La 01
Distribution ha pubblicato tramite il proprio
canale Youtube il trailer in lingua
italiana di Southpaw, pellicola sul
mondo della boxe che vede protagonisti Jake
Gyllenhall e Rachel
McAdams.
Southpaw è
diretto da Antoine Fuqua e accanto a Jake
Gyllenhaal ci saranno ForestWhitaker, Rachel McAdams e Naomie
Harris. Gyllenhaal interpreta Billy “The Great” Hope,
grande campione dei pesi medi ma traumatizzato da una tragedia che
pone fine alla sua carriera e lo mette in difficoltà con sua
figlia.Southpaw uscirà al cinema in America il prossimo
24 luglio.
Antoine Fuqua ha
abituato lo spettatore ad un cinema “virile”, dal forte impatto
visivo, realistico, crudo e metropolitano. Appassionato di boxe da
sempre, ha deciso di unire il suo talento alla passione, girando il
film che rappresenta l’anello di congiunzione tra il gusto
mainstream tipicamente hollywoodiano e il documentario
sportivo: Southpaw ne è il prodotto
finale, nato anche grazie alla sistematica applicazione del
“metodo” da parte dei suoi interpreti,
Jake Gyllenhaal,
Rachel McAdams,
Forest Whitaker, Curtis “50 Cent” Jackson e altri,
diventati letteralmente i loro personaggi, senza limitarsi a
interpretarli.
Southpaw
ruota intorno alla storia di ascesa e caduta, dalla cenere alle
stelle per bruciarsi e risorgere come una fenice, del pugile peso
massimo leggero Billy “The Great” Hope, promessa del pugilato e
campione del mondo, sposato con l’amata moglie Maureen e padre
della piccola Leila. La sua vita è un rincorrersi costante di
successi e vittorie, ottenuti grazie alla grinta e alla rabbia che
mette nella vita come sul ring, dove stende gli avversari con i
suoi famosi sinistri (southpaw, infatti, sta ad indicare
un pugile mancino).
Ma quando la moglie rimane uccisa
durante una rissa provocata dal suo rivale Miguel “Magic” Escobar,
Billy cade in un incubo senza ritorno, che lo spinge ad
autodistruggere la sua, ormai, misera vita fino a perdere la
custodia dell’amata figlia, tutto ciò che gli rimane. Sarà
l’incontro con un vecchio allenatore nonché ex pugile, Tick Willis,
a fornirgli lo slancio necessario per contenere la sua rabbia,
tornare a combattere e conquistare di nuovo il posto che gli spetta
sulla vetta del mondo.
Southpaw, il film
Fuqua ha dichiarato fin da subito
la sua intenzione di voler creare il primo film “vero” sulla boxe,
non un prodotto destinato solo all’intrattenimento del pubblico
lontano dal vero mondo del pugilato, bensì una pellicola accurata,
realistica e adrenalinica fin nei dettagli, che restituisce allo
spettatore la sensazione di ritrovarsi davvero su un ring, in mezzo
ai pugili intenti a boxare, percependo realmente il sudore, il
sangue, la rabbia che irrompono – esplodendo – sulla scena: e
proprio grazie alla fotografia e alle inquadrature strette e
serrate che il film acquisisce un gusto eccessivo, “testosteronico”
e spettacolare, restituendo la stessa sensazione di un incontro
“live” di pugilato, di un match senza esclusione di colpi tra
rabbia ed equilibrio, vita e morte, odio e amore: questo è il senso
stesso di Southpaw, una riflessione
profonda – e firmata da Kurt Sutter, già
creatore del cult Sons of Anarchy–
sull’esistenza stessa, sulla lotta personale che deve affrontare un
uomo per riconquistare quello che è il suo diritto fondamentale:
quello alla vita, senza limitarsi ad osservare la propria esistenza
che scivola lentamente nell’oblio del dolore.
Ecco il primo spot tv di
Southpaw con protagonista Jake
Gyllenhaal, che sembra essersi ormai adeguato a ruoli che
prevedono una profonda trasformazione fisica. Dopo Lo
Sciacallo – Nightcrawler, in cui è apparso
dimagritissimo, in questo nuovo progetto l’attore sfoggia un
muscoloso fisico da boxeur.
Il film è diretto da Antoine
Fuqua e accanto a Jake Gyllenhaal ci
saranno ForestWhitaker, Rachel
McAdams e Naomie Harris. Gyllenhaal
interpreta Billy “The Great” Hope, grande campione dei pesi medi ma
traumatizzato da una tragedia che pone fine alla sua carriera e lo
mette in difficoltà con sua figlia. Southpaw uscirà al
cinema in America il prossimo 24 luglio.
Ecco il nuovo spot dal film
Southpaw, in cui vediamo protagonisti
Jake Gyllenhaal e Rachel
McAdams.
[nggallery id=1810]
Southpaw è
diretto da Antoine Fuqua e accanto a Jake
Gyllenhaal ci saranno ForestWhitaker, Rachel McAdams e Naomie
Harris. Gyllenhaal interpreta Billy “The Great” Hope,
grande campione dei pesi medi ma traumatizzato da una tragedia che
pone fine alla sua carriera e lo mette in difficoltà con sua
figlia.Southpaw uscirà al cinema in America il prossimo
24 luglio.
Nuovo poster per il film Southpaw
che vede protagonista Jake
Gyllenhall. Diamogli uno sguardo.
Il film è diretto da Antoine
Fuqua e accanto a Jake Gyllenhaal ci
saranno ForestWhitaker, Rachel
McAdams e Naomie Harris. Gyllenhaal
interpreta Billy “The Great” Hope, grande campione dei pesi medi ma
traumatizzato da una tragedia che pone fine alla sua carriera e lo
mette in difficoltà con sua figlia.Southpaw uscirà al
cinema in America il prossimo 24 luglio.
Ecco una nuova clip di Southpaw in cui
vediamo Jake Gyllenhaal in azioen sul ring.
https://www.youtube.com/watch?v=5FOjuRxzUGg
Southpaw è
diretto da Antoine Fuqua e accanto a Jake
Gyllenhaal ci saranno ForestWhitaker, Rachel McAdams e Naomie
Harris. Gyllenhaal interpreta Billy “The Great” Hope,
grande campione dei pesi medi ma traumatizzato da una tragedia che
pone fine alla sua carriera e lo mette in difficoltà con sua
figlia.Southpaw uscirà al cinema in America il prossimo
24 luglio.
La Weinstein Co. ha rilasciato in
rete il nuovo trailer di Southpaw, il
film di Antoine Fuqua con Jake
Gyllenhaal che unisce mondo della box e dramma familiare.
Gyllenhaal interpreta il pugile Billy Hope, la cui
vita è segnata dalla tragica moglie della moglie (Rachel
McAdams). Cercherà il riscatto, umano (nel rapporto con la
figlia) e professionale, grazie anche all’aiuto di un ex pugile che
diventerà il suo allenatore, interpretato da Forest
Whitaker. Con questo ruolo, l’attore di
Zodiac e Source
Code va alla caccia serrata dell’Oscar, come ha
confermato il patron Harvey Weinstein a
Cannes.
Nel cast compaiono anche
Curtis “50 Cent” Jackson, Rita
Ora, Naomie Harris e Victor
Ortiz. Il film, che uscirà in America il 24 luglio, è
stato sceneggiato da Kurt Sutter (creatore di
Sons of Anarchy) e Richard
Wenk (The Equalizer).
Inizialmente sviluppato dalla DreamWorks per
Eminem come protagonista,
Southpaw conta comunque ancora sul
contributo del cantante per la colonna sonora.
Uscirà mercoledì 2
Settembre in Italia, distribuito da 01
Distribution, l’avvincente Southpaw L’ultima
sfida firmato dall’apprezzato regista Antoine
Fuqua (Training Day; The Equalizer), che riporta
sul grande schermo nel ruolo del pugile Billy “The Great” Hope,
Jake Gyllenhall(Lo Sciacallo – Nightcrawler;
Source Code; End of Watch), uno degli attori più talentuosi di
Hollywood.
Per prepararsi al ruolo l’attore si
è sottoposto a mesi di allenamento intensivo riuscendo ad ottenere
un’interpretazione tanto intensa quanto realistica. Al suo fianco
nel ruolo della moglie troviamo una sorprendente Rachel
McAdams(Midnight in Paris; True Detective) e il
Premio OscarÒ Forest Whitaker nei panni
dell’allenatore duro e umile che guida Billy quando il pugile si
ritrova da solo.
