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Adam Driver denuncia Netflix e Amazon per non aver soddisfatto le richieste del SAG-AFTRA

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In occasione della conferenza stampa di Ferrari al Festival del cinema di Venezia, dove il film è stato presentato in Concorso, Adam Driver ha denunciato Amazon e Netflix per essersi rifiutati di soddisfare le richieste di SAG-AFTRA protese a stipulare accordi ad interim per permettere agli attori, presenti nei loro film, di partecipare alla promozione degli stessi nel corso dello sciopero di sindacato.

Senza mezzi termini, Adam Driver chiama in causa le grandi case di produzione / streamer per puntare il dito contro la loro mancanza di volontà di trovare accordi ad interim con gli attori (Driver si fa portavoce del SAG, ovviamente), cosa che invece fanno le produzioni più piccole, come la Neon, che produce il film di Michael Mann.

“Sono molto felice di essere qui per supportare questo film, e la programmazione ridotta che avevamo per girarlo e gli sforzi di tutti gli incredibili attori che ci hanno lavorato e della troupe. Ma sono anche molto orgoglioso di essere qui per rappresentare visivamente un film che non fa parte dell’AMPTP e per promuovere la direttiva sulla leadership del SAG che è una tattica efficace ovvero, gli accordi ad internim”, ha affermato Driver.

“L’altro obiettivo è ovviamente quello di mostrare come una società di distribuzione più piccola come Neon e STX International può soddisfare le richieste di SAG – si tratta di pre-negoziazioni – ma un grande aziende come Netflix o Amazon non lo fa. E ogni volta che i rappresentanti del SAG sono andati a sostenere un film che ha rispettato i termini dell’accordo provvisorio, diventa ancora più ovvio che queste persone sono disposte a sostenere le persone con cui collaborano, e gli altri no.”

Il cast di Ferrari protagonisti sono Adam Driver nei panni di Enzo Ferrari con Penélope Cruz nei panni di Laura Ferrari. Nel cast anche Shailene Woodley, Gabriel Leone, Sarah Gadon, Jack O’Connell, Patrick Dempsey, Michelle Savoia, Erik Haugen, Andrea Dolente e Giuseppe Bonifati.

Adam Driver conferma di aver chiuso con Star Wars dopo L’ascesa di Skywalker

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Dopo che alcuni recenti rumor hanno lasciato intendere di un ritorno dell’attore Adam Driver nel prossimo film di Star Wars con protagonista Daisy Ridley, Adam Driver in persona ha smentito categoricamente la cosa durante la sua apparizione al podcast Smartless, confermando che non tornerà più nel franchise. Come noto, nell’aprile 2023 è stato annunciato il ritorno di Ridley per un prossimo film di Star Wars ambientato dopo Star Wars: L’ascesa di Skywalker. Intitolato – per ora – New Jedi Order, il progetto è ancora avvolto nel mistero, tanto che non si sa quali personaggi e attori ad oggi comparsi nella saga saranno presenti anche in questo nuovo progetto. Di certo, però, non ci sarà Driver.

Interprete di Kylo Ren nella trilogia sequel – personaggio che trova poi la morte nel finale di L’ascesa di Skywalker – Driver ha infatti affermato che “stanno facendo delle cose, ma non con me. Non farò più nulla“. Quando poi gli è stato chiesto se il suo non voler più far nulla è motivato dal considerare concluso l’arco narrativo del suo personaggio, l’attore ha confermato la cosa, sostenendo dunque che Kylo Ren non ha più nulla da aggiungere. Per quanto sappiamo che in Star Wars è possibile anche a coloro che sono morti fisicamente di ripresentarsi ai vivi in altre forme, l’attore è sembrato piuttosto convinto della sua affermazione.

Tutto quello che sappiamo su Star Wars: New Jedi Order

Star Wars: New Jedi Order è il film prossimo film della saga di Star Wars, che sarà diretto da Sharmeen Obaid-Chinoy con Daisy Ridley protagonista nuovamente nei panni di Rey. La trama del film è al momento sconosciuta, anche se è stato accennato che il racconto si svolgerà 15 anni dopo gli eventi di Star Wars – L’ascesa di Skywalker (2019), con Rey che dovrebbe avere il compito di riformare l’Ordine Jedi addestrando una nuova generazione alla comprensione all’uso della Forza. Oltre a Ridley, ad oggi non ci sono altri membri confermati per il cast, anche se si è parlato di un possibile ritorno di John Boyega nel ruolo di Finn. Star Wars: New Jedi Order dovrebbe infine arrivare al cinema nel 2026.

Adam Driver aveva parlato con Zack Snyder a proposito di un ruolo DC

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Zack Snyder ha confermato di aver parlato con Adam Driver in merito ad un possibile ruolo in uno dei film del DCEU da lui diretti (presumibilmente, Batman v Superman: Dawn of Justice). Il debutto di Snyder nell’universo DC è avvenuto con L’uomo d’acciaio nel 2013, film per cui il regista ha assemblato un cast di attori davvero incredibile, tra cui Henry Cavill, Amy Adams, Michael Shannon, Kevin Costner, Diane Lane, Laurence Fishburne e Russell Crowe.

Con Batman v Superman, Snyder ha alzato notevolmente la posta in gioco, dal momento che in quel film, oltre agli attori visti nel predecessore (fatta eccezione per Shannon, Costner e Crowe), erano presenti anche Ben Affleck, Gal Gadot, Jeremy Irons, Holly Hunter, Scotty McNairy e Jesse Eisenberg. Tuttavia, all’epoca della realizzazione del film, iniziò a circolare una voce secondo cui Adam Driver era in lizza per interpretare Dick Grayson, alias Nightwing.

Ora, in una recente intervista con MTV News in occasione della promozione della Snyder Cut di Justice League, è stato proprio Snyder ha confermare che, all’epoca dello sviluppo di Batman v Superman, aveva parlato con la star di BlacKkKlansman e Storia di un matrimonio per un ruolo nel film: “Avevo parlato con Adam Driver di un ruolo, ma non era Nightwing”, ha rivelato il regista, confermando quindi che le loro discussioni riguardavano un personaggio diverso.

Anche se Zack Snyder non ha confermato quale fosse il ruolo, è probabile che si trattasse di Lex Luthor, dal momento che prima del casting di Eisenberg, pare che Adam Driver fosse in lizza anche per quella parte. È probabile che, all’epoca, l’attore abbia dovuto rinunciare alla possibilità di unirsi al cast del cinecomic DC a causa dei suoi impegni con la trilogia sequel di Star Wars.

Batman v Superman: in arrivo una nuova versione IMAX rimasterizzata

A proposito di Batman v Superman, di recente Zack Snyder ha confermato di essere a lavoro su una nuova versione IMAX rimasterizzata del film, che arriverà direttamente in home video. Non è chiaro se questa nuova versione includerà filmati inediti, ma una cosa è certa: non ci saranno riprese aggiuntive, al contrario di quanto avvenuto con il suo taglio di Justice League, che ha potuto contare su un budget – senza precedenti per dei reshoot – di 70 milioni di dollari.

Adam Driver ammette che la “redenzione” di Ben Solo non era prevista

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Nel corso di una nuova intervista con The Rich Eisen Show di The Roku Channel, Adam Driver, che ha dato vita in modo memorabile al personaggio di Ben Solo/Kylo Ren nella trilogia del sequel di Star Wars, ha rivelato che molto di ciò che i fan hanno a cuore del personaggio non faceva parte del suo arco narrativo originario.

“Avevo in mente un arco narrativo generale che volevo realizzare con il personaggio, che poi è cambiato –  ha detto Driver – La sua idea era il viaggio opposto a quello di Vader, dove Vader inizia come il più fiducioso, il più impegnato nel Lato Oscuro, e nell’ultimo film è il più vulnerabile e debole, e voleva iniziare dal lato opposto, dove il personaggio era il più confuso e vulnerabile, e alla fine dei tre film sarebbe stato maggiormente impegnato nel Lato Oscuro.” Anche se Driver non specifica chi sia il “lui” in questione, i fan hanno ipotizzato che si sia riferito al regista J.J. Abrams, che ha riavviato la serie di film di Star Wars con Il Risveglio della Forza.

Questo punto della trama non è stato particolarmente sorprendente per i fan che sono stati coinvolti nella creazione e nello sviluppo del personaggio che alla fine sarebbe diventato Kylo Ren. Prima di diventare il figlio decaduto di Han Solo (Harrison Ford) e della Principessa Leia (Carrie Fisher), il cattivo della trilogia sequel era un oscuro personaggio simile a Vader noto come “Jedi Killer”. Driver prosegue aggiungendo che questa direzione generale per Kylo Ren è rimasta nella sua mente per tutto il tempo, ma ha iniziato a cambiare con la sceneggiatura di Rian Johnson per Gli ultimi Jedi, che ha visto Kylo e Rey (Daisy Ridley) avvicinarsi molto e trovare un terreno comune attraverso i rispettivi viaggi nella Forza. Poi prosegue dicendo che l’arco narrativo si è spostato ancora di più in L’Ascesa di Skywalker, concentrandosi maggiormente sulla loro connessione e sulla Diade. Adam Driver conclude rivelando che il concetto originale non prevedeva affatto che il pubblico vedesse un Ben Solo redento alla fine della trilogia.

Non sappiamo esattamente quali fossero i piani originali per Kylo Ren/Ben Solo, ma sappiamo che le scelte che hanno portato alla sua redenzione in L’Ascesa di Skywalker hanno reso infelici una fetta enorme di pubblico.

