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Albus Silente: tutti i segreti sulla famiglia del mago

Albus Silente

Grazie alla saga letteraria di J.K.Rowling e al franchise di Animali Fantastici quasi tutti i segreti della famiglia di Albus Silente sono venuti a galla, come ben sanno i lettori de I Doni della Morte. Scopriamo di seguito i più interessanti, anche in vista dei prossimi capitoli prequel che vedremo al cinema:

1L’amore giovanile di Albus

Una semplice battuta pronunciata da Silente in Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald basterebbe a definire il tipo di rapporto che i due maghi avevano da giovani: “Eravamo molto più che fratelli“. La “natura” della relazione fra i personaggi non è mai stata esplicitamente etichettata, e ciò significa che il mistero potrà essere risolto nei prossimi capitoli; ma se lo specchio delle brame rivela ciò che una persona desidera davvero, allora perché Silente vede Grindelwald? Nel suo cuore c’è spazio solo per Grindelwald?

CORRELATO – Tutto quello che non sapete sul rapporto tra Silente e Grindelwald

Fonte: ScreenRant

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Albus Silente e Dolores Umbridge di nuovo insieme per Paddington

Non stiamo parlando dell’universo di Harry Potter, ma non si può, quando pensaimo a Michael Gambon e Imelda Staunton insieme per un film, non pensare ad Albus Silente e Dolores Umbridge, i personaggi che i due grandissimi attori britannici hanno interpretato nella saga magica per eccellenza.

I due attori, che oltre ad Harry Potter vantano nel curriculum tantissimi altri film di grande pregio, sono stati scelti per unirsi al cast di Paddington, anche se lo zampino del maghetto occhialuto c’è eccome, dal momento che il film è realizzato dagli stessi fortunati produttori della saga basata sui romanzi di JK Rowling.

Realizzato dai produttori di Harry Potter, Paddington è una versione moderna delle iconiche avventure dell’orso Paddington create dall’inglese Michael Bond e tradotte in quaranta lingue con 70 titoli che hanno venduto più di 30 milioni di copie in tutto il mondo.

Paddington è cresciuto nel profondo della giungla peruviana con la zia Lucy che, ispirata da un incontro casuale con un esploratore inglese, ha allevato il nipote preparando marmellate, ascoltando la BBC e sognando di una vita entusiasmante a Londra. Quando un terremoto distrugge la loro casa, la zia Lucy decide che è giunto il momento di nascondere il suo giovane nipote a bordo di una nave diretta in Inghilterra, in cerca di una vita migliore. Confidando nella gentilezza di qualche anima buona lega un’etichetta al collo del nipote che dice semplicemente: “Si prega di prendersi cura di questo orso. Grazie”.

Perso e solo alla stazione di Paddington, l’orsetto scopre ben presto che Londra non è la terra accogliente e ben educata dei suoi sogni, ma piuttosto un’affollata, vivace metropoli dove nessuno nemmeno si accorge di lui. Per fortuna incontra la famiglia Brown che non si sente di abbandonare questo giovane orso senzatetto al suo destino. Dopo avergli dato il nome della la stazione dove lo hanno trovato gli offrono un posto dove stare mentre lui cerca l’unica persona che conosce a Londra: l’esploratore che tanti anni prima ha così tanto colpito sua zia Lucy.

I Brown non si rendono conto di quanto scompiglio un giovane orso porterà alla loro vita familiare e quando questo orso di una razza molto rara finisce nel mirino di un tassidermista non passerà molto tempo prima che la sua casa e la sua stessa esistenza siano in pericolo..

Fonte: Empire

 
 

Alberto Sordi: 10 cose che non sai sull’attore

Alberto Sordi film

Alberto Sordi è stato uno degli attori più brillanti che il cinema, soprattutto italiano, abbia mai potuto conoscere, conquistando tutti con la sua intelligenza, il suo talento e quella parlata romana indistinguibile. La sua è stata una carriera contraddistinta da un duro lavoro, capace di dirottare i suoi talenti in molteplici direzioni, puntando sempre alla qualità dei suoi lavori.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Alberto Sordi.

Alberto Sordi: i suoi film

 

1. Alberto Sordi: i film e la carriera. Fra i più importanti attori del cinema italiano, Sordi ha recitato in 160 film. Tra i più celebri si citano Lo sceicco bianco (1952), I vitelloni (1953), Un americano a Roma (1954), Addio alle armi (1957), La grande guerra (1959), Il vigile (1960), Il medico della mutua (1968), Lo scopone scientifico (1972), Il marchese del Grillo (1981), In viaggio con papà (1982) e Il tassinaro (1983). Tra i suoi ultimi film vi sono invece stati Una botta di vita (1988), Vacanze di Natale ’91 (1991), Assolto per aver commesso il fatto (1992), Romanzo di un giovane povero (1995) e Incontri proibiti (1998).

2. Non solo attore, ma anche doppiatore, regista, produttore e sceneggiatore. Nel corso della sua carriera, Alberto Sordi ha sperimentato diversi ambiti del cinema. Parallelamente alle sue esperienze di comparsa, Sordi si era proposto per diventare il doppiatore di Oliver Hardy, iniziando a dargli la voce dal 1939. In seguito, ha doppiato molti altri attori di film come Casablanca, La vita è meravigliosa e Duello al sole. L’attore si è poi dilettato nella produzione dei film Mamma mia, che impressione! (1951) e Io e Caterina (1980), oltre che nella regia di film come Fumo di Londra (1966), Un italiano in America, Polvere di stelle (1973), Io so che tu sai che io so (1982) e Un tassinaro a New York (1987). In quanto sceneggiatore, ha lavorato ai film Un giorno in pretura (1954), Il marito (1958), Amore mio aiutami (1969) e Il comune senso del pudore (1976).

Alberto Sordi: la Galleria in suo onore

3. A Sordi è stata intitolata una galleria. La galleria Colonna che si trova in piazza Colonna nel cuore di Roma, inaugurata nell’ottobre del 1922, è un edificio che comprende una galleria commerciale al suo interno. Dopo la ristrutturazione ed essere stata riaperta nel dicembre del 2003, si decise di intitolarla all’attore romano che scomparso pochi mesi prima, il 24 febbraio del 2003.

alberto sordi

Alberto Sordi e gli spaghetti

4. Una scena che è diventata subito cult. In Un americano a Roma Alberto Sordi interpreta Nando, un uomo che vorrebbe tanto essere andare in America, ma non gli è possibile. Nella famosa scena del protagonista con il piatto di pasta sotto gli occhi, Sordi intraprende un vero e proprio dialogo con i maccheroni, colpevoli di averlo provocato e aver rivelato la sua vera italianità.

5. Una scena ripresa da Carlo Verdone. Che Carlo Verdone abbia avuto un rapporto speciale con Alberto Sordi è cosa risaputa, come il fatto che lo stesso Verdone lo abbia citato diverse volte nei suoi film. La scena degli spaghetti mangiati da Sordi in Un americano a Roma, infatti, è stata ripresa da Verdone nel film Borotalco.

Alberto Sordi: chi era sua moglie

6. Alberto Sordi non si è mai sposato. Una delle informazioni più conosciute circa la sua vita privata è che Alberto Sordi è sempre stato uno scapolo incallito, amante delle belle donne, ma senza mai intraprendere relazioni serie. Pare che l’attore abbia sempre vissuto il “fattore matrimonio” con una certa angoscia, forse perché troppo dipendente e perché le donne che lui definiva ardimentose lo intimorivano un poco.

7. Non ha mai parlato delle sue relazioni. Se c’è una cosa che ha sempre contraddistinto Alberto Sordi dagli altri suoi colleghi era il fatto di non parlare mai delle sue frequentazioni. Infatti, sono molte le donne che hanno avuto accesso alla sua vita privata, Andreina Pagnani su tutte e con cui condivise circa nove anni di vita. Sordi riuscì solo una volta ad avvicinarsi all’altare quando si fidanzò con l’attrice Uta Franz, salvo poi rimandare tutto per il panico. Tra i vari flirt attribuitegli, pare ci siano quelli con Katia Ricciarelli, Shirley MacLaine, Silvana Mangano e molte altre donne conosciute durante i suoi viaggi per il mondo.

Alberto Sordi dentone

Alberto Sordi e Guglielmo il dentone

8. È uno dei suoi personaggi più celebri. Nel film del 1965, Sordi interpreta Guglielmo il dentone, personalità estremamente colta che ambisce a diventare il nuovo lettore del telegiornale per la Rai. Unico problema, è la sua dentatura molto pronunciata che, presso gli altri aspiranti al concorso, gli vale il soprannome di Guglielmo “il dentone”. Sarà appunto per il suo aspetto, ritenuto l’antitesi della telegenia, che la giuria tenterà con ogni pretesto di eliminarlo, senza che nessuno dei componenti trovi il coraggio di spiegargli apertamente la questione. Sordi ha naturalmente saputo dar vita a questo personaggio con una comicità unica, che lo ha portato ad affermarsi come uno dei suoi più celebri e divertenti.

