La Legenday
Pictures ha acquistato i diritti di Skyscraper,
un nuovo action movie completamente ambientato in Cina che avrà
come protagonista Dwayne Johnson. Il film sarà
scritto e diretto da Rawson Marshall Thurber (che
ha già lavorato con Johnson nel film di prossima uscita
Una spia e mezzo), mentre alla produzione
ci sarà Beau Flynn (già dietro numerosi film
interpretati da The Rock, come Viaggio nell’isola
misteriosa, San Andreas e
Baywatch).
Secondo la fonte la trama del film
è al momento top secret, ma stando alle prime indiscrezioni
dovrebbe trattarsi di un film a metà tra thriller e avventura
ambientato in un mega grattacielo in Cina: una sorta di
Die Hard con Bruce Willis mescolato a
L’inferno di cristallo con Paul Newman e
Steve McQueen.
Ricordiamo che Dwayne
Johnson ha da poco terminato le riprese di
Baywatch, adattamento cinematografico
della popolare serie tv anni ’90 che vedrà “The Rock” recitare al
fianco di Zac Efron e Alexandra
Daddario.
Tra i prossimi progetti dell’attore
figurano anche Oceania, il prossimo film
Disney in cui Johnson presterà la voce al personaggio di Maui, il
sequel di San Andreas, l’adattamento
cinematografico del videogioco Rampage,
il remake di Jumanji e, naturalmente,
Fast & Furious 8, l’ottavo capitolo della
fortunata saga che arriverà al cinema il 14 aprile 2017.
L’attore sarà anche impegnato la
Universal per il lancio un nuovo franchise
dedicato a Robert Ludlum, lo scrittore
statunitense di romanzi d’avventura, spionaggio e thriller
tecnologici, noto soprattutto per la serie The Bourne
Identity ai quali è stata vagamente ispirata la saga
cinematografica con protagonista Matt Damon.
Dwayne Johnson è soltanto l’ultima star di Hollywood
in ordine di tempo a cui è stato diagnosticato il COVID-19.
Tom Hanks e Rita Wilson sono
state le prime celebrità a risultare positive al virus. Anche se
all’epoca non erano negli Stati Uniti, il virus era già in agguato
a Hollywood. Idris Elba è stata la star successiva a
risultare positiva, e con il passare del tempo il numero di casi è
aumentato, con tantissime altre star (tra cui anche Bryan Cranston) risultate tutti positivi al
virus.
The Rock ha iniziato la sua carriera
come star della WWE ed in poco tempo è diventato uno degli attori
più richiesti di Hollywood. Ha preso parte alla longeva saga di
Fast and Furious, ha doppiato Maui nel classico Disney
Oceania ed è stato protagonista del riavvio del franchise
di Jumanji. Tra i prossimi progetti dell’attore figurano
anche l’attesissimo Black
Adam, cinecomic DC in arrivo al cinema il prossimo
anno, e l’action thriller Red Notice in cui reciterà al
fianco di Ryan Reynolds e Gal Gadot.
Dwayne Johnson ha annunciato la sua diagnosi di
COVID-19 attraverso un post su Instagram.
Ha filmato un video di 11 minuti in cui spiega che lui, sua moglie
e le sue due figlie sono risultati positivi al virus un paio di
settimane fa. Ha rivelato che, sebbene sia stato uno dei momenti
più difficili che abbia mai dovuto affrontare, adesso lui e tutta
la sua famiglia si sono completamente ripresi. Mentre lui e sua
moglie presentavano sintomi gravi, le sue due figlie avevano solo
una leggera tosse. L’attore ha spiegato di aver contratto il virus
da alcuni amici di famiglia e ha ricordato ai fan di restare
vigili, poiché il virus è ancora in circolazione.
I fan hanno naturalmente mostrato
tutto il loro sostegno attraverso i commenti. Il video ha raggiunto
oltre 1,3 milioni di visualizzazioni e non c’è da stupirsi,
considerato che The Rock è una celebrità amata non solo per il suo
lavoro ma anche, e soprattutto, per la sua personalità. Per vedere
il video, cliccate sull’immagine di seguito:
Anche il
più duro può avere un cuore morbido come il burro. Ce lo dimostra
Dwayne Johnson che si è letteralmente sciolto, e
per una buona ragione, di fronte alla lettera che Steven Spielberg gli ha inviato per
congratularsi con lui.
Il
campione di Wrestling diventato icona action del cinema
contemporaneo ha raccontato a Esquire di essere tornato bambino,
come quando a otto anni uscirà da un cinema desiderando di essere
Indiana Jones.
Ho amato i tuoi film nel corso degli anni, davvero di
intrattenimento. Mi sembra di averti conosciuto davvero in questi
anni e più di recente con la tua partecipazione al Saturday Night
Live. Ottimo lavoro. Continua così. Fiero di ciò che hai fatto
sperando di incontrarti di persona. Steven Spielberg”.
Che il grande regista voglia intraprendere una collaborazione
con Johnson? I due non hanno mai lavorato insieme, magari questo
passo di Spielberg è un modo per avvicinarsi e fare la sua
proposta.Che ne pensate?FONTE
Dwayne Johnson è
stato nominato l’attore campione di incassi del
2013. L’ex lottatore di Wrestling ha ottenuto un grande
successo durante l’anno ancora in corso con Fast and
Furious 6 e GI Joe La
Vendetta, senza dimenticare successi di più piccola
portata come Pain and Gain ed
Empire State, raggiungendo fino a 1,3
miliardi dollari al box office. Anche Vin
Diesel e Paul Walker, co-protagonisti di
Fast and Furious 6 assieme a
Johnson, alla fine hanno fatto parte della top
ten, questo secondo i dati del magazine
Forbes. La pubblicazione però mette in
guardia:
Si noti che gli incassi non sono
la stessa cosa dell’utile. Robert Downey Jr. è distanziato da
Johnson per circa 29 milioni dollari con 75 milioni di entrate
stimate tra giugno 2012 e giugno 2013, ossia il periodo che abbiamo
usato per l’ultima edizione del nostro Celebrity 100 list. I
numeri che stiamo vedendo qui sono il quantitativo in dollari che
il film di ogni stella ha portato al box office in tutto il
mondo.
La top ten degli attori campioni di
incasso secondo Forbes sarebbe la seguente:
1. Dwayne Johnson – 1,3 miliardi
dollari
2. Robert Downey Jr – 1,2 miliardi dollari
3. Steve Carell – 964 milioni dollari
4. Vin Diesel – 887 milioni dollari
5. Sandra Bullock – 862 milioni dollari
6. Paul Walker – 789 milioni dollari
7. Billy Crystal – 743 milioni dollari
8. John Goodman – 743 milioni dollari
9. Chris Hemsworth – 701 milioni dollari
10. Jennifer Lawrence – 700 milioni dollari
Dwayne
Johnson è senza dubbio un uomo ottimista, dal momento
che, a pochi giorni dall’uscita di Black
Adam e senza ancora sapere che esito avrà il film e
alla luce delle recensioni miste, ha dichiarato di essere già al
lavoro sul “cosa verrà dopo”. Ecco di seguito cosa ha dichiarato
lui stesso tramite il suo
account Twitter:
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black
Adam è uscito al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Come saprete, nel corso degli
ultimi anni il nome di Dwayne Johnson era stato
più volte associato a quello del personaggio dei fumetti DC
Black
Adams, nemesi del supereroe Shazam!, tuttavia i piani sulla produzione
di un eventuale film a lui dedicato sono slittati a data da
definire.
Molti fan dell’attore avevano
espresso favorevolmente il desiderio di vederlo sul grande schermo
nei panni di Black
Adam, e questo fan trailer che trovate qui sotto è una
piccola dimostrazione di ciò. Montando alcune scene tratte da
L’Uomo d’Acciaio e Batman v Superman, oltre a
frammenti di pellicole da lui girate, Johnson appare in costume con
il volto cucito sul corpo di Henry Cavill.
L’effetto finale non è affatto malvagio.
https://youtu.be/bDNAQM55gPE
Johnson, di cui si aspettava la
partecipazione in Shazam!, è atteso nel ruolo
di Black Adam nei futuri progetti di
casa DC. Per alcuni potrebbe addirittura riservare uno speciale
cammeo già in Suicide Squad 2, ma staremo a
vedere.
