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Moon Knight: 9 attori perfetti per il personaggio

Moon Knight: 9 attori perfetti per il personaggio

L’annuncio ufficiale arrivato durante il D23 Expo ha confermato l’arrivo di Moon Knight nel MCU grazie alla serie di Disney + attualmente in sviluppo. Uno dei personaggi più amati e “chiacchierati” dell’universo Marvel farà quindi il suo debutto sul piccolo schermo, ma quali potrebbero essere gli attori più adatti al ruolo?

Ecco qualche perfetto candidato:

Shia LaBeouf

shia labeouf

Iniziamo con uno degli attori più carismatici e magnetici del panorama hollywoodiano, spesso sottovalutato e ora in fase di rottura con il grande cinema mainstream: Shia LaBeouf. Possiamo criticare i suoi progetti bizzarri e il suo carattere, ma quando si tratta di calarsi nei panni di un personaggio ha pochi rivali nel settore e riesce sempre a donare una forte intensità alla parte. Insomma, per la Marvel si tratterebbe di un ottimo acquisto.

Logan Marshall-Green

Soprannominato “la brutta copia di Tom Hardy” per la netta somiglianza, Logan Marshall-Green è visibilmente cresciuto come attore negli ultimi anni, prestando il suo innato talento a pellicole come The Invitation, Sand Castle, Prometheus e Upgrade. Nel MCU invece ha già recitato una piccola parte in Spider-Man: Homecoming, ma nulla esclude che lo studio possa affidargli le sorti di un altro personaggio ancora più complesso.

Michiel Huisman

Noto al grande pubblico per aver interpretato Daario Naharis nella quarta stagione di Game of Thrones, Michiel Huisman ha sicuramente impressionato per la capacità di rubare la scena ai colleghi e per l’incredibile fisicità. Al cinema l’abbiamo visto in The Age of Adaline e The Young Victoria, spesso in ruoli secondari, quindi sarebbe bello se avesse l’opportunità di distinguersi in un ruolo da protagonista. Perché non Moon Knight allora?

Rodrigo Santoro

Il brasiliano che ha trovato fortuna a Hollywood: Rodrigo Santoro è ormai una star affermata, attore drammatico robusto e molto versatile che dopo alcuni ruoli importanti in vari film, tra cui quello di Serse in 300 e 300: Rise of an Empire, Love Actually, I Love You Phillip Morris, The Last Stand, Ben-Hur e Westworld, potrebbe arrivare l’occasione di una vita salendo a bordo dei Marvel Studios.

Jensen Ackles

Jensen Ackles è la star di Supernatural, nella quale ha recitato in tutte le quindici stagioni, e ora che l’attore sta per dirgli addio, potrebbe avere più tempo per dedicarsi ad altri progetti sfruttando la sua esperienza nel genere action, comedy e dramma. Praticamente il giusto mix che servirebbe per approcciarsi alla serie di Moon Knight.

Brett Dalton

Tra tutti i candidati, Brett Dalton è forse il più complicato da collocare e conosciuto dal pubblico per la sua partecipazione ad un’altra serie Marvel, Agents Of S.H.I.E.L.D., dove ha interpretato Grant Ward. Abbandonato lo show nel 2017, l’attore ha il carisma adatto e una certa presenza scenica che garantirebbe a Moon Knight un debutto con i fiocchi.

Alfonso Herrera

Alfonso Herrera è diventato il beniamino del pubblico di Netflix grazie al ruolo di Hernando in tutte le stagioni di Sense8, recitando poi nella serie The Exorcist per Fox, ed è evidente che sia pronto a fare il salto verso Hollywood. Interpretare Moon Knight nello show di Disney + gli consentirebbe di espandere la propria esperienza artistica sfruttando i suoi punti di forza drammatici e sperimentando con l’action.

Rami Malek

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Parlando di casting quasi impossibili, il nome di Rami Malek spunta fuori con cadenza giornaliera. La carriera del protagonista di Mr. Robot è in ascesa, e l’oscar ottenuto con Bohemian Rhapsody l’ha definitivamente lanciato nel firmamento hollywoodiano. A breve lo vedremo nei panni del villain nel nuovo film di Bond, No Time To Die, quindi i Marvel Studios potrebbero approfittare del momento e sceglierlo come prossimo Moon Knight.

Oscar Isaac

wolverine oscar isaac

Chiudiamo con un candidato le cui possibilità sono simili a quelle di Rami Malek: Oscar Isaac sarebbe il preferito dei fan per il casting di Moon Knight, ma è davvero difficile che la star di Ex Machina, Star Wars, Inside Llewyn Davis e X-Men: Apocalypse possa incontrare di nuovo la strada dei cinecomic vista l’esperienza non proprio positiva

Correlato – Moon Knight: la serie in arrivo su Disney +

Fonte: Cinemablend

Moon Knight: 7 storyline della fase 4 del MCU che potrebbe esplorare

Probabilmente, la Fase 4 del MCU è il progetto più ambizioso che il franchise abbia mai intrapreso. Il vasto universo composto da film e show televisivi continua a cavalcare l’onda del successo, espandendosi in termini di storyline e nuovi personaggi.

Con la sua imminente uscita su Disney+, Moon Knight si presenta come il prodotto più fresco dell’MCU e le aspettative sono già altissime: in effetti, la serie fornisce l’opportunità perfetta per l’MCU di esplorare alcune delle storyline più cruciali e persistenti della Fase 4, pur offrendoci sempre la componente di avventura e azione che che i fan della Marvel si aspettano.

Secret Avengers

Moon Knight Secret AvengersLa Fase 4 si sta destreggiando tra diversi potenziali team-up, mettendo troppa carne al fuoco e senza soffermarsi veramente su qualcuno di questi. Tuttavia, lo stato attuale dei Vendicatori, con molti di loro morti e altri sul punto di precipitare, permette alla Fase 4 di introdurre un nuovo status quo.

I Secret Avengers sono una delle tante squadre Marvel che devono ancora debuttare nel MCU. Sono una squadra operativa parallela ai Vendicatori, che opera tuttavia in missioni più pericolose e delicate. Nei fumetti, è Steve Rogers a guidare i Vendicatori Segreti, che includono Moon Knight tra le loro fila; finora, non è chiaro quale sia il piano di Contessa Valentina, ma è ovvio che stia formando una squadra: è improbabile che abbia intenzione di creare i Secret Avengers, ma la possibilità esiste comunque . Tuttavia dobbiamo tenere conto che, con Steve nel passato, la versione del MCU dei Vendicatori Segreti sarebbe sostanzialmente diversa.

Dark Avengers

Moon Knight Dark AvengersParlando di Contessa Valentina, i piani del personaggio potrebbero essere quelli di formare una squadra sulla falsariga dei Dark Avengers; nei fumetti, i Dark Avengers sono un gruppo di supercriminali che si fingono supereroi sotto la guida di Norman Osborn.

Osborn non è un protagonista di Terra-616, la continuity principale in cui si svolge la maggior parte delle storie dei fumetti Marvel Comics, come evidenziato da Spider-Man: No Way Home. Tuttavia, potrebbe essere un altro cattivo a creare i Vendicatori Oscuri, forse il Barone Zemo o anche un antieroe come Loki. Moon Knight potrebbe quindi unirsi al gruppo, anche se è difficile pensare a un eroe affermato del MCU che possa impersonare.

I Thunderbolts

thunderbolts moon knightLa spiegazione più probabile della presenza di Contessa Valentina nel MCU è che sul punto di creare i Thunderbolts: la squadra in questione ha una storia un po’ complicata alle spalle e una reputazione travagliata, ma rimane una forza cruciale per il bene nell’Universo Marvel. La formazione dei Thunderbolts consiste principalmente di supereroi riformati o antieroi, rendendola così l’organizzazione perfetta per qualcuno come Marc Spector.

Moon Knight potrebbe stendere il tappetto all’eventuale ingresso dei Thunderbolts nel MCU, includendo un altro cameo di Julia Louis-Dreyfus o facendo reclutare Marc da qualcuno come Yelena o John Walker. I Thunderbolts hanno incluso membri bizzarri tra le loro fila, ma Marc si adatterebbe perfettamente al profilo della squadra.

La sfera mistica è in continua espansione

doctor strange moon knightLe abilità sovrumane di Moon Knight derivano dall’essere Il Pugno di Khonshu: egli agisce come tramite del dio sulla Terra, ricevendo in cambio ogni tipo di potere. Il trailer di Moon Knight rivela molti dettagli sulla trama, ma uno dei più cruciali è che Oscar Isaac non sembra interpretare Marc Spector, almeno non all’inizio. Al contrario, sembra essere il personaggio di Steven Grant ad vere il controllo, il che significa che dovrà riscoprire la sua identità di Cavaliere della Luna.

La Fase 4 sta inglobando sempre più sottotrame che hanno a che fare con la sfera magica, e l’arrivo di Khonshu è un importante passo avanti per l’angolo mistico del MCU. Personaggi come Doctor Strange o anche Agatha Harkness potrebbero aiutare Spector a conoscere meglio il suo legame con Khonshu e capire la vera portata delle sue capacità.

Il Caos e tutto ciò che vi sta in mezzo

wandavision moon knightIl trailer di Moon Knight include diverse battute in cui il personaggio di Ethan Hawke fa riferimento al caos: tra queste, ve n’è una tramite cui incoraggia Marc/Steven ad “abbracciare il caos”, tuttavia mantenendo un tono piuttosto minaccioso.

Non è la prima volta che la parola viene menzionata nel MCU: l’abbiamo anche sentita in WandaVision, dove Agatha Harkness ha rivelato che Wanda potrebbe utilizzare la magia del caos. I fan dei fumetti sanno che la magia del caos è imprevedibile e antica, quindi potrebbe esserci una relazione tra essa e Khonshu. Inoltre, Moon Knight ha alcuni poteri soprannaturali come una vista potenziata, capacità di preveggenza e un’apparente immortalità; per concludere, la sua relazione con Khonshu vive di fattori mistici, quindi la magia è inscindibilmente connessa alla sua storyline.

Eredità e trauma generazionale

Sorprendentemente, uno dei temi persistenti della Fase 4 sembra essere quello dell’eredità e, in misura molto minore, il trauma generazionale. Progetti come Black Widow, The Falcon and the Winter Soldier, ed Eternals esplorano i doveri e gli oneri che derivano dall’essere responsabili di raccogliere un’eredità, affrontando al contempo il dolore che si protrae da una generazione all’altra.

Grazie al Dissociative Identity Disorder (o DID) di Marc Spector, Moon Knight fornisce l’opportunità perfetta per il MCU di andare ancora più a fondo in questi problemi. Per molti versi, Marc è un estraneo, non solo nel MCU ma nel suo stesso corpo: a complicare ulteriormente le cose, vi è il fatto che deve affrontare il peso di essere il Pugno di Khonshu, una delle tante manifestazioni del dio sulla Terra. Sicuramente, la serie potrebbe sfruttare la durata estesa degli episodi per esaminare il subconscio di Spector e sviluppare la sua caratterizzazione come personaggio tridimensionale.

Il sovrannaturale all’interno del MCU

L’angolo soprannaturale della Marvel sta crescendo esponenzialmente tra Moon Knight, il prossimo Blade, il Black Knight di Dane Whitman, e il recentemente annunciato Werewolf by Night Halloween Special. Moon Knight potrebbe esplorare le relazioni di Marc con il cacciatore di vampiri e il lupo mannaro, aprendo la strada ad una collaborazione tra esseri soprannaturali della Marvel per combattere le minacce paranormali nel MCU.

Inoltre, alcuni dei migliori numeri dei fumetti di Moon Knight degli anni 2000 lo vedono collaborare e occasionalmente combattere contro Doctor Strange, che è attualmente la principale figura mistica del MCU: si pensa quindi che Strange potrebbe apparire in Moon Knight e scombinare i piani narrativi. Blade ha già contattato e forse reclutato Dane Whitman alla fine di Eternals, nella seconda scena post-credits, dunque la squadra dovrebbe essere quasi al completo.

Moon Knight: 7 grandi rivelazioni dalla nuova Featurette Marvel

Moon Knight: 7 grandi rivelazioni dalla nuova Featurette Marvel

In poco più di 90 secondi, la nuova featurette di Moon Knight ha portato l’entusiasmo dei fan alle stelle: introducendo il tono oscuro e la struttura stratificata del progetto, nuove location ed epiche sequenze d’azione, sembra proprio che con questa serie il MCU aprirà un nuovo capitolo.

Il cast principale e la troupe ci hanno offerto un primo sguardo a questo inedito progetto, caratterizzato da personaggi caratterialmente complessi, di cui verrà analizzata nel dettaglio la profondità psicologica. Per quanto riguarda il comparto tecnico della serie, si partirà sicuramente dalle caratteristiche chiave del MCU, ma tanto altro ci attenderà con il debutto su Disney+ di Moon Knight, stabilito per il 30 marzo.

Il co-protagonista Ethan Hawke definisce Moon Knight “Un nuovo supereroe in un nuovo mondo”

Moon KnightQuesta affermazione di Ethan Hawke che, in Moon Knight, interpreta il villain principale (Arthur Harrow), può avere molteplici significati, soprattutto considerando che è ormai imperante nel MCU l’idea di multiverso. In primo luogo, riferirsi a Moon Knight come “nuovo supereroe” è qualcosa di abbastanza scontato, dato che questa sarà la prima serie in streaming della Marvel a concentrarsi su un eroe non presente nelle prime fasi del MCU.

