti
piacerebbe fare nell’ambito dell’animazione?
M. R.: “Mi piace tantissimo la
storia di Pinocchio. Sarebbe bellissimo rivederlo animato in un 3D
di ultima generazione”.
Altri progetti in cantiere?
M. R.: “Per quanto riguarda
l’animazione, partecipare magari al sequel di Planes.In altri ambiti, ho appena finito di girare Più buio di
mezzanotte non può fare di Sebastiano Riso, che racconta la
storia del fondatore di Muccassassina, quando era adolescente nella
Catania degli anni ’80, di cui io interpreto la mamma accogliente e
protettiva”.
Interpreta spesso madri
accoglienti, come mai?
M. R.: “Bisognerebbe chiederlo ai
registi. Mi piace farlo, perché sono anche madri molto diverse,
soprattutto Serena nel film di Luchetti, è una mamma molto
contraddittoria, viva e forte. Magari nei prossimi film farò
l’amante”.
Guarda due spettacolari featurette
del nuovo film di Alfonso
Cuaron Gravity (recensione), che ha come
protagonista assoluto lo spazio, oltre ovviamente agli interpreti
Sandra Bullock e George
Clooney.
Il film si basa su una
sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás
Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre
la fotografia è curata da Emmanuel
Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle
numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la
tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà
in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4
ottobre.
Trama:
Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan
Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione
sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George
Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua
ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una
passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il
terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e Stone
e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità
completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio
assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto
con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura
si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco
ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe
essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante
distesa dello spazio.
Tutto pronto per
l’edizione 2013 del Lucca Comics & Games,
il terzo evento più grande al mondo dedicato a giochi, videogiochi,
fumetti, cinema e musica, che lo scorso anno ha accolto più di
180.000 visitatori. Quest’anno l’appuntamento è dal 31 ottobre al 3
novembre e il programma si preannuncia ricco di avvenimenti e
ospiti imperdibili.
Ecco tutti i maggiori incontri
da non perdere.
QUESTIONE DI
STILE
Fondazione Ferragamo presenta: “La
Nascita di un Sogno”
Il tema della Moda e del Glamour è
da sempre ben radicato nella storia della manifestazione, ma
quest’anno sfilerà sotto i riflettori del Festival anche grazie
alla stretta collaborazione con la prestigiosa Fondazione
Ferragamo. La storica maison della moda, nota da sempre per i
suoi modelli di calzature indossate dalle star di Hollywood
e dai vip di tutto il mondo, si è avvicinata al mondo del fumetto
con la realizzazione di “La nascita di un sogno”, una storia
legata alla biografia dello stesso Salvatore Ferragamo, firma
mondiale e esportatore dell’arte e della creatività made in Italy.
Le tavole originali, a opera del fumettista americano Frank
Espinosa, sono state esposte al Museo Ferragamo di Firenze e
ora arrivano a Lucca, nella chiesa di Santa Maria dei Servi.
Accanto agli originali di Espinosa
saranno esposte anche le migliori tavole realizzate al
ComicsJam, la maratona di otto ore di fumetto, organizzata
assieme a Lucca Comics & Games e svoltasi a Firenze lo scorso 19
giugno: un centinaio di fumettisti si sono cimentati in una no-stop
per creare in otto tavole una storia sul tema della scarpa.
Dal ComicsJam alle mostre in città, il legame tra Ferragamo e Lucca
Comics è l’inizio di un percorso comune in cui l’arte del fumetto
incontra l’arte della moda.
Dress Code – Mostra delle donne nel
fumetto
Insieme arte visiva e narrativa, il
fumetto da sempre racconta usi e costumi della società in cui
viviamo, e in particolare ne racconta la moda.
La mostra “Dress Code” si propone di
indagare il rapporto fra Moda e Fumetto attraverso sette personaggi
femminili che rappresentano altrettante icone fashion, ma andando a
indagare anche sul loro “essere donne” a tutto tondo, dal lavoro ai
sentimenti, a quella che immaginiamo essere la loro vita
quotidiana.