Alberto Sordi: quando è morto l’attore

9. Dovette combattere contro un brutto male. Nel 2001 Sordi si ammalò di tumore ai polmoni e da allora le sue apparizioni pubbliche si diradarono notevolmente. L’ultima si ebbe in occasione del programma Italiani nel mondo, del luglio 2002. Afflitto durante l’intera stagione invernale da forme di polmonite e bronchite, Alberto Sordi morì la sera del 24 febbraio 2003 all’età di 82 anni, nella sua casa di Roma. Sordi riposa oggi nella tomba di famiglia, presso il Cimitero Monumentale del Verano. L’epitaffio sulla lapide recita: Sor Marchese, è l’ora, battuta ripresa da uno dei suoi film più celebri, Il marchese del Grillo.

Alberto Sordi: le frasi più celebri dell’attore

10. Aveva un repertorio di frasi uniche. Se c’è una cosa che Alberto Sordi ha saputo fare è entrare nell’immaginario comune con tanti suoi aforismi. Ecco alcune sue frasi:

  • Non mi sposo perché non mi piace avere della gente estranea in casa
  • La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto.
  • Sa perché dicono che sono avaro? Perché i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi.
  • La ginnastica, il footing e le attività del genere sono in gran parte masochistiche, punitive della nostra istintiva passione per la spaparanzata.
  • Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.
  • La mia comicità non è mai stata astratta, gratuita. L’ho sempre ricalcata sulla realtà del momento.

Fonti: IMDb, Alberto Sordi, Aforismi

 
 

Alberto Barbera rinnovato l’incarico di direttore artistico della Mostra di Venezia

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La Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ha rinnovato il contratto dell’attuale direttore artistico Alberto Barbera. La Biennale di Venezia ha annunciato oggi che il Consiglio di Amministrazione ha rinnovato Barbera, il cui titolo ufficiale è Direttore della Sezione Cinema.

La Biennale ha annunciato oggi i nuovi direttori di ogni sua sezione e, mentre sono stati sostituiti i direttori di musica, danza e teatro, Barbera tornerà per un terzo mandato consecutivo e un quarto mandato assoluto alla direzione del festival. Il suo primo mandato risale al triennio 1999-2001, tornando al Lido nel 2011.

Il festival del prossimo anno si svolgerà dall’1 all’11 settembre.

Barbera ha fatto molto per rafforzare la posizione del festival cinematografico più antico del mondo negli ultimi anni, attirando al Lido i grandi studi cinematografici e artisti di fama mondiale. Proprio quest’anno, Barbera e la sua organizzazione hanno permesso lo svolgimento in presenza del festival, l’unico di caratura internazionale che si è svolto da febbraio ad oggi. La manifestazione si è svolta con successo e senza intoppi.

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Alberto Barbera nuovo direttore del Festival di Venezia

Alberto Barbera è stato nominato direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia per il prossimo quadriennio. Marco Muller, che stamattina sembrava essere invece

 
 

Alberto Barbera confermato alla guida della Mostra del Cinema di Venezia fino al 2026

Alberto Barbera 2023
Alberto Barbera Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Alberto Barbera rimarrà al timone della Mostra del Cinema di Venezia fino al 2026 in qualità di direttore artistico. Il consiglio di amministrazione dell’organizzazione madre del festival, la Biennale di Venezia – presieduta dal nuovo presidente Pietrangelo Buttafuoco – ha annunciato di aver approvato la nomina di Barbera a direttore artistico “per gli anni 2025 e 2026”.

La Biennale prolunga l’attuale mandato di Alberto Barbera, che scade dopo la prossima edizione del 2024, per altri due anni. Ciò non esclude la possibilità che Barbera possa successivamente ottenere un altro mandato a pieno titolo e restare in carica ancora più a lungo. “Con Alberto Barbera ho sentito un’intesa immediata”, ha detto Buttafuoco in una nota. “E ho grande rispetto per la competenza, la professionalità e la passione che ha dimostrato negli anni in cui ha diretto la Mostra del Cinema di Venezia, che hanno accresciuto il prestigio del festival cinematografico più antico del mondo. Sono estremamente felice che la Biennale continui su questa strada con lui”, ha poi sottolineato il titolare della Biennale.

Alberto Barbera, che è il direttore artistico più longevo del festival, è stato al timone del Lido consecutivamente dall’edizione del 2012 e in precedenza ha ricoperto la stessa posizione tra il 1998 e il 2001.

Sotto la sua guida, la Mostra del Cinema di Venezia si è trasformata nel trampolino di lancio più sistematicamente efficace per il circuito dei premi cinematografici internazionali. L’elenco dei film del festival autunnale che hanno raggiunto la cerchia dei premi negli ultimi anni include, più recentemente Povere Creature e, in ordine casuale, Gravity“, “Birdman“, “Spotlight”, “La La Land“, “La forma dell’acqua“, “Roma“, “Joker“, “Nomadland e Il potere del cane.

L’81a edizione della Mostra del Cinema di Venezia si svolgerà dal 28 agosto al 7 settembre.

 
 

Albert Nobbs: recensione del film con Glenn Close

Albert Nobbs

Albert Nobbs è un compassato e timido cameriere che serve con ligio attaccamento alla professione in un albergo di lusso della Dublino del XIX secolo. Albert Nobbs è sempre preciso, pulito, puntuale, cortese, ordinato, ha tutto ciò che un cameriere deve avere per essere apprezzato nel suo mestiere, ma Albert possiede anche un segreto: è una donna. In maniera delicata e discreta veniamo a conoscenza del suo passato: orfana di nobili, cresce con una donna che la lascia a 14 anni e così lei quasi per gioco si traveste da cameriere per lavorare. La messa in scena funziona così bene che la ragazzina la protrae per tutto il resto della sua vita, entrando definitivamente nei panni di Albert Nobbs, ma l’incontro con il Signor Page sconvolge la sua vita e apre ad Albert un mondo di possibilità che lui/lei non aveva mai sognato prima.

Albert Nobbs che vede alla regia il colombiano Rodrigo Garcìa, si presenta come un affresco garbato ed intelligente della vita in un albergo: cameriere pettegole, amori clandestini, camerieri ubriaconi, e segreti. Il più oscuro di tutti è proprio custodito a Albert che riscuote ammirazione e rispetto nei suoi colleghi e che porta avanti la sua vita come una missione. La presentazione di tutte le varie parti in gioco è condotta con bravura dal regista che però fatica a far andare avanti la storia nella parte centrale, un po’ impantanata nella stramba situazione sentimentale che si viene a delineare nel film. Nell’ultima parte invece, al posto di far precipitare gli eventi in maniera brusca, il regista mantiene questo tono lento e riflessivo che impreziosisce un finale non sorprendente ma giusto, e come tutta la pellicola, molto delicato.

Albert Nobbs, il film

Ovviamente un tale prodotto è stato reso fattibile dalla presenza nel cast di straordinari attori e Glenn Close, nei panni di Nobbs, detta legge su tutti: senza trucco, senza protesi, senza camuffamenti di sorta, la Close è un perfetto maggiordomo che lascia sfuggire appena un senso di malessere, una velata malinconia che lo pervade. Nel cast insieme a lei ci sono Mia Wasikowska, Brendan Gleeson, Aaron Johnson e soprattutto Janet McTeer che alcuni dicono sorprendentemente brava.

Quello che però rappresenta il film è anche e forse soprattutto una questione di identità, di ricerca di un futuro migliore, di lotta per la sopravvivenza e al giorno d’oggi, dove   travestimento transgender viene visto come una scelta libera anche se spesso ancora criticata, diventa qui una sofferta scelta per la sopravvivenza in una società difficile, quasi impossibile da affrontare, per una donna sola. Albert, di cui non sapremo mai il nome vero da donna, ha un sogno che lo/la aiuta ad andare avanti, ma un sogno per il domani può ripagare una vita di menzogna e solitudine? Albert lo scoprirà a sue spese.

Albert Nobbs è candidato a tre premi Oscar, tra cui miglior attrice protagonista Glenn Close e miglior attrice non protagonista Janet McTeer. In genere l’Academy premia i camuffamenti e chissà che questa volta la bravissima Close riesca a spuntarla contro l’attrice di ferro!

 
 

Albert Nobbs: il trailer italiano

Glenn Close torna ad interpretare Albert Nobbs, e dopo aver portato il ruolo al teatro, lo presenta ora in un’elegante versione per il grande schermo.