La dicitura “nuovo universo”, potrebbe in parte riferirsi all’ambientazione della serie, ovvero l’Egitto, sicuramente una location inesplorata dal MCU, ma potrebbe anche suggerire che la storyline di Moon Knight si svolgerà in una dimensione completamente distaccata dal resto del MCU. Considerando che le avventure multiversali stanno diventando sempre più un aspetto chiave della Fase Quattro del MCU, siamo ansiosi di capire dove ci porterà Moon Knight.

“È un vero e autentico studio del personaggio” – La star della serie Oscar Isaac

Uno studio del personaggio è una tipologia di narrazione focalizzata sulla caratterizzazione del protagonista principale, le prove che deve affrontare, le sue speranze e i suoi sogni. Non si tratta di una novità assoluta per il MCU: dal punto di vista narrativo, infatti, anche una serie come Wandavision propende per lo studio del personaggio, e molti dei film da solisti degli eroi Marvel si soffermano maggiormente sull’arco dei protagonisti piuttosto che sull’avanzare della trama, soprattutto per quanto riguarda le loro origin story.

Tuttavia, questa è la prima volta che il materiale promozionale ha confermato tale struttura per un progetto prima della sua uscita, permettendo al pubblico di prepararsi ad una serie trainata dai caratteri dei personaggi, piuttosto che da colpi di scena. Questo non significa che la trama di Moon Knight non sarà coinvolgente, ma piuttosto che lo show si concentrerà sulle lotte interne, i punti di forza e le debolezze del nostro protagonista, mentre cerca di gestire la sua condizione di salute mentale e i suoi nuovi superpoteri.

Moon Knight si discosterà dal MCU come il pubblico lo conosce

Moon KnightUna critica comunemente rivolta ai film del MCU è che tendono a seguire una certa routine produttiva, anche se commercialmente di successo. Questo è un procedimento abbastanza tipico per gli studios di Hollywood, ma il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige sottolinea in questa featurette che la serie sarà in controtendenza rispetto agli altri progetti Marvel.

Feige ha definito il design e l’estetica di Moon Knight “incredibilmente unico”, affermazione che è stata confermata anche da Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy nella featurette. Considerando che gran parte della Fase Quattro si è già significativamente discostata dal MCU come lo conoscevamo prima, l’enfasi del cast e del presidente dello studio sulla natura distintiva di Moon Knight implica un cambiamento ancora più grande rispetto a ciò che abbiamo visto prima.

“Il nostro compito era quello di… Trattare il tema della salute mentale molto seriamente”. – Oscar Isaac

Moon KnightUna delle tematiche approfondita nella Fase Quattro del MCU è stata sicuramente quello della salute mentale degli eroi protagonisti: dall’elaborazione del lutto di Wanda, le tendenze narcisistiche di Loki, fino al PTSD e al senso di colpa sperimentato da Bucky Barnes e Clint Barton (AKA Hawkeye), i Marvel Studios si sono impegnati a confezionare ritratti empatici di vari livelli e forme di salute mentale senza modificare totalmente la visione delle storyline dei fumetti.

Ciò che rende l’affermazione di Isaac così significativa è che si tratta di una chiara dichiarazione di intenti su come lo show gestirà il tema della condizione di salute mentale del protagonista, condizione che è parte integrante del concetto e identità di Moon Knight, e quindi non poteva essere esclusa dalla trama principale. Non ci resta che vedere come i Marvel Studios ci presenteranno il disturbo dissociativo dell’identità di Moon Knight, sperando in un ritratto efficace e, soprattutto, fondamentalmente umano.

“Impariamo a conoscere Steven e poi impariamo a conoscere Marc… E sono la stessa persona”. – Il regista Mohamed Diab

Moon Knight: 7 Biggest Reveals From The New Marvel FeaturetteI fan dei fumetti di Moon Knight sanno che il supereroe ha identità multiple ma, prima che questa featurette uscisse, non sapevamo effettivamente come questa particolare caratteristica del supereroe sarebbe stata rimodellata nella serie.

Sappiamo che almeno due di esse verranno approfondite: la serie inizierà focalizzandosi sulla vita mondana del docile Steven Grant e, man mano che la trama andrà sviluppandosi, faremo la conoscenza dello spavaldo Marc Spector, in un connubio inscindibile di suspense e sequenze d’azione. Il tono e ritmo dello show dovrebbe dunque rispecchiare lo schema delle diverse identità del personaggio che si scontrano e alla fine coesistono.

“Il tono è quello di un Fight Club che incontra Indiana Jones”. – La co-star della serie May Calamawy

Moon KnightAnche la co-protagonista May Calamawy, che in Moon Knight interpreta Layla, la socia di Marc Spector, definisce la trama di Moon Knight “ampia e sovrannaturale”, lasciando intendere che alcuni elementi della serie richiameranno un’atmosfera alla Fight Club e Indiana Jones.

Similmente all’operazione di bilanciamento tra le molteplici identità del nostro protagonista, il tono generale di Moon Knight probabilmente camminerà sulla linea di confine tra gli ormai iconici tropi di queste due fantastiche pellicole.

“Ogni aspetto di questo show ha una dualità”. – Ethan Hawke

Moon KnightLa dualità è parte integrante della storyline di Moon Knight, e di qualsiasi narrazione supereroistica incentrata su un protagonista “umano” che si destreggia tra una vita mondana e un alter-ego potenziato. Più recentemente questo conflitto è stato messo in luce in Spiderman: No Way Home il che ha portato, come sappiamo, a conseguenze multiversali.

I fan Marvel sanno già che Oscar Isaac dovrà destreggiarsi in una duplice performance attoriale, presentando ogni variazione caratteriale che il passaggio di identità tra Steven Grant e Marc Spector comporta. Eppure, la dichiarazione di Hawke apre la possibilità che tali duplici conflitti riguardino anche altre questioni inaspettate: dai cattivi all’ambientazione della serie, per culminare con la forza soprannaturale di Khonshue, i fan si aspettano qualsiasi cosa da una storia ricca di sfumature e potenziali sorprese come quella di Moon Knight.

Moon Knight: 5 Easter Eggs della seconda puntata (Spoiler)

Moon Knight: 5 Easter Eggs della seconda puntata (Spoiler)

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler della seconda puntata di Moon Knight, Evoca il costume

Mercoledì 6 marzo è uscito su Disney+ il secondo episodio di Moon Knight  Evoca il costume. Come il primo, anche questo capitolo non delude i fan: è pieno di azione eroica e di dettagli interessanti su Marc Spector e sulla sua connessione con il dio egiziano della luna Khonshu. Inoltre, in Evoca il costume viene introdotto un personaggio essenziale e viene fatta una scioccante rivelazione sul malvagio Arthur Harrow.

La serie sta alzando notevolmente l’asticella rispetto ai fumetti, ma non dimentica il materiale originario della Marvel Comics, che rimane chiaramente una grande fonte d’ispirazione. Se il primo episodio di Moon Knight è servito come introduzione al personaggio principale, il secondo inizia a scendere in profondità con rivelazioni interessanti sull’eroe e curiose anticipazioni sulle prossime puntate. Ecco quindi cinque grandi Easter Eggs presenti nel secondo capitolo di Moon Knight!

Marc Spector scopre di più su Khonshu in Moon Knight

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Nella seconda puntata di Moon Knight, Steven Grant (Oscar Isaac) continua a dialogare con Marc Spector attraverso lo specchio. Marc rivela al commesso del negozio di souvenir di essere in debito con Khonshu. Per questo motivo, è costretto a servirlo, anche se ciò significa sporcarsi le mani di sangue. Spector non è affatto felice di essere il Pugno della Vendetta, ma ritiene che al termine della missione sia lui che Steven saranno liberi.

I fan dei fumetti sanno perché Marc è in debito con Khonshu: il dio l’ha fatto resuscitare dal regno dei morti dopo che Bushman e i suoi compagni mercenari lo hanno lasciato morire ai piedi della statua di Dio della Luna. L’episodio chiarisce due aspetti: per Khonshu Steven è un fastidio, mentre Marc sembra disposto a cedere definitivamente il controllo del suo corpo all’inglese una volta conclusa la missione. Proprio come sulla carta stampata, in Moon Knight Steven sembra destinato a proteggere Marc dalle conseguenze di eventi passati. Tutto ciò suscita ovviamente domande interessanti nella ”mente fratturata” del negoziante.

La verità su Arthur Harrow

moon-knight-ethan-hawkeNella seconda puntata di Moon KnightArthur Harrow si chiede perché Khonshu abbia scelto Marc (e Steven). Forse perché la loro mente era già ”fratturata” in partenza? In effetti, sappiamo dai fumetti che il vigilante soffre di Disturbo Dissociativo dell’Identità fin dall’infanzia: Steven è il primo ad emergere come seconda identità di Marc, mentre Jake Lockley arriva in fase adulta. Ci aspettiamo quindi che Moon Knight segua la linea della Marvel Comics, magari esplorando l’origine del personaggio nelle prossime quattro puntate.

Inoltre, in Evoca il costume si scopre qualcosa in più su Harrow (Ethan Hawke): egli rivela di essere stato Moon Knight prima di Marc. L’MCU introduce una novità rispetto ai fumetti: Khonshu ha avatar multipli. Per ora non conosciamo ancora la storia completa del rapporto tra Arthur e il Dio della Luna, ma sembra che la relazione sia il motivo per cui il cattivo vuole una vendetta.

L’incontro con Layla

layla Moon KnightCon Moon Knight, entra nell’MCU un personaggio nuovo di zecca: Layla El-Faouly (May Calamawy). Compare per la prima volta nella seconda puntata e subito si presenta come un elemento essenziale nell’esistenza di Marc Spector. Layla rivela a Steven di essere la moglie di Marc: è quindi la sostituta live-action del personaggio dei fumetti Marlene Alraune.

Nel corso dell’episodio, si comprende che Marc ha scelto di tagliare la moglie  fuori dalla sua vita, prima chiedendole il divorzio poi scomparendo del tutto. Layla lascia intuire di aver preso parte a diverse avventure con Marc: conosce quindi i suoi superpoteri.

Sembra però che Spector abbia deciso di allontanarsi da Layla dopo che Khonshu l’ha incaricato di fermare Arthur Harrow, ma perché l’ha fatto? Gli episodi futuri di Moon Knight devono necessariamente spiegare meglio questo punto.

Un accurato riferimento ai fumetti di Moon Knight

comic-marvel-marc-spectorNei suoi ultimi prodotti, l’MCU ha scelto di mettere da parte le storie d’origine dei propri personaggi, concentrandosi maggiormente su un’ambientazione odierna. Questo accade anche in Moon Knight, dove al centro vi è Steven Grant, personaggio che serve da copertura per Marc Spector e per il supereroe. Nonostante questa volontà di distaccarsi dalla Marvel Comics, la serie riprende comunque parti chiave del fumetto.

Nei fumetti, Marc è reclutato da Bushman per una missione: deve derubare una tomba egizia. Tuttavia, viene ostacolato da un archeologo e da sua figlia e, per le azioni violente di Bushman, Marc rischia la morte.

Nella serie, quando Steven viene arrestato da alcuni seguaci di Khonshu, si scopre che Marc Spector era davvero un mercenario che ha attaccato un sito archeologico in Egitto. Di conseguenza, è un ricercato: nascondersi dietro l’identità di Steven ha senso per lui sotto molteplici aspetti. Visti questi collegamenti resta un dubbio: se nella Marvel Comics Marlene era la figlia dell’archeologo, nello show sarà Layla a ricoprire il ruolo?

Le trame sinistre di Khonshu per Moon Knight

oscar-isaacSappiamo dai fumetti che Khonshu è una divinità alquanto meschina, anche con il suo avatar. Ha addirittura creato una prigione mentale per Marc Spector: l’obiettivo era quello di frantumare la mente del suo avatar per prendere il controllo del suo corpo e distribuire la vendetta sulla Terra come meglio credeva.

Come si intuisce dalla seconda puntata, il Dio della Luna dell’MCU è altrettanto sadico. Prima ricorda a Marc che possiede il suo totale controllo, poi lo minaccia, alludendo al fatto che Layla potrebbe diventare il suo prossimo corpo ospitante. Sembra che Khonshu possa vivere in ogni essere umano. Certo, la minaccia potrebbe essere vacua, fatta dal dio solo per mantenere il suo avatar sulla retta via. In ogni caso, la possibilità che Layla sia il prossimo Moon Knight è alquanto interessante… In effetti, Oscar Isaac ha un contratto che lo vincola al ruolo solo per questa serie. E se il mantello passasse davvero a Layla?

Moon Knight: 5 cose che vorremmo vedere nella serie Disney+

Moon Knight: 5 cose che vorremmo vedere nella serie Disney+

L’annunciata serie Marvel dedicata a Moon Knight debutterà prossimamente su Disney+, anche se non sappiamo ancora quando vedremo con precisione l’attesissimo show sulla neonata piattaforma di streaming della Casa di Topolino.

Molte sono le decisioni importanti che i Marvel Studios si troveranno a dover prendere in vista del debutto della serie, dal momento che i fan non vedono l’ora di vedere uno dei personaggi più amati dei fumetti prendere finalmente vita sul piccolo schermo.

Dopo avervi proposto 9 attori che “sarebbero” perfetti per il ruolo di Marc Spector, vi proponiamo di seguito 5 cose che vorremmo assolutamente vedere nella misteriosa serie:

I cameo

Ci sono tanti potenziali cameo che potremmo vedere nella serie. Visto che Moon Knight è un supereroe di altissimo livello, ci sono molti personaggi che potrebbero dargli filo da torcere o che semplicemente potrebbero apparire al suo fianco. Inoltre, le abilità dell’eroe nelle arti marziali potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel coinvolgimento di determinati personaggi. 

