Il film d’azione e sopravvivenza del 1993 Cliffhanger – L’ultima sfida ruota attorno a Gabriel “Gabe” Walker (Sylvester Stallone), un esperto alpinista che lavorava come soccorritore nelle Montagne Rocciose del Colorado fino alla morte della fidanzata del suo migliore amico. Incolpandosi per la tragedia, Gabe abbandona quella vita. Tuttavia, torna brevemente per convincere la sua ragazza, Jessica “Jessie” Deighan (Janine Turner), a lasciare la città con lui, ma lei gli chiede invece di aiutare il suddetto amico, Harold “Hal” Tucker (Michael Rooker).
All’insaputa di tutti, però, a seguito di una rapina aerea fallita, un gruppo di criminali fa cadere tre valigette contenenti 100 milioni di dollari in banconote non circolate. Dopo l’incidente aereo, attirano sia Gabe che Hal per trovare il denaro. Ma Gabe riesce a fuggire e, sfruttando il territorio che conosce così bene, decide di ribaltare la situazione a danno dei criminali. In questo approfondimento andiamo dunque ad esplorare tutto quello che c’è da sapere sul finale di Cliffhanger – L’ultima sfida.
Cosa succede in Cliffhanger – L’ultima sfida
Il film inizia dunque quando Gabe, Jessie e Frank (Ralph Waite) vanno a soccorrere Hal e Sarah dalla cima di una montagna nelle Montagne Rocciose del Colorado dopo che Hal ha subito un infortunio al ginocchio. Tuttavia, durante il salvataggio, l’imbracatura di Sarah si rompe. Anche se Gabe la raggiunge in tempo, la sua mano guantata scivola tra le sue dita e lei cade, morendo. Hal ritiene Gabe responsabile dell’incidente e la loro amicizia si incrina. Anche Gabe si sente in colpa e lascia le montagne per trasferirsi a Denver.
Otto mesi dopo, torna in città in auto, sperando di recuperare ciò che ha lasciato l’ultima volta e convincere Jessie ad andare con lui. Ma per Jessie le montagne sono la sua casa. E lei sa che è lo stesso per Gabe. Tuttavia, sembra che lui preferisca fuggire dai suoi problemi e lasciarsi consumare dal senso di colpa piuttosto che affrontarli con serietà. Quindi, per quanto le dispiaccia, lei rifiuta. Nel frattempo, Richard Travers (Rex Linn), un agente del Tesoro degli Stati Uniti, guida una squadra che trasporta 100 milioni di dollari in banconote non circolate su un aereo.
Mentre sono in volo, Travers uccide tutti i suoi subordinati e tenta di trasferire il denaro su un secondo aereo con l’aiuto di uno dei piloti. Tuttavia, il piano va in fumo quando si scopre che l’agente dell’FBI che viaggiava con la squadra non è morto. Anche se Travers riesce a fuggire sull’altro aereo prima che quello del Tesoro degli Stati Uniti esploda, le tre valigette vengono lanciate sulle Montagne Rocciose. Il secondo aereo precipita poco dopo, lasciando Travers e i suoi complici bloccati sulle montagne.
Il leader del gruppo è Eric Qualen (John Lithgow), un ex ufficiale dell’intelligence militare britannica spietato e pericoloso che ha capito che i soldi si guadagnano meglio dall’altra parte della legge. La sua squadra comprende Kristel (Caroline Goodall), presumibilmente la sua amante e pilota della squadra; Kynette (Leon Robinson), un killer altamente efficiente e vice di Qualen; e Delmar (Craig Fairbrass), un assassino psicotico e razzista.
Sebbene i criminali sappiano dove si trovano le valigette perché Travis vi ha inserito dei dispositivi di localizzazione, si rendono conto di aver bisogno di aiuto per trovarle. Quindi, chiedono aiuto. Jessie risponde e manda Hal. Sa che avrà bisogno di sostegno, quindi cerca di convincere Gabe ad andare con lui. Anche se sembra riluttante, Gabe va sulle montagne e trova Hal. Il loro ricongiungimento è freddo, come ci si poteva aspettare. Ma quando incontrano le persone che dovrebbero salvare, si rendono conto che devono mettere da parte il senso di colpa e la rabbia per aiutarsi a vicenda a sopravvivere alla prova.
Cosa succede nel finale?
Alla fine, Qualen e tutti i membri della sua banda vengono uccisi uno dopo l’altro. Il primo muore durante il dirottamento. Un altro muore dopo aver causato una valanga. Un terzo muore dopo essere caduto da una scogliera in seguito a una breve lotta con Gabe. Kynette viene uccisa dopo una brutale lotta con Gabe. Qualen stesso uccide Kristel per dare una lezione a Travers. Hal uccide Delmer dopo che quest’ultimo lo ha picchiato a sangue. Gabe elimina Travers sparandogli attraverso il ghiaccio.
Nel frattempo, Qualen ha ucciso Frank e preso Jessie in ostaggio. Ora ha anche l’elicottero di Frank. La volta successiva che parla con Gabe, quest’ultimo pensa che lui e i suoi amici abbiano vinto. Tuttavia, Qualen fa capire a Gabe e Hal la realtà della loro situazione. Gabe accetta di dare a Qualen il denaro rimanente in cambio di Jessie. Dopo che Qualen ha lasciato Jessie, Gabe getta il denaro nelle pale del rotore, distruggendolo.
Mentre Qualen infuriato lo insegue, Gabe attacca il verricello, con cui Qualen ha lasciato cadere Jessie, a una scala sul fianco della scogliera. L’elicottero si schianta quindi sul fianco della scogliera, provocando una lotta tra Gabe e Qualen sulla sua sommità. Quando la scala si stacca dalla parete e l’elicottero cade, Gabe riesce a scendere appena in tempo. Qualen, invece, non è così fortunato. Ancora bloccato nell’elicottero, cade e muore.
Cosa succede ai soldi?
I soldi, alla fine, vengono distrutti. Come accennato in precedenza, i soldi sono contenuti in tre valigie separate. Gabe apre la prima valigia e trova lì il contante. Quando però si verifica la valanga, getta la valigia. Qualen vede le banconote che galleggiano e pensa che Gabe sia morto. Dice persino a Hal che il suo amico ha avuto il funerale più costoso della storia. Più tardi, con l’aiuto di Jessie, Gabe trova la seconda valigia e prende tutti i soldi tranne una banconota. Su di essa scrive: “Vuoi fare uno scambio?”.
Quella notte, Gabe brucia poi tutti i soldi della seconda valigia per riscaldare sé stesso e Jessie. Gabe trova infine anche la terza valigia prima dei criminali e mette il localizzatore su un coniglio che in seguito confonde Travers. Durante il suo confronto con Qualen, lancia la borsa piena di oltre 30 milioni di dollari contro il rotore dell’elicottero, distruggendo così il denaro rimanente.
Gabe e Hal tornano ad essere amici
Alla fine Gabe e Hal tornano ad essere amici. La straziante prova che sono costretti ad affrontare insieme li porta a rendersi conto che sono ancora disposti a sacrificare la propria vita l’uno per l’altro. Questo è incredibilmente raro, anche tra gli amici più intimi. Hal decide dunque di perdonare Gabe. E, cosa ancora più importante, Gabe decide di perdonare se stesso. Nella scena finale, Gabe, Hal e Jessie aspettano in cima a una montagna l’arrivo dei soccorsi, proprio come avevano fatto Gabe, Hal e Sarah all’inizio del film. Questo denota che la vita di Gabe e Hal ha compiuto un cerchio completo e che sono pronti ad andare avanti.
L’Uomo d’Acciaio (qui la recensione) ha dato inizio al DCEU nel 2013, con un finale ricco di momenti culminanti e tutti gli elementi necessari per il futuro del franchise. Inizialmente, le recensioni della critica non erano particolarmente positive, anche se il pubblico sembrava apprezzare la versione sincera, sebbene controversa, di Clark Kent proposta da Zack Snyder. Da allora, il film è stato rivalutato con maggiore affetto, e il primo film di Superman in questa continuity è considerato molto importante nella classifica dei film del DCEU. Guardando i film del franchise in ordine di uscita, questo è inoltre stato il primo capitolo, responsabile dell’avvio di quello che sarebbe diventato l’universo condiviso dei personaggi DC della Warner Bros.
Come è noto dal successo, o dalla mancanza di esso, del franchise dopo L’Uomo d’Acciaio, ciò non si è concretizzato a causa della cancellazione di diversi film DCEU e di un completo riavvio della DC sul grande schermo. Nonostante i fallimenti del DCEU, il film di Snyder può essere considerato uno dei capitoli più apprezzati del franchise, indipendentemente dai suoi successori che hanno inaugurato un nuovo universo cinematografico. Con personaggi avvincenti, una regia visiva eccezionale e una fantastica colonna sonora di Hans Zimmer, L’Uomo d’Acciaio è stato un solido inizio per il DCEU, con il finale di grande impatto del film che ha efficacemente preparato il terreno per ciò che sarebbe successo in futuro.
La spiegazione del piano malvagio di Zod e la sua sconfitta
Il conflitto centrale di L’Uomo d’Acciaio ruota attorno a Kal-El, un bambino kryptoniano esiliato sulla Terra quando il suo pianeta natale è stato distrutto da cause naturali. Quando Krypton è stato distrutto, un generale dell’esercito di nome Zod e i suoi simpatizzanti sono stati esiliati nella Zona Fantasma per aver tentato un colpo di stato nel tentativo di salvare Krypton. Dopo che Kal-El è cresciuto sulla Terra ed è diventato un uomo, Zod e i suoi alleati fuggono dalla Zona Fantasma. Viaggiano sulla Terra per trovare Kal-El e informarlo del loro piano di ripristinare Krypton.
Intende farlo utilizzando dispositivi di terraformazione per trasformare l’atmosfera terrestre in una simile a quella di Krypton. Dato che Kal-El, ora conosciuto come Clark Kent, è cresciuto sulla Terra, si oppone a questo piano. Questo dà inizio al conflitto centrale del film, mentre Clark si affretta a fermare il piano di Zod di distruggere completamente la Terra. Durante il finale di Man of Steel, Clark trova e distrugge un dispositivo di terraformazione nell’Oceano Indiano, mentre l’esercito americano distrugge la più potente delle macchine di Zod, il World Engine.
La distruzione del World Engine provoca una reazione catastrofica che porta i soldati di Zod ad essere nuovamente esiliati nella Zona Fantasma. Zod giura ora di distruggere completamente la Terra per vendetta, ora che tutte le possibilità di rinascita di Krypton sono svanite. Superman affronta Zod e i due ingaggiano un combattimento a Metropolis. Alla fine, dopo una battaglia devastante, Superman ha la meglio su Zod. Il primo uccide il secondo, urlando di rabbia e senso di colpa per essere stato costretto a uccidere l’unico altro membro sopravvissuto di Krypton di cui è a conoscenza.
Perché Superman uccide Zod
Nonostante la controversia suscitata dall’uccisione di Zod da parte di Superman, L’Uomo d’Acciaio spiega adeguatamente perché ciò doveva accadere, aggiungendo un ulteriore livello di profondità al finale del film. Dopo che Superman e Zod hanno combattuto in tutta Metropolis, il primo mette alle strette il secondo in una stazione ferroviaria. Superman lotta con Zod, che inizia a puntare i suoi occhi laser verso una famiglia di passanti, affermando che se Clark ama così tanto la gente della Terra, può piangerne la morte. Per salvare la famiglia, Clark è costretto a spezzare il collo di Zod, ponendo fine una volta per tutte alla sua minaccia per la popolazione terrestre.
Perché il finale di L’Uomo d’Acciaio è così controverso
L’uccisione di Zod da parte di Superman in L’Uomo d’Acciaio è senza dubbio uno dei punti più controversi dell’intera trama del film. Basandosi sulle numerose storie di Superman della DC Comics, il pubblico ha ritenuto che Clark non avrebbe dovuto uccidere qualcuno per salvare gli abitanti della Terra. Superman dovrebbe essere un ideale di speranza, ottimismo e pura bontà d’animo, il che significa che la sua decisione di uccidere Zod, per quanto dolorosa per Clark nel film, è stata accolta con critiche. Il pubblico ha pensato che, dato il potere schiacciante di Superman, il personaggio sarebbe stato in grado di sconfiggere Zod senza ucciderlo, cosa che Man of Steel evidentemente non riflette.
Come il finale del film ha preparato il futuro di Superman e Clark Kent
Uno degli aspetti interessanti di L’Uomo d’Acciaio è che Clark non assume il nome di Superman fino agli ultimi momenti del film. Dopo aver ucciso Zod, Clark incontra il tenente generale Calvin Swanwick. Durante questo incontro, Clark rivela che inizierà ad agire in modo indipendente per salvare la popolazione terrestre nei panni di Superman, insistendo affinché i governi mondiali non si oppongano a lui in cambio della protezione del pianeta da parte di Superman. In questo modo, questa scena definisce ufficialmente il futuro di Superman nel DCEU dopo la storia delle origini di L’Uomo d’Acciaio del 2013.
Allo stesso modo, il finale definisce anche il futuro di Clark Kent. Data la natura del film come storia delle origini, Clark viene mostrato come disoccupato durante tutti gli eventi del film, privo di un’occupazione iconica per il personaggio dei fumetti DC Comics. Alla fine di Man of Steel, questo viene rettificato con Clark Kent che accetta un lavoro come reporter per il Daily Planet. Questo non solo lo avvicina a Lois Lane e prepara la loro futura relazione, ma gli permette anche di tenersi informato sulle situazioni pericolose sulla Terra, colmando il divario tra il futuro di Superman e quello di Clark.
Come L’Uomo d’Acciaio ha preparato il terreno per Batman V Superman
Il sequel di L’Uomo d’Acciaio è stato Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016, con il finale del primo film che ha adeguatamente preparato il terreno per la continuazione della storia. Man of Steel termina con Clark che assume il nome di Superman e un lavoro al Daily Planet, il che si ricollega all’inizio di Batman v Superman, dove Clark viene spesso mostrato mentre usa le sue conoscenze come giornalista per continuare ad aiutare il mondo con il suo alter ego dotato di superpoteri. Tuttavia, i governi del mondo iniziano a ritenere Superman responsabile delle sue azioni derivanti dalla parziale distruzione di Metropolis durante il suo combattimento con Zod nel finale di L’Uomo d’Acciaio.
Questo porta a un’udienza del Congresso per ritenerlo responsabile in Batman v Superman, con il finale di Man of Steel che prepara direttamente il terreno. Inoltre, il finale di L’Uomo d’Acciaio prepara adeguatamente l’introduzione del Cavaliere Oscuro della DCEU. In Batman v Superman, è stato rivelato che Bruce Wayne era presente a Metropolis il giorno della battaglia tra Clark e Zod. Un edificio della Wayne Industries nella città è stato distrutto, causando la morte di molti amici e colleghi di Bruce. Questo porta il vigilante a iniziare una vendetta contro Superman, che considera un alieno pericoloso che non dovrebbe essere al di sopra della legge, creando così il conflitto titolare del film.
Come il film Flash ha rivisitato L’Uomo d’Acciaio
Batman v Superman: Dawn of Justice non è stato l’unico film del DCEU a fare riferimento a L’Uomo d’Acciaio dopo l’uscita di quest’ultimo nel 2013. Nel 2023 è uscito The Flash, i cui eventi sono collegati alla battaglia di Superman con Zod a Metropolis. The Flash rivela che Barry Allen ha acquisito i suoi poteri basati sulla supervelocità più o meno nello stesso periodo in cui Superman ha rivelato la sua identità. Sentendo il peso della responsabilità di aiutare le persone usando questi poteri, The Flash si è recato a Metropolis per aiutare Superman contro Zod. Tuttavia, il film rivela che il compito era troppo grande per un supereroe alle prime armi come Barry, traumatizzandolo e spingendolo a prendere molto più seriamente i suoi poteri di vigilante.
Perché L’Uomo d’Acciaio 2 non è mai stato realizzato
Come è evidente, il finale di L’Uomo d’Acciaio ha impostato il futuro del DCEU in diversi modi, sollevando la questione del perché non sia mai stato realizzato un vero sequel. Sebbene Batman v Superman: Dawn of Justice funga da sequel di L’Uomo d’Acciaio, la storia divide il tempo sullo schermo tra i due personaggi titolari. Di conseguenza, molti erano ancora in attesa di L’Uomo d’Acciaio 2, una vera e propria continuazione della storia di Clark nel DCEU. Purtroppo, ciò non si è concretizzato per diversi motivi legati a una lunga serie di problemi dietro le quinte riguardanti la gestione del DCEU da parte della Warner Bros.
Il fatto che L’Uomo d’Acciaio 2 non sia stato realizzato è un caso sfortunato di effetto farfalla, iniziato con la reazione negativa della critica e del pubblico a Batman v Superman. Questa reazione negativa ha portato la Warner Bros. a correggere la rotta, sostituendo Zack Snyder con Joss Whedon per Justice Leaguedel 2017, che il primo regista aveva progettato come terzo capitolo della trilogia. Le modifiche apportate da Whedon a Justice League hanno influito negativamente sulla trama, sul tono, sullo stile e sul fascino finale del film, che ha ricevuto recensioni altrettanto negative del suo predecessore.
In un ulteriore tentativo di correggere la rotta, la Warner Bros. ha iniziato ad allontanarsi dai personaggi consolidati del cosiddetto “Snyderverse”, tra cui Superman interpretato da Henry Cavill. Di conseguenza, sono stati avviati progetti più indipendenti come Shazam!, Birds of Prey,Black Adam e Blue Beetle. Cavill ha quindi attraversato un periodo frustrante di ostracismo dal franchise, con Superman che è apparso solo in cameo senza volto in Shazam! e nella serie TV DCEU, Peacemaker. Molti pensavano che L’Uomo d’Acciaio 2 sarebbe finalmente arrivato dopo che Cavill aveva annunciato il suo ritorno al franchise con il suo cameo in Black Adam, ma l’entusiasmo è durato poco.
A causa di un altro contrattempo da parte della Warner Bros., James Gunn e Peter Safran sono stati annunciati come nuovi co-direttori della DC Studios senza che Cavill o altri creativi della DCEU ne fossero informati. Gunn e Safran hanno annunciato un completo riavvio del DCEU con un ricambio totale di tutti i ruoli principali, compreso quello di Superman interpretato da Cavill. Questo ha dato il colpo di grazia a L’Uomo d’Acciaio 2, poiché il futuro del DCEU è diventato il DCU. Sebbene il film di Snyder sia stato ben accolto e abbia avuto un finale significativo ricco di spunti per il futuro, i fallimenti dello studio sopra citato hanno reso i suoi successi effimeri.
Steven Spielberg è autore di innumerevoli capolavori e film che hanno contribuito a disegnare l’immaginario collettivo, e mai come negli ultimi anni, A.I. – Intelligenza artificiale sembra un titolo promonitore di quello che sta avvenendo nel mondo. La storia di David potrebbe presto diventare realtà, confermando ancora una volta che il genio di Spielberg ha avuto sempre la sensibilità per raccontare il mondo.
Stanley Kubrick lavorò al progetto per vent’anni prima della sua morte, ma lungo il percorso chiese a Steven Spielberg di dirigerlo, affermando che era “più vicino alla sua sensibilità“. I due collaborarono per diversi anni, e Kubrick fornì a Spielberg un trattamento completo della storia e molti disegni concettuali per il film prima della sua morte, che Spielberg utilizzò per scrivere la sua sceneggiatura. Contrariamente a quanto si crede, Spielberg afferma di aver introdotto molti degli elementi più cupi nella storia, mentre il contributo principale di Kubrick consisteva principalmente nelle parti più “dolci”. In un’intervista del 2002 con il critico cinematografico Joe Leydon, Spielberg affermò che la parte centrale del film, inclusa la Fiera della Carne, era una sua idea, mentre i primi quaranta minuti, l’orsacchiotto e gli ultimi venti minuti erano tratti direttamente dalla storia di Kubrick. Ian Watson, autore del trattamento originale di Kubrick, ha confermato che perfino il finale tanto criticato, ritenuto da molti una tipica aggiunta di Spielberg, era “esattamente ciò che (lui) aveva scritto per Stanley, ed esattamente ciò che voleva, filmato fedelmente da Spielberg”.
La trama di A.I. – Intelligenza artificiale
Nel ventiduesimo secolo la Terra è devastata dall’effetto serra e dall’innalzamento degli oceani. La tecnologia, però, ha raggiunto livelli tali da creare i Mecha, robot umanoidi. La Cybertronics, guidata dal professor Hobby, sviluppa David, il primo bambino-robot capace di provare amore, destinato alle coppie senza figli. Viene affidato ai coniugi Swinton, che hanno un figlio malato, Martin. Monica, inizialmente diffidente, attiva l’imprinting e David la ama come una vera madre. Con il ritorno di Martin, guarito, l’equilibrio familiare si spezza: il bambino vede David come una minaccia e lo tormenta fino a provocare incidenti. Dopo un episodio pericoloso, Monica, pur affezionata, lo abbandona nel bosco con il peluche-robot Teddy.
In fuga, David rischia la distruzione in una “Fiera della Carne”, ma viene risparmiato per le sue fattezze. Incontra Gigolò Joe, un Mecha in fuga, e parte con lui alla ricerca della Fata Turchina per diventare umano. Dopo varie peripezie, a Manhattan David scopre di essere solo una copia seriale e tenta il suicidio. Si convince poi di aver trovato la Fata, ma resta intrappolato sott’acqua per millenni, pregandola invano.
Duemila anni dopo, Mecha evoluti lo risvegliano. Usando un capello di Monica, ricreano sua madre per un solo giorno. David, finalmente amato, vive la sua giornata più felice e si spegne accanto a lei.
Le curiosità su A.I. – Intelligenza artificiale
La lista di parole che Monica Swinton (Frances O’Connor) dice a David (Haley Joel Osment) per renderlo capace di amare era la lista originale, scritta da Stanley Kubrick.
L’idea di includere la band industrial metal “Ministry” nel film fu di Kubrick. Era un loro grande fan e chiamò il cantante Al Jourgensen chiedendogli se gli sarebbe piaciuto partecipare al film. Al, pensando che fosse solo uno scherzo, gli riattaccò il telefono in faccia.
Questo film ha anche introdotto lo studio virtuale, una tecnica che ha permesso al regista Steven Spielberg di camminare in una versione virtuale di Rouge City con la sua telecamera e di selezionare alcune inquadrature. Questa tecnica è stata utilizzata nella trilogia de Il Signore degli Anelli.
Veri amputati hanno interpretato alcuni dei robot con arti mancanti.
Per accentuare il suo aspetto non umano, ogni giorno prima delle riprese, la pelle esposta di Haley Joel Osment (viso, braccia, mani, ecc.) veniva rasata per conferirgli un aspetto più plastico.
Il World Trade Center è visibile nelle scene di New York City di questo film, ambientate molti anni dopo il 2001. Meno di tre mesi dopo l’uscita del film, il World Trade Center fu distrutto dagli attacchi terroristici dell’11 settembre. Nonostante il rischio di polemiche e critiche, Steven Spielberg lasciò le Torri Gemelle nell’uscita in DVD.
Il film doveva originariamente intitolarsi “A.I.”, ma dopo un sondaggio è emerso che troppe persone pensavano si trattasse di A1. Il titolo fu cambiato in A.I., Intelligenza Artificiale, per evitare che si pensasse che si trattasse di salsa per bistecca.
Sebbene Jack Angel avesse registrato la maggior parte del suo lavoro vocale per Teddy in una cabina di registrazione, gli fu chiesto di essere sul set ogni giorno, poiché Spielberg voleva che apportasse immediatamente modifiche alle battute quando necessario. Angel era felicissimo di poter lavorare personalmente accanto a Spielberg per tre mesi e mezzo, considerandolo un enorme onore.
Haley Joel Osment suggerì a Steven Spielberg che il suo personaggio (David) non dovesse battere le palpebre. Spielberg acconsentì e andò oltre, suggerendo che nessuno degli androidi dovesse battere le palpebre. Anche se, molti di loro lo fanno.
Robin Williams registrò i suoi dialoghi per questo film con Stanley Kubrick alla regia, molto tempo prima che Steven Spielberg fosse incaricato della regia. In L’uomo bicentenario (1999), Williams interpreta un androide che vuole diventare umano.
Paul W. S. Anderson è noto e amato per la sua cifra stilistica distintiva: un cinema action divertente e coinvolgente, di cui fa parte anche Death Race, trai suoi film meno noti ma senza dubbio amati dal pubblico che lo segue fedelmente dall’inizio della sua carriera. Con protagonista Jason Statham, il film è un remake di Anno 2000 – La corsa della morte del 1975, diretto da Paul Bartel e prodotto da Roger Corman, con David Carradine e Sylvester Stallone.
La trama di Death Race
Nel 2012 il mondo è sconvolto da una crisi globale: disoccupazione e criminalità raggiungono livelli altissimi e le carceri collassano. Negli Stati Uniti il sistema viene affidato a corporazioni private, che trasformano la detenzione in spettacolo televisivo. Il programma più seguito è la Death Race, gara mortale tra detenuti a bordo di auto corazzate e armate. Il campione mascherato “Frankenstein”, prossimo alla libertà dopo cinque vittorie, muore in segreto.
Jensen Ames, ex pilota NASCAR ridotto in povertà, viene incastrato per l’omicidio della moglie e rinchiuso a Terminal Island. La direttrice Hennessey lo costringe a indossare i panni di Frankenstein per mantenere vivo il mito e gli affida un team di supporto e la navigatrice Elizabeth Case. Durante le gare Jensen scopre che l’assassino della moglie è il detenuto Pachenko, eliminato da lui stesso dopo uno scontro. In seguito si allea con il rivale Machine Gun Joe per distruggere il Dreadnought, veicolo introdotto per aumentare lo spettacolo.
