Il 3 luglio del
1973 David Bowie saliva sul palco dell’Hammersmith
Odeon di Londra per “uccidere”, davanti a 5000 fan increduli,
Ziggy
Stardust, il suo alter ego più celebre. A 50 anni da
quel giorno, Ziggy torna a vivere grazie al cinema dal 3 al
5 luglio con “ZIGGY STARDUST & THE SPIDERS FROM
MARS: IL FILM” in versione completamente restaurata
(elenco sale a breve su nexodigital.it).
Quella notte
straordinaria del 1973 fu infatti immortalata dal celebre regista
D.A. Pennebaker (Monterey Pop, Bob Dylan Don’t
Look Back, Depeche Mode 101) che nel backstage e sul palco
filmò David Bowie e gli Spiders from Mars e persino Ringo Starr che
si era intrattenuto per una chiacchierata con loro. Il
restauro digitale del film è stato supervisionato
da suo figlio, Frazer Pennebaker. Proposto sul grande
schermo in 4K e con audio 5.1, l’evento offrirà ai fan di
Bowie l’opportunità unica di ritrovarsi tutti insieme per rivivere
un momento iconico che ha cambiato per sempre la cultura pop e per
scoprire per la prima volta la scaletta completa che fu suonata in
quella fatidica notte, comprese le scene finali con il leggendario
chitarrista Jeff Beck e la performance di The Jean Genie
che era stata tagliata nella versione originale del film.
Ziggy Stardust era
nato solo un anno prima con l’uscita di ‘The Rise and
Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars’, il
geniale concept-album che vedeva protagonista l’onirico e surreale
Ziggy, prototipo del divo rock stravagante e androgino dai capelli
rosso fuoco, i costumi estrosi e il fascino glam. Un successo
planetario che avrebbe fatto la storia.
La versione
restaurata di ZIGGY STARDUST & THE SPIDERS FROM MARS: IL
FILM è distribuita nei cinema italiani in esclusiva da
Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio Capital,
Radio Deejay, MYMovies.it e in partnership con Warner Music
Italy.
L’evento e le
proiezioni internazionali sono prodotti e promossi dalla società di
produzione multimediale Echo Velvet e dai pluripremiati The Makers
Of per conto di RZO Music, David Bowie Estate e Warner Music.
A diversi giorni dalla scomparsa di
David Bowie, uno dei registi che ha avuto la
fortuna di dirigerlo, Christopher Nolan, affida
alle pagine dell’Entertainment Weekly un ricordo
dell’artista londinese, che incrociò il suo cammino sul set di
The Prestige, a oggi forse il miglior
film di Nolan, e in cui Bowie interpretò Nikola
Tesla.
“L’esperienza di averlo sul set
fu meravigliosa. Sulle prime eravamo intimiditi. Lui possedeva un
livello di carisma oltre il normale che aveva effetto su chiunque.
Non avevo mai visto una troupe subire il fascino di una star del
cinema in quel modo, qualunque ne fosse la grandezza. Lui aveva
grazia e capiva quale impatto avesse sulla gente. Tutti conservano
un profondo ricordo per averlo incontrato o per avergli parlato,
anche se per poco. Ho lavorato con lui per quattro o cinque giorni
e sono riuscito a infilare un paio di momenti per chiacchierarci
insieme, sono ricordi di cui faccio tesoro. Normalmente quando
incontri delle star e le conosci come persone, parte di quell’aura
mistica se ne va. Ma questo con David Bowie non
succedeva. Potevo continuare a dire di essere il suo più grande
fan, un fan che ha miracolosamente avuto l’opportunità di lavorare
con lui per un momento. Adoravo il fatto che dopo averci lavorato
insieme ne subivo ugualmente lo stesso fascino per il suo talento e
il suo carisma. Ho pensato che fosse qualcosa di magico.”
Dal 10
gennaio 2016 il mondo non è più stato uguale a prima. La notizia
della morte di David Bowie ci ha lasciati senza
fiato e da subito un’ondata di lutto collettivo ha invaso la rete e
gli organi di stampa, dando voce a un cordoglio globale che andava
ben oltre i confini dell’arte musicale.
Eccentrico, provocatore, infaticabile esploratore di nuove
frontiere, Bowie è stato un artista totale e ha ridefinito i
confini della performance musicale e stravolto la forma della
canzone. Dal Major Tom di “Space oddity” a “Ziggy Stardust”, dal
Thin White Duke di “Station to Station” al diafano post-rocker di
“Heroes”, dai trionfi di “Let’s dance” e di “The next day” fino a
“Lazarus”, ultimo singolo del suo straordinario testamento musicale
“Blackstar”, Bowie (nome d’arte di David Robert Jones) in 50 anni
di carriera ha abbattuto barriere e rivoluzionato la storia della
musica, della moda, dell’arte, trasformando se stesso e le sue
mille incarnazioni in altrettante icone dell’immaginario collettivo
e della cultura di massa.
Per
celebrare genio e talento di uno degli artisti più amati e
sfuggenti di tutti i tempi, dall’11 al 17 luglio arriva
“Omaggio a David Bowie”: una settimana di iniziative ed
eventi dedicati a Bowie che permetterà a tutti i fan italiani di
ritrovarsi per rendere il proprio tributo al Duca
Bianco.
Si
parte con il ritorno al cinema dall’11 al 13 luglio (elenco
delle sale a breve su www.nexodigital.it) di “David Bowie is”, il
documentario sulla mostra evento del Victoria & Albert Museum che
rivedremo finalmente sul grande schermo. Si prosegue poi il 14
luglio, quando la mostra “David Bowie is” del V&A
inaugurerà al MAMbo di Bologna la sua unica tappa italiana e
l’ultima tappa europea. Intanto sui social prende il via
l’iniziativa #OmaggioABowie che invita tutti i fan del Duca Bianco
a raccontare il proprio legame con l’artista attraverso un’immagine
o un testo di omaggio. I pensieri più originali saranno pubblicati
e condivisi sulle pagine social ufficiali
dell’evento.
L’esposizione David Bowie is – che potremo visitare
fino al 13 novembre 2016 nelle sale del MAMbo di Bologna – insieme
al catalogo edito in Italia da Rizzoli – celebrano la prodigiosa
carriera di David Bowie e la sua inesauribile capacità di
reinventarsi senza mai tradire se stesso e il suo pubblico. Il
percorso si articola attorno a una serie di contenuti
“multimediali” che permettono al visitatore di rivivere il processo
creativo di Bowie e di capire con quale cura e studio il suo lavoro
fosse capace di rielaborare la lezione dei protagonisti del teatro,
della danza, dell’arte figurativa del Novecento, facendo confluire
nelle sue canzoni ed esibizioni correnti e tendenze di discipline
confinanti – come l’arte orientale, la fantascienza, la cabala, la
danza, la moda. Il ritratto che ne emerge è quello di un artista
che ha condizionato l’estetica e il gusto di varie decadi del
secolo scorso, anticipando visioni della società contemporanea con
uno sguardo originale e indelebile, che influenza la nostra cultura
visiva e pop.
“David Bowie Is” al cinema:
11-13 luglio
Nel
2013 il Victoria and Albert Museum di Londra inaugurò la più
incredibile mostra mai allestita un tributo multimediale
all’artista, una vera e propria “Bowie Experience”, il pubblico la
prese d’assalto e il Museo registrò ingressi da record. Visitare
David Bowie Is è un’esperienza unica: un viaggio nel
tempo e nello spazio, fra trasformazioni e personaggi, eccentrici
costumi di scena indossati da manichini con le sue sembianze e una
colonna sonora di canzoni leggendarie: 300 pezzi che includono
filmati, fotografie, manoscritti e lettere, storyboard per i video,
bozzetti di costumi e scenografie. Grazie alla disponibilità di
Bowie, che ha reso possibile l’accesso ai suoi archivi: tutti
possono esplorare l’universo dell’uomo che ha esteso i confini e la
bellezza della musica. Descritta da The Times come
“elegante e oltraggiosa” e da The Guardian come “un
trionfo”, la mostra su Bowie è stata un successo clamoroso e un
primato nella storia del V & A Museum.
Nel
film documentario con lo stesso titolo veniamo accompagnati
nell’allestimento del V&A da guide molto speciali,
tra cui il leggendario stilista giapponese Kansai Yamamoto e
il front-man dei Pulp Jarvis Cocker, che ci fanno scoprire
le storie dietro ad alcuni dei migliori pezzi esposti. I curatori
Victoria Broackes e Geoffrey Marsh del Dipartimento di Teatro &
Performance V & A hanno dichiarato: “Siamo felici che questa
mostra straordinaria viaggi per il mondo, che le persone possano
immergersi nel tour cinematografico dell’esposizione di Londra. Il
film offre affascinanti dettagli sugli oggetti chiave del David
Bowie Archive, commenti di ospiti speciali e naturalmente… una
fantastica colonna sonora! “.
Conservando il biglietto del cinema e presentandolo alla
biglietteria del MAMbo o in uno dei punti vendita Vivaticket gli
spettatori avranno la possibilità di acquistare un biglietto di
ingresso alla mostra al costo ridotto di 13€ ed il giovedì con
apertura serale a 10 €. Allo stesso modo, presentando la
prenotazione della mostra alle biglietterie delle sale
cinematografiche che aderiranno alla promozione, si potrà
acquistare il biglietto del film a prezzo ridotto.
“David Bowie Is”: la mostra a
Bologna
David
Bowie Is, una delle mostre di maggior successo degli ultimi anni
realizzata dal Victoria and Albert Museum di Londra è la prima
retrospettiva dedicata alla straordinaria carriera di David Bowie.
La tappa di Bologna rappresenta l’unico appuntamento italiano e
l’ultima occasione per visitare la mostra in Europa. La mostra,
che nella sola Londra è stata vista da oltre 300.000 visitatori,
è tematicamente suddivisa in tre principali
sezioni:
la
prima introduce il pubblico ai primi anni di vita e della
carriera di David Bowie nella Londra del 1960, risalendo man mano
fino al punto di svolta del singolo “Space Oddity” nel
1966.
