L’universo cinematografico dei
Marvel Studios si prepara
ad allargare ulteriormente i propri confini sbarcando sulla
piattaforma streming di Disney
+ a partire dal prossimo anno con alcuni prodotti
originali, come annunciato ieri durante il lancio del servizio.
Sul palco dell’evento è salito
Kevin Feige, spiegando come “Il MCU
post-Endgame sarà estremamente diverso e focalizzato sui legami tra
Disney+ e il nostro futuro” e
annunciando le serie dedicate a Scarlet Witch e
Visione, Falcon & Winter Soldier, Loki e
Occhio di Falco.
Ecco allora quali sono i prossimi progetti Marvel destinati al
“piccolo” schermo:
1What If?
Per
quanto riguarda le vere “novità” del catalogo, i Marvel Studios
produrranno una serie (la prima animata della storia dell’azienda)
basata sui fumetti What If?, dove gli attuali
membri del cast doppieranno i personaggi principali.
Ogni episodio esplorerà una diversa storyline,
concentrandosi su un “momento cruciale dal MCU e
capovolgendolo, così da portare il pubblico in un territorio
inesplorato“, ha spiegato Kevin Feige.
Nel
primo episodio di What If ci si chiede infatti “E se Peggy
Carter diventasse un super-soldato, e se Steve Rogers fosse rimasto
un ragazzino magro, unendosi alla lotta usando un vestito corazzato
costruito da Howard Stark?“. Tutte queste premesse sono
alquanto entusiasmanti e non vediamo l’ora di scoprire come si
svilupperà l’idea.
“Conoscete le vostre squadre,
conoscete la vostra missione. Niente errori, nessuna ripetizione.
Proteggetevi. Questa è la guerra della nostra vita.” La voce
solenne di Steve Rogers incalza i Vendicatori nel nuovo spot di
Avengers:
Endgame, che arriverà nelle sale tra meno di due
settimane.
Finalmente riuniti dopo i tragici
eventi di Infinity
War e la morte di molti dei loro compagni e familiari,
i nostri eroi dovranno trovare un modo per rimediare agli effetti
della Decimazione e sconfiggere una volta per tutte Thanos, il
Titano Pazzo in possesso delle gemme dell’infinito. Con loro ci
sarà anche Captain
Marvel, richiamata sulla Terra dall’sos di Nick
Fury.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Avengers:
Endgame, un indizio nascosto nella prima clip ufficiale?
Entertainment Weekly ha pubblicato
in esclusiva le prime immagini ufficiali di Charlie’s
Angels, che contrariamente a quanto si ipotizzava durante
la produzione, non sarà un reboot del franchise ma un vero e
proprio sequel (o come piace chiamarlo la regista Elizabeth
Banks, una “continuazione” delle storie precedenti).
Il film, ha dichiarato la Banks al
magazine, incorporerà dunque gli eventi della celebre serie TV
degli anni ’70 e dei film usciti negli anni 2000 diretti dai McG, e
ritroveremo l’organizzazione di agenti speciali trasformata, ancora
più ricca e operativa a livello globale.
Ovviamente anche il team sarà del
tutto rinnovato: vedremo la selvaggia e abile wild-card Sabina
Wilson (interpretata da Kristen Stewart), l’ex
membro del MI6 Jane Kano (che ha il volto di Ella
Balinska) e infine la scienziata Elena Houghlin
(Naomi Scott, prossimamente in sala nei panni di
Jasmine nel live action di Aladdin), descritta
dalla regista come il vero “cuore della storia“.
I tre angeli risponderanno alla
chiamata di Charlie e viaggeranno per il mondo facendo tappa a
Istanbul, Amburgo e Berlino: “Per me era importante girare un
film sulle donne che lavorano insieme e si sostengono a vicenda, e
non un film che parlasse dei loro problemi sentimentali o delle
loro madri che non chiamano abbastanza“, ha spiegato la Banks
a EW. “Quando sono sul set non parlo di quelle cose. Vado
avanti con il mio lavoro. Era importante fare lo stesso con gli
Angeli, trattarle nel rispetto delle loro abilità.“
E a quanto pare, l’ispirazione maggiore è arrivata da un
franchise in particolare:
“Il mix di grinta e umorismo di
Mission: Impossible viene ripreso nella dinamica
del gruppo. Abbiamo parlato molto di quei film, che di solito
funzionano meglio quando la squadra è insieme, con Ving Rhames,
Simon Pegg e Rebecca Ferguson. Un tipo di sensibilità che per me
era davvero importante.”
“È un momento davvero eccitante
per i film guidati dalle donne“, ha detto la Banks citando gli
esempi di Wonder Woman e Captain Marvel come recenti
successi al botteghino. “Il pubblico vuole storie che siano
d’ispirazione su personaggi reali e riconoscibili, e penso che le
donne nel mio film siano decisamente reali e affabili, e
soprattutto, penso che siano davvero divertenti.“
Vi ricordiamo che la pellicola arriverà al cinema a Novembre
2019.
1 di 5
Elizabeth Banks directing
Charlie's' Angels
Naomi Scott stars in
Charlie's Angels
Kristen Stewart
(foreground) stars in Charlie's Angels.
Kristen Stewart and
Elizabeth Banks in Charlie's Angels.
Ella Balinska, Kristen
Stewart and Naomi Scott star in Charlie's Angels.
Charlie’s
Angels nasce come una serie televisiva prodotta
da Aaron Spelling e Leonard
Goldberg, ed è andata in onda dal 1976 al 1981 sul canale
statunitense ABC. Ne sono stati trasmessi 118 episodi, preceduti da
un film-pilota andato in onda sei mesi prima dell’inizio effettivo
della serie (21 marzo 1976). I tre “angeli” della prima stagione
sono Sabrina Duncan (interpretata da Kate
Jackson), Jill Munroe (Farrah Fawcett) e
Kelly Garrett (Jaclyn Smith).
Dal telefilm sono stati già tratti
due lungometraggi: Charlie’s
Angels (2000) e Charlie’s Angels – Più
che mai (2003), entrambi diretti da McG, in cui
le attrici scelte per il ruolo degli “angeli”
sono Cameron
Diaz, Drew
Barrymoree Lucy
Liu, nei ruoli rispettivamente di Natalie, Dylan ed
Alex, a cui si aggiunse Demi
Moore nel ruolo dell’angelo “caduto” Madison per
il sequel. I lungometraggi hanno suscitato pareri abbastanza
controversi tra i fans del telefilm originale, e non
sappiamo in che modo il pubblico accoglierà questo nuovo
adattamento.
È stato ufficialmente presentato
ieri il nuovo servizio di streaming Disney+
durante l’evento dell’Investor Day, che come saprete offrirà
all’utente la possibilità di accedere a contenuti esclusivi più
titoli dell’archivio della casa di Topolino. E, grazie alla recente
acquisizione della 20th Century Fox, Disney ha
eliminato un potenziale concorrente comprando la quota di
maggioranza di Hulu, offrendo quindi altri abbonamenti come ESPN +.
Sulla piattaforma saranno disponibili una vasta collezione di
prodotti originali, tra cui film e serie tv, e tutti i titoli di
Disney, Pixar, Marvel Studios,
Lucasfilm e National
Geographic.
Per quanto riguarda le tariffe,
probabilmente il dato più importante se paragonato ai rivali,
Disney + avrà un costo di 6,99 dollari al mese e di 69,99
all’anno per la versione premium, senza opzioni
pubblicitarie gratuite. Si tratta ovviamente di un prezzo irrisorio
rispetto agli 8,99 al mese di Netflix e degli 8,99
di Amazon (solo per Prime Video), e considerando la ricchissima
collezione di Disney, sembra davvero un ottimo affare.
La data di lancio è fissata invece
al 12 novembre 2019, e nello stesso giorno verrà rilasciata
l’intera Collezione Signature da 13 film della Disney disponibile
per lo streaming e tutti i successi degli ultimi anni come Oceania,
Big Hero 6 e molto altro. E non finisce qui: Disney + diventerà il
“deposito” ufficiale di tutti i film d’animazione. A confermarlo
sono stati la regista di Frozen, Jennifer Lee,
insieme a Pete Docter, direttore creativo della Pixar, rivelando
che la collezione completa di film e cortometraggi sarà disponibile
sulla piattaforma.
