Tra poche ore saranno annunciate le
nomination agli Oscar 2020, la 92° edizione del premio assegnato
dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Potete
seguire la diretta streaming dell’annuncio a partire dalle
14.18.
Oscar 2020 nomination: la diretta streaming
Trai film favoriti ad ottenere il
maggior numero di nomination, citiamo ovviamente C’era
una volta a Hollywood di Quentin
Tarantino, che stando all’esito dei Golden
Globes e dei Critics Choice
Award ha una buona possibilità anche di vittoria. Ci
sono anche The
Irishman, Storia di un
Matrimonio e Joker trai
film più quotati di quest’anno, oltre a
Parasite, che potrebbe essere il
candidato più interessante, visto che concorrerà sicuramente nella
categoria per il Miglior Film Internazionale ma anche in quella,
probabilmente, della migliore regia.
La 92° edizione dei premi
dell’Academy Awards, Oscar 2020, si svolgerà il 24
febbraio presso il Dolby Theatre. Come lo scorso anno, la cerimonia
non prevederà nessun presentatore ufficiale.
Ora che Robert Downey
Jr. si è ritirato ufficialmente dal Marvel Cinematic Universe,
ha molto più tempo a disposizione per affrontare progetti nuovi. E
mentre il prossimo Dolittle potrebbe sembrare una scelta insolita
come primo film post Iron Man e post
Avengers, la star e sua moglie Susan
hanno spiegato che dietro a questa scelta per la carriera di Robert
ci sono dei motivi personali che promettono di farci amare ancora
di più l’attore americano.
Dolittle
di Stephen Gaghan è stato co-prodotto da
Susan Downey, che di recente ha partecipato ad
un’intervista con Extra, in compagnia del marito Robert. Oltre a
crescere due bambini insieme, la coppia ha adottato un gruppo di
animali, una specie di piccola fattoria, che vivono nei terreni
della loro casa di Malibu e, secondo Robert, queste creature sono
parte del motivo per cui è salito a bordo del progetto che lo vede
nei panni del Professor John Dolittle:
“Mi chiedevo perché accettare,
perché dire di sì a questo film, poi ho guardato dalla finestra e i
miei alpaca hanno guardato me, e le capre, e le mucche pezzate e i
maiali… e ho pensato che fosse tutto sincronizzato. Inoltre, sai,
non ci piace stare troppo a lungo senza un progetto estremamente
difficile da realizzare insieme, che si tratti di un film o di un
bambino”.
Alla domanda sul perché questo è
stato il film perfetto su cui lavorare insieme per lui e
Susan, Robert Downey Jr. ha scherzato sul fatto
che è stata una decisione di lei, prima di aggiungere che è stato
frutto del buon intuito di Susan. Susan stessa ha poi spiegato che
era felice di lavorare su qualcosa che potevano mostrare ai loro
figli:
“È stato divertente scegliere
qualcosa che i nostri bambini potevano vedere. Perché anche se
abbiamo permesso a nostro figlio di vedere i film della Marvel, gli altri film non sono
stati in gradi di vederli, per ora. E così è stato davvero
divertente fare qualcosa che [potevano vedere]. Penso che ci fosse
anche un certo grado di difficoltà di cui ero entusiasta in merito
agli effetti visivi e alla creazione di mondi che non eravamo
riusciti a sperimentare nemmeno con progetti come
Sherlock.”
Sebbene dunque sia stato un film
complicato da realizzare, l’attore sembra fiducioso del fatto che
ne sarà valsa la pena:
“Ha finito per esserci davvero
una bella atmosfera sul set. Per noi è stato un processo molto
arduo, molto lungo, abbiamo imparato molto. Ed ora mi sembra tutto
bellissimo, e tutto ciò che mi interessa è sapere se alla gente è
piaciuto il film. E siamo felici nel sentire che i primi feedback
sono positivi, perché vogliamo essere genitori orgogliosi dei
nostri figli e dei nostri film.”
Insieme a Susan e Robert Downey Jr.,
il cast del Dottor Dolittle è pieno di star che prestano la loro
voce ai protagonisti in CGI: Rami Malek, Emma Thompson,
Michael Sheen, Selena Gomez, Octavia Spencer, Antonio Banderas,
John Cena, Marion Cotillard e Tom
Holland.
Il Dottor Dolittle
è stato creato dall’autore britannico Hugh
Lofting nel 1920. L’epoca Vittoriana, un medico decide di
curare animali invece che persone perché si scopre in grado di
parlare con loro.
Già nel 1967 c’era stato un
adattamento per il cinema, con Rex Harrison
che interpretò il personaggio e il film che vinse due Oscar, per la
migliore canzone e per gli effetti visivi.
Ecco tutti i vincitori del
Critics Choice Awards 2020, evento in cui si è
distinto Quentin Tarantino, che ha portato a casa
il premio per il miglior film (C’era una volta a
Hollywood) e la migliore sceneggiatura, e che
potrebbe essere il front runner per la corsa agli Oscar, che
comincerà tra poche ore con l’annuncio delle nomination.
Ecco tutti i vincitori dei Critics Choice Awards 2020
MOVIES
BEST PICTURE “Once Upon a Time in Hollywood” (WINNER)
“1917”
“Ford v Ferrari”
“The
Irishman”
“Jojo Rabbit”
“Joker”
“Little Women”
“Marriage Story”
“Parasite”
“Uncut Gems”
BEST ACTOR Joaquin Phoenix – “Joker” (WINNER)
Antonio Banderas – “Pain and Glory”
Robert De Niro – “The Irishman”
Leonardo DiCaprio – “Once Upon a Time in Hollywood”
Adam Driver – “Marriage Story”
Eddie Murphy – “Dolemite Is My Name”
Adam Sandler – “Uncut Gems”
BEST ACTRESS Renée Zellweger – “Judy” (WINNER)
Awkwafina – “The Farewell”
Cynthia Erivo – “Harriet” Scarlett Johansson – “Marriage Story”
Lupita Nyong’o – Us
Saoirse Ronan – “Little Women”
Charlize Theron – “Bombshell”
BEST SUPPORTING ACTOR Brad Pitt – “Once Upon a Time in Hollywood”
(WINNER)
Willem Dafoe – “The Lighthouse”
Tom Hanks – A Beautiful Day in the Neighborhood”
Anthony Hopkins – “The Two Popes”
Al Pacino – “The Irishman”
Joe Pesci – “The Irishman”
BEST SUPPORTING ACTRESS Laura Dern – “Marriage Story” (WINNER)
Scarlett Johansson – “Jojo Rabbit”
Jennifer Lopez – “Hustlers”
Florence Pugh – “Little Women”
Margot Robbie – “Bombshell”
Zhao Shuzhen – “The Farewell”
BEST YOUNG ACTOR/ACTRESS Roman Griffin Davis – “Jojo Rabbit” (WINNER)
Julia Butters – “Once Upon a Time in Hollywood”
Noah Jupe – “Honey Boy”
Thomasin McKenzie – “Jojo Rabbit”
Shahadi Wright Joseph – “Us”
Archie Yates – “Jojo Rabbit”
BEST ACTING ENSEMBLE
“The Irishman” (WINNER)
“Bombshell”
“Knives Out”
“Little Women”
“Marriage Story”
“Once Upon a Time in Hollywood”
“Parasite”
BEST DIRECTOR Sam Mendes – “1917” (WINNER – TIE) Bong Joon Ho – “Parasite” (WINNER – TIE)
Noah Baumbach – “Marriage Story”
Greta Gerwig – “Little Women”
Josh Safdie and Benny Safdie – “Uncut Gems”
Martin Scorsese – “The Irishman”
Quentin Tarantino – “Once Upon a Time in Hollywood”
BEST ORIGINAL SCREENPLAY Quentin Tarantino – “Once Upon a Time in Hollywood”
(WINNER)
Noah Baumbach – “Marriage Story”
Rian Johnson – “Knives Out”
Bong Joon Ho and Han Jin Won – “Parasite”
Lulu Wang – “The Farewell”
BEST ADAPTED SCREENPLAY Greta Gerwig – “Little Women” (WINNER)
Noah Harpster and Micah Fitzerman-Blue – A Beautiful Day in the
Neighborhood”
Anthony McCarten – “The Two Popes”
Todd Phillips & Scott Silver – “Joker”
Taika Waititi – “Jojo Rabbit”
Steven Zaillian – “The Irishman”
BEST CINEMATOGRAPHY Roger Deakins – “1917” (WINNER)
Jarin Blaschke – “The Lighthouse”
Phedon Papamichael – “Ford v Ferrari”
Rodrigo Prieto – “The Irishman”
Robert Richardson – “Once Upon a Time in Hollywood”
Lawrence Sher – “Joker”
BEST PRODUCTION DESIGN Barbara Ling, Nancy Haigh – “Once Upon a Time in Hollywood”
(WINNER)
Mark Friedberg, Kris Moran – “Joker”
Dennis Gassner, Lee Sandales – “1917”
Jess Gonchor, Claire Kaufman – “Little Women”
Lee Ha Jun – “Parasite”
Bob Shaw, Regina Graves – “The Irishman”
Donal Woods, Gina Cromwell – “Downton Abbey”
BEST EDITING Lee Smith – “1917” (WINNER)
Ronald Bronstein, Benny Safdie – “Uncut Gems”
Andrew Buckland, Michael McCusker – “Ford v Ferrari”
Yang Jinmo – “Parasite”
Fred Raskin – “Once Upon a Time in Hollywood”
Thelma Schoonmaker – “The Irishman”
BEST COSTUME DESIGN Ruth E. Carter – “Dolemite Is My Name”
(WINNER)
Julian Day – “Rocketman”
Jacqueline Durran – “Little Women”
Arianne Phillips – “Once Upon a Time in Hollywood”
Sandy Powell, Christopher Peterson – “The Irishman”
Anna Robbins – “Downton Abbey”
BEST HAIR AND MAKEUP “Bombshell” (WINNER)
“Dolemite Is My Name”
“The Irishman”
“Joker”
“Judy”
“Once Upon a Time… in Hollywood”
“Rocketman”
BEST VISUAL EFFECTS “Avengers: Endgame” (WINNER)
“1917”
“Ad Astra”
“The Aeronauts”
“Ford v Ferrari”
“The Irishman”
“The Lion King”
BEST ANIMATED FEATURE “Toy Story 4” (WINNER)
“Abominable”
“Frozen II”
“How to Train Your Dragon: The Hidden World”
“I Lost My Body”
“Missing Link”
BEST ACTION MOVIE “Avengers: Endgame” (WINNER) “1917”
“Ford v Ferrari”
“John Wick: Chapter 3 – Parabellum”
“Spider-Man: Far From Home”
BEST COMEDY “Dolemite Is My Name” (WINNER)
“Booksmart”
“The Farewell”
“Jojo Rabbit”
“Knives Out”
BEST SCI-FI OR HORROR MOVIE “Us” (WINNER)
“Ad Astra”
“Avengers: Endgame”
“Midsommar”
BEST FOREIGN LANGUAGE FILM “Parasite” (WINNER)
“Atlantics”
“Les Misérables”
“Pain and Glory”
“Portrait of a Lady on Fire”
BEST SONG “Glasgow (No Place Like Home)” – “Wild Rose” (WINNER –
TIE) “(I’m Gonna) Love Me Again” – “Rocketman” (WINNER –
TIE)
“I’m Standing With You” – “Breakthrough”
“Into the Unknown” – “Frozen II”
“Speechless” – “Aladdin”
“Spirit” – “The Lion King”
“Stand Up” – “Harriet”
BEST SCORE Hildur Guðnadóttir – “Joker” (WINNER)
Michael Abels – “Us”
Alexandre Desplat – “Little Women”
Randy Newman – “Marriage Story”
Thomas Newman – “1917”
Robbie Robertson – “The Irishman”
TELEVISION
DRAMA SERIES “Succession” (HBO) (WINNER)
“The
Crown” (Netflix)
“David Makes Man” (OWN)
“Game of Thrones” (HBO)
“The Good Fight” (CBS All Access)
“Pose” (FX)
“This Is Us” (NBC)
“Watchmen” (HBO)
ACTOR IN A DRAMA SERIES
Jeremy Strong – “Succession” (HBO) (WINNER)
Sterling K. Brown – “This Is Us” (NBC)
Mike Colter – “Evil” (CBS)
Paul Giamatti – “Billions” (Showtime)
Kit Harington – “Game of Thrones” (HBO)
Freddie Highmore – “The Good Doctor” (ABC)
Tobias Menzies – “The Crown” (Netflix)
Billy Porter – “Pose” (FX)
ACTRESS IN A DRAMA SERIES Regina King – “Watchmen” (HBO) (WINNER)
Christine Baranski – “The Good Fight” (CBS All Access)
Olivia Colman – “The Crown” (Netflix)
Jodie Comer – “Killing Eve” (BBC America)
Nicole Kidman – “Big Little” Lies (HBO)
Mj Rodriguez – “Pose” (FX)
Sarah Snook – “Succession” (HBO)
Zendaya – “Euphoria” (HBO)
SUPPORTING ACTOR IN A DRAMA SERIES Billy Crudup – “The Morning Show” (Apple)
(WINNER)
Asante Blackk – “This Is Us” (NBC)
Asia Kate Dillon – “Billions” (Showtime)
