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Flashpoint: i registi hanno accettato per le similitudini con Spider-Man

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John Francis Daley e Jonathan Goldstein dirigeranno Flashpoint, il progetto della Warner Bros, inserito nell’Universo Condiviso DC che vedrà protagonista Ezra Miller nei panni di Flash/Barry Allen.

Il film ha avuto già una tormentata pre-produzione, con ben due registi, Seth Grahame-Smith (Orgoglio e pregiudizio e zombie) e Rick Famuyiwa (Dope), che hanno abbandonato il progetto. Adesso sembra che la coppia assunta da WB possa finalmente cominciare i lavori sul film con una certa continuità.

Durante un’intervista con Collider, Jonathan Goldstein e John Francis Daley hanno rivelato che il loro Flash avrà dei problemi a gestire la sua vita e che per questo è un personaggio con cui si può entrare in sintonia, proprio come Spider-Man (di casa Marvel). Questo elemento li ha portati ad accettare la regia di Flashpoint: “Già il fatto che il personaggio sia unico rispetto agli altri supereroi nel fatto che non riesce completamente a tenere insieme le sue cose come invece fa Superman. È un eroe a livello concreto. Ed è un modo riconoscibile di approcciarsi a un film di supereroi in alcuni dei modi che sono proprio di Peter Parker e della Marvel.”

I due hanno continuato: “Alla Warner ci hanno dato una lista di proprietà DC e hanno chiesto se ci fosse qualcosa che ci interessava. Senza prometterci nulla.”

Flashpoint: ricreata una toccante scena dal fumetto per il DCEU

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Ezra Miller, già apparso due volte nei panni dell’eroe (per un cameo in Batman v Superman e per uno in Suicide Squad), si è dichiarato fiducioso nelle intenzioni della Warner Bros di preparare il progetto al meglio, nonostante l’abbandono del regista che deve essere ancora rimpiazzato. Lo aspettiamo a breve al suo vero e proprio esordio in Justice League.

Flashpoint, il film stand alone su The Flash con protagonista Ezra Miller non ha ancora una data di uscita. Nel cast anche Kiersey Clemons nei panni di Iris West.

Flashpoint: Ezra Miller vuole Jeffrey Dean Morgan nei panni di Batman

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L’ultima volta che si era parlato di Flashpoint, la Warner aveva dichiarato di tenere il film in stand by e aspettare le reazioni a Justice League, per procedere. Adesso è lo stesso protagonista del potenziale film, Ezra Miller, a parlarne, spiegando che gli piacerebbe moltissimo vedere Jeffrey Dean Morgan nei panni del Batman della storia.
“Credo che l’arco emozionale di Thomas Wayne in Flashpoint sia una delle parti più malate della storia. E anche vedere queste diverse rappresentazioni di Batman, nei suoi stili differenti. Adoro la realtà che esiste in questi universi, invertita rispetto a quello che sappiamo. Batman è lo stesso, ma sarà comunque un risultato differente della stessa tragedia, che coinvolge Thomas invece di Bruce. Credo che JDM sia magnifica. E credo che cada a pennello in quello che potrebbe essere un insieme di attori davvero importanti. Sono molto eccitato di lavorare con Kiersey Clamons e con Billy Crudup.”

Flashpoint: ricreata una toccante scena dal fumetto per il DCEU

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Ezra Miller, già apparso due volte nei panni dell’eroe (per un cameo in Batman v Superman e per uno in Suicide Squad), si è dichiarato fiducioso nelle intenzioni della Warner Bros di preparare il progetto al meglio, nonostante l’abbandono del regista che deve essere ancora rimpiazzato. Lo aspettiamo a breve al suo vero e proprio esordio in Justice League.

Flashpoint, il film stand alone su The Flash con protagonista Ezra Miller è previsto per il 3 marzo 2018. Nel cast anche Kiersey Clemons nei panni di Iris West.

Fonte

Flashpoint: Ezra Miller combatte Reverse-Flash nel fan poster

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Flashpoint: Ezra Miller combatte Reverse-Flash nel fan poster

È opera di Tiago Ribeiro questo meraviglioso fan poster ispirato a Flashpoint e pubblicato ieri sul profilo twitter dell’autore: nell’immagine, che vi lasciamo di seguito, il Barry Allen di Ezra Miller (in basso a sinistra) si scontra con Reverse-Flash (il villain dei fumetti con il costume giallo o Anti-Flash) mentre ai loro piedi giace il volto di Batman con le sembianze di Jeffrey Dean Morgan (l’attore che in Batman V Superman era Thomas Wayne e che vorrebbe riprendere il ruolo di Bruce stesso in Flashpoint, come dichiarato di recente).

Reverse-Flash invece ha le fattezze di Matthew McConaughey, anche se l’attore premio oscar non è stato nominato dalla produzione né confermato per un qualsiasi ruolo in Flashpoint. Di certo sappiamo che McConaughey è da tempo “vittima” di diversi corteggiamenti sia da parte della DC che della Marvel, ma per ora resta lontana l’ipotesi di vederlo in uno dei futuri cinecomic.

https://twitter.com/datrinti/status/942553380949577728?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fflashpoint-fan-poster-ezra-miller-reverse-flash-batman%2F

Ezra Miller e Geoff Johns parlano del futuro di Flashpoint: “Ci sarà anche Batman”

Vi ricordiamo che Flashpoint, sarà ambientato in una dimensione temporale parallela e successiva agli eventi del prologo di Batman v Superman (dopo la morte di Thomas e Martha Wayne) creata appunto da Barry Allen, come annunciato da Geoff Johns (presidente e direttore creativo responsabile della DC comics). Momentaneamente privo di un regista, il film sarà scritto da Joby Harold.

Fonte: ScreenRant

Flashpoint: ecco la possibile timeline e i villain

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Flashpoint: ecco la possibile timeline e i villain

Nuovi dettagli sulla produzione di Flashpoint sono stati rivelati da una fonte più che affidabile e riportati dal sito The Hashtag Show nelle ultime ore, secondo i quali le riprese del cinecomic potrebbero avere inizio a Londra nella seconda metà del 2018 (probabilmente a luglio) e che il budget ammonta a oltre 100 milioni di dollari. L’uscita nelle sale invece è prevista nel 2020.

Oltre ai numeri e alle date, sono state diffuse alcune informazioni tecniche circa l’enorme quantità di post-produzione necessaria per completare gli effetti speciali dei movimenti di Barry Allen; un lavoro che richiederà più tempo del dovuto, proprio per evitare gli stessi errori commessi sulla post-produzione disastrosa di Justice League.

Flashpoint: i registi hanno accettato per le similitudini con Spider-Man

E le novità non finiscono qui: Warner Bros e DC stanno cercando di assumere il direttore della fotografia Jess Hall, che lo scorso anno ha curato l’aspetto visivo di Ghost in the Shell.

Per quanto riguarda la narrazione, Flashpoint dovrebbe prevedere la comparsa di personaggi provenienti da Wonder Woman e altri membri della Justice League nella timeline alternativa creata da Barry nel tentativo di cambiare il passato, molto simile a ciò che accade nel fumetto.

Sempre secondo The Hashtag Show, il film includerà anche molti altre figure classiche di The Flash, tra cui Eobard Thawne, Caitlin Snow, che potrebbe trasformarsi in Killer Frost, Dr. Arthur Light, alias. Doctor Light, che potrà essere il grande villain del film, infine Leonard Snart/Captain Cold e Mick Rory/Heatwave.

Flashpoint: la Warner voleva Ben Affleck alla regia

Possibile l’ingresso in scena dell’ufficiale della città di Keystone Fred Chyre e del suo partner Jared Morillo che aiuteranno Barry ad indagare sulla morte di Jonathan Chambers (alias Johnny Quick).

Sembrerebbe tutto pronto per l’inizio dei lavori in casa Warner Bros, tuttavia i registi scelti per portare sullo schermo le avventure nel tempo di Barry Allen John Francis Daley e Jonathan Goldstein hanno raccontato in una recente intervista di non aver ancora firmato alcun accordo con la produzione: “Siamo ancora in fase di negoziazione ma ci stiamo lavorando. Inoltre non abbiamo ancora iniziato a lavorare sulla sceneggiatura e aspettiamo di firmare l’accordo…Speriamo funzioni“.

Flashpoint: ecco chi vincerebbe tra Aquaman e Wonder Woman secondo Jason Momoa

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Oramai è ufficiale che il primo standalone dedicato a Flash seguirà l’arco narrativo di Flashpoint, una versione alternativa della timeline in cui, molto probabilmente, assisteremo allo scontro per la conquista della Terra fra Aquaman e Wonder Woman.

