Negli ultimi anni i prodotti
televisivi turchi stanno avendo un successo incredibile in Italia.
Grazie a serie tv come Daydreamer – Le Ali del
Sogno – con gli amatissimi Can
Yaman e Demet
Özdemi – che ha fatto da apripista, oggi abbiamo
accesso a tantissimi contenuti provenienti dalla tv turca. Una
delle serie tv più amate in Turchia e che presto potrebbe arrivare
anche in Italia è Benim Hala Umudum Var.
La serie, il cui titolo inglese è
I Still Have A Hope, è un romance drama,
ideato da Deniz Akçay per la Star
TV, andato in onda tra il 2013 e il 2014 per una sola
stagione di 33 episodi. La storia è ambientata in
un quartiere medio borghese di Istanbul e segue le
vicende di una ragazza alle prese con un nuovo amore e un nuovo ed
esaltante futuro.
Benim Hala Umudum Var cast e
trama
Protagonista della serie è Umut
(Gizem Karaca) una giovane ragazza di appena
ventitrè anni che lavora come manicurista presso un famoso salone
di bellezza, specializzato nella cura dei capelli. Umut vive con
sua madre Zeliha (Nergis Corakci), il suo patrigno
Zafer (Ali Erkazan), due sorellastre e due
fratellastri. Nonostante il suo carattere solare, Umut viene
trattata dalla famiglia come la Cenerentola di casa.
Le sue sorellastre, gelosissime di
lei, non contribuiscono minimamente alla gestione della casa che
ricade completamente sulle spalle di Umut. E’ lei l’unica ad
aiutare sua madre e a pensare a rassettare e a far da mangiare. Ma
le sorellastre non sono le sole a renderle la vita un inferno. Il
suo patrigno e uno dei suoi fratellastri, Musa (Burak
Altay), continuano a metterle i bastoni tra le ruote.
Zafer è un uomo violento e alcolizzato che sperpera il suo denaro e
anche quello di Umut per comprarsi da bere. Allo stesso tempo,
Musa, estremamente conservatore, non vuole che le sue sorelle
frequentino ragazzi e abbiano un fidanzato.
La vita di Umut è un vero inferno
ma la ragazza cerca sempre di avere un atteggiamento positivo e di
andare avanti un giorno alla volta. Ma finalmente un giorno
qualcosa comincia a cambiare. Umut incontra per caso un ragazzo,
Ozan (Sukru Ozyildiz), che comincia a lavorare
come parrucchiere nel suo stesso salone di bellezza. Ozan è o
giovane, molto attraente e amante delle belle donne ma nasconte un
grande segreto.
Ozan è infatti molto ricco ma finge
di essere al verde per far colpo di Umut, che più volte ha detto di
avere dei pregiudizi nei confronti della persone benestanti. Così
il ragazzo, per poterle stare vicino e conoscerla meglio, si finge
povere e ottiene un lavoro come parrucchiere.
Il tempo passa e i ragazzi,
‘costretti’ a passare tanto tempo insieme al lavoro, si innamorano
l’uno dell’altra. A causa però della famiglia di Umut, così
arretrata e conservatrice, e del segreto di Ozan, i due decidono di
mantenere privata la loro relazione.
I ragazzi non potrebbero essere più
diversi di così. La famiglia di Ozan è abituata a vivere una vita
lussuosa, fatta di agi e feste danzanti mentre quella di Umut
fatica a tirare avanti a causa anche dell’alcolismo di Zafer.
Eppure nonostante tutto il rapporto creatosi tra i ragazzi sembra
autentico e sincero. Per questo motivo Ozan, perdutamente
innamorato Umut, cerca in tutti i modi di rivelarle il suo segreto,
senza però riuscirci.
Più passa il tempo e più il loro
amore si fortifica, nonostante quell’ingombrante segreto. Ozan
cerca in più di un’occasione di salvare Umut dalla sua famiglia,
per rendere migliore e più felice la vita della donna che ama. Ma
le differenze sociali e culturali sono incolmabili e finiranno col
causare molti problemi alla coppia di giovani innamorati.
Benim Hala Umudum Var streaming:
dove vederla
La serie esplora non solo il lato
romantico della storia tra Umut e Ozan ma anche il
problema del divario sociale che metterà a dura prova il loro
rapporto. Quanto andrà avanti la commedia di Ozan? Quando Umut
scoprirà delle bugie di Ozan, sarà in grado di perdonarlo? Le
differenze tra le loro famiglie faranno naufragare il loro
amore?
Troverete questo e molto di più
ancora in Benin Hala Umudum Var (in inglese
I Still Have Hope), una delle più famose e amate
serie turche che potrebbe presto arrivare anche in Italia. Al
momento la serie è disponibile in streaming solo in lingua
originale sul sito della Star
Tv oppure sottotitolata in inglese su The Global
Agency.
L’ultima volta che avevamo sentito
parlare di lui, il popolare scrittore Dan Brown
aveva espresso il desiderio di incontrarlo e di parlare con lui del
suo ultimo romanzo, Inferno. Parliamo di Roberto
Benigni, che a buon diritto ormai è visto dall’estero come
uno dei grandi interpreti teatrali che hanno riportato le parole
della Divina Commedia di nuovo in auge.
Adesso però Benigni sarà finalmente
di nuovo protagonista per il suo cinema, in particolare
protagonista in edicola, dove ci aspetta la Benigni Cult,
una bellissima raccolta di DVD dei suoi film, dai grandi capolavori
che lo hanno consacrato nell’Olimpo del cinema dei grandi
internazionali, ai primi film cult che hanno segnato con grande
freschezza e con una comicità particolarissima i suoi inizi sul
grande schermo. L’iniziativa è cominciata il 21 agosto, con il
primo DVD in edicola: si tratta di Johnny
Stecchino, il bellissimo cult in cui Benigni
interpreta un doppio ruolo con la sua caratteristica comicità e con
al suo fianco la donna della sua vita e la sua musa,
Nicoletta Braschi.
Ma la collana non prevede soltanto i
film in cui Benigni mette a nudo il suo lato più cinico e comico,
ma anche, come detto, i film della maturità, quelli in cui mostra
un aspetto della sua comicità più delicato e malinconico, come
La Vita è Bella, film che gli è valso due
premio Oscar come migliore attore protagonista e per il miglior
film straniero, e La Tigre e La Neve.
Inoltre la raccolta promossa dalla Gazzetta dello Sport presenta
anche titoli in cui il comico fiorentino appare solo in veste
d’attore, come il recente To Rome With
Love, in cui è diretto da Woody
Allen, e il bellissimo Non ci resta che
piangere, accanto ad un iconico Massimo
Troisi. Ma il lavoro di ricerca e riproposizione del
lavoro passato di Benigni ha permesso alla collana di essere
ulteriormente completata dai titoli meno noti che hanno contribuito
a costruire l’immagine di personalità poliedrica del nostro
panorama artistico nazionale. Sono infatti presenti oltre ai più
importanti successi nelle sale cinematografiche, rintracciabili in
qualunque collezione, le pellicole meno conosciute al grande
pubblico con l’attore giovanissimo, (opere come Il
Minestrone, Vita da Cioni e
Pierino e il Lupo),
i suoi esordi teatrali e addirittura la trasmissione
televisiva Onda Libera , storico programma di Raidue, in cui
Roberto era sia protagonista che autore.
Il costo di ogni DVD sarà di 9,99
euro in addizione al prezzo del numero del giornale. La collana
sarà completata in 28 uscite e potete consultare a questo link
( http://bit.ly/BenigniCult ) il sito
dell’iniziativa.
Di seguito la tabella di tutte e 27
le uscite:
1
Johnny Stecchino
mercoledì 21 agosto 2013
2 Il Mostro
mercoledì 28 agosto
2013
3 Non ci resta che Piangere
mercoledì 4 settembre 2013
4 Il Piccolo Diavolo
mercoledì
11 settembre 2013
5 La Vita è Bella
mercoledì 18 settembre 2013
6 Berlinguer ti voglio bene
mercoledì 25 settembre 2013
7 La Voce della Luna
mercoledì 2 ottobre 2013
8 La Tigre e la Neve
mercoledì 9
ottobre 2013
9 Tu mi Turbi
mercoledì 16 ottobre 2013
10 Il Pap’occhio
mercoledì 23 ottobre 2013
11 Il Figlio della Pantera Rosa
mercoledì 30 ottobre 2013
12 Chiedo Asilo
mercoledì 6 novembre 2013
13 Asterix e Obelix contro Cesare mercoledì 13
novembre 2013
14 Il Minestrone
mercoledì 20 novembre 2013
15 Tutto Benigni 95-96
mercoledì 27 novembre
2013
16 Tutto Benigni Dal Vivo (1982-83)
mercoledì 4 dicembre 2013
17 Vita da Cioni
mercoledì 11 dicembre 2013
18 Pinocchio
mercoledì 18 dicembre
2013
19 Onda Libera 1
mercoledì 25 dicembre 2013
20 Onda Libera 2
mercoledì 1 gennaio 2014
21 Onda Libera 3
mercoledì 8 gennaio 2014
22 Onda Libera 4
mercoledì 15 gennaio 2014
23 F.F.S.S., cioè che mi hai portato a fare sopra
Posillipo se non mi vuoi mercoledì 22 gennaio
2014
24 Pierino e il Lupo
mercoledì 29 gennaio 2014
25 To Rome with Love
mercoledì 5 febbraio 2014
26 La Luna
mercoledì 12
febbraio 2014
27 Coffee and Cigarettes
mercoledì 19 febbraio 2014
L’ingresso di Benicio
del Toro all’interno di Star Wars: Gli Ultimi
Jedi ha destato grande curiosità da subito: chi sarà
mai questo DJ? Che importanza potrà avere nell’economia del film?