 
 

Albert Nobbs – Trailer italiano

Albert Nobbs è un film drammatico diretto da Rodrigo García e interpretato da Glenn Close, Mia Wasikowska, Aaron Johnson e Janet McTeer. La sceneggiatura è basata su un racconto dello scrittore irlandese George Moore. Il film uscirà negli USA il 27 gennaio 2012, mentre in Italia arriverà nelle sale cinematografiche a febbraio distribuito da Videa.

 
 

Albert Nobbs – Trailer Italiano

Albert Nobbs è un film drammatico diretto da Rodrigo García e interpretato da Glenn Close, Mia Wasikowska, Aaron Johnson e Janet McTeer. La sceneggiatura è basata su un racconto dello scrittore irlandese George Moore. Il trailer italiano del film è stato diffuso online il 3 gennaio 2012. Il film è uscito nelle sale statunitensi il 27 gennaio 2012, mentre in Italia arriverà nelle sale cinematografiche il 10 febbraio, distribuito da Videa.

Ulteriori info nella nostra Schefa-Film: Albert Nobbs

 
 

Albert Finney: scomparso a 82 anni il grande attore inglese

Albert Finney, uno dei più grandi attori della storia del cinema, è morto giovedì a Londra a causa di un’infezione al torace. Aveva 82 anni e stava combattendo contro il cancro.

Il grande interprete britannico ha iniziato la sua carriera come attore teatrale, prima di passare al grande schermo. Con la sua voce grave e lo sguardo penetrante caratterizzò il suo lavoro e i suoi personaggi con un intenso realismo, diventando famoso in classici degli anni ’60 come Saturday Night and Sunday Morning e Tom Jones.

In seguito interpretò in modo memorabile il leggendario Hercule Poirot di Agatha Christie in Assassinio sull’Orient Express e ha impressionato critici e pubblico con esibizioni imponenti in The Dresser e Under the Volcano.

Albert Finney è stato candidato a cinque Oscar ma non ha mai vinto il premio.

 
 

Alba Rohrwacher: 10 cose che non sai sull’attrice

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Considerata tra le più talentuose attrici dell’attuale panorama cinematografico italiano, Alba Rohrwacher si è negli anni distinta per i suoi ruoli in celebri film, che le hanno permesso di ottenere una buona popolarità presso critica e pubblico.

Nota per essere il volto di personaggi fragili, introversi ma con una propria autentica forza interiore, l’attrice ha negli anni conquistato importanti riconoscimenti, divenendo inoltre particolarmente richiesta tanto in Italia quanto all’estero. Ecco 10 cose che non sai di Alba Rohrwacher.

Alba Rohrwacher: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice compie il suo debutto cinematografico con il film L’amore ritrovato (2004), per poi recitare in Melissa P. (2005), Mio fratello è figlio unico (2007), Giorni e nuvole (2007), Caos calmo (2008) e Il papà di Giovanna (2008), con cui ottiene maggior fama. Successivamente prende parte ai film Io sono l’amore (2009), con Tilda Swinton, La solitudine dei numeri primi (2010), Sorelle Mai (2010), Bella addormentata (2012), Il comandante e la cicogna (2012), Le meraviglie (2014), Hungry Hearts (2014), Vergine giurata (2015), Il racconto dei racconti (2015), Sangue del mio sangue (2015), Perfetti sconosciuti (2016), con gli attori Marco Giallini ed Edoardo Leo, I fantasmi d’Ismael (2017), The Place (2017), Lazzaro Felice (2018), Troppa grazia (2018) e Magari (2020).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso degli anni la Rohrwacher si è distinta anche in televisione, da prima recitando nel film Il Pirata – Marco Pantani (2006), e successivamente nelle serie Maria Montessori – Una vita per i bambini (2007), In Treatment (2014), al fianco di Sergio Castellitto, e Il miracolo (2018), dove recita nel ruolo di Sandra Roversi. Dal 2018 è invece la voce narrante della serie L’amica geniale.

Alba Rohrwacher: chi è il suo compagno

3. Ha una relazione con un noto regista. L’attrice è notoriamente legata al regista Saverio Costanzo, che l’ha anche diretta in più di un’occasione. I due si sono conosciuti grazie al loro lavoro, e hanno intrapreso una relazione mantenuta negli anni particolarmente privata. La coppia non ama infatti rilasciare notizie su di sé, e rare sono anche le volte in cui vengono avvistati insieme.

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Alba Rohrwacher e Adam Driver

4. Ha recitato con il celebre attore statunitense. Nel film Hungry Hearts, la Rohrwacher, diretta dal compagno, ha recitato insieme all’attore Adam Driver. Il film è tratto dal romanzo Il bambino indaco, e presentato alla Mostra di Venezia ha visto trionfare i due attori nelle rispettive categorie attoriali. L’attrice ha inseguito affermato di essersi trovata in estrema sintonia con l’attore, dando vita ad una solida collaborazione.

Alba Rohrwacher: sua sorella è una regista

5. È stata diretta da sua sorella. Alba ha una sorella, Alice Rohrwacher, nota regista di film di grande successo. Le due hanno lavorato insieme per i film Le meraviglie e Lazzaro Felice, entrambi presentati al Festival di Cannes, dove hanno riscosso un buon successo. In breve le sorelle Rohrwacher si sono affermate con una delle parentele più influenti dell’attuale cinematografia italiana.

Alba Rohrwacher in L’amica geniale

6. Ha preso parte alla nota serie. Per la serie L’amica geniale, tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante e co-produzione tra Italia e Stati Uniti, il regista Saverio Costanzo ha voluto che a ricoprire la voce narrante fosse proprio la compagna Rohrwacher, dando così vita ad una nuova collaborazione.

7. È la versione adulta di una delle protagoniste. Guardando la serie diventa chiaro che la voce narrante dell’attrice non è altri che quella della versione adulta di Elena “Lenù” Grego, interpretata in età giovanile dall’attrice Margherita Mazzucco.

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Alba Rohrwacher: i suoi premi

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Nel corso della sua carriera l’attrice ha ricevuto particolari lodi per le sue interpretazioni. Oltre ad aver vinto una Coppa Volpi a Venezia, la Rohrwacher ha infatti ottenuto due David di Donatello. Il primo nel 2008 come miglior attrice non protagonista per Giorni e nuvole, e il secondo l’anno successivo come miglior attrice protagonista per Il papà di Giovanna.

Alba Rohrwacher: il suo 2019

9. Ha recitato in nuovi attesi film. Nel corso del 2019 l’attrice ha preso parte alle riprese di due attesi film italiani. Il primo è Magari, dove recita accanto all’attore Riccardo Scamarcio, mentre il secondo è Tre Piani, nuovo film di Nanni Moretti, ispirato all’omonimo romanzo.

Alba Rohrwacher: età e altezza

10. Alba Rohrwacher è nata a Firenze, Italia, il 27 febbraio 1979. L’attrice è alta complessivamente 167 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 
 

Alba Rohrwacher si racconta

Ieri sera, alla Sala Trevi “Alberto Sordi” di Roma, dopo le proiezioni dei film “Mio fratello è figlio unico” e “Riprendimi” da lei interpretati, l’attrice Alba Rohrwacher ha incontrato il pubblico in sala. L’incontro è stato condotto da Enrico Magrelli, Conservatore della Cineteca Nazionale, ed è stato seguito dalla proiezione del film “Il papà di Giovanna”.

 
 

Alba Flores: 10 cose che non sai sull’attrice

Alba Flores

Tra i protagonisti della serie Netflix La casa di carta, l’attrice spagnola Alba Flores ha dimostrato sin da giovane un buon talento recitativo, dimostrandosi all’altezza dei ruoli ricoperti.

In breve ha ottenuto il favore del pubblico e della critica, venendo apprezzata per la sua recitazione e i ruoli scelti nel corso degli anni.

Ecco 10 cose che non sai di Alba Flores.

Alba Flores film

1 Le serie TV e la carriera. Alba Flores segna il suo debutto televisivo con la serie El Comisario (2006), a cui segue El sindrome de Ulises (2008). Nel 2013 viene invece scelta per interpretare il ruolo della protagonista marocchina Jamila nella serie Il tempo del coraggio e dell’amore, ambientata in Spagna in seguito alla guerra civile spagnola. Nel 2015 prende invece parte alla serie Vis a vis – Il prezzo del riscatto. La fama mondiale arriva però nel 2017, quando viene scelta per il ruolo di Nairobi nella serie Netflix La casa di carta.

2 Altri lavori. Appassionata sin da giovane di recitazione, Alba Flores ha studiato interpretazione drammatica, con una formazione secondaria in pianoforte. Nella sua breve carriera sul palco teatrale, si è esibita in diversi ruoli in spettacoli come Luna de miel en Hiroshima e la versione gitana di Sogno di una notte di mezza estate.