Passiamo ora ai Marvel Studios, con
il presidente Kevin Feige che è salito sul palco
per confermare che almeno dodici dei titoli del MCU verranno
inseriti a partire dal primo giorno di lancio, e tra questi ci
saranno cui Iron Man, Iron Man 2,
Iron Man 3, Thor: The Dark World,
Thor Ragnarok, Guardiani della
Galassia, Captain America: The Winter
Soldier, Black
Panther, Avengers: Infinity
War, Ant-Man and the Wasp e, ovviamente,
Captain
Marvel e Avengers:
Endgame. Senza contare le serie tv dedicate ai
personaggi di Scarlet Witch e Visione, Loki, Soldato
d’Inverno e Falcon e Occhio di Falco.
È intervenuta anche la
presidentessa della Lucasfilm Kathleen Kennedy, annunciando che
Disney + ospiterà l’intera collezione di film di Star
Wars, comprese le due trilogie, gli spin-off prequel
Rogue One e Solo, la serie
The Mandalorian e, nei prossimi anni, anche
Star Wars: Episodio IX.
Il catalogo comprenderà inoltre i
titoli Fox che la Disney ha acquisito di recente, come una
collezione di documentari e speciali targati National Geographic,
le prime trenta stagioni di The Simpsons, e alcune
serie originali Fox per famiglie e film come Malcolm and the Middle
e Sognando Beckham.
Dove potremo vedere Disney +? Su
smart tv, dispositivi mobili, Roku TV e Playstation 4.
Non c’è forse personaggio più
conosciuto al mondo di Topolino. È grazie a
Walt Disney che il topo più conosciuto del pianeta
ha avuto modo di esistere e di accompagnare con la sua simapatia e
la sua energia milioni di bambini in tutto il mondo.
Ad ora, Topolino ha novant’anni e
non li dimostra, continuando a lavorare e a fare la storia, come
l’hanno fatta i cartoni, i fumetti e i programmi televisivi che lo
hanno visto protagonista e che gli hanno regalato anche una stella
sulla Walk of Fame, diventando il primo personaggio animato a
riceverla.
Ecco, allora, tutto quello
che non sapevate sul personaggio di Topolino.
La casa di Topolino
La casa si Topolino è una
serie televisiva ideata per il mondo dell’infanzia, prettamente
dedicato ai bambini in età prescolare. Nata nel 2006 e durata
fino al 2016, con un totale di 140 episodi, questa serie animata è
stata trasmessa da Rai 2 e Rai Yoyo, per poi passare sul canale
satellitare Disney Junior e per finire anche sulle piattaforme di
streaming digitale, come Netflix.
La casa di
Topolino, conosciuta anche con il titolo di Mickey
Mouse Clubhouse, aiuta i bambini a conoscere e
riconoscere colori, forme e numeri per poter sviluppare le
proprie abilità in età prescolare: tutto questo avviene in
compagnia dei simpatici personaggi di Topolino, Pippo, Minni,
Pluto, Paperino e Paperina.
Tutti gli episodi seguono
lo stesso schema: ognuno di essi, infatti, presenta un
tema del giorno che viene affrontato dai protagonisti con un
piccolo problema da risolvere. Topolino e i suoi amici si
serviranno dell’aiuto dei piccoli amici da casa per poter svolgere
il compito, scegliendo uno degli oggetti proposti dallo
strumentopolo Toodles.
Tutti, grandi, piccini e personaggi
dello schermo sono chiamati alla risoluzione del problema e, nel
mentre, i più piccoli avranno modo di imparare in ogni puntata una
nuova nozione divertente grazie al gioco che diventa
coinvolgente.
Topolino cartoni
Topolino è conosciuto ai
più per i cartoni di cui è stato protagonista. Dal 1928,
anno in cui è comparso al cinema per la prima volta, ad oggi, sono
molti i
cartoni in cui ha preso parte, divertendo e facendo compagnia a
tante generazioni di persone in tutto il mondo.
Basti pensare che Topolino ha più
di
90 anni e ancora nessuno si è stancato delle sue orecchie
tondeggianti e della sua simpatia: già nel 1928 aveva fatto breccia
nel cuore del pubblico, apparendo in L’aereo impazzito e
nel celeberrimo Steamboat Willie.
Da questo momento, e per diversi
decenni, Topolino ha vissuto un periodo davvero d’oro, protagonista
della serie cinematografica a lui dedicata e intitolata Mickey
Mouse, raggiungendo il culmine del suo successo grazie
all’indimenticabile sequenza de L’Apprendista stregone nel
lungometraggio Fantasia del 1940.
Oltre ai numerosi cortometraggi,
Topolino appare anche nell’episodio di Topolino e il fagiolo
magico appartente al film Bongo e i tre avventurieri
(1947). Tra le ultime sue apparizioni cinematografiche, si ricorda
il commomente e bellissimo Canto di Natale di Topolino:
appartenete alla serie Mickey Mouse, questo cortometraggio
risale al 1983 e trae ispirazione dal racconto di Charles Dickens,
Canto di Natale, sviluppandosi in 26 minuti.
In questo caso, Topolino appare nel
ruolo di Bob Chratchit, mentre Paperon de’ Paperoni in quello di
Ebenezer Scrooge.
Minni e Topolino
A pensarci, Topolino e
Minni sono stati quasi sempre rappresentati insieme, sin
dagli esordi. Conti alla mano, i due si conoscono e si
frequentano da 90 anni e continuano ad andare alla grande,
diventando il simbolo del vero amora che non ha fine e non conosce
crisi.
La prima volta che i due appaiono
insieme, risale al cortometraggio L’aereo impazzito, in
cui Topolino invita Minni (o Minnie) a salire sull’aereo da lui
guidato. Nonostante i due si siano frequentati per molto tempo e si
conoscano benissimo, ad oggi non è ancora chiaro se siano fidanzati
oppure sposati.
Sebbene sullo schermo non si sia
mai visto un matrimonio o non se ne sia mai parlato, lo stesso
Walt Disney ha ammesso, in un’intervista del 1933,
che nella vita privata Topolino e Minni sono
sposati.
La marcia di Topolino
Topolino è sempre stata un’icona
nel mondo del cinema e dell’intrattenimento, tanto da vedersi
dedicata una vera e propria marcia.
Composta dall’intrattenitore
Jimmie Dodd, la Marcia di Topolino non
era altro che la sigla di apertura e di chiusura del programma
televisivo Il club di Topolino (o The Mickey Mouse
Club), creato da Walt Disney nel 1955 e trasmesso poi da
Disney Channel. Questa sigla era composta da un cartone animato nel
quale Topolino dirigeva una banda composta dagli altri
personaggi Disney, che cantanva e suonava la Marcia.
Il testo è stato tradotto in
diverse lingue, tra cui l’italiano, e ha subito qualche variazione
nel corso del tempo, ma il ritmo e quei carattestici tamburelli
evocano in secondo la marcia che ha accompagnato milioni di bambini
in tutto il mondo. Ecco il testo:
Topolin, Topolin, viva Topolin!
Assomigli a tutti noi, sei furbo e birichin
e perciò noi gridiam, viva Topolin!
Solo tu – Topolin! – puoi capir –
Topolin!
i mille e mille sogni di un bambin, ah! ah! ah!
Noi gridiamo in coro, evviva,
evviva, urrà, sì, sì!
Topolin, Topolin, viva Topolin!
Che fa sempre divertire i grandi ed
i piccin
e perciò noi gridiam, viva Topolin!
Solo tu – Topolin! – puoi capir –
Topolin!
i mille e mille sogni di un bambin, ah! ah! ah!
Noi gridiamo in coro, evviva,
evviva, urrà, sì, sì!
Topolin, Topolin, viva Topolin!
Su venite a far baldoria insieme a
Topolin,
anche noi, come voi, canterem così.
Come noi bambini, tu sei tanto piccolin,
Topolin, Topolin, viva Topolin!
Topolino 70 anni
A vederlo non si direbbe,
ma il libretto di Topolino ha compiuto 70 anni. Il fumetto
di Topolino per come oggi lo si conosce è nato nel 1949 in
sostituzione di una prima versione in formato giornale del fumetto,
che ha avuto pubblicazione del 1932 al 1949.