Questa week-end Dwayne
Johnson, in esclusiva per lo show Saturday
Night Live, è diventato protagonista del trailer-parodia
del live-action Bambi, davvero esilarante. Visti i
numerosi live-action della Walt Disney, da
Cenerentola a Into the
Woods, ai prossimi La Bella e La
Besta e Dumbo, anche lo show
della NBC ha voluto creare il proprio personale remake.
La star di Fast and
Furious 7 veste i panni di Bambi, Vin Diesel
(Taran Killam) veste il ruolo di Thumper, Tyrese Gibson (Jay
Pharoah) è Flower, e Michelle Rodriguez (Cecily Strong) è
Faline.
Dwayne
Johnson afferma che dopo aver parlato con il co-capo
dei DC Studios James
Gunn, l’antieroe DC Black Adam “non sarà nel loro primo
capitolo della narrazione”. Ma Johnson ha aggiunto una
dichiarazione pubblicata sui social media secondo cui DC e la sua
società di produzione, Seven Bucks, “hanno
accettato di continuare a esplorare i modi più preziosi in cui
Black Adam può essere utilizzato nei futuri capitoli del multiverso
DC”. In risposta, Gunn ha twittato: “Adoro The Rock, e sono
sempre entusiasta di vedere cosa faranno lui e Seven Bucks dopo.
Non vedo l’ora di collaborare presto.”
L’annuncio è l’ultimo di una lunga
serie di notizie che hanno seguito la nomina di Gunn a capo dei DC
Studios con il produttore Peter Safran, mentre i
due uomini rimodellano il futuro della lista di film, programmi TV
e giochi della Warner Bros. basati sui personaggi DC. Gunn e Safran
hanno sistematicamente districato l’Universo DC dalla squadra di
personaggi che si sono affermati negli ultimi 10 anni, a partire
da Wonder Woman di Gal Gadot e Superman di Henry Cavill, due attori che hanno
interpretato i ruoli in più film.
In particolare, Cavill è apparso di
recente in Black Adam nei panni dell’Uomo d’Acciaio
in un cameo post-credits, che ha preceduto l’annuncio dell’attore
stesso di essere “tornato come Superman” – un giorno prima
che Gunn e Safran ottenessero ufficialmente il loro lavoro alla DC.
Il 14 dicembre, Cavill ha poi ritrattato, confermando che in realtà
non sarebbe tornato come l’ultimo figlio di Krypton, quando è
arrivata la notizia che Gunn stava scrivendo un nuovo film di
Superman.
Dwayne
Johnson, ha appena fatto il suo debutto in DC con
Black Adam, che è stato presentato per la
prima volta nelle sale a ottobre con deludenti ritorni al
botteghino, mettendo in dubbio le prospettive di un sequel a poche
settimane dalla sua uscita. Ad oggi, il film ha guadagnato 391
milioni di dollari in tutto il mondo (contro un budget di 195
milioni di dollari, più il marketing).
La dichiarazione di Johnson include
elogi espansivi per Gunn, sottolineando che si conoscono “da
anni” e “hanno sempre fatto il tifo l’uno per l’altro per
avere successo“. Ciò arriva il giorno dopo che Gunn ha
affrontato le “proteste irrispettose”
di alcuni fan della DC per le sue decisioni creative riguardo a
Cavill e Gadot. Ecco di seguito la dichiarazione di
Dwayne
Johnson per intero:
Miei amici appassionati,
volevo darvi un tanto atteso aggiornamento su Black Adam riguardo
al futuro del personaggio nel nuovo Universo DC. James Gunn e io ci
siamo sentiti e Black Adam non sarà nel primo capitolo della
narrazione prevista. Tuttavia, DC e Seven Bucks hanno concordato di
continuare a esplorare i modi più preziosi in cui Black Adam può
essere utilizzato nei futuri capitoli del multiverso
DC.
James e io ci conosciamo
da anni e abbiamo sempre fatto il tifo l’uno per l’altro per avere
successo. Non è diverso ora, e farò sempre il tifo per DC (e
Marvel) per vincere e VINCERE ALLA
GRANDE. Ragazzi, mi conoscete e ho la pelle molto spessa e potete
sempre contare su di me nell’essere sempre chiaro quando dico
qualcosa.
Queste decisioni prese
da James e dalla leadership della DC rappresentano la loro visione
della DCU attraverso il loro obiettivo creativo. Dopo
15 anni di duro lavoro incessante per realizzare finalmente Black
Adam, sono molto orgoglioso del film che abbiamo consegnato ai fan
di tutto il mondo. Guarderò sempre indietro alla reazione dei fan a
Black Adam con enorme gratitudine, umiltà e amore. Abbiamo fatto
benissimo.
Ai miei fan molto
appassionati e amanti del genere Black Adam/Super Hero – vi amo,
GRAZIE, e vi ASCOLTERÒ SEMPRE e farò del mio meglio per offrirvi
intrattenimento. Che mese infernale – ora abbiamo tutti bisogno di
un po’ di Teremana! Buona settimana produttiva e BUONE FESTE a voi
e alle vostre famiglie!
Come ormai noto,
diversamente da quanto precedentemente annunciato, Herny
Cavill non riprenderà il ruolo di Superman. Dopo essere
comparso con un cameo nel film DC Black Adam, con
protagonista DwayneJohnson, era infatti stato anticipato un nuovo
film a lui dedicato. Con il subentro di James
Gunn e Peter Safran come nuovi CEO
del DC
Universe, tale progetto è però stato accantonato e, di
conseguenza, anche il ritorno di Cavill. Proprio Johnson,
intervistato a riguardo, ha ora detto la sua sulla decisione dei DC
Studios di abbandonare i piani per un ritorno
di Cavill nei panni di Superman.
“Tutto quello che potevo fare e
che potevamo fare quando stavamo girando Black Adam è stato dare il
meglio di noi stessi, circondarci delle persone migliori e poi
realizzare anche il miglior film che potevamo“, ha detto
l’attore. “Il nostro punteggio di pubblico era negli anni ’90.
I critici hanno preso un paio di colpi – questo è stato il
problema, però. Ma penso che sia quasi come quando hai una squadra
di calcio professionistica e il tuo quarterback vince i campionati,
l’allenatore vince i campionati, e ti ritrovi un nuovo proprietario
che arriva e dice “Non sei il mio allenatore, non sei il mio
quarterback. Andrò avanti con qualcun altro“.
Per Dwayne Johnson, dunque, ci
sarebbe poco da fare rispetto alle decisioni prese dai nuovi CEO
della divisione DC. Anche per quanto riguarda il suo Black Adam non
vi sono certezze che lo si rivedrà sul grande schermo in futuro,
specialmente considerando i risultati tutt’altro che entusiasmanti
del film al box office. Ad ogni modo, ai fan non resta che
attendere e scoprire quale sarà il destino di Superman all’interno
del nuovo DC
Universe, il cui primo capitolo sarà intitolato Gods and
Monsters. Superman: Legacy, il lungometraggio che
proporrà un nuovo interprete nei panni dell’iconico supereroe, è
ora atteso per il 2025.
Ci sono state speculazioni per anni su
Dwayne Johnson che avrebbe ottenuto un importante
ruolo da supereroe, e ora manca davvero poco per vederlo nei panni
diBlack
Adamdi questo ottobre. Questo
èun personaggio che i fan desideravano ardentemente e
inoltre avevano espresso più volte di volere proprio The Rock
protagonista, ritenendolo una incarnazione perfetta nella vita
reale del personaggio. Ora che tutto ciò è realtà
Dwayne Johnson ha sempre dichiarato grandi ambizioni
per questo angolo del DC Extended Universe. Si è
già parlato di spin-off e Johnson
ha recentemente riflettuto sul potenziale di un crossover tra
Marvel e DC mentre parlandone
conTotal
Film .
“Sono ottimista”, ha detto
o potenzialmente riunendo la Casa delle Idee e la sua Distinguished
Competition. “Semplicemente la mia natura
è ottimista. E soprattutto quando si tratta di creatività.
Soprattutto quando si tratta di film. E soprattutto quando si
tratta del pantheon dei supereroi e dei supercriminali DC”.
“Dall’altra parte della strada, abbiamo il pantheon di supereroi e
supercriminali della Marvel. Per me, non solo possono
esistere, ma dovrebbero, nella mia mente, incrociarsi un
giorno”.