Sarà un buono o un cattivo?
La risposta ha dovuto attendere
l’uscita del film, naturalmente, e adesso sappiamo che del Toro ha
interpretato un ruolo molto piccolo, e nemmeno troppo decisivo, che
però non manca di fascino. Il personaggio potrebbe essere in parte
accostato a quello di Lando Calrissian ne L’Impero Colpisce Ancora
anche se non ha nessun legame apparente con i nostri eroi, dove
invece Lando era una conoscenza di vecchia data di Han Solo.
Verrebbe da dire che se negli anni
’80 erano gli uomini di colore a essere dei traditori, adesso sono
gli ispanici, ma accantonata questa piccola riflessione che
potrebbe essere anche casualità, possiamo rivelare, grazie a CBM, che il ruolo di
Benicio del Toro era in qualche modo anticipato
dal suo nome.
Il personaggio si chiama
DJ, anche se non viene mai pronunciato nel film.
Sul suo cappello, è riportata la scritta Don’t Join, “Non
aderire”, in una lingua aliena, la stessa cosa che dice
lui stesso a Finn (John Boyega) e la stessa cosa
che, alla fine, farà lui. DJ potrebbe quindi essere un
acronimo per il suo motto. Il suo personaggio “non
aderisce”, non si unisce alla Resistenza, anzi, pensando al suo
tornaconto, non esita a fare i propri interessi.
Ci sarà una possibilità di
redenzione per DJ nell’Episodio IX?
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi del
film
Star Wars: Gli Ultimi Jedi è diretto
da Rian Johnson e arriverà al cinema il
13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente
successive a Il Risveglio della
Forza.
La saga degli Skywalker
prosegue nel filmStar Wars: Gli Ultimi
Jedi(al cinema il 13 dicembre in oltre 850
copie)in cui gli eroi de Il Risveglio
della Forza si uniranno alle leggende della galassia
in un’epica avventura piena di scoperte legate agli antichi misteri
della Forza e scioccanti rivelazioni sul passato.
La squadra creativa include alcuni
dei più grandi talenti dell’industria cinematografica, tra cui
Steve Yedlin (Direttore della fotografia), Bob Ducsay (Montatore),
Rick Heinrichs (Scenografo), Peter Swords King (Hair e Make-Up
Designer) e Mary Vernieu (Direttore del casting negli Stati Uniti).
Inoltre, Pippa Anderson (Co-produttrice, vicepresidentessa della
post-produzione), Neal Scanlan (Supervisore creativo delle creature
e dei droidi), Michael Kaplan (Costume designer), Jamie Wilkinson
(Responsabile degli oggetti di scena), Chris Corbould (Supervisore
degli effetti speciali), Rob Inch (Stunt coordinator), Ben Morris
(Supervisore degli effetti visivi) e Nina Gold (Direttrice del
casting nel Regno Unito) torneranno a far parte del team.
Popolare e versatile attore
hollywoodiano, Benicio del Toro si è negli
anni distinto grazie ad alcuni iconici ruoli, che hanno fatto la
sua fortuna. Con il tempo ha così potuto raggiungere le vette
dell’industria cinematografica, collaborando con alcuni tra i più
importanti attori e registi.
Vincitore di un premio Oscar,
l’attore è celebre anche per aver alternato progetti più mainstream
a lungometraggi indipendenti, in cui ha potuto maggiormente
dimostrare le proprie doti da interprete. Ecco 10 cose che
non sai di Benicio del Toro.
Parte delle cose che non sai di Benicio del Toro
Benicio del Toro: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore debutta al cinema con un piccolo
ruolo nel film 007 – Vendetta privata (1989), per poi
recitare in Lupo solitario (1991), Fearless – Senza
paura (1993) e I soliti sospetti (1995), che ne
decreta una prima popolarità. Partecipa poi a lungometraggi di
rilievo come Basquiat (1996), Paura e delirio a Las
Vegas (1998), Snath – Lo strappo (2000) e
Traffic (2000), con cui si consacra come interprete. Tra
gli altri titoli celebri a cui del Toro ha preso parte si
annoverano 21 grammi (2003), Sin City (2005),
Che – L’argentino (2008), Che – Guerriglia
(2008), Wolfman (2010), Le belve
(2012), Guardiani della
Galassia (2014), Escobar
(2014), Vizio di forma
(2014), Sicario
(2015), Star Wars: Gli ultimi
Jedi (2017), Soldado
(2018) e The French Dispatch (2020).
2. Ha preso parte a prodotti
televisivi. Meno frequenti sono invece le incursioni di
del Toro sul piccolo schermo. Dopo aver recitato in serie come
Miami Vice (1987), Agente speciale Kiki Camarena sfida
ai narcos (1990), Racconti di mezzanotte (1994) e
Fallen Angels (1995), l’attore torna in televisione con la
serie Escape at Dannemora (2018), diretta da Ben
Stiller e di cui è protagonista nei panni di un
detenuto in fuga, a cui le autorità danno la caccia.
3. Ha ricoperto il ruolo di
doppiatore. Nel corso della sua carriera, in due occasioni
del Toro ha prestato la propria voce. La prima avviene nel 2015 per
il film d’animazione Il piccolo principe, dove doppia il
personaggio del serpente. La seconda è invece per Swiper la volpa
del film live action Dora e la città perduta.
Benicio del Toro non ha una
moglie
4. Non è mai stato
sposato. In più occasioni del Toro ha dichiarato la sua
intenzione di non sposarsi né di avere relazioni ufficiali.
L’attore ha infatti messo la sua carriera sempre in cima alle sue
priorità, rilasciando ben poche notizie circa la sua vita
sentimentale. Tra le poche cose note a riguardo, vi è la breve
storia avuta con Kimberly Stewart, figlia del noto Rod Stewart, con
la quale l’attore ha avuto una figlia nel 2011.
Benicio del Toro e Brad Pitt
5. Ha una forte somiglianza
con il noto attore. Negli anni sono in molti ad aver
riconosciuto una certa somiglianza tra del Toro e Brad Pitt. I
due sono infatti stati più volte scambiati l’uno per l’altro, e sul
Web è possibile ritrovare numerosi siti e foto che pongono a
confronto i due, sottolineandone somiglianze e differenze. del Toro
è stato anche definito come la versione sudamericana di Pitt.
Parte delle cose che non sai di Benicio del Toro
Benicio del Toro è Che Guevara
6. Si è preparato per anni
al ruolo. Il progetto su un film dedicato a
Ernesto “Che” Guevara era in cantiere da anni, con
del Toro sempre confermato per il ruolo del celebre rivoluzionario.
Per prepararsi al meglio ad un ruolo che sentiva come uno dei più
importanti per la sua carriera, l’attore ha speso ben sette anni a
fare ricerche su Guevara, tra interviste, documentari e libri a lui
dedicati.
7. Ha girato la seconda
parte per prima. La storia di Guevara viene raccontata in
due parti, Che – L’argentino e Che – Guerriglia.
Pur narrando eventi successivi, quest’ultima venne girata prima per
via di alcune esigenze narrative. Tra queste vi è era la necessità
per del Toro di tagliarsi la barba per poter recitare la versione
giovane del personaggio, che compare in alcuni flashback.
Benicio del Toro in Escobar
8. Ha interpretato il noto
narcotrafficante. Nel 2014 l’attore interpreta il noto
criminale colombiano in un film a lui dedicato. In diverse
interviste del Toro ha affermato che tra tutti i cattivi da lui
interpretato, questo è il più crudele. L’attore ha svelato di aver
anche avuto dei dubbi, inizialmente, riguardo all’accettare il
ruolo, ma fu infine convinto dal regista Andrea Di
Stefano.
Benicio del Toro in Star Wars
9. Ha preso parte alla
celebre saga di fantascienza. Nell’ottavo film della saga,
Gli ultimi Jedi, l’attore dà vita al personaggio di DJ, un
disonesto manipolatore che approfitta delle situazioni per trarne
il massimo vantaggio personale. Il personaggio ha soltanto una
parte relativamente significativa nel film, e in molti si
aspettavano un approfondimento futuro. Tuttavia, nel capitolo
successivo, L’ascesa di Skywalker, questo non è
ricomparso.
Benicio del Toro: età e
altezza
10. Benicio del Toro è nato
a San Germán, Puerto Rico, il 19 febbraio 1967. L’attore è
alto complessivamente 188 centimetri.
Pochi giorni
fa l’attore Benicio Del Toro ha parlato
circa il suo improbabile ritorno nei panni del Collezionista nel
secondo capitolo Guardians of the Galaxy Vol.
2, ma in una recente intervista l’attore è tornato
sull’argomento e ha parlato di come interpretare quel ruolo gli
abbia cambiato la vita, aiutandolo nella sua carriera.