Nel cast compaiono anche il celebre
rapper Curtis “50 Cent” Jackson(Spy;Il cacciatore di donne – Frozen Ground) nel ruolo
dell’ambiguo manager di Hope, Naomie Harris
(Skyfall; Spectre), Oona Laurence (A
Little Game, Penny Dreadful) e Miguel Gomez(Bless Me, Ultima; The Domino Effect).
Southpaw
Sinossi:
Il film racconta l’avvincente
storia di Billy “The Great” Hope (interpretato dal candidato
all’Academy Award® Jake Gyllenhaal), campione mondiale in carica
dei pesi massimi leggeri.
Billy Hope è un “southpaw”, un
pugile mancino, dallo stile aggressivo e brutale.
Sembra avere tutto: una grande
carriera, una moglie bella e amorevole (Rachel McAdams), una figlia
adorabile (Oona Laurence) e uno stile di vita invidiabile.
Ma una tragedia è in agguato e
quando anche il suo storico amico e manager (Curtis “50 Cent”
Jackson) lo abbandona, Hope tocca il fondo.
Per risalire la china, deve
rivolgersi a un improbabile alleato in una palestra locale: Tick
Willis (il vincitore dell’Academy Award® Forest Whitaker), un ex
pugile diventato l’allenatore dei migliori boxeur dilettanti della
città.
Con l’aiuto di Tick, Bill
affronterà la battaglia più dura della sua vita, combattendo per
redimersi e riconquistare la fiducia delle persone che
ama.
C’è un improbabile ispirazione reale
dietro il dramma pugilistico del 2015 Southpaw – L’ultima
sfida (qui
la recensione), il film con protagonista il pugile
Billy Hope interpretato da Jake Gyllenhaal. Diretto da Antoine Fuqua
(Training
Day) e scritto da Kurt Sutter (Sons
of Anarchy), questo film sulla boxe segue dunque un pugile di
nome Billy Hope, che per via di un incidente perde la moglie e la
custodia della figlia, divenendo un alcolizzato. Hope spera però di
rimettere la sua vita in carreggiata e, alla fine, si trova a dover
affrontare il formidabile Miguel “Magic” Escobar.
Southpaw – L’ultima sfida vanta un cast all-star
accanto a Gyllenhaal, con nomi come Rachel McAdams, Forest Whitaker, 50 Cent e
Miguel Gomez.
Non c’è però da stupirsi che
guardando il film venga da chiedersi: “Billy Hope esiste
davvero?”. Southpaw – L’ultima sfida ha tutte
le carte in regola per essere un autentico biopic sportivo. Mentre
tutti i buoni film sulla boxe vedono il protagonista battere
avversari apparentemente imbattibili, la tragica storia delle
sconfitte subite da Hope nel corso del film sembra una vera e
propria storia di redenzione che potrebbe essere realmente
accaduta. Tuttavia, la storia vera di Southpaw – L’ultima
sfida è più strana della finzione. Tecnicamente, il film
di Jake Gyllenhaal sulla boxe non è basato sulla vita di un vero
pugile. Detto questo, il personaggio di Billy Hope è ispirato a una
persona reale, che ha affrontato difficoltà simili ed è riuscita a
uscirne vincitrice.
La vera storia di Southpaw
– L’ultima sfida è ispirata ad Eminem
Anche se la storia vera narrata nel
film non è tecnicamente vera, è però ispirata alla vita del rapper
Eminem. Lo sceneggiatore, Kurt
Sutter, ha infatti affermato di aver scritto il film
pensando a Eminem. Sutter è un grande ammiratore della musica del
rapper e ha scritto Southpaw – L’ultima sfida come
successore spirituale/sequel non ufficiale di 8 Mile. Gli
elementi pugilistici del film dovevano simboleggiare il suo
percorso di vita e il rapporto tra Billy e la giovane figlia Leila
(Oona Laurence) doveva rispecchiare quello tra
Eminem e sua figlia Hailie. Sebbene il rapper
abbia ricevuto ottime recensioni per la sua interpretazione in
8 Mile, da allora è stato notoriamente riluttante ad
accettare altri lavori di recitazione, rifiutando anche il ruolo di
protagonista in Elysium.
Quindi, anche se la risposta alla
domanda “Billy Hope esiste davvero?” è tecnicamente un no,
è in realtà basato su qualcuno di realmente esistente. Eminem era
coinvolto come attore nel film fino al 2012, ma alla fine
Gyllenhaal lo ha sostituito. Il rapper è rimasto comunque in una
piccola veste, producendo canzoni come “Kings Never Die”
per la colonna sonora del film. Per quanto Jake Gyllenhaal fornisca
una prova attoriale e fisica straordinaria, sarebbe stato
certamente interessante vedere Eminem calarsi nel ruolo,
soprattutto dato che il film è così fortemente ispirato alla sua
vita.
Parte del motivo per cui la gente si
chiede se Billy Hope esista davvero è poi dovuto
all’interpretazione di Gyllenhaal. L’attore ama particolarmente
affrontare ruoli di personaggi profondi e si immedesima moltissimo
in loro. Questo potrebbe essere il motivo per cui molti si sono
chiesti se la storia di Southpaw – L’ultima sfida
fosse vera e se Hope fosse un vero pugile. Anche se Billy Hope non
è reale, il film ha tutte le carte in regola per essere una
biografia sportiva ispirata a una storia vera, e l’interpretazione
di Gyllenhaal del personaggio è particolarmente veritiera. Il film
sulla boxe vede infatti un arco trionfale per il personaggio, tanto
che molti speravano che raccontasse una vicenda realmente
avvenuta.
Tuttavia, questi trionfi sono stati
ispirati dalla vita di Eminem (con il pugilato che, come già detto,
inizialmente era una metafora delle battaglie rap), quindi anche se
Billy Hope è fittizio, le emozioni dietro la sua storia provengono
da un luogo reale. Se Rocky è il primo film che viene in mente quando si
parla di drammi sulla boxe, ci sono stati molti altri esempi degni
di nota. Ci sono famosi film come Toro Scatenato o il dramma di Clint Eastwood, vincitore del premio Oscar,
Million Dollar Baby, tanto per citarne alcuni.
Il film sulla boxe con Jake Gyllenhaal, Southpaw – L’ultima
sfida, si è poi aggiunto a questa schiera nel 2015.
Tutti amano i film sulla boxe,
perché in genere hanno un protagonista che riesce a superare
ostacoli insormontabili e di solito hanno un finale ad effetto.
Inoltre, è uno sport particolarmente dinamico, che si sposa
perfettamente con il linguaggio cinematografico. Southpaw –
L’ultima sfida segue quindi le orme di altri film del
genere, ma ciò che lo rende diverso è che la sua storia ha tutti
gli indicatori di un biopic sportivo reale, come Tonya o
Invictus – L’invincibile. Detto questo,
Southpaw – L’ultima sfida non sarà quindi basato
su una storia vera, ma ciò non significa che non sia stato ispirato
dalle lotte di una persona reale.
Era stato presentato
all’E3 di Los Angeles e accolto con grande
entusiasmo poi più niente fino ad oggi. Si tratta del nuovo
videogioco basato sulla serie animata più dissacrante del piccolo
schermo creata da Trey
Parker e Matt Stone,
ovvero South Park: The Stick of Truth di
cui è stato appena diffuso il trailer ufficiale intitolato
The Art of Farts, l’arte dei peti:
South Park The Stick of
Truth arriverà su XBox 360, PlayStation 3 e PC il
prossimo 19 novembre. Il gioco ha avuto alcuni rallentamenti dovuti
al fallimento della publisher THQ, ora invece che tutto è passato
alla Ubisoft il gioco creato da Parker&Stone insieme a
Obsidian Entertainment potrà arrivare nelle case di tutti gli
appassionati. Il gioco è incentrato in un nuovo inedito
protagonista che arriva nella città di South Park. Il nuovo
arrivato dovrà guadagnarsi il rispetto e l’amicizia degli altri
bambini, poi potrà finalmente offendere grandi e piccini tra pochi
mesi.
