La rivista Cinefex, che si occupa di effetti visivi
digitali per il cinema, ha diffuso alcune nuove immagini da
The New Mutants, il film “maledetto” di
Josh Boone, prodotto dalla Fox e poi passato di
mano a Disney, in seguito alla fusione delle due aziende e
dell’acquisizione della prima da parte della seconda.
La rivista specializzata ha diffuso
delle immagini inedite dal film, che ci mostrano un cattivo e anche
il Limbo! Cinefex #170 (via ComicBook.com)
ha pubblicato due bellissime eppure inquietanti immagini di Smiley
Men, l’essere mostruoso che avevamo intravisto nel trailer, mentre
dall’ombra minacciava i nostri eroi. Secondo la rivista, la
creatura sarà legata in qualche modo a Magik e al suo passato,
oltre ad essere creata dalle abilità di Dani Moonstar, che è capace
di rendere concrete le peggiori paure di una persona.
Le altre immagini mostrano Magik
(Anya Taylor Joy) alle prese con un portale che
sembra essere quello del Limbo, fonte del suo potere di
teletrasportarsi. Inoltre, abbiamo anche la possibilità di dare uno
sguardo a quello che sarà Demon Bear, villain già anticipato nel
film:
The
New Mutants è un thriller con sfumature
horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un
gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche.
Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove
abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre
cercano di fuggire.
Diretto da Josh
Boone e scritto da Boone
e Knate Lee, il film vede nel cast la
presenza di Maisie
Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu
Hunt e Henry Zaga.
ll film è prodotto
da Simon Kinberg, Karen
Rosenfelt e Lauren Shuler
Donner, mentre Stan
Lee e Michele Imperato
Stabile sono i produttori esecutivi.
Il canale americano
FX ha diffuso promo e trama di What We Do
In The Shadows 2×05, il quinto episodio della seconda
stagione di What We Do In The Shadows.
In What We Do In The Shadows 2×05
che si intitolerà “Colin’s” Colin Robinson viene promosso al lavoro
e il suo nuovo potere minaccia l’equilibrio del potere nella casa
dei vampiri. Scritto da Shana Gohd; diretto da Jemaine Clement.
What We Do In The Shadows 2×05
What We Do In The Shadows 2 è l’annunciata
seconda stagione della serie comica creata da Jemaine Clement per
il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement
e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten
Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per
centinaia di anni.
Nella
seconda stagione di What We Do In The Shadows
ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo
di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una
volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt
Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile
inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia
Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata
con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo,
familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel
ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il
trio.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico
vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero
governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di
Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i
banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di
Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja,
Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in
ciascuna delle sue vite.
Anthony e Joe Russo
hanno preso parte ad un watch party su Instagram
per celebrare un anno dall’uscita nelle sale di Avengers:
Endgame. All’evento social ha
partecipato anche Robert Downey Jr., intervenuto in diretta per
salutare i fan: il destino ha voluto che l’apparizione dell’iconico
Tony Stark coincidesse con la scena della riconciliazione tra Iron
Man e Captain America.
L’attore ne ha dunque approfittato
per svelare il significato profondo di quella scena che ha visto
protagonisti i due più grandi supereroi del MCU, tenuti separati fin dalla
rottura avvenuta in
Captain America: Civil War (i due, infatti, non
si incontrano neanche in Infinity War, dal momento che la
loro riconciliazione avviene soltanto in Endgame). Ecco le
sue dichiarazioni in merito:
“Tutto ruotava attorno al fatto
che lui mi perdonasse per non averlo perdonato, così da poter
iniziare a prepararci a chissà cosa… forse per gettare la spugna e
fare ciò che andava fatto. Non si trattava soltanto di seppellire
l’ascia di guerra, ma di metterci una croce sopra definitivamente.
È stata una scena complessa.”
Nel MCU, Tony e Cap hanno affrontato le
conseguenze dello schiocco delle dita di Thanos in modi totalmente
differenti: il primo ha abbandonato gli Avengers e si è ritirato a
vita privata insieme a Pepper Potts e a sua figlia; il secondo,
invece, ha continuato a far parte dei Vendicatori. Quando i due si
incontrano brevemente la prima volta dopo la sconfitta inferta dal
Titano Pazzo, Tony è ancora troppo scosso emotivamente, soprattutto
dalla perdita di Peter Parker. Il confronto tra i due personaggi
avverrà soltanto in seguito, sancendo uno dei momenti più
significativi di Endgame.
Ricordiamo che Endgame è il
film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo
dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta
da Anthony e Joe
Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e
11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza
pari.
Endgame ha
ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo
numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella
storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi
cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti
speciali.
Dopo lo snap di Thanos, il
titano finisce nel Regno dell’Anima, e si
confronta con ciò che ha sacrificato per raggiungere la sua
impresa, tanto che si trova a parlare anche con la versione bambina
di Gamora. Ma cosa accade, in Avengers: Endgame, quando è
Smart Hulk a schioccare le dita?
Salman artwork ha
immaginato cosa sarebbe potuto succedere alla versione
“addomesticata” di Hulk, dopo il suo snap. L’art che vedete di
seguito, infatti, mostra Hulk che si confronta con Bruce Banner
(Mark Ruffalo), e sembra che la scena non sia
stata solo frutto della fantasia dell’artista, ma che sia la
rappresentazione di una scena tagliata dal film, che però era
presente in sceneggiatura.
Gli autori dello script,
Christopher Markus e Stephen McFeely, hanno
rivelato che c’erano due diverse sequenze ambientate nel Mondo
dell’Anima prese in considerazione per Smart Hulk. Uno era dedicato
al suo rapporto “intimo” con Natasha Romanoff (Scarlett Johansson), ma questa
scena non è stata mai neanche girata. L’altra presentava una
conversazione tra Hulk e Banner, le due parti di Bruce che per
quasi tutto il MCU lo hanno lacerato, e che per
Endgame, invece, hanno coesistito pacificamente.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Continua su Disney+ l’omaggio allo
Star
Wars Day. Gli utenti di Disney+ avranno a disposizione
7 nuovi avatar per personalizzare i propri profili. I nuovi avatar
sono tutti ispirati a Star Wars e includono i seguenti
personaggi:
• Darth Maul
• Jabba the Hutt
• Bo Katan
• D-O
• Capitano Rex
• Porg
• Clone Trooper della 332esima compagnia
L’arrivo degli inediti avatar si
aggiunge alla speciale personalizzazione della piattaforma iniziata
lo scorso venerdì 1° maggio. Gli artwork nella parte superiore
della schermata iniziale di Disney+ si sono arricchiti con la
concept art di Star Wars realizzata dal leggendario Ralph McQuarrie
nel 1975, che raffigura i droidi nel deserto. Una volta immersi
nella pagina dedicata al brand di Star Wars, i fan possono inoltre
trovare un adattamento dei personaggi raffigurati nel murale
commemorativo realizzato da Jason Palmer e altri celebri artisti in
occasione della Star Wars Celebration 2019. L’aggiunta di concept
art si concluderà il 4 maggio (May the Fourth): le locandine di
ogni film e serie verranno sostituite con le concept art originali
per tutti i titoli dell’universo Star Wars.
Inoltre, su Disney+ i fan potranno celebrare lo
Star Wars Day attingendo ad un ampio catalogo di film e programmi
dedicati a Star Wars. Domani, lunedì 4 maggio, arriveranno sulla
piattaforma streaming la premiere della docuserie di 8 episodi
Disney Gallery: The Mandalorian e il finale della
pluripremiata serie animata Star Wars: The Clone Wars. A questi
contenuti originali si unirà Star Wars: L’Ascesa di Skywalker che
completerà la saga degli Skywalker presente su Disney+, per la prima volta tutta in un
unico posto. La line-up del 4 maggio è stata anticipata
dall’episodio finale della prima stagione di The Mandalorian,
disponibile sulla piattaforma dallo scorso venerdì 1° maggio, in
Italia, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Austria e
Svizzera.
A causa della pandemia di Covid-19,
anche la Lionsgate ha dovuto apportare una serie
di modifiche al calendario dei suoi prossimi film in uscita.
Attraverso un post condiviso via
Twitter, infatti, la compagnia di intrattenimento statunitense
ha annunciato le nuove release di alcuni attesissimi titoli, tra
cui l’annunciato John Wick
4 e il sequel di
Come ti ammazzo il bodyguard.
Per quanto riguarda la commedia
action con protagonisti Ryan
Reynolds e
Samuel L. Jackson, il seguito arriverà al cinema il 20
agosto 2021 (inizialmente era previsto per il 20 agosto di
quest’anno). Il titolo originale ufficiale sarà The Hitman’s
Wife’s Bodyguard e vedrà nel cast ancheSalma
Hayek. La pellicola sarà diretta ancora una volta da
Patrick Hughes, già regista del primo film.
A proposito di John
Wick 4, invece, il quarto capitolo della saga
action di successo con protagonista
Keanu Reeves, il film è stato posticipato dal 21 marzo
2021 al 27 maggio 2022. Il nuovo episodio della saga, quindi, non
uscirà più in contemporanea con Matrix 4,
altro atteso ritorno di Reeves in uno dei franchise più celebri
della sua carriera (la data di uscita del film è fissata per il 21
marzo 2021, ma è quasi certo che verrà posticipata).
Tra gli altri titoli che sono stati
posticipati dalla Lionsgate, figurano anche
Spiral – L’eredità di Saw, nuovo capitolo della
celebre saga horror che passa dal 15 maggio 2020 al 21 maggio 2021,
e Antebellum, horror di Gerard Bush e
Christopher Renz con protagonista Janelle Monáe, che dallo scorso
24 aprile 2020 è stato posticipato al prossimo 21 agosto.
La scorsa settimana è arrivata
l’ufficializzazione del live action di
Hercules, il classico d’animazione del
1997, diretto da Ron Clements e John Musker. Il remake vedrà
Anthony e Joe Russo, registi
di Avengers:
Endgame, impegnati in qualità di produttori,
mentre Dave Callaham (Wonder Woman
1984) firmerà la sceneggiatura.
Al momento non sappiamo né chi
dirigerà il film né gli attori che saranno chiamati ad interpretare
gli iconici personaggi del classico originale, ma pare che i fan
vogliano a tutti i costi Josh Gad (doppiatore di
Olaf nella versione originale di
Frozen, nonché interprete di Le Tont nel live action de
La bella
e la bestia) nei panni di Filottete, il
satiro che addestra gli eroi della mitologia greca.
Gad ha appreso del fantacasting e
via
Twitter ha già espresso la sua volontà di non essere
interessato ad interpretare il personaggio nell’adattamento live
action, dal momento che dal suo punto di vista c’è soltanto un
attore che può interpretare il burbero satiro dal cuore d’oro:
quest’attore è naturalmente Danny DeVito, doppiatore del personaggio nella
versione originale del classico animato.
Il film, a differenza del più
recente Lilli
e il Vagabondo, non sarà destinato a
Disney+, ma arriverà sul grande schermo
e sarà prodotto anche da Jeffery
Silver(Il re leone, Tron:
Legacy) e Karen
Gilchrist (Il re leone, The Mandalorian). Come già accaduto
per La Bella e la Bestia,
Aladdin e per l’attesissimo La
sirenetta, anche la colonna sonora del live action
di Hercules sarà composta da brani
già presenti nel classico originale e da nuove canzoni.
Hercules è il primo film di
animazione Disney basato sulla mitologia greca e racconta le
avventure di Eracle, che viene però chiamato con il suo nome latino
Hercules, concentrandosi principalmente non tanto sulle
famose dodici fatiche quanto sulla meno
nota Gigantomachia.
Ricordiamo tra i prossimi live
action Disney in cantiere, figurano Cruella con Emma
Stone, Pinocchio di Robert
Zemeckis, ma anche Biancaneve e i sette
nani, Bambi e La spada nella
roccia.