Capendo che Hennessey manipola le corse per impedire ai prigionieri di vincere la libertà, Jensen organizza la fuga. Con Joe ed Elizabeth riesce a evadere, mentre la direttrice muore in un attentato preparato dal fedele Coach. Infine Jensen si ricongiunge con la figlia e, insieme ai compagni, trova rifugio in Messico.
Curiosità su Death Race
Joan Allen fu la prima scelta per interpretare Claire Hennessey, la guardiana di Terminal Island. Con grande sorpresa dello sceneggiatore e regista Paul W.S. Anderson, Allen era altrettanto entusiasta di interpretare la parte, volendo dare una scossa alla sua immagine all’epoca.
Nel film furono utilizzate in totale 34 auto, costantemente riparate da una squadra di 85 meccanici.
Jason Statham si allenò così duramente per il suo ruolo nel film che passò dal 20% di grasso corporeo al 6%. Ci vollero tre mesi per riuscirci.
Una delle condizioni imposte a Jason Statham e alle sue numerose scene di combattimento nel film era che non avrebbe mai dovuto ricorrere alle arti marziali, poiché ciò avrebbe ricordato troppo la sua serie di film Transporter.
Originariamente, questo film doveva essere un sequel del film originale, Death Race 2000 (1975), avrebbe dovuto intitolarsi Death Race 3000 e avrebbe dovuto rappresentare una corsa intorno al mondo con auto futuristiche sospese, invisibili e trasformabili, ma tutto il film dovette essere riscritto a causa dei costi di produzione.
Per prepararsi al combattimento per questo film, Jason Statham si allenò per tre mesi con un ex Navy SEAL, uno degli istruttori chiave che costruirono gli Spartan del film 300 (2006).
Il personaggio di Jason Statham nel film, Frankenstein, guida una Ford Mustang GT del 2006, equipaggiata con un motore Roush 5.4L 3V Ford V8 sovralimentato. L’auto di Frankenstein, chiamata “il Mostro”, è armata con due mini-pistole fisse che sparano 3.000 colpi (di proiettili veri) al minuto, lanciafiamme e napalm.
Ci vollero circa sei settimane per ogni auto da corsa per i meccanici e i costruttori per assemblare e preparare le nove auto da corsa del film.
Inizialmente Tom Cruise e Paula Wagner erano stati scelti come produttori. Roger Corman, produttore del film originale, Death Race 2000 (1975), aveva un accordo di opzione con Cruise, con l’idea che Cruise avrebbe interpretato il ruolo principale. Questo accordo non decollò mai, poiché Cruise non era soddisfatto delle prime tre versioni della sceneggiatura che gli erano state presentate.
Il regista Michael Polish è tornato dietro la macchina da presa con Alarum, un thriller di spionaggio che segue due agenti segreti (Scott Eastwoode Willa Fitzgerald) in fuga per vivere il loro amore lontano dal mondo delle spie. La loro nuova vita viene però sconvolta quando varie agenzie di intelligence attaccano il loro rifugio alla ricerca di un hard disk rubato.
Alarum rappresenta la più recente incursione di Polish nel cinema d’azione. Il regista è noto per film come Force of Nature e 90 Minutes in Heaven, spesso realizzati insieme al fratello Mark, con cui ha lavorato a progetti come The Astronaut Farmer e The Smell of Success. Michael di solito dirige e co-sceneggia, mentre Mark scrive e recita.
In occasione della presenza del film nella Top 10 di Prime Video, riportiamo le dichiarazioni del regista a Screenrant in merito al film e alla possibilità di un Alarum 2.
Possibilità di un sequel: Alarum 2
Alla domanda su un eventuale seguito, Polish conferma che se ne è già parlato. Sarebbe interessante sviluppare nuovi scenari e approfondire la dinamica tra i tre protagonisti – Sylvester Stallone, Willa Fitzgerald eScott Eastwood – che sul set hanno dimostrato grande sintonia.
Il regista lascia intendere che Alarum potrebbe essere il primo capitolo di una saga, aprendo le porte a nuove avventure di spionaggio e nuove location, con la stessa alchimia tra i personaggi principali.
Il sequel della serie di Sherlock Holmes, in fase di sviluppo da tempo e guidato da Robert Downey Jr., ha ricevuto un importante aggiornamento dal produttore. Con Downey nei panni di Holmes e Jude Law in quelli del Dr. Watson, Sherlock Holmes 3 era stato pianificato dopo Sherlock Holmes del 2009 e Sherlock Holmes: Gioco di ombre del 2011, ma non è mai decollato.
Entrambi questi film di Sherlock Holmes sono stati diretti da Guy Ritchie e hanno visto la partecipazione di attori del calibro di Rachel McAdams nei panni di Irene Adler, Jared Harris in quelli di James Moriarty e Stephen Fry in quelli di Mycroft Holmes. Entrambi sono stati dei successi al botteghino, ma hanno acquisito ulteriore notorietà grazie alla lunghissima pausa e hanno in qualche modo beneficiato dei paragoni con Sherlock della BBC.
Ora, in un’intervista con Collider, Susan Downey ha affermato di voler ancora realizzare Sherlock Holmes 3. La produttrice cinematografica ha commentato alcuni degli eventi che hanno causato il ritardo del progetto per così tanto tempo, e ha accennato a un’idea abbandonata per la storia, anticipando la trama del prossimo film che sposterà le cose in una nuova ambientazione. Ecco i commenti completi di Downey qui sotto:
A un certo punto ci siamo andati molto vicini, e credo di essere grata di non aver realizzato quella versione. Non entrerò nei dettagli, non vorrei sembrare criptica. Semplicemente non ha funzionato in termini di tempistiche, perché non siamo riusciti a farlo prima che Jude non fosse più disponibile. Penso che sia stata una buona cosa che ci siamo fatti da parte tutti. E poi c’è stata una grande pandemia e tutto quel genere di cose. Mi piacerebbe molto portare un terzo Sherlock al mondo. Davvero. E ci stiamo giocando da molto tempo.
Downey ha inoltre dichiarato:
Abbiamo parlato di una direzione leggermente diversa. È sempre stato ambientato in America, e se sia una buona idea o no, non ne sono sicuro, ma mi piace. Mi piace quell’idea. Quindi, mi piacerebbe molto farlo. È solo difficile. È passato un po’ di tempo, l’asticella è molto alta, o almeno Robert l’ha posta molto alta, quindi non lo so.
Cosa ci aspetta nel prossimo futuro? Staremo a vedere soprattutto se nel post Oscar, la personalità di Robert Downey Jr. si potrà “imbrigliare” di nuovo nel ruolo che, con Iron Man, ha contribuito a renderlo di nuovo una star globale.
Alarum è un intenso spy thriller con protagonisti Scott Eastwood, Willa Fitzgerald eSylvester Stallone, il cui finale lascia intravedere la possibilità di ulteriori avventure. Il film segue due ex spie rivali, Joe (Scott Eastwood) e Laura (Willa Fitzgerald), che si innamorano e decidono di fuggire insieme. Durante una vacanza in Polonia, un aereo con a bordo agenti della DEA precipita nelle vicinanze: Joe recupera dal relitto una chiavetta USB nascosta nel corpo del pilota, e da quel momento lui e Laura diventano bersaglio sia dell’implacabile sicario Orlin (Mike Colter) sia di Chester (Sylvester Stallone), “arbitro” della CIA.
Il film alterna sparatorie, esplosioni e inseguimenti, mentre la CIA sospetta che i due facciano parte di una misteriosa organizzazione di spie ribelli chiamata Alarum. Alla fine Orlin muore, il piano della CIA di eliminarli con droni fallisce e i sopravvissuti – Joe, Laura e lo stesso Chester – vengono estratti da Alarum, pronti a usare il contenuto della chiavetta per dichiarare guerra direttamente alla CIA.
Cosa contiene la chiavetta USB in Alarum
La presenza di Joe e Laura vicino al relitto è puro caso, ma Joe intuisce subito che il pilota trasportava qualcosa di vitale: apre il corpo e trova una chiavetta USB inghiottita. L’immediata comparsa degli uomini di Orlin conferma l’importanza del reperto.
Il direttore della CIA Burbridge (D. W. Moffett) scopre che la chiavetta potrebbe rivelare al mondo intero informazioni segrete riguardanti varie operazioni di intelligence. L’Agenzia vuole quindi recuperarla a ogni costo, temendo che finisca nelle mani sbagliate – e non si fida di Joe, sparito cinque anni prima dopo essere stato rapito da Laura. Convinta che i due appartengano ad Alarum, la CIA manda Chester per eliminarli.
In realtà la chiavetta resta un pretesto narrativo: pur presentata come oggetto dal potenziale catastrofico, in più momenti della trama passa quasi in secondo piano.
Come Joe inganna Chester con il veleno e perché gli dà l’antidoto
Dopo il flop di Armor, dove Stallone interpretava un vero villain, Alarum lo vede in una zona grigia: Chester non è un eroe, ma nemmeno un cattivo puro. Pur avendo affetto per Joe, il suo compito è ucciderlo. Il suo metodo preferito è un veleno a lento rilascio, letale in un’ora. Dopo aver punto Joe, gli lascia 60 minuti per salvare Laura e abbattere i mercenari di Orlin.
Ma allo scadere dell’ora, è Chester a sentirsi male. Joe aveva già esaminato l’equipaggiamento del sicario, sostituendo il veleno con acqua e versando la tossina nella bottiglia di vodka di Chester, che la beve inconsapevolmente. In punto di morte, Chester implora l’antidoto; Joe è tentato di lasciarlo morire, ma lo considera utile per combattere contro la CIA e alla fine glielo concede.
Narrativamente, la sua morte sarebbe stata più coerente – anche perché aveva già usato il veleno per eliminare un pilota innocente – ma il film preferisce mantenere in vita il nome più famoso del cast, preparando un eventuale ritorno in un sequel.
Cos’è Alarum e chi ne fa parte alla fine
Si accenna che l’organizzazione sia composta da spie ribelli provenienti da agenzie diverse, simile alla Syndicate di Mission: Impossible. La loro missione sarebbe smantellare la “tirannia della rete globale di intelligence” e usare la chiavetta come arma politica, forse vendendola a potenze straniere.
Quando si scopre che Laura appartiene già ad Alarum, emerge la filosofia del gruppo: spie che lavorano per sé stesse e non per governi. Joe, inizialmente ritiratosi, decide di unirsi per vendicarsi del direttore Burbridge. Anche Chester, salvato dal veleno, accetta di unirsi e di combattere per la causa.
Che fine fa il testimone che Laura doveva proteggere
Durante l’attacco dei mercenari al resort, Laura si impegna a proteggere l’uomo d’affari Roland Rousseau (interpretato dal produttore Joel Cohen). Dopo aver respinto gli assassini, lo nasconde in un armadio fingendo che sia fuggito, per poi recarsi a salvare altri ostaggi.
Più tardi, la CIA scopre che Rousseau riciclava denaro per un trafficante d’armi, e che Alarum forse voleva reclutarlo. Tuttavia, questa pista non viene mai approfondita: Rousseau sparisce dalla trama insieme agli altri ostaggi, lasciando la sua sorte nell’incertezza.
Come Alarum prepara un sequel
L’ultima scena mostra chiaramente l’intenzione dei creatori: Alarum non vuole essere un film conclusivo, ma l’inizio di una saga. Joe e Laura hanno ora la chiavetta, con cui possono colpire direttamente la CIA, e Chester ha giurato di unirsi a loro.
Il problema è che la trama del film è confusa e poco incisiva, rendendo difficile appassionarsi a un sequel. La vendetta contro Burbridge non rappresenta una posta in gioco altissima, e un eventuale seguito dovrebbe chiarire meglio cos’è Alarum, introdurre nuove spie da tutto il mondo e proporre un antagonista più forte.
Alarum mescola ingredienti da spy thriller classico – spie in fuga, tradimenti, azione esplosiva – con un intreccio che punta a costruire un universo narrativo più ampio. Willa Fitzgerald e Scott Eastwood danno vita a una coppia di protagonisti credibili, mentre Sylvester Stallone offre un’interpretazione a metà tra il mentore e l’antieroe. Tuttavia, la sceneggiatura lascia diversi nodi irrisolti e utilizza la chiavetta USB come semplice pretesto.
Il film si chiude aprendo alla possibilità di una saga, ma perché questa funzioni davvero, i capitoli futuri dovranno alzare la posta in gioco, chiarire la natura di Alarum e proporre conflitti meno caotici e più avvincenti.
Play Dirty – Triplo gioco è il nuovo thriller d’azione disponibile su Prime Video con protagonista Mark Wahlberg. Diretto da Shane Black, il film rappresenta l’ennesimo tentativo di Hollywood di adattare la saga letteraria di “Parker”, scritta da Donald E. Westlake sotto lo pseudonimo Richard Stark.
Nel corso degli anni, Parker è stato interpretato da grandi nomi come Lee Marvin, Robert Duvall, Mel Gibsone Jason Statham. In questa nuova versione, invece, è Mark Wahlberg a raccogliere l’eredità, subentrando al posto di un progetto iniziale che avrebbe dovuto avere Robert Downey Jr. come protagonista.
La storia ruota attorno a un criminale esperto che forma una nuova banda per compiere un colpo miliardario, affrontando contemporaneamente la mafia di New York e un dittatore dell’America Latina. Il film è ricco di volti noti che si alternano accanto a Wahlberg, ognuno con un ruolo chiave nella trama.
Mark Wahlberg è Parker
Mark Wahlberg, nato a Boston, è oggi una delle star più riconosciute di Hollywood. Dopo i suoi primi successi in The Basketball Diaries e Boogie Nights, si è distinto in generi diversi, dalla commedia al dramma, pur restando sempre legato al cinema d’azione con titoli come The Italian Job, Shooter, la saga Transformers e Spenser Confidential su Netflix.
Tra i suoi ruoli più noti figurano Dirk Diggler in Boogie Nights (1997), Sean Dignam in The Departed (2006), Marcus Luttrell in Lone Survivor (2014), Cade Yeager nei Transformers e Victor Sullivan in Uncharted (2022).
In Play Dirty – Triplo gioco veste i panni di Parker, personaggio presente in 24 romanzi di Westlake. Parker è un ladro spietato ma con un certo senso di giustizia, motivato dal desiderio di vendicare i compagni di banda uccisi. Nella pellicola si ritrova coinvolto in un piano ancora più grande e rischioso.
LaKeith Stanfield è Alan Grofield
Photo Credit Jasin Boland Prime Video.
LaKeith Stanfield, originario della California, è emerso come uno degli attori più talentuosi della sua generazione. Ha guadagnato notorietà con la serie Atlanta, oltre a film di successo come Get Out e Knives Out. È stato anche nominato all’Oscar per la sua interpretazione in Judas and the Black Messiah.
Tra i suoi ruoli: Snoop Dogg in Straight Outta Compton (2015), Andre in Get Out (2017), detective in Knives Out (2019) e William O’Neal in Judas and the Black Messiah (2021).
In Play Dirty – Triplo gioco interpreta Grofield, unico personaggio della saga letteraria a comparire accanto a Parker. È un criminale professionista che collabora con lui da anni e utilizza i guadagni delle rapine per finanziare la sua vera passione: il teatro sperimentale.
Rosa Salazar è Zen
Rosa Salazar, nata a Washington D.C., ha iniziato la carriera in TV con American Horror Story e Parenthood, per poi ottenere ruoli di rilievo nella saga Maze Runner e da protagonista in Alita: Battle Angel (2019).
In Play Dirty – Triplo gioco interpreta Zen, una soldatessa proveniente da un Paese latinoamericano senza nome. Inizialmente entra in scena ostacolando il colpo di Parker, ma in seguito si allea con lui contro il regime dittatoriale che opprime il suo popolo.
Alejandro Edda è Ignazio De La Paz: dittatore dell’anonimo Paese latinoamericano, antagonista principale. Il suo obiettivo è impossessarsi della statua della “Lady of Arintero” per venderla e ripagare il debito nazionale. Edda è noto per Narcos: Mexico e American Made.
Tony Shalhoub è Lozini: capo della mafia di New York, chiamata “The Outfit”. È lui a imporre a Parker di restare lontano dalla città. Shalhoub, vincitore di diversi Emmy, è celebre per Monk e The Marvelous Mrs. Maisel.
Keegan-Michael Key è Ed Mackey: ladro d’arte e marito di Brenda, parte del nuovo team di Parker. Comico di lunga data, Key è conosciuto per Key & Peele, Keanu, The Super Mario Bros. Movie e Wonka.
Claire Lovering è Brenda Mackey: moglie di Ed e ladra brillante, che si unisce alla banda di Parker. Ha recitato in San Andreas e Gold Diggers.
Chai Hansen è Stan Devers: autista della fuga, ma inaffidabile. Hansen è apparso in The 100 e Shadowhunters.
Nat Wolff è Kincaid: membro della mafia newyorkese “The Outfit”, caratterizzato da leggerezza e poco impegno. Wolff ha recitato in Colpa delle stelle e Città di carta.
Chuckwudi Iwuji è Phineas Paul: miliardario britannico intenzionato a comprare la “Lady of Arintero”. Dopo Guardiani della Galassia Vol. 3, torna a interpretare un villain.
Thomas Jane è Philly Webb: compare di Parker che muore durante la rapina iniziale. Jane è noto per Deep Blue Sea e The Mist; ha già recitato con Wahlberg in Boogie Nights.
Gretchen Mol è Grace Webb: moglie di Philly, pretende la parte spettante al marito dopo il fallimento del colpo. Mol è conosciuta per ruoli in Yellowstone e Perry Mason.
Il crimine è arrivato al cinema sin dalla nascita della settima arte, con La grande rapina al treno (1903) di Edwin S. Porter. È diventato un vero e proprio genere cinematografico, popolarissimo negli Stati Uniti degli anni Settanta Ottanta grazie a registi come Martin Scorsese, Brian De Palma, Francis Ford Coppola e l’italiano Sergio Leone, che hanno parlato della mafia italo-americana in film divenuti classici del cinema.
I protagonisti dei film sulla mafia americani sono eroi, divi, e criminali al tempo stesso: tormentati e spietati, intelligenti e affascinanti. Ma al di là degli Stati Uniti, ogni paese ha raccontato il proprio mondo criminale: in Italia il genere è quasi diventato parte della lotta al crimine organizzato, raccontando storie vere con grandissima serietà. Per gli appasssionati di tali film, ecco i migliori film sulla mafia da vedere.
Film sulla mafia siciliana e italiana tratti da storie vere
Iddu – L’ultimo padrino, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza(2024). Ispirato alla latitanza di Matteo Messina Denaro, il film racconta in chiave drammatica e simbolica la figura del boss siciliano, intrecciando la sua storia con quella di chi ha vissuto sotto il peso del suo potere criminale. L’opera, che unisce elementi di cronaca e narrazione cinematografica, esplora il silenzio, la paura e la complicità che hanno reso possibile una delle più lunghe latitanze della storia mafiosa italiana.
Salvatore Giuliani, Francesco Rosi (1962). Subito dopo la liberazione della Sicilia, Salvatore Giuliano, già fuorilegge per aver ucciso un carabiniere, costituisce una banda ed entra a far parte dell’esercito separatista. Quest’opera di Rosi è uno dei primi grandi capolavori del cinema italiano sulla mafia, girato nello stile del Neorealismo. Il film segue la vita delle persone coinvolte nella vita del malavitoso siciliano Salvatore Giuliano, ripercorrendo la sua storia e il contesto in cui ha agito.
I cento passi, Marco Tullio Giordana (2000). La storia di Peppino Impastato, la cui casa distava soli cento passi dall’abitazione del boss mafioso Gaetano Badalamenti. Peppino vive cercando di sfuggire al legame con l’ambiente mafioso con il quale il padre ha finito per incastrarsi, un po’ per inerzia, un po’ per proteggere la propria famiglia. Ben presto, però, il giovane deciderà di denunciare pubblicamente il boss.
Alla luce delsole, Roberto Faenza (2005). Ancora un film biografico, dove si racconta la storia di Pino Puglisi, un prete ucciso da Cosa Nostra a Palermo nel 1993. Puglisi, che si accorse del fatto che i bambini del quartiere Brancaccio vivevano coinvolti della mafia, cerca di cambiare le cose, facendosi però nemici potenti. Ad interpretarlo, vi è l’attore Luca Zingaretti.
Gomorra, Matteo Garrone (2008). Nelle zone più povere della Campania, la Camorra ha fatto furtuna con cocaina, corruzione, e rifiuti chimici. Alcuni cercano di contrastarla, come gli adolescenti Ciro e Marco, che decidono di rubare delle armi della Camorra e cercare di assumere il controllo loro stessi. Altri cercano di nascondersi, come Pasquale, un sarto che cerca di salvarsi pagando il pizzo. Ma tutti presto si renderanno conto del fatto che la Camorra è troppo grande e ha radici troppo profonde per essere combattuta
La mafia uccide solo d’estate, Pif (2013). Arturo Giammaresi è un giovane giornalista che scrive di mafia in modo originale. Questa, infatti, ha fatto parte della sua vita sin dall’infanzia. Il film ricostruisce la sua vita a partire dagli anni Settanta, fino al 1992, presentando dunque un contesto storico segnato dagli scontri e dal potere mafioso.
Quei bravi ragazzi, Martin Scorsese (1990). L’ascesa e il declino di un giovane uomo che passa la propria vita nelle organizzazioni malavitose. Conduce una vita lussuosa, ma sembra essere ignaro dell’orrore e dolore che provoca. Ben presto, però, dovrà scontrarsi con tutto ciò e prendere delle decisioni che cambieranno per sempre la sua vita. Interpretato da Ray Liotta, Robert De Niro e Joe Pesci, Quei bravi ragazzi è uno dei maggior capolavori di questo genere.
C’era una volta in America, Sergio Leone (1984). Nel 1968, l’anziano David Aaronson ritorna a New York, dove aveva fatto carriera negli anni Venti e Trenta nelle organizzazioni criminali della città. La maggior parte dei suoi amici, tra cui il partner Max, sono morti da tempo. Ma per David, il suo passato ha lasciato qualcosa di aperto. I flashback raccontano la storia dell’uomo a partire dalla sua infanzia in povera famiglia del Lower East Side di New York, fino la sua ascesa. Una storia di violenza, tradimenti, e rimorsi.
Il padrino, Francis Ford Coppola (1972). Il primo capitolo della celeberrima e imperdibile trilogia, parla della famiglia criminale italo-americana di Don Vito Corleone. Il figlio di questi, Michael, si unisce con riluttanza agli affari di famiglia, ritrova coinvolto in un inevitabile serie di violenza e tradimenti. Capolavoro del genere, il film è interpretato da attori del calibro di Marlon Brando,Al Pacino, James Caan e Robert Duvall.
The Many Saints of Newark, Alan Taylor (2021). Prequel della celebre serie I Soprano, il film è ambientato nel New Jersey degli anni ’60 e ’70, durante le rivolte razziali e i conflitti tra comunità. Racconta la giovinezza di Tony Soprano e il suo legame con lo zio Dickie Moltisanti, criminale carismatico e contraddittorio. Un affresco che combina storia americana e dinamiche mafiose, mostrando le radici di una delle famiglie criminali più iconiche della fiction italo-americana.
Capone, Josh Trank (2020). Con Tom Hardy nei panni di Al Capone, il film racconta gli ultimi anni di vita del leggendario boss italo-americano. Ormai debilitato dalla sifilide e sorvegliato dall’FBI, Capone resta comunque un uomo temuto, mentre la sua mente, in preda a deliri e ricordi, svela un ritratto decadente e “crepuscolare” del mito criminale.
Lansky, Eytan Rockaway (2021). Harvey Keitel interpreta Meyer Lansky, uno dei più potenti e influenti boss della mafia americana, noto come “il contabile della mafia”. Il film alterna la testimonianza del vecchio Lansky a episodi del suo passato, dal sodalizio con Lucky Luciano alla creazione di un impero criminale che influenzò per decenni la storia degli Stati Uniti.
Film sulla mafia recenti
Il traditore, Marco Bellocchio (2019). Le vicende del criminale Tommaso Buscetta, primo pentito di mafia, che consentì ai giudici Falcone e Borsellino di comprendere l’organizzazione di Cosa Nostra e di portarne i capi in tribunale. Ad interpretare Buscetta, vi è l’attore Pierfrancesco Favino, alle prese con un ruolo tanto complicato quanto affascinante.
The Irishman, Martin Scorsese(2019). La storia di Frank Sheeran, veterano di guerra e camionista, divenuto un sicario al soldo della malavita di Filadelfia e assoldato per uccidere il popolare sindacalista Jimmy Hoffa. Interpretato da Robert De Niro, Joe Pesci e Al Pacino, il film di Scorsese è un’opera crepuscolare sul mondo della mafia, epico e malinconico, dove i personaggi sono tutti destinati a scontrarsi con la morte.
The Gentlemen, Guy Ritchie (2019). Un mix tra gangster movie e black comedy: un signore della droga americano vuole vendere il suo impero della marijuana a Londra, scatenando intrighi e tradimenti.
Breaking News in Yuba County, Tate Taylor (2021). Un film che mescola ironia e crime story, dove la sparizione di un uomo porta la moglie a finire in un vortice di mafia locale e criminalità organizzata.
