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À Jamais: recensione del film di Benoît Jacquot

À Jamais: recensione del film di Benoît Jacquot

A due anni da Tre cuori, il regista e sceneggiatore francese Benoît Jacquot torna protagonista della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, questo volta presentando – fuori concorso – À Jamais, pasticciato dramma con incursioni nel thriller psicologico.

La trama di À Jamai

La storia di À Jamai ruota attorno a Laura e Rey, una coppia di amanti che vive in una casa affacciata sul mare. Lui è un regista, lei un’attrice che interpreta delle performance di sua invenzione. Un giorno Rey muore, lasciando Laura da sola nella loro casa. Ben presto la situazione cambia: la donna si rende conto che c’è qualcuno lì con lei e presto scoprirà che si tratta proprio dello spirito di Rey.

Risulta davvero difficile riuscire a trovare anche un solo aspetto positivo a quest’ultimo lavoro di Jacquot. Quella che apparentemente sembra essere una storia drammatica con al centro il superamento di un lutto, si mescola senza alcun tipo di fondamento logico ad elementi presi in prestito dal thriller di stampo psicologico, facendo del risultato finale un agglomerato di elementi inconciliabili e al limite dell’insensatezza.

à jamais

À Jamai appare privo di qualsiasi senso narrativo, la regia non risulta funzionale alla trasparenza di una storia fin troppo confusa e disordinata, e i personaggi – nonostante la presenza di un attore del calibro di Mathieu Amalric – senza un reale sviluppo, gettati tristemente in pasto ad un continuo andirivieni di tematiche, dall’alienazione alle allucinazioni, fino a tirare in ballo l’incorporazione.

A rendere la generale atmosfera del film ancora più straniante e incomprensibile, l’utilizzo di una colonna sonora che – esattamente come era già accaduto per Tre cuori – serve a preannunciare una tensione che in realtà non arriva mai, lasciando lo spettatore in uno stato di disorientamento e incredulità davvero imbarazzante.

À Jamais si addentra con assoluta presunzione in discorsi dai quali non sa come uscirne vittorioso e dai quali fatica ad estrapolare una riflessione articolata e compiuta. Sicuramente uno dei film più brutti presentati nel fuori concorso di questo Venezia 73.

 

Workshop di Stop Motion: in libreria il secondo volume di Stefano Bessoni

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Debutta oggi in libreria e online il secondo volume di Workshop di Stop Motion di Stefano Bessoni, interamente dedicato al fabbricazione di burattini da animare a passo uno. Il libro edito da Logos edizioni si può acquistare a soli 13.50 €.

Per coloro che volessero approfondire e mettersi in gioco possono iscriversi ai corsi dell’autore che si svolgeranno a Roma a fine settembre e inizi ottobre. Tutte le info le troverete sulla pagina ufficiale di Bessoni.

Chi non conosce Jack e Sally di Tim Burton’s Nightmare Before Christmas, o Coraline, o Paranorman, o ancora Frankenweenie e Fantastic Mr Fox? Il burattino è il vero attore della meravigliosa disciplina della stop-motion e i protagonisti dei grandi film che abbiamo ammirato con stupore sul grande schermo non hanno certamente nulla da invidiare ai loro colleghi in carne e ossa, anzi in molti casi ottengono notorietà e apprezzamenti ancora maggiori. Dopo la pubblicazione del manuale Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Stefano Bessoni approfondisce questa tecnica di animazione attraverso un laboratorio articolato in due volumi illustrati, corrispondenti al primo e al secondo livello dei workshop che tiene abitualmente in Italia e all’estero. Grazie a Workshop di stop-motion. Primo livello, avrete ormai acquisito le basi dell’animazione stop-motion cimentandovi nelle tecniche più semplici e imparando a usare i software dedicati. A questo punto siete pronti per scoprire tutti i segreti che vi permetteranno di fabbricare i vostri attori ideali: conoscerete i materiali, ne approfondirete le caratteristiche e imparerete a combinarli tra loro in modo da mettere a punto una tecnica personale per ottenere protagonisti stupefacenti. Non c’è limite alla fantasia: i burattini possono essere fabbricati in una miriade di modi diversi e con i materiali più disparati, come gomma, silicone, gommapiuma, paste modellabili essiccabili all’aria, cartapesta, plastilina, legno, stracci, pezzi di vecchi giocattoli, meccanismi di orologi, e addirittura materiali organici come ossa, tessuti mummificati, cortecce, semi e foglie. L’essenziale è progettarli e costruirli seguendo dei metodi che li rendano adatti a recitare e docili tra le mani dell’animatore. Non bisogna mai dimenticare che il motivo principale per cui li abbiamo sognati e fabbricati è muoverli con infinita pazienza fotogramma dopo fotogramma al fine di dotarli di vita! Condividendo le proprie esperienze e traendo ispirazione dai film che ama, con il suo tipico stile chiaro e appassionato l’autore vi guiderà passo passo fino alla realizzazione di burattini dalle fattezze rispondenti a quelle che avete immaginato e perfettamente funzionali per l’animazione stop-motion. Benvenuti nel magico e misterioso mondo della puppet animation!

Disponibile anche in inglese

L’autore:
Workshop di Stop MotionStefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all’Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l’attenzione della critica. Negli anni ’90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l’Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all’estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.

Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.

Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio,Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello (disponibile anche in inglese), Workshop di stop-motion. Secondo livello (disponibile anche in inglese), Wunderkammer e Oz.

#StopMotion #cinema #logosedizioni

Aquaman: James Wan in visita in Costiera Amalfitana

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Aquaman: James Wan in visita in Costiera Amalfitana

Dopo le riprese di Wonder Woman, l’Italia, in particolare la costiera amalfitana, potrebbe essere di nuovo set per un film DC Comics: Aquaman.

James Wan, regista del film con protagonista Jason Momoa, ha infatti pubblicato sul suo account Instagramd elle immagini che lo ritraggono in vacanza ad Amalfi, mentre la didascalia della foto recita: “Che meravigliosa e pittoresca location. Magari per un film di avventure in alto mare? #amalficoast”.

AquamanIn realtà l’incanto è durato molto poco, dal momento che lo stesso Wan ha confermato su Twitter che si tratta solo di vacanze e non di sopralluoghi per il film, non ancora per lo meno.

Aquaman: come verrà realizzata la comunicazione subacquea?

Aquaman sarà diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vedrà protagonista Jason Momoa (Game of Thrones). Con lui ci sarà Amber Heard (Magic Mike XXL, The Danish Girl) nei panni di Mera. Il cinecomic arriverà al cinema nel 2018.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Will Beall (Gangster Squad).

Aquaman

Festival di Venezia 2016: Natalie Portman e Lily-Rose Depp sul red carpet

Natalie Portman e Lily-Rose Depp sono state le stelle del tappeto rosso della serata venezia di giovedì 8 settembre. Le due attrice hanno presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2016 Planetarium, film diretto da Rebecca Zlotowski. Di seguito le foto dal red carpet:

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Festival di Venezia 2016 – Planetarium: Natalie Portman e Lily-Rose Depp nel primo trailer

TRAMA: Anni 30. Laura e Kate Barlow sono due giovani sorelle americane che praticano sedute spiritiche. A Parigi, durante il loro tour europeo, incontrano André Korben, un rinomato produttore cinematografico francese. Visionario e controverso, Korben è il proprietario di uno dei più grandi studios della Francia, dove produce film utilizzando costose tecniche americane all’avanguardia, senza badare a spese nonostante la Grande Depressione. Benché scettico, Korben decide di sottoporsi ad una seduta spiritica privata con le sorelle Barlow: gli eventi ai quali assisterà provocheranno in lui un forte shock. Profondamente colpito, offre ospitalità alle ragazze stipulando con loro un contratto annuale allo scopo di sfruttarle per realizzare il primo vero film di fantasmi. Ma le intenzioni di Korben sono ben altre e Laura capisce ben presto che vi sono ragioni più oscure che lo legano a loro.

