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Critics Choice Awards 2020: tutte le star sul red carpet

Critics Choice Awards 2020: tutte le star sul red carpet

Ecco tutte le star che hanno sfilato sul red carpet (o forse sarebbe meglio dire blue carpet) dei Critics Choice Awards 2020.

Critics Choice Awards 2020: tutti i vincitori

Gli Eterni: le prime foto di Kit Harington sul set del film Marvel

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Grazie all’account Twitter MarvelNews, abbiamo la possibilità di dare finalmente un primo sguardo a Kit Harington, ex star di Game of Thrones, sul set de Gli Eterni, l’attesissimo film Marvel basato sui personaggi creati da Jack Kirby.

Harington interpreterà Black Knight nel film, ma le immagini dal set ci mostrano l’attore nei panni dell’alter ego Dane Whitman. Al suo fianco è possibile vedere anche l’attrice Gemma Chan nei panni di Sersi: dalle foto sembra che i due attori siano intenti a girare una scena ambientata ai giorni nostri; le foto sembrano inoltre confermare che il film esplorerà la relazione amorosa che esiste nei fumetti tra i due personaggi.

Potete vedere gli scatti dal set di seguito:

LEGGI ANCHE – Gli Eterni: un’easter egg già in Thor: Ragnarok

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh).

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.

Fonte: ScreenRant

Black Widow: Red Guardian è stato il Captain America della Russia

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Parlando del suo ruolo in Black Widow, David Harbour ha detto che Red Guardian è stato la versione russa di Captain America. Dopo 11 anni di MCU, il 2020 darà finalmente il via ai piani dei Marvel Studios dopo la fine della Saga dell’Infinito. Diversi interessanti film andranno a comporre la Fase 4, insieme alle prime serie tv destinate a Disney+ che introdurranno nuovi personaggi. La Fase 4 avrà inizio proprio con l’attesissimo film dedicato al personaggio interpretato da Scarlett Johansson, che sarà ambientato nel passato, vista la morte di Vedova Nera in Avengers: Endgame.

Black Widow è destinato a fare maggiore chiarezza sulla storia della celebre spia, dal momento che potrebbe trattarsi della sua ultima apparizione sul grande schermo: al tempo stesso, infatti, il film introdurrà una serie di nuovi personaggi che potrebbero potenzialmente continuare a vivere nel MCU. Uno di questi è Alexei Shostakov, alias Red Guardian, interpretato dalla star di Stranger Things David Harbour. I fan hanno avuto modo di dare un primo sguardo al personaggio grazie al primo trailer ufficiale del film: lo vediamo uscire di prigione ed indossare il suo vecchio costume dopo essersi riunito con Natasha. Per tutti coloro che ancora non conoscono la storia di Red Guardian, Harbour ha spiegato che Black Widow sarà molto fedele ai fumetti quando si tratterà di spiegare le ragioni dietro la creazione di Red Guardian. 

In una recente intervista con The Wrap, David Harbour ha ribadito che Red Guardian è stato la versione russa di Captain America. Si tratta di una parte fondamentale della storia delle origini di Alexei nei fumetti, cosa che gli ha fatto vedere Steve Rogers come un rivale inevitabile, portando i due a scontrarsi. È altamente improbabile che Alexei combatterà contro Cap in Black Widow, ma Harbour ha spiegato come Red Guardian sia stato un simbolo di speranza per la Russia, proprio come Cap lo è stato per gli Stati Uniti:

“È un ragazzo che è strettamente legato a Natasha. Non credo che sia mai stato spiegato bene, ma penso che si possa capire, in relazione alle sue dinamiche familiari, che Alexei era una sorta di figura paterna per Natasha. Adesso sono passati diversi anni e lui ha superato i suoi momenti migliori. Quindi indossa di nuovo il suo vestito da supereroe: gli va ancora, anche se è un po’ più stretto rispetto al passato. Penso che la cosa grandiosa di Red Guardian sia che è stato davvero il Capitano America della Russia a suo tempo. In un certo senso, era la grande speranza del Paese.”

LEGGI ANCHE – Black Widow: le action figure rivelano il costume completo di Red Guardian

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.

Avengers: Endgame, 10 cose che abbiamo scoperto grazie alla sceneggiatura

Che si tratti di scene eliminate o di bozze iniziali, è abbastanza raro che tutto ciò che è presente nella sceneggiatura di un film rientri nella versione dello stesso destinata al grande schermo. E lo script Avengers: Endgame non fa eccezione!

Dopo anni trascorsi a tenere nascosta – anche agli stessi membri del cast (tranne a Robert Downey Jr.) – la sceneggiatura del film di Anthony e Joe Russo, la Marvel l’ha finalmente resa disponibile come parte della campagna promozionale del film in vista della prossima edizione degli Oscar.

Ecco alcuni nuovi dettagli emersi dallo script:

La distruzione di un’Audi

Col passare del tempo, i grandi blockbuster necessitano di un budget sempre più ingente: è inevitabile, quindi, l’inserimento del product placement in film di successo. La Casa di Topolino può gestire il budget come meglio crede, ma di certo anch’essa non è esclusa da alcuni vincoli.

Prima del ritorno di Ant-Man dal Regno Quantico, la sceneggiatura prevedeva alcune scene che avrebbero dato un senso ancora più forte alla devastazione provocata da Thanos. Una di queste scene includeva anche la distruzione di un’Audi. Probabilmente, gli sceneggiatori McFeely e Markus avevano soltanto il desiderio di vedere la celebre automobile fatta a pezzi. Qualunque sia stata la ragione, è interessante che nello script sia stato menzionato il modello specifico dell’auto…

Il tentativo fallito di Ant-Man

Uno dei segreti che Endgame non è riuscito a tener così ben nascosto è il fatto che Bruce Banner e Hulk si sarebbero completamente fusi in un’unico personaggio che in sceneggiatura è stato chiamato Smart Hulk. Per alcuni non è stato così sorprendente vederlo per la prima volta sul grande schermo, quando il personaggio condivide la sua nuova fama con alcuni piccoli ammiratori.

Nel film, vediamo che Ant-Man cercare di ottenere un po ‘di quella fama, ricevendo in cambio soltanto disapprovazione. Questo momento, in realtà, non era presente nella sceneggiatura. Che sia stato improvvisato o semplicemente eliminato dalla bozza inviata ai membri dell’Academy… è comunque un’omissione interessante.

Smart Hulk e Bill Nye sono buoni amici

Quando i Vendicatori iniziano a testare la possibilità di viaggiare nel tempo grazie ad Ant-Man, sono tutti un po’ preoccupati. È vero, hanno Smart Hulk dalla loro parte, ma sono in molti a nutrire ancora dei dubbi sul piano e sulla sua effettiva riuscita. 

Per cercare di tranquillizzare i Vendicatori, Smart Hulk condivide alcuni dettagli salienti sul proprio passato. Il più sorprendente di tutti è che lui e Bill Nye sono buoni amici! Ciò significa che prima o poi vedremo uno spin-off su Smart Hulk e Bill Nye destinato a Disney +? Probabilmente no, visto e considerato che Nye è attualmente coinvolto in una serie di  cause legali contro la Disney… ma come si dice: mai dire mai, no?

Tony ringrazia Rocket Raccoon

Tony Stark è molto più del suo ego smisurato. In genere, ritiene di essere sempre il più intelligente di tutti… e nella maggior parte dei casi ha perfino ragione! Ma quando si tratta di avere a che fare con gli altri Vendicatori, le cose diventano un tantino più complicate… 

Al di là della sua intelligenza, Tony non è una persona che si abbandona con facilità a complimenti o ringraziamenti. In una scena presente nello script, tuttavia, Tony ringrazia Rocket Raccoon dopo aver sistemato una parte del nuovo tunnel quantistico. Rocket risponde: “Abituati a dire grazie!”. È un momento molto breve, ma è sicuramente uno di quei momenti che non avremmo mai visto nei precedenti film con Iron Man…

Il divieto di accesso ai poteri della Gemma della Realtà

Mentre i nostri eroi si riuniscono per cercare di mettere insieme un piano per recuperare le Gemme dell’Infinito, li vediamo intenti a riesaminare tutto ciò che sanno sulle stesse. Quando Thor prende parola, è in realtà un po’ confuso e fatica a fornire informazioni utili sulla Gemma della Realtà.

Una battuta di Thor sulla Pietra della Realtà che è stata tagliata dal film riguarda il fatto che ai poteri della Pietra in questione si poteva avere accesso solo ogni 5.000 anni in base alla sua posizione. Un’informazione che di per sé non ha influenzato il piano dei Vendicatori, ma è comunque interessante al fine di capire quanto sia stato complicato per Thor e Jane accedere ad Aether in Thor: The Dark World

Rocket accarezza l’idea di uccidere Thor

Come parte del piano attuato in Endgame, i Vendicatori partono in squadre di due o tre per cercare di trovare tutte le Gemme dell’Infinito. Quando Thor e Rocket arrivano ad Asgard durante gli eventi di Thor: The Dark World, Rocket fa fatica a convincere Thor, che è ancora impegnato ad elaborare alcune questioni personali. Il Dio del Tuono scompare all’improvviso, lasciando Rocket da solo. 

Una battuta nella sceneggiatura che è stata tagliata dal film, rivela che Rocket, in merito alla scomparsa di Thor, avrebbe dichiarato: “Lo potrei uccidere e dare la colpa agli elfi oscuri”. Naturalmente, Rocket non avrebbe mai ucciso Thor, ma è divertente sapere che unabattuta del genere sarebbe potuta finire nel film.

Il Cap del presente contro il Cap del 2012

A causa di alcuni contrattempi durante la sua presenza a New York, il Captain America del presente finisce per combattere contro il Captain America del 2012. Una parte di questa battaglia che non era presente nella sceneggiatura e che invece è stata realizzata per il film è quando il Cap del presente viene bloccato per il collo dal Cap del 2012, solo per rivelare poi all’altro che: “Bucky è vivo!”

Ciò consente al Cap del presente di liberarsi dalle braccia del Cap del 2012 e congelarlo grazie allo scettro di Loki. La sceneggiatura inizialmente semplificava di molto la scena, mettendo in scena lo scettro nelle mani del Cap del presente senza questo scambio di battute. 

Un cameo dell’elmo di Iron Patriot

Proprio quando sembra che i nostri eroi hanno vinto recuperando tutte le Gemme dell’Infinito e annullando lo schiocco di Thanos, il Titano Pazzo attacca la base dei Vendicatori, lasciandone molti tra le macerie, tra cui Ant-Man.

Nella sceneggiatura, ci si focalizza molto sul fatto che mentre Ant-Man emerge dalle macerie, sta mentendo sull’elmo di Iron Patriot. In nessun altro punto della sceneggiatura o del film si fa nuovamente riferimento a questo momento. Ci chiediamo se gli sceneggiatore Markus e McFeely avessero dei piani più grandi in qualche altra versione della sceneggiatura, dal momento che abbiamo già visto Rhodey indossare l’armatura di Iron Patriot in Iron Man 3: quindi, sembra che in origine la cosa fosse destinata ad essere molto di più del classico easter egg che i fan avrebbero sicuramente apprezzato… 

La confusione di Occhio di Falco

Quando Thanos attacca la base dei Vendicatori verso la fine del film, ha anche le Gamora e Nebula del 2014 con lui, che alla fine si ritrova a combattere contro la Nebula del presente. Le due Nebule si muovono avanti e indietro nel tempo, mentre la versione odierna cerca di riconciliarsi con la versione del 2014.

Alla fine, l’attuale Nebula spara alla Nebulosa del 2014 e la debilita. Ciò che la sceneggiatura indica e che invece il film ha lasciato fuori è che “Clint raccoglie il guanto, molto confuso”, con lo stesso che esclama “Non ci proverò neanche a chiedere perché!”. Ti siamo vicini, Clint! Tutta questa continuity relativa ai viaggio nel tempo può far davvero venire il mal di testa…

Thor sa che Valchiria è una leader molto più valida

Dopo che i nostri eroi vincono la battaglia e Thanos viene sconfitto, vediamo Thor e Valchiaria parlare per l’ultima volta prima di dirsi addio. Nel film, Thor dice a Valchiaria che è arrivato per lei il momento di guidare Asgard. Una battuta di Thor presente nella sceneggiatura e tagliata invece dal film riguarda proprio l’ammissione da parte del figlio di Odino che Valchiria è “un sovrano di gran lunga migliore di quanto potrebbe mai esserlo lui”. 

È sorprendente che proprio questa battuta non sia finita nella versione del film uscita in sala, dal momento che non sminuisce il viaggio che Thor o Valchiaria hanno intrapreso fino a questo punto, né compromette qualche futura implicazione narrativa che potremmo vedere in Thor: Love and Thunder.

Fonte: ScreenRant

Oscar 2020 nomination: la diretta streaming

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Oscar 2020 nomination: la diretta streaming

Tra poche ore saranno annunciate le nomination agli Oscar 2020, la 92° edizione del premio assegnato dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Potete seguire la diretta streaming dell’annuncio a partire dalle 14.18.

