Ecco i ritratti dei vincitori dei Golden Globes 2018, realizzati per la Hollywood Foreign Press Association dalla fotografa Ramona Rosales.
15 cinecomic cancellati per ragioni assurde
Il genere dei cinecomic ha radici profonde nella storia dell’intrattenimento americano che risalgono agli anni Quaranta, con una serie di produzioni rivolte soprattutto ad un pubblico giovane che si sono poi evolute nella forma che conosciamo oggi. Dopo una prima fase di assestamento dal 1978 al 1999, il film di supereroi si è affermato come realtà assoluta dal grande potere economico, stabilendosi puntualmente in cima al box office e consegnando al pubblico tutto ciò che fa parte del Marvel Cinematic Universe e del DC Universe (i due colossi dell’intrattenimento supereroistico attuale).
Eppure ci sono diversi titoli e progetti lasciati nel cassetto dei desideri di registi, attori e, ovviamente, fan, che ScreenRant ha raccolto in una lista di 15 cinecomic mai realizzati. Ecco quali sono:
Batman 3 di Tim Burton
Il terzo e mai realizzato
capitolo di Batman firmato da Tim
Burton resta tra i progetti più ambiti e desiderabili di
tutti. Giudicato fin troppo dark per vendere giocattoli e
quant’altro, il film venne interrotto per dare spazio ad una
versione più commerciale del perdonaggio.
Spider-Man 4 di Sam Raimi
Dopo Spider-Man
3 Sam Raimi avrebbe accettato di tornare
per un altro film del franchise, con una trama abbastanza
tradizionale e nuove aggiunte al cast originale (come John
Malkovich e Anne Hathaway). Non convinti del progetto in sè, gli
studios lasciarono in sospeso tutto quanto, e solo successivamente
si decise di riavviare la sorte di Spider-Man al cinema con
The Amazing Spider-Man.
Green Arrow: Escape From Supermax
L’arrivo di Freccia
Verde in tv, con la serie targata CW, ha allontanato la
possibilità di vedere presto al cinema il personaggio, eppure
esisterebbe uno script basato sulla
trilogia Blade and Dark
Knight e curato da David S. Goyer che
sembrerebbe interessante.
X-Men Origins: Magneto
Che futuro attende gli
X-Men dopo Dark Phoenix? Cosa ne
sarà dei mutanti dopo l’accordo tra Disney e Fox? Verranno
realizzati altri spin-off sui singoli personaggi? Tra questi, uno
dei desiderabili è proprio quello sulle origini di
Magneto, interpretato nelle trilogie da
Ian McKellen e Michael
Fassbender.
The Sinister Six
2014, la Sony fa uscire The
Amazing Spider-Man 2 lasciando sui titoli di coda una
scena che lasciava intendere il futuro del franchise legato ai
Sinistri Sei. Come avrete visto, Spider-Man è
tornato nelle mani dei Marvel Studios, mentre i villain dei fumetti
sono oggi protagonisti di attesi spin-off (il primo è
Venom con Tom Hardy), dunque
potremmo aspettarci anche un film sui Sinistri Sei. Niente è ancora
confermato.
Doctor Strange di Wes Craven
Da Doctor
Mordrid a Doctor Strange, il progetto legato al
personaggio dei fumetti Marvel doveva essere realizzato da
Wes Craven all’inizio degli anni Novanta. Il
regista si era poi spostato su altri lavori, lasciando in sospeso
il cinecomic per occuparsi di franchise come
Nightmare.
She-Hulk
Verso la fine degli anni
Ottanta il regista di b-movie King Larry Cohen aveva iniziato
a lavorare sul progetto di She-Hulk, potenzialmente trasformabile in
una serie tv come L’incredibile Hulk. Non se ne
fece più nulla.
Iron Man di Stuart Gordon
Altro progetto risalente
agli anni Novanta mai realizzato, quello su Iron
Man con la regia di Stuart Gordon e
un’idea inedita di Tony Stark come moderno Howard Hughes depresso e
ritiratosi dalla vita da supereroe. All’epoca la Marvel doveva fare i conti con la
bancarotta, così decise di allontanare ogni ipotesi di
realizzazione del film.
Silver Surfer
Dopo l’uscita del primo
Fantastici 4, la Marvel era pronta a realizzare un
film su Silver Surfer, idea successivamente
naufragata nel sequel Fantastic Four: Rise of the Silver
Surfer.
Spider-Man di James Cameron
Diversi anni fa James
Cameron aveva tra le mani uno script su
Spider-Man (incredibile ma vero), ovviamente mai
trasformato in un film e incentrato su un Peter Parker adolescente.
Ad interpretarlo, così si vociferava, sarebbe arrivato nientemeno
che Leonardo DiCaprio.
Catwoman di Tim Burton
Dopo aver diretto i film su
Batman, Tim Burton sembrava pronto ad affrontare
un cinecomic dedicato a Catwoman con
Michelle Pfeiffer nel ruolo della
protagonista. Preoccupati dal tono che avrebbe assunto, i
vertici della Warner Bros. hanno continuato a rimandare la
produzione finchè nel 2004 è uscito nelle sale
Catwoman con Halle Berry, una
sorta di riavvio del personaggio che abbandonava la continuity di
Burton.
Dazzler
Musicista di giorno,
supereroina di notte, Dazzler era tra i papabili
progetti da portare sul grande schermo grazie alle atmosfere anni
Settanta e il fascino retrò di un personaggio poco noto al
pubblico.
Wonder Woman di Joss Whedon
Joss
Whedon, alla regia dei primi due Avengers
e prossimo regista di Batgirl, avrebbe dovuto
dirigere anni fa un film su Wonder Woman (poi affidato, come
sapete, a Patty Jenkins). Cosa è andato storto?
Problemi sulla sceneggiatura, a quanto pare, con la Warner Bros.
che continuava a rigettare ogni idea di Whedon, tra l’altro
accusato dalla ex moglie di essere un falso femminista.
Superman Lives
Grazie a The Death of
Superman Lives: What Happened?, il documentario sulla
realizzazione (che non ha portato ad alcun film) del cinecomic con
Nicolas Cage nei panni di Superman, abbiamo avuto
un assaggio di ciò che avrebbe potuto essere, magari nelle mani
di Tim Burton e Kevin Smith.
Purtroppo il progetto non ha trovato seguito per ragioni ancora
ignote.
Justice League: Mortal
Il progetto di George
Miller legato a Justice League stava quasi per
concretizzarsi quando la produzione ha deciso di annullare tutto
dopo una serie di sventure, come la morte del costumista o il
continuo rimando delle riprese che non coincideva con gli impegni
degli attori. A detta di molti lo script era quanto di più fedele
ai fumetti, ma la Warner Bros. ha preferito focalizzarsi sugli
standalone dei personaggi singoli.
Golden Globes 2018: la notte delle women in black, tante conferme e nessuna sorpresa
Il nero come segno di protesta, il tappeto rosso orfano del colore, i discorsi pieni di rabbia e passione, poi i premi, le conferme, le sorprese, qualche delusione sparsa, tutto è stato inghiottito nel cuore della notte (ore 5 della mattina in Italia) al termine della cerimonia dei Golden Globes 2018.
Un evento mai come quest’anno caratterizzato dalla responsabilità politica e dai messaggi contro quel potere maschile che ha governato l’industria cinematografica – e non solo – sopprimendo la controparte femminile; ecco spiegata allora la scelta, delle attrici, di indossare solo abiti neri, l’assenza (finalmente!) di domande sciocche dal red carpet (“Cosa indossi stasera?”), la solidarietà collettiva opposta agli abusi sessuali, alle molestie, alle ingiustizie di ogni tipo.