Personaggi come Daredevil o Colleen Wing – già apparsi in passato nelle serie Marvel destinate a Netflix – potrebbero essere nuovamente introdotti nella serie dedicata a Moon Knight, o magari altre icone delle arti marziali potrebbe fare il loro debutto, come il personaggio di Shang-Chi. Siamo certi che i cameo saranno uno degli elementi della serie Disney+ che più ci sorprenderanno.

Il personaggio di Dracula

Una delle serie a fumetti più iconiche della Marvel è certamente quella dedicata alla figura del Conte Dracula. Ci sono stati diversi rumor circa la possibilità che il personaggio nato dalla mente di Bram Stoker possa fare il suo debutto nella serie Disney+: d’altronde, sono in molti a nutrire una certa curiosità nel vedere rappresentata sul piccolo schermo la rivalità tra il Principe delle Tenebre e Marc Spector.

Indubbiamente, l’aggiunta di Dracula alla storia potrebbe mostrare quanto sia assurdo il mondo in cui vive il personaggio di Moon Knight; la cosa potrebbe inoltre consentire un coinvolgimento del personaggio di Blade (Dracula è stato per lungo tempo un avversario di Eric Brooks) e un collegamento diretto con il MCU (in vista del debutto del film con il premio Oscar Mahershala Ali).

Le arti marziali

Le arti marziali nel MCU hanno sempre goduto di un’adeguata rappresentazione, fatta eccezione forse per alcune serie tv. Con l’introduzione del personaggio di Shang-Chi nell’Universo Cinematografico Marvel e l’imminente inizio della produzione del film, la Casa delle Idee sarà certamente impegnata a coordinare il lavoro di un’incredibile squadra di stunt.

Per quanto riguarda Moon Knight, ci sarà il tempo necessario a disposizione per curare nei minimi dettagli tutta l’azione e le varie sequenze di combattimento che vedremo all’interno della serie. L’attore che verrà scelto per interpreterà Marc Spector non potrà sottrarsi ad una lunga e faticosa sessione di allenamenti: l’obiettivo è non deludere i fan, che aspettano di vedere il loro supereroe preferito in azione sul piccolo schermo da troppo tempo!

Le varie storie

Alcune delle trame che abbiamo letto nei fumetti di Moon Knight nel corso degli anni sono state davvero fenomenali. Gli sceneggiatori della serie avranno la possibilità di accedere ad alcune storie veramente uniche, anche se con molta probabilità i Marvel Studios decideranno di adattare una storia originale per la serie.

Le storie con protagonista Moon Knight hanno davvero un potenziale sconfinato: tante quelle che i fan vorrebbero vedere nella serie, come ad esempi “Shadowland”.

Le origini di Marc Spector

La storia delle origini di Marc Spector è diversa da qualsiasi altra origin story che sia mai stata raccontata nel MCU. Collegamenti con l’antico dio egizio Horus, manufatti magici, una missione di vita per sostenere una sorta di antico onore: c’è davvero molto da cui attingere in termini di creatività per un episodio pilota.

Si tratta di una origin story diversa dal solito. Nell’era dei film di supereroi, sarà davvero bello vedere qualcosa di completamente fuori dagli schemi che, parallelamente, sarà in grado di adattarsi al più vasto universo condiviso che già conosciamo. La prima volta che Spector indosserà la maschera dovrà necessariamente essere un momento emozionante.

Fonte: ScreenRant

Moon Knight: 25 dettagli nascosti nel quinto episodio

Moon Knight: 25 dettagli nascosti nel quinto episodio

Asylum, il quinto episodio di Moon Knight, la serie Disney+ sul personaggio Marvel Marc Spector e sui suoi problemi di sdoppiamento della personalità, è ricco di dettagli. Ormai siamo nel fulcro della storia: due Oscar Isaac sulla scena, l’aldilà, un ippopotamo gigante e un ospedale psichiatrico sono gli elementi che dominano l’episodio. Ma, oltre agli aspetti più appariscenti, ci sono un sacco di indizi nascosti all’interno di questa puntata di Moon Knight. Scopriamoli!

Un nuovo ospedale psichiatrico

moon-knight-episodio-5All’inizio dell’episodio, il Dottor Harrow ricorda a Marc di essere un paziente al “Putnam Medical Facility” di Chicago, in Illinois. Questa è una differenza rispetto ai fumetti Moon Knight del 2016, in cui Marc è un paziente del Putnam Psychiatric Hospital di Chicago.

Marc viene dall’Illinois

moon-knight-episodio-2Dalla Marvel Comics sappiamo che Marc Spector proviene dall’Illinois. L’informazione viene inserita anche nella serie: l’origine del personaggio si scopre già nell’episodio due di Moon Knight, quando Steven Grant trova il passaporto di Marc Spector.

Il riferimento a Black Panther

moon-knight-episodio-5Quando Taweret spiega a Marc e Steven che sono nell’oltretomba egizio, la Duat, cita il “Piano ancestrale” come un’altra versione della vita ultraterrena. Questo è un riferimento a Black Panther e al Piano Ancestrale in cui T’Challa si ricongiunge con suo padre.

La piuma bianca della giustizia

moon-knight-ep-5Quando Taweret pone i due cuori di Steven e Marc sulla bilancia della giustizia, vengono comparati a una piuma bianca. Nell’antica mitologia egizia, la piuma bianca della verità era il metro di giudizio che serviva per determinare il destino ultraterreno delle anime. Posta su uno dei due piatti della bilancia d’oro, la piuma veniva comparata al cuore delle persone e decideva se l’anima poteva arrivare nei Campi di Iaru. La piuma simboleggiava “ma’at”, l’armonia.

Il codice QR

codice-qr-marc-spectorQuando Steven assiste ad uno dei ricordi di Marc, si trova in una camera da letto. In essa, vicino alla finestra si può vedere un codice QR per una “floor map.” In realtà, se si esegue la scansione del codice QR, si può ottenere una copia gratuita del fumetto Moon Knight Vol 1 1 del 1980. A dirla tutta, il QR code era già presente nell’episodio 3 della serie.

Il funerale della madre di Marc

moon-knight-marcIl ricordo che Steven vede alla finestra è spiegato in una scena successiva dell’episodio. Marc è in piedi fuori dalla casa di suo padre, mentre sullo sfondo è in corso il funerale della madre.

Il pesce con una sola pinna (di nuovo)

marc-bambino-marvelQuando Steven entra nei ricordi d’infanzia di Marc, si ritrova in un cortile con la sua famiglia. Nella scena, si può vedere che il fratellino minore di Marc sta disegnando un pesce con una sola pinna. Il disegno ricorda Gus, il pesce di Steven Grant che si è visto nell’episodio 1 di Moon Knight.

Il fratello minore di Marc

marc-bambino-roroNel quinto episodio di Moon Knight veniamo a sapere che il fratello minore di Marc è morto annegato quando era piccolo. Il fatto ha reso complicato il rapporto tra Marc e la sua famiglia.

Nei fumetti, Randall Spector, il fratello di Marc, non muore in giovane età, ma finisce per diventare Shadow Knight, uno dei più grandi avversari di Moon Knight. Randall muore poi per mano del fratello in Shadowland: Moon Knight Numero 3 (2010).

La morte del padre di Layla

marc-spector-laylaQuando Marc e Steven finiscono nel ricordo di Spector relativo alla notte della morte del padre di Layla, Marc racconta del lavoro svolto per il suo “vecchio comandante: Bushman”.

Nei fumetti di Moon Knight, Bushman è la persona che ha ucciso il Dottor Peter Alraune, il padre di Marlene. Come già si è visto in altre occasioni, molte delle storie di Layla nella serie si sovrappongono a quelle di Marlene nei fumetti. Inoltre,  Bushman è colui che ha ferito mortalmente Marc, portandolo a diventare Moon Knight.

La quasi-morte di Marc

marc-moon-knightLa quasi morte di Marc dopo il raid, mentre giace ai piedi della statua di Khonshu è un momento preso direttamente dai fumetti. Proprio come sulla carta, Marc è in punto di morte quando Khonshu gli appare e lo salva, trasformandolo in Moon Knight.

Osiride

marc-steven-moon-knightDopo che Marc e Steven sono d’accordo sul fatto che l’unico modo per fermare Harrow è quello di tornare nella terra dei vivi, Taweret annuncia che la loro unica possibilità di ritorno è tramite Osiride. Nell’antica mitologia egizia, Osiride era il dio dei morti, della resurrezione e della vita ed era il sovrano dei morti negli inferi.

La verità sulla madre di Marc

Verso metà della quinta puntata di Moon Knight, Marc finalmente mostra a Steven come la madre ha abusato di lui dopo la morte del fratello. La scena è cruciale: qui Steven realizza che Marc l’ha creato come un meccanismo di coping per fuggire dalla realtà. Nei fumetti invece, Marc crea Steven dopo aver scoperto che un suo zio – o amico di famiglia – di cui si fidava è un serial killer e un nazista.

I giocattoli di Marc

giungla-episodio-4-moon-knightNella stanza del piccolo Marc, ci sono due statuette che il bambino tiene sulla sua scrivania. Essi sono i due personaggi di Tomb Buster, il film di cui si è parlato durante l’episodio 4 di Moon Knight.

I Chicago Cubs

oscar-isaac-chicagoSempre nella camera da letto di Marc, si può vedere un poster dei Chicago Cubs sul muro. Nei fumetti di Moon Knight di Jeff Lemiere (2016), Marc ha sulle pareti della sua camerretta d’infanzia gli stessi poster.

Il disegno del pesce rosso

pesce-marc-bambino-adultoUn altro dettaglio presente nella camera è il disegno incorniciato, quello stesso disegno del pesce ”con una sola pinna” che il fratello di Marc stava creando all’inizio dell’episodio 5 di Moon Knight.

Moon Knight cita Star Wars!

marc-spector-star-wars-referenceInoltre, sulla parete a destra della porta, si può vedere un poster di Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza. Anche questo elemento è presente nella camera di Marc descritta nei fumetti di Jeff Lemire. Non dimentichiamo anche che Oscar Isaac ha recitato come Poe Dameron nel franchise di Star Wars.

Il letto a forma di macchina da corsa

marc-bambino-moon-knightLa camera da letto del piccolo Marc contiene un sacco di riferimenti ai fumetti di Moon Knight. Mentre viene inquadrato il bambino seduto sul pavimento della sua stanza, si può vedere nello specchio il riflesso di un auto da corsa o, più probabilemte, un letto a forma di macchinina. Nei fumetti di Jeff Lemire infatti, il giovane Marc ha come letto un’auto da corsa.

La bilancia a due piatti

bilancia-della-giustiziaSempre nella cameretta d’infanzia di Marc, è stata inserita una bilancia a due piatti, elemento che naturalmente fa riferimento al viaggio di Marc e Steven con Taweret nell’aldilà.

Lo spazio e l’astronauta

marc-spector-steven-grantAncora, è possibile individuare nella stanza tutta una serie di giocattoli legati allo spazio. Questo potrebbe essere un altro riferimento al fumetto Moon Knight di Jeff Lemire in cui si dice che una delle personalità di Marc sia quella di un astronauta.

Un cenno agli autori di Moon Knight

doug-perlinIl poster di Tomb Buster citato sopra contiene un curioso dettaglio. Zoomando sui membri del cast del film, si legge il nome ”Doug Perlin”. L’appellativo fa cenno a Doug Moench e Don Perlin, il duo che ha creato Moon Knight per la Marvel nel 1975.

Timely Atlas Studios

marvel-comics-referenceSempre sul poster, si può vedere che il film è stato prodotto da “Timely Atlas Studios“. Anche qui, il nome prende ispirazione dalla storia della Marvel Comics. La Timely Comics è la casa che ha pubblicato il primo fumetto chiamato Marvel Comics n. 1 nel 1939, mentre negli anni Cinquanta la Atlas Comics ha aperto la strada a quella che sarebbe diventata la Marvel.

Da Moon Knight ai Simpson

ned-flanders-moon-knightQuando Steven si trova faccia a faccia con il Dottor Harrow, scherza sul fatto che l’uomo assomigli a Ned Flanders, il personaggio dei Simpson. Il protagonista di Moon Knight ribadisce la sua ironia e fa un perfetto e sottile riferimento all’iconico personaggio della serie animata.

La morte della madre vs la morte del padre

funeraale-marc-spector-moon-knightVerso la fine del quinto episodio, Steven purtroppo scopre che sua madre è morta. Questo dettaglio si allontana dal materiale originale di Moon Knight. Nei fumetti, il genitore che muore è il padre di Marc, Elias, che viene a mancare mentre Marc è rinchiuso nell’ospedale psichiatrico di Putnam.

Dentro e fuori Moon Knight

waterson-reference-marvelInoltre, nella scena in cui Marc sta bevendo per strada prima dello shiva di sua madre, si vede sullo sfondo un cartello con scritto “Waterson Food & Liquor“. L’insegna fa riferimento a Trevor Waterson, uno dei produttori esecutivi di Moon Knight che ha anche lavorato alla realizzazione di prodotti come WandaVision, Falcon and the Winter Soldier, Loki e Hawkeye.

La fine del quinto episodio di Moon Knight

marc-steven-episodio-5E infine, l’episodio 5 di Moon Knight si conclude con una straziante sorte per Steven, che muore e non riesce ad accede al Campo di Iaru. Il destino di Grant era già stato prefigurato nell’episodio 1, dove una bambina chiede a Steven come ci si sente ad essere respinto dal Campo di Iaru.

Moon Knight: 15 dettagli nascosti nel finale di stagione!

