Cresce l’attesa per i nuovi episodi
di Arrow 3 la serie televisiva con
protagonista Stephen Amell e basata sul noto
personaggio della DC Comics. Oggi arrivano le
parole di uno degli interpreti della terza stagione J.R.Ramirez che
parla dello show e del suo personaggio.
La morte di Sara ha dato a
Laurel una nuova ragione per combattere e credo che il testimone di
Black Canary passi a lei; non so come il mio personaggio verrà
inserito in tutto il contesto, ma posso dirvi che su di me verrà
raccontata una bella storia.
Su Ted:
Non avevo idea di quale personaggio avrei interpretato
quando sono entrato in contatto con i produttori di Arrow, ma
appena ho saputo al Comic Con mi sono documentato e mi sono sentito
subito eccitato all’idea di interpretare Wildcat.
Su, Katie
Cassidy:
Katie è eccezionale, mi ha
fatto sentire subito parte della famiglia, è molto facile lavorare
con lei e ci sono venute in mente un paio di idee che spero il
pubblico apprezzerà.
Interessante idea della Air New
Zealand legata al mondo della Terra di Mezzo creato da J.R.R.
Tolkien. Come molti sanno proprio la Nuova Zelanda è stata patria
dei set di Peter Jackson, dalla trilogia del
Signore degli Anelli fino alla più
recente trilogia Lo Hobbit (in attesa
ancora del terzo capitolo che la completi, La Battaglia
delle Cinque Armate). La Air New Zealand ha già un
passato di video didattici ispirati a personaggi famosi, come ad
esempio la scena da ballo con Richard Simmons e il video con la
star di Baywatch David Hasselhoff.
La compagnia aerea ha infatti girato
un video (dichiarato ‘The Most Epic Safety Video Ever Made’) sulla
sicurezza ispirato alla Terra di Mezzo, che ci spiega tutto ciò a
cui bisogna stare attenti in volo. Tutto quello che viene spiegato
dagli steward, ma con un sapore e fascino profondamente tolkeniano.
Il video didattico presenta molti camei, a cominciare da Frodo,
Elijah Wood, e dal regista Peter
Jackson. Ecco il video, promosso dalla compagnia con
l’hashtag #airnzhobbit:
Trama: Lo Hobbit La
Battaglia delle Cinque Armate porta all’epica
conclusione delle avventura di Bilbo Baggins, Thorin Scudodiquercia
e la compagnia dei nani. Avendo reclamato la propria terra al
drago Smaug, la compagnia ha inavvertitamente scatenato una forza
letale nel mondo. Infuriato, Smaug riversa la sua ira ardente
dall’alto, su uomini inermi, donne e bambini di Pontelagolungo.
Ossessionato soprattutto dal
proteggere il suo tesoro, Thorin sacrifica la sua amicizia e il suo
onore, mentre Bilbo tenta in tutti i modi di farlo ragionare e
presto dovrà compiere una scelta molto rischiosa. Ma ci sono
anche pericoli più grandi. All’oscuro di tutti a parte Gandalf,
Sauron sta radunando le sue legioni di orchi per attaccare la
Montagna Solitaria.
Mentre l’oscurità sta prendendo il
sopravvento nel conflitto, Nani, Elfi e Uomini si trovano di fronte
alla condizione di dover lottare insieme o venire sconfitti. Bilbo
si ritrova a dover lottare per la sua vita e quella dei suoi amici
nella battaglia epica dei Cinque Eserciti, con il futuro della
Terra di Mezzo in bilico.
I fan della serie
cult Bewitched possono sperare ancora.
Infatti, dopo che CBS e Sony hanno rinunciato a produrre il reboot
della storica serie televisiva oggi arriva la conferma che il
network NBC è intenzionata a rispolverare lo show e lanciare presto
un sequel con un’operazione simile a quella fatta con un’altra
celebre serie, Doctor Who.
Vita da strega
(Bewitched) è una sitcom statunitense per la televisione
prodotta dalla Screen Gems tra il 1964 ed il 1972.
Protagonista è Samantha (Elizabeth
Montgomery), giovane strega sposata al pubblicitario Darrin
Stephens (Dick York). La sit-com gioca sul fatto che solo il
consorte conosce gli straordinari poteri della donna e della loro
piccola figlia Tabatha (interpretata dalle gemelle Erin e Diane
Murphy). È presente l’attrice Agnes Moorehead nel ruolo di Endora,
madre di Samantha e caustica suocera di Darrin.
Tra gli altri personaggi il
principale di Darrin, Larry Tate (David White); il dottor Bombay
(Bernard Fox), stregone e medico improvvisato, costantemente alle
prese con avvenenti infermiere ed improbabili spedizioni in ogni
angolo del mondo; la cugina Serena, trasgressiva e dispettosa che
per la sua forte somiglianza con Samantha spesso la mette nei
pasticci. L’intreccio è surreale e privo di volgarità. Come la gran
parte delle sitcom dell’epoca, anche questa è stata doppiata per la
televisione italiana senza le risate in sottofondo (laugh
track).
Nel 1969 Dick York, svenuto sul set
televisivo per via dello stress lavorativo, ma ancor di più per la
sua assuefazione (dipendenza) ai farmaci antidolorifici che
assumeva per fronteggiare i postumi di un serio infortunio alla
schiena procuratosi nel 1959 durante le riprese del film
Cordura, venne sostituito da un altro attore, Dick
Sargent.
La serie terminò il 25 marzo del
1972, quando venne trasmesso l’ultimo episodio.
Nel 2005 dalla sitcom è stato
tratto un omonimo film realizzato da Nora Ephron. La parte di
Samantha è stata affidata a Nicole Kidman, mentre Shirley MacLaine
è Endora.
E’ tempo di
premiazioni e vincitori alla nona edizione del Festival
Internazionale del Film di Roma 2014. Il pubblico, giudice supremo
di questa edizione, si è espresso, e questa sera conosceremo tutti
i vincitori, intanto però ecco i vincitori dei premi collaterali
della manifestazione.
I vincitori dei Premi Collaterali
della nona edizione
Premio Farfalla d’Oro Agiscuola
– Gone Girl di David Fincher
The SIGNIS Award – Ente dello Spettacolo (dotato di un premio di
cinquemila euro)
– Ex aequo: Fino a qui tutto bene di Roan Johnson e Wir sind jung.
