Intervenuto nel
corso Comic-Con che in questi giorni sta
tenendo banco in quel di San
Diego, Frank Miller,
ideatore di Sin City, nonché
co-regista di Sin City Una Donna per cui
Uccidereal fianco
di Robert Rodriguez, si è pronunciato in
merito alla possibilità di vedere nelle sale un terzo capitolo
della serie cinematografica inaugurata ormai dieci anni fa.
Le dichiarazioni
di Miller, che vi proponiamo qui sotto,
risultano, tuttavia, più una chiamata alle armi nei confronti dei
fan del suo lavoro che una vera e propria dichiarazione di
intenti:
“Robert ed io stiamo già
parlando di Sin City 3, quindi è meglio che andiate a vedere il
secondo capitolo altrimenti non pagheranno per un terzo.”
In attesa di ulteriori informazioni
circa il futuro della serie vi ricodiamo che a breve sarà nelle
sale il secondo capitolo dal titolo Sin City Una Donna
per cui uccidere, a dirigere il film sarà ancora una
volta Robert Rodriguez. Confermato nella
pellicola anche parte del cast originale: Mickey Rourkecome
“Marv,” Jessica
Alba come “Nancy,” Bruce Willis è di nuovo
Hartigan, Rosario
Dawson “Gail” e Jaime King è “Goldie/Wendy”con
l’aggiunta in questo secondo viaggio nella città del peccato
di Josh
Brolin come “Dwight,” Joseph Gordon-Levittè
“Johnny”, Jeremy
Piven è “Bob”, Jamie Chung è
“Miho”,Ray
Liotta è “Joey”, Juno Temple è “Sally”
e Julia Garner “Marcy.”
Sin City
Una donna per cui uccidere intreccia insieme due delle classiche storie
di Frank
Miller con nuovi racconti in cui
si incrociano nella città alcuni dei suoi più ripugnanti abitanti.
In Sin City: Una donna per cui
uccidere vediamo Dwight
(Brolin)
che si fa incastrare dall’unica donna che abbia mai amato, Ava Lord
(Green).
Cronologicamente
questa storia ha luogo prima di “Un’abbuffata di morte” (The Big
Fat Kill) e spiega come è possibile che Dwight (interpretato
da Clive
Owen) arriverà in questa nuova
pellicola ad avere invece un volto totalmente differente con le
fattezze di un altro attore, Josh
Brolin.
Il film è diretto
dallo stesso Frank
Miller e
da Robert
Rodriguez, da una sceneggiatura
scritta a sei mani dagli ultimi due citati insieme
a William
Monahan.
Sin City
Una donna per cui uccidere sarà distribuito nelle sale cinematografiche
americane a partire dal 22 agosto 2014 mentre per quanto riguarda
quelle italiane il film uscirà invece il primo ottobre
2014.
Sin City
Una donna per cui uccidere intreccia insieme due delle classiche storie
di Frank
Miller con nuovi racconti in cui
si incrociano nella città alcuni dei suoi più ripugnanti abitanti.
In Sin City: Una donna per cui
uccidere vediamo Dwight
(Brolin)
che si fa incastrare dall’unica donna che abbia mai amato, Ava Lord
(Green).
Cronologicamente
questa storia ha luogo prima di “Un’abbuffata di morte” (The Big
Fat Kill) e spiega come è possibile che Dwight (interpretato
da Clive
Owen) arriverà in questa nuova
pellicola ad avere invece un volto totalmente differente con le
fattezze di un altro attore, Josh
Brolin.
Il film è diretto
dallo stesso Frank
Miller e
da Robert
Rodriguez, da una sceneggiatura
scritta a sei mani dagli ultimi due citati insieme
a William
Monahan.
Sin City
Una donna per cui uccidere sarà distribuito nelle sale cinematografiche
americane a partire dal 22 agosto 2014 mentre per quanto riguarda
quelle italiane il film uscirà invece il primo ottobre
2014.
Dopo tante voci e attese pressoché
infinite di un imminente annuncio ufficiale arriva finalmente una
notizia che può essere considerata tale. E’ infatti l’Hollywood
Reporter a comunicare che William
Monahan, vincitore del Premio Oscar
per TheDeparted, è
stato ingaggiato
Dopo il secondo Trailer arriva oggi
un nuovo character poster dell’atteso sequel Sin City
2 Una Donna per cui Uccidere, ancora una volta diretto
da Robert Rodriguez e Frank
Miller e basato sulla graphic novel dello stesso
Miller. Protagonista del character poster
l’attore Mickey
Rourkecome “Marv”.
Nelle nuove immagini
possiamo vedere alcuni volti ben noti dell’universo
di Sin City, come quello
di Jessica Alba o quello
di Bruce Willis, che entrambi ritornano nel
film nei panni dei loro vecchi personaggi, rispettivamente Nancy
Callahan e John Hartigan. Ma nelle immagini vediamo anche alcuni
volti meno noti e altre new entry.
Guarda la nuova clip
dell’atteso Sin City 2 Una Donna per cui
Uccidere con protagonista la bella Jamie
Chung nei panni della letale Deadly Little
Miho.
A dirigere il film
torna Robert Rodriguez. Tornano
in Sin City Una Donna per cui
UccidereMickey
Rourke come “Marv,” Jessica Alba come
“Nancy,” Bruce Willis è di nuovo
Hartigan, Rosario Dawson “Gail”
e Jaime King è “Goldie/Wendy”con
l’aggiunta in questo secondo viaggio nella città del peccato
di Josh Brolin come
“Dwight,” Joseph Gordon-Levitt è
“Johnny”, Jeremy Piven è
“Bob”, Jamie Chung è
“Miho”, Ray Liotta è
“Joey”, Juno Temple è “Sally”
e Julia Garner “Marcy.”
Sin City
Una donna per cui uccidere intreccia insieme due delle classiche storie
di Frank
Miller con nuovi racconti in cui
si incrociano nella città alcuni dei suoi più ripugnanti abitanti.
In Sin City: Una donna per cui
uccidere vediamo Dwight
(Brolin)
che si fa incastrare dall’unica donna che abbia mai amato, Ava Lord
(Green). Cronologicamente questa
storia ha luogo prima di “Un’abbuffata di morte” (The Big Fat Kill)
e spiega come è possibile che Dwight (interpretato
da Clive
Owen) arriverà in questa nuova
pellicola ad avere invece un volto totalmente differente con le
fattezze di un altro attore, Josh
Brolin.
Manca poco all’uscita
dell’atteso Sin City 2 Una Donna per cui
Uccidere, il sequel diretto ancora una volta
da Robert Rodriguez e Frank
Miller e basato sulla graphic novel dello
stesso Miller.
Il regista Robert
Rodriguez ha pubblicato online il nuovo character poster
di Sin City 2 Una Donna per cui
Uccidere,puntando questa volta
i riflettori su Powers Boothe. Ve lo mostriamo:
Inoltre, è stata pubblicata anche una nuova foto dal set del
film, un dietro le quinte con Joseph Gordon-Lewitt
e Lady Gaga:
La nostra gallery del film, dove potete ammirare anche gli altri
character poster:
Sin City
Una donna per cui uccidere intreccia insieme due delle classiche storie
di Frank
Miller con nuovi racconti in cui
si incrociano nella città alcuni dei suoi più ripugnanti abitanti.
In Sin City: Una donna per cui
uccidere vediamo Dwight
(Brolin)
che si fa incastrare dall’unica donna che abbia mai amato, Ava Lord
(Green). Cronologicamente questa
storia ha luogo prima di “Un’abbuffata di morte” (The Big Fat Kill)
e spiega come è possibile che Dwight (interpretato
da Clive
Owen) arriverà in questa nuova
pellicola ad avere invece un volto totalmente differente con le
fattezze di un altro attore, Josh
Brolin.
Cinema e fumetto hanno negli ultimi
anni dato vita ad un’alleanza particolarmente solida e fruttuosa.
Al di là di tutti i cinecomic Marvel o DC, sono molti i film
tratti dalle amate opere grafiche, e tra i titoli più celebri si
possono annoverare Watchmen, 300 ed Hellboy. Prima di
questi, a spianare la strada, è arrivato nel 2005 il film
Sin City, diretto dal regista
Robert Rodriguez e basato sull’omonima serie a
fumetti di Frank Miller. Affermatosi come un cult,
questo ha poi avuto un sequel nel 2014 intitolato Sin
City – Una donna per cui uccidere (qui la recensione), nuovamente
diretto da Rodriguez insieme stavolta anche allo stesso Miller.