Jason Momoa, interrogato su chi dei due, a suo parere, potrebbe vincere la guerra, si è così pronunciato:

“Penso che Wonder Woman vincerebbe sempre, ma io non voglio combatterla. Nonostante ciò mi piace combattere, Aquaman non demorde e dunque non si può dire con certezza, ma generalmente lei è così bella, perché mai dovrei combattere contro Wonder Woman?”

Flashpointricreata una toccante scena dal fumetto per il DCEU

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Ezra Miller, già apparso due volte nei panni dell’eroe (per un cameo in Batman v Superman e per uno in Suicide Squad), si è dichiarato fiducioso nelle intenzioni della Warner Bros di preparare il progetto al meglio, nonostante l’abbandono del regista che deve essere ancora rimpiazzato. Lo aspettiamo a breve al suo vero e proprio esordio in Justice League.

Flashpoint, il film stand alone su The Flash con protagonista Ezra Miller è previsto per il 3 marzo 2018. Nel cast anche Kiersey Clemons nei panni di Iris West.

Fonte: Comic Book Movie

Flashpoint: confermata la presenza di Wonder Woman

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Flashpoint: confermata la presenza di Wonder Woman

Dopo le prime voci a riguardo, sembra confermato che Wonder Woman parteciperà a Flashpoint, il film che vedrà protagonista assoluto Ezra Miller nei panni di Barry Allen.

A dare la notizia è Deadline, che riporta alcune informazioni in merito al futuro di Gal Gadot nei panni di Diana Prince. Oltre a comparire in Justice League e ovviamente in Wonder Woman 2, l’attrice sarà presente anche in Flashpoint.

L’informazione non viene direttamente dalla Warner Bros ma si tratta di un secondo indizio che conferma la stessa notizia, il che vuol dire che al terzo indizio, come si suol dire, avremo una prova.

Flashpoint: ricreata una toccante scena dal fumetto per il DCEU

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Flashpoint, il film stand alone su The Flash con protagonista Ezra Miller è previsto per il 3 marzo 2018. Nel cast anche Kiersey Clemons nei panni di Iris West.

Flashpoint: anche Wonder Woman nel film?

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Flashpoint: anche Wonder Woman nel film?

Sembra che Flashpoint, il primo film da solista per il Flash di Ezra Miller, possa trovare spazio anche per la Wonder Woman di Gal Gadot.

Secondo Forbes il film potrebbe veder comparire anche l’attrice nei panni dell’Amazzone, anche se non è ben chiara l’estensione del ruolo. Potrebbe trattarsi di un cameo, o anche di una piccola parte, così come sono plausibili le presenze di altri eroi DC, data la natura della storia.

Oltre ai protagonisti che vedremo anche in Justice League, Flashpoint potrebbe addirittura vedere la comparsa di Jeffrey Dean Morgan, Thomas Wayne in Batman v Superman Dawn of Justice, nei panni del Batman alternativo.

Flashpoint: ricreata una toccante scena dal fumetto per il DCEU

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Flashmob: ecco il nuovo film di Michael Haneke

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Flashmob: ecco il nuovo film di Michael Haneke

Dopo aver raccolto riconoscimenti praticamente ovunque con Amour (dall’Oscar, al Golden Globe fino alla Palma d’oro), Michael Haneke è pronto a tornare sul set per girare Flashmob, dramma corale che seguirà le vicende di un gruppo di personaggi che si conoscono tramite internet e si uniranno per fare un flashmob.

Il progetto pare essere un’evoluzione di una bozza che Haneke aveva già pensato nel 2010, in cui voleva parlare di Internet e del rapporto che esiste tra i mezzi di comunicazione di massa come il web e la realtà; il regista aveva già programmato anche diverse location (dal Giappone agli USA) in cui girare salvo poi dover annullare tutto per mancanza di fondi.
Ancora non si nulla sul cast tecnico o artistico

Fonte: Film-Comment

Flashmob per Dancing with Maria

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Flashmob per Dancing with Maria

Dancing-with-mariaIl documentario Dancing with Maria, sulla ballerina e danzaterapeuta argentina Maria Fux, oggi 93enne, realizzato da Ivan Gregolet, uscirà il 26 Febbraio nelle sale italiane. Presentato alla scorsa edizione del Festival di Venezia, con un buon riscontro di critica, inizia il suo percorso con il pubblico a Trieste dove è stato parzialmente girato. Per alimentare l’interesse, nei giorni precedenti e successivi a quella data, verranno realizzati alcuni flashmob coreografici nei punti nevralgici di alcune città italiane.
Danzatori e danzatrici si incontreranno in punti nevralgici di Trieste, Milano, Torino, Firenze, Napoli, Messina, Catania, Ragusa, per eseguire delle colorate e gioiose coreografie partecipative, ispirate al metodo di Maria Fux.
La celebre coreografa argentina, oggi 93enne, di grande esperienza artistica e pedagogica, svolge da quarant’anni il lavoro di formazione alla danzaterapia in vari paesi dell’America e dell’Europa, nei quali è ampiamente praticato il suo metodo per il  recupero psicofisico attraverso il movimento creativo in diverse condizioni di disabilità

Si inizia domani, qui di seguito il dettaglio delle date e delle città interessate dall’iniziativa, si inizia da Trieste:
Flashmob *25 febbraio* ore 17.30 piazza Unità

PADOVA
Flashmob *25 febbraio* ore 14.30 presso il Centro Civitas Vitae della Fondazione Opera Immacolata di via Toblino 53
MILANO
Flashmob *25 febbraio* ore 18.30 Galleria Vittorio Emanuele.
Proiezione del film: dal 27 febbraio al 2 marzo ore 21:00, Cinema Palestrina
TORINO
Flashmob *25 febbraio* ore 19.00 piazza Vittorio Veneto 5
FIRENZE
Flashmob *25 febbraio* ore 15:00 da Uffizi – Piazza della Signoria.
ROMA
Flashmob *27 febbraio* ore 19:30 Trastevere
Flashmob **1 marzo** ore 17:00 Pigneto
NAPOLI
Flashmob *25 febbraio* ore 19.00 Piazza San Domenico, Napoli, lato via Benedetto Croce (centro storico).
MESSINA
Flashmob *25 febbraio* ore 10.00 presso l’Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri, in via Emilia 25.
Ore 12.00 in piazza Duomo, vicino la Fontana di Orione.
CATANIA
Flashmob *25 febbraio* ore 18.30 da I Portali a Le Zagare, Catania.
RAGUSA
Flashmob *25 febbraio* ore 23.00 Prima classe lounge bar, Via Ercolano 7.

Flashforward e Mark Wahlberg per Transformers 4

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Flashforward e Mark Wahlberg per Transformers 4

Continua la pioggia di dettagli sul nuovo capitolo di Transformers! Dopo la conferma ufficiale del coinvolgimento di Mark Wahlberg,

Flashdance: tutto quello che c’è da sapere sul film

Flashdance: tutto quello che c’è da sapere sul film

I film incentrati sulla danza hanno sempre avuto un grande fascino al cinema, assumendo spesso e volentieri la connotazione di inni all’emancipazione sociale e alla libertà. Titoli come Dirty Dancing, Footloose e Billy Elliot sono solo alcuni dei film più famosi di questo tipo, dove i protagonisti si trovano a dover affrontare numerosi ostacoli pur di poter esprimere sé stessi attraverso questa forma d’arte. Un’altra pellicola che ha fatto epoca e ha segnato l’immaginario di intere generazioni è Flashdance, diretto nel 1983 dal regista britannico Adrian Lyne, oggi noto per aver diretto anche 9 settimane e ½, Attrazione fatale e L’amore infedele – Unfaithful.

Stroncato dalla critica al momento della sua uscita, con particolari invettive per la trama blanda, Flashdance si affermò però come un grandissimo successo di pubblico, con un incasso di oltre 200 milioni in tutto il mondo. Ad aver contribuito al suo successo, vi sono state le avvincenti coreografie di ballo e una colonna sonora composta da brani che sono diventati ormai grandi classici della musica pop. Al di là di ciò, il film è spesso ricordato anche per la felpa con un ampio buco al collo che la protagonista indossa nel film. Il look di questa felpa è nato per caso, in quanto il capo si era ristretto durante un lavaggio e l’attrice decise di ritagliare il collo per poterla indossare nuovamente.