L’ultima notte di Amore, Andrea Di Stefano (2023). Un noir metropolitano con Pierfrancesco Favino nei panni di Franco Amore, poliziotto irreprensibile che, alla vigilia del pensionamento, si trova coinvolto in una vicenda di corruzione e criminalità organizzata. Un film che esplora il lato oscuro della legalità e i legami tra polizia e mafia nella Milano contemporanea.
Una femmina, Francesco Costabile (2022). Tratto dal libro-inchiesta Fimmine ribelli di Lirio Abbate, racconta la storia di Rosa, una giovane cresciuta in una famiglia legata alla ’Ndrangheta. Determinata a ribellarsi al sistema criminale che ha segnato la sua vita e quella della madre, Rosa intraprende un percorso di ribellione che la mette in pericolo ma anche al centro di un racconto di emancipazione.
The Outfit, Graham Moore (2022). Un thriller elegante ambientato nella Chicago anni ’50: un sarto di lusso (Mark Rylance) si trova invischiato nei giochi di potere della mafia locale.
Gli ultimi anni sono stati particolarmente difficili per il cinema, rallentato prima dalla pandemia e poi (per quanto riguarda quello statunitense) dagli scioperi verificatisi a Hollywood. Eppure, nonostante ciò, la settima arte ha ugualmente trovato la forza di portare sul grande (o sul piccolo) schermo, grazie ad alcuni film recenti, storie giuste per questi tempi, capaci di risollevare gli animi, infondere nuova speranza e ricordare a tutti la forza che il cinema stesso possiede e quanto sia indispensabile, oggi più che mai, per comunicare e raccontare storie, di cui l’essere umano ha tanto bisogno.
In questi anni si è infatti assistito al ritorno di celebri autori, molti dei quali impegnati proprio a riflettere su sé stessi attraverso il cinema stesso, ma ci si è imbattuti anche in nuove generazioni di registi che stanno dimostrando di possedere voci ben distinte e originali, capaci di comunicare nuove cose sul mondo, sull’uomo e sulla vita. Nonostante siano stati anni difficili, dunque, c’è stata tanta bellezza al cinema. Qui di seguito, si propongono una lista dei film migliori degli ultimi anni, titoli da vedere assolutamente per il proprio bene.
Film recenti da vedere in uscita nel 2025
Il 2025 è un anno ricchissimo per il cinema: grandi ritorni, sequel attesissimi, film d’autore e produzioni italiane che promettono di lasciare il segno. Dall’horror alla fantascienza, passando per biopic e thriller, ecco i titoli più attesi che arriveranno in sala e in streaming.
I peccatori. Diretto da Ryan Coogler. Ambientato nel 1932 nel delta del Mississippi, il film vede Michael B. Jordan nei panni di due gemelli criminali che tornano nella loro città natale per ricominciare da capo, dove si trovano ad affrontare un male soprannaturale. Il film vede la partecipazione di Hailee Steinfeld, Miles Caton (al suo debutto cinematografico), Jack O’Connell, Wunmi Mosaku, Jayme Lawson, Omar Miller e Delroy Lindo.
Una battaglia dopo l’altra. Diretto da Paul Thomas Anderson e prodotto da Warner Bros, è un ambizioso war drama che racconta la vita di un gruppo di giovani soldati in un conflitto senza tregua, tra dolore, amicizia e illusioni spezzate. Nel cast Leonardo DiCaprio, Regina Hall, Sean Penn, Alana Haim, Teyana Taylor, Chase Infiniti e Wood Harris. Il film è dedicato alla memoria di Adam Somner, storico aiuto regista e stretto collaboratore di Anderson.
Warfare. Film di guerra scritto e diretto da Ray Mendoza e Alex Garland. Basato sulle esperienze di Mendoza durante la guerra in Iraq come membro dei Navy SEAL statunitensi, il film racconta un episodio vissuto da lui e dal suo plotone il 19 novembre 2006 dopo la battaglia di Ramadi. La sceneggiatura è tratta dalle testimonianze dei membri del plotone ed è presentata in tempo reale. Il film vede un cast corale che include D’Pharaoh Woon-A-Tai nel ruolo di Mendoza, insieme a Will Poulter, Cosmo Jarvis, Kit Connor, Finn Bennett, Joseph Quinn e Charles Melton. Il film è dedicato al membro del plotone Elliott Miller (interpretato da Jarvis nel film), che ha perso una gamba e la capacità di parlare nell’incidente.
28 Anni Dopo. Film horror post-apocalittico sul passaggio all’età adulta, prodotto e diretto da Danny Boyle e scritto da Alex Garland. Terzo capitolo della serie cinematografica 28 Days Later, dopo 28 Days Later (2002) e 28 Weeks Later (2007), il film vede protagonisti Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson, Alfie Williams al suo debutto cinematografico e Ralph Fiennes.
Mickey 17. Film di fantascienza e commedia nera scritto, prodotto e diretto da Bong Joon Ho, basato sul romanzo Mickey7 di Edward Ashton del 2022. Il film vede Robert Pattinson nel ruolo del protagonista, affiancato da Naomi Ackie, Steven Yeun, Patsy Ferran, Cameron Britton, Daniel Henshall, Stephen Park, Anamaria Vartolomei, Toni Collette e Mark Ruffalo. Ambientato nell’anno 2054, la trama segue un uomo che si unisce a una colonia spaziale come “Expendable”, un lavoratore usa e getta che viene clonato ogni volta che muore.
Black Bag. Film thriller di spionaggio americano diretto da Steven Soderbergh e scritto da David Koepp. È interpretato da Cate Blanchett, Michael Fassbender, Marisa Abela, Tom Burke, Naomie Harris, Regé-Jean Page e Pierce Brosnan. Nel film, l’agente dei servizi segreti britannici George Woodhouse (Fassbender) viene incaricato di indagare su una lista di sospetti traditori, tra cui sua moglie Kathryn (Blanchett).
Nosferatu. Il film horror gotico scritto e diretto da Robert Eggers e remake del film Nosferatu: A Symphony of Horror (1922), a sua volta un adattamento non autorizzato del romanzo Dracula (1897) di Bram Stoker. Il film è interpretato da Bill Skarsgård, Nicholas Hoult e Lily-Rose Depp. Il cast di supporto comprende Aaron Taylor-Johnson, Emma Corrin, Ralph Ineson, Simon McBurney e Willem Dafoe.
Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim. Film anime fantasy diretto da Kenji Kamiyama da una sceneggiatura di Jeffrey Addiss & Will Matthews e Phoebe Gittins & Arty Papageorgiou, basata sui personaggi creati da J. R. R. Tolkien. Ambientato circa 200 anni prima delle trilogie cinematografiche de Il Signore degli Anelli (2001-2003) e Lo Hobbit (2012-2014) di Peter Jackson, racconta la storia del leggendario re di Rohan Helm Hammerhand. Quando i vicini Dunlendings gli propongono di sposare sua figlia Héra, Helm uccide involontariamente il loro capo, scatenando una guerra.
Sonic – Il film 3 – basato sulla serie di videogiochi Sonic. Terzo film della serie Sonic, è stato diretto da Jeff Fowler e scritto da Pat Casey, Josh Miller e John Whittington. Jim Carrey, Ben Schwartz, Colleen O’Shaughnessey, James Marsden, Tika Sumpter e Idris Elba riprendono i loro ruoli, mentre Keanu Reeves si unisce al cast. Nel film, Sonic, Tails e Knuckles affrontano Shadow the Hedgehog, che si allea con gli scienziati pazzi Ivo e Gerald Robotnik per vendicarsi dell’umanità.
Better Man, film musicale biografico co-scritto, prodotto e diretto da Michael Gracey sulla vita del cantante inglese Robbie Williams. Williams è ritratto come uno scimpanzé antropomorfo con immagini generate al computer (CGI), interpretato da Jonno Davies con il motion capture e doppiato sia da Williams che da Davies.
Maria, il film drammatico biografico diretto da Pablo Larraín e scritto da Steven Knight. È una coproduzione internazionale tra Italia, Germania e Stati Uniti. Il film ha come protagonista Angelina Jolie nei panni della cantante lirica Maria Callas e segue i sette giorni precedenti la sua morte a Parigi nel 1977, mentre riflette sulla sua vita e sulla sua carriera.
A Complete Unknown, il film biografico diretto da James Mangold, che ha co-scritto la sceneggiatura con Jay Cocks, sul cantautore americano Bob Dylan. Basato sul libro del 2015 Dylan Goes Electric! di Elijah Wald, il film ritrae Dylan attraverso i suoi primi successi musicali folk fino alla controversia epocale sull’uso di strumenti elettrici al Newport Folk Festival del 1965. Timothée Chalamet (che è anche produttore) interpreta il ruolo di Dylan, con Edward Norton, Elle Fanning, Monica Barbaro, Boyd Holbrook, Dan Fogler, Norbert Leo Butz, Eriko Hatsune, Big Bill Morganfield, Will Harrison e Scoot McNairy nei ruoli secondari. Il titolo del film deriva dal ritornello del singolo di Dylan del 1965 “Like a Rolling Stone”.
L’abbaglio, film diretto da Roberto Andò e racconta di Giuseppe Garibaldi che ha ormai allestito la spedizione dei Mille. A guidarla vi è anche il ferreo tenente colonnello siciliano Vincenzo Orsini, pronto a scontrarsi col suo passato in quanto ex ufficiale borbonico. All’arruolamento delle camicie rosse nei pressi di Quarto si presentano, tra i vari volontari, prima Domenico Tricò, contadino con problemi di zoppia, poi Rosario Spitale, un baro.
The Brutalist è il film diretto e prodotto da Brady Corbet, che ne ha curato la sceneggiatura insieme a Mona Fastvold. Il film ha come protagonista Adrien Brody nei panni di un ebreo ungherese sopravvissuto all’Olocausto che emigra negli Stati Uniti, dove lotta per realizzare il Sogno Americano fino a quando un ricco cliente non gli cambia la vita.
F1: The Movie (2025) è sicuramente uno dei titoli che meritano di stare in un elenco aggiornato di “film recenti da vedere nel 2025”: grande budget, regia di Joseph Kosinski (Top Gun: Maverick), produzione Apple e Warner, e soprattutto Brad Pitt protagonista in un progetto che unisce spettacolo, sport e adrenalina.
Anche il 2024 promette di essere ricco di opere potenzialmente straordinarie, dotate della forza di riaffermare una volta di più il potere del cinema offrendo nuovi racconti, scenari e ed emozioni. Sono già tanti i film più attesi per il 2024, tra cui si annoverano molti film horror. Sarà infatti un anno ricco di grandi ritorni, di sequel, di film originali e di opere ancora non presenti sui nostri radar ma che non tarderanno a farsi scoprire. Di seguito, ecco giusto qualche titolo da non perdere.
Anora di Sean Baker. Anora, una prostituta di Brooklyn, ha la possibilità di vivere una storia da Cenerentola quando incontra e sposa il figlio di un oligarca. Quando la notizia arriva in Russia, la sua favola è minacciata.
Inside Out 2 (2024). Film d’animazione del 2024 diretto da Kelsey Mann al suo debutto alla regia. Il film è il sequel di Inside Out prodotto dai Pixar Animation Studios, in co-produzione con Walt Disney Pictures, e distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures.
Kung Fu Panda 4, (2024). Quando una potente mutaforma mette gli occhi sul Bastone della Saggezza di Po, quest’ultimo si rende conto di aver bisogno di aiuto. Facendo squadra con una volpe corsara dalla grande prontezza di spirito, Po fa una scoperta.
A Quiet Place – Giorno 1, Michael Sarnoski (2024). Quando New York City viene invasa dagli alieni, una donna e altri sopravvissuti cercano di trovare la salvezza. Presto imparano che devono rimanere assolutamente in silenzio, poiché le misteriose creature sono attratte dal suono.
Cattivissimo me 4, Chris Renaud (2024). Dopo sette anni dall’ultimo Cattivissimo Me, Gru, il supercattivo preferito dal mondo intero, diventato agente della Lega Anti-Cattivi, torna al fianco dei Minions per un’entusiasmante, caotica e audace nuova era, con Cattivissimo Me 4 firmato da Illumination. Gru affronta un nuovo nemico, Maxime Le Mal (l’icona della commedia Will Ferrell, doppiato da Stefano Accorsi) e la fidanzata, la femme fatale Valentina (candidata all’Emmy Sofia Vergara), per cui la famiglia sarà costretta alla fuga.
I dannati, Roberto Minervini (2024). Inverno 1862. Nel bel mezzo della Guerra Civile, l’esercito americano invia una compagnia di volontari nei territori occidentali, con il compito di pattugliare le inesplorate terre di confine.
Kinds of Kindness, Yorgos Lanthimos (2024). Tre storie ruotano attorno a un uomo che cerca di prendere il controllo della propria vita, a un poliziotto la cui moglie sembra un’altra persona e a una donna che cerca una persona con una capacità speciale.
Dune – Parte 2, Denise Villeneuve (2024). Paul Atreides si raduna dietro Chani e i Fremen mentre trama la sua vendetta contro coloro che hanno distrutto la sua famiglia. Deve fare di tutto per prevenire un terribile futuro che solo lui può prevedere. Al cinema il 28 febbraio 2024.
Past Lives, Celine Song (2023). All’età di dodici anni, i due amici d’infanzia Nora e Hae Sung vengono separati dopo che la famiglia di Nora è emigrata dalla Corea del Sud. 24 anni dopo, si riuniscono per una settimana quando Hae Sung va a trovare Nora a New York. Al cinema il 14 Febbraio 2024.
Povere creature!, Yorgos Lanthimos (2023). Il film racconta la storia di Bella Baxter, una donna riportata in vita da uno scienziato molto interessato alle contaminazioni, che le ha però donato il cervello di un’infante. Per Bella, dunque, pur avendo un aspetto da adulta tutto è nuovo e tutto merita di essere scoperto. Ha così inizio un folle viaggio ricco di passioni, amore e scoperta della propria indipendenza.
The Zone of Interest, Jonathan Glazer (2023). Rudolf Höß, comandante del campo di concentramento di Auschwitz, sua moglie Hedwig, i loro cinque figli e altri personaggi trascorrono la propria quotidianità all’interno della cosiddetta area di interesse (Interessengebiet) di circa 25 miglia attorno al campo, volutamente ciechi all’orrore che si sta consumando al di là del muro che li divide. Al cinema il 22 Febbraio 2024.
Challengers, Luca Guadagnino (2024). Tashi deve abbandonare il campo e rimane nel mondo del tennis come allenatrice di suo marito, Art. Dopo alcune vittorie, Tashi iscrive il marito Art al Challenger Tour, dove il destino vuole che si scontri con Patrick, ex fidanzato di Tashi. Al cinema il 24 Aprile 2024.
Estranei (All of Us Strangers), Andrew Haigh. Adam viene trasportato nella sua casa d’infanzia quando stringe un legame con il misterioso vicino Harry. Sembra che i suoi genitori siano ancora vivi, proprio come il giorno in cui sono morti 30 anni fa. Al cinema dal 29 Febbraio 2024.
Civil War, Alex Garland (2024). In un futuro prossimo, un team di giornalisti attraversa gli Stati Uniti, documentando la guerra civile in atto. Garland porta al cinema un nuovo film dopo il thriller Men, dando vita a degli Stati Uniti distopici che sembrano però non essere poi così distanti dalla realtà dei fatti. Al cinema il 18 Aprile 2024.
Il regno del pianeta delle scimmie, Wes Ball (2024). Quasi 300 anni dopo la morte di Cesare, diverse società di scimmie sono emerse, come quella di cui fa parte il giovane scimpanzé Noa. Dopo un improvviso attacco da parte di un clan guidato da un altro scimpanzé, che ha distorto gli insegnamenti di Cesare, i membri del clan di Noa vengono ridotti in schiavitù. Nella sua avventura per salvarli, Noa unisce le forze con Raka, un orango, e Mae, una ragazza umana. Al cinema il 24 maggio 2024
Furiosa, George Miller (2024). In un mondo post-apocalittico, Furiosa, rapita da bambina dal Luogo Verde delle Molte Madri in cui viveva, viene accolta sotto l’ala del folle signore della guerra Dementus, il cui esercito di motociclisti arriverà presto a scontrarsi con la potenza rivale di quelle terre desertiche rappresentata da Immortan Joe. Prequel di Mad Max: Fury Road, il film segna il ritorno al cinema della saga di Mad Max.
Hit Man, Richard Linklater (2024). Gary Johnson diventa per caso un finto sicario, un agente sotto copertura che fingendosi omicida spinge i suoi clienti ad autodenunciarsi e farsi arrestare. Quando però viene assoldato da una donna realmente bisognosa d’aiuto, si troverà davanti ad un bivio che cambierà per sempre la sua vita.
Perfect Days, Wim Wenders (2023). Il film racconta la storia di Hirayama, un uomo umile ma sereno. Lavora come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo, segue un’assidua routine giornaliera che gli permette di coltivare le sue passioni: la musica, i libri, la fotografia e gli alberi.
Film recenti da vedere: 2023
Il 2023 è stato un anno molto importante, che ha visto arrivare al cinema film degni di nota tra attesi sequel, opere d’animazioni, titoli italiani e riadattamenti in live action di classici Disney. Certo, gli scioperi verificatisi ad Hollywood hanno portato tanti film previsti per quest’anno ad essere rimandati, ma ci sono ugualmente state numerose opere di grande valore, provenienti da tutto il mondo, a calcare il grande schermo. Nell’attesa di poterli vedere tutti, ecco quelli ad ora usciti da recuperare assolutamente.
Barbie, Greta Gerwig (2023). Barbie, che vive a Barbie Land, viene cacciata dal paese perché non è una bambola dall’aspetto perfetto. Senza un posto dove andare, parte per il mondo umano e cerca la vera felicità. Inizierà dunque per lei un viaggio che la porterà a confrontarsi con sé stessa e la propria eredità.
Oppenheimer, Christopher Nolan (2023). Il fisico J Robert Oppenheimer lavora con una squadra di scienziati durante il Progetto Manhattan, che porta allo sviluppo della bomba atomica. La sua scoperta cambierà per sempre la storia del mondo e dell’umanità, non necessariamente in meglio.
Io capitano, Matteo Garrone (2023). In un’odissea contemporanea, Seydou e Moussa lasciano Dakar per raggiungere l’Europa, attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare. Il film è stato candidato agli Oscar 2024 nella categoria Miglior film internazionale.
Killers of the Flower Moon, Martin Scorsese (2023). Il film racconta la storia vera di quanto accaduto in Oklaoma, nella contea di Osage agli inizi degli anni Venti. Una serie di omicidi, aventi come vittime alcuni cittadini facoltosi della tribù indiana di Osage ha portato ad un’indagine da parte dell’FBI che ha svelato una serie di manipolazioni ed estorsioni con l’inganno dei beni degli Osage fino a ricorrere all’omicidio.
C’è ancora domani, Paola Cortellesi(2023). Nella Roma della seconda metà degli anni Quaranta, Delia riveste esclusivamente i ruoli di moglie e madre, mentre il marito Ivano è il capofamiglia. Il fidanzamento della primogenita, con un ragazzo proveniente dal ceto borghese, crea fermento in famiglia. Quando Delia riceve una misteriosa lettera, la donna è determinata a rovesciare i ruoli prestabiliti e riesce finalmente a immaginare un futuro migliore.
The Killer, David Fincher (2023). Un uomo solitario e freddo, metodico e libero da scrupoli o rimpianti, l’assassino attende nell’ombra, spiando il suo prossimo obiettivo. Eppure più aspetta, più pensa di perdere la testa, se non la calma. Una storia noir brutale, sanguinosa ed elegante di un assassino professionista perso in un mondo senza una bussola morale, questo è un caso di studio di un uomo solo, armato fino ai denti e che sta lentamente perdendo la testa.
Anatomia di una caduta, Justin Trier (2023). Sandra è una scrittrice tedesca che vive in uno chalet di montagna con il marito Samuel e il figlio undicenne Daniel non vedente. Quando Samuel viene trovato morto, gli inquirenti sospettano che possa non essersi trattato di suicidio e Sandra diventa la principale sospettata di omicidio. Il processo porterà alla luce verità indicibili.
Napoleon, Ridley Scott (2023). La rapida e spietata scalata di Napoleone Bonaparte per diventare imperatore di Francia si scontra con la sua disfunzionale e volatile relazione con la moglie Giuseppina, il suo vero amore.
Godzilla Minus One, Takashi Yamazaki (2023). Shikishima è tornato dalla guerra ed è schiacciato dal rimorso di essere un sopravvissuto e dal senso di colpa per quanto accaduto. Inizia a lavorare su una barca dragamine, ma dopo una serie di test nucleari americani dell’Operazione Crossroads condotti nell’atollo di Bikini, una gigantesca creatura nota come Godzilla, evolutasi a causa delle radiazioni, inizia ad attaccare Tokyo, spargendo morte e distruzione.
Il male non esiste, Ryûsuke Hamaguchi (2023). Il film segue Takumi e sua figlia Hana, che vivono nel villaggio di Mizubiki, vicino a Tokyo. Un giorno, gli abitanti di questo vengono a conoscenza di un piano per costruire un glamping vicino alla casa di Takumi, offrendo ai residenti della città una comoda fuga nella natura. Quando due rappresentanti dell’azienda di glamping arrivano nel villaggio per tenere un incontro, diventa chiaro che il progetto avrà un impatto negativo sull’approvvigionamento idrico locale, provocando disordini.
Il ragazzo e l’airone, Hayao Miyazaki(2023). Mahito, un ragazzino di 12 anni, fatica ad ambientarsi in una nuova città dopo la morte della madre. Tuttavia, quando un airone parlante lo informa che sua madre è ancora viva, entra in un mondo fantastico alla sua ricerca.
The Holdovers, Alexander Payne (2023). Il film racconta la storia di uno scontroso professore di una scuola privata del New England, che rimane nel campus durante le vacanze di Natale per sorvegliare gli studenti che non possono tornare a casa. Alla fine stringe un improbabile legame con uno di loro, un ragazzo strambo e problematico, e con la cuoca della scuola, il cui figlio è rimasto ucciso in Vietnam.
The IronClaw, Sean Durkin (2023). Il film racconta la vera storia degli inseparabili fratelli Von Erich, che hanno fatto la storia nel mondo molto competitivo del wrestling professionistico nei primi anni ’80. Attraverso la tragedia e il trionfo, all’ombra del loro prepotente padre e allenatore, i fratelli cercano un’immortalità straordinaria sul più grande palcoscenico dello sport.
Scream VI, Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin (2023). Quattro sopravvissuti agli omicidi di Ghostface si lasciano alle spalle Woodsboro per ricominciare da capo a New York. Tuttavia, si ritrovano presto a lottare per le loro vite quando un nuovo assassino si lascia dietro una scia di morti.
Bussano alla porta, M. Night Shyamalan (2023). Mentre sono in vacanza in una baita isolata, una giovane ragazza e i suoi genitori vengono presi in ostaggio da quattro sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di compiere una scelta impensabile per evitare l’apocalisse.
Beau ha paura, Ari Aster (2023). Beau è un uomo spaventato da ogni cosa che lo circonda. Quando si vede costretto ad intraprendere un viaggio per tornare dalla sua autoritaria madre, ha per lui inizio un’Odissea imprevedibile, composta da situazioni assurde, momenti drammatici e continue riflessioni sulla sua intera vita.
L’ultima notte di Amore, Andrea Di Stefano (2023). Nella sua ultima notte prima del pensionamento, il poliziotto Franco Amore si trova a dover risolvere una situazione critica, che metterà a rischio la sua vita e i suoi anni di onorata carriera. Ad interpretare il protagonista di questo cupo polar vi è l’attore Pierfrancesco Favino.
Il sol dell’Avvenire, Nanni Moretti (2023). Giovanni è un regista italiano che ha smesso di credere nell’avvenire, diviso tra una moglie in analisi e un produttore sull’orlo del fallimento. Proprio come il protagonista del suo nuovo film, Giovanni sembra allora pronto a farla finita col mondo che avanza in direzione ostinata e contraria, ma qualcosa potrebbe cambiare.
Air – La storia del grandesalto, Ben Affleck(2023). Il clamoroso accordo, destinato a rivoluzionare la cultura e il mondo dello sport, fra un allora sconosciuto Michael Jordan e il neonato reparto pallacanestro della Nike, che diede vita al brand Air Jordan.
Spider-Man: Across the Spider-Verse, Joaquim Dos Santos, Justin K. Thompson, Kemp Powers (2023). Miles Morales torna per un’epica avventura che porterà il nostro eroe di Brooklyn attraverso il multiverso per unire le forze con Gwen Stacy e una nuova squadra di supereroi.
Mission: Impossible – DeadReckoning, Christopher McQuarrie (2023). Ethan Hunt e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate.
Film recenti da vedere: 2022
Il 2022 è stato un anno veramente ricchissimo, con film di grande valore provenienti da ogni parte del mondo. Qui raccogliamo solo alcuni dei più belli, tra grandi kolossal fino ad opere più piccole e autoriali, senza dimenticare le tante opere di genere, i film passati per i festival o premiati agli Oscar. Ecco dunque il meglio dell’anno da poco passato.
Avatar – La via dell’acqua,James Cameron (2022). In questo atteso sequel, Jake vive felicemente la sua vita insieme a Neytiri ma Pandora nasconde ancora numerosi misteri. Per difendere la sua famiglia, si ritroverà a dover combattere una nuova dura guerra contro gli umani e contro un vecchio nemico.
The Fabelmans, Steven Spielberg(2022). Il giovane Sammy Fabelman si innamora del cinema dopo che i genitori lo portano a vedere il film Il più grande spettacolo del mondo. Armato di una cinepresa, Sammy inizia a girare i suoi film a casa, per la gioia della madre che lo sostiene.
