Si intitola
Perestroika, Manhattan 1×13, a tredicesima ed
ultima puntata della prima stagione della serie
televisiva Manhattan, che andrà in
onda sul network americano WGN.
In Manhattan
1×13 scopriremo finalmente quale sarà l’epilogo per i
brillanti scienziati e le loro famiglie che nel 1943 si sono
ritrovati a partecipare al
progetto Manhattan a Los
Alamos, un luogo isolato dal resto del mondo dove il loro
intelletto ha elaborato l’arma letale definitiva, che ha scritto
una pagina nera nella storia dell’umanità: la bomba atomica.
Si intitola Friendless
Child, Boardwalk Empire 5×07, la settima puntata
della quinta stagione della serie
televisiva Boardwalk Empire, che
andrà in onda sul network americano HBO.
In Boardwalk Empire
5×07, Nucky cerca in tutte le maniere di
sistemare al meglio i suoi contatti e riaffermare la sua posizione
ad Atlantic City proprio nel momento in
cui Willie ed Elirimangono
coinvolti nella sua battaglia;
intanto, Maranzano va incontro al suo
destino eNucky legge la lettera
che Gillian ha scritto in ospedale,
mentre nel passato il
giovane Nucky discute
con Mabel su un giovane
di Trenton ed in maniera discreta fa una
commissione per Commodore.
Boardwalk Empire – L’impero
del crimine (Boardwalk Empire) è una serie
televisiva statunitense di genere period
drama creata da Terence Winter, che ha debuttato il 19
settembre 2010 sul canale via cavo HBO.
La serie, ambientata
ad Atlantic City durante il proibizionismo, trae
ispirazione dal saggio Boardwalk Empire: The Birth, High
Times, and Corruption of Atlantic City di Nelson Johnson,
a sua volta ispirato dalla vita di Enoch L. Johnson, politico
e criminale del tempo. La serie combina fatti storici realmente
accaduti e finzione.
L’episodio pilota è stato
diretto da Martin Scorsese, che produce la serie assieme a
Winter e all’attore Mark Wahlberg.
In Italia l’episodio pilota è stato presentato fuori
concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010,
mentre la serie viene trasmessa a partire dal 14
gennaio 2011 su Sky Cinema 1 (st. 1-3)
e Sky Atlantic (st. 4-5). In chiaro è trasmessa
su Rai 4 dal 18 gennaio 2012. Fino all’edizione
2013, ha ricevuto ben 40 nomination ai prestigiosi Emmy
Awards, vincendo 17 statuette d’oro.
Il 9 gennaio 2014 HBO
confermò che la quinta stagione della serie sarebbe stata
l’ultima.
Si intitola Meteor, Revenge 4×04, la quarta
puntata della quarta stagione della serie televisiva di successo
trasmessa dal network americano della NBC.
In Revenge
4×04, Emily rimarrà completamente
sconvolta e devastata dopo che le verrà fatta una rivelazione
totalmente inaspettata e mentre la ragazza cercherà di rimettersi
in sesto ed accusare il doloroso colpo che ha appena
ricevuto, Victoria continuerà a
stringere i suoi tentacoli attorno
a David ed avrà tutta l’intenzione di
manipolarlo per metterlo contro la sua stessa figlia.
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Revenge è
una serie televisivastatunitense, liberamente ispirata al
romanzo Il conte di
Montecristo di Alexandre Dumas. Viene
trasmessa dal 21 settembre 2011 sul canale ABC. In Italia la serie va in onda a partire dal 30
novembre 2011 su Fox Life e in chiaro su Deejay
Tv dall’autunno2012. Nella Svizzera
italiana la serie va in onda in
chiaro a partire dal 30 maggio 2012 su RSI LA1. L’11
maggio 2012 la serie
è stata rinnovata per una seconda stagione che è andata in onda da
settembre 2012.
Una donna
misteriosa, Amanda Clarke, sotto la falsa identità di Emily Thorne,
si trasferisce negli Hamptons, in cerca di vendetta sulle
persone che hanno distrutto la sua famiglia.
Suo padre, David
Clarke, un ricco uomo d’affari con il quale ha passato la sua
infanzia negli Hamptons, in una residenza sul mare, fu accusato,
processato e condannato ingiustamente per aver partecipato a
un’azione terroristica. Ad incastrarlo i Grayson, titolari
della Grayson Global, società della quale David faceva
parte, in combutta con molti personaggi a loro vicini. La figlia
Amanda Clarke invece venne divisa tra famiglie affidatarie e infine
rinchiusa in un carcere minorile fino alla maturità. Uscita dal
carcere venne accolta nella società da Nolan Ross, amico del padre,
che le consegnò una scatola contenente i diari di David. Leggendoli
Amanda scoprì la vera storia del padre e, dopo aver scambiato la
sua identità con quella dell’amica Emily Thorne, intraprese il suo
cammino di vendetta contro tutti i traditori del padre.
Si intitola
Halloween II, Brooklyn Nine-Nine 2×04, la quarta
puntata della seconda stagione della serie
televisiva Brooklyn Nine-Nine, che
andrà in onda sul network americano Fox
In Brooklyn Nine-Nine 2×04 la
sfida di Halloween
tra Peralta ed Holt continua
quando Jake scommette con il capitano e
dichiara che riuscirà a rubargli l’orologio prima di mezzanotte;
intanto, Gina è contrariata dal fatto
che il suo gruppo di ballo,
le Floorgasm, l’abbia fatta fuori
e Terry la inviterà a riflettere sul
fatto che il motivo della sua esclusione risiede nel brutto
carattere della donna.
Stephen Daldry ci
ha abituati a storie drammatiche, il più delle volte con
protagoniste delle donne molto forti, interpretate da attrici
altrettanto brave. Questa volta però, con
Trash, ritorna alle origini e racconta,
come in Billy Elliot, di ragazzi che
lottano contro il proprio contesto culturale per far prevalere le
loro convinzioni e la loro personalità. Dall’Irlanda ci spostiamo
nelle favelas brasiliane e i protagonisti, invece di lottare per
vedere riconosciuta la propria propensione artistica, qui lottano
contro un sistema corrotto e violento, semplicemente perché “è la
cosa giusta da fare”.
Diretto da Daldry e sceneggiato
nientemeno che da Richard Curtis,
Trash è un interessante mash up di
generi, una storia avventurosa, un action, un film socialmente
impegnato ma anche una favola per ragazzi.
Come ogni giorno due ragazzini di
una favela di Rio scavano fra i rifiuti di una discarica locale e
non possono immaginare che il portafoglio appena trovato cambierà
le loro esistenze per sempre. Solo quando si presenta la polizia,
disponibile addirittura a offrire una generosa ricompensa per la
restituzione, i ragazzi, Rafael e Gardo, realizzano di avere in
mano qualcosa di molto importante. Dopo aver coinvolto l’amico
Rato, il trio affronta una straordinaria avventura per scappare
dalla polizia e scoprire i segreti contenuti nel portafoglio.
Dopo mesi di workshop trai ragazzi
di Rio De Janiero, Daldry ha scelto tre ragazzini esagitati e
simpaticissimi, che con una ventata di autentica energia positiva
si sono proiettati nella storia trascinando lo spettatore in un
vortice emozionante, violento ma anche divertente di inseguimenti e
indagini ‘dal basso’, mentre su di loro hanno vegliato due attori
di fama internazionale consolidata: l’eterea Rooney Mara e Martin
Sheen.
Nonostante sia ambientato in un
contesto violento, difficile e di estrema povertà,
Trash racconta tutta l’energia vitale dei
protagonisti, la loro testardaggine, il loro sprezzo del pericolo,
ma anche la loro chiarissima visione del mondo, di ciò che è giusto
e di cosa è sbagliato, senza mezze misure, a costo della vita, e in
nome di un Paese migliore, una coscienza forte che molti adulti del
nostro Paese invece sembrano ignorare.
Accompagnato da una colona sonora
efficace e trascinante, Trash è un’emozionante fiaba realista a
lieto fine, una storia edificante che non si arena nelle insidie
del buonismo, un affascinante mash up tra I Goonies,
Stand By Me e The
Millionaire.