“Il tempo è scaduto”, ha tuonato Oprah sul palco mentre riceveva il Cecil B. DeMille Award, una nuova pagina di storia sociale è stata scritta, e questi Golden Globes non fanno che ribadire la portata del movimento e la sua influenza, inevitabile, sulla direzione intrapresa dalla Hollywood Foreign Press nell’assegnazione dei premi. Ma procediamo con ordine.
Golden Globes 2018: tutti i vincitori della 75° edizione
Big Little Lies: la regina del piccolo schermo
Il prodotto televisivo che meglio cavalca il risveglio femminile-femminista dell’ultimo anno appartiene alla scuderia HBO – garanzia di qualità e di una certa libertà creativa – e ha praticamente spazzato via la concorrenza nella categoria miniserie dei Golden Globes 2018, vincendo quattro premi (Miglior Attrice Protagonista, Miglior Attore Non Protagonista e Miglior Attrice Non Protagonista, Miglior Miniserie Drammatica).
Il “caso” della stagione appena trascorsa è la realizzazione di un progetto collettivo, nato dall’intuito imprenditoriale di Reese Witherspoon e dal coinvolgimento dell’amica Nicole Kidman (lei che nel 2017 avrebbe meritato una maggiore attenzione per la prova ne L’Inganno di Sofia Coppola, ma tant’è…) e incanala tutti i discorsi sollevati dopo lo scandalo Weinstein, ma va anche oltre i confini dell’industria dello spettacolo, tra le mura domestiche dove si consumano le violenze sulle donne, con un tempismo perfetto.
Non stupisce affatto l’entusiasmo scatenatosi attorno a Big Little Lies, che pure rimarrà un episodio degno di lode nel panorama televisivo (per il magnifico affiatamento del cast e la densità delle interpretazioni, la messa in scena e la regia di Jean Marc Vallée), come non è da sottovalutare l’impegno emotivo e sociale che permea la produzione; tuttavia questo sembra aver prevalso in maniera indiscutibile sulla concorrenza che invece della politica ha preferito altre strade. E in tempi come questi, è davvero difficile capire se il valore oggettivo possa essere oscurato dalla portata sociale. Visto l’andamento dei premi, la risposta è piuttosto chiara.
Golden Globes 2018: foto dal red carpet della 75° edizione
Mostri americani e giovani speranze: la sconfitta di I, Tonya e il trionfo di Lady Bird
Passiamo al nostro argomento favorito della serata, il confronto che più attendevamo con curiosità, trattandosi di due piccole produzioni entrambe “guidate” da una figura femminile molto forte. Stiamo parlando di Lady Bird, l’acclamata opera prima di Greta Gerwig e I, Tonya, atipico biopic dedicato alla pattinatrice olimpica Tonya Harding, pellicole lontane per intenzioni, genere e carattere cinematografico purtroppo finite nella stessa, già contraddittoria, categoria (quella della Commedia o Musical).
Ironia e dramma si fanno spazio tra le sceneggiature della Gerwig, da una parte, e di Steven Rogers dall’altra, mettendo sotto i riflettori storie di vere underdog, che in un’ottica generale di grandi titoli e anziana concorrenza sono parse le cose migliori della serata (e forse dell’intera stagione).
È però il dolce-amaro coming of age della Gerwig a dominare i premi: Miglior Commedia e Miglior Attrice Protagonista in una Commedia (Saoirse Ronan), praticamente sfilandoli dalla tasca di Margot Robbie e compagni. La stampa americana ha adorato Lady Bird, ma ha anche saputo apprezzare le oggettive potenzialità di I, Tonya, film scorretto, politicamente schierato, “uncomfortable” direbbero loro, ovvero scomodo. Forse troppo. E questo dice molto della difficoltà perpetua, di generazione in generazione di critici, di accettare il contraddittorio. L’America non è (ancora) pronta per premiare una pellicola come I, Tonya, come non è pronta per premiare chi le ride in faccia confessando la verità.
La vendetta della periferia sulla favola e il romanticismo: Three Billboards Outside Ebbing, Missouri batte The Shape of Water
L’altro grande scontro di questa edizione dei Golden Globes vedeva protagonisti The Shape of Water, ultima opera di Guillermo Del Toro già Leone D’oro a Venezia, e Three Billboards Outside Ebbing, Missouri, di Martin McDonagh.
L’amore puro che combatte barriere fisiche e sociali opposto al racconto di una vendetta personale e di un’acredine tutta femminile, sono stati i concorrenti in lizza per i premi più ambiti nella categoria Film Drammatico, portati a casa – tutti tranne uno – dalla pellicola di McDonagh; a Del Toro non resta che il riconoscimento alla Regia, in una cinquina che quest’anno non ha riservato sorprese.
Ciò che stupisce in effetti è l’assoluto disinteressamento dell’Hollywood Foreign Press nei confronti di The Shape Of Water, che seppure insignito del numero più alto di nomination, ha guadagnato prevedibilmente il premio che da diversi anni viene assegnato a filmaker messicani (vedi Alfonso Cuaron e Alejandro Gonzalez Inarritu). Così, tanto per alimentare i dubbi, sembra che dietro queste decisioni ci sia soltanto l’idea di un’integrazione, di un cinema americano che accoglie artisti stranieri, ma che poi di fatto non è mai in grado di sostenere pienamente. Ci voleva coraggio, quello che la Mostra di Venezia ha dimostrato, a premiare come Miglior Dramma un film di genere, anzi, un film di mostri che nasconde al suo interno un’infinità di discussioni etiche, sociali, culturali e politiche.
Di questi Golden Globes ci porteremo il ricordo di Frances McDormand, leonessa sul palco mentre riceve il suo meritatissimo premio, la fierezza di Allison Janney, la purezza di Saoirse Ronan che saluta la mamma in collegamento telefonico, l’emozione di Greta Gerwig che ringrazia Sacramento, ma anche la rivincita delle seconde linee, Sam Rockwell splendido cowboy e James Franco. Nemmeno la conduzione di Seth Meyers, tra alti e bassi, il monologo-sermone di Oprah e i riferimenti agli scandali sessuali di Hollywood potranno mai offuscare la bellezza offerta da tutti questi interpreti del cinema, dell’arte, e della vita.
Annientamento: Alex Garland non è interessato ai sequel
Nonostante il nuovo film di Alex Garland, Annientamento (qui il trailer), sia l’adattamento del primo romanzo di una trilogia, il regista non ha pianificato ancora nessun sequel per la storia che vedrà protagonista Natalie Portman.
Parlando con Coming Soon Garland ha dichiarato: “Non ho piani, non li ho mai. Quando ho scritto la sceneggiatura, ed eravamo nel cuore del processo per cominciare le riprese, Jeff (VanderMeer, autore della trilogia) stava ancora scrivendo il secondo e terzo capitolo. Ho letto la bozza del primo romanzo, non era stato ancora pubblicato, e non ho pensato che ci fossero altri due libri, non mi interessa l’idea di altre persone che lavorano a questo franchise.
Non giudico, va bene, ma è qualcosa che non sono interessato a fare. Quello di cui parlo va da quello che ho raccontato in Ex Machina e in Annientamento, in Non Lasciarmi e in Dredd, o un 28 Giorni Dopo a Sunshine, I non voglio passare altro tempo nello stesso mondo in cui sono stato per tre anni. Voglio fare altro, quindi l’idea dei sequel non mi interessa nemmeno un po’. Non ne ho avuto nessun desiderio, senza disprezza nessuno che vuole realizzare la trilogia di Jeff o altro. Parlo da un punto di vista personale.”
Nel cast con Natalie Portman ci sono anche Oscar Isaac, Jennifer Jason Leigh, Gina Rodriguez e Tessa Thompson.
Natalie Portman nella prima foto di Annihilation
Il romanzo è il primo della trilogia nota con il nome di Southern Reach composta dai romanzi Annihilation, Authority, e Acceptance.