Pinocchio, Guillermo del Toro (2022). Il desiderio di un padre porta magicamente in vita un bambino di legno in Italia, dandogli la possibilità di prendersene cura. Rivisitazione in stop-motion del classico di Collodi, arricchito qui di nuovi significati, valori ed elementi magici.
Le buone stelle – Broker, Kore’eda Hirokazu (2022). Due uomini si guadagnano da vivere trovando nuovi genitori per i bambini che vengono abbandonati in delle scatole. Incontrano una giovane donna che ha abbandonato il suo bambino, ma che ora lo rivuole.
Gli spiriti dell’isola, Martin McDonagh (2022).Su un’isola remota al largo della costa irlandese, Pádraic è sconvolto quando il suo compagno Colm interrompe improvvisamente la loro amicizia di una vita. Pádraic si propone di riparare il rapporto danneggiato con ogni mezzo necessario.
Everything Everywhere All At Once, The Daniels (2022). Evelyn Wang, un’immigrata cinese sulla cinquantina, attualmente impegnata in una lezione noiosa e condiscendente, si ritrova in un ripostiglio delle scope con una versione di suo marito proveniente da un universo alternativo.
Elvis, Baz Luhrmann (2022). La nascita, l’ascesa e il travolgente successo mondiale di Elvis Presley, stella incontrastata del firmamento musicale, viste dagli occhi del suo manager storico, il colonnello Tom Parker.
Tàr, Todd Field (2022). La celebre musicista Lydia Tár sta per registrare la sinfonia che rappresenterà l’apice della sua arte e carriera. Tuttavia, quando il destino sembra essere contro di lei, trova conforto solo in Petra, la sua figlia adottiva.
Top Gun:Maverick, Joseph Kosinski (2022). Pete Mitchell, detto Maverick, continua a superare i suoi limiti dopo essere stato per anni uno dei migliori aviatori della Marina. Tuttavia, deve affrontare il suo passato mentre addestra un nuovo gruppo per una missione estremamente pericolosa.
Close, Lukas Dhont (2022). I tredicenni Léo e Rémis hanno un rapporto di profonda amicizia a scuola e nei campi dove, insieme ai genitori, si occupano della raccolta di fiori. Quando i compagni di scuola seminano zizzania nel loro rapporto, le conseguenze sono fatali.
Crimes of the Future, David Cronenberg (2022). Gli esseri umani stanno mutando e il dolore è quasi scomparso. In questo nuovo mondo, due artisti della performance hanno trasformato le operazioni in una forma d’arte di successo e redditizia.
Decision toLeave, Park Chan-wook (2022). L’ispettore Hae Joon avvia un’indagine sulla morte apparentemente innaturale di un uomo su una montagna e incontra la vedova Seo Rae. Hae Joon lsospetta che sia lei la responsabile dell’omicidio, ma allo stesso tempo subisce il suo fascino.
The Whale, Darren Aronofsky (2022). Un insegnante di inglese obeso e solitario cerca di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente allontanata per avere un’ultima possibilità di redenzione. Vincitore del premio Oscar al miglior attore protagonista Brendan Fraser.
Babylon, Damien Chazelle (2022). Los Angeles negli anni ’20. Una storia di ambizione smodata ed eccesso sfrenato, l’ascesa e la caduta di vari personaggi nella creazione di Hollywood, un’epoca di decadenza e depravazione sfrenate.
Master Gardener, Paul Schrader (2022). Narvel Roth è un esperto orticolturista incaricato del mantenimento dei giardini di una tenuta sudista appartenente alla ricca vedova Norma Haverhill. Quando quest’ultima gli affida la giovane nipote Maya, orfana ed arrivata alla tenuta per sfuggire a una storia di droga, rischia di far riemergere il passato violento che Narvel ha cercato per tutti quegli anni di lasciarsi alle spalle.
L’amore secondo Dalva, Emmanuelle Nicot (2022).
Ritorno a Seoul, Davy Chou (2022). Freddie, una ragazza di 25 anni che è stata adottata e vive in Francia, decide di recarsi in Corea del Sud per cercare i suoi genitori biologici, ma il suo viaggio prende una piega inaspettata.
Film recenti da vedere: 2021
Il 2021 è stato il primo anno in cui gradualmente, molto gradualmente, si è tornati ad una “normalità”, con i cinema che dopo i primi mesi dell’anno hanno ricominciato ad aprire, proiettando nuovi film. Tra questi, naturalmente, si annoverano grandi ritorni, opere di genere e in generale titoli capaci di suscitare grandi emozioni.
È stata la mando di Dio di Paolo Sorrentino (2021). Napoli, anni Ottanta. La vita del diciassettenne Fabietto Schisa cambia radicalmente in seguito a due avvenimenti: l’arrivo di Maradona al Napoli e un grave incidente, che interrompe la felicità familiare. La storia è basata sulla vita di Sorrentino stesso, che da ragazzo perse i genitori che rimasero vittima di un’esplosione in una casa di montagna. Anche Paolo doveva essere lì, ma Maradona lo salvò. Perché? Perché proprio quel giorno, Paolo riuscì ad avere il permesso dai genitori di andare allo stadio a vedere Maradona, invece che in montagna con i genitori.
Tenet, Christopher Nolan (2021). Un’azione epica che ruota intorno allo spionaggio internazionale, ai viaggi nel tempo e all’evoluzione, mentre un agente segreto deve cercare in tutti i modi di prevenire la Terza Guerra Mondiale.
Titane, Julia Ducournau (2021). Alexia adora le automobili, sin da quando, bambina, un incidente le ha donato una placca di titanio nella testa. Facendola rinascere, gonfia di rabbia e amore represso che la trasformeranno in un essere ibrido e nuovo. Il film è stato premiato con la Palma d’Oro, il premio più importante del Festival di Cannes.
L’ultima notte a Soho, Edgar Wright (2021). In questo thriller psicologico, Eloise, che sogna di diventare una fashion designer, riesce misteriosamente a catapultarsi negli anni Sessanta dove incontra Sandie, un’aspirante cantante di grande fascino. Ma il glamour non è esattamente quello che sembra: i sogni del passato iniziano a infrangersi e approderanno a qualcosa di molto più oscuro.
Malignant, James Wan (2021). Nel film, Madison è paralizzata da visioni scioccanti di orribili omicidi e il suo tormento peggiora quando scopre che questi sogni ad occhi aperti sono delle terrificanti realtà. Wan, maestro dell’horror contemporaneo, porta al cinema una nuova favola nera, ricca di inquietudini e orrori.
Il potere del cane,Jane Campion (2021). Il film presentato in concorso alla 78° Mostra del cinema di Venezia racconta di George e Phil, una coppia di fratelli che possiede un ranch nel Montana. Quando George sposa la giovane vedova Rose e la porta a vivere nel ranch, Phil prende di mira la donna e suo figlio Peter, tormentandoli senza sosta. La pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1967 di Thomas Savage, è interpretato da Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons e Kodi Smit-McPhee.
Candyman, Nia DaCosta (2021). Anthony, un artista visivo, incontra un veterano che espone la vera storia dietro Candyman. Ansioso di usare questi dettagli macabri per i dipinti, scatena inconsapevolmente una terrificante ondata di violenza.
A Quiet Place II, John Krasinski (2021). La famiglia Abbott affronta i terrori del mondo esterno. Costretti ad avventurarsi nell’ignoto, i membri della famiglia si rendono conto che le creature che cacciano dal suono non sono le uniche minacce che si nascondono oltre il sentiero di sabbia.
Halloween Kills, David Gordon Green (2021). Laurie Strode lascia il mostro mascherato Michael Myers rinchiuso nel suo seminterrato, convinta di essersi finalmente liberata di lui. Ma quando Michael riesce a liberarsi dalla trappola di Laurie, la sua carneficina continua.
Old, M. Night shyamalan (2021). Una vacanza tropicale si trasforma in un orribile incubo quando una famiglia visita una spiaggia appartata che in qualche modo li sta facendo invecchiare rapidamente, riducendo la loro intera vita in un solo giorno.
Io sono nessuno, Ilya Naishuller (2021). Un violento episodio scatena in Hutch Mansell, un marito trascurato e un papà sottovalutato, una rabbia a lungo repressa, facendogli scoprire abilità letali e portando alla luce oscuri segreti.
La donna alla finestra, Joe Wright (2021). La dottoressa Anna Fox passa le sue giornate rinchiusa nella sua casa di New York, bevendo vino mentre guarda vecchi film e spiando i suoi vicini. Un giorno, guardando fuori dalla finestra, vede qualcosa che accade nell’abitazione dei Russell.
Licorice Pizza, Paul Thomas Anderson (2021). La storia di Alana Kane e Gary Valentine, che crescono e si innamorano nella San Fernando Valley del 1973, in California. Il film segue i loro primi passi esitanti sulla via dell’amore. Nostalgico, divertente, ricco di sentimenti, Licorice Pizza è un nuovo grande film di uno dei più grandi registi attualmente in attività.
Belfast, Kenneth Branagh(2021). Le vite di una famiglia operaia e del loro giovane figlio, cresciuto durante il tumulto degli anni ’60 nella capitale dell’Irlanda del Nord.
No time to die,Cary Joji Fukunaga (2021). Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
Dune, Denis Villeneuve (2021). In un distante futuro dell’umanità, il duca Leto Atreides accetta la gestione di un pericoloso pianeta, Dune, l’unica fonte di una droga in grado di allungare la vita e fornire eccezionali capacità mentali.
La fiera delle illusioni – Nightmare Alley, Guillermo Del Toro (2021). Un giostraio ambizioso con un talento per manipolare le persone con poche parole ben scelte inizia una relazione con una psichiatra che si rivela essere ancora più pericolosa di lui.
West Side Story, Steven Spielberg (2021). Due adolescenti di diverse origini etniche si innamorano nella New York degli anni 50. Una rivisitazione del leggendario musical West Side Story sullo scontro tra due bande di strada di New York.
Parigi 13Arr., Jacques Audiard (2021). Le vite di Émilie, Camille, Nora e Amber, amici e occasionalmente amanti, si intrecciano nel quartiere parigino di Les Olympiades. Audiard dà voce ad un trio di giovani in cerca del proprio posto nel mondo, tra sesso, inganni e paure per il futuro.
Drive My Car, Ryūsuke Hamaguchi (2021). Un attore e regista teatrale rimasto vedovo cerca un autista. L’uomo si rivolge al suo meccanico, che finisce per consigliargli una ragazza di 20 anni. Nonostante i timori iniziali, tra i due si sviluppa una relazione molto speciale. Vincitore del premio Oscar al Miglior film internazionale.
Scompartimento n. 6, Juho Kuosmanen (2021). Una ragazza finlandese sale su un treno diretto a Murmansk per sfuggire a una tormentata storia d’amore, trovandosi a dividere il vagone letto con un minatore russo durante il lungo viaggio. Da un iniziale diffidenza nascerà una profonda amicizia. Un’inno a chi fugge, a chi si apre al mondo e a chi ritrova la propria strada nei modi più imprevedibili.
Spencer, Pablo Larraìn (2021). Nel 1991, durante le vacanze di Natale con la famiglia reale a Sandringham House, nel Norfolk, Diana Spencer decide di porre fine al suo matrimonio da tempo in crisi con Carlo, principe del Galles.
Film recenti da vedere: 2020
Ecco di seguito alcuni dei migliori film del 2020, che offrono storie di redenzione, con personaggi alla ricerca di sé stessi o chiamati a scendere a patti con il labirinto che è la propria mente. Ma si ritrovano anche opere di genere, dal thriller all’horror, passando per l’avventura e altro ancora.
Nomadland, Chloé Zhao (2020). Dopo aver perso il marito e il lavoro durante la Grande recessione, la sessantenne Fern lascia la città aziendale di Empire, Nevada, per attraversare gli Stati Uniti occidentali sul suo furgone, facendo la conoscenza di altre persone che, come lei, hanno deciso o sono stati costretti a vivere una vita da nomadi moderni, al di fuori delle convenzioni sociali.
L’uomo invisibile, Leigh Whannell (2020). Intrappolata in una relazione violenta con un brillante scienziato, Cecilia Kass scappa nel cuore della notte facendo perdere le sue tracce. Nel frattempo, l’uomo sta escogitando un diabolico piano.
Minari, Lee Isaac Chung (2020). Negli anni ottanta, la vita del piccolo coreano-americano David cambia drasticamente quando la sua famiglia si trasferisce dalla costa occidentale nel cuore dell’Arkansas rurale per inseguire il sogno lavorativo del padre Jacob, incurante delle preoccupazioni di sua moglie. A complicare le cose in casa si aggiunge l’arrivo dell’anziana nonna dalla Corea, i cui modi così diversi dai loro suscitano la curiosità di David e della sua sorellina.
Mank, David Fincher (2020). La Hollywood degli anni ’30 è rivalutata attraverso gli occhi e la graffiante ironia dello sceneggiatore alcolista Herman J. Mankiewicz mentre termina la scrittura del capolavoro che sarà Quarto potere. Nel film di Fincher si ricostruisce dunque un periodo particolare della storia del cinema, affrontando questioni come l’autorialità e i giochi di potere alla base dell’industria cinematografica.
I Care a Lot, J. Blakeson (2020). Mala Grayson è una truffatrice che prosciuga i risparmi degli anziani di cui ha la tutela. Tuttavia, una donna che cerca di truffare si rivela essere più furba di quanto non appaia.
Fino all’ultimo indizio, John Lee Hancock (2020). Il Vice Sceriffo della Kern County, Joe “Deke” Deacon viene mandato a Los Angeles per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che sta terrorizzando la città. A guidare l’indagine, il Sergente Jim Baxter che, colpito dall’istinto di Deke, richiede il suo aiuto non ufficiale. Ma mentre danno la caccia al killer, Baxter ignora che l’indagine sta riportando a galla alcune situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso.
Sto pensando di finirla qui, Charlie Kaufman (2020). In viaggio dai genitori di lui qualcosa va storto, ma fidanzato, famiglia e realtà frammentata non c’entrano nulla. Kaufman dà vita ad un nuovo oscuro viaggio nella mente umana, attraverso il subconscio, la memoria, i sentimenti e i rapporti umani. Il risultato è un film tanto folle quanto rigoroso ed emotivamente forte.
Le strade del male, Antonio Campos (2020). Predicatori diabolici, poliziotti corrotti e amanti omicidi: in un luogo totalmente sperduto, un giovane di forti valori ha sete di giustizia. Un grande cast di attori recita in quest’opera corale dove tutte le sfumature del male (ma anche del bene) finiscono per convergere nella stessa direzione, offrendo un ritratto variegato e cupo dell’essere umano.
Il processo ai Chicago 7, Aaron Sorkin (2020). Il film narra il processo ad un gruppo di attivisti contro la guerra in Vietnam accusati di aver causato lo scontro tra i manifestanti e la Guardia Nazionale il 28 agosto 1968 a Chicago. Una storia vera magnificamente scritta e diretta dallo sceneggiatore di The Social Network. Il film ha poi ricevuto sei nomination all’Oscar.
Il casoMinamata, Andrew Levitas (2020). Il fotografo americano W. Eugene Smith va in Giappone per indagare sui casi di avvelenamento di mercurio nei villaggi costieri, causati dall’inquinamento delle industrie chimiche. Johnny Depp recita nel ruolo del fotografo Smith alla ricerca di verità che si preferirebbe non conoscere ma che è indispensabile siano diffuse. Un’opera di denuncia, che sconvolge per la sua forza.
In inglese li chiamano heist movie, ma da noi sono noti come film sulle rapine, quelle storie che mettono alla prova l’attenzione dello spettatore e girano intorno ad un colpo grosso che verrà messo a segno plausibilmente da protagonisti sempre più svegli e un passo avanti a coloro che devono essere truffati o raggirati e derubati.
Chiaramente ci sono dei titoli trai film sulle rapine da vedere che hanno fatto la storia del genere, da La Stangata, storico film con Paul Newman e Robert Redford, al suo erede più diretto, la saga di Ocean (tre film e uno spin-off al femminile all’attivo), che vede protagonisti George Clooney e Brad Pitt nei panni della coppia di mascalzoni per i quali però si fa il tifo.
Ma quali sono i migliori film sulle rapine che proprio non possono mancare all’appello di un vero appassionato del genere? Ve li elenchiamo di seguito, trai film sulle rapine recenti, i film sulle rapine storici, e quelli che sono i migliori film sulle rapine mai realizzati e visti al cinema.
I migliori film sulle rapine della storia del cinema
Quel treno per Yuma (film 1957)
Tratto dall’omonimo racconto di Elmore Leonard la pellicola racconta di Dan, un allevatore in gravi difficoltà per la siccità, contribuisce alla cattura del bandito Ben Wade ed accetta l’offerta di 200 dollari per scortarlo al carcere di Yuma, ben sapendo che dovrà fronteggiare l’intera banda di Wade che aspetta l’occasione giusta per liberarlo. La suspense cresce in attesa del treno delle 3 e 10 per Yuma e si acuisce il conflitto psicologico tra i due protagonisti.
Colpo grosso (1960)
Basterebbe citare gli interpreti (Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis Jr.) per convincervi che il film è uno dei migliori. Da considerare imperdibile per chi ama il sotto genere. Nel film Danny Ocean raduna dieci amici, tutti veterani della seconda guerra mondiale come lui e appartenenti all’82nd Airborne Division, per organizzare un colpo geniale: svaligiare contemporaneamente cinque casinò di Las Vegas. Non tutto andrà come previsto.
La Stangata (1973)
Johnny Hooker ha perso al gioco tutto ciò che aveva rubato ad un’organizzazione criminale. L’uomo decide di allearsi a Henry Gondorff, esperto imbroglione, per escogitare una truffa ai danni del potente Lonnegan.
Le iene (1992)
Esordio col botto per Quentin Tarantino. A seguito di una rapina andata male, i membri di una banda iniziano a sospettare l’uno dell’altro perché sembra che qualcuno abbia parlato più del dovuto.
Heat – La sfida (1995)
Considerato un capolavoro action della storia del cinema diretto da Michael Mann Heat – La sfida racconta di uno sfuggente maestro del crimine e la propria banda effettuano una serie di furti ad alto profilo, uno dei quali culmina in tre morti. L’uomo conosce un detective della omicidi e si sfidano, fino all’ultimo scontro finale.
Jackie Brown (1997)
Ha detta di molti, uno dei migliori film di Quentin Tarantino. La hostess Jackie Brown esporta illegalmente valuta per conto del trafficante d’armi Ordell Robbie. Quando viene arrestata deve però guardarsi dal suo socio, pronto a ucciderla pur di non farla testimoniare.
Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco (1999)
Remake della pellicola Colpo grosso del 1960 diretto da uno dei fuoriclasse di Hollywood, Steven Soderberg, vede riunito un cast d’eccezione composto da George Clooney, Brad Pitt, Julia Roberts, Matt Damon e Andy Garcia.
The Italian Job (2003)
Charlie è il capo di una banda di rapinatori che è riuscita a rubare un’ingente quantità d’oro da un palazzo a Venezia. Qualcuno della banda però sta cercando di impossessarsi di tutto il bottino.
Inside Man (2006)
Diretto dall’acclamato regista Spike Lee nel film quattro uomini e una donna vestiti da imbianchini fanno irruzione alla Manhattan Trust e prendono in ostaggio una cinquantina di persone tra clienti e dipendenti della banca, costringendoli a indossare delle tute e delle maschere. L’investigatore Keith Frazier ha il compito di negoziare con il capo dei malviventi, Dalton Russell, che ha studiato il proprio piano nei minimi dettagli.
The Town (2010)
Diretto da Ben Affleck è uno dei film sulle rapine di un certo rilievo della storia recente. Nel film A Charlestown, un sobborgo di Boston, Doug è il capo di una piccola banda di rapinatori e si innamora di un suo ostaggio durante l’ultimo colpo in banca.
Animal Kingdom (2010)
Un ragazzo di 17 anni, rimasto orfano della madre, va a vivere dalla nonna e gli zii. Questi si rivelano essere pericolosi criminali coinvolti in una sanguinaria guerra contro la polizia locale.
Drive (2011)
Diretto dall’acclamato regista Nicolas Winding Refn e con Ryan Gosling, Drive racconta di Una controfigura, che sbarca il lunario come autista esperto in fughe, ha una taglia sulla testa a causa di una rapina andata male.
Altri film sulle rapine
Four Brothers – Quattro fratelli (2005)
Quattro fratelli riscoprono i legami che li uniscono quando la loro madre viene assassinata e decidono di farsi giustizia trovando il colpevole e vendicandosi.
21 (2008)
Ben Campbell è uno studente del MIT con spiccate doti matematiche che, per pagarsi le lezioni, sfrutta le proprie abilità di calcolo per vincere ai casinò di Las Vegas insieme ad alcuni brillanti compagni d’università. I ragazzi giocano sotto la supervisione del poco ortodosso professor Mickey Rosa, per poi spartirsi le vincite. Per Ben le cose iniziano a complicarsi dopo i primi successi e, cacciato dal proprio mentore, decide di organizzare una rivincita.
Nemico pubblico – Public Enemies (2009)
Altro titolo diretto da Michael Mann, questa volta racconta la storia vera John Dillinger, noto criminale e rapinatore della storia americana. Nell’America piegata dalla Grande Depressione, un uomo fuori dal comune riesce ad attirarsi il favore e l’attenzione dell’opinione pubblica: John Dillinger, qualificato dalle autorità statunitensi come Nemico Pubblico Numero Uno.
Le regole della truffa (2011)
Tripp Kennedy, una volta entrato nell’agenzia della sua banca, viene coinvolto in una doppia rapina messa in atto da due diverse gang.
Tower Heist – Colpo ad alto livello (2011)
Un esilarante commedia con Ben Stiller che racconta di un gruppo di addetti alla manutenzione, per punire l’uomo che li ha defraudati delle loro pensioni, organizza un furto in grande stile.
Cogan – Killing Them Softly (2012)
Jackie Cogan è un assassino dai modi rudi e violenti. Viene assoldato dalla mafia per indagare su una rapina messa in atto durante una segreta partita di poker organizzata da Markie Trattman, a cui partecipavano solo i nomi più importanti della malavita. Il compito dell’uomo è quello di trovare chi ha commesso il furto, punire i colpevoli e riconsegnare il bottino.
40 carati (2012)
Quando l’ex poliziotto Nick Cassidy minaccia di gettarsi dal piano più alto di un hotel di New York, l’intera città rischia di finire in ginocchio: molti, infatti, sono i grandi segreti legati alla scelta dell’uomo.
In trance (2013)
Dei criminali stanno mettendo a segno un furto quando uno di loro riceve una botta in testa e dimentica dove ha nascosto il bottino. I complici lo portano da un’ affascinante ipnoterapeuta.
Now You See Me – I maghi del crimine (2013)
Una squadra dei più abili illusionisti del mondo, conosciuto come I quattro cavalieri, durante la propria trasmissione televisiva riesce a rapinare una banca di Parigi. Il caso viene affidato agli agenti Dylan dell’FBI e Alma dell’Interpol.
Codice 999 (2016)
In Codice 999 Un gruppo di poliziotti corrotti viene ricattato dalla mafia russa per portare a termine una rapina apparentemente impossibile.
Insospettabili sospetti (2017)
Quando perdono la pensione a causa dell’azienda per la quale lavoravano, tre amici di vecchia data, Willie, Joe e Al, decidono di rapinare una banca nel disperato tentativo di portare avanti le loro famiglie.
Baby Driver – Il genio della fuga (2017)
Diretto da Edgar Wright in Baby Driver – Il genio della fuga un giovane pilota è costretto a lavorare per un boss del crimine e deve usare tutta la propria abilità quando una rapina, destinata a fallire, minaccia la sua vita e la sua libertà.
American Animals (2018)
Una coppia di amici, studenti universitari, pianifica il colpo del secolo: il furto di un preziosissimo volume conservato nella biblioteca d’ateneo. Per raggiungere il proprio scopo, il duo arruola altri conoscenti.
Film sulle rapine recenti
Negli ultimi anni il genere heist movie ha vissuto una nuova stagione di popolarità, trainato sia da produzioni cinematografiche ad alto budget sia da film e serie originali Netflix e Apple TV+. Se i classici degli anni ’90 e 2000 hanno fissato le regole del gioco, oggi registi come Michael Bay e Zack Snyder, insieme a star come Ben Affleck, Oscar Isaac e Jason Statham, hanno riportato sul grande schermo e in streaming il fascino del “colpo grosso”.
Ecco i film di rapina più significativi dal 2018 a oggi, che hanno contribuito a rinnovare il mito del genere.
Widows – Eredità criminale (2018)
Diretto da Steve McQueen, Widows – Eredità criminale ribalta i codici del genere affidando a quattro vedove il compito di portare a termine la rapina incompiuta dei loro mariti. Coniuga thriller e riflessione sociale, mostrando come il crimine possa nascere anche da necessità disperate.
Nella tana dei lupi (Den of Thieves, 2018)
Un action urbano che mette in scena lo scontro tra una squadra d’élite della polizia e un gruppo di rapinatori esperti. Realismo e tensione fanno da cornice a un duello psicologico che strizza l’occhio a Heat.
Triple Frontier (2019, Netflix)
Con Ben Affleck e Oscar Isaac, è uno degli heist più noti dell’era streaming. Ex soldati delle forze speciali pianificano un colpo in Sud America, ma la rapina diventa presto un survival thriller che indaga sul confine tra eroismo e avidità.
Logan Lucky (2019)
Steven Soderbergh, maestro del genere con Ocean’s Eleven, torna alla rapina con ironia con Logan Lucky. Questa volta i protagonisti sono due fratelli “perdenti” che tentano un colpo durante una gara Nascar. Un heist fuori dagli schemi, ironico e beffardo.