Sappiamo che
Johnson ha incontrato il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige e
in precedenza ha detto “mai dire mai” quando si tratta di un
potenziale crossover. Sfortunatamente, è probabile che un
intero mucchio di ostacoli legali e finanziari ostacolino la
possibilità che questo possa davvero accadere un giorno al cinema
in questo momento. Inoltre DC ha bisogno di molto tempo per
ricucire i pezzi del suo universo. Tuttavia rimane un’idea
divertente e potrebbe diventare una realtà da
qualche parte in futuro. Magari, forse la Warner Bros. Discovery
alla fine metterà in vendita l’Universo DC, lasciando alla
Disney l’opportunità di occuparsi di tutti i
supereroi del mondo? Probabilmente è qualcosa che non accadrà mai.
Ora come ora ci accontenteremmo di una pianificazione più accurata
dell’universo DC al cinema.
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black
Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Il successo al box office di
Uno Rosso (qui
la recensione) non sembra arrivare come sperato da
Dwayne
Johnson e da tutto il cast del film. Il film
sembra destinato a raccogliere carbone e non dolcetti, nel periodo
di Natale e l’ultimo intervento di The Rock sembra essere stato
particolarmente contro producente per il dilm.
Johnson ha infatti spiegato come
Oppenheimer lo abbia motivato a
programmare per il film una grande uscita nelle sale, e questa sua
eccessiva sicurezza nella qualità del film sembra aver destato
l’ironia del pubblico.
Parlando durante un documentario
IMAX per promuovere Uno Rosso, Johnson ha
raccontato una storia su come una proiezione di Oppenheimer
gli abbia aperto gli occhi sull’uso di una tecnologia simile per il
suo film natalizio ad alto budget. Secondo Johnson, il regista di
Oppenheimer Christopher
Nolan lo ha lasciato seduto al suo posto durante la
proiezione del film vincitore dell’Oscar, convinto che se
Uno Rosso avesse utilizzato una tecnologia simile,
sarebbe stato “game over” per l’industria.
“Legittimamente, gli schermi più
grandi possibili sono IMAX. Ero a metà delle riprese di Uno Rosso e
ho avuto l’opportunità di vedere Oppenheimer. L’ho visto nel cinema
IMAX dove Christopher Nolan guarda e proietta i suoi film”, ha
detto. “Lui ed Emma [Thomas], sua moglie. Ho persino chiesto di
farmi sedere dove siede Chris. Hanno detto, ‘Chris si siede qui.’
Guardo Oppenheimer. È stato fantastico, ma pensavo: ‘Santo cielo.
Uno Rosso su questo schermo e, con questa tecnologia, potrebbe
essere da game over.’“
Le parole di Dwayne
Johnson gli hanno tirato addosso lo scherno della rete che lo ha ritenuto
un po’ troppo fiducioso nella portata del film in cui compare
accanto a Chris Evans. I principali commenti sono
appunto relativi alla abissale differenza di grandezza trai due
film, ma qualcuno commenta anche divertito che se Johnson non ha
fatto altro che pensare a Uno Rosso durante la proiezione di
Oppenheimer, forse la sala e il cinema non sono il
posto per lui. E voi che ne pensate? Avete visto Uno Rosso e
soprattutto, siete disposti, come chi scrive, a perdonare l’eccesso
di fiducia di The Rock?
Secondo quanto abbiamo
appreso,
Dwayne Johnson è stato parte integrante del processo
che ha poi riportato l’attoreHenry Cavill (definito
dagli ex dirigenti WB “persona non grata”) che ha fatto
finalmente il suo tanto atteso ritorno come Superman in
Black
Adam, e sembra che l’attore (che sembra
essere decisamente influente) possa aver messo gli occhi su una
sfida leggermente più complicata.
Infatti
Dwayne Johnson mentre parlava al sito irlandese Joe.ie
della collaborazione con il leggendario Pierce
Brosnan (Doctor Fate) nel film DC Comics, Johnson
affermato di essere anche un grande fan di Barry Keoghan e, a quanto pare, suggerisce che
gli piacerebbe vedere la star diEternals
affronta The Joker in un futuro film di Black
Adam.“Per la
cronaca: Barry Keoghan è un mio amico e ho pensato che il suo Joker
fosse fenomenale. E conosco il lavoro che ha davvero fatto, quindi
non vedo l’ora di vedere di più di quel ragazzo! Sia nella serie di
Batman che … ehi, non si sa mai, in Black
Adam.”
Ovviamente si tratta solo di
esternazioni che andrebbero prese alla leggere in quanto
Johnson sta chiaramente solo contemplando la possibilità –
tuttavia, è interessante che l’iterazione di Keoghan dell’iconico
cattivo di Batman sia quella che gli piacerebbe di più vedere
condividere lo schermo con l’Uomo in nero.The Batman di
Matt Reeves non è ambientato nello stesso
universo stabilito dal DCEU, ma, proprio come
accaduto inDoctor Strange nel multiverso della
folliache ha visto l’apparizione
del Professor X di Patrick Stewart, l’introduzione di un
DC Multiverse nel filmThe
Flashpotrebbe teoricamente aprire
la porta ad alcuni crossover su tutta la linea.
Keoghan ha fatto solo un
breve cameo nei panni del Joker nei momenti finali di The Batman (anche
se in seguito è stata rilasciata una scena eliminata più lunga), e
non siamo ancora sicuri se riprenderà il ruolo per il sequel
pianificato del film di Matt Reeves. Dunque non
resta che aspettare ulteriori sviluppo ma l’Universo DC sembra
promettere grosse sorprese, soprattutto dopo le promesse fatte da
Henry Cavill in persona! Di seguito
l’intervista:
Black Adam, il
film
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black
Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
La Warner Bros è al lavoro su un
film che racconterà la
DC League of Super-Pets e il primo nome del cast di
voci chiamate a doppiare i super-animali dei fumetti è quello di
Dwayne Johnson che presterà la sua voce a Krypto il
supercane.
Basato su una varietà di personaggi
introdotti durante i fumetti DC, il film sarà incentrato sul cane
superpotente di Superman che si allea con Streaky il Supergatto per
combattere il crimine mentre l’Uomo d’Acciaio è in vacanza. Sebbene
Krypto e Streaky abbiano fatto apparizioni dal vivo in vari
programmi TV, la
DC League of Super-Pets segnerà il loro debutto
cinematografico.
Lo sviluppo del progetto animato è
stato annunciato per la prima volta a metà del 2018 con il
co-sceneggiatore di The LEGO Batman Movie,
Jared Stern, che è stato scelto per scrivere e
co-dirigere il progetto. Sam Levine si è unito al
progetto l’anno successivo, e firmerà la co-regia, in quello che
sarà il suo debutto dietro alla macchina da presa. L’uscita del
film è prevista per il maggio 2022.
Il film segnerà la seconda
collaborazione di
Dwayne Johnson con Warner Bros nell’universo dei
supereroi, visto il suo impegno nel film su Black
Adam, in cui interpreta il protagonista.
Dwayne Johnson, che farà il suo debutto nel DCEU nei
panni di Black
Adam il prossimo anno, è convinto di poter far
accadere un crossover tra gli universi Marvel e DC.
I piani della DC in merito al futuro
del personaggio di Black Adam non sono ancora noti, ma Johnson
potrebbe sicuramente garantirsi una presenza continuativa nel DCEU
attraverso crossover con altri grandi personaggi, incluso Wonder Woman (che nei fumetti è stato anche
uno dei suoi interessi amorosi).
Tuttavia, Johson sembra avere in
mente qualcosa di più grande rispetto alla sola possibilità che
Black Adam incontri altri personaggi del suo stesso universo.
Durante la premiere di Red
Notice, il nuovo action/thriller di Netflix in cui recita proprio al fianco di
Gal Gadot e anche di
Ryan Reynolds, a The Rock è stato chiesto di un possibile
crossover con Wonder Woman, ma l’attore si è spinto
decisamente oltre nella sua risposta.
Parlando con Variety,
l’attore ha ipotizzato addirittura un crossover tra gli universi
Marvel e DC: “Penso che possa
tranquillamente esserci un crossover tra Wonder Woman e Black Adam.
Ne stavamo parlando oggi, proprio con Gal e Ryan. Ho detto loro che
dovrebbe esserci un crossover tra l’universo Marvel e quello DC. Potremmo essere
noi a realizzarlo. Vedremo… vedremo cosa accadrà lungo la
strada.”
Tutto quello che sappiamo su Black
Adam
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a
non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo.
Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le
cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio.