X-Men Apocalypse: nuovi concept di Xavier, Bestia e Ciclope

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X-Men Apocalypse: nuovi concept di Xavier, Bestia e Ciclope

Ecco ancora nuovi concept di X-Men Apocalypse in cui vediamo delle versioni alternative di Xavier (James McAvoy) con il casco che indossa in Cerebro, dei visori di Ciclope, del casco di Bestia e della gabbia contenitiva per Nightcrawler:

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Leggi la recensione di X-Men Apocalypse

Sfoglia la nostra guida ai personaggi di X-Men Apocalypse

Con Bryan Singer alla regia e allo script, in Apocalypse tornerà anche Simon Kinberg a scrivere la sceneggiatura che si baserà su una storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e Dan Harris.

Inoltre ci sono anche già i primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film sarà ambientato una decina di anni dopo Giorni di un Futuro Passato e rappresenta un passo successivo nella storia. X-Men ApocalypseL’aver alterato la storia nel film precedente ha causato delle reazioni imprevedibili e incontrollate, e la nascita di un nuovo e potente nemico. Charles (James McAvoy), Erik/Magneto (Michael Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer Lawrence) e Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere contro il formidabile menico, una antica e potente forza, determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella storia dell’umanità. Oscar Isaac è stato scelto per interpretare Apocalisse. Al cast si aggiungono anche Sophie Turner (Jean Grey), Tye Sheridan (Ciclope), Alexandra Shipp (Tempesta), Kodi Smit-McPhee (Nightcrawler), Lana Condor (Jubilee), Olivia Munn (Psylocke).

X-Men Apocalypse è arrivato il 18 maggio 2016 nelle sale italiane.

The Woman Who Left: recensione del film di Lav Diaz

The Woman Who Left: recensione del film di Lav Diaz

In The Woman Who Left nelle Filippine, Horacia, una donna viene riconosciuta innocente dopo aver trascorso trent’anni in prigione. Il suo rilascio avviene nel 1997 in un momento molto fragile e problematico per il paese, scosso da un aumento incontrollato di rapimenti ai danni di gente facoltosa e turisti. Per tutto il periodo della sua detenzione, Horacia ha svolto attività di insegnante e di lavoratrice agricola e la sua vita è trascorsa lenta e rassegnata, nella routine imposta dalle regole del centro di detenzione femminile in cui è rinchiusa.

Una volta libera, dopo un naturale stupore e senso di spaesamento,  torna alla sua vecchia casa e si mette alla ricerca della sua famiglia. Rintraccia la figlia Minerva, alla quale racconta la dolorosa verità, ovvero di essere stata incolpata del suo crimine dall’ex marito Rodrigo, furibondo con lei perché lasciato per un altro uomo. Cerca anche di trovare notizie del figlio Junior, scomparso da tanto tempo. Horacia però non si accontenta di ritornare a poco a poco alla sua vita normale, ormai segnata dalla lunghissima detenzione, non riesce ad accettare i drammatici cambiamenti del suo paese e l’aumentare dei crimini e della violenza; la sua indole è tranquilla e generosa.  Questo fa scattare qualcosa nella sua mente e comincia così a spiare Rodrigo, meditando sentimenti di vendetta.

La trama del film The Woman Who Left

Lav Diaz, l’autore del film, sostiene L’esistenza è fragile e ancora Alla fine di una giornata, in fondo, noi non sappiamo nulla. Partendo da queste considerazioni costruisce, con The Woman Who Left, una storia semplice, ma estremamente complessa al tempo stesso, che vuole portare a chiedersi quale sia la logica di quello che ci accade e soprattutto il perché. Le riprese si sono svolte nelle Filippine, in un momento cruciale e con un approccio quasi documentaristico, cosa che ha conferito realtà e drammaticità al tono della storia. Anche il bianco e nero e la camera fissa supportano uno sguardo drammatico e quasi asettico.

The Woman Who Left 2

Le inquadrature sono studiate accuratamente, in maniera quasi maniacale, anche se costruite abilmente in modo da sembrare rubate. Il regista lascia accadere in tempo reale quello che è richiesto dall’azione, senza interferenze o stacchi di montaggio per aumentare il ritmo. Ma nonostante la sapiente regia, la bella fotografia e la naturale bravura degli interpreti, il film non è di facile fruizione e risulta di una lunghezza e lentezza esasperante. La storia è raccontata come se fosse rubata dal reale, inquadratura dopo inquadratura, in una serie di istantanee che si dipanano per  diversi minuti ognuna, portando la pellicola alla ragguardevole durata di 226 minuti.

Diaz costruisce la storia tragica e delicata di una donna, un’opera importante, un documento toccante calato in una realtà storica e sociale molto lontana dalla nostra percezione, ma che rimarrà purtroppo distante dalla fruizione per le sue scelte drastiche e lontane dalle convenzioni ormai imposte dal cinema occidentale.

Christopher Nolan celebra Heat La Sfida con Al Pacino, De Niro e Mann [Video]

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È stato l’acclamato regista Christopher Nolan a moderare l’evento che celebra per l’Academy Heat La Sfida, il film diretto da Michael Mann e con protagonisti indimenticabili Al Pacino e Robert De Niro. Ecco di seguito tutti i video dell’evento. Se qualcuno non lo sapesse vi ricordiamo che Nolan è un grande fan del film, tanto da omaggiarlo dichiaratamente nella scena d’apertura del Il Cavaliere Oscuro, dove il Joker di Heath Ledger mette a segno una rapina che per messa in scena ricalca il film di Michael Mann.

Justice League: Geoff Johns parla del nuovo tono che avrà il film

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Mentre sono tutt’ora in corso le riprese di Justice League, il neo capo della DC FILMS Geoff Johns durante la lunga intervista rilasciata al Wall Street Journal oltre a confermare Deathstroke, ha parlato anche del nuovo corso e delle nuove direttive che avrà tutto il DCCU.

Nel particolare Geoff Johns ha anticipato che l’universo avrà un tono un po’ più ottimistico rispetto a Batman v Superman e a tal proposito ammette:

“Per errore in passato credo che lo studios abbia pensato “Oh i film DC sono più dark e grintosi e questo è ciò che li rende diverso, ma penso che questo non potrebbe essere più sbagliato, perché le storie hanno una visione ottimistica e speranzosa della vita. Anche Batman ha un barlume di luce in lui. Se lui non covasse speranza in un domani migliore si sarebbe già fermato.” 

