Fox Century ha diffuso una clip di
Omen –
L’Origine del Presagio, il nuovo film horro in arrivo
nelle sale italiane.
Le riprese principali di Omen –
L’Origine del Presagio (la
recensione) si sono svolte dal 19 settembre al 22 novembre 2022
in varie location a Roma e dintorni, e nei teatri di posa dei
Lumina Studios di Roma. Gli edifici utilizzati per l’orfanotrofio
erano situati nella bellissima cornice di Villa Parisi e in una
fattoria a Procoio, due location a pochi chilometri dal centro di
Roma. Tra le location italiane coinvolte nelle riprese del film
anche Palazzo dei Papi e Porta San Pietro a Viterbo, oltre alla
chiesa di San Pietro Apostolo e il Duomo di Nepi.
Omen –
L’Origine del Presagio è interpretato da Nell
Tiger Free (Servant), Tawfeek
Barhom (Maria Maddalena), Sonia
Braga (Il bacio della donna ragno), Ralph
Ineson (The Northman), Nicole
Sorace (The Good Mothers), Andrea
Arcangeli (Il Divin Codino), con Charles
Dance (Il Trono di Spade) e
Bill Nighy (Living). Nel cast del film anche altri
attori italiani come Dora Romano, Mia McGovern Zaini, Eugenia
Delbue, Giacomo Henri Dossi, Guido Quaglione e Charita
Cecamore.
Il film è diretto da Arkasha
Stevenson ed è basato sui personaggi creati da David Seltzer
(Il presagio), con un soggetto di Ben Jacoby
(Bleed) e una sceneggiatura di Tim Smith & Arkasha
Stevenson e Keith Thomas (Firestarter). David S. Goyer
(Hellraiser) e Keith Levine (The Night House – La casa
oscura) sono i produttori, mentre Tim Smith, Whitney Brown
(Rosaline) e Gracie Wheelan sono i produttori
esecutivi.
Christian Bale
è il mostro di Frankenstein nelle prime foto ufficiali di The
Bride di Maggie
Gyllenhaal. La regista, che sta collaborando con la
Warner Bros. per il film in costume, ha condiviso su Instagram le immagini di un recente test per il
film. Il mostro di Bale fa il suo debutto accanto alla candidata
all’Oscar per La figlia oscura (The Lost
Daughter) di Gyllenhaal, Jessie
Buckley, nei panni proprio della sposa del titolo.
Gyllenhaal ha messo insieme un cast
stellare per The Bride. Al fianco di Christian Bale
e Buckley figurano Penélope Cruz, Peter Sarsgaard
e Annette Bening. La troupe del film include il
direttore della fotografia di Joker Lawrence
Sher.
The
Bride è ambientato nella Chicago degli anni ’30 e
offre una rilettura all’iconica tradizione di Frankenstein. Il
film è il secondo impegno da regista di Gyllenhaal. Il suo primo è
stato La Figlia Oscura, che Netflix ha distribuito
nel 2021. Il film ha ottenuto tre nomination ai 94esimi Academy
Awards: migliore attrice (Olivia
Colman), migliore attrice non protagonista
(Buckley) e migliore sceneggiatura adattata.
The
Bride di Gyllenhaal non è l’unico film di Frankenstein
in arrivo. Guillermo del Toro sta attualmente
girando il suo Frankenstein, con Jacob Elordi nei
panni dell’iconico mostro. Il film di Del Toro è supportato da
Netflix e vede protagonisti Oscar Isaac, Mia Goth, Lars
Mikkelsen, David Bradley Christian Convery, Charles Dance
e Christoph Waltz.
La Warner Bros. pubblicherà
The Bride di Maggie
Gyllenhaal nelle sale e Imax il 2 ottobre
2025.
Negli ultimi anni il cinema è stato
invaso da numerosi film di fantascienza ambientati in un futuro
distopico, ma pochi hanno avuto successo quanto la
Maze Runner – Il labirinto (qui
la recensione). Primo di una trilogia seguita poi dai capitoli
La fuga e La
rivelazione, questo è la trasposizione dell’omonimo
romanzo del 2009, facente parte di una vera e propria saga
letteraria, composta da una trilogia principale e due romanzi
prequel. Scritto da James Smith Dashner, il libro
ebbe un ampio successo tra le giovani generazioni di lettori, i
quali potevano ritrovare al loro interno molte tematiche a loro
care.
Data la sua crescente popolarità,
molti studios cinematografici cercarono di acquisirne i diritti per
una trasposizione, ma solo la Fox riuscì infine nell’operazione.
Diretto da Wes Ball, il film contribuì inoltre a
lanciare le carriere dei giovani protagonisti. Attori come
Dylan O’Brien,
Kaya Scodelario, Thomas Brodie-Sangster e Will Poulter sono oggi apprezzati interpreti
distintisi in altri noti film di successo. Proprio per questa
trilogia, inoltre, molti di loro ebbero modo di vedersi premiati a
popolari premi come i Teen Choice Awards e gli MTV Movie
Awards.
La scelta degli attori, come anche
la grande attenzione nei confronti della storia contenuta nel
libro, furono poi premiati da un considerevole successo di
pubblico.
Maze Runner – Il labirinto arrivò infatti ad incassare
circa 348 milioni di dollari nel mondo, a fronte di un budget di
soli 34. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a
Maze Runner – Il labirinto. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e, soprattutto, alle differenze con il
libro. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Protagonista del film è
Thomas, adolescente che si risveglia all’interno
di un ascensore sotterraneo, senza alcun ricordo della sua
identità. Da qui viene condotto in un’area erbosa chiamata “la
Radura”, dove si unisce ad altri ragazzi che vivono seguendo le
regole di una società rudimentale. Lentamente, il ragazzo apprende
che l’unica via d’uscita da quella sorta di prigione è il vasto
labirinto che circonda il lembo di terra in cui vivono. Questo
nasconde tuttavia più pericoli di quello che sembra, come i
“Dolenti”, misteriose creature che vagano nel labirinto. Con
l’arrivo nel gruppo di Teresa, i giovani
prigionieri dovranno cercare un modo per uscire da
quell’incubo.
Il cast di attori del film
Protagonista del film è l’attore
Dylan
O’Brien, nel ruolo di Thomas. O’Brien era però stato
inizialmente scartato dal regista poiché la sua capigliatura non
lasciava trasparire quella certa fragilità ricercata per il ruolo.
In quel periodo l’attore era impegnato nelle riprese della serie
Teen Wolf e sfoggiava una capigliatura particolarmente
vistosa. Per sua fortuna, una sua foto con i capelli corti finì poi
nelle mani di Ball, il quale si pentì di averlo giudicato
negativamente e decise di richiamarlo, convinto che avrebbe potuto
essere l’attore giusto per la parte. Una volta comunicatagli la
notizia, O’Brien ebbe soltanto quattro giorni di tempo per leggere
il romanzo e informarsi sulla sua storia.
L’attore Will
Poulter decise invece di proporsi sia per il ruolo di Newt
che per quello di Gally, finendo con l’ottenere quest’ultimo.
Aml Ameen interpreta Alby, il primo arrivato nella
Radura e leader del gruppo. Per il ruolo di Teresa, l’attrice
Kaya
Scodelario fu da subito la prima scelta per il
regista. Questi si convinse che fosse la persona giusta per la
parte dopo averla vista recitare nella serie Skins.
Particolarmente coinvolta dal progetto, la Scodelario decise di
allenarsi al fine di poter eseguire personalmente le acrobazie
richieste per il film, senza avvalersi di controfigure. Nel film,
pertanto, è realmente lei in ognuna delle sue scene, anche quelle
più pericolose.
Ad interpretare Newt, uno dei
leader, è invece l’attore Thomas Brodie-Sangster,
mentre Ki Hong Lee è Minho, uno degli esploratori.
Infine, l’attrice Patricia Clarkson è Ava Paige,
direttrice dell’organizzazione WCKD. Completano il
cast Don McManus nel ruolo dell’Uomo
Mascherato, Joe Adler in quello di
Zart, Blake Cooper come Chuck
e Jacob Latimore nel ruolo di Jeff. Per
prepararsi al film, l’intero cast di giovani protagonisti fu
portato a partecipare ad una sfida di sopravvivenza nella radura,
dove hanno imparato a costruirsi da sé strumenti e a mettersi al
riparo dalla natura circostante.
Le differenze tra il libro e il
film
Nel dar vita ad un adattamento
cinematografico del romanzo, gli autori confermarono l’intenzione
di rimanere quanto più fedeli possibile al testo di Dashner. Il
passaggio dalla pagina al grande schermo prevede però delle
necessarie modifiche. La prima di queste è che nel romanzo
le mura del labirinto sono particolarmente più
alte rispetto a quelle viste nel film, e tale pericoloso
ambiente è inoltre contenuto all’interno di una cupola
artificiale, cosa che non si ritrova nel film. Eliminare o
ridurre tali aspetti ha permesso al film di poter sfruttare
diversamente questi spazi rispetto a come avviene all’interno del
romanzo.
Di particolare importanza sono anche
le modifiche relative al rapporto tra Thomas e
Teresa. Nel film è infatti del tutto assente la loro
connessione telepatica, come anche i flashback del loro comune
passato. Un cambiamento che li ha dunque resi maggiormente estranei
l’un l’altro rispetto a quanto previsto dallo scrittore. Sempre il
personaggio di Teresa è al centro di un’altra considerevole
modifica. Nel libro, infatti, questa dal momento del suo arrivo
nella Radura rimane in coma per circa metà della
storia, nel film al contrario si risveglia subito. Ciò è
dovuto dalla necessità di avere un personaggio attivo anziché
dormiente.
Ad essere state modificate sono
inoltre le creature che minacciano la quiete del
gruppo. I Dolenti, infatti, vengono raffigurati nel film
come enormi pulci con gambe di metallo e pericolosi pungiglioni.
Nel libro, invece, queste creature si muovono rotolando, possedendo
zampe interne che estraggono solo per attaccare. Tali mostri,
inoltre, nel film attaccano il gruppo in un’unica volta, mentre nel
libro rapiscono i ragazzi uno alla volta. Sempre riguardo al
gruppo, nel libro tutti i ragazzi entrano nella radura, mentre nel
film tale compito viene inizialmente affidato ad un solo
personaggio, ovvero Alby.
È possibile fruire
di Maze
Runner – Il labirinto grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Apple TV, Prime Video, Disney+ e
Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.
La prima immagine diffusa del
film The Fantastic Four
Ieri è stata riportata la notizia
che il film Fantastici
Quattro introdurrà una
versione femminile di Silver Surfer, interpretata da
Julia Garner, la star di Ozark. Alla luce
di tale conferma, arrivano ora anche altri aggiornamenti – questi
però ancora non ufficiali – su diversi altri personaggi secondari.
Il giornalista Justin Kroll di Deadline è infatti
intervenuto su Twitter poco dopo
la notizia riguardante Garner per confermare che
Galactus sarà effettivamente il cattivo
principale, ma nessun attore è attualmente in trattativa per la
parte (in precedenza si era parlato di Antonio Banderas e Javier Bardem).
È bene notare che la specifica di
“cattivo principale” potrebbe indicare che la squadra dovrà
affrontare anche altri nemici. Sappiamo che il Dottor Destino
dovrebbe apparire, ma solo brevemente (molto probabilmente in una
scena post-credits) per configurarsi come una minaccia più grande
in futuro. Per quanto riguarda i figli di Reed e Sue Richards,
l’insider
Daniel Richtman ha sentito dire che appariranno sia
Franklin che Valeria. Non ci sono
però dettagli sulla loro età, quindi potrebbero essere neonati o
bambini piccoli i cui poteri non si sono ancora manifestati.
Richtman riferisce anche che i Fantastici Quattro saranno eroi ben
consolidati e “grandi celebrità” nel film.
Seemed obvious given Silver Surfer
involvement but yes Galactus expected to be main villain and that
role is currently open with no one in talks or holding offer for
role. https://t.co/AlGGyFoxFA
Fantastici Quattro: quello che c’è
da sapere sul film
Come al solito con la Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici
Quattro sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in,
beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore
pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.
Disney+ ha diffuso il teaser di
Descendants: L’ascesa di Red, il nuovo
capitolo della saga di successo Descendants, che vede protagonisti i
figli adolescenti degli iconici eroi e cattivi Disney. Il film
Disney Original debutterà venerdì 12 luglio in streaming in
esclusiva su Disney+.
Il teaser introduce Kylie
Cantrall nei panni di Red, principessa dell’ostile regno
di Wonderland e nuova arrivata tra i figli dei cattivi di Auradon,
che viene colta “con le mani nel sacco” da Malia Baker, che
interpreta Chloe, la figlia di Cenerentola e Re Azzurro.
Descendants: L’ascesa di Red,
quando esce e dove vederlo in streaming
Descendants: L’ascesa di Redf ilm
Disney Original debutterà venerdì 12 luglio in streaming in
esclusiva su Disney+.
La trama e il cast di Descendants:
L’ascesa di Red
Descendants: L’ascesa di
Red segue Red, la figlia ribelle della Regina di Cuori, e
Chloe, la figlia perfezionista di Cenerentola. Quando la tirannica
Regina di Cuori organizza un colpo di stato contro Auradon, Red e
Chloe, due personalità diametralmente opposte, devono unire le
forze e viaggiare indietro nel tempo per annullare l’evento
sconvolgente che ha portato la madre di Red sulla strada della
cattiveria.