Arriva da The Hollywood Reporter
(via
ScreenRant) la notizia che la Paramount e la Hasbro sono in
trattative con gli sceneggiatori Joe Shrapnel
e Anna Waterhousee per la stesura dello script di
un nuovo film della saga di G.I. Joe. Il
film in questione non sarà un sequel dell’atteso Snake Eyes che dovrebbe arrivare il
prossimo ottobre nelle sale americane, ma un’espansione
dell’universo che poterà gli spettatori a scoprire ancora più in
profondità la squadra speciale anti-terrorismo.
Per quanto riguarda
Snake Eyes, il film basato sul personaggio
presente nei fumetti avrà come protagonista Henry Golding(Crazy & Rich, Last
Christmas) e dovrebbe raccontare le origini del personaggio.
La data di uscita nelle sale americane è fissata per il prossimo 23
ottobre, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto causa pandemia di
Covi-19. Robert Schwentke(RED)
dirigerà su una sceneggiatura firmata da Evan
Spiliotopoulos(La bella e la bestia).
Il personaggio Snake
Eyes è un membro chiave del team G.I.
Joe, un abile combattente e maestro di armi con un passato
tragico. È apparso in entrambi i precedenti film sui G.I.
Joe, G.I. Joe: La nascita dei Cobra del 2009 e
il G.I. Joe: La vendetta del 2013. Nessuno dei
due film è stato accolto molto bene dalla critica, anche se al
botteghino hanno avuto buoni risultati. Poco dopo l’uscita del
secondo, è stato annunciato anche un terzo film, che però non è mai
stato realizzato a causa di problemi di schedule degli attori.
Snake Eyes è stato interpretato
negli ultimi due film dall’attore e artista
marziale Ray Park. Poiché lo spin-off è
destinato a essere un importante ripartenza per il franchise, il
personaggio è stato assegnato a Golding, attore che sta cominciando
ad essere sempre più presente sul grande e piccolo schermo.
Snake
Eyesruoterà intorno alla nascita del
protagonista che cerca di diventare un membro del Clan Arashikage,
team che ha lavorato come agenzia di serial killer per generazioni
usando l’inganno per guadagnarsi da vivere.
In una recente intervista con Total
Film (via
ComicBookMovie), la Jenkins ha rivelato che Cheetah doveva
essere inizialmente il principale antagonista della storia; in
seguito, però, si è resa necessaria l’introduzione del personaggio
di Maxwell Lord interpretato da
Pedro Pascal: per far sì che il film funzionasse,
c’era bisogno che anche Lord avesse un ruolo chiave. Ecco le
dichiarazioni della regista in merito:
“Mentre lavoravamo alla
sceneggiatura, ci siamo accorti che la storia richiedeva la
presenza di entrambi i personaggi. Non avevo mai pensato che avrei
avuto bisogno di entrambi. Cheetah era il cattivo su cui ci eravamo
concentrati, ma poi è arrivato anche Max Lord, che all’interno dei
fumetti di Wonder Woman ha avuto quasi sempre un’utilità
narrativa meccanica.”
In Wonder
Woman 1984 i personaggi di Minerva e di Lord
dovrebbero essere in qualche modo collegati. Al momento non
sappiamo quale sarà la vera natura della loro relazione, ma
un’immagine nello specifico sembra aver anticipato che Minerva
potrebbe nutrire dei sentimenti nei confronti del potente uomo
d’affari, sentimenti che non sembrerebbero essere ricambiati.
Vi ricordiamo che Wonder
Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film
è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“,
che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello
stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente
capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito
tradizionale definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redidivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal.
In attesa di scoprire se sarà
davvero Ezra Miller
a vestire i panni di Barry Allen nell’atteso standalone dedicato a
The Flash (il coinvolgimento
dell’attore sarebbe a rischio dopo
alcune sconcertanti immagini che lo hanno visto protagonista),
sembra che un altro personaggio all’interno del film potrebbe
subire un recasting.
Un nuovo report di
The Illuminerdi, infatti, suggerisce che la Warner Bros.
starebbe considerando l’idea dei ingaggiare una nuova attrice per
Irish West, l’interesse amoroso di Barry, personaggio interpretato
da Kiersey Clemons in Justice
League di Zack Snyder, ma
tagliato dalla versione cinematografica del film.
Secondo la fonte, la Warner sarebbe
alla ricerca di una nuova attrice, tra i 21 e i 25 anni, per il
ruolo di Iris, descritta come una reporter del Central Citizen
intelligente e coraggiosa, a tratti esagerata ma dotata di una
grandissima energia capace di contagiare le persone che la
circondano. Sempre la fonte descrive il personaggio come un misto
tra la Carrie Bradshaw della popolare serie tv Sex and the
City e la celebre giornalista britannica Christiane
Amanpour.
Al momento non è chiaro se la major
è intenzionata ad ingaggiare un’attrice afro-americana per la
parte, sulla scia di quanto fatto con Candice
Patton per la serie tv The
Flash targata The CW. La fonte specifica, inoltre, che il
personaggio avrà un ruolo di supporto nella storia.
The Flash arriverà al cinema il
1 luglio 2022. Christina Hodson è
attualmente in trattative per scrivere una nuova versione del film,
dopo i suoi lavori in pellicole come Bumblebeee Birds of
Prey, quest’ultimo dedicato prevalentemente
alla figura di Harley Quinn, interpretata nuovamente
da Margot
Robbie.
L’attore Ezra Miller ha più
volte ribadito che il film è assolutamente confermato e certo, e
con la conferma di Andy Muschietti alla
regia sembrerebbe essere tutto pronto per un imminente inizio della
produzione.
The Flash avrà nuovamente Miller
nel ruolo del protagonista, Barry Allen, mentre sembra confermato
anche Billy
Crudup nel ruolo di Herny Allen.
Il nome di Karine
Vanasse potrà forse essere poco noto ai più, ma negli
ultimi anni l’attrice canadese si è distinta per la sua
partecipazione ad alcune opere di rilievo, in particolare
all’interno dei confini nazionali. Ha poi raggiunto una più ampia
celebrità grazie ai suoi ruoli televisivi, che le hanno permesso di
dar prova della sua versatilità. Ecco 10 cose che non sai
di Karine Vanasse.
Parte delle cose che non sai di
Karine Vanasse
Karine Vanasse: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema nel 1999 con
la pellicola canadese Emporte-moi, per poi ottenere ruoli
anche in Du pic au coeur (2001) e Séraphin: un homme
et son péché (2002), grazie al quale ottiene maggior
notorietà. Nel 2004 è nel cast del film Gioco di donna,
accanto alle attrici Charlize Theron e Penélope
Cruz. Ottiene poi un ruolo da protagonista nel film
Polytechnique, del regista Denis
Villeneuve, per poi recitare in Obiettivo mortale
(2011) e Midnight in Paris (2011), con Owen
Wilson. Negli anni successivi recita poi in ruoli di
rilievo in Switch (2011), French Immersion
(2011), In solitario (2013), con Guillaume
Canet, e X-Men – Giorni di un
futuro passato (2014), dove ha un cameo. Negli ultimi ha
poi recitato in Buddha’s Little Finger (2015) e
Malek (2019).
9. È celebre per i suoi
ruoli televisivi. Negli anni l’attrice ha costruito buona
parte della sua fama grazie alla sua partecipazione ad alcune note
serie televisive. Dopo essere comparsa sugli schermi canadesi con
2 frères (1999-2001), recita anche in October
1970 (2006), nel film Maria Antonietta (2006), dove è
la sovrana del titolo, e Pan Am
(2011-2012), dove diventa celebre con il ruolo di Colette Valois.
Nella serie recita accanto all’attrice Margot
Robbie. Ottiene poi ulteriore popolarità grazie a
Revenge (2013-2015), nel ruolo di Margaux LeMarchal,
Blue Moon (2016-2018) e Cardinal
(2017-in corso).
8. È anche
produttrice. La Vanasse negli anni ha dimostrato un
interesse verso l’ambito produttivo, arrivando a ricoprire il ruolo
di produttrice per alcuni dei film in cui ha recitato. In
particolare, ha ottenuto ampi riconoscimenti per aver prodotto il
film Polytechnique, divenuto particolarmente popolare per
via della storia ispirata al massacro avvenuto nella scuola che dà
il titolo alla pellicola. In seguito, ha prodotto anche la commedia
canadese Paul à Québec, di cui è anche interprete.
Karine Vanasse è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 207 mila persone. All’interno
di questo, è solita condividere fotografie di natura artistica, ma
anche diversi momenti di svago quotidiano. Non mancano infine
curiosità dai set frequentati e immagini promozionali dei suoi
progetti da interprete.
Karine Vanasse e Hughes Harvey
6. È molto riservata sulla
propria vita privata. Della vita sentimentale dell’attrice
si sa molto poco. L’attrice non è solita condividere sui propri
social immagini legate al proprio privato. Un’eccezione è stata
fatta nell’aprile del 2018, quando ha annunciato tramite Instagram
di aver dato alla luce il primo figlio insieme al compagno Hughes
Harvey, di cui non si hanno notizie. Viene poi rivelato, nel
dicembre del 2019, che la coppia si è ufficialmente separata.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Karine Vanasse in Revenge
5. È entrata a far parte del
cast ufficiale. L’attrice ha interpretato per la prima
volta il personaggio di Margaux LeMarchal in Revenge a
partire dalla terza stagione, dove appariva però in modo non
continuativo. Dalla quarta stagione, tuttavia, è entrata a far
parte del cast ufficiale, e il suo è diventato uno dei personaggi
principali intorno a cui si snodano le vicende.
4. Era fan della
serie. Pur essendo entrata a far parte di Revenge
soltanto dalla terza stagione, l’attrice ha raccontato di esserne
stata una fan sin dall’inizio. Ciò le ha permesso di essere a
conoscenza da subito delle varie linee narrative verificatesi nel
tempo, così da potersi orientare una volta entrata a farne
parte.
Karine Vanasse in Pan Am
3. Si è preparata a lungo
per il ruolo. Nella serie incentrata sulle vicende di
alcuni piloti e assistenti di volo della compagnia aerea Pan Am,
durante gli anni ’60, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Colette
Valois, hostess francese. Per prepararsi al ruolo, l’attrice ha
raccontato di aver condotto numerose ricerche, sia per quanto
riguarda le movenze adeguate, sia per il modo di parlare e agire in
quell’epoca.
Karine Vanasse in Cardinal
2. È rimasta
entusiasta dal cambiamento del suo personaggio. Arrivata
alla quarta e ultima stagione di Cardinal, dove interpreta
il detective Lise Delorme, l’attrice ha raccontato di essere
rimasta particolarmente contenta dalle trasformazioni che hanno
caratterizzato il suo personaggio, passando dall’essere una persona
cinica al vedere più sfumature nel mondo e nelle persone che la
circondano.
Karine Vanasse: età e altezza
1. Karine Vanasse è nata a
Drummondville, in Québec, Canada, il 24 novembre 1983.
L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.
L’attore Billy
Campbell naviga da anni, con grande naturalezza, tra
cinema e televisione. Ma è sul piccolo schermo che ha trovato
quelli che sono i ruoli che lo hanno reso più celebre. Protagonista
di affermate serie televisive, Campbell ha negli anni conquistato
una sempre maggiore popolarità, ottenendo un ampio numero di
spettatori a lui fedeli. Ecco 10 cose che non sai di Billy
Campbell.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Billy Campbell: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attore ha esordito al cinema con
pellicole come Bandiera a scacchi (1990) e Le
avventure di Rocketeer (1991). Ottiene però ulteriore
notorietà grazie al ruolo del texano Quincey P. Morris in Dracula di Bram
Stoker (1992), con Gary
Oldman. Successivamente, ha ricoperto ruoli di rilievo
nei film Gettysburg (1993), La notte che non
c’incontrammo (1993), Via dall’incubo (2002), con
Jennifer
Lopez, Gods and Generals (2003), Ghost
Town (2008), con Ricky
Gervais, Copperhead (2013) e Missione
suicida (2014).
