Home Blog Pagina 2323

Dwayne Johnson aveva parlato con Kevin Feige, ma alla fine ha scelto Black Adam

0

Il prossimo anno Dwayne Johnson farà ufficialmente il suo debutto nel DCEU grazie all’attesissimo Black Adam, in cui interpreterà l’antieroe del titolo. Tuttavia, prima che l’ex wrestler venisse ufficializzato come protagonista del cinecomic, erano molti i fan che speravano di vederlo in un ruolo nel MCU.

In realtà, parlando con Collider, Hirama Garcia, presidente di produzione della Seven Bucks Productions e socio di “The Rock”, si è lasciato sfuggire che in realtà l’attore aveva parlato con i Marvel Studios in passato. Quando gli è stato chiesto se Johnson e il suo team, incluso Garcia, siano mai stati contattati dalla Marvel, Garcia ha spiegato che Johnson e il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige si sono incontrati in passato, ma che alla fine nulla si è mai evoluto in discussioni più serie e concrete.

“DJ e Kevin Feige hanno un ottimo rapporto e abbiamo flirtato circa alcune idee in passato, ma niente di serio”, ha detto Garcia. “C’è un’ammirazione reciproca per ciò che ognuno di noi ha fatto e ciò che Kevin ha costruito è davvero incredibile. Alla fine, però, siamo sempre stati molto impegnati in ciò che volevamo costruire con Black Adam”

“Black Adam era il personaggio che volevamo portare in vita e che sentivamo fosse destinato a interpretare DJ”, ha aggiunto. “Una volta che abbiamo impostato la nostra attenzione su questo personaggio più di dieci anni fa, era difficile immaginare DJ che interpretasse qualcun altro.”

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Dwayne Johnson aggiorna sull’adattamento di Rampage

0
Dwayne Johnson aggiorna sull’adattamento di Rampage

Attraverso alcuni nuovi post su Instagram, Dwayne Johnson ha aggiornato in merito ad uno dei suoi prossimi progetti, forse il più curioso di tutti, ossia l’adattamento cinematografico del classico dei videogiochi Midway, Rampage.

Il film, che sarà distribuito dalla New Line Cinema e prodotto da Beau Flynn, rappresenterà una vera e propria reunion del team dietro San Andreas (il disaster movie con protagonista Johnson, uscito lo scorso anno nelle nostre sale): la pellicola, infatti, sarà diretta da Brad Peyton e sceneggiata da Carlton Cuse (affiancato da Ryan Condal).

Dwayne Johnson ha inoltre confermato che le riprese del film inizieranno quest’estate.

Nel videogioco i giocatori hanno il controllo o di un grosso gorilla o di un lucertolone o di un lupo e devono gettare il maggior numero possibile di rifiuti in una città prima che i militari fermino il tutto. Al momento i dettagli sulla possibile trama del film sono pochissimi ma si presume che Johnson dovrebbe interpretare l’eroe che sfiderà queste creature.

Fonte

Dustin Hoffman: 10 cose che non sai sull’attore

Dustin Hoffman: 10 cose che non sai sull’attore

Unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi interpreti dagli anni Sessanta in poi, Dustin Hoffman è una vera e propria leggenda della recitazione, in grado di passare con disinvoltura dalla commedia al thriller, dal film politico a quello fantastico. Nel corso dei decenni ha dato vita a personaggi rimasti iconici per la loro complessità e il ritratto che da questi emerge della società americana.

Ecco 10 cose che non sai di Dustin Hoffman.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Dustin Hoffman filmografia

Dustin Hoffman: la sua filmografia

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Hoffman ottiene grande popolarità grazie al film Il laureato (1967), per poi confermarsi grande interprete con titoli come Un uomo da marciapiede (1969), Il piccolo grande uomo (1970), Cane di paglia (1971), Papillon (1973), Lenny (1974), Tutti gli uomini del presidente (1976), con Robert Redford, Il maratoneta (1976), Kramer contro Kramer (1979), con Meryl Streep, Tootsie (1982), Rain Man – L’uomo della pioggia (1988), con Tom Cruise, Hook – Capitan Uncino (1991), con Robin Williams, Virus letale (1995), e Sesso & potere (1997), con Robert De Niro.

Dustin Hoffman: oggi

9. Ha preso parte a noti film recenti. L’attore continua ancora oggi a recitare in film particolarmente celebri, continuando ad affermare il proprio status di gigante della recitazione. Tra i titoli più significativi si annoverano Mi presenti i tuoi? (2004), con Ben Stiller, The Lost City (2005), di Andy Garcia, Profumo – Storia di un assassino (2006), Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie (2007), con Natalie Portman, La versione di Barney (2010), The Program (2015), The Meyerowitz Stories (2017) e L’uomo del labirinto (2019).

8. È anche doppiatore. In anni recenti Hoffman ha avuto modo di affermarsi anche come doppiatore, ricoprendo tali vesti per i film Kung Fu Panda (2008), Kung Fu Panda 2 (2011) e Kung Fu Panda 3 (2016), dove dà voce al saggio maestro Shifu. Ha poi partecipato al doppiaggio anche dei film Striscia, una zebra alla riscossa (2005) e Le avventure del topino Despereaux (2008).

7. Ha recitato in una nota serie televisiva. Non sono molte le produzioni televisive a cui Hoffman ha preso parte, ma nel 2016 recita in alcuni episodi di I Medici, co-prodotta da Italia e Regno Unito, e incentrata sull’ascesa della famiglia Medici nella Firenze del Rinascimento. Qui l’attore interpreta Giovanni di Bicci de’ Medici, il patriarca della potente famiglia, recitando però nella sola prima stagione.

Dustin Hoffman in Virus letale

6. È stato il protagonista del noto film. Nel 1995 l’attore è protagonista del film Virus letale, dove interpreta il colonnello Sam Daniels, incaricato di studiare il pericoloso virus che si sta diffondendo negli Stati Uniti per trovarvi quanto prima una cura. Inizialmente il ruolo era stato offerto all’attore Harrison Ford, il quale però rifiutò. La parte venne allora assegnata ad Hoffman, e venne riscritta per poter essere più in linea con la sua personalità.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Dustin Hoffman Rain Man

Dustin Hoffman in Rain Man

5. Non era convinto del potenziale del film. Durante le riprese di Rain Man l’attore era particolarmente preoccupato e insicuro riguardo il progetto e la sua stessa interpretazione. In più occasioni minacciò di abbandonare il film, considerandolo il peggiore della sua carriera. Tuttavia, venne poi smentito dal successo riscontrato, e la sua performance fu premiata con il premio Oscar al miglior attore.

4. Ha studiato a lungo per il ruolo. Per poter risultare credibile nel dar vita ad un personaggio affetto da autismo, l’attore ha speso circa un anno in compagnia di persone affette da tale disturbo, così da poter comprendere le loro particolarità e il rapporto che queste avevano con i rispettivi famigliari. Per l’attore era importante dar vita ad un’interpretazione sincera e realistica, non ad una mera imitazione.

Dustin Hoffman in Papillon

3. Ebbe un difficile rapporto con il co-protagonista. Durante le riprese del film Papillon, Hoffman e l’attore Steve McQueen, che interpretavano due galeotti in fuga dal loro carcere, ebbero diversi problemi relazionali. I due si sforzarono di dimostrarsi professionali, ma una sorta di rivalità li spinse a non essere particolarmente collaborativi l’uno con l’altro.

2. Ha basato il suo personaggio su un noto sceneggiatore. Per il ruolo del falsario Louis Dega, Hoffman si ispirò al celebre sceneggiatore Dalton Trumbo. Ricordando l’incontro con questi, l’attore ripropose per il suo personaggio una serie di riti e particolarità riscontrate nello scrittore. Questi, secondo Hoffman, era dotato di un carattere esuberante e una tenacia che ben si sposavano con il suo personaggio.

Dustin Hoffman: età e altezza

1. Dustin Hoffman è nato a Los Angeles, in California, Stati Uniti, l’8 agosto 1937. L’attore è alto complessivamente 167 centimetri.

Fonte: IMDb

Dustin Hoffman: ”Questo è il peggior cinema di sempre”

0

L’attore Dustin Hoffman, che ha fatto senza dubbio la storia del cinema, ha di recente dichiarato che la settima arte è nel peggior stato di sempre, a differenza della Tv, che si sta godendo un vero e proprio boom.

”Io penso che in questo momento la televisione sia la migliore di sempre, e penso che questo è il peggior cinema di sempre. In 50 anni [di cinema] che io ho fatto, questo è il peggiore”, ha detto l’attore.

Dietro i budget strizzati si celano i grandi problemi che affliggono i film drammatici di alta qualità, afferma il due volte premio Oscar. Ciò ha portato a spendere meno tempo per lo sviluppo della sceneggiatura e per girare un film.

”È difficile pensare di fare bene lavorando per una piccola somma di soldi in questi giorni”, ha continuato, ”Abbiamo fatto Il Laureato, e quel film tiene ancora. Aveva un meraviglioso copione che hanno usato dopo tre anni, e un eccezionale regista, con un eccezionale cast e troupe, ma era un piccolo film. Quattro mura e attori, questo è tutto. Eppure è stato girato in cento giorni”, ha concluso Hoffman.

Hoffman, che ha fatto il suo debutto alla regia nel 2012 con Quartet, dice che non gli sono state offerte molte altre opportunità per dirigere, per ragioni finanziarie. ‘‘Non credo che abbia qualcosa a che fare con l’essere bravo o no, si tratta solo se i vostri film fanno soldi o no”, ha detto l’attore.

I recenti lavori televisivi di Hoffman comprendono Luck per la HBO, che è stata cancellata durante le riprese della seconda stagione, e l’adattamento della BBC di Esio Trot. I suoi film più recenti includono Boyhoir, in cui l’attore interpreta il direttore musicale di un coro in un collegio per ragazzi.