Oltre a Cantrall e Baker, il film è interpretato da un nuovo
gruppo di personaggi, tra cui Brandy (Cenerentola), Rita Ora
(Regina di Cuori), Dara Reneé (Uliana), Ruby Rose Turner
(Bridget/Regina di Cuori da giovane), Morgan Dudley
(Ella/Cenerentola da giovane), Joshua Colley (Uncino da giovane),
Peder Lindell (Morgie), Grace Narducci (Fay/Fata Smemorina da
giovane), Jeremy Swift (Preside Merlino), Paolo Montalban (Re
Azzurro) e Leonardo Nam (Maddox Hatter). China Anne McClain torna a
vestire i panni del personaggio amato dai fan Uma e nuova preside
della Auradon Prep. Anche Melanie Paxson riprende il suo ruolo di
Fata Smemorina.
Fedele alla tradizione dei Descendants con storie
accompagnate dalla musica, questo quarto capitolo include sette
nuove canzoni originali, due reprise e una cover di “So This Is
Love” dal classico film d’animazione Cenerentola, che
coinvolgeranno gli spettatori e li accompagneranno in un viaggio
emotivo insieme a nuovi coraggiosi personaggi. La colonna sonora
originale “Descendants: The Rise of Red Original Soundtrack” sarà
pubblicata il 12 luglio da Walt Disney Records.
Una realtà straordinaria nel campo dell’intrattenimento per
ragazzi, ogni prima televisiva di un film di Descendants
si classifica come il film via cavo più visto dell’anno (2015, 2017
e 2019) tra i bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni e tra i
ragazzi di età compresa tra i 9 e i 14 anni. Le musiche della saga
di Descendants vantano oltre 15 miliardi di streaming
audio e video e 8 miliardi di visualizzazioni su TikTok. Inoltre,
le colonne sonore sono state certificate dalla RIAA, con tre album
certificati oro, tre singoli certificati platino e due singoli
certificati oro. Sono stati venduti quasi 7 milioni di bambole e 9
milioni di libri di Descendants, tra cui quattro bestseller del New York
Times, e i costumi di Halloween di Descendants sono stati
tra i primi 5 costumi su licenza Disney per sette anni consecutivi
(2015-2021).
Suzanne Todd e Gary Marsh sono i
produttori esecutivi di Descendants: L’ascesa di Red. Il
film è diretto da Jennifer Phang, con una sceneggiatura di Dan Frey
e Russell Sommer. Il film è coreografato da Ashley Wallen (The
Greatest Showman) con una colonna sonora di Torin Borrowdale
(Searching). Lo scenografo è Mark Hofeling, mentre Declan
Quinn è il direttore della fotografia. Il montaggo è di Katie
Ennis. Tra i co-produttori esecutivi figurano Mahita P. Simpson e
Jennifer Phang, mentre Wendy S. Williams è produttrice. I costumi
sono stati disegnati da Julia Caston ed Emilio Sosa.
Ogni grande male ha una
sua causa e una sua origine, e lo stesso vale per il piccolo e
diabolico Damien, entrato nella storia dei cinema grazie a
Richard Donner. Con il film di Arkasha
Stevenson, Omen – L’origine del Presagio,
al
cinema dal 4 aprile con The Walt Disney Company, ci si sposta
proprio in quel punto della storia ancora oscuro, il primo presagio
(il titolo originale è infatti The
First Omen), quel momento che ha visto la… nascita
dell’Anticristo.
Omen – L’origine del
Presagio, la trama
La storia si svolge a
Roma, negli edifici di un convento, in cui la giovane e devota
Margaret, novizia statunitense, è pronta a prendere i voti.
Cresciuta in un orfanotrofio, la giovane donna ha una fede
incrollabile e si approccia alla prospettiva di una vita monastica
con grande serenità. Tuttavia, il collegio dove soggiorna e le sue
monache cominceranno presto a sembrarle sospetti, soprattutto
quando una ragazzina, ospite della struttura, comincerà a
risvegliare in lei ricordi oscuri di un passato che credeva una sua
fantasia. Margaret si trova così invischiata in un misterioso
complotto che la vedrà giocare un ruolo fondamentale per la
salvezza (o la dannazione) dell’umanità.
Con un titolo che è una
dichiarazione di intenti, Omen – L’origine del
Presagio racconta la storia di come Damien sia finito
adottato da Robert Thorn di Gregory Peck, non
senza essere una furba e a suo modo brillante storia indipendente
che può benissimo fare a meno del suo illustre predecessore per
essere apprezzato.
La Roma sinistra di Arkasha
Stevenson
Partiamo
dall’ambientazione: la Roma del film di Arkasha
Stevenson è una città contraddittoria, tanto solare e
splendente di giorno, quanto sinistra e oscura di notte. Racconta
il potere temporale della Chiesa, che lì ha sede, e lo mostra nella
sua imponenza, indugiando su edifici, istituzioni, luoghi che ne
rappresentano il prestigio, ma propone anche un ambientazione
storica, la metà degli anni ’70, in cui la città reale cominciava a
essere sempre più lontana dall’influenza di quel potere. Le rivolte
studentesche rappresentano in maniera didascalica ma efficace quel
momento storico in cui l’influenza della Chiesa sulla popolazione
cominciava a venir meno, lasciando spazio a ambizioni e
affermazioni individuali di diversa natura.
Un altro punto di grande
interesse nel film di Arkasha Stevenson è
sicuramente la declinazione scelta per raccontare l’orrore. Il film
simpatizza di più con il thriller che con l’horror, salvo qualche
concessione molto grafica e per questo efficace, e focalizza il suo
sguardo sul corpo scevro di qualsiasi connotazione sensuale, come
strumento anche soggetto a mutazioni e cambiamenti pur di adempiere
il suo scopo. Omen – L’Origine del Presagio palesa una vocazione (è
il caso di dirlo) al body horror e alla strumentalizzazione della
fisicità femminile, soprattutto in una convinta e decisa ottica
anti-clericale, scelte narrative che ricordano precedenti illustri,
di cui il più evidente è il capolavoro di Roman
PolanskiRosemary’s Baby.
Nell Tiger Free è la
protagonista di Omen – L’Origine del Presagio
A guidare questa discesa
agli inferi vera e propria c’è il volto pulito di Nell
Tiger Free che sembra perfettamente a suo agio in
atmosfere sinistre, forte anche dell’esperienza sul set di Servant, in cui
interpreta Leanne Grayson. Al suo fianco, oltre ai veterani
Bill Nighy e Sonia Braga, anche
l’esordiente Nicole Sorace, in un ruolo decisamente
importante e che fa sfoggio di una grande presenza scenica,
nonostante la giovane età e l’inesperienza. La sua Carlita è
magnetica. Ben più conosciuto al pubblico italiano è invece
Andrea Arcangeli (Il
Divin Codino), con un ruolo minore ma, si
scoprirà fondamentale per lo sviluppo della vicenda.
Nella saturazione
contemporanea, soprattutto legata al cinema di genere che viene
visto come tipo di narrazione più abbordabile, Omen –
L’Origine del Presagio spicca per linearità, gusto della
messa in scena e scelte estetiche e linguistiche che ne fanno una
riflessione intelligente sulla contemporaneità, con un occhio
femminile evidente ma mai invadente.
I Walt Disney Studios hanno
rilasciato la prima immagine ufficiale di Mufasa:
Il Re Leone, il sequel ibrido in live-action della
versione del 2019 de Il Re
Leone, che è stato diretto da Jon Favreau e ha guadagnato oltre 1,6 miliardi
di dollari al box office mondiale. Nell’immagine si vede un giovane
Mufasa in piedi su una scogliera. Non ci sono personaggi di
supporto nell’immagine, che è stata condivisa su social da The
Hollywood Handle e pubblicata nell’ambito dell’assemblea annuale
degli azionisti Disney del 2024.
Mufasa:
Il Re Leone sarà diretto da Barry
Jenkins, regista premio Oscar di Moonlight, da
una sceneggiatura di Jeff Nathanson. Aaron
Pierre darà la voce a Mufasa nel nuovo film, mentre
Kelvin Harrison Jr. doppierà Scar, che
presumibilmente sarà ancora una volta il cattivo del film. Non si
sa molto del film, se non che si tratta della storia delle origini
del padre di Simba. James Earl Jones, voce
originale del Mufasa adulto, ha deciso di non tornare per il
film.
“Sono cresciuto con questi
personaggi, significano molto per me“, ha spiegato Jenkins in
un’intervista dello scorso anno. “I re non nascono tali. Devono
diventare ciò che sono attraverso una serie di eventi con i quali
molte persone possono immedesimarsi. Quindi, da questo punto di
vista, si adatta molto bene a tutto il resto che ho fatto. Quindi
non sento alcuna pressione, voglio solo fare un buon
lavoro“.
“Penso che vedrete una
tonnellata di volti familiari“, ha poi anticipato
Barry Jenkins in un’intervista del 2022. “È un
prequel, ma di nuovo, è un prequel nel senso che questi sono tutti
gli stessi personaggi, ma vi stiamo raccontando come sono arrivati
a essere quello che sono. Quindi stiamo letteralmente andando a
ritroso. Stiamo tornando indietro nel tempo con molti di questi
personaggi. Siamo anche nel presente, ma torniamo indietro per
raccontare chi erano questi personaggi“.
“Aspettatevi dei numeri
musicali“, ha aggiunto il regista. “Numeri musicali
davvero meravigliosi, direi“. Mufasa:
Il Re Leone arriverà nelle sale il 20 dicembre di
quest’anno.
Jack O’Connell (Ferrari)
è in trattative per recitare al fianco di Michael B. Jordan nel film ancora senza titolo
di Ryan Coogler per la Warner Bros, secondo quanto
riferito da Deadline. Anche se la trama del
film è ancora avvolta nel mistero, è stato riferito che si tratta
di un film di genere con vampiri in cui O’Connell interpreterà il
cattivo, che a questo punto è lecito presumere essere di natura
vampiresca.
Una volta che il progetto è
approdato ufficialmente alla WB, il ruolo dell’antagonista opposto
a quello di Jordan è diventato uno dei più ambiti dalle giovani
star e alla fine Jack O’Connell ha ottenuto la parte. Il film
riunirà Jordan e Coogler dopo la loro collaborazione per i
franchise di Creed e Black Panther, dopo aver lavorato
insieme per la prima volta all’acclamato film del Prossima fermata: Fruitvale Station.
È anche il secondo progetto dei due
collaboratori che i co-presidenti e amministratori delegati del
Warner Bros Film Group Mike De Luca e Pam Abdy hanno sostenuto,
dopo aver dato il via libera al successo al botteghino di Creed III
durante il loro periodo alla MGM. Coogler scrive e produce insieme
a Zinzi Coogler e Sev Ohanian. I produttori esecutivi sono il
compositore premio Oscar Ludwig Göransson, Rebecca Cho e Will
Greenfield. Le riprese del film inizieranno questo mese, per una
data di uscita nelle sale fissata al 7 marzo
2025.
In quali film ha recitato Jack O’Connell?
Il prossimo film di O’Connell è
l’attesissimo biopic su Amy Winehouse, Back To Black, dove interpreterà il
marito della cantante, Blake Fielder-Civil. Recentemente ha invece
recitato accanto ad Adam Driver nel ruolo del pilota di auto da
corsa Peter Collins nel film di Michael Mann Ferrari. Precedentemente O’Connell è stato visto in
Lady Chatterley’s Lover, Seberg – Nel mirino con Kristen Stewart, Unbroken
di Angelina Jolie
e Il ribelle -Starred Up, tra gli altri titoli. Tra i
titoli televisivi più importanti figurano Godless,
Rogue Heroes e The North Water.
Il regista Alex
Garland, che ha diretto film come Ex Machina,
Annientamento,Men
e l’imminente Civil
War (al cinema dal 18 aprile), ha recentemente lasciato
intendere nel corso di un’intervista di volersi allontanare dalla
regia e, sebbene alcuni di questi commenti siano stati interpretati
nel senso che non farà più film in generale, Garland ha poi
chiarito che intende semplicemente prendersi una pausa a tempo
indeterminato dalla regia, continuando però a concentrarsi sulla
scrittura. “Ho detto che mi prenderò una pausa dalla regia per
il prossimo futuro. Come questo possa essere estrapolato come
l’orgoglio che provo o meno in questo film. Non vedo il filo
conduttore“, ha confermato Garland a IndieWire.
“Ho detto che smetterò di
dirigere nel prossimo futuro. Perché una dichiarazione di questo
tipo dovrebbe essere presa e analizzata o interpretata in questo
modo? C’è qualcosa di strano. C’è qualcosa di strano in questo… è
una stranezza generale che ha a che fare con la forma che assumono
le dichiarazioni pubbliche, il modo in cui vengono usate e il modo
in cui le parole vengono interpretate o lette“. “Per
tornare alla dichiarazione, ho detto: Mi prenderò una pausa dalla
regia o smetterò di dirigere per il prossimo futuro. È una cosa
così incontestabile da dire“, ha sottolineato Alex
Garland.
“Ho anche detto che mi dedicherò
alla sceneggiatura. La sceneggiatura è il cinema. Non si possono
cancellare gli sceneggiatori, i direttori della fotografia, i
montatori o gli attori dal processo di sceneggiatura. Il cinema non
è appannaggio dei soli registi“. Ha poi aggiunto: “Credo
che stia accadendo qualcosa di strano nel mondo. Questo è come un
granello di sabbia di quella stranezza. Ma la dichiarazione che ho
fatto è così diversa dal modo in cui è stata interpretata. È
semplicemente strano. E quindi una parte di me sta reagendo a
questo“.
