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Hobbs and Shaw: iniziate le riprese dello spin-off di Fast & Furious

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Sono ufficialmente partite le riprese di Hobbs and Shaw, primo spin-off del franchise di Fast & Furious che vedrà protagonisti i due personaggi interpretati da Dwayne “The Rock” Johnson e Jason Statham.

Proprio Johnson, nelle ultime ore, ha pubblicato la prima foto dal set dove vediamo Statham e il regista David Leitch al fianco di una scintillante auto da corsa.

Potete dargli uno sguardo qui sotto.

Hobbs and Shaw: Vanessa Kirby entra nel cast

Vi ricordiamo che Fast & Furious – Hobbs & Shaw era in cantiere da diversi mesi in casa Universal, con la sceneggiatura che verrà curata da Chris Morgan e gli attori protagonisti già confermati nel cast. Nello spin-off vedremo l’agente dei servizi segreti diplomatici Hobbs formare un’improbabile alleanza con uno dei suoi nemici storici, ovvero Shaw.

In una recente intervista, Dwayne Johnson aveva consolidato il suo affetto per la saga, mostrandosi però piuttosto incerto su un suo eventuale ritorno in Fast & Furious 9: Non c’è altro franchise che mi stia più a cuore di questo. Per l’incredibile team ci lavora, per la Universal che è stata un ottimo partner, e per le mie fantastiche colleghe che amo alla follia. Il discorso cambia per i miei colleghi uomini […] Alcuni si comportano da uomini e da veri professionisti, mentre altri no. Vi ricordiamo che Fast and Furious 9 arriverà al cinema il 19 aprile 2019, mentre Fast and Furious 10 uscirà il 2 aprile 2020.

Avengers 4: Jeremy Renner posta una foto “misteriosa” durante i reshoot

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VIDEO CORRELATO

Come i suoi colleghi, anche Jeremy Renner è tornato sul set per le riprese aggiuntive di Avengers 4, e a testimoniarlo arriva la foto pubblicata dall’attore su Instagram dove sono comparsi alcuni hashtag “misteriosi” e indecifrabili.

Cosa avrà voluto dire Renner con “purple bad guy“, “avengers 6” o “chi è ancora vivo“? Sappiamo che Occhio di Falco sarà uno dei personaggi di spicco del film, non essendo apparso in Avengers: Infinity War, e che molto probabilmente il destino dei Vendicatori dipenderà dal suo contributo; tuttavia non è chiaro come interverrà e se lo vedremo in vesti del tutto inedite (magari proprio cattive, come suggerisce l’hashtag?).

avengers 4

Avengers 4: nuovi dettagli sulle riprese aggiuntive

CORRELATI:

Di seguito la prima sinossi di Avengers 4:

“Il culmine di 22 film interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers porterà gli spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per sostenerla.

Avengers 4: il titolo ufficiale dovrebbe spaventare i fan

Tutti in piedi: anteprima gratuita con Cinefilos.it, cerca la tua città!

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Uscirà il 27 settembre 2018, distribuito da Vision Distribution, Tutti in Piedi, la nuova commedia diretta e interpretata da Franck Dubosc con Alexandra Lamy, Elsa Zylberstein, Gérard Darmon.

Cinefilos.it offre la possibilità a pochi fortunati di vedere il film gratis, in anteprima, in diverse città d’Italia, il 18 settembre 2018! Ci sono a disposizione tanti inviti gratuiti validi per l’ingresso di 2 persone, per ognuna delle città.

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Ecco il trailer di Tutti in piedi

Ecco la trama del film: 

Jocelyn (Franck Dubosc) è un uomo d’affari di successo, un inguaribile seduttore e un bugiardo incallito. Un giorno, a causa di un malinteso, viene scambiato per disabile dalla vicina di casa della defunta madre, la giovane e sexy Julie. Per conquistarla, Jocelyn decide di approfittare del fraintendimento. L’equivoco, che inizialmente sembra essere solo un gioco divertente, diventa complicato quando Julie gli presenta sua sorella Florence (Alexandra Lamy) che, costretta su una sedia a rotelle a seguito di un incidente stradale, non ha perso la voglia di vivere a pieno e sembra abbattere qualsiasi barriera col suo irresistibile sorriso. È allora che, in bilico sull’esile filo di una insostenibile bugia, Jocelyn inventa una doppia vita: una in piedi e una sulla sedia a rotelle.

Box Office ITA: Mamma Mia! Ci risiamo apre in testa

Box Office ITA: Mamma Mia! Ci risiamo apre in testa

Mamma Mia! Ci risiamo apre in testa al box office italiano, seguito da Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa e Mission: Impossible – Fallout.

box officeDopo un’alternanza in testa alla classifica, a conquistare la vetta al box office di questa settimana è Mamma Mia! Ci risiamo, che apre con 1.072.000 euro incassati in 569 sale a disposizione. Con le anteprime estive di agosto, il sequel del celebre musical totalizza 1,3 milioni di euro.

Così Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa scende in seconda posizione con 1.035.000 euro di incasso alla sua terza settimana di programmazione, con cui arriva a quota 10,5 milioni.

Mission: Impossible – Fallout perde una posizione rispetto al debutto con altri 924.000 euro, per un globale di 3,8 milioni.

Calo anche per Resta con me che giunge a 2,4 milioni complessivi con altri 587.000 euro.

Slender Man esordisce al quinto posto con 582.000 euro incassati in 259 sale disponibili, mentre Teen Titans GO! Il film debutta con 322.000 euro.

Seguono Ritorno al bosco dei 100 acri (276.000 euro) e Come ti divento bella (197.000 euro), giunti rispettivamente a 1,2 milioni totali e 2,1 milioni complessivi.

In coda alla top10 ci sono due new entry: Ride, che apre con 172.000 euro e Revenge, che esordisce con 135.000 euro.

Francesco Montanari: “Non farò mai il regista”

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Francesco Montanari: “Non farò mai il regista”

Francesco Montanari al Lido di Venezia per il corto La Notte Prima. L’attore romano ha presentato durante la 75esima edizione del Festival di Venezia il corto della regista Annamaria Liguori con protagonisti Antonia Liskova, Giorgio Colangeli, Imma Piro, Alessandro Bardani ed Emanuela Grimalda.

Il corto è liberamente ispirato a una delle storie di donne con tumore al seno metastatico raccolte nell’ambito della campagna Voltati. Guarda. Ascolta., promossa da Pfizer in collaborazione con Fondazione AIOM, Europa Donna Italia e Susan G. Komen Italia con l’obiettivo di rompere il silenzio attorno a questa malattia. Alessandra è una giovane donna determinata e ambiziosa che si divide tra gli impegni professionali e i preparativi del matrimonio, ormai alle porte. Una diagnosi inaspettata, però, sconvolge all’improvviso la sua vita e la costringe a rivedere scelte fondamentali.

Parte da qua La notte prima di Annamaria Liguori: un cortometraggio d’autore dedicato alle donne con tumore al seno metastatico, per la sceneggiatura di Davide Orsini, che verrà presentato in anteprima internazionale lunedì 3 settembre, alle ore 18.00 al Cinema Astra, nell’ambito della 75a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – sezione Venice Production Bridge. Parte della colonna sonora del cortometraggio, è interpretato dal cantante Diodato e dal musicista Roy Paci ed è stato in gara al Festival di Sanremo 2018. Durante l’intervista abbiamo chiesto all’attore se ci sono velleità registiche nel suo futuro, ci ha risposto sicuro di sé: “non sarò un regista, non è nei miei piani futuri”.

La profezia dell’armadillo: nuova clip. Ecco Greta

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La profezia dell’armadillo: nuova clip. Ecco Greta

È stata diffusa una nuova clip da La profezia dell’Armadillo, il nuovo film diretto da Emanuele Scaringi e basato sull’omonimo fumetto di Zerocalcare. Il film è stato presentato al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti e di seguito potete vedere la clip con protagonista l’esuberante Diana del Bufalo.

Il film arriverà nelle sale italiane il 13 settembre, è diretto da Emanuele Scaringi e vede protagonisti Simone Liberati, Valerio Aprea, Pietro Castellitto, Laura Morante, Claudia Pandolfi, Kasia Smutiniak, Diana del Bufalo, Adriano Panatta e Vincet Candela.

Zero ha ventisette anni, vive nel quartiere periferico di Rebibbia, più precisamente nella Tiburtina Valley. Terra di Mammuth, tute acetate, corpi reclusi e cuori grandi. Dove manca tutto ma non serve niente. Zero è un disegnatore ma non avendo un lavoro fisso si arrabatta dando ripetizioni di francese, cronometrando le file dei check-in all’aeroporto e creando illustrazioni per gruppi musicali punk indipendenti.

La profezia dell’armadillo interviste: Simone Liberati, Pietro Castellitto e Valerio Aprea

La sua vita scorre sempre uguale, tra giornate spese a bordo dei mezzi pubblici attraversando mezza Roma per raggiungere i vari posti di lavoro e le visite alla Madre. Ma una volta tornato a casa, lo aspetta la sua coscienza critica: un Armadillo in carne e ossa, o meglio in placche e tessuti molli, che con conversazioni al limite del paradossale lo aggiorna costantemente su cosa succede nel mondo.

La profezia dell’armadillo – intervista: intervista a Emanuele Scaringi

A tenergli compagnia nelle sue peripezie quotidiane, nella costante lotta per mantenersi a galla, è l’amico d’infanzia Secco. La notizia della morte di Camille, una compagna di scuola e suo amore adolescenziale mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare, con il suo spirito dissacrante, l’incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di “tagliati fuori”.