La
seconda parte accompagna il visitatore all’interno del processo
creativo di David Bowie e rivela le differenti fonti d’ispirazione
che hanno dato forma alla sua musica e allo stile delle sue
performance.
La
terza, delle stesse dimensioni delle precedenti, immerge il
pubblico nello spettacolare mondo dei grandi concerti live di
Bowie. In quest’ultima sezione, le presentazioni audio e video di
grandi dimensioni sono accoppiate all’esposizione di diversi
costumi di scena e materiali originali dell’artista.
Questo
format espositivo consente al visitatore di apprezzare tutta
l’energia teatrale e performativa di Bowie in una modalità aperta e
senza alcuna limitazione.
Per
tutte le informazioni relative alle possibilità di visita,
convenzioni, acquisto biglietti e alle attività collaterali alla
mostra si prega di visitare il sito ufficiale: www.davidbowieis.it.
Per celebrare genio e
talento di uno degli artisti più amati e sfuggenti di tutti i
tempi, dall’11 al 17 luglio arriva
“Omaggio a David Bowie”: una settimana di
iniziative ed eventi dedicati a Bowie che permetterà a tutti i fan
italiani di ritrovarsi per rendere il proprio tributo al Duca
Bianco.
Si parte con il ritorno al
cinema dall’11 al 13 luglio (elenco delle sale su www.nexodigital.it) di
“David Bowie is”, il documentario sulla mostra evento del
Victoria & Albert Museum che rivedremo finalmente sul grande
schermo. Si prosegue poi il 14 luglio, quando la
mostra “David Bowie is” del V&A inaugurerà al MAMbo di
Bologna la sua unica tappa italiana e l’ultima tappa
europea. Intanto sui social prende il via l’iniziativa
#OmaggioABowie che invita tutti i fan del Duca Bianco a raccontare
il proprio legame con l’artista attraverso un’immagine o un testo
di omaggio. I pensieri più originali saranno pubblicati e condivisi
sulle pagine social ufficiali dell’evento.
Di seguito trailer e prima clip dal
documentario:
L’esposizione David Bowie
is – che potremo visitare fino al 13 novembre 2016 nelle sale
del MAMbo di Bologna – insieme al catalogo edito in Italia da
Rizzoli – celebrano la prodigiosa carriera di David Bowie e la sua
inesauribile capacità di reinventarsi senza mai tradire se stesso e
il suo pubblico. Il percorso si articola attorno a una serie di
contenuti “multimediali” che permettono al visitatore di rivivere
il processo creativo di Bowie e di capire con quale cura e studio
il suo lavoro fosse capace di rielaborare la lezione dei
protagonisti del teatro, della danza, dell’arte figurativa del
Novecento, facendo confluire nelle sue canzoni ed esibizioni
correnti e tendenze di discipline confinanti – come l’arte
orientale, la fantascienza, la cabala, la danza, la moda. Il
ritratto che ne emerge è quello di un artista che ha condizionato
l’estetica e il gusto di varie decadi del secolo scorso,
anticipando visioni della società contemporanea con uno sguardo
originale e indelebile, che influenza la nostra cultura visiva e
pop.
“David Bowie Is” al
cinema: 11-13 luglio
Nel 2013 il Victoria and Albert
Museum di Londra inaugurò la più incredibile mostra mai allestita
un tributo multimediale all’artista, una vera e propria “Bowie
Experience”, il pubblico la prese d’assalto e il Museo registrò
ingressi da record. Visitare David Bowie
Is è un’esperienza unica: un viaggio nel tempo e
nello spazio, fra trasformazioni e personaggi, eccentrici costumi
di scena indossati da manichini con le sue sembianze e una colonna
sonora di canzoni leggendarie: 300 pezzi che includono filmati,
fotografie, manoscritti e lettere, storyboard per i video, bozzetti
di costumi e scenografie. Grazie alla disponibilità di Bowie, che
ha reso possibile l’accesso ai suoi archivi: tutti possono
esplorare l’universo dell’uomo che ha esteso i confini e la
bellezza della musica. Descritta da The Times come
“elegante e oltraggiosa” e da The Guardian come “un
trionfo”, la mostra su Bowie è stata un successo clamoroso e un
primato nella storia del V & A Museum.
Nel film documentario con lo stesso
titolo veniamo accompagnati nell’allestimento del V&A
da guide molto speciali, tra cui il
leggendario stilista giapponese Kansai Yamamoto e
il front-man dei Pulp Jarvis Cocker, che ci fanno
scoprire le storie dietro ad alcuni dei migliori pezzi esposti. I
curatori Victoria Broackes e Geoffrey Marsh del Dipartimento di
Teatro & Performance V & A hanno dichiarato: “Siamo felici che
questa mostra straordinaria viaggi per il mondo, che le persone
possano immergersi nel tour cinematografico dell’esposizione di
Londra. Il film offre affascinanti dettagli sugli oggetti chiave
del David Bowie Archive, commenti di ospiti speciali e
naturalmente… una fantastica colonna sonora! “.
Conservando il biglietto del cinema
e presentandolo alla biglietteria del MAMbo o in uno dei punti
vendita Vivaticket gli spettatori avranno la possibilità di
acquistare un biglietto di ingresso alla mostra al costo ridotto di
13€ ed il giovedì con apertura serale a 10 €. Allo stesso modo,
presentando la prenotazione della mostra alle biglietterie delle
sale cinematografiche che aderiranno alla promozione, si potrà
acquistare il biglietto del film a prezzo ridotto.
“David Bowie Is”: la
mostra a Bologna
David Bowie Is, una delle mostre di
maggior successo degli ultimi anni realizzata dal Victoria and
Albert Museum di Londra è la prima retrospettiva dedicata alla
straordinaria carriera di David Bowie. La tappa di Bologna
rappresenta l’unico appuntamento italiano e l’ultima occasione per
visitare la mostra in Europa. La mostra, che nella sola
Londra è stata vista da oltre 300.000 visitatori, è
tematicamente suddivisa in tre principali sezioni:
la prima introduce
il pubblico ai primi anni di vita e della carriera di David Bowie
nella Londra del 1960, risalendo man mano fino al punto di svolta
del singolo “Space Oddity” nel 1966.
La seconda parte
accompagna il visitatore all’interno del processo creativo di David
Bowie e rivela le differenti fonti d’ispirazione che hanno dato
forma alla sua musica e allo stile delle sue performance.
La terza, delle
stesse dimensioni delle precedenti, immerge il pubblico nello
spettacolare mondo dei grandi concerti live di Bowie. In
quest’ultima sezione, le presentazioni audio e video di grandi
dimensioni sono accoppiate all’esposizione di diversi costumi di
scena e materiali originali dell’artista.
Questo format espositivo consente al
visitatore di apprezzare tutta l’energia teatrale e performativa di
Bowie in una modalità aperta e senza alcuna limitazione.
Dal 10 gennaio 2016 il mondo non è
più stato uguale a prima. La notizia della morte di David Bowie ci
ha lasciati senza fiato e da subito un’ondata di lutto collettivo
ha invaso la rete e gli organi di stampa, dando voce a un cordoglio
globale che andava ben oltre i confini dell’arte musicale.
Eccentrico, provocatore,
infaticabile esploratore di nuove frontiere, Bowie è stato un
artista totale e ha ridefinito i confini della performance musicale
e stravolto la forma della canzone. Dal Major Tom di “Space oddity”
a “Ziggy Stardust”, dal Thin White Duke di “Station to Station” al
diafano post-rocker di “Heroes”, dai trionfi di “Let’s dance” e di
“The next day” fino a “Lazarus”, ultimo singolo del suo
straordinario testamento musicale “Blackstar”, Bowie (nome d’arte
di David Robert Jones) in 50 anni di carriera ha abbattuto barriere
e rivoluzionato la storia della musica, della moda, dell’arte,
trasformando se stesso e le sue mille incarnazioni in altrettante
icone dell’immaginario collettivo e della cultura di massa.
Dominic Monaghan,
indimenticato Meriadoc ‘Merry’ Brandybuck della saga de
Il Signore degli Anelli, ha rivelato in
un’intervista all’Huffington Post di aver incontrato
David Bowie durante i provini per la trilogia di
Peter Jackson.
“Mi trovavo da Hubbard,
un’agenzia di casting piuttosto famosa a Londra, per i provini de
Il Signore degli Anelli“, ha raccontato
l’attore. Mentre attendeva l’esito del provino, Monaghan ha avuto
una piacevole sorpresa. “Stavo leggendo una rivista nella
reception, quando David Bowie entrò, firmò un
foglio e raggiunse la sala audizioni. Doveva essere per il
ruolo di Gandalf. Non riesco a immaginare
nessun altro personaggio per cui avrebbe potuto fare un
provino. Potrebbe anche aver letto la parte di un altro personaggio
ma sono un grandissimo fan, oggi ho la fortuna di conoscere anche
suo figlio e vederlo di persona in quell’occasione ha rappresentato
un momento speciale per me”.
Per molti anni, in realtà, si è
è vociferato che David Bowie fosse stato
interessato a incarnare Elrond, il personaggio poi incarnato da
Hugo Weaving. Peter Jackson, del
resto, più di una volta ha chiarito di non aver voluto facce troppo
note e famose nel cast.
Dopo la notizia della morte, e le
tante parole dette su David Bowie da
colleghi e personaggi famosi, per ricordarlo, arriva un’altra
notizia, secondo la quale l’artista avrebbe potuto fare una
comparsa nel prossimo film I Guardiani della Galassia
2 in uscita il prossimo anno.