Alba Flores Instagram

3 Ha un account personale. Alba Flores ha un proprio profilo Instagram, il quale è seguito da 5,3 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice condivide foto e video scattati durante momenti di svago o di lavoro, condividendo anche dietro le quinte dei set su cui lavora. Frequenti sono anche le foto tratte dalle premier a cui l’attrice prende parte.

Alba Flores

Alba Flores politica

4 Ha criticato Matteo Salvini. Alba Flores proviene da una famiglia di artisti nomadi, e avendo subito del razzismo sulla sua pelle, comprende quanto possa essere dolorosa la discriminazione. Per questi motivi, con un post su Instagram l’attrice ha criticato duramente le idee politiche di Matteo Salvini, suggerendogli di dimettersi.

Alba Flores famiglia

5 E’ cresciuta in una famiglia eclettica. Tutti i suoi parenti sono in un modo o nell’altro legati all’ambito artistico. Suo padre è stato un famoso compositore, mentre sua madre ha dedicato la vita alla passione per il teatro. Perfino i suoi nonni e zii appartengono al mondo dello spettacolo. Grazie a suo padre, Alba ha sempre sentito una forte influenza per la musica, scegliendo però poi di dedicarsi alla recitazione.

Alba Flores origini

6 Ha sofferto per le sue origini. In un’intervista Alba Flores ha dichiarato di aver sofferto molto quando a scuola si diffuse la notizia circa le sue origini gitane. Stando a quanto dichiarato, le sue amiche iniziarono ad allontanarla chiamandola zingara. Solo grazie al successo televisivo è riuscita a liberarsi di questa etichetta.

Alba Flores La casa di carta

7 E’ affascinata dai personaggi cattivi. Alba Flores si è sempre dichiarata particolarmente attratta dai personaggi cattivi o ambigui. Proprio per questo motivo ha chiesto che il suo personaggio in La casa di carta, Nairobi, presentasse sempre più sfaccettature, risultando imprevedibile e dalla dubbia moralità.

8 Non è spaventata dalla scene di nudo. Come dichiarato dall’attrice stessa, la terza stagione de La casa di carta vedrà diverse scene di nudo dove sarà presente Nairobi. Alba Flores ha rivelato di non avere problemi ad affrontare questo tipo di riprese, contrariamente a molte sue colleghe del mondo dello spettacolo.

Alba Flores progetti artistici

9 Ha formato un duo artistico. Dopo aver recitato nella serie televisiva Vis a vis, l’attrice ha stretto un sodalizio con la collega Najwa Nimri. Le due hanno formato un legame molto stretto, dedicandosi a diversi progetti insieme. Uno di questi è il trio musicale Drac Pack, dove entrambe partecipano cantando e ballando.

Alba Flores età e altezza

10 Alba Flores è nata a Madrid, in Spagna, il 27 ottobre 1986. L’attrice è alta rispettivamente 176 centimetri.

 
 

Alba Flores: 10 cose che non sai sull’attrice

Nairobi Alba Flore
Alba Flores in La Casa di Carta - Fonte: IMDB

La famosa serie tv La Casa di Carta in Italia ha avuto un successo incredibile e tutti noi, grazie a Netflix, abbiamo imparato a conoscere il talento di molti validi attori spagnoli. Tra questi c’è sicuramente Alba Flores, interprete dell’iconico personaggio di Nairobi.

Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Alba Flores, sulla sua vita privata e sulla sua carriera tra cinema e televisione.

Alba Flores biografia e curiosità

10. Nata il 27 ottobre del 1986 a Madrid, in Spagna, Alba Flores è figlia d’arte; suo padre, zè un compositore e musicista spagnolo mentre Ana Villa è una produttrice teatrale. Inoltre, è nipote di Lola Flores, celebre cantante e ballerina spagnola, e dei cantanti Lolita e Rosario Flores oltre a essere cugina dell’attrice Elena Furiase. Insomma, circondata dall’arte e immersa nel mondo dello spettacolo, Alba Flores da piccola comincia subito a sviluppare un interesse per la recitazione.

All’età di tredici anni comincia quindi a studiare teatro e nel frattempo continua a perfezionare il suo talento al pianoforte. In quegli anni si esibisce inoltre in alcuni spettacoli teatrali come Honeymoon in Hiroshima e una versione gitana di Sogno di Una Notte di Mezza Estate di William Shakespeare.

9. A causa delle sue origini gitane, Alba Flores da piccola è stata discriminata a scuola dai suoi compagni e negli anni ha provata sulla sua pelle gli effetti del razzismo. In una recente intervista rilasciata a Elle, l’attrice ha raccontata di come negli anni sia stata vittima di razzismo, anche a scuola.

“Quando ero piccola mi sono trovata spesso in difficoltà per le mie origini. Adesso non è più così, ma resto orgogliosa delle radici della mia famiglia e non le cambierei per nulla al mondo. Sono in contatto con le realtà gitane che vivono situazioni di razzismo nel mondo, e mi schiero volentieri in prima linea per difenderle. Per me questo è un tema molto importante. […] Il pregiudizio sui gitani pesa ancora molto. È un po’ come succede a certe persone che odiano gli immigrati, ma poi i loro eroi sono i calciatori che vengono dagli stessi Paesi dei migranti. […] Basterebbe questo per dimostrare che il razzismo non ha argomenti credibili.” [fonte: Elle]

Alba Flores film

8. La sua carriera cinematografica è cominciata nel 2005 quando ha preso parte al film El Calentito, diretto da Chus Gutiérrez.

Il film racconta la storia di un’elegante ragazza di buona famiglia che entra entra in contatto con una band punk femminile in un momento storico difficile per la Spagna. La ragazza, infatti, partecipa al suo primo concerto durante il 23F, ovvero il colpo di stato spagnolo del 23 febbraio 1981, organizzato senza successo da alcuni comandanti militari.

7. Negli anni successivi ottiene un altro ruolo minore nei film Los mánagers, diretto da Fernando Guillén Cuervo e ne La Memoria dell’Acqua, diretto da Matìas Bize.

https://www.youtube.com/watch?v=ma9DyVUtdzE

Quest’ultimo racconta la storia di una coppia di sposi che, dopo aver perso tragicamente e all’improvviso un figlio, non riescono più a stare insieme. Il loro rapporto presto si sfascia e i due prendono strade diverse. Ma il dolore, nonostante la separazione, resta con loro. Entrambi dovranno fare i conti con i propri demoni per poter andare avanti e rifarsi una vita.

Alba Flores serie tv

6. La carriera di Alba Flores, tuttavia, non si limita solo al cinema. Contemporaneamente, infatti, l’attrice comincia a muovere i primi passi anche nel mondo televisivo. Dal 2006 inizia con l’accettare alcuni piccoli ruoli o comparsate in alcune serie spagnole come El Comisario (2006), El síndrome de Ulises (2008), Il tempo del coraggio e dell’amore (2013) e Cuéntame cómo pasó (2014) e nel film tv Vincent Ferrer, diretto da Agustín Crespi (2013).

5. Nel 2015, finalmente, arriva per Alba un ruolo importante nella nuova serie tv di Antena 3 – famoso network spagnolo -, dal titolo Vis a Vis – Il Prezzo del Riscatto.

La serie racconta la storia di Macarena (Maggie Civantos), una donna molto giovane ma soprattutto ingenua, manipolata dal suo capo a commettere numerosi crimini, tra cui appropriazione indebita di fondi dell’azienda per cui lavora. Macarena viene quindi condannata a sette anni di reclusione e rinchiusa nella prigione di Cruz del Sur.

Oltre allo shock iniziale dell’incarcerazione, la donna deve anche affrontare il difficile rapporto con le altre detenute. Qui conosce la terribile Zulema Zahir (Najwa Nimri), condannata all’ergastolo per vari crimini, tra cui l’omicidio, e il suo braccio destro Saray Vargas de Jesús (Alba Flores).

Macarena dovrà tentare di integrarsi e sopravvivere, sperando che qualcuno da fuori riesca a trovare un modo per salvarla.

4. Nella serie Alba Flores interpreta Saray Vargas de Jesús, personaggio legato a Zulema, la più pericolosa delle criminali della prigione, con la quale tenterà anche l’evasione. Vis a Vis – Il Prezzo del Riscatto è andata in onda dal 2015 al 2019 per un totale di 4 stagioni e 40 episodi. Ad aprile del 2020, inoltre, su Fox Spagna è andata in onda la prima stagione della serie spinoff Vis a Vis – L’Oasis.

Alba Flores in La Casa di Carta

3. Ma il successo vero per Alba Flores arriva nel 2017 quando viene scelta per interpretare il ruolo di Nairobi, nella nuova di Antena 3 poi acquistata da Netflix, dal titolo La Casa de Papel, in italiano La Casa di Carta.