Eccole le “Magnifiche 7 del
Fumetto e del Fashion”: Wonder Woman (Diana Prince),
la Donna Invisibile (Susan Storm), Catwoman (Selina
Kyle), Valentina (Valentina Rosselli), Eva Kant,
Satanik (Marny Bannister), Fujiko Mine (da Lupin
III).
A volte nascoste dietro identità
segrete, a volte fasciate in costumi che ne costituiscono
l’inconfondibile biglietto da visita, queste sette donne, prima che
eroine, incarnano altrettante icone fashion, anche e soprattutto
nella vita di tutti i giorni. Come veste Wonder Woman quando non
è in missione? E la Donna Invisibile, quando è stanca della tuta
dei Fantastici Quattro? O la malvagia Satanik, quando non è intenta
a ideare uno dei suoi complessi piani criminali? La mostra ce
le presenta nel loro lato più femminile e quotidiano: donne a tre
dimensioni, non più solo personaggi della nostra
fantasia.
AREA
GAMES
Assassin’s Creed IV – Black
Flag
Lo scorso anno la Battaglia di
Bunker Hill ha impressionato Lucca, generando uno dei più originali
eventi mai realizzati al Festival, con oltre 200 reenactors che
hanno messo in scena la famosa battaglia presente all’interno del
terzo capitolo della saga di Assassin’s Creed.
Quest’anno l’idea è ancora quella di
impressionare, ma i protagonisti saranno gli utenti del gioco, o
meglio, i videogiocatori più coraggiosi che vorranno vestire
i panni non solo virtuali di Edward Kenway, pirata protagonista di
Assassin’s Creed IV Black Flag, disponibile dal prossimo 31
ottobre. La possibilità è quella di far rivivere dal vivo
l’emozione del ‘Salto della Fede’ movimento da sempre
utilizzato dai membri dell’Ordine degli Assassini e parte
integrante del loro rito di iniziazione. Nel gioco questa sorta di
‘acrobazia’ consiste nel lanciarsi da un punto molto altro, come
l’albero maestro di una nave, producendosi in una capriola eseguita
a mezz’aria che permette all’Assassino di atterrare sulla
schiena.
Nell’area predisposta per il ‘Salto
della Fede’, che richiama un porto caraibico e completamente
brandizzata, si potrà godere di questo brivido, lanciandosi da
60 metri di altezza nel vuoto, grazie alla tecnica del bungee
jumping e quindi in tutta sicurezza.
Ora gli ‘aspiranti assassini’
potranno misurare su di loro stessi il grado di coraggio che scorre
nelle loro vene e vivere un’intensissima emozione.
Watch Dogs
Grandissima anteprima, con un mese
di anticipo sulla data di uscita, a Lucca Comics & Games verrà
svelato e presentato per la prima volta al pubblico l’attesissimo
‘Watch Dogs’, nuovissimo brand Ubisoft che tratterà il tema
dell’hacking. Nei panni di Aiden Pearce, potremmo infatti
utilizzare l’hacking come arma, infiltrandoci in qualsiasi sistema
in grado di emettere un segnale. Le caratteristiche di questo
gioco, ancora parzialmente segrete, sono davvero potenziali anche
in rapporto del caso Edward Joseph Snowden, l’informatico
statunitense ex tecnico della Central Intelligence Agency, che ha
fatto esplodere il caso Datagate.
L’installazione di Watch_Dogs sarà
molto ‘urban style’ con una serie di container totalmente
brandizzati nei quali sarà possibile entrare per assistere ad una
presentazione esclusiva del gioco.
League of Legends
Il videogioco online più giocato al
mondo sbarca a Lucca con un intero stand e con gli artisti della
factory americana Riot Games autori del titolo e anche del
poster di Lucca Comics & Games 2013. Lanciato di recente in Italia,
League of Legends è diventato in breve tempo uno dei MOBA
(Multiplayer Online Battle Arena) più popolari in assoluto anche
nel nostro paese. A Lucca ci saranno partite e show, commenti
in diretta e performance per un gioco che è socialità,
intrattenimento e vera e propria arte interattiva.
