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Nicole Kidman e Clive Owen sul set di Emingway!

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Continuano le riprese per Nicole Kidman e Clive Owen, del film della HBO Hemingway & Gellhorn. In rete sono state diffuse nuove foto che questa volta ritraggono un insolito Clive Owen con i baffi e un basco.

Cars 2: nuovo Trailer!

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Cars 2: nuovo Trailer!

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La Disney Pixar ha diffuso sul suo canale youtube un nuovo trailer del nuovo e secondo capitolo di Cars 2, film d’animazione che racconda le vicende di un gruppo di auto. Per vedere il trailer…

Drive Angry 3D: recensione del film con Nicolas Cage

Drive Angry 3D: recensione del film con Nicolas Cage

ll regista Patrick Lussier dirige questo nuovo, ennesimo film minestrone dal titolo Drive Angry 3D, e dopo il primo San Valentino di Sangue riprova a fare il pienone di pubblico, ma questa volta il 3D non è certo una novità.

Con un’opera come questa le pretese non sono altissime ma ben chiare e delineate: voler mettere insieme un film ritmato che ha come unico scopo quello di intrattenere il pubblico.Il film racconta la storia di Milton, scappato dall’Inferno per un’ultima occasione di redenzione. L’uomo deve fermare una pericolosa setta che ha ucciso sua figlia ed ha tre giorni di tempo prima che questa setta sacrifichi suo nipote neonato sotto la luna piena. Si aggiunge alla sua crociata Piper (Amber Heard), una giovane e sexy cameriera che si è liberata della macchina rossa del suo ex per aiutare Milton. I due sono sulle tracce del leader di questo culto mortale, Jonah King (Burke), che crede sia il suo destino usare il bambino per portare in terra l’inferno. Ma il culto assettato di sangue è l’ultimo dei problemi di Milton. La polizia è sulle sue tracce. A peggiorare la situazione c’è un enigmatico assassino conosciuto come il Contabile (Fichtner), che è stato mandato dal diavolo a recuperare Milton e a riportarlo all’inferno.

Il risultato è un discreto B movie con un buon senso dell’humor che a tratti riesce ad essere degno di nota, strizzando l’occhio certamente a quel cinema degli anni 70’ che ha reso tanto celebre attori del calibro di Charles Bronson. Tra una sequenza d’inseguimento, una bella dose si sesso e bibbia, manco fossimo in un film di De Mille, il film rimane ingabbiato forse in alcuni stereotipi troppo rigidi che non aiutano la narrazione. Nella fattispecie il personaggio interpretato da Fichtner, che certamente rappresenta una notevole presenza scenica, limita però il talento dell’attore, che realizza una fotocopia già vista di un estensione demoniaca in terra. O ancora il personaggio di Burke, Jonah King, che sembra essere una brutta copia dei cattivi che hanno dominato un certo cinema degli anno 80’, pessimo, fuori ruolo e impalpabile.

Tolti i panni da critico, il film risulta essere piacevolmente godibile, forse eccessivamente lungo ma ben confezionato. Menzioni speciali vanno dedicate alla qualità del 3D, che se fino ad ora aveva troppe volte deluso, diventando solo espediente per incrementare gli incassi; invece questo film  si distinguerà per un ulteriore passo in avanti verso un 3D che letteralmente buca lo schermo e finalmente aggiunge qualcosa all’opera, aiutato certamente da una scrittura servizievole alla causa stereoscopica.  Altra nota positiva è l’attrice  Amber Heard, di ritorno dall’ultimo Carpenter in ordine di tempo, adatta al ruolo e buona spalla per il protagonista Nicolas Cage, che fa sempre il suo, fresco della splendida prova data in Kick Ass, in attesa di lidi migliori in cui ammirarlo.

Tutto sommato Drive Angry è un discreto blockbuster che può essere apprezzato per il 3D, ma resta tuttavia vittima di alcuni stereotipi che lo limitano, rendendolo abbastanza prevedibile e scontato.

Paul Haggis: Re Mida delle sceneggiature hollywoodiane

Paul Haggis: Re Mida delle sceneggiature hollywoodiane

Il regista, sceneggiatore e produttore Paul Haggis, canadese classe ’53, ha da poco presentato a Roma la sua ultima fatica, che lo vede in tutte e tre le vesti sopracitate: The next three days, un thriller che ha come protagonista Russell Crowe, impegnato in una lotta contro il tempo in nome dell’amore.

C’era molta attesa per questa nuova pellicola, essendo Paul Haggis uno degli sceneggiatori più stimati di Hollywood. È stato infatti vincitore nel 2006 del Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura con il film Crash – Contatto fisico. Nota e proficua anche la sua collaborazione con Clint Eastwood, per il quale ha scritto Million dollar baby – che si è aggiudicato l’Oscar come Miglior Film – e le due pellicole speculari dirette da Eastwood sulla battaglia di Iwo Jima (Lettere da Iwo Jima e Flags of our fathers).