Dopo l’anteprima dello scorso giovedì, parte da domani, giovedì
2 ottobre, il doppio appuntamento con la nuova e inedita 18esima
stagione di “South Park” in onda in esclusiva assoluta solo su
Comedy Central.
L’appuntamento con l’irriverente serie animata, giunta ormai
alla maggiore età, terrà compagnia al pubblico ogni giovedì dalle
22.00 in esclusiva solo su Comedy Central, il canale satellitare
(SKY 124) di VIMNI dedicato all’intrattenimento e al comedy.
Questo giovedì, tornano, quindi, i personaggi più dissacranti e
sfacciati di South Park con nuovi argomenti e fenomeni sociali
trattati come sempre in modo politamente scorretto. Comedy Central
propone alle 22.00 la prima puntata in lingua italiana e, a
seguire, l’inedita seconda puntata in versione originale
sottotitolata in italiano a sole 24 ore dalla premiere
americana.
Negli ultimi trent’anni l’industria
videoludica ha raggiunto traguardi artistici estremamente
importanti, influenzando spesso e volentieri le altre forme d’arte
esistenti. In particolare, molti videogiochi di successo hanno poi
trovato nuova vita anche al cinema, con film basati sulle loro
storie e i loro personaggi, come dimostra il recente caso di
The Last of Us. Se non attingendo
esplicitamente dall’ampio bacino di storie offerte dal settore dei
videogame, il cinema ha ad ogni modo acquisito molte delle
canoniche logiche di gameplay, riadattandole e coniugandole con i
propri canoni. Un esempio particolarmente brillante di ciò è il
film del 2011 Source
Code (qui la recensione).
Diretto da Duncan
Jones, che nel 2016 avrebbe poi diretto il film
Warcraft – L’inizio,
esplicitamente basato su di un videogioco, Source Code
deve infatti molto alle regole del videogame. È l’applicazione di
queste, tra ripetizione delle azioni, presenza di livelli e
ricompense che conferiscono valore ad una narrazione altrimenti
canonica di genere, a cui non mancano anche elementi da film
romantico. Scritto da Ben Rypley, autore anche di
L’ottava nota – Boychoir e Flatliners, il film si
è così potuto affermare come uno dei più apprezzati titoli del suo
anno, tanto tra la critica quanto tra il pubblico.
Prima di esplorare meglio le
caratteristiche che rendono Source Code un brillante
esempio di cinema che incontra il videogioco, sarà utile sapere
qualcosa di più sulla sua trama, il cast di attori che vi recitano
e anche le piattaforme streaming dove poterlo trovare, qualora si
sviluppi il desiderio di vederlo. Ad oggi, infatti, in un
panorama cinematografico che sempre più, a livello più o meno
esplicito, presenta narrazioni con dinamiche da videogioco,
Source Code rimane un esemplare particolarmente
interessante sia per una semplice visione a fini di
intrattenimento, sia per essere guardato e analizzato con più
attenzione, data la sua capacità di dire molto sul cinema
contemporaneo.
La trama di Source Code e il cast di attori del
film
Protagonista del film è
Colter Stevens, un soldato che fa parte di un
programma governativo sperimentale per le investigazioni. Colter si
sveglia improvvisamente nel corpo di un’altra persona che viaggia
su un treno diretto a Chicago. Prima che possa capire da solo come
sia finito lì, si verifica una tremenda esplosione che uccide tutti
i passeggeri presenti sul convoglio. Quando riprende conoscenza, un
ufficiale di collegamento, Colleen Goodwin, in un
laboratorio segreto gli spiega che fa parte di un programma
chiamato Source Code, che consente di rivivere gli ultimi
8 minuti dell’esistenza di una persona attraverso la
tecnologia.
Il soldato si ritroverà quindi
costretto a vivere la tragedia più volte, finché non riuscirà a
identificare gli autori del crimine e assicurarli alla giustizia
prima che possano compiere un nuovo attacco terroristico.
Nonostante gli sviluppatori gli abbiano spiegato che non c’è
nessuna possibilità di modificare gli eventi e cambiare il passato,
Stevens tenterà in ogni modo di evitare la tragedia e salvare la
vita di Christina, una ragazza di cui si è
innamorato durante la missione. C’è però anche qualcos altro che
non torna, qualcosa che la Goodwin sembra avergli nascosto, un
elemento che potrebbe cambiare nettamente la sua percezione di
quella delicata missione.
Ad interpretare Colter Stevens vi è
l’attore Jake
Gyllenhaal, il quale volle Jones come regista dopo
aver visto il suo film Moon. Accanto a lui, nel ruolo di
Colleen Goodwin vi è invece l’attrice Vera Farmiga,
la quale si trovò a dover girare tutte le sue scene in soli 10
giorni in quanto, scopertasi incinta, non sarebbe poi più stata
disponibile per le riprese. L’attore Jeffrey Wright
interpreta il Dr. Rutledge, superiore della Goodwin. Poiché i due
non condividevano nessuna scena con Gyllenhaal, ma i loro
personaggi interagiscono comune tramite alcuni dispositivi,
quest’ultimo decise di restare anche oltre i suoi orari per fornire
loro le battute. Completa poi il cast l’attrice Michelle
Monaghan nei panni di Christina Warren.
Source Code e i videogame,
il significato del film tra livelli e ricompense
Come anticipato in apertura,
Source Code riprende in modo piuttosto esplicito alcune
delle regole base dei videogiochi, non tanto estranee a quelle
della narrazione. Dalla ripetizione delle azioni alla presenza di
diversi livelli di avventura, dalle distorsioni spazio-temporali
alla presenza di obiettivi da raggiungere, ostacoli da superare,
eventuali punizioni e ricompense da conquistare. Alla luce di ciò,
guardando il film risulta evidente come questo si configuri come un
gioco di ruolo, con un avatar (Colter Stevens) che rappresenta il
giocatore all’interno dell’ambiente trene. Qui il protagonista si
trova a dover compiere una serie di azioni nel tentativo di
progredire nella sua ricerca. Se non riesce a completare queste
prima che il tempo scada, la bomba esplode e il gioco termina.
Colter deve a quel punto
ricominciare da capo, facendo tesoro degli errori precedenti per
poter superare gli ostacoli. Ogni volta, dunque, egli impara e
diventa più abile. Dunque l’ambiente treno, nel suo essere chiuso,
presenta un inizio e una fine certi, ma diversi enigmi da risolvere
per poter sperare di arrivare trionfanti alla conclusione del
“livello”. Nell’arrivare al termine di esso, Colter non solo
sconfigge l’ostacolo primario (trovare l’attentatore e disinnescare
la bomba), ma ottiene anche delle ricompense che gratificano i suoi
sforzi, ovvero il poter contattare suo padre e salvare i
passeggeri, tra cui Christina, la donna di cui nel mentre si è
innamorato.
Infine, Colter sembra approdare ad
una modalità sandbox, con la possibilità dunque di
esplorare la nuova realtà in cui si trova e sfuggire alle
limitazioni precedentemente imposte. Ecco dunque come in Source
Code si fondono le strutture del videogame con la narrazione
cinematografica, dando dunque vita sì ad un’opera che fa
dell’intrattenimento il suo obiettivo primario, ma capace di
proporre brillanti riflessioni sull’ibridazione di queste due forme
d’arte. Sono sempre di più i film che presentano infatti tali
logiche, come ad esempio i film di Christopher
NolanInception e Tenet. Ciò a
dimostrazione di come i canoni narrativi, pur non perdendo i propri
elementi tradizionali, si arricchiscano delle novità apportate dai
nuovi media, con il cinema che le adatta alle proprie esigenze.
Il trailer di Source Code
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Source Code grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple iTunes, Now, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 26 gennaio alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.
Duncan
Jones, reduce dall’ottimo lavoro presentato con
Moon, porta sullo schermo questa storia
scritta da Ben Ripley ed interpretata da un cast
eccellente che accanto al protagonista
Jake Gyllenhaal, vede una bella coppia di signore:
Vera Farmiga e Michelle Monaghan.
La trama di Source Code
Il capitano Colter Stevens si
risveglia su un treno in un corpo che non è il suo, non capisce
come ci è finito ma all’improvviso il treno esplode e lui si
risveglia in una capsula senza sapere esattamente dove si trova.
