Nel 2017 venne annunciato che
Gareth Evans, regista di The Raid –
Redenzione, avrebbe diretto uno standalone dedicato a Deathstroke, il villain DC interpretato da
Joe Manganiello in una delle due scene
post-credits di Justice
Leauge. In seguito al flop del film di
Zack Snyder e alla nuova linea intrapresa dalla
Warner Bros. in merito al DCEU, il progetto è stato ufficialmente
accantonato.
Adesso, in una recente intervista
con Yahoo Movies UK, è
stato lo stesso Gareth Evans a svelare i dettagli
su quel film che non ha mai visto la luce. Il regista ha spiegato
che quando venne incaricato di dirigere un film su Deathstroke, era “abbastanza entusiasta ed
eccitato all’idea”, impegnandosi in quel periodo a fare
diverse ricerche sul personaggio. Nei piani di Evans c’era
l’intento di raccontare “una storia lineare ed asciutta, una
sorta di racconto delle origini del personaggio. Un film della
durata di 100 minuti, massimo 110, che non avrebbe comunque dovuto
superare le due ore.”
Gareth Evans ha
aggiunto di essere stato influenzato dal cinema noir dei registi
sud-coreani, e che avrebbe voluto basarsi su quei toni e quello
stile per il suo Deathstroke: “Questi film sono
incredibili: la trama, le tonalità dei colori… la grinta e
l’aggressività di questi film erano tutti elementi super
interessanti per raccontare la storia di Deathstroke.”
In base alle dichiarazioni di Evans,
è probabile che il film su Deathstroke, nella linea temporale del DCEU,
si sarebbe collocato prima dei fatti narrati in Justice
League, dal momento che Slade Joseph Wilson,
nella scena post-credit del film, aveva già assunto l’identità del
celebre mercenario dei fumetti.
In Billions 5×01
che si intitolerà dall’episodio “The New Decas” Bobby Axelrod
raggiunge un traguardo importante. Chuck fa fatica a
orientarsi, e lui e Wendy navigano in una nuova normalità. Le
tensioni sono alte ad Ax Cap ora che Taylor Mason è
tornato. Axe affronta il nuovo rivale Mike Prince. Taylor
lotta con una decisione nella premiere della
quinta stagione.
Billions 5×01
In Billions
5 protagonisti sono il premio Oscar, vincitore di
Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore dell’Emmy e Golden
Globe
Damian Lewis, Billions è
una delle serie drammatiche più importanti della rete, con una
media di cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le
piattaforme. Le prime tre stagioni di BILLIONS sono
andate in onda in Italia su Sky Atlantic e sono disponibili su Now
Tv.
Quando tutti sono fuori per cercare
vendetta, nessuno è al sicuro. Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck
Rhoades (Paul
Giamatti), ex nemici, e Wendy Rhoades
(Maggie
Siff), moglie del primo e fidata consigliere del se
condo, si sono uniti per formare un’alleanza difficile da pensare
ma molto efficace, mirata allo sradicamento di tutti i loro rivali,
tra cui Grigor Andolov (guest star
John Malkovich), Taylor Mason (Asia
Kate Dillon), Brian Connerty (Toby Leonard Moore) e
Waylon “Jock” Jeffcoat (guest star Clancy Brown). L’ambizione e il
tradimento sono da sempre al centro di BILLIONS, e in
questa stagione tutti i personaggi scoprono esattamente quanto è
alto il prezzo che dovranno pagare per soddisfare tali esigenze. La
serie vede protagonisti nel cast anche David Costabile, Condola
Rashad, Kelly AuCoin, Jeffrey DeMunn e
Malin Akerman.
BILLIONS 5 è stato
creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e
David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross
Sorkin.
Stando ad un nuovo report di
Disinsider (che in passato si è rivelato alquanto affidabile in
materia di rumor e notizie esclusive), i Walt Disney Studios
sarebbero al lavoro sul live action di
Hercules, il classico d’animazione del
1997, diretto da Ron Clements e John Musker.
Il film, a differenza del più
recente Lilli e il Vagabondo, non
sarà destinato a Disney+, ma arriverà sul grande schermo
e sarà prodotto da Jeffery Silver(Il re
leone, Tron: Legacy) e Karen
Gilchrist (Il re leone, The Mandalorian). Come già accaduto per
La Bella e la Bestia, Aladdin e per
l’attesissimo La sirenetta, anche la colonna sonora del live action
di Hercules sarà composta da brani già
presenti nel classico originale e da nuove canzoni.
Al momento si tratta di semplici
voci di corridoio. Restiamo in attesa di eventuali conferme o
smentite. Ricordiamo tra i prossimi live action Disney in cantiere,
figurano Cruella con Emma
Stone, Pinocchio di Robert
Zemeckis, ma anche Biancaneve e i sette nani,
Bambi e La spada nella
roccia.
Hercules è
il primo film di animazione Disney basato sulla mitologia greca e
racconta le avventure di Eracle, che viene però chiamato con il suo
nome latino Hercules, concentrandosi principalmente non tanto sulle
famose dodici fatiche quanto sulla meno
nota Gigantomachia.
La Paramount Pictures e la eOne di
proprietà della Hasbro hanno annunciato lo sviluppo di un film
animato sui Transformers che sarà diretto da
Josh Cooley, regista di Toy Story
4. La notizia arriva in esclusiva da
Deadline, che conferma che il film sarà a tutti gli effetti un
prequel.
La storia del film animato sarà
ambientata su Cybertron ed esplorerà la relazione tra Optminus
Prime e Megatron. Al momento non sono stati rivelati ulteriori
dettagli sulla trama. La sceneggiatura porterà la firma di
Andrew Barrer e Gabriel Ferrari,
noti per aver curato lo script del film MarvelAnt-Man
and the Wasp.
Per quanto riguarda la saga
cinematografica principale di
Transformers, lo scorso gennaio abbiamo
appreso che
la Paramount aveva ingaggiato due diversi sceneggiatori per
riavviare il franchise campione d’incassi, lanciato dal regista
Michael Bay nel lontano 2007.
Joby
Harold (King Arthur – Il potere della spada, Army of
the Dead) e James Vanderbilt (Zodiac, Murder
Mystery), infatti, sono stati incaricati di lavorare a due
differenti sceneggiature per due differenti nuovi film. Al momento
i dettagli sulle trame di entrambi i progetti non sono stati
rivelati. In cantiere dovrebbe esserci anche un sequel di
Bumblebee, lo spin-off
di Travis
Knight con Hailee
Steinfeld, uscito nel 2018.
Sempre in merito alla saga
principale, l’ultimo film ad essere arrivato nelle sale è stato
Transformers
– L’ultimo cavaliere del 2017, con
protagonisti Mark Wahlberg, Josh Duhamel, John
Turturro, Glenn Morshower e Anthony
Hopkins.
Sono molte le novità dei prodotti
legati al mondo di Star
Wars che il prossimo 4 maggio festeggia lo
Star Wars Day, l’evento mondiale
nato spontaneamente dai fan per celebrare la saga galattica più
amata di sempre. Dalle edizioni speciali per il quarantesimo
anniversario dell’iconico film Star Wars: L’Impero Colpisce Ancora, fino alle
proposte ispirate a The
Mandalorian, la serie evento live action
disponibile sulla piattaforma streaming Disney+.
PlaysetLego Star Wars A-Wing
Starfighter
I fan di Star Wars possono unirsi
all’Alleanza Ribelle nella lotta contro il lato oscuro, grazie
all’iconico Starfighter A-wing del film Star Wars: Il Ritorno
dello Jedi che arricchisce la LEGO® Star Wars™ Ultimate
Collector Series. Il nuovo set è decorato con dettagli autentici e
include un’esclusiva minifigure del pilota A-wing, che potrà essere
facilmente rimosso grazie alla calotta removibile dell’astronave.
Per la prima volta i costruttori potranno accedere alla cabina di
pilotaggio molto dettagliata della nuova navicella spaziale.
Prezzo
consigliato: €199,99 Citazione: Lego per Lucasfilm
Casco di Stormtrooper Star Wars di LEGO
Replica super dettagliata
dell’iconico casco da Stormtrooper, per mettersi alla prova e
rivivere le scene epiche della saga di Star Wars. Il misterioso
look degli Stoormtrooper è fedelmente riprodotto con mattoncini
LEGO e dettagli adesivi ed è corredato da una base con targa per
esporlo in casa.
Prezzo
consigliato: €59.99
Citazione: LEGO per Lucasfilm
Casco di Boba Fett Star Wars di LEGO
Replica del casco di Boba Fett, uno dei più pericolosi cacciatori
di taglie della Galassia, da costruire ed esporre in casa. Questo
set è il regalo perfetto per i fan grandi e piccoli di Star Wars e
una grande sfida per i costruttori di Lego. Il kit riproduce le
forme e i dettagli autentici dello splendido casco di Boba Fett,
ricreati con i mattoncini LEGO. Prezzo
consigliato: €59.99 –
Citazione: LEGO per Lucasfilm.
Special Boxset Star Wars Saga Home Video (DVD, Blu-Ray,
4K UHD)
Special Boxset per rivedere tutti
i film dell’epica saga di Star Wars comodamente a casa. Disponibile
in vari formati per garantire la visione a tutta la famiglia su
qualsiasi dispositivo. Disponibili per la prima volta in assoluto
tutti gli episodi in formato 4K UHD. Anche nelle versioni DVD e
Blu-Ray, gli episodi dal I al V sono configurati con aggiornamento
digitale del master. Il Boxset 4K include anche un libro illustrato
con litografie iconiche.
Prezzo
consigliato: DVD € 97,90 – Blu-Ray €129 – 4K UHD
€229
Citazione:
Lucasfilm – Walt Disney Home Video
Peluche piccolo Il Bambino Star Wars: The
Mandalorian Disney Store
“Il Bambino” è pronto a ricevere
grandi abbracci e a vivere avventure intergalattiche in formato
peluche piccolo. Nota anche come “Baby Yoda”, l’adorabile creatura,
icona della
cultura pop, compare nella serie Star Wars: The Mandalorian.
Prezzo al pubblico : €30.90 Citazione: Disney Store
Set da gioco personaggi deluxe Star Wars: l’Impero Colpisce
Ancora Disney Store
I piccoli Jedi potranno rivivere
le epiche scene di Star Wars con qesto set da gioco di personaggi
deluxe! Il set inclde 9 personaggi classici per celebrare il 40°
anniversario di
Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora.
Prezzo al pubblico: €35.90 Citazione: Disney Store
Pin Star Wars: May the 4th Be with You 2020 Disney
Store
Questa splendida pin di Star Wars
in edizione limitata è il regalo perfetto per celebrare lo Star
Wars Day: May the 4th be with you! Non importa se al
fianco del Primo Ordine o dell’Alleanza Ribelle, questa pin farà
contenti tutti i fan!
Prezzo al
pubblico: €14 Citazione: Disney Store
Tazza anniversario Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora Disney
Store
Questa tazza di
Star Wars: L’Impero Colpisce Ancora in versione
anniversario è perfetta per godersi un momento di pausa prima di
combattere al fianco del Primo Ordine o dell’Alleanza Ribelle!
Perfetta per tutti i fan di Star Wars, questa tazza celebra il 40°
anniversario del film.
Prezzo al pubblico: €15 Citazione: Disney Store
Action Figure Die-Cast Droide Imperial Probe Élite Series
Disney Store
Progettati per esplorare lo Spazio
più profondo, i droidi Imperial Probe sono utilizzati sia per scopi
militari che scientifici. Perfetta per catturare anche i cacciatori
più tenaci, questa Action Figure darà un tocco classico alle
collezioni dei fan di Star Wars.
Prezzo al
pubblico: €36 Citazione: Disney Store
Felpa Spirit Jersey “Il Bamino”
Star Wars: The Mandalorian Disney Store
Questa felpa Spirit Jersey ispirata alla serie Disney+Star Wars: The
Mandalorian è perfetta per i fan dell’icona pop “Il Bambino”,
anche noto come Baby Yoda. In arrivo da una galassia lontana, la
comoda felpa è decorata con una stampa a sbuffo fronte/retro.
Prezzo al pubblico: €60 Citazione: Disney Store
Peluche Il Bambino Star Wars: The Mandalorian di
Mattel
Morbido peluche in vinile da 28cm ispirato a uno dei personaggi
più amati della serie Disney+Star Wars: The
Mandalorian.
Prezzo consigliato : €39.99 Citazione: Mattel per Lucasfilm
Casco elettronico di Boba Fett Star Wars: The Black Series di
Hasbro
L’Impero colpisce ancora con questo casco elettronico di Boba
Fett della linea Star Wars: The Black Series di Hasbro. Questo
imperdibile oggetto da collezione è arricchito con decorazioni
premium, dettagli realistici e design ispirato all’iconico film.