La serie racconta la storia di un criminale, detto il Professore (Álvaro Morte), con in mente un piano, rapinare la Zecca Reale Spagnola. Ma per farlo ha bisogno di aiuto e di un piano ben strutturato. Per realizzare la rapina il Professore mette su una squadra assai variegata di criminali, reclutando sette persone dai talenti più disparati.

Oltre al Professore, la mente che conduce le operazioni, abbiamo Tokyo (Úrsula Corberó), giovane donna impulsiva ma battagliera; Lisbona (Itziar Ituño) che si occupa dei negoziati insieme al Professore; Mosca (Paco Tous) e Denver (Jaime Lorente), padre e figlio, il primo uno scassinatore molto abile e il secondo un ex spacciatore dal temperamento violento.

Ancora, Berlino (Pedro Alonso), un uomo freddo e calcolatore, al comando della squadra; Rio (Miguel Herrán), programmatore informatico nonché esperto di computer e allarmi, si occupa della strumentazione tecnica; e infine Nairobi (Alba Flores), falsaria e spacciatrice da quando aveva 13 anni, donna forte e determinata con un figlio mai riconosciuto di nome Axel.

La squadra, quindi, armata di fucili e maschere per non farsi riconoscere, si introduce nella zecca, prendendo in ostaggio alcune persone. Il loro piano è molto semplice; dovranno usare gli impiegati per stampare nuove banconote da portare via. Purtroppo qualcosa va storto e i sette del Professore dovranno improvvisare per portare a casa la pelle.

La Casa di Carta è andata in onda per un totale di 4 stagioni e 38 episodi dal 2017 al 2020. Tuttavia, la serie è stata rinnovata per una quinta stagione la cui data d’uscita è ancora sconosciuta.

Alba Flores è su Instagram

2. L’attrice spagnola è molto attiva sui social e specialmente sul suo account Instagram. Alba è da sempre sostenitrice della comunità LGBT+, una vera femminista, vegetariana e ambientalista convinta, nonché contro ogni forma di razzismo e discriminazione.

Avendo provato sulla sua pelle il dolore dell’emarginazione sin da bambina, la Flores utilizza Instagram e più in generale tutte le piattaforme social per diffondere messaggi di uguaglianza e accettazione.

1. Addirittura, lo scorso anno, Alba Flores si è scagliata contro l’allora Ministro degli Esteri Salvini, dopo il suo provvedimento di chiusura dei porti italiani. Grazie a un’intervista per Vanity Fair, l’attrice ha condiviso su Instagram una foto accompagnata da hashtag come #SalviniDimettiti #StopRazzismo, dal significato inequivocabile.

Nell’intervista a Vanity Fair, Alba Flores ha raccontato di come il razzismo abbia condizionato la sua infanzia e di come il solo ricordo sia ancora molto doloroso.

“Ho provato il razzismo sulla mia pelle, a scuola […] A casa nostra ci sono sempre state grandi tavolate, c’era sempre da mangiare per venti persone di diverse culture, generi, capacità, razza o sessualità.” [fonte: Vanity Fair]

La paura del diverso, il razzismo e la xenofobia sono tutti figli dell’ignoranza e l’unica soluzione a questi problemi dilaganti di accettazione del prossimo, per Alba Flores, è l’integrazione. Per l’attrice bisognerebbe far conoscere ai bambini, sin da piccoli, culture e religioni diverse da tutto il mondo affinché essi possano crescere come adulti illuminati e tolleranti.

 

Fonte: Wiki, IMDB, Elle, Vanity Fair

 
 

Alaska: trailer del film con Elio Germano

È stato pubblicato il primo trailer e il poster del film Alaska, del regista Claudio Cupellini (Lezioni di cioccolato, Una vita tranquilla) e che vede protagonisti Elio Germano e Àstrid Bergès-Frisbey.

Ecco la trama ufficiale di Alaska:

Questa è la storia di due persone che non possiedono nulla se non loro stessi. Non hanno radici, non hanno neanche un posto dove sentirsi a casa. Si conoscono per caso, sul tetto di un albergo a Parigi, e già a partire da questo primo incontro si riconoscono: fragili, soli e ossessionati da un’idea di felicità che sembra irraggiungibile. alaska posterFausto (Germano) è italiano ma vive a Parigi, lavorando come cameriere in un grande albergo. Nadine (Bergès-Frisbey) invece è una giovane francese, e possiede la bellezza commovente dei suoi 20 anni. È fragile e allo stesso tempo determinata, viva e pulsante come solo a quell’età si può essere. Il destino avrà in serbo non pochi ostacoli e sorprese per questo amore. Fausto e Nadine continueranno a incontrarsi, a perdersi, a soffrire ed amarsi per scoprire, alla fine, che tutte queste avventure erano solo una parte del loro grande amore.

Alaska sarà nella selezione ufficiale della 10° edizione della Festa del Cinema di Roma (16-24 ottobre).

 

 
 

Alaska: recensione del film con Elio Germano

Alaska

Alaska non è solo il titolo dell’ultimo film presentato oggi da Claudio Cupellini con protagonista Elio Germano e Astrid Berges-Frisbey: si tratta di una sorta di stato della mente, di condizione esistenziale vissuta dai due protagonisti -Fausto e Nadine- alla disperata ricerca della felicità.

Si incontrano all’inizio del film e si amano da subito, e forti del loro amour fou affrontano i primi ostacoli, tipo i due anni di prigione che sconta lui per averla difesa. Una volta uscito, Fausto è pronto a costruire una vita con la donna che ama, abbandonando Parigi e tornando in Italia, a Milano, per seguire la sua carriera come modella. È proprio nel capoluogo lombardo, dove si mescolano amore e lavoro che le loro esistenze vivono un cortocircuito che li costringe ad affrontare ostacoli sempre più insormontabili che li allontanano, man mano, l’uno dall’altra.

Alaska

L’Alaska di cui si parla nel titolo è una discoteca, un locale che Fausto accetta di gestire insieme ad uno stravagante personaggio-tale Sandro-incontrato ad una festa con Nadine: la storia che l’uomo racconta, a proposito del primo re delle popolazioni locali, ri-evoca il mito di una terra lontana, una sorta di fredda e remota “Eldorado” dove tutti un tempo, andando a caccia di oro, potevano ambire ad essere felici. Adesso, questa corsa forsennata spetta a Fausto e Nadine, coppia in bilico tra amore e ragione: sacrificare i propri sogni e i propri desideri può portare alla felicità?

Come nell’epico romanzo di F. S. Fitzgerald Il grande Gatsby, fonte d’ispirazione della pellicola, i personaggi sulla scena affrontano la realtà cercando la via più breve-e comprensibile- per decifrare i loro sentimenti e i loro desideri, per capire davvero cosa vogliono dalla vita; l’arco narrativo di cinque anni diventa così il racconto di formazione di due persone, di due solitudini che si incontrano e che non hanno nessun’altra boa di salvataggio alla quale aggrapparsi, se non l’uno all’altra.

I buoni presupposti teorici di Cupellini si perdono nel ritmo lento e “fangoso” della pellicola, un pantano emotivo senza barlumi che centellina gli eventi contravvenendo a qualunque regola narrativa tradizionale; così il regista sceglie piuttosto di disseminare la pellicola di tanti- troppi – colpi di scena che dovrebbero servire a tenere alta l’attenzione dello spettatore, ma che purtroppo hanno un unico esito, ovvero rendere forzata la narrazione di una storia d’amore promettente su carta e che in realtà tende a  perdersi tra le debolezze della propria ossatura narrativa.

 
 

Alaska, da oggi al cinema: tutte le clip con Elio German

Alaska

Guarda tutte le clip del film Alaska, da oggi al cinema. La pellicola presentata alla Festa di Roma 2015 vede protagonista Elio Germano.

Clip Fausto e Nadine:

Clip Nuovo Incontro:

Clip Capodanno in Discoteca:

Clip La Piscina

Clip Discoteca Alaska

Questa è la storia di due persone che non possiedono nulla se non loro stessi. Non hanno radici, non hanno neanche un posto dove sentirsi a casa. Si conoscono per caso, sul tetto di un albergo a Parigi, e già a partire da questo primo incontro si riconoscono: fragili, soli e ossessionati da un’idea di felicità che sembra irraggiungibile. Fausto è italiano ma vive a Parigi, lavorando come cameriere in un grande albergo. Nadine invece è una giovane francese, e possiede la bellezza commovente dei suoi 20 anni. È fragile e allo stesso tempo determinata, viva e pulsante come solo a quell’età si può essere. Il destino avrà in serbo non pochi ostacoli e sorprese per questo amore. Fausto e Nadine continueranno a incontrarsi, a perdersi, a soffrire ed amarsi per scoprire, alla fine, che tutte queste avventure erano solo una parte del loro grande amore.

