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Alan Rickman nello spot dal Super Bowl di Alice Attraverso lo Specchio

Ecco lo spot tv di Alice Attraverso lo Specchio che verrà trasmesso durante il Super Bowl il prossimo 7 febbraio. Nel breve filmato possiamo distinguere nitidamente la voce inconfondibile di Alan Rickman, che nel film doppia il Brucaliffo per la seconda volta (lo era stato anche in Alice in Wonderland).

https://www.youtube.com/watch?v=nlif_1QuoA4

GUARDA IL TRAILER ITALIANO

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Il film si basa su una specie di romanzo sequel, Attraverso lo Specchio, che Lewis Carroll scrisse proprio come seguito ideale a Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen Fry (Stregatto), Alan Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron Cohen (Time), Ed Speelers (James Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).

 
 

Alan Rickman dirige Kate Winslet in A Little Chaos

Ritorno dietro la macchina da presa per l’attore Alan Rickman, conosciuto per aver interpretato il professor Piton nella saga di Harry Potter. L’attore dirigerà l’attrice Kate Winslet in A Little Chaos. La notizia è stata diffusa dal Dailymail che conferma anche la presenza nel cast anche dell’attore Matthias Schoenaerts, giù protagonista di Un sapore di ruggine e ossa. Il film racconto di due progettisti di giardini che vengono incaricati da Luigi XIV di progettare una fontana a Versailles. Le riprese della pellicola dovrebbero iniziare in primavera su una sceneggiatura scritta da Allison Deegan.

 
 

Alan Rickman con l’elio: Benedict Cumberbatch e Harry Potter

Alan Rickman è stato ospite da Jommy Fallon per promuovere Le regole del caos, suo ritorno alla regia, ma prima di parlare del film l’attore noto per aver interpretato Piton nella saga di Harry Potter si è preso una piccola rivincita con l’anchorman, la cui imitazione dell’attore è stata resa celebre da una puntanta in cui ha avuto ospite Benedict Cumberbatch. Ecco cosa è accaduto:

La trama del film è la seguente: Nel 1682, Sabine De Barra (Kate Winslet), donna volitiva e talentuosa, lavora come paesaggista nei giardini e nelle campagne francesi. Finché un giorno riceve un invito inaspettato: Sabine è in lizza per l’assegnazione di un incarico alla corte di Luigi XIV (Alan Rickman). Alan RickmanSe, al primo incontro, l’artista di corte André Le Notre (Matthias Schoenaerts) appare disturbato e indispettito dall’occhio attento di Sabine e dalla sua lungimirante natura, alla fine sceglie proprio lei per realizzare uno dei giardini principali del nuovo Palazzo di Versailles. Malgrado – e forse proprio grazie – al poco tempo a disposizione, il valore della ricerca artistica individuale di Sabine, del suo “piccolo caos” sarà presto riconosciuto anche da Le Notre e i rapporti personali e professionali tra André e Sabine regaleranno a entrambi comprensione, creatività e appagamento.

Nel cast di Le regole del caos ci sono Kate Winslet, Stanley TucciDanny Webb.

 
 

Alan Partridge: Alpha Papa, primo trailer e teaser poster

Come affermato dallo stesso regista Declan Lowney in conferenza stampa promozionale, Alan Partridge: Alpha Papa è un film che si prende in giro da solo e che deve essere preso in giro . Infatti in questa nuova irriverente e scoppiettante commedia sembra esserci permanete di tutto; armi, ragazze, violenza e la simpatia irrefrenabile di Steve Coogan. Di seguito proponiamo il primo trailer internazionale ed il teaser poster.

Alan Partridge_Alpha Papa

Alpha Papa seguirà i tentativi dell’irriverente Partridge per resuscitare la sua carriera di commentatore di programmi radiofonici, sfruttando una potenziale violenta rivolta alla Digital Radio di North Norfolk.Nel cast figurano, oltre a Steve Coogan,anche Colm Meaney, Sean Pertwee, Felicity Montagu, Anna Maxwell Martin. Il film dovrebbe uscire negli Stati Uniti entro il 7 agosto del 2013.

Fonte: empire

 
 

Alan Partridge sul grande schermo nel 2013

In Italia è praticamente sconosciuto, nel Regno Unito è un’isituzione: Alan Partridge è il personaggio, interpretato dal comico Steve Coogan, ideato per il programma On the hour, trasmesso da BBC Radio 4. Partridge è, in pratica, una parodia dei conduttori di programmi sportivi e talk show radiofonici.

Il personaggio ha ottenuto talmente tanto successo da essere prontamente trasferito in televisione, interpretato sempre da Coogan: la sua versione per il piccolo shermo è giunta alla terza serie. Il personaggio si prepara ora a esordire al cinema: lo sbarco è previsto per il 2013, l’inizio delle riprese per il 7 gennaio dello stesso anno. Il film sarà coprodotto dalla francese StudioCanal. Il film sarà diretto da Declan Lowney, conosciuto soprattutto in Gran Bretagna e Irlanda. Il film narrerà le vicissitudini di Partridge nel tentativo di risollevare le proprie sorti professionali

Fonte: Empire

 
 

Alan Parker si racconta: “Non sprecate il cinema, usatelo per dire qualcosa”

Essendo una personalità piuttosto riservata, gelosa della propria privacy e con un’agguerrita verve britannica, è possibile che il suo volto dica poco al grandissimo pubblico, eppure il suo nome si cela dietro alcuni dei più famosi e importanti titoli della storia del cinema dal 1976 a oggi. Ricordate i ragazzi della High School of Performing Arts di New York darsi battaglia per la gloria in Saranno Famosi (Fame, del 1980)? Oppure il volto scavato e assente di Matthew Modine in Birdy – Le Ali della Libertà, i martelli in marcia e la follia visionaria di Pink Floyd The Wall, le fiamme e l’orrore di Mississippi Burning – Le radici dell’odio, la statuaria Madonna in Evita? Parliamo di opere che portano in calce una firma pesantissima, Sir Alan Parker, che abbiamo incontrato a Parigi in occasione dello Champs-Élysées Film Festival. Le opere che abbiamo ricordato sono solo una parte di una filmografia profondamente impressa nella memoria degli spettatori e nei manuali della settima arte, prima della fama vi sono state però numerose difficoltà e ostacoli da affrontare; prima di ogni cosa, vi è stato un piccolo film musicale interamente interpretato da ragazzi e ambientato a Chicago, in piena epoca Al Capone, Piccoli Gangsters (Bugsy Malone, 1976).

Una guerra fra bande di criminali combattuta a suon di torte alla crema e pistole spara-bignè, come nasce un’idea così strampalata? “Bugsy Malone è stato un grande esercizio. In Inghilterra faticavo a trovare i finanziamenti per girare un film così sono sbarcato in America, dove alla fine ho girato la quasi totalità dei miei lavori. Avevo voglia di scrivere una sceneggiatura che raccontasse in qualche modo gli Stati Uniti, così mi è sembrato divertente rileggere in chiave musicale un periodo oscuro quale fu l’era del proibizionismo. È stata una scelta pragmatica per dare il via alla mia carriera, insomma. Ironia della sorte il film ha avuto un enorme successo anche in Inghilterra e in generale in Europa. Ricordo che alla prima del film proprio qui a Parigi sbagliarono il mio nome sui manifesti fuori dal cinema, alla vista di ‘un film di Alan Piker’ mi è venuto un colpo, ho pensato ‘bene, ho finito di lavorare’. Poi però lungo la stessa strada ho letto davanti ad un altro cinema ‘un film di Alfred Hitchicock’ e mi sono tranquillizzato, evidentemente era prassi sbagliare i nomi e infatti eccomi qui, è andata bene.” Piccoli Gangsters è solo il primo di una serie di film musicali (attenzione, non musical) destinati a diventare un marchio di fabbrica di Alan Parker, seguiranno Saranno Famosi, Evita, The Commitments, Pink Floyd The Wall, film possente ispirato all’album The Wall della famosissima band inglese Pink Floyd.

“Lavorare con i Pink Floyd è stata una pura coincidenza, avevo un amico che lavorava in uno studio di registrazione che ci ha messo in contatto, dicendomi che Roger Waters aveva intenzione di realizzare un film. Ho detto subito si per produrlo insieme alla band, solo dopo mi hanno coinvolto anche alla regia. Volete sapere la verità? È stata l’esperienza più terribile della mia vita, io e Waters avevamo due caratteri dominanti quindi vi lascio immaginare quale tensione ci fosse costantemente sul set, non c’è mai stata una buona chimica. Lavorare con Madonna per Evita è stato molto, molto più facile. Esiste però una teoria secondo cui i film migliori nascono da set difficili, quindi chissà.” E di film difficili ce ne sono stati diversi nella sua carriera, pensate a girare in Mississippi e in Alabama un film come Mississippi Burning,  che rischiava di toccare tasti estremamente sensibili per la popolazione locale: “Abbiamo girato in quei luoghi trent’anni dopo i fatti raccontati nel film, quindi fortunatamente ci siamo scontrati con una realtà profondamente cambiata in meglio. Certo non sono mancati i momenti di tensione, avevamo sempre il set blindato, abbiamo persino ricevuto minacce di morte, ma come vedete siamo sopravvissuti. Abbiamo avuto di che preoccuparci anche per le riprese di Evita, lungo la strada fra l’aeroporto e l’hotel c’era tantissima gente con cartelloni minatori che recitavano ‘Andate a casa’. Poi però la stessa gente ci chiedeva gli autografi, dunque abbiamo pensato che si trattasse soltanto di cartelloni scritti molto male.”

Mississippi Burning ha un carattere estremamente educativo, un aspetto decisamente costante nell’intera produzione parkeriana: “Sono stato fortunato, ho lavorato in un’epoca in cui il cinema era un mezzo fantastico per parlare alla gente. Fred Zinnemann, che è stato un mio grande maestro, mi diceva sempre ‘Essere un regista è un privilegio, non sprecarlo mai, gira sempre film che abbiano qualcosa da dire’, è un insegnamento fondamentale. Oggi ci sono perlopiù film su supereroi, è difficile che si usi il mezzo cinematografico per impegnarsi socialmente o per trasmettere qualcosa. Sono film che si dimenticano appena si esce dalla sala, ed è un peccato immane. Non ce l’ho con le nuove tecnologie o il 3D, va tutto bene purché si abbia qualcosa da raccontare. Oggi anche la TV è diventato un mezzo importante, ci sono alcuni fra i migliori scrittori al lavoro per il piccolo schermo, ma ricordatevi che il cinema è tutta un’altra forma di comunicazione, più elevata, dobbiamo solo evitare che la prima divori la seconda.”

