Josephine è una ricca
parigina, abbandonata a se stessa dai genitori, che cerca conforto
in alcool droga e compagnia cattive; Julian è un ragazzo irlandese
che si lascia irretire dalle lusinghe di una professoressa un po’
troppo amichevole, trascurando la fidanzata; Federico e Annalisa
sono due adolescenti romani che restano affascinati dal mondo
dorato di Angelo, un ultra trentenne ricco e senza scrupoli. Tre
storie che apparentemente non hanno nulla in comune finiranno fin
troppo presto per arrivare a una conclusione simile, sull’asfalto,
in una tragica fatalità, che non ha nulla però di casuale.
Realizzato con
l’apporto economico (esclusivamente) della Polizia di Stato,
Young Europe è l’esordio al cinema di
Matteo Vicino, regista che si è formato con gli
spettacoli teatrali e ha poi colto la possibilità di raggiungere il
grande schermo con un’opera complessa. La difficoltà di questo film
era nella premessa, ovvero cercare di coniugare l’intenzione dei
finanziatori, ovvero quella di comunicare l’importanza della
sicurezza in strada, con un’esigenza artistica profonda e difficile
da accontentare. Girato in Canon 5D Young
Europe ha nella fotografia, nella regia e nella
confezione completa il suo massimo pregio: una musica assordante ma
convincente, città bellissime inquadrate in maniera intelligente,
colori vivaci e movimenti concitati caratterizzano una lussuriosa
esperienza estetica in un film che riesce nel suo intento,
muovendosi, nel finale, lungo il limite che separa la retorica
dalla realtà, riuscendo a rimanere sempre dal lato giusto del
confine e regalando al pubblico un’esperienza toccante ma allo
stesso tempo una fotografia lucida della quotidianità sulla strada.
Il cast internazionale del film è formato da attori professionisti
e da dilettanti che, straordinariamente mostrano forse più talento
dei compagni di set professionisti, su tutti i giovani protagonisti
delle storie, naturali e credibili nei loro ruoli a tratti molto
complessi. Non si può dire purtroppo lo stesso di tutti i
componenti del cast, trai quali qualcuno spicca per demerito con la
sua enfatica e teatrale interpretazione.
La morale di Young
Europe è purtroppo tragica e senza possibilità di
replica: chi sbaglia non sempre paga, o si sente in dovere di
farlo, e spesso le vittime degli errori altrui avrebbero potuto
fare qualcosa in più per salvarsi.
Nel panorama del cinema italiano il
film, nei suoi limiti e con le sue imperfezioni, testimonia la
presenza di talenti e speranze per un mondo altrimenti morto.
Le prime immagini del nuovo film in
stop-motion del regista Stefano Bessoni saranno
proiettate in esclusiva nell’ambito del Florence Fantastic Festival
di Firenze. Il Lavoro che sarà distribuito ad Ottobre da LOGOS
edizioni sarà presentato dall’attore Lorenzo Pedrotti e da
Francesco Madeo (collaboratore del regista romano). I due
parleranno del film e mostreranno al pubblico una lunga preview
dietro le quinte della lavorazione dell’opera Sabato 11 Maggio alle
0re 17:00.
Il film cortometraggio che uscirà
in allegato al quarto libro illustrato di Bessoni, racconterà di un
illustratore, al lavoro su una sua personale trasposizione dei
CANTI DELLA FORCA, che compie un
visionario viaggio tra i Fratelli di Forca, attraverso una serie di
animazioni in stop-motion che danno vita ad una selezione delle
poesie macabre di Christian Morgenstern.
Illustrazioni, testo originale e
adattamenti delle poesie di Christian Morgenstern di Stefano
Bessoni – ideazione e realizzazione burattini di Stefano Bessoni –
modellazione burattini e realizzazione stampi di Gigi Ottolino
presso il Leonardo Cruciano Workshop – Animazioni di Claudia
Brugnaletti – Scenografie di Briseide Siciliano – Musiche degli Za
Bùm ( Pierpaolo Grego, David Vecchiato, Maddalena Vitiello,
Cristiano Biz, Zeno Tami ) – Produzione del libro LOGOS –
Produzione del cortometraggio INTERZONE VISIONS .Alle ore 18:00
invece sarà la volta della proiezione del film pluripremiato
Krokodyle, vincitore del Meliés d’Argento al Sitges Film Festival
che vede ancora una volta protagonista Lorenzo Pedrotti che
presenterà l’opera al pubblico.
Il libro CANTI DELLA FORCA prende
spunto da una serie di scritti apparentemente bislacchi e infantili
dello scrittore tedesco Christian Morgenstern (Monaco di Baviera,
1871 – Merano, 1914), raccolti sotto “Galgenlieder”, “Palmström” e
“Palma Kunkel”. Tali scritti sono intrisi di un grottesco spietato
che trasforma il concetto di macabro in una riflessione profonda
sul senso della vita.
Ore 17:00 – Work in progress: Canti Della
Forca di Stefano Bessoni.
L’attore Lorenzo
Pedrotti, insieme a Francesco Madeo (sceneggiatore e
collaboratore del regista romano), presentano un’anteprima in
esclusiva del nuovo lavoro in stop-motion di uno dei talenti più
importanti nel panorama italiano di Genere – Vincitore nel 2011 del
Meliés d’Argento al Sitges Film Festival – Modera: Chiara
Guida – Direttore di Cinefilos.it
Ore 18:00 – Proiezione del film Krokodyle di
Stefano Bessoni
L’Attore Lorenzo Pedrotti
presenta il film pluripremiato Krokodyle – menzione speciale
Meliés d’Argento al Sitges Film Festival come miglior contributo
artistico.
Krokodyle – Un film di
Stefano Bessoni con Lorenzo Pedrotti, Jun Ichikawa, Francesco
Martino, Franco Pistone, Orfeo Orlando – Genere: Biography,
Fantasy, Horror – Durata 70 Min circa. Paese: Italia
Trama: Kaspar Toporski è un giovane
filmaker di origini polacche trasferitosi lontano dalla sua città
natale in giovanissima età. Kaspar è in attesa di risposte per
riuscire a realizzare i suoi progetti cinematografici, così
trascorre le sue giornate disegnando, scrivendo ed inventando un
suo mondo immaginario che giorno dopo giorno sembra diventare
sempre più reale. Nutre fin da bambino un’ammirazione sfrenata per
i coccodrilli, che considera esseri perfetti in grado di
controllare lo scorrere del tempo.
250mila euro messi a disposizione
dalla Polizia di Stato per la realizzazione di un cortometraggio
sulla sicurezza stradale sono diventati l’unico finanziamento per
il lungometraggio Young Europe , scritto diretto e
montato da Matteo Vicino, autore dell’omonimo romanzo su cui
si basa il racconto del film. Young Europe , girato
in Francia, Italia, Irlanda e Slovenia, è vincolato da accordi che
ne impediscono la proiezione a pagamento, per cui il regista ha
deciso di metterlo a disposizione sia su Youtube che per proiezioni
alla presenza di ospiti illustri, come vip, politici ma soprattutto
per i giovani e le scuole. “Tutti mi dicevano che 250mila euro
erano pochi per fare un film. Io ho insistito ed è venuto fuori
Young Europe ” a parlare è Matteo Vicino, che
da quattro anni lavora al suo progetto con l’intento di coniugare
l’intrattenimento cinematografico con la necessità di far veicolare
un messaggio ben preciso attraverso le immagini.”Da un punto di
vista produttivo – continua Vicino – la Polizia di Stato mi ha dato
carta bianca e massima libertà artistica.”
