Il canale americano
HBO ha diffuso la featurette Inside “All My Life
My Heart Has Yearned for a Thing I Cannot Name” di Euphoria 2×08, l’ottavo episodio e finale
della seconda stagione di Euphoriacon
Zendaya.
Euphoria 2×08
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduta, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria
ha ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria
è stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen,
Drake, Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem,
Daphna Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary
Lennon; Will Greenfield è co-produttore
esecutivo. Prodotto in collaborazione con A24 e
basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna
Levin, di HOT.
Il canale americano HBO ha diffuso
promo e trama di Euphoria 2×07, il settimo episodio della
seconda stagione di Euphoria.
In Euphoria 2×07 che si intitolerà “The Theater and It’s Double”
L’arte imita la vita mentre l’equipaggio delle East Highland
osserva le loro complicate dinamiche riflesse nella tanto attesa
commedia di Lexi.
Euphoria 2×07
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduta, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria ha
ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria è
stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen,
Drake, Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem,
Daphna Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary
Lennon; Will Greenfield è co-produttore
esecutivo. Prodotto in collaborazione con A24 e
basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna
Levin, di HOT.
Il canale americano HBO ha diffuso
promo e trama di Euphoria 2×06, il sesto episodio della
seconda stagione di Euphoria.
Euphoria 2×06
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduta, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria ha
ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria è
stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen, Drake,
Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna
Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary Lennon; Will
Greenfield è co-produttore esecutivo. Prodotto in collaborazione
con A24 e
basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna
Levin, di HOT.
Il canale americano HBO ha diffuso promo e trama di
Euphoria 2×05, il quinto episodio della
seconda stagione di Euphoria.
In Euphoria 2×05 Il destino ha un modo per mettersi al passo con
coloro che cercano di superarlo.
Euphoria 2×05
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduta, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria ha
ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria
è stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen,
Drake, Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem,
Daphna Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary
Lennon; Will Greenfield è co-produttore
esecutivo. Prodotto in collaborazione con A24 e
basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna
Levin, di HOT.
Il canale americano HBO ha
diffuso promo e trama di Euphoria 2×04, il quarto episodio della
seconda stagione di Euphoria.
Euphoria 2×04
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduta, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria ha
ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria è
stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen,
Drake, Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem,
Daphna Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary
Lennon; Will Greenfield è co-produttore
esecutivo. Prodotto in collaborazione con A24 e
basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna
Levin, di HOT.
Il canale americano HBO ha diffuso
promo e trama di Euphoria 2×02, il secondo episodio della
seconda stagione di Euphoria.
In Euphoria 2×02 che si intitolerà “This Season On”
Euphoria 2×02
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduta, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria
ha ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria è
stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen, Drake,
Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna
Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary Lennon; Will
Greenfield è co-produttore esecutivo. Prodotto in collaborazione
con A24 e
basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna
Levin, di HOT.
Il canale americano HBO ha diffuso
il trailer ufficiale di Euphoria 2, l’attesa nuova stagione della
serie Euphoria
acclamata che ritorna con
due episodi speciali.
La serie drammatica della HBO
vincitrice di un Emmy EUPHORIA tornerà
con due episodi speciali, con il primo debutto DOMENICA 6
DICEMBRE alle 21:00 ET / PT. L’episodio andrà in onda su HBO e sarà
disponibile per lo streaming su HBO Max negli USA. In Italia non ha
ancora una collocazione su SKY.
https://youtu.be/s1P5czi0H_g
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduta, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria ha
ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria è
stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen, Drake,
Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna
Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary Lennon; Will
Greenfield è co-produttore esecutivo. Prodotto in collaborazione
con A24 e
basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna
Levin, di HOT.
Il canale americano HBO ha diffuso
il promo ufficiale di Euphoria 2, l’attesa nuova stagione della
serie Euphoria
acclamata che ritorna con
due episodi speciali.
La serie drammatica della HBO
vincitrice di un Emmy EUPHORIA tornerà
con due episodi speciali, con il primo debutto DOMENICA 6
DICEMBRE alle 21:00 ET / PT. L’episodio andrà in onda su HBO e sarà
disponibile per lo streaming su HBO Max negli USA. In Italia non ha
ancora una collocazione su SKY.
https://www.youtube.com/watch?v=uY0_7wPGJlk
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduta, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria ha
ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria è
stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen, Drake,
Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna
Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary Lennon; Will
Greenfield è co-produttore esecutivo. Prodotto in collaborazione
con A24 e
basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna
Levin, di HOT.
La serie drammatica della HBO
vincitrice di un Emmy Euphoria
tornerà
con due episodi speciali, con il primo debutto DOMENICA 6
DICEMBRE alle 21:00 ET / PT. L’episodio andrà in onda su HBO e sarà
disponibile per lo streaming su HBO Max negli USA. In Italia non ha
ancora una collocazione su SKY.
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduto, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria ha
ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria è
stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen, Drake,
Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna
Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary Lennon; Will
Greenfield è co-produttore esecutivo. Prodotto in collaborazione
con A24 e
basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna
Levin, di HOT.
Torna con l’attesissima seconda
stagione Euphoria,
la premiata serie HBO firmata Sam Levinson con Zendaya. I nuovi episodi, su Sky e
NOW in versione originale in contemporanea con gli U.S.
dal 10 gennaio, debutteranno in versione doppiata in italiano
domani, 17 gennaio alle 23.15 su Sky Atlantic e in streaming su
NOW. A seguire, il secondo episodio in lingua originale
sottotitolato, disponibile in contemporanea assoluta rispetto alla
messa in onda di HBO.
Acclamato ritratto a luci al neon
della Generazione Z americana, raccontata in maniera molto cruda e
senza filtri, la serie è un vero cult vincitore di 3 Primetime Emmy
Awards – fra cui quello per la sua protagonista, Zendaya – che ha ridefinito completamente un
genere, il teen drama, mai prima di Euphoriadeclinato
con lo stesso coraggio.
Tra le giovani vite che si intrecciano nella città di East
Highland, California, la diciassettenne Rue (Zendaya)
lotta per trovare la forza di resistere alle pressioni derivate
dall’amore, dalla perdita e dalla dipendenza.
Euphoria 2, la trama
In otto episodi prodotti, scritti e
diretti da Sam Levinson, la nuova stagione di
Euphoria vedrà
il ritorno di Zendaya e del cast della prima stagione e
diversi nuovi ingressi. Nel cast dei nuovi episodi Zendaya, Hunter
Schafer, Nika King, Eric Dane, Angus Cloud, Jacob Elordi, Algee
Smith, Sydney Sweeney, Alexa Demie, Barbie Ferreira, Maude Apatow, Javon Walton, Dominic
Fike, Storm Reid e Austin Abrams. Alla colonna sonora ancora
Labrinth, già dietro all’enorme successo della selezione musicale
della prima stagione.
Creatore e sceneggiatore, Sam
Levinson è anche produttore esecutivo; produttori esecutivi sono
Ravi Nandan, Kevin Turen, Will Greenfield, Drake, Adel “Future”
Nur, Zendaya, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna Levin;
fra i produttori Kenneth Yu; coproduttori sono Ashley Levinson,
Harrison Kreiss e Julio Perez. Prodotta in partnership con A24 e
basata sull’omonima serie israeliana create da Ron Leshem e Daphna
Levin.
Euphoria, l’acclamato ritratto a luci al
neon della Generazione Z che è valso a Zendaya un Emmy Award come migliore attrice
protagonista, torna con un attesissimo speciale intitolato
“Trouble Don’t Last Always“, il primo di due
episodi che faranno da ponte tra la prima e la seconda
stagione della serie e di cui viene rilasciato oggi il teaser.
Scritto e diretto dal creatore della serie Sam
Levinson, lo speciale andrà in onda su Sky
Atlantic e NOW TV in contemporanea
assoluta con la messa in onda americana, nella notte fra il
6 e il 7 dicembre alle 3.00 e poi dalle 23.00 il 7
dicembre.
Dal 7 dicembre, inoltre, On Demand
su Sky e in streaming su NOW TV anche l’intera prima stagione del
cult HBO. Il primo episodio speciale è dedicato a Rue, che dopo
essere stata lasciata da Jules alla stazione ferroviaria e aver
avuto una ricaduta, trascorre un giorno di Natale particolare. Tra
i protagonisti dello speciale, oltre a Zendaya, anche
Colman Domingo (Fear
the Walking Dead), già apparso nella prima
stagione della serie nei panni dello sponsor di Rue, e
Hunter Schafer che torna ad interpretare
Jules.
Euphoria – trouble don’t last always: la trama
New York. Rue e Jules vivono
insieme come una coppia felice nella Grande Mela. Una sequenza
introduttiva quasi perfetta, che tuttavia si rivelerà essere
soltanto un sogno, apre l’episodio speciale. Durante la vigilia di
Natale, Rue (Zendaya) e il suo sponsor Ali (Colman Domingo) si
trovano in una tavola calda a mangiare pancakes dopo la rituale
riunione degli alcolisti anonimi. L’uomo aiuta Rue a riflettere e a
capire come spezzare il ciclo della sua dipendenza dalla droga. La
ragazza si troverà a ripensare all’influenza che Jules ha avuto
sull’astinenza che aveva raggiunto e sulla sua ricaduta.
Euphoria – trouble don’t last
always farà da ponte tra la prima e la seconda stagione .
Scritta e diretta dal creatore della serie Sam
Levinson con Zendaya, Hunter
Schafer e Colman Domingo
EUPHORIA – TROUBLE DON’T LAST
ALWAYS| In contemporanea con la messa in
onda americana, nella notte fra il 6 e il 7 dicembre alle 3.00 su
Sky Atlantic e in streaming su NOW TVe poi
dalle 23.00 il 7 dicembre
La
seconda stagione della serie drammatica per adolescenti di
successo della HBO con Zendaya si è conclusa nel febbraio 2022 e
tre anni dopo stanno arrivando le notizie sulla terza stagione di
Euphoria.
Dopo la prima del 2019, la seconda stagione di Euphoria ha richiesto molto tempo, con oltre due
anni tra la prima e la seconda stagione (tranne due episodi
speciali incentrati sul personaggio di
Zendaya, Rue, e sul personaggio di
Hunter Schafer, Jules). La seconda stagione di Euphoria
si è rivelata controversa anche se la sua popolarità è salita alle
stelle, promuovendo accese discussioni sullo show sui social media
sia sul dramma dietro le quinte che su alcune delle decisioni
creative prese durante la sua messa in onda.
La seconda stagione di
Euphoria riprende qualche tempo dopo gli eventi del finale
della prima stagione, con Rue che ha avuto una ricaduta ed è ancora
in conflitto con la sua (ormai ex) ragazza Jules dopo che l’ha
lasciata alla stazione ferroviaria. Jules non sa che Rue ha avuto
una ricaduta, anche se è subito chiaro che qualcosa non va. Non è
chiaro cosa succederà in Euphoria, dato che il finale della
seconda stagione non dipinge un quadro chiaro di come potrebbe
essere il futuro della serie. Nonostante questi difetti, la
sicurezza con cui la serie è stata realizzata indica che la terza
stagione di Euphoria potrebbe superare la precedente.