In pochi anni dunque si è guadagnato la stima di critica e pubblico creando storie che hanno saputo coniugare abilmente intrattenimento e impegno. Si è occupato di razzismo, intolleranza, eutanasia, guerra, non rinunciando a schierarsi, dandoci la sua visione, senza dimenticare però le esigenze dello spettatore medio americano, che vuol essere avvinto da trame articolate, d’azione e spettacolo.

Paul Haggis, film e filmografia

Ma la carriera di Paul Haggis comincia con la televisione. L’esordio nel 1975, che lo porterà a firmare due delle serie televisive americane più amate degli anni ’70-’80: Il mio amico Arnold e Love Boat. Nel ’77 sposa Diane Christine Gettas, da cui avrà tre figli. Dal ’93 al 2001 lavora ancora in tv, curando  la serie Walker, Texas ranger, con Chuck Norris. Nel frattempo, debutta anche sul grande schermo dietro la macchina da presa e sposa, dopo il divorzio dalla prima moglie, Deborah Rennard con la quale ha una figlia. Da lei si separerà nel 2009, ma i due resteranno molto legati, tanto che a tutt’oggi è proprio alla ex moglie che spetta il primo giudizio sul lavoro di Paul.

Il primo grande successo per il cinema risale al 2004 ed è proprio la sceneggiatura di Million dollar baby. Eastwood infatti, convinto dallo script del canadese, decide di portare sul grande schermo la storia di Maggie Fitzgerald (un adattamento dai racconti di F. X. Toole). Ottiene così un risultato su cui piovono riconoscimenti: come Miglior Film conquista non solo l’Oscar, ma anche il Golden Globe, il Nastro d’Argento e il David di Donatello (in questi ultimi due casi come film straniero).

In più, riconoscimenti per la regia ad Eastwood e per le interpretazioni a Hilary Swank, protagonista nel ruolo di Maggie, e a Morgan Freeman. Il film ha varie sfaccettature e momenti, e tiene abilmente insieme diversi temi: la determinazione grazie alla quale è possibile, come fa la protagonista, cambiare il proprio destino (diventerà una grande pugile), a dispetto di pregiudizi e sfiducia; il tema del rapporto padre-figlia, che finisce per instaurarsi tra Maggie e Frankie Dunn/Clint Eastwood, suo allenatore e manager, svelando la profonda umanità dello scontroso Frankie; la morte e la domanda su come porsi rispetto ad essa, che qui in particolare prende la forma di una riflessione sulla legittimità dell’eutanasia. Il tutto, in una visione non semplicistica, che dà conto della complessità del reale, scandita da dialoghi arguti, ironici, ma anche intensi, senza essere stucchevoli. Il film è prodotto dallo stesso Paul Haggis che ha fondato la sua casa di produzione, la Hwy 61.

I riconoscimenti più importanti arrivano però per il canadese con un’altra pellicola, firmata nello stesso anno (2004), e stavolta da lui diretta, oltre che sceneggiata e prodotta: Crash – Contatto fisico. Qui il regista sceglie una strada non facile: quella di intrecciare in un’unica trama diverse storie, e svariati personaggi. Tematica  comune è quella del razzismo, in un contesto fortemente multietnico come quello americano, ma più in generale di un disagio profondo, quello di una società in cui alla logica dell’incontro tra individui si è sostituita, appunto, quella dello scontro. Anche qui, i temi sono trattati senza schemi preconcetti, o divisioni manichee. Nel cast, Sandra Bullock, Brendan Fraser, Matt Dillon. La pellicola si aggiudica tre Oscar: Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura e Miglior Montaggio, e il David di Donatello come Miglior Film Straniero. È la consacrazione di Haggis tra le stelle di Hollywood.

Prosegue poi la collaborazione con Eastwood, nel 2006, per il quale scrive la sceneggiatura di Flags of our fathers e il soggetto di Lettere da Iwo Jima, ma gli viene anche  affidata la stesura della sceneggiatura di Agente 007 – Casinò Royale, che sarà considerato uno dei migliori degli ultimi anni del “filone Bond”, tanto che Haggis curerà anche il successivo Agente 007 – Quantum of Solace (2008). Ma allo sceneggiatore canadese piace variare, e nel 2006 firma la sceneggiatura del remake de L’ultimo bacio di Gabriele Muccino: The last kiss.

Il 2007, invece, vede  Paul Haggis ancora dietro la macchina da presa, a dirigere Nella valle di Elah, in cui affronta il tema della guerra  – delicato e attualissimo nell’America post-11 settembre – con la consueta arguzia. Il film è infatti l’odissea di un padre (Hank Deerfied/Tommy Lee Jones), che parte alla ricerca del figlio, scomparso al suo ritorno dall’Iraq. Hank, che ha già perso un altro figlio in guerra, scoprirà un’atroce verità, con l’aiuto di un’ostinata poliziotta (Emily Sanders/Charlize Theron). Il quadro della vita militare che emerge, ne svela gli aspetti più crudi e oscuri, ed è una chiara denuncia degli effetti della guerra su tutti gli individui che ne fanno esperienza. Accanto a Tommy Lee Jones, nei panni della moglie, Susan Sarandon. Paul Haggis è, qui, anche nelle vesti di sceneggiatore.