Peter Dinklage – “Game of Thrones” (HBO)
Justin Hartley – “This Is Us” (NBC)
Delroy Lindo – “The Good Fight” (CBS All Access)
Tim Blake Nelson – “Watchmen” (HBO)
SUPPORTING ACTRESS IN A DRAMA SERIES Jean Smart – “Watchmen” (HBO) (WINNER)
Helena Bonham Carter – “The Crown” (Netflix)
Gwendoline Christie – “Game of Thrones” (HBO)
Laura Dern – “Big Little Lies” (HBO)
Audra McDonald – “The Good Fight” (CBS All Access)
Meryl Streep – “Big Little Lies” (HBO)
Susan Kelechi Watson – “This Is Us” (NBC)
COMEDY SERIES “Fleabag” (Amazon) (WINNER)
“Barry” (HBO)
“The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon)
“Mom” (CBS)
“One Day at a Time” (Netflix)
“Pen15” (Hulu)
“Schitt’s Creek” (Pop)
ACTOR IN A COMEDY SERIES Bill Hader – “Barry” (HBO) (WINNER)
Ted Danson – “The Good Place” (NBC)
Walton Goggins – “The Unicorn” (CBS)
Eugene Levy – Schitt’s Creek (Pop)
Paul Rudd – “Living with Yourself” (Netflix)
Bashir Salahuddin – “Sherman’s Showcase” (IFC)
Ramy Youssef – “Ramy” (Hulu)
ACTRESS IN A COMEDY SERIES Phoebe Waller-Bridge – “Fleabag” (Amazon)
(WINNER)
Christina Applegate – “Dead to Me” (Netflix)
Alison Brie – “GLOW” (Netflix)
Rachel Brosnahan – “The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon)
Kirsten Dunst – “On Becoming a God in Central Florida”
(Showtime)
Julia Louis-Dreyfus – “Veep” (HBO)
Catherine O’Hara – “Schitt’s Creek” (Pop)
SUPPORTING ACTOR IN A COMEDY SERIES
Andrew Scott – “Fleabag” (Amazon) (WINNER)
Andre Braugher – “Brooklyn Nine-Nine” (NBC)
Anthony Carrigan – “Barry” (HBO)
William Jackson Harper – “The Good Place” (NBC)
Daniel Levy – “Schitt’s Creek” (Pop)
Nico Santos – “Superstore” (NBC)
Henry Winkler – “Barry” (HBO)
SUPPORTING ACTRESS IN A COMEDY SERIES Alex Borstein – “The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon)
(WINNER)
D’Arcy Carden – “The Good Place” (NBC)
Sian Clifford – “Fleabag” (Amazon)
Betty Gilpin – “GLOW” (Netflix)
Rita Moreno – “One Day at a Time” (Netflix)
Annie Murphy – “Schitt’s Creek” (Pop)
Molly Shannon – “The Other Two” (Comedy Central)
LIMITED SERIES “When They See Us” (Netflix) (WINNER)
“Catch-22” (Hulu)
“Chernobyl” (HBO)
“Fosse/Verdon” (FX)
“The Loudest Voice” (Showtime)
“Unbelievable” (Netflix)
“Years and Years” (HBO)
TV MOVIE “El Camino: A Breaking Bad Movie” (Netflix)
(WINNER)
“Brexit” (HBO)
“Deadwood: The Movie” (HBO)
“Guava Island” (Amazon)
“Native Son” (HBO)
“Patsy & Loretta” (Lifetime)
ACTOR IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR
TELEVISION Jharrel Jerome – “When They See Us” (Netflix)
(WINNER)
Christopher Abbott – “Catch-22” (Hulu)
Mahershala Ali – “True Detective” (HBO)
Russell Crowe – “The Loudest Voice” (Showtime)
Jared Harris – “Chernobyl” (HBO)
Sam Rockwell – “Fosse/Verdon” (FX)
Noah Wyle – “The Red Line” (CBS)
ACTRESS IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR
TELEVISION Michelle Williams – “Fosse/Verdon” (FX)
(WINNER)
Kaitlyn Dever – “Unbelievable” (Netflix)
Anne Hathaway – “Modern Love” (Amazon)
Megan Hilty – “Patsy & Loretta” (Lifetime)
Joey King – “The Act” (Hulu)
Jessie Mueller – “Patsy & Loretta” (Lifetime)
Merritt Wever – “Unbelievable” (Netflix)
SUPPORTING ACTOR IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR
TELEVISION Stellan Skarsgård – “Chernobyl” (HBO) (WINNER)
Asante Blackk – “When They See Us” (Netflix)
George Clooney – “Catch-22” (Hulu)
John Leguizamo – “When They See Us” (Netflix)
Dev Patel – “Modern Love” (Amazon)
Jesse Plemons – “El Camino: A Breaking Bad Movie” (Netflix)
Russell Tovey – “Years and Years” (HBO)
SUPPORTING ACTRESS IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR
TELEVISION
Toni Collette – “Unbelievable” (Netflix)
(WINNER)
Patricia Arquette – “The Act” (Hulu)
Marsha Stephanie Blake – “When They See Us” (Netflix)
Niecy Nash – “When They See Us” (Netflix)
Margaret Qualley – “Fosse/Verdon” (FX)
Emma Thompson – “Years and Years” (HBO)
Emily Watson – “Chernobyl” (HBO)
ANIMATED SERIES “BoJack Horseman” (Netflix) (WINNER)
“Big Mouth” (Netflix)
“The Dark Crystal: Age of Resistance” (Netflix)
“She-Ra and the Princesses of Power” (Netflix)
“The Simpsons” (Fox)
“Undone” (Amazon)
TALK SHOW “The Late Late Show with James Corden” (CBS) (WINNER –
TIE)
“Late Night with Seth Meyers” (NBC) (WINNER – TIE)
“Desus & Mero” (Showtime)
“Full Frontal with Samantha Bee” (TBS)
“The Kelly Clarkson Show” (NBC)
“Last Week Tonight with John Oliver” (HBO)
COMEDY SPECIAL “Live in Front of a Studio Audience: Norman Lear’s ‘All in
the Family’ and ‘The Jeffersons’” (ABC) (WINNER)
“Amy Schumer: Growing” (Netflix)
“Jenny Slate: Stage Fright” (Netflix)
“Ramy Youssef: Feelings” (HBO)
“Seth Meyers: Lobby Baby” (Netflix)
“Trevor Noah: Son of Patricia” (Netflix)
“Wanda Sykes: Not Normal” (Netflix)
Lo scorso dicembre abbiamo appreso
la notizia che anche Travis Knight (Bumblebee) ha deciso
di abbandonare la regia dell’adattamento cinematografico di
Uncharted ad
opera della Sony Pictures. In base a quanto emerso online, i motivi
dietro l’addio di Knight erano puramente organizzativi: a causa
degli impegni di Tom Holland con le
riprese del terzo Spider-Man fissate per
la prossima estate, la produzione del film basato sul celebre
videogioco Naughty Dog è stata ufficialmente posticipata; proprio
per questo, Knight era impossibilitato ad occuparsi ancora della
regia.
Adesso pare che un nuovo sostituto
sia già stato trovato. Come riportato da Deadline,
infatti, la Sony avrebbe puntato a Ruben
Fleischer, regista di Zombieland e
Venom, che di recente è tornato sul grande schermo con
Zombieland – Doppio
colpo. Al momento il regista non ha ancora firmato alcun
accordo, ma stando alla fonte ci sono buone possibilità che sia
proprio Fleischer a raccogliere nuovamente le redini del
travagliatissimo progetto.
È altamente improbabile che
Unchartedriesca
ad essere pronto per il 18 dicembre 2020, data inizialmente fissata
dalla Sony per la release del film. Tom
Holland resta collegato al progetto nei panni di
Nathan Drake, così come Mark Wahlberg in
quelli di Sully Sullivan.
Non tutti sanno che,
inizialmente, Mark
Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del
titolo anni fa quando David O.
Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni
la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin
story. La sceneggiatura è stata firmata da Art Marcum,
Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del
protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il
cacciatore di tesori che tutti conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted sarà
la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation
Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da
Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
Nonostante la recente tendenza di
alcuni studios a riportare sullo schermo attori deceduti attraverso
l’impiego della computer grafica, la Marvel sembra non voler
seguire la medesima politica per i suoi film.
L’Universo Cinematografico Marvel è riuscito a monopolizzare
il box office mondiale degli ultimi dieci anni, battendo numerosi
record e aumentando in maniera esponenziale il proprio fandom. In
molti hanno cercato di replicare la formula dietro il successo
della Marvel, ma i risultati – seppur in
alcuni casi soddisfacenti – sono sempre stati lontani da quel tipo
di impatto, sia in termini economici che in termini meramente
culturali.
In un certo senso, la Disney ha
fatto da apripista per quanto riguarda la resurrezione degli attori
sul grande schermo, dopo che Peter
Cushing era tornato nei panni di Grand Moff Tarkin in
Rogur One: A Star
Wars Story: all’epoca della release dello
spin-off, Cushing era morto da 22 anni, senza considerare il fatto
che il film è entrato in produzione quando l’attore era già morto
da 20 anni.
In seguito alla tragica scomparsa di
Carrie
Fisher, l’iconica Leia nella saga di Star
Wars, la Disney ha deciso di non ricreare l’attrice
digitalmente – al pari di quanto fatto con Cushing – ma di
utilizzare del materiale inedito proveniente da Il
Risveglio della Forza, nonostante gli effetti
digitali abbiamo comunque giocato un ruolo importante nella sua
apparizione postuma ne L’Ascesa di
Skywalker (ricordiamo che una versione più
giovane della Fisher da Una Nuova Speranza venne ricreata
digitalmente per Rogue One, e questo prima
della scomparsa dell’attrice).
Molto sono state le domande che la
decisione della Disney di ricreare attori deceduti sul grande
schermo ha generato: un dibattito che probabilmente continuerà
ancora a lungo, soprattutto in vista della crescita che la moderna
tecnologia continuerà ad affrontare. Come dichiarato da
Victoria Alonso, vicepresidente esecutivo della
produzione dei Marvel Studios, il MCU non userà la CGI per riportare
al cinema attori morti: “Non l’abbiamo mai considerato”,
ha dichiarato la Alonso in una recente intervista con Yahoo Movies
(via CBR).
Parlando invece dell’importante
dilemma morale dietro la ricreazione digitale di attori deceduti,
Craig Hammack, artista degli effetti visivi che ha
lavorato a Captain
Marvel, ha aggiunto:
“È un processo del quale siamo
tutti consapevoli, perché le possibilità stanno arrivando. La
nostra speranza è che, se dovesse accadere, nulla venga fatto
irresponsabilmente. Dal mio punto di vista, non voglio vedere una
performance recitata da qualcuno che non sia quell’attore in carne
ed ossa.”
La Alonso ha
continuato dicendo che, nonostante la Marvel utilizzi una notevole
quantità di CGI nei suoi film, fa comunque ancora tanto affidamento
sulla motion capture e sul lavoro degli attori per cercare di
realizzare delle buone storie. A tal proposito ha aggiunto:
“L’esperienza con Thanos e Hulk ha reso ancora più evidente che
hai bisogno del lavoro dal vivo di attori come Josh Brolin e Mark
Ruffalo”.
Considerato
l’attuale scenario, sarà “interessante” vedere se, in un prossimo
futuro, gli studios arriveranno a firmerare una sorta di “clausola
di risurrezione” con gli attori per lo sfruttamento della loro
immagine dopo la loro dipartita. Almeno per il momento, sembra che
la Marvel non abbia alcuna
intenzione di farlo con gli attori del MCU.
La CBS All Access
ha annunciato oggi il rinnovo della seconda stagione della sua
prossima serie originale Star
Trek: Picard. L’annuncio è stato fatto da
Julie McNamara, Vicepresidente esecutivo dei
contenuti originali per CBS All Access, durante la
presentazione semestrale del servizio Television Critics
Association.
