Sono ufficialmente iniziate le
riprese aggiuntive di Shazam!, come annunciato dal
protagonista Zachary Levi sui suoi social. Insieme
alla notizia è stata condivisa un’immagine inedita che mostra un
prezioso dettaglio del costume del supereroe.
Vi ricordiamo
che Shazam! farà parte
dell’Universo Cinematografico DC e seguirà le
uscite di Aquaman e Wonder
Woman 2, gli altri due attesi titoli di casa DC.
Il cinecomic è atteso per il
2019 e vede nel cast Zachary
Levi (Shazam!), Asher
Angel (Billy Batson), Mark
Strong (Dr. Thaddeus
Sivana), Jack Dylan
Grazer (Freddy), Grace
Fulton (Mary), Faithe
Herman (Darla), Ian
Chen (Eugene), Jovan
Armand (Pedro), Cooper
AndrewseMarta
Milans (genitori adorrivi di
Billy, Victor e Rosa Vasquez), Ron Cephas
Jones (Il Mago).
La
sinossi: Abbiamo tutti un supereroe
dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel
caso di Billy Batson, gli basta gridare una sola parola – SHAZAM! –
affinché questo ragazzo adottato di 14 anni possa trasformarsi nel
Supereroe Shazam per gentile concessione di un antico mago. Ancora
bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella
versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente
farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X?
Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue
capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà
padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze
mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus
Sivana.
Dopo l’ultimo trailer in cui i fan
di lunga data sono stati premiati con una fugace visione a Optimus
Prime, a Soundwave e a Shockwave, è stato diffuso un nuovo spot
esteso originale di Bumblebee in
cui possiamo ammirare nuove scene dall’adrenalinico film che vedrà
protagonista il maggiolino giallo e Charlie, interpretata da
Hailee Steinfeld.
https://www.youtube.com/watch?v=ZJ5H8R84i8I
A dirigere Bumblebee
c’è Travis Knight, già regista
di Kubo e la Spada Magica per
la Laika. Protagonista del film
è Hailee Steinfeld. Nel cast anche
John Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby
Quinn, Rachel Crow, Ricardo Hoyos, Gracie
Dzienny e Jason Drucker. La
sceneggiatura del film è firmata da Christina
Hodson.
Ecco la prima sinossi del
film: “Durante il 1987, Bumblebee trova rifugio in una
discarica in una piccola cittadina di mare della California.
Charlie (Hailee Steinfeld), in procinto di compiere 18 anni e
mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo, scopre Bumblebee,
scarico, ammaccato e spezzato. Quando Charlie gli restituisce la
vita, impara immediatamente che non si tratta di un ordinario
maggiolino giallo WV.”
Qualsiasi fan dei Marvel Studios sa che
il Regno
Quantico diventerà un fattore importante per il
futuro del Marvel Cinematic Universe, stando
a quanto visto finora nei due film su Ant-Man (e soprattutto in
vista di Avengers 4, dal momento che Scott Lang vi
è rimasto intrappolato proprio durante lo schiocco delle dita di
Thanos).
Sull’argomento è tornato a parlare
Kevin Feige in una recente intervista e questo è
stato il suo commento:
“Alla fine di Ant-Man abbiamo
seguito Scott Lang mentre entra nel Regno Quantico per la prima
volta, ed è come se avessimo iniziato a sfogliare i diversi strati
di qualcosa che poi sarebbe stato completamente cancellato dal
Doctor Strange mentre si accedeva al multiverso. Ma ora Regno
Quantico è un altro territorio con cui possiamo giocare per
raccontare le nostre storie, un luogo molto più grande di quanto
avessimo mai immaginato, e dove poter ambientare tutti i tipi di
avventure che vogliamo. Magari una di queste sarà esplorata in un
nuovo film, chissà…“
Tempo fa anche Peyton
Reed, regista dei due Ant-Man, aveva
discusso dell’argomento durante la promozione del sequel,
dichiarando che fino a questo momento
il MCU aveva appena “scalfito la
superficie“ in termini di dimensione alternativa, e i fan
avrebbero potuto aspettarsi di tutto man mano che si andava
avanti.
“C’è ancora molto da esplorare
nel Regno Quantico che noi, in realtà, nel solo contesto di questa
storia, Ant-Man ant the Wasp, abbiamo avuto
il tempo solo di grattare la superficie. Perché si tratta di un
mondo davvero apparentemente infinito. […] Ed è un lato molto
importante dell’Universo Marvel dei fumetti che mi piacerebbe
vedere riprodotto nella Marvel Cinematic Universe. E mi
piacerebbe farne parte. Questo è tutto quello che posso dire a
riguardo, ma posso anche aggiungere che concettualmente è
un’esperienza che mi eccita moltissimo.”
Vi ricordiamo che Avengers
4arriverà nelle sale ad aprile 2019, tuttavia
non abbiamo ancora a disposizione un titolo ufficiale né immagini
che possano darci un’idea di quello che vedremo nel capitolo
conclusivo della Fase 3 del MCU.
Un mese di riprese aggiuntive
appena conclusesi, la supervisione di Anthony e Joe
Russoe l’inizio della post-produzione sono gli ultimi step
del film, che adesso potrebbe avere abbastanza elementi per mettere
insieme un bel trailer, magari anche solo un teaser, che possa dare
soddisfazione ai fan, alimentando la loro già spasmodica
attesa.
Avengers
4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto
da Anthony e Joe Russo e porterà a
conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle,
Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Mai come in Avengers:
Infinity War, il costume di Steve Rogers ha raccontato la
storia del suo personaggio. Alla fine di Civil
War, Steve diventa un fuggiasco, rinuncia allo scudo e al
titolo di Captain America e di coseguenza non ne
indossa più i colori. In Infinity War il suo
costume è blu scuro, la stella bianca sul suo petto sporca,
coperta, e in alcuni punti la tuta è strappata, lasciando intravedere un po’ delle scaglie del
costume che Cap indossa nei fumetti.
Di seguito, potete vedere tutti i
concept che sono stati realizzati prima di trovare il costume
perfetto per il personaggio interpretato da Chris
Evans nel film. Nelle immagini possiamo vedere che le
varie ispirazioni per il costume potevano venire dai U.S. Agent e
dal Super Soldato, senza dimenticare che in alcune varianti, il
costume di Cap poteva essere una variante delle divide dei soldati
che combattono in Medio Oriente.
Che ne pensate? Quale di queste
possibili soluzioni poteva essere meglio del costume che in realtà
abbiamo avuto nel film?
Alla fine di Avengers:
Infinity War, Steve è rimasto ancora una volta senza il
suo amico Bucky. Dopo averlo ritrovato nel Wakanda, libero dal
lavaggio del cervello dell’Hydra, Cap si è visto ancora una volta
portare via il suo amico, la sua unica famiglia, a causa dello
schiocco di Thanos. Quale sorte avrà in serbo per loro il Marvel Cinematic Universe?
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle,
Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Meno di un anno fa usciva nelle sale
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi accompagnato da un’ondata di pesanti critiche mosse dalla parte
più “integralista” del fandom della saga, secondo le quali il
film di Rian Johnson avrebbe tradito lo spirito
originale e preso strade troppo distanti da ciò che amavano delle
avventure della famiglia Skywalker. In particolare alcuni commenti
negativi furono rivolti al personaggio di Luke,
che il regista ci tiene ancora a difendere come scritto su Twitter
di recente:
“Luke è coerente al 100% con il
suo personaggio, magari non nel modo in cui è stato descritto
durante la promozione, ma sicuramente in ciò che lo rende reale,
basandosi sulle sue parole e sulle sue azioni. […] Continuo a
pensare di non aver fatto niente che mi abbia fatto pensare: “Oh
dio, sto distruggendo ogni cosa…forse avrei cambiato qualcosa ma
ormai è tardi per tornare indietro e credo ancora sinceramente in
tutte le decisioni che ho preso.“
“Capisco perché i fan si
preoccupano di queste cose, e fa male quando ti aspetti qualcosa di
specifico e non riesci a ottenerlo da qualcosa che ami. Fa sempre
male, quindi non lo prendo mai come un attacco personale se un fan
reagisce negativamente e mi critica su Twitter. Va bene. È il mio
lavoro e sono lì per quello.“, ha confessato il regista.
Dopo il successo da record al box
office, Star
Wars: Gli Ultimi Jedi, l’ottavo film della Saga,
firmato LucasFilme diretto
da Rian Johnson vede nel cast i
protagonisti storici della saga, Mark
Hamill (Guerre Stellari, Ritorno
dal futuro) e Carrie
Fisher (Harry ti presento
Sally, Patto di sangue) brillano accanto ai
protagonisti della nuova trilogia, Adam
Driver (Lincoln, Star
Wars: Il risveglio della forza), Daisy
Ridley (Ophelia), Benicio Del
Toro (Escobar, Avengers: Infinity
War) e Laura Dern (The Founder,
The Tale).
Impreziosiscono il già stellare cast
il Premio Oscar Lupita Nyong’o (12
anni schiavo, Queen of Katwe), John
Boyega (Star Wars: il risveglio della
forza, Detroit), Oscar
Isaac (Robin Hood, X-Men –
Apocalisse), Domhnall
Gleeson (Anna Karenina, Revenant – Redivivo)
e Anthony Daniels (Guerre
Stellari, Solo: A Star Wars Story).
LA SINOSSI: Il Primo Ordine è in
lotta contro la Resistenza e Rey consegna a Luke Skywalker la spada
laser di sua proprietà per cercare di convincerlo a tornare a
combattere per salvare il mondo libero. Luke però non vuole saperne
di tornare in guerra, credendo sia il momento di porre fine ai
Cavalieri Jedi. Nel frattempo la flotta della Resistenza esce
dall’iperspazio e si ritrova alla deriva con poco carburante a
disposizione: il Primo Ordine riesce a rintracciarla una seconda
volta e l’Alleanza capisce che i nemici sono dotati di un potente
localizzatore a lungo raggio che può essere disattivato soltanto
salendo a bordo della loro nave ammiraglia.
Soltanto due giorni fa veniva
diffusa la notizia, non del tutto ufficiale ma ora confermata,
dell’inizio della produzione del film su
Breaking Bad scritto e probabilmente diretto
dallo showrunner della serie originale Vince
Gilligan, mentre ora – come riportato da Slash Film –
scopriamo che si tratterà di un sequel vero e proprio dedicato al
personaggio di Jesse Pinkman.
L’ex “discepolo” di Walter White e
co-protagonista dello show creato da Gilligan tornerà quindi sullo
schermo sempre interpretato da Aaron Paul.
Sul progetto si sa ancora poco,
tranne il fatto che Gilligan scriverà la
sceneggiatura e figurerà nelle vesti di produttore
esecutivo. È anche probabile che alla fine dei giochi assumerà
il comando dell’operazione dirigendo il film. Per quanto
riguarda le riprese, sembra che il set sia pronto a partire già
nelle prossime settimane in New Mexico.
Va ricordato che questo speciale
lungometraggio di due ore di Breaking
Bad segna il primo titolo di Gilligan in seguito al
nuovo accordo triennale firmato a luglio con Sony TV. Le fonti
parlano di un contratto da 50 milioni di dollari che fa affiancare
la figura del produttore a nomi del calibro di Shonda
Rhimes e Ryan Murphy.