9. È celebre per i suoi
ruoli televisivi. Campbell esordisce sul piccolo schermo
nel 1984, recitando in alcune puntate della soap opera
Dynasty. Successivamente si distingue per i suoi ruoli in
Crime Story (1986-1988), Tales of the City (1993)
e Ancora una volta (1999-2002), dove ha ricoperto il ruolo
di Rick Sammler. Negli anni seguenti si fa apprezzare in titoli
come The O.C. (2005),
The 4400 (2004-2007), Shark – Giustizia a tutti i
costi (2007-2008) e The Killing
(2011-2014), con Joel
Kinnaman. È diventato poi ulteriormente celebre per il
ruolo del dottor Alan Farragut in Helix
(2014-2015) e per quello del protagonista John Cardinal in
Cardinal
(2017-2020).
8. Ha ricevuto importanti
riconoscimenti. Ad aver portato particolare prestigio
all’attore, è stato il suo ruolo nella serie Ancora una
volta, per la quale è stato nominato al Golden Globe come
miglior attore protagonista in una serie drammatica. Per lo stesso
ruolo ha invece vinto un People’s Choice Awards nel 2000. Campbell
è stato poi nominato agli International Emmy Awards come miglior
attore per la serie Cardinal.
Billy Campbell non è su
Instagram
7. Non possiede un account
personale. In diverse interviste l’attore si è dichiarato
diffidente nei confronti di social network come Instagram, non
apprezzando il loro funzionamento né l’esposizione mediatica che
essi portano con sé. Per tali motivi, Campbell non possiede un
proprio profilo, preferendo mantenere un velo di riservatezza sulla
propria vita privata.
Billy Campbell: moglie e figli
6. È sposato. Dopo
aver frequentato l’attrice Jennifer
Connelly dal 1991 al 1996, l’attore ha deciso di
mantenere una netta distinzione tra la propria vita lavorativa e
quella sentimentale, evitando di diffondere notizie riguardanti
quest’ultima. Attualmente, l’attore è sposato una donna norvegese,
con la quale ha avuto un figlio. Queste sono tuttavia le uniche
notizie note riguardanti la vita privata dell’attore.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Billy Campbell in Cardinal
5. Inizialmente aveva
rifiutato il ruolo. Quando all’attore fu proposto il ruolo
da protagonista in Cardinal, questi ne rimase affascinato,
ma si trovò costretto a rifiutare per motivi famigliari. I
produttori, tuttavia, non si arresero e tornarono a proporgli
nuovamente il ruolo. Dopo aver letto la sceneggiatura, Campbell ne
parlò anche con sua moglie, la quale lo convinse ad accettare.
4. Lo considera il miglior
ruolo della sua vita. Nel corso di alcune interviste
l’attore ha dichiarato di considerare quello del detective John
Cardinal il ruolo migliore che si sia mai trovato a ricoprire.
Questo gli ha permesso non solo di tornare ad essere protagonista
di un prodotto di successo, ma anche di potersi misurare con una
personalità estremamente complessa e ricca di sfumature.
3. È d’accordo sulla
conclusione della serie. La quarta stagione di
Cardinal sarà
anche l’ultima, e benché questo possa essere fonte di dispiacere
per i fan, l’attore ha dichiarato di essere d’accordo con la
decisione di non prolungare ulteriormente le cose. Le quattro
stagioni hanno infatti coperto tutti e sei i libri da cui sono
tratte, e per Campbell proseguire inventando nuove storie potrebbe
rivelarsi un terreno troppo pericoloso.
Billy Campbell in The O.C.
2. Ha compreso la serie solo
anni dopo. Nel 2005 l’attore compare nel quindicesimo
episodio della seconda stagione della serie The O.C.,
ricoprendo il ruolo di Carter Buckley. Essendo stato un personaggio
minore, presente in soli otto episodi, Campbell si è dichiarato
sorpreso che in molti si ricordi di lui per tale parte. Lo stesso
attore ha poi affermato di non aver da subito compreso il
potenziale della serie, ma di averlo fatto soltanto diversi anni
dopo la sua conclusione.
Billy Campbell: età e altezza
1. Billy Campbell è nato a
Charlottesville, in Virginia, Stati Uniti, il 7 luglio
1959. L’attore è alto complessivamente 192 centimetri.
L’attrice Annabelle
Wallis passa con naturalezza dal cinema alla televisione,
e per entrambi ha ricoperto ruoli di rilievo in film di grande
successo. Negli anni ha spaziato tra i generi, affermando così la
propria versatilità, particolarmente lodata da critica e pubblico.
Ad oggi, la Wallis continua a partecipare a titoli di prim’ordine,
affermando sempre di più il proprio status nell’industria
hollywoodiana. Ecco 10 cose che non sai di Annabelle
Wallis.
9. È nota per i suoi ruoli
televisivi. Sul piccolo schermo l’attrice si distingue per
la sua interpretazione di Jane Seymour nella serie I
Tudors (2009-2010), per poi recitare anche in The Lost
Future (2010) e Pan Am
(2011), con Margot
Robbie. La consacrazione definitiva arriva però grazie
a Peaky Blinders
(2013-2019), dove ricopre il ruolo di Grace Shelby recitando
accanto all’attore Cillian
Murphy. Nel 2019 è poi tra i protagonisti della
mini-serie The Loudest
Voice, con Russell
Crowe.
Annabelle Wallis è su
Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 554 mila persone. All’interno
di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in
momenti di svago quotidiano, da sola o in compagnia di amici. Non
mancano poi anche curiosità, immagini tratte da eventi di gala o
foto promozionali dei suoi progetti da interprete.
Annabelle Wallis: chi è il suo
fidanzato
7. Ha avuto una relazione
con un noto musicista. Nel 2015 l’attrice conosce
ChrisMartin, noto per essere il
frontman della band Coldplay. I due hanno iniziato a
frequentarsi poco dopo essersi incontrati la prima volta, e subito
diverse fotografie hanno confermato la loro relazione. I due, molto
riservati, hanno raramente rilasciato annunci pubblici, e tra
questi vi è stato quello relativo alla loro separazione, nel
2017.
6. Ha un nuovo
compagno. A partire dal 2018 l’attrice ha una relazione
con l’attore Chris
Pine, noto per i suoi ruoli in Star Trek e
Wonder Woman. Pine ha reso pubblico il loro
coinvolgimento sentimentale soltanto nel 2019, dichiarandosi
particolarmente protettivo nei confronti della donna amata. Al
momento non esistono infatti foto ufficiali della coppia.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Annabelle Wallis in Peaky
Blinders
5. È stata attratta
dall’ambientazione. Uno dei motivi principali per cui
l’attrice ha accettato di partecipare alla serie è stato il fatto
che fosse ambientato in un mondo criminale, raffigurato alla
vecchia maniera dei gangster movie. La possibilità di recitare in
questo contesto era per l’attrice irresistibile, poiché è sempre
più raro oggi poter partecipare a progetti di tale genere.
Annabelle Wallis in La Mummia
4. Ha eseguito da sé una
complessa scena. All’interno del film La mummia,
reboot del celebre classico dell’horror, l’attrice è coinvolta in
una scena a zero gravità all’interno di un aereo in procinto di
precipitare. Pur essendo ricostruita in studio, la scena si è
rivelata particolarmente complessa, dando la nausea a molti dei
presenti. A non soffrire affatto è però stata l’attrice, che si è
dichiarata entusiasta di aver potuto eseguire personalmente tale
scena.
3. Tom Cruise l’ha voluta
nel film. A richiedere che l’attrice venisse sottoposta ad
un provino per il film fu proprio il protagonista Tom
Cruise. Questi è infatti un grande fan della serie
Peaky Blinders, e dopo aver visto la Wallis recitare lì
ritenne che fosse perfetta per il ruolo di Jenny
Halsey.
Annabelle Wallis in I Tudors
2. Ha sostituito un’altra
attrice. La Wallis compare nella serie I Tudors a
partire dalla terza stagione, interpretando Jane Seymour, moglie di
Enrico VIII Tudor. Il personaggio era in realtà già comparso nelle
stagioni precedenti, ma ad interpretarlo era l’attrice Anita Briem.
Questa, tuttavia, rinunciò al ruolo, e per sostituirla venne scelta
proprio la Wallis.
Annabelle Wallis: età e
altezza
1. Annabelle Wallis è nata a
Oxford, Inghilterra, il 5 settembre 1984. L’attrice è alta
complessivamente 170 centimetri.
I produttori Lionello
Cerri e Cristiana Mainardi
per Lumière & Co. e la regista
Cristina Comencini con Rai Cinema e
Vision Distribution annunciano il lancio del film sulle piattaforme
Sky Primafila Premiere, Timvision, Chili, Google
Play, Infinity, CG Digital, Rakuten TV.
Tornare di
Cristina Comencini con
Giovanna Mezzogiorno, Vincenzo Amato e Beatrice
Grannò, inizialmente previsto al cinema per lo scorso 12
marzo, è disponibile da oggi, lunedì 4 maggio, direttamente on
demand, una scelta dettata dalla volontà di continuare ad
incontrare il pubblico, nonostante le restrizioni imposte in questo
periodo, che hanno richiesto la chiusura temporanea delle
sale.
Il film può essere acquistato su
Sky Primafila Premiere, Timvision, Chili, Google Play, Infinity, CG
Digital, Rakuten TV. TORNARE è una produzione Lumière & Co. con
Rai Cinema. Prodotto da Lionello Cerri e Cristiana Mainardi il film
è interamente ambientato a Napoli: “Napoli è ricordata,
deformata, angosciante e bellissima, luogo anche della mia memoria
giovanile” – come ha dichiarato Cristina Comencini.
La regista ha così
commentato: “Tornare è l’indagine di una donna, Alice, su quello
che è accaduto prima della fuga dalla sua città, Napoli. E’ anche
un thriller dell’inconscio e un film sul tempo, che non esiste come
siamo abituati a pensarlo: basta uno spazio straordinario, una casa
sugli scogli, un luogo fermo e sempre in movimento come il mare che
la scuote, e gli eventi passati sembrano di nuovo tutti lì
presenti. Tornare è forse il film più libero che ho fatto ed è
stata una bellissima esperienza di lavoro in comune con i
produttori, le scrittrici, i collaboratori artistici. Non sappiamo
quando riapriranno le sale cinematografiche, speriamo prima
possibile, ma sono felice di fare vedere questo mio ultimo film
alle persone che sono a casa e a cui il cinema manca. A me manca
moltissimo.”
Tornare: la trama
Napoli, anni Novanta. Alice
(Giovanna Mezzogiorno), 40 anni, rientra dall’America dopo una
lunga assenza. È morto il padre. Alice si ferma nella casa di
famiglia, disabitata: con la sorella (Barbara Ronchi) hanno deciso
di venderla, e occorre svuotarla degli oggetti di una vita, di
tante vite. Ma, inaspettatamente, Alice scopre che la casa è
abitata da una ragazza giovane e bellissima (Beatrice Grannò). Con
lei inizia un dialogo intenso, come sembra promettente anche il
legame che si crea con Marc (Vincenzo Amato), un uomo affascinante
e gentile incontrato alla commemorazione del padre. Per Alice si
schiude un mondo nuovo, intrigante e pericoloso, che apre squarci
sul suo passato e sulla sua esistenza.
Attraverso il suo account Twitter, il regista
Peyton Reed ha risposto ad alcune domande dei fan
relative ad Ant-Man e al futuro del
personaggio all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel, in riferimento ovviamente
all’annunciato Ant-Man 3. Tra i dettagli che sono
stati rivelati, figura anche la possibilità di un ritorno
dell’attore Walton Goggins.
Quest’ultimo, infatti, ha
interpretato il ruolo di Sonny Burch, un
“criminale di basso livello”, in Ant-Man
and the Wasp; in effetti, ci sono diverse cose a
proposito del personaggio – ossessionato dal profitto che può
generare la ricerca di Hank Pym – che non sono state chiarite nel
sequel: ad oggi, i fan non conoscono l’identità del misterioso
“acquirente” per conto del quale agiva il commerciante del mercato
nero.