Army of Thieves (2021, Netflix)
Spin-off di Army of the Dead, racconta le origini del personaggio di Ludwig Dieter, ladro di casseforti. Tra commedia e azione, unisce l’estetica da heist europeo al respiro delle produzioni globali Netflix.
Red Notice (2021, Netflix)
Con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds, è un heist spettacolare che mescola rapine, inseguimenti e doppi giochi. Più vicino a una spy comedy, conferma il trend di blockbuster “ibridi” con il colpo come pretesto.
Ambulance (2022)
Michael Bay reinventa il genere con un colpo fallito che si trasforma in un inseguimento senza sosta per le strade di Los Angeles. Innovativo nell’uso dei droni, è un heist ad alta tensione che spinge all’estremo l’azione.
The Vault – Colpo al mondo (2022)
Thriller spagnolo con Freddie Highmore, racconta l’assalto alla Banca di Spagna. Tra enigmi ingegneristici e adrenalina, unisce la tradizione europea ai codici hollywoodiani.
The Instigators (2024, Apple TV+)
Matt Damon e Casey Affleck guidano una rapina a Boston che degenera rapidamente. Tra tensione e humour nero, il film unisce realismo e ritmo serrato, segnando un ritorno al heist “classico” in salsa contemporanea.
Lift – Un colpo ad alta quota (2024, Netflix)
Kevin Hart guida una squadra internazionale per rapinare un aereo in volo. Tra ironia e spettacolo, è un esempio perfetto di come Netflix cerchi di internazionalizzare il genere con cast e scenari globali.
Blood for Dust (2024)
Con Kit Harington e Scoot McNairy, un heist cupo e polveroso ambientato negli Stati Uniti. Più vicino al crime indie che al blockbuster, mostra quanto il genere possa contaminarsi con il dramma psicologico.
The Mastermind (2025)
Un heist movie annunciato e molto atteso, diretto da Kelly Reichardt e presentato in concorso al Festival di Cannes 2025. Wikipedia La sua ambientazione vintage e il tono riflessivo lo rendono un candidato ideale per la lista dei “film di rapina recenti”.
Film di rapina da vedere su Netflix
Negli ultimi anni Netflix si è imposta come la piattaforma di riferimento per gli heist movie, producendo titoli originali ad alto budget e proponendo in catalogo classici del genere. Dalle rapine spettacolari ai thriller psicologici, fino alle commedie criminali, ecco i film di rapina più interessanti oggi disponibili su Netflix.
Triple Frontier (2019)
Con Ben Affleck, Oscar Isaac e Pedro Pascal, racconta di ex soldati che organizzano un colpo in Sud America. Da rapina militare si trasforma in un survival tesissimo: uno dei titoli più iconici dell’era Netflix.
Army of the Dead (2021)
Zack Snyder unisce apocalisse zombie e colpo in banca a Las Vegas. Un heist visionario, spettacolare e fuori dagli schemi, che ha dato vita a un piccolo universo narrativo.
Army of Thieves (2021)
Spin-off di Army of the Dead, segue Ludwig Dieter, ladro di casseforti in Europa. Tra commedia, romanticismo e adrenalina, è un heist sorprendentemente leggero e divertente.
Red Notice (2021)
Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds in un colpo globale fatto di doppi giochi, arte rubata e inseguimenti mozzafiato. Un action heist dal tono scanzonato che è diventato tra i film Netflix più visti di sempre.
Lift – Un colpo ad alta quota (2024)
Kevin Hart guida una squadra internazionale per rapinare un aereo in volo. Un mix di spettacolo e ironia che dimostra come Netflix punti a rendere il genere sempre più globale.
Kaleidoscope (2023, miniserie)
Non è un film ma una miniserie sperimentale, che racconta una rapina da diverse prospettive in ordine non lineare. Una sfida narrativa che ha incuriosito milioni di spettatori.
The Union (2024)
Mark Wahlberg e Halle Berry guidano un heist in pieno stile action-comedy. Non un classico heist puro, ma con tutti gli elementi del colpo organizzato e del doppio gioco.
Now You See Me (2013)
Il film cult sugli illusionisti-rapinatori è oggi disponibile nel catalogo Netflix. Tra magia e colpi di scena, è uno degli heist più originali dell’ultimo decennio.
Film di rapina italiani da non perdere
Quando si pensa ai film di rapina, la mente corre subito a Hollywood. Eppure anche il cinema italiano ha saputo raccontare colpi memorabili, mescolando tensione, commedia e cronaca nera. Dagli anni ’60 ai giorni nostri, ecco alcuni titoli che meritano di essere (ri)scoperti.
Colpo grosso… ma non troppo (1957)
Commedia diretta da Mario Amendola, racconta un gruppo di improvvisati rapinatori romani che sognano il colpo della vita ma finiscono vittime della propria ingenuità. È uno dei primi esempi di heist all’italiana, con una forte vena satirica.
I soliti ignoti (1958)
Forse il film di rapina italiano per eccellenza. Regia di Mario Monicelli, cast stellare (Totò, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni) e un colpo in banca che diventa un disastro comico. Ha segnato un punto di svolta nel cinema di genere, influenzando anche Hollywood.
Roma come Chicago (1968)
Un noir diretto da Alberto De Martino che unisce atmosfere da poliziesco americano al racconto delle rapine nella capitale. Film meno noto al grande pubblico, ma fondamentale per chi ama il genere.
Roma violenta (1975)
Il filone poliziottesco degli anni Settanta non poteva ignorare le rapine. Sergio Grieco firma una pellicola che, tra inseguimenti e sparatorie, riflette l’immaginario dell’Italia degli “anni di piombo”.
Colpo di stato (1978)
Non è tra i più conosciuti, ma si distingue per l’approccio grottesco e critico. Una rapina che diventa pretesto per raccontare i conflitti sociali del tempo.
Romanzo criminale (2005)
Tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo, diretto da Michele Placido, racconta l’ascesa della Banda della Magliana, criminali legati a furti, rapine e traffici nell’Italia degli anni Settanta. Più che un “heist movie” puro, un affresco storico e criminale di grande impatto.
Smetto quando voglio – Masterclass (2017)
Un approccio ironico e contemporaneo. La banda di ricercatori squattrinati, già protagonista del primo film, si cimenta con colpi sempre più assurdi e paradossali. Non una rapina classica, ma un omaggio al genere in chiave brillante.
Il fascino dei film di rapina non sta soltanto nel piano geniale o nei colpi di scena narrativi, ma soprattutto nelle sequenze che diventano leggenda. Scene che entrano nell’immaginario collettivo e che continuano a essere citate, studiate e imitate. Ecco alcune delle più iconiche.
Heat – La sfida (1995)
La sparatoria in pieno giorno per le strade di Los Angeles è probabilmente la scena di rapina più famosa di sempre. Michael Mann ricrea un realismo crudo e claustrofobico: mitragliatrici che rimbombano tra i grattacieli, piani sequenza che non lasciano scampo allo spettatore. Non è solo un colpo in banca: è un balletto di fuoco che ha fatto scuola nel cinema d’azione.
Le iene (1992)
Quentin Tarantino ribalta le regole: la rapina non si vede mai. Tutto si consuma prima e dopo, lasciando allo spettatore il compito di immaginare il caos. Una scelta radicale che rende più violento il sospetto tra i membri della banda, dimostrando che a volte il “non mostrato” è più potente del visibile.
The Dark Knight (2008)
Christopher Nolan apre il suo Batman con una rapina orchestrata dal Joker. La sequenza mescola heist movie e fumetto: clown mascherati, tradimenti interni, rivelazione finale del Joker. Un incipit che rimane scolpito come uno dei migliori opening di sempre nel cinema contemporaneo.
Inside Man (2006)
Spike Lee porta il genere a un livello di intelligenza superiore. La scena iniziale con Dalton Russell che spiega di trovarsi “in una cella” mentre prepara il colpo è già magnetica. Ma il vero colpo di genio è la gestione degli ostaggi: tutti vestiti uguali, così che sia impossibile distinguere vittime e rapinatori.
Ocean’s Eleven (2001)
Il colpo a tre casinò di Las Vegas è la sintesi dello heist patinato: ritmo brillante, colonna sonora jazz, cast stellare. Non c’è tensione drammatica, ma pura goduria da puzzle narrativo. Una sequenza che ha ridefinito il genere in chiave pop.
Baby Driver – Il genio della fuga (2017)
La fuga iniziale sulle note dei Jon Spencer Blues Explosion è puro cinema musicale. Edgar Wright trasforma una rapina in un videoclip adrenalinico, in cui il ritmo delle azioni è scandito dalla colonna sonora. Una scena che ha rinnovato il linguaggio del genere.
Amazon MGM Studios ha annunciato oggi di aver firmato un contratto di esclusiva con l’acclamata attrice Nicole Wallace, star dei più grandi successi internazionali di Prime VideoÈ Colpa Mia? e È Colpa Tua?. L’accordo segna l’inizio di una collaborazione creativa pensata per sviluppare e valorizzare il talento di Wallace. Nell’ambito dell’accordo, l’attrice collaborerà con Amazon MGM Studios per trovare progetti in cui potrà recitare all’interno della lineup globale di film e serie del servizio streaming Prime Video. Il primo progetto di Wallace sotto questo accordo sarà il ruolo da protagonista nella serie Original italiana in lingua inglese annunciata la scorsa estate, Postcards from Italy. Entrambe le notizie sono state svelate oggi durante l’evento di Prime Video Retreat a Ibiza per celebrare i successi internazionali presso il pubblico young adult.
La nuova serie Original Postcards from Italy è creata Lisa Riccardi e Damiano Bruè, e diretta dalla regista premio Oscar Jessica Yu (Quiz Lady, Fosse/Verdon, Only Murders in the Building, The Morning Show). Postcards from Italy segue le disavventure di Mia, giovane e viziata ereditiera newyorkese che viene spedita dal nonno a Palermo, senza soldi né lussi, per lavorare come agente immobiliare nell’azienda di famiglia. Riuscirà una ragazza dell’Upper West Side a sopravvivere in Sicilia senza nemmeno una carta di credito? La produzione è iniziata a settembre. Postcards from Italy è co-prodotta da Amazon MGM Studios e Gaumont Italia e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.
“Nicole Wallace ha conquistato il pubblico di tutto il mondo con la sua interpretazione autentica nel franchise Culpables, ha dichiarato Nicole Clemens, VP e Head of International Originals, Prime Video & Amazon MGM Studios. “La sua naturale capacità di regalare profondità emotiva ai suoi personaggi colpisce gli spettatori di diversi Paesi e culture. Questo accordo testimonia il nostro entusiasmo nei confronti del potenziale globale di Nicole e rafforza il nostro impegno nel coltivare talenti internazionali emergenti che possano aiutare a raccontare storie coinvolgenti per il nostro pubblico di tutto il mondo.”
“Sono incredibilmente emozionata di iniziare questa nuova avventura con Amazon MGM Studios” ha affermato Nicole Wallace. “Il loro impegno per una narrazione audace e coraggiosa rende questa partnership la perfetta ‘creative home’. Mentre mi preparo a interpretare Mia in Postcards From Italy, diretto dalla brillante Jessica Yu, mi sento più ispirata che mai a mettermi alla prova creativamente e ad esplorare il personaggio con profondità e complessità. Questa partnership è un’opportunità da sogno per crescere, collaborare con voci visionarie e contribuire a dare vita a storie significative. Sono immensamente grata per questa occasione e non vedo l’ora di ciò che verrà.”
L’accordo segue l’incredibile successo del franchise Culpables, basato sulla trilogia di bestseller del New York Times di Mercedes Ron. I primi due film della trilogia, intitolati È Colpa Mia? (2023) e È Colpa Tua? (2024), in cui Wallace ha recitato, hanno battuto ogni record confermandosi i contenuti internazionali più visti su Prime Video nei rispettivi anni di release.
La conclusione della trilogia, È Colpa Nostra?, debutterà su Prime Video il 16 ottobre, ma ha già battuto i record quando il suo trailer è diventato il più visto di sempre per un film Original in streaming, con 163 milioni di visualizzazioni in una settimana.
Nicole recita anche nella limited series Original cilena di Prime Video, The House of Spirits di FilmNation, Fabula, prodotta da Eva Longoria e in uscita nel 2026. La serie è basata sul romanzo acclamato dalla critica di Isabel Allende, e Nicola Wallace interpreta la giovane “Clara del Valle” insieme a un cast latino stellare che include Alfonso Herrera, Dolores Fonzi e Fernanda Castillo.
In precedenza, Nicole ha recitato nella limited series Ni Una Mas, basata sul romanzo di Miguel Saez Carral. La serie ha debuttato con 25,4 milioni di spettatori su Netflix ed è stata il drama in lingua non inglese più visto al mondo per due settimane, oltre ad essere al 19° posto tra le 100 serie più viste della piattaforma da gennaio a giugno 2024, nonostante sia stata rilasciata solo il 31 maggio.
Il ruolo che ha lanciato Nicole è stato quello della serie spagnola Skam Spagna, basata sul popolare teen drama norvegese. Tra i suoi altri crediti cinematografici figura il film Vera di Steffy Argelich. Nel 2020, è diventata la prima ambasciatrice beauty spagnola di Dior. Basata a Madrid, Nicole ha doppia cittadinanza USA/Spagna ed è rappresentata da TFC Management e Triana Management.
Parker e la sua banda lavorano per portare a termine una grande rapina nel finale di Play Dirty – Triplo gioco, dopo che il piano originale è stato sventato. Dopo essere stato tradito da Zen (Rosa Salazar) nella rapina iniziale del film, il personaggio interpretato da Mark Wahlberg accetta di collaborare con lei per cercare di rubare un tesoro appena scoperto, la Signora di Arintero.
Sfortunatamente per Parker, Zen, Grofield (LaKeith Stanfield), Ed (Keegan-Michael Key), Brenda (Claire Lovering) e Stan (Chai Hansen), il piano originale va in fumo perché Lozini (Tony Shalhoub) e The Outfit sono un passo avanti. I personaggi di Play Dirty sono costretti a escogitare un nuovo piano, che prevede il furto della leggendaria polena spagnola prima che la mafia possa venderla al miliardario Phineas Paul (Chuckwudi Iwuji).
Come spesso accade nei film di rapine, non tutto è come sembra. Ci sono piani segreti, doppi giochi e molto altro nel finale di Play Dirty, compresa una domanda importante sul destino di un personaggio fondamentale.
Parker ha davvero ucciso Zen?
Dopo un piano apparentemente riuscito, Play Dirty prende una piega inaspettata quando Parker si rivolta contro Zen. Vendicarsi di lei per la morte di Philly era il motivo originale che lo aveva spinto a partecipare alla rapina della Lady of Arintero, ma non era chiaro se avrebbe davvero esaudito il desiderio della moglie di Philly di uccidere il responsabile della morte del marito.
Questo porta allo scambio tra Parker e Zen nella sua stanza d’albergo dopo il piano, e lui le punta una pistola contro, spiegando che avevano ancora delle questioni da risolvere dal lavoro precedente. Parker le offre da bere e il film d’azione di Mark Wahlberg passa all’esterno della stanza quando si sente uno sparo, solo per vedere Parker uscire poco dopo.
Il film suggerisce fortemente che Parker uccida Zen, poiché appende un cartello “Non disturbare” alla porta della stanza quando se ne va, suggerendo che stia cercando di nascondere il corpo che ha lasciato dietro di sé. Play Dirty fornisce una buona motivazione per il comportamento del ladro professionista, ma lascia anche molta incertezza, consentendo a potenziali sequel di tornare indietro sulla decisione.
È significativo che Play Dirty non mostri effettivamente Parker che spara a Zen, per non parlare del fatto che non mostra al pubblico il suo cadavere. Nel mondo dello spettacolo si dice spesso che qualcuno non è davvero morto se il film o lo spettacolo non mostra il cadavere. Questo potrebbe benissimo essere il caso, soprattutto considerando il modo in cui il film ha ritratto il personaggio di Wahlberg.
Parker è spesso mostrato come poco interessato al benessere degli altri. Non ha alcun problema a lasciare morire le persone o ad ucciderle lui stesso se questo significa portare avanti il piano e mettersi al sicuro. Ma ci sono anche momenti in cui mostra un certo senso di compassione, come quando lascia vivere Kincaid.
Per questo motivo, e per il fatto che il film non esita a mostrare Parker mentre uccide delle persone, sembra più probabile che Zen sia ancora viva. Il motivo per cui avrebbe sparato solo per lasciarla vivere è sconcertante: forse si è trattato di un colpo volutamente non letale, ma questa ipotesi ha più senso dell’alternativa. Altrimenti, Play Dirty avrebbe mostrato il colpo e confermato la morte di Zen sullo schermo.
Il vero piano di Parker in Play Dirty spiegato: perché ha fatto saltare in aria la Signora di Arintero e cosa voleva veramente
È solo alla fine di Play Dirty che il piano di Parker per la rapina alla Signora di Arintero e le sue vere motivazioni diventano chiari. La sua decisione di far saltare in aria il tesoro da 500 milioni di dollari è scioccante all’inizio, poiché è ciò che lui e la sua banda hanno cercato di ottenere per tutto il film.
Il loro piano finale inizia con il rapimento di Phineas e la sua rivelazione che la Dama si trova in un caveau privato di Lozini. Irrompono nell’edificio e apparentemente rubano il tesoro con facilità prima che la mafia inizi a inseguirli. Tutto sembra andare storto quando il rimorchio della figura di proa si stacca dal mezzo di trasporto, consentendo all’Outfit di riacquistarlo e venderlo a Phineas come previsto.
Tuttavia, una volta che Phineas ha il prezioso possesso, si scopre che non ha la vera Lady of Arintero. Ha il falso realizzato dai complici di Zen. Parker e la sua banda hanno scambiato i numeri delle porte del caveau e hanno fatto credere alla banda di avere il tesoro, anche se era ancora chiuso in un caveau per un po’ di tempo.
In seguito riescono a recuperare il tesoro dal caveau, ma nello stesso momento Lozini e la sua banda arrivano dopo che Phineas e De La Paz lo hanno avvisato del falso.
Ma si scopre che Parker non ha mai davvero voluto rubare la Dama. La grande rivelazione è che dall’rapina all’ippodromo ha capito che The Outfit era in difficoltà finanziarie e che questo tesoro era il modo di Lozini per aiutare la mafia a evitare il fallimento. Ecco perché Parker ha riempito il tesoro di esplosivi e lo ha fatto saltare in aria.
Il personaggio di Wahlberg voleva assicurarsi che The Outfit fosse completamente distrutta, cosa che secondo Lozini era impossibile. Facendo saltare in aria il tesoro e uccidendo il boss della mafia, Parker impedisce a un’organizzazione criminale in difficoltà di tornare al potere. Questo gli dà anche la libertà di tornare a New York City, anche se non gli piace stare lì.
Tuttavia, abbattere The Outfit e Lozini non era l’unico obiettivo del piano di Parker. Prima di uccidere o meno Zen, un servizio giornalistico trasmette un audio trapelato di Phineas che coinvolge De La Cruz. Parker ha fatto trapelare la conversazione per rimuovere il dittatore dal potere, consentendo a Ortiz di diventare il leader del paese e ai tesori nazionali rubati di tornare alla nazione non specificata.
Questo è stato fatto per aiutare il popolo di Zen, suggerendo che Parker aveva iniziato a provare qualcosa per lei, nonostante dicesse il contrario. Anche se ruba alcuni gioielli dalla Signora di Arintero, Parker non ne tiene nessuno per sé, ma li regala alla moglie di Philly. Tutto ciò che voleva era liberarsi dell’Outfit, e questa rapina era il suo modo per farlo.
Play Dirty prepara il terreno per un sequel?
Play Dirty è un adattamento di una lunga serie di libri di Donald E. Westlake (scritti sotto lo pseudonimo di Richard Stark). Anche se non adatta direttamente uno dei romanzi, l’elenco dei materiali disponibili crea le premesse per una nuova serie per Wahlberg, Black e Prime Video.
Sorprendentemente, il finale di Play Dirty non fa molto per preparare direttamente un altro film. Non c’è alcun accenno alla prossima rapina che compirà né molti filoni narrativi irrisolti su cui basare un sequel. Questa narrazione è autonoma e funziona in quanto tale. Potrebbero seguire altri capitoli, ma se così non fosse, nessuna preparazione rimarrà in sospeso.
Se dovesse essere realizzato un seguito, un altro film con Parker di Wahlberg avrebbe più senso. Il sequel potrebbe confermare il destino di Zen e riunire la banda per un’altra impresa, affrontando un’ambientazione completamente nuova, un cattivo e altro ancora.
C’è anche la possibilità che Play Dirty possa avere uno spin-off incentrato sul personaggio di Grofield interpretato da Stanfield. Il suo personaggio proviene dai libri di Westlake ed è stato il protagonista di alcuni di essi. Con l’attore che spicca come uno dei punti di forza del film, uno spin-off su Grofield potrebbe essere una strada da seguire anche per questa serie.
Play Dirty non chiude la porta a future avventure, ma è intelligente non anticiparne direttamente una come garanzia. Sarà il pubblico a determinare se questa è la fine delle storie di Parker, Grofield e della troupe o se li rivedremo.
Paul Thomas Anderson ha l’abitudine di lavorare con gli stessi attori e creativi il più possibile, e in genere richiama collaboratori come il produttore Daniel Lupi, il costumista Mark Bridges e il compositore Jonny Greenwood. Somner era uno di questi colleghi, scomparso prima che il suo ultimo film con Anderson potesse arrivare nelle sale.
Perché Una battaglia dopo l’altra è dedicato ad Adam Somner
One Battle After Another conclude i titoli di coda con una dedica ad Adam Somner, onorando la memoria dell’assistente alla regia e produttore nell’ultimo film a cui ha lavorato. Dopo la conclusione dei titoli di coda, la nota finale di One Battle After Another è una foto di Adam Somner al lavoro sul set di un film.
Viene quindi riprodotto un audio di Adam che chiede silenzio sul set, una registrazione affabile e affascinante che parla degli elementi riconoscibili e affascinanti della commedia del film. Assistente alla regia e produttore molto rispettato nell’industria cinematografica, Adam Somner ha lavorato a One Battle After Another come assistente alla regia e produttore al fianco di Paul Thomas Anderson.
Tragicamente, Adam Somner è morto il 27 novembre 2024. È scomparso all’età di 57 anni a causa di un cancro anaplastico alla tiroide. La dedica è un omaggio a Somner, che rende tributo alla sua memoria mostrando il suo ultimo lavoro. Anche al di là di One Battle After Another, la dedica è un dolce addio a Somner, in linea con la sua lunga amicizia e le frequenti collaborazioni con Paul Thomas Anderson.
Adam Somner ha collaborato spesso con Paul Thomas Anderson
Adam Somner ha iniziato la sua carriera a Hollywood come assistente alla regia nella commedia Johnny English, con Rowan Atkinson. Negli ultimi vent’anni, Somner ha lavorato come assistente alla regia per alcuni dei registi più iconici di Hollywood. Tra i suoi collaboratori figurano Martin Scorsese, Steven Spielberg, Ridley Scott, Alejandro González Iñárritu, Steve McQueen, Angelina Jolie, James Mangold e Wes Anderson.
Una delle sue collaborazioni più durature è stata quella con Paul Thomas Anderson. I due hanno iniziato a lavorare insieme su There Will Be Blood, che rimane uno dei film più acclamati di PTA. Somner ha poi lavorato come assistente alla regia in The Master, Inherent Vice, Phantom Thread, Licorice Pizza e, infine, One Battle After Another.
Oltre alle sue responsabilità sul set come assistente alla regia, Somner è stato produttore di tutti i film di PTA dopo Il petroliere. Poco prima di Una battaglia dopo l’altra (il suo ultimo film), Somner è stato assistente alla regia in Blitz di Steve McQueen, The Wonderful Story of Henry Sugar di Wes Anderson, Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese e West Side Story di Steven Spielberg.
La filmografia di Somner include una serie di altri vincitori di Oscar e acclamati dalla critica, e l’ultimo tributo di Anderson al suo collega regista è davvero appropriato. Ha la sincerità e la volgarità che caratterizzano gran parte della performance di Leonardo DiCaprio nel suo ultimo film. È un tributo agrodolce a una delle persone che ha contribuito a portare Una battaglia dopo l’altra sul grande schermo.
Il film L’attachement – La tenerezza è una delle opere più intense e toccanti dell’ultima stagione cinematografica. Diretto con sensibilità e attenzione ai dettagli emotivi, si concentra sulla vita di Sandra (Valeria Bruni Tedeschi), una donna che affronta il difficile percorso di liberarsi dal proprio guscio interiore e imparare ad accogliere i legami affettivi.
Sin dall’inizio, la pellicola intreccia intimità e distanza, mostrando il conflitto interiore della protagonista: la paura di lasciarsi andare e il bisogno profondo di connessione. In questo senso, il film è una riflessione sulla vulnerabilità umana e sul coraggio di aprirsi all’altro.
Il finale ha sollevato numerosi interrogativi, poiché si presenta come un epilogo aperto e pieno di sfumature. Non chiude la vicenda con una soluzione definitiva, ma lascia lo spettatore con un senso di rinnovamento e speranza, offrendo una chiave interpretativa che merita di essere approfondita.
L’attachement – La tenerezza: la trama del film
La storia segue Sandra, una donna segnata da un passato di isolamento emotivo. La sua vita prende una svolta quando incontra Alex e attraverso di lui entra in contatto con David e i suoi figli. Inizialmente restia a coinvolgersi, Sandra mantiene una distanza protettiva, quasi timorosa di abbandonare il proprio equilibrio precario.