Adam Driver afferma che Megalopolis di Francis Ford Coppola è “selvaggio, fantasioso ed epico”

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Francis Ford Coppola è noto in tutto il mondo per aver realizzato alcuni dei più importanti capolavori cinematografici di tutti i tempi, dalla trilogia de Il padrino ad Apocalypse Now, passando per La conversazione e Dracula di Bram Stoker. Assente ora da più decennio dalla regia di un lungometraggio, Coppola si prepara a fare il suo atteso ritorno con Megalopolis, dramma fantascientifico con protagonista Adam Driver, che il regista sognava di realizzare sin dagli anni Ottanta. Nonostante una serie di contrattempi e difficoltà economiche, le riprese si sono ora finalmente concluse a marzo e il film è dunque in fase di post-produzione.

Parlando ora con Steve Weintraub di Collider, proprio Adam Driver ha rivelato ciò che secondo lui rende il film di un altro livello alle normali produzioni cinematografiche. “Il fatto che l’abbia finanziato lui stesso ha reso il processo di riprese una delle esperienze migliori, se non la migliore, che abbia mai avuto“, spiega Driver, che aggiunge: “Non c’erano conversazioni in eccesso, non c’erano persone che rubavano a Pietro per pagare Paolo“. Secondo l’attore, però, la libertà finanziaria è stato solo uno degli aspetti positivi.

Avendo finanziato di tasca propria il film, Coppola ha di conseguenza avuto un completo controllo artistico, potendo dunque compiere in libertà ogni scelta. “Sembrava che avesse il controllo del film che voleva fare e basta“, ha detto Driver, aggiungendo,“mi è sembrato di capire: ‘Oh, questo è il modo in cui i film dovrebbero essere’. E lui è la persona più generosa e filosofica che conosca. Ho adorato quel processo e realizzarlo con lui. Mi piace parlare con lui“. Driver ha poi fornito un’anticipazione su ciò che ci si può aspettare da Megalopolis. “Il film è selvaggio“, dice, “è così fantasioso, grande ed epico, ed è audace. Si prende un rischio e non potrei essere più entusiasta“.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest Whitaker, Nathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

Adam Brody: 10 cose che forse non sai sull’attore

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Adam Brody: 10 cose che forse non sai sull’attore

Adam Brody è uno di quegli attori che ha fatto la storia del grande e del piccolo schermo grazie alle sue intense interpretazioni. L’attore, che fa questo lavoro sin da ragazzo, ha dimostrato sin da subito di avere un gran talento per la recitazione, entrando nel cuore dei suoi spettatori con la sua simpatia, le sue abilità e il suo viso acqua e sapone.

Ecco dieci cose da sapere su Adam Brody.

I film e le serie TV di Adam Brody

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attore è iniziata nel 1999, quando appare sul grande schermo in Atti di violenza, per poi apparire in film come American Pie 2 (2001), The Ring (2002), Grind (2003), Mr. & Mrs. Smith (2005), Thank You for Smoking (2005) e The Ten – I dieci comandamenti come non li avete mai visti (2007). In seguito, ha recitato in Il bacio che aspettavo (2007), Death in Love (2008), Jennifer’s Body (2009), The Romantics (2010), Poliziotti fuori – Due sbirri a piede libero (2010), Scream 4 (2011), Scusa, mi piace tuo padre (2011), Cercasi amore per la fine del mondo (2012), Benvenuti nella giungla (2013), L’amore in valigia (2013), Life Partners (2014), La guerra dei sessi (2014), Yoga Horses – Guerriere per sbaglio (2016), Big Bear (2017), Isabelle – L’ultima vocazione (2018), Shazam! (2019), Finchè morte non ci separi (2019), Jay e Silent Bob – Ritorno a Hollywood (2019), Una donna promettente (2020), Detective in erba (2020), Shazam! Furia degli Dei (2023) e American Fiction (2023).

2. Ha recitato in molte serie. Oltre a prestare la propria attività lavorativa per il cinema, l’attore ha lavorato in molti progetti destinati al piccolo schermo. Infatti, è apparso in serie come The Amanda Show (2000), Giudice Amy (2001), Smallville (2002), The Sausage Factory (2001-2002), Una mamma per amica (2002-2003) e The O.C. (2003-2007). In seguito, ha preso parte a serie come House of Lies (2013), Burning Love (2013), The League (2013-2014), Billy & Billie (2015-2016), StartUp (2016-2018), The Race – Corsa mortale (2019), Single Parents (2019), Mrs. America (2020), Fleishman a pezzi (2022) e Nobody Wants This (2024).

3. È anche doppiatore, sceneggiatore e produttore. Nel corso della sua carriera, l’attore ha avuto la possibilità di sperimentare ambiti diversi dai soliti. Infatti, in quanto doppiatore, ha prestato la propria voce per la serie Good Vibes (2011). In quanto produttore, invece, ha partecipato alla realizzazione del corto Home Security (2003), da lui anche sceneggiato, e della serie StartUp.

Kristen Bell e Adam Brody in Nobody Wants This
Kristen Bell e Adam Brody in Nobody Wants This. Foto di /ADAM ROSE/NETFLIX – © 2024 Netflix, Inc.

Adam Brody recita nella serie Netflix Nobody Wants This

4. Ha studiato molto per la parte. Nella serie Nobody Wants This l’attore interpreta Noah, un rabbino progressista che si innamora della speaker radiofonica Joanne. Per tale ruolo, l’attore ha raccontato: “La mia preparazione ha incluso un’indagine approfondita sulla storia della Shoah, su Israele e sul suo rapporto con la Palestina, fino a risalire alle origini del popolo ebraico. È una minoranza che è rimasta senza nazione per innumerevoli anni e più andavo avanti, più capivo che, nonostante noi ebrei non possiamo essere sempre in un tempio, possiamo fare lo stesso lo Shabbat“.

Adam Brody in The O.C.

5. La prima volta ha improvvisato. Quando l’attore ha interpretato per la prima volta il ruolo di Seth Cohen, ha deciso di improvvisare tutto. Ciò non andava bene, però, per lo sceneggiatore , che non avrebbe più voluto vederlo. Tuttavia, dopo aver fatto altri provini, lo richiamarono per un’altra audizione per lo stesso ruolo, ritenendolo perfetto.

Adam Brody e Rachel Bilson

6. Ha avuto una relazione con la collega. Dal 2003 al 2006 Brody è stato sentimentalmente legato all’attrice Rachel Bilson. I due si sono conosciuti sul set della serie The O.C., dove lui interpretava Seth Cohen e lei era invece Summer Roberts. Parallelamente alla relazione tra i loro personaggi, i due attori si sono dunque frequentati anche nella vita reale, fino a quando hanno deciso di separarsi senza fornire però alcun chiarimento ufficiale in merito a ciò.

Adam Brody e la moglie Leighton Meester e i figli

7. Sono sposati da qualche anno. L’attore e la collega Leighton Meester si sono conosciuti tra il 2011 e il 2012 e hanno annunciato il fidanzamento qualche mese prima del matrimonio effettivo, avvenuto nel febbraio del 2014. Dall’unione con la moglie, l’attore è diventato padre per la prima volta di una bambina il 4 agosto del 2015, dal nome Arlo Day. Nel settembre 2020 annunciano invece la nascita del secondogenito, di cui però non è ancora stato rivelato il nome.

Rachel Zegler e Adam Brody in Shazam! Furia degli Dei
Rachel Zegler e Adam Brody in Shazam! Furia degli Dei. Cortesia di Warner Bros.

La religione di Adam Brody

8. Non si considera una persona religiosa. Nonostante sia di origini ebraiche, Brody non ha praticato molto durante la sua vita, come ha ammesso ad Entertainment Weekly: “ho fatto il bar mitzvah, ma è stata l’ultima volta che sono stato in una sinagoga”. La serie Nobody Wants This, dove interpreta un rabbino, lo ha però portato a confrontarsi nuovamente con tale religione e a rimanere molto colpito dall’approccio insolito con cui si affronta questo argomento, rendendo Noah “un rabbino moderno di Los Angeles, disinvolto e per nulla predicatorio“.

Adam Brody non è su Instagram

9. Non ha nessun profilo ufficiale. Tra gli attori che risultano non essere presenti su nessun tipo di social, c’è anche Adam Brody. Pare, infatti, che non abbia aperto nessun account social solo per pigrizia di doverlo aprire e di mantenerlo attivo. Allo stesso tempo, però, l’attore è noto per la sua volontà di mantere il più totale riserbo sulla sua vita privata. I suoi fan possono però rivolgersi ad alcuni profili a lui dedicati, con foto e notizie.

L’età e l’altezza di Adam Brody

10. Adam Brody è nato il 15 dicembre del 1979 a San Diego, in California. La sua altezza complessiva corrisponde a 180 centimetri.

Fonti: IMDb, The Famous People

Adam Brody risponde al quesito se Dave Rygalski di Una Mamma per amica meriti il titolo di miglior fidanzato

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L’ex star di Una Mamma per amica (Gilmore Girls) Adam Brody risponde candidamente se il suo personaggio, Dave Rygalski, merita il titolo di miglior fidanzato. Brody sta attualmente diventando virale e rubando cuori al fianco di Kristen Bell nella serie di commedie romantiche di Netflix Nobody Wants This nel ruolo del rabbino Noah Roklov. È un ruolo che richiama l’interpretazione più famosa dell’attore, quella di Seth Cohen di The O.C.. Ma andando ancora più indietro nel tempo, ha attirato paragoni con il personaggio relativamente minore di Dave Rygalski di Una Mamma per amica (Gilmore Girls) e la sua breve relazione con Lane Kim di Keiko Agena.

