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I Villain di Batman in versione anni quaranta!

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Come si sarebbero vestiti i mitici villain dei fumetti, se fossero vissuti nella prima parte del XX secolo? Una domanda apparentemente oziosa ma che si è posto anche il disegnatore Jason Mark, che per darsi una risposta, ha realizzato dei bellissimi ritratti, sotto forma di foto segnaletiche, dei villain più famosi contro cui combatte Batman a Gotham City.

I ritratti sono stati realizzati in modo tale da ricordare uno stile anni ’40, sia per la qualità dell’immagine, sia per l’abbigliamento molto elegante dei soggetti. Mark si è dedicato ai ritratti di Harvey Dent, Victor Fries, Oswald Cobblepot e … John Doe. Se non conoscete i loro nomi in ‘borghese’, riconoscerete sicuramente i loro alias: ecco a voi Due Facce, Mr. Freeze, il Pinguino e Joker!Batman villain Two-faceBatman villain Mr. FreezeBatman villain PenguinBatman villain JokerFonte: Badtaste

The Lone Ranger : il trailer finale del film con Depp

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The Lone Ranger : il trailer finale del film con Depp

Ecco lo scoppiettante ultimo trailer di The Lone Ranger, che vedrà confrontarsi Johnny Depp, alle prese con l’ennesimo travestimento, contro Armie Hammer.

In The Lone RangerJohnny Depp interpreta il guerriero indiano Tonto, fedele amico del protagonista il cui ruolo è stato affidato ad Armie Hammer. Depp e Hammer saranno affiancati da un cast di stelle internazionali tra cui Tom Wilkinson, nominato due volte dall’Academy Award per “Michael Clayton” e per “In the Bedroom”, vincitore di un Emmy e di un Golden Globe; William Fichtner, il vincitore di un Emmy, Barry Pepper; James Badge Dale; Ruth Wilson, star televisiva in “Jane Eyre” e “Luther”; Helena Bonham Carter, due nomination all’Oscar e sei nomination ai Golden Globe (“Il discorso del re” “Alice in Wonderland”). L’uscita del film è prevista per il 31 maggio 2013.

The Lone Ranger è un emozionante film d’avventura intriso di azione e humor, in cui il famoso eroe mascherato torna a rivivere attraverso nuovi occhi. Il guerriero indiano Tonto (Johnny Depp) racconta la storia di John Reid (Armie Hammer), uomo di legge che divenne leggenda, trascinando il pubblico in un’avventura fatta di imprese epiche e rocambolesche, vissute dai due eroi impegnati nella lotta all’avidità e alla corruzione.

The Lone Ranger è scritto da Ted Elliott e Terry Rossio (“Pirati dei Caraibi”), Eric Aronson e Justin Haythe. Mike Stenson, Chad Oman, Ted Elliott, Terry Rossio, Eric Ellenbogen ed Eric McLeod sono i produttori esecutivi della pellicola.

RIPD : primo trailer con Jeff Bridges e Ryan Reynolds

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Ecco il primo trailer di RIPD, il film che vede in scena l’inedita coppia di poliziotti trapassati Jeff Bridges e Ryan Reynolds.

Il cinecomic è basato basato sulla miniserie a fumetti della Dark Horse e racconta la sovrannaturale storia di un poliziotto defunto (Ryan Reynolds) che stringe un patto di lavoro lungo un secolo in un dipartimento di polizia che mantiene l’ordine nel mondo dei morti (il titolo dell’opera sta per Rest In Peace Department) ottenendo in cambio la possibilità di trovare chi lo ha ucciso.

Nel cast di RIPD, oltre a Ryan Reynolds e Jeff Bridges, anche Kevin Bacon, Mary-Louise Parker, Marisa Miller, Mike O’Malley, James Hong, Robert Knepper e Tobias Segal. Il film uscirà il prossimo 19 luglio 2013, anche in 3D.

Viaggio Sola: recensione del film di Maria Sole Tognazzi

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Viaggio Sola: recensione del film di Maria Sole Tognazzi

In Viaggio Sola Irene ha superato i quarant’anni, niente marito, niente figli e un lavoro che è il sogno di molti: Irene è l'”ospite a sorpresa”, il temutissimo cliente in incognito che annota, valuta e giudica gli standard degli alberghi di lusso. Oltre al lavoro, nella sua vita ci sono la sorella Silvia, sposata con figli, svampita e sempre di corsa, e l’ex fidanzato Andrea. Irene non ha alcun desiderio di stabilità, si sente libera, privilegiata. Ma è vera libertà la sua? Qualcosa metterà in discussione questa certezza.

Con questa semplice premessa, Maria Sole Tognazzi racconta il suo Viaggio Sola, commedia drammatica che pur non avendo grandi sconvolgimenti nella trama riesce a raccontare con grande sensibilità dei veri e proprio ‘smottamenti’ emotivi che si verificano nell’animo di una donna quando, superati i quarant’anni, si rende conto che non ha una casa e una famiglia a cui tornare, finito il lavoro che la tiene lontana dalla sua ‘fissa dimora’. Detta in questi termini, Viaggio Sola potrebbe sembrare l’ennesimo capitolo di una storia già vista e sentita, in cui una donna isterica e insoddisfatta, trova l’amore della sua vita e ci fa un bambino. Non è questa la scelta della Tognazzi, che grazie alla sempre brava e affascinante Margherita Buy, realizza un ritratto di una donna completa in se stessa, pur senza la qualificazione di moglie e madre che la nostra società vuole per ogni donna. La sua Irene è indipendente e felice, presa dal suo lavoro e intenta, con un po’ di fatica, a coltivare gli unici rapporti che per lei contano: la sorella, con le sue figlie e il marito, e il suo ex Andrea, amico di sempre.

Il racconto della trasformazione e della presa di coscienza di sè di Irene ci viene narrato attraverso il suo lavoro, i suoi incontri, con uno stile intimista che si addentra nell’animo ma soprattutto nelle figure di edifici, lussuose camere d’albergo e città sparse in tutto il mondo. Maria Sole Tognazzi questa volta confeziona un film che si lascia guardare, senza eccessivo entusiasmo ma con grande leggerezza e semplicità, avvalendosi di una magnetica protagonista e di un comprimario d’eccezione, Stefano Accorsi, nel ruolo di un uomo che accetta la paternità con grande serenità e spirito d’avventura, anche quando questa condizione non è cercata. Nel cast del film anche Fabrizia Sacchi, Gian Marco Tognazzi, Alessia Barela e Lesley Manville.

Una riflessione sulla donna, una riflessione sull’uomo, ancora meglio, Viaggio Sola è una riflessione sull’umanità in cerca di ridefinizione in un mondo con cui è sempre più difficile rimanere al passo.

Sono un pirata sono un signore: recensione del film

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Il suono delle parole, il ritmo incalzante della parlata partenopea che gioca in egual misura con l’altro e con te stesso; che affonda la voce nella rabbia, nella gioia o nella disperazione per trasformare il sentimento nei versi di una “canzone popolare”. E’ la componente linguistica, dialogica, a meritare interesse in Sono un pirata sono un signore , commedia scritta, diretta e interpretata dal napoletano Eduardo Tartaglia che, dopo il successo di regione ottenuto con La valigia sul letto, si dimostra abile nel maneggiare i tipici scambi da frizzi e lazzi di tradizione eduardiana, generando fra questi uno spazio di riflessione, intima e umana. Come quello che si crea nella sequenza del falò, della Luna caprese intonata in riva al mare dai personaggi della storia, compresi i due coniugi anziani del continente nero che conoscono il testo di Peppino Di Capri a memoria, nonostante siano praticamente in un altro mondo.

E’ evidente che non può essere così e, di certo, non era nelle intenzioni del regista fare in modo che quella scena sembrasse vera, inserita com’è in un film interamente pervaso da un’atmosfera surreale, fiabesca, quasi da Mille e una notte. Eppure è significativa perchè risolve i nodi costitutivi della trama: le differenze sociali e culturali che intercorrono non soltanto fra i malcapitati e gli africani, quanto fra i quattro italiani, estranei fra loro e in parte anche a loro stessi, ma capaci di trovare una dimensione comune e di condivisione nel corso di quella  avventura così strana.