Oscar 2020 nomination: la diretta streaming

Trai film favoriti ad ottenere il maggior numero di nomination, citiamo ovviamente C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino, che stando all’esito dei Golden Globes e dei Critics Choice Award ha una buona possibilità anche di vittoria. Ci sono anche The Irishman, Storia di un Matrimonio e Joker trai film più quotati di quest’anno, oltre a Parasite, che potrebbe essere il candidato più interessante, visto che concorrerà sicuramente nella categoria per il Miglior Film Internazionale ma anche in quella, probabilmente, della migliore regia.

La 92° edizione dei premi dell’Academy Awards, Oscar 2020, si svolgerà il 24 febbraio presso il Dolby Theatre. Come lo scorso anno, la cerimonia non prevederà nessun presentatore ufficiale.

Robert Downey Jr. e la ragione per cui ha scelto di fare Dolittle

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Ora che Robert Downey Jr. si è ritirato ufficialmente dal Marvel Cinematic Universe, ha molto più tempo a disposizione per affrontare progetti nuovi. E mentre il prossimo Dolittle potrebbe sembrare una scelta insolita come primo film post Iron Man e post Avengers, la star e sua moglie Susan hanno spiegato che dietro a questa scelta per la carriera di Robert ci sono dei motivi personali che promettono di farci amare ancora di più l’attore americano.

Dolittle di Stephen Gaghan è stato co-prodotto da Susan Downey, che di recente ha partecipato ad un’intervista con Extra, in compagnia del marito Robert. Oltre a crescere due bambini insieme, la coppia ha adottato un gruppo di animali, una specie di piccola fattoria, che vivono nei terreni della loro casa di Malibu e, secondo Robert, queste creature sono parte del motivo per cui è salito a bordo del progetto che lo vede nei panni del Professor John Dolittle:

“Mi chiedevo perché accettare, perché dire di sì a questo film, poi ho guardato dalla finestra e i miei alpaca hanno guardato me, e le capre, e le mucche pezzate e i maiali… e ho pensato che fosse tutto sincronizzato. Inoltre, sai, non ci piace stare troppo a lungo senza un progetto estremamente difficile da realizzare insieme, che si tratti di un film o di un bambino”.

Alla domanda sul perché questo è stato il film perfetto su cui lavorare insieme per lui e Susan, Robert Downey Jr. ha scherzato sul fatto che è stata una decisione di lei, prima di aggiungere che è stato frutto del buon intuito di Susan. Susan stessa ha poi spiegato che era felice di lavorare su qualcosa che potevano mostrare ai loro figli:

“È stato divertente scegliere qualcosa che i nostri bambini potevano vedere. Perché anche se abbiamo permesso a nostro figlio di vedere i film della Marvel, gli altri film non sono stati in gradi di vederli, per ora. E così è stato davvero divertente fare qualcosa che [potevano vedere]. Penso che ci fosse anche un certo grado di difficoltà di cui ero entusiasta in merito agli effetti visivi e alla creazione di mondi che non eravamo riusciti a sperimentare nemmeno con progetti come Sherlock.”

Sebbene dunque sia stato un film complicato da realizzare, l’attore sembra fiducioso del fatto che ne sarà valsa la pena:

“Ha finito per esserci davvero una bella atmosfera sul set. Per noi è stato un processo molto arduo, molto lungo, abbiamo imparato molto. Ed ora mi sembra tutto bellissimo, e tutto ciò che mi interessa è sapere se alla gente è piaciuto il film. E siamo felici nel sentire che i primi feedback sono positivi, perché vogliamo essere genitori orgogliosi dei nostri figli e dei nostri film.”

Insieme a Susan e Robert Downey Jr., il cast del Dottor Dolittle è pieno di star che prestano la loro voce ai protagonisti in CGI: Rami Malek, Emma Thompson, Michael Sheen, Selena Gomez, Octavia Spencer, Antonio Banderas, John Cena, Marion Cotillard e Tom Holland.

Il Dottor Dolittle è stato creato dall’autore britannico Hugh Lofting nel 1920. L’epoca Vittoriana, un medico decide di curare animali invece che persone perché si scopre in grado di parlare con loro.

Già nel 1967 c’era stato un adattamento per il cinema, con Rex Harrison che interpretò il personaggio e il film che vinse due Oscar, per la migliore canzone e per gli effetti visivi.

Fonte

Critics Choice Awards 2020: tutti i vincitori

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Critics Choice Awards 2020: tutti i vincitori

Ecco tutti i vincitori del Critics Choice Awards 2020, evento in cui si è distinto Quentin Tarantino, che ha portato a casa il premio per il miglior film (C’era una volta a Hollywood) e la migliore sceneggiatura, e che potrebbe essere il front runner per la corsa agli Oscar, che comincerà tra poche ore con l’annuncio delle nomination.

Ecco tutti i vincitori dei Critics Choice Awards 2020

MOVIES

BEST PICTURE
“Once Upon a Time in Hollywood” (WINNER)
“1917”
“Ford v Ferrari”
The Irishman
“Jojo Rabbit”
“Joker”
“Little Women”
“Marriage Story”
“Parasite”
“Uncut Gems”

BEST ACTOR
Joaquin Phoenix – “Joker” (WINNER)
Antonio Banderas – “Pain and Glory”
Robert De Niro – “The Irishman”
Leonardo DiCaprio – “Once Upon a Time in Hollywood”
Adam Driver – “Marriage Story”
Eddie Murphy – “Dolemite Is My Name”
Adam Sandler – “Uncut Gems”

BEST ACTRESS
Renée Zellweger – “Judy” (WINNER)
Awkwafina – “The Farewell”
Cynthia Erivo – “Harriet”
Scarlett Johansson – “Marriage Story”
Lupita Nyong’o – Us
Saoirse Ronan – “Little Women”
Charlize Theron – “Bombshell”

BEST SUPPORTING ACTOR
Brad Pitt – “Once Upon a Time in Hollywood” (WINNER)
Willem Dafoe – “The Lighthouse”
Tom Hanks – A Beautiful Day in the Neighborhood”
Anthony Hopkins – “The Two Popes”
Al Pacino – “The Irishman”
Joe Pesci – “The Irishman”

BEST SUPPORTING ACTRESS
Laura Dern – “Marriage Story” (WINNER)
Scarlett Johansson – “Jojo Rabbit”
Jennifer Lopez – “Hustlers”
Florence Pugh – “Little Women”
Margot Robbie – “Bombshell”
Zhao Shuzhen  – “The Farewell”

BEST YOUNG ACTOR/ACTRESS
Roman Griffin Davis – “Jojo Rabbit” (WINNER)
Julia Butters – “Once Upon a Time in Hollywood”
Noah Jupe – “Honey Boy”
Thomasin McKenzie – “Jojo Rabbit”
Shahadi Wright Joseph – “Us”
Archie Yates – “Jojo Rabbit”

“The Irishman” (WINNER)
“Bombshell”
“Knives Out”
“Little Women”
“Marriage Story”
“Once Upon a Time in Hollywood”
“Parasite”

BEST DIRECTOR
Sam Mendes – “1917” (WINNER – TIE)
Bong Joon Ho – “Parasite” (WINNER – TIE)
Noah Baumbach – “Marriage Story”
Greta Gerwig – “Little Women”
Josh Safdie and Benny Safdie – “Uncut Gems”
Martin Scorsese – “The Irishman”
Quentin Tarantino – “Once Upon a Time in Hollywood”

BEST ORIGINAL SCREENPLAY
Quentin Tarantino – “Once Upon a Time in Hollywood” (WINNER)
Noah Baumbach – “Marriage Story”
Rian Johnson – “Knives Out”
Bong Joon Ho and Han Jin Won – “Parasite”
Lulu Wang – “The Farewell”

BEST ADAPTED SCREENPLAY
Greta Gerwig – “Little Women” (WINNER)
Noah Harpster and Micah Fitzerman-Blue – A Beautiful Day in the Neighborhood”
Anthony McCarten – “The Two Popes”
Todd Phillips & Scott Silver – “Joker”
Taika Waititi – “Jojo Rabbit”
Steven Zaillian  – “The Irishman”

BEST CINEMATOGRAPHY
Roger Deakins – “1917” (WINNER)
Jarin Blaschke – “The Lighthouse”
Phedon Papamichael   – “Ford v Ferrari”
Rodrigo Prieto – “The Irishman”
Robert Richardson – “Once Upon a Time in Hollywood”
Lawrence Sher – “Joker”

BEST PRODUCTION DESIGN
Barbara Ling, Nancy Haigh – “Once Upon a Time in Hollywood” (WINNER)
Mark Friedberg, Kris Moran – “Joker”
Dennis Gassner, Lee Sandales  – “1917”
Jess Gonchor, Claire Kaufman – “Little Women”
Lee Ha Jun – “Parasite”
Bob Shaw, Regina Graves – “The Irishman”
Donal Woods, Gina Cromwell – “Downton Abbey”

BEST EDITING
Lee Smith – “1917” (WINNER)
Ronald Bronstein, Benny Safdie – “Uncut Gems”
Andrew Buckland, Michael McCusker – “Ford v Ferrari”
Yang Jinmo  – “Parasite”
Fred Raskin – “Once Upon a Time in Hollywood”
Thelma Schoonmaker – “The Irishman”

BEST COSTUME DESIGN
Ruth E. Carter – “Dolemite Is My Name” (WINNER)
Julian Day – “Rocketman”
Jacqueline Durran – “Little Women”
Arianne Phillips – “Once Upon a Time in Hollywood”
Sandy Powell, Christopher Peterson – “The Irishman”
Anna Robbins – “Downton Abbey”

BEST HAIR AND MAKEUP
“Bombshell” (WINNER)
“Dolemite Is My Name”
“The Irishman”
“Joker”
“Judy”
“Once Upon a Time… in Hollywood”
“Rocketman”

BEST VISUAL EFFECTS
Avengers: Endgame” (WINNER)
“1917”
“Ad Astra”
“The Aeronauts”
“Ford v Ferrari”
“The Irishman”
“The Lion King”

BEST ANIMATED FEATURE
“Toy Story 4” (WINNER)
“Abominable”
“Frozen II”
“How to Train Your Dragon: The Hidden World”
“I Lost My Body”
“Missing Link”

BEST ACTION MOVIE
“Avengers: Endgame” (WINNER)
“1917”
“Ford v Ferrari”
“John Wick: Chapter 3 – Parabellum”
Spider-Man: Far From Home

BEST COMEDY
“Dolemite Is My Name” (WINNER)
“Booksmart”
“The Farewell”
“Jojo Rabbit”
“Knives Out”

BEST SCI-FI OR HORROR MOVIE
“Us” (WINNER)
“Ad Astra”
“Avengers: Endgame”
“Midsommar”

BEST FOREIGN LANGUAGE FILM
“Parasite” (WINNER)
“Atlantics”
“Les Misérables”
“Pain and Glory”
“Portrait of a Lady on Fire”

BEST SONG
“Glasgow (No Place Like Home)” – “Wild Rose” (WINNER – TIE)
“(I’m Gonna) Love Me Again” – “Rocketman” (WINNER – TIE)
“I’m Standing With You” – “Breakthrough”
“Into the Unknown” – “Frozen II”
“Speechless” – “Aladdin”
“Spirit” – “The Lion King”
“Stand Up” – “Harriet”

BEST SCORE
Hildur Guðnadóttir – “Joker” (WINNER)
Michael Abels – “Us”
Alexandre Desplat   – “Little Women”
Randy Newman – “Marriage Story”
Thomas Newman  – “1917”
Robbie Robertson – “The Irishman”

TELEVISION

DRAMA SERIES
Succession” (HBO) (WINNER)
The Crown” (Netflix)
“David Makes Man” (OWN)
“Game of Thrones” (HBO)
“The Good Fight” (CBS All Access)
“Pose” (FX)
“This Is Us” (NBC)
“Watchmen” (HBO)

Jeremy Strong – “Succession” (HBO) (WINNER)
Sterling K. Brown – “This Is Us” (NBC)
Mike Colter – “Evil” (CBS)
Paul Giamatti – “Billions” (Showtime)
Kit Harington – “Game of Thrones” (HBO)
Freddie Highmore – “The Good Doctor” (ABC)
Tobias Menzies – “The Crown” (Netflix)
Billy Porter – “Pose” (FX)

ACTRESS IN A DRAMA SERIES
Regina King – “Watchmen” (HBO) (WINNER)
Christine Baranski – “The Good Fight” (CBS All Access)
Olivia Colman – “The Crown” (Netflix)
Jodie Comer – “Killing Eve” (BBC America)
Nicole Kidman – “Big Little” Lies (HBO)
Mj Rodriguez – “Pose” (FX)
Sarah Snook – “Succession” (HBO)
Zendaya – “Euphoria” (HBO)

SUPPORTING ACTOR IN A DRAMA SERIES
Billy Crudup – “The Morning Show” (Apple) (WINNER)
Asante Blackk – “This Is Us” (NBC)
Asia Kate Dillon – “Billions” (Showtime)
Peter Dinklage – “Game of Thrones” (HBO)
Justin Hartley – “This Is Us” (NBC)
Delroy Lindo – “The Good Fight” (CBS All Access)
Tim Blake Nelson – “Watchmen” (HBO)