Fonte

 

Dustin Hoffman sarà in Little Fockers

0
Dustin Hoffman sarà in Little Fockers

I genitori del personaggio di Ben Stiller nella saga di Ti presento i miei e Mi presenti i tuoi erano come sappiamo interpretati da Dustin Hoffman e Barbra Streisand.

Dustin Hoffman nel cast di Chef

0
Dustin Hoffman nel cast di Chef

è stato lo stesso Jon Favreau ad annunciare attraverso il suo account twitter (per l’esattezza ricorrendo a Vine)l’ingresso di Dustin Hoffman nel cast di Chef, la nuova commedia da lui scritta che si sta girando a Los Angeles.

Non è ancora noto il ruolo di Hoffman, che si unirà a un cast composto da Scarlett Johansson, Sofia Vergara, Bobby Cannavale, John Leguizamo e Robert Downey Jr.: il ruolo del protagonista resta però a Favreau, che interpreterà uno chef licenziato da un lavoro prestigioso pronto a riorganizzare la sua vita e la sua carriera vendendo i suoi piatti con un furgone.

Chef uscirà nei cinema americani il 9 maggio 2014.

Potete vedere il tweet direttamente qui sotto:

 

Dustin Hoffman nel biopic su Lance Armstrong

0
Dustin Hoffman nel biopic su Lance Armstrong

Dustin Hoffman è entrato a far parte del cast del biopic sul ciclista Lance Armstrong che sarà diretto da Stephen Frears, regista che in fatto di biografie sa il fatto suo. Infatti oltre al bellissimo The Queen, il regista è anche autore di un recente documentario dal titolo Muhammad Ali’s Greatest Fight, prodotto da HBO e presentato fuori concorso alla 66ª edizione del Festival di Cannes.

Il progetto di Frears, ora in fase avanzata di produzione, sarà prodotto da Working Title Films con Tim Bevan e Eric Fellner in veste di produttori. Nel cast oltre a Hoffman ci sono, confermati, Ben Foster, Chris O’Dowd, Guillaume Canet, Jesse Plemons e Lee Pace.

Precedentemente sono stati annunciati anche altri due biopic sul famoso ciclista, uno diretto da Jay Roach con una sceneggiatura firmata da Scott Z. Burns, l’altro invece basato sul libro Cycle of Lies di Juliet Marcus, prodotto dalla Paramount Pictures e Bad Robot Productions. Inoltre un documentario dal titolo The Armstrong Lie è appena stato annunciato con la distribuzione di Sony Pictures Classics.

Intanto Dustin Hoffman, che nello scorso anno abbiamo visto nell’inedita versione dietro alla macchina da presa per il suo debutto alla regia con Quartet (qui la nostra recensione), sarà presto trai protagonisti del prossimo film a basso budget di Jon Favreau, Chef.

Fonte: CS

Dustin Hoffman in Little Fockers?

0
Dustin Hoffman in Little Fockers?

Da poco si sono concluse le riprese di Little Fockers, terzo episodio della saga di Ti presento i miei, del quale vi abbiamo mostrato il trailer qualche tempo fa.

Dustin Hoffman in fuga col malloppo

0

Dustin Hoffman sarà uno dei protagonisti dell’adattamento del romanzo pubblicato nel 1975 da Irwin Shaw, intitolato Nightwork (Lavoro di notte), prodotto dagli Ealing Studios.

Dustin Hoffman e la sua lunga maratona nel cinema

Dustin Hoffman e la sua lunga maratona nel cinema

Dustin Hoffman, assieme a Robert De Niro e Al Pacino è uno dei più amati attori americani e condivide con i due colleghi anche l’apprendistato all’Actor’s Studio. È forse tra i tre quello che meno risponde, sulla carta, ai canoni del successo hollywoodiano: di bassa statura, non bellissimo, ma con un’espressività e una capacità mimetica invidiabili, che gli hanno consentito, nella sua lunga carriera, di affrontare ruoli di ogni tipo.

Da quelli drammatici a quelli da commedia, personaggi negativi, figure di perdenti, così come ruoli ironici e comici, dimostrandosi sempre all’altezza del compito. Il tutto, unito a una grande tenacia e perseveranza, nonostante un inizio non facile.

Dustin Hoffman nasce a Los Angeles l’8 agosto del 1937 da una pianista jazz e un attrezzista della Columbia Pictures. Respira dunque fin da piccolo aria di cinema e se ne appassiona, nonostante in un primo momento si iscriva alla facoltà di medicina. Passa poi al Conservatorio, dove studia pianoforte. Intanto inizia ad avvicinarsi alla recitazione e si esibisce sul palcoscenico della Playhouse di Pasadena. Capisce presto che per tentare la strada dell’attore deve andare a New York. Qui, a partire dal ’60, ottiene piccoli ruoli in teatro e contemporaneamente frequenta l’Actor’s Studio. Vive assieme ai colleghi e amici Gene Hackman e Robert Duvall. I primi ruoli di peso, sempre in teatro, arrivano nel ’64 con Aspettando Godot e nel ’66 con Il viaggio del quinto cavallo, che gli vale un riconoscimento come miglior attore. Ed è proprio dal teatro che arriva anche la grande occasione per passare al cinema: nel ’67 partecipa alla commedia Eh? , che ottiene un buon successo e soprattutto annovera tra i suoi spettatori il regista Mike Nhicols.

È la svolta nella carriera di Dustin Hoffman, che viene subito reclutato per interpretare Benjamin Braddock ne Il laureato. L’attore californiano appare perfetto nel ruolo del giovane laureato coinvolto in una relazione con una donna più grande di lui (Mrs. Robinson/Anne Bancroft). Relazione senza futuro, dal momento che Benjamin non ha nulla in comune con Mrs. Robinson, né con tutta la generazione cui lei appartiene (è infatti un’amica di famiglia dei genitori di Ben). Proprio la distanza che separa questi due mondi è al centro del film. Il protagonista infatti s innamorerà poi di Elaine, figlia di Mrs. Robinson. Con questa coetanea Benjamin sembra finalmente instaurare un rapporto autentico, interrotto bruscamente quando Elaine scopre la relazione di lui con Mrs. Robinson, e ripreso altrettanto bruscamente nel finale, quando Benjamin sottrae la ragazza dall’altare, dove lei ha appena pronunciato il fatidico “sì” con un altro uomo. E proprio nei minuti finali – i migliori del film a detta dello stesso Mike Nichols – sta la piccola-grande rivoluzione dei due giovani protagonisti: si ribellano alle convenzioni sociali vigenti, al futuro preparato per loro dai genitori, negano la Chiesa e l’istituzione matrimoniale – significativo l’uso del crocifisso da parte di Benjamin nella sequenza finale – e fuggono da quel mondo che non capiscono e non accettano.

Dustin Hoffman Rain ManQuesto ovviamente pone il problema del “dopo”: cosa costruire al posto di quel sistema? Cosa fare della propria vita, ora che ne sono padroni? La questione resta aperta, espressa al meglio nella scena finale, nei loro sguardi e nei volti, dove il sorriso lascia presto il posto a un’espressione perplessa e incerta. Il film ottiene grande successo, le cui motivazioni vanno ricercate, oltre che nell’ottima interpretazione offerta dagli attori, nell’abilità del regista che sa leggere e anticipare il disagio esistenziale e la voglia di ribellione d una generazione, apparso poi in tutta la sua chiarezza nel ’68; nel buon ritmo della pellicola, via via più incalzante; nell’innovativo uso della musica pop a commento delle immagini – celeberrima la colonna sonora di Simon & Garfunkel. La pellicola dà ad Dustin Hoffman la notorietà, oltre che la sua prima nomination all’Oscar. Iniziano così i suoi travagliati rapporti con l’Academy, che critica aspramente in quell’occasione per non aver sospeso le celebrazioni dopo l’assassinio di Martin Luther King. Per molti anni non sarà più invitato alla cerimonia e otterrà la meritata statuetta solo 11 anni dopo.

Nel ’69, per Dustin arriva l’occasione di farsi dirigere da John Schlesinger, come coprotagonista di Un uomo da marciapiede. Qui si evidenziano tutte le capacità mimetiche di Dustin Hoffman, che riesce a diventare Rico, ladro zoppo che affianca Jon Voight/Joe Buck nelle sue peregrinazioni su e giù per New York, alla ricerca di donne per le quali prostituirsi. Ma non è così facile. I due uniscono le loro sventure e, se ciò non serve a procurargli miglior fortuna – Voight non riesce a trovare “prede” e Dustin Hoffman muore di tisi – cementa però una commovente amicizia. Alla base della riuscitissima trasformazione di Dustin Hoffman, una rigorosa applicazione del Metodo Strasberg e l’attenta osservazione dell’andatura di persone claudicanti per le strade, per riprodurne al meglio i movimenti. Per questa interpretazione, l’attore, molto amato in Italia, guadagna il David di Donatello. Lo stesso anno, sposa Anne Byrne, dalla quale avrà una figlia. Nel ’70 lo vuole Arthur Penn nel suo western atipico – il primo dalla parte degli indiani – che svela la vera natura della “mitica” conquista del West: la sistematica distruzione di un popolo pressoché impossibilitato a difendersi. Qui l’attore di Los Angeles veste i panni di Jack Crabb: ultracentenario che racconta la sua epopea nel west. Adottato da bambino dagli indiani cheyenne in seguito alla morte dei genitori, impara ad amarli e a rispettarli. Torna poi tra i bianchi e partecipa alla battaglia di Little Big Horn, di cui è l’unico superstite. Sarà però sempre in bilico tra la sua identità di “uomo bianco” e l’affetto per il nobile popolo indiano che lo ha cresciuto, e che vede sterminato e vessato da bianchi senza scrupoli. Il tutto però non assume i toni del dramma, ma piuttosto della commedia, seppur con risvolti tragici. Non mancano ironia e sarcasmo.