Wir sind stark. / We are young. We are strong. di Burhan
Qurbani
– Menzione speciale: Biagio di Pasquale Scimeca
Premio L.A.R.A. (Libera Associazione Rappresentanza di Artisti)
al Miglior Interprete Italiano
– Marco Marzocca per il film Buoni a nulla di Gianni Di
Gregorio
– Menzione speciale a Silvia D’Amico per il film Fino a qui tutto
bene di Roan Johnson
Premio A.I.C. per la Migliore Fotografia
– Luis David Sansans per Escobar: Paradise Lost di Andrea Di
Stefano
Premio A.M.C. al Miglior Montaggio
– Julia Karg per Wir sind jung. Wir sind stark. / We are young. We
are strong. di Burhan Qurbani
Premio al Miglior Suono – A.I.T.S.
– Last Summer di Leonardo Guerra Seràgnoli
Premio La Chioma di Berenice – al Miglior Truccatore
– Simona Castaldi per Soap Opera di Alessandro Genovesi
Premio La Chioma di Berenice – al Miglior Acconciatore
– Fabio Lucchetti per Soap Opera di Alessandro Genovesi
Premio Akai International Film Fest
– Fino a qui tutto bene di Roan Johnson
Green Movie Award
– Biagio di Pasquale Scimeca
Premio di critica sociale “Sorriso diverso Roma 2014”
– Film italiano: Biagio di Pasquale Scimeca
– Film straniero: Wir sind jung. Wir sind stark. / We are young. We
are strong. di Burhan Qurbani
Cresce l’attesa per la nuova
serie televisiva basata sul film culto
Screem di Wes Craven che
sarà trasmessa dal network americano MTV. Ebbene oggi arrivano
alcune anticipazioni sul cosa vedremo in questo adattamento e le
notizie non sono molto confortanti, dato che sembra che sia la
produzione che il network hanno intenzione di non mostrare in un
primo momento ghostface, la celebre maschera dietro a cui si cela
l’assasino.
Scream è un film
horror del 1996 diretto da Wes Craven e scritto da Kevin
Williamson.Il film riprende le caratteristiche dei vecchi film
horror (come Nightmare o Halloween, la notte delle
streghe). In questo film possiamo ascoltare dei dialoghi che
fanno della satira sui vecchi film horror. Il film fa parte di una
quadrilogia: ad esso seguirono infatti Scream 2, Scream
3 e Scream 4 che però non raggiunsero mai la notorietà
del primo capitolo. Fu un grande successo al botteghino e realizzò
uno dei più alti incassi del1996.Il film ha come protagonista Sidney
Prescott (Neve Campbell), che viene sconvolta (come tutto il resto
della cittadina in cui vive) da alcuni brutali e misteriosi
omicidi. Sembra che dietro tutto ci sia un ragazzo che indossa una
maschera di Halloween (Ghostface), il cui personaggio è ispirato al
vero serial killer Danny Rolling. Altri protagonisti del film
sono: il vicesceriffo Lenny “Linus” Riley (David Arquette), la
giornalista Gale Weathers (Courteney Cox) e l’amica di Sidney e
sorella di Linus, Tatum Riley (Rose McGowan).
Nel ultimo giorno della nona
edizione Festival Internazionale del Film di
Roma è stato presentato nella sezione Gala e
nella sezione Eventi Speciali il film
A Most Wanted Man – La Spia, film di
Anton Corbijn. Tratto dall’omonimo romanzo di
John Le Carrè, il film è un thriller che si svolge
fra Amburgo e Berlino. Protagonisti della partita a scacchi un
misterioso uomo in fuga, un banchiere britannico, una giovane
avvocatessa idealista e il capo di un’unità segreta di spionaggio
tedesca. Una sottile rete degli inganni e del doppio gioco che cela
interessi in grado di sconvolgere gli equilibri geopolitici del
mondo. Nel ruolo di protagonista troviamo uno straordinario
Philip Seymour Hoffman, Willem Dafoe, Daniel Brühl, Robin
Wright, Rachel McAdams e Grigoriy
Dobrygin.
Infine a chiudere la rassegna è
stato proiettato l’ultimo film della coppia comica Ficarra
e Picone Andiamo a quel Paese. La storia vede
Salvo e Valentino, amici che rimasti disoccupati, abbandonano
Palermo per rifugiarsi nel piccolo paese d’origine, Monteforte,
dove la vita è meno cara ed è più facile tirare avanti. L’impatto
con la nuova realtà non risulterà per nulla facile. I due si
ritroveranno a vivere in un contesto diverso da quello che si erano
immaginati. Ovvero un paese pieno di anziani, da cui sarebbe facile
trarre un lauto beneficio. Ogni anziano, infatti, rappresenta una
pensione, un bel bottino per i due disoccupati morti di fami. Nel
cast troviamo: Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Tiziana
Lodato, Lily Tirinnanzi, Fatima Trotta, Francesco
Paolantoni e Nino Frassica.
Il film è l’ultimo completo di
Philip Seymour Hoffman, in cui lo straordinario
attore, prematuramente scomparso, interpreta l’immenso
protagonista. C’era quindi da aspettarsi che, in sede di
presentazione del film al Festival di Roma 2014, il regista
Anton Corbijn e l’attore Willem
Dafoe venissero sommersi da domande relative all’attore
premio Oscar, e così è stato. Anche perché con
La Spia – A Most Wanted Man, la carriera di
Philip Seymour Hoffman si chiude con una grande,
struggente performance.
-Cosa si prova a rivedere
il film adesso, quando Philip Seymour Hoffman è andato
via?
A.C.: “Sono stato molto
contento che avesse finito di girare il film. Avrei dovuto prendere
delle decisioni difficili, cosa tagliare, cosa tenere, come montare
le parti incomplete. Con la sua dipartita, il film ha assunto un
peso che personalmente non volevo avesse. Qualcuno ha anche
cominciato a fare paralleli tra il suo personaggio e la sua vita.
ma è facile fare questo tipo di ragionamenti a posteriori. E’ stato
molto doloroso riguardare il film, non avrei mai potuto
immaginare di trovarmi adesso in questa situazione.”
W.D.: “Non ho più visto il film
dopo averlo visto con lui al Sundance. Dopo poche settimane è
morto. Ricordo lo straordinario lavoro che abbiamo fatto insieme, e
questo valore che mi porto dentro eclisserà per sempre il film
stesso per me.”
-Al regista Corbijn,
considerando anche le sua attività di fotografo, come è stato
lavorare ad Amburgo?
A.C.: “Ci siamo trovati a
girare ad Amburgo perché la storia è ambientata lì. Come regista
devo dire che è stato davvero bello proprio perché si tratta di una
città inconsueta e ogni cosa che riprendi, ogni scorcio o paesaggio
è qualcosa di nuovo per lo spettatore. Non l’abbiamo quasi mai
vista in altri film e questo per un regista è un grande
regalo.”
-Come ha diretto Philip
Seymour Hoffman e in che modo avete lavorato al
personaggio?