Dai diritti del popolo afroamericano ai ragazzi di Fame, passando per la Shoa e le fughe di mezzanotte dello studente universitario Billy Hayes, qual è il film preferito di Alan Parker? Esiste un regista che lo ha influenzato più di ogni altro? “Sono affezionato a tutti i miei lavori, non potrei rispondere con un titolo secco. Sicuramente ho ricordi meravigliosi di The Commitments, non vedevo l’ora di arrivare sul set al mattino, allo stesso modo mi porto nel cuore Birdy, Spara alla Luna è invece il mio film più intimo. Diciamo che mi piacerebbe essere ricordato per la totalità delle mie opere, non per una in particolare. Se c’è un regista che mi ha ispirato? Ken Loach, senza alcun dubbio. Anche se ho fatto un cinema molto diverso dal suo, ho sempre ammirato l’integrità del suo lavoro.” Purtroppo non vediamo nelle sale un film firmato Alan Parker dal 2003, da The Life of David Gale con Kevin Spacey e Kate Winslet, abbiamo la speranza di ammirare qualcosa di nuovo prossimamente? “Non ho molta voglia di fare ancora film, mi sto godendo la vita.” Prosit, Sir Parker.

 
 

Alan Moore: “I cinecomic hanno rovinato il cinema”. Stesso fenomeno di Brexit ed elezione Trump

In occasione della presentazione del trailer di The Show, il primo film da lui sceneggiato, Alan Moore ha concesso una lunga intervista a Deadline, in cui ha raccontato il suo progetto, ma ha anche esternato il suo pensiero decisamente contrario al mondo dei fumetti e dei cinecomics, oggi.

L’autore, che ha firmato alcune delle opere più raffinate e importanti del fumetto mondiale, tra cui Watchmen, V For Vendetta e From Hell, si è ritirato ufficialmente dal mondo del fumetto nel 2018 e vive nel rifiuto ostinato di associare il suo nome alle opere di intrattenimento basate sulle sue storie.

I punti interessanti dell’intervista, oltre alle dichiarazioni che Alan Moore ha fatto in merito al suo nuovo progetto per il cinema, riguardano principalmente lo stato attuale dei fumetti e la considerazione che questi e i cinecomic hanno nel mondo di oggi, facendo naturalmente anche un discorso politico molto preciso e diretto.

Alan Moore: “Non sono più così interessato ai fumetti”

“Non sono più così interessato ai fumetti, non voglio avere niente a che fare con loro – ha dichiarato Alan Moore – Facevo fumetti da circa 40 anni quando finalmente mi sono ritirato. Quando sono entrato nell’industria dei fumetti, la grande attrazione era che si trattava di un mezzo popolare, creato per intrattenere la classe operaia, in particolare i bambini. Il modo in cui il settore è cambiato, ora si tratta di “graphic novel”, è interamente destinato ad un pubblico di persone della classe borghese. Non ho nulla contro la borghesia, ma il fumetto non era pensato per essere un mezzo per gli hobbisti di mezza età. Doveva essere un mezzo per le persone che non hanno molti soldi.”

E poi continua: “La maggior parte delle persone identifica i fumetti con i film di supereroi ora. Questo aggiunge un altro livello di difficoltà per me. Non ho visto un film di supereroi dal primo film di Tim Burton su Batman. Hanno rovinato il cinema e in una certa misura anche la cultura. Diversi anni fa ho detto che pensavo fosse un segno davvero preoccupante, che centinaia di migliaia di adulti facevano la fila per vedere i personaggi che erano stati creati 50 anni fa per intrattenere i ragazzi di 12 anni. Sembrava una sorta di desiderio di sfuggire alle complessità del mondo moderno e tornare a un’infanzia nostalgica e ricordata. Sembrava pericoloso, stava infantilizzando la popolazione.”

I fumetti “hanno rovinato il cinema e in una certa misura anche la cultura”

Scendendo in territorio politico, Moore infierisce pesantemente: “Questa potrebbe essere del tutto una coincidenza, ma nel 2016, quando il popolo americano ha eletto un satsuma nazionalsocialista e il Regno Unito ha votato per lasciare l’Unione Europea, sei dei 12 film con il maggior incasso sono stati film di supereroi. Non dico che i fenomeni siano collegati, ma penso che siano entrambi sintomi della stessa cosa, ovvero una negazione della realtà e un bisogno di soluzioni semplicistiche e sensazionali.”

All’incalzante domanda del giornalista sul guardare o meno film di supereroi, Alan Moore replica: “Oh Cristo no, non ne guardo nessuno. Tutti questi personaggi sono stati rubati ai loro creatori originali, tutti loro. Hanno una lunga fila di fantasmi dietro di loro. Nel caso dei film Marvel, Jack Kirby [l’artista e scrittore Marvel]. Non ho alcun interesse per i supereroi, erano una cosa che è stata inventata alla fine degli anni ’30 per i bambini e sono perfetti come intrattenimento per bambini. Ma se provi a realizzarli per il mondo degli adulti, penso che diventi un po’ grottesco.”

Poi continua, sul Joker di Philipps/Phoenix: “Mi è stato detto che il film di Joker non sarebbe esistito senza la mia storia di Joker (Batman: The Killing Joke del 1988), ma tre mesi dopo lo stavo rinnegando, è troppo violento, la mia storia era su un ragazzo vestito da pipistrello, per amor di Dio. Penso che la versione migliore di Batman sia sempre stata quella di Adam West, che non l’ha presa affatto sul serio.”

Il cinema non è sempre stato una forma di evasione, in una certa misura?

“Lo era, tutte le forme d’arte lo sono potenzialmente. Ma possono essere usati per qualcosa di diverso dall’evasione. Pensa a tutti i film che hanno davvero sfidato le ipotesi, film che è stato difficile accettare, disturbanti nei loro messaggi. Lo stesso vale per la letteratura. Ma questi film di supereroi sono troppo spesso evasione.”

The Show sarà presentato al Sitges, e mentre speriamo che arrivi anche da noi, vi proponiamo di seguito il trailer:

 
 

Alan Moore attacca il successo di The Avengers e dei Cinecomics

Alan Moore // NorthamptonArrivano da  The Guardian alcune pesanti dichiarazioni di una dei più apprezzati autori del mondo dei comics, Alan Moore, che commenta con molta criticità il successo dei cinecomics, soprattutto quello di The Avengers.

Per chi non lo conoscesse Alan Moore è l’autore tra gli altri di V For Vendetta, Watchmen e From Hell. Ecco invece le sue dichiarazioni riassunte dal sito BadTaste.it:

Non ho più letto un fumetto supereroistico da quando ho finito Watchmen. Odio i supereroi. Per me sono degli abomini. Non hanno più lo stesso significato che avevano un tempo. Inizialmente stavano nelle mani di autori che riuscivano realmente a espandere la fantasia del loro pubblico che andava dai 9 ai 13 anni. Era tutto quello che dovevano fare e ci riuscivano in modo eccellente. Oggi non è più così. Il loro target non è più quello. E’ un pubblico per lo più maschile che spazia dai 30 ai 60 anni. Qualcuno ha inventato l’espressione graphic novel. E questi lettori l’hanno fatta propria, chiudendola a doppia mandata semplicemente per legittimare il loro amore per Spider-Man o Lanterna Verde e non apparire emotivamente subnormali. E c’è stato questo drastico aumento del pubblico mainstream dipendente dai supereroi. I supereroi non rappresentano nulla di buono. Trovo sia allarmante vedere mandrie di adulti che vanno a vedere un film come The Avengers e apprezzare dei concept e dei personaggi creati per deliziare i dodicenni degli anni’50.

Che dire, siete della stessa opinione?

Nel frattempo è stato annunciato un progetto segreto a cui sta lavorando STAN LEE LEGGI QUI.

Intanto proprio oggi Mark Ruffalo ha rivelato al mondo di aver ricevuto lo script di Avengers Age of UltronLEGGI QUI.

L’inizo delle riprese di Avengers Age of Ultron è fissato per Gennaio del 2014. La pellicola, che uscirà nei cinema il 1° maggio 2015, sarà il capitolo conclusivo della Fase 2 della Marvel iniziata il 24 aprile, con Iron Man 3, che proseguirà con Thor: The Dark World (20 novembre), Captain America: The Winter Soldier (2 aprile 2014) e Guardians of the Galaxy (ottobre 2014). Nel cast confermati  

Fonte: The Guardian via badtaste

 
 

Alan Menken per la colonna sonora di Mirror Mirror

La Relativity continua a produzione del suo Mirror Mirror in segreto e neanche troppo tacito contrasto con la Universal che invece sta producendo Biancaneve e il Cacciatore.

 
 

Alan Cumming: 10 cose che non sai sull’attore

Alan Cumming

Attore noto prevalentemente per i suoi ruoli televisivi, Alan Cumming ha conquistato negli anni sempre più prestigio all’interno dell’industria hollywoodiana, arrivando a ricoprire ruoli di particolare rilievo. Apprezzato per la sua versatilità, Cumming ha partecipato con naturalezza tanto a grandi blockbuster quanto a prodotti di stampo più indipendente.

Ecco 10 cose che non sai di Alan Cumming.

Alan Cumming: le serie TV e i suoi film

Alan Cumming Doctor Who10. Ha recitato in celebri prodotti televisivi. Cumming esordisce sul piccolo schermo partecipando ad alcuni episodi di serie come Shadow of the Stone (1987), Take the High Road (1988), The High Life (1994-1995) e The L World (2006). Diventa poi celebre grazie al ruolo di Eli Gold nella serie The Good Wife (2010-2016), dove recita accanto all’attore Matthew Goode. Tra gli altri suoi celebri ruoli televisivi si annoverano quelli in Web Therapy (2011-2015), Instinct (2018-2019), Doctor Who (2018) e Briarpatch (2020), con Rosario Dawson.

9. Ha preso parte a noti film per il cinema. Altrettanto ricca è la carriera cinematografica dell’attore, divenuto inizialmente celebre per il suo ruolo in GoldenEye (1995). Cumming si fa poi notare grazie ai suoi ruoli nei film Spice Girls – Il film (1997), Eyes Wide Shut (1999), con Nicole Kidman e Tom Cruise, Spy Kids (2001) e X-Men 2 (2003), dove ricopre il ruolo di Nightcrawler, recitando accanto agli attori Hugh Jackman, Patrick Stewart e Ian McKellen. In seguito, è Loki in The Mask 2 (2005), mentre negli anni successivi partecipa a film come Il ritorno di Mr. Ripley (2005), The Tempest (2010), con Felicity Jones, e La battaglia dei sessi (2017), con gli attori Emma Stone e Steve Carrel.

