Sembra che lo spin off su
Han Solo in produzione alla
Lucasfilm abbia trovato uno spazio per far
comparire il più grande villain della storia del cinema e il
miglior personaggio della saga di Star
Wars: Darth Vader.
L’ultima volta che abbiamo visto il
personaggio, questo è stato coinvolto in un sanguinoso
combattimento in cui ha messo in pratica, per la prima volta nella
storia del franchise, tutte le sue doti da Lord Sith. Ci riferiamo
all’epica sequenza di chiusura di Rogue One: A Star Wars
Story.
Adesso, tramite That Hashtag
Show, sappiamo che Vader potrebbe tornare nella parte
finale di Han Solo. Non ci sono dettagli su chi si
assumerà il compito di tornare sotto all’iconico elmo, ma c’è da
credere che non sarà Spencer Wilding, che lo ha
interpretato in Rogue One e che per primo fece
circolare il rumor che il personaggio sarebbe apparso in Han
Solo.
Questa news arriva come un colpo di
coda da parte della produzione guidata da Ron
Howard, il che fa pensare che si possa trattare di
un’aggiunta all’idea originale di Miller e Lord, che invece avevano
escluso Vader.
Ricordiamo che lo spin-off sarà
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Lo spin-off sul personaggio è
previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il licenziamento dei
registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Sebastian Stan ha
partecipato, durante la prima parte dell’anno, alle riprese di
Avengers: Infinity War, e
adesso è pronto a cominciare a lavorare sul set di Avengers 4, a partire da
ottobre.
“Non ho ancora letto la
sceneggiatura del prossimo film, per il quarto – ha detto
l’attore – tutto quello che so è che comincerò a lavorare a
Ottobre, ecco tutto. Non avevo letto la sceneggiatura nemmeno per
l’altro film a dire il vero. Tutto quello che so riguarda le scene
in cui sono coinvolto io perché tutto è stato impostato in modo
tale che ognuno sapesse solo ciò che era necessario. Forse è la
norma. Ma è un sistema di famiglia, c’è fiducia e c’è il senso di
conoscenza tra gli sceneggiatori e i registi che Kevin Feige in
mezzo.”
Ricordiamo che Stan tornerà a
ainterpretare Bucky Barnes, alias il Soldato d’Inverno.
Avengers 4 è ancora un grande mistero. Il film
sarà diretto dai Fratelli Russo ma non sappiamo ancora da chi sarà
composto il cast né di cosa parlerà il film. Le dichiarazioni di
Kevin Feige in merito hanno reso molto chiaro il
fatto che il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler per
Avengers Infinity War, per cui non sarà rivelato
fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3 dei
Marvel Studios.
La sinossi: Mentre gli Avengers continuano a
proteggere il mondo da minacce troppo grandi per un solo eroe, un
nuovo pericolo emerge dalle ombre cosmiche: Thanos. Despota di
intergalattica scelleratezza, il suo scopo è raccogliere le sei
gemme dell’Infinito, artefatti di un potere sconfinato, e usarle
per piegare la realtà a tutto il suo volere. Tutto quello per cui
gli Avengers hanno combattuto ha condotto a questo punto – il
destino della Terra e l’esistenza stessa non sono mai state tanto a
rischio.
Avengers:
Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio
2018. Christopher Markus e Stephen
McFeely si occuperanno della sceneggiatura del film,
mentre la regia è affidata a Anthony e Joe
Russo.
Il cast del film al momento è composto da Cobie
Smulders, Benedict Cumberbatch, Chris Pratt, Vin Diesel, Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen
Gillan, Zoe Saldana, Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey
Jr., Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland,
Bradley Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter
Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict
Wong, Pom Klementieff e Chadwick
Boseman.
Il ritiro di Zack
Snyder dal progetto di Justice League è ormai noto ai più
che hanno seguito le vicende produttive dell’attesissimo cinecomic
Warner Bros.
Il regista lasciò la regia del film
corale per seri problemi di famiglia e al suo posto si insediò,
sotto suggerimento di Snyder stesso, Joss
Whedon.
In una nuova intervista
con Wired, il regista ha
spiegato che non ha avuto alcun ruolo attivo nella produzione da
quando è stata ufficializzata la sua separazione dal progetto,
salvo aggiungere poi che da parte sua “sarebbe ingiusto per
molti versi” tornare sui suoi passi.
Nonostante questa vena di rimpianto,
Snyder non risparmia la sua fiducia e il suo tifo scatenato per il
film e per tutti quelli che sono coinvolti nello stesso: “Sono
in una posizione in cui mi sento molto eccitato per il film e sono
felice per i miei ragazzi e amo queste persone che ci stanno
lavorando, e sono come la mia famiglia. Penso che stiano facendo un
lavoro magnifico. Ma devo lasciarli lavorare, fare le loro
cose.”
Questa dichiarazione sembra mettere
la parola fine a tutte le discussioni che quest’anno hanno fatto
ipotizzare a un coinvolgimento di Snyder anche dopo il suo ritiro,
a danno di un Whedon che doveva essere solo un prestanome.
Ecco il primo
trailer di Justice
League dal Comic Con
Justice League sarà
diretto da Joss Whedon, che ha sostituito
alla fine della produzione Zack
Snyder, ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel
film vedremo protagonista Henry Cavillcome
Superman, Ben
Affleckcome Batman, Gal Gadotcome
Wonder Woman, Ezra Millercome
Flash, Jason
Momoacome Aquaman, e Ray
Fishercome Cyborg. Nel cast confermati
anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem
Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film
sono Wesley Coller, Goeff
Johns e Ben
Affleck stesso.
Debutterà in sala dal 12
ottobre Nove lune e mezza, l’opera prima di Michela
Andreozzi con Claudia Gerini, Lillo Petrolo,
Giorgio Pasotti, Michela Andreozzi e Stefano
Fresi distribuito da Vision Distribution.
Nel cast di anche e con
Claudia Potenza, Alessandro Tiberi, Massimiliano Vado,
Nunzia Schiano e con Nello Mascia e
Paola Tiziana Cruciani.
In Nove lune e
mezza due donne di oggi, due sorelle, due modi
diametralmente opposti di stare al mondo: Livia e Tina entrambe
sulla quarantina, tanto unite quanto diverse.
Livia (Claudia Gerini) è una violoncellista bella
e sfrontata, dall’anima rock. Modesta, detta Tina (Michela
Andreozzi), è un timido vigile urbano che ha messo da
parte la laurea per il posto fisso.
Entrambe hanno un compagno: Livia
convive con Fabio (Giorgio Pasotti) un osteopata dolce e
carismatico, Tina con Gianni (Lillo) un collega ordinario e
intollerante. Livia difende da sempre la sua posizione di donna che
non desidera avere figli, mentre Tina tenta da anni di restare
incinta, senza risultato: quando Tina, dopo tanti tentativi inizia
a perdere la testa, Livia, consigliata dall’amico ginecologo,
l’audace Nicola (Stefano Fresi), decide di portare avanti una
gravidanza per lei.
Nove lune e mezza
Nei successivi nove mesi, Livia
dovrà nascondere la pancia crescente, mentre Tina fingerà di essere
incinta, dando vita a una serie di situazioni tragicomiche che
coinvolgeranno anche la famiglia di origine: una mamma campionessa
di ragù, un padre idealista e sognatore, un fratello
neocatecumenale con moglie devota e quattro figlie femmine. Tutto
questo accadrà lungo un percorso pieno di situazioni paradossali e
incontri folgoranti di ogni tipo con la più varia umanità che
porterà Tina e Livia a scontrarsi, poi comprendersi e infine
cambiare, per ritrovarsi sempre più unite.
Guarda il trailer di L’altra
metà della storia, il film tratto dal bestseller
di Julian Barnes “Il Senso di una Fine”,
e con protagonisti Jim Broadbent, Charlotte Rampling e
Michelle Dockery.