A rivelarlo è James
Gunn – sceneggiatore del primo capitolo – che, sul suo
account facebook, scrive: ”Solo poco tempo fa stavo parlando
con Kevin Feige della possibilità di un cameo ne I Guardiani della
Galassia 2, e siamo arrivati al nome di Bowie”, ha rivelato
Gunn. ”Gli ho detto che nulla al mondo mi avrebbe reso più
felice, ma ho saputo da amici comune che non stava bene. Poi
abbiamo saputo che stava di nuovo bene e la cosa diventava
possibile. Che se lo immaginava?”.
Il post di Gunn poi continua,
aprendo a una possibilità di inserire una traccia di Bowie nel
film: ”Bowie era un mio idolo, enorme e onnipresente. Pochi
artisti in qualsiasi campo hanno lasciato un’impressione indelebile
su di me come lui. Secondo me, Ziggy Stardust è forse il più
grande album rock and roll di tutti i tempi. Abbiamo
inserito ”Moonage Daydream” ne I Guardiani [della Galassia],
ma ho sempre pensato che il carattere dell’album fosse al di là di
questo, nell’estetica, nel collegamento apparentemente naturale e
integrale con la pop cultura del rock anni ’70 e nella space opera.
Ho cercato di inserire un altro pezzo di Bowie nel sequel, il
che renderebbe Bowie l’unico artista ad avere una canzone nel primo
e secondo film. Penso che questo sia giusto e appropriato. Anche se
ho tagliato la scena che poi abbiamo usato, noi ne abbiamo i
diritti. Chi lo sa. Forse riuscirò a trovare
un modo”.
David Boreanaz è
uno di quegli attori che a riscritto la storia delle serie tv,
facendo innamorare fan di tutto il mondo tra la fine degli anni ’90
e l’inizio del 2000 grazie alle serie Buffy
l’ammazzavampiri e al suo spin-off Angel. Per
arrivare fino a dove è arrivato ora, l’attore, produttore e regista
americano ha dovuto fare una bella gavetta e ha sempre lavorato
sodo per costruirsi una carriera concreta e solida.
Ecco, allora, dieci cose che
forse non sapevate su David Boreanaz.
David Boreanaz: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in celebri
film e serie TV. David Boreanaz debutta come attore nel
1993 grazie ai film Aspen- Sci estremo e Kickboxing
mortale e grazie alla serie Sposati.. con figli.
Raggiunge subito il successo grazie alla serie Buffy l’ammazzavampiri
(1997-2003) ed Angel (1999-2004) e anche grazie ai film
come Valentine – Appuntamento con la morte (2001) e Il
corvo – Preghiera maledetta (2005). La sua carriera è
continuata con i film The Mighty Macs (2010) e Officer
Down (2012) e con le serie Baby Blues (2002),
Bones (2005-2017), Sleepy Hollow (2015) e
SEAL Team (2017-in
corso).
2. Non solo attore, ma anche
regista e produttore. Nel corso della sua carriera, David
Boreanaz non si è limitato a fare solo l’attore, ma che ha avuto
modo di sperimentare anche gli ambiti della produzione e della
regia. Boreanaz, infatti, ha iniziato a dirigere nel 2004 un
episodio di Angel, per continuare quest’attività con
Il risolutore (2012) e con diversi episodi di
Bones e SEAL Team. Inoltre, al di là della regia,
l’attore si è anche concentrato nella produzione, partecipando in
questa veste alle serie Bones e SEAL Team.
David Boreanaz, Ingrid Quinn e i
figli Jaden Rayne e Bella
3. David Boreanaz si è
sposato due volte. Prima della sua attuale moglie,
Boreanaz è stato già sposato con Ingrid Quinn, con
un matrimonio durato dal 7 giugno del 1997 fino al 1999, anno del
divorzio. In seguito, si è sposato con Jaime
Bergman, ex conigletta di Playboy ed attrice, il 24
novembre del 2001: dalla loro unione sono nati due figli,
Jaden Rayne (nato nel 2002) e
Bella (nata nel 2009), il cui nome originale era
però Bardot Vita, poi cambiato in quello
attuale.
4. In passato è stato
infedele alla sua attuale moglie. Pare che David Boreanaz
non sia stato molto fedele alla moglie diversi anni fa e di questo
fatto ne ha parlato. Sicuramente l’attore, come si è lui stesso
definito, è stato irresponsabile, tuttavia è stato ricattato dalla
sua amante. Il nome non è stato divulgato, ma pare che questa
persona abbia ricattato l’attore, minacciando di rivelare ai media
la loro relazione, chiedendo soldi in cambio del silenzio.
David Boreanaz in
Bones
5. L’attore ha vinto una
causa milionaria. Stando a quando è stato divulgato circa
un paio di mesi fa, pare che le star di Bones, David
Boreanaz e Emily Deschanel, abbiano vinto una
causa intentata insieme ai produttori della serie, ottenendo un
risarcimento pari a 178.695.778,90 di dollari. Questa cifra copre
essenzialmente i pagamenti per la distribuzione dello show su
diverse piattaforme, inclusa Hulu. Il giudice, infatti, ha ritenuto
che la FOX abbia mentito e coperto diversi dettagli finanziari
dell’accordo di distribuzione.
6. David Boreanaz non
vorrebbe partecipare ad un revival della serie. Stando a
quanto dichiarato, all’attore americano non piacerebbe tornare
indietro. Lui e la sua collega Emily Deschanel hanno ammesso di
aver realizzato diversi finali di stagione, pensando che ogni volta
potesse essere l’ultima e tuttti contraddistinti da un livello
qualitativo soddisfacente.
David Boreanaz è su
Instagram
7. Il suo account ufficiale
è seguitissimo. Anche David Boreanaz, come la maggior
parte dei suoi colleghi, è caduto della trappola di Instagram,
tanto da aprire un proprio profilo ufficiale che conta qualcosa
come 697 mila fan al seguito. L’attore è abbastanza attivo sul
social, tanto da condividere spesso immagini che riguardano i suoi
progetti lavorativi e che lo vedono spesso protagonista. Ma molti
altri post sono dedicati alla nostalgia della gioventù, ai ricordi
lavorativi di un tempo e alla sua famiglia.
David Boreanaz in Buffy l’Ammazzavampiri
8. Ha dimostrato di poter
essere molto cattivo. La prima volta che fu pianificato
che Angel avrebbe perso la sua anima, Joss Whedon
dubitava che David Boreanaz fosse in grado di rappresentare la
crudeltà di Angelus. Tuttavia, Whedon ha poi affermato che Boreanaz
lo ha spaventato talmente tanto nella sua interpretazione del
crudele Angelus da decidere di realizzare una serie spin-off
dedicata a lui, così da poter esplorare ulteriormente il
personaggio nei suoi lati buoni e in quelli negativi.
David Boreanaz in
Angel
9. Ha avuto modo
improvvisare molte battute. Andata in onda dal 1999 al
2004, la serie Angel è dedicata a raccontare le gesta del
vampiro Angel nella città di Los Angeles, dove egli si dedica ad
aiutare i bisognosi per tentare di espiare i propri peccati. Nel
corso dello show, però, Boreanaz ha avuto modo anche di
interpretare la versione malvagia del suo personaggio, ovvero
Angelus. Durante il suo arco narrativo della quarta stagione nei
panni di questo, inoltre, a David Boreanaz è stato permesso di
improvvisare molte delle sue battute.
David Boreanaz: il suo 2020
10. È impegnato con una
nuova serie TV. Conclusasi nel 2017 l’esperienza con la
serie Bones, Boreanaz ha subito iniziato a recitare per
SEAL Team, dove interpreta Jason Haynes. La serie segue le
vicende del Team Bravo una unità d’élite del DEVGRU dei Navy
SEAL. La squadra è impegnata in operazioni militari non solo sul
suolo statunitense, ma soprattutto in giro per il mondo dove
affrontano terroristi, aiutano innocenti, e combattono in nome del
loro Paese. Il personaggio interpretato da Boreanaz è un Master
Chief Special Warfare Operator, leader del Team
Bravo.
Lucasfilm ha
rivelato per la prima volta i piani per una nuova trilogia di
Star
Wars degli showrunner di Game
of ThronesDavid Benioff e Dan Weiss
nel 2018.
La notizia ha generato una grande
eccitazione tra i fan, ma il duo non è mai riuscito a viaggiare da
Westeros a una Galassia Molto, Molto Lontana e si
è separato da Lucasfilm l’anno successivo.
Sono stati condivisi solo frammenti
di ciò che avevano pianificato o perché, al di là di un accordo da
200 milioni di dollari con Netflix
che finora ci ha dato solo
Il problema dei tre corpi attualmente in onda, hanno
rinunciato a quello che avrebbe dovuto essere un lavoro da
sogno.
Parlando con Games Radar, al duo è
stato chiesto se sono ancora intenzionati a lavorare con Lucasfilm
sulla trilogia di Star
Wars, presumibilmente quando il loro attuale rapporto di lavoro
conNetflix finirà.
Per il momento, però, non sembra
che siano intenzionati a lavorare su franchise preesistenti.
“No, non credo“, dice Benioff. “Penso che quando si ha
un franchise già così ben consolidato, come Star
Wars o James Bond o così via, penso che ci sia meno
indipendenza quando si arriva per cercare di raccontare una storia
che si vuole raccontare e quindi penso che quello che Dan [Weiss] e
io abbiamo imparato è che è più divertente per noi iniziare
qualcosa di nuovo“.
“Ovviamente, qui arriviamo
sulle spalle di [Cixin Liu, l’autore] che ha creato questi romanzi
e tutto il resto, ma perché siamo noi ad adattarli, almeno per la
lingua inglese“, dice a proposito di come
Il problema dei tre corpi si differenzia. “Abbiamo molta
flessibilità in termini di storia che vogliamo raccontare e questo
è molto più divertente per noi rispetto all’altra
versione“.
Weiss, nel frattempo, ha tenuto a
precisare che stanno già valutando le idee per continuare questa
storia specifica, quindi non c’è da stupirsi che non abbiano
pensato molto a Star Wars.
