Arrivaa dalThe Hollywood
Reporterla notizia che l’attore inglese Cary
Elwes (Robin Hood: Men in Tights) si è unito
al cast del prossimo film di fantascienza d’azione di NetflixRebel
Moon, che sarà diretto dal regista di
Army of the DeadZack
Snyder. La star di Princess
Brideinterpreterà il re dell’impero
galattico nel film, quindi aspettiamoci una performance da
leader.
Inoltre, il sito annuncia
anche che il candidato al Golden Globe Corey Stoll (House of
Cards) si è aggiunto al cast in un ruolo non reso noto.
L’attore è noto anche perAnt-Man nel quale ha
interpretato Darren Cross/Yellowjacket nel Marvel Cinematic Universe
e per Michael Prince nella serie di successoBillions. Nel
film di fantascienza di Zack Snyder si sono uniti
anche gli attori Michiel Huisman e Alfonso Herrera. La produzione
dovrebbe iniziare a fine mese.
Rebel Moon, il film
Rebel Moon ruota attorno a una piccola colonia
ai margini di una galassia sul punto di essere sopraffatta da un
tiranno di nome Belisario e dai suoi eserciti. Nella speranza di
salvare la loro galassia, le persone di questa colonia inviano
giovani donne su altri pianeti per trovare chi le assisterà. Snyder
ha co-scritto la storia di Rebel Moon, insieme a Shay
Hatten e Kurt Johnstad. Sofia Boutella è stata la prima a unirsi al
cast nei panni della giovane guerriera inviata dalla piccola
colonia per ottenere l’aiuto degli altri.
Rebel Moon sarà il nuovo film originale
Netflix diretto da Zack Snyder e avrà protagonisti
Sofia Boutella,
Charlie Hunnam,
Djimon Hounsou, Doona Bae e Ray Fisher, Jena
Malone, Staz Nair, E. Duffy, Charlotte Maggi e Sky
Yang.
L’uscita dell’attesissimo nuovo
film di Zack SnyderRebel Moon: Parte 1 – Figlia del
Fuoco è stata anticipata. Lo streamer ha
annunciato che il film uscirà ufficialmente un giorno prima, il 21
dicembre alle 10 p.m. ET/7 p.m. PT su Netflix.
È stato inoltre rivelato un
nuovissimo teaser trailer, che anticipa alcune delle sequenze
ricche di azione che i fan dovrebbero aspettarsi di vedere nel
primo capitolo. Questo precede l’uscita nelle sale cinematografiche
dell’epopea fantascientifica, che avverrà dal 15 al 21 dicembre in
quattro grandi città, tra cui Los Angeles, New York, Toronto e
Londra. Guardate il teaser qui sotto:
Zack Snyder’s Rebel Moon will get a special
early release on Netflix at 7PM PT on December 21.
La trama di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
Fuoco
La sinossi del film recita: dopo essersi schiantata su una luna ai
confini dell’universo, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa straniera dal passato
enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di
agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di
salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra
Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble
(Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo
hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra
Coleman e Ray Fisher), leader di un
agguerrito gruppo di ribelli.
Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa
sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti
pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.
Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e
riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta
voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie
Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon
Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona
Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak
(Staz Nair) e Milius (E. Duffy),
una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide
protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony
Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo
obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però
imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che
le truppe nemiche arrivino ad annientarli.
Secondo Film Ratings, il film
epico d’azione fantascientifico di Zack SnyderRebel
Moon è stato ufficialmente valutato. Al
primo film di Rebel
Moon è stata assegnata una classificazione PG-13
dalla Motion Picture Association per “sequenze di forte
violenza, violenza sessuale, immagini cruente, linguaggio,
materiale sessuale e nudità parziale“. Rebel Moon
– Parte 1: Figlia del fuoco dovrebbe attualmente
fare il suo debutto su Netflix il 22 dicembre 2023, seguito dal suo
seguito, Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, il 19
aprile 2024. hanno un’uscita nelle sale limitata, ma lo streamer
deve ancora annunciare la data ufficiale.
Rebel
Moon è la nuova saga fantascientifica ideata da
Snyder, e vi mostriamo oggi il teaser trailer ufficiale che svela
anche i titoli delle due parti che compongono il film: Parte 1 –
Figlia del Fuoco, in arrivo il 22 dicembre solo su Netflix, e Parte
2 – La Sfregiatrice, dal 19 aprile 2024 solo su Netflix. Nel cast
Sofia Boutella,
Djimon Hounsou, Ed Skrein,
Michiel Huisman, Doona Bae,
Ray Fisher, insieme a
Charlie Hunnam ed
Anthony Hopkins come voce di ‘Jimmy’. Insieme a loro
Staz Nair, Fra Fee,
Cleopatra Coleman, Stuart Martin,
Ingvar EggertSigurðsson,
Alfonso Herrera, Cary Elwes,
Rhian Rees, E. Duffy,
Jena Malone, Sky Yang,
CharlotteMaggi e Corey Stoll. Rebel
Moon è diretto da Zack Snyder, scritto dallo
stesso Snyder con Kurt Johnstad e Shay Hatten, e prodotto da
Deborah Snyder, Eric Newman, Zack Snyder e Wesley Coller.
Rebel Moon – la trama
Da Zack Snyder, il cineasta di 300,
L’uomo d’acciaio e Army of the Dead arriva
Rebel
Moon, un evento epico tra scienza e fantasy la cui
realizzazione ha richiesto decenni di lavoro. Gli eserciti di una
potenza tirannica minacciano una tranquilla colonia ai confini
della galassia. Qui la misteriosa straniera Kora (Sofia Boutella)
diventa l’unica speranza di sopravvivenza e riceve l’incarico di
scovare abili combattenti per affrontare con lei il compito
impossibile di battersi contro un avversario così potente. Kora
raduna una manciata di guerrieri in una piccola banda composta da
reietti, ribelli, contadini e orfani di guerra provenienti da
numerosi pianeti e accomunati da tanta voglia di redimersi e
vendicarsi. Mentre l’ombra oscura di tutto un impero incombe sulla
luna che meno se l’aspetta, ha inizio una battaglia per il futuro
della galassia e un nuovo esercito di eroi prende forma.
Rebel Moon- Parte 1: Figlia del
fuoco (qui
la recensione) è pieno di tratti distintivi e più che
riconoscibili del suo regista, Zack Snyder,
qui anche in veste di scrittore, produttore e direttore della
fotografia. Lo stile – soprattutto visivo – di Snyder si è distinto
sin dal suo esordio in regia nell’oramai lontano 2004, L’alba
dei morti viventi, per poi migliorare e definirsi nei film
successivi, fino all’ultimo progetto in collaborazione con Netflix,
di cui è previsto un secondo capitolo intitolato Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice. Scopriamo
perciò tutti gli auto-omaggi del regista, gli Easter Eggs e i
“marchi di fabbrica” presenti in Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco.
Mescolare i generi
Da quando Zack Snyder si è posizionato in cabina
di regia, ogni suoi film è stato un mash-up di generi e una
sovversione dei tropi di questi ultimi, diventando un suo marchio
di fabbrica. Lo abbiamo visto con 300, o ancora con Watchmen, in cui ha sovvertito il genere dei supereroi
e dei film di squadra; o ancora con Sucker Punch nel quale ha realizzato una commistione
di generi inserendo persino un meta-commento su come le donne
vengono trattate nella narrativa di genere, sia davanti che dietro
la macchina da presa. In Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco Snyder
continua a farne un’impeccabile miscela, includendo numerose
influenze fantascientifiche e fantasy nel suo mash-up estetico di
generi, da Star
Wars a Excalibur, fino a I sette
samurai e Heavy Metal.
Il rallenty
Pur non essendo stato lui a inventare il
rallenty, Zack Snyder è uno dei registi contemporanei a utilizzarlo
di più nelle sue opere, tanto da essere associato a questo
strumento stilistico, e rivoluzionandolo con lo “speed ramping” in
300. Watchmen, Il regno di Ga’Hoole – La leggenda dei
guardiani e
Sucker Punch hanno tutti una considerevole parte a
rallentatore, anche se a un certo punto della sua carriera il
regista, precisamente con L’uomo d’acciaio, non ne ha più fatto uso, salvo poi
riprenderlo in Justice League e finendo con, per l’appunto, Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco.
Gli attori feticcio di Zack Snyder
Come ogni regista, anche Zack Snyder ha degli
attori feticcio a cui si rivolge quando si tratta di realizzare un
film. Sappiamo anche bene che il regista è capace poi di
individuare i talenti emergenti da inserire nelle sue pellicole,
contribuendo quindi a rendere la loro carriera un successo, come
accaduto con
Henry Cavill e
Gal Gadot. Star ricorrenti sono, fra gli altri, Jena Malone,
Carla Gugino, Abbie Cornish e Matt Frewer, alcune delle quali Zack
Snyder ha richiamato per farle partecipare in Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco. Ray Fisher, ad
esempio, ha idossato i panni di Darrian Bloodaxe, Jana Malone di
Harmada e Ray Porter di Hickman.
Epico montaggio di flashback
Un altro marchio di fabbrica del regista sono i
montaggi epici, di cui ne ha fatto il suo stile caratteristico. In
particolare, ad essere tanto epici quanto importanti nei film di
Zack Snyder sono i flashback, i quali vanno a stabilire gli eventi
nell’universo portato sullo schermo prima della trama principale di
un film. Ogni singola pellicola che il regista ha diretto ha
incluso un epico montaggio di flashback, e quello presente in
Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco riguarda la
storia di Kora, quando mostra come sia stata rapita da bambina e
abbia scalato i ranghi dell’esercito dell’Imperium.
Ciò che rende famoso Zack Snyder, avendone
decretato il successo negli anni, sono poi le sequenze d’azione con
personaggi femminili, le quali diventano un altro suo tratto
distintivo. Pensiamo a Sucker Punch, film incentrato sull’azione femminile
molto stilizzata, oppure Faora in
L’uomo d’acciaio, o ancora Wonder Woman in Batman v Superman: Dawn of Justice, per finire a Kora
e Nemesis in Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco. Kora ha diverse
sequenze d’azione impattanti e magistralmente costruite, ma anche
il combattimento con la spada di Nemesis contro la donna ragno
Harmada costituisce un inserto di spicco.
Nessun eroe è al sicuro
Chi conosce la filmografia di Zack Snyder si
sarà accorto di un particolare non proprio indifferente: la morte
degli eroi, che spesso sono o inaspettate oppure brutali. Pensiamo
ad esempio alla trama di 300, che ruota attorno alla morte
degli spartani, oppure a Batman v Superman: Dawn of Justice, in cui il regista
uccide Jimmy Olsen nei momenti iniziali e poi Superman nell’atto conclusivo,
mentre nella director’s cut di Justice League uccide (e rianima) l’intera squadra. In
Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco accade lo
stesso: il film si conclude con la dipartita di diversi personaggi
principali, come Kai e Bloodax, con il tradimento del primo
avvenuto poco prima.
Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco
avrà la director’s cut
Pur non essendoci per ogni suo film delle
versioni estese, Zack Snyder è conosciuto anche per le director’s
cut. Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco è uno di quei
film che ne avrà una. Su Netflix al momento è disponibile solo la
versione PG-13 della storia, mentre l’anno prossimo ne arriverà una
vietata ai minori di oltre tre ore. Come ci dimostra Justice League, le director’s cut del
regista spesso, oltre a essere estremamente lunghe, sono anche più
dense e brutali. Ricordiamo poi che il 19 aprile 2024 debutterà
sulla piattaforma la seconda parte di Rebel Moon, intitolata
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice.
Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco (qui
la nostra recensione) è appena sbarcato su Netflix,
introducendo al pubblico, e a tutti i sostenitori del cinema di
Zack Snyder, un nuovo universo
fantascientifico dal cui terreno fertile sbocciano numerose storie,
seppur molto derivative. Il filmsi è concluso con un cliffhanger, il quale farà da
ponte alla sua seconda parte che si preannuncia scoppiettante, in
arrivo sulla piattaforma streaming il 19 aprile
2024 con il titolo di
Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice. Al centro
del racconto Kora, interpretata da
Sofia Boutella, un’eroina in cerca di guerrieri che
possano aiutarla a difendere la sua nuova casa dalla tirannia
dell’Ammiraglio Atticus Noble e dal
Reggente Balisarius. In attesa di scoprire cosa il
regista ha in serbo per lei e la sua squadra nel secondo film,
analizziamo e spieghiamo il finale di questa prima parte, che
prepara alla grande battaglia che si svolgerà nel sequel.