Ne Sono un pirata sono un signore Giulio (Francesco Pannofino), Mirella (Giorgia Surina), Catello (Eduardo Tartaglia) e Stefania (Veronica Mazza) sono, rispettivamente, due biologi marini dell’Università di Milano, impegnati in una ricerca sui fondali delle coste africane; un Marittimo napoletano imbarcato su una nave mercantile; e una parrucchiera, anche lei campana e assunta da una nobildonna per curarle personalmente il look a bordo della classica crociera di fine anno. Per un caso fortuito riuniti nella stessa barca (letteralmente e metaforicamente), vengono sequestrati da un gruppo di pirati, più o meno pacifici e impacciati,  per un riscatto di quindici milioni di euro.

L’evento, che scatena la partecipazione (superflua) internazionale, diventa occasione per ognuno di loro di riflettere sui propri fallimenti, per qualcuno affettivi, per qualcun’altro lavorativi, e di “sintonizzare il cervello su un pensiero più lento” come ha dichiarato Veronica Mazza in sede di conferenza stampa: ad esempio sul mare, o sul bisogno dell’altro. Luoghi comuni, certo, ma che siamo disposti ad accettare perchè trattati con onestà e leggerezza, al di fuori di presunzioni intellettuali, e dentro invece il desiderio di far sorridere e divertire con semplicità.

Sono un pirata sono un signore è una commedia piacevole quindi, con alti e bassi nel ritmo e nella qualità della narrazione, ma assolutamente delicata e non volgare.

Nella casa: recensione del film di François Ozon

Nella casa: recensione del film di François Ozon

François Ozon costruisce una commedia spiritosa e intelligente, dai risvolti dark, adattando la commedia teatrale El chico de la última fila, e intitolandola Nella casa, il luogo centrale di tutti gli avvenimenti. Ozon si concentra ancora una volta sulle dinamiche familiari e sul rapporto tra realtà e finzione, da sempre temi attraenti per il regista francese, proponendo un lavoro già vincitore di alcuni premi internazionali.

In Nella casa Germain (Fabrice Luchini) è un professore di letteratura francese, estremamente competente, che ha dovuto abbandonare il sogno giovanile di diventare un grande scrittore, come il suo amato Flaubert, per mancanza di talento. La moglie Jeanne (Kristin Scott Thomas) gestisce invece una galleria d’arte moderna, sull’orlo del fallimento. In una scuola in cui è stata reintrodotta la divisa, in cui tutti gli alunni sembrano, agli occhi di Germain, un unico grande gregge di mediocrità, il sedicenne Claude (Ernst Umhauer), catturerà l’attenzione del docente attraverso un suo tema, dedicato alla casa e alla famiglia del compagno di classe Rapha (Bastien Ughetto), concluso con un insolito “continua…”.  Germain, accortosi delle doti di Claude, spronerà l’alunno a continuare il suo racconto, introducendosi sempre più nella casa e familiarizzando con i personaggi. L’insinuarsi nella famiglia scatenerà, però, una serie di eventi imprevisti, trascinando Germain in un gioco dagli sviluppi inquietanti, affinchè la storia possa continuare.

Nella casa: macchinazioni e intrighi

Tutto ruota attorno al rapporto tra Germain e Claude, i due protagonisti, professore e allievo. Un rapporto di vicendevole crescita, presentataci da punti di vista oscillanti, che analizza il percorso creativo dell’artista, quel binomio tra editore e scrittore, produttore e regista, ognuno con la propria influenza sul prodotto finale del processo artistico. La ricerca dell’ispirazione sempre più spinta, in un gioco di macchinazioni e intrighi, in cui realtà e fantasia, nettamente distinte ad inizio film, iniziano a mescolarsi, senza però sfociare in incomprensibili dilemmi, come visto in altri film. Il giovane Claude s’immerge all’interno della propria storia, empatizzando con i personaggi, costruendoli volta per volta attraverso le proprie azioni nella vita reale, pur di dare un prosieguo convincente alla narrazione e rendere interessante ognuno dei protagonisti. Così anche lo stesso Claude diventa un personaggio fondamentale, e il suo rapporto d’attrazione con la padrona di casa Esther (Emmanuel Seigner) sarà il fulcro degli eventi, quel conflitto di cui ogni romanzo ha bisogno. François Ozon conferma quella sua peculiare abilità di trasformare situazioni apparentemente banali e di normale intimità familiare, per renderle centro delle sue storie, facendo emergere aspetti inattesi. Una commedia dal sapore di un thriller, con un bilanciamento perfetto d’intrattenimento e suspense, tra dialoghi taglienti e ironici, capaci di strappare al pubblico più di una risata, alternati con momenti di pura tensione, in attesa degli avvenimenti che potrebbero scatenarsi.

Nella casa si rivela un film ironico e accattivante, dal ritmo ben scandito, che conduce lo spettatore verso un incantevole finale, attraverso una mescolanza di generi sapientemente amalgamati in un prodotto davvero riuscito e privo di difetti evidenti.

Qualcuno da Amare di Abbas Kiarostami – recensione

Qualcuno da Amare di Abbas Kiarostami – recensione

qualcuno da amareLa giovane studentessa Akiko (Rin Takanashi) decide di prostituirsi per potersi pagare gli studi, accettando di incontrare anche uomini molto più vecchi di lei. In uno di questi incontri, si imbatte in un sessantenne professore universitario, Takashi, (Tadashi Okuno) che dimostra un grande affetto e interesse nei suoi confronti.

Abbas Kiarostami con Qualcuno da Amare scrive e dirige una storia lineare, conferendo una sorta di elegante ambiguità ai personaggi e nelle reazioni che si sviluppano tra di essi, questo si percepisce in un crescendo fino ad un finale spiazzante. Sembra di assistere a una realtà comune e non troppo lontana dal vivere quotidiano incastonata in una Tokyo intensa e suggestiva come non lo si vedeva da Lost in Traslation di Sofia Coppola. La macchina da presa si cala perfettamente nei ritmi e nella giornata senza tempo di Akiko, in cui l’unico elemento di disturbo, in un personaggio così leggero e fresco, sembra essere il fidanzato violento Noriaki (Ryo Kase), ossessionato dalla promiscuità mai esplicita della giovane ragazza. La bravura del regista è stata di saper impostare la messa in scena in maniera oggettiva senza mai accennare a nulla, lo si denota sin dall’inizio del film dove la voce fuori campo e lo sguardo mai indirizzato verso qualcuno, ci fanno entrare nella vita privata di Akiko, regalando così un inizio diverso e piacevole dai classici codici del cinema hollywoodiano. Altro elemento che viene ripetuto in tutti gli ambienti chiusi e stretti che il film propone, sono i dialoghi molto sensati e ponderati, senza risultare verbosi. In questi luoghi avviene il vero confronto di idee e prospettive, costituendo un campionario e un parallelo con le vicende che si susseguiranno all’interno del film.

Qualcuno da amare Abbas KiarostamiIl risultato del regista iraniano è una storia accurata che ci fornisce un perfetto contrasto tra generazioni, tra realtà di villaggio e metropoli, tra interno ed esterno in cui tutto è separato da un metaforico vetro, che sia quello della macchina o di una finestra non conta, ma la bellezza con cui viene mostrato ci fa riflettere per tutta la durata del film. La riuscita del film è anche da attribuire a questi attori sconosciuti, che restituiscono reazioni di umana spontaneità in determinati incontri/scontri che sono il ritmo naturale del film, di cui il montaggio di Bahamn Kiarostami si limita a seguire come respiro naturale.

Qualcuno da amare, è un film che riesce a restituire un atmosfera palpitante senza una morale o una retorica, poiché non è importante ai fini della storia. Ma riflette con quell’indole che hanno i film nipponici, che vedono lo spazio come un’estensione dell’uomo stesso.
Dal 24 Aprile al cinema.