A.C.: “Abbiamo parlato tanto
del personaggio, e uno degli elementi importanti di cui abbiamo
discusso molto è stata la lingua e l’accento che doveva avere il
suo personaggio. Abbiamo cercato di dare a tutti i personaggi un
accento tedesco, così da raggiungere una certa omogeneità. Inoltre
per Phil era il primo ruolo da europeo, quindi è stata una
difficoltà in più. Per quanto riguarda il suo personaggio invece,
si tratta di una persona buona, che è stata fregata un paio di
volte nella vita ma che non perde la voglia di credere nell’umanità
e nel suo lavoro. L’abbiamo costruito insieme, è un personaggio
‘tutto lavoro’ che non si cura delle persone e di se stesso perchè
per lui conta solo quello che c’è da fare.”
-Da attore ad attore,
mister Dafoe, cosa c’era di eccezionale in Philip Seymour
Hoffman?
W.D.: “Per lui ho sempre
provato grande ammirazione e rispetto. E’ uno dei pochi attori
americani che è partito dal teatro e poi è arrivato al cinema, per
tornare di nuovo a teatro. In questo aspetto mi rispecchio molto.
Ha iniziato con ruoli da caratterista, in cui faceva la spalla, poi
piano piano è cresciuto fino a raggiungere quella gravitas, quello
status, quella presenza e complessità che vediamo sullo schermo. Ma
era una persona semplice con cui avere a che fare, era rispettosa e
sapeva creare sul set. Non c’è un altro attore come lui, era forte,
integro, e allo stesso tempo sapeva rendersi malleabile e
trasformarsi per il regista.”
-Dafoe, a Venezia abbiamo
visto il suo Pasolini, dove era protagonista assoluto. Qui invece
il suo è un piccolo ruolo. Come si approccia ai personaggi grandi e
piccoli?
W.D.: “Non utilizzo sempre lo
stesso approccio. Faccio ciò che è necessario al mio personaggio e
il mio compito è cercare di capire in che modo essere d’aiuto al
personaggio e cercare il suo spazio all’interno della storia. Se
esageri con un piccolo ruolo non riesci a fare il tuo compito,
risulta eccessivo e inutile, allo stesso modo se non fai abbastanza
con un ruolo da protagonista accade il contrario. Secondo me
bisogno capire, attraverso l’immaginazione, in che modo lavorare ad
un personaggio in base al suo spazio nel film. Se ho poche scene
spesso non serve crearsi un background. Per Pasolini ad esempio ho
fatto tantissime ricerche, ho vissuto nella sua testa per mesi,
cercando di capire cosa e come fare il meglio.”
-Il film presta una grande
attenzione ai dettagli, ai colori, come si è scelto di lavorare in
questo senso?
A.C.: “La gamma di colori che
ho scelto per la fotografia e le luci è quella che spero riesca a
riflettere l’autunno dell’umanità, così come io lo vedo
rappresentato nel film stesso.”
-Il film esce in un
contesto sociale particolarmente caldo. Ha pensato, mister Corbijn,
che il film possa essere doppiamente sotto i riflettori, per essere
l’ultima performance di Hoffman e perchè, per caso, esce in un
momento di attualità?
A.C.: “E’ triste che il film
sia sotto i riflettori per la prima delle due ragioni che ha detto.
In realtà per quanto riguarda il tema attuale, si tratta di quello
che abbiamo trovato nel libro di Le Carrè.”
Decimo giorno del Festival di Roma 2014 e in attesa di scoprire
quale film decreterà vincitore il pubblico oggi al
Festival dono arrivati due star come Willem Dafoe e Anton
Corbjin a presentare il film La spia – A Most Wanted
Man tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carré. Ecco
tutte le foto: [nggallery id=1127]
Arrivano al Festival
di Roma 2014, le ultime due grandi star della nona edizione,
ovvero Willem Dafoe e Anton
Corbijn per presentare il film La spia – A Most
Wanted Man tratto dall’omonimo romanzo di John Le
Carré.
Alle ore 21 presso la Sala
Petrassi, il Festival renderà omaggio a Philip Seymour Hoffman,
premio Oscar per Truman Capote – A sangue freddo,
candidato all’Academy Award altre tre volte per La guerra
di Charlie Wilson, Il dubbio e The
Master, con la proiezione de La spia – A Most Wanted
Man, ultima interpretazione dell’attore scomparso lo scorso
febbraio all’età di quarantasei anni. Il nuovo film di Anton
Corbijn, tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carré, è un action
thriller ambientato tra Amburgo e Berlino che vede coinvolti un
misterioso uomo in fuga, un banchiere britannico, una giovane
avvocatessa idealista e il capo di un’unità segreta di spionaggio
tedesca. Sul red carpet delle ore 20.30, ci sarà l’altro
protagonista del film, Willem Defoe, indimenticabile volto
di Platoon, interprete per alcuni dei maggiori cineasti
viventi (Martin Scorsese, David Lynch, Abel Ferrara e David
Cronenberg).
James Spader ha parlato
di Avengers Age of Ultron in
un’intervista a TotalFilm. Nell’estratto che vi proponiamo
Spader si è soffermato in particolare sulla motion-capture, usata
per la prima volta nella sua carriera per interpretare Ultron,
intrerpretato appunto grazie a questa tecnica.
Spader ha definito “fantastica”
l’esperienza di essere ricoperto di punti dalla testa alle mani,
perchè si sentiva in grado di poter mettere a punto la sua
performance giocando anche sui dettagli. Spader ha anche aggiunto
di aver girato tutte le scene insieme agli altri attori e di aver
girato anche quasi tutti i dialoghi dal vivo, con solo poche parti
aggiunte in seguito.
La prima volta che si incontra
Ultron, la sua fisicità è molto diverso da quello in cui si
evolverà in seguito. Era nel copione, ma siamo arrivati alla
sua metamorfosi sul set. In pratica, durante le prove siamo
stati in grado di creare la fisicità del personaggio grazie
alla motion-capture. Mi hanno riempito di puntini e avevo in
testa un casco che aveva due telecamere sul mio viso, e potevano
trasmettere live sul monitor, in modo che potessimo provare cose
diverse. Dopo andavamo a girare le scene insieme agli altri
attori registrando tutto, inclusa la mia voce. 9 volte su 10
non usavano ADR (additional dialogue voice) dopo aver
girato.
Spader ha detto di aver trovato
l’intera esperienza un divertimento.
Intanto vi
ricordiamo che nel cast Avengers Age of Ultron sono
presenti Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo,
Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy Renner,
Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen oltre
a Paul Bettany, Samuel L.