8. È un apprezzato doppiatore. Nel corso degli anni Cumming si è distinto in più occasioni per le sue doti da doppiatore. Ha in particolare prestato la voce a Perfettino in Garfield – Il film (2004), per poi doppiare anche i film I Puffi (2011), I Puffi 2 (2013), Strange Magic (2015) e Show DogsEntriamo in scena (2018). È inoltre stato il Diavolo nella serie animata God, the Devil and Bob (2000), Rumpledkiltskin in Leone il cane fifone (2002), e Bruno the Bear in Shoebox Zoo (2004).

Alan Cumming è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 389 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere curiosità personali come anche numerose foto scattate in momenti di svago, da solo o in compagnia di amici. Non mancano inoltre immagini degli eventi a cui prende parte, come anche post a fini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Alan Cumming in Doctor Who

6. È stato una guest star nella celebre serie. L’attore ha recitato nell’episodio The Witchfinders, ottavo dell’undicesima stagione della celebre serie britannica. Qui ha ricoperto il ruolo di King James, e la sua interpretazione è stata talmente tanto apprezzata che in breve Cumming è diventato una delle guest star più lodate della serie. Secondo molti fan, nell’episodio in cui recita ha saputo rubare l’attenzione anche al protagonista.

Alan Cumming X-Men 2

Alan Cumming in X-Men

5. Era la prima scelta per il ruolo. Il regista Bryan Singer aveva da subito espresso il desiderio di avere Cumming nel ruolo di Nightcrawler, facendo di lui la prima scelta per il ruolo. Al momento dei casting, tuttavia, l’attore non era disponibile poiché impegnato su un altro set. Per sua fortuna, la pre-produzione del film X-Men 2 si protrasse abbastanza da permettergli di liberarsi e assumere il ruolo.

4. Si rifiutò di tornare per un nuovo film. Dopo X-Men 2, i fan si aspettavano di veder comparire nuovamente l’attore anche nel terzo film della trilogia. Così però non è stato. Cumming infatti si rifiutò di riprendere il ruolo, poiché questo comportava il doversi sottoporre a circa dieci ore di trucco per una parte relativamente breve all’interno di film. L’attore affermò pertanto che non ne valeva la pena.

Alan Cumming in Cabaret

3. Ha recitato in un noto spettacolo teatrale. Oltre alla televisione e al cinema, l’attore non ha mai rinunciato anche alla sua altra grande passione: il teatro. In particolare, è noto per aver partecipato al musical Cabaret, presentato a Broadway. Qui Cumming ha potuto sfoggiare capacità canore e come compositore, arrivando anche a vincere un prestigioso Tony Award.

Alan Cumming in Instinct

2. È stato il protagonista della serie. Dal 2018 al 2019 l’attore ha recitato nei panni di Dylan Reinhart, ex agente della CIA e stimato romanziere, la cui vita cambia totalmente nel momento in cui gli viene chiesto di rintracciare un serial killer che uccide le sue vittime ispirandosi ad un suo romanzo. Cumming, di orientamento bisessuale, ha dichiarato di aver apprezzato la possibilità di portare in televisione un personaggio omosessuale, nella speranza che questo possa contribuire ulteriormente ad una maggior inclusività sul piccolo schermo.

Alan Cumming: età e altezza

1. Alan Cumming è nato a Aberfeldy, in Scozia, il 27 gennaio 1965. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

Alan Cumming è finito nei guai per aver rivelato la “fuga di notizie più grande” di Avengers: Doomsday

Alan Cumming X-Men 2

Tra tutti gli attori annunciati durante l’imponente live streaming di presentazione del cast di Avengers: Doomsday all’inizio di quest’anno, Alan Cumming è stato forse il più sorprendente.

Cumming ha fatto la sua unica apparizione nella saga degli X-Men della 20th Century Fox nei panni di Kurt Wagner, alias Nightcrawler, in X-Men 2, ma ha rifiutato l’offerta dello studio di riprendere il ruolo per il terzo film perché non era interessato a sottoporsi nuovamente al faticoso processo di trucco. Wagner non si è più presentato fino a quando Kodi Smit-McPhee non ha assunto il ruolo da giovane in X-Men: Apocalypse.

Alan Cumming è stato felice di parlare del suo ritorno nei panni di Nightcrawler, e potrebbe aver rivelato un po’ troppo sul suo ruolo in Doomsday in una recente intervista. “In questo momento lo sto facendo di nuovo. Sto interpretando di nuovo Nightcrawler e ieri stavo imparando le acrobazie per una scena di combattimento”, ha detto l’attore. “Sto imparando questi combattimenti e mi chiedo: ‘Cosa? Con chi sto combattendo?’. [E loro:] ‘Stai colpendo Pedro Pascal in testa’. Non riesco proprio a crederci.”

I commenti di Cumming dicono chiaramente che vedremo il mutante teleporter combattere contro Mr. Fantastic a un certo punto del film, e l’attore ha ora rivelato di essersi cacciato in qualche guaio per aver spifferato tutto.

Alan Cumming dice che il suo ritorno a Nightcrawler è terapeutico dopo l’incubo di X-Men 2

Alan Cumming è stato ospite del Jimmy Kimmel Live, intervistando Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Joseph Quinn e Ebon Moss-Bachrach dopo la première di Los Angeles de I Fantastici Quattro. Quando Cumming ha chiesto come si sentissero a dover mantenere i segreti della Marvel, Pascal rispose: “La fuga di notizie più grande che abbiamo avuto proviene dal nostro conduttore… vi siete cacciati nei guai?” “Mi ha chiamato il mio addetto stampa. L’ira di un addetto stampa non è l’ira che si desidera”, ha risposto Cumming.

Entrambi gli attori hanno poi minimizzato un po’ la rivelazione, ma dopo tutto quello che abbiamo sentito su Doomsday da allora, il fatto che due personaggi si scontreranno a un certo punto non dovrebbe essere considerato uno spoiler troppo grave! Dopotutto, sembra molto probabile che vedremo l’intera squadra degli X-Men affrontare gli Avengers.

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd / Ant-Man, Simu Liu / Shang-Chi, Tom Hiddleston / Loki, Lewis Pullman / Bob-Sentry, Florence Pugh / Yelena, Danny Ramirez / Falcon, Ian McKellen / Magneto, Sebastian Stan / Bucky, Winston Duke / M’Baku, Chris Hemsworth / Thor, Kelsey Grammer / Beast, James Marsden / Cyclops, Channing Tatum / Gambit, Wyatt Russell / U.S. Agent, Vanessa Kirby / Sue Storm, Rebecca Romijn / Mystique, Patrick Stewart / Professor X, Alan Cumming / Nightcrawler, Letitia Wright / Black Panther, Tenoch Huerta Mejia / Namor, Pedro Pascal / Reed Richards, Hannah John-Kamen / Ghost, Joseph Quinn / Johnny Storm, David Harbour / Red Guardian, Robert Downey Jr. / Doctor Doom, Ebon Moss-Bachrach / La Cosa, Anthony Mackie / Captain America.

 
 

Alan Cumming dice che il suo ritorno a Nightcrawler è terapeutico dopo l’incubo di X-Men 2

Alan Cumming X-Men 2

Alan Cumming torna nei panni di Nightcrawler in Avengers: Doomsday e, in una nuova intervista, l’attore spiega perché questa possibilità si sta rivelando un momento di guarigione dopo l’esperienza negativa delle riprese di X-Men 2.

La rivelazione del cast di Avengers: Doomsday ha visto Patrick Stewart (Professor X), Ian McKellen (Magneto), Alan Cumming (Nightcrawler), Rebecca Romijn (Mystica), James Marsden (Ciclope), Kelsey Grammer (Bestia) e Channing Tatum (Gambit) di Deadpool & Wolverine entrare a far parte del film.

Personaggi come Jean Grey (Famke Janssen), Tempesta (Halle Berry) e Rogue (Anna Paquin) sono tutti assenti, così come il Wolverine di Hugh Jackman (anche se ieri abbiamo ricevuto un aggiornamento potenzialmente positivo su questo fronte). Ci aspettiamo di vedere una squadra di X-Men più numerosa di quella annunciata, forse con l’aggiunta di qualche nuova Variante Multiversale per buona misura.

Tornando a quelli confermati per Avengers: Doomsday, il Nightcrawler di Cumming rimane uno dei personaggi più amati del franchise degli X-Men, nonostante sia apparso solo in X-Men 2 del 2003.

L’attacco del teleporter alla Casa Bianca è giustamente considerato iconico, quindi la ripresa del ruolo in Avengers: Doomsday è incredibilmente emozionante (siamo sicuri che i fratelli Russo tenteranno qualcosa che almeno tenti di eguagliare la sequenza classica).

Come mai il franchise degli X-Men non è stato una collaborazione più prolifica per Alan Cumming? In precedenza aveva parlato di esperienze “pericolose” e “violente” sul set, insinuando che non gli fosse piaciuto lavorare con il regista Bryan Singer. Ricordiamo che in precedenza era stato riportato che uno dei produttori aveva quasi bloccato il film a causa del presunto comportamento imprevedibile del regista.

Parlando con The Hollywood Reporter, Alan Cumming ha riflettuto ulteriormente sul perché abbia odiato girare X-Men 2 e ha condiviso il suo entusiasmo all’idea di interpretare di nuovo Nightcrawler, anche se questa volta per i Marvel Studios.

“No [non mi aspettavo che la chiamata]. C’era già una versione più giovane del mio personaggio, interpretata da Kodi Smit-McPhee. Mi è successo diverse volte, quando c’è un remake di qualcosa che ho fatto con qualcuno più giovane. È un po’ irritante. Ma quando mi è stato chiesto di incontrare la Marvel, nessuno sapeva se si trattasse effettivamente di Nightcrawler o di qualche altro ruolo. È interessante perché quello è stato uno dei film che non è stata una grande esperienza da realizzare, ma che alla fine si è rivelato un film davvero fantastico.”

“Ho passato momenti orribili nel realizzarlo. Tutti noi. Non è stato bello. [La Marvel] ne era ben consapevole. Non è ancora finito, ma è rigenerante tornare a qualcosa che non è stata un’esperienza grandiosa e divertirsi. Quando ho scritto il mio libro, Baggage, mi sono reso conto che dopo X-Men avevo smesso di fare quel genere di film più grandi, da blockbuster. Non facevo niente del genere da anni. Mi sono allontanato di proposito da quella grande macchina perché non volevo essere un ingranaggio infelice. Tornare a un’atmosfera diversa è davvero bello.”