Sony – Lancio PlayStation
4
PlayStation 4 sarà uno dei grandi
protagonisti di Lucca Comics & Games: l’attesissima console di casa
Sony, in uscita in Europa solo il 29 novembre, potrà essere vista e
provata in anteprima esclusiva all’interno di uno stand dedicato. I
titoli a cui si potrà giocare saranno: Knack,
Driveclub, Killzone: Shadow Fall e
Contrast.
Nintendo
Nintendo festeggerà il suo natale a
Lucca C&G per ragazzi e famiglie, grazie alla console portatile
Nintendo 3DS/2DS e alla console domestica WiiU. Tantissimi i titoli
che potranno essere giocati nello stand posizionato nel padiglione
Games.
Warner Bros – Lo Hobbit La Desolazione
di Smaug
Succosissima appuntamento per tutti
i fan di Lo Hobbit: i doppiatori italiani della trasposizione
cinematografica della saga – tra gli altri le voci di Gollum e di
Bilbo – saranno ospiti a Lucca e leggeranno alcuni passaggi del
romanzo raccontando la loro esperienza nel doppiare “Lo Hobbit –
La Desolazione di Smaug”, secondo capitolo della trilogia in
uscita nei cinema italiani a dicembre.
Il premio “Gioco
dell’Anno”
Gli Oscar del Gioco,
ovvero il premio “Gioco dell’Anno”, dedicato al miglior
gioco da tavolo e al miglior gioco di ruolo, saranno consegnati
durante la serata di gala. Un premio che proprio quest’anno
acquista ulteriore propulsione, fondendosi con il “Best of
Show” assegnato a Lucca Games, in un marchio rinnovato e ancora
più ambito.
Narrativa Fantasy
Valerio Massimo Manfredi e Licia
Troisi, i big della narrativa del fantastico incontrano il pubblico
di Lucca: narrazioni, segreti, curiosità e trucchi del mestiere
finalmente svelati ai loro fan.
Guest of Honor – Stephan
Martinière
Dipingere gli sfondi sui quali
agiscono i personaggi principali è da sempre un’arte. Lo era nel
Quattrocento quando gli scenari più ammalianti erano “a fresco”, lo
è oggi, in un’epoca in cui l’arte visiva ha adottato lo
strumento-computer per ricreare mondi perduti o crearne di nuovi.
In questo campo, Stephan Martinière è un maestro, e come tale sarà
omaggiato a Lucca Comics & Games 2013, con una personale a Palazzo
Ducale che si aprirà sabato 19 ottobre. Martinère ha lavorato tra
gli altri per i film Star
Wars, Tron: Legacy, Star Trek, Il Quinto
Elemento, per i videogame Mortal Kombat vs DC, URU:
Age beyond the Myst, Blacksite: Area 51, saranno
affrontati nella mostra a lui dedicata.
50 anni di Doctor Who
Lucca festeggia i 50 anni della
serie di fantascienza più longeva del mondo. Tanti gli appuntamenti
per i fan del Dottore: un concorso “Doctor Who Artwork” che
premierà la migliore illustrazione a tema con una tavoletta
grafica, il Doctor Who Day il 2 novembre, in cui fan si
sfideranno in un avvincente Super Trivial – Doctor Who
Edition che vedrà la premiazione finale dei vincitori nella
sala incontri e infine la Doctor Who Parade con la
partecipazione di 80 cosplayers che sfileranno per le vie della
città. La celebrazione si concluderà con la proiezione della
primissima puntata della storica serie trasmessa per la prima volta
il 23 Novembre 1963 “Gli Inizi” con William Hartnell nei
panni del Dottore.
AREA
COMICS
Il Graphic Journalism – Ospite Guy
Delisle
Raccontare fatti di cronaca
attraverso i fumetti: il Graphic Journalism è l’ultimissima
tendenza del fumetto internazionale e sarà rappresentato a Lucca da
Guy Delisle, uno dei protagonisti di questo nuovo linguaggio, cui è
dedicata una mostra.