Una volta edito in versione
libretto, la numerazione è stata fatta partire nuovamente da zero e
dal 1949 ad oggi, la rivista ha visto più di tremila numeri
pubblicati, accompagnando ogni mese migliaia di bambini e ragazzini
(ma anche di adulti) con le avventure dei personaggi Disney più
amati, a cui si sono aggiunti personaggi mai visti sullo
schermo.
Nel 2019 questa rivista ha compiuto
70 anni ed è difficile immaginare che nessuno non abbia mai
acquistato nemmeno una volta una copia di questa rivista sempre
piena di spunti e sempre brillante.
Se c’è un film iconico e che ha
fatto la storia del cinema, quello è Via col
vento. Ormai sono passati 80 anni dalla sua realizzazione,
ma ad ogni proiezione non li dimostra mai, lasciando il pubblico
sempre di stucco.
Di questo film non si ricorda solo
la storia, tratta dall’omonimo libro di Margaret Mitchell, ma anche
gli attori che ne hanno fatto parte e tutte le vicende nate dietro
le quinte. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Via col
vento.
Via col vento film
1. La prima scena ad essere
girata è stata la fuga da Atlanta. Sebbene Via col vento inizi con la presentazione dei
personaggi, le prime riprese in assoluto sono state dedicate alla
scena della fuga da Atlanta. Per dare un insieme realistico del
fuoco e delle fiamme che avvolgono Atlanta, si decise di bruciare
molti set precedenti, tra cui quello di Il giardino di
Allah (1936) e di King Kong (1933). Data l’unicità
del momento, si decise di riprendere il più possibile su pellicola,
realizzando quasi 2 ore di girato.
2. Max Steiner ha avuto
solo tre mesi per comporre la colonna sonora. La colonna
sonora è un elemento importantissimo e di gran sostegno per Via
col vento. Tuttavia, per realizzarla, il Max
Steiner ebbe solo tre mesi, considerato che il 1939 è
stato un anno molto intenso per lui (solo per quell’anno compose
musica per ben 12 film). Per poter rispettare le consegne, Steiner
si mise a lavorare per venti ore al giorno filate, prendendo delle
pillole di Benzedrine per poter stare sveglio. Con quasi tre ore di
musica composta, la colonna sonora di Via col vento è una
delle più lunghe mai realizzate.
3. Il film ha avuto diversi
registi.David O. Selznick fu
l’indiscusso produttore del film e, in un certo senso, anche un po’
regista. Pare, infatti, che il tycoon fosse solito ad invadere il
set, ad obbligare registi, sceneggiatori e persino gli attori a
fare le cose in una certa maniera (cioè alla sua). Sin dall’inizio,
l’accordo era quello di avere alla regia del film George
Cukor, con cui aveva realizzato tutta la pre-produzione,
ma dopo tre settimane il regista venne licenziato da Selznick. Al
suo posto, egli chiamo Victor Fleming, che arrivò
ad avere un esaurimento nervoso perché di giorno era in cabina di
regia, di notte montava Il mago di Oz e in tutto l’insieme Selznick si
intrometteva. Presosi una vacanza da tutto, venne chiamato
Sam Wood, anch’egli cacciato e sostituito dallo
scenografo William Cameron Menzies, in attesa che
Fleming tornasse.
Via col vento libro
4. Margaret Mitchell venne
chiamata per dare critiche alla produzione. Lo stesso
produttore David O. Selznick si mise ad implorare la scrittrice del
romanzo, Margaret Mitchell, di poter dare qualche
suggerimento in merito alla produzione del film, per evitare che,
anche scenograficamente, non si discostasse troppo dall’ideale del
libro. La stessa autrice, persona molto riservata e sulle sue, si
mise a dare qualche consiglio in merito al design del modello di
Tara, che però venne ignorata. Da quell’esperienza, decise di non
collaborare più, rifiutando ogni commento su qualsiasi aspetto
della produzione.
5. I personaggi del libro
sono basati su conoscenti dell’autrice. Sembra che i
personaggi appartenenti al libro di Via col vento siano
stati basati su conoscenti di Margaret Mitchell. Nella fattispecie,
Ashley Wilkes si basava su un cugino dell’autrice, tale John “Doc”
Holliday, mentre Melania era basata su un terzo cugino e la cugina
e amica intima di Doc, Mattie “Sister Melanie” Holliday.
6. Da Via col vento sono
stati realizzati altri due libri. Quando nel 1936 uscì il
libro di Via col vento, Margaret Mitchell divenne subito
famosa insieme al suo romanzo, tanto da far precipitare David O.
Selznick ad acquistarne subito i diritti, ma non solo. Infatti, da
questo romanzo sono stati scritti Rossella nel 1991, da
Alexandra Ripley, idealizzato come un possibile
seguito – che ha avuto anche un adattamento televisivo con la
miniserie del 1994 -, mentre, nel 2008, lo scrittore Donald
McCaig ha scritto Il mondo di Rhett. Il ritorno
di Via col vento, ovvero la storia narrata dal punto di
vista di Rhett Butler.
Via col vento cast
7. Vivien Leigh venne
pagata meno di Clark Gable. Vivien Leigh è la colonna portante del film,
un’attrice dal talento indiscutibile e dalla bellezza eterea e
unica, come la Rossella del libro da cui il film è tratto.
Nonostante fosse lei la protagonista e che abbia recitato più di
tutti, lavorando per 125 giorni, ricevette uno stipendio di soli 25
mila dollari, mentre Clark Gable, pur lavorando 71
giorni, ne guadagnò 120 mila.
8. Olivia de Havilland ha
visitato un ospedale. Per poter dare un tocco di realismo
in più al personaggio di Melania Hamilton, Olivia de
Havilland decise di andare a visitare un ospedale per
capire qualcosa di più sulla maternità, dato che non aveva ancora
avuto figli e avrebbe dovuto girare diverse scene, tra cui quella
del parto.
9. Non tutti gli attori
hanno amato i loro personaggi. Nonostante la notorietà e
il gran successo del libro, non tutti gli attori di Via col vento
hanno amato i loro personaggi, arrivando ad interpretarli anche
solo per affari. Clark Gable, ad esempio, è stato indotto ad
accettare il ruolo di Rhett Butler per poter divorziare dalla
moglie e sposare Carole Lombard, mentre
Rand Brooks – che ha interpretato il primo marito
di Rossella, Carlo Hamilton – era un uomo d’affari e si era anche
opposto dall’interpretare un personaggio da lui ritenuto schifoso.
E, ancora, Leslie Howard si sentiva troppo vecchio
per vestire i panni di Ashley Wilkes, lamentandosi del fatto che i
suoi costumi lo facevano sentire come un “portiere fatato”, mentre
la stessa Butterfly McQueen, che interpretava
Prissy, non apprezzava lo stereotipo negativo del suo
personaggio.
Via col vento frasi
Sono moltissime le
frasi di Via col vento che sono rimaste
nell’immaginario collettivo, tanto da essere ancora citate numerose
volte sin dal 1939, anno di realizzazione del film. Eccone
alcune:
Dopotutto, domani è un altro
giorno. (Rossella O’Hara)
Francamente, me ne infischio.
(Rhett Butler)
Quello che uomini dire e quello
che uomini pensare essere due cose, e a me non parere che lui avere
chiesto di sposarti. (Mami)
Trai la forza da questa terra, da
Tara, Rossella. Tu ne sei parte ed essa è parte di te. (Rhett
Butler)
Ne ho abbastanza di tutto. Cerco
la pace. Vedrò se la vita può darmi ancora un po’ di serenità e di
dolcezza.
Via col vento streaming
10. Via col vento si trova
su diverse piattaforme streaming. Pur essendo un film del
1939, Via con vento è ancora oggi un film molto richiesto ed è
possibile rivederlo, o approcciarsi per la prima volta ad esso,
grazie alle piattaforme digitali di Rakuten Tv, Chili, Google Play,
iTunes e TimVision.