Nel film il pubblico si imbatte in qualcosa di
inaspettato a livello di svolta del racconto: Kai, un killer
mercenario che aveva aiutato Kora all’inizio, tradisce la sua
squadra, vendendo questa all’ammiraglio Noble e all’Imperium. A
scontare il prezzo sono molti combattenti ribelli che in seguito
muoiono, anche se grazie al coraggio di Gunnar, molti membri della
squadra riescono a scappare. Ma perché avviene tutto questo?
Avrebbe avuto più senso per Kai non schierarsi, se proprio, e
lasciarli combattere da soli, piuttosto che fargli un torto del
genere, considerato che i ribelli, così come il popolo di Kai e lo
stesso pianeta, sono stati devastati dall’Imperium.
Ma ogni personaggio ha un rapporto diverso e
complesso con la vendetta, che in fondo è tematica centrale del
film. Facendo un passo indietro, ricordiamo le parole di Kai a
Kora, quando questi dice all’eroina che è stato proprio l’Imperium
a devastare il suo pianeta, quindi lui ha motivi sia per vendicarsi
che per stare dalla parte della giustizia, ma che poi il suo trauma
personale lo ha reso invece un nichilista. Dopo che l’Imperium ha
distrutto il suo mondo, Kai ne ha tratto un insegnamento, che può
essere la spiegazione al suo comportamento, ossia quello di “non
mettere mai piede dalla parte sbagliata della storia”.
In Rebel
Moon – Parte 1: figlia del fuoco facciamo la
conoscenza di Jimmy, l’ultimo membro di una razza di cavalieri
meccanici che ha servito sotto il re caduto, e che viene reclutato
da Kora. Dopo che quest’ultima combatte contro i soldati
dell’Imperium sul Veldt poco prima di andare a cercare gli altri
guerrieri, vediamo Jimmy rimanere indietro e non apparire più fino
alla fine del film, quando poi viene mostrato in un campo di grano
con un mantello e un elaborato copricapo di corna, senza alcuna
spiegazione.
Il richiamo alle corna di Jimmy è un’importante
preparazione per la seconda parte di Rebel Moon, in cui
egli avrà un arco narrativo più ampio, seppur alcuni
approfondimenti sul personaggio potranno già vedersi nella versione
estesa e vietata ai minori che dovrebbe arrivare più avanti.
Intanto, per quello che si è potuto vedere con il prodotto ora
disponibile su Netflix, la scena alla fine del film è solo
un’anticipazione di ciò che accadrà nella seconda parte.
Dopo che Kai tradisce la squadra e la vende
all’ammiraglio Noble e all’Imperium, Kora riesce comunque a
sconfiggerlo, facendolo cadere dalla piattaforma. Nonostante si
deduca che sia morto, Noble viene riportato a bordo della
dreadnought dell’Imperium, The King’s Gaze, dove viene collegato a
una macchina che alla fine lo riporta in vita. Ciò che realmente
accade non è chiaro, ma potrebbe essere che il dispositivo a cui
lui è collegato, oltre ad avere una tecnologia straordinariamente
avanzata, abbia anche qualche proprietà eterea o magari persino
extradimensionale.
Se infatti torniamo all’inizio di Rebel
Moon – Parte 1: figlia del fuoco, vediamo una
dreadnought dell’Imperium essere mostrata mentre attraversa un
portale di energia blu che assomiglia all’energia usata dalla
macchina per rianimare Noble. Dato che la stessa macchina trasporta
anche la mente di Nobel in una specie di altra dimensione dove
parla con Balisarius, potrebbe essere che le due tecnologie siano
in qualche modo collegate.
Con chi parla Noble sul lago ghiacciato?
Poc’anzi abbiamo ricordato la morte di Noble per
mano di Kora. Arrivati a questo punto, poco prima che questi venga
riportato in vita dalla super-macchina, viene trasportato su un
lago ghiacciato dove parla con il Reggente Balisarius. Il luogo
preciso dove questa conversazione avviene rimane sconosciuto, ma
non sembra essere una vera location, in quanto vediamo il corpo di
Noble privo di ferite e completamente vestito. Potrebbe dunque
essere qualsiasi cosa, anche una dimensione alternativa, ma ovunque
si trovi, Balisarius ha un certo livello di controllo su di esso,
soprattutto perché poi riesce anche a rimandare indietro Noble.
Il piano di ghiaccio potrebbe quindi avere molte
implicazioni, ma a livello funzionale potrebbe essere solo un mezzo
che l’Imperium usa per comunicare su lunghe distanze. L’apertura di
Rebel
Moon – Parte 1: figlia del fuoco mostra la
dreadnought attraversare un portale con un’energia simile, quindi è
probabile che ci sia una qualche relazione.
Preparazione alla seconda parte
Rebel
Moon – Parte 1: figlia del fuoco si conclude con
un cliffhanger, il quale arriva poco dopo il tradimento di Kai. Il
flashback sulle origini di Kora rivela che era una figura
importante nell’esercito dell’Imperium e scopriamo in ultimo che
per lei, Balisarius, era come un padre. A questo punto della
storia, nelle battute finali, quando l’identità di Kora viene
rivelata, Balisarius ordina a Noble di andare a recuperarla, ma
viva. La posta in gioco, da qui in poi, diventa ancora più alta,
poiché la conquista di Noble contro il villaggio agricolo di Veldt
è ora personale.
I combattenti superstiti reclutati da Kora, tra
cui figurano Gunnar, Nemesis, il generale Titus, Tarak e Milius,
tornano tutti a Veldt, dove anche Jimmy – che come dicevamo compare
poi alla conclusione del film – si unirà a loro. Considerato che la
narrazione di Rebel Moon è fortemente ispirata a I sette
samurai e Star
Wars, è (quasi) chiaro che gli abitanti del villaggio verranno
addestrati a difendersi da un contrattacco di Noble e dell’Imperium
nella sua
seconda parte in arrivo ad aprile 2024.
Quando pensiamo a Zack Snyder, una delle prime parole
che affiorano alla mente è: director’s cut. Il
regista di L’uomo d’acciaio e Justice League è infatti piuttosto famoso per le
versioni estese dei propri film, dove esplora meglio determinati
aspetti invece ridotti nella versione cinematografica. Il suo nuovo
film Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco (qui
la nostra recensione) è l’ennesima conferma di ciò. Snyder ha
fra l’altro detto a più riprese che la versione estesa del film è
stato un processo creativo e produttivo intenzionale, in accordo
con Netflix,
per poter restituire al suo pubblico due fantasie uniche ma diverse
dello stesso abito. L’extended version di Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco conterrà così
più sequenze di violenza e sesso, oltre a fornirci qualche
dettaglio maggiore sull’universo immaginato da Snyder. Per cui,
cosa dobbiamo aspettarci esattamente?
Meno retroscena di quanto si pensi
In Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
fuoco Zack Snyder ci introduce una serie di
personaggi all’apparenza accattivanti, ma in realtà solo Kora, il
main charachter, vanta realmente una backstory seria, che desta un
minimo di curiosità. Se ci si aspetta che la versione estesa
fornirà uno sguardo molto più approfondito anche sugli altri
personaggi come il Generale Titus o Nemesis, considerata l’ora in
più di durata, questo non avverrà con tutti, in quanto il regista
ha già rivelato che la maggior parte dei retroscena sarà svelata in
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, che arriverà su
Netflix
il 19 aprile 2024.
La versione estesa di Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco avrà
indubbiamente anche una costruzione del mondo generato da Zack
Snyder molto più ampia. Questo deriva principalmente dal fatto che
essendo la durata del film più lunga, c’è ovviamente modo di
approfondire la storia e inserire dialoghi, oltre a condividere più
dettagli su questo universo debitore a Star
Wars. Ciò significa che, pur non dovendosi aspettare
utleriori rivelazioni importanti sulla narrazione, si avrà un
quadro più generale e completo su ciò che si trova in questa
galassia ideata dal regista.
Nella versione attualmente disponibile di
Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco sono
notoriamente state tagliate molte scene di sesso, per poterlo far
essere un film PG-13. All’inizio, infatti, Sindri raduna il
villaggio in un capannone per spronarlo a fare l’amore, poiché
aiuta il raccolto a crescere. Nel romanzo, su cui il regista ha
lavorato per diverso tempo per fornire più dettagli sulla storia
destinata a essere una saga, questo momento è molto più esplicito.
Lo dovrebbe essere anche la sequenza in cui Atticus Noble si fa
avvolgere da alcuni strani tentacoli, i quali si stringono attorno
al suo busto e al suo collo. Se assomiglierà al romanzo, anche
questo inserto si preannuncia molto più esplicito di quel che è
stato ad oggi mostrato.
La sequenza d’apertura di Rebel
Moon sarà diversa
Secondo quanto affermato in precedenza da Zack
Snyder, la versione estesa avrà un’apertura diversa e incentrata
tutta su Ed Skrein,
ossia l’attore che interpreta Atticus Noble. Nella scena citata
dovremmo vedere, come è raccontato nella novellizzazione,
l’Ammiraglio Noble e l’Imperium atterrare sul pianeta Toa nella
loro caccia ai fratelli Bloodaxe. Quando incontrano l’opposizione
di Re Heron, Noble bombarda il pianeta dallo spazio, riducendolo in
gran parte in macerie, prima di lanciare una forza d’invasione e
affrontare personalmente la famiglia reale. Queste immagini sono
volte ad anticipare la brutalità di Noble e presentano i soldati
dell’Imperium e il loro modello di dominazione.
In Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco la violenza è sì
presente in alcune sequenze, ma non ai livelli della versione
estesa, che essendo per l’appunto vietata ai minori mostrerà più
immagini brutali, e una parte di essa deriverà da alcune sequenze
aggiuntive inerenti a battaglie e combattimenti esclusi dal taglio
PG-13. In realtà anche la violenza già accennata nel taglio PG-13
si preannuncia più brutale, con ferite, sangue ed elementi gore
molto più espliciti.
Più informazioni su Jimmy
Nel primo atto di Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, quando Noble
approda su Veldt, facciamo la conoscenza di Jimmy,
un robot di cui ci viene accennato il passato come soldato al
fianco del re caduto. Dopo alcune brevi parentesi iniziali, Jimmy
scompare dalla storia quando Kora e Gunnar partono alla ricerca di
alleati ribelli, salvo poi tornare nel
finale nel quale lo si vede indossare un copricapo di corna, un
mantello e un bastone.
La versione estesa del film andrà ad
approfondire l’arco narrativo – ed evolutivo – del personaggio,
spiegandoci ciò che gli accade, e che è presente nella
novellizzazione. Dopo l’interazione con Sam, Jimmy è infatti spinto
a difenderla nella battaglia del granaio, rendendosi conto di poter
agire al di fuori della sua programmazione. Parte così per una
ricerca, finché non trova l’astronave precipitata di Kora. Dopo
averla riparata, il robot si veste con nuovi abiti e un copricapo
di corna, il quale simboleggia la natura organica del Veldt.
Molta più preparazione al sequel di Rebel
Moon – Parte 1
Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, come dichiara
lo stesso titolo, racconta solo la prima metà della storia pensata
da Zack Snyder, tanto che una seconda parte arriverà su Netflix
questo aprile. Ciò significa che gran parte del finale serve
principalmente per preparare il sequel, o se vogliamo il secondo
capitolo del racconto incentrato su Kora e la sua squadra di
ribelli. La durata aggiuntiva della versione estesa perciò ha il
compito di approfondire alcune sottotrame, per contribuire alla
creazione di alcuni personaggi secondari per
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice.
L’importanza di alcuni personaggi
secondari
Come dicevamo all’inizio, Zack Snyder ci
introduce molti personaggi in Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, i quali sono a
supporto o dell’intera storia oppure della protagonista Kora. Nella
versione ora fruibile, alcuni di loro passano però in secondo
piano, mentre nella director’s cut capiamo essere più importanti di
quanto sembri dall’attuale montaggio, oltre ad avere un ruolo più
incisivo nel sequel, come da programma del regista. Fra questi
spicca Aris, il giovane soldato dell’Imperium che
si oppone a Markus per difendere Jimmy, e in seguito affronta gli
altri soldati nel granaio per difendere Sam. Lui è in realtà il
figlio di Re Heron, dettaglio che verrà chiarito con la sequenza di
apertura alternativa.
