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Landman – stagione 2: Billy Bob Thornton parla del ruolo di Demi Moore

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Dopo lo scioccante cambio di potere nel finale della prima stagione, Billy Bob Thornton ci svela qualcosa sul ruolo più importante di Demi Moore nella seconda stagione di Landman. La serie, creata da Taylor Sheridan, segue Thornton nei panni di Tommy Norris, il titolare della compagnia petrolifera, mentre cerca di superare una serie di ostacoli che la sua azienda deve affrontare, tra cui i cartelli della droga sul loro territorio e gli incidenti mortali sulle loro trivelle. La prima stagione di Landman si è conclusa con la morte di Monty, interpretato da Jon Hamm, a causa di problemi cardiaci e con Cami, interpretata da Moore, che ha rilevato l’azienda, promuovendo Tommy a presidente.

Ora, come membro della giuria di Contenders di Deadline Hollywood, Billy Bob Thornton ha offerto qualche anticipazione sulla storia della seconda stagione di Landman, attualmente in fase di riprese. Riguardo al ruolo più ampio di Demi Moore nei panni di Cami, ha anticipato che avrà un rapporto più stretto con lei nella nuova stagione, poiché ora deve aiutarla a imparare “come operano queste persone” e informarla sulla “saggezza di strada” che sta dietro al business del petrolio, indicando anche che la sua vita familiare creerà ulteriori complicazioni per lui in questa stagione:

Dato che lei non conosce molto bene il settore petrolifero, sono lì con lei per mostrarle come operano queste persone. Si può conoscere qualcosa a livello intellettuale, ma quali sono le abilità pratiche che stanno dietro? So come trattare con queste persone con cui dovrà avere a che fare. Le dico solo: “Ascolta, alcuni di questi accordi puoi accettarli, ma quando diventa davvero strano e difficile, fammelo sapere, perché conosco questi tizi”. Prima aveva un lavoro davvero difficile e uno molto pericoloso, ora ne ha due. Ora sono una specie di dirigente, un uomo di terra e un padre di famiglia nel bel mezzo di questo tornado. Devo dire che è una situazione piuttosto interessante.

Per quanto riguarda i possibili cambiamenti di Tommy in questa stagione, Thornton ha ammesso con ironia che il suo protagonista Landman rimarrà sostanzialmente lo stesso nella seconda stagione, affermando al contempo che il cambiamento più grande che il pubblico potrebbe notare in questa stagione è una “differenza nel mio guardaroba”. Ecco il resto di ciò che Thornton ha condiviso:

Penso che l’unica differenza nel mio guardaroba quest’anno sia che ogni tanto mi metto una giacca sportiva sopra i jeans e una camicia sformata.

Cosa significano i commenti di Thornton per il ruolo di Tommy nella seconda stagione di Landman

La decisione di Cami di mantenere la proprietà della compagnia petrolifera e di mettere Tommy nella posizione di presidente nel finale della prima stagione di The Landman ha cambiato le carte in tavola per entrambi i personaggi dello show. Il ruolo di Moore è stato criticato per la sua mancanza di profondità nella prima stagione, soprattutto perché è arrivato in un momento di rinascita generale e di rumor per l’Oscar per The Substance. Tra i commenti di Thornton e un recente rapporto sul casting che promette un ruolo più importante per Moore, sembra che Sheridan stia ascoltando di conseguenza alcune critiche della prima stagione.

Tuttavia, con Thornton che indica che Tommy dovrà guidarla attraverso i lati più sordidi del business petrolifero con cui ha spesso avuto a che fare, sembra anche possibile che Cami avrà un ruolo più pratico di Monty nella seconda stagione di Landman. Considerando quanto poco si sappia attualmente del personaggio di Moore a causa del suo ruolo minore nella prima stagione, non è chiaro se abbia esperienza nella gestione di un’impresa, ma questo dà anche a Sheridan l’opportunità di arricchire il suo personaggio stabilendo che abbia una qualche esperienza nel mondo degli affari, sia attraverso l’università che altrove.

Per quanto riguarda Tommy, il suo nuovo lavoro nella seconda stagione di Landman, arriva in un momento interessante della sua vita in generale. Non solo sta rimettendo insieme la sua famiglia con il ritorno di Ainsley e Angela, ma ha anche fatto un accordo con riluttanza con il Galino di Andy Garcia per la sicurezza, gettando anche le basi affinché il signore della droga entri lui stesso nel business del petrolio. Mentre in passato doveva generalmente sottoporre le decisioni a Monty, ora che è presidente della sua azienda, Tommy potrebbe prendere decisioni più coraggiose per mantenere la pace e fare soldi.

Landman – stagione 1, la spiegazione del finale: cosa succederà a Tommy dopo questi colpi di scena?

Taylor Sheridan ha portato a termine il finale della prima stagione di Landman, uno dei migliori episodi della serie finora, offrendo una tonnellata di drammi interessanti mi da analizzare. L’ultima serie dell’acclamato creatore di Yellowstone è incentrata sull’industria petrolifera del Bacino Permiano e su una società fittizia chiamata M-Tex. Billy Bob Thornton guida il cast di Landman nei panni di Tommy Norris, il responsabile della gestione delle crisi della M-Tex, di proprietà del Monty Miller di Jon Hamm, amico di vecchia data di Tommy. Il finale dell’episodio 9 vede Monty ricoverato in ospedale per problemi cardiaci, e questa trama si protrae fino al finale.

L’episodio inizia con il peggioramento delle condizioni cardiache di Monty Miller, che ne causano la morte. Quando Monty è in stato di incapacità, Tommy ottiene il controllo dell’azienda e del patrimonio di Monty. Tommy consiglia a Cami (Demi Moore) di vendere l’azienda, liquidando il possibile in modo che la sua famiglia possa vivere agiatamente per generazioni, ma lei decide di puntare tutto su un’operazione di trivellazione petrolifera. Più avanti nell’episodio, Tommy viene catturato e torturato dal Cartello prima che un signore della droga di nome Gallino (Andy Garcia) arrivi e lo fermi. L’episodio si conclude con Tommy che osserva ancora una volta un coyote nel suo giardino.

Perché il boss del Cartello ha salvato Tommy e cosa significa per Landman

Landman serie tv
© Emerson Miller/Paramount+

Il penultimo episodio della stagione 1 di Landman ha visto Tommy parlare al telefono con Jiminez, un boss del Cartello di livello inferiore che nel finale decide di prendere in mano la situazione. Jiminez cattura Tommy e fa esplodere una trivella petrolifera M-Tex. Gallino è un nuovo personaggio introdotto nel finale della prima stagione di Landman, che porta con sé un’altra veterana star del cinema. Andy Garcia, noto soprattutto per i suoi ruoli in Gli intoccabili e Ocean’s Eleven, oltre a molti altri film iconici, si presenta come un leader del Cartello sofisticato e dignitoso che spera di porre fine al ciclo della violenza.

Gallino e Tommy discutono di come potrebbero prosperare contemporaneamente, imparando a collaborare e a generare reddito insieme. Tommy suggerisce che l’attività di Gallino nel settore della droga è in declino e Gallino suggerisce che potrebbe essere interessato a passare al petrolio. Tommy è riluttante a stringere accordi con il Cartello, ma Gallino stringe un duro accordo, rispondendo alle minacce di Tommy con i propri fatti. La narrazione lascia intendere che, per avere successo in futuro, Tommy potrebbe dover iniziare a fare accordi con il diavolo.

Cosa significa la morte di Monty per Tommy e Cami

La morte di Monty mette Tommy in difficoltà, perché ora lavora essenzialmente per conto di Cami. Ora è il presidente della società, ma ha ancora intenzione di rispettare le decisioni di Cami e di spendere i soldi come lei vuole, consigliandola lungo il percorso. Tommy vuole aiutarla, ma conosce gli immensi rischi che si corrono immergendosi nel business del petrolio e sa che lo stress del rischio costante di fare o rompere è ciò che ha portato Monty alla morte. In senso letterale e figurato, Tommy non vuole che lo stesso accada a Cami, o a se stesso, se è per questo.

La riporta come avvocato principale, con lei destinata a essere la negoziatrice, mentre Nathan fornisce al team legale una maggiore esperienza nell’industria petrolifera. I due organizzano la loro strategia prima che Tommy venga rapito dal Cartello, e questa narrazione viene lasciata per la prossima stagione.

Perché Tommy vede di nuovo il coyote nella scena finale di Landman Stagione 1

La visione del coyote da parte di Tommy ha un significato simbolico importante per la sua storia. Nel complesso, è un uomo che si concentra sul suo lavoro, spesso sacrificando la felicità personale o il tempo trascorso con la sua famiglia. A causa di una serie di fattori nella prima stagione, tra cui la morte di Monty con il rimpianto di non aver trascorso più tempo con i suoi figli, Tommy inizia a riconsiderare il suo ruolo nell’industria. Questo è uno dei motivi per cui vuole che Cami venda l’azienda, perché correre un rischio maggiore significa per lui meno stabilità, più stress e la probabilità di diventare come Monty.

Il primo coyote, alla fine dell’episodio 9, è stato ucciso dal vicino di Tommy. La seconda volta che ne vede uno, lo incoraggia a scappare, dicendo che “da queste parti sparano ai coyote”. Il coyote è un simbolo della libertà di Tommy e della libertà generalizzata della frontiera occidentale. Con la morte di Monty e l’assunzione da parte di Tommy di un ruolo più importante nell’azienda, per non parlare del fatto che è entrato a far parte del Cartello, è più che mai intrappolato nella sua vita lavorativa, condannandolo essenzialmente allo stesso destino di Monty.

Perché ci sono cose che Tommy non può dire ad Angela

Tommy torna a casa dopo essere stato rapito dal Cartello con lividi su tutto il viso, suscitando immediatamente la preoccupazione di Angela (Ali Larter). Con fare da padrino, Tommy le suggerisce che ci sono cose che non può dirle sul suo lavoro, chiudendo essenzialmente la porta tra la sua vita lavorativa e quella domestica. Angela vuole che Tommy sia felice e non sarebbe entusiasta dei rischi che sta correndo con il lavoro. Chiudendola fuori, lui fa quello che deve fare per potersi concentrare sull’M-Tex.

Cosa sta succedendo a Cooper e Ariana?