«La nostra vita non è la nostra
vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato», scrive
Julian Barnes nel bestseller Il Senso di una Fine –
edito in Italia da Einaudi – da cui è tratto
L’altra metà della storia. Apprezzato a
livello internazionale e in Italia, lo scrittore ha ricevuto
il Man Booker Prize per il romanzo che è diventato un film,
diretto da Ritesh Batra (Lunchbox, Le nostre
anime di notte) con grandi interpreti come il Premio Oscar
Jim Broadbent, il premio Coppa Volpi
Charlotte Rampling, Michelle
Dockery, amata dal pubblico per la serie TV
Downton Abbey, Harriet Walter ed
Emily Mortimer.
Nelle sale dal 12
ottobre con Bim,L’altra metà
della storia racconta di Tony Webster, pensionato
dalla vita tranquilla. Una lettera lo porta a ricordare il passato
e a mettere in discussione la sua intera esistenza. I propri
ricordi, spesso ingannevoli, possono far affiorare una verità
lontana da quella che si immaginava. Rivede, quindi, la
propria vita sotto un altro punto di vista. Come fosse un’altra
storia, l’altra metà della storia.
“È una storia sulla scoperta di
alcuni lati di sé – ha dichiarato l’attrice Charlotte
Rampling, parlando del film – con cui forse non si ha mai la
possibilità di entrare in contatto. Ciò accade quando certe cose
riemergono all’improvviso dal passato, come nel caso della lettera,
e fanno riaffiorare una serie di eventi che non erano stati
importanti prima di quel momento”.
L’altra metà della storia,
trama
Tony Webster (Jim Broadbent),
divorziato e ormai in pensione, conduce una vita solitaria e
relativamente tranquilla. Un giorno viene a sapere che la madre
della ragazza con cui stava ai tempi dell’università, Veronica
(Freya Mavor), gli ha lasciato, nelle sue volontà testamentarie, il
diario tenuto dal suo migliore amico dell’epoca- che si era messo
con Veronica dopo che lei e Tony si erano lasciati. Il tentativo di
recuperare il diario, ora nelle mani di una Veronica più anziana,
ma egualmente enigmatica (Charlotte Rampling), lo costringe a
rivisitare i suoi ricordi degli anni giovanili. Scavando sempre più
in profondità nel suo passato, iniziano a riaffiorare tutti i
dettagli di quel periodo: il primo amore, il cuore infranto, gli
inganni, i rimpianti, il senso di colpa… Tony sarà in grado di
trovare il coraggio di affrontare la verità e di assumersi la
responsabilità delle devastanti conseguenze dei gesti che ha
compiuto tanti anni prima?
Arriva oggi in sala il nuovo film
di Matthew Vaughn, Kingsman: Il Cerchio
d’Oro, che segue le avventure dei personaggi che il
regista ci presentò nel 2014 in Secret
Service.
Durante la promozione del film, il
regista in forze alla Fox ha parlato in maniera diffusa della
pellicola ma anche degli altri film che vorrebbe realizzare con lo
Studio.
Non estraneo al mondo dei cinecomics (è suo la regia di X-Men:
L’Inizio), Matthew Vaughn ha commentato
la possibilità di tornare a lavorare con i supereroi di casa Fox.
Quindi gli X-Men e soprattutto i
Fantastici Quattro.
Sulla prima famiglia di supereroi
Marvel, Vaughn ha dichiarato a
Cinemablend:
“Non mi dispiacerebbe fare un film sui Fantastici Quattro per
scusarmi con tutti per il fatto che per loro non è andata troppo
bene fino a questo momento. È brillante, uno dei miei fumetti
preferiti, quindi magari un giorno proverò a fare ammenda di alcuni
errori.”
In merito al suo rapporto con i
Mutanti invece, Matthew Vaughn ha detto
a Uproxx:
“La ragione per cui non ho fatto sequel in passato è che non mi
piacevano i progetti. E su Giorni di un Futuro Passato, anche se ho
scritto quella dannata cosa, la ragione per cui non l’ho diretto
sono due: primo, rispetto Bryan Singer enormemente e gli X-Men sono
il mondo di Bryan e mi sento come se mi avesse lasciato giocare
nella sua scatola di sabbia. Volevo la mia scatola di
sabbia.
E, in secondo luogo, non volevo
fare come film successivo Giorni di un Futuro Passato. Nella mia
idea quel film doveva essere il terzo di una trilogia, la storia
finale. Avrei fatto un film nel mezzo, in cui si incontrava un
giovane Wolverine e un nuovo personaggio, e poi Giorni di un Futuro
Passato, perché le due versioni di Wolverine, la giovane e la
vecchia, sarebbero state esplosive insieme.”
Il regista ha certamente le idee
molto chiare e sembra che con Kingsman abbia
trovato la sua scatola di sabbia con cui giocare e deliziare i
fan.
Kingsman: Il Cerchio d’Oro
recensione del film di
Matthew Vaughn
Il grande pubblico potrebbe
ricordarsi di Donald Glover per il suo piccolo
ruolo in Spider-Man: Homecoming,
tuttavia il suo prossimo esordio nel franchise di Star
Wars lo renderà davvero celebre.
Il giovane attore infatti è stato
scelto per interpretare Lando Calrissian nello
spin off su Han Solo, diretto da
Ron Howard, ma ha a carico anche una fulgida
carriera nel piccolo schermo, essendo ideatore di
Atlanta, una delle serie tv di maggior successo
dell’ultima stagione, premiata sia ai Golden Globes che ai recenti
Emmy.
Proprio in quest’ultima occasione,
dove Donald ha scritto la storia vincendo il premio per il miglior
attore protagonista e la migliore regia in una serie comedy, i
microfoni di EThanno chiesto all’attore
e regista se il prossimo passo sarà la direzione di un film per il
cinema. Magari un film di Star Wars, dato il suo
coinvolgimento nel franchise dalla porta principale.
“Sarebbe davvero un onore, ma è
un piatto grande, un piatto bello grande. Un piatto da buffet. Non
so se sono ancora pronto per una cosa del genere.”
Data la sorte dei registi che si
approcciano al franchise Lucasfilm, forse Glover
deve tener conto anche di questo, ma è apprezzabile che non si
senta ancora all’altezza, nonostante le continue attestazioni di
stima da parte delle Associazioni che proseguono ad apprezzare il
suo talento.
Ricordiamo che lo spin-off sarà
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Lo spin-off sul personaggio è
previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il licenziamento dei
registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
James Cameron sta
mettendo in piedi un Terminator 6 che i fan
ameranno certamente, dal momento che già sulla carta, il regista
che sarà produttore del film, ha scelto di tornare alle origini del
franchise, con un’avventura che sarà un sequel diretto di
Terminator 2.
Dopo l’annuncio del regita del film,
Tim Miller, e del possibile ritorno dell’originale
T-800, Arnold Schwarzenegger,
tramite THR, veniamo a
sapere che Linda Hamilton, interprete originale di
Sarah Connor, tornerà a vestire i panni della
coraggiosa e intrepida madre di John Connor,
l’unica speranza contro Skynet.
Sempre secondo le dichiarazioni di
Cameron, con un po’ di fortuna e un buon riscontro al box office,
il nuovo Terminator 6 sarà l’inizio di una
trilogia che punterà a rinvigorire il franchise martoriato, negli
anni, da una serie di progetti mediocri.
Terminator 6: a
Maggio le riprese, Arnold Schwarzenegger nel film
Sul ritorno di Schwarzy, Cameron in
persona aveva spiegato che l’attore doveva necessariamente
comparire nel film, per semplici ragioni di DNA.
“Ci deve essere un uomo il cui
DNA è stato raccolto per fabbricare lo strato organico superficiale
del Terminator… e presumibilmente a un certo punto si trattava di
una persona reale.”
Alla regia di Terminator
6 è stato confermato Tim Miller. Il film
sarà un sequel del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare
nei panni dell’eroica Sarah Connor.
Screen Junkies ha condiviso il
trailer onesto di Wonder Woman, con Gal
Gadot e Chris Pine. Il famoso canale
Youtube, come suo solito, offre una lettura comica del film, pur
rimarcando i lati positivi dello stesso, cosa accaduta anche con
Captain America: The Winter
Soldier.