Jackson e James Spader. Il
terzo capitolo del franchise di Avengers è scritto e diretto, come
sempre, da Joss Whedon. Le riprese hanno
avuto luogo inizialmente agli Shepperton Studios
(Surrey,Inghilterra), ma in seguito sono state effettute delle
riprese aggiuntive in Italia, Korea e in varie parti
dell’Inghilterra.
L’uscita del film nelle sale
cinematografiche è
prevista per il primo maggio 2015.
Manca ormai davvero poco all’arrivo
nelle sale di Interstellar, il nuovo
film di Christopher Nolan con protagonisti un cast
d’eccezione composto da Matthew McConaughey, Anne
Hathaway, Jessica Chastain e Michael Caine. Un
film davvero attesissimo. Ecco due nuovi spot tv (uno tedesco e uno
cinese) per soddisfare almeno parzialmente la curiosità di tutti
con immagini della pellicola:
Dal celebrato regista Christopher Nolan (la serie di “The Dark
Knight”, “Inception”), Interstellar
vede come interpreti il premio Oscar Matthew McConaughey (“Dallas Buyers Club”), il
premio Oscar Anne Hathaway (“Les Miserables”), la candidata
all’Oscar Jessica Chastain (“Zero Dark Thirty”),
Bill Irwin (“Rachel Getting Married”), il premio
Oscar Ellen Burstyn (“Alice Doesn’t Live Here
Anymore”) ed il premio Oscar
Michael Caine (“Le regole della casa del
sidro”).
Il cast principale include anche
Wes Bentley,
Casey Affleck, David Gyasi, Mackenzie Foy e
Topher Grace. La trama: Quando i nostri giorni
sulla Terra stanno per giungere al termine, un team di esploratori
dà il via alla missione più importante nella storia dell’uomo: un
viaggio attraverso la galassia per scoprire se l’uomo potrà avere
un futuro tra le stelle.
Diretto da
Christopher Nolan, il film è stato sceneggiato da
Jonathan Nolan e
Christopher Nolan. Emma Thomas, Christopher
Nolan e Lynda Obst hanno prodotto
Interstellar
con Jordan Goldberg, Jake Myers, Kip Thorne e
Thomas Tull come produttori esecutivi. Il team
creativo dietro la macchina da presa del film di Nolan, è stato
guidato dal direttore della fotografia Hoyte Van
Hoytema (“Her”), lo scenografo candidato all’Oscar
Nathan Crowley (“The Dark Knight”), il montatore
candidato all’Oscar Lee Smith (“The Dark Knight”)
e la costumista candidata all’Oscar Mary Zophres
(“Il Grinta”). La colonna sonora è stata composta dal premio Oscar
Hans Zimmer (la trilogia di “The Dark Knight” “Il
Re leone”).
Arriva online il primo trailer
di Insidious Chapter 3, terzo
capitolo della saga creata da James Wan. Per
il terzo film il timone passa però a Leigh
Whannell, sceneggiatore di molti film di Wan,
compreso il primo capitolo di
Insidious.
In questo capitolo l’attenzione sarà
concentrata maggiormente su The Further, l’extra
dimensione oscura rivelata nel primo film, e sul
principio dell’infestazione della famiglia Lambert.
Il cast è al completo e sappiamo che non si rivedranno più
i volti di Rose Byrne e Patrick
Wilson mentre resta Lyn Shaye
affiancata da Dermot Mulroney.
Sebbene la sceneggiatura del film
sia completa ancora non si conosce la trama. La cosa certa è che
Insidious Chapter 3 non sarà in alcun
modo connesso al finale del precedente capitolo.
Si conclude oggi l’
11a edizione di Alice nella Città, la sezione
autonoma e parallela del Festival Internazionale del Film di
Roma dedicata alle giovani generazioni e alle famiglie.
Alle ore 10.30 nella Sala Petrassi
dell’Auditorium Parco della Musica di Roma l’attore Giorgio
Pasotti, padrino di Alice nella Città, alla presenza della Giuria
composta da 21 ragazzi tra i 14 e i 18 anni, e dei direttori
artistici Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, ha consegnato il
Premio come Miglior film del Concorso Young/Adult a “The
Road Within” della regista e scrittrice americana
Gren Wells.
La motivazione della
giuria: “Un lungo viaggio dentro se stessi, una
storia di accettazione, di cambiamento e di amore per la vita che,
attraverso l’ironia e l’interpretazione dei tre protagonisti,
riesce a toccare il cuore dello spettatore”.
Nel cast del film Zoë Kravitz
(Good Kill, X Men – L’inizio), Robert Patrick
(Terminator 2 – il giorno del giudizio, Quando l’amore
brucia l’anima, The Unit, Un ponte per Terabithia), Dev Patel
(The Millionaire, L’ultimo dominatore dell’aria, Marigold
Hotel), Robert Sheehan (Angeli ribelli, Anita B. e
l’acclamata serie tv inglese Misfits), Kyra Sedgwick
(The Humbling). Gren Wells, segnalata da Variety
come una dei 10 registi/e da tenere d’occhio quest’anno, debutta
alla regia con un road movie in chiave di commedia drammatica, un
libero rifacimento del film tedesco Vincent Wants To Sea
(2010) di Ralf Huettner che racconta di Vincent, un giovane affetto
dalla sindrome di Tourette. Il ragazzo affronta drastici
cambiamenti dopo la morte della madre. Suo padre, un politico, si
vergogna del suo disordine. Così il ragazzo entra ed esce da una
clinica, dove trova l’inaspettata amicizia del suo compagno di
stanza e di una giovane donna. Insieme si lanceranno alla volta di
un viaggio on the road verso Los Angeles.
La regista, presente in
sala, ha commentato così il premio: “Un ringraziamento speciale
alla giuria per tutto il tempo che ha dedicato alla visione dei
film del concorso e per le loro domande così profonde. E’
straordinario vedere adolescenti che fanno un lavoro così intenso e
bello”.
Premio speciale della
Giuria è stato attribuito a “Trash”
diretto dal regista inglese Stephen Daldry con
Rooney Mara, Selton Mello, Wagner Moura, Martin Sheen, Nelson
Xavier. Il film, ambientato in una favela di Rio de Janeiro,
racconta di due ragazzini di una favela di Rio che scavando fra i
detriti di una discarica locale trovano un portafoglio che cambierà
le loro esistenze per sempre.
Il regista, Stephen Daldry,
ha commentato così il premio: “Sono molto contento del premio di
questa giuria, che è riuscita a cogliere l’entusiasmo dei tre
ragazzi protagonisti del mio film”.
La motivazione della
giuria: “Trash, una denuncia sociale e politica che
prende vita grazie all’innocente ricerca di giustizia di tre
bambini strappati a un’esistenza “sporca” tra le favelas di Rio.