Cooper e Ariana sono diventati il tira e molla di Landman per tutta la prima stagione, in quanto Ariana è vedova da poco e giovane madre single. Tommy consiglia a Cooper il potenziale della sua instabilità e il finale di stagione la mostra in lutto per la perdita del marito. Tuttavia, invece di creare una frattura tra loro, Cooper è comprensivo e la incoraggia a provare le emozioni che ha bisogno di provare. Abbracciandola, la rende felice e alla fine i due si avvicinano. Per quanto riguarda Cooper, il suo piano di entrare nell’industria petrolifera è partito con successo, ma non ci sono stati molti sviluppi nell’episodio.

La seconda stagione di Landman si farà?

Con Landman che sta preparando le storie per la seconda stagione, sembra probabile che il pubblico possa tornare a vedere lo show di successo di Paramount+. Il servizio di streaming non ha ancora annunciato la produzione di una nuova stagione, ma la serie è stata molto apprezzata. Inoltre, Taylor Sheridan è la principale fonte di contenuti originali per Paramount+, quindi se è interessato e ha il tempo di scrivere un’altra stagione, sarebbe scioccante se lo rifiutassero. Tutto sommato, è probabile che Landman abbia una seconda stagione, ma non c’è ancora un annuncio ufficiale in merito.

 

Land, la spiegazione del finale: Emma riuscirà a sopravvivere da sola nel Wyoming?

Quando una tragedia ci colpisce, spesso sembra la fine di tutto ciò che conosciamo e amiamo, un tema esplorato in modo toccante nel film “Land”. Questo dramma psicologico, diretto e interpretato da Robin Wright, scava negli abissi della disperazione e del viaggio verso la ricerca di un nuovo significato della vita. Edee Holzer, interpretata dalla Wright, affronta una tragedia devastante che la porta a considerare l’idea di rinunciare alla vita stessa. Il finale di Land (2021) chiude con forza il suo viaggio, evidenziando la resilienza dello spirito umano.

Edee cerca una terapia per riprendersi, ma presto decide di fuggire in un luogo remoto, lontano dalle persone e dalla vita che conosceva un tempo. Inizialmente sembra che voglia ricominciare da capo, ma con il passare del tempo il desiderio di porre fine alla sua vita si intensifica progressivamente. “Land” affronta domande esistenziali sulla fonte del significato della vita, sulla nostra capacità di vivere in solitudine e sull’essenza dell’esistenza. La narrazione lenta e malinconica del film, arricchita da splendidi scenari, invita gli spettatori a riflettere su questi temi profondi.

La musica di sottofondo di “Land” risuona con le emozioni dello spettatore, allineandole con le lotte di Edee nel Wyoming. Il suo viaggio per superare sfide immense, aiutato dalla gentilezza inaspettata di uno sconosciuto, illustra l’imprevedibilità della vita e le ragioni che possono emergere per rinnovare la speranza. Questa esplorazione culmina nel finale del film, offrendo un’avvincente testimonianza dei percorsi imprevedibili che le nostre vite possono prendere di fronte alle avversità.

La trama di Land

Il marito di Edee Holzer, Adam (Warren Christie), e il figlio Drew (Finlay Wojtak-Hissong) sono stati uccisi da un tiratore casuale in una sala da concerto. Edee è quindi completamente distrutta. Non sa cosa fare. Su consiglio della sorella Emma (Kim Dickens), incontra un terapeuta che pensa possa risolvere la magia e aiutarla a superare i suoi problemi. Dopo il tragico incidente, Edee ha perso la fiducia e la sicurezza nelle persone.

Trova difficile stare vicino alle persone che crede vogliano che lei stia sempre meglio. Quando il terapeuta le chiede perché ha difficoltà a condividere la sua vita con gli altri, lei risponde che non vuole condividere i suoi sentimenti e che non vuole che gli altri siano partecipi di ciò che prova. Edee è riluttante a condividere ciò che sta passando e deve vivere da sola con il dolore che sta sopportando dopo aver perso l’amato marito e il figlio.

La fuga di Edee in terra straniera

Volendo sfuggire ai giudizi e alle continue domande, Edee si reca nel Wyoming portando con sé il cibo e le altre necessità di base. Acquista una piccola casa in cima a una collina circondata dalla Foresta Nazionale di Shoshone e da terre tribali e vuole non essere influenzata dal rumore del mondo competitivo. Si sbarazza del cellulare e dell’auto per stare lontana dal mondo moderno.

La casa che ha acquistato ha bisogno di una ristrutturazione, è vecchia e ha preso polvere. È facile che animali come un coyote o un orso siano suoi ospiti indesiderati. Edee legge libri, cercando di imparare a sopravvivere in questa terra in cui è arrivata. Allo stesso tempo, le vengono ricordati il dolore e il trauma e si chiede costantemente: “Perché sono ancora qui?”. Le parole della sorella Emma, “Non farti del male”, le danno il coraggio di andare avanti. Prova a tagliare la legna e a pescare, ma senza successo.

Quando niente funziona per Edee

In un caso, un orso entra in casa sua e mangia tutte le sue provviste. Edee rimane senza provviste e senza legna da ardere per riscaldarsi. Così tenta di spararsi con il fucile da caccia. Ma, richiamata dalle parole della sorella Emma, si ferma. Una tempesta di neve si abbatte sul posto e il tetto metallico della casa, che si è staccato, deve essere riparato. Ma nel tentativo di ripararlo viene ferita. Fortunatamente, un cacciatore locale, Miguel (Demian Bichir), vede Edee in difficoltà e, assistito da Alawa (Sarah Dawn Pledge), un’infermiera, soccorre Edee.

Il buon cuore di Miguel fornisce le provviste e si prende cura di Edee. Le insegna a cacciare e la accompagna per qualche giorno. Lascia anche il suo cane, Potter, perché Edee se ne prenda cura. Edee è grata a Miguel per la sua gentilezza e lentamente si apre all’idea di interagire con il mondo, cioè di conoscere la vita al di fuori del luogo in cui vive.

Miguel condivide con Edee la storia della sua vita, quando perse moglie e figlia in un incidente stradale. Edee impara a sopravvivere da sola, dalla caccia alla semina di qualche ortaggio, lontano dalla distruzione da parte degli animali. Più tardi, viene a sapere che Miguel è sul letto di morte per un cancro alla gola. Racconta a Edee che era un ubriacone e che stava guidando l’auto quando è avvenuto l’incidente. Dice anche a Edee che lei gli ha insegnato a morire in stato di grazia. Lei, in cambio, gli dice che lui le ha insegnato a voler vivere di nuovo.

Cosa succede nel finale del film Land 

Vivere da soli sembra a volte una soluzione a tutti i problemi che incontriamo. A volte ci fa pensare che la vita sia migliore quando non interagiamo con il mondo in difficoltà. Ma ogni condizione di vita ha i suoi problemi. Quando Edee pensa di essere abbastanza al sicuro con le provviste acquistate e di poter sopravvivere in una terra straniera senza interazione o attrezzature moderne, la presenza di animali intorno a lei e le condizioni meteorologiche avverse rendono la sua vita vulnerabile al pericolo. Non ha pensato a una riserva o ha deliberatamente scelto di non averla.

Cosa succede a Edee quando l’orso mangia tutte le provviste?

Quando si trova in una baita vicino a casa sua, sente un orso che ringhia e si dirige verso la sua casa. L’orso distrugge tutte le provviste e le mangia tutte, senza lasciare nulla a Edee. Edee si sente persa e non sa cosa fare. Non sa come cacciare e tutto ciò che pianta viene distrutto dagli animali. Così, Edee pensa a se stessa che nulla funziona.

Perde la speranza di sopravvivere. Tutti i suoi tentativi di sopravvivenza sono annacquati e quindi rinuncia alla vita. Aveva già perso la battaglia e ancora una volta, quando questa tragedia si abbatte su di lei, conferma il suo pensiero di porre fine alla sua vita. L’ingresso dell’orso in casa sua simboleggia le tempeste, le difficoltà e le sfide che possono ripetersi nella sua vita.

La domanda è se sarà in grado di affrontarle al meglio. Edee ha bisogno di un compagno che si prenda cura di lei. Per farla sentire amata. E le uniche persone in grado di farlo sono il marito, il figlio e l’amata sorella. E al momento è abbandonata a se stessa, avendo perso il marito e il figlio ed essendo lontana dalla sorella.

Perché Miguel sceglie di aiutare Edee?

Miguel stava rientrando quando ha notato Edee a terra e ha deciso di aiutarla. Chiedendo l’aiuto di Alawa, un’infermiera, medica Edee. Miguel crede di fare la cosa giusta e non riceve il denaro che Edee vuole dargli per l’aiuto prestato. Quando Miguel ha perso la moglie e la figlia, Miguel era il conducente ed era ubriaco, quindi si è assunto la responsabilità della morte della moglie e della figlia. Così, questa volta, quando vede Edee lottare da sola, decide di essere vigile e responsabile. Miguel coglie l’occasione per riconciliarsi. Impara a perdonarsi. Facendo questo gesto gentile, Miguel vuole dare speranza a Edee.

Miguel aiuta Edee prendendosi cura di lei quando è malata. L’aiuta accompagnandola quando si sente sola. Le porta delle scorte di cibo, le fa le analisi mediche e fa avere i referti a Edee. Miguel insegna anche a Edee a cacciare per poter sopravvivere in terra straniera. Aiuta Edee, rispettando la sua decisione di risiedere in un luogo isolato. Inoltre, Miguel non impone a Edee le sue idee, ma si limita ad accompagnarla con calma e a insegnarle che ci sono molte ragioni a nostra disposizione per scegliere di sopravvivere.

Emma sopravviverà da sola nel Wyoming?

Emma sopravvive da sola in Wyoming, ma non subito. È un processo graduale. Quando si reca nel Wyoming, pensa di poter sopravvivere nonostante abbia tagliato i ponti con il mondo esterno. Per questo motivo, si sbarazza immediatamente dell’auto e rimane rintanata nella casa fatiscente. Raccoglie tutte le sue provviste, solo che in seguito vengono divorate e mangiate da un orso. Perde la speranza, ma ritrova il coraggio quando Miguel viene in suo aiuto. In seguito, impara a cacciare e a difendersi dagli animali selvatici. Miguel, uno sconosciuto che la aiuta senza aspettarsi nulla in cambio, le insegna a sopravvivere e a vivere di nuovo.