Anche se non è stato ancora
ufficialmente annunciato, è molto probabile che Patty Jenkins torni
alla regia del film che vedrà ancora come protagonista Gal Gadot.
Il film sarà ambientato nell’Era moderna e la sceneggiatura è in
fase di scrittura, con Goeff Johns e Patty Jenkins a lavoro a
quattro mani.
La sinossi: “Sette anni
dopo la scomparsa del padre, Lara, 21 anni, ha rifiutato di
prendere le redini del suo impero di affari. Lavora invece come
corriere in bicicletta a Londra, mentre frequenta il college. Dopo
un po’ decide di scoprire cosa è accaduto a suo padre e viaggia
verso la sua ultima posizione conosciuta: una tomba su un’isola da
qualche parte sulla costa del Giappone. D’improvviso, la posta in
gioco non può essere più alta per Lara, che, contro gli auspici e
armata solo della sua mente affilata, della sua cieca fede e
dell’innato spirito testardo, deve imparare a spingersi oltre i
suoi stessi limiti nel suo viaggio verso l’ignoto. Se dovesse
sopravvivere a questa pericolosa avventura, potrebbe trattarsi
della sua realizzazione, e guadagnarsi il nome di tomb
raider.”
Alicia
Vikander è nota per aver
interpretato Ex
Machina, The Man From U.N.C.L.E. e ha vinto
l’Oscar per The Danish
Girl. Nel cast confermato anche Walton
Goggins.
A dirigere il nuovo film sarà Roar
Uthaug (L’onda) e racconterà la
storia di una giovane Lara
Croft impegnata a sopravvivere dalla sua prima
avventura. Il produttore sarà Graham King. La
sceneggiatura del film è stata affidata a Geneva Robertson-Dworet
che lavorerà anche a Sherlock Holmes 3 e a Gotham City Sirens.
Sono iniziate lunedì 18 settembre a Ischia le
riprese di A
Casa Tutti Bene, il nuovo film
di Gabriele Muccino.
Protagonista di A
Casa Tutti Bene sono Stefano Accorsi, Carolina
Crescentini, Elena Cucci,
Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Massimo Ghini, Sabrina
Impacciatore, Ivano Marescotti, Giulia Michelini, Sandra Milo,
Giampaolo Morelli, Stefania Sandrelli, Valeria Solarino, Gianmarco
Tognazzi.
Sceneggiato
da Gabriele Muccino insieme
a Paolo CostellaA Casa
Tutti Bene è prodotto da Marco
Belardi per Lotus Production,
una società diLeone Film
Group con Rai Cinemae
uscirà nelle sale italiane il 14 febbraio 2018 distribuito
da 01 Distribution. La colonna sonora sarà
di Nicola Piovani.
A casa Tutti Bene, trama
A
Casa Tutti Bene è la storia di una grande famiglia che
si ritrova a festeggiare le Nozze d’Oro dei nonni sull’isola dove
questi si sono trasferiti a vivere. Un’improvvisa mareggiata blocca
l’arrivo dei traghetti e fa saltare il rientro previsto in serata
costringendo tutti a restare bloccati sull’isola e a fare i conti
con loro stessi, con il proprio passato, con gelosie mai sopite,
inquietudini, tradimenti, paure e anche improvvisi e
inaspettati colpi di fulmine. Le riprese si svolgeranno
interamente a Ischia per sette settimane.
A proposito del
film Gabriele Muccino dichiara:
“Nel corso della
mia avventura hollywoodiana non ho mai smesso di pensare
all’Italia e alle nostre radici. Ho avvertito col tempo il
desiderio crescente di tornare a raccontare una storia con un
punto di vista forte e personale sulla vita. Questo film
offre l’opportunità di raccontare tante esistenze e destini
che si incontrano, confrontano e scontrano tra loro. L’isola
è un luogo, anche simbolico, da cui non si può fuggire e
dove le relazioni umane, l’incontro di tante generazioni e
diverse estrazioni sociali, scatenano grandi conflitti e anche
grandi passioni. Quando la tempesta sarà passata e
si tornerà a casa, nulla sarà mai più come prima”.
Manifesti a grandezza naturale di
Blade
Runner 2049 tempestano i corridoi del cinema The Space
in Piazza della Repubblica a Roma. Uno, alto circa quattro metri, è
usato come sfondo dell’imminente photocall degli ospiti della
giornata, il regista Denis Villeneuve e l’attrice
Sylvia Hoeks, giunti quest’oggi nella capitale per
intervenire nel panel dedicato al film, dopo la proiezione di
alcune scene in anteprima (niente spoiler e bocche cucite fino
all’uscita in sala, non preoccupatevi).
Terminati i venti minuti abbondanti
di footage, Villeneuve – sguardo gentile e tono di voce quasi
impercettibile – apre il dialogo spiegando quali analogie e
differenze troveremo con il primo Blade Runner,
capolavoro firmato da Ridley Scott nel lontano
1982: “Sarà un mondo diverso rispetto a ciò che conoscete.
All’epoca la visione del futuro era un misto di speranza e incubo,
oggi invece sembra che le cose non siano andate per il verso
giusto. Il cambiamento climatico ha provocato solo distruzione e
chi sopravvive lo fa in condizioni terrificanti. Ci si protegge
dall’oceano costruendo grosse dighe e lo stesso discorso vale per
la tecnologia. Bisogna proteggersi dagli effetti negativi che essa
produce.”
“Questo ha rappresentato
sicuramente una sfida per noi sceneggiatori, dovevamo cercare un
espediente nuovo che ci permettesse di far interagire la tecnologia
con la storia: ecco perché ci siamo inventati il black out, una
distruzione di tutti i dati, con l’analogico che torna a dominare
sul digitale. Qualcosa insomma che ci portasse a riflettere sulla
nostra memoria e sull’importanza di proteggerla.”
Protagonista del film è
Ryan Gosling, risposta moderna al cacciatore di
taglie interpretato da Harrison Ford, fortemente
voluto da Villeneuve che racconta così la scelta: “Si, Ryan e
io siamo entrambi canadesi ma non ci ho mai fatto troppo caso.Stavano scrivendo la sceneggiatura quando Ridley Scott mi
propose lui per il ruolo. Poi leggendo lo script ho pensato che
fosse perfetto per Ryan e che nessuno altro avrebbe potuto
interpretare l’Agente K…fortunatamente non ho avuto difficoltà a
convincerlo”.
E non mancano nemmeno gli elogi
all’attore, che “come Clint Eastwood o Harrison
Ford, porta presenza e senso senza neanche muoversi, con
un carisma tale da esprimere diverse sfumature emotive. È
semplicemente un artista straordinario di grande talento, capace di
reggere il film sulle sue spalle”.
Le immagini mostrate già nei
trailer avevano rivelato l’incredibile lavoro sulla fotografia che
Villeneuve ha effettuato insieme a Roger Deakins,
storico collaboratore dei fratelli Coen ma anche braccio destro del
regista franco canadese nei suoi ultimi progetti
(Prisoners e Sicario).
“Visivamente ed esteticamente il primo film è stato epocale, e
ha lasciato un segno indimenticabile nella storia del cinema. Con
Roger abbiamo cercato di ricreare qualche analogia con l’originale
rendendo il look di Los Angeles simile, ma peggiorato. La
differenza più evidente la si nota nei colori freddi, c’è molta
neve e fa più freddo e la palette dominante vira su tonalità
argento e bianche tramite cui si possono rintracciare indizi e
trame narrative. Inoltre abbiamo dato molto spazio al giallo, un
colore che mi ricollega all’infanzia”.
Un certo gusto per l’estetica è
stato poi applicato anche alla ricostruzione fisica dei set,
“alla vecchia maniera del cinema di una volta” sottolinea
Villeneuve, scelta che esclude l’uso della cgi. “Niente green
screen, tutti i set sono stati creati in funzione delle scene.
Credo sia più facile per gli attori concentrarsi sulle proprie
emozioni senza pensare a ciò che hanno alle spalle, e io amo
lavorare con qualcuno che riesca a formulare idee e a dare nuovi
spunti in totale libertà. Purtroppo il green screen non aiuta in
questo”.