Venezia 75: La profezia dell’Armadillo, recensione

Captain Marvel: i segreti svelati dalle immagini ufficiali

Captain Marvel: i segreti svelati dalle immagini ufficiali

Dopo mesi di segretezza riguardo a Captain Marvel, nuovo cinecomic con protagonista Brie Larson che segna il primo film con protagonista femminile dell’universo Marvel, la rivista EW ci ha permesso in questi giorni di dare un’occhiata più da vicino ai protagonisti. Dalla pilota d’aerei Carol Danvers prima che scoprisse il suo grande potenziale, al misterioso mentore interpretato da Jude Law, a Ronan, già conosciuto nella saga Guardiani della Galassia, potrete tutti trovarli negli scatti contenuti nella nostra gallery.

Ecco di seguito tutti i segreti svelati dalle immagini ufficiali raccolti da CBM:

Captain Atlas e Ultimus

Due membri dello Starforce non sono stati ancora identificati, ma guardando alla storia dei fumetti tutto lascia intendere che si tratti di Captain Atlas e Ultimus. Entrambi i personaggi hanno la pelle blu e secondo le ipotesi dei fan, l’individuo alla sinistra di Carol sarebbe Atlas mentre l’altro con la barba Ultimus.

Il costume di Ronan l’Accusatore

Proprio come la sua controparte a fumetti, Ronan l’Accusatore viene mostrato nelle foto ufficiali del cilm con addosso un costume verde. Questo lascia dedurre che il personaggio sarà responsabile della missione dello Starforce al fianco del personaggio senza nome di Jude Law.

Gli Skrull

La trasposizione attuata dai Marvel Studios per quanto riguarda gli Skrull farà felice i fan del fumetto, tanto sono fedeli alla controparte originale. Dai costumi accurati ai tratti del viso, il team degli effetti speciali ha trovato il modo di inserire dei dettagli viola ovunque.

Starforce

Lo Starforce è stata introdotto nei fumetti come un team che ha sfidato anche gli Avengers quando gli eroi tentarono di fermare l’avanzata dei Kree. Finora sappiamo che nel film il personaggio di Jude Law sarà il responsabile della squadra, e che potrebbe far riferimento al leader Ronan per tutte le decisioni.

Le infiltrazioni nello SHIELD

Ben Mendelsohn interpreta nel film Talos, un villain che aveva un ruolo chiave nella guerra tra Kree e Skrull nei fumetti. Si tratta di un reietto del suo popolo cresciuto per diventare un leader temuto, e sappiamo che in Captain Marvel assumerà le sembianze di un umano. Che sia un infiltrato nello SHIELD è assai probabile viste le immagini…

Minn-Erva

Le prime immagini ufficiali ci hanno permesso di dare uno sguardo a Minn-Erva, alleata (per ora) di Carol Danvers e interesse romantico di Captain Atlas nei fumetti. La sua storia originale conta una battaglia contro Mar-Vell e la stessa Captain Marvel.

Il leader dello Starforce

Il nome del personaggio interpretato da Jude Law non è ancora stato rivelato, anche se tutti ipotizzano si tratti di Mar-Vell. I suoi occhi “luminosi” danno un’indicazione sull’origine mezza umana e mezza aliena, ed è probabile che ci sarà nel film un suo sacrificio per permettere a Carol Danvers di raccogliere l’ eredità di supereroina.

Korath

Come saprete Korath tornerà in Capitan Marvel al fianco di Ronan l’Accusatore e presumibilmente vedremo cosa lo ha portato ad abbandonare l’Impero Kree insieme al suo futuro capo per cercare di rintracciare la gemma del Potere.

Carol Danvers nello SHIELD

Captain Marvel non sarà la classica origin story dal momento che il film inizierà con Carol Danvers che possiede già i suoi poteri. Il suo passato sarà probabilmente esplorato tramite flashback e c’è chi ipotizza che l’eroina ritorni sulla Terra proprio per conoscere tutta la verità. In una delle foto poi, Carol indossa un cappello con il logo dello SHIELD: ne ha fatto parte insieme a Nick Fury?

Il “volo” di Carol Danvers

Parlando del passato di Carol Danvers, sembra che la vedremo in azione durante il suo operato come pilota dell’Air Force (come annunciato dalle foto). Sarà davvero un incidente aereo l’evento scatenante che la porterà a ottenere i suoi poteri?

Il costume di Captain Marvel

Il classico costume rosso e blu non ha deluso le aspettative dei fan e sembra strappato direttamente dalle pagine dei fumetti. Sarà davvero interessante vedere se l’eroina indosserà anche gli altri accessori, come l’iconico casco, e come si adatterà questo look alle sfide del film.

Nick Fury

Nel film conosceremo un giovane Nick Fury alle prese con la direzione dello S.H.I.E.L.D. e scopriremo ovviamente come ha perso un occhio. Sarà per colpa di uno Skrull?

Maria Rambeau

In una delle foto ufficiali vediamo la migliore amica di Carol, Maria Rambeau, collega della Air Force e madre single. Soprannominata “Photon”, è chiaro che la rivedremo in alcune scene con Carol che cercherà di rimettersi in contatto con lei sulla Terra.

Hala, la casa dei Kree

Grazie alle prime immagini ufficiali abbiamo dato uno sguardo al pianeta natale dei Kree, Hala, anche se il materiale non sembra abbastanza specifico da offrire un’idea sulla location. Qualcosa trapela forse dall’architettura e dagli abiti indossati da Carol Danvers.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, un nuovo backstage

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Ecco un nuovo backstage da Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, che arriverà al cinema il prossimo 15 novembre. Nel film, oltre a Eddie Redmayne nel ruolo di Newt Scamander, ci saranno Johnny Depp nella parte di Gellert Grindelwald e Jude Law in quella del giovane Silente.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, il nuovo trailer dal SDCC 2018

In uscita il 15 novembre 2018, il film presenta un cast capitanato da Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, con Jude Law eJohnny Depp.

Alla fine del primo film, il potente mago oscuro Gellert Grindelwald era stato catturato dal MACUSA (il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), con l’aiuto di Newt Scamander. Ma, come aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a fuggire e inizia ad adunare i suoi sostenitori, la maggior parte dei quali ignorano il suo vero obiettivo: far salire i maghi purosangue a capo di tutti gli esseri non magici.

Per sventare i piani di Grindelwald, Albus Silente recluta il suo ex studente Newt Scamander, che acconsente ad aiutarlo, ignaro dei pericoli che lo aspettano. Si creano divisioni, mentre l’amore e la lealtà vengono messi alla prova, anche tra gli amici più sinceri e in famiglia, in un magico mondo sempre più frammentato.

Animali Fantastici: i Crimini di Grindelwald è diretto da David Yates, tratto da una sceneggiatura di J.K. Rowling, e prodotto da David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves Lionel Wigram.

Ride: due clip dal film in sala dal 6 settembre

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Ride: due clip dal film in sala dal 6 settembre

È in sala dal 6 settembre Ride, il nuovo film di Jacopo Rondinelli, ideato e scritto da Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, la stessa coppia creativa dietro a Mine, con Armie Hammer.

Di seguito, ecco due clip dal film:

Ride, recensione del film ideato da Fabio & Fabio e diretto da Jacopo Rondinelli

Il film è una produzione Lucky Red, Mercurious con Tim Vision e con il contributo di Trentino Film Commission. Un cast italiano e internazionale quello di RIDE, che vede protagonisti Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes al fianco di Simone Labarga e Matt Rippy.

Ride è la storia di Max (Lorenzo Richelmy) e Kyle (Ludovic Hughes), due  riders acrobatici. Quando ricevono l’invito a partecipare a una misteriosa gara di downhill con in palio 250.000$, accettano senza esitazione per poi scoprire – ormai troppo tardi – di doversi spingere oltre i limiti delle loro possibilità fisiche e psicologiche. Quella che affronteranno sarà così una corsa estrema per la sopravvivenza. Grazie alla potenzialità delle telecamere GO PRO, Ride sarà capace di trasmettere l’adrenalina dello sport estremo come nessun altro modo sarebbe in grado di fare.

Ride: intervista a Lorenzo Richelmy e Jacopo Rondinelli

Captain Marvel: ecco la descrizione dei personaggi

Captain Marvel: ecco la descrizione dei personaggi
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Grazie al nuovo numero di EW – che ha dedicato la sua copertina a Captain Marvel – possiamo finalmente dare uno sguardo ai personaggi dell’atteso cinecomic scoprendo dettagli inediti sul loro ruolo all’interno della storia.

Di seguito potete leggere le informazioni salienti.

Vi ricordiamo che alla regia del cinecomic con protagonista Brie Larson, ci saranno Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invece arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi:

Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Ronan l’Accusatore / Talos

Ronan l’Accusatore, alleato di Thanos introdotto come nemico dei Guardiani della Galassia nel Vol.1 tornerà in azione in Captain Marvel interpretato nuovamente da Lee Pace. Trattandosi di un film antecedente agli eventi del cinecomic di James Gunn, lo vedremo quando ancora non era un affermato leader dei Kree.

Per quanto riguarda il personaggio di Ben Mendelsohn, Talos, sappiamo che si tratterà di un “doppio”, ovvero di un alieno Skrull che assume le sembianze di un umano.

Agente Coulson / Maria “Photon” Rambeau

Ci sarà anche un giovane Phil Coulson in Captain Marvel, novellino agente dello SHIELD che inizia a muovere i passi all’interno dell’organizzazione. Forse scopriremo qual è il famoso “rodeo” a cui aveva partecipato e di cui aveva parlato a Tony Stark nel primo Iron Man

Lashhana Lynch interpreterà invece Maria Rambeau, una delle migliori amiche di Carol Danvers, pilota e madre single.

Nick Fury

Samuel L. Jackson tornerà nei panni di Nick Fury, giovane agente dello SHIELD che – secondo l’attore – non ha ancora incontrato alcun supereroe ma mostra già tutte le qualità che l’hanno reso nel tempo un uomo “cazzuto”.

Korath

Atteso anche il ritorno sulle scene di un altro personaggio di Guardiani della Galassia, ovvero Korath (a cui presterà il volto Djimon Hounsou). Prima di diventare una figura fondamentale dell’esercito dei Kree ha fatto parte della missione dello Starforce guidata da Carol Danvers.

