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Oscar 2018: Frances McDormand spiega il suo discorso

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In tempi di grandi cambiamenti politici e sociali, in cui Hollywood sta rivalutando se stessa e il proprio sistema, gli Oscar 2018 non si tirano indietro dal parlare dei problemi, e delle soluzioni.

È Frances McDormand che, alla fine del proprio discorso per l’accettazione dell’Oscar 2018 come Miglior attrice protagonista per Tre manifesti a Ebbing, Missouri, ci ricorda che gli strumenti legali per un modo più equo esistono, anche all’interno dell’industria del cinema. L’attrice americana ha parlato pubblicamente più volte dei temi più dibattuti di Hollywood, soprattutto di sessismo, diversità e femminismo.

Il ruolo che le ha vinto l’Oscar, quello di una madre che lotta per la giustizia dopo il brutale assassinio e stupro della figlia, è intenso. È un ruolo che comporta responsabilità, soprattutto in una Hollywood ribaltata dallo scandalo di Weinstein, già espulso dall’Academy. E l’attrice se la assume pienamente e in modo intelligente, invitando tutti a guardarsi intorno. “Abbiamo tutti storie da raccontare e progetti che abbiamo bisogno di finanziare“, annuncia. E dona due parole, ai colleghi così come al mondo che sta guardando: inclusion rider, o clausola di inclusione.

Oscar 2018 – tutti i vincitori

È solo nel backstage, un’ora dopo, che spiega cosa sia: uno strumento legale per garantire maggiore diversità all’interno della produzione di un film. È un provvedimento aggiuntivo che può essere introdotto in un contratto, e che dà la possibilità a chi sta negoziando la produzione di un film di richiedere una diversità almeno del 50%, non solo nel cast, ma anche nella troupe. McDormand compie quello che forse è il passo in più ora necessario, quello dell’offrire e ricordare l’esistenza di possiblità di cambiamento concrete ad una società e ad un’industria che si devono aprire. Devono, perché la verità è che non sono giuste, non sono eque. E, come fa notare l’attrice, quando sappiamo una cosa, non possiamo più ignorarla. Twitter, Facebook, e gli hashtag hanno portato alla luce quanto certi fenomeni siano effettivamente diffusi. Hanno dato molto coraggio. Hanno dato visibilità, e hanno contribuito (o stanno contribuendo) alla formazione di una coscienza.

Ma a questi Oscar 2018, McDormand ci dice che il punto non è la popolarità degli argomenti, non è il trend su twitter. “Le donne non sono un trend. Gli afroamericani non sono un trend”, afferma l’attrice. Il punto è il cambiamento, e il cambiamento comincia ora, con gli strumenti legali che abbiamo, e con l’impegno di tutti.

Fonte: Variety.com

Oscar 2018: foto dal red carpet della notte del cinema

Si sono tenuti nella notte gli Oscar 2018, arrivati alla loro 90ª edizione, i premi assegnati dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. La cerimonia si è tenuta come ogni anno al Dolby Theatre di Los Angeles, e per il secondo anno consecutivo è stata presentata dal conduttore e comico Jimmy Kimmel

Le candidature sono state annunciate il 23 gennaio 2018, alle ore 5:22 PST (13:22 UTC, le 14:22 italiane), presentate dagli attori Tiffany Haddish e Andy Serkis. Il film che ha ricevuto il maggior numero di candidature è stato La forma dell’acqua – The Shape of Water, con tredici totali.

Oscar 2018: film iscritti per la selezione del candidato italiano

Si sono chiuse le iscrizioni per i film di nazionalità italiana che intendono concorrere alla selezione del candidato italiano all’Oscar 2018 per il miglior film di lungometraggio in lingua straniera.

Sono 14 i film italiani distribuiti sul nostro territorio nazionale tra il 1° ottobre 2016 e il 30 settembre 2017 che hanno deciso di iscriversi (in ordine alfabetico).

Film iscritti per la selezione del candidato italiano all’Oscar 2018

  • A CIAMBRA di Jonas Ash Carpignano
  • CUORI PURI di Roberto De Paolis
  • L’EQUILIBRIO di Vincenzo Marra
  • UNA FAMIGLIA di Sebastiano Riso
  • FORTUNATA di Sergio Castellitto
  • GATTA CENERENTOLA di Alessandro Rak – Ivan Cappiello – Marino Guarnieri – Dario Sansone
  • HO AMICI IN PARADISO di Fabrizio Maria Cortese
  • L’ORA LEGALE di Salvatore Ficarra e Valentino Picone
  • L’ORDINE DELLE COSE di Andrea Segre
  • SICILIAN GHOST STORY di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia
  • LA STOFFA DEI SOGNI di Gianfranco Cabiddu
  • LA TENEREZZA di Gianni Amelio
  • TUTTO QUELLO CHE VUOI di Francesco Bruni
  • LA VITA IN COMUNE di Edoardo Winspeare

La commissione istituita presso l’ANICA su richiesta dell’Academy Award che dovrà designare il candidato italiano si riunirà il prossimo 26 settembre.

Oscar 2018: confermato Jimmy Kimmel per la 90° edizione

Oscar 2018: confermato Jimmy Kimmel per la 90° edizione

È stato confermato che Jimmy Kimmel sarà il maestro di cerimonie agli Oscar 2018, la novantesima edizione degli Academy Awards che si svolgerà domenica 4 marzo 2018 al Dolby Theatre.

Sono stati confermati anche Michael De Luca e Jennifer Todd. La presidente dell’Academy Cheryl Boone Isaacs ha dichiarato: “Jimmy, Mike e Jennifer sono il vero Dream Team degli Oscar. Mike e Jennifer hanno prodotto uno splendido spettacolo, visivamente incredibile. E Jimmy ha dimostrato, a partire dal suo monologo di apertura fino al finale che non ci saremmo mai immaginati, di essere uno dei più bravi conduttori di sempre degli Oscar”.

Jimmy Kimmel ha commentato in questo modo la notizia del suo ritorno sul prestigioso palcoscenico: “Condurre gli Oscar è stato uno dei momenti più alti della mia carriera e sono grato a Cheryl, Dawn e all’Academy di avermi chiesto di tornare a lavorare con due delle persone che preferisco al mondo, Mike e Jennifer. Se pensate che abbiamo rovinato il finale quest’anno, aspettate di vedere cosa abbiamo in serbo per la novantesima edizione degli Oscar!”

Fonte: Variety

Oscar 2018: cerimonia in diretta e in esclusiva su Sky

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Oscar 2018: cerimonia in diretta e in esclusiva su Sky

Sky Cinema è da sempre la casa degli Oscar e, anche quest’anno, in occasione della 90ª edizione degli Academy Awards, dedica un intero canale – acceso 24 ore su 24 e in alta definizione – ai film premiati con l’ambita statuetta. Per tre settimane, da lunedì 19 febbraio a domenica 11 marzo, infatti, Sky Cinema Hits (canale 304) si trasforma in Sky Cinema Oscar HD, con i migliori titoli disponibili anche su Sky On Demand

Una programmazione speciale che accompagnerà lo spettatore fino all’attesa Notte degli Oscar 2018, trasmessa in diretta e in esclusiva su Sky, la notte tra domenica 4 e lunedì 5 marzo a partire dalle 22:50 fino all’alba su Sky Cinema Oscar HD.

Si comincia subito con una prima visione: lunedì 19 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno HD e alle 21.45 su Sky Cinema Oscar HD andrà in onda LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE, il film diretto da Mel Gibson con Andrew Garfield e Vince Vaughn, vincitore nel 2017 di due statuette (Miglior montaggio e Miglior sonoro), che racconta la vera storia di Desmond Doss, primo obiettore di coscienza dell’Esercito statunitense a ricevere la medaglia d’onore.

Da non perdere lunedì 26 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno HD e alle 21.45 su Sky Cinema Oscar HD la prima visione di LA LA LAND, l’attesissimo film vincitore lo scorso anno di 6 statuette tra cui Miglior regia e Migliore attrice protagonista, diretto da Damien Chazelle, con Emma Stone e Ryan Gosling. Una moderna storia d’amore che ha incantato pubblico e critica, un musical che racconta la passione fra Mia (Emma Stone), aspirante attrice con un lavoro da barista nel Caffè della Warner Bros, e Sebastian (Ryan Gosling), un pianista jazz con il sogno di aprire un locale finalmente tutto suo.

L’appuntamento più atteso è con la diretta esclusiva della Notte degli Oscar 2018 prevista per domenica 4 marzo. Ad accompagnare gli spettatori durante la 90° edizione degli Academy Awards, il giornalista Francesco Castelnuovo che dagli studi Sky commenterà i momenti salienti della Cerimonia assieme al critico cinematografico Gianni Canova e tanti altri ospiti d’eccezione.

La diretta esclusiva sarà preceduta alle 21.00 su Sky Cinema Oscar HD dalla prima visione di MOONLIGHT – TRE STORIE DI UNA VITA. La pellicola, diretta da Barry Jenkins e premiata nel 2017 con tre Oscar tra cui quello del Miglior Film, segue tre momenti della vita di Chiron, un giovane ragazzo afroamericano alle prese con la scoperta della vita, tra una madre tossicodipendente, i compagni di scuola che lo bullizzano e un amore omosessuale che non è in grado di capire fino in fondo.

Tra i titoli proposti, anche alcuni tra i più grandi successi dell’ultima edizione degli Oscar: da BARRIERE, adattamento cinematografico dell’opera teatrale Fences, un dramma sulle ingiustizie sociali diretto e interpretato da Denzel Washington, premiato con una statuetta per l’interpretazione di Viola Davis nel ruolo di Rose Lee Maxson, ad ARRIVAL (premio Oscar per il Miglior montaggio sonoro), il film fantascientifico diretto da Denis Villeneuve con Amy Adams e Jeremy Renner.

La programmazione dedicata al premio più importante del cinema mondiale continua con alcuni dei titoli premiati negli anni scorsi come Miglior film straniero tra cui IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI, il capolavoro diretto da Vittorio De Sica nel 1972; TUTTO SU MIA MADRE, il film drammatico scritto e diretto da Pedro Almodóvar, premiato nel 2000; e IL CLIENTE, la pellicola diretta dall’iraniano Asghar Farhadi nella passata edizione.