SUPPORTING ACTRESS IN A DRAMA SERIES
Jean Smart – “Watchmen” (HBO) (WINNER)
Helena Bonham Carter – “The Crown” (Netflix)
Gwendoline Christie – “Game of Thrones” (HBO)
Laura Dern – “Big Little Lies” (HBO)
Audra McDonald – “The Good Fight” (CBS All Access)
Meryl Streep – “Big Little Lies” (HBO)
Susan Kelechi Watson – “This Is Us” (NBC)

COMEDY SERIES
“Fleabag” (Amazon) (WINNER)
“Barry” (HBO)
“The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon)
“Mom” (CBS)
“One Day at a Time” (Netflix)
“Pen15” (Hulu)
“Schitt’s Creek” (Pop)

ACTOR IN A COMEDY SERIES
Bill Hader – “Barry” (HBO) (WINNER)
Ted Danson – “The Good Place” (NBC)
Walton Goggins – “The Unicorn” (CBS)
Eugene Levy – Schitt’s Creek (Pop)
Paul Rudd – “Living with Yourself” (Netflix)
Bashir Salahuddin – “Sherman’s Showcase” (IFC)
Ramy Youssef – “Ramy” (Hulu)

ACTRESS IN A COMEDY SERIES
Phoebe Waller-Bridge – “Fleabag” (Amazon) (WINNER)
Christina Applegate – “Dead to Me” (Netflix)
Alison Brie – “GLOW” (Netflix)
Rachel Brosnahan – “The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon)
Kirsten Dunst – “On Becoming a God in Central Florida” (Showtime)
Julia Louis-Dreyfus – “Veep” (HBO)
Catherine O’Hara – “Schitt’s Creek” (Pop)

Andrew Scott – “Fleabag” (Amazon) (WINNER)
Andre Braugher – “Brooklyn Nine-Nine” (NBC)
Anthony Carrigan – “Barry” (HBO)
William Jackson Harper – “The Good Place” (NBC)
Daniel Levy – “Schitt’s Creek” (Pop)
Nico Santos – “Superstore” (NBC)
Henry Winkler – “Barry” (HBO)

SUPPORTING ACTRESS IN A COMEDY SERIES
Alex Borstein – “The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon) (WINNER)
D’Arcy Carden – “The Good Place” (NBC)
Sian Clifford – “Fleabag” (Amazon)
Betty Gilpin – “GLOW” (Netflix)
Rita Moreno – “One Day at a Time” (Netflix)
Annie Murphy – “Schitt’s Creek” (Pop)
Molly Shannon – “The Other Two” (Comedy Central)

LIMITED SERIES
“When They See Us” (Netflix) (WINNER)
“Catch-22” (Hulu)
“Chernobyl” (HBO)
“Fosse/Verdon” (FX)
“The Loudest Voice” (Showtime)
“Unbelievable” (Netflix)
“Years and Years” (HBO)

TV MOVIE
“El Camino: A Breaking Bad Movie” (Netflix) (WINNER)
“Brexit” (HBO)
“Deadwood: The Movie” (HBO)
“Guava Island” (Amazon)
“Native Son” (HBO)
“Patsy & Loretta” (Lifetime)

ACTOR IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION
Jharrel Jerome – “When They See Us” (Netflix) (WINNER)
Christopher Abbott – “Catch-22” (Hulu)
Mahershala Ali – “True Detective” (HBO)
Russell Crowe – “The Loudest Voice” (Showtime)
Jared Harris – “Chernobyl” (HBO)
Sam Rockwell – “Fosse/Verdon” (FX)
Noah Wyle – “The Red Line” (CBS)

ACTRESS IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION
Michelle Williams – “Fosse/Verdon” (FX) (WINNER)
Kaitlyn Dever – “Unbelievable” (Netflix)
Anne Hathaway – “Modern Love” (Amazon)
Megan Hilty – “Patsy & Loretta” (Lifetime)
Joey King – “The Act” (Hulu)
Jessie Mueller – “Patsy & Loretta” (Lifetime)
Merritt Wever – “Unbelievable” (Netflix)

SUPPORTING ACTOR IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION
Stellan Skarsgård – “Chernobyl” (HBO) (WINNER)
Asante Blackk – “When They See Us” (Netflix)
George Clooney – “Catch-22” (Hulu)
John Leguizamo – “When They See Us” (Netflix)
Dev Patel – “Modern Love” (Amazon)
Jesse Plemons – “El Camino: A Breaking Bad Movie” (Netflix)
Russell Tovey – “Years and Years” (HBO)

Toni Collette – “Unbelievable” (Netflix) (WINNER)
Patricia Arquette – “The Act” (Hulu)
Marsha Stephanie Blake – “When They See Us” (Netflix)
Niecy Nash – “When They See Us” (Netflix)
Margaret Qualley – “Fosse/Verdon” (FX)
Emma Thompson – “Years and Years” (HBO)
Emily Watson – “Chernobyl” (HBO)

ANIMATED SERIES
“BoJack Horseman” (Netflix) (WINNER)
“Big Mouth” (Netflix)
“The Dark Crystal: Age of Resistance” (Netflix)
“She-Ra and the Princesses of Power” (Netflix)
“The Simpsons” (Fox)
“Undone” (Amazon)

TALK SHOW
“The Late Late Show with James Corden” (CBS) (WINNER – TIE)
“Late Night with Seth Meyers” (NBC) (WINNER – TIE)

“Desus & Mero” (Showtime)
“Full Frontal with Samantha Bee” (TBS)
“The Kelly Clarkson Show” (NBC)
“Last Week Tonight with John Oliver” (HBO)

COMEDY SPECIAL
“Live in Front of a Studio Audience: Norman Lear’s ‘All in the Family’ and ‘The Jeffersons’” (ABC) (WINNER)
“Amy Schumer: Growing” (Netflix)
“Jenny Slate: Stage Fright” (Netflix)
“Ramy Youssef: Feelings” (HBO)
“Seth Meyers: Lobby Baby” (Netflix)
“Trevor Noah: Son of Patricia” (Netflix)
“Wanda Sykes: Not Normal” (Netflix)

Uncharted: il regista di Venom si occuperà della regia del film?

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Uncharted: il regista di Venom si occuperà della regia del film?

Lo scorso dicembre abbiamo appreso la notizia che anche Travis Knight (Bumblebee) ha deciso di abbandonare la regia dell’adattamento cinematografico di Uncharted ad opera della Sony Pictures. In base a quanto emerso online, i motivi dietro l’addio di Knight erano puramente organizzativi: a causa degli impegni di Tom Holland con le riprese del terzo Spider-Man fissate per la prossima estate, la produzione del film basato sul celebre videogioco Naughty Dog è stata ufficialmente posticipata; proprio per questo, Knight era impossibilitato ad occuparsi ancora della regia.

Adesso pare che un nuovo sostituto sia già stato trovato. Come riportato da Deadline, infatti, la Sony avrebbe puntato a Ruben Fleischer, regista di Zombieland e Venom, che di recente è tornato sul grande schermo con Zombieland – Doppio colpo. Al momento il regista non ha ancora firmato alcun accordo, ma stando alla fonte ci sono buone possibilità che sia proprio Fleischer a raccogliere nuovamente le redini del travagliatissimo progetto.

È altamente improbabile che Uncharted riesca ad essere pronto per il 18 dicembre 2020, data inizialmente fissata dalla Sony per la release del film. Tom Holland resta collegato al progetto nei panni di Nathan Drake, così come Mark Wahlberg in quelli di Sully Sullivan.

Non tutti sanno che, inizialmente, Mark Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin story. La sceneggiatura è stata firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.

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Vi ricordiamo che Uncharted sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.

Marvel: gli attori deceduti non verranno ricreati in CGI

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Marvel: gli attori deceduti non verranno ricreati in CGI

Nonostante la recente tendenza di alcuni studios a riportare sullo schermo attori deceduti attraverso l’impiego della computer grafica, la Marvel sembra non voler seguire la medesima politica per i suoi film.

L’Universo Cinematografico Marvel è riuscito a monopolizzare il box office mondiale degli ultimi dieci anni, battendo numerosi record e aumentando in maniera esponenziale il proprio fandom. In molti hanno cercato di replicare la formula dietro il successo della Marvel, ma i risultati – seppur in alcuni casi soddisfacenti – sono sempre stati lontani da quel tipo di impatto, sia in termini economici che in termini meramente culturali.

In un certo senso, la Disney ha fatto da apripista per quanto riguarda la resurrezione degli attori sul grande schermo, dopo che Peter Cushing era tornato nei panni di Grand Moff Tarkin in Rogur One: A Star Wars Story: all’epoca della release dello spin-off, Cushing era morto da 22 anni, senza considerare il fatto che il film è entrato in produzione quando l’attore era già morto da 20 anni.

In seguito alla tragica scomparsa di Carrie Fisher, l’iconica Leia nella saga di Star Wars, la Disney ha deciso di non ricreare l’attrice digitalmente – al pari di quanto fatto con Cushing – ma di utilizzare del materiale inedito proveniente da Il Risveglio della Forza, nonostante gli effetti digitali abbiamo comunque giocato un ruolo importante nella sua apparizione postuma ne L’Ascesa di Skywalker (ricordiamo che una versione più giovane della Fisher da Una Nuova Speranza venne ricreata digitalmente per Rogue One, e questo prima della scomparsa dell’attrice).

Molto sono state le domande che la decisione della Disney di ricreare attori deceduti sul grande schermo ha generato: un dibattito che probabilmente continuerà ancora a lungo, soprattutto in vista della crescita che la moderna tecnologia continuerà ad affrontare. Come dichiarato da Victoria Alonso, vicepresidente esecutivo della produzione dei Marvel Studios, il MCU non userà la CGI per riportare al cinema attori morti: “Non l’abbiamo mai considerato”, ha dichiarato la Alonso in una recente intervista con Yahoo Movies (via CBR).

Parlando invece dell’importante dilemma morale dietro la ricreazione digitale di attori deceduti, Craig Hammack, artista degli effetti visivi che ha lavorato a Captain Marvel, ha aggiunto:

“È un processo del quale siamo tutti consapevoli, perché le possibilità stanno arrivando. La nostra speranza è che, se dovesse accadere, nulla venga fatto irresponsabilmente. Dal mio punto di vista, non voglio vedere una performance recitata da qualcuno che non sia quell’attore in carne ed ossa.”

La Alonso ha continuato dicendo che, nonostante la Marvel utilizzi una notevole quantità di CGI nei suoi film, fa comunque ancora tanto affidamento sulla motion capture e sul lavoro degli attori per cercare di realizzare delle buone storie. A tal proposito ha aggiunto: “L’esperienza con Thanos e Hulk ha reso ancora più evidente che hai bisogno del lavoro dal vivo di attori come Josh Brolin e Mark Ruffalo”.

Considerato l’attuale scenario, sarà “interessante” vedere se, in un prossimo futuro, gli studios arriveranno a firmerare una sorta di “clausola di risurrezione” con gli attori per lo sfruttamento della loro immagine dopo la loro dipartita. Almeno per il momento, sembra che la Marvel non abbia alcuna intenzione di farlo con gli attori del MCU

Fonte: ScreenRant

Star Trek: Picard 2, arriva la conferma ufficiale

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Star Trek: Picard 2, arriva la conferma ufficiale

La CBS All Access ha annunciato oggi il rinnovo della seconda stagione della sua prossima serie originale Star Trek: Picard. L’annuncio è stato fatto da Julie McNamara, Vicepresidente esecutivo dei contenuti originali per CBS All Access, durante la presentazione semestrale del servizio Television Critics Association.

L’energia e l’entusiasmo per la premiere di STAR TREK: PICARD ha raggiunto una grandezza superiore a quella che tutti noi di CBS All Access avremmo potuto sperare“, ha dichiarato Julie McNamara, Vicepresidente esecutivo, Contenuto originale, CBS All Access. “Siamo entusiasti di annunciare i piani per una seconda stagione prima del debutto della serie, e siamo fiduciosi che i fan di” Star Trek “e i nuovi spettatori saranno catturati dal cast stellare e dalla trama meticolosamente elaborata del team creativo quando della serie che debutterà il 23 gennaio.”

La prima stagione di STAR TREK: PICARD sarà presentato in anteprima su CBS All Access negli Stati Uniti giovedì 23 gennaio. Dopo la premiere, nuovi episodi di STAR TREK: la prima stagione di 10 episodi di PICARD sarà disponibile settimanalmente il giovedì, in esclusiva per gli abbonati CBS All Access negli Stati Uniti. In Italia la serie sarà su PRIME VIDEO. 

La seconda stagione di Star Trek: Picard vede Sir Patrick Stewart riprendere il ruolo iconico di Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette stagioni in “Star Trek: The Next Generation”. La nuova serie segue questo personaggio iconico nel prossimo capitolo della sua vita. La serie è prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Per la seconda stagione della serie, Alex Kurtzman, Akiva Goldsman, Michael Chabon, Patrick Stewart, Terry Matalas (“12 Monkeys”, “MacGyver”), Heather Kadin, Rod Roddenberry e Trevor Roth sono produttori esecutivi; Aaron Baiers (Secret Hideout) e Kirsten Beyer sono coproduttori esecutivi.