Sarà presentato
all’interno della sezione Wired Next Cinema,
nell’ambito della nona edizione del Festival Internazionale
del Film di Roma, il documentario Prima del film, diretto
a quattro mani da Mario Sesti e Marco
Chiarini (regista de L’uomo Fiammifero e del corto
Omero bello-di-nonna), con interviste a registi quali
Marco Bellocchio, Paolo Virzì, Ettore
Scola, ma anche giornalisti quali Alessandra
Mammì e Marco Giusti. Prodotto dal Cineforum Teramo, Mama
Studio e Naca Arte, il documentario sarà presentato – a entrata
gratuita – giovedì 23 ottobre alle ore 18 presso l’Auditorium
del MAXXI (via Guido Reni, 4). A seguire, incontro pubblico,
moderato da Mario Sesti con con Marco Bellocchio, Paolo Virzì,
Ettore Scola.
Cosa si agita nella mente di un regista prima di mettere a
fuoco il suo progetto di film? Storia, personaggi,
luoghi, abiti, caratteri – ma anche stile e atmosfera – come
si materializzano in immagini concrete? La risposta è in
questo documentario, che per la prima volta in Italia prova a
delineare un percorso grafico nella storia del nostro cinema.
I registi che amano i disegni come Scola, Virzì e Bellocchio
(che ha iniziatocome pittore prima di passare al cinema), che uso
ne fanno in rapporto ai loro film? Viaggio nello spazio
sconosciuto in cui volti, segni e colori sulla
carta collaborano segretamente alla creatività che darà vita a
scene e inquadrature
di film. Ettore Scola, Paolo Virzì e Marco Bellocchio
disegnano sotto gli occhi della macchina da presa segni,
ghirigori ossessivi, spunti, volti, figure stilizzate e
caricature istantanee, piccole allucinazioni e figurette
fiabesche, accanto a scritte, appunti di battute, nomi di
attori, tracce che farebbero la gioia di uno psichiatra, e
raccontano il loro rapporto con il disegno. In questo senso i
disegni, che vediamo animarsi nel corso del film grazie al
contributo creativo del regista Marco Chiarini rappresentano
un discorso comune, la traccia di un percorso tanto evidente
quanto poco battuto, anche dalla critica e dagli studiosi, in cui
la scena chiave è forse quella in cui il giovane Fellini e il
giovane Scola, si incontrano regolarmente in qualche bar per
vedersi e parlare.
Volge al termine il terzo giorno
del Festival di Roma 2014, e su red
carpet questa sera ha sfilato l’attrice nominata all’Oscar
Rooney Mara accompagnata da Stephen
Daldry, Richard Curtis e parte del cast di Trash, film
presentato in anteprima europea.
Trash è il nuovo lavoro del pluripremiato
cineasta inglese Stephen Daldry, autore di alcuni dei film più
amati dell’ultimo decennio, tutti candidati
all’Oscar: Billy Elliot, The Hours, The
Reader – A voce alta e Molto forte,
incredibilmente vicino. Con Trash, Daldry porta
sul grande schermo l’omonimo romanzo di Andy
Mulligan sceneggiato da Richard Curtis, autore di
commedie di successo come Quattro matrimoni e un
funerale, Notting Hill, Il diario di
Bridget Jones e Love Actually – L’amore
davvero. Nel cast, Rooney Mara, la giovane attrice
celebre per i suoi ruoli in Social
Network, Millennium – Uomini che odiano le
donne, Her (a Roma nel 2013) e Martin
Sheen, straordinario attore cinematografico e televisivo,
protagonista di capolavori come La rabbia
giovane di Terrence Malick e Apocalypse
Now di Francis Ford Coppola, Golden Globe per la
serie West Wing – Tutti gli uomini del
Presidente. Rooney Mara sfilerà sul red carpet
dell’Auditorium alle ore 19, con gli altri protagonisti del film:
Eduardo Luis, Rickson Tevez, Gabriel Weinstein. La pellicola è
proiettata in collaborazione con Alice nella città.
Basta pensare anche
ad un solo titolo firmato dalla sua incredibile penna, che
Richard Curtis, sceneggiatore e regista inglese,
si posiziona subito, nell’immaginario collettivo, accanto ai più
grandi del cinema nel nostro tempo. La sua scrittura raffinata e
sempre sottilmente comica ha permesso al grande schermo di
accogliere, nel corso degli ultimi 20 anni, grandissime pietre
miliari della commedia romantica britannica (basti pensare anche
solo a Notting Hill).
Adesso Curtis lascia la sua
confort zone e si avventura in un territorio inesplorato
per sceneggiare Trash, diretto dal collega e amico Stephen
Daldry.
Come hai deciso di unirti al
progetto?
“Krys Thykier (produttore, ndr)
ha cercato di coinvolgere sia me che Stephen Daldry
contemporaneamente. Se uno dei due ha accettato prima dell’altro
sarà stata una differenza di poche settimane. Non ricordo una
riunione senza Stephen. Ho abbracciato il progetto perché ho amato
tantissimo il film, mi è piaciuta la struttura della storia,
raccontata per punti di vista, e poi essendo un padre di tre
ragazzi e mi interessa esplorare realtà in cui si indagano i
pensieri e le reazioni dei giovani di fronte alla vita e alle
decisioni importanti.”
Il film ha una forte
componente religiosa, era presente nel libro o è stata aggiunta per
creare un contesto familiare ai protagonisti?
“Da bambino ero molto religioso,
poi ho dovuto scegliere tra Dio e le ragazze e sappiamo come è
andata. Intorno ai 30 anni, sulle montagne russe di Disney World ho
ritrovato la fede in Dio (ride).”
Daldry sostiene che il film
è come una favola, un miscuglio di generi, sei d’accordo con la
definizione?
“Secondo me non è una favola.
Racconta della normalità di persone che vivono in situazioni
difficili, e poi ha molto del cinema action.”
Il film è recitato
prevalentemente in portoghese. La sceneggiatura è stata tradotta
dall’inglese?
“Ho lavorato tanto con Fernando
Meirelles che mi ha aiutato con la lingua. È stato un lavoro
interessante anche se un po’ complicato, non mi era mai capitato
prima. Anche in fase di montaggio, sui dialoghi completamente in
portoghese, assemblavamo la sequenza ma qualche volta capitava che
le battute non avessero senso. È stato un lavoro molto
strano.”
I bambini di questo sono
straordinari. Sei rimasto sorpreso?
“Certo, mi hanno sorpreso e
spaventato (ride). E’ difficilissimo scegliere degli attori
bambini. Quando abbiamo scelto il ragazzino per Love Actually ad
esempio, abbiamo trovato un giovanissimo attore davvero dotato, ma
gli altri non lo erano altrettanto.”
Takashi
Miike, prolifico autore giapponese (la sua filmografia è
sconfinata), porta al festival di Roma una ventata di follia
assoluta, in un film così assurdo che potrebbe essere stato
partorito solo da una mente fortemente disturbata oppure
semplicemente geniale.
Il protagonista di questo film
delirante è Shun Takahata, un liceale annoiato dalla monotonia
della sua vita. Improvvisamente però la sua vita cambia e si trova
catapultato in un gioco tanto semplice, quanto perverso, dove la
posta in gioco è la vita e la morte. In questo gioco sono coinvolti
studenti di ogni parte del mondo, osservati dalla gente nelle
strade in enormi schermi. Uno dopo l’altro, i ragazzi devono
superare le prove che una miriade di assurdi oggetti animati
propongono. Se non le superano, muoiono in maniera atroce. Ce la
farà Shun a superare tutti i giochi e a essere il vincitore
assoluto?
La
trama è semplice, e le parole risultano riduttive per descrivere lo
stato di allucinazione che regna su tutta la pellicola. I giochi si
susseguono, uno dopo l’altro, in un massacro continuo, con sangue a
fiumi, arti mutilati, corpi sventrati e maciullati, teste che
esplodono, bilie di vetro che escono da ogni orifizio. Due ore di
barbarie visive, così esagerate da divenire divertenti, anche
grazie ad un’autoironia di rara intelligenza e di un senso del
grottesco che il cinema moderno sembra sempre di più voler
rifuggire. Miike non è nuovo ad opere di questo genere e ci aveva
già abituato alla sua follia esplosiva in film come Ichi the
Killer del 2001 o Gozu del 2003, o ancora il suo
episodio realizzato per Master of Horror nel 2006.