Arrival, ed ora
Blade Runner 2049. Due film legati dallo stesso
genere, la fantascienza. “Mi hanno sempre attratto film e libri
che parlavano di temi sci-fi. La scienza per me era una frontiera,
una finestra sull’ignoto, cosa che spesso sfociava
nell’esistenzialismo. Amavo leggere Verne ed
Asimov, al cinema guardavo con ammirazione
Kubrick e Tarkovskij, mentre oggi
nutro una profonda stima perChristopher
Nolan. Dovremmo tutti ringraziarlo per averci regalato
grandi film di fantascienza”.
E Blade Runner
invece, che ruolo ha svolto nella formazione del giovane Denis?
“È stato fondamentale, da lì nasce il mio amore per il cinema.
Inoltre l’impatto visivo allora fu incredibile: ero un appassionato
di fantascienza in cerca di una visione matura del futuro e
Blade Runner rispose perfettamente a quella
richiesta.”
Il MCU ha raccolto, nel corso
dei suoi nove anni, una quantità smisurata di fan e sostenitori,
molti dei quali considerano a ragione l’universo condiviso come una
macchina perfettamente oliata e coordinata.
Tuttavia anche le macchine meglio
pensate e realizzate hanno qualche difetto e spesso i fan stessi
sono coloro che si concentrano su dettagli che sembrano, ai loro
occhi, macchie insormontabili.
Nessuno resta morto
Phil Coulson, Nick Fury,
Bucky Barnes e Elektra (anche se quest’ultima è un personaggio
ante-MCU) sono tutti ritornati in vita.
Nessuno dei personaggi importanti per l’universo condiviso resta
morto, il che ha reso questo universo un posto “sicuro” per lo
spettatore, cosa che i fan hanno spesso contestato. Oltre a quelli
citati, anche altri personaggi sono andati vicinissimi alla fine,
che però non hanno mai incontrato: Loki, Pepper Potts e Groot sono
tra questi. È chiaro che dire che “nessuno resta morto” è
impreciso, siano d’esempio Quicksilver, Peggy Carter e, ovviamente
l’ultimo arrivato, Yondu. Per questi personaggi non sembra ci sia
in programma un ritorno.
Tutti i villain, eccetto Loki, non
funzionano
L’affermazione parla da
sé. Loki è essenzialmente l’unico personaggio che ha un certo
appeal sul pubblico, tanto che lo Studio l’ha riproposto in vari
film e lo rivedremo di nuovo in Thor: Ragnarok. Tuttavia sembra che questa
affermazione possa essere contraddetta da Avengers: Infinity War e dall’avvento
di Thanos nel pieno del suo splendore. Un personaggio così tanto
anticipato dovrà per forza lasciare un segno (e qualche vittima) al
suo passaggio!
Bruce Banner si controlla
Questa è una delle cose
che più ha fatto discutere nel corso degli anni. In The Avengers,
quando Cap chiede a Hulk/Banner di “spaccare”, lui risponde che è
sempre arrabbiato, e si trasforma a comando. Per quanto questo
rappresenti cinematograficamente il momento più epico legato al
personaggio, la natura di Hulk nei fumetti è completamente
differente e incontrollata, tanto che nelle sue storie di carta e
inchiostro il Gigante di Giada uccide il suo migliore amico e
riduce sulla sedia a rotelle la sua Betty Ross. Tuttavia sembra
chiaro che Hulk è comunque una bestia rabbiosa e che, in realtà, da
quello che abbiamo visto più avanti nel MCU, solo Vedova Nera ha una
qualche influenza su di lui.
La time-line è rovinata
La continuity del
MCU non è impeccabile. Uno degli
errori recenti è quello contenuto in Spider-Man: Homecoming, che dovrebbe
essere ambientato otto anni dopo The Avengers, nonostante il fatto
che The Avengers è del 2012 e il film sull’Uomo Ragno del 2017.
L’incongruenza ha causato diverse discussioni, ma anche lo
spettatore casuale può rendersi conto che, in linea di massima, la
successione degli eventi nel MCU segue l’uscita dei singoli
film. Nelle storie dei film stessi, l’esatto numero di anni tra le
avventure è raramente importante per i personaggi. I fan hardcore
si confondono, certo, ma non è la fine del mondo. La time line non
ha sempre un senso chiarissimo se si guardano gli eventi da vicino,
ma l’oridne di base è semplice da seguire. Basta vedere i film
nell’ordine di uscita.
Hydra = nazisti
Nei fumetti l’Hydra si
allea con i nazisti per sfruttarne il budget e realizzare
esperimenti e controllare il Tesseract. Questo aspetto è riportato
anche nei film, tuttavia i nazisti vengono sconfitti, mentre
l’Hydra sopravvive infiltrandosi nello SHIELD. Questo porta agli
eventi di Captain America: Civil War.
Tuttavia l’Hydra non è un’organizzazione nazista, non ha piani
antisemiti né indossa svastiche, ma ha soltanto dei folli piani per
conquistare il mondo. In Agents of SHIELD, di recente, Coulson ha
invece dichiarato che tutti gli agenti Hydra sono nazisti.
Doctor Strange è lo Stregone
Supremo
Il ruolo di Stregone
Supremo è associato a Doctor Strange dai fumetti, ma riferirsi al
persoanggio di Cumberbatch con questo appellativo non è accurato.
L’antico, interpretato da Tilda Swinton, è il precedente
“possessore” del titolo, e questo non passa ufficialmente a
Strange. Le future apparizioni di Benedict Cumberbatch in questo
ruolo potranno cambiare le cose e il suo Strange potrà essere
investito ufficialmente della carica. Al momento attuale, Stephen
Strange è soltanto un altro stregone in circolazione.
I colori sono sempre gli
stessi
Youtube è piano di video
saggi che analizzano questo aspetto. Oggettivamente i film Marvel hanno tutti lo stesso
aspetto e la stessa palette di colori. C’è la tendenza ad aumentare
l’uso del colore mano a mano che ci si allontana da un contesto
legato alla Terra. I due film su Cap, centrati su Bucky, sono
virati al grigio, a differenza dei Thor o dei film sui Guardiani
che invece hanno una varietà più vasta di colori. Quando si parla
poi dei film che “sfociano” in altri reami, come Ant-Man o Doctor
Strange, i colori aumentano ulteriormente, ma non cambia la
sensazione che siano presi dalla stessa tavolozza.
Le colonne sonore non sono
memorabili
Come quella del colore,
anche questa “accusa” è alquanto comune verso i film del MCU. Nonostante vengano spesso
coinvolti compositori di fama mondiale, come Alan Silvestri o
Michael Giacchino, l’esito è sempre irrilevante, ed è davvero
difficile ricordare una traccia audio originale realizzata per i
film. L’eccezione potrebbe essere rappresentata da Guardiani della Galassia, che però
si avvale di una colonna sonora non originale molto potente e ben
strutturata, che offusca ulteriormente quella originale.
Tony Stark passa per il cattivo in
Civil War
L’intero concetto di base
del film contrasta con la rappresentazione del film stesso. La
tagline di Civil War era: da che parte stai? Eppure nel film Tony
Stark viene tratteggiato come il villain, colui che tradisce gli
amici e si scontra contro Steve e Bucky. Sia Tony che Steve hanno
le loro giuste ragioni per essere a favore o contro gli Accordi di
Sokovia, eppure l’esito del film sembra pendere vertiginosamente
dalla parte di Cap. Invece il punto della storia risiede proprio
nel fatto che nessuno dei due è cattivo e che entrambi hanno le
loro ragioni.
Abbiamo finito con il Teschio
Rosso
Nei fumetti di Cap,
Taschio Rosso è uno dei migliori villain contro cui l’eroe
americano si trova a combattere. Il MCU lo ha invece raccontato in
maniera approssimativa e riduttiva all’interno de Il Primo
Vendicatore, eliminando poi completamente l’esistenza del
personaggio dall’universo condiviso. Essendo stato risucchiato dal
Tesseract, che è una Gemma dell’Infinito, Teschio Rosso potrebbe in
realtà ricomparire da qualche parte, prima o poi, ma le parole poco
entusiaste di Hugo Weaving in merito alla sua esperienza con il
personaggio fanno pensare che sarà davvero complicato che si
verifichi una situazione del genere.