DC Films: Stan Lee dà un suggerimento su come fare bei film

In merito ai personaggi Pensiamo che questi personaggi siamo parte integrante della cultura pop e ne siamo entusiasti, anche se ovviamente siamo rimasti molto delusi dalle recensioni negative” 

A tal proposito ammettono di aver lavorato con Chris Terrio per cambiare lo script vecchio v: “Abbiamo accelerato i processi in modo da arrivare più velocemente ad una visione più ottimistica”. 

L’altra variazione importante è che il film non avrà una seconda parte nel 2019: “Stiamo cercando di lavorare bene al meglio per rendere giustizia e fedeltà ai personaggi e raccontare storie che li celebrano. “

Justice League: il cast insieme per una buona causa – video

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Tutte le news sul mondo dei film della DC COMICS nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.

Sinossi: Alimentato dalla sua fede verso l’umanità, restaurata e ispirata dall’atto altruistico di Superman, Bruce Wayne chiede l’aiuto all’alleata, Diana Prince, per affrontare un nemico ancora più grande. Insieme, Batman e Wonder Woman lavoreranno velocemente per trovare e reclutare una squadra di metaumani per controbattere questa grande minaccia che li attende. Ma nonostante la formazione di una squadra di eroi senza precedenti composta da Batman, Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e The Flash potrebbe già essere troppo tardi per salvare il pianeta da un attacco di proporzioni catastrofiche.

Justice League: tantissimi dettagli sul film, ruoli, villain e molto altro

Justice LeagueJustice League sarà diretto ancora una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Batman v Superman: Gal Gadot condivide una nuova foto dal set

Batman v Superman: Gal Gadot condivide una nuova foto dal set

Gal Gadot ha pubblicato sul su profilo Twitter un’altra immagine del lavoro sul set di Batman v Superman. Nella foto l’attrice sta combattendo contro un uomo nel costume della motion capture. Potrebbe essere una delle scene in cui si batte con Doomsday.

Vi ricordiamo che Gal Gadot è pronta e diventare protagonista nel film in solitaria su Wonder Woman.

Gal Gadot ha fatto il suo esordio nei panni di Wonder Woman in Batman v Superman Dawn of Justice di Zack Snyder, al fianco di Ben Affleck e Henry Cavill.

Trama: “Prima di diventare l’eroina che tutti conosciamo, Wonder Woman era Diana, principessa delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile. Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un pilota americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive e annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno, Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia. Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri andando incontro al suo vero destino”. 

Wonder WomanIl film è prodotto da Charles Roven, Zack Snydere Deborah Snyder, con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller, Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca Roven come executive producers.

Vi ricordiamo che il film è diretto da Patty Jenkinse vedrà protagonista Gal Gadot affiancata da Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, David Thewlis, Danny Huston, Elena Anaya, Ewen Bremner e Saïd Taghmaoui. Il film arriverà al cinema il 23 giugno 2017.

Fonte: CB

Nocturnal Animals: quattro nuovi character poster

Nocturnal Animals: quattro nuovi character poster

Focus Features ha pubblicato quattro character poster di  drammatico Nocturnal Animals, che segna il ritorno di Tom Ford dietro alla macchina da presa dopo il successo di A Single Man. Eccoli:

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Il progetto, prodotto dalla Focus Features, adatta il romanzo di Austin Wright Tony e Susan e il cast comprende già Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon e Kim Basinger.

La storia racconta di una donna (Adams) di nome Susan che riceve un manoscritto dal suo ex-marito, un uomo che ha lasciato 20 anni prima, chiedendo la sua opinione.

Il libro segue poi due storie: la storia nel romanzo, dal titolo Nocturnal Animal, che racconta di un uomo (Gyllenhaal) la cui vacanza in famiglia diventa violenta e mortale; e la storia di Susan, che si ritrova a ricordare il suo primo matrimonio e ad affrontare alcune oscure verità riguardo se stessa.

Fonte: CS

Jack Reacher Punto di Non Ritorno: Tom Cruise nel nuovo poster

Jack Reacher Punto di Non Ritorno: Tom Cruise nel nuovo poster

Paramount Pictures e Skydance Media hanno pubblicato il nuovo poster di Jack Reacher Punto di Non Ritorno, sequel del film con protagonista l’eroe che Cruise ha già interpretato una volta. Alla regia del film c’è Edward Zwick. Ve lo mostriamo.

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Jack Reacher Punto di Non Ritorno: trailer italiano con Tom Cruise e Cobie Smulders

Il primo film era l’adattamento cinematografico del romanzo La prova decisiva, scritto da Lee Child nel 2005. Il sequel sarà l’adattamento del romanzo Punto di non ritorno.

Nel cast di Jack Reacher Punto di Non Ritorno ci sono Tom Cruise, Cobie Smulders, Aldis Hodge, Danika Yarosh e Patrick Heusinger.

Edward Zwick, che aveva già diretto Tom in L’Ultimo Samurai, tornerà a lavorare con la star di Hollywood per il film che arriverà nei cinema USA il 21 ottobre 2016.

Jack Reacher punto di non ritornoDi seguito la sinossi del primo film: In una città pacifica e tranquilla, cinque persone sono uccise da un cecchino. Gli indizi portano velocemente ad un ex soldato di nome James Barr. Tace durante l’interrogatorio, ma scrive il nome di Jack Reacher, un ex poliziotto militare. Durante il trasporto verso il carcere viene lasciato in balia di altri carcerati che lo riducono in coma. La polizia non ha idea di come rintracciare Jack Reacher ma è lui a presentarsi spontaneamente, intenzionato a confermare la condanna di Barr a causa di un crimine da lui commesso in passato, ma sa anche che questi non avrebbe mai chiesto il suo aiuto se fosse davvero colpevole.

Tra i prossimi progetti di Tom Cruise figurano lo sci-fi Mena, che lo vedrà di nuovo collaborare con Doug Liman (già regista di Edge of Tomorrow), e l’annuncio reboot deLa Mummia. L’attore tornerà anche protagonista dell’annunciato sesto capitolo della saga di Mission Impossible.

Fonte: CS

Doctor Strange: ecco quanto durerà il film

Doctor Strange: ecco quanto durerà il film

Altre novità riguardo Doctor Strange, l’atteso film Marvel Studios con protagonista Benedict Cumberbatch. È stata svelata la durata del film.

Secondo Cinema Event, una catena di teatro australiana, la pellicola durerà 130 minuti. La cifra sembrerebbe in linea con i recenti film Marvel. 126 minuti per Iron Man, 115 per il primo ThorCaptain America: The First Avenger 124 minuti.

Ma altri film avevano una durata anche superiore: gli eventi di The Avengers sono stati raccontati per 143 minuti, Age of Ultron si attestava sui 142 e Captain America: Civil War è stato programmato per una durata di 147 minuti.

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Doctor Strange: il trailer italiano del film conBenedict Cumberbatch

 

doctor strange posterL’uscita di Doctor Strange è prevista per il 4 novembre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura diJon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonistaBenedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda Swinton, Rachel McAdams e Chiwetel Ejiofor.