Le curiosità su Flashdance, come si può intuire, sono dunque molte. Essendo divenuto un cult, specialmente per gli amanti di questa tipologia di film, una sua visione è caldamente consigliata, sia per poter godere delle fantastiche sequenze sia per le tante emozioni che la storia sprigiona. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori alla colonna sonora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Flashdance: la trama e il cast del film

Protagonista del film è l’appassionata di danza Alex Owens, che lavora di giorno come saldatrice in una fabbrica e di sera presso un locale notturno come ballerina di Flashdance. Il suo sogno nel cassetto è quello di riuscire ad entrare all’Accademia di Danza di Pittsburgh, per diventare ballerina di professione. Sostenuta e incoraggiata dalla sua anziana amica Hanna, ex danzatrice classica, come anche da Nick, con cui sta nascendo una storia d’amore, Alex decide di provare ad affrontare le audizioni della scuola e si allena sino allo sfinimento, nella speranza di riuscire ad eseguire una buona esibizione ed essere ammessa al corso. La sua passione e la sua lampante attitudine per la danza non possono essere soffocate ancora per molto.

Ad interpretare Alex Owens vi è l’attrice Jennifer Beals, qui al suo primo ruolo cinematografico come protagonista. Sul set, la Beals aveva ben quattro controfigure che la sostituivano durante le scene di ballo. Una di queste controfigure (nella breve scena di breakdance del balletto d’audizione) era in realtà un uomo. Il fatto che non era realmente la Beals a ballare fu però tenuto segreto, così da non spezzare la magia del film. Accanto a lei, nei panni di Nick, vi è l’attore Michael Nouri. Per questo stesso ruolo si era proposto anche Kevin Costner, all’epoca ancora poco conosciuto. Lilia Skala è l’anziana Hanna, mentre Sunny Johnson interpreta Jeanie Szabo.

Flashdance cast

Flashdance: la colonna sonora, da Maniac a What a Feeling

Celebre del film è in particolare la sua colonna sonora, dove tra gli autori che contribuirono al successo delle canzoni si ritrova anche il compositore e DJ italiano Giorgio Moroder. Il brano portante della pellicola, Flashdance… What a Feeling, vinse l’Oscar come miglior canzone del 1983. Composta da Moroder (musiche) e Keith Forsey (parole) e interpretata da Irene Cara, diventò una hit rastrellando anche altri premi in tutto il mondo. Ancora oggi è un brano popolarisso, riproposto anche in altri film e serie. Nel film il brano si può ascoltare per due volte. La prima volta è durante la sequenza di apertura del film, la seconda volta invece è nel finale come sottofondo dell’audizione di Alex.

Altro brano divenuto estremamente popolare grazie al film è Maniac, del cantante statunitense Michael Sembello. Quando il brano venne scelto dalla Paramount Pictures, per essere inserito nella colonna sonora del film Flashdance, Sembello modificò il testo cosicché il “maniaco” del titolo si identificasse con Alex, la ragazza con la passione per la danza protagonista del film. Anche questo brano venne nominato all’Oscar come miglior canzone, dove vinse però What a Feeling. Inoltre, nella scena della gara di pattinaggio sul ghiaccio dell’amica di Alex, Jeanie, il brano che accompagna la sequenza è Gloria, successo di Umberto Tozzi, interpretato qui da Laura Branigan.

Flashdance: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Flashdance grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 6 ottobre alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

Flash: Ezra Miller riscrive la sceneggiatura ma potrebbe lasciare il film

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Non c’è pace per Flash, lo standalone dedicato a Barry Allen e annunciato dalla Warner Bros. dopo che il personaggio aveva debuttato “ufficialmente” in una scena di Batman V Superman: Dawn of Justice. A quanto pare, come riporta in esclusiva l’Hollywood Reporter, Ezra Miller starebbe riscrivendo la sceneggiatura del film a quattro mani con il fumettista Grant Morrison perché in disaccordo con la visione portata avanti dai due registi John Francis Daley e Jonathan Goldstein, “troppo leggera e scanzonata” per l’attore, che invece preferirebbe un adattamento più dark e complesso.

La fonte fa notare come questo tipo di approccio, sicuramente meno serioso del passato (vedi gli esperimenti di Zack Snyder su Man of Steel, Batman v Superman e in parte anche Justice League) non abbia portato grandi frutti in termini economici, mentre con Aquaman – e si spera con Shazam! – il divertimento e la leggerezza hanno premiato gli sforzi produttivi degli studios. Dunque è facile immaginare che la Warner stia decidendo di continuare su questa pista adottando lo stesso concetto su Flash.

Quindi da un lato ci sono Daley e Goldstein, dall’altro Miller e Morrison, e nel mezzo una serie di compromessi mai raggiunti: entrambi gli schieramenti stanno scrivendo due script da consegnare entro e non oltre la prossima settimana. Tuttavia il destino del personaggio, ma soprattutto quello dell’attore, si deciderà a Maggio, data di scadenza del suo contratto. Sarà ancora Miller l’interprete di Barry Allen sul grande schermo, oppure la Warner Bros. lo sostituirà proprio come accaduto a Ben Affleck?

A febbraio l’attore aveva lasciato intendere che la produzione stava procedendo, lentamente, ma era in sviluppo:

Ne stiamo parlando e l’intenzione è scatenare un intero nuovo universo, non solo il multiverso DC, ma il multiverso dello speedster. E gli speedster sono quelli che connettono tutti i pezzi disparati di esso. Sarà un mondo con tutti gli stessi personaggi e storie diverse con realtà diverse, eroi diversi e versioni differenti di personaggi. E gli speedster sono quelli che si muovono attraverso tutto questo.

Che ne pensate?

Fonte: THR

Flash/Zagor – La scure e il fulmine, il primo incontro tra i personaggi DC Comics e SBE

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Dopo l’esordio degli albetti di presentazione, il 10 marzo arriverà in libreria e in fumetteria FLASH/ZAGOR – LA SCURE E IL FULMINE, il volume completo, tutto a colori, cartonato e in grande formato, della storia speciale che vede uniti lo Spirito con la Scure e il velocista dell’universo DC Comics.

Il team-up tra Zagor e Flash, primo frutto dell’eccezionale progetto in cui gli Eroi bonellianiincontrano quelli dell’universo DC, ci condurrà nel cuore della foresta di Darkwood in una prospettiva del tutto inedita e seducente, grazie alla storia scritta a quattro mani da Giovanni Masi & Mauro Uzzeo (Il Confine), disegnata da Davide Gianfelice (Orfani, K-11, The Flash) e coi colori di Adele Matera e Luca Saponti.
A seguire l’edizione italiana, il volume sarà poi pubblicato negli Stati Uniti da DC Comics e in numerosi altri paesi.

I due personaggi protagonisti sono tra i più famosi del fumetto mondiale. Da un lato c’è l’agente della polizia scientifica Barry Allen, che colpito da un fulmine e cosparso di sostanze chimiche entra in contatto con una misteriosa fonte d’energia: la Forza della Velocità. Usando quel potere per aiutare chiunque ne abbia bisogno, si trasforma in Flash, l’uomo più veloce del mondo. Dall’altro lato c’è “Lo Spirito Con La Scure”, un uomo con poteri straordinari: il suo caratteristico grido di battaglia “AAAAHHYAAK!” perseguita chiunque provi ad attentare alla pace della foresta di Darkwood.

Sono trascorsi un po’ di mesi da quando il Re di Darkwood e il Velocista Scarlatto hanno iniziato a incrociare le loro strade per la prima volta tra le pagine di un adrenalinico numero zero. Il prologo dell’atteso incontro è stato presentato prima in una doppia edizione esclusiva per le fumetterie e quindi riproposto nel classico formato bonelliano. In quest’ultima occasione, l’avventura che apre la strada a questo storico team-up è stata accompagnata dalle pagine che raccontavano l’origine del costume di Zagor e il debutto di Pat Wilding in veste di venerato Spirito con la Scure. Ma non solo: anche Flash ha goduto di un viaggio nel proprio passato editoriale, protagonista di un racconto tra i più classici della sua ottantennale saga e di un moderno incontro con lo storico nemico, Gorilla Grodd.

Ma quale sarà̀ la straordinaria minaccia che dovranno affrontare nel racconto completo che vede per la prima volta faccia a faccia i due celebri eroi? Come riusciranno a convivere e a collaborare due personaggi al contempo tanto diversi quanto simili tra loro come Zagor e Flash? E quale sarà il punto di contatto tra l’Universo DC e quello della Sergio Bonelli Editore, che innesterà il loro incontro?

FLASH/ZAGOR – LA SCURE E IL FULMINE, arricchito dagli articoli di approfondimento e da una ricca gallery di disegni preparatori, copertine e immagini inedite realizzate da Davide Gianfelice, Carmine Di Giandomenico e Emiliano Mammucari, sarà disponibile anche con una speciale Variant Cover realizzata dalla superstar del fumetto Gabriele Dell’Otto, in vendita in esclusiva nella catena Games Academy e sul sito di Sergio Bonelli Editore.

Le Storie a fumetti di Flash sono pubblicate in Italia da Panini Comics.

