E’ stato presentato oggi a Milano
da George Clooney, Matt Damon, Bill Murray,
Jean Dujardin Bob Balaban
e John Goodman il nuovo
film The Monuments Men di
George Clooney. Presenti anche lo
sceneggiatore Grant Heslov e lo scrittore del
libro Robert
Edsel.
Ecco il nostro resoconto completo
della conferenza:
Che importanza ha avuto il
bombardamento dell’abbazia di Montecassino per la costituzione dei
Monuments Men?
Grant Heslov: è stato sicuramente
uno dei momenti che hanno contribuito alla formazione di questa
compagnia, che hanno smosso il nostro governo a intervenire e nel
film vedrete scene di quei momenti e di come fu devastante
quell’evento.
La storia di Monuments Men è per
noi europei abbastanza sconosciuta; è stato così anche per voi? E
come siete venuti a conoscenza della storia del vostro
personaggio?
Leggi anche: The Monuments Men: George Clooney e
Matt Damon a Milano visita al Museo Foto
Dujardin:
No non conoscevo la storia dei monuments men ma sapevo che
Hitler era un pittore frustrato e voleva aprire un museo d’arte.
Per quanto riguarda il mio personaggio, è un mercante francese, che
non era presente nel gruppo in realtà, e decide di accettare
l’offerta per entrare a far parte dei monuments men e alla fine
risulta molto onorato.
Goodman:
Non conoscevo la storia dei Monuments men finchè non ho letto
la sceneggiatura. Il mio personaggio era uno scultore nato nella
mia città e ciò che conoscevo di lui era solo una sua
scultura.
Murray:
Nemmeno io conoscevo la storia finchè George non me l’ha
raccontata e sono rimasto impressionato una volta che mi sono
informato di quante opere furono rubate e parliamo di cifre enormi,
considerate poi che oltre a quelle distrutte ci sono alcune che non
sono ancora state trovate.
Clooney:
Non sapevo molto nemmeno io, avevo solo visto un documentario
intitolato The Rape of Europe, poi un giorno Grant è venuto da me e
mi ha fatto leggere questo libro( monuments men) e abbiamo pensato
che potesse essere una film divertente e interessante da
girare. Inoltre è stata anche un’opportunità per rendere
omaggio a quelle persone che hanno fatto tanto ma tutto
sottotraccia.
Damon:
il mio personaggio invece è bassato su uomo realmente esistito
che ha voluto salvare più opere d’arte possibili. E’ un uomo
che ha vissuto di arte e sa veramente che significato ha l’arte per
la nostra vita. E’ stato un’onore poterlo
interpretare.
Balaban:
Non conoscevo la storia dei monuments e non sapevo degli
intenti di Hitler e dell’ordine di nerone per bruciare tutte le
opere. Il mio personaggio invece è un impresario che si intende
molto di arte e ha deciso di prendere parte a tutto ciò nonostante
non sia mai stato in guerra
Leonidas:
Lo script è stata una sorpresa anche per me, ma io rispetto
agli altri potevo basarmi su una fonte reale che è Harry Ettlinger.
Ho ricevuto alcune lettere da Harry che mi hanno aiutato nella
recitazione del personaggio. Harry mi ha raccontato molte cose
che ha vissuto e questo ha decisamente cambiato tutta la mia
percezione, quando ti basi su un contatto reale tutto
cambia.
(Per Bill Murray) siamo abituati
ormai a vederla in ruoli particolari come nei film di Wes
Anderson quindi volevo sapere come ha preparato questo
personaggio, che ha alcune sfumature comiche ma è anche abbastanza
classico?