Fumettista, animatore, viaggiatore,
osservatore e padre, con il suo mix ben bilanciato di fumetto di
viaggio, diario e giornalismo disegnato nei suoi reportage, Guy
Delisle è a ragione riconosciuto come uno dei più distinti
esponenti del graphic journalism internazionale.
In una mostra a lui dedicata
osserveremo attraverso i suoi occhi e i suoi disegni scorci delle
quotidianità della Cina, della Corea del Nord, della Birmania e di
Israele, cadenzati con testimonianze, interviste e delicati momenti
di vita personale dosati con sensibilità, umorismo e forte abilità
narrativa.
Lucca Comics & Science – Amare il
fumetto? È matematico!
Cosa succede se applichiamo un genio
della matematica al fumetto? Lo saprete a Lucca Comics & Games,
quando assisterete all’incontro con Cédric Villani, il più celebre
matematico del momento. Villani sarà ospite della manifestazione
per partecipare a uno degli appuntamenti di Lucca Comics & Science,
il ciclo che affronta gli incroci tra la nona arte e la scienza in
tutte le sue forme.
Villani è un ospite quanto mai
adatto: medaglia Fields (ovvero il “Nobel” della matematica) per le
sue scoperte, noto nel settore scientifico per i suoi studi,
istrionico conferenziere in Francia e in tutto il mondo, è un vero
e proprio divoratore di fumetti.
Ospite Julie Maroh Autrice della
Graphic Novel “Il Blu è un Colore Caldo”
Julie Maroh presenta il suo primo
Graphic Novel “Il Blu è un Colore Caldo”, bestseller in Francia e
vincitore del premio Fnac al Festival di Angoulême 2011, da cui è
stato tratto il film “La Vita di Adele”vincitore della
Palma d’Oro al Festival di Cannes 2013.
Il primo sguardo tra due persone
destinate a innamorarsi può essere un evento sconvolgente: una
scossa destinata a scuotere le fondamenta di una vita altrimenti
banale. Eppure la storia di Clémentine (Adele nella trasposizione
cinematografica), 15 anni, non è solo una storia d’amore. È una
storia di vergogna, di negazione, di rabbia, di insicurezza: perché
lo sguardo che l’ha stregata è quello di Emma, e in un mondo
intriso di pregiudizi vivere la propria omosessualità alla luce del
giorno può provocare fratture emotive insanabili e deviare per
sempre il corso di un’esistenza, fino a un epilogo insensatamente
tragico.
I Gran Giunigi – Gli “Oscar italiani
del Fumetto”
Contrassegno culturale della
manifestazione è il Gran Guinigi (tralasciando in questa
fase gli altri Awards), il premio che ogni anno viene assegnato da
una giuria di esperti alle migliori produzioni del mercato
editoriale italiano. Le case editrici grandi e piccole concorrono
con le loro edizioni alla conquista del riconoscimento, ormai
diventato marchio di qualità con cui accompagnare il
percorso commerciale di un’opera. Sono state 198 le opere
candidate al premio quest’anno, nelle sezioni “Storia Breve”,
“Storia Lunga” ed “Opera Seriale”. L’annuncio dei vincitori, che
avverrà durante la cerimonia di gala venerdì 1 novembre
all’Auditorium San Romano, sarà preceduto dalla diffusione di
una rosa ristretta di candidati, una vera e propria “Selezione
Gran Guinigi”, già di per sé riconoscimento del valore di un
progetto.