In attesa di rispondere a queste
domande, ripassiamo i migliori momenti di Cap nell’universo
cinematografico Marvel da Il Primo
Vendicatore fino a Infinity
War:
1Steve contro Thanos
Sarà anche stato un tentativo inutile, ma sia
benedetto per sempre Steve Rogers e quel momento in cui ha cercato
in tutti i modi di opporsi a Thanos sfilandogli il guanto dalla
mano.
Non
soltanto è una scena chiave del film, ma anche un’anticipazione di
cosa significhi lottare “a qualsiasi costo”, come annunciato dagli
eroi nel trailer di Endgame…
Molti credono che la ragazza che
interagisce con Clint Barton nel nuovo trailer
di Avengers:
Endgame sia Kate
Bishop, personaggio più recente della storia dei
fumetti a raccogliere l’eredità dell’arciere e membro
degli Young
Avengers. Questa teoria è stata suggerita da vari
dettagli del footage finora disponibile e dalla notizia, riportata
ieri, che i Marvel Studios produrranno una
serie dedicata a Occhio di Falco per Disney + dove
si racconterà appunto del passaggio di testimone fra l’eroe e la
giovane eroina.
Ma è altrettanto possibile che sarà
Endgame a fissare le basi per la sua introduzione nel MCU. In che
modo? Ecco alcune valide opzioni:
1Membro degli Young Avengers
Kate
Bishop fa la sua prima apparizione sui fumetti della
Marvel in Young
Avengers nel 2005, entrando in squadra nonostante non
avesse alcun super-potere ma aiutando il team a darsi un’identità
precisa. Le abilità che le fanno guadagnare un posto nell’illustre
team sono una grande coordinazione, una mira eccellente, il
combattimento corpo a corpo, la scherma e altre discipline con la
spada.
C’è
una famosa teoria su Avengers:
Endgame secondo cui gli eroi scenderanno nel Regno
Quantico e incontreranno nel futuro proprio i Giovani Vendicatori,
ed è lì che la squadra potrebbe incrociare la strada di Kate come
nuova Occhio di Falco e combattere al suo fianco. Ma una volta
tornato nell’attuale presente, Clint si renderà conto che ha
bisogno di trovare quella ragazza e addestrarla a diventare l’eroe
che potrebbe diventare.
In occasione della presentazione a
Londra di Hellboy
di Neil Marshall, abbiamo incontrato David
Harbour, nuovo interprete di Big Red, il personaggio dei
fumetti creato da Mike Mignola. Ecco la nostra
intervista:
[brid video=”402931″ player=”15690″ title=”Hellboy intervista a
David Harbour”]
Arriva al cinema il prossimo 11
aprile Hellboy,
il nuovo adattamento del fumetto di Mike Mignola
che avrà come protagonista David Harbour nei panni
di Big Red. Ecco un nuovo violentissimo trailer del film che ci
mostra sia la quantità di sangue che quella di umorismo che sarà
presente nel film, pare, in maniera massiccia.
Dietro la macchina da presa,
Neil Marshall, regista rivelazione per l’horror
The Descent – Discesa nelle tenebre, che dirige
David Harbour (star della serie Stranger
Things, al cinema con I segreti di Brokeback
Mountain, La guerra dei mondi) nei panni del
semi-demone che protegge la Terra dalle creature soprannaturali che
la minacciano, come la Regina di Sangue, interpretata dalla
bellissima Milla Jovovich (la saga Resident
Evil, Zoolander 2). Completano il cast Ian McShane
(John Wick 1, 2), Sasha Lane (American Honey) e
Daniel Dae Kim (The
Divergent Series: Allegiant).
Hellboy, trama ufficiale
Hellboy
è tornato ed è più indemoniato che mai nel reboot della saga tratta
dai fumetti cult di Mike Mignola. Il leggendario supereroe
demoniaco, detective del BPRD (Bureau for Paranormal Research and
Defense) che protegge la Terra dalle creature sovrannaturali che la
minacciano, è chiamato in Inghilterra per combattere tre giganti
infuriati. Qui scoprirà le sue origini e dovrà vedersela con Nimue,
la Regina di Sangue, un’antica strega resuscitata dal passato e
assetata di vendetta contro l’umanità. Hellboy dovrà cercare di
fermare Nimue con ogni mezzo, in un epico scontro per scongiurare
la fine del mondo.
La descrizione dei primi minuti di
Avengers:
Engame è trapelata in rete nelle ultime ore
rivelando alcuni dettagli sul film, come i giorni che sono
trascorsi dalla Decimazione di Infinity War al
destino di alcuni personaggi.
Di seguito vi riportiamo tutte le informazioni a riguardo.
1La sequenza d’apertura
Chi
ha potuto assistere alla proiezione dei primi otto minuti di
Endgame ha descritto la
scena d’apertura del film spiegando che il logo Marvel compare sotto le note di
“Dear Mr.
Fantasy” e che subito dopo vedremo Tony Stark e Nebula
giocare a football.
Un
modo sorprendentemente leggero per cominciare la nuova avventura
dei Vendicatori, considerando gli esiti del capitolo precedente.
D’altronde cosa potrebbero mai fare due persone bloccate nello
spazio per settimane? Distrarsi magari, ascoltando le playlist di
Star-Lord…
Ma
non finisce qui. Secondo quanto riportato, gli eroi sopravvissuti e
riuniti ora al quartier generale degli Avengers cercheranno di
andare subito nello spazio per lanciare un contrattacco contro
Thanos, e questa rivincita potrebbe avvenire prima del previsto,
forse addirittura nelle fasi iniziali del film.
Come molto di voi sapranno sono
iniziate le riprese di L’uomo del
labirinto, il nuovo film di Donato
Carrisi tratto dal suo omonimo romanzo. Ebbene oggi arriva
anche la prima foto ufficiale dal set del film che vede
protagonisti due attori del calibro di Dustin
Hoffman e Toni Servillo. La produzione è
attualmente attiva sui set di Cinecittà Studios,
dove sono stati ricostruiti tutti gli ambienti e proseguirà per
circa sette settimane. Lo studio è particolarmente attivo, infatti
sul set c’è anche Paolo Sorrentino con The Young Pope 2.
L’uomo del
labirinto è la seconda opera di Donato
Carrisi, vincitore del David di Donatello come regista
esordiente per
La Ragazza nella Nebbia, successo al botteghino
nell’autunno 2017 e venduto in 25 paesi. Anche per questa nuova
opera cinematografica, Donato Carrisi firma sia la regia che la
sceneggiatura. L’uomo del labirinto è una produzione Gavila, con la
produzione esecutiva di Colorado Film.
Il romanzo
Una ragazza scomparsa e ritrovata.
Un uomo senza più nulla da perdere. La caccia al mostro è iniziata.
Dentro la tua mente.L’ondata di caldo anomala travolge ogni cosa,
costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le
ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è
proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre
che l’avevano inghiottita. Tredicenne rapita e a lungo tenuta
prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e
ferita, è ricoverata in una stanza d’ospedale.
Accanto a lei, il dottor Green, un
profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri
nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro
i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla
cattura del suo carceriere: l’Uomo del Labirinto. Ma il dottor
Green non è l’unico a inseguire il mostro. Là fuori c’è anche Bruno
Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento.
Quello di Samantha potrebbe essere l’ultimo caso di cui Bruno si
occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è
già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il
senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a
prestito. Ma uno scopo c’è: risolvere un ultimo mistero. La
scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico
che Bruno non ha mai portato a termine… E questa è l’occasione di
rimediare. Nonostante sia trascorso tanto tempo. Perché quello
che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi
mesi prima, come lei crede. L’Uomo del Labirinto l’ha tenuta
prigioniera per quindici lunghi anni. E ora è scomparso.
È stato confermato nei giorni
scorsi da Variety che Idris Elba, contrariamente
alle notizie delle ultime settimane, non
sostituirà Will Smith per interpretare
Deadshot in The
Suicide Squad, il reboot di James
Gunn, ma che la produzione ha eliminato il personaggio e
ne affiderà un altro all’attore.
Dunque quale potrebbe essere il
supercriminale perfetto per Elba? Ecco alcune valide
alternative:
1Chronos
Chronos è uno dei più potenti
cattivi dell’universo DC e se dovesse prendere parte a The Suicide
Squad, è evidente che sconvolgerebbe tutti gli equilibri del film.
può viaggiare nel tempo, manipolarlo e gestirlo a suo
piacimento…che altro serve?