Include un visore mobile corredato di flash a LED e un display HUD
rangefinder illuminato, con cui riprodurre le avventure galattiche
del cacciatore di taglie.
Prezzo consigliato: €139.99 Citazione: Hasbro per Lucasfilm.
Figure Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora – 40° anniversario –
Star Wars: The Black Series di Hasbro
Assortimento di Figure da 15cm Star
Wars: The Black Series di Hasbro per celebrare il 40° anniversario
di
Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora. Decorate
con dettagli e design ispirati al film, le Figure sfoggiano tutta
la qualità e il realismo ricercati dai veri fan di Star Wars.
Queste Figure da esposizione sono ispirate al film Star
Wars: l’Impero Colpisce Ancora e includono la Principessa
Leia, Luke Skywalker Bespin, Han Solo, Yoda e un pilota di AT-AT.
Skywalker, R2-D2, Lando Carlisian, il pilota dell’Imperial TIE
Fighter e il Soldato Ribelle.
Prezzo consigliato: €24.99 cad. Citazione: Hasbro per Lucasfilm
Disponibile su Amazon
Action Figure Droide Imperial Probe deluxe Black Series di
Hasbro
Con questa Action Figure deluxe
Star Wars: The Black Series di Hasbro ispirata al droide Imperial
Probe, i fan potranno celebrare il 40° anniversario di
Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora. Progettati per
esplorare lo Spazio più profondo, i droidi Imperial Probe sono
temibili esploratori e cacciatori. Questa Action Figure è corredata
da uno stand che permette ai fan di esporlo nella propria
collezione di Star Wars. Finemente decorato come il droide del film
Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora,
l’Imperial Probe deluxe da 15cm presenta dettagli premium e diversi
punti di articolazione.
Prezzo consigliato: €36.99 Citazione: Hasbro per Lucasfilm
Esclusiva Amazon
Personaggi in vinile Star Wars Pop! di Funko – Luke su Thaun
Thaun e Darth Vader in meditazione
Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora.Ecco i nuovissimi
personaggi in vinile Pop! di Funko della serie Star Wars per
celebrare il quarantesimo anniversario del film.
Prezzo consigliato: € 29,99 Citazione: Funko per Lucasfilm
Personaggi in vinile Star Wars Pop! di Funko – Capanna di Yoda
e Han Solo e Leia
Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora.Ecco i nuovissimi
personaggi in vinile Pop! di Funko della serie Star Wars per
celebrare il quarantesimo anniversario del film.
Prezzo consigliato: €34,99 / € 29,99 Citazione: Funko per Lucasfilm
Personaggi in vinile Star Wars Pop! di Funko – Luke in training
e Han Solo nella Carbonite
Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora.Ecco i nuovissimi
personaggi in vinile Pop! di Funko della serie Star Wars per
celebrare il quarantesimo anniversario del film.
Prezzo consigliato: € 14,99 Citazione: Funko per Lucasfilm
Anni prima di debuttare al cinema
in qualità di registi, Chad Stahelski e
David Leitch hanno lavorato come stuntman alla
trilogia di Matrix. Addirittura,
Stahelski ha lavorato in qualità di controfigura di
Keanu Reeves in Matrix e Matrix:
Reloaded, e anche in qualità di coordinatore degli stunt nel
secondo capitolo della saga e in Matrix:
Revolutions.
Chad Setahelski e
David Leitch hanno descritto il loro
coinvolgimento nel nuovo capitolo in questi termini: “Ci
occuperemo più che altro dei concept di alcune delle coreografie e
ci confronteremo di volta in volta con il resto dello
stuff”. Palando invece del lavoro della Wachowski in
qualità di regista, il duo ha spiegato: “Lana dirige ogni scena
da sola, anche quelle d’azione. Le riprese di seconda unità servono
soltanto per altre inquadrature utili alla costruzione della scena
o per altre inquadrature in location diverse. Ma è Lana ad
occuparsi delle scene d’azione ed è lei che unisce il lavoro
realizzato dall’unità principale. Ecco perché ciò che fa è sempre
incredibile.”
Il nuovo capitolo del franchise
sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è
stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell,
mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare
nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io
abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono
ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi
personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di
lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la
Wachowski. “Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in
The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente
della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista
creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che
dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di
Matrix“.
Lo scorso marzo, Kevin Smith aveva lanciato una vera e propria
bomba a proposito di Spider-Man 3: il
noto regista e sceneggiatore, infatti, aveva rivelato di aver
sentito un rumor secondo il quale la Marvel vorrebbe portare il
personaggio di Matt Murdock interpretato da Charlie
Cox in Daredevil
nell’attesissimo nuovo film con Tom
Holland.
Adesso, a diverse settimane dalle
dichiarazioni di Smith, è stato lo stesso Cox a commentare le voci
in una recente intervista con
ComicBook: “Non ho sentito nulla a proposito di questi
rumor, ma se dovesse accadere, non sarà di certo con il mio
Daredevil. Non sono coinvolto in Spider-Man 3. Se è vero che il
personaggio apparirà nel film, non sarà la mia incarnazione. Ci
sarà probabilmente un altro attore.”
Daredevil non
apparirà quindi nel prossimo film dedicato a
Spider-Man, ma ciò non significa che Charlie Coxx non
abbia intenzione di tornare a vestire i panni dell’Uomo Senza Paura
nel MCU. A tal proposito, l’attore ha
dichiarato: “Da fan dei film Marvel, ho amato quelle piccole
cose che sono apparse qua e là nei nostri show, ma dal momento che
eravamo vincolati a Netflix, non abbiamo potuto fare di più per questioni
legali. Onestamente, non so perché. Ma adoro l’idea che personaggi
come quelli di Jessica e Matt possano apparire sul grande schermo…
che Matt, ad esempio, sia l’avvocato che assiste Peter Parker.
Sarebbe davvero fantastico.”
Spider-Man
3 vedrà ancora una volta riuniti Tom
Holland e il regista Jon
Watts, che aveva già
direttoSpider-Man:
Homecoming del 2017 e Spider-Man:
Far From Home dello scorso anno. Le riprese del
film sarebbero dovute partire quest’estate, ma a causa della
pandemia di Covid-19 sono state momentaneamente sospese.
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel
2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del
franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai
Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecominge Spider-Man:
Far From Home. La scorsa estate,
un nuovo
accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui
dedicato – l’annunciato Spider-Man
3– e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
Numerosi sono i progetti che
Fede Alvarez, regista di Evil Dead e
Man in the Dark, ha in cantiere al momento: tra questi
figurano il riavvio del franchise di Non aprite quella
porta (in cui sarà coinvolto in qualità di
produttore) e uno zombie movie per conto della Lionsgate e
intitolato 16 States.
Circa tre anni fa, però, era stato
annunciato che Alvarez avrebbe diretto il sequel di
Labyrinth, il fantasy del 1986 con
protagonisti il compianto David Bowie e il premio Oscar Jennifer Connelly.
All’epoca venne annunciato che il
sequel sarebbe stato direttamente collegato al classico di
Jim Henson, “una continuazione di quella
storia ambientata soltanto diversi anni dopo”. Adesso, in un
recente podcast di
Bloody Disgusting, Fede Alvarez ha confermato di aver
ufficialmente accantonato il progetto e che non sarà lui a dirigere
il nuovo film.
“È veramente difficile quando
devi decidere come impegnare il tuo tempo. Ed è altrettanto
difficile capire cosa il pubblico vuole vedere. Labyrinth è stato
un progetto che avrei dovuto realizzare, ma poi ho deciso di fare
un passo indietro”, ha spiegato Alvarez. “Quando le
persone hanno dei preconcetti e immaginano a priori come dovrebbe
essere qualcosa, è davvero difficile riuscire a sorprenderle.
Semplicemente, si aspettano di rivedere la stessa cosa. Da regista,
ho capito che non mi interessa dedicarmi a progetti del genere,
dove il pubblico si aspetta già determinate cose. E Labyrinth è uno
di quei film a cui le persone si approccerebbero in quel modo.
Così, ho deciso di non farlo.”
Circa tre anni fa, quando Fede Alvarez venne annunciato come regista del
sequel, lo stesso aveva dichiarato: “È uno dei film seminali
della mia infanzia che mi ha fatto innamorare del cinema. Non
potrei essere più eccitato all’idea di espandere l’universo di Jim
Henson, e portare una nuova generazione di spettatori indietro nel
labirinto.”
Al momento non sappiamo se la Sony
Pictures e la TriStar Pictures decideranno di portare avanti il
progetto su un sequel di Labyrinth.
Chiaramente vi terremo aggiornati.
Lo scorso weekend ComicBook
ha organizzato un #QuarantineWatchParty dedicato ad Avengers:
Endgame in occasione del quale
Christopher Markus e Stephen
McFeely, gli sceneggiatori del cinecomic campione
d’incassi, si sono divertiti a rispondere ad alcune curiosità dei
fan in merito alla realizzazione del film.
Tra le tante domande che sono state
poste al duo di sceneggiatori, non sono mancante quelle relative a
Vedova Nera, il personaggio di
Scarlett Johansson che muore su Vormir nel
tentativo di recuperare la Gemma dell’Anima, sicuramente uno dei
momenti più scioccanti del film di Anthony e Joe
Russo.
Grazie alla domanda di un fan, è
emerso che Markus e McFeely avevano pensato di inserire nel film la
scena del funerale di Natasha, ma che alla fine non hanno trovato
un modo per farla funzionare all’interno del racconto: “Abbiamo
fatto alcune prove. Ma non abbiamo trovato una soluzione che
potesse funzionare bene e, soprattutto, che non ti distraese
dall’azione e da ciò che sarebbe accaduto subito dopo.”
Ricordiamo che Endgame è il
film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo
dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta
da Anthony e Joe
Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e
11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza
pari.
Endgame ha
ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo
numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella
storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi
cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti
speciali.
Bambina prodigio, Drew
Barrymore ha iniziato a recitare molto presto,
affermandosi come astro nascente dell’industria. Nei primi anni
della sua carriera partecipa infatti ad alcuni celebri film, e se
anche conosce un fase d’arresto per via della sua turbolenta vita
privata, la Barrymore ha dimostrato di poter risorgere dalle
proprie ceneri, reinventandosi e divenendo una figura
particolarmente autoriale a Hollywood. Ecco 10 cose che non
sai su Drew Barrymore.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Drew Barrymore: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo
all’età di 5 anni con il film Stati di allucinazione
(1980), con William
Hurt, per poi diventare estremamente popolare per il
suo ruolo in E.T. –
L’extraterrestre (1982). Negli anni successivi continua ad
affermare la propria fama con titoli come L’occhio del
gatto (1985), Lontano da casa (1989), La mia
peggiore amica (1992), Bad Girls (1994), Batman
Forever (1995), Tutti dicono I Love You (1996),
Scream (1996), Prima o poi me lo sposo (1998),
Mai stata baciata (1999), Charlie’s Angels
(2000), con Cameron
Diaz,Donnie Darko (2001), con Jake
Gyllenhaal,Confessioni di una mente
pericolosa (2002), Duplex (2003), di Danny
DeVito, 50 volte il primo
bacio (2004), La verità è che non
gli piaci abbastanza (2009), Whip It (2009),
Qualcosa di
straordinario (2012), Insieme per
forza (2014), con Adam
Sandler, e Miss You Already (2015).
9. È stata protagonista
anche per la televisione. Negli ultimi anni l’attrice è
diventata nota grazie ad alcuni ruoli televisivi. Assente sul
piccolo schermo dagli anni Novanta, la Barrymore vi torna a
recitare per il film Grey Gardens – Dive per sempre
(2009), con cui ottiene un Golden Globe. Successivamente ottiene
popolarità con il personaggio di Sheila Hammond nella serie
Santa Clarita
Diet, dove recita dal 2017 al 2019.
8. È un’affermata
produttrice. Tra le principali attività ricoperte
dall’attrice vi è anche quella della produzione. La Barrymore
ricopre per la prima volta tale ruolo nel 1999 con il film Mai
stata baciata, per poi produrre anche i film Charlie’s
Angels, Donnie Darko, Charlie’s Angels – Più che mai, Duplex,
L’amore in gioco, La verità è che non gli piaci abbastanza, e
Whip It, tutti film per i quali ha anche recitato. Ha poi
prodotto anche le serie Charlie’s Angels, Tough Love e
Santa Clarita Diet.
Drew Barrymore è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 13,2 milioni di persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie che
la ritraggono durante sue attività quotidiane, ma anche immagini
promozionali dei suoi progetti da interprete. Particolarmente
presenti sono anche i post dedicati alla sua linea di prodotti di
bellezza.