Adesso, il regista Peyton Reed
sembra aver anticipato che, prima o poi, rivedremo Burch nel
MCU: Reed, infatti, non ha
confermato che lo rivedremo ufficialmente in Ant-Man 3, ma
alla domanda di un fan: “Spero che Walton Goggins faccia
ritorno nel MCU. C’è una qualche
possibilità?”, il regista ha risposto: “C’è sempre una
possibilità.”
Interrogato invece sul primo film,
Peyton Reed ha rivelato un dettaglio decisamente curioso che
riguarda una delle scene più divertenti: Falcon
che combatte contro Ant-Man quando questi prova ad
entrare nel quartier generale dei Vendicatori. Dopo essere stato
battuto da Scott Lang, Sam Wilson parla con qualcuno attraverso la
sua ricetrasmittente, ironizzando sul fatto che Captain
America non debba mai venire a sapere quanto accaduto.
Ebbene, Reed ha rivelato che il vendicatore a cui si rivolge Falcon
è in realtà Vedova Nera!
Per quanto riguarda
Ant-Man 3, il film non ha ancora una data
di uscita ufficiale. La sceneggiatura porterà la firma di
Jeff Loveness, lo sceneggiatore della serie del
blocco Adult Swim, Rick e Morty, che affiancherà
Paul Rudd nella stesura del copione.
Joe Wright non è solo il regista di
Orgoglio e pregiudizio, Espiazione, o L’ora più buia. Non è solo maestro dell’estetica,
ammaliato lui stesso dalla fascinazione dei film in costume e della
ricostruzione d’epoca, come riesce ad ammaliare lo spettatore.
Anche se questa sembra essere la sua cifra, ed è certo quella che
gli ha dato fama internazionale, portando la sua musa Keira Knightley alla consacrazione e Gary Oldman al meritato Oscar proprio con il
magistrale L’ora più buia, Wright sa anche tuffarsi nella
contemporaneità e sa farlo con la stessa grazia. È ciò che accade
quando, nel 2009, traspone sullo schermo il libro del giornalista
americano Steve Lopez, che
racconta il suo incontro e l’amicizia con Nathaniel Ayers,
senzatetto e suonatore di violoncello nei bassifondi di Los
Angeles. Non un romanzo ottocentesco, dunque, ma neppure un testo
di finzione contemporaneo, bensì una storia vera, che lo porta a
lasciare la sua Inghilterra per l’America e ad esplorare anche
artisticamente territori nuovi. Così nasce Il solista.
Ne Il solista
(The Soloist) Steve Lopez (Robert
Downey Jr.) scrive per il Los Angeles Times, ma da
tempo non ha una buona storia da raccontare. È separato dalla
moglie Mary (Catherine Keener), che è anche il suo
editore, e gli rimprovera di non essere capace di assumersi le
proprie responsabilità. In più, un incidente in bicicletta gli ha
temporaneamente sfigurato la faccia. L’incontro con Nathaniel Ayers
(Jamie
Foxx), un senzatetto affetto da schizofrenia che suona
il violino con due sole corde ed ha un talento unico, adora
Beethoven e da ragazzo ha frequentato la Juiliard, cambierà la vita
di entrambi. Lopez scoprirà di aver trovato molto di più di una
buona storia, entrerà in contatto con un mondo per lui nuovo e
cercherà di aiutare Ayers. Sperimenterà quanto sia difficile farlo
nel modo giusto, senza cedere alla tentazione di sentirsi un
salvatore. Nathaniel tornerà a suonare con uno strumento integro e
potrà dedicarsi pienamente alla sua passione per la musica,
scoprendo anche una nuova vita che, in cambio di qualche
limitazione alla libertà, offre alcuni innegabili vantaggi.
Entrambi conosceranno il valore dell’amicizia e della
condivisione.
La regia di Joe Wright
Il regista riesce con un sapiente
uso delle inquadrature e dei colori a rendere il concetto della
musica come qualcosa che unisce ed è profondamente liberatorio. In
una delle sequenze più coinvolgenti del film, le note della musica
di Beethoven sono viste da Nathaniel come un insieme di colori, le
immagini esemplificano perfettamente come la musica dia colore al
suo mondo. Nel cinema di Wright l’aspetto visivo è
sorprendentemente evocativo. Qui rende bene quest’idea di
superamento dei confini, di libertà e anche di pace data dalla
musica. In ciò è coadiuvato dalla fotografia di Seamus
McGarvey, dalle musiche di Dario
Marianelli, Oscar nel 2007 per
Espiazione e dal montaggio di
Paul Tothill. Grazie al lavoro del regista
britannico, la musica diventa l’emblema dell’anelito alla libertà
che percorre tutto il film, assieme al riferimento
ricorrente al volo degli uccelli. A Nathaniel non si può negare né
l’esperienza della musica, né quella vita povera, ma libera da
costrizioni che ha scelto di vivere.
Le note, però, fanno uscire anche
Steve dai limiti angusti della propria realtà, mostrandogli che c’è
molto altro al di fuori di essa e creando una reale comunione tra i
due protagonisti – si veda la scena del sottopasso, in cui Ayers
torna dopo molti anni a suonare il violoncello.
Il solista non è
solo musica come liberazione e riconciliazione con il mondo. Il
regista allarga lo sguardo a un discorso sul disagio mentale, col
quale Ayers è in continua lotta e che lo ha relegato ai margini
della società. Il tema diventa così anche sociale e politico, un
discorso sugli ultimi, i senzatetto delle grandi metropoli
occidentali. Ed è questo un focus importante del film: la
condizione degli ultimi. La musica è il grimaldello per entrare in
contatto emotivo profondo con questo mondo, per aprire una finestra
su di esso. È quello che succede a Steve Lopez e per suo tramite,
agli spettatori. I senzatetto sono l’altra faccia di Los Angeles,
città del cinema. Wright cerca e trova l’autenticità
soffermandosi sui volti e sui racconti di vita di veri senzatetto
scelti per interpretare sé stessi nel film. Coloro che non
sono mai sotto i riflettori nella città delle stelle.
L’abilità del regista sta
anche nel saper rinunciare ad ogni forma di falso buonismo in
favore di uno sguardo disincantato. Lopez si avvicina ad
Ayers con uno scopo puramente utilitaristico e per buona parte del
film è anche infastidito dai suoi modi e dalle sue eccentricità,
dai risvolti difficilmente gestibili della sua malattia. È un
giornalista che punta al successo sul lavoro, non un filantropo che
vuole fare del bene. Solo in un secondo momento la relazione si
trasforma in una vera amicizia.
Jamie Foxx e Robert Downey Jr.
protagonisti de Il solista
La bravura dei due protagonisti è
innegabile e ben si accompagna all’ampio respiro visivo del film.
Jamie Foxx, che aveva ottenuto l’Oscar
e il Golden Globe nel 2004 per la sua interpretazione di Ray
Charles in Ray di Taylor Hackford, interpreta
Nathaniel Ayers con convincente trasporto, toccando vette di
lirismo. L’attore è anche un buon pianista e per
l’occasione ha preso lezioni di violoncello.
Robert Downey Jr
mostra tutto il suo talento nell’interpretare personaggi in crisi
che attingono a tutte le loro risorse per uscirne, vestendo
ottimamente i panni del giornalista che riscopre il valore del
proprio mestiere e torna in contatto con la parte migliore di sé
grazie all’incontro con Ayers.
Il solista secondo Wright e
i suoi protagonisti
Sono le
stesse parole di Joe Wrighta chiarire
in un’intervista la sua idea del film e il suo sentirsi, da
britannico, un outsider rispetto ad una storia così “americana”:
“Mi sono sempre interessato di salute mentale e del potenziale
che ha il cinema di esprimere realtà soggettive anche molto
estreme, ma non ero sicuro di avere l’autorità per fare un film che
riguardasse così intrinsecamente l’esperienza
americana”. “Steve Lopez mi ha portato a conoscere i
senzatetto e lì [al Lamp, un rifugio per persone affette da
malattia mentale ndr. ] ho realizzato che questo era un film
sugli outsider e che, essendo io stesso un outsider, potevo dare
qualcosa al film”.
Sull’esperienza con gli homeless di
Los Angeles e sul loro impiego come attori nel film il regista ha
così commentato: “Ho trascorso molto tempo con la comunità dei
senzatetto”.“Ho incontrato persone davvero fantastiche e
mi sono innamorato di tutti loro. Ero affascinato da loro e ho
potuto impiegarli come attori”. “E’ stato molto importante
che venissero a fare il film con noi”.
Jamie Foxx ha definito una vera sfida quella
di interpretare un personaggio complesso come Nathaniel Ayers:
“E’ stata un vera sfida, mi ha messo a dura prova. Questo
accade soprattutto quando hai a che fare con questioni che
riguardano la mente”. “Quando riesco a catturare un
personaggio […], se riesco a scomparire nel personaggio,
allora sono bravo […]. Penso sia ciò per cui sono fatto: trovare
questi personaggi ed essere completamente onesto
nell’interpretarli”. “Questo film è un punto di svolta per
me. È molto intenso”.
Ecco il punto di vista di Robert Downey Jr. sull’ambientazione americana
del film: “Penso che l’America abbia a che fare con il meglio e
il peggio di tutto. […] Ecco perché è il posto giusto per
raccontare una storia”.
Frasi significative de Il
solista
Steve Lopez alle prese con la
difficile relazione con Ayers: “E se quindici giorni di
medicine, una finestra di quindici giorni su quella che potrebbe
essere la sua vita, gli cambiasse la vita, la salvasse?”.
David: “Se tradisci
quell’amicizia, distruggi l’unica cosa che ha a questo
mondo”.
Steve Lopez:“Io non voglio
essere la sua unica cosa”.
Due momenti che chiariscono
l’anelito costante alla libertà di Ayers.
Nathaniel Ayers: “Questo posto
è molto bello, perché suoni e i piccioni applaudono volando via.
[…] Mi basta alzare gli occhi e so dove sto: sono a Los Angeles,
Los Angeles, California”.
“Los Angeles significa:
angeli. Non puoi negare le ali agli angeli”.
Steve Lopez e l’insegnamento più
importante di Nathaniel Ayers: “La sua fiducia nella forza
della sua arte mi ha insegnato la dignità di essere fedeli a ciò in
cui si crede, a non rinunciarvi mai. E soprattutto a credere, senza
il minimo dubbio, che ci permetterà di sopravvivere”.
Un video divenuto virale immagina in
modo creativo quale potrebbe essere la routine di
Spider-Man nelle attuali condizioni di isolamento
causate dalla pandemia di coronavirus. In risposta allo scoppio di
COVID-19, i paesi di tutto il mondo hanno implementato diverse
politiche di blocco, chiudendo la maggior parte delle imprese e
incoraggiando i cittadini a lasciare le proprie case solo per cose
essenziali.
Queste misure hanno effettivamente
fermato tutto, compresa l’industria cinematografica, con i cinema
chiusi e le produzioni sospese. Di conseguenza, praticamente tutti
i film in arrivo hanno ritardato le loro date di uscita, tra cui
anche i film legati allo Spider-Verse.
Morbius,
ambientato nello Spider-Verse SONY, è stato spostato a marzo 2021.
Anche Venom 2:
Let There Be Carnage è stato spostato, da ottobre
2020 a giugno 2021. Entrambi gli altri due progetti su
Spider-Man, entrambi senza titolo, sono stati sospesi, sia quello
in live action con Tom Holland, che quello in
animazione, sequel di Into the Spider-Verse.
Chiaramente, si dovrà aspettare un
po’ di tempo prima che qualsiasi avventura di Spider-Man venga
vista sul grande schermo. Nel qual caso, nel frattempo, potrebbe
valere la pena dare un’occhiata a questi nuovi cortometraggi creati
da un fan speciale che ricreano un giorno della vita di Spider-Man
in quarantena.
La serie di video si chiama
Quarantine Spider-Man ed è stata realizzata da Tom Jauncey, un
fotografo e regista di viaggi che (secondo il suo profilo
Instagram) è stato “morso da un ragno durante la quarantena” e ora
“qualcosa gli sta accadendo qualcosa di strano”. È certamente
qualcosa di strano ma è anche piuttosto bello.