Nel filmconosciamo tanti
pianeti e località grazie alla missione intrapresa da Kora. Il
primo è quello dove lei vive, Veldt, ma nel
momento in cui la protagonista si sposta per cercare il Generale
Titus, l’universo pensato da Snyder si palesa ed espande. Se quindi
già la versione PG-13 è ricca di pianeti e luoghi da esplorare, la
versione estesa ne conterrà ancor di più, come ad esempio il
pianeta Toa, che fa parte dell’apertura
alternativa incentrata su Noble e Re Heron. C’è da considerare
anche il viaggio di Jimmy che include altri scorci del Veldt, tra
cui la foresta e la cascata, dove è nascosta la nave precipitata di
Kora.
Nella versione estesa di Rebel
Moon Snyder decostruisce i tropi di genere
Che la versione estesa di Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco sarebbe stata
molto più estrema e carica di violenza non è una novità. Snyder lo
ha ripetuto più volte nel corso del tempo, affermando addirittura
che la director’s cut del film sarebbe quasi un universo
differente. La versione PG-13 già gioca con i tropi di genere, ma
quella estesa sembra si spingerà ancora oltre per decostruire gli
elementi di genere di Rebel Moon in un modo che Snyder
stesso ha definito “verhoeveniano”, dal nome del regista di
RobocopPaul
Verhoeven, tanto da paragonare la sua director’s cut alla
natura satirica del film menzionato. Inoltre, se la versione PG-13
è un’avventura sci-fi/fantasy abbastanza “semplice”, quella vietata
ai minori potrebbe andare oltre i confini di ciò che il pubblico si
aspetta dalle numerose ispirazioni sci-fi/fantasy che sono alla
base del lungometraggio.
Abbiamo recentemente appreso che il
regista della Justice LeagueZack Snyder realizzerà il suo film ispirato ai
Sette Samurai ambientato nello spazio, in un’altra
galassia molto, molto lontana! A luglio, è stato annunciato che il
prossimo progetto di Snyder per Netflix dopo Army of Thieves, sarebbe stato un
fantasy/sci-fi epico intitolato Rebel Moon, che Snyder scriverà insieme allo
sceneggiatore di Army of the Dead, Shay
Hatten, e al co-sceneggiatore di 300,
Kurt Johnstad.
La trama ruota attorno a “una
colonia pacifica ai margini della galassia che è minacciata dagli
eserciti di un reggente tirannico di nome Balisarius. Persone
disperate inviano una giovane donna con un misterioso passato a
cercare guerrieri dai pianeti vicini per aiutarli a prendere
posizione.” Parlando con Post-Cred Podcast, il regista ha
paragonato il film alle scene di apertura di L’uomo d’Acciaio ambientate a
Krypton. “L’inizio de L’Uomo d’Acciaio ha elementi di
fantascienza piuttosto importanti, giusto? Krypton… è un po’ quello
che stiamo facendo in Rebel Moon, ma con più steroidi che posso
dargli. Francamente, quello che mi interessa davvero in questo
progetto è creare un film romantico di fantascienza su una scala
larghissima.”
Snyder ha spesso detto che se gli
fosse stata data l’opportunità di dirigere un film di
Star
Wars, avrebbe reso omaggio al grande Akira
Kurosawa con un’epica avventura spaziale, ma sembra che si
sia stancato di aspettare la chiamata di
Lucasfilm! I dettagli sono ancora pochi, ma non
vediamo l’ora di scoprire di più su Rebel
Moon prima che sia troppo tardi.
Rebel Moon, il
film
Vi
ricordiamo che Rebel
Moon è il prossimo film di fantascienza originale
Netflix
di Zack Snyder che si baserà su una sceneggiatura scritta dal
regista insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad. Protagonista
annunciata è Sofia Boutella, l’ex modella e sportiva Nike
diventata attrice, Boutella ha raggiunto il successo con il suo
ruolo nel franchise Kingsman. Ha poi recitato in La mummia con
Tom
Cruise per Universal, Atomica bionda al fianco di
Charlize Theron, Fahrenheit 451 di
Ramin Bahrini per HBO e Climax di Gaspar Noé per A24.
Nel film
L’esercito del tiranno Regent Balisarius minaccia gli abitanti di
una colonia pacifica al confine della galassia, che decidono di
inviare una giovane donna dal passato misterioso a esplorare
pianeti vicini alla ricerca di guerrieri disposti a combattere al
loro fianco.
Il primo trailer di Rebel
Moon – Parte 2: La Sfregiatrice è stato proiettato ieri
sera dopo il debutto su Netflix di
Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, e ora è stato diffuso
online insieme a un paio di foto promozionali.
“Tu sei tutto ciò che si
frappone tra noi e l’annientamento“. Dopo il debutto di
Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco ha debuttato ieri sera
su Netflix (qui potete leggere il finale in versione spoiler), lo
streamer ha pubblicato il primo trailer della seconda parte
dell’epopea sci-fi ispirata a Star
Wars di Zack Snyder, The Scargiver.
Il teaser mostra Kora e
gli altri sopravvissuti alla battaglia del primo film contro le
forze dell’Ammiraglio Noble che preparano gli abitanti del Veldt
all’imminente arrivo di tutta la potenza del Mondo Madre. Si
intravedono anche dei flashback dei giorni in cui il Generale Titus
era un soldato nemico prima che, come Kora, voltasse le spalle
all’Imperium.
Da Zack Snyder, il cineasta
di 300, L’uomo d’acciaio e Army
of the Dead arriva REBEL
MOON, un evento epico tra scienza e fantasy la cui
realizzazione ha richiesto decenni di lavoro. Gli eserciti del
tirannico Regent Balisarius minacciano un tranquillo insediamento
su una luna ai confini dell’universo. Qui la misteriosa straniera
Kora (Sofia
Boutella) diventa l’unica speranza di
sopravvivenza e riceve l’incarico di scovare abili combattenti per
affrontare con lei il compito impossibile di battersi contro un
avversario così potente. Kora raduna una manciata di guerrieri in
una piccola banda composta da reietti, ribelli, contadini e orfani
di guerra provenienti da numerosi pianeti e accomunati da tanta
voglia di redimersi e vendicarsi. Mentre l’ombra oscura di tutto un
impero incombe sulla luna che meno se l’aspetta, un nuovo esercito
di eroi prende forma.
Di cosa parla Rebel Moon
– Parte 1: Figlia del Fuoco
La sinossi di Rebel Moon – Parte
1: Figlia del Fuoco recita: dopo essersi
schiantata su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa straniera dal passato
enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di
agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di
salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra
Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble
(Ed
Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo hanno
venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra
Coleman e Ray Fisher), leader
di un agguerrito gruppo di ribelli. Assieme
A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa sia una
guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti pronti a
rischiare la propria vita per la gente di Vedt.
Netflix ha condiviso un nuovo sguardo alla
Kora di Sofia Boutella nella seconda parte dell’epopea
sci-fi di Zack Snyder,Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, e
abbiamo anche qualche frammento di nuovo filmato grazie a un breve
video teaser che evidenzia alcuni dei prossimi progetti dello
streamer.
Alla fine di Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco è riuscita a sconfiggere il
malvagio Ammiraglio Noble (Ed Skrein), ma
abbiamo scoperto che il cattivo è in realtà sopravvissuto (sembra
essere una sorta di cyborg) ed è stato riportato in
vita dal suo padrone, il Reggente Balisarius (Fra
Fee), per cercare vendetta.
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, di cosa tratterà?
Kora e i suoi alleati non hanno
idea che l’Imperium stia per arrivare, ma la guerriera impavida
sembra più che pronta alla guerra in questa nuova foto.
— Snyder Netflix Updates ⚒️ rebel moon era (@SnyderNetflix)
February 1, 2024
Durante un recente podcast della
DGA Director’s Cut con il regista Louis
Leterrier come moderatore, Zack Snyder ha
rivelato che la versione vietata ai minori di Rebel Moon – Parte
1 arriverà quest’estate. Non sono stati menzionati né
il mese né la data, ma almeno ora abbiamo un calendario
approssimativo.
In una precedente intervista,
Snyder ha parlato del director’s cut e di come si differenzierà
dalla versione PG-13. “Molto più brutale. Più bizzarro. Stile
Verhoeven. Più RoboCop che altro… nel modo in cui usa la violenza
come un altro personaggio. E c’è molto sesso e fantasia
fantascientifica“. Snyder ha anche condiviso su Vero una nuova
immagine del film, e sembra che passeremo più tempo con
Jimmy il Robot.
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice riprende
l’epica saga di Kora e dei guerrieri sopravvissuti, pronti a
sacrificare tutto combattendo al fianco dei coraggiosi abitanti di
Veldt per difendere un villaggio un tempo pacifico dove ha trovato
rifugio chi ha perso la propria casa nella guerra contro il Mondo
Madre. Alla vigilia della battaglia i guerrieri devono affrontare
il proprio passato rivelando uno a uno il motivo per cui
combattono. Quando la scure del Regno si abbatte sulla nascente
ribellione, si formano legami indissolubili, emergono eroi e
nascono nuove leggende.
Rebel Moon – Parte 2: La
Sfregiatrice sbarca ufficialmente oggi, venerdì 19 aprile,
su Netflix. Il film, seconda parte dell’opera
spaziale diretta da Zack Snyder, rappresenta la
dodicesima pellicola del cineasta statunitense e prosegue nel
racconto dell’epica avventura intergalattica intrapresa dalla
protagonista Kora lo scorso 22 dicembre. Dopo il successo di
pubblico del precedente capitolo, che ha fatto registrare quasi 24
milioni di visualizzazioni su piattaforma a pochi giorni
dall’uscita (diventando subito il film più visto di
Netflix di quel periodo), la storia riprende con
Kora (Sofia Boutella)
nuovamente impegnata nella difesa del pianeta Veldt.
All’interno del cast, composto da
volti noti come quello di Sofia Boutella,
Charlie Hunnam,
Djimon Hounsou,
Ray Fisher, Jena Malone e
Michiel Huisman, trovano posto anche new entry di
un certo calibro; tra loro anche il grande Anthony Hopkins
nel ruolo di voce del robot guardiano. Co-scritto da Zack
Snyder in collaborazione con Kurt
Johnstad e Shay Hatten e musicato da
Tom Holkenborg, il film spera in un responso di
critica migliore di quello ottenuto da Rebel Moon – Parte 1: Figlia
del fuoco. Il quale, a fronte di qualche buon responso
da parte della stampa italiana, ha particolarmente deluso
oltreoceano, dove la percentuale di gradimento del 21% fatta
registrare su Rotten Tomatoes
pone di fatto un interrogativo: riusciranno Kora e compagni nella
duplice impresa di salvare la propria terra e rilanciare il
franchise?
La trama di Rebel Moon – Parte 2:
La Sfregiatrice
Sopravvissuti alla battaglia contro
l’ammiraglio Noble, Kora e i suoi compagni fanno ritorno su Veldt
per prepararsi ad un nuovo scontro con il Mondo Madre. Mentre il
nemico si avvicina, il villaggio inizia l’addestramento necessario
a prendere confidenza con la armi, mentre i ribelli provvedono a
organizzare la strategia difensiva. La guerra è ormai alle porte,
il destino della galassia in bilico. La speranza degli abitanti del
pianeta è riposta in un manipolo di guerrieri e nel loro desiderio
di rivalsa.
Rieccoci, a distanza di qualche
mese. Nuovamente su Netflix e nuovamente su Veldt;
a pochi giorni dall’intervista – rilasciata a Forbes dal solito ed
egocentrico Zack Snyder (“Apri gli occhi!” tuona
non a caso Atticus Noble durante lo scontro finale con Kora,
“Guardami!”) – con cui il regista americano ha confermato l’uscita
estiva (nonché la complessiva durata di 6 ore) delle director’s cut
dei primi due capitoli della sua nuova creatura sci-fi.
Parti, parti e ancora parti.
Segmenti di una poetica sempre più frammentata, di volta in volta
più estranea alle consuete dinamiche di fruizione e distribuzione
del prodotto-film. Una poetica oramai codificabile solo nei termini
di una continua e imprevedibile espansione, e di cui Rebel
Moon – specie nella frenesia assemblatrice di questi suoi
primi capitoli – rappresenta (per il momento) l’espressione ultima
e probabilmente più sregolata.