E ancora, da non perdere DALLAS BUYERS CLUB, il crudo ed emozionante film basato sulla storia vera di Ron Woodroof, diretto nel 2013 da Jean-Marc Vallée, conMatthew McConaughey (miglior attore protagonista) e Jared Leto (miglior attore non protagonista); THE HOURS, un intreccio delle vite di tre donne legate dal romanzo Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, diretto da Stephen David Daldry con Nicole Kidman (Oscar® come Miglior attrice nel 2002); MEMORIE DI UNA GEISHA diretto da Rob Marshall nel 2005 e vincitore di 3 statuette, che racconta la storia della geisha  dalla bellezza leggendaria Chiyo, dagli occhi grigio – blu; COLAZIONE DA TIFFANY (in versione restaurata), la memorabile commedia vincitrice nel 1962 di due premi Oscar® (Miglior colonna sonora, Miglior canzone per Moon River), diretta da Blake Edwards con Audrey Hepburn e George Peppard; THE ARTIST, il film muto in bianco e nero del 2011 vincitore di 5 statuette tra cui miglior regia e miglior attore protagonista, scritto e diretto da Michel Hazanavicius, interpretato da Jean Dujardin e Bérénice Bejo.

Fra gli oltre 100 titoli in onda su Sky Cinema Oscar® HD sono da segnalare inoltre IERI, OGGI, DOMANI, LA GRANDE BELLEZZA (versione integrale), COME ERAVAMO, LAWRENCE D’ARABIA (versione restaurata), IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI, IL LATO POSITIVO – SILVER LININGS PLAYBOOK, ROSEMARY’S BABY e CASA HOWARD, il film musicale FLASHDANCE e SAYONARA.

Tutti gli aggiornamenti sulla programmazione e sul live sono disponibili su skycinema.it/oscar, sulle pagine Facebook e Instagram di Sky Cinema e su Twitter con  #SkyCinemaOscar.

Oscar 2018: Casey Affleck non premierà la Migliore attrice protagonista

All’indomani delle nomination agli Oscar 2018, Casey Affleck ha annunciato che non sarà presente alla cerimonia del 4 Marzo per premiare la Migliore attrice protagonista.

A farlo sapere è lo stesso attore che ha deciso, pare deliberatamente, di farsi da parte a causa del clima di fermento che agita Hollywood in merito alle denunce di abusi e maltrattamenti nel mondo del cinema.

Facciamo un passo indietro: durante la lavorazione del finto documentario I’m still here, diretto da Casey Affleck, l’attore e regista fu accusato di molestie sul set, ragion per cui, durante la cerimonia degli Oscar 2017, quando Brie Larson lo premiò come Migliore attore protagonista per Manchester By the Sea, mostrò freddezza nel consegnargli la statuetta.

Oscar 2018 nomination: ecco tutti i candidati ai 90° Academy Awards

La storia risale al 2010, quando Affleck venne denunciato da Magdalena Górka e Amanda White, due donne che lavoravano al film con protagonista Joaquin Phoenix. In entrambi i casi, Affleck fu accusato di aver tentato di forzare un rapporto sessuale, e la Górka ha addirittura dichiarato che l’attore si infilò nel suo letto, mentre dormiva. Le due donne hanno anche accusato l’attore di linguaggio abusivo e inappropriato. Entrambi i casi sono stati risolti fuori dal tribunale, chiusi con una somma non specificata, ma l’intera storia è stata portata alla luce all’indomani della nomination agli Oscar di Affleck per il film di Kenneth Lonergan.

In quanto Migliore attore protagonista in carica, tradizione vuole che sia proprio Casey ad annunciare la Migliore protagonista agli Oscar 2018, ma dato che i premi seguiranno l’onda del #MeToo e di Time’s Up, come è stato per i Golden Globes, l’attore ha deciso di farsi da parte.

Ragionando a mente fredda, Casey Affleck potrebbe aver fatto la scelta più saggia, togliendosi dai riflettori in una situazione di prestigio che si sarebbe senz’altro concentrata sulle sue accuse, togliendo spazio ai vincitori della serata.

Fonte: Deadline

Oscar 2018: Casey Affleck non ci sarà, ecco chi premierà la Miglior Attrice

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Come annunciato settimane fa dallo stesso Casey Affleck, l’attore non sarà presente domani alla 90° cerimonia degli Oscar per presentare il premio della Miglior Attrice Protagonista.

Variety fa sapere a sostituirlo sul palco del Kodak Theatre saranno Jodie Foster e Jennifer Lawrence.

Il clima intorno ad Affleck era già teso lo scorso anno, prima che le battaglie sociali del movimento Time’s Up contro gli abusi e le violenze sulle donne esplodessero ad Hollywood: durante la cerimonia degli Oscar 2017 infatti, quando Brie Larson lo premiò come Migliore attore protagonista per Manchester By the Sea, mostrò freddezza nel consegnargli la statuetta.

Oscar 2018 nominationecco tutti i candidati ai 90° Academy Awards

L’attrice si era fatta portavoce di un dissenso comune relativo ai fatti avvenuti nel 2010, quando Affleck venne denunciato da Magdalena Górka e Amanda White, due donne che lavoravano al film I’m still here con protagonista Joaquin Phoenix.

Per ora non è arrivato alcun commento da parte dell’escluso.

Oscar 2018 previsioni: chi vincerà? Chi vorremmo vincesse?

Fonte: Variety

Oscar 2018: A Ciambra il rappresentante italiano

Oscar 2018: A Ciambra il rappresentante italiano

La Commissione di Selezione per il film italiano da candidare all’Oscar istituita dall’ANICA lo scorso 4 agosto, su invito dell’”Academy of Motion Picture Arts and Sciences”, riunita davanti a un notaio e composta da Nicola BORRELLI, Cristina COMENCINI, Carlo CRESTO-DINA, Felice LAUDADIO, Federica LUCISANO, Nicola MACCANICO, Malcom PAGANI, Francesco PICCOLO ha designato il film A Ciambra di Jonas Ash Carpignano a rappresentare il cinema italiano alla selezione del Premio Oscar per il miglior film in lingua non inglese.

Oscar 2018: film iscritti per la selezione del candidato italiano

L’annuncio delle nominations è previsto per il 23 gennaio 2018, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica 4 marzo 2018.

A Ciambra – trama:

Pio, 14 anni, vive nella piccolo comunità Rom denominata A Ciambra in Calabria. Beve, fuma ed è uno dei pochi che siano in relazione con tutte le realtà presenti in zona: gli italiani, gli africani e i suoi consanguinei Rom. Pio segue e ammira il fratello maggiore Cosimo e da lui apprende gli elementi basilari del furto. Quando Cosimo e il padre vengono arrestati tocca a Pio il ruolo del capofamiglia precoce che deve provvedere al sostentamento della numerosa famiglia.

Oscar 2018, gli abiti sul red carpet: rosso, bianco e nessun rischio

Messo da parte il total black dei Golden Globes e dei BAFTA (ma conservate le spillette e il mood, durante tutta la cerimonia) che ha caratterizzato l’adesione totale del mondo del cinema americano ed Europeo al movimento Time’s Up, il tappeto rosso degli Oscar 2018 si è concesso il colore e la gloria frivola e maestosa dei magnifici abiti che hanno sfilato davanti al Dolby Theatre, prima che le statuette venissero consegnate.

Oscar 2018i vincitori

A differenza degli altri anni, però, sembra che il movimento Time’s Up sia stato seguito nella parziale sobrietà degli abiti da sera, tutti elegantissimi ma forse un po’ più cauti, con qualche eccezione, nell’ostentare scelte eccentriche. Di seguito una piccola guida a ciò che abbiamo visto sul tappeto, più rosso del solito, di questi 90° Acacdemy Awards.

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Un tappeto molto rosso

E partiamo proprio dalla tinta che maggiormente ha catturato la scelta delle attrici che hanno partecipato alla cerimonia. Due delle nominate di punta, Meryl Streep e Allison Janney, hanno scelto di “mimetizzarsi” con il tappeto rosso, e dello stesso avviso sono state moltissime invitate, tra cui Maya Rudolph e Felicity Hoffman. Si tratta prevalentemente di tessuti pesanti e tagli lineari. Un colpo d’occhio vivace e passionale, in linea con le donne che quest’anno ci ha proposto il cinema.

Total White

In netto contrasto con la vivacità del rosso, in moltissime hanno scelto l’abito bianco, colore difficilissimo da indossare ma che è stato proposto in diverse modalità. Straordinaria la scelta di Jane Fonda, che si conferma una donna di grandissima classe, con linee sobrie ed eleganti. Nonostante l’età, le altre giovani colleghe possono solo imparare da tanta classe e sicurezza. Anche le nominate Margot Robbie e Laurie Metcalf hanno scelto in bianco, in due modelli molto diversi, adatti all’età e alla corporatura delle stesse. Tutte scelte sicure, che hanno abbinato all’eleganza, la sobrietà.

Belle in rosa

Quando si pensa al rosa sul tappeto degli Oscar, l’immaginario collettivo va immediatamente al 1999, all’abito che Gwyneth Paltrow scelse per la notte che la incoronò migliore attrice dell’anno (per Shakespeare in Love). Non ha avuto la stessa fortuna Saoirse Ronan, che con un abito molto fine dello stesso colore, che ricorda da lontano lo stile di Grace Kelly, ha scelto di partecipare alla sua terza Notte degli oscar da nominata. Il suo abito si pone in mezzo ad altri due “rosa” molto diversi: da una parte la vincitrice dell’anno scorso per il ruolo da non protagonista, Viola Davis, che ha sfoggiato con sicurezza un abito a sirena rosa shocking; dall’altra un’elegantissima Danai Gurira in rosa pallido. Una delle più belle della serata.

Le principesse

Non passa mai di moda lo stile romantico da fiaba, che alcune delle invitate hanno abbracciato con grande consapevolezza e ottimi risultati. Dalla casta Emily Blunt, alla sensualissima Camila Alves, l’abito voluminoso e ampio, dai colori chiari, è stato una buona scelta, pur incasellandosi bene in un mood collettivo di sobrietà. Certo questa scelta non paga molto al momento di prendere posto in sala, sulle strette sedioline del Dolby, ma quando si ha la possibilità di sedere in prima linea, come Camila, un abito abbondante non dà poi tanto fastidio.