I cortometraggi offrono uno scorcio
di come potrebbe essere la vita di Spider-Man se fosse rimasto
bloccato in casa per cinque settimane. Il primo video include anche
alcuni omaggi a Into the Spider-Verse,
con questo Spider-Man che condivide il metodo di coping di Peter B.
Parker per piangere sotto la doccia e una colonna sonora di
“Sunflower” di Post Malone. Jauncey ha incluso questi pochi video
di Quarantine Spider-Man (sotto) sul suo Instagram, ma la
maggior parte sarà resa disponibile sul suo TikTok.
La Paramount ha fissato una data di
uscita nel giugno 2022 per il suo nuovo film del franchise di
Transformers. Attualmente, Paramount ha
due diversi film del marchio in fase di sviluppo ed è poco chiaro
quale dei due sia stato posizionato a giugno 2022.
Può darsi che la Paramount debba
ancora decidere quale progetto passerà per primo alla produzione e,
nel frattempo, vuole assicurarsi una data imminente per qualunque
film scelga di sviluppare. Recentemente, le date di uscita sono
cambiate in risposta alla pandemia di COVID-19, ed è probabilmente
nel miglior interesse di Paramount rivendicare quella data ancora
prima di decidere quale film dei due in sviluppo far uscire
prima.
A seguito della disastrosa
performance di Transformers: The Last Knight e il
moderato successo di Bumblebee, Paramount ha rivalutato il
futuro della serie. Ciò ha comportato lo sviluppo di due diversi
modi di realizzare film sui Transformers. Secondo quanto riferito,
uno dei due film sarà il seguito di
Bumblebee del 2018, mentre l’altro è uno
spin-off basato sulla serie Transformers, Beast
Wars. James Vanderbilt
(Zodiac, Murder Mystery) sta scrivendo il
presunto film di Beast Wars, e
Joby Harold (King Arthur: Legend of
the Sword, Army of the Dead) sta lavorando alla
sceneggiatura ambientata nell’universo di
Bumblebee.
Secondo quanto riferisce Deadline
(via Screenrant), la data
scelta da Paramount è il 24 giugno 2022. Non è stato rivelato
nient’altro oltre la data, quindi non si sa quale dei film di
Transformers uscirà in quella data.
Tuttavia, la notizia suggerisce una solida fiducia nel franchise e
la volontà di continuare a lavorare per svilupparlo.
L’anniversario dell’arrivo al cinema
di Avengers: Endgame corrisponde
anche con il primo anniversario del sacrificio di Iron Man per la
salvezza dell’Universo intero. Il Vendicatore con l’Armatura, il
più grande difensore della Terra (parola di Steve Rogers) ha dato
la sua vita per salvare tutti e il film dei fratelli Russo rende
anche omaggio all’incredibile arco narrativo di questo
personaggio.
Alla luce del sacrificio, dunque, è
plausibile un ritorno al cinema dell’Iron Man di Robert
Downey Jr.? I fratelli Russo ne hanno parlato durante la
visione di Endgame in video-party con il
cast, in occasione dell’anniversario del film.
I registi non sono contrari ad un
eventuale ritorno, ma sono senza dubbio consapevole che un ritorno
deve essere costruito in modo tale da non rendere vano il
sacrificio che Tony ha fatto e che è una conclusione perfetta per
il suo arco narrativo.
Hanno dichiarato: “Voglio dire,
certo, l’abbiamo sempre detto e crediamo che la posta in gioco (per
un ritorno di Iron Man, ndr) debba essere reale, e ci deve essere
un investimento emotivo da parte del pubblico, come accaduto con
quei personaggi e quella narrazione.
(…)
Quindi, per rispondere alla
domanda, penso che dipenda tutto dal contesto. Dipende da come il
personaggio viene riportato. Dipende dalla narrazione, ma è
certamente qualcosa che deve essere valido, deve essere guadagnato.
È certamente qualcosa che sconvolgerebbe e sorprenderebbe il
pubblico, quindi non puoi semplicemente riportarlo indietro. Un
evento narrativo davvero avvincente, innovativo e imprevedibile
deve guadagnarsi la sua esistenza per valerne la pena.”
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Il suo personaggio in The
Mandalorian ha fatto impazzire tutti i fan di
Guerre Stellari e non, questo cacciatore di taglie imperturbabile,
algido, silenzioso, che non toglie mai l’elmo che gli copre il
volto in tutti e gli otto episodi della serie, è già un cult.
Pedro
Pascal, conosciuto dal pubblico per i suoi iconici
ruoli ne Il Trono di
Spade (Oberyn Martell) e
Narcos (Javer Pena), è il personaggio del
momento.
La serie, creata da Jon
Favreu e Dave Filoni, racconta di un
mercenario rimasto orfano e cresciuto da quello che resta di un
popolo sfuggito alle angherie dell’Impero, i mandaloriani, appunto.
Le ambientazioni ricordano i film di Sergio Leone
e Akira Kurosawa, (come dichiarato dallo stesso
Pascal), e la tecnica usata sul set, la stagecraft,
potrebbe essere l’inizio della rivoluzione cinematografica. Infatti
quella che la Disney sta sperimentando da cinque anni, usandola a
piccole dosi anche in Solo: A Star Wars
Story, in The
Mandalorian ha costituito il 90% della
scenografia.
Si tratta di riprodurre in maniera
virtuale le ambientazioni, in questo modo l’attore non avrà intorno
il famoso telo verde, dove poi vengono ricreate le scene in Cgi, ma
si ritroverà immerso in vero e proprio set, seppur virtuale. Anche
grazie alla serie di Favreau e Filoni, punta di diamante
della piattaforma, Disney+ ha già registrato più di 50
milioni di abbonati in tutto il mondo, un vero e proprio
successo.
Abbiamo chiesto al diretto
interessato, Pedro Pascal, come è stato lavorare a
questa serie, durante una telefonata via Zoom, in pieno stile
lockdown.
Lei è il protagonista di
quello che è stato definito il più bel Guerre Stellari da tempo, ma
non mostra mai il suo volto. Le dispiace un po’?
“No, non mi dispiace, fare
parte di questo progetto e essere entrato in questa grande famiglia
è una sensazione bellissima. Io sono il piccolo pezzo di un puzzle
enorme che costituisce il successo e la riuscita di questa serie,
non avete idea di quanto lavoro ci sia dietro e quante persone di
talento siano parte dell’ingranaggio”.
Ci racconta come è stato
recitare costantemente con il volto coperto?
“È stato diverso, ma per chi
come me viene dal teatro, è stato come un rendezvous con un vecchio
amico. L’esperienza sul palco ti aiuta ad imparare a saper usare
tutto il tuo corpo come veicolo di emozioni, è la disciplina della
recitazione, per il mio Mandaloriano ho usato la voce e la fisicità
per dare spessore al mio personaggio, con una fessura come
visuale”.
L’esperienza con lo
stagecraft invece è stata strana?
“È stata stranissima, ma anche
lì, tutte le persone che sono dietro a questa innovazione
tecnologica, mi hanno aiutato a farne parte. Ho messo insieme
questi scenari che evocavano Sergio Leone, il senso di grande
moralità dei samurai di Kurosawa come suggerito da Jon (Favreau)
con le tecniche teatrali della mia esperienza e ho dato spessore al
mio personaggio”.
Questo Mandaloriano ha un
trascorso simile al suo per alcune cose, si è rivisto in
lui?
“Siamo molto diversi ma
comparandolo a Star
Wars anche i miei genitori sono fuggiti da un “regime
imperiale”- dice ridendo– “La mia storia l’ho capita con
consapevolezza mentre crescevo, chi era la mia famiglia e come è
stata la mia infanzia”
Guerre Stellari è un
franchise enorme con milioni di fan in tutto il mondo, non ha avuto
un po’ paura ad iniziare questa avventura?
“Ho avuto paura di deludere i
fan all’inizio ma poi quando ho capito cosa stavamo realizzando non
ci ho più pensato, si raccontano tante storie sui fan di Guerre
Stellari, io posso solo dire che mi sento come se mi avessero
invitato a far parte di un club, con tantissimi iscritti eppure
dall’aria familiare e, in famiglia, si sa, ci si protegge e ci si
vuole bene. È una sensazione meravigliosa davvero”.
La serie ha già pronta una seconda
stagione che sono riusciti a girare prima dell’emergenza del
Coronavirus e il 4 maggio in occasione dell’annuale Star Wars Day (May The Fourth),
uscirà sulla piattaforma una sorpresa per i fan, Disney
Gallery: The
Mandalorian, un documentario che racconta il
dietro le quinte della serie, la lavorazione e le tecniche usate,
il tutto raccontato dai protagonisti. In attesa di rivederlo nei
panni di questo polveroso mandaloriano, Pascal sarà al cinema (si
spera presto) nel nuovo Wonder Woman
1984, in cui interpreterà il perfido Max Lord,
questa volta a viso scoperto.
Il network americano della CBS ha diffuso il promo
ufficiale di Star Trek: Discovery 3, l’attesa
terza stagione della serie Star
Trek: Discovery.
Star Trek: Discovery 3
Star Trek: Discovery
3 è la terza attesa stagione della serie tv
Star
Trek: Discovery creata da Bryan
Fuller e Alex Kurtzman per il network
americano della CBS, in Italia trasmessa
da Netflix.
La terza stagione della serie televisiva americana Star Trek:
Discovery segue l’equipaggio della USS Discovery mentre viaggiano
per il futuro, oltre 900 anni dopo gli eventi del originale di Star
Trek serie . La stagione è prodotta da CBS Television Studios in
associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment, con
Alex Kurtzman e Michelle Paradise come showrunner .
In Star
Trek:
Discovery 3protagonisti
sono Sonequa Martin-Green come Michael Burnham,
Doug Jones nel ruolo di Saru, Anthony
Rapp come Paul Stamets, Mary Wiseman nel
ruolo di Sylvia Tilly, Wilson Cruz nel ruolo di
Hugh Culber, David Ajala nel ruolo di Cleveland
“Book” Booker. Nei ruoli ricorrenti troviamo Adil
Hussain, mentre tra le guest star confermata Michelle Yeoh come Philippa Georgiou.
Start Trek, uno degli show
più iconici del mondo televisivo mondiale, torna 50 anni
dopo la première di Star Trek: Discovery. Nella
serie vedremo una nuova navicella, nuovi personaggi e missioni,
ritrovando però gli stessi valori e la stessa speranza per il
futuro che ha ispirato una generazione intera di sognatori.
Star
Trek: Discovery è prodotta da CBS Television Studios in
associazione con Secret Hideout di Alex Kurtzman, Living Dead Guy
Production di Bryan Fuller e Roddenberry Entertainment. Alex
Kurtzman, Bryan Fuller, Heather Kadin, Gretchen J. Berg & Aaron
Harberts, Akiva Goldsman, Rod Roddenberry e Trever Roth sono i
produttori esecutivi.
Inserita nella lista delle cento
persone più influenti del mondo Shonda Rhimes è
una delle più acclamate produttrici e sceneggiatrici televisive.
Grazie alle serie da lei ideate e realizzate ha significativamente
contribuito all’accresciuta popolarità che oggi vantano i prodotti
televisivi. Ancora oggi, la Rhimes non manca di emozionare i propri
spettatori con alcune delle storie più seguite del piccolo schermo.
Ecco 10 cose che non sai di Shonda Rhimes.