Forse l’essere membro della squadra limiterà i
suoi poteri? Alzerà la posta in gioco? Ma soprattutto: Idris Elba
sarebbe un buon candidato a interpretarlo?
Debutta oggi al cinema
L’Uomo Fedele, il film diretto da Louis
Garrel e con protagoniste Laetitita Casta e
Lily-Rose Depp.
Per il suo secondo lavoro da
regista (dopo Due amici del 2015), l’enfant
prodige del cinema francese Louis
Garrel sceglie un mènage á
trois per dare vita a una commedia romantica e divertente
sui rapporti interpersonali.
L’uomo
fedele vede l’affascinante Abel (interpretato dallo
stesso Garrel) a dover scegliere tra l’amore della sua vita,
Marianne, interpretata da Laetitia Casta (sua compagna anche nella
vita), e la giovane ma instabile Eve/Lily-Rose
Depp, in quello che Hollywood Reporter definisce “il suo
ruolo più riuscito di sempre”. Tra ironia e suspense, il film –
scritto da Garrel insieme allo sceneggiatore Premio
Oscar Jean-Claude Carrière – indaga con
ironia sulle dinamiche dell’amore, tra incontri, seduzione e
gelosie. L’uomo fedele arriverà nelle sale
italiane a partire dall’11 aprile, distribuito
da Europictures.
L’Uomo Fedele, trama
Otto anni dopo essersi lasciati,
Abel (Louis Garrel) e Marianne (Laetitia Casta) si ritrovano al
funerale di Paul, il miglior amico di lui. Questo tragico evento si
rivela in realtà di buon auspicio: Abel e Marianne tornano insieme.
Così facendo, però, suscitano la gelosia di Joseph, il figlio di
Marianne, e soprattutto di Eve (Lily-Rose Depp), la sorella di Paul
da sempre segretamente innamorata di Abel. Tra commedia e suspense,
il secondo film da regista di Garrel, scritto con Jean-Claude
Carrière, indaga l’enigma amoroso, con finezza e ironia, cesellando
un seducente studio hitchcockiano sui nostri sentimenti più
profondi.
Il mio primo film parlava
dell’espressione dei sentimenti: era febbrile e i personaggi
passavano il loro tempo cercando di esprimere come si sentivano. In
questo film, sto cercando di fare l’esatto contrario: non
conosciamo il loro stato mentale, non parlano mai delle loro
emozioni. In questo senso, non si tratta di un film
sentimentale.
Queste due persone s’incontrano di
nuovo otto anni dopo la loro separazione, ma non c’è nulla di
malinconico. Provano piacere nello stare insieme realizzando il
fatto che si sono dimenticati l’uno dell’altro. Lo sceneggiatore
Jean-Claude Carrière ed io abbiamo iniziato da un concetto
semplice: molto spesso dubitiamo dei nostri sentimenti.
E questo dubbio è espresso da voci
fuori campo. Ho scelto la voce fuori campo perché è un
dispositivo unico per il cinema, per il quale nutro un grande
affetto, quasi lo stesso per cui si ama un particolare tipo di
musica.
Il soggetto è abbastanza
ordinario; l’interesse drammatico dipende dal fatto che il
pubblico, ritrovandosi senza un accesso ai sentimenti dei
personaggi, ha la possibilità di proiettare qualsiasi cosa su di
loro. Ho immaginato il personaggio principale come un innocente,
qualcuno che è costantemente sul punto di rinascere. È sbalordito
da tutto, nello stile dei grandi eroi dell’era del muto, come
Buster Keaton, che non cerca di scoprire la ragione quando un vaso
di fiori cade sulla sua testa, ma piuttosto si chiede se sta
sanguinando.
Se nella letteratura hai il
racconto e il romanzo, vorrei costruire questo film come una storia
breve: un cortometraggio, insolito, sorprendente e fresco,
l’antitesi di un pesante dramma psicologico. In sostanza, è una
commedia contemporanea di buone maniere.
La campagna anti spoiler su
Avengers:
Endgame sembra non aver toccato i produttori del
merchandise ufficiale, e quello che trovate qui sotto potrebbe
rivelare un importante dettaglio sulla trama del film e il piano
dei Vendicatori per ripristinare l’equilibrio del nostro pianeta
dopo lo schiocco delle dita di Thanos.
Da mesi circola una teoria secondo
cui gli eroi sopravvissuti cercheranno di usare le gemme
dell’infinito (probabilmente nel passato, viaggiando nel tempo) per
sconfiggere il Titano Pazzo, e mentre i fan credono che per farlo
sarà necessario ricostruire il vecchio guanto dell’infinito, questo
giocattolo sembra dirci che sarà invece Iron Man a crearne uno
apposito così da esercitare il loro potere.
Vedremo quindi uno “Stark
Gauntlet” in Avengers: Endgame? Un altro personaggio lo
indosserà sacrificando se stesso per il bene dell’umanità? Magari
proprio Captain America, il più papabile “martire” dei
Vendicatori?
Avengers:
Endgame, un indizio nascosto nella prima clip ufficiale?
Sempre riguardo Thanos, Sideshow e
Iron Studios hanno svelato in anteprima l’aspetto della magnifica
action figure disponibile sugli store online a partire da ottobre
2019, che mostra tutti i dettagli della nuova arma del villain e
dell’armatura che sfoggerà nel film.
In Infinity War
avevamo visto un costume molto simile alla controparte dei fumetti,
ma sembra che in Endgame subirà un discreto upgrade completo di
casco e una spada a doppio taglio dalla misteriosa provenienza. Se
poi prestiamo attenzione alla base su cui è posizionata la
statuetta, noteremo un nucleo arancione che ricorda il cuore della
gemma dell’anima dove – secondo varie teorie – sono ora
intrappolati i supereroi morti in seguito alla Decimazione.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Josh Trank, il
regista dei tanto criticati Fantastic Four del
2015, ha confermato che il suo dramma su Al Capone,
Fonzo, è pronto per uscire in sala entro la fine
del 2019. La notizia del progetto è arrivata per la prima volta nel
2016 quando è stato riferito che il protagonista di Mad
Max: Fury Road e Venom, Tom
Hardy, sarebbero stato il famigerato gangster di
Chicago.
È stato anche confermato che, a
differenza di molti film su Al Capone già realizzati (come
Gli Intoccabili) focalizzati sul suo periodo
d’oro, Fonzo si sarebbe concentrato sui tristi ultimi giorni di
Capone, quando il gangster era impazzito a causa della
neurosifilide, poco prima di morire alla giovane età di 48
anni.
Non si è sentito parlare molto del
film, se non quando è stato annunciato che altri attori di talento
avrebbero partecipato al progetto, tra cui Kyle
MacLachlan (Twin Peaks, Agents of SHIELD) nel ruolo del
dottore di Capone, Linda Cardellini ( Avengers:
Age of Ultron, The Curse of La Llorona) come sua moglie Mae, e
Matt Dillon (Tutti pazzi per Mary, La casa di
Jack) nei panni del suo migliore amico Johnny.
Poco dopo, Hardy ha diffuso
un’anteprima di se stesso nei panni di Al Capone, un ritratto molto
convincente del trucco di scena. Ora Trank ha annunciato che
Fonzo uscirà entro la fine dell’anno.
Servendosi del suo account Twitter, il
regista ha dichairato quanto sia importante l’uscita di questo suo
nuovo film rispetto al momento difficile che ha avuto in passato,
lavorativamente parlando:
“Il fallimento è stato un dono.
Mi ha costretto a camminare su un percorso onesto, e oggi sono più
felice di quanto non sia mai stato prima. Ho un film che esce alla
fine di quest’anno, è interpretato da Tom Hardy, si intitola FONZO,
l’ho scritto, diretto e montato. Ci siamo divertiti così tanto a
farlo ed è il mio miglior lavoro da regista”.