Dall’8 aprile prossimo, invece, sarà nelle sale la sua ultima creatura, cui s’è accennato in apertura: The Next three days. Ancora una volta il regista è alle prese con la complessità della natura umana, e stavolta in particolare col sentimento dell’amore, e con ciò che un uomo è disposto  a fare per la donna che ama. Anche qui, come in Crash, c’è un lasso di tempo relativamente breve nell’arco del quale si svolge l’azione (i tre giorni del titolo), in cui il protagonista Russell Crowe/John Brennan, farà di tutto per riavere con sé sua moglie, incarcerata con l’accusa di omicidio. Il film è un remake del francese Pour Elle, diretto da Fred Cavayé nel 2007, la distribuzione italiana è affidata a Medusa Film. Inoltre, è in preparazione Honeymoon with Harry, per la regia di Jonathan Demme, con Robert De Niro, che vede Haggis alla sceneggiatura.

The Dark Knight Rises verrà girato a Pittsburgh!

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Giunge notizia che Christopher Nola ha oramai deciso dove girare il terzo capitolo della sua saga su Batman, The Dark Knight Rises. Il regista ha intenzione di girare la gran parte delle riprese a Pittsburgh PA. Le riprese inizieranno questa estate..

Ecco le dichiarazione del regista:

Pittsburgh è una città bellissima”, dice, “Siamo stati in grado di trovare tutto quello che cercavamo qui e sono entusiasta di trascorrere l’estate a Pittsburgh per la nostra ultima volta in Batman.”

Fonte: superherohype

The Dark Knight Rises verrà girato a Pittsburgh!

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Giunge notizia che Christopher Nola ha oramai deciso dove girare il terzo capitolo della sua saga su Batman, The Dark Knight Rises. Il regista ha intenzione di girare la gran parte delle riprese a Pittsburgh PA. Le riprese inizieranno questa estate..

C’è chi dice NO: recensione del film

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C’è chi dice NO: recensione del film

In C’è chi dice NO Max, Irma e Samuele sono tre ex compagni di scuola che hanno in comune un solo nemico: i raccomandati. Tutti e tre professionisti in gamba vengono scalzati da raccomandati che prendono ingiustamente i loro posti, e così decidono di darsi una mano rendendo la vita impossibile ai tre ‘usurpatori’.

Raccomandazione, calcio, segnalazione, comunque la si voglia chiamare è una gran brutta storia, che in Italia va per la maggiore. E così con C’è chi dice NO Giambattista Avellino ci racconta questa storia, equilibrata, divertente ma mai ridanciana, con protagonisti ben scelti e qualche bravo comprimario. Luca Argentero, a furia di fare film, sta imparando qualcosa e sembra sempre più convincente nei ruoli che gli vengono assegnati, abbastanza bravo anche ad emulare un fiorentino che non gli si addice molto me che è sembrato un ostacolo per tutti, anche per la sempre brava Cortellesi, in questo film forse troppo sacrificata alla coralità del racconto. Molto bravo invece Paolo Ruffini, livornese senza problemi d’accento che diverte ed emoziona, mantenendo sempre un discreto equilibrio che caratterizza poi tutto il film. Comprimario d’eccezione è Giorgio Albertazzi che interpreta un decano dell’Università, completamente invischiato in loschi affari di favoritismi e raccomandazioni: inutile sottolineare che qualunque fosse stato il suo ruolo, l’avrebbe interpretato a meraviglia.

C’è chi dice NO, il film

Poco convincente la distribuzione nel tempo degli eventi; anche se la storia si muove su dinamiche ben costruite, l’idea finale della protesta collettiva, giustamente ambientata all’università, viene portata avanti un po’ tropo tardi e resta solo un accenno che poteva invece costituire non solo un vero e proprio filo conduttore, ma anche una sostanziale novità nella drammaturgia della commedia odierna. Interessante però notare come la commedia si sposti sempre di più su temi sociali, che sono straordinariamente attuali (era successo già con Benvenuti al Sud e Nessuno mi Può Giudicare), tanto da sembrar essere stati girati qualche giorno prima della presentazione, un segnale importante che discosta finalmente il cinema nostrano da quell’intimismo buonista che aveva visto in passato un susseguirsi di storie d’amore più o meno identiche e lo accompagna forse verso un nuovo grado di maturità.

Resta tuttavia il rimpianto di una volontà, sebbene negata, palesemente edulcorante nel finale che pur dando una visione consolatoria risulta anche falsata.

C’è chi dice NO – il cast presenta il film

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I raccomandati sono un tema scottante, importante e d’attualità, oggi come ieri, e così Gianbattista Avellino ne ha fatto un film che oggi ha presentato alla stampa insieme ai produttori e ai protagonisti: Luca Argentero, Paola Cortellesi e Paolo Ruffini che interpretano dei professionisti ai quali viene sottratto il posto da soggetti meno meritevoli ma raccomandati.

Bret McKenzie nel cast de Lo Hobbit!