La storia del romanzo ruota intorno a una biologa (Natalie Portman) in cerca di risposte in seguito alla tragica scomparsa del marito volontario per una spedizione governativa. Quello che scopre è una primigenia zona selvaggia e una misteriosa forza oscura.
X-Men: i produttori del franchise non vedono l’ora di lavorare con Kevin Feige
I produttori del franchise degli X-Men alla Fox non vedono l’ora di partecipare alla produzione di un film sui mutanti Marvel in compagnia di Kevin Feige.
Ecco quanto ha dichiarato Lauren Shuler Donner, produttrice anche della serie tv The Gifted, che durante un’intervista con Rotten Tomatoes, ha espresso il suo essere elettrizzata all’idea di collaborare con Feige in futuro.
“Bisogna aspettare ancora 18 mesi, quindi chissà. Per me, penso che Bob Iger sia uno degli uomini più svegli in giro. Un vecchio amico di Alan Horn. Kevin Feige è stato un mio interno e assistente e poi mio produttore associato con gli X-Men. Io e Kevin abbiamo cominciato insieme con gli X-Men, quindi, se dovessi di nuovo lavorare con lui, ne sarei molto felice.”
Marvel: Disney rimugina sugli X-Men, ma la decisione spetta a Kevin Feige
Chiaramente l’accordo Fox-Disney deve essere ultimato e perfezionato, ma si sa che la Marvel ha dei piani in serbo per i mutanti.
Intanto, quest’anno si aspettano almeno tre film della “vecchia” Fox: Deadpool 2, che mira a confermare il grande successo del primo film con Ryan Reynolds; The New Mutants, un nuovo approccio ai mutanti, un teen movie in chiave horror; chiude il terzetto X-Men: Dark Phoenix, che prosegue invece il canone classico del franchise.
Box Office ITA: Jumanji vince il weekend dell’Epifania
Nel fine settimana dell’Epifania, Jumanji trionfa al box office italiano, seguito da Coco e Come un gatto in tangenziale.
Si chiude il periodo delle Feste con il fine settimana dell’Epifania, che vede Jumanji – Benvenuti nella Giungla trionfare al box office italiano con 3,1 milioni di euro. Uscito a Capodanno, il film con Dwayne Johnson è già a quota 5,6 milioni di euro.
Coco scivola in seconda posizione con 2,6 milioni di euro e sfiora il tetto degli 8 milioni complessivi alla sua seconda settimana di programmazione.
Come un gatto in tangenziale regge al terzo posto con 2,5 milioni, arrivando a quota 6,4 milioni.
Wonder replica l’incasso dello scorso weekend con 1,9 milioni e arriva a ben 8,9 milioni di euro.
Ottima tenuta per Napoli velata, che incassa 1,4 milioni al suo secondo fine settimana per un globale di 4,2 milioni.
Tutti i soldi del mondo apre al sesto posto con 1,2 milioni di euro e un’ottima media per sala pari a quattromila euro.
Esordio sottotono per Il Ragazzo Invisibile: Seconda generazione, che incassa 915.000 euro in circa 340 sale e registra una media di 2700 euro per sala.
Ferdinand scende in ottava posizione con 642.000 euro e giunge a quota 5,5 milioni, mentre Star Wars: Gli Ultimi Jedi raccoglie altri 598.000 euro e arriva alla bellezza di 14,6 milioni di euro.
Chiude la top10 Assassinio sull’Orient Express, che con altri 481.000 euro supera il tetto dei 14 milioni complessivi.
Avengers: Infinity War, “il meglio deve ancora venire” secondo RDJ
Robert Downey Jr., superstar del Marvel Cinematic Universe e atteso in Avengers: Infinity War, ha dichiarato che “il meglio deve ancora venire”.
A didascalia della sua ultima condivisione su Instagram, una foto in cui l’attore “sorregge” il logo degli Avengers, RDJ ha chiesto ai fan del franchise se sono pronti a fare la loro parte, visto che lui lo sta ancora facendo: il meglio deve ancora venire.
Avengers: Infinity War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.
Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.
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Nel cast torneranno tutti gli eroi protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel Marvel Cinematic Universe, da Iron Man (2008) e Black Panther (2018).
Spawn: il reboot non sarà un film di supereroi
Durante il prossimo weekend, Todd McFarlane presenterà il panel del ACE Comic-Con che avrà come ospite d’onore Stan Lee. Durante un’intervista con AZ Central in merito ai suoi progetti e al suo lavoro, McFarlane ha spiegato che il suo nuovo adattamento di Spawn non dovrà essere considerato un film di supereroi.
“Abbiamo concluso la sceneggiatura, e stiamo lavorando al budget. Stiamo anche cominciando a scegliere gli attori… Sarà oscuro e pesante, serio, un film con un rating R. Non sarà un film di supereroi. Sarà un thriller soprannaturale, come un sacco di altri bei film inquietanti. L’unica cosa fantastica del film sarà Spawn, il resto sarà tutto ordinario, normale.”
Nel 1997, Spawn ha già avuto un adattamento cinematografico, diretto da Mark A.Z. Dippé. Si tratta della trasposizione cinematografica dell’omonimo fumetto creato da Todd McFarlane per la Image Comics. Dippé ha anche partecipato alla stesura della sceneggiatura, mentre McFarlane ha svolto il ruolo di produttore esecutivo.
Tra gli interpreti si ricordano Michael Jai White nel ruolo di Al Simmons/Spawn, John Leguizamo nella parte del Clown/Violator e Melinda Clarke in quella di Jessica Priest.
Batgirl: una nuova candidata per il film di Joss Whedon
Dopo l’ingresso nel DC Universe dalla porta principale, con il lavoro a Justice League, Joss Whedon si deve mettere a lavoro su Batgirl, il prossimo progetto a cui lavorerà per la Warner Bros.
Il regista e sceneggiatore non ha ancora scelto l’attrice che interpreterà Barbara Gordon, ma non gli mancano certo le candidate, lunga lista a cui si aggiunge adesso un altro nome.
Lindsay Lohan ha esternato su Twitter la sua volontà di interpretare l’eroina dalla chioma rossa, chiedendo ai suoi follower un parere su un eventuale casting.
Sembra decisamente improbabile che la scelta di Whedon ricada sull’ex bambina prodigio di casa Disney, ma questo non ha fermato la Lohan dal fare la sua proposta.
Batgirl: Joss Whedon scriverà, dirigerà e produrrà il film alla WB
Sembra che nel film ci sarà spazio per altri personaggi di Gotham. Ci aspettiamo quindi di vedere il Commissario Gordon, o magari Batman, o addirittura il Joker e Harley Quinn.
La sceneggiatura sarà ispirata a New 52 di Gail Simone, uscito nel 2011. Il film sarà scritto, diretto e prodotto da Joss Whedon.
Ridley Scott ha un’idea per un nuovo sequel di Blade Runner
Ridley Scott è al cinema con Tutti i Soldi del Mondo, film che racconta il rapimento di Paul Getty III, vicenda di cronaca che risale al 1973 e che ha tenuto con il fiato sospeso l’opinione pubblica.
Il regista è reduce da un anno molto impegnativo, che oltre al lavoro con Tutti i Soldi del Mondo lo ha visto impegnato anche nella produzione di Blade Runner 2049, sequel del suo film del 1982 che ha diretto Denis Villeneuve.
Parlando con Digital Spy, Scott ha spiegato che la storia dei cacciatori di Replicanti non si è ancora chiusa, e che ha altre idee che potrebbe sviluppare in futuro.
“Credo che ci possa essere un’altra storia. Ne ho un’altra pronta per essere sviluppata, quindi c’è sicuramente qualcosa che deve essere fatto.”