Captain America Il Soldato d’Inverno : Scarlett Johansson sul set

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Ecco alcune foto scattate sul set di Captain America Il Soldato d’Inverno . Nelle foto oltre a Chris Evans, riconosciamo anche Scarlett Johansson, che torna accanto alla co star di The Avengers per interpretare di nuovo Natasha Romanoff, alias la Vedova Nera.

Il film comprende nel cast già attori del calibro di Frank GrilloScarlett JohanssonEmily VanCamp e Toby Jones. Anthony Joe Russo dirigeranno la pellicola, la cui uscita statunitense è fissata per  il 4 Aprile 2014. Le riprese inizieranno ad aprile a Cleveland.

La storia si riaggancerà alla fine di The Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato con Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Al momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro speciale: Captain America il soldato d’inverno. Tutte le info utili nella nostra scheda: Captain America il soldato d’inverno.

The Amazing Spider-Man 2 , Peter e Gwen sul set

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Ecco Andrew Garfield e Emma Stone sorridenti sul set di The Amazing Spider-Man 2 . La coppia, insieme anche nella vita reale, è ancora impegnata sul set newyorkese del film, nella famosa Union Square.

Ecco di seguito le foto pubblicate da Badtaste via comicbookmovie.com:

Vi ricordiamo che nel film ritorneranno i protagonisti  e  ai quali si aggiungono  in Electro, ​​ nei panni di Mary Jane Watson e  come Harry Osborn. Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: The Amazing Spider-Man 2.

Mentre per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing Spider-Man 2La pellicola è diretta ancora una volta da  su una sceneggiatura di   ed uscirà il 2 Maggio 2014.

Akira Trailer inedito per l’uscita del 29 Maggio!

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Akira Trailer inedito per l’uscita del 29 Maggio!

Akira-trailerAkira Trailer inedito per la riuscita in sala in occasione dei 25 anni della pellicola, il capolavoro del cinema giapponese diretto da Katsuhiro Ōtomo. 

Star Wars : dall’estate 2015, ogni anno un film

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Star Wars : dall’estate 2015, ogni anno un film

star-warsLa Walt Disney Pictures insieme alla Lucasfilm hanno annunciato oggi al CinemaCon a Las Vegas che Star Wars: Episodio VII arriverà al cinema nell’estate 2015 e che ogni estate, da quella in poi, offrirà al pubblico un film di Star Wars, alternando un film della nuova trilogia ad uno spin off autonomo.

Sapevamo già che l’estate 2015 avrebbe visto la prima dell’Episodio VII, ma non sappiamo ancora una data precisa. Inoltre la vera novità dell’annuncio è che questi film, la nuova trilogia più gli spin off annunciati (Yoda, Boba Fett), verranno distribuiti a distanza di un solo anno, e non ogni tre anni come è accaduto per gli episodi I, II e III. Inoltre non è ancora chiaro quanti e quali saranno gli spin off che verranno prodotti dalla nuova mamma del franchise sci-fi più famoso del mondo.

J.J. Abrams dirigerà Star Wars: Episodio VII da una sceneggiatura scritta da Michael Arndt.

Fonte: comingsoon.net

Il Grande Gatsby : Over The Love di Florence + The Machine!

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Il Grande Gatsby : Over The Love di Florence + The Machine!

Ormai manca poco più di un mese al Festival di Cannes 2013, che sarà aperto dall’anteprima de Il Grande Gatsby, come molti di voi sapranno la pellicola vede coinvolte anche tre artisti molto importanti del panorama attuale della musica che presteranno la loro voce al film di Baz Luhrmann. Ecco in anteprima una preview della canzone di Florence + The Machine, intitolata Over The Love.

Il sito ufficiale del film qui. Il Grande Gatsby racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità.

Fonte: Playlist

Person of Interest – Stagione 1 in blu-ray e dvd dal 15 Maggio

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Person-of-interest-stagione1-blu-rayDallo sceneggiatore de “Il cavaliere oscuro” Jonathan Nolan e da J.J. Abrams (Fringe, Lost), arriva in Blu-ray Alta Definizione e DVD la prima stagione completa della serie rivelazione Person of Interest.

I 23 emozionanti episodi seguono le vicende di Harold Finch e John Reese – il primo un genio dell’informatica, il secondo un ex agente della CIA – i quali attraverso i dati elaborati da un supercomputer riescono ad identificare e fermare gente comune che sta per essere coinvolta in atti terroristici.

Le edizioni Home Video includono uno speciale “Vivere nell’era della sorveglianza”, le gag e il commento del produttore esecutivo all’episodio pilota

personofinterest_bdTRAMA: Un supercomputer sviluppato da un genio dell’informatica, un miliardario che vive come un eremita, Harold Finch (Michael Emerson), analizza e combina dati per un sistema di sorveglianza del governo degli Stati Uniti per prevenire atti di terrorismo. Ma il computer, noto solo come “la Macchina”, è in grado di identificare gente comune che sta per essere coinvolta in atti criminali. E’ possibile impedire che questi atti criminali vengano compiuti? Finch e l’ex agente della CIA John Reese (Jim Caviezel) decidono di accedere segretamente alla Macchina e di usare tecniche da vigilantes e la più avanzata tecnologia per identificare le potenziali vittime di crimini e impedire che questi avvengano. Intanto due detective della polizia di New York (Taraji P. Henson, Kevin Chapman) vengono assegnati ai casi e al mistero che circonda i due misteriosi personaggi che si battono contro il crimine.

INFORMAZIONI SUL PRODOTTO BLU-RAY

TITOLO Person of Interest
CAST James Caviezel, Michael Emerson, Taraji P. Henson
GENERE Crime, Sci-Fi
ANNO 2012
DURATA 1007 minuti circa
FILM Formato Video: 1080p High Definition 16×9 FF

Lingue: Dolby Digital: Italiano 5.1, Tedesco 5.1; DTS-HD Master Audio: Inglese 5.1.

Sottotitoli: Italiano per non udenti, Tedesco per non udenti, Inglese per non udenti

CONTENUTI SPECIALI*• Episodio Pilota Originale con commento del Produttore Esecutivo

• Episodio Pilota Esteso (mai andato in onda) con commento del Produttore Esecutivo

• Contenuto extra :Vivere nell’Era della Sorveglianza 

• Le Gag

* Possono non essere in alta definizione. Audio e Sottotitoli vari.

INFORMAZIONI SUL PRODOTTO DVD

 

TITOLO Person of Interest
CAST James Caviezel, Michael Emerson, Taraji P. Henson
GENERE Crime, Drammatico
ANNO 2012
DURATA 799  minuti circa
FILM Formato Video: 1080p High Definition 16×9 FF

Lingue: Italiano, Tedesco (2.0 Dolby Digital), Inglese (5.1 Dolby Digital).

Sottotitoli: Italiano per non udenti, Tedesco per non udenti, Inglese per non udenti.

Sottotitoli Non Udenti:CONTENUTI SPECIALI**• Episodio Pilota Originale con commento del Produttore Esecutivo

• Episodio Pilota Esteso (mai andato in onda) con commento del Produttore Esecutivo

• Contenuto extra :Vivere nell’Era della Sorveglianza 

• Le Gag

** Audio e Sottotitoli vari.

Alcatraz in dvd dal 15 Maggio 2013

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Alcatraz-dvdArriva in edizione DVD grazie a Warner Home Video la serie completa di Alcatraz, una delle serie tv più amate degli ultimi anni. Un mix di azione e mistero per uno show mozzafiato che vanta il genio di J.J. Abrams (Fringe, Lost) come produttore esecutivo.  L’Edizione Home Video, in vendita dal 15 maggio, comprende tutti i 13 episodi della serie completa e in più un affascinante approfondimento sulla celebre prigione con filmati e foto d’archivio, oltre ad interviste ai membri del cast, ai creatori della serie, a ex-guardie e detenuti.