STAR TREK: I membri del cast della prima stagione di PICARD includono Sir Patrick Stewart (Jean-Luc Picard), Alison Pill (Dr. Agnes Jurati), Isa Briones (Dahj), Evan Evagora (Elnor), Michelle Hurd (Raffi Musiker), Santiago Cabrera ( Cristobal Rios) e Harry Treadaway (Narek) insieme a stelle speciali come Brent Spiner (Data), Jonathan Del Arco (Hugh), Jonathan Frakes (William Riker), Jeri Ryan (Seven of Nine) e Marina Sirtis (Deanna Troi).

Prima stagione di Star Trek: Picard sarà trasmesso in esclusiva su CBS All Access negli Stati Uniti e sarà distribuito contemporaneamente a livello internazionale da CBS Studios International su Prime Video in oltre 200 paesi e territori.

Brad Pitt ricorda la disastrosa premiere di Fight Club al Festival di Venezia

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A quanto pare, Brad Pitt ed Edward Norton non erano esattamente lucidi quando hanno partecipato ad un’importantissima proiezione – ma altrettanto disastrosa, secondo le ricostruzioni – di Fight Club, il film di David Fincher uscito nel 1999, divenuto negli anni un vero e proprio cult movie. Nonostante si tratti di uno dei titoli più amati della filmografia di entrambe le star hollywoodiane, all’inizio Fight Club non è stato accolto bene dal pubblico.

Quando l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk è arrivato sul grande schermo, il pubblico non ha reagito bene alla sua eccessiva dose di violenza e al suo umorismo estremamente dark, tanto che il film si è trasformato in un colossale insuccesso al botteghino. Prima ancora della sua uscita in sala, il film vantava già una quantità enorme di recensioni negative in seguito alle numerose anteprime, come quella tenutasi alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove il film venne proiettato nel corso della 56esima edizione. 

In un recente podcast di Marc Maron, è stato Brad Pitt in persona a rivelare un aneddoto molto particolare relativo proprio alla premiere di Fight Club a Venezia, alla quale parteciparono sia lui che Edward Norton. Secondo le parole di Pitt, già durante la proiezione il pubblico sembrava non gradire il film, e sia lui che Norton reagirono alla cosa in maniera decisamente inusuale, e questo perché entrambi si erano presentati alla proiezione… strafatti! Come raccontato dall’attore:

“Per qualche ragione, io e Ed abbiamo pensato che sarebbe stata una buona idea fumare una canna prima di andare alla proiezione. Entriamo in sala e ci fanno accomodare in galleria. Ti siedi accanto all’organizzatore del Festival. Tutti ti guardano, ti applaudono… è tutto molto formale. Inizia il film e nessuno ride alle battute. E così… ancora e ancora. C’era il gelo totale. Più andava avanti così, più io ed Edward non smettevamo di ridere. Eravamo gli unici in tutta la sala a ridere delle nostre stesse battute.”

Pitt ha poi aggiunto che il momento più “imbarazzante” durante la proiezione è stato quando il personaggio di Helena Bonham Carter pronuncia la battuta: “Nessuno mi scopava così dalle elementari”: a quel punto il direttore del Festival, che era stato notevolmente a disagio per tutta la proiezione, si alzò e se ne andò senza dire una parola, cosa che stando al resoconto di Pitt fece divertire ancora di più sia lui che Norton.

Col senno di poi, è evidente quanto i due attori fossero assolutamente inconsapevoli di quello che sarebbe accaduto dopo, dal momento che Fight Club è poi diventato uno dei film più controversi e memorabili degli anni ’90.

Fonte: ScreenRant

Star Trek: Noah Hawley anticipa un nuovo inizio per la saga

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Star Trek: Noah Hawley anticipa un nuovo inizio per la saga

Il regista Noah Hawley ha parlato per la prima volta del nuovo capitolo della saga di Star Trek, anticipando che il film a lui commissionato dalla Paramount Pictures potrebbe rappresentare un nuovo riavvio cinematografico per il celebre franchise. Sul versante tv la saga è riuscita a trovare una propria stabilità, grazie alle serie targate CBS All-Access; per quanto riguarda il grande schermo, invece, le cose sono state decisamente più turbolente…

I primi due film della saga reboot diretti da J.J. Abrams si sono rivelati un successo, ma il terzo capitolo, Star Trek: Beyond, è stato un vero e proprio flop al box office. Per anni si è discusso di un possibile Star Trek 4 che avrebbe dovuto vedere il ritorno di Chris Hemsworth nei panni di George Kirk, fino a quando non è stato ufficializzato che Noah Hawley avrebbe scritto e diretto il nuovo film della saga.

Quando Hawley è stato annunciato come nuovo regista e sceneggiatore di Star Trek, non è stato mai specificato in realtà se il film sarebbe stato o meno un prosieguo della trilogia con protagonista Chris Pine. In molti lo hanno dato quasi per scontato, auspicando un ritorno nel cast non solo di Pine, ma anche di Zachary Quinto, Zoe Saldana e Karl Urban. Adesso, però, alcune recenti dichiarazioni di Hawley sul progetto hanno in qualche modo ribaltato le carte in tavola, lasciando intuire che il suo film potrebbe non riportare al cinema il cast della trilogia lanciata da Abrams nel lontano 2009.

Intervistato da Collider a proposito di Star Trek 4, infatti, Noah Hawley ha dichiarato: “Siamo ancora agli inizi. Si tratta di intraprendere una nuova direzione, ma è ancora tutto in fase di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda quali attori e personaggi saranno coinvolti e quali no. Non penso al mio film come ad un quarto capitolo di Star Trek… sarebbe riduttivo. Piuttosto, è un nuovo inizio.”

A tal proposito, il regista e sceneggiatore ha aggiunto: “Star Trek riguarda l’essere umano, la diversità, l’esplorazione… come si riesce a superare in astuzia il tuo avversario e non soltanto come si riesce a sconfiggerlo attraverso la forza fisica. Sono eccitato all’idea di usare i personaggi in un modo nuovo… o di usare nuovi personaggi… o qualsiasi cosa sarà.”

LEGGI ANCHE – Star Trek: per Simon Pegg c’è ancora speranza per il film di Quentin Tarantino

Iniziato nel lontano 2009 con Star Trek e proseguito rispettivamente a distanza di quattro e tre anni con Star Trek: Into Darkness (2013) e Star Trek: Beyond (2016), il progetto di un reboot della nota serie televisiva creata nel 1966 da Gene Roddenberry ha visto J.J.Abrams – anche regista dei primi due episodi – mettere in atto veri e propri sforzi per rivitalizzare al meglio il franchise.

Nonostante Star Trek: Beyond abbia ottenuto un grande riscontro di pubblico e critica, il film diretto da Justin Lin si è fermato a quota 345.5 milioni di dollari nel mondo contro un budget di oltre 185.000.000 dollari, e ciò a portato la Paramount a frenare la corsa verso un possibile Star Trek 4.

Morbius: il primo trailer arriverà oggi, il film sarà collegato al MCU?

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Morbius, l’attesissimo cinecomic della Sony che avrà come protagonista Jared Leto, dovrebbe essere ambientato nella medesima realtà del MCU. Il film, che vedrà Leto vestire i panni del Dr. Michael Morbius, sarà diretto da Daniel Espinosa, noto per Life – Non oltrepassare il limite con Ryan Reynolds e Jake Gyllenhaal. Si tratta del secondo film dello studio incentrato su uno dei più celebri nemici di Spider-Man, dopo il campione d’incassi Venom con Tom Hardy.

I dettagli sulla trama di Morbius non sono ancora stati resi noti, ma è probabile che il film sarà una storia di origini: ad ogni modo, l’arrivo del primo trailer ufficiale del cinecomic dovrebbe rivelare di più sull’attesissimo titolo. Come riportato nelle ultime ore da FandomWire, Morbius sarà parte della continuity del MCU: alcune fonti anonime, infatti, avrebbero rivelato una particolare connessione tra il film e il personaggio di J. Jonah Jameson interpretato dal premio Oscar J.K. Simmons nella scena dei titoli di coda di Spider-Man: Far From Home

In attesa di maggiori dettagli sull’eventuale collegamento tra Morbius e il MCU, nella giornata di ieri è arrivata la conferma, attraverso l’account Instagram ufficiale di Tyrese Gibson – uno dei membri del cast -, che il primo trailer ufficiale del film arriverà online nella giornata di oggi. Mancano dunque poche ore e finalmente sapremo qualcosa in più sul ritorno di Jared Leto nell’universo dei supereroi…

LEGGI ANCHE – Morbius: il primo trailer del film con Jared Leto sta per arrivare

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Tyrese Gibbs, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Con Morbius continua il piano della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno da Venom di Ruben Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life – Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio curriculum titoli come Power RangersDracula UntoldThe Last Witch Hunter – L’Ultimo Cacciatore di Streghe e Gods of Egypt.

Creato dallo scrittore Roy Thomas e dall’artista Gil Kane, il personaggio di Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe dei fumetti nel corso dei decenni.

Ian McKellen pubblica il suo diario dal set de Il Signore degli Anelli

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Il 10 gennaio 2020, Ian McKellen ha condiviso attraverso i suoi canali social il link a un suo blog, un diario che l’attore britannico ha scritto durante la lavorazione de Il Signore degli Anelli, in occasione del ventennale del suo arrivo in Nuova Zelanda, proprio per interpretare lo stregone Gandalf (e per consegnarlo alla storia del cinema, aggiungiamo noi).

“Vent’anni fa, sono arrivato in Nuova Zelanda per cominciare le riprese de Il Signore degli Anelli. Mi sono unito al resto del cast, che era già lì sul set da diversi mesi, il 10 gennaio 2000. Durante quel periodo, ho tenuto un diario, che oggi chiameremmo blog, secondo termini che non erano ancora in uso all’epoca. Forse vi piacerà leggerlo: LINK

L’attore ha interpretato il personaggio di Tolkien anche nella trilogia de Lo Hobbit, e questo ne ha fatto l’attore con il maggior numero di presenze in trasposizioni cinematografiche dall’opera del Professore.

In occasione dell’annuncio dell’entrata in produzione della serie Amazon su Il Signore degli Anelli, Ian McKellen ha palesato la sua disponibilità a tornare ad interpretare lo stregone, spiegando che, dal momento che il personaggio nei romanzi ha tantissimi anni, lui non sarà mai troppo vecchio per interpretarlo. Naturalmente si tratta solo di uno scherzo, nel senso che non solo Amazon non può investire il suo budget su un attore tanto costoso, ma è anche notizia risaputa che la serie non racconterà della Guerra dell’Anello, ma che parlerà di vicende avvenute molto prima nella mitologia tolkieniana.

Ian McKellen, la vita e l’arte, tra Shakespeare, X-Men e Gandalf

Star Wars: i piani originali di George Lucas per i nove film

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L’uscita al cinema di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ha messo fine alla storia, durata nove film, che vede protagonista la famiglia di Luke e Leia. Tuttavia, i nove episodi arrivati in sala sono molto diversi da quello che era il progetto iniziale di George Lucas, che da subito aveva pensato a una storia strutturata in nove capitoli.

Adesso, grazie alle parole di Gary Kurtz, produttore di Una nuova speranza e L’Impero colpisce ancora, abbiamo la possibilità di capire in che modo Lucas voleva strutturare la sua saga galattica. Ecco di seguito l’elenco degli argomenti in cui sarebbe stata divisa la sua avventura, nei progetti iniziali:

  • EPISODIO I: Dedicato ai Jedi, al loro reclutamento e addestramento.
  • EPISODIO II: Introduzione e sviluppo di Obi-Wan Kenobi.
  • EPISODIO III: Introduzione e vita di Darth Vader.
  • EPISODIO IV: Ci sono state diverse bozze del film. In una addirittura Luke era una donna e Han suo fratello; il padre di Luke era in prigione e vi erano 40 wookie.
  • EPISODIO V: Una volta scritta la sceneggiatura non è mai cambiata. Sono state tagliate solo alcune scene, quelle sulla base ribelle ed alcuni minuti di addestramento con protagonisti Luke e Yoda (privi di dialogo).
  • EPISODIO VI: Leia doveva essere eletta la regina del suo popolo. Han doveva morire. Luke doveva affrontare Vader e poi proseguire la sua vita da solo. Leia non era assolutamente la sorella di Luke.
  • EPISODIO VII: Doveva basarsi sulla vita di Luke come Jedi, ma non vi erano grossi piani sulla trama.
  • EPISODIO VIII: Doveva apparire la vera sorella di Luke da una parte diversa della Galassia.
  • EPISODIO IX: Era prevista la prima apparizione dell’Imperatore.

Sembra chiaro che già a partire dall’Episodio IV, alcune cose sono andate in una certa direzione e alcuni elementi della storia, sono stati modificati e anticipati, soprattutto la presentazione della sorella dell’eroe, che nell’originale avveniva molto più avanti e soprattutto non era Leia.

Inoltre anche il ruolo dell’Imperatore sarebbe stato fondamentale soltanto alla fine della serie, come in effetti è avvenuto, anche se in maniera differente, nei film che abbiamo avuto.

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, i dettagli sul flashback con i giovani Luke e Leia

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Fonte

Better Call Saul 5: la data di uscita ufficiale

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Better Call Saul 5: la data di uscita ufficiale

AMC ha annunciato oggi che Better Call Saul 5, prodotto da Sony Pictures Television, tornerà con uno speciale evento di due notti in anteprima il 23 e 24 febbraio 2020.