La Comicrociera
Dalla collaborazione tra Lucca
Comics & Games, Zainetto Verde e M.S.C. Crociere
nasce la Comicrociera, un viaggio nel Mediterraneo
accompagnato dall’atmosfera unica del Festival che ogni anno fa
riapparire l’“Isola che c’è”. Corsi d’introduzione e
approfondimento al mondo del fumetto con docenti quali Silvia
Ziche, gli showcase con ospiti come Fabio Civitelli e
Marco Santucci, i laboratori di Lucca Junior animati dal
disegnatore/musicista Laca. E poi i Cosplay Camp e la musica
dei Miwa e i suoi Componenti che accompagneranno tantissimi
altri ospiti. Lucca Comics & Games, Zainetto Verde e M.S.C.
sono inoltre orgogliosi di poter offrire una promozione unica per i
visitatori del festival lucchese: il premio per il miglior
Cosplay a tema piratesco potrà partecipare gratuitamente alla
crociera e ci sarà uno sconto speciale per tutti i visitatori del
festival che andranno a visitare lo spazio dedicato alla
Comicrociera in Cortile degli Svizzeri.
AREA PALCO
Ospite Daniele
Silvestri
Daniele Silvestri, cantautore tra i
più originali e amati del panorama italiano, ma anche grande
appassionato di fumetti, ci regalerà un evento unico e irripetibile
tra fumetto, musica e magia. Sullo schermo scorreranno le immagini
di alcuni fumetti che serviranno da spunto per parlare e cantare,
una vera jam-session che partendo da un’immagine trasforma la
suggestione in musica di altissima qualità.
35° di Goldrake e Capitan
Harlock.
Due miti della tv e del cinema
celebrati a Lucca: il sempiterno robottone compie 35 anni dal suo
atterraggio in Italia, mentre il Pirata dello Spazio è stato
celebrato alla Mostra del Cinema di Venezia con un lungometraggio
3D. Entrambi saranno festeggiati a dovere a Lucca, e per farlo ci
sarà anche Alberto Tadini, la voce delle due celeberrime e storiche
sigle dei cartoni.
Cristina D’Avena – Trent’anni di
carriera
Trent’anni con le canzoni e la voce
di Cristina d’Avena verranno festeggiati a Lucca con la mitica
eroina delle sigle dei cartoni tv targati Mediaset. La cantante
italiana di cui tutti conoscono a memoria le canzoni, sceglie il
Palco di Lucca (che a sua volta compie 10 anni) per celebrare
assieme alle migliaia di fan questo duplice anniversario. In
programma a Lucca ci sarà anche Giorgio Vanni, la voce delle sigle
di Pokemon e Dragonball.
Selezioni italiane di J Pop Star, l’X
Factor Giapponese
J Pop Star arriva a Lucca per fare
casting: servono volti e voci per la sigla della prossima edizione.
Una giuria di big della tv e dell’entertainment sceglierà tra le
centinaia di candidati italiani.
Spettacolo Kamui
Direttamente dal Kill
Bill di Quentin Tarantino, arrivano i Kamui, gli
spettacolari samurai armati di spade che, dopo il successo
planetario delle loro battaglie “danzate” sul grande schermo,
saranno a Lucca per uno show irripetibile e imperdibile.
Lucca Cosplay Contest
Il cosplay è un fenomeno di costume
che più cross-mediale non si può: migliaia di fan uniscono il
linguaggio espressivo del costume e dell’accessorio giusto alle
icone tratte da cinema, fumetto, videogioco, serie tv, cartoni
animati e da tutto l’immaginario del fantastico. Con il Lucca
Cosplay Contest, la più attesa e sentita gara italiana di cosplay,
Lucca è capitale anche di questo. Ma il cosplay non è solo la
competizione, bensì anche un fenomeno diventato ormai negli ultimi
anni un vero e proprio modo allegro, pacifico, stiloso e colorato
di vivere la manifestazione: sono migliaia i visitatori che
arrivano a Lucca in tenuta da cosplayer, un fenomeno che sta sempre
più destando l’attenzione dei media.
AREA JAPAN
PALACE
Fashion Street
Al primo piano del Japan Palace si
rinnova l’appuntamento con la Fashion Street, la via della moda e
del lifestyle nipponico che, dopo il successo dell’anno scorso, nel
2013 si ingrandisce come spazio e numero di standisti.