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Giugne notizie che Bret McKenzie è entrato a far parte del cast de Lo Hobbit. L’attore della serie Flight of the Conchords, ritornerà dunque a lavorare con Jackson sopo la breve apparizione ne La compagnia dell’Anelo e nel Il ritorno del re.

Il film è attualmente in fase di ripresa, sotto la guida nuovamente di Peter Jackson.  Ian McKellen e Andy Serkis ritorneranno nei rispettivi ruoli. Lo Hobbit verrà girati in 3D e uscirà in due parti, rispettivamente nel dicembre del 2012 e 2013.

Bret McKenzie nel cast de Lo Hobbit!

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Hobbit

Giugne notizie che Bret McKenzie è entrato a far parte del cast de Lo Hobbit. L’attore della serie Flight of the Conchords, ritornerà dunque a lavorare con Jackson sopo la breve apparizione ne La compagnia dell’Anelo e nel Il ritorno del re.

Ufficiale Shyamalan dirigerà Will Smith e e figlio!

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Ufficiale Shyamalan dirigerà Will Smith e e figlio!

Finalmente arriva l’ufficialità: M. Night Shyamalan dirigerà per la Sony un nuovo progetto fantascientifico che ha scrittto assieme Gary Whitta, con Will Smith e suo figlio Jaden come protagonisti.

Il film verrà prodotto come anticipato dalla Sony/Columbia Pictures. La regia è stata affidata a M. Night Shyamalan(Il sesto senso, The Village, Signs), che nonostante alcune recenti cadute d’apprezzamento rimane comunque uno affidabile. Sembra che Will Smith abbia voluto fortemente il regista indioamericano alla guida di questo nuovo progetto. Il titolo non è stato menzionato nel comunicato ufficiale, ma voci lo identificano come: One Thousand A.E. La storia è ambientata un migliaio di anni dopo che la Terra è stata abbandonata, quando un bambino e suo padre si ritrovano sul pianeta che nel frattempo è diventato astile e inospitale, dopo un atterraggio di emergenza con la loro astronave.

Primi commenti da parte dl presidente della Sony Doug Belgrad:  he loro due lavorino assieme a questo progetto. Commenta Shyamalan: Un film spaventoso e fantascientifico con Jaden e Will Smith: questo progetto è il mio sogno nel cassetto. Il film sarà prodotto dalla Overbrook Entertainment di Will Smith.

Fonte: comingsoon.net

Ecco il poster di Cannes 64

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Il prossimo, 64esimo, Festival di Cannes ha una madrina: è Faye Dunaway che campeggia sul bellissimo poster della kermesse cinematografica che comincerà il prossimo 11 maggio.

Ecco il poster di Cannes 64

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Il prossimo, 64esimo, Festival di Cannes ha una madrina: è Faye Dunaway che campeggia sul bellissimo poster della kermesse cinematografica che comincerà il prossimo 11 maggio.

The Next Three Days: recensione del film di Paul Haggis

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The Next Three Days: recensione del film di Paul Haggis

Cosa saresti disposto a fare per la donna che ami? E se ciò che fai ti rendesse un uomo che lei potrebbe non amare più? Queste sono le domande che si pone John (Russell Crowe) quando sua moglie Lara (Elizabeth Banks) viene arrestata con l’accusa di omicidio. Quando anche la richiesta alla corte suprema viene respinta e Lara tenta il suicidio, John non ha altra scelta che cercare di salvare quello che resta della sua famiglia e perciò comincia a progettare l’evasione della moglie. Comincia così The Next Three Days, ultimo film del pluripremiato con l’Academy Awards Paul Haggis che vede un Russell Crowe rotondetto fare di tutto per salvare la bella moglie da un destino di prigione.

Il film The Next Three Days di Paul Haggis si distingue per l’esiguità dei dialoghi che lasciano invece molto spazio ai gesti e agli sguardi, a ciò che non viene detto ed a ciò che le immagini mostrano. Mattatore della vicenda è Crowe, che si trova a suo agio nei panni di un uomo sereno e con una vita normale che si trova a dover fare i conti con circostanze straordinarie. Asciutto e molto efficace, l’attore de Il Gladiatore mette a segno una buona prova, dopo le sua interpretazione un po’ fiacca del Robin Hood di Ridley Scott.

The Next Three Days cast

Principalmente un one man show, The Next Three Days

Principalmente un one man show, The Next Three Days si avvale anche di bravi attori per piccoli ruoli, a parte ovviamente la convincente Elizabeth Banks, troviamo la bella e lanciatissima Olivia Wilde in un ruolo marginale e uno straordinario per quanto relegato a comparsa Liam Neeson in veste quasi di mentore del nostro professore che si improvvisa criminale per amore.