As the Gods
Will è tratto dalla serie manga Kamisama no
iutoori pubblicata nel 2011 sul Bessatsu Shonen
Magazine, che ha ottenuto un successo incredibile e un folto
numero di fans, tanto da aver richiesto in breve tempo un
sequel.
Takashi Miike dice
di voler dedicare questo film alla città di Roma, a dir suo avida
di stimoli ed emozioni. E afferma: “Potrebbe piacervi così
tanto da non poter essere più in grado di tornare alla vostra vita
di sempre. Quindi, preparatevi!”
Ha debuttato con discreto successo
la nuova serie televisiva firmata The CW, Jane The
Virgin e oggi nell’attesa dei prossimi episodi vi
segnaliamo alcune anticipazioni.
In Jane The
Virgin, scopriremo qualcosa su Rose che abbiamo già
incontrato come l’ex amante di Luisa. Vedremo che il legame fra
Jane e Rafael crescerà e Jane avrà qualche dubbio se rivelarlo o
meno a Michael. Se amate, poi, la madre di Jane, Xiomara,
quest’episodio è da non perdere.
Trama: Quando era piccola Jane
Villanueva era stata convinta da nonna Alba di due cose: le
telenovelas sono la forma più alta d’intrattenimento; le donne
devono proteggere la loro verginità a tutti i costi. Ora che ha 23
anni Jane è una giovane donna che sta studiando per diventare
un’insegnante mentre sogna di diventare scrittrice e si mantiene
lavorando in un hotel di Miami. Crescere con le telenovelas
guardate insieme a sua madre Xiomara e a sua nonna Alba hanno dato
a Jane una visione leggermente irrealistica del romanticismo,
eppure lei è determinata a non fare lo stesso errore di sua madre
che l’ha concepita a sedici anni. Jane è riuscita a trovare un
bellissimo fidanzato: lui è il detective Michael, un uomo che la
ama così tanto che è disposto ad accettare tutti i tempi di Jane e
a non consumare prima del matrimonio. Tutti i meticolosi piani di
Jane vengono stravolti quando il suo medico, che dovrebbe visitarla
per un check-up, la insemina accidentalmente artificialmente con il
seme del paziente della stanza accanto. Il campione di sperma
appartiene a Rafael, un playboy sopravvissuto ad un tumore, che non
solo è il nuovo proprietario dell’hotel dove lavora Jane, ma anche
una sua ex cotta estiva. Poche settimane dopo l’ignara Jane si
trova di fronte ad una delle decisioni più importanti della sua
vita. Deve continuare la gravidanza? Come può spiegare la
situazione al suo fidanzato e alla sua famiglia? Deve preoccuparsi
della volontà di Rafael e della sua intrigante moglie Petra? Anche
se Jane ha sempre cercato di essere la brava ragazza che fa la cosa
giusta, la sua vita è improvvisamente diventata drammatica e
complicata come le telenovelas che ha sempre amato
Nel terzo giorno della nona edizione
Festival Internazionale del Film di Roma
è stato consegnato il Maverick Director
Award a Takashii Mike il regista più
prolifico e veloce in attività nel cinema contemporaneo. Un regista
di culto dal talento prodigioso e dalla curiosità onnivora. In
seguito al premio porta As Gods Will, in
cui una bambola Daruma (tipica della tradizione giapponese) appare
in una classe al liceo annunciando l’inizio di un gioco sul filo
tra la vita e la morte. Dopo la bambola tocca ad un gatto e poi
altri ogetti ancora. Uno dopo l’altro gli studenti devono superare
le prove che questi ogetti animanti di vita soprannaturale
propongono. Se non le superano, muoiono.
Nel cast troviamo: Sota Fukushi, Hirona Yamazaki, Shota
Sometani, Mio Yuki e Nao Omor
Nella sezione Gala e
Alice nella città è stato presentato il film
Trash di Stephen Daldry,
la storia racconta di Rafael e Gardo, due ragazzi delle favelas di
Rio che cercano oggetti fra i rifiuti della discarica locale,
trovano nella spazzatura un portafoglio che cambierà per sempre le
loro vite. Quando la polizia annuncia una ricompensa in cambio del
portafoglio, i due si rendono conto dell’importanza del loro
ritrovamento e tentano di scoprire il perché di tanto interesse.
Con l’aiuto dell’amico Rato, Rafael e Gardo iniziano una
straordinaria avventura, evitando la polizia guidata dal pericoloso
Frederico. Gli unici che sembrano disposti ad aiutare Rafael e
Gardo, sono padre Juliard, un missionario disilluso, e Olivia, la
sua giovane assistente.
Nel cast troviamo: Rooney Mara, Selton Mello, Wagner Moura,
Martin Sheen e Nelson Xavier
Minuta, diafana ed
elegante, Rooney Mara ha incantato oggi il
pubblico del Festival del Film di Roma 2014 con la sua presenza.
L’attrice è arrivata a Roma per presentare
Trash, l’ultimo film di Stephen
Daldry in cui lei interpreta un piccolo ruolo che la
riconduce alle origini e all’impegno umanitario che tutt’ora
porta avanti in Kenya.
Sei stata come un’insegnante
sul set per i tre protagonisti non professionisti?
“Avevano molte insegnanti sul
set e hanno fatto moltissime prove prima di cominciare le riprese.
Abbiamo passato anche molto tempo insieme, io e i ragazzi, per
cercare di connetterci, di fare amicizia. L’incontro è stato
difficile per via dei naturali ostacoli linguistici, ma ovviamente
abbiamo trovato un nostro modo.”
Come ti sei preparata a
questo ruolo piccolo ma importante?
“Non mi sono sentita come se
dovessi recitare. In alcune scene, come quella in cui insegno ai
ragazzi i nomi degli animali in inglese, si trattava di una
situazione reale, in cui mi potevo davvero trovare dal momento che
io parlavo inglese mentre i ragazzi solo portoghese.”
Come si sono comportati i
giovanissimi protagonisti sul set?
“E’ stato divertente vederli qui
dopo tanto tempo. Sono cresciuti, sono preadolescenti, non più
bambini. Ma lavorare con loro è stato stimolante, erano in quella
fase in cui hanno bisogno di spiegazioni per ogni cosa, e bisogna
esaudirli sempre in ogni richiesta perché devono sapere esattamente
come e cosa fare. Hanno delle forti personalità. Piano piano hanno
cominciato addirittura a preoccuparsi dei loro personaggi, a dire
cose del tipo ‘il mio personaggio non direbbe mai una cosa del
genere’. E’ stato interessante.”
E’ stata la tua prima
volta in Sud America?
“Ci sono stata da piccola. Mai
in Brasile però. La mia esperienza in Paesi come il Cile mi ha
aiutata ad ambientarmi in Brasile. Non ho affrontato cose
completamente estranee ma sicuramente realtà diverse.”
Hai visitato anche Rio De
Janiero?
“Sono arrivata due mesi prima
dell’inizio delle riprese e ho passato le mie giornate con i tre
protagonisti. Non ho avuto molto tempo per visitare la città. Loro
sono dei ragazzi davvero precoci e molto sicuri di sé.”
E della tua esperienza con
Daldry sei soddisfatta? Ti ha fatto fare tante riprese come
Fincher?
“Non ricordo esattamente quante
riprese per scena facevamo. Ho amato lavorare con Stephen, e anche
con gli altri registi, con David (Fincher, ndr). Ognuno ha il suo
metodo di lavoro. Sono metodi diversi e non ce n’è uno più faticoso
di un altro.”
Daldry è noto anche perché
offre sempre grandi possibilità alle sue attrici.
“E’ vero, ma questa volta il
film non era il mio, non ero la protagonista. Il film è dei
ragazzi. Ma lavorare con lui è stato speciale, è una persona
divertente e avventurosa.”