In un video “Ask Me Anything” per ELLE, Brody e Bell hanno affrontato a turno diversi argomenti, e Brody ha risposto a una domanda della sua co-protagonista Nobody Wants This sul fatto che Dave meriti il titolo di miglior fidanzato di Gilmore Girls. Nonostante l’ottima reputazione di cui gode Dave, Brody afferma che il personaggio non ha fatto parte della serie abbastanza a lungo da meritarsi il titolo di miglior fidanzato. Nella citazione che segue, Brody suggerisce anche che Dave potrebbe aver “bombardato d’amore” Lane, che è un termine che indica la manipolazione di qualcuno in una relazione.

“Se merita il titolo di fidanzato perfetto? No, non è stato in giro così a lungo. Non sappiamo come sarebbe stato a lungo termine. Potrebbe averla bombardata d’amore”.

Perché Dave e Lane sono così amati (anche se Brody non è rimasto a lungo nella serie)

Brody è apparso in nove episodi di Gilmore Girls, tutti nella terza stagione dello show. Alla fine Dave è stato cancellato e il personaggio ha lasciato Stars Hollow per la California. È un addio appropriato, dato che Brody ha lasciato il dramedy della WB per interpretare Seth in The O.C., che è ambientato nelle spiagge assolate di Orange County. Tuttavia, anche nella sua relativamente breve permanenza nella serie, Dave è dolce e condivide molte scene delicate con Lane.

Brody e Agena si sono riuniti nel settembre 2020 tramite una videochiamata. Nonostante siano passati quasi due decenni dall’ultima volta che hanno condiviso lo schermo, la chimica che ha reso Dave e Lane divertenti da guardare era in mostra. Gli attori hanno anche condiviso le loro speranze che Lane e Dave possano finire insieme, osservazioni particolarmente significative se si considera quanto molti spettatori siano rimasti insoddisfatti delle storyline di Lane verso la fine di Gilmore Girls.

Adam Brody nel cast di Baggage Claim!

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Adam Brody nel cast di Baggage Claim!

Adam Brody, presto al cinema con Cercasi amore per la fine del mondo, entrerà a far parte del cast di Baggage Claim, film diretto da David E. Talbert e tratto dall’ omonimo romanzo dello stesso regista.

Il film, che vedrà anche la partecipazione di Paula Patton, Derek Luke, Octavia Spencer, Taye Diggs, Djimon Hounsou, Lauren London e Jill Scott, racconta la storia di una trentenne che, stufa della sua condizione di single, decide di intraprendere un viaggio di 30 giorni e 30.000 miglia attraverso l’America per trovare finalmente l’uomo della sua vita. Brody interpreterà il ruolo di un assistente di volo che farà amicizia con la ragazza nel corso del suo viaggio.

Adam Brody in Scream4

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Adam Brody è l’ultimo attore ad entrare a far parte del già nutrito cast di Scream 4 diretto dal Master of Horror Wes Craven.

L’attore di 30 anni avrà la parte di  “un poliziotto da poco laureato”, secondo quanto riporta THR. Altri attori confermati per il film sono i veterani della serie Neve Campbell e Courteney Cox, ma anche volti giovani come Emma Roberts e Hayden Panettiere. Nel cast anche Marley Shelton (Grindhouse) e Erik Knudsen (Youth in Revolt).

Fonte: JustJared

Adam Brody e Lisa Joyce nella nuova serie Billy & Billie

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Adam Brody e Lisa Joyce nella nuova serie Billy & Billie

Ritorno in tv per l’attore Adam Brody, celebre per la sua parte in The OC. Infatti sarà il protagonista insieme all’attrice Lisa Joyce della nuova serie Billy & Billie di Neil LaBute. Lo show  sarà composto da dieci episodi diretti, scritti e prodotti da LaBute.

La serie seguirà le vicende di due giovani, Billy (Brody) e Billie (Joyce) che si innamorano. I due devono affrontare l’attenzione dei propri amici e della famiglia e la normale ansia che si crea all’inizio di una nuova relazione, ma tutto sarà complicato dal fatto che sono fratellastro e sorellastra.

La serie sarà trasmessa dal network americano DirecTV.

Adam – recensione del film con Hugh Dancy

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Adam – recensione del film con Hugh Dancy

Adam è la storia di un ingegnere elettronico molto talentuoso che lavora presso un’azienda di giocattoli.

Nell’incipit ci viene subito spiegato come questa storia abbia molti punti in comune con quella del racconto  Il Piccolo Principe e nel finale vedremo chi dei due protagonisti riuscirà a cambiare la sua indole e a causa di cosa.

Adam è affetto dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo che ne limita i rapporti interpersonali; dopo la morte del padre si trova a vivere solo nel suo grande appartamento: il mutuo da pagare e la perdita del lavoro lo costringerebbero a vendere la casa, ma l’arrivo di Beth, una giovane ragazza scrittrice per bambini, ne cambia il destino.

Adam – recensione del film con Hugh Dancy

Adam è un ragazzo particolare, molto loquace quando si tratta di parlare della sua passione, l’astronomia, e taciturno quando invece deve di relazionarsi con gli altri. Fortunatamente per lui nascerà una bella storia d’amore con Beth, che cercherà di spronarlo a migliorarsi facendolo partecipare a party a lui poco graditi. Il regista Max Mayer torna dietro la cinepresa dopo il deludente Better Living di undici anni fa e lo fa nel migliore dei modi, girando una pellicola che si colloca a metà strada tra i toni dolci e melanconici di 500 giorni insieme e l’amore tormentato dello splendido Two Lovers di Gray.

Sicuramente una delle sorprese di questo 2010 che i fan della commedia dolce amara non dovranno farsi sfuggire. La splendida Rose Byrne nei panni di Beth e l’ottimo Hugh Dancy in quelli del problematico Adam fanno il resto, donando al film quel quid in più che probabilmente ha colpito anche la giuria del Sundance Film Festival, dove esso ha ricevuto una nomination.

Adaline L’eterna giovinezza: Lana Del Rey firma la colonna sonora

Con un giorno di anticipo rispetto all’uscita americana, Adaline  L’eterna Giovinezza arriva nei cinema italiani, con Blake Lively, Michiel Huisman e Harrison Ford, distribuito da Eagle Pictures.

L’ennesima sorpresa per un film che parla d’amore, dai retroscena magici e misteriosi, è quella del coinvolgimento di Lana Del Rey che ha firmato la colonna sonora del film con un nuovo meraviglioso singolo, Life is Beautiful. E’ un onore per me partecipare a questo film magico“, ha dichiarato la cantante Lana Del Rey sul suo profilo Twitter, confermando così la notizia della sua presenza nella soundtrack della pellicola di Lee Toland Krieger. Adaline è una donna elegante, riservata e la voce di Lana Del Rey è forse l’unica a poter rappresentare l’intimità del suo pensiero.

Attualmente Lana Del Rey è anche impegnata nella realizzazione del suo nuovo album, che si intitolerà Honeymoon e seguirà l’uscita del suo ultimo disco, Ultraviolence, pubblicato nel 2014.

Adaline – L’eterna giovinezza: viaggio nella moda del ‘900

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Adaline – L’eterna giovinezza: viaggio nella moda del ‘900

L’uscita in Italia del film Adaline – L’eterna giovinezza è l’occasione per ripercorrere l’evoluzione della moda dagli anni ’20 ad oggi. Ispirazione per giovani desiger dell’istituto europeo di Design di Roma (IED) hanno gareggiato per creare il miglior bozzetto ispirato allo stile di ogni decennio. Non solo IED, questo film riceve le attenzioni delle fashion blogger, come Irene Colzi (Irene’s Closet), blogger di Firenze che grazie alla cortese ospitalità di Anna Mode che ha messo totalmente a disposizione il suo archivio di vestiti e abiti d’epoca, ha avuto l’occasione di rivivere l’esperienza di Blake Lively nel film.

Un viaggio nella storia del costume e della moda, dagli anni 20 ai nostri giorni, con cura del dettaglio, del make up e delle acconciature relative alle epoche.

Creatività e passione, gli ingredienti principali di questo bellissimo video in esclusiva per Pianeta Donna in cui Irene si è divertita a indossare gli abiti del 900, proprio come accade a Adaline, grazie alla collaborazione della famosa stylist e art director Marina Ridolfi che ha selezionato gli abiti.

Adaline – L’eterna giovinezza uscirà nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 23 aprile 2015, distribuito da Eagle Pictures, mentre negli Stati Uniti uscirà il giorno dopo, il 24 aprile.

Adaline – L’eterna giovinezza: trama e cast del film con Blake Lively

Una delle più grandi aspirazioni dell’essere umano è quella di poter vivere per sempre. La consapevolezza di dover lasciare un giorno quanto ci circonda è probabilmente tra i pensieri più spaventosi che vi possano essere. Nel corso della storia, anche le arti si sono occupate di questo problema, non da ultimo anche il cinema. Sono infatti numerosi i film che dialogano con l’eternità, l’immortalità e ciò che questa comporta nel bene e nel male. Dopo titoli come L’uomo bicentenario o Mr. Nobody, un’altra apprezzata pellicola di questo filone è Adaline – L’eterna giovinezza (qui la recensione), diretto nel 2015 da Lee Toland Krieger.