 
 

Alana Haim e Teyana Taylor si uniscono a Leonardo DiCaprio nel nuovo film di Paul Thomas Anderson

Alana Haim

Alana Haim, Teyana Taylor e altri sono stati scritturati al fianco di Leonardo DiCaprio in BC Project, il nuovo film di Paul Thomas Anderson.

Secondo The Hollywood Reporter, Haim, Taylor, Wood Harris e Shayna McHayle si uniranno a Leonardo DiCaprio, Sean Penn e Regina Hall nel nuovo film di Anderson, ancora senza titolo. La trama del film non è ancora stata resa nota. Il film è attualmente in fase di produzione.

In quali film hanno recitato Alana Haim, Teyana Taylor, Wood Harris e Shayna McHayle?

La Haim ha già lavorato con Anderson in Licorice Pizza del 2021, candidato come miglior film alla 94ª edizione degli Academy Awards e interpretato anche da Cooper Hoffman, Penn, Tom Waits, Bradley Cooper e Benny Safdie.

Taylor, invece, è nota per essere apparsa in The After Party del 2018, Coming 2 America del 2021, Mille e uno del 2023 e il remake di White Men Can’t Jump del 2023. Recentemente ha anche interpretato il ruolo di Maria Maddalena in The Book of Clarence di Jeymes Samuel, attualmente in programmazione nelle sale cinematografiche statunitensi.

Harris ha precedentemente interpretato il ruolo di Tony “Little Duke” Evers nella serie Creed, mentre ha partecipato anche a Dredd del 2012, Ant-Man del 2015, Blade Runner 2049 del 2017 e Space Jam: A New Legacy del 2021.

McHayle, il cui nome d’arte professionale è Junglepussy, ha recitato in Support the Girls del 2018 e The Perfect Find del 2023.

Inoltre, Chase Infiniti, che non è accreditato in nessun film o serie televisiva precedente, si unirà al film di Anderson, che per il momento viene indicato come “BC Project“.

Paul Thomas Anderson, invece, è noto per aver realizzato film come Boogie Nights del 1997, Magnolia del 1999, Punch-Drunk Love del 2002, There Will Be Blood del 2007, The Master del 2012, Inherent Vice del 2014, Phantom Thread del 2017 e, più recentemente, Licorice Pizza del 2021.  Paul Thomas Anderson sta anche producendo con Sara Murphy il nuovo film con Leonardo DiCaprio, che non ha ancora una data di uscita.

 
 

Alan Tudyk: 10 cose che non sai sull’attore

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Alan Tudyk è un apprezzato attore che negli anni si è diviso tra cinema, televisione e doppiaggio. Grazie alla sua partecipazione a titoli di successo ha saputo imporsi all’attenzione di critica e pubblico, dimostrando grande versatilità e capacità di reinventarsi continuamente. Alcuni dei suoi ruoli sono in seguito divenuti veri e propri cult.

Ecco 10 cose che non sai di Alan Tudyk.

Alan Tudyk film

1.  Ha recitato in lungometraggi di successo. L’attore esordisce al cinema nel 1998 nel film Patch Adams, dove recita al fianco di Robin Williams. Successivamente prende parte a Il destino di un cavaliere (2001), Palle al balzo (2004), Io, robot (2004), Molto incinta (2007), Quel treno per Yuma (2007), Transformers 3 (2011), La leggenda del cacciatore di vampiri (2012), Maze Runner – La fuga (2015), L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo (2015), Rogue One: A Star Wars Story (2016).

2. Importanti sono anche i ruoli televisivi. Dopo il debutto nella serie Frasier (2000), l’attore diventa celebre per il ruolo di Hoban Washburne nella serie Firefly (2002-2003), e prende successivamente parte ad Arrested Development (2005-2013), Dollhouse (2009-2010), Suburgatory (2011-2014), Powerless (2017), Dirk Gently (2018) e Doom Patrol, dove dal 2019 ricopre il ruolo di Eric Morden alias Mr. Nobody.

3. È anche doppiatore. L’attore è particolarmente apprezzato come doppiatore, e ha prestato la sua voce a importanti film d’animazione come L’era glaciale (2002), Astro Boy (2009), Alvin Superstar 3 – Si salvi chi può! (2011), Ralph Spaccatutto (2012), Frozen – Il regno di ghiaccio (2013), Big Hero 6 (2014), Zootropolis (2016), Oceania (2016), Ralph Spacca Internet (2018), e a film come Rogue One: A Star Wars Story (2016) e Aladdin (2019).

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Alan Tudyk Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 150 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche foto tratte dai set frequentati. Non mancano inoltre immagini promozionali dei progetti a cui l’attore prende parte.

Alan Tudyk Aladdin

5. Ha doppiato un importante personaggio. Nel live-action Aladdin, con protagonista Will Smith, l’attore ha prestato la voce ad uno dei pochi personaggi non umani, ovvero il pappagallo Iago, fedele spalla del perfido Jafar. L’attore ha sostituito Gilbert Gottfried, che doppiava il personaggio nell’originale animato del 1992. Quest’ultimo si è dichiarato scontento della decisione, sperando di poter dare nuovamente voce al celebre volatile.

Alan Tudyk Rogue One

6. Ha avuto un ruolo fondamentale. L’attore ha preso parte al primo spin-off dedicato al mondo di Star Wars interpretando il droide K-2SO, specializzato in sicurezza personale. L’attore si è dichiarato entusiasta a riguardo, affermando che prendere parte alla saga era il sogno di una vita.

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7. Dare vita al personaggio è stato particolarmente complesso. Per coprire la possente statura del droide, l’attore ha dovuto muoversi su dei trampoli per l’intera produzione del film, il che ha reso particolarmente complessa la sua vita sul set. L’attore ha infatti dovuto abituarsi alla nuova altezza e nel relazionarsi con ciò che lo circondava.

Alan Tudyk Deadpool 2

8. Ha un cameo nel film. L’attore compare in un breve cameo nel film Deadpool 2, con Ryan Reynolds e Josh Brolin. Tudyk è uno dei due camionisti in cui si imbatte il personaggio di Cable al suo arrivo dopo il viaggio nel tempo. Accanto a Tudyk, in un cameo non accreditato, vi è anche l’attore Matt Damon. I due sono stati resi irriconoscibili grazie al massiccio trucco sfoggiato.

Alan Tudyk Doom Patrol

9. Recita nella nuova serie Amazon Prime. L’attore è tra i protagonisti della serie Doom Patrol, basata sull’omonimo gruppo di supereroi ideato per la DC Comics. Nella serie la Doom Patrol del titolo ha il compito di impedire al sovrannaturale Mr. Nobody di conquistare l’intero pianeta. Tudyk ricopre proprio il ruolo del perfido villain.

Alan Tudyk età e altezza

10. Alan Tudyk è nato al El Paso, in Texas, Stati Uniti, il 16 marzo 1971. L’altezza complessiva dell’attore è di 180 centimentri.

Fonte: IMDb

 

 

 
 

Alan Tudyk si meraviglia dell’abilità di James Gunn di lavorare sia a Superman che a Peacemaker

James Gunn 2023
Il regista statunitense James Gunn arriva alla premiere di Los Angeles della Warner Bros. 'The Flash' tenutasi al TCL Chinese Theatre IMAX il 12 giugno 2023 a Hollywood, Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di imagepressagency - DepositPhotos

Non stiamo dicendo che James Gunn non dorma mai, ma di certo non sta filando sul suo diario dei sogni. Il creativo pluri-iridato si è sempre tenuto occupato ma, dopo aver assunto il ruolo di co-presidente dei DC Studios insieme a Peter Safran nel 2022, Gunn ha lavorato più duramente che mai. Persino i suoi amici e collaboratori non sanno bene come ci riesca: durante una recente chiacchierata con Collider, al Fan Expo di Boston dello scorso fine settimana, Alan Tudyk ha elogiato James Gunn per la sua etica del lavoro e per la sua volontà di creare i migliori contenuti possibili per il pubblico.

Tudyk ha dichiarato di essere sbalordito quanto noi per il modo in cui James Gunn riesce a portare a termine tutto ciò che ha sul piatto:

Non lo so perché li scrive tutti. Li scrive tutti. Credo che abbia scritto tutti gli episodi di Peacemaker [Stagione 2]. Ha fatto la stessa cosa con Peacemaker [Stagione 1]. Li ha scritti tutti. È stato come stare indietro. Voglio dire, non si ricevono copioni che sono una prima stesura, sai, in cui si dice: “Oh, questo cambierà. Questo è debole. Questo migliorerà, questo migliorerà”. Lo leggi e pensi: “Oh, questo è finito. Questa è una cosa completata. È molto buono”. È molto, molto bravo e prolifico“.