Descendants è la
serie d film musicale per la televisione usciti nel 2015. Diretto
da Kenny
Ortega e andato in onda su Disney Channel, il film
racconta la vita dei figli dei cattivi Disney e degli eventi che
accadono dopo il matrimonio tra Belle e la Bestia.
Descendants è un
film che ha avuto grandissimo successo in America e nel resto del
mondo, tanto da dare vita ad sequel e probabilmente anche a un
terzo capitolo. Adorato tra bambini e non solo, non tutto è
conosciuto. Quello che, forse, non sapevate su
Descendants.
Descendants: tutti i film
Descendants è un
film per la televisione. Questo film tv, diretto da
Kenny Ortega è arrivato in Italia il 3 ottobre del
2015 su Disney Channel e nel marzo dell’anno successivo su Rai
Gulp. Il film riunisce buoni e cattivi di varie fiabe a seguito del
matrimonio tra la regina Belle e il re Bestia. Gli aventi narrati
hanno origine quando Ben, figlio di Belle e della Bestia, si
appresta a salire al trono ed invita i figli dei cattivi, fatti
prigionieri sull’Isola degli Sperduti (vi si trovano Crudelia De
Mon, Jafar, la Regina Cattiva e Malefica) a frequentare la
prestigiosa accademia Auradon Prep, diretta dalla Fata Smemorina. I
figli dei quattro cattivi accettano l’invito solo per poter rubare
la bacchetta e liberare i genitori.
Tutti i figli dei cattivi
hanno un segno di riconoscimento. Ogni figlio dei Perduti
(Evie, figlia della Regina Cattiva, Mal, figlia di Malefica, Jay,
figlio di Jafar e Carlos, figlio di Crudelia De Mon) è
riconoscibile con disegno posto sulla parte posteriore dei loro
costumi. Mal ha una cuore verde formato da un drago, Evie ha una
corona abbagliante, Jay un serpente arancione e Carlos delle ossa
di cane bianche e nere incrociate. Tutti quanti loro hanno dei
simboli che ricordano i loro genitori e le loro fiabe.
In Descendants ci sono
riferimenti ad altri film di animazione Disney. Nella
stanza di sicurezza, che contiene la ruota girevole di Maleficent,
è possibile vedere sullo sfondo qualche riferimento ad altri film
targati Disney. È possibile notare un tridente (La
Sirenetta, 1989), una rosa (La bella e la bestia,
1991), il cappello del Cappellaio Matto (Alice nel paese delle
meraviglie, 1951), la scarpetta di Cenerentola
(Cenerentola, 1950) e la lampada del Genio
(Aladdin, 1992). Tuttavia, ci sono altri due oggetti.
Sulla sinistra si vede qualcosa che somiglia a una tavoletta di
pietra o a un blocco, mentre sulla destra c’è un oggetto dorato,
probabilmente una mela. Questi due oggetti sono compaiono per un
tempo sufficiente possibile a determinare cosa siano davvero.
Descendants 2: trailer, trama e
curiosità
Descendants
2, è il secondo film Disney Channel Original Movie
diretto e prodotto da Kenny Ortega ( High School Musical e Camp
Rock) con protagonisti i figli dei cattivi Disney.
Descendants 2 ha catturerà i ragazzi
grazie alle sue musiche originali e balli spettacolari. Un primo
assaggio si ha nel video della canzone di apertura del film “Ways
To Be Wicked”, un concentrato di energia a ritmo pop-rock con
protagonisti Mal, Evie, Carlos e Jay. La canzone, prodotta da Sam
Hollander e Josh Edmondson, è scritta da Grant Michaels e Charity
Daw.
In Descentants
2 ritroveremo i figli dei cattivi Disney alla ricerca
di un nuovo equilibrio nella loro rinnovat vita nel regno di
Auradon. Quando la pressione di diventare regina diventa eccessiva,
Mal insieme ai suoi amici decide di tornare sull’Isola dei Perduti,
dove nel frattempo la sua acerrima nemica Uma, figlia della perfida
Ursola, ha preso il suo posto autoproclamandosi regina. Uma è
molto risentita di non essere stata selezionata da Ben per
frequentare la scuola di Aurodon e decide così di dar vita a una
sua gang di pirati. La gang include Harry e Gil,
rispettivamente i figli di Capitan Uncino e Gaston che insieme ad
Uma lotteranno per rompere le barriere tra l’Isola dei Perduti e
Auradon e liberare i figli dei cattivi imprigionati sull’Isola una
volta per tutte.
Descendants 3, trailer, trama e curiosità
Descendants 3, è
il terzo capitolo del Disney Channel Original
Movie continua il racconto della saga contemporanea tra il bene e
il male: le figlie e i figli adolescenti dei Cattivi Disney più
famosi — Mal (Dove Cameron), Evie (Sofia Carson),
Carlos (Cameron
Boyce) e Jay (Booboo Stewart) — ritornano
sull’Isola degli Sperduti per reclutare un nuovo gruppo di
discendenti che si uniscano a loro ad Auradon Prep.
Nel terzo film quando una
violazione della barriera mette a repentaglio la sicurezza di
Auradon durante la loro partenza dall’Isola, Mal decide di
chiuderla definitivamente, temendo che i suoi nemici Uma (China
Anne McClain) e Hades (Cheyenne Jackson) si vendichino sul
regno. Nonostante la sua decisione, una misteriosa forza oscura
minaccia la popolazione di Auradon e toccherà a Mal e ai figli dei
Cattivi salvare tutti nella più epica delle loro battaglie.
Descendants: il cast della
serie
Protagonisti nel cast del film sono
Mal, interpretata da Dove Cameron. Carlos,
interpretato da Cameron Boyce. Jay, interpretato
da Booboo Stewart. Evie, interpretata da
Sofia Carson. Ben, interpretato da
Mitchell Hope. Audrey, interpretata da
Sarah Jeffery. Jane, interpretata da
Brenna D’Amico. Doug, interpretato da
Zachary Gibson. Chad, interpretato da
Jedidah Goodacre. Lonnie, interpretata da
Dianne Doan. Malefica (Maleficent), interpretata
da Kristin Chenoweth. Crudelia De Mon (Cruella de
Vil), interpretata da Wendy Raquel Robinson.
Jafar, interpretato da Maz Jobrani. Regina Grimilde, interpretata
da Kathy Najimy.
Per il ruolo di Carlos De
Mon,
Cameron Boyce si è dovuto tingere i capelli. Per il
ruolo del figlio di una super cattiva come Crudelia De Mon,
Cameron Boyce si è dovuto tingere i capelli di bianco.
Tanto perché fosse chiaro che Carlos sia il figlio di Crudelia, il
personaggio di Cameron gioca con il numero 101, riferendosi proprio
alla madre. Per Cameron era la seconda volta che appariva in
televisione insieme a Dove Cameron. I due si erano
incontrati per la serie Liv e Maddie del 2013, nel quale
Boyce interpretava un cugino.
Le curiosità sulla saga
Per Dove Cameron,
Descendants non era il primo film Disney originale. Nel
2014 Dove Cameron ha fatto parte del film Cloud 9. Dove è
anche una vecchia conoscenza della Disney: scoperta nel 2012, ha
iniziato a recitare proprio in quell’anno per la serie di Disney
Channel Bits and Pieces diventato poi Liv e
Maddie, serie in cui Dove interpreta le gemelle protagonista
Liv e Maddie.
Metà degli attori che
interpretano i figli dei cattivi provengono da altri ruoli
Disney. Dove Cameron da Liv e Maddie,
Cameron Boyce da Jessie, mentre gli altri hanno
partecipato in alcune serie come guest star, come Sofia Carson in
Austin & Ally e Booboo Stewart in Buona fortuna Charlie.
L’annuncio del film è stato
dato nel 2013. In quell’anno Disney Channel ha annunciato
la trama del film e l’inizio della produzione. Le riprese, che si
basano sul soggetto di Josann McGibbon e
Sara Parriott, sono iniziate nel 2014 e Kenny
Ortega è stato il regista del film dopo aver girato la trilogia di
High
School Musical. L’arrivo del regista ha fatto cambiare la
prospettiva del concept originale, per il quale non erano previste
musiche e coreografie.
Descendants la miniserie web
Di Descendants è stata
realizzata anche una mini webserie e uno spin-off animato.
Trasmessa dal 2 luglio 2015 sull’app Watch Disney Channel, la
serie, composta in 23 episodi, viene spiegata da Lonnie su vai
segreti degli studenti sin dal primo giorno di scuola fino
all’annuncio di Ben sull’arrivo dei cattivi. Nel luglio 2015, viene
confermato da Disney Channel l’arrivo di uno spin-off animato,
composto in cortometraggi in CGI dal titolo Descendants: Wicked
World. Questa serie viene confermata nel 2016 con l’arrivo di
una seconda stagione arrivata poi in Italia l’anno successivo.
Descendants e i libri
Descendants ha dato vita ad
una serie di libri. Nel 2015 sono stati pubblicati nove
libri che si sono ispirati al film per le televisione: L’Isola
degli sperduti, Descendants: Junior Novelization, Mal’s Diary,
Mal’s Spell Book, Disney Descendants Yearbook, Secrets of Auradon
Prep: An insider’s Handbook, La storia del film, Mal: la vera
storia secondo me e L’arte dei decori & ghirigori.
Tuttavia, sono stati pubblicati altri libri tra Regno Unito,
Francia e Germania come Poster-A-Page, Spellbound Poster Book,
Annual 2016, Le roman du film e Die Nachkommen.
Un video inedito celebra 5 anni dall’uscita del primo film
Descendants, dove vedere tutti i
film streaming
Per chi desiderasse recuperare
Descendants, è possibile vederlo in streaming sulla piattaforma
Disney+.
Dopo aver lasciato il personaggio di
Ciro di Marzio alla sua tragica sorte, tra le braccia del
nemico/amico Genny Savastano, Marco D’Amore è
pronto per il suo futuro da regista in Gomorra, la
serie italiana venduta in tutto il mondo, che lo ha visto ricoprire
per tre stagioni uno dei personaggi più importanti e anche amati,
con tutte le sue contraddizioni, dal pubblico.
Ma come nasce, nel piccolo Marco, la
voglia di fare l’attore? La risposta è inaspettata, profonda,
decisa, come tutto ciò che nel corso dell’incontro con i fan, in
occasione del Lucca Comics and Games, D’Amore ha
offerto al suo pubblico.
“Sono cresciuto coltivando tante
passioni, in particolare quella per la musica. E poi come spesso
accade sono gli incontri e il favore con cui tu li accogli, che ti
cambiano lo vita. Avevo anche la passione per la recitazione,
recitavo a scuola e tutti si complimentavano, a 15 anni ho messo su
una compagnia di coetanei e facevamo il repertorio napoletano (De
Filippo, Scarpetta, Viviani) e a 16 anni ho firmato il mio primo
contratto da professionista.