Vede solo in uno schermo una donna in uniforme, Goodwin, che gli
spiega la situazione: lui è stato scelto per entrare nel
Source Code, un software che permette ad
una persona compatibile con il sistema di entrare nel corpo di una
persona negli ultimi 8 minuti della sua vita. Colter dovrà quindi
ritornare nel corpo dello sconosciuto ripetutamente fino a che non
riuscirà a trovare l’attentatore e la bomba sul treno. Ma
quando il destino di Colter incrocia la sua strada, incarnato nella
bella Christina, il soldato capirà che la sua missione non è solo
scoprire chi è il terrorista, ma salvare anche la donna che in
quegli 8 minuti eterni ha imparato ad amare.
Source
Code pur non essendo nato dalla mente di Jones,
presenta molte affinità con l’opera prima del regista, su tutte la
rarefazione dei personaggi e del mondo che si muove intorno ad essi
e la dimensione claustrofobica dello spazio che li ingabbia e
contemporaneamente è anche spazio aperto, libero e infinito. Si
sprecano infatti, nella spettacolare sequenza d’apertura, le
panoramiche di Chicago, estremamente bella sotto il sole, in
contrapposizione con l’oscura vastità interstellare di
Moon.
Ad un inizio leggermente noioso
segue un film importante, ben girato e scandito da un montaggio
eccellente. Jones conferma il suo talento e ci racconta una storia
di fantascienza ma allo stesso tempo una storia umana, di un uomo
in particolare, che fino alla fine della sua vita si dedica agli
altri e finalmente trova poi la forza di fare qualcosa per sé.
Jake Gyllenhaal offre una performance ordinaria, e
come al solito si rivela un attore diligente, perfettamente calato
nel ruolo del soldato, senza però strafare e lasciando comunque
l’impressione che quello che fa il suo personaggio non sia nulla di
straordinario: il suo Colter sbaglia, picchia e viene picchiato, si
arrabbia e si innamora, proprio come ogni persona normale.
Source
Code trova nel suo finale un perfetto coronamento,
grazie anche ad una colonna sonora funzionale e ad un racconto
lineare e chiaro per quanto lo consente il complesso meccanismo
alla base della trama del film. La fantascienza è fatta da uomini
che si rapportano a tecnologie superiori, ma qui l’uomo riesce a
piegare questa tecnologia estranea con la propria forza di volontà
diventando artefice del proprio futuro e riscrivendo la (sua)
storia. Film potente e mozzafiato, Source
Code è sicuramente da vedere poiché alla buona
fattura e alla storia non originalissima, ma raccontata con
precisione ed efficacia, unisce il ritratto di una grande
personalità tutta umana.
È stato diffuso il trailer del film
scritto e diretto dall’esordiente Darius Marder,
Sound
of Metal, che vede protagonista Riz
Ahmed (The Night Off, Rogue One). Oltre ad
Ahmed, nel cast del film ci sono Olivia Cooke, Paul
Raci, Lauren Ridloff e Mathieu
Amalric.
La storia è quella di un batterista
che si rende conto di essere sul punto di perdere l’udito e della
sua battaglia per imparare a convivere con questa nuova e
scioccante condizione.
Il film ha debuttato in anteprima
sulla piattaforma on line del Toronto Film Festival del 2019, il 6
settembre 2019, mentre uscirà nei cinema USA il 20 novembre 2020 e
su Amazon Prime Video a partire dal 4 dicembre
2020.
Il regista, sceneggiatore e
montatore americano Darius Marder, che esordì
dietro la macchina da presa con il documentario
Loot nel 2008 e firmò poi il soggetto e
la sceneggiatura di Come un tuono, torna
oggi a dirigere per affrontare con tatto, ma anche con realismo, il
tema della disabilità.
Ruben, Riz Ahmed,
è il batterista di un gruppo noise rock, capitanato dalla sua
compagna Lou, Olivia Cooke, alla voce. Una sera,
durante un concerto, nel bel mezzo di un tour, Ruben si rende conto
di avere dei seri problemi di udito. Pian piano il disturbo si fa
sempre più frequente e Ruben si rivolge a uno specialista, il quale
gli comunica la natura irreversibile di questo disturbo, che lo ha
già portato a perdere quasi l’80 per cento dell’udito. L’unica
soluzione sarebbe un impianto cocleare, troppo costoso per Ruben e
dunque al momento impraticabile. Lui e Lou devono perciò decidere
il da farsi. Lou propone a Ruben di farsi aiutare da Joe,
Paul Raci, che guida una comunità per persone
sorde, per abituarsi a gestire questa nuova situazione, mentre lei
lo aspetterà. Inizialmente riluttante, Ruben inizia un percorso che
lo porterà ad accettare la sua condizione e cominciare una nuova
vita.
Sound
of Metalè la storia di una coppia alle prese con un
evento traumatico, capace di sconvolgere la vita di chiunque. Per
impersonare i due protagonisti, il regista sceglie Riz
Ahmed, attore anglo-pakistano, nonché rapper col nome di
Riz MC, che si era fatto conoscere al pubblico internazionale
interpretando il ruolo principale ne Il fondamentalista
riluttante nel 2012; poi con la mini-serie tv
The Night of – Cosa è successo quella
notte?, guadagnando un Emmy Award. A
lui l’arduo compito di rappresentare lo spaesamento e la profonda
frustrazione, il senso di impotenza che si prova nell’affrontare
una malattia o una disabilità grave. Riesce a farlo con aderenza,
in modo convincente, anche grazie a una regia che rifugge dai
patetismi.
Accanto a lui c’è Olivia
Cooke, giovane attrice inglese già nel cast di
La vita in un attimo e
Ready Player One, che qui
veste i panni della dolce e fragile Lulu, trovando una buona
sintonia con Ahmed. Nel cast però troviamo anche Paul
Raci, attore in svariate serie tv ed esperto nel
linguaggio dei segni, che interpreta Joe e sarà una figura di
riferimento nella nuova realtà che il protagonista si trova ad
affrontare, Lauren Ridloff nel ruolo
dell’insegnante Diane, e Mathieu Amalric,
interprete di numerose pellicole, scelto più volte da registi come
Roman Polanski (Venere in
pelliccia, L’ufficiale e la
spia) e Julian Schnabel
(Lo scafandro e la farfalla e
Van Gogh- Sulla soglia dell’eternità), ma
anche nel cast di Quantum of Solace e
Grand Budapest Hotel. L’attore veste qui
i panni del padre di Lou, Richard Berger, che ha un rapporto
conflittuale con la figlia, segnato da eventi traumatici.
Sound
of metal, viaggio nell’interiorità di un
uomo tra musica e silenzio
Darius Marder,
autore del soggetto del film assieme a Derek
Cianfrance e della sceneggiatura con Abraham
Marder, sceglie di affrontare il tema della sordità, della
disabilità, con delicatezza e al tempo stesso con realismo. Il
personaggio principale è un ex eroinomane, piuttosto spiantato. Il
suo linguaggio è spesso ruvido ed esplicito, ma Ruben è un bravo
ragazzo. È già riuscito a riscattarsi una volta, uscendo dalla
dipendenza attraverso la musica, il suo talento per la batteria, e
il suo amore per Lou, ragazza altrettanto problematica. Ora è messo
di nuovo a dura prova dalle vicende della vita.
Il film si apre con il contrasto
tra musica e silenzio ed il lavoro sul suono ne è il fulcro. Ruben
e Lou col loro gruppo suonano noise rock e post punk, più che
metal. Dunque il “sound of metal” del titolo è un generico
riferimento alla musica rumorosa, alle percussioni scatenate della
batteria di Ruben, ma è anche un doppio senso che indica il suono
metallico prodotto dall’impianto cocleare. Il punto di vista scelto
dal regista, infatti, è proprio quello del ragazzo. Chi guarda il
film sente i suoni lontanissimi come li sente lui, o sente il suo
stesso silenzio, o il suono metallico prodotto dall’impianto
cocleare. E si domanda cosa significhi, ancor più per un musicista,
sentire i suoni così, sentire la voce della sua donna che canta
irrimediabilmente artefatta. Come si possa sentire il protagonista.