Una pellicola che esce fuori dallo schermo e attira l’attenzione
del pubblico grazie a una spontanea interpretazione, una perfetta
fotografia e una coinvolgente colonna sonora”.
Ottimo il bilancio
con cui si chiude questa XI edizione di Alice nella Città che può
vantare 29.500 presenze tra pubblico e accreditati:
24.500 per le proiezioni dei film (pubblico e accreditati) e
5.000 registrate per tutte le attività aperte al pubblico
a ingresso gratuito. Numerosissime anche le scuole
coinvolte: 80 istituti superiori coinvolti, di cui 16 provenienti
dalla provicia , e 69 scuole e elementari e medie di tutti i
municipi di Roma.
Ficarra e Picone,
con Andiamo a quel Paese al quinto film, prendono
come spunto per la loro storia la cronaca quotidiana: l’Italia è un
paese in cui gli anziani sono diventati la maggioranza della
popolazione e si è giovani fino a 50 anni. Essere giovane implica
anche non prendersi nessuna responsabilità né nelle azioni che si
fanno e né in quello che queste provocano, e il film viaggia
proprio su questo assunto. I due personaggi, Salvo sposato con
figli e Valentino giocano a fare gli adulti, ma litigano ancora
come se fossero alle elementari e, soprattutto, si complicano la
vita per sbaracare il lunario, cercando soluzioni strampalate per
guadagnare un po’ di soldi basta che non siano da un lavoro
vero.
In Andiamo a quel
Paese Salvo e Valentino sono due disoccupati che decidono
di abbattere le spese quotidiane trasferendosi dalla città,
Palermo, al paese, Monteforte, di cui è originario Valentino e dove
abita la moglie di Salvo. Nonostante questo, i due devono comunque
trovare un modo per sbarcare il lunario, e dopo aver osservato la
vita del paese, popolato soprattutto da anziani, decidono di
trasformare la casa in cui abitano in un ospizio, vivendo così
delle pensioni degli ospiti.
Andiamo a quel Paese, il film
Come in Pranzo di
ferragosto di Gianni di Gregorio,
gli anziani sono fonte di quello che per tutti è una necessità ma
non una garanzia, soprattutto se non si ha intenzione di lavorare:
una rendita mensile. Il tono di Andiamo a quel
Paese è di commedia un po’ cinica, che prende in giro
molti dei luoghi comuni della cultura italiana che in alcuni
momenti vengono ribaltati in farsa, ma non troppo, onde evitare di
rompere gli argini del “politically correct”. Ovviamente a farla da
padrona sono le gag del duo comico, ma sono interessanti le storie
accessorie che si sviluppano intorno a loro, soprattutto quella
della zia Lucia, oggetto dell’organizzazione di una truffa a fin di
bene.
Il tutto
ricorda le commedie classiche italiane dei decenni passati, quelle
di Alberto Sordi nello specifico, in cui
l’italiano medio è di solito un traffichino che cerca, con
sotterfugi e imbrogli di campare alla bell’e meglio; sempre nei
limiti della legalità e sempre con un discreto senso di colpa al
seguito. La sua classica canzone “E va e va” il cui ritornello
“te c’hanno mai mannato a quel paese” probabilmente è
stato d’ispirazione per il titolo del film, viene infatti eseguita
sui titoli di coda.
Per ribadire il legame con queste
commedie, non a caso in una delle scene a iperbole che si
verificano durante il film, Salvo, stordito dentro un’ambulanza,
dice la tris che fa diventare ricchi i tre protagonisti di
Febbre da cavallo di
Steno, film culto del 1976 con Enrico
Montesano e Gigi Proietti, anche loro
personaggi squattrinati e armeggioni, ma in fondo buoni di cuore.
Bisogna aspettare le ultime scene per avere finalmente una presa di
posizione, surreale e molto cinica, sul destino del paese, che
lascia con il sorriso, ma non troppo.
Il Premio Oscar
Paul Greengrass è pronto a portare sul grande
schermo The Tunnels, la storia vera di
una fuga nei tunnel sotterranei costruiti sotto il muro di Berlino
che divideva la città prima della riunificazione.
Tratto da un romanzo di
Greg Mitchell, è proprio lo scrittore
stesso a confermare la notizia sul suo sito ufficiale insieme al
nome del produttore del film, Mark Gordon.
Ultimamente Greengrass è stato
collegato anche ad altri progetti, tra questi American
Nightmare che vede protagonisti Leonardo
DiCaprio e Jonah Hill, e il prossimo capitolo della saga
di Bourne che lo riunirà a Matt
Damon.
Dopo aver partecipato a Captain
America: The Winter Soldier la carriera di
Sebastian Stan è decollata: dopo aver annunciato
la sua partecipazione alla nuova pellicola di Ridley Scott
The Martian al fianco di Matt
Damon, dove interpreterà lo scienziato della NASA Chris
Beck, è pronto a condividere il set con Meryl
Streep nel prossimo progetto di Jonathan
Demme dal titolo Ricki and the
Flash, dove interpreterà suo figlio Joshua. Scritto
da Diablo Cody (Juno) il film è già in
produzione, con Kevin Kline e Mamie
Gummer (la vera figlia della Streep nella realtà) come co-
protagonisti. La data di uscita è prevista per il 26 Giugno
2015.
Successivamente, Stan tornerà ad
indossare i panni del Soldato d’Inverno nel prossimo capitolo di
Capitan America, il terzo, previsto per Maggio 2016.
In questi giorni ha, inoltre,
finito di girare l’ultimo film dei fratelli Duplass, intitolato
The Bronze.
Insieme al
fratello Christopher Nolan è stato artefice del
successo della trilogia di Batman e oggi
Jonathan Nolan, in occasione dell’attività stampa
di presentazione di Interstellar che ha
co-scritto insieme Chris, ha parlato dei piani
della DC Cinematic Universe.
“Amo quei ragazzi e mio fratello è stato coinvolto in Man of
Steel con Zack [Snyder] e David [Goyer], ma sento che quel
capitolo per noi è chiuso”. Questa frase potrebbe far pensare
di aver chiuso anche con l’intero universo DC al cinema ma poi
incalzato ha risposto:
“Continuare con il DC cinematic Universe ? …
Forse”
Cresce l’attesa per l’arrivo del
nuovo film Disney, Into the Woods
di Rob Marshall con Meryl Streep,
Anna Kendrick, Chris Pine, Emily Blunt, Johnny Depp, James Corden e
Daniel Huttlestone e basato sull’omonimo
musical.