Flash vs Captain Boomerang: Jai Courtney vuole il film

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Flash vs Captain Boomerang: Jai Courtney vuole il film

Jai Courtney, star dell’attesissimo The Suicide Squad, ha ammesso che sarebbe interessato ad un film del DCEU dedicato ad un possibile scontro tra Captain Boomerang e The Flash. L’attore ha debuttato nei panni di George “Digger” Harkness in Suicide Squad del 2016, diretto da David Ayer. Adesso tornerà a vestire i panni del personaggio nella nuova iterazione della Task Force X firmata da James Gunn.

Courtney sarà uno dei pochi attori del primo film a tornare: insieme a lui ci saranno anche Margot Robbie, Joel Kinnaman e Viola Davis. Nel primo Suicide Squad del 2016 abbiamo visto un piccolo cameo del Flash di Ezra Miller. Anche se breve, quell’apparizione ha contribuito a definire il ruolo più ampio che il personaggio avrebbe poi avuto in Justice League. Per il 2022 è atteso l’arrivo al cinema di The Flash, standalone dedicato al Velocista Scarlatto che vedrà il ritorno di Michael Keaton e Ben Affleck nei panni delle rispettive incarnazioni cinematografiche di Batman. Naturalmente, proprio sulla base delle interessanti ed entusiasmanti premesse del film, alcuni stanno già pensando al futuro di Barry Allen nell’universo condiviso.

Intervistato da Screen Rant, Jai Courtney ha rivelato che sarebbe interessato ad un film del DCEU in cui si esplori cosa accaduto dopo il breve cameo di Flash nel film di Ayer. Quando è stato chiesto all’attore se amerebbe partecipare ad un re-team con il personaggio di Barry Allen, Courtney ha risposto: “Lo spero davvero. Sono le persone più in alto di me a prendere queste decisioni, ma penso che i fan lo adorerebbero. Chi lo sa? Nessuno conosce davvero come andranno le cose. Penso che ci siano un sacco di proprietà in fase di realizzazione e penso che la DC si stia preparando all’arrivo di un grande successo. Penso che stiano optando per delle scelte davvero fantastiche. Quindi, vedremo! Sarebbe fantastico. Se dipendesse da me, avrei già messo il progetto in sviluppo. Ma ripeto, vedremo come andranno le cose.”

Considerando la relazione tra Flash e Captain Boomerang, un film incentrato su loro due sarebbe davvero divertente. Inoltre, Suicide Squad non è riuscito a sfruttare a pieno il potenziale dei personaggi, anche a causa della natura del coinvolgimento di Miller. Un intero film dedicato a Flash e Captain Boomerang offrirebbe certamente molte più opportunità per esplorare la loro complessa dinamica.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Flash of genius, il film di Marc Abraham

Flash of genius, il film di Marc Abraham

FLASH OF GENIUS di Marc Abraham, USA/Canada 2008

Flash of geniusTratto da una storia vera, il film propone un ritratto cinico della New York degli anni ’60, del potere delle sue major e degli uomini che ne muovono i fili. Basato sull’invenzione del tergicristallo automatizzato mostra come le grandi società di un tempo si sapevano muovere senza scrupoli assimilando quanto più possibile, distruggendo la concorrenza e qualunque altra piccola goccia non rientrasse nel loro oceano.

Robert Kearns, professore universitario cieco da un occhio, dopo una geniale intuizione come il funzionamento di un tergicristallo automatizzato, riesce a proporre il suo brevetto alla grande azienda della Ford. Truffato e derubato della sua idea la multinazionale lancia sul mercato il suo prodotto senza che Kearns abbia il benché minimo merito.

Da qui in poi inizia una lotta legale senza precedenti per inseguire un ideale e ottenere giustizia, per un qualcosa che va al di là dei soldi e dell’aspetto economico, per un qualcosa di più grande. Opera prima (e fin’ora unica) per Marc Abraham molto più noto per la sua proficua attività di produzione (Air Force One e Spy Game solo per citarne alcuni) che per questo progetto dirige un cast di attori non di primissimo piano.

Protagonista Greg Kinnear che vanta un ampio curriculum ma che ancora non è riuscito ad ottenere ruoli che lo rendano riconoscibile allo spettatore medio (“casa nostra” parlando), e che ha offerto le migliori interpretazioni in Qualcosa è cambiato (che gli valse una nomination agli Oscar) e in Little miss sunshine. In questo caso si cimenta di nuovo in un film dal tono documentaristico come già successo nel meno recente Fast food nation, per un ruolo che oramai sembra essergli stato cucito addosso. Gli altri ruoli sono stati affidati a Lauren Graham (Lorelai Gilmore in Una mamma per amica), Dermont Mulroney (Il matrimonio del mio migliore amico) e Mitch Pileggi (il vicedirettore Skinner in X-Files).

Flash of genius, il film di Marc Abraham

Nel complesso il film è senz’altro buono e interessante, anche se si possono incontrare diversi punti lenti ma inevitabili visto che si tratta di una storia realmente accaduta che cerca di ripercorrere passo per passo gli eventi accaduti.

Risultato mediocre ai botteghini americani e un rapido quanto invisibile passaggio in Italia per un film che difficilmente riesce a coinvolgere il pubblico e che trova persino difficoltà a trovare un pubblico a cui rivolgersi. Rimane comunque un film che offre diversi spunti di riflessione sulla società di allora e su quella odierna proponendosi come strumento per poterle paragonare e farsi qualche domanda.

Flash Gordon: trovato lo sceneggiatore per il remake di Matthew Vaughn

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Mark Protosevich, sceneggiatore di Thor, Io sono leggenda e del remake americano di Oldboy a scriverelo script del nuovo film di Flash Gordon.

Il progetto è in cantiere alla 20th Century Fox e vede alla regia Matthew Vaughn.

Lo stesso Protosevich ha confermato la notizia su Facebook. La prima sceneggiatura era stata scritta da  J.D. Payne e Patrick McKay (Star Trek 3) basandosi su un trattamento di George Nolfi.

Creato nel 1934 da Alex Raymond, Flash Gordon è un avventuriero che, assieme alla bella Dale Arden e allo scienziato Hans Zasrkov, finisce sul pianeta Mongo e si trova a combattere contro il tiranno Ming.

Flash Gordon: Taika Waititi coinvolto nel nuovo film Disney

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Flash Gordon: Taika Waititi coinvolto nel nuovo film Disney

La Disney ha scelto Taika Waititi per riportare sul grande schermo le avventure di Flash Gordon, anche se non è chiaro in che modo il regista di Thor: Ragnarok e What We Do In The Shadows sarà coinvolto nel progetto. A riportare la notizia è Deadline.

Da anni si parla di un nuovo adattamento del personaggio, con diversi nomi associati nel corso del tempo come Matthew Vaughn (Kingsman) e Julius Avery (Overlord), ma ora lo studio sembra concentrato sullo sviluppo di un film d’animazione ispirato alle origini del personaggio nato nel 1934 sui fumetti di Alex Raymond e diventato celebre nel 1980 grazie alla pellicola cult diretta da Mike Hodges con la colonna sonora dei Queen.

Dunque la trama di questo Flash Gordon dovrebbe vedere l’eroe impegnato in una realtà dove la Terra è minacciata da una collisione con il pianeta Mongo e spedito al comando di una nave spaziale nel tentativo di fermare il disastro. Qui si scontrerà con il tiranno di Mongo, Ming the Merciless.

Per quanto riguarda Waititi, il neozelandese è ora occupato con la post-produzione di Jojo Rabbit, adattamento cinematografico del romanzo di Christine Leunens e satira sul Adolf Hitler. Ambientato durante la seconda guerra mondiale, il film è la storia di un giovane soldato nell’esercito di Hitler che scopre che sua madre sta nascondendo un bambino ebreo in casa. Nel cast del film compaiono Sam RockwellRebel Wilson e Scarlett Johansson.

Nel frattempo la Warner Bros. ha ufficializzato la data di uscita del nuovo adattamento di Akira, progetto nelle mani del regista, fissata al 21 maggio 2021.

Prossimamente lo ritroveremo anche nel cast di Free Guy, action comedy che sarà diretta da Shawn Levy e interpretata da Ryan Reynolds. La star di Deadpool vestirà i panni del protagonista Guy, un funzionario della banca che scopre di vivere all’interno di un videogioco dove – insieme ad un avatar – cercherà di impedire agli sviluppatori di chiudere il loro mondo. Insieme a loro Jodie Comer (Killing Eve), Joe Keery (Stranger Things), Lil Rel Howery, e Utkarsh Ambudkar.

Fonte: Deadline

Flash Gordon: Julius Avery dirigerà il film

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Sarà Julius Avery a dirigere il film su Flash Gordon prodotto dalla 20th Century Fox. Di recente l’australiano ha firmato la regia di Overlord, ultima creatura di J.J. Abrams ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale che verrà presentata in questi giorni al Lucca Comics & Games 2018.