Le ultime notizie sulla terza
stagione di Euphoria
Zendaya e Hunter Schafer in Euphoria
La terza stagione è finalmente
in fase di ripresa
Con la notizia che arriva più di
tre anni dopo il finale della seconda stagione, l’ultimo
aggiornamento conferma finalmente che la terza stagione di Euphoria è in fase di ripresa. Dopo molti mesi di
aggiornamenti sul se-lo-faranno-o-non-lo-faranno riguardo alla
serie originale
della HBO, il network via cavo premium ha finalmente annunciato
su X (ex Twitter) che il dramma crudo per giovani adulti era
effettivamente in corso. Il post include la semplice didascalia
“La terza stagione di Euphoria è in produzione” e
un’immagine di Zendaya nei panni di Rue che si guarda alle spalle
con aria cupa.
Sebbene l’aggiornamento sia
certamente entusiasmante, nessuno dei partecipanti alla terza
stagione ha ancora rivelato una tempistica di produzione completa.
Tuttavia, con un ritardo di tre anni tra le stagioni (finora),
forse la HBO vorrà girare la terza stagione il più rapidamente
possibile. Allo stato attuale, non è nota alcuna data di uscita
per la terza stagione di Euphoria.
La seconda stagione di
Euphoria si è conclusa il 27 febbraio 2022.
Stato della produzione della
terza stagione di Euphoria
Zendaya in Euphoria. Credit: HBO
Le riprese sono iniziate a
febbraio 2025
Anche se la terza stagione di
Euphoria ha ricevuto il via libera dalla HBO nel 2022, ciò
non significa che uscirà presto. Tra i ritardi dovuti alla
programmazione e la perdita di gran parte del 2023 a causa degli
scioperi di Hollywood, è stato ora rivelato che la terza
stagione di Euphoria non tornerà fino al 2026. La HBO
deve ancora fornire una finestra di uscita più specifica in questo
momento.
La prima notizia positiva riguardo
alla terza stagione è arrivata a luglio 2024 con l’annuncio che le
riprese dei nuovi episodi inizieranno a gennaio 2025. Il capo della
HBO Casey Bloys ha confermato con enfasi la data delle riprese di
gennaio 2025 in una dichiarazione di novembre 2024, e ha rivelato
che la terza stagione avrà otto episodi. Purtroppo, più ci vorrà
per la terza stagione di Euphoria, più il pubblico rischia
di abbandonare. Le riprese sono state annunciate all’inizio di
febbraio 2025, ma non è stata rivelata alcuna tempistica.
Gli scioperi WGA e SAG/AFTRA sono
durati da maggio a novembre 2023 e hanno portato a ritardi o
sospensioni di molte produzioni televisive e cinematografiche.
Dettagli sul cast della terza
stagione di Euphoria
Chi tornerà e chi non tornerà
per la terza stagione?
Sebbene non ci siano stati annunci
ufficiali sul casting della terza stagione di Euphoria, due
ritorni sembrano già confermati. Dominic Fike ha recentemente
rivelato che “assolutamente” tornerà nella terza stagione
nei panni di Elliot (tramiteNME). Il dirigente della HBO Casey Bloys ha anche
confermato che Zendaya tornerà nei panni di Rue nella terza
stagionedi Euphoria, dopo i dubbi che la
megastar non sarebbe tornata per concentrarsi su altri progetti.
Purtroppo, dopo la morte di Angus Cloud, Fez probabilmente non
apparirà nella terza stagione diEuphoria. Anche
se è possibile un nuovo casting, la performance unica e memorabile
di Cloud renderebbe il rischio enorme.
La terza stagione sarà senza Gia,
interpretata da Storm Reid, e la giovane star non riprenderà il suo
ruolo. Mentre il resto del cast principale dovrebbe tornare,
l’unico punto interrogativo era Barbie Ferreira nel ruolo di Kat Hernandez. Dopo
diversi scontri con lo showrunner Sam Levinson, la Ferreira ha
finalmente annunciato che avrebbe lasciato Euphoria perché non le
piaceva la direzione che stava prendendo il suo personaggio.
L’attrice ha rivelato il motivo della sua partenza, dicendo
(tramite Cinema Blend):
“Penso che il mio personaggio,
che amo così tanto, non avesse un posto dove andare. … Penso che ci
fossero posti dove avrebbe potuto andare. Penso solo che non si
sarebbe adattato alla serie. Non so se le avrebbe reso
giustizia.”
Gli attori che torneranno per la
terza stagione includono:
Zendaya interpreta Rue
Alexa Demie interpreta Maddy
Sydney Sweeney interpreta Cassie
Jacob Elordi interpreta Nate
Hunter Schafer interpreta Jules
Maude Apatow interpreta Lexi
Dominic Fike interpreta Elliot
Colman Domingo interpreta Ali
Dettagli della trama della
terza stagione di Euphoria
Cosa succederà nella terza
stagione?
Nonostante una corsa controversa e
un finale un po’ confuso, il finale della seconda stagione di
Euphoria apre numerose possibilità per la storia della terza
stagione di Euphoria. Anche se non è chiaro dove siano
diretti alcuni personaggi (Rue sembra essere sulla via della
redenzione, ma c’è anche un accenno a una possibile ricaduta),
ci sono relazioni che devono essere seguite. La terza stagione
vedrà anche un salto temporale che porterà i personaggi fuori
dall’ambiente scolastico, anche se non è chiaro dove finiranno.
La morte di Angus Cloud
richiederà probabilmente alcuni cambiamenti nella storia per tener
conto della sua assenza.
Dalla caduta di Fez e la sua
reazione alla morte di Ashtray, alla relazione tra Cassie e Maddy
(e la storia d’amore della prima con Nate), c’è molto da scoprire
nella terza stagione di Euphoria. Tuttavia, la morte
di Angus Cloud richiederà probabilmente alcuni cambiamenti nella
storia per giustificare la sua assenza. Dopo che altri personaggi
come Kat, Jules ed Elliot sono stati messi da parte, però, non è
chiaro cosa li attenda nella prossima stagione.
Non è una novità che la terza e
tanto attesa stagione della serie drammatica adolescenziale più
amata d’America, Euphoria,
sia ufficialmente in lavorazione, ma i dettagli sul ritorno del
cast dipendono dalla loro disponibilità. Tuttavia, uno degli attori
principali, Colman Domingo, che nella serie
interpreta Ali Muhammed, ha confermato il suo ritorno nella
prossima stagione. Come annunciato all’inizio di questo mese, la
terza stagione inizierà la produzione nel gennaio
2025, secondo la HBO, con l’obiettivo di
pubblicare gli episodi nello stesso anno.
Durante una recente apparizione a
Watch What Happens Live, a Domingo
è stato chiesto da un fan se avrebbe ripreso il suo ruolo di Ali
nella terza stagione di Euphoria;
in risposta, il vincitore dell’Emmy ha detto: “Tornerò nella
terza stagione di Euphoria”, dopo di che ha assicurato ai fan che
le riprese “inizieranno all’inizio del prossimo anno”.
Domingo ha un ruolo ricorrente nella serie della HBO, interpretando
il ruolo di Ali, un uomo in via di guarigione dalla
tossicodipendenza che a volte parla alla Narcotici Anonimi di
Rue (Zendaya)
e alla fine diventa uno sponsor e un mentore per lei.
Oltre a confermare il suo ritorno,
Domingo ha espresso le sue speranze per una particolare trama da
esplorare nella terza stagione di Euphoria.
Quando gli è stato chiesto se nella nuova stagione si parlerà di
ciò che è successo tra Rue e Laurie (Martha
Kelly) “per la valigia piena di droga”, Domingo ha
risposto: “Lo spero; è una buona trama. Il personaggio di Laurie
era incredibile”. I fan ricorderanno che la pluripremiata serie,
creata e scritta da Sam Levinson per la
HBO, è apparsa per l’ultima volta sui piccoli schermi nel febbraio
2022 con la sua seconda stagione, quasi tre anni dopo il suo
debutto nel 2019.
Il cast principale tornerà
nella terza stagione di Euphoria
Quando è stata annunciata la terza
stagione di Euphoria,
è stato confermato anche il ritorno del cast principale, il che
naturalmente ha fatto salire ancora di più l’attesa dei fan per il
ritorno della serie. Del cast principale fanno parte Zendaya, Jacob Elordi, Alexa
Demie, Sydney Sweeney, Angus
Cloud, Eric Dane, Barbie Ferreira, Nika King,
Storm Reid, Hunter Schafer e Algee
Smith.
Non solo i fan sono entusiasti
della prossima stagione, ma la HBO prevede anche di
riportare in vita il dramma psicologico per i fan.
Francesca Orsi, EVP della programmazione HBO e
responsabile delle serie drammatiche e dei film HBO, ha dichiarato
all’inizio del mese: “Sono entusiasta che siamo pronti a iniziare
la produzione di Euphoria a gennaio. Non potremmo essere più felici
della nostra partnership creativa con Sam e questo incredibile
cast. Non vediamo l’ora di dare vita a questa nuova stagione di
Euphoria per i fan”.
C’è stato molto mistero intorno al
futuro di Euphoria,
l’acclamato teen drama della HBO interpretato da Zendaya. Ma il futuro della serie ha appena
ricevuto un promettente aggiornamento. Secondo Deadline, il network sta attualmente pianificando le
riprese dei nuovi episodi di Euphoria nel
corso dell’anno, con l’obiettivo di farli debuttare nel 2025.
La notizia è stata diffusa a causa
del fatto che Eric Dane, che nello show interpreta il padre
di Nate Jacob (Jacob
Elordi), è stato recentemente scritturato per
Countdown, mettendo in dubbio la sua disponibilità visto
il tempo necessario per girare una stagione di Euphoria.
Dopo l’uscita della seconda stagione della serie, i fan erano
ansiosi di scoprire quando Rue e Jules (Hunter
Schafer) sarebbero tornati, ma lo sviluppo del terzo
episodio di Euphoria
non è stato così rapido come ci si aspettava. Il cast della serie è
stato coinvolto in un’ampia varietà di progetti di alto profilo e,
con la
tragica scomparsa di Angus Cloud, si
prevedevano ulteriori ritardi per la storia degli studenti della
East Highland High School.
Se tutto va secondo i piani, Rue e
i suoi amici torneranno davanti alle telecamere entro la fine
dell’anno, preparando il ritorno dello show che ha permesso a
Zendaya di vincere il Primetime Emmy
Award come miglior attrice in una serie drammatica.
Euphoria
segue un cast corale che vive diverse trame complicate legate
all’abuso di sostanze, alla violenza domestica e agli ostacoli
della crescita di un’adolescente in un ambiente dominato dai social
media. Mentre Rue continua a lottare contro la sua dipendenza dalle
droghe, la seconda stagione della serie ha visto un grave scandalo
tra Maddy Perez (Alexa Demie) e Cassie Howard
(Sydney
Sweeney), con entrambe le ragazze che vogliono uscire
con Nate Jacobs nonostante la loro amicizia reciproca.
Un cast stellare
Uno dei fattori principali che
determineranno i tempi di produzione della terza stagione di
Euphoria sarà
la disponibilità del suo numeroso cast. Solo quest’anno, Sydney Sweeney è stata vista in
Anyone But
You e Madame
Web, e l’interprete sta rapidamente diventando un talento
molto richiesto nel settore.
Allo stesso tempo,
Zendaya continua a stupire con il suo ruolo
ricorrente di Chani nel franchise di Dune, mentre Jacob Elordi si
è preso del tempo per lavorare a progetti prestigiosi come
Saltburn e
Priscilla. Finché la HBO riuscirà a trovare un modo per
accogliere gli studenti della East Highland High School, potrebbe
non mancare molto al ritorno in televisione del grande successo di
Sam Levinson.