Troppi Easter Eggs e Cameo
Il MCU è costellato da cameo e
riferimenti intertestuali, easter eggs che spiegano allo spettatore
che si trova sempre nello stesso universo. Qualche volta questi
riferimenti sono funzionali al tessuto narrativo come quando
Ant-Man si trova a combattere contro Falcon: il personaggio di
Scott Lang, nuovo ed esterno al contesto dei Vendicatori, andava
inserito nel MCU e farlo incontrare con un
personaggio già “dentro” al detto contesto è servito ad aiutare i
fan. Tuttavia per altri film, gli spettatori si trovano di fronte a
una serie di riferimenti che sembrano avere il solo scopo di
compiacerli, senza essere davvero funzionali alla storia.
Il bozzolo di Adam Warlock
Si è trattato per tanto
tempo di un rumor, confermato poi dallo stesso James
Gunn. Adam Warlock era un selvaggio sogno del regista che ha
inserito il suo bozzolo nella Collezione del Collezionista nel
primo Guardiani. Salvo poi rispolverarlo in altre vesti alla fine
del secondo capitolo. Gunn ha spiegato che Warlock non sarà in
Infinity War ma che arriverà sicuramente in seguito, data la sua
importanza nella saga del Guanto dell’Infinito. CHe altro cambio di
direzione dovranno aspettarsi i fan?
La Marvel non vuole fare un film su
Hulk
Si tratta dell’idea
condivisa di tutti i fan, tuttavia le ragioni che spingono la
Marvel a non mettere in cantiere un
altro film su Hulk sono legate a questioni di diritti. La Universal
che ha distribuito il film con Norton detiene i diritti di
sfruttamento del personaggio in “solitaria”. Il che impedisce alla
Marvel di mettere le mani su uno
standalone con protagonista Mark Ruffalo.
Thor: Ragnarok è uguale a
Guardiani
Il primo trailer di Thor:
Ragnarok ha dato ai fan un assaggio del nuovo look del personaggio,
un look che sembra molto simile a quello di Guardiani. Tuttavia
Gunn e Waititi sono completamente differenti come registi e questo
dovrebbe garantire una disparità tra le pellicole. Sembra
innegabile che l’approccio di Waititi abbia alleggerito i toni di
Thor, ma questo non vuol dire che la commedia sia ad esclusiva dei
Guardiani.
I registi non hanno controllo
creativo
La vicenda di Edgar
Wright cacciato dal set di Ant-Man alla vigilia delle riprese ha
destato trai fan l’idea che i Marvel Studios siano una produzione che non
sostiene le singole creatività, opinione avvalorata anche dal fatto
che molti dei film MCU hanno lo stesso look. Questa
idea si scontra però con le realtà create da James Gunn e Taika
Waititi che hanno invece dato la loro impronta chiara e netta ai
film che hanno diretto.
La Universal Pictures Home Entertainment
Italia e Cinefilos.it vi svelano in
esclusiva una clip da La Mummia, il film con
protagonista Tom Cruise che debutterà in home
video in Digital HD, 4K Ultra HD, Blu-ray 3D e
Blu-ray dal 20 Settembre 2017, in DVD dal 4 Ottobre 2017.
Tom
Cruise (Mission:
Impossible franchise, Top
Gun) combatte il male più pericoloso nella versione
mozzafiato del mostro mistico e leggendario che ha affascinato e
terrorizzato l’umanità per secoli. Con oltre un’ora di contenuti
extra mai-visti-prima, LA
MUMMIA in 4K Ultra HD, Blu-ray 3D,
Blu-ray e DVDrivela i segreti più
profondi dietro l’epica sontuosa e carica di meraviglie.
Un’antica principessa (Sofia
Boutella, Star
Trek Beyond,
Kingsman: Secret Service), il cui destino le fu
ingiustamente sottratto e che tutti pensavano sepolta al sicuro
nelle profondità del deserto, viene risvegliata ai nostri giorni.
La sua malevolenza è cresciuta nei millenni e con essa arriva un
terrore che sfida l’umana comprensione. Dalle sabbie del Medio
Oriente alla Londra contemporanea, LA
MUMMIA è un mix di meraviglia, brividi ed
immaginazione.
Il più recente film d’azione
del regista e produttore Alex Kurtzman (Star
Trek: Into Darkness, Now
You See Me) e il produttore Chris Morgan
(Fast &
Furious franchise), LA
MUMMIA ha tra i suoi protagonisti anche il
premio Oscar Russell Crowe (Il
Gladiatore, A Beautiful Mind), Jake
Johnson (Jurassic World, New Girl),
Annabelle Wallis (King Arthur: Il Potere della
Spada, Peaky Blinders) e Courtney B.
Vance (American Crime Story: The People v. O.J.
Simpson, Terminator Genisys).
Warner
Bros. Italia ha diffuso due nuove inedite clip
di Noi Siamo Tutto, il film
di Stella Meghie basato sull’omonimo
romanzo best-seller di Nicola Yoon con
Amandla Stenberg, Nick Robinson, Ana de la Reguera
e Anika Noni Rose.
La pellicola racconta la storia
d’amore tra la diciottenne Maddy, costretta in casa da una
malattia, e Olly, il suo vicino di casa. Fanno parte del cast del
film anche Ana de la Reguera e Anika
Noni Rose.
Noi Siamo Tutto, il film
Warner Bros.
Pictures e Metro-Goldwyn-Mayer Pictures
presentano il dramma romantico Noi Siamo
Tutto, diretto da Stella Meghie e basato sull’omonimo
romanzo best-seller di Nicola Yoon. Cosa succede se non si può
venire a contatto con il mondo esterno? Senza mai un respiro d’aria
fresca, né un raggio di sole caldo sul viso… o un bacio dal ragazzo
della porta accanto?
Noi Siamo
Tutto racconta l’improbabile storia d’amore di Maddy,
una diciottenne intelligente, curiosa e fantasiosa, costretta da
una malattia a vivere all’interno dell’ambiente ermeticamente
sigillato della sua abitazione e Olly, il ragazzo vicino di casa,
che non permetterà alla malattia di allontanarli. Maddy vorrebbe
con tutta se stessa sperimentare le gioie del mondo esterno e
vivere la sua prima storia d’amore. Guardandosi attraverso le
finestre e parlando solo attraverso messaggi, Olly e Maddy
stringono un legame profondo che li porta a rischiare tutto per
stare insieme… anche se ciò significa perdere tutto.
Noi Siamo Tutto, cast
I protagonisti di Noi
Siamo Tutto sono Amandla Stenberg
(Hunger
Games) nel ruolo di Maddy e Nick Robinson (Jurassic
World) in quello di Olly. Fanno parte del cast del
film anche Ana de la Reguera (Sun Belt Express) e
Anika Noni Rose (Dreamgirls).
Meghie (Jean of the
Joneses) dirige il film da una sceneggiatura di J.
Mills Goodloe (Adaline
– L’eterna giovinezza). Leslie
Morgenstein ed Elysa Dutton con la
Alloy Entertainment ne sono i produttori, mentre
Victor Ho è il produttore esecutivo.
La squadra creativa che ha lavorato
dietro le quinte comprende il direttore della fotografia Igor
Jadue-Lillo (I
ragazzi stanno bene); la scenografa Charisse Cardenas
(American
Sniper); la montatrice Nancy Richardson
(Insurgent,
Divergent); e la costumista Avery Plewes (Jean
of the Joneses).
Variety ha stilato una
classifica dei migliori 10 film visti a Toronto
2017, tra cui ci sono diversi titoli presentati nel
concorso di Venezia 74. Tra questi, spicca in
prima posizione Nico, 1988 di Susanna
Nicchiarelli, che ha vinto il premio Orizzonti alla Mostra
del Lido.