”Sono fortunato ad aver fatto un
film come I Guardiani della Galassia, perché mi
ha permesso di fare film indipendenti come A Perfect Day ma anche
film commerciali. Mi ha dato la libertà, e mi ha permesso di
prendere parte al franchise di Star
Wars. Andrò a girare in Inghilterra per le riprese in
primavera”.
L’attore ha poi continuato parlando
di come i fan gli chiedano spesso proprio del suo personaggio il
Collezionista: ”Ho notato che se vengo avvicinato dagli
appassionati, questi tirano fuori sempre foto del Collezionista per
farmele autografare. Questa è una differenza che ho notato. I fan
del Collezionista alla fine hanno superato i fan degli altri miei
personaggi per i quali mi chiedono di firmare i loro
cimeli”.
Guardians of the Galaxy
Vol. 2 è atteso per il 2017.
Benicio Del Toro
ha presentato oggi al Festival di Roma 2014 Escobar
Lost Paradise, il suo ultimo film in cui
interpreta Pablo Escobar.
L’attore ha anche dichiarato, tra
le altre cose, che non ha altri progetti a breve termine e quindi,
sapendo che l’attore fa parte della grande famiglia della Marvel ed ha interpretato il
Collezionista in una breve scena di Thor The Dark
World e in una parte altrettanto piccola in
Guardiani della
Galassia, gli abbiamo chiesto se avesse in
programma di continuare ad essere il particolare personaggio di cui
ha già vestito i panni.
Ecco cosa ci ha risposto:
“Penso che Guardiani della
Galassia uscirà in Italia in questa settimana. Il contratto è
personale, ma spero che mi chiamino e che mi facciano rifare Il
Collezionista. Quando entri in un personaggio, alla fine del film,
all’ultima giornata, all’ultima ripresa, ti sembra di aver capito
davvero tutto del personaggio. Però a me piacerebbe davvero tornare
nel personaggio.”
Dopo tanti rumors,
Benicio Del Toro ha finalmente
ufficialmente ammesso che prenderà parte alle riprese del prossimo
Star
Wars Episodio VIII nel ruolo di “una specie
di villain”.
Ecco cosa ha dichiarato l’attore
durante la promozione di A Perfect Day in
Spagna:
Girerai qualcosa dopo questo film?
No, solo… il prossimo sarà Star Wars, vedremo come verrà.
Penso che inizieremo le riprese a marzo.
E quale ruolo avrai?
Ehhh… il punto è che non mi lasciano dire molto. È una
specie di villain.
Notoriamente schivo rispetto alla
ribalta di Hollywood, l’attore premio oscar Benicio Del
Toro fa parlare di sé per un intervento in difesa
dell’amico e collega Johnny Depp nella questione
spinosa che lo vede alle prese con il divorzio dalla giovane moglie
Amber Heard.
L’attore si è dichiarato scettico
in merito alle violenze domestiche reclamate dalla Heard: “Per
quello che so, ci sono un sacco di problemi causati da una ragazza
che sembra manipolatrice. C’è qualcosa che sembra parecchio
intricato in questa situazione ma chiaramente non conosco i
dettagli (…) Il fatto che la mamma di Johnny sia
morta e dopo due giorni lei chiede il divorzio e poi chiede dei
soldi dicendo che è stata colpita, sembra strano, li ho visto non
troppo tempo fa, a gennaio credo, a un evento per gli Oscar, e
sembravano stare bene.”
Benicio Del Toro
ha poi chiuso il suo intervento dichiarando che Depp è “un
ragazzo a posto, molto amorevole, molto intelligente”.
Benicio Del Toro
sarà Il Collezionista ? Quando abbiamo annunciato il suo
coinvolgimento ne I Guardiani della
Galassia, abbiamo anche specificato che non
sapevamo ancora chi Benicio Del Toro avrebbe
interpretato. Adesso sembra che il suo ruolo sia probabilmente
quello del villain Il Collezionista/Taneleer Tivan. Tra Rocket
Raccoon e Thanos ha vinto quindi un villain di passaggio che
potrebbe essere quindi presente anche in The Avengers 2 e
preparare la strada al super cattivo Thanos nella terza fase
Marvel.
A sostenere la tesi che Del Toro
possa interpretare Il Collezionista c’è prima di tutto il casting
di Ophelia Lovibond, che interpreterà una sua
aiutante non meglio identificata, e poi c’è la convinzione da parte
di Joss Whedon e Kevin Feige che
Thanos possa essere un ottimo villain super potente per la fase tre
Marvel, quindi un cattivo da
inserire solo nel futuro, mentre Il Collezionista, comparendo per
la prima volta nel numero 28 dei Vendicatori, può essere un buon
cattivo anche per I Guardiani, dal momento che, come vi abbiamo detto, il
contratto di Del Toro comprende più film.
Taneleer Tivan è uno degli
Anziani dell’Universo, per cui le sue origini sono poco chiare. La
sua specie viveva su Cygnus X-1, ed è stata una delle prime ad
evolversi dopo il Big Bang. Come tutti gli ultimi superstiti delle
proprie specie, Taneleer Tivan ha ricevuto dalla Morte il dono
dell’immortalità totale. Questi esseri si sono riuniti ed hanno
creato l’Universo degli Anziani, e visto che sono relativamente
pochi, si chiamano fra di loro con l’appellativo di ‘fratello’. Per
scongiurare la fine della sua voglia di vivere, da cui dipende la
sua immortalità, Taneleer Tivan diventa il Collezionista, ovvero
decide di collezionare mondi e specie rare sulla sua enorme nave
spaziale. Il suo nobile scopo di preservare la vita nell’Universo
però cozza con i suoi metodi, facilmente fraintendibili.
I Guardiani della
Galassia sarà diretto da James
Gunn e fa parte della Fase Due dei Marvel Studios.
La pellicola è attesa negli USA il
1 Agosto del 2014 in 3D. Tutte le news sul film nella nostra
scheda: Guardians of the Galaxy. Nel
cast del film ci sono Chris Pratt, Dave Bautista,
Glenn Close, Lee Pace, Michael Rooker, Ophelia
Lovibond,Zoe Saldana e
Benicio Del Toro.
Il film è attualmente in pre
produzione nel Regno Unito e dovrebbe arrivare al cinema il primo
agosto 2014. I Guardiani della Galassia (Guardians of
the Galaxy) sono un gruppo di personaggi dei fumetti Marvel Comics, creato da Arnold Drake (testi) e
Gene Colan (disegni). La prima apparizione avviene in Marvel Super-Heroes (seconda serie)
n. 18 (gennaio 1969).
Vi Ricordiamo che tutte le info
utili su The Avengers
2 le trovate nella nostra
Scheda: The Avengers 2. Mentre per tutte le
notizie e news invece potete consultare il nostro
speciale The Avengers. Ritorneranno nel film
gli attori già confermati Anthony Mackie, Chris
Evans, Chris Hemsworth, Cobie Smulders, Jeremy
Renner, Mark Ruffalo, Robert Downey Jr., Samuel L.
Jackson, Scarlett Johansson.
Arriva la conferma che Benicio
Del Toro sarà il protagonista di Jimmy Picard, nuovo film diretto
da Arnaud Desplechin. La pellicola è tratta dal libro
dell’etnologo e psicologo Georges Devereux
Dopo l’attrici Emily
Blunts, un altro nome si aggiunge alla lista del cast del
nuovo film Sicario,
del regista franco-canadese Denis Villeneuve,
si tratta di Benicio Del Toro. A confermare la
notizia è stato Variety,
rivelando che l’attore è in trattative per diventare il
co-protagonista del film thriller di prossima uscita.
Sicario scritto
da Taylor Sheridan (Sons of Anarchy) che
segue le vicende di un ufficiale di polizia dell’Arizona che si
dirige verso il confine messicano per cercare e arrestare un
signore della droga. Villeneuve, che in questo periodo è stato
molto impegnato con la promozione di Prisoners ed Enemy, inizierà
tra poco le riprese del film dopodiché si dedicherà all’altro
progetto (già confermato) intitolato Story of Your
Life, con protagonista Amy
Adams.
Sicario
sarà prodotto da Basil Iwanyk ,
Thad e Trent Luckinbill e
Molly Smith attraverso la loro Black
Label, insieme a Edward
McDonnell.
In un recente episodio
di The Hot Mic Podcast, lo
scooper del settore Jeff Sneider ha rivelato che si dice che il
premio Oscar Benicio
del Toro sia l’ultimo attore a unirsi
al cast del prossimo film di Wes Anderson
. “Nella puntata della scorsa settimana, ti ho
detto che West Anderson stava lanciando un nuovo film“, ha
detto Sneider. “Sai che [a Wes Anderson] piace lavorare con
molti volti familiari. Mi è stato detto che uno di questi
attori di The French Dispatch si unirà al prossimo film di Wes
Anderson è il signor Benicio del Toro.
Se il suo casting fosse dimostrato,
vorrà dire che l’attore reciterà accanto all’altro
attore precedentemente annunciato Michael
Cera, che attualmente dovrebbe apparire in un altro film
di alto profilo, il live-action Barbie
di Greta
Gerwig. Il progetto senza titolo di
Anderson riunirà del Toro con l’acclamato regista
dopo aver lavorato insieme in The French Dispatch del 2021 .