Land” ci accompagna in un viaggio dolce-amaro della vita di Edee e ci fa pensare che, nonostante la nostra vita sia vulnerabile, dovremmo imparare a trovare un senso e a lottare per sopravvivere, indipendentemente dagli ostacoli che possiamo incontrare. E che ci sono molte ragioni per vivere nonostante le tragedie che ci colpiscono.

Land of Mine: trailer e poster italiano del film di Martin Zandvliet

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Pubblicato il poster e trailer italiano di Land of Mine, presentato all’ultima edizione del Festival del Cinema di Roma, diretto da Martin Zandvliet e in uscita il prossimo 24 marzo.

LEGGI ANCHE: Festa di Roma 2015: Land of Mine recensione del film di Martin Zandvliet

Il film racconta i giorni che seguirono la resa della Germania nazista nel maggio del 1945. I soldati tedeschi in Danimarca furono deportati e vennero messi a lavorare per quelli che poco tempo prima erano stati i loro prigionieri.

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Il film è diretto e scritto da Martin Zandvliet e vede nel cast Roland MøllerMikkel Boe FølsgaardLaura Bro. Nelle sale italiane dal 24 marzo 2016.

Land of Bad: Trailer dell’action thriller con Liam Hemsworth e Russell Crowe

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È stato diffuso il trailer ufficiale di Land of Bad, il prossimo thriller d’azione di The Avenue con Liam Hemsworth e Russell Crowe.

Il video mostra Liam Hemsworth nei panni di un ufficiale alle prime armi, la cui operazione segreta deraglia, lasciando lui e la sua squadra bloccati in territorio nemico. Spetta al personaggio di Russell Crowe, pilota di droni dell’Air Force, guidarli verso la salvezza prima che sia troppo tardi. Il film debutterà nelle sale americane il 16 febbraio 2024.

Di cosa parla Land of Bad?

Nel film, un’operazione segreta delle Forze Speciali nel sud delle Filippine si trasforma in una brutale battaglia di 48 ore per la sopravvivenza“, si legge nella sinossi. “Quando una squadra di estrazione d’élite cade in un’imboscata in territorio nemico, l’ufficiale Kinney (Hemsworth), alle prime armi, si ritrova in inferiorità numerica ma determinato a non lasciare indietro nessuno. Con un attacco aereo in avvicinamento, l’unica speranza di Kinney dipende dalla guida del pilota di droni dell’Air Force Reaper (Crowe), che naviga in un pericolo inconoscibile dove ogni mossa potrebbe essere l’ultima. 

Land of Bad è diretto da William Eubank da una sceneggiatura scritta insieme a David Frigerio. Il film, vietato ai minori, è interpretato anche da Luke Hemsworth, Ricky Whittle, Milo Ventimiglia, Daniel MacPherson, George Burgess e altri. Il film è prodotto da Luke Hemsworth, Tracey Robertson, Nathan Mayfield, Tracey Vieira, Jack Bear Liu, Vanessa Yao Guo, Delphine Perrier, Sophie Jordan e altri.

Land Man: Ali Larter e altri due attori nel cast della serie di Taylor Sheridan

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Michelle Randolph e Jacob Lofland si sono uniti a Billy Bob Thornton nella prossima serie di Taylor Sheridan Land Man alla Paramount+. A darne la notizia è stato il noto sito americano Variety che ha appreso in esclusiva che anche Ali Larter reciterà nella serie. Secondo il logline ufficiale, la serie “è ambientata nelle proverbiali città del boom del Texas occidentale ed è una moderna storia di persone in cerca di fortuna nel mondo delle piattaforme petrolifere. La serie racconterà la storia sia ai piani alti che ai piani bassi che alimentano un boom così grande che sta rimodellando il nostro clima, la nostra economia e la nostra geopolitica”. La serie è basata sul podcast “Boomtown“.

Michelle Randolph interpreterà Ainsley Norris, descritta come “la selvaggia e volitiva figlia diciassettenne di Tommy Norris (Billy Bob Thornton)”. Lofland interpreterà Cooper Norris, “il figlio di Tommy, che è nuovo al lavoro impegnativo nei giacimenti di petrolio e gas del Texas occidentale”. Ali Larter interpreterà Angela, l’ex moglie di Tommy. La serie vedrà riunirsi Sheridan e Randolph, dopo aver recitato insieme nella serie prequel di Yellowstone1923. È anche nota per ruoli in film come “The Resort” e “5 Years Apart”.  Lofland è esploso con il suo ruolo di debutto nei panni di Neckbone nel film del 2012 Mud con Matthew McConaughey e Tye Sheridan. Da allora ha continuato a recitare nel franchise cinematografico “Maze Runner” e in spettacoli come “Justified”, “Texas Rising” e “The Son”. Apparirà anche nel sequel “Joker: Folie à Deux”. 

Land Man è co-creato e prodotto da Taylor Sheridan e Christian Wallace. Sheridan è produttore esecutivo sotto la sua società Bosque Ranch Productions, che è attualmente impegnata con un ricco accordo generale con Paramount Global. Billy Bob Thornton è anche produttore esecutivo oltre a recitare. David Glasser, David Hutkin, Ron Burkle e Bob Yari sono anche produttori esecutivi tramite 101 Studios. Geyer Kosinski è produttore esecutivo insieme a Dan Friedkin e Jason Hoch per Imperative Development LLC, e Scott Brown e Megan Creydt per Texas Monthly. Peter Feldman è il co-produttore esecutivo. MTV Entertainment Studios sta producendo la serie.

Lance Reddick: Ian McShane lo ricorda nel decimo anniversario di John Wick: “Ci mancherà terribilmente”

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Ian McShane, che ha interpretato Winston nei film di John Wick, ha espresso la sua tristezza per il suo defunto co-protagonista Lance Reddick. Reddick e Shane hanno lavorato a stretto contatto nel franchise d’azione guidato da Keanu Reeves e dovrebbero apparire insieme un’ultima volta in Ballerina.

“Perché [Reddick] non è più con noi, un altro che mi mancherà terribilmente”, ha detto McShane, per EW, parlando del suo consorte criminale sullo schermo alla proiezione del decimo anniversario di John Wick a Los Angeles. “Ma abbiamo Ballerina in uscita, in cui [lo vedremo] per l’ultima volta, abbiamo quello insieme. Ho pensato che abbiamo formato un ottimo duo in un certo senso. È stato grandioso, il suo rapporto è diverso dal mio con il personaggio di Keanu. I miei momenti con lui, penso, li ricorderò [di più]”.

Il protagonista del franchise di John Wick, Keanu Reeves, racconta quanto le difficili acrobazie che ha fatto per il film d’azione lo abbiano spinto ai suoi limiti fisici.

Keanu ReevesChi era Lance Reddick nel franchise?

Lance Reddick, noto a molti come Charon nel franchise di John Wick, era un dipendente del Continental, un hotel e rifugio per gli agenti della malavita. Sebbene non fosse famoso come i suoi co-protagonisti, il suo percorso è stato enorme, in particolare sul piccolo schermo e nei videogiochi

Reddick è diventato famoso in The Wire della HBO, dove ha interpretato il tenente Cedric Daniels. Ha poi interpretato diversi ruoli da protagonista in televisione, tra cui Philip Broyles nel classico cult di J.J. Abrams Fringe. Reddick è diventato un punto fermo della fantascienza, fornendo la sua voce e somiglianza al ruolo di Sylens nella serie di videogiochi Horizon della Sony. L’ultima apparizione di Lance Reddick in Ballerina sarà la sua ultima

Anche se Lance Reddick potrebbe non apparire mai più sugli schermi in un nuovo progetto, ci sono molti progetti significativi tra cinema, TV e videogiochi in cui la sua presenza ha lasciato un’impressione duratura.

Ballerina uscirà nelle sale il 6 giugno 2025.

Lance Reddick, morto l’attore di John Wick, The Wire e Fringe

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Lance Reddick, morto l’attore di John Wick, The Wire e Fringe

Lance Reddick, il prolifico attore che ha interpretato il personaggio di Charon in tutti e quattro i film di John Wick ed è stato regular in serie come The Wire, Fringe e Bosch, tra dozzine di altri ruoli che hanno attraversato un quarto di secolo, si è spento all’età di 60 anni.

Il suo rappresentante di Portrait PR ha confermato la notizia, dicendo che è l’attore morto per cause naturali ma senza fornire altri dettagli. Lance Reddick aveva rilasciato delle interviste per l’imminente John Wick 4 con Keanu Reeves proprio questa settimana. Sarebbe dovuto apparire anche nello spin-off del franchise, Ballerina.

Il suo ruolo più famoso è forse quello di Cedric Daniels in Ballerina, drama della HBO ideato e scritto da David Simon. Sebbene all’epoca non fosse un successo straordinario, la serie è diventata tra le più acclamate e influenti del 21° secolo. Apparso in tutti i 60 episodi, il personaggio di Reddick è una forza in ascesa nel dipartimento di polizia di Baltimora ed è promosso da tenente a maggiore a commissario durante le sue cinque stagioni.

Reddick ha poi preso parte a Ballerina della Fox nei panni di Phillip Broyles, un agente speciale della Homeland Security che gestiva la divisione Fringe che indagava su fenomeni inspiegabili e terrorismo. È apparso nella maggior parte dei 100 episodi della serie creata da J.J. Abrams, Roberto Orci e Alex Kurtzman, andato in onda dal 2008 al 2013. Sono seguiti molti altri spot televisivi per Reddick dopo la conclusione di Fringe, tra cui The Blacklist, Wilfred e un arco narrativo su Intelligence. Poi è arrivato il turno di John Wick.

Lance Reddick ha recitato nel primo film del franchise del 2014 nei panni di Charon, il concierge del Continental Hotel di New York che lavora spesso con il personaggio di Keanu Reeves. È apparso in tutti i film di Wick, incluso il capitolo quattro, che arriverà a breve al cinema. Avrebbe ripreso il suo ruolo di Charon per Ballerina, il film spin-off di John Wick con Ana de Armas.

Lance Reddick lascia sua moglie, Stephanie, e i loro figli Yvonne e Christopher.

Lance Reddick da Fringe a White House Down?