Euphoria
di HBO sta finalmente andando avanti con la sua tanto
attesa terza stagione e una grande star di Hollywood potrebbe
unirsi al cast. Dopo numerosi ritardi, la terza stagione è
ufficialmente tornata in pista dopo una pausa di quasi tre anni.
HBO aveva inizialmente previsto l’inizio della produzione
all’inizio del 2024, ma i conflitti di programmazione e lo sciopero
del settore hanno ritardato i tempi. Tuttavia, HBO ha confermato
che il cast è tornato sul set e
le riprese sono in corso. Il cast della terza stagione di
Euphoria si sta inoltre arricchendo di altre
star, tra cui la star della NFL diventata attrice Marshawn Lynch,
la vincitrice di un Grammy Rosalia, Toby Wallace e Adewale
Akinnuoye-Agbaje.
Come riportato da The Hollywood Reporter,
Sharon Stone è in trattative per unirsi a Euphoria per
la sua terza stagione. Anche se il suo potenziale personaggio
rimane segreto, la vasta carriera di attrice di Stone e la sua
storia di interpretazione di personaggi complicati e dinamici la
rendono un’aggiunta intrigante allo show. Questo articolo arriva
dopo un nuovo annuncio di casting per la terza stagione, in cui
è stato confermato che il cast principale sarebbe tornato,
il che significa che Stone sarebbe stata affiancata da Zendaya,
Jacob Elordi, Sydney Sweeney, Maude Apatow, Hunter Schafer, Alexa
Demie, Eric Dane e Colman Domingo, insieme a Martha Kelly e Chloe
Cherry, che sono state promosse a membri regolari in questa
stagione.
Cosa significa per la terza
stagione di Euphoria
Hunter Schafer con Zendaya in una scena di Euphoria
Un nuovo capitolo per la serie
drammatica di successo della HBO
Il possibile coinvolgimento di
Sharon Stone in Euphoria segna un’entusiasmante svolta per
la serie. Se l’attrice si unirà al cast, il suo ruolo potrebbe
portare una nuova prospettiva all’universo della serie. La terza
stagione di Euphoria presenterà un salto temporale, portando i
personaggi oltre gli anni del liceo, ambientando potenzialmente la
serie al college o dopo. Mentre alcuni membri del cast originale
non torneranno per la terza stagione, come Barbie Ferreira (Kat) e Storm Reid (Gia), il
potenziale ruolo di Stone potrebbe essere legato a una delle nuove
trame del personaggio.
Con una prima immagine appena
rilasciata della terza stagione di Euphoria che vede Zendaya
riprendere il ruolo di Rue, la terza stagione ha riacceso l’attesa
e si prevede che prenderà una piega più cupa e matura.
Tenendo presente il salto
temporale, l’apparizione di Stone potrebbe essere collegata alla
guarigione di Rue, oppure potrebbe essere una nuova antagonista che
sfida uno dei personaggi principali. Inoltre, il nuovo cast di star
affermate come Stone e Rosalía suggerisce una direzione creativa
ancora più ambiziosa.
Su Sky dal 10 gennaio in
versione doppiata in contemporanea con gli Stati Uniti e dal 17 in
italiano, arriva finalmente, con un episodio a settimana, la
seconda stagione di Euphoria,
il fenomeno made in HBO ideato da Sam Levinson.
Altri otto episodi con al centro le vicende di questo adolescenti
spezzati, alle prese con i loro traumi e le loro dipendenze, ma
anche con il loro sentimenti polarizzati e puri, come solo
l’adolescenza sa sentire.
Sam
Levinson amplifica ciò che aveva fatto nella prima
stagione, confondendo leggermente la struttura narrativa, ma
regalando ad ogni personaggio il suo spazio per mergere, per
raccontarsi, per chiedere aiuto. E in mezzo a questo affresco
problematico ma onesto si erge la diciassettenne Rue, interpretata
da Zendaya, centro focale di un racconto
polifonico, ma anche cuore spezzato di un racconto che non fa
sconti all’adolescenza e a ciò che essa comporta.
Euphoria 2, un mondo a parte
Tornano tutti i
personaggi della prima stagione e con essi i loro disagi e il loro
modo di combattere per cercare di non soccombere al giudizio degli
altri, agli eventi, prima di tutto a se stessi. E Levinson ce li
racconta con grande trasporto, affrontando tutti il racconto con
una regia che mette in evidenza un atmosfera sempre trasognata,
sfuocata, come i pensieri dei nostri. Alcuni espedienti
extradiegetici, la rottura della quarta parete, parentesi sognanti
che si staccano dal racconto vero e proprio e si svolgono solo
nella testa dei protagonisti sono espedienti che garantiscono a
Levinson da una parte di avere una cifra stilistica coesa e sempre
cool, nonostante
il fatto che talvolta mostra anche scene forti, violente o
sgradevoli, dall’altra di ottenere quella che sembra la
riproduzione di esperienze sotto effetto di stupefacenti, cosa che
succede davvero a Rue e ad altri protagonisti.
Un racconto polifonico
Il cast si conferma il
veicolo principale per il successo della serie, perché in questa
stagione la scrittura si fa più debole, mentre crescono le
interpretazioni di tutti i personaggi, anche di quelli che nel
primo ciclo erano rimasti in ombra, come Lexie, che finalmente
trova il suo spazio.
Persa la carica
“rivoluzionaria” che aveva con il suo esordio, Euphoria 2 fa più fatica a dimostrarsi
valida, perché non può contare più sull’effetto sorpresa, tuttavia
non si adagia sui suoi successi e tenta di evolversi, espandendosi
più che in lunghezza, in profondità.
Nonostante rimanga Rue
la nostra bussola emotiva per tutta la seconda stagione, saranno
gli altri personaggi a regalarci maggiori soddisfazioni e di
approfondimento, una scelta fisiologica e vitale, dal momento che
abbiamo lasciato il personaggio di Zendaya mentre, dopo un tentativo di venire
fuori dalla sua condizione, raccontatoci nell’intenso episodio di
Natale dello scorso anno, ricade nel baratro, con il metaforico e
bellissimo numero musicale in chiusura della prima stagione.
Euphoria 2, all’insegna dell’eccesso
Euphoria
2 è “più” di tutto, rispetto alla prima, più eccesso, più
movimento, più personaggi e più storie da raccontare. Che possa
raccontare anche più dolore e più disagio rispetto alla prima
stagione, resta da vedere, ma Levinson,
Zendaya e tutta la squadra di produzione hanno già
dimostrato di saperci sorprendere, e gli spettatori innamorati di
Rue non aspettano altro.
Affermatasi negli anni come una
delle più importanti attrici del panorama cinematografico italiano,
Valeria
Golino ha debuttato come regista con il film
Miele,
particolarmente apprezzato da critica e pubblico. Nel 2018 ha
infine dato luce alla sua opera seconda,
Euforia, alla cui base vi è la struggente
storia di due fratelli, di cui uno dei quali affetto da una
malattia terminale. A partire da tale evento si rianima il rapporto
tra questi, dando vita a quell’euforia con cui i due uomini
intendono caratterizzare il tempo che gli è rimasto da trascorrere
insieme.
Per questa storia la Golino, qui
anche sceneggiatrice, si è basata sulla reale vicenda vissuta da un
suo amico e dal fratello di questi. Ascoltandoli nella loro
sofferenza e gioia, l’attrice ha ritrovato nel loro racconto le
emozioni che da tempo desiderava far confluire in un suo nuovo
film. Da qui nasce dunque l’ispirazione per Euforia, film
poi particolarmente apprezzato tanto dalla critica quanto dal
pubblico proprio per la sua capacità di risultare vero nei rapporti
umani e in ciò che questi possono lasciare in ognuno di noi.
Presentato con successo al Festival
di Cannes, nella sezione Un Certain Regard, il film è poi stato
distribuito nelle sale italiane a partire dall’ottobre del 2018.
Qui ha ottenuto un buon risultato, incassando un totale di circa
1,6 milioni di euro. Ulteriori riconoscimenti sono poi arrivati con
i David di Donatello, dove il film ha ottenuto 8 nomination, tra
cui miglior film e miglior regista. Proseguendo qui nella lettura
sarà possibile scoprire ulteriori dettagli riguardanti la trama e
il cast del film, come anche le piattaforme dove è possibile
vederlo in streaming.
Euforia: la trama del film
Protagonisti del film sono i
fratelli Matteo ed Ettore. Il primo è un giovane imprenditore di
successo, spregiudicato, affascinante e dinamico. Osserva il mondo
dall’alto del suo attico e dalla sicurezza del suo narcisismo. A
lui interessa solo distrarsi, in ogni modo: denaro, droga, sesso,
culto del proprio corpo. Il secondo, invece, vive ancora nella
piccola città di provincia dove entrambi sono nati e insegna alle
scuole medie. È un uomo cauto, integro, che per paura di sbagliare
si è sempre tenuto un passo indietro, nell’ombra, e ha nascosto i
suoi fallimenti personali e la sua insoddisfazione dietro una
maschera di disillusione e sarcasmo. In realtà, si comporta così
perché non ha il coraggio di affrontare la vita per ciò che è.
Due persone all’apparenza
lontanissime, che la vita costringerà a riavvicinarsi. Nel momento
in cui Matteo scopre che il fratello è malato, decide di tenerlo
all’oscuro della verità. Ettore, d’altra parte, crede al fratello e
si abbandona completamente a lui, facendosi influenzare dalla sua
superbia: piano piano si convince di poter controllare e vincere
ogni cosa. Ma è solo un’illusione: non c’è via di scampo da quelli
che sono limiti umani, come la caducità, la fragilità e lo scorrere
inesorabile del tempo. Questa situazione difficile diventa per i
due fratelli un’occasione per conoscersi e scoprirsi, in un vortice
di fragilità e tenerezza, paura ed euforia.
Euforia: il cast del film
Come già avvenuto per
Miele, la Golino sceglie di non inserirsi nel cast di
attori del film, preferendo invece concentrare tutte le sue
attenzioni sulla regia del film. Per riuscire al meglio
nell’impresa, decide inoltre di affidarsi ad alcuni tra i maggiori
interpreti dell’attuale panorama cinematografico italiano. Nel
ruolo di Matteo, dunque, si ritrova Riccardo
Scamarcio, fino al 2018 legato alla Golino anche da un
punto di vista sentimentale. L’attore si dichiarò da subito
entusiasta del ruolo, indicandolo come una vera e propria novità
nella sua filmografia. Il fratello Ettore è invece interpretato da
Valerio
Mastandrea, il quale allo stesso modo si è detto
incantato non solo dal suo personaggio quanto dall’intera storia
del film.
Accanto a loro vi è poi la nota
attrice Isabella
Ferrari nei panni di Michela, moglie di Ettore poi
abbandonata proprio dal marito. Un ruolo per il quale l’attrice ha
dichiarato di essersi preparata ricercando gli aspetti più umani di
questa. Marzia Ubaldi, nota doppiatrice, ha invece
ricoperto il ruolo della madre di Ettore e Matteo. Sono poi
presenti le attrici Valentina Cervi, nota per
numerosi film italiani e internazionali, qui nel ruolo di Tatiana,
e Jasmine
Trinca, in quelli di Elena. Proprio la Trinca aveva
già collaborato con la Golino per il film Miele, di
cui era stata protagonista assoluta.