Oro e Argento

Moltissime attrici hanno scelto il look da sirena d’argento (o dorata) e tutte con risultati differenti. Sally Hawkins, per esempio, ha optato per un abito largo, che ricorda vagamente l’estrema eleganza di Isabelle Huppert lo scorso anno, ma con un risultato sicuramente più scarso. Altro discorso invece Jennifer Lawrence, capace sempre di stupire con scelte d’abito che ne esaltano la figura e la femminilità. Ricchissimi gli abiti di Gal Gadot e Lupita Nyong’O, entrambe reduci da un anno straordinario, grazie alla loro partecipazione ai cinecomic di maggiore successo al box office degli ultimi dodici mesi. Nel complesso, quella dell’abito luminoso, una scelta “classica”, molto frequente per questa circostanza.

Nero

Protagonista dei precedenti appuntamenti grazie al Time’s Up, il nero è sempre una buona scelta, alquanto frequente. Basti pensare che era uno dei trend del red carpet degli Oscar dello scorso anno. Per parlare di un classico senza tempo, abbiamo scelto due abiti in particolare, un confronto tra due scelte simili per trasparenze ma con esiti molto molto diversi. Taraji Henson è ancora una volta molto molto sexy, ai limiti del buon gusto a dire il vero, Leslie Bibb invece dimostra classe e gusto, pur giocando sul sicuro e scegliendo un abito che si confà alla sua forma longilinea e slanciata.

Rotondità

Questa “categoria” è particolarmente cara a chi scrive, perché mostra in che modo chi non possiede un fisico propriamente incluso nel canoni classici del cinema hollywoodiano possa affrontare il red carpet con una grande varietà di opportunità. Whoopi Goldberg e Octavia Spencer hanno affrontato la scelta dell’abito con un approccio opposto. La prima si è concessa un variopinto eccesso, con fiori, colori e tante balze, un tocco di vivacità su un red carpet, come dicevamo, alquanto composto. La seconda si conferma una delle meglio vestite degli Oscar 2018, dal momento che riesce quasi sempre a scelgliere odelli e tagli che esaltano la sua forma naturale e le calzano a pennello.

Sfumature di blu (e derivati)

Non è certo un colore che passa inosservato, soprattutto nella tonalità scelta da Jennifer Garner, tuttavia la morbidezza del tessuto ha addolcito il colpo d’occhio, regalando all’attrice una figura e un look molto elegante. Tutt’altro che morbido invece l’abito di Nicole Kidman, che in un anno molto fortunato per lei sembra aver riacquistato la bellezza della giovinezza, prima del botox, e anche un nuovo gusto nel vestire. Splendido il suo blu, così come magnifica è Helen Mirren, praticamente impassibile agli anni e sempre di grande classe.

Gialli diversi

Come il blu elettrico, anche il giallo è un colore che si fa notare, soprattutto sulle forme di Eiza Gonzalez. Altro discorso invece per Greta Gerwing che sceglie un modello semplicissimo, che si sposa con il suo approccio a metà tra i timido e il dimesso, una vera bambolina da red carpet, nonostante l’altezza e le forme. Un po’ gialla e un po’ nera, la meno glamour del tappeto rosso, Frances McDormand, riesce ancora una volta a fare una scelta interessante, senza mai venire meno al suo stile acqua e sapone, più bello ogni anno che passa, e risultando comunque elegante e all’altezza della circostanza. Con un carisma tale, l’abito scende decisamente in secondo piano.

Fiori

Su un tappeto rosso che ha prediletto le tinte unite e i tagli sobri, Agnes Varda e Paz Vega hanno portato la primavera. Fiori su sfondo bianco, scelte diverse e glamour, allo stesso modo, adeguate allo stile, all’età, allo spirito di chi le ha operate.

Menzione speciale 1

Non potevano mancare le voci fuori dal coro: nel 1962 Rita Moreno vinse il suo Oscar per West Side Story. Ieri sera, chiamata a premiare il miglior film straniero dall’Academy, la Moreno si è presentata sul tappeto rosso con lo stesso abito, perfettamente ri-indossato per l’occasione. Un’energia e una simpatia senza tempo.

Menzione speciale 2

La stella più splendente dello scorso anno si merita un posto tutto suo in questa rapida carrellata. Una delle poche, se non l’unica in pantaloni, Emma Stone ha sfoggiato un look castigato, che forse non si adattava molto alla serata. Ma la scelta è sembrata consapevole, come se l’attrice volesse dire che non era la sua serata, quest’anno, e che andava bene così. Non si è sforzata, dunque, eppure è difficile rimanere impassibili di fronte a un tale fascino solare.

Oscar 2018, commento: torna il fantasy all’eco di Time’s Up

Oscar 2018, commento: torna il fantasy all’eco di Time’s Up

Gli Oscar 2018 si sono aperti con il consueto monologo, ma quest’anno, Jimmy Kimmel, presentatore per il secondo anno consecutivo, ha deciso di aprire con un omaggio a Time’s Up. Una parentesi seria, inaugurata dalla descrizione della statuetta dorata: un uomo serio, composto, senza mani e senza pene, “ciò di cui ha bisogno Hollywood”. Lapidario e sicuro, Kimmel passa poi a fare nomi e cognomi, tirando in ballo l’espulsione dall’Academy di Harvey Weinstein.

Nel corso della serata sono state moltissime le battute legate al movimento a tutela e a promozione della parità: da Steven Spielberg che si presenta dicendo: “Sono Steven e sono suo marito” allo spazio dedicato alla storia degli ultimi mesi turbolenti per i poteri forti di Hollywood. Ashley Judd, una delle voce più forti nella promozione del movimento #MeToo, ha presentato il video riassuntivo delle testimonianze più forti di questi ultimi mesi, le testimoni e i testimoni di maggiore spicco.

Elemento inedito, nell’ambito degli Oscar 2018, è stato l’omaggio a quei film di ambientazione militare che hanno elogiato il coraggio delle donne e degli uomini che servono e hanno servito nell’esercito. L’omaggio è stato presentato da Wes Studi ed è stato accolto con un leggero scetticismo da parte della platea che ha applaudito, perplesso.

Non è mancato il momento dedicato alla memoria di coloro che si sono spenti negli ultimi 12 mesi e hanno dato un contributo all’industria cinematografica di Hollywood. Circostanza come sempre toccante e solenne, senza nessun tocco di innovazione: almeno in questi casi la tradizione va rispettata e non dà fastidio a nessuno.

La conduzione di Jimmy Kimmel si è tenuta decisamente sul sicuro, con qualche riferimento alla gaffe dello scorso anno relativa all’”imbroglio della busta”, battutine simpatiche e soltanto una incursione di novità. Se di novità si può parlare: mentre che lo scorso anno l’anchorman aveva portato nel Dolby un gruppo di turisti, quest’anno ha portato le star in un cinema vicino al Dolby, invertendo la gag e diminuendone anche di più l’effetto di intrattenimento, già in partenza scarso.

Oscar 2018: tutti i vincitori

A fronte di una conduzione sicura, ma forse non si poteva fare altrimenti dato il momento che Hollywood sta attraversando, i premi hanno riservato piccole sorprese e qualche anomalia nella struttura sempre ben codificata dell’Academy. Emma Stone, che avrebbe dovuto presentare il migliore attore in quanto migliore attrice in carica, ha assegnato il premio alla regia, data l’assenza volontaria di Casey Affleck. Così i premi agli attori sono stati consegnati da due coppie di altissimo profilo: Jane Fonda e Helen Mirren per il migliore attore e Jennifer Lawrence e Jodie Foster per la migliore attrice.

Un’altra anomalia, se così vogliamo chiamarla, di quest’anno è il ritorno al premio congiunto: miglior regia e miglior film sono andati alla stessa pellicola, The Shape of Water e Guillermo del Toro (il film ha vinto anche per le musiche e la scenografia). Mentre c’è stato ovviamente il titolo “tecnico”, Dunkirk, con tre premi Oscar (peccato per Christopher Nolan) e quelli “di nicchia” che si sono fatti valere nelle categorie delle sceneggiature, ovvero Chiamami col tuo nome (il vincitore più vecchio di sempre, James Ivory, 90 anni) e Scappa – Get Out, forse l’unica vera sorpresa e, immaginiamo, gioia immensa per Jordan Peele.

Un premio è andato a L’Ora più buia per il migliore attore protagonista, Gary Oldman, e un premio a I, Tonya per la migliore non protagonista, la magnifica Allison Janney. Due Oscar, sui quattro preventivati, a Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, a Sam Rockwell (non protagonista) e a Frances McDormand (protagonista). Restano a bocca asciutta Lady Bird e The Post, mentre il bellissimo Il filo nascosto porta a casa, ovviamente, i migliori costumi. Nessuna sorpresa sul fronte dell’animazione, in cui Coco porta a casa miglior film e migliore canzone, Remember me.

L’elemento di novità è stata invece la grande commozione dei vincitori. Tutti, ma proprio tutti i vincitori dei premi principali hanno tirato indietro le lacrime, a partire dagli occhioni lucidi e occhialuti di Guillermo del Toro, fino a quelli duri di Frances McDormand, che si è anche aggiudicata il nostro discrezionale premio per il migliore discorso: tutte le donne nominate in piedi per favore, abbiamo storie da raccontare. Questo il succo di un ringraziamento accorato, cominciato rivolgendosi al marito e al figlio e terminato con un abbraccio virtuale alle sua colleghe e compagne di nomination.

Nel complesso, a parte una cerimonia anonima per lo spettacolo ma corposa per l’impegno, l’Academy si è concentrata a distribuire il maggior numero di premi possibili, riportando il genere, il fantasy (con un tocco di horror) sul tetto di Hollywood, per la prima volta dal 2004, anno in cui Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re segnò la storia con 11 Oscar su 11 nomination, diventando il primo fantasy a vincere il premio al miglior film.