Drew Barrymore: i suoi figli
6. Ha avuto figli
dall’ultimo matrimonio. Nel corso della sua vita l’attrice
è stata sposata per tre volte, ma solo con l’ultimo marito, Will
Kopelman, ha avuto dei figli. Nel 2012 e nel 2014 nascono infatti
le sue due bambine, e anche se poi la Barrymore ha annunciato il
divorzio nel 2016, è rimasta legata al marito da buoni rapporti per
poter crescere insieme le due figlie.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Drew Barrymore in Scream
5. Le era stato offerto il
ruolo della protagonista. Per il film horror
Scream, alla Barrymore era stato proposto di ricoprire il
ruolo di Sidney Prescott, personaggio protagonista del film.
Tuttavia, in modo anche sorprendente, l’attrice rifiutò la parte
preferendo quella di Casey Becker, personaggio che si vede a inizio
film e che viene ucciso dopo pochi minuti. L’attrice era infatti
convinta che se lei, con la sua notorietà, avesse ricoperto quel
personaggio destinato ad uscire presto di scena, il pubblico
avrebbe pensato che il film sarebbe stato ricco di
imprevedibilità.
4. Ha spaventato un reale
poliziotto. Nella sua scena a inizio film, l’attrice
in preda al panico compone il numero della polizia in cerca di
aiuto. Chi di dovere, tuttavia, dimenticò di staccare il
collegamento del telefono, e ciò portò ad una reale chiamata alle
forze dell’ordine. Un operatore della polizia all’altro capo del
telefono, dunque, sentì le grida della Barrymore, credendo di
ascoltare un vero omicidio in diretta.
Drew Barrymore in E.T.
3. Fu sgridata erroneamente
dal regista. Durante una giornata di riprese del film,
l’attrice, che all’epoca aveva sette anni, continuava a scordare le
proprie battute. Annoiato dalla situazione, il regista
Steven Spielberg la sgridò alzando
la voce. Più tardi venne però a sapere che la bambina aveva la
febbre e per quello non riusciva ad essere concentrata. Scusatosi
più volte, le permise di andare a casa per riprendersi.
2. Aveva problemi con il
pupazzo dell’alieno. L’attrice ha più volte ricordato di
aver vissuto diversi piccoli disagi nel rapportarsi con il pupazzo
che dava le sembianze al personaggio dell’alieno protagonista. La
Barrymore era infatti turbata dai piedi del personaggio, da cui
fuoriuscivano diversi cavi per l’elettricità, mentre data la
distanza tra i due occhi dell’extraterrestre trovava faticoso
guardarlo in entrambi, finendo con lo sceglierne uno solo.
Drew Barrymore: età e altezza
1. Drew Barrymore è nata a
Culver City, in California, Stati Uniti il 22 febbraio
1975. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.
Diventato celebre grazie ad alcuni
popolari film per il cinema, l’attore Lucas Till
si è distinto per il suo passare con naturalezza da grandi
blockbuster a più piccoli film d’autore. Di recente, ha ottenuto
grande notorietà anche sul piccolo schermo, per il quale è
protagonista di un’apprezzata serie televisiva. Ecco 10
cose che non sai di Lucas Till.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Lucas Till: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 2003 con il
film Le avventure della piccola Ociee Nash, ma ottiene
particolare notorietà recitando in Quando l’amore brucia
l’anima (2005), con Joaquin
Phoenix. Il ruolo che lo rende famoso è quello di
Havok nel cinecomic X-Men –
L’inizio (2011), con James
McAvoy. Successivamente recita nei film Stoker (2013),
con Mia
Wasikowska, Wolves (2014), X-Men – Giorni di un
futuro passato (2014), con Hugh
Jackman, Bravetown (2015), X-Men –
Apocalisse (2016), con Oscar
Isaac, The Disappointments Room (2016) e
Monster Trucks (2016).
9. È protagonista in
televisione. Dopo aver partecipato all’episodio numero
undici della quinta stagione della serie Dr. House
(2008), con Hugh
Laurie, Till compare anche in alcune puntate delle
serie Medium (2009) e Blue Mountain State (2010).
Il vero successo sul piccolo schermo arriva però grazie alla serie
MacGyver, dove dal 2016 è
protagonista nel ruolo di Angus MacGyver, dove recita accanto a
Tracy
Spiridakos.
8. È anche
produttore. Till si è distinto per aver ricoperto in
diverse occasioni anche il ruolo del produttore. Ha iniziato
producendo i film All Superheroes Must Die (2011), Wet
and Reckless (2013) e My Eleventh (2014), di cui è
stato anche interprete. Recentemente ha invece prodotto dieci
episodi della serie di cui è protagonista, MacGyver.
Lucas Till è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 396 mila persone. All’interno
di questo Till è solito condividere fotografie scattate in momenti
di svago o durante i set dei film o serie in cui ha recitato.
Particolarmente presenti sono anche le immagini promozionali dei
suoi progetti da interprete.
Lucas Till e Taylor Swift
6. Ha recitato per la
celebre cantante. Nel 2008 Till prende parte in qualità di
interprete al videoclip del brano You Belong with Me,
della cantante TaylorSwift. Per
un breve periodo, subito dopo le riprese, i due si frequentano,
generando la curiosità dei fan a riguardo. Tuttavia, la cosa dura
molto poco, e Till ha in seguito ricordato che tra loro due
semplicemente non funzionò.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Lucas Till è Havok
5. Era stato scelto per un
ruolo diverso. Originariamente la produzione del film
X-Men – L’inizio scelse Till per il ruolo di Bestia.
L’attore tuttavia decise di declinare, spaventato dal numero di ore
richiesto per il trucco. Il ruolo venne allora affidato a Nicholas
Hoult, mentre Till venne ricontattato per ricoprire la
parte del mutante denominato Havok.
4. Ha avuto un ruolo ridotto
nell’ultimo film. L’attore ha ripreso per la terza volta i
panni di Havok per il film X-Men – Apocalisse. Tuttavia,
il suo ruolo nel film è particolarmente breve, poiché in quello
stesso periodo l’attore era impegnato nelle riprese della serie
MacGyver, per la quale era stato scelto come
protagonista.
Lucas Till in MacGyver
3. È l’opposto del suo
personaggio. Parlando del personaggio ricoperto nella
serie MacGyver, Till ha raccontato di sentirsi l’esatto
opposto. Ha infatti rivelato di invidiare il coraggio di MacGyver,
come anche la sua grande manualità. L’attore non si è mai sentito
portato in tali attività, mentre al contrario suo padre veniva
soprannominato proprio MacGyver per via delle sue abilità.
2. Non ha avuto bisogno di
controfigure. Interpretando il ruolo, l’attore ha avuto
modo di fare sempre più pratica con le scene che richiedevano
particolari abilità fisiche, e arrivato alla terza stagione ha
potuto fare a meno di controfigure, eseguendo da sé le spericolate
manovre che vedono protagonista MacGyver.
Lucas Till: età e altezza
1. Lucas Till è nato a Fort
Hood, Texas, Stati Uniti, il 10 agosto 1990. L’attore è
alto complessivamente 177 centimetri.
In attesa dell’arrivo sul grande
schermo di Wonder
Woman 1984, in una recente intervista
con
Total Film, la regista Patty Jenkins ha confermato l’intenzione da
parte della Warner Bros. di realizzare uno spin-off di Wonder
Woman dedicato alle Amazzoni. Alla fine
del 2019, in occasione del Comic Con Experience di San Paolo, in
Brasile, la
Jenkins aveva già anticipato che lei e la major stavano
pensando ad un possibile film interamente dedicato alle guerriere e
alla mitologia di Themyscira.
Nell’intervista rilasciata a
Total Film, però, Patty Jenkins ha confermato anche che non sarà
lei a dirigere lo spin-off: “Non ho intenzione di pensare a
nessun altro progetto fino a quando Wonder Woman 1984 non uscirà nelle sale.
Voglio sgombrare la mia mente ed avere le idee chiare. Però, ecco…
sì, posso confermare di avere già un’idea per un film dedicato alle
Amazzoni e per un terzo ipotetico film su Diana.”
Parlando nello specifico della regia
dello spin-off sulle guerriere di Themyscira, la Jenkins ha
aggiunto: “Spero davvero di non doverlo dirigere. Cercherò in
tutti i modi di non farlo, anche se so che non sarà una scelta
facile. Io e Geoff Johns abbiamo lavorato alla storia, abbiamo
venduto il soggetto e ci impegneremo per realizzarlo. La cosa
certa, al momento, è che lo produrrò.”
Vi ricordiamo che Wonder
Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film
è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“,
che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello
stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente
capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito
tradizionale definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v
Superman: Dawn of Justice per poi tornare al
vecchio secolo con Wonder
Woman. Il sequel vedrà ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redidivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal.
Pur con ancora pochi titoli presenti
nella propria filmografia, l’attrice Sophie Rundle
ha saputo affermarsi come interprete di livello. Vanta infatti la
partecipazione a celebri serie TV, che le hanno permesso di dar
vita a ruoli di rilievo grazie ai quali ha provato in più occasioni
le proprie doti. Apprezzata da critica e pubblico, l’attrice
continua ad ottenere consensi, in attesa del ruolo da protagonista
che possa consacrarla. Ecco 10 cose che non sai di Sophie
Rundle.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Sophie Rundle: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in alcuni
film per il cinema. Nel 2007 l’attrice ottiene un primo
piccolo ruolo nel film horror Small Town – La città della
morte, per poi distinguersi nel ruolo di Clara in Grandi
speranze (2012), con gli attori Helena Bonham
Carter e Ralph
Fiennes. Nel 2014 recita invece nel film Meredith
– The Face of an Angel, con gli attori Daniel
Brühl e Valerio
Mastandrea. Prossimamente tornerà sul grande schermo
con il film The Midnight Sky, con l’attrice Felicity
Jones. Sarà poi protagonista dell’horror
Rose, previsto per il 2020.
9. È nota per i suoi ruoli
in televisione. La Rundle è particolarmente nota per i
personaggi ricoperti per il piccolo schermo. Dopo aver inizialmente
recitato in alcuni episodi di serie come Titanic (2012) e
Merlin (2012), ottiene il ruolo di Lucy in The
Bletchley Circle (2012-2014) e di Labia in Episodes
(2012-2014). Nel 2013 viene scelta per dar vita al personaggio di
Ada Shelby in Peaky Blinders, dove recita
ancora oggi accanto all’attore Cillian
Murphy. Contemporaneamente, l’attrice ottiene ruoli
anche nelle serie Happy Valley (2014), Dickensian
(2015-2016), Brief Encounters (2016), Jamestown
(2017-2019), Gentleman Jack (2019) e The Nest
(2020).
Sophie Rundle è su Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 294 mila persone. Qui è solita
condividere immagini personali, scattate durante momenti di svago
quotidiano. In particolare, sono molto presenti foto dove è
ritratta insieme ai suoi cani. Non mancano però anche immagini
promozionali dei suoi progetti da interprete.
Sophie Rundle e Emma Watson
7. In molti credevano
fossero parenti. Numerosi fan dell’attrice hanno fatto
notare come questa condivida alcune caratteristiche somatiche in
comune con Emma
Watson, e in diversi hanno ipotizzato che tra le due
vi potesse essere un legame famigliare. Niente di tutto ciò, in
realtà, e le due interpreti sembrano soltanto condividere alcuni
tratti del viso.
Sophie Rundle in The Nest
6. È la protagonista della
nuova serie. In The Nest, serie che ha debuttato
nel marzo del 2020, l’attrice ricopre il ruolo di Emily,
personaggio che incontra difficoltà nel rimanere incinta del
proprio compagno. Tutto cambierà nel momento in cui nella loro vita
entrerà una giovanissima ragazza, la quale si offre di fare per
loro da madre surrogato. Ciò porterà ovviamente degli squilibri
all’interno della coppia.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Sophie Rundle in Peaky
Blinders
5. Ha un ruolo di rilievo
nella serie. Il ruolo che ha reso celebre l’attrice è
senza dubbio quello di Ada Shelby, l’unica sorella dei fratelli
Shelby. La Rundle recita nella serie a partire dalla prima
stagione, ed è ad oggi comparsa in tutti i 31 episodi che
compongono le cinque stagioni della serie. Il suo ruolo ha inoltre
acquisito importanza nel corso del tempo, diventando una delle vere
e proprie figure chiave della storia.
4. È fiera del suo
personaggio. Parlando del suo ruolo, la Rundle si è
dichiarata particolarmente entusiasta di aver avuto l’occasione di
dar vita a Ada Shelby. Questo perché non è facile imbattersi in
personaggi femminili caratterialmente forti e autoritari, mentre il
suo si trova perfettamente a suo agio nel crudele mondo raccontato.