“Mi viene da ridere per il
fatto di essere chiamati produttori – dice Vittorio
Rizzi, Dirigente Superiore della Polizia di Stato –
Il progetto nasce da lontano ed è molto ampio. Ha un’anima
didattica e una formativa. Il film doveva essere un attivatore
emotivo per far veicolare meglio il messaggio, e così ci siamo
rivolti ad un artista. Il film Young Europe ha uno scopo
didattico.” Della stessa idea è Umberto
Guidoni, Segretario Generale della Fondazione ANIA
(Associazione Nazionale Fra Le Imprese Assicuratrici) :
“Abbiamo attinto dalla nostra esperienza quotidiana e abbiamo
attivato gli strumenti a nostra disposizione. Il fatto importante è
che il film ha raggiunto lo scopo di veicolare il messaggio,
raggiungendo sia gli attori che gli spettatori. Il cinema di natura
sociale può essere una strada da percorrere.“
Elisabetta
Mancini, Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, è
stata colei che si è occupata poi praticamente della comunicazione
tra l’ente pubblico e gli effettivi realizzatori del film,
scontrandosi spesso con le esigenze artistiche di Vicino. Questi
scontri però hanno portato buoni frutti, come si può valutare dal
film stesso: “Il progetto è nato per caso nel 2004 – ha
spiegato Mancini – L’obbiettivo è quello di una comunicazione
efficace per i giovani, far capire loro che possono scegliere
consapevolmente ed essere lasciati liberi di farlo. Ed ilmezzo
cinematografico ci è sembrato quello giusto per raggiungere il
nostro scopo”.
-Matteo Vicino, come ha
scelto gli attori?
MV: “Ho
adottato il metodo della meritocrazia, non mi sono avvalso delle
agenzie italiane, ho fatto i provini e quelli che per me erano i
più bravi hanno vinto.”
Presenti in sala diversi attori del
nutrito cast del film: c’era Michele Gammino,
storico doppiatore di Ford e Nicholson tra gli altri, che ha deciso
di partecipare al progetto perché il suo ruolo si avvicinava
particolarmente alla sua vita; Giulio Ginetti,
19enne alla prima esperienza; Camilla Ferranti,
nella parte del “lupo vestito da Cappuccetto Rosso”; Maria
Luisa De Crescenzo, che interpreta la giovane saggia e
intelligente; infine Victoria Orbeli, anche lei
alla sua prima esperienza al cinema ma con una bravura
straordinaria e una disinvoltura eccezionale davanti
all’obbiettivo.
-Il film parla di
responsabilità delle proprie azioni, ma nel finale sembra imputare
agli adulti la mancanza di senso di responsabilità dei giovani. Di
chi è la colpa?
MV: “In ogni
storia c’è un responsabile, ma allo stesso tempo ci sono
porbabilità, come quando si lanica una moneta. C’è chi dice che in
strada non c’è il caso, e probabilmente se si rispettassero tutte
le regole a dovere, sarebbe tutto diverso e non morirebbero, solo
in Italia, 11 persone al giorno!”
-L’uso della musica nel
film è molto particolare, come hai operato le scelte?
MV: “La
maggior parte della muscia che c’è nel film è regalata. Come per il
casting di attori, ho cercato in quel foltissimo gruppo di veri
talenti che non riescono a raggiungere il successo e ho trovato
tantissimi artisti bravissimi disposti a regalarmi i loro brani.
Poi per I Muscoli del Capitano di De Gregori ho dovuto chiedere
aiuto a Rizzi (Polizia di Stato), e così anche lui ci ha regalato
la sua canzone”.
Young Europe verrà
proiettato nei mesi successivi in cinema e nelle scuole, per
continuare il suo tour artistico e didattico. Intanto è disponibile
su Youtube.
Percy Jackson e i dei dell’Olimpo: il mare dei
mostri diretto da Thor Freudenthal, con una
sceneggiatura di Scott Alexander e Larry
Karaszewski, il tanto atteso sequel comprende nel cast
Logan Lerman, Brandon T. Jackson,
Alexandra Daddario, Douglas Smith, Mary Birdsong,
Yvette Nicole Brown, Missi Pyle, Nathan Fillion, Anthony Head,
Paloma Kwiatkowski, Leven Rambin, Stanley Tucci, Robert Maillet
e Zoe Aggeliki. Il sequel trova Percy Jackson, figlio
di Poseidone impegnato a continuare il suo epico viaggio per
compiere il suo destino. Assieme ai suoi amici, il semidio deve
ora recuperare il Vello d’Oro, che ha il potere di salvare la
loro casa e campo di allenamento, Camp Half-Blood. Percy
Jackson: Sea of Monsters uscirà nei cinema americani
16 agosto 2013.
Trama: La vita di un semidio a New
York non è sempre facile, e quella di Percy Jackson è diventata una
vera impresa da quando ha scoperto di essere figlio di Poseidone e
deve trascorrere tutte le estati al Campo Mezzosangue, insieme ai
suoi simili. Ma ora il campo è in grave pericolo: l’albero magico
che lo protegge è stato avvelenato e non riesce più a difenderlo
dalle invasioni dei mostri. Solo il Vello d’Oro può salvarlo! Ma è
custodito su un’isola da Polifemo, nelle acque tumultuose del Mare
dei Mostri. La missione è affidata alla figlia di Ares, ma Percy
non può certo restarsene con le mani in mano… anche perché il suo
satiro custode Grover è nelle grinfie di Polifemo! Accompagnato
dalla fedele Annabeth e dal nuovo amico ciclope Tyson, Percy dovrà
intraprendere un viaggio per mare e affrontare le mille insidie che
nasconde, dalla maga Circe al canto delle sirene. E come se non
bastasse, la profezia dell’Oracolo si complicherà… Chi sarà, tra i
figli dei tre Grandi, a tradire gli dei dell’Olimpo? L’uscita è
prevista per il 16 agosto 2013, il 15 in Italia, anche in 3D.
Arriva da Entertainment
Tonight un primo sguardo all’atteso Sci-Fi di
Alfonso Cuarón, Gravity,
il film che vede protagonista l’astronauta George
Clooney, e il premio Oscar Sandra
Bullock. Gravity che
segna il ritorno di Cuarón dietro la
macchina da presa in un progetto a lungo covato è atteso per il 4
Ottobre negli USA.
La pellicola si basa su una
sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás
Cuarón, Rodrigo Garcia e vede come direttore
della fotografia il noto Emmanuel Lubezki.