Si tratta di un film che coniuga al suo interno il fantastico e il dramma sentimentale, andando a trattare quella che è senza dubbio la principale problematica data dall’eterna giovinezza. Se non è la protagonista a perire, lo è invece quanto c’è intorno a lei, costringendola pertanto a vivere una vita priva di affetti e legami. Particolarmente struggente nella sua rappresentazione di ciò, Adaline – L’eterna giovinezza ha saputo conquistare un ampio pubblico, raggiungendo un guadagno complessivo di quasi 70 milioni di dollari.

Accolto positivamente dalla critica, che lo ha definito uno dei più affascinanti film recenti sul tema, questo è ancora oggi un perfetto esempio di come anche la vita eterna non abbia alcun senso senza l’amore. Per tutti gli appassionati di questa tipologia di storie, si tratta di un titolo particolarmente imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Adaline – L’eterna giovinezza: la trama del film

Nata intorno all’inizio del ventesimo secolo, Adaline Bowman non avrebbe mai pensato di poter essere ancora viva nel ventunesimo. In seguito ad un brutto incidente, dove si salva miracolosamente dalla morte, la giovane smette però di invecchiare per una particolare condizione neurologica. Così, a 29 anni, per Adaline comincia un’avventura unica, che mai essere umano ha vissuto. Questo destino incredibile le consente di vivere, per molti decenni, la storia delle trasformazioni del mondo che fanno da sfondo alle sue vicende personali e sentimentali: dalle due Guerre Mondiali alle lotte degli anni 60 per la libertà, fino ai nostri eventi più recenti.

Nascondendo abilmente il proprio segreto a tutti, tranne alla propria figlia, Adaline riesce a vivere con delicatezza e riserbo la sua vita. Deve però ovviamente rinunciare ad ogni tipo di legame, consapevole di essere condannata a veder invecchiare e morire i suoi cari. Un giorno la donna incontra però l’affascinante e carismatico filantropo Ellis Jones.  L’uomo, che inizia da subito a corteggiarla, riaccende in lei la passione per la vita e per l’amore. Passioni che però sono destinate a svanire come ogni cosa che circonda la giovane. Dopo un weekend con i genitori di lui, che rischia di portare alla luce l’incredibile verità, Adaline si troverà a dover prendere una decisione che cambierà per sempre la sua vita.

Adaline - L'eterna giovinezza cast

Adaline – L’eterna giovinezza: il cast del film

Per il ruolo della protagonista Adaline, erano inizialmente state considerate diverse attrici, tra cui Katherine Heigl e Natalie Portman. Entrambe però rifiutarono la parte per motivi personali. Dopo una lunga ricerca si arrivò così a Blake Lively, attrice celebre per la serie Gossip Girl e già vista in The Town e Le belve. Conquistata dalla sceneggiatura e dal romanticismo della storia, la Lively accettò subito di interpretare Adaline, preparandosi alla grande varietà di emozioni previste. L’attrice si è infatti concentrata sul dar vita ad una donna sempre diversa, che cambia personalità ogni dieci anni. Inoltre, la Lively ha anche contribuito alla scelta dei vestiti del personaggio, elemento attraverso cui Adaline esprime molto di sé e dei propri cambiamenti.

Ad interpretare Flemming, la figlia di Adaline, vi è Cate Richardson per la versione giovane e la premio Oscar Ellen Burstyn per la versione adulta. Nel ruolo dell’affascinante Ellis Jones si ritrova invece l’attore Michiel Huisman, noto per essere stato Daaario Naharis nella serie Il Trono di Spade. Per lui questo è stato il primo film da protagonista maschile. Ad interpretare il padre di lui, William Jones, vi è il celebre Harrison Ford. La sua versione giovane è invece interpretata da Anthony Ingruber, scelto per la sua forte somiglianza con Ford. L’attrice Kathy Baker, invece, è l’interprete di Kathy Jones, la madre di Ellis. Nel film è infine presente Amanda Crew nei panni di Kikki Jones, la sorella di Ellis.

Adaline – L’eterna giovinezza: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Adaline – L’eterna giovinezza è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 2 luglio alle ore 21:20 su Canale 5.

Fonte: IMDb

 

Adaline – L’eterna giovinezza: trailer e poster del film con Blake Lively

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Arriva online grazie a Lionsgate il primo trailer di Adaline – L’eterna giovinezza, il film con Blake Lively che segue la vita di Adaline, che dopo aver recuperato da un incidente mortale smette di invecchiare. Metabolizzato questo miracolo, la ragazza si imbarca per un epico viaggio intorno al mondo,mantenendo il suo segreto fino al giorno in cui un incontro le cambierà per sempre la vita.

Sceneggiato da J. Mills Goodloe (Il meglio di Me) e Salvador Paskowitz, Adaline – L’eterna giovinezza è stato diretto da Lee Toland Krieger (The Vicious Kid, Separati Innamorati) e nel cast comprende Harrison Ford, Ellen Burstyn, Amanda Crew, Richard Harmon e Michael Huisman

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Adaline – L’eterna giovinezza: recensione del film con Blake Lively

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Arriva al cinema distribuito da Eagle Pictures Adaline – L’eterna giovinezza, il film diretto da da Lee Toland Krieger, e con protagonisti Blake Lively. Michiel Huisman e Harrison Ford.

In Adaline – L’eterna giovinezza dopo essere rimasta vittima di un incidente d’auto nell’inverno 1935, Adaline Bowman (interpretata da Blake Lively) smette misteriosamente di invecchiare all’età di ventinove anni. All’inizio, Adaline riesce a gestire i commenti riguardanti il suo aspetto sempre giovane, dicendo che è il risultato di alcune ottime creme di bellezza, ma col passare degli anni, diventa sempre più difficile dare spiegazioni e si ritrova costretta a fuggire, cambiando identità ogni dieci anni.

Per quasi otto decenni, ha tenuto lontano ogni tipo di legame sentimentale, ma l’incontro con il carismatico filantropo Ellis Jones (Michiel Huisman di Game of Thrones) riaccende la sua passione per la vita e per il romanticismo. Quando Adaline rincontra una fiamma del suo passato (Harrison Ford) e rischia di rivelare la sua verità, si ritrova però costretta a prendere una decisione che cambierà la sua vita per sempre.

L’eterna giovinezza, desiderio di molti, è in realtà per Adeline una maledizione, costretta non solo a doversi nascondere da chi potrebbe volerla rinchiudere e studiare, ma costretta anche a rimanere immune allo scorrere del tempo mentre osserva il passare degli anni sulla pelle dei sui cari, specialmente di sua figlia (Ellen Burstyn), unica persona al mondo che condivide il suo segreto e che ormai sembra più avere l’aspetto di sua nonna.

Alla regia di Adaline – L’eterna giovinezza troviamo il giovane Lee Toland Krieger (seconda prova da regista dopo Separati innamorati), che purtroppo non sempre riesce a mantenere alta la curiosità del pubblico, soprattutto a causa della sceneggiatura di J. Mills GoodloeSalvador Paskovitz e Allison Burnett, quasi del tutto priva di colpi di scena e con un finale scontato.

Adaline - L'eterna giovinezza

Se gli sceneggiatori avessero insistito sul lato drammatico e realistico della storia sarebbero stati forse un po’ più coerenti, ma l’intenzione è stata quella di accontentare quel pubblico sognante che è di riferimento per il cinema sentimentale e fiabesco. Sorprende, invece, l’interpretazione della bella Blake Lively (Gossip Girl, The Town) che riesce a impersonare perfettamente la caparbietà e la dignità di una donna di un’altra epoca, dotata di un’eleganza classica ed eterea, resa evidente grazie al talento del costumista Angus Strathie (vincitore del premio Oscar per Moulin Rouge!).

Il livello del film è aiutato da attrice come il premio Oscar Ellen Burstyn e Kathy Baker, dal fascino di Michiel Huisman, e soprattutto dalla naturalezza di Harrison Ford. Nonostante la mancanza di consistenza della trama, risultano comunque molto buone sia la fotografia di David Lanzenberg, che la recitazione e nel complesso il film risulta essere un prodotto di entertainment più che piacevole anche per i non amanti del genere romantico. Adaline – L’eterna giovinezza (in inglese The Age of Adaline) uscirà nelle sale italiane il 23 aprile.

Adaline – L’eterna giovinezza: due clip dal film con Blake Lively

Sono disponibili online due clip dal film Adaline – L’eterna giovinezza, film che vede protagonista Blake Lively nei panni di una donna che nasce nel 1908 e smette di invecchiare all’età di 29 anni, dopo un misterioso incidente d’auto. L’eterna giovane donna attraversa il secolo e riscopre l’amore dopo molti anni grazie a un uomo con cui tornerà a vivere pienamente la propria vita.

Nel cast di Adaline – L’eterna giovinezza figurano anche Harrison Ford, Michiel Huisman, Amanda Crew, Ellen Burstyn, Richard Harmon, Kathy Baker, Anjali Jay, Lynda Boyd, Barclay Hope e Chris William Martin. Adaline – L’eterna Giovinezza è diretto dal giovane regista e sceneggiatore indipendente americano Lee Toland Krieger. Le due clip si intitolano “First Dates” e “27 Floors” e potete vederle qui di seguito.

Adaline – L’eterna giovinezza uscirà nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 23 aprile 2015, distribuito da Eagle Pictures, mentre negli Stati Uniti uscirà il giorno dopo, il 24 aprile.