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La star di Fringe Lance Reddick è in trattive per entrare nel cast di White House Down, action-thriller del catastrofilo Roland Emmerich. Per l’attore afroamericano

Lana e Lilly Wachowski chiudono il loro studio di Chicago

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Lana e Lilly Wachowski stanno per chiudere il loro studio di produzione di Chicago mettendo in vendita lo spazio, stando a quanto riporta il Crain’s Chicago Business. Le sorelle filmmaker hanno gestito la struttura, situata in un edificio a Ravenswood Avenue, per più di un decennio, nell’arco del quale hanno prodotto Speed Racer (2008), Cloud Atlas (2012), Jupiter Ascending (2015) e la serie Netflix Sense8 (2015-2018).

“Lilly e io abbiamo sempre cercato di costruire una famiglia ovunque lavorassimo, e per anni questo edificio è stato la casa di quella famiglia” ha dichiarato Lana Wachowski al Chicago Business.

Le sorelle Wachowski hanno lavorato fuori dall’edificio dal 2007. Mentre giravano spesso i loro progetti a Berlino e nei dintorni, hanno acquistato gli uffici di Chicago per avere uno spazio dedicato alla scrittura, alla preproduzione e alla postproduzione. Karin Wachowski, la moglie di Lana, ha detto che la ragione per la chiusura dell’ufficio è perché non ci sono al momento nuove produzioni in programma. Karin ha definito l’ufficio come uno “spazio dei sogni”.

Wachowski: una rilettura di Matrix alla luce della transessualità delle registe?

L’ufficio di Chicago è stato quotato a poco meno di 5 milioni di dollari, che Karin ha definito un prezzo molto più basso rispetto a quello sborsato per acquistare e ristrutturare lo spazio stesso. Sotto le Wachowski, l’ufficio di quasi 2mila metri quadrati comprendeva uno spazio per 45 impiegati, un cinema per 36 persone, sale per conferenze, una sala massaggi, una cucina e una palestra di pallacanestro al coperto a metà campo. Lo spazio ospitava anche numerosi oggetti di scena delle produzioni Wachowski, così come i quattro Oscar che la compagnia vinse nel 2000 con The Matrix.

Sense8, la serie Netflix creata dalle Wachowski, si è conclusa l’8 giugno, con la distribuzione sulla piattaforma dell’ultimo mega episodio conclusivo. L’ultimo lungometraggio cinematografico è stato l’avventura fantascientifica Jupiter Ascending, che ha avuto una dura vita al botteghino del 2015. Il duo è da tempo legato alla saga della guerra in Iraq Cobalt Neutral 9, ma la chiusura di l’ufficio significa che il progetto continua ad essere in pausa prolungata.

Fonte

Lana del Rey Young and Beautiful per Il Grande Gatsby

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Lana del Rey Young and Beautiful per Il Grande Gatsby

Dopo la preview di  Florence+The Machine ecco arrivare quella della canzone di Lana del Rey Young and Beautiful, altra splendida canzone che sentiremo vedendo  Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann che come sappiamo aprirà Cannes 2013.

 

Il Grande Gatsby, il film

Il Grande Gatsby è diretto da Baz Luhrmann e vede nel cast Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire e Carey Mulligan e che vedremo in apertura al Festival di Cannes 2013.

Il Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale del film qui.

Il film racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità.

 

Fonte: Soundcloud

 

Lana Del Rey ha scritto musica per Il Grande Gatsby?

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Secondo alcune fonti piuttosto attendibili sembra che la cantante Lana Del Rey sia attualmente a lavoro sulla colonna sonora di uno dei film più attesi della seconda parte dell’anno, Il Grande Gatsby.

La pellicola diretta da Baz Luhrmann e con protagonisti Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan, Joel Edgerton. La cantante in una recente intervista si è così espressa: “Ho aiutato alcuni compositori a scrivere colonne sonore per un grosso film che esce in estate che è ambientato nel 1920 ed è stato divertente per me scrivere canzoni d’amore per la donna che è la stella della storia.

Il Grande Gatsby, il film

Il Grande Gatsby è diretto da Baz Luhrmann e vede nel cast Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire e Carey Mulligan e che vedremo in apertura al Festival di Cannes 2013.

Il Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale del film qui.

Il film racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità.

Lana Condor vorrebbe tornare ad interpretare Jubilee per gli X-Men

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Anche se la serie di film sugli X-Men di Fox è quasi finita, l’attrice di X-Men: Apocalypse Lana Condor ha espresso l’interesse di tornare a vestire i panni di Jubilee. I fan erano molto felice all’idea di vedere il personaggio per la prima volta in primo piano in un film live action, tuttavia, il ruolo di Jubilee nel film si è rivelato essere molto piccolo, poco più di un cameo.

Alcune scene con Condor sono state eliminate dal montaggio finale, ed è stata esclusa da Dark Phoenix, nonostante tutto il resto del giovane cast è tornato nel film arrivato in sala nella scorsa stagione cinematografica.

Da allora, Condor è diventata un nome familiare al grande pubblico al suo ruolo di Lara Jean Covey nel film Netflix Tutte le volte che ho scritto ti amo. Il sequel P.S. Ti Amo Ancora è stato presentato in anteprima sullo streamer la scorsa settimana e il terzo e ultimo film della serie è già stato girato. Di recente, Condor ha ammesso di voler interpretare una Spider-Man al femminile.

Allo stesso tempo, Condor non è ancora disposto a rinunciare a Jubilee. Durante un’intervista con The Wrap, Condor ha confessato di avere ancora la speranza che Jubilee possa fare un’altra apparizione sul grande schermo. Ha anche rivelato che le piacerebbe rendere giustizia al personaggio.

“Penso che ora sia un buon momento e mi piacerebbe davvero renderle giustizia perché non cinque anni fa non ha avuto giustizia, e non è mai successo. È un personaggio fantastico e ora penso sia il momento perfetto per darle quello che merita, quindi mi piacerebbe tornare indietro e fare qualcosa con lei.

Non ho [sentito nulla dalla Disney], ma ho visto alcuni dei cineasti alla [festa degli Oscar di Vanity Fair] l’altra sera e ho detto loro di non dimenticarsi di lei”.

Il futuro degli X-Men è ora nelle mani della Disney, che distribuirà The New Mutants e poi si avvierà lungo il cammino di un reboot che dovrebbe portare i mutanti Marvel nel MCU.

Lamezia International Film Fest: aperte le iscrizioni per il concorso internazionale cortometraggi

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Nell’ambito della nuova edizione del Lamezia International Film Fest, l’Associazione Culturale “Strade Perdute” bandisce il concorso per cortometraggi COLPO D’OCCHIO.
La sezione principale prevede il tema: Chi Sarò Io?

Colpo d’Occhio – Chi sarò io? Fantasie e realtà sulla convivenza fra l’uomo e l’intelligenza artificiale La millenaria ricerca intorno all’identità dell’essere umano sta affrontando una nuova sfida. Con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale la domanda da porsi, adesso, è in divenire: chi stiamo diventando? E soprattutto a cosa servirà un essere umano in ambiti come il lavoro, la creatività, l’etica, la gestione del potere? Sarà capace di affrontare un “vuoto”, quantomeno iniziale, prima di un nuovo auspicabile assestamento? Al centro dell’indagine della sezione di Colpo D’Occhio – Concorso internazionale, questa è la domanda a cui viene chiesto di dare una risposta personale con un cortometraggio.

Chi Sarò Io? è solo il corpo centrale dell’intero concorso: sarà possibile partecipare anche con lavori che non siano collegati al tema AI, ma che, come ogni anno, possano spaziare attraverso i vari generi e le declinazioni narrative. La direzione artistica del concorso sarà curata dalla scrittrice e giornalista Cristiana Allievi.

Sono ancora in corso, inoltre, i laboratori con le scuole primarie di secondo grado e secondarie: corsi sulla comprensione del testo audiovisivo e per la finbalizzazione di cortometraggi interamente realizzati dagli studenti, che saranno proiettati durante il LIFF10.

Ideato e diretto da Gianlorenzo Franzì, già collaboratore di Cinematografo di RaiUno e membro di giuria dei Nastri d’Argento, il LIFF nasce nel 2007, e da allora ha ospitato e premiato artisti del calibro di Abel Ferrara, Peter Greenaway, Lars Von Trier, Carlo Verdone, Lina Wertmuller, Mario Martone e tantissimi altri. Fino a Toni Servillo e Ornella Muti, star del 2022, quando il LIFF, finanziato con Avviso Pubblico dalla Calabria Film Commission, ha trovato posto nel parco della Pedichiusa, in pieno centro storico di Lamezia.

Lamborghini: The Man Behind the Legend, recensione del film con Frank Grillo

Le auto sono le protagoniste di Lamborghini: The Man behind the Legend, scritto e diretto da Bobby Moresco e basato sulla biografia Ferruccio Lamborghini: la storia ufficiale, di cui è autore il figlioTonino Lamborghini. Questo biopic dalla produzione accidentata, di cui si è iniziato a parlare già nel 2015, si configura come un racconto pomposo che riesce nell’intento più semplice – esaltare le bellezze italiane e le automobili d’epoca – ma fallisce in tutto ciò che riguarda gli esseri umani, primo fra tutti il suo protagonista.

La storia di Ferruccio Lamborghini

Lamborghini: The Man behind the Legend racconta la storia del geniale Ferruccio Lamborghini (Frank Grillo), nato nel 1916 a Renazzo (FE) in una famiglia di contadini e che, nel 1963, ha fondato a Sant’Agata Bolognese il marchio di auto sportive e SUV di lusso Automobili Lamborghini, divenendo un industriale di fama mondiale. Il sogno di Ferruccio era quello di battere il suo rivale di sempre Enzo Ferrari e di dimostrare a se stesso e agli altri che avrebbe potuto creare l’auto più veloce ed esteticamente più bella del mondo. Ma inseguire i propri sogni può comportare un prezzo enorme da pagare e Ferruccio era pronto a sacrificare tutto: era un visionario, qualcuno che riusciva a vedere cose che il resto di noi non solo non vede, ma riesce a malapena a immaginare. Attraverso questo film, il regista Bobby Moresco si è chiesto dunque cosa significhi essere qualcuno che pensa in modo diverso da tutti gli altri e ha il coraggio di agire in base a questi istinti e idee.