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Into the
Woods Tutte le foto del film di Rob
Marshall con Meryl Streep, Anna Kendrick, Chris
Pine, Emily Blunt, Johnny Depp, James Corden e Daniel
Huttlestone.
La storia del musical, così come
quella del film, è incentrata sul desiderio da parte di un
fornaio (Cordan) e di sua moglie (Blunt) di avere un bambino. Ad
aiutare la coppia contro una terribile strega (Streep), ci saranno
alcuni dei personaggi più amati delle
favole dei Fratelli Grimm, come Cenerentola (Kendrick) e il
Principe Azzurro (Pine); Johnny Depp, invece, vestirà i panni del
Lupo Cattivo. Il film verrà rilasciato nei cinema
americani il 25 dicembre 2014.
Abbiamo
assistito alle riprese del nuovo film
Zeroville di James
Franco anche durante il red carpet di Venezia 2014. Ebbene
oggi arriva una foto che ritrae Franco insieme
Megan Fox. Lo scatto quindi ci rivela una nuova
star che si aggiunge ai già confermati Seth Rogen,
Jacki Weaver, Will Ferrell, Danny McBride, Dave Franco, Craig
Robinson, Joey king, Horatio Sanz.
Il film attualmente in lavorazione
in California si basa su sul famoso romanzo del 2007
Zeroville di Steve Erickson. James
Franco interpreterà il ruolo di Ike Jerome, uno studente
di cinema ossessionato dalle immagini di Elizabeth Tayloer
e Montgomery Clift che arriva a Hollywood nel 1969 che viene
coinvolto come indiziato degli omicidi di Charles
Manson. Nel corso della sua vita Ike Jerome vive la sua
esistenza tra sesso e droga e incontra anche persone di spicco
come George Lucas, Brian De Palma, Steven Spielberg e Paul
Schrader.
Le foto: [nggallery id=1025]
Sinossi
Siamo nel Mississippi, alle soglie della Depressione dei primi del
‘900. La storia, torbida e labirintica racconta la decadenza e la
sventura dei Compson, aristocratici del Sud caduti in disgrazia. Le
vicende della famiglia vengono raccontate da differenti
prospettive. I coniugi Compson hanno quattro figli: Quentin,
Candance, Jason (Scott Haze) e Benjamin (Franco). La giovane Caddy
(Ahna O’Reilly), unica sorella femmina, viene narrata dai suoi tre
diversissimi fratelli e diventa presenza candida e rassicurante,
sorella ingenerosa, madre snaturata che abbandona la figlia.
Commento del regista
Un vecchio proverbio dice che un buon libro diventa un brutto film
e un libro non molto buono può diventare un grande film. Penso che
sia vero solo perché ciò che amiamo nei grandi libri è spesso lo
stile della prosa, la struttura e il modo in cui la narrativa
lavora sulla pagina e perché una scrittura grande e intricata è
difficile da adattare per lo schermo. Lo stile e la struttura di un
libro spesso si perdono passando da un mezzo a un altro. The Sound
and the Fury è il nostro secondo impegno con Faulkner e uno dei
tanti film che abbiamo adattato da grandi opere di letteratura.
Nell’affrontare questo difficile modello di letteratura – dove le
diverse sezioni del libro sono raccontate attraverso la prospettiva
in prima persona di personaggi che non pensano in modo lineare –
sapevamo che non era sufficiente adattare la storia (è solo il
racconto della caduta di una famiglia del Sud), ma che dovevamo
anche catturare lo stile e lo spirito del romanzo. Siamo stati
perciò costretti a trovare degli equivalenti cinematografici per la
sua prosa densa e difficile. Cercando le soluzioni, ci siamo
trovati in zone nuove del fare cinema che altrimenti non avremmo
scoperto. È un film che ricerca forme alternative di struttura
narrativa.
La prima puntata live
di X Factor, in sostanza l’inizio della gara vera e propria, è
stata vista su Sky Uno e Sky On Demand da 1 milione 140mila
spettatori medi, segnando il miglior debutto del live da quando il
talent è su Sky, con una crescita del 19% rispetto allo scorso
anno. Lo share su Sky Uno è schizzato al 4,9% con un picco del
6,9%, numeri che fanno di Sky Uno il canale più visto della
piattaforma e il quinto canale più visto della tv, durante la messa
in onda di X Factor. Record di share sugli abbonati Sky del 22,2%,
dato più alto registrato sinora dal talent. Ottimi ascolti anche
per il debutto dell’Xtra Factor di Mara Maionchi, supportata dalla
Twitstar Daniela Collu e il volto di Sky Sport Davide Camicioli,
visto su Sky Uno da 325mila spettatori medi. X Factor, anche questo
giovedì, ha dominato poi la scena sui social entrando persino nella
classifica dei Trending Topic mondiali di Twitter con #XF8Live,
hashtag che sancisce l’inizio dei live show. La conversazione
globale attorno al programma è stata di 140mila tweet di cui
118mila con hashtag ufficiali #XF8 e #XF8Live. Ad oggi è stata la
puntata più twittata di questa stagione.
Andrà in onda questa sera
su Italia 1 alle 21:10 il film Letters to Juliet di Gary
Winick con Amanda Seyfried, Marcia DeBonis, Gael GarcÃa
Bernal, Luisa Ranieri, Vanessa Redgrave, Franco Nero, Milena
Vukotic, Marina Massironi. Il film è tratto dal romanzo Lettere
a Giulietta di Lise e Ceil Friedman. Il film è stato
distribuito negli Stati Uniti il 14 maggio 2010 e in Italia il 25
agosto 2010.
Le riprese sono state effettuate tra New York e l’Italia
nell’estate 2009. Le location principali italiane sono state la
provincia di Verona, Siena (dove la maggior parte delle scene sono
state girate nel paese e nei residence vicino a Vagliagli) e il
Lago di Garda. Per far sì che le riprese si svolgessero senza
l’afflusso dei turisti che avrebbero rallentato il regolare lavoro
scenico, l’attrazione turistica più famosa di Verona, la loggia di
Giulietta, fu chiusa al pubblico per ben due giorni.
La pellicola in parte
girata in Italia racconta di una giovane giornalista americana
(Amanda Seyfried) parte in viaggio per Verona e finisce per entrare
a fare parte di un gruppo di volontarie che rispondono alle lettere
indirizzate a Giulietta Capuleti, scritte dai cuori travagliati di
tutto il mondo. Rispondendo ad una lettera datata 1957, convince la
donna che l’aveva scritta 50 anni prima a partire alla volta
dell’Italia, allo scopo di ritrovare il suo amore perduto da tempo.