Col passare del tempo, però, la protagonista si ritrova sempre più immersa nella quotidianità di questa nuova realtà. L’affetto genuino dei bambini e la sincerità dei rapporti che le si presentano diventano una sfida al suo bisogno di solitudine e controllo. Sandra comincia a sperimentare un calore diverso, fatto di piccole attenzioni, gesti di cura e condivisione che minano il muro che ha eretto attorno a sé.
Il film alterna momenti di intimità delicata a conflitti che mettono in evidenza le resistenze della protagonista. Il rapporto con Alex e la famiglia di David si trasforma lentamente in un crocevia di emozioni contrastanti, dove emergono paura, desiderio e un bisogno crescente di appartenenza.
Cosa succede nel finale di L’attachement – La tenerezza
Nel finale, Sandra compie un passo decisivo: si apre finalmente ai legami che ha tentato a lungo di respingere. Le ultime immagini mostrano la protagonista che accetta di formare una connessione autentica con i bambini e con le persone più vicine ad Alex e David. Non si tratta di una conclusione netta, ma di un nuovo inizio, in cui Sandra abbraccia una forma di famiglia diversa, non biologica, eppure profondamente significativa.
Il film si chiude con un tono sospeso, quasi poetico, che trasmette un senso di speranza e possibilità. Sandra appare trasformata: non più una donna barricata dietro il proprio dolore, ma una figura capace di accettare la vulnerabilità come parte integrante dell’amore e della vita.
Qual è il significato del finale di L’attachement – La tenerezza
Il significato del finale si articola in più livelli tematici.
Abbracciare le famiglie scelte: il film sottolinea che le famiglie non sono definite solo dal sangue, ma possono nascere da legami scelti, da connessioni profonde e autentiche. Sandra trova nella comunità di Alex e David una nuova forma di appartenenza.
Un inizio aperto: il finale non chiude la storia ma la lascia spalancata al futuro. Lo spettatore è invitato a immaginare gli sviluppi dei nuovi legami di Sandra.
Lasciar andare l’armatura emotiva: dopo anni di isolamento, Sandra smette di resistere e si lascia guidare dalla vita, accogliendo il rischio della connessione umana.
L’amore oltre il romanticismo: la pellicola suggerisce che l’amore più autentico può trovarsi anche fuori dalle relazioni sentimentali, nei rapporti con i bambini e nella comunità.
Crescita personale: il percorso della protagonista è quello di una rinascita emotiva. La sua indipendenza non è solitudine, ma libertà di scegliere i propri legami.
In definitiva, il finale di L’attachement – La tenerezza è un inno alla vulnerabilità e alla capacità di reinventare la propria vita attraverso connessioni sincere e non convenzionali.
La saga dei Peaky Blinders non è finita. Netflix e BBC hanno annunciato ufficialmente la produzione di due nuove serie sequel ambientate nell’universo creato da Steven Knight, autore e sceneggiatore della serie originale. Al centro della trama ci sarà la nuova generazione dei Shelby, pronta a raccogliere l’eredità di Tommy e della sua famiglia.
Ciascuna serie sarà composta da sei episodi da 60 minuti e verrà girata ai Digbeth Loc. Studios di Birmingham, cuore simbolico della storia dei Peaky Blinders. La linea temporale riprenderà dagli eventi raccontati nel film di Peaky Blinders, attualmente in post-produzione, espandendo così ulteriormente la saga.
La trama del sequel
La storia si sposterà nella Gran Bretagna del 1953, in un Paese che cerca di risollevarsi dopo le devastazioni della Seconda guerra mondiale. Birmingham è una città in fermento, ricostruita con acciaio e cemento, ma anche terreno fertile per nuove lotte di potere. La corsa al controllo del gigantesco progetto di ricostruzione urbana diventa così una competizione brutale, dove opportunità e pericoli si intrecciano in una dimensione quasi mitica. Ancora una volta, la famiglia Shelby sarà al centro di questa battaglia.
Produzione e dichiarazioni
Le nuove serie sono prodotte da Kudos (SAS Rogue Heroes, House of Guinness, Grantchester) e Garrison Drama, già dietro le prime sei stagioni e il film di Peaky Blinders. Tra i produttori esecutivi figurano Cillian Murphy, protagonista e volto storico della saga, insieme a Karen Wilson e Martin Haines (Kudos), Jamie Glazebrook (Garrison Drama), Jo McClellan (BBC) e i supervisori Mona Qureshi e Toby Bentley per Netflix.
Steven Knight ha commentato con entusiasmo:
«Sono entusiasta di annunciare questo nuovo capitolo. Sarà ancora radicato a Birmingham e racconterà la storia di una città che risorge dalle ceneri del Blitz. La nuova generazione dei Shelby ha preso il volante e sarà un viaggio incredibile».
Anche Netflix e BBC hanno espresso grande fiducia nel progetto, definendo Peaky Blinders “uno dei drama più iconici della nostra epoca” e promettendo ai fan nuove storie epiche, capaci di conquistare vecchi e nuovi spettatori.
Con questo annuncio, la leggenda dei Peaky Blinders è pronta a tornare, più viva che mai.
Netflix torna a indagare i grandi casi criminali per la terza stagione della serie antologica Monster, dal titolo Monster: La storia di Ed Gein. Creata da Ryan Murphy e Ian Brennan, la nuova stagione sarà incentrata su Ed Gein, il famigerato “Macellaio di Plainfield”, interpretato da Charlie Hunnam.
“Volevo avvicinarmi il più possibile alla persona che era Ed, per rendergli giustizia e dare autenticità alla sua storia”, ha dichiarato l’attore a Tudum. “Sarà un’esplorazione umana, tenera e risoluta di chi era Ed e di ciò che ha fatto, ma concentrata più sulla persona che sui suoi crimini”.
Con l’arrivo di Monster – La storia di Ed Gein su Netflix, ripercorriamo la storia vera del killer che sconvolse l’America degli anni Cinquanta.
Chi era Ed Gein?
Ed Gein era un serial killer e ladro di cadaveri americano. Nato a La Crosse, Wisconsin, nel 1906, era il più giovane dei due figli di George e Augusta Gein. Crebbe in un ambiente familiare severissimo, con una madre profondamente religiosa che lo isolava dal mondo esterno e puniva ogni tentativo di socializzazione.
Dopo la morte del padre nel 1940 e del fratello nel 1944, Gein rimase solo con la madre, che morì nel 1945 a seguito di due ictus. La sua scomparsa segna l’inizio della discesa di Ed in un abisso di ossessioni e follia.
Cosa fece Ed Gein?
Gein rimase a vivere nella fattoria di famiglia, mantenendo intatta la stanza della madre. Nel 1954 scomparve Mary Hogan, proprietaria di una taverna frequentata dall’uomo. Tre anni dopo, il 16 novembre 1957, Bernice Worden fu trovata morta nella proprietà di Gein, appesa senza vita nel capanno.
Le indagini rivelarono orrori indicibili: teschi usati come ciotole, mobili rivestiti in pelle umana, organi conservati in barattoli e indumenti cuciti con parti di cadaveri.
Ed Gein era un cannibale?
Nonostante le voci, Gein negò di aver praticato cannibalismo. Ammetteva di aver dissotterrato oltre quaranta cadaveri e di aver utilizzato i resti per gratificazione sessuale e per creare oggetti, ma dichiarò di non aver mai consumato carne umana.
Come fu catturato Ed Gein?
Gein venne arrestato il 16 novembre 1957, dopo la sparizione di Bernice Worden. Dichiarato inizialmente incapace di affrontare un processo, fu internato in un ospedale psichiatrico. Nel 1968 fu riconosciuto colpevole dell’omicidio di Worden, ma giudicato non sano di mente e internato nuovamente.
Morì nel 1984, a 77 anni, per complicazioni legate a un tumore ai polmoni. Fu sepolto in una tomba senza nome vicino a Plainfield, dopo che la lapide originale venne rubata.
Monster – La storia di Ed Gein
La nuova stagione di Monster debutterà su Netflix venerdì 3 ottobre, riportando in primo piano la storia agghiacciante di Ed Gein, il criminale che ispirò film come Psycho, Non aprite quella porta e Il silenzio degli innocenti.
È stato rilasciato oggi il trailer ufficiale di Io Sono Rosa Ricci, il nuovo film diretto da Lyda Patitucci che sarà presentato in anteprima alla 20ª Edizione della Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public. La pellicola, attesissima dal pubblico, segna il debutto sul grande schermo del personaggio di Rosa Ricci, interpretata da Maria Esposito, già icona amatissima grazie al successo della serie Mare Fuori.
Accanto a lei nel cast figurano Andrea Arcangeli e Raiz, confermando un ensemble di grande richiamo per una storia che unisce radici televisive a un progetto cinematografico ambizioso.
Ad accompagnare le immagini del trailer c’è il brano “Vàttere”, scritto e interpretato da Gennaro “Raiz” Della Volpe e Silvia Uras, con musica di Paolo Baldini DubFiles. Il singolo sarà presto disponibile sulle principali piattaforme musicali, arricchendo ulteriormente l’impatto emotivo della campagna di lancio.
Prodotto da Picomedia con Rai Cinema in collaborazione con Netflix, e distribuito da 01 Distribution, Io Sono Rosa Ricci uscirà nelle sale italiane il 30 ottobre. Il film è stato realizzato con il sostegno del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo del Ministero della Cultura e con la collaborazione della Regione Campania – FCRC, a conferma dell’attenzione istituzionale verso un progetto capace di coniugare radicamento territoriale e potenzialità di pubblico.
Il soggetto e la sceneggiatura portano la firma di Maurizio Careddu e Luca Infascelli, mentre il comparto tecnico vede la partecipazione di professionisti affermati: Valerio Azzali alla fotografia, Valeria Sapienza al montaggio, Carmine Guarino alla scenografia e Rossella Aprea ai costumi.
Ispirato all’universo narrativo di Mare Fuori — ideato da Cristiana Farina e scritto da Farina e Careddu — il film si propone di esplorare in chiave cinematografica le sfide, i dolori e la forza di Rosa Ricci, trasformando un personaggio televisivo di culto in protagonista di un viaggio emozionante e universale.
Io Sono Rosa Ricci si annuncia così come uno degli appuntamenti più attesi del cinema italiano d’autunno.
Spin-off dell’amatissimo legal drama “Suits”, in onda dal 2011 al 2019 per nove stagioni e letteralmente esploso sulle piattaforme negli ultimi anni – nel 2023 è stata la serie più vista in streaming negli Stati Uniti, debutta in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 3 ottobre SUITS LA. Ambientata nello stesso mondo dei brillanti avvocati della serie madre, lo spin-off cambia costa spostando a ovest, da New York a Los Angeles, il nuovo studio legale al centro del racconto.
SUITA LA racconta infatti una storia completamente nuova, con ambientazione e protagonisti inediti, pur mantenendo il legame con l’universo originale. Non mancano i camei di personaggi storici, tra cui Harvey Specter, interpretato ancora una volta da Gabriel Macht. Questa volta l’azione si sposta sulla West Coast, e dal diritto societario della serie madre si passa al penale nel mondo dello spettacolo.
Protagonista è Ted Black (Stephen Amell), ex procuratore federale di New York che cerca di rilanciare la propria carriera come avvocato, rappresentando alcuni dei clienti più potenti di Los Angeles, dallo sport al cinema fino alla televisione. Mentre combatte per salvare il suo nuovo studio, segreti e verità sul suo passato a New York iniziano a emergere, alimentando tensioni e colpi di scena.
Il cast principale include Stephen Amell nel ruolo di Ted Black; Lex Scott Davis nel ruolo di Erica Rollins, socia di Ted nello studio Black & Associates; Josh McDermitt nei panni di Stuart Lane, avvocato penalista ed ex socio di Ted che lo tradisce portando via colleghi e clienti; e Bryan Greenberg nel ruolo di Rick Dodsen.
Creata da Aaron Korsh per NBC, SUITS LA annovera tra i produttori esecutivi Victoria Mahoney, Gene Klein, David Bartis, Doug Liman, Aaron Korsh, Rick Muirragui, Jon Cowan, Genevieve Sparling e Anton L. Cropper, con John G. Lenic e Ronald D. Chong come produttori. Le riprese si sono svolte tra Vancouver e Los Angeles.
SUITS LA | Dal 3 ottobre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW
L’Area Movie di Lucca Comics & Games, a cura di QMI, torna per l’edizione 2025 confermandosi uno degli appuntamenti più attesi della manifestazione dedicato al cinema, alla serialità e all’entertainment. Quest’anno l’Area Movie raggiunge un traguardo significativo: 15 anni di attività. Per celebrare questo importante anniversario proporrà un calendario ricco e variegato, capace di coinvolgere e soddisfare il pubblico di ogni età. Oltre alle grandi anteprime di film e serie TV, il programma sarà arricchito da incontri con ospiti nazionali e internazionali, talk esclusivi, proiezioni speciali e sorprese per tutti gli appassionati.
“Quindici anni fa, grazie all’allora vicedirettore Emanuele Vietina, abbiamo dato vita all’Area Movie di Lucca Comics & Games. L’idea era quella di creare un palcoscenico per i film e le serie tv di genere, con la speranza che completando l’offerta per il pubblico, tutte le aree della manifestazione ne avrebbero beneficiato. Quando, 15 anni fa, vedemmo l’accoglienza del pubblico per uno spezzone di un film Marvel, capimmo che forse l’idea aveva solide basi…. Questo perché il pubblico di Lucca è unico al mondo, conosce i contenuti come nessun altro e esprime l’entusiasmo con un calore unico. Per questo motivo siamo riusciti a costruire uno degli appuntamenti più importanti a livello internazionale per l’industria cinematografica e televisiva. Oggi la promozione dei maggiori contenuti pop passa anche da Lucca, dove l’esperienza non si limita a proiezioni o incontri con gli artisti: il pubblico vuole toccare con mano ciò che ama. Per questo Lucca è così unica: puoi vedere un martello di Thor alto 3 metri, puoi assistere a una proiezione con Tim Burton e la parrucca di Wednesday, puoi fare una battaglia con le spade di Guerre Stellari, puoi marciare con le ancelle di Handsmaid’s Tale, puoi andare nella taverna di Dungeons & Dragons o nelle segrete dei castelli de Il Trono di Spade. È un grande successo per Lucca ma anche per l’Italia, che oltre a Venezia può vantare un altro grande palcoscenico internazionale. Questo risultato non sarebbe stato possibile senza l’incredibile lavoro svolto in questi 15 anni dagli uffici italiani delle major, dei principali streamer e broadcaster e da tutti i produttori e distributori italiani. È stato un gioco di squadra” commenta Giovanni Cova, presidente e fondatore di QMI.
Netflixha scelto Lucca Comics & Games per celebrare l’ultima, attesissima stagione di Stranger Things, in arrivo su Netflix dal 27 novembre (Volume 1), dal 26 dicembre (Volume 2) e dall’1 gennaio (Episodio finale) con una serie di appuntamenti imperdibili.
L’ultima stagione di Stranger Things
Quartier generale e cuore pulsante sarà Piazza San Michele con il padiglione e lo store esclusivo dedicati a Stranger Things (dove sarà disponibile la Collezione Esclusiva Stranger Things Lucca 2025), in cui i fan potranno letteralmente immergersi nelle iconiche atmosfere della serie. Il 31 ottobre ai festeggiamenti si uniranno anche Finn Wolfhard, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Noah Schnapp insieme ai creatori della serie: Matt e Ross Duffer che incontreranno i fan e con loro ripercorreranno le grandi emozioni che Stranger Things è stata capace di trasmettere ad intere generazioni.
Per tutta la durata della manifestazione, Netflix ha in serbo tante altre novità per i fan. Dai festeggiamenti per il 10° anniversario di Netflix in Italia, con un evento speciale condotto da Karim Musa (Yotobi) e Stefano Rapone, ad una piccola sorpresa targata Zerocalcare, passando per il fan screening in anteprima di FRANKENSTEIN, l’attesissimo film del regista premio Oscar Guillermo del Toro (in arrivo in cinema selezionati dal 22 ottobre e dal 7 novembre su Netflix), con Oscar Isaac e Jacob Elordi protagonisti.
Dracula. L’amore perduto al Lucca Comics & Games
Lucky Red sarà tra i protagonisti dell’Area Movie 2025 con tre appuntamenti di grande rilievo. Per gli amanti del brivido, nel giorno di apertura della manifestazione porterà a Lucca Dracula. L’amore perduto, il nuovo film di Luc Besson. Il regista, protagonista di una masterclass dedicata al suo cinema, presenterà il film al pubblico insieme a una delle protagoniste, Matilda De Angelis. Imperdibile per gli appassionati di animazione sarà l’anteprima di Angel’s Egg di Mamoru Oshii, grande classico dell’animazione giapponese del 1985, che arriva per la prima volta nei cinema italiani grazie a Lucky Red. Un’opera visionaria che sarà presentata a Lucca alla presenza dell’illustratore Yoshitaka Amano, che torna a Lucca dopo l’omaggio a lui dedicato durante l’ultima edizione. Il pubblico di Lucca potrà inoltre ammirare sul grande schermo No Other Choice, ultimo capolavoro del maestro Park Chan-wook, applaudito all’ultima Mostra di Venezia e prossimamente in sala con Lucky Red.
Anche quest’anno The Walt Disney Company Italia torna a Lucca con numerosi titoli e attività tra cui due nuovi anime. Si parte mercoledì 29 ottobre presso il Cinema Astra con Disney Twisted-Wonderland: La serie animata. Oltre alla proiezione del primo episodio, che debutterà lo stesso giorno su D+, il pubblico potrà vedere in anteprima anche il secondo episodio previsto sulla piattaforma il 5 novembre.
A 40 anni dall’esordio del celebre manga, Cat’s Eye – Occhi di Gatto torna con una nuovissima serie animata. Giovedì 30 ottobre presso il Cinema Centrale si terrà infatti una speciale proiezione della nuova serie animata Disney Cat’s Eye – Occhi di Gatto. A rendere ancora più emozionante l’attesa, è stato annunciato che Ado sarà l’artista che interpreterà la sigla. E ancora, in occasione del 20° anniversario del film Star Wars, Disney omaggerà i fan di Lucca Comics & Games con la speciale proiezione di Star Wars – Episodio III – La vendetta dei Sith prevista per domenica 2 novembre presso il Cinema Astra.
Per l’intera durata della manifestazione, inoltre, nel sotterraneo del Baluardo San Paolino sarà possibile vivere un’experience a tema Predator: Badlands, il nuovo film 20th Century Studios che arriverà nelle sale italiane il 6 novembre 2025. All’interno della manifestazione non mancheranno sorprese e photo opportunity con i personaggi più amati del mondo Disney.
La piazza di Prime Video
Anche quest’anno Prime Videosarà tra i protagonisti di Lucca Comics & Games 2025 con eventi dedicati ai due attesissimi titoli in arrivo a ottobre: la prima stagione di The Traitors Italia, versione italiana del reality show psicologico premiato ai BAFTA e agli Emmy e in uscita dal 30 ottobre, e la seconda stagione di Hazbin Hotel, la dark comedy animata dal successo inarrestabile che debutta il 29 ottobre.
Il 30 ottobre, al Cinema Astra, Prime Video porterà a Lucca il ricco cast di The Traitors Italia e la conduttrice Alessia Marcuzzi che incontreranno il pubblico dopo la proiezione del primo episodio. Per tutta la durata del festival, la suspence e gli intrighi di The Traitors Italia prendono vita nei sotterranei di San Colombano che diventano un portale d’accesso all’immaginario della serie: un percorso scenografico aperto al pubblico che immerge i visitatori nelle ambientazioni e nei misteri del racconto, una vera e propria esperienza multisensoriale che ricrea le atmosfere misteriose e gotiche dello show. Ad arricchire il percorso anche un’area dedicata al gaming dove il pubblico potrà giocare e interpretare un leale o un traditore e provare a smascherare l’avversario.
Il 1° novembre torneranno a Lucca gli amatissimi protagonisti dell’Hellaverse con un panel speciale dedicato alle serie. All’incontro parteciperanno alcune delle voci italiane più amate del doppiaggio. A seguire, in serata, la proiezione dei primi due episodi della seconda stagione di Hazbin Hotel.
IT: Welcome To Derry
Sky e NOW portano a Lucca IT: Welcome To Derry, la nuova serie che espande il mondo dei blockbuster di Andy Muschietti e aggiorna il mito dell’iconico (e altrettanto terrificante) clown danzante, Pennywise, su Sky e in streaming NOW in esclusiva per l’Italia dal 27 ottobre. Lo fanno con la proiezione, il 30 e il 31 ottobre e l’1 novembre, di IT e IT Capitolo due, nonché, l’ultima sera, del primo episodio dell’attesissima serie HBO e di un’anteprima mondiale del secondo. Per tutta la durata del Lucca Comics & Games, alle porte della città in Piazzale Verdi stazionerà il Derry Bus, per una experience immersiva terrificante che sarà anche una photo-opportunity assolutamente “da paura”, e che da Lucca trasporterà i visitatori nella misteriosa cittadina teatro delle agghiaccianti sparizioni della serie.
Lo spazio di Crunchyroll
A Lucca Comics & Games di quest’anno, Crunchyroll allestirà un nuovo padiglione immersivo dedicato agli anime più amati, con installazioni interattive, attivazioni esclusive e gadget in edizione limitata. Oltre al panel ufficiale con annunci, novità e ospiti speciali come lo sceneggiatore della serie Gachiakuta Hiroshi Seko e la doppiatrice originale di Re:Zero − Starting Life in Another World Rie Takahashi, sono previste proiezioni esclusive sul grande schermo di episodi in anteprima e titoli cult. In collaborazione con Star Comics, saranno presenti due ospiti d’eccezione: Kei Urana, autrice del manga di successo Gachiakuta, e Hideyoshi Andou, artista e designer della serie, che incontreranno i fan italiani con sessioni di autografi ed eventi dedicati.
Lo Strano e Meraviglioso mondo di Gumball arriva a Lucca con un’attivazione targata Cartoon Network (canale 607 di Sky) che porterà i fan direttamente dentro l’amatissima casa dei Watterson. Ispirata al caos giocoso della serie – il cui prossimo debutto tv è fissato al 6 ottobre – questa escape room trasforma il mondo di Gumball in una sfida a tempo, dove curiosità e lavoro di squadra diventano gli ingredienti fondamentali. A rendere l’appuntamento ancora più speciale sarà la presenza di Ben Bocquelet, creatore della serie comedy che ha fatto la storia e che è ad oggi lo show di Cartoon Network più visto a livello globale, che incontrerà il pubblico dell’evento venerdì 31 e sabato 1.
Dopo il successo della scorsa edizione, torna nel programma dell’area Movie la sezione tematica de “Le Notti Horror di Lucca Comics & Games”, un ricco palinsesto dedicato agli amanti della tensione e del brivido di qualità, tra cui Dracula. L’amore perduto di Luc Besson e le proiezioni dei due capitoli di IT e di IT: Welcome to Derry, oltre ad attese anteprime e proiezioni speciali di grandi classici del genere.
Il nuovo film di Johannes Roberts, Ben – Rabbia animale, sarà presentato in anteprima nazionale a Lucca Comics & Games. Con Ben – Rabbia Animale, Johannes Roberts firma un horror inquietante che trascinerà lo spettatore in un crescendo di tensione, dove l’orrore diventerà sempre più reale e la sopravvivenza sarà l’unica via d’uscita. Ben – Rabbia Animale è una produzione Paramount Pictures, in collaborazione con Domain Entertainment e 18Hz Production, prodotto da Walter Hamada, John Hodges e Bradley Pilz, scritto da Johannes Roberts & Ernest Riera. Il film sarà distribuito in Italia da Eagle Pictures.
La notte horror di Lucca con The Ugly Stepsister
Per Halloween, le Notti Horror di Lucca Comics & Games presentano The Ugly Stepsister di Emilie Blichfeldt, rilettura horror della fiaba di Cenerentola. Protagonista non è la dolce eroina, ma la sorellastra pronta a tutto pur di conquistare il principe e battere la rivale. Dopo The Substance, un nuovo body horror ironico e provocatorio sull’ossessione per la bellezza e il corpo femminile, in sala dal 30 ottobre con I Wonder Pictures.
Per le Notti Horror, tre gli appuntamenti targati Minerva Pictures, con la proiezione evento di Essi Vivono (1988) di John Carpenter,restaurato in 4K, che tornerà al cinema nel 2026 come parte della line-up di Filmclub Distribuzione, Minerva Pictures e Rarovideo Channel. Inoltre due proiezioni con Digital United Studios: The Addiction: Vampiri a New York (1995) di Abel Ferrara, presentato per il 30° anniversario, e Monster on a Plane (2024) di Ezra Tsegaye, prossimamente disponibili su Scream Hub, nuovo canale SVOD dedicato all’horror dal 22 ottobre su Prime Video.
Minerva Pictures sarà inoltre presente Il 31 ottobre con l’anteprima assoluta di Ne Zha – L’ascesa del guerriero di fuocofenomeno globale d’animazione che ha superato Inside Out 2 al box office mondiale ed è entrato nella top 5 dei film più visti di sempre, in arrivo nelle sale italiane con Filmclub Distribuzione dal 6 novembre.