La quinta stagione di Better Call Saul, tanto attesa ed esplosiva, sarà presentata in anteprima domenica 23 febbraio alle 10:00 pm ET / 9c dopo un nuovo episodio di The Walking Dead. La stagione continuerà la notte successiva, lunedì 24 febbraio, con una presentazione in anteprima della premiere della stagione alle 20:00 ET / 7c seguita dalla seconda puntata della stagione alle 21:00 ET / 8c. Gli episodi successivi andranno in onda il lunedì sera alle 21:00 ET / 8c.

Better Call Saul 5

Better Call Saul 5 è la quinta stagione della serie spin-off Better Call Saul, prequel della pluripremiata serie Breaking Bad. Il creatore Vince Gilligan e lo sceneggiatore e produttore Peter Goul hanno lavorato anche in qualità di co-produttori. Il cast vede la partecipazione di Bob Odenkirk, Jonathan Banks, Michael McKean, Rhea Seahorn, Patrick Fabian, Michael Mando rispettivamente nei ruoli di Jimmy McGill, Mike Ehrmantraut, Chuck McGill, Kim Wexler, Howard Hamlin e Nacho Varga.

Better Call Saul 5 è scritta ancora una volta da Vince Gilligan e Peter Gould che sono anche produttori esecutivi insieme a Mark Johnson (Breaking Bad, Diner, Rain Man), Melissa Bernstein (Breaking BadRectify, Halt and Catch Fire) e  Thomas Schnauz.

Nella quarta stagione di Better Call Saul, la morte di Chuck catalizza la trasformazione di Jimmy McGill (Odenkirk) in Saul Goodman. Sulla scia della sua perdita, Jimmy prende provvedimenti nel mondo criminale che metterà il suo futuro come avvocato – e il suo rapporto con Kim (Rhea Seehorn) – a rischio. La morte di Chuck (Michael McKean) colpisce profondamente gli ex colleghi Howard (Patrick Fabian) e Kim, rimettendo i due ancora sui due lati opposti di una battaglia scatenata dai fratelli McGill.

Nel frattempo, Mike Ehrmantraut assume un ruolo più attivo come il più recente (e più completo) consulente di sicurezza di Madrigal Electromotive. E’ un momento molto delicato per essere in servizio a Gus Fring, dato che il crollo di Hector manda segnali in tutto il mondo sotterraneo di Albuquerque e getta il cartello nel caos – facendo a pezzi i piani ben strutturati di Gus e Nacho. Mentre Gus cambia rotta, Nacho si ritrova nel mirino di forze nemiche.

Shazam 2: le riprese cominceranno molto presto

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Shazam 2: le riprese cominceranno molto presto

Qualche settimana fa è stato annunciato ufficialmente che Shazam 2 uscirà l’1 aprile 2022. Secondo quanto dichiarato da Asher Angel, le riprese dovranno cominciare a breve.

Angel, che nel film interpreta Billy Batson, ha parlato con Entertainment Tonight spiegando che, secondo lui, le riprese del film cominceranno molto presto. Inoltre c’è da tener conto del fatto che trattandosi di un film che vede in scena dei ragazzini, è plausibile che la produzione voglia affrettarsi a girare il sequel del primo film, dato quanto crescono in fretta gli adolescenti!

Al momento Shazam 2 non sembra avere concorrenti diretti nella data scelta dalla major per la release: c’è da dire, però, che il film arriverà al cinema una settimana prima del sequel di Spider-Man: Un Nuovo Universo e di un misterioso film evento targato Universal che farà il suo debutto l’8 aprile 2022.

Lo scorso aprile abbiamo appreso che sarà Henry Gayden ad occuparsi ancora una volta della sceneggiatura del sequel, con David F. Sandberg (Annabelle 2: Creation) pronto a tornare dietro la macchina da presa. Le riprese del sequel dovrebbero partire all’inizio del 2020.

LEGGI ANCHE – Shazam!, recensione del film con Zachary Levi

Shazam! è uscito nelle sale lo scorso 3 aprile. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans e Djimon Hounsou.

La sinossi: Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana. 

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, i nomi in codice usati per evitare spoiler

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La segretezza sul set di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è stata fondamentale affinché chi arrivasse al cinema per vedere il film, fosse completamente all’oscuro di ciò che avveniva nel film e di ciò che sarebbe accaduto ai protagonisti.

Proprio per questo, oltre ai vari NDA firmati da cast e crew, i membri della produzione usavano dei nomi in codice per parlare di alcuni personaggi che non si doveva sapere sarebbero apparsi nel film. A parlarne è stato lo sceneggiatore Chris Terrio, durante una lunga intervista a GQ.

Il regista ha confessato di essere sollevato per il fatto di poter finalmente parlare in maniera aperta del film, senza usare sottintesi e soprattutto senza fare riferimento ad alcuni personaggi della storia usando dei nomi in codice. Terrio ha spiegato, per esempio, che durante le conversazioni sul film, in compagnia di J.J. Abrams, dovevano utilizzare pseudonimi per alcuni personaggi, ad esempio l’Imperatore era Trooper 13, mentre Han Solo era The Janitor.

Sembra infatti che dopo una loro conversazione privata, in un bar di Oxford, all’epoca della stesura della sceneggiatura, qualcuno abbia registrato la loro conversazione e pubblicata in rete. I due hanno così capito che dovevano usare ogni possibile precauzione per salvaguardare il loro pubblico dagli spoiler.

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, i dettagli sul flashback con i giovani Luke e Leia

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Joaquin Phoenix arrestato alla vigilia delle nomination agli Oscar

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In maniera coerente al suo discorso di ringraziamento ai Golden Globes 2020, in cui invitava tutti i presenti a fare uno sforzo in più, personale, per tutelare l’ambiente per combattere il cambiamento climatico, Joaquin Phoenix ha partecipato ad una manifestazione non autorizzata, contro il climate change, sui gradini del Campidoglio.

A seguito della protesta, l’attore è stato arrestato con altri 146 manifestanti. Che è quello che sta facendo Jane Fonda da diversi mesi, ovvero farsi arrestare una volta a settimana per le proteste contro il cambiamento climatico che i leader del mondo, e Trump in particolare, continuano a non considerare una vera minaccia per il genere umano.

L’attore è quindi finito in manette alla vigilia dell’annuncio delle nomination agli Oscar 2020, che verranno rese note lunedì nel primo pomeriggio italiano (mattina presto a Los Angeles). L’attore è il front-runner nella categoria Migliore attore protagonista, con la sua interpretazione di Arthur Fleck in Joker, di Todd Phillips.

LEGGI ANCHE – Joker sequel: Todd Phillips non ne ha ancora parlato con Joaquin Phoenix

Joker vede nel cast Joaquin PhoenixZazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais ed è arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019.

Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

 

 

Valerio Mastandrea: 10 cose che non sai sull’attore

Valerio Mastandrea: 10 cose che non sai sull’attore

Tra i più apprezzati attori italiani vi è Valerio Mastandrea, personalità versatile che negli hanno ha dato vita ad interpretazioni memorabili, ricche di emotività e gentilezza. Apprezzato da critica e pubblico, Mastandrea si è distinto come una delle personalità più influenti nell’attuale panorama cinematografico italiano, continuando a rinnovarsi senza concedersi facilmente, partecipando solo ai progetti in cui crede davvero.

Ecco 10 cose che non sai di Valerio Mastandrea.

Valerio Mastandrea: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi italiani. Mastandrea debutta al cinema nel 1994 con il film Ladri di cinema, per poi recitare in film come Bruno aspetta in macchina (1996), La classe non è acqua (1997), Viola bacia tutti (1997), L’odore della notte (1998), La carbonara (2000), Velocità massima (2002), Gente di Roma (2003), Il caimano (2006), N – Io e Napoleone (2006), Tutta la vita davanti (2008), Non pensarci (2008), Un giorno perfetto (2008), Nine (2009), La prima cosa bella (2010), Nessuno mi può giudicare (2011), Romanzo di una strage (2012), Gli equilibristi (2012), Viva la libertà (2013), Pasolini (2014), La felicità è un sistema complesso (2015), Perfetti sconosciuti (2016), Fiore (2016), The Place (2017), Tito e gli alieni (2018), Euforia (2018), Moschettieri del re (2018), Il grande salto (2019) e Figli (2020).

2. Ha ricoperto il ruolo di produttore. Nel corso degli anni Mastandrea ha più volte prodotto diversi film, tra cui Good Morning, Aman (2009), L’Aquila bella mè (2009), Pezzi (2012), La mia classe (2013) e Non essere cattivo (2015), per cui è stato apprezzato lo sforzo produttivo, e in seguito i film Fiore (2016) e Ride (2018).

3. Ha esordito alla regia. Nel 2018 Mastandrea esordisce alla regia con il film Ride, di cui ha firmato anche la sceneggiatura. Questo è incentrato su una donna che, rimasta vedova, non riesce a versare lacrime di dolore. Particolarmente apprezzato, il lungometraggio ha permesso a Mastandrea di ricevere la nomination ai David di Donatello come miglior regista esordiente.

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Valerio Mastandrea è su Twitter

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Twitter, con un profilo seguito da ltre 196 mila followers. Qui l’attore è solito condividere tweet particolarmente ermetici, con cui esprime la propria opinione sui principali fatti di cronaca.

Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi

5. Sono in ottimi rapporti. Mastandrea è stato fidanzato per diverso tempo con l’attrice Paola Cortellesi, con cui è rimasto in ottimi rapporti anche in seguito alla loro separazione. I due attori reciteranno insieme nel film Figli, scritto da Mattia Torre.

Valerio Mastandrea: chi è sua moglie

6. È stato sposato. Mastandrea è stato sposato con Valentina Avenia, attrice e autrice televisiva. I due hanno avuto un figlio, chiamato Giordano, nel marzo del 2010. Particolarmente riservati, e lontani dai social, i due coniugi hanno raramente rilasciato notizie circa la loro vita privata. Nel 2018, tuttavia, i due attori hanno annunciato la separazione.

Valerio Mastandrea e il monologo “Figli”

7. Il suo monologo diventerà un film. Scritto da Mattia Torre, il monologo figli diventerà un film per il cinema. Il testo fu interpretato da Mastandrea in occasione di un episodio dello show E Poi C’è Cattelan, riscuotendo ottimo successo di pubblico. Il monologo descrive la fatica dell’essere genitore senza sfociare in facili stereotipi.

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Valerio Mastandrea in Diabolik

8. Reciterà nell’adattamento dell’omonimo fumetto. L’attore sarà tra i protagonisti del film Diabolik, dove avrà il ruolo dell’ispettore Ginko. A ricoprire il ruolo del protagonista mascherato sarà invece l’attore Luca Marinelli, mentre Miriam Leone darà vita al personaggio di Eva Kant.

Valerio Mastandrea e Paolo Ruffini

9. Ci sono state incomprensioni su un loro scambio di battute. Nell’edizione dei David di Donatello del 2014, dove Paolo Ruffini era conduttore, Mastandrea ha dato vita con ad uno scambio di battute che ha fatto ipotizzare molti circa un loro conflitto. In seguito è stata chiarata la natura ironica delle loro battute, fugando ogni dubbio.

Valerio Mastandrea età e altezza

10. Valerio Mastandrea è nato a Roma, in Italia, il 14 febbraio 1972. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Piccole Donne, adattamenti a confronto: meglio il 1994 o il 2019?

Il famoso romanzo di Louisa May Alcott, Piccole Donne, è stato riadattato diverse volte per il grande schermo nel corso degli anni. Pubblicato nel 1868, è un romanzo in grado di appassionare ancora oggi il pubblico di tutte le età. E anche se parti della trama sono rimaste invariate in base alla visione dei registi dei numerosi adattamenti, il modo in cui i personaggi e le loro dinamiche si intrecciano sono stati spesso oggetti di diverse rivisitazioni.

Sia la versione del 2019 che quella del 1994 di Piccole Donne sono state dirette da registe donne: Greta Gerwig (quella del 2019) e Gillian Armstrong (quella del 1994). In un’industria in cui è ancora difficile per la donna riuscire ad affermarsi, la Gerwig e la Armstrong hanno certamente compreso in profondità la lotta del personaggio di Jo, riflesso della vera storia della stessa Alcott, per cercare di diventare una scrittrice affermata.

Ma in cosa è riuscito meglio l’adattamento del 2019 con Saoirse Ronan e in cosa, invece, è stato superato da quello del 1994 con Winona Ryder? Scopriamolo di seguito:

Il personaggio di Amy (2019)

Molti parlano del nuovo modo in cui è stata presentata Amy nel film del 2019. In un certo senso, è una figura speculare a quella di Jo: forte, intelligente, dallo spirito artistico ma pragmatico. Sia Amy che Jo condividono la stessa idea in merito al matrimonio, che nella maggior parte dei casi ha più a che fare con questioni di prestigio sociale ed economico che non con un reale sentimento. Nel libro e nei precedenti adattamenti, Amy è sempre stata considerata la sorella March meno popolare; tuttavia, le cose potrebbero cambiare dopo la visione del film della Gerwig.