Alex Garland dirige Civil War
Civil
War è stato descritto come “un road movie e un
film di guerra con elementi satirici” e “un gioco
sparatutto elevato“. Garland ha dichiarato al The Telegraph
che Civil
War è “ambientato in un punto indeterminato del
futuro, abbastanza avanti da permettermi di aggiungere
un’idea“. Il film si svolge in un’America sull’orlo del
collasso, attraverso terre desolate e città distrutte
dall’esplosione di una guerra civile, un gruppo di reporter
intraprende un viaggio in condizioni estreme, mettendo a rischio le
proprie vite per raccontare la verità. Civil
War è scritto e diretto da Alex
Garland. Il film è interpretato da
Kirsten Dunst, Wagner Moura, Stephen McKinley Henderson, Cailee
Spaeny, Karl Glusman, Sonoya Mizuno, Jonica T. Gibbs e Jess
Matney.
La Disney ha rilasciato un nuovo
sguardo all’attesissimo Oceania
2. La nuova avventura musicale animata, sequel del
film nominato agli Oscar nel 2016, reintroduce gli spettatori a
Vaiana e Maui, proponendo una nuova avventura di cui ad oggi
sappiamo poco o nulla. Un primo teaser del film è stato diffuso
all’inizio dell’anno, mentre ora come anticipato è arrivata una
nuova immagine. Questa ci mostra Vaiana che naviga lasciandosi alle
spalle quella che sembra essere un’isola con una grande creatura
marina. L’immagine ci permette anche di avere uno sguardo più
ravvicinato alla protagonista, che appare piuttosto cresciuta
rispetto al primo film, segno che questa nuova avventura potrebbe
svolgersi a qualche anno di distanza dalla precedente.
Oceania
2, l’epico musical animato dei Walt Disney Animation
Studios, porta il pubblico in un nuovo viaggio con Vaiana, Maui e
un nuovo equipaggio di improbabili marinai. Dopo aver ricevuto
un’inaspettata chiamata dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare
verso i mari lontani dell’Oceania e in acque pericolose e lontane
per un’avventura diversa da qualsiasi altra che abbia mai
affrontato. Diretto da Dave Derrick Jr. con le
musiche dei vincitori del Grammy Abigail Barlow ed
Emily Bear, del candidato al Grammy
Opetaia Foa’i e del tre volte vincitore del Grammy
Mark Mancina (Lin-Manuel Miranda
non tornerà nel ruolo), Oceania
2 uscirà nelle sale il 27 novembre 2024.
Gli attori Auli’i
Cravalho e Dwayne
Johnson riprenderanno i loro ruoli da doppiatori
rispettivamente per Vaiana e Maui. Sappiamo però che inizialmente
la Disney aveva previsto di continuare la storia di
Oceania come
serie in streaming su Disney+. Tuttavia, quando il progetto ha
iniziato a prendere forma e la popolarità dell’originale è
aumentata, la Disney ha deciso di trasformare la serie in un
lungometraggio per le sale cinematografiche. È dunque stato
annunciato che Oceania
2 arriverà nelle sale il 27 novembre,
rispettando la tradizione di distribuire ogni anno un film
d’animazione nel giorno del Ringraziamento.
Ora che il cast principale di
Fantastici
Quattro è stato definito, c’è stata molta attesa
per ciò che il reboot del Marvel Cinematic Universe potrebbe
avere ancora in serbo. È di ieri la notizia che l’attrice di
Ozark e Inventing Anna, Julia Garner, si è
unita ai Fantastici Quattro in un ruolo importante, ovvero quello
del personaggio Shalla-Bal, che nel film assumerà
il ruolo di Silver Surfer. Ma chi è esattamente Shalla-Bal?
Shalla-Ban, la sua storia nei
fumetti Marvel
Creata da Stan Lee
e John Buscema in Silver Surfer #1 del
1968, Shalla-Bal viene introdotta come imperatrice di
Zenn-La, un pianeta utopico originariamente creato
da Norrin Radd, personaggio che viaggiava nel
tempo. Shalla-Bal e Norrin si incontrarono inizialmente dopo la
morte della madre di lui, ma lui ignorò i sentimenti di lei e si
concentrò sul suo lavoro. Quando Norrin ricevette il Potere Cosmico
e divenne Silver Surfer, lasciò Shalla-Bal, in
parte per permettere a Galactus di risparmiare
Zenn-La dalla sua ira divoratrice di pianeti.
Nel corso degli anni, Shalla-Bal ha
continuato a provare sentimenti per Silver Surfer, anche quando è
stata clonata, manipolata da Mefisto e brevemente uccisa. Durante
quella storyline, Norrin diede a Shalla-Bal parte del Potere
Cosmico, in modo che potesse aiutare a salvare Zenn-La dalla
distruzione di Galactus. In seguito, Shalla-Bal disse a Norrin che
non poteva sposarlo, per dovere verso il suo pianeta. Negli anni
successivi è apparsa periodicamente, sia nelle storie di Silver
Surfer sia in parti più ampie dell’angolo dei fumetti Marvel.
Sebbene Shalla-Bal sia stata in gran
parte ritratta come una sovrana aliena umanoide nel canone
principale della Marvel, è diventata Silver Surfer nella continuità
separata della miniserie Terra X. In una breve
apparizione nel numero, sia Shalla-Bal che Norrin ricevono il
Potere Cosmico e vengono soprannominati gli araldi gemelli di un
nuovo Galactus,
Franklin Richards, ma Shalla-Bal viene rapidamente uccisa.
Prima dell’apparizione di Shalla-Bal nei Fantastici Quattro, è
apparsa nella serie animata di Silver Surfer del 1998, in
cui era doppiata da Camilla Scott. La storia d’amore tra lei e
Norrin ha ispirato anche diverse canzoni.
Fantastici Quattro: quello che c’è
da sapere sul film
Come al solito con la Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici
Quattro sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in,
beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore
pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.
Matt
Shakman (“WandaVision”,
“Monarch:
Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici
Quattro, da una sceneggiatura di Josh
Friedman, Jeff
Kaplan e Ian Springer. La
notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre
anche gli altri nomi erano usciti da recenti
indiscrezioni. Pedro
Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni
in The
Mandalorian, The Last of
Us e prima ancora in Game of
Thrones. Vanessa
Kirby ha fatto parte del franchise di Mission
Impossible e di Fast
and Furious, mentre Joseph
Quinnè diventato il beniamino
dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie
in Stranger
Things 4. Ebon
Moss-Bachrachsta vivendo un momento d’oro grazie
al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è atteso al
cinema il 25 luglio 2025.
Come riportato da
Deadline, Léa
Seydoux (Dune – Parte
Due) è stata ufficialmente scritturata per recitare al
fianco di Josh O’Connor (Challengers)
in Separate Rooms, il prossimo film di
Luca Guadagnino. Il film sarà l’adattamento del
romanzo del 1989 dello scrittore Pier Vittorio
Tondelli, dove si narra in modo non cronologico della
storia d’amore tra lo scrittore iconoclasta italiano Leo (O’Connor)
e il suo traduttore Thomas. Al momento non sono stati resi noti i
dettagli sul ruolo della Seydoux, anche se potrebbe interpretare la
ragazza con cui Thomas intraprende una relazione ad un certo punto
del racconto.
Léa Seydoux, attrice tra l’Europa e
gli Stati Uniti
Conosciuta soprattutto per aver
recitato nei film di James Bond Spectre
e No Time To Die, oltre che nel film vincitore della
Palma d’Oro La vita di Adele di Abdellatif Kechiche, l’attrice
francese Léa
Seydoux è attualmente impegnata nel ruolo di Lady
Margot Fenring in Dune – Parte
Due di Denis Villeneuve, che probabilmente riprenderà
anche in Dune –
Parte Tre. Tra gli altri film recenti dell’attrice
figurano Crimes
of the Future di David Cronenberg, presentato in anteprima
a Cannes, il dramma La Bete di Bertrand Bonello, uscito a Venezia, e
Un bel mattino di Mia Hansen-Løve, che ha partecipato
alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes.
In Separate Rooms,
il trentenne Leo viaggia attraverso Milano, Parigi, Londra e
Firenze, mentre Thomas è un giovane pianista berlinese che vive
temporaneamente a Parigi quando incrocia per la prima volta Leo. Il
libro è diviso in tre parti, chiamate “movimenti”, che alternano
flashback e riflessioni. Dopo essersi conosciuti a Parigi, gli
amanti iniziano una lunga relazione, incontrandosi e viaggiando
insieme in diverse città europee per un periodo di tre anni. I due
si incontrano quando lo desiderano, ma vivono separati,
appartandosi nelle rispettive solitudini, anche se spesso si
scrivono. A un certo punto, Thomas inizia una relazione con una
ragazza, che rende Leo profondamente geloso. Poi a Thomas viene
diagnosticata una malattia che lo porterà alla morte nella sua
città natale, Monaco.
Gran parte del libro, che inizia con
la chiamata di Leo a Monaco di Baviera per dare l’addio al suo ex
amante, descrive il lutto di Leo e la sua graduale guarigione,
mentre ricorda i suoi viaggi in Inghilterra e negli Stati Uniti.
Separate Rooms, che probabilmente sarà il prossimo
film di Guadagnino, è prodotto dall’italiano Lorenzo
Mieli nell’ambito del suo accordo con
Fremantle. La sceneggiatura è di Francesca
Manieri, che ha collaborato con Guadagnino nella serie
Sky/HBO We Are Who We Are. Il film con ogni probabilità
sarà presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
Dopo alcune forti delusioni subite
tra il 2022 e il 2023, i Marvel Studios sembrano essere
tornati a concentrarsi sulla qualità piuttosto che sulla quantità,
prediligendo alcuni titoli anziché altri. Tuttavia, ciò significa
inevitabilmente che alcuni personaggi e franchise saranno messi da
parte, probabilmente a favore di quelli che possono produrre
successi garantiti. Tra quelli su cui si starebbe puntando di più
per il futuro vi sono ovviamente gli X-Men, già
comparsi nel finale di The
Marvels e a cui è dedicata la serie animata X-Men
’97 (qui
la recensione) attualmente in corso. Si attende però ora un
film live action a loro dedicato, che possa introdurli
definitivamente nel MCU.
Secondo
Production Weekly, il piano prevede che questo reboot dei
Marvel Studios inizi la produzione alla fine del
2025. Al momento la cosa non è confermata ed è da prendere
con le dovute precauzioni, ma se ciò venisse confermato si
tratterebbe di un significativo anticipo sui tempi rispetto a
quanto inizialmente si preventivava. La pubblicazione afferma
inoltre che Shang-Chi 2 inizierà la produzione il prossimo
marzo, mentre le riprese di Armor Wars sono previste per il 2024. Inoltre,
a quanto pare, le telecamere potrebbero iniziare a girare nel corso
di quest’anno anche per Vision Quest, che dovrebbe rivelare cosa ne è
stato del Visione Bianco visto in WandaVision.
Tornando
agli X-Men, però, se tale data dovesse essere
confermata, ciò significherebbe che tali personaggi potrebbero
facilmente comparire in Avengers:
Secret Wars, il film che concluderà la Saga del
Multiverso. L’obiettivo sembra naturalmente essere quello, dato che
tale atteso lungometraggio dovrà configurarsi come un’esperienza
quanto più epica possibile, includendo numerosissimi personaggi del
MCU in vista di scenari futuri ad oggi imprevedibili. Non resta
dunque che attendere maggiori indicazioni per scoprire se davvero
un film interamente dedicato agli X-Men e targato Marvel Studios
potrebbe arrivare da qui al 2027.
Cosa c’è da sapere su X-Men
’97?
La nuovissima serie X-Men
’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a
partire dal 20 marzo. X-Men
’97 rivisita l’epoca iconica degli anni ‘90, mentre
gli X-Men, un gruppo di mutanti che usa i propri
poteri straordinari per proteggere un mondo che li odia e li teme,
vengono messi alla prova come mai prima d’ora, costretti ad
affrontare un nuovo futuro pericoloso e inaspettato. Il cast delle
voci nella versione originale include Ray Chase
(Ciclope), Jennifer Hale (Jean Grey),
Alison Sealy-Smith (Tempesta), Cal
Dodd (Wolverine), JP Karliak nel ruolo di
Morph, Lenore Zann nel ruolo di Rogue,
George Buza nel ruolo di Bestia, AJ
LoCascio (Gambit), Holly Chou (Jubilee),
Isaac Robinson-Smith (Alfiere), Matthew
Waterson (Magneto) e Adrian Hough
(Nightcrawler).
L’ultima stagione di Game
of Thrones ha suscitato forti polemiche e ha portato a
petizioni per rifare da capo tutti gli episodi che la compongono.
Ciò naturalmente non avverrà mai e la nuova serie legata a quel
mondo, House
of the Dragon sta ora contribuendo a far dimenticare ciò
che i fan hanno tanto odiato di quell’ottava stagione. Sebbene non
sia ancora chiaro in che misura l’ultimo libro della serie,
Song of Ice and Fire, sarà diverso, si pensa che George
R.R. Martin abbia dato agli showrunner David
Benioff e D.B. Weiss una bozza dei suoi
piani, il che probabilmente significa che Bran Stark finirà sul
Trono di Spade anche nel romanzo, che ai fan piaccia o meno.
L’ottava stagione ha visto anche
l’uccisione di Daenerys Targaryen da parte di Jon Snow, un altro
colpo per gli spettatori di Game
of Thrones che hanno seguito le vicende di entrambi i
personaggi per quasi un decennio. Parlando ora con Josh Horowitz,
proprio gli showrunner David Benioff e
D.B. Weiss hanno ammesso che la reazione negativa
al finale della serie li ha colti di sorpresa e, sebbene si
aspettassero che il finale sarebbe stato divisivo, sembra che il
duo non avesse previsto quanto effettivamente la stagione avrebbe
diviso le opinioni.