I Love Luca Comics and Games
I LOVE LUCCA COMICS & GAMES, il film-documentario nato da un’idea di Andrea Romeo e Manlio Castagna, anche alla regia, arriverà nelle sale il 10, 11 e 12 novembre. Prodotto da All At Once in collaborazione con Lucca Crea, il film è distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection. La pellicola, che racconta le storie della community che ogni anno popola la manifestazione, sarà presentata in anteprima alla prossima Festa del Cinema di Roma. Un’opera capace di restituire, come solo la forza del cinema può fare, l’immagine prismatica di una realtà unica nel panorama culturale internazionale attraverso le voci di autori, editori e ospiti prestigiosi e l’incontro con alcuni dei visitatori che ogni anno vivono Lucca come una seconda casa. Ad accompagnare i titoli di coda del film, il brano inedito “Lucca Around”, scritto da Frankie hi-nrg mc e interpretato eccezionalmente da Lillo Petrolo.
I Wonder Pictures sarà inoltre presente a Lucca Comics & Games con l’anteprima di Arco, straordinaria animazione dal forte respiro futurista ed ecologista diretta da Ugo Bienvenu e vincitrice come miglior film ad Annecy. Protagonista è Arco, misterioso ragazzo caduto dal cielo proveniente da un futuro idilliaco che cerca di tornare a casa. Un’opera di straordinaria bellezza e tematiche contemporanee, prossimamente in sala.
Toei Animation Europe sarà presente con le serie One Piece, PreCure, Digimone la nuovissima GIRLS BAND CRY. Debutteranno in proiezione speciale i primi due episodi di Digimon BEATBREAKcon ospite il produttore Nobuharu Takada, per la prima volta alla manifestazione, e Digimon saranno protagonisti di un’attivazione in piazza San Michele. Per il terzo anno, premiére per tutto il mondo occidentale del film dedicato alle PreCure: questa volta toccherà a You and Idol PreCure♪ The Movie: For You! Our Kirakilala Concert!alla presenza della produttrice Yoko Funakoshi. Le PreCure saranno protagoniste per la prima volta di un’attivazione all’area KIDS con la mascottePetitCureMofurun!
Il Baluardo Santa Maria sarà ancora casa del padiglione One Piece, assieme a una avvincente caccia al tesoro con cui sfidare i propri fan nella conoscenza del brand. Gran finale con la premiere di GIRLS BAND CRY, con scene inedite e le canzoni delle TOGENASHI TOGEARI protagoniste del film.
Dynit è orgogliosa di annunciare un attesissimo ospite: Yasuhiro Irie, il regista dell’anime Fullmetal Alchemist Brotherhood, sarà a Lucca Comics & Games dal 30 ottobre al 1° novembre, per presentare una speciale edizione dell’anime che quest’anno festeggia il 15° Anniversario e che, in collaborazione con Adler Entertainment, arriverà al cinema in Italia dal 17 Novembre (in lingua originale con sottotitoli in italiano) e il 18 e 19 Novembre doppiato in italiano. Una speciale anteprima verrà presentata venerdì 31 ottobre al Teatro san Girolamo. L’ospite sarà inoltre disponibile per firmacopie e meet & greet al padiglione Dynit a porta Sant’Anna, oltre a due incontri con il pubblico.
Il fiuto di Sherlock Holmes, lo storico anime nato nell’aprile 1981 da una co-produzione tra la RAI e la Tokyo Movie Shinsha a cui collaborò anche il premio Oscar Hayao Miyazaki, torna in una nuova veste completamente restaurata in audio e video grazie al Centro di Produzione RAI di Roma e alle Teche RAI. La serie sarà presentata in anteprima assoluta a Lucca Comics & Games 2025 e pubblicata in esclusiva su RaiPlay a dicembre.
Anche Wonderland a Lucca
Rai4 torna a Lucca con Speciale Wonderland: Viva Topolin! Storie parallele tra fumetto e Tv, una produzione Rai Cultura per la regia di Enrico Platania: da Lascia o raddoppia? a Vincenzo Paperica, mezzo secolo di interazioni tra i programmi Rai e il fumetto Disney italiano. La prima parte di questa serie speciale sarà presentata in anteprima venerdì 31 ottobre presso l’Auditorium San Girolamo, seguita da un talk con ospiti.
Mediaset Infinity sarà presente alla prossima edizione di Lucca Comics & Games con una serie di eventi speciali e contenuti esclusivi. Si parte con l’anteprima del restauro de L’Allenatore nel Pallone, il film cult con Lino Banfi, che verrà presentato da ospiti d’eccezione. In questa occasione verrà inoltre svelato il gioco da tavolo ispirato al film, ideato da Andrea Angiolino, sviluppato da Ravensburger e realizzato in collaborazione con la Direzione Brand Extension Mediaset. Si prosegue poi con due appuntamenti targati “Animazione Made in Japan”, la sezione gratuita di Mediaset Infinity che ripropone i grandi classici anni ’80-’90. I mitici Holly e Benji e la dolce Pollonsaranno protagonisti di due incontri pieni di curiosità seguiti dalle proiezioni speciali degli episodi dei due anime.
Per gli appassionati di cinema fantastico, sabato 1 novembre Lucca Comics & Games ospiterà Orfeo, il sorprendente esordio nel lungometraggio di Virgilio Villoresi: un’opera in tecnica mista che, dopo aver conquistato la Mostra del Cinema di Venezia 2025, arriverà presto nelle sale con Double Line. Tratto dal Poema a fumetti di Dino Buzzati, il film intreccia animazione artigianale, cinema sperimentale e raffinate tecniche ottiche per dare vita a un viaggio visionario nell’aldilà, popolato da creature straordinarie e da un amore assoluto che sfida il mistero. A presentare il film in sala, il produttore Giulio Sangiorgio.
Il finale di Hotel Costiera ruota intorno al tentativo disperato di Daniel di salvare Alice dalle mani di Laurent. Ma come si è arrivati a questa situazione? Il proprietario dell’hotel era Augusto, padre di due figlie, Adele e Alice. Daniel, ex marine italoamericano, lavorava come “fixer” per Augusto e si era innamorato di Alice, vivendo con lei una relazione intensa ma breve. Un mese dopo, Alice sparì misteriosamente, spingendo Daniel a indagare personalmente.
Tra missioni secondarie affidategli da ospiti dell’hotel e incontri con estranei a Positano, Daniel riuscì a rintracciare Bruno, l’ultima persona ad aver visto Alice. Dopo averlo costretto a parlare, Daniel scoprì che il responsabile del rapimento era un francese di nome Laurent. Con l’aiuto del suo team — Genny, Bigne e Tancredi — Daniel seguì le tracce fino a un castello, dove trovò Alice e il suo rapitore.
Laurent, come ogni villain stereotipato, non esitò a spiegare le proprie motivazioni: in realtà voleva rapire Adele, ma i suoi uomini avevano preso Alice per errore. Il vero obiettivo era il prezioso collier di Augusto, che Laurent desiderava fin da bambino, quando il padre di Augusto gli impedì di vederlo perché non appartenente alla classe alta. Da quel momento, Laurent aveva giurato di impossessarsene, anche usando una delle figlie come merce di scambio.
Un furto “etico”
Al castello, Daniel e i suoi amici non riuscirono a liberare Alice, troppo inferiori in numero e in armi. Disperato, Daniel accettò l’accordo con Laurent: avrebbe rubato il collier per salvarla. Tornato all’hotel con i compagni, Daniel spiegò tutto ad Adele, la sola che poteva aiutarlo. Il problema era che il collier stava per essere battuto all’asta, quindi serviva un piano accurato.
L’idea iniziale era sostituire il collier vero con un falso realizzato dagli uomini di Laurent. Augusto, però, ascoltò il piano e tentò di fermarlo, preoccupato per la sua reputazione con gli acquirenti e l’élite internazionale. Daniel allora escogitò un’alternativa: partecipare all’asta come acquirente, vincerla e consegnare ufficialmente il collier a Laurent.
Il problema più grande era il denaro. Augusto possedeva circa 15 milioni di euro, ma il collier valeva almeno 13 milioni e, trattandosi di un’asta, il prezzo era destinato a salire. L’unica soluzione era coinvolgere Sheryl, una vecchia conoscenza facoltosa di Daniel. L’asta infatti superò i 15 milioni e Sheryl riuscì a chiudere con un’offerta di 25 milioni, permettendo al gruppo di ottenere il collier.
Ma l’acquisto non bastava: Daniel aveva solo tre ore per consegnare il gioiello a Laurent, altrimenti Alice sarebbe stata uccisa.
Il colpo di scena di Genny
All’interno della banda di Laurent, non tutti erano d’accordo con i suoi metodi. Sabine, la sua unica complice donna, decise di abbandonarlo quando capì che intendeva uccidere Alice: era una ladra, non un’assassina. Laurent rimase quindi con il figlio Bastien e l’uomo di fiducia Le Bris. Insieme si diressero verso lo yacht dove tenevano Alice prigioniera.
Durante il viaggio, Bruno tentò un ultimo colpo di mano per impossessarsi del collier, ma Bigne lo fermò con la sua mira precisa. Daniel riuscì quindi a recarsi sullo yacht con lo speedboat. Lì, però, Laurent cominciò ad accumulare pretese: voleva verificare l’autenticità del collier, pretendeva che Daniel glielo consegnasse prima di liberare Alice e rifiutò perfino una proposta di scambio diretto.
Frustrato, Daniel gettò il collier in mare. Laurent ordinò a Bastien di recuperarlo, mentre Daniel e Alice riuscivano a sconfiggere Le Bris e a fuggire. Bastien riportò il collier al padre, ma quando Laurent lo esaminò scoprì che era un falso.
La spiegazione arrivò subito: Genny aveva seguito Daniel sott’acqua e, mentre Bastien recuperava il collier, lo sostituì con la copia. Così, mentre Laurent rimaneva con il falso, Genny portò quello vero a Daniel sullo speedboat. Tradito e ormai braccato dalla polizia, Laurent fuggì via lasciando indietro il figlio, considerato solo un peso.
Attese per la stagione 2
Il finale vede Alice finalmente riunita con la sorella Adele e con il padre Augusto. Daniel rassicurò Sheryl: Augusto avrebbe trovato un acquirente per il collier e lei avrebbe riavuto indietro i suoi soldi. Nel frattempo, mentre il gruppo festeggiava la riuscita dell’impresa, Augusto parlava con una figura misteriosa: il padre di Daniel.
Questa rivelazione apre a nuovi sviluppi: Augusto, tradito da Daniel, non sembra più interessato al collier, ma punta a vendicarsi. È probabile che userà il legame tra Daniel e suo padre come leva, magari con la complicità di Laurent, che potrebbe offrire a Daniel la possibilità di una riunione familiare in cambio di un nuovo incarico criminale, ancora più complesso del furto del collier.
Il rischio è che, come accaduto in passato, Laurent finisca per tradire Daniel, invertendo i ruoli e facendogli provare cosa significa essere ingannati. Bastien, abbandonato dal padre, potrebbe invece allearsi con Daniel per vendicarsi.
Ph Virginia Bettoj
Inoltre, restano in sospeso diverse sottotrame sentimentali: i rapporti tra Daniel e Alice, i legami con Adele, il futuro di Genny e persino un possibile coinvolgimento di Bastien. Tutti elementi che una seconda stagione potrebbe approfondire.
Al momento, Prime Video non ha annunciato il rinnovo della serie. Hotel Costiera non è stata accolta come un prodotto eccezionale, ma la sua atmosfera che ricorda Burn Notice e la possibilità di contenere i costi potrebbero permettere un seguito. Se la prima stagione otterrà un successo moderato, gli showrunner potrebbero sviluppare nuove avventure per Daniel e una rivalità crescente con Laurent.
Spiegazione del finale di Hotel Costiera
Il finale di Hotel Costiera chiude il cerchio della prima stagione con un mix di azione, colpi di scena e dinamiche familiari irrisolte. La liberazione di Alice e l’inganno ordito da Daniel e Genny contro Laurent offrono una soddisfazione immediata, ma le ultime rivelazioni gettano le basi per conflitti più personali e intricati.
Con il collier ancora in ballo, Augusto in cerca di vendetta e il padre di Daniel pronto a entrare in scena, la storia ha ancora molto da raccontare. Una seconda stagione potrebbe esplorare temi più profondi di lealtà, tradimento e famiglia, proseguendo le avventure di Daniel in un contesto sempre più pericoloso.
Hotel Costiera è una nuova serie esclusiva di Prime Video. La serie vede come protagonista Jesse Williams, noto per il suo iconico ruolo del Dr. Jackson Avery in Grey’s Anatomy, nei panni di un ex marine diventato faccendiere di nome Daniel De Luca.
Daniel torna in Italia, sulla Costiera Amalfitana, dove lavora e risiede in un lussuoso hotel, diventando il braccio destro di un ricco proprietario di un resort. Daniel risolve vari problemi che si presentano nei 6 episodi della serie, tra cui la ricerca di un cane scomparso e, infine, la ricerca della figlia scomparsa del proprietario del resort.
Tutti gli episodi della prima stagione di Hotel Costiera, che ha debuttato il 24 settembre 2025, sono ora disponibili in streaming su Prime Video. La serie è un action drama leggero con elementi di mistero e commedia. Oltre all’interpretazione principale di Williams, ci sono Jordan Alexandra (Il problema dei tre corpi), Sam Haygarth (Masters of the Air) e altri.
Perché guardare Hotel Costiera
Hotel Costiera è una serie fantastica da guardare se cerchi qualcosa di panoramico, arioso e semplice. La location è il punto di forza della serie, dato che è stata girata lungo la splendidaCostiera Amalfitana.
La trama di Hotel Costiera non è poco seria, ma può risultare piuttosto sciocca. Ci sono molte scene d’azione, ma non ti fanno mai sentire sopraffatto o caricato di adrenalina. L’intera serie è piuttosto leggera, ma Williams è abbastanza affascinante da tenere incollato lo spettatore. In effetti, Hotel Costiera è pieno di attori e attrici bellissimi, il che potrebbe compensare le sue interpretazioni spesso da soap opera e il ritmo incalzante.
Si potrebbe dire che Hotel Costiera sia una versione molto annacquata dei gialli moderni ambientati in ambientazioni tropicali/lussuose come i film di Rian Johnson “Cena con delitto” e “The White Lotus” della HBO. Non c’è nulla di innovativo in Hotel Costiera, ma è moderatamente divertente, a tratti divertente e pieno di intrighi romantici.
Perché non guardare Hotel Costiera
La storia è probabilmente la parte meno accattivante di Hotel Costiera. Assomiglia molto alla serie Peacock di Rian Johnson, Poker Face, in cui il protagonista risolve un nuovo mistero a episodio, mentre sullo sfondo aleggia un problema che dura tutta la stagione. Detto questo, manca dell’incisività e dello stile di Poker Face. Al confronto, è piuttosto insipido.
Il dramma in gioco in Hotel Costiera non è poi così avvincente. La serie non richiede mai veramente la vostra attenzione al di là delle sue qualità estetiche. I personaggi sono per lo più piatti e monodimensionali. La tensione è appena percepibile e la posta in gioco non è mai abbastanza alta. Tutto è semplicemente perfetto, eccessivamente rifinito e un po’ spento, in gran parte a causa delle scelte di ripresa elementari e della sceneggiatura tiepida.
Gen V – Stagione 2 ha gradualmente mostrato il potenziale dei poteri di Marie Moreau, ma l’episodio 5 “The Kids Are Not Alright” segna una svolta decisiva: Marie ottiene un potenziamento che potrebbe cambiare le sorti non solo della serie, ma anche di The Boys – Stagione 5. La trama porta i protagonisti a Elmira, dove cercano di liberare Cate, ma finiscono nuovamente prigionieri. Cipher sfrutta la situazione per spingere Marie e i suoi amici oltre i propri limiti, arrivando a coinvolgere anche la sorella di Marie, Annabeth.
Questa tanto attesa reunion, però, assume presto tinte drammatiche. Annabeth viene ferita gravemente, e ciò scatena un’evoluzione inaspettata dei poteri di Marie, che si rivelano molto più vasti di quanto immaginato finora.
Marie Moreau può guarire le persone con il suo potere
Durante il tentativo di fuga da Elmira, Marie trova il corpo della sorella in fin di vita, sanguinante a terra. Convinta di averla persa per sempre, in preda alla disperazione scopre un nuovo aspetto delle sue abilità: riesce a manipolare il sangue di Annabeth al punto da rianimarla.
Questa capacità la pone tra i Supes più potenti mai visti nell’universo di The Boys. Tuttavia, la scena mostra anche i rischi: mentre Marie guarisce la sorella, le persone intorno a lei provano dolore e soffrono di epistassi. Non è ancora chiaro come funzioni il processo, né se Marie potrà imparare a controllarlo, ma resta il fatto che il prezzo da pagare sembra elevato.
Il potere di guarigione non è solo un’evoluzione narrativa, ma anche un’arma potenzialmente decisiva per gli eventi futuri. È molto probabile che questa nuova abilità giochi un ruolo centrale sia in Gen V sia in The Boys, dove potrebbe addirittura influire sul destino di Homelander.
Un potere che potrebbe essere la chiave per sconfiggere Homelander
La possibilità che Marie non si limiti a guarire ferite, ma arrivi a manipolare il sangue a livello cellulare, apre scenari straordinari. Potrebbe curare malattie come il cancro o, ancora più rivoluzionario, rimuovere il Compound V dal corpo dei Supes.
Se davvero potesse eliminare la sostanza che dona i poteri, Marie diverrebbe una minaccia diretta per l’intero sistema di supremazia dei Supes, Homelander compreso. Un Homelander privato dei poteri e reso un semplice essere umano subirebbe una punizione peggiore della morte, soprattutto considerando le sue ossessioni riguardo all’invecchiamento, già evidenti nella quarta stagione di The Boys.
Al tempo stesso, la capacità di purificare il sangue potrebbe aiutare Supes come Sam, la cui vita è stata devastata da poteri incontrollabili. Ma un potere simile attirerebbe anche l’odio e la persecuzione di chi difende l’ideologia della superiorità dei Supes.
Persino senza arrivare a tanto, la possibilità di riportare in vita compagni caduti o di mantenerli in forze durante le battaglie può ribaltare gli scontri. Nel conflitto finale contro Homelander, Marie potrebbe garantire la resistenza necessaria per non soccombere ai suoi colpi mortali. Non a caso Cipher e Sister Sage osservano che Homelander non approverebbe affatto il lavoro che stanno facendo con lei.
L’interesse di Cipher e la teoria del “burnt man”
L’episodio 5 suggerisce anche il vero obiettivo di Cipher. Da tempo il nuovo preside di Godolkin custodisce un uomo sfigurato in una camera iperbarica, e una teoria diffusa tra i fan sostiene che si tratti proprio di Thomas Godolkin.
Cipher potrebbe voler usare i poteri di Marie per guarire quest’uomo, mantenendolo in vita o addirittura restituendogli un corpo funzionante. Questo richiederebbe a Marie un livello di controllo ancora più alto sulle sue abilità, spingendola oltre i limiti già raggiunti con Annabeth.
Se la teoria fosse corretta e il misterioso uomo fosse davvero Godolkin, la sua resurrezione avrebbe ripercussioni anche su The Boys. Potrebbe inserirsi come nuovo antagonista o complicare ulteriormente i piani di Homelander. In ogni caso, l’addestramento di Marie e l’evoluzione dei suoi poteri sembrano intrecciati con la direzione che prenderà anche la serie madre.
Le implicazioni per Gen V stagione 2 e The Boys stagione 5
L’introduzione del potere di guarigione segna una svolta narrativa e tematica. Da un lato, Marie si conferma protagonista assoluta dello spin-off, incarnando non solo la speranza di un futuro diverso per i Supes, ma anche la possibilità di rompere gli schemi consolidati. Dall’altro, l’abilità apre un ventaglio di possibilità per The Boys: la battaglia contro Homelander potrebbe non limitarsi più alla forza bruta, ma passare attraverso il controllo della fonte stessa dei poteri.
Inoltre, il legame emotivo con Annabeth fornisce a Marie una motivazione personale fortissima, trasformando il dolore in determinazione. Ma al tempo stesso la rende vulnerabile, esposta alle manipolazioni di Cipher e degli altri che vogliono sfruttare la sua abilità.
Marie come punto di svolta nell’universo di The Boys
La rivelazione del quinto episodio di Gen V segna un momento cruciale non solo per lo spin-off, ma per l’intera mitologia costruita da Prime Video. Marie Moreau, da giovane Supe ancora incerta sulle proprie capacità, si trasforma in un personaggio cardine, potenzialmente decisivo per la fine di Homelander e del dominio dei Supes.
La sua capacità di guarire, se perfezionata, potrebbe ribaltare gli equilibri di potere. Ma il prezzo – fisico, psicologico e politico – rischia di essere altissimo. Con Cipher e i misteri legati al “burnt man” ancora irrisolti, e con lo spettro di Homelander che incombe, è chiaro che Marie rappresenta la chiave narrativa verso il futuro di entrambe le serie.
Gen V – Stagione 2 non solo amplia i confini dell’universo di The Boys, ma prepara il terreno per una resa dei conti finale che potrebbe cambiare per sempre la storia dei Supes.
Amazon starebbe valutando Jacob Elordi come possibile candidato per il ruolo del prossimo James Bond, anche se al momento non è stata inviata alcun’offerta formale e la decisione finale sul casting non è ancora stata presa. Secondo fonti interne, Elordi dovrebbe infatti sottoporsi a un screen test nel corso del 2026, comprendente prove in abito elegante e sequenze d’azione.
Il regista Denis Villeneuve dovrebbe avere voce in capitolo nella scelta dell’attore, e finora non ci sarebbero indicazioni di un suo eventuale rifiuto rispetto alla candidatura di Elordi. La decisione definitiva sul nuovo 007 è però prevista per la metà del 2026, quando il regista si sarà liberato dagli impegni su Dune – Parte Tre. Amazon, al momento, non ha rilasciato commenti ufficiali sulla questione.
Jacob Elordi potrebbe essere il prossimo James Bond?
La scelta di Elordi appare in controtendenza rispetto a quanto riportato di recente da Deadline, secondo cui il prossimo James Bond dovrebbe essere un attore britannico ancora poco conosciuto. Elordi, 28 anni, è australiano e ha guadagnato visibilità internazionale grazie a serie e film come Euphoria, Priscilla, Saltburne il prossimo Frankenstein.
Lo sviluppo del nuovo film di 007, il ventiseiesimo della saga, è affidato allo sceneggiatore Steven Knight, noto per progetti come Peaky Blinders e La promessa dell’assassino. Knight starebbe puntando a un approccio più fedele ai romanzi originali di Ian Fleming, includendo un possibile “origin Bond” con riferimento alla carriera nella Royal Navy, al reclutamento in MI6 e all’ottenimento dello status “00”. Il film potrebbe inoltre essere ambientato negli anni ’50 o ’60.
Il casting del nuovo Bond, ad ogni modo, non inizierà formalmente fino al completamento delle riprese di Dune – Parte Tre da parte di Villeneuve. La produzione di Bond 26 è poi attesa per il 2027, con una release prevista nel 2028, presumibilmente nel consueto periodo di novembre, tradizionalmente scelto per i debutti cinematografici della saga.
Paramount+ ha svelato due importanti novità legate all’universo seriale firmato da Taylor Sheridan, autore candidato all’Oscar e ormai tra i nomi più influenti della televisione contemporanea. La piattaforma ha infatti confermato il ritorno di Lioness con unaterza stagione e ha rilasciato il trailer ufficiale della seconda stagione di Landman, in arrivo in esclusiva streaming il prossimo 16 novembre 2025.
Lioness rinnovata per una terza stagione
Dopo il successo delle prime due stagioni, Lioness continuerà a raccontare le avventure del programma segreto della CIA. Creata da Taylor Sheridan e interpretata dalle vincitrici dell’Oscar® Zoe Saldaña e Nicole Kidman – entrambe anche produttrici esecutive – la serie ha saputo conquistare pubblico e critica grazie alla combinazione di tensione, azione e riflessione sui sacrifici personali richiesti dalla lotta al terrorismo.
La seconda stagione ha visto la partecipazione di un cast di alto profilo, tra cui Morgan Freeman, Michael Kelly e Laysla De Oliveira, ed è valsa a Nicole Kidman una candidatura ai Critics Choice Awards 2024 come Miglior Attrice Non Protagonista in una Serie Drammatica. La terza stagione promette di approfondire ulteriormente le dinamiche interne al team Lioness e il peso psicologico delle missioni sotto copertura.
Landman 2: trailer e data d’uscita
Insieme all’annuncio su Lioness, Paramount+ ha diffuso il trailer ufficiale della seconda stagione di Landman, la serie ambientata nelle città in espansione del Texas occidentale. Co-creata da Sheridan e Christian Wallace, Landman racconta il lato oscuro del boom petrolifero, tra operai, miliardari improvvisati e giochi di potere che ridefiniscono equilibri economici e geopolitici.
Il nuovo capitolo vedrà nuovamente protagonista Billy Bob Thornton, affiancato da un cast di altissimo livello che comprende Demi Moore, Andy Garcia, Sam Elliott e Ali Larter. La trama della seconda stagione promette tensione crescente, segreti pronti a emergere e un punto di rottura sempre più vicino per il personaggio di Tommy Norris (Thornton).
Prodotta da Paramount Television Studios, 101 Studios e Bosque Ranch Productions, Landman tornerà il 16 novembre 2025, disponibile in esclusiva su Paramount+ a livello globale.
Con questi annunci, Paramount+ conferma ancora una volta il suo impegno a consolidare l’universo narrativo costruito da Taylor Sheridan, già responsabile di successi come Yellowstone e i suoi spin-off.