Tutte le info utili del film nella nostra scheda: Gravity
Trama: La dottoressa Ryan
Stone è un’esperta ingegnere medico che affronta per la prima volta
una missione nello spazio, sullo Space Shuttle assieme
all’astronauta Matt Kowalsky, il quale andrà in pensione al rientro
di questa missione, per l’ultima. Durante una passeggiata
all’esterno dello Shuttle, vengono colpiti da una pioggia di
meteoriti che distrugge la navetta spaziale e lascia i due da
soli, alla deriva dell’Universo.
Curiosità: Il progetto nasce
molti anni prima della sua realizzazione; Alfonso Cuarón scrive la
sceneggiatura, insieme al figlio Jonás, per la Universal Pictures,
ma viene poi accantonato per qualche anno. Successivamente lo
script viene acquistato, nel mese di febbraio 2010, dalla Warner
Bros., che mostra il progetto ad Angelina Jolie, la quale rifiutò
di fare con la stessa casa di produzione, il sequel del film Wanted
– Scegli il tuo destino. Quest’ultima rifiuterà nel Febbraio.
Arriva finalmente dopo la track list anche un’anteprima della
colonna sonora de L’uomo d’Acciaiocomposta
per l’occasione da Hans Zimmer, colui che è
riuscito a ridare immortalità in nota a Batman e ora ci prova anche
con Superman.
Firenze – Uno degli artisti più
interessanti del panorama dell’illustrazione italiana sarà a
Firenze per presentare e raccontare il suo lavoro con
PiccionCinema. Mauro Antonini (Manthomex) terrà un
incontro con il pubblico sabato 11 Maggio alle ore 12:00
nell’ambito del Florence Fantastic Festival, curato da
Cinefilos.it, il quotidiano indipendente di cinema fra i più
seguiti della rete. Piccioncinema ha ormai superato i due
anni di pubblicazione e Piccion e tutti i suoi noti personaggi
saranno in mostra durante la mattina. Inoltre l’artista sarà
presente sia sabato che domenica nell’area talent a disposizione
per realizzare sketch personalizzati per tutti i presenti.
Mauro Antonini
(29,06,1980). Critico e storico cinematografico e crossmediale,
redattore della rivista Segnocinema (ed. Cineforum di Vicenza). É
autore dei libri per Dino Audino Editore: Cinema e Fumetti (2008);
Disegnare Fumetti (2010); Disegnare l’horror (2011). Suoi saggi e
interventi sono apparsi su Storia del cinema italiano 1970/76
(Marsilio ed., 2008), Robert Zemeckis (Sovera ed., 2010), sulla
rivista Rumore (Apache ed. dal 2010 a oggi), sul numero 2 di
Satanik – La rossa del Diavolo (Mondadori ed., 2011) e sul sito
Everyeye.it. Al lavoro di critico e saggista alterna l’attività di
cartoonist e storyboard artist. Nel 2010 collabora col Maestro
degli effetti speciali Sergio Stivaletti per le sequenze disegnate
The Invisible Man del cortometraggio Halloween Party . Nel gennaio
2011 crea il personaggio di Piccion e la webeseries settimanale
Piccioncinema, strutturata in single panels in bianco e nero
visionabili sulle apposite pagine Deviant Art e Facebook.
Piccioncinema viene portata in mostra in varie occasioni nei più
importanti eventi italiani. Parallelamente, con il nickname di
Manthomex, sviluppa numerosi progetti con l’Italia e l’estero,
realizzando web-comics, web-strips e illustrazioni su sceneggiature
e concept originali.
La Warner Bros ha acquistato i diritti
del celebre gioco di ruolo fantasy Dungeons and
Dragons , ed è abbastanza in avanti con la produzione
del film, che si baserà su una sceneggiatura di David
Johnson (La Furia dei
Titani).
Il piano è quello di creare un
mondo simile all’universo creato per Game of Thrones e
Lo Hobbit, che richiederà quindi un
grande budget e un sacco di effetti speciali, allo scopo di far
fruttare come si deve tutta la merce che sarà correlata al film,
dalle action figures, ai libri, al merchandising vario.
La WB di produzione sta adesso
cercando un regista per il film di Dungeons and
Dragons che sarà una delle proirità della studio. Il
precedente adattamento della saga risale al 2000 e vedeve nel cast
Jeremy Irons e Marlon Wayans, ma si è rivelato un
vero fallimento.
Alla luce dei nuovi presupposti
speriamo che questa volta si riesca a realizzare un film
all’altezza delle aspettative dei fan.
Ecco il trailer di
The World’s End , film diretto da
Edgar Wright che chiude la leggendaria trilogia
del cornetto che ha visto protagonisti Simon
Pegg e Nick
Frost nei due film precedenti della serie:
L’alba dei morti dementi e
Hot Fuzz.
Trama: 20 anni dover tentato di
portare a termine un epico pub crawl, cinque amici si riuniscono
quando uno dei loro si mette in testa di cimentarsi veramente nella
maratona di bevute. È Gary, un 40enne intrappolato nella sua
adolescenza, a trascinare tutti gli altri nella loro città natale e
cercare di raggiungere infine il mitologico pub chiamato The
World’s End. Mentre cercano di conciliare passato e presente, si
rendono conto che la vera sfida è quella per il futuro: non solo
per loro ma per tutta l’umanità. E raggiungere The World’s End
diventa l’ultima delle loro preoccupazioni.
Toy Story
3 è universalmente riconosciuto come il miglior
prodotto Pixar. Ci sono tantissimi fan della grande fabbrica di
sogni che continuano a preferire Wall-E
oppure UP, eppure di fronte all’epica
avventura della crescita, dell’abbandono dell’infanzia e del mondo
dei giocattoli, il cuore di ognuno sussulta e si commuove.
Ecco che sul blog di appassionati
di Oh My Disney, compaiono una serie di grafici
che ci informano su quanto si piange in Toy Story
3 in maniera precisa e metodica, con tanto di
variazioni di scena, di livelli di risate e di interiezioni
sparse.
Ecco i grafici. Provate a
controllare se vi ci rispecchiate!
Ecco
lo prime foto rubate dal set de Le Tartatughe
Ninja. Nelle immagini vediamo la bella Megan
Fox alle prese con degli esercizi. La presenza di un
microfono nella sua mano destra ci fa pensare che l’attrice, che
nel film interpreta la reporter April O’Neal, è alle prese con un
servizio tv che prevede la sua partecipazione a qualche attività
sportiva.
Nonostante una iniziale assenza
della famigerata tutina gialla, ci aspettiamo che ad un certo punto
del film Megan Fox indossi l’iconico abbigliamento
della April che tutti i fan amano, anche solo per cercare di far
dimenticare loro la scarsa somiglianza che c’è tra la scelta del
casting e quella dell’originale O’Neal.
Il film Le Tartarughe
Ninja vede nel suo cast Megan
Fox (April O’Neil), Alan
Ritchson (Raffaello), Noel
Fisher (Michelangelo), Jeremy
Howard (Donatello), Pete
Ploszek (Leonardo) e Danny
Woodburn (Maestro Splinter). Il film arriverà nelle sale
dal 6 giugno del 2014.
La scorsa settimana vi
abbiamo mostrato il teaser trailer di Ender’s
Game , e adesso, direttamente dal canale Youtube
della Summit Entertainment, ecco il primo trailer dello sci-fi
basato sull’omonimo bestseller di Orson Scott
Card.