Dustin Hoffman filmografiaIl ’71 lo vede alle prese con un personaggio e una pellicola molto criticate all’epoca, per l’uso della violenza che mostravano apertamente. Si tratta di Cane di paglia di Sam Peckimpah. Il ruolo è doppio e complesso: il matematico David Sumner, appena trasferitosi in Cornovaglia con la moglie, ha buon senso, è razionale come vuole la sua professione, è docile, remissivo, o almeno così sembra. Ma quando “il nemico” (un gruppo di ragazzotti del posto) mette in pericolo la sua tranquillità familiare, prima violentando la moglie e poi cercando di introdursi in casa sua, prevale in David l’istinto e si scatena la sua parte violenta. Si tratta dunque di una riflessione sulla violenza, su come essa si annidi anche dentro l’individuo apparentemente più tranquillo, facendo riemergere il lato animalesco e istintuale che è in ciascuno di noi.

L’anno successivo porta Dustin Hoffman nel nostro paese, dove lo vuole Pietro Germi per recitare al fianco di Stefania Sandrelli in Alfredo, Alfredo. Un’altra grande interpretazione, in cui l’attore dà prova del suo istrionismo in un ruolo molto diverso dal precedente, è quella di coprotagonista in Papillon di Franklin J. Schnaffer (1973), in cui affianca Steve McQueen. Il film, tratto dal  romanzo autobiografico di Henry Charrière, è incentrato sulla prigionia di quest’ultimo nella colonia penale della Cayenna, Guyana francese, recluso perché condannato per un omicidio di cui si dice innocente. Tra numerosi tentativi di fuga, punizioni esemplari e indicibili torture, instaura un rapporto d’amicizia con un altro detenuto, Hoffman/Louis Dega, un falsario. La coppia si regge sui contrasti e funziona benissimo: McQueen alto, forte e tenace, Hoffman piccolo e miope, ma tenace anch’egli e astuto. Alla fine riusciranno a riguadagnare la libertà. McQueen è premiato col Golden Globe. Hoffman invece attende ancora premi importanti in patria. Nel ’74 interpreta un altro personaggio non facile: il cabarettista americano Lenny Bruce, che sconvolse gli Usa negli anni ’50 e ’60 con i suoi show dissacranti e critici del costume americano, contro cui si scagliava con forza e senza rinunciare all’uso di un linguaggio colorito. La sua vita era una continua lotta contro il perbenismo imperante e per i suoi show, tacciati di oscenità, fu spesso arrestato. Il regista, Bob Fosse, sceglie poi di mostrarne anche il lato privato: una personalità piena di ombre, che Lenny cercava di scacciare ricorrendo alle droghe. Nei panni di questo personaggio, acclamato, eppure solitario, paladino della libertà d’espressione, Hoffman è ancora una volta del tutto a suo agio e ottiene la nomination al Golden Globe e all’Oscar.

Due anni più tardi, Dustin Hoffman ha l’occasione di lavorare di nuovo con John Schlesinger, che lo dirige ne Il maratoneta, un thriller che scorre sul filo di una tensione sempre viva, contrapponendogli un altro mostro sacro della cinematografia: Laurence Olivier. Dustin Hoffman regge il confronto e non sfigura affatto, tanto da ottenere il suo secondo David di Donatello come miglior attore protagonista. Dello stesso anno è un’altra pellicola che ha fatto epoca, entrando nella storia del cinema. Forse il miglior film mai girato sul mestiere del giornalista: Tutti gli uomini del presidente di Alan J. Pakula, ricostruzione meticolosa e fedele dell’inchiesta Watergate, con Robert Redford e Dustin Hoffman nei panni dei due giornalisti Woodward e Bernstein, che con la loro abnegazione ricostruirono la vicenda e portarono alla luce le prove dello scandalo, costringendo il presidente Usa Nixon alle dimissioni.

Il 1979 è per Dustin Hoffman l’anno della consacrazione definitiva anche in patria. Interpreta infatti Ted Kramer nel film di Robert Benton Kramer contro Kramer. Qui, è un padre di famiglia che si ritrova di punto in bianco da solo a badare al figlioletto Billy, di pochi anni, dopo che la moglie (una bravissima Meryl Streep) l’ha lasciato. Fra mille difficoltà, specie all’inizio, scopre un rapporto più profondo col bambino, che accudisce amorevolmente, finché la madre, stabilizzata la propria situazione, chiede la custodia del figlio. Ma Ted non è più disposto a rinunciarvi. Inizia così un’aspra battaglia tra gli ex coniugi. È dunque la storia di questo rapporto di incondizionato affetto che cresce di giorno in giorno tra padre e figlio, quasi a voler dimostrare come, raggiunta dopo il ’68 la parità tra i sessi, questa non vada interpretata solo a vantaggio della donna, ma anche dell’uomo, che può rivendicare il diritto ad occuparsi del figlio, laddove la madre sia assente o carente. Commovente interpretazione di Dustin Hoffman, che stavolta fa incetta di premi, finalmente anche in patria: David di Donatello, Golden Globe e Oscar come miglior Attore protagonista. Resta celebre il discorso col quale riceve quest’ultimo premio, ringraziando, sì, ma non abdicando alle critiche rivolte all’Academy negli anni precedenti. Commenta ironico la statuetta, dopo averla osservata per alcuni istanti: «Non ha i genitali, ma porta una spada» e non esita a ribadire: «Sono sempre stato critico nei confronti dell’Academy, e a ragione», riferendosi alla competizione, a sua detta artificiosa e anzi addirittura dannosa, che questo tipo di premi instaurano tra attori – le altre nomination erano per Jack Lemmon, Al Pacino, Peter Sellers, nei confronti dei quali dice: “Mi rifiuto di credere che li ho battuti”- , sottolineando invece come, nella sua visione, tutti appartengano alla stessa grande famiglia, maestranze comprese, anche se a queste ultime non sono mai concesse le luci della ribalta. Degno discorso di un grande attore, figlio di un attrezzista di Hollywood. Oscar anche per Meryl Streep come miglior attrice. Nel 1980 Dustin Hoffman, della cui vita privata si sa poco, si sposa per la seconda volta, con Lisa Gottsegen, dalla quale avrà quattro figli.

Ormai le capacità di Hoffman e il suo eclettismo sono noti e apprezzati in tutto il mondo. A suggellare ulteriormente questo stato di cose è l’enorme successo di pubblico riscosso nel 1982 dalla commedia Tootsie, in cui l’attore, diretto qui da Sidney Pollack, interpreta il disoccupato Michael Dorsey che per trovare lavoro escogita lo stratagemma del travestimento: fingendosi donna (Dorothy Michaels detta appunto Tootsie), riesce a diventare una diva delle soap operas. La pellicola unisce comicità e ironia e Hoffman dimostra di adattarsi benissimo anche ai panni femminili. Per l’interpretazione ottiene il Golden Globe. Una curiosità: in terra nostrana, viene  omaggiato anche da un’esordiente Luca Carboni, che così intitola il suo album nel 1984: …intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film. E come dargli torto? Nel 1985, infatti, Dustin ottiene l’ennesimo grande successo, dando corpo al personaggio di Willy Loman in Morte di un commesso viaggiatore, sia per il cinema che per il teatro. Al suo fianco recita John Malkovich, nel ruolo del figlio primogenito. Dustin Hoffman caratterizza in modo perfetto l’anziano Willy, che vede frustrate le speranze riposte nel figlio e al contempo avverte il peso dell’età che avanza. Fonte del film e dello spettacolo è l’opera omonima di Arthur Miller.

Tre anni dopo, l’attore di Los Angeles ci offre un’altra interpretazione memorabile, che certamente tutti ricordano: quella del fratello autistico di Tom Cruise in Rain Man di Barry Levinson. Tom Cruise/Charlie Babbit scopre a trent’anni di avere un fratello maggiore autistico, che era stato ricoverato in un istituto quando Charlie era molto piccolo, per paura che potesse in qualche modo nuocergli. I due trascorrono un periodo insieme, in cui tra alti e bassi, imparano a conoscersi. Ray è dotato di uno spiccato talento matematico, ma anche estremamente sensibile, meticoloso e ossessivamente abitudinario. Charlie ne è dapprima infastidito e mal sopporta di doversi occupare di lui, ma imparando a conoscerlo instaura con lui un rapporto di profondo affetto. Alla fine la separazione è resa necessaria dalle particolari cure di cui Ray ha bisogno. Restano celebri molte battute del film che riesce a trattare il problema della diversità in maniera ironica e spesso divertente, facendo però riflettere. Impegnativo ruolo per Dustin Hoffman, che non tradisce le aspettative e offre una delle sue migliori prove d’attore, immedesimandosi al meglio nei panni di Ray. Secondo Oscar per lui. Una giovane Valeria Golino interpreta Susanna, la compagna di Charlie.

Il decennio ’90 si apre con due pellicole leggere: Dick Tracy e Hook – Capitan Uncino di Steven Spielberg. In quest’ultima recita accanto a Robin Williams. Il ’92 è l’anno di Eroe per caso, dove Dustin Hoffman è diretto dal regista inglese Stephen Frears per interpretare Bernie Laplante, eroe involontario cui Andy Garcia vuol rubare le luci della ribalta e i guadagni. Commedia ben orchestrata da David Webb Peoples, che mette a nudo i meccanismi dell’informazione sensazionalistica americana e stigmatizza l’abitudine alla spettacolarizzazione. La seconda metà degli anni ’90 vede l’attore americano alle prese con produzioni cinematografiche magniloquenti come Sleepers e Virus Letale e con un’altra pellicola che affronta il tema dello spregiudicato cinismo dei mezzi di comunicazione, spesso al servizio di scopi estranei al bene comune: Mad City – Assalto alla notizia. Dustin Hoffman è appunto il reporter Max Brackett che, preso in ostaggio da John Travolta/Sam Baily, sfrutta la situazione a scopo sensazionalistico senza alcuno scrupolo. Regia di Costa Gavras. Nel ’97, ancora sul tema dell’informazione manipolata, stavolta a fini politici – una guerra contro l’Albania inventata a tavolino e paventata per distogliere l’opinione pubblica dagli scandali sessuali che coinvolgono il presidente Usa –  un film che riporta Dustin Hoffman sotto la direzione di Barry Levinson: Sesso e potere. I frutti sono più che buoni, grazie alla perizia di Dustin e di un’altra icona del cinema americano, che lo affianca: Robert De Niro.