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd / Ant-Man, Simu Liu / Shang-Chi, Tom Hiddleston / Loki, Lewis Pullman / Bob-Sentry, Florence Pugh / Yelena, Danny Ramirez / Falcon, Ian McKellen / Magneto, Sebastian Stan / Bucky, Winston Duke / M’Baku, Chris Hemsworth / Thor, Kelsey Grammer / Beast, James Marsden / Cyclops, Channing Tatum / Gambit, Wyatt Russell / U.S. Agent, Vanessa Kirby / Sue Storm, Rebecca Romijn / Mystique, Patrick Stewart / Professor X, Alan Cumming / Nightcrawler, Letitia Wright / Black Panther, Tenoch Huerta Mejia / Namor, Pedro Pascal / Reed Richards, Hannah John-Kamen / Ghost, Joseph Quinn / Johnny Storm, David Harbour / Red Guardian, Robert Downey Jr. / Doctor Doom, Ebon Moss-Bachrach / La Cosa, Anthony Mackie / Captain America.

 
 

Alan Arkin: muore a 89 anni l’attore di Little Miss Sunshine

alan arkin film

L’attore Alan Arkin, premio Oscar per il suo ruolo in Little Miss Sunshine, è morto all’età di 89 anni. La notizia è stata annunciata venerdì mattina dai suoi figli Adam, Matthew e Anthony, che hanno rilasciato una dichiarazione congiunta a nome della famiglia alla rivista People.

La dichiarazione riporta: “Nostro padre era una forza della natura di talento unico, sia come artista che come uomo. Un marito amorevole, padre, nonno e bisnonno, era adorato e ci mancherà profondamente”.

Alan Arkin è nato nel 1934 a Brooklyn, New York. La sua famiglia era composta da immigrati ebrei dalla Russia e dalla Germania. Suo padre era un artista e scrittore e sua madre era un’insegnante. Ha fatto la sua prima apparizione sul grande schermo come cantante non accreditato in Calypso Heat Wave di Fred Sears. Arkin ha fatto il suo debutto a Broadway nel musical From the Second City. Successivamente ha interpretato il ruolo di David Kolowitz nella commedia di Broadway Enter Laughing, per la quale ha vinto un Tony Award.

Alan Arkin ha ottenuto la sua prima nomination all’Oscar nella categoria Miglior attore per il suo primo ruolo importante sullo schermo nella commedia di Norman Jewison del 1966 Arrivano i russi, arrivano i russi. Arkin è stato nominato di nuovo nel 1968 per il ruolo di muto in The Heart Is a Lonely Hunter di Robert Ellis Miller.

Alla fine ha vinto un Oscar nel 2006 per la sua performance in Little Miss Sunshine, con Steve Carell, Toni Collette e un giovane Paul Dano. Alan Arkin ha accumulato oltre 100 crediti cinematografici nel corso della sua carriera. I film degne di nota includono Catch-22, Edward mani di forbice, Freebie and the Bean, Slums of Beverly Hills e Wait Until Dark, dove ha recitato al fianco di Audrey Hepburn.

Arkin ha avuto anche una significativa carriera a Broadway, sia come attore che come regista. Oltre al Tony Award del 1963 come miglior attore protagonista per Enter Laughing, è stato nominato ai Tony nel 1973 per la regia della produzione originale dell’ormai classico film di Neil Simon The Sunshine Boys, con Jack Albertson e Sam Levene. Altri crediti recitativi a Broadway includono From the Second City del 1961 e Luv del 1964. Ha diretto Hail Scrawdyke! nel 1966, Molly nel ’73 e, più recentemente, Taller Than a Dwarf nel 2000.

Oltre al suo lavoro cinematografico e teatrale, Arkin è stato nominato per sei Emmy Awards, più recentemente per la commedia di Netflix The Kominsky Method. Ha lasciato lo spettacolo dopo la sua seconda serie. Arkin ha anche ricevuto una nomination agli Emmy come attore protagonista in una serie limitata o in un film per il ruolo di Harry Rowen in The Pentagon Papers nel 2003. Il suo altro lavoro televisivo degno di nota include la sua interpretazione di Leon Felhendler in Fuga da Sobibor, e più recentemente come voce di J.D. Salinger nella serie animata Netflix Bojack Horseman.

 
 

Alan Arkin: 10 cose che non sai sull’attore

alan arkin film

Attore dalla lunga carriera, Alan Arkin si è negli anni affermato come interprete di grande livello, arrivando a partecipare ad alcuni dei film più noti degli ultimi decenni. A partire dal nuovo millennio ha poi conosciuto una seconda vita, tornando in auge grazie a iconici ruoli che gli hanno permesso di ottenere alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti dell’industria.

Ecco 10 cose che non sai di Alan Arkin.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

alan arkin edward mani di forbice

Alan Arkin in Edward mani di forbice

5. Non riusciva a comprendere il film. L’attore, che nel film interpreta il padre della protagonista, dichiarò che mentre leggeva la sceneggiatura ebbe difficoltà a comprendere il film, il quale sembrava non avere senso ai suoi occhi. Fu soltanto quando l’attore vide il set che compreso il genio visionario di Burton, accettando immediatamente la parte propostagli.

Alan Arkin in Little Miss Sunshine

4. Stava per perdere il ruolo. Per il ruolo del nonno Edwin Hoover, che portò tanta fortuna all’attore, stava per essere scelto Donald Sutherland. Soltanto all’ultimo gli fu preferito Arkin, che poté dar vita ad uno dei suoi ruoli più iconici.

3. Il suo personaggio è meno presente di altri. All’interno del film, il personaggio interpretato dall’attore compare per circa 30 minuti complessivi. Un minutaggio piuttosto ridotto rispetto agli altri membri del cast, ma che non ha impedito ad Arkin di farsi notare con la sua brillante interpretazione, premiata poi con l’Oscar.

2. Ha dato vita ad una scena iconica. Durante una delle scene più note del film, l’attore si lancia in un lungo discorso pieno di profanità e oscenità. Molto divertente, la scena ha tuttavia richiesto particolari accorgimenti. La giovane Abigail Breslin non doveva infatti poter ascoltare le sue parole, eccessive per un bambino, e così le fu fatta sentire della musica tramite auricolari per coprire la voce dell’attore.

Alan Arkin: età e altezza

1. Alan Arkin è nato a New York, Stati Uniti, il 26 marzo 1934. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.

Fonte: IMDb

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Alan Arkin nel cast di Million Dollar Arm

Dopo la candidatura agli Oscar per Argo, che purtroppo non lo ha visto trionfare, Alan Arkin ora ha deciso di dedicare le sue prossime energie al mondo del baseball, entrando nel cast del nuovo dramma della Disney Million Dollar Arm, affiancando John Hamm. Il nuovo lungometraggio sportivo, diretto da Craing Gillespie (reduce dalla tiepida accoglienza del remake di Fright Night) racconta la vera storia di un dirigente sportivo che scoprì due grandi giocatori indiani, Rinku Singh e Dinesh Patel, dopo averli visti partecipare ad un reality show sul gioco del cricket.

La sceneggiatura, adattamento di fatti realmente accaduti, è stata scritta dal pluripremiato attore e regista Tom McCarthy. Mente Hamm dovrà interpretare il ruolo del dirigente protagonista, Arkin sarebbe stato ingaggiato per impersonare un talent scout in pensione. E riprese dovrebbero iniziare a Mumbai entro il prossimo mese, per poi fare tappa ad Atlanta. Ricordiamo che Arkin ha appena finito di girare la commedia Grudge Match, ambientata nel mondo della boxe, mentre lo vedremo molto presto nel thriller Security.

Fonte: empire

 
 

Alam: recensione del film di Firas Khoury

Alam film recensione

Alam di Firas Kohury è tra i film in concorso alla Festa del Cinema di Roma. Il regista e sceneggiatore palestinese, classe 1982, con diversi corti all’attivo, esordisce nel lungometraggio portando l’attenzione sulle nuove generazioni e su come esse vivano oggi la questione israelo-palestinese.

La trama di Alam

Tamer, Mahmood Bakri, e i suoi amici, Shekel, Mohammad Karaki e Safwat, Muhammad Abed Elrahmann, sono dei ragazzi palestinesi che studiano in una scuola superiore araba israeliana. Il giorno dell’indipendenza di Israele per gli israeliani è una festa, mentre per i palestinesi un giorno di lutto – nakba. Così, i ragazzi pensano ad un’azione dimostrativa per riaffermare i diritti del proprio popolo: sostituire nottetempo la bandiera israeliana che sventola sul tetto della scuola con quella palestinese. Tamer, che non è un attivista per la causa, si fa coinvolgere, più per trascorrere del tempo insieme alla bella compagna di classe, Maysaa, Sereen Khass, che per convinzione. Pian piano, però, comincia a interrogarsi sulla propria identità e il proprio ruolo nella società.

Un racconto di formazione in una terra di conflitto

Alam  – la bandiera – è un film semplice, con un filo narrativo lineare e un perimetro circoscritto di racconto. Kohury non pretende di raccontare troppo o di affollare la scena di personaggi dei quali, poi, sarebbe difficile tenere le fila. È una scelta giusta per un esordio. La storia di Tamer sarebbe un racconto di formazione come tanti. A renderla diversa è il luogo in cui si svolge e la situazione che lì perdura da più di settant’anni. Sta quindi più nel tema l’interesse del film, nel mostrare come le giovani generazioni vivono oggi sulla loro pelle un conflitto, quello tra Israele e Palestina, che si è trasformato e sta assumendo nuove forme. Sono giovani disillusi, che cercano vie nuove e non violente per affermare sé stessi e la propria identità. Ciò nonostante, anche una protesta pacifica o un atto dimostrativo in un contesto così teso può sfociare in qualcosa di imprevisto e mettere di fronte alla realtà di una repressione violenta e sproporzionata.