Comandante dello Starforce / Minn-Erva

Non è ancora chiara l’identità del personaggio di Jude Law nel film, ma sappiamo che l’attore vestirà i panni di un comandante dello Starforce dall’animo diviso, mezzo Kree e mezzo umano. “Riconoscerà in Carol una persona speciale e una valorosa aggiunta al suo esercito“, ha dichiarato Law.

Gemma Chan sarà invece Minn-Erva, capo dello Starforce prima dell’arrivo di Carol Danvers.

Avengers 4: Mark Ruffalo parla delle paure di Hulk e dei reshoot

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Avengers 4: Mark Ruffalo parla delle paure di Hulk e dei reshoot
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Ospite del nuovo episodio del podcast di The Marvelists, Mark Ruffalo ha affrontato alcune questioni legate al personaggio interpretato nel MCU, ovvero Hulk, e parlato delle riprese aggiuntive di Avengers 4 iniziate da poco ad Atlanta.

Sulle paure di Bruce Banner l’attore ha spiegato che “esiste un conflitto tra Banner e Hulk che va avanti sin dall’inizio del suo percorso. Tutto è nato da una discussione avuta con Joss Whedon dopo avermi chiesto cosa gli è successo quando Scarlet Witch manipola la sua mente in Avengers: Age of Ultron e quale fosse la sua più grande paura. Rispondere a questa domanda è stato davvero difficile: cosa può spaventare un essere tanto forte e spietato come Hulk? Poi ho capito: è Bruce Banner. L’abbiamo nascosta in Age of ultron, ci abbiamo giocato in Thor: Ragnarok e in Avengers: Infinity War e chissà cosa vedremo in Avengers 4…

Sui reshoot di Avengers 4 invece Ruffalo ha raccontato di essere ancora confuso ma che si tratterà di materiale “sorprendente“. “Gireremo qualche scena e dopo qualche giorno torneremo sul set per rigirarla perché vogliamo portarla in un’altra direzione.

Avengers 4: Chris Evans e Scarlett Johansson sul set per i reshoot – foto

CORRELATI:

Di seguito la prima sinossi di Avengers 4:

“Il culmine di 22 film interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers porterà gli spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per sostenerla.

Avengers 4: il titolo ufficiale dovrebbe spaventare i fan

Fonte: CBR

Chiamami col tuo nome: per Armie Hammer il sequel “si farà”

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Chiamami col tuo nome: per Armie Hammer il sequel “si farà”

Il sequel di Chiamami col tuo nome? Si farà, perché c’è gente che ci sta già lavorando e farà in modo che accada“. Sono queste le parole di Armie Hammer svelate in un’intervista con Variety dove l’attore ha discusso della possibilità di dare un seguito all’acclamato film di Luca Guadagnino.

Più di ogni altra cosa mi fido della direzione artistica di Luca, dello scrittore André Aciman e di tutto il team” ha dichiarato Hammer, “Voglio tornare di nuovo sul set e vederlo succedere. Mi manca lavorare con quella troupe perché conservo dei ricordi davvero speciali della produzione. È stata un’esperienza così collaborativa, unica e totalmente immersiva mai avuta nella mia carriera“.

Chiamami col tuo nome, recensione del film di Luca Guadagnino

Tra i film più acclamati dell’anno, nominato a quattro Premi Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior Attore e tra i film a distribuzione limitata più visti al mondo su Rotten Tomatoes del 2017, con un punteggio di circa 105,9%, Chiamami col tuo nome è arrivato in DVD e Blu-ray il 6 giugno distribuito da Universal Pictures Home Entertainment Italia.

Diretto da Luca Guadagnino (A Bigger Splash) questo dramma romantico vede protagonisti Armie Hammer (The Social Network) e Timothée Chalamet (Lady Bird) in una storia sensuale e sublime sul primo amore, basata sul best seller di André AcimanChiamami col tuo nome ha tra gli interpreti Michael Stuhlbarg (La forma dell’acquaAmira Casar (Saint Laurent) e Esther Garrel (Camille redouble).

Di seguito la sinossi del film:

Figlio di un eminente professore universitario specializzato nella cultura greco-romana che ogni anno ospita uno studente straniero impegnato nella stesura della tesi di post dottorato, Elio attende nella villa XVII secolo di famiglia l’arrivo di un nuovo allievo di suo padre. A risalire il vialetto per trascorrere le vacanze estive nella tenuta Perlman è il giovane Oliver, un ventiquattrenne statunitense bello e affascinante. I suoi modi disinvolti colpiscono immediatamente l’adolescente impacciato, che comincia ad affacciarsi all’amore. Gli incontri tra i due giovani sono permeati da un’intensità unica e palpabile: tra lunghe passeggiate, nuotate e discussioni, nel corso di un’estate che cambierà per sempre le loro vite, nasce tra loro un desiderio travolgente e irrefrenabile.

Fonte: Variety

Halloween: la prime reazioni dal Toronto Film Festival

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A seguito della presentazione ufficiale di Halloween al Toronto Film Festival, si diffondono sul web le prime reazioni al film che segna il ritorno di Michael Myers. Stando alla stampa straniera, il film è un vero e proprio omaggio all’originale film di John Carpenter, un’ode a uno dei più famosi serial killer dell’universo cinematografico pop.

Ecco alcuni commenti dall’estero:

Perri Nemiroff – Collider

#Halloween è feroce! Mi è piaciuta la continuazione della storia di Laurie, ma la forza del film è la corsa selvaggia di Michael verso l’omicidio e la sua casualità. Splendidamente girato, colpisce il centro e regala sangue e risate. È il pacchetto completo.

Emma Stefansky – Vanity Fair

Halloween è Il Risveglio della Forza della saga di Halloween: tutto quello che ti aspetti, più alcune cose nuove, altre stupide, alcune cose deliziosamente remixate. Sicuramente la migliore esperienza fino a questo momento durante una proiezione # TIFF18

Chris Evangelista – Slash Film

C’è un’intera sottotrama in questo film che è TERRIBILE e dovrebbe essere stata tagliata. Per fortuna, tutto il resto è un’esplosione assoluta. Brutale, spaventoso e sì, divertente.

Joel Meares – Rotten Tomatoes

Sono sempre stato facilmente coinvolto nei film di Halloween ma questa volta hanno fatto centro. Qualcuno avrà da obbiettare qualcosa – forse il film è troppo divertente, e una piccola svolta finale potrebbe essere eccessiva – ma è spaventosissimo e ha i livelli di fan service de Il Risveglio della Forza.

Matt Jacobs – The Huffington Post

Il nuovo Halloween ha una sequenza così uguale all’originale da bastare a vendere l’intero film. Fortunatamente, non è necessario. È un’esplosione assoluta.

Jamie Lee Curtis torna all’iconico ruolo di Laurie Strode, che giunge allo scontro finale con Michael Myers, l’uomo mascherato che le ha dato la caccia da quando era sfuggita per un soffio alla carneficina della notte di Halloween avvenuta quattro decenni prima.

Il Maestro dell’horror John Carpenter è produttore esecutivo e consulente creativo di questo capitolo, e unisce le forze con il produttore leader della cinematografia horror contemporanea, Jason Blum (Get Out, Split, The Purge, Paranormal Activity). Ispirato da un classico di Carpenter, i registi David Gordon Green e Danny McBride hanno creato una storia che apre una nuova strada rispetto agli eventi del film-pietra miliare del 1978, e Green ne firma anche la regia.

Halloween, la recensione del film di David Gordon Green

Captain Marvel: la descrizione della scena sul pianeta Torfa

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Captain Marvel: la descrizione della scena sul pianeta Torfa
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Come svelato dal servizio esclusivo di EW dedicato a Captain Marvel, la supereroina interpretata da Brie Larson guiderà la missione dello Starforce insieme agli alieni Kree. E a quanto pare la scena verrà mostrata all’inizio del film.

La descrizione fa riferimento a una delle immagini pubblicate dalla rivista dove vediamo Carol Danvers con l’uniforme verde al fianco di quattro militanti Kree (tra cui Korath the Pursuer, già apparso in Guardiani della Galassia Vol.1), mentre il “set” dell’azione è il pianeta Torfa.

Le cose però, come descrive EW che era presente durante le riprese, non andranno secondo le previsioni per Danvers e la sua squadra, offuscati dalla nebbia e incapaci di comunicare fra di loro. La Starforce è in cerca di una spia scomparsa e sarà Carol la prima a entrare in scena appena ottenuto il via libera dal personaggio misterioso di Jude Law.

Captain Marvel: tutte le foto esclusive da EW

Vi ricordiamo che alla regia del cinecomic con protagonista Brie Larson, ci saranno Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invece arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi:

Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Captain Marvel: 10 segreti sulla prossima eroina del MCU

Fonte: EW

The Batman: in arrivo un annuncio ufficiale dal film di Matt Reeves?

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Dopo settimane di silenzio Matt Reeves è tornato a parlare, se così si può dire, di The Batman twittando una misteriosa foto sul suo profilo ufficiale. Come dichiarato dal regista, la produzione del film è ancora bloccata in fase di scrittura e tutte le forze sono dedicate alla progettazione della storia che potrebbe riavviare le sorti del crociato di Gotham.

Le immagini che vedete qui sotto non dicono molto, tuttavia sembra che la Warner Bros. possa fare qualche annuncio ufficiale nel corso dei prossimi giorni. Nella prima c’è un costume vintage di Batman, nella seconda un cartello che indica la distanza per raggiungere Gotham City. Sono indizi sul film? Che ne pensate?

The Batman: possibili indizi su trama, villain e cast del film

Per quanto riguarda l’ipotesi di un collegamento con l’universo cinematografico DC, Reeves ha spiegato che “la pellicola si legherà in vari modi anche al DCEU, perché è un tassello di un grande puzzle. Ma non posso dire altro per ora“. Insomma, le voci circa la sua indipendenza dal mondo di Wonder Woman, Aquaman o The Flash potrebbero non essere state vere.