Parte delle cose che non sai sulla
produttrice
Shonda Rhimes: le serie da lei
prodotte
10. Si è formata come
sceneggiatrice. La Rhimes ha compiuto i primi passi nel
mondo della televisione scrivendo sceneggiature per quelle che sono
poi diventate apprezzate serie. I suoi primi lavori a riguardo sono
stati per i film Vi presento Dorothy Dandridge (1999),
Crossroads – Le strade della vita (2002) e Principe
azzurro cercasi (2004), con Anne
Hathaway. La svolta nella sua carriera arriva però
grazie alla serie Grey’s Anatomy,
in onda ancora oggi e composta da un cast di attori come
Ellen Pompeo,
Patrick Dempsey,
Sandra Oh e
James Pickens
Jr. Divenuta una vera e propria autorità televisiva,
la Rhimes continua ad affermarsi per le sue sceneggiature di
Private Practice (2007-2013), con Caterina
Scorsone, Scandal
(2012-2018) e Station 19 (2018-in
corso), con Jaina Lee
Ortiz.
9. È nota come
produttrice. L’attività principale della Rhimes, e quella
che più l’ha resa celebre, è quella legata alla produzione. Le
prima serie per cui ha ricoperto tale ruolo sono state Grey’s
Anatomy (2005-in corso) e Private Practice
(2007-2013) da lei anche ideate. In seguito, ha prodotto acclamati
titoli come Scandal,Le regole del delitto
perfetto(2014-2020), conViola
Davis, The
Catch (2016-2017), For the
People (2018-2019), Station
19 (2018-in corso) eBridgerton (2020). Nel
2020 produrrà anche la serie NetflixInventing
Anna.
8. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Estremamente popolare in ambito
televisivo, la Rhimes ha ottenuto da subito l’attenzione
dell’industria. Nel 2006 viene infatti nominata per la miglior
serie drammatica per Grey’s Anatomy, ottenendo anche una
candidatura come miglior sceneggiatrice. Il successo si replica nel
2007, con una nuova nomination per la serie. Pur non riportando
vittorie, la visibilità ottenuta ha permesso alla Rhimes di
diventare un’autorità del settore. Nel 2007 vince invece il
Producers Guild Award per la miglior serie drammatica, e nel 2016
le viene conferito, sempre dai PGA, il Lifetime Achievement Award
in Television.
Shonda Rhimes: la sua vita
privata
7. È molto
riservata. La vita privata della produttrice e
sceneggiatrice è da sempre al centro di speculazioni e
pettegolezzi. La Rhimes si è però dimostrata molto riservata a
riguardo, evitando di condividere dettagli a tal proposito. È noto,
tuttavia, che non è sposata, ma non vi sono notizie riguardo ad una
possibile frequentazione.
Shonda Rhimes ha dei figli
6. È madre di tre
figlie. Pur non essendosi mai sposata, la Rhimes è
diventata madre per tre volte, e quelli riguardo i figli sono tra i
pochi annunci pubblici da lei fatti. La produttrice diventa madre
per la prima volta nel 2002, quando adotta una prima bambina, per
poi adottarne una seconda nel 2012. Nel 2013 dà invece alla luce la
terza figlia, nata tramite madre surrogata.
Parte delle cose che non sai sulla
produttrice
Shonda Rhimes su Netflix
5. Produrrà delle nuove
serie per la piattaforma. Nel 2018 viene rivelato che
la produttrice è pronta a compiere il suo debutto sulla celebre
piattaforma di streaming. Grazie ad un accordo stretto tra Netflix
e la produttrice, infatti, sono previste per il 2020 le
serie Bridgerton e Inventing Anna. Di
quest’ultima la Rhimes è anche ideatrice e sceneggiatrice.
Shonda Rhimes e Grey’s Anatomy
4. Aveva un’idea diversa per
i protagonisti. Al momento di sviluppare la serie, la
Rhimes aveva intenzione di rendere i due protagonisti una coppia
interraziale, affidando i ruoli agli attori Ellen
Pompeo e Isaiah Washington. Tuttavia, fu
proprio la Pompeo a suggerirle di cambiare idea. L’attrice,
infatti, vive realmente una relazione interraziale, e temeva che
riproporre una situazione del genere sul set l’avrebbe fatta
sentire troppo vicina al suo vissuto.
3. Ha dovuto cambiare il
finale della serie. Durante un’intervista, la Rhimes ha
dichiarato di aver avuto da sempre in mente come si sarebbe dovuta
concludere la serie. Tuttavia, il successo inaspettato ha con il
tempo reso inutilizzabile quell’idea, per via delle nuove storie
venutesi a generare nel tempo, ma è stata invece proposta nel corso
della serie all’interno di una storyline. La Rhimes non ha però mai
rivelato quale essa sia.
Shonda Rhimes: il suo
patrimonio
2. È tra le più pagate della
televisione. Ad oggi la Rhimes è tra le più acclamate e
celebrate produttrici e celebrità del piccolo schermo. Grazie alle
sue numerose serie di successo, divenute tra le più longeve della
TV, la Rhimes ha potuto negli anni affermarsi e veder crescere il
proprio patrimonio, il quale ammonta oggi a circa 140 milioni di
dollari.
Shonda Rhimes: età e altezza
1. Shonda Rhimes è nata il
13 gennaio del 1970 a Chicago, Illinois, Stati Uniti.
L’altezza complessiva della produttrice è di 163 centimetri.
L’attore Brandon
Routh è noto, sia al cinema che in televisione, per aver
interpretato celebri supereroi tratti dai fumetti. Non priva di
alti e bassi, la carriera dell’attore conosce oggi un nuovo periodo
di popolarità grazie proprio al piccolo schermo, dove Routh ha
potuto riaffermare le proprie doti da interprete, ottenendo
l’apprezzamento del pubblico. Ecco 10 cose che non sai di
Brandon Routh.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Brandon Routh: i suoi film e le
serie TV
10. Ha interpretato un
supereroe al cinema. Nel 2006 l’attore diventa popolare in
tutto il mondo grazie al ruolo di Clark Kent, alias Superman in
Superman Returns, dove recita accanto all’attore Kevin
Spacey. Successivamente, tuttavia, si dedica a film di
minor rilievo, come Lie to Me (2008), Zack & Miri –
Amore a… primo sesso (2008), con Seth
Rogen, Life Is Hot in Cracktown (2009),
Kambakkht Ishq (2009), e Unthinkable (2010). Nel
2010 interpreta il protagonista in Dylan Dog – Il
film, per poi comparire in Scott Pilgrim vs. the
World (2010). Le sue ultime apparizioni al cinema
risalgono ai film 400 giorni (2015) e Lost in the
Pacific (2016).
9. È noto per i suoi ruoli
televisivi. L’attore intraprende la propria carriera
recitando in alcuni episodi di serie come Undressed
(2000), Una mamma per amica (2001) e Will e Grace
(2004). Ottiene notorietà grazie al ruolo di Daniel Shaw nella
serie Chuck (2010-2011), con Zachary
Levy. Negli anni recita poi in serie come
Partners (2012-2013) e Chosen (2013-2014), ma il
ruolo più importante arriva grazie a Legends of
Tomorrow, dove dal 2016 recita nel ruolo del supereroe
Atomo, accanto all’attrice Caity
Lotz. Ha recitato tale ruolo anche per le serie
facenti parte dell’Arrowverse, ovvero
Arrow(2014-2016),
con Stephen
Amell, The Flash(2015-2019),
con Grant
Gustin, Supergirl(2019),
con Melissa
Benoist, e Batwoman(2019),
con Ruby
Rose.
8. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Anche se il film Superman Returns
non ha ottenuto il successo sperato, l’interpretazione dell’attore
è stata particolarmente lodata. Routh è stato inoltre premiato con
un Saturn Award al miglior attore, nonché con uno Scream Award per
il miglio supereroe dell’anno. Ha poi ricevuto tre nomination ai
Teen Choice Awards in tre differenti categorie, senza tuttavia
riportare la vittoria.
Brandon Routh è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 1,2 milioni di persone.
All’interno di questo Routh è solito condividere curiosità dai set
in cui ha lavorato, come anche numerose immagini e video
promozionali dei suoi progetti da interprete. Non mancano, infine,
anche post dedicati a momenti di svago, in compagnia di amici o
colleghi.
Brandon Routh e Courtney Ford
6. Ha sposato
un’attrice. Nel 2006, dopo tre anni di frequentazione,
Routh annuncia il fidanzamento con l’attrice Courtney
Ford, nota per i suoi ruoli televisivi in serie come
Dexter
(2009) e Supernatural (2016-in corso). La coppia si sposa
poi nel novembre del 2007 a Santa Barbara, e nel 2012 nasce il loro
primo figlio.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Brandon Routh è Superman
5. Ha firmato per il film
senza aver letto la sceneggiatura. Quando gli fu proposto
di interpretare Superman, Routh era ancora un attore alle prime
esperienze, ed era ben consapevole che dar vita al celebre
supereroe gli avrebbe permesso di ottenere una grandissima
notorietà. Per questo motivo, firmo per accettare la parte senza
neanche voler leggere la sceneggiatura.
4. Un piccolo incidente gli
ha permesso di ottenere il ruolo. Il primo colloquio con
il regista Bryan Singer avvenne in un bar, dove
questi dimostrò il suo interesse nell’affidare la parte a Routh.
Per l’agitazione, tuttavia, l’attore rovesciò tutto il caffè sul
tavolo. Temette allora di aver rovinato e perso la sua possibilità
di entrare a far parte del film, ma in realtà quell’incidente
convinse Singer che Routh poteva benissimo interpretare il
maldestro e timito Clark Kent.
3. Ha ripreso il ruolo molti
anni dopo. Nel 2019 l’attore a vestire i panni di Superman
per l’episodio Crisis on Infinite Earths: Part Two e
Part Three, delle serie Batwoman e The
Flash. Questi sono infatti ambientati sul pianeta
Terra-96, dove Superman ha le sembianze dell’attore. Per Routh, che
nell’Arrowverse, ricopre invece il ruolo di Atomo, è stata una
gioia poter indossare quel costume ancora una volta.
Brandon Routh in Arrow
2. Era stato proposto per un
ruolo diverso. Dal 2014 l’attore è noto in televisione
grazie al ruolo di Ray Palmer, alias Atomo, all’interno
dell’Arrowverse. La sua prima apparizione nei panni del personaggio
risale all’episodio The Calm, il primo della terza
stagione di Arrow. Inizialmente, tuttavia, i produttori volevano
affidargli il ruolo di Ted Kord, alias Blue
Beetle. Non possedendo però i diritti del personaggio, finirono
con l’assumerlo per la parte di Palmer.
Brandon Routh: età e altezza
1. Brandon Routh è nato a
Des Moines, Iowa, Stati Uniti, il 9 ottobre 1979. L’attore
è alto complessivamente 189 centimetri.
L’attore Colin
Morgan è oggi famoso in particolare per il ruolo di
Merlino nella serie dedicata al personaggio, ma negli anni ha dato
prova di versatilità ricoprendo spesso ruoli diversi per genere e
carattere. Di recente, Morgan ha intrapreso anche la scalata verso
il successo cinematografico, partecipando ad alcuni film di grande
incasso. Ecco 10 cose che non sai di Colin
Morgan.
9. È noto per i ruoli
televisivi. Tra i primi, e più fortunati, ruoli che
l’attore ricopre vi è quello di Merlino per la serie
Merlin, andata in onda dal 2008 al 2012. Sempre nel 2008
recita nel decimo episodio della quarta stagione di Doctor Who, con David
Tennant, mentre negli ultimi anni ha fatto parte del
cast di The Fall – Caccia al serial killer (2014-2016),
Humans (2015-2018), dove recita nel ruolo di Leo, accanto
alle attrici Gemma
Chan e Carrie-Anne
Moss, e The Living and the Dead (2016). Nel
2019 recita nel quarto episodio della terza stagione di The Crown,
con protagonista Olivia
Colman.
Colin Morgan non è su
Instagram
8. Non è presente sul social
network. L’attore ha affermato di non possedere alcun
profilo su Instagram, non apprezzando il modo in cui la piattaforma
porta ad un eccessiva esposizione mediatica. È tuttavia possibile
trovare su questa alcune fan page a lui dedicate, la più seguita
delle quali vanta 26,8 mila followers. All’interno di questa, è
possibile ritrovare gli ultimi aggiornamenti legati all’attore, sia
riguardanti i suoi progetti sia legati alla sua vita al di fuori
dal set.