Anche in questo caso si tratta di
un racconto ad episodi, quattro per la precisione, di cui due
(Ua donna per cui uccidere e Un sabato notte come
tanti) già preesistenti prima del film. Gli altri due episodi,
Quella lunga, brutta notte e La grossa sconfitta
sono invece stati scritti appositamente per il film e non sono
tratti da nessuno dei volumi di Sin City. Anche in questo
caso, il regista ha dato vita ad una serie di ricostruzioni e
immagini che replicassero la sensazione di star guardando un
fumetto animato sul grande schermo. Tratto distintivo già del primo
film, era questo un aspetto imprescindibile anche per il
sequel.
Nonostante le atmosfere e gli
effetti speciali simili al precedente, questo secondo film non è
però riuscito ad affermarsi allo stesso modo. È invece stato un
cocente flop al box office, che lo ha portato a passare in sordina.
Si tratta però di un’opera complessa e conturbante, da riscoprire
quanto prima. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Sin City – Una donna per cui
uccidere: la trama del film
Ambientato nella cupa e brutale
città nota come Sin City, la storia segue le vicende di diversi
personaggi, più o meno collegati tra loro, attraverso cui risalta
il marcio del luogo. Il primo di questi è Dwight
McCarthy, un fotografo investigativo la cui vita viene
sconvolta dall’incontro con la sua ex fiamma, l’affascinante
Ava Lord. La donna, seducente come sempre,
convince Dwight ad aiutarla a liberarsi dell’oppressivo e violento
Damien Lord. Mentre intreccia una nuova relazione
con la donna, Dwight deciderà di affidarsi all’amico
Marv per compiere l’omicidio. Quest’ultimo è però
alle prese anche problemi personali legati ad un amnesia ed una
serie di ragazzi forse morti per mano sua.
A Sin City vive poi anche il
giocatore d’azzardo Johnny, il quale incoraggiato
dalla spogliarellista Macie sfida il temibile
SenatoreRoark, umiliandolo. Ciò
avrà naturalmente delle conseguenze terribili, che porteranno
Johnny ad imbattersi in una serie di ritorsioni che cambieranno per
sempre la sua vita. Sono però in molti ad avercela con Roark,
compresa Nancy Callahan, la quale è in cerca di
vendetta per i soprusi subiti dalla famiglia del senatore. Decisa a
non aspettare più, la donna architetterà un piano astuto ma
azzardato, cercando di coinvolgere in questo lo stesso Marv. Ben
presto, tutti questi personaggi finiranno con lo scontrarsi tra
loro.
Sin City – Una donna per cui
uccidere: il cast del film
Con un cast ricco di alcuni tra i
maggiori attori di Hollywood, Sin City trova nei propri
interpreti uno dei suoi maggiori punti di forza. Tra i protagonisti
si ritrova Josh Brolin nel ruolo di Dwight
McCarthy, interpretato nel precedente film dall’attore Clive Owen. Nel
ruolo di Ava Lord vi è invece l’attrice Eva Green,
mentre Marton Csokas, attore noto per essere stato
Celebron nella trilogia di Il Signore degli Anelli,
interpreta il marito di lei Damien Lord. Il ruolo di Marv è invece
nuovamente interpretato da Mickey Rourke,
che anche per quest’occasione si sottopose ad un massiccio trucco
al fine di assumere l’aspetto caratteristico del personaggio.
Joseph
Gordon-Levitt compare invece nei panni del giocatore
d’azzardo Johnny.
Il personaggio di
Nancy è nuovamente interpretato da Jessica Alba.
Nel dar vita alla stripper, l’attrice ha mantenuto fede alla sua
volontà di non apparire mai nuda sul grande schermo, dando però
vita ad una versione più disinibita del personaggio. BruceWillis, tra i protagonisti del precedente
film, è qui nuovamente presente nei panni del poliziotto
John Hartigan, il quale compare come fantasma dal
passato. Vi sono poi gli attori Juno Temple nei
panni di Sally, Jamie King in quelli di Goldie e
Ray Liotta come Joey. L’attrice RosarioDawson ricopre il ruolo della combattiva Gail,
leader delle prostitute della città. Powers
Boothe, già comparso nel precedente film, interpreta di
nuovo lo spietato senatore Roark.
Sin City – Una donna per cui
uccidere: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Sin City – Una donna
per cui uccidere è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Infinity,
Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 4 agosto alle ore
23:45 sul canale Premium Cinema.
Quando entri a
Sin City devi avere gli occhi aperti, perché non sai mai cosa o
chi puoi incontrare. E’ così per Jimmy, che entra nella città in
cerca di riscatto, ed è così per Nancy, che invece continua a
viverci, aspettando il momento giusto per vendicarsi. Con
Sin City – Una donna per cui uccidere,
Robert Rodriguez torna a fare squadra con
Frank Miller per portare sullo schermo, ancora una
volta dopo nove anni, la città del peccato, con tutta la sua
popolazione mista di criminali, puttane, femme fatale, ballerine,
ubriaconi e politici corrotti.
Se Sin
City, nel 2005, aveva siglato l’inizio di una nuova
era espressiva, un nuovo balzo in avanti nell’estetica del racconto
cinematografico dei fumetti, Sin City – Una donna per cui
uccidere ripete quell’incredibile esperienza visiva,
aumentando la ricettività dei nostri sensi grazie al 3D che, mai
come in questo caso, è funzionale a farci entrare nei vari piani
del racconto.
Robert Rodriguez
mantiene ogni singola fase produttiva nelle sue mani, e se da una
parte la cosa gli fa onore (è uno dei pochi registi che oggi può
ancora permetterselo), dall’altra limita l’efficacia di un film che
non riesce a raggiungere gli scopi che invece la corrispondente
graphic novel guadagnava con tanta potenza espressiva. Principale
problema, se così vogliamo chiamarlo, deriva paradossalmente da una
delle scelte più felici per il film: Eva Green. La sensuale attrice interpreta Ava
Lord, la donna per cui uccidere, una femme fatale da manuale:
ovviamente bellissima, ma anche infida e strisciante, interessata
solo all’autoconservazione, scopo che persegue vendendo il suo
corpo in maniera del tutto consapevole e volontaria, ricevendo in
cambio protezione, aiuto, tutto ciò di cui ha bisogno. Questa
efficacissima accoppiata Green/Lord però non funziona come
dovrebbe, o meglio, lo fa fino ad un certo punto, fino a quando la
femme fatale diventa macchietta e imitazione di se stessa,
lasciando del tutto cadere il fascino stesso che la avvolge. Ava
scopre il suo gioco e lo ripete all’infinito, perdendo così presa
sul pubblico.
Efficaci le altre sotto-trame, che
si ricollegano al primo film e che in qualche modo ‘allungano’ la
pellicola diluendo l’azione principale e, ancora una volta,
annacquandone il sapore. Privo anche dell’impatto innovativo che
invece ha avuto Sin City, Sin City – Una
donna per cui uccidere rischia di diventare un
mero esercizio, divertente e almeno per la prima parte godibile,
che però non porta con sé il sapore della rivoluzione nell’incontro
tra cinema e fumetto.
Tra le uscite librarie
presentate al Lucca Comics and Games 2022,
Simulacri di
Marco Bucci e Jacopo Camagni
rappresenta un’interessante novità in casa Sergio Bonelli Editore.
Il fumetto del duo di Nomen Omen è effettivamente una
storia che potremmo definire ‘bold’, audace, e non a caso è
pubblicata sotto l’omonima etichetta della casa
editrice.
Abbiamo incontrato i due
autori che, con un entusiasmo contagioso, hanno raccontato la loro
esperienza e la genesi di un progetto dal sapore estremamente
attuale e moderno, concentrato a sondare le solitudini dei
protagonisti in un’atmosfera ai margini dell’horror
psicologico.
Il desiderio di
Simulacri nasce da un’esigenza personale che, il
caso ha voluto, si è incontrata con la richiesta, da parte di SBE,
di una storia che potesse mettere in comunicazione
Bucci e Camagni con la casa
editrice. “Era da un po’ di tempo che io e Jacopo avevamo la
necessità di raccontare una storia che fosse più radicata nelle
atmosfere della graphic novel intimista – esordisce Bucci –
Già dal primo numero, Simulacri nasconde moltissime ombre, ma
questa discesa verso il buio ci sembrava interessante perché
partiva proprio dal presupposto di raccontarla seguendo un
linguaggio intimo. In concomitanza con questo nostro desiderio,
Bonelli ci ha chiesto di sviluppare per loro questa miniserie e ci
ha dato totale libertà, sotto tutti i punti di vista.”