“Penso che sapevamo che sarebbe
stato controverso, penso che speravamo che sarebbe stato un po’ più
50/50“, ha detto Benioff. “Penso che si speri in una
proporzione migliore di… non volevamo assolutamente che ci fosse
così tanto odio. Eravamo preparati a un po’ di odio“. Weiss ha
aggiunto: “Credo di non aver tenuto conto degli effetti del
network. Gli effetti della rete possono aiutare lo show quando
lavorano a tuo favore, come un ciclo di feedback positivo. È
ipocrita amarlo quando soffia nella tua direzione e decidere che è
la fine del mondo quando va nella direzione opposta“.
L’attrice Kirsten Dunst ha recentemente condiviso i suoi
pensieri schietti e sinceri sui film di supereroi, ammettendo che
avrebbe colto al volo l’occasione di recitare in un altro film di
questo tipo – ad esempio in Spider-Man:
No Way Home -, perché avrebbe significato fare un sacco di
soldi. GQ ha recentemente tirato fuori
questi commenti e le ha fatto notare che di solito gli attori non
parlano di questo genere di cose. “Non lo fanno?“, ha
risposto lei ridendo. “Davvero? È per questo che la gente fa
quei film!“.
L’attrice è divenuta nota
interpretando Mary Jane Watson nella trilogia di
Spider-Man con Tobey Maguire e riflettendo sulle riprese
dello Spider-Man del 2002, la Dunst dice che il genere
“era più innocente, credo“, aggiungendo: “Sam Raimi
era un regista di culto, quindi sembrava che stessimo facendo un
film indipendente travestito da film di supereroi“. L’attrice
ha poi ribadito che sarebbe disposta a tornare nei panni di Mary
Jane Watson se le venisse chiesto. Si dice che le prime bozze della
sceneggiatura di Spider-Man:
No Way Home includessero anche la MJ della Dunst, ma come
noto il suo personaggio non è poi comparso nel film.
Alla domanda se le sia mai stato
chiesto di tornare, l’attrice ha risposto secca: “No, no… mi
sarebbe piaciuto“. Per quanto riguarda il modo in cui le
piacerebbe rivisitare il personaggio, invece, ha affermato:
“Sarebbe divertente dire: “Ok, prendiamo Tobey Maguire e me e
facciamolo in uno strano modo indie, diverso dai soliti film di
supereroi. Come hanno fatto con il film Chronicle. Potrebbe essere
bello“. Ad oggi circolano strane ma insistenti voci su un
possibile Spider-Man 4 con Raimi e Maguire, se
davvero questo progetto dovesse concretizzarsi, c’è da aspettarsi
che anche Dunst possa farne parte, riprendendo così il ruolo che
l’ha resa iconica.
Alan Ritchson, star
della serie Prime VideoReacher,
ha già dichiarato di essere pronto a interpretare Batman nel reboot
del DCU di James Gunn e Peter Safran, ma nulla è cambiato
da quel momento. In una nuova intervista con THR, l’attore – visto anche in
Titans e Smallville – è dunque tornato a ribadire
la cosa: “Mi piacerebbe interpretare Batman. Ecco, l’ho detto.
Lo griderò dai tetti: voglio essere Bruce Wayne! Ecco il punto su
Batman: sapete qual è il suo superpotere? L’intelligenza. È il
supereroe più intelligente che ci sia, è inventivo, ha tutti i
gadget e altre cose, ma è super intelligente“.
In una precedente intervista,
Ritchson ha dichiarato: “Con tutte le voci che girano sul fatto
che dovrei interpretare Batman, come posso fare a meno di Batman?
Mi piacerebbe molto interpretare Batman“. In risposta ai fan
che dicono che Reacher è un Batman senza mantello, l’attore ha
invece risposto: “Sai, Batman senza mantello è una grande
analogia, in realtà. Ma voglio dire, Batman ha una caverna, mentre
Reacher non ha nemmeno una casa. Ha solo uno spazzolino da denti.
Quindi, penso che Batman abbia delle cose interessanti. Il tizio è
ricco e ha caverne, attici e riflettori che lo chiamano. Batman è
più figo“.
Alan Ritchson continues his campaign to
become DCU’s next BATMAN
Tutto quello che sappiamo su The Brave and the
Bold
Parlando l’anno scorso dei piani dei
DC Studios per
The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è
l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di
Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo
l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato
cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo
figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato
sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di
Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi
giorni“.
Il co-CEO dei DC Studios, Peter
Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio
che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’
allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori
dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Al
momento, comunque, sembra che ci vorrà un po’ per avere notizie su
chi interpreterà Batman nel DCU e in generale su questo nuovo film,
sul quale la fase di sviluppo sarebbe ancora agli stadi
iniziali.
Non una gran sorpresa, ma
decisamente una gradita conferma: Alien:
Romulus sarà vietato ai minori. Si tratta della stessa
classificazione di tutti gli altri episodi della longeva serie
sci-fi/horror, a cui dunque questo nuovo capitolo dunque si va ad
aggiungere promettendo spaventi e orrore. Visti i precedenti del
regista Fede Alvarez con l’horror – tra cui La casa e Man in the
Dark – era prevedibile che anche questa volta egli abbia
in serbo per gli spettatori una terrificante e sanguinolenta
avventura. L’MPA non ha ancora rivelato le ragioni specifiche di
questa classificazione, ma la cosa è stata confermata dai 20th
Century Studios.
Alvarez ha poi recentemente parlato
anche del suo approccio ad Alien:
Romulus, confermando che si svolge prima di Alien
e Aliens – Scontro finale. “Il modo in cui l’abbiamo
concepito è che se non avete visto nessuno di questi film, sono
geloso perché vivrete un’esperienza incredibile“, ha
dichiarato a
The Hollywood Reporter. “Avrete tutti questi mondi di Alien
davanti a voi, e non avete mai vissuto nulla di tutto questo. Non
sapete come nasce la creatura e non conoscete nessuna di queste
cose. È fantastico. Vi divertirete un mondo“.
“Ma se invece avete visto gli
altri film, allora è un’esperienza completamente diversa, perché
vedrete e troverete i collegamenti con gli altri film. E se si è un
fan, si sarà quella persona che infastidisce i propri amici al
cinema dicendo loro che si sa da cosa è tratto questo film e da
dove viene quella pistola e di cosa parlano i personaggi“, ha
aggiunto il regista. “Quindi è realizzato in questo modo, e
speriamo che funzioni così per tutti, ma è collegato a tutti loro.
Amo tutti questi film. Non volevo omettere o ignorare nessuno di
loro quando si tratta di collegamenti a livello di storia,
personaggi, tecnologia e creature. Ci sono sempre dei collegamenti
tra Alien e Alien: Covenant“.
Alien: Romulus, tutto
quello che sappiamo sul film
Il film è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us),
Spike Fearn (Aftersun) e Aileen Wu.
Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, stando alla sinossi ad
oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre
rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si
ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire
che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire
dal 16 agosto.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon),
che ha diretto l’originale Alien
e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus
e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di
Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez,
Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor
(Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori
controllo) sono i produttori esecutivi.
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny aveva rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le
stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a
costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le
persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45
anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero
incredibile“. Sappiamo ora che il nuovo capitolo si svolge
prima di entrambi questi film.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
In Deadpool &
Wolverine, si sa, sono previsti molti camei, molti dei
quali di personaggi appartenenti all'”Universo X-Men”
della 20th Century Fox. Le foto del set hanno già messo in evidenza
personaggi del calibro di Sabretooth, Toad e Pyro, ma sembra che il
franchise degli X-Men non sarà l’unica serie di film a cui si farà
riferimento nel prossimo trequel. Non sorprende infatti che tutti
gli indizi portino a pensare che i Marvel Studios abbiano preso in
considerazione anche i primi film dei Fantastici
Quattro, anche se con un piccolo ma significativo colpo di
scena.
Secondo lo scooper Caleb Williams,
il piano prevedrebbe che Jessica
Alba riprenda il suo ruolo da I
Fantastici 4 e I
Fantastici 4 e Silver Surfer come Sue Storm/Donna
invisibile in Deadpool &
Wolverinema come moglie del Reed Richards/Mister
Fantastic di Terra-838, ovvero la versione interpretata da John Krasinski in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Ciò
sarebbe in linea con le prime voci sul nuovo film di Deadpool, che
parlavano di come questo film tratterà le conseguenze del sequel di
Doctor
Strange. Con la brutale morte degli Illuminati di
Terra-838, gli altri eroi di quel mondo potrebbero volerli
vendicare e Sue Storm potrebbe essere tra questi.
Ad oggi si tratta solo di rumor e
non è noto se Jessica Alba o altri elementi del film del
2022 saranno effettivamente presenti nel film. Ancora non sappiamo
inoltre come verranno effettivamente gestiti i tanti cameo previsti
per il film, per cui potrebbe sempre presentarsi l’occasione per
Alba di fare una comparsata in scena. Nel 2022, l’attrice aveva
riflettuto su cosa abbia significato interpretare Sue Storm e sul
fatto di essere un’attrice latina che interpretava un personaggio
che nei fumetti è rappresentato come bianco, notando come oggi ci
sia più diversità. Includerla in Deadpool &
Wolverine potrebbe essere un bel modo per
omaggiarla.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Andrea Arcangeli e Nicole
Sorace fanno parte del cast italiano di Omen –
L’Origine del Presagio, diretto da Arkasha
Stevenson e al cinema dal 4 aprile distribuito da The Walt
Disney Company Italia. Ecco cosa ci hanno raccontato del film che
fa da prequel al cult omonimo di Richard Donner del 1976.
Di cosa parla Omen – L’Origine del
Presagio?
Quando una giovane donna americana
viene mandata a Roma per iniziare una vita al servizio della
chiesa, incontra un’oscurità che la porta a mettere in discussione
la sua stessa fede e a scoprire una terrificante cospirazione che
spera di far nascere l’incarnazione del male. Omen –
L’Origine del Presagio è interpretato da Nell
Tiger Free (Servant), Tawfeek
Barhom (Maria Maddalena), Sonia
Braga (Il bacio della donna ragno), Ralph Ineson
(The Northman), Nicole Sorace (The
Good Mothers), Andrea Arcangeli (Il
Divin Codino), con Charles
Dance (Il Trono di Spade) e Bill Nighy
(Living).
Il film è diretto da Arkasha
Stevenson ed è basato sui personaggi creati da David
Seltzer (Il presagio), con un soggetto di Ben Jacoby
(Bleed) e una sceneggiatura di Tim Smith & Arkasha
Stevenson e Keith Thomas (Firestarter). David S. Goyer
(Hellraiser) e Keith Levine (The Night House – La casa
oscura) sono i produttori, mentre Tim Smith, Whitney Brown
(Rosaline) e Gracie Wheelan sono i produttori
esecutivi.
Dopo aver scelto i quattro attori
che interpreteranno gli iconici membri della super-squadra, il film
Fantastici
Quattro dei Marvel Studios hanno ora deciso chi
interpreterà Silver Surfer, e sembra che la scelta
ricada su una delle più grandi stelle nascenti della recitazione,
l’attrice Julia Garner. Alcune fonti hanno infatti
rivelato a Deadline che la vincitrice di un
Emmy è pronta a interpretare l’iconico personaggio dei fumetti in
Fantastici
Quattro dei Marvel Studios nella sua versione
Shalla-Bal.
Tale versione è apparsa per la prima
volta nei fumetti originali di Silver Surfer. È l’imperatrice del
pianeta che Silver Surfer chiama casa ed è un’aliena secolare che
ha ancora l’aspetto di una giovane donna. È anche l’amante di
Norrin Radd, il Silver Surfer che diventa l’Araldo di Galactus in
cambio della salvezza del suo pianeta, cosa che però lo allontana
dalla sua amata. Nell’Universo X, dopo la morte del Galactus
originale e l’insediamento di Franklin Richards come nuovo Galactus,
quest’ultimo permette a Norrin e Shalla-Bal di ricongiungersi,
poiché a Shall-Ball è stato conferito lo stesso Potere Cosmico di
Radd, diviene il secondo Silver Surfer e insieme i due amanti
fungono da araldi gemelli.
La stella di Julia Garner è in
ascesa da quando ha vinto il suo primo dei tre Emmy per il ruolo di
Ruth nel dramma poliziesco di Netflix Ozark. Ha anche ottenuto una nomination agli Emmy per
la sua interpretazione di Anna Delvey nella serie limitata Inventing Anna. Dopo la fine di Ozark, la Garner ha
ampliato la sua lista di film, a partire dal recente The Royal
Hotel. In seguito ha in programma il film Wolfman di Blumhouse e Universal, in cui reciterà
accanto a Christopher Abbott, e il thriller Apartment 7A
di Paramount.
Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film
Come al solito con la Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici
Quattro sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in,
beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore
pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.
Matt
Shakman (“WandaVision”,
“Monarch:
Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici
Quattro, da una sceneggiatura di Josh
Friedman, Jeff
Kaplan e Ian Springer. La
notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre
anche gli altri nomi erano usciti da recenti
indiscrezioni. Pedro
Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni
in The
Mandalorian, The Last of
Us e prima ancora in Game of
Thrones. Vanessa
Kirby ha fatto parte del franchise di Mission
Impossible e di Fast
and Furious, mentre Joseph
Quinnè diventato il beniamino
dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie
in Stranger
Things 4. Ebon
Moss-Bachrachsta vivendo un momento d’oro grazie
al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è atteso al
cinema il 25 luglio 2025.
Il regista di Crudelia e Tonya, Craig Gillespie, è in
trattative per dirigere Supergirl:
Woman of Tomorrow per Warner Bros. DC Studios. Il
piano è che la DC giri il film nel quarto trimestre dopo aver
completato Superman di James Gunn. Come riportato
in precedenza, Milly Alcock di House of the
Dragon ha conquistato il ruolo di
Supergirl. I boss della DC
Gunn e Peter Safran si
occuperanno della produzione.