Murray: non è arrivata la
traduzione quindi provo a indovinare la domanda. Andare a cena con
Wes è piacevole ma con George è ancora meglio nonostante non mangi
molto ma beve molto di più di Wes. Wes Anderson mangia
continuamente, ama mangiare, mangia e beve anche durante le riprese
perché sta facendo della fottuta arte. Con Wes mangi talmente tanto
che potresti morire mentre giri le scene. Con George invece è
diverso ma ugualmente divertente, ma si mangia e si beve solo alla
fine perché non sta facendo un film artistico ma un film sull’arte.
Tutto chiaro?
Si avverte una leggerezza nei
dialoghi che ricorda Robert Altman e il suo Mash, volevo sapere da
lei(Clooney) coma ha lavorato sulla sceneggiatura e dietro la
macchina da presa per rendere tutto più umoristico?
Clooney:
Quando ho lavorato con Wes Anderson non ho trovato che
mangiasse così tanto! Comunque sulla sceneggiatura ho lavorato con
Grant e mentre abbiamo letto il libro abbiamo deciso che doveva
entrare una parte di umorismo perché non volevamo girare un film
cinico o fare una lezione di storia al pubblico.
non volevamo nemmeno fare un film di arte ma solo che indicasse
il significato dell’arte e l’importanza di essa.
Credo che alla fine però basterebbe questo cast per venire a
vedere il film.
Questo è un film basato su una
storia vera, quali sono le emozioni nel fare un film su una storia
vera e quanto spazio hai lasciato all’immaginazione?
Clooney: ho fatto un film sui giornalisti(Good Night
and Good Luck) che prendeva spunti da una storia vera e quindi
credo non sia un’esperienza totalmente nuova, e anche in quel film
ho dovuto analizzare bene le fonti e tutto ciò che c’era a riguardo
per non avere critiche sul fatto di avere riportato cose false e
che potevano essere un appiglio per
screditarci. Questo è un film che vuole riportare i
fatti principali di quella missione, ma volevamo anche avere
libertà di dialogo e poter inserire anche altre cose esterne al
racconto come i flirt, e quindi abbiamo inserito la storia tra Cate
e Matt. Ma tante cose che sembrano strane invece sono
successe veramente!
(Per Dujardin) Come ti sei
trovato in questa compagnia di americani e come si trova un attore
francese nell’interpretare un francese a Hollywood, hai portato
qualcosa della scuola europea?
Ho portato la passione,le canzoni, l’amore il buon
umore. A parte gli scherzi sono loro che hanno dato
molto a me così come è accaduto durante l’esperienza con Scorsese(è
in The Wolf of Wall
Street). Lavorare con George non è difficile, io
sono arrivato con molta umiltà e mi sono adattato alla svelta, non
è complicato lavorare con questo gruppo di attori.
Nelle Idi di Marzo hai diretto
Philip Seymour Hoffman, volevo sapere un ricordo umano della
persona?
Noi siamo una comunità e lui
era una parte importante di questa comunità ,anche quando in un
film non era protagonista riusciva ad essere comunque un
personaggio centrale. Ha lasciato un vuoto enorme in questa
comunità e tutti lo avvertiamo profondamente .
Il cuore del film è la
difesa della cultura, ma dalla pellicola sorge anche un
interrogativo: conta di più la difesa della cultura o conta di più
il sacrificio di una vita umana?
Damon: i Monuments Men hanno risposto a questa domanda mettendo
in gioco la loro vita. Ma anche i cittadini italiani che
vediamo in una scena del film che scavano per mettere in salvo il
cenacolo sono un grande esempio di come tutti credano nell’arte e
sono un ottimo esempio.
Balaban: sono personaggi che
non avevano le caratteristiche per combattere ma hanno servito il
paese con altre abilità. Quando salvi un’opera d’arte salvi un
pezzo di cultura e i monuments men hanno salvato hanno salvato così
tante opere per preservare la cultura.
(Per Clooney e Damon) cosa
rappresenta questo progetto per voi,non solo artisticamente,ma
anche come uomini?