L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio
2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Dopo aver sfidato la forza della
fagli di San Andreas nell’omonimo film,
Dwayne Johnson ci riprova con la furia di un
vulcano. È stato infatti dato il via libera al sequel del disaster
movie che questa volta sarà ambientato sulla cintura di fuoco del
Pacifico.
Insieme a Johnson dovrebbero tornare
nel filmtutti gli interpreti principali.
In seguito ad un terremoto di
Magnitudo 9, in California, scatenato dal risveglio della
famigerata faglia di Sant’Andrea, un pilota di elicotteri
(Johnson), specializzato in ricerca e salvataggio, insieme alla ex
moglie, intraprenderà un viaggio da Los Angeles a San Francisco,
per cercare di trarre in salvo la loro unica figlia. Proprio quando
penseranno di essersi lasciati il peggio alle spalle… capiranno che
il peggio è solo l’inizio.
Nel film, fanno parte del cast,
anche Carla Gugino (“Una Notte Al Museo”, la serie
TV, “Entourage”), Alexandra Daddario (“Percy
Jackson e gli Dei dell’Olimpo”, la serie TV, “True Detective”) ed
Archie Panjabi (La serie TV, “The Good Wife”),
oltre a Hugo Johnstone-Burt (la serie TV
australiana, “Home and Away”) ed Art Parkinson (la
serie TV,“Game of Thrones”).
San
Andreas è prodotto da Beau Flynn
(“Hercules- La Leggenda Ha Inizio”, “Viaggio Nell’Isola
Misteriosa”). Altro produttore è Tripp Vinson
(“Alba Rossa”). I produttori esecutivi sono Richard Brener, Samuel
J. Brown, Michael Disco, Rob Cowan e Bruce Berman, Hiram Garcia ne
è il co-produttore. La sceneggiatura è di Carlton Cuse e
Chad Hayes & Carey Hayes, da una storia di Jeremy Passmore
& Andre Fabrizio. Il team creativo dei filmmaker include il
direttore della fotografia, Steve Yedlin (“Looper”), lo scenografo
Barry Chusid (“L’Alba Del Giorno Dopo”), il montatore Bob Ducsay
(l’imminente,“Godzilla”), il produttore degli effetti visivi,
Randall Starr (l’imminente,“Into the Storm”), il supervisore agli
effetti visivi, Colin Strause (“The Avengers”), e la costumista,
Wendy Chuck (“Twilight”).
Già a marzo si erano
rincorse voci che volevano Dwayne Johnson
coinvolto in un nuovo film DC Comics alle prese con un altro
personaggio. Adesso è lo stesso attore, impegnato nella promozione
di Hercules il Guerriero, a confermare il
suo coinvolgimento in un progetto DC non meglio identificato. Ecco
cosa ha dichiarato l’attore:
“Dirò
questo. C’è un personaggio là fuori che stanno per annunciare molto
presto e che interpreterò, e mi limiterò a dire che questo
personaggio ha il potere di Superman. Sa come combattere. Basta
dire una parola. Questo è tutto quello che posso
dire.”
Un mese fa si era parlato di un
prossimo film su Shazam che sarebbe stato annunciato e programmato
per il 2016 e che avrebbe fatto seguito a Batman v Superman Dawn of
Justice. Potrebbe essere Dawyne il nostro uomo?
Chi sarà mai questo personaggio misterioso? E quando sarà fatto
l’annuncio? Dobbiamo aspettarci qualche grossa novità al Comic Con
di San Diego?Fonte: CS
Dwayne Johnson è noto per i suoi muscoli, ma per
interpretare il possente semidio Maui nel prossimo film live-action
Oceania,
è dovuto ricorrere all’aiuto di un body. All’attore e wrestler
della WWE, attualmente impegnato nella promozione di Oceania
2 (qui la recensione), è stato
infatti chiesto durante un’intervista con Extra se,
date le foto trapelate online, fosse ingrossato a livello
muscolare per il ruolo. Sebbene Johnson si sia detto soddisfatto
del fatto che il costume sia apparso realistico, ha ammesso di non
potersi prendere il merito del fisico di Maui.
“È un costume che ha richiesto
molto tempo per essere indossato”, ha detto Johnson.
“Quindi sono felice che tu abbia detto: ‘Sei ingrossato’,
perché quando dici: ‘Sei ingrossato’, significa che non te ne sei
accorto”. Quando sono trapelate le foto di
Dwayne Johnson sul set che interpreta Maui, si è
scatenato un dibattito in rete sul fatto se l’attore indossasse o
meno un body. Tuttavia, oltre ad aiutare Johnson a ottenere muscoli
da semidio, Maui ha anche decine di tatuaggi sul petto, sulle
braccia e sulla schiena che sono molto più facili da replicare con
un costume.
“Sono un paio d’ore al giorno di
trasformazione per indossarlo”, ha detto
Dwayne Johnson. A proposito delle foto trapelate, ha
aggiunto: “Abbiamo girato all’esterno e quando sono emerse
quelle foto, mi sono detto: ‘Merda, ci hanno beccato’, perché
stavamo montando dei muri in modo che non ci fossero paparazzi. Ma
sono saliti su delle barche e hanno iniziato a scattare foto”.
Sarà però interssante scoprire quale sarà l’aspetto finale del
personaggio, cosa che solo delle foto ufficiali potranno
svelarci.
Tutto quello che sappiamo sul live-action di Oceania
(Moana)
La produzione del live-action di
Oceania
è iniziata, mentre la data di uscita è
prevista per il 10 luglio 2026. Il film è diretto da
Thomas Kail, (“Hamilton” a Broadway e Disney+, “Grease Live” e “We Were the Lucky Ones”).
Dirige da una sceneggiatura di Jared Bush, che ha
scritto la sceneggiatura di Oceania del 2016, e
Dana Ledoux Miller, una scrittrice samoana che ha
creato “Thai Cave Rescue” di Netflix e ha co-fondato l’organizzazione no-profit
Pasifika Entertainment Advancement Komiti (PEAK). .
Il nuovo film è prodotto da Johnson,
Dany Garcia e Hiram Garcia
(tramite il loro banner Seven Bucks Productions) e Beau Flynn (per
FlynnPictureCo). Lin-Manuel Miranda, che ha
scritto le canzoni originali, fungerà anche da produttore. L’uscita
del live-action di Oceania
è prevista per l’estate del 2026. Per ora, i fan della Disney
possono recarsi al cinema per vedere Oceania
2, che si prevede che questo fine settimana farà il botto
al botteghino, avendo ottenuto il più grande incasso in anteprima
della storia della Disney Animation con 13,8 milioni di
dollari.
Dwayne Johnson non
si ferma mai, nemmeno per il 4 luglio, giorno in cui ha pubblicato una nuova immagine dal set di
Rampage, il prossimo action movie che lo vedrà
protagonista.
“Il primatologo Davis Okoye
(Jhonson), un uomo che tiene la gente a distanza, condivide un
profondo legame con George, un gorilla straordinariamente
intelligente che è stato alle sue cure sin dalla nascita. Un
rischioso esperimento genetico va male e trasforma la gentile
creatura in un mostro rabbioso. A peggiorare la situazione, si
scopre che ci sono altre creature con questo difetto. Mentre queste
creature si spargono per l’America, distruggendo tutto sul loro
cammino, Okoye fa squadra con un ingegnere genetico screditato per
realizzare un antidoto, combattendo a suo modo attraverso un
difficile campo di battaglia, non solo per prevenire una catastrofe
ma anche per salvare quello che una volta era suo amico.”
Il film, che sarà distribuito
dalla New Line Cinema e prodotto
da Beau Flynn, è la reunion del team
dietro San Andreas: la pellicola, infatti,
sarà diretta da Brad Peyton e
sceneggiata da Carlton Cuse (affiancato
da Ryan Condal).
Nel cast del film ci
sono Dwayne Johnson, Naomie Harris, Joe Manganiello,
Jeffrey Dean Morgan e Marley
Shelton.
Dawyne Johnson è
il protagonista di una scena d’azione fotografata dagli obbiettivi
di Just Jared sul set di
Baywatch. Ecco di seguito le immagini del
novello Mitch Buchannon:
[nggallery id=2537]
Nel cast di
Baywatch sono stati confermati
Dwayne Johnson, Zac Efron, Alexandra Daddario, Kelly
Rohrbach, Ilfenesh Hadera e Priyanka
Chopra.