“A
Michele Masiero piaceva il nostro modo di raccontare e ci ha
contattati perché voleva averci nella sua squadra – interviene
Camagni – ci ha chiesto un prodotto che ci rappresentasse al
100%, dicendoci che potevamo fare quello che volevamo… secondo me
il suo è stato un azzardo!”
Quando il direttore
editoriale della casa editrice di fumetti più importante d’Italia
ti dà “libertà totale” le strade possono essere due: andare nel
panico e perdersi tra le milioni di possibilità, oppure buttarsi a
occhi chiusi, sapendo perfettamente dove si atterrerà. E Bucci e
Camagni hanno percorso la seconda strada: “Ci siamo
letteralmente mangiati la libertà che ci hanno dato! – dice
entusiasta Bucci – Nell’inviare in approvazione le
sceneggiatore o le tavole complete, ci siamo detti più volte,
insieme a Eleonora Caruso (sceneggiatrice), Flavia Biondi e Giulio
Macaione (disegnatori), che ci avrebbero cambiato o censurato
qualcosa, e invece non ci hanno mai fatto appunti. Quindi siamo
curiosi di vedere come reagirà il pubblico bonelliano.”
Marco
Bucci e Jacopo Camagni si conoscono da 20
anni e da quasi altrettanti lavorano insieme, formando un vero e
proprio ‘dinamico duo’, che colma le differenze innate alle loro
personalità con una sintonia, personale e lavorativa, che sembra
programmata al millimetro. “Ormai il lavoro insieme è molto
semplice – spiega Camagni – ci sono i momenti di
discussione ma siamo sempre sulla stessa lunghezza d’onda.
Completiamo l’uno le frasi dell’altro, i presupposti del lavoro
sono sempre chiarissimi, non serve che uno dei due specifichi a
cosa sta facendo riferimento perché l’altro lo sa già, a volte
anticipiamo il lavoro dell’altro. E questo approccio lo abbiamo
traslato anche al gruppo di artisti che ha lavorato a Simulacri,
perché con Flavia, Giulio, Stefano (Martinuz, colorista) e Eleonora
sono prima di tutto degli amici, ci conosciamo da tanto e tutto
questo ha reso molto facile il lavoro di coordinamento e di
realizzazione dei quattro volumi. Sapevamo a cosa andavamo in
contro quando abbiamo cominciato a lavorare insieme.”
Una sintonia che affonda
le radici in un passato comune condiviso, come spiega bene
Marco Bucci: “Io e Eleonora Caruso, che è
un’autrice Mondadori eccezionale, ci conosciamo dall’adolescenza e
scrivevamo insieme fan fiction di Final Fantasy VII. Dopo aver
creato la storia e i personaggi con Jacopo, io e lei ci siamo
spinti in profondità con ogni aspetto della vicenda, in cui si
affrontano temi molto intimi e c’è spesso bisogno di un confronto.
Quella che ho con Eleonora è una delle relazioni più virtuose che
io posso vantare al momento, è un’esperienza molto fluida, uno
scambio continuo. Invece, l’aspetto stimolante e interessante di
lavorare con Flavia e Giulio ai disegni, è che loro sono
prevalentemente degli autori unici, orientati verso il mondo delle
graphic novel. Questo per noi è importante, perché lasciamo loro
molta libertà dal punto di vista della regia e della narrazione per
immagini che loro gestiscono in modo più indipendente. Con questo
metodo di lavoro convergono gli aspetti più virtuosi di ogni
fumettista coinvolto.”
“È il bello di
collaborare con amici che sono anche dei grandi artisti –
segue Jacopo Camagni– sai già cosa
aspettarti. Era da tempo che volevamo lavorare con un gruppo di
amici e fare cose belle insieme.”
E proprio un gruppo di
amici è il protagonista di Simulacri. Quella che
parte come in incontro casuale tra due sconosciuti su un’app di
appuntamenti, diventa poi una storia di un gruppo, di una piccola
ed eterogenea comunità di amici. È una storia a più voci, in cui i
singoli non si mimetizzano mai con il gruppo, ma ad esso si
appoggiano, condividendo un segreto che verrà svelato solo più
avanti, nel corso della storia.
“Io e Marco volevamo
realizzare un fumetto corale – spiega Camagni – volevamo
fare un horror psicologico sullo stile giapponese di The Grudge, ma
al contempo doveva essere una storia circoscritta. Quindi
l’ambientazione della storia su un’isola era funzionale alla
costruzione psicologica chiusa dei personaggi stessi. Sono tutti
bloccati nelle loro vite e fanno fatica a guardare oltre, e allo
stesso tempo ci sembrava importante che fosse un gruppo molto vario
e rappresentativo: c’è un italiano di seconda generazione, una
coppia gay, una ragazza con disabilità. Ci sembrava giusto offrire
un riflesso della varietà del mondo e da persona gay mi sono reso
conto che non era tanto importante una rappresentazione positiva,
quanto l’esserci, perché fa sì che più persone si sentano viste
anche se appartengono a quella che viene indicata come una
minoranza.”
Marco
Bucci si addentra nello specifico della costruzione dei
personaggi: “Io e Eleonora ci siamo divisi i personaggi, perché
sappiamo che i nostri punti di forza, in quanto creativi e
scrittori, sono diversi. Lei tratta dei temi molto profondi e seri
e riesce a uscirne con grande freschezza e immediatezza. Ci sono
dei personaggi che sono suoi perché io non avrei potuto trattarli
come è riuscita a fare lei, e allo stesso tempo nella storia
incontriamo atmosfere che sono più mie. Le scene con una componente
weird marcata sono mie, perché io in quell’immaginario ci sguazzo!
È super interessante vedere come i nostri testi, filtrati dai
disegni di Giulio e Flavia e dal colore di Stefano, diventano poi
un corpus omogeneo nel libro come prodotto finale.”
Un altro aspetto molto
interessante di Simulacri è il fatto che può
essere definito il racconto di tante solitudini che si incontrano.
Sin dal numero 1, Brecce, è chiaro che i
protagonisti condividono non solo un’amicizia, ma anche un trauma,
e che ognuno di loro è profondamente solo, nonostante condivida
spazi e tempo con gli altri. Come si mettono insieme e come si
costruiscono queste solitudini che si incontrano?
“Sicuramente non
tutti ci sentiamo soli nello stesso modo, non c’è una soluzione
valida per tutti – comincia Bucci – Le nostre differenze e
complessità ci rendono vicini e distanti allo stesso tempo,
possiamo usare tutti i metodi possibili ma a volte le distanze sono
difficili da colmare. Quello che raccontiamo è un gruppo di persone
che si diverte insieme, sono apparentemente molto gioviali, immersi
in un’atmosfera di fine estate, ma il loro malessere è manifesto.
Sentono tutti un disagio ed è difficile venire a capo dell’origine
di questo disagio perché su tutti incombe un’oscurità. In tutti i
miei horror preferiti, le situazioni estreme tirano sempre fuori la
vera natura dei personaggi. È nella difficoltà che veniamo fuori
come individui. Il gioco di Simulacri, la sua danza è custodita
proprio tra l’apparente racconto di amici che si divertono e la
costante sensazione che qualcosa incomba su di loro, nel continuo
bilanciamento tra il tratto intimista gestito da Giulio Macaione e
quello angosciante e sinistro di Flavia Biondi.”
Nell’ambito di una
Lucca Comics and Games in cui SBE esordisce con le
prime due produzioni di Bonelli Entertainment, il film di
Dampyr ora al cinema e la serie animata di
Dragonero che andrà in onda a dicembre sui canali
Rai, è inevitabile immaginare una declinazione multimediale anche
per le nuove PI che la casa editrice sta mettendo sul mercato. Tra
queste proprio Simulacri potrebbe essere soggetto
di un prossimo adattamento, almeno nelle speranze degli autori,
come chiarisce Jacopo Camagni: “Ogni volta che io e
Marco lavoriamo a un progetto, lo pensiamo sempre affinché possa
essere non solo un fumetto. Tra cinema, tv, videogiochi, tendiamo
sempre, nelle nostre opere, alla transmedialità perché per noi è un
punto di partenza sin dal 2008 quando abbiamo cominciato a lavorare
insieme.”
A seguito dei
recenti commenti di Quentin Tarantino sul genere e sul franchise,
Simu Liu si è rivolto a Twitter per condividere
una risposta schietta alle sue critiche ai film Marvel. L’attore di Shang-Chi e la leggenda
dei Dieci Anelli ha riconosciuto l’impatto
di Tarantino e Martin Scorsese sul cinema nel suo
complesso, ma ha anche aggiunto altre osservazioni che sembrano
giuste.