Moon Knight: 15 dettagli nascosti nel finale di stagione!

Anche l’ultimo episodio di Moon Knight è uscito su Disney+. Dopo sei puntate, la prima stagione della serie si è conclusa, lasciando lo spettatore con un sacco di domande. L’ultimo episodio di Moon Knight è ricco di personaggi e di avvenimenti: Marc Spector, Steven Grant, Arthur Harrow, le divinità egizie, Moon Knight si alternano sulla scena, passando dall’ospedale psichiatrico, all’Egitto fino all’Aldilà.

Forse non basa una visione per cogliere tutti i particolari presenti nel finale di stagione di Moon Knight. Proprio per questo, ecco 15 dettagli che forse non siete riusciti a cogliere, ma che rivelano qualcosa di più sulla serie!

Ammit è un coccodrillo

Per prima cosa, quando all’inizio del sesto episodio di Moon Knight Arthur Harrow permette a Ammit di manifestarsi, la divinità assume l’aspetto di un coccodrillo. Questo dettaglio è preso dalla mitologia egizia: nell’antichità, la dea è sempre stata rappresentata come una creatura composta da una testa di coccodrillo, le zampe anteriori di leone e quelle posteriori di ippopotamo.

La questione psichiatrica in Moon Knight

Nei fumetti di Moon Knight scritti da Jeff Lemire, Ammit, prima di mostrarsi nel suo aspetto autentico, assume sembianze umane e si spaccia per il terapista di Marc. Similmente, nella serie Arthur Harrow, avatar terrestre di Ammit, è il ”doc” del reparto psichiatrico in cui Marc/Steven vengono rinchiusi.

Piccola cimice

Quando Khonshu, una volta scoperto che Marc è morto, cerca di convincere Layla a diventare il suo nuovo avatar, la chiama “formichina.” Questo è probabilmente il modo della divinità di fare appello al cuore di Layla: quando era ancora vivo, il padre la chiamava spesso “piccolo scarabeo.”

Il rapporto tra Marc e Steven

La scena del sesto episodio in cui Marc lascia i Campi di Iaru per raggiungere Steven, è molto simile ad un episodio narrato nei fumetti di Moon Knight. Nella Marvel Comics, accade che Marc si trova faccia a faccia con Steven e Jake Lockley nel deserto. Qui Marc, impaurito, chiede agli altri due di non abbandonarlo.

La barca di Taweret

Forse ad alcuni la barca su cui Marc e Steven incontrano Tawaret può sembrare famigliare. In effetti, la nave non compare per la prima volta nel quinto episodio di Moon Knight, ma è già presente, anche se in scala ridotta, nel primo: è l’imbarcazione che si trova nell’acquario del pesce Gus.

L’eroe egiziano

Nella serie, Layla diventa l’avatar di Taweret. Questa trasformazione prende ispirazione dal supereroe dei fumetti Marvel Scarlet Scarab. Nei fumetti, il personaggio Abdul Faoul si fa chiamare Scarlet Scarab ed è uno dei primi eroi egiziani della Marvel, similmente a Layla nell’MCU.

Scarlet Scarab o piccolo scarabeo?

Il supereroe di Layla non si lega solo ad Abdul Faoul, ma anche al soprannome che il padre ha attribuito alla figlia. Tutto, attorno a Layla, fa riferimento all’insetto: dall’appellativo ”piccolo scarabeo”, allo scarabeo metallico che la donna trova sul cadavere di Marc, fino al costume da Scarlet Scarab.

Ancora scarabei in Moon Knight

Sempre parlando del costume di Layla quando diventa l’avatar di Tawaret, possiamo vedere che la tuta presenta uno scarabeo al centro. Questo è sia un riferimento all’eroe dei fumetti Scarlet Scarab, ma è anche un richiamo al costume di Tawaret negli episodi 4 e 5 di Moon Knight.

L’incredibile performance di Oscar Isaac, il protagonista di Moon Knight

Il protagonista indiscusso di Moon Knight è Oscar Isaac. L’attore interpreta abilmente le duplici vesti di Marc e di Steven, riuscendo a creare due personaggi simili ma perfettamente distinguibili.

Un esempio della performance di Isaac è nella scena in cui Marc e Layla si riuniscono: prima che Steven prenda il controllo del corpo di Marc, l’attore fa un cenno con la testa, così da distinguere e separare i due personaggi.

Un QR code in Moon Knight

Come per il quinto episodio di Moon Knight, anche nel sesto è presente un QR code. Nella scena post-credits, è possibile vedere il codice sopra un poster del reparto psichiatrico in cui Arthur Harrow è ricoverato.

Se scantinato, il codice permette di accedere al sito per ricevere gratuitamente il fumetto Numero 1 di Moon Knight: Acts of Evil (2019). Nel giornalino è narrata la lotta tra il mercenario e Kang il Conquistatore. Ricordiamo che Kang è apparso per la prima volta nell’MCU in Loki, e tornerà in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

Sienkiewicz Psychiatric Hospital

Sempre nella scena post-credits, mentre Arthur viene portato fuori, è possibile leggere il nome dell’ospedale: si chiama Sienkiewicz Psychiatric Hospital. Il nome omaggia l’artista dei fumetti Bill Sienkiewicz. Bill è tra gli autori che ha contribuito a dare alla prima serie a fumetti di Moon Knight il suo aspetto distintivo: a lui si devono i toni scuri e gli aspetti grintosi del protagonista.

Khonshu in total white

Quando Arthur incontra Khonshu all’interno della limousine, si può vedere che il dio indossa un abito bianco. Questo dettaglio fa cenno ai fumetti di Moon Knight di Jeff Lemire del 2016, dove appunto Khonshu è vestito di bianco. Come abbiamo già visto, il fumetto ha fortemente ispirato la serie TV per molti aspetti, dai costumi al ricovero di Marc in un reparto psichiatrico.

Jacke Lockley nel finale di Moon Knight

Finalmente, nel finale di stagione compare Jake Lockley. Nei fumetti di Moon Knight, Jake è il terzo personaggio di Marc, dopo a se stesso e Steven. Come la scena post-credits mostra, Jake è la versione più violenta di Marc: è infatti Lockley che uccide spietatamente Harrow.

Jake e la limousine

 Inoltre, il fatto che Jake guidi la limousine di Khonshu è un sottile cenno alle origini del personaggio dei fumetti. Nella Marvel Comics, Jake Lockley è un tassista, abilità utile quando deve assumere l’identità di Moon Knight. Ciò gli permette infatti di conoscere dal perfettamente le strade di New York.

SPKTR

Fino alla fine, la serie Moon Knight è citazionistica: la limousine di Khonshu e Jake è presa direttamente dall’omonima serie a fumetti scritta da Warren Ellis, Declan Shalvey e Jordie Bellaire.

La limousine è il principale mezzo di trasporto utilizzato da Mr. Knight nei fumetti.  Steven Grant è infatti un milionario. Non è quindi un caso se nella serie la targa presenta la scritta “SPKTR” ossia Spector. La Season 1 di Moon Knight si conclude così, unendo in un’inquadratura tutte le personalità del protagonista della serie. Chissà cosa ci rivelerà la prossima stagione...

Moon Knight, tre spettacolari character poster e un video dal backstage

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Il profilo Instagram dei Marvel Studios ha diffuso tre character poster per Moon Knight che raffigurano ognuno una delle tre personalità del personaggio interpretato da Oscar Isaac. A seguire, invece, un video dal backstage con i protagonisti che parlano di come hanno lavorato alla serie Disney+.

 

Moon Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy. Mohamed Diab e il team di Justin Benson & Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.

Marvel Studios Moon Knight, è la nuova serie serie originale live-action Marvel Studios che debutterà dal 30 marzo in esclusiva su Disney+. La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei dell’Egitto.

Moon Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy. Mohamed Diab e il team di Justin Benson & Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.

Moon Knight, She Hulk e Ms. Marvel arriveranno anche al cinema

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Moon Knight, She Hulk e Ms. Marvel arriveranno anche al cinema

La nuova sfida, dopo il traguardo raggiunto con la fine della Fase 3, per i Marvel Studios è rappresentata dall’approccio alla tv. A partire dal prossimi anno infatti saranno disponibili sulla piattaforma streaming di Disney + alcuni titoli originali che porteranno il concetto di “condivisione” ad un livello successivo, e tra questi ci saranno le serie dedicate a Moon Knight, Ms. Marvel e She-Hulk. Proprio riguardo questi tre eroi, è Kevin Feige a confermare in un recente podcast che arriveranno anche al cinema dopo il loro debutto sul piccolo schermo.

Alcuni personaggi che abbiamo annunciato come She-Hulk, Ms. Marvel e Moon Knight li incontrerete per la prima volta in uno show di Disney + e successivamente nei film, ma nel frattempo il MCU andrà avanti e indietro“.

Fin dall’inizio“, spiega il presidente e direttore creativo dello studio, “l’idea era creare delle storie che facessero parte di un grande universo connesso. Quindi anche queste serie sono state pianificate specificamente per entrare sia nell’universo cinematografico, sia nell’universo delle serie tv“.

Feige ha poi aggiunto che “Stiamo realizzando produzioni con un livello artistico da cinema per Disney +. The Falcon and The Winter Soldier è attualmente in fase di riprese e proprio ieri sono stato sul set di WandaVision, che gireremo tra poco. Tutti questi personaggi saranno sottoposti a trasformazioni e cambiamenti molto entusiasmanti negli show e nei nostri film“.

Marvel Studios: tutte le serie in arrivo su Disney +

Moon Knight e le altre serie arriveranno nei prossimi anni su Disney +, il servizio di video on-demand ad abbonamento che The Walt Disney Company che, come saprete, offrirà all’utente la possibilità di accedere a contenuti esclusivi più titoli dell’archivio della casa di Topolino. Sulla piattaforma saranno disponibili una vasta collezione di prodotti originali, tra cui film e serie tv, e tutti i titoli di Disney, Pixar, Marvel Studios, Lucasfilm e National Geographic.

Ma quando arriverà in Italia? Il profilo twitter ufficiale ha confermato che il pubblico del Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Spagna e altri paesi dovranno aspettare fino al 31 marzo del 2020 per abbonarsi. Negli Stati Uniti invece Disney + debutterà il 12 novembre 2019.

La piattaforma streaming è stata concepita per competere con i colossi dello streaming già attivi come Netflix e Amazon Prime Video e vanterà di un catalogo con il meglio delle produzioni Disney, Pixar, Marvel, Lucasfilm (Star Wars) e National Geographic, oltre ai titoli prodotti da 21st Century Fox grazie all’acquisizione recente da parte dello studios.

Kevin Feige a ruota libera sul futuro del MCU, le serie di Disney + e l’arrivo di Deadpool

Fonte: THR

Moon Knight, il nuovo trailer da Super Bowl

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Moon Knight, il nuovo trailer da Super Bowl

Durante il LVI Super Bowl, la Marvel ha diffuso il nuovo trailer di Moon Knight, la nuova serie Originale Marvel Studios in arrivo il prossimo 30 Marzo in esclusiva su Disney+.

Disney+ ha diffuso un emozionante e nuovo trailer dell’attesissima serie Marvel Studios Moon Knight, presentato durante l’Halftime della NFL Super Wild Card che ha visto affrontarsi gli Arizona Cardinals e i Los Angeles Rams. È stato diffuso anche un nuovo poster della serie originale live-action che debutterà dal 30 marzo in esclusiva su Disney+.

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La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei dell’Egitto.

Moon Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy. Mohamed Diab e il team di Justin Benson & Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.

Marvel Studios Moon Knight, è la nuova serie serie originale live-action Marvel Studios che debutterà dal 30 marzo in esclusiva su Disney+. La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei dell’Egitto.

Moon Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy. Mohamed Diab e il team di Justin Benson & Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.

Moon Knight tornerà presto, ma non per una seconda stagione

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Moon Knight tornerà presto, ma non per una seconda stagione

Le voci secondo cui una seconda stagione di Moon Knight potrebbe essere in fase di sviluppo circolano da un po’ di tempo ormai, ma non sembra che vedremo altri episodi della serie Disney+. Ovviamente, questo non significa che non vedremo più Marc Spector (e le sue varie altre personalità) nel MCU.

Poco dopo la messa in onda della prima stagione nel 2022, la star Oscar Isaac è apparsa insieme al produttore esecutivo/regista Mohammed Diab in un TikTok condiviso dalla nipote di quest’ultimo, che ha chiesto se avremmo avuto una seconda stagione di Moon Knight. “Altrimenti perché saremmo al Cairo”, ha risposto Isaac. I fan hanno preso questa come una conferma che lo show sarebbe tornato, ma non ne è mai venuto fuori nulla e Brad Winderbaum della Marvel Television ha condiviso un aggiornamento deludente mentre parlava con Comicbook.com di Daredevil: Rinascita.

“Penso che la Marvel Television sia avvenuta a ondate, e penso che Moon Knight sia avvenuto in un’ondata di show che avrebbero dovuto stabilire personaggi che si sarebbero legati al futuro. E andando avanti, le nostre priorità sono cambiate. Stiamo realizzando spettacoli che possono esistere come uscite annuali, più simili alla televisione”.

Tuttavia, non sono tutte cattive notizie, poiché Winderbaum ha anche rivelato che rivedremo il Fist of Khonshu di Isaac nel MCU a un certo punto: “Ci sono piani per Moon Knight in futuro”. Quando e dove Moon Knight tornerà resta da vedere, ma una recente voce di corridoio affermava che farà parte dei prossimi film di Avengers (Doomsday e/o Secret Wars) e dovrebbe apparire anche nel film Midnight Suns.