Ispirato all’omonimo e celebre personaggio dei fumetti, apparso per la prima volta nel luglio del 1963 nel numero 110 di “Strange Tales”, il film Marvel Doctor Strange racconta la storia del neurochirurgo Stephen Strange, che dopo un terribile incidente automobilistico scopre un mondo nascosto fatto di magia e dimensioni alternative.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Fonte: CB

Live By Night: il trailer del nuovo film di Ben Affleck

Live By Night: il trailer del nuovo film di Ben Affleck

Warner Bros. ha pubblicato online il primo trailer di Live By Night, prossimo film da regista di Affleck, che arriverà al cinema il 20 ottobre 2017. Il film è tratto dall’ennesimo best seller di Dennis Lehane. Un autore che ha già dato ispirazione ad uno dei film più riusciti di Ben Affleck, Gone baby Gone.

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In Live by Night l’autore della sceneggiatura, Ben Affleck, interpreterà anche il protagonista Joe Coughlin, un astro nascente della malavita che nell’America del proibizionismo degli anni Venti saprà costruire un impero tra la Florida e Cuba. Al suo fianco, ci saranno Elle Fanning, Sienna MillerZoe Saldana,

Ben Affleck è, inoltre, produttore insieme a Jennifer Todd e a Leonardo DiCaprio con la sua Appian Way.

Allo stato attuale, Live By Night resta programmato per l’ottobre del 2016.

Fonte: CB

Avengers Infinity War: Josh Brolin è Thanos nella prima foto dal set

Bisognerà aspettare ancora molto prima di vedere al cinema Avengers Infinity War. Eppure il cast si sta già preparando alle riprese, che partiranno a Novembre.

Joe e Anthony Russo hanno infatti pubblicato un’immagine dal dietro le quinte sulla loro pagina di Facebook, dandoci un assaggio delle prove con Josh Brolin, scelto per interpretare Thanos, nel costume da motion capture.  Anche se non è ancora stato confermato, lo scatto sembrerebbe ritrarre proprio l’attore di Los Angeles. Ve lo mostriamo:

avengers infinity war

Avengers Infinity War sarà uno standalone,Avengers 4 senza titolo

Avengers Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio 2018. Christopher Markus eStephen McFeely si occuperanno della sceneggiatura del film, mentre la regia è affidata a Anthony e Joe Russo.

Fonte: CBM

DC Films: Stan Lee dà un suggerimento su come fare bei film

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Durante il Fan Expo in Canada Stan Lee è stato uno dei protagonisti più acclamata e dopo aver rivelato quali prossimi camei in arrivo, oggi in un video in rete vediamo come l’autore abbia offerto un suggerimento ai rivali della DC FILMS.

Infatti, come potete vedere di seguito nel video, un fan ha chiesto a Stan Lee “cosa dovrebbe fare la DC a fare film che siano anche delle opere apprezzate dalla critica” e la risposta è stata: “Dovrebbero farli scrivere a me” 

Chiaramente si tratta di una battuta esilarante ma come spesso accade nelle battute c’è sempre un fondo di verità. Ecco il video di seguito.

Doctor Strange: Benedict Cumberbatch nel nuovo poster

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Doctor Strange: Benedict Cumberbatch nel nuovo poster

La Disney ha diffuso un nuovo spettacolare poster di Doctor Strange, l’atteso film Marvel Studios con protagonista Benedict Cumberbatch.

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Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

 

doctor strange posterL’uscita di Doctor Strange è prevista per il 4 novembre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda Swinton, Rachel McAdams e Chiwetel Ejiofor.

Ispirato all’omonimo e celebre personaggio dei fumetti, apparso per la prima volta nel luglio del 1963 nel numero 110 di “Strange Tales”, il film Marvel Doctor Strange racconta la storia del neurochirurgo Stephen Strange, che dopo un terribile incidente automobilistico scopre un mondo nascosto fatto di magia e dimensioni alternative.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Fonte: CBM

Ouija L’origine del male: nuovo spaventoso trailer

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Ouija L’origine del male: nuovo spaventoso trailer

Guarda il nuovo spaventoso trailer di Ouija L’origine del male, il sequel del film horror prodotto da Jason Bloom.

Ouija L’origine del male: trailer italiano del sequel

Scritto e diretto da Mike Flanagan Ouija L’origine del male arriverò al cinema da giovedì 27 OTTOBRE.

Protagonisti sono Elizabeth Reaser (The Twilight Saga, The Good Wife), Annalise Basso (Oculus, The Red Road), Henry Thomas (E.T.), Lulu Wilson (Deliver Us From Evil), Lin Shaye (Insidious), e Doug Jones (Hellboy, Pan’s Labyrinth).

Ouija Origin of EvilLos Angeles, 1965. Una madre vedova e le sue due figlie tentano di rivitalizzare la loro attività commerciale con qualche nuova trovata e inavvertitamente invitano una forza malefica nella loro casa. Quando la figlia minore diviene preda dello spirito maligno, la famiglia sarà costretta ad affrontare le proprie paure per salvare la ragazzina e rispedire il maligno da dove è venuto.

Piccioni seduto su un ramo riflette sull’esistenza*

Piccioni seduto su un ramo riflette sull’esistenza*

Il film di oggi è Questi giorni di Giuseppe Piccioni e parla di ragazze. Sono quattro amiche che si mettono in viaggio e a un certo punto cominciano a scassarsi il cazzo l’una dell’altra, quindi da amiche che erano iniziano a smadonnarsi addosso, sputarsi in faccia e strapparsi i capelli con una ferocia che manco le indemoniate di Liberami, il film sugli esorcismi che ho visto ieri sera e che – questo ve lo devo dire – finisce col prete che per i troppi impegni si trova a dover scacciare Satana via telefono.

In sostanza, è esattamente quello che succede qui al Lido dopo ormai dieci giorni di convivenza forzata a quelli che devono condividere l’appartamento con una ciurma di pirati, roba che al militare negli anni settanta c’era più privacy e meno nonnismo. A parte me che sono una star e ho l’appartamento da solo e per questo mi sono permesso di fare il gesto dell’ombrello a Mel Gibson rischiando lo sbranamento per il mio fare smargiasso, la vita in casa può essere veramente dura.

PiccioniOgnuno ha le sue esigenze: chi fa tardi la notte perché deve assolutamente andare a quel party glamour dove forse passa l’uomo delle pulizie dell’attore che gli piace. Chi invece deve svegliarsi alle 6.00 perché l’intervista con il regista di turno l’hanno messa alla Giudecca alle 8.00 per fare più folklore, chi porta nell’appartamento un barbone dichiarando con fare lacrimevole ‘mi ha seguito fino a casa, possiamo tenerlo?’, chi ha la diarrea e colonizza il bagno per tre quarti d’ora, chi deve scopà.

E’ inevitabile dunque che i ritmi di ciascuno vadano a cozzare con quelli degli altri, e che nel giro di qualche ora, complice magari qualche fattore esterno come l’inaspettata entrata in scena di un face-hugger nella camera di Marilena Vinci (che è aracnofobica, e Gozer sa se non la capisco) faccia esplodere le tensione convertendo nel giro di poche ore i ‘tesoro’ e ‘cicci’ iniziali in ‘quello stronzo’ e ‘quella zoccola’.

Nessuno però s’offende più di tanto, è tutto folklore. Non appena si potrà tornare a farsi una doccia al giorno e agli orari che vogliamo, l’amore regnerà nuovamente sovrano. E’ che stiamo alla frutta. Ragà, voglio dì, siamo partiti con Ryan Gosling e stiamo a finì co’ Piccioni.