Regia: Gary Winick – Cast: Amanda Seyfried, Marcia Debonis, Vanessa
Redgrave, Gael García Bernal. DRAMMATICO 105′ – Stati Uniti
D’America, 2010
Sophie, aspirante giornalista, si
reca a Verona col fidanzato. Mentre quest’ultimo è impegnato a
esplorare la gastronomia locale, Sophie fa visita al famoso balcone
di Giulietta, dove donne da tutto il mondo lasciano lettere
raccontando le proprie pene d’amore. Sophie scopre che le lettere
vengono raccolte da un gruppo di signore, che si occupano poi di
rispondere a ogni missiva. Un giorno trova una lettera nascosta nel
muro, lasciata oltre cinquant’anni prima da una certa Claire, e
decide di rispondere di suo pugno.
Ecco nove dettagli che forse vi
sono sfuggiti nel trailer di Avengers Age of
Ultron, nove dettagli che potrebbero raccontarci
qualcosa sulla storia del film! Di seguito nella gallery:
Vi ricordiamo
che nel cast Avengers Age of Ultron sono
presenti Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo,
Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy Renner,
Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen oltre
a Paul Bettany, Samuel L.
Jackson e James Spader. Il
terzo capitolo del franchise di Avengers è scritto e diretto, come
sempre, da Joss Whedon. Le riprese hanno
avuto luogo inizialmente agli Shepperton Studios
(Surrey,Inghilterra), ma in seguito sono state effettute delle
riprese aggiuntive in Italia, Korea e in varie parti
dell’Inghilterra.
L’uscita del film nelle sale
cinematografiche è
prevista per il primo maggio 2015.
E’ passato alla regia
con Nightcrawler, ma Dan
Gilroy ha alle spalle una lunga carriera da sceneggiatore.
Tra i suoi progetti figura anche il Superman
Lives di Tim Burton, quello mai
realizzato, e proprio questo film rappresenta per il neo regista
una delle migliori storie che non sono mai state realizzate. L’ha
dichiarato lui in persona a Movie.com.
“Ho passato un anno a lavorare
con Tm Burton al suo Superman Lives e il giorno in cui il progetto
è stato messo da parte è stato davvero difficile. Per tutti. La
Warner Bros pensava di non poter sostenere il film, ma io penso che
Burton avrebbe fatto un film meraviglioso. E’ stata dura.”
“Tim aveva l’idea – ha continuato Gilroy – che era
davvero importante per il film, che Jor-el non avesse avuto scelta
che mettere il figlio nella navicella e spedirlo sulla Terra, senza
avere la possibilità di dirgli nulla di quello che era. Così il
povero piccolo sarebbe cresciuto senza avere idea di quali fossero
le sue origini. Ho sempre pensato che fosse un elemento controverso
da inserire nella storia. Mi piacerebbe che accadesse un giorno.
Sono un grande fan di Tim Burton.”Fonte: CBM
Arrivano al Festival di Roma 2014,
le ultime due grandi star della nona edizione, ovvero
Willem Dafoe e Anton Corbijn per
presentare il film La spia – A Most Wanted
Man tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carré.
Alle ore 21 presso la Sala
Petrassi, il Festival renderà omaggio a Philip Seymour Hoffman,
premio Oscar per Truman Capote – A sangue freddo,
candidato all’Academy Award altre tre volte per La guerra
di Charlie Wilson, Il dubbio e The
Master, con la proiezione de La spia – A Most Wanted
Man, ultima interpretazione dell’attore scomparso lo scorso
febbraio all’età di quarantasei anni. Il nuovo film di Anton
Corbijn, tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carré, è un action
thriller ambientato tra Amburgo e Berlino che vede coinvolti un
misterioso uomo in fuga, un banchiere britannico, una giovane
avvocatessa idealista e il capo di un’unità segreta di spionaggio
tedesca. Sul red carpet delle ore 20.30, ci sarà l’altro
protagonista del film, Willem Defoe, indimenticabile volto
di Platoon, interprete per alcuni dei maggiori cineasti
viventi (Martin Scorsese, David Lynch, Abel Ferrara e David
Cronenberg).
Sappiamo bene, come da
annunci trionfali della scorsa settimana, che la Warner Bros ha
messo in cantiere un film sulla Suicide
Squad, il gruppo di super villain che potrebbe, sullo
schermo, essere capitanato da Lex Luthor e dal suo nuovo interprete
Jesse Eisenberg.
Deadline riporta la notizia che mentre
Will
Smith, Margot Robbie e Tom Hardy
sarebbero vicini alla firma del contratto, Eisenberg potrebbe
entrare nel progetto come Lex Luthor, ruolo che interpreterà già in
Batman v Superman Dawn of
Justice.
Il progetto potrebbe però entrare in
conflitto con degli impegni che Eisenberg aveva già preso con
Todd Phillips per Arms And The
Dudes, che verrà girato in contemporanea con
Suicide Squad.
Alle ore 21 presso la Sala
Petrassi, il Festival renderà omaggio a Philip Seymour
Hoffman, premio Oscar per Truman Capote – A sangue
freddo, candidato all’Academy Award altre tre volte
per La guerra di Charlie Wilson, Il
dubbio e The Master, con la proiezione de
La Spia – A Most Wanted Man, ultima
interpretazione dell’attore scomparso lo scorso febbraio all’età di
quarantasei anni.
Il nuovo film
La Spia – A Most Wanted Man di Anton Corbijn,
tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carré, è un action thriller
ambientato tra Amburgo e Berlino che vede coinvolti un misterioso
uomo in fuga, un banchiere britannico, una giovane avvocatessa
idealista e il capo di un’unità segreta di spionaggio
tedesca. Sul red carpet delle ore 20.30, ci sarà l’altro
protagonista del film, Willem Defoe, indimenticabile volto
di Platoon, interprete per alcuni dei maggiori cineasti
viventi (Martin Scorsese, David Lynch, Abel Ferrara e David
Cronenberg).
Alle ore 20,
dopo la cerimonia di premiazione ufficiale, la Sala Sinopoli
ospiterà il film di chiusura della nona edizione: Andiamo a
quel paese di Salvatore Ficarra e Valentino
Picone (in arte Ficarra e Picone). Il duo comico palermitano,
protagonista di alcuni dei più importanti programmi televisivi di
intrattenimento dell’ultimo decennio come “Striscia la Notizia”,
“Zelig”, “L’ottavo nano”, torna dietro la macchina da presa dopo i
successi ottenuti con Nati stanchi, Il 7 e
l’8, La Matassa e Anche se è amore non
si vede. Ficarra e Picone – ancora una volta autori della
sceneggiatura, registi e interpreti principali – ambientano la loro
nuova commedia in Sicilia raccontando le spassose vicende di due
disoccupati che, tornati nel loro paese d’origine, immaginano
un’originale soluzione per uscire dalla crisi. Nel cast, Fatima
Trotta, attrice e conduttrice televisiva della trasmissione
satirica “Made in Sud”, e Tiziana Lodato interprete per registi
come Giuseppe Tornatore, che la scelse ne L’uomo delle
stelle (1995), Emanuele Crialese e Franco Battiato. Con
loro sul set anche Nino Frassica, protagonista di alcuni storici
programmi televisivi degli anni ottanta (“Quelli della
notte”,“Indietro tutta!”), oggi interprete di
apprezzate fiction per il piccolo schermo (“Don
Matteo”,“Ho sposato uno
sbirro”,“L’ispettore Coliandro”). Sul red carpet delle
ore 19.40 ci saranno i due registi, affiancati da Francesco
Paolantoni, Fatima Trotta e Nino Frassica.