Ecco il trailer:
La storia del film, ambientata in
un prossimo apocalittico futuro, vede la Terra attaccata da una
razza aliena ostile, i Formics. Se non fosse per le gesta eroiche
del Gran Mazer di nome Rackham (Ben Kingsley), tutto sarebbe stato perduto già da molto tempo. In
attesa del prossimo attacco, il colonnello Hyrum Graff (Harrison
Ford) recluta i migliori giovani del pianeta per
trovare il futuro Mazer. Ender Wiggin (Asa Butterfield), un timido
ma brillante ragazzo, viene reclutato per far parte dell’élite di
combattenti, e ben presto rivela qualità eccezionali che lo
distinguono subito come il nuovo Prescelto.
Qualche volta il grande cinema si
fonde con il mondo della pubblicità, ed è sicuramente a questo
binomio vincente che hanno pensato all’Audi per pubblicizzare la
nuova Audi S7.
Protagonisti del video sono
nientemeno che il passato e il presente di Spock: Leonard
Nimoy e Zachary Quinto.
Quando l’Enterprise viene
richiamata sulla Terra, l’equipaggio si rende conto che una
terrificante e inarrestabile forza ha devastato dal suo interno la
flotta e tutto quello che essa rappresenta gettando il pianeta nel
caos. Il Capitano Kirk si ritroverà allora a dover condurre una
caccia all’uomo per scovare un’arma di distruzione di massa. In
un’epica partita tra la vita e la morte, l’amore verrà messo in
discussione, gli amici si troveranno divisi e Kirk dovrà fare dei
sacrifici per salvare l’unica famiglia che gli rimane: il suo
equipaggio.
E’ arrivata via Twitter, dalla
Ray Diana Harryhausen Foundation, la notizia della
morte di Ray Harryhausen , maestro della stop
motion e degli effetti speciali, a cui si deve il grande amore per
il cinema da parte di giovanotti come Sam Raimi,
Tim Burton, John Landis,
John Lasseter e Joe Dante. Aveva
92 anni.
Aveva collaborato, come prima
esperienza, con Willis O’Brien per la
realizzazione di King Kong, quello celeberrimo del 1933, e da
allora la sua vita è stata completamente dedicata al cinema, agli
effeti speciali e soprattutto alla stop motion. A 30
milioni di chilometri dalla terra, Il
settimo viaggio di Sinbad, L’isola
misteriosa da Jules Verne,
Gli Argonauti (in cui vediamola famosa
scena con l’esercito di scheletri) sono stati i titoli che più di
tutti hanno consacrato il suo nome nell’Olimpo degli artigiani e
degli artisti che hanno reso grande Hollywood, in un momento in cui
i mostri mitologici erano tornati in auge e in pochi erano i
maestri in grado di portarli in vita (qui la filmografia completa).
Regista lui stesso di corti e
documentari, l’ultimo film che può vantare gli effetti speciali
curati da Ray Harryhausen è stato
Clash of Titans, l’originale del 1981.
Dopo la fine della sua attività nel cinema, Ray
Harryhausen si dedicò alla pubblicazione di libri
fondamentali per l’arte della stop motion, e partecipò a film di
John Landis, che lo ammira particolarmente, in
piccoli camei.
Nel 1986 a Bra, Carlo Petrini
fonda l’associazione gastronomica ArciGola e tre anni dopo lancia a
Parigi lo Slow Food, un movimento internazionale che nasce
come resistenza al fast food. Senza mai lasciare la sua cittadina
di ventisettemila abitanti, Petrini detto Carlìn, crea un
movimento che oggi esiste in 150 Paesi e che trasforma per sempre
la gastronomia. Il documentario ripercorre la storia di un gruppo
di amici di provincia, tra passioni politiche e riti contadini.
Strefano Sardo già
sceneggiatore di film quali La doppia Ora e della
serie tv italiana In Treatment, dirige il suo primo
documentario incentrato sulla vita di Carlo Petrini e la sua
rivoluzione pacifica che va avanti da 25 anni. La struttura del
racconto è divisa in diversi capitoli supportata da un grande
lavoro di animazione grafica che funziona da raccordo visivo e pone
una certa andatura insieme al punto di vista e la voice over
dell’amico Azio. Quest’ultimo, accompagnerà lo spettatore verso la
storia del Petrini e di come le amicizie, le piccoli intuizioni e
il modo d’essere siano state l’elemento vitale di una rivoluzione
planetaria. La storia procede su due diversi piani di narrazione,
la sfera privata, con la quale abbiamo a che fare per una buona
prima parte del documentario; in cui vecchie testimonianze, foto di
repertorio e filmini di feste locali o familiari tracciano la
biografia e la personalità del Carlìn. L’altra sfera è quella
politico-sociale, nata con Radio Bra e pian piano si è
spostata a eventi mondani e televisivi con personaggi celebri, che
hanno aumentato la portata del movimento fino ad incontrare realtà
nuove che gli hanno fornito spunti per altri progetti quali
Terra Madre e L’università di Scienze Gastronomiche.
Il documentario è una mescolazione di voci e colori così da creare
un manifesto ma conferendogli quel giusto spessore da cui è nato il
pensiero dello Slow Food e in quanti ambiti esso si sia riversato.
Questo viene più volte sottolineato e contrapposto a un repertorio
audiovisivo di forte richiamo per l’immaginario collettivo che
diverte la sala.
Ciò che emerge in 73′ di
documentario è il grande lavoro di selezione e di montaggio che è
stato rifinito da Stefano Cravero, in cui la
qualità e le origini diverse del materiale rendono il film
informale e conviviale. Lo spettatore entra in un ottica di
incontri ironici e divertenti sull’esistenza “Slow” enfatizzata dal
bel lavoro di musica popolare di Valerio Vigiliar.
Slow Food Story è un
buon documentario su una piccola ma grande intuizione del vivere
italiano, che ha in un certo modo globalizzato la cultura del
“diritto del piacere” locale. Ciò che manca in questo racconto è un
bilanciamento sulle difficoltà sociali e ideologiche con cui hanno
dovuto combattere. E allo stesso tempo, l’eccessiva ridondanza di
feste e canti che ribadiscono un concetto già testimoniato
dall’affetto degli amici del Carlìn.
Ecco Andrew
Garfield e Dane DeHaan sul set
diThe Amazing Spider-Man 2
a Brooklyn, dove i due, interpreti di Peter e Harry, stanno
interpretando probabilmente una sequenza che mira ad accrescere il
legame d’amicizia trai due personaggi.
Vi ricordiamo che nel film
ritorneranno i protagonisti Andrew
Garfield e Emma Stone ai
quali si aggiungono Jamie Foxx in
Electro, Shailene Woodley nei panni di
Mary Jane Watson e Dane DeHaan come
Harry Osborn. Tutte le news sul film le trovate nel nostro
speciale: The Amazing Spider-Man
2.
Mentre per tutte le info sul film
vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing
Spider-Man 2. La pellicola è diretta ancora una
volta da Marc Webb su una sceneggiatura
di Alex Kurtzman, Jeff
Pinkner, Roberto Orci ed uscirà il 2 Maggio
2014.