Miele: la colonna sonora, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Tra i principali elementi di pregio
del film vi è anche la colonna sonora, composta e orchestrata da
Nicola Tescari ed eseguita dalla Roma Film Orchestra. Per il suo
lavoro qui Tescari è poi stato candidato ai David di Donatello per
la miglior colonna sonora. Oltre alle musica appositamente scritte
per il film, però, Euforia si avvale anche di canzoni già
preesistenti come Et si tu n’existais eseguita da Joe
Dassin, La Forza del Destino di Giuseppe Verdi, In a
Manner of Speaking eseguita da Nouvelle Vague,
Clockwork eseguita da Matteo “Gowtribe” Ciceroni e Matteo
“Xanti” Romano, ed Epanalipsi eseguita da Alex Golino.
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Euforia è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il
giorno mercoledì 9 dicembre alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Arriva da domani nelle
sale EUFORIA
di Valeria Golino con Riccardo Scamarcio,
Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari, Valentina Cervi e con Jasmine
Trinca.
Nel film Matteo
(Riccardo Scamarcio) è un giovane imprenditore di
successo, spregiudicato, affascinante e dinamico. Suo fratello
Ettore (Valerio
Mastandrea) vive ancora nella piccola cittadina di
provincia dove entrambi sono nati e insegna alle scuole medie. È un
uomo cauto, integro, che per non sbagliare si è sempre tenuto un
passo indietro, nell’ombra. Sono due persone all’apparenza
lontanissime. La vita però li obbliga a riavvicinarsi e una
situazione difficile diventa per i due fratelli l’occasione per
conoscersi e scoprirsi, in un vortice di fragilità ed euforia.
Euforia, il film
Euforia è quella
sensazione bella e pericolosa che coglie i subacquei a grandi
profondità: sentirsi pienamente felici e totalmente liberi. È la
sensazione a cui deve seguire l’immediata decisione della risalita
prima che sia troppo tardi, prima di perdersi per sempre in
profondità. Matteo ed Ettore, sono due uomini che hanno deciso in
qualche modo di perdersi. Matteo guarda il mondo dall’alto del suo
attico. È un narcisista che coltiva la distrazione e lo fa con il
denaro, la droga, il sesso, il successo e il culto del corpo.
Ettore, invece, nasconde i propri fallimenti personali, la propria
insoddisfazione, la mancanza di coraggio dietro una maschera di
disillusione e sarcasmo. Le loro reciproche certezze entrano in
crisi quando Matteo scopre che il fratello è malato e decide di
nascondergli la verità.
Mentre Ettore sceglie di lasciarsi
andare, di farsi guidare, di credere al fratello e alla sua hybris
che lo spinge a pensare di poter controllare, vincere ogni cosa.
Ispirandomi a fatti accaduti a persone a me care, mi sono
avvicinata, insieme alle sceneggiatrici Francesca Marciano, Valia
Santella e con la collaborazione di Walter Siti, a questa storia
come ad un oggetto fragile e prezioso, nel tentativo di
tratteggiare, insieme ai protagonisti, anche la nostra
contemporaneità. Un presente che sembra negare, rimuovere
costantemente la transitorietà e irrazionalità proprie della
condizione umana, spingendoci illusoriamente a credere di avere il
controllo assoluto sulle nostre vite, sui nostri corpi, di poter
vincere il tempo, fuggire il dolore.
La malattia è, invece, proprio il
luogo della fragilità, della caducità, ci mette di fronte ai limiti
della nostra esperienza umana ma anche a quanto di più profondo e
prezioso essa custodisce. E in questo senso porta i protagonisti a
fare i conti con le proprie ipocrisie e a riconoscersi. Ettore e
Matteo scelgono di non rimandare più il momento della
consapevolezza, scelgono di tornare in superficie.
EUFORIA, secondo film
da regista di Valeria Golino, verrà
presentato al 71º Festival de Cannes in Un
Certain Regard.
EUFORIA
prodotto da HT Film e Indigo
Film con Rai
Cinema è interpretato daRiccardo Scamarcio, Valerio
Mastandrea, Isabella
Ferrari,Valentina
Cervie
con Jasmine Trinca.
Euforia è nato nella mia mente tre
anni fa ispirato da eventi che stavano succedendo nella vita vera,
a persone a me care. Per questo motivo le mie sceneggiatrici,
Francesca Marciano, Valia Santella e io, con la collaborazione di
Walter Siti, ci siamo avvicinati alla storia con la trepidante
attenzione di quando si maneggia un oggetto fragile e prezioso, ma
con la consapevolezza di avere a che fare con una storia potente,
lieve e profonda al tempo stesso. Un cast di attori intelligenti,
consapevoli e generosi ha contribuito ad arricchire ulteriormente
la complessità dei nostri personaggi. Sono felice di tornare al
Festival
di Cannes con il mio secondo film in Un Certain Regard, sezione
a me cara, che mi aveva già accolto con il mio primo
film Miele. Valeria Golino
Nel film Matteo (Riccardo
Scamarcio) è un giovane imprenditore di successo, spregiudicato,
affascinante e dinamico. Suo fratello Ettore (Valerio Mastandrea)
vive ancora nella piccola cittadina di provincia dove entrambi sono
nati e dove insegna alle scuole medie. È un uomo cauto, integro,
che per non sbagliare si è sempre tenuto un passo indietro,
nell’ombra. Sono due persone all’apparenza lontanissime. La vita
però li obbliga a riavvicinarsi e una situazione difficile diventa
per i due fratelli l’occasione per conoscersi e scoprirsi
sorprendentemente uniti, in un vortice di fragilità e
tenerezza, paura ed euforia.
Un’antica massima diffusa nel mondo
degli artisti afferma che, ogni qual volta un grande Maestro si
spegne, la luce della sua arte continua a splendere radiosa nelle
opere da esso create. Al di là dell’indiscussa retorica spicciola
neoromantica, se tale concetto poetico può essere in qualche modo
veritiero, ebbene, allora esso vale appieno per uno dei grandi
autori del nostro cinema, un artista che è stato capace – in oltre
cinquant’anni di onorata e florida carriera – di farci ridere (e
spesso piangere) delle grandi contraddizioni alla base della nostra
italica società. Ettore Scola, uno dei grandi nomi
indelebili e imprescindibili della gloriosa arte cinematografica
made in Italy – quando ancora tale etichetta possedeva un
certo valore di vanto – è stato cantore delle straordinarie e
spesso grottesche trasformazioni del nostro Bel Paese, a cavallo
del boom economico sino alle lotte politiche degli anni ’70 e
oltre, sempre capace di tenere desto il proprio vigile e scanzonato
occhio di cineasta sulle molteplici sfaccettature del tempo che
cambia, senza mai nascondere le proprie simpatie politiche
sinistrorse e facendosi vanto (a ragione) di un modo tutto
personale di dipingere vizi, difetti e virtù dell’uomo comune tanto
quanto delle classi benestanti.
La biografia di Ettore Scola
Classe 1931, originario di Trevico
in provincia Avellino, Ettore Scola si trasferisce
ancora piccolissimo assieme alla famiglia a Roma, dove inizia fin
da subito a coltivare una forte attitudine per il disegno, in
particolare a tema caricaturiale e grottesco, indice precoce di una
spiccata sensibilità e di uno scanzonato acume nel saper cogliere
al volo e valorizzare i tratti più incisivi – nel bene e nel male –
di cose e persone, alimentando dunque già quella tanto idolatrata
“estetica del tic” che diventerà marchio di fabbrica del
suo cinema maturo. Ed è proprio grazie a questa sua passione e
capacità per il disegno satirico che, non ancora maggiorenne,
riesce a farsi notare dalla redazione dello storico giornale romano
Marc’Aurelio, per il quale inizia a realizzare
periodicamente vignette umoristiche assieme al giovane collega e
futuro compagno d’armi filmiche Federico Fellini, tutto ciò mentre porta
avanti i priori studi di giurisprudenza e un’ulteriore
collaborazione presso la rivista Il travaso delle idee.
Sono gli anni dell’immediato dopoguerra, in un’Italia ancora
devastata dalla recessione e dalle macerie ma vogliosa di voltare
pagina grazie ai capolavori neorealisti di Rossellini e Visconti,
un paese però già timidamente affacciata ai vezzi e sollazzi del
futuro genere della commedia popolare. Ed è proprio in questo
nascente e già promettente registro che il giovane Ettore
Scola, affiancato dall’esperienza di Ruggero
Maccari, inizia a scrivere le sue prime sceneggiature
cinematografiche, nel frattempo instaurando una proficua
collaborazione con la RAI, per la quale realizza moltissimi testi
dedicati a trasmissioni radiofoniche e televisive, tra cui vanno
certamente ricordate le celeberrime scenette a cadenza settimanale
interpretate da un debuttante e misconosciuto Alberto Sordi nella trasmissione
“Vi parla Alberto Sordi”, in onda dal
1949 al 1951
Prima di tutto uno
sceneggiatore
Dopo una decennale e intensa
carriera da sceneggiatore – fondamentale per farsi le ossa nella
costruzione drammaturgica e affinare la propria tecnica narrativa –
il suo battesimo dietro la macchina da presa avviene nel 1964
grazie alla commediola Se permette parliamo di
donne con protagonista nientemeno che Vittorio Gassman (uno dei suoi futuri attori
feticcio assieme a Sordi e Mastroianni) proseguendo l’anno
successivo con l’episodio “Il vittimista” contenuto nel
film collettivo Thrilling, chiudendo poi
in bellezza il proprio esordio con i successivi La
congiuntura (1965) e L’arcidiavolo
(1966), tutte pellicole in cui è per l’appunto Gassman a
porsi come presenza fissa e imprescindibile. In realtà la prima
opera a far emergere il genio precoce del futuro maestro vede la
luce solo nel 1968, quando con Riusciranno i nostri
eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in
Africa?Ettore Scola suggella
definitivamente il proprio patto di sangue col cinema e dimostra di
aver già raggiunto un livello qualitativo e autoriale d’indubbio
valore, grazie anche al trio d’eccellenza formato da Alberto Sordi,
Nino Manfredi e Bernard
Blier.
Nel corso della propria produzione
artistica Ettore Scola ha deciso di legarsi più
volte a una serie di interpreti che, facendo leva sulle proprie
peculiari qualità macchiettistiche, hanno saputo meglio di altri
dare sfogo alla poetica grottesca e irrisoria con cui il regista
campano ha cercato di infarcire le proprie pellicole, sempre
all’insegna di un attento esame entomologico-sociologico delle
idiosincrasie e delle belle (brutte) abitudini di un paese da
sempre adagiato su un idilliaco lassez-faire. Dopo Gassman
è per l’appunto Sordi uno dei grandi volti-icona del cinema
scoliano, un personaggio stravagante che darà vita a ben quattro
collaborazioni a cominciare dal già citato Riusciranno i nostri
eroi… passando attraverso La più bella serata
della mia vita (1972) e tre dei sette episodi del
film collettivo I nuovi mostri (1977),
per concludersi col celebre e discusso Romanzo di un
giovane povero (1995).