Rebel Moon – Parte 2: La
Sfregiatrice, storia ed epos
Rieccoci dunque al punto di
partenza. Di nuovo su Veldt per pianificarne la difesa. Di ritorno
sul pianeta Kurosawa già tratteggiato
nell’episodio precedente – e alle sue sfumature western, alle
spighe di grano “Scottiane” riprese al rallentatore.
Snyder riparte dal mash-up, dalle atmosfere di
Rebel Moon
– Parte 1: La figlia del fuoco; e su queste basi
organizza un discorso diegetico convenzionale e di completamento,
che all’unità di azione della vicenda e al suo equilibrio tra
stasi, strategia e battaglia associa il consueto occhio di bue
puntato sul passato più o meno recente del regista.
Riemergono dunque le ossessioni
superomistiche, riconoscibili tanto nella caratterizzazione dei
protagonisti – Kora, Titus, Tarak e i loro personalissimi
300 – quanto in quella del principale antagonista – il
crudele ammiraglio Noble che risorge cristologicamente e si
autoproclama “salvatore”. Riemerge (lo abbiamo detto) l’amore per
l’antichità classica, qui ripresa nella sabbia dell’arena
“gladiatoria” e nei complotti politici di nuove Idi di Marzo
intergalattiche. Riappare soprattutto l’ambivalenza del rapporto
con i concetti di origine e archetipo. Che, a fronte di un nemico
militare identificato con il nome di Mondo Madre, si sviscera però
in un confronto tra epos (quello tecno-starwarsiano e quello
agreste di Veldt) che individua nel – parziale – ritorno alla terra
un primo passo per la conquista della vittoria – in un mondo nel
quale, non a caso, la meccanica è innanzitutto relitto (la nave di
Kora) o razza in via d’estinzione (Jimmy).
Rebel Moon – Parte 2: La
Sfregiatrice, personaggi-icona
Piaccia o non piaccia Rebel
Moon – Parte 2: La sfregiatrice si pone insomma in
continuità con un’idea di cinema che gode forse di spunti più
teorici che narrativi. E che, all’interno di un percorso autoriale
che fin da principio ragiona principalmente “di rimandi”, sfrutta i
personaggi di turno del racconto come pedine/simboli di un
ipertesto per immagini.
Ben lo racconta, ad esempio, la
sequenza di comunione paesana in cui ai futuri eroi della
resistenza vengono consegnati doni/stendardi che in qualche modo li
ritraggono, che ne riassumono il valore; che ratificano la loro
presenza ed esistenza in quanto icone – significanti per ciò che
richiamano, non per ciò che sono. Così come artificiosa appare, di
contro, la parentesi di confessione che i medesimi personaggi si
ritagliano la notte prima dello scontro. Tentativo maldestro di
ampliamento del word building e frangente dunque fuori fuoco, sia
per contenuto che per messa in scena.
Rebel Moon – Parte 2: La
sfregiatrice, in attesa di un eventuale terzo capitolo di
cui il finale di questa pellicola sembra già aver tracciato le
coordinate, si attesta dunque, al netto di alcuni difetti, un’opera
estremamente coerente e divisiva. Specchio di un autore pomposo
che, lo si odi o lo si ami, prosegue dritto per la sua strada con
ammirevole menefreghismo.
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice
(qui
la recensione) conclude una parte della storia proposta da
Zack Snyder, ma se pure i protagonisti hanno vinto
una battaglia, la guerra non è ancora finita. Questo secondo
capitolo – che si apre poco dopo il finale di Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco – è incentrato sulla preparazione
allo scontro tra i ribelli guidati da Kora
(Sofia
Boutella) e le truppe del risorto ammiraglio
Noble e sullo scontro effettivo su Veldt. Se
dunque la prima ora è essenzialmente più statica e contemplativa,
la seconda è invece un tripudio di scontri e combattimenti in puro
stile Zack Snyder. C’è dunque tempo sia per approfondire il passato
dei protagonisti che per gettare le basi per i futuri film di
questa saga.
Uno dei problemi di Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco è che la sezione del reclutamento
si muove così velocemente che i guerrieri assunti da Kora hanno a
malapena il tempo di svilupparsi. Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice dà più
respiro alla storia, mostrando i nuovi arrivati che abbracciano la
vita nel villaggio mentre si preparano alla battaglia che li
attende. Verso la meta del film, poi, Titus
(Djimon Hounsou)
insiste perché si parlino del loro passato prima di combattere
insieme.
Titus rivela di aver guidato i suoi
uomini alla ribellione contro l’Imperium, dopo aver messo in
discussione i loro tentativi di reprimere una ribellione sul
pianeta Sarawu. Titus fu poi costretto ad arrendersi, ma nonostante
avesse cercato di salvare i suoi uomini, questi furono tutti
giustiziati dall’Imperium come punizione. Titus rimane ossessionato
da questo evento, che lo spinge a combattere per il Veldt, anche se
sembra essere una causa persa.
Tarak (Staz
Nair) rivela invece di essere stato un principe del suo
mondo natale. Suo padre fu ucciso dall’Imperium per aver osato
chiedere di scendere a patti con loro. Ne seguì l’invasione del
pianeta di Tarak, che causo anche la morte di sua madre, mentre lui
fu costretto all’esilio per preservare la linea di sangue reale.
Tarak si sente in colpa per l’accaduto e sostiene di essere stato
privato della possibilità di difendere il suo pianeta. Difendendo
il Veldt, intende rimediare a questa situazione.
Il piccolo e pacifico villaggio di
pescatori di Nemesis (Doona Bae)
è invece stato spazzato via dalle forze dell’Imperium anni prima e
tutta la sua famiglia è stata uccisa. Si è quindi tagliata le
braccia e le ha sostituite con i guanti del suo antenato, la cui
“sete di sangue” fa sì che le sue spade si arroventino. Da allora,
vive per la vendetta, ma nel difendere Veldt, trova qualcosa per
cui vale la pena combattere di nuovo.
Millius
(Elise Duffy) ricorda invece come il suo mondo
agricolo sia stato conquistato dall’Imperium, costringendo il
pianeta a lavorare come schiavi. È qui che ha incontrato per la
prima volta Bloodaxe (Ray
Fisher), che con i suoi ribelli ha liberato il suo popolo.
Questa scena spiega ulteriormente perché Millius era così devoto a
Bloodaxe, mentre la lotta di Veldt ricorda loro cosa è successo al
loro pianeta.
Rebel Moon prende
spunto da film come I magnifici sette, dove parte del divertimento
consiste nel vedere gli eroi pianificare l’inevitabile resa dei
conti. Kora e gli altri sono più che disposti a morire combattendo
l’invasione, anche se nel finale Kora ha un momento di debolezza.
L’Imperium non può sparare sul villaggio senza distruggere il cibo
per il quale sono venuti, così Noble le propone un accordo: se Kora
si arrende e consegna il cibo, Noble e le sue forze se ne andranno
senza spargimento di sangue.
Questo mette alla prova la
determinazione di Kora, che ha accettato Veldt come sua casa. Kora
ora ha una famiglia e delle persone per cui vale la pena morire,
quindi accetta l’accordo di Noble e si arrende.
Gunnar (Michiel Huisman), però,
sa che non ci si può fidare dell’Ammiraglio, quindi toglie la
situazione dalle mani di Kora. Spara alla campana del villaggio,
dando vita alla lunga sequenza d’azione finale di Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice.
Naturalmente, se Kora si fosse semplicemente arresa, Noble
probabilmente avrebbe comunque raso al suolo il pianeta.
Jimmy salva la situazione durante
la battaglia finale di Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice
JC-1435 (alias
“Jimmy”) è un androide da combattimento creato per salvare la
famiglia reale. Quando il Re è stato ucciso, Jimmy è rimasto senza
uno scopo, ma in Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco ha aiutato a sopraffare gli uomini
dell’Imperium rimasti sul Veldt quando sono diventati violenti.
L’aver tolto una vita pesa molto sull’androide, così Jimmy si isola
per tutta la durata di Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice ,
nonostante veda gli abitanti del villaggio prepararsi alla
battaglia. Parla anche con Kora dell’imminente resa dei conti, ma
sembra non volerne far parte.
Durante il finale della seconda
parte, i ribelli sono sul punto di perdere quando l’Imperium invia
un carro armato. Quando tutto sembra perduto, Jimmy appare
all’improvviso e usa le sue superiori capacità di combattimento per
uccidere decine di soldati prima di disattivare il carro armato. In
questo momento, Jimmy riacquista il senso di autostima e decide che
può ancora essere utile, nonostante ciò che la sua programmazione
originaria potrebbe affermare.
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice ha
dimostrato che la sconfitta di Kora contro Noble nel primo episodio
le ha solo fatto guadagnare tempo. Pur essendo riuscita a uccidere
l’Ammiraglio, il suo corpo è stato recuperato dall’Imperium e
resuscitato. Noble torna quindi su Veldt in cerca di vendetta,
conservando la cicatrice che Kora gli ha fatto, onorato di essere
stato marchiato dalla “Sfregiatrice”. Sfortunatamente, Noble non ha
imparato alcuna lezione dal suo primo incontro con Kora.
La sua arroganza e la sua
convinzione della superiorità dell’Imperium portano alla sconfitta
delle sue forze e alla sua seconda – e definitiva – morte. Dopo un
prolungato combattimento con la spada nel Dreadnought in via di
distruzione, Kora intrappola il cattivo usando una porta prima di
decapitarlo. Questo avviene fuori dallo schermo, per mantenere
intatto il PG-13 (ma potremmo vedere qualcosa in più nella
director’s cut). Noble può essere sopravvissuto a Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco, ma la sua decapitazione in questo
film suggerisce che questa volta la sua fine è un po’ più
definitiva.
Nemesis e Gunnar muoiono nel finale
di Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice
Nei film basati sulle missioni
suicide, come I Sette Samurai o Quella sporca
dozzina, è tradizione che la maggior parte del cast perisca
nel finale. Il finale di Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice è una
rinfrescante sovversione a questa tradizione, perché mentre le cose
sembrano andare sempre peggio durante la battaglia finale, la
maggior parte del cast di Rebel Moon sopravvive.
Purtroppo, la spadaccina Nemesis e Gunnar, l’amante di Kora, sono i
due personaggi principali che muoiono nel finale, sacrificandosi
per salvare gli altri.
Nel caso di Nemesis, stava
difendendo un gruppo di abitanti del villaggio mentre respingeva
un’ondata di spadaccini dell’Imperium. Nonostante abbia opposto una
strenua difesa, Nemesis viene sopraffatta da un soldato che le
sferra un colpo mortale durante il combattimento. Un ragazzino, con
cui Nemesis ha fatto amicizia sul Veldt, la conforta durante il suo
abbandonare la vita e la guerriera trova un po’ di pace dopo i
molti anni passati a cercare vendetta contro l’Imperium. Questo
ragazzo ricorda a Nemesis anche i suoi figli, uccisi durante un
attacco dell’Imperium in un villaggio non dissimile da Veldt.
Gunnar, invece, definito “il cuore”
di Veldt dagli abitanti del villaggio, non si risparmia nel cercare
di aiutare Kora a portare a termine la sua missione. Si recherà con
lei sulla Dreadnought, ma qui viene ferito a morte durante uno
scontro a fuoco con Noble. Gunnar sopravvive giusto il tempo di
dire a Kora che la ama e di vedere la flotta di resistenza di
Devra Bloodaxe (Cleopatra
Coleman) arrivare in tempo per aiutare il villaggio. Il
suo corpo viene poi cremato insieme a Nemesis.
Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco ha mantenuto vivo un certo mistero
sul passato di Kora, tra cui l’esatta sorte della principessa
Issa. Kora era stata incaricata di proteggere la
giovane principessa, considerata un essere divino in grado di
riportare in vita i morti. In un tragico flashback in Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, Kora
spiega cosa è successo: il cattivo principale di Rebel
Moon, il Reggente Balisarius (Fra
Fee), ha attirato il Re (Cary Elwes), la
Regina (Rhian Rees) e Issa in
un’imboscata. Il Re e la Regina vengono pugnalati a morte, mentre
Balisarius costringe Kora a sparare a Issa per dimostrare la sua
fedeltà.
Prima che Kora prema il grilletto,
Issa dice “Ti perdono“, mentre la sua ferita da proiettile
si illumina di bianco prima di morire. Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice
sottolinea che l’assassinio della famiglia reale è il trauma
principale del passato di Kora, che ha tradito completamente Issa
per servire il suo malvagio padre adottivo, Balisarius. Tuttavia,
nel finale, Titus rivela che Issa è ancora viva, quindi Kora e gli
altri devono cercarla. Dato che la principessa Issa è una sorta di
essere elementale vivo in forma umana, la sua sopravvivenza ha
senso e la prossima missione sarà dunque trovarl e, per Kora,
ottenere la redenzione per la morte del Re e della Regina.