Prima di questo momento, del successo e della fantomatica “leggenda” del titolo, c’é però il racconto delle origini del giovane Ferruccio (Romano Reggiani) che, ispirato dalla sua formazione meccanica durante la Seconda Guerra Mondiale, sfida il padre agricoltore (Fortunato Cerlino) dedicandosi alla costruzione di trattori invece che alla loro guida. Decide di fare socio il suo migliore amico Matteo (Matteo Leoni) e riceve il sostegno dell’adorata moglie Clelia (Hannah van der Westhuysen), ma finirà per perderli entrambi: uno a causa di una tragedia, l’altro per l’arroganza.

Le auto da corsa al cinema

Dal punto di vista cinematografico, un progetto sull’automobile forse più conosciuta al mondo era assolutamente destinato a realizzarsi; dopo il successo di Ford V Ferrari (Le Mans ’66), era solo questione di tempo prima che altri registi si accodassero a racconti di questo tipo. Il prossimo anno, sarà poi Ferrari di Michael Mann, con Adam Driver e Penélope Cruz come protagonisti, a continuare questa tendenza.

Le continue modifiche nel pre e durante la produzione del film sono probabilmente la causa della scarsa organicità del film che, all’epoca, era stato pubblicizzato come un biopic dalla portata gigantesca. Inizialmente, Antonio Banderas e Alec Baldwin dovevano essere i protagonisti del film, ma il ruolo di Banderas è stato poi affidato a Frank Grillo che, per quanto tenti di entrare nel personaggio, non sopperisce alla terribile domanda del “come lo avrebbe interpretato Banderas”, che si porranno tutti gli spettatori durante la visione.

Con Lamborghini: The Man behind the Legend lo sceneggiatore/regista Bobby Moresco cerca di raccontare in meno di 90 minuti la vita personale e professionale di Ferruccio Lamborghini, scalfendone solamente la superficie. Si percepisce chiaramente l’urgenza di raccontare i principali successi del personaggio, limitandosi ad accennare i dettagli biografici necessari per ritrarre Lamborghini, un magnate dell’industria ma con molte zone d’ombra nell’animo.

Il cast di Lamborghini: The Man Behind The Legend

Lamborghini: il ritratto superficiale di un uomo complesso

Lamborghini: The Man Behind the Legend si concentra sui momenti salienti della carriera del protagonista, lasciando tutto il resto in secondo piano. Alla fine, non si percepisce quasi nulla dell’uomo e le belle auto servono a malapena per ricordarci la leggenda. Il ritratto indubbiamente affettuoso dello sceneggiatore e regista Bobby Moresco è un’opera soffocante nella sua estetica, che romanticizza tutto, dalle piazze ai vigneti, dai pavimenti delle fabbriche ai motori delle auto, ma che non riesce mai a mettere in scena le conquiste di un sognatore o – quando si trattava di contrastare il dominio della Ferrari nel mondo dell’auto – la grinta di un concorrente.

Lamborghini: AMBI Group a lavoro sul biopic

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Lamborghini: AMBI Group a lavoro sul biopic

AMBI Group di Andrea Iervolino e Monika Bacardi ha opzionati i diritti per realizzare un biopic su Ferruccio Lamborghini, fondatore del celebre marchio di automobili.

Il film dovrebbe comicniare la fase di produzione quest’estate in Italia anche se sono previste location in tutto il mondo che faranno parte della storia che come titolo di lavorazione ha Lamborghini – The Legend.

Basato sul libro e sul contributo del figlio di Ferruccio, Tonino Lamborghini, il film avrà un’impronta biografica e racconterà la vita dell’imprenditore in maniera cronologica.

“Sono molto orgoglioso di produrre un film sull’iconico uomo che ha avuto un impatto così importante su tutto il mondo, e ha lasciato un’eredità che vive in uno spirito così forte – ha dichiarato Iervolino – Ferruccio Lamborghini è stato un pioniere che ha portato onore all’Italia e ha contribuito ad accrescere la fama del made in Italy in fatto di automobili”.

Monika Bacardi ha aggiunto: “Questa storia non parla solo di automobili, ingegneri e una carriera importante. C’è anche fascino, e soprattutto gli aspetti meno noti della sua vita privata e una bellissima storia d’amore, tutto raccontato nel nostro film”.

Fonte: CS

Lamb – recensione del film con Noomi Rapace #RFF16

Lamb – recensione del film con Noomi Rapace #RFF16

Al suo esordio da regista, lo sceneggiatore e curatore di effetti speciali Valdimar Jóhannsson sceglie la svedese Noomi Rapace come protagonista di Lamb. È lei a traghettare lo spettatore in un universo quasi primordiale nella sua semplicità, a veicolare una riflessione sulla volontà umana di sottomettere la natura alle proprie esigenze e l’illusione di poterne uscire indenni. Premio per l’originalità al Festival di Cannes 2021.

Lamb, la trama 

In mezzo alla natura islandese vive una coppia di allevatori di ovini, Maria, Noomi Rapace, e Ingvar, Hilmir Snær Guđnason. Un giorno accade un fatto inaspettato, che ha del soprannaturale: una delle loro pecore partorisce un agnellino per metà umano. Che fare col piccolo, anzi, con la piccola? Maria non ha dubbi: alleverà la creatura come la figlia che non ha potuto crescere. Lei e Ingvar, infatti, hanno perso la loro figlia Ada in tenera età e non si sono più ripresi da quel lutto. Per Maria l’arrivo di questa creatura è un segno del destino, un’opportunità di ritrovare la felicità, a cui non è disposta a rinunciare. Ma quanto durerà e quale sarà il suo prezzo? 

Lamb, un racconto oscuro sulla volontà dell’uomo di piegare la natura ai propri scopi

Mai come in questo ultimo anno e mezzo si è avuta l’occasione di riflettere sul rapporto che ci lega alla natura di cui siamo parte. Con la pandemia ci si è resi più che mai conto di quanto l’uomo sia fragile e impotente di fronte alla natura, nonostante si sforzi continuamente di governarla e indirizzarla secondo i propri scopi. Si è riflettuto sui danni che questa manipolazione arreca alla natura stessa e sulla necessità di tornare a vivere in equilibrio con essa. È proprio questo il punto nodale di Lamb.  Cosa accade quando l’uomo forza la natura a proprio piacimento, anziché rispettarla? Come è opportuno guardare ad essa? È una nemica da sconfiggere, o piuttosto un’alleata da salvaguardare? Verrebbe spontaneo propendere per la seconda opzione, ma, come dimostra il film, nella realtà non è così facile come si potrebbe pensare. Le due spinte opposte sono ancora più evidenti proprio per il tipo di vita che la coppia di protagonisti conduce.

In quanto allevatori, infatti, sono tra coloro che più conoscono la natura, gli animali e i loro ritmi. Vivono a stretto contatto con loro ogni giorno e sembrano attenti e scrupolosi nel prendersi cura del gregge. Ma quando Maria intravede la possibilità di soddisfare un suo bisogno e riparare così, in un certo senso, a un torto subito dalla natura stessa con la perdita della figlia, non esita a stravolgerne l’equilibrio. Il tema del lutto è infatti l’altro cardine del film. la perdita, e in particolare di quella che appare più innaturale tra tutte: la perdita di un figlio. Così difficile da elaborare che può essere devastante. Nel caso dei protagonisti, sembra averli svuotati completamente. Maria è la più battagliera e cerca con tutte le sue forze qualcosa per aggrapparsi ancora alla vita, lo trova nella piccola agnellina-umana. Ingvar sembra più rassegnato, ma la segue.

Maria e Ingvar sono quasi simbolo dell’umanità intera. Il regista li mostra immersi in un mondo di cui sembrano i soli abitanti. Colpisce, infatti, l’assenza di scambi, di relazioni umane, fatta salva l’incursione del fratello di Ingvar, Petur, interpretato da Björn Hlynur Haraldsson. Un’assenza che l’ambientazione nella campagna islandese, tra montagne innevate e ampie distese erbose, non basta a giustificare, inducendo a pensare a una precisa scelta stilistica. I protagonisti paiono esemplificare, nella visione di Jóhannsson, l’atteggiamento umano di fronte al mondo.

Tra thriller, favola e fumetto, una fusione non riuscita

Volendo parlare di generi, si potrebbe dire che Lamb sia un thriller che si mescola con la favola e il fumetto. Il regista afferma di essersi ispirato ai racconti popolari islandesi e di  aver attinto al folklore del suo paese. L’espediente della creatura metà uomo e metà animale, però, rimanda più a un fumetto o a una favola, sia concettualmente, che fisicamente. Anche se il regista ha cercato di usare il più possibile il vero agnello per rendere realistico il personaggio, infatti, la bambina-pecorella ha spesso l’aspetto artefatto di un oggetto animato, specie se deve muoversi. D’altro canto, è il regista stesso a dire che il film ha iniziato a prendere forma da una graphic novel.

L’inserimento di questo elemento in un contesto che vuole essere realistico e anche crudo per certi versi, stride, non solo per la discrepanza tra gli stili, ma anche perchè risulta un espediente un po’ troppo semplice per lo spettatore adulto. Rimanda infatti al mondo infantile, pur trattandosi di un film duro, drammatico ed evidentemente non destinato ai più piccoli. Esso allontana chi guarda, non lo coinvolge, dandogli una sensazione di messinscena, provocando straniamento. L’idea della creatura soprannaturale avrebbe reso forse meglio se questa, ad esempio, non fosse stata mostrata, ma soltanto evocata, lasciando la possibilità di immaginare. 

L’elemento soprannaturale e il modo in cui viene accolto portano una nota inquietante. Nella seconda parte del film ci sono diversi indizi che creano suspense, alimentata anche dall’atmosfera visivamente cupa: nebbie, tempo grigio, vento, pioggia. Questo però non basta a rendere il lavoro avvincente. 

Delle molte strade possibili per parlare del complesso rapporto uomo-natura, ivi compresa quella documentaristica, che negli ultimi anni ha dato più di una soddisfazione – basti pensare, ad esempio a un lavoro come Genesis 2.0 di Christian Frei e Maxim ArbugaevJóhannsson sceglie forse la meno adatta, creando un crossover tra generi troppo azzardato, che non convince, nonostante il  premio per l’originalità ricevuto a Cannes. 

Distribuito da Wanted Cinema, Lamb arriverà nelle sale a marzo 2022.