Sul tono della pellicola e le fonti di ispirazione, il regista ha parlato di “un tentativo di rendere al pubblico un punto di vista definitivo sulla storia di Batman, con l’eroe che intraprende un’indagine e un viaggio nel crimine di Gotham. Per fare ciò ho dovuto tuffarmi nei fumetti e rivisitare tutte le mie storie preferite […] Per ora posso dire che il film non continuerà ciò che Christopher Nolan aveva fatto con la trilogia del cavaliere oscuro, ma che proverà a realizzare qualcosa di nuovo e interessante“.

E alle voci secondo cui The Batman si sarebbe basato sui fumetti di Anno Uno (la serie di Fran Miller pubblicata nel 1990), Reeves risponde che “Non ci stiamo ispirando a nessun testo particolare, anche se amo Anno Uno ed è uno dei miei preferiti. Vogliamo concentrarci in modo specifico su un racconto che definisce il personaggio e che è molto personale per lui. Ovviamente non sarà una origin story, ma una storia emozionante…

The Batman: il film sarà connesso al DCEU e avrà toni noir

Come riportato nelle ultime settimane, The Batman potrebbe riavviare il franchise sul crociato di Gotham senza Ben Affleck, dunque è ormai certa la ricerca di un altro interprete che possa raccogliere l’eredità dei suoi colleghi e dare nuova linfa al personaggio.

Come questo film si inserirà, o meglio, si legherà al DC Extended Universe (che comprende anche AquamanWonder Woman 2 e The Flash) non è ancora chiaro.

La produzione di The Batman è slittata al 2019, dunque la speranza di vederlo presto sul grande schermo è sfumata e toccherà attendere almeno il 2020.

The Beach Bum: ecco il trailer vietato del nuovo film di Harmony Korine

Arriverà nelle sale americane il prossimo 22 marzo The Beach Bum, sesto lungometraggio firmato da Harmony Korine a circa sei anni dall’ultimo lavoro Spring Breakers.

Il film vede protagonista Matthew McConaughey nei panni di Moondog, un uomo che ha deciso di vivere la vita senza regole, scatenando così alcune vicende al limite dell’esilarante. Insieme all’attore Zac Efron, Isla Fisher e il rapper Snoop Dog.

Di seguito trovate il trailer vietato.

Avengers 4: Chris Evans e Scarlett Johansson sul set per i reshoot – foto

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Sono iniziate da pochi giorni le riprese aggiuntive di Avengers 4 e sul web stanno già circolando le prime foto “rubate” dal set, come quelle che vedete qui sotto.

Just Jared ha infatti colto tra un ciak e l’altro Paul Rudd (Ant-Man), Chris Evans (Captain America) e Scarlett Johansson (Vedova Nera) insieme al regista Anthony Russo. L’attrice sfoggia di nuovo il vecchio look di Natasha Romanoff, contrariamente ai capelli biondi scelti per Infinity War: saranno questi momenti relativi al passato e dunque ai tanto chiacchierati viaggi nel tempo?

Avengers 4: nuovi dettagli sulle riprese aggiuntive

CORRELATI:

Di seguito la prima sinossi di Avengers 4:

“Il culmine di 22 film interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers porterà gli spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per sostenerla.

Avengers 4: il titolo ufficiale dovrebbe spaventare i fan

Fonte: Just Jared

Bond 25: ecco chi potrebbe essere il villain del film

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Bond 25: ecco chi potrebbe essere il villain del film

Secondo quanto dichiarato da Said Taghmaoui in una recente intervista, l’attore apparso lo scorso anno in Wonder Woman potrebbe interpretare il ruolo del villain in Bond 25, prossimo capitolo del franchise. Taghmaoui ha inoltre specificato che l’accordo sarebbe stato preso insieme a Danny Boyle, successivamente allontanatosi dal film per divergenze creative.

Sono stato scelto da Boyle, ma ora che non fa più parte del team il mio futuro è incerto […] Non sappiamo chi sarà il regista, e i produttori non sanno se si orienteranno verso un attore russo o del Medio Oriente per il villain. Ho solo ricevuto un messaggio che diceva: “Se vanno dalle parti delMedio Oriente, sarai tu. Altrimenti sarà qualcun altro.

Dopo l’addio di Danny Boyle la produzione di Bond 25 cerca un nuovo regista per il film che vedrà ancora protagonista Daniel Craig.

Alcuni nomi sono spuntati nel corso degli ultimi giorni, da Edgar Wright (che in passato aveva manifestato il desiderio di dirigere un capitolo della saga di James Bond), Jean-Marc Vallee (Dallas Buyers Club, Big Little Lies), David Mackenzie (Hell or High Water) e Yann Demange (White Boy Rick).

Bond 25: Danny Boyle fuori per problemi con Daniel Craig?

Vi ricordiamo che il franchise sull’agente segreto del MI6James Bond, proseguirà con il capitolo numero 25 che avrà come protagonista di nuovo Daniel Craig, per la quinta volta nei panni del personaggio.

Annapurna si è assicurata i diritti di distribuzione domestica con la MGM, mentre la Universal Pictures distribuirà il film a livello internazionale.

Come da tradizione, Bond 25 verrà distribuito nel Regno Unito una settimana prima rispetto al resto del mondo, il 25 ottobre 2019, mentre l’8 novembre 2019 arriverà in tutto il mondo. Le riprese cominceranno il 3 dicembre prossimo.

Fonte: The National

Venezia 75: ANAC, FICE e ACEC contro i Leoni a Netflix

Venezia 75: ANAC, FICE e ACEC contro i Leoni a Netflix

Dopo meno di 24 ore dall’assegnazione dei Leoni a Venezia 75, arriva repentina la reazione delle associazioni degli esercenti in Italia, che si scaglia contro la decisione di premiare dei film acquistati da Netflix, che quindi saranno distribuiti sulla piattaforma streaming, dopo un rapido passaggio in sala.

Venezia 75: tutti i vincitori. Leone d’Oro a Roma di Alfonso Cuaron

Ecco quanto si legge nel comunicato stampa ufficiale:

“L’ANAC – Associazione Nazionale Autori Cinematografici, unitamente alla FICE – Federazione Italiana Cinema d’Essai e all’ACEC – Associazione Cattolica Esercenti Cinema, in coerenza con quanto dichiarato in occasione della conferenza stampa della Mostra nel mese di luglio a Roma, ribadiscono la loro contrarietà circa la scelta di aver inserito nel concorso di Venezia alcuni film non destinati alla visione in sala, diversamente da quanto aveva deciso il festival di Cannes.

Nel pieno rispetto delle scelte della giuria presieduta da Guillermo del Toro e senza nulla togliere all’alta qualità del film “ROMA” di Alfonso Cuaròn, vincitore del Leone d’Oro, ANAC, FICE e ACEC ritengono iniquo che il marchio della Biennale sia veicolo di marketing della piattaforma NETFLIX che con risorse ingenti sta mettendo in difficoltà il sistema delle sale cinema italiane ed europee. Il Leone d’Oro, simbolo della Mostra internazionale d’arte cinematografica da sempre finanziata con risorse pubbliche, è patrimonio degli spettatori italiani: il film che se ne fregia dovrebbe essere alla portata di tutti, nelle sale di prossimità, e non esclusività dei soli abbonati della piattaforma americana.

ANAC, FICE e ACEC reiterano la richiesta al direttore Barbera di rivedere per il prossimo anno la sua posizione, mentre chiedono al Ministro della Cultura di varare con la massima sollecitudine norme che regolino anche da noi come avviene in Francia un’equa cronologia delle uscite sui diversi media.”

Venezia 75: le donne, le storie e il tempo della parola – un commento

Durante la conferenza stampa di presentazione del programma, Alberto Barbera aveva dichiarato, in merito alla presenza dei film Netflix (e Amazon Studios) in Concorso: “Non vedo ragioni per cui escludere dalla competizione del festival un film di Cuaron o dei Coen solamente perché prodotto da Netflix. In Francia la legge è diversa per quello che riguarda le window, per fortuna qui non abbiamo questi problemi.” Con riferimento, ovviamente, alla decisione del Festival di Cannes di lasciare fuori le opere opzionate dalle piattaforme streaming. Le ultime parole famose, a quanto pare, visto che alla luce dell’assegnazione dei premi, il Leone d’Oro a Roma di Alfonso Cuaron, acquistato per la distribuzione da Netflix, ha scatenato le ire delle associazioni.

Ricordiamo che i titoli Netflix in selezione ufficiale a Venezia 75 erano 4: Roma e The Ballad of Bugger Scruggs in Concorso; Sulla mia pelle in Concorso Orizzonti; The Other Side of the Wind Fuori Concorso. Sia il film di Alfonso Cuaron che quello dei fratelli Coen sono stati premiati, portando a casa rispettivamente il Leone d’Oro e il premio Osella alla migliore sceneggiatura.

Tutto lo speciale dedicato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 75 di Cinefilos.it

Grey’s Anatomy 15×01: anticipazioni dall’episodio

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Grey’s Anatomy 15×01: anticipazioni dall’episodio

Il network americano della ABC ha diffuso la trama di Grey’s Anatomy 15×01, il primo atteso episodio della quindicesima stagione di Grey’s Anatomy.

In Grey’s Anatomy 15×01 che si intitolerà ” With a Wonder and a Wild Desire ” I medici gareggiano per una nuova posizione mentre Meredith lotta per rimanere concentrata; nel frattempo Amelia e Owen cercano di capire la loro relazione mentre La luna di miele di Jo e Alex non va come previsto; Bud e Jo infine costituisce un’alleanza inaspettata.

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Grey’s Anatomy 15×01

Grey’s Anatomy 15 è la quindicesima stagione della serie Grey’s Anatomy creata da creata da Shonda Rhimes per la ABC Studios. Gli episodi di Grey’s Anatomy 15 debutteranno questo autunno.

Nella quindicesima stagione di Grey’s Anatomy ritorneranno i personaggi Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in corso), interpretato da Justin Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso), interpretata da Chandra Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso), interpretato da James Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso), interpretato da Kevin McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso, ricorrente 14), interpretata da Kim Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso, ricorrente 6), interpretato da Jesse Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in corso, guest 10), interpretata da Kelly McCreary

Venezia 75: tutti i vincitori. Leone d’Oro a Roma di Alfonso Cuaron

La Giuria di Venezia 75, presieduta da Guillermo Del Toro, ha assegnato i premi al Concorso Ufficiale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Ecco tutti i vincitori di Venezia 75

  • Premi della selezione ufficiale

Leone d’oro – Roma di Alfonso Cuaron
Leone d’Argento – Jacques Audiard per The Sisters Brothers
Gran premio della giuria – La Favorita di Yorgos Lanthimos
Premio speciale della giuria – The Nightingale di Jennifer Kent
Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile – Willem Dafoe per At Eternity’s Gate
Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile – Olivia Colman per La Favorita
Premio Osella per la migliore sceneggiatura – The Ballad of Buster Scruggs di Joel e Ethan Coen
Premio Marcello Mastroianni – Baykali Gabambarr per The Nightingale

  • Premi della sezione Orizzonti

Premio Orizzonti per il miglior film – Kraben Rahu di Phuttiphong Aroonpheng
Premio Orizzonti per la miglior regia – Emir Baigazin per Ozen
Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura – Pema Tseden  di Jinpa
Premio speciale della giuria di Orizzonti – Anons di Mahmut Fazil Coşkun
Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio – Kado di Aditya Ahmad
Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile – Kais Nashif per Tel Aviv On Fire
Premio Orizzonti per la miglior interpretazione femminile – Natalya Kudryashova per The Man Who Surprised Everyone

  • Premio Venezia Opera prima “Luigi De Laurentiis” – The Day I Lost My Shadow di Soudade Kaadam

Venezia 75: le donne, le storie e il tempo della parola

  • Venezia Classici

Miglior Documentario sul Cinema: The Great Buster: A Celebration di Peter Bogdanovich

Miglior Restauro: La notte di San Lorenzo di Paolo e Vittorio Taviani

  • Venice Virtual Reality

Miglior Storia VR: L’ile des morts di Benjamin Nuel

Miglior Esperienza VR: Buddy VR di Chuck Chae

Miglior VR: Spheres di Eliza McNitt

  • Premi alla carriera

Leone d’oro alla carriera: Vanessa Redgrave e David Cronenberg

Premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker: Zhang Yimou

  • Campari Passion for Film: Bob Murawski

Venezia 75: le donne, le storie e il tempo della parola

Venezia 75: le donne, le storie e il tempo della parola

Conclusa la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, edizione settantacinque, e in attesa dell’annuncio dei Leoni, è importante riportare alcune considerazioni a seguito delle polemiche che hanno seguito l’annuncio del programma, lo scorso luglio, e di alcune decisioni prese dall’organizzazione in merito ai tempi di lavoro della stampa accreditata.

Quando è stato annunciato il programma della Selezione Ufficiale, lo scorso luglio, molte riviste straniere, in particolare The Hollywood Reporter, si sono scagliate contro Alberto Barbera e il suo Festival a causa della mancanza di donne tra le file dei registi scelti per rappresentare il cinema Mondiale in Mostra. Tale accusa, in “tempo di #MeToo”, è sembrata pretestuosa nonché portatrice di una subdola forma di “razzismo al contrario”, in cui per promuovere la parità di genere sarebbe stata obbligatoria la presenza di registe donne nella Selezione Ufficiale, mentre l’unica donna regista del Concorso è stata Jennifer Kent con la sua opera seconda, The Nightingale.

Il film è diventato il caso degli ultimi giorni di Festival, a causa dell’intervento di uno scriteriato (accreditato stampa) che, a fine proiezione, ha urlato offese personali alla regista per manifestare di non aver gradito affatto il film in questione. La Biennale ha provveduto immediatamente a ritirare l’accredito al soggetto, e l’evento, lungi dal rimanere un episodio da raccontare nei tanti discorsi dei “ti ricordi quella volta che al Festival di Venezia…” dovrebbe rappresentare un punto di partenza per una duplice riflessione. Da una parte è bene riconsiderare i criteri di assegnazione dei badge di accredito, valutando attentamente la professionalità dei richiedenti. Distinzioni e cernite andrebbero fatte a costo di risultare elitari, oltre a dover essere dovuto a tutti i film (ma a tutte le opere d’arte in generale) quel rispetto che si deve all’opera, seppure mediocre, dell’ingegno altrui, ma che ha “molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale” (cit.).

La seconda riflessione che dovrebbe stimolare il commento scellerato è quella culturale: tentare di offendere una donna con l’appellativo che le attribuisce il mestiere più antico del mondo appartiene a una cultura retrograda e medievale che resta attaccata addosso a molte persone, persino inconsapevolmente, e che smaschera la più profonda ignoranza nella persona in questione, che pronuncia quella parola come offesa. Un problema culturale che diventa ancora più grave nel momento in cui, e qui torniamo al primo spunto di riflessione, quest’offesa è urlata da una persona che, stando al badge che ha appeso al collo e che la Biennale gli ha concesso, dovrebbe essere un critico o un giornalista, una persona dunque incaricata di diffondere cultura e informazione.

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Allo spiacevole incidente si aggiunge il fatto che il film della Kent è stato uno dei più brutti (peggio accolto nel complesso dei commenti della stampa) presentati al Lido nella Selezione Ufficiale. L’idea che potrebbe prendere forma è che pur di prendere almeno una donna in concorso, i selezionatori abbiano preso un film non all’altezza del resto della rosa di film scelti, lasciando fuori l’opera magari più completa o interessante di un regista uomo, solo per evitare una polemica che comunque è arrivata. E se sulla carta The Hollywood Reporter poteva avere ragione, basandosi soltanto su numeri e nomi, alla luce della proiezione di tutti i film di Venezia 75, è apparso cristallino che tutta la selezione fosse straordinariamente attenta al mondo femminile, con storie, attrici e interpretazioni che raccontano la donna e le sue storie in diversissimi modi, linguaggi e situazioni, con grande dignità e consapevolezza. Inoltre entrambi i film storici scelti della commissione (One Nation One King e Peterloo) avevano importanti riferimenti al suffragio universale e alla parità di diritti, non un occhio di riguardo ma una visione completa dell’umanità formata da sessi differenti, dunque. Una polemica sterile, dunque, quella che arriva da Oltreoceano e da una società dove il politicamente corretto dopo lo scandalo Weinstein ha sì portato allo scoperto il marcio di Hollywood, ma ha anche generato orrori come l’ostracismo di Woody Allen, solo per fare un nome. La Mostra e la Biennale (organizzazione in cui lavorano per la maggioranza donne) sono l’emblema di come, nel mondo del cinema e del lavoro in generale, siano importanti le competenze, non il sesso. E non dovrebbe esserci bisogno di aggiungere altro.

La particolarità del Concorso di quest’anno è stata la presenza di tanti film molto lunghi, pellicole di oltre due ore, in alcuni casi anche tre ore, che hanno incollato gli accreditati alle poltrone. I film hanno avuto in comune anche una qualità medio alta, che sembra il filo rosso che congiunge almeno le ultime tre edizioni della Mostra. Grandi autori hanno scelto il Lido per presentare i loro nuovi film, di conseguenza, i selezionatori hanno giocato sul sicuro, affidandosi a registi del calibro di Tsukamoto, di Leigh, di Nemes, di Guadagnino, addirittura a Orson Welles nel Fuori Concorso. La mancanza di coraggio nell’andare a scovare autori sconosciuti e nel prediligere filmografie nazionali più fruibili o già amate e conosciute è stata compensata dalla chiara scelta di portare avanti le grandi storie raccontate sullo schermo. E quindi i “film lunghi” tanto nemici del pubblico da Festival, sempre alle prese con incastri di proiezioni e orari tiranni, diventano un modo per spingere alla riflessione, alla parola ponderata, un invito alla riscoperta del piacere di discutere di cinema come fosse davvero arte, senza affannarsi alla corsa al tweet (o al commento rapido su Facebook), abitudine osteggiata anche dall’embargo sui film annunciato a inizio festival, fino alla proiezione ufficiale con pubblico invitato e cast.

Venezia 75 ha quindi rivendicato il tempo della riflessione, e questa necessità di darsi il giusto spazio per meditare e contemplare e poi parlare sembra sempre più urgente nel momento in cui nel corso di manifestazioni importanti come una Mostra Internazionale di Cinema, si verificano episodi come quello, discusso prima, di scellerati che urlano le loro offese “a caldo”, come fossero nella privacy delle loro camere a esprimere un parere non richiesto ad amici distratti (per cui diventa necessario alzare la voce). Il tempo dunque come unità di misura del pensiero, della parola scritta, che dovrebbe, nel caso della critica, non giudicare ma guidare lo spettatore interessato. Le storie si sono prese il loro tempo con i tanti minuti di durata dei film, le parole, grazie anche all’embargo, sono diventate più importanti e hanno manifestato un loro peso.

Il divieto, per la stampa, di commentare il film prima della presentazione ufficiale è stato mutuato dal Festival di Cannes, che a maggio ha stravolto i ritmi di programmazione delle proiezioni per impedire del tutto ai giornalisti di vedere i film prima di cast e invitati. La scelta di Venezia è stata più democratica e si è affidata al buonsenso della stampa stessa. Un festival più democratico quindi, ma apparentemente anche più in salute, stando alla qualità dei titoli presentati e al coraggio di abbracciare le novità tecnologiche e le nuove piattaforme di produzione cinematografica, quelle stesse Netflix e Amazon allontanate dalla kermesse francese e che “rischiano” di finire addirittura nel palmares della settantacinquesima edizione del Festival di cinema più antico del mondo.

Non sappiamo cosa ci riserverà Venezia 76, ma l’augurio è quello di portarci dietro, da questa edizione, la giusta prospettiva sul concetto di parità, il tempo adeguato che rivendica ogni opera d’arte e ogni pensiero scritto, la bellezza di altre storie raccontate sul grande schermo.

Venezia 75: il palmares delle Giornate degli Autori

Venezia 75: il palmares delle Giornate degli Autori

Da Toni Servillo a David Cronenberg, da Rithy Panh a Jonas Carpignano, da Adriano Panatta a Donpasta, da Marina Abramovic a Anne De Carbuccia, da Jasmine Trinca a Luca Marinelli, da Mario Martone (Premio SIAE alla creatività) ad Alexander Kluge, da Michele Riondino a Carolina Crescentini, da Ramin Bahrani a Luigi Lo Cascio fino ai vincitori dell’anno – Claire Burger, Valerio Mieli, Sudabeh Mortezai – sono moltissimi i personaggi che hanno accompagnato e festeggiato le Giornate degli Autori nel suo 15 compleanno, il primo che segna il confine dall’infanzia all’adolescenza. Proprio per questo nel palmarès dei film delle Giornate ci manca oggi un nome che insieme a noi e alla Mostra è cresciuto nel corso degli anni: quello di Teresa Mangiacapre, infaticabile organizzatrice di iniziative in ricordo di Lina e che quest’anno avrebbero trovato la giusta conferma nella splendida affermazione delle donne registe a Venezia.

I numeri delle Giornate sono la conferma di un successo che va dall’affezione del pubblico (oltre 7500 spettatori con molte proiezioni sold-out e una crescita di 6%, sulla scia di un’affermazione di tutte le sezioni della Mostra) alla vitalità e ospitalità della Villa degli Autori. Sono stati 18 gli incontri e gli omaggi organizzati  in 11 giorni e notti fittissimi di momenti conviviali e di dialogo. Gli eventi ospitati e realizzati sono 25 per 30 film tra lunghi e corti, comprese le 5 opere prime della selezione e i moltissimi titoli firmati da registe donne. E’ un racconto che è stato illustrato nella nostra gallery ufficiale (più di 200 foto pubblicate a partire da 4500 scatti, tra cui l’allegra sequenza dei 60 “pugilatori” che sul nostro backdrop hanno sfilato con combattivi guantoni rossi), dai commenti su facebook e instagram (una crescita esponenziale, fino al 97% rispetto a un anno fa). E che, grazie all’impegno di I Club e Tino Eventi, si è tradotto in trecentosessanta bottiglie di prosecco stappate, duecentoquaranta bottiglie di vino, settecentoventi bottiglie di birra. Oltre tremila sono stati i caffè serviti agli ospiti e al pubblico della Villa e tremiladuecentocinquanta le bottiglie d’acqua tra aperitivi, cocktail, cene e feste. “Una lista di numeri ovviamente non racconta tutto il senso della nostra proposta – dice il Delegato delle Giornate, Giorgio Gosetti – Ma racconta uno spirito diverso che caratterizza il nostro programma e che è stato reso possibile grazie all’impegno di tanti, le associazioni degli autori italiani (Anac e 100autori in primis). Portiamo alla Mostra lo spettacolo dell’intelligenza, registi che da vere promesse stanno diventando protagonisti, voci di culture lontane e diverse, coraggio di percorrere vie nuove e talvolta – grazie a maestri riconosciuti – voglia di rimettersi in gioco con proposte diverse. Ma inseriamo, nel mosaico vitale e bellissimo della Mostra, il sale della diversità, a partire dalle occasioni di incontro che la Villa degli Autori ha offerto a tutti i creativi del cinema mondiale. Nel rispetto e nella difesa di quel diritto d’autore oggi minacciato fin nel cuore del Parlamento Europeo che dovrebbe essere custode della tutela dei diritti e che invece il 12 settembre rischia di ignorare le voci degli artisti. Anche per loro abbiamo realizzato questa edizione delle Giornate e per loro continueremo a combattere con le armi dello spettacolo, dell’indipendenza, della passione”.

Di seguito tutti i vincitori delle Giornate degli Autori a Venezia 75

Premio del Pubblico BNL a Ricordi? di Valerio Mieli (Italia, Francia)

GdA Director’s Award a C’est ça l’amour di Claire Burger (Francia)

La giuria, presieduta da Jonas Carpignano, era composta da ventotto giovani europei, uno per ogni paese della comunità, partecipanti al progetto 28 Times Cinema.

Motivazione: Il film di Claire Burger è un racconto estremamente coinvolgente sulle situazioni difficili in cui ci pone la vita, sia che ci confrontiamo con la fine di un matrimonio, sia che ci venga spezzato il cuore per la prima volta. Abbiamo scelto questo film per la sua tenerezza e per la straordinaria padronanza tecnica che la regista dimostra nel tenere sotto controllo tutti gli elementi del film.

Premio Label Europa Cinemas a Joy di Sudabeh Mortezai (Austria)

Motivazione: Joy è un film commovente e realizzato con grande cura, che affronta il traffico sessuale, una piaga che colpisce tutta l’Europa. Il film possiede uno stile documentario che ne fa risplendere autenticità e credibilità. In questo modo riusciamo a comprendere la vita quotidiana della protagonista, Joy, le sue lotte e la ricerca di dignità nelle complesse dinamiche di potere presenti in un mondo parallelo al nostro. Il film provocherà un dibattito ovunque sarà visto, e siamo lieti che questo premio possa favorirne la diffusione in Europa.

Hearst Film Award – Best Female Director a Sudabeh Mortezai per Joy (Austria)

Motivazione: Ci sono immigrati che anche i razzisti tollerano senza problemi. Sono le donne come Joy, prostitute bambine ridotte a schiave. Accade oggi nell’Austria governata dalla destra. Ma non è diverso da ciò che accade in Italia, qui e ora. Joy ci chiede di non chiudere gli occhi sulla realtà.

NUOVOIMAIE Talent Award a Linda Caridi per Ricordi? di Valerio Mieli (Italia, Francia)

Queer Lion Award a José di Li Cheng (Guatemala)

Motivazione: Scritto in maniera sensibile, splendidamente interpretato, questo ritratto appassionato del viaggio di un giovane alla ricerca dell’appagamento emotivo, mostra la complessità di una relazione omosessuale sullo sfondo della dura vita nel Guatemala contemporaneo.

Menzione Speciale Premio FEDIC a Ricordi? di Valerio Mieli (Italia, Francia)

Motivazione: Quando il cinema diventa poesia. Ricerca dell’amore fra felicità e sofferenze, ricordi, emozioni, colori che simboleggiano gioia ma anche mal di vivere, nostalgia di momenti vissuti e speranze, in un incontro fra giovani che si innamorano, si lasciano e … .

Menzione FEDIC – Il Giornale del Cibo a I Villani di Daniele De Michele (Italia)

Motivazione: Senza l’uomo la terra non c’è più “dice la canzone di chiusura di questo documentario che, dalla Sicilia al Trentino, con la voce di alcuni agricoltori, pastori e pescatori, descrive il loro duro lavoro, rivolto anche a conservare la tradizione della cucina italiana, che è un patrimonio ma anche un atto d’amore, come testimonia il pranzo fra i protagonisti, fra sudore, gioia e senso di
gratificazione.

Driven: recensione del film di Nick Hamm

Driven: recensione del film di Nick Hamm

A Venezia 75 viene presentato il film di chiusura, Driven di Nick Hamm, in conclusione di una maratona cinematografica assai ricca e piena di titoli interessanti. Driven arriva però alla fine di una giornata di proiezioni povera rispetto al palinsesto dei giorni precedenti, forse per una scelta mirata, visto l’accavallarsi con il festival di Toronto. Alla fine della proiezione è stato presentato anche il backstage, che racconta alcuni difficili momenti della realizzazione.

Driven è la storia intrecciata di due persone, molto distanti tra loro, ma che uno strano gioco del destino porterà a fondere le loro vite. Siamo nella metà degli anni Settanta, Jim Hoffman è un pilota, implicato in un colossale traffico di droga, nel quale non esita a coinvolgere la sua famiglia, mentre John DeLorean, suo vicino di casa, è un geniale e ricco progettista di automobili, con un passato glorioso e il sogno di produrre l’auto che rivoluzionerà per sempre il mercato. Jim è strettamente sorvegliato dall’FBI, che in cambio della libertà lo sfrutta come informatore. DeLorean invece è alla ricerca di capitali per finanziare il suo ambizioso progetto. Inutile dire che sarà l’inizio di un gioco complesso, che sfuggirà di mano, infrangendo le leggi, l’etica e l’amicizia.

Il regista Nick Hamm dice di aver voluto raccontare la storia di due uomini così bisognosi dell’essere vincitori, da arrivare a distruggere famiglia e amicizia.  L’interrogativo al centro del suo film è se DeLorean sia un truffatore o un genio della creatività e viceversa, se Jim sia un criminale o una persona sincera e di cuore.

Il film gioca bene con questi interrogativi, ruotando attorno a quell’automobile avveniristica dalle ali di gabbiano, diventata famosa solamente perché scelta come macchina del tempo in Ritorno al futuro di Robert Zemeckis. Peccato che in realtà quel costosissimo veicolo sia stato un autentico fallimento, pieno di problemi strutturali e malfunzionante fin dall’uscita dalla fabbrica. Nel film ci sono molti momenti con battute, neanche troppo velate, sulla DeLorean come macchina del tempo, futuro e viaggi lontani.

Driven è un film ben congeniato, diretto con mano sicura e ben interpretato, in maniera sorniona, beffarda, a volte esagerata, ma credibile. Nonostante la confezione appetitosa, la musica rock coinvolgente e perfettamente correlata al montaggio, la divertente ricostruzione caricaturale degli anni Settanta e l’imbastimento di un riuscito connubio tra commedia e poliziesco, stenta però a coinvolgere anche chi non è troppo appassionato all’industria delle automobili.

Venezia 75: i premi collaterali della Fondazione Ente dello Spettacolo

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In occasione dell’ultima giornata della 75.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nello Spazio FEdS della Fondazione Ente dello Spettacolo (Sala Tropicana 1 dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia) si è svolta la consegna dei premi Collaterali Venezia 75. Ha presentato Federico Pontiggia, giornalista della Rivista del Cinematografo.

Oltre alle menzioni speciali, durante la cerimonia sono stati assegnati i seguenti riconoscimenti:

  • Premio SIGNIS, Organizzazione internazionale cattolica per le comunicazioni
  • Premio INTERFILM, Associazione Internazionale Protestante Cinema
  • Premio FEDIC, Federazione Italiana dei Cineclub
  • Premio LANTERNA MAGICA, C.G.S. – Circoli Giovanili Socioculturali

Ecco nel dettaglio i premiati.

Il Premio SIGNIS è assegnato a Roma di Alfonso Cuarón. Di seguito le motivazioni: “Con uno stile allo stesso tempo classico e innovativo e un uso sapiente del bianco e nero, il regista Cuarón costruisce un suggestivo e poetico racconto sul Messico degli anni Settanta. Se a livello generale, l’opera coglie le fratture di una società che va incontro a profondi cambiamenti, dal punto di vista familiare delinea la forza del ruolo della donna, capace reagire con coraggio e solidarietà alle continue difficoltà. Roma è una bellissima conferma sulle doti artistiche di Cuarón, regista dalla forte carica autoriale e dalla grande capacità divulgativa”.

Menzione Speciale a 22 July di Paul Greengrass. La motivazione: “Raccontando il massacro di tanti giovani in Norvegia nel 2011, Greengrass non si limita solo a un’efficace ricostruzione dei fatti, ma affida al racconto un potente e intenso messaggio di speranza. È un monito per le giovani generazioni e per la comunità tutta a non lasciarsi influenzare dalla paura dell’altro, da idee estreme e violente, ma a saper trovare la via del dialogo e dell’inclusione”.

La Giuria del Premio INTERFILM per la Promozione del Dialogo Interreligioso ha conferito il riconoscimento a Tel Aviv on Fire, di Sameh Zoabi poiché: “Questa commedia brillante, provocatoria e dissacrante, offre uno sguardo originale su uno dei più dolorosi conflitti del nostro tempo. Uno sceneggiatore palestinese instaura un’inattesa collaborazione con un ufficiale israeliano che lo aiuta a sviluppare la trama della serie televisiva sentimentale Tel Aviv on Fire. Il film ribalta il confine tra cruda realtà e visioni romantiche, lavorando sulle identità dei personaggi e aprendo uno spazio creativo per il dialogo”.

Il film Sulla mia pelle di Alessio Cremonini (Sezione Venezia-Orizzonti) si aggiudica il Premio FEDIC, destinato “all’opera che meglio riflette l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore”. Per la Giuria ha riconosciuto “La toccante e oggettiva ricostruzione, senza strumentalizzazioni o concessioni a facili effetti, degli ultimi spaventosi sette giorni di vita di Stefano Cucchi. Un film che si può definire di servizio verso il pubblico”.

Il Premio CGS “Lanterna Magica” 2018 va al film Amanda di Mikhael Hers con la seguente motivazione: “Per aver delineato il percorso di accettazione del lutto e di crescita di una bambina e di un giovane adulto senza cadute nella retorica, ponendo soprattutto in luce i momenti nei quali alla progressiva guarigione dell’uno è necessario l’apporto dell’altra. La sceneggiatura accompagna abilmente la dinamica di interazione e scontro tra i due personaggi fino alla costituzione di un nuovo nucleo familiare, visto come nodo di relazioni basilari e preziosa conquista per la contemporaneità del nostro Occidente frammentato. Il linguaggio cinematografico rifugge da facili manipolazioni emotive, privilegiando un raffinato ed efficace lavoro di montaggio, che riesce a comunicare allo spettatore la gravità dei drammi affrontati. Ottima la prova attoriale della giovanissima co-protagonista Isaure Multrier, molto credibile nella sua espressività, che coinvolge ed interroga”.

La Giuria FEDIC ha inoltre assegnato due Menzioni Speciali.

La prima al film Ricordi? di Valerio Mieli (Le Giornate degli Autori), La motivazione recita: “Quando il cinema diventa poesia. Ricerca dell’amore fra felicità e sofferenze, ricordi, emozioni, colori che simboleggiano gioia ma anche mal di vivere, nostalgia di momenti vissuti e speranze, in un incontro fra giovani che si innamorano, si lasciano e …….”.

La Menzione FEDIC – Il Giornale del Cibo destinata “all’opera che propone la scena più significativa legata al cibo e alla alimentazione” va al film I Villani di Daniele De Michele (Le Giornate degli Autori), in quanto: ” Senza l’uomo la terra non c’è più “dice la canzone di chiusura di questo documentario che, dalla Sicilia al Trentino, con la voce di alcuni agricoltori, pastori e pescatori, descrive il loro duro lavoro, rivolto anche a conservare la tradizione della cucina italiana, che è un patrimonio ma anche un atto d’amore, come testimonia il pranzo fra i protagonisti, fra sudore, gioia e senso di gratificazione.

Zombieland 2: ecco quando inizieranno le riprese

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Zombieland 2: ecco quando inizieranno le riprese

Aveva fatto il giro del web la notizia che il film cult Zombieland avrebbe avuto un sequel. Oggi è possibile sapere anche quando prenderanno avvio le riprese: il 28 gennaio. La produzione del film inizierà con il titolo provvisorio di Zombieland Too e vedrà riunito l’intero cast originale. Il regista sarà quindi di nuovo Ruben Fleischer, che il prossimo mese farà il suo debutto nel mondo Marvel con Venom, e alla sceneggiatura si ritroverà il duo originale Paul Wernick e Rhett Reese.

La trama di Zombieland 2 si svolgerà dieci anni dopo la conclusione della prima vicenda e vedrà lo strano quartetto affrontare una nuova specie di zombie molto più potente di quella precedente. Stando alle prime indiscrezioni il duo composto dalle due sorelle interpretate da Emma Stone e Abigail Breslin si romperà e quest’ultima scapperà con nuovo personaggio ancora ignoto. Non è ancora chiaro invece quale sarà il destino degli altri due: Jesse Eisenberg e Woody Harrelson. Sicuramente l’inizio delle riprese chiarirà qualche dubbio e potrà darci qualche indicazioni su una possibile data d’uscita.

FONTE: Production Weekly

Avengers 4: nuovi dettagli sulle riprese aggiuntive

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In questi giorni si stanno svolgendo le riprese aggiuntive di Avengers 4, iniziato a girare già lo scorso anno. Non è inusuale che le grandi produzioni hollywoodiane decidano di concedersi altro tempo sul set per limare quello che nel montaggio ancora non funziona. Ma recenti dichiarazioni di Mark Ruffalo, che nell’universo Marvel interpreta il personaggio di Hulk, hanno chiarito il fatto che non si tratta di vere e proprie riprese aggiuntive, ma scene necessarie a concludere il film che non è stato mai finito nella sessione precedente. Ecco le parole dell’attore:

Faremo delle riprese aggiuntive del film da settembre. E poi inizieremo il tour promozionale internazionale. E poi uscirà il film, che noi ancora non sappiamo bene come sarà. Non faremo soltanto delle riprese aggiuntive, finiremo il film, perché non lo abbiamo mai concluso totalmente lo scorso anno“.

Nei vari account social dei protagonisti e nelle immagini che circolano in rete possiamo vedere convocati sul set Chris Evans, Scarlett Johansson e Paul Rudd. Terminata questa sessione probabilmente si saprà qualcosa di più sulla trama e verrà comunicato il titolo del film attualmente senza nome. Si attende ovviamente anche il trailer, per cui bisognerà attendere un po’ vista l’uscita del film fissata per maggio 2019.

FONTE: ScreenRant

Star Wars: 10 cose che non sai sulla saga

Star Wars: 10 cose che non sai sulla saga

Con il ritorno del franchise di Star Wars c’è stato molto da parlare: nuovi personaggi, nuove storie (ma non solo), e grandi ritorni. Cosa non sapete su Star Wars? Ecco dieci curiosità sui nuovi capitoli della saga, e dove vederli in streaming.

Star Wars: il risveglio della forza

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1. Sia David Fincher che Matthew Vaughn hanno preso in considerazione l’idea di dirigere Star Wars: Il risveglio della Forza. L’annuncio dell’arrivo di una nuova trilogia aveva agitato sia Hollywood che internet. Chi avrebbe diretto i nuovi film? Sembra che Kathleen Kennedy, la direttrice della LucasFilm, abbia incontrato ogni regista sulla faccia del pianeta. Non sappiamo tutti i nomi, ma sappiamo almeno di due. Il primo è David Fincher, il quale ha detto di aver sempre pensato a Star Wars come una storia di schiavi che osservano la follia dei loro padroni. Impegnato, costoso, e con una reputazione difficile, sembra che Fincher non andrò oltre il primo incontro. Sembra che Matthew Vaughn, invece, sia arrivato molto vicino a dirigere Il risveglio della Forza. Addirittura, il regista rinunciò a X-Men: Giorni di un futuro passato per dirigere il film. Ma le cose non andarono per il verso giusto, per questioni di divergenze creative, sia in fatto di casting che in fatto di violenza nel film.

2. In origine, Jakku era un pianeta di ghiaccio. Michael Arndt ha sperimentato con diverse trame e diverse ambientazioni e Jakku, che nel film ha un ruolo fondamentale, è stato modificato più e più volte. In uno dei concept più interessanti per Jakku, il pianeta era un mondo vulcanico di ghiaccio, simile ad alcune zone dell’Islanda. Ci sarebbero stati laghi ribollenti e fontane di lava che scorrevano accanto a ghiacciai.

3. JJ Abrams ha voluto che Star Wars: Il risveglio della Forza fosse quasi un remake. Una delle critiche principali fatte al film, è quella che riguarda la somiglianza con il film originale di Star Wars, sia per quanto riguarda l’estetica, che per quanto riguarda la trama. Ma Arndt, quando aveva cominciato a lavorare al film, aveva sperimentato con trame diverse: in una, Rey trovava i resti della Morte Nera II sepolta in mare. In un’altra, i personaggi erano coinvolti in una corsa per recuperare il corpo di Darth Vader. Dopo che J.J. Abrahams divenne ufficialmente il regista, però, il film cominciò a diventare più un ritorno a Una nuova speranza.

Lego Star Wars

4. LEGO Star Wars è stato il primo marchio autorizzato di LEGO. Prima di Star Wars, LEGO aveva creato unicamente set basati su idee e serie proprie e originali. Ma nel 1999 decise di collaborare con la Lucasfilm, e annunciò l’arrivo dei set ispirati ai film. Il primo set che lanciarono, fu quello di X-wing, e fu seguito dal TIE Advanced e da Y-wing. Nessuno di questi, però, appariva ne La minaccia fantasma, in uscita quello stesso anno.

5. Esiste un C3PO LEGO Star Wars fatto interamente d’oro. Nel 2007, LEGO ha realizzato una piccola serie di C3PO realizzati in oro. Il valore di ognuno di questi, secondo quanto stimato, è di alcune migliaia di sterline. Ne furono realizzati solo cinque: non solo preziosi, quindi, ma anche rarissimi.

Star Wars Battlefront

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6. La storia della Campagna di Star Wars: Battlefront fa parte del canone. Quando la Disney comprò la Lucasfilm nell’ottobre del 2012, molte cose cambiarono. Uno dei cambiamenti maggiori, fu la decisione che l’universo espanso di Star Wars non avrebbe più fatto parte del canone: trent’anni di pubblicazioni, giochi, e cartoni animati, all’improvviso, furono esclusi dall’universo ufficiale del franchise. Solamente i film e le produzioni future di vario tipo ne avrebbero fatto parte. Il primo Battlefront non aveva una campagna, e quindi non è importante a questo proposito. La Campagna di Star Wars: Battlefront 2, però, fa parte dell’universo ufficiale di Star Wars.

Solo: A Star Wars Story

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7. Ron Howard ha voluto Darth Maul come leader supremo dell’Alba Cremisi. È stata una delle sorprese migliori di Solo: A Star Wars Story è stato il ritorno di Darth Maul come leader di Alba Cremisi: il personaggio non compariva sul grande schermo dal lontano 1999! Quando Ron Howard cominciò a lavorare al progetto in qualità di regista, il boss di Alba Cremisi non era ancora stato deciso: fu proprio lui a spingere per Maul (non più ‘Darth’). “Avevano una lista di alcuni candidati, e avevano parlato anche di inventare un nuovo gangster (…)” ha raccontato il regista, “Io ho detto: ‘Maul, che fine ha fatto?’ Non avevo visto la serie animata ma sapevo che qualcosa gli era successo. Mi raccontarono la storia e dissi: non sarebbe bello? (…) Non è stata interamente una mia decisione, ma pensai che sarebbe stato piuttosto spaventoso, oltre che dare una bella svolta al terzo atto”.

8. L3-37 potrebbe non essersene andata per sempre. Lando e il droide L3-37 hanno un rapporto speciale, e alla sua morte il suo esperto sistema di navigazione viene caricato sul Falcon. Quando poi Lando perde la partita a carte contro Solo, perde anche il Falcon, e di conseguenza anche quello che rimane di L3. Ma non è detto che sia per sempre. “Magari il Falcon riesce a trattenere qualcosa di quella super intelligenza, ma Lando potrebbe magari, in qualche modo, un giorno, trovare un modo per ricostruire L3” ha detto Ron Howard a riguardo.

Personaggi di Star Wars

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9. Inizialmente, Rey doveva avere un altro nome. Quando la Disney ha assunto Michael Arndt per lavorare non solo a Star Wars: Il risveglio della Forza, ma all’intera trilogia, uno dei suoi primi contributi fu quello di introdurre, finalmente, una protagonista femminile vera e propria nel franchise. A quanto pare, nelle prime stesure della storia, questo personaggio veniva chiamato “Sally”, o “Rachel”. Ma Ray non è stata l’unica ad avere dei nomi provvisori: Kylo Ren era “Jedi Killer” e Finn era “Sam”. Nelle stesure successive, poi, la protagonista femminile prese il nome di “Kira”, che fu mantenuto praticamente fino alle riprese. Quando poi ci fu una fuga di notizie e il nome divenne noto al pubblico, il nome venne cambiato. Fu scelto “Rey”, e il resto è storia.

10. Luke doveva essere uno dei personaggi principali di Star Wars: Il risveglio della forza. Luke è uno dei personaggi di Star Wars più iconici in assoluto, e nel primo capitolo del reboot si è aggiudicato solamente pochi secondi sullo schermo. Ovviamente, non tutti i fan sono stati troppo felici a riguardo. Ardnt ha parlato molto della difficoltà di integrare Luke nella storia, e di come originariamente questi avesse un ruolo prominente. Ma la leggenda di Luke creava molti problemi: ogni volta che questi appariva, tutta l’attenzione di concentrava su di lui. Quando Mark Hamill firmò il contratto per tornare, pensava che Luke sarebbe comparso almeno nel terzo atto del film. Insomma, le cose si sono risolte con Gli ultimi Jedi, ma deve essere stata una bella delusione, sul momento.

Star Wars: streaming

Al momento, Star Wars: Il risveglio della Forza non è disponibile in streaming in abbonamento su nessuna piattaforma. È però disponibile su Google Play, e si può acquistare su Rakuten tv, Timvision, e Chili Cinema. Star Wars: Gli ultimi Jedi è invece disponibile a noleggio su Rakuten tv, Infinity e Chili Cinema, e per l’acquisto su Rakuten tv, Timvision, e Chili.

Fonti: Screen Rant, TheGamer, Beano, Empire

The Beach Bum: trailer del film con Zack Efron e Matthew McConaughey

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E’ arrivato in rete il trailer del film The Beach Bum, nuova opera del regista di Spring Breakers, Harmony Korine, con protagonista Matthew McConaughey. A fare compagnia all’attore sul set anche Zac Efron, Isla Fisher e Snoop Dogg.

McConaughey interpreterà il personaggio di Moondog, un uomo che ha deciso di vivere la vita senza regole, scatenando così alcune vicende al limite dell’esilarante. Lo si può vedere in queste prime immagini nudo e strafatto, immerso in mondo fatto di serpenti, piscine, strani strumenti e le spiagge.

Il mood sembra richiamare il film precedente di Korine, ormai datato a sei anni fa, in cui il pazzo protagonista era interpretato da James Franco. Per McConaughey invece potrebbe segnare il ritorno all’interpretazione di personaggi sopra le righe come quello che gli valse l’Oscar in Dallas Buyers Club.

The Beach Bum uscirà nelle sale USA il prossimo 22 marzo, mentre non è stata ancora ufficializzata la release italiana.

Ozark 2: recensione della serie Netflix

Ozark 2: recensione della serie Netflix

Torna su Netflix a partire dal 31 agosto Ozark 2, la seconda stagione di Ozark, serie tv ideata da Bill Dubuque e Mark Williams. Nei nuovi dieci episodi ritroviamo Jason Bateman e Laura Linney nei panni di Marty e Wendy Byrde, intenti a perpetrare nella loro attività di riciclaggio di denaro per i cartelli della droga messicani, e allo stesso tempo costretti a fare i conti con i criminali locali, i quali desiderano ottenere la propria parte nella storia.

Le nuove puntate di Ozark 2 tolgono sin da subito ogni dubbio: la coerenza tra le due stagioni è stata mantenuta intatta. A conservare questa coesione è prevalentemente il carattere estetico, dalla ricorrenza di determinati elementi al tono cupo con cui ogni episodio è affrontato. Nel corso della stagione vediamo tornare in scena tutti i personaggi già incontrati precedentemente, con la narrazione che si concentra esclusivamente su di loro, senza introdurne di nuovi. Cosa, questa, che se da un lato avrebbe potuto portare freschezza alla serie, avrebbe allo stesso tempo rischiato di rendere ancor più complesso il già intricato puzzle della storia.

Tra gli episodi della stagione spiccano quelli diretti da Jason Bateman stesso, che appare sempre più pervaso dalla natura della serie, riuscendo così a realizzare una regia elegante e attraente, che spesso sopperisce lì dove la scrittura si fa cedevole.

Ozark 2Tuttavia, nonostante questa coerenza di fondo e il grande interesse per i propri protagonisti, Ozark 2, la seconda stagione si rivela essere, con il procedere degli episodi, decisamente sottotono. Complice una ridotta presenza di eventi significativi e un’eccessiva dilatazione del tempo, diventa sempre più difficile venire coinvolti attivamente nella narrazione, che già di per sé intricata non facilita la visione. La conseguenza è una quasi totale mancanza di ritmo che pervade la stagione, fatta eccezione per alcuni specifici momenti che rivelano un maggior fascino.

Allo stesso modo i personaggi non sembrano vivere una particolare evoluzione, risultando così difficile poterli apprezzare più di quanto si era ottenuto con la prima stagione. Risultano comunque convincenti  le prove attoriali di Jason Bateman e Julia Garner, mentre a rubare la scena a tutti è Laura Linney, sempre più donna di potere e vero e proprio personaggio centrale della stagione. Occasione mancata, dunque, per Ozark 2, che non riesce a riprodurre l’attrattiva della precedente né ad approfondirne la vicenda, risultando così essere poco più che una divagazione sulla storia e sui temi presentatici inizialmente.

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