Mark Ruffalo, che
nel MCU interpreta Bruce Banner / Hulk
ha dichiarato di aver girato cinque finali diversi per
Avengers: Endgame. Incoronato da Fandango come il
più atteso del 2019, l’imminente film evento Marvel Studios
completerà l’arco di 22 film cominciato nel 2008 con Iron Man. I
dettagli sono ancora scarsi per quanto riguarda la trama, ma i fan
non vedono l’ora di scoprire come si comporteranno i Vendicatori
dopo la terribile sconfitta di Avengers: Infinity
War.
Considerando la natura segreta di
Endgame, i fan hanno discusso molto su come il film si concluderà.
E a quanto pare, il cast ha girato diversi finali, almeno secondo
quanto ha dichiarato Ruffalo. In un’intervista con E! News durante il
press tour del film con Chris Evans e
Karen Gillan, l’attore ha rivelato di aver girato
“cinque diversi finali per questo film”. “Non ho
nemmeno avuto una sceneggiatura completa del film, non so perché,
ma ho ricevuto una sceneggiatura con delle scene finte, lui
[indicando Chris Evans] si sposa in quella che ho avuto” ha
aggiunto, chiaramente scherzando.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Mark Hamill ha rivelato che questo weekend non
parteciperà alla Star
Wars CelebrationChicago. La
convention, che si svolgerà dall’11 al 15 aprile, dovrebbe essere
un’occasione per un ricco bottino di notizie dall’universo di
Star Wars. Ci sono diversi panel in programma
dedicati ai più grandi progetti del franchise, come
l’Episodio IX, The Mandalorian e
Jedi: Fallen Order.
In queste occasioni dovrebbero
essere rilasciati trailer e titoli ufficiali di questi progetti.
Mark Hamill ha avuto grande spazio alla
Celebration Orlando, che ha avuto luogo nell’aprile del 2017. Ha
fatto parte del panel dei 40 anni del franchise, del pannello di
Gli Ultimi Jedi, e ha anche ospitato un tributo a
Carrie Fisher. Tuttavia, è stato lui stesso a
confermare che quest’anno non sarà presente all’evento. Ecco
cosa ha condiviso oggi su TwitterMark Hamill:
Wish I could be with you in Chicago- having
fun & hanging out with folks who seem like family. I'm deeply
disappointed I can't be a part of @SW_Celebration.
I know everyone there will have a wonderful time making friends &
memories that will last a lunchtime. 🖤- Mar🐫 pic.twitter.com/3keIeCexmw
Dato il successo al box office de
Il Risveglio
della Forza e de Gli Ultimi
Jedi, non sorprende affatto che la
Lucasfilm voglia puntare su una strategia
promozionale simile per presentare ai fan il terzo capitolo della
trilogia sequel.
Nel cast di Star Wars: Episodio
IX torneranno Daisy Ridley, Adam Driver, John
Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie
Tran, Joonas Suotamo e Billie
Lourd insieme ai veterani del
franchise Mark
Hamill e Anthony
Daniels. Le new entry sono invece Matt
Smith, Naomi Ackie e Richard E.
Grant.
L’uscita nelle sale del reboot di
Hellboy,
almeno negli Stati Uniti, non è stata accolta dalle migliori
recensioni: pubblico e critica sembrano schierati dalla stessa
parte, stroncando senza appello il film diretto da Neil
Marshall e interpretato da David Harbour.
E come se non bastasse, il nuovo report di The Wrap mette in luce
tutti i (presunti) problemi verificatosi durante la produzione, con
malcontenti vari del cast e la disapprovazione del regista nei
confronti del montaggio finale.
Alcuni addetti ai lavori hanno
infatti raccontato di una serie di disaccordi iniziati dopo che i
produttori avevano deciso di sostituire il direttore della
fotografia scelto da Marshall, Sam McCurdy, con
Lorenzo Senatore (il solo accreditato dopo i
titoli di coda), semplicemente perché stava cercando di fare ciò
che il collaboratore richiedeva; a quanto pare, fanno sapere le
fonti, Lawrence Gordon e Lloyd
Levin stavano cercando di inviare un messaggio a Marshall,
cioè che nonostante fosse il regista del film, non era al comando
dell’operazione.
L’avvocato di Levin però smentisce:
“Il mio cliente non commenterà la notizia perché Sam McCurdy è
stato licenziato per questioni private in seguito ad una decisione
di gruppo“. Marshall, da parte sua, si è rifiutato di
replicare all’accusa.
Altre voci inoltre riferiscono che
David Harbour ha ripetutamente lasciato il set durante le riprese,
rifiutando di portare a termine le richieste avanzate da Marshall
per ulteriori ciak. Ma, da come dichiarano i legali di Levin, si
tratta solamente di una diffamazione e che l’attore ha dato tutto
ciò che gli è stato chiesto.
Quanto di queste informazioni sarà
vero? I racconti delle discordie nate sui set non sono certo nuove
a Hollywood, e spesso nascondono molto più dell’evidenza. Resta il
fatto che Hellboy, nato sotto una cattiva stella, non sembra aver
riscosso quel successo tale da zittire ogni possibile polemica.
Hellboy
è distribuito in Italia da M2
Pictures dall’11 aprile.
David Harbour veste i panni del
semi-demone che protegge la Terra dalle creature soprannaturali che
la minacciano, come la Regina di Sangue, interpretata dalla
bellissima Milla Jovovich (Resident
Evil, Zoolander 2). Completano il cast Ian
McShane (John Wick 1, 2), Sasha Lane (American
Honey) e Daniel Dae Kim (The Divergent Series:
Allegiant).
La sinossi:
Hellboy è tornato ed è più
indemoniato che mai nel reboot della saga tratta dai fumetti cult
di Mike Mignola. Il leggendario supereroe demoniaco, detective del
BPRD (Bureau for Paranormal Research and Defense) che protegge la
Terra dalle creature sovrannaturali che la minacciano, è chiamato
in Inghilterra per combattere tre giganti infuriati. Qui scoprirà
le sue origini e dovrà vedersela con Nimue, la Regina di Sangue,
un’antica strega resuscitata dal passato e assetata di vendetta
contro l’umanità. Hellboy dovrà cercare di fermare Nimue con ogni
mezzo, in un epico scontro per scongiurare la fine del
mondo.
Il produttore di franchising di
The Conjuring, Peter Safran, ha
confermato che il sequel di The Nun è in fase di
sviluppo e ha già una trama. Negli ultimi sei anni, il film
originale del franchise, diretto da James Wan è
passato dall’essere un successo unico al lanciare un intero
universo orrorifico su bambole stregate e suore demoniache (tra gli
altri mostri).
Dopo il successo dei vari
Annabelle, nel 2018 è arrivato The
Nun di Corin Hardy, che ha spostato
l’azione da una casa infestata all’abbazia di St. Carta in Romania
intorno al 1952 (diversi anni prima del primo The
Conjuring). Il film è essenzialmente una storia d’origine
per il cattivo di Conjuring 2 ed è diventato il
film del franchise con il maggiore incasso fino ad oggi. Con questo
tipo di guadagno, non c’è da meravigliarsi che le menti dietro al
franchise abbiano tutte le intenzioni di andare avanti con un
secondo capitolo.
Parlando con EW, Safran ha
confermato che le idee per The Nun 2 sono già in
fase di sviluppo e che il film in sé è già una realtà. Ecco la sua
dichiarazione a riguardo: “Penso che sia inevitabile un
altro film su The Nun. Abbiamo una trama davvero divertente per
quel film, quindi penso che presto verrà scritta”.
Secondo i fratelli Russo, il
montaggio iniziale di Avengers: Endgame era più
lungo della versione finale che arriverà nei cinema a partire dal
24 aprile. Probabilmente l’evento di intrattenimento più atteso del
2019 (a seconda di quanto si è fan di Star
Wars o de Il Trono di Spade),
Endgame è la continuazione di Infinity
War.
La conclusione di quel film ha visto
Thanos usare il suo Guanto Dell’Infinito per distruggere metà
dell’universo, uccidendo una selezione di personaggi molto amati
dai fan. Sconfitti, i Vendicatori sono stati costretti a
riorganizzarsi.
Endgame seguirà questo drammatico
finale e mentre la campagna di marketing del film è stata
estremamente cauta, anche per gli standard della Marvel, i fan del MCU
sanno che i Vendicatori saranno affiancati da
Ant-Man, fresco di viaggio nel Reame Quantico e da
Captain Marvel, il cui film è stato distribuito il
mese scorso, riscontrando un enorme successo. È stato anche
confermato che Avengers: Endgame durerà tre
ore.