All’epoca ho intrecciato uno dei
rapporti più importanti della mia vita, un rapporto che continua
ancora adesso, quello con Toni Servillo, che all’epoca era un
regista di teatro che portava avanti un discorso artistico sul suo
teatro, ma fondamentalmente sconosciuto, come capita ai grandi
artisti che spesso costeggiano il grande pubblico. A 18 anni lui mi
scelse e da allora, dopo una tournée con lui, ho maturato la scelta
che la recitazione sarebbe stata la mia vita. Ho studiato a Milano
in Accademia, ho fatto la gavetta teatrale e ho ritrovato
Servillo.
Il mio è un percorso di studio,
di scelte, di grandissimi sacrifici perché ho abdicato a gran parte
della mia vita per fare questo lavoro e proprio per questo sono
violento con tutti quelli che sminuiscono l’immagine dell’attore,
che vivono teatro, cinema e televisione come uno sfogo di
vanità.”
Nonostante tutti gli anni
di teatro, Marco D’Amore è stato reso noto al
grande pubblico grazie a Gomorra, la serie che
adesso lo vedrà passare dietro alla macchina da presa:
“L’esperienza di Gomorra è stata
una svolta professionale, ma è stata anche una svolta legata alla
mia formazione e alla mia vita, perché io non avevo nessun
desiderio di fare questo ruolo. All’epoca credo di essere stato
l’unico attore campano a non avanzare nessuna candidatura. Ho
ricevuto una chiamata da Stefano Sollima che mi invitava a fare il
provino, ma non mi sembrava proprio il progetto per me. Poi è
andata in maniera diversa. Ha cambiato la mia vita professionale
perché mi mette di fronte al fatto che io interpreto Ciro come
fosse un grande personaggio di Shakespeare, perché ha tutti gli
abissi e tutte le vette di un Amleto o di un Otello. Mi ha cambiato
la vita, per Gomorra sono richieste lunghe settimane di set,
vissuti spalla a spalla con gli attori più bravi in circolazione in
Italia, gomito a gomito con una produzione attentissima, quindi,
per chi come me è molto interessato alla macchina piuttosto che al
ruolo, questo ha rappresentato anche un’esperienza
formativa.
Essere Ciro è stato difficile
perché sapevamo di raccontare nella realtà e sapevamo di mettere le
mani nel dolore della gente. Per quanto questi personaggi non
esistano, sono comunque la somma di biografie reali che hanno
macchiato di delitti il territorio nazionale e internazionale; io
ho sentito la responsabilità di mettere in scena un personaggio che
era stato il racconto atroce della vita contemporanea e che aveva
lasciato tante ferite dietro di sé, e che nell’immaginario
collettivo rappresenta qualcosa che si vuole tenere
lontano.
Io però so benissimo che questa
serie non ha nessun intento educativo o etico. Per me una serie tv
ha il potere di scuotere, e poi se riesce a far riflette ad
emozionare a farsi porre delle domande, questi sono tutti risultati
ulteriori. Ma non si può chiedere a una serie, a un libro o a un
film di avere delle risposte. Queste cose devono far porre domande,
non devono dare risposte.
L’intento della serie è quella
di realizzare un racconto epico, nella misura in cui si parla di
eroi, nonostante siano tragici o neri, sono comunque eroi. Per
questo Gomorra non è solo un racconto della realtà, ma anche un
racconto della coscienza e credo sia questo il motivo per cui la
serie sia stata così venduta in tutto il mondo, perché è una storia
con cui tutti possono fare i conti. C’è, ahimè, una porzione di
Gomorra in ogni parte del mondo.”
Dopo la morte di Ciro, Marco
D’Amore non abbandona Gomorra, ma si prepara al debutto
dietro alla macchina da presa, diventando così regista e narratore
degli eventi:
“Mi piace dire che il mio
passaggio dietro alla macchina da presa non è avvenuto come una
follia dopo una notte di sbronza, non è una decisione estemporanea.
Per me è la tappa di un percorso molto più lungo ed ha a che fare
con il fatto che io non mi sono mai “arrapato” per un personaggio,
a me interessano molto di più i temi e le storie, e mi sono chiesto
spesso in che modo, a un certo punto della mia vita professionale,
avrei potuto decidere io che storia raccontare e che tema
condividere con il pubblico. Questo passaggio è avvenuto prima
attraverso la scrittura e la produzione, e poi, una volta concluso
il mio percorso come attore nella serie, è stato fisiologico anche
per la produzione accogliere la mia richiesta.
L’esperienza è diversissima,
perché l’attore è un centometrista, lavora per pochissimo tempo e
dà il massimo, subito, su dieci ore di set, lui lavora per due, e
deve rendere al massimo. Il regista è un maratoneta, parte
chilometri prima dell’attore.”
E non risparmia il suo punto di
vista sulla condizione di cultura e arte nell’Italia
contemporanea.
“Noi abbiamo un Ministro ai Beni
Culturali che ci dice che il Grande Fratello è cultura, la reazione
giusta è che ridiamo tutti, ma in realtà è drammatico. Il fatto che
noi si risponda ridendo, invece che indignandoci, dal mio punto di
vista è drammatico. Perché oltre qualsiasi congettura, e fuori da
qualsiasi schema di preferenza politica, il problema è che non è
vero! Perché c’è una linea di demarcazione netta tra
l’intrattenimento e la cultura, tra l’intrattenimento e l’arte. Ci
può essere intrattenimento di altissimo livello e molti paesi fuori
dall’Italia sono molto più settoriali rispetto a noi.
In Francia, in Inghilterra, in
America, ci sono teatri in cui si fa prosa, in cui si fa ricerca,
in cui si fa musical. Sono proposte settoriali che danno la
possibilità al pubblico di essere di fronte a una serie di offerte
che da noi non hanno, perché in qualsiasi teatro italiano il
cartellone è molto più confuso, misto. Questo non per criticare, ma
per dire che il Grande Fratello è al massimo sub-cultura, non solo,
è sub-intrattenimento, sub-spettacolo, e che un ministro dica una
cosa del genere per me è drammatico. Perché io sono uno che sta
cercando di arare dei solchi e che sa benissimo che cos’è
l’intrattenimento, cosa la cultura, cosa un’espressione artistica e
quanto questi elementi possono essere elevati. Così si diseduca una
platea foltissima, fatta di giovanissimi. C’è una varietà di mondi
possibili, per tutti, ma ci sono grandi distinzioni da
fare.”
Ma Marco
D’Amore ha anche espresso tutto il suo amore per il
teatro, per il lavoro d’attore, per l’impegno che ogni giorno
infonde nella sua arte.
“Quando uno spettacolo non
funziona, gli attori di teatro dicono che “non è sceso in platea”,
perché è rimasto tutto sul palco. Invece qui, tra palco e prima
fila c’è una terra di mezzo molto interessante dove si dovrebbe
creare un rapporto con lo spettatore. È qui che le cose si mettono
in mezzo, perché l’ultimo attore dello spettacolo è lo spettatore
che completa l’opera con le sue riflessioni e i suoi
sentimenti.
Per interpretare Ciro di Marzio,
per me, è stato fondamentale non rinunciare a una parte del gioco
dell’attore, che è importantissima soprattutto quando si ha a che
fare con questo tipo di ruoli. Francesi e inglesi utilizzano
proprio la parola ‘giocare’ per parlare del lavoro dell’attore:
‘jouer’ oppure ‘play’, non ‘recitare’. Tutto questo ho infatti
molto a che fare con il gioco, non con lo scherzo che è una cosa da
adulti. Il gioco è una cosa seria, ma dei bambini.
Oltre ogni aspetto di fama e
gloria dell’essere attore, questo è un mestiere difficilissimo.
L’attore si arroga la responsabilità di farsi altro, di portare
vite altrui, dolori altrui, sofferenze altrui, addii altrui e
questa è una cosa altissima. Non a caso le prime rappresentazioni
teatrali della storia dell’umanità risalgono a quando l’uomo, sul
palco, ha avuto l’ardire di farsi dio. È quello l’intento. Gli
attori, quando vengono riconosciuti come tali, dovrebbero essere
osservati, in maniera profana, come delle divinità, non come quello
bello, che fa la battuta, come fosse una cosa normale. La
recitazione non ha nulla a che fare con la normalità, nella misura
in cui la finzione è molto più interessante della normalità, se tu
la elevi; e per elevarla devi sapere come si misurano i sentimenti,
come si devono amministrare corpo voce movimenti, devi fare uno
studio profondo su te stesso, altrimenti non ci riesci e non vai a
toccare delle corde o ad incidere nella memoria di chi ti
ascolta.”
Sono stati diffusi i primi character
poster di Aquaman, di James Wan,
in cui possiamo vedere dispiegati in tutta la loro bellezza i
protagonisti del film, Re e Regine dei Sette Mari!
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
È stato diffuso il primo esilarante
trailer di
Pets – Vita di Animali 2, il sequel del film
Illumination dedicato a tutti i padroni di animali domestici,
insospettabili protagonisti di storie avventurose.
Il film di Illumination
Studios e Universal Pictures è diretto da
Chris Renaud, come il primo capitolo, e arriverà
nelle sale italiane il prossimo 6 giugno del
2019.
Jude Law è tra le
incognite più affascinanti del prossimo Captain Marvel; il suo personaggio
non è stato ancora annunciato e in molti si stanno chiedendo chi
possa interpretare nella storia d’origine atipica di Carol
Danvers.
L’attore inglese arriverà a metà
novembre sul grande schermo con Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald, in cui interpreta il ruolo del
giovane Albus Silente, il preside di Hogwarts negli anni in cui
Harry Potter frequentò la scuola di Magia e
Stregoneria, ma che, nel periodo in cui è ambientato il film con
protagonista Newt Scamander, era “semplicemente” il professore di
Trasfigurazione.
Sappiamo che il ruolo sarà molto
importante e che la storia del film è tutta un segreto. A quanto
pare, però, nessuno riesce a minacciare bene i propri attori come i
Marvel Studios, che pure cercano di lavorare nel
più stretto riserbo delle proprie informazioni.
Durante la presenza al Wizarding
World per la promozione di Animali Fantastici,
Jude Law ha commentato così il rapporto tra i due
diversi livelli di segretezza: “Penso che possa dipendere dalla
differenza tra britannici e americani. Con Animali Fantastici, sono
stati tipo ‘Supponiamo che tu non abbia intenzione
di rivelare nessuno di questi segreti. E se lo fai, ti diremo di
non farlo più e potremmo tranquillamente ucciderti’. Alla Marvel
invece è più tipo ‘Non ti azzardare fottutamente di dirlo a nessuno
nessuno nessuno!’.”
Sembra palese la differenza di
comunicazione tra le due produzioni, ma pare che entrambi i metodi
riescano a ottenere il silenzio degli attori.
Vi ricordiamo che alla regia di
Captain Marvel con
protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. Il film invecearriverà al cinema
l’8 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Dopo l’annuncio del film su
Dampyr, il grande fumetto italiano torna ad essere
accostato al grande schermo con la notizia che Christophe
Gans dirigerà un film su Corto Maltese,
il celebre personaggio di Hugo Pratt, in cui
reciteranno Tom Hughes e Milla Jovovich.
La pellicola sarà diretta dal
francese Christophe Gans (Silent Hill, La
Bella e la Bestia), che si dice grande appassionato
dell’autore di fumetti, dichiarando: “Corto Maltese è stato un
progetto da sogno per me da quando ero un ragazzo che leggeva
fumetti.”