“Se l’ingresso al mondo delle
star di Hollywood fosse gestito da Tarantino o Scorsese, io non
avrei mai avuto l’opportunità di recitare un in film di 400
milioni. Sono in ammirazione del loro genio cinematografico. Sono
autori trascendentali. Ma non possono puntare il naso contro di me
o con chiunque altro.”
“Nessuno studio cinematografico
è o sarà mai perfetto. Ma sono orgoglioso di lavorare con uno che
ha compiuto sforzi importanti per migliorare la diversità sullo
schermo creando eroi che danno potere e ispirano le persone di
tutte le comunità ovunque. Anch’io ho adorato la “Golden Age”… ma
era tremendamente bianca.”
Nonostante sia uscito in un periodo in cui gli spettatori erano
ancora diffidenti nell’andare al cinema, Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è
comunque riuscito a incassare la notevole cifra di 432,2 milioni di
dollari nel 2021.
Tre anni dopo, stiamo ancora
aspettando di vedere di nuovo Shang-Chi in azione.
C’è stato un periodo in cui sembrava che il personaggio sarebbe
stato al centro della Multiverse Saga, visto che i suoi
bracciali/anelli avrebbero dovuto avere dei legami con Kang
il Conquistatore, ma da allora i piani sono cambiati e le
probabilità sono che gli anelli di Shang-Chi non abbiano più alcun
legame con Kang. Tuttavia, è un facile retcon quando provengono da
Kakaranthara (la casa di Fin Fang Foom) nei fumetti.
In ogni caso, Simu
Liu ha più volte speculato sul suo ritorno nel
personaggio, fino a oggi nel momento in cui ha condiviso una sua foto in cui si vede bene il suo
corpo tonico e una scritta: “preparazione…” ma a cosa?
Con i prossimi film di Avengers che
inizieranno la produzione nei prossimi mesi, speriamo che
Shang-Chi sia ancora pronto a svolgere un ruolo
chiave nella lotta contro il Dottor Destino. Potrebbe trattarsi di
qualcosa di non correlato al MCU, ovviamente, ma i fan della
Marvel sono ottimisti sul fatto che
si stia allenando per interpretare di nuovo il Maestro delle Arti
Marziali! Se così dovesse essere, lo sapremo a breve!
Shang-Chi 2 è un
argomento su cui Simu Liu verrà continuamente
interrogato fino all’annuncio ufficiale del progetto. In una
precedente ospitata al Tonight Show Starring Jimmy Fallon, l’attore
della Marvel ha dovuto parlare nuovamente del sequel. Pur non
potendo divulgare i dettagli, Liu ha spiegato che la Marvel sta
lavorando sodo sui prossimi progetti per il maestro del kung-fu. È
chiaro che c’è qualcosa che bolle dietro le quinte, ma i Marvel
Studios non sono ancora pronti a parlarne. I fan hanno teorizzato
che Shang-Chi 2 potrebbe inserirsi tra
Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars nella linea
temporale.
“Qui è dove uso tutta la
ginnastica mentale possibile per rispondere a questa domanda”,
ha detto Liu al conduttore. “Beh, sentite, vi dirò questo: sta
sicuramente accadendo. Probabilmente dovrei iniziare con questo. La
gente, sia online che di persona, mi chiede ogni giorno e mi dice
ogni giorno quanto gli sia piaciuto il primo film e quanto sia
stato un momento importante. Penso che ci sia così tanta buona
volontà e ne sono profondamente grato. Quindi sappiate che se mi
avete mandato un messaggio, se mi avete chiesto di un sequel, o se
vi siete avvicinati, o in qualsiasi altro modo, lo prendo a cuore e
lo apprezzo molto. Davvero. E credo di parlare a nome mio e di
Destin, il nostro nuovo regista, quando dico che siamo davvero
entusiasti di tornare a lavorare. Lo siamo davvero”.
Dopo aver orchestrato diverse
sequenze d’azione insieme ad alcuni combattenti degni di nota, c’è
una co-star in particolare con cui Simu Liu si
sente onorato di aver avuto a che fare.
Durante il suo periodo sul set di
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli,
l’attore era intimorito dall’idea di condividere lo schermo con
Michelle Yeoh, dato che è certificata nelle arti
marziali ed è nota per il suo lavoro di stunt in film come
La tigre e il dragone e Supercop.
Eppure, secondo Liu a un panel del Fan Expo Canada, l’esperienza di
recitare al suo fianco non è stata altro che gratificante. Ha detto
al pubblico:
“Quando abbiamo condiviso le
nostre scene insieme e ho avuto l’opportunità di combattere con
lei, è stato più di un combattimento, è stata una danza. Prima di
tutto, ero molto nervoso e, in secondo luogo, è così minuta e
aggraziata, e mi sentivo come un grosso pezzo di carne goffo che si
dimenava. Ha funzionato per la scena, giusto? Lei sta cercando di
insegnarmi a trovare armonia con il mio corpo, ed è molto orientato
al Tai Chi. Quindi è molto scorrevole, lei ti guida un po’, ed è
come se inciampassi. Non ho dovuto fare molto per entrare nel
personaggio, ed è fantastica. Semplicemente il tipo di persona
migliore con cui passare il tempo.”
La star di Everything
Everywhere All At Once ha interpretato la zia di
Shang-Chi, Ying Nan, che ha un ruolo fondamentale
nell’addestramento del protagonista. È lei che gli insegna lo stile
di combattimento dei protettori dei Ta Lo, oltre ad aiutarlo ad
abbracciare pienamente la sua eredità. Prima di lavorare a questo
film, l’attrice ha recitato in altre produzioni Marvel, facendo il suo debutto
ufficiale nell’MCU come Aleta Ogord in Guardiani della
Galassia Vol. 2.
Sebbene lo stesso Shang-Chi abbia
confermato che un sequel è in lavorazione, il coinvolgimento di
Yeoh nel seguito è ancora incerto. In un’intervista con Christina
Raddish di Collider, Liu ha detto che spera che la Marvel possa
permettersi di riportare sul set la vincitrice dell’Oscar. Nelle
sue parole, “È al settimo cielo e semplicemente la regina di
tutto.” Molto deve ancora essere rivelato per quanto riguarda
il sequel, incluso quando inizieranno le riprese, quali membri del
cast torneranno e cosa può aspettarsi il pubblico dalla trama.
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci
Anelli è disponibile per lo streaming su Disney+.
Sono bastati una manciata di ruoli
all’attrice Simone Ashley per imporsi
all’attenzione di tutti. Grazie a due delle più popolari serie di
Netflix, ha infatti ottenuto una notorietà
particolarmente importante, che la rende ora una delle attrici più
richieste della sua generazione. Sempre più decisa a distinguersi e
a dare prova delle sue tante sfumature come interpreti, la Ashley
sembra avere davanti a lei un futuro particolarmente roseo.
Ecco 10 cose che forse non
sai di Simone Ashley.
Simone Ashley: i suoi film e le
serie TV
1 È celebre per alcune serie
TV. La carriera da attrice della Ashley è iniziata sul
piccolo schermo, con piccoli ruoli in alcuni episodi di serie come
Wolfblood (2016), Guilt (2016), Strike
(2017) e L’ispettore Coliandro (2017). Ottiene più
attenzioni con la sua partecipazione a Broadchurch (2017),
per poi conquistare maggior popolarità grazie alla serie Sex Education (2019-in
corso), dove recita accanto agli attori Asa Butterfield
e Emma Mackey. Ha
poi recitato nella miniserie The Sister (2020), nel ruolo
di Elise Fox, ed è ora protagonista della seconda stagione di
Bridgerton (2022).
2. Ha recitato in alcuni
film. La Ashley ha avuto in alcune occasioni di comparire
anche sul grande schermo, in film però o di poco conto o che
l’hanno vista apparire giusto per pochi secondi. Il suo primo
titolo cinematografico è stata la commedia musicale Boogie
Man (2018), dove ha interpretato Aarti, mentre ha poi recitato
nella commedia d’azione Kill Ben Lyk (2018). Ha poi avuto
un piccolo ruolo anche nel film Pokémon: Detective
Pikachu (2019).
Simone Ashley in
Bridgerton
3. È la protagonista della
nuova stagione. Dopo una prima stagione con il botto,
Bridgerton è tornata su Netflix con una seconda stagione.
Se l’attore Regé-Jean Page,
protagonista dei primi episodi, non è tornato a ricoprire il ruolo
del Duca Simon Basset, la serie si arricchisce ora di un nuovo
personaggio, ovvero la viscontessa Kate Sharma interpretata proprio
dalla Ashley.