Piccioni 2Comunque Questi giorni è un capolavoro imperdibile, assolutamente da vedere, una rivoluzione generazionale che sconvolge gli animi e lascia senza fiato, senza parole, solo con una lacrima.

Fica sta recensione, eh? Ma il film mica l’ho visto, io sto sulle Giornate Orizzontali degli Autori, ricordate? Scrivo così solo perché in questo modo l’ufficio stampa prende solo la frase in cui lo elogio (come si fa sempre) e la riporta sulle copertine dei DVD quando il film esce per l’home video, cita me, cita ‘Venezia è bella ma non ci vivrei’ e il blog diventa famoso, in culo al mondo. E ve saluto, che adesso come adesso gli unici piccioni che voglio vedè so’ quelli de Piazza San Marco poco prima de prende il treno pè tornà a casa.

Piccioni 3*Il titolo del post, richiamante un Leone d’oro di un paio d’anni fa, l’ho fregato a Max Borg, che ci legge sempre con avidità e cupidigia, e che salutiamo.

Brandizzazioni cazzare dei film al Lido sempre a opera di Nicola Calocero, ormai ufficialmente cellula dormiente romana di questo blog.

(Ang)

Scusate la latitanza, ma io qui sarei anche un po’ in vacanza, tra na sciagura e l’altra quest’anno è stato molto difficile quindi ho deciso di prendere il Festival in maniera blanda. Che significa non lo so, visto che sta lingua di terra ti mette alla prova manco dovessi diventare un supereroe, sto a superà le piaghe d’Egitto.

Dormo di merda da dieci giorni, lotto con l’aspirapolvere in mano contro insetti delle specie più rare (di quello dell’altra notte vi ha parlato Ang, un essere mezzo bruco e mezzo Michele Santoro in ciavatte, una cosa terrificante), me metto in fila pure pe mandà un whats’app tra un po’, qua non piglia manco il cellulare figuriamoci internet.

Comunque, volevo dirvi che ieri ho battuto la testa, poi ho visto Paradise di Konchalovsky e mi è sembrato molto breve, avrei voluto star lì almeno per altre 3 ore, però non diciamolo a Lav Diaz sennò dice come sempre (‘na sinabi ko sa iyo? C’avevo dahilan na ang ilang mga tao ay pagpunta seized ng hindi bababa sa 4 na oras? ‘/ ‘che t’avevo detto? Non c’avevo ragione che certa gente va sequestrata minimo 4 ore così se la levamo dalle palle?’)

monte

Ritorniamo a Konchalovsky: batto la testa ed esco. Entro in sala e inizio ad avere le allucinazioni. Il film è un bellissimo film, ma la mia reazione è stata esagerata, non solo ho pianto come Rocco Siffredi davanti a una domanda scomoda, ma continuavo a parlarne a rota. E il dramma continua stamattina quando vado a vedè Piccioni e lo trovo persino un filmetto simpatico, nonostante ci siano Margherita Buy e la lesbica più antipatica del globo terrestre. Simpatico se me lo vedevo su canale 5 mentre me limavo le unghie. Ma io m’ero scordata che stavo qua, oggi in sala non faceva nemmeno il solito gelo simile a quello che provi davanti alle battute del film di Muccino, quindi tutto sommato me so un attimo rilassata e non me la sento di incarognirmi contro il poro Piccioni.

Ad ogni modo, oggi è un giorno speciale. Ve ne avevamo parlato nel preambolo al blog, siamo tutti in attesa febbrile del Film di questa edizione della Mostra, insomma sì, parliamo ancora di lui, del nostro eroe dell’anno, di Lav Diaz. E la mia attesa è talmente febbrile che non vedo l’ora di chiudere questo post, scendere ai Leoni (1) e decidere con Ang dove annamo a magnà. Perché caro Lav, i tuoi film saranno pure belli, ma a vastità del cazzo che te ne frega rispondiamo ad armi pari.

ParadiseAng, prenoto io, per tre. Co’ Lav se beccamo direttamente al ristorante, arriva fa finta d’entra in sala, fa il gesto dell’ombrello e ce raggiunge. Vuole le sarde in saor. Ho provato a dirgli che non sono belle ragazze di Cagliari.

  1. noto bar davanti al red carpet dove passano gli attori, praticamente se hai la fortuna di trovare un tavolo e sederti te senti immediatamente una stracazzutissimastar e inizi a firmà autografi a chiunque, pure sul taccuino di quella che prende le ordinazioni. Noi no, noi siamo #teamlooser da sempre e ci sentiamo fighi così, anzi continuateci a invità a una festa si e 12 no così abbiamo materiale per percularvi). (Che tra l’altro, non s’è mai capito perché cazzo lo chiamiamo tutti ‘i Leoni’, al plurale, dato che sull’insegna c’è scritto ‘il Leone d’oro’, al singolare. NdAng)

The Batman: ufficiale, Joe Manganiello sarà Deathstroke

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Dopo i rumors che vi abbiamo rivelato, oggi arriva la conferma che l’attore Joe Manganiello sarà in The Batman, il titolo provvisorio del film standalone diretto e interpretato da Ben Affleck.

La conferma arriva grazie alle parole di Geoff Johns rilasciate durante un’intervista con il Wall Street Journal. Il produttore a capo della DC FILMS ha inoltre confermato che Joe Manganiello è l’attore sotto al costume visto nel video pubblicato da Affleck stesso. Il produttore non ha voluto confermare se il personaggio apparirà anche nella Justice League. Dunque non resta che aspettare ulteriori notizie. Intanto, vi chiediamo di esprimere il vostro giudizio in merito al casting appena confermato.

The Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da Ben Affleck e Geoff Johns e sarà diretto da Affleck. Nel cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon. 

Secondo le prime anticipazioni, Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare molti dei suoi nemici.  Vi ricordiamo che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il film chiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur mantenendo un’originalità predominante.

The Batman: nuovi affascinanti rumors sul film di Ben Affleck

Ricordiamo che dopo Batman v Superman Affleck tornerà a vestire i panni di Batman nei due film dedicati alla Justice League.

The Batman

Questi Giorni: recensione del film di Giuseppe Piccioni #Venezia73

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A quattro anni da Il Rosso e il Blu, Giuseppe Piccioni torna dietro la macchina da presa e presenta in Concorso a Venezia 73 Questi Giorni, road movie con quattro giovani e brave protagoniste alle prese con il mondo, la paura, le scelte e la crescita.

Una città di provincia. Tra le vecchie mura, nelle scorribande notturne sul lungomare, nell’incanto di un temporaneo sconfinamento nella natura, si consumano i riti quotidiani e le aspettative di quattro ragazze la cui amicizia non nasce da passioni travolgenti, interessi comuni o grandi ideali. A unirle non sono le affinità ma le abitudini, gli entusiasmi occasionali, i contrasti inoffensivi, i sentimenti coltivati in segreto. Il loro legame è tuttavia unico e irripetibile come possono essere unici e irripetibili i pochi giorni del viaggio che compiono insieme per accompagnare una di loro a Belgrado, dove le attendono una misteriosa amica e un’improbabile occasione di lavoro.