Il film ha una data d’uscita
fissata per il 19 maggio 2017.
La pellicola è diretta
da Seth Gordon (Come ammazzare il
capo e vivere felici). La sceneggiatura, invece,
porta la firma di Damian Shannon e Mark
Swift. Alla produzione ci sono Dwayne Johnson,
Dany Garcia, Michael Berk, Douglas Schwartz e Greg
Bonnan.
Il prossimo anno Dwayne
Johnson farà ufficialmente il suo debutto nel
DCEU grazie all’attesissimo Black
Adam, in cui interpreterà l’antieroe del titolo.
Tuttavia, prima che l’ex wrestler venisse ufficializzato come
protagonista del cinecomic, erano molti i fan che speravano di
vederlo in un ruolo nel MCU.
In realtà, parlando con
Collider, Hirama Garcia, presidente di
produzione della Seven Bucks Productions e socio di “The Rock”, si
è lasciato sfuggire che in realtà l’attore aveva parlato con i
Marvel Studios in passato. Quando gli è stato
chiesto se Johnson e il suo team, incluso Garcia, siano mai stati
contattati dalla Marvel, Garcia ha spiegato che
Johnson e il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige si sono incontrati in passato, ma
che alla fine nulla si è mai evoluto in discussioni più serie e
concrete.
“DJ e Kevin Feige hanno un
ottimo rapporto e abbiamo flirtato circa alcune idee in passato, ma
niente di serio”, ha detto Garcia. “C’è un’ammirazione
reciproca per ciò che ognuno di noi ha fatto e ciò che Kevin ha
costruito è davvero incredibile. Alla fine, però, siamo sempre
stati molto impegnati in ciò che volevamo costruire con Black
Adam”
“Black Adam era il personaggio
che volevamo portare in vita e che sentivamo fosse destinato a
interpretare DJ”, ha aggiunto. “Una volta che abbiamo
impostato la nostra attenzione su questo personaggio più di dieci
anni fa, era difficile immaginare DJ che interpretasse qualcun
altro.”
Tutto quello che sappiamo su Black
Adam
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a
non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo.
Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le
cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio.
L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio
2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black Adam
dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni
duemila.
Attraverso alcuni nuovi post su
Instagram, Dwayne Johnson ha aggiornato in merito
ad uno dei suoi prossimi progetti, forse il più curioso di tutti,
ossia l’adattamento cinematografico del classico dei
videogiochi Midway, Rampage.
Il film, che sarà distribuito dalla
New Line Cinema e prodotto da Beau
Flynn, rappresenterà una vera e propria reunion del team
dietro San Andreas (il disaster movie con
protagonista Johnson, uscito lo scorso anno nelle nostre sale): la
pellicola, infatti, sarà diretta da Brad Peyton e
sceneggiata da Carlton Cuse (affiancato da
Ryan Condal).
Dwayne Johnson ha inoltre confermato
che le riprese del film inizieranno quest’estate.
Nel videogioco i giocatori hanno il
controllo o di un grosso gorilla o di un lucertolone o di un lupo e
devono gettare il maggior numero possibile di rifiuti in una città
prima che i militari fermino il tutto. Al momento i dettagli sulla
possibile trama del film sono pochissimi ma si presume
che Johnson dovrebbe interpretare l’eroe che sfiderà queste
creature.
Unanimemente riconosciuto come uno
dei più grandi interpreti dagli anni Sessanta in poi,
Dustin Hoffman è una vera e propria leggenda della
recitazione, in grado di passare con disinvoltura dalla commedia al
thriller, dal film politico a quello fantastico. Nel corso dei
decenni ha dato vita a personaggi rimasti iconici per la loro
complessità e il ritratto che da questi emerge della società
americana.
Ecco 10 cose che non sai di
Dustin Hoffman.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Dustin Hoffman: la sua
filmografia
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Hoffman ottiene grande popolarità grazie al
film Il laureato (1967), per poi confermarsi grande
interprete con titoli come Un uomo da marciapiede (1969),
Il piccolo grande uomo (1970), Cane di paglia
(1971), Papillon (1973), Lenny (1974), Tutti
gli uomini del presidente (1976), con Robert
Redford, Il maratoneta (1976), Kramer
contro Kramer (1979), con Meryl
Streep, Tootsie (1982), Rain Man – L’uomo
della pioggia (1988), con Tom
Cruise, Hook – Capitan
Uncino (1991), con Robin
Williams, Virus letale (1995), e Sesso &
potere (1997), con Robert De
Niro.
8. È anche
doppiatore. In anni recenti Hoffman ha avuto modo di
affermarsi anche come doppiatore, ricoprendo tali vesti per i film
Kung Fu Panda (2008), Kung Fu Panda 2
(2011) e Kung Fu Panda
3 (2016), dove dà voce al saggio maestro Shifu. Ha poi
partecipato al doppiaggio anche dei film Striscia, una zebra
alla riscossa (2005) e Le avventure del topino
Despereaux (2008).
7. Ha recitato in una nota
serie televisiva. Non sono molte le produzioni televisive
a cui Hoffman ha preso parte, ma nel 2016 recita in alcuni episodi
di I Medici, co-prodotta da Italia e Regno Unito, e
incentrata sull’ascesa della famiglia Medici nella Firenze del
Rinascimento. Qui l’attore interpreta Giovanni di Bicci de’ Medici,
il patriarca della potente famiglia, recitando però nella sola
prima stagione.
Dustin Hoffman in Virus letale
6. È stato il protagonista
del noto film. Nel 1995 l’attore è protagonista del film
Virus letale, dove interpreta il colonnello Sam Daniels,
incaricato di studiare il pericoloso virus che si sta diffondendo
negli Stati Uniti per trovarvi quanto prima una cura. Inizialmente
il ruolo era stato offerto all’attore Harrison
Ford, il quale però rifiutò. La parte venne allora
assegnata ad Hoffman, e venne riscritta per poter essere più in
linea con la sua personalità.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Dustin Hoffman in Rain Man
5. Non era convinto del
potenziale del film. Durante le riprese di Rain
Man l’attore era particolarmente preoccupato e insicuro
riguardo il progetto e la sua stessa interpretazione. In più
occasioni minacciò di abbandonare il film, considerandolo il
peggiore della sua carriera. Tuttavia, venne poi smentito dal
successo riscontrato, e la sua performance fu premiata con il
premio Oscar al miglior attore.
4. Ha studiato a lungo per
il ruolo. Per poter risultare credibile nel dar vita ad un
personaggio affetto da autismo, l’attore ha speso circa un anno in
compagnia di persone affette da tale disturbo, così da poter
comprendere le loro particolarità e il rapporto che queste avevano
con i rispettivi famigliari. Per l’attore era importante dar vita
ad un’interpretazione sincera e realistica, non ad una mera
imitazione.
Dustin Hoffman in Papillon
3. Ebbe un difficile
rapporto con il co-protagonista. Durante le riprese del
film Papillon, Hoffman e l’attore Steve
McQueen, che interpretavano due galeotti in fuga dal loro
carcere, ebbero diversi problemi relazionali. I due si sforzarono
di dimostrarsi professionali, ma una sorta di rivalità li spinse a
non essere particolarmente collaborativi l’uno con l’altro.
2. Ha basato il suo
personaggio su un noto sceneggiatore. Per il ruolo del
falsario Louis Dega, Hoffman si ispirò al celebre sceneggiatore
Dalton Trumbo. Ricordando l’incontro con questi,
l’attore ripropose per il suo personaggio una serie di riti e
particolarità riscontrate nello scrittore. Questi, secondo Hoffman,
era dotato di un carattere esuberante e una tenacia che ben si
sposavano con il suo personaggio.
Dustin Hoffman: età e altezza
1. Dustin Hoffman è nato a
Los Angeles, in California, Stati Uniti, l’8 agosto 1937.
L’attore è alto complessivamente 167 centimetri.
L’attore Dustin
Hoffman, che ha fatto senza dubbio la storia del
cinema, ha di recente dichiarato che la settima arte è nel peggior
stato di sempre, a differenza della Tv, che si sta godendo un vero
e proprio boom.
”Io penso che in questo momento
la televisione sia la migliore di sempre, e penso che questo è il
peggior cinema di sempre. In 50 anni [di cinema] che io ho fatto,
questo è il peggiore”, ha detto l’attore.