Sceneggiatore, regista, montatore – James Gunn fa tutto

James Gunn DCU 2023

Quando ha assunto il ruolo di co-leader dei DC Studios, quasi due anni fa, Gunn ha dato il massimo fin dal primo momento. Attualmente sta dirigendo la produzione guidata da David Corenswet, Superman, che James Gunn ha anche scritto e produrrà, cosa che farà anche per la seconda stagione di Peacemaker. E poi c’è la serie animata Creature Commandos, per la quale James Gunn mostrerà ancora una volta le sue doti di triplice attore. Confermando che le riprese di Peacemaker sono già iniziate, Tudyk ha annunciato che è in arrivo un’altra eccellente stagione per i fan della serie esilarante e volgare guidata da John Cena.

Ha scritto Peacemaker, ma non sta dirigendo tutti gli episodi, mentre ha finito per dirigere tutti gli episodi della prima stagione. Ma credo che ci siano altri registi che ha scelto, ma registi davvero bravi, non persone che ti fanno pensare: “Oh, non conosco affatto quella persona”. Non ricordo, ma è stato ritratto con qualcuno che, se fossi un attore migliore, saprei chi è il regista. Quando l’ho visto, ho pensato: “È un bravo regista, mi dimentico subito il suo nome“”.

Presumibilmente, l’immagine a cui Tudyk si riferisce è quella che Gunn ha recentemente condiviso sul suo Instagram, dove lo si vede in piedi con il regista di Superbad e Adventureland, Greg Mottola, che dovrebbe dirigere gli episodi due e tre della seconda stagione di Peacemaker.

Al momento, Creature Commandos è previsto per il dicembre 2024 su Max, mentre Superman arriverà nei cinema l’11 luglio 2025 e Peacemaker non è ancora stato fissato per il ritorno della seconda stagione.

 
 

Alan Tudyk scelto per un ruolo misterioso in Superman

Le riprese di Superman sono terminate all’inizio di quest’estate, lasciando al regista James Gunn quasi un anno per la post-produzione (secondo il co-CEO di DC Studios, non saranno necessarie riprese aggiuntive). Le telecamere potrebbero aver smesso di girare, ma Deadline oggi riporta la notizia che Alan Tudyk si è unito al cast.

Sebbene il suo ruolo nel film non sia stato rivelato, l’attore sta già interpretando il Dottor Phosphorus di Creature Commandos, quindi potrebbe apparire come una versione live-action del personaggio della Task Force M.

Tuttavia, data la lunga lista di ruoli da doppiatore di Tudyk, si potrebbe fare un’ipotesi azzardata, come fa CBM, e suggerire che si potrebbe trattare del doppiaggio di Ch’p (uno scoiattolo alieno parlante) del Corpo delle Lanterne Verdi.

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Tudyk ha una lunga lista di crediti a suo nome, e Superman è ben lungi dall’essere l’unico grande progetto che ha all’orizzonte. Lo sentiremo in Oceania 2 più avanti quest’anno e poi nella stagione 2 di Andor come K2-SO la prossima estate.

È stata una settimana impegnativa per le notizie sul casting della DCU, con Kyle Chandler scelto per vestire i panni di Hal Jordan in Lanterns e Supergirl: Woman of Tomorrow che ha trovato il suo cattivo in Matthias Schoenaerts. Ma, nonostante le recenti celebrazioni del Batman Day e il Cavaliere Oscuro che ha ricevuto la sua stella sulla Hollywood Walk of Fame, non ci sono novità su The Brave and the Bold.

 
 

Alan Taylor sulla Marvel: “Un’esperienza lancinante”

La polemica sulla libertà creativa che la Marvel lascia o meno ai suoi registi è lunga ormai, si hanno molte testimonianze di filmmaker che non sono riusciti a lavorare con la major, vedi Edgar Wright in primo luogo, ma anche molti altre personalità di Hollywood che hanno dichiarato a posteriori di non voler ripetere l’esperienza. Insomma, sembra che Joss Whedon, i fratelli Russo e ora Peyton Reed siano l’eccezione.

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Thor the Dark World di Alan Taylor

Alan Taylor, regista di Terminator Genisys impegnato adesso nel tour promozionale del film, ha infatti dichiarato di non voler più lavorare con la Marvel. Per lui, quella a lavoro su Thor the Dark World, è stata “un’esperienza lancinante”. Durante un’intervista, a Taylor, famoso anche per la regia di alcuni episodi di Game of Thrones, è stato chiesto di paragonare Thor 2 a TG, in quanto entrambi grossi blockbuster. “Ho fatto due film a grosso budget e ho imparato che non si fa un film di 170 milioni con i soldi di qualcun’altro senza dover collaborare molto. L’esperienza con la Marvel è stata lancinante perché sul set mi era stata data assoluta libertà, ma poi in post produzione si è trasformato in un altro film. Quindi spero che questo non si ripeta più, né per me né per altri registi”.

Sull’esperienza con Terminator Genisys e con Annapurna Pictures, Skydance Productions e Paramount Pictures, Taylor sembra essere molto più ottimista: “Non è stato come con loro. La storia che abbiamo cominciato a raccontare è più o meno quella che tutto il mondo vedrà. Perché c’è stata tanta collaborazione”.

Che ne pensate? Un’ennesima smentita delle parole di Kevin Feige in merito alla libertà lasciata ai registi in casa Marvel?

Fonte: Uproxx

 
 

Alan Taylor dirigerà Thor 2

La Marvel Studios ha finalmente trovato il regista per Thor 2: il sequel del Thor di Kenneth Branagh sarà diretto da Alan Taylor. Il nome di Taylor era cominciato a circolare dopo la rinuncia, per divergenze creative, di Patty Jenkins.

Recentemente era stato fatto anche il nome di Daniel Minahan che, come Taylor, ha all’attivo alcuni episodi de Il Trono di Spade. Nel curriculum del regista del prossimo Thor ci sono episodi di serie di successo come I Soprano, Sex and the City, Mad Men e Boardwalk Empire.

Alan TaylorTaylor ha inoltre diretto tre lungometraggi: il più noto è Palookaville (1995). Reclutato il regista, c’è ancora incertezza su chi lavorerà alla sceneggiatura: pare che i papabili siano John Collee (The Master and Commander), Robert Rodat (Salvate il soldato Ryan) e Roger Avary (Beowulf). L’uscita del film è prevista per novembre 2013.

 

Fonte: Deadline

 

 
 

Alan Ritchson rivela di aver perso un importante ruolo da supereroe Marvel

Reacher Alan Ritchson

Grazie alla sua convincente interpretazione in Reacher e alla sua imponente statura fisica, l’attore Alan Ritchson è stato spesso indicato dai fan come l’attore giusto per ricoprire un qualche ruolo da supereroe. A quanto pare, ben prima che tali voci in suo favore iniziassero ad emergere, Ritchson si era effettivamente candidato per una parte di questo genere, mancando però di ottenerla. Parlando con Men’s Healt, Richtson ha infatti ricordato di essere stato quasi scritturato per il ruolo di Thor nel Marvel Cinematic Universe. L’attore ha persino affermato che gli era stato detto che la parte era essenzialmente sua, ma che, non avendo investito molto nella sua performance per l’audizione, il ruolo sarebbe andato a Chris Hemsworth.

Non l’ho preso sul serio“, ha rivelato a proposito di quel suo provino per Thor. “Pensavo: “Mi daranno la parte se assomiglio a quel tipo; a nessuno interessa davvero recitare”“. Dopo l’audizione, la direttrice del casting avrebbe detto al suo team che il ruolo doveva essere suo, ma che Ritchson non aveva dimostrato di avere “mestiere“”. Sebbene Ritchson abbia poi interpretato Hawk nella serie DC Titans, ha anche rivelato di aver inizialmente tentato di interpretare Nightwing. Il debutto di Ritchson nel mondo dei supereroi è poi avvenuto in Smallville, dove ha interpretato Aquaman.

Anni dopo, ha tentato di tornare nel mondo della DC come Dick Grayson per Titans, un’esperienza che ha affrontato con maggiore sicurezza rispetto all’audizione per Thor. “Ero così sicuro di me. Pensavo: “Questa è la migliore audizione che abbia mai fatto in vita mia. Non c’è modo che facciano questo show senza di me“, ha ammesso l’attore. Più che per la sua performance, la perdita di questo ruolo sarebbe dovuta principalmente al fatto di essere stato troppo vecchio per la versione del personaggio che gli autori avevano in mente. In molti si augurano ora di vedere Richtson nel ruolo di Batman all’interno del DC Universe, ruolo per il quale è indicato come uno dei più idonei.

 
 

Alan Ritchson desidera ardentemente interpretare Batman nel DCU di James Gunn

Reacher Alan Ritchson

Alan Ritchson, star della serie Prime Video Reacher, ha già dichiarato di essere pronto a interpretare Batman nel reboot del DCU di James Gunn e Peter Safran, ma nulla è cambiato da quel momento. In una nuova intervista con THR, l’attore – visto anche in Titans e Smallville – è dunque tornato a ribadire la cosa: “Mi piacerebbe interpretare Batman. Ecco, l’ho detto. Lo griderò dai tetti: voglio essere Bruce Wayne! Ecco il punto su Batman: sapete qual è il suo superpotere? L’intelligenza. È il supereroe più intelligente che ci sia, è inventivo, ha tutti i gadget e altre cose, ma è super intelligente“.