Il nuovo millennio vede Dustin Hoffman diretto da Gary Fleder in La giuria (2002), nei panni di Wendell Rohr: un avvocato appassionato del suo mestiere, alle prese con un dovere etico da compiere, opposto ad un cinico consulente di giuria impersonato dall’amico Gene Hackman. Nello stesso anno, Hoffman recita in coppia con Susan Sarandon nel film drammatico diretto da Brad Siberling, Moonlight Mile – Voglia di ricominciare. Partecipa poi a Neverland di Marc Forster (2004), dove interpreta il ruolo dell’impresario di James Barrie/Johnny Depp, l’inventore di Peter Pan. Ritroverà il regista in Vero come la finzione (2007), divertente commedia corale che riflette in maniera intelligente sullo scorrere del tempo e sul rapporto fra realtà e finzione. Nel 2005 Dustin prende parte al sequel di Ti presento i miei: Mi presenti i tuoi? nei panni del padre di Ben Stiller/Gary Fotter. Gary infatti, dopo essersi fatto conoscere dalla famiglia della sua fidanzata Pam Byrnes/Teri Polo nel primo episodio, ora le presenta i suoi genitori. I coniugi Focker sono Dustin Hoffman e Barbra Streisand. Umorismo in pieno stile Usa, come anche nel terzo episodio della serie, targato 2010, Vi presento i nostri, in cui si aggiungono all’allegra compagnia due nipotini. L’attore di Los Angeles prende parte anche a una commedia per ragazzi, nel 2008, diretto da Zach Helm. Si tratta di Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie. Veste proprio i panni del mago in questa favola colorata, che parla con leggerezza ai più piccoli del tema della morte. Accanto a lui Natalie Portman. Negli ultimi anni Hoffman è stato la voce del Maestro Shifu nel film d’animazione Kung Fu Panda (2008), di cui vedremo il sequel quest’anno, e di Roscuro nell’altro film animato Le avventure del topino Despereaux (2009). In questi giorni, oltre che con Vi presento i nostri, è nelle sale in La versione di Barney, commedia di Richard Lewis con Paul Giamatti. Il vulcanico Hoffman, che a 73 anni suonati non sembra proprio intenzionato ad andare in pensione, sta poi lavorando al suo esordio alla regia, con la commedia Quartet.

Dust: la graphic novel di Paolo Parente diventerà un film

0
Dust: la graphic novel di Paolo Parente diventerà un film

Dust, la graphic novel creata dal nostrano Paolo Parente, e in seguito gioco da tavolo stile Risiko, avrà presto il suo adattamento cinematografico ad opera di Rawson Marshall Thurber, il regista di Dodgeball e Come ti spaccio la famiglia, e prodotto da Dan Lin, già produttore dei due Sherlock Holmes con protagonisti Robert Downey Jr. e Jude Law.

L’ambientazione di Dust è la seguente: in un mondo che non è mai uscito dalla Seconda Guerra Mondiale, s’ipotizza uno scenario in cui gli Alleati e le Forze dell’Asse più un blocco cinosovietico si contendono il pianeta Terra. A questa lotta aggiungete della ritrovata tecnologia aliena e avrete un cocktail esplosivo.

Lo stesso Rawson Marshall Thurber afferma di essere un grande fan della graphic novel e aggiunge che Dust rappresenta “tutte le fantasie di quando hai nove anni condensate in una cosa sola”.

Al momento non si sanno ancora i nomi degli sceneggiatori e degli attori, ma vi terremo aggiornati per ulteriori sviluppi.

Fonte: The Hollywood Reporter

Dusk: Sony al lavoro sullo spin-off di Spider-Man

0
Dusk: Sony al lavoro sullo spin-off di Spider-Man

Pare che Sony sia al lavoro su un nuovo spin-off di Spider-Man dedicato a Dusk. Il 2021 si preannuncia come un grande anno per l’Uomo Ragno, dal momento che il terzo film del MCU lo vedrà affrontare diversi cattivi proveniente dalle passate iterazioni cinematografiche dedicate al personaggio. Inoltre, entro la fine dell’arrivo è previsto anche l’arrivo nelle sale del sequel di Venom e di Morbius, entrambi molto attesi.

Sebbene Spider-Man faccia attualmente parte del MCU, ciò non ha impedito a Sony di sviluppare una propria serie di film interconnessi. Il Sony Pictures Universe of Marvel Characters (noto anche come SPUMC) è iniziato con Venom nel 2018, che si è rivelato un grandissimo successo al botteghino. Lo studio ha in cantiere molti altri progetti basati su personaggi come Kraven il Cacciatore, Jackpot e Madame Web. Ora, pare che altro celebre eroe possa unirsi all’universo condiviso.

Secondo quanto riportato da The Illuminerdi, Sony starebbe sviluppando un film live-action basato sul personaggio Dusk. Non sono stati forniti ulteriori dettagli sul progetto, ma data la volontà di Sony di espandere ancora di più il franchise di Spider-Man, sembra una possibilità del tutto ragionevole.

La storia di Dusk nei fumetti

Nei fumetti, Dusk è un identità usata da vari personaggi. La prima incarnazione era quella del leader di una banda di eroi appartenenti alla Zona Negativa: in realtà, il costume venne indossato da molti personaggi diversi, con l’obiettivo di rendere Dusk un vero e proprio simbolo; lo stesso Spider-Man ha indossato il costume per un breve periodo nei fumetti.

La seconda incarnazione di Dusk è stata una donna di nome Cassie St. Commons, che ha ereditato il costume direttamente da Spider-Man. Tornata in vita, acquisisce tutta una serie di abilità quali il teletrasporto, la manipolazione delle ombre e la chiaroveggenza, trasformandosi così un’efficace vigilante. Al momento non sappiamo su quale delle numerose identità di Dusk si focalizzerà il film Sony, ma è altamente probabile che possa focalizzarsi sul personaggio di Cassie St. Commons.

Duro da uccidere: tutto quello che c’è da sapere sul film con Steven Seagal

Grazie alle sue interpretazioni in numerosi film d’azione che sono diventati dei veri e propri cult, l’attore Steven Seagal si è dimostrato uno dei più grandi esponenti di questo genere, accanto a nomi come Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone, Jean-Claude Van Damme e Bruce Willis. Dei suoi film, uno dei più appassionanti è senza dubbio Duro da uccidere, da lui realizzato nel 1990 con il regista Bruce Malmuth. Il film, come spesso accaduto con Seagal, è stato però segnato da diverse problematiche.

Innanzitutto, Seagal non andava d’accordo con Malmuth e lo considerava un pessimo regista, dichiarando in un’intervista del 1990: “Penso che sia un miracolo che questo tizio riesca a mettere un piede davanti all’altro”. Tra le lamentele di Seagal c’erano soprattutto l’insoddisfazione per le riprese delle scene d’azione e l’esclusione dal processo di montaggio. Ad ogni modo, il film seppur con i suoi difetti è entrato nel cuore dei fan dell’attore, che garantisce qui come sempre grande azione e dinamiche scene di combattimento.

Per i suoi ammiratori ma anche per gli appassionati del genere si tratta dunque di un titolo da non perdere, da poter ora riscoprire grazie al suo passaggio televisivo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Duro da uccidere. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad altre curiosità. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Steven Seagal e Kelly LeBrock in Duro da uccidere
Steven Seagal e Kelly LeBrock in Duro da uccidere © 1990 – Warner Brothers

La trama di Duro da uccidere

Mason Storm, un coraggioso e incorruttibile agente della polizia di Los Angeles, che indaga sullo spregiudicato senatore Vernon Trent, il quale è deciso a liberarsi di lui mediante una sua fedele banda di killer, composta da criminali assoldati e poliziotti corrotti. Entrato in possesso di un filmato compromettente con protagonista Trent, Mason viene aggredito insieme alla sua famiglia dai sicari del senatore. Sua moglie muore, suo figlio sopravvive, ma Mason finisce in coma per sette anni.

Quando, grazie sopra tutto alla costanza dell’infermiera Andy Stewart, Mason riprende inaspettatamente conoscenza, la notizia giunge a Trent e ai suoi sicari, che subito vengono incaricati di eliminarlo. Salvato da Andy, in uno spettacolare succedersi d’inseguimenti e sparatorie fra le corsie, i corridoi e gli ascensori dell’ospedale, Mason può dedicarsi, al sicuro, a una tenace terapia riabilitativa che lo metterà in rado di affrontare la banda e assicurare alla polizia l’abietto senatore ed ottenere giustizia.

Il cast di attori

Steven Seagal interpreta Mason Storm e questo è il primo film in cui compare la su iconica coda di cavallo di. Kelly LeBrock interpreta l’infermiera Andy Stewart. Steven Seagal e Kelly LeBrock erano sposati all’epoca della realizzazione di questo film e l’attrice si era praticamente ritirata dalla recitazione all’epoca in cui fu girato questo film. Lo fece solo per fare un favore al marito. A posteriori ha definito il film “Difficile da guardare” o “Difficile da credere”. Nel ruolo del figlio, Sonny, invece, vi è Zachary Rosencratz.  Completano il cast William Sadler nel ruolo di Vernon Trent, Frederick Coffin in quello di Kevin O’Malley.