I prossimi film di Wes Anderson nel
2023
Prima di dirigere il progetto senza
titolo, Anderson è attualmente impegnato a prepararsi per
l’imminente debutto dei suoi due nuovi film: Asteroid
Cityper Focus Features
e The
Wonderful Story of Henry
Sugarper Netflix, entrambi previsti per il 2023.
E’ Benicio Del Toro la new entry nel
cast de I Guardiani della
Galassia, prossimo franchise Marvel in pre produzione. Deadline
informa che l’attore avrà un ruolo molto importante del film,
andando a coprire probabilmente uno dei personaggi principali
ancora rimasti scoperti. A quanto pare l’attore ha firmato un
accordo per più film con i Marvel Studios, e questo vuol dire che la
lungimiranza della casa di produzione prevede più film con lo
stesso personaggio anche se non per forza dello stesso franchise.
Del Toro potrebbe interpretare Rocket Raccoon o addirittura Thanos.
Restiamo in attesa di conferme.
Il film è attualmente in pre
produzione nel Regno Unito e dovrebbe arrivare al cinema il primo
agosto 2014. I Guardiani della
Galassia (Guardians of the Galaxy) sono un gruppo di
personaggi dei fumetti Marvel Comics, creato da Arnold Drake (testi) e
Gene Colan (disegni). La prima apparizione avviene in Marvel Super-Heroes (seconda serie)
n. 18 (gennaio 1969).
Benicio
Del Toro e Il Collezionista a
lavoro, ma per quale film?
The
Predator, scritto da Frank
Dekker e ShaneBlack e
da quest’ultimo diretto, uscirà al cinema il 2 marzo 2018. A
produrre la pellicola Matt Reilly, che
supervisionerà per la Fox. Inoltre il film sarà collegato ai primi
tre capitoli ma non avrà alcun legame ad Alien vs
Predator. Il primo film della saga uscito nel 1987,
raccontava le vicende di un alieno (appartenente alla razza
yautja) giunto sulla Terra per andare a caccia di esseri
umani. Il primo sequel uscì nel 1990, mentre il secondo nel
2010.
L’inserimento di un teschio di
Xenomorfo nel finale di Predator 2 creò le premesse per la
produzione di uno crossover con la serie Alien.
Alien vs Predator è stato realizzato nel
2004 ad opera di Paul W.S. Anderson, seguito da un altro film nel
2007 su regia dei fratelli Strause.
Benicio Del Toro
non è sicuro di tornare nei panni del Collezionista in Guardiani della Galassia Vol.
2. Almeno è quello che ha dichiarato durante il
tour promozionale di A Perfect Day.
L’attore ha infatti detto: “Non credo… Me l’avrebbero detto
altrimenti, spero. Spero davvero di interpretare il personaggio di
nuovo ad un certo punto”.
La risposta ci fa immaginare quindi
che Del Toro non è ancora stato richiamato sul set di
James
Gunn. Tuttavia il fatto che, alla fine di
Guardiani della
Galassia, il Collezionista possegga ancora una
gemma dell’Infinito, potrebbe essere un importante dettaglio per
farlo tornare in gioco in uno dei prossimi film della Fase 3
Marvel. Che ve ne pare?
Benicio Del Toro è
stato fotografato la scorsa settimana a Los Angeles con la
capigliatura che fa pensare alla candida testa del Collezionista, il personaggio Marvel che l’attore premio Oscar ha
portato sul grande schermo in Guardiani della
Galassia.
Dal momento che James Gunn ha confermato più volte
che il personaggio non tornerà in Guardians of the
Galaxy Vol. 2, c’è da chiedersi, ammesso che il look
sia effettivamente quello dell’Anziano dell’Universo, per quale
occasione Del Toro sia preparato.
In una rapida scorsa ai film
Marvel in produzione, possiamo
ipotizzare che il Collezionista possa comparire nella scena
post-credits di Guardians 2, in Thor Ragnarok, in cui però
avremo già un altro Anziano (Jeff
Goldblum), oppure in Doctor Strange.
Un’altra ipotesi molto probabile è
quella del parco a tema: al Comic Con infatti è stato confermato
che il Collezionista avrà il suo spazio nell’ambito dell’attrazione
a tema Guardiani della
Galassia che verrà inaugurata a Disneyland
California la prossima estate.
Ecco la foto di Benicio Del
Toro:
Potete vedere le foto dal set di
Guardians of the Galaxy Vol. 2 di
seguito:
In Guardians of the
Galaxy Vol. 2, che arriverà al cinema nel 2017,
torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista e in veste di doppiatori Vin
Diesel e Bradley Cooper.
Confermati anche il Collezionista
(Benicio Del Toro), Yondu (Michael
Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le
new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth
Debicki, Tommy Flanagan e Chris
Sullivan.
Al ritmo di una nuova,
fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2),
Guardiani della Galassia Vol.
2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle
prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill.
Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan
verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico
Marvel continua ad
espandersi.
L’attore Benicio del
Toro starebbe adocchiando una parte nel prossimo film di
Paul Thomas Anderson, che vede già coinvolto nei
panni del protagonista Joaquin Phoenix. Il film
sarà un adattamento cinematografico del romanzo di Thomas
Pynchon, Vizio di forma, pubblicato nel 2009.
Qui la trama del
romanzo: California, inizio anni Settanta. Doc Sportello,
investigatore privato con una passione smodata per le droghe e il
surf, viene contattato da una vecchia fiamma, Shasta, che gli
rivela l’esistenza di un complotto per rapire il suo nuovo amante,
un costruttore miliardario. L’investigatore non fa neanche in tempo
ad avviare le sue indagini che si ritrova arrestato per l’omicidio
di una delle guardie del corpo del costruttore, il quale è intanto
sparito, come pure Shasta. Sembrano le premesse del più classico
dei noir, ma ben presto le coincidenze piú strane si accumulano e
il mistero si allarga a macchia di leopardo. Doc inciampa così in
collezioni di cravatte con donnine discinte, in falsi biglietti da
venti dollari con il ritratto di Richard Nixon, in un’associazione
di dentisti assassini nota come Zanna d’Oro, che è però anche il
nome di un sedicente cartello indocinese dedito al traffico di
eroina.
Benicio del Toro ,
visto da poco in Le Belve di
Oliver Stone, dovrebbe interpretare un avvocato
che ha dei rapporti con il personaggio di Doc Sportello
(Phoenix).
Dopo essere stato presentato lo
scorso settembre come evento speciale di chiusura della
programmazione della nuova Sala Laguna, organizzata dalle Giornate
degli Autori e Isola Edipo, nell’ambito della 78a Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (1 – 11 Settembre
2021), la casa di produzione Genoma Films di Paolo
Rossi Pisu è lieta di annunciare che il documentario che unisce
cinema e sport Benelli su Benelli diretto
da Marta Miniucchi sarà trasmesso in prima
visione tv oggi lunedì 2 maggio alle ore 21.15 su Sky Documentaries
(Canali 122 e 402 di Sky) e disponibile anche On Demand e in
streaming su NOW.
Benelli su
Benelli è un originale docufilm ispirato alla vita
del leggendario pilota Tonino Benelli in cui,
grazie al lavoro di un team al femminile della regista
Marta Miniucchi e della sceneggiatrice
Annapaola Fabbri, è ricostruita, sullo sfondo
dell’Italia tra le due guerre, la breve vita umana e sportiva del
più piccolo dei sei fratelli Benelli, fondatori ai primi del
Novecento della famosa casa motociclistica di Pesaro, un marchio
divenuto leggendario.
Le gesta di Tonino Benelli,
simpatico burlone e spericolato pilota, la sua vita privata, i suoi
esordi agonistici, le gare con le numerose vittorie e anche le
amare delusioni, sono ricordate nel documentario attraverso
immagini fotografiche, filmati di repertorio, interviste (tra le
quali al pluricampione del mondo Giacomo Agostini), e ricostruzioni
fiction opportunamente mixate. L’attore marchigiano Neri
Marcorè è la voce fuori campo di Tonino, il quale è
interpretato sullo schermo da Alessandro Gimelli.
Nel cast anche Matteo Gatta, Gaia
Bottazzi, Giovanni Maria Briganti e
Fabrizio Romagnoli.
Benelli su Benelli
è stato realizzato con il contributo di Regione Marche – Fondi
POR-FESR 2014-2020, Marche Film Commission – Fondazione Marche
Cultura, Comune di Pesaro, Riviera Banca; in collaborazione con
Moto Club T. Benelli, Registro Storico Benelli, Terra di Piloti e
Motori, CNA cinema e audiovisivi Marche. Il film è stato inoltre
realizzato con il sostegno di CMT Orange Tools di Marcello
Tommassini, Deisa Ebano, Filicori Zecchini e Boutique Ratti di
Pesaro. Benelli su Benelli è una co-produzione
Genoma Films di Paolo Rossi Pisu con Albedo Productions di Cinzia
Salvioli.