“Non abbiamo una seconda
stagione, ma dobbiamo continuare ad andare avanti a tutta forza
come se l’avessimo. Perché se ci sarà una seconda stagione, dovremo
darci da fare in termini di pre-produzione e produzione per farla
arrivare alla gente in tempi ragionevoli“.
All’inizio di quest’anno, Benioff
ha finalmente fatto luce sulle premesse della loro trilogia
dicendo: “Volevamo fare Il primo Jedi. In pratica come è nato
l’Ordine Jedi, perché è nato, la prima spada laser…“.
“[La Lucasfilm] alla fine non
ha voluto fare la storia del Primo Jedi“, ha continuato.
“Avevamo in mente un’idea di storia molto specifica, e alla
fine hanno deciso di non volerla fare. E lo capiamo perfettamente.
È la loro compagnia e la loro IP, ma non eravamo i droidi che
stavano cercando“.
Pensate che gli ex showrunner di
Game
of Thrones abbiano fatto la scelta giusta rinunciando
ai film di Star Wars?
Dopo aver abbandonato l’universo di
Star
Wars – il duo artistico avrebbero dovuto sviluppare
una nuova trilogia -, David Benioff e D.B.
Weiss, creatori di Game of
Thrones, hanno finalmente trovato il loro prossimo
progetto cinematografico.
Stando a quanto riportato da
Deadline, infatti,
David Benioff e D.B. Weiss si
occuperanno della realizzazione di un thriller/horror ancora senza
titolo basato su Lovecraft, graphic novel di
Hans Rodionoff. Il film sarà sceneggiato da Phil
Hay (Destroyer) e Matt Manfredi (Ride Along 2).
I dettagli sulla trama non sono
stati ancora svelati, ma stando alle prime indiscrezioni la storia
ruoterà attorno ad una serie di interrogativi come “Cosa
accadrebbe se H.P. Lovecraft avesse raccontato la verità durante
tutti i suoi anni di attività? E se tutti i mostri partoriti dalla
sua mente fossero reali?”. Il film sarà ambientato nel 1920 ed
ingloberà al suo interno anche il mito di Cthulhu, creatura
immaginaria ideata proprio dallo scrittore statunitense.
Pare che Benioff e Weiss fossero in
trattative con la Warner Bros. per sviluppare il progetto da
diversi anni, ma gli impegni con Game of
Thrones non li hanno mai permesso di iniziare
ufficialmente a lavorare sul progetto. Tra i produttori esecutivi
figura anche Karyn Kusama, regista di AEon
Flux e Destroyer.
Disney+ ha annunciato che la
serie originale britannica David Beckham: Squadre da
Salvare debutterà in esclusiva su Disney+ mercoledì 9 novembre.
L’annuncio è stato accompagnato da un primo trailer e da alcune
immagini della serie.
Coprodotta dalla società di produzione Twenty Twenty, vincitrice
di premi BAFTA e RTS, e da Studio 99, lo studio di produzione e
contenuti globali co-fondato da Beckham, David Beckham: Squadre
da Salvare è una serie commovente che vede lo stesso David
Beckham tornare alle sue radici nell’East London per fare da
mentore ai Westward Boys, una giovane squadra dilettantistica che
si trova in fondo alla classifica rischiando la retrocessione. Non
si tratta però di una lega qualsiasi…è la stessa in cui il campione
giocava da ragazzo. Lavorando a stretto contatto con gli
allenatori, Beckham cercherà di risollevare le sorti della
squadra.
In questo esclusivo primo trailer,
David Beckham torna alle sue radici nell’East London con
l’ambizione di aiutare i Westward a vincere. Lo sneak peek lo
ritrae mentre fa da mentore alla giovane squadra e dà consigli sul
calcio di punizione perfetto per imparare a tirarlo proprio come
faceva lui. David Beckham: Squadre da Salvare si basa
sull’impegno della Company nell’individuare, sviluppare e
realizzare produzioni originali. Nella sola area EMEA, il team
International Content and Operations di Disney ha in programma di
creare 60 produzioni locali entro il 2024, continuando a lavorare
con creatori e produttori d’eccellenza.
Il Joker di
Jared Leto è stato “maltrattato” secondo
David Ayer, regista di Suicide
Squad. L’attore premio Oscar ha debuttato nel DCEU nel
2016, quando ha intepretato il Clown Principe del Crimine nel
cinecomic incentrato sulla Squadra Suicida. Nonostante il marketing
del film avesse messo al centro il suo personaggio, in realtà Leto
ha avuto pochissime scene a disposizione nella versione del film
che abbiamo visto nelle sale, cosa che – come ben sappiamo – ha
scatenato le ire dei fan.
Al contrario, Suicide
Squad si è focalizzato soprattutto sui personaggi di
Harley Quinn (Margot
Robbie), di Deadshot (Will
Smith) e sul resto della Task Force X mandata in
missione per conto di Amanda Waller (Viola
Davis). L’apparizione di Leto sullo schermo è stata
veramente ridotta al minimo, tant’è che dopo l’uscita del film al
cinema in molti cominciarono ad “etichettare” la sua presenza al
netto di un “glorioso cameo”.
Dopo l’uscita di Suicide
Squad, per molto tempo si parlò di uno spin-off che
avrebbe dovuto raccontare nel dettaglio la relazione tra Harley
Quinn e il Joker, con i fan che non vedevano l’ora di vedere un
film che – almeno nelle intenzioni – sembrava voler rendere
giustizia all’incarnazione dell’iconico villain da parte di Leto.
Sfortunatamente, con l’evolversi dei piani della Warner Bros.
relativi al DCEU, il progetto è stato ufficialmente
accantonato.
David Ayer torna a difendere del
Joker di Jared Leto in Suicide Squad
Di recente, con i fan che continuano
a chiedere a gran voce la release della Director’s Cut di Suicide
Squad (grazie anche all’enorme risultato ottenuto con
la Snyder Cut di Justice
League, che arriverà ufficialmente il
prossimo anno su HBO Max), David Ayer è tornato
molto più attivo sui social, soprattutto per quanto riguarda il suo
cinecomic del 2016. In un recente post, Ayer ha affermato che Leto
è stato “maltrattato” durante tutta questa lunga debacle, e la sua
performance non è stata “trattata” come avrebbe dovuto in fase di
montaggio. Su
Twitter, il regista ha scritto chiaramente: “Jared è stato
maltrattato. Nessuno ha visto davvero la sua performance. È stata
tagliata dal film.”
Ad oggi sembra che David
Ayer sia potenzialmente intenzionato a rilasciare la sua
Ayer Cut di Suicide
Squad. Nonostante il regista abbia fatto intendere che
la “sua” versione del film sarebbe praticamente ultimata, l’ultima
parola spetterà sempre alla Warner Bros. Chissà se sulla scia di
quanto accaduto con Justice
League, anche il cinecomic di Ayer non avrà finalmente
la giustizia che sembra meritare…
Suicide
Squad è un film del 2016 diretto da David
Ayer con Will
Smith, Margot
Robbie, Jared
Leto, Joel
Kinnaman, Jai Courtney, Cara
Delevingne, Viola
Davis, Scott
Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike Barinholtz, Ted
Whittall, Robin Atkin Downes e David
Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del
mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per
costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito
alla morte di Superman avrà il compito di difendere l’umanità da
ogni genere di minaccia.
Sarà David Ayer,
sceneggiatore di film come Fast and
Furious e Training Day, a
scrivere Scarface, remake dell’omonimo film con
protagonista Al Pacino diretto da Brian De Palma nel 1983, che a
sua volta si ispirava a un altro Scarface, il primo della storia
del cinema, risalente al 1932 e diretto da Howard Hawks. Pur
essendo un remake, questo nuovo Scarface targato Universal Pictures
non avrà molto in comune con i due citati predecessori, eccezion
fatta per il titolo e i tratti generali della storia. “Lo vedo come
la storia del sogno americano”, ha dichiarato Ayer ricordando il
film di De Palma ” con un personaggio che punta in una direzione
differente la sua bussola morale”.
David Ayer, regista
del divisivo film Suicide Squad, ha
mantenuto viva per molti anni la speranza che la Warner Bros.
rilasciasse la sua director’s cut di quel film uscito
2016 e di recente ha confermato di aver avuto conversazioni con
il co-CEO dei DC Studios James Gunn per poter svelare al mondo la sua
visione originale del film sulla squadra sucida composta da
supercriminali. Tuttavia, sembra ora che Ayer abbia ufficialmente
gettato la spugna riguardo la concretizzazione di tale
progetto.
Quando gli è stato chiesto un
aggiornamento su Twitter, il regista ha infatti
chiarito di aver “chiuso con la DC“, perché lo studio non
ha “alcun interesse” a rilasciare la sua versione del
film. Ayer ha anche risposto ad un utente che gli chiedeva se Gunn
avesse mostrato il suo supporto per l’Ayer’s Cut, ma il regista
sembra suggerire che Gunn potrebbe essere stato semplicemente
scavalcato da qualcuno più in alto di lui nella gestione dello
studio. In un tweet poi cancellato, Ayer aveva infine affermato di
essere pronto a voltare pagina e dedicarsi a nuovi progetti.
Che cos’è la famigerata “versione
originale” di Suicide Squad?
Negli corsi degli anni,
David Ayer ha parlato più e più volte del fatto
che il film Suicide
Squad arrivato nelle sale non era la versione che
lui aveva inizialmente pianificato, con la Warner Bros. che, sulla
scia del malcontento generato da
Batman v Superman: Dawn of Justice, è intervenuta
pesantemente durante la post-produzione per alleggerire i toni del
film ed evitare che anche l’opera di Ayer venisse percepita come
eccessivamente cupa.
Sulla scia della campagna lanciata
dai fan di Zack Snyder per la release
del suo taglio di Justice
League (campagna che è riuscita a portare all’effettiva
distribuzione del film), Ayer ha incoraggiato i fan a
fare lo stesso nei confronti della sua versione
di Suicide
Squad, con alcuni che hanno effettivamente cercato di
promuovere la causa. Da allora, la Warner Bros. ha però specificato
più volte che lo studio non ha intenzione di distribuire la Ayer’s
Cut.