Adagio: recensione del film di Stefano Sollima #Venezia80

Adagio: recensione del film di Stefano Sollima #Venezia80

È una Roma che brucia quella di Adagio, il nuovo film di Stefano Sollima di ritorno dall’avventura statunitense (dove ha diretto Soldato e Senza tregua). Il regista torna dunque a ciò che conosce e sa rappresentare meglio, ovvero quella Roma criminale già al centro di ACAB – All Cops Are Bastard, Suburra e, naturalmente, la serie Romanzo criminale. Per la prima volta in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, Sollima aggiunge però stavolta ai suoi scenari crime una malinconia da fine di un’epoca, di un mondo, e di conseguenza anche la fine dei personaggi che in esso pullulavano.

Si è pertanto definito questo suo nuovo lungometraggio quale conclusione della trilogia dedicata alla città eterna vista e traslata in chiave criminale, dove a risaltare non sono tanto le situazioni proprie del genere quanto una serie di personaggi che si fanno carico di una tragicità umana particolarmente attraente. Pierfrancesco Favino, tra i protagonisti del film, ha definito tali uomini come “quei cani che quando stanno per morire cercano la solitudine, salvo poi ricevere la chiamata ad una guerra antica che risveglia l’adrenalina”. Una definizione che racchiude tutto il senso di malinconia, di ricerca di redenzione e paura che aleggiano in Adagio.

Il mondo criminale di Adagio

Protagonista del racconto è Manuel (Gianmarco Franchini), un ragazzo di sedici anni che cerca di godersi la vita come può mentre si prende cura dell’anziano padre (Toni Servillo). Vittima di un ricatto, Manuel si vede però costretto ad andare ad una festa per scattare alcune foto a un misterioso individuo. Sentendosi raggirato, decide però di scappare, ritrovandosi invischiato in questioni ben oltre la sua portata. I ricattatori (Adriano Giannini, Francesco Di Leva e Lorenzo Adorni), infatti, si rivelano essere estremamente pericolosi e determinati a eliminare quello che ritengono uno scomodo testimone. Il ragazzo dovrà allora chiedere protezione a due ex-criminali (Valerio Mastandrea e Piefrancesco Favino) vecchie conoscenze del padre.

Generazione criminale

Che in Adagio la morte e la distruzione siano le forze primarie ci viene suggerito sin dalle prime inquadrature, con la vista su una Roma notturna illuminata da una serie di gravi incendi sullo sfondo e da una serie di black out che oscurano ogni cosa. In questo contesto si muovono tre generazioni di personaggi: i vecchi, glorie passate della criminalità ormai ritiratisi nell’ombra e desiderosi di rimanerci; i nuovi criminali, uomini adulti con l’ambizione di conquistare ciò che li circonda; e infine i giovani, piccoli teppistelli con giusto qualche esperienza nello spaccio, spaventati e tutt’altro che certi di voler far parte di quel mondo.

Queste tre generazioni si muovono dunque secondo logiche di attacco, difesa o fuga, sono prede e predatori chiamati all’azione nella giungla di cemento che è Roma. Sollima li segue con attenzione, senza mai avvicinarsi troppo e permettendo così agli attori di cercare e trovare nuovi modi di esprimersi con il corpo all’interno delle immagini. C’è dunque molta istintività e fisicità all’interno di Adagio, che porta però tale titolo in quanto si muove calmo tra le vicende di suoi personaggi e i rapporti tra di loro. L’incidente scatenante che mette in moto il film sembra infatti più un pretesto per chiamare all’azione i suoi protagonisti, concentrandosi poi su di loro, il loro vissuto e le loro ferite interiori.

Adagio Gianmarco Franchini

Personaggi tragici per attori generosi

Adagio è dunque un film primariamente costruito sui suoi attori e i loro corpi, dove ognuno trova il proprio momento di gloria. Spiccano però Toni Servillo nel ruolo di Daytona, un ex criminale che sembra aver perduto per sempre la lucidità, Valerio Mastandrea in quello di Polniùman, ormai cieco e ridottosi ad essere un eremita, e Pierfrancesco Favino in quelli di Cammello, ex galeotto minaccioso che spera di finire i suoi giorni in pace. Sono tre personaggi tragici, verso i quali si sviluppa facilmente un certa affezione, specialmente alla luce degli accenni a ciò che sono stati, ciò che hanno compiuto e in rapporto a come invece li troviamo ora nel presente.

Tre interpretazioni impeccabili, che confermano una volta di più – qualora ce ne fosse bisogno – della generosità dei tre attori di mettersi al servizio dei propri personaggi. I tre attori spiccano in ogni scena in cui sono presenti, talvolta finendo però con l’oscurare quanti intorno a loro. Se c’è invece un rimprovero che si può muovere nei confronti del film e dei suoi sceneggiatori – Sollima e Stefano Bises, è infatti quello di aver lasciato che Manuel, con il cui sguardo innocente dovrebbe coincidere quello dello spettatore, perdesse d’importanza nel corso del film. È vero, tutti lo cercano e tutti lo vogliono, ma la sua evoluzione e presa di coscienza passano in secondo piano.

Il crepuscolo su Roma

Manuel sembra perdersi un po’ per strada e alcune lungaggini appesantiscono determinati momenti della visione, specialmente nella parte centrale del racconto, ma se ci si concentra sull’atmosfera emanata da Sollima allora si potrà trovare il vero cuore del film. Aleggia infatti su Adagio una sensazione di malinconia piuttosto forte, che spesso sovrasta la natura crime della pellicola. La criminalità è sempre quella, ma il tempo passa per tutti ed è il fotografare questo passaggio d’epoca, questo senso di fine, di incedere adagio – naturalmente – verso la morte che conferisce una certa attrattiva al film. Imperfetto e umano come i suoi protagonisti, il film di Sollima è allora uno studio sull’uomo, sulle sue ossessioni e sulla sua ricerca di redenzione, mentre viene sopraffatto dal crepuscolo della sua generazione.

Adagio: la spiegazione del finale e il significato del film

Adagio: la spiegazione del finale e il significato del film

Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2023, il film Adagio (qui la recensione) di Stefano Sollima chiude la “trilogia della Roma criminale” – iniziata con Romanzo criminale – La serie (2008-2010) e proseguita con Suburra (2015) – con un noir che si concentra su tre ex componenti della Banda della Magliana ormai in declino e prossimi alla disfatta. Il titolo del film diventa dunque il ritmo a cui questi personaggi si muovono mentre cercano di compiere le ultime mosse della loro vita. Pur essere un film ricco d’azione, Adagio è dunque prevalentemente un’opera intimista, con cui Sollima riflette sulle relazioni umane.

In questo caso, Sollima realizza dunque un film molto più intimista e crepuscolare, che va dunque a mostrare la decadenza di quel mondo criminale e l’estinzione dei suoi rappresentanti. Intorno a loro, il regista costruisce una Roma altrettanto segnata dalla violenza, specchio delle vicende narrate in primo piano nel film. Una Roma narrata non attraverso i suoi luoghi più iconici bensì attraverso quegli angoli meno visti al cinema e in televisione, più urbana e caotica, dove chi la abita è in continuo movimento. Adagio, infatti, è un film di movimenti, ognuno con il proprio ritmo.

Il film è ora disponibile su Netflix, che ha partecipato alla sua realizzazione, e da quando è diventato disponibile nel catalogo della piattaforma è subito divenuto uno dei titoli più visti in Italia. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Adagio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alla storia vera a cui si ispira e alla spiegazione del finale e al significato del film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Adagio cast film

La trama e il cast di Adagio

Manuel, un ragazzo di sedici anni, cerca di godersi la vita come può, mentre si prende cura dell’anziano padre Daytona. Vittima di un ricatto, va a una festa per scattare alcune foto a un misterioso individuo ma, sentendosi raggirato, decide di scappare. Si ritrova così inseguito dai ricattatori che si rivelano essere estremamente pericolosi e determinati a eliminare quello che ritengono uno scomodo testimone. Manuel capisce di essere invischiato in qualcosa che è più grande di lui e sarà costretto a chiedere protezione a due ex-criminali, vecchie conoscenze del padre: Polniuman e Cammello.

Ad interpretare Manuel vi è l’attore Gianmarco Franchini, qui al suo primo ruolo in un film. Suo padre Mario Coretti, detto “Daytona”, è invece interpretato da Toni Servillo, mentre Polniuman è interpretato da Valerio Mastandrea. Romeo Baretta, detto “Cammello”, ha invece il volto di Pierfrancesco Favino. Per il ruolo, l’attore si è trasformato radicalmente, sia tramite il trucco sia mettendo su una certa massa muscolare. Nel ruolo dei due agenti corrotti che inseguono Manuel, Vasco e Bruno, si ritrovano invece gli attori Adriano Giannini e Francesco Di Leva.

La storia vera dietro i personaggi di Adagio

Al di là dei roghi e dei conseguenti blackout che nel film mettono Roma in ginocchio, ispirati a reali avvenimenti – anche se qui portati all’estremo – Adagio trova delle basi nella realtà nel momento in cui i tre vecchi criminali interpretati da Servillo, Favino e Mastandrea si rivelano essere i tre membri superstiti della Banda della Magliana. Nella realtà, ad essere ancora vivi di quel gruppo, sono Roberto Fittirillo, Salvatore Nicitra, Maurizio Abbatino, Fulvio Luccioli e Raffaele Pernasetti. I personaggi del film non sono però direttamente basati su di loro, ma traggono liberamente ispirazione dalle loro vite successive allo scioglimento del gruppo.