Craig Gillespie,
rappresentante della CAA, è quasi specializzato in progetti guidati
da donne: con Tonya ha vinto un Oscar Allion
Janney come migliore attrice non protagonista, oltre a altre tre
nomination agli Oscar, tra cui Margot Robbie nella
categoria Miglior Attrice. Crudelia è stato un
grande successo per Disney+ nonostante la pandemia,
incassando oltre 233 milioni di dollari in tutto il mondo e ha
vinto un Oscar per i costumi.
Nella serie di fumetti del 2022 di
“Woman of Tomorrow”, invece di fuggire dal pianeta Krypton da
bambina prima che esploda (come suo cugino Kal-El), Kara cresce
assistendo alla distruzione del suo pianeta natale fino all’età di
14 anni, quando arriva sulla Terra. Ciò rende il personaggio “molto
più hardcore”, ha spiegato Gunn nel 2023 presentando i primi 10
titoli nella nuova lista DCU. “Non è esattamente la Supergirl che
siamo abituati a vedere.”
Netflix ormai sono
anni che è molto attento al suo pubblico giovane e non si è fatto
perdere l’occasione di realizzare il film Fabbricante di
lacrime. Il titolo in questione è la trasposizione
dell’omonimo romanzo young adult di Eric
Doom, diventato in poco tempo uno dei casi letterari
italiani più importanti, in poche parole un po’ l’equivalente di
Federico Moccia nei primi anni Duemila. In parte anche
grazie alla scelta in stile Elena Ferrante, almeno
iniziale, della scrittrice di non mostrarsi in pubblico ha creato
il personaggio, ma per poi cambiare idea e rivelarsi a tutti in tv
a Che tempo che fa nel Maggio 2023.
Matilde, questo è
il vero nome dell’autrice, ha esordito come tante sue colleghe
americane e non, sulla piattaforma Wattpad nel
2017 diffondere lì i suoi primi racconti. Nel dicembre del 2020
decise poi di pubblicare, a proprie spese su Amazon,
Fabbricante di lacrime che entrò subito in
classifica e poco dopo venne contattata da Magazzini
Salani che ne acquisì i diritti e decise di ripubblicarlo
nel maggio del 2021 in un’edizione riveduta. Da qui Erin
Doom non si è più fermata, ha pubblicato altri due libri
Nel modo in cui cade la neveeStigma e poi è arrivato Netflix che ha deciso di
trasportare il suo fenomeno #BookTok sullo
schermo.
Ph.Loris T. Zambelli
La trama di Fabbricante di
lacrime
La protagonista e voce
narrante di Fabbricante di lacrime è
Nica, una bambina che all’improvviso, dopo un
bruttissimo incidente d’auto, si ritrova orfana e viene mandata a
vivere all’orfanotrofio Grave. Qui in questo
istituto, che sembra uscito da un film horror a tema religioso
cristiano cattolico, non troviamo cattive suore ma
Margaret, una severa istitutrice che dovrebbe
cambiare lavoro visto che è in grado solo di causare traumi ai
poveri minorenni finiti lì.
Gli anni passano, Nica diventa una
bellissima ragazza di 17 anni, interpretata dal giovanissima
Caterina Ferioli, finalmente ha trovato una
famiglia, i coniugi Milligan, che hanno intenzione
d’adottarla. La giovane però non lascia le mure del Grave da sola,
ma in compagnia di Rigel, Simone
Baldasseroni quel Biondo di Amici, un
ragazzo moro inquieto e misterioso, ultima persona al mondo che la
protagonista desidererebbe come fratello adottivo.
Anche perché, come si mostra in alcuni sfuggenti flashback della
loro triste infanzia, non sono di certo mai stati amici, anzi Rigel
era anche l’unico bambino che misteriosamente non veniva
maltrattato o subiva punizioni da Margaret,
l’attrice e regista Sabrina Paravicini.
Nica si ritrova quindi catapultata
in una nuova vita, accolta in una grande e bella
casa solare, con una camera da letto tutta per sua
e la possibilità di frequentare una vera high
school. Fin dal primo giorno farà amicizia con
Billie e Miki, ma non solo troverà anche
Lionel, un compagno di classe che sembra
interessato alla nuova arrivata. Ovviamente Rigel non starà di
certo in un angolo a guardare, anche perché la stessa Nica è
consapevole, che il passato in comune, lì ha uniti in un
legame impenetrabile che nessuno può capire e
neanche rompere.
Nica e Rigel, così
diversi e decisi a combattere il dolore, lei con
gentilezza e lui con rabbia,
saranno destinati a diventare, l’una per l’altro, proprio quel
Fabbricante di Lacrime, quello protagonista della
leggenda che raccontavano all’orfanotrofio.Perché al Fabbricante non puoi mentire e i due
protagonisti dovranno trovare il coraggio d’accettare quella forza
che li attrae che si chiama amore.
Ph Loris T Zambelli
Un film pensato solo per il
pubblico Gen Z
Fabbricante di
lacrime diretto
Alessandro Genovesi riesce a portare sullo schermo il romanzo,
girando un film a Roma ma che sembra ambientato, come il libro,
veramente nella tipica provincia americana. Durante la visione si
può notare l’estetica Dark Academia, focalizzata
benissimo nelle scene iniziali all’interno del Grave ma anche le
atmosfere alla
Twilight, grazie all’uso del filtro blu che rende tutto più
malinconico e drammatico perfetto per questa storia. Ma non
finiscono qua i rimandi al primo capitolo della Twilight
Saga, ci sono ben tre scene che sembrano omaggiare il film
di
Catherine Hardwicke. Infine lo stesso Rigel
suona il piano proprio come Edward Cullen solo che
in questa storia il protagonista viene paragonato al lupo
cattivo delle favole, quelle che ha sempre spaventato e
affascinato Nica che porta invece il nome di una
farfalla.
Per concludere Fabbricante
di lacrime possiede una confezione sopra
la media se si pensa al genere young adult ma che punta su due
protagonisti che si vede che sono alle prime armi. Nica e Rigel
funzionano benissimo visivamente perché sembrano aver preso vita
direttamente dalle pagine del libro, ma quando aprono bocca rompono
qualcosa e pure la tensione tra i due “enemies to
lovers” di questa struggente favola
dark.
Azione, revenge movie,
critica sociale e Bollywood si mescolano in un solo film, al cinema
dal 4 aprile. Distribuito da Universal Pictures,
arriva in sala Monkey Man, atteso debutto alla
regia di Dev Patel, volto noto a tutti sin dai tempi
del The Millionaire che per l’occasione
passa dietro la macchina da presa con un thriller d’azione non
proprio classico – ispirato alla leggenda indiana di Hanuman – che
lo vede tra i produttori, insieme al Premio Oscar Jordan
Peele. Oltre che tra gli sceneggiatori, con Paul
Angunawela e John Collee (Master &
Commander: Sfida ai confini del mare), e tra i protagonisti,
insieme a Sharlto Copley (District 9),
Sobhita Dhulipala (Made in Heaven),
Pitobash (Million Dollar Arm),
Vipin Sharma (Attacco a Mumbai) e
Sobhita Dhulipala.
Monkey Man, trama
Difficile definire
“protagonista” il giovane senza nome che vediamo combattere sul
ring di un fight club clandestino per guadagnarsi da vivere. Un
corpo senza volto, nascosto da una maschera da scimmia, che il
proprietario del Tiger Temple sfrutta come vittima designata per
lottatori più forti e più famosi in nome dello spettacolo. Un
inferno che si ripete, notte dopo notte, in attesa di una
occasione, per ottenere una vendetta insperata più che una quasi
impossibile svolta, quella che il giovane aspetta da tempo, da
quando dei crudeli uomini corrotti che hanno ucciso sua madre e
continuano a vittimizzare sistematicamente i poveri e i deboli del
suo Paese. Quella che sembra concretizzarsi quando, dopo anni di
rabbia repressa, il nostro ‘eroe’ scopre un modo per infiltrarsi
nell’enclave della sinistra élite della città e scatenare una
esplosiva ondata di vendetta per regolare i conti con chi gli ha
tolto tutto.
Monkey Man, né The Raid né John Wick
Un uomo vestito di nero
accarezza un cane, lo nutre, gli si affeziona, poi, quello stesso
uomo vestito di nero scatena l’inferno, in un crescendo di violenza
nel quale avanza mietendo vittime nei modi più coloriti e
fantasiosi… Impossibile non pensare all’ormai celebre John Wick (che con intelligenza viene
esplicitamente citato) o all’inarrivabile The
Raid seguendo la parabola del povero protagonista
dell’esordio alla regia di Dev Patel, un pastiche – o
pasticcio – che gli appassionati del genere apprezzeranno molto, ma
con dentro qualcosa di più del solito: delle differenze.
Nella forma, nella
sostanza, nella premessa e nella conclusione, tanto per
sintetizzare. E per non trascurare i meriti di Patel, che pur con qualche distrazione o
sbandamento si presenta con una prova notevole, soprattutto dal
punto di vista dell’impegno, messo in ogni aspetto della
realizzazione, dalla produzione alla sceneggiatura, fino alla regia
e all’interpretazione (stunt e lesioni comprese), ma soprattutto
per la conoscenza e consapevolezza dello strumento e dei mezzi con
cui raggiungere il risultato voluto.
Una
storia di rivalsa e giustizia, più che un Revenge
Movie
Che, come dicevamo, non è
esente da appunti, soprattutto per il tentativo di mettere troppa
carne al fuoco, anche in una storia atipica – per il nostro mercato
o rispetto ai prodotti cui siamo abituati – come questa.
Monkey Man è una storia di rivalsa più che di
vendetta, nella quale le questioni sociali e civili sostengono la
ragione principale che anima il lottatore con la maschera da
scimmia. Un signor nessuno, pronto e abituato a fare i lavori che
nessuno vuole, a sanguinare e a portare su di sé i segni del dolore
provato, senza nasconderli, più per il disinteresse altrui che per
altro.
Un signor nessuno che non
ambisce a diventare qualcuno, quanto semmai a restituire il potere
al popolo, dei diseredati, dei paria, oggi vittime della Gig
economy, trans, omosessuali e discriminati di ogni sorta. Ed è
sicuramente forte l’influenza delle radici indiane, di un Paese
dove classi e diritto divino sono parte di una cultura millenaria
di generazioni, tanto nel tentativo di restituire dignità a certe
categorie, quanto nella costruzione di certe scene di
combattimento, figlie del cinema di Bollywood più classico,
purtroppo almeno in un caso scimmiottato in maniera confusa invece
che reso con la fubizia che ci aveva mostrato il RRR del
2022.
Confuso, diseguale e folcloristico, ma
esplosivo
Doveva essere parecchio
che il buon Dev covava questo desiderio, forse certa rabbia, e che
si era stufato di fare “l’indiano” in qualche maniera, e queste
sono le conseguenze: una curiosa combinazione di cliché e istanze
personali, nella quale non sempre è facile conservare un
equilibrio, nella quale il ritmo è inevitabilmente diseguale, a
tratti compresso, a tratti spiazzante (soprattutto nella parte
centrale, nella quale si ‘inciampa’ e che allenta la tensione),
spesso portato avanti per immagini giustapposte (che in compenso
aiutano a evitare i danni fatti dagli sceneggiatori di titoli
analoghi) o per l’intervento di personaggi secondari, a turno fatti
emergere dallo sfondo senza esser particolarmente presentati o
curati.
Certo, non una storia
alla quale chiedere verosimiglianza – per quanto la sua anima
‘ribelle’ grondi realtà – anche per certi eccessi al limite del
folcloristico e una cura visiva esagerata. Che fa sì che l’Uomo
Scimmia non sanguini mai in volto nonostante pestaggi da carcere,
restando sempre fascinoso e scarmigliato ad hoc, non mostri nemmeno
un occhio tumefatto dopo esser stato colpito da una mazza ferrata,
o – nella canonica mezz’ora finale di ultraviolenza – non ci sia
nessuno, in una struttura piena di agenti di sicurezza e guardie
del corpo, che spari al “terrorista” di turno. Come viene definito
il nostro, non a caso, tanto per citare anche la facilità con cui
si bolla chi va contro il sistema, l’ingiustizia o il pensiero
comune – nel film quello del partito supremo – e per aggiungere
agli altri un implicito monito a evitare l’uniformità di pensiero,
di visione, di giudizio dilagante.
Thriller spagnolo con elementi
soprannaturali, il fim La maledizione del cuculo
sembra rilegge la favola di Hansel e Gretel, aggiornandola ai tempi
moderni e riempiendola di temi che hanno profonda risonanza con le
moderne relazioni di coppia. Il regista Mar
Targarona – anche autore di Sequestro e
Dogs, ma anche produttore di The Orphanage – affronta infatti con questo film il
desiderio di scambio – di vita, ma anche del corpo -, inserendo il
tutto all’interno di una cornisce incentrata sulle tradizioni e sul
folclore della Germania, con moderne streghe capaci di accontentare
anche i desideri più taciuti.
“Il titolo fa riferimento
all’uccello omonimo, che depone le sue uova nei nidi di altri
uccelli. Mi è sembrata una metafora molto suggestiva per un
thriller di suspense sovrannaturale riguardante uno scambio di
corpi”, ha commentato Taragona, parlando del film,
evidenziando dunque la natura contorta e diabolica del racconto.
La maledizione del cuculo offre dunque grandi
colpi di scena e un racconto che via via si fa sempre più
intrigante, scavando a pieno nel contesto in cui il tutto si svolge
e portando alla luce dinamiche orrorifiche.