Dopo aver dimostrato il proprio
valore registico e le indiscusse capacità di cantore del grottesco
attraverso due pellicole di grande potenza quali Il
commissario pepe (1969) e Damma della
gelosia – Tutti i particolari in cronaca (1970),
Ettore Scola raggiunge la prima vera punta di
diamante della sua carriera nel 1974, quando dirige Gassman,
Manfredi, Stefano Setta Flores e Stefania
Sandrelli in C’eravamo tanto
amati, ruvida e nostalgica commedia – premiata al
Festival Internazionale di Mosca – che descrive oltre trent’anni
della storia italiana attraverso le varie vicessitudini pubbliche e
private dei quattro irriverenti protagonisti, dimostrando una
peculiare capacità di sintesi e di critica sociale attraverso lo
sguardo storiografico che diventerà un’altra marca stilistica
imprescindibile del suo cinema, oltre alla presenza dei celebri e
simpatici cammei di Mike Buongiorno e dell’amico di sempre
Fellini.
Il 1976 Ettore
Scola dirige un brutale, lercio e irriconoscibile Manfredi
nello splendido Brutti, sporchi e
cattivi, opera di denuncia sociale sul tema della
condizione disagiata delle baraccopoli dei litorali romani, ad oggi
considerata fra i massimi esempi artistici del cinema italiano e, a
ragione, il vero capolavoro dell’autore, un film per il quale la
critica internazionale ha coniato nientemeno che l’etichetta di «
neo-espressionismo» e che ricevette il premio alla regia
durante il 29° Festival
di Cannes. Dopo la parentesi satirica dedicata al mondo della
televisione di Signore e signori, Buonanotte
(1976) – piccola antologia episodica che raccoglie le
regie condivise dei più grandi autori della commedia nostrana del
tempo, tra cui spiccano i celebri colleghi d’arme Nanni
Loy, Luigi Comencini, Mario
Monicelli e Furio Scarpelli – dopo
nemmeno due anni dal successo della croisette ecco venire
alla luce Una giornata particolare
(1977), secondo masterpiece scolano e primo vero
esempio di un cinema intimista in cui l’autore si confronta
nuovamente col dramma storico (questa volta in pieno periodo
fascista), dipingendo un kammerspiel che descrive
l’insolito pomeriggio di due vicini di casa in un condominio
popolare – interpretati magistralmente da Sofia
Loren e Marcello Mastroianni – rimasti
soli durante l’adunata collettiva del sabato.
Sarà inoltre la prima di ben
quattro nomination ai premi Oscar (purtroppo tutte mancate) come
miglior film straniero, dimostrando dunque l’indiscusso valore e
l’innegabile riconoscimento internazionale del proprio lavoro di
cineasta, dentro e fuori dagli ambienti festivalieri e delle
rassegne di settore. Bisognerà attendere il 1983 con la terza
nomination all’Oscar di Ballando Ballando
– opera sperimentale che narra l’epopea sociale francese dalla
Seconda Guerra Mondiale ai tardi anni ’80 senza usare dialoghi e
servendosi soltanto di una colonna sonora formata da brani d’epoca
suonati in una balera di paese – prima che Ettore
Scola possa tornare a un livello artistico degno dei suoi
precedenti lavori, conquistando ben quattro David di Donatello e il
premio per la miglior regia al Festival di Berlino. Viene qui
riproposta una tecnica compositiva – l’utilizzo di brani musicali
come sottofondo e contrappunto ai cambiamenti storici e alla
contestualizzazione sociale degli eventi – che già con Una
giornata particolare aveva dimostrato di adattarsi
perfettamente all’estetica nostalgica di cui Ettore
Scola diventerà maestro indiscusso della propria
epoca.
Gli anni ’80 in realtà
iniziano in maniera decisamente ottimale, grazie al grande successo
di pubblico (ma non di critica) del polemico (e dichiaratamente
politico) La terrazza (1980), dove i
volti iconici di Mastroianni, Tognazzi, Gassman e
Jean-Louis Trintignan descrivono la decadenza
degli ideali comunisti all’interno di un gruppo di intellettuali
borghesi, un film di grande impatto capace di portarsi a casa ben
due Nastri d’Argento e due premi a Cannes, uno per la migliore
sceneggiatura – firmata con Age e Scarpelli – e il secondo per la
migliore interpretazione femminile da non protagonista di
Carla Gravina. Maccheroni
(1985) e Che ora è? (1989)
segnano le ultime collaborazione di Ettore Scola
col fidato amico Mastroianni – chiamato qui ad affiancare due
grandi colleghi del calibro di Jack Lemmon e
Massimo Troisi – dando vita a due delle sue opere
più taglienti e piene di sincera nostalgia, lo stesso sentimento
che si respira anche in Splendor (1989),
commossa dedica metanarrativa al mondo dei piccoli cinema di paese
destinati a lasciare il passo ai nuovi multisala, indice di
un’Italia e di un mondo che stanno cambiando e dove solo la lucida
e flemmatica determinazione di Troisi stesso sembrano poter lenire,
solo in parte, il dolore di una perdita così grande.
Nel 1987 con La
famiglia – premiato con sei David di Donatello, sei
Nastri d’Argento, due Globi d’oro, una quarta nomination agli Oscar
come miglior film straniero e ben dodici Ciack d’oro –
Ettore Scola aveva già avviato la sofferta
procedura con cui congedare il primo e più grande dei suoi
interpreti, un Vittorio Gassman che avrebbe terminato il suo
sodalizio col regista campano solo nel 1998 grazie a La
cena, opera crepuscolare in cui ancora una volta
politica, famiglia e società si mescolano per raccontare con toni
irriverenti ma al contempo spietati i cambiamenti e le
trasformazioni in atto nel corso del turbolento fine millennio,
all’insegna di una cultura allo sbando e senza più valori né punti
di riferimento.
Dopo il divertissement in
costume di Il viaggio di Capitan Fracassa
(1990) e l’impronta drammatica non particolarmente
riuscita di Mario, Maria e Mario (1993),
la carriera di Ettore Scola si proietta nel nuovo
millennio con l’ultima incursione storico-drammatica di
Concorrenza sleale (2001) in cui figura
un ottimo Diego Abatantuono, prima di passare ai
due cortometraggi collettivi di denuncia Un altro mondo
è possibile (2001) e Lettere dalla
Palestina (2002), sino ad arrivare all’ultimo atto
d’amore in stile grottesco e macchiettistico di Gente
di Roma (2003), opera ibrida fra fiction e
documentario, molto simile a un film-saggio dedicato alla
popolazione della città che lo ha ospitato e che è divenuta sua
nuova sede elettiva sin dalla più tenera età. Dopo aver ricevuto il
David alla carriera nel 2011 e il discusso Gran Premio al Torino
Film Festival (restituito con la promessa di ritirarlo solo a
conclusione dei lavori di manutenzione dal Museo Nazionale del
Cinema), nel 2013 la sua produzione termina con un ultimo atto di
stima e affetto, questa volta verso il suo amico e collega di penna
(e di pellicola) Federico Fellini, al quale dedica il docufilm
Che strano chiamarsi Federico, un
ritratto intimo e sincero nel quale viene ricostruita la genesi e
la maturità del celebre cineasta riminese attraverso aneddoti che
riguardano proprio il tempo passato alla redazione del
Marc’Aurelio, fucina che avrebbe dato ad entrambi gli
autori i propri natali creativi.
Si è spento a 84 Ettore
Scola, lontano dai riflettori e da quel pubblico che lo ha
sempre ammirato e sostenuto tanto in patria quanto all’estero. Si è
spento in modo più sereno e meno tragico del compianto collega
Monicelli, lasciandosi alle spalle una carriera composta di 39
pellicole, un centinaio di sceneggiature cinematografiche e
televisive – così come celebri testi di varietà radiofonico – una
carriera dominata dalla capacità di raccontare noi stessi, il
nostro paese e le nostre pecche sempre con un occhio vigile da cui
spunta una lacrima di riso e di pianto. Nel 2014 Marco
Dionisi e Nevio De Pascalis, per conto
dell’associazione Cultitaly, hanno deciso di realizzare una grande
mostra monografica dal titolo “Piacere, Ettore
Scola”, allestita in anteprima nazionale in Irpinia,
il territorio di origine del regista, un progetto che ha voluto
finalmente dare il giusto tributo artistico a un uomo e a un
artista che come (e forse più) di altri suoi contemporanei è
riuscito a dare un forte contributo d’immagine e di contenuti al
cinema partenopeo, un autore che, citando la celebre frase di
pronunciata da Gassman in La terrazza era solito ammonire
gli altri e sé stesso affermando: «…ormai siamo tutti così:
personaggi drammatici che si manifestano solo comicamente!».
Quale miglior sunto di un cinema dove lacrima e riso hanno vissuto,
e continuano a vivere, sullo stesso livello di significato e di
intensità!
Con il suo esordio nella metà degli
anni Sessanta, Ettore
Scola si è da subito affermato come uno dei registi
più interessanti e originali del panorama cinematografico italiano.
Riconosciuto poi anche a livello internazionale, egli ha nel corso
della propria carriera realizzato alcuni dei più acclamati e
celebri di sempre, veri e propri gioielli che hanno portato in alto
il nome del cinema italiano nel mondo.
Grazie alle sue collaborazioni con
alcuni tra i più grandi interpreti italiani, Scola ha dato vita a
personaggi e storie indimenticabili, in bilico tra il nostalgico e
il grottesco. Veri e propri ritratti di un’Italia e di
un’italianità ancora oggi spesso attuali, in grado di raccontare
vizi e virtù di un popolo unico.
Ecco 10 cose che non sai di
Ettore Scola.
Parte delle cose che non sai sul
regista
Ettore Scola: i suoi film
10. Ha diretto celebri
lungometraggi. L’esordio del regista avviene con Se
permettete parliamo di donne (1964), poi seguito da apprezzati
titoli come Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico
misteriosamente scomparso in Africa? (1968), Dramma della
gelosia – Tutti i particolari in cronaca (1970), con
Marcello Mastroianni, e C’eravamo tanto
amati (1974), considerato uno dei suoi più belli. Si è poi
reso celebre con i film Brutti, sporchi e cattivi (1976),
Una giornata
particolare (1977), I nuovi mostri (1977), La
terrazza (1980), Ballando ballando (1983), La
famiglia (1987), con Vittorio Gassman, e
Splendor (1989). Negli ultimi anni ha poi diretto
Romanzo di un giovane povero (1995), con Isabella
Ferrari, Concorrenza sleale (2001), con
Sergio
Castellitto, e Gente di Roma (2003), con
Edoardo Leo. Nel 2013 il suo ultimo film
è Che strano chiamarsi
Federico, con Sergio
Rubini.
9. È stato sceneggiatore di
celebri film. Oltre ad aver poi scritto molti dei film da
lui anche diretti, Scola ha iniziato ben prima di diventare regista
una fervida attività da sceneggiatore, contribuendo alla scrittura
di alcuni dei film oggi annoverati come classici del cinema
italiano. Tra questi si annoverano Un americano a Roma
(1954), Accadde al commissariato (1954), Lo
scapolo (1955), I giorni più belli
(1956),Il conte Max (1957), Nata di
marzo (1958), Nel blu dipinto di blu (1959), Il
sorpasso (1962), La marcia su Roma (1962), I
mostri (1963), Il magnifico cornuto (1964) e Io
la conoscevo bene (1965).