Un’attrice professionista
impara anche da attori non professionisti?
“Certo, e soprattutto se questi
sono bambini. Non ho dovuto recitare, solo essere presente, in quel
momento, e interagire con loro, sono stati bellissimi da guardare
sul set. Hanno anche provato ad insegnarmi alcune parole in
portoghese ma non le ricordo.”
Il tuo personaggio mantiene
sempre la calma, anche in situazioni difficili. Secondo te la tua
Olivia avrebbe potuto reagire diversamente?
“In un Paese straniero devi
sempre mantenere la calma, le regole sono diverse, le usanze sono
diverse e gli atteggiamenti e le reazioni possono essere viste in
maniera diversa. Se lavori in quelle situazioni sai che non si
tratta di momenti e che poi dopo torni a casa tua; in quelle realtà
è quella la tua vita. È un contesto completamente
diverso.”
Tu e il tuo personaggio
avete in comune l’impegno per l’educazione in zone del mondo in
difficoltà. Ci racconti qualcosa della tua attività di impegno
umanitario?
“Sono andata in Africa come
volontaria a 20 anni, in Kenya per l’esattezza. Dopo un po’ ho
fondato una mia organizzazione, la Uweza. E’ come un centro sociale
in cui organizziamo corsi per i ragazzi sia nell’orario scolastico
che nelle ore dopo la scuola. C’è un programma formativo molto
valido e abbiamo corsi di arte e giornalismo tra le altre cose.
Alcuni corsi di pittura ci hanno permesso di scoprire anche ragazzi
particolarmente dotati. Purtroppo io non ci passo molto tempo
perché sono sempre sul set, ma a dicembre dovrei riuscire ad
andarci. Lì c’è una mia amica che è anche la mia socia e lei sta li
sempre. Scegliere questo film anche in un ruolo così piccolo mi ha
permesso di mettere insieme i miei due mondi e di lavorare con
Stephen Daldry, cosa che sicuramente vorrò ripetere.”
Recentemente, Warner Bros ha
annunciato i piani e le date di rilascio dei suoi film legati al
mondo dei supereroi, da Aquaman, Wonder Woman, The
Flash, Shazaam fino
alla Justice League. Nell’elenco non
figura Sandman che è attualmente in
fase di sviluppo da Joseph Gordon-Levitt, Neil Gaiman e
David S. Goyer. Gaiman ha spiegato perchè:
Non è un film della DC Comics. E ‘un film Vertigo. Questa è una
diversa serie di film, per cui verrà con un annuncio diverso.
In realtà la Vertigo ha una lunga
storia più o meno correlata al mondo DC. Sandman fa parte appunto
della Vertigo, che è un’etichetta della DC Comics che pubblica
storie dal taglio più adulto rispetto ai fumetti di supereroi
classici. Sulla lista Warner Bros non compaiono tuttavia anche
altri titoli, come Justice League Dark,
composto da personaggi DC e Vertigo, che quindi potrebbe
appartenere ad entrambe. L’altro progetto non nominato è quello di
Legion of Superheroes, che è però ancora
nelle primissime fasi di sviluppo, per cui è davvero troppo presto
per dire se verrà effettivamente realizzato.
Sandman (The
Sandman) è una serie a fumetti scritta da Neil
Gaiman e pubblicata dalla DC Comics tra il 1989e il 1996.
La serie originale è composta da 75 albi che sono stati
successivamente riuniti in 10 volumi, cui si aggiunge “Notti
Eterne”, del 2004 e The Sandman: Overture, miniserie del 2013 che
racconta le origini di Sandman e serve da prequel della serie.
Protagonista della serie è Sogno, la personificazione antropomorfa
dei sogni e delle storie.
Arrivano nuove foto rubate dal set
di Batman v Superman: Dawn
of Justice.Beccate tre
protagoniste femminili: Gal Gadot, che
interpreterà Wonder Woman, Holly Hunter e
Tao Okamoto. Ve le mostriamo:
E’ il regista delle grandi attrici,
colui che consegna sempre alle dive del mondo del cinema ruoli che
le porteranno lontano, come possono confermare Nicole
Kidman e Kate Winslet, ma questa volta,
Stephen Daldry sposta l’attenzione dalle storie di
uomini e donne ambientate (prevalentemente) in Europa e va
oltreoceano, in Brasile, per raccontarci
Trash, un’avventura emozionante e
divertente che vede protagonisti tre ragazzini delle favelas di Rio
De Janiero. ma quanto ci è voluto a Daldry per trovare i giusti
protagonisti in una realtà così caotica?
“Scegliere le location per il
film è stato un processo molto lungo. Siamo stati in Brasile e
nelle Filippine, perché sono i Paesi dove la scrittrice del libro
da cui è tratto Trash è stata in questi posti, ma il Brasile ci è
sembrata la scelta migliore. Per trovare i tre protagonisti ci
abbiamo messi davvero tanto tempo e ci siamo fatti aiutare da
Fernando Meirelles che ha organizzato diversi workshop di cinema e
recitazione con i ragazzi del posto. Alla fine abbiamo trovato
questi tre ragazzini, il che è stata una vera benedizione perché
sono persone così positive, allegre e coltivano una grande speranza
e un radicato senso di giustizia. Ci abbiamo messo davvero tanto a
sceglierli perché volevamo essere sicuri che fossero quelli
giusti.”
La location
principale del film è una grande discarica, dove lavorano i piccoli
protagonisti. Come è stata scelta proprio quella
discarica?
“Girare nelle discariche reali
non sarebbe stato possibile, sarebbe stato troppo pericoloso, ci
sono un sacco di rifiuti tossici e ospedalieri, così abbiamo
costruito una discarica appositamente per il film, un set
completo.”
I ragazzini protagonisti
sono una vera forza della natura, oltre ad essere estremamente
credibili nella parte. Come si sono approcciati al progetto essendo
non professionisti?
“I tre ragazzi sono cresciuti in
un ambiente normale, nonostante vivano spesso in condizioni
difficili il senso di normalità con cui vive queste persone è
davvero straordinario. Anche in condizioni complicate, che spesso
si trovano ad affrontare, loro si trovano comunque a professare un
senso di giustizia molto forte, sanno ciò che è giusto e ciò che è
sbagliato e hanno chiaro il cambiamento che vogliono per il loro
Paese. Bisogna fare molta attenzione a raccontarli sul grande
schermo, perché per loro, nonostante le difficoltà, la loro realtà
è bellissima e quindi pur mostrando la realtà dei fatti, spesso
molto violenta, non dovevo assolutamente giudicare quello che
raccontavo. Il film è una favola avventurosa e alla fine parla di
problemi concreti, di come questi ragazzi vorrebbero cambiare il
loro Paese, e non era una cosa che era in sceneggiatura ma l’ho
tenuta, perchè loro volevano parlarne.”
Avete girato il film durante
un periodo di relativa instabilità a Rio. Vi siete mai sentiti in
pericolo?
“No, non è stata un’esperienza
rischiosa. Ho passato dei giorni magnifici, soprattutto perché ho
lavorato in un modo molto diverso con la troupe completamente
brasiliana. Hanno un approccio completamente diverso al lavoro.
Sono molto creativi.”
Il film vede tra gli
interpreti anche due attori di spicco del panorama hollywoodiano,
Rooney Mara e Martin Sheen. Entrambi si sono lasciati coinvolgere
anche se il loro ruolo nel film era molto piccolo.
“Sì, entrambi sono molto
impegnati nel sociale e nelle attività umanitaria. Per loro è stato
interessante, anche perchè si sono approcciati ad una realtà che ha
richiesto semplicemente la loro presenza in scena.”
Trash racconta una realtà
dura. E’ un film di impegno sociale?
“Abbiamo voluto ambientare tutto
nel contesto più realistico possibile, ma si tratta comunque di una
favola, di un film d’avventura per ragazzi che tocca
inevitabilmente argomenti di impegno sociale.”