Blade Runner 2049: il regista Denis Villeneuve presenta alcune scene a Roma
Di seguito la sinossi del film: “Trent’anni dopo gli eventi del primo film, un nuovo blade runner, l’Agente LAPD K (Ryan Gosling), dissotterra un segreto a lungo sepolto che potrebbe avere il potere di gettare nel caos quello che è rimasto della società. La scoperta di K lo guida in una ricerca con lo scopo di trovare Rick Deckard (Harrison Ford), un ex blade runner della LAPD che è rimasto nasconsot per 30 anni.”
Di quando Denis Villeneuve “cacciò” dal set Ridley Scott
Nel cast del film
figurano Ryan Gosling, Harrison Ford,
Robin Wright, Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Carla Juri, Mackenzie
Davis, Barkhad Abdi, Dave Bautista, David Dastmalchian, Lennie
James, Hiam
Abbass e Jared
Leto.
La
sceneggiatura del sequel è affidata a Hampton
Francher e Michael Green e
segue la storia originale scritta da Francher e David
Peoples basata sul romanzo di Philip K.
Dick Il Cacciatore di
Androidi.
Blade Runner 2049: recensione del film con Ryan Gosling
Produttori esecutivi del film sono Frank Giustra e Tim Gamble, CEO di Thunderbird Film. Lo stesso Ridley Scott sarà produttore esecutivo della pellicola così come Bill Carraro.
Chris Hemsworth: il futuro di Thor dopo Avengers 4 e il desiderio di lavorare con Wolverine
Chris Hemsworth ha partecipato ai Golden Globes 2018, dove ha presentato uno dei premi assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association in coppia con Jessica Chastain.
Abbiamo visto l’attore in sala alla fine del 2017, in Thor: Ragnarok, e il personaggio tornerà sullo schermo per Avengers: Infinity War. Come i suoi colleghi del MCU, Robert Downey Jr. e Chris Evans, anche Hemsworth potrebbe dire addio al personaggio dopo Avengers 4, anche se sembra che l’attore abbia altri programmi.
Innanzitutto, Chris vorrebbe incrociare il martello del Dio del Tuono con gli artigli di adamantio di Wolverine: “Amo molto il personaggio, sapete cosa intendo? Amo anche Hugh Jackman, ma purtroppo è morto nell’ultimo film, giusto?”
In merito ad Avengers 4, le cui riprese Chris Hemsworth ha terminato pochi giorni fa, sembra che l’attore non voglia lasciar andare il personaggio.
“Ho appena finito di girare due giorni fa Avengers 4, e il mio contratto è finito. Il mio preesistente contratto è completo adesso, quindi adesso non so. Due o tre film fa ho detto ‘Okay, facciamone un altro paio’. Mi è piaciuto ma mi sono sentito un po’ vincolato… Ma dopo l’esperienza con Taika e dopo gli ultimi due Avengers, mi sembra che il personaggio sia stato reinventato e persino con questi altri due si evolve ancora, e in genere, dopo un franchise non hai questa possibilità. Quindi mi sento decisamente rinnovato ed eccitato, mi piacerebbe continuare.”
Rivedremo Chris Hemsworth nei panni di Thor in Avengers: Infinity War.
Avengers: Infinity War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
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Venom: in arrivo il primo sguardo ufficiale al film
Dopo aver diffuso in esclusiva il trailer di Slender Man, IGN promette ai suoi lettori un lungo elenco di anteprime per tutto il mese di Gennaio 2018, proseguendo con Venom.
Il sito non ha specificato di che contenuto si tratterà, se sarà un trailer o la prima foto ufficiale di Tom Hardy nei panni di Eddie Brock, tuttavia possiamo aspettarci qualcosa di molto interessante entro la fine della settimana.
Venom: ecco il modello CGI per il simbionte
L’uscita di Venom è stata fissata al 5 ottobre 2018 con la regia di Ruben Fleischer (Zombieland, Gangster Squad). Tom Hardy interpreterà il protagonista Eddie Brock. Nel cast anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny Slate, Scott Haze e Michelle Williams.
Il personaggio è stato già portato sul grande schermo da Sam Raimi in Spider-Man 3 con Topher Grace nei panni di Eddie Brock.
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, inedite foto dal film di Rian Johnson
Il sito disenystudiosawards.com ha diffuso nuove inedite immagini da Star Wars: Gli Ultimi Jedi, foto dal film che non abbiamo mai visto e che rappresentano alcuni dei momenti più emozionante dell’avventura di Rian Johnson.
Tra questi, spica senz’altro la battaglia nella sala del trono di Snoke tra Kylo Ren e Rey, da una parte, e la guardia pretoriana dall’altra:
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi dell’Episodio VIII
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Star Wars: Gli Ultimi Jedi, recensione del film di Rian Johnson
In Star Wars: Gli Ultimi Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del Toro, Laura Dern e Kelly Marie Tran.
Golden Globes 2018: tutti i vincitori della 75° edizione
Ecco tutti i vincitori dei Golden Globes 2018, la 75° edizione dei premi che la stampa estera assegna al meglio del cinema degli ultimi 12 mesi.
Golden Globes 2018 – i vincitori
- PREMI PER IL CINEMA
MIGLIOR FILM DRAMMATICO
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
MIGLIOR FILM COMMEDIA O MUSICALE
Lady Bird
MIGLIOR REGISTA
Guillermo Del Toro, The Shape Of Water
MIGLIOR ATTORE IN UN FILM DRAMMATICO
Gary Oldman, Darkest Hour
MIGLIORE ATTRICE IN UN FILM DRAMMATICO
Frances McDormand, Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
MIGLIOR ATTORE IN UN FILM COMMEDIA O MUSICALE
James Franco, The Disaster Artist
MIGLIORE ATTRICE IN UN FILM COMMEDIA O MUSICALE
Saoirse Ronan, Lady Bird
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Coco
MIGLIOR FILM STRANIERO
In the Fade
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Sam Rockwell, Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Allison Janney, I, Tonya
MIGLIORE SCENEGGIATURA
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri -Martin McDonagh
MIGLIORE COLONNA SONORA ORIGINALE
Alexander Desplat, The Shape of Water
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
“This Is Me”, The Greatest Showman
- PREMI PER LA TELEVISIONE
MIGLIOR SERIE DRAMMATICA
The Handmaid’s Tale
MIGLIORE ATTRICE IN UNA SERIE DRAMMATICA
Elisabeth Moss, The Handmaid’s Tale
MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE DRAMMATICA
Sterling K. Brown, This Is Us
MIGLIOR SERIE COMMEDIA O MUSICALE
The Marvelous Mrs. Maisel
MIGLIORE ATTRICE IN UNA SERIE COMMEDIA O MUSICALE
Rachel Brosnahan, The Marvelous Mrs. Maisel
MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE COMMEDIA O MUSICALE
Aziz Ansari, Master of None
MIGLIOR MINISERIE O FILM PER LA TELEVISIONE
“Big Little Lies”
MIGLIORE ATTRICE IN UNA MINI-SERIE O FILM PER LA TELEVISIONE
Nicole Kidman, Big Little Lies
MIGLIOR ATTORE IN UNA MINI-SERIE O FILM PER LA TELEVISIONE
Ewan McGregor, “Fargo”
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE, MINI-SERIE O FILM PER LA TELEVISIONE
Laura Dern, Big Little Lies
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE, MINI-SERIE O FILM PER LA TELEVISIONE
Alexander Skarsgard, Big Little Lies
Golden Globes 2018 – foto dal red carpet
Golden Globes 2018: foto dal red carpet della 75° edizione
Ecco tutti i look dal red carpet dei Golden Globes 2018. Le celebrazioni della 75° edizione del premio, che ancora una volta si svolge al Hilton Hotel di Beverly Hills, sono state caratterizzate dai total black, in occasione di Time’s Up, la protesta al femminile che sta coinvolgendo tutti i vertici di Hollywood.