L’assenza della superpotenza Weinstein ha portato alla ribalta del Dolby molto più cinema indipendente, il #MeToo ha riportato una regista in cinquina e per la prima volta una direttrice della fotografia nominata. Se questi ultimi mesi, i black carpet e il Time’s Up non sono una nuvola passeggera, Hollywood è pronto per un cambiamento sostanzioso che si è appena cominciato a mostrare: non più spazio alle donne e alle minoranze etniche in sede di premi, ma pari possibilità di accesso a strumenti per realizzare i propri racconti e portare sul grande schermo i propri punti di vista.

Oscar 2018 previsioni: chi vincerà? Chi vorremmo vincesse?

Oscar 2018 previsioni: chi vincerà? Chi vorremmo vincesse?

Anche gli Oscar 2018 causeranno qualche scontento, come ogni anno, come ogni premio. Ma a soli due giorni dalla cerimonia numero 90 per il prestigioso riconoscimento al cinema hollywoodiano, sono immancabili le previsioni sui vincitori, anche per uno show che negli ultimi anni ha riservato pochissime sorprese, a meno che non si sia trattato di cambi di busta involontari.

Oscar 2018 nominationecco tutti i candidati ai 90° Academy Awards

Di seguito ecco le nostre previsioni ai vincitori e, con piccola licenza, chi invece vorremmo vincesse la statuetta.

Oscar 2018 – le nostre previsioni

Miglior Film: Tre Manifesti a Ebbing, Missouri/Chiamami col tuo nome

Parla di vendetta, ma parla anche di perdono, due sentimenti molto differenti. Il primo condivisibile, l’altro auspicabile. Tre Manifesti è buon cinema, realizzato da solidi professionisti, da attori capaci, ancora di più è il film che meglio rappresenta i tempi di Hollywood. Una donna sola alza la voce contro il potere per trovare la giustizia che cerca. Tutto cade estremamente a pennello sulla situazione politica contemporanea che sta scuotendo Hollywood. Il film vincerà per motivi chiaramente socio-politici, perché “è giusto” che sia così, questo però non ne diminuisce il grande valore artistico.

C’è una ragione se Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino è riuscito a conquistare il cuore di tutti, fin dalla sua prima proiezione quasi un anno fa al Sundance Film Festival: il racconto universale sulla scoperta del desiderio e sull’accettazione del dolore incontra il linguaggio del cinema come unica via possibile per trasmettere certe emozioni, anche solo sussurrate. E quella scena finale (insieme al dialogo in coda tra padre e figlio) sono la testimonianza di un regalo del regista a noi, e a chi verrà dopo di noi. Un’opera di inestimabile bellezza che meriterebbe certamente questo premio.

Miglior Regia: Guillermo del Toro/Paul Thomas Anderson

A parte Greta Gerwig, autrice di un film piccolo ma prezioso, la cinquina di categoria mostra nomi con una forte idea di regia, per quanto, in alcuni casi (Jordan Peele) acerba. Guillermo del Toro è sulla scena da anni e questa volta ricompare in tutta la sua simpatica mole da protagonista nel panorama di Hollywood. L’Academy ha mostrato di amare il Messico, negli ultimi anni, e del Toro può continuare la tradizione. Lo fa forte di un film che riassume le sue idee di cinema, omaggiando i generi più vari, dal cinema erotico al musical passando per l’horror, con una grande coerenza. Il premio sarà suo.

Si, Guillermo del Toro è il favorito di questa stagione ed ha già portato a casa diversi premi (tra cui un Golden Globe e un Bafta), tuttavia crediamo sia altrettanto degno di un riconoscimento Paul Thomas Anderson per questa lettera d’amore al cinema e al suo attore feticcio Daniel Day Lewis, la vera luce all’interno di un film già di suo risplendente come Il Filo Nascosto. La concezione dell’immagine unita alla visione eterea, senza eguali nel panorama contemporaneo, fanno di questo straordinario autore il più innovativo dai tempi della New Hollywood. Un oscar, dopo quei capolavori de Il petroliere e The Master, sarebbe più che meritato.

Miglior Attore Protagonista: Gary Oldamn/Timothée Chalamet

Non perché sia la sua migliore performance in assoluto, ma perché è arrivato il suo momento. Come capitato con Leonardo DiCaprio, con Martin Scorsese e con altri mostri sacri di Hollywood, l’Oscar quanto arriva arriva, anche se non dovesse essere per la migliore performance (o per il miglior film) in carriera. Così Gary Oldman porterà a casa il premio per una perfomance filologica e precisa, ma forse priva di quell’anima così ribelle e allo stesso tempo elegante di cui l’attore inglese riempie ogni suo personaggio. L’abbondante make up inoltre aiuta. L’Academy ama le trasformazioni.

La maschera di Gary Oldman (perfetto nei panni del Primo Ministro Winston Churchill in L’ora più buia) ha già fatto incetta di premi, ma non sembra poterci lasciare traccia come l’interpretazione del giovanissimo Timothée Chalamet in Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino. Il ragazzo ci sa fare, ed è meraviglioso tanto quanto doloroso guardarlo struggersi per un amore che non sa controllare, quello che si prova per la prima volta e che ci distrugge l’anima. In molte scene Chalamet dimostra più maturità dei suoi anni, soprattutto in quell’inquadratura fissa lunga 7 minuti sul finale del film che ancora oggi fatica a togliersi dalla nostra testa.

Miglior Attrice Protagonista: Frances McDormand/Margot Robbie

Ha sbaragliato la concorrenza di contendenti giovani e rampanti e nel corso di tutta la stagione dei premi ha fatto sentire la sua voce fuori dal coro, priva di orpelli, essenziale e sempre memorabile, come la sua Mildred di Tre Manifesti. Adesso, a tanti anni da Fargo, Frances McDormand è pronta per il suo secondo Oscar e, scommettiamo, per un discorso che lascerà il segno. Nel caso di Frances non si tratta soltanto di un premio all’artista, ma anche alla struggente performance.

Il sudore, la determinazione, il coraggio, la sfacciataggine, l’ironia: c’è tutto (e anche di più) nell’interpretazione di Margot Robbie in I, Tonya. L’attrice è l’anima del film, autoprodotto e fortemente voluto, l’ennesima prova di un talento che avevamo già intravisto in The Wolf of Wall Street e Suicide Squad e che qui esplode in tutta la sua incredibile ferocia. Irresistibile, semplicemente favolosa, la Robbie meriterebbe davvero questa benedetta statuetta (con tutto il rispetto e l’ammirazione per un’icona come Frances McDormand).

Miglior Attrice Non Protagonista: Allison Janney/Laurie Metcalf

Sono stati tanti gli attori che hanno interpretato nella loro carriera personaggi sgradevoli. Ma una madre sgradevole verso la propria figlia è davvero un ruolo complesso da mettere in scena e nonostante Laurie Metcalf, diretta concorrente, sia stata una magnifica madre con cui entrare in conflitto in Lady Bird, Allison Janney è la genitrice da odiare, per la figlia (Margot Robbie) e per il pubblico). Una superba interpretazione che merita il riconoscimento, anche per una carriera sempre al top ricca di piccoli e preziosi ruoli.

Questa delle attrici non protagoniste è la categoria più tosta dell’anno: non sapremmo chi scegliere tra l’istrionica Allison Janney di I, Tonya, la materna e silenziosa Mary J. Blige di Mudbound o la spassosissima Octavia Spencer di La forma dell’acqua. Eppure una preferita ce l’abbiamo, ed è Laurie Metcalf. La mamma di Lady Bird è uno di quei personaggi che di raro si vedono sul grande schermo, ma grazie alla scrittura di Greta Gerwig e all’interpretazione della Metcalf, questa figura tradizionale del cinema viene trasportata in una dimensione nuova, ancora più fragile ma forte e complessa. Da oscar, è il caso di dirlo.

Miglior Attore Non Protagonista: Sam Rockwell/Richard Jenkins

Da sempre portatore sano di follia per tutti i personaggi sopra le righe che ha interpretato, Sam Rockwell è il favori e quasi sicuramente il vincitore di questo premio. Il suo personaggio mette in scena moltissimi umori e condizioni, grazie alla fine scrittura di Martin McDonagh e all’evoluzione psicologica del personaggio stesso, che mette in condizioni Rockwell di consegnarci la sua migliore performance nella vita.

È facile far rumore alzando la voce, ma entrare nello spettatore in punta di piedi, nei panni di un uomo solo e silenzioso è l’impresa che è riuscita a Richard Jenkins in The Shape of Water. Il suo personaggio non è coraggioso, né particolarmente brillante, né temerario, ma si prodiga per l’unica amica che ha, con i mezzi che possiede, e regala al film una tenerezza immensa. Se il mondo si fermasse ad apprezzare la lentezza e la delicatezza, Jenkins sarebbe il vincitore.

Miglior Fotografia: Blade Runner 2049

Ex Aequo con se stessp senza ombra di dubbio: Roger Deakins deve vincere il suo primo Oscar e vorremmo che lo vincesse lui. Dopo ben quattordici candidature, è ora che il maestro della fotografia porti a casa il riconoscimento che vale una vita di capolavori (ultimo fra questi Blade Runner 2049).

Miglior Sceneggiatura Originale: Tre Manifesti a Ebbing/ Lady Bird

Martin McDonaugh, inglese trapiantato nell’America di periferia di Tre manifesti a Ebbing, Missouri, ha cercato di proporre la sua lettura di certi stereotipi e piaghe sociali che affliggono il paese a stelle e strisce: ne è venuta fuori una sceneggiatura sarcastica, cinica e sorprendentemente commovente, dai toni quasi tragici, che rappresenta in tutto e per tutto la vera gemma del film.

Che Greta Gerwig fosse una scrittrice sopraffina ne avevamo già avuto prova vedendo Frances Ha e Mistress America, le due pellicole da lei sceneggiate insieme a Noah Baumbach. Con Lady Bird, che ha anche diretto, è venuta fuori la sua vena più intimista che raccoglie le memorie del passato e traduce nel linguaggio dell’arte (e cioè della finzione, della proiezione su personaggi fittizi a cui vorremmo somigliare) quei ricordi di un’adolescenza comune. Potrà anche sembrare banale, eppure le trame tessute dalla Gerwig sono millimetriche, precise, e la storia circolare, insomma perfetta. Non c’è via di scampo, tra lacrime e grandi sorrisi. perché Lady Bird vola alto e sarebbe bello premiarlo con questa statuetta.