Nel film del 1994, Amy appare forte, amorevole, irrequieta e a tratti un po’ viziata, ma a mano a mano che la storia procede, il suo personaggio appare decisamente ai margini. Nel film del 2019, invece, vediamo che Amy da adulta non è affatto nell’ombra, ma addirittura capiamo perché il personaggio di Laurie avrebbe potuto fidanzarsi con lei.

Il personaggio di Beth (1994)

Beth è piena di vita all’inizio della versione del 1994: è timida ma al tempo stesso è anche molto dolce e affettuosa. Quando il nonno di Laurie le regala un pianoforte, Beth è sorpresa ma al tempo stesso pazza di gioia all’idea di essere così amata da qualcuno. In questa particolare scena, tutte le sorelle March mostrano quanto tengono a Beth e quanto si preoccupano per lei, qualcosa che nella versione del 2019 è invece meno evidente.

Inoltre, nel film del 1994, vediamo più momenti che mostrano quanto siano vicini i personaggi di Beth e Jo, come quando Beth conforta Jo per il suo taglio di capelli o quando si identifica in tutte le sue storie. Nel film del 2019, questo forte legame tra le due sorelle non scompare del tutto, ma essenzialmente Beth serve più a sciogliere alcuni nodi della trama, invece di risultate come un personaggio dotato di un forte spessore: è lei l’anello di congiunzione tra il passato e il presente, ciò che spingerà Jo a scrivere “Piccole Donne”.

I talenti delle sorelle March (2019)

Nella versione del 2019, grande attenzione viene riposta su tutte e quattro le sorelle e sui loro talenti artistici. Jo è un’aspirante scrittrice, Meg un’attrice, Beth una musicista e Amy un’artista. Tutte e quattro hanno talento da vendere e spesso uniscono le loro grandi passioni per realizzare insieme dei piccoli spettacoli.

Jo crede fortemente nella sua arte; fa parte di chi è, la definisce come persona. Inoltre, sfrutta questa sua passione anche per guadagnare qualcosa ed aiutare così la sua famiglia, cosa che la stessa Louisa May Alcott ha davvero fatto. Poiché Jo crede così tanto nella scrittura, non capisce bene perché Meg decisa così repentinamente di lasciarsi alle spalle la sua passione per la recitazione. Tuttavia, alla fine della versione del 2019, ritroviamo le tre sorelle che usano il loro talento per creare una scuola e insegnare ai bambini il valore dell’arte.

Il professor Friedrich Bhaer (1994)

Nella versione del 2019 il professor Friedrich Bhaer è un giovane francese accattivante, interpretato da Louis Garrell. Nei romanzi, però, il personaggio è un uomo di mezza età, di origine tedesca. Da questo punto di vista, la versione del 1994 è sicuramente più fedele alla pagine scritte.

Nel film della Armstrong, infatti, seguiamo l’evolversi della relazione tra Bhaer (interpretato da Gabriel Byrne) e Jo. Abbiamo modo di scoprire anche delle lettere di Jo indirizzate alle sorelle, in cui la ragazza rivela i sui suoi sentimenti per l’uomo. Il professore è un uomo molto generoso, ma è anche abbastanza ingenuo, tanto da non capire che Jo vorrebbe qualcosa di più di una sincera e leale amicizia. Sicuramente la fedeltà al romanzo ha intriso anche il rapporto tra i due personaggi sul grande schermo di quella dolcezza e di quel sentimentalismo necessari. 

La relazione tra Jo e Marmee (2019)

Il forte legame tra Jo e Marmee testimonia quanto madre e figlia abbiano due caratteri molto simili. Marmee è una madre paziente e una donna estremamente saggia, ma in realtà ha dovuto lavorare molto su se stessa per diventare così.

Nasconde in realtà un carattere molto coraggioso, e anche da questo punto di vista Jo finirà per assomigliarle. Nel film del 1994 vediamo il personaggio di Marmee (interpretato da Susan Sarandon) prendere importanti decisioni, ma è nella versione del 2019 che il suo spirito intrepido viene fuori grazie alla straordinaria interpretazione di Laura Dern.

La situazione economica della famiglia March (1994)

In entrambi i film ci viene raccontato che la famiglia March vive in una grande casa a pochi passi da alcuni ricchi vicini: la famiglia March, però, non è una famiglia ricca. Sappiamo che i March sono più ricchi della famiglia Hummel, ma anche più poveri di molti altri personaggi (Laurie, gli amici di Meg e i compagni di scuola di Amy). Tuttavia, apprendiamo molto di più sulla situazione economica della famiglia nel film del 1994.

Una volta la famiglia March era ricca: essendo la più grande, Meg ricorda meglio il passato della famiglia rispetto alle sue sorelle; ecco perché fa più fatica adesso a vivere in condizioni meno agiate. Sia lei che Jo lavorano per aiutare la loro famiglia. Jo lavora per zia March, mentre Meg lavora come governante. Data la difficile situazione, un pranzo di Natale può rappresentare una specie di miracolo per le sorelle March…

Il riscatto economico di Meg (2019)

Un aspetto della storia sicuramente più approfondito nel film del 2019 è il fatto che Meg non sia totalmente entusiasta del suo matrimonio, guardando con nostalgia alla sua vecchia vita e, soprattutto, alle sue vecchie passioni.

La versione del film uscita nel 1994 ci mostra una Meg sposata molto più contenta della sua vita, mentre in quella del 2019 Meg è decisamente più tormentata e pensierosa, cosa che contribuisce a rendere il personaggio decisamente più realistico, dal momento che Meg sembra essere sprofondata in una situazione economica anche più instabile di quella della sua famiglia.

Il contesto storico e le questioni razziali (1994)

Piccole Donne è ambientato durante la Guerra Civile. Nel film del 2019 ciò viene appena menzionato, mentre in quello del 1994 assume una connotazione decisamente più rilevante. Quando Marmee e le sorelle March si radunano per ascoltare i racconti del padre, vengono raccontati diversi dettagli a proposito dell’esperienza dell’uomo sul campo di battaglia. Inoltre, una volta terminata la guerra, c’è una sequenza in cui è possibile vedere alcuni soldati che tornano a casa con le loro attrezzature, tristi e stanchi.

Per quanto riguarda invece le questioni razziali, nella scena in cui Meg rimane con le sue amiche prima che lei vada al ballo e queste decidano di vestirla, la ragazza protesta. Le amiche vogliono vestirla con un abito di seta, ma Meg è contraria perché sostiene che la seta è lavorata dagli schiavi nel Sud o dai bambini cinesi nelle fabbriche. È solo quando la sua amica le assicura che quell’abito è stata creato nel Nord, che Meg si convince ad indossarlo.

Mescolare finzione e realtà (2019)

La Gerwig e l’intero cast del film hanno svolto numerose ricerche. Ecco perché Laura Dern (Marmie) usa effettivamente le parole che la madre di Louisa May Alcott le scrisse in una lettera. Il finale è probabilmente la più importante testimonianza del modo in cui i romanzi si sono mescolati con quanto accaduto realmente nella vita della Alcott: Jo parla della fine del libro a un editore.

Pressata per far sposare la sua eroina, Jo rivela scherzosamente come andrà a finire la storia, mentre sotto la pioggia battente cerca di ottenere i diritti sul suo libro e sui suoi guadagni. Si tratta di qualcosa che è successa veramente alla Alcott, quando le hanno detto che Jo avrebbe dovuto sposarsi per accontentare i lettori. È un momento altamente sarcastico – dato anche il contesto formale – che nel film funziona alla perfezione.

La resistenza di Jo al cambiamento (1994)

Uno dei motivi per cui Jo non vuole che Meg si sposi è che la ragazza adora la loro vita così com’è, e non vuole cambiarla. Inoltre, quando Laurie le propone di sposarlo, è arrabbiata perché si accorge che il loro rapporto potrebbe cambiare.

Jo vuole che le cose rimangano come sono: è disposta a cambiare, ma con profonda riluttanza. Nella sua mente, il tempo trascorso con le sue sorelle e con Laurie è prezioso. Una parte fondamentale del suo arco narrativo è proprio riuscire ad imparare e ad accettare che tutto prima o poi cambia, anche le cose, le situazioni e le persone che ami.

Fonte: ScreenRant

Thor: Love and Thunder, Beta Ray Bill farà il suo debutto nel film?

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Stando ad un nuovo rumor, il personaggio di Beta Ray Bill creato da Walter Simonson, potrebbe apparire in Thor: Love and Thunder di Taika Waititi, il nuovo film Marvel che renderà il celebre Dio del Tuono interpretato da Chris Hemsworth l’unico personaggio ad aver avuto ben 4 film all’interno del MCU a lui dedicati.

In seguito al successo di Thor: Ragnarok, era altamente prevedibile che i Marvel Studios chiedessero a Taika Waititi di tornare dietro la macchina da presa per le nuove avventure del figlio di Odino. Chris Hemsworth tornerà nei panni dell’iconico personaggio, insieme a Tessa Thompson che riprenderà il ruolo di Valchiria. Al momento i dettagli sulla trama del film non sono stati resi noti, ma sappiamo che il premio Oscar Natalie Portman tornerà nei panni di Jane Foster dopo che il suo personaggio non era stato incluso in Ragnarok. 

Nelle ultime ore, stando a quanto riportato da FandomWire, il personaggio di Beta Ray Bill potrebbe apparire in Thor: Love and Thunder. Nei fumetti, Beta Ray Bill è noto per il suo aspetto particolarmente mostruoso, ma alla fine si rivela essere un vero eroe. È stato uno dei pochi personaggi degni di sollevare il martello di Thor, il Mjolnir, prima di ricevere un proprio martello da guerra, lo Stormbreaker. Oltre a maneggiare il suo martello, Beta Ray Bill possiede anche una forza sovrumana, velocità, agilità, una durata della vita più estesa della media, oltre ad eccellenti capacità nel combattimento corpo a corpo.

Dopo la notizia del casting di Christian Bale nel film, i fan hanno immediatamente iniziato a speculare su quale sarà il personaggio che l’attore premio Oscar interpreterà. Sono in molti a volere che Bale interpreti proprio Beta Ray Bill e forse, con il rumor del possibile debutto del personaggio nel film, i sogni più reconditi di alcuni potrebbe finalmente diventare realtà. Tra gli altri personaggi che Bale potrebbe interpretare nel film, c’è anche Darrio Agger/Minotauro, come suggerito di recente dal fumettistra Jason Aaron. 

LEGGI ANCHE – Thor: Love and Thunder, 10 personaggi che potrebbe interpretare Christian Bale

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo”.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Fonte: ScreenRant

Carnage: le 5 migliori storie da adattare al cinema

Carnage: le 5 migliori storie da adattare al cinema

Sono già in corso le riprese di Venom 2, in cui Tom Hardy tornerà ad interpretare Eddie Brock, che questa volta si dovrà confrontare con Carnage, anticipato dalla scena post credits del primo film e che sarà interpretato da Woody Harrelson.

Ma quali sono le possibilità di storia per questo folle e pericoloso villain dei fumetti Marvel? Quali sono le migliori storie che lo vedono protagonista nei fumetti e che potrebbero ispirare il film? Ecco di seguito le 5 migliori:

VENOM VS. CARNAGE

Solo perché Carnage è un personaggio legato a Spider-Man non significa che non possa sviluppare trame in cui è protagonista. La prima storia che fa parte di questo breve elenco è quella che vede il personaggio scontrarsi contro la nemesi di Peter Parker: Venom. Naturalmente si tratta della storia che più plausibilmente vedremo in sala, almeno per il sequel diretto di Venom.

Questa mini-serie in quattro parti di Peter Milligan e Clayton Crain non solo ci mostra una battaglia tra questi cattivi molto attesa ma porta anche alla luce il figlio di Carnage. Esatto, Carnage ha in realtà la sua progenie proprio come è la progenie di Venom. L’introduzione di Toxin aggiunge un altro elemento alla storia, mettendo in scena una lotta tra tre simbionti. È una storia che piacerà a tutti gli appassionati di Spider-Man, Venom o Carnage e che entra subito nel vivo dell’azione.

CARNAGE, U.S.A.

Vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se i Vendicatori fossero stati i padroni di casa del simbionte? In Carnage U.S.A. di Zeb Wells e Clayton Crain vediamo cosa succede quando Carnage prende il controllo di ogni persona in una piccola città del Colorado.

Rispondendo alla chiamata, i Vendicatori (Capitan America, Spider-Man, Occhio di Falco, Wolverine e La Cosa) si precipitano nella trappola di Carnage e vengono rapidamente consumati dal simbionte. Questa mini-serie è fantastica su diversi livelli. Per iniziare, Wells fa un lavoro incredibile nel rappresentare quanto potente possa essere Carnage e riaccende anche la rivalità tra lui e Spider-Man. Infine, ognuna delle cinque uscite fornisce alcune copertine incredibili che sono, senza dubbio, alcune delle migliori nella storia di Carnage.

CARNAGE (2010)

Ogni volta che una trama di Carnage è collegata a Zeb Wells o Clayton Crain, è destinata ad avere successo. Quel modello segue sicuramente l’esempio con la sua mini-serie Carnage, formata da cinque numeri, in cui vediamo il protagonista incastrato contro Iron Man e Spider-Man.