È stata pubblicata online una nuova
clip di Birdman, attesissimo film
diretto da Alejandro GonzalezInarritu. Nel video, dal titolo Hammer,
vediamo protagonisti Michael Keaton e Emma
Stone:
Birdman
è diretto da Alejandro Gonzalez Innaritu (21
grammi) e vede nel cast
Michael Keaton,
Edward Norton,
Emma Stone,
Andrea Riseborough,
Naomi Watts e
Zach Galifianakis. Il film racconterà la
storiadi un attore (Keaton) reso famoso dalla sua interpretazione
cinematografica di un iconico supereroe. L’attore cerca di sfondare
in teatro, mettendo in scena una commedia per Broadway, e lo
troviamo, nei giorni precedenti alla prima del suo spettacolo,
combattere con il proprio ego per cercare di recuperare i rapporti
con la sua famiglia, la sua carriera e se stesso.
Sono passati diversi anni da quando
Keaton ha avuto a che fare l’ultima volta un supereroe, era infatti
il 1992 quando l’attore divenne per la seconda volta l’Uomo
Pipistrello per Tim
Burton in Batman
Returns.
Questa mattina presso la Sala
Petrassi dell’Autorium di Roma, si è tenuta la
conferenza stampa di Buoni a Nulla terzo
film del regista Gianni di Gregorio presente nella
sezione Gala del Festival del Film di Roma, in sala oltre al
produttore, Angelo Barbagallo era presente il cast
composto da Marco Marzocca, Valentina Lodovini,
Daniela Giordano, Gianfelice Imparato, Marco Messeri, Camilla
Filippi e Anna Bonaiuto.
Questo personaggio si
colloca nel mondo dei furbetti, come mai questa scelta?
Gianni di Gregorio: Il mondo dei furbetti ma è complessa
la questione, tutto nasce dall’idea che mi è venuta ‘Una persona
mite, bonacciona potrà mai cambiare? Potrà un giorno reagire o
imporsi secondo quelli che sono i canoni contemporanei per cui
dobbiamo essere un po’ vincenti e rampanti, da questo è nato il
film, poi non abbiamo capito se è possibile cambiare, poi è
diventato un risultato così esilarante che allora forse vuol dire
che non si può cambiare più di tanto, e allora forse ci vuole un
po’ di equilibrio come tutte le cose e ogni tanto bisognerebbe dire
un po’ di no, no diventare furbi perché se lo diventi a tua volta
prevalichi poi stai male tu e fai star male gli altri e si rompe
l’armonia perciò io penso che ci vorrebbe un giusto equilibrio,
così come in tutte le cose poi sappiamo che la vita è molto più
complessa.
Valentina hai ben tre film
in concorso a questo Festival, come ti senti?
Valentina Lodovini: Mi sento sotto un incantesimo per
essere qui all’interno di un Festival del cinema con tre personaggi
diversi, è un privilegio. Poi quest’anno c’è l’aspetto legato al
pubblico che io trovo molto importante poiché io, noi non esistiamo
senza un pubblico. Che ha una grande responsabilità e mi auguro che
sappia distingue tra ciò che è bello, ciò che è mediocre ma lo
trovo un valore aggiunto il fatto che sia affidato al pubblico il
giudizio delle nostre storie. È un privilegio essere qui anche per
aver lavorato con Gianni, Gianni lo si ama perché è poesia e non lo
ringrazierò mai abbastanza artisticamente, perché mi ha dato un
opportunità bellissima di far parte del suo mondo, abbiamo creato
Cinzia Maffei mi ha permesso di indossare questa maschera emerita,
mi ha permesso di tirare fuori il lato buffo h avuto uno sguardo
preziosissimo, ci guardava e ci osservava e poi diceva
“riprendeteli” all’operatore, al direttore della fotografia e
artisticamente questo è un dono per me.
Quale particolarità o un
aggettivo per il loro personaggio?
Marco Mazzocca: Quello che ho amato del mio personaggio è
la dolcezza, un personaggio tranquillo, buono, fondamentalmente con
tutti e con tutto il mondo e viene poi spronato dal suo amico ad
essere un po’ più cattivo ma non ci riesce perché non lo è. Inoltre
ci tenevo ad aggiungere che mi sono divertito tantissimo a lavorare
con Gianni che oltre a lasciarmi la libertà di interpretare, ha
dato la possibilità a tutti di inventare sul set durante le
riprese, perciò tante cose sono venute divertenti anche giocando
con lui che ha bene in testa il film fin dall’inizio e quindi non
si può uscire dai binari ma stanno in quel concetto siamo riusciti
a portare ognuno di noi qualcosa di divertente ed importante nel
film.
Gianfelice Imparato: Il mio personaggio
rappresenta un furbetto rampante vecchia maniera che viene fregato
dall’umanità e dalla semplicità e dalla scaltrezza nata dalla
necessità però fatto in maniera semplice e umano. Inoltre lui mi
aiuterà anche nel mio disagio.
Marco Messeri: Anche io mi sono molto
divertito, questa sceneggiatura era già molto profumata, perfetta,
c’è stato un bel lavoro a monte, mi è piaciuto fare questo ruolo
che è un po’ contrario a Gianni che è un po’ un Tati italiano, cioè
andando pesantemente essendo anche dentista come uno schiacciasassi
nella testa di questo personaggio Gianni che addirittura lo
consiglia su tutto ma poi è l’amante della moglie, che rappresenta
il peggio del mondo, io credo che la frizione sia divertente.
Daniela Giordano:
Anche io sono qui a testimoniare l’allegria e il piacere di questo
set, è stato un magnifico luogo di lavoro dove era piacevole e
divertente stare, perché la sensazione era di stare con l’animo
molto aperto e tutti molti fanciulli a creare questo film tutti
insieme. Gianni è una guida straordinaria, sempre lucido, sempre
allegro il mio personaggio fa parte della categoria dei miti che in
questa società che Gianni racconta con questa grande delicatezza
rischia sempre di essere fuori posto, in un luogo quasi di disagio
come se noi fossimo i disadattati, forse questo è l’elemento più
critico, quanta difficoltà le persone normali.
Camilla Filippi:
Far parte del mondo di Gianni è meraviglioso perché lui non fa film
ma racconta un mondo che è particolare ed è unico ed è unico il
mondo che racconta e mi passa un po’ il testimone poiché se negli
ultimi due film precedenti Gianni voleva sbattere fuoi la mamma,
ora si ritrova una figlia che cerca di sbatterlo fuori, quindi è
stato divertente fare un piccolo Gianni.
Anna Bonaiuto:
Quando Angelo Barbagallo (produttore del film
n.d.r.) io rispondo! Avevo adorato Pranzo di ferragosto e
questo modo originale di raccontare questo piccolo mondo, questo
film ha le stesse caratteristiche, questa leggerezza, questa
svagatezza, dove i personaggi a partire da Gianni sono un po’
innocenti ma anche un po’ mascalzoni dove nessuno è pulito, una
grazia di fondo che porta però a momenti di grande amarezza,
racconta dal suo punto di vista questo piccolo mondo che è
l’Italia.
ValentinaLodovini: Quello che mi è piaciuto di Cinzia
Maffei è che ha la corazza di uno squalo e il cuore di un
orsacchiotto, questa cosa mi fa impazzire, a me piace pensare che
lei sia una paracula e poi capisce di no, ma io non l’ho mai
pensata così, ho sempre pensato che è una ragazza molto sveglia, un
po’ ipocrita e un po’ pigra e che alla fine cerca di ottenere ciò
che vuole in base a come la trattano anche gli altri senza essere
distruttiva.
Tanto nuovo materiale per
Star
Wars Rebels, film che ci porta nella galassia
lontana lontana creata da George Lucas. Oggi
vi proponiamo due nuove clip, una featurette e l’intervista a
Freddie Prinze Jr.
Cresce l’attesa
per Star Wars Rebels Tv
Movie che andrà in
onda VENERDI’ 3 OTTOBREalle
ore 20.00, in contemporanea
su Disney Channel (canale disponibile
sulla piattaforma SKY e Mediaset Premium) e Disney
XD (canale disponibile in esclusiva sulla piattaforma
SKY).