L’attrice si è inoltre divertita a poter dar vita ad un personaggio
spesso più crudele di figure maschili.
3. Non le piace
riguardarsi. Molti attori non amano riguardare le proprie
interpretazioni per il grande o piccolo schermo. La Rundle è tra
questi. L’attrice ha infatti raccontato di non essersi rivista nel
ruolo di Ada Shelby, poiché vedere il proprio volto su di un
personaggio che lei si era immaginata in un modo diverso, le
farebbe troppo strano.
Sophie Rundle in Merlin
2. Ha avuto un ruolo da
guest star. Nel 2012, ancora agli esordi come interprete,
l’attrice ha recitato negli episodi Artur’s Bane: Parte
Uno e Parte Due, rispettivamente primo e secondo
episodio della quinta stagione della serie Merlin. Qui ha
ricoperto il ruolo di Sefa, nuova cameriera di Gwen, che cerca di
farsi strada in quel di Camelot. La sua goffaggine nasconde però un
segreto, esplorato nel corso degli episodi.
Sophie Rundle: età e altezza
1. Sophie Rundle è nata a
Bournemouth, Inghilterra, il 21 aprile 1988. L’attrice è
alta complessivamente 165 centimetri.
Risale a circa tre anni fa
l’annuncio ufficiale del reboot di Resident
Evil, nuovo riavvio sul grande schermo del franchise
videoludico che dovrebbe discostarsi palesemente dalla saga che ha
visto protagonista Milla Jovovich per ben sei film.
La produzione del nuovo film sarebbe
dovuta partire il prossimo giugno, ma è ovviamente stata
posticipata a causa della pandemia di Covid-19. Nel frattempo,
The
Illuminderdi suggerisce nuove indiscrezioni a
proposito del cast del film, che potrebbe includere l’attrice
Hannah John-Kamen, nota per la serie
Killjoys ma anche per aver interpretato Ava Starr/Ghost
nel film MarvelAnt-Man
and the Wasp. All’attrice sarebbe stato offerto
il ruolo di Jill Valentine.
Il resto del cast dovrebbe includere
anche Kaya Scodelario (la saga di Maze
Runner), alla quale sarebbe stato offerto invece il ruolo
di Claire Redfield. Tra gli altri personaggi che dovremmo vedere
nel reboot figurano anche Chris Redfield, Leon Kennedy e Albert
Wesker.
Il reboot di Resident
Evil sarà diretto da Johannes
Roberts(47 Metri) e
sceneggiato da Greg Russo. Nel progetto sarà coinvolto anche
James Wan(Aquaman, le
saghe di Insidious e
The Conjuring) in qualità di produttore esecutivo.
Il franchise di Resident
Evil arrivò al cinema per la prima volta nel 2002 ed
ha avuto cinque seguiti: Apocalypse, uscito il 10
settembre 2004, Extinction, uscito il 12 ottobre
2007, Afterlife, uscito nelle sale italiane il 10
settembre 2010 e Retribution, uscito il 28 settembre 2012.
Il capitolo conclusivo della saga,
The Final Chapter, è uscito nele sale italiane il 16
febbraio 2017.
Manca ormai poco alla fine di
Aprile, il quarto mese del 2020 che ricorderemo per molti anni
avvenire dato che è il secondo che abbiamo vissuto in quarantena a
causa della pandemia del COVID-19. Ebbene come ogni fine mese vi
segnaliamo le novità di Maggio 2020 che troverete su
Prime
Video.
Qua La Zampa 2
Contrariamente da quando annunciato
in precedenza Qua La Zampa 2 sarà disponibile su Amazon Prime
Video dal 4 Maggio. Alcune amicizie durano più di una
vita. In Qua La Zampa 2, sequel del commovente Qua la
Zampa, l’amato cane Bailey trova una nuova sistemazione e forma un
nuovo legame indistruttibile che porterà lui e le persone che ama
in situazioni che non avrebbero mai immaginato.
Bailey (doppiato da Josh
Gad, Frozen) trascorre la sua vita in Michigan nella
fattoria dei suoi padroni Ethan (interpretato da Dennis Quaid, The Special
Relationship) sua moglie Hannah (interpretata da Marg
Helgenberger, CSI: Crime Scene Investigation). Ha
anche una nuova compagna di giochi: la nipotina di Ethan ed Hanna,
CJ. Il problema è che la madre di CJ, Gloria (interpretata da
Betty Gilpin, Glow) decide di
portare via con sè CJ lontano dalla fattoria. Bailey si prepara
quindi a lasciare la sua vecchia vita per una nuova ma promettendo
a Ethan di proteggere CJ ad ogni costo.
Diretto dalla regista premiata due
volte agli Emmy Gail Mancuso (Modern Family), Qua la Zampa
2 è prodotta da Gavin Polone (A Dog’s Purpose, Zombieland) e
scritto da W. Bruce Cameron e Cathryn Michon, Maya Forbes e Wally
Wolodarskyand ed è basato sul romanzo di Cameron. Il film è
prodotto da Amblin Entertainment e Reliance Entertainment,in
collaborazione con Walden Media e Alibaba Pictures. Ti ricordiamo
che dal mese di Aprile sono stati resi disponibili in esclusiva su
Amazon Prime
Video tre attesissimi film.
Dall’autore premiato agli
Emmy Greg Daniels (The Office, Parks
and Recreations) arriva Upload,
una nuova commedia fantascientifica ambientata in un futuro
tecnologicamente avanzato in cui telefoni con ologrammi, stampanti
3D di cibo e supermercati automatizzati sono la norma. Ma la cosa
più particolare è che gli umani possono scegliere di essere
“caricati” in un aldilà virtuale nel momento in cui si avvicinano
alla morte. La serie segue le avventure di un giovane sviluppatore
di app, Nathan Brown (Robbie
Amell), che finisce in ospedale per un incidente in
una automobile autopilotata e deve decidere velocemente il suo
destino.
Dopo una veloce decisione, presa
insieme alla sua ragazza superficiale Ingrid (Allegra
Edwards), decide di farsi caricare sul lussuoso aldilà dei
suoi genitori “Lakeview” della Horizen Company. Una volta
caricato su Lakeview, Nathan incontra il suo
“angelo” dell’assistenza clienti Nora Anthony (Andy
Allo), che inizialmente è solo la sua guida carismatica ma diventa
velocemente un’amica e una confidente che lo aiuta a navigare nella
nuova estensione digitale della sua vita.
Upload è una serie Amazon Original in dieci episodi
con Robbie
Amell, Andy Allo, Kevin Bigley, Allegra
Edwards, e Zainab Johnson. La serie
è creata da Greg Daniels che ne è anche
produttore esecutivo insieme a Howard
Klein. La serie sarà disponibile in
versione originale e sottotitolata dall’ 1 Maggio.
THE LAST NARC: UNA NUOVA
DOCUSERIE DAL 15 MAGGIO
The Last
Narc è la nuova provocatoria docuserie in 4 episodi
che racconta l’assassinio avvenuto nella DEA (Drug Enforcement
Administration): il rapimento e l’omicidio, nel 1985, dell’agente
della DEA Enrique “Kiki” Camarena. La serie sarà disponibile dal 15
Maggio 2020 su Prime Video in più di 200 paesi.
The Last Narc è la
storia di un eroe caduto, degli uomini che lo hanno ucciso e
dell’uomo che ha rischiato tutto per scoprire cosa fosse realmente
successo e perchè. Il decorato agente speciale Hector Berellez, a
cui era stata assegnata l’indagine sull’omicidio di Camarena,
esamina tutti gli strati del mito e della propaganda per rivelare
la spaventosa verità su un complotto che spazia dai “killing field”
messicani ai palazzi del potere a Washington, D.C.
La testimonianza di Berellez sarà
affiancata dalle dichiarazioni della vedova di Camarena e dalle
testimonianze di tre infiltrati nei cartelli di Guadalajara.
The Last Narc è diretto da Tiller Russell ed è una
produzione Amazon Studios e The Intellectual Property Corporation
(IPC) di Industrial Media. Eli Holzman e Aaron Saidman di IPC sono
i produttori esecutivi.
A partire dal 22 Maggio la
serie Homecoming,
acclamata dalla critica, ritorna con una seconda stagione, un nuovo mistero e una
nuova protagonista, Janelle Monáe. Il personaggio che
interpreta si risveglia senza memoria su una barca in mezzo a
un lago. Non ha idea di come sia arrivata lì e non si ricorda
chi è. La sua ricerca di identità la porta nel cuore
del Geist Group, la compagnia che si occupa dell’iniziativa
soprannominata Homecoming. Nella seconda stagione Stephan James
ritorna nel ruolo di Walter Cruz, che sta cercando di costruirsi
una nuova vita e di riprendersi dai traumi della guerra e dal
progetto Homecoming, quando si accorge che ne esiste una versione
ancora più insidiosa. Se solo riuscisse a ricordare!
Hong Chau riprende
il ruolo di Audrey Temple, una impiegata del Geist che si ritrova
inaspettatamente ai vertici della scala gerarchica della compagnia.
Per la seconda stagione si uniscono al cast l’attore premio Oscar
Chris Cooper nei panni di Leonard Geist, l’eccentrico fondatore
della compagnia e l’attrice vincitrice di un Emmy Joan Cusack nel
ruolo di Francine Bunda, militare e altrettanto eccentrica.
Gli showrunner e produttori esecutivi
di Homecoming sono Eli Horowitz e Micah
Bloomberg, che sono anche i creatori del podcast di Gimlet Media su
cui è basata la serie. Tutti gli episodi della seconda stagione
sono diretti da Kyle Patrick Alvarez, che ha svolto anche il
ruolo di produttore
esecutivo.Homecomingè
co-prodotto da Amazon Studios e UCP, tra I produttori esecutivi si
annoverano anche: Julia Roberts con la sua casa di produzione Red
Om Films, Sam Esmail e la sua casa di produzione Esmail Corp, Chad
Hamilton di Anonymous Content, e Chris Giliberti, Alex Blumberg e
Matt Lieber di Gimlet Media.
SELAH AND THE SPADES
Nel piccolo mondo di un collegio
d’élite della Pennsylvania, Haldwell, il corpo studentesco è
gestito da cinque fazioni. La diciassettenne Selah Summers (Lovie
Simone) dirige il gruppo più dominante, The Spades, con un’autorità
irremovibile. Le tensioni tra le fazioni aumentano e quando il
migliore amico e braccio destro di Selah, Maxxie (Jharrel Jerome)
viene distratto da un nuovo amore, Selah assume una protégée del
secondo anno Paloma (Celeste O’Connor), a cui insegna la sua
saggezza per governare la scuola quando lei si sarà diplomata.
Nel suo primo lungometraggio, la
scrittrice e regista Tayarisha Poe ci immerge in una
rappresentazione accresciuta degli equilibri adolescenziali. Questo
film mostra quanto può essere inebriante il potere per una ragazza
adolescente che sente fortemente la minaccia di vederselo negare.
Contrariamente da quanto annunciato in precedenza il film sarà
disponibile su Amazon Prime Video dal 29 Maggio.
Serie TV
Shameless – la nona stagione dall’1 Maggio
Battlestar Galactica – tutte le quattro stagioni dall’1
Maggio
The Orville – la prima stagione dall’1 Maggio
Futurama – tutte le sette stagioni dall’1 Maggio
Secrets and Lies – le prime due stagioni dal 4 Maggio
Ugly Betty – le quattro stagioni dal 6 Maggio
Film e documentari – Originali e in
Esclusiva
Gemini Man – dall’11 Maggio
Figli – dall’11 Maggio
Blackkklansman – dal 16 Maggio
Pope Francis: A Man Of His Word – dal16 Maggio
Constatata l’inattuabilità della
manifestazione nella sua regolare forma fisica a causa
dell’emergenza sanitaria e delle odierne direttive delle autorità
federali riguardanti i grandi eventi, il Consiglio direttivo e il
Consiglio di amministrazione del Locarno Film
Festival, sotto la presidenza di Marco
Solari, annunciano che, non essendo possibile un’edizione
incentrata sull’incontro e la condivisione degli spazi fisici, il
Festival cambia forma e rilancia con Locarno 2020
– For the Future of Films, un’iniziativa volta al
sostegno del cinema d’autore indipendente.
Con rammarico il Consiglio direttivo
del Locarno Film Festival annuncia l’annullamento di Locarno73.