Non solo ci viene data una nuova interpretazione creativa di Carnage, con apparizioni sia di Cletus Kasady che del Dr. Tanis Nieves, ma diamo anche uno sguardo alla portata del simbionte nella forma di altri simbionti Scorn e Shriek. Inoltre, Crain ci fornisce ancora un’altra serie di incredibili copertine ispirate al mostro simbionte.

MAXIMUM CARNAGE

Fino allo scorso anno, la trama principale di Carnage era Maximum Carnage in 14 parti, del 1993. Questa storia è una delle prime opere incentrate su Carnage a cui siamo mai stati introdotti e, insieme ad esso, abbiamo imparato molto sul personaggio al di fuori della sua relazione con Spider-Man e Venom.

Non solo questa è una delle migliori storie che collegano e espandono magnificamente Carnage rispetto all’universo Marvel, ma lascia anche un’eredità duratura per il personaggio. Con Maximum Carnage è nato un nuovo amore e interesse per Carnage e il desiderio di creare più storie incentrate su di lui. Questa fantastica storia potrebbe essere il modo migliore per presentare il personaggio ai neofiti.

ABSOLUTE CARNAGE

Infine, siamo giunti a quello che è probabilmente il miglior pezzo dedicato a Carnage che abbiamo mai visto. Dalla brillante combinazione di Donny Cates e Ryan Stegman nasce Absolute Carnage. L’epopea in cinque parti racconta il ritorno del serial killer Cletus Kasady mentre cerca di dare la caccia a chiunque abbia mai avuto un legame con il simbionte. Lungo la strada incrocia due dei suoi nemici più longevi: Venom e Spider-Man.

Absolute Carnage è completo di una serie di legami che mettono a confronto alcuni degli eroi Marvel preferiti dal pubblico con il pazzo simbiote. La storia porta nuova e rinfrescante vita a Carnage e mette in mostra le magnifiche cose che Cates e Stegman possono fare con i mostri simbionti.

I Miserabili: trailer del film di Ladj Ly

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I Miserabili: trailer del film di Ladj Ly

Lucky Red ha diffuso il trailer ufficiale de I Miserabili (recensione) di Ladj Ly, la pellicola che arriver al cinema dal 30 gennaio 2020 distribuito da Lucky Red.

Ispirato alle sommosse di Parigi del 2005, il film ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes, il Premio Miglior Rivelazione agli European Film Awards ed è attualmente candidato al Premio Oscar per la Francia come Miglior Film Straniero.

Citando con eleganza l’omonimo romanzo di Victor Hugo, nel suo lungometraggio d’esordio il regista Ladj Ly realizza un affresco sincero e autentico delle periferie parigine e dei miserabili del nuovo millennio: il risultato è un thriller dal ritmo avvincente e adrenalinico, che non si abbandona a facili condanne e non cade nelle trappole della faziosità o del vittimismo, dove il confine tra bene e male si fa assolutamente labile, mentre tutti i personaggi diventano vittime alla ricerca di un personale riscatto o, più semplicemente, di sopravvivenza. Perché, proprio come affermava Victor Hugo nel suo celebre romanzo, “non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”.

I Miserabili, la trama

I miserabili, acclamata opera prima del regista Ladj Ly, è candidato all’Oscar come miglior film straniero. Girato esattamente dove Victor Hugo aveva ambientato il suo romanzo, a Montfermeil, nella periferia a un’ora dal cuore di Parigi si consuma un thriller dal ritmo avvincente e adrenalinico. Stéphane, insieme a due colleghi veterani di una squadra anticrimine, si trova a fronteggiare una guerra tra bande, membri di un ordine religioso, ragazzini in rivolta. Un semplice episodio di cronaca diventerà il pretesto per una deflagrante battaglia per il controllo del territorio, in un tutti contro tutti senza pietà.

Captain America: tutti i frame del suo fondoschiena in Endgame

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Captain America: tutti i frame del suo fondoschiena in Endgame

Un fan particolarmente ambizioso dei Marvel Studios ha deciso di assemblare in un’unica immagine tutte le inquadrature del fondoschiena di Captain America in Avengers: Endgame. Nel cinecomic campione d’incassi di Anthony e Joe Russo, abbiamo visto concludersi l’arco narrativo di SteveRogers/Chris Evans. Dopo aver contribuito alla sconfitta di Thanos, Cap ha restituito le Gemme dell’Infinito alla loro precisa collocazione temporale e ha deciso di rimanere nel passato per vivere finalmente la sua vita con Peggy Carter/Hayley Atwell. Questo finale è stato ampiamente dibattuto dai fan, soprattutto in relazione alla timeline dell’intero MCU: al di là di tutte le implicazioni cronologiche, si è trattato di trovare il modo più appropriato possibile per registi e sceneggiatori di chiudere la storia dell’iconico eroe a stelle e strisce.

Al di là del possibile malcontento, però, è innegabile che Avengers: Endgame abbia regalato diverso fanservice in modo da offrire agli spettatori un’esperienza cinematografica epica e sciogliere tutti i nodi di una trama estremamente articolata. Tra i momenti più epici del film c’è sicuramente quello in cui Captain America brandisce il martello di Thor, il Mjolnir, durante la battaglia finale contro Thanos. Eppure, nonostante queste grandi sequenze, Steve Rogers è stato protagonista, nel film, anche di momenti più leggeri e divertenti. Tutti ricorderete la battuta sul fondoschiena di Captain America, inserita proprio perché i fan hanno sempre dimostrato un particolare “interesse” nei confronti del derrière di Chris Evans.

Un utente di Reddit, nonché fan dei Marvel Studios, ha raccolto in un’unica immagine tutti i frame del fondoschiena di Captain America in Avengers: Endgame. Come specificato dall’utente, ci sono almeno 54 fotogrammi del sedere di Cap nel film, esclusi quelli dove è visibile soltanto una parte dello stesso. Chiaramente, l’utente non ha potuto confermare che il sedere rappresentato in ogni singolo frame sia effettivamente quello di Evans, dal momento che alcuni potrebbero appartenere a qualche controfigura, specie nella sequenza del combattimento di Cap contro Cap.

Potete vedere l’immagine di seguito:

LEGGI ANCHE – Captain America: le teorie sul futuro dell’eroe nel MCU

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Film evento del decennio, è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man, riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd Brie Larson.

Fonte: ScreenRant

Rufus Sewell: 10 cose che non sai sull’attore

Rufus Sewell: 10 cose che non sai sull’attore

Pur con una lunga carriera cinematografica e televisiva alle spalle, l’attore Rufus Sewell non è particolarmente conosciuto. Ciò non gli ha però impedito di prendere parte ad alcuni celebri film, che gli hanno permesso di ottenere una propria schiera di fan. Apprezzato per la sua versatilità, Sewell non manca di destreggiarsi tra ruoli e generi diversi, ottenendo in più occasioni le lodi della critica. Ecco 10 cose che non sai di Rufus Sewell.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Rufus Sewell: i suoi film

1. Ha recitato in numerosi lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel 1994 con il film Un uomo senza importanza, per poi recitare nei film Hamlet (1996), Dark City (1998), Illuminata (1998), La mossa del diavolo (2000), Il destino di un cavaliere (2001), The Legend of Zorro (2005), Tristano & Isotta (2006), Paris, je t’aime (2006), Amazing Grace (2006), L’amore non va in vacanza (2006), The Tourist (2010), Le leggenda del cacciatore di vampiri (2012), Hercules – Il guerriero (2014), The Devil’s Hand (2014), Billy il koala (2015), Gods of Egypt (2016) e Judy (2019).

2. Ha recitato anche per la televisione. Nel corso della sua carriera l’attore ha preso parte anche a diverse produzioni televisive. Tra queste si annoverano i film TV Cold Comfort Farm (1995), Lei, la creatura (2001) e Killing Jesus (2015); e le serie TV Helen of Troy – Il destino di un amore (2003), Carlo II – Il potere e la passione (2003), John Adams (2008), Eleventh Hour (2008-2009), I pilastri della terra (2010), Le inchieste dell’ispettore Zen (2011), Restless (2012), L’uomo nell’alto castello (2015-2019) e Victoria (2016-2017).

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Rufus Sewell è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 65,5 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, mentre maggiormente presenti sono invece immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Non mancano inoltre foto tratte dalle premiere o alle cerimonie a cui Sewell ha preso parte.

Rufus Sewell è anche su Twitter

4. È presente sul celebre social network. Sewell dispone anche di un profilo su Twitter, dove ha un totale di 53,8 mila followers. Qui l’attore è solito condividere novità riguardanti i propri progetti da attore, ma frequentemente esprime anche proprie opinioni su fatti d’attualità. Non manca inoltre di mostrarsi disponibile per i propri fan, rispondendo alle loro curiosità.

Rufus Sewell è l’interprete di John Smith

5. È stato il villain di una celebre serie TV. L’attore è particolarmente noto per aver interpretato il ruolo di John Smith nella serie Amazon Prime L’uomo nell’alto castello, ambientata in una realtà distopica dove la Germania nazista ha vinto la guerra e domina ora gli Stati Uniti d’America. Qui il personaggio di Sewell è uno spietato caporale tedesco che cerca di sgominare la resistenza.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

6. È particolarmente affascinato dal personaggio. L’attore ha dichiarato un iniziale interesse nei confronti del personaggio per via della sua natura di cattivo, che permette di sbizzarrirsi nell’interpretazione. Sewell ha però aggiunto di essere rimasto particolarmente affascinato dal personaggio nel momento in cui questo ha presentato delle sfumature che non lo rendevano soltanto un cattivo, bensì un uomo che perseguiva il suo credo perché convinto che questo fosse il bene.

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Rufus Sewell in Zorro

7. Ha recitato nel film sul celebre spadaccino. Nel 2005 l’attore interpreta il personaggio del Conte Armand, villain del film The Legend of Zorro, con l’attore Antonio Banderas. All’interno del film, Armand è intenzionato a dar vita ad una serie di atti terroristi nel cuore degli Stati Uniti d’America, sfruttando le nuove linee ferroviarie da poco costruite. Sul suo cammino incontrerà tuttavia il giustiziere Zorro.

Rufus Sewell ha dei figli

8. È padre. L’attore è diventato padre una prima volta nel 2002, quando ebbe un figlio dalla relazione con la produttrice e sceneggiatrice Amy Gardner, sposata nel 2004 e da cui divorziò poi nel 2006. In seguito Sewell ha avuto una figlia dalla relazione con la modella Ami Komai.

Rufus Sewell: il suo 2019

9. È tornato a recitare in televisione. Nel 2019 l’attore recita nella nuova stagione della serie Victoria, basata sulla celebre regina britannica e dove Sewel ricopre il personaggio di Lord Melburne. Sempre nello stesso anno l’attore riprende il ruolo di John Smith nell’ultima stagione di L’uomo nell’alto castello. Recita anche al cinema nel film Judy, accanto all’attrice Renée Zellweger. Qui Sewell ricopre il ruolo di Sidney Luft.

Rufus Sewell età e altezza

10. Rufus Sewell è nato Twickenham, in Inghilterra, il 29 ottobre 1967. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Andrew Scott: 10 cose che non sai sull’attore

Andrew Scott: 10 cose che non sai sull’attore

Andrew Scott è uno di quegli attori che è facile aver visto recitare in più occasioni per progetti particolarmente diversi l’uno dall’altro. Attivo tanto al cinema quanto in televisione, l’attore ha preso parte ad alcuni dei titoli più noti degli ultimi anni, arrivando ad interpretare personaggi di rilievo che ne hanno decretato il successo. La sua carriera ha così conosciuto un notevole incremento, con numerose lodi anche da parte del pubblico e della critica. Ecco 10 cose che non sai su Andrew Scott.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Andrew Scott: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore ha esordito nel 1998 con un piccolo ruolo nel film Salvate il soldato Ryan, per poi recitare in film come Locke (2013), Jimmy’s Hall (2014), Pride (2014), Spectre (2015), Victor – La storia segreta del dott. Frankenstein (2015), Alice attraverso lo specchio (2016), La verità negata (2016) e 1917 (2019).

2. È noto per i suoi ruoli televisivi. L’attore si è fatto conoscere per aver preso parte a celebri serie TV come John Adams (2008), Sherlock (2010-2017), dove ha ricoperto il ruolo del Professor Moriarty, Black Mirror (2019), Fleabag (2019), Modern Love (2019) e His Dark Materials – Queste oscure materie (2019-in corso).

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Andrew Scott è Moriarty

3. È il personaggio che gli ha cambiato la carriera. L’attore è diventato celebre per aver interpretato il ruolo del dottor James Moriarty nella serie Sherlock, con protagonista Benedict Cumberbatch. Moriarty il villain principale, pronto a tutto pur di distruggere il suo rivale. L’attore ha affermato di essere particolarmente grato al personaggio, poiché grazie a questo la sua carriera ha conosciuto un periodo particolarmente ricco.

4. Il personaggio non era inizialmente previsto. Quando gli ideatori della serie, Steven Moffat e Mark Gatiss, iniziarono a dar vita al progetto, non avevano contemplato la presenza di Moriarty, poiché non erano sicuri di trovare l’interprete giusto. Quando fecero la conoscenza di Scott, tuttavia, si convinsero che l’attore aveva la giusta personalità per dar vita ad un inedito ritratto del personaggio, decidendo così di aggiungerlo alla serie.