4. Tornerà anche nella
prossima stagione. Kate Sharma è già tra i personaggi più
iconici e adorati della serie, specialmente per il suo carattere
forte. I fan potranno dunque tirare un sospiro di sollievo nel
sapere che la viscontessa tornerà anche nella
terza stagione della serie. La Ashley ha confermato la cosa,
fugando dunque le paure di quanti credevano, come avvenuto per
Simon Basset, di dover salutare anche questo personaggio al termine
della nuova stagione.
Simone Ashley è su Instagram
5. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice ha un proprio account Instagram
ufficiale che è seguito da qualcosa come 1,1 milioni di persone in
tutto il mondo. Sulla sua bacheca, con appena 66 post, sono
numerose le immagini che la ritraggono protagonista di copertine di
moda o altri scatti che ne esaltano la bellezza. Diversi sono però
anche i post relativi a momenti di lavoro e svago. Seguendola si
potrà dunque rimanere sempre aggiornati sulle sue attività,
lavorative o meno, scoprendo anche tante altre curiosità.
Simone Ashley in
Broadchurch
6. Ha recitato in due
episodi della serie. Prima di diventare la popolare
attrice che è oggi, la Ashley ha preso parte a diverse produzioni
in ruoli di poco o scarso rilievo. Tra le sue partecipazioni più
note vi è però quella nella serie Broadchurch, dove nel
2017 ha recitato in due episodi della terza stagione,
rispettivamente il quarto e il settimo, nel ruolo di Dana.
Simone Ashley in Pokémon:
Detective Pikachu
7. Ha avuto un piccolo cameo
nel film. Non tutti avranno notato la Ashley nel film
Pokémon: Detective
Pikachu, e ciò è dovuto al fatto che l’attrice compare in
realtà soltanto per un breve cameo. È infatti la ragazza a cui il
protagonista si rivolge per capire se è l’unico che comprende il
linguaggio di Pikachu. Una comparsata dunque molto breve, che è
però ritrovabile anche nel trailer ufficiale del film.
Simone Ashley in Sex
Education
8. Ha un ruolo di rilievo
nella serie. Nella popolarissima serie Netflix Sex
Education l’attrice ricopre il ruolo di Olivia Hanan, la
migliore amica di Ruby, il personaggio interpretato da Mimi Keene.
Olivia, presente in tutte e tre le stagioni ad oggi realizzate, ha
avuto diversi episodi in cui le sue problematiche affettive e
sessuali sono state al centro delle attenzioni. Grazie a questa
serie la Ashley ha così potuto ottenere una prima notorietà.
9. Non tornerà nella nuova
stagione. Impegnata ora nella serie Bridgerton,
per la quale è stata confermata anche per la terza stagione, la
Ashley ha fatto intendere che non tornerà a riprendere i panni di
Olivia nella quarta di Sex Education. L’attrice ritiene
infatti che non ci sia più molto da raccontare sul suo personaggio
e il parallelo impegno sul set di Bridgerton le rende
difficile poter prendere parte ad entrambi i progetti. Una scelta
per lei sofferta ma inevitabile.
Simone Ashley: età e altezza
dell’attrice
10. Simone Ashley è nata il 30 marzo del 1995 a
Camberley, nella contea del Surrey, Inghilterra. L’attrice
è alta complessivamente 1.78 metri.
La star di BridgertonSimone
Ashley si è unita al cast di F1, il
film sulle corse di Formula 1 con Brad Pitt. Il film segue Pitt nei panni di
Sonny Hayes, un ex pilota di Formula
1 che ritorna in questo sport e collabora e fa da mentore
al debuttante Joshua Pearce (Damson Idris) su
APXGP, un immaginario undicesimo team sulla griglia.
I fan più attenti hanno avvistato
Ashley con Idris durante il fine settimana al Gran Premio di Gran
Bretagna sul circuito di Silverstone a Northampton, in Inghilterra,
dove sono continuate le riprese del progetto.
Kerry Condon,
Javier Bardem,
Tobias Menzies, Sarah Niles e Samson
Kayo completano il cast del film, che sarà girato durante
i fine settimana del Gran Premio, mentre la squadra immaginaria
gareggia contro i titani di questo sport. I dettagli sul ruolo di
Ashley vengono tenuti nascosti. Il primo teaser di “F1” è stato rilasciato
domenica in concomitanza con la gara, vinta dal co-produttore del
film, il sette volte campione del mondo di Formula 1 Lewis
Hamilton.
F1 sarà distribuito
nei cinema e in IMAX dalla Warner Bros. Pictures a livello
internazionale il 25 giugno 2025 e in Nord America il 27 giugno
2025.
Tutto quello che sappiamo sul film F1 con Brad
Pitt
Con Brad Pitt nei panni di un ex pilota che torna
in Formula 1, insieme a Damson
Idris nel ruolo del suo compagno di squadra all’APXGP, una
squadra immaginaria sulla griglia di partenza, il film è stato
girato durante i weekend in cui si sono effettivamente svolti i
Gran Premi, gareggiando contro i titani di questo sport. Il cast
comprende anche la candidata all’Oscar® Kerry
Condon, il vincitore dell’Oscar® Javier
Bardem, il vincitore dell’Emmy e del Golden Globe
Tobias Menzies, Sarah Niles e
Kim Bodnia.
Kosinski (“Top Gun: Maverick”)
dirige e produce il film insieme a Jerry Bruckheimer e Chad Oman
della Jerry Bruckheimer Films, Brad Pitt, Dede Gardner e
Jeremy Kleiner per la Plan B Entertainment e Lewis
Hamilton con la sua Dawn Apollo Films. Il film è stato realizzato
in collaborazione con la Formula 1® e l’intera comunità della F1,
compresi i 10 team di F1 e i loro piloti, la FIA e gli
organizzatori delle gare. Il candidato all’Oscar® Ehren Kruger
(“Top Gun: Maverick”) scrive la sceneggiatura. L’amministratore
delegato della Copper, Penni Thow, è il produttore esecutivo.
L’uscita in sala comprenderà anche
le sale IMAX®. Le immagini cristalline, unite alla geometria
personalizzata della sala IMAX e al potente audio digitale, creano
un ambiente unico che farà sentire il pubblico come se fosse
realmente immerso nel film. Il film sarà distribuito nelle sale di
tutto il mondo e in IMAX® da Warner Bros. Pictures in Nord America
il 27 giugno 2025 e a livello internazionale a partire dal 25
giugno 2025.
Simon Rex (Red
Rocket) si unirà a Rose Byrne,
Octavia Spencer,
Ariana DeBose, Dominic Sessa e Demi
Lovato nel film di Stephanie Laing,
Tow, attualmente in produzione.
Tow racconterà la
vera storia di Amanda Ogle, una donna di Seattle
che vive nella sua macchina e che ha lottato per riscattare
dall’inferno dei carri attrezzi la sua automobile tenuta sotto
sequestro per una cifra di $ 21.634. Ogle è anche produttore
esecutivo.
La sceneggiatura originale è scritta
da Jonathan Keasey, Brant Boivin e Annie
Weisman. L’Exchange ha acquisito i diritti di vendita
internazionali e CAA Media Finance rappresenterà il mercato
nazionale.
Vedremo prossimamente Simon
Rex nel debutto alla regia di Zoe Kravitz, Blink Twice, per
Amazon MGM Studios, al fianco di Channing Tatum. Recita inoltre al fianco di
Sydney Sweeney, Paul Walter
Hauser e Halsey in Americana della
Lionsgate, presentato in anteprima mondiale al SXSW. Apparirà
inoltre al fianco di Bryan Cranston e Allison Janney nel film di Jon S.
BairdEverything’s Going to Be Great per la
Lionsgate; così come il film misterioso della Lionsgate
Greedy People con Joseph Gordon-Levitt e Lily James; e Operation Taco
Gary’s, che ha prodotto e di cui guiderà il cast insieme a
Jason Biggs, Dustin Milligan, Brenda Song e
Arturo Castro. Presto inizierà la produzione di
Easy Waltz di Nic Pizzolatto con
Vince Vaughn e Al Pacino.
Simon Quarterman, già sul set con
William Brent Bell in The Devil Inside, tornerà a collaborare col
regista in WER. Il film seguirà l’esempio del precedente e verrà
concepito come un falso documentario: per la storia, a base di lupi
mannari, Bell si è già assicurato la partecipazione, oltre che
Quarterman, di AJ Cook, Brian J O’Connor e Vik Sahay. Il
protagonista (Quarterman) si trova coinvolto nella vicenda di un
misterioso individuo (O’Connor) principale sospetto del massacro di
una famiglia america in Romania.