Adagio storia vera

La spiegazione del finale e il significato del film

Adagio racconta la storia di tre generazioni: le vecchie glorie della criminalità, i nuovi criminali e i giovani rappresentati del futuro, il cui destino è ancora tutto da decidere. I percorsi dei rappresentanti di queste si scontrano ripetutamente nel film fino ad un finale in cui Cammello capisce che nonostante Manuel stia per lasciare la città è comunque in pericolo, in quanto chi gli dà la caccia ha saputo dove trovarlo. Si reca dunque in una stazione Tiburtina nel caos totale poiché molti treni sono stati fermati a causa degli incendi e dei cali di tensione.

Qui trova Vasco e Bruno, i due poliziotti corrotti che stanno cercando il ragazzo. I due ROS ingaggiano una sparatoria con Cammello, che muore insieme a Bruno. Vasco, a sua volta ferito e in fin di vita, prova a inseguire Manuel ma spira poco dopo su una panchina accanto ai binari. Il giovane può allora smettere di scappare. Al commissariato, mentre alla televisione annunciano che il politico da lui filmato all’orgia si è dimesso a causa di uno scandalo, Manuel incontra uno dei figli di Vasco, ignaro che lo sia, e gli regala le sue cuffie.

Questo gesto di generosità, su cui si chiude il film, lancia dunque un messaggio di speranza nei confronti delle nuove generazioni, desiderose di smarcarsi dall’eredità dei padri per costruire qualcosa di nuovo e di migliore. Il significato di Adagio sta tutto qui, nello scontro tra generazioni e nella loro differente attitudine alla vita. Mentre le vecchie glorie vorrebbero essere lasciate in pace e i nuovi criminali cercano di prendersi tutto, i giovani sono invece guidati da valori più sani e non vogliono avere nulla a che fare con la violenza.

Nella prima parte dei titoli di coda, poi, vengono ricordati Polniuman, il Cammello e Daytona con due foto della loro epoca d’oro intervallate da alcune brevi scene che illustrano la mesta fine dei loro cadaveri: i primi due sono portati all’obitorio, il papà di Manuel viene invece schiacciato da uno sfasciacarrozze assieme alla macchina in cui è rinchiuso. I tre, che per tutto il film erano stati raffigurati come morti viventi che lentamente (adagio, appunto) si abbandonano a sé stessi, ottengono così la fine che gli spetta.

Il trailer di Adagio e dove vedere il film in streaming

È possibile fruire di Adagio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Plya, Apple TV, Infinity+, Now, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.

Adagio in streaming su NOW e in tv su SKY CINEMA

Adagio in streaming su NOW e in tv su SKY CINEMA

Arriva in prima TV su Sky il nuovo film di Stefano Sollima Adagio, in onda lunedì 13 maggio alle 21:15 su Sky Cinema Uno (e alle 21:45 anche su Sky Cinema Suspense), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Presentato in concorso all’80. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e vincitore del David di Donatello 2024 per il Miglior Compositore consegnato ai Subsonica, Adagio (recensione) di Stefano Sollima è una crime story ambientata a Roma con un cast straordinario capitanato da Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea e Adriano Giannini, e con Gianmarco Franchini, Francesco Di Leva, Lorenzo Adorni e Silvia Salvatori. Soggetto e sceneggiatura sono firmati da Stefano Bises e Stefano Sollima. Il film è una produzione The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle, Vision Distribution, società del gruppo Sky e Alterego.

La trama di Adagio

Manuel, un ragazzo di sedici anni, cerca di godersi la vita come può, mentre si prende cura dell’anziano padre. Vittima di un ricatto, va a una festa per scattare alcune foto a un misterioso individuo ma, sentendosi raggirato, decide di scappare. Si ritrova così inseguito dai ricattatori che si rivelano essere estremamente pericolosi e determinati a eliminare quello che ritengono uno scomodo testimone. Manuel capisce di essere invischiato in qualcosa che è più grande di lui e sarà costretto a chiedere protezione a due ex-criminali, vecchie conoscenze del padre.

Ada, recensione del film di Kira Kovalenko

Ada, recensione del film di Kira Kovalenko

Ada (Unclenching the Fists) è l’opera seconda di Kira Kovalenko, una regista originaria di Nalchik, località ai piedi del Caucaso e vicina a quella della nostra protagonista, che si è formata con il grandissimo Aleksandr Sokurov (Arca Russa). Il film è stato presentato in anteprima nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 74, dove ha ricevuto il Grand Prix da una giuria guidata da Andrea Arnold, un’altra regista specializzata nell’analisi delle figure femminili in luoghi isolati, degli uomini lascivi che incontrano e dei loro sogni di liberazione. Da domani, 14 luglio, Ada (Unclenching the Fists) sarà disponibile nelle sale italiane, distribuito da Movies Inspired.

I “pugni chiusi” di Ada (Unclenching the Fists)

Ada (Milana Aguzarova), è una giovane donna costretta a vivere un’adolescenza precaria e conflittuale. E’ prigioniera delle minacce dell’inquietante fratello (Khetag Bibilov) ma soprattutto del padre Zaur (Alik Karaev), dispotico e burbero, che ostacola continuamente il naturale passaggio di età di Ada. La giovane deve disfarsi dei profumi, tagliarsi i capelli, le viene nascosta l’unica chiave dell’appartamento e persino il suo passaporto.

Nell’universo cinematografico di Kovalenko, la presa di posizione fatica ad arrivare e la co-dipendenza famigliare, seppur investita di nauseante disperazione, è una regola soggiogante. Ada arriva persino ad ammettere di non avere più tempo per provare a liberarsi, scappare, e che potrebbe seriamente rimanere per sempre così. La speranza arriva sotto forma del fratello maggiore Akim (Soslan Khugaev) che, trasferitosi a Rostov, brilla dell’aura di essere riuscito a sfuggito alle grinfie del padre.

I pugni chiusi scandiscono la narrazione di Unclenching the Fists: serrati, rigidissimi, appesantiscono la vita e le sfortune di una famiglia che vive in una ex città mineraria sulle montagne dell’Ossezia del Nord. Ci sono quelli della protagonista, Ada, afflitta dalla frustrazione per una gabbia che la confina sempre più; quelli del fratello Akim, con le nocche bianchissime e pronti a colpire; ma soprattutto ci sono quelli del padre Zaur, freddo come il ghiaccio e con una stretta da rigor mortis.

Ada (Unclenching the fists) film

Un dramma claustrofobico

Il tema della gioventù che cerca di sottrarsi al controllo dei genitori abbonda da sempre nel cinema. Non a caso, il titolo del film di Kovalenko è un riferimento esplicito all’esordio del regista italiano Marco Bellocchio del 1965, I pugni in tasca, che esplora la vita di diverse generazioni di una famiglia dell’Appennino piacentino, dal punto di vista del giovane protagonista Alessandro. In Unclenching The Fists, Ada è protagonista di una storia altrettanto claustrofobica, accentuata dalle norme sociali patriarcali che ancora governano alcune famiglie del Caucaso settentrionale. Il senso di costrizione provato da Ada viene rimarcato ogni istante nella fotografia, partendo dai confini angusti della casa di famiglia e gli interni dell’auto e del minimarket, dove si svolge la maggior parte della narrazione.

Ma Ada è pur sempre una giovane donna, che vuole portare alta la bandiera dei suoi sogni: è per questo che arriva lo stile, persino un po’ di surrealismo, a compensare la cupezza della storia: i fotogrammi di Pavel Fomintsev abbracciano una tonalità satura, quasi dorata, che di tanto in tanto ci scruta sorniona dal colletto di una tuta tirato in su fino al naso: quello di Ada, con cui cerca di coprirsi e rifuggere il destino che le spetta, ma che lascia scoperti gli occhi che hanno bisogno di risollevarsi l’umore.

Stringere i pugni, e i denti

Il motivo della decadenza attraversa il film come un filo conduttore. Nell’appartamento della famiglia, l’acqua gocciola tristemente dal rubinetto, le inquadrature di rottami metallici, dei cani radangi per strada o della grigia autostrada dipingono un quadro di disperazione, che va a martoriare persino i corpi dei protagonisti. Zaur è ripetutamente afflitto da spasmi alle mani, tanto che il figlio minore deve aiutarlo al volante quando guida e la stessa Ada sta lottando con una ferita subita in un tragico incidente la cui memoria l’accompagna ancora.

Emerge dunque come i problemi di Ada in Unclenching the Fists non siano solo legati alla miseria economica della sua terra, ma anche all’esperienza dei violenti anni 2000 in Ossezia, interessati dalla seconda guerra cecena. Tuttavia, Zaur non sopporta l’idea che la figlia possa lasciare la loro terra per cercare un futuro migliore, e l’addita addirittura come traditrice: sembra che né lui, né gli abitanti di Misur come comunità, siano in grado di accettare la propria impotenza di fronte allo stato della loro patria.

Ada è prigioniera del suo corpo, non può essere una donna in tutti i sensi: è intrappolata nello stretto abbraccio dei suoi parenti, che stride con il suo desiderio di libertà e prolunga ogni problematica fisica e psicologica. Unclenching the Fists ci suggerisce che è ora di lasciare andare questo abbraccio, stringere i pugni – e i denti – e aprire la cerniera della tuta, mostrando i nostri occhi ridenti.