Alam recensione film

Un esordio semplice, con qualche pecca e alcuni spunti interessanti

Il giovane cast di Alam è credibile, ma non riserva particolari sorprese. Come il piglio del regista nel dirigere. Kohury firma anche la sceneggiatura. Qualche passaggio un po’ lento non aiuta. La cosa interessante è proprio la simbologia degli oggetti. La bandiera è un simbolo forte in un contesto come quello descritto. Si è in un ambiente dove intorno all’appartenenza, al riconoscersi in una bandiera o nell’altra, ruota tutto. Basti pensare all’ospedale. Dovrebbe essere il luogo senza bandiere per eccellenza, perché lì si curano tutti, a prescindere. Invece è pieno di bandiere israeliane che penzolano dal soffitto. Anche la scuola dovrebbe seguire la stessa logica: è araba israeliana, dunque, perché esporre solo una delle due bandiere? In fondo i ragazzi palestinesi vogliono solo essere visti e riconosciuti nella loro identità, come tutto il popolo palestinese. Alam, girato prevalentemente in Tunisia, è un film d’esordio con qualche pecca e alcuni spunti interessanti. Il percorso del regista, che insegna cinema ai giovani, è coerente, ma ancora lungo.

 
 

Alain Delon: morto a 88 anni l’attore francese

Alain Delon, l’attore francese famoso per aver prestato il suo volto alla Nouvelle Vague e al grande cinema di Visconti e Antonioni. Aveva 88 anni. “È mancato serenamente nella sua casa di Douchy, circondato dai suoi tre figli e dalla sua famiglia”, secondo una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa AFP dalla sua famiglia.

Alain Delon è apparso in molti film, tra cui ricordiamo Frank Costello faccia d’angelo, I senza nome e Notte sulla città di Jean-Pierre Melville.

Altri suoi film significativi sono stati “Delitto in pieno sole” di René Clement; “Rocco e i suoi fratelli” e “Il gattopardo” di Visconti; “L’Eclisse” di Antonioni; “Due uomini in città” di José Giovanni; e “Mr. Klein” di Joseph Losey. E’ stata lunga e proficua la sua collaborazione con i registi italiani degli anni ’60 e ’70.

Alain Delon in Frank Costello faccia d’angelo

Dopo che Jean-Paul Belmondo definì l’estetica francese all’inizio della Nouvelle Vague in “Fino all’ultimo respiro” di Godard, Delon e il regista Melville la ridefinirono molto più consapevolmente in Frank Costello faccia d’angelo, in cui interpretava un killer mercenario che aggiustava sempre il suo cappello di feltro in modo che fosse perfetto, e l’attore fu di conseguenza paragonato a James Dean.

Ma il paragone con Dean era limitato; mentre l’attore americano era incline a sfoghi emotivi nelle sue interpretazioni, Alain Delon era tutt’altro che effusivo. Lo straordinario fascino di Delon si è cristallizzato in Frank Costello faccia d’angelo. Lo studioso di cinema David Thomson lo ha descritto come “l’angelo enigmatico del cinema francese, solo 32enne nel 1967, e quasi femminile. Eppure così serio e immacolato da essere ritenuto letale o potente. Era anche vicino al vero mondo criminale francese”. Thomson ha aggiunto: “Delon non è tanto un bravo attore quanto una presenza sorprendente: non c’è da stupirsi che fosse così emozionato di realizzare che la cosa di cui Melville aveva più bisogno era la sua disponibilità a farsi fotografare”.

Roger Ebert ha definito Delon il “duro bel ragazzo dei film francesi, un attore così incredibilmente bello che la sua migliore strategia per gestire il suo aspetto era quella di usare una faccia da poker”.

Il gattopardo di Luchino ViscontiCome accennato, fondamentali per la carriera dell’attore sono state le collaborazioni con i registi René Clément, Luchino Visconti e Jean-Pierre Melville; fra i personaggi più celebri da lui interpretati ci sono il cupo e timoroso Rocco in Rocco e i suoi fratelli (1960), il principe Tancredi ne Il Gattopardo (1963), il killer Jeff in Frank Costello faccia d’angelo (1967), il gangster Rogert Startet ne Il clan dei siciliani (1969), lo scrittore fallito Jean-Paul Leroy ne La Piscina (1969); è stato inoltre Zorro nell’omonimo film di Duccio Tessari del 1975, il misterioso Robert Klein di Mr. Klein (1976) e il barone di Charlus in Un amore di Swann (1984).

Alain Delon, il palmares

Nel 1985 ha vinto il premio César per il migliore attore per il film Notre histoire; ha inoltre vinto il David di Donatello, l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino, mentre nel 1963 ha ottenuto una candidatura ai Golden Globe per il film Il Gattopardo.

Dagli anni settanta ha avuto esperienze anche come produttore cinematografico, tramite la sua Adel Productions, e in qualità di regista come nel thriller Per la pelle di un poliziotto (1981) e nel drammatico Braccato (1983). La sua ultima interpretazione sul grande schermo risale al 2008 nel film Asterix alle Olimpiadi, mentre nel 2017 ha annunciato il ritiro dalle scene.

La vita privata di Alain Delon era di grande interesse per i media francesi. Ebbe una relazione con l’attrice tedesca Romy Schneider dal 1959 al 1964, ma mantenne un legame emotivo con lei per molto tempo. Lei morì per un mix di antidolorifici e alcol nel 1982. Ai Césars del 2008, Delon salì sul palco per ricevere in sua vece un premio che avrebbe segnato quello che sarebbe stato il suo 70° compleanno e chiese al pubblico di onorarla con una standing ovation.

Tuttavia, durante la sua relazione con Schneider, ebbe una relazione con Nico (dei Velvet Underground), con cui ebbe un figlio, Ari Boulogne. Sposò Nathalie Barthélemy nel 1964 e ebbe un figlio, Anthony. La coppia divorziò nel 1969.

Delon ebbe in seguito una relazione di 15 anni con l’attrice francese Mireille Darc e poi una con la modella olandese Rosalie van Breemen, con la quale ebbe due figli, ma si separò nel 2002. Nel 2019 gli fu conferita una Palma d’oro onoraria.

 
 

Aladdin: Will Smith porge omaggio a Robin Williams

aladdin

L’annuncio di un live action di Aladdin in casa Disney ha fatto da subito scatenare la curiosità. Chi avrebbe mai osato sostituire Robin Williams nel ruolo del Genio della lampada? La scelta è caduta quasi subito su Will Smith, che a giudicare dalle prime immagini, ha realizzato una versione buffa e vivace del gigante blu che abbiamo già tanto amato nel film d’animazione.

Ricordiamo che l’interpretazione di Williams fu così entusiasmante, con canzoni e voce e con una parte importante nello sviluppo del personaggio e dei dialoghi che lo coinvolgevano, che l’Academy Awards considerò l’idea di dargli un premio Oscar come migliore interpretazione di voce, soltanto.

Adesso, Smith si trova in condizioni di fronteggiare un paragone ingiusto e inarrivabile. Ma prima che si affaccino sul film polemiche di questo genere, lui stesso fa una specie di “paragone” porgendo un omaggio sincero e dovuto al Genio (e al genio) di Williams.

Su Instagram, l’ex principe di Bel Air ha condiviso un disegno in cui le due versioni del genio compaiono fianco a fianco, e ha accompagnato l’illustrazione scrivendo: “So che i geni non hanno piedi… ma hai lasciato delle scarpe davvero grandi da riempire. RIP Robin! E grazie!”.

Secondo l’urban dictionary dell’americano, “big shoes to fill” è un’espressione che indica una pesante eredità difficilmente eguagliabile, cosa di cui Will Smith è perfettamente a conoscenza. Nonostante questo, siamo sicuri che l’attore avrà dato una bella interpretazione del Genio di Aladdin, per Guy Ritchy.

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Aladdin: ecco in cosa il live action sarà diverso dall’originale

Diretto da Guy Ritchie (Sherlock HolmesOperazione U.N.C.L.E.) e scritto da John August (Dark ShadowsBig Fish – Le Storie di Una Vita Incredibile), Aladdin è interpretato da Will Smith (AlìMen in Black) nei panni del Genio con il potere di esaudire tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada magica.

Mena Massoud (Jack Ryan) è il protagonista, lo sfortunato ma adorabile ragazzo di strada innamorato della bellissima figlia del Sultano, la Principessa Jasmine, interpretata da Naomi Scott (Power Rangers), che vuole scegliere liberamente come vivere la propria vita. Marwan Kenzari (Assassinio sull’Orient Express) è Jafar, un malvagio stregone che escogita un piano diabolico per destituire il Sultano e regnare su Agrabah; mentre Navid Negahban (Homeland: Caccia alla Spia) interpreta il Sultano, il sovrano di Agrabah, impaziente di trovare un marito adatto alla figlia Jasmine.

Aladdin è prodotto da Dan Lin (The LEGO Movie), mentre il vincitore del Golden Globe Marc Platt (La La Land), Jonathan Eirich (Deathnote) e Kevin De La Noy (Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno) sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta dall’otto volte Premio Oscar Alan Menken (La Bella e la BestiaLa Sirenetta) e comprende nuove versioni dei brani originali scritti da Menken e dagli autori premiati con l’Oscar Howard Ashman (La Piccola Bottega degli Orrori) e Tim Rice (Il Re Leone), oltre a due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai compositori, vincitori dell’Oscar e del Tony Award, Benj Pasek e Justin Paul (La La LandDear Evan Hansen).

 
 

Aladdin: Will Smith parla dell’omaggio al Genio di Robin Williams

Aladdin

Primo adattamento in live action del classico d’animazione Disney, il nuovo Aladdin targato Guy Ritchie ha scelto Will Smith per interpretare il Genio, personaggio che nell’originale del 1992 venne doppiato da Robin Williams e che l’attore sembra aver omaggiato nel modo più originale possibile: attraverso la musica e il potere della nostalgia.

A raccontarlo è proprio Smith in un’intervista con Variety, dove si è parlato dei cambiamenti apportati al personaggio e al modo di cantare i brani della colonna sonora:

La musica è stato il mio strumento per entrare nei panni del Genio. Il primo giorno di produzione stavo scherzando e provando sulle note di ‘Friend Like Me’ quando ho notato che rientrava nel ritmo dell’hip-hop vecchia scuola. Così è iniziato per gioco e abbiamo pensato che quel modo di cantare aveva un tempo e un gusto che io capivo davvero e che mi apparteneva. Da qui ho immaginato una maniera per rendere omaggio a Robin senza cambiare le canzoni, facendo sentire al pubblico il valore nostalgico dell’operazione e qualcosa di totalmente nuovo e personale“.

Come saprete, nella sua carriera Smith non si è limitato alla recitazione ma ha avuto un discreto successo anche in campo musicale, pubblicando ben sette album in veste di rapper e DJ. Dunque non stupisce che la nuova versione del Genio abbia “subito” una trasformazione plasmata a immagine e somiglianza del suo interprete, carismatico e talentuoso.