“L’energia e l’entusiasmo per
la premiere di STAR TREK: PICARD ha raggiunto una grandezza
superiore a quella che tutti noi di CBS All Access avremmo potuto
sperare“, ha dichiarato Julie McNamara, Vicepresidente
esecutivo, Contenuto originale, CBS All Access. “Siamo
entusiasti di annunciare i piani per una seconda stagione prima del
debutto della serie, e siamo fiduciosi che i fan di” Star Trek “e i
nuovi spettatori saranno catturati dal cast stellare e dalla trama
meticolosamente elaborata del team creativo quando della serie che
debutterà il 23 gennaio.”
La prima stagione di STAR
TREK: PICARD sarà presentato in anteprima su CBS All
Access negli Stati Uniti giovedì 23 gennaio. Dopo la premiere,
nuovi episodi di STAR TREK: la prima stagione di 10 episodi di
PICARD sarà disponibile settimanalmente il giovedì, in esclusiva
per gli abbonati CBS All Access negli Stati Uniti. In Italia la
serie sarà su PRIME
VIDEO.
La seconda stagione di Star
Trek: Picard vede Sir Patrick Stewart riprendere
il ruolo iconico di Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette
stagioni in “Star Trek: The Next Generation”. La nuova serie segue
questo personaggio iconico nel prossimo capitolo della sua vita. La
serie è prodotta da CBS Television Studios in associazione con
Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Per la seconda stagione
della serie, Alex Kurtzman, Akiva Goldsman, Michael Chabon, Patrick
Stewart, Terry Matalas (“12 Monkeys”, “MacGyver”), Heather Kadin,
Rod Roddenberry e Trevor Roth sono produttori esecutivi; Aaron
Baiers (Secret Hideout) e Kirsten Beyer sono coproduttori
esecutivi.
STAR TREK: I membri del cast della
prima stagione di PICARD includono Sir Patrick Stewart (Jean-Luc
Picard), Alison Pill (Dr. Agnes Jurati), Isa Briones (Dahj), Evan
Evagora (Elnor), Michelle Hurd (Raffi Musiker), Santiago Cabrera (
Cristobal Rios) e Harry Treadaway (Narek) insieme a stelle speciali
come Brent Spiner (Data), Jonathan Del Arco (Hugh), Jonathan Frakes
(William Riker), Jeri Ryan (Seven of Nine) e Marina Sirtis (Deanna
Troi).
Prima stagione di Star Trek:
Picard sarà trasmesso in esclusiva su CBS All Access
negli Stati Uniti e sarà distribuito contemporaneamente a livello
internazionale da CBS Studios International su
Prime Video in oltre 200 paesi e territori.
A quanto pare, Brad
Pitt ed Edward Norton non erano
esattamente lucidi quando hanno partecipato ad un’importantissima
proiezione – ma altrettanto disastrosa, secondo le ricostruzioni –
di Fight Club, il film di David
Fincher uscito nel 1999, divenuto negli anni un vero e
proprio cult movie. Nonostante si tratti di uno dei titoli
più amati della filmografia di entrambe le star hollywoodiane,
all’inizio Fight Club non è stato accolto bene dal
pubblico.
Quando l’adattamento cinematografico
dell’omonimo romanzo di Chuck
Palahniuk è arrivato sul grande schermo, il pubblico non
ha reagito bene alla sua eccessiva dose di violenza e al suo
umorismo estremamente dark, tanto che il film si è trasformato in
un colossale insuccesso al botteghino. Prima ancora della sua
uscita in sala, il film vantava già una quantità enorme di
recensioni negative in seguito alle numerose anteprime, come quella
tenutasi alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, dove il film venne proiettato nel corso
della 56esima edizione.
In un recente podcast di Marc Maron, è stato
Brad Pitt in persona a rivelare un aneddoto molto
particolare relativo proprio alla premiere di Fight
Club a Venezia, alla quale parteciparono sia lui che
Edward
Norton. Secondo le parole di Pitt, già durante la
proiezione il pubblico sembrava non gradire il film, e sia lui che
Norton reagirono alla cosa in maniera decisamente inusuale, e
questo perché entrambi si erano presentati alla proiezione…
strafatti! Come raccontato dall’attore:
“Per qualche ragione, io e Ed
abbiamo pensato che sarebbe stata una buona idea fumare una canna
prima di andare alla proiezione. Entriamo in sala e ci fanno
accomodare in galleria. Ti siedi accanto all’organizzatore del
Festival. Tutti ti guardano, ti applaudono… è tutto molto formale.
Inizia il film e nessuno ride alle battute. E così… ancora e
ancora. C’era il gelo totale. Più andava avanti così, più io ed
Edward non smettevamo di ridere. Eravamo gli unici in tutta la sala
a ridere delle nostre stesse battute.”
Pitt ha poi aggiunto che il momento
più “imbarazzante” durante la proiezione è stato quando il
personaggio di Helena Bonham Carter pronuncia la
battuta: “Nessuno mi scopava così dalle elementari”: a
quel punto il direttore del Festival, che era stato notevolmente a
disagio per tutta la proiezione, si alzò e se ne andò senza dire
una parola, cosa che stando al resoconto di Pitt fece divertire
ancora di più sia lui che Norton.
Col senno di poi, è evidente quanto
i due attori fossero assolutamente inconsapevoli di quello che
sarebbe accaduto dopo, dal momento che Fight
Club è poi diventato uno dei film più controversi e
memorabili degli anni ’90.
Il regista Noah
Hawley ha parlato per la prima volta del nuovo capitolo
della saga di Star Trek, anticipando che
il film a lui commissionato dalla Paramount Pictures potrebbe
rappresentare un nuovo riavvio cinematografico per il celebre
franchise. Sul versante tv la saga è riuscita a trovare una propria
stabilità, grazie alle serie targate CBS All-Access; per quanto
riguarda il grande schermo, invece, le cose sono state decisamente
più turbolente…
I primi due film della saga reboot
diretti da J.J. Abrams si sono rivelati un
successo, ma il terzo capitolo, Star Trek:
Beyond, è stato un vero e proprio flop al box office.
Per anni si è discusso di un possibile Star Trek
4 che avrebbe dovuto vedere il ritorno di Chris
Hemsworth nei panni di George Kirk, fino a quando non
è stato ufficializzato che Noah Hawley avrebbe scritto e diretto il
nuovo film della saga.
Quando Hawley è stato annunciato
come nuovo regista e sceneggiatore di Star
Trek, non è stato mai specificato in realtà se il
film sarebbe stato o meno un prosieguo della trilogia con
protagonista Chris Pine. In molti lo hanno dato
quasi per scontato, auspicando un ritorno nel cast non solo di
Pine, ma anche di Zachary Quinto, Zoe Saldana e
Karl Urban. Adesso, però, alcune recenti
dichiarazioni di Hawley sul progetto hanno in qualche modo
ribaltato le carte in tavola, lasciando intuire che il suo film
potrebbe non riportare al cinema il cast della trilogia lanciata da
Abrams nel lontano 2009.
Intervistato da Collider a proposito
di Star Trek 4, infatti, Noah
Hawley ha dichiarato: “Siamo ancora agli inizi. Si
tratta di intraprendere una nuova direzione, ma è ancora tutto in
fase di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda quali attori e
personaggi saranno coinvolti e quali no. Non penso al mio film come
ad un quarto capitolo di Star Trek… sarebbe riduttivo. Piuttosto, è
un nuovo inizio.”
A tal proposito, il regista e
sceneggiatore ha aggiunto: “Star Trek riguarda l’essere umano,
la diversità, l’esplorazione… come si riesce a superare in astuzia
il tuo avversario e non soltanto come si riesce a sconfiggerlo
attraverso la forza fisica. Sono eccitato all’idea di usare i
personaggi in un modo nuovo… o di usare nuovi personaggi… o
qualsiasi cosa sarà.”
Iniziato nel lontano 2009
con Star Trek e proseguito rispettivamente a
distanza di quattro e tre anni con Star Trek: Into
Darkness(2013) e Star Trek:
Beyond (2016), il progetto di un reboot della nota
serie televisiva creata nel 1966 da Gene Roddenberry ha
visto J.J.Abrams – anche regista dei
primi due episodi – mettere in atto veri e propri sforzi per
rivitalizzare al meglio il franchise.
Nonostante Star Trek:
Beyond abbia ottenuto un grande riscontro di pubblico e
critica, il film diretto da Justin Lin si è fermato a
quota 345.5 milioni di dollari nel mondo contro un
budget di oltre 185.000.000 dollari, e ciò a portato
la Paramount a frenare la corsa verso un
possibile Star Trek 4.
Morbius,
l’attesissimo cinecomic della Sony che avrà come protagonista
Jared Leto, dovrebbe essere ambientato nella
medesima realtà del MCU. Il film, che vedrà Leto
vestire i panni del Dr. Michael Morbius, sarà diretto da
Daniel Espinosa, noto per Life – Non
oltrepassare il limite con Ryan Reynolds e Jake Gyllenhaal. Si
tratta del secondo film dello studio incentrato su uno dei più
celebri nemici di Spider-Man, dopo il campione d’incassi Venom con Tom
Hardy.
I dettagli sulla trama di
Morbius non sono ancora stati resi noti,
ma è probabile che il film sarà una storia di origini: ad ogni
modo, l’arrivo del primo trailer ufficiale del cinecomic dovrebbe
rivelare di più sull’attesissimo titolo. Come riportato nelle
ultime ore da FandomWire,
Morbius sarà parte della continuity del MCU: alcune fonti anonime, infatti,
avrebbero rivelato una particolare connessione tra il film e il
personaggio di J. Jonah Jameson interpretato dal
premio Oscar J.K. Simmons nella scena dei titoli
di coda di Spider-Man: Far
From Home.
In attesa di maggiori dettagli
sull’eventuale collegamento tra Morbius e
il MCU, nella giornata di ieri è
arrivata la conferma, attraverso l’account Instagram ufficiale di
Tyrese Gibson – uno dei membri del cast -, che il
primo trailer ufficiale del film arriverà online nella giornata di
oggi. Mancano dunque poche ore e finalmente sapremo qualcosa in più
sul ritorno di Jared Leto nell’universo dei
supereroi…
Jared Leto è
il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello
Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il
Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael
Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del
sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando
Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per
il sangue umano.
Tyrese Gibbs, Adria
Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà nelle
sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine Bancroft,
l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine
diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è
alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione
da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.
Con Morbius continua il piano
della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei
Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno
da Venom di Ruben
Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel
Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life –
Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata
firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio
curriculum titoli come Power
Rangers, Dracula Untold, The Last Witch
Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of Egypt.
Creato dallo
scrittore Roy Thomas e
dall’artista Gil Kane, il personaggio di
Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di
Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe
dei fumetti nel corso dei decenni.
Il 10 gennaio 2020, Ian
McKellen ha condiviso attraverso i suoi canali social il link a un suo blog, un
diario che l’attore britannico ha scritto durante la lavorazione de
Il Signore degli Anelli, in occasione del ventennale del suo arrivo
in Nuova Zelanda, proprio per interpretare lo stregone Gandalf (e
per consegnarlo alla storia del cinema, aggiungiamo noi).
“Vent’anni fa, sono arrivato in
Nuova Zelanda per cominciare le riprese de Il Signore degli Anelli.
Mi sono unito al resto del cast, che era già lì sul set da diversi
mesi, il 10 gennaio 2000. Durante quel periodo, ho tenuto un
diario, che oggi chiameremmo blog, secondo termini che non erano
ancora in uso all’epoca. Forse vi piacerà leggerlo:
LINK“
L’attore ha interpretato il
personaggio di Tolkien anche nella trilogia de
Lo Hobbit, e questo ne ha fatto l’attore
con il maggior numero di presenze in trasposizioni cinematografiche
dall’opera del Professore.
In occasione dell’annuncio
dell’entrata in produzione della serie Amazon su Il
Signore degli Anelli, Ian
McKellen ha palesato la sua disponibilità a tornare ad
interpretare lo stregone, spiegando che, dal momento che il
personaggio nei romanzi ha tantissimi anni, lui non sarà mai troppo
vecchio per interpretarlo. Naturalmente si tratta solo di uno
scherzo, nel senso che non solo Amazon non può investire il suo
budget su un attore tanto costoso, ma è anche notizia risaputa che
la serie non racconterà della Guerra dell’Anello, ma che parlerà di
vicende avvenute molto prima nella mitologia tolkieniana.
L’uscita al cinema di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ha
messo fine alla storia, durata nove film, che vede protagonista la
famiglia di Luke e Leia. Tuttavia, i nove episodi arrivati in sala
sono molto diversi da quello che era il progetto iniziale di
George Lucas, che da subito aveva pensato a una
storia strutturata in nove capitoli.
Adesso, grazie alle parole
di Gary Kurtz, produttore di Una nuova
speranza e L’Impero colpisce ancora, abbiamo la possibilità di
capire in che modo Lucas voleva strutturare la sua saga galattica.