I registi del film, Joe e
Anthony Russo, hanno ora confermato in un’intervista a
Collider che la prima versione del film era in realtà più corta di
quella che gli spettatori vedranno al cinema. I fratelli hanno
dichiarato:
“Abbiamo lavorato a questo film
per oltre un anno in sala di montaggio perché l’abbiamo terminato
nel 2018 e non siamo riusciti a modificarne la struttura per più di
due minuti, è stata durissima. Ci solo un sacco di storie dentro.
Ci piacciono le poste emotive in gioco che richiedono tempo… Nel
film abbiamo messo quasi tutto il girato… Penso che [il nostro
primo montaggio] sia stato leggermente più corto di
questo.”
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
I Marvel Studios potrebbero aver
trovato il volto dell’antagonista principale di Vedova
Nera, standalone che vedrà protagonista Scarlett
Johansson nei “consueti” panni di Natasha Romanoff: a
riportarlo è Deadline, confermando che O-T
Fagbenle (Luke Bankole nella pluripremiata serie
The Handmaid’s Tale) è entrato nel cast del
film.
Le riprese inizieranno a Giugno in
Inghilterra con la regia di Cate Shortland, con la
sceneggiatura riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby).
Insieme alla Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence Pugh, e Rachel
Weisz, ma i loro ruoli non sono stati ancora rivelati.
Al momento non ci sono ulteriori
aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della
trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la
Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff
presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare
un membro del team dei Vendicatori.
Vedova Nera sarà a tutti gli effetti
un viaggio nel “passato” del MCU (come Captain
Marvel, ambientato in un’epoca mai esplorata
all’interno dell’universo condiviso). Lo
standalone riprenderà quindi le sorti
di Natasha Romanoff quindici anni dopo
la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti ed è evidente che
si piazzerà in un momento della timeline antecedente
a Iron Man 2.
La nascita di Vedova Nera (alias
di Natasha Romanova) dipende dal KGB, un’organizzazione che la
spingerà a diventare il suo ultimo soldato: quando l’URSS cade a
pezzi, il governo cerca di uccidere l’agente segreto a New York,
dove lavora come freelance operativa. È lì che ritroveremo Natasha,
emigrata da quindici anni dopo la caduta dell’Unione
Sovietica.
Nato tra le polemiche dei fan, che
volevano al cinema il terzo e conclusivo capitolo della coppia
Del Toro-Perlman (e tra il
malumore dello stesso Ron Perlman che ha
cominciato una campagna social alquanto esplicita in merito),
Hellboy, diretto da Neil Marshal
(Game
of Thrones) e interpretato da David
Harbour, non arriva in sala sotto una buona stella.
E sebbene sia semplice affidarsi
alle voci che precedono l’uscita di un film per sancirne il valore
(o sua la mancanza), ogni opera dovrebbe avere la possibilità di
“difendersi” mostrandosi per quello che è, magari confermando il
pensiero negativo.
Per il suo ritorno al cinema, dopo
il racconto d’origine proposto da Guillermo Del Toro nel 2004, la produzione ha
deciso di guardare a tutta la storia editoriale del diavolo rosso
di Mike Mignola e di scegliere diversi elementi
della vita di Hellboy, passando ovviamente per
l’origine demoniaca e per il destino di portatore dell’Apocalisse,
ma costruendo la storia a partire da elementi differenti, evitando
quasi tutti i personaggi secondari resi celebri dal precedente
adattamento cinematografico e raccontando una storia che non parla
di origini, né di “venuta al mondo”, ma che sembra inserirsi in un
flusso narrativo che esiste già, nella fantasia degli autori. Come
se scegliesse un albo a caso in mezzo alla serie regolare.
Nel film di Marshall c’è quindi
spazio per la Regina di Sangue, per Baba Yaga, per Alice Monaghan e
per il maggiore Ben Daimio. Il risultato è una lunga e rocambolesca
scazzottata a ritmi rock, con sangue a iosa e tanti mostri, per lo
più disgustosi, con l’ovvia eccezione della Regina di Sangue,
Nimue, interpretata da Milla Jovovich.
La natura tragica del personaggio,
un mostro nato per portare l’Apocalisse ma che viene educato al
bene, viene stemperata con il sarcasmo e la battuta pronta che
fanno del Helloboy di David Harbour un tipo
davvero simpatico. Tuttavia la scelta di dialogo brillante, che in
parte ricalca lo stile del fumetto, non può da sola bastare.
Hellboy di
Marshall è confusionario, pasticciato e smaschera l’esigenza di
strizzare l’occhio ai lettori, dimenticando però gli spettatori
“vergini”. Il risultato è un film che in valore assoluto lascia più
di un interrogativo, nonostante riesca a sopperire bene questa
mancanza con una serie di coreografie indovinate e una buona dose
di intrattenimento.
Il concept visivo del film si sposa
alla perfezione con questa intenzione: il film è cupo ma si
auto-smaschera mettendo in scena litri di sangue e materiale
organico di vario tipo in CGI, in maniera così ostentata e talvolta
grottesca, da risultare persino divertente secondo un gusto che,
ovviamente, non incontrerà di certo un favore unanime.
Mostroni, sangue e budella sono
l’ingrediente principale di un’operazione di adattamento che pur
godendo dell’approvazione di Mignola, si rivela essere un prodotto
altro rispetto al fumetto, ma anche un prodotto profondamente
imperfetto per essere un film che possa essere proposto ad uno
spettatore che non sappia nulla dei fumetti da cui è tratto.
La chiara intenzione di realizzare
una serie, potrebbe smussare questi spigoli e far abituare il
pubblico a una lettura diversa di un personaggio che era già stato
tanto amato. Dopotutto Hellboy è solo il primo
degli eroi dei fumetti che ha subito un re-casting e un reboot: tra
qualche anno toccherà anche ad altri personaggi e chissà come
reagirà il popolo dei fan!
Editorial use only. No book
cover usage. Mandatory Credit: Photo by Marvel
Studios/Kobal/REX/Shutterstock (5886221t) Jeremy Renner Captain
America - Civil War - 2016 Director: Anthony Russo / Joe Russo
Marvel Studios USA Scene Still Action/Adventure
È stato annunciato che
Disney+
produrrà una serie tv su Occhio di Falco, con
protagonista Jeremy Renner. La serie Marvel è stata annunciata
ufficialmente su Variety.
Il progetto si concentrerà su una
serie di avventure in cui Clint Barton, AKA Occhio di Falco,
passerà il testimone a Kate Bishop. Nei fumetti, Kate Bishop è
l’erede del mantello di Occhio di Falco dopo Barton. Inoltre Kate è
anche un membro dei Young
Avengers.
La serie su Barton si aggiunge a
quella già annunciata su Loki con protagonista
Tom Hiddleston. Su Disney + invece sono in
produzione due spinoff di Star
Wars e due show originali, uno basato su
Monsters and Co e uno su High School
Musical.
Jeremy Renner
tornerà nei panni di Occhio di Falco in Avengers:
Endgame, dal 24 aprile in sala.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
The Dead Don’t Die
di Jim Jarmusch aprirà Cannes 2019, il prossimo 14
maggio. Ad annunciarlo in esclusiva è Variety.
Il film potrebbe essere una sorta
di approfondimenti di quanto già realizzato con Solo gli
amanti sopravvivono, e il film prevede la presenza della
stessa Swinton.
Il film è scritto e diretto da
Jarmusch e nella prima sinossi si legge: il più grande cast di
zombie mai smembrato, con Bill Murray, Adam Driver, Tilda
Swinton, Chloë Sevigny,
Steve Buscemi, Danny Glover, Caleb Landry Jones, Rosie Perez,
Iggy Pop, Sara Driver, RZA, Selena Gomez, Carol Kane, Austin
Butler, Luka Sabbat e Tom Waits.