Il suo avvocato (Cook)cerca di
provare la sua innocenza, ma a questo punto comincia ad accadere
qualcosa di strano e tutti sono costretti a cambiare le proprie
opinioni sull’accusato, specie quando sorge la luna piena. La
sceneggiatura è stata scritta dallo stesso Bell assieme al suo
fidato collaboratore Matthew Peterman; l’inizio delle riprese è
previsto entro la fine di questo mese in Romania. Prima di recitare
il ruolo di Padre Father Ben Rawlings in Devil Inside,
Quarterman ha avuto un piccolo ruolo nel secondo film dedicato al
Re Scorpione; in precedenza era apparso in serie tv come
EastEnders; AJ Cook è un volto noto agli aficionados di Crminal
Minds, mentre per O’Connor, dopo una comparsata in Epic Movie, si
tratta del primo ruolo importante.
Celebre per i suoi ruoli comici,
tanto al cinema quanto in televisione, l’attore Simon
Pegg non ha disdegnato negli anni anche importanti
partecipazioni a film di diverso genere, con buona prevalenza della
fantascienza. Pegg si è così distinto come un brillante interprete,
capace di dar vita a personaggi divenuti iconici.
Protagonista indiscusso della
“Trilogia del Cornetto”, Pegg ha negli anni guadagnato sempre più
popolarità, tanto presso il pubblico quanto presso la critica, che
ne ha in più occasioni premiato il talento. Ecco 10 cose
che non sai di Simon Pegg.
Parte delle cose che non sai di Simon Pegg
Simon Pegg: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
commedie e film di fantascienza. L’attore debutta al
cinema con il film Guest House Paradiso (1999), per poi
recitare in Un’insolita missione (2001) e 24 Hour
Party People (2002). Ottiene grande popolarità grazie al film
L’alba dei morti dementi (2004), per poi distinguersi
anche in Mission: Impossible III (2006), Hot Fuzz
(2007), Star System – Se non ci sei non esisti (2008),
Star Trek
(2009), Ladri di cadaveri – Burke & Hare (2010),
Paul (2011), Le avventure di Tintin – Il segreto
dell’Unicorno (2011), Mission: Impossible – Protocollo
fantasma (2011), Into Darkness – Star
Trek (2013), La fine del
mondo (2013), Mission: Impossible –
Rogue Nation (2015), Star Wars: Il
risveglio della Forza (2015), StarTrek
Beyond (2016), Ready Player One
(2018) e Mission: Impossible –
Fallout (2018).
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. Pegg si fa inizialmente conoscere
grazie alla partecipazione di serie come Faith in the
Future (1996-1998), We Know Where You Live (1997) e
Big Train (1998-2002). La vera notorietà arriva però con
la serie Spaced (1999-2001), di cui è ideatore e
sceneggiatore. Successivamente, in modo più sporadico, parteciperà
a titoli come Band of Brothers – Fratelli al fronte
(2001), Black Books (2004), Doctor Who (2005) e
Mob City (2013). Nel 2019 recita poi nel ruolo di Hugh
Campbell nella serie Amazon The Boys (2019). Nel 2020
sarà invece protagonista della serie Truth Seekers.
3. Si è distinto come
doppiatore. In più occasioni l’attore si è dimostrato un
abile doppiatore, ricoprendo tale ruolo per i film d’animazione
L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri (2009), L’era
glaciale 4 – Continenti alla deriva (2012) e L’era
glaciale – In rotta di collisione (2016), dove dà voce al
personaggio di Buck. Ha poi partecipato al doppiaggio della serie
NetflixDark Crystal – La resistenza
(2019).
4. È un affermato
sceneggiatore. Pegg è speso anche l’autore delle
sceneggiature dei film in cui recita. Tra queste si annoverano
quelle facenti parte della cosiddetta “Trilogia del Cornetto”,
ovvero L’alba dei morti dementi, Hot Fuzz e La fine
del mondo. Ha poi contribuito alla scrittura di Paul, Star
Trek Beyond e della serie Spaced.
Simon Pegg e Nick Frost
5. Hanno lavorato insieme in
diversi film. Pegg è noto per la sua collaborazione con
l’attore Nick Frost, con il quale ha recitato nei film che
compongono la “Trilogia del Cornetto”. I due sono diventati celebri
come formidabile coppia comica, e non nascondono la forte amicizia
che li lega anche fuori dal set. Prossimamente torneranno a
recitare insieme nella serie Truth Seekers, incentrata
sulle disavventure di una squadra di investigatori del
paranormale.
Parte delle cose che non sai di Simon Pegg
Simon Pegg in Star Trek
6. Non ha sostenuto alcun
provino per il suo ruolo. Nei nuovi film dedicati a
Star Trek, l’attore ricopre il ruolo di Scotty, membro
dell’USS Enterprise. Pegg ha dichiarato di non aver sostenuto alcun
provino per la parte, ma di aver semplicemente ricevuto una mail
dal regista J. J.
Abrams, il quale gli offriva la parte. L’attore ha poi
dichiarato che avrebbe pagato pur di essere in quel film,
accettando immediatamente il ruolo.
7. Ha lavorato sull’accento
del proprio personaggio. Per dar vita a Scotty,
personaggio noto per il suo accento scozzese, l’attore si è fatto
aiutare da sua moglie, originaria di Glasgow, per poter risultare
realistico a riguardo. Il lungo studio di Pegg è poi stato premiato
dai fan, i quali hanno particolarmente apprezzato la sua versione
del personaggio.
Simon Pegg in Star Wars
8. Ha dato voce ad un
personaggio nella saga. Appassionato di fantascienza, Pegg
chiese al regista Abrams di poter partecipare anche con una piccola
parte al film Star
Wars – Il risveglio della forza. Questi gli assegnò il
doppiaggio del personaggio Unkar Plutt, losco commerciante che si
può ritrovare nelle prime scene del film, dove è intento in una
trattativa con la protagonista Rey.
Simon Pegg: il suo patrimonio
9. È un comico molto
pagato. Negli anni Pegg si è affermato come una delle
personalità comiche più di rilievo all’interno dell’industria
hollywoodiana, e grazie ai numerosi ruoli ricoperti come attore,
doppiatore e sceneggiatore è arrivato a raggiungere il
considerevole patrimonio di circa 25 milioni di dollari.
Simon Pegg: età e altezza
10. Simon Pegg è nato a
Gloucester, in Inghilterra, il 14 febbraio 1970. L’attore
è alto complessivamente 178 centimetri.
In una recente intervista con
Collider, Simon Pegg è tornato a parlare della saga di
Star Trek, il cui futuro – almeno dal punto di
vista cinematografico – è ancora avvolto nel più fitto mistero.
Secondo l’attore e comico britannico – che ha interpretato
Montgomery Scott in
Star Trek (2009), Star Trek: Into Darkness (2013) e Star Trek: Beyond (2016), il franchise non potrà mai
eguagliare il successo dei film dell’Universo Cinematografico
Marvel, e questo probabilmente
inciderà sull’eventuale realizzazione di altri film:
“Il fatto è che l’appeal di Star
Trek è leggermente più di nicchia rispetto all’appeal, per esempio,
dei film Marvel. Quei film fanno un sacco di soldi, hanno un
pubblico veramente ampio e vanno molto bene”, ha dichiarato
Simon Pegg. “Penso che Star Trek sia un
po’ più di nicchia, quindi non raggiungerà mai quel tipo di numeri.
Credo che la cosa più saggia da fare sia quella di non ricercare a
tutti i costi il grande spettacolo, ma pensare piuttosto a qualcosa
di contenuto, che richiami lo spirito della serie originale. Sì,
sarebbe una cosa geniale da fare, e sono certo che probabilmente ne
hanno anche discusso…”
E proprio a proposito del futuro
della saga, anche in vista delle recenti serie Star
Trek: Discovery (disponibile su Netflix) e Star
Trek: Picard (disponibile su Prime Video), Pegg ha rivelato quanto segue:
“Credo che la tv sia il contenitore ideale per la saga di Star
Trek, al momento. La televisione si è evoluta davvero tanto. È
divenuta col tempo qualcosa di sempre più vicino al cinema. Si
tratta semplicemente di fruire di un determinato prodotto in modo
diverso. Puoi comunque fare un sacco di cose interessanti, sembrare
moderno e non spendere tanti soldi. Forse la tv è il formato ideale
per Star Trek. D’altronde, è proprio da lì che la saga ha avuto
inizio…”
Di recente la Paramount aveva
annunciato ufficialmente un nuovo film della saga di Star
Trek affidato a Noah Hawley,
creatore delle
serie Fargo e Legion. A proposito
del progetto (di cui non abbiamo avuto più aggiornamenti), Hawley
aveva dichiarato: “Siamo ancora agli inizi. Si tratta di
intraprendere una nuova direzione, ma è ancora tutto in fase di
sviluppo, soprattutto per quanto riguarda quali attori e personaggi
saranno coinvolti e quali no. Non penso al mio film come ad un
quarto capitolo di Star Trek… sarebbe riduttivo. Piuttosto, è un
nuovo inizio.”