Giacomo Agostini,
il leggendario pilota campione del mondo, ha partecipato alla
presentazione di Benelli su Benelli, un
originale docufilm ispirato alla vita del pilota Tonino
Benelli in cui, grazie al lavoro di un team al femminile
della regista Marta Miniucchi e della sceneggiatrice
Annapaola Fabbri, si ricostruisce la breve vita umana e
sportiva del più piccolo dei sei fratelli Benelli, fondatori ai
primi del Novecento della famosa casa motociclistica di Pesaro, un
marchio divenuto leggendario.
Abbiamo raggiunto Agostini per una
breve intervista in cui ha raccontato come è stato coinvolto nel
progetto, ha parlato dello sport ad alta velocità ieri e oggi e ha
condiviso dei progetti cinematografici per il futuro.
“Sono stato
contattato dalla regista che mi ha detto che stava facendo questo
documentario e avrebbe voluto che dicessi qualcosa in merito.
Naturalmente io non ho mai conosciuto Tonino Benelli, non l’ho
visto correre né ho corso con lui, ero troppo piccolo. Però Benelli
è un grande marchio che ha fatto la storia della velocità. Il mio
intervento è stato più un’intervista.” Esordisce
Giacomo Agostini, per poi continuare: “È
giusto che la storia venga ricordata, questa in particolare di una
famiglia che ha trasformato una grande passione in un vero e
proprio lavoro e in un marchio famoso in tutto il mondo, Dobbiamo
essere grati a questa realtà.”
Il film parte con
un elogio alla madre dei Benelli, Teresa Boni. Quanto è importante
per un sognatore, che sia inventore, sportivo, una persona con un
sogno, avere genitori o figure di riferimento che lo
aiutino?
“È senz’altro un
grande aiuto. Hanno creduto a questa grande passione e ai loro
figli, che sono riusciti a fondare una grande azienda. Il mio caso
è stato contrario perché mio padre non voleva assolutamente che
corressi, aveva paura, e io non sono stato sostenuto, ma alla fine
ce l’ho fatta lo stesso, anche da solo. Ma effettivamente ai miei
tempi, e prima ancora peggio, era pericolosissimo. Mentre la mamma
dei Benelli è stata brava, ha avuto fiducia e i ragazzi hanno fatto
quello che hanno fatto.”
Lei parla proprio
di passione e coraggio di fronte ad uno stadio di evoluzione
tecnica di uno sport che era solo per pazzi, date le condizioni di
non sicurezza in cui si gareggiava all’epoca.
“Sì, le piste non
erano quelle di oggi, i caschi non erano quelli di oggi, le tute
proprio non erano quelle di oggi. Era uno sport pericolosissimo,
oggi invece con la tecnologia e i sistemi di sicurezza correre è
diventato molto più sicuro.“
Però i campioni
si sono distinti anche in situazioni meno sicure.
“Certo, io
personalmente ci ho messo tanto del mio, sono stato sempre
scrupoloso e preparato e avevo il pensiero costante che non potevo
cadere, perché altrimenti sarei morto. Oggi possono anche cadere,
fortunatamente si alzano, c’è tanta protezione.”
Quindi forse voi
eravate più bravi?
“Più bravi, non so.
Il pilota era più impegnato, oggi c’è tanto aiuto ed elettronica.
Il lavoro nostro era più artigianale e più fisico. Ma per andar
forte bisogna essere sempre al 100%, per cui era difficile ai miei
tempi, ma è difficile anche oggi.”
Non è nuovo al
mondo del cinema. Negli anni ’70 ha ricevuto una proposta da Pietro
Germi, che ha rifiutato perché interferiva con le
corse.
“Ho rifiutato perché
il mio grande amore era correre in moto. Sono nato pensando di
correre in moto non di fare l’attore, per cui quando mi hanno detto
che le riprese del film cominciavano quando cominciavano le gare,
ho rifiutato. Pietro Germi è anche rimasto male, ma ha capito qual
era la mia passione.”
E ora che il
mondo del cinema si è riaffacciato nella sua vita, le piacerebbe
partecipare a qualche produzione?
“Io avevo già fatto
tre piccoli film, e ora sto considerando l’ipotesi di fare un film
sulla mia vita. Sarebbe bello raccontare la mia vita, ne sto
parlando con diverse persone e se si riesce a mettere insieme un
bel progetto, lo faccio, altrimenti no.”
Dopo
la premiere a Venezia, Benelli su Benelli verrà mostrato
in anteprimaregionale a Pesaro e arriverà
prossimamente al cinema distribuito da Genoma Films. Approderà
quindi sia sui canali Sky che successivamente sui
Rai, raggiungendo in questo modo anche tutto il pubblico
televisivo.
La casa di produzione
Genoma Films di Paolo Rossi Pisu è lieta di essere
nuovamente presente a Venezia e di annunciare un nuovo progetto
cinematografico che fa seguito al successo produttivo, di critica e
di pubblico ottenuto l’anno scorso con il road-movie EST
– Dittatura Last Minute. Benelli su
Benelli di Marta Miniucchi sarà
presentato come evento speciale di chiusura della
programmazione della nuova Sala Laguna, organizzata dalle Giornate
degli Autori e Isola Edipo, nell’ambito della 78a Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (1 – 11 Settembre
2021).
Benelli su
Benelli è un originale docufilm ispirato alla vita
del leggendario pilota Tonino Benelli in cui, grazie al lavoro di
un team al femminile della regista Marta Miniucchi
e della sceneggiatrice Annapaola Fabbri, sarà
ricostruita, sullo sfondo dell’Italia tra le due guerre, la breve
vita umana e sportiva del più piccolo dei sei fratelli Benelli,
fondatori ai primi del Novecento della famosa casa motociclistica
di Pesaro, un marchio divenuto leggendario.
Le gesta di Tonino Benelli,
simpatico burlone e spericolato pilota, la sua vita privata, i suoi
esordi agonistici, le gare con le numerose vittorie e anche amare
delusioni, verranno ricordate attraverso immagini fotografiche,
filmati di repertorio, interviste (una sarà al pluricampione del
mondo Giacomo Agostini), e ricostruzioni fiction opportunamente
mixate. L’attore marchigiano Neri Marcorè sarà la voce fuori campo di
Tonino interpretato invece sullo schermo da Alessandro
Gimelli.
Benelli su Benelli
è stato realizzato con il contributo di Regione Marche – Fondi
POR-FESR 2014-2020, Marche Film Commission – Fondazione Marche
Cultura, Comune di Pesaro, Riviera Banca; in collaborazione con
Moto Club T. Benelli, Registro Storico Benelli, Terra di Piloti e
Motori, CNA cinema e audiovisivi Marche. Il film è stato inoltre
realizzato con il sostegno di CMT Orange Tools di Marcello
Tommassini.
Benelli su Benelli
è una co-produzione Genoma Films di Paolo Rossi Pisu con Albedo
Productions di Cinzia Savioli.
Il Marvel Cinematic Universe
potrebbe presto vedere il ritorno di Wong, nonostante non si sappia
ancora su un possibile Doctor Strange 3. Wong è il
nuovo Stregone Supremo del MCU, interpretato da
Benedict Wong, che abbiamo visto l’ultima volta in
She Hulk, ma anche in verisone animata negli
universi alternativi di What If… ?
Parlando con ComicBook.com, Benedict
Wong ha anticipato che il ritorno di Wong nel MCU avverrà nel prossimo futuro.
Controlla la citazione completa qui sotto: “Non posso davvero
dirlo. È passato un po’ di tempo dall’ultima volta. Qualcosa si
profila. Qualcosa si profila.”
Potrebbe essere interessante cercare
di capire dove si andrà a finire con questo personaggio che, fino a
questo momento, è stato trai minori del MCU ma che potrebbe avere
potenzialità importanti, dato il rapporto di subordinazione che lo
lega a Doctor Strange e che, in teoria, dovrebbe ancora avere il
suo terzo film per chiudere la sua prima trilogia.
Negli ultimi mesi lo abbiamo
conosciuto come moderno Khan, come Julian Assange e da qualche
giorno come il Drago Smaug, ma a quanto pare il caro
Benedict Cumberbatch non ha alcuna intenzione di
riposarsi.
L’attore britannico balzato agli
onori della cronaca per il suo Sherlock della BBC (l’1
gennaio andrà in onda l’episodio 1 della stagione 3) ha infatti
raccontato del suoi desideri a RadioTimes.com, dicendo che nel
suo futuro vorrebbe “una commedia romantica, qualche ruolo
action in più sarebbe divertente..e, forse anche un musical,
vedremo”.
Non sappiamo se la dichiarazione di
Cumberbatch sia riferita a qualche progetto top
secret al quale l’attore sta già lavorando oppure esprima solo
un’aspettativa per il futuro. Quello che sappiamo con certezza è
che il 37enne ha appena cominciato una lunga e scintillante scalata
verso la notorietà, e che ci regalerà ancora tantissimi ruoli
emozionanti e interpretazioni magistrali.
La fama è una fiamma capricciosa e
mutevole: alcuni la vedono accendersi in fretta in gioventù e
consumarsi troppo presto, altri riescono a proteggerla dalle
intemperie e a coltivarla negli anni fino a trasformandola in una
stella preziosa e duratura; altri ancora, la scorgono in lontananza
ma continuano a camminare con calma sul percorso, certi che prima o
poi il treno delle opportunità li porterà più vicini alla meta.