Steven Seagal e William Sadler in Duro da uccidere
Steven Seagal e William Sadler in Duro da uccidere © 1990 – Warner Brothers

Il finale alternativo del film

La Warner Bros. ha preteso che il film venisse pesantemente tagliato e rimontato a 90 minuti per essere più veloce e per avere più proiezioni nelle sale. Alcune scene vennero tagliate, mentre altre, tra cui parti della trama, vennero eliminate, motivo per cui il film soffre a volte di un cattivo montaggio. Alcune delle scene eliminate durante il rimontaggio includono: una scena d’apertura originale tra Storm, sua moglie e suo figlio, gli uomini di Trent che interrogano e uccidono l’infermiera nera amica di Andy, una scena in cui Sonny viene rapito dagli uomini di Trent ma riesce a fuggire e il funerale di O’Malley.

Il finale originale del film prevedeva che Storm bruciasse a morte un Trent disarmato nel camino, ma i produttori decisero che si trattava di una sequenza troppo truce per un bravo ragazzo. Quando arrivò il momento di girare questa scena, Seagal, il regista Bruce Malmuth e alcuni produttori ebbero un battibecco che portò Seagal a lasciare il set e a rifugiarsi nella sua roulotte. Fu lo stesso William Sadler a suggerire a Storm di sparargli all’inguine e a mancarlo, facendo un commento offensivo sui suoi piccoli genitali. Ai produttori piacque l’idea e anche Seagal apprezzò l’idea. Per cui tornò sul set e girarono questo finale in poche ore, mettendo fine alla questione.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di sabato 16 novembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Infinity+, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Duri si Diventa: trailer del film con Will Ferrell

0

Ecco il trailer italiano di Duri si Diventa, la nuova commedia di Etan Cohen con protagonisti Will Ferrell, Kevin Hart, Craig T. Nelson, Alison Brie, Tip Harris.

XXX 3-GET_HARD_SNEAK_PEEK.JPGSinossi: Quando il manager James King (Will Ferrell) che gestisce fondi di investimento viene inchiodato per frode e destinato ad un soggiorno al carcere di San Quentin, il giudice gli dà 30 giorni per rimettere in ordine i propri affari. Disperato, si rivolge a Darnell Lewis (Kevin Hart) per riorganizzare il suo lavoro, convinto che a poco servirà e che passerà la vita dietro le sbarre. Eppure malgrado per magre aspettative, Darnell è un piccolo imprenditore ma gran lavoratore che non ha mai ricevuto neanche una multa per divieto di sosta – figurarsi finire in prigione. Insieme, i due uomini faranno qualunque cosa necessaria perché James possa “diventare tosto” e, nel processo, scopriranno quanto si sbagliavano su tante cose – compreso il giudizio che avevano l’uno dell’altro.

Will Ferrell and Kevin Hart uniscono le proprie forze nella commedia “Duri si diventa”, dove tra i protagonisti spiccano anche il rapper Tip “T.I.” Harris, Alison Brie, e Craig T. Nelson. Il film è diretto da Etan Cohen, che segna il proprio debutto alla regia in seguito ad una brillante carriera da sceneggiatore, con crediti che comprendono anche “Tropic Thunder.” La sceneggiatura è di Jay Martel & Ian Roberts e Etan Cohen, la storia di Adam McKay e Jay Martel & Ian Roberts. Adam McKay, Will Ferrell, e Chris Henchy sono i produttori, mentre Kevin Messick, Jessica Elbaum e Ravi Mehta i produttori esecutivi. Nella squadra tecnica il direttore della fotografia Tim Suhrstedt (“Little Miss Sunshine”); lo scenogafo Maher Ahmad (“The Hangover Part III”); il montatore Michael Sale (“We’re the Millers”); e la costumista Shay Cunliffe (“The Bourne Legacy”).

Duri si diventa: prime foto del film con Will Ferrell

0

Prime immagini ufficiali per Duri si diventa, commedia attesa nelle sale italiane il 1 luglio, che segna il debutto alla regia di Etan Cohen e con protagonisti Will Ferrell e Kevin Hart

Ecco le prime immagini ufficiali del film:

[nggallery id=1410]

James King (Will Ferrell) è un piccolo imprenditore che gestisce fondi di investimento che è stato appena inchiodato per frode. Per evitare di finire in prigione prova a chiedere aiuto per rimettere in ordine i propri affari a Darnell Lewis (Kevin Hart), un instancabile lavoratore. Completano il cast del film, sceneggiato da Jay Martel e Ian Roberts insieme allo stesso Cohen, Craig T. Nelson (“The Proposal – Ricatto d’amore”), Alison Brie (“Scream 4″), Tip Harris (Una notte da leoni).

DURI SI DIVENTA sarà al cinema dal 1 luglio 2015

SINOSSI:

Duri si diventa foto 6Quando il manager James King (Will Ferrell) che gestisce fondi di investimento viene inchiodato per frode e destinato ad un soggiorno al carcere di San Quentin, il giudice gli dà 30 giorni per rimettere in ordine i propri affari. Disperato, si rivolge a Darnell Lewis (Kevin Hart) per riorganizzare il suo lavoro, convinto che a poco servirà e che passerà la vita dietro le sbarre. Eppure malgrado per magre aspettative, Darnell è un piccolo imprenditore ma gran lavoratore che non ha mai ricevuto neanche una multa per divieto di sosta – figurarsi finire in prigione. Insieme, i due uomini faranno qualunque cosa necessaria perché James possa “diventare tosto” e, nel processo, scopriranno quanto si sbagliavano su tante cose – compreso il giudizio che avevano l’uno dell’altro.
Will Ferrell e Kevin Hart uniscono le proprie forze nella commedia DURI SI DIVENTA, dove tra i protagonisti spiccano anche il rapper Tip “T.I.” Harris, Alison Brie, e Craig T. Nelson. Il film è diretto da Etan Cohen, che segna il proprio debutto alla regia in seguito ad una brillante carriera da sceneggiatore, con crediti che comprendono anche “Tropic Thunder.” La sceneggiatura è di Jay Martel & Ian Roberts e Etan Cohen, la storia di Adam McKay e Jay Martel & Ian Roberts. Adam McKay, Will Ferrell, e Chris Henchy sono i produttori, mentre Kevin Messick, Jessica Elbaum e Ravi Mehta i produttori esecutivi. Nella squadra tecnica il direttore della fotografia Tim Suhrstedt (“Little Miss Sunshine”); lo scenogafo Maher Ahmad (“The Hangover Part III”); il montatore Michael Sale (“We’re the Millers”); e la costumista Shay Cunliffe (“The Bourne Legacy”).

Una presentazione Warner Bros. Pictures della Gary Sanchez Production, il film verrà distribuito a livello internazionale da Warner Bros. Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment Company.

Duri si diventa: Poster Ufficiale Italiano con Will Farrell

0
Duri si diventa: Poster Ufficiale Italiano con Will Farrell

La Warner Bros Italia ha diffuso il  Poster ufficiale italiano di Duri si diventa, commedia che segna il debutto alla regia di Etan Cohen e attesa nelle sale italiane dal prossimo 1 luglio.

Duri si diventa-poster

Will Farrell interpreta James King, un piccolo imprenditore che gestisce fondi di investimento, appena inchiodato per frode. Disperato, tenterà di evitare la prigione chiedendo a Darnell Lewis (Kevin Hart), un instancabile lavoratore, di aiutarlo a rimettere in ordine i suoi affari. Completano il cast del film, sceneggiato da Jay Martel e Ian Roberts insieme allo stesso Cohen, Craig T. Nelson (“The Proposal – Ricatto d’amore”), Alison Brie (“Scream 4″) e Tip Harris (Una notte da leoni).

Duri si diventa sarà al cinema dal 1 luglio 2015

Trama: Quando il manager James King (Will Ferrell) che gestisce fondi di investimento viene inchiodato per frode e destinato ad un soggiorno al carcere di San Quentin, il giudice gli dà 30 giorni per rimettere in ordine i propri affari. Disperato, si rivolge a Darnell Lewis (Kevin Hart) per riorganizzare il suo lavoro, convinto che a poco servirà e che passerà la vita dietro le sbarre. Eppure malgrado per magre aspettative, Darnell è un piccolo imprenditore ma gran lavoratore che non ha mai ricevuto neanche una multa per divieto di sosta – figurarsi finire in prigione. Insieme, i due uomini faranno qualunque cosa necessaria perché James possa “diventare tosto” e, nel processo, scopriranno quanto si sbagliavano su tante cose – compreso il giudizio che avevano l’uno dell’altro.
Will Ferrell e Kevin Hart uniscono le proprie forze nella commedia Duri si diventa, dove tra i protagonisti spiccano anche il rapper Tip “T.I.” Harris, Alison Brie, e Craig T. Nelson. Il film è diretto da Etan Cohen, che segna il proprio debutto alla regia in seguito ad una brillante carriera da sceneggiatore, con crediti che comprendono anche “Tropic Thunder.” La sceneggiatura è di Jay Martel & Ian Roberts e Etan Cohen, la storia di Adam McKay e Jay Martel & Ian Roberts. Adam McKay, Will Ferrell, e Chris Henchy sono i produttori, mentre Kevin Messick, Jessica Elbaum e Ravi Mehta i produttori esecutivi. Nella squadra tecnica il direttore della fotografia Tim Suhrstedt (“Little Miss Sunshine”); lo scenogafo Maher Ahmad (“The Hangover Part III”); il montatore Michael Sale (“We’re the Millers”); e la costumista Shay Cunliffe (“The Bourne Legacy”).

Una presentazione Warner Bros. Pictures della Gary Sanchez Production, il film verrà distribuito a livello internazionale da Warner Bros. Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment Company.

Duri si diventa: nuovo trailer con Will Farrel

0

La Warner Bros Pictures ha appena pubblicato uno nuovo trailer del film commedia Get Hard, che vede il ritorno sugli schermi di Will Ferrell.