Ecco di seguito l’elenco degli argomenti in cui sarebbe stata
divisa la sua avventura, nei progetti iniziali:
EPISODIO I:
Dedicato ai Jedi, al loro reclutamento e addestramento.
EPISODIO IV: Ci
sono state diverse bozze del film. In una addirittura Luke era una
donna e Han suo fratello; il padre di Luke era in prigione e vi
erano 40 wookie.
EPISODIO V: Una
volta scritta la sceneggiatura non è mai cambiata. Sono state
tagliate solo alcune scene, quelle sulla base ribelle ed alcuni
minuti di addestramento con protagonisti Luke e Yoda (privi di
dialogo).
EPISODIO VI: Leia
doveva essere eletta la regina del suo popolo. Han doveva morire.
Luke doveva affrontare Vader e poi proseguire la sua vita da solo.
Leia non era assolutamente la sorella di Luke.
EPISODIO VII:
Doveva basarsi sulla vita di Luke come Jedi, ma non vi erano grossi
piani sulla trama.
EPISODIO VIII:
Doveva apparire la vera sorella di Luke da una parte diversa della
Galassia.
EPISODIO IX: Era
prevista la prima apparizione dell’Imperatore.
Sembra chiaro che già a partire
dall’Episodio IV, alcune cose sono andate in una certa direzione e
alcuni elementi della storia, sono stati modificati e anticipati,
soprattutto la presentazione della sorella dell’eroe, che
nell’originale avveniva molto più avanti e soprattutto non era
Leia.
Inoltre anche il ruolo
dell’Imperatore sarebbe stato fondamentale soltanto alla fine della
serie, come in effetti è avvenuto, anche se in maniera differente,
nei film che abbiamo avuto.
Lucasfilm e
il regista J.J. Abrams uniscono ancora
una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
AMC ha annunciato
oggi che Better Call Saul 5, prodotto da
Sony Pictures Television, tornerà con uno speciale evento di due
notti in anteprima il 23 e 24 febbraio 2020.
La quinta stagione di Better
Call Saul, tanto attesa ed esplosiva, sarà presentata
in anteprima domenica 23 febbraio alle 10:00 pm ET / 9c dopo un
nuovo episodio di The Walking Dead. La stagione
continuerà la notte successiva, lunedì 24 febbraio, con una
presentazione in anteprima della premiere della stagione alle 20:00
ET / 7c seguita dalla seconda puntata della stagione alle 21:00 ET
/ 8c. Gli episodi successivi andranno in onda il lunedì sera
alle 21:00 ET / 8c.
Better Call Saul
5
Better Call Saul 5
è la quinta stagione della serie spin-off Better
Call Saul, prequel della pluripremiata serie
Breaking
Bad. Il creatore Vince Gilligan e lo
sceneggiatore e produttore Peter Goul hanno lavorato anche in
qualità di co-produttori. Il cast vede la partecipazione di
Bob Odenkirk, Jonathan Banks, Michael McKean, Rhea Seahorn,
Patrick Fabian, Michael Mando rispettivamente nei ruoli di
Jimmy McGill, Mike Ehrmantraut, Chuck McGill, Kim Wexler,
Howard Hamlin e Nacho Varga.
Better Call Saul 5 è scritta ancora una volta
da Vince Gilligan e Peter Gould che
sono anche produttori esecutivi insieme a Mark Johnson
(Breaking Bad, Diner,
Rain Man), Melissa Bernstein (Breaking
Bad, Rectify, Halt and Catch
Fire) e Thomas Schnauz.
Nella quarta stagione
diBetter Call
Saul, la morte di Chuck catalizza la trasformazione di
Jimmy McGill (Odenkirk) in Saul Goodman. Sulla scia della sua
perdita, Jimmy prende provvedimenti nel mondo criminale che metterà
il suo futuro come avvocato – e il suo rapporto con Kim (Rhea
Seehorn) – a rischio. La morte di Chuck (Michael McKean)
colpisce profondamente gli ex colleghi Howard (Patrick Fabian) e
Kim, rimettendo i due ancora sui due lati opposti di una battaglia
scatenata dai fratelli McGill.
Nel frattempo, Mike Ehrmantraut
assume un ruolo più attivo come il più recente (e più completo)
consulente di sicurezza di Madrigal Electromotive. E’ un
momento molto delicato per essere in servizio a Gus Fring, dato che
il crollo di Hector manda segnali in tutto il mondo sotterraneo di
Albuquerque e getta il cartello nel caos – facendo a pezzi i piani
ben strutturati di Gus e Nacho. Mentre Gus cambia rotta, Nacho
si ritrova nel mirino di forze nemiche.
Qualche settimana fa è stato
annunciato ufficialmente che Shazam
2 uscirà l’1 aprile 2022. Secondo quanto
dichiarato da Asher Angel, le riprese dovranno
cominciare a breve.
Angel, che nel film interpreta
Billy Batson, ha parlato con Entertainment Tonight
spiegando che, secondo lui, le riprese del film cominceranno molto
presto. Inoltre c’è da tener conto del fatto che trattandosi di un
film che vede in scena dei ragazzini, è plausibile che la
produzione voglia affrettarsi a girare il sequel del primo film,
dato quanto crescono in fretta gli adolescenti!
Al momento Shazam
2 non sembra avere concorrenti diretti nella data
scelta dalla major per la release: c’è da dire, però, che il film
arriverà al cinema una settimana prima del sequel di Spider-Man:
Un Nuovo Universo e di un misterioso film evento
targato Universal che farà il suo debutto l’8 aprile 2022.
Lo scorso aprile abbiamo appreso
che sarà Henry Gayden ad occuparsi ancora una
volta della sceneggiatura del sequel, con David F.
Sandberg (Annabelle 2: Creation) pronto a tornare dietro
la macchina da presa. Le riprese del sequel dovrebbero partire
all’inizio del 2020.
Shazam!è uscito nelle sale lo
scorso 3 aprile. Nel
cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack
Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand,
Cooper Andrews, Marta Milans e Djimon
Hounsou.
La sinossi: Abbiamo tutti un
supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo
fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola –
SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi
nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora
bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella
versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente
farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X?
Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue
capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà
padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze
mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus
Sivana.
La segretezza sul set di
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker è stata fondamentale affinché chi
arrivasse al cinema per vedere il film, fosse completamente
all’oscuro di ciò che avveniva nel film e di ciò che sarebbe
accaduto ai protagonisti.
Proprio per questo, oltre ai vari
NDA firmati da cast e crew, i membri della produzione usavano dei
nomi in codice per parlare di alcuni personaggi che non si doveva
sapere sarebbero apparsi nel film. A parlarne è stato lo
sceneggiatore Chris Terrio, durante una lunga
intervista a GQ.
Il regista ha confessato di essere
sollevato per il fatto di poter finalmente parlare in maniera
aperta del film, senza usare sottintesi e soprattutto senza fare
riferimento ad alcuni personaggi della storia usando dei nomi in
codice. Terrio ha spiegato, per esempio, che durante le
conversazioni sul film, in compagnia di J.J.
Abrams, dovevano utilizzare pseudonimi per alcuni
personaggi, ad esempio l’Imperatore era Trooper 13, mentre
Han Solo era The
Janitor.
Sembra infatti che dopo una loro
conversazione privata, in un bar di Oxford, all’epoca della stesura
della sceneggiatura, qualcuno abbia registrato la loro
conversazione e pubblicata in rete. I due hanno così capito che
dovevano usare ogni possibile precauzione per salvaguardare il loro
pubblico dagli spoiler.
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
In maniera coerente al suo discorso
di ringraziamento ai Golden Globes
2020, in cui invitava tutti i presenti a fare uno
sforzo in più, personale, per tutelare l’ambiente per combattere il
cambiamento climatico, Joaquin Phoenix ha
partecipato ad una manifestazione non autorizzata, contro il
climate change, sui gradini del Campidoglio.
A seguito della protesta, l’attore
è stato arrestato con altri 146 manifestanti. Che è quello che sta
facendo Jane Fonda da diversi mesi, ovvero farsi
arrestare una volta a settimana per le proteste contro il
cambiamento climatico che i leader del mondo, e Trump in
particolare, continuano a non considerare una vera minaccia per il
genere umano.
L’attore è quindi finito in manette
alla vigilia dell’annuncio delle nomination agli Oscar 2020, che
verranno rese note lunedì nel primo pomeriggio italiano (mattina
presto a Los Angeles). L’attore è il front-runner nella categoria
Migliore attore protagonista, con la sua interpretazione di Arthur
Fleck in Joker, di Todd
Phillips.
Joker vede nel
cast Joaquin Phoenix, Zazie
Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais ed è
arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide Squad, il film è ambientato
negli anni Ottanta e racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e
la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Tra i più apprezzati attori italiani
vi è Valerio Mastandrea, personalità versatile che
negli hanno ha dato vita ad interpretazioni memorabili, ricche di
emotività e gentilezza. Apprezzato da critica e pubblico,
Mastandrea si è distinto come una delle personalità più influenti
nell’attuale panorama cinematografico italiano, continuando a
rinnovarsi senza concedersi facilmente, partecipando solo ai
progetti in cui crede davvero.
Ecco 10 cose che non sai di
Valerio Mastandrea.
Valerio Mastandrea: i suoi
film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi italiani. Mastandrea debutta al cinema nel
1994 con il film Ladri di cinema, per poi recitare in film
come Bruno aspetta in macchina (1996), La classe non è
acqua (1997), Viola bacia tutti (1997), L’odore
della notte (1998), La carbonara (2000), Velocità
massima (2002), Gente di Roma (2003), Il
caimano (2006), N – Io e Napoleone (2006), Tutta
la vita davanti (2008), Non pensarci (2008), Un
giorno perfetto (2008), Nine (2009), La prima
cosa bella (2010), Nessuno mi può
giudicare (2011), Romanzo di una
strage (2012), Gli equilibristi
(2012), Viva la
libertà (2013), Pasolini
(2014), La felicità è un
sistema complesso (2015), Perfetti
sconosciuti (2016), Fiore (2016), The Place
(2017), Tito e gli
alieni (2018), Euforia (2018), Moschettieri del
re (2018), Il grande salto (2019) e
Figli (2020).
2. Ha ricoperto il ruolo di
produttore. Nel corso degli anni Mastandrea ha più volte
prodotto diversi film, tra cui Good Morning, Aman (2009),
L’Aquila bella mè (2009), Pezzi (2012), La
mia classe (2013) e Non essere cattivo (2015), per
cui è stato apprezzato lo sforzo produttivo, e in seguito i film
Fiore (2016) e Ride (2018).
3. Ha esordito alla
regia. Nel 2018 Mastandrea esordisce alla regia con il
film Ride, di cui ha firmato anche la sceneggiatura.
Questo è incentrato su una donna che, rimasta vedova, non riesce a
versare lacrime di dolore. Particolarmente apprezzato, il
lungometraggio ha permesso a Mastandrea di ricevere la nomination
ai David di Donatello come miglior regista esordiente.
Valerio Mastandrea è su
Twitter
4. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network Twitter,
con un profilo seguito da ltre 196 mila followers. Qui l’attore è
solito condividere tweet particolarmente ermetici, con cui esprime
la propria opinione sui principali fatti di cronaca.
Valerio Mastandrea e Paola
Cortellesi
5. Sono in ottimi
rapporti. Mastandrea è stato fidanzato per diverso tempo
con l’attrice Paola
Cortellesi, con cui è rimasto in ottimi rapporti anche
in seguito alla loro separazione. I due attori reciteranno insieme
nel film Figli, scritto da Mattia
Torre.
Valerio Mastandrea: chi è sua
moglie
6. È stato sposato.
Mastandrea è stato sposato con Valentina Avenia, attrice e autrice
televisiva. I due hanno avuto un figlio, chiamato Giordano, nel
marzo del 2010. Particolarmente riservati, e lontani dai social, i
due coniugi hanno raramente rilasciato notizie circa la loro vita
privata. Nel 2018, tuttavia, i due attori hanno annunciato la
separazione.
Valerio Mastandrea e il monologo
“Figli”
7. Il suo monologo diventerà
un film. Scritto da Mattia Torre, il
monologo figli diventerà un film per il cinema. Il testo fu
interpretato da Mastandrea in occasione di un episodio dello show
E Poi C’è Cattelan, riscuotendo ottimo successo di
pubblico. Il monologo descrive la fatica dell’essere genitore senza
sfociare in facili stereotipi.
Valerio Mastandrea in Diabolik
8. Reciterà nell’adattamento
dell’omonimo fumetto. L’attore sarà tra i protagonisti del
film Diabolik, dove avrà il ruolo dell’ispettore Ginko. A
ricoprire il ruolo del protagonista mascherato sarà invece l’attore
Luca Marinelli, mentre Miriam
Leone darà vita al personaggio di Eva Kant.