Damon: per me è
significato lavora con un regista con cui volevo lavorare e sono
grato di essere parte di questo grande cast. E poi mi sento
anche fortunato a raccontare una storia così significativa con un
messaggio di tale importanza. Clooney:per me è uguale,pensavo
che questa storia dovesse essere raccontata. Era una storia inedita
nonostante hollywood ami fare film sulla seconda guerra
mondiale.
(Per Murray) data la grande
amicizia che c’è fra Clooney e Damon pensi ci siano stati
favoritismi? Mentre per Damon, com’è stato lavorare con un amico
come George?
Murray:
George ha fatto lavorare Matt con Cate che è bravissima e molto
professionale e se confrontiamo Matt e Cate notiamo come lei sia
brava mentre Matt è molto più scialbo. Non penso che George
gli abbia fatto un favore e credo che molti di noi considerino
George un buon amico molto più di Matt in questo momento. Ma
adesso vogliamo lavorare per David O’Russell!
Damon: lavorare con un amico ti
rende meno diplomatico e si risolvono i problemi più alla svelta,
ci si scambiano appunti, consigli del tipo: “perché non sei bravo
come questo attore?” “intendi te?” “esatto, ho consigli
solo per te non per me”
Clooney: questa è una battuta che non funziona una volta
scritta sui giornali e mi accorgerò di quanto sia stupida.
(Per Heslov) La storia di Monuments Men è molto attuale
ancora,non sono stati trovati tutti i cimeli e a Washington c’è
appena stata una conferenza in merito.
Sa dirci come si pongono i governi in merito e in particolare
l’Italia ?
Interviene l’autore del libro
Monuments Men, Robert Edsel
Penso che l’italia dovrebbe
affrontare l’argomento delle esportazioni, ma anche trasparente sui
tesori che ha nei suoi musei che magari appartengono ad altri, solo
così si possono fare passi avanti. Persone prima di noi hanno
rischiato la loro vita per salvare posti come il cenacolo e spero
che il film avvicini le persone all’arte.
(Per Leonidas) Lei è l’unico che ha conosciuto il “suo
personaggio”. Che tipo di rapporto si è instaurato tra di
voi?
L’ho incontrato per la prima
volta solo pochi giorni fa, ma grazie a una lettera che mi ha
scritto ho preso contatti con lui e ho conosciuto la sua biografia,
sono curioso di sapere come si sente vedendo la mia
performance.
Clooney: Dimitry interpretava Harry, e Harry lasciò la
Germania a 13 anni perché era un ebreo in pericolo. E’ andato a New
York, è finito nell’esercito per combattere per il suo nuovo paese.
In Germania non aveva il permesso di vedere un quadro di Rembrandt,
ma poi riuscì a farlo durante la guerra e questo penso sia
incredibile.
(Per Clooney) Nuove idee per progetti insieme ai suoi
abituali collaboratori?
Clooney: No no, non lavorerò
più con loro. Ho già lavorato con John nel 1988 in Roseanne, ho
visto Dujardin vincere un oscar, con Damon ho fatto ben 6 film, Bob
lo conosco da sempre e con Grant siamo amici da 31 anni.
Magari lavorerò ancora con loro ma di sicuro non con
Matt.
(Per Clooney) Oltre all’omaggio al passato c’è una
riflessione sull’arte. Cosa ne pensa dell’incuria? E’ a conoscenza
delle polemiche sui nostri Musei, sulla cultura non esaltata come
dovrebbe..
Clooney: quando un paese ha
problemi economici la prima cosa che fa sono i tagli alla cultura.
Ma dovrete combattere tanto, non abbiamo fatto nulla per
salvare i musei a Baghdad, ed è stato un disastro. Hitler non
voleva solo rubare le opere, lo voleva distruggere per
cancellare la cultura legata alle persone che voleva colpire.
Prima della tv e del cinema c’era la pittura ed è grazie ad essa
che sappiamo come eravamo una volta. Dobbiamo resistere e
preservare le opere.
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