Di seguito il trailer del film:

 

Will Ferrell e Kevin Hart uniscono le proprie forze nella commedia Duri si diventa, dove tra i protagonisti spiccano anche il rapper Tip “T.I.” Harris, Alison Brie, e Craig T. Nelson. Il film è diretto da Etan Cohen, che segna il proprio debutto alla regia in seguito ad una brillante carriera da sceneggiatore, con crediti che comprendono anche “Tropic Thunder.”

La sceneggiatura, redatta da Ian Roberts e Jay Martel, vedrà un grigio impiegato di banca venire accusato di una gigantesca frode; non riuscendo a discolparsi, e in vista del trasferimento in carcere, il protagonista chiederà al ragazzo, solitamente incaricato di lavargli l’auto, di allenarlo, lungo il mese che lo separa dalla galera, a sopravvivere all’esperienza.

Duri si diventa uscirà al cinema in America il 27 marzo 2015.

Fonte

Duran Duran Unstaged recensione del film-doc di David Lynch

Duran Duran UnstagedIl 23 marzo 2011 durante il tour promozionale per l’album All You Need, la celebre band inglese dei Duran Duran chiese al visionario regista David Lynch di dirigere la diretta streaming del loro spettacolo al Mayan Theater di Los Angeles. Da questo inusuale connubio ha preso vita Duran Duran Unstaged, un docu-film fuori dagli schemi presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2013 e ora pronto ad approdare anche in Italia grazie alla rassegna Woovie Night curata da QMI, terzo appuntamento dell’ambizioso progetto cine-musicale American Express Unstaged.

Partendo dalla grande eredità di sperimentazione dei videoclip anni ’80 che hanno reso famoso il gruppo capitanato da Simon Le Bon e Nick Rhodes, unendo il suo gusto eccentrico e surreale, Lynch torna dopo più di sei anni di completa inattività con un prodotto sicuramente ambizioso ma che non riesce a convincere fino in fondo e che lascia a tratti molto perplessi riguardo alle scelte non sempre azzeccate. Da un punto di vista estetico la pellicola si divide su due livelli: un sottofondo di immagini in bianco e nero che ritraggono in live le performances della band a cui si aggiunge un secondo strato in sovrimpressione su cui scorre tutto un universo psichedelico fatto di disegni animati, colonne di fumo, luci stroboscopiche e addirittura piccoli sketch e microstorie realizzate d attori in puro stile non sense. Duran Duran UnstagedLa prestazione musicale è poi di altissimo livello, a dimostrare la grandezza di un gruppo che ha cambiato totalmente il panorama New wave e che ancora oggi è in grado di emozionare, grazie soprattutto al terzetto composto da Le Bon, Rhodes e i fratelli Taylor, oltre ai numerosissimi ospiti che si susseguono durante lo show e che contribuiscono ad alzare alle stelle il livello di emozione e la qualità delle performances, in un misto di nostalgia retrò e sguardo contemporaneo. In tutto ciò però quello che stona è proprio l’intervento di Lynch, il quale sembra non essere molto a suo agio con il videoclip musicale (specie se live), tant’è che i suoi interventi visivi appaiono completamente incoerenti e fuori luogo, un’accozzaglia di immagini e stimoli senza una loro idea di fondo. È logico che da un regista visionario come Lynch la coerenza sia l’ultima delle qualità da ricercare, ma la sensazione generale è che tali contenuti siano inseriti senza un vero progetto, senza una qualche forma di aggancio col contenuto dello show. La stessa scelta della sovrimpressione poi alla lunga, oltre a stancare il pubblico, appare alquanto retrò e in un certo qual modo ingenua, se la si prova a paragonare con ben altri risultati ottenuti da alcuni “colleghi” visionari come Gondry o Gilliam.

L’idea finale è dunque un prodotto bipolare, una pellicola che farà tremare dall’entusiasmo i fans della band britannica ma che lascerà forse un poco delusi ed attoniti i sostenitori di un regista di culto da troppo tempo inattivo. Ma se questo deve essere il suo ritorno, forse meglio attendere ancora un poco.

Duran Duran Unstaged di David Lynch: il 21, 22 e 23 luglio al cinema

0

Duran Duran UnstagedL’inconfondibile arte cinematografica di David Lynch e il sound inconfondibile di una band mito degli anni ’80 come i Duran Duran si uniscono, per la prima volta, per regalare al pubblico un docu-film indimenticabile: “DURAN DURAN: UNSTAGED”, solo il 21, 22 e il 23 luglio al cinema. I protagonisti: Simon Le Bon, John Taylor, Roger Taylor, Nick Rhodes, Gerard Way, Beth Ditto, Kelis, Mark Ronson e l’introduzione video di MORGAN.

Il docu-film, nasce in occasione del concerto dei Duran Duran al Mayan Theater di Los Angeles, il 23 marzo del 2011. In quell’occasione David Lynch dirige in live streaming la performance della band, riunitasi nella sua formazione originale con Simon Le Bon, Nick Rhodes, John e Roger Taylor; monta le riprese di tre differenti camere su due livelli visivi, utilizzando gli effetti speciali per creare l’atmosfera onirica e surreale, tipica dei suoi lavori.

«Era la prima volta che suonavamo live i pezzi di “All you need is now” – racconta Nick Rhodese per farlo abbiamo invitato anche alcune guest star come Gerard Way dei My Chemical Romance, Beth Ditto dei Gossip, Kelis e Mark Ronson, che oltretutto era il nostro produttore. David Lynch aveva completa libertà di stare sul palco e di organizzare quel che voleva mentre noi suonavamo. E così ha fatto».

Duran Duran Unstaged al cinema oggi e mercoledì 23 luglio!

0

Duran Duran UnstagedL’inconfondibile arte cinematografica di David Lynch e il sound di una delle band mito degli anni ’80 come i Duran Duran si uniscono, per la prima volta, per regalare al pubblico un docu-film indimenticabile:DURAN DURAN: UNSTAGED”, solo oggi, 21 luglio, domani, 22 luglio, e mercoledì 23 luglio al cinema con un cast d’eccezione: Simon Le Bon, John Taylor, Roger Taylor, Nick Rhodes, Gerard Way, Beth Ditto, Kelis, Mark Ronson e un’introduzione video di MORGAN.

Il docu-film, nasce in occasione del concerto dei Duran Duran al Mayan Theater di Los Angeles, il 23 marzo del 2011, in quell’occasione David Lynch dirige in live streaming la performance della band (per l’occasione in formazione originale con Simon Le Bon, Nick Rhodes, John e Roger Taylor) montando le riprese di tre differenti camere su due livelli visivi e utilizzando gli effetti speciali per creare l’atmosfera onirica e surreale, tipica dei suoi lavori.

LEGGI LA RECENSIONE DI DURAN DURAN UNSTAGED

«Era la prima volta che suonavamo live i pezzi di “All you need is now” – racconta Nick Rhodes – e per farlo abbiamo invitato anche alcune guest star come Gerard Way dei My Chemical Romance, Beth Ditto dei Gossip, Kelis e Mark Ronson, che oltretutto era il nostro produttore. David Lynch aveva completa libertà di stare sul palco e di organizzare quel che voleva mentre noi suonavamo. E così ha fatto».

 

Duplicity: trama e cast del film con Julia Roberts

Duplicity: trama e cast del film con Julia Roberts

Il regista e sceneggiatore Tony Gilroy ha negli anni dato vita ad alcuni dei thriller più sofisticati e affascinanti in circolazione. Titoli come Michael Clayton, Rapimento e riscatto o la saga di Jason Bourne sono tutti frutto della sua penna. Nel 2009, però, Gilroy ha deciso di macchiare tale genere anche con punte di commedia, dando vita ad un apprezzato film quale Duplicity. Per questo, che lo vede impegnato anche come regista, ha chiamato alcuni tra i più noti interpreti del cinema statunitense, tra cui una premio Oscar come protagonista. Prende così vita un film che si muove tra i generi, pronto a fornire agli spettatori una storia avvincente.

Girato tra New York, le Bahamas e Roma, il film presenta inoltre la particolarità di non avere una storia raccontata in ordine cronologico. Questa procede invece per salti temporali avanti e indietro nel tempo, rendendo gli eventi più intricati e allo stesso tempo svelando doppi giochi e le reali intenzioni di alcuni dei personaggi. Come suggerisce il titolo, infatti, il film si gioca tutto su di un doppio gioco che ha il fine di confondere e stimolare l’attenzione. Non si tratta però di un incomprensibile opera cervellotica, ma al contrario tale struttura è utilizzata anche per sottolineare una certa comicità negli eventi.

Apprezzato da critica e pubblico, Duplicity è arrivato a guadagnare circa 18 milioni di dollari in tutto il mondo, come anche diversi premi cinematografici. Per gli amanti dei thriller imprevedibili e ricchi di sorprese, questo è certamente un titolo ancora oggi imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Duplicity: la trama del film

Protagonisti del film sono gli agenti segreti Ray Koval e Claire Stenwick. Entrambi appartenenti al mondo dello spionaggio, ma facenti parte di multinazionali rivali, i due hanno un passato in comune piuttosto imbarazzante, ma a distanza di anni si ritrovano a dover entrare nuovamente in contatto per carpire l’uno informazioni dall’altro. L’agenzia Burkett & Randle per cui lavora Claire, infatti, sembra pronta a lanciare sul mercato un prodotto rivoluzionario. Ray ha dunque il compito di scoprire quale sia questo prodotto e portare alla sua agenzia, la Equikrom, la formula segreta. Tuttavia, ciò che i loro rispettivi datori di lavoro non sanno, è che i due stanno in realtà dando vita ad un doppio gioco.