La performance di Jared Leto nei panni del Joker in
Suicide
Squad di David Ayer ha ricevuto
immediatamente critiche negative da parte dei fan, in particolare a
causa della netta differenza nel look di Leto rispetto al
tradizionale look del Joker, così come per l’ormai iconico
tatuaggio “Damaged” che il personaggio di Leto aveva sul suo
fronte.
Di recente sui social media, il
regista David Ayer ha parlato brevemente di quella
interpretazione del Joker. Dopo aver condiviso una foto di Leto in
costume, un fan ha commentato che il Joker di Leto è stato una
grande delusione, e Ayer ha risposto “questo è quello che
succede quando fai a pezzi una performance e l’arco del
personaggio. Mi dispiace che sia tutto ciò che ti è stato permesso
di vedere. Ora la tua mente è chiusa alla verità.”
In un tweet di follow-up in risposta
a un fan che chiedeva del famigerato tatuaggio sulla fronte, Ayer
ha affermato che doveva essere un segno del Joker che “trollava”
Batman dopo che Batman, nell’universo del film, aveva fatto saltare
i denti di Joker, colpendolo. Tuttavia, Ayer ha affermato che è
stata “l’unica scelta estetica” che vorrebbe non aver
fatto.
Oltre al tatuaggio sul viso,
l’aspetto di Joker – che includeva anche una
specie di apparecchio a causa dei denti che erano stati danneggiati
da Batman – è stato ampiamente stroncato nel momento in cui è stato
mostrato. La successiva apparizione in Suicide
Squad non ha aiutato le cose e, dopo la prima del
film, la visione di Joker di Ayer non è più apparsa fino a un
piccolo cameo in Justice
League di Zack Snyder, dove però
aveva un look leggermente diverso.
Il regista David
Ayer, dopo aver diretto lo splendido End of
Watch, ha firmato con la QUED
International per dirigere un nuovo lungometraggio
ambientato nel periodo della Seconda Guerra Mondiale dal
titolo Fury. Il film segue le vicende di cinque
uomini dell’equipaggio di un carro armato americano sul suolo
europeo, negli ultimi giorni della guerra.
Ayer, che inizierà le
riprese questo autunno, ha già annunciato l’uscita per il gennaio
2014 del suo nuovo progetto Ten con le star
Arnold Schwarzenegger, Joe Manganiello
e Olivia Williams. Johnm Lesher sarà il
produttore di entrambi i lungometraggi.
Il regista di Suicide
Squad, David Ayer, in onore delle
numerose speculazioni emerse nelle ultime settime ha diffuso una
nuova foto di Joker e Harley Quinn.
Nel tweet che trovate di seguito
vediamo il Joker (Jared Leto) e Harley Quinn (Margot Robbie)
danzare in quel piccolo frammento ispirato da Alex
Roos. La natura del tweet è probabilmente legato ai tanti
rumors in merito alla possibilità che David Ayer
non sia più al timone di Gotham
City Sirens, ma sembra che il regista con questa foto
voglia manifestare il fatto che è ancora legato a quei due
personaggi e lo sarà anche in futuro.
I primi dettagli, per la verità
ancora scarsi, parlano ovviamente di un coinvolgimento di
Margot Robbie e di un suo ruolo anche nella
produzione del film. La sceneggiatura è affidata a Geneva
Robertson-Dworet, che è stata reclutata anche per il nuovo
film in sviluppo su Tomb Raider.
Gotham City Sirens è una
serie della DC Comics scritta da Paul Dini e
disegnata da Guillem March. Come accennato, le
protagoniste della serie sono Catwomna, Poison Ivy e Harley Quinn.
Il primo numero risale al 2009 lanciato come appendice di
Batman Reborn.
Tutte le protagoniste sono
approdate al cinema almeno una volta. Harley quest’anno con
Margot Robbie, Poison Ivy con le
fattezze di Uma Thurman e
Catwoman con le tre diversissime interpretazioni
di Michelle Pfeiffer, Halle Berry
e Anne Hathaway.
In occasione di un panel targato
Fox e dedicato alla serie Deputy durante il press tour
della Television Critics Association, il regista di
Suicide Squad,David
Ayer, ha rivelato che il suo viaggio all’interno del DCEU
potrebbe ancora continuare: lo stesso, infatti, in riferimento
all’imminente arrivo nelle sale di Birds of
Prey, ha confermato che Gotham City
Sirens, il cinecomic che riunirà sullo schermo
Harley Quinn, Catwoman e Poison Ivy, non è stato cancellato, ma
soltanto “messo in pausa” dalla Warner Bros., con buona
possibilità che prima o poi riceva definitivamente il via
libera.
E sempre a proposito di
Suicide Squad, Ayer ha rivelato che avrebbe
potuto dirigere il sequel. Dopo aver espresso attraverso i social
tutto il suo supporto e la sua
ammirazione nei confronti di James Gunn, il
regista ha rivelato a proposito di The Suicide
Squad che gli sarebbe stata offerta la possibilità di
dirigerlo: “Mi è stato offerto di farlo, ma ho preferito
intraprendere un’altra strada”, ha spiegato Ayer.
Il film di Gunn sarà un vero e
proprio reboot con alcuni collegamenti alla pellicola di Ayer,
incluso diversi attori di quel film che torneranno ufficialmente
nel cast, come Margot Robbie, Joel Kinnaman, Jai
Courtney e Viola Davis. Anche se non sarà
lui a riportare sul grande schermo la Task Force X, Ayer è apparso
fiducioso in merito ai suoi impegni con la DC Films, rivelando di
essere assolutamente disponibile a dirigere un nuovo adattamento:
“Adoro la creazione di quel mondo e adoro il potere che ha la
comunicazionie al giorno d’oggi e, soprattutto, che hanno i fan.
Può essere pericoloso: è come essere un giocoliere con tante
motoseghe al posto delle sfere, ma al tempo stesso è qualcosa che
mi affascina, quindi sono certo che mi immergerò ancora in
quell’universo.”
Sempre in occasione del medesimo
evento, David Ayer ha avuto anche la possibilità
di aggiornare sul sequel di Bright, il
film Netflix da lui diretto nel 2017, con protagonisti Will
Smith e Joel Edgerton: “Lo stiamo
sviluppando e spero che saremo in grado iniziare i lavori sul film
al più presto”, ha dichiarato il regista, che ha poi espresso
il desiderio di voler esplorare ulteriormente quel mondo, dal
momento che si tratta di un “universo davvero ricco” che
ha intenzione di “approfondire ancora”.
Ricordate, durante la promozione di
Suicide Squad, l’infelice commento di
David Ayer sui Marvel Studios? Chi ha
memoria corta, può andare a questo link per avere un aiuto
ma, in soldoni, il regista mandò a quel paese lo studio davanti a
una folla di fan, per dare maggiore forza al suo discorso macho di
promozione al film. Senza andare a sviscerare gli esiti di
Suicide Squad e degli altri film Marvel che sono
seguiti, a confronto, sembra che adesso Ayer abbia cambiato
idea.
Su Twitter, il regista ha dichiarato di essere
“orgoglioso” del successo della Casa delle
Idee al cinema: “Marvel sta facendo faville. Fiero del
loro successo. Le vita è un fiume. Facciamocene una ragione,
fratello. Pace.”
Il tweet di David
Ayer è probabilmente riferito ad Avengers:
Infinity War e al successo che il film riscuoterà, ma
anche all’ottimo film che si è rivelato essere questo terzo team-up
del Marvel Cinematic Universe.
Ricordiamo che il regista è ancora
al lavoro con la Warner Bros per portare sullo schermo
Gotham City Sirens, in cui tornerà a dirigere
Margot Robbie nei panni di Harley Quinn. Per
quanto riguarda invece Suicide Squad 2, lo studio
ha affidato il film a Gavin O’Connor.
In esclusiva nazionale e per la
prima volta in Italia, ARF! e
l’Instituto Cervantes di Roma presentano alla Sala Dalì di Piazza
Navona la mostra del rinomato artista spagnolo, vincitore di 5
Eisner Awards e 2 Harvey Awards, David Aja.
“Con un linguaggio ricco di
sfumature, David Aja non è solo uno dei grandi autori contemporanei
del fumetto spagnolo, ma una figura ammirata in tutta Europa. È una
gioia e un motivo di orgoglio portare il meglio del suo lavoro ai
romani” così dichiara il Direttore Instituto Cervantes di Roma
Ignacio Peyró.
In De Sagittis et
Seminibus, che sarà inaugurata il 28 aprile 2023
alle ore 18 alla presenza dell’artista, verranno esposte
alcune delle creazioni più rappresentative dell’intero percorso
artistico di David Aja.
Dalle pagine di Daredevil e
di The Immortal Iron Fist sui testi di Ed Brubaker e Matt
Fraction allo straordinario ciclo di Hawkeye (Marvel / Panini Comics) che lo
consacra nel comicdom mondiale; dalle avventure di Clint
“Occhio di Falco” Barton in assolo senza Avengers, alle
pluripremiate copertine per la Scarlet Witch di James Robinson.
Inoltre le tavole di The Seeds (Berger Books / Bao
Publishing, 2021), scritta da Ann Nocenti, a completamento di
questa ricca esposizione romana con la quale i visitatori potranno
ammirare tutti i processi creativi di Aja, in un percorso che
coniuga armonicamente il suo inconfondibile tratto “classico” e al
contempo modernissimo al design e alle sperimentazioni grafiche e
digitali che ne caratterizzano l’intera opera.
Come sottolinea Stefano
“S3Keno” Piccoli, direttore di ARF!