Laika: il paese dei balocchi di Travis Knight

Laika: il paese dei balocchi di Travis Knight

Dietro il nuovo meraviglioso film in animazione stop-motion Kubo e La Spada Magica c’è Laika, una società di produzione americana, che film dopo film ha portato questa tecnica allo stato dell’arte,  compiendo uno strabiliante salto avanti dal punto di vista tecnico ed espressivo. Attiva ormai da dieci anni, questa produzione ha sede in Oregon, a Hillsboro per la precisione.

Laika, dal nome della prima cagnetta inviata nello spazio, è la realizzazione di un sogno meraviglioso che Travis Knight accarezzava fin da giovanissimo, quando nel garage della sua casa sperimentava la magia e il mistero dell’animazione a passo uno, emulando Ray Harryhausen e i grandi maestri dei paesi dell’est. Ma Travis ha avuto la grande fortuna di avere un papà che, oltre ad assecondare con entusiasmo le sue pulsioni espressive, lo ha anche sostenuto economicamente permettendogli di arrivare a gestire quel paese dei balocchi che oggi Laika rappresenta. Già, perché il padre di Travis è Philiph Knight, proprietario del colosso delle calzature sportive Nike. Nel 2005 il signor Knight entrò in partecipazione finanziaria con i Will Vinton Studios, società che realizzava spot commerciali e dove Travis cominciò a lavorare come animatore. Successivamente padre e figlio acquisirono completamente lo studio e fondarono Laika, dividendola in due dipartimenti, Laika Entertainment per la realizzazione di grandi film animati per il cinema e Laika/House destinata alla produzione di spot e contenuti commerciali.

  • Kubo e La spada Magicarecensione del nuovo film Laika

I primi due progetti che Laika mise in cantiere, oltre alla collaborazione nella produzione de La Sposa Cadavere di Tim Burton, furono un film in animazione 3D  Jack & Ben’s Animated Adventure e uno in stop-motion Coraline e La Porta Magica. Il primo non venne mai realizzato e il progetto fu completamente abbandonato, mentre il secondo, tratto da un romanzo di Neil Gaiman fu diretto da Henry Selick, coautore anni prima con Tim Burton di Tim Burton’s Nightmare Before Christmas e regista di James e La Pesca Gigante. Coraline ebbe un successo di pubblico e critica eccezionale e il suo stile nero, macabro, gotico, divenne il tratto distintivo della società di produzione guidata da Travis Knight, che da quel momento seguì i film in cantiere con la duplice veste di produttore e di capo animatore. Anche la tecnica della stop-motion, impiegata su quel primo fortunato lungometraggio, divenne l’altro elemento distintivo di Laika, il marchio di fabbrica.

laikaA Coraline seguirono Paranorman e Boxtrolls – Le scatole magiche. A ogni film le animazioni si sono arricchite e complicate, si sono moltiplicati i personaggi, le scene di massa, le ambientazioni, le azioni si sono evolute in maniera spettacolare, portando la stop-motion nella grande distribuzione e affiancandola ai prodotti delle grosse major di film animati, come Pixar Animation Studios o Dreamworks Animation.

Oggi Laika è una comunità di talenti creativi che hanno coronato il sogno folle di dare vita a creature inanimate scaturite dalla fantasia grazie al magico tocco delle loro mani. Ma è anche un laboratorio sofisticato in cui si sperimentano nuove tecniche, materiali e software. Tutti i film realizzati da Laika sono stati candidati al premio Oscar e siamo sicuri che anche Kubo e La spada Magica, non mancherà al prestigioso appuntamento.

laika-travis-knightVolete provare a entrare nella grande famiglia Laika? Basta compilare il form sul sito ufficiale.

Se avete tanto talento e anche un po’ di fortuna, parlate perfettamente inglese, disegnate magnificamente o siete dei provetti e pazienti animatori, magari potremo leggere il vostro nome nei credits del prossimo sogno a passo uno guidato da Captain Travis.

Laika: il celebre studio di animazione stop-motion produrrà il suo primo live action

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Laika, il celebre studio di animazione stop-motion statunitense, produrrà il suo primo live action. Da oltre 15 anni, Laika produce film d’animazione che hanno ricevuto ottime recensioni da parte della critica, come Coraline e la porta magica (candidato all’Oscar come miglior film d’animazione), ParaNorman e Kubo e la spada magica.

Tuttavia, nonostante il grande successo di critica, i film di Laika hanno sempre zoppicato parecchio al box office. Il più grande incasso dello studio è stato il sopracitato Coraline, mentre l’ultima loro fatica, Mister Link, si è purtroppo rivelato un autentico flop: a fronte di un budget di 100 milioni di dollari, ne ha portati a casa appena 26 milioni, con perdite per lo studio che ammontano a oltre 100 milioni di dollari.

Ora, sembra che lo studio abbia deciso di intraprendere una nuova strada. Come riportato da Deadline, infatti, Laika produrrà il suo primo live action, adattando per il grande schermo Seventeen, romanzo d’esordio di John Brownlow (sceneggiatore del film Sylvia con Gwyneth Paltrow) che uscirà prossimamente. Al momento non sono stati condivisi dettagli sulla trama, ma sappiamo che si tratterà di un thriller.

Travis Knight, CEO di Laika nonché regista di Kubo e la spada magica, ha dichiarato a proposito dell’opera di Brownlow: “Seventeen è un cocktail perfetto di malvagia arguzia, azione esilarante ed autentica emozione. John ha una voce davvero unica. Ha creato un universo brillante grazie alla sua potente identità. Seventeen è un thriller ricco di anima, un sinuoso action adrenalinico con un cuore sincero che batte sotto i suoi pettorali pompati.”

Laika: dopo Boxtrolls – Le scatole magiche arrivano tre nuovi film

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In seguito al successo riscontrato da Boxtrolls – Le scatole magiche, ultimo film d’animazione partorito dal team Laika, padre anche dei successi Coraline (2009) e ParaNorman (2012), lo studio d’animazione ha siglato con la Focus Feature una partnership che prevede una ulteriore collaborazione per la realizzazione di tre nuove pellicole. Anche in questo caso la Focus si occuperà della distribuzione dei film sul territorio nazionale, mentre sarà la Universal Pictures a gestire i diritti verso i paesi esteri.

Queste le parole attraverso cui Peter Schlessel, CEO di Focus Feature, ha reso ufficiale il sopravvenuto accordo: “Travis e la sua compagnia hanno una certa arte nella realizzazione di film d’animazione e noi siamo fieri di essere partecipi del loro successo.”

Vi ricordiamo che Boxtrolls – Le scatole magiche ha guadagnato oltre 17 milioni di dollari al suo debutto negli Stati Uniti, sancendo di fatto un record nella storia della produzione della Laika. Boxtrolls – Le scatole magiche è un film evento per famiglie dei creatori di Coraline e la Porta Magica ParaNorman, entrambi candidati all’Oscar per il Miglior Film d’Animazione. Si tratta della terza produzione cinematografica dello studio d’animazione con sede in Oregon, LAIKA. Girato in loco presso gli studi LAIKA, in 3D e con metodi avanzati manuali e tecnologici, Boxtrolls Le Scatole Magiche utilizza disegni manuali, formato grafico ibrido d’animazione in CG e tecnica dello stop-motion, per rappresentare la storia del best-seller fantasy  d’avventura di Alan Snow “Arrivano I Mostri!”.

Boxtrolls – Le scatole magiche presenta al pubblico ad una nuova specie di famiglia –  I Boxtrolls, una comunità di creature bizzarre e dispettose, che hanno amorevolmente adottato e cresciuto un ragazzino orfano, Uovo (doppiato nella versione originale da Isaac Hempstead Wright di Game of Thrones), fin dall’infanzia nella splendida casa nelle caverne che hanno costruito sotto i viottoli di Pontecacio. Qui vivono una vita felice ed armoniosa, lontano dalla società; i residenti snob della cittadina di epoca vittoriana sono ossessionati dalla ricchezza, dalla classe sociale, e dal benessere… ma soprattutto dai formaggi puzzolenti. Lord Gorgon-Zole (Jared Harris di Mad Men), il sindaco de facto, detta legge circondato dai suoi uomini snob e d’élite delle Tube Bianche. Come tutti gli altri, crede alle leggende spaventose sui Boxtrolls, divulgate in lungo e in largo per oltre un decennio dal malvagio Archibald Arraffa (l’attore premio Oscar Ben Kingsley). Determinato ad ottenere il consenso delle Tube Bianche, Arraffa ha imprigionato il geniale inventore ed amico dei Boxtrolls Herbert Trubshaw (Simon Pegg di Star Trek), ed ha reclutato una banda nota come ‘Tube Rosse’ per catturare tutti i Boxtrolls. Delle Tube Rosse fanno parte l’implacabile Mr. Nervetto (Tracy Morgan di 30 Rock), il goffo Mr. Pasticcio (Richard Ayoade di The IT Crowd), e l’impassibile Mr. Trota (Nick Frost di The World’s End).

Fonte: Hollywood Reporter

Lago Film Fest: dal 22 al 30 luglio torna il festival indipendente di cinema di ricerca

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Dal 22 al 30 luglio 2022 ritorna Lago Film Fest, il festival indipendente di cinema di ricerca che da diciotto anni propone un’esperienza unica all’insegna di cinema, arte, musica e ambiente nell’affascinante borgo di Revine Lago, immerso nel cuore delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Per nove giorni, il piccolo borgo diventa teatro di suggestive proiezioni in riva al lago, incontri, laboratori per adulti e bambini, masterclass e performance a sorpresa tra i suoi vicoli medievali, in un’atmosfera unica e sospesa nel tempo.

Per l’edizione 2022, il fitto programma di Lago Film Fest prevede 155 film provenienti da 45 Paesi suddivisi in 7 concorsi ufficiali, affiancati da una rassegna di proiezioni fuori concorso tra le più ampie mai viste a Lago, comprendente fireworks (retrospettive dedicate a giovani autori), focus tematici e curatoriali e proiezioni speciali. Quest’anno Lago Film Fest diventa festival internazionale di cinema di ricerca, in grado di mappare le traiettorie dell’arte cinematografica del futuro e di diventare la casa dei giovani talenti del cinema mondiale. Un unicum in Italia per l’idea che porta avanti e per la modalità in cui riesce a farlo: un connubio che lo rende uno dei luoghi più innovativi per il mondo del cinema in Italia.