Benedict Cumberbatch,
trentaseienne attore britannico con occhi chiari dal colore
indefinibile e un volto scolpito, rientra senza dubbio in
quest’ultima categoria: abbiamo imparato a riconoscere la sua
profonda voce baritonale grazie a Sherlock, la serie della
BBC che ha portato lo Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle nella
Londra del 21° secolo divenendo un vero e proprio cult, ma se sono
state le vertiginose deduzioni del detective ad attirare
l’attenzione di pubblico e critica sulle sue grandi capacità( di
certo non una novità nella rosa della splendida classe attoriale
inglese), Benedict si era già costruito una carriera di tutto
rispetto nell’arco di quasi dieci anni, riuscendo a collezionare
non poche interessanti collaborazioni e attendendo con pazienza
l’occasione della vita.
Londinese doc, Benedict Timothy
Carlton Cumberbatch nasce nella Capitale britannica il 19 luglio
1976 dagli attori Wanda Wertham e Timothy Carlton(originariamente
Cumberbatch), entrambi attivi in teatro e in televisione( la madre
è stata anche in alcuni episodi di Doctor Who, l’immortale serie di fantascienza
della BBC): conoscendo la difficoltà e l’incertezza del mestiere, i
genitori tentano di assicurare al figlio un futuro solido
iscrivendolo presso la prestigiosa Harrow School di Londra, nella
speranza che scelga successivamente di intraprendere la professione
legale.
Iniziando a frequentare i
palcoscenici scolastici Benedict scopre però la passione per la
recitazione e capisce di aver trovato la sua strada, riuscendo in
fine a persuadere anche la famiglia della bontà del suo proposito:
terminati gli studi superiori, dopo un anno di pausa impegnato a
insegnare inglese in un monastero buddhista, si iscrive
all’Università di Manchester laureandosi in drammaturgia, prima di
approdare infine alla London Academy of Music and Dramatic
Arts(LAMDA).
Inizia presto una lunga gavetta che
lo vede spaziare fra ruoli più o meno rilevanti alla radio, in
teatro e in televisione, ma è con il film per la tv Hawking
(2004) che Benedict riesce a farsi notare e a ottenere la prima
nomination ai BAFTA Television Award, prestigiosi premi per la
televisione assegnati nel Regno Unito: nella produzione BBC,
l’attore interpreta con passione il giovane cosmologo Stephen
Hawking, esplorando il costante contrasto fra il rapido progredire
della sua malattia invalidante e i primi grandi traguardi
accademici a Cambridge.
Il 2006 gli regala invece il cinema
grazie a un piccolo ruolo nella commedia Il Quiz
dell’Amore( Starter For Ten) dove recita per la prima
volta a fianco di un giovane James McAvoy, e
adAmazing Grace, film in costume diretto
da Michael Apted con Ioan Gruffudd e Michael
Gambon dove interpreta il Primo Ministro inglese William
Pitt il Giovane, personaggio chiave nella battaglia combattuta da
William Wilberforce alla fine del 18° secolo per l’abolizione della
tratta degli schiavi in Inghilterra.
Nel 2007 veste i panni di Paul
Marshall, impunito stupratore dagli occhi di ghiaccio nato dalla
penna di Ian McEwan in Espiazione(Atonement)
diJoe Wright dove ritrova James McAvoy: alle
prese con un personaggio elegante e pur estremamente viscido,
Benedict regala un’ottima prova che si rivelerà un tassello
essenziale per la sua carriera.
L’anno seguente è sul set con
Scarlett Johansson, Natalie
Portman ed Eric Bana ne L’Altra Donna del Re( The
Other Boleyn Girl), diretto da Justin Chatwick e tratto dal
romanzo best seller di Philippa Gregory: il suo ruolo è quello di
William Carey, impacciato marito della bella Maria
Bolena(Johansson) spinto dalla famiglia a lasciare che la moglie
diventi l’amante del Re D’Inghilterra Enrico VIII(Bana).
Dopo ulteriori apparizioni
televisive( delle quali la più degna di nota è senza dubbio il
documentarioVan Gogh: Painted With
Words dove interpreta il tormentato ruolo di Vincent Van
Gogh) e alcune produzioni indipendenti, l’anno della svolta per
Cumberbatch è certamente il 2009, quando dopo aver visto la
sua performance in EspiazioneSteven Moffat e Mark
Gatiss(rispettivamente già showrunner e sceneggiatore di
Doctor Who) si convincono che Ben sia l’unico Sherlock
Holmes possibile per la loro reinvenzione contemporanea del
personaggio: grazie all’incredibile fedeltà all’essenza dell’opera
di Doyle e alla grande chimica con Martin Freeman, scelto
per interpretare Watson dopo una lunga ed estenuante ricerca, la
serie funziona a meraviglia e con soli tre episodi a stagione( le
riprese della terza sono attualmente in corso) ottiene un successo
ben oltre qualsiasi aspettativa. Il ritratto del detective, passato
nell’arco di 2 stagioni dall’imperturbabile razionalità di un
sociopatico al desiderio di sacrificare la propria gloria
intellettuale per difendere le persone amate, ha macinato ascolti
in patria e continua a raccogliere sempre nuovi fan e spettatori in
tutto il mondo: Sherlock Holmes regala al suo interprete anche
2 nomination ai BAFTA e soprattutto agli Emmy e
ai Golden Globe.
Dopo Sherlock, le chiamate illustri
non tardano ad arrivare: nel 2011 viene presentata al Festival di VeneziaLa
Talpa(Tinker, Tailor, Soldier,
Spy),raffinata spy story ambientata in piena
Guerra Fredda tratta dall’omonimo romanzo di John Le Carrè e
diretta dal regista di Lasciami EntrareTomas
Alfredson: nella cupa Londra del 1963 Benedict
interpreta Peter Guillam, agente dell’MI6 e braccio destro dell’ex
capo del dipartimento George Smiley(Gary Oldman), impegnandosi
nella ricerca dell’infame spia sovietica infiltratasi nei servizi;
con lui, un cast di eccellenze britanniche come Gary Oldman,
Colin Firth, John Hurt,Tom Hardy e Mark
Strong.
Poco tempo dopo, Cumberbatch carica
la cavalleria all’assalto del fronte tedesco all’inizio della Prima
Guerra Mondiale recitando in War
Horse di Steven Spielberg, dove interpreta
l’orgoglioso Maggiore Jamie Stewart a fianco del collega TomHiddleston(Thor, The Avengers, Only Lovers left
alive).
Nemmeno Peter Jackson rimane
indifferente al fascino dell’attore: mentre al fido Watson Martin
Freeman viene affidato il ruolo di Bilbo Baggins nella nuova
trilogia tratta da Lo Hobbit di J.R.R Tolkien il
nostro Sherlock Holmes mette la sua voce da brivido, già
costantemente sfruttata in patria a colpi di radio drammi e spot
pubblicitari, a servizio di ben due ruoli: il Drago Smaug,
responsabile della cacciata dei Nani dal Reame di Erebor per
appropriarsi del loro tesoro e persino il Negromante, precedente
incarnazione di Sauron, di cui abbiamo avuto un brevissimo assaggio
ne Lo Hobbit: un viaggio inaspettato; realizzato in
motion capture preservando movimenti ed espressioni dell’attore, il
Drago farà il suo debutto ufficiale nel secondo film della
trilogia La Desolazione di Smaug, così come il
Negromante. E’ però ancora una volta il personaggio di Sherlock a
garantire a Benedict quello che potrebbe essere forse il passaporto
definitivo verso la notorietà: Damon Lindelof, già
coproduttore e membro del team di Star
Trek di J.J. Abrams consiglia infatti al
regista, in cerca di un villain per il secondo capitolo del
Franchise dopo l’abbandono di Benicio Del Toro, di recuperare la
serie, considerando Cumberbatch un ottimo candidato.
Grazie a una rocambolesca audizione
filmata su iphone Benedict ottiene la parte e si trasferisce
temporaneamente negli States, per onorare la storica tradizione che
vede spesso i Brits nei panni di acerrimi e spietati antagonisti:
diretto da J.J. Abrams con Chris Pine e Zachary
Quinto nei rispettivi panni di Kirk e Spock, Star Trek
Into Darkness vede l’attore britannico nel ruolo di John
Harrison, misterioso terrorista pronto a seminare morte e
distruzione e a minacciare con eleganza il Capitano
dell’Enterprise; il mistero sull’identità e le motivazioni della
nuova nemesi della Star Fleet verrà definitivamente svelato per
l’Italia il 12 giugno, ma a quasi un mese dall’uscita americana la
prova dell’attore è già stata definita dalla critica come superba e
una spanna sopra gli altri interpreti storici del cast.
Nell’estate 2012 sulla BBC va in
onda Parade’s End, miniserie scritta da Tom Stoppard
che lo manda di nuovo in trincea per interpretare Christopher
Tjetjens, malinconico aristocratico incapace di lasciare la
fedifraga moglie Sylvia( Rebecca Hall)per onorare i rigidi
valori dell’aristocrazia dell’Epoca, che trova la forza di cambiare
vita grazie all’amore per Valentine Wannop(Adelaide
Clemens), giovane suffragetta; nel frattempo, Ben arriva a New
Orleans sul set del nuovo film di Steve
McQueen(Hunger, Shame) Twelve Years A
Slave basato sull’autobiografia dello schiavo di colore Solomon
Northup, costretto a passare da un padrone all’altro nell’America
della prima metà del XIX secolo.