Questi giorni – trailer del film di Giuseppe Piccioni in concorso a Venezia 73

Questi Giorni

Caterina (Marta Gastini), Angela (Laura Adriani), Liliana (Maria Roveran) e Anna (Caterina Le Caselle) potrebbero essere ognuno di noi, in un momento della vita in cui la vita appare confusa e incerta, in cui le scelte sono difficili e tutto ciò che sembra avere un senso improvvisamente si sgretola. Ma Questi Giorni è anche un semplice racconto di quattro amiche, un film che non ha altra ambizione, all’apparenza, che raccontare un viaggio, incontri, litigi, vicende che si susseguono, uno spaccato di vita.

Il risultato però è stentato, le interpreti brave ma non supportate da una sceneggiatura sostanziosa e realistica e i piccoli ruoli affidati ai grandi del nostro cinema (Margherita Buy, Filippo Timi e Sergio Rubini tra gli altri), costituiscono una parte così frivola e trascurabile della storia che, invece di impreziosire il film, potevano anche non essere chiamati in causa, lasciando che la totale attenzione della macchina da presa fosse sulle quattro protagoniaste. Questi Giorni è  un lavoro poco realistico che nel road movie trova una collocazione di genere ma non una sostanza narrativa che manca già in fase di scrittura.

Paradise: recensione del film di Andrei Konchalovsky

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Paradise: recensione del film di Andrei Konchalovsky

In un bianco e nero elegante e pastoso, Andrei Konchalovsky torna in Concorso a Venezia 73 con Paradise (Rai), un film che nel titolo espone il suo scopo, il suo senso ultimo: la ricerca per l’uomo di un paradiso misterioso e sconosciuto, che per alcuni è il tradizionale oltretomba tra gli angeli, secondo la propria fede, per altri è la realizzazione di un sogno in terra. Lo scopriamo solo successivamente che questo sogno è quello della perfezione razziale nazista, della pulizia etnica, dell’orrore che tante volte è stato raccontato al cinema.

Attraverso tre interrogatori di un soldato tedesco, una prigioniera ebrea-russa e un poliziotto francese, entriamo a far parte dell’orrore dei campi di sterminio durante la Seconda Guerra Mondiale. La prospettiva inedita ci consegna un racconto molto lungo, 130 minuti, in cui una prima parte relativamente farraginosa ci mostra solo quadri e momenti apparentemente non legati tra loro. Il film si fa più coeso nella seconda parte, dove la violenza imperversa unitamente a una storia d’amore atipica, tratteggiata con pennellate altrettanto insolite dal regista che segue i personaggi sempre da una distanza di sicurezza. La camera fissa, i fuori campo, ciò che accade ma che non vediamo si fa parte integrante e fondamentale di un racconto doloroso.

L’intensità di Konchalovsky si fa opera d’arte nel momento in cui riscrive la Shoah come una convinzione, senza giustificare, ma adottando i punti di vista di vittime e carnefici. Perché alla fine, come ci dice l’eroina della storia, il male fluisce incontrollato, mentre il bene ha bisogno di un piccolo aiuto, un contributo che possa portare frutto.

Con Paradise, Andrei Konchalovsky si conferma il maestro di un cinema difficile ma capace di contribuire non solo all’arte ma anche alla persona, al bene.

Paradise

Jackie: prima clip dal film di Pablo Larraín con Natalie Portman

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Jackie: prima clip dal film di Pablo Larraín con Natalie Portman

Arriva online la prima clip tratta da Jackie, il film del regista cileno Pablo Larraín (Il Club) con protagonista Natalie Portman (Il Cigno Nero) nei panni di Jackie Kennedy, che è stato presentato ieri a Venezia 73.

Potete vedere il video di seguito:

Jackie recensione del film di Pablo Larraín con Natalie Portman

Nel cast del film oltre a Natalie Portman anche Greta Gerwig, Peter Sarsgaard, Max Casella, Beth Grant e John Hurt. Il film uscirà in Italia a gennaio, distribuito da Lucky Red.

Jackie si concentrerà sui quattro giorni successivi all’attentato di Dallas del 1963, quando Jackie Kennedy (interpretata nel film dalla Portman) è costretta ad affronta la disperazione per l’assassinio del marito, il presidente Usa John F. Kennedy, diventando al contempo un’icona agli occhi degli americani e non solo.

Nel cast ci sarà anche Peter Sarsgaard (An Education, Experimenter) che interpreterà il ruolo Robert Kennedy, fratello di John.

Venezia 73: Natalie Portman racconta la sua Jackie

Natalie Portman è stata la protagonista assoluta della serata di ieri al Festival di Venezia 2016. Radiosa e sorridente, ha accompagnato il regista di Jackie, Pablo Larrain, alla premiere del film che è presentato in concorso alla Mostra.

Festival di Venezia 2016: Natalie Portman e Pablo Larrain sul red carpet di Jackie

Fonte: TheFilmStage

Man in the Dark: recensione del film di Fede Alvarez

Man in the Dark: recensione del film di Fede Alvarez

Prodotto dalla Ghost House Picture di Robert Taper e Sam Raimi, esce nelle sale il prossimo 8 settembre Man in The Dark (titolo originale Don’t Breathe).

Il film è un thriller ad alta tensione, e narra la vicenda di tre improvvisati ladruncoli d’appartamento che, per concludere in bellezza la loro “carriera”, decidono di svaligiare la casa sbagliata. Il proprietario – un uomo apparentemente innocuo, anziano e cieco – è in realtà più pericoloso di quanto i ragazzi possano immaginare e darà loro filo da torcere.

La regia è affidata a Fede Alvarez, già avvezzo ai film dalla suspense elevata, in quanto direttore del remake de La casa. Direttamente dalla sua opera precedente Alvarez ripropone sullo schermo la brava Jane Levy, forse qui in un ruolo più riuscito e meno sopra le righe di quello della ragazzina tossicodipendente e posseduta del remake horror.

Al pari dell’attrice, per bravura e magnetismo, c’è Stephen Lang (Avatar), magistrale nel ruolo dell’anziano e solitario abitante di una casupola diroccata che nasconde terribili segreti. Nel disvelarsi dei torbidi segreti dell’uomo cieco si fonda e si sviluppa tutta la tensione del film, sapientemente rilasciata nei momenti adatti, in un crescendo finale che rende edotto e sconvolto lo spettatore. Ogni qual volta si pensa di essere arrivati ad un punto di svolta, subito ne arriva un altro che stravolge e rimescola le carte in tavola. Ed è questo il lato vincente del film.

Tuttavia non si può fare a meno di contestualizzare la pellicola all’interno della nuova generazione filmica che, volente o nolente, sta rovinando Hollywood. L’esiguità della sceneggiatura, la mancanza di nuove idee, la volontaria manifestazione su schermo di un mondo che viaggia alla velocità della luce, ecc ecc. Nella generazione dei social network, degli incontri mordi e fuggi, dei viaggi lampo, nulla rende meglio (anzi peggio) la realtà di un cinema che immette immediatamente lo spettatore al centro dell’azione, senza dare troppe spiegazioni e negando ogni attimo di sospensione per raccogliere fiato e idee.

Contestualmente al mondo superficiale che vuole raccontare, il cinema hollywoodiano non cammina ma corre, e non dialoga più. Al massimo urla. Esprimendo così ancor più pervicacemente la propria ambiguità. Che in un thriller come Man in the dark risiede anzitutto nell’empatizzazione, da parte dello spettatore, dapprima con l’anziano abitante vittima dei ladri, e successivamente con i tre “poveri” ladruncoli prede del loro stesso carnefice.