Dove avevamo lasciato Moon Knight?

Il finale di stagione di Moon Knight si è concluso con l’introduzione di un altro personaggio, quando lo spietato Jake Lockley è emerso e ha unito le forze con Khonshu per eliminare Arthur Harrow (Ethan Hawke). Non siamo sicuri di come potrebbe continuare la storia da quel punto, ma è improbabile che le trame dello spettacolo vengano trasferite sul grande schermo, comunque.

Moon Knight segue Steven Grant, un un mite impiegato di un negozio di souvenir, che viene tormentato da blackout e ricordi di un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo dissociativo dell’identità e condivide un corpo con il mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc convergono su di lui/loro, entrambe le personalità devono destreggiarsi tra le loro complesse identità mentre vengono catapultati in un mistero mortale tra i potenti dei dell’Egitto.

Moon Knight in una serie tv per Netflix?

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Moon Knight in una serie tv per Netflix?

Dopo molti anni di rumors e voci infondate, sembra che la Marvel abbia trovato la collocazione giusta per il suo Batman personale, Moon Knight.

Via Collider apprendiamo che il personaggio potrebbe trovare posto tra le serie Netflix, così come accaduto a Daredevil e a altri prodotti che vedremo quest’anno.

Al momento si tratta solo di una voce molto indistinta ma la cosa potrebbe essere decisamente interessante. Cosa ve ne pare?

Fonte: CBM

Moon Knight diventa una serie tv per Netflix?

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Moon Knight diventa una serie tv per Netflix?

Dopo molti anni di rumors e voci infondate, sembra che la Marvel abbia trovato la collocazione giusta per il suo Batman personale, Moon Knight. Via Collider apprendiamo che il personaggio potrebbe trovare posto tra le serie Netflix, così come accaduto a Daredevil e a altri prodotti che vedremo quest’anno. Al momento si tratta solo di una voce molto indistinta ma la cosa potrebbe essere decisamente interessante. Cosa ve ne pare?

Fonte: CBM

Moon Knight avrà collegamenti con Thor: Love and Thunder?

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Moon Knight avrà collegamenti con Thor: Love and Thunder?

In un’intervista con The Direct, lo sceneggiatore di Moon Knight Beau DeMayo discute della possibilità che gli dei egizi appaiano in Thor: Love and Thunder, o se ci sarà un riferimento al film nell’episodio finale. Lo sceneggiatore rivela di non avere idea di cosa stia succedendo in Thor: Love and Thunder, ma che ci ha pensato. Aggiunge anche che preferisce non sapere cosa accadrà nel film, poiché gli piace godersi l’esperienza da fan.

“Sai, non so cosa stanno facendo in [Thor: Love and Thunder]. La mia risposta onesta è “Non lo so”… Devi dirti. Sono davvero entusiasta di vederlo. Sai, è stata una domanda nella mia mente. Sono curioso quando vedo Thor, tipo: ‘Ci sarà qualcosa? Non è vero?’ È un po’ come… beh, quando scrivi per la Marvel, loro sono molto, molto creativi, collaborativi, ma tu sei un po’ nel tuo involucro, nel tuo spettacolo. Quello che mi piace di questo è che nel momento in cui comincio a sapere come è fatto il meccanismo di Thor, o qualcosa del genere, non posso godermi quel film da fan, capisci? E sono venuto qui per scrivere cose Marvel, onestamente. Quindi, mi piace che non lo so. È come cercare di evitare spoiler io stesso [ride]… È come nel momento in cui impari come si fa il caffè Starbucks perché ci lavori, improvvisamente il caffè Starbucks è molto meno elegante per te.”

Dal momento che manca un solo episodio alla fine di Moon Knightthor, sapremo presto quale sarà la soluzione a questo enigma!

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Moon Knight: l’analisi completa del primo trailer della serie

Moon Knight: l’analisi completa del primo trailer della serie

Il 30 Marzo arriverà su Disney+ Moon Knight, serie Marvel che sembra destinata a rivoluzionare lo storytelling del franchise. Un paio di giorni fa è uscito il primissimo trailer della serie che vede Oscar Isaac come protagonista e Ethan Hawke come antagonista.

Già solo dal teaser, lo show si presenta come psicologico e cerebrale. Seguendo le vicende di Marc Spector, mercenario affetto da Disturbo Dissociativo dell’Identità, ci ritroviamo nella mente di Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio di souvenir. Nonostante la cripticità del trailer, è possibile cogliere al suo interno rivelazioni intriganti, ben camuffate in camei e easter eggs. Ecco 8 indizi che si riescono a captare con un’attenta visione.

Steven Grant: il protagonista di Moon Knight

Moon KnightChi sarà il protagonista di Moon Knight? Marc Spector, il mercenario che si è appropriato dei poteri di Moon Knight e li ha usati per diventare un vigilante? Per ora, pare di no. La serie sembra focalizzarsi su un’altra vittima del disturbo dissociativo dell’identità: Steven Grant, interpretato da Oscar Isaac.

Non ci sarà Marc al centro, non verrà mostrato mentre gestisce le personalità acquisite, tra cui quella di Steven Grant e di Jake Lookley. Al contrario, adotteremo il punto di vista di una persona nello specifico, Steven appunto. Grant è descritto come un “tranquillo impiegato di un negozio di souvenir”: nella serie i Marvel Studios si sono presi delle libertà rispetto al materiale sorgente scegliendo di mostrare Steven mentre scopre di avere un Disturbo Dissociativo dell’Identità e di condivide il proprio corpo con il mercenario Marc Spector.

Khonshu

Moon Knight Nel trailer vediamo anche Khonshu, il dio egizio che nei fumetti resuscita Marc dopo che è stato ucciso da un altro mercenario. Khonshu serve come una sorta di guida per l’eroe: un alleato che aiuti Marc a controllare le sue varie personalità. 

Al contrario dei comics, nel teaser di Moon Knight, Khonshu si mostra minaccioso verso Steven, ma probabilmente sta solo cercando di ravvivare i sensi di Marc. In ogni caso, il dio aggiunge intrigo e interesse ad un trailer già così denso: è difficile capire se esiste davvero o se è solo frutto dell’immaginazione di Steven.

Il Coccodrillo?

Moon KnightL’inserimento di questo fotogramma nel trailer di Moon Knight è rivelatorio. Sullo sfondo del telefono compare un alligatore, alludendo probabilmente a Soba, il Dio Coccodrillo. La divinità egizia è già comparsa nella Marvel. Nell’universo della DC Comics, Sobek è un coccodrillo umanoide creato per assistere la Black Marvel Family.

Non si può però escludere che il riferimento al coccodrillo alluda a Ammut, altra divinità egizia già presente nell’universo del franchise. Creata da Oshtur, la fisionomia di Ammut comprende parti di coccodrillo mescolate a quelle di altri animali.

Come per molti personaggi della Marvel Comics, sia Soba che Ammut sono stati sia alleati che nemici di Moon Knight: l’eroe li ha combattuti entrambi durante l’era della narrazione di “Mr. Knight”.  Probabilmente, il wallaper che vediamo nel trailer è un easter egg che troverà spiegazione nella serie.

Marc Spector: il non-protagonista di Moon Knight

Marc SpectorNonostante combatta i suoi demoni interiori e i nemici esteriori, Marc è un bravo ragazzo e fa del suo meglio per essere un eroe. È un personaggio complicato e sfaccettato, sicuramente ha visitato luoghi oscuri nel corso degli anni, ma i suoi amici l’hanno quasi sempre supportato.

Anche se non gli abbiamo visti nel trailer, probabilmente appariranno degli aiutanti per il protagonista Moon Knight. Rivelatorio di ciò è il voice-over che sentiamo mentre Marc parla al telefono: dall’altra parte della cornetta c’è Layla. Interpretata da May Calamawy, sembra che la donna sia un personaggio creato ad hoc per la serie, dal momento che nei fumetti non c’è nessuno con questo nome accanto a Marc.

Arthur Harrow

Moon KnightEthan Hawke veste i panni di Arthur Harrow, il cupo criminale. Già dal trailer di Moon Knight si percepisce che l’MCU ha voluto reinterpretare completamente il personaggio rispetto ai fumetti. Nella DC Comics Harrow è uno scienziato pazzo connesso con i nazisti e ossessionato dalla tortura. La sua perversione lo ha portato a condurre esperimenti orribili sugli uomini e sugli animali.

Al contrario, nel teaser Arthur Harrow sembra adorato, idolatrato, un guaritore a cui anche Steven si affida per gestire il suo disturbo. Non va esclusa la possibilità che “Arthur Harrow” sia uno pseudonimo e che Harrow sia legato ad un’altra divinità egizia, ma Hawke ha tutte le carte in regola per essere il cattivo numero uno di Moon Knight.

Anubis

AnubisNel trailer c’è una scena in cui, a prima vista, potrebbe sembrare che Moon Knight stia combattendo contro Khonshu. In realtà non è proprio così. La divinità è più simile ad Anubi, il dio egizio della morte.

Moon Knight lotta in un bagno con una figura mascherata, già stesa a terra. Potrebbe trattarsi di Anubis, come anche di uno dei suoi scagnozzi. Non si può però escludere che il personaggio sia Jack Russell / Licantropus: esso compare negli stessi fumetti in cui l’eroe di Moon Knight esordisce e potrebbe facilmente essere presente nella serie.

Il costume di Moon Knight

Moon KnightUn’altra notevole differenza con i fumetti è il costume di Moon Knight. Nel trailer vediamo Marc / Steven vestire panni normali e ordinari. Poi è mostrato il supereroe: non si capisce come avviene la trasformazione, se è un cambio d’abito o un’apparizione magica.

Inoltre, la Marvel Studios sembra aver preso ispirazione per questo costume dal fumetto Terra X, sia per gli occhi luminosi che per i poteri legati alle bende da mummia di Moon Knight.

L’assenza di Jake Lockley in Moon Knight

Moon KnightIl tassista notturno Jake Lockley è la personalità di cui Marc si appropria per ottenere informazioni a lui essenziali. Nel trailer di Moon Knight, non c’è traccia di Jake. Sembra quindi che la serie si concentri solo sulla personalità di Steve e su come il personaggio impari a condividere il proprio corpo con il mercenario.

Magari Jake arriverà sul finale, o negli ultimi episodi, per complicare la trama e promettere nuovi sviluppi. Per ora, l’unico indizio di una terza personalità di Marc è nei vari outfit che Isaac indossa.

Moon

Moon

Moon è il piccolo gioiello del 2009 diretto da Duncan Jones, scritto da Nathan Parker e con protagonista assoluto Sam Rockwell e la voce di Kevin Spacey.

In Moon Sam Bell (Sam Rockwell) è un astronauta che lavora da quasi tre anni in completa solitudine presso una base lunare gestita da una società energetica: la Lunar. Il suo compito consiste nel monitorare la corretta estrazione di Elio-3, un elemento straordinario grazie al quale le persone sulla Terra possono ormai disporre di tutta l’energia di cui hanno bisogno.

La solitudine di Moon

Il film si apre mostrando la routine quotidiana di Sam a pochi giorni dal suo ritorno a casa: i suoi gesti sempre uguali, le conversazioni vuote con il robot Gerty (in originale voce di Kevin Spacey, il suo unico “compagno”), la sua solitudine e la voglia di riabbracciare la moglie e la figlia. Durante questi ultimi momenti sulla Luna, però, Sam inizia a sentirsi male, ad avere delle allucinazioni e dei fortissimi mal di testa e, un giorno, proprio a causa di un malessere, fa un grave incidente durante un giro di ricognizione e perde conoscenza, restando intrappolato nel veicolo lunare. Al suo risveglio in infermeria Sam non ricorda nulla di ciò che è accaduto, ma si accorge che Gerty, il robot, si rifiuta di farlo uscire dalla base; insospettito, adducendo un pretesto per recarsi all’esterno. Una volta fuori farà una scoperta che lo condizionerà per sempre.

Ambientato in un ipotetico futuro, il primo lungometraggio del regista Duncan Jones -conosciuto anche come Zowie Bowie e figlio del celebre cantante David Bowie – è un piccolo capolavoro di fantascienza che, nonostante omaggi e citi alcuni grandi film del genere (come 2001: Odissea nello Spazio) riesce a ritagliarsi un ampio spazio di autonomia e originalità.

Moon sam rockwellIl film, realizzato con un budget limitato (5 milioni di dollari) e quasi interamente interpretato dallo straordinario Sam Rockwell, mette in scena in modo originale una serie di temi scottanti come la crisi energetica, il rapporto uomo-macchina, l’ingegneria genetica, la clonazione, soffermandosi solo sulla vicenda di un individuo (o, sarebbe meglio dire, su quella di una serie di individui) che comprende fino in fondo la natura fasulla della sua esistenza. Il protagonista, infatti, è il clone di una persona reale e la sua vita è destinata a consumarsi in un eterno presente: senza passato (poiché i suoi ricordi non sono altro che innesti di memoria) e senza futuro (poiché programmato per vivere soltanto tre anni).

Inoltre, in Moon, l’inaspettato faccia a faccia tra cloni mette lo spettatore nella posizione di assistere ad un nuovo concetto di fantascienza; nell’infinità dell’universo, infatti, Sam non trova alieni o esseri paranormali, ma semplicemente un’altra faccia di sé stesso: un altro Sam incatenato come lui in un’esistenza potenzialmente reiterabile all’infinito e chiusa in un non-luogo e in un non-tempo.