Oggi sabato 25 ottobre 2014, il
Festival di Roma 2014 assegnerà i Premi Ufficiali della nona
edizione. A condurre la cerimonia, alle ore 19 presso la Sala
Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, sarà l’attrice romana
Nicoletta Romanoff. Quest’anno, i riconoscimenti principali vengono
attribuiti dal pubblico che ha votato per i film presentati
in tutte le linee di programma della Selezione Ufficiale (Cinema
D’Oggi, Gala, Mondo Genere, Prospettive Italia). Grazie alla
tecnologia di Akai e Xaos, per la prima volta in un Festival, gli
spettatori hanno potuto votare attraverso la App (per iOS e
Android) e il sito ufficialewww.romacinemafest.org, oltre
alle tradizionali postazioni nei Foyer delle sale Santa Cecilia,
Sinopoli e Petrassi e al punto voto situato nel Villaggio Cinema.
Questi i premi che alcuni ospiti d’eccezione consegneranno ai
vincitori: “Premio del Pubblico BNL Gala”, “Premio del Pubblico
Cinema d’Oggi”, “Premio del Pubblico Mondo Genere”, “Premio del
Pubblico BNL Cinema Italia Fiction”; “Premio del Pubblico Cinema
Italia Documentario”.
Tutte le opere prime di
lungometraggio presenti nelle diverse sezioni (Selezione Ufficiale
e Sezioni Autonome e Parallele) concorrono all’assegnazione del
Premio TAODUE Camera d’Oro alla migliore opera prima, conferito da
una Giuria Internazionale, a cura di TAODUE, diretta dal regista
Jonathan Nossiter e composta dalla montatrice Francesca Calvelli,
dall’attrice Cristiana Capotondi, dal regista, attore, produttore
Valerio Mastandrea, e dalla regista Sydney Sibilia.
Il “Premio Doc/it” sarà assegnato a
uno tra gli otto documentari italiani presenti nelle linee di
programma della Selezione Ufficiale. La giuria è presieduta dal
produttore e montatore Federico Schiavi e composta dalla
produttrice Valeria Adilardi, dal regista Mario Balsamo, dalla
montatrice Ilaria De Laurentis, dal montatore e regista Paolo
Petrucci.
Alle ore 15.30 presso la Sala Petrassi verranno assegnati i
Premi Collaterali della nona edizione: Premio Farfalla D’oro
Agiscuola, The SIGNIS Award – Ente dello Spettacolo (dotato
di un premio di cinquemila euro), L.A.R.A. (Libera Associazione
Rappresentanza di Artisti) al Miglior Interprete Italiano, Premio
AIC per la Migliore Fotografia, Premio AMC al Miglior Montaggio,
Premio al Miglior Suono – A.I.T.S., Premio La Chioma di
Berenice – al Miglior Truccatore, Premio La Chioma di Berenice – al
Miglior Acconciatore, Premio Akai International Film Fest, Green
Movie Award, Premio di critica sociale “Sorriso diverso Roma
2014”.
E’ uscito questa settima al cinema
in Italia l’atteso film Marvel, Guardiani
della Galassia diretto da James
Gunn e interpretata da Chris Pratt, Zoe
Saldana, Dave Bautista, con le voci
di Vin Diesel e Bradley
Cooper.
Trama: L’audace esploratore Peter
Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una
misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui
sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire
all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con
quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot,
un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica
Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre
il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il
cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in
un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della
galassia.
A quanto pare le rivolte
dei fan Marvel che volevano un film al
femminile tratto dai fumetti verranno invece accolte dalla casa
‘rivale’, la DC, che dopo aver annunciato il suo film dedicato a
Wonder Woman con Gal
Gadot protagonista, sta adesso cercando il capitano della
nave, il regista che ci racconterà la storia.
Forbes sembra sicuro che il regista
del film sarà una donna, e che la Warner Bros ha già a portata di
mani una short list che potrebbe contenere il nome della fortunata.
Nella lista figurano Mimi
Leder (Deep
Impact), Karyn Kusama
(Girlfight), Julie
Taymor, “la donna responsabile del disastroso musical di
Broadway Spider-Man: Turn off the Dark” (cit. CBM) e Catherine Hardwicke, la regista di
Twilight. Tra le altre, ci sono anche le regista tv
Michelle MacLaren (Game of Thrones) e
Tricia Brook (The Walking
Dead).
Ovviamente nella lista compare, tra
le favorite, anche Sua Maestà Kathryn
Bigelow, forse l’unica regista con uan dignità davvero
riconosciuta da Hollywood, vincitrice di un Oscar alla regia (la
prima della Storia del premio) e decisamente quella che nel mondo
dello spettacolo più si avvicina ad una Wonder Woman in carne ed
ossa. Lei sarebbe anche la favorita dai fan.
Sottolineando che si tratta di
rumors e che non c’è ancora nulla di ufficiale, la prescelta sarà
la prima regista donna a dirigere un film di supereroi (con
protagonista un’eroina!).
Mentre il trailer
di Avengers Age of Ultron macina
visualizzazione noi vi segnaliamo una foto in figura intera (promo
art) dell’atteso villain del film, Ultron, che darà del filo da
torcere ai vendicatori diretti da Joss Whedon.
Vi ricordiamo
che nel cast Avengers Age of Ultron sono
presenti Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo,
Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy Renner,
Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen oltre
a Paul Bettany, Samuel L.
Jackson e James Spader. Il
terzo capitolo del franchise di Avengers è scritto e diretto, come
sempre, da Joss Whedon. Le riprese hanno
avuto luogo inizialmente agli Shepperton Studios
(Surrey,Inghilterra), ma in seguito sono state effettute delle
riprese aggiuntive in Italia, Korea e in varie parti
dell’Inghilterra.
L’uscita del film nelle sale
cinematografiche è
prevista per il primo maggio 2015.