Tra gli ospiti d’eccezione di quest’anno il regista boliviano Kiro Russo, premio della giuria all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, e la filmmaker indiana Payal Kapadia, vincitrice del Golden Eye Award come miglior film documentario al Festival di Cannes 2021, entrambi protagonisti di una retrospettiva; il georgiano Alexandre Koberidze, autore di What Do We See When We Look at the Sky?, vincitore del premio della critica alla Berlinale, votato tra i 10 migliori film del 2021 da testate come Cinema-Scope e Cahiers du Cinéma, che ritorna a Lago Film Fest con un focus da lui curato sul cinema georgiano perduto; Francesco Montagner, trevigiano d’origine e Pardo d’oro a Locarno con Brotherhood, recentemente distribuito in sala in Italia e Rosa Palasciano, co-autrice e protagonista di Giulia di Ciro De Caro, nonché candidata finalista ai David di Donatello per la miglior interpretazione femminile.

Il festival dedica ampio spazio anche al dialogo tra cinema e musica con la partecipazione dell* musicist* Adele Altro (Any Other) e Ginevra Nervi, giovanissima compositrice di colonne sonore tra cui quella di Non Odiare di Mauro Mancini, e la presentazione in anteprima assoluta del documentario dedicato al cantautore, produttore e compositore IOSONOUNCANE. Sarà inoltre assegnato il premio L.O.S.T. alla miglior colonna sonora: tra i componenti della giuria anche Mirko Perri, tre volte vincitore del David di Donatello nella categoria Miglior Suono, con due nomination nel 2022 per È Stata la Mano di Dio di Paolo Sorrentino e Freaks Out di Gabriele Mainetti.

Una sezione speciale della rassegna è riservata agli spettatori più giovani grazie ai concorsi patrocinati dall’Unicef: a un pubblico diviso tra kids e teens è affidato il compito di votare e scegliere un vincitore tra 37 film partecipanti.

Lago Film Fest si riconferma un appuntamento annuale con il cinema internazionale del presente e del futuro che si distingue per la qualità dei contenuti e per le coinvolgenti modalità di fruizione – a partire dai tre schermi sull’acqua –, in grado di trasformare il paesaggio e le acque di Lago nel perfetto ecosistema per l’evoluzione dell’immagine in movimento. Un’identità anfibia, quella di Lago, che è anche al centro dell’immagine guida della nuova edizione del festival, firmata da Piero Percoco che torna a Revine Lago con un progetto fotografico inedito incentrato sul rapporto tra l’ecosistema lacustre e i suoi frequentatori, disponibile sul sito nuovevisioni.com.

A partire da quest’anno, sarà possibile acquistare un abbonamento a vita per Lago Film Fest e garantirsi un posto in prima fila sulle sponde del cinema anfibio più visionario d’Italia.

Laggiù qualcuno mi ama: in lavorazione il doc di Mario Martone e Anna Pavignano su Massimo Troisi

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È in lavorazione Laggiù qualcuno mi ama, film documentario su Massimo Troisi, diretto da Mario Martone. Il film, prodotto da Indiana, è scritto da Mario Martone e da Anna Pavignano.

Tramite contenuti, documenti inediti e le testimonianze di colleghi e amici il documentario mira a raccontare la genialità e il mito di Massimo Troisi attraverso l’esclusiva ed eccezionale visione del regista e autore napoletano Mario Martone e della compagna di vita e di lavoro Anna Pavignano.

Dichiarazione di Mario Martone:
Con Massimo era nata un’amicizia fondata su una grande stima reciproca, adoravo il suo cinema, vagheggiavamo di lavorare insieme. La possibilità che mi viene offerta di fare un film documentario in cui il pubblico lo possa ritrovare oggi sul grande schermo è quindi qualcosa di speciale per me, posso tornare a dialogare con lui, ascoltarlo e portarlo agli spettatori di ieri e a quelli di oggi, che sono tantissimi. Massimo è sempre rimasto vivo nell’immaginario collettivo, perché era una grande anima e un grande artista. E molto speciale è per me lavorare alla sceneggiatura con Anna Pavignano, che di Massimo ha scritto tutti i film e la cui presenza al suo fianco indicava molto bene quanto Massimo fosse aperto, dialettico, avanti nella sua visione delle cose. Quanto possa parlarci ancora adesso. Facciamo questo film per riascoltarlo, rivederlo, stare con lui.

Laggiù qualcuno mi ama, trailer e poster del docu-film di Mario Martone omaggio a Massimo Troisi

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Laggiù qualcuno mi ama, il docu-film di Mario Martone omaggio a Massimo Troisi, verrà presentato al 73º Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Berlinale Special.

Laggiù qualcuno mi ama è il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi. Montando le scene dei suoi film Martone vuole mettere in luce Troisi come grande regista del nostro cinema prima ancora che come grande attore comico, e per farlo delinea la sua parabola artistica dagli inizi alla fine, inquadrandolo nella temperie degli anni in cui si è formato e nella città comune ai due registi, Napoli. Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni, non con persone che frequentavano Troisi, ma con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, come Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone,  critici che lo hanno studiato, come Goffredo Fofi e la rivista Sentieri selvaggi, e due tra gli artefici della sua opera postuma, Il postino, Michael Radford e Roberto Perpignani. Fa eccezione Anna Pavignano che con Troisi scriveva i suoi film e che Martone vuole incontrare per indagare i processi creativi da cui essi scaturivano, e che collabora al film mettendo a disposizione dei preziosi materiali inediti.

Laggiù qualcuno mi ama, il poster

LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA
un film di MARIO MARTONE

una produzione
INDIANA PRODUCTION, VISION DISTRIBUTIONMEDUSA FILM
in collaborazione con SKY

montaggio  JACOPO QUADRI 
fotografia PAOLO CARNERA
soggetto e sceneggiatura ANNA PAVIGNANO  MARIO MARTONE
musiche PINO DANIELE, ANTONIO SINAGRA e LUIS BACALOV
vendite internazionali a cura di VISION DISTRIBUTION

una distribuzione
MEDUSA FILM / VISION DISTRIBUTION

NELLE SALE DAL 23 FEBBRAIO

Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone a Berlino 73

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Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone a Berlino 73

Laggiù qualcuno mi ama, il docu-film di Mario Martone omaggio a Massimo Troisi, verrà presentato al 73º Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Berlinale Special.

Laggiù qualcuno mi ama è il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi. Montando le scene dei suoi film Martone vuole mettere in luce Troisi come grande regista del nostro cinema prima ancora che come grande attore comico, e per farlo delinea la sua parabola artistica dagli inizi alla fine, inquadrandolo nella temperie degli anni in cui si è formato e nella città comune ai due registi, Napoli. Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni, non con persone che frequentavano Troisi, ma con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, come Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone,  critici che lo hanno studiato, come Goffredo Fofi e la rivista Sentieri selvaggi, e due tra gli artefici della sua opera postuma, Il postino, Michael Radford e Roberto Perpignani. Fa eccezione Anna Pavignano che con Troisi scriveva i suoi film e che Martone vuole incontrare per indagare i processi creativi da cui  essi scaturivano, e che collabora al film mettendo a disposizione dei preziosi materiali inediti

Laggiù qualcuno mi ama arriva su SKY e NOW

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Laggiù qualcuno mi ama arriva su SKY e NOW

Arriva in prima tv su Sky Laggiù qualcuno mi ama, docufilm su Massimo Troisi diretto da Mario Martone, mercoledì 19 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Due, in contemporanea anche su Sky Documentaries, in streaming su NOW e disponibile on demand.

Nell’anno del 70esimo anniversario dalla nascita dell’indimenticabile Massimo Troisi, Martone racconta una figura fondamentale della cultura italiana e coglie i molteplici aspetti del suo essere uomo e artista. Nel docufilm le immagini delle pellicole di Troisi si intersecano con le parole di artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati come Francesco Piccolo, Anna Pavignano, Valeria Pezza, Goffredo Fofi, Paolo Sorrentino, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Federico Chiacchiari, Demetrio Salvi, Mario Spada, Fabio Balsamo, Aurora Leone, Michael Radford e Roberto Perpignani.

Il film è una produzione INDIANA PRODUCTION, VISION DISTRIBUTION e MEDUSA FILM in collaborazione con SKY e con NETFLIX.

La trama del film Laggiù qualcuno mi ama

Laggiù qualcuno mi ama è il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi. Montando le scene dei suoi film Martone vuole mettere in luce Troisi come grande regista del nostro cinema prima ancora che come grande attore comico, e per farlo delinea la sua parabola artistica dagli inizi alla fine, inquadrandolo nella temperie degli anni in cui si è formato e nella città comune ai due registi, Napoli. Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni, non con persone che frequentavano Troisi, ma con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, come Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone, critici che lo hanno studiato, come Goffredo Fofi e la rivista Sentieri selvaggi, e due tra gli artefici della sua opera postuma, Il postino, Michael Radford e Roberto Perpignani. Fa eccezione Anna Pavignano che con Troisi scriveva i suoi film e che Martone vuole incontrare per indagare i processi creativi da cui essi scaturivano, e che collabora al film mettendo a disposizione dei preziosi materiali inediti.

Laggies: nuovo trailer UK con Keira Knightley e Chloe Grace Moretz

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Ecco il nuovo trailer UK di Laggies, film che vede protagonista l’inedita coppia Keira Knightley e Chloe Grace Moretz. Il film vede nel cast anche Sam Rockwell e Mark Webber. Il film è diretto da Lynn Shelton uscirà negli USA a ottobre. 

Tutte le foto: [nggallery id=928]

LaggiesLa storia è incentrata su Megan, una donna che finge di andare a un ritiro lavorativo dopo aver ricevuto la sorprendente proposta di matrimonio del suo fidanzato. Invece, si nasconde con la sorella sedicenne Annika. Sam Rockwell interpreta Craig, e Mark Webber è in trattative per interpretare il fidanzato di Megan.

Fonte: CS

Laggies Trailer e poster del film con Keira Knightley e Chloe Moretz

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Arrivava il primo trailer del film Laggies, la nuova comedy con Keira Knightley, Chloe Moretz, Sam Rockwell e Mark Webber. Diretto da Lynn Shelton Laggies uscirà negli USA a ottobre. 

Tutte le foto: [nggallery id=928]

LaggiesLa storia è incentrata su Megan, una donna che finge di andare a un ritiro lavorativo dopo aver ricevuto la sorprendente proposta di matrimonio del suo fidanzato. Invece, si nasconde con la sorella sedicenne Annika. Sam Rockwell interpreta Craig, e Mark Webber è in trattative per interpretare il fidanzato di Megan.