Entertainment Weekly ha
dedicato sei cover speciali agli Original Six, i sei Vendicatori
“originali” che saranno i protagonisti di Avengers:
Endgame, insieme a un pugno di eroi che sono sopravvissuti
alla Decimazione. Eccole di seguito:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Al via oggi la 41ma edizione degli
Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento, che nella serata
inaugurale vedrà sul palco del Cinema Tasso Christian
De Sica e la sua famiglia che racconteranno
tutte le novità dei prestigiosi “Premi Vittorio De Sica”, che
tornano a Sorrento il prossimo settembre grazie alla
collaborazione con l’Accademia del Cinema Italiano –
Premi David di Donatello. Tra i protagonisti
della giornata d’apertura Raoul Bova,
presto sul piccolo schermo nei panni di Giorgio Armani per la
serie Made in Italy, che si racconterà al
pubblico (ore 18 – Salone del Palazzo Comunale) nell’ambito
di Ciak Incontra, la sezione di appuntamenti
realizzati in collaborazione con il magazine Ciak.
Molti gli appuntamenti previsti per
la seconda giornata degli “Incontri”, giovedì 11 aprile, incentrata
sul talento femminile tra cinema e serialità televisiva. Tra le
protagoniste della giornata, Violante
Placido che con il regista Adriano
Morelli introdurrà la proiezione del
cortometraggio Hand in the
cap (ore 19.30, Cinema Tasso). Il corto, girato
interamente a Sorrento, vede Violante Placido nei panni di Sonia,
una madre forte, che vive in casa con suo figlio Andrea, un
ragazzino adolescente di vent’anni affetto da gravi danni motori e
neurologici.
A raccontare invece di uno dei
maggiori successi della stagione televisiva, ovvero la
fortunatissima serie tratta dal bestseller di Elena
Ferrante L’amica geniale, saranno le due giovani
protagoniste Elisa Del
Genio e Ludovica Nasti che
nel pomeriggio di giovedì (17.30 -Salone del Palazzo Comunale)
parleranno della loro esperienza sul set assieme
a Francesco Nardella (RAI Fiction).
Molte anche le proiezioni tra
cui The Wather
Inside di Isabelle
Stever (ore 17.00 – cinema Tasso), storia della
manager tedesca Dorothea Nagel impegnata nella raccolta fondi per
organizzazioni di beneficenza che si trova a viaggiare per
l’Oriente dove farà la conoscenza di donne scappate dai loro paesi
d’origine e dovrà fronteggiare difficoltà inaspettate che la
porteranno a consolarsi nell’alcol e nell’incontro col giovane
Alec…
In serata sarà
invece presentata la versione restaurata del capolavoro
di Robert Wiene,Il Gabinetto del Dottor
Caligari, accompagnata da una nuova colonna
sonora preparata ad hoc ed eseguita live da Edison
Studio.
In programma anche
l’incontro Italia – Germania nell’audiovisivo, le
coproduzioni, i vantaggi e le opportunità (ore
11.00 – Salone del Palazzo Comunale). Un evento speciale in
collaborazione con Tivù e Box Office moderato dalla giornalista
Eliana Corti, dove il Vice direttore Editoriale di Rai Fiction
Francesco Nardella, Maria Giuseppina Troccoli (DG Cinema MIBAC),
Lisa Giehl (FFF BAYERN), Cornelia Hammelmann (agente co-produzioni
presso l’agenzia TRINITY MOVIE) e Philipp Kreutzer (Ceo MAZE
PICTURES) dialogheranno sulle sinergie tra l’industria del cinema e
della tv italiana e tedesca.
Walt Disney Pictures ha da poco
diffuso il trailer ufficiale de Il Re
Leone, il live action basato sul classico di
animazione che vede protagonista Simba, il
cucciolo di leone che dovrà imparare a essere re.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy Eichner
doppieranno
Pumba e Timon. Nel cast
anche John Kani, visto in Civil War, che darà
voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Accecati dal successo dei film dei
Marvel Studios, spesso tendiamo a
dimenticare che gli attori che ne fanno parte hanno dato prova del
loro talento anche in altre occasioni, forse meno conosciute e di
richiamo delle storie del MCU.
Ecco allora di seguito un ripasso di
tutti i ruoli “dimenticati” di Robert Downej Jr. e colleghi:
1Paul Bettany in Master and
Commander
Uno
dei ruoli più sottovalutati di Paul Bettany è
inserito all’interno di un film altrettanto sottovalutato degli
ultimi vent’anni, ovvero Master and Commander di
Peter Weir. Pellicola d’avventura che vedeva protagonista
Russell Crowe nei panni del capitano Jack Aubrey,
presentava al pubblico un inedito Bettany in quelli panni del
chirurgo Stephen Maturin.
Divertente e affascinante allo stesso tempo,
l’attore intreccia un interessante rapporto sullo schermo con il
collega, in un film che meriterebbe tutta l’attenzione del
mondo.
Perfino il look di Captain
Marvel nel nuovo trailer di
Avengers:
Endgame è stato motivo di indagine da parte del web,
diviso tra coloro che criticavano l’aspetto troppo “curato” della
supereroina e chi invece si chiedeva se ci fosse una ragione dietro
quel cambiamento rispetto alla Carol Danvers che avevamo visto nel
suo standalone uscito a Marzo.
La risposta definitiva a questi dubbi è stata fornita da
Anthony e Joe Russo, impegnati con la promozione
di Endgame in America, spiegando che la costruzione del personaggio
è tutta opera di Brie
Larson:
“In realtà Brie ha girato
Avengers: Endgame prima di iniziare le riprese di Captain Marvel, e crediamo che all’epoca
volesse sperimentare l’essenza di Carol e ciò che era diventata.
Quelle erano le sue scelte e la soluzione che lei, insieme al suo
team di truccatori e parrucchieri, aveva fatto, e pensiamo che lì
abbia iniziato ad acquisire una comprensione più profonda del
personaggio, specialmente in vista del film che l’avrebbe vista
protagonista. Come artista sta facendo scelte diverse e per questo
dovrebbe avere il diritto di dire la sua ogni volta“.
La stessa Larson ha ammesso durante
la conferenza stampa che si è tenuta domenica scorsa a Los Angeles
che “Endgame occuperà sempre un posto speciale nel mio cuore,
perché è stata la mia prima volta nei panni di Captain Marvel. Ho
dovuto inciampare nel personaggio e capire chi fosse senza avere
nemmeno una sceneggiatura, anche in previsione del film che avrei
girato di lì a pochi mesi. Per non parlare del fatto che avrei
lavorato davanti a tutte le leggende dei Marvel Studios“.
Avengers:
Endgame, un indizio nascosto nella prima clip ufficiale?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Nonostante sia stata la Disney a
renderla famosa in tutto il mondo, omaggiandola nel 2015 con una
versione in live action, la fiaba di Cenerentola è
di dominio pubblico, e a questo si devono le tante variazioni in
chiave moderna e i tanti rifacimenti per cinema e tv nel corso
degli anni.
Adesso, anche la SONY vuole
raccontare la sua storia di Cenerentola, affidando il ruolo di
protagonista alla cantante Camila Cabello.
Kay Cannon è stato incaricato di dirigere il film,
che sembra sia stato pensato da James Corden,
l’attore che ha il suo omonimo talk show a tarda sera e che ha
prestato la voce alla versione originale di Peter
Rabbit e che ha partecipato all’adattamento
cinematografico di Into the Woods.
Non sappiamo ancora quali saranno i
dettagli della storia e come questa si svilupperà in base ai canoni
della fiaba originale. Immaginiamo però che il film sarà ricco di
musica a giudicare dalla scelta della protagonista e dal
coinvolgimento di Corden.
Probabilmente ci saranno alcuni
punti fermi della storia – una giovane donna che ha a che fare con
una matrigna crudele e fratelli e una storia d’amore regale, con
l’aggiunta di qualche spunto magico. Non abbiamo ancora
informazioni in merito al cast o alla data di inizio delle riprese
del film.
L’ultima volta che abbiamo visto
Cenerentola al cinema in
carne e ossa, era il 2015 ed aveva il volto di Lily
James. La matrigna era Cate Blanchett,
mentre alla regia c’era Kenneth Branagh. Il film
faceva da apripista ai remake in live action dei classici Disney.
Nel 2017 è arrivata invece la bellissima versione animata made in
Italy, Gatta
Cenerentola, diretta da Alessandro
Rak.