Dietro i budget strizzati si celano
i grandi problemi che affliggono i film drammatici di alta qualità,
afferma il due volte premio Oscar. Ciò ha portato a spendere meno
tempo per lo sviluppo della sceneggiatura e per girare un film.
”È difficile pensare di fare
bene lavorando per una piccola somma di soldi in questi
giorni”, ha continuato, ”Abbiamo fatto Il Laureato, e quel
film tiene ancora. Aveva un meraviglioso copione che hanno usato
dopo tre anni, e un eccezionale regista, con un eccezionale cast e
troupe, ma era un piccolo film. Quattro mura e attori, questo è
tutto. Eppure è stato girato in cento giorni”, ha concluso
Hoffman.
Hoffman, che ha
fatto il suo debutto alla regia nel 2012 con Quartet, dice
che non gli sono state offerte molte altre opportunità per
dirigere, per ragioni finanziarie. ‘‘Non credo che abbia
qualcosa a che fare con l’essere bravo o no, si tratta solo se i
vostri film fanno soldi o no”, ha detto l’attore.
I recenti lavori televisivi di
Hoffman comprendono Luck per la HBO, che è stata
cancellata durante le riprese della seconda stagione, e
l’adattamento della BBC di Esio Trot. I suoi film più
recenti includono Boyhoir, in cui
l’attore interpreta il direttore musicale di un coro in un collegio
per ragazzi.
I genitori del personaggio di Ben
Stiller nella saga di Ti presento i miei e Mi presenti i tuoi erano
come sappiamo interpretati da Dustin Hoffman e Barbra
Streisand.
è stato lo stesso Jon
Favreau ad annunciare attraverso il suo account twitter
(per l’esattezza ricorrendo a Vine)l’ingresso di Dustin
Hoffman nel cast di Chef, la nuova commedia da lui scritta
che si sta girando a Los Angeles.
Non è ancora noto il ruolo di
Hoffman, che si unirà a un cast composto da Scarlett Johansson, Sofia Vergara, Bobby
Cannavale, John Leguizamo e Robert Downey
Jr.: il ruolo del protagonista resta però a Favreau, che
interpreterà uno chef licenziato da un lavoro prestigioso pronto a
riorganizzare la sua vita e la sua carriera vendendo i suoi piatti
con un furgone.
Chef uscirà nei cinema americani il
9 maggio 2014.
Dustin Hoffman è
entrato a far parte del cast del biopic sul ciclista Lance
Armstrong che sarà diretto da Stephen
Frears, regista che in fatto di biografie sa il fatto suo.
Infatti oltre al bellissimo The Queen, il
regista è anche autore di un recente documentario dal titolo
Muhammad Ali’s Greatest Fight, prodotto da HBO e
presentato fuori concorso alla 66ª edizione del Festival
di Cannes.
Il progetto di Frears, ora in fase
avanzata di produzione, sarà prodotto da Working Title
Films con Tim Bevan e Eric
Fellner in veste di produttori. Nel cast oltre a Hoffman
ci sono, confermati, Ben Foster, Chris O’Dowd, Guillaume
Canet, Jesse Plemons e Lee Pace.
Precedentemente sono stati
annunciati anche altri due biopic sul famoso ciclista, uno diretto
da Jay Roach con una sceneggiatura firmata da
Scott Z. Burns, l’altro invece basato sul libro
Cycle of Lies di Juliet Marcus, prodotto
dalla Paramount Pictures e Bad Robot
Productions. Inoltre un documentario dal titolo
The Armstrong Lie è appena stato
annunciato con la distribuzione di Sony Pictures
Classics.
Intanto Dustin
Hoffman, che nello scorso anno abbiamo visto nell’inedita
versione dietro alla macchina da presa per il suo debutto alla
regia con Quartet (qui la nostra recensione), sarà
presto trai protagonisti del prossimo film a basso budget di
Jon Favreau, Chef.
Da poco si sono concluse le riprese
di Little Fockers, terzo episodio della saga di Ti presento i miei,
del quale vi abbiamo mostrato il trailer qualche tempo fa.
Dustin Hoffman sarà uno dei
protagonisti dell’adattamento del romanzo pubblicato nel 1975 da
Irwin Shaw, intitolato Nightwork (Lavoro di notte), prodotto dagli
Ealing Studios.
Dustin Hoffman,
assieme a Robert De Niro e Al Pacino è uno dei più
amati attori americani e condivide con i due colleghi anche
l’apprendistato all’Actor’s Studio. È
forse tra i tre quello che meno risponde, sulla carta, ai canoni
del successo hollywoodiano: di bassa statura, non bellissimo, ma
con un’espressività e una capacità mimetica invidiabili, che gli
hanno consentito, nella sua lunga carriera, di affrontare ruoli di
ogni tipo.
Da quelli drammatici a quelli da
commedia, personaggi negativi, figure di perdenti, così come ruoli
ironici e comici, dimostrandosi sempre all’altezza del compito. Il
tutto, unito a una grande tenacia e perseveranza, nonostante un
inizio non facile.
Dustin Hoffman
nasce a Los Angeles l’8 agosto del 1937 da una pianista jazz e un
attrezzista della Columbia Pictures. Respira
dunque fin da piccolo aria di cinema e se ne appassiona, nonostante
in un primo momento si iscriva alla facoltà di medicina. Passa poi
al Conservatorio, dove studia pianoforte. Intanto inizia ad
avvicinarsi alla recitazione e si esibisce sul palcoscenico della
Playhouse di Pasadena. Capisce presto che per tentare la strada
dell’attore deve andare a New York. Qui, a partire dal ’60, ottiene
piccoli ruoli in teatro e contemporaneamente frequenta
l’Actor’s Studio. Vive assieme ai colleghi e amici
Gene Hackman e Robert Duvall. I primi ruoli di
peso, sempre in teatro, arrivano nel ’64 con Aspettando Godot e nel
’66 con Il viaggio del quinto cavallo, che gli vale un
riconoscimento come miglior attore. Ed è proprio dal teatro che
arriva anche la grande occasione per passare al cinema: nel ’67
partecipa alla commedia Eh? , che ottiene un buon successo e
soprattutto annovera tra i suoi spettatori il regista Mike
Nhicols.
È la svolta nella carriera di
Dustin Hoffman, che viene subito reclutato per
interpretare Benjamin Braddock ne Il laureato. L’attore
californiano appare perfetto nel ruolo del giovane laureato
coinvolto in una relazione con una donna più grande di lui (Mrs.
Robinson/Anne Bancroft). Relazione senza futuro,
dal momento che Benjamin non ha nulla in comune con Mrs.
Robinson, né con tutta la generazione cui lei appartiene (è
infatti un’amica di famiglia dei genitori di Ben). Proprio la
distanza che separa questi due mondi è al centro del film. Il
protagonista infatti s innamorerà poi di Elaine, figlia di Mrs.
Robinson. Con questa coetanea Benjamin sembra finalmente instaurare
un rapporto autentico, interrotto bruscamente quando Elaine scopre
la relazione di lui con Mrs. Robinson, e ripreso altrettanto
bruscamente nel finale, quando Benjamin sottrae la ragazza
dall’altare, dove lei ha appena pronunciato il fatidico “sì” con un
altro uomo. E proprio nei minuti finali – i migliori del film a
detta dello stesso Mike Nichols – sta la piccola-grande rivoluzione
dei due giovani protagonisti: si ribellano alle convenzioni sociali
vigenti, al futuro preparato per loro dai genitori, negano la
Chiesa e l’istituzione matrimoniale – significativo l’uso del
crocifisso da parte di Benjamin nella sequenza finale – e fuggono
da quel mondo che non capiscono e non accettano.
Questo ovviamente pone il
problema del “dopo”: cosa costruire al posto di quel sistema? Cosa
fare della propria vita, ora che ne sono padroni? La questione
resta aperta, espressa al meglio nella scena finale, nei loro
sguardi e nei volti, dove il sorriso lascia presto il posto a
un’espressione perplessa e incerta. Il film ottiene grande
successo, le cui motivazioni vanno ricercate, oltre che nell’ottima
interpretazione offerta dagli attori, nell’abilità del regista che
sa leggere e anticipare il disagio esistenziale e la voglia di
ribellione d una generazione, apparso poi in tutta la sua chiarezza
nel ’68; nel buon ritmo della pellicola, via via più incalzante;
nell’innovativo uso della musica pop a commento delle immagini –
celeberrima la colonna sonora di Simon &
Garfunkel. La pellicola dà ad Dustin
Hoffman la notorietà, oltre che la sua prima nomination
all’Oscar.