8. Ha ricevuto importanti
riconoscimenti. Scola è ancora oggi uno dei registi più
premiati in Italia e all’estero. Un primo importante riconoscimento
da lui ottenuto è quello del Gran Premio al Festival
cinematografico internazionale di Mosca per il film C’eravamo
tanto amati, nel 1975. L’anno seguente vince invece la miglior
regia per Brutti, sporchi e cattivi al Festival
di Cannes. Nel corso della sua carriera, inoltre, Scola ha
ricevuto ben tre David di Donatello alla miglior regia, due alla
miglior sceneggiatura e due per il miglior film. Nel 2011, invece,
gli è stato assegnato il David alla carriera.
Ettore Scola agli Oscar
7. È stato candidato al
prestigioso premio. Il successo dei film di Scola è noto
anche all’estero, a tal punto che in quattro occasioni il regista è
stato candidato al premio Oscar per il miglior film straniero. La
prima fu nel 1978 per Una giornata particolare, e in
seguito per I nuovi mostri, Ballando ballando e
La famiglia. In tali occasioni ha sempre rappresentato
l’Italia, tranne che per Ballando ballando, dove
concorreva invece in rappresentanza dell’Algeria. Pur non vincendo
mai l’ambito premio, Scola ha avuto modo di portare il proprio
cinema nel mondo, venendo riconosciuto come uno dei maggiori autori
del nostro cinema.
Ettore Scola e Alberto Sordi
6. Era molto legato al
celebre attore. Scola conobbe il celebre attore Alberto
Sordi negli anni Cinquanta, iniziando a lavorare con
lui in radio. Ben presto, i due finiscono con il formare un
sodalizio artistico particolarmente fortunato, sfociato poi in
diverse collaborazioni cinematografiche. Scola dirige infatti Sordi
prima in Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico
misteriosamente scomparso in Africa?, e in seguito in alcuni
episodi di I nuovi mostri, La più bella serata della
mia vita e Romanzo di un giovane povero. Per Scola,
Sordi è sempre stato un modello eccezionale, inventore di alcuni
tra i più memorabili personaggi della nostra cinematografia.
Parte delle cose che non sai sul
regista
Ettore Scola: la moglie e le
figlie
5. Era sposato con una
sceneggiatrice. Nel corso della sua vita Scola è sempre
stato legato all’amata Gigliola Fantoni, anche lei
sceneggiatrice e regista. Non è noto l’anno di matrimonio dei due o
il modo in cui si siano conosciuti, ma il loro rapporto è stato
sempre particolarmente stretto. Al momento della scomparsa del
regista, poi, le parole più toccanti nel ricordarlo sono state
proprio quelle della moglie, che ancora oggi continua a portare in
alto il nome di uno dei più apprezzati e celebri registi del nostro
cinema.
4. Ha avuto due
figlie. Dal matrimonio con la Fantoni, Scola ebbe due
figlie, chiamate Paola e Silvia. Entrambe hanno poi a loro modo
seguito le orme del padre, collaborando con lui per alcune sue
opere in qualità di aiuto regista e sceneggiatrice. Le due hanno
poi anche realizzato anche un documentario dedicato al padre,
intitolato Ridendo e scherzando, dove si ripercorrono la
vita e le opere dell’autore. In seguito, hanno pubblicato anche un
libro di memorie dal titolo Chiamiamo il babbo. Ettore Scola,
una storia di famiglia.
Ettore Scola e la politica
3. Si è sempre interessato
di politica. Con le sue opere Scola ha spesso trattato
anche temi sociali e relativi alla vita politica, aspetti che da
sempre lo affascinavano e di cui si interessava in prima persona.
Egli, inoltre, non nascose mai le proprie simpatie politiche per i
partiti di sinistra, e il suo impegno politico lo portò infine, nel
1989, a far parte del governo ombra del Partito Comunista Italiano,
venendo delegato alla cura e alla gestione dei Beni Culturali.
Ettore Scola dirige C’eravamo
tanto amati
2. È considerato il suo
capolavoro. Nel 1974 Scola dirige C’eravamo tanto
amati, che si rivela uno dei maggiori successi di critica e
pubblico di quell’anno, e gli permette di essere considerato uno
tra i più grandi cineasti italiani di sempre. Il film è a metà tra
la commedia all’italiana e il cinema d’impegno sociale, e
ripercorre circa 30 anni di storia del nostro paese, con personaggi
e scene oggi divenute memorabili. Arricchito da un cast
comprendente alcuni tra i migliori attori di quel momento, il film
ricevette numerosi riconoscimenti, ed è ancora oggi indicato come
il capolavoro di Scola.
Ettore Scola: la morte e
l’età
1. Ettore Scola è nato a
Trevico, in Campania, il 10 maggio del 1931, ed è deceduto a Roma il
19 gennaio del 2016 a causa di un malore avuto nei giorni
precedenti. In seguito alla sua scomparsa, si sono tenuti numerosi
eventi in suo onore, che hanno permesso di scoprire o riscoprire
molto del suo cinema.
Étoile, una nuova
serie della creatrice di Una mamma per amica, riceve diverse immagini in
anteprima e una data di uscita su Prime Video. Creata da Amy Sherman-Palladino,
Una mamma per amica è andata in onda su The WB prima di
passare a The CW per la sua ultima stagione, seguendo una madre
single, Lorelai (Lauren Graham), e sua figlia, Rory (Alexis
Bledel), nella pittoresca cittadina di Stars Hollow, nel
Connecticut. Successivamente, Sherman-Palladino ha anche creato
La fantastica signora Maisel per Prime Video, che ha
vinto ben 22 Emmy prima di concludersi nel 2023.
Ora è stato rivelato il primo
sguardo al nuovo show di Amy Sherman-Palladino. Tramite Vanity Fair, un totale di 10 immagini in anteprima di
Étoile sono state rivelate, oltre alla data di uscita
del 24 aprile, con l’intera stagione di otto episodi che uscirà in
una volta sola. Guarda le immagini nella presentazione qui
sotto:
First Look: Luke Kirby and Charlotte
Gainsbourg battle to save ballet in ‘Étoile.’
Cosa significano le immagini in
anteprima di Étoile per lo show
La parola francese per stella,
Étoile, segue i ballerini e i team artistici
dietro due delle più prestigiose compagnie di balletto al
mondo, una a New York e l’altra a Parigi, mentre intraprendono
un’audace iniziativa per salvare le loro storiche istituzioni
scambiando le loro stelle più talentuose. Le immagini in anteprima,
come si vede nella presentazione sopra, offrono uno sguardo ad
alcuni di quei ballerini in azione e alle figure chiave che
lavorano dietro le quinte delle prestigiose compagnie di
balletto.
Charlotte Gainsbourg e Luke
Kirby, che ha vinto un Emmy per il suo ruolo di ospite nei
panni di Lenny Bruce in La fantastica signora Maisel, sono i
protagonisti del cast di Étoile. A loro si aggiungono Gideon
Glick, che ha anche recitato in La fantastica signora Maisel
nei panni dell’eccentrico mago Alfie Zielenski, e Yanic Truesdale,
che ha interpretato il burbero concierge francese alla locanda di
Lorelai in Una mamma per amica. Lou de Laâge, David Alvarez,
Ivan du Pontavice, Taïs Vinolo, David Haig e Simon Callow recitano
anche in ruoli ricorrenti.
Prime Video ha rilasciato l’atteso trailer e il poster
ufficiali di Étoile, la nuova serie comedy
ambientata nel mondo della danza, creata dagli amati Amy
Sherman-Palladino e Daniel Palladino.
Ambientata fra New York e Parigi, la
nuova serie Original segue i ballerini e lo staff artistico di due
compagnie di danza di fama mondiale, che, per salvare le loro
storiche istituzioni, tenteranno una mossa ambiziosa: scambiarsi
gli allievi di maggior talento. Étoile debutterà con tutti
gli otto episodi il 24 aprile, in oltre 240 Paesi
e territori nel mondo, in esclusiva su Prime Video.
Il cast di Étoile include
il vincitore dell’Emmy Award Luke Kirby (La fantastica signora
Maisel), Charlotte Gainsbourg (The Pale Blue Eye – I
delitti di West Point, Antichrist, Nymphomaniac), Lou de Laâge
(The Innocents), Gideon Glick (La fantastica signora
Maisel, Maestro), David Alvarez (West Side Story),
Ivan du Pontavice (Rupture), Taïs Vinolo (The Show
Must Go On), David Haig (Quattro matrimoni e un
funerale), LaMay Zhang, insieme a Simon Callow
(Outlander) e Yanic Truesdale (Una mamma per
amica) in ruoli ricorrenti.
Prodotta da Amazon MGM Studios,
Étoile ha come executive producer Amy Sherman-Palladino,
Daniel Palladino e Dhana Rivera Gilbert. Scott Ellis è co-executive
producer della serie.
Étoile– stagione 1 approfondisce il mondo del balletto
professionale, conducendo a una serie di eventi scioccanti che
preparano il terreno per la stagione 2. La serie Prime Video inizia con Jack, direttore esecutivo
del Metropolitan Ballet Theater di New York City, e Genevieve,
direttrice del Le Ballet National di Parigi, che stringono un
accordo per scambiarsi i loro talenti più grandi per un anno,
al fine di attirare nuova attenzione sulle loro compagnie in
difficoltà. Quattro ballerini, tra cui l’étoile Cheyenne, si
trasferiscono a New York. Nel frattempo, il coreografo Tobias Bell
e la ballerina Mishi si recano a Parigi.
Tuttavia, non tutto va come
previsto per il cast dell’ensemble Étoile quando avviene lo
scambio. Cheyenne riporta con sé l’ex ballerino Gael, noto per
essere inaffidabile, come suo ballerino. I ballerini francesi
faticano ad adattarsi all’approccio del coreografo Tobias. Il
benefattore Crispin Shamblee, che finanzia lo scambio, diventa
controllante e troppo coinvolto. Mishi, che ha lasciato la Francia
per New York, non è entusiasta di tornare a Parigi con i suoi
genitori. Tutti questi conflitti raggiungono il culmine durante
l’emozionante finale della
acclamata prima stagione di Étoile.
Il coma di Nicholas e il caos
che crea nella prima stagione di Étoile
Photo by Philippe Antonello, Courtesy Prime Video.
Il coma di Nicholas e la sua
guarigione creano molti problemi che la seconda stagione di Étoile
dovrà risolvere
Durante tutta la prima stagione di
Étoile, Jack è aiutato dal direttore artistico Nicholas. La sua
salute sta peggiorando e lui fatica a continuare a lavorare. Ha
avuto molti problemi di salute che avrebbero dovuto spingere Jack a
scegliere un sostituto come direttore artistico del Metropolitan
Ballet. Tuttavia, come vediamo, quando Nicholas entra in coma, Jack
non riesce ad accettare l’idea di perdere il suo migliore amico. Di
conseguenza, rinuncia alle sue responsabilità di leader della
compagnia. La sua mentalità del “se non ci penso, non è vero” lo
spinge a prendere una decisione affrettata. Crispin approfitta di
questa debolezza per spingere la sua candidata per il posto,
Cheyenne.
Sebbene resistano all’idea, Jack si
rende conto che Cheyenne sarebbe perfetta per il lavoro. È
intelligente, appassionata di danza e ha le idee chiare. Senza
consultare Genevieve, Jack offre il posto di direttore artistico a
Cheyenne. Poi, quando Genevieve lo scopre, si rifiuta di ritirare
l’offerta: un tradimento così grande da porre fine alla loro
relazione.