Colin Morgan: chi è la sua
fidanzata
7. Ha una lunga relazione
sentimentale. A partire dal 2010 Morgan vive una relazione
con l’attrice Katie McGrath, celebre per il ruolo
di Lena Luthor in Supergirl. I due si sono conosciuti sul
set della serie Merlin, e da quel momento sono diventati
una solida coppia del mondo dello spettacolo. Negli anni, hanno poi
manifestato la volontà di non condividere dettagli della loro vita
privata, dichiarandosi entrambi contrari al mondo dei social
media.
Colin Morgan in Doctor Who
6. Ha avuto un ruolo nella
celebre serie. Nel 2010 l’attore partecipa al decimo
episodio della quarta stagione di Doctor Who, intitolato
Midnight. Nella puntata in questione, il dottore organizza
un viaggio verso il pianeta che dà il nome al titolo, e per
raggiungerlo riempie un particolare autobus corazzato, all’interno
del quale si può ritrovare anche Morgan, nei panni di Jethro Cane,
figlio ribelle di una famiglia invadente.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Colin Morgan in Merlin
5. Desiderava ardentemente
di far parte dello show. Parlando della serie che lo ha
reso celebre, l’attore ha raccontato di aver spinto molto per poter
ottenere un colloquio per la parte del protagonista. Ad
affascinarlo della serie, era infatti la possibilità di misurarsi
con luoghi lontani e situazioni appartenenti al mondo del
fantasy.
4. Voleva dar vita ad un
Merlino diverso dal canone. Nel ricoprire il ruolo del
mago Merlino, Morgan desiderava poter infrangere l’idea che si ha
spesso del personaggio, di un uomo anziano e dalla lunga barba
grigia. Il suo Merlino è invece un giovane goffo alle prime armi
con la magia, e dar vita a questo percorso di crescita era
l’aspetto che più lo affascinava del personaggio.
3. È entusiasta del
finale. Conclusasi con la quinta stagione, la serie ha
portato a termine il viaggio del personaggio. Nel ricordare il
finale, l’attore racconta di essersi emozionato molto al momento
delle riprese, e di considerarlo il miglior modo con cui la serie
potesse terminare, tanto per il protagonista quanto per i
personaggi intorno a lui.
Colin Morgan in Legend
2. Ha avuto un ruolo di
rilievo. Nel film Legend, dove Tom
Hardy interpreta entrambi i malavitosi gemelli Kray,
Morgan ricopre il ruolo di Frankie Shea, personalità di bel
aspetto, incaricato come autista dei Kray. Il suo personaggio, pur
se non tra i principali, avrà particolare importanza all’interno
del film.
Colin Morgan: età e altezza
1. Colin Morgan è nato a
Armagh, Inghilterra, il 1° gennaio 1986. L’attore è alto
complessivamente 183 centimetri.
A sorpresa, è stato rivelato il logo
del sequel di Space Jam, che riporta
anche il titolo del film, che sarà Space Jam: A New
Legacy. Il logo è stato diffuso insieme ad una foto
di LeBron James che indossa un berretto con lo
stesso stampato sulla parte frontale.
Ecco di seguito il logo:
Questi invece dovrebbero essere i personaggi del sequel:
Dom, uno dei figli
di LeBron, giovane promessa del basket, preferisce giocare per
divertimento che per ambizione. Ha un talento speciale per i
videogiochi e cerca disperatamente di trovare un legame con suo
dare al di là della pallacanestro.
Malik, il
direttore commerciale di LeBron, il suo migliore amico e braccio
destro. I due sono cresciuti insieme nello stesso quartiere e si
conoscono da quando erano bambini.
Darius, il figlio
maggiore di LeBron e un giocatore di pallacanestro. Protettivo,
nonostante i caratteri diversi, verso il fratellino Dom, molto
vicino a suo padre mentre sogna di diventare un giorno un suo
compagno di squadra.
Xosha, la figlia
più giovane di LeBron, oltre che il suo pupillo. Adora stare sul
campo e studiare le statistiche di gioco di suo padre.
Vi ricordiamo che pellicola vanterà
la produzione di Ryan Coogler, regista
di Black
Panther, Creed e Fruitvale
Station, e uscirà nelle sale il il 16 Luglio
2021. Nell’originale del 1996, Bugs Bunny arruolava il
campione di basket americano Michael
Jordan e altre superstar dell’NBA per sfidare sul
campo l’alieno Swackhammer e riconquistare la sua libertà e quella
degli amici.
Cardinal è la
serie tv canadese del 2017 adattamento del romanzo Quaranta
modi per dire dolore di Giles Blunt, in cui
degli investigatori indagano sull’omicidio di una giovane ragazza.
La serie tv è ideata da Aubrey Nealon ed è diretta
da Daniel Grou e Jeff Renfroe.
CTV canale che per
primo ha trasmesso la serie, dopo la prima messa in onda ha deciso
di rinnovarla per una seconda e una terza stagione di sei episodi
ciascuno. Una quarta stagione è in arrivo.
Cardinal: quando è uscita e dove vederla in streaming
La serie tv è andata in onda nel 2017 per la prima volta sul
canale CTV. In Italia, la serie va in onda dal 20 novembre 2018 su
La EFFE.
Cardinal: la trama e il cast
Nella serie L’investigatore John
Cardinal e la collega Lise Delorme indagando su una serie di
crimini commessi nella città di Algonquin Bay, nel tentativo di
salvare le prossime possibili vittime degli assassini.
Nella serie protagonisti sono
Billy Campbell nei panni di Det. John Cardinal,
Karine Vanasse nei panni di Det. Lise Delorme,
Glen Gould nei panni di Det. Jerry Commanda,
Eric Hicks nei panni di Connestabile Derek K. Fox,
Kristen Thomson nei panni di Det. Serg.
Noelle Dyson, Deborah Hay nel ruolo di Catherine
Cardinal, Alanna Bale come Kelly Cardinal,
David Richmond-Peck come Serg. Malcolm Musgrave,
James Downing come il Det. Ian McLeod,
James Thomas come il Det. Hannam e Zach
Smadu come il Det. Ash Kular.
Cardinal, le stagioni
La prima stagionedi Cardinal racconta di quando nella baia di
Algonquin, in Ontario, viene ritrovato in una miniera abbandonata
il corpo di una ragazza di 13 anni. Il detective John Cardinal, che
stava indagando sulla vittima, Katie Pine, che è scomparsa da mesi,
è sulle tracce del suo assassino. Per questa indagine, è sostenuto
contro la sua volontà dalla poliziotta Lise Delorme, la sua nuova
collega imposta dalla sua gerarchia. Per John Cardinal, i segni
dell’omicidio corrispondono al modo di operare di un assassino
seriale. Inizialmente scettica, la sua nuova compagna di squadra,
convinta dalle nuove scoperte, aiuta a rintracciare l’assassino
negli ampi spazi aperti di questa regione, in un’atmosfera pesante
e gelata.
Nella seconda stagione di
Cardinal la giovane donna, che soffre di amnesia dopo
essere stata colpita alla testa, appare ad Algonquin Bay. Presto
vengono scoperti corpi mutilati, secondo alcuni riti religiosi
occulti. I corpi sono membri di un gruppo locale di motociclisti
noti per il traffico di droga. John Cardinal e la squadra
sospettano che qualcuno stia cercando di eliminarli. Nel frattempo,
la salute mentale della moglie preoccupa Cardinal e Musgrave pensa
di aver finalmente trovato le prove che sta cercando contro di lui.
La terza stagione è attualmente inedita. La quarta stagione
debutterà nel 2020.
Cardinal: trailer
https://www.youtube.com/watch?v=TNhoovuhLIU
https://www.youtube.com/watch?v=NAsu6J5E8Pk
La serie è prodotta da Jessica
Daniel, mentre produttori esecutivi sono Jennifer Kawaja, Julia
Sereny, Daniel Grou, Jocelyn Hamilton, Armand Leo, Aubrey Nealon,
Sarah Dodd, Patrick Tarr.
Intervista a
Lillo che, insieme a Greg, esordisce alla
regia con D.N.A. (Decisamente Non
Adatti), dal 30 aprile disponibile on demand su Sky
Prima Fila Premiere, TimVision, Chili, Google Play, Infinity, CG
Digital e Rakuten Tv., distribuito da Vision Distribution e Lucky
Red.
D.N.A. (Decisamente Non
Adatti) è la storia didue ex-compagni di
scuola elementare, molto diversi tra loro, che si
rincontrano da adulti e decidono di scambiarsi i codici genetici
per migliorare le proprie vite. Tra esperimenti scientifici
maldestri e hackeraggi del DNA dagli effetti nefasti, i due
risulteranno Decisamente Non Adatti a queste nuove vite.
Vision Distribution
e Lucky Red sono lieti di annunciare che
D.N.A. (Decisamente Non Adatti), la
commedia che segna l’esordio alla macchina da
presa di Lillo & Greg, con protagonisti
Lillo, Greg e Anna Foglietta, sarà disponibile on
demand dal 30 aprile.
Il film, inizialmente previsto per
un’uscita in sala il 30 aprile, mantiene la data di lancio andando
direttamente on demand sulle piattaforme SKYPRIMAFILA
Premiere, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, INFINITY, CG
Digital e RAKUTEN TV nell’ambito
dellacampagna
#IORESTOACASA.
Interpretato da Lillo & Greg e Anna
Foglietta, e scritto da Edoardo Falcone, Claudio Gregori (Greg),
Lillo Petrolo (Lillo), D.N.A. (Decisamente Non Adatti) è
una produzione Lucky Red e Vision Distribution con la
collaborazione di Sky e Amazon Prime Video, distribuito da Vision
Distribution.
In passato, per un certo periodo, si
è parlato piuttosto con insistenza del fatto che James Gunn avrebbe dovuto visionare
l’Universo Cosmico della Marvel dal punto di vista
cinematografico, in relazione al ben più ampio MCU. Il progetto è poi caduto nel
dimenticatoio dopo il licenziamento del regista da parte della
Disney, che nel frattempo venne assunto dalla Warner Bros. per
occuparsi della regia di The Suicide Squad. Gunn è stato poi
reintegrato dalla Casa di Topolino e il terzo capitolo dei
Guardiani della Galassia è
tornato ufficialmente sotto la sua egida.
Se Gunn tornerà prima o poi ad
occuparsi dell’Universo Cosmico rimane ad oggi un mistero, ma con
l’arrivo al cinea de Gli Eterni il prossimo anno, sembra
che i Marvel Studios si stiano preparando ad
introdurre sul grande schermo numerose Entità Cosmiche. Di seguito
abbiamo raccolto i 10 personaggi dell’Universo Cosmico della
Marvel che non sono ancora stati
introdotti al cinema e che meriterebbero una possibilità:
Adam Warlock
In Guardiani della Galassia Vol. 2 di James
Gunn è presente un easter egg che fa riferimento ad Adam
Warlock. Si tratta della scena post-credits, in cui Ayesha crea un
essere artificiale per sconfiggere i Guardiani e lo chiama proprio
Adam.
Ciononostante, il vero Adam Warlock
non ha ancora fatto il suo debutto nel MCU. L’occasione perfetta sarebbe
stato Avengers:
Infinity War, dal momento che nella serie a fumetti, il
personaggio gioca un ruolo fondamentale nella storia. Purtroppo,
ciò non è accaduto.
Nova
Come accaduto per Adam Warlock,
anche per Nova il regista e sceneggiatore James Gunn ha spianato la
strada per l’introduzione del supereroe nel MCU. La Nova Corps ha giocato un
ruolo importante nel primo film sui
Guardiani della Galassia: nonostante l’organizzazione sia
composta da diversi membri, nel cinecomic di Gunn non abbiamo visto
Richard Rider, la prima incarnazione del personaggio dei
fumetti.
Ad ogni modo, il modo migliore per
introdurre Nova nel MCU sarebbe attraverso
l’incarnazione di Sam Alexander, il figlio di un ex-Centurione
Nova, Jesse Alexander, che potrebbe tranquillamente unirsi agli
Young Avengers.