Festival e curatore della mostra: “Con questa
esposizione dedicata all’arte di David Aja, vogliamo proseguire
quello stesso percorso intrapreso con altri grandi autori
internazionali come Frank Quitely e Darwyn Cooke che – nel
pubblicare per la Marvel e la DC Comics – riescono magistralmente a
far convivere le leggendarie icone pop del fumetto supereroistico
nordamericano a un segno d’autore ultra riconoscibile,
caratterizzante, di alta cifra stilistica”.
Le opere in mostra saranno raccolte
nell’ARFbook 2023, il catalogo delle mostre di ARF! disponibile
presso il Bookshop di ARF! Festival dal 12 maggio al Mattatoio La
Pelanda a Roma.
David Aja,
(Valladolid, 1977), fumettista, grafico e illustratore, si è
laureato in Belle Arti all’Università di Salamanca, con
specializzazione in Design e Audiovisivo, cominciando quasi
immediatamente a lavorare come professionista per quotidiani e
riviste periodiche come El Paìs, Rolling Stone, Men’s Health, per
illustrazione editoriale, copertine di dischi e pubblicità.
Come fumettista è approdato alla
Marvel Comics nel 2005 cominciando a disegnare
su X-Men Unlimited, Wolverine e
Daredevil (da ricordare la sua storia La vita
segreta di Foggy Nelson sui testi di Ed Brubaker),
fino ad un primo memorabile ciclo di The ImmortalIron Fist scritto da Matt
Fraction tra il 2006 e il 2008. Seguiranno The New
Avengers, Captain America,
Thor,Secret Avengers e
nuovamente Wolverine (memorabile Debt of Death
scritta da David Lapham nel 2011), ma è proprio il rinnovato
connubio artistico con Fraction che nel 2012 lo porterà al suo più
grande successo: Hawkeye, premiata con 2 Eisner Awards nel 2013 e
altri due nel 2014. Numerosissime le copertine che firma ancora per
la Marvel, tra le quali Fantastic Four, Iron Man, Black Panther,
Secret Wars, Star
Wars, The Punisher, Jessica Jones, Doctor Strange, X-Corps ma
soprattutto per la serie Scarlet Witch, grazie alle cui
illustrazioni vince il suo 5° Eisner Award nel 2016.
Slegatosi dal genere supereroistico,
nel 2018 con Ann Nocenti crea la miniserie «epica e disturbante»
The Seeds, pubblicata negli USA dalla Berger Books di Karen Berger
e in Italia come volume unico da Bao Publishing, di cui Frank
Quitely ha detto: «Un libro disegnato splendidamente, costruito in
modo davvero completo e intelligente!» É invece del 2021 la sua
prima collaborazione con la DC Comics, con la bellissima storia
breve The Devil in the detail per la prestigiosa collana d’autore
Batman: Black & White, di cui cura sia i testi che i disegni.
Mi piace affrontare ogni nuovo progetto in modo diverso,
mettermi alla prova tutto il tempo. Perché?Da un lato non
mi piace ripetere quello che ho fatto, perché l’ho già fatto,
e dall’altro penso che ogni storia abbia bisogno del “proprio modo”
per essere raccontata. Sì, mi piace complicarmi le cose, ma spero sia un bene per le
storie che disegno. David Aja
Ospite a Roma, in occasione
dell’inaugurazione della sua mostra personale De Sagittis
et Seminibus organizzata da ARF! e
Instituto Cervantes, l’artista spagnolo David Aja ha incontrato il pubblico e i fan
per parlare del suo lavoro e per aprire le porte della Sala Dalì di
Piazza Navona all’esposizione di alcune delle sue opere più
famose.
Il disegnatore, divenuto
particolarmente famoso agli occhi dei fan del Marvel Cinematic Universe
perché alle sua storie di Hawkeye
si è ispirata l’omonima serie Marvel Studios con
Jeremy Renner e Hailee
Steinfeld, ha parlato del suo lavoro, degli inizi,
delle sue passioni, ma ha anche accennato alla collaborazione con i
Marvel Studios in occasione proprio della produzione della serie.
“Sono due mondi diversi, una cosa sono i fumetti l’altra sono i
Marvel Studios, da una parte c’è la Disney, tutta Hollywood,
dall’altra ci sono i quattro gatti che in una stanza fanno
fumetti”.
A differenza di quanto si possa
immaginare, David Aja è stato chiamato dagli
uomini di Kevin Feige soltanto per realizzare
alcuni cartelli e delle copertine, che sono facilmente
rintracciabili nei titoli di testa e di coda della serie, tuttavia
ha colto l’occasione per criticare la politica contemporanea delle
piattaforme che nega il diritto dell’autore di comparire insieme
all’opera che contribuisce a creare.
“Il problema dei crediti è molto
importante. Ci troviamo in questo posto (l’Italia) dove vediamo le
grandi opere dei Rinascimento di Michelangelo e Raffaello, e oggi
invece le opere sono di Netflix, di Marvel Studios, di Amazon
Prime. Lo stesso Hawkeye è di Marvel Studios, e non viene
riconosciuto il credito all’autore. E non si tratta solo del mio
caso personale, ad esempio il film di Scorsese fatto da Netflix,
diventa un film di Netflix, non più di Scorsese!”
All’incoraggiante replica del moderatore dell’incontro che ha
augurato un cambiamento di tendenza, David Aja ha risposto, ironico: “Questa
conversazione non può andare avanti, perché tanto nel prossimo
futuro moriremo tutti a causa del cambiamento climatico”. Che
è poi quello che cupamente profetizza l’ultima opera edita di Aja,
The Seeds (Berger Books / Bao Publishing, 2021),
scritta da Ann Nocenti.
David Aja ha
disegnato, nel corso della sua carriera, eroi come
Daredevil,Iron Fist,
Hawkeye e ha realizzato una serie di copertine
premiatissime per Scarlet Witch. La mostra,
inaugurata il 28 aprile, è visitabile fino al 9 luglio 2023.
Dave Prowse, l’ex
bodybuilder di Bristol noto per aver interpretato Darth Vader nella
trilogia originale di Star
Wars, è morto all’età di 85 anni. Prowse è stato scelto
come Vader per il suo fisico imponente, anche se il ruolo è stato
doppiato da James Earl Jones.
“Che la forza sia con lui,
sempre!” ha detto il suo agente Thomas Bowington. “Anche
se famoso per aver interpretato molti mostri – per me e per tutti
coloro che conoscevano Dave e lavoravano con lui, era un eroe nelle
nostre vite.” Il signor Bowington ha definito la morte
dell’attore, dopo una breve malattia, “una perdita veramente e
profondamente straziante per noi e per milioni di fan in tutto il
mondo”.
La carriera di Prowse come attore è
durata 50 anni, ma è stato il suo ruolo di Signore dei Sith in Star
Wars a portarlo alla fama internazionale. Sfortunatamente, il
suo accento del West Country non è stato ritenuto adatto per la
parte di un minaccioso cattivo di Hollywood e le sue battute sono
state doppiate.
Tuttavia, Prowse è stato una
presenza definitiva in tutti e tre i primi film, grazie al suo
imponente fisico, era alto 198 cm, affinato dalle abilità di
sollevamento pesi che lo hanno visto rappresentare l’Inghilterra ai
Giochi del Commonwealth nei primi anni ’60.
Durante questo periodo, avrebbe
stretto amicizia con i concorrenti rivali di bodybuilding
Arnold Schwarzenegger e Lou
Ferrigno (in seguito meglio conosciuto come L’incredibile
Hulk della TV), molto prima della loro fama sullo schermo.
Ma fu anche personal trainer di
Christopher Reeves, preparandolo al ruolo di
Superman, ed ha debuttato al cinema nel 1967, interpretando la
Creatura di Frankenstein in una parodia di James Bond, una parte
che gli è stato chiesto di interpretare di nuovo in due film
dell’iconica serie Hammer, Horror of Frankenstein degli anni ’70 e
Frankenstein and the Monster From Hell del 1974.
Ha anche partecipato regolarmente a
serie cult come The Saint, Space 1999 e Doctor Who, in cui è stato
scelto come minotauro nell’episodio del 1972 The Time Monster, al
fianco di Jon Pertwee.
Avvistato dal regista George Lucas
nel film Arancia Meccanica del 1971, in cui interpretava una
guardia del corpo, Prowse è stato invitato a un’audizione per i
ruoli di Darth Vader e Chewbacca in Star Wars: Episode IV –
Una Nuova Speranza. In seguito ha detto a Tanya
Beckett della BBC che scelse di interpretare Vader invece che
Chewbacca, perché i cattivi restano più impressi nella memoria.
Con il successo di Star Wars, Prowse
è diventato un personaggio fisso nel circuito dei fan e ha
partecipato a convention in tutto il mondo per quasi 40 anni, ma si
dice che in seguito abbia litigato con il regista Lucas ed è stato
bandito dagli eventi ufficiali nel 2010.
COLLECT PICTURE – David Prowse as The Green cross Code
Man
Nonostante il continuo successo per
Star Wars, l’attore ha sempre sostenuto che il Green Cross
Code Man, che ha interpretato per la prima volta nel 1975,
è stato il “miglior lavoro che abbia mai avuto”. Vestito con
un caratteristico costume da supereroe verde e bianco, è diventato
il volto della sicurezza stradale britannica per oltre un decennio,
noto per il suo slogan “Fermati, guarda e ascolta”.
Cresciuto a Bristol, ha trascorso i
suoi ultimi anni vivendo a Croydon come “amorevole marito, padre e
nonno”. La sua autobiografia Straight from the Force’s Mouth è
stata pubblicata nel 2011.
Dave Franco, star
di Now You See Me e del prossimo Cattivi vicini,
nonché fratello minore del più famoso James, interpreterà il
protagonista di The Intern’s Handbook,
adattamento cinematografico romanzo di Shane Kuhn.
La notizia è stata diffusa da The Hollywood Reporter, secondo il
quale la Sony Pictures avrebbe acquistato i
diritti su tutti i successivi romanzi (il libro è il primo di una
trilogia in via di sviluppo) per dare il via ad un vero e proprio
franchise.