Creato nel 1934 da Alex Raymond, il personaggio fu protagonista di una serie a fumetti di fantascienza prima di essere adattato per il piccolo e grande schermo rispettivamente nel 1974 e nel 1980.

Mark Protosevich (Thor) scriverà la sceneggiatura di questo adattamento che promette di essere diverso da tutte le precedenti trasposizioni.

Vi ricordiamo che l’ultimo lavoro di Avery è Overlord, che vede nel cast Jacob Anderson, Wyatt Russell, Bokeem Woodbine e l’attore di Game of Thrones, Pilou Asbæk. Le prime voci intorno al film parlavano di un nuovo episodio della saga di Cloverfield, ma il produttore ha fermamente respinto le congetture.

Fonte: Deadline

Flash Gordon: il reboot è in cantiere

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flash gordon

La notizia circola già da un paio di settimane, ma nella notte The Hollywood Reporter ha annunciato con molta sicurezza che la Fox sarebbe già al lavoro sul reboot di Flash Gordon, leggendario fumetto degli anni ’30 che ha avuto già una trasposizione cinematografica nel 1980 con l’indimenticabile colonna sonora dei Queen.

Patrick McKay e JD Payne (che stanno scrivendo, insieme a Roberto Orci, il prossimo film di Star Trek) avrebbero elaborato la sceneggiatura di Flash Gordon sulla base di un soggetto scritto da George Nolfi, sceneggiatore di The Bourne Ultimatum e regista di I guardiani del destino. Purtoppo però, non ci sono ancora notizie certe nè sul cast, nè sulla possibilità che sia lo stesso Nolfi a dirigere la pellicola. L’unica cosa che sembra sicura è che il reboot si farà.

Flash Gordon è un personaggio dei fumetti, protagonista dell’omonima striscia a fumetti di fantascienza, ideata da Alex Raymond e pubblicata per la prima volta il 7 gennaio 1934. Stampato a colori sulle tavole dei supplementi domenicali dei quotidiani, si distinse subito per i suoi disegni, che diventarono sempre più elaborati e realistici col passare del tempo. Dal fumetto sono state tratte numerose opere cinematografiche e televisive.

Nel 1995 la strip fu una delle venti incluse nella serie commemorativa di francobolli statunitensi Comic Strip Classics. Nel 1980 è stato realizzato un film sul personaggio, diretto da Mike Hodges, che si ricorda anche per la colonna sonora firmata dai Queen.

Fonte: ComingSoon.net

Flash Gordon: il film di Taika Waititi sarà un live action

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Flash Gordon: il film di Taika Waititi sarà un live action

Creata nel 1934 dall’illustratore Alex Raymond e dall’autore Don Moore, in origine la serie a fumetti Flash Gordon era stata concepita per contrastare il successo di un altro popolare fumetto di fantascienza, ossia Buck Rogers. La trama ruotava attorno alle avventure del personaggio del titolo e dei suoi due compagni Dale Arden e il Dottor Zarro, che viaggiano sul pianeta Mongo grazie ad un’astronave per affrontare il suo malvagio imperatore, Ming lo spietato.

Flash Gordon è stato portato sul grande schermo per la prima volta nel 1980, grazie alla space opera diretta da Mike Hodges che vantava nel cast anche il compianto Max von Sydow nei panni dell’imperatore Ming (oltre alla colonna sonora composta interamente dai leggendari Queen). Sono ormai diversi anni che la 20th Century Fox sta cercando di riportare il personaggio al cinema: finalmente, dopo l’acquisizione dello studio da parte della Disney, quest’ultima ha affidato a Taika Waititi, regista di Thor: Ragnarok e Jojo Rabbit, il compito di sviluppare un nuovo film, che all’epoca venne annunciato come film d’animazione.

Ora, durante una recente intervista con Collider in occasione della promozione di Jungle Cruise, il produttore John Davis ha confermato che il Flash Gordon di Waititi sarà invece un live-action. Davis ha spiegato Waititi sta attualmente scrivendo il film, ma che non ha ancora firmato per occuparsi anche della regia. Tuttavia, il produttore è fiducioso di poter garantire Waititi in qualità di regista, poiché si tratta di un progetto che gli sta particolarmente a cuore.

“Taika sta scrivendo il film”, ha dichiarato John Davis. “L’originale degli anni ’80 ha avuto un’enorme influenza sulla sua crescita e formazione. È uno dei suoi film preferiti. Inizialmente mi ha detto: ‘Facciamo un film d’animazione’, e io gli ho detto: ‘Va bene’. Poi abbiamo iniziato a svilupparlo e lui ha detto: ‘No, facciamo un live action”. E allora gli ho risposto: ‘Ancora meglio’.”

I prossimi progetti di Taika Waititi oltre Flash Gordon

Taika Waititi ha diversi progetti in cantiere che lo terranno occupato al servizio della Disney per i prossimi anni. Il suo prossimo film, Next Goal Wins, è ormai terminato e verrà distribuito prossimamente da Searchlight Pictures, sussidiario dei Walt Disney Studios. Per quanto riguarda i Marvel Studios, invece, le riprese di Thor: Love and Thunder sono terminate lo scorso maggio e il film è attualmente in fase di post-produzione. Inoltre, Waititi si occuperà anche di dirigere un nuovo misterioso episodio di Star Wars che co-sceneggerà insieme a Krysty Wilson-Cairns.

Flash Gordon: gli sceneggiatori di Star Trek per il reboot

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flash gordonLa fonte di Empire pare non sia ben chiara, ma sembra proprio che si stia avvicinando un progetto cinematografico che vede protagonista Flash Gordon, protagonista delle strisce a fumetti degli anni ’30.

Per scrivere una storia sul personaggio sarebbero stati ingaggiati JD Payne e Patrick McKay, gli sceneggiatori del terzo adattamento cinematografico dello Star Trek moderno.

Flash Gordon è un personaggio dei fumetti, protagonista dell’omonima striscia a fumetti di fantascienza, ideata da Alex Raymond e pubblicata per la prima volta il 7 gennaio 1934. Stampato a colori sulle tavole dei supplementi domenicali dei quotidiani, si distinse subito per i suoi disegni, che diventarono sempre più elaborati e realistici col passare del tempo. Dal fumetto sono state tratte numerose opere cinematografiche e televisive.

Nel 1995 la strip fu una delle venti incluse nella serie commemorativa di francobolli statunitensi Comic Strip Classics. Nel 1980 è stato realizzato un film sul personaggio, diretto da Mike Hodges, che si ricorda anche per la colonna sonora firmata dai Queen.

Fonte: Empire

Flash film e serie in arrivo

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Flash-film-serietvArrivano dall’Hollywood Report nuovi aggiornamenti che vedono coinvolto uno dei supereroi più amati della DC Comics, si tratta di The Flash, eroe che già da svariati anni ha in cantiere una trasposizione cinematografica che però stenta a decollare. Oggi per i fan del personaggio arriva la conferma autorevole che il network The CW, già produttore tra gli altri di Arrow, produrrà una trasposizione del fumetto seriale dedicata tutta a Barry Allen. Ma non è tutto, nelle intenzioni del network c’è l’idea di introdurre il personaggio già quest’anno nella seconda attesissima stagione di Arrow.

Per quanto riguarda il film, invece, è la stessa nota rivista ad aggiornare che a sviluppo del film ci stia lavorando Greg Berlanti, incaricato dalla Warner Bros e dalla DC Entertainment. Il film è scritto da Berlanti insieme a Chris Brancato, Michael Green, Geoff Johns e Marc Guggenheim. A dirigere la pellicola ci penserà lo stesso Greg Berlanti per un’uscita prevista per il 2016.

Fonte: The HR

Flash 1×19: Producer’s Preview di “Who is Harrison Wells?”

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Flash 1×19: Producer’s Preview di “Who is Harrison Wells?”

Il network americano della The CW ha diffuso la producer’s preview di Flash 1×19, il diciannovesimo episodio che si intitolerà “Who is Harrison Wells?”:

https://www.youtube.com/watch?v=2omJoh-NVO4

The Flash è una serie televisiva statunitense spin-off di Arrow, sviluppata dai creatori di quest’ultima Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg. Basata sul personaggio di Flash, supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da DC Comics, si svolge nello stesso universo della serie madre e verrà trasmessa dal 7 ottobre 2014 sul canale The CW.