Migliore sceneggiatura non originale: Chiamami col tuo nome/Logan – The Wolverine

A 90 anni, James Ivory potrebbe diventare il premiato dall’Academy più anziano di sempre. Il regista e sceneggiatore di Chiamami col tuo nome si è brillantemente cimentato nell’adattamento dell’opera di Andre Aciman che ha fatto la fortuna di Luca Guadagnino. L’adattamento delicato e puntuale della storia, al netto delle differenze con il romanzo, mostra delle doti che l’autore non deve certo dimostrare ma che saranno senz’altro riconosciute da chi assegna i premi.

Scott Frank, Michael Green e James Mangold (anche regista) hanno scritto la storia. Logan è il primo cinecomic a ricevere una nomination in questa categoria così importante, un riconoscimento che arriva in vece di tutti quelli, magari ai migliori attori, che non sono arrivati per il film che ha segnato in qualche modo la storia del genere ad oggi più celebre e redditizio dell’industria. Sarebbe bello che Logan vincesse per le categorie in cui non è stato nominato, per consacrare la rivoluzione che ha segnato, soprattutto perché ha reso comune e normale, umano, un personaggio che siamo abituati a vedere, al cinema e nei fumetti, come un supereroe. Prima di ogni altre cosa però, il premio andrebbe a un coraggiosissimo e compiuto lavoro di adattamento.

Migliore scenografia: Blade Runner 2049/The Shape of Water

Dennis Gassner e Alessandra Querzola hanno riportato in vita il mondo di Ridley Scott, questa volta affidato alle mani di Denis Villeneuve. La costruzione degli ambienti, dai più piccoli ai più grandi e maestosi trasmettono il senso di decadimento, ma anche di esigenza di umanità del protagonista. Un lavoro da Oscar, senza dubbio, per un film che purtroppo non è stato considerato nelle categorie principali.

Il lavoro di squadra di Paul Denham Austerberry, Shane Vieau e Jeff Melvin ha permesso alla scenografia di The Shape of Water di essere narrante. Dalle sale fredde del laboratorio di ricerca, alla casa di Elisa, piccola e accogliente, persino per un dio pesce. Se il film fosse muto, come la sua protagonista, potrebbe senz’altro parlare con i suoi luoghi e i suoi oggetti. Una favola raccontata prima di tutto dalle stanze, dalle ambientazioni dove si svolgono le vicende dei protagonisti.

Miglior Colonna Sonora: The Shape of Water/Il Filo Nascosto

Magica e senza tempo, la musica composta da Alexandre Desplat per La forma dell’acqua ha il fascino dei classici che non invecchieranno mai. Nemmeno tra cent’anni, quando la favola di Guillermo Del Toro verrà mostrata alle generazioni dopo di noi e poi ai loro figli, per tramandare i messaggi universali dell’amore e del valore della diversità. Un ottimo lavoro di egregia fattura sicuramente candidato numero uno al premio.

La quota alternativa della categoria è lui, componente dei Radiohead e collaboratore di lunga data di Paul Thomas Anderson: Jonny Greenwood, un genio nel vero senso della parola, musicista ricco di contaminazioni e sfumature sperimentali che non smetterà mai di stupirci. Nemmeno con la magnetica colonna sonora composta per Il filo nascosto, autentico capolavoro che si sposa perfettamente ad un’opera altrettanto perfetta.

Miglior Canzone Originale: Coco/Chiamami col tuo nome

Remember Me di Coco (film d’animazione Pixar candidato quest’anno) è il collante sonoro dell’ennesimo gioiello della casa di produzione, un omaggio alla tradizione musicale messicana popolare che riassume in pochi versi e semplici accordi lo spirito della storia e il messaggio finale.

Vedere trionfare nella categoria miglior canzone originale Mystery of Love di Sufjan Stevens sarebbe un sogno, ma forse anche un’utopia. L’artista indipendente ha composto il brano appositamente per Chiamami col tuo nome, modellando le parole all’estate del desiderio di Elio, il protagonista del film. Il risultato è un brano commovente, quasi evanescente, come è ormai solito abituare i suoi fan il cantautore di Detroit.

Miglior film d’animazione: Coco/Loving Vincent

La Pixar è una cara vecchia amica dell’Academy e Coco è un gioiello della produzione Pixar. Sembra che i giochi siano già fatti e che il film possa portare a casa l’ennesimo Oscar per la casa di Produzione della Lampada. Come sempre il premio sarebbe meritato, basta aver visto le avventure di Miguel per essere d’accordo.

Un occhio all’arte e al fascino di un uomo tormentato realizzato con originalità. Loving Vincent potrebbe essere il film giusto per portare una ventata di novità nei premi Oscar 2018, anche se non sembra questo il campo in cui l’Academy vuole innovarsi, almeno per quest’anno.

Per saperne di più sui nominati a miglior film

Oscar 2018 nomination: ecco tutti i candidati ai 90° Academy Awards

Sono state annunciate oggi le candidature agli Oscar 2018, la novantesima edizione degli Academy Awards, che ogni anno riuniscono sotto lo stesso tetto le principali maestranze dell’industria hollywodiana.

Oscar 2018 nomination – l’elenco completo

Miglior film

Chiamami col tuo nome
L’ora più buia
Dunkirk
Scappa – Get Out
Lady Bird
Il filo nascosto
The Post
The Shape of Water
Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior regia

Jordan Peele – Scappa – Get Out
Christopher NolanDunkirk
Greta Gerwig – Lady Bird
Paul Thomas Anderson – Il filo nascosto
Guillermo del Toro – The Shape of Water

Migliore attrice protagonista

Sally Hawkins – The Shape of Water
Frances McDormand – Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Margot RobbieI, Tonya
Saoirse Ronan – Lady Bird
Meryl Streep – The Post

Miglior attore protagonista

Daniel Day-Lewis – Il filo nascosto
Daniel Kaluuya – Scappa – Get Out
Timothée Chalamet – Chiamami col tuo nome
Gary Oldman – L’ora più buia
Denzel Washington – Roman J. Israel, Esq.

Miglior attrice non protagonista

Mary J. Blige – Mudbound
Allison Janney – I, Tonya
Leslie Manville – Il filo nascosto
Laurie Metcalf – Lady Bird
Octavia Spencer – The Shape of Water

Miglior attore non protagonista

Willem Dafoe – The Florida Project
Woody Harrelson – Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Richard Jenkins – The Shape of Water
Christopher Plummer – Tutti i soldi del mondo
Sam Rockwell – Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior fotografia

Blade Runner 2049 – Roger Deakins
L’ora più buia – Bruno Delbonnel
Dunkirk – Hoyte van Hoytema
Mudbound – Rachel Morrison
The Shape of Water – Dan Laustsen

Migliore scenografia

La Bella e la Bestia
Blade Runner 2049
L’ora più buia
Dunkirk
The Shape of Water

Miglior film straniero

L’insulto
Loveless
Una donna fantastica
Of Body and Soul
The Square

Migliori costumi

La Bella e la Bestia
L’ora più buia
Il filo nascosto
The Shape of Water
Victoria e Abdul

Miglior trucco e parrucco

L’ora più buia
Victora e Abdul
Wonder

Miglior montaggio

Baby Driver
Dunkirk
I, Tonya
The Shape of Water
Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior colonna sonora

Dunkirk
Il filo nascosto
The Shape of Water
Star Wars: Gli Ultimi Jedi
Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior film d’animazione

Baby Boss
Coco
Ferdinand
The Breadwinner
Loving Vincent

Sceneggiatura non originale

The disaster artist
Logan
Molly’s Game
Chiamami col tuo nome
Mudbound

Sceneggiatura originale

The Bick Sick
Scappa – Get Out
Lady Bird
The Shape of Water
Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior canzone

Mistery of love – Chiamami col tuo nome
Remember me – Coco
Stand up for something – Marshall
This is me – The Greatest Showman
Mighty River – Mudbound

Migliori effetti visivi

Blade Runner 2049
Guardiani della Galassia Vol. 2
Kong: Skull Island
Star Wars: Gli Ultimi Jedi
The War – Il pianeta delle scimmie

Miglior montaggio sonoro

Baby Driver
Blade Runner 2049
Dunkirk
The Shape of Water
Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Miglior missaggio sonoro

Baby Driver
Blade Runner 2049
Dunkirk
The Shape of Water
Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Miglior corto d’animazione

Lou
Negative space
Dear Basketball
Garden Party
Rivolting Rhymes – Part I

Miglior cortometraggio

The Eleven O’clock
The Silent Child
Watu Wote: All of us
My Nephew Emmett
DeKalb Elementary

Miglior corto documentario

Edith + Eddie
Heaven is a traffic jam on the 405
Knife Skills
Heroin(e)
Traffic Stop

Miglior documentario

Abacus: Small Enough to Jail
De sidste mænd i Aleppo
Strong Island
Icarus
Visages villages

Sono già stati annunciati i premi speciali:

Oscar onorario

Charles Burnett
Owen Roizman
Donald Sutherland
Agnès Varda

Oscar Special Achievement Award

Alejandro González Iñárritu

La cerimonia si svolgerà la sera del 4 Marzo 2018 al Dolby Theatre. A condurre la serata è stato richiamato Jimmy Kimmel, dopo il successo dell’edizione 2017 (nonostante la chiusura a sorpresa).

Oscar 2018 nomination, come guardare l’annuncio

Oscar 2018 nomination, come guardare l’annuncio

Alle 14.22 verranno annunciate le nomination agli Oscar 2018, la novantesima edizione dei premi di cinema più prestigiosi dell’industria hollywoodiana.

Per seguire in diretta l’annuncio, clicca a questo link per guardare live l’annuncio dei nominati nelle categorie più importanti dei premi.

La cerimonia degli Oscar 2018 si svolgerà il 4 marzo al Dolby Theatre e sarà condotta da Jimmy Kimmel. Dopo il grande successo dell’edizione dello scorso anno, il conduttore è stato di nuovo chiamato a presentare l’evento, la notte delle stelle di Hollywood.