Qui sotto potete ascoltare il brano dalla colonna sonora di Aladdin.

Leggi anche – Aladdin: la recensione del live action

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Diretto da Guy Ritchie (Sherlock HolmesOperazione U.N.C.L.E.) e scritto da John August (Dark ShadowsBig Fish – Le Storie di Una Vita Incredibile), Aladdin è interpretato da Will Smith (AlìMen in Black) nei panni del Genio con il potere di esaudire tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada magica.

Mena Massoud (Jack Ryan) è il protagonista, lo sfortunato ma adorabile ragazzo di strada innamorato della bellissima figlia del Sultano, la Principessa Jasmine, interpretata da Naomi Scott (Power Rangers), che vuole scegliere liberamente come vivere la propria vita. Marwan Kenzari (Assassinio sull’Orient Express) è Jafar, un malvagio stregone che escogita un piano diabolico per destituire il Sultano e regnare su Agrabah; mentre Navid Negahban (Homeland: Caccia alla Spia) interpreta il Sultano, il sovrano di Agrabah, impaziente di trovare un marito adatto alla figlia Jasmine.

Aladdin è prodotto da Dan Lin (The LEGO Movie), mentre il vincitore del Golden Globe Marc Platt (La La Land), Jonathan Eirich (Deathnote) e Kevin De La Noy (Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno) sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta dall’otto volte Premio Oscar Alan Menken (La Bella e la BestiaLa Sirenetta) e comprende nuove versioni dei brani originali scritti da Menken e dagli autori premiati con l’Oscar Howard Ashman (La Piccola Bottega degli Orrori) e Tim Rice (Il Re Leone), oltre a due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai compositori, vincitori dell’Oscar e del Tony Award, Benj Pasek e Justin Paul (La La LandDear Evan Hansen).

Fonte: Variety

 
 

Aladdin: Will Smith canta “Il Principe Alì” nella nuova clip

Aladdin

A pochi giorni dall’uscita nelle sale Disney, via IGN, ha diffuso una nuova clip tratta da Aladdin, il live action che rivisiterà il classico d’animazione del 1992 con attori in carne e ossa e i brani della colonna sonora originale di Alan Menken. Nel video Will Smith, che sullo schermo interpreta il Genio della lampada, intona le note di “Il principe Alì”, fanfara che accompagna l’ingresso ad Agrabah del protagonista.

Vi ricordiamo che Aladdin è diretto da Guy Ritchie e vede Mena Massoud nel ruolo dell’affascinante furfante Aladdin, Naomi Scott nel ruolo della bellissima e indipendente principessa Jasmine e Will Smith nei panni dell’incredibile Genio con il potere di esaudire tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada magica.

Qui sotto potete dare uno sguardo alla clip:

Aladdin, nuovo trailer con la voce di Naomi Rivieccio

Aladdin vanta una colonna sonora composta dall’otto volte Premio Oscar Alan Menken(La Bella e la BestiaLa Sirenetta), che comprende nuove versioni dei brani originali scritti da Menken e dai parolieri, vincitori dell’Oscar, Howard Ashman (La Piccola Bottega degli Orrori) e Tim Rice (Il Re Leone), oltre a due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai compositori vincitori dell’Oscar e del Tony Benj Pasek e Justin Paul (La La LandDear Evan Hansen).

Il cast del film vede inoltre la presenza di Marwan Kenzari nel ruolo del potente stregone Jafar, mentre Navid Negahban veste i panni del Sultano, preoccupato per il futuro di sua figlia; Nasim Pedrad è Dalia, la migliore amica e confidente della principessa Jasmine, Billy Magnussen interpreta il principe Anders, il bellissimo e arrogante pretendente di Jasmine, e Numan Acar è Hakim, braccio destro di Jafar e capitano delle guardie del palazzo.

Nella versione italiana Naomi Rivieccio, finalista a X Factor 2018, interpreterà le canzoni della Principessa Jasmine offrendo al pubblico una nuova versione degli indimenticabili brani inclusi nella celebre colonna sonora del film originale, tra cui la canzone premiata con l’Oscar “Il Mondo È Mio” (“A Whole New World”). “Come tutti, anche io sono cresciuta con i film d’animazione Disney”, racconta Naomi, “e Aladdin è sempre stato uno dei miei preferiti. È una storia ricca di azione, comicità, magia e amore. Ha delle sonorità a dir poco travolgenti. Un mondo incredibile. È un vero onore poter interpretare le canzoni di una delle Principesse Disney che amo di più e in cui più mi identifico perché Jasmine, come me, è una ragazza indipendente, ironica e tenace. Inoltre l’attrice che la interpreta nel film si chiama come me: Naomi! Forse era destino…”

Fonte: IGN

 
 

Aladdin: tutto quello che c’è da sapere sul film con Will Smith

Aladdin-film

Il classico della Disney Aladdin, distribuito nel 1992, è ancora oggi uno dei più amati lungometraggi d’animazione realizzato dal celebre studios nel corso della sua storia. Con l’ondata di remake in live action che ha visto titoli come Alice in Wonderland, Il libro della giungla e La bella e la bestia venire riproposti in carne ed ossa, anche Aladdin ha avuto la sua occasione di tornare sul grande schermo sotto tale forma e per la regia di Guy Ritchie. Il suo Aladdin (qui la recensione), arrivato in sala nel 2019 si è affermato come un successo straordinario, con oltre un miliardo di dollari di incasso in tutto il mondo.

Ciò a conferma di come la storia ideata dalla Disney, a partire dal racconto persiano Aladino e la lampada meravigliosa contenuto nella raccolta di novelle orientali Le mille e una notte, susciti un forte fascino anche oggi. Merito degli elementi magici ma anche di una storia d’amore e rivalsa sociale che supera ogni barriera culturale e temporale. Caratterizzato come agli altri remake di questo tipo da un cast di nuovi attori e veterani del cinema, Aladdin si è dunque riproposto al grande pubblico in chiave aggiornata ma sempre comprensiva delle canzoni più celebri dell’originale animato.

Per gli appassionati di questi remake che la Disney sta realizzando in questi ultimi anni, Aladdin è certamente uno dei migliori, da non perdere per svariati motivi, tra cui l’individuare tutte le differenze presenti tra questa versione e quella animata. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e all’annunciato sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Aladdin: la trama del film

Protagonista del film è Aladdin, un giovane ladruncolo ad Agrabah, importante città orientale. Qui, accompagnato dalla fedele scimmietta Abu, egli cerca di guadagnarsi da vivere come può, fino a quando non si imbatte nella principessa Jasmine, figlia del Sultano fuggita a Palazzo poiché mal sopporta l’idea di dover andare in sposa ad un nobile pretendente. Quando Aladdin si intrufola nella reggia per rincontrarla, viene catturato da Jafar il malvagio Gran Visir, che trama alle spalle del Sultano per prendere il suo posto. Riconoscendo in Aladdin un abile ladro, Jafar decide di graziarlo solo se egli accetterà di rubare per lui un oggetto particolarmente importante.

Si tratta di una mitica lampada magica, nascosta nella Caverna delle Meraviglie. Introdottosi in essa, Aladdin si imbatte però nel mitico Genio che vive all’interno della lampada. Il magico essere afferma di avere tre desideri a disposizione per il giovane, che riconosce ora come proprio padrone. Allettato dalle possibilità che l’imprevista situazione gli offre, Aladdin deciderà di utilizzare al meglio i propri desideri per poter conquistare la bella Jasmine e abbandonare per sempre la vita di strada. Per riuscirci, però, dovrà scontrarsi proprio con Jafar, il quale non è affatto intenzionato ad essere messo da parte e punta invece a regnare su tutto e tutti.

Aladdin-cast

Aladdin: il cast del film

Per il ruolo di Aladdin la Disney era inizialmente interessata ad affidare il ruolo agli attori Dev Patel o Riz Ahmed, ma ha in seguito preferito scegliere un attore meno conosciuto. Mena Massoud, attore egiziano, è in seguito stato scelto per il ruolo, che gli ha conferito ovviamente grande popolarità. Per il ruolo di Jasmine, invece, erano state considerate le attrici Tara Sutaria e Naomi Scott, quest’ultima già vista in Power Rangers. La Sutaria era data per certa per il ruolo, ma il regista decise infine di affidarlo alla Scott in quanto trovò una maggior sintonia tra lei e Massoud. Anche cantante, la Scott ha personalmente eseguito i brani che Jasmine canta nel film.

Naturalmente molta dell’attenzione è rivolta nei confronti del Genio, per il quale alla fine è stato scelto Will Smith come interprete. L’attore oggi premio Oscar ha detto di essere stato inizialmente terrorizzato all’idea di dar vita a tale personaggio, ma di aver poi trovato il modo di dar vita ad una sua versione di esso e di rendere allo stesso tempo omaggio a Robin Willams, doppiatore del Genio nell’originale d’animazione. Anche Smith, noto per le sue doti canore, ha personalmente cantato i brani previsti per il suo personaggio. Completano poi il cast l’attore Marwan Kenzari nei panni di Jafar e Navid Negahban in quelli del Sultano. Quest’ultimo, in Italia, è doppiato da Gigi Proietti.

Aladdin: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Successivamente al successo del film, la Disney si è detta interessata a dar vita ad un sequel, che raccontasse di più sulla nuova vita di Aladdin, Jasmine e del Genio. Confermato poi nel 2020, il progetto non trarrà spunto dai sequel animati Il ritorno di Jafar o Aladdin e il re dei ladri, per quanto potrebbe comunque incorporare elementi tratti da questi. La storia dovrebbe dunque essere originale e di scriverla si stanno occupando gli sceneggiatori candidati all’Oscar John Gatins e Andrea Berloff. Ad oggi non è noto quando questo secondo film dedicato ad Aladdin arriverà al cinema né quando inizieranno le riprese, ma la sua realizzazione sembra comunque cosa certa.

È possibile fruire di Aladdin grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 27 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb

 
 

Aladdin: terminate le riprese del live action

Aladdin

Dopo sei intensi mesi di lavorazione, sono ufficialmente terminate le riprese di Aladdin, nuovo live action Disney diretto da Guy Ritchie. A dare la notizia sono i due protagonisti Mena Massoud e Naomi Scott, rispettivamente interpreti di Aladdin e Jasmine nel film, con i tweet che potete vedere di seguito.

https://twitter.com/MenaMassoud/status/956299535818555392?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fdisney-live-action-aladdin-wraps%2F

https://twitter.com/NaomiScott/status/956096081317769217?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fdisney-live-action-aladdin-wraps%2F

In risposta ad una domanda di un fan, l’attrice ha poi confermato che il primo trailer del live action arriverà nelle prossime ore.