In che modo il finale prepara i
futuri film di Rebel Moon?
Zack Snyder ha
affermato di avere in mente una storia in grado di coprire ben sei
film e il finale di Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice di certo
lascia la porta aperta per ulteriori scontri e avventure. Dato che
la Principessa Issa è viva, si presume che nel terzo film Kora e i
suoi ribelli partano alla sua ricerca, permettendo così anche allo
spettatore di esplorare ulteriori mondi e luoghi di questo
universo. Quando la notizia della vittoria dei ribelli sul
Veldt si diffonderà, inoltre, ispirerà senza dubbio rivolte anche
su altri pianeti, oltre alla ricerca di vendetta da parte
dell’Imperium stesso.
Inoltre, il reggente Balisarius è
ancora in circolazione, quindi la resa dei conti tra Kora e il suo
tirannico padre adottivo è inevitabile. Il flashback di Balisarius
che massacra la famiglia reale rivela che è stato lui a far
ricadere la colpa su Kora, motivo per cui lei è ora ricercata.
Balisarius è il cattivo principale dell’universo di Rebel
Moon, quindi la saga non finirà finché non sarà sconfitto.
Tale momento, però, potrebbe ancora essere lontano nel tempo, visto
ciò che c’è da fare prima. Come i protagonisti ripetono nel finale:
To Find and to Fight. Trovare (prima) e combattere
(poi).
Il vero significato del finale di
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice
L’arco narrativo di Kora nei primi
due capitoli di Rebel Moon prevede l’accettazione
di Veldt come sua nuova casa e il riconoscere che merita di
sentirsi amata. Decenni di combattimenti l’hanno resa insensibile
alla nozione di amore, ma diventando parte del villaggio e
innamorandosi di Gunnar, ha riabbracciato la sua umanità. Kora
impara a perdonare se stessa per il passato e per aver “ucciso”
Issa, e dimostra di essere più di una macchina da guerra per
l’Imperium salvando il suo nuovo mondo natale.
Lo stesso vale per tutti gli eroi di
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, la
maggior parte dei quali ha provato immensi sensi di colpa o
vergogna per le proprie azioni passate. Tutti rimangono e
combattono, nonostante la sconfitta certa. La cosa bella del finale
del sequel è che anche i ribelli non devono morire per ottenere la
redenzione. Gunnar e Nemesis fanno la loro fine, ma la maggior
parte dei ribelli vive per combattere un altro giorno e la loro
fede nella lotta per una giusta causa viene premiata.
Kora e
i suoi alleati si preparano a sacrificare tutto al fianco del
coraggioso popolo di Veldt, per difendere il villaggio dove una
volta regnava la pace e diventato nel tempo patria per coloro che
hanno perso la propria lotta contro il Mondo Madre. Alla vigilia
della battaglia, i guerrieri devono affrontare le realtà dei loro
passati, rivelando il vero motivo per cui sono pronti a tutto per
di sconfiggere le forze del male. Quando poi il Regno si abbatterà
con tutta la sua forza sulla nascente ribellione, si stringeranno
legami indissolubili, emergeranno eroi e nasceranno
leggende.
Dopo essersi schiantata su una luna ai confini dell’universo, Kora
(Sofia
Boutella), una misteriosa straniera dal passato
enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di
agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di
salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra
Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble
(Ed
Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo hanno
venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra
Coleman e Ray Fisher), leader di un
agguerrito gruppo di ribelli.
Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa
sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti
pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.
Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e
riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta
voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie
Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon
Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona
Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak
(Staz Nair) e Milius (E. Duffy),
una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide
protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony
Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo
obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però
imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che
le truppe nemiche arrivino ad annientarli.
I ragazzi non hanno dovuto faticare
molto per trovare cose da prendere in giro (sì, le scene di
raccolta del grano al rallentatore sono le più criticate), ma
questo si rivela comunque uno degli Honest Trailer più divertenti
che abbiamo visto da un po’ di tempo a questa parte.
C’è anche un accenno al
“ripristino dello SnyderVerse“, ma come spesso accade, le
risate più grandi vengono probabilmente dal cambio di nome dei
personaggi (“Phone-In the Barbarian“) proprio alla fine.
Date un’occhiata al trailer onesto di
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice qui sotto.
Cosa ne sarà in futuro di Rebel Moon?
Nonostante siano stati criticati
dalla critica, i film di Rebel Moon hanno attirato molti spettatori
e hanno ottenuto ottimi risultati per Netflix, il che significa che molto
probabilmente vedremo dei sequel. Snyder ha già confermato di avere
in programma ben sei film in tutto.
“Quattro o sei film, dipende…
Credo che la questione sia se ogni volta che facciamo uno di questi
film ne facciamo due“, ha detto Snyder al Radio Times in una
recente intervista. “Ne stavamo parlando l’altro giorno e mi
chiedevo se il pubblico sarebbe rimasto deluso se avesse avuto un
solo film da Luna Ribelle? Direbbero: ‘Oh, è uno solo adesso?
Fantastico‘”.
La critica non ha apprezzato i film
di Rebel Moon di Zack Snyder (o i suoi film in
generale, se è per questo), ma questo non ha impedito loro di
attirare molti spettatori su Netflix. Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice ha
debuttato sullo streamer la scorsa settimana e il film non è stato
accolto meglio del suo predecessore. Anzi, le recensioni sono state
decisamente peggiori. Il sequel fantascientifico si trova
attualmente a un misero 15% su Rotten Tomatoes, con un punteggio di
pubblico migliore – ma comunque marcio – del 52%.
Nonostante queste reazioni
negative, Zack Snyder ha una base di fan fedeli e
devoti che chiaramente si preoccupano molto poco delle opinioni
della critica, e Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice è
riuscito a scalare le classifiche diventando il film numero 1 di
Netflix in tutto il mondo. Inoltre, il primo film,
Rebel Moon:
figlia del fuoco è rientrato nella top 10 ed è ora il
quinto film più popolare sullo streaming.
Ecco come si presenta la top 10 in
vista del weekend.
È ancora molto presto, quindi sarà
interessante vedere quanto a lungo The Scargiver
riuscirà a mantenere questa posizione. Tuttavia,
Netflix deve essere soddisfatta del risultato,
quindi non stupitevi se verrà annunciato un terzo film. Dopotutto,
Snyder ha già rivelato di avere in programma un potenziale di sei
film.
“Quattro o sei film, dipende…
Credo che la questione sia se ogni volta che facciamo uno di questi
film ne facciamo due”, ha detto Snyder al Radio Times in una
recente intervista. “Ne stavamo parlando l’altro giorno e mi
chiedevo se il pubblico sarebbe rimasto deluso se avesse avuto un
solo film da Luna Ribelle? Direbbero: ‘Oh, è uno solo adesso?
Fantastico‘”.
Rebel
Moon, l’epica space opera di Zack
Snyder, arriva su Netflix alla fine del mese. Tuttavia,
l’attesa è già cresciuta per il suo sequel,
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, che arriverà nella
primavera del 2024. Ed Skrein, che interpreta il
cattivo Atticus Noble, ha raccontato come Zack
Snyder si sia ispirato a Dunkirk
di Christopher Nolan come ispirazione per la seconda
parte.
“Ricordo che Zack ha detto che
con il secondo film voleva che fosse come Dunkirk“, ha detto
Skrein a GamesRadar+. “Quindi è come se ci fosse uno spazio
all’inizio, e poi si parte. E si scatena davvero, davvero tanto. E,
come nel caso del Ritorno del Re e del Signore degli Anelli, si può
dire: “Ok, sappiamo dove stanno andando“. È come dire:
‘Bene, ora sediamoci, mangiamo un sacco di popcorn e guardiamo
l’inizio‘”.
La trama di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
Fuoco
La sinossi del film recita: dopo essersi schiantata su una luna ai
confini dell’universo, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa straniera dal passato
enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di
agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di
salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra
Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble
(Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo
hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra
Coleman e Ray Fisher), leader di un
agguerrito gruppo di ribelli.
Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa
sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti
pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.
Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e
riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta
voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie
Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon
Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona
Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak
(Staz Nair) e Milius (E. Duffy),
una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide
protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony
Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo
obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però
imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che
le truppe nemiche arrivino ad annientarli.
Rebel Moon – Parte 1: Figlia
del fuoco approda finalmente su Netflix.
Il nuovo
film di Zack Snyder, che troverà compimento
solo nel 2024 con il rilascio di La sfregiatrice, sarà infatti disponibile su
piattaforma a partire dal 22 dicembre.
Inizialmente pensato come parte
integrante dell’universo di Star Wars
e assestatosi poi come progetto a sé stante a seguito
dell’estromissione dal franchise voluta da Disney
e Lucasfilm, il film rappresenta dunque l’ultima
fatica del controverso regista statunitense, figura autorevole nel
panorama pop-cinematografico contemporaneo e manifesto di
un’estetica che fin dai suoi esordi ha diviso pubblico e
critica.
A comporre il variegato cast di
interpreti sono nomi e volti noti del grande e piccolo schermo,
dalla protagonista Sofia Boutella, apparsa in Star Trek Beyond (2016), all’Ed
Skrein di Deadpool, passando per Djimon Hounsou (Il
gladiatore, Blood diamonds, Guardiani della galassia) e Charlie
Hunnam – star di Sons of Anarchy. All’interno di una pellicola
che, a partire dall’ambientazione space-western, si configura come
proseguimento ideale della poetica digitale del suo autore.
Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
fuoco: la trama
Schiantatasi su una luna ai confini
dell’universo, Kora (Sofia
Boutella), straniera dal misterioso passato, viene
accolta presso un pacifico insediamento dedito all’agricoltura. Qui
la vita della comunità sembra procedere tranquilla, scandita da
stagioni di semina e raccolto; ma l’inaspettata “visita” del
malvagio Ammiraglio Noble (Ed
Skrein), emissario del crudele Reggente Balisarius,
giunto a turbare la quiete del villaggio e a minacciarne la
sopravvivenza, cambia drasticamente le carte in tavola.
Nel tentativo di difendere Vedt
dall’autorità tirannica del Mondo Madre, Kora decide dunque di
imbarcarsi in un viaggio interstellare volto a rintracciare i
Bloodaxe (Cleopatra Coleman e Ray
Fisher) – leader di un agguerrito gruppo di ribelli – e
radunare coraggiosi guerrieri disposti a battersi per il villaggio
e per i suoi abitanti. E insieme all’audace coltivatore Gunnar, suo
fedele compagno di viaggio, riunisce un piccolo gruppo di rinnegati
in cerca di redenzione.
La squadra, composta dal grande
Generale Titus (Djimon
Hounsou), dal nobile Tarak (Staz
Nair), dal pilota mercenario Kai (Charlie
Hunnam), dalla intrepida spadaccina Nemesis
(Doona Bae) e dalla ribelle Milius (E.
Duffy), è pertanto chiamata ad unire le forze contro il
comune nemico. Lo scontro con l’Ammiraglio Noble e i suoi
pericolosi scagnozzi incombe funesto e nascosto nel buio dello
spazio cosmico si nasconde un traditore.
Il mito digitale
“Cercate di fare squadra” suggeriva
Il Saggio Scott Glenn a Babydoll e compagne nel
bel mezzo di
Sucker Punch. E poco importa della collocazione
storico-scenografica, del campo di battaglia o persino della
composizione numerica della stessa; d’altro canto che siano cinque,
sei, o 300, i corpi ipertrofici di
Snyder sono sempre stati – e tutt’ora rimangono –
gli attanti di una poetica autoriale che, sin dagli albori, procede
a una sistematica rilettura del “mito” in chiave digitale. Un
processo letteralmente esploso nella muscolare rivisitazione
termopiliana del 2006 e affinato nel tempo attraverso i molteplici
cut targati DC.