Sono tempi bui per gli
abitanti della galassia minacciati dall’Impero Galattico che ha
invaso un pianeta lontano, rovinando le vite dei suoi abitanti. I
membri dell’equipaggio della nave spaziale Ghost – capitanato da
Ezra, l’impavido”ragazzaccio”, il cowboy Jedi Kanan, la
temeraria pilota Hera, il muscoloso Zeb, la guerriera ‘testa calda’
Sabine e Chopper, droide permaloso esperto di meccanica – i pochi
ad avere il coraggio necessario per opporsi alla tirannia
dell’Impero.
In attesa di vedere per intero
l’adrenalinico StarWars Rebels TV
Movie ecco il corto in italiano con i personaggi della
serie dal titolo Art
Attack, che fa già respirare il clima della
serie animata. Protagonista è Sabine l’artista esplosiva, membro
dell’equipaggio del Ghost in Star Wars
Rebels diversa dagli altri personaggi di Star
Wars, soprattutto per la sua passione di far esplodere le
cose e di firmare le sue opere con i graffiti.
Star Wars Rebels è
stato realizzato da Dave Filoni (Star Wars: La Guerra dei
Cloni), Simon Kinberg (X-Men: Giorni di un Futuro
Passato, Sherlock Holmes) e Carrie Beck. Filoni
e Kinberg, insieme a Greg Weisman (Gargoyles), sono anche
produttori esecutivi di questa serie prodotta dalla Lucasfilm
Animation.
È stato pubblicato online il primo
trailer ufficiale di Top Five, black
comedy scritta e interpretata da Chris Rock, con
Rosario Dawson, Kevin Hart,
Tracy Morgan, Cedric The
Entertainer, J.B. Smoove, Sherri
Shepherd, Anders Holm, Romany
Malco, Leslie Jones, Michael
Che e Jay Pharoah. Ecco il trailer:
Andre Allen è un famoso comico di
New York divenuto una stella della cinema. Vive però un
momento sfortunato perché i suoi recenti film sono stroncati da
pubblico e critica. In cerca di una nuova hit, deve anche
affrontare i capricci della sua fidanzata (che gli chiede di
aiutarla a sfondare con il suo reality televisivo) e le richieste
del suo agente, in pressante attesa di un blockbuster. Andre punta
forte sul suo prossimo film, un dramma sulla rivoluzione haitiana
che si preannuncia un clamoroso flop al botteghino… Sperando di
avere buona pubblicità per l’uscita del film, accetta di farsi
intervistare da Chelsea Brown, schietta e ammaliante giornalista
del New York Times. Trascorrendo un giorno insieme nella Grande
Mela, Andre sarà costretto a confrontarsi sia con la carriera che
lo ha reso famoso sia con la vita che si è lasciato alle
spalle.
Top Five
uscirà nelle sale americane il 12 Dicembre 2014.
Adam McKay ha
parlato a Collider di Ant Man e
del suo sfiorato coinvolgimento nel progetto. Al film ha lavorato
per molto tempo Edward Wright, che ha collaborato
alla stesura della sceneggiatura con Joe Cornish.
McKay fu davvero vicino a dirigere il film, prima di rifiutare
l’incarico, andato poi a Peyton Reed.
Rudd mi ha chiamato quando Edgar
Wright si allontanò dal progetto e mi ha detto cosa stava
succedendo. Sono andato e ho incontrato con la Marvel, ma ero un pò dubbioso solo
perché sono amico di Edgar e non sapevo come stessero realmente le
cose. Poi, quando ho sentito quello che è successo, che Edgar si
era allontanato, e poi ho visto i loro materiali,ho pensato, ‘Dio
questo è abbastanza buono’. In definitiva non avevo voglia di
saltare dentro come regista, avevo anche molti altri progetti
in corso ed il tempo era troppo ristretto, ma ho pensato, ‘Sai
cosa, posso riscrivere lo script, e posso fare un sacco di buone
cose riscrivendolo.
McKay ha poi parlato più
approfonditamente del suo lavoro con Paul Rudd:
Ho sempre saputo che Paul era un
buonissimo scrittore dalle improvvisazioni con lui sul set, ma non
avevo idea fosse così bravo, è molto capace coi dialoghi. Così
noi due rintanati in camere d’albergo sulla costa orientale e
occidentale, e credo che intorno alle sei o otto
settimane abbiamo tirato fuori fuori tutto e ha fatto una
consideravole riscrittura dello script. Ero davvero
orgoglioso di quello che avevamo fatto, ho davvero pensato che
avevamoinserito alcune cose incredibili e costruito su un già forte
script da Edgar Wright e in qualche modo migliorato un pò alcune
cose.
Nel dettaglio sulle modifiche alla
sceneggiatura:
Abbiamo aggiunto alcune nuove scene
d’azione. Sono cresciuto leggendo fumetti Marvel, quindi ero al settimo cielo
quando ho potuto aggiungere una scena d’azione gigantesca. Ero così
eccitato. C’è molto di quanto era già stato fatto da Edgar, molti
personaggi e dialoghi erano già lì. Abbiamo solo plasmato il tutto,
cercato di semplificare, renderlo più pulito, un pò più grande, più
aggressivo, renderlo più divertente in alcuni punti, praticamente
fatto una riscrittura. Edgar aveva fatto una bella sceneggiatura.
Ma ci siamo trovati molto bene, con Rudd era molto divertente
scrivere. Ho concluso il lavoro dicendogli: “Ehi, io e te
dovremmo collaborare per uno script”.
Vi ricordiamo
che Ant-Manavrò come
protagonisti Paul
Rudd, Evangeline
Lilly, Michael
Peña, Corey Stoll,
con Patrick
Wilson e Michael Douglas. Si
baserà su una sceneggiatura co-scritto con Joe
Cornish e Edgar
Wright.Ant-Man è
prevista per il 17 Luglio 2015.
T.S. Spivet ha dieci anni ed è un
bambino prodigio. Grazie ai suoi esperimenti riesce a progettare
una macchina per il moto continuo. Vive in un ranch nel Montana
insieme a sua mamma, un’entomologa frustrata, ossessionata
dalla dimostrazione dell’esistenza di una particolare specie di
coleottero, a suo padre, un burbero cowboy e sua sorella
quattordicenne, il cui unico sogno è diventare Miss America. T.S.
aveva un fratello gemello, Layton, scomparso tragicamente durante
un esperimento scientifico ideato proprio da lui, evento che ha
profondamente segnato la sua vita, facendo affiorare terribili
sensi di colpa. Un giorno T.S. riceve una telefonata dall’Istituto
Smithsonian che gli annuncia la vittoria di un prestigioso premio
per la sua invenzione. All’insaputa di tutti, decide di partire da
solo, di attraversare gli USA come un vagabondo e di andare a
ritirare il suo premio.
Siamo purtroppo molto distanti dal
Jean Pierre Jeunet di quel lontano, quanto
grottescamente mirabolante Delicatessen del
1991, o dal visionario e decadente La città dei bambini
perduti del 1995, e anche dai colorati sentimentalismi de
Il favoloso mondo di Amelie del 2001. The young
and prodigious T.S. Spivet è un film gradevole, spigliato
e divertente, diretto con mano ferma e virtuosismi tecnici tipici
di una grande coproduzione internazionale, ma rimane un film per
ragazzi che langue di quel guizzo estroso ed autoriale che ci
si aspetterebbe da un creatore di mondi visionari come Jeneut.
Anche la sua solita fotografia, così personale da rimanere
caratterizzata anche con direttori della fotografia differenti,
appare in questo film sbiadita, come se avesse perso lo smalto.
Gli stilemi registici di Jeunet ci
sono tutti, dalla ripresa a piombo sul canale, ai movimenti di
camera ad angolo retto, dalle sovrimpressioni, all’uso (esagerato
in questo caso) della voce fuori campo, ma provengono tutti da film
passati, tanto da divenire un compendio del Jeunet che fu. Si ha
quasi l’impressione che il suo talento sconfinato sia stato
imbrigliato e tenuto a freno da logiche produttive perverse che
volevano un prodotto da franchising burtoniano.