Costretta quindi a rinunciare alla consueta selezione di
lungometraggi in prima visione e di principio ai luoghi fisici di
incontro, a partire dall’iconica Piazza Grande, la manifestazione
ha deciso di proporre un’alternativa all’idea classica di festival
cinematografico con cui sostenere nella misura possibile, grazie ai
suoi partner, l’industria cinematografica internazionale e
svizzera, che sta affrontando una profonda
crisi. Locarno 2020 – For the Future
of Films, con una serie di progetti mirati,
fornirà un supporto al cinema d’autore indipendente e alle sale
cinematografiche, e proporrà al pubblico e ai professionisti
dell’industria contenuti speciali su diverse piattaforme tra cui,
qualora gli scenari in continua evoluzione lo permettessero,
proiezioni fisiche in totale sicurezza.
Il Presidente del Locarno Film
Festival, Marco Solari: “La decisione odierna del Consiglio
federale non ci coglie impreparati. In queste ultime settimane la
Direzione artistica e la Direzione operativa, in stretta
collaborazione con il Consiglio direttivo, hanno elaborato vari
scenari in parte forzatamente abbandonati nel tempo. Nella sua
ultima seduta il Consiglio di Amministrazione del Festival, tenendo
conto dei rischi sanitari anche per incontri tra meno di mille
persone e non potendo preservare lo spirito di Locarno con
soluzioni a prima vista anche accattivanti, ha
deciso all’unanimità di rinunciare di principio alla
manifestazione fisica. il Festival vuole confermare la sua presenza
al fianco del pubblico e dell’industria cinematografica con un
progetto atto a tradurre in una nuova forma, su altri palcoscenici
e piattaforme, i valori che hanno caratterizzato la sua decennale
storia”
Locarno
2020 è pensata per intervenire sull’immobilismo
forzato dell’industria cinematografica, interagendo con gli autori
che hanno dovuto interrompere la lavorazione delle proprie opere,
assegnando dei Pardi speciali e altri premi alle produzioni
cinematografiche internazionali e svizzere (in collaborazione con
Swiss Films) ferme a causa dell’emergenza sanitaria globale.
La Direttrice artistica Lili
Hinstin: “Il Festival deve anzitutto servire i film, e
organizzare delle première online nel mese di agosto non ci sembra
il modo migliore per farlo. Il nostro ruolo è quello di fare da
trait d’union fra i film, l’industria e il
pubblico, e abbiamo quindi cercato proposte alternative per
svolgere questa nostra missione, verificando dove il nostro
intervento potesse rivelarsi più utile in questo momento. Siamo al
lavoro per concepire un progetto coerente, in linea con la storia
del Festival, all’insegna della solidarietà, e che possa giovare al
nostro pubblico e ai registi in difficoltà.”
A rendere
possibile Locarno 2020 è ancora
una volta il connubio tra istituzioni e partner privati che fin da
subito hanno voluto dimostrare sensibilità e sostegno nei confronti
del Festival e del cinema d’autore, nonostante la complessità del
momento: i partner pubblici tra cui il Cantone Ticino con Swisslos,
l’Ufficio federale della cultura – UFC, la Direzione dello sviluppo
e della cooperazione – DSC del Dipartimento federale degli affari
esteri DFAE, la Città e la Regione di Locarno e i partner privati,
tra cui i Main partner UBS, la Mobiliare, Manor, Swisscom, il
Destination partner Ascona-Locarno Turismo e il Media
Partner SSR/RSI.
Il Direttore operativo, Raphaël
Brunschwig: “Il nostro ringraziamento è destinato anzitutto a
tutti nostri partner, che ci hanno sempre sostenuto e che
continuano a farlo in questo momento. Forti di un team altamente
motivato, ci impegniamo a valorizzare le opportunità che ha portato
questa situazione di crisi. Il nostro sguardo rimane rivolto alla
continuità della manifestazione e alle sue sfide future, che
saranno ancora più complesse dopo questo anno
difficile.”
Arriva il 29 aprile su NetflixSummertime, la
nuova serie originale Made in Italy della piattaforma di streaming
che porta un po’ d’estate nelle case di quelli che, per la maggior
parte, vedranno la bella stagione solo attraverso i ricordi degli
anni passati e le finestre aperte su un cielo che diventa sempre
più blu, man mano che ci si avvicina a giugno.
Liberamente ispirato a
Tre Metri Sopra il Cielo di
Federico Moccia,
Summertime mantiene soltanto l’argomento
del materiale originale, ovvero gli amori giovanili, e trasporta
tutte la narrazione sulla riviera adriatica, a Cesenatico,
all’inizio della stagione balneare. Inoltre i protagonisti ultra
tradizionali della racconto originale vengono sostituiti da un
gruppetto di simpatici protagonisti “aggiornati” ai tempi.
Ispirato a Tre Metri Sopra il Cielo
La protagonista è
Summer, una liceale molto centrata, studiosa e
curiosa, afro-italiana, che odia l’estate, nonostante il nome,
perché le ricorda l’assenza del papà, trombettista jazz che nella
bella stagione è sempre in giro per concerti e trascura lei, la
sorellina e la madre, che a suo tempo rinunciò anche lei alla
passione per la musica per stare con le figlie e permettere al
padre di continuare la carriera artistica.
I migliori amici di
Summer sono Edo e
Sofia, lui introverso, spiritoso e dolce, lei
tutta pepe, sveglia e simpatica. A questo terzetto di partenza si
uniscono Alessandro, motociclista a livello
agonistico, in crisi con se stesso e con la sua passione. È l’anima
delle feste, popolare tra i ragazzi che vogliono essere suoi amici
e la ragazze che sgomitano per la sua attenzione. Il suo migliore
amico è Dario, meccanico di grande talento che
sogna di essere arruolato nella scuderia di Ale, una volta che
l’amico farà il grande salto.
I comprimari più interessanti dei protagonisti
Quante volte ci troviamo di fronte
ad un film in cui l’eroe senza macchia porta avanti la sua quest
con granitica convinzione, attorniato da spalle comiche o
personaggi secondari molto più interessanti di lui? È proprio
questo che accade in Summertime in cui
Summer ed Ale, i protagonisti che si innamorano tra mille
difficoltà e diffidenze, sono molto meno interessanti dei
personaggi secondari Sofia, Dario e Edo.
Tuttavia la storia, nell’arco degli
otto episodi, si sviluppa mettendo al centro del racconto, di volta
in volta, uno dei ragazzi, indagando i suoi sentimenti, i suoi
percorsi, la sua situazione familiare che presenta sempre qualche
difficoltà o “anomalia”, i suoi rapporti con gli altri. Insomma, la
storia di Summer e Ale è solo il centro di un intreccio di vite,
piccole e grandi, che si intrecciano nel corso di un’estate.
I colori e l’atmosfera dell’estate
Visivamente,
Summertime adotta una palette satura,
vivace, che restituisce, come fossimo in una pubblicità patinata,
un’immagine brillante e festosa della costiera adriatica. Ragazzi
che corrono in spiaggia, tutti giovani e belli, feste in piscina,
allegria, musica e romantici amori estivi. Una scelta che gioca sul
sicuro con gli stereotipi del racconto per ragazzi, di cui Netflix
sembra farsi grande promotore, visto che le sue produzioni
originali sono quasi univocamente dirette ad un target
adolescenziale.
Se da una parte
Summertime centra il bersaglio
restituendo allo spettatore quell’aria di mare e salsedine, la
spensieratezza e la fugace bellezza degli amori estivi, non è in
grado di conferire autenticità ai personaggi, nessuno dei quali è
particolarmente ispirato né come scrittura né come interpretazione.
Gli interpreti, tutti molto belli e per la maggior parte alla loro
prima volta davanti alla macchina da presa (Ludovico
Tersigni è il più famoso del gruppo), compensano la
mancanza di esperienza con la spontaneità in rari e preziosi
momenti, ma le parole che pronunciano sono frutto di una
costruzione artificiosa di un linguaggio giovanile che non esiste,
una unione finta di contenuto e forma che non trova una
corrispondenza nella realtà e allontana i personaggi dallo
spettatore.
I dialoghi stereotipati di Summertime
In particolare il personaggio di
Sofia, che insieme a Summer doveva essere quello di rottura con la
tradizione del romanzo di partenza (dal momento che una è nera e
l’altra lesbica), parla per aforismi e stereotipi come fosse un
libro stampato, cosa che non rende affatto giustizia alla
freschezza e spontaneità della bella interprete Amanda
Campana.
Summertime ci farà rimpiangere senza
dubbio l’estate che non avremo mai, quella in cui saremo costretti
a non avvicinarci, a non baciarci, a non giocare scherzare ballare
e bere, ma allo stesso tempo riesce a restituirne l’atmosfera e la
leggerezza.
Richard
Jewell, il film diretto da Clint Eastwood e basato su fatti
realmente accaduti, la storia di ciò che può accadere quando quel
che viene riportato oscura la verità, a partire dal 30
aprile sarà disponibile per l’acquisto in digitale (anche in 4K
UHD)* su Apple Tv, Youtube, Google Play,
TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film &
TV. Dal 14 maggio sarà inoltre disponibile anche per il
noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID.
In occasione dell’uscita digitale
del film, i primi 10 minuti di “Richard Jewell” sono già
disponibili sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros.
Italia a questo
link.
Tra i contenuti
extra spiccano uno speciale dietro le
quinte, con la ricostruzione del Centennial Park e di
tutte le scene diventate nel tempo tristemente iconiche,
interviste con il cast e il regista Clint
Eastwood, un focus dedicato alla ricostruzione dei
fatti del 1996 e al perchè Richard Jewell sia un uomo che
merita di essere onorato e ricordato.
“C’è una bomba al Centennial Park.
Avete solo trenta minuti di tempo”. Il mondo viene così a
conoscenza di Richard Jewell, una guardia di sicurezza che
riferisce di aver trovato il dispositivo dell’attentato dinamitardo
di Atlanta del 1996. Il suo tempestivo intervento salva numerose
vite, rendendolo un eroe. Ma in pochi giorni, l’aspirante alle
forze dell’ordine diventa il sospettato numero uno dell’FBI,
diffamato sia dalla stampa che dalla popolazione, assistendo al
crollo della sua vita. Rivoltosi all’avvocato indipendente e contro
il sistema Watson Bryant, Jewell professa con fermezza la sua
innocenza. Ma Bryant scopre di doversi scontrare con i poteri
combinati dell’FBI, del GBI e dell’APD per scagionare il suo
cliente, e tenta di impedire a Richard di fidarsi delle stesse
persone che cercano di distruggerlo.
Il film è interpretato dai premi
Oscar Sam Rockwell (“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”) nei panni
di Watson Bryant, e Kathy Bates (“Misery non deve morire”,
“American Horror Story” in TV) in quelli di Bobi, la madre di
Richard; mentre Jon Hamm (“Baby Driver – Il genio della fuga”) è
l’investigatore capo dell’FBI; Olivia Wilde (“La vita in un
attimo”) ritrae Kathy Scruggs la giornalista dell’ Atlanta
Journal-Constitution, e Paul Walter Hauser (“Tonya”) interpreta
Richard Jewell.
Il premio Oscar Eastwood ha diretto
il film da una sceneggiatura del candidato all’Oscar Billy Ray
(“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), basata sull’articolo
di Vanity Fair “American Nightmare — The Ballad of Richard Jewell”
di Marie Brenner. Eastwood ha anche prodotto il film con la sua
Malpaso, insieme a Tim Moore, Jessica Meier, Kevin Misher, Leonardo
DiCaprio, Jennifer Davisson e Jonah Hill.
Il team creativo di Eastwood
comprende il direttore della fotografia Yves Bélanger e lo
scenografo Kevin Ishioka, insieme alla sua consueta costumista
Deborah Hopper e al montatore premio Oscar Joel Cox (“Gli
spietati”), che nel corso degli anni ha collaborato con Eastwood su
numerosi progetti. Musiche di Arturo Sandoval, lo stesso
compositore di “Il corriere – The Mule” del 2018. Warner Bros.
Pictures presenta una produzione Malpaso, Appian Way / Misher Films
/ 75 Year Plan Plan Production, “Richard Jewell”, già disponibile
per il preordine:
*Disponibile anche in 4K UHD sui
dispositivi abilitati
CONTENUTI EXTRA
THE MAKING OF RICHARD
JEWELL – Il regista Clint Eastwood e il suo incredibile
cast raccontano come questa intrigante storia abbia finalmente
visto la luce, arrivando sul grande schermo.
THE REAL STORY OF RICHARD
JEWELL – Cast e filmmakers rivivono gli eventi del 1996,
raccontando la straziante storia di Richard Jewell, e il perchè
Richard sia un uomo che merita di essere onorato e ricordato.
La distribuzione in VOD di Trolls World
Tour da parte della Universal ha generato dei
risultati che hanno condotto ad una riflessione molto interessante
sulla distribuzione cinematografica in questi mesi di chiusura
della filiera cinematografica.
Lo scorso mese, a causa della
chiusura mondiale delle sale cinematografiche, la Comcast Corp.