Con una mossa che sorprende tutti,
Cheyenne accetta il lavoro. Sfortunatamente, la ballerina rimane
emotivamente a pezzi quando Nicholas si risveglia dal coma.
Cheyenne era davvero entusiasta del cambio di lavoro prima che
Nicholas si riprendesse, un fatto che era stato preannunciato
quando aveva instaurato un rapporto di mentore con SuSu. Non è
chiaro se Nicholas si dimetterà dalla carica dopo il suo recente
problema di salute e cosa farà Cheyenne se lui rimarrà al suo
posto.
Come Tobias ha successo dopo il
fallimento del suo spettacolo
Yanic Truesdale e Charlotte Gainsbourg in Etoile – Prime
Video
Il pubblico impara ad
apprezzare il modo di pensare di Tobias
Uno dei momenti più emozionanti di
Étoile è quando Tobias scopre che i critici e il pubblico hanno
odiato il suo primo balletto a Parigi. Entra in crisi, non si
cambia i vestiti e ascolta una delle recensioni più e più volte. La
sua delusione blocca la sua ispirazione e la sua motivazione. Non
pensa ai sentimenti di Gabin quando reagisce al fallimento, il che
crea una frattura tra lui e Gabin. Il divario si riduce dopo
l’arresto di Gabin. Non è chiaro come riuscirà a riprendersi dal
fallimento. Alla fine, Tobias riesce a riscattarsi dopo lo
spettacolo fallito rimanendo fedele a se stesso.
La maggior parte delle ballerine in
Étoile sono interpretate da ballerine reali, tra cui Matisse
Love e Lyrica Woodruff della serie Bunheads, durata una sola
stagione.
Il coreografo ha un modo di pensare
rigido, è sensibile ai sensi, ha difficoltà ad adattarsi ai
cambiamenti inaspettati, è attento ai piccoli dettagli e ha scarse
capacità sociali. Ha spesso bisogno di sedersi in una posizione
specifica con le cuffie antirumore per pensare con chiarezza.
Tobias può sembrare difficile da lavorare e difficile da capire per
molti. Tuttavia, i suoi tratti che potrebbero essere considerati
difetti, come il suo pensiero rigido e l’attenzione ai dettagli,
alla fine diventano i suoi punti di forza. Con la dedizione dei
suoi ballerini e la pazienza del pubblico, Tobias mette insieme un
balletto fantastico, coreografandolo dal vivo sul palco, che il
pubblico ama.
Perché Cheyenne e Jack si
baciano alla fine della stagione 1 di Étoile
Il passato di Cheyenne e Jack
torna a galla
Con un colpo di scena scioccante,
la prima stagione di Étoile si conclude con Cheyenne e Jack che si
baciano nella sala prove. Riflettendo sulla storia fino a questo
punto, in realtà non è così sorprendente che Cheyenne e Jack
finiscano insieme. Sono la coppia per eccellenza che oscilla tra
amore e odio. Si danno sui nervi come nessun altro, ma provano
ancora un sincero rispetto l’uno per l’altra, almeno sul piano
professionale.
Le ultime battute prima dei titoli
di coda sono di Jack che dice: “È stata una pessima idea cinque
anni fa”, e Cheyenne che risponde: “È un’idea ancora
peggiore adesso”. Se non fosse per questo breve dialogo, il
bacio potrebbe essere attribuito a una decisione impulsiva presa in
un momento di emotività. Tuttavia, le dichiarazioni dei due
rivelano che hanno un passato, che la seconda stagione di Étoile
dovrà esplorare più in dettaglio.
Se hanno avuto una relazione o una
storia in passato, dobbiamo sapere cosa è successo per farli odiare
a vicenda. Inoltre, la loro relazione mi fa chiedere se Jack abbia
chiesto di scambiare Cheyenne a causa di sentimenti residui. Questo
potrebbe spiegare la sua reazione quando ha scoperto di Cheyenne e
Gael.
Come Mishi afferma la propria
identità al di fuori della famiglia
Mishi prende le distanze dai
genitori nella prima stagione di Étoile
I personaggi più simili a quelli di
Una mamma per amica in Étoile sono Mishi e i suoi genitori
ricchi e potenti. La ballerina ha lasciato il balletto di Parigi
dopo essere stata scartata per lavorare al Metropolitan Ballet di
New York City, dove ha avuto successo. Ha trovato un’identità e un
gruppo di amici al di fuori del suo cognome. Tuttavia, l’accordo
all’inizio di Étoile la costringe a tornare nel mondo dei suoi
genitori contro la sua volontà. Immediatamente, inizia a sentirsi
soffocata dalla pressione di essere una Duplessis, qualcosa con cui
cerca di fare i conti durante tutta la prima stagione.
Nonostante ciò, trova piccoli modi
per espandere i propri orizzonti, anche con la madre e il padre di
nuovo nella sua vita. Mishi va a vivere con la madre di Cheyenne,
che all’inizio può sembrare scontrosa, ma che finisce per amare
Mishi come una figlia. Il loro rapporto aiuta a guarire alcune
delle ferite infantili della ballerina, mostrandole come può
essere un legame affettuoso tra genitori e figli.
La ballerina cerca anche di fare
amicizia al di fuori del mondo della danza e esce con un ragazzo di
nome Timeo. Entrambe queste esperienze sono difficili ma importanti
per lei. Nonostante la pressione negativa dei colleghi e dei
genitori, Mishi trova il modo di amare di nuovo la danza. Il fatto
che Timeo si presenti per lei alla fine è la ciliegina sulla torta
di un fantastico arco narrativo. Speriamo che la seconda stagione
di Étoile continui a mostrarle come riesce a trovare se stessa al
di fuori del balletto, perché sembra più felice quando è lontana
dalla sua famiglia.
Perché Jack odia Gael in
Étoile
Tutta la famiglia di Jack
incolpa Gael per la relazione tra lui e Quinn
La rabbia di Jack nei confronti di
Gael viene finalmente spiegata verso la fine di Étoile, quando la
famiglia di Jack scopre che lui fa di nuovo parte della compagnia.
In precedenza, lui aveva avuto una relazione con la sorella di
Jack, Quinn, che era finita con Gael che le spezzava il cuore.
Poi, l’ex marito di Quinn ha ottenuto milioni di dollari dalla
famiglia Fish perché Quinn e il suo ex non avevano un accordo
prematrimoniale. Naturalmente, come spesso accade nelle relazioni
extraconiugali, tutti in Étoile incolpano la persona esterna alla
relazione, Gael, anche se la traditrice, Quinn, merita altrettanta
colpa.
Sebbene sembrassero tollerarsi
meglio verso la metà della prima stagione di Étoile, l’animosità
tra Jack e Gael potrebbe influire sulla seconda stagione, perché il
ballerino implora il direttore della compagnia di lasciarlo
rimanere al Metropolitan Ballet. Il ritorno di Gael sembrava durare
solo finché ballava con Cheyenne. Inoltre, Gael vuole continuare la
relazione con Quinn ora che lei è tornata a New York.
Come il finale di Étoile
prepara la seconda stagione
La seconda stagione di Étoile
sarà ricca di colpi di scena
Alla fine di Étoile, gli spettatori
si ritrovano con un pentagramma amoroso tra Jack, Cheyenne,
Genevieve, Gael e Quinn. Anche se Jack e Genevieve si sono
lasciati, è chiaro che provano ancora qualcosa l’uno per l’altra.
Lo stesso si può dire di Gael e Cheyenne. Le nuove coppie – la
relazione tra Jack e Cheyenne e la relazione riaccendola tra Gael e
Quinn – hanno entrambe un passato che potrebbe influire sulle loro
storie d’amore. Inoltre, sorgono domande su chi assumerà il ruolo
di direttore artistico dopo il ritorno di Nicholas. All’inizio
della prima stagione di Étoile, sembrava aperto all’idea di
dimettersi.
Per quanto Étoile sia una
lettera d’amore al balletto, Prime Video sembra altrettanto una
lettera d’amore agli alti e bassi caotici dell’essere
umani.
Oltre a queste domande, il finale
della prima stagione di Étoile ha creato un conflitto tra il
Metropolitan Ballet di New York City e Le Ballet National di
Parigi. Le due compagnie hanno trascorso l’intera stagione
lavorando insieme con l’intesa che avrebbero riavuto i membri presi
in prestito alla fine dell’anno. Tuttavia, Genevieve potrebbe non
essere disposta a restituire Mishi e Tobias se Cheyenne non tornerà
alla compagnia di balletto francese. Inoltre, Tobias e Gabin hanno
una nuova storia d’amore, quindi il coreografo potrebbe non voler
affrontare una relazione a distanza.
La fine della prima stagione di
Étoile ha fatto un ottimo lavoro nel creare molti colpi di scena e
trame per la seconda stagione. Fortunatamente, gli spettatori
avranno la possibilità di vedere il proseguimento di queste trame
e, si spera, di arrivare a una conclusione. Invece di seguire la
solita procedura di scegliere una serie per una stagione e
aspettare di vedere i dati di ascolto,
Prime Video ha dato il via libera a Étoile per due stagioni fin
dall’inizio.
Il vero significato della prima
stagione di Étoile
Il finale della prima stagione
di Étoile mostra che la vita è imprevedibile
Il finale della prima stagione di
Étoile è devastante per alcuni personaggi, mentre è felice per
altri. La vita di Cheyenne è un disastro, mentre Tobias ottiene uno
dei più grandi successi della sua carriera. Mishi trova la
felicità, mentre Jack stravolge i piani di Genevieve. Nonostante le
loro differenze, tutti gli archi narrativi hanno una cosa in
comune: trasmettono il messaggio che una persona non può sempre
prevedere cosa le riserverà la vita, per quanto pensi di avere
un piano.
Ogni personaggio della serie,
creata dall’autore di
Gilmore Girls, finisce in una situazione diversa da quella che
si aspettava all’inizio della prima stagione, offrendo un grado di
imprevedibilità che rende la serie molto realistica. I personaggi
affrontano sfide per cui non sono preparati, che li costringono ad
adattarsi. Così come Étoile è una lettera d’amore al balletto,
Prime
Video sembra altrettanto una lettera d’amore agli alti e bassi
caotici dell’essere umani. Speriamo che la seconda stagione di
Étoile continui a dimostrare che la vita non deve
necessariamente andare come previsto per essere significativa.
Nel film il
principe Amleth sta per diventare un uomo quando suo padre viene
brutalmente assassinato. Due decenni dopo, Amleth, ora un vichingo,
incontra una veggente che gli ricorda il suo voto.
Ethan Hawke è uno
degli attori più brillanti, versatili e talentuosi che il cinema
moderno abbia mai potuto conoscere e ammirare. L’attore americano
ha lavorato sulla sua carriera da giovanissimo, lavorando sempre
sodo e combattendo ogni ostacolo per arrivare dove è oggi,
riuscendo a conquistare una gran fetta di pubblico in tutto il
mondo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Ethan Hawke.