Oscar 2017: un video supercut di tutti i nominati

Oscar 2017: un video supercut di tutti i nominati

Il canale Youtube cineplexmovies ha pubblicato un video supercut in cui compaiono tutti i film nominati agli Oscar 2017 e più in generale tutte le pellicole che stanno partecipando in un modo o nell’altro alla stagione dei premi in corso.

Oscar 2017: un video supercut di tutti i nominati

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Oscar 2017: trovato il colpevole dello scambio della busta

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Arrivano ulteriori e speriamo definitivi aggiornamenti in merito alla gaffe degli Oscar 2017 e alla proclamazione del miglior film di domenica notte (mattina da noi in Italia). 

Dopo la conferma che il tutto è stato causa di un errore umano (qui) adesso sono stati trovati e puniti i responsabili. Warren Beatty, attore che insieme a Faye Dunaway è stato suo malgrado testimone ed esecutore dell’errore, ha dichiarato che “sarebbe appropriato che il presidente dell’Academy, Cheryl Boone Isaacs, chiarisse pubblicamente cosa è successo il prima possibile”.

Red Carpet Oscar 2017: oro, bianco e nero e uomini in blu

E così Cheryl Boone Isaacs ha comunicato che all’Associated Press che l’Academy sta valutando se continuare o meno a lavorare con la PriceWaterhouseCoopers, con cui collabora da 80 anni. Intanto però, Brian Cullinan e Martha Ruiz, i due partner di PwC che da anni consegnano le schede agli Oscar, sono stati interdetti dal lavorare ancora alla cerimonia degli Oscar.

Il capro espiatorio quindi è stato identificato proprio in Cullinan, in effetti vero e proprio colpevole, distrattosi a tweettare una foto di Emma Stone proprio nel momento in cui avrebbe dovuto consegnare la busta del miglior film a Beatty. Grazie ad alcune immagini diffuse da Variety, è stata ricostruita la dinamica della situazione che incrimina senza via di scampo Cullinan. L’uomo ha in mano due buste, una per il miglior film, l’altra è il doppione per la migliore attrice (premio appena consegnato alla Stone) affidata quindi per sbagli a Warren Beatty.

Oscar 2017: i momenti salienti della cerimonia condotta da Jimmy Kimmel

Oscar 2017: The Salesman a Londra durante la Notte di Hollywood

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Arriva da New York Times la notizia che il sindaco di Londra ha deciso di dare il suo sostegno ad Asghar Farhadi in relazione alla sua impossibilità di partecipare agli Oscar 2017.

L’ultimo film del regista iraniano, The Salesman, è candidato nella categoria miglior film straniero e, a causa del Muslim Ban, non può prendere parte alla cerimonia. In un comunicato lungo e articolato, che trovate parzialmente tradotto qui, il regista aveva già fatto sapere che non avrebbe partecipato alla cerimonia neanche previa dispensa speciale per solidarietà con i suoi colleghi che hanno contribuito alla realizzazione del film.

Oscar 2017: Asghar Farhadi non ci sarà a causa del #MuslimBan

Adesso Sadiq Khan, sindaco della capitale britannica, ha scelto di far proiettare The Salesman a Trafalgar Square, nel cuore di Londra, proprio durante la notte del 26 febbraio, quando a Los Angeles si svolgerà la cerimonia del Premi Oscar.

Nel comunicato pubblicato sul suo sito, il sindaco ha fatto sapere: “Sono onorato di dare il benvenuto alle persone da tutto il mondo per condividere questa celebrazione di Londra come centro internazionale di creatività e fulcro di diversità”.

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Oscar 2017: svolta digitale per l’annuncio delle nomination

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Oscar 2017: svolta digitale per l’annuncio delle nomination

The Academy of Motion Picture Arts and Sciences quest’anno cambierà totalmente il metodo tradizionale di annunciare nomination degli Oscar. Mentre solitamente le candidature venivano annunciate ad un pubblico dal vivo presso la sua sede, quest’anno avremo una svolta digitale.

L’annuncio è stato fatto per molti anni a un pubblico scelto di giornalisti e pubblicisti al Samuel Goldwyn Theater dell’Academy a Beverly Hills. Quest’anno saranno invece presentate il 24 gennaio utilizzando un live stream in diretta mondiale su piattaforme Oscar.com e Oscars.org, oltre che sul satellite e su emittenti locali, tra cui Good Morning America della ABC. L’annuncio inizierà anche prima delle 05:18 PST.

Inoltre l’Academy ha selezionato Jennifer Hudson, Brie Larson, Emmanuel Lubezki, Jason Reitman e Ken Watanabe per unirsi al presidente Academy Cheryl Boone Isaacs per le presentazioni.

Fonte: Variety

Oscar 2017: record e curiosità sui candidati

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Oscar 2017: record e curiosità sui candidati

In attesa della cerimonia degli Oscar 2017, che si terrà il prossimo 26 febbraio, inganniamo l’attea con alcune curiosità emerse dalle nomination diffuse martedì 24 gennaio.

Sappiamo già che con 14 nomination il favorito La La Land eguaglia il record detenuto da Eva contro Eva (1950) e Titanic (1997), ma non mancano altri record e “prime volte”.

Vediamone alcune:

-Se Damien Chazelle, regista di La La Land, trionfasse come miglior regista sarebbe, a 32 anni, il più giovane regista ad alzare lo zio Oscar.

– Amazon è il primo servizio streaming a ricevere una nomination come miglior film grazie a Manchester by the sea.

-Google ottiene la sua prima candidatura con Pearl, primo cortometraggio in realtà virtuale a essere nominato agli Oscar.

-Se Manchester by sea vincesse come miglior film, la produttrice Kimberly Steward diventerebbe la prima produttrice donna afro-americana a conquistare la statuetta. È record di produttori black nominati quest’anno: oltre a Kimberly Steward, anche Denzel Washington e Pharrell Williams.

Tanna è il primo film australiano a correre per l’Oscar nella categoria di miglior film straniero.

Joi McMillon is è la prima montatrice afro-americana a ottenere la candidatura, con Nat Sanders per Moonlight.

-Se vincesse Fences come miglior film, sarebbe il terzo titolo adattato da un’opera teatrale vincitrice ai Tony Award (dopo Amadeus e Un uomo per tutte le stagioni)

Lin-Manuel Miranda, candidato per la canzone di Oceania, potrebbe diventare a 37 anni il più giovane membro dell’esclusivo club EGOT (vincitori di Emmy, Grammy, Tony e Oscar).

-Ben 9 donne sono nominate quest’anno tra i produttori del miglior film. Dede Gardner, già vincitrice con 12 anni schiavo, potrebbe fare il bis con MoonlightDonna Gigliotti, che vinse l’Oscar con Shakespeare in Love, potrebbe fare il colpaccio con Hidden Figure (Il Diritto di contare). Se una delle due si imponesse, sarebbe la prima produttrice donna a conquistare due statuette.

Fonte

 

Oscar 2017: nomination in diretta su Sky Cinema HD

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Cresce l’attesa per l’annuncio delle nomination agli Oscar 2017, l’annuncio dei candidati ai prossimi Academy Awards  sarà trasmesso su Sky Cinema Uno HD, martedì 24 gennaio dalle 14.15, in diretta da Los Angeles.

Saranno presenti, insieme al presidente dell’Academy Cheryl Boone Isaacs, star pluripremiate del calibro di Jennifer Hudson (Oscar come miglior attrice non protagonista nel 2007 per Dreamgirls), Brie Larson (Oscar  come migliore attrice protagonista nel 2016 per Room), Emmanuel Lubezki (Oscar per la migliore fotografia nel 2014 per Gravity, nel 2015 per Birdman e nel 2016 per Revenant – Redivivo), Jason Reitman (4 nomination agli Oscar per Juno e Tra le nuvole) e Ken Watanabe (nomination all’Oscar come migliore attore non protagonista nel 2004 per l’interpretazione in L’ultimo Samurai). 

La cerimonia di premiazione dell’89°edizione degli Academy Awards  sarà in onda in diretta e in esclusiva su Sky, domenica 26 febbraio 2016 dalle 22.50 su Sky Cinema Oscar HD, il canale dedicato ai film premiati con l’ambita statuetta che si accenderà sul canale 304 da sabato 18 febbraio a domenica 5 marzo, tutto in alta definizione e con i migliori titoli disponibili anche su Sky On Demand.

Oltre 60 titoli sul canale, tra cui la prima visione del miglior film 2016, IL CASO SPOTLIGHT (lunedì 20 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno HD e alle 21.45 su Sky Cinema Oscar HD) e numerosi altri film cult pluripremiati che hanno segnato la storia del cinema: da PEARL HARBOR, TITANIC e A BEAUTIFUL MIND, passando per FARGO, IL DISCORSO DEL RE e il capolavoro d’animazione INSIDE OUT, fino ai più recenti LA GRANDE BELLEZZA, IL PONTE DELLE SPIE e REVENANT – REDIVIVO, valso la prima statuetta a Leonardo Di Caprio.

Ad arricchire la programmazione torna anche JO’S HOLLYWOOD, la nuova stagione del docu-reality che racconta Hollywood in 8 puntate, in onda dal 18 al 25 febbraio alle 21.00 su Sky Cinema Oscar® HD e Sky Cinema Uno HD, attraverso la vita quotidiana della regina indiscussa dello showbiz più esclusivo d’America, Jo Champa.

Oscar Nomination 2017 – la diretta: martedì 24 gennaio alle 14.15 su Sky Cinema Uno HD

La notte degli Oscar – la diretta in esclusiva Sky domenica 26 febbraio dalle 22.50 su Sky Cinema Oscar HD

 

Oscar 2017: nel video In Memoriam la foto di una produttrice ancora in vita

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A quanto pare le gaffe agli Oscar 2017 non sono state soltanto quelle palesi e chiassose avvenute in mondovisione sul palco (leggi qui) ma l’Academy ha commesso un altro errore, alquanto imbarazzante, proprio nel momento più serio e per certi versi sacro della cerimonia: il segmento In Memoriam.