Nel film, in uscita negli USA il 27
dicembre 2013, Ben è sul set con l’attore feticcio di McQueen
Michael Fassbender, Brad Pitt e Paul Giamatti
per interpretare William Ford, proprietario di una piantagione che
a differenza di precedenti padroni del protagonista si dimostra
molto più umano nei suoi confronti.
Dopo le Olimpiadi di Londra 2012,
in occasione delle quali la BBC gli aveva dato l’opportunità di
aprire la diretta sui Giochi con un emozionante intro dedicato alla
sua città natale, Benedict torna negli States per girare un’altra
pellicola e stavolta la posta in gioco sembra più alta che mai:
tratto dall’opera teatrale di Tracy Letts e diretto da John
Wells, August Osage County è la storia dei Weston,
grande famiglia dell’Oklahoma riunita dalla scomparsa del patriarca
Beverly e costretta a fare i conti con segreti e bugie tenuti
nascosti troppo a lungo.
Per il ruolo di “Little” Charles
Aiken, 37enne nipote dei Weston disoccupato e infelice, Ben
maschera il suo accento britannico e recita a fianco di un cast
d’eccezione in cui troviamo Julia Roberts, Ewan
McGregor, Sam Shepard, Chris Cooper,
Juliette Lewis e soprattutto Meryl Streep nel ruolo
della matriarca Violet Weston: il film uscirà il prossimo novembre
e potrebbe diventare un titolo di punta per la prossima stagione
dei premi, tenendo anche presente la sempre fortunata distribuzione
della Weinstein Company.
Difficili da calendarizzare a causa
dei sempre più pressanti impegni di Holmes e Watson, le riprese
della terza stagione di Sherlock sono iniziate nel marzo 2013 dando
modo a Cumberbatch di terminare il lavoro sul set di The Fifth
Estate diretto da Bill Condon: la pellicola, girata fra
Islanda, Belgio e Germania, vede Benedict negli scomodi panni di
Julian Assange per raccontare la nascita di Wikileaks e il rapporto
di Assange col socio e amico Daniel Domscheit-Berg,
interpretato da Daniel Bruhl; The Fifth Estate promette di
sollevare non poche polemiche data la delicatezza dell’argomento
trattato e sembra che lo stesso Assange si sia dissociato
fermamente dal progetto, rifiutandosi anche di incontrare l’attore
prima dell’inizio delle riprese.
Le riprese di Sherlock termineranno
a settembre 2013, ma Benedict è già sotto contratto per The
Imitation Game, biopic sulla vita del matematico e crittografo
Alan Turing diretto da Morten Tyldum(all’inizio
assegnato a Leonardo Di Caprio), e Crimson Peak,
nuovo progetto gothic Horror di Guillermo Del Toro che si
girerà all’inizio del 2014 e che vedrà nel cast anche la candidata
all’Oscar Jessica Chastain ed Emma Stone; qualche
mese fa è stato anche confermato il suo nome per il ruolo del
manager dei Beatles Brian Epstein per un biopic diretto dal regista
storico di Sherlock Paul McGuigan, che però sarebbe al
momento in stand by per eccessivi impegni di entrambe le parti.
Nonostante i numerosissimi
appuntamenti sul grande schermo, Benedict non sembra comunque
intenzionato a mettere da parte la sua passione per il
palcoscenico: basato su un copione di Nick Dear, la versione
di Danny Boyle del Frankenstein di Mary Shelley va in
scena nel 2011, ma grazie al grandissimo successo ottenuto l’anno
successivo lo spettacolo preregistrato ottiene il lascia passare
per le sale cinematografiche arrivando in fine anche in Italia.
Chiamato a interpretare sia il
ruolo del Dottore che quello la sua Creatura scambiandoli ogni sera
col collega Johnny Lee Miller come due volti della stessa
anima solitaria, Benedict riesce a rendere palpabile il delirio
d’onnipotenza di Frankenstein come la disperazione dell’essere da
lui creato, al principio innocente e curioso come un bambino e in
fine reso vendicativo e brutale dall’odio e dalla crudeltà del
mondo: per il suo impegno nello spettacolo di Boyle, Ben ha
condiviso con Miller(curiosamente suo Doppelgänger anche per
Elementary, show americano che fra mille polemiche ha voluto
portare Holmes nella New York odierna)l’Olivier Award 2012
per il miglior attore protagonista e oggi accarezza l’opportunità
di tornare nuovamente sulla scena, probabilmente nel complesso e
ambitissimo ruolo di Amleto.
Qual è il segreto di
quest’instancabile gentleman inglese di cui il cinema sembra non
voler più fare a meno? Forse, sono il fascino quasi aristocratico
delle linee del suo volto e il peculiare e magnetico timbro della
sua voce a fare gran parte del lavoro, o piuttosto la sua
straordinaria capacità di abbracciare con mimesi impeccabile
personaggi eccezionali sempre pronti a spingersi allo stremo nel
bene e nel male, antieroi che navigano solitari contro il mondo
usando come scudo ambiguità e intelletto: quel che sappiamo è che
Benedict Cumberbatch ha stregato il suo pubblico con un incantesimo
potente, di quelli che difficilmente si cancellano. Eppure,
decisamente out of character, questo Sherlock Holmes
continua a sorridere con fare genuino alla sua improvvisa notorietà
guardandosi intorno con stupore e meraviglia: quel vivace ragazzino
che scalpitava per salire sul palco è ancora lì, quasi incredulo
che tutto questo stia davvero accadendo.
Prima che diventasse per tutto il
mondo il Doctor Strange del MCU, Benedict Cumberbatch era il volto di
Sherlock Holmes per gli amati dell’alta serialità
inglese. In una recente intervista con The Talks, all’attore è stato chiesto
cosa pensasse di esplorare una realtà più ampia con il MCU durante il suo periodo come
Sherlock Holmes nella serie della BBC.
L’attore di Doctor
Strange a sua volta ha offerto un confronto unico per i
due franchise, sentendo che la “bomba puzzolente” della fama che ha
lanciato con Sherlock non sia ancora passata: “Bene, per quanto
questa sia una realtà più grande di Sherlock… non credo che lo sia
in altri termini. Penso che Sherlock, per me, abbia avuto una
portata maggiore di qualcosa come Doctor Strange perché è
televisione; è più democratica, più persone l’hanno visto. La
portata che ha avuto quel programma è straordinaria. Era una specie
di bomba puzzolente che sapevo sarebbe stata sganciata nel momento
in cui ho detto di sì al ruolo. Ma non sapevo quanto sarebbe stato
grande: ha sorpreso tutti noi che abbiamo lavorato a quella
serie.”
Benedict
Cumberbatch è stato di nuovo
Doctor Strange nel suo secondo film da solista per il MCU questa primavera, mentre
dovrebbe tornare per un terzo film e per i film corali degli
Avengers già annunciati da Kevin Feige. Per quanto riguarda invece
la sua carriera di Sherlock, sembra si sia conclusa, ma mai dire
mai.
Un vero regalo di Pasqua. E non si
tratta delle tradizionali uova. Una statua a grandezza naturale
di Benedict Cumberbatch è stata realizzata
nientemeno che in cioccolato al latte belga. L’attore di
Sherlock è risultato il vincitore di un
sondaggio lanciato dal canale UKTV per la promozione della nuova
sezione Drama del servizio on demand UKTV Play, attiva dal primo
aprile.
A duemila donne britanniche è stato
chiesto di indicare il più attraente attore di serie televisive
drammatiche e a spuntarla, con il 12% dei voti, è stato proprio
l’interprete di The Imitation Game che ha
battuto rivali del calibro di David Tennant,
Sean Bean, Idris Elba e
Damien Lewis.
La statua di Benedict
Cumberbatch, formato 1:1 e dal peso di 40 Kg, è stato il
frutto della creatività e dell’ingegno di 8 persone, tra cui
uno scultore e un maître chocolatier, che hanno impiegato 250 ore
per completare l’opera, raccogliendo la sfida di riprodurre lo
charme della star britannica ma anche l’equilibrio tra
magrezza del volto e ampiezza della fronte. La riproduzione,
diffusa sui social con l’hashtag #chocobatch, sarà esposta al
pubblico venerdì 3 aprile nel centro commerciale di Stratford a
Londra.
Continuano le riprese della serie
evento The Hollow Crown The Wars of the
Roses, una co-produzione Carnevale, NBC
Universal e BBC Two che vede protagonista Benedict
Cumberbatch come Riccardo III. Ecco nuove foto
dal set:
[nggallery id=1223]
La show adatterà per il piccolo schermo Shakespeare con Enrico
VI in due parti e Riccardo III.