A parte però l’ottimo cast, The Next Three Days si rivela estremamente dilatato nei ritmi e decisamente troppo diluito nella narrazione; a momenti avvincenti si alternano sequenze di immobilità che sbilanciano l’integrità del film, minandone la godibilità. Ci mette una pezza la colonna sonora, splendida protagonista nei prolungati momenti di silenzio firmata da Danny Elfman, già autore di notevoli composizioni da film (Spiderman, Edward Mani di Forbice). The Next Three Days però non manca di grandi momenti narrativi, come il finale costruito su ritmi di alto livello linguistico (si tratta sempre della mano che è stata dietro a Crash – contatto fisico!) e la provocazione finale sull’attendibilità del giudizio umano, che spesso condiziona l’esistenza di persone e di intere famiglie.

The Next Three Days paga la sua eccessiva lunghezza con il calo di attenzione che coglie lo spettatore a metà film, ma come spesso succede riesce in qualche modo a lasciare di sé una parziale buona impressione, merito dell’happy end che come Haggis stesso ha detto “piace sempre a tutti”.

Box Office USA del 4 aprile 2011

Box Office USA del 4 aprile 2011

I film di animazione sono un gran investimento in forze, basta guardare i titoli di coda di un qualsiasi film per rendersene conto, ma sono spesso ben ricompensati dal rientro di cassa. E’ quello che succede questa settimana al botteghino Usa dei film più visti.

Esce infatti una nuova produzione animata della Universal, Hop, di cui si era iniziata la promozione molti mesi fa, proiettando nelle sale un teaser trailer con il coniglio protagonista impegnato in un assolo di batteria. Il film, nella prima settimana di uscita, incassa 38 milioni di dollari, più del doppio rispetto al secondo film più visto: Source code, con Jake Gyllenhall, che ne guadagna poco meno della metà. Questo film è la seconda prova alla regia del figlio di David Bowie, Duncan Jones, che deve confermare le ottime critiche ricevute per la sua fatica precedente, un altro film che forzava i limiti del reale, Moon. Oltre il reale, ma in maniera più decisa, va anche il terzo film più visto della settimana: Insidious, un thriller di James Wan in cui una coppia di genitori cerca di evitare che il figlio in coma venga trasportato in un luogo chiamato The Further, letteralmente: ciò che è più lontano. Il film è una produzione del 2010 in cui spicca, tra i vari nomi dei produttori, quello di Oren Peli, il regista del primo Paranormal Activity.

In quarta posizione, con un incasso di 10 milioni di dollari che si aggiungono ai precedenti per raggiungere quota 38 milioni, troviamo Diary of a Wimpy Kid: Rodrick Rules, una commedia più che adolescenziale, che quindi ha il suo pubblico durante lo Spring break di questi giorni nelle scuole statunitensi. Limitless, con Bradley Cooper, Abbey Cornish e Robert De Niro, resiste ancora in quinta posizione, con un incasso totale di 55 milioni di dollari.

Matthew McConaughey tiene la sesta posizione e quasi 40 milioni di dollari di incasso totale con The Lincoln Lawyer, mentre Sucker Punch, ultima fatica filmica di Zack Snyder che ritorna agli  attori in carne ed ossa dopo i gufi di Ga’Hole,  delude le aspettative, alla seconda settimana di uscita è infatti solo in settima posizione, con un incasso che raggiunge a malapena i 30 milioni di dollari. Rango, il film di animazione di Gore Verbinsky in cui Johnny Depp dà la voce ad un camaleonte, è ancora tra i dieci film più visti della settimana, con un ragguardevole incasso di 114 milioni di dollari in totale, che raggiunge grazie ai 4 milioni guadagnati questa settimana. In nona posizione troviamo invece Paul, un film non di animazione ma su due appassionati di fumetti che si trovano ad avere a che fare con un alieno. Chiude la classifica Battle: Los Angeles, che si appresta ad abbandonare la classifica dei primi dieci con quasi 80 milioni di dollari di incasso.

Le uscite attese per la prossima settimana sono di sicuro interesse: Wes Craven torna dopo dieci anni nel campus del primo Scream e riunisce il cast originale per Scream 4, esce il nuovo film della Fox, realizzato dallo stesso regista della saga dell’Era Glaciale, Carlos Saldanha, che questa volta però si sposta nelle zone ben più temperate del Brasile per seguire le avventure di un pappagallo che segue il proprio amore in Rio.

Robert Redford torna alla regia con The conspirator, in cui mette in scena le vicissitudini accadute alla donna accusata di aver organizzato l’omicidio del presidente Abraham Lincoln, mentre Keanu Reeves, dopo essere stato protagonista del web a causa di una sua foto, in cui appariva solo e trasandato su di una panchina, e che ha dato vita al meme “Sad Keanu,  torna sul grande schermo con Henry’s crime. L’ultima uscita prevista è quella di Water for  elephants, un nuovo tentativo di Robert Pattinson di scrollarsi di dosso il vampiro Edward diventando il veterinario di un circo.

Street Dance 3D: recensione

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Street Dance 3D: recensione

Arriva al cinema distribuito da Eagle Pictures, Street Dance 3D, il film diretto da Max Giwa, Dania Pasquini e con protagonisti Nichola Burley, Ukweli Roach, Charlotte Rampling.