Trama: In The Amazing
Spider-Man 2, per Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita
molto la occupata – tra prendere i cattivi come Spider-Man e
passare il tempo con la persona che ama, Gwen (Emma Stone);
diplomato ormai ha lasciato le scuole superiore e non ha
dimenticato la promessa fatta al padre di Gwen di proteggerla
– ma questa è una promessa che semplicemente non può mantenere
sempre. Le cose cambieranno per Peter quando un nuovo cattivo,
Electro (Jamie Foxx), emerge dagli abissi della città, e un vecchio
amico, Harry Osborn (Dane DeHaan), ritorna, e fa riemergere nuovi
indizi sul suo passato.
Dopo due decenni di trattative e problemi legali, Martin
Scorsese riuscirà a realizzare il suo
Silence, film ambientato nel 17esimo
secolo che segue le vicende di un gruppo di missionari inviati in
Giappone per indagare sulle torture inflitte ai cristiani
dall’Imperatore. Dopo aver terminato le riprese di
The Wolf of Wall
Street, il regista ha infatti cominciato il
lavoro su quest’altro progeto, trovando subito un protagonista. Si
tratta di Andrew Garfield, in questi giorni a
lavoro sul set di The Amazing Spiedr-Man 2. Il ruolo di Garfield
sarà quello di padre Rodrigues, un padre gesuita. Nel film sarà
ricostruito un periodo storico in cui i cristiani erano costretti,
nelle terre asiatiche, a praticare clandestinamente il loro culto.
Nel cast anche Ken Watanabe e
IsseiOgat. Così Martin
Scorsese ha risposto alle domande sulla natura religiosa
del suo progetto: “si tratta di un soggetto religioso, ma il
mistero che intendo raccontare è il conflitto di Rodrigues con se
stesso e l’essenza del cristianesimo – che è qualcosa in cui credo
fermamente – è senza tempo e ha a che fare con chi siamo come
esseri umani“.Fonte: bestmovie
Questa mattina è stato presentato
Slow Food Story, documentario presentato al
Festival di Berlino nella sezione dedicata a pellicole e
cibo Kulinarischen Kino. Uscirà nelle sale cinematografiche il 30
maggio distribuito da Tucker Film in collaborazione con
Indigo Film. Alla conferenza stampa hanno partecipato
Nicola Giuliano produttore del film, Stefano
Sardo sceneggiatore e regista, il fondatore di Slow
Food, Carlo Petrini.
Al regista, lei fa parte della
famiglia Sardo che ha un legame molto forte con Slow Food, con
quale approccio e sentimento ha intrapreso questo percorso?
Stefano Sardo: Ho fatto
questo documentario perché me lo hanno proposto, non era una mia
idea, sono naturalmente destinato a raccontare questa storia,
perché lo faccio di professione e sono cresciuto lì. Inoltre
conosco questi signori dalla culla e perché la mia famiglia è
coinvolta in Slow Food. Quindi avevo una familiarità incredibile
con questa vicenda, ho anche lavorato in Slow Food per un paio di
anni, mio fratello lavora tutt’oggi.
Per me Slow Food è veramente aria
di casa per cui essendo la mia famiglia, quando mi hanno proposto
questo progetto, ho avuto un attimo di resistenza. Perché uno ama
la propria famiglia ma non necessariamente vuole passare del tempo
con loro! È stato un po’ come andare in analisi per me, perché io
ho cercato di condensare in un’ora e quindici minuti una storia
lunghissima, fatta da moltissime persone, persone che da sole hanno
una personalità che basta per una serie…una di quelle lunghe! E
abbiamo cercato di trovare dentro questa storia quelle che erano le
caratteristiche più interessanti cercando di mettermi al di fuori
di quella che era stata la mia storia personale e di guardare le
cose che ho sempre trovato formidabili di questa vicenda.
L’ironia era una di quelle chiavi
che mi ha dato subito una cifra, quando ho accettato l’incarico che
mi ha dato Ines Vasijevic (produttore esecutivo
n.d.r.) dopo che avevo solo scritto un documentario per qualcun
altro, poi non è stato fatto e mi son trovato a pensare di
dirigerlo, e da sceneggiatore era un’altra resistenza da vincere,
ho fatto questa cosa ed è stato come aprire i cassetti delle foto
di famiglia, perché è stato come ripercorrere un mondo.
Loro a Bra, sono sempre stati un
po’ eversivi quando erano giovani, comunque era una minoranza
tollerata, una minoranza vistosa ma non sempre ben accetta, io
questa cosa non l’avevo mai veramente capita, perché io stavo
dentro quella minoranza ed ero un bambino. Quando loro me l’hanno
raccontata ho capito che in realtà questo percorso e tutt’altro che
naturale, è frutto di un intuizione, di un appartenenza, di una
storia umana, culturale e sociale, legata ad un territorio. È anche
una storia di costanza e perseveranza, perché non credo di
sbagliarmi nel dire che Slow Food ancora un dodici anni fa a Bra
non era ben accetta, c’è voluto un sacco di tempo prima che la
città, per quanto piccola e per quanto loro diventassero sempre più
grandi, accettasse l’esistenza di questa realtà.
Secondo lei quale è
stato il passaggio che ha reso possibile questo
riconoscimento?
S.B.: È stato che a un certo
punto si sono arresi all’evidenza! Li han presi per sfinimento!
Loro “Slow” andavano avanti per la loro strada e nel mentre le
giunte cambiavano, poi è arrivato il Sindaco che ha capito che
questa storia stava diventando un patrimonio cittadino e ha
proposto di fare un movimento che si chiamava “Cheese” che era una
grande fiera di formaggi, ed è stato un primo segno di
accettazione. Più facile, per certi versi, essere coinvolti dal
mondo che non a Bra all’inizio. E questa storia mi sembrava molto
interessante. Poi l’ironia è stata il modo per raccontare la
storia, che non fosse seriosa e pomposo, perché non credo che le
cose serie devono essere pompose, perché quando uno è solenne ha un
po’ di dubbi da nascondere, quando uno invece sa che cosa vuole si
rilassa di più. E io ho sempre avuto molta ammirazione e simpatia
per il modo in cui Carlo ha gestito l’importanza che ha acquisito
man mano.
C’è qualcosa che non ha voluto
raccontare o non ha raccontato?
S.B.: Ci sono un sacco di
cose che avrei voluto raccontare e alcune le ho anche filmate e non
sono state inserite. C’è tanto materiale, credo di aver fatto
quarantotto interviste, tantissimo materiale di archivio, ho avuto
una grande collaborazione da parte di Cecile, una ragazza che mi ha
aiutato tantissimo a scegliere tutti i materiali e ha lavorato
molto ad una preselezione. Quindi bisognava avere una costanza
femminile che lei ha avuto. Il montatore è stato grandissimo,
Stefano Cravero, ha fatto un lavoro lunghissimo e quindi è
stato molto doloroso lasciar fuori delle cose. Avrei voluto
raccontare di più del contesto politico, del passaggio e tante
altre cose che erano interessanti, della storia di Bra, però mi
accorgevo che la storia aveva un suo equilibrio e che non potevo
dilungarmi su certe cose. Avrei voluto anche inserire qualche
esempio di critica in più al movimento per far capire la portata
intellettuale della cosa, ma poi non c’era spazio perché diventava
un dibattito e questa è una storia, se creavo il dibattito alla
fine veniva superficiale e mi sembrava peggio che sorvolare. Tutto
sommato sono contento di quello che sono riuscito a fare e qualche
intervista non sono riuscita a farla, altre non sono venute fuori
come speravo. Ma credo di aver dato la dimensione del film, una
dimensione conviviale.