Trama show: All’età di 11 anni, dopo aver assistito al misterioso omicidio della madre Nora e visto suo padre Henry ingiustamente accusato del crimine, Barry Allen viene accolto in casa dal detective Joe West e la sua famiglia. Anni dopo lo ritroviamo che è divenuto un brillante studente di chimica, noto a tutti per la sua grande competenza in questo campo oltre che per il suo essere perennemente in ritardo. Diventato uno scienziato forense per il Dipartimento di Polizia di Central City, Barry cerca di scoprire la verità sull’omicidio di sua madre e le sue indagini lo portano all’acceleratore di particelle di Harrison Wells. Quando i laboratori S.T.A.R. LAB indicono un evento pubblico per l’accensione di prova di un nuovo acceleratore di particelle destinato a rivoluzionare il mondo, Barry si trova nel suo laboratorio e, dopo che l’acceleratore, colpito da un fulmine, esplode a causa di un sovraccarico, il giovane viene scaraventato a terra dalla scarica di un altro fulmine mentre numerose sostanze chimiche gli si rovesciano addosso ed entra in coma. Al suo risveglio, dopo nove mesi, apprende di avere la capacità di muoversi ad una velocità sovrumana ed è anche convinto, e ben presto ne avrà la conferma, di non essere l’unico meta-umano creato dall’esplosione. Il giovane Allen decide, quindi, di utilizzare l’eccezionale potere conferitogli dal destino per proteggere l’umanità, mantenendo però segreta la propria identità. Da questo momento comincia a far uso dei suoi straordinari poteri per sconfiggere il crimine e, quando interviene in soccorso delle vittime, indossa un particolare costume rosso, con un fulmine sul petto della tuta ed un elmetto con degli auricolari a forma di fulmini. Barry assume così l’identità di Flash, l’uomo più veloce del mondo. I soli ad essere a parte del suo segreto sono il dott. Wells, ricercatore dei laboratori S.T.A.R., i suoi assistenti Cisco Ramon e Caitlin Snow ed infine il detective Joe West.

Flaminia: intervista a Michela Giraud e Rita Abela

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Flaminia: intervista a Michela Giraud e Rita Abela

Ecco la nostra intervista a Michela Giraud e Rita Abela, in occasione della presentazione di Flaminia, il film che vede la stand-up comedian per la prima volta dietro alla macchina da presa. Flaminia è al cinema dall’11 aprile distribuito da Vision Distribution.

Sceneggiato dalla stessa Giraud con Francesco Marioni, Greta Scicchitano e Marco Vicari, la stand up comedian ne è anche protagonista nei panni della giovane donna piena di ambizioni e prossima al matrimonio che dà il titolo al film. Per la sua opera prima Giraud sceglie un tono spensierato e sagace per raccontare una storia che affronta temi importanti e delicati, rivelando un altro lato della sua sensibilità di artista.

Prendendo spunto dalle difficoltà e dalle ipocrisie che si celano dietro le porte delle case borghesi Michela Giraud ci racconta una storia divertente e toccante e se qualcuno vi dirà che è una storia vera, non credetegli.

Il film è una produzione Eagle Original Content e Pepito Produzioni in collaborazione con Vision Distribution e con Prime Video.

Flaminia: il trailer del film di e con Michela Giraud

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Flaminia: il trailer del film di e con Michela Giraud

FLAMINIA, il primo film di e con Michela Giraud, arriva al cinema dall’11 aprile distribuito da Vision Distribution. Nel cast: Michela Giraud, Rita Abela, Antonello Fassari, Nina Soldano, Edoardo Purgatori, Catherine Bertoni de Laet, Ludovica Bizzaglia, Francesca Valtorta, Fabrizio Colica e con Lucrezia Lante Della Rovere.

Sceneggiato dalla stessa Giraud con Francesco Marioni, Greta Scicchitano e Marco Vicari, la stand up comedian ne è anche protagonista nei panni della giovane donna piena di ambizioni e prossima al matrimonio che dà il titolo al film. Per la sua opera prima Giraud sceglie un tono spensierato e sagace per raccontare una storia che affronta temi importanti e delicati, rivelando un altro lato della sua sensibilità di artista.

Prendendo spunto dalle difficoltà e dalle ipocrisie che si celano dietro le porte delle case borghesi Michela Giraud ci racconta una storia divertente e toccante e se qualcuno vi dirà che è una storia vera, non credetegli.

Il film è una produzione Eagle Original Content e Pepito Produzioni in collaborazione con Vision Distribution e con Prime Video.

Flaminia, la trama

Flaminia De Angelis è tutto quello che una ragazza di Roma Nord dev’essere: sorridente, ossessionata dalla forma fisica e soprattutto ricca o meglio arricchita. Sotto la pressione di sua madre Francesca, sta per sposare Alberto, il figlio di un importante diplomatico regalando all’intera famiglia la tanto agognata scalata sociale.

Tutto è pronto per il grande evento quando nella vita patinata di Flaminia piomba Ludovica, la sua sorellastra, un uragano di complessità dal cuore ingestibile. Trentenne nello spettro autistico, Ludovica irrompe nella vita di Flaminia con la forza di un terremoto, mettendo a nudo tutte le ipocrisie con cui Flaminia crede di convivere benissimo. Proprio quando la convivenza delle sorelle fa riaffiorare il sentimento di un rapporto dimenticato, un evento inaspettato mette di nuovo a repentaglio tutto.

Flaminia, recensione del film di e con Michela Giraud

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Flaminia, recensione del film di e con Michela Giraud

“Visto da vicino nessuno è normale” e questo Flaminia, trentenne “perfettibile” di Roma Nord, con una sorella con la Sindrome di Asperger, ce lo mostra con grande onestà, mettendo a confronto la presunta normalità con ciò che è diverso e “fuori dagli schemi” previsti dall’ambiente sociale. È lei la protagonista dell’esordio dietro alla macchina da presa di Michela Giraud (qui l’intervista), ed è pronta a rubare il cuore degli spettatori… Ma facciamo un passo indietro.

La maggior parte del pubblico italiano conosce Michela Giraud per il suo “Mignottone pazzo”, hit nata durante la prima stagione di LOL – chi ride è fuori, ma chi la segue anche nei suoi spettacoli di stand-up comedy, sa molte più cose di lei, che si evincono da quello che racconta nel corso dei suoi show. Per questo, i suoi accoliti non rimarranno sorpresi dallo scoprire che Flaminia, che Giraud scrive dirige e interpreta, è tratto dalla sua storia personale.

Flaminia, una storia personale. La trama

Nel film, Flaminia De Angelis è tutto quello che una ragazza di Roma Nord deve essere: sorridente, ossessionata dalla forma fisica, sempre attenta all’abbigliamento e ricca, o meglio arricchita. Subendo la pressione del mondo in cui vive e soprattutto di sua madre Francesca, la giovane donna sta per sposare Alberto, un buono a nulla belloccio e con più di un vizio, ma figlio di un importante diplomatico. Il matrimonio regalerà all’intera famiglia di borghesi arricchiti la tanto agognata scalata sociale.

Tutto è pronto per il grande evento quando nella vita patinata della protagonista (che scopriremo molto presto essere tenuta insieme con fatica e insoddisfazione) piomba Ludovica, la sua sorellastra, un uragano di complessità. Trentenne nello spettro autistico, Ludovica irrompe nei ritmi di Flaminia con la forza di un terremoto, mettendo a nudo tutte le ipocrisie con cui la donna crede di convivere benissimo. Questo scontro farà deflagrare l’ordine delle cose, spingendola a rimettersi in discussione.

Smussare gli angoli per adattare il linguaggio

La stand-up comedy ha di un codice linguistico e soprattutto contenutistico ben preciso. Su quei palchi, gli stand-up comedian hanno la licenza di dire tutto e con grande cattiveria. La battuta scorretta, il doppio senso, il commento pesante, si accetta tutto in quelle occasioni, è un patto che lo spettatore sottoscrive tacitamente. Per il suo esordio alla regia (e alla sceneggiatura) Michela Giraud ha dovuto però aggiustare il tiro, limare quella cattiveria e trasformare il suo linguaggio da stan-up in storia, sviluppo dei personaggi e archi narrativi. A questa esigenza puramente tecnica si è aggiunta anche la decisione, coraggiosa, di mettere in piazza una parte di se stessa molto personale, e non con i toni sarcastici e buffi con cui ne aveva già parlato nei suoi show, ma drammatizzando gli avvenimenti e trasformandoli in fiction.

Flaminia recensioneLudovica, il motore del cambiamento

La storia di Flaminia prende il via quando Ludovica entra in scena. La donna è uno “strumento” grazie al quale la vicenda si mette in moto in una direzione ben precisa; il suo irrompere nella vita dell’altra “figlia di suo padre” genera una serie di reazioni che scuotono Flaminia dal suo torpore e dalla sua routine. Per quanto assolutamente sopra le righe, Ludovica è una donna che ha già fatto il suo percorso, è compiuta e centrata, con tutte le sue difficoltà, e questo spaventa anche più della diversità che manifesta. E Flaminia non può che arrendersi di fronte alla sua purezza e onestà, mentre cerca di arginare una personalità così consapevole anche nella sua difficoltà.