Il film d’animazione originale del 1992 raccontava di un giovane straccione che trova un genio intrappolato in una lampada e coglie l’opportunità fortunata per mettere in mostra le sue straordinarie doti umane e conquistare il cuore di una bella principessa, non senza affrontare prima un temibile nemico. Il genio, nella versione originale, venne doppiato dall’inarrivabile Robin Williams, mentre nel doppiaggio italiano il compianto attore venne sostituito dal bravissimo Gigi Proietti.

Aladdin: Guy Ritchie parla dei suoi progetti sul live action

Fonte: ScreenRant

 
 

Aladdin: recensione del film di Guy Ritchie

Aladdin

Le notti d’Oriente non sono mai state così vive, colorate ed emozionanti: il regista Guy Ritchie è pronto a debuttare con il classico Disney Aladdin in versione live action dal 22 maggio, trasportando tutta la magia di Agrabah sul grande schermo.

La storia la conosciamo bene, Aladdin è un ladruncolo di strada, vive alla giornata insieme alla sua fidata scimmia Abu ma è solo al mondo. L’incontro casuale con Jasmine, la figlia del sultano di Agrabah, lo porterà ad accettare di entrare in una caverna per rubare una lampada ad olio per conto del Gran Visir Jafar (Marwan Kenzari). Ma Aladdin scoprirà poco dopo che che quella non è una semplice lampada ma contiene un Genio, pronto ad esaudire 3 suoi desideri. Grazie a lui diventa il Principe Ali, che sotto mentite spoglie è pronto a conquistare il cuore della principessa. Mentre cerca di impressionarla con le sue ricchezze dovrà anche scampare a Jafar che cerca di impossessarsi della lampada per diventare il nuovo sultano e mettere in atto tutta la sua malvagità.  

Nei ruoli di Aladdin e Jasmine andavano scelti due attori quasi del tutto sconosciuti al pubblico, per poterli plasmare al meglio sui personaggi e che ne rispettassero anche la provenienza (senza fare gravissimi errori di “whitewashing” che avrebbero potuto far, giustamente, arrabbiare il pubblico). La scelta è così ricaduta su Mena Massoud, canadese di origine egiziane, al suo primo grande debutto se non si conta la comparsata nella serie Amazon Jack Ryan, e nel ruolo di Jasmine, Naomi Scott, già vista nel fiasco Power Rangers e prossima Charlie’s Angels nel remake di Elizabeth Banks, inglese da mamma africana e indiana. Massoud è un volto fresco, simpatico e veste perfettamente i panni dello straccione preferito del pubblico, mentre la Scott riesce a dare il suo tocco ad una Jasmine che in questo remake è più artefice del suo destino. È infatti nota la missione Disney di dare più potere alle sue principesse e la Jasmine di Guy Ritchie è forte, coraggiosa e acculturata: un ottimo esempio per le spettatrici più piccole.

Per quanto riguarda il vero protagonista morale del cartone, il Genio, reso famoso dalla voce e personalità di Robin Williams e qui in patria da noi da Gigi Proietti (che in questa versione 2019 doppia il Sultano), andava scelto qualcuno con una grandissima personalità, presenza e anche “fama”: chi altro se non Will Smith? La scelta risulta essere azzeccata anche perché Smith è un personaggio molto caro a chi è cresciuto con il cartone del 1992 e successivamente con Willy, Il Principe di Bel Air, ritrovando quindi qualcosa di molto familiare davanti a se oltre che un interprete dalla comicità spumeggiante.

Ma come funziona il matrimonio tra il regista di Snatch e Sherlock Holmes con la Disney? Benissimo! Ritchie infatti non tradisce se stesso, trasmettendo il suo classico ritmo serrato di narrazione anche a questa storia, che nonostante sia stata allungata sino a formare due ore di pellicola, scorre veloce e liscia senza intoppi, trasportandoci in questa avventura accanto ad Aladdin. Tutto è coreografo alla perfezione, è uno spettacolo visivo sin dalle prime scene, che intrattengono lo spettatore e lo fanno divertire (vengono rispettati i tempi comici e le battute nonostante il doppiaggio). C’è molto studio a livello cromatico, proprio come nei cartoni animati, dove si possono distinguere il bene e il male nelle scene grazie ai colori saturi e accessi in contrasto con quelli scuri e più neutri. Nulla da dire ai dipartimenti più tecnici, tra i costumi coloratissimi e che prendono ispirazione da diverse culture, dal Nord Africa all’India fino alle scenografie pazzesche ricostruite negli studios del Surrey inglese e le riprese in location nel deserto Giordano. 

Guy Ritchie è riuscito nell’intento di creare un meraviglioso mondo per riempirci gli occhi di colori, emozioni e sensazioni: in alcuni momenti è impossibile non sorridere guardando lo schermo, sentirsi di nuovo bambini e provare emozioni che normalmente si proverebbero davanti ad un musical di Broadway.  E a proposito di musical, la parte musicale in Aladdin è centrale e importantissima, così è stato un bene che sia stato proprio lo stesso compositore originale, Alan Menken, a rimetterci mano. Ci sono nuove canzoni scritte insieme a Pasek & Paul (autori della colonna sonora di La La Land oltre che di numerosi show di Broadway) che si amalgamo alla perfezione nella storia e qualche testo è stato riadattato: ma nessuna paura, non si tratta di un riadattamento stravolgente come è stato con il live-action de La Bella e La Bestia, ci ritroveremo sempre a cantare sognanti “Il mondo è mio”!

Quando si va a mettere mano su cartoni animati così cari al pubblico, c’è sempre molta attesa e anche paura e con “Aladdin” ce ne era ancora di più essendo una di quelle storie che hanno fatto sognare tutti sin da piccoli. Il paragone è inevitabile quando si tratta di film del genere, ma bisogna sempre pensare che il target a cui mirano questi prodotti è si, il bambino che è cresciuto con il classico Disney e vuole ritrovare i suoi personaggi preferiti sul grande schermo, ma è anche e soprattutto il bambino che la storia di Aladdin magari la sta sentendo e vedendo per la prima volta. Sono passati quasi 30 anni dall’uscita al cinema del film d’animazione campione di incassi, che si guadagnò ben due Academy Awards e questo remake di Guy Ritchie gli rende decisamente giustizia dandogli nuova vita.  

Guarda il trailer di Aladdin

 
 

Aladdin: recensione del film

Aladdin

La recensione del film d’animazione Aladdin diretto da Ron Clements & John Musker e targato Walt Disney Pictures.

Sinossi: La sorte di un giovane vagabondo, Aladdin, si trasforma quando entra in possesso di una lampada magica, nella quale è racchiuso un genio onnipotente che può esaudire tre desideri. L’amore condurrà il giovane poveraccio a recitare la parte del principe per far innamorare la principessa Jasmine, ma dovrà fare i conti con il perfido gran visir Jafar e con la sua brama di impossessarsi della lampada magica.

Analisi: Liberamente ispirato alla favola de Le Mille e Una Notte, Alì Babà e i 40 ladroni, Aladdin è una storia di amore e avventura, ma anche amicizia e lealtà, che mostra nella maniera più banale ma allo stesso tempo nella più efficace quanto sia importante nella vita essere se stessi e quanto allo fine questo paghi.

Aladdin: recensione del film

AladdinAll’inizio la struttura si mostra come un racconto di racconto e presenta da subito le parti: il perfido Jafar, che cerca disperatamente la lampada, e subito dopo in una assolata Agrabah il giovane straccione che si arrabatta per un tozzo di pane, e dopo tanta fatica lo divide con due bambini altrettanto poveri. Il bene e il male nettamente separati che non impediscono al film di mantenere il suo fascino, immerso com’è in atmosfere orientali e comicità spiazzante soprattutto da parte del Genio, splendidamente doppiato da Gigi Proietti (Robin Williams in originale), che non rinuncia anche all’aspetto più serio e problematico della sua condizione di schiavo, sintetizzato nel memorabile “fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale”.

Coloratissima trasposizione di un’antica leggenda, Aladdin è uno dei primissimi film d’animazione in cui la Disney usa la computer grafica, ancora rozza all’epoca specialmente nella sequenza della caverna. Ma vero punto forte del film è la colonna sonora, che racchiude i toni e le mille voci del film, straordinaria, premiata con due premi oscar: Miglior colonna sonora e Miglior Canzone Originale A Whole New World, in italiano Il Mondo è Mio, sottofondo della bellissima sequenza del giro del mondo sul tappeto volante.

Accanto al già menzionato genio, vanno portati all’attenzione alcuni dei personaggi meglio riusciti dell’intera filmografia disneyana: la scimmietta Abu e il tappeto volante (scendiletto per Genio) che, come personaggi non parlanti, esprimono di più di molti altri attori in carne e ossa, e soprattutto Jago, perfido pappagallo aiutante di Jafar, davvero esilarante.

Precursore delle trilogie oggi tanto di moda, il primo Aladdin è stato seguito da due film, Il ritorno di Jafar e Aladdin e il principe dei ladri, entrambi minori rispetto all’originale.

 
 

Aladdin: Marwan Kenzari in trattative per il ruolo di Jafar

aladdin

Marwan Kenzari è in trattative per entrare a far parte del cast del live action di Aladdin, che sarà diretto da Guy Ritchie e in produzione alla Disney.

A riferire la notizia è THR. Se le trattative dovessero andare a buon film, Kenzari si unirà a Will Smith, Mena Massoud e Naomi Scott.

Nello stesso report si dice che Nasim Pedrad è stata invece scelta per interpretare Mara, un personaggio originale nel film di RItchie.

Aladdin: il live action sarà etnicamente fedele

In occasione del D23 è stato annunciato il cast del live action di Aladdin che sarà diretto da Guy Ritchie. Come si era vociferato tempo fa, la principessa Jasmine sarà interpretata da Naomi Scott (Power Rangers), mentre il protagonista sarà Mena Massoud. A interpretare il Genio è stato chiamato Will Smith, che dopo aver detto NO al Dumbo di Tim Burton ha accettato di interpretare il personaggio reso immortale da Robin Williams.

Aladdin vinse due premio Oscar, per la colonna sonora e per la canzone originale “A whole new world”.