Per il produttore, perché avete
sposato questo progetto e in quali sale uscirete?
Nicola Giuliano: Il film
uscirà in alcune città, Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna,
Udine, Pordenone, La Spezia e…Bra! Solo queste città perché oggi
fare uscire un documentario in sala in questo momento è un impresa
abbastanza complessa e noi crediamo che sia una storia che non solo
andava raccontata, ma che va anche vista e uscire in sala è un
tentativo. Ha un distributore internazionale di origine austriaca
che si chiama Autlook Filmsales, è una delle migliori nel
mercato dei documentari e sono sei i paesi a cui è stato venduto,
inoltre il film è coprodotto con l’Irlanda e preacquistato nella
fase di produzione del film da diversi paesi. Uscirà in sala anche
perché è un gesto necessario, dato che in un paese che perde la
memoria come il nostro rappresenta un gesto di resistenza e
qualcosa per cui fa “gonfiare il petto”. Il film inoltre andrà in
onda nell’unico baluardo della programmazione di documentari che
c’è in Italia che è Doc3.
Ormai manca pochissimo all’inizio
del Festival
di Cannes 2013, ed ecco arrivare un nuovo trailer del film La
Grande Bellezza, che sarà in alla 66esima edizione della
prestigiosa kermesse. La
grande bellezzadi Paolo
Sorrentino vede protagonisti Toni
Servillo, Carlo
Verdone, Sabrina
Ferilli, Carlo Buccirosso, Iaia
Forte e Isabella Ferrari,
Roma si offre indifferente e
seducente agli occhi meravigliati dei turisti, è estate e la
città splende di una bellezza inafferrabile e definitiva. Jep
Gambardella ha sessantacinque anni e la sua persona sprigiona
un fascino che il tempo non ha potuto scalfire. È un
giornalista affermato che si muove tra cultura alta e mondanità in
una Roma che non smette di essere un santuario di meraviglia e
grandezza.
Il succulento antipasto
sarà l’anteprima nazionale delle prime due puntate
de “Il Trono di
Spade” il prossimo 9 maggio, poi le porte della Fortezza da
Basso si apriranno dal 10 al 12,
L’imminente 66^ edizione del
Festival
di Cannes renderà omaggio al divo francese Alain Delon, la cui
carriera sarà celebrata insieme alla presentazione di un suo
vecchio classico.
Mission Impossible
Protocollo Fantasma ha raccolto circa 700 milioni in
tutto il mondo, registrando un incasso superiore di 300 milioni a
quello portato a casa da Mission Impossible
3, a testimonianza del fatto che le avventure
dell’agente segreto Ethan Hunt sono sempre di moda. In aggiunta,
diciamo che il popolare sito americano Rotten Tomatoes considera il
film al 93% “fresco”! Così, il buon Tom Cruise si
è affrettato a rendersi disponibile per una quinta avventura
dell’agente.
Ovviamente l’attore è appoggiato
dalla Paramount Pictures, che vede nel franchise una gallina dalle
uova d’oro apparentemente inesauribile., appunto, Tom
Cruise è dentro.
Mission Impossible
Protocollo Fantasma è stato diretto da Brad
Bird, ma è probabile che per questo quinto episodio la
regia sarà affidata al regista di Jack Reacher, Christopher
McQuarrie.
Si prepara una stagione molto
interessante per l’attore Luke Evans , che da poco
abbiamo scoperto essere il fortunato erede di Brandon
Lee nel remake de Il Corvo The
Crow. L’attore infatti, dopo tanti piccoli ruoli,
negli ultimi anni sta trovando uno spazio suo, dopo essere apparso
in I Tre Moschettieri di Anderson e
accanto a John Cusack in The
Raven.
Prossimamente al cinema in Fast & Furious
6, Luke Evans ha davanti un
futuro roseo, dal momento che a dicembre sarà Bard l’Arciere ne
La desolazione di
Smaug e in Andata e
ritorno, capitoli conclusivi della trilogia de
Lo Hobbit.
Inoltre sarà Dracula per Gary
Shore e infine, come abbiamo detto, vstirà il dolore e la
pelle del protagonita ne Il Corvo, remake
diretto da F. Javier Gutierrez.
In occasione della promozione di
Fast & Furious 6, del quale oggi
seguiremo in diretta lo streaming della premiere,
comingsoon.net ha avuto modo di incontrare Luke
Evans in persona e di fargli qualche domanda sui
suoiprossimi e numerosi impegni.
“Il Corvo è stato un film
veramente struggente per la mia infanzia, lo ricordo molto
vividamente. Anche la colonna sonora e la performance di
Brandon Lee sono straordinarie. E’ stata una fine
troppo tragica per qualcuno che probabilmente avrebbe avuto una
grandissima carriera… Io sono Eric Draven, lo stesso personaggio,
ovviamente svecchiato. Abbiamo fatto qualche cambiamento, ma la
storia è sommariamente la stessa“
Dopo la promozione di
Fast & Furious 6, Luke
Evans volerà in Nuova Zelanda per qualche ripresa
aggiuntiva de Lo Hobbit, e dopo sarà il
momento di Dracula a Belfast.
“Il Dracula che sto per
interpretare sarà una storia sulle origini del personaggio, non
quello di Bram Stoker. Riguarderà la storia di come l’uomo è
diventato Dracula. Non siate troppo svelti a dire che era lui il
cattivo…dico solo questo“.
Continuano in Georgia le riprese di
Anchorman: The Legend Continues , secondo
capitolo delle avventure dell’anchorman d’assalto Ron Burgundy,
interpretato da Will Ferrell. L’attore, noto per
il suo comportamento sopra le righe e per la sua indiscussa vena
comica entra per la seconda volta nei panni di questo personaggio
sui generis e ci racconta ancora i suoi reportage ai limiti
dell’impossibile.
Infatto proprio nelle immagini dal
set che vi mostriamo oggi, Ferrell sta combattendo contro uno
squalo!
Eccole di seguito:
Nel cast, accanto a Will
Ferrell , ci sono anche Steve Carell, Paul Rudd,
David Koechner, Christina Applegate, Harrison Ford, Kristen Wiig,
James Marsden, Greg Kinnear, John C. Reilly, Meagan Good e
Dylan Baker.
Anche questo film, così come
Anchorman: The Legend of Ron Burgundy, è
diretto da Adam McKay, e uscirà al cinema in USA
il prossimo 20 dicembre.
L’attore Benicio del
Toro starebbe adocchiando una parte nel prossimo film di
Paul Thomas Anderson, che vede già coinvolto nei
panni del protagonista Joaquin Phoenix. Il film
sarà un adattamento cinematografico del romanzo di Thomas
Pynchon, Vizio di forma, pubblicato nel 2009.