Ruben è spaventato, perde tutti i suoi punti di riferimento e deve
ricrearsi da zero un mondo nuovo, non potendo più contare su ciò
che dava senso alla sua vita: la musica, suonare la batteria. Deve
reimparare a vivere. Riz Ahmed interpreta bene lo
spaesamento, la rabbia, la frustrazione del protagonista, come
l’illusione o la speranza, dipende dai punti di vista, di poter
presto uscire da quella condizione e tornare alla sua vita di
prima. Far vivere allo spettatore il mondo alla maniera di Ruben,
portandolo a misurarsi con questa condizione, consente
l’immedesimazione e l’empatia col personaggio da parte del
pubblico, oltre a rendere tutta la vicenda vivida e realistica.
Ciò su cui il regista intende
soffermarsi, però, senza inutili pietismi o retorica, ma cercando
di immergersi nel quotidiano con delicatezza e rigore, non è la
disabilità in sé. Il problema non sono le orecchie, come dice Joe a
Ruben in uno dei loro primi incontri, ma la testa, o meglio la
mente. È questa che guarda al passato e ne ha nostalgia, che ha
difficoltà ad accettare che non possa più tornare. È questa che si
oppone al cambiamento. È proprio su questa che bisogna agire,
portandola alla scoperta di un mondo senza dubbio diverso da quello
che si conosceva prima, ma ugualmente bello da vivere e da
scoprire, con nuove passioni e ancora tante possibilità di
esprimere comunque sé stessi.
Nonostante un passaggio narrativo
un po’ troppo brusco, grazie a un buon equilibrio generale e a una
buona alchimia tra gli interpreti Sound of metal traccia un percorso
nel quale è facile riconoscersi perché, per motivi diversi, a molti
sarà capitato nella vita di dover ricominciare, di dover imparare
ad accettare ciò che si è e ciò che non si è più. E suggerisce che
in questi casi la cosa migliore da fare sia lasciar andare il
passato e abbracciare il cambiamento.
Dove vederlo in
streaming
Sound of
metal è una produzione Amazon Studios
Original, Stage 6 Films,
Caviar e Flat 7 Production con
Ward Four ed è disponibile in streaming su
Amazon Prime Video dal 4 dicembre.
Negli USA è stato uno dei casi
cinematografici dell’anno appena concluso, e dopo mesi di clamore è
pronto a sbarcare tra pochi giorni anche in Italia. Stiamo parlando
di Sound of Freedom – Il Canto della Libertà, film
diretto da Alejandro Monteverde che vede il
ritorno al cinema di Jim Caviezel (La Passione Di Cristo,
la serie Person of Interest).
Uscito nelle sale americane lo scorso 4 luglio, distribuito da
Angel Studios, dopo un esordio da circa 20 milioni di dollari, il
film ha avuto un’impressionante tenuta complice di un passaparola
del pubblico a dir poco eccellente, che ha portato a registrare un
incasso a fine corsa di oltre 184 milioni di dollari (il nono
dell’intero 2023), che diventano quasi 250 milioni di
dollari in tutto il mondo ad oggi .
Forte di questo clamore, Sound of Freedom – Il Canto
della Libertà arriverà nei cinema italiani in
uscita evento il 19 e 20 febbraio, distribuito da
Dominus Production, realtà distributiva fondata da
Federica Picchi Roncali, che promuove opere cinematografiche basate
su storie vere dai temi socialmente rilevanti.
L’intenso thriller d’azione, prodotto da Eduardo Verástegui,
racconta la vera storia di Tim Ballard, fondatore di Operation
Underground Railroad, un’organizzazione no-profit impegnata a
scoprire le reti di sfruttatori e pedofili, smantellando la tratta
di bambini vittime del turismo sessuale. Oltre a Jim Caviezel nel ruolo di Ballard, troviamo il
premio Oscar Mira Sorvino (nel ruolo di Katherine
Ballard) e Bill Camp (Vampiro, il braccio destro
di Ballard) L’uscita nelle sale italiane sarà anticipata da
una serie di anteprime in alcune città.
La trama di Sound of
Freedom – Il Canto della Libertà
Sound of Freedom – Il
Canto della Libertà, basato su un’incredibile storia vera,
punta i riflettori su uno degli argomenti più bui della nostra
società. Dopo aver salvato un ragazzino da spietati trafficanti di
bambini, un agente federale scopre che la sorellina è ancora
prigioniera e decide di imbarcarsi in una pericolosa missione per
salvarla. Con il tempo che stringe e fronteggiando numerosi
ostacoli, lascia il lavoro e si addentra nella giungla colombiana,
mettendo a rischio la sua stessa vita pur di liberarla da un
destino peggiore della morte.
Un nuovo filmato dal CinemaCon ha
rivelato uno sguardo al prossimo film Soulm8te. Il
film è uno spinoff di M3GAN
e racconta di un uomo che acquista un robot AI per affrontare la
perdita della moglie defunta. Il film presenta un cast di primo
piano che comprende Claudia Doumit, David
Rysdahl, Lily Sullivan, Steve
Chusak, Emma Ramos, Ossian
Perret e Oliver Cooper. Il film è diretto
da Kate Dolan e basato su una sceneggiatura
sviluppata da Dolan, Ingrid Bisu, Rafael
Jordan e James Wan. L’uscita è prevista per il 2
gennaio 2026.
In occasione di una presentazione
della Universal al CinemaCon, a cui ha partecipato ScreenRant, è
stato quindi rivelato un nuovo filmato di
Soulm8te. Secondo quanto riportato: “Il
filmato inizia con la consegna di un robot adulto in un
appartamento. Viene poi mostrato mentre fa ogni genere di cose,
come pulire, offrire compagnia, ecc. Poi dice all’uomo che l’ha
acquistata: “Ti amo. Dimmi che mi ami”. Diventa ossessionata.
Minaccia e fa del male a chiunque si avvicini all’uomo che l’ha
acquistata. La sua fidanzata cerca di negoziare con lei, ma il
robot le dice: “Non provare a fare quella stronzata del girl power
con me”, poi cerca di annegarla”.
Cosa sappiamo di
Soulm8te
Soulm8te è stato
annunciato per la prima volta nel giugno 2024, dopo che era già
stato annunciato un
sequel di M3GAN. La sua promozione al
CinemaCon dimostra che il franchise è una grande priorità per la
Universal. I prossimi mesi saranno importanti per il nascente
universo delle bambole robot, poiché M3GAN
2.0 uscirà il 27 giugno 2025. Dopo
questa uscita, il pubblico dovrà aspettare solo circa sei mesi
prima che un altro capitolo dell’universo di M3GAN
sia disponibile tramite Soulm8te.
Soulm8te si
distingue dai suoi predecessori per il fatto che la sua bambola AI
è “un robot adulto”. In M3GAN, il robot
titolare è stato creato per essere un compagno infantile per la
nipote in lutto dell’ingegnere Gemma. Dalle prime descrizioni della
trama, anche questo spin-off avrà come tema la gestione del lutto,
dato che il protagonista è stato precedentemente descritto come uno
che ha perso la moglie. Tuttavia, dovrà affrontare questi temi
utilizzando degli adulti come personaggi principali, cambiando il
tono rispetto ai precedenti film dell’universo.
Ci si è a lungo interrogati,
talvolta scherzando, su quale fosse il presupposto comune di tutti
i film prodotti dalla Pixar, giungendo alla conclusione che questi
avevano al centro delle loro storie un personaggio non appartenente
alla sfera “umana” (animali, oggetti, mostri di fantasia) dotata
però dei nostri stessi sentimenti ed emozioni: in breve, avevano
un’anima. Col passare del tempo, e grazie all’uscita di Soul
– un titolo che potrebbe finalmente mettere il punto su quella
teoria – ci si è resi conto che il vero elemento ricorrente è la
perdita e il senso di ricostruzione o nuovo inizio che divampa
nella mente dei protagonisti.
In A Bug’s Life e
Alla ricerca di Nemo era la scomparsa
dell’appartenenza; nella trilogia di Cars la
sconfitta della presunzione; in Toy Story il
saluto all’infanzia e in Inside Out quello
all’innocenza; in Up, Coco e
Onward la morte degli affetti.
Soul invece va alla ricerca del vuoto più intimo e
ancora più difficile da rappresentare: la perdita di se stessi, e
quindi, di ciò che ci rende tali. Un’anima.