Dan Lin che ha prodotto i due film su Sherlock Holmes per la Warner Bros, produrrà anche Aladdin con la sua Lin Pictures company mentre Jonathan Eirich sarà il produttore esecutivo. La sceneggiatura del live-action è stata scritta da John August.

Il film d’animazione originale del 1992 raccontava di un giovane straccione che trova un genio intrappolato in una lampada e coglie l’opportunità fortunata per mettere in mostra le sue straordinarie doti umane e conquistare il cuore di una bella principessa, non senza affrontare prima un temibile nemico. Il genio, nella versione originale, venne doppiato dall’inarrivabile Robin Williams, mentre nel doppiaggio italiano il compianto attore venne sostituito dal bravissimo Gigi Proietti.

 
 

Aladdin: le riprese in estate, si cercano i protagonisti

Aladdin

Mentre tra pochi giorni sarà al cinema La Bella e la Bestia, arrivano novità su un nuovo adattamento in live action della Diseny, quello di Aladdin. Il film, che sarà diretto da Guy Ritchie, batterà il primo ciak questa estate. Di preciso le riprese si svolgeranno da luglio 2017 a gennaio 2018 in UK.

Aladdin: il live action sarà etnicamente fedele

Come avevamo già riferito in anticipo, il film sarà etnicamente fedele all’originale, e quindi sono stati aperti i casting per i ruoli dei protagonisti, dal ragazzo di strada alla principessa Jasmine. 

Ecco il casting call di Dani Fernandez nella la foto di seguito:

Aladdin vinse due premio Oscar, per la colonna sonora e per la canzone originale “A whole new world”.

Il prossimo film di Guy Ritchie sarà una rielaborazione del mito di Re Artù con protagonista Charlie Hunnam nei panni del leggendario re bretone.

Dan Lin che ha prodotto i due film su Sherlock Holmes per la Warner Bros, produrrà anche Aladdin con la sua Lin Pictures company mentre Jonathan Eirich sarà il produttore esecutivo. La sceneggiatura del live-action è stata scritta da John August.

Il film d’animazione originale del 1992 raccontava di un giovane straccione che trova un genio intrappolato in una lampada e coglie l’opportunità fortunata per mettere in mostra le sue straordinarie doti umane e conquistare il cuore di una bella principessa, non senza affrontare prima un temibile nemico. Il genio, nella versione originale, venne doppiato dall’inarrivabile Robin Williams, mentre nel doppiaggio italiano il compianto attore venne sostituito dal bravissimo Gigi Proietti.

 

 
 

Aladdin: la nostra intervista a Naomi Scott, la principessa Jasmine

Come Lily James e Emma Watson prima di lei, anche Naomi Scott ha un ruolo importante, quello di dare corpo a una delle classiche principesse Disney. A lei è toccata Jasmine, la principessa ribelle di Agrabah, nel classico Aladdin, che arriva in live action in sala dal 22 maggio.

Aladdin è diretto da Guy Ritchie e vede Mena Massoud nel ruolo dell’affascinante furfante Aladdin, Naomi Scott nel ruolo della bellissima e indipendente principessa Jasmine e Will Smith nei panni dell’incredibile Genio con il potere di esaudire tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada magica. L’uscita nelle sale invece è fissata al 22 maggio 2019.

Aladdin vanta una colonna sonora composta dall’otto volte Premio Oscar Alan Menken(La Bella e la BestiaLa Sirenetta), che comprende nuove versioni dei brani originali scritti da Menken e dai parolieri, vincitori dell’Oscar, Howard Ashman (La Piccola Bottega degli Orrori) e Tim Rice (Il Re Leone), oltre a due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai compositori vincitori dell’Oscar e del Tony Benj Pasek e Justin Paul (La La LandDear Evan Hansen).

Aladdin, recensione del film di Guy Ritchie

Il cast del film vede inoltre la presenza di Marwan Kenzari nel ruolo del potente stregone Jafar, mentre Navid Negahban veste i panni del Sultano, preoccupato per il futuro di sua figlia; Nasim Pedrad è Dalia, la migliore amica e confidente della principessa Jasmine, Billy Magnussen interpreta il principe Anders, il bellissimo e arrogante pretendente di Jasmine, e Numan Acar è Hakim, braccio destro di Jafar e capitano delle guardie del palazzo.

Nella versione italiana Naomi Rivieccio, finalista a X Factor 2018, interpreterà le canzoni della Principessa Jasmine offrendo al pubblico una nuova versione degli indimenticabili brani inclusi nella celebre colonna sonora del film originale, tra cui la canzone premiata con l’Oscar “Il Mondo È Mio” (“A Whole New World”). “Come tutti, anche io sono cresciuta con i film d’animazione Disney”, racconta Naomi, “e Aladdin è sempre stato uno dei miei preferiti. È una storia ricca di azione, comicità, magia e amore. Ha delle sonorità a dir poco travolgenti. Un mondo incredibile. È un vero onore poter interpretare le canzoni di una delle Principesse Disney che amo di più e in cui più mi identifico perché Jasmine, come me, è una ragazza indipendente, ironica e tenace. Inoltre l’attrice che la interpreta nel film si chiama come me: Naomi! Forse era destino…”

 
 

Aladdin: la Disney vuole Will Smith per il Genio

Aladdin

Arriva da Deadline la notizia che la Disney vuole Will Smith per interpretare il Genio della Lampada nel live action di Aladdin, diretto da Guy Ritchie.

A quanto pare le trattative sono ancora all’inizio e si potrebbe trattare di un nuovo “falso allarme” come nel caso di Dumbo e dell’avvicinamento di Smith all’altro live action Disney che sarà diretto da Tim Burton.

Aladdin: il live action sarà etnicamente fedele

Aladdin vinse due premio Oscar, per la colonna sonora e per la canzone originale “A whole new world”.

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Dan Lin che ha prodotto i due film su Sherlock Holmes per la Warner Bros, produrrà anche Aladdin con la sua Lin Pictures company mentre Jonathan Eirich sarà il produttore esecutivo. La sceneggiatura del live-action è stata scritta da John August.

Il film d’animazione originale del 1992 raccontava di un giovane straccione che trova un genio intrappolato in una lampada e coglie l’opportunità fortunata per mettere in mostra le sue straordinarie doti umane e conquistare il cuore di una bella principessa, non senza affrontare prima un temibile nemico. Il genio, nella versione originale, venne doppiato dall’inarrivabile Robin Williams, mentre nel doppiaggio italiano il compianto attore venne sostituito dal bravissimo Gigi Proietti.

 
 

Aladdin: la Disney sta pensando al sequel del live action?

A quanto pare lo straordinario risultato registrato al box office da Aladdin, nuova versione in live action del classico d’animazione, avrebbe convinto i vertici della Walt Disney Pictures a considerare l’idea di un sequel (proprio come nella serie animata), anche in vista del potenziale lasciato in sospeso alla fine del film. Il futuro del franchise è ancora tutto da scrivere e ad accennarne qualcosa è il produttore Dan Lin intervistato da Comicbook sull’argomento:

Ora abbiamo delle idee. Sicuramente quando abbiamo lavorato al primo film l’obiettivo era realizzare il miglior live action possibile per il pubblico, che però lo lasciasse con la voglia di averne ancora. E direi che la risposta è stata positiva. Le persone hanno visto Aladdin più volte, abbiamo letto molte lettere di fan che sono tornati a vederlo portando i loro amici e le loro famiglie. Quindi sentiamo che c’è più di una storia da raccontare e che ogni cosa sarà trattata allo stesso modo in cui abbiamo trattato il film originale. Posso dire che, senza dire troppo, stiamo sicuramente capendo dove possiamo andare con questo franchise“.

Vi ricordiamo che Aladdin è stato diretto da Guy Ritchie e ha visto Mena Massoud nel ruolo dell’affascinante furfante Aladdin, Naomi Scott nel ruolo della bellissima e indipendente principessa Jasmine e Will Smith nei panni dell’incredibile Genio con il potere di esaudire tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada magica.

Leggi anche – Aladdin: la recensione del live action

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Aladdin vanta una colonna sonora composta dall’otto volte Premio Oscar Alan Menken(La Bella e la BestiaLa Sirenetta), che comprende nuove versioni dei brani originali scritti da Menken e dai parolieri, vincitori dell’Oscar, Howard Ashman (La Piccola Bottega degli Orrori) e Tim Rice (Il Re Leone), oltre a due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai compositori vincitori dell’Oscar e del Tony Benj Pasek e Justin Paul (La La LandDear Evan Hansen).

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Fonte: Comicbook

 
 

Aladdin: intervista al compositore Alan Menken

Ecco la nostra intervista al leggendario Alan Menken, il compositore premio Oscar che ha lavorato a tantissimi capolavori Disney e che torna a comporre le musiche per la versione in live action di Aladdin, dal 22 maggio al cinema.

Aladdin è diretto da Guy Ritchie e vede Mena Massoud nel ruolo dell’affascinante furfante Aladdin, Naomi Scott nel ruolo della bellissima e indipendente principessa Jasmine e Will Smith nei panni dell’incredibile Genio con il potere di esaudire tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada magica. L’uscita nelle sale invece è fissata al 22 maggio 2019.

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Il cast del film vede inoltre la presenza di Marwan Kenzari nel ruolo del potente stregone Jafar, mentre Navid Negahban veste i panni del Sultano, preoccupato per il futuro di sua figlia; Nasim Pedrad è Dalia, la migliore amica e confidente della principessa Jasmine, Billy Magnussen interpreta il principe Anders, il bellissimo e arrogante pretendente di Jasmine, e Numan Acar è Hakim, braccio destro di Jafar e capitano delle guardie del palazzo.

Nella versione italiana Naomi Rivieccio, finalista a X Factor 2018, interpreterà le canzoni della Principessa Jasmine offrendo al pubblico una nuova versione degli indimenticabili brani inclusi nella celebre colonna sonora del film originale, tra cui la canzone premiata con l’Oscar “Il Mondo È Mio” (“A Whole New World”). “Come tutti, anche io sono cresciuta con i film d’animazione Disney”, racconta Naomi, “e Aladdin è sempre stato uno dei miei preferiti. È una storia ricca di azione, comicità, magia e amore. Ha delle sonorità a dir poco travolgenti. Un mondo incredibile. È un vero onore poter interpretare le canzoni di una delle Principesse Disney che amo di più e in cui più mi identifico perché Jasmine, come me, è una ragazza indipendente, ironica e tenace. Inoltre l’attrice che la interpreta nel film si chiama come me: Naomi! Forse era destino…”