In una precedente intervista, Ritchson ha dichiarato: “Con tutte le voci che girano sul fatto che dovrei interpretare Batman, come posso fare a meno di Batman? Mi piacerebbe molto interpretare Batman“. In risposta ai fan che dicono che Reacher è un Batman senza mantello, l’attore ha invece risposto: “Sai, Batman senza mantello è una grande analogia, in realtà. Ma voglio dire, Batman ha una caverna, mentre Reacher non ha nemmeno una casa. Ha solo uno spazzolino da denti. Quindi, penso che Batman abbia delle cose interessanti. Il tizio è ricco e ha caverne, attici e riflettori che lo chiamano. Batman è più figo“.

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Tutto quello che sappiamo su The Brave and the Bold

Parlando l’anno scorso dei piani dei DC Studios per The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi giorni“.

Il co-CEO dei DC Studios, Peter Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’ allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Al momento, comunque, sembra che ci vorrà un po’ per avere notizie su chi interpreterà Batman nel DCU e in generale su questo nuovo film, sul quale la fase di sviluppo sarebbe ancora agli stadi iniziali.

 
 

Alan Rickman: pubblicati i suoi diari, ecco cosa lo ha convinto a continuare a interpretare Piton

piton

Il giornale inglese The Guardian ha diffuso alcuni stralci del diario personale di Alan Rickman, l’amato interprete di Severus Piton nel franchise di Harry Potter, scomparso a causa di un tumore nel 2016. Adesso, grazie a queste pubblicazioni scopriamo alcuni segreti che l’attore appuntava sul suo diario, e tra questi anche il motivo che lo ha spinto ad accettare di continuare a interpretare il personaggio fino alla fine.

Durante le riprese del quarto film nel 2004, Rickman aveva scritto di sentirsi “stanco” dal suo ruolo. Tuttavia, quando è arrivato il momento di lavorare su Harry Potter e l’Ordine della Fenice, Rickman ha deciso di continuare a interpretarlo. Questo è successo dopo che gli è stato diagnosticato un cancro e il 30 gennaio 2006 ha scritto:

“Infine, sì a HP 5. La sensazione non è né su né giù. Il motivo che mi ha convinto è quello che dice: “Guardalo fino in fondo. È la tua storia.””

E chi ha letto e visto la saga, sa quanto è veramente la storia di Piton l’intera vicenda con protagonista il maghetto con gli occhiali tondi.

Nel diario ci sono però anche altre curiosità, come i commenti poco carini riguardo alla colonna sonora del film composta da John Williams. Ecco cosa scriveva nel 2001:

“4 novembre

PRIMA DI HARRY POTTER.

18:30 Il film dovrebbe essere visto solo su un grande schermo. Acquisisce una scala e una profondità che corrispondono all’orribile colonna sonora di John Williams. La festa dopo al Savoy è stata molto più divertente.”

Per quanto riguarda invece la toccante scena della morte del personaggio, Alan Rickman ha commentato:

“La morte di Piton. Quasi 10 anni dopo. Almeno dipende solo da due attori… David è vulnerabile e accattivante quando è eccitato. Ed è vicino a questa scena. È l’esempio assoluto di cosa può succedere quando una coppia di attori prende una scena dalla pagina e lavora con la storia, lo spazio e l’altro. La darsena [set] di Stuart Craig gli ha dato qualcosa di ironico ed eterno. Come ho detto a un certo punto a David, è tutto un po’ epico e giapponese.”

Non possiamo giurare sulla parte “giapponese” del commento di Alan Rickman, ma sull’epicità del momento certamente sì e sul fatto che, anche grazie ai romanzi, quel momento e quel personaggio rimarranno per sempre nella memoria collettiva.

 
 

Alan Rickman: in arrivo in autunno Una Promessa e A Little Caos

Salan rickman-registaarà oggi l’osite d’onore del Giffoni Film Festival 2014, intanto però lo vedremo sullo schermo a breve in ben due pellicole, e per una di esse si è anche occupato della regia. Si tratta di Alan Rickman, attore britannico noto per il grande talento e soprattutto (al grande pubblico) per il uso iconico ruolo del Professor Piton nella saga di Harry Potter.

L’attore arriverà a settembre sul grande schermo con Una Promessa, film di Pratrice Leconte in cui recita accanto a Rebecca Hall e Richard Madden, mentre ad ottobre lo vedremo in A Little Chaos, film che Rickman ha anche diretto. Nel film ci sono anche Kate Winslet, Matthias Schoenaerts e Stanley Tucci.

Di seguito la trama di A Little Chaos: Nel diciassettesimo secolo, un magnifico castello regale è in fase di costruzione nel modesto villaggio di Versailles per celebrare Lugi XIV, il Re Sole. L’architetto paesaggista Sabine De Barra, viene scelta per il progetto. Sabine scopre subito che la capacità di destreggiarsi tra le fitte trame politiche della corte è tanto importante quanto le competenze nel proprio lavoro.

 
 

Alan Rickman: il saluto di Harry, Ron e Hermione

Il web è pieno di frasi, ricordi e messaggi per la dipartita di Alan Rickman, scomparso ieri a 69 anni a causa di un cancro. Di seguito vi riportiamo i messaggi che Daniel Radcliffe, Rupert Grint e Emma Watson hanno scritto in omaggio all’attore con cui sono cresciuti sul set di Harry Potter.

Daniel Radcliffe

“Alan Rickman è stato senza dubbio uno dei più grandi attori con cui abbia mai lavorato. E inoltre una delle persone più fedeli e di supporto che abbia mai incontrato nel mondo del cinema. È stato di grande incoraggiamento sia sul set che negli anni post-Potter. Sono quasi certo che sia venuto a vedermi in qualunque spettacolo che abbia fatto a Londra e a New York. Non è stato costretto a farlo. Conosco altri amici di Alan che lo hanno conosciuto per molto più di tempo di me e sono tutti concordi nel dire: ‘Se hai bisogno Alan, non importa dove tu sia e cosa lui stia facendo: sarà da te in un batter d’occhio’.

La gente si fa delle idee sugli attori in base ai personaggi che interpretano, quindi magari sorprenderà qualcuno sapere che al contrario dei personaggi (talvolta spaventosi) che ha interpretato, Alan era estremamente gentile, generoso, autoironico e spiritoso. Certe cose, poi, risultavano ancora più divertenti quando dette con la sua inconfondibile voce profonda.

È stato uno dei primi attori del cast adulto di Harry Potter a trattarmi come un amico, piuttosto che come un bambino. Lavorare con lui a quell’età è stato incredibilmente importante e conserverò le lezioni che mi ha insegnato per tutto il resto della vita e della carriera.

I set dei film e i palcoscenici teatrali da oggi sono più vuoti con la perdita di questo grande attore e uomo”.

Rupert Grint

“Sono devastato per la scomparsa di Alan Rickman, mi sento così privilegiato per aver avuto l’opportunità di lavorare con lui in più occasioni. Anche se se n’è andato, sentirò per sempre la sua voce”.

Emma Watson

“Sono molto triste nell’apprendere di Alan, oggi. Mi sento così fortunata ad aver lavorato e aver passato del tempo con un uomo e un attore così speciale. Mi mancheranno davvero le nostre conversazioni. Rip Alan, ti vogliamo bene.”

 
 

Alan Rickman: il saluto di Emma Thompson

Alan Rickman ed Emma Thompson erano amici oltre che colleghi. I due grandi interpreti britannici hanno condiviso molti set: non solo la saga di Harry Potter, ma anche Ragione e sentimento di Ang Lee, L’ospite d’inverno (diretto proprio da Alan Rickman) e Love Actually di Richard Curtis. Non poteva mancare, quindi, il ricordo, il tributo, di Emma Thompson alla notizia della morte dell’attore.

Alan era mio amico quindi per me diventa difficile scriverne perché gli ho appena detto addio con un bacio. Ciò che ricordo di più in questo momento è il suo umorismo, la sua intelligenza, la sua saggezza e gentilezza. La sua capacità di risollevarmi il morale con una parola. L’intransigenza che lo rendeva il grande artista che era. E poi il suo spirito ineffabile e cinico, la chiarezza con cui sapeva vedere molte cose, inclusa me. Ho imparato davvero molto da lui. Era il migliore degli alleati, nella vita, nell’arte e in politica. Mi considero una privilegiata per aver avuto la possibilità di lavorare con lui così tante volte e di essere diretta da lui».

Fonte: Entertainment Weekly