Forse con un pizzico di sorpresa, l’aspetto drammatico è quello che risulta meglio riuscito e più autentico in Flaminia, che non è né un film comico né una commedia vera e propria. Si distanzia dai primi perché ha una storia articolata e non si risolve in una serie di situazioni e sketch, ma si scosta anche dalla seconda perché i toni che assume quando la storia di incupisce sono davvero seri, quasi oscuri, molto (forse troppo?) distanti dalla comicità parodistica dell’inizio del film. E allora viene il dubbio che, forse anche comprensibilmente, il lavoro di Giraud sia stato pavido. Abbandonando la sua “cattiveria” ed esponendosi così intimamente ha giocato con cautela lì dove avrebbe potuto avventurarsi, forte di doti drammatiche davvero notevoli.

I momenti più emozionanti del film, che la vedono protagonista insieme alla splendida Rita Abela, superba interprete di Ludovica, sono i migliori, e anche in una scena in particolare che non sveliamo, in cui Flaminia mostra la sua fragilità, Giraud è un’interprete drammatica davvero notevole. Ed è in questi piccoli spazi di grande espressione e interpretazione che si intuisce che forse il coraggio di osare avrebbe reso il film un’opera più completa e significativa.

Flags of Our Fathers: tutte le curiosità sul film di Clint Eastwood

Nel corso della sua lunga e gloriosa carriera come regista, Clint Eastwood ha affrontato numerosi generi cinematografici, passando dal western al poliziesco, dal dramma fino ai tanti titoli biografici realizzati negli ultimi anni. Nel 2006, in una parentesi tra due lungometraggi pluripremiati come Million Dollar Baby e Changeling, ha anche avuto modo di cimentarsi con il film bellico, realizzando due titoli che affrontano la stessa vicenda ma da due punti di vista differenti. Il primo di questi è Flags of Our Fathers, che si concentra sui soldati americani, mentre il secondo è Lettere da Iwo Jima, con protagonisti i soldati giapponesi.

La vicenda narrata è quella vera della battaglia di Iwo Jima, che si svolse tra il febbraio e il marzo del 1945 nell’omonima isola Giapponese. Qui si scontrarono i due schieramenti per il controllo del territorio, portando alla cifra di circa 20 mila morti per l’esercito Giapponese e altrettanti feriti per gli Stati Uniti. Celebre di quella battaglia è in particolare la fotografia dei sei marines che innalzarono la bandiera americana sul suolo giapponese, e due film di Eastwood vanno a raccontare proprio ciò che avvenne intorno a quell’ormai iconico momento. Flags of Our Fathers, scritto da William Broyles e Paul Haggis è basato sull’omonimo libro di James Bradley.

Al momento della sua uscita in sala il film non raccolse un buon risultato in termini di box office, ma negli anni è stato sempre più riscoperto, specialmente alla luce del confronto con il secondo titolo che Eastwood ha dedicato alla vicenda. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Flags of Our Fathers: la trama del film

La vicenda qui narrata ha per protagonista James Bradley, uno scrittore e figlio di John “Doc” Bradley, uno degli uomini ritratti nella celebre fotografia dei marines intenti a issare la bandiera americana a Iwo Jima. Desideroso di saperne di più su ciò che si nasconde dietro quel celebre scatto, l’uomo decide di cercare gli altri componenti di quella spedizione per ricostruire la storia che sta dietro a quell’immagine. Ha così inizio un vero e proprio tuffo nel passato, che porterà James a scoprire verità poco o per nulla note rispetto a quelle da tutti credute. La foto, infatti, è diventata simbolo della vittoria finale pur essendo stata scattata all’inizio della sanguinosa battaglia.

Nel tentativo di scoprire il perché dietro tale risvolto, James cercherà di identificare gli altri uomini oltre a suo padre che avevano partecipato a quel momento. Mentre alcuni di loro sono ormai morti, i pochi superstiti diventeranno dunque testimoni di una vicenda diversa, che esplora non solo la difficoltà inaudita e le violenze perpetratesi durante quella specifica battaglia, ma anche le tante azioni propagandistiche effettuate dal governo degli Stati Uniti per scopi ben precisi. Più andrà in fondo a questa vicenda, più James comprenderà di come molto di quella battaglia sia stato distorto.

Flags of Our Fathers cast

Flags of Our Fathers: il cast del film

Ad interpretare il personaggio di John “Doc” Bradley, vero e proprio protagonista del film, vi è l’attore Ryan Phillippe. Per prepararsi al ruolo, egli ebbe modo di incontrare il figlio del suo personaggio, ovvero lo scrittore James Bradley. Questi gli parlò di suo padre, aiutando l’attore a calarsi nel ruolo per risultare il più realistico possibile. Ad interpretare James Bradley nel film vi è invece l’attore Thomas McCarthy. Vi sono poi gli attori Jesse Bradford, Adam Beach e Jamie Bell nei panni dei soldati Rene Gagnon, Ira Hayes e Ralph Ignawski. L’attore John slattery, celebre per la serie Mad Men, interpreta invece Bud Gerber.

L’attore Paul Walker, noto per il personaggio di Brian O’Conner nella saga di Fast & Furious, interpreta il sergente Hank Hansen, uno di coloro che issarono la prima bandiera americana. Completano poi il cast gli attori Benjamin Walker nei panni di Harlon Block e Ned Eisenberg in quelli del fotografo Joe Rosenthal. Barry Pepper ricopre il ruolo del sergente Michael Strank. Il film segna inoltre il debutto cinematografico di Scott Eastwood, figlio di Clint, qui nel ruolo del soldato Roberto Lundsford. Come noto, il regista non richiese la partecipazione degli attori a dei corsi di addestramento. Egli preferì farli parlare con attori che avevano già avuto precedenti esperienze su set di film di guerra.

Flags of Our Fathers: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Flags of Our Fathers grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 4 marzo alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Flags of Our Father e Call of Duty: dallo schermo al gamepad

Flags of Our Father e Call of Duty: dallo schermo al gamepad

La sequenza presa in questione è tratta dal film Flags of Our Father, e l’analisi proposta si sviluppa tramite  un lavoro comparativo tra la sequenza del film e alcune sequenze tratte dal videogame di guerra Call of Duty; scopo di tale lavoro è quello di individuare assonanze tra le immagini di uno e dell’altro prodotto preso in questione avvalorando la tesi di una reciproca influenze tra i due mezzi analizzati mediata dallo sviluppo della computer grafica, e il conseguente cambiamento dell’estetica, del film e del videogame, proprio in virtù dell’influenza sopracitata.

La lunga sequenza dello sbarco

Prendiamo in esame la lunga sequenza dello sbarco delle truppe americane sull’isola giapponese di Iwo Jima,  teatro di violenti scenari di guerra, spesso accostata da molta critica alla sequenza dello sbarco in Normandia girata da Spielberg (che figura come produttore del film di Eastwood ) per Salvate il soldato Ryan. Tale affermazione risulta approssimativa nel momento in cui non tiene conto della spettacolarizzazione operata da Eastwood, il quale, diversamente dall’autore di Lo squalo, ricostruisce interi scenari in computer grafica, svincolando spesso la mdp dal suo referente indicale e puntando invece su una ricostruzione di intere scene in post-produzione; in tal senso, l’operazione compiuta accosta il film alle modalità di creazione operata dai videogame;  ovviamente non ci sarebbe nulla di particolare se tale intervento si limitasse ad una mera ricostruzione ex-novo operata dalla computer grafica: in realtà il film di Eastwood merita un approfondimento nel momento in cui egli  sembra ricalcare alcune modalità di riprese tipiche dei giochi di guerra FPS (first person shooter).

Ad avvalorare ciò, l’uso frequente di soggettive, o semi-soggettive dei militari intenti a far fuoco, o le numerose scene -caratteristiche proprio di questo genere di gioco- in cui il regista posiziona l’arma in diagonale nella parte bassa dell’inquadratura. Un espediente quest’ultimo tipico dei giochi FSP, ove lo scopo è ovviamente quello di creare un’interazione visiva tra lo schermo e il giocatore. Partendo da tali presupposti, è facile intuire il perché Clint Eastwood abbia usufruito di tali artifici compositivi: l’intento del regista è, in una prima analisi, quello di rendere lo spettatore partecipe alla guerra, liberandolo dalla sua condizione di spettatore passivo e immettendolo direttamente nello scenario di guerra, in una posizione che lo interpella e lo chiama in causa rendendolo attivo al limite delle possibilità offerta dallo schermo. Il passo successivo di un’operazione del genere è senz’altro il cinema 3d e le nuove forme ludiche di tipo interattivo(quelle offerte dal videogame appunto).