CMCSA, che rappresenta il 2,83% dei dirigenti della
Universal Pictures, ha preso una decisione che
sembrava controversa, ma che si è rivelata una scelta giusta.
Lo studio aveva in corso una
massiccia campagna di marketing per l’uscita in sala di Trolls World Tour, sequel del film
d’animazione del 2016, prevista per il 10 aprile. La scommessa
Universal è stata quella di non posticipare l’uscita del film, ma
di rendere disponibile il film in VOD. Negli USA, il film è stato
messo a noleggio al costo di 19,99 dollari su Apple TV di Apple
Inc.
A tre settimane dal lancio, Trolls World Tour ha guadagnato quasi
100 milioni di dollari in noleggi. Con 5 milioni di noleggi, il
film distribuito in digitale ha guadagnato, in tre settimane, più
di quanto Trolls ha incassato in 5 mesi
in sala. Questi numeri hanno convinto i dirigenti della
Universal che le uscite digitali possono essere una strategia
vincente e possono ridurre l’impatto negativo della chiusura delle
sale nel corso della pandemia.
Distribuzione in tempo di pandemia, un nuovo modello
Per anni, gli studi hanno discusso
dell’importanza di avere un film in sala per almeno due mesi prima
che lo stesso potesse essere diffuso in visione domestica, con la
vendita degli Home Video o il film reso disponibile in VOD, tutto
mentre le piattaforme come Netflix stavano lentamente ma
inesorabilmente conquistando il mercato dell’intrattenimento
domestico.
Con i cinema chiusi, gli studi sono
costretti a sperimentare nuove modalità di fruizione per lo
spettatore, reinventandosi in questo modo l’ultimo anello della
catena produttiva cinematografica, ovvero la visione da parte dello
spettatore.
Per Jeff Shell,
capo della NBCUniversal, la campagna per sperimentare il mercato
digitale noto come video premium on demand o PVOD è sempre stata un
obiettivo di primaria importanza, prima che si scatenasse la
pandemia.
“I risultati di Trolls World
Tour hanno superato le nostre aspettative e dimostrato la
fattibilità di PVOD – ha affermato Shell – Non appena i
cinema riapriranno, prevediamo di distribuire i film in entrambi i
formati”.
Per gli Studios, la prospettiva è
particolarmente allettante perché per il canone di noleggio o per
l’acquisto digitale, trattengono circa l’80%, rispetto a circa il
50% delle vendite al botteghino. Finora la Universal ha realizzato
oltre 77 milioni di dollari di entrate dal Trolls World Tour. Ciò significa che
il film ha generato circa 95 milioni di dollari in canoni di
locazione da quasi cinque milioni di clienti dalla sua data
d’uscita (stando a quanto riporta una fonte interna).
Se si fosse trattato di una
distribuzione cinematografica, per guadagnare la stessa cifra,
l’incasso al botteghino sarebbe dovuto essere di circa 154 milioni,
che è la cifra intorno alla quale si aggira l’incasso finale di
Trolls. Il film del 2016 ha incassato 153,7 milioni, dei quali 77
milioni sono andati alla Universal e il resto alle sale.
Gli Studios traggono maggiore profitto dalla distribuzione
VOD
Secondo il WSJ c’è anche da
considerare un ulteriore elemento. Non si sa infatti se la
strategia di noleggio a 20 dollari influenzerà le vendite future di
DVD e i download digitali di Trolls World
Tour. I ricercatori della Universal hanno stabilito
che il 51% delle persone che hanno noleggiato il sequel ha
dichiarato di aver “sicuramente” visto il film nelle sale, e circa
un quinto ha affermato di noleggiare raramente o mai film dai
servizi digitali. Il titolo ha stabilito record digitali su
piattaforme gestite da Amazon.com Inc., dal servizio Xfinity di
Apple e Comcast.
Il film ha inoltre beneficiato di un
mercato quasi privo di concorrenza, dal momento che gli studi hanno
rinviato la maggior parte delle uscite e le famiglie rimaste in
quarantena obbligata cercano prodotti da guardare in compagnia. La
Universal dice che implementerà la stessa strategia anche per la
distribuzione di The King of Staten
Island, una nuova commedia diretta da Judd
Apatow che sarebbe dovuta arrivare nelle sale USA il 19
giugno.
A marzo, Universal ha distribuito
altri quattro film su piattaforme digitali per il noleggio da 20
dollari, sempre a sale chiuse:
L’Uomo Invisibile,
The Hunt,
Emma e Never RarelySometimes Always. Questi quattro film hanno
generato in totale circa 60 milioni di dollari in noleggi fino ad
oggi, con un guadagno per Universal di circa 48 milioni di
dollari.
Prima della chiusura dei
cinema, il film con il maggior incasso tra quei titoli, il reboot
del classico horror L’Uomo invisibile,
aveva raccolto circa 64 milioni negli Stati Uniti e in Canada. Gli
altri tre film avevano incassato 16 milioni. Le loro prestazioni
digitali sono l’equivalente di 96 milioni di dollari traslati in
incassi al botteghino.
I blockbuster restano fedeli alla sala
Certo è che per titoli di
grandissimo richiamo come il nuovo capitolo di Fast and
Furious, per esempio, una diffusa uscita in sala
rimane troppo redditizia per trasformarla in uscita PVOD. Infatti,
Universal (così come molti studi concorrenti) ha posticipato
l’uscita dei titoli più importanti e di maggiore richiamo per il
pubblico da sala, in attesa della riapertura degli esercizi
cinematografici.
Nel frattempo, sembra che la
Universal abbia comunque dettato quello che potrebbe diventare un
trend. Infatti la Warner Bros di AT&T Inc ha annunciato che il
suo prossimo film d’animazione, molto simile a Trolls World Tour
per target, ovvero Scoob!, andrà direttamente in digitale, nel
giorno in cui era stata programmata la sua uscita in sala, il 15
maggio prossimo, con noleggio a 19,99 e acquisto a 49,99
dollari.
La Warner sta integrando questo tipo
di distribuzione inserendo nella sua offerta anche la promozione
del suo canale HBO Max, che è offerto in abbonamento a 14,99
dollari al mese, e sul quale sarà disponibile il film in streaming.
Stessa sorte toccherà a An American
Pickle di Seth Rogen, che doveva
arrivare in sala distribuito da Sony Pictures Entertainment entro
la fine del 2020.
L’operazione di portare il cinema
direttamente nelle case, saltando la filiera dell’esercizio
cinematografico, è un’operazione che Jeff Shell ha
portato avanti a partire dal 2015, quando è arrivato a
Hollywwod. La sua opera si è comunque confrontata con un
elemento di fondamentale importanza nella produzione e
distribuzione, proprio la sala, e quindi la finestra di esclusiva
di 75 giorni non è mai stata scalfita.
Tuttavia, la pandemia in corso ha
finalmente spianato la strada a tali cambiamenti. Quando la
Universal ha annunciato il suo piano di uscita per
Trolls World Tour a marzo, gli esercenti
hanno accusato lo studio di approfittare della situazione mondiale
per far finalmente progredire il piano che era nel cassetto da
ormai 5 anni.
Chiaramente quando la situazione
sanitaria si normalizzerà, sembra normale che le sale riapriranno e
che anche il mercato tornerà a prediligere la sala con la finestra
di esclusiva di 75 giorni. “Un numero limitato di eccezioni non
crea davvero un modello di business solido” ha infatti
dichiarato John Fithian, amministratore delegato
della National Association of Theatre Owners.
Resta il fatto che l’esempio della Universal rappresenta
un’apertura verso un nuovo sistema di sfruttamento del prodotto
cinematografico che amplia il ventaglio di mercato per determinati
prodotti e anche per un determinato tipo di pubblico.
Gli anni del liceo
sono un ricordo nostalgico per chiunque, e nonostante le difficoltà
adolescenziali intrise in quel periodo della nostra vita, è
innegabile quanto fascino si nasconda in quel periodo, tant’è che
innumerevoli sono stati i film che hanno
raccontato quel passaggio dall’adolescenza all’età adulta, andando
a toccare nel profondo i ricordi (belli e meno belli) di ognuno di
noi.
Sono davvero tanti gli
high school movies che sono stati
realizzati, e spesso c’è davvero l’imbarazzo della scelta quando si
ha voglia di una serata all’insegna della nostalgia e dei ricordi.
In tal senso, Netflix e altre piattaforma di streaming
offreno una vasta gamma di film tra cui scegliere. Di seguito
abbiamo raccolto 10 film ambientati durante gli anni del liceo che
vi consigliamo di vedere:
Breakfast Club (1985)
Breakfast Club di John
Hughes è uno dei capisaldi della commedia adolescenziale
americana. Il film racconta la storia di cinque adolescenti che
vengono obbligati a trascorre un intero sabato in detenzione: dopo
gli screzi iniziali, scopriranno in realtà di avere molte cose in
comune, nonostante le loro vite così diverse al di fuori dei
corridoi liceali.
“Don’t
You (Forget About Me)” dei Simple Minds, tema
portante della colonna sonora, è stata ai vertici della classifica
rock di Billboard per sedici settimane, mantenendo il primo posto
per tre settimane. Un film ancora oggi attualissimo, nonostante
risalga a ben 35 anni fa.
Noi siamo infinito (2012)
Noi siamo infinito è la storia di un ragazzo
di nome Charlie che grazie all’amicizia con Sam e Patrick riesce a
vincere la sua timidezza e a prendere maggiore consapevolezza di se
stesso. Il film mette al centro della storia le relazioni umane,
affrontando al tempo stesso tematiche molto importanti con estrema
delicatezza. I
l film è basato sul libro omonimo
scritto da Stephen Chbosky, che del film è anche
il regista. È interpretato da
Logan Lerman,
Emma Watson ed
Ezra Miller. Il film si avvale anche della presenza di
Paul Rudd e di una colonna sonora
straordinaria.
La vita è un sogno (1993)
La vita è un
sogno è ambientato ad Austin (Texas) nel 1976,
durante la notte che precede l’ultimo giorno di scuola. Nell’arco
di un’intera giornata si snodano le vicende parallele di Mitch
Kramer e Sabrina Davis, due matricole studentesche del Liceo che
subiscono vessazioni tipiche da “rituale d’iniziazione” da parte
degli studenti più anziani.
A Sacramento, nel 2002,
un’adolescente volitiva che si fa chiamare “Lady Bird” cerca di
superare indenne il suo ultimo anno di liceo. Lady
Bird ruota attorno ai rapporti tra la
protagonista e la sua migliore amica, sua madre, suo padre e –
naturalmente – quello più conflittuale di tutti: il rapporto con se
stessi.
Per il suo debutto alla regia,
Greta Gerwig si affida ad una regia efficace e ad
una scrittura superba, entrambe supportate dalla bravura della
protagonista
Saoirse Ronan e dell’intero cast di supporto, che
include anche Laurie Metcalf e
Timothée Chalamet.
L’attimo fuggente (1989)
Ambientato in un collegio per soli
uomini, L’attimo fuggente di Peter
Weir è un film dotato di una bellezza e – al tempo stesso
– di una tragicità sconvolgenti. Il compianto Robin Williams interpreta il professor John
Keating, un insegnante di inglese colto e solidale con i suoi
studenti. Instilla in loro l’amore per la parola scritta, in
particolare per la poesia, tanto da spingerli a creare un club
notturno segreto in cui si cimentano nella lettura di opere di
grandi autori. È così che questi giovani ragazzi, attraverso la
cultura e il nutrimento tanto della mente quanto dello spirito,
scoprono se stessi e l’importanza dei proprio desideri.
Una pazza giornata di vacanza (1986)
Ancora un film diretto dal grande
John Hughes, ricco di citazioni e scene
memorabili. Una pazza giornata di vacanza
racconta quel periodo della vita agli occhi di un adolescente, il
futuro ormai imminente sembra essere davvero troppo grande per
affrontarlo. È così che il protagonista Ferris Bueller
(Matthew Broderick) si finge malato in modo da
poter saltare la scuola. Trascorrerà una pazza ed indimenticabile
giornata per le strade di Chicago… naturalmente, il Ferris che
ritroveremo alla fine del film sarà un ragazzo molto diverso.
Suxbad – Tre menti sopra
il pelo (2007)
Michael Cera,
Jonah Hill e Christopher Mintz-Plasse
nel ruolo di tre adolescenti che tentano di perdere
la verginità prima della fine delle scuole superiori. Diretto
da Greg Mottola e scritto da
Seth Rogen e Evan Goldberg,
Suxbad – Tre menti sopra il pelo è uno
dei coming-of-age di maggior successo dello scorso
decennio, proprio grazie alla capacità di descrivere l’universo
degli adolescenti in maniera divertente e a dir poco
esilarante.