I migliori 10 di Toronto 2017
I, Tonya
Il biopic su Tonya Harding
con protagonista Margot Robbie ha stregato il cuore del Festival
canadese. La Robbie ha offerto la sua migliore performance in
carriera, fino a questo momento.
Chappaquiddick
Jason Clarke interpreta
il politico Edward M. Kennedy Jr. in un teso, preciso, immersivo e
autentico docu-drama.
Life and Nothing More
Da sempre propositore di
storie interessanti, il Festival di Toronto ha proposto quest’anno
la storia di una famiglia di colore.
Il film di apertura del
Festival di Venezia, che non ha certo
infiammato il Lido, è stato apprezzato con calore da Variety. Il
film racconta di un futuro fantascientifico in cui le persone
possono farsi rimpicciolire.
On Chesil Beach
Saoirse Ronan è la
protagonista di un film romantico sui generis in cui una giovane
coppia è in luna di miele. Il loro amore è autentico che non
riescono a esprimerlo fisicamente.
La pellicola che ha
portato a casa il Leone d’Oro ha conquistato anche Toronto.
Guillermo del Toro ha portato di nuovo sul grande schermo i suoi
mostri e le sue favole, con una nuova declinazione de La Bella e la Bestia.
Lady Bird
L’esordio alla regia di
Greta Gerwig ha catturato il cuore dei fan e della stampa.
L’attrice, sceneggiatrice e regista si è avvalsa del talento di
Saoirse Ronan per il suo debutto.
Martin McDonagh ha
confermato anche in Canada il suo grande talento, il film ha vinto
il premio del pubblico, lasciapassare per gli Oscar, per
tradizione, e ha conquistato tutti.
La biografia romanzata
della cantante dei Velvet Underground, interpretata da Trine
Dyrholm, ha conquistato Toronto, ma anche Venezia, dove il film ha
vinto il premio di Orizzonti. Susanna Nicchiarelli sale così sul
gradino più alto del festival di Toronto 2017 secondo Variety.
Già alla presentazione del film a
Venezia 74, Madre! di
Darren Aronofsky ha promesso che avrebbe fatto
discutere, diventando l’unico film della Mostra quest’anno a
generare conversazioni anche accese sulla natura e sulla lettura
del film.
Le reazioni all’estero non sono
state diverse, tanto che la Paramount, studio che
distribuisce il film, si è esposta pubblicamente in difesa
dell’opera audace del regista.
Darren Aronofsky con
Lawrence, Bardem e Pfeiffer, racconta
Madre!
“Questo film è audace e
coraggioso. State parlando di un regista che è ai livelli più
alti nel suo campo, e di un’attrice nella stessa posizione. Hanno
fatto un film che intendeva essere ardito. Tutti vogliono film
originali, e tutti celebrano Netflix quando racconta storie che nessun altro vuole
raccontare. Questa è la nostra versione. Non vogliamo che tutti i
film siano sicuri. E va bene se ad alcuni non piace il nostro
film.”
La prima sinossi dice che Madre!
racconta di una coppia che si trova ad avere a che fare con
un’ospite inatteso. Le atmosfere e i temi trattati saranno simili a
quelli di Black Swan, mentre il film uscirà il 15
settembre 2017.
Nel cast di Madre!,
al fianco di Jennifer Lawrence,
ci sono Javier Bardem, Michelle Pfeiffer, Ed Harris,
Domhnall Gleeson e Kristen Wiig.
Nel 2013 la Disney ha annunciato la
trasposizione cinematografica della serie di romanzi per bambini
Artemis Fowl e nel 2015 è arrivata la notizia che
Kenneth Branagh ha avuto l’incarico di dirigere il
film.
Arriva da Variety, la
notizia che Judi Dench è in trattative per entrare
a far parte del cast dell’adattamento. Non ci sono maggiori
informazioni sul personaggio che la Dench sarà chiamata a
interpretare.
L’idea in cantiere alla Warner, a
giudicare dai grandissimi nomi tirati in ballo fino a questo
momento, potrebbe essere quella di mettere in piedi un altro grande
franchise per ragazzi, così coem la Warner ha fatto per
Harry Potter.
La Walt Disney ha
annunciato che il suo prossimo progetto sarà l’adattamento
cinematografico delle avventure di Artemis
Fowl, progetto che porterà avanti con la
collaborazione del produttore Harvey Weinstein,
della Weinstein Company. il film verrà girato in live action e avrà
come base per la sceneggiatura il primo e il secondo romanzo della
serie di romanzi per bambini scritti da Eoin
Colfer e pubblicati dalla Disney Publishing Worldwide.
A riscrivere la sceneggiatura è
stato chiamato Conor McPherson, che si baserà su
un precedente script di Michael Goldberg,
mentre produttori esecutivi saranno Robert De Niro
e Jane Rosenthal.
Di seguito trovate la trama
ufficiale dei romanzi di Artemis Fowl
Chi è Artemis Fowl? Un genio?
Certo, visto che gioca con la tecnologia come altri giocherebbero
con i soldatini. Un criminale? Indubbiamente: non a caso discende
da un’antica e illustre stirpe di malfattori. Ma Artemis è
soprattutto colui che ha ideato il colpo più audace e fantasioso
del secolo: impadronirsi dell’oro che il Piccolo Popolo custodisce
gelosamente da millenni. Questo è il racconto della sua guerra
privata con fate, folletti, gnomi e troll, e soprattutto con la
superpoliziotta elfica Spinella Tappo: una guerra che assomiglia a
un frenetico videogame e che solo un ragazzo con i nervi saldi di
un James
Bond è in grado di combattere…
Il sito Funko ha diffuso i nuovi
pupazzetti che saranno disponibili in esclusiva al New York
Comic Con del 2017 e tra questi c’è anche quello dedicato
a James
Gunn.
Ecco di seguito il video espositivo
dei nuovi Funko:
Il prossimo impegno di James
Gunn con la Marvel sarà il capitolo conclusivo
della trilogia dedicata ai Guardiani della
Galassia.
James Gunn tornerà
a scrivere e dirigere Guardiani della Galassia Vol.
3, e al suo fianco ci saranno anche i protagonisti del
film, presumibilmente, a seconda di come si svilupperanno le varie
storyline in Avengers 3 e 4.
Il canale Youtube Nerdist ha realizzato un trailer
anni ’80 di Thor: Ragnarok, con Chris
Hemsworth, Mark Ruffalo e Tom Hiddleston,
che potete vedere di seguito:
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano il premio
OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è
prevista per il 3 novembre 2017.
La trama di Thor:
Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è
imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile
martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a
Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la
fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente
minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una
mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi
amici Avengers, l’incredibile Hulk.
Taron Egerton è
impegnato nella promozione di Kingsman: Il Cerchio
d’Oro e sta rilasciando anche dichiarazioni in merito ad
altri progetti che lo vedono coinvolto, in particolare riguardo a
Robin Hood
Origins, un nuovo progetto che lo vedrà nei panni del
Principe dei Ladri.
Durante un’intervista con Comic Book,
Egerton ha dichiarato: “Il mio Robin Hoord, come quello di
Kevin Costner, è un soldato. Lo troviamo in Siria. Non credo di
stare dicendo troppo. È difettoso, il mio Robin. Lui è
concentrato prevalentemente su se stesso, ma nel corso del film si
trasformerà nell’eroe della leggenda. Sospetto di essere uno dei
Robin Hood più giovani di sempre, tuttavia è comunque un film molto
oscuro. Grintoso. Ma spero che sia anche molto divertente. Jamie
Foxx è Littler John. Ben Mendelson è lo Sceriffo di Nottingham. Tim
Minchin è Frate Tuck. Abbiamo davvero alcune persone, non solo con
incredibili doti di attori, ma anche grandi caratteristiche
comiche. Dovrebbe esserci un po’ di ogni cosa.”
Previsto per febbraio 2018, il film
è stato spostato per il 23 marzo dello stesso anno, dal momento che
il protagonista, Taron Egerton, è stato impegnato
anche con Kingsman: Il Cerchio d’Oro, sequel
dell’acclamato Secret Service, in cui torna nei
ruolo di Gary ‘Eggsy’ Unwin.