Espositori italiani e internazionali
porteranno le loro collezioni di vestiti giapponesi tradizionali e
moderni, abiti pop e gothic, accessori e vestiti per cosplay,
piccola bigiotteria e molto altro.
Inoltre si terranno alcune sfilate
dove gli standisti mostreranno al pubblico presente alcune
soluzioni di abbigliamento adatto ai “Japan lovers”.
Maid café
Pensati inizialmente per la
clientela di appassionati di fumetto e animazione, i Maid Café sono
tipiche caffetterie a tema che hanno riscosso crescente successo e
notorietà, allargandosi a un pubblico più vasto e travalicando i
confini nazionali giapponesi. Sulla scia della popolarità del
fenomeno, sono stati trasmessi show televisivi, pubblicati manga e
avviate intere linee di prodotti.
L’associazione Rakuen Cosplay
propone a Lucca un vero Maid Café all’occidentale, riportando di
questi locali le loro originali attività, la speciale animazione
(giochi ed esibizioni canore), l’amabile allestimento e la tipica
veste di stile vittoriano o francese (riccamente decorata con pizzi
e l’immancabile grembiule), reinventata nella forma e nei colori,
accogliendo i clienti con la frase «Ben rientrato a casa, onorato
padrone!».
Mostra Yoshiyasu Tamura
Yoshiyasu Tamura è artista,
fumettista e docente di tecnica manga che sarà onorato con una
mostra antologica che ci permetterà di conoscere l’ampiezza della
sua produzione.
Dalle copertine e dalle pagine di
Fudegami, il manga del 2003 che gli ha dato notorietà, fino agli
altri suoi lavori School bag no unmei e la serie dedicata ai
samurai, passando per le delicate carte che uniscono calligrafia a
sfondi nipponici, i visitatori potranno immergersi in un suggestivo
e mai banale viaggio nella sua arte. Naturalmente la mostra verterà
anche sui suoi lavori su tela, in cui figure femminili sono immerse
in paesaggi naturali (fino a fondersi con essi), surreali o anche
in scenari delle più belle città italiane.
Cosplay Workshop
Nell’ambito dei “cosplay camp” ci
saranno due workshop/dimostrazioni di trucco ed effetti speciali in
collaborazione con CREA FX.
L’attività della Crea Fx è molto
ampia e spazia dal “semplice” make up, alla realizzazione di
protesi e maschere di scena: tra silicone, resine, colori ma,
sopratutto, creatività, passione, sperimentazione e innovazione,
l’attività abbraccia diverse professionalità. Tra i successi della
Crea Fx ricordiamo la realizzazione degli alieni per L’ultimo
terrestre di Gian Alfonso Pacinotti (premiato al 68° Festival di
Venezia); gli zombie che hanno accolto sul red carpet del Festival
del cinema di Roma il regista John Landis (autore del videoclip
Thriller di Michael Jackson) e diverse collaborazioni per
spettacoli teatrali e musical, tra questi l’Aladin musicato dai
Pooh.
A Lucca Comics & Games saranno
presenti al Japan Palace con prodotti per il trucco, maschere e
protesi. Si alterneranno anche programmi di workshop e
dimostrazioni di make-up.
AREA
MOVIE
Universal – Hunger
Games
Durante i quattro giorni del
Festival Lucca Comics and Games, all’area Movie, lo stile Hunger
Games sarà protagonista grazie alla Universal Pictures
International Italy, distributore italiano del secondo episodio
della saga. Il 31 ottobre e il 1 novembre, presso il Loggiato
Pretorio, si terrà un casting dedicato a tutti gli appassionati che
potranno recarsi presso l’atelier di Hunger Games per candidarsi a
diventare veri cittadini di Capitol City. Sabato 2 novembre, sempre
al Loggiato Pretorio, sarà la volta dello stylist Stefano
Bongarzone e dello stilista Fabrizio Crispino che trasformeranno
sei modelle e modelli professionisti e uno tra i selezionati al
casting, in cittadini a pieno titolo di Capitol City.