La rivincita delle sfigate (2019)
Da molti etichettato come la
versione femminile di Suxbad – Tre menti sopra il pelo,La rivincita delle sfigate, debutto alla
regia di Olivia Wilde, è uno dei coming-of-age
più acclamati della passata stagione cinematografica, e forse anche
dell’ultimo decennio.
Raccontato da una prospettiva
selvaggia, originale e moderna, il fiolm è una commedia senza
filtri sul rapporto tra due migliori amiche durante gli anni del
liceo e quei legami destinati a durare per tutta la vita.
Catturando lo spirito dei nostri tempi, il film si è imposto in
breve tempo come la storia di formazione per eccellenza dedicate
alle prossime generazioni.
Mean Girls (2004)
Mean Girls di Mark
Waters è un pezzo di storia delle recente commedia
americana. Basato sul libro “Queen Bees &
Wannabees” di Rosalind Wisenman, negli anni il film è
divenuto un piccolo cult non solo per via dei suoi iconici
personaggi (su tutti la perfida Regina King interpretata da
Rachel McAdams), ma anche grazie alla
spumeggiante colonna sonora.
Costato appena 17 milioni di
dollari, il film ne incassò ben 130 in tutto il mondo, diventando
il film della carriera di Lindsay Lohan ad
aver guadagnato di più. Mean Girls ha ispirato un musical, un videogame
e anche il videoclip della canzone “Thank U,
Next” di Ariana Grande.
Easy A (2010)
Easy A, diretto da Will
Gluck e interpretato da Emma Stone, è ispirato parzialmente al romanzo
“La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne. Il film
segue la storia di Olive, un’adolescente che per sfuggire a un fine
settimana di campeggio con la migliore amica e i suoi genitori,
inventa una scusa dicendo di aver perso la verginità con un
ragazzo.
La bugia diventa così argomento di
discussione per tutto il liceo e l’inizio di un circolo vizioso; e
se da una parte i ragazzi la pagano per proteggere la propria
reputazione, quella di Olive viene a poco a poco distrutta.
Michael Rosenbum è
conosciuto soprattutto per aver interpretato Lex Luthor nella serie
Smallville. Nel 2017, l’attore ha fatto il suo debutto nel
MCU interpretando Martinex in
Guardiani della Galassia Vol. 2 di
James Gunn. Adesso, in una recente intervista
con
ComicBook, l’attore ha rivelato di aver rifiutato un ruolo in
The
Suicide Squad, diretto sempre da Gunn.
“Ci sono andato molto
vicino”, ha spiegato l’attore. “Avrei dovuto essere nel
film, ma sfortunatamente ho subito un intervento chirurgico al
collo e non avrei più potuto interpretare quello specifico
personaggio. Non potevo perché la parte richiedeva un grande lavoro
fisico e in quel momento non potevo sforzare il collo. Però sì,
avrei dovuto avere un ruolo nel film.”
Michael Rosenbum
ha poi aggiunto: “Ovviamente non posso rivelare di quale ruolo
si tratta. Posso solo dire che James è sempre gentile e gli sono
veramente grato per avermi teso una mano in quel momento. È sempre
bello quando i tuoi amici ti pensano, così com’è sempre bello
sapere di essere stati considerati la persona giusta per un
determinato ruolo.”
Secondo le ultime
indiscrezioni, Nathan
Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy,
che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la
capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere
guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.
Altri nomi circolati nelle ultime
settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano
che Sean Gunn potrebbe vestire i panni
di Weasel e Flula Borg quelli di
Javelin; Pete Davidson potrebbe
interpretare Blackguard, mentre Michael
Rooker Savant.
Forse non tutti sanno che
Pulp Fiction, il cult di Quentin Tarantino uscito nel 1994,
avrebbe dovuto avere un prequel. È quanto rivelato di recente da
Michael Madsen, attore feticcio del regista,
in una recente intervista con
The Hollywood Reporter, in cui ha sviscerato i dettagli sul
progetto mai realizzato.
Il prequel avrebbe dovuto avere come
protoagonisti Mr. Blonde/Vic Vega, il personaggio intepretato da
Michael Madsen nel film Le iene, e Vincent Vega, il personaggio
interpretato da John Travolta in Pulp Fiction: nell’universo
tarantiniano, infatti, i due personaggi sono fratelli.
A proposito del film mai realizzato,
Madsen ha spiegato: “Dovevano trovarci ad Amsterdam. Il film
iniziava con noi che uscivamo di prigione in due stati diversi e
finivamo per ritrovarci in un club di Amsterdam”. In effetti
in Pulp Fiction, il personaggio di Vincent spiega di
essere appena tornato a Los Angeles dopo essere stato nella città
europea.
Il prequel avrebbe quindi svelato
che Vic e Vincent sono in realtà fratelli: “Era piuttosto
complicato, ma quando Quentin inizia a parlarti di un’idea, diventa
poi davvero facile stargli dietro”, ha aggiunto Madsen.
Pulp Fiction è uno dei film cult
di Quentin Tarantino, anzi, dell’intera
storia del cinema. Scritto e diretto dal regista americano
nel 1994, vinse (nello stesso anno) la Palma
d’oro al Festival
di Cannes e un Oscar alla Miglior Sceneggiatura Originale del
1995.
Raccontare oggi la Hollywood del
secondo dopoguerra. È questo l’intento che Ryan
Murphy, insieme al fidato Ian
Brennan, sembra essersi proposto con la miniserie
intitolata proprio Hollywood, e
disponibile su Netflix a partire dal 1° maggio. La sua versione
sembra in realtà essere una sorta di “come sarebbe dovuta
andare” ambientata in un mondo più politicamente corretto del
nostro, dove il celebre ostracismo nei confronti della diversità è
ben più mitigato. Le buone intenzioni di Murphy, tuttavia, si
trasformano in un discorso ridondante che perde la sincerità di cui
avrebbe dovuto essere caratterizzato.
Protagonisti della storia qui
narrata sono un gruppo di ragazzi il cui sogno è entrare a far
parte del magico mondo del cinema, incarnato nella sfarzosa
Hollywood. Tra questi vi sono gli aspiranti attori Jack Castello
(David Corenswet), Camille Washington
(Laura Harrier), Claire Wood (Samara
Weaving) e Rock Hudson (Jake Picking), lo
sceneggiatore Archie Coleman (Jeremy Pope) e il
regista Raymond Ainsley (Darren
Criss). Per raggiungere i loro obiettivi, tuttavia, si
troveranno a scontrarsi con una serie di diktat, espressione di
un’industria poco aperta alle novità.
Hollywood: il racconto di
un’industria
Con la serie di Murphy e Brennan ci
si addentra all’interno dell’industria cinematografica più florida
del mondo. Il periodo poi, quello del secondo dopoguerra, vede il
dominio dei grandi studios, che in quegli anni più che mai
realizzavano film con una perizia e una manodopera inimitabile. Ma
se è vero che non è tutto oro quel che luccica, in mezzo a cotanto
lusso e vitalità non mancherà di rivelarsi anche la Hollywood degli
scandali taciuti, dei party a base di sesso e droga, e delle
maschere indossate per conformarsi alla massa. I due autori
scelgono pertanto di lanciare da subito il messaggio che vede
l’industria del cinema in stretto rapporto con quella della
prostituzione.
Prostituzione letterale o
metaforica, che a suo modo si renderà necessaria per ognuno dei
protagonisti nel momento in cui vorranno inseguire le proprie
ambizioni. In ognuno dei sette episodi di cui è composta la serie
dilaga il marcio, ma questo è messo in scena, per contrasto,
tenendo sempre fede allo sfarzo dell’epoca. Sotto tale aspetto,
Hollywood è una serie che per ricostruzione storica, dai
costumi alle scenografie, riempie gli occhi. E, insieme ai virtuosi
movimenti di macchina, che sembrano replicare quelli divenuti
celebri proprio in quegli anni, tali elementi riescono
complessivamente a rendere piacevole la visione.
All’interno di tale ricostruzione,
ogni episodio sembra incarnare uno dei vari aspetti che compongono
la realizzazione di un film. Dall’approvazione dei produttori ai
primi casting, dalle riprese alle strategie distributive, fino a
giungere ai riscontri di critica e pubblico. In ultimo, non può
ovviamente mancare la ricezione che Hollywood stessa manifesta nei
confronti del film realizzato dai giovani protagonisti. Nel
giungere alla sua conclusione, tuttavia, la serie svela il suo più
grande e fastidioso problema: una trattazione eccessivamente
marcata di nobili tematiche, le quali finiscono così per perdere il
loro valore.
Se la sceneggiatura scritta da
Murphy e Brennan si apre con un buon primo episodio, strutturato
secondo le classiche regole per l’introduzione degli spettatori al
mondo narrativo di cui si parla, con il proseguire delle puntate
qualcosa sembra tuttavia spezzarsi. Si arriva infatti a ritrovare
sempre più forzature ed eccessive semplificazioni, che spezzano il
bisogno di sincerità richiesto delle tematiche principali.
Raccontare di differenze etniche e sessuali nella Hollywood
dell’epoca, costruendo un parallelo con la non troppo diversa
situazione attuale, è notoriamente un compito delicato.
Nella serie si riscontra invece,
man mano che ci si avvicina sempre di più al finale, una fin troppo
evidente forma di autocompiacimento. Murphy in particolare, dati
anche i precedenti titoli della sua carriera, ha dimostrato in più
occasioni di essere legato a tali tematiche, ma qui sembra
lasciarsi prendere la mano nella sua voglia di conferirvi un
prestigio di cui in realtà non hanno bisogno. Diverse scene, a tal
proposito, appaiono superflue ed eccessivamente didascaliche,
ripetendo allo spettatore cose che gli sono già state dette poco
prima.
Benché rimanga grossomodo un
prodotto piacevole, arricchito da alcuni brillanti personaggi (il
viscido Henry Willson di Jim
Parsons su tutti) e
dialoghi, Hollywood finisce con il diventare una
sorta di manifesto di propaganda, forse utile nel contribuire ad un
ulteriore dibattito sulle problematiche trattate, ma senza
aggiungervi reale valore. Tutto viene sbattuto esplicitamente in
faccia allo spettatore, mentre è noto che le opere che più riescono
ad imporsi nelle coscienze sono quelle che sanno essere più
discrete nel dialogo con il pubblico.
In Guardiani della Galassia Vol. 2 sono
stati introdotti i Guardiani 3000, il team di Ravagers capitato da
Stakar Agord (Sylvester Stallone) e composto da
Aleta Agord (Michelle Yeoh), Charlie-27
(Ving Rhames) e Martinex (Michael
Rosenbaum). Quest’ultimo, in una recente intervista con
ComicBook, ha parlato proprio della possibilità di ritrovare
tutti i personaggi nell’attesissimo Guardiani della Galassia Vol.
3.
Rosenbaum ha parlato del futuro di
Martinex e degli altri suoi compagni sul grande schermo, spiegando
quanto segue: “Penso che i piani di James
Gunn siano quelli di farci tornare, ma al momento non conosco i
dettagli. Penso che sia nei suoi piani da sempre… probabilmente li
vedrete in una scena post-credit. Perché riportare indietro
Sylvester Stallone soltanto per dargli una piccola parte? In un
certo senso vuoi sapere cosa sta facendo… voglio dire, è
impossibile che non si abbia voglia di scoprirlo.”
In seguito alle dichiarazioni di
Michael Rosenbaum, James Gunn è intervenuto personalmente su
Twitter per specificare che il ritorno dei Guardiani originali
è sicuramente nei suoi piani, ma non è detto che accadrà per forza
in GOTG Vol. 3.
Scritto e diretto da James
Gunn, Guardiani della Galassia Vol.
3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le
riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio
2021.
Netflix
ha presentato la sua richiesta di iscrizione
all’ANICA: è il passo naturale nell’ambito del
costante dialogo che si è svolto negli ultimi mesi, a partire
dall’incontro a Roma lo scorso anno tra il fondatore della
piattaforma streaming Reed Hastings e il Presidente
dell’Associazione Francesco Rutelli.
I rappresentanti di Netflix
parteciperanno dunque a partire da oggi all’attività dell’ANICA, al
Consiglio Cinema, Audiovisivo e Digitale e ai suoi
Comitati impegnati in questa fase di grande trasformazione
dell’ecosistema Cine-audiovisivo. Particolare impegno sarà dedicato
alla condivisione di proposte per migliorare ulteriormente la
regolamentazione in Italia, nell’interesse di creatività,
produzioni e occupazione. Questi obiettivi devono accomunare la
filiera in tutte le sue componenti, dagli autori all’esercizio.