La produttrice australiana Jan Chapman si è detta devastata da un altro errore agli Oscar 2017. Durante il video, infatti, è stata mostrata la foto della donna, vivente, al fianco di un nome di una costumista che è effettivamente scomparsa, Janet Patterson.

Guarda il video In Memoriam agli Oscar 2017

Il suo nome e la sua professione sono state riportate correttamente, ma al posto della sua foto è comparsa quella della Chapman, ancora in vita e in salute.

“Sono rimasta devastata dall’uso della mia foto al posto di quella della mia grande amica e collaboratrice di lunga data Janet Patterson (…) Janet era una bellezza rara e nominata agli Oscar quattro volte e questo errore è davvero di cattivo gusto. Io sono viva, sto bene e lavoro ancora.”

Le due professioniste hanno lavorato insieme a Lezioni di Piano di Jane Campion. Chissà quale testa cadrà a questo punto!

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Fonte: Variety

Oscar 2017: Morgan Freeman nel nuovo divertente spot tv

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Oscar 2017: Morgan Freeman nel nuovo divertente spot tv

Gli Oscar 2017 si fanno sempre più vicini e Jimmy Kimmel, presentatore dell’edizione di quest’anno, sta organizzando il suo show.

Di seguito vi mostriamo un nuovo spot della cerimonia in cui compare una guest star di tutto rispetto: Morgan Freeman

Dopo cinque nomination, Freeman ha vinto il suo premio oscar nel 2005, come migliore attore non protagonista, grazie a Million Dollar Baby.

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Oscar 2017: le nomination della 89ª edizione

Fonte: Oscar

Oscar 2017: Lo Chiamavano Jeeg Robot tra i candidati italiani al Miglior Film Straniero

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Sono sette i titoli che gareggiano per la candidatura italiana a Miglior Film Straniero in occasione degli Oscar 2017. Eccoli di seguito:

Lo chiamavano Jeeg Robot

Oscar 2017: annunciate le date di votazioni e nomination

La commissione di selezione è composta da Nicola Borrelli (direttore generale cinema del Ministero per i Beni e le attività culturali), Tilde Corsi (produttrice), Osvaldo De Santis (distributore), Piera Detassis (giornalista), Enrico Magrelli (giornalista), Francesco Melzi D’Eril (distributore), Roberto Sessa (produttore), Paolo Sorrentino (regista), Sandro Veronesi (scrittore).

La riunione per scegliere tra i sette candidati si terrà lunedì 26 settembre, presso la sede dell’ANICA, che agisce in rappresentanza dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences. Laa cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica il 27 febbraio 2016.

Oscar 2017: il premio alla carriera a Jackie Chan

L’Academy Award, comunemente conosciuto come Oscar, è il premio cinematografico più importante al mondo e il più antico, giacché venne assegnato per la prima volta il 16 maggio 1929, tre anni prima che il Festival di Venezia cominciasse ad assegnare i propri premi.

Oscar 2017: le nomination della 89ª edizione

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Sono state annunciate a Los Angeles le nomination degli Oscar 2017, l’89ª edizione della cerimonia degli Oscar si terrà al Dolby Theatre di Los Angeles il 26 febbraio 2017.

MIGLIOR FILM

Arrival

La La Land

Moonlight

Manchester by the Sea

Lion

Il diritto di contare

La battaglia di Hacksaw Ridge

Hell or High Water

Barriere

MIGLIOR REGIA

Denis Villeneuve – Arrival  

Mel Gibson – La battaglia di Hacksaw Ridge

Damien Chazelle – La La Land

Kenneth Lonergan – Manchester by the Sea

Barry Jenkins – Moonlight

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

Emma Stone – La La Land

Natalie Portman – Jackie

Isabelle Huppert – Elle

Meryl Streep – Florence Foster Jenkins

Ruth Negga – Loving

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

Casey Affleck – Manchester by the Sea

Andrew Garfield – La battaglia di Hacksaw Ridge

Ryan Gosling –  La La Land

Viggo Mortensen – Captain Fantastic

Denzel Washington – Barriere

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

Viola Davis – Barriere

Nicole Kidman – Lion

Octavia Spencer – La battaglia di Hidden Figures

Naomie Harris – Moonlight

Michelle Williams – Manchester by the Sea

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Michael Shannon – Animali Notturni

Jeff Bridges – Hell or High Water

Lucas Hedges – Manchester by the Sea

Dev Patel – Lion

Mahershala Ali – Moonlight

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

La La Land – Damien Chazelle

Manchester by the Sea – Kenneth Lonergan

Hell or High Water – Taylor Sheridan

The Lobster – Efthymis Filippou, Yorgos Lanthimos

20th Century Women – Mike Mills

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

Moonlight – Barry Jenkins, Tarell McCraney

Arrival – Eric Heisserer

Lion – Luke Davies

Barriere – August Wilson

Il diritto da contare – Allison Schroeder, Theodore Melfi

MIGLIOR FOTOGRAFIA

Linus Sandgren – La La Land

Bradford Young – Arrival

Greig Fraser – Lion

James Laxton – Moonlight

Rodrigo Prieto – Silence

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE

Zootropolis

Oceania

Kubo e la spada magica

La tartaruga rossa

La mia vita da Zucchina

MIGLIORI VISUAL EFFECTS

Deepwater Horizon

Il libro della giungla

Rogue One: A Star Wars Story

Doctor Strange

Kubo e la spada magica

MIGLIOR COSTUMI

Allied – Joanna Johnston

Animali fantastici e dove trovarli – Colleen Atwood

Florence Foster Jenkins – Consolata Boyle

Jackie – Madeline Fontaine

La La Land – Mary Zophres

MIGLIOR TRUCCO

Suicide Squad – Alessandro Bertolazzi

A Man Called Ove – Love Larson and Eva Con Bahr

Star Trek Beyond – S. Anne Carroll and Joel Harlow

MIGLIOR COLONNA SONORA

La La Land – Justin Hurwitz

Lion – Dustin O’Halloran and Hauschka

Moonlight – Nicholas Britell

Jackie – Mica Levi

Passengers – Thomas Newman

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE

“Audition (The Fools Who Dream)” – La La Land

“City of Stars” – La La Land

“How Far I’ll Go” – Moana

“Can’t Stop the Feeling” – Trolls

“The Empty Chair” – Jim: The James Foley Story

MIGLIOR MONTAGGIO

La La Land – Tom Cross

Moonlight – Joi McMillon, Nat Sanders

La battaglia di Hacksaw Ridge – John Gilbert

Arrival – Joe Walker

Hell or High Water – Jake Roberts

MIGLIORE SCENOGRAFIA

Animali fantastici e dove trovarli – Stuart Craig, James Hambige, Anna Pinnock

Ave, Cesare! – Jess Gonchor, Nancy Haigh

La La Land – David Wasco, Sandy Reynolds-Wasco

Arrival – Patrice Vermette

Passengers – Guy Hendrix Dyas

Sound Mixing

Arrival

La battaglia di Hacksaw Ridge

La La Land

Rogue One: A Star Wars Story

13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi

MIGLIOR FILM STRANIERO

Land of Mine

A Man Called Ove

The Salesman Tana

Toni Erdmann

The Salesman

MIGLIOR DOCUMENTARIO

Fuocoammare

I Am Not Your Negro

Life Animated

OJ: Made in America

13th

MIGLIOR CORTO DOCUMENTARISTICO

Extremist

4.1 Miles

Joe’s Violin

Watani My Homeland

The White Helmets

MIGLIOR SOUND EDITING

Arrival

Deepwater Horizon

La battaglia di Hacksaw Ridge

La La Land

Sully

MIGLOR SOUND MIXING

Arrival

La battaglia di Hacksaw Ridge

La La Land

Rogue One: A Star Wars Story

13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi

MIGLIOR CORTO IN LIVE ACTION

Ennemis Interieurs

Timecode

Silent Nights

La Femme et la TGV

Sing

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO ANIMATO

Pearl

Pear and Cider Cigarettes

Piper

Blind Vaysha

Borrowed Time

Per condurre la serata degli Oscar 2017 è stato scelto Jimmy Kimmel, alla sua prima conduzione degli Oscar, che ha percepito un cachet di 15mila dollari.

Oscar 2017: le attrici che avrebbero meritato un Academy Award

Oscar 2017: le attrici che avrebbero meritato un Academy Award

Emma Stone, Meryl Streep, Ruth Negga, Isabelle Huppert e Natalie Portman si contenderanno agli Oscar 2017 il premio per la migliore interpretazione femminile (che sembra già nelle tasche della Stone, a dire il vero). Tuttavia la storia dell’Academy è piena di performance straordinarie che avrebbero dovuto vincere lo stesso premio, ma che non sono state invece premiate.

Oscar 2017: le nomination della 89ª edizione

Di seguito vi proponiamo le attrici che, per un determinato ruolo, avrebbero dovuto vincere un Academy Award

Oscar 2017Nonostante non sia un computo completo, le attrici in questa gallery hanno offerto particolari interpretazioni da manuale che, anche se nominate, in alcuni casi, sono state ignorate dall’Academy, vuoi per la presenza di performance migliori lo stesso anno, vuoi per particolari giochi di “potere” che gli Oscar conoscono bene. Ecco 15 fulgidi esempi di recitazione femminile non riconosciuta dall’Academy.

Bette Davis – Mildred Rogers – Schiavo d’amore (1935)

Il premio oscar andò a Claudette Clorbert per Accadde una Notte.

Faye Dunaway – Bonnie Parker – Gangster Story (1968)

Il premio oscar andò a Katharine Hepburn per Indovina chi viene a cena.

Mia Farrow – Rosemary Woodhouse – Rosemary’s Baby (1969)

Il premio oscar andò a ex aequo a Barbra Streisand per Funny Girl e Katharine Hepburn per Il Leone d’Inverno. Mia Farrow non venne nominata.

Sigourney Weaver – Ellen Ripley – Aliens (1987)

Il premio Oscar ancdò a Marlee Matlin per Figli di un Dio Minore.

Glenn Close – Alex Forrest – Attrazione fatale (1988)

Il premio Oscar andò a Cher per Stregata dalla Luna.