Laetitia Casta: 10 cose che non sai sull’attrice

Laetitia Casta: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta celebre come supermodella, Laetitia Casta è in seguito diventata una nota attrice, attiva tanto in Francia, sua terra natale, quanto in Italia e negli Stati Uniti. Ad oggi, ha infatti avuto modo di collaborare con diversi importanti registi e attori di questi paesi, grazie ai quali ha potuto maturare come interprete, arrivando così ad affermarsi presso un ampio pubblico. Nella sua filmografia è infatti possibile ritrovare sia film più commerciali che titoli di maggior rilievo artistico.

Ecco 10 cose che non sai di Laetitia Casta.

Laetitia Casta marito

Laetitia Casta: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri film. L’attrice debutta al cinema nel 1999 con il film Asterix & Obelix contro Cesare, con Roberto Benigni. Successivamente, ha modo di recitare in ruoli di rilievo nei film Les âmes fortes (2001), Le Grand Appartement (2006), Nés en 68 (2008), Visage (2009) e Gainsbourg, vie héroīque (2010). Nel 2011 recita nel ruolo della protagonista in La guerra dei bottoni, accanto a Guillaume Canet, mentre l’annno seguente è nel cast del film statunitense La frode, con Richard Gere. Recita poi nell’italiano Una donna per amica (2014), con Fabio De Luigi, in 11 donne a Parigi (2014) e L’uomo fedele (2018), con Lily-Rose Depp.

9. È protagonista di una mini-serie. Nel corso della sua carriera l’attrice non ha mancato di recitare anche per la televisione, comparendo nella miniserie La bicicletta blu (2000), nel film Luisa Sanfelice (2004), con Adriano Giannini, dove interpreta la nobildonna del titolo, protagonista del romanzo di Alexandre Dumas, e in Arletty, une passion coupable (2015). Tra il 2019 e il 2020 ha poi ricoperto il ruolo della protagonista Théa nella mini-serie Une île, incentrato su una storia che mescola crime e fantasy.

8. Ha scritto, diretto e prodotto un cortometraggio. Nel 2016 l’attrice debutta alla regia di En moi, cortometraggio di genere drammatico incentrato sulla relazione tra un regista cinematografico e l’attrice del suo film. Per l’occasione, la Casta si è cimentata anche nella sceneggiatura, da lei scritta insieme a Maude Ameline, come anche nella produzione del corto. Questo venne presentato durante la cerimonia di chiusura della Settimana internazionale della critica nel corso del Festival di Cannes.

Laetitia Casta: chi è suo marito

7. Ha avuto una relazione con un noto attore italiano. Divenuta celebre anche in Italia, la Casta ottenne su di sé ancor più attenzioni nel momento in cui fu resa nota la sua relazione con l’attore Stefano Accorsi, protagonista di film come Baciami ancora e Veloce come il vento. I due sono infatti stati una coppia dal 2003 al 2013, anno in cui poi si sono separata lasciando semplicemente intendere che il rapporto era giunto ad una naturale conclusione. Dalla loro relazione sono però nati due figli, rispettivamente nel 2006 e nel 2009.

6. Si è sposata con un regista francese. Dopo la separazione da Accorsi, nel 2015 l’attrice ritrova l’amore nel momento in cui si lega al regista e attore francese Louis Garrel, celebre per aver recitato in The Dreamers e L’ufficiale e la spia. I due si sono poi sposati in Corsica nel giugno del 2017, e nel 2018 hanno recitato insieme nel film L’uomo fedele, da lui anche scritto e interpretato. Attualmente, la coppia non ha avuto figli, avendo con sé quelli che l’attrice aveva avuto dalla precedente relazione.

Laetitia Casta fisico

Laetitia Casta a Sanremo

5. Ha condotto il celebre Festival della musica italiana. Il 1999 si rivelò un anno fondamentale per l’attrice, che ebbe modo di debuttare al cinema e anche di farsi conoscere nel mondo dello spettacolo italiano conducendo il Festival di Sanremo insieme a Fabio Fazio. Sempre Fazio, la chiama come ospite nell’edizione del 2014 da lui condotta. In tale occasione, presente nel corso della prima puntata, l’attrice si esibì nell’esecuzioni dei brani Meraviglioso e Silvano.

Laetitia Casta è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 356 mila persone. All’interno di questo la Casta è solita condividere prevalentemente immagini relative al suo lavoro di modella, con servizi fotografici realizzati per riviste o eventi particolari. È tuttavia possibile ritrovare anche immagini relative a suoi momenti di svago e post promozionali dei suoi progetti da attrice. Così facendo, può tenere costantemente aggiornati i propri follower circa le sue attività presenti o future.

Laetitia Casta: il suo fisico e le misure

3. È considerata l’ideale di modella sensuale. Da quando venne scoperta a 15 da un fotografo, la Casta non ha mai smesso di posare come modella per alcuni tra i principali nomi del settore, arrivando ad essere la testimonial ufficiale di L’Oréal. Oggi, a quarantadue anni, la Casta è ancora considerata una delle donne più sensuali e belle del mondo della moda. Nonostante il passare degli anni ha infatti mantenuto un fisico particolarmente invidiabile, che ha più volte sfoggiato anche senza veli per importanti riviste. Le misure del suo corpo rispettivamente 89-59-90.

Laetitia Casta e i suoi denti

2. Non è mai ricorsa alla chirurgia estetica. L’attrice si è dichiarata profondamente contraria alla chirurgia, considerandola una forma di distruzione, e affermando invece che da sempre il suo personale segreto di bellezza è essere in pace con il proprio corpo. Per questo motivo, l’attrice si è anche sempre rifiutata di correggere la forma dei suoi denti, da alcuni giudicati inadatti ad una modella, ma divenuti con il tempo il suo segno distintivo, nonché una delle sue caratteristiche più apprezzate.

Laetitia Casta: età e altezza

1. Laetitia Casta è nata a Pont-Audemer, in Francia, l’11 maggio 1978. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Laetitia Casta nella clip del film Una donna per amica

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Laetitia Casta nella clip del film Una donna per amica

Guarda la clip del film Una donna per amica di Giovanni Veronesi, con Fabio De Luigi e Laetitia Casta, dal 27 febbraio al cinema.

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Francesco e Claudia sono belli, giovani e molto amici. Lui è un avvocato, impacciato e spiritoso. Lei fa la veterinaria, un’anima libera e anticonformista. Tra loro non ci sono segreti, ma quando nella vita di Claudia arriva Giovanni e lei decide di sposarlo, Francesco si accorge che l’amicizia fra uomo e donna è più complicata del previsto. Equivoci, sentimenti e grandi risate nell’eterno incontro-scontro tra uomo e donna. Il re del divertimento Fabio De Luigi e la splendida Laetitia Casta sono destinati a diventare la nuova coppia d’oro della commedia italiana.

Ladyhawke: tutto quello che c’è da sapere sul film

Ladyhawke: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il regista Richard Donner è ricordato per film come Il presagio, Superman, I Goonies e la saga di Arma letale. Un altro suo celebre lungometraggio, divenuto negli anni un cult, è il film del 1985 Ladyhawke. Si tratta di un’opera d’avventura con elementi fantasy e una forte componente romantica, ricordata tanto per i suoi iconici personaggi quanto per le location utilizzate per ricostruire un contesto da XIII Secolo. Tutti questi elementi hanno contribuito al successo del film, cresciuto e consolidatosi nel corso del tempo.

Ancora oggi, infatti, Ladyhawke è uno dei più apprezzati film di quel filone fantasy d’avventura tanto in voga negli anni Ottanta. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ladyhawke: la trama del film

Ambientato in pieno Medio Evo, il film vede un potente e crudele Vescovo di un borgo francese lanciare una maledizione contro l’amata Isabella d’Angiò e il suo amante Etienne Navarre. I due hanno infatti modo finalmente di passare insieme il loro tempo, senza però incontrarsi mai davvero. Se di giorno Etienne ha il suo aspetto umano, di notte si trasforma invece in lupo. Isabella, al contrario, di notte ha la sua forma umana, mentre di giorno non è che un falco. Nel corso delle loro malinconiche peregrinazioni, i due si imbattono casualmente nel ladruncolo Philippe.

Evaso dalle segrete del castello vescovile, questi si affeziona ai due e decide di aiutarli nella loro avventura. Sulle loro tracce si trova infatti il Vescovo, il quale desidera catturarli e tenerli prigionieri presso la sua corte. Mentre cercano un modo per poter spezzare la maledizione, i tre si imbatteranno dunque in numerosi pericoli, personaggi ambigui e avventure incredibili. Pur di poter vivere in modo compiuto il proprio amore, Isabella ed Etienne sono però disposti a superare ogni ostacolo.

Ladyhawke-location

Ladyhawke: il cast e le location del film

Ad interpretare Etienne Navarre vi è l’attore Rutger Hauer, noto per essere stato il replicante Roy Batty in Blade Runner. L’attore, in realtà, era stato pensato per il ruolo del Capitano della Guardia, mentre Kurt Russell avrebbe dovuto interpretare Navarre. Quando quest’ultimo rinunciò al progetto, fu però Hauer ad assumere il ruolo del protagonista. Michelle Pfeiffer interpreta invece Isabella d’Angiò, mentre Matthew Broderick ricopre il ruolo di Phillipe Gaston. Sono poi presenti gli attori John Wood nei panni del crudele Vescovo, Leo McKern in quelli del monaco Imperius e Ken Hutchison in quelli del Capitano della Guardia Marquet.

Per quanto riguarda le location del film, seppure la trama nell’edizione italiana del film punta a richiamare un’ambientazione francese, il film è in effetti stato girato quasi interamente in Italia. Le riprese si sono infatti svolte nelle province di Cremona, Parma, Piacenza e Massa Carrara. Ulteriori location sono state i boschi del Pontremolese, il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti del Laga. Ancora, si svolge a Campo Imperatore, in provincia dell’Aquila, la scena in cui il falco viene ferito. Il rifugio del monaco è invece a Rocca di Calascio, mentre la chiesa al cui interno si svolge la scena finale è quella di San Pietro a Tuscania.

Ladyhawke: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Ladyhawke grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 25 ottobre alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

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