La storia pecca inoltre di
eccessiva ingenuità, il viaggio di T.S. è quasi del tutto privo di
ostacoli e soprattutto di pericoli, cosa che potrebbe addirittura
mettere in pericolo quel valore iniziatico e ammonitivo che un film
per ragazzi dovrebbe sempre avere. Il bambino prende treni merci
come un clandestino, fa l’autostop, cammina da solo per le strade
d’America e incontra solamente personaggi un po’ svitati ma
tranquilli e soprattutto buoni. Non si sente mai il pericolo
incombente, non si sta in apprensione per un bimbo piccolo e
fragile che potrebbe subire chissà quali brutte disavventure. Tutto
scorre liscio, o quasi, togliendo fascino ad una storia che poteva
avere enormi potenzialità. Nel cast figura Helena Bonham Carter nel ruolo della madre di
T.S. e l’attore feticcio di Jeunet, Dominique
Pinon, costretto in un piccolo ma gustoso cameo.
Luke è un ragazzo di 14 anni che
vive nell’artico canadese, una sera trova nel suo garage Nanuk, un
piccolo cucciolo di orso abbandonato. Il giovane Luke
(Dakota Goyo) sfiderà i pericolosi elementi
naturali per riportare il piccolo da sua madre. Nell’impresa lo
aiuterà Muktuk (Goran Višnjić), una guida Inuit
che conosce bene questi ambienti ostili.
Il mio amico
Nanuk è il film presentato nella sezione Alice
nella città ed Eventi Speciali del Festival
del Film di Roma 2014. La regia di Brando
Quilici è il risultato di anni di ricerche e riprese
nell’artico canadese, questo diventa l’elemento cardine nella
sceneggiatura di Hugh Hudson e Bart
Gavigan che hanno il modo di raccontare una storia di
frontiera, o meglio, l’esatto confine tra il regno degli uomini e
quello degli animali nelle desolate zone dell’artico in cui il
sentimento di amicizia sopravvive anche alle prove più difficili.
Si viene a strutturare così un’avventura, nonché un viaggio di
formazione per il giovane Luke, che scoprirà la verità sulla morte
di suo padre e la sua vera indole attraverso i coraggiosi atti di
amicizia nei confronti del cucciolo di orso nonché la sua
determinazione e amore per un ambiente così estremo. La storia,
inevitabilmente, segue con prevedibilità tutte le tappe che l’eroe
deve compiere (l’iniziazione, i sacrifici ed i pericoli) creando
così grandi sequenze d’azione che si contrappongono alle scene
comiche messe in moto dalle distrazioni e le prime esperienze di un
giovane adolescente. Il mix oltre a non appesantire il film in un
melodramma permette di sottolineare la matrice “teen” della
pellicola. Ma ciò che rimane impresso nella memoria dello
spettatore sono le spettacolari panoramiche che danno il modo di
comprendere tutta la bellezza dei vasti “deserti di ghiaccio”. Esse
ci forniscono la giusta prospettiva di come siano popolati questi
ambienti, sia nella fauna che nelle antiche popolazioni indigene
che vivono e prosperano in ambienti inospitali ma che si stanno
estinguendo a causa degli evidenti problemi climatici. Il film
inoltre non tralascia neanche la componete più cruda di questa
realtà, i cacciatori di orsi e le baleniere, che con i loro atti
non fanno altro che turbare il delicato equilibrio
dell’Artico.
Il mio amico
Nanuk è un film leggero e ricco di avventura che
entra nella fascia di film quali Belle e Sebastien
che rinnovano il rapporto cinematografico tra i ragazzi e gli
animali, ma che scopre e pone l’attenzione sulla componete
ambientale e documentaristica dell’Artico.
Dylan Todd di Comic
Alliance ha creato una splendida infografica, che ci mostra
tutti i cinecomics che arriveranno nei prossimi sei
anni. Da Big Hero 6 ad
Avengers Age of Ultron, per proseguire
con Batman v Superman e tanti
altri titoli. Eccovi l’infografica che riassume tutto ciò che dal
mondo del fumetto verrà trasposto al cinema nei prossimi anni:
Come si può vedere i prossimi due
titoli in uscita sono Big Hero 6 e
Averngers Age of Ultron, entrambi nati
nel mondo Marvel.
Ispirato all’omonimo comics Marvel e fedele allo stile del
fumetto, Big Hero 6 è diretto
da Don Hall (Winnie the Pooh – Nuove Avventure nel Bosco dei
Cento Acri) e Chris Williams (Bolt), ed è prodotto da
Roy Conli (Rapunzel – L’intreccio della Torre). Il film
uscirà in italia il 18 Dicembre 2014, anche in 3D.
Nel cast Avengers Age of
Ultron sono presenti Robert Downey
Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy
Renner, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen oltre
a Paul Bettany, Samuel L.
Jackson e James Spader. Il
terzo capitolo del franchise di Avengers è scritto e diretto, come
sempre, da Joss Whedon. Le riprese hanno
avuto luogo inizialmente agli Shepperton Studios
(Surrey,Inghilterra), ma in seguito sono state effettute delle
riprese aggiuntive in Italia, Korea e in varie parti
dell’Inghilterra. L’uscita
del film nelle sale cinematografiche è
prevista per il primo maggio 2015.
Per tutti gli altri cinecomics in
elenco bisognerà aspettare ancora un poco.
Oggi al Festival di Roma
2014 è anche il giorno di Last Summer con protagonista
l’attrice candidata all’Oscar Rinko Kikuchi,
nota sopratutto per Pacific Rim di
Guillermo del Toro. Ecco tutte le foto: [nggallery
id=1120]
Alle ore 20 presso la Sala
Petrassi, sarà la volta di Last Summer di
Leonardo Guerra Seràgnoli, regista, produttore e sceneggiatore di
diversi cortometraggi presentati in numerosi festival
internazionali di cinema. Con il suo primo lungometraggio,
l’autore racconta il dramma familiare di una madre che ha perso la
custodia del figlio: prima di dirgli addio dovrà trascorrere
quattro giorni sulla barca a vela dell’ex marito, una “prigione
dorata” in mezzo al mare. Sul red carpet delle ore 19, l’attrice
Rinko Kikuchi, candidate all’Oscar® per Babel, Ken Brady,
Yorick Van Wageningen.
Il terzo lungometraggio di
Gianni Di Gregorio, Buoni a
Nulla torna a parlare dei tipici micro mondi che il
noto regista romano ha già raccontato ed egregiamente esplorato in
Pranzo di Ferragosto.
In Buoni a
Nulla Gianni a pochi mesi della pensione si è
trasferito in un ufficio lontanissimo che lo costringe ad
abbandonare il suo quartiere e cambiare del tutto il suo stile di
vita. Marco invece è un uomo buono, gentile e indifeso. Innamorato
di Cinzia, la giovane collega che lo schiavizza e lo illude.
Bisognerebbe arrabbiarsi ed imparare a farsi rispettare, ma come si
fa?
Buoni a Nulla, il film
La sceneggiatura, scritta a quattro
mani con Pietro Albino Di Pasquale, porta in scena
l’Italia dei “furbetti” coloro che negli uffici delegano lavori
agli altri attraverso atteggiamenti adulatori o attenzioni
particolari, oppure i condomini sempre pronti a giudicare lo stile
di vita altrui per poi concludere con i familiari “arrivisti” che
pensano come sistemarsi a discapito del parente. Pertanto la regia
segue in maniera semplice e lineare gli evidenti “prima” e “dopo”,
ossia il Gianni surclassato dal lavoro e dalla famiglia fino al
giorno in cui decide di mostrare il suo “lato cattivo”, quello che
la vita gli impone dopo aver pagato fin troppe conseguenze. La
nuova condotta porterà Gianni a degli inevitabili contraccolpi,
soprattutto a livello personale, perché se è vero che essere
cattivi a volte premia la propria indole non la si può plasmare e
si finisce con farsi del male. Il privilegio della storia è di
saper intrattenere attraverso i tempi della commedia e con i
classici stereotipi italiani (e romani), evidenziato con toni
divertenti quel grande ed innegabile strato di insofferenza che si
nutre nei confronti del prossimo e l’inefficienza lavorativa che
sta caratterizzando la società contemporanea.