2. È anche regista,
sceneggiatore e produttore. Nel corso della sua carriera,
l’attore americano ha avuto la possibilità di sperimentare diversi
ambiti del cinema. Egli è infatti un regista molto apprezzato: ha
realizzato i corti Straight to One (1994) e Lisa Loeb
& Nine Stories: Stay (I Missed You) (1994), per poi girare i
lungometraggi Chelsea Walls (2001), L’amore
giovane (2006), Seymour: An Introduction (2014) e
Blaze (2018). In quanto sceneggiatore, ha partecipato alla
stesura dello script di Straight to One,Prima del
tramonto, L’amore giovane, Before Midnight, Making a Scene
(2013), Blaze e The Good Lord Bird (attualmente
in pre-produzione). Ma non è tutto: Hawke, infatti, è anche un
apprezzato produttore e ha lavorato alla realizzazione di
Straight to One, Exit Strategy (2015), Blaze, Adopt a
Highway e The Good Lord Bird.
Ethan Hawke e Uma Thurman
3. Sono stati sposati per
sei anni. Nel maggio del 1998, Ethan Hawke ha sposato la
collega Uma Thurman.
Sembrava che la loro relazione andasse a gonfie vele, tanto che
dalla loro unione sono nati anche due figli, Maya
Ray nel 1998 e Levon Roan nel 2002.
Eppure, i due si sono separati nel 2004, per poi divorziare
ufficialmente nel 2005. L’attore ha ammesso di recente di aver
passato un momento terribile, sul piano personale, quando ha dovuto
divorziare da Uma Thurman.
4. Si è risposato.
Dopo il divorzio con la Thurman, Hawke ha sposato, nel giugno del
2008, la ex tata dei suoi figli, Ryan Shawhughes.
I due sono insieme da allora e dalla loro unione sono nate le
figlie Clementine Jane, nel 2008, e
Indiana, nel 2011. Come coppia, Hawke e la nuova
moglie sono molto riservati e tendono a non far avere notizie del
loro privato, comparendo però sempre insieme agli eventi mondani a
cui lui è invitato.
Ethan Hawke in L’attimo
fuggente
5. Ha dovuto cambiare una
scena in corsa. La scena in cui Todd piange fuori nella
neve è stata fatta in una sola ripresa. In origine, era una scena
da svolgere in interno, ma quando ha iniziato a nevicare, Peter Weir ha
pensato che la scena avrebbe avuto un impatto maggior se fosse
stata eseguita all’esterno. Siccome stava già per finire di
nevicare, la scena doveva essere fatta in una sola ripresa.
Fortunatamente, Hawke ha avuto una certa fermezza e l’ha realizzata
senza problemi.
6. Ha avuto una strana
impressione del regista.Ethan Hawke ha rivelato di aver
avuto una strada impressione circa Peter Weir, ammettendo che
secondo lui parlava in una maniera divertente. Tuttavia, Weir era
anche il primo australiano che il giovane attore avesse mai
incontrato.
Ethan Hawke in The Guilty
7. Ha fatto parte del cast
vocale del film.The Guilty è il remake
statunitense del film danese del 2018 Il colpevole – The
Guilty. Protagonista di questo è Jake
Gyllenhaal, impegnato a dover risolvere un caso
unicamente attraverso un chiamata vocale, lasciando dunque tutta
l’azione fuori campo. Una delle tante voci che si possono sentire
nella versione originale del film è proprio quella di Hawke, che
interpreta qui il sergente Bill Miller.
Ethan Hawke è su Instagram
8. Ha un proprio profilo
ufficiale. Anche l’attore ha deciso di aprire un proprio
account Instagram ufficiale, seguito da circa 481 mila persone.
Aperto nel gennaio 2018, il suo profilo raccoglie una serie di
scatti che lo vedono spesso protagonista insieme ad amici e
colleghi, tra momenti lavorativi e di svago, insieme a quelli della
nostalgia. Senza considerare le foto dedicate ai suoi figli.
Ethan Hawke libri
9. È uno scrittore
affermato. Ethan Hawke è uno scrittore molto apprezzato e
affermato. I suoi libri più famosi sono Mercoledì delle
ceneri (2002) e Amore giovane (1996), ma ha anche
scritto Indeh: A Story of the Apache Wars (2016) e
Rules for a Knight (2015).
Ethan Hawke: età e altezza
10. Ethan Hawke è nato il 6
novembre del 1970ad Austin, nel Texas.
La sua altezza complessiva corrisponde a 180 centimetri.
Guarda l’intervista a Ethan Hawke, l’attore protagonista del nuovo
Horror Black Phone, in arrivo al cinema questo
giovedì distribuito da Universal Pictures Italia. Con il quattro
volte candidato all’Oscar Ethan Hawke nel ruolo più terrificante della
sua carriera e per la prima volta sul grande schermo Mason Thames,
Black
Phone è prodotto, diretto e co-scritto da Scott Derrickson,
regista e sceneggiatore di
Sinister, The Exorcism of Emily Rose e Doctor Strange della Marvel.
Il regista Scott Derrickson torna
alle sue radici e collabora di nuovo con il marchio più importante
del genere, Blumhouse, per un nuovo thriller horror. La
sceneggiatura del film è di Derrickson e di C. Robert Cargill
(Doctor Strange, la saga di Sinister), basato sulla premiata storia
breve di Joe Hill dal suo bestseller del New York Times “20th
Century Ghosts”. Il film è prodotto da Derrickson e Cargill’s
Crooked Highway e presentato da Universal e Blumhouse. Jason Blum,
Scott Derrickson e C. Robert Cargill sono i produttori del film,
mentre i produttori esecutivi sono Ryan Turek e Christopher H.
Warner.
Finney Shaw, un timido ma
intelligente ragazzo di 13 anni, viene rapito da un sadico
assassino che lo rinchiude in un seminterrato insonorizzato dove le
urla servono a poco. Quando un telefono disconnesso inizia a
squillare sul muro, Finney scopre di poter sentire le voci delle
precedenti vittime dell’assassino. E sono decisi a fare in modo che
ciò che è successo a loro non accada a
Finney.
Ethan Hawke ha ammesso di aver saputo di non
essere stato scelto per il casting di
Stand By Me in modo insolito e buffo, a causa del
suo cognome. Il film del 1986 era basato sul racconto breve di
Stephen King, The Body, e ha
visto sul grande schermo dei giovanissimi talenti con una fortuna
alterna.
Sebbene il film sia tenuto in grande
considerazione da molti e considerato un classico moderno, il suo
successo al botteghino, nell’anno di uscita, è stato relativamente
modesto rispetto a quelli che oggi vengono considerati film di
successo.
Stand By Me è un film di formazione
davvero perfetto, come pochi altri. Il cast principale del film
includeva alcuni nomi famosi per l’epoca, con River
Phoenix, Wil Wheaton, Corey Feldman e Jerry
O’Connell che interpretavano i quattro amici protagonisti.
A quel tempo, Ethan Hawke, un altro giovane attore che si stava
facendo strada a Hollywood, aveva già recitato insieme a Phoenix in
Explorers, altro film d’avventura per ragazzi di
quel periodo. Hawke ha anche fatto un’audizione per
Stand By Me, ma sfortunatamente per lui, le cose non
sono andate bene.
Oggi Ethan Hawke ha 50 anni, una brillante
carriera alle spalle e una vita intera di storie raccontate. E
anche se non tutte le audizioni sono sempre andate come si
aspettava, Hawke è in grado di guardare indietro al suo passato con
un approccio più saggio e a volte spensierato. In una nuova
intervista con
The Guardian, Hawke ha spiegato di aver perso il ruolo di Chris
Chambers in Stand By Me, andato poi a Phoenix, e ha appreso la
notizia dallo stesso regista, Rob Reiner, che si è complimentato
con l’adolescente Ethan prima di aggiungere: “Sei davvero
bravo, ma ho appena dato la parte a un altro ragazzo che ha il nome
di un uccello (il riferimento è al falco/hawke e alla
fenice/phoenix, ndr).“
Sebbene Hawke all’epoca sia stato
distrutto dalla notizia, la sua carriera avrebbe ricevuto, di lì a
poco, lo scossone che lo avrebbe definitivamente lanciato nel
firmamento delle stelle con il casting in L’Attimo
Fuggente, al fianco di Robin Williams,
nel 1989.
Purtroppo, Phoenix è morto nel 1993
per overdose. La morte improvvisa della giovane star è stata un
duro colpo per Hawke e lo ha aiutato a capire quanto fosse facile
essere spazzato via dallo stile di vita viziato hollywoodiano. È
per questo motivo che ha deciso di non vivere mai a Los
Angeles.
Oggi il curriculum di recitazione di
Hawke vario e articolato, e vanta quattro nomination agli Oscar.
Non essere stato scritturato in Stand By Me era
stata certamente una parte importante della sua carriera negli anni
’80, ma i decenni di ruoli e di esperienza da allora lo hanno
aiutato a ottenere un’ampia prospettiva.
Ethan Hawke perse il ruolo in Stand By Me in favore di “un
altro ragazzo con il nome di un uccello”
Arriva online il primo trailer
ufficiale di In a Valley of Violence,
western che vede protagonista Ethan Hawke al
fianco di John Travolta. Potete vedere il video di
seguito:
In The Valley of
Violence è prodotto dalla Blumhouse di Jason Blum e sarà
diretto da Ti West (The House of the Devil, The
Sacrament). Una storia di vendetta, ambientata
nel West del 1890, nella quale Ethan Hawke sarà un cacciatore di
taglie, mentre John Travolta dovrebbe interpretare un pittoresco
villain.
Nel cast figura anche Karen
Gillan nota per il suo ruolo in Guardiani della
Galassia, dove ha interpretato Nebula, figlia
adottiva di Thanos.
Prossimamente vedremo Ethan
Hawke cimentarsi nuovamente con il genere wester. L’attore
infatti figura tra i protagonisti de I
Magnifici Sette, il film diretto da Antoine
Fuqua in uscita nelle sale italiane il 22 settembre.
Distribuito da Warner
Bros. Pictures, il film è interpretato da
Denzel Washington e Chris
Pratt.
Sinossi: Il regista Antoine Fuqua rivisita una
storia classica nel film di Metro-Goldwyn-Mayer Pictures e Columbia
Pictures I Magnifici 7. Quando la città di
Rose Creek si ritrova sotto il tallone di ferro del magnate
Bartholomew Bogue (Peter Sarsgaard), per trovare protezione i
cittadini disperati assoldano sette fuorilegge,
cacciatori di taglie, giocatori d’azzardo e sicari – Sam Chisolm
(Denzel Washington), Josh Farraday (Chris Pratt), Goodnight
Robicheaux (Ethan Hawke), Jack Horne (Vincent D’Onofrio), Billy
Rocks (Byung-Hun Lee), Vasquez (Manuel Garcia-Rulfo) e Red Harvest
(Martin Sensmeier). Mentre preparano la città per la violenta resa
dei conti che sanno essere imminente,
questi sette mercenari si trovano a lottare per qualcosa
che va oltre il denaro.
Lo abbiamo visto a settembre al
Festival di Venezia, mentre il 15 maggio
arriverà nei cinema USA, è Good Kill, il
nuovo film con protagonista un combattuto e tormentato
Ethan Hawke.
Ethan Hawke rivela
sul suo personaggio: “La complessità del mio personaggio
sta proprio in questa schizofrenia: da una
parte vuole mettere la sua vita a servizio del Paese e dunque
accetta di entrare nel Drone Programme, ma dall’altra il fatto
di non essere più in pericolo lo fa sentire un codardo. Fino a
perdere il suo senso distintivo tra giusto e sbagliato, cioè il
senso ultimo della sua vita”.
Il film è diretto da Andrew
Niccol e vede protagonisti Ethan Hawke, January
Jones e Zoë Kravitz.