Altra particolarità di Moon è la presenza di una macchina, come il famoso Hal 9000, che aiuta e consiglia il protagonista, ma qui, a differenza di tutta la storia fantascientifica precedente è la macchina a rappresentare i buoni sentimenti, la pietà e la compassione che negli uomini che hanno condannato Sam a quel destino di non esistenza sembrano latitare. Un’opera prima Moon che riesce a toccare contemporaneamente le corde della ragione e dell’emozione, senza fare moralismi e senza apparire sterile. Un capolavoro di equilibrio tra storia e stile.

Mood Indigo: il prossimo film di Michel Gondry

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Michel Gondry ritorna alle sue origini eccentriche e da bambino, con il film Mood Indigo. Audrey Tatou sarà la protagonista e il film è la trasposizione

Mood Indigo a settembre al cinema il nuovo film di Michael Gondry

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audrey-tautou-romain-duris-mood-indigoUscirà il 12 settembre al cinema il prossimo romantico e visionario film di Michael Gondry, Mood Indigo (La schiuma dei Giorni), che vede nel cast Romain Duris, Audrey Tautou, Gad Elmaleh, Omar Sy, Aissa Maiga e Charlotte Le Bon.

 Mood Indigo-film-Michel-GondryMood Indigo: la Schiuma dei Giorni, il nuovo, romantico e visionario film del maestro Michel Gondry, tratto dal celebre romanzo di Boris Vian. Protagonisti l’incantevole Audrey Tautou e Romain Duris. Un cast tutto francese di cui fanno parte anche Omar Sy, attore rivelazione di Quasi Amici e Gad Elmaleh.

Colin (Duris), facoltoso parigino, si innamora della graziosa Chloé (Tautou), incarnazione di una canzone di Duke Ellington. I due convolano presto a nozze, ma durante la luna di miele una ninfea inizia a crescere nei polmoni della ragazza, mettendola in serio pericolo. L’unico modo per mantenerla in vita sarà circondarla di fiori freschi e l’uomo, disposto a tutto pur di salvarla, finirà così sul lastrico. Mood Indigo è una storia d’amore poetica, dolce ma tragica, di luce e ombra, raccontata con leggerezza visionaria e un po’ nostalgica sulle note del jazz di Ellington, in cui il regista dà ancora una volta prova della sua grande immaginazione e di riuscire a trascinare lo spettatore in un mondo magico, ai limiti del surreale, ma senza per questo risultare stucchevole o inverosimile.

Mood Indigo : nuovo trailer del film di Michael Gondry

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StudioCanal ha reso pubblico un nuovo trailer del film di Michael Gondry, Mood Indigo , con Audrey Tautou, Romain Duris, Omar Sy, Gad Elmaleh, Philippe Torreton, Aïssa Maïga e Charlotte le Bon.

Nel film Duris è un inventore che si innamora della Tautou, che interpreta una reincarnazione di una canzone di Duke Ellington. Quando lei si ammala, lui vuole a tutti i costi trovare un modo per salvarla.

 

Fonte: comingsoon.net

Mood Indigo – La schiuma dei giorni: recensione del film

Mood Indigo – La schiuma dei giorni: recensione del film

Michel Gondry ritorna alla regia in Mood Indigo – La schiuma dei giorni Colin adattando il libro di Boris Vian, un classico della letteratura francese, in cui ritrova le radici surrealistiche e favolose che hanno segnato i suoi film più belli.

In Mood Indigo – La schiuma dei giorni Colin, giovane ricco e idealista vive sognando di incontrare il grande amore. Ad una festa il suo desiderio si avvera e conosce Chloe una giovane donna che sembra l’incarnazione della melodia di Duke Ellington, Mood Indigo. Si innamora e si sposano ma, poco dopo le nozze la loro felicità si trasforma, Chloe scopre di essere malata a causa di una ninfea che le cresce nei polmoni.

Mood Indigo – La schiuma dei giorni, il film

La sceneggiatura di Mood Indigo – La schiuma dei giorni è costruita per richiamare le diverse situazioni assurde e fantasiose, i personaggi si muovono tra invenzioni e oggetti quasi animati di vita propria diventando dei veri è propri protagonisti all’interno del film – come il campanello/insetto – restituendo così un mondo bizzarro da esplorare e conoscere grazie agli occhi di un ricco ma ingenuo protagonista che vive di idee e d’arte. Gondry partendo da queste basi, come un architetto, utilizza tutto ciò che gli consente la regia per entrare in questa Parigi simile a un “Paese delle meraviglie” sradicato dal suo tempo e collocandolo in un epoca non definita, che richiama gli anni ’40 per la forte componente jazzista e gli anni ’70 per le numerose lotte di contestazione. Per inquadrare questo mondo e trasformarlo di pari passo al film, utilizza tecniche quali la stop-motion, rallenty, reverse ma anche diversi tipi di obiettivi, che insieme alla scenografia molto complessa e dettagliata e a una fotografia studiata per passare da brillante e vivace, fino a colori plumbei per arrivare ad un bianco e nero opaco, fornisce al film quella grande continuità visiva e il pathos necessario che nel cinema di Gondry riesce a catturare e ammaliare lo spettatore.

Ciò in cui perde il film Mood Indigo – La schiuma dei giorni è l’estrema lunghezza nel citarsi e ribadire dei concetti già sviluppati, interropendo così gli elementi trainanti del film con parentesi collaterali, oppure con denunce molto delicate su tutte quelle componenti reali e materiali, quali la violenza, i soldi e le passioni smodate. Ci si allontana così da una storia il cui fulcro è estremante delicato e intinto in numerose allegorie e simboli che restituiscono una poetica davvero originale. Gli attori sono molto bravi nell’interpretare le peculiarità dei loro personaggi Romain Duris è un Colin che vive in un mondo incantato che pian piano muta con il sopraggiungere della malattia di Cholé che lo schiacciano e lo portano in una cruda realtà. Audrey Tauou interpreta il personaggio che rievoca una gentilezza e una delicatezza quasi fanciullesca, non avendo nessuna zona d’ombra ed emanando una sorta di disarmante fragilità. Gad Elmaleh ed Omar Sy contribuiscono in maniera opposta e con percorsi inversi ad essere amici della coppia, nei loro drammi. E se il primo diventa una vittima del sistema, il secondo sembra sopravvivere per una forte componente morale.

Mood Indigo – La schiuma dei giorni è una storia d’amore che esplora la perdita della persona amata e contemporaneamente mostra una panoramica di un passaggio insidioso, da un idillio a una sofferenza umana. Il film viene attraversato da numerosi sentimenti che strutturano la storia facendola diventare in alcuni punti leziosa e articolata, perdendo di vista lo sviluppo originale, ossia, un ragazzo che si innamora della sua anima gemella.

Monuments Men: un nuovo trailer

Monuments Men: un nuovo trailer

The-Monuments-MenLa 20th Century Fox e la Sony Pictures hanno pubblicato un nuovo trailer per Monuments Men nello stile di un cinegiornale della seconda guerra mondiale. Per coloro che non hanno familiarità con il film, si basa su una storia vera di soldati che devono andare in Germania durante la seconda guerra mondiale per salvare capolavori artistici prima che vengano distrutti dai nazisti. Cliccate di seguito per guardare il nuovo trailer del film:

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Il film è interpretato da George Clooney, Matt Damon, Cate Blanchett, Jean Dujardin, Hugh Bonneville, John Goodman, Bob Balaban, Bill Murray . Monuments Men sarà in sala a partire dal 7 febbraio 2014 .

Fonte: Collider

Monuments Men: recensione del film di e con George Clooney

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Monuments Men: recensione del film di e con George Clooney

Tratto dal libro “Monuments Men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia”  di Robert M. Edsel, George Clooney rimuove quei toni più cinici e seriosi che avevano contraddistinto i suoi ottimi ultimi film da regista (Good Night, and Good Luck e Le Idi di Marzo) per cercare un alchimia tra le sue star che renda la confezione divertente, appetibile e al servizio di un messaggio nobile; il gioco funziona ma non sempre è efficace o duraturo ed è proprio quando si vedono queste lacune che ci si accorge di quanto il film sia allungato e non curato quanto dovrebbe.

In Monuments Men durante la seconda guerra mondiale un gruppo di atipici “soldati” (scultori, direttori di musei, imprenditori ecc) ottiene il permesso dal governo americano per organizzare una spedizione che rintracci e porti in salvo le opere d’arte trafugate dai nazisti, opere che poi sarebbero passate sotto il giudizio del Fuhrer per essere approvate e inserite nel grande museo del Reich a Berlino o bruciate perché non considerate degne (e parliamo di Picasso, Dali, Klimt e molti altri). Per molti membri dei Monuments Men questa sarà un’occasione per riscattare una vita o renderla memorabile, mettendo la propria vita al servizio dell‘arte e salvando così il patrimonio culturale di un intero continente.

Monuments Men recensioneLa sceneggiatura in particolare è il punto focale di tutta l’operazione; scritta a quattro mani proprio da Clooney e dall’amico fraterno Grant Heslov (vincitore dell’Oscar per Argo come produttore con Clooney, e nominato alla statuetta dorata altre volte grazie proprio a Le Idi di Marzo e Good Night, and Good Luck) la scrittura ha un certo grado di discontinuità e poca uniformità nel raccontare le vicende, dislocando a coppie i suoi protagonisti (che funzionano meglio quando invece sono uniti), alternando momenti (poco) drammatici, umoristici e lasciando cadere qua e là qualche goccia di flirt rosa.

Nonostante questo, il cast merita una menzione a parte, se Cate Blanchett è come sempre ottima e affascinante, più sopra le righe vi sono John Goodman e Bill Murray, a loro sono affidati i momenti più divertenti e iconici. Svolgono bene il compito Matt Damon (molto efficace il siparietto sul suo francese), Bob Balaban e Jean Dujardin, mentre fra tutti il più sottotono sembra proprio George Clooney. Accompagna le vicende la colonna sonora del plurinominato Alexandre Desplat con un componimento molto variegato che, per quanto riesca ad essere un abito perfetto per quello che viene mostrato sullo schermo, a volte tende ad enfatizzare troppo certe situazioni.

La sensazione finale che ti lascia Monuments Men è quella che Clooney abbia girato un film tra amici, in cui si nota un certo divertimento e affiatamento tra tutti i membri, ma che eccede nello sdrammatizzare i fatti e risponde vagamente alla (valida) domanda che ricorre per tutta la pellicola: conta di più la difesa della cultura o il sacrificio di una vita umana?

Monuments Men: la vera storia dietro il film di George Clooney

Monuments Men: la vera storia dietro il film di George Clooney

Sono innumerevoli le vicende svoltesi nel contesto della Seconda guerra mondiale che si possono raccontare. C’è il punto di vista di chi ha vissuto direttamente sul campo di battaglia e le ogni scontro armato ha avuto le proprie caratteristiche e specificità; c’è quello di chi ha portato avanti la guerra dalle stanze del potere; e c’è quello dei civili che hanno patito gli orrori in cui si sono ritrovati involontariamente coinvolti. C’è però anche il punto di vista di chi ha cercato di proteggere dalla brutalità della guerra la bellezza che c’è nel mondo. Se si parla di bellezza artistica, quel compito è stato ricoperto dai valorosi Monuments Men, a cui è stato dedicato nel 2014 un film intitolato proprio Monuments Men (qui la recensione).

A dirigere il film vi è George Clooney, che torna così alla regia dopo gli apprezzati Good Night and Good Luck e Le idi di marzo. Interessatosi all’argomento dopo aver letto il libro omonimo del 2009 scritto da Robert Edse, di cui Monuments Men è però solo un libero adattamento. Pur se semplificata e riadattata, a Clooney interessava però portare al cinema questa storia in quanto perfetto esempio di una serie di valori da conservare e tramandare. Si offre così un vero e proprio elogio di chi sacrificò la vita per proteggere un patrimonio collettivo, la cui fruizione permette di arricchirsi spiritualmente ed elevarsi al di là del male.

Le intenzioni del film sono dunque quantomai nobili e per raggiungerle Clooney chiama a raccolta un gruppo di attori amici con i quali dar vita ad un film appassionante che offre un nuovo avvincente racconto di guerra. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Monuments Men cast

La trama e il cast di Monuments Men

Durante la Seconda Guerra Mondiale, lo studioso d’arte Frank Stokes viene a sapere che Hitler sta rubando tutte le grandi opere d’arte per il suo museo personale. Con il permesso del presidente Roosevelt, Stokes recluta allora sei uomini esperti d’arte che si recano con lui in Europa con il pretesto di essere soldati per scoprire dove si trovano le opere d’arte rubate e salvarle da un destino incerto. Le cose iniziano però a mettersi male quando ai tedeschi viene ordinato di bruciare le opere d’arte e i russi iniziano invece a prenderle per sé. A quel punto, salvare quel patrimonio diventerà questione di vita o di morte.

Per dar vita a questa storia, Clooney, anche interprete di Frank Stokes, ha chiamato accanto a sé numerosi celebri attori, a partire dall’amico Matt Damon nel ruolo di James Granger. Recitano poi nel film anche Cate Blanchett nei panni di Claire Simòne, Bill Murray in quelli di Rich Campbell e John Goodman  in quelli di Walter Garfield. Il premio Oscar Jean Dujardin interpreta Jean-Claude Clermont, mentre Hugh Bonneville è Donald Jeffries e Bob Balaban è Preston Savitz. Infine, l’anziano Frank Stokes che si può vedere alla fine del film non è George Clooney con del trucco, bensì Nick Clooney, padre dell’attore.