Soul
è scritto e diretto da Pete Docter (insieme a
Kemp Powers) e si sente. In qualche modo sembra
raccogliere le implicazioni psicologiche di Inside
Out diventandone il seguito spirituale, come a volerne
ampliare le riflessioni senza però uscire dal tradizionale schema
Pixar. Anche la trama non tradisce il solito programma dello
studio, e nel suo divincolarsi tra tematiche adulte e prese di
posizione piuttosto politiche presenta allo spettatore l’ennesimo
outsider schiacciato da una vita insoddisfacente e sogni che fatica
a realizzare; in Soul si chiama Joe
Gardner, ha le fattezze di un insegnante di musica
afroamericano e pianista jazz, e un imprevisto – altra ricorrenza
dello storico Pixar – lo mette davanti ad una nuova realtà. Fisica,
perché ad un passo dalla morte, metafisica, perché precipita nel
mondo parallelo “The Great Before”, il grande prima, dove strane
creature creano la personalità, l’identità e le peculiarità degli
esseri umani.
La trama di Soul
In questo paesaggio-laboratorio, a
Joe viene affidata 22, un’anima che fatica a trovare la giusta
direzione e che non conosce le gioie e le delusioni dell’esperienza
sul pianeta terra. 22 come il numero che nella simbologia della
cabala indica l’universo, ma anche 22 come numero maestro che
simboleggia la capacità di costruire della sua somma, il numero
quattro. Casuale o meno, la scelta degli sceneggiatori punta su una
co-protagonista che muove dentro la storia e verso il pubblico una
potente energia e la risoluzione dell’intreccio; un’attitudine
simile a ogni eroe Pixar, bambino, adolescente o adulto, sempre
spinto al miglioramento di sé dopo una grave perdita. Nessuno dice
che sia un percorso semplice, anzi Soul e gli altri film dimostrano
proprio il contrario, ma si può iniziare dalla consapevolezza di un
problema.
Si attraversano gli stadi della
conoscenza
La cosa straordinaria, soprattutto
perché stiamo parlando di animazione (che nel linguaggio comune
viene ancora considerato un immaginario infantile e
bidimensionale), è che a scomparire sono i crismi del viaggio
eroico tradizionale: i villain, di fatto, non esistono; l’avventura
non ci mette di fronte a sfide materiali ma attraversa gli stadi
della conoscenza e della psicologia (la Pixar sta abituando i
bambini ai termini “depressione”, “salute mentale”, “debolezze” e
“paura”). È un esercizio apparentemente semplice ma che ci proietta
in una costante seduta terapeutica dove al centro c’è il miglior
commento sull’essere umano contemporaneo e una critica – mai troppo
dura – su come viviamo oggi e come potremo vivere tra qualche anno.
Nel grande dopo…
Arriverà il 25 dicembre 2020 su
Disney+ il nuovo
lungometraggio d’animazione Disney e Pixar Soul. Il film diretto
da Pete Docter e prodotto da Dana
Murray accompagnerà il pubblico in un viaggio inaspettato
dalle strade di New York all’immensità di regni cosmici mai visti
prima e nell’immaginario “You Seminar”, un luogo fantastico in cui
tutti scoprono la propria personalità e unicità!
Nella versione originale del film,
il cast di voci comprende Jamie
Foxx, che presta la voce a Joe
Gardner, insegnante di musica di scuola media la cui vera
passione è suonare il jazz, e Tina Fey che
interpreta 22, un’anima ancora in formazione che per uno strano
scherzo del destino incontra Joe quando quest’ultimo si ritrova
accidentalmente allo “You Seminar”. Insieme, i due cercheranno di
trovare un modo per far tornare Joe sulla Terra, scoprendo davvero
cosa significhi avere una personalità e un’anima.
Il musicista rinomato in tutto il
mondo Jon Batiste scriverà alcune composizioni jazz originali per
il film e i vincitori dell’Oscar® Trent Reznor e Atticus
Ross (The Social
Network) della band Nine Inch Nails scriveranno
una colonna sonora originale che oscillerà tra il mondo reale e
quello delle anime.
Arriverà nelle sale il 20 novembre
2020 il nuovo lungometraggio d’animazione Disney e Pixar
Soul. Il
film diretto da Pete Docter e prodotto da
Dana Murray accompagnerà il pubblico in un viaggio
inaspettato dalle strade di New York all’immensità di regni cosmici
mai visti prima e nell’immaginario “You Seminar”, un luogo
fantastico in cui tutti scoprono la propria personalità e
unicità!
Nella versione originale del film,
il cast di voci comprende Jamie
Foxx, che presta la voce a Joe
Gardner, insegnante di musica di scuola media la cui vera
passione è suonare il jazz, e Tina Fey che
interpreta 22, un’anima ancora in formazione che per uno strano
scherzo del destino incontra Joe quando quest’ultimo si ritrova
accidentalmente allo “You Seminar”. Insieme, i due cercheranno di
trovare un modo per far tornare Joe sulla Terra, scoprendo davvero
cosa significhi avere una personalità e un’anima.
Il musicista rinomato in tutto il
mondo Jon Batiste scriverà alcune composizioni jazz originali per
il film e i vincitori dell’Oscar® Trent Reznor e Atticus
Ross (The Social
Network) della band Nine Inch Nails scriveranno
una colonna sonora originale che oscillerà tra il mondo reale e
quello delle anime.
“Tutti hanno
un’anima. Joe Gardner sta per scoprirlo.” Arriverà
nelle sale italiane il 16 settembre 2020 il nuovo lungometraggio
d’animazione Disney e Pixar Soul. Il film diretto
da Pete Docter e prodotto da Dana
Murray accompagnerà il pubblico in un viaggio inaspettato
dalle strade di New York all’immensità di regni cosmici mai visti
prima e nell’immaginario “You Seminar”, un luogo fantastico in cui
tutti scoprono la propria personalità e unicità!
Nella versione originale del film,
il cast di voci comprende Jamie
Foxx, che presta la voce a Joe
Gardner, insegnante di musica di scuola media la cui vera
passione è suonare il jazz, e Tina Fey che
interpreta 22, un’anima ancora in formazione che per uno strano
scherzo del destino incontra Joe quando quest’ultimo si ritrova
accidentalmente allo “You Seminar”. Insieme, i due cercheranno di
trovare un modo per far tornare Joe sulla Terra, scoprendo davvero
cosa significhi avere una personalità e un’anima.
Il musicista rinomato in tutto il
mondo Jon Batiste scriverà alcune composizioni jazz originali per
il film e i vincitori dell’Oscar® Trent Reznor e Atticus
Ross (The Social
Network) della band Nine Inch Nails scriveranno
una colonna sonora originale che oscillerà tra il mondo reale e
quello delle anime.
Arriverà nelle sale italiane il 16
settembre 2020 il nuovo lungometraggio d’animazione Disney e Pixar
Soul. Il film diretto da Pete
Docter e prodotto da Dana Murray
accompagnerà il pubblico in un viaggio inaspettato dalle strade di
New York all’immensità di regni cosmici mai visti prima e
nell’immaginario “You Seminar”, un luogo fantastico in cui tutti
scoprono la propria personalità e unicità!
Nella versione originale del film,
il cast di voci comprende Jamie Foxx, che presta la voce a Joe
Gardner, insegnante di musica di scuola media la cui vera passione
è suonare il jazz, e Tina Fey che interpreta 22, un’anima ancora in
formazione che per uno strano scherzo del destino incontra Joe
quando quest’ultimo si ritrova accidentalmente allo “You Seminar”.
Insieme, i due cercheranno di trovare un modo per far tornare Joe
sulla Terra, scoprendo davvero cosa significhi avere una
personalità e un’anima.
Il musicista rinomato in tutto il
mondo Jon Batiste scriverà alcune composizioni jazz originali per
il film e i vincitori dell’Oscar® Trent Reznor e Atticus Ross
(The Social Network) della band Nine Inch Nails
scriveranno una colonna sonora originale che oscillerà tra il mondo
reale e quello delle anime.
Soul,
il nuovo lungometraggio d’animazione Disney e Pixar di Natale
diretto dal premio Oscar® Pete Docter, co-diretto
da Kemp Powers e prodotto dalla nominata
all’Academy Award® Dana Murray, sarà disponibile in
esclusiva su Disney+ dal 25 dicembre 2020.