Per gli appassionati di questo
genere e per chi ha apprezzato un titolo a suo modo simile come
La abuela – Legami di sangue, è dunque questo un film
da non perdere, che grazie al suo passaggio televisivo sarà
possibile scoprire o riscoprire. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a La
maledizione del cuculo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di La maledizione del cuculo
Protagonista del film è la giovane
coppia formata da Marc e Anna.
Con lei incinta all’ottavo mese, i due decidono di approfittare di
questo ultimo periodo della gravidanza per fare una piccola vacanza
e staccare dalla routine prima dell’arrivo del bambino. Scelgono lo
scambio di casa e tramite un sito entrano in contatto con
Hans e Olga, una coppia tedesca
di una certa età che ha una bellissima villa. Avvenuto lo scambio
di chiavi, Marc e Olga si trasferiscono nell’abitazione che sembra
davvero perfetta. Circondata da un giardino e con una piscina, la
casa dell’anziana coppia ha tutta l’aria di essere il posto ideale
per rilassarsi. Ma ben presto, l’idillio si spezza e Marc e Anna
iniziano a notare segnali sinistri e oggetti inquietanti nella
casa.
Ad interpretare Anna e Marc vi sono
gli attori Belén Cuesta e Jorge
Suquet. Lei, in particolare, è il nome più noto del cast,
celebre attrice spagnola vincitrice del premio Goya alla Migliore
attrice protagonista nel 2020 per il film La trincea
infinita, ma vista anche in La casa di carta, dove ha interpretato Manila. Suquet,
invece, è noto per aver interpretato Martin nella serie
Élite. Recitano poi nel film gli attori Rainer
Reiners nel ruolo di Hans e Hildegard
Schroedter in quello di Olga. Completano poi il cast
Chacha Huang nel ruolo di Lili, Manuel
Dueso in quello di Serafín, David
Selvas in quello di Lucas e Marina
Gatell in quello di Mónica.
La spiegazione del finale del film
In La maledizione del
cuculo, dunque, la coppia inizia a vivere situazioni
davvero strane, mentre nella loro casa Hans e Olga trascorrono il
loro tempo recitando degli incantesimi e proprio durante uno di
questi l’anziana uccide suo marito pugnalandolo alla gola. Mentre
Anna riceve dunque notizie preoccupanti dalla Spagna sullo strano
comportamento della coppia di tedeschi, Marc cambia carattere,
sfoggiando anche una perfetta parlata in tedesco. A questo punto,
la donna decide di indagare meglio su quella casa, arrivando a
trovare una stanza segreta in cui riesce ad introdursi. Qui trova
due foto che mostrano Olga e Hans con altezze diverse dall’una
all’altra.
In una di queste, Anna riconosce la
strana donna che in precedenza l’aveva avvertita consigliandole di
fuggire da quella casa. Si decide ora ad accettare il consiglio,
tentando di allontanarsi da lì. Tuttavia, viene fermata da Marc,
che sembra poi procedere ad annegarla nella vasca da bagno. Quando
lei riprende conoscenza, non tenta più di opporsi al marito e,
proprio come Marc, inizia a comunicare in
tedesco. Nell’appartamento spagnolo, intanto, la mente di Olga
torna a funzionare normalmente quando tenta di annegarsi a sua
volta nella vasca da bagno. Marc e Anna tornano a quel punto dalla
Germania ma non appena entrano in Olga riesce a intrappolare Marc
in cantina.
L’anziana induce poi Anna ad un
parto accelerato con l’ossitocina (ignorando l’offerta di Anna di
restituire il suo corpo in cambio del sangue del bambino), facendo
nascere il neonato con la massima cura e avvolgendolo con profondo
amore. In una successiva colluttazione con Marc lo pugnala
mortalmente con le forbici. Anna la attacca alle spalle, ma Olga si
vendica con un colpo sul viso di Anna con un frullatore, dicendo a
sé stessa (in spagnolo) “Non mi è mai piaciuto il mio
naso“. Prima di lasciare l’appartamento, pochi secondi prima
dell’arrivo della polizia, avvolge nuovamente il bambino con
delicatezza e gli dice teneramente “Ti voglio bene”.
Il trailer di La maledizione del
cuculo e dove vedere il film in streaming e in TV
La maledizione del
cuculo è disponibile per il noleggio o l’acquisto sulla
piattaforma Prime
Video. Sfortunatamente, non è presente su nessuna
delle altre piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È
però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 3
aprile alle ore 21:30 sul canale
Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di
tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Aramis Knight
(Ms. Marvel) e Wyatt
Oleff (Guardiani della Galassia,
It) sono i nuovi membri del cast del prossimo
Karate Kid di Sony Pictures, con Ben
Wang
nel ruolo del protagonista.
Come annunciato in precedenza,
Jackie Chan e Ralph Macchio
riprenderanno i loro ruoli per continuare la mitologia del
franchise originale, con Joshua Jackson, Sadie
Stanley e Ming-Na Wen a bordo. I dettagli sui ruoli che
ricopriranno i nuovi arrivati sono ancora segreti. Jonathan
Entwistle (The End of the F***ing World)
dirigerà da una sceneggiatura di Rob Lieber
(Peter Rabbit), con la produzione di Karen
Rosenfelt (The Summer I Turned
Pretty).
Fenomeno della cultura pop che
abbraccia quasi tre decenni, i film di Karate Kid
hanno guadagnato 618 milioni di dollari a livello globale,
stimolando la creazione della serie nominata agli Emmy
Cobra Kai, che ha introdotto il franchise a
un’intera nuova generazione in tutto il mondo.
Macchio riprenderà il ruolo di
Daniel LaRusso, che ha interpretato nella trilogia
cinematografica originale di Karate Kid iniziata
nel 1984 e ripreso nella serie Cobra Kai di
Netflix,
che ha da poco annunciato la sua sesta e ultima stagione. Chan
tornerà nel ruolo di Mr. Han, un maestro di kung fu ispirato al
personaggio del Maestro Miyagi, che ha allenato Dre Parker di
Jaden Smith nel film remake del 2010.
Da sempre molto attento a tematiche
come i legami famigliari, la disabilità e l’avanzare dell’età, il
regista Fabrizio Maria Cortese
aveva già affrontato tutto ciò con il suo film Ho amici in
Paradiso, andando poi a concentrarsi in particolare sulla
terza età con il film Free – Liberi, distribuito nel 2020. Con il suo nuovo
lungometraggio, Il meglio di te, egli torna su
questi temi realizzando un film estremamente personale, scritto a
partire da riflessioni scaturite in seguito alla scomparsa del
padre. La sceneggiatura – scritta da Cortese insieme a
Maria Azzurra De Lollis, Marcello
Cantoni e Carlo La Greca – riflette
dunque sullo scorrere del tempo, sull’evoluzione dei rapporti e sul
recupero di quanto andato perduto.
Un film struggente ma non
straziante, che pone dunque l’attenzione sui sentimenti ed emoziona
proprio per la sincerità con cui questi vengono raccontati. Il suo
passaggio televisivo è dunque l’occasione per scoprire o riscoprire
questo delicato ma intenso lungometraggio, capace di parlare una
lingua universale. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative a Il meglio di
te. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori, alle location
dove il film è stato girato e alla colonna sonora
che lo accompagna. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
La trama di Il meglio di te
Protagonisti del film sono
Antonio e Nicole, i quali dopo
essersi amati intensamente si sono ritrovati lontani, dispersi,
pieni di rabbia, di colpa e di delusione. L’inevitabile separazione
traccia allora un confine molto netto tra le loro vite e entrambi
proseguono da quel momento per la propria strada, in cerca di nuova
serenità. Quando però Antonio si ammala, Nicole decide di tornare
da lui mettendo da parte il risentimento del passato e cercando di
recuperare qualcosa di molto importante per lei. Quel
riavvicinamento sarà dunque l’occasione per loro per ripercorrere
la propria storia insieme, alla ricerca di risposte a situazioni
mai chiarite.
Il cast di Il meglio di te e le location dove è stato
girato
Ad interpretare Antonio e Nicole vi
sono gli attori Vincent Riotta e Maria
Grazia Cucinotta. Se quest’ultima è nota per film come
Il postino, I laureati e Il mondo non basta,
Riotta – attore britannico di origini italiane – è invece
conosciuto in Italia per la miniserie Il capo dei capi, ma
si è anche distinto per la sua partecipazione ai film
Il cavaliere oscuro,
Rush e House of Gucci. Accanto a loro, recitano gli attori
Anita Kravos – celebre per La grande bellezza e Alza la testa – nel
ruolo di Paola, Giusi Merli – vista in La grande bellezza e Dune – Parte due – in quello di Mimì e Simone
Montedoro – il capitano Giulio Tommasi di Don
Matteo – in quelli di Simone.
Completano poi il cast
Vanessa Contucci nel ruolo di Veronica,
Michele Olita in quello di Lello, Mattia
Iasevoli in quello di Lorenzo e Antonio
Roma in quello di Lucio. Grande protagonista del film è
però anche la Basilicata, regione dove si sono svolte le riprese e
che fa da cornice di questa storia. Mentre gli interni sono quelli
di una villa privata, gli esterni sono quelli di Brindisi
di Montagna, Satriano di Lucania,
Tricarico,Maratea, Pignola e
Potenza. Il film contribuisce così alla “scoperta”
cinematografica di questi luoghi, che permettono di allontanarsi da
classici ambienti del cinema per mostrare altre bellezze
paesaggistiche e urbane presenti in Italia.
La canzone di Giusy Ferreri
Degna di nota è ovviamente anche la
colonna sonora del film, curata da Valerio
Calisse, Daniele Bonaviri e
Gabriele Cannarozzo. Spicca poi in particolare il
brano della cantante Giusy Ferreri, che porta il
medesimo titolo del film. «Giusy mi piace tantissimo, adoro le
sue canzoni, quando ho scritto la sceneggiatura de Il meglio di te
le ho chiesto se aveva voglia di partecipare e lei ha accettato
dopo aver letto il copione.», ha raccontato Cortese in
un’intervista, nella quale
Ferreri ha invece raccontato di aver elaborato il brano a partire
da una musica già esistente ma ancora inutilizzata e di averci
«costruito sopra una nuova melodia entrando in sostanza in
quella che è la parte Nicole.»
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è ad
oggi presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente
attive in Italia. È però presente in prima visione assoluta nel
palinsesto televisivo di mercoledì 3 aprile alle
ore 21:30 sul canale Rai 1. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
È ufficiale: Gli azionisti della
Disney hanno respinto il tentativo
dell’investitore attivista Nelson Peltz di
ottenere posti nel consiglio di amministrazione della società. Gli
investitori hanno votato per la rielezione di tutti e 12 i membri
del consiglio di amministrazione sostenuti dalla società, compreso
l’amministratore delegato Bob Iger, ponendo fine
alla più costosa
battaglia di deleghe aziendali della storia.
I risultati delle votazioni per i
candidati al consiglio di amministrazione della Disney sono stati
annunciati mercoledì in occasione dell’assemblea degli azionisti
della società per il 2024, che si è tenuta virtualmente.
Peltz, che dirige la società di investimenti
Trian Partners, non ha ottenuto abbastanza voti a
suo favore per ottenere un posto nel consiglio di amministrazione
(così come l’altro candidato di Trian, l’ex Disney
Jay Rasulo).
Horacio Gutierrez,
senior EVP, chief legal and compliance officer di Disney, che ha
supervisionato i lavori della riunione, ha dichiarato che le
tabulazioni preliminari dei voti hanno mostrato che i 12
amministratori di Disney hanno vinto la rielezione con un “margine
sostanziale”. (Ha aggiunto che i conteggi ufficiali dei voti
saranno resi noti nei successivi verbali della riunione).
Gli investitori hanno votato su tre
liste di candidati al consiglio di amministrazione in competizione
tra loro: la lista di 12 membri raccomandata dalla Disney stessa, i
candidati di Trian, Peltz e Rasulo, e i tre della società di
investimento Blackwells Capital, che non hanno ottenuto abbastanza
voti per aggiudicarsi un posto nel consiglio.
In una dichiarazione preparata, il
presidente della Disney Mark Parker ha dichiarato:
“Siamo immensamente grati ai nostri azionisti per il loro
investimento nella Disney e per la loro fiducia nel suo futuro, in
particolare in questo periodo di grandi cambiamenti nell’industria
dell’intrattenimento in generale. Abbiamo la fortuna di avere un
consiglio di amministrazione altamente qualificato che possiede un
profondo impegno per la forza duratura di questa azienda e
un’enorme quantità di esperienza e competenza, compresa la
pianificazione della successione“.
Parker ha anche ringraziato Iger,
“il suo eccezionale team di gestione” e i dipendenti della Disney
“per aver continuato a fare i conti con i consumatori e gli
azionisti durante questa distraente battaglia per procura”.
In una dichiarazione rilasciata
dopo i risultati del voto, Iger ha dichiarato:
“Voglio ringraziare i nostri azionisti per la fiducia che hanno
riposto nel nostro consiglio di amministrazione e nel management.
Con la distrazione del concorso per procura ormai alle spalle,
siamo ansiosi di concentrare il 100% della nostra attenzione sulle
nostre priorità più importanti: la crescita e la creazione di
valore per i nostri azionisti e l’eccellenza creativa per i nostri
consumatori“.
La Trian di Peltz aveva fatto una
campagna per un cambiamento urgente del consiglio di
amministrazione della Disney, citando la sottoperformance delle
azioni della società di media negli ultimi anni e la pianificazione
“pasticciata” del consiglio di amministrazione per la successione
all’ex amministratore delegato Bob Chapek (il
successore scelto da Iger, che è stato estromesso dopo meno di due
anni). In risposta, Disney ha dichiarato che il consiglio di
amministrazione sta già conducendo un diligente processo di
selezione dell’amministratore delegato “guidato da
amministratori delegati di successo con una recente e apprezzata
esperienza di successione“.