La vera storia dietro Monuments Men

Come anticipato, quella narrata in Monuments Men è una storia ispirata ad una vicenda vera, ossia quella della task force militare organizzata dagli Alleati facente parte del programma Monuments, Fine Arts, and Archives. Si trattava di un gruppo composto da 345 civili, professionisti dell’arte, provenienti da 13 nazioni diverse: professori universitari, curatori, storici dell’arte, direttori di musei, che lavorarono sul campo sotto il ramo operativo dello Supreme Headquarters Allied Expeditionary Force, comandato dal futuro presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower. Il loro scopo, durante la seconda guerra mondiale, era quello di proteggere i beni culturali e le opere d’arte nelle zone di guerra.

Già prima dell’entrata degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale, professionisti dell’arte e organizzazioni artistiche lavoravano per identificare e proteggere il patrimonio culturale in pericolo. Questi gruppi cercavano però un’organizzazione nazionale affiliata alle forze armate che avesse lo stesso obiettivo. Francis Henry Taylor, direttore del Metropolitan Museum of Art, portò le loro preoccupazioni a Washington, D.C, permettendo così all’istituzione, il 23 giugno 1943 da parte del Presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt, della “Commissione americana per la protezione e il salvataggio dei monumenti artistici e storici nelle aree di guerra”.

Monuments Men storia vera

Il generale Dwight D. Eisenhower facilitò il lavoro del MFAA vietando ai militari il saccheggio, la distruzione e l’alloggiamento in strutture di importanza culturale. Inoltre, ordinò ripetutamente alle sue forze di assistere il più possibile il MFAA. Era la prima volta nella storia che un esercito cercava di combattere una guerra e allo stesso tempo di ridurre i danni ai monumenti e alle proprietà culturali. Nella primavera del 1944, dunque, i componenti della missione si ritrovarono prima in Gran Bretagna per addestrarsi, e successivamente si sparsero nel continente europeo alla ricerca di luoghi dove rintracciare quadri, sculture e intere collezioni scomparse da chiese e musei dopo il passaggio delle truppe tedesche.

Quando si verificavano danni ai monumenti, il personale del MFAA ha lavorato per valutarli e guadagnare tempo per gli eventuali lavori di restauro che sarebbero seguiti. L’addetto ai monumenti Deane Keller ha ad esempio avuto un ruolo di primo piano nel salvare il Campo Santo di Pisa dopo che un colpo di mortaio aveva innescato un incendio che aveva fuso il tetto in piombo, facendo poi colare a picco le iconiche pareti affrescate del XIV secolo. A partire dalla fine di marzo del 1945, le forze alleate iniziarono a scoprire ulteriori depositi di opere d’arte in quella che divenne la “più grande caccia al tesoro della storia“.

Solo in Germania, le forze americane trovarono circa 1.500 depositi di oggetti d’arte e culturali saccheggiati da istituzioni e privati in tutta Europa, oltre a collezioni museali tedesche e austriache che erano state evacuate per essere custodite. Anche le forze sovietiche fecero delle scoperte, come i tesori dello straordinario Museo dei Trasporti di Dresda. Centinaia di manufatti furono consegnati dal generale delle SS Karl Wolff, o la loro ubicazione fu comunicata da quest’ultimo, nell’ambito dell’Operazione Sunrise, la sua trattativa segreta con l’Office of Strategic Services.

Innumerevoli sono dunque stati i monumenti, le chiese e le opere d’arte salvati o protetti dal personale della sezione MFAA, la cui dedizione al lavoro li portava spesso davanti alle linee di battaglia. Il film  apporta però notevoli cambiamenti e semplificazioni alla storia vera, oltre a cambiare tutti i nomi dei Monuments Men coinvolti, riducendo il gruppo a soli sette uomini e stabilendo la sua istituzione per mano del personaggio di Clooney dopo il bombardamento dell’abbazia di Cassino, nel febbraio 1944. Le prime operazioni dei Monuments Men, in realtà, risalgono all’intervento britannico in Libia nel 1942 e allo sbarco degli Alleati in Sicilia nel luglio del 1943.

Il trailer di Monuments Men e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Monuments Men grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 13 febbraio alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Monuments Men: George Clooney e il cast a Milano presentano il film

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E’ stato presentato oggi a Milano da George Clooney, Matt Damon, Bill Murray, Jean Dujardin Bob Balaban e John Goodman il nuovo film The Monuments Men di George Clooney. Presenti anche lo sceneggiatore Grant Heslov e lo scrittore del libro Robert Edsel

Ecco il nostro resoconto completo della conferenza:

Che importanza ha avuto il bombardamento dell’abbazia di Montecassino per la costituzione dei Monuments Men?

Grant Heslov: è stato sicuramente uno dei momenti che hanno contribuito alla formazione di questa compagnia, che hanno smosso il nostro governo a intervenire e nel film vedrete scene di quei momenti e di come fu devastante quell’evento.

La storia di Monuments Men è per noi europei abbastanza sconosciuta; è stato così anche per voi? E come siete venuti a conoscenza della storia del vostro personaggio?

Leggi anche: The Monuments Men: George Clooney e Matt Damon a Milano visita al Museo Foto

Dujardin:
No non conoscevo la storia dei monuments men ma sapevo che Hitler era un pittore frustrato e voleva aprire un museo d’arte. Per quanto riguarda il mio personaggio, è un mercante francese, che non era presente nel gruppo in realtà, e decide  di accettare l’offerta per entrare a far parte dei monuments men e alla fine risulta molto onorato.

Goodman:
Non conoscevo la storia dei Monuments men finchè non ho letto la sceneggiatura. Il mio personaggio era uno scultore nato nella mia città e ciò che conoscevo di lui era solo una sua scultura.

Murray:
Nemmeno io conoscevo la storia finchè George non me l’ha raccontata e sono rimasto impressionato una volta che mi sono informato di quante opere furono rubate e parliamo di cifre enormi, considerate poi che oltre a quelle distrutte ci sono alcune che non sono ancora state trovate.

Clooney:
Non sapevo molto nemmeno io, avevo solo visto un documentario intitolato The Rape of Europe, poi un giorno Grant è venuto da me e mi ha fatto leggere questo libro( monuments men) e abbiamo pensato che potesse essere una film divertente e interessante da girare. Inoltre è stata anche un’opportunità per rendere omaggio a quelle persone che hanno fatto tanto ma tutto sottotraccia.

Damon:
il mio personaggio invece è bassato su uomo realmente esistito che ha voluto salvare più opere d’arte possibili. E’ un uomo che ha vissuto di arte e sa veramente che significato ha l’arte per la nostra vita. E’ stato un’onore poterlo interpretare.

Balaban:
Non conoscevo la storia dei monuments e non sapevo degli intenti di Hitler e dell’ordine di nerone per bruciare tutte le opere. Il mio personaggio invece è un impresario che si intende molto di arte e ha deciso di prendere parte a tutto ciò nonostante non sia mai stato in guerra

Leonidas:
Lo script è stata una sorpresa anche per me, ma io rispetto agli altri potevo basarmi su una fonte reale che è Harry Ettlinger. Ho ricevuto alcune lettere da Harry che mi hanno aiutato nella recitazione del personaggio. Harry mi ha raccontato molte cose che ha vissuto e questo ha decisamente cambiato tutta la mia percezione, quando ti basi su un contatto reale tutto cambia.

(Per Bill Murray) siamo abituati ormai a vederla in ruoli particolari come nei film di Wes Anderson  quindi volevo sapere come ha preparato questo personaggio, che ha alcune sfumature comiche ma è anche abbastanza classico?

Murray: non è arrivata la traduzione quindi provo a indovinare la domanda. Andare a cena con Wes è piacevole ma con George è ancora meglio nonostante non mangi molto ma beve molto di più di Wes. Wes Anderson mangia continuamente, ama mangiare, mangia e beve anche durante le riprese perché sta facendo della fottuta arte. Con Wes mangi talmente tanto che potresti morire mentre giri le scene. Con George invece è diverso ma ugualmente divertente, ma si mangia e si beve solo alla fine perché non sta facendo un film artistico ma un film sull’arte. Tutto chiaro?

Si avverte una leggerezza nei dialoghi che ricorda Robert Altman e il suo Mash, volevo sapere da lei(Clooney) coma ha lavorato sulla sceneggiatura e dietro la macchina da presa per rendere tutto più umoristico?

Clooney:
Quando ho lavorato con Wes Anderson non ho trovato che mangiasse così tanto! Comunque sulla sceneggiatura ho lavorato con Grant e mentre abbiamo letto il libro abbiamo deciso che doveva entrare una parte di umorismo perché non volevamo girare un film cinico o fare una lezione di storia al pubblico.
non volevamo nemmeno fare un film di arte ma solo che indicasse il significato dell’arte e l’importanza di essa.
Credo che alla fine però basterebbe questo cast per venire a vedere il film.

Questo è un film basato su una storia vera, quali sono le emozioni nel fare un film su una storia vera e quanto spazio hai lasciato all’immaginazione?

Clooney: ho fatto un film sui giornalisti(Good Night and Good Luck) che prendeva spunti da una storia vera e quindi credo non sia un’esperienza totalmente nuova, e anche in quel film ho dovuto analizzare bene le fonti e tutto ciò che c’era a riguardo per non avere critiche sul fatto di avere riportato cose false e che potevano essere un appiglio per screditarci. Questo è un film che vuole riportare i fatti principali di quella missione, ma volevamo anche avere libertà di dialogo e poter inserire anche altre cose esterne al racconto come i flirt, e quindi abbiamo inserito la storia tra Cate e Matt. Ma tante cose che sembrano strane invece sono successe veramente!

(Per Dujardin) Come ti sei trovato in questa compagnia di americani e come si trova un attore francese nell’interpretare un francese a Hollywood, hai portato qualcosa della scuola europea?

Ho portato la passione,le canzoni, l’amore il buon umore. A parte gli scherzi sono loro che hanno dato molto a me così come è accaduto durante l’esperienza con Scorsese(è in The Wolf of Wall Street). Lavorare con George non è difficile, io sono arrivato con molta umiltà e mi sono adattato alla svelta, non è complicato lavorare con questo gruppo di attori.

Nelle Idi di Marzo hai diretto Philip Seymour Hoffman, volevo sapere un ricordo umano della persona?

Noi siamo una comunità e lui era una parte importante di questa comunità ,anche quando in un film non era protagonista riusciva ad essere comunque un personaggio centrale. Ha lasciato un vuoto enorme in questa comunità e tutti lo avvertiamo profondamente . 

Il cuore del film è la difesa della cultura, ma dalla pellicola sorge anche un interrogativo: conta di più la difesa della cultura o conta di più il sacrificio di una vita umana?
 
Damon: i Monuments Men hanno risposto a questa domanda mettendo in gioco la loro vita. Ma anche i cittadini italiani che vediamo in una scena del film che scavano per mettere in salvo il cenacolo sono un grande esempio di come tutti credano nell’arte e sono un ottimo esempio.

Balaban: sono personaggi che non avevano le caratteristiche per combattere ma hanno servito il paese con altre abilità. Quando salvi un’opera d’arte salvi un pezzo di cultura e i monuments men hanno salvato hanno salvato così tante opere per preservare la cultura.

(Per Clooney e Damon) cosa rappresenta questo progetto per voi,non solo artisticamente,ma anche come uomini?

Damon: per me è significato lavora con un regista con cui volevo lavorare e sono grato di essere parte di questo grande cast. E poi mi sento anche fortunato a raccontare una storia così significativa con un messaggio di tale importanza. Clooney:per me è uguale,pensavo che questa storia dovesse essere raccontata. Era una storia inedita nonostante hollywood ami fare film sulla seconda guerra mondiale.

(Per Murray) data la grande amicizia che c’è fra Clooney e Damon pensi ci siano stati favoritismi? Mentre per Damon, com’è stato lavorare con un amico come George?

Murray:
George ha fatto lavorare Matt con Cate che è bravissima e molto professionale e se confrontiamo Matt e Cate notiamo come lei sia brava mentre Matt è molto più scialbo. Non penso che George gli abbia fatto un favore e credo che molti di noi considerino George un buon amico molto più di Matt in questo momento. Ma adesso vogliamo lavorare per David O’Russell!

Damon: lavorare con un amico ti rende meno diplomatico e si risolvono i problemi più alla svelta, ci si scambiano appunti, consigli del tipo: “perché non sei bravo come questo attore?” “intendi te?” “esatto, ho consigli solo per te non per me”
 
Clooney: questa è una battuta che non funziona una volta scritta sui giornali e mi accorgerò di quanto sia stupida.

(Per Heslov) La storia di Monuments Men è molto attuale ancora,non sono stati trovati tutti i cimeli e a Washington c’è appena stata una conferenza in merito.
Sa dirci come si pongono i governi in merito e in particolare l’Italia ?

Interviene l’autore del libro Monuments Men, Robert Edsel

Penso che l’italia dovrebbe affrontare l’argomento delle esportazioni, ma anche trasparente sui tesori che ha nei suoi musei che magari appartengono ad altri, solo così si possono fare passi avanti. Persone prima di noi hanno rischiato la loro vita per salvare posti come il cenacolo e spero che il film avvicini le persone all’arte.

(Per Leonidas) Lei è l’unico che ha conosciuto il “suo personaggio”. Che tipo di rapporto si è instaurato tra di voi?

L’ho incontrato per la prima volta solo pochi giorni fa, ma grazie a una lettera che mi ha scritto ho preso contatti con lui e ho conosciuto la sua biografia, sono curioso di sapere come si sente vedendo la mia performance.

Clooney:  Dimitry interpretava Harry, e Harry lasciò la Germania a 13 anni perché era un ebreo in pericolo. E’ andato a New York, è finito nell’esercito per combattere per il suo nuovo paese. In Germania non aveva il permesso di vedere un quadro di Rembrandt, ma poi riuscì a farlo durante la guerra  e questo penso sia incredibile.