Rebel Moon – Parte 1: Figlia
del fuoco, in quest’ottica, più che al mero prolungamento
del modo di intendere un dispositivo-cinema devoto alla messa in
scena di replicanti men of steal di volta in volta
declinati all’interno di differenti cornici narrative, assomiglia
piuttosto al realizzarsi di una specifica volontà del suo artefice;
desideroso di saggiare le possibilità concettuali del proprio
sguardo, mediante un prodotto che, dopo aver affondato le proprie
radici nel cuore pulsante dell’epos americano – il selvaggio West –
inizia a divorare simboli e icone di ogni dimensione conosciuta
dell’universo Hollywood (e non solo), fagocitandone estetica e
linguaggio.
Rebel Moon – Parte 1:
Figlia del fuoco, un mash-up intergenerazionale
Sospeso come un calcio a mezz’aria
tra mito, immaginario collettivo e sua cibernetica sovrascrittura,
il film di Snyder esegue così un poderoso mash-up
intergenerazionale della produzione cinematografica “tutta”.
Miscelando Kurosawa e
Cameron, Tarantino e Lucas,
Jackson e
Scott; in una continua compenetrazione tra generi
che – condita dalla consueta dose di ricercata magniloquenza –
traspone su grande schermo l’odierna concezione dell’immagine come
irrefrenabile flusso che travolge e sommerge il contemporaneo.
Fotografato dal suo stesso
creator nelle vigorose superfici che ne indirizzano il
significato, Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
fuoco procede così ritmato accavallando coreografie
action e maschere attoriali. Al punto da confinare la sola speranza
di umanità dietro gli ingranaggi di latta di un vecchio robot
ricondizionato – un nuovo uomo d’acciaio. E programmando un
serratissimo viaggio a passeggio tra i mondi – tecno-arene
videoludiche costantemente intercambiabili – dove
l’assenza di sguardo pare esaurire ogni probabilità di
salvezza. Rintracciabile solo, come fu per le fughe sognanti di
Babydoll, nei punti ciechi del grande Occhio nemico. D’altronde
“lui può unire il meglio di questi due mondi e creare
un’umanità più bella”. Anche se spezzata a metà.
Netflix ha diffuso il primo trailer
ufficiale di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
Fuoco, il primo di capitolo di
evento in due parti firmato da Zack Snyder
(Watchmen, L’uomo d’acciaio,Zack Snyder’s Justice
League), la cui realizzazione ha richiesto decenni di
lavoro. Originariamente, Snyder aveva sviluppato tale progetto per
farne un film della saga di Guerre stellari, ispirato ai
film di Akira Kurosawa, ma dopo l’acquisizione di
Lucasfilm da parte della Disney, lo ha modificato
per farlo diventare un progetto a se stante. Il primo capitolo sarà
ora disponibile sulla piattaforma streaming a partire dal
22 dicembre, mentre il secondo capitolo,
intitolato
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice arriverà il
19 aprile 2024.
La trama di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
Fuoco
La sinossi del film recita: dopo essersi schiantata su una luna ai
confini dell’universo, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa straniera dal passato
enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di
agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di
salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra
Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble
(Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo
hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra
Coleman e Ray Fisher), leader di un
agguerrito gruppo di ribelli.
Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa
sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti
pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.
Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e
riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta
voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie
Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon
Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona
Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak
(Staz Nair) e Milius (E. Duffy),
una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide
protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony
Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo
obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però
imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che
le truppe nemiche arrivino ad annientarli.
Mentre si attende l’uscita su
Netflix di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
fuoco, il nuovo film di Zack
Snyder e primo capitolo di una saga di fantascienza pronta
ad espandersi nel tempo, sono ora arrivate online le prime reazioni
della critica al film. Come avvenuto per i precedenti lungometraggi
del regista, anche questo suo nuovo lavoro ha fortemente diviso
quanti lo hanno visto in chi lo ha amato e chi lo ha odiato, ma
sembra esserci posto anche per delle vie di mezzo. Tra i giudizi
negativi spicca sicuramente quello di Eric Italiano
di BroBible ha ammesso che Rebel Moon è stato
“il primo film dal quale sono uscito prima della fine da molto,
molto tempo”, criticandone la “cattiva recitazione” e
suggerendo che il film è “un banchetto per chi odia Zack
Snyder.”
Di un parere simile è anche Matt Neglia di
Next Best Pictures, che ha scritto che “il film
avrebbe dovuto allinearsi con la mia predilezione per la narrazione
epica, ma mi ha lasciato distaccato. L’esecuzione goffa di Zack
Snyder rende anche il dramma in modo elementare fino a renderlo
quasi noioso. Fantascienza derivata con azione al rallentatore
insignificante e personaggi noiosi”. Brandon Davis
di ComicBook.com riporta invece che “volevo amare
Rebel Moon”, ma di aver percepito che “la storia ambiziosa
avrebbe potuto essere raccontata meglio”, affermando però
anche che “la versione estesa probabilmente lo migliorerà. Ha
un grande stile, ma quest’ambiziosa storia avrebbe potuto essere
raccontata meglio.”
C’è però anche chi ha apprezzato il
film, come Molly Edwards
di GamesRadar, che scrive: “Ok, #RebelMoon è
semplicemente epico. Grandi proporzioni, bellissime immagini
(ovviamente), azione fantastica e una mitologia davvero
affascinante. Ci sono un sacco di entusiasmanti anticipazioni per
quello che verrà, ma è comunque molto soddisfacente come film a sé
stante. Jimmy mi ha rubato il cuore.” Di un parare simile è
Kirsten Acuna
di Insider, che ha descritto il film come come una
“lettera d’amore a Star
Wars.Riesco a vedere i riferimenti. Volevo di più di
alcuni personaggi (Djimon Hounsou), ma Ed Skrein ruba la scena in
ogni momento”.
Sentimenti contrastanti invece per
Maria Lattila di Why Now, la quale si
pone a metà tra chi lo ha amato e chi lo ha odiato scrivendo che:
“oh, possiamo parlare di #RebelMoon adesso? Visivamente molto
bello e scorre bene, ma soffre della sindrome della Parte Uno.
Mentirei se dicessi che adesso non vedo l’ora di vedere la Parte
Due!”. Anche stavolta, dunque, Snyder è riuscito a dividere i
suoi spettatori, ma si attendono ora le recensioni complete al film
per poter scoprire in modo più preciso cosa ha funzionato e cosa
no, in attesa che tutti possano vederlo a partire dal 21 dicembre
alle 10 p.m. ET/7 p.m. PT su Netflix.
La trama di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
Fuoco
La sinossi del film recita: dopo essersi schiantata su una luna ai
confini dell’universo, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa straniera dal passato
enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di
agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di
salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra
Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble
(Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo
hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra
Coleman e Ray Fisher), leader di un
agguerrito gruppo di ribelli.
Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa
sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti
pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.
Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e
riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta
voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie
Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon
Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona
Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak
(Staz Nair) e Milius (E. Duffy),
una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide
protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony
Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo
obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però
imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che
le truppe nemiche arrivino ad annientarli.
In vista del debutto di Rebel Moon
– Parte 1: Figlia del fuoco il 22 dicembre, Netflix annuncia che distribuirà per la prima volta
il nuovo film epico di fantascienza di Zack Snyder
in sale selezionate per una settimana.
Secondo Variety, il primo
episodio Rebel Moon
– Parte 1: Figlia del fuocosarà
proiettato in 70mm in quattro città tra cui Los Angeles (Egyptian
Theatre), New York City (Paris Theatre), Toronto (TIFF Bell
Lightbox) e Londra (Prince Charles Cinema), a partire dal 15
dicembre. 21. Netflix è il proprietario delle sale Egyptian Theatre
e Paris Theatre.
Sofia Boutella, Ed Skrein,
Cleopatra Coleman e Cary Elwes recitano nell’ultimo film
di Zack Snyder, incentrato su un’enigmatica giovane donna che vive
in una pacifica colonia alla periferia della galassia. Le è stato
affidato il compito di trovare guerrieri in grado di respingere
un’imminente invasione da parte di un despota tirannico.
Snyder ha recentemente affermato che
“Rebel
Moon” e il suo ultimo film, il film d’azione zombie di
Netflix “Army
of the Dead”, fanno parte dello stesso universo.
“‘L’Armata dei Morti’ ha una mitologia piuttosto vasta che non
è mai stata inserita nel film“, ha detto a Total
Film. “In realtà c’è un personaggio di ‘Rebel Moon’
nella serie animata ‘Army of the Dead’ che non abbiamo mai
realizzato.”
Cosa sappiamo su Rebel Moon –
Parte 1: Figlia del fuoco
Snyder originariamente concepì “Rebel
Moon” come un film di “Star
Wars” ispirato ai “Sette Samurai” che presentò a
Lucasfilm poco dopo che la Disney acquisì lo studio nel 2012 per
4,05 miliardi di dollari. Il regista voleva creare personaggi
originali e ha spinto per una sceneggiatura classificata come R,
che alla fine ha portato “Rebel
Moon” a diventare una proprietà propria al di fuori
del franchise di “Star
Wars“.
Il regista ha scritto il progetto come un
unico film, ma Netflix
era riluttante ad accettarlo perché la sceneggiatura contava 172
pagine. Con quella lunghezza, “Rebel
Moon” avrebbe avuto una durata di circa tre
ore. Le due parti hanno concordato di dividere il film in due
metà, con il secondo film
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice in arrivo l’anno
prossimo.
Snyder sta anche lavorando su due tagli
separati di ciascun film “Rebel Moon”. Un taglio è un film che
“chiunque può apprezzare e guardare”, mentre l’altro sarà più
esplicito e rigorosamente per adulti. “Penso che per i
miei fan e per le persone pronte a fare un tuffo più profondo e più
difficile, sarà divertente“, ha detto Snyder a
Vanity Fair all’inizio di quest’anno. Successivamente
ha rivelato su Tudum di
Netflix che i tagli del regista includeranno quasi
60 minuti di filmati aggiuntivi.
“Il Director’s Cut si avvicina
a un’ora di contenuti extra, quindi penso che sia una versione
legittima dell’universo esteso“, ha detto
Snyder. “Puoi davvero vedere molto. È solo
più dipinto fino in fondo. Il [taglio] del regista è
un’immersione profonda, cosa che notoriamente ho fatto durante
tutta la mia carriera. Non so come sono finito nel mondo dei
Director’s Cut, ma quello che posso dire è che, per me, i
Director’s Cut sono sempre stati qualcosa per cui ho dovuto lottare
in passato e nessuno lo voleva. Era questo bambino bastardo
che cercavo sempre di mettere insieme perché sentivano che esisteva
una versione più profonda. E con Netflix abbiamo girato scene
solo per il Director’s Cut. Quindi, in questo senso,
è davvero una rivelazione perché dà quel secondo calcio al
barattolo per i grandi fan.
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice è da
oggi disponibile su Netflix
e segna la conclusione (per ora) dell’epopea cinematografica di
Zack Snyder. Come noto, il regista
ha cercato di portare Rebel
Moon sullo schermo per anni: prima l’ha proposto come
un capitolo nell’universo di Star
Wars, poi l’ha rielaborato in una storia originale
nell’ambito di un nuovo accordo con Netflix.
L’anno scorso sono stati fatti i
primi passi in questo universo con Rebel Moon – Parte
1: Figlia del fuoco, in cui una giovane donna di nome
Kora (Sofia
Boutella) riunisce un gruppo di guerrieri provenienti
da tutta la galassia per difendere la piccola luna di Veldt dal
tirannico Motherworld.
Figlia del fuoco getta anche le basi per La sfregiatrice e per i futuri ingressi nel
mondo di Rebel
Moon: ecco tutto quello che dovete ricordare.
Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
fuoco ha riunito un’improbabile banda di guerrieri
Rebel Moon
prende il via quando Veldt riceve la visita di una nave del Mondo
Madre. L’ammiraglio Atticus Noble (Ed
Skrein) è stato inviato per dare la caccia ai
rivoluzionari Darrian Bloodaxe (Ray Fisher) e a
sua sorella Devra (Cleopatra Coleman); si scopre
che uno degli abitanti di Veldt, Gunnar (Michiel
Huisman), aveva venduto le eccedenze di raccolto ai
Bloodaxe. Quando Noble chiede a Veldt di rifornire le sue forze di
grano, Kora decide di radunare dei guerrieri per difendere gli
abitanti del suo villaggio. Lei e Gunnar finiscono per imbattersi
nel contrabbandiere Kai (Charlie
Hunnam), che li aiuta a trovare un gruppo eclettico di
compagni, tra cui l’ex principe Tarak (Staz Nair), la letale
spadaccina Nemesis (Doona Bae) e l’ex generale del
Motherworld Titus (Djimon
Hounsou). Incontrano anche i Bloodaxes, con Darrian
che presta alcuni dei suoi uomini alla causa.