Otto
Bathurst, regista televisivo (Black
Mirror, Peaky Blinders), si occuperà
della regia di Robin Hood Origins, basato sulla
sceneggiatura firmata da Joby Harold (autore dello
script di Knights Of The Round Table di
Guy Ritchie). Il film racconterà le origini del
popolare eroe inglese. La pellicola sarà prodotta dalla Appian Way
di Leonardo
DiCaprio.
Nel cast di Robin Hood
Origins al fianco di Taron Egerton
sono stati confermati Jamie Dornan (nei panni di
Will Scarlett) il premio Oscar Jamie Foxx (che
interpreterà invece Little John), Eve Hewson (che
vestirà i panni di Lady Marian) e Ben Mendelsohn
(Sceriffo di Nottingham).
Andy Serkis tornerà
in Star Wars: Gli Ultimi
Jedi per prestare i suoi movimenti al Lord Supremo
Snoke. In questi ultimi mesi però, l’attore diventato famoso grazie
alla sua grande perizia con la motion capture si è cimentato anche
nella regia, dirigendo Andrew Garfield e
Claire Foy in Breathe.
Proprio la promozione di questo
piccolo film ha portato alla luce quelli che potrebbero essere
nuovi dettagli sulla performance di Serkis come Snoke per questo
secondo capitolo della terza trilogia di Star
Wars.
Garfield in particolare ha spiegato
che lavorare con Andy Serkis è stato difficile a
causa degli orari molto fitti che aveva l’attore/regista. Una
volta, sembra che Serkis si sia addirittura presentato sul set di
Breathe indossando ancora la tuta da mo-cap di Star Wars e alcune
protesi facciali con peli, sul volto.
“Era una discussione molto
seria, e Andy cercava di prendere parte a ogni momento come
regista, ma non riuscivamo a prenderlo seriamente! Penso sia più
abituato a girare con quelle tute che con i vestiti
normali.”
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
FIRST LOOK –
Carrie Fisher in Star Wars: Gli Ultimi Jedi
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Zazie Beetz è stata
incaricata di interpretare Domino in
Deadpool 2, ruolo molto atteso dai fan e senza
dubbio complicato, data la natura complessa del personaggio nei
fumetti.
Parlando con ET l’attrice di
Atlanta ha commentato il lavoro con Ryan
Reynolds, che nel film torna a interpretare il Mercenario
Chiacchierone, dopo il successo travolgente del secondo
capitolo.
“Onestamente, è una cosa
magnifica stare a guardare Ryan che fa le sue cose perché tu pensi
che sotto la maschera sia facile, invece è genuinamente un talento
incredibile, ed è davvero impressionante guardarlo. Lui è davvero
bravo. E quindi, per me, è la cosa più importante che abbia mai
fatto, per cui ho osservato moltissimo e ci sono state tante buone
vibrazioni sul set dove ci sono davvero tante persone di
talento.”
Deadpool ha
incassato 363 070 709 dollari in Nord America e 417 408 522 dollari
nel resto del mondo, per un totale mondiale di 780 479 231
dollari. Deadpool è stato accolto
generalmente bene dalla critica, soprattutto grazie alla
recitazione di Ryan Reynolds e alla comicità pungente e ironica
della sceneggiatura.
Diretto da David
Leitch, Deadpool
2 vedrà Ryan
Reynolds tornare nei pani del Mercenario
Chiacchierone della Marvel. Zazie
Beetz sarà Domino, Josh
Brolin sarà invece Cable.
Hugh Jackman è al
lavoro sul set di The Front Runner, il nuovo film di
Jason Reitman, un biopic su Gary
Hart, che nel 1988 si candidò con i Democratici alla
Presidenza degli USA.
La sua campagna elettorale naufragò
quando venne coinvolto in uno scandalo sessuale che si rivelò
essere una delle più grandi storie da tabloid di tutti i tempi.
Jackmanha condiviso la prima immagine dal
set del film:
Il film è basato su All
the Truth is Out: The Week Politics Went Tabloid scritto
da Matt Bai e racconterà l’ascesa di Hart, dai
suoi giorni da senatore del Colorado fino alla sua corsa con i
Democratici nel 1988 quando venne considerato un aspirante alla
Casa Bianca con lo stile di Kennedy.
La sua corsa si interruppe quando
arrivò alla ribalta la notizia di una relazione di Hart con la
modella Donna Rice. Questo scandalo lasciò spazio
a Michael Dukakis che però si frantumò contro la
corsa presidenziale di George H. W. Bush. In molti
si sono chiesti in che modo sarebbe cambiata la storia americana se
Hart avesse concorso contro Bush.
Nel cast del film con Hugh
Jackaman ci sono anche Vera Farmiga, J.K.
Simmons, Kaitlyn Dever, Mike Judge, Sara Paxton e
Kevin Pollack. The Front
Runner segna il ritorno alla regia di Jason
Reitman dopo Men, Women & Children
del 2014.
Patty Jenkins non
ha ancora ufficialmente accettato la regia di Wonder Woman 2 eppure sembra
sempre più coinvolta nella campagna promozionale del
DCEU.
Durante un’intervista con
il Toronto Sun,
la regista ha spiegato che è molto fiera della diversità dei
filmmaker che assume la Warner Bros per i film
DC Comics:
“Ci sono un sacco di grandi
registi intorno all’Universo DC e ci sono tantissimi grandi
personaggi. La mia cosa preferita in merito all’Universo DC è che
alcuni di questi personaggi sono sempre stati i più grandi per
diversi decenni. Inoltre, un altro aspetto molto gratificante è che
questi personaggi sono raccontati da tante persone differenti, e
sono eccitata all’idea di vederli. Tutti noi siamo differenti e
tutti noi facciamo cose diverse. E non vedo l’ora di vedere le
varietà, le personalità.”
La Jenkins sembra
riferirsi invece alla “sospetta” assenza di personalità nei registi
scelti dalla Marvel, che invece
preferisce che sia lo Studio ad avere le redini creative dei film,
e non i singoli registi.
In merito invece alle scene post
credits, cifra distintiva dei film Marvel ma non sempre
presenti in quelli DC, la Jenkins ha spiegato, nella stessa
circostanza, perché il suo Wonder Woman non ha
scene successive ai titoli di coda:
“Non credo sempre nelle scene
dopo i titoli di coda. Sento che hanno senso solo se collegano film
estremamente simili tra loro. Penso che se il prossimo film sarà
ambientato nello stesso mondo o se avrà lo stesso tono, allora ha
senso averne una. Per me, non ha senso avere una pubblicità di un
film con uno stile completamente diverso alla fine dei credits di
un altro film. Una delle mie cose preferite del DC
Universe è che sono stati di grandissimo supporto in merito a
farmi scegliere il tono che preferivo. Non ci sono altri film che
hanno il tono che ha il mio. Quindi ho pensato che fosse strano
fare un crossover. Inoltre la fine del film era davvero la fine.
Non era un ‘tornate, per altro’.”
Anche se non è stato ancora
ufficialmente annunciato, è molto probabile che Patty
Jenkins torni alla regia del film che vedrà ancora come
protagonista Gal Gadot. Il film sarà ambientato
nell’Era moderna e la sceneggiatura è in fase di scrittura, con
Goeff Johns e Patty Jenkins a
lavoro a quattro mani.
Wonder Woman 2
arriverà al cinema il 13 dicembre 2019.
Il primo episodio di Grey’s
Anatomy 14andrà in onda il 28 settembre
2017. Grey’s
Anatomy 14 è la quattordicesima stagione
della serie televisiva statunitense Grey’s
Anatomy trasmessa dal 2005. È un medical drama incentrato sulla vita della
dottoressa Meredith Grey, una tirocinante di chirurgia
nell’immaginario Seattle Grace Hospital di Seattle. Il
titolo di Grey’s
Anatomy gioca sull’omofonia fra il cognome della
protagonista, Meredith Grey, e Henry Gray, autore del celebre
manuale medico di anatomia Grey’s
Anatomy (Anatomia del Gray). Seattle Grace
(poi Seattle Grace Mercy West e, ulteriormente, Grey Sloan Memorial
Hospital) è invece il nome dell’ospedale nel quale si svolge la
serie. I titoli dei singoli episodi sono spesso i titoli di una o
più canzoni.