In un’intervista con Variety, James Cameron ha confermato che Avatar: Fuoco e Cenere dura circa tre ore. Parlando della riscrittura e delle riprese di alcune scene che coinvolgono Jake e Toruk, ha affermato: “E siamo a tre ore, grande sorpresa! Ma funziona magnificamente…” Naturalmente, Cameron è noto per continuare a modificare i suoi film fino alla fase avanzata della post-produzione, quindi la durata finale esatta non è ancora definitiva, ma dalle sue stesse parole sembra che anche il terzo film della saga durerà all’incirca come i due precedenti.
Va notato che Cameron non ha chiarito in quell’intervista se le sue “tre ore” includessero i titoli di coda. In genere, quando i registi menzionano casualmente la durata durante la produzione o il montaggio, si riferiscono al film stesso, senza i titoli di coda, perché questi vengono aggiunti in un secondo momento e spesso durano 10-12 minuti per un film delle dimensioni di Avatar.
Quindi, se Cameron si riferisce al solo film, stiamo sostanzialmente parlando della stessa durata di Avatar – La via dell’acqua, che era di 3 ore e 12 minuti. Il primo Avatar durava 162 minuti. Cameron ha inoltre dichiarato a Variety che, sebbene abbia in programma di dirigere il suo film epico sulla Seconda Guerra Mondiale Ghosts of Hiroshima, non ha ancora scritto la sceneggiatura e non sa quando lo farà. Al momento, il suo futuro dipende in gran parte dal successo di Avatar: Fuoco eCenere: se sarà un grande successo, potrebbe passare direttamente ad Avatar 4 e Avatar 5.
Ma l’aumento dei costi degli effetti speciali e i dubbi sulla redditività potrebbero anche spingerlo a prendersi una pausa, dedicarsi a progetti più piccoli o inserire Ghosts of Hiroshima prima di continuare la saga. Amette di trovarsi a un “bivio”, ma l’unica certezza è che continuerà a dirigere. Se davvero dovesse prendersi una pausa dalla saga, però, è lecito immaginare che questo porterebbe le già pianificate date di uscita del 2029 per Avatar 4 e 2031 per Avatar 5 ad essere difficilmente rispettabili.
Tutto dipenderà ancora una volta dal riscontro del nuovo film. Ovviamente questo terzo Avatar è accompagnato da grandi aspettative. Avatar – La via dell’acqua, uscito alla fine del 2022, è costato 400 milioni di dollari e si è rivelato il film più redditizio dell’anno, incassando 2,3 miliardi di dollari in tutto il mondo. Inoltre, ha reso James Cameronl’unico regista della storia ad avere tre film tra i primi 10 più redditizi di tutti i tempi. Sarà questo il quarto?
Avatar: Fuoco e Cenere è il prossimo capitolo della saga di James Cameron
Con Avatar: Fuoco e Cenere, James Cameron riporta il pubblico su Pandora in una nuova avventura coinvolgente con Jake Sully (Sam Worthington), marine diventato leader dei Na’vi, la guerriera Na’vi Neytiri (Zoe Saldaña) e la famiglia Sully. Il film, con sceneggiatura di Cameron, Rick Jaffa e Amanda Silver e soggetto di Cameron, Jaffa, Silver, Josh Friedman e Shane Salerno, vede anche la partecipazione di Sigourney Weaver, Stephen Lang, Oona Chaplin, Cliff Curtis, Britain Dalton, Trinity Bliss, Jack Champion, Bailey Bass e Kate Winslet.
Si dice che il film rappresenterà un’evoluzione importante della storia avviata con Avatar (2009) e proseguita con Avatar – La via dell’acqua(2022), espandendo ulteriormente l’universo narrativo di Pandora e introducendo nuove aree geografiche e culture Na’vi, con toni più cupi rispetto ai precedenti capitoli. Cameron ha dichiarato inoltre che questo terzo episodio segnerà un punto di svolta tematico per l’intera saga. Uno degli aspetti più attesi riguarda l’introduzione del Popolo della Cenere, una tribù Na’vi legata all’elemento del fuoco.
A differenza delle popolazioni Na’vi viste finora, questi sono caratterizzati da una visione più aggressiva e conflittuale del mondo, portando per la prima volta un punto di vista Na’vi antagonistico. Questo consentirà alla saga di esplorare dinamiche interne al mondo indigeno di Pandora, complicando la tradizionale dicotomia tra Na’vi pacifici e umani colonizzatori. Leader di questo popolo è la temuta Varang, interpretata da Oona Chaplin e di cui negli scorsi giorni era state diffuse alcune immagini ufficiali.
Cameron ha anche anticipato che Avatar: Fuoco e Cenereconterrà un importante sviluppo narrativo che ricollegherà alcuni eventi ai futuri capitoli già in lavorazione. La tecnologia continuerà a giocare un ruolo centrale: Cameron ha promesso nuove innovazioni visive, in particolare nella resa degli ambienti vulcanici e nelle sequenze incentrate sul fuoco. Questo terzo film si preannuncia dunque come un capitolo chiave per l’espansione tematica, politica e visiva dell’universo di Avatar.
Avatar: Fuoco e Cenere sarà al cinema il 19 dicembre 2025.
Jaz Sinclair, protagonista di Gen V– Stagione 2 nei panni di Marie Monroe, spiega la scioccante rivelazione della seconda stagione sulla sorella del suo personaggio. Lo spin-off di The Boys ha debuttato su Prime Video nel settembre 2023 con grande successo di critica, e la seconda stagione di Gen V ha presentato i primi tre episodi il 27 settembre. La stagione è ambientata dopo gli eventi della quarta stagione di The Boys, con l’ascesa al potere di Patriota.
In Gen V – Stagione 2 Episodio 5, Marie e i suoi amici sono intrappolati nella struttura di Cipher, mentre lui cerca di convincerla a spingere il suo potere oltre i limiti, per “il bene dell’umanità”. La conclusione dell’episodio rivela che la sorella di Marie, Annabeth, che lei stava cercando, è tenuta prigioniera in quella stessa struttura. Lui minaccia poi di ucciderla se Marie non obbedisce.
Come riferisce The Wrap, Jaz Sinclair ha parlato di come gli sceneggiatori le avessero detto che avevano intenzione di far apparire Annabeth in questa stagione, e di come le sorelle si siano finalmente riunite alla fine del quinto episodio, quando si scopre che Cipher l’ha tenuta prigioniera per manipolare Marie. Sinclair ha rivelato di essere entusiasta del suo sviluppo ora che è tornata con sua sorella.
Marie e Annabeth finalmente insieme in Gen V – Stagione 2 Episodio 5
Ha parlato di come la ricerca del personaggio di connettersi con sua sorella abbia plasmato così tanto la sua identità, e di quanto sia stata fantastica ricevere la ricompensa e lavorare con la co-protagonista Keeya King. Ecco i suoi commenti qui sotto:
“Prima di iniziare le riprese mi avevano detto che avremmo coinvolto mia sorella, quindi ero davvero emozionata. Non si sa mai dove andrà a finire dopo che tutto è stato detto e fatto. Gran parte del perché di Marie è legato al connettersi con sua sorella e al diventare una famiglia… con [gli sceneggiatori] che scrivevano in quelle scene, c’era una tale lussureggiante e fantasiosa fuga attorno ad Annabeth per me come attrice e per Marie.”
“Quelle scene sono state davvero facili perché erano così viscerali. Era così, ‘Non posso credere che tu sia qui adesso’, [è] così importante per [Marie]. Mi è piaciuto molto poter realizzare quella conclusione, e adoro anche lavorare con Keeya, quindi è stato divertente. È un’attrice così brava e ha dato il massimo ogni volta. Adoro l’aspetto di Annabeth in tutto questo.”
I commenti di Sinclair rivelano quanto sia entusiasta di poter finalmente abbracciare questa parte dell’arco narrativo di Marie, e sarà affascinante vedere come si svilupperà l’arco del suo personaggio da qui in poi. Marie è un personaggio profondamente legato a sua sorella, e riunirsi ad Annabeth avrà un grande impatto su come si svilupperà il suo viaggio da qui in poi.
La quinta stagione di Slow Horses sta prendendo piede con il secondo episodio, in cui Roddy Ho si ritrova in un mare di guai. La popolare serie su Apple TV+ torna per la sua quinta stagione, immergendosi negli eventi di London Rules, il quinto libro della serie di romanzi Slough House dello scrittore Mick Herron.
Dopo che l’episodio di apertura della stagione è iniziato con una campagna elettorale per la carica di sindaco e un brutale massacro, più tardi nello stesso giorno le cose si complicano ulteriormente per il team di Slough House, che deve affrontare tentativi di omicidio e labili collegamenti con crimini violenti che potrebbero significare la fine per gli sfavoriti dell’MI5.
Jackson Lamb torna alle sue vecchie abitudini
La presenza di Jackson Lamb è opprimente in Slow Horses, e non solo per l’odore costante che emana con grande disappunto dei suoi colleghi. Nelle stagioni precedenti della serie, Lamb ha preso l’abitudine di introdursi nelle case e invadere la privacy degli altri.
Nella stagione 5, episodio 2, “Incommunicado”, Lamb appare nell’appartamento di Roddy Ho, annunciando la sua intenzione di passare la notte lì. Prima di questo momento, Lamb e Ho avevano avuto pochissimi contatti e Ho si sentiva un membro più distante della squadra, ma è evidente che Lamb ha a cuore il suo benessere tanto quanto quello di qualsiasi altro agente.
Roddy Ho è braccato da una banda armata
Nell’episodio precedente, Ho è stato quasi investito da un furgone in corsa, ma Shirley Dander è riuscita a spingerlo fuori strada appena in tempo. Shirley sospettava che si trattasse di un incidente mirato e intenzionale, ma a causa dei suoi precedenti problemi di abuso di sostanze, il resto della squadra dubitava di lei.
In questo episodio, Shirley ha avuto ragione quando un assassino è entrato nella casa di Ho usando una chiave copiata e ha tentato di ucciderlo. Durante la colluttazione, altri uomini armati sono apparsi da un furgone in strada, sparando raffiche di proiettili contro l’edificio di Ho.
I Slow Horses hanno picchiato un teppista mascherato, ma alla fine sono riusciti a fuggire
L’assassino è rimasto sorpreso nel trovare l’incredibilmente furtivo Jackson Lamb, che gli ha immediatamente gettato della candeggina in faccia, causandogli un notevole disagio e disorientamento. Questo ha portato l’aggressore mascherato a cadere dal balcone su una sporgenza di cemento sottostante, fratturandosi diverse ossa.
A questo punto Shirley ha iniziato a seguire l’aggressore. Shirley lo ha raggiunto e ha iniziato una colluttazione con l’uomo ferito, ma lui l’ha sopraffatta e ha continuato a fuggire. A questo punto, Shirley ha raccolto un vecchio ago usato dalla strada e ha ripreso l’inseguimento.
Dopo aver raggiunto l’aggressore, Shirley è riuscita a pugnalarlo alla gamba con l’ago e a spezzarne il manico. Tuttavia, è stata nuovamente sopraffatta e l’aggressore è riuscito a raggiungere un veicolo guidato dai suoi complici.
Lamb e la sua squadra si nascondono in un esclusivo sky bar
Essendo Lamb ferocemente fedele alla sua squadra e cercando di proteggerla da qualsiasi ripercussione da parte dell’MI5, decide di recarsi in un lussuoso sky bar con Ho. Lo fa perché è un luogo sicuro, visibile e altamente improbabile come nascondiglio per il gruppo di Slough House.
Uno dopo l’altro, il resto della sua squadra si unisce a lui e trascorrono la notte lì prima di tornare in ufficio la mattina seguente. Nel frattempo, i misteriosi aggressori e l’MI5 elaborano dei piani e mettono in moto una serie di eventi che avranno sicuramente conseguenze enormi per il resto della stagione.
Cartwright e Coe collaborano per rintracciare la fidanzata di Ho
Sembra che uno degli indizi più importanti che qualcuno avesse preso di mira Ho fosse il fatto che recentemente aveva iniziato a frequentare una bella ragazza. Considerando la sua personalità abrasiva e la sua mancanza di abilità sociali, questo non andava bene al team, e sembra che lei sia in qualche modo collegata agli aggressori.
Per ottenere maggiori informazioni e potenzialmente rintracciare la fidanzata, River Cartwright viene prelevato da JK Coe per recarsi all’indirizzo e trovarla. Sfortunatamente per Ho, l’indirizzo non appartiene alla sua fidanzata, e Cartwright e Coe se ne vanno senza alcuna risposta.
Tuttavia, la fidanzata di Ho era presente in una casa sul lato opposto della strada, e si scopre che ha visto gli agenti arrivare e poi andarsene. Questo rende ambiguo il suo personaggio, non essendo chiaro se sia coinvolta volontariamente negli attacchi a Ho o se sia costretta a collaborare.
Diana Taverner riceve una soffiata importante sul massacro di Abbotsfield
In una scena che ricorda molto alcuni momenti della prima stagione, Diana Taverner e Peter Judd si incontrano a tarda notte in una residenza privata. Questa volta è Peter Judd a presentarsi a casa di Taverner e non il contrario, ma entrambi si ritrovano ancora una volta coinvolti in un accordo per ottenere vantaggi personali e politici.
Judd non è più un politico, ma lavora come consulente per una società di sicurezza che possiede informazioni sulle armi utilizzate nel massacro di Abbotsfield. Judd promette di condividere queste informazioni in cambio della non divulgazione del nome della società e del suo coinvolgimento nell’incidente.
Taverner accetta con riluttanza, ma afferma che informerà il ministro della Difesa. A quanto pare, la società ha perso una cassa piena di armi pericolose, le stesse armi utilizzate sia per assassinare l’assassino di Abbotsfield, sia per attaccare Roddy Ho. Evidentemente, i collegamenti tra i due non sono favorevoli a Ho.
I misteriosi aggressori uccidono il loro stesso assassino
Nel frattempo, l’aggressore che era stato prelevato dai suoi superiori viene brutalmente assassinato dal suo alleato nel tentativo di evitare di essere scoperto. A causa delle gravi ferite riportate, aveva bisogno di cure mediche, ma non potevano rischiare di essere scoperti.
Viene invece soffocato e poi abbandonato in un luogo remoto, prima che il suo corpo venga bruciato. Tuttavia, nonostante il suo corpo sia stato bruciato per evitare che venisse identificato, è possibile che l’ago di metallo nella sua gamba indichi che si trattava dell’aggressore di Roddy Ho.
Un gruppo di giovani attivisti viene reclutato per seminare il caos in città
Dopo aver eliminato l’aggressore, i misteriosi criminali incontrano un gruppo di attivisti. Forniscono loro una sostanza chimica pericolosa che sembra provocare la combustione e l’esplosione delle automobili, che devono mescolare ai serbatoi di carburante.
La mattina seguente, dopo aver contaminato i serbatoi, uno degli attivisti condivide una foto di se stesso sulla scena del crimine con la didascalia “La benzina uccide, uccidiamo la benzina”. Per gli attivisti, questo sembra essere un atto di protesta altamente motivato dal punto di vista politico, ma è probabile che venga utilizzato dai criminali come diversivo.
River Cartwright è nei guai a Slough House
Durante le prime quattro stagioni di Slow Horses, River Cartwright, interpretato da Jack Lowden, è apparso come una figura centrale a Slough House. Come membro di una squadra di agenti scartati dall’MI5, River ha dimostrato di essere un agente eccezionale e competente.
Tuttavia, la quinta stagione sembra puntare i riflettori sul resto della squadra, mentre River sembra essere relegato nella cuccia tra i suoi colleghi. Inizialmente River ha reagito in modo crudele e negativo alle idee di Shirley, non diversamente dai suoi colleghi, ma le sue azioni sembrano aver aggravato la situazione con i suoi compagni di squadra.
Di conseguenza, Lamb è ancora più crudele del solito nei confronti di River, che viene attivamente rifiutato e ridicolizzato dai suoi colleghi. Probabilmente questa situazione non durerà, ma è interessante vedere il cambiamento delle dinamiche all’interno della squadra e della serie.
Diana Taverner arresta Roddy Ho
Infine, Diana Taverner, accompagnata dai Dogs of MI5, arriva sulla scena a Slough House la mattina dopo l’attacco. Con tutta la squadra di nuovo in ufficio e nessuno che oppone resistenza, Diana entra e parla brevemente con Lamb dell’incidente.
Dopo aver rimproverato Lamb per non averla informata personalmente dell’attacco, rivela che i proiettili usati nell’attacco contro Ho provengono dallo stesso lotto di quelli usati per uccidere l’assassino di Abbotsfield. Lamb riconosce che si tratta di una questione più grave di quanto pensasse e Ho viene arrestato per essere interrogato al Park.
Sebbene Lamb fosse d’accordo con Taverner nel prendere Ho in custodia in quel momento, non è comunque da lui permettere a Diana di esercitare il suo controllo su di lui. Nei prossimi episodi è probabile che Lamb si ribelli e che le motivazioni dei misteriosi aggressori vengano svelate mentre gli Slow Horses indagano sugli eventi sempre più intensi.
La serie tv Slow HorsesApple TV+ ha fatto chiedere agli spettatori se Slough House sia una vera filiale dell’MI5. Il thriller di spionaggio britannico è basato sulla serie di romanzi bestseller Slough House di Mick Herron. Come il materiale originale, la serie è incentrata su Slough House, il purgatorio amministrativo per gli agenti dell’MI5 che hanno commesso errori che hanno posto fine alla loro carriera. Sebbene questi “slow horses” siano relegati a lavori pesanti, vengono coinvolti in casi di alto profilo, grazie in gran parte al rude ma incisivo agente veterano dell’MI5 Jackson Lamb (Gary Oldman), che guida il team di Slough House composto da disadattati ben intenzionati.
Sebbene l’ensemble sia guidato da Lamb, Slow Horses‘ altri personaggi chiave includono River Cartwright (Jack Lowden), un agente dell’MI5 che approda a Slough House durante la prima stagione dopo aver commesso un errore molto pubblico, e Diana Taverner (Kristin Scott Thomas), vicedirettrice generale dell’MI5 e capo delle operazioni che fin dall’inizio della serie punta al “First Desk” designato dall’MI5. Con il suo gruppo di agenti spesso maldestri, la serie nominata agli Emmy è una rivisitazione originale del genere spionistico. Tuttavia, ciò non significa necessariamente che Slow Horses sia una rappresentazione accurata dell’MI5, dei suoi processi o dei suoi agenti.
Slough House non è un vero edificio dell’MI5
Gary Oldman in “Slow Horses,” premiering September 24, 2025 on Apple TV+.
Il purgatorio dell’MI5 di Herron è un’invenzione divertente per Slow Horses
Contrariamente a quanto si crede, Slough House non è in realtà un vero edificio dell’MI5, né esiste alcuna filiale simile a Slough House. Sebbene la serie TV abbia adattato i romanzi di Herron in modo abbastanza fedele, apportando alcune piccole modifiche alla trama di Slow Horses, ci sono alcune evidenti inesattezze relative all’MI5. Sfortunatamente, la premessa di base di Slow Horses non è accurata rispetto all’MI5, il che, dati i continui errori dei “slow horses”, potrebbe essere meglio così. Essere relegati al lavoro d’ufficio potrebbe essere una cosa reale, ma non esiste un intero dipartimento dell’MI5 dedicato agli agenti che si occupano di scartoffie e che hanno pasticciato nei casi precedenti.
Se gli uffici di Aldersgate Street a Londra esistessero davvero nell’organizzazione reale dell’MI5, la dice lunga sull’agenzia…
Non si può negare che le buffonate di Slough House siano ottime per la televisione, ma nella vita reale un’agenzia di controspionaggio e sicurezza nazionale probabilmente non vorrebbe affidare il destino della nazione a persone che potrebbero costare la vita a civili (e colleghi agenti). Un passo falso potrebbe costare a un agente dell’MI5 il ritiro dal campo, ma un grave errore probabilmente gli farebbe perdere del tutto la sua posizione. Se gli uffici di Aldersgate Street a Londra esistessero davvero nell’organizzazione reale dell’MI5, la cosa direbbe molto sull’agenzia, e non in senso positivo.
Slow Horses menziona aspetti reali dell’MI5
James Callis and Kristin Scott Thomas in “Slow Horses,” coming soon to Apple TV+.
Il thriller di spionaggio non convenzionale non è un film di James Bond
Anche se la Slough House inesistente significa che Slow Horses non è completamente accurato rispetto all’MI5, la serie coglie comunque alcuni aspetti dell’agenzia di controspionaggio e sicurezza nazionale. Dalle scene di inseguimento alle sparatorie alle situazioni con ostaggi, gli episodi di Slow Horses vedono ancora gli agenti dell’MI5 coinvolti in operazioni sul campo molto più rischiose rispetto all’agente medio. Allo stesso tempo, la serie riesce meglio della maggior parte dei thriller di spionaggio, forse grazie alla premessa della Slough House, a mostrare il lato noioso del lavoro, con agenti alle prese con il lavoro amministrativo e i problemi informatici.CorrelatiLa quarta stagione di Slow Horses sarà la più controversa di sempreSlow Horses ha incluso diverse trame controverse nel corso della sua messa in onda, ma la quarta stagione potrebbe essere la più provocatoria di sempre a causa di un personaggio chiave.Di Tommy Lethbridge22 agosto 2024
Slow Horses si ispira (in parte) a storie vere
Il “Tiger Team” della stagione 3 è basato su fatti reali
Indipendentemente da quanto bene descriva l’MI5, Slow Horses basa alcuni dei suoi punti della trama su storie vere. Nella stagione 3, i vertici dell’MI5 ordinano a un “tiger team” di rapire un membro di Slough House per mettere alla prova l’MI5 e scoprire eventuali punti deboli. Nelle agenzie governative e militari, i tiger team fungono da forma di controllo qualità e consentono alle agenzie di risolvere i problemi in corso. La storia vera del tiger team di Slow Horses è solo un esempio di come la serie attinga dalla realtà, anche se resta da vedere se la Slow Horses – stagione 5 continuerà questa tendenza.
La star di Gen V (qui la recensione della Stagione 2) , Jaz Sinclair, spiega perché Marie Moreau sta abbracciando il lato oscuro del suo personaggio nella seconda stagione. Dal ritorno di Marie alla Godolkin University, Dean Cipher (Hamish Linklater) è ossessionato dal fatto che lei raggiunga il pieno potenziale dei suoi poteri di manipolazione del sangue. Cipher crede persino che potrebbe diventare più potente di Patriota (Antony Starr).
In Gen V – Stagione 2 Episodio 5, Marie inizia a crederci, in una certa misura. All’inizio dell’episodio, Marie ammette ai suoi amici di essersi sentita più forte che mai quando ha usato i suoi poteri per far levitare Jordan Li (Derek Luh/London Thor) durante il loro combattimento, e Marie si è sentita come se avesse potuto distruggere l’intera arena.
Parlando con TheWrap, Sinclair ammette che c’è una parte di Marie che brama l’idea di essere potente, anche se è scettica riguardo alla narrazione di Cipher sul fatto che sia una sorta di “prescelta”. “Abbiamo sicuramente visto il lato oscuro di questa cosa in questa stagione. È sempre stato un po’ come, voglio davvero essere potente. Voglio davvero essere nei Sette, che è… tutti lo vogliono. Per la maggior parte della stagione, lei è tipo, “Mancatemi con la narrativa di essere la prescelta”.
Sinclair riflette anche sull’insistenza di Cipher sul fatto di poter diventare più potente di Patriota. Dice che questa idea sta entrando nella testa di Marie dopo averla sentita da più persone, e le piace come mostri un lato diverso e più imperfetto di Marie.
“È il momento in cui [Marie] dice, “L’ho sentito da più di una persona, quindi deve essere vero”, e si monta decisamente la testa. [Per me] come attrice, ho adorato quella roba. Adoro il fatto che sia imperfetta. Adoro il fatto che faccia scelte sbagliate. Adoro il fatto che sia goffa e impacciata. Mi è piaciuto molto essere posseduta da Godolkin, come ogni volta che riesco a mostrare un aspetto diverso di Marie, è davvero divertente.”
Il nuovo ruolo di Marie in Gen V e (poi) in The Boys
Marie è una persona incredibilmente eroica e altruista, ma Sinclair conferma che una parte di lei è affascinata dall’idea di poter diventare più potente di Patriota. È un’idea difficile da resistere per chiunque, soprattutto considerando il modo in cui Cipher la sta spingendo e considerando quanto i poteri di Marie siano già cresciuti in questa stagione.
L’ultimo potenziamento dei poteri di Marie suggerisce che potrebbe diventare la supereroina più potente di sempre. Riporta in vita sua sorella, Annabeth (Keeya King), anche dopo che le è stato tagliato il collo e dopo che è morta dissanguata. Nessuna supereroina è mai stata in grado di fare una cosa del genere prima, nemmeno Patriota, il che pone Marie in una classe a sé stante.
Questo potrebbe non essere nemmeno il massimo delle sue capacità, visto che c’è la possibilità che possa estrarre il Composto V dal sangue di una supereroina. Potrebbe potenzialmente fare questo a Patriota, rendendolo così un normale essere umano nella quinta stagione di The Boys.
Il pericolo è che Marie possa perdere la strada se diventasse troppo potente e ossessionata dall’idea di sconfiggere Patriota. Ciò che la distingue dagli altri Patriota e da molti altri supereroi è la sua compassione e il bisogno di fare la cosa giusta, e cambierebbe radicalmente se questi valori venissero compromessi.
Oltre a Marie, il riferimento di Sinclair al fatto di “essere posseduto da Godolkin” indica la veridicità di un’oscura teoria di Cipher, ovvero che l’uomo decrepito nella camera iperbarica sia Thomas Godolkin (Ethan Slater) e che sia lui a controllare Cipher e a possederli.