Flags of Our FatherA livello puramente formale quindi, il lavoro del regista si configura come una ripresa dei codici del linguaggio dei FPS game, rivolgendosi allo spettatore -nei momenti che rappresentano la guerra- instaurando un rapporto di interazione: tal interazione è spronata esclusivamente dall’impianto visivo ed esclude il coinvolgimento fisico, il quale è invece una prerogativa del videogame (gamepad). Per esemplificare tutto ciò basti mettere a confronto  le immagini qui riportate per capire quanto le modalità di ripresa del film di Eastwood siano debitrici al videogame FPS: le riprese in first person del videogame si configurano nel film come delle soggettive, le quali però, non appartenendo a nessuno(non vediamo quasi mai chi regge l’arma), elevano il ruolo dello spettatore a protagonista in prima persona (figure 2A e 2B); si tratta di “soggettive intercambiabili che rendono lo spazio una risultante dell’incrocio fra i diversi punti di vista dei personaggi in gioco”  e trovano le proprie origini nel videogame; anche i numerosi sguardi in macchina (figure 4A e 4B) da parte di terzi, che nel videogioco si rivolgono al character guidato dal player, nel film si rivolgono direttamente allo spettatore; laddove quindi, le modalità di ripresa del videogame vanno ad interpellare il giocatore, il film mettendo in scena i medesimi schemi compositivi attiva direttamente lo spettatore/giocatore rendendolo player del film e della guerra inscenata.  Come precedentemente affermato, il rapporto di influenza tra  cinema e videogame non è unilaterale; laddove il cinema va alla ricerca di espedienti visivi coinvolgenti propri dei videogiochi, è anche vero che sempre più spesso i videogame vanno verso una teatralizzazione propria del film, soffermandosi sempre di più sulla storia e costruendo sequenze sempre più realistiche che, svincolate dal gioco, si configurano come delle vere e proprie sequenze filmiche.

Di conseguenza il videogame esplora nuove possibilità, caratterizzando maggiormente i personaggi e gli scenari, proprio forte della fascinazione subita dal cinema. In tal senso basti confrontare un trailer di un film con i nuovi trailer dei videogame per capire quanto queste due arti visuali guardino l’una all’altra. Detto ciò, possiamo dedurre che, se il videogame tende verso il cinema cercando in esso la possibilità di rendere il gioco più realistico, il cinema da parte sua sembra che aspiri alle possibilità ludiche offerte dal videogame, come se volesse –paradossalmente- svincolarsi dagli intenti realistici per favorire una forma che miri invece ad un rapporto più interattivo con lo spettatore(vedi in tal senso il grande successo dei nuovi film in 3d).

Rapporto dialettico il film di Eastwood instauri con il videogame

Proprio partendo da tale considerazione cerchiamo di capire che tipo di rapporto dialettico il film di Eastwood instauri con il videogame. A prescindere dagli elementi prettamente formali, la scelta di Eastwood di far riferimento all’estetica del videogame va inquadrata all’interno del contesto e del tessuto narrativo del film stesso: il film infatti non è altro che il racconto di un falso storico, e va a distruggere uno dei simboli americani (la fotografia dei Marines che piantano la bandiera sulla collina di Iwo Jima). In tal caso, potremmo azzardare dicendo che la guerra rappresentata da Clint Eastwood non poteva essere del tutto realistica (come lo era invece la sequenza d’apertura di Salvate il soldato Ryan), in quanto lo stesso film si snoda attorno all’immagine falsa della fotografia. Un film dunque che si presenta come un gioco sull’immagine (quello della fotografia che in realtà un falso), e come l’immagine di un gioco(la rappresentazione dei soldati americani che piantano la seconda bandiera). Ovvero: Clint Eastwood si diverte a smontare la fotografia e con essa il mezzo fotografico e le sue capacità documentaristiche e mette in scena la “recita” dei militari che inscenano la seconda volta la conquista di Iwo Jima piantando una seconda bandiera.

Di conseguenza a tale considerazione viene messa in gioco la dicotomia finzione-realtà, sia in rapporto alle immagini sia a livello. La trama stessa si impernia sul rapporto tra finzione e realtà, e tale rapporto ovviamente trova riscontro nella nostra sequenza, dal momento in cui questa, forte della computer grafica che impera in maniera evidente, invece di adottare un approccio documentaristico(vedi Redacted), fa affidamento appunto all’iperrealismo ricreato dal computer, con un virtuosismo tale che va a discostarsi dalla realtà stessa, stravolgendola e rendendo invece la sequenza più vicina ad uno dei tanti momenti che si vivono giocando a Call of Duty e giochi affini. È come se il regista, partendo da una considerazione che va ad abbattere e contestare la veridicità del mezzo (sempre riferimento alla fotografia), avesse scelto anche formalmente un tipo di immagine che, scevra dal suo indice di riferimento, manifestasse la perdita del luogo reale e palesasse la sua inadeguatezza ad elevarsi a mezzo testimoniale.

Fiyero arriva all’Università di Shiz in un nuovo inedito spot di Wicked

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Wicked è diventato rapidamente uno dei titoli più attesi della stagione natalizia e un nuovo spot del film introduce uno dei personaggi più importanti della storia del musical. Fiyero Tigelaar (Jonathan Bailey) è un giovane carismatico che fa innamorare facilmente chiunque lo incontri. Ma il suo fascino irresistibile e le sue misteriose intenzioni potrebbero ostacolare due migliori amici? Questa è una delle domande a cui cercherà di rispondere il musical creato da Stephen Schwartz e Winnie Holzman .

Lo spot si apre con Galinda (Ariana Grande) che viene a sapere dell’arrivo del Principe alla Shiz University. La giovane strega è entusiasta di incontrare il carismatico scapolo, ma questo non significa che tutti nel campus saranno entusiasti di incrociare il giovane uomo sicuro di sé. Elphaba (Cynthia Erivo) lo ritiene superficiale e distraente. Wicked approfondirà la relazione tra le due ragazze e il modo in cui essa finirà per definire il futuro di Oz.

Wicked è stato diretto da Jon M. Chu. Il regista ha dato prova di grande abilità nel dirigere musical con In The Heights, la storia ispiratrice di un giovane che cerca di trasformare i suoi sogni in realtà nel cuore di New York. In The Heights non ha avuto successo nelle sale a causa della pandemia. Ma l’adattamento è stato sufficiente per dimostrare alla Universal che il regista era più che capace di affrontare Wicked. Oltre a dare vita a musical teatrali sullo schermo, Chu ha lavorato anche a titoli come Crazy Rich Asians e Now You See Mee 2.

Il magico cast di Wicked

Wicked sarà incentrato sull’amicizia tra Elphaba e Galinda. Ma l’adattamento ha messo insieme un cast di supporto impressionante. Jeff Goldblum si calerà nei panni del Mago di Oz, uno dei personaggi più enigmatici di tutta la terra. Allo stesso tempo, Michelle Yeoh sarà la protagonista dell’adattamento nel ruolo di Madame Morrible. La direttrice della Schiz University avrà molto da dire quando le cose andranno fuori controllo nel suo istituto. Il palcoscenico è stato preparato perché uno dei musical di maggior successo nella storia di Broadway sfidi la gravità sul grande schermo, mentre la Universal Pictures tenta di fare un’affermazione al botteghino durante un’affollata stagione festiva.

Five Nights at Freddy’s 2: il primo teaser trailer!

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Five Nights at Freddy’s 2: il primo teaser trailer!

“Chiunque può sopravvivere a cinque notti. Questa volta, non ci saranno seconde occasioni.” Dopo il clamoroso successo del primo capitolo, Five Nights at Freddy’s 2 segna il ritorno del fenomeno horror targato Blumhouse, aprendo un nuovo, agghiacciante capitolo nel mondo del terrore animatronico.

Basato sulla celebre saga di videogiochi di Scott Cawthon, il film è diretto da Emma Tammi (The Wind, Blood Moon), già alla regia del primo episodio che, con un incasso record di 80 milioni di dollari nel weekend di apertura e quasi 300 milioni di dollari a livello globale, si è affermato come l’horror di maggior successo del 2023.

Il primo film raccontava la storia di Mike, un giovane tormentato che accetta con poca convizione un lavoro come guardia notturna alla Freddy Fazbear’s pizzeria, un ristorante abbandonato, nel disperato tentativo di mantenere la custodia della sua sorellina. Ma ciò che doveva essere una semplice mansione si trasforma presto in un incubo soprannaturale senza via di fuga.

Five Nights at Freddy’s 2 è prodotto nuovamente da Jason Blum (M3GAN, Black Phone, Halloween) e Scott Cawthon.

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