Valerio Mastandrea e Paolo
Ruffini
9. Ci sono state
incomprensioni su un loro scambio di battute.
Nell’edizione dei David di Donatello del 2014, dove Paolo
Ruffini era conduttore, Mastandrea ha dato vita con ad uno
scambio di battute che ha fatto ipotizzare molti circa un loro
conflitto. In seguito è stata chiarata la natura ironica delle loro
battute, fugando ogni dubbio.
Valerio Mastandrea età e
altezza
10. Valerio Mastandrea è
nato a Roma, in Italia, il 14 febbraio 1972. L’attore è
alto complessivamente 183 centimetri.
Il famoso romanzo di Louisa
May Alcott, Piccole Donne, è
stato riadattato diverse volte per il grande schermo nel corso
degli anni. Pubblicato nel 1868, è un romanzo in grado di
appassionare ancora oggi il pubblico di tutte le età. E anche se
parti della trama sono rimaste invariate in base alla visione dei
registi dei numerosi adattamenti, il modo in cui i personaggi e le
loro dinamiche si intrecciano sono stati spesso oggetti di diverse
rivisitazioni.
Sia la versione del 2019 che quella
del 1994 di Piccole Donne sono state
dirette da registe donne: Greta
Gerwig (quella del 2019) e Gillian
Armstrong (quella del 1994). In un’industria in cui è
ancora difficile per la donna riuscire ad affermarsi, la Gerwig e
la Armstrong hanno certamente compreso in profondità la lotta del
personaggio di Jo, riflesso della vera storia della stessa Alcott,
per cercare di diventare una scrittrice affermata.
Ma in cosa è riuscito meglio
l’adattamento del 2019 con Saoirse Ronan e in cosa, invece, è stato
superato da quello del 1994 con Winona Ryder? Scopriamolo di seguito:
Il personaggio di Amy (2019)
Molti parlano del nuovo modo in cui
è stata presentata Amy nel film del 2019. In un certo senso, è una
figura speculare a quella di Jo: forte, intelligente, dallo spirito
artistico ma pragmatico. Sia Amy che Jo condividono la stessa idea
in merito al matrimonio, che nella maggior parte dei casi ha più a
che fare con questioni di prestigio sociale ed economico che non
con un reale sentimento. Nel libro e nei precedenti adattamenti,
Amy è sempre stata considerata la sorella March meno popolare;
tuttavia, le cose potrebbero cambiare dopo la visione del film
della Gerwig.
Nel film del 1994, Amy appare
forte, amorevole, irrequieta e a tratti un po’ viziata, ma a mano a
mano che la storia procede, il suo personaggio appare decisamente
ai margini. Nel film del 2019, invece, vediamo che Amy da adulta
non è affatto nell’ombra, ma addirittura capiamo perché il
personaggio di Laurie avrebbe potuto fidanzarsi con lei.
Il personaggio di Beth (1994)
Beth è piena di vita all’inizio
della versione del 1994: è timida ma al tempo stesso è anche molto
dolce e affettuosa. Quando il nonno di Laurie le regala un
pianoforte, Beth è sorpresa ma al tempo stesso pazza di gioia
all’idea di essere così amata da qualcuno. In questa particolare
scena, tutte le sorelle March mostrano quanto tengono a Beth e
quanto si preoccupano per lei, qualcosa che nella versione del 2019
è invece meno evidente.
Inoltre, nel film del 1994, vediamo
più momenti che mostrano quanto siano vicini i personaggi di Beth e
Jo, come quando Beth conforta Jo per il suo taglio di capelli o
quando si identifica in tutte le sue storie. Nel film del 2019,
questo forte legame tra le due sorelle non scompare del tutto, ma
essenzialmente Beth serve più a sciogliere alcuni nodi della trama,
invece di risultate come un personaggio dotato di un forte
spessore: è lei l’anello di congiunzione tra il passato e il
presente, ciò che spingerà Jo a scrivere “Piccole Donne”.
I talenti delle sorelle March (2019)
Nella versione del 2019, grande
attenzione viene riposta su tutte e quattro le sorelle e sui loro
talenti artistici. Jo è un’aspirante scrittrice, Meg un’attrice,
Beth una musicista e Amy un’artista. Tutte e quattro hanno talento
da vendere e spesso uniscono le loro grandi passioni per realizzare
insieme dei piccoli spettacoli.
Jo crede fortemente nella sua arte;
fa parte di chi è, la definisce come persona. Inoltre, sfrutta
questa sua passione anche per guadagnare qualcosa ed aiutare così
la sua famiglia, cosa che la stessa Louisa May Alcott ha davvero
fatto. Poiché Jo crede così tanto nella scrittura, non capisce bene
perché Meg decisa così repentinamente di lasciarsi alle spalle la
sua passione per la recitazione. Tuttavia, alla fine della versione
del 2019, ritroviamo le tre sorelle che usano il loro talento per
creare una scuola e insegnare ai bambini il valore dell’arte.
Il professor Friedrich Bhaer (1994)
Nella versione del 2019 il
professor Friedrich Bhaer è un giovane francese accattivante,
interpretato da Louis Garrell. Nei romanzi, però, il
personaggio è un uomo di mezza età, di origine tedesca. Da questo
punto di vista, la versione del 1994 è sicuramente più fedele alla
pagine scritte.
Nel film della
Armstrong, infatti, seguiamo l’evolversi della relazione tra Bhaer
(interpretato da
Gabriel Byrne) e Jo. Abbiamo modo di scoprire anche
delle lettere di Jo indirizzate alle sorelle, in cui la ragazza
rivela i sui suoi sentimenti per l’uomo. Il professore è un uomo
molto generoso, ma è anche abbastanza ingenuo, tanto da non capire
che Jo vorrebbe qualcosa di più di una sincera e leale amicizia.
Sicuramente la fedeltà al romanzo ha intriso anche il rapporto tra
i due personaggi sul grande schermo di quella dolcezza e di quel
sentimentalismo necessari.
La relazione tra Jo e Marmee (2019)
Il forte legame tra Jo e Marmee
testimonia quanto madre e figlia abbiano due caratteri molto
simili. Marmee è una madre paziente e una donna estremamente
saggia, ma in realtà ha dovuto lavorare molto su se stessa per
diventare così.
Nasconde in realtà un carattere
molto coraggioso, e anche da questo punto di vista Jo finirà per
assomigliarle. Nel film del 1994 vediamo il personaggio di Marmee
(interpretato da Susan Sarandon) prendere importanti decisioni, ma
è nella versione del 2019 che il suo spirito intrepido viene fuori
grazie alla straordinaria interpretazione di
Laura Dern.
La situazione economica della famiglia March (1994)
In entrambi i film
ci viene raccontato che la famiglia March vive in una grande casa a
pochi passi da alcuni ricchi vicini: la famiglia March, però, non è
una famiglia ricca. Sappiamo che i March sono più ricchi della
famiglia Hummel, ma anche più poveri di molti altri personaggi
(Laurie, gli amici di Meg e i compagni di scuola di Amy). Tuttavia,
apprendiamo molto di più sulla situazione economica della famiglia
nel film del 1994.
Una volta la famiglia March era
ricca: essendo la più grande, Meg ricorda meglio il passato della
famiglia rispetto alle sue sorelle; ecco perché fa più fatica
adesso a vivere in condizioni meno agiate. Sia lei che Jo lavorano
per aiutare la loro famiglia. Jo lavora per zia March, mentre Meg
lavora come governante. Data la difficile situazione, un pranzo di
Natale può rappresentare una specie di miracolo per le sorelle
March…
Il riscatto economico di Meg (2019)
Un aspetto della storia sicuramente
più approfondito nel film del 2019 è il fatto che Meg non sia
totalmente entusiasta del suo matrimonio, guardando con nostalgia
alla sua vecchia vita e, soprattutto, alle sue vecchie
passioni.
La versione del film uscita nel
1994 ci mostra una Meg sposata molto più contenta della sua vita,
mentre in quella del 2019 Meg è decisamente più tormentata e
pensierosa, cosa che contribuisce a rendere il personaggio
decisamente più realistico, dal momento che Meg sembra essere
sprofondata in una situazione economica anche più instabile di
quella della sua famiglia.
Il contesto storico e le questioni razziali (1994)
Piccole Donne è ambientato
durante la Guerra Civile. Nel film del 2019 ciò viene appena
menzionato, mentre in quello del 1994 assume una connotazione
decisamente più rilevante. Quando Marmee e le sorelle March si
radunano per ascoltare i racconti del padre, vengono raccontati
diversi dettagli a proposito dell’esperienza dell’uomo sul campo di
battaglia. Inoltre, una volta terminata la guerra, c’è una sequenza
in cui è possibile vedere alcuni soldati che tornano a casa con le
loro attrezzature, tristi e stanchi.
Per quanto riguarda invece le
questioni razziali, nella scena in cui Meg rimane con le sue amiche
prima che lei vada al ballo e queste decidano di vestirla, la
ragazza protesta. Le amiche vogliono vestirla con un abito di seta,
ma Meg è contraria perché sostiene che la seta è lavorata dagli
schiavi nel Sud o dai bambini cinesi nelle fabbriche. È solo quando
la sua amica le assicura che quell’abito è stata creato nel Nord,
che Meg si convince ad indossarlo.
Mescolare finzione e realtà (2019)
La Gerwig e l’intero cast del film
hanno svolto numerose ricerche. Ecco perché Laura Dern (Marmie) usa effettivamente le
parole che la madre di Louisa May Alcott le scrisse in una lettera.
Il finale è probabilmente la più importante testimonianza del modo
in cui i romanzi si sono mescolati con quanto accaduto realmente
nella vita della Alcott: Jo parla della fine del libro a un
editore.
Pressata per far
sposare la sua eroina, Jo rivela scherzosamente come andrà a finire
la storia, mentre sotto la pioggia battente cerca di ottenere i
diritti sul suo libro e sui suoi guadagni. Si tratta di qualcosa
che è successa veramente alla Alcott, quando le hanno detto che Jo
avrebbe dovuto sposarsi per accontentare i lettori. È un momento
altamente sarcastico – dato anche il contesto formale – che nel
film funziona alla perfezione.
La resistenza di Jo al cambiamento (1994)
Uno dei motivi per
cui Jo non vuole che Meg si sposi è che la ragazza adora la loro
vita così com’è, e non vuole cambiarla. Inoltre, quando Laurie le
propone di sposarlo, è arrabbiata perché si accorge che il loro
rapporto potrebbe cambiare.
Jo vuole che le
cose rimangano come sono: è disposta a cambiare, ma con profonda
riluttanza. Nella sua mente, il tempo trascorso con le sue sorelle
e con Laurie è prezioso. Una parte fondamentale del suo arco
narrativo è proprio riuscire ad imparare e ad accettare che tutto
prima o poi cambia, anche le cose, le situazioni e le persone che
ami.
Stando ad un nuovo rumor, il
personaggio di Beta Ray Bill creato da Walter
Simonson, potrebbe apparire in Thor: Love and Thunder
di Taika Waititi, il nuovo film Marvel che renderà il celebre Dio
del Tuono interpretato da Chris Hemsworth l’unico
personaggio ad aver avuto ben 4 film all’interno del MCU a lui dedicati.
In seguito al successo di
Thor: Ragnarok, era altamente prevedibile
che i Marvel Studios chiedessero a Taika
Waititi di tornare dietro la macchina da presa per le
nuove avventure del figlio di Odino. Chris
Hemsworth tornerà nei panni dell’iconico personaggio,
insieme a Tessa Thompson che riprenderà il ruolo
di Valchiria. Al momento i dettagli sulla trama del film non sono
stati resi noti, ma sappiamo che il premio Oscar Natalie
Portman tornerà nei panni di Jane Foster dopo che il suo
personaggio non era stato incluso in Ragnarok.
Nelle ultime ore, stando a quanto
riportato da FandomWire, il
personaggio di Beta Ray Bill potrebbe apparire in
Thor: Love and Thunder. Nei fumetti, Beta
Ray Bill è noto per il suo aspetto particolarmente mostruoso, ma
alla fine si rivela essere un vero eroe. È stato uno dei pochi
personaggi degni di sollevare il martello di Thor, il Mjolnir,
prima di ricevere un proprio martello da guerra, lo Stormbreaker.
Oltre a maneggiare il suo martello, Beta Ray Bill possiede anche
una forza sovrumana, velocità, agilità, una durata della vita più
estesa della media, oltre ad eccellenti capacità nel combattimento
corpo a corpo.