Inoltre, tra gli imperdibili extra, le scene inedite e le gag.  

alcatraz_dvsTRAMA:

Nel 1963 tutti i detenuti del Penitenziario federale dell’isola di Alcatraz vennero trasferiti. O almeno questa è la versione ufficiale. Ora i peggiori criminali d’America – noti come i 63 – hanno fatto ritorno nelle strade di San Francisco per replicare i loro crimini orrendi. Toccherà ad una fuoriclasse come la detective Rebecca Madsen e all’esperto di Alcatraz Diego “Doc” Soto collaborare con l’agente dell’FBI Emerson Hauser e con la dottoressa Lucy Banerjee per scoprire perché i 63 sono tornati e per portare alla luce una minaccia molto più spaventosa.

INFORMAZIONI SUL PRODOTTO DVD

TITOLO ALCATRAZ – LA PRIMA STAGIONE COMPLETA
CAST Sarah Jones,  Sam Neill, Jorge Garcia,  Parminder Nagra, Jonny Coyne, Jason Butler Harner, Robert Forster
GENERE Sci-Fi, Crime
ANNO 2012
DURATA 540 minuti ca.
FILM Video: 16×9 FF

Audio: Italiano 2.0, Tedesco 2.0 (2.0 Dolby Digital), Inglese (5.1 Dolby Digital)

Sottotitoli: Portoghese, Turco, Italiano per non udenti, Tedesco per non udenti,

Inglese per non udenti.CONTENUTI SPECIALI++– Alcatraz: l’isola degli intrighi – Un affascinante approfondimento sulla celebre prigione che comprende filmati e foto d’archivio, oltre ad interviste ai membri del cast, ai creatori della serie e ad ex-guardie e detenuti.

– Scene inedite

– Le gag

** Audio e Sottotitoli vari.

Rupert Wyatt nel crime thriller Night Film

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Impegnato negli ultimi tempi soprattutto in Birdsong, Rupert Wyatt comincia ad interessarsi anche di altri progetti, l’ultimo dei

James Caan a fianco di Louis Gossett Jr. in Fighting Man

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Il pugilato è probabilmente lo sport che più di ogni altro ha affascinato Hollywood:  ring e guantoni sarsnno ancora una volta al centro della scena in Fighting Man, che vedrà protagonisti James Caan e Louis Gosset Jr.

Vince Vaughn in Viaggio d’Affari

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Vince Vaughn in Viaggio d’Affari

Vince VaughnDopo la ‘reunion’ col suo storico sodale Owen Wilson per The Internship (Gli stagisti), Vince Vaughn torna in un ruolo

Anche Nathan Fillion tra le voci di Monsters University

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Giunto alla notorietà presso il grande pubblico grazie al personaggio del romanziere – detective Castle, protagonista  dell’omonima serie, Nathan Fillion rilancia la sua carriera sul grande schermo, almeno a livello ‘vocale’, entrando nel cast di Monsters University.

Fillion non è l’unica novità dell’ultimo minuto: in occasione del CinemaCon in corso a Las Vegas, è stato infatti annunciato il cast definitivo, con le conferme di John Krasinski e Bonnie Hunt. Fillion sarà Johnny Worthington, una bestia cornuta Presidente della Roar Omega Roar, una confraternita universitaria che arruola studenti particolarmente spaventosi.

Krasinski darà la voce a ‘Frightening’ Frank McCay, che sarà fonte d’ispirazione per i protagonisti Mike (Billy Crystal) e Sulley (John Goodman). Hunt, collaboratrice di lungo corso della Pixar (ha al suo attivo ruoli in A Bug’s Life, Cars, Toy Story 3 e Monster Inc.), sarà invece l’insegnante Karen Graves.

Il cast vocale di Monsters University include: Steve Buscemi, Helen Mirren, Alfred Molina, Beth Behrs, Aubrey Plaza, Sean P Hayes, Julia Sweeney, Bobby Moynihan, Dave Foley, Joel Murray, Pete Sohn, Charlie Day, Tyler Labine e John Ratzenberger.

Fonte: Empire

Fast & Furious 7: uscita fissata nel luglio 2014

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Fast & Furious 7: uscita fissata nel luglio 2014

La Paramount, in occasione del CinemaCon in corso a Las Vegas, ha annunciato che il settimo capitolo della saga di Fast & Furious uscirà nelle sale l’11 luglio 2014; nella stessa occasione, sono arrivate novità riguardo i sequel di Pitch Perfect,  Biancaneve e il Cacciatore e sul nuovo film della saga di  Bourne.

Nonostante il recente abbandono dello storico regista della serie, James Wan, i programmi della Paramount al momento non cambiano, segno che la compagnia è sicura di trovare un sostituto in tempi brevi. Capitolo – sequel: già in corso di sviluppo Pitch Perfect 2, con la firma di Kay Cannon e uscita prevista nel 2015; nello stesso anno si prevede l’arrivo del seguito di Biancaneve e il Cacciatore; ancora avvolto nel mistero invece il nuovo film della saga di Bourne.

Nella stessa occasione sono state presentate alcune sequenze di Kick-Ass 2, di R.I.P.D., di 2 Guns (protagonisti Mark Wahlberg e Denzel Washington).

Fonte: Empire

Tom Cruise nello sci-fi Yukikaze

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Tom Cruise nello sci-fi Yukikaze

Jack_Reacher-film-Tom_CruiseTom Cruise ancora una volta alle prese con la fantascienza: sbarcato da poco sugli schermi con Oblivion, l’attore è già dato

L’Uomo d’Acciaio: il nuovo trailer del film di Snyder!

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L’Uomo d’Acciaio: il nuovo trailer del film di Snyder!

Seguendo le indicazioni del viral marketing, in base all‘ultimatum di Zod, ecco che è arrivato puntuale un nuovo trailer per L’Uomo d’Acciaio, reboot di Superman e diretto dalla sapiente mano action di Zach Snyder, nonchè prodotto da quel genio di Christopher Nolan.

Ecco il trailer:

 

Nel film, un ragazzo impara scopre di avere straordinari poteri e che non è nato sul Pianeta Terra. Come giovane uomo, viaggia cercando di scoprire da dove viene e che cosa è stato mandato a fare sulla Terra. Ma l’eroismo nascosto in lui deve emergere se vuole salvare il mondo e diventare un simbolo di speranza per tutti gli uomini giusti.

L’Uomo d’Acciaio, il film

Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano L’Uomo d’Acciaio, con Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman, per la regia di Zack Snyder. Il film è interpretato anche da Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane, e il candidato all’Oscar Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”) in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la candidata agli Oscar Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il premio Academy Award Kevin Costner(“Balla coi lupi”).

A combattere contro il supereroe sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod, interpretato dal candidato agli Oscar Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora, interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van, interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick, Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil Hamilton. Tutte le news nel nostro speciale: Superman: Man of steel.

Fonte: Superherohype

Le Streghe di Salem: recensione del film di Rob Zombie

Tremate, tremate, Le Streghe di Salem son tornate, e con loro ritorna sul grande schermo uno degli autori più irriverenti ed eclettici del panorama contemporaneo; Rob Zombie. In questo suo quinto lungometraggio Zombie rispolvera un tema non proprio originale, quello della stregoneria, cercando di attualizzarlo introducendo come filo conduttore la tematica della musica ed i suoi effetti subliminali. Il regista infatti presenta il Male come un qualcosa che proprio tramite la musica ha la possibilità di ritornare e di scatenare dal passato i suoi terribili effetti, complice la ritrita tematica di una maledizione perpetrata attraverso le generazioni.

In Le Streghe di Salem Heidi è una giovane deejay di una piccola emittente della cittadina di Salem, conosciuta per la grande caccia alle streghe di fine ‘600. Un giorno la ragazza riceve una misteriosa scatola di legno contenente un disco in vinile appartenente ad uno sconosciuto gruppo musicale chiamato I signori di Salem. Incuriosita, Heidi decide di ascoltarlo. Sarà solo l’inizio di una serie di oscuri eventi che riporteranno in vita un male celato da tempo.