Film d’avventura per
ragazzi (ma non solo) per eccellenza, I
Goonies è oggi un vero e proprio cult senza tempo, che pur
essendo manifestazione pura degli anni Ottanta e delle loro
caratteristiche culturali, riesce a parlare a spettatori di ogni
tempo grazie al suo fondarsi su sentimenti ed emozioni universali e
atemporali. Si tratta infatti di un vero e proprio romanzo di
formazione, che si concentra sull’amicizia in quell’età in cui
tutto è pronto a cambiare per sempre. Insieme a Stand by me – Ricordo di un’estate, uscito solo un
anno dopo, è questo un film che usa dunque l’avventura come
metafora di questa delicata fase della vita.
Basato su un soggetto di
Steven Spielberg e diretto nel 1985 da
Richard Donner (regista
anche di
Superman e Arma Letale), il film utilizza dunque l’avventura
della caccia al tesoro come occasione per rinsaldare quel legame,
per affrontare insieme delle prove solo per dimostrare che i
rapporti umani hanno più importanza dei soldi e di qualsiasi
tesoro. Ma al di là dei suo temi e contenuti, sono tanti gli
elementi che fanno di questo film un’opera tanto amata e celebrata.
Dall’elemento del fantastico allo spirito per l’avventura, dalle
interpretazioni dei giovani protagonisti alla ricostruzione al
dettaglio della leggendaria nave pirata, che tanto stupore suscitò
nei presenti sul set.
Ancora oggi, dunque, I
Goonies è un’opera capace di emozionare e ricordare gli
aspetti più belli dell’arte del cinema. Lo stesso Spielberg, ad un
Josh Brolin che si poneva troppe domande sul
senso di alcune scene, suggerì semplicemente di abbandonarsi alle
proprie emozioni e di godersi l’avventura. Cosa che ancora oggi
generazioni di spettatori non mancano di fare. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
I Goonies. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e ad
altre curiosità ancora. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di I Goonies e il significato del titolo
Di fronte alla minaccia di perdere
le loro case a Goon Docks, in Oregon, a causa di
due imprenditori che intendono costruire un campo da golf in
quell’area, un gruppo di bambini che si definiscono “i
Goonies” si riuniscono per un ultimo fine settimana
insieme. Questi sono Mikey Walsh, suo fratello
maggiore Brandon, l’inventivo
Data, il loquace Mouth e il
ghiottone Chunk. Curiosando nella soffitta di
Mikey, si imbattono in una vecchia mappa che sembra condurre al
tesoro del famoso pirata Willy l’Orbo, situato da
qualche parte nelle vicinanze di Goon Docks. I bambini decidono
dunque di intraprendere la ricerca di questo tesoro, nella speranza
che possa essergli utile per scongiurare lo sfratto.
Come si intuisce, dunque, il titolo
del film è il nome con cui i protagonisti – cresciuti in un
quartiere di Astoria, in Oregon,
chiamato “Goon Docks” – si fanno
chiamare, evidenziando dunque lo stretto legame che hanno con il
territorio in cui sono cresciuti. Un luogo da difendere a tutti i
costi, reso speciale in quanto teatro della loro crescita e che ai
loro occhi rappresenta l’intero mondo conosciuto, nel quale poter
vivere avventure straordinarie grazie anche alla forza
dell’immaginazione. Nello slang americano, però,
“goony” vuol dire “sfigato”. La scelta dei
protagonisti di assumere comunque questo nome richiama anche i
protagonisti del romanzo It di Stephen
King, che si autonominano i Losers.
Il cast del film, da Sean Austin all’attore del “mostro”
Sloth
Ad interpretare i quattro Goonies vi
sono gli attori Sean Astin nel ruolo di Mikey Walsh,
Corey Feldman in quello di Clark “Mouth”
Devereaux, l’oggi premio Oscar Ke Huy Quan nel ruolo di Richard “Data” Wang e
Jeff Cohen in quello di Lawrence “Chunk” Cohen. Ad
Astin, qui al suo film di debutto, fu permesso di tenere la mappa
del tesoro utilizzata nel film. Molti anni dopo, però, sua madre la
scoprì, pensò che fosse solo un pezzo di carta stropicciato e la
gettò nel cestino. Cohen, invece, ha lasciato la carriera d’attore
ed è oggi avvocato specializzato nel mondo dello spettacolo tra i
cui clienti spicca proprio Quan, al quale ha supervisionato
l’accordo per la sua partecipazione a Everything Everywhere All at Once.
Altro attore presente nel film, oggi
tra i più celebri del panorama hollywoodiano, è Josh Brolin, che interpreta il fratello
maggiore di Mikey, Brandon “Brand” Walsh. Gli altri due membri dei
Goonies sono poi Kerry Green nel ruolo della
cheerleder Andrea “Andy” Carmichael e Martha
Plimpton in quelli della sua amica Stephanie “Stef”
Steinbrenner. Antagonisti del film sono invece i membri della banda
Frateli – Agatha, Francisc e Jake – interpretati da
Anne Ramsey, Joe Pantoliano e
Robert Davi. Fa parte della banda, ma non è un
cattivo, anche il deforme Lotney “Sloth” Fratelli, interpretato da
John Matuszak, giocatore di football
professionista, membro della squadra Okland Raiders dal 1976 al
1981.
La nave di Willy l’Orbo
Grande fascino in I
Goonies lo possiede, come anticipato, la nave del pirata
Willy l’Orbo. Questa è stata ricostruita realmente – dallo
scenografo J. Michael Riva e dal suo team – come
replica a grandezza naturale di una nave pirata. Al cast non è
stato permesso di vedere la nave pirata prima di girare le scene,
perché il regista voleva cogliere le loro reazioni autentiche di
fronte alle dimensioni e alla portata della nave. Quando la videro,
Josh Brolin rimase però così sorpreso da
esclamare “porca pu***na!“, costringendo dunque a dover
rifare la scena. Dopo il film, la nave è stata offerta a chiunque
volesse prenderla, ma siccone nessuno l’ha voluta questa è stata
demolita.
La possibilità di un sequel del film
è stata confermata e smentita più volte nel corso degli anni dal
cast e dalla troupe originali. Lo stesso Spielberg ha dichiarato,
durante una reunion svoltasi nel 2020, che in più occasioni gli
sono state
proposte idee per un sequel ma che nessuna di esse si rivelava
sufficientemente buona. Nel maggio del 2021, Feldman ha poi
dichiarato che le possibilità di un seguito
sono da ritenersi “morte” perché Donner aveva scelto
di dirigere Arma Letale 5 come suo ultimo film e il cast
non era intenzionato a tornare senza di lui. Donner, tuttavia, morì
quasi due mesi dopo, rendendo le possibilità di un sequel
decisamente improbabili.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di I
Goonies grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple
TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 3
aprile alle ore 21:10 sul canale
TwentySeven.
Ambientazioni antiche o medievali,
battaglie, eroismo, esotismo, temi profondi quali l’amore, l’odio,
la morte, il coraggio. Sono questi gli elementi caratterizzanti dei
cosiddetti film epici, i quali condividono molte
similitudini con poemi epici come l’Iliade e
l’Odissea, ma anche il ciclo di Re Artù e dei
Cavalieri della Tavola Rotonda, l’Orlando Furioso o
l’Epopea di Gilgamesh, giusto per citare i più celebri. La
Hollywood degli anni Sessanta è stata il luogo dove hanno preso
forma alcuni tra i più celebri film epici di
sempre, spesso caratterizzati da uno specifico sottogenere di
riferimento.
Film storico, di guerra, di
fantascienza,
fantasy o di carattere religioso, sono tanti i modi in cui i
film epici si sono manifestati nel tempo, sempre riproponendo gli
elementi citati in apertura anche se applicati al genere di
riferimento. Anche in tempi più recenti sono stati realizzati
lungometraggi di questo genere che meritano di essere visti e
approfonditi e per orientarsi tra i tanti titoli esistenti, ecco i
30film epici da vedere
assolutamente.
Film epici storici
I film epici di
carattere storico – sia che propongano vicende o personaggi
realmente esistiti, sia che si prendano libertà narrative
raccontano anche elementi originali – sono tra gli esempi più
celebri di questo genere di opere. Scopriamo alcuni tra i
migliori.
Sentieri selvaggi, John Ford
(1956). Un veterano confederato e il suo compagno mezzo Cherokee si
imbarcano in un lungo viaggio alla ricerca di una bambina rapita.
Grande classico del cinema, interpretato da John
Wayne, il film unisce il senso dell’epica proprio degli
antichi poemi ai canoni del genere western, divenendo uno dei più
celebri esempi di questo connubio.
Ben Hur, William Wyler (1959). Al tempo di
Gesù, un principe Ebreo viene tradito e mandato in schiavitù
insieme alla propria famiglia da un amico Romano. L’incontro con
Gesù in persona cambierà tutto. Affronterà il suo rivale in una
memorabile corsa con le bighe, con l’obiettivo di salvare la
propria famiglia. Charlton Heston è il
protagonista di questo memorabile film, il primo a vincere ben 11
Oscar, che pur non narrando fatti realmente avvenuti si basa su un
contesto storico documentato.
Spartacus,
Stanley Kubrick (1960). In un impero romano
decadente, il gladiatore Spartaco guida la rivolta degli schiavi, e
tenta di portare i suoi seguaci alla libertà. Prima dei film per
cui è principalmente noto, Kubrick realizza questo film epico
ispirato alla figura di uno schiavo romano realmente vissuto tra il
109 e il 71 a.C., interpretato nel film dal celebre Kirk
Douglas.
Lawrence d’Arabia, David Lean (1962). La
storia comincia al Cairo, dove, per la sua conoscenza delle tribù
beduine, il Luogotenente inglese T.E. Lawrence viene mandato in
cerca del principe Faisal e viene incaricato di essere il legame
tra arabi e britannici nella battaglia contro i turchi. Con l’aiuto
del nativo Sherif Ali, Lawrence si ribella contro gli ordini dei
superiori, e si imbarca in un lungo viaggio a dorso di un cammello
attraverso il deserto. Altro grande classico del cinema epico, il
film racconta di T. E. Lawrence, che guidò la rivolta araba durante
la prima guerra mondiale.
L’ultimo Imperatore, Bernardo
Bertolucci (1987). La storia della vita di Pu Yi, l’ultimo
imperatore della Cina, e del suo regno scosso da continui tumulti.
Dopo essere stato catturato dall’Armata Rossa come criminale di
guerra nel 1950, Pu Yi, in prigione, ripensa alla propria
giovinezza. Una vita di lusso ma isolata dal mondo esterno, e dalla
complessa situazione politica del Paese. Con la Rivoluzione, il suo
mondo viene completamente rivoltato.
Braveheart – Cuore impavido,
Mel Gibson (1995). La storia del leggendario eroe
scozzese del Tredicesimo secolo di nome William Wallace, che fece
alleare tutti i clan scozzesi con l’obiettivo di combattere il
monarca inglese Edoardo I, dopo aver sofferto una tragedia
personale causata da soldati inglesi. Wallace mette insieme un
gruppo di soldati scozzesi, non professionisti, che si rivela
essere più forte di qualunque esercito.
Il Gladiatore,
Ridley Scott (2000). Forse il film epico per
antonomasia. L’imperatore Commodo prende il potere e si libera di
Massimo, uno dei generali favoriti del padre e predecessore,
l’Imperatore-filosofo Marco Aurelio. Quest’ultima, infatti, aveva
designato Massimo come suo successore. Questi, però, viene venduto
in schiavitù e finisce per diventare uno dei combattenti del
Colosseo più famosi di Roma. La sua sete di giustizia lo porterà
però a sfidare il nuovo imperatore. Russell Crowe e Joaquin Phoenix guidano questo epico film, che
ha dato nuova vita a questo genere di opere.
Film epici di guerra
Anche il film di guerra si è spesso
e volentieri configurato come film epico, in quanto nei conflitti
bellici si possono ritrovare coraggio, amore, morte, gesta eroiche
e numerosi altri elementi proprio dell’opera epica.
Apocalypse Now, Francis Ford
Coppola (1979). Durante la guerra in Vietnam un agente
dell’esercito americano si avventura in Cambogia alla ricerca di un
pericoloso tiranno, il colonnello Kurtz, un tempo soldato modello
poi convertitosi alla causa del nemico. Coppola vola fino nelle
Filippine per realizzare quello che è considerato tra i film sulla
guerra del Vietnam più celebri di sempre, vivida rappresentazione
dell’insolubile dilemma morale costituito dalla guerra e del suo
essere esteriorizzazione degli orrori interni all’essere
umano.
Salvate il soldato Ryan, Steven Spielberg (1998). Nel 1944, un gruppo
di soldati riceve l’ordine di evacuare il soldato James Ryan da
dietro le linee tedesche. Ryan ha perso i suoi tre fratelli sul
campo di battaglia e ha bisogno di essere riportato a casa
rapidamente. Tra i più celebri film di Spielberg, che gli è valso
il secondo Oscar per la Miglior regia, è questo un film epico di
guerra che pone l’essere umano al centro di tutto.
Film epici biblici
I dieci
comandamenti, Cecil B. DeMille (1956).
Cresciuto come un principe egizio, Mosè scopre le sue origini
ebraiche e combatte contro il Faraone per liberare il popolo
ebraico dalla schiavitù. Un grande classico del cinema, apoteosi
non solo di un modo di intendere l’epica ma anche di una serie di
elementi tecnici all’epoca estremamente all’avanguardia.