Ad Astra: trama, cast e finale del film con Brad Pitt

Ad Astra: trama, cast e finale del film con Brad Pitt

Considerato uno dei più talentuosi e importanti registi del nuovo cinema statunitense, James Gray ha negli anni dato vita ad acclamati lungometraggi come I padroni della notte, Civiltà perduta e C’era una volta a New York. Con il suo ultimo film, Ad Astra (qui la recensione), presentato nel 2019 in concorso al Festival di Venezia, Gray si è infine cimentato con il genere della fantascienza, esplorando però questa sempre in rapporto a quelle tematiche relative all’animo umano tanto ricorrenti e centrali nel corso di tutte le sue opere. Il risultato è un avvincente racconto che si spinge ai confini tanto dello spazio quanto dell’esistenza.

Il titolo del film, a tal proposito, è parte della celebre espressione latina per aspera ad astra, ovvero “attraverso le asperità sino alle stelle”, indicante dunque un cammino verso la gloria per chi proveniva da una vita impavida, ricca di asperità e pericoli. Il protagonista di Ad Astra deve infatti compiere un percorso accidentato, soprattutto a livello spirituale, per poter giungere ad una maggiore consapevolezza di sé e della vita. Un percorso che, letteralmente, lo porterà fino alla più lontana delle stelle. Per Grey, il film è dunque paragonabile al complesso Cuore di tenebra, il celebre romanzo di Conrad incentrato sulla civiltà umana.

Candidato ai premi Oscar per il miglior sonoro, Ad Astra non è però solo un complesso viaggio spirituale, ma anche uno sbalorditivo viaggio spaziale, con effetti speciali e ricostruzioni che puntano ad essere quanto più realistici possibile. Tutto ciò rende il film certamente atipico rispetto a suoi simili, ma assolutamente da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, sarà utile approfondire alcune curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ad Astra: la trama del film

Protagonista del film è Roy McBride, un ingegnere aerospaziale della NASA. Al di là del problematico matrimonio con Eve, Roy vive con un solo trauma sulle spalle, ovvero l’aver perso suo padre, Clifford McBride, 20 anni prima durante una spedizione su Nettuno, dalla quale l’uomo non è più tornato. L’obiettivo del genitore era quello di portare a compimento il progetto Lima, basato sulla ricerca di vita extraterrestre. Mentre è ancora perso in quel lutto mai realmente compreso, Roy si vede incaricato di compiere una missione nello spazio, intorno alla quale viene mantenuto un certo mistero.

Sulla terra, infatti, si stanno verificando una serie di calamità dovute ad alcune strane onde d’urto, la cui origine sembra provenire proprio da Nettuno. Roy deve dunque recarsi lì, dove si trovano ancora i resti dell’esperimento di suo padre, nel tentativo di capire cosa sta minacciando la razza umana. Mentre affronta la missione, però, l’astronauta finirà per rivelare alcuni segreti che mettono in dubbio l’esistenza dell’umanità e il suo posto nell’universo. Allo stesso tempo, dovrà fare i conti con i suoi traumi passati, trovando risposte in cui forse avrebbe preferito non imbattersi mai.

Ad Astra cast

Ad Astra: il cast del film e le location

Ad interpretare il protagonista Roy McBride vi è l’attore Brad Pitt, che da tempo cercava un progetto da poter realizzare insieme a Gray. Nel ruolo di sua moglie Eve si ritrova invece l’attrice Liv Tyler, mentre Ruth Negga ha il ruolo di Helen Lantos. Al film prendono poi parte anche gli attori Donald Sutherland con il ruolo del colonnello Thomas Pruitt e John Ortiz in quelli del generale Rivas. Il ruolo di Clifford McBride è invece interpretato dal premio Oscar Tommy Lee Jones. In Ad Astra sono diverse le somiglianze tra il suo personaggio e quello da lui interpretato nel fantascientifico Space Cowboys.

Per quanto riguarda le location del film, Gray non volevo assolutamente ricorrere a teatri di posta e green screen. Ha pertanto ricercato location reali, che potessero anche aiutare gli attori a sentirsi maggiormente parte del racconto. Le Dune di Dumont nel Deserto del Mojave sono state un perfetto ambiente lunare mentre alcune sequenze sotterranee di Marte, per esempio, sono in realtà tunnel in disuso della città di Los Angeles. Anche per quanto riguarda le astronavi, il più possibile di queste è stato ricostruito, mentre per le parti più complesse si è ricorsi alla CGI. Ciò, come desiderato dal regista, ha permesso al film di acquisire un realismo in più.

Ad Astra: il finale, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come noto, Gray ha dovuto concordare con i produttori un finale diverso rispetto a quello inizialmente immaginato, più conciliante e dunque più accessibile per il grande pubblico. In seguito all’uscita del film, tuttavia, è stato rilasciato anche il finale alternativo, ovvero quello originariamente scritto e girato da Gray. In questo viene data una rappresentazione ancora più rosea del nuovo legame tra Roy e Eve. Nella breve scena, i due sono sdraiati a letto e discutono dell’imminente viaggio di Eve sulla Luna. La loro conversazione viene interrotta dalla loro giovane figlia che entra nella loro stanza, indicando che è passato del tempo rispetto alle avventure di Roy, poiché i due non avevano figli all’inizio del film.

È possibile fruire di Ad Astra grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 15 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, Collider

Ad Astra: il trailer in IMAX del film e nuove foto ufficiali

Ad Astra: il trailer in IMAX del film e nuove foto ufficiali

A pochi giorni dall’inizio della 76a Mostra del Cinema di Venezia, dove il film sarà presentato in anteprima e in concorso, la 20th Century Fox ha pubblicato un nuovo trailer in IMAX insieme ad immagini inedite di Ad Astra, dramma scritto e diretto da James Gray (Two Lovers, The Lost City of Z) e interpretato da Brad Pitt.

Sullo schermo l’attore veste i panni del cosmonauta Roy McBride, impegnato in una missione che si spingerà fino ai bordi esterni del sistema solare per ritrovare il padre scomparso e risolvere un mistero che minaccia il genere umano.

Al suo fianco, nel cast, figurano Tommy Lee Jones, Donald Sutherland, Liv Tyler e Ruth Negga. L’uscita nelle sale italiane invece è fissata al 26 settembre 2019.

Ad Astra: il trailer che celebra il 50° anniversario dello sbarco sulla Luna

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In occasione del 50° anniversario dell’allunaggio, l’account ufficiale di Twitter di Ad Astra ha diffuso un trailer speciale del film di James Gray con Brad Pitt, in cui si celebrano gli eroi del primo sbarco sulla Luna, ma si dice anche che nessuno è andato mai più oltre di quanto non farà Pitt nel film in arrivo il prossimo autunno.

Brad Pitt è pronto ad andare verso lo spazio profondo nella prima immagine del film di fantascienza di James Gray, Ad Astra. Gray non si è mai accontentato di essere un regista che aderisce a un solo genere, avendo finora realizzato un thriller (I Padroni della Notte) a un romanzo d’epoca (The Immigrant) e, più recentemente, a un’avventura storica, The Lost City of Z, sua personale successo di critica. Inoltre, il regista si cimenterà presto in un adattamento cinematografico del romanzo di spionaggio scritto da Terry Hayes, I Am Pilgrim.

Prima però, Gray viaggerà verso i confini del nostro sistema solare con Ad Astra, tratto dal racconto Heart of Darkness che segue la storia dell’ingegnere spaziale Roy McBride (Pitt) in una spedizione per rintracciare suo padre (Tommy Lee Jones), che è sparito durante un lavoro di ricerca a caccia di vita aliena nei pressi di Nettuno. Scritto da Gray e Ethan Gross (Fringe), Ad Astra include nel cast anche Ruth Negga (Preacher), Donald Sutherland (The Hunger Games), John Ortiz (Kong: Skull Island) e Kimmy Shields (Insatiable).

Il film doveva arrivare nel gennaio del 2019, ma solo adesso, con il primo trailer, confermiamo che vedremo il nuovo lavoro di James Gray solo in autunno, quindi possibilmente trai titoli veneziani.

Ad Astra: gli spot tv e il nuovo poster con Brad Pitt

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Ad Astra: gli spot tv e il nuovo poster con Brad Pitt

Sarà presentato a Venezia 76, Ad Astra di James Gray, con protagonista Brad Pitt. Il film racconta un’avventura spaziale, tema che sembra essere molto caro alla Mostra del Lido, se si torna indietro negli anni e si ricordano le presenza di Gravity e Alfonso Cuaron e di Il Primo Uomo di Damien Chazelle.

Di seguito, ecco gli spot tv per il film e un nuovo poster con protagonista Brad Pitt.

https://www.youtube.com/watch?v=gRq0bg-lnyw

https://www.youtube.com/watch?v=t1oVwQ1qNnI

https://www.youtube.com/watch?v=kFkH2ZWGrYM

https://www.youtube.com/watch?v=qUlOrBKoe0A

Brad Pitt è pronto ad andare verso lo spazio profondo nella prima immagine del film di fantascienza di James Gray, Ad Astra. Gray non si è mai accontentato di essere un regista che aderisce a un solo genere, avendo finora realizzato un thriller (I Padroni della Notte) a un romanzo d’epoca (The Immigrant) e, più recentemente, a un’avventura storica, The Lost City of Z, sua personale successo di critica. Inoltre, il regista si cimenterà presto in un adattamento cinematografico del romanzo di spionaggio scritto da Terry Hayes, I Am Pilgrim.

Prima però, Gray viaggerà verso i confini del nostro sistema solare con Ad Astra, tratto dal racconto Heart of Darkness che segue la storia dell’ingegnere spaziale Roy McBride (Pitt) in una spedizione per rintracciare suo padre (Tommy Lee Jones), che è sparito durante un lavoro di ricerca a caccia di vita aliena nei pressi di Nettuno. Scritto da Gray e Ethan Gross (Fringe), Ad Astra include nel cast anche Ruth Negga (Preacher), Donald Sutherland (The Hunger Games), John Ortiz (Kong: Skull Island) e Kimmy Shields (Insatiable).