Malgrado i buonissimi propositi purtroppo l’opera ultima di Zombie è da considerasi come un vero e proprio fallimento su più fronti, primo fra tutti la sceneggiatura, alquanto mediocre e per nulla originale, piena di cliché del genere e di svolte narrative troppo prevedibili. Zombie inoltre annulla del tutto il suo stile, proponendo un’estetica piatta ed anonima, sintomo di una regia in chiara fase di regressione. Unici momenti in cui la vena dell’autore emerge sono le scene oniriche, obiettivamente impeccabili e stilisticamente visionarie, dove però purtroppo Zombie si lascia prendere troppo la mano, mettendo in atto una gratuita e (forse troppo) estrema blasfemia religiosa che in alcuni punti rasenta un fastidio viscerale che permane durante e dopo la visione. Siamo ben lontani dall’intelligente e gustosa struttura scenica de La casa dei 1000 corpi, poiché ci troviamo dinnanzi ad una fotografia estremamente povera e lontana anni luce dalle esplosioni psichedeliche a cui Zombie ci aveva abituati.

Altri punti dolenti sono i dialoghi, troppo ingenui e fastidiosamente ridondanti di citazioni di genere che toccano punti di ridicolo ed un parco attoriale sommariamente costruito, su cui campeggia la musa Sheri Moon in versione rasta ed intenta più a mostrare le priore nudità che a dedicarsi alla recitazione. Completano il cast un famelico terzetto stregonesco formato da Dee Fallace, Particia Quinn e Maria Alonso, in una ridicola versione dark di Disperate Housewives. Uniche note di colore sono le deliranti musiche dei John 5, perfettamente amalgamate con l’atmosfera del racconto e le numerose citazioni sul cinema di genere del passato (Meliés e i noir su tutti), testimoniando come il regista abbia forse voluto palesare la finzione del meccanismo cinematografico fino a creare l’illusione di una sacra rappresentazione in stile orrorifico.

Un film che, al di là delle numerose pecche e meccanismi poco azzeccati, lascia indubbiamente un segno indelebile nella mente dello spettatore, un film da amare o odiare, ma che farà parlare molto di se.

I Guardiani della Galassia : Michael Rooker è Yondu

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I Guardiani della Galassia : Michael Rooker è Yondu

Michael Rooker I Guardiani della GalassiaDeadline riporta che l’attore rso famoso dalla serie The Walking Dead, Michael Rooker, si è unito al cast de I Guardiani della Galassia e interpreterà Yondu.

Il personaggio è uno degli eroi fondatori del gruppo originale protagonista del film e il casting di Rooker non è molto sorprendente dal momento che l’attore ha lavorato in Slither e Super, gli altri due film diretti da James Gunn, al timone del film.

Gli altri nomi confermati fino ad ora sono Chris Pratt nel ruolo di Peter Quill, aka Star Lord, e Dave Bautista in quello di Drax il Distruttore. Alcune voci riportano che l’attrice protagonista di Avatar e Star Trek, Zoe Saldana, potrebbe interpretare Gamora.

Il film è attualmente in pre produzione nel Regno Unito e dovrebbe arrivare al cinema il primo agosto 2014.I Guardiani della Galassia (Guardians of the Galaxy) sono un gruppo di personaggi dei fumetti Marvel Comics, creato da Arnold Drake (testi) e Gene Colan (disegni). La prima apparizione avviene in Marvel Super-Heroes (seconda serie) n. 18 (gennaio 1969). Sono dei supereroi, che agiscono nel XXXI secolo dell’universo Marvel.Fonte: Superherohype

X-Men: giorni di un futuro passato – ecco Iceman

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X-Men: giorni di un futuro passato – ecco Iceman

Bryan Singer ha twittato ancora! Questa volta non si tratta di foto dal set di X-Men: giorni di un futuro passato o del make up di Nicholas Hoult nei ‘peli’ di Bestia, ma di Shawn Ashmore pronto a reinterpretare Iceman dopo aver vestito i suoi freddi panni in X-Men 2 e in X-Men Conflitto finale.

Nella foto Ashmore, che abbiamo visto da poco accanto a Kevin Bacon in The Following, ha il viso coperto da marcatori per la motion capture. Questo vorrà forse dire che vedremo Bobby Drake/Iceman di nuovo completamente di ghiaccio?

Tutti i suoi fan aspettano Iceman a braccia aperte, intanto ecco come l’ha mostrato sul popolare social Bryan:

x-men giorni di un futuro passato iceman

Ricordiamo che nei due film citati, il personaggio di Ashmore era al centro di un menage amoroso che coinvolgeva anche Marie/Rouge (Anna Paquin) e Kitty Pride/Shadowcat (Ellen Page). Entrambe le attrici ritorneranno in questo film ma non sappiamo se la story line romantica verrà ripresa.

Vi ricordiamo che nel cast sono confermatissimi ,  Halle Berry, Peter Dinklage e . Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: “Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men: giorni di un futuro passato . Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.

Tutta la foto gallery:

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Fonte: superherohype

Abbas Kiarostami presenta il suo film Qualcuno da amare

Abbas Kiarostami È stata presentata questa mattina, l’ultima pellicola del regista iraniano Abbas Kiarostami, Qualcuno da amare presso la Casa del Cinema a Roma. Il film è distribuito dalla Lucky Red ed esce il 24 Aprile in circa 50 copie, il film era stato presentato all’ultima edizione del Festival del Cinema di Cannes. Alla conferenza stampa ha partecipato il regista.

Qual’è il suo rapporto con il cinema giapponese, come spettatore e come cineasta?
Abbas Kiarostami:
Fino a questa mattina credevo che il film fosse un film iraniano-giapponese, un connubio tra questi due, ma questa mattina vedendo il film mi sono reso conto che è un film giapponese-iraniano-italiano. Spesso avevo detto che ho fatto questo film perché mi piacevano i giapponesi, mi piaceva l’ambiente, però questa mattina riflettendo ho visto che il film è qualcosa che è dappertutto e noi troviamo questa idea che appartiene a tutti. Quando siamo lontani crediamo di essere molto differenti tra di noi, ma se riflettiamo vediamo che queste lontananze ci creano soltanto incomprensioni in realtà ci somigliamo tantissimo.

Come ha scelto gli interpreti? Li conosceva o ha fatto dei casting?
A.K.:
Il film è stato girato in giapponese, tutti gli attori e l’equipe era giapponese io ero il regista ospite, ho iniziato il film tramite casting, ho cercato il protagonista tra molti attori professionisti ma mi sono trovato in difficoltà e non ho avuto successo, poiché tutto gli attori anziani erano abituati a recitare e questo nel mio cinema non andava bene, mi serviva una recitazione naturale, perciò ho dovuto allontanarmi da questa scelta è ho cercato il protagonista tra le comparse. Il signor Tadashi Okuno mi diceva che erano 50 anni che faceva la comparsa e non aveva mai detto una parola, non accettava di essere il protagonista del mio film, ma gli ho spiegato che non doveva parlare e che c’erano pochissimi dialoghi. Di due pagine in due pagine, ho cercato che lui andasse avanti. Quando il film è finito, avevo una grandissima stima del signore, perché è un personaggio molto vigoroso, sereno e responsabile, lui mi ha ringraziato tantissimo e mmi ha detto che era molto contento di aver lavorato con me, ma era stato molto difficile per lui e non vuole più continuare come attore ma vuole tornare ad essere una comparsa. Una dei motivi per cui sono andato in Giappone a girare questo film è perché credo che ancora nel modo esistono persone come lui.

Quando ha iniziato a pensare che l’abitacolo di una macchina potesse essere il luogo dove esprimere il suo cinema?

A.K.: Dal 2002 ho cominciato a portare la macchina da presa dentro l’abitacolo di una macchina, direi che l’abitacolo di un’automobile è simile a qualsiasi altro luogo è una scelta personale di una location, la volta precedente avevo promesso ai miei spettatori di non fare più riprese all’interno di una macchina ma dopo mi sono ricordato che il film successivo è all’interno di una macchina, poi smetterò ma ripensandoci ci sono altri due film che dovrò fare che sono all’interno di una macchina! Poi mi domando, dove altro potrei mettere due generazioni così lontane, due realtà così differenti,  un anziano e una giovane che parlano tra di loro in un modo intimo mentre non si guardano, non si vedono, ma hanno un legame che si crea in un ambiente così stretto, non ho trovato nessun altro spazio. Dovunque mi servirà un abitacolo di una macchina io ci entrerò e gli spazi aperti li potrete vedere dai finestrini della macchina.