Che cosa vi rende davvero voi
stessi? Il nuovo lungometraggio targato Pixar Animation
Studios Soul presenta
Joe Gardner, un insegnante di musica di scuola media che ha
l’occasione unica di suonare nel migliore locale jazz della
città. Ma un piccolo passo falso lo porterà dalle strade della
città di New York all’Ante-Mondo, un luogo fantastico dove le nuove
anime sviluppano personalità, interessi e manie prima di
andare sulla Terra. Determinato a ritornare alla propria vita,
Joe si allea con 22, un’anima precoce che non ha mai capito il
fascino dell’esperienza umana. Mentre Joe cerca disperatamente di
mostrare a 22 cosa renda la vita così speciale, troverà le risposte
alle domande più importanti sull’esistenza.
“Tutto ha avuto inizio con mio
figlio che ora ha 23 anni. Nell’istante in cui è nato, mi sono reso
conto che aveva già una sua personalità”, ha affermato il
regista e Chief Creative Officer di Pixar Animation Studios, Pete
Docter. “Da dove era arrivata? Credevo che la personalità si
sviluppasse attraverso l’interazione con il mondo. Eppure era
piuttosto chiaro che tutti noi nasciamo con una percezione unica e
specifica di ciò che siamo. Nella nostra storia”, prosegue,
“tutti nascono con un’anima. E queste anime non arrivano
impreparate: vengono formate e ricevono una personalità e degli
interessi”.
Nella versione italiana del film,
il cast di voci include gli attori Paola Cortellesi (22) e Neri
Marcorè (Joe Gardner); l’attore e compositore Jonis Bascir (il
barbiere di Joe, Dez); la pallavolista Paola Egonu (Sognaluna);
l’artista musicale David Blank (cantante nella metropolitana); la
modella e influencer Paola Turani (Maria Antonietta); e le
influencer Marta Losito (Rachel) e Giulia Penna (Juliet).
Il nuovo trailer di SOUL
Soul è diretto dal
premio Oscar® Pete Docter (Inside Out, Up) e
prodotto dalla candidata all’Academy Award® Dana Murray,
p.g.a. (il corto Pixar Lou). Kemp Powers (One
Night in Miami) è il co-regista del film, mentre il soggetto e
la sceneggiatura sono firmati da Docter, Mike Jones e Powers. Dan
Scanlon e Kiri Hart sono i produttori esecutivi. Le composizioni e
gli arrangiamenti jazz sono firmati dal musicista di fama mondiale
e candidato ai GRAMMY® Jon Batiste, mentre i vincitori
dell’Oscar® Trent Reznor e Atticus
Ross (The Social Network) dei Nine Inch Nails hanno
composto una colonna sonora originale.
Nel nuovo film Disney e Pixar
Soul,
Joe Gardner, un insegnante di musica di scuola media, ha
l’occasione unica di suonare nel migliore locale jazz della città.
Ma un piccolo passo falso lo porterà dalle strade della città di
New York all’Ante-Mondo, un luogo fantastico dove le nuove anime
sviluppano personalità, interessi e manie prima di andare sulla
Terra. Determinato a ritornare alla propria vita, Joe si allea con
22, un’anima precoce che non ha mai capito il fascino
dell’esperienza umana. Mentre Joe cerca disperatamente di mostrare
a 22 cosa renda la vita così speciale, troverà le risposte alle
domande più importanti sull’esistenza.
Vincitore di due Golden Globe come
Miglior film d’animazione e Miglior colonna sonora originale – per
le musiche composte da Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste – e
premiato come Film dell’anno dall’American Film Institute e Miglior
film d’animazione dal National Board of Review, Soul è
“un film adatto a tutte le età” (Vibe.com) che è riuscito a conquistare tanto
il pubblico quanto la critica.
Nella versione italiana del nuovo
film Disney e Pixar di Natale Soul,
il compositore e pianista di fama internazionale Stefano Bollani è
autore e interprete del brano originale “Villa Incognito”, che il
pubblico italiano potrà ascoltare nei titoli di coda del
lungometraggio d’animazione. Stefano Bollani si è affermato nella
musica jazz e classica, salendo sui palchi più prestigiosi del
mondo (da Umbria Jazz al festival di Montreal, dalla Town Hall
di New York alla Fenice di Venezia, dal Barbican di Londra e la
Salle Pleyel di Parigi fino alla Scala di Milano) e collaborando
con grandissimi musicisti internazionali.
Il compositore e pianista si unisce
a un cast di voci che include, nella versione italiana del film,
gli attori
Paola Cortellesi (22) e
Neri Marcorè (Joe Gardner); l’attore e compositore Jonis Bascir
(il barbiere di Joe, Dez); la pallavolista Paola Egonu (Sognaluna);
l’artista musicale David Blank (cantante nella metropolitana); la
modella e influencer Paola Turani (Maria Antonietta); e le
influencer Marta Losito (Rachel) e Giulia Penna (Juliet).
Diretto dal premio Oscar
Pete Docter (Inside Out, Up), co-diretto
da Kemp Powers (Quella notte a Miami…) e prodotto dalla
candidata all’Accademy Award Dana Murray (Lou, corto
d’animazione Pixar), il nuovo film Disney e Pixar Soul sarà
disponibile in Blu-Ray, DVD e sulle piattaforme digitali a partire
dal 31 marzo.
I contenuti extra includono tanti
approfondimenti sul film e i commenti audio di Pete Docter, Kemp
Powers e Dana Murray. I fan, inoltre, potranno acquistare Soul
anche nell’edizione da collezione Blu-Ray Steelbook, che include un
disco bonus con le esclusive scene eliminate e altri imperdibili
contenuti inediti.
CONTENUTI EXTRA
Blu-Ray:
Commento audio – Versione del film con il
commento audio del regista Pete Docter, il co-regista Kemp Powers e
la produttrice Dana Murray.
Non un qualsiasi Joe – Approfondimento sulla
minuziosa attenzione ai dettagli che ha accompagnato il processo di
creazione di Joe e della sua storia nel primo film Pixar che ha un
protagonista afroamericano.
Caramella astrale – Uno sguardo ravvicinato
sulle innovazioni tecniche utilizzate per ricreare le ambientazioni
e i personaggi del mondo di Soul.
Disco Bonus (incluso
nell’edizione Blu-Ray Steelbook®):
Scene eliminate:
Introduzione – Il co-sceneggiatore Mike Jones e la Story
Supervisor Kristen Lester introducono le scene eliminate agli
spettatori.
Orientamento mentori – Joe si intrufola nell’Io-Seminario del
programma di orientamento per cercare di trovare un modo per
tornare sulla Terra.
Circolo nascosto – Joe segue 22 nel suo “nascondiglio segreto”
dopo che l’anima accetta con riluttanza di aiutarlo a tornare sulla
Terra.
Compiti a casa – Intrappolata dentro il corpo di Joe, 22 prova
maldestramente ad aiutare la vicina del piano di sotto.
Vivere il sogno – Joe fa una chiacchierata a quattr’occhi con
22 riguardo la sua paura di andare sulla Terra, per poi tentare di
tornare a casa tramite un portale dei sogni.
Servizio fotografico – Joe, intrappolato nel corpo di un gatto,
e 22, nel corpo di Joe, prendono la metropolitana per raggiungere
il locale jazz per un servizio fotografico.
Piuttosto profondo per un
cartone – I filmmakers affrontano grandi domande come:
“Come nasce la personalità di un neonato? Qual è il significato
della vita?” e altre ancora.
In Bolla: la musica e il
suono di Soul – Estratto che esplora i diversi
universi sonori del film e spiega in che modo la musica accompagna
e aggiunge specificità al viaggio di Joe.
Soul, Improvvisato – Il
team Pixar Systems e la squadra di Soul raccontano come
hanno fatto a concludere in tempo il film durante il picco della
pandemia Covid-19.
I grandi del Jazz
– I giganti del mondo del Jazz coinvolti per Soul
condividono la passione e la consapevolezza duramente costruita su
cosa sia la musica e cosa faccia per tutti noi.
Arriva la conferma via social
ufficiali di Disney e Pixar, che Soul
salterà l’uscita in sala anche in Italia. Il nuovo film di
Pete Docter arriverà direttamente in streaming su
Disney+, in abbonamento, senza costi
aggiuntivi.