Ma le sorprese non sono finite: in
attesa dell’uscita nelle sale del nuovo capitolo della saga,
previsto per il 27 novembre, il selezionato ai casting sarà
invitato alla première italiana de La Ragazza di Fuoco, che si
svolgerà a Roma il 14 novembre. La giornata di domenica 3 novembre,
infine, sarà dedicata alla Fan Art ispirata alla Capitol
Couture.
AREA
JUNIOR
Matite in fuga!
Beatrice Alemagna è una delle più
amate illustratrici in Francia. L’italianissima artista
illustratrice, già molto seguita anche in Italia, ha però trovato
la fama e il successo che merita a Parigi. Ora torna a Lucca per la
sua mostra personale e un’anteprima del suo prossimo libro
illustrato.
INFORMAZIONI
LOGISTICHE
L’Area Pro
Lucca Comics è sempre più tappa
obbligata per gli operatori di settore e gli addetti ai lavori, dal
2006 l’Area Pro è diventato un appuntamento fisso per chi del
fumetto ha fatto o vuole fare una professione. Tavoli e lounge che
potranno accogliere i professionisti del settore che desiderano un
luogo appartato per incontrare i colleghi in riunioni B2B, oppure
visionare i portfolio delle centinaia di aspiranti autori in cerca
di una possibilità per mostrare il proprio talento (quasi 1500
coloro che si sono presentati per mostrare il proprio lavoro).
L’Area Pro offre una base logistica per queste professionalità,
consentendo di svolgere il proprio lavoro in tutta tranquillità,
restando pur sempre in piazza San Romano, a due passi dai
principali padiglioni Comics.
Guarda il trailer dell’atteso
sequel Un Weekend da Bamboccioni
2, Adam Sandler e i suoi
‘bamboccioni’ tornano al cinema diretti da Dennis Dugan il 07
Novembre 2013.
Il pubblico sarà coinvolto in nuovi
e irresistibili momenti di comicità grazie alle avventure di Lenny
(Adam Sandler), Roxanne (Salma Hayek), Eric, Kurt e Higgins,
che di mettere la testa a posto non ci pensano proprio…
Il gruppo di amici capeggiati da
Lenny, questa volta si troverà alle prese con un team di bulli
d’ultima generazione. In questo capitolo Lenny ha deciso di
trasferirsi con la sua famiglia in una piccola cittadina dove sia
lui che i suoi amici sono cresciuti, ma il paradosso è che questa
volta saranno proprio i bamboccioni a dover incassare la lezione
dai propri figli durante l’ultimo giorno di scuola.
Il film è al momento in
post-produzione, sarà prodotto dalla Strike Entertainment, dalla
MGM e dalla Columbia Pictures ed uscirà nelle sale il 7 Febbraio
2014 con un cast di tutto rilievo, composto, tra gli altri,
da Joel
Kinnaman, Abbie
Cornish, Gary
Oldman, Jackie
Earle Haley, Jay
Baruchel, Michael
Keaton, Samuel L.
JacksonMichael K.
Williams, Jay Baruchel, Jennifer
Ehle e Marianne Jean-Baptiste. Tutte le
info sul film nella nostra Scheda: RoboCop.
Trama: E’ l’anno 2028 e il
conglomerato multinazionale OmniCorp è al centro della tecnologia
dei robot. I loro droni stanno vincendo le guerre americane in
tutto il mondo e ora vogliono portare questa tecnologia sulle porte
di casa. Alex Murphy (Kinnaman) è un marito amorevole, padre e buon
poliziotto che fa del suo meglio per arginare l’ondata di
criminalità e la corruzione a Detroit. Dopo esser stato gravemente
ferito nella linea del dovere, la OmniCorp utilizza la sua notevole
conoscenza robotica per salvare la vita di Alex. Ritornerà per le
strade della sua amata città, con incredibili nuove abilità, ma con
dei problemi che un uomo normale non ha mai dovuto affrontare
prima.