Franco interpreterà John Lago, il
miglior giovane killer in circolazione. Fingendosi uno stagista, si
infiltra in aziende di prestigio per farne fuori i dirigenti. Le
cose si complicano quando, dopo essere stato assunto come stagista
in uno studio legale di Manhattan, Lago viene preso di mira Alice,
affascinante agente dell’FBI sulle tracce del giovane omicida da
diverso tempo.
Ori Marmur and
Neal Mortiz produrranno la pellicola insieme a
David Alpert e Brad Mendelsohn.
Lo stesso Shane Kuhn sarà uno dei produttori
esecutivi insieme a Lauren Abrahams, Eric Fineman
e Hannah Minghella.
Dave Bautista è di
quegli attori che si sta facendo un nome nell’attuale panorama
cinematografico, grazie alle sue diverse quanto strabilianti
interpretazioni in diversi film recenti. Proveniente dal mondo del
wrestling, l’attore non è un tipo che si fa mettere i piedi in
testa ed è sempre pronto a prendere le difese altrui, dimostrando
di essere una bella persona, oltre che un bravo attore.
2. Ha lavorato anche per il
piccolo schermo ed è anche produttore. Nel corso della sua
carriera attoriale, Bautista ha preso parte anche a diversi
prodotti per il piccolo schermo, lavorando in alcuni episodi di
serie TV come Smalville (2006), Chuck (2010),
What We Do in the Shadows (2019) e Room 104
(2020). Nel 2021 è entrato a far parte della serie di Apple+ dal
titolo See.. In quanto produttore, invece, ha partecipato
alla realizzazione dei film Bushwick, Final Score, Yip
Man ngoi zyun:Cheung Tin Chi (2018) e My
Spy.
Dave Bautista è Drax in
Guardiani della Galassia
3. Ha pianto quando ha
ottenuto il ruolo. Nel momento in cui l’attore ha scoperto
di aver avuto il ruolo di Drax uno dei protagonisti di
Guardiani della Galassia, è letteralmente scoppiato a
piangere, felicissimo di aver ottenuto un ruolo nell’universo
cinematografico della Marvel. Per raggiungere il suo
obiettivo si era anche preparato con un insegnante di recitazione e
grazie alla sua tenacia è riuscito a convincere tutti al momento
del provino.
4. Ha passato diverso tempo
al reparto trucco. Per il suo personaggio erano richieste
circa cinque ore ogni giorni per applicare il make-up e i diciotto
pezzi protesici. Chris Pratt,
protagonista del film, ha rivelato che durante il processo Bautista
è rimasto in piedi tutto il tempo senza lamentarsi. Alla fine, tale
tempo tecnico è stato ridotto ad una media di tre ore, mentre erano
necessari novanta minuti per rimuovere il trucco.
Dave Bautista, la moglie Sarah
Jade e i figli
5. Si è sposato tre
volte. L’attore si è sposato per la prima volta a soli 21
anni, nel 1990, con Glenda Fe e il loro matrimonio
è durato fino al 1998. Dopo soli sette mesi dal divorzio, si è poi
sposato per la seconda volta con Angie Lewis, per
poi divorziare dopo otto anni, nel 2006. In seguito, si è sposato
per la terza volta con la ballerina Sarah Jade
nell’ottobre del 2015. I due hanno però annunciato il divorzio nel
2019, citando differenze inconciliabili sorte con il passare del
tempo.
6. È padre di tre
figli. L’ex wrestler è diventato padre di due bambine,
avute dall’unione con la prima moglie. La prima figlia
Keilani, è nata nel 1990, quando Bautista aveva
appena 21. La seconda, Atena, è invece nata nel
1992, quando l’attore ne aveva 23. Poco prima di compiere 40 anni,
intorno al 2008, egli è poi divenuto nonno di due nipoti datigli da
Keilani. Ha poi avuto un figlio di nome Oliver
dalla seconda moglie.
Dave Bautista e la WWE
7. È un
più volte vincitore del titolo mondiale. Prima di
diventare un celebre attore, Bautista è stato uno dei più popolari
e vincenti wrestler della WWE dal 2000 in poi. Egli è infatti un
sei volte campione del mondo, avendo detenuto quattro volte il
World Heavyweight Championship e due volte il WWE Championship. Ha
inoltre vinto tre volte il World Tag Team Championship (di cui una
volta con John Cena) e
una volta il WWE Tag Team Championship, oltre a due edizioni
diverse della Royal Rumble. Il suo primo regno da World Heavyweight
Champion, durato 282 giorni (dal 3 aprile 2005 al 13 gennaio 2006),
è il più lungo nella storia del titolo.
8. Si è ritirato
definitivamente. Dopo essersi allontanato dalla WWE nel
2010 per divergenze creative, l’attore vi è tornato poi nel 2014
prendendo parte a diversi incontri. Ha però poi lasciato nuovamente
il ring per tornare a dedicarsi alla sua carriera da attore. È
tornato un’ultima volta nel 2018, intraprendendo una faida contro
il lottatore Triple H. Dopo essersi affrontati a
Wrestlemania 35 ed esserne uscito sconfitto, Batista ha annunciato
il suo definitivo ritiro dal mondo del wrestling.
Dave Bautista è su
Instagram
9.Ha un
account sul celebre social. L’attore ha deciso di aprire
un proprio account ufficiale su questo social che è oggi seguito da
qualcosa come 3,8 milioni di persone. La sua bacheca, con oltre 400
post, lo vede protagonista di momenti lavorativi, con retroscena e
curiosità dai set su cui è stato. Di tanto in tanto è solito
pubblicare anche qualche post relativo a momenti di svago, in
compagnia di amici o della sua famiglia. Molte sono anche le foto
dedicate ai suoi amati cani o a cause sociali a lui care.
Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue
attività.
Dave Bautista: età e altezza
10. Dave Bautista è nato il
18 gennaio del 1969 a Washington, nel Distretto di
Columbia. La sua altezza complessiva corrisponde a 198
centimetri.
Di recente, Dave Bautista ha lasciato intendere che
Guardiani
della Galassia Vol. 3 sarà la sua ultima apparizione
nel MCU nei panni di Drax.
Parallelamente, anche James Gunn ha fatto sapere che il terzo
capitolo del franchise potrebbe essere l’ultimo da lui diretto.
Insomma, Guardiani
della Galassia Vol. 3 potrebbe riservare più di una
sorpresa a tutti i fan del MCU e avere conseguenze inattese non
solo a livello narrativo, ma anche in merito al futuro delle
personalità artistiche coinvolte nella saga. Nello specifico,
Bautista ha tirato in ballo la sua età come motivo scatenante del
suo eventuale ritiro.
Parlando con
Vulture, l’ex wrestler è tornato sulla questione, ammettendo
che il ritiro degli attori non dovrebbe rappresentare un problema
per il futuro dei Marvel Studios. Bautista, infatti, ha
sottolineato che Kevin Feige e la sua squadra
hanno a disposizione un enorme catalogo di nuovi personaggi da
poter sfruttare, specie ora che sono tornati in possesso dei
diritti sugli X-Men e sui Fantastici Quattro.
“Non penso che sia un problema,
perché il catalogo della Marvel è incredibilmente vasto. Avranno
materiale da cui attingere anche se il mio personaggio dovesse
morire o se io dovessi decidere di ritirarmi”, ha spiegato.
“La Disney ha acquistato la Fox e quindi personaggi come gli
X-Men hanno davanti a sé una vita molto lunga. Sarà un universo
completamente nuovo. Ripeto, il loro è un catalogo vastissimo.
Hanno così tanto fra le mani, che è impossibile che rimangano senza
storie, senza supereroi o senza attori.”
Dave Bautista sarà ancora Drax in
GOTG Vol. 3
Di recente, Dave
Bautista, oltre ad aver specificato di essere ormai
troppo “anziano” per poter continuare ad interpretare Drax, ha
anche espresso la sua delusione per il modo in cui il personaggio è
stato trattato sul grande schermo. Il suo più grande rammarico?
Quello di non aver avuto la possibilità di esplorare il passato di
Drax. La speranza è che Guardiani
della Galassia Vol. 3, in cui ritroveremo Bautista nei
panni del “Distruttore”, riesca a rendere giustizia al personaggio
secondo le volontà del suo interprete…
Anche Dave
Bautista, interprete di Drax nel MCU, vorrebbe Thor
a bordo del Benatar insieme agli altri personaggi in
Guardiani della Galassia Vol.3, progetto forse
incluso nella Fase 4 del franchise, e l’ha dichiarato in una
recente intervista con l’Hollywood Reporter.
“Si! Assolutamente. Se siamo
riusciti a fare insieme Infinity War e Endgame, non ci sarebbero
problemi in futuro. È un aspetto da non sottovalutare, anzi, mi
sembra il più importante: la Marvel ha impostato un tono specifico
per l’ambiente, ed è stato bello vedere tutti quegli attori
interagire sullo stesso set in un’atmosfera molto piacevole
[…]
[…] Non c’era spazio per l’ego,
o conflitti o atteggiamenti egogentrici. E penso che Chris
Hemsworth sia un bravo ragazzo, un australiano amante
del divertimento, piacevole e ottimista. Quindi credo che sarebbe
perfetto per Guardiani 3“.
Dopo la battaglia finale di
Avengers:Endgame,
Thor decide di lasciare il trono di Asgard a
Valchiria e di unirsi aiGuardiani
della Galassia, con i quali presumibilmente
attraverserà lo spazio in cerca di qualche avventurosa missione,
diventando ciò che era destinato a essere. Questo però non esclude
ogni possibilità di vedere al cinema Thor 4, che
nel frattempo potrebbe essere incluso nel terzo capitolo del
franchise sfruttando l’onda dell’approccio comico iniziato con
Ragnarok.