Il suo film è immerso nella Tokyo di oggi, questo confronto/scontro tra generazioni e i villaggi e la metropoli, le piacerebbe tornare a girare in Giappone?

A.K.: Quando ho scritto la sceneggiatura e l’ho proposto al mio produttore, mi ha guardato un po’ male, ma io non sapevo se avrei fatto un film buono o no però volevo fare un film giapponese. E quando il film è terminato le persone che hanno visto il film, mi hanno detto di non aver visto l’ombra e lo sguardo di uno straniero. Ma devo dire che è stato molto duro e molto difficile.
Durante le riprese mi è venuta a trovare l’assistente di Kurosawa, la signora Moganì e mi ha visto con il bastone e io ero veramente provato e mi ha raccontato un aneddoto, ho visto la stessa reazione ed esperienza quando Kurosawa faceva il film in Russia, Dersu Uzala, ed era devastato e ogni notte piangeva, io ho risposto che non piangevo ogni notte, ma una si e una no.

Come mai questa fine quasi non fine? Ha altri progetti?
A.K.:
Il finale non è strano ma inusuale, quando ho mandato la sceneggiatura al produttore francese, sono arrivato all’ultima scena e mi è venuto da scrivere “The End”, inseguito ho scritto al produttore che avevo tempo per pensare ad un altro finale, ho riflettuto un anno, ho dovuto riflettere un anno per quello che è successo in Giappone nel 2011 però alla fine ho deciso che questo era il finale che mi piaceva di più. Questa è stata la mia giustificazione, qual’è la storia in cui noi siamo presenti dentro e consideriamo che la fine è la fine della storia? Noi arriviamo a metà strada e dopo un po’ abbandoniamo la storia e proseguiamo ma la storia non finisce, la storia continua, noi entriamo ed usciamo. Perciò possiamo pensare che la fine del film non è la fine della storia, la storia può continuare ed il professore può avere altre avventure, altre storie da continuare ma noi abbiamo finito a 100 minuti.

Ho una sceneggiatura già pronta, ho individuato già una location, ho quasi deciso il protagonista perciò se dovessi fare un film lo farei su questa sceneggiatura però in questo momento non ci sono condizioni, io personalmente non ho le condizioni opportune per farlo.

Qualcuno da amare Abbas KiarostamiChe percorso ha fatto il film da Cannes? E se il film uscito in Giappone ed Iran quali sono state le reazioni?
A.K.:
Non ricordo esattamente, ma circa 20 paesi hanno portato o stanno portando sugli schermi questo film. Per quanto riguarda il Giappone, anche se non con totale certezza, posso dire che ci sono state due reazioni completante opposte: quelli che hanno amato fortemente il film e quelli che non lo hanno assolutamente accettato. Dovrei aggiungere, che in Giappone gran parte della popolazione non ama il cinema tradizionale giapponese, ovviamente il mio cinema, ha avuto l’influenza dei grandi registi giapponesi come Ozu e Mizoguchi‎. Perciò posso dire che adesso in Giappone, gran parte dei cineasti riproduco il cinema americano e non amano il loro cinema tradizionale. È strano, ma negli Stati Uniti ha avuto un grandissimo successo e la critica ha accettato molto bene questo film è ha avuto un importante vendita. Sembra che il Giappone e l’Europa hanno più interesse per il cinema hollywoodiano mentre gli americani stessi si sono distaccati e si stanno interessando al cinema d’autore e al cinema europeo. In Iran non è uscito, non c’è stata la possibilità io ho proposto di doppiare il film e di poter presentare il film, ma non è stato accettato. Ma il film in formato video con sottotitoli in inglese è stato distribuito.

Perché non è uscito in Iran?

A.K.: non vorrei entrare nei dettagli, ma è difficile poter dire che rapporto c’è tra me è il governo iraniano, in realtà non ci capiamo, ci sono delle difficoltà. Il mio film non ha nulla per essere censurato, ma non c’è questa reciprocità e comprensione.

Lei in passato ha girato in Toscana, forse girerà in Puglia, cosa le piace del nostro cinema e del nostro paese e se ha dei registi di rifermento anche nel passato.
A.K.:
Elencare i registi italiano che amo mi poterebbe ad omettere qualche nome e mi sentirei in imbarazzo, l’impronta del mio cinema parte dal neorealismo italiano. Conosco da molti anni l’Italia e la conosco tramite il suo cinema piuttosto che nelle passeggiate tra le varie città. Ho un senso di familiarità quando sono in Italia e non è solo per me, ma per gran parte degli iraniani, amano l’Italia e si trovano bene in Italia. Tutta la mia adolescenza passava da un cinema all’altro a vedere i film italiani, per me e i compagni della mia generazione al di fuori dell’Iran cerca solo l’Italia.

La creatività in Iran si sta proponendo con molta forza, non crede?
A.K.:
Per quanto riguarda la creatività questa va al di là delle condizioni sociali di un paese, questa è un qualcosa che non può essere in nessun modo soffocata e nessun sistema può soffocare la creatività e potrei dire che oggi, nonostante le grandissimi difficoltà sono testimone di una vivace creatività artistica in Iran. Vedo e conosco giovani colleghi, nell’ambito cinematografico, che stanno esprimendo in mondo eccellente e molto creativo. Perciò posso dire che la condizione sociale qualche volta potrebbe addirittura aiutare a vivacizzare sempre di più la creatività.

Passione Sinistra

Passione Sinistra, ultimo film del figlio d’arte Marco Ponti, è un film tratto liberamente dal romanzo di Chiara Gamberale Una Passione Sinistra, ed è una commedia brillante sull’ideologia, le scelte di vita e la nostra Italia, sempre divisa tra destra e sinistra (che sia politica o di pensiero e posizione sociale). La passione sinistra del titolo è quella che nasce tra Nina e Giulio. Lei è cresciuta a pane e politica. Idealista, integralista e decisamente di sinistra, crede in quello che fa ed è convinta del fatto che si possa lottare per un mondo migliore. Vive con Bernardo, giovane intellettuale e scrittore di imminente – ma non ancora conclamato – successo: uno destinato a fare la giovane promessa per tutta la vita. Lui invece è l’erede di una famiglia di industriali, che più arrogante e qualunquista non si può. Uno che l’idea del mondo migliore non lo sfiora neppure. Non a caso è fidanzato con Simonetta, una simpatica biondezza che ogni tanto inciampa persino sui congiuntivi. Nina e Giulio sono agli antipodi, se non fosse che spesso il destino ci mette lo zampino e trai due nascerà un’attrazione irrefrenabile, una passione sinistra che li porterà ad intrecciare una relazione.

Distribuito da 01 distribution il film di Ponti trova il suo punto di forza nei personaggi, nella loro caratterizzazione e soprattutto nel cast formato da volti italiani notissimi al grande pubblico. Se i comprimari come Eva Riccobono e Geppi Gucciari sono quei volti più amati e riconosciuti le vere stelle sono Valentina Lodovini e Alessandro Preziosi che, particolarmente affiatati sul set, sprigionano una grande alchimia. La bellezza verace della Lodovini si sposa alla perfezione con la passione politica di Nina, e allo stesso tempo il fascino un po’ ombroso, più che la bellezza in sè, di Preziosi si addice particolarmente all’uomo d’affari senza scrupoli che dovrebbe essere Giulio. Sicuramente sono loro il vero punto di forza di un film che con leggerezza si inserisce in un discorso sociale particolarmente “italiano”.