In Street Dance 3D Carly (Nichola Burley), una ballerina di strada che di giorno prepara panini, è innamorata di Jay (Ukweli Roach) insieme al quale fa parte di un gruppo di streetdancer che lavora duramente per arrivare alla finale del campionato UK Street Dance Championship. Quando Jay lascia Carly tocca a lei prendere le redini della compagnia, compito non facile vista la diffidenza e la poca collaborazione di alcuni membri a cui si aggiunge la perdita dello spazio in cui si svolgevano le prove. Un giorno Carly capita per una consegna alla lussuosa Ballet Academy dove incontra l’istruttrice di danza classica Helena (Charlotte Rampling) che, colpita dalla passione e dalla tenacia di Carly, le propone di esercitarsi nello studio dell’accademia in cambio di una collaborazione con i suoi ballerini che di passione ne hanno davvero poca. Inizialmente incredula la ragazza accetta ma la cooperazione fra due universi culturali così diversi non sarà per nulla facile.

Dopo Step Up 3D arriva sugli schermi il primo live action completamente realizzato in 3D tutto inglese, Street Dance 3D girato dai registi di videoclip Max Giwa e Dania Pasquini che lavorano insieme da oltre dieci anni e che hanno collaborato con artisti come Oasis, Sophie Ellis Brextor, Girls Around, Westlife, Craig David e Lee Ryan. Sceneggiato dalla debuttante Jane English che aveva scritto alcune parti per la serie televisiva Sugar Rush, Step Up 3D rientra a pieno titolo in quel filone danzereccio di strada che da Footloose in poi è partito senza mai più fermarsi e che si è sempre nutrito a piene mani di effetti speciali e nuove tecnologie. Nella maggior parte dei casi il problema di tal genere sussiste proprio nella costruzione dei personaggi e nella scrittura che vengono, si potrebbe quasi dire, volontariamente trascurati e ridotti a stereotipi per esaltare invece l’elemento spettacolare.

Sarebbe inutile perciò accanirsi su quanto possano essere scontati e ridicoli i personaggi e i dialoghi di Step Up 3D, su quanto i soliti poveri ragazzi squattrinati grazie a talento amore e passione riescano alla fine a dimostrare quanto possano valere, perché se un merito ce l’ha questa pellicola è proprio quello di esserne in parte consapevole e di puntare tutto, ma proprio tutto, sulle sessioni di ballo che occupano la stragrande maggioranza del film. Forse ci si sarebbe potuto aspettare di più dall’incontro scontro fra la danza classica e quella street, ciò non toglie che la combinazione fra spettacolari coreografie, regia ritmica, musica e 3D riesca a catturare bene l’attenzione e a trasformare lo schermo in un palco a tutti gli effetti ribadendo la natura di puro prodotto di intrattenimento, l’unica che una pellicola simile possa avere anche sfoderando in campo attrici come Charlotte Rampling.

Box Office ITA 04/04/2011

Incassi deprimenti nell’ultimo weekend, che vede Nessuno mi può giudicare ancora in testa, seguito da Mia moglie per finta e Hop. Risultati che possono tranquillamente essere associati a  quelli di un tipico weekend di piena estate (!)

Forse la parola scandalo risulterebbe eccessiva, ma il disastro rivelatosi al botteghino italiano in questo fine settimana è semplicemente sbalorditivo.

In verità, non soprende più di tanto la tenuta di Nessuno mi può giudicare, al primo posto per la terza settimana consecutiva, considerando il passaparola positivo: così con altri 668.000 euro la commedia giunge a 6,4 milioni di euro complessivi.

Dietro… le briciole. A sorpresa, nonostante l’atteso Boris, la new entry più forte è Mia moglie per finta, che debutta al secondo posto con 478.000 euro. Segue Hop, che esordisce in terza posizione con 457.000 euro.

Boris – Il film, invece, si piazza soltanto quarto con 423.000 euro raccolti in oltre 300 sale. E il fanbase? Possibile che il pubblico si sia già precipitato in spiaggia o abbia preferito una gita al weekend al cinema? Probabilmente sì, considerando le temperature e i risultati deprimenti dei film in classifica in questo fine settimana.
E pensare che ci lamentiamo di giugno/luglio/agosto, il periodo ‘peggiore’ per gli esercenti italiani…

Amici, amanti e… scende in quinta posizione con altri 282.000 euro per 1,2 milioni complessivi.

Segue l’altra novità più attesa, ovvero Kick-Ass, in grado di raccogliere appena 202.000 euro al suo debutto italiano. Ma in questo caso il pessimo risultato del film cult è da attribuire al ritardo (oltre un anno) con cui è stato distribuito in Italia. Di certo, chi è interessato al film aveva già avuto modo di vederlo…

La fine è il mio inizio debutta al settimo posto con 188.000 euro e con la migliore media, considerando le 75 copie di distribuzione.

Sucker Punch precipita all’ottavo posto, replicando il pessimo andamento oltreoceano, con 141.698 euro e 820.000 euro totali.
The Ward – Il reparto debutta con 141.435 euro, mentre Amici miei – come tutto ebbe inizio (116.000 euro) si appresta ad abbandonare la top10 con i suoi 3,2 milioni.