Inizialmente partita come una serie
tv in midseason, Grey’s
Anatomy ha ben presto attratto pubblico,
ricevendo anche numerosi premi e riconoscimenti nel corso degli
anni. Insieme a Desperate
Housewives e Lost, è considerata una
delle serie TV che hanno riportato al successo il network
televisivo statunitense ABC. Nel 2007 ha generato uno spin-off.
Crossbones è uno
dei personaggio del MCU il cui corrispettivo nel
fumetti è di fondamentale importanza mentre nei film ha avuto vita
breve.
Abbiamo
incontrato Brock Rumlow in Captain
America: Winter Soldier, alla fine del quale aveva
riportato le bruciature e le ferite che lo avrebbero trasformato
nel suo alter ego mercenario, e in Civil War
abbiamo assistito alla sua discesa in campo.
Il suo arco narrativo, nel film, si
è però limitato a una breve scena iniziale, che è servita da input
per la storia ma che ha messo fine al personaggio.
Adesso però, il suo interprete,
Frank Grillo, ha qualcosa di nuovo da dire in
merito al futuro di Crossbones nel MCU. Parlando con Forbes, in
merito alla sua presenza nel franchise de Il Giorno del
Giudizio, l’attore ha spiegato:
“È bello anche far parte del
MCU, e ho tre ragazzi che sono
fanatici per la Marvel, e sono stato sorpreso, non
troppo tempo fa, perché ci sono alcune novità in merito al mio
personaggio che nessuno sa ancora, che hanno a che fare con il mio
personaggio, e sarà davvero interessante e sono molto eccitato
all’idea.”
Sembra palese che Grillo stia
anticipando un ritorno di Crossbones; in che modo
il mercenario potrebbe mai tornare nell’Universo Cinematografico
Marvel e in quale film?
A tre anni da Secret
Service, gli agenti segreti britannici, che si nascondono
dietro alla sartoria che da secoli veste principi e sovrani,
tornano sul grande schermo, sempre diretti da Matthew
Vaughn, in Kingsman: Il Cerchio d’Oro. Il
sequel vede tornare Taron Egerton, Mark Strong e
Colin Firth (la sorpresa ci viene
anticipata già dal materiale promozionale) che si fanno
affiancare da una nuova squadra di agenti segreti, questa volta
americani del Kentuchy.
Kingsman: Il Cerchio d’Oro
trama
Quando i Kingsman perdono
ogni cosa, a seguito di un attacco terroristico messo in atto da
Poppy (Julianne
Moore), una narcotrafficante che incrocia la
schizofrenia di un super cattivo alle maniere affettate di
Martha Stewart, Eggsy e Merlino, gli unici
scampati per miracolo alle esplosioni, si trovano a dover
fronteggiare un’emergenza davvero seria. Trovano così gli
Statesman, le spie/cugine statunitensi, che data la loro copertura,
una distilleria di whiskey, hanno dei simpatici nomi in codice, che
vanno da Whiskey (Pedro
Pascal) e Tequila (Channing
Tatum), passando per Ginger Ale (Halle
Berry) e Champagne (Jeff
Bridges). Quando la minaccia diventa globale, Kingsman
e Statesman uniranno le forze, per fronteggiare l’avanzata
dell’impero del narcotraffico di Poppy.
La tendenza all’eccesso
Matthew Vaughn
torna a confezionare regia e sceneggiatura, riproponendo, in
Kingsman: Il Cerchio d’Oro, tutti gli elementi di
successo del primo episodi, aumentandoli in maniera esponenziale. E
così, a parte la durata (Secret Service era di
circa 30 minuti più lungo), questo secondo capitolo vede un numero
maggiore di scene di combattimento, molti più momenti che indugiano
nei dintorni dello splatter e, ovviamente, più esplosioni.
L’eccesso, che conferma
la tendenza dei secondi capitoli in genere di minor valore rispetto
all’originale, trova un valido sostegno “soltanto” nella scrittura,
che invece si conferma puntuale e avvincente, briosa e leggermente
volgare, ricca di spunti e arguzie anche nelle svolte narrative e
nel tratteggiare alcuni caratteri (vedi il Presidente degli Stati
Uniti), pur mostrandoci dei personaggi puri e disarmati di fronte
alla certezza delle loro intenzioni.
Le emozioni
di Kingsman: Il Cerchio d’Oro
Kingsman: Il Cerchio
d’Oro non risparmia momenti di pura commozione,
impreziosendo così una commedia d’azione che riesce a toccare anche
corde emotive che sembrerebbero “al sicuro” di fronte a un
approccio così pop al genere. Merito dei protagonisti che, chi di
ritorno e chi alla sua prima volta, si trovano a perfetto agio nei
panni di agenti e spie, dei James
Bond della modernità che, per ogni volta che salvano il Mondo,
riscuotono dei riconoscimenti davvero insoliti e pruriginosi.
Protagonista di alcuni dei momenti più esilaranti e insieme
surreali è Elton John nei panni di se stesso,
prigioniero di lusso della folle Poppy, che tiene il cantante sotto
sequestro per godere in solitudine delle sue performance.
Uno spettacolo
pirotecnico al quadrato
Il montaggio serrato, le
coreografie dei combattimenti e le battute sagaci fanno di
Kingsman: Il Cerchio d’Oro uno spettacolo
pirotecnico, esplosivo al quadrato. Manca la coesione narrativa del
primo film e il gusto per la novità estetica, ma tutto viene
compensato dalla simpatia dei protagonisti.
A luglio è stata annunciata la
priorità del film su Shazam! nell’ambito del DCEU, con la
precisazione che Dwayne Johnson non sarebbe stato
nel film nei panni di Black Adams.
Adesso arriva la conferma dal sito
di informazioni di location e riprese canadese Whats
Filming.cache il film batterà il primo ciak in
Ontario, la regione più popolata del Canada, dove si trova anche
Toronto.
Se le informazioni del sito sono
corrette, le riprese cominceranno il 5 Febbraio e dureranno fino al
4 Maggio per la regia di David F. Sandberg (Lights Out).
Il film su Shazam sarà diretto
da David F. Sanberg e prodotto
da Peter Safran, alla produzione anche
di Aquaman. Nel film non ci sarà il Black
Adam di Dwayne Johnson, che invece sarà
protagonista di un film standalone. Il film arriverà nel 2019.
Sappiamo che all’inizio
di Thor: Ragnarok, Hela
(Cate Blanchett) farà il suo ritorno ad Asgard per
seminare morte e distruzione.
Tuttavia la dea della Morte non
agirà da sola, ma, come possiamo immaginare, sarà aiutata
(involontariamente) da un personaggio che, nonostante ne combini
sempre di peggiori, resta uno dei favoriti dal pubblico del
MCU: Loki (Tom
Hiddleston).
Il produttore del
film, Brad Winderbaum, durante una visita al
set di Thor: Ragnarok, ha raccontato a Screen Rant: “L’ultima volta
che abbiamo visto Loki, aveva raggiunto i suoi obbiettivi, era Re
di Asgard, governava il palazzo. E quello che scopriamo, quello che
scopre anche Thor, è che ci sono un sacco di cose terribili nel
cosmo e non dovrebbero andare nel modo in cui vanno. E scopriamo
che Odino stava facendo molto più di quanto non apparisse per
tenere i Regni al sicuro.
C’erano tutte queste minacce che
lui aveva domato, o che stava tenendo a bada, usando la sua forza e
il suo potere per farlo, e Loki era completamente impreparato a
questo. Quindi, quando lui diventa re di Asgard, tutto è bello, è
una grande festa. Ma non riesce a capire che delle minacce che
erano all’orizzonte, Hela è la più grande e la più terribile di
tutte.”
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano il premio
OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è
prevista per il 3 novembre 2017.
La trama di Thor:
Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è
imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile
martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a
Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la
fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente
minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una
mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi
amici Avengers, l’incredibile Hulk.