Golden Globes 2018: chi vincerà? Chi vorremmo vincesse?
Nella notte tra il 7 e l’8 Gennaio, si svolgerà la cerimonia di premiazione dei settantacinquesimi Golden Globes 2018, i premi che la stampa estera in USA assegna a cinema e tv.
Di seguito vi proponiamo le previsioni di Cinefilos.it: da una parte c’è chi dovrebbe vincere, dall’altra chi invece vorremmo vincesse. Perché i premi, si sa, sono il più delle volte simbolici o rappresentativi di altro e non sempre sanciscono “il migliore”, ma al cuore cinematografico di ognuno non si comanda, per cui, di seguito ecco congetture, preferenze e qualche riflessione sui possibili vincitori.
Qui l’elenco di tutti i nominati ai Golden Globes 2018
MIGLIORE SCENEGGIATURA
Perché vincerà Martin
McDonagh: Con Tre Manifesti a Ebbing,
Missouri, il regista e sceneggiatore britannico ha
adottato ancora un altro punto di vista sul genere umano,
tratteggiando, all’interno di un dramma, personaggi complessi,
divertenti e sofferenti, con cui lo spettatore non può fare a meno
di simpatizzare. La sua agile penna ha conquistato il
riconoscimento della Giuria di Venezia 74,
conquisterà anche l’HFPA. In attesa degli Oscar.
Perché vorremmo vincesse Greta Gerwig: L’attrice alla sua prima regia, firma anche la sceneggiatura di un film piccolo e comune, che riesce però a racchiudere con grande intensità la verità di un periodo della vita, l’adolescenza, a cui tutti gli adulti sono sopravvissuti. Sarebbe un buon modo per celebrare un’artista ancora poco nota ma che sembra avere molto da dire.
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Perché vincerà Allison
Janney: Parliamoci chiaro: Allison Janney è un’attrice
pazzesca, e lo è da sempre. Chi ha avuto la fortuna di vederla a
teatro almeno una volta confermerà, ma anche il suo percorso
cinematografico non conosce punti bassi. È arrivato il momento
di riconoscere a questa incredibile artista il primo Golden Globe
della carriera (per lei già sei nomination) e la sua performance in
I, Tonya sarebbe l’occasione perfetta.
Perché vorremmo vincesse Laurie Metcalf: Non c’è recensione d’oltreoceano di Lady Bird che non abbia speso parole entusiaste per l’interpretazione di Laurie Metcalf. L’attrice, nella parte della madre di Saoirse Ronan, si è rivelata la scelta più azzeccata per il ruolo da parte di Greta Gerwig, in un film che non fa che incoraggiare le doti di un’artista spesso sottovalutata e poco conosciuta.
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Perché vincerà Christopher
Plummer: Hollywood ha bisogno delle sue certezze e delle
sue giustificazioni, e probabilmente l’uomo che ha “salvato” il
film di Scott dalla presenza di un
attore denunciato per abusi sessuali (Kevin
Spacey) deve essere premiato, per riconoscerne il valore
morale (a differenza di quello dell’attore che si è travato a
sostituire). Poco importerà se Plummer ha effettivamente consegnato
al pubblico una delle sue migliori interpretazioni di carriera.
Perché vorremmo vincesse Sam Rockwell: Perché l’attore che si muove da tempo ai margini dello star system lo fa sempre con ruoli particolari, attenti e mai sul filo della banalità. In Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, Rockwell mette a nudo la sua anima e coglie la possibilità, offertagli da un copione straordinario, di mettere a segno la sua migliore interpretazione.
MIGLIOR FILM STRANIERO
Perché vincerà The
Square: L’arte vista con occhio diverso, a metà tra
adorazione e profanazione, in un’opera, già premiata a Cannes, che
esalta il gesto e il genio, con approccio brillante, ironico,
inedito.
Perché vorremmo vincesse Loveless: Perché è un piccolo gioiello di regia, che racconta una vicenda dolorosa, giocando con gli spazi e i silenzi.
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Perché vincerà
Coco: Perché la Pixar ha messo a segno un
nuovo colpo vincente, un piccolo gioiello d’animazione, che parla
di famiglia e ricordi e che, ancora una volta, allarga i confini
etnici dei protagonisti del grande cinema.
Perché vorremmo che vincesse The Breadwinner: Come già detto, nell’anno della “rivincita delle donne” il film d’animazione dà ulteriore dignità a una storia di tenacia e sacrificio, in un luogo dove la libertà è negata.
MIGLIORE ATTRICE COMICA
Perché vincerà Margot
Robbie: Quest’anno non ha davvero rivali. La giovane
attrice australiana scoperta da Scorsese, ha messo a segno una
serie di performance interessanti (e altre memorabili) ma in
I, Tonya è semplicemente incredibile. Il suo
ritratto folle, spietato ma anche sensibile della pattinatrice
olimpica è quasi commovente e merita il premio.
Perché vorremmo vincesse Saoirse Ronan: La splendida irlandese dal nome impronunciabile è una delle interpreti più delicate e intelligenti del panorama hollywoodiano. Dopo la conferma di Brooklyn, è arrivata l’occasione della vita: il ruolo da protagonista nell’esordio alla regia di Greta Gerwig, commedia pura dai risvolti drammatici. Un passo indelebile di una carriera già meravigliosa che meriterebbe almeno un riconoscimento. Sarebbe inoltre divertente sentir pronunciare quasi sicuramente male il suo nome.
MIGLIOR ATTORE COMICO
Perché vincerà Hugh
Jackman: Dopo anni in cui ha sfruttato la sua prestanza
fisica, Jackman ha finalmente abbracciato la sua vera natura
artistica e, dopo la bella performance in Les
Misérables, torna al musical, in cui è il vero mattatore.
È lui il più grande showman di
Hollywood.
Perché vorremmo vincesse James Franco: La sua prolifica attività di regista, produttore, sceneggiatore e attore fanno spesso pensare che dietro a tutto questo indaffararsi non ci sia un vero talento. Eppure, con The Disaster Artist, Franco ha esorcizzato i suoi demoni, non ha tradito la sua natura “alternativa” e, come fondamentale, ha offerto la sua migliore interpretazione in carriera.
MIGLIOR ATTRICE DRAMMATICA
Perché vincerà Frances
McDormand: Dopo un anno di rivoluzione per le donne,
premiare la McDormand sarebbe una simbolica affermazione di un
modello di donna dello spettacolo che ha sempre fondato la sua
carriera su solide interpretazioni, lontananza dall’attenzione dei
media, dai lustrini, una donna concreta, intelligente, che potrebbe
rappresentare un ottimo modello per le generazioni a venire. Oltre
naturalmente al fatto che in Tre Manifesti offre
una delle migliori interpretazioni della sua carriera.
Perché vorremmo vincesse Sally Hawkins: Perché con femminilità, dolcezza e gentilezza, Sally ha portato sullo schermo un personaggio poetico, interpretato per sottrazione, con sguardi, espressioni, gesti delicati, come se fosse una principessa delle fiabe antiche, tuttavia consapevole come una donna moderna che lotta per ciò che vuole e che ama.
MIGLIOR ATTORE DRAMMATICO
Perché vincerà Gary
Oldman: Perché ha offerto, ne L’Ora più Buia, la
performance della vita, dando corpo e spirito a una delle
personalità più complesse dello scorso secolo. Il lavoro di make up
e trasformazione fisica hanno fatto il resto. Gary Oldman fa
rivivere Winston Churchill. L’HFPA ne terrà conto.