Iniziano così i suoi travagliati rapporti con l’Academy,
che critica aspramente in quell’occasione per non aver sospeso le
celebrazioni dopo l’assassinio di Martin Luther
King. Per molti anni non sarà più invitato alla cerimonia
e otterrà la meritata statuetta solo 11 anni dopo.
Nel ’69, per Dustin arriva
l’occasione di farsi dirigere da John Schlesinger,
come coprotagonista di Un uomo da marciapiede. Qui si evidenziano
tutte le capacità mimetiche di Dustin Hoffman, che
riesce a diventare Rico, ladro zoppo che affianca Jon
Voight/Joe Buck nelle sue peregrinazioni su e giù per New
York, alla ricerca di donne per le quali prostituirsi. Ma non è
così facile. I due uniscono le loro sventure e, se ciò non serve a
procurargli miglior fortuna – Voight non riesce a trovare “prede” e
Dustin Hoffman muore di tisi – cementa però una
commovente amicizia. Alla base della riuscitissima trasformazione
di Dustin Hoffman, una rigorosa applicazione del
Metodo Strasberg e l’attenta osservazione
dell’andatura di persone claudicanti per le strade, per riprodurne
al meglio i movimenti. Per questa interpretazione, l’attore, molto
amato in Italia, guadagna il David di Donatello.
Lo stesso anno, sposa Anne Byrne, dalla quale avrà una figlia. Nel
’70 lo vuole Arthur Penn nel suo western atipico –
il primo dalla parte degli indiani – che svela la vera natura della
“mitica” conquista del West: la sistematica distruzione di un
popolo pressoché impossibilitato a difendersi. Qui l’attore di Los
Angeles veste i panni di Jack Crabb: ultracentenario che racconta
la sua epopea nel west. Adottato da bambino dagli indiani cheyenne
in seguito alla morte dei genitori, impara ad amarli e a
rispettarli. Torna poi tra i bianchi e partecipa alla battaglia di
Little Big Horn, di cui è l’unico superstite. Sarà però sempre in
bilico tra la sua identità di “uomo bianco” e l’affetto per il
nobile popolo indiano che lo ha cresciuto, e che vede sterminato e
vessato da bianchi senza scrupoli. Il tutto però non assume i toni
del dramma, ma piuttosto della commedia, seppur con risvolti
tragici. Non mancano ironia e sarcasmo.
Il ’71 lo vede alle prese
con un personaggio e una pellicola molto criticate all’epoca, per
l’uso della violenza che mostravano apertamente. Si tratta di Cane
di paglia di Sam Peckimpah. Il ruolo è doppio e complesso: il
matematico David Sumner, appena trasferitosi in Cornovaglia con la
moglie, ha buon senso, è razionale come vuole la sua professione, è
docile, remissivo, o almeno così sembra. Ma quando “il nemico” (un
gruppo di ragazzotti del posto) mette in pericolo la sua
tranquillità familiare, prima violentando la moglie e poi cercando
di introdursi in casa sua, prevale in David l’istinto e si scatena
la sua parte violenta. Si tratta dunque di una riflessione sulla
violenza, su come essa si annidi anche dentro l’individuo
apparentemente più tranquillo, facendo riemergere il lato
animalesco e istintuale che è in ciascuno di noi.
L’anno successivo porta
Dustin Hoffman nel nostro paese, dove lo vuole
Pietro Germi per recitare al fianco di
Stefania Sandrelli in Alfredo,
Alfredo. Un’altra grande interpretazione, in cui
l’attore dà prova del suo istrionismo in un ruolo molto diverso dal
precedente, è quella di coprotagonista in Papillon di
Franklin J. Schnaffer (1973), in cui affianca
Steve McQueen. Il film, tratto dal romanzo
autobiografico di Henry Charrière, è incentrato sulla prigionia di
quest’ultimo nella colonia penale della Cayenna, Guyana francese,
recluso perché condannato per un omicidio di cui si dice innocente.
Tra numerosi tentativi di fuga, punizioni esemplari e indicibili
torture, instaura un rapporto d’amicizia con un altro detenuto,
Hoffman/Louis Dega, un falsario. La coppia si regge sui contrasti e
funziona benissimo: McQueen alto, forte e tenace, Hoffman piccolo e
miope, ma tenace anch’egli e astuto. Alla fine riusciranno a
riguadagnare la libertà. McQueen è premiato col Golden
Globe. Hoffman invece attende ancora premi importanti in
patria. Nel ’74 interpreta un altro personaggio non facile: il
cabarettista americano Lenny Bruce, che sconvolse gli Usa negli
anni ’50 e ’60 con i suoi show dissacranti e critici del costume
americano, contro cui si scagliava con forza e senza rinunciare
all’uso di un linguaggio colorito. La sua vita era una continua
lotta contro il perbenismo imperante e per i suoi show, tacciati di
oscenità, fu spesso arrestato. Il regista, Bob Fosse, sceglie poi
di mostrarne anche il lato privato: una personalità piena di ombre,
che Lenny cercava di scacciare ricorrendo alle droghe. Nei panni di
questo personaggio, acclamato, eppure solitario, paladino della
libertà d’espressione, Hoffman è ancora una volta del tutto a suo
agio e ottiene la nomination al Golden Globe e
all’Oscar.
Due anni più tardi, Dustin
Hoffman ha l’occasione di lavorare di nuovo con
John Schlesinger, che lo dirige ne Il maratoneta,
un thriller che scorre sul filo di una tensione sempre viva,
contrapponendogli un altro mostro sacro della cinematografia:
Laurence Olivier. Dustin
Hoffman regge il confronto e non sfigura affatto,
tanto da ottenere il suo secondo David di
Donatello come miglior attore protagonista. Dello stesso
anno è un’altra pellicola che ha fatto epoca, entrando nella storia
del cinema. Forse il miglior film mai girato sul mestiere del
giornalista: Tutti gli uomini del
presidente di Alan J. Pakula,
ricostruzione meticolosa e fedele dell’inchiesta Watergate,
con
Robert Redford e Dustin Hoffman nei panni dei due
giornalisti Woodward e Bernstein, che con la loro abnegazione
ricostruirono la vicenda e portarono alla luce le prove dello
scandalo, costringendo il presidente Usa Nixon alle dimissioni.
Il 1979 è per Dustin
Hoffman l’anno della consacrazione definitiva anche in
patria. Interpreta infatti Ted Kramer nel film di
Robert BentonKramer contro
Kramer. Qui, è un padre di famiglia che si ritrova di
punto in bianco da solo a badare al figlioletto Billy, di pochi
anni, dopo che la moglie (una bravissima Meryl Streep) l’ha lasciato. Fra mille
difficoltà, specie all’inizio, scopre un rapporto più profondo col
bambino, che accudisce amorevolmente, finché la madre, stabilizzata
la propria situazione, chiede la custodia del figlio. Ma Ted non è
più disposto a rinunciarvi. Inizia così un’aspra battaglia tra gli
ex coniugi. È dunque la storia di questo rapporto di incondizionato
affetto che cresce di giorno in giorno tra padre e figlio, quasi a
voler dimostrare come, raggiunta dopo il ’68 la parità tra i sessi,
questa non vada interpretata solo a vantaggio della donna, ma anche
dell’uomo, che può rivendicare il diritto ad occuparsi del figlio,
laddove la madre sia assente o carente. Commovente interpretazione
di Dustin Hoffman, che stavolta fa incetta di
premi, finalmente anche in patria: David di Donatello,
Golden Globe e Oscar come miglior Attore
protagonista. Resta celebre il discorso col quale riceve
quest’ultimo premio, ringraziando, sì, ma non abdicando alle
critiche rivolte all’Academy negli anni precedenti. Commenta
ironico la statuetta, dopo averla osservata per alcuni istanti:
«Non ha i genitali, ma porta una spada» e non esita a ribadire:
«Sono sempre stato critico nei confronti dell’Academy, e a
ragione», riferendosi alla competizione, a sua detta artificiosa e
anzi addirittura dannosa, che questo tipo di premi instaurano tra
attori – le altre nomination erano per Jack Lemmon, Al
Pacino, Peter Sellers, nei confronti dei quali dice: “Mi
rifiuto di credere che li ho battuti”- , sottolineando invece come,
nella sua visione, tutti appartengano alla stessa grande famiglia,
maestranze comprese, anche se a queste ultime non sono mai concesse
le luci della ribalta. Degno discorso di un grande attore, figlio
di un attrezzista di Hollywood. Oscar anche per Meryl Streep come miglior attrice. Nel 1980
Dustin Hoffman, della cui vita privata si sa poco,
si sposa per la seconda volta, con Lisa Gottsegen, dalla quale avrà
quattro figli.