Continuano le riprese di Mission:
Impossible – Ghost Protocol: la troupe e il cast si trovano ora a
Vancouver, Canada. Ora ecco che trapelano anche le prime immagini
dal set di Simon Pegg, che sicuramente incuriosisce data la sua
generale propensione a ruoli comico-demenziali.
Arriva il primo trailer di
Kill Me Three Times, la nuova dark comedy
che vede protagonista Simon Pegg nei panni
dell’assassino CharlieWofle.
Kill Me Three
Times diretto daKrivStenders, è
prodotto daLaurenceMalkineShareStallings(il team dietro Death at
aFunerale
AFew Best Men) eTaniaChambers.
Pegginterpretal’assassino,
CharlieWofle,
che scopredi non
esserel’unicapersona che tenta diucciderela sirenadi
un’assolata città (Alice Braga). Charlie sitrova rapidamenteal
centrodi trestorie diomicidi,
caos, ricattoe vendetta. Il film si basa su una
sceneggiatura originale firmata da JamesMcFarland. Nel cast anche Sullivan
Stapleton, Teresa Palmer, Callan
Mulvey, Luke Hemsworth e Bryan
Brown.
Nel 2004, Simon Pegg e Nick Frost sono stati protagonisti de L’Alba dei Morti Dementi, commedia horror
di Edgar Wright, primo capitolo di quella che
sarebbe poi diventata la celebre “Trilogia del Cornetto”, di cui
fanno parte anche Hot Fuzz (2007) e La fine del
mondo (2013).
Adesso, per cercare di
sensibilizzare il più possibile la popolazione mondiale a
rispettare le norme di distanziamento sociale a causa della
pandemia di Covid-19, i due attori hanno
pubblicato su YouTube
un video in cui hanno ricreato proprio una celebre scena del film
di Wright. Nel video, sia Pegg che Frost si trovano ognuno a casa
propria, sono al telefono; i due hanno voluto ricreare la famosa
scena del “piano di Shaun”, però al contrario: Pegg, infatti,
ricorda a Frost che la decisione presa dal suo personaggio nel film
(ossia, recarsi al pub Winchester e aspettare la fine dell’epidemia
zombie), non si è rivelata una mossa intelligente; per questo
motivo, adesso, è consigliabile “restare a casa e aspettare che
tutto finisca e, magari, chiamare le persone a cui vogliamo bene e
che si sentono sole”.
È palese quanto tutta Hollywood si
stia mobilitando per cercare di sensibilizzare il più possibile le
persone sull’emergenza Coronavirus, dal momento
che in molti – in diverse parti del mondo – sembrano ancora non
rendersi conto della gravità della situazione e faticano a restare
chiusi in casa, contravvenendo alle norme che sono state stabilite
per cercare di arginare il più velocemente possibile il virus.
Potete vedere il video di Simon Pegg e Nick Frost di
seguito:
Chiaro omaggio al
film L’alba dei morti viventi di George
A. Romero, L’Alba dei Morti
Dementiè un film
del 2004 diretto dal regista Edgar Wright. Divisa tra la parodia e
l’horror, la pellicola è in breve tempo diventata un vero e proprio
cult, ricevendo un apprezzamento unanime da parte di critica e
pubblico, e affermandosi come uno dei migliori prodotti a tema
zombi degli ultimi anni.
Rallegratevi, Trekkies! L’ultimo
sequel del franchise di Star Trek
catturerà lo spirito della serie televisiva originale.
Simon Pegg, co-sceneggiatore e
protagonista, ha rivelato a Comic Book Resources che
Star Trek 3 avrà delle note più familiari
rispetto ai due film precedenti.
“E’ strano arrivare e prendere il
controllo di qualcosa di già avviato. Tutto quello che ho scritto
in passato è sempre stato frutto di una mia idea, o comunque
condivisa con Edgar [Wright] e
Nick [Frost]. Con
Star Trek è diverso, mi sto incamminando
in un mondo che non mi appartiene, quindi è necessaria una certa
dose di ripetto. Naturalmente tratto sempre tutto con il dovuto
rispetto, ma in questo caso devo assecondare certe regole e rendere
giustizia alla serie originale, senza essere troppo post-moderno o
autoreferenziale. Devo puntare allo spirito della serie, e non
riempire il film di citazioni in modo che la gente pensi: “Oh, sì,
quello è un riferimento all’episodio tot”. E’ molto più di
questo.”
Pegg, che tornerà a interpretare il
capo ingegnere Scotty, ha anche detto che il nuovo film sarà infuso
con lo stesso ottimismo e senso di avventura che ha caratterizzato
le storie originali. “È una storia di avventura e ottimismo e
divertimento, ed è lì che vogliamo arrivare, sai, dove nessun uomo
è mai giunto prima,” ha detto. “Ma sì, questo è lo stato d’animo in
questo momento”.
Ha poi parlato anche
di Star
Wars: Il Risveglio della Forza, diretto da
J.J. Abrams.
Nel cast di Star Trek
3 (ancora senza titolo) torneranno Chris
Pine, Zachary Quinto, Simon
Pegg, Karl Urban, Zoe
Saldana e Anton Yelchin. Idris
Elba è in trattative per interpretare il cattivo.
J.J. Abrams, che
ha diretto i primi due episodi, figurerà come produttore. Ha
passato il testimone al regista e sceneggiatore Roberto
Orci, passato poi al regista di Fast
FiveJustin Lin.
Dal 3 settembre arriva al cinema
Un’Occasione da Dio, con protagonista
Simon Pegg. Il film vede la collaborazione
dell’amato comico inglese con i Monty Pythom,
John Cleese, Terry Gilliam, Michael Palin e
Terry Jones, che doppiano, nel film, quattro
alieni che, volendo distruggere la Terra, danno al corrotto pianeta
un’altra possibilità, attribuendo a un umano qualsiasi (Pegg) i
poteri di un Dio. Nel cast del film anche Kate
Backinsale.
In poco tempo il personaggio di
Benji è diventato uno dei più amati del franchise di
Mission Impossible. Merito soprattutto
del suo interprete, Simon Pegg, che con eleganza
inglese e tanta ironia si schiera al fianco del super agente Ethan
Hunt/Tom
Cruise.
Ecco la nuova featurette di
Mission Impossible Rogue Nation in cui
Benji è il protagonista:
Mission Impossible
Rogue Nation è diretto da Christopher
McQuarrie e vede nel cast, oltre
a Tom
Cruise, anche Jeremy
Renner, Ving Rhames e Simon
Pegg, che abbiamo già visto in precedenza in
Mission Impossible Protocollo
Fantasma.
Ecco il trailer di Man Up, nuovo film
con protagonista Simon Pegg e Lake
Bell.
Il film è diretto da
Ben Palmer (The
Inbetweeners) e uscirà nel cinema Uk il 29
maggio.
Nancy, una single, mentre si reca
alla festa per l’anniversario di matrimonio dei suoi viene
scambiata per l’appuntamento al buio di uno sconosciuto. Questo la
porterà a trovare il ragazzo perfetto.
Simon Pegg ha parlato dei suoi problemi
personali, rivelando di aver nascosto il suo alcolismo mentre
lavorava sul set di Mission: Impossible III negli
anni 2000. L’attore ha discusso la questione in un recente episodio
di “Desert Island Discs” della BBC, tramite The Guardian (via Variety). “Diventi molto
subdolo quando c’è qualcosa del genere nella tua vita”, ha
detto a Lauren Laverne, conduttrice del programma
radiofonico.
Simon Pegg, che nella serie interpreta
l’agente tecnico del FMI (Impossible Mission Force) Benji Dunn, ha
rivelato di aver sviluppato una dipendenza dopo aver sofferto di
una serie di problemi di salute mentale. Ha mantenuto la questione
privata durante le riprese di Mission: Impossible
III, che è stato distribuito nel 2006.
“Impari a farlo senza che nessuno se ne accorga perché
prende il sopravvento su di te. Vuoi sostenerti e farai tutto il
possibile per non essere fermato”, ha detto Simon Pegg. “Ma alla fine si arriva a un
punto in cui non è più possibile nascondere il problema, ed è
allora che, per fortuna, sono riuscito a tirarmi fuori da quella
situazione.” Pegg attribuisce alla nascita di sua figlia, nel
2009, l’inizio del suo cammino verso la guarigione.