La produzione coinvolgerà i
migliori talenti britannici come Benedict Cumberbatch, Judi
Dench, Sophie Okonedo, Hugh Bonneville, Sally Hawkins, Keeley
Hawes e Tom Sturridge e oggi rivelano
inoltre gli altri nomi coinvolgi che sono Michael
Gambon come Mortimer, Philip Glenister
come Talbot, Andrew Scott come re Luigi,
Jason Watkins come Suffolk, Samuel
West come il vescovo di Winchester, Stanley
Townsend come Warwick, Adrian Dunbar come
Plantageneto, Geoffrey Streatfeild come Edoardo
IV, Ben Daniels come Buckingham, Ben
Miles come Somerset, Sam Troughton come
George, Stuart McQuarrie come Vernon,
Anton Lesser come Exeter, Kyle
Soller come Clifford, Phoebe Fox come
Anne, James Fleet come Hastings e Lucy
Robinson come giovane Cecily.
Produttore esecutivo dello show sarà Sam
Mendes che ha dichiarato “Dopo il successo di critica
e di pubblico della prima parte di The Hollow Crown –
sette anni dopo abbiamo suggerito l’idea di BBC – e sono
lieto di annunciare l’inizio della riprese nella seconda metà
di questa magnifica storia epica e ancora una volta abbiamo riunito
un cast incredibile – guidato da Benedict Cumberbatch, Judi Dench,
Hugh Bonneville e Sophie Okenedo, e molti altri – sotto la
direzione del grande talento Dominic Cooke. Sono molto eccitato di
poter vedere il resto di questa storia sorprendente”
Ritorna al cinema dopo l’ottima
prova in Star Trek Into Darkness,
l’attore del momento Benedict
Cumberbatch con il suo ultimo film, Il
Quinto Potere (recensione)
(The Fifth Estate) basato sui libri
“Inside Wikileaks” di Daniel
Domscheit-Berg e “Wikileaks” di David
Leigh e Luke Harding.
Cosa ci racconta The Fifth Estate…
“Il film parla di un momento
cruciale che stiamo vivendo, per quanto riguarda la politica, i
mass media e la storia contemporanea, ma racconta anche un’amicizia
che viene scossa dagli eventi”.
“Una cosa è avere un’idea come
WikiLeaks, ma è molto più difficile sviluppare questa idea con le
doti e la tenacia tipiche di Assange. Ho un granderispetto per questo. Lui ha pensato di sfruttare il flusso
delle informazioni per chiedere delle riforme e qualsiasi sia
l’opinione che abbiamo di lui, ormai quest’idea ricopre un ruolo
fondamentale nella nostra storia”.
..quanto è stato difficile
interpretare un personaggio come Assange?
“Dopo una breve fase di
entusiasmo, sono entrato nel panico. Come avrei potuto riuscirci?
C’erano tante cose da affrontare, a livello vocale, fisico e in
generale per confrontarsi con l’impatto che aveva questa
storia. Ho svolto tante ricerche minuziose. È stato eccitante
leggere i libri su di lui, ma allo stesso tempo sapevo che Julian
disprezzava le persone che li avevano scritti, quindi mi sono
spostato verso un altro tipo di materiale, come le interviste che
aveva concesso. Da lì, ho iniziato a mettere assieme la persona che
stavo scoprendo e la sceneggiatura”.
Benedict Cumberbatch: intervista al
protagonista de Il Quinto Potere
E’ rimasto colpito dalla
figura di Assange ? come lo avete fatto diventare un personaggio
cinematografico?
“Spesso ero sedotto da quello
che diceva e dall’immagine che dava di sé. Lui è impressionante per
come prende il controllo delle interviste, rifiutandosi di
soddisfare le tradizionali esigenze televisive. Possiede
un’integrità notevole e pronuncia le sue frasi in maniera decisa”.
“Sicuramente, bisognava mantenersi molto fedeli al suo linguaggio
del corpo, quindi fin dall’inizio ero pronto a impegnarmi al
massimo, come voleva anche Bill. Ma noi desideravamo un personaggio
completo. Non abbiamo evitato di esplorare gli elementi umani che
Julian preferirebbe mantenere riservati, perché dovevamo creare un
personaggio cinematografico a tutto tondo”
Qual è il legame fra Daniel
e Julian? cosa li unisce?
“Ritengo che, a livello
platonico, Daniel si sia innamorato di Julian e dei suoi ideali,
loro sono diventati molto uniti in un momento fondamentale di
WikiLeaks e hanno condiviso un’avventura straordinaria. Ma, alla
fine, è avvenuta una battaglia di principi tra due uomini molto
diversi”.
Com’è stato il rapporto con
il regista, Bill Condon?
“Sentivo che l’attenzione di
Bill era quello di cui avevo bisogno. Non si tratta solo di
ottenere l’inquadratura desiderata, lui cerca di cogliere ogni
sottigliezza emotiva. Inoltre, era molto preoccupato
per la responsabilità che aveva nel raccontare questa storia. Così,
abbiamo lavorato sodo per creare qualcosa di eccitante e
coinvolgente, ma era importante mantenere una forte integrità
che rendesse giustizia all’argomento di cui
parlavamo”
Come descriveresti WikiLeaks e Assange
“WikiLeaks e Assange sono una
storia drammatica che non ha ancora visto la parola fine. Come
narratore, puoi fornire una sola versione degli eventi, ma la
speranza è che questo spinga le persone ad approfondire quello che
avviene veramente nel mondo. Non esiste la verità oggettiva, ma
soltanto una verità personale”.
VI ricordiamo che l’attore
ritornerà prestissimo al cinema con l’atteso secondo capitolo della
saga di Peter Jackson, Lo Hobbit la
desolazione di Smaug, in cui interpreta grazie al
motion capture il drago Smaug. Mentre ritornerà presto nei panni di
Sherlock Holmes nell’omonima serie di successo
Inglese.
Il lato oscuro di Into
Darkness – Star Trek è incarnato da un
nemico misterioso, un terrorista intergalattico, le cui intenzioni
distruttive non sembrano conoscere confini terreni né cosmici. Si
tratta di John Harrison, un unico uomo forte come
un esercito maledetto, che diventa il bersaglio del Capitano Kirk.
Ecco l’intervista all’attore del momento, Benedict
Cumberbatch:
Come ti ha convinto J.J. a
far parte di questo film?
“Avevo visto il primo film e
pensavo che fosse magnifico. È una commedia intelligente e
umoristica e allo stesso tempo fedele all’originale. E questo
copione mi ha catturato ancora di più. J.J ed io abbiamo parlato
molto del mio personaggio, della sua identità e del suo ruolo nella
Flotta Stellare”.
E’ stato molto importante
per te avere un regista come J.J. quindi…
“J.J. crea un’atmosfera sul set
che è davvero esilarante. Ha grande rispetto per gli attori e il
loro lavoro, e c’è sempre spazio e tempo per il gioco ma anche per
una seria concentrazione. È una dinamica che funziona
benissimo”.
Avrebbe mai pensato di
finire a recitare in un film di Star Trek?
“No, non era sicuramente qualcosa che mi aspettavo. E la
fantascienza non era il mio genere preferito da bambino. Mi ricordo
2001 Odissea nello spazio e Blade Runner, ma non ero un fanatico
del genere e non avevo quel senso di appartenenza a un gruppo che
lega i fan di Star Trek. ”
Parlaci di John Harrison.
“E’ un personaggio
straordinario. Lo definirei un terrorista. Le sue intenzioni
partono da un concetto di lealtà, ma le sue azioni sono violente,
spregevoli e provocano scompiglio”
Come ti sei preparato per
il ruolo?
“Mi sono allenato tantissimo e
introducevo qualcosa come 4000 calorie al giorno, circa il doppio
di quello che si dovrebbe mangiare. Ma l’allenamento è stato molto
divertente, e fondamentale per essere in grado di girare le scene
acrobatiche e d’azione. Ho fatto scene acrobatiche prima, ma in
questo film siamo a tutt’altro livello.”
Com’è stato lavorare in
questo tipo di mondo immaginario?
“E’ molto creativo. Sei libero
di immaginare, è molto meno limitativo rispetto a un ambiente
realistico, ti senti libero nell’immensità dello spazio e la
velocità alla quale viaggi. Mi ha impressionato rivederlo in
3D.”
In poco tempo sei stato
coinvolto in: Lo Hobbit, Twelve Years a Slave di Steve McQueen, nel
biopic su Julian Assange, e al fianco di Meryl Streep, Julia
Roberts e Ewan McGregor in August: Osage County. Come reagisci a
questa improvvisa notorietà?
“Star Trek rappresenta una
svolta importante per la mia carriera, ma non l’ho fatto solo per
entrare nell’industria di Hollywood. Sto cercando di costruirmi una
carriera longeva, non basata sul successo immediato. Non trovo che
l’attenzione intorno a me sia fastidiosa perché fa parte del mio
lavoro. Però ci vuole un po’ di tempo ad abituarsi.”
Trama: Quando l’Enterprise è
chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante
e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che
ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta,
lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un
conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo
in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana
di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in
un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà
messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici
compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo
equipaggio.
Benedict
Cumberbatch è stato ospite, insieme a Johnny
Depp, dell’ultima puntata di The Graham Norton
Show. Durante la puntata Benedict ha partecipato a un
simpatico (e delirante) gioco che lo voleva fare le imitazioni di
piccole lontre, dato che internet ha deciso che l’attore assomiglia
all’animaletto.
Benedict
Cumberbatch è al momento impegnato sul set di
Doctor Strange diretto da
Scott Derrickson (qui il primo video dal set), prossimo film
della Marvel in cui interpreta lo
Stregone Supremo.