Dopo la notizia del casting di
Christian
Bale nel film, i fan hanno immediatamente iniziato a
speculare su quale sarà il personaggio che l’attore premio Oscar
interpreterà. Sono in molti a volere che Bale interpreti proprio
Beta Ray Bill e forse, con il rumor del possibile
debutto del personaggio nel film, i sogni più reconditi di alcuni
potrebbe finalmente diventare realtà. Tra gli altri personaggi che
Bale potrebbe interpretare nel film, c’è anche Darrio
Agger/Minotauro, come suggerito di recente dal
fumettistra Jason Aaron.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie
Portman, come confermato sabato durante il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con.
Taika
Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame.
L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty
Thor, descritto da Waititi come “la perfetta
combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con
la prima Thor femmina dell’universo”.
L’uscita nelle sale è fissata invece
al 5 novembre 2021.
Sono già in corso le riprese di
Venom 2, in cui Tom
Hardy tornerà ad interpretare Eddie Brock, che questa
volta si dovrà confrontare con Carnage, anticipato dalla scena post
credits del primo film e che sarà interpretato da Woody
Harrelson.
Ma quali sono le possibilità di
storia per questo folle e pericoloso villain dei fumetti Marvel? Quali sono le migliori
storie che lo vedono protagonista nei fumetti e che potrebbero
ispirare il film? Ecco di seguito le 5
migliori:
VENOM VS. CARNAGE
Solo perché Carnage è un
personaggio legato a Spider-Man non significa che non possa
sviluppare trame in cui è protagonista. La prima storia che fa
parte di questo breve elenco è quella che vede il personaggio
scontrarsi contro la nemesi di Peter Parker: Venom. Naturalmente si
tratta della storia che più plausibilmente vedremo in sala, almeno
per il sequel diretto di Venom.
Questa mini-serie in quattro parti
di Peter Milligan e Clayton Crain non solo ci mostra una battaglia
tra questi cattivi molto attesa ma porta anche alla luce il figlio
di Carnage. Esatto, Carnage ha in realtà la sua progenie proprio
come è la progenie di Venom. L’introduzione di Toxin aggiunge un
altro elemento alla storia, mettendo in scena una lotta tra tre
simbionti. È una storia che piacerà a tutti gli appassionati di
Spider-Man, Venom o Carnage e che entra subito nel vivo
dell’azione.
CARNAGE, U.S.A.
Vi siete mai
chiesti cosa sarebbe successo se i Vendicatori fossero stati i
padroni di casa del simbionte? In Carnage U.S.A.
di Zeb Wells e Clayton Crain vediamo cosa succede quando Carnage
prende il controllo di ogni persona in una piccola città del
Colorado.
Rispondendo alla chiamata, i
Vendicatori (Capitan America, Spider-Man, Occhio di Falco,
Wolverine e La Cosa) si precipitano nella trappola di Carnage e
vengono rapidamente consumati dal simbionte. Questa mini-serie è
fantastica su diversi livelli. Per iniziare, Wells fa un lavoro
incredibile nel rappresentare quanto potente possa essere Carnage e
riaccende anche la rivalità tra lui e Spider-Man. Infine, ognuna
delle cinque uscite fornisce alcune copertine incredibili che sono,
senza dubbio, alcune delle migliori nella storia di Carnage.
CARNAGE (2010)
Ogni volta che una trama di
Carnage è collegata a Zeb Wells o Clayton Crain, è destinata ad
avere successo. Quel modello segue sicuramente l’esempio con la sua
mini-serie Carnage, formata da cinque numeri, in cui vediamo il
protagonista incastrato contro Iron Man e Spider-Man.
Non solo ci viene data una nuova
interpretazione creativa di Carnage, con apparizioni sia di Cletus
Kasady che del Dr. Tanis Nieves, ma diamo anche uno sguardo alla
portata del simbionte nella forma di altri simbionti Scorn e
Shriek. Inoltre, Crain ci fornisce ancora un’altra serie di
incredibili copertine ispirate al mostro simbionte.
MAXIMUM CARNAGE
Fino allo scorso anno, la
trama principale di Carnage era Maximum Carnage in 14
parti, del 1993. Questa storia è una delle prime opere incentrate
su Carnage a cui siamo mai stati introdotti e, insieme ad esso,
abbiamo imparato molto sul personaggio al di fuori della sua
relazione con Spider-Man e Venom.
Non solo questa è una delle migliori
storie che collegano e espandono magnificamente Carnage rispetto
all’universo Marvel, ma lascia anche un’eredità
duratura per il personaggio. Con Maximum Carnage è nato un nuovo
amore e interesse per Carnage e il desiderio di creare più storie
incentrate su di lui. Questa fantastica storia potrebbe essere il
modo migliore per presentare il personaggio ai neofiti.
ABSOLUTE
CARNAGE
Infine, siamo giunti a
quello che è probabilmente il miglior pezzo dedicato a Carnage che
abbiamo mai visto. Dalla brillante combinazione di Donny Cates e
Ryan Stegman nasce Absolute Carnage. L’epopea in cinque parti
racconta il ritorno del serial killer Cletus Kasady mentre cerca di
dare la caccia a chiunque abbia mai avuto un legame con il
simbionte. Lungo la strada incrocia due dei suoi nemici più
longevi: Venom e Spider-Man.
Absolute Carnage è completo di una
serie di legami che mettono a confronto alcuni degli eroi Marvel preferiti dal pubblico con
il pazzo simbiote. La storia porta nuova e rinfrescante vita a
Carnage e mette in mostra le magnifiche cose che Cates e Stegman
possono fare con i mostri simbionti.
Lucky
Red ha diffuso il trailer ufficiale de I
Miserabili (recensione)
di Ladj Ly, la pellicola che arriver al cinema dal 30 gennaio 2020
distribuito da Lucky Red.
Ispirato alle sommosse di
Parigi del 2005, il film ha vinto il Premio della Giuria al
Festival di
Cannes, il Premio Miglior Rivelazione agli
European Film Awards ed è attualmente candidato al
Premio Oscar per la Francia come Miglior Film Straniero.
Citando con eleganza
l’omonimo romanzo di Victor Hugo, nel suo lungometraggio d’esordio
il regista Ladj Ly realizza un affresco sincero e autentico delle
periferie parigine e dei miserabili del nuovo millennio: il
risultato è un thriller dal ritmo avvincente e adrenalinico, che
non si abbandona a facili condanne e non cade nelle trappole della
faziosità o del vittimismo, dove il confine tra bene e male si fa
assolutamente labile, mentre tutti i personaggi diventano vittime
alla ricerca di un personale riscatto o, più semplicemente, di
sopravvivenza. Perché, proprio come affermava Victor Hugo nel suo
celebre romanzo, “non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci
sono solo cattivi coltivatori”.
I Miserabili, la trama
I miserabili, acclamata opera prima
del regista Ladj Ly, è candidato all’Oscar come miglior film
straniero. Girato esattamente dove Victor Hugo aveva ambientato il
suo romanzo, a Montfermeil, nella periferia a un’ora dal cuore di
Parigi si consuma un thriller dal ritmo avvincente e adrenalinico.
Stéphane, insieme a due colleghi veterani di una squadra
anticrimine, si trova a fronteggiare una guerra tra bande, membri
di un ordine religioso, ragazzini in rivolta. Un semplice episodio
di cronaca diventerà il pretesto per una deflagrante battaglia per
il controllo del territorio, in un tutti contro tutti senza
pietà.
Un fan particolarmente ambizioso dei
Marvel Studios ha deciso di assemblare in
un’unica immagine tutte le inquadrature del fondoschiena di
Captain America in Avengers: Endgame. Nel
cinecomic campione d’incassi di Anthony e Joe Russo, abbiamo visto
concludersi l’arco narrativo di SteveRogers/Chris
Evans. Dopo aver contribuito alla sconfitta di Thanos, Cap
ha restituito le Gemme dell’Infinito alla loro precisa collocazione
temporale e ha deciso di rimanere nel passato per vivere finalmente
la sua vita con Peggy Carter/Hayley Atwell. Questo
finale è stato ampiamente dibattuto dai fan, soprattutto in
relazione alla timeline dell’intero MCU: al di là di tutte le
implicazioni cronologiche, si è trattato di trovare il modo più
appropriato possibile per registi e sceneggiatori di chiudere la
storia dell’iconico eroe a stelle e strisce.
Al di là del possibile malcontento,
però, è innegabile che Avengers: Endgame
abbia regalato diverso fanservice in modo da offrire agli
spettatori un’esperienza cinematografica epica e sciogliere tutti i
nodi di una trama estremamente articolata. Tra i momenti più epici
del film c’è sicuramente quello in cui Captain
America brandisce il martello di Thor, il Mjolnir, durante
la battaglia finale contro Thanos. Eppure, nonostante queste grandi
sequenze, Steve Rogers è stato protagonista, nel film, anche di
momenti più leggeri e divertenti. Tutti ricorderete la battuta sul
fondoschiena di Captain America, inserita proprio
perché i fan hanno sempre dimostrato un particolare “interesse” nei
confronti del derrière di Chris Evans.
Un utente di Reddit, nonché fan
dei Marvel Studios, ha raccolto in
un’unica immagine tutti i frame del fondoschiena di Captain
America in Avengers: Endgame.
Come specificato dall’utente, ci sono almeno 54 fotogrammi del
sedere di Cap nel film, esclusi quelli dove è visibile soltanto una
parte dello stesso. Chiaramente, l’utente non ha potuto confermare
che il sedere rappresentato in ogni singolo frame sia
effettivamente quello di Evans, dal momento che alcuni potrebbero
appartenere a qualche controfigura, specie nella sequenza del
combattimento di Cap contro Cap.
Ricordiamo
che Avengers: Endgame è il film
di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei
Marvel Studios, che con l’avventura
diretta da Anthony e Joe
Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e
11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza
pari.
Film evento del decennio, è riuscito
in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso
narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man, riunendo sul grande
schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno
premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima
alla classifica Avatar di James
Cameron.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris
Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict
Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman,
Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian
Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh
Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon
Favreau, Paul Rudd e Brie
Larson.
Pur con una lunga carriera
cinematografica e televisiva alle spalle, l’attore Rufus
Sewell non è particolarmente conosciuto. Ciò non gli ha
però impedito di prendere parte ad alcuni celebri film, che gli
hanno permesso di ottenere una propria schiera di fan. Apprezzato
per la sua versatilità, Sewell non manca di destreggiarsi tra ruoli
e generi diversi, ottenendo in più occasioni le lodi della critica.
Ecco 10 cose che non sai di Rufus Sewell.
Parte delle cose che non sai sull’attrice
Rufus Sewell: i suoi film
1. Ha recitato in numerosi
lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel 1994 con
il film Un uomo senza importanza, per poi recitare nei
film Hamlet (1996), Dark City (1998),
Illuminata (1998), La mossa del diavolo (2000),
Il destino di un cavaliere (2001), The Legend of
Zorro (2005), Tristano & Isotta (2006), Paris, je
t’aime (2006), Amazing Grace (2006), L’amore non
va in vacanza (2006), The Tourist
(2010), Le leggenda del
cacciatore di vampiri (2012), Hercules – Il
guerriero (2014), The Devil’s Hand (2014),
Billy il koala (2015), Gods of Egypt (2016) e
Judy (2019).
2. Ha recitato anche per la
televisione. Nel corso della sua carriera l’attore ha
preso parte anche a diverse produzioni televisive. Tra queste si
annoverano i film TV Cold Comfort Farm (1995), Lei, la
creatura (2001) e Killing Jesus (2015); e le serie TV
Helen of Troy – Il destino di un amore (2003), Carlo
II – Il potere e la passione (2003), John Adams
(2008), Eleventh Hour (2008-2009), I pilastri della
terra (2010), Le inchieste dell’ispettore Zen (2011),
Restless (2012), L’uomo nell’alto castello
(2015-2019) e Victoria (2016-2017).
Rufus Sewell è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 65,5 mila persone.
All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie
scattate in momenti di svago, mentre maggiormente presenti sono
invece immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Non
mancano inoltre foto tratte dalle premiere o alle cerimonie a cui
Sewell ha preso parte.
Rufus Sewell è anche su
Twitter
4. È presente sul celebre
social network. Sewell dispone anche di un profilo su
Twitter, dove ha un totale di 53,8 mila followers. Qui l’attore è
solito condividere novità riguardanti i propri progetti da attore,
ma frequentemente esprime anche proprie opinioni su fatti
d’attualità. Non manca inoltre di mostrarsi disponibile per i
propri fan, rispondendo alle loro curiosità.