Paul Haggis a Roma per The Next Three Days

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“Quello che mi interessa maggiormente con un film è intrattenere e far riflettere.” E’ Paul Haggis, regista e sceneggiatore premio Oscar, che stamattina ha raccontato alla stampa il suo film The Next Three Days, nelle sale dall’8 aprile. Il film è un thriller, ma si muove su molte altre direzioni.

Un irriconoscibile Mark Hamill presenta Sushi girl

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Lo ricordiamo per la sua chioma bionda e i suoi occhi azzurro ghiaccio, mentre agita una spada in qualche angolo dello Spazio proclamando la celebre frase “Che la forza sia con te”.

Roberto Orci racconta il suo Star Trek 2

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Roberto Orci racconta il suo Star Trek 2

Star Trek, sorpresa particolarmente piacevole di due stagioni cinematografiche fa, avrà come già anticipato da tempo, un sequel che rivredrà al timone J.J. Abrams insieme ai due sceneggiatori che hanno fatto del primo film un vero gioielino: Alex Kurtzman e Roberto Orci.

Quest’ultimo al WonderCon ha discusso del progetto spiegando che a questa sceneggiatura prenderanno parte indirettamente anche i fan, le proteste dei quali saranno elaborate e inserite nella storia. Orci ha anche detto che conta di essere sul set durante la lavorazione per poter correggere e perfezionare strada facendo i dialoghi del film. Ricordiamo che nel primo cosa gli fu impedito dallo sciopero degli sceneggiatori che ha rallentato la produzione del film.

Fonte: comingsoon

Luc Besson ospite al Future Film Festival 2011

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Luc Besson sarà l’ospite d’onore al Future Film Festival 2011. Il festival che si occupa non soo di cinema, ma anche di tecnoliia e animazione si svolgerà a Bologna dal 20 al 23 aprile e il 21 il regista del recente Adèle e l’enigma del faraone presenterà in anteprima nazionale Arthur 3 – La guerra dei due mondi, che uscirà in Italia a giugno distribuito da Moviemax.

La Universal dice ‘no’ a Greengrass

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Il prossimo progetto di Paul Greengrass è stato rifiutato dalla Universal. Il film è Menphis e racconterà dell’ultima parte della vita di Martin Luther King nel 1968.

Le voci di Rio raccontano il film alla stampa

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All’anteprima di Rio, film d’animazione in uscita il 15 aprile, presentato Domenica 3 aprile allo Space Moderno di Roma, ha fatto seguito la conferenza stampa con i doppiatori italiani. Fabio De Luigi (Blu), Victoria Cabello (Gioiel),  Pino Insegno (il tucano Rafael), Mario Biondi (il perfido pappagallo Miguel), Josè Altafini (il bulldog Luiz), Emilio Carelli, direttore di Sky Tg 24 e Francesco Castelnuovo (entrambi le due spalle dell’antagonista principale) hanno animato la divertente presentazione costellata da battute e da un paio di domande poste dai figli dei giornalisti che avevano assistito all’anteprima e scorrazzavano divertiti fra le sedie della conferenza stampa.

Rio: recensione del film di Carlos Saldanha

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Rio: recensione del film di Carlos Saldanha

Dai paesaggi gelidi dell’Era Glaciale il regista brasiliano Carlos Saldanha e gli Blu Sky Studios passano proprio al caldo tropicale del Brasile. Blu è il rarissimo pappagallo macaw protagonista di Rio, film d’animazione in uscita il 15 Aprile. Strappato  al suo habitat naturale in tenera età,Rio ha la fortuna di venire trovato da Linda e di crescere, seppur in cattività, fra le sue amorevoli cure.

A scombinare la sua vita agiata sarà la notizia che a Rio De Janeiro un gruppo di ornitologi ospita l’ultimo esemplare femmina di macaw. Si chiama Gioiel ( la voce originale è di Anne Hathaway  ) ed è una pappagallina indomita che sogna la libertà. Blu e Linda dovranno andare in Brasile. Il timido e imbranato pappagallo imparerà a liberare la sua vera natura. Per amore di Gioiel , riuscirà finalmente a trovare il coraggio e la fiducia in sé stesso per imparare a volare e fronteggiare i cattivi , umani e pennuti,  che tramano contro di lui. Specularmente anche la padrona di Blu intraprenderà un’avventura altrettanto formativa.

Rio, il film d’Animazione di Carlos Saldanha

Rio contrariamente a un target di cartoni degli ultimi tempi, pensati per soddisfare e divertire anche un pubblico adulto, come l’ultracitazionistico  Rango di Johnny Depp o i  migliori Shrek, è indirizzato visibilmente verso un pubblico di bambini.  Proprio questa sembra la causa dei suoi maggiori difetti. Scontato e privo di originalità preferisce appoggiarsi a cliché consolidati. Osa poco rispetto al brio dell’Era Glaciale che, soprattutto il primo dei tre, coinvolgeva grazie all’originalità dei personaggi i cui caratteri, per quanto un cartone lo permetta e necessita, erano ben delineati e vivi.