Ray e Claire, infatti, sono in realtà amanti, pronti a scoprire insieme quale sia questo prodotto segreto per rivenderlo nel proprio interesse personale. Ha così inizio un intricato gioco di spionaggio, con i due costretti a dover sempre mantenere l’ambiguità su ciò che fanno, nel tentativo di ingannare tutti coloro che devono essere ingannati. L’attrazione tra i due rischierà però di compromettere ogni cosa, rivelando al mondo il doppio inganno di cui si stanno macchiando. Con il momento della verità sempre più vicino, i due si troveranno a dover mettere in discussione ogni cosa, anche il loro amore.

Duplicity cast

Duplicity: il cast del film

Protagonista del film, nei panni di Claire Stenwick, è l’attrice premio Oscar Julia Roberts. Attratta dalla sceneggiatura, dal suo intreccio e dalla complessità del personaggio, questa si disse da subito disponibile ad accettare il ruolo. Si è poi preparata a questo studiando l’attività delle spie di questo tipo, cercando però di esaltare anche i lati più involontariamente comici di Claire. La premio Oscar è poi stata particolarmente apprezzata per la sua interpretazione. Accanto a lei, nei panni di Ray Koval vi è invece l’attore Clive Owen. Questi aveva già lavorato con la Roberts per il film Closer. Proprio grazie a quella esperienza precedente i due attori hanno avuto modo di sfoggiare qui un’ottima chimica di coppia, che ha fatto poi la fortuna del film.

Insieme al loro nel film si ritrovano poi diversi altri noti nomi del cinema. Nei panni del capo della Burkett & Randle, Howard Tully, vi è infatti l’attore Tom Wilkinson, il quale aveva già lavorato con Gilroy per Michael Clayton. Tra gli altri più famosi film a cui ha partecipato si annoverano Shakespeare in Love, In the Bedroom e Batman Begins. Ad interpretare Richard Garsik, direttore della Equikrom, vi è invece Paul Giamatti. Questi è noto per i suoi ruoli in Cindarella Man, La versione di Barney e The Truman Show. Altri noti nomi presenti nel film sono quelli di Denis O’Hare nei panni di Duke Monahan, Thomas McCarthy in quelli di Jeff Bauer e Ulrich Thomsen in quelli del personaggio noto come Lo Svizzero.

Il trailer di Duplicity e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Duplicity è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 18 marzo alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Duplicity: recensione del film di Julia Roberts

0
Duplicity: recensione del film di Julia Roberts

Duplicity, cioè doppio gioco, malafede ma anche inganno spionaggio e tradimento. Questi gli ingredienti del film che, ahimè, vengono meno alle premesse. Un film scritto e diretto da Tony Girloy (Michael Clayton) promette assai più di quanto in questo caso non mantenga. Un uomo e una donna si incontrano e passano una notte insieme, senza pensare che quella sarà l’inizio di una pseudo- storia infinita che non si vede l’ora che finisca.

Dubai, 2003. Ray Koval, agente segreto del MI6, ad un party per la festa del 4 luglio, crede di aver sedotto la bella Claire Stenwick. Quando però dopo la notte d’amore con la presunta impiegata del consolato americano si risveglia drogato e senza alcuni segretissimi documenti, capisce che lei, in realtà, lavorava per la CIA. New York, 2008. Ray Koval è da poco assunto allo spionaggio della multinazionale Equikrom e deve incontrare l’informatore della storica concorrente Burkett & Randle, quando scorge proprio Claire. Annulla l’appuntamento e si precipita all’inseguimento della donna, finendo per scoprire che era proprio lei la spia della concorrenza che avrebbe dovuto incontrare. Il precedente di Dubai non aiuta il rapporto tra i due, ma lo scambio previsto viene comunque portato a termine.

Girato in moltissime locations, Duplicity assume colori e sapori diversi per ogni posto che le due spie, Clive Owen e Julia Roberts (già coppia super sexy in Closer), attraversano nel corso del loro “colpo” per vivere felici e contenti, combattendo contro la connaturata forma mentis della spia che li obbliga a non fidarsi nemmeno l’uno dell’altra. I loro viaggi, nel tempo e nello spazio, sono accompagnati da un esasperato affastellamento di gap temporali e un uso dello split screen fastidioso fino all’inutile che frammenta lo sguardo come a voler economizzare il tempo mostrando più cose insieme, senza una vera e propria funzione narrativa.

Una storia complicata che in maniera complicata viene raccontata. E’ vero, lo spettatore smaliziato riesce ad entrare nei cunicoli stretti e intricati delle narrazioni più complesse, ma in questo cosa un montaggio approssimativo confonde davvero lo spettatore calibrando male il ritmo e bruciando il colpo di scena finale che pure è ad effetto. Nonostante una regia poco organica il film è scritto benissimo ed interpretato ancora meglio dagli attori, su tutti i comprimari Tom Wilkinson e Paul Giamatti.

Augurandoci che Michael Clayton sia la regola e Duplicity l’eccezione, Tony Gilroy delude come regista ma mantiene alto l’onore dello scrittore di L’Avvocato del Diavolo, la trilogia di Bourne e altri.

Duplicity, spiegazione del finale del film con Julia Roberts

Duplicity, spiegazione del finale del film con Julia Roberts

È impressionante dire che un film che abbiamo capito a malapena ci ha intrattenuto e tenuto sul filo del rasoio per 125 minuti, ma questa è la realtà di Duplicity (la recensione). Non capita spesso di uscire da un film dicendo “Non ho idea di cosa sia appena successo, ma mi è piaciuto!“. Il film, pur essendo contorto e invischiato nelle sue stesse bugie e inganni, si rivela uno dei film più divertenti che abbiamo visto.

Cosa succede in Duplicity?

Duplicity film
Ex-CIA officer Claire Stenwick (JULIA ROBERTS) and former MI6 agent Ray Koval (CLIVE OWEN) are spies-turned-corporate operatives in the midst of a clandestine love affair in the caper Duplicity, from writer/director Tony Gilroy.

Clive Owen e Julia Roberts interpretano i ruoli di Ray e Claire, due spie aziendali che lavorano per società concorrenti. Il loro primo incontro, che avviene a Dubai, consiste nel fatto che Claire droga e ruba a Ray come incarico del suo consulente. Questo atto dà il tono alle personalità fredde e diffidenti di entrambi i personaggi, che si evolvono nel conflitto principale tra le due forze per tutto il film.

Qualche anno dopo, Claire e Ray si rincontrano, si innamorano e progettano di unire le forze per una truffa che li porterà a guadagnare milioni per il loro obiettivo finale: vivere per sempre felici e contenti con uno stile di vita sfarzoso oltre ogni immaginazione. Attraverso bugie, furti e molte azioni che lasciano il pubblico a chiedersi se stiano ancora lavorando insieme, Claire e Ray lavorano per avvicinarsi sempre di più al jackpot, ovvero un brevetto multimilionario per un’idea rivoluzionaria in arrivo. Il trucco, però, è arrivare al brevetto prima di tutti gli altri.

Comporre a fatica il puzzle di Duplicity

Duplicity cast

La ricerca della ricchezza li porta in tutte le zone del mondo, tra cui Dubai, Roma, Miami e le Bahamas. I personaggi di alta classe si sposano perfettamente con le splendide ambientazioni del film. L’ambientazione da sola avrebbe potuto intrattenermi per tutto il film (oltre al sorriso affascinante e al corpo perfettamente abbronzato di Clive Owen).

Il pubblico, invece di limitarsi a guardare il film, è costretto a comporre il puzzle, suddiviso in flashback e spezzoni del presente. Non ho potuto fare a meno di pensare che il regista Tony Gilroy cercasse di proposito di confondere il pubblico solo perché il genere di film richiede solitamente questo tipo di linea narrativa. Se ogni spezzone fosse stato in ordine cronologico, non solo sarei riuscito a respirare durante il film, ma non avrei nemmeno lasciato il pubblico a grattarsi la testa e a chiedersi dove fossero finiti tutti i pezzi mancanti del puzzle.

Cosa succede nel finale del film?

Oltre alla confusa cronologia, c’è un pezzo di puzzle che sembrava spiccare come un pollice dolente. Il brevetto multimilionario, che Claire e Ray cercano di scoprire per tutto il film, sembra essere un espediente per prendere in giro sia il popolo americano che le aziende nel loro complesso. Ray pensa di avere il biglietto vincente quando scopre che la pizza surgelata è un’industria da miliardi di dollari, ma Claire scopre il loro vero biglietto d’oro: una cura per la calvizie. Entrambe queste industrie non sembrano adattarsi all’arguzia e alla raffinatezza del film. Si potrebbe pensare che il biglietto d’oro sia qualcosa di più intelligente o che cambia la vita, come una cura per il cancro o una fonte di energia alternativa, non un prodotto alimentare surgelato o uno shampoo da banco.

Nel complesso, l’intelligenza aziendale abbinata alla scintilla romantica si è rivelata piuttosto piacevole, creando due distinti parallelismi. Sia che si tratti di una storia d’amore o di una guerra tra addetti ai lavori e aziende, “Duplicity” non mancherà di divertire il pubblico.

Duplex – Un appartamento per tre: trama e cast del film con Ben Stiller

Nel corso della sua lunga carriera, l’attore Danny De Vito non si è distinto solo come irresistibile interprete di celebri film, ma anche come attento regista di opere di vario genere. Tra i suoi lungometraggi più celebri si annoverano La guerra dei Roses, Hoffa – Santo o mafioso? e Matilda 6 mitica. Il suo ultimo film per il cinema, risalente al 2003, è invece Duplex – Un appartamento per tre, brillante commedia scritta da Larry Doyle e incentrata sul complicato rapporto tra una coppia di sposi e un’arzilla anziana, residenti in un appartamento comune a Brooklyn.

Gli appartamenti cosiddetti “duplex” sono diventati sempre più popolari, permettendo di disporre di un appartamento nato dall’unione di due immobili di diversa metratura. Proprio la diffusione di tale tipologia di abitazione ha spinto gli autori del film a costruire un racconto con questa ambientazione. Nasce così una commedia particolarmente divertente, sia per le doti comiche degli attori sia per le rocambolesche vicissitudini che questi si trovano a dover vivere nel corso del film. Fortunatamente nella realtà non ci si imbatte in peripezie come quelle qui riscontrabili, ma proprio questa forzatura ha permesso di dar vita al film.