Passione Sinistra

Non c’è dubbio che una coppia di protagonisti così amati dal grande pubblico possa invogliare tanti spettatori curiosi ad andare a vedere come si raccontano le ideologie politiche al cinema! E voi cosa ne pensate della coppia Lodovini – Preziosi? Riusciranno a fare breccia nel cuore degli spettatori più esigenti? Ma soprattutto, è ancora attuale in Italia parlare di ideologia politica? Marco Ponti ha detto la sua, potete farlo anche voi commentando di seguito.

Into Darkness – Star Trek: Premiere CinemaCon!

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Into Darkness – Star Trek: Premiere CinemaCon!

Guarda tutte le foto del cast alla Premiere al CinemaCon di Into Darkness – Star Trek tenutasi a Las Vegas. All’evento era presenti gli attori Chris PineZachary Quinto, Alice Eve,  John Cho e lo sceneggiatore Damon Lindelof. Curiosità, alla proiezione era presente anche il regista di Transformers Michael Bay, magari solo in qualità di fan? … 

Vi ricordiamo che il prossimo film Into Darkness – Star Trek uscirà nelle sale il 06 Giugno 2013. Nel cast del film Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Benedict Cumberbatch, Simon Pegg, Karl Urban, John Cho, Bruce Greenwood, Alice Eve, Anton Yelchin. Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: Star Trek 2.

Trama: Quando l’Enterprise è chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta, lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo equipaggio.

I Mercenari 3 : Snipes nel cast e Gibson alla regia?

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I Mercenari 3 : Snipes nel cast e Gibson alla regia?

Sylvester Stallone, nei nostri cinema con Jimmy Bobo – Bullet to the Head, informa tramite Twitter che l’attore Wesley Snipes, suo compagno di set nel magnifico Demolition Man del 1993, si unirà al cast di Expendables 3, dai noi I Mercenari 3.

Il film, già ricco di vecchie e nuove glorie del cinema action, potrebbe avvalersi anche della star di Blade, a rimpolpare di testosterone le sue fila. Wesley Snipes è reduce da una bega legale che l’ha visto condannare al carcere per evasione fiscale, anche se si è sempre detto innocente. Da poco infatti è riuscito ad ottenere gli arresti domiciliari, che si concluderanno il prossimo luglio rendendolo quindi virtualmente disponibile a partecipare al film. Possiamo addirittura azzardare a dire che l’attore abbia voglia sicuramente di ripulire la sua immagine e sicuramente partecipare ad un franchise di grande successo come quello in questione potrebbe certamente dargli una grossa mano in tal senso.

Ma le sorprese di Stallone non finiscono qui, sempre su Twitter, Sly ha elogiato le doti registiche di Mel Gibson, dicendo che sarebbe davvero bello averlo dietro la macchina da presa de I Mercenari 3 . Trattandosi di un grosso calibro, è probabile che dietro questa dichiarazioni ci possano essere stati degli incontri tra Stallone e Gibson e che con il tweet il regista e attore di Rocky voglia solamente valutare le reazione del suo pubblico in merito.

 

Robert Downey Jr: la seconda vita di Iron Man

Robert Downey Jr: la seconda vita di Iron Man

Per la carriera di Robert Downey Jr varrebbe il detto “dalle stalle alle stelle”, ma non potremmo mai ridurre a un mero gioco di parole la simbiosi tra recitazione e vita. L’infanzia del piccolo Robert è controversa: con Allyson, la sorella maggiore, è subito immerso nel mondo del cinema essendo figlio di Robert Downey Sr, attore e regista, e dell’attrice Elsie Ford. Sin da quando aveva meno di dieci anni, il padre lo iniziò all’uso di marijuana nella speranza che ciò potesse instaurare un rapporto con il figlio.

È sempre il padre a introdurlo nel mondo della recitazione, includendolo, sin dall’età di cinque anni, in molti suoi film (Pound, Greaser’s Palace, Moment to Moment, Up the Academy). Dopo essersi diplomato alla Stagedoor Manor, i genitori divorziano e decide di seguire il padre in California, ma poco dopo ritornerà a New York ormai deciso sul suo destino: diventare un attore. A soli venti anni entrerà a far parte del Saturday Night Live e, allo stesso tempo, interpreterà ruoli secondari al cinema: lo vedremo nella pellicola di John Hughes, La donna esplosiva (1985), la storia di due ragazzi che creano una donna dotata di poteri straordinari e A scuola con papà (1986), una commedia dove il padre decide di tornare al college con il figlio introverso.

Nel 1987 arriva un primo ruolo da protagonista nella commedia romantica di James Toback, Ehi…ci stai?, dove interpreta Jack Jericho un allenatore di baseball che s’innamora di Randy Jensen (Molly Ringwald), la figlia di un mafioso. “Il fantasma del Natale futuro”, così l’attore definisce la sua performance in Al di là di tutti i limiti, tratto dal libro di Bret Easton Ellis Meno di zero, in cui veste i panni di un giovane che vede fallire la sua vita a causa della droga. Il 1988 è la volta de La grande promessa e 1969 – I giorni della rabbia e successivamente prende familiarità con il mondo degli avvocati al fianco di James Woods in Verdetto finale (1989), regia di Joseph Ruben. Nello stesso anno fa parte del cast di Uno strano caso, commedia fantastica con Ryan O’Neil e Christopher McDonald.

Gli anni Novanta costituiscono allo stesso tempo, il vertice e il declino della sua carriera. In Air America (1990) è accanto all’amico Mel Gibson in una commedia avventurosa incentrata su un corpo speciale di piloti della CIA che opera durante la guerra del Vietnam. Continuano i ruoli nelle commedie, per le quali sembra avere un talento naturale. Lo vediamo in Bolle di sapone (1991), un film di Michael Hoffman che ironizza sul mondo delle soap opera, ma lo ricordiamo anche in 4 fantasmi per un sogno (1993), dove, dopo un incidente con l’autobus, le anime di quattro persone rimangono intrappolate sulla terra diventando gli amici immaginari di un bambino. Ma è il ruolo di Charlie Chaplin, nel film Charlot (1992) di Richard Attenborough, a porlo sotto i riflettori del mondo di Hollywood. La sua interpretazione gli varrà la nomination come miglior attore protagonista. Nel 1994 sarà la volta di Assassini nati, diretto da Oliver Stone, e della commedia romantica Only you – Amore a prima vista. Restoration – Il peccato e il castigo (1995) è la sua seconda collaborazione con Hoffman, questa volta da protagonista in un’altra pellicola che si farà notare agli Oscar vincendo per la Migliore scenografia e i Migliori costumi .

Dal 1996 iniziano i problemi legali: viene arrestato per possesso di stupefacenti, guida in stato di ebbrezza, violazione di domicilio e possesso di armi. I tentativi di disintossicarsi falliscono miseramente e la sua carriera ne risente. Dopo essere stato condannato a tre anni di libertà vigilata, nel 1998 e nel 1999 viene arrestato più volte dopo che non si presenta ai test antidroga previsti dalla procedura, fino ad arrivare alla condanna di tre anni di reclusione. Interpreta ruoli secondari come in Complice la notte (1997), Hugo Pool (1997), Conflitto d’interessi (1998), U.S. Marshals – Caccia senza tregua (1998) fino a In Dreams (1999).

Dopo essere stato rilasciato sotto cauzione, la rinascita recitativa coincide con la definitiva disintossicazione e l’interpretazione di uno dei più esilaranti fidanzati di Ally McBeal, nell’omonima serie televisiva, per cui vincerà un Emmy Awards nel 2001.

Nel 2003 ancora una volta con Mel Gibson, è uno scrittore in ospedale che ripercorrerà la sua vita parallelamente al suo romanzo di successo in The Singing Detective. Nello stesso anno sarà il Dott Graham nel thriller Gothika, accanto a Halle Berry. Nel 2004 prende parte a Eros, film nato dalla collaborazione di tre registi (Michelangelo Antonioni, Steven Soderbergh Wong Kar-wai) che, attraverso tre episodi, spiega i vari lati dell’amore. Dopo la commedia nera Kiss Kiss Bang Bang (2005) con Val Kilmer, sarà la voce narrante del documentario Hubert Selby Jr: It/ll Be Better Tomorrow (2005), dedicato all’omonimo scrittore e costruito raccogliendo le sue interviste inedite e contributi di altri personaggi famosi. George Clooney lo include nel cast di Good Night, and Good Luck (2005), che racconta la storia dell’anchorman americano Edward R. Murrow. Trionferà con l’intero cast di Guida per conoscere i tuoi santi (2006) al Sundance Film Festival, in cui otterrà per la miglior regia e il premio speciale della giuria.