Man in the Dark è un film estremamente americano, la cui cultura e comprensione – in parte s’intende – è fortemente radicata nella convinzione tutta made in USA di essere la nazione über alles, l’Unica, la più forte. Quella fondata sul motto, troppo spesso frainteso, del “Proteggere e Servire”.

Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson: ecco quando uscirà il loro nuovo film

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Risale allo scorso giugno la notizia che Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson sarebbero tornati a lavorare insieme dopo Il Petroliere.

La notizia di oggi, riportata da Deadline, è che la Focus Features ha battuto la Fox Searchlight ed è riuscita ad accaparrarsi i diritti per la produzione del progetto. I piani sono quelli di iniziare le riprese all’inizio del 2017, e di far uscire la pellicola nei cinema alla fine dello stesso anno.

Daniel Day-Lewis, che non torna davanti alla macchina da presa dal 2012, quando ha recitato in Lincoln, è stato per un po’ collegato al progetto di cui Anderson sta ancora ultimando la sceneggiatura, mentre procedono i casting per le attrici di supporto. Il film sarà ambientato a Londra e probabilmente anche a New York, e parlerà dell’industria della moda, anche se la trama esatta è ancora segreta.

Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson

Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson di nuovo insieme

La recente filmografia di Daniel Day-Lewis conta pochi film in molti anni. Prima di Lincoln c’era stato Nine, del 2009 e prima ancora, nel 2007, Il Petroliere, proprio con Anderson. Per quanto riguarda il regista, il suo ultimo lavoro è stato il videoclip dei Rediohead, Junun. Il chitarrista del gruppo, Jonny Greenwood, ha anche composto le ultime tre colonne sonore per i film di Paul Thomas Anderson.

Il progetto è in produzione presso la Annapurna production, che ha lavorato anche a Vizio di Forma e The Master.

Fonte: TheWrap

Johnny Depp indagherà sugli omicidi di Tupac Shakur e The Notorious BIG

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Empire Magazine ci informa che un nuovo progetto vedrà presto coinvolto Johnny Depp. Si tratta di un thriller indipendente dal titolo Labyrinth, in cui il celeberrimo attore interpreterà Russell Poole, un detective incaricato di indagare sugli omicidi di Tupac Shakur e Biggie Smalls (conosciuto anche come The Notorious B.I.G.).

Il film si baserà sull’omonimo libro Labyrinth, scritto da Randall Sullivan. La sceneggiatura del film porterà la firma di Christian Contreras, mentre alla regia dovremmo trovare Brad Furman, regista di The Infiltrator con Bryan Cranston.

L’ultima volta che abbiamo visto Johnny Depp nelle nostre sale è stato in Alice attraverso lo specchio, sequel di Alice in Wonderland in cui l’attore è tornato a vestire i panni del Cappellaio Matto.

Johnny Depp nel nuovo trailer di Yoga Hosers

Prossimamente lo vedremo in Yoga Hosers, il nuovo film di Kevin Smith che ha come protagonista la figlia di Depp, Lily-Rose Depp, e la figlia di Smith, Quinn Smith. Per il 2017 è atteso invece Pirati dei Caraibi 5, quinto capitolo della saga con protagonista Depp nei panni dell’ormai iconico Jack Sparrow.

Fonte: Empire

Avatar, James Cameron sui sequel: “Sarà una saga sulla famiglia”

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Avatar, James Cameron sui sequel: “Sarà una saga sulla famiglia”

In occasione della premiere a New York di Cirque du Soleil – Toruk, James Cameron ha avuto la possibilità di parlare degli attesissimi sequel di Avatar.

Intervistato da Variety, il regista ha dichiarato: “Abbiamo buona parte del materiale dei sequel già pronta. Devo ammettere però che mi piace questo andare costantemente avanti e indietro tra i due mondi: quello reale e quello dei sequel. La storyline dei nuovi film sarà incentrata su Jake, Neytiri e sul loro bambino. Sarà più una saga incentrata sulla famiglia e sulla loro lotta con gli umani. Da un punto di vista tematico, lo spettacolo Toruk riesce a rendere molto bene il tipo di direzione che le storie dei sequel prenderanno”. 

Avatar 2: James Cameron spiega perché i sequel saranno quattro

Le riprese di Avatar sono cominciate in Nuova Zelanda a partire dalla metà del mese di aprile. Possiamo ragionevolmente pensare che si prolungheranno per oltre un anno, trattandosi delle riprese back to back di quattro grossi kolossal.

Nei sequel di Avatar troveremo di nuovo i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang e Sigourney Weaver. I sequel sono stati scritti da James Cameron in collaborazione con Josh Friedman, Rick Jaffa, Amanda Silver e Shane Salerno.

“Ci siamo imbarcati in un imponente progetto cinematografico – ha dichiarato Cameron – formato da quattro film epici che, singolarmente, hanno una propria storia ma che insieme delineano un’unica saga completa. Ciò che è stato ideato fino ad ora va davvero oltre il primo film”. 

Costato 237 milioni di dollari, Avatar ha incassato circa 2,8 miliardi, diventando il film con maggiori incassi nella storia del cinema (seguito da Titanic, sempre di James Cameron, e da Star Wars Il Risveglio della Forza di JJ Abrams).

avatar

Fonte: CS

GANTZ O: recensione del film di Yasushi Kawamura

GANTZ O: recensione del film di Yasushi Kawamura

In GANTZ O il giovanissimo Masaru Kato, vive con il fratello più piccolo, che accudisce dalla prematura scomparsa dei genitori. Una sera, tornando a casa, viene accoltellato da un folle in metropolitana e muore. Si sveglia catapultato in un gioco assurdo, dove le persone morte sono impiegate per difendere le città giapponesi dall’invasione di un orda di mostri di origini aliene. Le regole sono semplici e spietate. Se si viene uccisi durante il gioco la morte è definitiva e irreversibile. Se si riesce a finire il gioco si accumulano punti, in base alla quantità e all’ importanza dei mostri massacrati. Arrivati a 100 punti si può scegliere se possedere armi potentissime, o far resuscitare un compagno ucciso, oppure tornare in vita ed essere liberati per sempre dal gioco, tornando alla propria vita.

Ma non si tratta di un semplice gioco virtuale, perché i mostri uccidono le persone vive e minacciano il Giappone. Inoltre vari team sono in gara tra loro, in particolare quello di Tokyo, a cui appartiene Kato e quella di Osaka. Se si rimane feriti, anche gravemente, tutto viene risanato alla fine del gioco, comprese amputazioni e ferite gravissime. Durante i cruenti scontri Kato si avvicina a Anzu Yamasaki, giovane madre single e combattente del Team Osaka; sarà lei, oltre al fratellino, a spingerlo a tentare l’impossibile.

GANTZ O

Esordio alla regia per l’esperto creatore di videogame e animazioni Yasushi Kawamura, che decide di portare al cinema il manga di grandissimo successo creato da Hiroya Oku. Il film è interamente realizzato in animazione digitale 3D, caratterizzata da un grande realismo, accuratissima nei dettagli  e in perfetto, quanto accattivante, stile videogame. I personaggi sono ben caratterizzati visivamente e si dimentica quasi immediatamente che sono completamente sintetici, nonostante la mancanza di una maggiore tavolozza espressiva. Ma sicuramente il fruitore di questa tipologia di cinema non cerca certo la buona recitazione, ma altresì tanta adrenalina, azione concitata e sangue a fiumi, e in questo non rimarrà certamente deluso.