Jamie Lee Curtis – Wanda Gershwitz – Un pesce di nome Wanda (1989)

Il premio Oscar andò a Jodie Foster per Sotto accusa. Jamie Lee Curtis non venne nominata.

Pam Grier – Jackie Brown – Jackie Brown (1998)

Il premio Oscar ancdò a Helen Hunt per Qualcosa è cambiato. Pam Grier non venne nominata.

Fernanda Montenegro – Isadora “Dora” Teixeira – Central Station (1999)

Il premio Oscar andò a Gwyneth Paltrow per Shakespeare in Love.

Ellen Burstyn – Sara Goldfarb – Requiem for a Dream (2000)

Il premio Oscar andò a Julia Roberts per Erin Brockovich – forte come la verità.

Audrey Tautou – Amélie Poulain – Il meraviglioso mondo di Amélie (2001)

Il premio Oscar andò a Julia Roberts per Erin Brockovich – forte come la verità. Audrey Tautou non venne nominata.

Salma Hayek – Frida Kahlo – Frida (2003)

Il premio Oscar andò a Nicole Kidman per The Hours.

Zhang Ziyi – Chiyo Sakamoto – Memorie di una Geisha (2006)

Il premio Oscar andò aHilary Swank per Million Dollar Baby. Zhang Ziyi non arrivò nella cinquina finalista.

Gabourey Sidibe – Claireece “Precious” Jones – Precious (2010)

Il premio Oscar andò aSandra Bullock per The Blind Side.

Michelle Williams – Cynthia “Cindy” Heller – Blue Valentine (2011)

Il premio Oscar andò aNatalie Portman per Il Cigno Nero

Quvenzhané Wallis – Hushpuppy – Re della terra selvaggia (2012)

Il premio Oscar andò a Jennifer Lawrence per Il Lato Positivo.

Oscar 2017: la gaffe dell’Academy, ecco cosa è accaduto

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Annunciato il vincitore della categoria a miglior film degli Oscar 2017, ma la busta era sbagliata e il vincitore è un altro. È accaduto durante la cerimonia, quando Warren Beatty e Faye Dunaway hanno letto la busta sbagliata. 

Una volta annunciato come vincitore della categoria principale La la Land, la produzione del musical è salita sul palco e ha cominciato i ringraziamenti, ma l’errore è stato rivelato: la busta letta dai due presentatori era sbagliata e il vincitore era invece Moonlight

Tutti i vincitori degli Oscar 2017

Imbarazzo, cambio di scena, di cast e crew, un gruppo che scende dal palco e l’altro che sale per i ringraziamenti veri.

L’equivoco l’ha spiegato Beatty: gli è stata data la busta della migliore attrice, Emma Stone, per cui lui e la Dunaway hanno letto soltanto il nome del film, La la Land, senza considerare che la busta fosse quella di un altro premio.

Ecco il comunicato del PricewaterhouseCoopers che spiega cosa è accaduto: 

Ci scusiamo sinceramente con Moonlight, La la Land, Warren Beatty, Faye Dunaway, e gli spettatori degli Oscar per l’errore che è stato fatto durante l’annuncio per Miglior Film. Ai presentatori è stata data per sbaglio la busta della categoria sbagliata, un doppione, cosa che è stata corretta immediatamente appena scoperta. Stiamo investigando al momento su cosa possa essere accaduto, e rimpiangiamo profondamente che sia accaduto tutto questo. Apprezziamo la grazia con cui i nominati, l’Academy, la ABC e Jimmy Kimmel hanno gestito la situazione.

Tutte le immagini dal red carpet degli Oscar 2017

Resta da capire come sia stato possibile che una cosa del genere sia accaduta durante uno show per cui si prova e riprova per mesi interi.

Il video:

https://www.youtube.com/watch?v=n2xd_exQvgk

Fonte: Deadline

Oscar 2017: l’errore umano e il nuovo design delle buste, la verità

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Vi abbiamo detto ieri che il problema alla base della terribile gaffe verificatasi alla fine della cerimonia degli Oscar 2017, è derivata dalla presenza, prevista e comprovata, di due buste identiche, una delle quali è per sbaglio finita nelle mani di Warren Beatty

Adesso sembra che la questione sia stata chiarita da Tim Ryan, uno dei dirigenti dell’azienda, la PricewaterhouseCoopers: “Alla fine abbiamo fatto un errore umano. È stato un errore. Questo è quello che è accaduto: il nostro partner che si trovava sul lato sinistro del palco, Brian Cullinan, ha consegnato la busta sbagliata a Warren Beatty. E nell’istante in cui ci siamo resi conto dell’errore ci siamo fiondati a segnalare l’errore per correggerlo. Ci scusiamo con i realizzatori di La La Land per aver non essere riusciti a segnalare la cosa prima che iniziassero a fare i loro discorsi di ringraziamento. Quando l’Oscar a La La Land è stato annunciato, a causa di un nostro errore, i due partner che sapevano chi erano i vincitori (solo loro due lo sanno prima che venga aperta la busta) si sono resi conto dell’errore fatto, e hanno iniziato a segnalare la cosa alle persone adatte. È stato un po’ caotico, c’è voluto del tempo prima di salire sul palco e far sapere alle persone presenti che c’era stato un errore. Sfortunatamente in quel lasso di tempo erano già stati pronunciati due discorsi e mezzo. Ho parlato con l’Academy ed espresso le nostre scuse, assumendo la responsabilità di ciò che è successo. Sto contattando anche le varie persone che sono state colpite da quanto accaduto.”

Tutti i vincitori degli Oscar 2017

Quindi la gaffe poteva essere evitata con un po’ di attenzione in più. Ogni anno, la PricewaterhouseCoopers mette a disposizione due valigette con due serie di buste identiche, che vengono consegnate ai presentatori ai lati del palco, a seconda di quale sia il lato di entrata del detto ospite. Brian Cullinan si è confuso e ha consegnato la busta per la migliore attrice (l’altra) a chi doveva premiare il miglior film, Beatty e Dunaway. Le buste “avanzate” dei premi già assegnati infatti non vengono eliminate, ma restano nella valigetta.

 

Inoltre, stando a quanto riporta il Los Angeles Time, il problema potrebbe essere attribuito anche al nuovo design delle buste. Fino al 2016, dal 2011, le buste erano d’oro con il nome della categoria scritto in un carattere molto grande e chiaro, “in modo che fosse leggibile, impossibile da confondere”. Quest’anno invece le buste erano rosse, con la scritta in dorato molto piccola. Insomma, a causa anche dello scarso contrasto, l’errore è stato aiutato dalle circostanze. La cosa importante è, però, che non sia Warren Beatty a farne le spese!

Tutte le immagini dal red carpet degli Oscar 2017

Fonte: Deadline

Oscar 2017: Jimmy Kimmel nel nuovo spot tv

Jimmy Kimmel sarà il presentatore della prossima edizione degli Oscar 2017, l’ottantanovesima per l’esattezza. Il profilo ufficiale dell’Academy, su Facebook, ha diffuso un nuovo spot televisivo in cui vediamo Kimmel impegnato in una buffa presentazione dello show, che si svolgerà il prossimo 26 febbraio dal Dolby Theatre di Los Angeles.

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Oscar 2017: Jackie Chan riceve il Governors Awards – video

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Gli Oscar 2017 aprono il loro cerimoniale con la consegna dei Governors Awards, gli Oscar alla carriera, e quest’anno è toccato a Jackie Chan ritirare il premio che attesta un importante contributo all’industria cinematografica hollywoodiana. L’attore e stuntman, principe del genere comedy-action ha ringraziato il pubblico, gli amici, l’Academy e la famiglia per questo desiderato e meritato premio e in ultimo i fan che sono il motivo per cui continua “a rompersi le ossa“.

Jackie Chan accetta il Governors Awards

All’annuncio del premio alla carriera, Jackie Chan rilasciò il seguente messaggio:

Sono passati 56 anni da quando ho girato il primo film: avevo sei anni e fino ad oggi ho finito per lavorare a oltre 200 film. Vorrei ringraziare con tutto il cuore gli Oscar per avermi assegnato questo premio di incoraggiamento e per aver riconosciuto i miei traguardi nonostante la mia “giovane” età. Sono estremamente onorato di essere il primo cinese nella storia a ricevere questo premio.

Il JC Stunt Team ha sempre avuto un motto: “Non chiediamo perché, lo facciamo e basta o moriamo”. Questo è sempre stato uno dei nostri principi fondamentali, nonché una forma di filosofia di vita che, in qualità di star dei film d’azione, abbiamo molto a cuore. In tutta onestà, girare un film d’azione non è semplice. Per noi è normale ferirci e sanguinare, molti di noi si sono coperti il corpo di ferite, e io non ho fatto eccezione. Ecco perché vorrei condividere questo onore con i miei fratelli del JC Stunt Team che hanno attraversato con me momenti belli e brutti nel corso degli anni. Ci tengo, poi, a condividere questo premio con ogni altro attore di film d’azione in tutto il mondo.

Grazie alla mia famiglia; grazie a ogni persona di talento eccezionale e di grande professionalità con cui ho lavorato su un set; e grazie ai miei partner commerciali che mi hanno supportato continuamente.

In verità mi sono imposto un “piccolo traguardo: spero che questa statuetta dorata non sia la mia ultima. Non credo che gli Oscar abbiano la regola che non puoi vincere un’altra statuetta dopo aver già ricevuto un premio onorario, no?

Approfitto dell’occasione per ringraziare di cuore i miei fan che mi sostengono da sempre. Siete il motivo per cui sono tanto motivato ad andare avanti.

Grazie!

 

Fonte: Oscars

Oscar 2017: il video In Memoriam dalla cerimonia dell’Academy Awards

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Ecco il video In Memoria che è stato mostrato durante la cerimonia degli Oscar 2017 e in cui sono stati ricordati i rappresentanti del mondo dello spettacolo che si sono spenti nello scorso anno.

Tutti i vincitori degli Oscar 2017

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Oscar 2017: il primo spot con Jimmy Kimmel

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Il canale Youtube degli Oscar ha diffuso il primo spot ufficiale degli Oscar 2017 con Jimmy Kimmel come maestro di cerimonie al Dolby Theatre.

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