Rufus Sewell è l’interprete di John
Smith
5. È stato il villain di una
celebre serie TV. L’attore è particolarmente noto per aver
interpretato il ruolo di John Smith nella serie Amazon Prime
L’uomo nell’alto castello, ambientata in una realtà
distopica dove la Germania nazista ha vinto la guerra e domina ora
gli Stati Uniti d’America. Qui il personaggio di Sewell è uno
spietato caporale tedesco che cerca di sgominare la resistenza.
Parte delle cose che non sai sull’attrice
6. È particolarmente
affascinato dal personaggio. L’attore ha dichiarato un
iniziale interesse nei confronti del personaggio per via della sua
natura di cattivo, che permette di sbizzarrirsi
nell’interpretazione. Sewell ha però aggiunto di essere rimasto
particolarmente affascinato dal personaggio nel momento in cui
questo ha presentato delle sfumature che non lo rendevano soltanto
un cattivo, bensì un uomo che perseguiva il suo credo perché
convinto che questo fosse il bene.
Rufus Sewell in Zorro
7. Ha recitato nel film sul
celebre spadaccino. Nel 2005 l’attore interpreta il
personaggio del Conte Armand, villain del film The Legend
of Zorro, con l’attore Antonio
Banderas. All’interno del film, Armand è intenzionato
a dar vita ad una serie di atti terroristi nel cuore degli Stati
Uniti d’America, sfruttando le nuove linee ferroviarie da poco
costruite. Sul suo cammino incontrerà tuttavia il giustiziere
Zorro.
Rufus Sewell ha dei figli
8. È padre.
L’attore è diventato padre una prima volta nel 2002, quando ebbe un
figlio dalla relazione con la produttrice e sceneggiatrice Amy
Gardner, sposata nel 2004 e da cui divorziò poi nel 2006. In
seguito Sewell ha avuto una figlia dalla relazione con la modella
Ami Komai.
Rufus Sewell: il suo 2019
9. È tornato a recitare in
televisione. Nel 2019 l’attore recita nella nuova stagione
della serie Victoria, basata sulla celebre regina
britannica e dove Sewel ricopre il personaggio di Lord Melburne.
Sempre nello stesso anno l’attore riprende il ruolo di John Smith
nell’ultima stagione di L’uomo nell’alto castello. Recita
anche al cinema nel film Judy, accanto all’attrice
Renée
Zellweger. Qui Sewell ricopre il ruolo di Sidney
Luft.
Rufus Sewell età e altezza
10. Rufus Sewell è nato
Twickenham, in Inghilterra, il 29 ottobre 1967. L’attore è
alto complessivamente 183 centimetri.
Andrew Scott è uno
di quegli attori che è facile aver visto recitare in più occasioni
per progetti particolarmente diversi l’uno dall’altro. Attivo tanto
al cinema quanto in televisione, l’attore ha preso parte ad alcuni
dei titoli più noti degli ultimi anni, arrivando ad interpretare
personaggi di rilievo che ne hanno decretato il successo. La sua
carriera ha così conosciuto un notevole incremento, con numerose
lodi anche da parte del pubblico e della critica. Ecco 10
cose che non sai su Andrew Scott.
2. È noto per i suoi ruoli
televisivi. L’attore si è fatto conoscere per aver preso
parte a celebri serie TV come John Adams (2008),
Sherlock (2010-2017), dove ha ricoperto il ruolo del
Professor Moriarty, Black Mirror
(2019), Fleabag (2019), Modern Love
(2019) e His Dark Materials – Queste oscure materie
(2019-in corso).
Andrew Scott è Moriarty
3. È il personaggio che gli
ha cambiato la carriera. L’attore è diventato celebre per
aver interpretato il ruolo del dottor James Moriarty nella serie
Sherlock, con protagonista Benedict
Cumberbatch. Moriarty il villain principale, pronto a
tutto pur di distruggere il suo rivale. L’attore ha affermato di
essere particolarmente grato al personaggio, poiché grazie a questo
la sua carriera ha conosciuto un periodo particolarmente ricco.
4. Il personaggio non era
inizialmente previsto. Quando gli ideatori della serie,
Steven Moffat e MarkGatiss, iniziarono a dar vita al progetto, non
avevano contemplato la presenza di Moriarty, poiché non erano
sicuri di trovare l’interprete giusto. Quando fecero la conoscenza
di Scott, tuttavia, si convinsero che l’attore aveva la giusta
personalità per dar vita ad un inedito ritratto del personaggio,
decidendo così di aggiungerlo alla serie.
Andrew Scott ha preso parte a Black
Mirror
5. È stato il protagonista
di un episodio. L’attore è apparso come protagonista
nell’episodio Smithereens, della quinta stagione della
serie Black Mirror. Qui interpreta Chris, un vedovo che
lavora come autista, e che a causa del lutto e del dolore provato
deciderà di dar vita ad un gesto estremo. Ambientato
prevalentemente all’interno di un auto, l’attore ha tuttavia
dichiarato di non aver realmente guidato, ma che i movimenti del
veicolo sulla strada erano simulati.
Parte delle cose che non sai sull’attrice
Andrew Scott in Modern Love
6. Ha recitato nella serie
Amazon Prime. Scott recita nell’episodio Hers Was a
World of One della serie antologica Modern Love,
disponibile sulla piattaforma Amazon Prime. Qui l’attore interpreta
un omosessuale che, insieme al suo compagno, cercano di adottare un
bambino. Le loro sorti cambieranno nel momento in cui incontreranno
una donna in cerca di genitori adottivi per il suo bambino non
ancora nato.
Andrew Scott ha un cameo in Queste
oscure materie
7. Ha un importante
cameo. L’attore appare solo brevemente nella serie
Queste oscure materie, ricoprendo il ruolo di John Parry,
colonnello della marina e padre di Will. Il personaggio, per ora
solo accennato, avrà modo di comparire in modo più approfondito
nelle successive stagioni della serie, con il progredire della
storia.
Andrew Scott ha recitato in
Fleabag
8. È stato ringraziato dalla
protagonista della serie. L’attrice
PhoebeWaller-Bridge,
protagonista della serie Fleabag, ha rivelato che il
merito del finale della seconda stagione è dell’attore Andrew
Scott. Questi propose infatti una conclusione ben lontana da quella
pensata dall’attrice, la quale alla fine si convinse ed ebbe modo
di verificare che l’idea avuta dal collega aggiungeva forte
emotività al tutto.
9. Ha interpretato uno dei
personaggi più apprezzati. Nella serie l’attore ha
interpretato il ruolo di un prete molto particolare, che è
diventato in breve tempo uno dei personaggi più apprezzati. Questo
ruolo ha infatti permesso a Scott di dar vita a nuove e inedite
sfumature del suo talento, e di affermarsi inoltre come sex
symbol.
Andrew Scott età e altezza
10. Andrew Scott è nato a
Dublino, in Irlanda, il 21 ottobre 1976. L’altezza
complessiva dell’attore è di 173 centimetri.
Pierfrancesco
Favino, protagonista di
Hammamet, ha raccontato, tramite alcuni
video sul suo profilo ufficiale Facebook, la
realizzazione dei film di Gianni Amelio, in cui
interpreta Bettino Craxi.
Per trasformarsi nel politico
italiano, Favino si è sottoposto ogni giorno a 5 ore di trucco, che
sono state raccontate un questo video diario e in particolare nel
video che segue:
Hammamet: la trama
Hammamet riflette su uno
spaccato scottante della nostra Storia recente. Sono passati
vent’anni dalla morte di uno dei leader più discussi del Novecento
italiano, e il suo nome, che una volta riempiva le cronache, è
chiuso oggi in un silenzio assordante. Fa paura, scava dentro
memorie oscure, viene rimosso senza appello. Basato su
testimonianze reali, il film non vuole essere una cronaca fedele né
un pamphlet militante. L’immaginazione può tradire i fatti
“realmente accaduti” ma non la verità. La narrazione ha l’andamento
di un thriller, si sviluppa su tre caratteri principali: il re
caduto, la figlia che lotta per lui, e un terzo personaggio, un
ragazzo misterioso, che si introduce nel loro mondo e cerca di
scardinarlo dall’interno.
01 distribution
distribuisce Hammamet, il nuovo film di
Gianni Amelio con protagonista Pierfrancesco Favino nei panni di Bettino
Craxy. Fanno parte del cast anche Livia Rossi, Luca Filippi, Renato
Carpentieri, Claudia Gerini, Silvia Cohen, Omero Antonutti,
Giuseppe Cederna, Roberto De Francesco.
Per i lineamenti duri del suo volto,
l’attore Mark Strong si è affermato negli anni per
aver preso parte ad alcuni celebri film in ruoli da villain,
risultando spesso convincente nel dar vita a personaggi spietati e
privi di morale. Strong ha tuttavia sfoggiato anche buone capacità
drammatiche e comiche, ottenendo così le lodi della critica per la
sua versatilità.
Ecco 10 cose che non sai su
Mark Strong.
Mark Strong: i suoi film
1. Ha recitato da villain in
celebri film. L’attore debutta al cinema con il film
Captives – Prigionieri (1994), per poi recitare in Due
volte ieri (1998), Sunshine (1999), The
Martins (2001), Le forze del destino (2003),
Oliver Twist (2005), Syriana (2005), Tristano
e Isotta (2006), Sunshine (2007), Stardust
(2007), e RocknRolla (2008). L’attore è poi divenuto
celebre per aver ricoperto il ruolo del villain nei film
Sherlock Holmes (2009), Kick-Ass (2010). Tra gli
altri film da lui interpretati si annoverano Robin Hood
(2010), Lanterna Verde (2011), La talpa
(2011), John Carter
(2012), Zero Dark
Thirty (2012), Kingsman – Secret
Service (2014), The Imitation
Game (2014), Grimbsy – Attenti a quell’altro
(2016), Miss Sloane – Giochi
di potere (2016), Kingsman – Il cerchio
d’oro (2017), Shazam!
(2019) e 1917 (2019).
2. È apparso in numerose
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera
l’attore ha recitato in numerosi film TV, tra cui Emma
(1996), In the Name of
Love (1999), Falling Apart (2002), e
Henry VIII (2003). L’attore ha poi preso parte alle
serie TV Our Friends in the
North (1996), Anna
Karenina (2000), Low Winter Sun (2013)
e Deep State (2018).
Mark Strong parla italiano
3. Ha origini
italiane. L’attore possiede origini italiane da parte di
padre. Strong è infatti nato con il nome di Marco Giuseppe
Salussolia. Il nome gli fu cambiato su suggerimento della madre,
per permettergli di integrarsi tra i coetanei britannici.
L’interprete non ha mai nascosto di aver continuato a coltivare la
lingua italiana, parlandola discretamente.
Mark Strong e Stanley Tucci
4. Viene spesso confuso un
altro attore. Strong è in quella lista di attori che
vengono spesso confusi con alcuni colleghi dalle fattezze simili.
In molti sono infatti soliti scambiare l’attore con Stanley
Tucci. Su Internet è infatti possibile ritrovare numerose
foto che mettono in evidenza le somiglianze tra i due, ma anche
alcune differenze che possono aiutare a distinguerli.
Mark Strong in Sherlock Holmes
5. Ha interpretato il
villain del film. Nel film Sherlock Holmes, con
Robert Downey
Jr., l’attore ha ricoperto il ruolo di Lord Blackwood,
esperto di effetti speciali e magia nera che darà del filo da
torcere al celebre investigatore. Blackwood sembra infatti
possedere la capacità di tornare in vita dalla morte, cosa a cui
però Holmes non crede.
6. Si è ispirato ad celebre
personaggio letterario. Per il ruolo di Lord Blackwood,
l’attore ha dichiarato di essersi ispirato al personaggio del
vampiro Dracula. Strong ha infatti accentuato l’aspetto del
personaggio secondo cui sarebbe in contatto con il diavolo,
ottenendo così la capacità di vincere sulla morte.
Mark Strong in Shazam!
7. Si è allenato a lungo per
il ruolo. Per riuscire a sostenere le impegnative sequenze
di combattimento richieste per il film, il più delle quali si
svolge sospesi nel vuoto, l’attore si è sottoposto ad un lungo
allenamento fisico. Strong si è inoltre esercitato in diverse forse
di combattimento per un lungo periodo, aumentando così le proprie
capacità fisiche.
8. Ha potuto dar vita alla
propria versione del personaggio. L’attore si è dichiarato
entusiasta all’idea di poter lavorare su di un personaggio che
nessuno aveva ancora mai interpretato. Così Strong ha potuto
lavorare libero da eventuali condizionamenti, dando vita a tutte le
sfumature e alle caratteristiche dello spietato villain.
Mark Strong: il suo 2019
9. Ha recitato in due film
di diverso genere. Il 2019 è stato un anno particolarmente
impegnativo per l’attore. Ad aprile è infatti uscito nelle sale il
cinecomic Shazam!, dove ricopre il ruolo del villain.