Lo stesso Hemsworth aveva dichiarato
di recente che interpreterebbe di nuovo il personaggio e che se ci
fosse ancora l’opportunità di fare qualcosa di unico sarebbe
pronto. “Tutti gli ultimi tre film erano molto diversi in
termini di rappresentazione, e ogni volta Thor sembrava un
personaggio completamente nuovo. Onestamente non so quando
inizieranno i lavori su Guardiani della Galassia 3, né quali siano
i piani, perché dopo il tour di Endgame ho un po’ staccato la
spina“.
Un report dell’Hollywood Reporter fa
sapere che le riprese di Guardiani 3 potrebbero
essere state anticipate addirittura al 2020 (ma non è chiaro a
quale mese ci si riferisca). È possibile inoltre che la data di
uscita del film venga fissata alla fine del 2020, dunque sembra che
i fan dovranno attendere meno tempo del previsto per rivedere i
propri eroi sul grande schermo.
Ovviamente nei mesi che precedono
l’inizio dei lavori con i Marvel Studios James
Gunn si occuperà della regia di The Suicide
Squad, reboot che rilancia le sorti della squadra di
supercriminali del DC
Extended Universe. Qui invece le riprese dovrebbero partire a
settembre 2019, con una release prevista per agosto 2021.
La decisione di riassumere
Gunn – allontanato dalla produzione del film a
luglio a causa di vecchi tweet satirici rivenuti nel feed del suo
profilo Twitter in merito a temi molto delicati tra cui stupro e
pedofilia – è stata varata negli uffici della casa di Topolino in
seguito a diverse conversazioni con la dirigenza e il team dei
Marvel Studios.
A quanto pare, subito dopo il
licenziamento, è stato il presidente degli Walt Disney
Studios, Alan Horn, ad incontrare direttamente Gunn per
discutere della situazione e, convinto dalle scuse dell’accusato e
dal modo in cui stava gestendo la situazione, avrebbe scelto di
riportarlo al timone del progetto.
Non è un segreto che Dave
Bautista, star di Guardiani
della Galassia, sia desideroso di interpretare
Bane nel DCEU, anche se ad oggi
non sappiamo se la Warner Bros. stia ancora valutando un possibile
film dedicato esclusivamente a Flagello.
È da tempo ormai che i fan aspettano
una versione del personaggio sul grande schermo fedele ai fumetti
originali, soprattutto dopo la delusione offerta da Batman & Robin (1997), nonostante l’interpretazione di
Tom Hardy ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012) sia stata
largamente apprezzata.
Parlando con Collider
in occasione della promozione di
Army of the Dead,Dave
Bautista ha condiviso i suoi pensieri su ciò che
gli piacerebbe dare al ruolo. “Non discredito assolutamente la
versione di Bane di Tom Hardy”, ha spiegato l’ex wrestler.
“Adoro quella performance e ho adorato quel film. Mi piacerebbe
solo provarci. Penso di poter apportare una volta interessante e
penso di poter rendere giustizia al personaggio. Non solo nelle
prestazioni, ma anche nella fisicità.”
“Mi piacerebbe dover tornare a
mettere su peso solo per interpretare un personaggio del
genere”, ha aggiunto l’attore. “Potrei interpretare Bane
in un modo che non sarebbe solo minaccioso e inquietante, ma anche
incredibilmente intelligente. Bane è il classico personaggio
terrificante e al tempo stesso intelligente che però non alza mai
la voce.”
Dave Bautista paragona Bane al Mr. Hinx di Spectre
Paragonando poi il personaggio di
Bane a quello del cattivo interpretato in Spectre,
Mr. Hinx, Bautista ha spiegato: “Bane non sarebbe solo
fisicamente superiore, ma anche mentalmente. Adoro l’idea della
sfida che potrebbe rappresentare il fatto di interpretare un
personaggio del genere. Mi piace quando hai la possibilità di
interpretare qualcuno che è essenzialmente un bruto ma che al tempo
stesso non è così prevedibile. Qualsiasi attore grosso, muscoloso,
può interpretare un cattivo ragazzo che urla e ringhia. Ma se
interpreti qualcuno che non è solo fisicamente minaccioso, ma ha
anche questo lato così pacato, e che quindi è ancora più
terrificante quando parla, allora puoi dire di aver interpretato un
vero cattivo.”
Guarda Dave
Bautista combattere contro Gina Carano la prima clip di Heist, il
film thriller diretto da Scott Mann. Nel cast anche
Kate Bosworth, Mark-Paul Gosselaar, D.B. Sweeney, Lydia
Hull, Stephen Cyrus Sepher eTyler J. Olso
Dave Bautista ha condiviso delle immagini
della sua casa che fanno pensare molto da vicino al Sanctum
Sanctorum di Doctor Strange. L’attore ha infatti paragonato il
soffitto della sua casa alla finestra del santuario di Strange a
New York, e non ci sono dubbi che ci siano alcune somiglianze.
Dave Bautista e
Benedict Cumberbatch, che interpreta Doctor Strange
nel MCU, si sono incrociati sul set di
Avengers: Infinity War, in cui lo Stregone fa un
viaggio nello spazio e si trova di fronte ai Guardiani della
Gallassia, di cui fa parte proprio il Drax di Bautista. Chissaà se
non si incontreranno di nuovo sul grande schermo!
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Il Drax di Dave
Bautista è sempre stato visto dai fan dei
Guardiani della Galassia come uno dei membri
più tosti e divertenti del team, ma la verità è che non abbia mai
saputo di più in merito alla storia del Distruttore. Lo stesso
Bautista è consapevole di ciò e ne ha parlato ampiamente in una
recente intervista con
Collider.
Anche se non ha menzionato
direttamente né i Marvel Studios né il regista
James Gunn, l’ex wrestler ha comunque espresso
la sua delusione per il modo in cui il personaggio è stato trattato
sul grande schermo. Il suo più grande rammarico? Quello di non aver
avuto la possibilità di esplorare il passato di Drax. “Volevo
davvero che investissero di più su Drax, personalmente. Perché
penso che Drax abbia più di una storia da raccontare”, ha
spiegato Bautista. “Penso che Drax abbia un retroscena davvero
interessante su cui hanno semplicemente lasciato cadere la palla.
Ma forse non è neanche colpa della Marvel. Avevano una loro lista
di priorità e questo è quello che hanno programmato. Tuttavia,
penso che abbiano gettato la spugna con Drax.”
“Ha una storia veramente
fantastica. Egoisticamente, da attore, questo mi avrebbe dato la
possibilità di mostrare dei lati diversi di Drax, soprattutto dal
punto di vista emotivo. E forse anche da quello fisico. Perché, se
guardi bene, Drax sembra uno tosto… lo guardi e quasi hai paura, ma
la verità è che si prende a calci in c**o più di qualsiasi altro
personaggio Marvel”, ha continuato la star di Army of the Dead. “L’intera questione del
‘Distruttore’ l’hanno semplicemente tralasciata. Le persone si sono
così tanto innamorate del lato comico di Drax che alla fine hanno
sfruttato solo quello. Penso che abbiamo perso una grande
opportunità con questo personaggio, opportunità che forse non
tornerà più.”
Dave Bautista sarà ancora Drax in GOTG Vol. 3
Di recente, Dave
Bautista ha parlato spesso del fatto che Guardiani
della Galassia Vol. 3 potrebbe essere l’ultima volta
in cui lo vedremo nei panni di Drax. L’attore ha specificato di
essere ormai troppo “anziano” per poter continuare ad interpretare
il personaggio. La speranza è che Guardiani
della Galassia Vol. 3, in cui ritroveremo Bautista nei
panni del “Distruttore”, riesca a rendere giustizia al personaggio
secondo le volontà del suo interprete…
Da quando è apparso nei panni di
Drax nel MCU, Dave
Bautista ha avuto la possibilità di recitare in
moltissimi altri celebri blockbuster di Hollywood. È innegabile,
quindi, che la fama dell’ex wrestler in qualità di attore sia
dovuta essenzialmente al grande successo raggiunto con il franchise
di Guardiani della Galassia.
In una recente intervista con
IGN, Bautista ha parlato proprio di come il ruolo di Drax il
Distruttore abbia stravolto totalmente la sua vita e la sua
carriera, rivelando che prima dell’incredibile svolta ha dovuto
affrontare dei periodi decisamente difficili. “Affinché le
persone capiscano davvero quanto è cambiata la mia vita, devono
sapere da dove vengo, cosa ho passato quando ero un wrestler, cosa
mi sono lasciato alle spalle per avere una possibilità nel mondo
della recitazione”, ha spiegato l’attore.
“Quando ho ottenuto il ruolo di
Drax in Guardiani della Galassia, avevo lavorato a malapena nei tre
anni precedenti. Mi ero lasciato alle spalle il wrestling e sarei
potuto tornarci con la coda tra le gambe, ma sarei rimasto bloccato
in un posto che non mi avrebbe mai permesso di andare oltre, quindi
ho colto l’occasione”, ha aggiunto Bautista. “E poi,
quando sono stato scelto per il ruolo di Drax, tutto è cambiato e
non solo perché ero al verde. La mia casa era stata pignorata, non
avevo più nulla. Ho dovuto vedere tutte le mie cose. Ho dovuto
vendere qualsiasi bene acquistato nel periodo in cui facevo
wrestling. Ho avuto problemi con l’IRS. Mi sentivo completamente
perso.”
Il futuro di Dave Bautista nei panni di Drax
Di recente Dave
Bautista, oltre ad aver specificato di essere ormai
troppo “anziano” per poter continuare ad interpretare Drax, ha
anche espresso la sua delusione per il modo in cui il personaggio è
stato trattato sul grande schermo. Il suo più grande rammarico?
Quello di non aver avuto la possibilità di esplorare il passato di
Drax. La speranza è che Guardiani
della Galassia Vol. 3, in cui ritroveremo Bautista nei
panni del “Distruttore”, riesca a rendere giustizia al personaggio
secondo le volontà del suo interprete…