Perché vorremmo vincesse Daniel Day-Lewis: È la sua ultima interpretazione al cinema, salvo miracolosi ripensamenti. Per Paul Thomas Anderson è già stato Oscar come miglior attore con Il Petroliere, e siamo piuttosto certi che anche con Il Filo Nascosto Day-Lewis ci possa consegnare l’ennesima performance indimenticabile. Più una previsione sulla fiducia che altro, ma l’attore è quasi sempre una certezza.
MIGLIORE REGIA
Perché vincerà Guillermo del
Toro: Dai tempi de La Spina del Diavolo,
Guillermo del Toro ha dimostrato di sapere ciò che
fa con la macchina da presa. In una categoria di giganti,
quest’anno la spunterà (secondo noi) lui perché ha realizzato un
film al meglio delle sue possibilità, riportando il cinema
all’essenza: la narrazione, i personaggi, la luce.
Perché vorremmo vincesse Christopher Nolan: Perché nonostante le divisioni che sempre generano i suoi film, Dunkirk è la conferma che Nolan è diventato grande. Messe da parte le velleità artistiche e le frivolezze che hanno reso troppo difficili i suoi ultimi film, con questo racconto il regista britannico ha elevato all’ennesima potenza il suo ruolo di regista, addomesticando ogni aspetto della produzione al suo volere.
MIGLIOR FILM COMMEDIA
Perché vincerà Scappa – Get
Out: Perché è stato il caso al box office dell’anno
e perché è stato amato dal pubblico e dalla critica, soprattutto
negli USA. Il racconto, ironico, cinico, attraverso il linguaggio
del thriller ha spiazzato gli spettatori. Il valore sociale è poi
la ciliegina sulla torta e il premio sarebbe una chiusura perfetta
per il film, che in altre sedi non avrebbe altrettanto spazio.
Perché vorremmo vincesse I, Tonya: Perché è il film più scorretto della stagione, una commedia nerissima che non ha paura di svelare il lato oscuro della cultura americana (nello sport e non solo), diretta, scritta e montata egregiamente. Un premio che riconoscerebbe il lavoro svolto da un regista molto sottovalutato nell’industria (Craig Gillespie) e il coraggio di una produzione indipendente (fondata dalla stessa Margot Robbie).
MIGLIOR FILM DRAMMATICO
Perché vincerà The Shape of
Water: Perché Guillermo del Toro, uscito
trionfante da Venezia 74 con
questo stesso film, ha lottato per mettere insieme una pellicola
che rappresenta l’aspetto più autentico del fare cinema,
realizzando una storia magica ma al tempo stesso attuale, che parla
d’amore, di diversità, di paura. Estremamente realistico pur
immerso nell’atmosfera di fiaba.
Perché vorremmo vincesse Tre Manifesti a Ebbing, Missouri: Perché è un film che racconta un’umanità straziata dalla vita, che però ride delle sue miserie con lucido cinismo. Un film cattivo che però vuole profondamente bene all’umanità rotta che racconta. Impreziosito da interpreti sublimi, scritto in maniera eccelsa.
Golden Globes 2018: la cerimonia in diretta su Sky
Domani, domenica 7 gennaio 2018, in diretta e in esclusiva su Sky Atlantic HD la 75° edizione della Cerimonia di Premiazione dei Golden Globes 2018. A partire dalle 23.25 la premiazione sarà preceduta da uno speciale sulla storia dello storico riconoscimento e all’01.00 dal red carpet, che sarà popolato come sempre dalle tante celebrities presenti all’evento.
La cerimonia, presentata dal popolare comico e conduttore televisivo americano Seth Meyers, inizierà alle 02.00 e si svolgerà al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills. Quest’anno sarà possibile seguire la diretta su Sky Atlantic HD anche con i sottotitoli in italiano.
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Quella del 2018 è un’edizione ricca di candidature per l’Italia: Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino è stato candidato come Migliore film drammatico, Miglior interprete protagonista (Timothée Chalamet) e Miglior attore non protagonista (Armie Hammer). Candidata anche Helen Mirren come Migliore attrice protagonista per Ella & John – The Leasure Seeker di Paolo Virzì mentre Jude Law è candidato come Migliore attore protagonista in una serie o film per la tv per la sua interpretazione in The Young Pope, la serie originale Sky di Paolo Sorrentino.
Per le serie tv, spiccano le sei candidature del titolo HBO Big Little Lies (disponibile su Sky Box Sets) nella categoria Miglior miniserie per la televisione e con il supercast formato da Nicole Kidman, Reese Witherspoon, Laura Dern, Shailene Woodley e Alexander Skarsgard.
Golden Globes 2018
Su Sky Cinema Cult HD, in occasione della cerimonia, l’intera giornata del 7 gennaio sarà dedicata ai Golden Globes con una maratona di alcuni memorabili “Golden Gentlemen” e “Golden Ladies” premiati per la migliore prova attoriale. Tra i film trasmessi, IL DISCORSO DEL RE (ore 16.40) con protagonista Colin Firth, vincitore nel 2011 per l’eccezionale interpretazione di Re Giorgio VI; BARRIERE (ore 18.40) di Denzel Washington con cui nel 2017 Viola Davis vinse il Golden Globe come miglior attrice non protagonista, mentre il protagonista della prima serata sarà Geoffrey Rush che, nei panni del pianista australiano David Helfgott in SHINE (ore 21.00), ha vinto come Miglior attore drammatico nel 1997.
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Outlander 4: Colin McFarlane nel cast
Cresce il cast di Outlander 4, l’attesa quarta inedita stagione della serie tv di successo Outlander targata Starz. Secondo quanto apprendiamo oggi da EW l’attore Colin McFarlane è entrato a far parte del cast di protagonisti della prossima stagione.
Colin McFarlane interpreterà Ulisse, il maggiordomo della piantagione di River Run in North Carolina. Come i lettori dei romanzi di Outlander già sapranno, Ulisse è un uomo istruito e incline alla musica che è stato venduto in schiavitù quando era giovane. Viene acquistato da Hector Cameron e diventa il fidato servitore della moglie di Hector, Jocasta.
Outlander 4 è la quarta stagione della serie tv creata da Ronald D. Moore per il canale americano Starz.
In merito al finale e alla quarta stagione Outlander Donald D Moore intervistato da Deadline ha rivelato
Tobias tornerà in qualche modo per la Stagione 4?
MOORE: (ride) Penso che ci sia una forte possibilità che lo faremo. Abbiamo parlato del modo di riportare Tobias nello show della quarta stagione, almeno per alcuni flashback o qualche altro tipo di sequenze. Quindi niente è stato ancora impegnato, ma sì, è sul tavolo.
Outlander 4
Nella quarta stagione di Outlander ritorneranno Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp (stagione 1-in corso), interpretata da Caitriona Balfe, James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso), interpretato da Bill Paterson, Frank Randall/Jonathan “Black Jack” Randall (stagioni 1-3), interpretato da Tobias Menzies, Janet “Jenny” Fraser Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso), interpretato da Steven Cree, Roger Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato da Richard Rankin, Brianna “Bree” Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata da Sophie Skelton, Lord John William Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel “Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato da César Domboy e Capitano Raines (stagione 3-in corso), interpretato da Richard Dillane.
Solo: A Star Wars Story, confermati i nomi dei personaggio di Clarke e Harrelson
Grazie a Reddit è arrivata la conferma dei nomi dei personaggi di Solo: A Star Wars Story interpretati da Woody Harrelson ed Emilia Clarke.
Jeremy Conrad ha diffuso sulla piattaforma che Harrelson si chiamerà Tobias Beckett, mentre Clarke sarà Qi’Ra. Inoltre alcuni set LEGO confermano nel film villain generici, come ufficiali Imperiali e Stormtrooper. Sempre gli stessi set di giochi hanno sancito la presenza nel film ci Corellia, il pianeta d’origina di Han, e Mimban, un altro pianeta precedentemente citato in The Clone Wars.