(Per Clooney) Nuove idee per progetti insieme ai suoi abituali collaboratori?

Clooney: No no, non lavorerò più con loro. Ho già lavorato con John nel 1988 in Roseanne, ho visto Dujardin vincere un oscar, con Damon ho fatto ben 6 film, Bob lo conosco da sempre e con Grant siamo amici da 31 anni. Magari lavorerò ancora con loro ma di sicuro non con Matt.

(Per Clooney) Oltre all’omaggio al passato c’è una riflessione sull’arte. Cosa ne pensa dell’incuria? E’ a conoscenza delle polemiche sui nostri Musei, sulla cultura non esaltata come dovrebbe..

Clooney: quando un paese ha problemi economici la prima cosa che fa sono i tagli alla cultura.  Ma dovrete combattere tanto, non abbiamo fatto nulla per salvare i musei a Baghdad, ed è stato un disastro. Hitler non voleva solo rubare le opere, lo voleva distruggere per cancellare la cultura legata alle persone che voleva colpire. Prima della tv e del cinema c’era la pittura ed è grazie ad essa che sappiamo come eravamo una volta.  Dobbiamo resistere e preservare le opere.

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Monuments Men: George Clooney a caccia di opere d’arte

Monuments Men: George Clooney a caccia di opere d’arte

Seconda Guerra Mondiale: mentre infuria in conflitto, un’unità speciale creata dal Governo americano riunendo esperti d’arte, s’impegna per salvare il patrimonio artistico dalla follia distruttrice di Hitler.

Il Monuments, Fine Arts, and Archives Program fu lanciato dal Governo americano ancora prima dell’entrata ufficiale degli Stati Uniti nel conflitto, allo scopo di proteggere e salvare un patrimonio culturale appartenente all’intera umanità dalla distruzione per mano nazista: la vicenda, poco nota, precedentemente raccontata dallo scrittore Robert Erdsel (il quale ha peraltro dedicato un altro suo lavoro al salvataggio delle opere d’arte in Italia nel corso dell’occupazione nazista), diventa ora un film, nelle sale italiane dal prossimo 13 febbraio, dopo la presentazione ufficiale fissata il 7 dello stesso mese, in occasione del Festival di Berlino.

Con Monuments Men George Clooney dirige un cast stellare, in quello che finora appare il suo progetto più ambizioso, del quale lui è autentico factotum, guidando il cast, dietro e davanti la macchina da presa, e curando soggetto e sceneggiatura, affiancato dal fido Grant Heslow. Una sorta di Salvate il soldato Ryan in salsa artistica in cui Clooney viene affiancato dal Matt Damon,  Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin,  Bob Balaban, Cate Blanchett.

Quest’ultima interpreta Rose Valland, storica dell’arte francese, una delle donne più decorate della storia francese, che si dedicò proprio alla ricerca delle opere trafugate dai nazisti oltralpe nel corso della guerra; fanno riferimento a personalità realmente vissute anche i personaggi di Clooney e Damon: il primo è George L. Stout, fondatore del primo laboratorio americano di studio della conservazione dei beni artistici; il secondo veste i panni di Jason Rorimer, già direttore del Metropolitan Museum.

Il film è stato completamente girato in Europa: dai Baselberg Studios di Potsdam, alla regione di Berlino e sul massiccio dell’Harz (in particolare nella cittadina di Osterwieck) in Germania, fino alla zona del Sussex;, passando per  l’Imperial War Museum di Duxford, nella contea di Cambridge. La colonna sonora è affidata ad Alexander Desplat, che con Clooney ha già collaborato in The Ides Of March.

A pochi giorni dalla consegna degli Oscar 2013, approda nelle sale un film che appare destinato a fare incetta di nomination per l’edizione dell’anno prossimo, e sebbene uscito abbastanza presto, uno dei film seriamente indiziati a lasciare la loro impronta sull’annata cinematografica appena cominciata.

Monuments Men: anteprima con il cast a Milano

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Monuments Men: anteprima con il cast a Milano

the_monuments_menLunedì 10 Febbraio alle ore 19 all’UCI Cinemas Pioltello  si svolgerà l’ANTEPRIMA (a pagamento) CON IL CAST di MONUMENTS MEN, film diretto, prodotto e interpretato da George Clooney e distribuito da 20th Century Fox, in uscita nelle sale il 13 Febbraio. All’anteprima sarà presente George Clooney  assieme agli altri interpreti del film: Matt DamonBill MurrayJohn GoodmanBob BalabanJean Dujardin e Dimitri Leonidas.  Alla serata parteciperanno anche Grant Heslov, produttore e sceneggiatore, e Robert Edsel,l’autore dell’omonimo libro da cui è tratto il film. Alla serata interverrà anche Harry Ettlinger, uno dei veri Monuments Men.

E’ possibile acquistare i biglietti presso la multisala di UCI Pioltello, tramite internet, call center, App di UCI Cinemas per iPhone, iPod Touch e per iPad (scaricabile gratuitamente da App Store e da Android) e Michela, la prima live chat di Facebook che consente di acquistare il proprio posto nelle sale UCI Cinemas e invitare i propri amici Facebook. E’ possibile accedere a Michela cliccando sul seguente link:

http://www.facebook.com/ucicinemasitalia/app_204799699634809

Il prezzo per assistere all’anteprima è quello normale intero festivo. Per ulteriori informazioni vistare il sito www.ucicinemas.it o contattare il call center al numero 892.960

La passerella degli attori sul red carpet è prevista alle 18.30. Il pubblico avrà la possibilità di vedere George ClooneyMatt Damon e tutti gli altri Monuments Men. Inoltre, sulla pagina Facebook di UCI Cinemas (www.facebook.com/ucicinemasitalia), dal 31 Gennaio al 7 Febbraio, è attivo il concorso “SAVE THE DATE”, grazie al quale 2 fortunati vincitori riceveranno un pass valido per due persone per assistere, la sera del 10 febbraio, all’arrivo degli attori da una posizione privilegiata e partecipare all’anteprima del film.

TRAMA DI MONUMENTS MEN

Ispirato alla storia vera della più grande caccia al tesoro di tutti i tempi, Monuments Men segue la vicenda, durante la seconda Guerra mondiale, di un singolare plotone istituito dal Presidente Roosevelt con il compito di recarsi in Germania e recuperare i capolavori artistici trafugati dai nazisti per poterli restituire ai legittimi proprietari. La missione appare impossibile: le opere d’arte si trovano dietro le linee nemiche e, con la caduta del Reich, l’esercito tedesco ha ricevuto l’ordine di distruggere tutto. Come può il plotone, composto da sette uomini tra direttori di museo, curatori e storici dell’arte, più avvezzi a maneggiare opere di Michelangelo che non M-1, sperare di riuscire nell’impresa? Ma quando i “Monuments Men” si trovano coinvolti in una gara contro il tempo per evitare la distruzione di 1000 anni di cultura, tutti mettono in gioco la loro vita per proteggere e difendere i grandi tesori dell’umanità.

Monuments Men: 5 Clip del film di George Clooney

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Monuments Men: 5 Clip del film di George Clooney

Il 13 febbraio 2014 arriverà in Italia, distribuito dalla Twentieth Century Fox, Monuments Men, il nuovo film interpretato e diretto da George Clooney, con un cast d’eccezione: Matt Damon, Bill Murray, Cate Blanchett, John Goodman e Jean Dujardin. Ecco cinque clip del film

Leggi anche The Monuments Men: Foto della premiere a Milano 

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the_monuments_menIspirato alla storia vera della più grande caccia al tesoro di tutti i tempi, MONUMENTS MEN è un film d’azione che racconta la vicenda di un gruppo di sette soldati, non più giovani e non più tanto in forma, composto da direttori di museo, curatori, artisti, architetti e storici dell’arte che, durante la seconda guerra mondiale, raggiunsero le linee del fronte per recuperare i capolavori artistici trafugati dai nazisti e restituirli ai legittimi proprietari. Considerando che le opere d’arte erano in territorio nemico, come potevano questi uomini sperare di riuscire nell’impresa? E tuttavia, quando si trovarono coinvolti in una gara contro il tempo per evitare la distruzione di un patrimonio artistico millenario, tutti i Monuments Men misero in gioco la vita per proteggere e difendere i grandi tesori dell’umanità.

Monuments Men Trailer italiano del film di George Clooney

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Monuments Men Trailer italiano del film di George Clooney

Monuments MenGuarda il Trailer italiano del nuovo film da regista di George Clooney, l’atteso Monuments Men che vede protagonisti Matt DamonCate BlanchettJean Dujardin, John GoodmanHugh BonnevilleBill Murray e Bob Balaban.

 

Basato sul romanzo The Monuments Men: Allied Heroes, Nazi Thieves and the Greatest Treasure Hunt in History di Robert M. Edsel, il film racconta le vicende di un gruppo Allied composto da direttori di museo ed esperti d’arte che viene incaricato dal governo statunitense di localizzare e recuperare una serie di opere d’arte rubate da Hitler nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Oltre Clooney e Dujardin, il cast di The Monuments Men comprende Matt DamonCate BlanchettJohn GoodmanHugh BonnevilleBill Murray e Bob Balaban.

Il film uscirà negli Stati Uniti a dicembre e il 30 gennaio 2014 in Italia.

Monty Python: la reunion arriverà sul grande schermo

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Nonostante era stato annunciato che ci sarebbero stati più spettacoli, molti fan sono rimasti a bocca asciutta per non essere riusciti ad accaparrarsi un biglietto per una delle date della tanto attesa reunion dei Monty Phyton alla 02 Arena di Londra. Buona notizie, però, sono adesso in arrivo. La Picturehouse Entertainment, infatti, ha annunciato che la serata finale dello show, che si terrà il prossimo 20 Luglio (lo show inizierà il 1 dello stesso mese), arriverà sul grande schermo e che sarà distribuita in 450 cinema inglesi e in oltre 1,500 cinema nel mondo.

Ricordiamo che The Last Night of Monty Python (questo il titolo dello spettacolo) include i cinque Pythons rimasti della formazione originale – John Cleese, Michael Palin, Eric Idle, Terry Jones e Terry Gilliam – alle prese con l’esibizione di sketches di repertorio, canzoni e nuovo materiale con il supporto della computer grafica.

Fonte: Empire

Monty Python live, il trailer

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I Monty Python per la prima volta al cinema in diretta via satellite dall’02 Arena di Londra. Dopo lo strepitoso sold out delle date londinesi MONTY PYTHON LIVE (più o meno), l’esilarante e storica reunion del gruppo comico più irriverente e dissacrante di sempre, arriva nei cinema di tutto il mondo in diretta via satellite.

Una rimpatriata di comicità di dimensioni epiche

The Times

MONTY PYTHON LIVE (più o meno)E’ il 5 ottobre del 1969 quando la BBC propone per la prima volta sulle sue frequenze Monty Python’s Flying Circus,la serie televisiva britannica composta di esilaranti sketch comici scritti ed interpretati da Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin. Quel giorno nascono ufficialmente i Monty Python, il gruppo che ha rivoluzionato l’idea stessa di comicità grazie al suo imprevedibile nonsense, alla personalissima e surreale rilettura del music hall e all’irrisione delle manie e dei vizi della società inglese del tempo. Da quel 5 ottobre il possente piede nudo simbolo del gruppo (coltissima citazione da un famoso quadro rinascimentale italiano dipinto da Bronzino) farà la storia, tanto che secondo alcuni i Monty Python rappresenteranno per la commedia quello che i Beatles sono stati per la musica pop.

Così oggi, a distanza di 45 anni dal loro esordio, i Monty Python tornano a calcare le scene con un appuntamento pensato per divertirsi, ridere e ricordare: domenica 20 luglio alle 20 le sale cinematografiche del mondo saranno invase dalla comicità caustica e irruenta di Monty Python Live (più o meno),la grande reunion del gruppo trasmessa in diretta via satellite in 1500 cinema del mondo dalla O2 Arena di Londra per un live show (in inglese sottotitolato) diretto da Aubrey Powell e prodotto da Fiz Oliver (elenco delle sale italiane su www.nexodigital.it).

John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin, con i loro 360 anni totali, saranno quindi i protagonisti di una serata che saprà miscelare alcuni dei più grandi successi dei Monty Python con nuovi sketch e colpi di scena legati all’attualità, ma sempre rigorosamente in stile “Pythonesque”. Un’attesissima reunion in cui si sentirà la mancanza di Graham Chapman, venuto a mancare nel 1989 ma sempre presente nella memoria dei suoi compagni di strada e di tutti i fan che lo hanno seguito nel corso dei 45 episodi delle quattro stagioni trasmesse su BBC oltre che nelle sue performance sui palchi inglesi.

I Monthy Python del resto sono tutt’altro che nuovi al grande schermo: dopo aver esordito nel 1971 con E ora qualcosa di completamente diverso, hanno continuato a conseguire un travolgente successo internazionale con film come Monty Python e il Sacro Graal nel 1975, Brian di Nazareth nel 1979 e Monty Python Live at the Hollywood Bowl nel 1982. Con Monty Python-Il Senso della Vita del 1983 il gruppo ha conquistato il Grand Prix Speciale della Giuria del 36° Festival di Cannes. Innumerevoli naturalmente sono poi i successi individuali riscossi nel corso delle rispettive carriere da Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin.

Monty Python Live (più o meno) è distribuito in Italia da Nexo Digital in collaborazione con il media partner MYmovies.it. Tutte le informazioni e l’elenco delle sale che trasmetteranno l’evento sono disponibili su www.nexodigital.it.

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