Galactus
Il personaggio di Galactus è già
apparso sul grande schermo, ma è stato ne I Fantastici 4 e
Silver Surfer, il film Fox del 2007 con Ioan
Gruffudd, Jessica
Alba, Chris
Evans (futuro Captain America del MCU) e Michael Chiklis.
In quel film, però, nonostante il
personaggio fosse l’antagonista principale, restava piuttosto
nell’ombra, dal momento che la sua presenza non viene mai mostrata
esplicitamente. Nel MCU, un personaggio come Galactus
potrebbe finalmente risplendere di luce propria e avere la
giustizia che merita.
Silver Surfer
Silver Surfer è stato uno dei
personaggi principali del film I Fantastici 4 e Silver
Surfer del 2007, diretto da Tim Story. Nel film è interpretato,
grazie all’utilizzo della motion capture, da Doug Jones, mentre la
voce, nella versione originale, era di
Laurence Fishburne. Sicuramente, uno dei personaggi migliori
che il MCU non ha ancora introdotto…
Amatsu-Mikaboshi
Amatsu-Mikaboshi, conosciuto anche
come il Re del Caos, è il villain dell’Universo Cosmico che guida
la Guerra del Caos nei fumetti. Il personaggio, che si ispira alla
mitologia giapponese, è rappresentato, di solito, come un
supercattivo e demoniaco dio del male, tra i nemici principali
degli Dei, inclusi Ercole e Thor.
Morte
Per molto tempo si è parlato
dell’ingresso del personaggio di Morte nel MCU. Secondo vecchi rumor, il
personaggio dovrebbe fare il suo debutto ufficiale in Doctor Strange in the Multiverse of Madness,
ma ad oggi non esistono conferme in merito.
Conosciuta anche come Lady Morte, si
tratta di un’entità astratta, l’incarnazione della fine della vita
nell’Universo Marvel, controparte negativa di
Eternità, l’incarnazione di ogni forma di vita nell’Universo. Il
modo in cui il personaggio potrebbe essere introdotto nel MCU resta di grandissimo
interessante per tutti i fan dell’universo condiviso…
Entità Cosmiche
Al di là di Morte, ci sono tanti
altri personaggi dai poteri sconfinati che potrebbero essere
introdotti nel MCU. Questi personaggi rispondono
al nome di Entità Cosmiche, tra gli esseri più potenti
dell’universo, in grado di gestire l’equilibrio dei mondi. Tra le
più celebri Entità Cosmiche che potrebbe fare il loro ingresso
nell’Universo Cinematografico Marvel figurano certamente
Eternità, Tribunale Vivente e Infinità.
L’Osservatore
Gli Osservatori sono già stati
introdotti in un divertente momento della scena post-credits di
Guardiani della Galassia Vol. 2. Tuttavia, il più celebre
degli Osservatori, ossia Uatu, potrebbe essere introdotto nel
MCU grazie ad un nuovo film
dedicato ai Fantastici 4: la prima apparizione nei fumetti
dell’umanoide extraterrestre avanzato, infatti, è stata
proprio nel numero 13 della prima serie dedicata ai personaggi
creati da Stan Lee e Jack Kirby.
Zona Negativa
Quando i
Fantastici 4 faranno finalmente il loro debutto nel MCU, ci sarà bisogno che il film
introduca necessariamente anche la dimensione della Zona Negativa,
il cui accesso è stato scoperto da Mister Fantastic, nel tentativo
di fornire un’alternativa di conquista a Galactus.
Abitanti della Zona Negativa sono
numerose forme di vita, tra le quali Annihilus, acerrimo nemico dei
Fantastici 4. L’idea che un personaggio come Annihilus (conosciuto
anche come “la Morte che cammina”) possa apparire nel MCU è sicuramente interessante, ma
senza l’introduzione della Zona Negativa, ciò non potrà mai
accadere.
L’Impero di Shi’ar
Quando la Marvel introdurrà finalmente gli
X-Men sul grande schermo, la cosa più importante che dovrà fare
sarà differenziarsi completamente dai film della Fox. Se infatti
quei film si sono focalizzati principalmente sul concetto di
diversità, sappiate che c’è ancora tanto da esplorare per quanto
riguarda i celebri mutanti.
Al di là dei Fantastici 4, l’unico
team della Marvel che ha esplorato lo spazio
più di qualsiasi altro sono stati proprio gli X-Men: ecco perché
prima o poi dovrà arrivare il momento di portare l’Impero di Shi’ar
al cinema.
Come annunciato dai Me contro
Te nei giorni scorsi, il loro primo film, Me contro Te Il Film – La vendetta del Signor
S, sarà finalmente disponibile da
domani, 1 Maggio, per l’acquisto in digitale. Luì e Sofì (Me
contro Te) inoltre domani, per l’occasione, presenteranno la
Premiere dei primi 10 minuti del film sul loro canale YouTube.
SINOSSI –Il
Signor S sta tramando vendetta e lavora ad un piano per diventare
il padrone del mondo. Luì e Sofì (i Me contro Te) saranno chiamati
ad impedirglielo in una nuova avventura, regalando ai loro piccoli
fan e a tutte le famiglie divertimento e tante sorprese.
Me contro Te Il Film – La vendetta del Signor
S è diretto da Gianluca Leuzzi,
da un soggetto di Luigi Calagna e Sofia Scalia, e scritto
da Emanuela Canonico, Andrea Boin, Luigi Calagna e Sofia
Scalia.
La fotografia del film è di Davide
Crippa, il montaggio di Davide Cerfeda, la scenografia di Mario
Torre e i costumi di Cristina Audisio. Le musiche originali del
film sono di Stefano Della Casa.
Me contro Te Il Film – La
vendetta del Signor S è una produzione Warner Bros.
Entertainment Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te.
Me contro Te Il Film –
La Vendetta del Signor Ssarà disponibile da
domani, 1 Maggio, per l’acquisto in digitale su Apple Tv,
Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation
Store, Microsoft Film & TV, mentre dal 14 Maggio il film sarà
disponibile anche per il noleggio su Sky Primafila, Infinity e
VVVVID.
Inoltre il 5
maggio arriva in libreria il terzo
Fantalibro dei Me contro te,
Sfida il Signor S con Luì e Sofì,
edito da Mondadori Electa.
Negli USA, Greg
Daniels è una vera e propria divinità della
comedy. Basterebbe citare The
Office e Parks and
Recreations per avere la dimensione del talento
comico dell’autore che, con Upload, la sua prima collaborazione con
Prime Video, mette a segno un altro
colpo vincente.
La serie, disponibile sulla
piattaforma dal 1° maggio, può essere definita una comedy sci-fi,
con risvolti romantici e thriller. In questi termini, Upload sembra
quindi un grande crogiolo di temi e trame, ma Daniels riesce a
sviluppare in maniera coerente e lineare tutti questi aspetti.
Upload, la trama
Siamo nel 2033. Nathan è un
programmatore, il suo bell’aspetto e le sue abitudini lasciano
pensare che sia una persona superficiale. Ha una bella fidanzata di
nome Ingrid, ricca e appariscente, un socio con cui sta progettando
un’invenzione che cambierà il mondo, una vita piena di promesse.
Tuttavia, una sera, mentre è in un’autobomobile “autopilotata”, di
quei modelli che nel 2033 sono la norma, Nathan (Robbie
Amell) ha un incidente. Con la vita del ragazzo appesa
ad un filo, la bella Ingrid, innamorata ed intenzionata a passare
tutta la sua vita accanto al ragazzo, decide di fargli fare un
upload. Una nuova tecnologia, in questo futuro prossimo, permette
infatti di scaricare da un corpo dcestinato a decadere la memoria,
i ricordi, la personalità, tutte quelle qualità che rendono ogni
essere umano unico e irripetibile, per conservarle e “caricarle”
poi in un paradiso digitale.
Nathan si risveglia così a
Lakeview, un vero e proprio paradiso digitale in cui il suo corpo è
stato ricreato grazie alla tecnologia e che esiste solo in forma di
codici e numeri. Si tratta, alla vista, di un albergo di super
lusso su un lago, in mezzo alla natura, in cui si può soggiornare
soltanto se esiste qualcuno dall’altra parte disposto a pagare per
questo. Con la ricchezza apparentemente illimitata di Ingrid,
Nathan ottiene un posto in prima fila in questo lussuoso albergo.
Può rimanere in vacanza per sempre, può continuare a rimanere in
contatto con i suoi cari, può addirittura fisicamente interagire
con loro, grazia a speciali tecnologie. Insomma, sembra che la
morte sia stata definitivamente ingannata.
Tuttavia esiste un prezzo per il
paradiso che non si quantifica solo in banconote e cifre. Nathan
scoprirà di “appartenere” a tutti gli effetti ad Ingrid, di essere
un burattino nelle sue mani che lei vizia e addirittura vesta,
proprio come una bambola. Inoltre, entrerà in contatto con Nora,
un’impiegata di Horizon, la multinazionale che gestisce questi
paradisi digitali, e pian piano si innamorerà di lei. Non solo.
Proprio con l’aiuto di Nora, scoprirà che alcune delle sue memorie
sono state alterate e cancellate durante l’Upload, e comincerà a
pensare che il suo incidente con la macchina “autopilotante”
potrebbe non essere stato tale.
Un episodio pilota travolgente
In un solo, folgorante episodio
Greg Daniels condensa una storia complicata, con
tanti risvolti e toni e cattura decisamente l’attenzione del
pubblico.
Se il pilota è quindi confezionato
perfettamente per far appassionare lo spettatore alla vicenda,
promettendo commedia, romanticismo e mistero, la serie si sviluppa
prevalentemente sul binario della comedy, affidandosi a situazioni
sopra le righe ma nascondendo qua e la riflessioni relative al
ruolo della tecnologia nel nostro mondo, parlando direttamente al
pubblico del 2020.
In un mondo in
cui le app per smartphone stanno diventando un surrogato della vita
vera, non è troppo fantascientifico immaginare che prima o poi la
morte fisica potrà essere ingannata salvando i nostri software
(memoria, carattere, esperienza). Non è dopotutto un’idea nuova
alla narrazione di fantascienza, tuttavia Daniels ne ha anche una
riflessione consumistica, dal momento che l’aldilà di Update
mantiene a tutti gli effetti le differenze di classe che esistono
nel mondo reale. Il livello di lusso nel paradiso di Lakeview
dipende da quanti soldi si possiedono, l’accesso a servizi o anche
cibo dipende da quello che puoi o non puoi pagare. Allo stesso
tempo, l’assenza di soldi, nella vita vera, ti consente una mera e
grigia sopravvivenza in un mondo in cui la tua coscienza continua a
vivere. No, non c’è grande differenza tra la vita come la
consociamo e la morte come la immagina Daniels nel suo show.
Una riflessione sull’invasione tecnologica nella vita
Greg Daniels si
cura di inserire nel suo mondo futuristico numerosi accorgimenti
che mostrano l’avanzamento della tecnologia, piccoli dettagli, come
i cellulari olografici che si attivano tra pollice e indice, oppure
i dispositivi per registrare il video consenso prima di un rapporto
sessuale, che mostrano in che modo la tecnologia può penetrare in
maniera sempre più capillare, più di adesso, nella vita e nelle
abitudini sociali.
Upload è
quindi una continua riflessione su come la tecnologia, guidata
dall’estremizzazione del Capitalismo (non troppo distante dal
nostro quotidiano), può cambiare, dare o togliere valore alla vita
di ognuno. E tutto viene raccontato attraverso un linguaggio
leggere, un tono comico e una serie di sequenze da sit-com,
costruite grazie ad un ventaglio di comprimari che arricchiscono e
vivacizzano non solo la stramba comunità di Lakeview, ma anche il
mondo reale, la New York in cui vive e si muove Nora.
La visione di Daniels non è affatto
allegra o rosea, eppure con Upload ci racconta un mondo che
potrebbe essere, ce ne mostra i possibili orrori, ma ci continua a
regalare la possibilità di riderne con consapevolezza.