RASPUTINGli anni della dipendenza sono ormai lontani e interpreta un film dopo l’altro che lo porta al successo internazionale. Uno di questi è A Scanner Darkly (2006) film di fantascienza di Richard Linklater, basato su Uno oscuro scrutatore dello scrittore statunitense Philipp K.Dick e girato in live action ritoccato con l’animazione grafica digitale. Sarà cronachista di nera che indagherà con Jake Gyllenhall in Zodiac (2007), il thriller di  Robert Graysmith incentrato sul misterioso assassino di San Francisco negli anni Sessanta e Settanta.

Prima di lui  Nicolas Cage, Tom Cruise Leonardo DiCaprio erano i possibili protagonisti nel ruolo di Iron Man (2008), ma tra lo sconcerto generale venne fatto il suo nome. C’era chi pensava già al flop e invece, Tony Stark, il miliardario geniale ed eccentrico, è il personaggio della rinascita. Gli amanti del fumetto hanno rivisto in Robert Jr l’incarnazione perfetta del loro eroe, notando anche molte somiglianze tra i due: la genialità affogata nei problemi con l’alcolismo. Il ruolo di Iron Man è ormai assicurato per i sequel, Iron Man 2 (2010) e Iron Man 3 (2013) e per il crossover The Avengers (2012).

Grazie alla parodia dei film di guerra Tropic Thunder (2008), diretta da Ben Stiller, Robert Downey Jr. ottiene la nomination all’Oscar e al Golden Globe come miglior attore non protagonista. Reciterà ne Il solista (2009) nel ruolo di un giornalista che indaga sulla vita di un senzatetto che suona il violino (Jamie Foxx) e in Parto col folle (2011) in coppia con Zach Galifianakis.

Robert Downey Jr SherlockLa genialità e la stranezza, nonché uno spiccato senso dell’umorismo caratterizzano la sua recitazione e ce ne dà prova reinventando la figura di Sherlock Holmes (nel 2009 e nel 2011), affiancato da un’altrettanto insolito Watson interpretato da Jude Law e diretto da Guy Richie.

Robert Downey Jr. rischiava di essere una parentesi del cinema hollywoodiano, l’ennesima star in grado di arrivare molto lontano ma che brucia la propria vita prematuramente. Non è stato così e noi per questo lo ringraziamo, chiedendogli di non fermarsi qui. La consacrazione avvenuto con Iron Man è solo l’inizio della sua seconda vita.

Il Grande Gatsby: tornano i ruggenti anni ’20

Il Grande Gatsby: tornano i ruggenti anni ’20

Ne Il Grande Gatsby l’estate del 1922 è una stagione frizzante e piena di energia per gli abitanti delle ricche ville sulla Costa Est: Nick Carraway, impiegato di Borsa di estrazione borghese, vive in un piccolo villino confinante con l’immensa magione di Jay Gatsby, misterioso miliardario famoso per dare delle feste straordinarie ma estremamente schivo e assente, anche nei confronti degli stessi invitati spesso ignari dell’identità e dell’aspetto del padrone di casa.

Un inaspettato invito personale ad una delle feste del suo strano vicino dà finalmente a Nick l’opportunità di conoscere Gatsby, segnando l’inizio a un’amicizia che svelerà presto il vero disegno del miliardario: Gatsby è infatti deciso a riconquistare Daisy, cugina di Nick, della quale era follemente innamorato prima di partire per la Grande Guerra e che senza attendere il suo ritorno ha sposato il giocatore di polo Tom Buchanan per vivere quella vita di lusso e noia che il suo primo amore, all’epoca ancora privo di sostanze, non era in grado di offrirle.

THE GREAT GATSBYCerto che Daisy lo ami ancora e sia pure disposta a lasciare un marito che non esita a esserle infedele con l’esuberante Myrtle, moglie insoddisfatta di uno squattrinato meccanico, Gatsby dedicherà tutte le sue energie a realizzare il sogno di riprendersi il grande amore della sua vita, ma dovrà scontarsi con le illusioni di un mondo patinato che preferisce annegare nello sfarzo e nel lusso le sue ipocrisie.

I ruggenti anni 20’ stanno vivendo una nuova giovinezza: dopo Midnight In Paris di Woody Allen, deliziosa commedia di ambientazione parigina che guardava con nostalgia alla generazione perduta di Hemingway e Fitzgerald è proprio il capolavoro di quest’ultimo Il Grande Gatsby a tornare nelle sale grazie a Baz Luhrmann e a un cast stellare.

 Confrontarsi con l’ultima trasposizione de Il Grande Gatsby datata 1974, basata su una sceneggiatura di Francis Ford Coppola e con Robert Redford e Mia Farrow nel ruolo di Gatsby e della sua amata Daisy non è facile (molti la considerano la versione definitiva, altri sostengono che manchi di una tensione drammatica adeguata alla storia) ma il matrimonio fra la regia sperimentale di Lurhmann, al suo meglio in Moulin Rouge e Romeo+Juliet, e lo spirito indomabile dei roaring twenties promette un risultato abbagliante e indimenticabile: pronto a rimettersi in gioco a 4 anni di distanza dal non riuscitissimo colossal Australia, Lurhmann ha chiamato Leonardo DiCaprio e la giovane Star in ascesa Carey Mulligan come protagonisti, senza dimenticare Tobey Maguire (al suo primo ruolo in una grossa produzione dopo gli Spiderman di Raimi) nel ruolo del narratore Nick Carraway, Joel Edgerton e Jason Clarke (entrambi visti di recenti sugli schermi con Zero Dark Thirty) come Tom Buchanan e il meccanico Wilson e infine Isla Fisher per la parte dell’infelice moglie di quest’ultimo Myrtle.

In perfetta sintonia col suo tocco unico e irriverente, Luhrmann ha preferito a Jazz e Fox Trot sonorità decisamente più contemporanee, puntando su una colonna sonora che conta fra gli altri pezzi di Beyonce, will.i.am, Jack White, Lana del Rey e Florence + the Machine; proprio l’attento lavoro sulle musiche del film avrebbe spinto il regista, noto per il suo estremo perfezionismo, a rimandare l’uscita del film da dicembre 2012 a Maggio 2013.

Il Grande GatsbyA illuminare le sfarzosissime feste di Jay Gatsby ci saranno soprattutto gli splendidi costumi firmati da Catherine Martin con la collaborazione esclusiva di Miuccia Prada: sembra che oltre  40 modelli fra abiti da cocktail e da sera siano stati realizzati da Prada e Miu Miu e che Tiffany abbia messo numerosi gioielli a disposizione delle attrici.

Altro motivo di grande attrattiva e curiosità è l’uso della tecnologia 3D, scelta dal regista a dispetto del registro prettamente drammatico del film per rendere al meglio la grandezza della magione di Gatsby: ”Fitzgerald avrebbe approvato, anche la scelta del 3D – ha dichiarato Luhrmann– d’altronde era un modernista, ed è stato sempre influenzato dal cinema. Fitzgerald amava il grande schermo e credeva ardentemente nel potere della settima arte. Non a caso Il grande Gatsby e’ stato adattato non meno di quattro volte per il grande schermo. La sua storia supera il tempo e la geografia. Il nostro obiettivo e’ quello di rendere giustizia all’abilità narrativa di Fitzgerald e di illuminare le sue grandi idee e la sua umanità. Questa è la nostra sfida e la nostra avventura.”

Costato oltre 127 milioni di dollari e girato in Australia fra Sydney e le Blue Mountains, Il Grande Gatsby aprirà fuori concorso il 66° Festival di Cannes il 15 maggio 2013, prima di arrivare nelle sale italiane il giorno successivo.

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