La storia d’amore fra Blu e Gioiel segue invece una linea narrativa piatta e priva di storie di contorno approfondite. Sono poche le emozioni. Il pappagallo cattivo che li perseguita, Miguel, ha relativamente troppo poco spazio. La presenza umana stona e le loro vicende non coinvolgono. Superfluo l’uso del 3d. Efficace, se non altro, in alcune concitate scene di inseguimento come nel caso del carnevale di Rio o della fuga di Blu e Gioiel legati da una catena e impossibilitati a volare a causa dell’incapacità di Blu stesso.

Tra i doppiatori italiani, oltre al solito e bravissimo Pino Insegno, nei panni del Tucano Rafael, l’ amico di Blu prodigo di consigli, spicca un doppiatore improvvisato come José Altafini. Il campione brasiliano presta la voce al bulldog Luiz, uno dei personaggi più eccentrici e interessanti. L’ambientazione Brasiliana offre momenti canori su ritmi latino americani a volte troppo scollati dai ritmi della narrazione.

Lo stacco canoro e il tenore dei brani, retaggio dysneyano felicemente abbandonato da molti degli ultimi film d’animazione, è indice del target verso cui il film è diretto. Mario Biondi, doppiatore di Miguel, firma un buon esordio al doppiaggio mentre Victoria Cabello dà la voce, eccessivamente stridula, a Gioiel. Fabio De Luigi ( doppiatore già in Madagascar e Toy Story 3 ) è invece la voce di Blu, che sembra voler riecheggiare il Sid di Bisio dell’Era Glaciale ma fatica a trovare una propria caratterizzazione.

Gli autori di Rio sembrano credere molto in questo progetto. Distribuito in oltre 700 copie, sarà il film di apertura del CARTOONS ON THE BAY,  festival dell’animazione televisiva e cross- mediale, che si terrà il 7 Aprile a Santa Margherita ligure. Sky Cinema 1, il 10 aprile, invece, omaggerà i pappagalli animati con un Rio Day. Giornata tutta in 3d con anteprima dei primi 5 minuti di Rio. Saranno i bambini i critici più qualificati per giudicare Rio. Sono un pubblico esigente e merita fiducia. Cosa che Rio sembrerebbe non dargli.

Hansel & Gretel: prime foto di Gemma Arterton e Jeremy Renner!

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Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe, rivisitazione della celebre fiaba dei Fratelli Grimm (che sa molto di stesso principio con cui è stato snaturato un personaggio come Van Helsing): ecco i protagonisti Gemma Arterton e Jeremy Renner nei panni dei due cacciatori di streghe!

Eccoli:

Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe prodotto dalla  Paramount Pictures è diretto da Yommy Wirkola. Il cast comprende anche  Famke Janssen, Ingrid Bolsø Berdal e Peter Stormare; è stato scritto da D.W.Harper e prodotto da Adam McKay. L’uscita è prevista per il 2012.

 

Lanterna Verde: primi 4 minuti Online!

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green lantern

La Warner Bros. ha pubblicato i primi quattro minuti di Lanterna Verde! Dopo il successo delle scene mostrate al Comicon ha deciso di far uscire in rete 4 minuti del film!

Corso di formazione sul “visionario” e il “fantastico” made in Italy!

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bessoni

Giunge notizia che il  regista visionario Stefano Bessoni (tra i superstiti in Italia) terrà un corso di formazione professionale di Regia, Sceneggiatura, Fotografia, Montaggio concentrandosi prevalentemente sulle tecniche e sugli espedienti di genere fantastico.

The Governator, fumetto e cartoon sullo Schwarzenegger politico

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The Governator, fumetto e cartoon sullo Schwarzenegger politico

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L’ex governatore della California e il fumettista Stan Lee hanno collaborato per creare The Governator, una nuova serie animata e un fumetto in uscita nel 2012.

Chloe Moretz in Dark Shadows

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Chloe Moretz in Dark Shadows

Chloe Moretz, Hit Girl in Kick Ass (da oggi al cinema) è stata scritturata per Dark Shadows, prossimo film di Tim Burton, che dovrà risollevarsi dal bruttino Alice in Wonderland.

La giovane Chloe, spietata super eroina armata fino ai denti in Kick Ass, ha partecipato anche al film Diario di una schiappa, ed è probabile che, date le recensioni positive in merito alla sua interpretazione di Hit Girl, sentiremo spesso parlare di lei.

Dark Shadows è l’adattamento di una “soap-opera gotica” andata in onda tra gli anni Sessanta e Settanta, e la Moretz reciterà accanto a  Michelle Pfeiffer, che nel film sarà sua madre, e a Johnny Depp, Eva Green, Jackie Earle Haley e Helena Bonham Carter.

Fonte: comingsoon

Frankenweenie di Tim Burton: affascinanti Concept!

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tim burton

Frankenweenie, il film in stop-motion che Tim Burton è attualmente in fase di riprese in sterioscopia. Ora dal sito dell’illustratore Dennis Greco arrivano alcuni concept realizzati per progettare le scene, le scenografie, le atmosfere di Frankenweeni.

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