Qui la trama del
romanzo: California, inizio anni Settanta. Doc Sportello,
investigatore privato con una passione smodata per le droghe e il
surf, viene contattato da una vecchia fiamma, Shasta, che gli
rivela l’esistenza di un complotto per rapire il suo nuovo amante,
un costruttore miliardario. L’investigatore non fa neanche in tempo
ad avviare le sue indagini che si ritrova arrestato per l’omicidio
di una delle guardie del corpo del costruttore, il quale è intanto
sparito, come pure Shasta. Sembrano le premesse del più classico
dei noir, ma ben presto le coincidenze piú strane si accumulano e
il mistero si allarga a macchia di leopardo. Doc inciampa così in
collezioni di cravatte con donnine discinte, in falsi biglietti da
venti dollari con il ritratto di Richard Nixon, in un’associazione
di dentisti assassini nota come Zanna d’Oro, che è però anche il
nome di un sedicente cartello indocinese dedito al traffico di
eroina.
Benicio del Toro ,
visto da poco in Le Belve di
Oliver Stone, dovrebbe interpretare un avvocato
che ha dei rapporti con il personaggio di Doc Sportello
(Phoenix).
Parte la seconda edizione di MashRome
Film Fest, già le tre location valgono l’uscita da casa:
l’Aranciera di San Sisto di Via delle Terme di Caracalla a Roma,
il MACRO, l’Istituto Cervantes e l’Accademia di Spagna,
si preparano ad accogliere una celebrazione delle arti in un
momento storico in cui il mix e il riciclo, il mashup culturale
sono all’ordine del giorno.
Il MashRome Film Fest, il primo
festival in Italia dedicato al remix e al mash up cinematografico,
ideato e diretto da Mariangela Matarozzo e Alessandra Lo
Russo, avrà una cerimonia d’apertura, il 7 maggio alle ore
20.00 nella sala Auditorium e Sala Cinema del MACRO di via
Nizza: il regista ungherese Gyorgy Palfi presenterà l’attesa
premiére di FinalCut – Ladies and Gentlemen, suo film
presentato all’ultimo festival
di Cannes nella sezione Cannes Classique. Ospite d’onore
l’artista messicano Carlos Amorales, che ha conquistato la
scena internazionale per la sua sorprendente capacità visionaria e
per la sensibilità ultramoderna con la quale elabora, mescolandoli,
molteplici e opposti elementi. Considerato una figura di
spicco nel mondo del remix, i suoi lavori si trovano in numerose
collezioni pubbliche e private tra cui il MoMA di New York, La
Colección Jumex a Città del Messico, la fondazione Cisneros
Collection di New York e la Margulies Collection di Miami.
Le altre proiezioni che
principalmente avranno luogo all’Aranciera di San Sisto, vedranno i
film selezionati per il concorso, 100 film divisi in sette
categorie, dal western allo Sci-Fi, fino all’animazione. In pieno
spirito Mash Up, all’attività principale si mescoleranno altre
serate, come ad esempio quella del 9 maggio, quando
all’Accademia di Spagna di piazza San Pietro in Montorio, ci
sarà una giornata interamente dedicata al tema del Remix, con
il panel Remix is Everywhere.
Alle ore 10 saranno protagonisti gli
artisti internazionali ospiti del festival, con uno speciale
intervento di Carlos Amorales; alle ore 14, esperti di
diversi settori dalla semiotica alla filosofia si confronteranno
sulle possibilità del remix nelle arti, dalla letteratura all’arte.
Tra gli eventi del festival, venerdì 10 maggio, alle ore 24, il
live deiDiscofunken, gruppo che rappresenta una
nuova generazione di electrofunk e musica eurodance e che
nasce da una collaborazione di talenti internazionali provenienti
da diverse parti del mondo, dall’Europa all’Australia. Discofunken
ha suonato con molti artisti internazionali come 2many Dj’s,
Boys Noize, Peaches, We Have Band, The Horrors ed ha collaborato
con Rodion, Tavrvs e Gomma rec / Glamnight rec. Evento di
chiusura, successiva alla cerimonia di premiazione, sabato 11
maggio, alle ore 23, il live di Chris Evans, compositore,
designer del suono e multi-strumentista e frontman di ITHACA
AUDIO, dinamica società musicale di Brighton.
L’ingresso al festival si effettua
con tessera MashRome che ha il costo di 10 euro, mentre sono ad
ingresso gratuito i panel e i focus. Per maggiori dettagli sul
programma, c’è anche il sito: www.mashrome.org
Una “Star
Wars reunion” la chiama Comingsoon.net, parlando dell’arrivo di
Ewan McGregor nel cast di Jane Got a
Gun insieme a Natalie Portman per
rimpiazzare Bradley Cooper nel ruolo da
protagonista.
Nel cast del film ci sono anche
Joel Edgerton, atteso il 15 maggio al cinema ne
Il Grande Gatsby, e
Rodrigo Santoro, che invece dovrebbe riprendere i
panni di Serse nel prequel di 300. Il
film, che vedrà Ewan McGregor protagonista,
racconta di una donna che chiederà aiuto ad un suo ex per salvare
la vita del suo attuale marito fuorilegge da una gang che vuole
ucciderlo.
Gavin O’Connor ha
preso il posto di Lynne Ramsay alla regia del
film, che anche per la produzione ha avuto fino ad ora diversi
problemi. Michael Fassbender è stato il primo nome
accostato al film come protagonista, ma ha poi lasciato il
progetto. Jude Law doveva invece essere il
villain, ma anche lui si è poi tirato indietro. Speriamo che
Ewan McGregor sia la scelta definitiva per il
ruolo di protagonista.
Star
Wars: Episodio I – La minaccia fantasma è il film del
1999 diretto da George Lucas con
protagonisti un cast d’eccezione composto da
Liam Neeson,
Ewan McGregor, Jake Lloyd,
Natalie Portman, Pernilla August, Frank Oz, Ian McDiarmid, Ray
Park, Hugh Quarshie, Ahmed Best, Anthony Daniels, Kenny Baker,
Brian Blessed,
Keira Knightley, Oliver Ford Davies, Samuel L. Jackson, Terence
Stamp.
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma,
la trama
Trama: Un
futuro fantascientifico, in cui l’intera Galassia è governata dalla
Repubblica Galattica. Il Governo si trova però di fronte ad una
preoccupante crisi, a causa delle tassazioni da poco introdotte
sulle rotte commerciali, cui si oppone la Federazione dei Mercanti,
guidata dal vicerè Nute Gunray, che organizza un blocco schierando
le sue navi da guerra intorno al pianeta Naboo. Toccherà a due
cavalieri Jedi, il maestro Qui-Gon Jinn e il suo
padawan Obi Wan-Kenobi, negoziare con i ribelli. ù
Li attende però una trappola,
organizzata dal Sith Dart Sidious, il vero burattinaio della
Federazione dei Mercanti, che li costringe a fuggire, portando con
sé la regina di Naboo, e a nascondersi sul piccolo pianeta di
Tatooine. Qui incontreranno il giovane Anakin Skywalker, bambino
dalle straordinarie qualità, il cui aiuto risulterà prezioso,
riconosciuto da Qui-Gon Jinn come il prescelto, colui che
riporterà equilibrio nella forza. La crisi metterà scompiglio
all’interno della Repubblica, fra trame di potere del Senatore
Palpatine, deciso a diventare il nuovo Cancelliere, e la volontà
della regina Amidala di riconquistare Naboo e liberare la sua
gente.