Mentre parlava con Laverne, Pegg ha anche condiviso alcuni
dettagli sulla sua relazione con il protagonista del franchise di
Mission: Impossible, Tom Cruise, accanto al quale è comparso in
quattro film della serie e con il quale reciterà anche nei prossimi
due capitoli conclusivi.
“Il mio rapporto con lui è molto semplice e amabile”,
ha detto Pegg. “È sempre stata una relazione molto facile. Mi
sono reso conto che quando incontri la persona vera piuttosto che
la mitologia che si è costruita intorno a lei, si tratta di
un’esperienza diversa. Voglio dire, ama [la fama] e la apprezza
davvero. Lo sprona e gli dà energia”.
Nei prossimi due capitoli della saga di Mission
Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham(Kong: Skull Island),Hayley
Atwell(Captain America: Il primo
vendicatore),Pom
Klementieff(Guardiani della
Galassia) e Esai Morales(Ozark).Christopher McQuarrie scriverà e
dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane
rispettivamente il 30 settembre 2022 e il 7 luglio 2023.
Il regista Edgar
Wright (Baby Driver, Last Night in SoHo)
e l’attore Simon Pegg,
recentemente visto in Mission: Impossible – Dead Reckoning
Parte Uno stanno lavorando insieme a un nuovo film che non
sarà però un nuovo capitolo della cosiddetta Trilogia del
Cornetto. Parlando con DiscussingFilm, Pegg ha infatti
rivelato che lui e Wright avevano già avuto conversazioni riguardo
un nuovo film anticipando che però non avrà però legami con nessuna
delle loro precedenti collaborazioni.
“Edgar è venuto a casa mia
l’anno scorso e abbiamo iniziato a parlare di alcune idee“, ha
detto Pegg. “Non sarà un altro film tipo la Trilogia del
Cornetto in quanto quei film erano specificatamente una variazione
sul genere, affrontavano l’idea del collettivo contro l’individuo.
Ci sono alcuni tipi di coerenza tematica tra questi tre film che li
rendono una trilogia: non è solo il gelato, è una serie di dettagli
tematici collegati”.
“Con quello che vogliamo
realizzare ora, vogliamo essere completamente diversi da quanto
fatto precedentemente. Non vogliamo realizzare un film d’azione,
fantascienza o horror. Vogliamo realizzare un film che sia
totalmente a sé stante, che esista al di fuori della Trilogia di
Cornetto. Il mio desiderio, davvero, è fare qualcosa di super
diverso“, ha spiegato Pegg. Non resta dunque che attendere
ulteriori su questo nuovo progetto, che vedrà dunque Wright e Pegg
tornare a lavorare insieme.
Che cos’è la Trilogia del Cornetto?
La Trilogia del
Cornetto – a volte indicata anche come Three Flavours
Cornetto Trilogy – è una serie antologica di tre film
britannici diretti da Wright e co-scritti da lui insieme a Simon
Pegg. Il primo, la commedia con zombie L’alba dei morti
dementi, è stato rilasciato nel 2004, seguito dal
poliziesco Hot Fuzz nel 2007 e dal
fantascientifico La fine del
mondo nel 2013. Tra i tre film non c’è continuità
narrativa, ma in ognuno compare un cornetto gelato di uno specifico
sapore.
In L’alba dei morti dementi
il cornetto è al sapore di fragola, dal colore rosso vivace,
correlato agli elementi sanguinosi e cruenti del film; in Hot
Fuzz vi è il cornetto blu originale, per indicare l’elemento
poliziesco; in La fine del mondo il cornetto rappresentativo
è alla menta con granella di cioccolato, dal colore verde-marrone,
per indicare l’elemento fantascientifico.
Simon Pegg e
Edgar Wright, insieme a Nick
Frost, hanno portato al cinema alcune delle migliori
commedie degli ultimi anni. La Trilogia del
Cornetto (L’alba dei morti dementi, Hot
Fuzz e La fine del mondo) è diventata un
vero e proprio culto, mentre i fan chiedono a gran voce un nuovo
progetto insieme.
Secondo quanto dichiarato da
Simon Pegg a ComingSoon,
durante la ppromozione del suo ultimo film Terminal, la coppia
Wright/Pegg potrebbe tornare alla ribalta molto presto.
“Oh sì, è come un dato di
fatto. L’unica ragione per cui non abbiamo già lavorato di nuovo
insieme è solo tempismo. Io, Edgar e Nick [Frost] non siamo
colleghi, siamo amici. Ci conosciamo da molto tempo e abbiamo una
relazione che trascende il lavoro, ma se solo dovessimo rimanere
insieme per un periodo prolungato faremo di nuovo un altro film. È
solo che con i nostri vari impegni dobbiamo trovare il tempo per
scriverlo, questo film, e metterlo insieme. Io e Edgar ne parliamo
continuamente, e ogni volta che stiamo insieme iniziamo un
brainstorming, abbiamo alcune idee che vogliamo sviluppare. È solo
una questione di “quando”, non di “se”.“
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I fan saranno molto contenti, dal
momento che la comicità intelligente e tipica delle storie
realizzate da Pegg e Wright a quattro mani è celebre e
amatissima.
Di recente, Edgar
Wright è tornato al cinema con Baby Driver – Il
Genio della Fuga, film che lo ha portato fino agli Oscar
2018, mentre Simon Pegg è stato più impegnato in
progetti importanti, come la Trilogia di Star
Trek, di cui ha anche firmato la terza sceneggiatura, e
quest’anno Ready Player One.
Simon Pegg e
Nick Frost stanno lavorando a un nuovo
progetto insieme. I due comici inglesi sono stati resi celebri
dalla Trilogia del Cornetto di Edgar
Wright e da anni sono fedeli collaboratori, rappresentanti
della migliore commedia inglese.
JoBloha
avuto la possibilità di incontrare Nick Frost che
ha confermato di essere a lavoro con Pegg.
“Simon e io stiamo lavorando a
qualcosa. Stiamo cercando di fare qualcosa di speciale al momento.
Si tratta di un lavoro in via di sviluppo e potremmo avere più
informazioni in seguito, quest’anno. (…) Penso di voler lavorare a
un progetto sci-fi. Una specie di storia di fantasmi, oppure una
cosa tipo una commedia alla Monster of the Week. Con due ragazzi e
una ragazza, come un X-Files, ma senza nessuna affiliazione, non
saranno agenti governativi.”
Simon Pegg e
Nick Frost di nuovo insieme per uno
sci-fi
Le premesse sono senza dubbio
interessanti e, per quanto riguarda il processo creativo, Frost ha
proseguito: “Non siamo Judd Apatow o JJ Abrams, quindi ci sono
ancora persone che ci dicono ‘dobbiamo vederlo prima’. Bisogna
ancora superare qualche ostacolo. Tutti hanno un lavoro da fare e
tutti hanno un’opinione su tutto. Ci sarà sempre qualcuno che ci
dice cose e ci fa appunti con cui non saremo d’accordo. Ma credo
che maturando si cominci a prestare più attenzione alle correzioni.
Potrebbe valere la pena prenderle in considerazione.”
Oltre alla Trilogia del
Cornetto, Simon Pegg e Nick
Frost hanno lavorato insieme anche in
Paul, film comico in cui i due interpretano due
nerd inglesi in viaggio in America per partecipare al Comic Con di
San Diego.
In una recente intervista,
Simon Pegg ha parlato del suo prossimo film,
The World’s End: l’attore ha osservato
come anche in questo caso, come in quelli dei precedenti
Shaun of The Dead (La notte
dei morti dementi) e Hot
Fuzz, non si possa parlare in senso stretto di una
parodia: Pegg ha affermato che da parte sua e del suo consueto
collaboratore Edgar Wright vi era la volontà di
evitare che il film fosse infarcito di citazione e riferimenti ad
altri film, proprio per impedire che il lavoro venisse bollato come
una semplice parodia.
Il protagonista del film, Gary
(Pegg), riunisce un gruppo di amici (Paddy
Considine, Martin Freeman, Eddie
Marsan e Nick Frost) per completare un
‘pub crawl’ che avevano interrotto anni prima, quando l’apocalisse
prende improvvisamente il via.
Con The World’End si completa la
trilogia cominciata con Shaun of the Dead e proseguita con Hot
Fuzz: Pegg ha sottolineato come i tre film formino una sorta di
sequenza, in cui il primo rappresenta l’evoluzione, il secondo
l’involuzione e il terzo… la rivoluzione. L’uscita del film è
prevista per il prossimo 14 di agosto.