Nello stesso anno l’attore ha preso parte ad un importante film
d’autore, 1917, incentrato su un evento reale svoltosi
durante l’apice della prima guerra mondiale.
Mark Strong età e altezza
10. Mark Strong è nato a
Londra, in Inghilterra, il 5 agosto del 1963. L’attore è
alto complessivamente 188 centimetri.
La giovane attrice tedesca
Alicia von Rittberg ha mosso i primi passi nello
spettacolo nel proprio paese d’orgine, conquistando poi una più
ampia fama trasferendosi a recitare in quel di Hollywood. Qui ha
avuto modo di confrontarsi con personaggi e generi diversi, dando
prova della propria versatilità. Ancora in cerca del ruolo che
possa mettere in maggior risalto le sue qualità, la von Rittberg
non manca di prendere parte a produzioni tedesche ed europee,
mantenendo così salde le proprie radici.
Ecco 10 cose che non sai di
Alicia von Rittberg
Alicia von Rittberg: i suoi
film
1. Ha recitato in un celebre
film americano. Dopo aver preso parte a lungometraggi di
produzione tedesca come La scelta di Barbara (2012),
l’attrice si fa conoscere anche negli Stati Uniti grazie al film di
guerra Fury (2014),
dove recita accanto all’attore Brad Pitt.
Successivamente recita nel film Il traditore tipo (2016),
e nuovamente in lungometraggi tedeschi come Ballon (2018),
Rate Your Date (2019). Nel 2020 reciterà invece nel film
americano Resistance.
2. Ha partecipato anche a
produzioni televisive. La carriera dell’attrice ha inizio
grazie ad alcuni film per la televisione tedesca come Il
principe delle balene (2010), The Midwife 2 (2016) e
Bauhaus (2019). Nel corso degli anni ha inoltre preso
parte ad alcune serie televisive, tra cui si annoverano Il
commissario Voss (2006-2011), Charité (2017) e
Genius (2017).
Alicia von Rittberg è su
Instagram
3. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo seguito da 61,4 mila persone.
All’interno di questo la von Rittberg è solita condividere
fotografie scattate in momenti di svago, ma non mancano anche
immagini promozionali dei suoi progetti da attrice. Frequenti sono
anche scatti e video realizzati per riviste di moda.
Alicia von Rittberg ha un account
Facebook
4. Ha una propria pagina
Facebook. Molto attiva sui social network, l’attrice
possiede anche una pagina ufficiale su Facebook, dove ha un totale
di oltre 25 mila follower. Qui la von Rittberg è solita condividere
post legati ai propri lavori da interprete, ma non mancano anche
curiosità su di lei o immagini tratte dalle premiere a cui prende
parte.
Alicia von Rittberg in Fury
5. Ha avuto una parte nel
film di guerra. La produzione del film Fury era
alla ricerca di un’interprete tedesca per il ruolo di Emma, una
delle ragazze con cui interagiscono i protagonisti. L’attrice, su
suggerimento della sua agenzia, registrò così un provino con il
proprio cellulare, ricevendo due settimane dopo una chiamata per
incontrare il regista.
6. È stata lodata da David
Ayer. Il regista di Fury, David
Ayer, ha dichiarato di aver particolarmente apprezzato
l’interpretazione dell’attrice, perché pur trovandosi a ricoprire
il ruolo di una ragazza che vive in piena guerra, la von Rittberg
non ha marcato questo aspetto drammatico, conferendo invece grande
spensieratezza al personaggio.
Alicia von Rittberg e Brad
Pitt
7. È rimasta colpita dalla
gentilezza dell’attore. L’esperienza più bella del set di
Fury, stando alle parole dell’attrice, è stata la
possibilità di lavorare con Brad Pitt. Ad averla
colpita è stata in particolare la sua gentilezza e disponibilità.
Pur avendo una piccola parte, infatti, Pitt ha tenuto in grande
considerazione il ruolo dell’attrice, aiutandola in più occasioni a
calarsi nel personaggio.
Alicia von Rittberg in
Resistance
8. Reciterà accanto a
celebri attori. Nel 2020 l’attrice tornerà sul grande
schermo con il film Resistance, basato sulla vita del
celebre attore e mimo Marcel Marceau. Qui avrà l’occasione di
recitare accanto agli attori Jesse Eisenberg, Ed
Harris e Édgar Ramìrez.
Alicia von Rittberg: il suo
patrimonio
9. Ha origini
nobili. L’attrice proviene dalla ricca famiglia von
Rittberg, il che le ha permesso di ereditare una buona somma di
denaro. Unita ai guadagni ottenuti come attrice, attività che
svolge sin dalla giovane età, l’attrice avrebbe oggi un patrimonio
stimato di circa 90 milioni di dollari.
Alicia von Rittberg età e
altezza
10. Alicia von Rittberg è
nata a Monaco, in Germania, il 10 dicembre 1993. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 165 centimetri.
Thanos avrebbe dovuto impugnare
un’ascia al posto della spada in Avengers: Endgame. È quanto
emerso grazie ad alcuni nuovi concept del film, diffusi online
nelle ultime ore.
L’arrivo del Titano Pazzo in
Avengers: Infinity War
era stato anticipato in molti dei precedenti film dell’Universo
Cinematografico Marvel. Anche se alla fine è stato
sconfitto due volte in Endgame, Thanos resta uno dei più
grandi nemici contro i quali i Vendicatori abbiano mai combattuto,
dal momento che la sua sconfitta ha richiesto il coinvolgimento di
tutti i più grandi eroi della terra. La battaglia finale di
Endgame ha infatti visto Thanos scontrarsi contro tutti i
più grandi personaggi del MCU in un solo colpo, difendendosi
dagli eroi brandendo la sua doppia spada.
Sappiate però che la celebre spada
del Titano Pazzo non è stata l’unica arma presa in considerazione
dai registi Anthony e Joe Russo.
Stando a quanto rivelato via Twitter dall’artista
Ian Joyney, che ha lavorato a diversi film dei
Marvel Studios, incluso Infinity War
e Endgame, in origine Thanos avrebbe dovuto entrare in
azione non con la sua minacciosa spada, ma bensì una grande ascia
da combattimento.
Potete vedere i concept e il design dell’arma in questione di
seguito:
Ricordiamo
che Avengers: Endgame è il film
di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei
Marvel Studios, che con l’avventura
diretta da Anthony e Joe
Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e
11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza
pari.
Film evento del decennio, è riuscito
in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso
narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man, riunendo sul grande
schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno
premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima
alla classifica Avatar di James
Cameron.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris
Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict
Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman,
Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian
Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh
Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon
Favreau, Paul Rudd e Brie
Larson.
Arriva da
Deadline la notizia che il noto attore Mark
Hamill sarà una delle guest star di What We Do In
The Shadows 2, l’attesa seconda stagione della serie
What We
Do In The Shadows trasmessa da FX.
A darne notizia al noto sito è stato il creatore di Jemaine
Clement, che ha confermato che l’attore di Star
Wars Mark Hamill sarà guest star nella stagione 2. Al momento
non è stato rivelato chi interpreterà esattamente Hamill dunque non
resta che aspettare ulteriori notizie.
What We Do In The Shadows 2
What We Do In The Shadows 2 è l’annunciata
seconda stagione della serie What We
Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il
canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e
Taika Waititi.
What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue
quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di
anni.
Nella seconda stagione di
What We
Do In The Shadowsritorneranno i
protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the
Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un
soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni
di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da
Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel
ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo.
Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare
“paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di
Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico
vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero
governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di
Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i
banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di
Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja,
Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in
ciascuna delle sue vite.
Better Call Saul 5
è la quinta stagione della serie spin-off Better
Call Saul, prequel della pluripremiata serie
Breaking
Bad. Il creatore Vince Gilligan e lo
sceneggiatore e produttore Peter Goul hanno lavorato anche in
qualità di co-produttori. Il cast vede la partecipazione di
Bob Odenkirk, Jonathan Banks, Michael McKean, Rhea Seahorn,
Patrick Fabian, Michael Mando rispettivamente nei ruoli di
Jimmy McGill, Mike Ehrmantraut, Chuck McGill, Kim Wexler,
Howard Hamlin e Nacho Varga.
Better Call Saul 5 è scritta ancora una volta
da Vince Gilligan e Peter Gould che
sono anche produttori esecutivi insieme a Mark Johnson
(Breaking Bad, Diner,
Rain Man), Melissa Bernstein (Breaking
Bad, Rectify, Halt and Catch
Fire) e Thomas Schnauz.
Nella quarta stagione
diBetter Call
Saul, la morte di Chuck catalizza la trasformazione di
Jimmy McGill (Odenkirk) in Saul Goodman. Sulla scia della sua
perdita, Jimmy prende provvedimenti nel mondo criminale che metterà
il suo futuro come avvocato – e il suo rapporto con Kim (Rhea
Seehorn) – a rischio. La morte di Chuck (Michael McKean)
colpisce profondamente gli ex colleghi Howard (Patrick Fabian) e
Kim, rimettendo i due ancora sui due lati opposti di una battaglia
scatenata dai fratelli McGill.
Nel frattempo, Mike Ehrmantraut
assume un ruolo più attivo come il più recente (e più completo)
consulente di sicurezza di Madrigal Electromotive. E’ un
momento molto delicato per essere in servizio a Gus Fring, dato che
il crollo di Hector manda segnali in tutto il mondo sotterraneo di
Albuquerque e getta il cartello nel caos – facendo a pezzi i piani
ben strutturati di Gus e Nacho. Mentre Gus cambia rotta, Nacho
si ritrova nel mirino di forze nemiche.
Un nuovo casting call potrebbe aver
rivelato nuovi interessanti particolari su
Loki, la serie tv che vedrà il ritorno di
Tom
Hiddleston nei panni del Dio dell’Inganno e che
arriverà sulla piattaforma streaming di Disney
+.
È da parecchio tempo che si
vocifera che in Loki vedremo sia la
versione femminile del Dio dell’Inganno che Kid
Loki, la versione preadolescente del personaggio, apparsa
per la prima volta in “Thor 617”. Grazie al casting call sappiamo
adesso che la produzione è alla ricerca di “un bambino di 10
anni, inglese, di qualunque etnica, intelligente e coraggioso, con
uno spirito arguto e con esperienze di vita che superano i suoi
anni”; tale personaggio avrà un ruolo ricorrente nella serie.
Parallelamente, la produzione è anche alla ricerca di “una
bambina di 10 anni, britannica, caucasica, in lacrime a causa di
una situazione spaventosa, che si affida alla sua intelligenza e
resilienza per cercare una via di uscita.”
Al momento non sappiamo chi
potrebbe essere il personaggio femminile e se sarà effettivamente
la versione femminile del Dio dell’Inganno.
Di recente è stato annunciato
l’ingresso nel cast della serie dell’attrice Sophia Di
Martino: sono in molti a sostenere che quest’ultima
potrebbe interpretare Amora l’Incantatrice, quindi
è probabile che la serie andrà ad esplorare l’amicizia durante gli
anni dell’infanzia tra la versione bambina di Amora e il giovane
Loki, attraverso dei flashback.
Potrebbe anche trattarsi di
Leah, un personaggio estremamente popolare della
serie a fumetti “Journey Into Mystery” di Kieron Gillen:
si tratta di un stretta alleata di Loki e non è da
escludere che i Marvel Studios possano prendere ispirazione
proprio da quel fumetto per la tanto attesa serie dedicata
all’amatissimo villain.
A quanto pare gli episodi dello
show televisivo riempiranno quegli spazi lasciati vuoti tra la fine
di Infinity War – dove avevamo visto Loki morire
per mano di Thanos – e Endgame, dove il personaggio è
apparso nel 2012 nel corso dei viaggi nel tempo dei
Vendicatori.
“Negli anni trascorsi da
Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame sono state poste due
domande: Loki è davvero morto? E cosa farà con il cubo cosmico,
ovvero il Tesseract? Ecco, la serie risponderà a entrambe le
domande“, ha dichiarato Hiddleston in un’intervista.
Ricordiamo che la serie verrà
sviluppata dallo showrunner e sceneggiatore di Rick and
Morty,Michael Waldron,
ingaggiato dai Marvel Studios per scrivere il
primo episodio figurando anche come produttore esecutivo.
Creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Larry
Lieber, Loki
è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo
cinematografico Marvel ed è apparso in ben sei
cinecomic dei Marvel Studios. Noto come “Il Dio
dell’Inganno“, è stato fra i primi villain davvero apprezzati dai
fan grazie soprattutto all’egregia interpretazione a
tinte shakespeariane di Tom
Hiddleston, l’attore che ne veste i panni
da Thor (2011).