Ad Astra: ecco il primo trailer del film con Brad Pitt

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Ad Astra: ecco il primo trailer del film con Brad Pitt

La 20th Century Fox ha diffuso il primo trailer di Ad Astra, il film con Brad Pitt diretto da James Gray.

Brad Pitt è pronto ad andare verso lo spazio profondo nella prima immagine del film di fantascienza di James Gray, Ad Astra. Gray non si è mai accontentato di essere un regista che aderisce a un solo genere, avendo finora realizzato un thriller (I Padroni della Notte) a un romanzo d’epoca (The Immigrant) e, più recentemente, a un’avventura storica, The Lost City of Z, sua personale successo di critica. Inoltre, il regista si cimenterà presto in un adattamento cinematografico del romanzo di spionaggio scritto da Terry Hayes, I Am Pilgrim.

Prima però, Gray viaggerà verso i confini del nostro sistema solare con Ad Astra, tratto dal racconto Heart of Darkness che segue la storia dell’ingegnere spaziale Roy McBride (Pitt) in una spedizione per rintracciare suo padre (Tommy Lee Jones), che è sparito durante un lavoro di ricerca a caccia di vita aliena nei pressi di Nettuno. Scritto da Gray e Ethan Gross (Fringe), Ad Astra include nel cast anche Ruth Negga (Preacher), Donald Sutherland (The Hunger Games), John Ortiz (Kong: Skull Island) e Kimmy Shields (Insatiable).

Il film doveva arrivare nel gennaio del 2019, ma solo adesso, con il primo trailer, confermiamo che vedremo il nuovo lavoro di James Gray solo in autunno, quindi possibilmente trai titoli veneziani.

Ad Astra: Brad Pitt e Ruth Negga protagonisti nelle nuove clip ufficiali

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20th Century Fox ha diffuso tre nuove clip ufficiali di Ad Astra, il film scritto e diretto da James Gray (Two Lovers, The Lost City of Z), presentato in concorso durante la 76a Mostra del Cinema di Venezia.

Sullo schermo Brad Pitt veste i panni del cosmonauta Roy McBride, impegnato in una missione che si spingerà fino ai bordi esterni del sistema solare per ritrovare il padre scomparso e risolvere un mistero che minaccia il genere umano. Al suo fianco, nel cast, figurano Tommy Lee Jones, Donald Sutherland, Liv Tyler e Ruth Negga. L’uscita nelle sale italiane invece è fissata al 26 settembre 2019.

Leggi la recensione di Ad Astra

Ad Astra, recensione del film con Brad Pitt #Venezia76

Ad Astra, recensione del film con Brad Pitt #Venezia76

Un doloroso rapporto tra padre e figlio, che si spinge fino ai confini del sistema solare e dell’universo conosciuto, è al centro dello spettacolare Ad Astra, film di James Gray, proiettato in concorso nella seconda giornata della 76° Mostra d’Arte Internazionale del Cinema di Venezia.

Roy McBride, interpretato da un convincente e dolente Brad Pitt, è un esperto cosmonauta con decine di missioni valorose portate a termine, grazie al suo carattere freddo e controllato, che sembra in grado di nascondere anche le emozioni più intime. Dopo un grave incidente, legato a una serie di cataclismi che arrivano dallo spazio più profondo, viene incaricato di partire per ritrovare suo padre, scomparso misteriosamente trent’anni prima e legato tragicamente a tali eventi.

Roy intraprende un periglioso viaggio per ritrovarlo e tentare di svelare un mistero che minaccia la sopravvivenza della Terra e che potrebbero svelare la natura dell’esistenza umana e il ruolo dell’essere umano  nell’universo. Ma i sentimenti profondi, i dubbi, i drammi interiori, i traumi rimossi, riaffiorano a poco a poco, parallelamente all’allontanamento dal pianeta natale e dalle sue radici.

James Gray racconta di aver riflettuto a lungo su una frase di Arthur C. Clarke, autore di 2001: Odissea nello spazio, che sosteneva: “Esistono due possibilità: o siamo soli nell’universo, o non lo siamo. Entrambe sono terrificanti”. Si è reso conto di non aver mai visto un film che sottolineasse la presenza e la solitudine dell’essere umano nell’universo e che sarebbe stato assai stimolante lavorare su un tema così sconfinato, ma allo stesso tempo intimo. Ha così raccontato di un mondo futuro, ma non troppo, dove i viaggi sulla luna, o su Marte e Nettuno sono ormai una consuetudine e dove la colonizzazione spaziale, il consumismo e la brama di possesso hanno spostato i confini fino all’inverosimile. Inoltre ha così avuto modo di indagare sul desiderio di fuggire e di come i viaggi, quelli lunghi e in questo caso verso nuovi mondi sconosciuti, siano spesso un’ occasione di fuga mascherata da atto eroico.

Gli spunti narrativi di partenza di Ad Astra sono assai intriganti e di grande potenzialità, ma sono purtroppo soffocati da una serie di soluzioni forzate, che allontanano continuamente dalla sospensione dell’incredulità che dovrebbe regnare in un film di questo genere. Espedienti da cinema colossale e catastrofico, come l’antimateria e gli ordigni nucleari, si mescolano con pirati lunari e scimmie da laboratorio ribelli, riconducendo quello che poteva essere un originale viaggio nello spazio e nel profondo della natura umana all’ennesimo film spettacolare intergalattico di probabile incasso al botteghino.

L’elaborazione del lutto, la riflessione sull’atto eroico e sull’etica dell’esplorazione scientifica e Il delicato e complesso rapporto padre-figlio, divengono una mera cornice per nobilitare incidenti spaziali, scontri armati e disastri galattici. Non basta a sollevare la storia il misurato e convincente tormento interiore di un pacato Brad Pitt, o la lucida follia di Tommy Lee Jones, che interpreta il padre sperduto da decenni verso l’infinito e oltre, ma relegato a un ruolo appena abbozzato, che prevede ciò che accadrà fin dai primi minuti della storia. Anche molti ruoli secondari sono tenuti a margine e di conseguenza risultano addirittura superflui, come quello di Liv Tyler, la moglie dell’astronauta, o di Donald Sutherland, un anziano generale che lo accompagna nella prima parte del viaggio.

Ad Astra è una storia spettacolare che non deluderà gli appassionati del genere e gli ammiratori di Brad Pitt, ma che avrebbe certamente meritato più introspezione e forse anche astrazione, per centrare l’intento iniziale che James Gray voleva, ovvero una dimensione intima per descrivere la storia di un padre e di un figlio, per far comprendere alle persone che proteggendo i legami umani si compie un primo fondamentale passo per preservare l’universo in cui viviamo dispersi.

Ad Astra, il nuovo trailer del film con Brad Pitt

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Ad Astra, il nuovo trailer del film con Brad Pitt

Mentre si aspetta di sentirne pronunciare il titolo durante la conferenza stampa della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2019, che si terrà il prossimo 25 luglio, ecco il nuovo trailer di Ad Astra, il film di fantascienza con Brad Pitt, diretto da James Gray.

Brad Pitt è pronto ad andare verso lo spazio profondo nella prima immagine del film di fantascienza di James Gray, Ad Astra. Gray non si è mai accontentato di essere un regista che aderisce a un solo genere, avendo finora realizzato un thriller (I Padroni della Notte) a un romanzo d’epoca (The Immigrant) e, più recentemente, a un’avventura storica, The Lost City of Z, sua personale successo di critica. Inoltre, il regista si cimenterà presto in un adattamento cinematografico del romanzo di spionaggio scritto da Terry Hayes, I Am Pilgrim.

Prima però, Gray viaggerà verso i confini del nostro sistema solare con Ad Astra, tratto dal racconto Heart of Darkness che segue la storia dell’ingegnere spaziale Roy McBride (Pitt) in una spedizione per rintracciare suo padre (Tommy Lee Jones), che è sparito durante un lavoro di ricerca a caccia di vita aliena nei pressi di Nettuno. Scritto da Gray e Ethan Gross (Fringe), Ad Astra include nel cast anche Ruth Negga (Preacher), Donald Sutherland (The Hunger Games), John Ortiz (Kong: Skull Island) e Kimmy Shields (Insatiable).

Il film doveva arrivare nel gennaio del 2019, ma solo adesso, con il primo trailer, confermiamo che vedremo il nuovo lavoro di James Gray solo in autunno, quindi possibilmente trai titoli veneziani.

Fonte: FB

Ad Astra con Brad Pitt: dal 26 settembre al cinema

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Ad Astra con Brad Pitt: dal 26 settembre al cinema

Dopo la presentazione in Concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia alla fine di Agosto, arriva in sala Ad Astra, il nuovo film di James Grey con protagonista Brad Pitt nei panni di un astronauta alla ricerca del padre scomparso.

Vent’anni dopo la partenza di suo padre, per una missione di sola andata verso Nettuno alla ricerca di segni di vita extraterrestre, Roy McBride segue le orme paterne. Ingegnere dell’esercito attraversa il sistema solare in cerca di indizi sul fallimento della spedizione paterna, nella speranza anche di ricongiungersi al genitore. Ma lo spazio non lascia indenne il cuore dell’uomo…

Leggi la recensione di Ad Astra da Venezia 76