Netflix
intensificherà in questo modo il dialogo già intrapreso con le
industrie cinematografiche ed audiovisive, estendendolo tanto alle
tradizionali componenti ANICA (Produzione, Distribuzione, Industrie
Tecniche) quanto alle nuove componenti (piattaforme, digitale,
canali tematici) per film, serie, animazione, documentari per la
crescita complessiva della filiera in Italia.
Si torna a parlare di
Now You See Me 3, terzo capitolo del
franchise dedicato ai “maghi del crimine”, inaugurato nel 2013 con
il film di Louis Leterrier. Come riportato da Screen
Rant, la Lionsgate è tornata ufficialmente a lavoro sullo
sviluppo del nuovo film, ingaggiando Eric Warren
Singer (sceneggiatore di
American Hustle) per lo script.
Lo studio ha anche confermato che il
ritorno di tutti i membri del cast originale potrebbe non essere
confermato, e che nel terzo capitolo ci potrebbero essere
personaggi totalmente nuovi: “Lo sguardo moderno di Singer
catturerà il divertimento, la magia e lo spirito dei film
originale, introducendo nuovi personaggi e dando al tempo stesso al
cast originale l’opportunità di riprendere i loro ruoli.”
Nathan Kahane,
Presidente della Lionsgate, ha così parlato di Now You
See Me 3 e del coinvolgimento di Eric Warren
Singer: “Eric è da sempre affascinato dalla raffinata
arte dell’inganno e dell’illusione in tutte le sue forme. È venuto
da noi con una grande storia che porta la mitologia di Now You See
Me e spinge la storia de I Quattro Cavalieri ad un livello
completamente nuovo. Ci sarà il ritorno del cast principale, ma ci
saranno anche nuovi personaggi. Il franchise di Now You See Me è
stato creato per cercare di sorprendere il pubblico. Qualunque
grande mago lo sa: non puoi continuare a proporre sempre gli stessi
trucchi. Ed Eric e il suo team di illusionisti hanno davvero un
asso nella manica per questo nuovo film.”
Il volto di Hugh
Laurie è uno dei più celebri della televisione,
affermatosi grazie all’iconico personaggio del dr. House. L’attore
vanta però una lunga carriera, ricca di titoli popolari e ruoli
particolarmente apprezzati da critica e pubblico. Negli anni Laurie
ha inoltre dimostrato di sapersi svincolare dal ruolo che l’ha reso
celebre, distinguendosi per altre grandi interpretazioni.
Ecco 10 cose che non sai di Hugh Laurie.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Hugh Laurie: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film
Plenty (1985), con Meryl
Streep, per poi ottenere particolare notorietà grazie
al ruolo di Gaspare nel film La carica dei 101 (1996), con
Glenn
Close. Negli anni si distingue poi grazie anche alle
pellicole Spice Girls – Il film (1997), La maschera di
ferro (1998), Stuart Little – Un topolino in gamba
(1999), Stuart Little 2 (2002), La notte non
aspetta (2008), con Keanu
Reeves,Scusa, mi piace tuo padre (2011),
Tomorrowland
(2015), Holmes & Watson – 2 de menti al servizio della
regina (2018), con Will Ferrell
e John C.
Reilly, e The Personal History of David
Copperfield (2019), con Dev
Patel.
9. È stato protagonista di
una celebre serie TV. Dopo essersi fatto notare sul
piccolo schermo in serie come The Black Adder (1986-1989),
A Bit of Fry and Laurie (1987-1995) e
Fortysomething (2003), l’attore diventa popolare con il
suo ruolo in Dr. House
(2004-2012), dove recita nel ruolo del medico del titolo. Tra gli
attori con cui condivide la scena vi è Jesse
Spencer. Terminata la serie Laurie ottiene ruoli di
rilievo anche in Veep – Vicepresidente incompetente
(2015-2019), The Night
Manager (2016), Chance (2016-2017), Catch-22 (2019) e Avenue 5
(2020).
8. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Il ruolo del dr. House, divenuto tra i
personaggi più celebri e amati della televisione, l’attore ha
ottenuto alcuni tra i principali riconoscimenti della sua carriera.
È stato infatti nominato per ben sei volte ai Golden Globe come
miglior attore in una serie drammatica, vincendo il premio in due
occasioni. Vanta poi sette nomination agli Emmy Awards nella
medesima categoria, dove non ha però mai riportato la vittoria.
Hugh Laurie: chi è sua moglie
7. È molto riservato sulla
propria vita privata. Dal 1989 l’attore è sposato con
l’architetto Joanna Green, con cui ha avuto tre figli, nati
rispettivamente nel 1988, nel 1991 e 1993. La vita privata
dell’attore è tenuta particolarmente riservata, e pochi sono i
dettagli rilasciati a riguardo.
Hugh Laurie non è su Instagram
6. Non è presente sul social
network. Laurie ha affermato di non possedere un profilo
su Instagram, non sentendosi attratto dal suo funzionamento. È però
possibile ritrovare sul social diverse fan page a lui dedicate, la
più popolare delle quali vanta 52,9 mila persone. All’interno di
questa vengono condivise curiosità e aggiornamenti riguardanti
l’attore.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Hugh Laurie in Dr. House
5. Non credeva che House
fosse il protagonista. Quando gli fu proposta la
sceneggiatura della serie, Laurie era convinto che il protagonista
fosse il personaggio di Wilson. L’attore non riusciva infatti a
credere che House potesse essere il centro della serie, dato il suo
carattere scontroso e la sua dipendenza da farmaci. Un personaggio
apparentemente tanto controverso non era solito ottenere ruoli di
particolare rilievo in televisione.
4. Ha dato vita ad un
insolito provino. Per presentarsi per il ruolo del
protagonista, Laurie registrò un video provino dal bagno dell’hotel
in cui alloggiava. L’attore in quel momento si trovava infatti in
Namibia, per le riprese di un film. Dichiarò in seguito di aver
registrato il video in bagno poiché era l’unica stanza con
sufficiente illuminazione.
3. È stato uno degli attori
più pagati della televisione. Laurie è stato uno dei primi
attori televisivi a raggiungere uno status pari alle grandi
celebrità di Hollywood. Il suo stipendio crebbe enormemente negli
anni, passando gradualmente dai cinquanta mila dollari per episodio
della prima stagione ai settecento mila dell’ottava. Questo ha reso
Laurie uno degli attori più pagati nella storia della
televisione.
Hugh Laurie in Stuart Little
2. Era il padre della
famiglia protagonista nel film. Tra i ruoli che più hanno
reso celebre Laurie presso il grande pubblico vi è quello di
Fredrick Little, padre della famiglia che accoglie con sé il
piccolo topolino Stuart, doppiato in lingua originale dall’attore
Michael J.
Fox. Apprezzato nel suo ruolo, Laurie venne
ricontattato anche per tornare nel sequel del 2002.
Hugh Laurie: età e altezza
1. Hugh Laurie è nato a
Oxford, Inghilterra, l’11 giugno del 1959. L’attore è alto
complessivamente 190 centimetri.
X-Men: Dark Phoenix di Simon
Kinberg ha ufficialmente chiuso la saga degli
X-Men sotto l’egida dei 20th Century Studios,
prima dell’acquisizione dello studio da parte della Disney.
Sfortunatamente, il film è stato accolto in maniera negativa dalla
critica e si è anche rivelato un flop al botteghino.
In seguito all’uscita del film in
sala, era stato stimato che Dark
Phoenix avrebbe fatto perdere alla Fox tra i 100 e 200
milioni di dollari, ed oggi un nuovo report di
Deadline conferma quanto siano state ingenti per lo studio le
perdite economiche a causa del flop del film con
Sophie Turner.
Stando alla fonte, Dark
Phoenix ha generato una perdita di 133 milioni di dollari,
risultando al primo posto della classifica dei film che hanno
generato più perdite per gli studios nel corso del 2019. Al secondo
posto troviamo
Terminator: Destino oscuro (122.6 milioni di
dollari), seguito da Cats
(113. 6 milioni) e Gemini
Man (111.1 milioni).
Il film è la storia di uno dei
personaggi più amati della saga degli X-Men, Jean Grey, che si
evolve nell’iconica Fenice Nera. Nel corso di una pericolosa
missione nello spazio, Jean viene colpita da una potente forza
cosmica che la trasforma in uno dei più potenti mutanti di tutti i
tempi. Lottando con questo potere sempre più instabile e con i suoi
demoni personali, Jean perde il controllo e strappa qualsiasi
legame con la famiglia degli X-Men, minacciando di distruggere il
pianeta. Il film è il più intenso ed emozionante della saga, mai
realizzato prima. È il culmine di vent’anni di film dedicati agli
X-Men, la famiglia di mutanti che abbiamo amato e conosciuto deve
affrontare il nemico più devastante: uno di loro.
Amazon Prime Video annuncia la
disponibilità in Italia del Prime Video Store, che
darà ai clienti la possibilità di noleggiare o acquistare nuovi
titoli tra film appena usciti, grandi classici di Hollywood e i più
amati dal pubblico. Questa nuova funzione si aggiunge all’ampia
selezione di serie e film esclusivi, già disponibili su
Prime Video gratuitamente con l’abbonamento ad
Amazon Prime, tra cui le produzioni Amazon
Original Tom Clancy’s Jack Ryan, The
Boys, The Marvelous Mrs. Maisel, Star Trek: Picard, The
Aeronauts e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo.
I film disponibili per il
noleggio o l’acquisto nel Prime Video Store
provengono dai principali studios americani come Disney,
Warner Bros., NBCUniversal, Sony, Paramount, Lionsgate.
Tra essi Sonic – Il
Film, Joker, Jumanji:
Next Level sono disponibili a partire da ora, oltre a
titoli italiani di Rai Cinema e Medusa Film come Pinocchio e
10
giorni senza mamma. Tutti i clienti Amazon possono
noleggiare o acquistare i contenuti del Prime Video Store online su
primevideo.com o tramite l’app di Prime
Video disponibile su Smart TV, dispositivi mobili Android, console
di gioco l’Amazon Fire TV Stick.
“I nostri clienti negli Stati
Uniti, Regno Unito, Germania e in Giappone hanno apprezzato l’ampia
selezione di nuovi film disponibili per il noleggio o l’acquisto, e
siamo molto felici di poter annunciare la disponibilità di questa
funzione anche in Italia, Francia, Spagna, Canada e
Australia”, ha affermato Mike Hopkins, SVP Amazon Prime Video
& Amazon Studios. “Prime Video Store porta ai nostri clienti le
ultime uscite e i grandi successi dalle migliori case di
produzione, locali e americane, oltre alla vasta scelta di
contenuti già disponibile su Prime Video attraverso l’abbonamento
ad Amazon Prime”.
Il Prime Video
Store si aggiunge alla selezione di grande intrattenimento
già disponibile su Prime Video, inclusa senza costi aggiuntivi
nell’abbonamento Amazon Prime, ora arricchita con le uscite più
recenti da noleggiare o acquistare attraverso lo Store, sul sito
primevideo.com e sulle
app Prime Video disponibili su vari dispositivi. I clienti possono
cercare e guardare i film attraverso la nuova sezione “Store” nel
menù di navigazione sul web, su Smart TV e dispositivi Android. Su
iOS è possibile guardare i contenuti precedentemente acquistati o
noleggiati nella sezione ‘I miei video’.
Nei giorni scorsi, i Marvel Studios hanno annunciato la nuova data
di uscita di Thor: Love and
Thunder, che a differenza di molti altri
titoli che hanno subito spostamenti anche di diversi mesi, dopo il
primo posticipo al 18 febbraio 2022, adesso si è assestato all’11
febbraio 2022, una settimana prima dell’uscita prevista.
Adesso, in una nuova intervista con
Total Film, il regista
Taika Waititi ha dichiarato di essere grato alla
Marvel per aver posticipato il film
(all’epoca del suo annuncio, l’uscita del film era stata fissata
per il 5 novembre 2021), e questo perché la nuova release al 2022
gli concederà il tempo necessario per lavorare insieme a
Jennifer Kaytin Robinson alla sceneggiatura. Il
regista ha non ha potuto rivelare alcun dettaglio sulla storia, ma
ha confermato di essere ancora a lavoro sullo script,
spiegando:
“Stiamo ancora scrivendo Love
and Thunder. Penso che sia fantastico avere la possibilità di
continuare a scrivere, perché sono certo che alla fine avremo uno
script davvero incredibile. Quando si scrive, è fondamentale avere
il tempo necessario a disposizione per far sì che la tua storia
funzioni al meglio, perché dopo le cose si fanno sempre più
complicate. L’industria cinematografica è un settore in cui tutti
si lamentano di non avere mai abbastanza tempo. Adesso ne abbiamo a
disposizione veramente tanto, quindi lo useremo a nostro
vantaggio.”
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come
“la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece
al 11 febbraio 2022.