Soul,
il nuovo film Pixar che sarà l’apertura della Festa di Roma 2020,
salterà negli States l’uscita in sala e finirà direttamente su
Disney+ in tempo per Natale. La fonte
di
Variety riferisce, testualmente, che “nei paesi in cui
Disney Plus non è disponibile, il film sarà distribuito in sala in
date da determinare”. Questo dovrebbe lasciare intendere che,
visto che in Italia Disney+ c’è, il film arriverà in
piattaforma.
Soul era inizialmente pianificato
per giugno, ma è stato poi spostato a novembre 2020 a causa della
pandemia.
Soul
è prodotto da Dana Murray, nominata all’Academy Award® per il
cortometraggio Lou, e codiretto dal drammaturgo Kemp
Powers (“One Night in Miami”). Il film ospita alcune composizioni
jazz firmate dal celebre pianista Jon Batiste mentre ai vincitori
dell’Oscar® Trent Reznor e Atticus Ross (The Social
Network) dei Nine Inch Nails è affidata la colonna sonora
originale.
“Ritengo che la Pixar
rappresenti una delle novità più entusiasmanti e rivoluzionarie
avvenute nel cinema negli ultimi trent’anni – ha detto
Antonio Monda– Sono orgoglioso ed
estremamente felice di poter inaugurare la quindicesima edizione
della Festa del Cinema con un film straordinario che riesce a
parlare a tutti: Soul esalta la dimensione internazionale che
abbiamo dato in questi anni alla Festa. Ancora una volta, la Pixar
riesce a commuovere, divertire, far riflettere e, soprattutto,
a raggiungere la profondità nella leggerezza”.
Serata all’insegna del
dramma quella in programmazione su Rai 2, infatti andrà in onda in
prima serata il film Soul Surfer del
2011 diretto da Sean McNamara (Bratz – Il film)
con AnnaSophia Robb, Helen Hunt, Dennis Quaid e Carrie
Underwood.
Bethany Hamilton (AnnaSophia Robb)
è una giovanissima e talentuosa surfista che vive alle Hawaii
insieme alla sua famiglia, i genitori Tom e Chery (Dennis Quaid ed
Helen Hunt) e ai suoi due fratelli Noah e Timmy (Ross Thomas e
Chris Brochu).
Bethany ha un’unica immensa
passione che le riempie il cuore e le giornate, quella per per il
surf che pratica a livello agonistico con ottimi risultati,
passione che condivide con la sua migliore amica Alana Blanchard
(Lorraine Nicholson), le due amiche dopo una gara che le vede
svettare riescono anche a conquistare uno sponsor, insomma sembra
che per Bethany la strada per il successo sia ormai spianata.
Soul,
il nuovo film Pixar che sarà l’apertura della Festa di Roma 2020,
salterà negli States l’uscita in sala e finirà direttamente su
Disney+ in tempo per Natale. La fonte
di
Variety riferisce, testualmente, che “nei paesi in cui
Disney Plus non è disponibile, il film sarà distribuito in sala in
date da determinare”. Questo dovrebbe lasciare intendere che,
visto che in Italia Disney+ c’è, il film arriverà in
piattaforma.
Soul era inizialmente pianificato
per giugno, ma è stato poi spostato a novembre 2020 a causa della
pandemia.
Soul
è prodotto da Dana Murray, nominata all’Academy Award® per il
cortometraggio Lou, e codiretto dal drammaturgo Kemp
Powers (“One Night in Miami”). Il film ospita alcune composizioni
jazz firmate dal celebre pianista Jon Batiste mentre ai vincitori
dell’Oscar® Trent Reznor e Atticus Ross (The Social
Network) dei Nine Inch Nails è affidata la colonna sonora
originale.
“Ritengo che la Pixar
rappresenti una delle novità più entusiasmanti e rivoluzionarie
avvenute nel cinema negli ultimi trent’anni – ha detto
Antonio Monda– Sono orgoglioso ed
estremamente felice di poter inaugurare la quindicesima edizione
della Festa del Cinema con un film straordinario che riesce a
parlare a tutti: Soul esalta la dimensione internazionale che
abbiamo dato in questi anni alla Festa. Ancora una volta, la Pixar
riesce a commuovere, divertire, far riflettere e, soprattutto,
a raggiungere la profondità nella leggerezza”.
Frank Herbert,
noto autore di fantascienza statunitense, ha scritto ben 27 romanzi
e tantissimi racconti brevi, eppure soltanto Dune e i suoi sequel hanno catturato l’attenzione
di Hollywood. Adesso, sembra che le cose stiano decisamente
cambiando, considerando quanto riportato da Empire.
Il noto magazine, infatti, ci
informa che sarà John Sayles, uno dei più noti
registi indipendenti statunitensi, si occuperà di scrivere la
sceneggiatura dell’adattamento cinematografico del romanzo di
Herbert dal titolo Soul Catcher. La regia
del film è stata affidata a Chris Eyre.
Soul Catcher è il primo
romanzo di Herbert a non avere un’ambientazione fantascientifica.
Racconta, infatti, del rapimento di un giovane ragazzo da parte di
un nativo americano e della loro fuga insieme. Nei prossimi mesi
verrà annunciato il cast ufficiale. Al momento non sappiamo quando
la pellicola debutterà al cinema.
Arriva al cinema distribuito da FilmMauro, Sotto una
buona stella, il nuovo film da regista di Carlo
Verdone.
In Sotto una buona
stella Federico Picchioni (Carlo Verdone) è un uomo
agiato, che vive in un elegante appartamento con una donna più
giovane, Gemma (Eleonora Sergio), quando all’improvviso si
ritrova senza lavoro e a badare per la prima volta ai suoi due
figli, Lia (Tea Falco) una giovane poetessa con una figlia
di tre anni, e Niccolò (Lorenzo Richelmy), un aspirante
cantante. Come se non bastasse, dopo poco, Gemma lo lascia perché
in perenne disaccordo con i figli e anche la colf se ne va. Quando
tutto sembra andare a rotoli, arriva Luisa (Paola
Cortellesi), la nuova vicina di casa, una tagliatrice di
testa con i sensi di colpa, ripudiata dalla sua famiglia.
Apparentemente opposti, i due si aiuteranno a vicenda in questo
difficile periodo della loro vita, essendo l’uno per l’altra una
buona stella.
Verdone torna a raccontare
gli attuali problemi socio-economici attraverso le disavventure di
una famiglia comune. Affrontando temi come la frode fiscale, i
licenziamenti, le scarse possibilità di lavoro gratificante per i
giovani e anche per gli adulti che devono ricominciare da capo,
Verdone cerca di mostrare le debolezze e i difetti del nostro
Paese, percorrendo una strada in discesa; i dolorosi argomenti sono
solo degli spunti per collocare socialmente i diversi personaggi e
motivare alcuni sviluppi narrativi, niente di più. Infatti,
Verdone e gli altri sceneggiatori, Pasquale Plastino,
Gabriele Pignotta e Maruska Albertazzi, preferiscono
focalizzarsi sugli effetti che quei problemi hanno sulle dinamiche
psicologiche ed emotive della famiglia Picchioni e del rapporto tra
Federico e Luisa, mostrandocene spesso il lato ironico. La risata è
sempre dietro l’angolo, anche se sono pochi i momenti davvero
esilaranti, quasi tutti legati al personaggio di Luisa. Paola Cortellesi, infatti, rivela una perfetta
alchimia con Verdone, sostenendo bene la sua mimica ormai
familiare e portando aria fresca nei vari sketch. Tuttavia, sono
così tanti i temi e le sfaccettature di questa storia che non si
capisce di preciso qual è il fulcro del racconto e si fa fatica a
seguire il filo del discorso, nonostante la voce fuori campo di
Verdone che cerca di fare il punto nei momenti più densi del film.
Il protagonista all’inizio sembra sia uno, poi diventano due, a
tratti sembra anche un film corale e alla fine non ricordi
chiaramente che storia ti è stata raccontata.
Purtroppo, Sotto
una buona stella sembra più materiale da sitcom che da sala
cinematografica e sicuramente aver girato quasi esclusivamente in
interni ha contribuito a dare l’impressione di guardare un
susseguirsi di scene e sketch piuttosto che un film, senza contare
i numerosi errori di doppiaggio. C’è, però, da dire che almeno la
fotografia di Enzo Guarnieri, la scenografia di Tonino
Zera e i costumi di Tatiana Romanoff aiutano a dare più
sostanza e forza al film. In sala dal 13 febbraio.