Ormai le capacità di Hoffman e il
suo eclettismo sono noti e apprezzati in tutto il mondo. A
suggellare ulteriormente questo stato di cose è l’enorme successo
di pubblico riscosso nel 1982 dalla commedia Tootsie, in cui
l’attore, diretto qui da Sidney Pollack,
interpreta il disoccupato Michael Dorsey che per trovare lavoro
escogita lo stratagemma del travestimento: fingendosi donna
(Dorothy Michaels detta appunto Tootsie), riesce a diventare una
diva delle soap operas. La pellicola unisce comicità e ironia e
Hoffman dimostra di adattarsi benissimo anche ai panni femminili.
Per l’interpretazione ottiene il Golden Globe. Una
curiosità: in terra nostrana, viene omaggiato anche da
un’esordiente Luca Carboni, che così intitola il
suo album nel 1984: …intanto Dustin Hoffman non
sbaglia un film. E come dargli torto? Nel 1985, infatti, Dustin
ottiene l’ennesimo grande successo, dando corpo al personaggio di
Willy Loman in Morte di un commesso viaggiatore, sia per il cinema
che per il teatro. Al suo fianco recita John
Malkovich, nel ruolo del figlio primogenito.
Dustin Hoffman caratterizza in modo perfetto
l’anziano Willy, che vede frustrate le speranze riposte nel figlio
e al contempo avverte il peso dell’età che avanza. Fonte del film e
dello spettacolo è l’opera omonima di Arthur
Miller.
Tre anni dopo, l’attore di Los
Angeles ci offre un’altra interpretazione memorabile, che
certamente tutti ricordano: quella del fratello autistico di
Tom Cruise in Rain Man
di Barry Levinson.Tom
Cruise/Charlie Babbit scopre a trent’anni di avere un
fratello maggiore autistico, che era stato ricoverato in un
istituto quando Charlie era molto piccolo, per paura che potesse in
qualche modo nuocergli. I due trascorrono un periodo insieme, in
cui tra alti e bassi, imparano a conoscersi. Ray è dotato di uno
spiccato talento matematico, ma anche estremamente sensibile,
meticoloso e ossessivamente abitudinario. Charlie ne è dapprima
infastidito e mal sopporta di doversi occupare di lui, ma imparando
a conoscerlo instaura con lui un rapporto di profondo affetto. Alla
fine la separazione è resa necessaria dalle particolari cure di cui
Ray ha bisogno. Restano celebri molte battute del film che riesce a
trattare il problema della diversità in maniera ironica e spesso
divertente, facendo però riflettere. Impegnativo ruolo per
Dustin Hoffman, che non tradisce le aspettative e
offre una delle sue migliori prove d’attore, immedesimandosi al
meglio nei panni di Ray. Secondo Oscar per lui. Una giovane
Valeria Golino interpreta Susanna, la compagna
di Charlie.
Il decennio ’90 si apre con due
pellicole leggere: Dick Tracy e Hook – Capitan
Uncino di Steven Spielberg. In quest’ultima
recita accanto a Robin Williams.
Il ’92 è l’anno di Eroe per caso, dove Dustin
Hoffman è diretto dal regista inglese Stephen
Frears per interpretare Bernie Laplante, eroe involontario
cui Andy Garcia vuol rubare le luci della ribalta
e i guadagni. Commedia ben orchestrata da David Webb
Peoples, che mette a nudo i meccanismi dell’informazione
sensazionalistica americana e stigmatizza l’abitudine alla
spettacolarizzazione. La seconda metà degli anni ’90 vede l’attore
americano alle prese con produzioni cinematografiche magniloquenti
come Sleepers e Virus Letale e con un’altra pellicola che affronta
il tema dello spregiudicato cinismo dei mezzi di comunicazione,
spesso al servizio di scopi estranei al bene comune:
Mad City – Assalto alla notizia.
Dustin Hoffman è appunto il reporter Max Brackett
che, preso in ostaggio da John Travolta/Sam Baily,
sfrutta la situazione a scopo sensazionalistico senza alcuno
scrupolo. Regia di Costa Gavras. Nel ’97, ancora sul tema
dell’informazione manipolata, stavolta a fini politici – una guerra
contro l’Albania inventata a tavolino e paventata per distogliere
l’opinione pubblica dagli scandali sessuali che coinvolgono il
presidente Usa – un film che riporta Dustin
Hoffman sotto la direzione di Barry
Levinson: Sesso e potere. I frutti sono più che buoni,
grazie alla perizia di Dustin e di un’altra icona del cinema
americano, che lo affianca: Robert De Niro.
Il nuovo millennio vede
Dustin Hoffman diretto da Gary
Fleder in La giuria (2002), nei
panni di Wendell Rohr: un avvocato appassionato del suo mestiere,
alle prese con un dovere etico da compiere, opposto ad un cinico
consulente di giuria impersonato dall’amico Gene
Hackman. Nello stesso anno, Hoffman recita in coppia con
Susan Sarandon nel film drammatico diretto da Brad
Siberling, Moonlight Mile – Voglia di
ricominciare. Partecipa poi a
Neverland di Marc Forster (2004),
dove interpreta il ruolo dell’impresario di James Barrie/Johnny
Depp, l’inventore di Peter Pan. Ritroverà il regista in Vero
come la finzione (2007), divertente commedia corale che riflette in
maniera intelligente sullo scorrere del tempo e sul rapporto fra
realtà e finzione. Nel 2005 Dustin prende parte al sequel di
Ti presento i miei: Mi presenti i tuoi? nei panni
del padre di Ben Stiller/Gary Fotter. Gary
infatti, dopo essersi fatto conoscere dalla famiglia della sua
fidanzata Pam Byrnes/Teri Polo nel primo episodio, ora le presenta
i suoi genitori. I coniugi Focker sono Dustin
Hoffman e Barbra Streisand. Umorismo in
pieno stile Usa, come anche nel terzo episodio della serie, targato
2010, Vi presento i nostri, in cui si aggiungono all’allegra
compagnia due nipotini. L’attore di Los Angeles prende parte anche
a una commedia per ragazzi, nel 2008, diretto da Zach
Helm. Si tratta di Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie.
Veste proprio i panni del mago in questa favola colorata, che parla
con leggerezza ai più piccoli del tema della morte. Accanto a lui
Natalie Portman. Negli ultimi anni Hoffman è stato
la voce del Maestro Shifu nel film d’animazione Kung Fu
Panda (2008), di cui vedremo il sequel quest’anno, e
di Roscuro nell’altro film animato Le avventure del topino
Despereaux (2009). In questi giorni, oltre che con
Vi presento i nostri, è nelle sale in La versione di Barney, commedia di
Richard Lewis con Paul Giamatti.
Il vulcanico Hoffman, che a 73 anni suonati non sembra proprio
intenzionato ad andare in pensione, sta poi lavorando al suo
esordio alla regia, con la commedia Quartet.
Dust, la
graphic novel creata dal nostrano Paolo Parente, e
in seguito gioco da tavolo stile Risiko, avrà
presto il suo adattamento cinematografico ad opera di
Rawson Marshall Thurber, il regista di
Dodgeball e Come ti spaccio
la famiglia, e prodotto da Dan Lin,
già produttore dei due Sherlock Holmes con
protagonisti Robert Downey Jr. e Jude
Law.
L’ambientazione di
Dust è la seguente: in un mondo che non è
mai uscito dalla Seconda Guerra Mondiale, s’ipotizza uno scenario
in cui gli Alleati e le Forze dell’Asse più un blocco cinosovietico
si contendono il pianeta Terra. A questa lotta aggiungete della
ritrovata tecnologia aliena e avrete un cocktail esplosivo.
Lo stesso Rawson
Marshall Thurber afferma di essere un grande fan della
graphic novel e aggiunge che Dust
rappresenta “tutte le fantasie di quando hai nove anni
condensate in una cosa sola”.
Al momento non si sanno ancora i
nomi degli sceneggiatori e degli attori, ma vi terremo aggiornati
per ulteriori sviluppi.