A produrre il film, che dovrebbe
essere il primo di una serie, c’è Davis Films e TriPictures, che
credono che Corto Maltese abbia tutte le carte in
regola per diventare un franchise.
Nel cast sono confermati, per ora
Tom Hughes (Victoria) e Milla
Jovovich (Resident Evil) che ricopriranno
i ruoli di protagonisti. Sarà l’affascinante attore britannico a
ricoprire il ruolo di Corto. Su questa scelta, il regista ha
commentato: “Ora che ho l’opportunità di portare questa
incredibile storia sul grande schermo, non riesco a pensare a un
attore migliore per interpretare l’avventuroso Corto dopo che ho
incontrato Tom Hughes, che ho seguito nella serie ‘Victoria’, e che
è emerso come uno dei migliori attori britannici.”
Fanno già parte del cast anche
James Thierrée (Chocolat), che interpreterà la
spalla di Corto Maltese, Rasputin, e Mark
Dacascos, il cui ruolo non è ancora stato svelato. I primi dettagli
sulla trama del film dicono che sarà basato sull’albo unico
intitolato Corte Sconta detta Arcana ambientato tra il 1918 e il
1920 tra la Siberia e la Cina, in cui Corto Maltese si trova a Hong
Kong quando viene ingaggiato da una società segreta cinese, le
“Lanterne Rosse”, per compiere una missione in Siberia, dirottare
un treno blindato dello zar Nicola II che trasporta oro da San
Pietroburgo a Vladivostok.
La produzione comincerà a gennaio
2019, tra Europa e Asia.
Un nuovo rumor riguardante
Star
Wars: Episodio IX sembra suggerire il ritorno di un
personaggio molto noto della saga originale:
Palpatine. Secondo queste voci, sarà Matt
Smith, ex Doctor Who, a
interpretare la versione giovane del personaggio.
L’attore inglese è uno dei tanti
nuovi arrivi nella galassia lontana lontana, che dovrebbe ricoprire
un ruolo chiave, stando a quanto riferiscono notizie ufficiali.
Come è procedura standard alla Lucasfilm, i
dettagli della trama per il capitolo finale della trilogia sono
mantenuti strettamente nascosti, il che significa che non si sa
molto di tutti i volti nuovi che spunteranno nel film, ma che sono
stati annunciati nel cast.
Naturalmente, Palpatine è stato il
grande cattivo dei primi sei episodi della saga degli Skywalker.
Assunse il controllo della Repubblica Galattica nei prequel e la
trasformò nell’Impero. Sebbene sia morto da tempo nel periodo in
cui è ambientato Il Risveglio della Forza, la sua
influenza è ancora avvertita dal fatto che il Primo Ordine si era
modellato sull’immagine del vecchio Impero. E se l’ultimo rumor è
attendibile, Palpatine potrebbe avere molta più influenza
nell’ultimo capitolo della saga.
Durante un momento di “Hot Scoop
o Shot of Poop” durante l’ultimo episodio di The Weekly Planet
Podcast, è stato affermato che Smith potrebbe interpretare un
giovane Palpatine nell’episodio IX. Vale la pena sottolineare che
questa informazione proviene da una fonte anonima ed è, a questo
punto, soltanto una voce.
Ovviamente, per quanto sia d’obbligo
ricordare che l’informazione va presa con le pinze, è intrigante
provare a immaginare in che modo Palpatine possa ritornare in
Episodio IX, dopo essere stato ucciso in Episodio
VI. Tuttavia, il recente report ufficiale di Variety su
una
correzione del corso degli eventi da parte di J.J.
Abrams nell’ultimo film della saga, potrebbe riportare in
vita alcuni personaggi che possano fare captatio benevolentia sul
pubblico.
Nel cast del film
tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar
Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas
Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al
cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi
Ackie e Richard E. Grant, insieme ai
veterani del franchise Mark Hamill, Anthony
Daniels e Billy Dee Williams, che
riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.
Dal momento che non può eguagliare
Superman in fatto di forza bruta, Lex Luthor deve fare affidamento
sul suo impressionante intelletto per trovare altri modi per
sopraffare l’Uomo d’Acciaio in Batman v Superman: Dawn of
Justice. Così, nel film di Zack Snyder,
Lex rapisce la madre di Superman, Martha Kent, per rendere l’eroe
Kryptoniano conforme alla sua richiesta: uccidere Batman. Nei due
anni trascorsi da quando Batman v Superman è uscito, alcuni
spettatori potrebbero essersi domandati perché Superman non si sia
limitato a usare i suoi poteri per rintracciare il luogo in cui
Martha veniva tenuta prigioniera. Secondo il regista Zack
Snyder, a questa domanda è stata data una risposta in una
scena tagliata.
Recentemente una foto dietro le
quinte di Batman v Superman: Dawn of Justice ha
fatto il giro su Vero, portando
i fan a chiedere a Zack Snyder se questa fosse proprio la parte del
film in cui Kal-El sia volato nel cielo di Metropolis per cercare
di rintracciare con i suoi sensi super sviluppati la madre. Ma il
suo potere gli ha dato accesso a tutte le voci intorno a lui, un
sovraccarico di dolore e angoscia. In merito alla foto, Snyder ha
risposto: “È un green screen. Vola sopra la città. La
telecamera inizia a ruotare attorno a lui mentre sente le grida e
il dolore causato dal crimine e quando ci avviciniamo, lui sta
soffrendo perché sa che se cerca di trovarla in questo modo, dovrà
ignorare gli innumerevoli gridi d’aiuto che sentirà provenire dalle
città di tutto il mondo.”
Anche se Superman è capace di tante
prodezze, contrariamente all’opinione di Lex Luthor, non è un dio.
C’è solo un numero limitato di gente che può salvare, il che
significa che ogni volta che vive come Clark Kent o anche mentre è
al lavoro in altre parti del mondo, ci saranno sempre altri che
soffrono e che lui non è in grado di aiutare. Ecco perché non ha
usato il suo super udito per capire la posizione di Martha; sarebbe
stato troppo per lui decidere di ignorare tutta la sofferenza del
mondo per concentrarsi solo sulla madre.
Invece, Superman è volato a Gotham
City e ha fatto a pugni con Batman come voleva Lex Luthor, anche se
ha cercato di spiegare la situazione in anticipo, ma Bruce Wayne
non lo ha ascoltato. Fortunatamente, alla fine tutto si è risolto
sappiamo come, e il Crociato incappucciato ha salvato la madre del
suo ex avversario e Superman è tornato a fronteggiare la minaccia
di Lex Luthor. Sfortunatamente, Doomsday ha ucciso Superman, quindi
l’Uomo d’Acciaio non è riuscito a godersi la vittoria a lungo.
Inutile dire che Superman non è
stato troppo tempo sepolto sotto i sei piedi di terra. In
Justice League, Batman, Wonder Woman, Aquaman,
Flash e Cyborg lo resuscitarono usando la
camera della genesi di Krypton e una delle scatole madre, e
nonostante si sia svegliato molto irritato, per così dire, alla
fine ritorna in sé e, indossato un nuovo costume di Superman, dà
una mano a fermare Steppenwolf dal trasformare la Terra in un altro
Apokolips.
Superman ha ora iniziato un nuovo
capitolo della sua vita, anche se, ironia della sorte, attualmente
la Warner Bros e il DC
Extended Universe non hanno in programma di fare in
modo che Henry Cavill riprenda il personaggio
secondo quelli che potevano essere altri piani.
Dopo il poster 01
distribution ha diffuso il trailer ufficiale
di Ride,
il film da regista di Valerio Mastandrea che vede
protagonisti Chiara Martegiani,
Renato Carpentieri, Stefano
Dionisi, Arturo Marchetti e con
Milena Vukotic.
Prodotto da Paolo Bogna e
Simone Isola di Kimera Film e Rai
Cinema, il film uscirà al cinema il 29 Novembre.
Ride, la trama
Una domenica di maggio, a casa di
Carolina si contano le ore. Il lunedì successivo bisognerà
aderire pubblicamente alla commozione collettiva che ha travolto
una piccola comunità sul mare, a pochi chilometri dalla capitale.
Se n’è andato Mauro Secondari, un giovane operaio caduto
nella fabbrica in cui, da quelle parti, hanno transitato
almeno tre generazioni. E da quando è successo Carolina, la
sua compagna, è rimasta sola, con un figlio di dieci anni, e
con una fatica immensa a sprofondare nella disperazione per la
perdita dell’amore della sua vita.
Perché non riesce a piangere?
Perché non impazzisce dal dolore? Sono passati sette
giorni ormai e per lei sembra non essere cambiato nulla. Nonostante
gli sforzi, non riesce ad afferrare quello strazio giusto,
sacrosanto e necessario a farla sentire una persona normale.
Manca un giorno solo al funerale e tutti si aspetteranno una
giovane vedova devastata. Carolina non può e non deve deludere
nessuno, soprattutto se stessa.
uscirà domani giovedì 8
novembre il film Senza lasciare
traccia, distribuito da Adler Entertainment in 40
copie. Il film, diretto da Debra Granik e con
Ben Foster e Thomasin McKenzie, è
tratto dal libro “My Abandonment” di Peter Rock.
Senza lasciare
traccia è ispirato alla storia vera di un padre e una
figlia che vivono lontani dalla società, nascosti in un parco ai
margini di Portland, in Oregon negli Stati Uniti. Lui, reduce di
guerra, vuole scappare dalle regole e dalla conformità che una
comunità impone, lei si trova a fare i conti con la naturale voglia
di farne parte.
La regista, candidata agli Oscar
per
Un gelido inverno, traccia un affresco misterioso e
magnetico di un’esistenza vissuta ai margini: “I protagonisti di
questa storia si proteggono l’uno con l’altra e si influenzano con
le proprie idee. In questa relazione padre-figlia, Tom ha imparato
a essere più matura e saggia in alcune circostanze, per poter
aiutare il padre vittima delle proprie vulnerabilità. Lui, in
cambio, prova a insegnarle ogni cosa utile che conosce.”
Senza lasciare traccia, la trama
Una ragazza adolescente (l’esordio
prorompente di Thomasin McKenzie) e suo padre
(Ben Foster) hanno vissuto di nascosto per anni in
Forest Park, un grande bosco situato alle porte di Portland, in
Oregon. Un incontro casuale li poterà allo scoperto, ed entrambi
saranno costretti a lasciare il parco per essere affidati agli
agenti dei servizi sociali. Proveranno ad adattarsi alla nuova
situazione, fino a che una decisione improvvisa li porterà ad
affrontare un pericoloso viaggio in mezzo alla natura più
selvaggia, alla ricerca dell’indipendenza assoluta.
È online la lista dei venti romanzi
noir da votare per determinare la cinquina dei finalisti
concorrenti all’edizione 2018 del Premio Giorgio
Scerbanenco. Sono romanzi noir italiani editi nell’anno e
scelti dal comitato selezionatore del festival tra quelli
iscritti.
A partire da oggi fino alle ore 23:30 di sabato 17 novembre
2018 ogni lettore potrà votare i suoi cinque titoli preferiti
sul sito del
festival. La cinquina dei finalisti sarà determinata
dalla somma ponderata dei voti dei lettori e della Giuria
Letteraria, composta da Cecilia Scerbanenco
(Presidente), Valerio Calzolaio, Luca
Crovi, Loredana
Lipperini, Sergio
Pent, Sebastiano Triulzi
e John Vignola.