Kai ha però fatto il doppio gioco e
vende Kora e i suoi compagni a Noble, il che porta Gunnar a
ucciderlo e ad aiutare a liberare gli altri. Il combattimento che
ne consegue vede Darrian ucciso mentre abbatte una cannoniera del
Mondo Sotterraneo, mentre tutte le sue forze vengono decimate,
tranne un soldato solitario, Milius (E. Duffy),
che decide di unirsi a Kora e ai suoi amici. Kora apparentemente
uccide Noble, ma questi viene resuscitato dai sacerdoti del Mondo
Madre e portato al cospetto del reggente Balisarius (Fra
Fee), che chiede a Noble di stroncare la rivoluzione e di
riportare Kora al Mondo Madre viva.
La connessione di Kora con il
Mondo Madre viene esplorata in Rebel Moon –
Parte 1
Nel corso di
Figlia del fuoco, Kora rivela a Gunnar altri aspetti del suo
passato. Come la maggior parte dei guerrieri che recluta, il suo
pianeta è stato raso al suolo dal Mondo Madre. Balisarius la
risparmiò e la crebbe come una figlia, dandole il nome di
“Arthelais”. Si è addestrata come soldato, salendo di grado fino a
quando è stata scelta per diventare la guardia del corpo della
principessa Issa (Stella Grace Fitzgerald).
Issa avrebbe dovuto inaugurare
un’età d’oro di pace per l’universo, ma lei e il resto della sua
famiglia furono uccisi da un misterioso assassino. Kora è fuggita
dal Mondo Materno e si è schiantata sul Veldt, dove è stata accolta
dagli abitanti del villaggio, ma il Mondo Materno non l’ha mai
perdonata. Noble si riferisce a lei come alla “Sfregiatrice”, e la
seconda parte di Rebel Moon si propone di esplorare cosa
accadde esattamente il giorno in cui la famiglia reale fu
colpita.
Jimmy trova un nuovo scopo
Kora non è l’unico personaggio di
Rebel Moon legato alla famiglia reale. Quando Noble lascia un
piccolo contingente di soldati sul Veldt per mantenere la pace fino
al suo ritorno, questi attivano un “Jimmy” (Dustin
Ceithamer/Anthony
Hopkins), un cavaliere meccanico destinato a difendere
la classe dirigente del Mondo Madre. Jimmy e il resto delle sue
macchine, meglio conosciute come Mechanicas Miltarium, hanno smesso
di combattere dopo l’uccisione di Issa, poiché ritenevano di aver
perso il loro scopo.
Dopo aver incontrato un’abitante
del villaggio di nome Sam (Charlotte Maggi) e aver
notato la sua somiglianza con Issa, Jimmy finisce per sparare a uno
dei soldati del Mondo Madre che la minaccia. Nel trailer di
La sfregiatrice viene mostrato il suo ruolo
potenzialmente importante nel secondo capitolo, dove unisce le
forze con Kora e distrugge i soldati del Mondo Madre. La presenza
di Jimmy è sporadica in Figlia del Fuoco, anche se
l’imminente
extended cut potrebbe ampliare il suo ruolo e il suo nuovo
scopo di difendere il Veldt.
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice si
preannuncia ancora più ricco di azione del suo predecessore, a
giudicare dal trailer. “La seconda parte è un film di
guerra“, ha dichiarato Snyder durante un’intervista a Entertainment
Weekly. “Sappiamo che Noble è vivo e che Belisarius gli ha
affidato il compito di trovare sua figlia e di riportargliela ad
ogni costo. Quindi la posta in gioco per il villaggio si è alzata
da ‘ehi, vogliamo un po’ del vostro grano’ a ‘state ospitando il
fuggitivo più ricercato nella storia della galassia’“.
La battaglia per Veldt è solo
l’inizio, perché Snyder ha in programma
un terzo film e altri ancora. “Se dovessimo andare avanti e
fare altri film, conosciamo l’obiettivo… Penso che in un mondo
ideale, avremmo sicuramente un arco più lungo di questo gigantesco
universo, e poi a quel punto sarei felice di passare la mano a
qualcun altro. Ma so cosa voglio fare“, ha dichiarato Snyder a
SFX Magazine.
L’universo di Rebel
Moon sta lentamente
iniziando a espandersi, con un fumetto prequel incentrato
sull’ascesa dei Bloodaxes a diventare rivoluzionari e un progetto
di videogioco in lavorazione. Il tempo, e l’accoglienza riservata a
La sfregiatrice, riveleranno se questa espansione
sboccerà o meno in un
universo fantascientifico in grado di rivaleggiare con Star Wars o Dune.
Pochi autori della letteratura
statunitense e mondiale vantano la fama che ha ancora oggi
J. D.Salinger. Celebre in
particolare per il romanzo del 1951 Il giovane Holden,
egli è noto anche per la sua natura schiva e riservata, che lo
portò a ritirarsi completamente nell’anonimato a partire dal 1965
fino alla data della sua morte, avvenuta nel 2010. Se sulle sue
opere egli pose il divieto di trasposizione cinematografica, la sua
giovinezza è invece diventata oggetto del film Rebel in
the Rye, il cui titolo è un chiaro riferimento a
quello inglese del suo romanzo più celebre, The Catcher in the
Rye.
Questo lungometraggio è stato
scritto e diretto nel 2017 da Danny Strong, attore
noto per le serie Buffy l’ammazzavampiri e Una mamma
per amica e che ha qui esordito alla regia. Egli acquistò di
suo pugno i diritti della biografia J. D. Salinger: A
Life, scritto da Kenneth Slawenski e
incentrato sulla giovinezza dell’autore, dalla Seconda guerra
mondiale sino alla pubblicazione de Il giovane Holden. Nel
tentativo di dar vita ad un film che rispecchiasse lo stile
dell’autore, Strong lo concepì come un racconto di formazione dove
si esprime il disgusto verso una società borghese e convenzionale e
il disagio di un’intera generazione.
Presentato al Sundance Film
Festival, Rebel in the Rye non ottenne tuttavia una buona
accoglienza di critica e finì con il passare in sordina. Pur con i
cliché del genere, però, si tratta di un’opera delicata e sincera
che cerca di raccontare un’esistenza quantomai sfuggente. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Rebel in the Rye: la trama del film
La vicenda narrata nel film ha
inizio nei primi anni Quaranta, quando J. D.
Salinger è un giovane insicuro in cerca di sé stesso,
specialmente ora che è prossimo all’età adulta. Iscrittosi ad un
corso di scrittura presso la Columbia University, intreccerà qui
una serie di importanti relazioni. La prima è quella con la
benestante attrice OonaO’Neill,
con la quale avrà un turbolento rapporto sentimentale. La seconda è
invece quella con il professor Whit Burnett, il
quale diventerà suo mentore nella scrittura. Proprio mentre coltiva
questa passione, Salinger viene però chiamato a combattere nella
Seconda guerra mondiale.
Rimasto traumatizzato da
quell’esperienza, egli inizierà ad elaborare un profondo disgusto
per la società che va formandosi intorno a lui in seguito della
fine del conflitto. Sentendosi sempre più distaccato da ciò che lo
circonda, farà confluire i suoi sentimenti in un romanzo che
chiamerà Il giovane Holden. Durante il processo di
scrittura, però, Salinger dovrà anche trovare una stabilità nella
propria vita, ricercando quelle relazioni che potranno salvarlo.
Rebel in the Rye racconta dunque poco più di un decennio
della vita di uno dei più importanti autori della letteratura
mondiale.
Rebel in the Rye: il cast del film
Per interpretare J. D. Salinger,
compito tutt’altro che semplice, è stato chiamato l’attore Nicholas Hoult.
Celebre per essere Bestia nei nuovi film degli X-Men, egli
si è trovato nel 2019 ad interpretare anche un altro noto
scrittore, ovvero J. R. R. Tolkien nel film
Tolkien. Per interpretare
Salinger, egli ha innanzitutto indossato delle lenti che gli hanno
permesso di cambiare il colore degli occhi da azzurri a marroni,
come quelli dello scrittore. Successivamente si è documentato
quanto più approfonditamente possibile sulla vita di Salinger,
ricercando anche interviste video o audio per poterne studiare il
modo di muoversi o di parlare.
Accanto a lui, nel ruolo del mentore
Whit Burnett, vi è il due volte premio Oscar Kevin Spacey,
mentre Sarah Paulson,
celebre per la serie American Horror Story, è Dorothy
Olding, la fedele agente che ha sostenuto il giovane Salinger per
tutta la sua carriera. Zoey Deutch, attrice vista
anche in Beautiful Creatures, Tutti vogliono qualcosa e
Prima didomani, è l’attrice Oona O’Neill, la
quale intreccia una relazione con Salinger. Nel film sono poi
presenti gli attori Victor Garber e Hope
Davis nei ruoli di Sol e Miriam Salinger, i genitori del
protagonista. Altri attori presenti sono Brian d’Arcy
James nel ruolo di Giroux e Lucy Boynton
in quelli di Claire Douglas.
Rebel in the Rye: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Rebel in the
Rye è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili, Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision,
Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 20
agosto alle ore 00:05 sul canale
Rai 3.
Dopo Alfred
Hitchcock, anche Netflix prova ad adattare il romanzo di
Daphne Du
Maurier, Rebecca. Nel cast
del film diretto da Ben Wheatley ci sono
Armie Hammer, Lily James e Kristin Scott
Thomas
Una giovane sposina arriva
nell’imponente tenuta di famiglia del marito su una costa inglese
battuta dal vento e si ritrova a combattere l’ombra della sua prima
moglie, Rebecca, la cui eredità vive nella casa
anche molto tempo dopo la sua morte. Un adattamento moderno del
romanzo gotico di Daphne Du Maurier arriva su
Netflix: interpretato da Armie Hammer, Lily James
e Kristin Scott Thomas.
La regista Rebecca
Zlotowski porta in concorso a
Venezia 79I figli degli altri, film
basato su un’esperienza autobiografica e che mira a raccontare il
tema della maternità da una prospettiva differente.
La trama de I figli degli
altri ruota attorno a Rachel è una donna
di quarant’anni, senza figli. Ama la sua vita: gli studenti del
liceo in cui insegna, gli amici, il suo ex, le lezioni di chitarra.
Quando si innamora di Ali, stringe un legame profondo anche con
Leila, la figlia di quattro anni dell’uomo. Le rimbocca le coperte
prima di dormire, se ne prende cura, le vuole bene come se fosse
sua. Ma amare i figli degli altri è un grosso rischio.
Proprio partendo dal nucleo della
sceneggiatura, la regista ha parlato del suo approccio a una storia
tanto personale ma che riflette preoccupazioni e sentimenti
universali. “Quando si parla di maternità, spesso si creano due
fazioni: c’è chi ha fatto questa esperienza e dice che non si può
vivere senza. Ma io volevo trasmettere il messaggio che puoi
comunque voler sempre dire qualcosa come donna, puoi tracciare il
tuo cammino anche senza avere figli. Ho cercato di trovare un
equilibrio in termini di storytelling tra le diverse ideologie, che
oggigiorno sono anche politiche. Il mio film ha comunque
un’ideologia, e sta nel fatto che una donna può esistere anche
senza dei figli, c’è una presa di posizione rispetto al fatto che
una donna può realizzarsi anche senza figli. La scrittura è sempre
un lavoro che cerca di mescolare elementi della quotidianità ed
emozioni che potremmo provare: io ho voluto raccontare come sarebbe
potuta essere la mia vita, se non fossi stata una
regista“.
Abbiamo poi potuto sentire il parere
degli attori protagonisti su una questione tanto dedicata,
confrontando il punto di vista femminile a quello maschile. La
protagonista Virginie Efira ha dichiarato:
“Quando ho letto la sceneggiatura di Rebecca ho colto
immediatamente la descrizione che voleva fare del momento di una
vita della donna che non ho mai visto rappresentato al cinema e che
corrisponde a una riflessione che ho fatto a livello personale.
Stiamo parlando di qualcosa che appartiene a tutte le donne, fa
parte di una sorte di desideri da parte di una donna che spesso si
scontrano con l’impotenza e che si può anche esprimere senza avere
figli, ma tramite un personaggio che è matrigna della figlia di un
compagno. Ci sono tante domande nella sceneggiatura e non abbiamo
bisogno di risposte: a me bastava riconoscermi in quelle
domande“.