Il personaggio di Woody Harrleson, come sappiamo, sarà una specie di mentore per il giovane Han. Quello della Clarke, probabilmente, un amore giovanile o comunque una compagna d’avventura.
Solo: A Star Wars Story, ecco il titolo ufficiale dello spin-off
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Ricordiamo che Solo: A Star Wars Story sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà anche Chewbacca. Alden Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di Harrison Ford. Nel cast anche Emilia Clarke, Donald Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il licenziamento dei registi Phil Lord e Christopher Miller, registi di 21 Jump Street e The LEGO Movie, è stato incaricato Ron Howard di completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.
Quello che non uccide: da Get Out un nuovo membro del cast
Si arricchisce il cast di Quello che non uccide, il sequel di Millennium che sarà però basato sul quarto libro postumo della saga di Stieg Larsson.
Insieme a Claire Foy (The Crown) e a Sylvia Hoeks (Blade Runner 2049), al cast del film si unisce anche Lakeith Stanfield che ha interpretato L in Death Note e che abbiamo visto sul grande schermo in Scappa – Get Out.
L’attore interpreterà un agente di sicurezza NSA incaricato di seguire le tracce di Lisbeth Salander e di Mikael Blomkvist (interpretato da Sverrir Gudnason).
Quello che non uccide: Claire Foy è Lisbeth Salander, ufficiale
Quello che non uccide arriverà nelle sale americane il 19 ottobre 2018. Il film, che sarà l’adattamento del romanzo di David Lagercrantz, che fa da sequel ai romanzi di Stieg Larsson che compongono la trilogia Millennium, era da tempo in fase di pre-produzione ma sembra che adesso la Sony abbia premuto il piede sull’acceleratore, e dopo l’annuncio del regista Fede Alvare, si parla anche di trovare un nuovo volto alla protagonista del film.
Quello che non uccide è stato pubblicato in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di 200 pagine dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che, nelle intenzioni, doveva essere una storia in dieci capitoli.
Scott Rudin e Amy Pascal tornano a produrre il film.
Millennium – Quello che non uccide, recensione del film con Claire Foy
Avengers 4: anche Chris Hemsworth ha concluso le sue riprese
Dopo le vicende di Thor: Ragnarok, possiamo aspettarci che in Avengers: Infinity War e Avengers 4 il Dio del Tuono avrà un ruolo importante e determinante per le vicende che vedranno i Vendicatori opporsi a Thanos.
Il personaggio sarà, all’inizio di Infinity War, l’anello di connessione tra Guardiani della Galassia e Avengers, e il suo interprete avrà a che fare con una interessante evoluzione del personaggio. In Avengers 4 questa evoluzione potrebbe compiersi, visto che Chris Hemsworth, come Robert Downey Jr. e Chris Evans, è tra gli attori che potrebbero non comparire più nella Fase 4 del MCU.
Parlando con Steven Weintraub di Collider, Chris Hemsworth ha confermato di aver terminato nelle ultime ore anche le riprese di Avengers 4 e che, quindi, per lui i giochi sono fatti.
Avengers: Infinity War e Avengers 4: la posta in gioco è alta
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Avengers 4 è ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
Avengers: Infinity War, tutti gli eroi riuniti su una t-shirt
Con un tweet Disney e Marvel Studios hanno rivelato l’aspetto di una nuova t-shirt del merchandising ufficiale di Avengers: Infinity War che riunisce tutti i supereroi del film, dai Vendicatori ai Guardiani della Galassia, includendo anche le new entry Black Panther e Ant-Man. Potete dargli uno sguardo qui sotto.
Vi ricordiamo che Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia, diretto da Anthony e Joe Russo.
This colorful and hero-filled #AvengersInfinityWar t-shirt has been spotted in Walmart! pic.twitter.com/h4eJFAHueA
— MCU – The Direct (@MCU_Direct) January 5, 2018
Avengers: Infinity War, nuove rivelazioni dal trailer. Ecco dove appare l’anello interdimensionale
Di seguito la sinossi del film:
Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War dei Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.
Fonte: CBM
Marvel: il co-regista di Ghost Rider annoiato dallo Studio
Brian Taylor, co-regista di Ghost Rider – Spirito di vendetta, ha parlato apertamente della sua posizione in merito ai Marvel Studios e al loro tipo di film.
Parlando con ComicBook, Taylor ha ammesso candidamente che il panorama contemporaneo dei cinecomic non lo entusiasma. In particolare, il regista ha parlato del Marvel Studios definendo i suoi film “noiosi” e “monotoni”, una critica che non è nuova rispetto ai film della Casa delle Idee.
“I film Marvel Studios, semplicemente non li capisco affatto. Devo essere onesto, mi sembrano molto lunghi, devo essere attento al modo in cui dico queste cose. Solo che non li capisco. Mi annoio a vederli e non li trovo affatto di intrattenimento. Credo siano molto ben fatti in termini di mestiere. L’azione è molto buona, sono tecnicamente davvero belli. Hanno un sacco di attori che mi piacciono molto, solo che non li capisco.”
L’atteggiamento di Taylor si è rivelato molto diverso invece rispetto ai film Fox vietati ai minori. Ecco cosa ha detto in merito a Logan e Deadpool: “Mi piacciono molto i film Rating R. Non ne fanno abbastanza. Logan e Deadpool sono stati fantastici. Penso che i cinecomic vietati possano davvero funzionare, e possono essere grandi film. Non so perché Suicide Squad non è stato fatto con Rating R. Mi sembrava un film che si prestasse naturalmente a essere vietato.”
Con l’acquisizione della Fox, la Disney potrebbe decidere di “appiattire” la specificità dei film che fino a questo momento erano esclusiva dello studio, tuttavia potrebbe invece decidere di continuare a lavorare seguendo il solco segnato con successo da Logan e Deadpool.
Per quanto riguarda le critiche mosse ai Marvel Studios, è chiaro che uno studio di grande successo attira invidia e opinioni contrastanti, ma è vero che la standardizzazione dei suoi prodotti è preoccupante e potrebbe, a lungo andare, risultare noiosa.
Henry Cavill: ecco come potrebbe apparire in Kingdom Come
Grazie all’utente di Twitter SPDRMNKYXXIII possiamo dare uno sguardo a Henry Cavill nei panni del Superman di Kingdom Come in una bellissima fanart che riproduce il supereroe DC dei celebri fumetti di Mark Waid e Alex Ross pubblicati nel 1996. Come vedete nell’immagine che vi lasciamo qui sotto, Superman appare visibilmente invecchiato (i capelli grigi lo testimoniano), proprio per ricalcare le sorti del personaggio nelle storie di Kingdom Come.
Stanco e rassegnato, il Superman di Waid e Ross decide di indossare il costume per un’altra volta e salvare il Kansas (la terra dove è cresciuto) da una nuova ondata di nemici che ha decimato la popolazione.
Henry Cavill su Superman: “Quello di Justice League è il più fedele ai fumetti”
Ecco allora come potrebbe apparire Cavill in un ipotetico film tratto da Kingdom Come:
https://twitter.com/aitesamfarooq02/status/949006221721272320?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fhenry-cavill-kingdom-come-superman-fan-art%2F
Che ne pensate?
Fonte: ScreenRant
Deadpool 2: Ryan Reynolds invita un fan alla prima del film
Ryan Reynolds non riesce proprio a sfilarsi gli abiti di Deadpool nemmeno nella vita reale, proponendo continuamente scherzi e battute esilaranti anche sui social network più utilizzati, come Twitter o Instagram. Come saprete, l’attore è pronto a indossarli di nuovo in Deadpool 2, sequel in uscita il prossimo maggio.