I cinque finalisti saranno presentati il 3 dicembre, ore 18.00,
alla libreria Feltrinelli di Piazza
Duomo, Milano; tra loro la Giuria Letteraria sceglierà il
vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco 2018 che sarà premiato la
sera del giorno stesso
presso l’universitàIULM.
CRISTINA CASSAR SCALIA, Sabbia nera,
Einaudi
PIERO COLAPRICO, La strategia del
gambero, Feltrinelli
MAURIZIO DE GIOVANNI, Il purgatorio
dell’angelo, Einaudi
FEDERICA DE PAOLIS, Notturno salentino,
Mondadori
ANDREA FAZIOLI, Gli svizzeri muoiono
felici, Guanda
PATRICK FOGLI, A chi appartiene la notte,
Baldini+Castoldi
LEONARDO GORI, L’ultima scelta, Tea
GIORGIA LEPORE, Il compimento è la
pioggia, E/O
DAVIDE LONGO, Così giocano le bestie
giovani, Feltrinelli
ENRICO PANDIANI, Polvere, Dea Planeta
LUCA POLDELMENGO, Negli occhi di Timea,
E/O
PIERGIORGIO PULIXI, Lo stupore della
notte, Rizzoli
PAOLO ROVERSI, Cartoline dalla fine del
mondo, Marsilio
PASQUALE RUJU, Stagione di cenere,
E/O
STEFANO TURA, A regola d’arte, Piemme
ILARIA TUTI, I fiori sopra l’inferno,
Longanesi
FRANCO VANNI, Il caso Kellan,
Baldini+Castoldi
VALERIO VARESI, La paura nell’anima,
Frassinelli
MARIOLINA VENEZIA, Rione Serra Venerdì,
Einaudi
MIRKO ZILAHY, Così crudele è la fine,
Longanesi
Creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Larry
Lieber, Loki è uno
dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico
Marvel ed è apparso in ben cinque cinecomic dei Marvel Studios (se contiamo anche
l’imminente Avengers: Infinity
War). Noto come “Il Dio
dell’Inganno“, è stato fra i primi villain davvero
apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia interpretazione a
tinte shakespeariane di Tom
Hiddleston, l’attore che ne veste i panni
da Thor (2011).
Tuttavia,
nonostante il riscontro positivo, ci sono alcuni aspetti
di Loki che quasi tutte le persone hanno
frainteso: ecco di seguito le 15 più evidenti.
1Gli altri stregoni sono più potenti di
lui
Di
tutti gli stregoni dell’universo Marvel, Loki
dovrebbe essere il più potente, tuttavia nei fumetti pubblicati
negli anni ’70 si è scoperto che in realtà è molto più debole di
quanto avremmo pensato. Il sovrano della Dark Dimension e nemesi
del Doctor Strange, Dormammu, lo
ha superato in varie occasioni dimostrando la sua
inferiorità.
Senza Loki Odino non avrebbe
mai sconfitto Surtur
In
Thor: Ragnarok, la divinità infuocata
Surtur realizza la sua profezia e distrugge
Asgard, contrariamente a quanto raccontato nei fumetti degli anni
’80 del leggendario artista e scrittore Walter Simonson. In
quell’arco narrativo, Odino doveva combinare i propri poteri con
quello dei suoi figli, Thor e
Loki, per sconfiggere il mostro e pur essendo
apparentemente un atto nobile, si trattò soltanto di un inganno per
salvare la propria pelle.
Hulk on avrebbe dovuto
batterlo così facilmente
Una
delle scene più soddisfacenti del primo film degli
Avengers arriva quando Hulk
affronta Loki e il dio inizia a parlare di quanto sia superiore al
gigante di giada venendo sonoramente buttato a terra. Ma se ci
ripensiamo, Loki è una divinità e non dovrebbe venire sconfitto
così facilmente. Poteva creare illusioni, influenzare la mente
debole di Hulk, e invece vediamo come la forza bruta
prevalga…
In molti la ricordano come il
replicante al servizio di Niander Wallace (Jared
Leto) in Blade Runner 2049 di Denis
Villeneuve, ma quelli con la memoria più lunga sanno che è
stata lei a far dannare il Geoffrey Rush de
La Migliore Offerta di Giuseppe
Tornatore, facendolo scivolare nella spirale di un amore a
senso unico.
A partire dal 9 novembre 2018,
l’affascinante Sylvia Hoeks si ripresenta sul
grande schermo in un ruolo ambiguo, per Millennium – Quello che non Uccide, il nuovo
film di Fede Alvarez che si basa sull’omonimo
romanzo che si pone come continuazione ideale della saga letteraria
di Millennium, di Stieg Larsson. La Hoeks
interpreta nel film Camilla Salander, sorella meno famosa e più
cattiva di Lisbeth, personaggio iconico che, dopo essere stato
interpretato da Noomi Rapace e da Rooney
Mara, passa a Claire Foy (The
Crown).
Abbiamo incontrato la bellissima
Sylvia, ex modella, in occasione della premiere mondiale del film,
nella cornice della Festa di Roma, e in questa occasione ha
raccontato della sua Camilla, del lavoro con Alvarez e della
partecipazione a un progetto tanto atteso, che corona il suo
momento d’oro.
Il tuo personaggio può
essere definito un villain? Come hai lavorato all’interpretazione,
visto che Camilla è poco presente nei romanzi?
“È vero non è molto presente
nel libro ma comunque c’è, Fede (Alvarez) aveva una visione molto
chiara di cosa voleva dal personaggio, mi ha aiutata molto parlare
con lui, ho provato a focalizzarmi sul mondo che lui voleva
costruire nel film, come voleva raccontare la storia, renderla
qualcosa di più internazionale. Camilla è una donna danneggiata, è
una vittima, può assolutamente giocare a fare il villain, ma è
ferita, ha dei traumi.”
È come se fosse un’altra
faccia di Lisbeth?
“In un certo senso sì, credo
sia quella che mostra al pubblico una parte di verità di Lisbeth,
perché in fondo cosa sappiamo di lei? Che è una donna
inafferrabile, ma attraverso Camilla vediamo un aspetto emotivo
molto importante che viene fuori; tutto questo è parte di lei, è
parte del suo essere vittima. Il problema è che se ti identifichi
troppo con Camilla perdi Lisbeth, serve mantenere un equilibrio
molto delicato nel film, anche perché nel momento di confronto fra
le due, in cui emerge la verità, il pubblico ha bisogno di stare
dalla parte di Lisbeth, è la sua storia e il mio personaggio aiuta
semplicemente a raccontarla.”
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
E il suo look?
“Per quel che riguarda il look
è stato chiaro da subito che serviva per far capire che era una
donna piena di dolore, che per sedici anni tutti i giorni viene
torturata, è come se provenisse da un altro mondo dove non può
trovare una soluzione, Lisbeth e Camilla si causano dolore a
vicenda. Il look era davvero importante per crearla. Ho sentito
dire che si ispira molto ai film di Bond, ma io credo sia un mix
fra la mia voglia di avere una cicatrice e le sopracciglia bionde,
e il potente outfit rosso.
2119167 – Girl In The Spiders Web
Tutto ciò la rende un’immagine
forte che esalta il suo dolore. Per prepararmi al personaggio ho
fatto delle ricerche ho letto tutto della vicenda di Natascha
Kampusch, (la ragazza rapita per otto anni e costretta a vivere in
una cantina), la sua storia era orribile, ma è stato l’unico modo
per me di capire questo personaggio. Ci sono diverse cose
interessanti del suo essere un villain, c’è uno scontro importante
con Lisbeth dove viene fuori tutta la verità, lei può anche giocare
a fare la cattiva ma è una persona ferita e tutto è racchiuso in
quelle poche scene.”
DOMANDA
SPOILER
Possiamo immaginare Camilla
nel prossimo Millennium?
“Forse perché no? In realtà
abbiamo girato una scena in cui si vedeva morta ai piedi della
montagna, ma l’hanno tagliata. Chi lo sa. Nessuno può dirlo, non so
immaginarla nel prossimo film ci sono così tanti modi in cui può
evolvere la storia, ma ho amato interpretarla e mi piacerebbe farlo
ancora.”
Cosa hai scoperto di te
stessa diventando un’attrice?
“Ho sempre voluto diventare
un’attrice, quando cresci in questa industria la cosa più
importante che non devi mai dimenticare è sentirti sempre grata
dell’opportunità che hai e di avere un occhio di riguardo nei
confronti di te stessa, per restare con i pedi per terra, collegata
ai miei amici, alla mia famiglia. Vorrei diventare mamma, ma è
difficile viaggiando spesso per lavoro, ma questo mestiere è il mio
primo amore. Andare in America a fare il mio lavoro mi ha aperto
nuove strade e opportunità ma è stato come ricominciare
dall’inizio. Con Denis Villeneuve (per Blade Runner 2049, ndr) è
stato bellissimo lavorare, mi sono trovata benissimo ha così tanto
rispetto per gli attori e ti fa sentire al sicuro.”
A cosa stai lavorando
ora?
“Ho rasato i capelli per la
prima serie prodotta da Apple, si chiamerà “See” scritta da Steven
Knight e diretta da Francis Lawrence, con tanti fantastici attori,
sarà incentrata sull’umanità che paga le conseguenze di essere
diventata cieca. Andrà su Apple Tv, abbiamo iniziato già a
girare.”
Si allontana con un sorriso e con
la promessa che sentiremo ancora molto parlare di lei, sicuramente
per la sua bellezza, ma anche per intelligenza di scelte
professionali e carisma.
Il Torino Film
Festival annuncia alcuni titoli che saranno presentati
alla 36° edizione che si terrà dal 23 novembre al 1° dicembre.
I nomi del signor
Sulcic diretto da Elisabetta
Sgarbi con Lučka
Počkaj, Elena Radonicich, Ivana
Pantaleo, Gabriele
Levada, Branko
Završan, Roberto
Herlitzka, Adalberto Maria
Merli, Paolo Graziosi; con la partecipazione
straordinaria di Claudio
Magris e Giorgio
Pressburger; presentato in prima mondiale nella
sezione Festa Mobile.
Una ricercatrice dell’università di
Ferrara va a Trieste per trovare notizie su una donna
seppellita nel cimitero ebraico. Da qui comincia una ricerca a più
voci e volti, tra Italia e Slovenia, attraverso personaggi che,
poco per volta, costruiscono i contorni della storia.
Sperimentazioni linguistiche e geografie politiche e umane di
confine, passato e presente, realtà e finzione si mescolano in
questo nuovo racconto di Elisabetta Sgarbi. Scritto
con Eugenio Lio, musiche a
cura di Franco
Battiato Prodotto da Betty Wrong con Rai Cinema e
distribuito da Istituto Luce Cinecittà; uscita febbraio 2019.
Ovunque
proteggimi diretto da Bonifacio
Angius con Alessandro
Gazale, Francesca
Niedda, Antonio
Angius, Gavino
Ruda, Teresa
Soro, Mario Olivieri, con la
partecipazione di Anna Ferruzzo, sarà
presentato in prima mondiale nella sezione Festa
Mobile. Il film è la storia di Alessandro,
cinquantenne rabbioso, ingenuo e romantico al tempo stesso,
cantante di musica folk. Nella sua vita l’amore è un ricordo
sbiadito, fino a quando, in una corsia d’ospedale, incontra
Francesca, grandi occhi verdi, malinconici e luminosi, i modi
spontanei di una bambina, e il desiderio di fuggire da un mondo che
non gli appartiene più. Nel torrido agosto di una Sardegna fatta di
campagne dorate, cemento rovente, e mare che luccica in lontananza,
Alessandro e Francesca si mettono in viaggio alla ricerca di
un’ultima occasione. Bonifacio Angius – regista
di Perfidia(2014) – dirige un racconto di personaggi
che vogliono uscire dalla loro gabbia e prendere a pugni il
destino. Il film, prodotto da Ascent Film con Rai Cinema,
uscirà al cinema il 29 Novembre distribuito da Ascent Film in
collaborazione con Altrisguardi.
Ragazzi di stadio,
quarant’anni dopo film documentario diretto
da Daniele Segre sarà presentato in
prima mondiale nella sezione Festa Mobile.
Daniele Segre torna a raccontare il
mondo degli ultrà miscelando il repertorio costituito dalle
fotografie pubblicate nel libro Ragazzi di
stadio (Mazzotta, 1980) e dei suoi due
film Il potere deve essere
bianconero(1977) e Ragazzi di
stadio (1980). Fra fumogeni, cori da stadio,
fuochi d’artificio e bandiere tricolori, i protagonisti raccontano
cosa la curva abbia rappresentato per loro nel tempo – una fuga,
una famiglia, un rito arcaico attraverso cui dar sfogo al proprio
istinto – dal passato dei Fighters di Beppe Rossi ai Drughi II
anello curva sud, di oggi, della Juventus.
Il film è una produzione I Cammelli
S.a.s. con Rai Cinema in associazione con 13 Productions e sarà
distribuito in sala da I Cammelli S.a.s.
Colette diretto da Wash
Westmoreland sarà presentato in prima italiana nella
sezione Festa Mobile, e vanta un cast stellare dove
spiccano Keira
Knightley, Dominic
West e Fiona Shaw.
Keira Knightley veste i panni di una
delle figure femminili più rivoluzionarie del ‘900. Dal matrimonio
in giovane età alle relazioni extraconiugali con uomini e donne,
passando per la scrittura, il teatro, il cinema, la moda, Colette
provoca, scandalizza, e arriva a rivendicare la sua arte e il suo
nome (i suoi libri erano pubblicati con il nome del marito Willy,
interpretato da Dominic West). Dal regista di Still
Alice, la storia dell’emancipazione di un’icona, in
un’accurata ricostruzione della sfrontata Belle Époque. Il film
uscirà in Italia il 6 Dicembre distribuito da Vision
Distribution.
Can you ever forgive
me? (Copia
originale)diretto
da Marielle Heller sarà presentato in
prima italiana nella sezione Festa Mobile, ed è una
commedia agra ispirata alle memorie della scrittrice Lee Israel,
con Melissa
McCarthy e Richard E.
Grant.
Quando gli editori si orientano su
libri sempre più semplici e corrivi, la scrittrice Lee Israel si
trova senza lavoro. I suoi tanti volumi dedicati, tra gli altri, a
Katharine Hepburn ed Estée Lauder, non la salvano dal tracollo
economico. Passa allora a redditizie truffe letterarie: falsifica
lettere di celebrità decedute. Falso e originale, copia e
collezionismo, riproducibilità intellettuale più che tecnica. Il
film sarà distribuito in Italia dal 28 febbraio 2019 da 20th
Century Fox.
Mandy diretto da Panos
Cosmatos con Nicolas
Cage, Andrea
Riseborough, Linus Roache, sarà
presentato in prima italiana nella sezione After
Hours.
La serenità di una coppia isolata
nei boschi è spezzata da una setta dedita all’occulto: niente sarà
più come prima. Dal regista di Beyond the Black
Rainbow, un horror lisergico che si sviluppa sinuoso come un
disco suonato al contrario. Ma è anche un indiavolato tour de force
del protagonista: un Nicolas Cage splatter che sbrocca come non ha
mai sbroccato. Sorprendente e sanguinoso: uno dei film dell’anno.
Uscirà in Italia nel 2019 distribuito da Leone Film Group.
Il successo di Venom al
box office mondiale potrebbe ridurre le possibilità che la Sony
ceda completamente i diritti di Spider-Man e dei
personaggi a lui correlati ai Marvel Studios. Con il
film con Tom Hardy, la SONY ha ufficialmente dato
inizio a un Universo Cinematografico suo, che potrebbe fare a meno
di Spider-Man e, nonostante l’avversione della maggior parte dei
critici, il film ha performato bene, raccogliendo l’entusiasmo dei
fan che hanno avuto prova, dal loro punto di vista, che è possibile
realizzare un film sul Simbionte, senza l’Uomo Ragno.
Il piano SONY ha fruttato allo
studio un incasso che
ha superato i 500 milioni in tutto il mondo, cifra sufficiente
a far pensare a un sequel, già preparato dalla
scena post credits di questo primo film. Questa notizia sembra
molto buona per chi ha gradito il film, ma non altrettanto buona
per i fan che sperano che i diritti di Spider-Man possano essere
completamente restituiti alla Marvel – in modo simile a quello che
sta succedendo con gli X-Men e i
Fantastici Quattro alla Fox.
Parlando con Business Insider,
Jeff Bock, analista senior del box-office di
Exhibitor Relations, spiega come il successo finanziario di Venom
abbia rinvigorito i piani di SONY riguardo ad altri diritti sui
personaggi legati a Spider-Man dei quali detengono i diritti.
Secondo lui, se il film fosse stato un flop, lo studio sarebbe
stato più aperto a concludere un accordo con la Disney che
potenzialmente avrebbe restituito i diritti di proprietà
intellettuale alla Marvel.
“Se il film avesse fallito, ci
sarebbe stata una possibilità che Sony sarebbe tornata al tavolo
delle trattative con la Disney. Ora il piano della Marvel è andato
per aria (…) [SONY] ha corso un rischio calcolato con Venom, e ora
che il film ha avuto successo e che diventerà una serie, sembra che
la Disney abbia bisogno di Spider-Man più di quanto SONY abbia
bisogno della Disney… Se alla SONY cominciano ad acquisire costanza
nella realizzazione di buoni film, il pubblico vorrà vederli, e la
Disney dovrà comprare la SONY per riavere i diritti di Spider-Man
(…) Questo è solo l’inizio della rinascita della SONY come uno
studio che può ancora dire la sua al box office: non si
arrenderanno senza combattere”.
L’analista senior di ComScore,
Paul Dergarabedian, ha supportato la dichiarazione
di Bock, citando che il risultato al box office per Venom non farà
altro che motivare la SONY a continuare a investire nel proprio
universo cinematografico. “Un mezzo miliardo di dollari di
entrate per Venom, in tutto il mondo, dimostra che non si tratta di
un colpo di fortuna, e nonostante una critica negativa, il film ha
trovato un grande favore di pubblico che ha abbracciando l’Eddie
Brock di Tom Hardy”, ha dichiarato Dergarabedian.
A parte un sequel diretto di Venom
– che è stato efficacemente impostato nella scena post-credits con
la rivelazione del
personaggio di Cletus Kasady aka Carnage interpretato da
Woody Harrelson – SONY sta anche programmando una
serie di altri progetti che ruotano attorno a personaggi di
Spider-Man, come Morbius il Vampiro Vivente di
Jared Leto e Silver Sable e Black
Cat. Se questi film dovessero avere il successo che a
questo punto SONY si aspetta, forse un crossover con lo Spider-Man
di Tom Holland (che è nel MCU) potrebbe
concretizzarsi. Lo stesso Fleischer pensa che uno scontro tra Venom
e Spider-Man sia inevitabile.
Già in Spider-Man:
Homecoming avevamo dato uno sguardo fugace
all’Iron Spider, ma è grazie
ad Avengers: Infinity War che la nuova
uniforme di Peter Parker è apparsa in tutto il suo
splendore. Nel cinecomic standalone diretto
da Jon Watts infatti il costume non
veniva mai indossato, per cui si immaginava che nel nuovo capitolo
sui Vendicatori potesse cambiare. In realtà non è stato così, e
l’immagine vista in Homecoming corrisponde più o meno a quella del
costume di Infinity War.
Nel frattempo però sono stati
rivelati tutti i concept originali dell’Iron Spider che
contemplavano anche diverse versioni della stessa armatura con
piccoli dettagli di colore e sul logo di Spidey. Potete dargli
un’occhiata qui sotto:
Anthony e Joe
Russo hanno diretto il film, che è prodotto
da Kevin Feige. Louis
D’Esposito, Victoria Alonso, Michael
Grillo e Stan
Lee. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura.
C’è un personaggio della serie
originale di film di Harry Potter che
Eddie Redmayne, interprete di Newt Scamander,
sogna di rivedere sul grande schermo, magari già a partire dal
prossimo capitolo di Animali Fantastici. L’attore
l’ha rivelato in una recente intervista durante la promozione di
I Crimini di Grindelwald (che arriverà nelle
sale il 15 novembre):
“Senza alcuna esitazione dico
Hagrid. E spero segretamente che ad un certo punto arriverà e sarà
meraviglioso…Forse se continuo a ripeterlo a J.K. Rowling un
piccolo Hagrid potrebbe palesarsi prima o poi?“
Come Redmayne anche Katherine Waterson ha
espresso il suo parere in merito:
“Beh, nella timeline di Animali
Fantastici potrebbe essere un bambino…e si, potrebbe
funzionare“.
Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald è la seconda delle cinque
nuove avventure del Wizarding World di J.K. Rowling.
Alla fine del primo film, il
potente Mago Oscuro Gellert Grindelwald (Johnny Depp), viene
catturato dal MACUSA (Il Magico Congresso degli Stati Uniti
d’America), con l’aiuto di Newt Scamander (Eddie Redmayne).
Tuttavia, come aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a
fuggire dalla detenzione e inizia a radunare i suoi seguaci, la
maggior parte dei quali ignari delle sue vere intenzioni: riunire
dei maghi purosangue per governare su tutti gli esseri
non-magici.
Nel tentativo di contrastare i
piani di Grindelwald, Albus Silente (Jude Law) recluta il suo ex
studente Newt Scamander, che accetterà di aiutarlo, inconsapevole
dei pericoli che si troveranno ad affrontare. Si creeranno
divisioni, l’amore e la lealtà verranno messi a dura prova anche
tra gli amici più stretti e in famiglia, in un mondo magico sempre
più minaccioso e diviso.
Il film presenta un cast corale
guidato da Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison
Sudol, Ezra Miller, con Jude Law e Johnny Depp. Fanno parte del
cast anche Zoë Kravitz, Callum Turner, Claudia Kim, William
Nadylam, Kevin Guthrie, Carmen Ejogo e Poppy Corby-Tuech.
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwaldè
diretto da David Yates, tratto da una sceneggiatura di J.K.
Rowling, e prodotto da David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e
Lionel Wigram.
L’uscita italiana del film è
prevista per il 15 novembre 2018, e sarà distribuito in 2D e 3D nei
cinema selezionati e IMAX dalla Warner Bros. Pictures, una società
della Warner Bros. Entertainment Company.
Nel frattempo, intervistato da
Indiewire, il giovane filmaker americano ha confessato di non
sentire alcuna pressione per questo nuovo progetto e spiegato cosa
intende raggiungere con la prossima avventura di T’Challa:
“Credo che la pressione sarà
sempre lì ad aspettarmi. Ho avuto la possibilità di realizzare tre
lungometraggi, ognuno dei quali aveva il suo specifico tipo di
pressione e sui quali gravavano aspettative diverse […] Ma
qui si tratterà di girare un sequel, il che è qualcosa che non
ho mai fatto prima, ed è un sequel di un film che ho diretto,
quindi penso che ci sarà molta pressione e per questo cercherò di
concentrarmi sul lavoro come sempre. Giorno dopo giorno, un passo
alla volta, eliminando l’ansia intorno a noi, per creare una storia
che abbia un qualche tipo di significato.“
Vi ricordiamo che la
Disney sta lavorando per candidare il film in diverse categorie
nella prossima award season, tra cui:
Miglior Film
Miglior Regia
Miglior sceneggiatura non originale
Miglior attore protagonista
Miglior attore non protagonista
Miglior attrice non protagonista
Migliore fotografia
Miglior montaggio
Migliore scenografia
Migliori costumi
Miglior trucco e parrucco
Miglior missaggio sonoro
Miglior montaggio sonoro
Migliori effetti speciali
Miglior colonna sonora originale
Miglior canzone originale
Di seguito la
sinossi:
Black Panther
segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War,
torna a casa, nell’isolata e tecnologicamente ultra avanzata
nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di
nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il
doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla
prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero
fato di Wakanda e del mondo in pericolo.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
La lineup dei prossimi progetti
targati Marvel Studios sembra ormai pronta
e secondo quanto riportato dal sito That Hashtag Show le riprese
del film sugli Eterni potrebbero partire già a
settembre 2019. L’uscita nelle sale invece dovrebbe essere fissata
al 6 novembre 2020.
Vi ricordiamo che la regista
Chloe Zhao è stata scelta per dirigere il
prossimo franchise Marvel basato sui personaggi creati
da Jack Kirby, Gli
Eterni, mentre Matthew e Ryan
Firpo firmeranno la sceneggiatura per l’avventura
della squadra di supereroi che dovrebbe debuttare nel futuro
prossimo al cinema.
Il progetto include gli esseri
superpotenti e quasi immortali conosciuti dai fan dei fumetti
come Eterni e i
mostruosi Deviants, creati da esseri
cosmici conosciuti come Celestials. Le
fonti dicono a The Hollywood Reporter che
un aspetto della storia riguarda la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, che ama muoversi tra
gli umani. Il progetto consentirebbe alla Marvel di assemblare un
cast diversificato. La ricerca del regista per un film sugli Eterni
si è ristretta nelle ultime settimane estive, con una rosa dei
candidati composta da: Nicole Kassell, Travis Knight
(Bumblebee, Kubo e la spada
magica) e Cristina
Gallego e Ciro Guerra.
La Zhao, di origine cinese, era già
nota alla Marvel per aver lavorato a una produzione indipendente di
un film su Vedova Nera, il personaggio
interpretato da Scarlett Johansson e che
presto avrà uno standalone ufficiale.
La Marvel non ha commentato
ufficialmente la notizia, ma probabilmente a breve sapremo quale
sarà il futuro del MCU dopo Avengers 4. Tuttavia
l’avvenire è roseo per lo Studio, che con Gli Eterni in ballo e con
i Mutanti che si avvicinano a “casa”, ha ancora moltissimo
materiale per raccontare storie al cinema.
Ottime notizie per i fan di
Breaking Bad: a quanto pare il creatore e
showrunner della serie pluripremiata con Bryan
Cranston e Aaron Paul sta lavorando ad un
adattamento cinematografico la cui destinazione non è ancora chiara
(ovvero se verrà distribuito in sala o in tv). Per ora
scarseggiano ulteriori dettagli sul progetto, come non è stato
ancora confermata la sua identità, dunque sapremo a breve se si
tratterà di un prequel proprio come Better Call
Saul o di un sequel, oppure se torneranno o meno gli
attori della serie originale.
Tutto ciò che sappiamo è che
Vince Gilligan, secondo quanto riportato da più
fonti, scriverà la sceneggiatura e figurerà nelle vesti di
produttore esecutivo. È anche probabile che alla fine dei
giochi assumerà il comando dell’operazione dirigendo il
film. Per quanto riguarda le riprese, sembra che il set sia
pronto a partire già nelle prossime settimane in New Mexico.
Va ricordato che questo speciale
lungometraggio di due ore di Breaking Bad segna il
primo titolo di Gilligan in seguito al nuovo accordo triennale
firmato a luglio con Sony TV. Le fonti parlano di un contratto da
50 milioni di dollari che fa affiancare la figura del produttore a
nomi del calibro di Shonda Rhimes e Ryan
Murphy.
È ufficiale: il vincitore del
Golden Globe, Idris Elba, è stato
eletto l’uomo più sexy vivente dalla rivista
People. Avendo interpretato eroi epici in film
come The Dark Tower e Thor,
cattivi in film come Beasts of No Nation e Il Libro della
Giungla, ed essendo anche uno dei migliori contendenti per
sostituire Daniel Craig nei panni di James
Bond nella serie dell’agente 007, Elba ha guadagnato la
fama non solo per il suo induscusso talento davanti alla macchina
da presa, ma anche per il suo aspetto.
Idris Elba ha
cominciato la sua carriera negli anni ’90 in televisione, ottenendo
i primi riconoscimento e la notorietà dopo essere entrato a far
parte del cast di The Wire della HBO. E, anche se
in seguito avrebbe interpretato ruoli in film come 28
Settimane Dopo e The Losers, la sua fama
è ufficialmente esplosa grazie alla serie tv inglese Luther e, per
quanto riguarda il cinema, grazie alla partecipazione a
Thor, nel 2011, nei panni di Heimdall, ruolo che
ha ricoperto fino a quest’anno in Avengers:
Infinity War.
Questo ruolo gli ha spianato la
strada a parti di spicco con altri registi acclamati come
Ridley Scott in Prometheus e Guillermo del
Toro in Pacific Rim. Ora, dopo tutti questi ruoli di
successo e complessi, l’attore può fregiarsi anche del frivolo
titolo assegnato tutti gli anni dalla rivista.
Idris Elba ha
parlato con People del suo nuovo titolo,
piacevolmente sorpreso di aver ottenuto il titolo che nel 2017 è
stato di Blake Shelton, nel 2016 di Dwayne
“The Rock” Johnson, e nel 2015 di David
Beckham (incidentalmente, Chris
Hemsworth, che ha recitato al fianco di Elba nei tre film
di Thor ed è stato votato come Sexiest Man Alive
nel 2014).
Elba ha scherzato guardandosi allo
specchio, controllandosi e dicendo: “Sì, sei un po’ sexy oggi
– aggiungendo – Ad essere onesti, è stata solo una bella
sensazione, è stata una bella sorpresa – un toccasana per l’ego di
sicuro.”
Trai prossimi appuntamenti al
cinema con l’attore britannico, ricordiamo Hobbs And
Shaw, lo spin off di Fast and Furious, in
cui
recita il ruolo del cattivo, al fianco di Dwayne
Johnson e Jason Statham.
Circa il 60% degli utenti
Netflix guarda ogni mese Film per
bambini e famiglie, proprio per questo motivo il servizio
di intrattenimento via Internet presenta oggi una nuova serie di
contenuti animati originali – sia film che serie TV – per offrire
ai bambini e alle famiglie di tutto il mondo un’ampia scelta di
titoli del genere che più amano.
Sono sei nuovi progetti, così come
i titoli già annunciati in precedenza da Netflix, che sfruttano una
vasta gamma di stili di animazione differenti, tra cui CG (The
Willoughbys di Kris Pearn), 2D (My Father’s Dragon di
Nora Twomey) e stop-motion (Pinocchio di Guillermo del
Toro). Questi nuovi contenuti nascono per soddisfare i gusti di
tutti i membri della famiglia – dai bambini (Mighty Little
Bheem di Rajiv Chilaka) ai ragazzi (Kid Cosmic di
Craig McCracken), fino alle intere famiglie (Maya and the
Three di Jorge Gutierrez).
«Sappiamo che non esiste
un’unica tipologia di famiglia. Vogliamo raccontare storie uniche e
diverse tra loro, che possano essere apprezzate da ogni
famiglia», afferma Melissa Cobb, Netflix Kids and Family Vice
President, «Con la nostra serie di contenuti animati originali,
desideriamo creare nuove occasioni in cui le famiglie possano
riunirsi, ridere insieme e condividere un’esperienza unica, che le
faccia sentire parte di una grande storia».
Di seguito alcuni dei titoli
annunciati.
MAYA AND THE
THREE
MAYA AND THE THREE
(2021) è una serie animata creata, scritta e diretta da Jorge
Gutierrez (Il libro della vita, La tigre).
Ambientata in un mondo mitologico, di ispirazione Mesoamericana,
racconta la storia di una principessa guerriera, che intraprende
una missione per reclutare tre combattenti leggendari, con
l’obiettivo di salvare il mondo degli uomini e degli dei. Silvia
Olivas (Elena di Avalor) è co-sceneggiatrice e
co-produttrice esecutiva, mentre Jeff Ranjo (Oceania)
firma il soggetto di serie.
MY FATHER’S
DRAGON
MY FATHER’S DRAGON
(2021) è un film d’animazione 2D diretto dalla regista Nora
Twomey (The Secret of Kells, The
Breadwinner) e scritto da Meg LeFauve
(Inside
Out, Il viaggio di Arlo) e John Morgan, che sono anche i
produttori esecutivi. Bonnie Curtis e Julie Lynn di Mockingbird
Pictures, stanno curando la produzione del film insieme a Paul
Young di Cartoon Saloon (The Secret of Kells, The
Breadwinner) e Tomm Moore. Basato sui romanzi per bambini di
Ruth Stiles Gannett, My Father’s Dragon racconta la storia
del giovane Elmer Elevator, che fugge alla ricerca di un dragone
sulla Wild Island e trova molto più di quanto avrebbe mai potuto
immaginare. Alan Moloney e Ruth Coady della Parallel Films saranno
anche produttori esecutivi, insieme a Gerry Shirren.
GO! GO! CORY
CARSON
GO! GO! CORY
CARSON (2019) è una serie d’animazione prescolare
realizzata dai Kuku Studios di Berkeley, Alex Woo (Wall-e,
Ratatouille) è produttore esecutivo, insieme a Stanley Moore
(Alla
ricerca di Dory, Monsters University) e Tone Thyne (Wonder
Pet, The Adventures of Napkin Man!). Basato sulla
famosa linea di giocattoliGo! Go! Smart Wheels della VTech
Electronics, Go! Go! Cory Carson segue le avventure
dell’automobile Cory Carson, impegnata a percorrere le tortuose
strade dell’infanzia a Bumperton Hills.
KID COSMIC
KID COSMIC (2020)
è una serie animata, la cui produzione, al momento in corso, è
curata da Craig McCracken (Le Superchicche, Gli amici
immaginari di Casa Foster). La serie racconta la storia di un
ragazzino che sogna di diventare un eroe, e i suoi sogni, diventano
realtà quando inciampa in alcune pietre cosmiche, dotate di poteri
straordinari. Inaspettatamente, la vita da supereroe è
completamente diversa da come la immaginava, e si rivela essere la
sfida più grande che il ragazzo abbia mai dovuto affrontare. Il
protagonista potrebbe essere l’eroe giusto, ma non ci sa proprio
fare!
TRASH TRUCK
TRASH TRUCK (2020)
è una serie animata, prodotta da Max Keane (Dear
Basketball). Hank è un ragazzo di 6 anni che vive all’aria
aperta, ricoperto di sporcizia, con una grande immaginazione e un
migliore amico ancora più grande… un gigantesco camion dei rifiuti.
Dall’imparare a volare all’andare dal dentista, non c’è avventura
che sia troppo grande o troppo piccola per questi due migliori
amici. Glen Keane (La
Sirenetta, Aladdin,
La bella e la bestia) e Gennie Rim (Dear
Basketball) affiancano Max Keane come produttori
esecutivi.
THE
WILLOUGHBYS
THE WILLOUGHBYS
(2020) è un film d’animazione, attualmente in produzione con BRON
Animation a Vancouver, scritto e diretto da Kris Pearn (Piovono
polpette 2). Quando i quattro bambini di Willoughby
vengono abbandonati dai genitori egoisti, devono imparare come
adattare i loro valori antiquati al mondo contemporaneo, per creare
una nuova e moderna famiglia. Basato sul libro di Lois Lowry,
vincitore del Newbery Award, il film vede la collaborazione di
Ricky Gervais, Maya Rudolph, Will Forte, Martin Short,
Alessia Cara e Jane Krakowski.
Film per bambini in arrivo su
Netflix
JACOB AND THE SEA
BEAST
JACOB AND THE SEA
BEAST (2022) è un film d’animazione scritto e diretto dal
regista premio Oscar Chris Williams (Oceania, Big Hero 6, Bolt). Jacob and the Sea
Beast racconta l’epica storia di un affascinante marinaio, che
si trova a navigare in acque inesplorate e scopre un alleato
improbabile in un mostro marino.
KLAUS
KLAUS (2019) è un
film d’animazione in 2D del regista e sceneggiatore Sergio Pablos,
co-creatore di Cattivissimo me. Quando un giovane postino
egoista si troverà a lavorare in una remota città scandinava, la
sua improbabile amicizia con un solitario fabbricante di giocattoli
porterà la storia all’origine della figura di Babbo Natale. Questa
storia senza tempo è realizzata attraverso una combinazione unica
del classico disegno animato a mano con tecnologie digitali
all’avanguardia. Scritto da Pablos, Zach Lewis e Jim Mahoney, la
sceneggiatura si basa su una storia originale di Pablos. Matthew
Teevan, Gustavo Ferrada e Marisa Roman sono i produttori, mentre
Jinko Gotoh (The Lego Movie 2, Il piccolo
principe) è produttore esecutivo. Gli SPA Studios di Sergio
Pablos producono il film a Madrid con Atresmedia Cine, mentre Toon
Boom è partner tecnologico.
MIGHTY LITTLE
BHEEM
MIGHTY LITTLE
BHEEM (2019) è una serie animata, in produzione in India,
diretta dal regista Rajiv Chilaka (Chhota Bheem).
Mighty Little Bheem sarà la prima serie prescolare del
famoso franchise Bheem. Una tragicommedia non verbale, in
cui l’eroe forte, coraggioso e intelligente, Mighty Little Bheem,
viaggia attraverso la sua città e si trova ad affrontare avventure
folli, spesso in cerca del dolce tipico indiano “laddu”, il suo
piatto preferito.
MOTOWN MAGIC
MOTOWN MAGIC (20
novembre 2018) è una serie animata per famiglie di Josh Wakely
(Beat Bugs), che raccoglie 52 nuove versioni dei classici
successi firmati da Motown: brani di celebri artisti, tra cui The
Jackson 5, The Temptations, Stevie Wonder, Marvin Gaye, The
Supremes e Smokey Robinson. La serie segue Ben, un bambino di 8
anni con un cuore grande e un’incredibile immaginazione, che
trasforma la sua città dando vita alla colorata arte di strada
grazie a un pennello magico.
OVER THE
MOON
OVER THE MOON
(2020) è un’avventura musicale con protagonista una bambina che
costruisce una nave spaziale per viaggiare sulla luna e dimostrare
al papà l’esistenza della leggendaria Dea della Luna. Quando
raggiunge il satellite, scopre inaspettatamente un mondo
stravagante pieno di creature fantastiche, alcune la minacciano,
altre la aiuteranno a ritrovare la strada di casa. Diretto da Glen
Keane (La
Sirenetta, Aladdin, La bella e la
bestia), scritto da Audrey Wells (Sotto il sole della
Toscana, George il re della giungla…?), prodotto da
Gennie Rim (Dear Basketball), e con Janet Yang (Il
circolo della fortuna e della felicità) nel ruolo di
produttrice esecutiva. Le canzoni sono scritte da Christopher
Curtis, Marjorie Duffield, e Helen Park. La co-produzione di Pearl
Studio.
PINOCCHIO
PINOCCHIO (2021)
segna il debutto alla regia di un film d’animazione per il regista
premio Oscar Guillermo del Toro (La
forma dell’acqua). Un musical in stop motion, progetto che
Guillermo del Toro ha a cuore da tutta la vita, sarà ambientato in
Italia negli anni Trenta. Pinocchio è una produzione di
Guillermo del Toro, The Jim Henson Company (The Dark Crystal:
Age of Resistance), e ShadowMachine (Bojack
Horseman), che ospiterà la produzione animata in stop-motion.
Accanto a Del Toro, la produzione sarà curata da Lisa Henson, Alex
Bulkley di ShadowMachine, Corey Campodonico, e Gary Ungar di Exile
Entertainment. Blanca Lista sarà co-produttrice. Patrick McHale
(Over The Garden Wall) scriverà la sceneggiatura insieme a
del Toro, Mark Gustafson (Fantastic Mr. Fox) sarà co-regista e Guy
Davis co-production designer, prendendo dall’originale concezione
dell’ilustratore Gris Grimly per il personaggio di Pinocchio. I
pupazzi del film saranno realizzati da Mackinnon e Saunders (La
sposa cadavere).
WENDELL &
WILD
WENDELL & WILD
(2021) è un film d’animazione dello scrittore e regista Henry
Selick (Nightmare Before Christmas, Coraline e la
porta magica) e dello scrittore Jordan Peele (Key &
Peele, Get Out) con Monkeypaw Productions. Due
fratelli demoni fuggono dall’Oltretomba e si trovano in una città
in cui devono sfuggire a Kat, un demone adolescente che cerca di
distruggerli. I produttori esecutivi sono Win Rosenfeld per
Monkeypaw, Peter Principato e Joel Zadak per Principato-Young,
Lindsay Williams ed Eddie Gamarra per The Gotham Group. L’artista
argentino Pablo Lobato disegnerà i personaggi.
Warner Bros ha
diffuso il trailer ufficiale di L’esorcismo di Hannah
Grace, il nuovo film horror che arriverà al cinema il 31
gennaio 2019.
Diretto da Diederik Van
Rooijen L’esorcismo di Hannah Grace vede
protagonista Shay
Mitchell.
L’esorcismo di Hannah
Grace, il film
Un esorcismo difficile si conclude
con la morte violenta di una giovane donna. Mesi dopo, Megan Reed
(Shay Mitchell) sta lavorando al turno di notte in obitorio, quando
prende in consegna un cadavere sfigurato. Da sola, nei corridoi del
seminterrato, Megan si trova ad affrontare visioni terrificanti e
inizia a sospettare che il corpo possa essere posseduto da una
spietata forza demoniaca.
Dopo i recenti
Geostorm e Nella tana dei
lupi, Gerald Butler torna
all’action-thriller con Hunter Killer – Caccia negli
abissi, diretto da Donovan Marsh
e che vede anche la partecipazione del rapper
Common e del neo premio Oscar Gary
Oldman. Il film, basato sul romanzo Firing
Point, di Don Keith e George
Wallace, e in sala dall’8 novembre, conduce lo spettatore
nel pieno di una guerra fredda mai realmente conclusasi, dove Stati
Uniti e Russia vivono costantemente sul baratro dell’ostilità.
Protagonista del film è Joe Glass
(Gerald Butler), capitano di un sottomarino
americano, che navigando nelle profondità del Mar Glaciale Artico
con il suo equipaggio, viene a conoscenza di un segreto colpo di
stato russo che minaccia di distruggere l’ordine mondiale. Suo
compito sarà quello di infiltrarsi nelle acque nemiche per
recuperare il presidente russo preso in ostaggio, e impedire la
Terza Guerra Mondiale.
È curioso notare come in un
ristretto arco temporale si avvicendino sugli schermi
cinematografici due film ambientati all’interno di un sottomarino.
Oltre a questo Hunter Killer, è Kursk l’altro,
diretto dal regista Thomas Vinterberg e presentato
alla scorsa Festa del Cinema di
Roma. Benché trattino due storie piuttosto diverse,
c’è un elemento comune che è ben presente nel film di Vinterberg ed
è invece carente in quello di Marsh: la tensione. Per un
action-thriller di questo tipo, ispirato a celebri film come
Caccia a Ottobre Rosso, la tensione è
tutto. Elemento fondamentale per attrarre lo spettatore e
conquistarne il favore.
Hunter
Killer presenta una dettagliata ricostruzione della
vita in un sottomarino, e quest’attenzione ai particolari favorisce
certamente la visione, ma le sequenze in grado di generare una
concreta tensione sono poche. Complici i numerosi cliché del
genere, il già visto sull’argomento e una serie di dialoghi
pomposi, risulta complesso provare un vero trasporto emotivo nei
confronti di quanto si sussegue nel film. Il film è strutturato
inoltre su tre diversi piani narrativi, quello ambientato nel
sottomarino, quello che segue il gruppo di militari intenti nel
recupero del presidente russo, e l’ultimo ambientato nelle sale
operative dei servizi segreti. Costruendo tre film in uno, al
regista e agli sceneggiatori va riconosciuto il pregio di essere
stati in grado di tenersi lontani dalla confusione che poteva
generarsi da questo intreccio.
Per ovvi motivi è la storia
all’interno del sottomarino a suscitare maggiore interesse. È qui
che si verificano le dinamiche di gruppo e i rapporti di fiducia
che decretano il successo della missione. All’interno del
sottomarino si verificano le scene madre del film, e, nonostante
manchi un sano senso di claustrofobia, quanto avviene sembra
sufficiente per sopperire in parte a questa mancanza.
Hunter Killer riesce in fin dei conti a
sfoggiare un discreto intrattenimento, senza scadere in un numero
esagerato di assurdità che avrebbero certamente reso il tutto una
farsa. Mantenendosi concreto e realistico il film saprà soddisfare
gli amanti del genere, mancando tuttavia di quelle caratteristiche
che avrebbero potuto decretarne un maggior successo.