Star Wars: Episodio I – La
minaccia fantasma, il film
Analisi:
L’universo di Star Wars, fermatosi al 1983 (anno di uscita de
Il ritorno dello Jedi) riportato in vita da
George Lucas. Basterebbe questo per spiegare
quanto La Minaccia Fantasma rappresenti. Il prosieguo
(anzi il prologo) della saga fantascientifica probabilmente più
celebre e riuscita di sempre.
Lo spettatore capisce fin dai primi
istanti dove si trova. Musica e introduzione (“A long time ago,
in a galaxy far far away…”) sono inconfondibili, un
teletrasporto nel mondo di Star
Wars. George Lucas riprende il
filo delle sue fantasticherie fantascientifiche per raccontarci gli
avvenimenti precedenti alla trilogia classica, consapevole che
questa volta ha la tecnologia dalla sua parte. Un alleato prezioso,
protagonista assoluto della pellicola, carica di effetti speciali
all’altezza dei grandi sci-fi, pronti a mostrare tutto quello che
il visionario regista ha in mente. Lucas crea scene che vent’anni
prima sarebbero state impossibili da realizzare, come la corsa
degli sgusci e le spettacolari battaglie in campo aperto, nella
trilogia classica spesso rinchiuse in ambienti interni e con un
numero relativamente basso di contenders.
La tecnologia digitale prende però
a tratti il sopravvento, a scapito della trama, che dopo l’incipit
condito di battaglie e spade laser, si sgonfia in una parte
centrale fin troppo prolissa, in cui l’unico sfizio adrenalinico è
la citata corsa di sgusci, ben realizzata ma il cui esito sembra
fin da subito scontato. Il ritmo torna ad accelerare nel finale,
con lo scontro tra i due Jedi e
Darth Maul, assolutamente spettacolare. Lucas concede inoltre
poca attenzione al rapporto tra i personaggi e ai dialoghi, spesso
banali e scarsamente incisivi.
I protagonisti non hanno
assolutamente il carisma dei vecchi personaggi, da Han Solo a Luke
Skywalker, tuttavia sono ben interpretati, in particolar
modo buone le prove di Liam Neeson ed Ewan Mcgregor, nei panni dei due Jedi. Qui-Gon
Jinn soprattutto è un character che funziona, probabilmente il Jedi
più particolare mai costruito, saggio, affascinante, ma allo stesso
tempo ribelle, irriverente con diplomazia nei confronti del
Consiglio, con cui è spesso in contrasto. Il personaggio più
criticabile è invece quello di Jar-Jar Binks, realizzato in
computer grafica, alieno Gungam dallo strano accento, pensato forse
per attrarre il pubblico più giovane, ma le cui bizzarie sembrano
spesso fuori luogo. Per i fan di vecchia data Lucas crea invece una
tela di riferimenti ai film precedenti, ripresentando volti noti
come Yoda, Jabba e la coppia di robot R2-D2 e C3PO.
Un film che è l’anello di
congiunzione tra le due trilogie, graficamente godibile,
scorrevole, ma non privo di difetti. La Minaccia
Fantasma ha però l’enorme merito di riportare in auge una
saga fantascientifica che era stata leggermente accantonata,
smuovendo anche un mercato promozionale che con i primi episodi
aveva avuto un successo planetario, tra gadget, action figures,
pubblicità, formando una nuova generazione di fan. Una pellicola
cui manca qualcosa, ma sicuramente non la capacità di
intrattenere.
Nel terzo spot tv de
L’Uomo
d’Acciaio vediamo per la prima volta Lois tra le
braccia di Superman, volare, come da immagine classica del
personaggio e della serie. Seppure si tratta di un brevissimo
istante in un altrettanto breve spot di 34 secondi, possiamo
apprezzare e notare l’originalità e la bellezza di questo film
anche solo nel rappresentare un momento così iconico.
Ecco lo spot:
L’Uomo d’Acciaio, il film
Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures presentano L’Uomo
d’Acciaio, con
Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman,
per la regia di Zack Snyder. Il film è
interpretato anche da
Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte
agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane,
e il candidato all’Oscar
Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”)
in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei
genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la
candidata agli Oscar
Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il
premio Academy Award
Kevin Costner(“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe
sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod,
interpretato dal candidato agli Oscar
Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora,
interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton
sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van,
interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e
il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award
Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche
Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick,
Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy
e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil
Hamilton. Tutte le news nel nostro
speciale: Superman: Man of
steel.
Contro ogni
previsione, Iron
man 3 esordisce al primo posto della classifica del
box office USA di questa settimana. Ironia a parte, il terzo
episodio, forse conclusivo della saga interpretata da Robert Downey
Jr. incassa ben 157 milioni di dollari nella sua prima settimanadi
uscita in sala. In seconda posizione scende, di poco, l’ultima
fatica di Michael Bay, Pain & Gain incassa
altro 7 milioni di dollari portando il suo totale a quasi 34. Il
terzo posto è occupato da 42, film biografico
che resiste ai blockbuster internazionali, portando a casa anche
questa settimana 6 milioni di dollari per un totale di 78. In
quarta posizione si attesta Oblivion, che
aggiunge altri 6 milioni al suo totale, che tocca quota 76.
Seguono The Croods, ormai a quasi due mesi di
presenza in sala e in classifica dei dieci film più visti nelle
sale americane, con un incasso settimanale di 4 milioni di dollari
che portano il totale a 169. Il sesto posto è per la
commedia The big wedding, che nonostante il
“big” cast, non supera la metà bassa della classifica, con un
incasso questa settimana di quasi 4 milioni di dollari per un
totale di 14.La settima posizione la
occupa Mud, nuovo film del talentuoso Jeff
Nichols, regista del molto apprezzato Take
shelter, che questa volta ha per le mani Matthew
McConaughey nel ruolo di un fuggitivo. Il film incassa 2 milioni di
dollari per un totale di 5. Oz the great and
powerful con un colpo di coda, risale in
classifica con un incasso settimanale di quasi 2 milioni di dollari
che portano il suo totale a 229 consegnandogli l’ottava posizione
nel box office americano di questa settimana. Il nono posto è
occupato da Scary moVie, che incassa un solo
milione di dollari, per un totale di 27, mentre chiude la
classifica The place beyond the pines,
dell’accoppiataRyan Gosling/Derek
Cianfrance. Il film ha incassato 1 milione di dollari per un totale
di quasi 19.
La prossima settimana usciranno:
l’atteso Great Gatsby con Leonardo DiCaprio
nel ruolo che fu di Robert Redford, per la regia di Baz Luhrmann,
un documentario sulle sorelle tenniste Venus e Serena Williams, ad
uso dei fan: Venus&Serena e il
thriller No one lives.