Andrew Scott ha preso parte a Black Mirror

5. È stato il protagonista di un episodio. L’attore è apparso come protagonista nell’episodio Smithereens, della quinta stagione della serie Black Mirror. Qui interpreta Chris, un vedovo che lavora come autista, e che a causa del lutto e del dolore provato deciderà di dar vita ad un gesto estremo. Ambientato prevalentemente all’interno di un auto, l’attore ha tuttavia dichiarato di non aver realmente guidato, ma che i movimenti del veicolo sulla strada erano simulati.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Andrew Scott in Modern Love

6. Ha recitato nella serie Amazon Prime. Scott recita nell’episodio Hers Was a World of One della serie antologica Modern Love, disponibile sulla piattaforma Amazon Prime. Qui l’attore interpreta un omosessuale che, insieme al suo compagno, cercano di adottare un bambino. Le loro sorti cambieranno nel momento in cui incontreranno una donna in cerca di genitori adottivi per il suo bambino non ancora nato.

Andrew Scott ha un cameo in Queste oscure materie

7. Ha un importante cameo. L’attore appare solo brevemente nella serie Queste oscure materie, ricoprendo il ruolo di John Parry, colonnello della marina e padre di Will. Il personaggio, per ora solo accennato, avrà modo di comparire in modo più approfondito nelle successive stagioni della serie, con il progredire della storia.

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Andrew Scott ha recitato in Fleabag

8. È stato ringraziato dalla protagonista della serie.  L’attrice Phoebe Waller-Bridge, protagonista della serie Fleabag, ha rivelato che il merito del finale della seconda stagione è dell’attore Andrew Scott. Questi propose infatti una conclusione ben lontana da quella pensata dall’attrice, la quale alla fine si convinse ed ebbe modo di verificare che l’idea avuta dal collega aggiungeva forte emotività al tutto.

9. Ha interpretato uno dei personaggi più apprezzati. Nella serie l’attore ha interpretato il ruolo di un prete molto particolare, che è diventato in breve tempo uno dei personaggi più apprezzati. Questo ruolo ha infatti permesso a Scott di dar vita a nuove e inedite sfumature del suo talento, e di affermarsi inoltre come sex symbol.

Andrew Scott età e altezza

10. Andrew Scott è nato a Dublino, in Irlanda, il 21 ottobre 1976. L’altezza complessiva dell’attore è di 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Hammamet: dietro al trucco di Pierfrancesco Favino – video

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Hammamet: dietro al trucco di Pierfrancesco Favino – video

Pierfrancesco Favino, protagonista di Hammamet, ha raccontato, tramite alcuni video sul suo profilo ufficiale Facebook, la realizzazione dei film di Gianni Amelio, in cui interpreta Bettino Craxi.

Per trasformarsi nel politico italiano, Favino si è sottoposto ogni giorno a 5 ore di trucco, che sono state raccontate un questo video diario e in particolare nel video che segue:

Hammamet: la trama

Hammamet riflette su uno spaccato scottante della nostra Storia recente. Sono passati vent’anni dalla morte di uno dei leader più discussi del Novecento italiano, e il suo nome, che una volta riempiva le cronache, è chiuso oggi in un silenzio assordante. Fa paura, scava dentro memorie oscure, viene rimosso senza appello. Basato su testimonianze reali, il film non vuole essere una cronaca fedele né un pamphlet militante. L’immaginazione può tradire i fatti “realmente accaduti” ma non la verità. La narrazione ha l’andamento di un thriller, si sviluppa su tre caratteri principali: il re caduto, la figlia che lotta per lui, e un terzo personaggio, un ragazzo misterioso, che si introduce nel loro mondo e cerca di scardinarlo dall’interno.

01 distribution distribuisce Hammamet, il nuovo film di Gianni Amelio con protagonista Pierfrancesco Favino nei panni di Bettino Craxy. Fanno parte del cast anche Livia Rossi, Luca Filippi, Renato Carpentieri, Claudia Gerini, Silvia Cohen, Omero Antonutti, Giuseppe Cederna, Roberto De Francesco.

Leggi la recensione di Hammamet

Mark Strong: 10 cose che non sai sull’attore

Mark Strong: 10 cose che non sai sull’attore

Per i lineamenti duri del suo volto, l’attore Mark Strong si è affermato negli anni per aver preso parte ad alcuni celebri film in ruoli da villain, risultando spesso convincente nel dar vita a personaggi spietati e privi di morale. Strong ha tuttavia sfoggiato anche buone capacità drammatiche e comiche, ottenendo così le lodi della critica per la sua versatilità.

Ecco 10 cose che non sai su Mark Strong.

Mark Strong: i suoi film

1. Ha recitato da villain in celebri film. L’attore debutta al cinema con il film Captives – Prigionieri (1994), per poi recitare in Due volte ieri (1998), Sunshine (1999), The Martins (2001), Le forze del destino (2003), Oliver Twist (2005), Syriana (2005), Tristano e Isotta (2006), Sunshine (2007), Stardust (2007), e RocknRolla (2008). L’attore è poi divenuto celebre per aver ricoperto il ruolo del villain nei film Sherlock Holmes (2009), Kick-Ass (2010). Tra gli altri film da lui interpretati si annoverano Robin Hood (2010), Lanterna Verde (2011), La talpa (2011), John Carter (2012), Zero Dark Thirty (2012), Kingsman – Secret Service (2014), The Imitation Game (2014), Grimbsy – Attenti a quell’altro (2016), Miss Sloane – Giochi di potere (2016), Kingsman – Il cerchio d’oro (2017), Shazam! (2019) e 1917 (2019).

2. È apparso in numerose produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore ha recitato in numerosi film TV, tra cui Emma (1996), In the Name of Love (1999), Falling Apart (2002), e Henry VIII (2003). L’attore ha poi preso parte alle serie TV Our Friends in the North (1996), Anna Karenina (2000), Low Winter Sun (2013) e Deep State (2018).

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Mark Strong parla italiano

3. Ha origini italiane. L’attore possiede origini italiane da parte di padre. Strong è infatti nato con il nome di Marco Giuseppe Salussolia. Il nome gli fu cambiato su suggerimento della madre, per permettergli di integrarsi tra i coetanei britannici. L’interprete non ha mai nascosto di aver continuato a coltivare la lingua italiana, parlandola discretamente.

Mark Strong e Stanley Tucci

4. Viene spesso confuso un altro attore. Strong è in quella lista di attori che vengono spesso confusi con alcuni colleghi dalle fattezze simili. In molti sono infatti soliti scambiare l’attore con Stanley Tucci. Su Internet è infatti possibile ritrovare numerose foto che mettono in evidenza le somiglianze tra i due, ma anche alcune differenze che possono aiutare a distinguerli.

Mark Strong in Sherlock Holmes

5. Ha interpretato il villain del film. Nel film Sherlock Holmes, con Robert Downey Jr., l’attore ha ricoperto il ruolo di Lord Blackwood, esperto di effetti speciali e magia nera che darà del filo da torcere al celebre investigatore. Blackwood sembra infatti possedere la capacità di tornare in vita dalla morte, cosa a cui però Holmes non crede.

6. Si è ispirato ad celebre personaggio letterario. Per il ruolo di Lord Blackwood, l’attore ha dichiarato di essersi ispirato al personaggio del vampiro Dracula. Strong ha infatti accentuato l’aspetto del personaggio secondo cui sarebbe in contatto con il diavolo, ottenendo così la capacità di vincere sulla morte.

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Mark Strong in Shazam!

7. Si è allenato a lungo per il ruolo. Per riuscire a sostenere le impegnative sequenze di combattimento richieste per il film, il più delle quali si svolge sospesi nel vuoto, l’attore si è sottoposto ad un lungo allenamento fisico. Strong si è inoltre esercitato in diverse forse di combattimento per un lungo periodo, aumentando così le proprie capacità fisiche.

8. Ha potuto dar vita alla propria versione del personaggio. L’attore si è dichiarato entusiasta all’idea di poter lavorare su di un personaggio che nessuno aveva ancora mai interpretato. Così Strong ha potuto lavorare libero da eventuali condizionamenti, dando vita a tutte le sfumature e alle caratteristiche dello spietato villain.

Mark Strong: il suo 2019

9. Ha recitato in due film di diverso genere. Il 2019 è stato un anno particolarmente impegnativo per l’attore. Ad aprile è infatti uscito nelle sale il cinecomic Shazam!, dove ricopre il ruolo del villain. Nello stesso anno l’attore ha preso parte ad un importante film d’autore, 1917, incentrato su un evento reale svoltosi durante l’apice della prima guerra mondiale.

Mark Strong età e altezza

10. Mark Strong è nato a Londra, in Inghilterra, il 5 agosto del 1963. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

Alicia von Rittberg: 10 cose che non sai sull’attrice

Alicia von Rittberg: 10 cose che non sai sull’attrice

La giovane attrice tedesca Alicia von Rittberg ha mosso i primi passi nello spettacolo nel proprio paese d’orgine, conquistando poi una più ampia fama trasferendosi a recitare in quel di Hollywood. Qui ha avuto modo di confrontarsi con personaggi e generi diversi, dando prova della propria versatilità. Ancora in cerca del ruolo che possa mettere in maggior risalto le sue qualità, la von Rittberg non manca di prendere parte a produzioni tedesche ed europee, mantenendo così salde le proprie radici.

Ecco 10 cose che non sai di Alicia von Rittberg

Alicia von Rittberg: i suoi film

1. Ha recitato in un celebre film americano. Dopo aver preso parte a lungometraggi di produzione tedesca come La scelta di Barbara (2012), l’attrice si fa conoscere anche negli Stati Uniti grazie al film di guerra Fury (2014), dove recita accanto all’attore Brad Pitt. Successivamente recita nel film Il traditore tipo (2016), e nuovamente in lungometraggi tedeschi come Ballon (2018), Rate Your Date (2019). Nel 2020 reciterà invece nel film americano Resistance.

2. Ha partecipato anche a produzioni televisive. La carriera dell’attrice ha inizio grazie ad alcuni film per la televisione tedesca come Il principe delle balene (2010), The Midwife 2 (2016) e Bauhaus (2019). Nel corso degli anni ha inoltre preso parte ad alcune serie televisive, tra cui si annoverano Il commissario Voss (2006-2011), Charité (2017) e Genius (2017).

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Alicia von Rittberg è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo seguito da 61,4 mila persone. All’interno di questo la von Rittberg è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma non mancano anche immagini promozionali dei suoi progetti da attrice. Frequenti sono anche scatti e video realizzati per riviste di moda.

Alicia von Rittberg ha un account Facebook

4. Ha una propria pagina Facebook. Molto attiva sui social network, l’attrice possiede anche una pagina ufficiale su Facebook, dove ha un totale di oltre 25 mila follower. Qui la von Rittberg è solita condividere post legati ai propri lavori da interprete, ma non mancano anche curiosità su di lei o immagini tratte dalle premiere a cui prende parte.

Alicia von Rittberg in Fury

5. Ha avuto una parte nel film di guerra. La produzione del film Fury era alla ricerca di un’interprete tedesca per il ruolo di Emma, una delle ragazze con cui interagiscono i protagonisti. L’attrice, su suggerimento della sua agenzia, registrò così un provino con il proprio cellulare, ricevendo due settimane dopo una chiamata per incontrare il regista.

6. È stata lodata da David Ayer. Il regista di Fury, David Ayer, ha dichiarato di aver particolarmente apprezzato l’interpretazione dell’attrice, perché pur trovandosi a ricoprire il ruolo di una ragazza che vive in piena guerra, la von Rittberg non ha marcato questo aspetto drammatico, conferendo invece grande spensieratezza al personaggio.

Alicia von Rittberg e Brad Pitt

7. È rimasta colpita dalla gentilezza dell’attore. L’esperienza più bella del set di Fury, stando alle parole dell’attrice, è stata la possibilità di lavorare con Brad Pitt. Ad averla colpita è stata in particolare la sua gentilezza e disponibilità. Pur avendo una piccola parte, infatti, Pitt ha tenuto in grande considerazione il ruolo dell’attrice, aiutandola in più occasioni a calarsi nel personaggio.

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Alicia von Rittberg in Resistance

8. Reciterà accanto a celebri attori. Nel 2020 l’attrice tornerà sul grande schermo con il film Resistance, basato sulla vita del celebre attore e mimo Marcel Marceau. Qui avrà l’occasione di recitare accanto agli attori Jesse Eisenberg, Ed Harris e Édgar Ramìrez.

Alicia von Rittberg: il suo patrimonio

9. Ha origini nobili. L’attrice proviene dalla ricca famiglia von Rittberg, il che le ha permesso di ereditare una buona somma di denaro. Unita ai guadagni ottenuti come attrice, attività che svolge sin dalla giovane età, l’attrice avrebbe oggi un patrimonio stimato di circa 90 milioni di dollari.

Alicia von Rittberg età e altezza

10. Alicia von Rittberg è nata a Monaco, in Germania, il 10 dicembre 1993. L’altezza complessiva dell’attrice è di 165 centimetri.

Fonte: IMDb

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