L’ultima delle trovate geniali è di poche ore fa, in risposta ad un video di un fan reduce da una dolorosa rimozione di tutti i quattro denti del giudizio. Qui sotto trovate il video registrato dalla moglie:
https://twitter.com/DPEversoleJr/status/948742748693200897?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=http%3A%2F%2Fwww.joblo.com%2Fmovie-news%2Fryan-reynolds-invites-fan-to-deadpool-2-after-post-surgery-video-goes-viral-731
Questa la simpatica risposta di Reynolds con tanto di invito ufficiale alle prima del film:
https://twitter.com/VancityReynolds/status/949143136613277703?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=http%3A%2F%2Fwww.joblo.com%2Fmovie-news%2Fryan-reynolds-invites-fan-to-deadpool-2-after-post-surgery-video-goes-viral-731
Deadpool 2: il teaser trailer del film con Ryan Reynolds
Di seguito la sinossi ufficiale del film:
Dopo essere sopravvissuto a un quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di caffè del World’s Best Lover.
Grey’s Anatomy 14: nuovo teaser dalla ABC
La ABC ha diffuso un nuovo teaser combo di Grey’s Anatomy 14, la seconda parte di stagione di Grey’s Anatomy che andrà in onda nel 2018.
Grey’s Anatomy 14
Il primo episodio di Grey’s Anatomy 14 ha debuttato il 28 settembre 2017.
Iscriviti a Disney+ per guardare Grey’s Anatomy e le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.
Grey’s
Anatomy 14 è la quattordicesima stagione della
serie televisiva statunitense Grey’s
Anatomy trasmessa dal 2005. È un medical drama incentrato sulla vita della
dottoressa Meredith Grey, una tirocinante di chirurgia
nell’immaginario Seattle Grace Hospital di Seattle. Il
titolo di Grey’s
Anatomy gioca sull’omofonia fra il cognome della
protagonista, Meredith Grey, e Henry Gray, autore del celebre
manuale medico di anatomia Grey’s
Anatomy (Anatomia del Gray). Seattle Grace
(poi Seattle Grace Mercy West e, ulteriormente, Grey Sloan Memorial
Hospital) è invece il nome dell’ospedale nel quale si svolge la
serie. I titoli dei singoli episodi sono spesso i titoli di una o
più canzoni.
Inizialmente partita come una serie tv in midseason, Grey’s Anatomy ha ben presto attratto pubblico, ricevendo anche numerosi premi e riconoscimenti nel corso degli anni. Insieme a Desperate Housewives e Lost, è considerata una delle serie TV che hanno riportato al successo il network televisivo statunitense ABC. Nel 2007 ha generato uno spin-off.
X-Force: Drew Goddard è ancora legato al progetto
Il passaggio a Disney delle proprietà cinematografiche Fox deve ancora essere ultimato, mentre cominciano a sorgere le prime domande sul futuro dei progetti annunciati, trai cui, chiaramente X-Force.
Dopo il successo di Deadpool e la svolta Rating-R della Fox, il film ha subito un notevole impulso a proseguire, soprattutto visto il successo del tono e della lettura dell’eroe Marvel data da Ryan Reynolds e compagnia.
Via Discussing Film sappiamo adesso che Drew Goddard continuerà a lavorare a X-Force, nonostante il nuovo “capo” a cui fare riferimento. Goddard quindi è stato confermato alla scrittura e alla regia del film, le cui riprese dovrebbero partire quest’anno.
Deadpool 2 introdurrà tre membri della X-Force?
Nel corso degli anni, la X-Force ha coinvolto moltissimi mutanti negli albi a fumetti, tra questi ricordiamo Deadpool, Fantomex, Psylocke, Cyclops, Wolverine, Colosso, Feral, Sunsopt, Banshee, Boom Boom, Domino, Copycat, Warpath, Shatterstar, Doop, Spike e molti molti altri.
Drew Goddard si occuperà di scrivere e dirigere il film che sarà invece prodotto da Ryan Reynolds, Lauren Shuler e Simon Kinberg.
Solo: A Star Wars Story, Donald Glover sul reshoot di Ron Howard
Arriverà nelle nostre sale il 25 maggio 2018 Solo: A Star Wars Story, secondo spin-off della saga di Star Wars vittima di alcuni problemi di produzione. Come saprete benissimo, i due registi a cui era stato affidato il film, Phil Lord e Chris Miller, sono stati allontanati dal set per divergenze creative e sostituiti in corso d’opera da Ron Howard.
Attualmente Howard si trova in sala di montaggio per terminare il film, che vede nel cast Alden Ehrenreich, Emilia Clarke, Woody Harrelson e Donald Glover. Proprio quest’ultimo ha di recente parlato del reshoot di Solo: A Star Wars Story in un’intervista, spiegando i dettagli del tempestivo cambio in regia:
Solo: A Star Wars Story, i toys confermano il look differente del Millennium Falcon
“Non abbiamo rigirato molte scene in realtà. Almeno non le mie. Penso che non ci siamo mai trovati di fronte a qualcosa di simile e credo che Ron abbia fatto un buon lavoro dicendoci che non voleva cambiare quello che avevamo già costruito insieme. Voleva che rimanessimo fiduciosi nella nostra visione del film e scolpirlo in qualche modo.“
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Vi ricordiamo che nel film Glover interpreterà la versione giovane di Lando Calrissian e che la storia sarà ambientata dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza.
Fonte: ScreenRant
Justice League: esiste una versione estesa, ma non è la director’s cut
A poche settimane dalla release di Justice League sul mercato homevideo, Amazon Germania ha elencato tutti i formati disponibili dell’edizione e tra questi c’è anche una versione estesa del film di 135 minuti (superiore quindi alle due ore del montato finale uscito al cinema lo scorso novembre). È probabile che si tratti di una extended cut più che della director’s cut – di cui non è mai stata confermata l’esistenza – di Zack Snyder, allontanatosi dalla produzione del film per motivi familiari e sostituito in corsa da Joss Whedon.
Questa versione più lunga potrebbe contenere le scene girate e non incluse nel montaggio definitivo, come il tanto chiacchierato confronto tra Aquaman e il suo mentore Vulko ad Atlantide o Superman che indossa il costume nero.
Justice League: ecco quando uscirà l’edizione homevideo
Sul web intanto è ancora aperta la discussione riguardante la director’s cut di Snyder, con i fan che hanno indetto una petizione supplicando la produzione di rilasciare almeno per l’homevideo il “vero” Justice League e non il film diretto a quattro mani dai due registi. In California continuano le pacifiche proteste davanti al quartier generale della Warner Bros. ma niente sembra aver provocato una qualsiasi reazione. Staremo a vedere.
Voi che ne pensate?
Fonte: ComicBook
Spider-Man: Homecoming sequel, riprese a Giugno
Cominceranno a giugno le riprese del sequel di Spider-Man: Homecoming, il nuovo film dei Marvel Studios che vedrà tornare Tom Holland protagonista di un film all’interno del MCU.
Secondo Omega Underground, le riprese cominceranno il primo Giugno e si prolungheranno fino a Settembre. Queste date non coincidono con quelle ipotizzate da Amy Pascal che aveva precedentemente annunciato un periodo compreso tra Aprile e Maggio, per finire ad Agosto.
Del film sappiamo ancora poco, tranne che Jon Watts tornerà alla regia e Holland a interpretare il protagonista. Inoltre sappiamo che si sta cercando un’attrice europea che dovrebbe interpretare Gwen Stacy.
Spider-Man: Homecoming recensione del film con Tom Holland
Diretto da Jon Watts, nel cast del film protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle.
Al cast si aggiungono Michael Keaton, Michael Barbieri, Donald Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne Daly e Kenneth Choi.