Ha poi proseguito Roschdy
Zem: “Voglio condividere con voi l’emozione di
sentirmi privilegiato di portare sullo schermo una storia così
tipica del 21esimo secolo. Il fatto che una regista abbia avuto
l’idea di questo progetto apre la porta a una nuova era della
tradizione cinematografica. Ci sono una serie di soggetti e
tematiche nuove nel cinema, mai state affrontate prima d’ora nel
linguaggio cinematografico. Per me il futuro del cinema è
femminile: o sarà donna o non sarà“.
Un aspetto interessante de I
figli degli altri è l’indagine interiore anche di
Leila, la bambina cui la nostra protagonista
stringe un legame inedito. “É sicuramente difficile riuscire a
tracciare un ritratto dei bambini nella loro ambivalenza
all’interno di una storia. Da un lato sono una benedizione,
dall’altro possono anche essere un peso nella vita, anche se sono
degli esseri nei confronti dei quali noi proviamo un bene immenso.
Alla base del fare un figlio c’è questo conflitto e io volevo
mostrarlo. Può anche accadere che non piacciano i figli del
compagno che ci scegliamo. Nel cinema siamo cresciuti vedendo
rapporti idilliaci tra famiglie e figli. All’inizio del film io ho
semplicemente tratteggiato l’innamoramento, volevo più che altro
dare una caratterizzazione ai singoli personaggi, non soffermarmi
sulla storia d’amore. Virginie è un’insegnante, ha un rapporto
molto intimo con la figura infantile. Alla base, è una storia
semplice ma arriviamo a coglierne tutte le sfumature“.
Nel film, incontriamo anche il
regista FrederickWiseman in un
cameo inedito e Rebecca Zlotowski ha parlato del
rapporto che si è instaurato nel corso degli anni tra i due:
“Ci siamo incontrati su un ascensore a Venezia, io ero giudice
di Orizzonti. Io avevo scarpe brillantinate, lui giganti e
sportive. ‘Scarpe da regista’, mi dice lui, ‘Scarpe da regista’,
ribatto io riferendomi alle mie. Ci siamo poi incontrati più volte,
lui vive a Parigi. Mi è venuto in mente che lui ama recitare ed è
una persona scherzosa, con un grande senso dell’umorismo. Gli è
piaciuto moltissimo fare questo cameo assolutamente comico. Prima
di fare la regista, sono stata insegnante di cinema, in particolare
di documentari e mi piace pensare che questa figura possa essere
definita come un ricercatore nel museo dell’uomo, mi piaceva l’idea
che Wiseman rispecchiasse questo interpretando un
ginecologo“.
Rebecca Zlotowski
ha poi concluso con una riflessione molto profonda sul ruolo delle
donne nella società odierna. “La posizione delle donne è
cambiata lentamente ma negli ultimi sessant’anni abbiamo visto che
ha assunto anche un importantissimo ruolo sociale, oltre che
privato. Riusciamo a definirci in modo differente rispetto al ruolo
materno che ci è stato tradizionalmente assegnato. Sicuramente, è
ancora fin troppo diffusa l’idea dell’orologio biologico che
scadrà, ma dobbiamo chiederci come vogliamo definirci rispetto alla
vita che vogliamo fare. É il momento in cui dobbiamo dire che
possiamo non volere figli, che l’aborto deve essere un diritto,
anche se c’è tanto dolore in tutto ciò. Forse mi sento legittimata
a dire questo perchè sono una donna francese e abbiamo solidi
diritti. Ma voglio fare sentire la mia voce, questo film è una vera
e propria lettera d’amore per tutte le persone che erano come me
qualche anno fa“.
Rebecca Hall è una
di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema recente e
continua a contribuire grazie alle sue diverse ed intense
interpretazioni. L’attrice, che fa questo lavoro da quando era una
ragazzina, ha saputo conquistare sin sa subito una grande fetta di
spettatori, diventando una delle attrici più apprezzate in tutto il
mondo.
Ecco dieci cose da sapere su
Rebecca Hall.
Rebecca Hall film
1. I film e la
carriera. La carriera cinematografica dell’attrice è
iniziata nel 2006, quando debutta sul grande schermo grazie al film
Il quiz dell’amore, per poi proseguire con The
Prestige (2006), Vicky Cristina Barcelona (2008),
Frost/Nixon – Il duello (2008), Dorian Gray
(2009), Please Give (2010) e The Town (2010). In
seguito, recita in Everything Must Go (2010), 1921 – Il mistero di Rookford (2011), Una ragazza
a Las Vegas (2012), Iron Man 3 (2013), Closed Circuit (2013) e
Una promessa (2013). Tra i suoi ultimi film, vi sono
Transcendence (2014), Regali da uno sconosciuto – The
Gift (2015), Christine (2016), Il GGG – Il grande gigante gentile (2016), The
Dinner (2017), Professor Marson and the Wonder Women
(2017), Teen Spirit – A un passo dal sogno (2018), Holmes & Watson – 2 de menti al servizio della regina
(2018) e Un giorno di pioggia a New York (2019).
2. Ha lavorato spesso per il
piccolo schermo. Oltre ad aver prestato la sua attività di
attrice per il cinema, l’attrice ha presenziato spesso in progetti
destinati al piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nel mondo della
recitazione con la serie The Camomile Lawn (1992), per poi
apparire in serie come Parade’s End (2012), Horace and
Pete (2016) e in film tv come Don’t Leave Me This Way
(1993), Wide Sargasso Sea (2006), Joe’s Palace
(2007), Il mio amico Einstein (2008) e Red Riging:
1974 (2009).
3. È anche doppiatrice,
produttrice, sceneggiatrice e regista. Nel corso della sua
carriera, l’attrice non si è tirata indietro dalla possibilità di
esplorare altri ambiti diversi del cinema diversi dalla sua
principale professione. Infatti, ha prestato la propria voce per il
doppiaggio di un episodio della serie The World of Peter Rabbit
and Friends (1993) e del film Mirai (2018), mentre in
quando produttrice, ha lavorato alla realizzazione del film
Patto d’amore (2017). In quando sceneggiatrice e regista,
sta attualmente lavorando alla realizzazione del suo primo film,
Passing.
Rebecca Hall marito
4. È sposata da qualche
anno. L’attrice si è sposata per la prima volta con il
collega Morgan Spector: la coppia si è sposata a
New York nel settembre del 2015 ed erano fidanzati da un paio di
anni. I due, infatti, si sono conosciuti un paio di anni prima
mentre si trovavano entrambi a lavorare in una produzione di
Broadway.
5. Ha avuto una breve storia
con Sam Mendes. Prima di frequentare il suo attuale
marito, l’attrice avuto una storia, durata dal 2011 al 2013 circa,
con il regista Sam Mendes. Pare che i due si fossero
conosciuti nel 2006 e che, sebbene sia stata additata come la donna
che ha fatto saltare il matrimonio tra il regista e Kate Winslet, i due hanno iniziato a
frequentarsi dal 2011, anno del divorzio dall’attrice.
Rebecca Hall figli
6. È diventata mamma di un
bambino. Nel gennaio del 2018, l’attrice ha rivelato di
essere incinta del suo primo figlio. Tuttavia, l’attrice è famosa
anche per non mettere mai la vita privata sotto i riflettori, tanto
che non è chiaro quando sia nato il bambino, di che sesso sia e
quale sia il nome dato.
Rebecca Hall Iron Man
7. Doveva essere
l’antagonista. L’attrice ha dichiarato che per Iron
Man 3, in origine, il suo personaggio avrebbe dovuto essere il
villain principale, ma in seguito, rielaborando la sceneggiatura,
il suo ruolo è stato ridotto e il cattivo principale è diventato
uomo.
8. Il destino è suo
personaggio è stato modificato in corso d’opera. L’attrice
ha rivelato che il suo personaggio ha subito delle modifiche
durante il film, tanto che a metà delle riprese le sarebbe stato
chiesto “Cosa penseresti se ti sparassero dal nulla?”. Avrebbe
dovuto essere presente fino alla fine del film, ma alla fine ha
raggiunto un accordo su come dare la morte al suo personaggio.
Rebecca Hall The Prestige
9. È rimasta incuriosita
dall’ambientazione. L’attrice ha voluto partecipare a
The Prestige perché rimasta impressionata dal fatto che
fosse un film molto diverso e soprattutto molto attuale, tra
l’altro girato nella sua città natale, Londra.
Rebecca Hall: età e altezza
10. Rebecca Hall è nata il 3
maggio del 1982 a Londra, in Inghilterra, e la sua altezza
complessiva corrisponde a 178 centimetri.
Il cast di Iron Man 3 continua a
gonfie vele. Dopo l’annuncio di ieri di Jessica Chastain, che ha rinunciato al film,
oggi arrivano conferme su Rebecca Hall, che sembrerebbe pronta a
raccoglierne l’eredità. I Marvel Studios sembrano essere in
trattative con l’attrice.
Rebecca Hall è ufficialmente a bordo del progetto che
vede protagonista Johnny Deep e Paul Bettany, Transcendence, l’atteso
debutto alla regia del genio cinematografico Wally
Pfister, premio Oscar per la migliore fotografia.
Il film prodotto da
Chritstopher Nolan e Emma Thomas,
sarà girato principalmente a Los Angeles a partire da aprile e sarà
distribuito dalla Warner Bros il 25 aprile 2014. Ricordiamo che la
Hall sarà nel cast del prossimo film di Iron Man.
È stato presentato ieri
al Sundance Film Festival 2016 il
nuovo film con protagonisti Rebecca Hall e Michael C.
Hall, Christine, il film diretto
da Antonio Campos. Ecco le foto
dell’evento:
Rebecca Hall
(A Promise) e Dan
Stevens (Downton Abbey) sono
stati scelti per essere i protagonisti di
Permission, una nuova commedia romantica
scritta e diretta da Brian Crano. Interpreteranno
una coppia che decide di andare a letto con altre persone per il
bene della loro relazione.
La storia ruota intorno a Anna e
Will, entrambi sono stati il “primo tutto” reciproco: primo bacio,
prima volta, prima relazione. Dopo anni, al trentesimo compleanno
di Anna, Will vuole chiederle di sposarlo, ma il loro migliore
amico farà un brindisi, da ubriaco, che farà loro aprire gli occhi
e cambiare le prospettive su una relazione così sana e stabile.
Il film sarà girato a Brooklyn e nel cast ci sono anche
Gina Gershon, Francois Arnaud, Morgan Spector, Bridget
Everett, David Joseph Craig, Sarah Steele e Jason
Sudeikis.
IFC Films ha
pubblicato il trailer ufficiale diResurrection,il suo nuovo
thriller psicologico in uscita con protagonisti Rebecca Hall e Tim Roth. Il film debutterà nelle sale
americano e in digitale il 5 agosto.Il contributo
video, presenta una donna la cui vita apparentemente perfetta viene
sconvolta dal ritorno di un volto familiare indesiderato dal suo
passato traumatico.
Descritto come un film
sbalorditivo, Resurrectionè scritto e diretto da Andrew Seman, ed è
basato su una sceneggiatura originale che è apparsa nella Black
List del 2019. Nel cast Rebecca
Hall (Passing),
Tim Rothh
(Rob Roy), Grace
Kaufman (The Sky is
Everywhere ), Michael
Esper e Angela Wong Carbone.
La trama di Resurrection
“Nel film, Margaret conduce una
vita ordinata e di successo, bilanciando perfettamente le esigenze
della sua intensa carriera e della sua genitorialità come una mamma
single con la figlia fieramente indipendente Abbie”, si legge nella
sinossi. “È tutto sotto controllo. Ma quell’attento equilibrio
viene sconvolto quando un’ombra indesiderata del suo passato
ritorna nella sua vita, portando con sé gli orrori del passato di
Margaret. Margaret dovrà affrontare il mostro che ha evitato
per due decenni e che è arrivato a concludere i loro affari in
sospeso.” Resurrection è prodotto da Lars
Knudsen per Square Peg, Alex Scharfman e Drew Houpt per Secret
Engine e Tory Lenosky per Rosetory.
L’attrice londinese, già molto
apprezzata in The Prestige, Vicky Cristina Barcelona e Frost/Nixon,
Rebecca Hall, reciterà accanto a Will Ferrell nel dramma
indipendente Everything Must Go, scritto e diretto da Dan Rush.