Il re dei re, Nicholas Ray
(1961). Quando nasce Gesú a Betlemme, tutta la Giudea è in fermento
per la spietata dominazione romana. A ciò si aggiunge la tirannica
soggezione in cui è tenuto il popolo ebraico da Erode, una fosca
figura di regnante, cui presto succederà il figlio Antipa. Altro
grande classico del cinema epico di carattere biblico, con
Orson Welles con voce narrante.
La passione di Cristo, Mel Gibson (2005). Le ultime dodici ore di
vita di Gesù, dall’orto degli Ulivi, all’arresto e la condanna a
morte. La decisione di Ponzio Pilato di affidare la scelta alla
folla, la flagellazione e, infine, la crocifissione. Opera
controversa e oggetto di innumerevoli critiche, il film coniuga
elementi biblici ad uno sguardo ampio su una vicenda ricca di
dramma ed emozioni forti.
Film epici fantasy e di
fantascienza
La fantascienza e il fantasy sono da
sempre due generi con cui l’epica ben si sposa. I loro canoni
estetici e narrativi sono infatti facilmente adattabili all’epica,
che trova così nuova vita e rinnovato valore.
2001: Odissea nello spazio,
Stanley Kubric (1968). Il dottor Bowman viene
inviato nello spazio con altri astronauti a studiare un monolite
nero. Durante il viaggio, HAL, il computer di bordo dell’astronave,
comincia a disobbedire agli ordini e ciò porta alla resa dei conti
tra uomo e macchina. Ancora Kubric, qui con uno dei suoi massimi
capolavori. Un film enigmatico nel quale si ritrovano però tensioni
ed emozioni propri del cinema epico.
Star
Wars (1977). Con l’aiuto di fedeli robot e altri
preziosi alleati, il giovane Luke Skywalker deve salvare la
principessa ribelle Leila e sconfiggere l’Impero che costringe la
galassia sotto il suo controllo. Grande classico della
fantascienza, questo film di George Lucas è a sua
volta uno dei film d’avventura più celebri ed iconici di sempre,
così come i diversi sequel usciti nel corso del tempo. (Qui
la recensione)
Il Signore degli Anelli (trilogia)
(2001-2003). Un giovane hobbit e un variegato gruppo, composto da
umani, un nano, un elfo e altri hobbit, partono per un delicata
missione, guidati dal potente mago Gandalf. Devono distruggere un
anello magico e sconfiggere così il malvagio Sauron. I tre
film di questa trilogia –
La Compagnia dell’Anello,
Le due torri e Il ritorno del re – contribuirono alla rinnovata
popolarità del genere d’avventura, mescolato in questo caso con
evidente elementi fantasy.
300, Zack Snyder (2007). Nel
480 a.C., la Grecia è in guerra con la Persia, guidata dal re
Serse. Il re Leonida, re della città di Sparta, conduce un esercito
di trecento uomini alla storica battaglia delle Termopili, contro
l’enorme esercito persiano. Nonostante la consapevolezza
dall’andare incontro a morte certa, gli uomini combattono con
onore, e il loro sacrificio ispira tutti i greci ad unirsi contro
il nemico comune. Snyder adatta l’omonima graphic novel dando vita
ad un film a metà tra lo storico e il fantasy, data la presenza di
diversi elementi appartenente al mondo del fantastico.
Dune e
Dune –
Parte Due, Denis Villeneuve (2021 e 2024). In un
distante futuro dell’umanità, il duca Leto Atreides accetta la
gestione di un pericoloso pianeta, Dune, l’unica fonte di una droga
in grado di allungare la vita e fornire eccezionali capacità
mentali, ma la cosa lo porterà alla rovina. Suo figlio Paul
Atreides giurerà dunque vendetta contro coloro che hanno distrutto
la sua famiglia, andando incontro al suo destino di messia.
Villeneuve adatta il romanzo di Frank Herbert in
due film straordinari dove il connubio tra epica e fantascienza
tocca i massimi livelli.
Film epici recenti
Sebbene i film epici in senso
tradizionale siano oggi piuttosto rari, ci sono stati anche negli
ultimi anni alcuni titoli che a loro modo si sono rifatti a questa
tipologia di opere per raccontare nuove ed entusiasmanti vicende.
Eccone 5 tra i più importanti.
Il primo
re, Matteo Rovere (2019). Due
fratelli, Romolo e Remo, catturati e resi schiavi dai cittadini di
Alba Longa, guidano una rivolta delle popolazioni italiche. La
nascita di una nuova tribù dal destino glorioso metterà però i due
l’uno contro l’altro. Rovere rispolvera il film epico in Italia
proponendo una strabiliante ricostruzione della nascita di Roma,
attraverso trucchi, costumi, scenografie e la lingua latina. (Qui
la recensione).
Sir Gawain e il Cavaliere Verde, David
Lowery (2021). Il nipote di Re Artù intraprende un’audace
ricerca per affrontare il Cavaliere Verde, un misterioso gigante
che appare a Camelot. Rischiando la testa, si imbarca in
un’avventura epica per mettersi alla prova con la sua famiglia e la
sua corte. Ispirato al poema cavalleresco Sir Gawain e il
Cavaliere Verde, il film di Lowery con protagonista Dev Patel è un’appassionante e suggestiva
riflessione sulla morte e il valore della vita. (Qui
la recensione).
The
Northman, Robert Eggers (2021). Il
principe Amleth sta per diventare un uomo quando suo padre viene
brutalmente assassinato. Due decenni dopo, Amleth, ora un vichingo,
incontra una veggente che gli ricorda il suo voto. Al suo terzo
lungometraggio, Eggers realizza un’opera epica ispirata a Gesta
Danorum di Saxo Grammaticus e all’Amleto di Shakespeare.
Protagonista, nel ruolo di Amleth, è l’attore Alexander Skarsgard. (Qui
la recensione).
Napoleon,
Ridley Scott (2023). La rapida e spietata
scalata di Napoleone Bonaparte per diventare imperatore di Francia
si scontra con la sua disfunzionale e volatile relazione con la
moglie Giuseppina, il suo vero amore. Joaquin Phoenix torna a collaborare con Scott
assumendo i panni del celebre imperatore francese in un film epico
che ha fatto tanto discutere per il
suo ritratto sia di Napoleone che delle sue gesta. (Qui
la recensione).
Killers of the Flower Moon, Martin Scorsese (2023). Negli anni Venti,
alcuni membri della tribù di nativi americani Osage, della contea
di Osage, in Oklahoma, vengono assassinati dopo che del petrolio
viene trovato sulla loro terra, e l’FBI decide di indagare.
Scorsese torna alla regia realizzando non solo uno dei migliori
film dell’anno ma anche dei tempi recenti. Un racconto epico che
coniuga western e gangster movie con una capacità
narrativa inarrivabili. Nel cast, Leonardo DiCaprio,
Lily Gladstone e Robert De Niro. (Qui
la recensione).
Film epici cinesi
Il cinema cinese ha in più occasioni
dimostrato di essere ricco di risorse e sorprese e diversi film
epici provenienti da questo paese si sono nel tempo affermati come
opere di grande valore. Ecco i tre migliori.
La tigre e il
dragone,
Ang Lee (2001). Li Mu Bai, esperto di arti marziali,
affida alla sua amata, un’abile guerriera, una spada dai poteri
magici. Quando l’arma viene rubata dai suoi nemici, i due
innamorati intraprendono una pericolosa missione per recuperarla.
Premiato con l’Oscar per il Miglior film straniero, è questo un
film di genere wuxia, incentrato dunque sulle arti
marziali, dove si ripercorrono epici combattimenti e profondi
sentimenti.
7 guerrieri,
Ronny Yu (2013). Nell’antica Cina, i sette figli
di un ufficiale prigioniero cercano di salvare il padre minacciato
da un esercito di migliaia di persone. La storia è basata su una
leggenda cinese intitolata “I generali della famiglia
Yang“, a sua volta tratta da una vicenda reale. 7
guerrieri è ancora oggi uno dei più popolari film epici
prodotti in Cina.
800 eroi,
Guan Hu (2020). La storia della battaglia fra Cina
e Giappone durante gli anni Trenta a Shanghai. Di fronte
all’avanzata dell’esercito giapponese, circa 800 soldati cinesi
resistono agli assalti imperiali. Ambientato nel corso della
battaglia di Shanghai verificatasi durante la brutale seconda
guerra sino-giapponese, il film è un altro grande esempio di epica
cinese, affermatosi come il secondo maggiore incasso mondiale del
2020. (Qui
la recensione).
Film epici su Netflix
Anche su Netflix
si possono trovare diversi film epici da vedere, ma qui di seguito
si riportano i Netflix Original, titoli che non si possono trovare
da nessun’altra parte se non su tale piattaforma.
Il re,
David Michod (2019). Il giovane Hal ha abbandonato
le sue responsabilità per vivere liberamente tra la gente comune,
ma quando le circostanze familiari lo costringono ad accettare il
trono d’Inghilterra, non ha altra scelta che accettare il suo
destino. Protagonista di questo film ispirato in maniera
estremamente libera all’Enrico V di William Shakespeare, è l’attore
Timothée Chalamet, alle prese con una delle
sue prove d’attore più cupe. (Qui
la recensione).
Outlaw King – Il re
fuorilegge, David Mackenzie (2018). Dopo
essere stato incoronato re di Scozia, il leggendario guerriero
Robert Bruce viene costretto all’esilio dagli inglesi. Postosi a
guida di una banda di fuorilegge, l’uomo reclama il trono. Il film,
incentrato sulla figura storica di Roberto I di Scozia, è
interpretato da Chris Pine.
Niente di nuovo sul fronte occidentale,
Edward Berger (2022). Nella Germania del 1917, il
giovane Paul Baumer mente riguardo la sua età per potersi arruolare
con i suoi amici, tutti giovani uomini patrioti. La realtà della
guerra però, smantella quasi immediatamente la loro esuberanza.
Berger propone un nuovo adattamento del celebre romanzo di
Erich Maria Remarque, premiato vincitore di 4
Oscar tra cui Miglior film internazionale. (Qui
la recensione).
Rebel Moon,
Zack Snyder (2023). Quando le forze armate del
Mondo Madre minacciano un tranquillo villaggio di contadini su una
luna distante, una misteriosa outsider diventa l’unica speranza di
sopravvivenza. Snyder torna all’epica, stavolta con un film di
fantascienza diviso in due parti, Figlia del
fuoco e La sfregiatrice, dove si rielabora la figura del
potere malvagio e di coloro che tentano di opporvisi. (Qui
la recensione della Parte 1).
Troy – La caduta di
Troia (2018). Mentre è alla ricerca della donna che
Afrodite gli ha promesso, Paride scopre la sua vera identità e si
innamora perdutamente di Elena di Sparta. Così, ha inizio la guerra
di Troia. In questa miniserie di 8 puntate, si ripercorre la
vicenda narrata nel poema epico Iliade, con la guerra tra
greci e troiani già a suo modo proposta dal celebre film del 2004
Troy.
Il cast della quarta stagione di
The
Witcher – stagione 4 si è
ampliato: altre tre star si sono unite alla prossima stagione
dell’adattamento della serie The
Witcher di Netflix.
Variety ha riportato che
Danny Woodburn, Sharlto Copley e James Purefoy si
sono uniti al cast di The
Witcher – stagione 4, il
quarto capitolo di The
Witcher. Woodburn interpreterà il memorabile
personaggio del nano Zoltan, mentre
Copley vestirà i panni del cacciatore di
taglie Leo Bonhart. Infine, Purefoy avrà il ruolo
del consigliere di corte e spia Skellen.
Woodburn ha una vasta filmografia
di film e televisione, tra cui apparizioni in Watchmen e Teenage
Mutant Ninja Turtles del 2014, mentre uno dei suoi
ruoli più famosi è quello di Mickey, l’amico di Kramer in Seinfeld.
Copley è già apparso in
District 9, The
A-Team ed Elysium,
oltre che in Monkey
Man, mentre Purefoy è apparso in film come A
Knight’s Tale, V for Vendetta e Fisherman’s
Friends.
In precedenza la serie era guidata
da Henry Cavill nel ruolo di Geralt di Rivia, ma
la terza stagione ha segnato l’ultima stagione di Cavill nei panni
del cacciatore, sostituito da Liam Hemsworth, veterano di Hunger Games, a partire dalla quarta stagione. La
serie è interpretata anche da
Freya Allan nel ruolo della principessa Ciri,
Anya Chalotra nel ruolo di Yennefer di Vengerberg e
Joey Batey nel ruolo di Jaskier.
Cosa sappiamo su The Witcher –
stagione 4
La produzione della quarta stagione
di “The Witcher” inizierà questa primavera. La terza stagione della
serie è andata in onda su Netflix tra giugno e luglio 2023. La
descrizione ufficiale della nuova stagione afferma che:
“Dopo gli sconvolgenti eventi
che hanno alterato il Continente e che hanno chiuso la terza
stagione, la nuova stagione segue Geralt, Yennefer e Ciri che si
trovano a dover attraversare il Continente devastato dalla guerra e
i suoi numerosi demoni separati gli uni dagli altri. Se riusciranno
ad abbracciare e guidare i gruppi di disadattati in cui si trovano,
avranno la possibilità di sopravvivere al battesimo del fuoco e di
ritrovarsi.“
Chi ha creato The Witcher?
Basato sui racconti e sui romanzi
di Andrzej Sapkowski, The
Witcher è creato e prodotto esecutivamente da
Lauren Schmidt Hissrich, che ne è anche la showrunner. Sean
Daniel e Jason Brown della Sean Daniel Company sono i
produttori esecutivi insieme a Tomek Baginski e Jarek Sawko della
Platige Image.