Sarebbe stata una scelta molto azzeccata differenziare la vita reale con il gioco, utilizzando magari attori in carne e ossa per le brevi sequenze iniziali. Divertenti e a volte piacevolmente sorprendenti gli innumerevoli mostri scellerati, di fogge e dimensioni varie, dai giganti feroci con arti multipli, artigli, zanne e ali da pipistrello, ai nanetti malefici dalle armi inaspettate. Su tutti sorprende un vecchietto calvo e capoccione che una volta minacciato rigetta dal proprio occhio seni e glutei femminili, che a poco a poco si aggrovigliano andando a formare un gigante fatto di suadenti ragazze nude.

GANTZ O

GANTZ O è un giocattolone tecnologico ben riuscito, dove la violenza è talmente esagerata da trasformarsi in un qualcosa di godibile in tutta tranquillità. La storia è semplice, lineare, ma funzionale. I personaggi sono ben assortiti e discretamente raccontati, pur nella loro semplicità e funzione basilare, dichiarata fin dai primi minuti.

Nonostante la fuga dalla sala degli spettatori più spocchiosi, o semplicemente  impreparati su cosa stavano per vedere, fa piacere trovare nel programma del festival un prodotto come questo, perché conferma la volontà dei selezionatori di voler cercare di dare uno sguardo più ampio possibile sui modi di fare cinema, senza preclusioni di temi, tecniche e generi. Solo per sanguinari amanti del sushi con tanto wasabi. Sconsigliato a chi cerca metafore sofisticate o emuli di Kurosawa & co.

GANTZ O – il trailer del film d’animazione

Natalie Portman in Valentino sul red carpet del Lido

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Natalie Portman in Valentino sul red carpet del Lido

Natalie Portman ha sfilato in Valentino e Bulgari al Festival di Venezia 73. L’attrice, che presenta alla Mostra Jackie di Pablo Larrain, è tra le favorite alla Coppa Volpi, premio assegnato alla migliore interpretazione.

Di seguito le immagini del premio Oscar sul red carpet, dove ha esibito delle forme sospette. Che sia in arrivo il secondo bebè?

Festival di Venezia 2016 – Jackie recensione del film di Pablo Larraín con Natalie Portman

Nel cast del film oltre a Natalie Portman anche Greta Gerwig, Peter Sarsgaard, Max Casella, Beth Grant e John Hurt.

Jackie si concentrerà sui quattro giorni successivi all’attentato di Dallas del 1963, quando Jackie Kennedy (interpretata nel film dalla Portman) è costretta ad affronta la disperazione per l’assassinio del marito, il presidente Usa John F. Kennedy, diventando al contempo un’icona agli occhi degli americani e non solo. Nel cast ci sarà anche Peter Sarsgaard (An Education, Experimenter) che interpreterà il ruolo Robert Kennedy, fratello di John.

La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.

Venezia 73: i cannibali e la realtà distopica di Ana Lily Amirpour

A spiccare per originalità e coraggio in questo Venezia 73 è senza alcun dubbio la regista americana di origini iraniane Ana Lily Amirpour, che ha presentato il suo secondo lungometraggio, The Bad Batch, in concorso al festival. Nonostante la sua carriera sia appena agli inizi, la Amirpour sembra già una regista navigata e dalle idee molto chiare.

Criticata per aver presentato un film visionario e quasi psichedelico dalla tematica profondamente disturbante, la regista ha condiviso con noi qualche dettaglio del processo creativo del suo The Bad Batch.

The Bad Batch

“Quando inizio a lavorare su di un nuovo progetto, parto prima dalla musica. Lo so, è strano, ma a volte quando ascolto delle canzoni è come se le scene poi si scrivessero da sole”. Non a caso infatti, uno dei tanti punti di forza del film di Ana è proprio la travolgente colonna sonora che sembra uno strano mix di generi (proprio come The Bad Batch) perfettamente funzionale alla storia. “Tra i tanti pezzi utilizzati, le canzoni che ho scelto sin da subito per il mio film sono state quelle dei White Lies; non so perché, è una questione di pura chimica.”

Venezia 73: The Bad Batch recensione del film di Ana Lily Amirpour

Decidere di ambientare la sua storia in una realtà distopica e nel bel mezzo del deserto non è stata per la regista una scelta facile e ha richiesto un gran lavoro: “Ho fatto tantissime ricerche sull’argomento e sono stata in giro per circa un anno. Ho deciso di allontanarmi dai centri abitati per esplorare tutta quella desolazione, lontana dalle abbaglianti luci delle metropoli. Ho passato molto tempo nel deserto e ho visitato quella che viene chiamata Slab City, un accampamento situato a sud-est della California, abitato da una comunità nomade”. Non è la prima volta che il cinema e la letteratura prendono spunto dallo stile di vita di queste persone; nel 1997 John Krakauer ha scritto il suo Into The Wild proprio ispirandosi alla Slab City e dieci anni più tardi, nell’omonimo adattamento cinematografico di Sean Penn con Emile Hirsch, sono anche apparsi alcuni membri della comunità.

The Bad Batch

A chi la accusa di non aver saputo rendere chiaro il messaggio del suo film, la regista risponde ammettendo che accendere un dibattito su argomenti socio politici non era il suo scopo. “Fare film per me significa semplicemente raccontare una storia, raccontare cosa penso e sento. Non parlo della società e men che meno di politica, parlo solo per me stessa e non cerco di imporre il mio punto di vista. Nella mia vita ho sempre cercato ed inseguito la libertà, dalla società, dalla politica e dal sistema”. E questa libertà di cui la regista sente tanto la necessità, regna sovrana anche e soprattutto nel finale di The Bad Batch che alcuni purtroppo hanno definito inconcludente. “Ho creduto che fosse giusto optare per un finale aperto perché per me la vita stessa è un finale aperto. Nessuno sa mai  cosa accadrà in futuro ma, proprio come Arlen, [interpretata da Suki Waterhouse] continuiamo a sperare.”

Festival di Venezia 2016: Natalie Portman e Pablo Larrain sul red carpet di Jackie

Natalie Portman è stata la protagonista assoluta della serata di ieri al Festival di Venezia 2016. Radiosa e sorridente, ha accompagnato il regista di Jackie, Pablo Larrain, alla premiere del film che è presentato in concorso alla Mostra.

Ecco gli scatti dal red carpet:

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Festival di Venezia 2016 – Jackie recensione del film di Pablo Larraín con Natalie Portman

Nel cast del film oltre a Natalie Portman anche Greta Gerwig, Peter Sarsgaard, Max Casella, Beth Grant e John Hurt.

Jackie si concentrerà sui quattro giorni successivi all’attentato di Dallas del 1963, quando Jackie Kennedy (interpretata nel film dalla Portman) è costretta ad affronta la disperazione per l’assassinio del marito, il presidente Usa John F. Kennedy, diventando al contempo un’icona agli occhi degli americani e non solo. Nel cast ci sarà anche Peter Sarsgaard (An Education, Experimenter) che interpreterà il ruolo Robert Kennedy, fratello di John.

La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.festival di venezia 2016

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