Al momento della sua uscita Duplex – Un appartamento per tre non ottenne ampi consensi, né di critica né di pubblico. Con il passare degli anni e la sempre maggiore popolarità degli interpreti protagonisti, questo è però diventato un piccolo cult, visione spensierata per chi è in cerca di una risata genuina. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Duplex – Un appartamento per tre: la trama del film

Protagonisti del film sono Alex, uno scrittore di medio successo, e sua moglie Nancy, che di professione è invece una giornalista. Sposatisi da poco, i due sono ora in cerca di una casa tutta per loro. Si scontrano però ripetutamente con la seria difficoltà di trovarne una che soddisfi pienamente le loro esigenze, specialmente considerando la non grande somma di denaro di cui dispongono. Le loro continue ricerche li portano infine ad imbattersi in un duplex nel quartiere di Brooklyn. L’appartamento si presenta da subito come il luogo ideale per loro, non troppo piccolo né troppo grande, accogliente e tranquillo.

Nel decide di acquistarlo, si imbattono però in un imprevisto non da poco. L’appartamento è coabitato anche da una riservata anziana chiamata signora Connelly. La sua presenza sembra non poter essere un gran problema per i due coniugi, che anzi considerando la veneranda età della donna immaginano non resterà lì a lungo. Trasferitisi dunque a vivere nell’appartamento, i due si ritrovano però a confrontarsi con quella che si rivela essere una vera e propria canaglia. L’anziana, infatti, non perde occasione per disturbare i due, spingendoli ben presto a dover considerare soluzioni estreme per poter vivere in pace.

Duplex - Un appartamento per tre cast

Duplex – Un appartamento per tre: il cast del film

Per il ruolo di Alex, De Vito ha espressamente richiesto che il ruolo venisse assegnato all’attore Ben Stiller. Egli era da poco diventato uno dei grandi nomi della commedia americana, in particolare grazie a film come Tutti pazzi per Mary, Ti presento i miei e Zoolander. Una volta subentrato nel cast, molta della comicità del personaggio è stata rimodellata proprio sulle capacità di Stiller, particolarmente esperto specialmente nell’umorismo verbale. Accanto a lui, nei panni di sua moglie Nancy vi è invece l’attrice Drew Barrymore, in quegli anni tornata alla ribalta grazie a film come Charlie’s Angels, Donnie Darko e 50 volte il primo bacio.

Nel ruolo dell’anziana signora Connelly vi è invece l’attrice Eileen Essell. Dopo essere stata tutta la vita una ballerina e un insegnante di recitazione, la Essell ha recitato nel suo primo film, Ali G Indahouse, all’età di ottant’anni. Dopo Duplex, ha poi avuto ruoli di rilievo anche in Neverland – Un sogno per la vita e La fabbrica di cioccolato. Nel film sono poi presenti gli attori Harvey Fierstein nei panni dell’agente immobiliare Kenneth e Justin Theroux in quelli di Coop, amico di Alex. Maya Rudolph interpreta Tara, mentre Robert Wisdom è l’agente di polizia Dan. De Vito compare invece soltanto come voce narrante degli eventi.

Duplex – Un appartamento per tre: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Duplex – Un appartamento per tre è infatti disponibile nel catalogo di Chili, Google Play e Now. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 8 luglio alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

Dunkirk: una nuova immagine del protagonista Fionn Whitehead

0
Dunkirk: una nuova immagine del protagonista Fionn Whitehead

Ecco una nuova foto del protagonista di Dunkirk di Christopher Nolan, Fionn Whitehead, giovane esordiente che sarà al centro del racconto nella prima esperienza con il genere bellico per il regista britannico. [nggallery id=2755]

Guarda il trailer di Dunkirk

CORRELATI:

La Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017. Nel cast del film sono confermati Mark Rylance, Kenneth Branagh, Fionn Whitehead, Harry Styles, Cillian Murphy e Tom Hardy.

Dunkirk sarà ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, e si concentrerà sulla cronaca dell’evacuazione di Dunkerque nel 1940, nota anche come Operazione Dynamo.

La Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017, il 31 agosto in Italia.

L’evacuazione si svolse dal 27 maggio al 4 giugno: truppe francesi, inglesi e belghe erano rimaste circondate dalle forze tedesche. Circa un milione di soldati. Alla fine dell’operazione se ne salvarono 330 mila grazie alla fuga via mare verso la Gran Bretagna.

Fonte: USA Today

Dunkirk: una featurette dal film di Christopher Nolan

0
Dunkirk: una featurette dal film di Christopher Nolan

Ecco una featurette di Dunkirk, film diretto da Christopher Nolan che arriverà il prossimo 31 agosto nei cinema italiani.

Guarda il trailer di Dunkirk

CORRELATI:

La Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017. Nel cast del film sono confermati Mark RylanceKenneth Branagh, Fionn Whitehead, Harry StylesCillian Murphy Tom Hardy.

Dunkirk sarà ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, e si concentrerà sulla cronaca dell’evacuazione di Dunkerque nel 1940, nota anche come Operazione Dynamo.

La Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017, il 31 agosto in Italia.

L’evacuazione si svolse dal 27 maggio al 4 giugno: truppe francesi, inglesi e belghe erano rimaste circondate dalle forze tedesche. Circa un milione di soldati. Alla fine dell’operazione se ne salvarono 330 mila grazie alla fuga via mare verso la Gran Bretagna.

Dunkirk: un video esplosivo dal set in Bretagna

0

Mentre continuano le riprese in Bretagna di Dunkirk, prossimo atteso film di Christopher Nolan, arriva direttamente dal set un video decisamente esplosivo in cui vediamo in azione la troupe del regista di Inception.

Eccolo di seguito:

Di seguito invece le prime immagini dal set:

[nggallery id=2755]

La Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017. Nel cast del film sono confermati Mark Rylance, Kenneth Branagh, Fionn Whitehead, Harry Styles, Cillian Murphy e Tom Hardy.

Dunkirk sarà ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, e si concentrerà sulla cronaca dell’evacuazione di Dunkerque nel 1940, nota anche come Operazione Dynamo.

DunkirkLa Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017.

L’evacuazione si svolse dal 27 maggio al 4 giugno: truppe francesi, inglesi e belghe erano rimaste circondate dalle forze tedesche. Circa un milione di soldati. Alla fine dell’operazione se ne salvarono 330 mila grazie alla fuga via mare verso la Gran Bretagna.

Dunkirk: un nuovo poster dal film di Christopher Nolan

0
Dunkirk: un nuovo poster dal film di Christopher Nolan

Ecco un nuovo poster da Dunkirk, il prossimo ambizioso film di Christopher Nolan che vede protagonista l’esordiente Fionn Whitehead al fianco di attori molto noti e cari al regista britannico, come Tom Hardy e Cillian Murphy[nggallery id=2755]

Guarda il trailer di Dunkirk

CORRELATI:

La Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017. Nel cast del film sono confermati Mark Rylance, Kenneth Branagh, Fionn Whitehead, Harry Styles, Cillian Murphy e Tom Hardy.

Dunkirk sarà ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, e si concentrerà sulla cronaca dell’evacuazione di Dunkerque nel 1940, nota anche come Operazione Dynamo.

La Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017, il 31 agosto in Italia.

L’evacuazione si svolse dal 27 maggio al 4 giugno: truppe francesi, inglesi e belghe erano rimaste circondate dalle forze tedesche. Circa un milione di soldati. Alla fine dell’operazione se ne salvarono 330 mila grazie alla fuga via mare verso la Gran Bretagna.

Dunkirk: un adrenalinico spot con Tom Hardy

0
Dunkirk: un adrenalinico spot con Tom Hardy

Ecco un nuovo breve spot tv di Dunkirk di Christopher Nolan, con protagonista Tom Hardy, che torna per la terza volta a lavorare con il regista britannico.

Guarda il trailer di Dunkirk

CORRELATI:

La Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017. Nel cast del film sono confermati Mark RylanceKenneth Branagh, Fionn Whitehead, Harry StylesCillian Murphy Tom Hardy.

Dunkirk sarà ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, e si concentrerà sulla cronaca dell’evacuazione di Dunkerque nel 1940, nota anche come Operazione Dynamo.

La Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017, il 31 agosto in Italia.

L’evacuazione si svolse dal 27 maggio al 4 giugno: truppe francesi, inglesi e belghe erano rimaste circondate dalle forze tedesche. Circa un milione di soldati. Alla fine dell’operazione se ne salvarono 330 mila grazie alla fuga via mare verso la Gran Bretagna.

Dunkirk: trailer ufficiale del film di Christopher Nolan

0
Dunkirk: trailer ufficiale del film di Christopher Nolan

La Warner Bros ha diffuso il primo trailer ufficiale di Dunkirk, l’attesissimo nuovo film di Christopher Nolan e che vedrà protagonisti Tom Hardy, Mark Rylance e Kenneth Branagh.

TRAILER di DUNKIRK IN ITALIANO

CORRELATI:

DunkirkLa Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017. Nel cast del film sono confermati Mark Rylance, Kenneth Branagh, Fionn Whitehead, Harry Styles, Cillian Murphy e Tom Hardy.

Dunkirk sarà ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, e si concentrerà sulla cronaca dell’evacuazione di Dunkerque nel 1940, nota anche come Operazione Dynamo.

La Warner Bros. Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21 Luglio 2017, il 31 agosto in Italia.

L’evacuazione si svolse dal 27 maggio al 4 giugno: truppe francesi, inglesi e belghe erano rimaste circondate dalle forze tedesche. Circa un milione di soldati. Alla fine dell’operazione se ne salvarono 330 mila grazie alla fuga via mare verso la Gran Bretagna.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità