Home Blog Pagina 1026

Deathstroke: svelati i piani per il film mai realizzato

0
Deathstroke: svelati i piani per il film mai realizzato

Nel 2017 venne annunciato che Gareth Evans, regista di The Raid – Redenzione, avrebbe diretto uno standalone dedicato a Deathstroke, il villain DC interpretato da Joe Manganiello in una delle due scene post-credits di Justice Leauge. In seguito al flop del film di Zack Snyder e alla nuova linea intrapresa dalla Warner Bros. in merito al DCEU, il progetto è stato ufficialmente accantonato.

Adesso, in una recente intervista con Yahoo Movies UK, è stato lo stesso Gareth Evans a svelare i dettagli su quel film che non ha mai visto la luce. Il regista ha spiegato che quando venne incaricato di dirigere un film su Deathstroke, era “abbastanza entusiasta ed eccitato all’idea”, impegnandosi in quel periodo a fare diverse ricerche sul personaggio. Nei piani di Evans c’era l’intento di raccontare “una storia lineare ed asciutta, una sorta di racconto delle origini del personaggio. Un film della durata di 100 minuti, massimo 110, che non avrebbe comunque dovuto superare le due ore.”

Gareth Evans ha aggiunto di essere stato influenzato dal cinema noir dei registi sud-coreani, e che avrebbe voluto basarsi su quei toni e quello stile per il suo Deathstroke: “Questi film sono incredibili: la trama, le tonalità dei colori… la grinta e l’aggressività di questi film erano tutti elementi super interessanti per raccontare la storia di Deathstroke.”

In base alle dichiarazioni di Evans, è probabile che il film su Deathstroke, nella linea temporale del DCEU, si sarebbe collocato prima dei fatti narrati in Justice League, dal momento che Slade Joseph Wilson, nella scena post-credit del film, aveva già assunto l’identità del celebre mercenario dei fumetti.

Billions 5×01: anticipazioni e foto dall’episodio

0
Billions 5×01: anticipazioni e foto dall’episodio

Showtime dopo il trailer ufficiale ha diffuso le foto e le anticipazioni di Billions 5×01, la prima puntata della quinta stagione di Billions con protagonista Damian Lewis e Paul Giamatti.

In Billions 5×01 che si intitolerà dall’episodio “The New Decas” Bobby Axelrod raggiunge un traguardo importante. Chuck fa fatica a orientarsi, e lui e Wendy navigano in una nuova normalità. Le tensioni sono alte ad Ax Cap ora che Taylor Mason è tornato. Axe affronta il nuovo rivale Mike Prince. Taylor lotta con una decisione nella premiere della quinta stagione.

Billions 5×01

In Billions 5 protagonisti sono il premio Oscar, vincitore di Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore dell’Emmy e Golden Globe Damian Lewis, Billions è una delle serie drammatiche più importanti della rete, con una media di cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le piattaforme. Le prime tre stagioni di BILLIONS sono andate in onda in Italia su Sky Atlantic e sono disponibili su Now Tv.

Quando tutti sono fuori per cercare vendetta, nessuno è al sicuro.  Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck Rhoades (Paul Giamatti), ex nemici, e Wendy Rhoades (Maggie Siff), moglie del primo e fidata consigliere del se condo, si sono uniti per formare un’alleanza difficile da pensare ma molto efficace, mirata allo sradicamento di tutti i loro rivali, tra cui Grigor Andolov (guest star John Malkovich), Taylor Mason (Asia Kate Dillon), Brian Connerty (Toby Leonard Moore) e Waylon “Jock” Jeffcoat (guest star Clancy Brown). L’ambizione e il tradimento sono da sempre al centro di BILLIONS, e in questa stagione tutti i personaggi scoprono esattamente quanto è alto il prezzo che dovranno pagare per soddisfare tali esigenze. La serie vede protagonisti nel cast anche David Costabile, Condola Rashad, Kelly AuCoin, Jeffrey DeMunn e Malin Akerman.

BILLIONS 5 è stato creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross Sorkin.

Hercules: i fratelli Russo tra i potenziali registi del live action

0

Stando ad un nuovo report di Disinsider (che in passato si è rivelato alquanto affidabile in materia di rumor e notizie esclusive), i Walt Disney Studios sarebbero al lavoro sul live action di Hercules, il classico d’animazione del 1997, diretto da Ron Clements e John Musker.

Il film, a differenza del più recente Lilli e il Vagabondo, non sarà destinato a Disney+, ma arriverà sul grande schermo e sarà prodotto da Jeffery Silver (Il re leone, Tron: Legacy)Karen Gilchrist (Il re leone, The Mandalorian). Come già accaduto per La Bella e la Bestia, Aladdin e per l’attesissimo La sirenetta, anche la colonna sonora del live action di Hercules sarà composta da brani già presenti nel classico originale e da nuove canzoni.

Per quanto riguarda la regia, la fonte sostiene che ci sarebbero già tre possibili candidati al ruolo: si tratterebbe di Jon Favreau (che ha già diretto i live action de Il libro della giungla e de Il re leone), di Gore Verbinski, regista della saga dei Pirati dei Caraibi e di The Lone Ranger, e nientemeno che dei fratelli Anthony e Joe Russo, registi di diversi film del MCU, tra cui Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame

Al momento si tratta di semplici voci di corridoio. Restiamo in attesa di eventuali conferme o smentite. Ricordiamo tra i prossimi live action Disney in cantiere, figurano Cruella con Emma Stone, Pinocchio di Robert Zemeckis, ma anche Biancaneve e i sette nani, Bambi e La spada nella roccia

Hercules è il primo film di animazione Disney basato sulla mitologia greca e racconta le avventure di Eracle, che viene però chiamato con il suo nome latino Hercules, concentrandosi principalmente non tanto sulle famose dodici fatiche quanto sulla meno nota Gigantomachia.

Transformers: il regista di Toy Story 4 per il prequel animato

0
Transformers: il regista di Toy Story 4 per il prequel animato

La Paramount Pictures e la eOne di proprietà della Hasbro hanno annunciato lo sviluppo di un film animato sui Transformers che sarà diretto da Josh Cooley, regista di Toy Story 4. La notizia arriva in esclusiva da Deadline, che conferma che il film sarà a tutti gli effetti un prequel.

La storia del film animato sarà ambientata su Cybertron ed esplorerà la relazione tra Optminus Prime e Megatron. Al momento non sono stati rivelati ulteriori dettagli sulla trama. La sceneggiatura porterà la firma di Andrew Barrer e Gabriel Ferrari, noti per aver curato lo script del film Marvel Ant-Man and the Wasp.

Per quanto riguarda la saga cinematografica principale di Transformers, lo scorso gennaio abbiamo appreso che la Paramount aveva ingaggiato due diversi sceneggiatori per riavviare il franchise campione d’incassi, lanciato dal regista Michael Bay nel lontano 2007.

Joby Harold (King Arthur – Il potere della spada, Army of the Dead) e James Vanderbilt (Zodiac, Murder Mystery), infatti, sono stati incaricati di lavorare a due differenti sceneggiature per due differenti nuovi film. Al momento i dettagli sulle trame di entrambi i progetti non sono stati rivelati. In cantiere dovrebbe esserci anche un sequel di Bumblebee, lo spin-off di Travis Knight con Hailee Steinfeld, uscito nel 2018.

Sempre in merito alla saga principale, l’ultimo film ad essere arrivato nelle sale è stato Transformers – L’ultimo cavaliere del 2017, con protagonisti Mark Wahlberg, Josh Duhamel, John Turturro, Glenn Morshower e Anthony Hopkins.

Star Wars Day: tutte le novità in arrivo per i fan

0
Star Wars Day: tutte le novità in arrivo per i fan

Sono molte le novità dei prodotti legati al mondo di Star Wars che il prossimo 4 maggio festeggia lo Star Wars Day, l’evento mondiale nato spontaneamente dai fan per celebrare la saga galattica più amata di sempre. Dalle edizioni speciali per il quarantesimo anniversario dell’iconico film Star Wars: L’Impero Colpisce Ancora, fino alle proposte ispirate a The Mandalorian, la serie evento live action disponibile sulla piattaforma streaming Disney+.

Playset Lego Star Wars A-Wing Starfighter

Playset Lego Star Wars A-Wing Starfighter

I fan di Star Wars possono unirsi all’Alleanza Ribelle nella lotta contro il lato oscuro, grazie all’iconico Starfighter A-wing del film Star Wars: Il Ritorno dello Jedi che arricchisce la LEGO® Star Wars™ Ultimate Collector Series. Il nuovo set è decorato con dettagli autentici e include un’esclusiva minifigure del pilota A-wing, che potrà essere facilmente rimosso grazie alla calotta removibile dell’astronave. Per la prima volta i costruttori potranno accedere alla cabina di pilotaggio molto dettagliata della nuova navicella spaziale.

Prezzo consigliato: €199,99
Citazione: Lego per Lucasfilm

Casco di Stormtrooper Star Wars di LEGO

Replica super dettagliata dell’iconico casco da Stormtrooper, per mettersi alla prova e rivivere le scene epiche della saga di Star Wars. Il misterioso look degli Stoormtrooper è fedelmente riprodotto con mattoncini LEGO e dettagli adesivi ed è corredato da una base con targa per esporlo in casa.
Prezzo consigliato: €59.99
Citazione: LEGO per Lucasfilm

Casco di Boba Fett Star Wars di LEGO

Replica del casco di Boba Fett, uno dei più pericolosi cacciatori di taglie della Galassia, da costruire ed esporre in casa. Questo set è il regalo perfetto per i fan grandi e piccoli di Star Wars e una grande sfida per i costruttori di Lego. Il kit riproduce le forme e i dettagli autentici dello splendido casco di Boba Fett, ricreati con i mattoncini LEGO. Prezzo consigliato: €59.99 – Citazione: LEGO per Lucasfilm.

Special Boxset Star Wars Saga Home Video (DVD, Blu-Ray, 4K UHD)

Special Boxset per rivedere tutti i film dell’epica saga di Star Wars comodamente a casa. Disponibile in vari formati per garantire la visione a tutta la famiglia su qualsiasi dispositivo. Disponibili per la prima volta in assoluto tutti gli episodi in formato 4K UHD. Anche nelle versioni DVD e Blu-Ray, gli episodi dal I al V sono configurati con aggiornamento digitale del master. Il Boxset 4K include anche un libro illustrato con litografie iconiche.
Prezzo consigliato: DVD € 97,90 – Blu-Ray €129 – 4K UHD €229
Citazione: Lucasfilm – Walt Disney Home Video

Peluche piccolo Il Bambino Star Wars: The Mandalorian Disney Store

Peluche piccolo Il Bambino Star Wars- The Mandalorian Disney Store
“Il Bambino” è pronto a ricevere grandi abbracci e a vivere avventure intergalattiche in formato peluche piccolo. Nota anche come “Baby Yoda”, l’adorabile creatura, icona della
cultura pop, compare nella serie Star Wars: The Mandalorian.
Prezzo al pubblico : €30.90
Citazione: Disney Store

Set da gioco personaggi deluxe Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora Disney Store

Set da gioco personaggi deluxe Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora Disney Store
I piccoli Jedi potranno rivivere le epiche scene di Star Wars con qesto set da gioco di personaggi deluxe! Il set inclde 9 personaggi classici per celebrare il 40° anniversario di Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora.
Prezzo al pubblico: €35.90
Citazione: Disney Store

Pin Star Wars: May the 4th Be with You 2020 Disney Store

Pin Star Wars- May the 4th Be with You 2020 Disney Store
Questa splendida pin di Star Wars in edizione limitata è il regalo perfetto per celebrare lo Star Wars Day: May the 4th be with you! Non importa se al fianco del Primo Ordine o dell’Alleanza Ribelle, questa pin farà contenti tutti i fan!
Prezzo al pubblico: €14
Citazione: Disney Store

Tazza anniversario Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora Disney Store

Questa tazza di Star Wars: L’Impero Colpisce Ancora in versione anniversario è perfetta per godersi un momento di pausa prima di combattere al fianco del Primo Ordine o dell’Alleanza Ribelle! Perfetta per tutti i fan di Star Wars, questa tazza celebra il 40° anniversario del film.
Prezzo al pubblico: €15
Citazione: Disney Store

Action Figure Die-Cast Droide Imperial Probe Élite Series Disney Store

Progettati per esplorare lo Spazio più profondo, i droidi Imperial Probe sono utilizzati sia per scopi militari che scientifici. Perfetta per catturare anche i cacciatori più tenaci, questa Action Figure darà un tocco classico alle collezioni dei fan di Star Wars.

Prezzo al pubblico: €36
Citazione: Disney Store

Felpa Spirit Jersey “Il Bamino” Star Wars: The Mandalorian Disney Store

Felpa Spirit Jersey “Il Bamino” Star Wars- The Mandalorian Disney Store

Questa felpa Spirit Jersey ispirata alla serie Disney+ Star Wars: The Mandalorian è perfetta per i fan dell’icona pop “Il Bambino”, anche noto come Baby Yoda. In arrivo da una galassia lontana, la comoda felpa è decorata con una stampa a sbuffo fronte/retro.

 

Prezzo al pubblico: €60
Citazione: Disney Store

Peluche Il Bambino Star Wars: The Mandalorian di Mattel

Morbido peluche in vinile da 28cm ispirato a uno dei personaggi più amati della serie Disney+ Star Wars: The Mandalorian.

Prezzo consigliato : €39.99
Citazione: Mattel per Lucasfilm

Casco elettronico di Boba Fett Star Wars: The Black Series di Hasbro

L’Impero colpisce ancora con questo casco elettronico di Boba Fett della linea Star Wars: The Black Series di Hasbro. Questo imperdibile oggetto da collezione è arricchito con decorazioni premium, dettagli realistici e design ispirato all’iconico film. Include un visore mobile corredato di flash a LED e un display HUD rangefinder illuminato, con cui riprodurre le avventure galattiche del cacciatore di taglie.

Prezzo consigliato: €139.99
Citazione: Hasbro per Lucasfilm.

Figure Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora – 40° anniversario – Star Wars: The Black Series di Hasbro

Assortimento di Figure da 15cm Star Wars: The Black Series di Hasbro per celebrare il 40° anniversario di Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora. Decorate con dettagli e design ispirati al film, le Figure sfoggiano tutta la qualità e il realismo ricercati dai veri fan di Star Wars. Queste Figure da esposizione sono ispirate al film Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora e includono la Principessa Leia, Luke Skywalker Bespin, Han Solo, Yoda e un pilota di AT-AT. Skywalker, R2-D2, Lando Carlisian, il pilota dell’Imperial TIE Fighter e il Soldato Ribelle.

Prezzo consigliato: €24.99 cad.
Citazione: Hasbro per Lucasfilm
Disponibile su Amazon

Action Figure Droide Imperial Probe deluxe Black Series di Hasbro

Con questa Action Figure deluxe Star Wars: The Black Series di Hasbro ispirata al droide Imperial Probe, i fan potranno celebrare il 40° anniversario di Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora. Progettati per esplorare lo Spazio più profondo, i droidi Imperial Probe sono temibili esploratori e cacciatori. Questa Action Figure è corredata da uno stand che permette ai fan di esporlo nella propria collezione di Star Wars. Finemente decorato come il droide del film Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora, l’Imperial Probe deluxe da 15cm presenta dettagli premium e diversi punti di articolazione.

Prezzo consigliato: €36.99
Citazione: Hasbro per Lucasfilm
Esclusiva Amazon

Personaggi in vinile Star Wars Pop! di Funko – Luke su Thaun Thaun e Darth Vader in meditazione

Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora.Ecco i nuovissimi personaggi in vinile Pop! di Funko della serie Star Wars per celebrare il quarantesimo anniversario del film.

Prezzo consigliato: € 29,99
Citazione: Funko per Lucasfilm

Personaggi in vinile Star Wars Pop! di Funko – Capanna di Yoda e Han Solo e Leia

Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora.Ecco i nuovissimi personaggi in vinile Pop! di Funko della serie Star Wars per celebrare il quarantesimo anniversario del film.

Prezzo consigliato: €34,99 / € 29,99
Citazione: Funko per Lucasfilm

Personaggi in vinile Star Wars Pop! di Funko – Luke in training e Han Solo nella Carbonite

Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora.Ecco i nuovissimi personaggi in vinile Pop! di Funko della serie Star Wars per celebrare il quarantesimo anniversario del film.

Prezzo consigliato: € 14,99
Citazione: Funko per Lucasfilm

Matrix 4: i registi di John Wick torneranno ad occuparsi degli stunt

0

Anni prima di debuttare al cinema in qualità di registi, Chad Stahelski e David Leitch hanno lavorato come stuntman alla trilogia di Matrix. Addirittura, Stahelski ha lavorato in qualità di controfigura di Keanu Reeves in Matrix e Matrix: Reloaded, e anche in qualità di coordinatore degli stunt nel secondo capitolo della saga e in Matrix: Revolutions. 

Adesso, in una recente intervista con Collider, i registi di John Wick hanno rivelato che saranno coinvolti anche nella produzione di Matrix 4, il quarto capitolo della celebre saga fantascientifica diretto da Lana Wachowski, le cui riprese sono state temporaneamente sospese a causa della pandemia di Covid-19.

Chad Setahelski e David Leitch hanno descritto il loro coinvolgimento nel nuovo capitolo in questi termini: “Ci occuperemo più che altro dei concept di alcune delle coreografie e ci confronteremo di volta in volta con il resto dello stuff”. Palando invece del lavoro della Wachowski in qualità di regista, il duo ha spiegato: “Lana dirige ogni scena da sola, anche quelle d’azione. Le riprese di seconda unità servono soltanto per altre inquadrature utili alla costruzione della scena o per altre inquadrature in location diverse. Ma è Lana ad occuparsi delle scene d’azione ed è lei che unisce il lavoro realizzato dall’unità principale. Ecco perché ciò che fa è sempre incredibile.”

LEGGI ANCHE – Matrix 4: le esplosioni sul set causano danni a San Francisco

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu Reeves, Carrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere.

Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski. “Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di Matrix“.

Daredevil in Spider-Man 3? Charlie Cox commenta i rumor

0
Daredevil in Spider-Man 3? Charlie Cox commenta i rumor

Lo scorso marzo, Kevin Smith aveva lanciato una vera e propria bomba a proposito di Spider-Man 3: il noto regista e sceneggiatore, infatti, aveva rivelato di aver sentito un rumor secondo il quale la Marvel vorrebbe portare il personaggio di Matt Murdock interpretato da Charlie Cox in Daredevil nell’attesissimo nuovo film con Tom Holland.

Adesso, a diverse settimane dalle dichiarazioni di Smith, è stato lo stesso Cox a commentare le voci in una recente intervista con ComicBook: “Non ho sentito nulla a proposito di questi rumor, ma se dovesse accadere, non sarà di certo con il mio Daredevil. Non sono coinvolto in Spider-Man 3. Se è vero che il personaggio apparirà nel film, non sarà la mia incarnazione. Ci sarà probabilmente un altro attore.”

Daredevil non apparirà quindi nel prossimo film dedicato a Spider-Man, ma ciò non significa che Charlie Coxx non abbia intenzione di tornare a vestire i panni dell’Uomo Senza Paura nel MCU. A tal proposito, l’attore ha dichiarato: “Da fan dei film Marvel, ho amato quelle piccole cose che sono apparse qua e là nei nostri show, ma dal momento che eravamo vincolati a Netflix, non abbiamo potuto fare di più per questioni legali. Onestamente, non so perché. Ma adoro l’idea che personaggi come quelli di Jessica e Matt possano apparire sul grande schermo… che Matt, ad esempio, sia l’avvocato che assiste Peter Parker. Sarebbe davvero fantastico.”

LEGGI ANCHE – Daredevil e gli altri Defenders potrebbero essere riavviati dai Marvel Studios

Spider-Man 3 vedrà ancora una volta riuniti Tom Holland e il regista Jon Watts, che aveva già diretto Spider-Man: Homecoming del 2017 e Spider-Man: Far From Home dello scorso anno. Le riprese del film sarebbero dovute partire quest’estate, ma a causa della pandemia di Covid-19 sono state momentaneamente sospese.

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Labyrinth: Fede Alvarez spiega perché non dirigerà il sequel

0
Labyrinth: Fede Alvarez spiega perché non dirigerà il sequel

Numerosi sono i progetti che Fede Alvarez, regista di Evil Dead e Man in the Dark, ha in cantiere al momento: tra questi figurano il riavvio del franchise di Non aprite quella porta (in cui sarà coinvolto in qualità di produttore) e uno zombie movie per conto della Lionsgate e intitolato 16 States.

Circa tre anni fa, però, era stato annunciato che Alvarez avrebbe diretto il sequel di Labyrinth, il fantasy del 1986 con protagonisti il compianto David Bowie e il premio Oscar Jennifer Connelly.

All’epoca venne annunciato che il sequel sarebbe stato direttamente collegato al classico di Jim Henson, “una continuazione di quella storia ambientata soltanto diversi anni dopo”. Adesso, in un recente podcast di Bloody Disgusting, Fede Alvarez ha confermato di aver ufficialmente accantonato il progetto e che non sarà lui a dirigere il nuovo film.

“È veramente difficile quando devi decidere come impegnare il tuo tempo. Ed è altrettanto difficile capire cosa il pubblico vuole vedere. Labyrinth è stato un progetto che avrei dovuto realizzare, ma poi ho deciso di fare un passo indietro”, ha spiegato Alvarez. “Quando le persone hanno dei preconcetti e immaginano a priori come dovrebbe essere qualcosa, è davvero difficile riuscire a sorprenderle. Semplicemente, si aspettano di rivedere la stessa cosa. Da regista, ho capito che non mi interessa dedicarmi a progetti del genere, dove il pubblico si aspetta già determinate cose. E Labyrinth è uno di quei film a cui le persone si approccerebbero in quel modo. Così, ho deciso di non farlo.”

LEGGI ANCHE – Labyrinth: Jennifer Connelly ricorda il ballo con David Bowie

Circa tre anni fa, quando Fede Alvarez venne annunciato come regista del sequel, lo stesso aveva dichiarato: “È uno dei film seminali della mia infanzia che mi ha fatto innamorare del cinema. Non potrei essere più eccitato all’idea di espandere l’universo di Jim Henson, e portare una nuova generazione di spettatori indietro nel labirinto.”

Al momento non sappiamo se la Sony Pictures e la TriStar Pictures decideranno di portare avanti il progetto su un sequel di Labyrinth. Chiaramente vi terremo aggiornati.

Avengers: Endgame avrebbe dovuto mostrare il funerale di Nat

0
Avengers: Endgame avrebbe dovuto mostrare il funerale di Nat

Lo scorso weekend ComicBook ha organizzato un #QuarantineWatchParty dedicato ad Avengers: Endgame in occasione del quale Christopher Markus e Stephen McFeely, gli sceneggiatori del cinecomic campione d’incassi, si sono divertiti a rispondere ad alcune curiosità dei fan in merito alla realizzazione del film.

Tra le tante domande che sono state poste al duo di sceneggiatori, non sono mancante quelle relative a Vedova Nera, il personaggio di Scarlett Johansson che muore su Vormir nel tentativo di recuperare la Gemma dell’Anima, sicuramente uno dei momenti più scioccanti del film di Anthony e Joe Russo.

Grazie alla domanda di un fan, è emerso che Markus e McFeely avevano pensato di inserire nel film la scena del funerale di Natasha, ma che alla fine non hanno trovato un modo per farla funzionare all’interno del racconto: “Abbiamo fatto alcune prove. Ma non abbiamo trovato una soluzione che potesse funzionare bene e, soprattutto, che non ti distraese dall’azione e da ciò che sarebbe accaduto subito dopo.”

LEGGI ANCHE – Avengers: Endgame, la scena alternativa della morte di Natasha

Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.

Drew Barrymore: 10 cose che non sai sull’attrice

Drew Barrymore: 10 cose che non sai sull’attrice

Bambina prodigio, Drew Barrymore ha iniziato a recitare molto presto, affermandosi come astro nascente dell’industria. Nei primi anni della sua carriera partecipa infatti ad alcuni celebri film, e se anche conosce un fase d’arresto per via della sua turbolenta vita privata, la Barrymore ha dimostrato di poter risorgere dalle proprie ceneri, reinventandosi e divenendo una figura particolarmente autoriale a Hollywood. Ecco 10 cose che non sai su Drew Barrymore.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Drew Barrymore Scream

Drew Barrymore: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo all’età di 5 anni con il film Stati di allucinazione (1980), con William Hurt, per poi diventare estremamente popolare per il suo ruolo in E.T. – L’extraterrestre (1982). Negli anni successivi continua ad affermare la propria fama con titoli come L’occhio del gatto (1985), Lontano da casa (1989), La mia peggiore amica (1992), Bad Girls (1994), Batman Forever (1995), Tutti dicono I Love You (1996), Scream (1996), Prima o poi me lo sposo (1998), Mai stata baciata (1999), Charlie’s Angels (2000), con Cameron Diaz, Donnie Darko (2001), con Jake Gyllenhaal, Confessioni di una mente pericolosa (2002), Duplex (2003), di Danny DeVito, 50 volte il primo bacio (2004), La verità è che non gli piaci abbastanza (2009), Whip It (2009), Qualcosa di straordinario (2012), Insieme per forza (2014), con Adam Sandler, e Miss You Already (2015).

9. È stata protagonista anche per la televisione. Negli ultimi anni l’attrice è diventata nota grazie ad alcuni ruoli televisivi. Assente sul piccolo schermo dagli anni Novanta, la Barrymore vi torna a recitare per il film Grey Gardens – Dive per sempre (2009), con cui ottiene un Golden Globe. Successivamente ottiene popolarità con il personaggio di Sheila Hammond nella serie Santa Clarita Diet, dove recita dal 2017 al 2019.

8. È un’affermata produttrice. Tra le principali attività ricoperte dall’attrice vi è anche quella della produzione. La Barrymore ricopre per la prima volta tale ruolo nel 1999 con il film Mai stata baciata, per poi produrre anche i film Charlie’s Angels, Donnie Darko, Charlie’s Angels – Più che mai, Duplex, L’amore in gioco, La verità è che non gli piaci abbastanza, e Whip It, tutti film per i quali ha anche recitato. Ha poi prodotto anche le serie Charlie’s Angels, Tough Love e Santa Clarita Diet.

Drew Barrymore è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 13,2 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie che la ritraggono durante sue attività quotidiane, ma anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Particolarmente presenti sono anche i post dedicati alla sua linea di prodotti di bellezza.

Drew Barrymore: i suoi figli

6. Ha avuto figli dall’ultimo matrimonio. Nel corso della sua vita l’attrice è stata sposata per tre volte, ma solo con l’ultimo marito, Will Kopelman, ha avuto dei figli. Nel 2012 e nel 2014 nascono infatti le sue due bambine, e anche se poi la Barrymore ha annunciato il divorzio nel 2016, è rimasta legata al marito da buoni rapporti per poter crescere insieme le due figlie.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Drew Barrymore E.T.

Drew Barrymore in Scream

5. Le era stato offerto il ruolo della protagonista. Per il film horror Scream, alla Barrymore era stato proposto di ricoprire il ruolo di Sidney Prescott, personaggio protagonista del film. Tuttavia, in modo anche sorprendente, l’attrice rifiutò la parte preferendo quella di Casey Becker, personaggio che si vede a inizio film e che viene ucciso dopo pochi minuti. L’attrice era infatti convinta che se lei, con la sua notorietà, avesse ricoperto quel personaggio destinato ad uscire presto di scena, il pubblico avrebbe pensato che il film sarebbe stato ricco di imprevedibilità.

4. Ha spaventato un reale poliziotto. Nella sua scena a inizio film, l’attrice in preda al panico compone il numero della polizia in cerca di aiuto. Chi di dovere, tuttavia, dimenticò di staccare il collegamento del telefono, e ciò portò ad una reale chiamata alle forze dell’ordine. Un operatore della polizia all’altro capo del telefono, dunque, sentì le grida della Barrymore, credendo di ascoltare un vero omicidio in diretta.

Drew Barrymore in E.T.

3. Fu sgridata erroneamente dal regista. Durante una giornata di riprese del film, l’attrice, che all’epoca aveva sette anni, continuava a scordare le proprie battute. Annoiato dalla situazione, il regista Steven Spielberg la sgridò alzando la voce. Più tardi venne però a sapere che la bambina aveva la febbre e per quello non riusciva ad essere concentrata. Scusatosi più volte, le permise di andare a casa per riprendersi.

2. Aveva problemi con il pupazzo dell’alieno. L’attrice ha più volte ricordato di aver vissuto diversi piccoli disagi nel rapportarsi con il pupazzo che dava le sembianze al personaggio dell’alieno protagonista. La Barrymore era infatti turbata dai piedi del personaggio, da cui fuoriuscivano diversi cavi per l’elettricità, mentre data la distanza tra i due occhi dell’extraterrestre trovava faticoso guardarlo in entrambi, finendo con lo sceglierne uno solo.

Drew Barrymore: età e altezza

1. Drew Barrymore è nata a Culver City, in California, Stati Uniti il 22 febbraio 1975. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.

Fonte: IMDb

Lucas Till: 10 cose che non sai sull’attore

Lucas Till: 10 cose che non sai sull’attore

Diventato celebre grazie ad alcuni popolari film per il cinema, l’attore Lucas Till si è distinto per il suo passare con naturalezza da grandi blockbuster a più piccoli film d’autore. Di recente, ha ottenuto grande notorietà anche sul piccolo schermo, per il quale è protagonista di un’apprezzata serie televisiva. Ecco 10 cose che non sai di Lucas Till.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Lucas Till Havok

Lucas Till: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 2003 con il film Le avventure della piccola Ociee Nash, ma ottiene particolare notorietà recitando in Quando l’amore brucia l’anima (2005), con Joaquin Phoenix. Il ruolo che lo rende famoso è quello di Havok nel cinecomic X-Men – L’inizio (2011), con James McAvoy. Successivamente recita nei film Stoker (2013), con Mia Wasikowska, Wolves (2014), X-Men – Giorni di un futuro passato (2014), con Hugh Jackman, Bravetown (2015), X-Men – Apocalisse (2016), con Oscar Isaac, The Disappointments Room (2016) e Monster Trucks (2016).

9. È protagonista in televisione. Dopo aver partecipato all’episodio numero undici della quinta stagione della serie Dr. House (2008), con Hugh Laurie, Till compare anche in alcune puntate delle serie Medium (2009) e Blue Mountain State (2010). Il vero successo sul piccolo schermo arriva però grazie alla serie MacGyver, dove dal 2016 è protagonista nel ruolo di Angus MacGyver, dove recita accanto a Tracy Spiridakos.

8. È anche produttore. Till si è distinto per aver ricoperto in diverse occasioni anche il ruolo del produttore. Ha iniziato producendo i film All Superheroes Must Die (2011), Wet and Reckless (2013) e My Eleventh (2014), di cui è stato anche interprete. Recentemente ha invece prodotto dieci episodi della serie di cui è protagonista, MacGyver.

Lucas Till è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 396 mila persone. All’interno di questo Till è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago o durante i set dei film o serie in cui ha recitato. Particolarmente presenti sono anche le immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Lucas Till e Taylor Swift

6. Ha recitato per la celebre cantante. Nel 2008 Till prende parte in qualità di interprete al videoclip del brano You Belong with Me, della cantante Taylor Swift. Per un breve periodo, subito dopo le riprese, i due si frequentano, generando la curiosità dei fan a riguardo. Tuttavia, la cosa dura molto poco, e Till ha in seguito ricordato che tra loro due semplicemente non funzionò.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Lucas Till MacGyver

Lucas Till è Havok

5. Era stato scelto per un ruolo diverso. Originariamente la produzione del film X-Men – L’inizio scelse Till per il ruolo di Bestia. L’attore tuttavia decise di declinare, spaventato dal numero di ore richiesto per il trucco. Il ruolo venne allora affidato a Nicholas Hoult, mentre Till venne ricontattato per ricoprire la parte del mutante denominato Havok.

4. Ha avuto un ruolo ridotto nell’ultimo film. L’attore ha ripreso per la terza volta i panni di Havok per il film X-Men – Apocalisse. Tuttavia, il suo ruolo nel film è particolarmente breve, poiché in quello stesso periodo l’attore era impegnato nelle riprese della serie MacGyver, per la quale era stato scelto come protagonista.

Lucas Till in MacGyver

3. È l’opposto del suo personaggio. Parlando del personaggio ricoperto nella serie MacGyver, Till ha raccontato di sentirsi l’esatto opposto. Ha infatti rivelato di invidiare il coraggio di MacGyver, come anche la sua grande manualità. L’attore non si è mai sentito portato in tali attività, mentre al contrario suo padre veniva soprannominato proprio MacGyver per via delle sue abilità.

2. Non ha avuto bisogno di controfigure. Interpretando il ruolo, l’attore ha avuto modo di fare sempre più pratica con le scene che richiedevano particolari abilità fisiche, e arrivato alla terza stagione ha potuto fare a meno di controfigure, eseguendo da sé le spericolate manovre che vedono protagonista MacGyver.

Lucas Till: età e altezza

1. Lucas Till è nato a Fort Hood, Texas, Stati Uniti, il 10 agosto 1990. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.

Fonte: IMDb

Wonder Woman: Patty Jenkins non dirigerà lo spin-off sulle Amazzoni

0

In attesa dell’arrivo sul grande schermo di Wonder Woman 1984, in una recente intervista con Total Film, la regista Patty Jenkins ha confermato l’intenzione da parte della Warner Bros. di realizzare uno spin-off di Wonder Woman dedicato alle Amazzoni. Alla fine del 2019, in occasione del Comic Con Experience di San Paolo, in Brasile, la Jenkins aveva già anticipato che lei e la major stavano pensando ad un possibile film interamente dedicato alle guerriere e alla mitologia di Themyscira.

Nell’intervista rilasciata a Total Film, però, Patty Jenkins ha confermato anche che non sarà lei a dirigere lo spin-off: “Non ho intenzione di pensare a nessun altro progetto fino a quando Wonder Woman 1984 non uscirà nelle sale. Voglio sgombrare la mia mente ed avere le idee chiare. Però, ecco… sì, posso confermare di avere già un’idea per un film dedicato alle Amazzoni e per un terzo ipotetico film su Diana.”

Parlando nello specifico della regia dello spin-off sulle guerriere di Themyscira, la Jenkins ha aggiunto: “Spero davvero di non doverlo dirigere. Cercherò in tutti i modi di non farlo, anche se so che non sarà una scelta facile. Io e Geoff Johns abbiamo lavorato alla storia, abbiamo venduto il soggetto e ci impegneremo per realizzarlo. La cosa certa, al momento, è che lo produrrò.”

LEGGI ANCHE – Wonder Woman 1984: svelato il rating del film

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“ 

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Sophie Rundle: 10 cose che non sai sull’attrice

Sophie Rundle: 10 cose che non sai sull’attrice

Pur con ancora pochi titoli presenti nella propria filmografia, l’attrice Sophie Rundle ha saputo affermarsi come interprete di livello. Vanta infatti la partecipazione a celebri serie TV, che le hanno permesso di dar vita a ruoli di rilievo grazie ai quali ha provato in più occasioni le proprie doti. Apprezzata da critica e pubblico, l’attrice continua ad ottenere consensi, in attesa del ruolo da protagonista che possa consacrarla. Ecco 10 cose che non sai di Sophie Rundle.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Sophie Rundle instagram

Sophie Rundle: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in alcuni film per il cinema. Nel 2007 l’attrice ottiene un primo piccolo ruolo nel film horror Small Town – La città della morte, per poi distinguersi nel ruolo di Clara in Grandi speranze (2012), con gli attori Helena Bonham Carter e Ralph Fiennes. Nel 2014 recita invece nel film Meredith – The Face of an Angel, con gli attori Daniel Brühl e Valerio Mastandrea. Prossimamente tornerà sul grande schermo con il film The Midnight Sky, con l’attrice Felicity Jones. Sarà poi protagonista dell’horror Rose, previsto per il 2020.

9. È nota per i suoi ruoli in televisione. La Rundle è particolarmente nota per i personaggi ricoperti per il piccolo schermo. Dopo aver inizialmente recitato in alcuni episodi di serie come Titanic (2012) e Merlin (2012), ottiene il ruolo di Lucy in The Bletchley Circle (2012-2014) e di Labia in Episodes (2012-2014). Nel 2013 viene scelta per dar vita al personaggio di Ada Shelby in Peaky Blinders, dove recita ancora oggi accanto all’attore Cillian Murphy. Contemporaneamente, l’attrice ottiene ruoli anche nelle serie Happy Valley (2014), Dickensian (2015-2016), Brief Encounters (2016), Jamestown (2017-2019), Gentleman Jack (2019) e The Nest (2020).

Sophie Rundle è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 294 mila persone. Qui è solita condividere immagini personali, scattate durante momenti di svago quotidiano. In particolare, sono molto presenti foto dove è ritratta insieme ai suoi cani. Non mancano però anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Sophie Rundle e Emma Watson

7. In molti credevano fossero parenti. Numerosi fan dell’attrice hanno fatto notare come questa condivida alcune caratteristiche somatiche in comune con Emma Watson, e in diversi hanno ipotizzato che tra le due vi potesse essere un legame famigliare. Niente di tutto ciò, in realtà, e le due interpreti sembrano soltanto condividere alcuni tratti del viso.

Sophie Rundle in The Nest

6. È la protagonista della nuova serie. In The Nest, serie che ha debuttato nel marzo del 2020, l’attrice ricopre il ruolo di Emily, personaggio che incontra difficoltà nel rimanere incinta del proprio compagno. Tutto cambierà nel momento in cui nella loro vita entrerà una giovanissima ragazza, la quale si offre di fare per loro da madre surrogato. Ciò porterà ovviamente degli squilibri all’interno della coppia.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Sophie Rundle Peaky Blinders

Sophie Rundle in Peaky Blinders

5. Ha un ruolo di rilievo nella serie. Il ruolo che ha reso celebre l’attrice è senza dubbio quello di Ada Shelby, l’unica sorella dei fratelli Shelby. La Rundle recita nella serie a partire dalla prima stagione, ed è ad oggi comparsa in tutti i 31 episodi che compongono le cinque stagioni della serie. Il suo ruolo ha inoltre acquisito importanza nel corso del tempo, diventando una delle vere e proprie figure chiave della storia.

4. È fiera del suo personaggio. Parlando del suo ruolo, la Rundle si è dichiarata particolarmente entusiasta di aver avuto l’occasione di dar vita a Ada Shelby. Questo perché non è facile imbattersi in personaggi femminili caratterialmente forti e autoritari, mentre il suo si trova perfettamente a suo agio nel crudele mondo raccontato. L’attrice si è inoltre divertita a poter dar vita ad un personaggio spesso più crudele di figure maschili.

3. Non le piace riguardarsi. Molti attori non amano riguardare le proprie interpretazioni per il grande o piccolo schermo. La Rundle è tra questi. L’attrice ha infatti raccontato di non essersi rivista nel ruolo di Ada Shelby, poiché vedere il proprio volto su di un personaggio che lei si era immaginata in un modo diverso, le farebbe troppo strano.

Sophie Rundle in Merlin

2. Ha avuto un ruolo da guest star. Nel 2012, ancora agli esordi come interprete, l’attrice ha recitato negli episodi Artur’s Bane: Parte Uno e Parte Due, rispettivamente primo e secondo episodio della quinta stagione della serie Merlin. Qui ha ricoperto il ruolo di Sefa, nuova cameriera di Gwen, che cerca di farsi strada in quel di Camelot. La sua goffaggine nasconde però un segreto, esplorato nel corso degli episodi.

Sophie Rundle: età e altezza

1. Sophie Rundle è nata a Bournemouth, Inghilterra, il 21 aprile 1988. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

Resident Evil: un volto del MCU nel cast del reboot?

0
Resident Evil: un volto del MCU nel cast del reboot?

Risale a circa tre anni fa l’annuncio ufficiale del reboot di Resident Evil, nuovo riavvio sul grande schermo del franchise videoludico che dovrebbe discostarsi palesemente dalla saga che ha visto protagonista Milla Jovovich per ben sei film.

La produzione del nuovo film sarebbe dovuta partire il prossimo giugno, ma è ovviamente stata posticipata a causa della pandemia di Covid-19. Nel frattempo, The Illuminderdi suggerisce nuove indiscrezioni a proposito del cast del film, che potrebbe includere l’attrice Hannah John-Kamen, nota per la serie Killjoys ma anche per aver interpretato Ava Starr/Ghost nel film Marvel Ant-Man and the Wasp. All’attrice sarebbe stato offerto il ruolo di Jill Valentine.

Il resto del cast dovrebbe includere anche Kaya Scodelario (la saga di Maze Runner), alla quale sarebbe stato offerto invece il ruolo di Claire Redfield. Tra gli altri personaggi che dovremmo vedere nel reboot figurano anche Chris Redfield, Leon Kennedy e Albert Wesker.

LEGGI ANCHE – Resident Evil: Milla Jovovich commenta il reboot

Il reboot di Resident Evil sarà diretto da Johannes Roberts (47 Metri) e sceneggiato da Greg Russo. Nel progetto sarà coinvolto anche James Wan (Aquaman, le saghe di Insidious e The Conjuring) in qualità di produttore esecutivo.

Il franchise di Resident Evil arrivò al cinema per la prima volta nel 2002 ed ha avuto cinque seguiti: Apocalypse, uscito il 10 settembre 2004, Extinction, uscito il 12 ottobre 2007, Afterlife, uscito nelle sale italiane il 10 settembre 2010 e Retribution, uscito il 28 settembre 2012. Il capitolo conclusivo della saga, The Final Chapter, è uscito nele sale italiane il 16 febbraio 2017.

Prime Video: tutte le novità di Maggio 2020

0
Prime Video: tutte le novità di Maggio 2020

Manca ormai poco alla fine di Aprile, il quarto mese del 2020 che ricorderemo per molti anni avvenire dato che è il secondo che abbiamo vissuto in quarantena a causa della pandemia del COVID-19. Ebbene come ogni fine mese vi segnaliamo le novità di Maggio 2020 che troverete su Prime Video.

Qua La Zampa 2 

Qua la Zampa 2 - Un amico per sempre

Contrariamente da quando annunciato in precedenza Qua La Zampa 2 sarà disponibile su Amazon Prime Video dal 4 Maggio. Alcune amicizie durano più di una vita. In Qua La Zampa 2, sequel del commovente Qua la Zampa, l’amato cane Bailey trova una nuova sistemazione e forma un nuovo legame indistruttibile che porterà lui e le persone che ama in situazioni che non avrebbero mai immaginato.

Bailey (doppiato da Josh Gad, Frozen) trascorre la sua vita in Michigan nella fattoria dei suoi padroni Ethan (interpretato da Dennis QuaidThe Special Relationship) sua moglie Hannah (interpretata da Marg Helgenberger, CSI: Crime Scene Investigation). Ha anche una nuova compagna di giochi: la nipotina di Ethan ed Hanna, CJ. Il problema è che la madre di CJ, Gloria  (interpretata da Betty GilpinGlow) decide di portare via con sè CJ lontano dalla fattoria. Bailey si prepara quindi a lasciare la sua vecchia vita per una nuova ma promettendo a Ethan di proteggere CJ ad ogni costo.

Diretto dalla regista premiata due volte agli Emmy Gail Mancuso (Modern Family), Qua la Zampa 2 è prodotta da Gavin Polone (A Dog’s Purpose, Zombieland) e scritto da W. Bruce Cameron e Cathryn Michon, Maya Forbes e Wally Wolodarskyand ed è basato sul romanzo di Cameron. Il film è prodotto da Amblin Entertainment e Reliance Entertainment,in collaborazione con Walden Media e Alibaba Pictures. Ti ricordiamo che dal mese di Aprile sono stati resi disponibili in esclusiva su Amazon Prime Video tre attesissimi film.

Bombshell La recensione
Cosa Mi Lasci Di te
Il Principe Dimenticato La recensione

Upload, la nuova serie tv

Dall’autore premiato agli Emmy Greg Daniels (The Office, Parks and Recreations) arriva Upload, una nuova commedia fantascientifica ambientata in un futuro tecnologicamente avanzato in cui telefoni con ologrammi, stampanti 3D di cibo e supermercati automatizzati sono la norma. Ma la cosa più particolare è che gli umani possono scegliere di essere “caricati” in un aldilà virtuale nel momento in cui si avvicinano alla morte. La serie segue le avventure di un giovane sviluppatore di app, Nathan Brown (Robbie Amell), che finisce in ospedale per un incidente in una automobile autopilotata e deve decidere velocemente il suo destino.

Dopo una veloce decisione, presa insieme alla sua ragazza superficiale Ingrid (Allegra Edwards), decide di farsi caricare sul lussuoso aldilà dei suoi genitori “Lakeview” della Horizen Company. Una volta caricato su Lakeview, Nathan incontra il suo “angelo” dell’assistenza clienti Nora Anthony (Andy Allo), che inizialmente è solo la sua guida carismatica ma diventa velocemente un’amica e una confidente che lo aiuta a navigare nella nuova estensione digitale della sua vita.

Upload è una serie Amazon Original in dieci episodi con Robbie Amell, Andy Allo, Kevin Bigley, Allegra Edwards,Zainab Johnson. La serie è creata da Greg Daniels che ne è anche produttore esecutivo insieme a Howard Klein. La serie sarà disponibile in versione originale e sottotitolata dall’ 1 Maggio.

THE LAST NARC: UNA NUOVA DOCUSERIE DAL 15 MAGGIO 

The Last Narc è la nuova provocatoria docuserie in 4 episodi che racconta l’assassinio avvenuto nella DEA (Drug Enforcement Administration): il rapimento e l’omicidio, nel 1985, dell’agente della DEA Enrique “Kiki” Camarena. La serie sarà disponibile dal 15 Maggio 2020 su Prime Video in più di 200 paesi.

The Last Narc è la storia di un eroe caduto, degli uomini che lo hanno ucciso e dell’uomo che ha rischiato tutto per scoprire cosa fosse realmente successo e perchè. Il decorato agente speciale Hector Berellez, a cui era stata assegnata l’indagine sull’omicidio di Camarena, esamina tutti gli strati del mito e della propaganda per rivelare la spaventosa verità su un complotto che spazia dai “killing field” messicani ai palazzi del potere a Washington, D.C.

La testimonianza di Berellez sarà affiancata dalle dichiarazioni della vedova di Camarena e dalle testimonianze di tre infiltrati nei cartelli di Guadalajara. The Last Narc è diretto da Tiller Russell ed è una produzione Amazon Studios e The Intellectual Property Corporation (IPC) di Industrial Media. Eli Holzman e Aaron Saidman di IPC sono i produttori esecutivi.

https://www.youtube.com/watch?v=a-5E_15T6k0&feature=youtu.be

HOMECOMING 2

HOMECOMING 2

A partire dal 22 Maggio la serie Homecoming, acclamata dalla critica, ritorna con una seconda stagione, un nuovo mistero e una nuova protagonista, Janelle Monáe. Il personaggio che interpreta si risveglia senza memoria su una barca in mezzo a un lago. Non ha idea di come sia arrivata lì e non si ricorda chi è. La sua ricerca di identità la porta nel cuore del Geist Group, la compagnia che si occupa dell’iniziativa soprannominata Homecoming. Nella seconda stagione Stephan James ritorna nel ruolo di Walter Cruz, che sta cercando di costruirsi una nuova vita e di riprendersi dai traumi della guerra e dal progetto Homecoming, quando si accorge che ne esiste una versione ancora più insidiosa. Se solo riuscisse a ricordare!

Hong Chau riprende il ruolo di Audrey Temple, una impiegata del Geist che si ritrova inaspettatamente ai vertici della scala gerarchica della compagnia. Per la seconda stagione si uniscono al cast l’attore premio Oscar Chris Cooper nei panni di Leonard Geist, l’eccentrico fondatore della compagnia e l’attrice vincitrice di un Emmy Joan Cusack nel ruolo di Francine Bunda, militare e altrettanto eccentrica.

Gli showrunner e produttori esecutivi di Homecoming sono Eli Horowitz e Micah Bloomberg, che sono anche i creatori del podcast di Gimlet Media su cui è basata la serie. Tutti gli episodi della seconda stagione sono diretti da Kyle Patrick Alvarez, che ha svolto anche il ruolo di produttore esecutivo. Homecoming è co-prodotto da Amazon Studios e UCP, tra I produttori esecutivi si annoverano anche: Julia Roberts con la sua casa di produzione Red Om Films, Sam Esmail e la sua casa di produzione Esmail Corp, Chad Hamilton di Anonymous Content, e Chris Giliberti, Alex Blumberg e Matt Lieber di Gimlet Media.

SELAH AND THE SPADES 

SELAH AND THE SPADES

Nel piccolo mondo di un collegio d’élite della Pennsylvania, Haldwell, il corpo studentesco è gestito da cinque fazioni. La diciassettenne Selah Summers (Lovie Simone) dirige il gruppo più dominante, The Spades, con un’autorità irremovibile. Le tensioni tra le fazioni aumentano e quando il migliore amico e braccio destro di Selah, Maxxie (Jharrel Jerome) viene distratto da un nuovo amore, Selah assume una protégée del secondo anno Paloma (Celeste O’Connor), a cui insegna la sua saggezza per governare la scuola quando lei si sarà diplomata.

Nel suo primo lungometraggio, la scrittrice e regista Tayarisha Poe ci immerge in una rappresentazione accresciuta degli equilibri adolescenziali. Questo film mostra quanto può essere inebriante il potere per una ragazza adolescente che sente fortemente la minaccia di vederselo negare. Contrariamente da quanto annunciato in precedenza il film sarà disponibile su Amazon Prime Video dal 29 Maggio.

Serie TV

Shameless – la nona stagione dall’1 Maggio
Battlestar Galactica – tutte le quattro stagioni dall’1 Maggio
The Orville – la prima stagione dall’1 Maggio
Futurama – tutte le sette stagioni dall’1 Maggio
Secrets and Lies –  le prime due stagioni dal 4 Maggio
Ugly Betty – le quattro stagioni dal 6 Maggio

Film e documentari – Originali e in Esclusiva 
Gemini Man – dall’11 Maggio
Figli – dall’11 Maggio
Blackkklansman – dal 16 Maggio
Pope Francis: A Man Of His Word – dal16 Maggio

Locarno 2020: cambia forma e rilancia con Locarno 2020 – For the Future of Films

0

Constatata l’inattuabilità della manifestazione nella sua regolare forma fisica a causa dell’emergenza sanitaria e delle odierne direttive delle autorità federali riguardanti i grandi eventi, il Consiglio direttivo e il Consiglio di amministrazione del Locarno Film Festival, sotto la presidenza di Marco Solari, annunciano che, non essendo possibile un’edizione incentrata sull’incontro e la condivisione degli spazi fisici, il Festival cambia forma e rilancia con Locarno 2020 – For the Future of Films, un’iniziativa volta al sostegno del cinema d’autore indipendente.

Con rammarico il Consiglio direttivo del Locarno Film Festival annuncia l’annullamento di Locarno73. Costretta quindi a rinunciare alla consueta selezione di lungometraggi in prima visione e di principio ai luoghi fisici di incontro, a partire dall’iconica Piazza Grande, la manifestazione ha deciso di proporre un’alternativa all’idea classica di festival cinematografico con cui sostenere nella misura possibile, grazie ai suoi partner, l’industria cinematografica internazionale e svizzera, che sta affrontando una profonda crisi. Locarno 2020 – For the Future of Films, con una serie di progetti mirati, fornirà un supporto al cinema d’autore indipendente e alle sale cinematografiche, e proporrà al pubblico e ai professionisti dell’industria contenuti speciali su diverse piattaforme tra cui, qualora gli scenari in continua evoluzione lo permettessero, proiezioni fisiche in totale sicurezza.

Il Presidente del Locarno Film Festival, Marco Solari: “La decisione odierna del Consiglio federale non ci coglie impreparati. In queste ultime settimane la Direzione artistica e la Direzione operativa, in stretta collaborazione con il Consiglio direttivo, hanno elaborato vari scenari in parte forzatamente abbandonati nel tempo. Nella sua ultima seduta il Consiglio di Amministrazione del Festival, tenendo conto dei rischi sanitari anche per incontri tra meno di mille persone e non potendo preservare lo spirito di Locarno con soluzioni a prima vista anche accattivanti, ha deciso all’unanimità di rinunciare di principio alla manifestazione fisica. il Festival vuole confermare la sua presenza al fianco del pubblico e dell’industria cinematografica con un progetto atto a tradurre in una nuova forma, su altri palcoscenici e piattaforme, i valori che hanno caratterizzato la sua decennale storia”

Locarno 2020 è pensata per intervenire sull’immobilismo forzato dell’industria cinematografica, interagendo con gli autori che hanno dovuto interrompere la lavorazione delle proprie opere, assegnando dei Pardi speciali e altri premi alle produzioni cinematografiche internazionali e svizzere (in collaborazione con Swiss Films) ferme a causa dell’emergenza sanitaria globale.

La Direttrice artistica Lili Hinstin: “Il Festival deve anzitutto servire i film, e organizzare delle première online nel mese di agosto non ci sembra il modo migliore per farlo. Il nostro ruolo è quello di fare da trait dunion fra i film, lindustria e il pubblico, e abbiamo quindi cercato proposte alternative per svolgere questa nostra missione, verificando dove il nostro intervento potesse rivelarsi più utile in questo momento. Siamo al lavoro per concepire un progetto coerente, in linea con la storia del Festival, all’insegna della solidarietà, e che possa giovare al nostro pubblico e ai registi in difficoltà.

A rendere possibile Locarno 2020 è ancora una volta il connubio tra istituzioni e partner privati che fin da subito hanno voluto dimostrare sensibilità e sostegno nei confronti del Festival e del cinema d’autore, nonostante la complessità del momento: i partner pubblici tra cui il Cantone Ticino con Swisslos, l’Ufficio federale della cultura – UFC, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione – DSC del Dipartimento federale degli affari esteri DFAE, la Città e la Regione di Locarno e i partner privati, tra cui i Main partner UBS, la Mobiliare, Manor, Swisscom, il Destination partner Ascona-Locarno Turismo e il Media Partner SSR/RSI.

Il Direttore operativo, Raphaël Brunschwig: “Il nostro ringraziamento è destinato anzitutto a tutti nostri partner, che ci hanno sempre sostenuto e che continuano a farlo in questo momento. Forti di un team altamente motivato, ci impegniamo a valorizzare le opportunità che ha portato questa situazione di crisi. Il nostro sguardo rimane rivolto alla continuità della manifestazione e alle sue sfide future, che saranno ancora più complesse dopo questo anno difficile.” 

Summertime: recensione della serie Netflix

0
Summertime: recensione della serie Netflix

Arriva il 29 aprile su Netflix Summertime, la nuova serie originale Made in Italy della piattaforma di streaming che porta un po’ d’estate nelle case di quelli che, per la maggior parte, vedranno la bella stagione solo attraverso i ricordi degli anni passati e le finestre aperte su un cielo che diventa sempre più blu, man mano che ci si avvicina a giugno.

Liberamente ispirato a Tre Metri Sopra il Cielo di Federico Moccia, Summertime mantiene soltanto l’argomento del materiale originale, ovvero gli amori giovanili, e trasporta tutte la narrazione sulla riviera adriatica, a Cesenatico, all’inizio della stagione balneare. Inoltre i protagonisti ultra tradizionali della racconto originale vengono sostituiti da un gruppetto di simpatici protagonisti “aggiornati” ai tempi.

Ispirato a Tre Metri Sopra il Cielo

La protagonista è Summer, una liceale molto centrata, studiosa e curiosa, afro-italiana, che odia l’estate, nonostante il nome, perché le ricorda l’assenza del papà, trombettista jazz che nella bella stagione è sempre in giro per concerti e trascura lei, la sorellina e la madre, che a suo tempo rinunciò anche lei alla passione per la musica per stare con le figlie e permettere al padre di continuare la carriera artistica.

I migliori amici di Summer sono Edo e Sofia, lui introverso, spiritoso e dolce, lei tutta pepe, sveglia e simpatica. A questo terzetto di partenza si uniscono Alessandro, motociclista a livello agonistico, in crisi con se stesso e con la sua passione. È l’anima delle feste, popolare tra i ragazzi che vogliono essere suoi amici e la ragazze che sgomitano per la sua attenzione. Il suo migliore amico è Dario, meccanico di grande talento che sogna di essere arruolato nella scuderia di Ale, una volta che l’amico farà il grande salto.

I comprimari più interessanti dei protagonisti

Quante volte ci troviamo di fronte ad un film in cui l’eroe senza macchia porta avanti la sua quest con granitica convinzione, attorniato da spalle comiche o personaggi secondari molto più interessanti di lui? È proprio questo che accade in Summertime in cui Summer ed Ale, i protagonisti che si innamorano tra mille difficoltà e diffidenze, sono molto meno interessanti dei personaggi secondari Sofia, Dario e Edo.

Tuttavia la storia, nell’arco degli otto episodi, si sviluppa mettendo al centro del racconto, di volta in volta, uno dei ragazzi, indagando i suoi sentimenti, i suoi percorsi, la sua situazione familiare che presenta sempre qualche difficoltà o “anomalia”, i suoi rapporti con gli altri. Insomma, la storia di Summer e Ale è solo il centro di un intreccio di vite, piccole e grandi, che si intrecciano nel corso di un’estate.

I colori e l’atmosfera dell’estate

SummertimeVisivamente, Summertime adotta una palette satura, vivace, che restituisce, come fossimo in una pubblicità patinata, un’immagine brillante e festosa della costiera adriatica. Ragazzi che corrono in spiaggia, tutti giovani e belli, feste in piscina, allegria, musica e romantici amori estivi. Una scelta che gioca sul sicuro con gli stereotipi del racconto per ragazzi, di cui Netflix sembra farsi grande promotore, visto che le sue produzioni originali sono quasi univocamente dirette ad un target adolescenziale.

Se da una parte Summertime centra il bersaglio restituendo allo spettatore quell’aria di mare e salsedine, la spensieratezza e la fugace bellezza degli amori estivi, non è in grado di conferire autenticità ai personaggi, nessuno dei quali è particolarmente ispirato né come scrittura né come interpretazione. Gli interpreti, tutti molto belli e per la maggior parte alla loro prima volta davanti alla macchina da presa (Ludovico Tersigni è il più famoso del gruppo), compensano la mancanza di esperienza con la spontaneità in rari e preziosi momenti, ma le parole che pronunciano sono frutto di una costruzione artificiosa di un linguaggio giovanile che non esiste, una unione finta di contenuto e forma che non trova una corrispondenza nella realtà e allontana i personaggi dallo spettatore.

I dialoghi stereotipati di Summertime

In particolare il personaggio di Sofia, che insieme a Summer doveva essere quello di rottura con la tradizione del romanzo di partenza (dal momento che una è nera e l’altra lesbica), parla per aforismi e stereotipi come fosse un libro stampato, cosa che non rende affatto giustizia alla freschezza e spontaneità della bella interprete Amanda Campana.

Summertime ci farà rimpiangere senza dubbio l’estate che non avremo mai, quella in cui saremo costretti a non avvicinarci, a non baciarci, a non giocare scherzare ballare e bere, ma allo stesso tempo riesce a restituirne l’atmosfera e la leggerezza.

Richard Jewell, dal 30 aprile disponibile in digitale

0
Richard Jewell, dal 30 aprile disponibile in digitale

Richard Jewell, il film diretto da Clint Eastwood e basato su fatti realmente accaduti, la storia di ciò che può accadere quando quel che viene riportato oscura la verità, a partire dal 30 aprile sarà disponibile per l’acquisto in digitale (anche in 4K UHD)* su Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV. Dal 14 maggio sarà inoltre disponibile anche per il noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID.

In occasione dell’uscita digitale del film, i primi 10 minuti di “Richard Jewell” sono già disponibili sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros. Italia a questo link.

Tra i contenuti extra spiccano uno speciale dietro le quinte, con la ricostruzione del Centennial Park e di tutte le scene diventate nel tempo tristemente iconiche, interviste con il cast e il regista Clint Eastwood, un focus dedicato alla ricostruzione dei fatti del 1996 e al perchè Richard Jewell sia un uomo che merita di essere onorato e ricordato.

Richard Jewell, la recensione del film di Clint Eastwood

IL FILM

“C’è una bomba al Centennial Park. Avete solo trenta minuti di tempo”. Il mondo viene così a conoscenza di Richard Jewell, una guardia di sicurezza che riferisce di aver trovato il dispositivo dell’attentato dinamitardo di Atlanta del 1996. Il suo tempestivo intervento salva numerose vite, rendendolo un eroe. Ma in pochi giorni, l’aspirante alle forze dell’ordine diventa il sospettato numero uno dell’FBI, diffamato sia dalla stampa che dalla popolazione, assistendo al crollo della sua vita. Rivoltosi all’avvocato indipendente e contro il sistema Watson Bryant, Jewell professa con fermezza la sua innocenza. Ma Bryant scopre di doversi scontrare con i poteri combinati dell’FBI, del GBI e dell’APD per scagionare il suo cliente, e tenta di impedire a Richard di fidarsi delle stesse persone che cercano di distruggerlo.

Il film è interpretato dai premi Oscar Sam Rockwell (“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”) nei panni di Watson Bryant, e Kathy Bates (“Misery non deve morire”, “American Horror Story” in TV) in quelli di Bobi, la madre di Richard; mentre Jon Hamm (“Baby Driver – Il genio della fuga”) è l’investigatore capo dell’FBI; Olivia Wilde (“La vita in un attimo”) ritrae Kathy Scruggs la giornalista dell’ Atlanta Journal-Constitution, e Paul Walter Hauser (“Tonya”) interpreta Richard Jewell.

Il premio Oscar Eastwood ha diretto il film da una sceneggiatura del candidato all’Oscar Billy Ray (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), basata sull’articolo di Vanity Fair “American Nightmare — The Ballad of Richard Jewell” di Marie Brenner. Eastwood ha anche prodotto il film con la sua Malpaso, insieme a Tim Moore, Jessica Meier, Kevin Misher, Leonardo DiCaprio, Jennifer Davisson e Jonah Hill.

Il team creativo di Eastwood comprende il direttore della fotografia Yves Bélanger e lo scenografo Kevin Ishioka, insieme alla sua consueta costumista Deborah Hopper e al montatore premio Oscar Joel Cox (“Gli spietati”), che nel corso degli anni ha collaborato con Eastwood su numerosi progetti. Musiche di Arturo Sandoval, lo stesso compositore di “Il corriere – The Mule” del 2018. Warner Bros. Pictures presenta una produzione Malpaso, Appian Way / Misher Films / 75 Year Plan Plan Production, “Richard Jewell”, già disponibile per il preordine:

Apple TV App*: https://apple.co/2ygkX4N

Google Play*: https://bit.ly/2UFF57N

YouTube*: https://youtu.be/wcWNYBxQXzw

Chili: https://bit.ly/2UM3KYy

*Disponibile anche in 4K UHD sui dispositivi abilitati

CONTENUTI EXTRA

  • THE MAKING OF RICHARD JEWELL – Il regista Clint Eastwood e il suo incredibile cast raccontano come questa intrigante storia abbia finalmente visto la luce, arrivando sul grande schermo.
  • THE REAL STORY OF RICHARD JEWELL – Cast e filmmakers rivivono gli eventi del 1996, raccontando la straziante storia di Richard Jewell, e il perchè Richard sia un uomo che merita di essere onorato e ricordato.

Distribuzione in tempo di pandemia: il nuovo orizzonte di Hollywood si affaccia in casa

La distribuzione in VOD di Trolls World Tour da parte della Universal ha generato dei risultati che hanno condotto ad una riflessione molto interessante sulla distribuzione cinematografica in questi mesi di chiusura della filiera cinematografica.

Lo scorso mese, a causa della chiusura mondiale delle sale cinematografiche, la Comcast Corp. CMCSA, che rappresenta il 2,83% dei dirigenti della Universal Pictures, ha preso una decisione che sembrava controversa, ma che si è rivelata una scelta giusta.

Lo studio aveva in corso una massiccia campagna di marketing per l’uscita in sala di Trolls World Tour, sequel del film d’animazione del 2016, prevista per il 10 aprile. La scommessa Universal è stata quella di non posticipare l’uscita del film, ma di rendere disponibile il film in VOD. Negli USA, il film è stato messo a noleggio al costo di 19,99 dollari su Apple TV di Apple Inc.

A tre settimane dal lancio, Trolls World Tour ha guadagnato quasi 100 milioni di dollari in noleggi. Con 5 milioni di noleggi, il film distribuito in digitale ha guadagnato, in tre settimane, più di quanto Trolls ha incassato in 5 mesi in sala. Questi numeri hanno convinto i dirigenti della Universal che le uscite digitali possono essere una strategia vincente e possono ridurre l’impatto negativo della chiusura delle sale nel corso della pandemia.

Distribuzione in tempo di pandemia, un nuovo modello

Per anni, gli studi hanno discusso dell’importanza di avere un film in sala per almeno due mesi prima che lo stesso potesse essere diffuso in visione domestica, con la vendita degli Home Video o il film reso disponibile in VOD, tutto mentre le piattaforme come Netflix stavano lentamente ma inesorabilmente conquistando il mercato dell’intrattenimento domestico.

Con i cinema chiusi, gli studi sono costretti a sperimentare nuove modalità di fruizione per lo spettatore, reinventandosi in questo modo l’ultimo anello della catena produttiva cinematografica, ovvero la visione da parte dello spettatore.

Per Jeff Shell, capo della NBCUniversal, la campagna per sperimentare il mercato digitale noto come video premium on demand o PVOD è sempre stata un obiettivo di primaria importanza, prima che si scatenasse la pandemia.

“I risultati di Trolls World Tour hanno superato le nostre aspettative e dimostrato la fattibilità di PVOD – ha affermato Shell – Non appena i cinema riapriranno, prevediamo di distribuire i film in entrambi i formati”.

Per gli Studios, la prospettiva è particolarmente allettante perché per il canone di noleggio o per l’acquisto digitale, trattengono circa l’80%, rispetto a circa il 50% delle vendite al botteghino. Finora la Universal ha realizzato oltre 77 milioni di dollari di entrate dal Trolls World Tour. Ciò significa che il film ha generato circa 95 milioni di dollari in canoni di locazione da quasi cinque milioni di clienti dalla sua data d’uscita (stando a quanto riporta una fonte interna).

Se si fosse trattato di una distribuzione cinematografica, per guadagnare la stessa cifra, l’incasso al botteghino sarebbe dovuto essere di circa 154 milioni, che è la cifra intorno alla quale si aggira l’incasso finale di Trolls. Il film del 2016 ha incassato 153,7 milioni, dei quali 77 milioni sono andati alla Universal e il resto alle sale.

Gli Studios traggono maggiore profitto dalla distribuzione VOD

Secondo il WSJ c’è anche da considerare un ulteriore elemento. Non si sa infatti se la strategia di noleggio a 20 dollari influenzerà le vendite future di DVD e i download digitali di Trolls World Tour. I ricercatori della Universal hanno stabilito che il 51% delle persone che hanno noleggiato il sequel ha dichiarato di aver “sicuramente” visto il film nelle sale, e circa un quinto ha affermato di noleggiare raramente o mai film dai servizi digitali. Il titolo ha stabilito record digitali su piattaforme gestite da Amazon.com Inc., dal servizio Xfinity di Apple e Comcast.

Il film ha inoltre beneficiato di un mercato quasi privo di concorrenza, dal momento che gli studi hanno rinviato la maggior parte delle uscite e le famiglie rimaste in quarantena obbligata cercano prodotti da guardare in compagnia. La Universal dice che implementerà la stessa strategia anche per la distribuzione di The King of Staten Island, una nuova commedia diretta da Judd Apatow che sarebbe dovuta arrivare nelle sale USA il 19 giugno.

A marzo, Universal ha distribuito altri quattro film su piattaforme digitali per il noleggio da 20 dollari, sempre a sale chiuse: L’Uomo Invisibile, The Hunt, Emma e Never Rarely Sometimes Always. Questi quattro film hanno generato in totale circa 60 milioni di dollari in noleggi fino ad oggi, con un guadagno per Universal di circa 48 milioni di dollari.

L'uomo invisibilePrima della chiusura dei cinema, il film con il maggior incasso tra quei titoli, il reboot del classico horror L’Uomo invisibile, aveva raccolto circa 64 milioni negli Stati Uniti e in Canada. Gli altri tre film avevano incassato 16 milioni. Le loro prestazioni digitali sono l’equivalente di 96 milioni di dollari traslati in incassi al botteghino.

I blockbuster restano fedeli alla sala

Certo è che per titoli di grandissimo richiamo come il nuovo capitolo di Fast and Furious, per esempio, una diffusa uscita in sala rimane troppo redditizia per trasformarla in uscita PVOD. Infatti, Universal (così come molti studi concorrenti) ha posticipato l’uscita dei titoli più importanti e di maggiore richiamo per il pubblico da sala, in attesa della riapertura degli esercizi cinematografici.

Nel frattempo, sembra che la Universal abbia comunque dettato quello che potrebbe diventare un trend. Infatti la Warner Bros di AT&T Inc ha annunciato che il suo prossimo film d’animazione, molto simile a Trolls World Tour per target, ovvero Scoob!, andrà direttamente in digitale, nel giorno in cui era stata programmata la sua uscita in sala, il 15 maggio prossimo, con noleggio a 19,99 e acquisto a 49,99 dollari.

La Warner sta integrando questo tipo di distribuzione inserendo nella sua offerta anche la promozione del suo canale HBO Max, che è offerto in abbonamento a 14,99 dollari al mese, e sul quale sarà disponibile il film in streaming. Stessa sorte toccherà a An American Pickle di Seth Rogen, che doveva arrivare in sala distribuito da Sony Pictures Entertainment entro la fine del 2020.

Per quanto riguarda invece la Disney, che ha già una piattaforma lanciata e attiva in quasi tutto il mondo, Disney+, ha deciso di distribuire direttamente in quella sede il suo Artemis Fowl, con la speranza di attirare altri abbonati a 6,99 dollari al mese.

Un progetto che prosegue da 5 anni

L’operazione di portare il cinema direttamente nelle case, saltando la filiera dell’esercizio cinematografico, è un’operazione che Jeff Shell ha portato avanti a partire dal 2015, quando è arrivato a Hollywwod. La sua opera si è comunque confrontata con un elemento di fondamentale importanza nella produzione e distribuzione, proprio la sala, e quindi la finestra di esclusiva di 75 giorni non è mai stata scalfita.

Tuttavia, la pandemia in corso ha finalmente spianato la strada a tali cambiamenti. Quando la Universal ha annunciato il suo piano di uscita per Trolls World Tour a marzo, gli esercenti hanno accusato lo studio di approfittare della situazione mondiale per far finalmente progredire il piano che era nel cassetto da ormai 5 anni.

Chiaramente quando la situazione sanitaria si normalizzerà, sembra normale che le sale riapriranno e che anche il mercato tornerà a prediligere la sala con la finestra di esclusiva di 75 giorni. “Un numero limitato di eccezioni non crea davvero un modello di business solido” ha infatti dichiarato John Fithian, amministratore delegato della National Association of Theatre Owners. Resta il fatto che l’esempio della Universal rappresenta un’apertura verso un nuovo sistema di sfruttamento del prodotto cinematografico che amplia il ventaglio di mercato per determinati prodotti e anche per un determinato tipo di pubblico.

Fonte: WSJ

Cinema e liceo: 10 titoli nostalgici da vedere

Cinema e liceo: 10 titoli nostalgici da vedere

Gli anni del liceo sono un ricordo nostalgico per chiunque, e nonostante le difficoltà adolescenziali intrise in quel periodo della nostra vita, è innegabile quanto fascino si nasconda in quel periodo, tant’è che innumerevoli sono stati i film che hanno raccontato quel passaggio dall’adolescenza all’età adulta, andando a toccare nel profondo i ricordi (belli e meno belli) di ognuno di noi.

Sono davvero tanti gli high school movies che sono stati realizzati, e spesso c’è davvero l’imbarazzo della scelta quando si ha voglia di una serata all’insegna della nostalgia e dei ricordi. In tal senso, Netflix e altre piattaforma di streaming offreno una vasta gamma di film tra cui scegliere. Di seguito abbiamo raccolto 10 film ambientati durante gli anni del liceo che vi consigliamo di vedere:

Breakfast Club (1985)

Breakfast Club di John Hughes è uno dei capisaldi della commedia adolescenziale americana. Il film racconta la storia di cinque adolescenti che vengono obbligati a trascorre un intero sabato in detenzione: dopo gli screzi iniziali, scopriranno in realtà di avere molte cose in comune, nonostante le loro vite così diverse al di fuori dei corridoi liceali.

“Don’t You (Forget About Me)” dei Simple Minds, tema portante della colonna sonora, è stata ai vertici della classifica rock di Billboard per sedici settimane, mantenendo il primo posto per tre settimane. Un film ancora oggi attualissimo, nonostante risalga a ben 35 anni fa. 

Noi siamo infinito (2012)

Noi siamo infinito è la storia di un ragazzo di nome Charlie che grazie all’amicizia con Sam e Patrick riesce a vincere la sua timidezza e a prendere maggiore consapevolezza di se stesso. Il film mette al centro della storia le relazioni umane, affrontando al tempo stesso tematiche molto importanti con estrema delicatezza. I

l film è basato sul libro omonimo scritto da Stephen Chbosky, che del film è anche il regista. È interpretato da Logan Lerman, Emma Watson ed Ezra Miller. Il film si avvale anche della presenza di Paul Rudd e di una colonna sonora straordinaria.

La vita è un sogno (1993)

La vita è un sogno è ambientato ad Austin (Texas) nel 1976, durante la notte che precede l’ultimo giorno di scuola. Nell’arco di un’intera giornata si snodano le vicende parallele di Mitch Kramer e Sabrina Davis, due matricole studentesche del Liceo che subiscono vessazioni tipiche da “rituale d’iniziazione” da parte degli studenti più anziani.

Il film, diretto da Richard Linklater, ha una colonna sonora pazzesca e un cast pieno di zeppo di attori che all’epoca erano poco conosciuti, inclusi Matthew McConaughey, Ben Affleck e Milla Jovovich. Nel 2016 il regista realizzò Tutti voglio qualcosa, vero e proprio sequel spirituale del film.

Lady Bird (2017)

A Sacramento, nel 2002, un’adolescente volitiva che si fa chiamare “Lady Bird” cerca di superare indenne il suo ultimo anno di liceo. Lady Bird ruota attorno ai rapporti tra la protagonista e la sua migliore amica, sua madre, suo padre e – naturalmente – quello più conflittuale di tutti: il rapporto con se stessi.

Per il suo debutto alla regia, Greta Gerwig si affida ad una regia efficace e ad una scrittura superba, entrambe supportate dalla bravura della protagonista Saoirse Ronan e dell’intero cast di supporto, che include anche Laurie Metcalf e Timothée Chalamet.

L’attimo fuggente (1989)

Ambientato in un collegio per soli uomini, L’attimo fuggente di Peter Weir è un film dotato di una bellezza e – al tempo stesso – di una tragicità sconvolgenti. Il compianto Robin Williams interpreta il professor John Keating, un insegnante di inglese colto e solidale con i suoi studenti. Instilla in loro l’amore per la parola scritta, in particolare per la poesia, tanto da spingerli a creare un club notturno segreto in cui si cimentano nella lettura di opere di grandi autori. È così che questi giovani ragazzi, attraverso la cultura e il nutrimento tanto della mente quanto dello spirito, scoprono se stessi e l’importanza dei proprio desideri.

Una pazza giornata di vacanza (1986)

Ancora un film diretto dal grande John Hughes, ricco di citazioni e scene memorabili. Una pazza giornata di vacanza racconta quel periodo della vita agli occhi di un adolescente, il futuro ormai imminente sembra essere davvero troppo grande per affrontarlo. È così che il protagonista Ferris Bueller (Matthew Broderick) si finge malato in modo da poter saltare la scuola. Trascorrerà una pazza ed indimenticabile giornata per le strade di Chicago… naturalmente, il Ferris che ritroveremo alla fine del film sarà un ragazzo molto diverso.

Suxbad – Tre menti sopra il pelo (2007)

Michael Cera, Jonah Hill e Christopher Mintz-Plasse nel ruolo di tre adolescenti che tentano di perdere la verginità prima della fine delle scuole superiori. Diretto da Greg Mottola e scritto da Seth Rogen e Evan Goldberg, Suxbad – Tre menti sopra il pelo è uno dei coming-of-age di maggior successo dello scorso decennio, proprio grazie alla capacità di descrivere l’universo degli adolescenti in maniera divertente e a dir poco esilarante.

La rivincita delle sfigate (2019)

Da molti etichettato come la versione femminile di Suxbad – Tre menti sopra il pelo, La rivincita delle sfigate, debutto alla regia di Olivia Wilde, è uno dei coming-of-age più acclamati della passata stagione cinematografica, e forse anche dell’ultimo decennio.

Raccontato da una prospettiva selvaggia, originale e moderna, il fiolm è una commedia senza filtri sul rapporto tra due migliori amiche durante gli anni del liceo e quei legami destinati a durare per tutta la vita. Catturando lo spirito dei nostri tempi, il film si è imposto in breve tempo come la storia di formazione per eccellenza dedicate alle prossime generazioni.

Mean Girls (2004)

Mean Girls di Mark Waters è un pezzo di storia delle recente commedia americana. Basato sul libro “Queen Bees & Wannabees” di Rosalind Wisenman, negli anni il film è divenuto un piccolo cult non solo per via dei suoi iconici personaggi (su tutti la perfida Regina King interpretata da Rachel McAdams), ma anche grazie alla spumeggiante colonna sonora.

Costato appena 17 milioni di dollari, il film ne incassò ben 130 in tutto il mondo, diventando il film della carriera di Lindsay Lohan ad aver guadagnato di più. Mean Girls ha ispirato un musical, un videogame e anche il videoclip della canzone “Thank U, Next” di Ariana Grande.

Easy A (2010)

Easy A, diretto da Will Gluck e interpretato da Emma Stone, è ispirato parzialmente al romanzo “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne. Il film segue la storia di Olive, un’adolescente che per sfuggire a un fine settimana di campeggio con la migliore amica e i suoi genitori, inventa una scusa dicendo di aver perso la verginità con un ragazzo.

La bugia diventa così argomento di discussione per tutto il liceo e l’inizio di un circolo vizioso; e se da una parte i ragazzi la pagano per proteggere la propria reputazione, quella di Olive viene a poco a poco distrutta.

Fonte: ScreenRant

The Suicide Squad: Michael Rosenbaum doveva apparire nel film

0
The Suicide Squad: Michael Rosenbaum doveva apparire nel film

Michael Rosenbum è conosciuto soprattutto per aver interpretato Lex Luthor nella serie Smallville. Nel 2017, l’attore ha fatto il suo debutto nel MCU interpretando Martinex in Guardiani della Galassia Vol. 2 di James Gunn. Adesso, in una recente intervista con ComicBook, l’attore ha rivelato di aver rifiutato un ruolo in The Suicide Squad, diretto sempre da Gunn.

“Ci sono andato molto vicino”, ha spiegato l’attore. “Avrei dovuto essere nel film, ma sfortunatamente ho subito un intervento chirurgico al collo e non avrei più potuto interpretare quello specifico personaggio. Non potevo perché la parte richiedeva un grande lavoro fisico e in quel momento non potevo sforzare il collo. Però sì, avrei dovuto avere un ruolo nel film.”

Michael Rosenbum ha poi aggiunto: “Ovviamente non posso rivelare di quale ruolo si tratta. Posso solo dire che James è sempre gentile e gli sono veramente grato per avermi teso una mano in quel momento. È sempre bello quando i tuoi amici ti pensano, così com’è sempre bello sapere di essere stati considerati la persona giusta per un determinato ruolo.”

LEGGI ANCHE – The Suicide Squad: quale sarà il rating del film?

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris ElbaMichael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.

Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Pulp Fiction: i dettagli sul prequel mai realizzato

0
Pulp Fiction: i dettagli sul prequel mai realizzato

Forse non tutti sanno che Pulp Fiction, il cult di Quentin Tarantino uscito nel 1994, avrebbe dovuto avere un prequel. È quanto rivelato di recente da Michael Madsen, attore feticcio del regista, in una recente intervista con The Hollywood Reporter, in cui ha sviscerato i dettagli sul progetto mai realizzato.

Il prequel avrebbe dovuto avere come protoagonisti Mr. Blonde/Vic Vega, il personaggio intepretato da Michael Madsen nel film Le iene, e Vincent Vega, il personaggio interpretato da John Travolta in Pulp Fiction: nell’universo tarantiniano, infatti, i due personaggi sono fratelli.

A proposito del film mai realizzato, Madsen ha spiegato: “Dovevano trovarci ad Amsterdam. Il film iniziava con noi che uscivamo di prigione in due stati diversi e finivamo per ritrovarci in un club di Amsterdam”. In effetti in Pulp Fiction, il personaggio di Vincent spiega di essere appena tornato a Los Angeles dopo essere stato nella città europea.

Il prequel avrebbe quindi svelato che Vic e Vincent sono in realtà fratelli: “Era piuttosto complicato, ma quando Quentin inizia a parlarti di un’idea, diventa poi davvero facile stargli dietro”, ha aggiunto Madsen.

LEGGI ANCHE – Pulp Fiction: Tarantino rivela le origini dello Storpio

Pulp Fiction è uno dei film cult di Quentin Tarantino, anzi, dell’intera storia del cinema. Scritto e diretto dal regista americano nel 1994, vinse (nello stesso anno) la Palma d’oro al Festival di Cannes e un Oscar alla Miglior Sceneggiatura Originale del 1995.

Hollywood: recensione della nuova serie di Ryan Murphy

Hollywood: recensione della nuova serie di Ryan Murphy

Raccontare oggi la Hollywood del secondo dopoguerra. È questo l’intento che Ryan Murphy, insieme al fidato Ian Brennan, sembra essersi proposto con la miniserie intitolata proprio Hollywood, e disponibile su Netflix a partire dal 1° maggio. La sua versione sembra in realtà essere una sorta di “come sarebbe dovuta andare” ambientata in un mondo più politicamente corretto del nostro, dove il celebre ostracismo nei confronti della diversità è ben più mitigato. Le buone intenzioni di Murphy, tuttavia, si trasformano in un discorso ridondante che perde la sincerità di cui avrebbe dovuto essere caratterizzato.

Protagonisti della storia qui narrata sono un gruppo di ragazzi il cui sogno è entrare a far parte del magico mondo del cinema, incarnato nella sfarzosa Hollywood. Tra questi vi sono gli aspiranti attori Jack Castello (David Corenswet), Camille Washington (Laura Harrier), Claire Wood (Samara Weaving) e Rock Hudson (Jake Picking), lo sceneggiatore Archie Coleman (Jeremy Pope) e il regista Raymond Ainsley (Darren Criss). Per raggiungere i loro obiettivi, tuttavia, si troveranno a scontrarsi con una serie di diktat, espressione di un’industria poco aperta alle novità.

Hollywood: il racconto di un’industria

Con la serie di Murphy e Brennan ci si addentra all’interno dell’industria cinematografica più florida del mondo. Il periodo poi, quello del secondo dopoguerra, vede il dominio dei grandi studios, che in quegli anni più che mai realizzavano film con una perizia e una manodopera inimitabile. Ma se è vero che non è tutto oro quel che luccica, in mezzo a cotanto lusso e vitalità non mancherà di rivelarsi anche la Hollywood degli scandali taciuti, dei party a base di sesso e droga, e delle maschere indossate per conformarsi alla massa. I due autori scelgono pertanto di lanciare da subito il messaggio che vede l’industria del cinema in stretto rapporto con quella della prostituzione.

Prostituzione letterale o metaforica, che a suo modo si renderà necessaria per ognuno dei protagonisti nel momento in cui vorranno inseguire le proprie ambizioni. In ognuno dei sette episodi di cui è composta la serie dilaga il marcio, ma questo è messo in scena, per contrasto, tenendo sempre fede allo sfarzo dell’epoca. Sotto tale aspetto, Hollywood è una serie che per ricostruzione storica, dai costumi alle scenografie, riempie gli occhi. E, insieme ai virtuosi movimenti di macchina, che sembrano replicare quelli divenuti celebri proprio in quegli anni, tali elementi riescono complessivamente a rendere piacevole la visione.

All’interno di tale ricostruzione, ogni episodio sembra incarnare uno dei vari aspetti che compongono la realizzazione di un film. Dall’approvazione dei produttori ai primi casting, dalle riprese alle strategie distributive, fino a giungere ai riscontri di critica e pubblico. In ultimo, non può ovviamente mancare la ricezione che Hollywood stessa manifesta nei confronti del film realizzato dai giovani protagonisti. Nel giungere alla sua conclusione, tuttavia, la serie svela il suo più grande e fastidioso problema: una trattazione eccessivamente marcata di nobili tematiche, le quali finiscono così per perdere il loro valore.

Hollywood recensione

Se la sceneggiatura scritta da Murphy e Brennan si apre con un buon primo episodio, strutturato secondo le classiche regole per l’introduzione degli spettatori al mondo narrativo di cui si parla, con il proseguire delle puntate qualcosa sembra tuttavia spezzarsi. Si arriva infatti a ritrovare sempre più forzature ed eccessive semplificazioni, che spezzano il bisogno di sincerità richiesto delle tematiche principali. Raccontare di differenze etniche e sessuali nella Hollywood dell’epoca, costruendo un parallelo con la non troppo diversa situazione attuale, è notoriamente un compito delicato.

Nella serie si riscontra invece, man mano che ci si avvicina sempre di più al finale, una fin troppo evidente forma di autocompiacimento. Murphy in particolare, dati anche i precedenti titoli della sua carriera, ha dimostrato in più occasioni di essere legato a tali tematiche, ma qui sembra lasciarsi prendere la mano nella sua voglia di conferirvi un prestigio di cui in realtà non hanno bisogno. Diverse scene, a tal proposito, appaiono superflue ed eccessivamente didascaliche, ripetendo allo spettatore cose che gli sono già state dette poco prima.

Benché rimanga grossomodo un prodotto piacevole, arricchito da alcuni brillanti personaggi (il viscido Henry Willson di Jim Parsons su tutti) e dialoghi, Hollywood finisce con il diventare una sorta di manifesto di propaganda, forse utile nel contribuire ad un ulteriore dibattito sulle problematiche trattate, ma senza aggiungervi reale valore. Tutto viene sbattuto esplicitamente in faccia allo spettatore, mentre è noto che le opere che più riescono ad imporsi nelle coscienze sono quelle che sanno essere più discrete nel dialogo con il pubblico.

Guardiani della Galassia: Sylvester Stallone potrebbe tornare in futuro

0

In Guardiani della Galassia Vol. 2 sono stati introdotti i Guardiani 3000, il team di Ravagers capitato da Stakar Agord (Sylvester Stallone) e composto da Aleta Agord (Michelle Yeoh), Charlie-27 (Ving Rhames) e Martinex (Michael Rosenbaum). Quest’ultimo, in una recente intervista con ComicBook, ha parlato proprio della possibilità di ritrovare tutti i personaggi nell’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3.

Rosenbaum ha parlato del futuro di Martinex e degli altri suoi compagni sul grande schermo, spiegando quanto segue: “Penso che i piani di James Gunn siano quelli di farci tornare, ma al momento non conosco i dettagli. Penso che sia nei suoi piani da sempre… probabilmente li vedrete in una scena post-credit. Perché riportare indietro Sylvester Stallone soltanto per dargli una piccola parte? In un certo senso vuoi sapere cosa sta facendo… voglio dire, è impossibile che non si abbia voglia di scoprirlo.”

In seguito alle dichiarazioni di Michael Rosenbaum, James Gunn è intervenuto personalmente su Twitter per specificare che il ritorno dei Guardiani originali è sicuramente nei suoi piani, ma non è detto che accadrà per forza in GOTG Vol. 3.

LEGGI ANCHE – Guardiani della Galassia Vol. 3: confermata una morte nel film

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Netflix entra in Anica

0
Netflix entra in Anica

Netflix ha presentato la sua richiesta di iscrizione all’ANICA: è il passo naturale nell’ambito del costante dialogo che si è svolto negli ultimi mesi, a partire dall’incontro a Roma lo scorso anno tra il fondatore della piattaforma streaming Reed Hastings e il Presidente dell’Associazione Francesco Rutelli.

I rappresentanti di Netflix parteciperanno dunque a partire da oggi all’attività dell’ANICA, al Consiglio Cinema, Audiovisivo e  Digitale e ai suoi  Comitati impegnati in questa fase di grande trasformazione dell’ecosistema Cine-audiovisivo. Particolare impegno sarà dedicato alla condivisione di proposte per migliorare ulteriormente la regolamentazione in Italia, nell’interesse di creatività, produzioni e occupazione. Questi obiettivi devono accomunare la filiera in tutte le sue componenti, dagli autori all’esercizio.

Netflix intensificherà in questo modo il dialogo già intrapreso con le industrie cinematografiche ed audiovisive, estendendolo tanto alle tradizionali componenti ANICA (Produzione, Distribuzione, Industrie Tecniche) quanto alle nuove componenti (piattaforme, digitale, canali tematici) per film, serie, animazione, documentari per la crescita complessiva della filiera in Italia.

Now You See Me 3: ingaggiato lo sceneggiatore di American Hustle

0
Now You See Me 3: ingaggiato lo sceneggiatore di American Hustle

Si torna a parlare di Now You See Me 3, terzo capitolo del franchise dedicato ai “maghi del crimine”, inaugurato nel 2013 con il film di Louis Leterrier. Come riportato da Screen Rant, la Lionsgate è tornata ufficialmente a lavoro sullo sviluppo del nuovo film, ingaggiando Eric Warren Singer (sceneggiatore di American Hustle) per lo script.

Lo studio ha anche confermato che il ritorno di tutti i membri del cast originale potrebbe non essere confermato, e che nel terzo capitolo ci potrebbero essere personaggi totalmente nuovi: “Lo sguardo moderno di Singer catturerà il divertimento, la magia e lo spirito dei film originale, introducendo nuovi personaggi e dando al tempo stesso al cast originale l’opportunità di riprendere i loro ruoli.”

Nathan Kahane, Presidente della Lionsgate, ha così parlato di Now You See Me 3 e del coinvolgimento di Eric Warren Singer: “Eric è da sempre affascinato dalla raffinata arte dell’inganno e dell’illusione in tutte le sue forme. È venuto da noi con una grande storia che porta la mitologia di Now You See Me e spinge la storia de I Quattro Cavalieri ad un livello completamente nuovo. Ci sarà il ritorno del cast principale, ma ci saranno anche nuovi personaggi. Il franchise di Now You See Me è stato creato per cercare di sorprendere il pubblico. Qualunque grande mago lo sa: non puoi continuare a proporre sempre gli stessi trucchi. Ed Eric e il suo team di illusionisti hanno davvero un asso nella manica per questo nuovo film.”

LEGGI ANCHE – Now You See Me – I maghi del crimine: recensione film

Now You See Me – I maghi del crimine vedeva nel cast Mark Ruffalo, Morgan Freeman, Jesse Eisenberg, Isla Fisher, Mélanie Laurent, Michael Caine, Dave Franco e Woody Harrelson. Nel 2016 è stato realizzato un sequel diretto da John M. Chu, che ha visto nel cast l’ingresso di Daniel Radcliffe, Lizzy Caplan e Jay Chou. Secondo le prime indiscrezioni, John M. Chu dovrebbe occuparsi anche della regia del terzo film.

Hugh Laurie: 10 cose che non sai sull’attore

Hugh Laurie: 10 cose che non sai sull’attore

Il volto di Hugh Laurie è uno dei più celebri della televisione, affermatosi grazie all’iconico personaggio del dr. House. L’attore vanta però una lunga carriera, ricca di titoli popolari e ruoli particolarmente apprezzati da critica e pubblico. Negli anni Laurie ha inoltre dimostrato di sapersi svincolare dal ruolo che l’ha reso celebre, distinguendosi per altre grandi interpretazioni. Ecco 10 cose che non sai di Hugh Laurie.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Hugh Laurie Instagram

Hugh Laurie: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film Plenty (1985), con Meryl Streep, per poi ottenere particolare notorietà grazie al ruolo di Gaspare nel film La carica dei 101 (1996), con Glenn Close. Negli anni si distingue poi grazie anche alle pellicole Spice Girls – Il film (1997), La maschera di ferro (1998), Stuart Little – Un topolino in gamba (1999), Stuart Little 2 (2002), La notte non aspetta (2008), con Keanu Reeves, Scusa, mi piace tuo padre (2011), Tomorrowland (2015), Holmes & Watson – 2 de menti al servizio della regina (2018), con Will Ferrell e John C. Reilly, e The Personal History of David Copperfield (2019), con Dev Patel.

9. È stato protagonista di una celebre serie TV. Dopo essersi fatto notare sul piccolo schermo in serie come The Black Adder (1986-1989), A Bit of Fry and Laurie (1987-1995) e Fortysomething (2003), l’attore diventa popolare con il suo ruolo in Dr. House (2004-2012), dove recita nel ruolo del medico del titolo. Tra gli attori con cui condivide la scena vi è Jesse Spencer. Terminata la serie Laurie ottiene ruoli di rilievo anche in Veep – Vicepresidente incompetente (2015-2019), The Night Manager (2016), Chance (2016-2017), Catch-22 (2019) e Avenue 5 (2020).

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Il ruolo del dr. House, divenuto tra i personaggi più celebri e amati della televisione, l’attore ha ottenuto alcuni tra i principali riconoscimenti della sua carriera. È stato infatti nominato per ben sei volte ai Golden Globe come miglior attore in una serie drammatica, vincendo il premio in due occasioni. Vanta poi sette nomination agli Emmy Awards nella medesima categoria, dove non ha però mai riportato la vittoria.

Hugh Laurie: chi è sua moglie

7. È molto riservato sulla propria vita privata. Dal 1989 l’attore è sposato con l’architetto Joanna Green, con cui ha avuto tre figli, nati rispettivamente nel 1988, nel 1991 e 1993. La vita privata dell’attore è tenuta particolarmente riservata, e pochi sono i dettagli rilasciati a riguardo.

Hugh Laurie non è su Instagram

6. Non è presente sul social network. Laurie ha affermato di non possedere un profilo su Instagram, non sentendosi attratto dal suo funzionamento. È però possibile ritrovare sul social diverse fan page a lui dedicate, la più popolare delle quali vanta 52,9 mila persone. All’interno di questa vengono condivise curiosità e aggiornamenti riguardanti l’attore.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Hugh Laurie Dr House

Hugh Laurie in Dr. House

5. Non credeva che House fosse il protagonista. Quando gli fu proposta la sceneggiatura della serie, Laurie era convinto che il protagonista fosse il personaggio di Wilson. L’attore non riusciva infatti a credere che House potesse essere il centro della serie, dato il suo carattere scontroso e la sua dipendenza da farmaci. Un personaggio apparentemente tanto controverso non era solito ottenere ruoli di particolare rilievo in televisione.

4. Ha dato vita ad un insolito provino. Per presentarsi per il ruolo del protagonista, Laurie registrò un video provino dal bagno dell’hotel in cui alloggiava. L’attore in quel momento si trovava infatti in Namibia, per le riprese di un film. Dichiarò in seguito di aver registrato il video in bagno poiché era l’unica stanza con sufficiente illuminazione.

3. È stato uno degli attori più pagati della televisione. Laurie è stato uno dei primi attori televisivi a raggiungere uno status pari alle grandi celebrità di Hollywood. Il suo stipendio crebbe enormemente negli anni, passando gradualmente dai cinquanta mila dollari per episodio della prima stagione ai settecento mila dell’ottava. Questo ha reso Laurie uno degli attori più pagati nella storia della televisione.

Hugh Laurie in Stuart Little

2. Era il padre della famiglia protagonista nel film. Tra i ruoli che più hanno reso celebre Laurie presso il grande pubblico vi è quello di Fredrick Little, padre della famiglia che accoglie con sé il piccolo topolino Stuart, doppiato in lingua originale dall’attore Michael J. Fox. Apprezzato nel suo ruolo, Laurie venne ricontattato anche per tornare nel sequel del 2002.

Hugh Laurie: età e altezza

1. Hugh Laurie è nato a Oxford, Inghilterra, l’11 giugno del 1959. L’attore è alto complessivamente 190 centimetri.

Fonte: IMDb

 

X-Men: Dark Phoenix è il più grande flop del 2019

0
X-Men: Dark Phoenix è il più grande flop del 2019

X-Men: Dark Phoenix di Simon Kinberg ha ufficialmente chiuso la saga degli X-Men sotto l’egida dei 20th Century Studios, prima dell’acquisizione dello studio da parte della Disney. Sfortunatamente, il film è stato accolto in maniera negativa dalla critica e si è anche rivelato un flop al botteghino.

In seguito all’uscita del film in sala, era stato stimato che Dark Phoenix avrebbe fatto perdere alla Fox tra i 100 e 200 milioni di dollari, ed oggi un nuovo report di Deadline conferma quanto siano state ingenti per lo studio le perdite economiche a causa del flop del film con Sophie Turner.

Stando alla fonte, Dark Phoenix ha generato una perdita di 133 milioni di dollari, risultando al primo posto della classifica dei film che hanno generato più perdite per gli studios nel corso del 2019. Al secondo posto troviamo Terminator: Destino oscuro (122.6 milioni di dollari), seguito da Cats (113. 6 milioni) e Gemini Man (111.1 milioni).

LEGGI ANCHE – X-Men: Dark Phoenix, recensione del film con Sophie Turner

X-Men: Dark Phoenix è stato l’ultimo capitolo della saga dedicata ai celebri mutanti che hanno popolato i fumetti Marvel, scritto e diretto da Simon Kinberg e intepretato da Sophie TurnerJames McAvoyMichael FassbenderJennifer LawrenceNicholas Hoult, Tye Sheridan, Alexandra Shipp e Jessica Chastain.

Il film è la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica Fenice Nera. Nel corso di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene colpita da una potente forza cosmica che la trasforma in uno dei più potenti mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere sempre più instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il controllo e strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men, minacciando di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed emozionante della saga, mai realizzato prima. È il culmine di vent’anni di film dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che abbiamo amato e conosciuto deve affrontare il nemico più devastante: uno di loro.

Prime Video Store: Amazon lancia il servizio per il noleggio dei film

0
Amazon Prime Video annuncia la disponibilità in Italia del Prime Video Store, che darà ai clienti la possibilità di noleggiare o acquistare nuovi titoli tra film appena usciti, grandi classici di Hollywood e i più amati dal pubblico. Questa nuova funzione si aggiunge all’ampia selezione di serie e film esclusivi, già disponibili su Prime Video gratuitamente con l’abbonamento ad Amazon Prime, tra cui le produzioni Amazon Original Tom Clancy’s Jack Ryan, The Boys, The Marvelous Mrs. Maisel, Star Trek: Picard, The Aeronauts e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo.
I film disponibili per il noleggio o l’acquisto nel Prime Video Store provengono dai principali studios americani come Disney, Warner Bros., NBCUniversal, Sony, Paramount, Lionsgate. Tra essi Sonic – Il Film, Joker, Jumanji: Next Level sono disponibili a partire da ora, oltre a titoli italiani di Rai Cinema e Medusa Film come Pinocchio e 10 giorni senza mamma. Tutti i clienti Amazon possono noleggiare o acquistare i contenuti del Prime Video Store online su primevideo.com o tramite l’app di Prime Video disponibile su Smart TV, dispositivi mobili Android, console di gioco l’Amazon Fire TV Stick.
“I nostri clienti negli Stati Uniti, Regno Unito, Germania e in Giappone hanno apprezzato l’ampia selezione di nuovi film disponibili per il noleggio o l’acquisto, e siamo molto felici di poter annunciare la disponibilità di questa funzione anche in Italia, Francia, Spagna, Canada e Australia”, ha affermato Mike Hopkins, SVP Amazon Prime Video & Amazon Studios. “Prime Video Store porta ai nostri clienti le ultime uscite e i grandi successi dalle migliori case di produzione, locali e americane, oltre alla vasta scelta di contenuti già disponibile su Prime Video attraverso l’abbonamento ad Amazon Prime”. 
Il Prime Video Store si aggiunge alla selezione di grande intrattenimento già disponibile su Prime Video, inclusa senza costi aggiuntivi nell’abbonamento Amazon Prime, ora arricchita con le uscite più recenti da noleggiare o acquistare attraverso lo Store, sul sito primevideo.com e sulle app Prime Video disponibili su vari dispositivi. I clienti possono cercare e guardare i film attraverso la nuova sezione “Store” nel menù di navigazione sul web, su Smart TV e dispositivi Android. Su iOS è possibile guardare i contenuti precedentemente acquistati o noleggiati nella sezione ‘I miei video’.

Thor: Love and Thunder, Taika Waititi felice di avere più tempo per lo script

0

Nei giorni scorsi, i Marvel Studios hanno annunciato la nuova data di uscita di Thor: Love and Thunder, che a differenza di molti altri titoli che hanno subito spostamenti anche di diversi mesi, dopo il primo posticipo al 18 febbraio 2022, adesso si è assestato all’11 febbraio 2022, una settimana prima dell’uscita prevista.

Adesso, in una nuova intervista con Total Film, il regista Taika Waititi ha dichiarato di essere grato alla Marvel per aver posticipato il film (all’epoca del suo annuncio, l’uscita del film era stata fissata per il 5 novembre 2021), e questo perché la nuova release al 2022 gli concederà il tempo necessario per lavorare insieme a Jennifer Kaytin Robinson alla sceneggiatura. Il regista ha non ha potuto rivelare alcun dettaglio sulla storia, ma ha confermato di essere ancora a lavoro sullo script, spiegando:

“Stiamo ancora scrivendo Love and Thunder. Penso che sia fantastico avere la possibilità di continuare a scrivere, perché sono certo che alla fine avremo uno script davvero incredibile. Quando si scrive, è fondamentale avere il tempo necessario a disposizione per far sì che la tua storia funzioni al meglio, perché dopo le cose si fanno sempre più complicate. L’industria cinematografica è un settore in cui tutti si lamentano di non avere mai abbastanza tempo. Adesso ne abbiamo a disposizione veramente tanto, quindi lo useremo a nostro vantaggio.”

LEGGI ANCHE – Thor: Love and Thunder, Chris Hemsworth anticipa una storia folle

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità