Ecco un concept realizzato a
Andy Park che raffigura una prima
versione del costume di Doctor Strange che sarebbe potuta
essere adottata nel film con Benedict
Cumberbatch. Il design definitivo
del costume si è poi omologato a quello del fumetto, ma anche la
versione di Park non era affatto male e nulla ci
vieta di immaginare che il prossimo costume del personaggio
(ammesso che ce ne sia un altro) non possa somigliare di più a
questo disegno.
Produttore del film, Kevin Feige, con Louis
D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan
Lee e Stephen
Broussard come produttori esecutivi.
La trama di Doctor
Strange
Dai Marvel Studios arriva la storia del
neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che
viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un
terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo
tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione
altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà
che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un
avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che
vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi
scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare
alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e
ergersi contro il male.
Durante la promozione di La
legge della notte, suo nuovo film da regista, Ben
Affleck ha parlato anche di The
Batman e dei progetti per il futuro. Durante
un’intervista con USA Today, il premio Oscar ha accennato alle
modifiche che vorrebbe venissero apportate al costume di
Batman.
The Batman: Ben Affleck vorrebbe un
costume più comodo
In particolare, il costume attuale è
difficile da indossare e da togliere, il che vuol dire che il
costume stesso rallenta la produzione del film.
Affleck ha spiegato: “So che vuol dire stare
in un costume. Modificheremo il costume per renderlo un po’ più
facile da indossare e da togliere. Quando ci sei dentro, puoi
essere sudato, folle ed esausto, fare la tua parte e andare via. Ma
quando sei il regista non puoi, non puoi andare via dal set. Devi
essere presente per tutti… Questa è una delle prime sfide del
realizzare The Batman. Trovare un costume più comodo.”
The
Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da
Ben Affleck e Geoff Johnsesarà diretto da Affleck.Nel cast J.K.
Simmonssarà Jim Gordon
e Joe Manganiello sarà
Deathstroke.
Secondo le prime anticipazioni,
Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non
addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film
racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham
Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare
molti dei suoi nemici. Vi ricordiamo
che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il film
chiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur
mantenendo un’originalità predominante.
Si è spento a 89 anni lo scrittore e
sceneggiatore William Peter Blatty, autore del
romanzo da cui lui stesso ha tratto la sceneggiatura de
L’Esorcista, film culto diretto da William
Friedkin.
Ed è proprio il regista ad
annunciare su Twitter la perdita dell’amico e collega,
avvenuta il 12 gennaio.
William Peter Blatty, dear friend and
brother who created The Exorcist passed away yesterday
Blatty era nato il
7 gennaio del 1928, aveva appena spento le 89 candeline, ed era
figlio di immigrati libanesi.
Oltre a
L’Esorcista, che rimane la sua opera migliore, sia
per la letteratura che per la scrittura per il cinema,
William Peter Blatty ha scritto 12 romanzi, 4
libri e 12 sceneggiature, due delle quali dirette proprio da lui.
Il lavoro con L’Esorcista gli ha fatto conquistare
un premio Oscar per la migliore sceneggiatura adattata e il suo
primo Golden Globes per la sceneggiatura, mentre
il secondo è arrivato con La Nona Configurazione,
adattamento dal suo stesso romanzo Twinkle, Twinkle, “Killer”
Kane.
Ha continuato a scrivere fino alla
fine dei suoi giorni.
The Watcher è un personaggio noto nell’Universo
e anche se i diritti potrebbero essere nelle mani della Fox, dato
che la sua prima apparizione avviene all’interno delle storie dei
Fantastici 4, è un personaggio che potrebbe risultare interessato a
contrastare lo strapotere di Thanos e la sua minaccia a tutti la
galassia.
Peter Dinklage potrebbe essere
#5 Puck
Puck potrebbe
effettivamente essere uno dei 64 personaggi che i Russo hanno
annunciato nel film. La scelta di Peter Dinklage per Puck
potrebbe essere molto interessante perché potrebbe essere un buon
nome da spendere per nuovi supereroi da introdurre con così poco
tempo a disposizione.
Peter Dinklage potrebbe essere
#4 Starfox
Starfox, il cui
vero nome è Eros, è un personaggio dei fumetti, creato da
Mike Friedrich. La sua prima apparizione è in Iron Man
(prima serie) n. 55 come breve cameo, ma il vero e proprio
esordio lo fece sul n. 27 della serie di Capitan Marvel, dove aiutò i
Vendicatori e Mar-Vell a combattere il suo malvagio fratello
Thanos.
Peter Dinklage potrebbe essere #3
Pip The Troll
Forse la scelta
più ovvia, è uno dei più stretti alleati di Adam
Warlock, e ha giocato un ruolo chiave in The
Infinity Gauntlet. Supponendo che Warlock si unisca ai
Guardiani della Galassia, questo
offrirebbe a Peter Dinklage di entrare a far parte del
Marvel Cinematic Universe.
Peter Dinklage potrebbe
essere 2#
Eternity
Thanos ha assunto una
lunga lista di esseri molto potenti mentre tentava di prendere il
comando dell’universo. Allora, perché Dinklage non
potrebbe essere Eternity, un nuovo alleato di Thanos? Eternity è
un’entità relativamente
onnipotente che rappresenta tutti i tempi e la realtà
nell’universo. È un essere molto potente ed è facile
immaginare che potrebbe giocare un ruolo chiave
in Avengers: Infinity War
esequel.Inoltre si è detto che Peter Dinklage sia in
trattativa per un ruolo esteso anche in Avengers 4, dunque non è una cattiva
ipotesi.
Peter Dinklage potrebbe essere
1# MODOK
MODOK è un
villain molto noto nell’universo e potrebbe essere l’alleato
perfetto per Thanos e la sua conquista dell’universo, dato che il
suo nome è l’acronimo di Mental (o Mobile o Mechanized)
Organism Designed Only for Killing.
Avengers
Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio 2018.
Christopher Markus e Stephen McFeely si
occuperanno della sceneggiatura del film, mentre la regia è
affidata a Anthony e Joe
Russo.
Tutti gli amanti della saga di
Star
Wars hanno gioito nel vedere nel finale di
Rogue One,
Darth Vader combattere in quel modo come
l’originale della trilogia classica.
Ebbene, oggi proprio a parlare
dell’epica scena è stato il montatore del film John
Gilroy, che ha rivelato quanto la scena sia stata
integrata nelle riprese aggiuntive della pellicola:
“Quello che è stato
aggiunto – ed è stata una fantastica aggiunta – è stata la scena
d’azione di Vader con lui che sale a bordo della nave per impedire
il diffondersi dei piani e combatte contro quei soldati ribelli.
Questo è stato qualcosa che abbiamo concettualizzato un po’ più
tardi”
Gilroy ha
confermato che è sempre stato nei piani di avere un finale con
Darth Vader e che si riallacci al primo film
originale della saga ma il team di produzione ha voluto dare
il Signore dei Sith un degno ritorno:
““E’ stato veramente
fantastico e penso che era qualcosa che i fan volevano
vedere”.
Diretto da Gareth
Edwards su una sceneggiatura di Gary
Whitta e Chris Weitz, Rogue One a
Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni
tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova
Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14
dicembre 2016. Nel cast del film Felicity Jones, Mads
Mikkelsen, Riz Ahmed, Diego Luna, Forest
Whitaker, Jiang Wen e Ben
Mendelsohn.
Il film sarà certamente
ambientato durante il “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III
e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star
Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella
storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno
sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco
di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi
droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti
nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo
droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i
piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle
pronta per la battaglia.
Che Christian Bale
sia uno dei Batman più amati della storia del
cinema è vero senza ombra di dubbio, che dopo anni dalla fine della
trilogia di Christopher Nolan che l’ha visto
protagonista voi sappiate tutto sul conto del rapporto tra l’attore
e il personaggio è invece improbabile.
Ecco 15 cose che probabilmente non
sapete sul Batman di Christian Bale
Christian Bale e Batman
L’attore è stato il quarto
attore a interpretare l’uomo Pipistrello per il terzo regista che
abbia mai portato al cinema le avventure del personaggio DC. Ecco
le 15 curiosità che potreste non sapere su
Christian Bale e Batman.
Famosa come il suo stesso
proprietario, la Batmobile ha subito nel corso degli anni parecchi
cambiamenti con annesse avventure. Durante la produzione di
Batman Begins a Chicago, un uomo ubriaco si andò a
schiantare contro il tank nero pensando si trattasse di un UFO.
Ispirazione Presidenziale
Nonostante il personaggio
di Batman possa vantare una vastissima letteratura, così come
quello di Bruce Wayne, adeguata a sostenere la preparazione di un
ruolo, il Mr. Wayne di Bale si è ispirato moltissimo anche la
Presidente Theodore Roosevelt. Oltre ad avere in comune con l’eroe
un dramma familiare e la propensione alla filantropia, Roosevelt si
impegnò tanto negli anni ’80 per la riabilitazione di New York,
come Wayne per Gotham.
La forma fisica di Bale
Questo fun-fact è senza
dubbio il più noto e sorprendente. Bale ha perso 27 chili arrivando
a pesarne 54 per L’Uomo senza sonno, e in pochissimo tempo ha messo
su i 27 chili persi più altri 17 di muscoli.
Gli svenimenti sul set
Questo eccessivo sforzo richiesto
al suo corpo ne ha caratterizzato la debolezza sul set di
Batman Begins. Durante la prima scena che lo vede
coinvolto con Michael Caine e Morgan Freeman, in cui Wayne è a
letto, l’attore svenne disteso, durante una delle riprese.
Prima di Batman non era fan dei
fumetti
Dopo che Nolan scelse Bale per il
ruolo di Batman, l’attore che non era lettore di fumetti ha
cominciato a studiare, leggendo in particolare Batman: Year One,
Dark Victory e The Long Halloween, su suggerimento dello stesso
regista.
Perché la Bat-Voce?
Senza dubbio è considerata
la peggiore caratteristica del Batman di
Christian Bale. Considerato il ruolo pubblico di Bruce
Wayne, a Bale sembrava necessario cambiare voce per interpretare
Batman, tanto che, anche se all’inizio si sentiva stupido ad usare
quella voce, poi ha contribuito a farlo sentire “come una bestia”
quando era nella tuta dell’Uomo Pipistrello.
Una visita ad Arkham
Batman è celebre per
sconfiggere i suoi nemici e mandarli all’Arkham Asylum, manicomio
criminale, dal momento che tutti i suoi nemici sembrano averne
bisogno. Questi poi trovano un modo per evadere e il gioco
continua. Una volta
Christian Bale ha dichiarato che secondo lui, pur non
essendo affetto da schizofrenia o disturbo di personalità multiple,
Batman e Bruce Wayne erano due personalità completamente
separate, per cui un giretto ad Arkham non sarebbe stata una
cattiva idea nemmeno per Il Cavaliere Oscuro.
Il vero eroe sul set
Nonostante
Christian Bale sia stato acclamato e sostenuto dai
suoi colleghi sui set, l’attore ha sempre considerato Matthew
Stratton il vero eroe del film. Stratton è infatti lo stuntman che
ha realizzato la maggior parte delle scene pericolose risparmiate a
Bale.
La tomba di Miranda Tate
Durante le riprese del funerale di Bruce
Wayne, al quale assiste solo lo sconsolato Alfred di fronte a una
piccola lapide, tra quella di Thomas e Martha Wayne (funerale che
scopriamo dopo essere finto), Christopher Nolan ha insistito per realizzare
una lapide con su scritto Miranda Tate, finto nome del personaggio
di Marion Cotillard. Lo scopo era quello di
evitare ogni spoiler o leak che potesse presentarsi durante le
riprese. In post-produzione è stato poi sostituito il nome di
Miranda Tate con quello di Bruce Wayne.
“Potevo fare di più”
Nonostante sia stato
acclamato,
Christian Bale non è stato soddisfatto della sua
interpretazione. Pur elogiando il lavoro di Nolan, Bale ha
confessato di sentirsi incompleto, e di non aver dato il massimo
nella sua interpretazione di Batman.
Si è sentito oscurato da Heath
Ledger
Heath
Ledger è l’unico attore ad aver vinto un Oscar con un
ruolo basato su un personaggio dei fumetti. Gli altri due
candidati, Paul Newman per Era mio Padre e
William Hurt per A History of Violence, hanno fallito nella missione.
Bale ha dichiarato di essere stato per un po’ geloso del
Joker di Ledger, che era ovviamente un personaggio
più interessante, nonostante Batman e Joker godano di una pari
popolarità.
Triste per l’addio
Pare che, quando Bale sia
venuto a conoscenza di un nuovo attore per interpretare Batman, si
sia sentito geloso del “suo” ruolo. Durante un’intervista con
Empire, l’attore ha confessato di essere rimasto una mezz’ora
intontito, incapace di fare alcun che.
Un ruolo diverso in Batman v
Superman
Sembra che Zack Snyder
volesse Christian Bale per interpretare Alfred in
Batman v Superman Dawn of Justice. Si sarebbero
serviti del trucco prostetico, ma per fortuna il progetto non è
andato in porto e la parte del maggiordomo è andata a Jeremy Irons.
Il consiglio a Ben Affleck
Leggenda narra che Ben Affleck e
Christian Bale si siano incontrati in un negozio di
costumi di Halloween mentre entrambi compravano un costume da
Batman per i rispettivi figli. Durante un’intervista,
Ben Affleck ha dichiarato che il consiglio di Christian Bale per il personaggio sia stato
alquanto tecnico: “Fai in modo che la tuta abbia una
cerniera”. La cosa è stata confermata da Bale: “Assicurati
di poter pisciare quando hai la tuta addosso”.
Emma Watson sarà la
protagonista di La Bella e la Bestia, prossimo
film Disney
che vedrà l’attrice britannica alle prese con canto e ballo (almeno
un valzer) nella riproposizione in live action del classico
d’animazione. La Watson in un video promozionale
per il film, confessa tutto il suo amore per la protagonista,
Belle, e parla dell’importanza di renderle
giustizia in quanto personaggio.
https://www.youtube.com/watch?v=Kv3a-melfIA
La Bella e la
Bestia: il teaser trailer italiano con Emma
Watson
La Bella e la
Bestiatargato Disney, sarà diretto
da Bill Condon, con Emma
Watson/Belle, Dan Stevens/la Bestia,
Luke Evans/Gaston, Josh
Gad che interpreterà Le Tont (in originale Le Fou),
Emma Thompson/Mrs Brick, Kevin
Kline/Maurice, Audra McDonald/Guardaroba,
Ian McKellen/Tockins e Gugu
Mbatha-Raw/Spolverina.
Alle musiche tornerà Alan
Menken già geniale compositore delle musiche del classico
del 1991, premiato con due Oscar. Il film uscirà nelle sale (anche
in 3D) il 17 marzo 2017.
La Bella e
la Bestia fu il primo film d’animazione in assoluto a
essere nominato all’Oscar per il miglior film, e rimase l’unico
fino al 2010, quando, dopo che il numero di possibili nomination
per la statuetta era stato aumentato da cinque a dieci, venne
raggiunto dal film Up della Pixar.
L’attore Hugh
Jackman ha finalmente rivelato la sinossi ufficiale
di Logan, il film
che lo vede tornare nei panni di Wolverine diretto
da James Mangold.
Nel prossimo futuro, uno stanco
Logan si prende cura di un malato Professor X, in un nascondiglio
sul confine messicano. Ma i tentativi di Logan per nascondersi dal
mondo e dal suo passato finiscono quando una giovane mutante
arriva, inseguita da forze oscure
Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni
del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta
(se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel
personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti
Marvel al cinema, una sorta
di Robert Downey Jr per il
corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato
alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con questo
film.
Logan ha
un’uscita prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è
James Mangold (già regista di Wolverine
L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh
Jackman,Boyd Holbrook, Richard
E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La
Salle, Elise Neal e Patrick
Stewart.
Mortal Kombat è
uno dei videogames picchiaduro più noti e da quando la Warner Bros
ne ha acquisito i diritti, molti fa vorrebbero vederne un
adattamento in live action contemporaneo. Ma in attesa di un
possibile nuovi film oggi vi sveliamo una serie incredibili cosplay
basati sui personaggi più noti del videogioco.
Come
anticipatovi, oltre a numerosi videogiochi per diverse piattaforme,
dalla serie sono stati tratti due lungometraggi, Mortal
Kombat e Mortal Kombat – Distruzione
totale, un cortometraggio dal titolo Mortal
Kombat: Rebirth, il telefilm Mortal Kombat:
Conquest e una serie animata, Mortal Kombat:
Defenders of the Realm.
Il primo è stato un successo al
botteghino internazionale ma fu stroncato dalla critica, il secondo
è stato, invece, un pessimo tentativo di unire tutti i combattenti
della serie senza però tener conto della trama. Dopo il flop
ricevuto dal secondo episodio, i tentativi di mettere in studio un
terzo film sono falliti più volte. Dopo l’ennesima prova di
sviluppo si è parlato di una possibile uscita nel 2010, con
Christopher Morrison alla regia e in cerca di fondi per avviarne la
produzione. Il tutto è stato nuovamente bloccato all’inizio di una
causa legale per i diritti cinematografici della serie tra Midway
Games (produttore del videogioco) e Treshold Entertainment (studio
cinematografico produttore dei due film), poi ritirata dopo
l’acquisto della Midway da parte della Warner Bros. e il
conseguente passaggio di proprietà.
Ebbene, secondo le notizie che
arrivano oggi a quanto pare non è così. Infatti, la produttrice
FOXLauren Shuler Donner,
artefice dei recenti successo come Deadpool durante la conferenza stampa de TCA17
ha confermato che il film è ancora in piedi.
Gambit
E non è tutto, la
Donner ha anche confermato che l’attore
Channing Tatum è ancora colui che darà volto a
Gambit. Dunque il futuro di Gambit è tutto in
divenire e da quello che sappiamo, sembra che il film sarà diretto
da Frank Darabont,
noto per esser stato per tre stagioni a capo di The Walking
Dead e regista dil cult come Il Miglio
Verde e Le
ali della libertà.
Dunque non resta proprio che
aspettare ulteriori sviluppi.
Gambit è
scritto da Josh Zetumer e prodotto da Reid
Carolin, Simon Kinberg, Lauren
Shuler Donner e Channing Tatum.
Channing Tatum è anche il protagonista del film
che vede anche la presenza femminile di Lea
Seydoux.
Dopo aver debuttato in anteprima al
34° TFF – TORINO FILM FESTIVAL, arriva nelle sale italiane
Bleed – Più forte del destino, biopic firmato da
Ben Younger (1 Km da Wall Street,
Prime) che vede protagonisti Miles Teller
(Whiplash, The Spectacular Now) nel ruolo del
pugile Vinny Pazienza e Aaron Eckhart
(Attacco al Potere, Sully) in quello del suo
allenatore Kevin Rooney. Il cast conta anche sulla partecipazione
di Katey Sagal (Sons of Anarchy,
Sposati…con figli), Ted Levine
(Shutter Island, Il silenzio degli innocenti) e
Ciarán Hinds (La talpa, Harry Potter e i
doni della morte: Parte 2). Con Martin
Scorsese come produttore esecutivo, e basato su una storia
vera, Bleed – Più forte del destino
unisce con maestria azione, sentimento e umorismo nel ritrarre una
delle più grandi rivincite nella storia dello sport. Il film uscirà
giovedì 2 marzo 2017, distribuito da Notorious
Pictures.
Guarda il trailer di Bleed – più forte del
destino
Trama di Bleed – più forte
del destino: Vinny Pazienza è un pugile
italoamericano famoso per le sue straordinarie vittorie sul ring.
Nel pieno della sua carriera rimane vittima di un terribile
incidente automobilistico a causa del quale rischia di perdere, in
maniera irreversibile, l’uso delle gambe. Saranno la determinazione
e il coraggio del suo allenatore, Kevin Rooney, ad aiutarlo a
rimettersi in piedi e a riprendere a combattere. Martin Scorsese
torna, nelle vesti di produttore, sul ring di Toro Scatenato per
un’altra grande storia vera in cui la “voglia di farcela” è
protagonista assoluta.
Dopo la scorpacciata action,
Liam Neeson torna a fare il cinema che conta, lo
fa con Martin Scorsese e con il suo Silence, in sala dal 12 gennaio 2017.
È abbastanza consueto, per un
attore, ritrovarsi prima o poi a vestire i panni di uomini di altre
epoche; tuttavia, per caso o inclinazione, vi sono artisti che
sembrano più adatti di altri a rivivere la ‘storia’, quella con la
‘S’ maiuscola, e quella delle persone comuni, quella raccontata
rispettando accuratamente i fatti e quella più o meno
romanzata.
Liam Neeson può
essere inserito a buon nella categoria: recentissima per l’attore
nord-irlandese la partecipazione proprio al film di Scorsese,
in cui ha interpretato un padre gesuita, vittima delle persecuzioni
ai danni dei cristiani nel Giappone del diciassettesimo secolo.
L’attore, nato nel 1952 a
Ballymena, torna così a dare vita a un sacerdote gesuita a
trent’anni di distanza dal ruolo analogo in
Mission di Roland Joffé, film che
contribuì alla sua affermazione sulla scena cinematografica
internazionale.
Liam Neeson e il
cinema della storia
I film di ambientazione storica più
o meno recente o marcatamente biografici hanno costellato buona
parte della carriera di Neeson, almeno fino all’inizio degli anni
duemila, dandogli modo di offrire le sue interpretazioni più
convincenti e facendogli ottenere i maggiori consensi da parte di
pubblico e critica.
Il fatto che per il suo film di
esordio, Pilgrim’s Progress (1978) gli sia stato
affidato il ruolo di Gesù Cristo, col senno di poi sembra una sorta
di presagio di come la ‘storia’ sarebbe tornata più volte a fare
capolino nella sua filmografia.
Il decennio successivo vedrà
l’attore affermarsi progressivamente, proprio grazie alle
partecipazioni pellicole a carattere storico: nel 1984 eccolo far
parte della ciurma ammutinata de Il Bounty di
Roger Donaldson, affiancando il Mel Gibson contro il capitano vessatore
Anthony Hopkins e nel 1986 nel già citato
The Mission, insieme a Robert De Niro e Jeremy Irons.
Gli anni ’90 di Liam
Neeson
L’inclinazione di
Neeson per l’interpretazione di personaggi
realmente esistiti subisce un’ulteriore – e decisiva – svolta
nel 1993, quando
Steven Spielberggli affida il ruolo del
protagonista nel pluri-premiato Schindler’s List: l’interpretazione
dell’industriale tedesco protagonista del salvataggio di migliaia
di ebrei dalle persecuzioni naziste gli vale una pioggia di
nomination ai più importanti premi del cinema mondiale, a
cominciare da quella per l’Oscar.
Gli anni ’90
rappresentano l’apice della carriera di Neeson,
corrispondendo coi suoi ruoli più importanti, ancora una volta in
film a carattere biografico, e a questo punto sembra difficile
parlare di semplici coincidenze, a cominciare da Michael
Collins di Neil Jordan, epopea sulla
lotta irlandese per l’indipendenza dal Regno Unito per il quale
Neeson viene premiato con la Coppa Volpi per il miglior attore
protagonista al Festival di Venezia del 1996.
L’anno precedente l’attore era
stato protagonista di Rob Roy, altro dramma
storico, stavolta ambientato nella Scozia del 1700, mentre nel 1998
eccolo nella Francia della Restaurazione, nel ruolo di
Jean Valjean nell’adattamento de I
Miserabili di Victor Hugo firmato da
Billie August.
Agli inizi dei 2000,
Kathryn Bigelow lo vuole a fianco di Harrison Ford nell’equipaggio di K19 –
The Widowmaker, film ispirato alla vicenda realmente
accaduta di un incidente potenzialmente catastrofico al primo
sottomarino russo equipaggiato con armi nucleari, alla fine degli
anni ’60; nello stesso anno, il 2002, Martin
Scorsese lo chiama per il ruolo – per quanto di breve
durata – del leader di una gang di immigrati di origine
irlandese, in Gangs of New York.
Due anni dopo è la volta di una
nuova biografia in Kinsey, film dedicato al
pioniere degli studi sulle abitudini sessuali nella società,
americana e non solo. In seguito, è la volta di un nuovo viaggio a
ritroso nel tempo ne Le Crociate di Ridley Scott.
Quest’ultimo resta, per lungo
tempo, l’ultimo film a carattere storico interpretato da
Neeson, che torna al filone solo oggi, con
il già citato Silence; nel frattempo sembra prendere il via
nuova fase per la carriera dell’attore, il quale si concentra
maggiormente su pellicole più movimentate, in cui l’azione la fa da
padrone, sfruttando la sua prestanza fisica e riscoprendo le
proprie doti atletiche: in gioventù aveva tentato, senza
molto successo, la strada del calcio, avviando poi la carriera di
pugile, interrotta da un grave infortunio e perfezionandosi in
seguito nelle arti marziali durante il servizio militare.
Un bagaglio di esperienze che è
servito all’attore sia a inizio carriera, per il ruolo di Gavain in
Excalibur e nel fantastico Krull,
sia in seguito, in Darkman, originale film di
Sam Raimi incentrato su un giustiziere mascherato
e soprattutto in Star
Wars: Episodio I – La Minaccia Fantasma, per la parte
di Qui-Gon Jinn, che gli offre una buona
popolarità presso il grande pubblico.
La svolta action di Liam
Neeson
È dagli anni 2000 in
poi però che Neeson abbraccia con maggiore
convinzione la causa degli action movie, con ruoli come quelli di
Ra’s al Ghul in due dei film della trilogia
batmaniana firmata da Christopher Nolan, di Zeus nei due mitologici
dedicati ai ‘Titani’ e di Hannibal Smith nel
remake della serie tv A-Team; lottando per
la sopravvivenza tra i ghiacci dell’Alaska in The
Grey e correndo al salvataggio della moglie ingiustamente
carcerata in The Next Three Days, diretto da Paul
Haggis, per il quale tornerà sul set in Third Person; una fase della carriera che ha
trovato il suo definitivo sviluppo nella trilogia di
Taken.
Dopo averlo visto recentemente
interpretare un killer irlandese disilluso e pieno di rimpianti in
Run All Night di Jaume
Collett-Serra, ora attendiamo Neeson nel
fantastico A Monster Calls di Antonio
Bayona e soprattutto in Silence: per
l’attore di Ballymena (diretto in passato anche da
La svolta action di Liam Neeson in Mariti
e mogli, da Neil Jordan e
Atom Egoyan) un ritorno al cinema d’autore e
soprattutto a quei film di ambientazione storica che ne hanno
contraddistinto buona parte della carriera e i suoi maggiori
successi.
Verrà presentato al Festival di BerlinoTrainspotting
2, che, come il suo predecessore, brillerà sicuramente
non solo grazie alle interpretazioni dei protagonisti e alla regia
di Danny Boyle, ma anche grazie alla strepitosa
colonna sonora che, già dalla tracklist, si
preannuncia grande.
Ecco la tracklist della
colonna sonora di Trainspotting 2
1. Lust for Life – Iggy Pop (The Prodigy Remix)
2. Shotgun Mouthwash – High Contrast
3. Silk – Wolf Alice
4. Get Up – Young Fathers
5. Relax – Frankie Goes To Hollywood
6. Eventually But (Spud’s Letter to Gail) – Underworld and Ewen
Bremner
7. Only God Knows – Young Fathers
8. Dad’s Best Friend – The Rubberbandits
9. Dreaming – Blondie
10. Radio Ga Ga – Queen
11. It’s Like That – RUN-DMC and Jason Nevins
12. (White Man) in Hammersmith Palais – The Clash
13. Rain or Shine – Young Fathers
14. Whitest Boy on the Beach – Fat White Family
15. Slow Slippy – Underworld
Il film Trainspotting
2 è basato sui personaggi del romanzo di
Irvine Welsh che abbiamo conosciuto nel primo
film. La sceneggiatura è scritta da John Hodge e
tutti i protagonisti del film del 1996 torneranno. Si tratta di
Ewan McGregor,
Jonny Lee Miller, Ewen Bremner e Robert
Carlyle di nuovo nei panni di Renton, Sick Boy, Spud e
Begbie. Ilfilm è atteso per il 2017 al cinema, esattamente 21 anni
dopo il primo film.
Una lavorazione sofferta, durata
almeno 26 anni, quella di Silence di Martin Scorsese che torna alla regia
con un progetto personale a tematica spirituale, come lo sono stati
Kundun e L’ultima tentazione di
Cristo. Ed è proprio dopo l’uscita nel 1988 di questo
film, duramente contestato dal Vaticano e dai cristiani
conservatori, che il cineasta viene invitato da Paul
Moore, vescovo della Chiesa Episcopale di New York, a
leggere il romanzo dello scrittore giapponese Shūsaku
EndōSilence.
Pubblicato nel 1966, il libro
racconta il drammatico viaggio in Giappone all’inizio del XVII
secolo di due padri gesuiti portoghesi, Sebastião
Rodrigues e Francisco Garrpe, che
decidono di scoprire cosa è successo al loro mentore, padre
Cristóvão Ferreira, dopo aver saputo che l’uomo ha
rinnegato Dio. In Giappone affronteranno le violenze e le
ripercussioni fisiche, psicologiche e spirituali della persecuzione
dello Shogunato Tokugawa nei confronti dei
missionari cattolici e della popolazione convertita.
Questa storia non poteva che toccare
Martin Scorsese, interessato a indagare la natura,
il mistero e anche il tormento della fede, e attratto dal concetto
di apostasia (il ripudio del proprio credo religioso). La strada
per trasportare sul grande schermo Silence è,
però, impervia.
La gestazione
del film è travagliata per motivi artistici –
Scorsese e il collaboratore Jay
Cocks faticano a scrivere una sceneggiatura convincente –
ma soprattutto per motivi legali ed economici. I diritti di
sfruttamento del romanzo sono acquistati nel 1990 dal gruppo
Cecchi Gori per il cineasta, che doveva dirigere
l’adattamento dopo Kundun, nel 1997, e che invece
rimanda il film per girare altri progetti, accettando di pagare
penali salate.
Dopo la querela della Cecchi Gori
Pictures nel 2012, le parti trovano un accordo sui diritti nel 2014
e il film può finalmente essere realizzato, grazie anche al
reclutamento di finanziatori e alla Paramount che
diventa il distributore americano.
Costato circa 50 milioni di dollari,
Silence entra in produzione nel 2015 a Taiwan per
contenere i costi. Se la lavorazione è subito funestata da un
incidente sul set, che causa un morto e due feriti, le riprese sono
complicate dal clima tropicale e persino da un terremoto.
Benicio del Toro, Daniel Day Lewis e Gael
Garcia Bernal dovevano essere originariamente i
protagonisti, ma sono infine Andrew Garfield, Adam
Driver e Liam Neeson a interpretare
rispettivamente padre Rodrigues,
Garrpe e Ferreira, perdendo peso
e facendo gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di
Loyola.
L’incontro di
Scorsese con Papa Francesco a
fine novembre e l’anteprima di Silence in Vaticano
per alcuni sacerdoti della Compagnia di Gesù paiono aver dato la
benedizione al film, che ha superato innumerevoli ostacoli per
arrivare al pubblico. E questo, comunque vada, è già un
successo.
Dopo l’annuncio degli sceneggiatori di Green
Lantern Corps, è chiaro che la Warner
Bros sta spingendo in avanti anche questo nuovo progetto e
che a breve, si spera, sapremo chi interpreterà i protagonisti del
film DC Comics.
Green Lantern
Corps – un candidato per John
Stewart
Sterling K Brown,
star di This is Us appena confermato in Black
Panther dei Marvel Studios, si è candidato per il ruolo di John
Stewart nel film che vedrà arrivare sul grande schermo il
Corpo delle Lanterne Verdi.
Green Lantern Corps
viene descritto come “un’Arma Letale nello spazio” che si
concentrerà su due personaggi: Hal Jordan e John Stewart, tiratore
scelto della Marina, afroamericano, che entra a far parte del Corpo
delle Lanterne Verdi. Il film si focalizzerà in particolare sul suo
rapporto con Jordan e il Corpo.
David Goyer e
Justin Rhodes sono gli sceneggiatori, mentre
Goyer è anche produttore del film, mentre
produttori esecutivi del progetto sono Geoff Johns e Jon Berg,
alla guida della DC Films, divisione responsabile dei lungometraggi
dedicato all’universo esteso DC.
Una volta terminata la
sceneggiatura, sarà possibile scegliere un regista. Difficile al
momento capire la fattibilità di un nuovo coinvolgimento di
Ryan Reynolds, protagonista del primo
Lanterna Verde, ormai impegnato nei panni
di Deadpool.
La stagione dei premi sta risevando
moltissime sorprese a Deadpool, che ha già
conquistato due nomination ai Golden Globes
(miglior film e migliore attore protagonista nella categoria
comedy-musical), oltre ai prestigiosi riconoscimenti presso il
sindacato degli sceneggiatori (WGA) e quello dei
registi (DGA).
Adesso il film con Ryan
Reynolds punta in alto, agli Oscar 2017,
dove non è escluso che riesca a conquistare nomination anche
prestigiose. Di seguito vi proponiamo il divertente video in cui
l’attore inserisce Deadpool “for your
consideration“:
Deadpool ha
incassato 363 070 709 dollari in Nord America e 417 408 522 dollari
nel resto del mondo, per un totale mondiale di 780 479 231 dollari.
Deadpool è stato accolto generalmente bene dalla
critica, soprattutto grazie alla recitazione di Ryan Reynolds e
alla comicità pungente e ironica della sceneggiatura.
Ecco il primo trailer di
Manifesto, film in cui Cate
Blanchett conferma ancora una volta il suo talento
straordinario nell’interpretazione di 13 ruoli completamente
differenti, che la mettono alla prova fisicamente e
psicologicamente.
Ecco il video:
Cate Blanchett
multiforme in Manifesto
[nggallery id=3031]
Quando hai sulla mensola di casa già
due premi Oscar, oltre a tanti altri premi, sei l’idolo degli
appassionati di fantasy, degli amanti del cinema d’autore, presto
anche dei fan dei cinecomics e sei tra le più richieste dai grandi
registi di tutto il mondo, non solo di Hollywood, cosa ti resta da
fare? Cate Blanchett ha deciso di prendersi questo
enorme rischio e di interpretare i 13 personaggi differenti di
Manifesto, film diretto dal tedesco Julian
Rosefeldt.
Il progetto prevede una
videoinstallazione al Australian Centre for the Moving
Image in cui la Blanchett interpreta i 13
personaggi che danno corpo a movimenti artistici differenti.
Manifesto verrà presentato al Sundance 2017.
La sinossi ufficiale dice: “Può
la storia dei manifesti applicarsi alla società contemporanea? Un
omaggio agli innovatori e alle dichiarazioni artistiche più
importanti del ventesimo secolo, dai Futuristi, ai Dadaisti, dalla
Pop Art, fino a Lars Von Trier e Jim Jarmush, questa serie di
rievocazioni performati da Cate Blanchett esplorano le
dichiarazioni performative del secolo.”
Sono state annunciate anche le
candidature degli American Society of Cinematographers, ASC
2017, e trai nomi presi in considerazione per la migliore
fotografia dell’anno ci sono maestranze di tutto rispetto e film
indiscutibilmente di valore. Oltre agli ormai “classici” nominati
La la Land e Moonlight, spiccano
nella cinquina Rodrigo Prieto per
Silence, di Martin Scorsese,
snobbato persino dalle nomination ai DGA, e Bradford
Young, magnifico collaboratore di Denis
Villeneuve per Arrival.
ASC 2017, ecco i nominati
Greig Fraser, Lion
James Laxton, Moonlight
Rodrigo Prieto, Silence
Linus Sandgren, La La Land
Bradford Young, Arrival
Spotlight Award:
Lol Crawley, Childhood of a Leader
Gorka Gomez Andreu, House of Others
Ernesto Pardo, Tempestad
Juliette van Dormael, Mon Ange (My Angel)
Dopo i fasti anni ’70
di Non aprite quella porta, lo splatter
seriale di Wrong Turn, le glorie italiane
di Cannibal Holocaust e le recenti derive
western di Bone Tomahawk – senza dimenticare
ovviamente il gioiellino d’autore festivaliero The Bad
Batch – ecco un nuovo interessante racconto
cinematografico dedicato al tabù del cannibalismo. Si tratta di
di Raw, il nuovo horror diretto dalla regista
franco-belga Julia Ducournau e presentato
nella sezione Settimana Internazionale della
Critica al Festival
di Cannes 2016 e vincitrice del
premio FIPRESCI, il cui Red Band trailer
ufficiale è stato rilasciato direttamente da Focus
World.
Evitando sapientemente la recente
moda dello zombie-movie e scegliendo di spingere molto sulla natura
intima delle relazioni umane, Raw (titolo
originale Grave) narra la vicenda
di Justine (interpretata
da Garance Mariller), giovane cresciuta in
una famiglia di veterinari e pronta a seguire le orme di coloro che
l’hanno preceduta, non fosse che, a causa di una terribile serie di
rituali di nonnino dedicati ai nuovi studenti universitari, la
ragazza finirà per cibarsi di carne umana, sviluppando ben presto
orribili e pericolose conseguenze psico-fisiche a lungo
termine.
Le leggende metropolitane del
settore narrano che durante una proiezione particolarmente intesa
di Raw al Toronto International Film
Festival alcuni spettatori in
sala abbiano accusato gravi malori tanto da dover richiedere
l’intervento del personale medico. Tuttavia, al di là di alcune
voci diffuse più che altro a scopo promozionale, il nuovo horror
di Julia Ducournaunon
mancherà certo di suscitare scandalo e diverse
polemiche.
Impostato per essere di fatto un
coming-of-age incentrato sul cannibalismo e sui tabù ancestrali
della razza umana – vedi il caso di Carrie
e Lasciami entrare
– Raw gode della fantastica interpretazione
di Garance Mariller e di una votazione
dell’89% sul noto sito Rotten
Tomatoes, oltre che di un passaparola che ora verrà
sicuramente intensificato grazie al rilascio del primo trailer
ufficiale.
Star
Wars Episodio VIII era già stato completato quando
Carrie Fisher ci ha lasciati, ma che ne sarà della
principessa Leia nell’Episodio IX? Sappiamo che la
Disney è già a lavoro su soluzioni alternative, ma
non conosciamo i dettagli di questo processo creativo che dovrebbe
risistemare la storia con l’assenza della Principessa/Generale
della Resistenza.
Tra la varie possibilità della Casa
di Topolino e della LucasFilm, sul tavolo c’è anche
‘l’opzione Peter Cushing‘ ovvero la realizzazione in
digitale di Carrie Fisher per riuscire ad avere
l’attrice nel nono episodio di Star Wars, magari
in un ruolo più piccolo rispetto a quello che era stato
preventivato in precedenza dai piani della sceneggiatura.
Stanto a Star Wars News Net, la Disney sarebbe infatti
in contatto con gli eredi della Fisher per soppesare questa
opzione.
“Con quella che potrebbe essere
cosiderata una fretta sconveniente, la Disney sta negoziando con le
proprietà dell’attrice in merito alla sua presenza in tutti i filmd
el franchise. Se la Disney ottenesse il via libera, Carrie Fisher
si unirebbe a Peter
Cushing…”
Qualunque sia il futuro di
Leia, sappiamo che ci resta almeno un altro film
per godere della sua energia e della sua luce originale.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Quando si parla de La Bella e la Bestia, si va a
scomodare uno dei più grandi classici che la Disney abbia mai
realizzato, primo film d’animazione a concorrere nella categoria
Miglior film agli Oscar, e lo stesso vale per la strepitosa colonna
sonora del film, vincitrice di 5 Grammy, due
Golden Globes, per la colonna sonora e per la
canzone originale, e due premi Oscar, sempre per
soundtrack e canzone.
È normale quindi che l’attesa di
riascoltare i brani originali nel prossimo film di Bill
Condon sia carica di aspettative, e alcuni spot tv ci
hanno consegnato qualche prima battuta di un remake che sembra non
deludere troppo, musicalmente parlando.
Arriva dalla Disney
in persona ora l’annuncio che il main theme del film, la canzone
Beauty and the Beast, cantata da Celine
Dion e Peabo Bryson nella versione
originale e da Gino Paoli e Amanda
Sandrelli nella versione italiana, sarà affidata a
Ariana Grande e John Legend. La
canzone, come sappiamo, si può ascoltare anche durante il film,
nella scena del ballo (e del magico abito giallo), dove però è
cantata da Mrs. Potts, ovvero Angela
Lansbury, nella versione animata classica. Che
Emma Thompson ci possa deliziare con la sua voce
durante l’adattamento con Emma Watson e
Dan Stevens?
La Bella e la
Bestia: il teaser trailer italiano con Emma
Watson
La Bella e la
Bestiatargato Disney, sarà diretto
da Bill Condon, con Emma
Watson/Belle, Dan Stevens/la Bestia,
Luke Evans/Gaston, Josh
Gad che interpreterà Le Tont (in originale Le Fou),
Emma Thompson/Mrs Brick, Kevin
Kline/Maurice, Audra McDonald/Guardaroba,
Ian McKellen/Tockins e Gugu
Mbatha-Raw/Spolverina.
Alle musiche tornerà Alan
Menken già geniale compositore delle musiche del classico
del 1991, premiato con due Oscar. Il film uscirà nelle sale (anche
in 3D) il 17 marzo 2017.
La Bella e
la Bestia fu il primo film d’animazione in assoluto a
essere nominato all’Oscar per il miglior film, e rimase l’unico
fino al 2010, quando, dopo che il numero di possibili nomination
per la statuetta era stato aumentato da cinque a dieci, venne
raggiunto dal film Up della Pixar.
A distanza di poco meno di un
giorno dalla notizia ufficiosa di un possibile coinvolgimento
di Will Smith nell’adattamento live-action di
Dumbo diretto
da Tim Burton,
la Disney sembra ora decisa più che mai a
giocare al rilancio, cercando addirittura di proporre un sedicente
ruolo da villain nientemeno che a Tom Hanks
in persona. La notizia è stata pubblicata
da Variety ma al momento mancano conferme o
smentite ufficiali da parte dei vertici dello studio impegnato nel
tanto discusso progetto.
Trattandosi di una versione estesa
live-action del celebre film d’animazone del 1941, Dumbo avrà
sicuramente modo di ampliare di molto la materia narrativa del
soggetto originale, lasciando dunque posto a possibili nuovi
personaggi che Will Smith e Tom
Hanks potrebbero interpretare. Al momento ricordiamo
infatti che l’unico ruolo “umano” all’interno della pellicola – e
che potrebbe corrispondere dunque il villain tanto vociferato
– è quello del malvagio direttore del circo in cui l’elefantino
cresce e lavora.
Qualora Tom
Hanks decidesse di prendere parte al live-action su
Dumbo si
tratterebbe della prima collaborazione con Tim
Burton nel corso di tutta la sua carriera. In realtà
l’attore non è del tutto nuovo all’universo animato, avendo già
prestato la sua voce al celebre sceriffo di
pezza Woody nella fortunata saga
di Toy
Story, oltre ad aver brillantemente vestito i panni
di Walt Disney in persona nel
commovente Saving
Mr.Banks dedicato alla genesi di Mary
Poppins.
A breve Tom
Hanks potrebbe inoltre prendere parte in qualità di attore
al dramma bellico The Grey Hound sulla
Seconda Guerra Mondiale, di cui è anche co-sceneggiatore.
Al momento il progetto del
live-action su Dumbo non possiede una
data ufficiale di rilascio nei cinema.
La storia dell’elefantino che
voleva volare, sarà realizzata attraverso un mix di live-action e
animazione. Il film originale, uscito nel 1941, fu un enorme
successo di pubblico e critica: vinse anche un Oscar (per la
colonna sonora) e un premio a Cannes nel ’47 per Miglior disegno
animato.
Periodo di fermento per la Disney
che sembra, ora più che mai, orientata ad investire su
rivisitazioni dei suoi stessi prodotti. Uscito nelle sale lo scorso
weekend, Cenerentoladi Kenneth
Branagh con Lily
James (Downtown Abbey)
e Richard Madden (Games of
Thrones), sta registrando notevoli risultati (un
guadagno di 60 milioni di dollari al botteghino americano).
Un altro remake in live-action di un classico dell’animazione è in
fase di pre-produzione: le riprese de La bella e la bestia, con
protagonisti Emma Watson, Dan
Stevens e Luke Evans,
inizieranno nei prossimi mesi.
Nonostante sia passato un mese
dall’uscita in sala di Rogue One, può darsi
che qualche fan non abbia ancora visto il film, per cui vi
invitiamo a smettere di leggere nel caso non voleste rovinarvi il
finale del film.
Seguono spoiler da Rogue
OneLa scena conclusiva, che
vede di nuovo sullo schermo la giovane principessa
Leia ha segnato il finale perfetto per la storia
raccontataci da Gareth Edwards. La computer
grafica, supportata dalla mo-cap, ha restituito al grande schermo
una Carrie Fisher giovane e bellissima, ma come è
stata ricreata la sua unica battuta? Quella
“Speranza” che lega alla perfezione lo spin-off
con l’Episodio IV, i cui fatti si svolgono da lì a
poco come ha preso forma? A raccontaro a Yahoo! Movies è stato Matthew
Wood, sound editor del film: “Prima di tutto, sapevamo
dall’inizio quale sarebbe stata l’ultima battuta del film, e come
la produzione voleva collegare il finale a Una Nuova Speranza.
Quindi ho ricevuto una telefonata per cercare i nastri originali
del 1977 in cui c’erano tutte le registrazioni di Carrie. Ho
trovato un sacco di materiale nell’archivio della Lucasfilm e ho
trasferito ogni singola registrazione della battuta
‘Aiutami Obi-Wan Kenobi, sei la mia unica
speranza‘ dalla scena dell’ologramma del film originale.
Ce n’erano un sacco. Quindi le ho prese tutte. La macchina per
riprodurre i nastri in realtà non esiste più, quindi mi hanno
concesso l’utilizzo di attrezzature speciali per recuperare
quell’audio e trasferirlo sui miei strumenti di lavoro. Poi i
produttori, John Gilroy e John Swartz, hanno trovato una versione
che davvero faceva al caso nostro. QUindi quella che ascoltate è
l’originale Carrie del ’77.”
La tecnica di recupero dell’audio da
vecchi film non è nuova all’universo di Star
Wars. Già ne Il Risveglio della
Forza, JJ Abrams si è adoperato affinchè
nel film ci fossero i cameo dei due attori che hanno interpretato
Obi Wan Kenobi, e se per Ewan
McGregor è stato semplice, riportando l’attore in sala di
registrazione, per Alec Guinness la scelta
obbligata è stata utilizzare degli audio di repertorio e adattarli
ai nuovi dialoghi.
Diretto da Gareth
Edwards su una sceneggiatura di Gary
Whitta e Chris Weitz, Rogue One a
Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni
tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova
Speranza. Nel cast del film Felicity Jones, Mads
Mikkelsen, Riz Ahmed, Diego Luna, Forest
Whitaker, Jiang Wen e Ben
Mendelsohn.
Il film sarà certamente
ambientato durante il “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III
e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star
Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella
storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno
sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco
di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi
droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti
nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo
droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i
piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle
pronta per la battaglia.
In attesa di conoscere l’esito di
pubblico e critica di Resident Evil The Final
Chapter che arriverà nei cinema il 27
gennaio 2017 e che ipoteticamente
concluderà la fortunata saga con protagonista la compagna Milla Jovovich, il regista Paul
W.S. Anderson sarebbe attualmente in procinto di
collaborare assieme al produttore Jeremy Bolt
per l’adattamento cinematografico di un nuovo videogioco
targato Capcom. Si tratterebbe
di Monster
Hunter, popolarissima saga videoludica
per PlayStation 2 considerata perfetta per
una nuova serie destinata al grande schermo.
Non certo nuovo alla pratica
degli adattamenti cinematografici dell’universo dei
videogiochi – basti ricordare su tutti l’ambizioso ma
sfortunatissimo esito di Mortal Kombat
– Paul W.S. Anderson ha recentemente
rilasciato alcune dichiarazioni durante un’intervista
a ScreenRant in occasione del tour
promozionale di Resident Evil The Final
Chapter in cui ha ammesso di essere già da qualche tempo
in fibrillazione per concretizzare un possibile adattamento in
forma seriale di Monster
Hunter. Il regista ha infatti dichiarato: “oltre
a Resident Evil la societàCapcom ha creato anche Monster
Hunter, un bellissimo e adrenalinico videogioco in cui
i protagonisti si trovano a dover cacciare delle incredibili e
meravigliose creature immerse in regni fantastici. Sono
davvero molto eccitato per questo progetto!“.
Deciso più che mai a
spezzare la sedicente maledizione che sembra aver colpito
molti tentativi di adattamento cinematografico di celebri saghe
videoludiche – i casi più recenti sono quelli di Assassin’s
Creed e Warcraft-, Paul
W.S. Andersonsembra ora
intenzionato a sfruttare più che mai il franchise
di Monster Hunter attraverso l’ambizioso
progetto di un nuovo frachise cinematografico destinato nei
prossimi anni a conquistare un pubblico sempre più vasto. Tuttavia
al momento non si hanno ancora molte notizie a riguardo.
Resident Evil The
Final Chapter: incidente quasi mortale per la
stunt di Milla Jovovich
Ambientato immediatamente dopo gli
eventi di Resident Evil: Retibution,
il film mostra un mondo in cui l’umanità è ormai prossima
all’estinzione, e mostrerà il ritorno di Alice a Racoon City dove,
tra vecchie conoscenze e nuove alleanze, affronterà nuove orde di
non morti e mutanti.
Diretto da Paul W.S.
Anderson, Resident Evil The Final
Chapter verrà distribuito da Screen Gems il 27
Gennaio del 2017.
In un periodo di continue nomination
per prestigiosi riconoscimenti al lavoro delle maestranze
cinematografiche a Hollywood, sono stati annunciati anche i
nominati per i migliori costumi dell’anno ai Costume
Designers Guild – CDG 2017. Trai vari nominati, tutti
meritevoli, l’ormai onnipresente Coleen Atwood e
la sorpresa Deborah Cook che fa la storia: mai
prima d’ora infatti, una costumista per un film d’animazione aveva
ricevuto un riconoscimento così prestigioso (qui il nostro approfondimento). I CDG
hanno riconosciuto i meriti della Cook per i costumi di Kubo e la
Spada Magica, film in stop motion della Laika.
Nel corso di una recente
intervista Facebook Live con Nerdist (ripresa anche da
ComicBook) gli sceneggiatori Rhett Reese e Paul Wernick
hanno confermato ufficialmente per la gioia dei fan
che Karan Sonitornerà nei panni dello sfortunato e buffo
tassista Dopinder anche
per Deadpool 2, in uscita nel 2018. Nel corso
dell’intervista i due hanno poi scherzato sul fatto che, data la
grande popolarità e l’affetto che il personaggio ha rapidamente
ottenuto dal pubblico nel fortunato Deadpool
al fianco di Ryan Reynolds, nulla toglie che
presto sarà possibile vedere addirittura uno spin-off dedicato
proprio a Dopinder e alle sue
disavventure.
Divenuto celebre come uno sfortunato
tassista trovatosi suo malgrado invischiato nel bel mezzo di una
lotta epica e irriverente tra Deadpool e una
malvagio e agguerrito gruppo di
sicari, Dopinder tornerà dunque anche
nell’atteso sequel Deadpool 2, così come
confermato dalle parole di Paul
Wernick: “direi che
il rapporto tra Dopinder e
Deadpool è stato il più divertente da molti anni a
questa parte in un film di supereroi. … Mi piace la natura di
questo rapporto e mi piace soprattutto quel personaggio, il
quale sarà sicuramente nel sequel“.
Al momento non è dato sapere
se Dopinder sarà presente
in Deadpool 2 in maniera massiccia oppure
solo per un breve cameo, tuttavia non possiamo che gioire per il
fatto di rivedere sul grande schermo un personaggio che abbiamo
imparato molto presto ad amare.
Nel corso di una seconda intervista
con ColliderRhett
Reese e Paul
Wernickhanno inoltre confermato che
anche i personaggi di Colossus
e Negasonic faranno la loro comparsa
in Deadpool 2, ma anche in questo caso
l’entità del ruolo dei due montanti non è stata per il momento
chiarita a sufficienza.
Deadpool ha
incassato 363 070 709 dollari in Nord America e 417 408 522 dollari
nel resto del mondo, per un totale mondiale di 780 479 231
dollari. Deadpool è stato accolto
generalmente bene dalla critica, soprattutto grazie alla
recitazione di Ryan Reynolds e alla comicità pungente e ironica
della sceneggiatura.
Diretto da David
Leitch, Deadpool
2 vedrà Ryan Reynolds tornare nei pani
del Mercenario Chiacchierone della Marvel.
Dopo le parole più che entusiaste
pronunciate via social durante i giorni scorsi
da Dwayne Johnson a proposito del suo
personaggio di Black Adam e del grande
interesse per l’intero DCEU, l’atteso progetto
cinematografico di Shazam! inizia a generare un’autentica
caccia auto-promozionale per definire le possibili candidature
all’ambito ruolo da protagonista di Capitan Marvel per il quale il
posto è tutt’ora vacante. Secondo una recente notizia riportata
da ComicBook.com pare infatti
che Derek Theler, talentuoso e giovane attore
conosciuto ai più per la sua partecipazione alla nota
sitcom Baby Daddy, avrebbe avviato già
da qualche mese tramite i principali canali social
(Twitter e Instagram in
primis) una vera campagna mediatica fai-dai-te con cui
fa sapere di essere pronto a vestire i panni dell’eroe di
culto targato DC.
Dai
post Instagram sopra riportati, nei quali
vengono impiegati strategicamente gli hashtag #shazam, #captainmarvel, e
#Dream, è possibile notare come nel corso degli
ultimi cinque mesi Derek
Thelerabbia dato vita a una
pubblicità immersiva verso sé stesso e la sua volontà di vestire i
panni di Capitan Marvel nell’atteso
adattamento cinematografico Shazam!, senza
risparmiarsi interessanti collage che lo vedono con indosso l’ormai
celebre costume di ruolo.
Il fatto che Derek
Theler, così come testimoniato da alcune immagini postate
via social, sia grande amico di Dwayne
Johnson fa sicuramente aumentare le speranze riguardo al
poter acquisire crediti presso il pubblico dei fan della rete e
dunque ottenere una via privilegiata per entrare da protagonista
nel cast di Shazam!,al
momento ancora in gran parte in fase di formazione. Theler infatti
era già apparso al fianco di Johnson nella campagna
pre-promozionale dedicata al film, anche se al momento non sappiamo
se “The Rock” stia effettivamente sostenendo la
candidatura del giovane attore.
Derek
Theler non è in realtà nuovo al mondo supereroistico,
anche se vi ha preso parte solo in chiave comica e parodistica,
come ad esempio con sua partecipazione nel ruolo
di Loki e Thor in due
divertenti sketch per il The Tonight Show,
oltre ad aver partecipato senza successo ai provini per il
ruolo di Captain America andato poi
a Chris Evans. Se vincesse la candidatura
come Capitan Marvel
in Shaza! sarebbe dunque il primo vero ruolo
importante della propria giovane carriera.
Al momento la sceneggiatura è in
fase di sviluppo e che l’aspetto più importante sarà quello di
rendere giustizia al personaggio di Black
Adam, che sarà interpretato da Dwayne
Johnson.
Capitan Marvel, conosciuto anche
come Shazam, è un personaggio dei fumetti creato
da C.C. Beck e Bill
Parker nel 1939. Il personaggio è apparso per la
prima volta su Whiz Comics n. 2 (febbraio 1940)
della Fawcett Comics. Attualmente, dopo l’acquisto della Fawcett da
parte della DC Comics, è un supereroe tra i
più potenti dell’universo DC.
In una recente intervista rilasciata
a THR l’attore Jason
Moma ha avuto modo di stilare un lucido bilancio della
propria attività lavorativa nel campo cinematografico dalle origini
fino ad oggi, affermando senza ombra di dubbio che la sua
partecipazione al prossimo atteso progetto di Aquaman targato DC
rappresenta certamente il punto più alto raggiunto nella propria
carriera.
Con alle spalle il grande successo
del ruolo di Khan Drogo nella pluripremiata e
apprezzata serie tv Game of Thrones e
prossimo a partecipare a due interessanti progetti quali il
dramma storico Frontier per il piccolo
schermo targato Netflix e ovviamente Justice League, il
37enne Jason Moma ha descritto l’impatto più
che positivo che Aqaman potrà avere per la
propria carriera di attore, affermando che “finora non sono mai stato un attore in grado di poter scegliere
i ruoli da interpretare, e nemmeno di poter essere allo stesso
tempo anche un padre di famiglia. La mia sola preoccupazione prima
di Aquaman è stata di
mettere il cibo sul tavolo. … Ma ora si
è presentato il momento migliore della mia carriera, perché i
ruoli da supereroe sono il lasciapassare che mi permetterà da
qui in poi di ottenere altri ruoli che
voglio“.
Avendo da poco concluso le riprese
delle sequenze che lo vedono impegnato in Justice
League, Jason Moma rivela che la sua
attrazione per il ruolo di Aquaman ha avuto
origine fin dal 2013, ma che egli ha preferito tenere in caldo il
ruolo quando fosse venuto il momento propizio. Al momento si trova
ad aver completato anche il lavoro televisivo
per Frontier – in uscita
su Netflix dal 20
gennaio – per il quale ammette di essere stato selezionato
grazie alla sua discendenza di sangue misto.
Rinvigorito dal grande scossone
che Aquaman ha decisamente conferito alla
propria carriera, Jason Moma si dice ora
pronto addirittura a tornare dietro la macchina da presa dopo aver
diretto nel 2014 Road to Paloma, affermando
che si sente pronto per prendere parte a una comedy inedita.
Prima di apparire come assoluto
protagonista in Aquaman, il personaggio
di Jason Momoa sarà trai protagonisti
di Justice League, diretto
da Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg). Il suo esordio sul grande schermo è
avvenuto quest’anno, in un cameo di Batman v Superman Dawn of
Justice.
Aquamansarà
diretto da James Wan (Insidious,
L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vedrà
protagonista Jason Momoa (Game
of Thrones). Con lui ci sarà Amber
Heard (Magic Mike XXL, The Danish
Girl) nei panni di Mera. Con loro Patrick
Wilson e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 05 Ottobre 2018.
Deadline rivela che l’attore e
presentare britannico James Corden si unirà al
supercast di Ocean’s
8, sorta di sequel e spin-off al femminile della
trilogia Ocean, diretto da Gary Ross che ha
scritto la sceneggiatura insieme a Olivia
Milch.
James
Corden, volto di The Late Late Show e del
cult Carpool Karaoke, avrà un ruolo
secondario e interpreterà un investigatore assicurativo
che inizia a nutrire dei sospetti nei confronti delle
protagoniste. Sandra Bullock è nel film la
sorella di Danny Ocean (il personaggio di George
Clooney) che insieme al suo braccio destro – Cate
Blanchett – metterà insieme un team di ladre per rubare
una collana durante il Met Ball di New York.
Anne Hathaway,
Mindy Kaling, Sarah Paulson,
Awkwafina, Rihanna
e Helena Bonham Carter completano la
squadra.
James Corden, che
presenterà i Grammy, ha prestato la sua voce a uno dei personaggi
di Trolls e al film The
Emoji Movie and Peter Rabbit. Lo abbiamo visto con
Maggie Smith inThe Lady In The
Van e prima ancora in Into the
Woods e Tutto può
cambiare.
Universal Pictures ha diffuso online
il secondo trailer italiano di Baywatch,
film che fa rivivere i fasti della celebre serie televisiva del
1989 ambientata in California, dove protagonisti incontrastata sono
i guardaspiaggia in costume rosso.
Diretto da Seth
Gordon, regista di Come uccidere il capo e
vivere felici, questa trasposizione
vede Dwayne Johnson e Zac
Efron interpretare Mitch Buchannon e Matt Brody,
ruoli che nel telefilm erano coperti da David
Hasselhoff e David Charvet.
I due bagnini faranno fronte comune
per fermare un magnate del petrolio che minaccia la loro spiaggia.
Nel cast anche Alexandra Daddario, nuova Summer,
Ilfenesh Hadera, Kelly Rohrbach,
che eredita il ruolo di CJ Parker direttamente da Pamela
Anderson e la star di Quantico Priyanka
Chopra.