Di Gregorio per
dare compattezza alla storia predilige un cast di attori che sanno
incarnare e sviluppare la maschera richiesta dal genere, troveremo
in parti già visitate al cinema, Valentina
Lodovini nel ruolo dell’impiegata che ricorre alle sue
doti naturali per svolgere il lavoro, Anna
Bonaiuto direttrice che vuole essere servita e
Gianfelice Imparato nel più classico dei
galoppini-doppiogiochisti. Ma chi primeggia nel ruolo, anche più
dello stesso Di Gregorio, è Marco Mazzocca che
forte della sua esperienza di teatro e di spalla comica cavalca il
ritmo della sceneggiatura concludendo le gag o apportando la sua
mimica a fine scena.
Buoni a nulla è un
film che fa ridere ma non graffia, il titolo, evidentemente
indirizzato a tutti coloro che non fanno nulla e vivono alle spalle
“dei buoni a tutto”, passa tra le righe non c’è alcuna polemica né
denuncia, bensì una constatazione sulla realtà moderna e nessun
rimedio per cambiarla. Il film segna la personale visione del
regista con l’unico intento di far ridere e divertire come dimostra
il cercatissimo happy ending.
E’ oggi il grande giorno della
prima europea di Trash di
Stephen Daldry e scritto da Richard
Curtis, nel cast l’attrice Rooney
Mara Ecco tutte le foto del loro arrivo al Festival
di Roma 2014, in attesa del red carpet. [nggallery
id=1119]
Trash è il nuovo lavoro del
pluripremiato cineasta inglese Stephen Daldry, autore di
alcuni dei film più amati dell’ultimo decennio, tutti candidati
all’Oscar: Billy Elliot, The Hours, The
Reader – A voce alta e Molto forte,
incredibilmente vicino. Con Trash, Daldry porta
sul grande schermo l’omonimo romanzo di Andy
Mulligan sceneggiato da Richard Curtis, autore di
commedie di successo come Quattro matrimoni e un
funerale, Notting Hill, Il diario di
Bridget Jones e Love Actually – L’amore
davvero. Nel cast, Rooney Mara, la giovane attrice
celebre per i suoi ruoli in Social
Network, Millennium – Uomini che odiano le
donne, Her (a Roma nel 2013) e Martin
Sheen, straordinario attore cinematografico e televisivo,
protagonista di capolavori come La rabbia
giovane di Terrence Malick e Apocalypse
Now di Francis Ford Coppola, Golden Globe per la
serie West Wing – Tutti gli uomini del
Presidente. Rooney Mara sfilerà sul red carpet
dell’Auditorium alle ore 19, con gli altri protagonisti del film:
Eduardo Luis, Rickson Tevez, Gabriel Weinstein. La pellicola è
proiettata in collaborazione con Alice nella città.
Mentre continuano le riprese
di Batman v Superman Dawn of
Justice di Zack Snyder, attesissimo
nuovo film cinecomics targato Dc Comics/Warner Bros oggi
arriva finalmente la conferma che l’attrice Jena
Malone sarà nel cast del film. A rivelarlo è The
Hollywood Reporter che conferma invece la segretezza dietro al
ruolo che dovrebbe interpretare. Questa notizia quasi ufficiale
però non ferma le speculazioni che vorrebbero l’attrice
interpretare il nuovo Robin.
Cresce l’attesa per i nuovi episodi
di The Vampire Diaries 6, l’atteso
sesto ciclo di episodi della serie di successo trasmessa dal
netwrok americano della The CW. Oggi nell’attesa vi segnaliamo
l’intervista al protagonista Paul Wesley.
The Vampire
Diaries è una serie
televisiva statunitense di genere
fantasy creata da Kevin Williamson e Julie
Plec, che ha debuttato il 10 settembre 2009 sul
network The CW. È basata sull’omonima serie di libri
di Lisa Jane Smith, dal titolo italiano Il diario del
vampiro.
La protagonista
è Elena Gilbert, una normale ragazza adolescente che vive
a Mystic Falls, in Virginia. La sua vita viene sconvolta
quando scopre che il suo ragazzo, Stefan Salvatore, è
un vampiro, e che è stata adottata. Stefan si accorge che
Elena è identica alla prima donna della sua vita, la vampira che
trasformò lui e suo fratello Damon
Salvatore nel 1864: Katherine Pierce. I due fratelli
si innamorano anche di Elena ed entrano a far parte della sua vita.
Il loro scopo è proteggerla dal
vampiro Originale Klaus e da altre forze che
ambiscono al pieno controllo della ragazza, che si è rivelata
essere una delle doppelgänger di Amara. Gli amici di
Elena vengono spesso coinvolti nelle situazioni soprannaturali e
combattono per vivere serenamente a Mystic Falls, un luogo
costantemente tormentato dal proprio passato.
La serie ha
ricevuto un’ottima accoglienza da parte del pubblico, vincendo
quattro People’s Choice Awards, uno nel 2010, uno
nel 2012 e due nel 2014, e venticinque Teen
Choice Awards, sette nel 2010, cinque nel 2011, sei
nel 2012, tre nel 2013 e quattro nel 2014.
Negli anni ’90 la musica in
Francia ebbe un ruolo importante. Sono gli anni in cui iniziano a
muovere i primi passi i Daft Punk, Phoenix, Cassius, Air pronti a
conquistare le classifiche mondiali. Il film segue le vicissitudini
in ascesa e in caduta di Paul.
La storia di Paul è liberamente
ispirata a quella del fratello di Mia Hansen-Love, Sven, che è
stato proprio in quegli anni un DJ affermato dell’ondata del “Frech
touch” che ha aperto le porte dei club ai fututi David Guetta e
Laurent Garnier. Come dei giovani turchi della musica Paul e i suoi
amici mettono insieme i Cheers duo di dj che inizia ad affermarsi
soprattutto nell’organizzazione delle feste in club rinomati di
Parigi. Intorno alla musica, avviene la vita, le droghe, i figli,
gli amici che muoiono. Paul non farà mai il grande salto; come in
A proposito di Davis, in cui il
protagonista era coevo e affine a Bob Dylan ma privo del suo
talento, così i Cheers non hanno il quid necessario alla scalata al
successo che invece hanno i Daft Punk, loro compagni di serate.
Tutto ruota sempre intorno al
confronto tra il successo degli uni e il conto corrente
perennemente a secco di Paul.
Assonante ma lontano da altri film
che hanno la musica al centro della storia, come Berlin
calling sull’ascesa, caduta e risalita di un DJ techno
nella Berlino contemporanea, e 24 hour party
people che ricostruiva gli anni d’oro della scena house e
rock alternativo di Manchester, negli anni ’80.
Eden si è voluto tenere lontano dal
clichè dei classici film sui club, di cui solitamente si riconosce
l’aura glamour e accattivante, per dare più spazio ai personaggi,
alla loro voglia di realizzarsi davvero attraverso la musica fino
all’inevitabile scontro con la realtà gli anni che passano e i
gusti musicali che cambiano.
I primi piani seguono stretti Paul
la cui spirale alla fine torna su se stessa quando si ritrova di
fronte a un se stesso senza niente che deve ricominciare tutto. Una
sorta di indagine, perchè, afferma ancora la regista, quello che è
interessante è l’animo umano, non il glamour intorno.
L’accuratezza è però anche il
tallone d’Achille della pellicola che a tratti dà veramente troppe
informazioni e prende pieghe improvvise che rendono più difficile
seguire la storia, comunque affascinante e che ripercorre un
periodo storico che ha cambiato definitivamente la musica
elettronica.
Cresce l’attesa per l’inizio di Grimm
4, l’atteso quarto ciclo di episodi della serie di
successo trasmessa dal network americano della NBC. Oggi
nell’attesa vi segnaliamo l’intervista al protagonista David
Giuntoli.
La ragazza entrerà a tutti gli
effetti nei meccanismi dei Grimm ed imparerà a proprie spese cosa
vuol dire avere questi poteri e Nick cercherà di insegnarle ad
utilizzare la legge prima di ricorrere alle sue capacità.
su Wu:
Penso che ad un certo punto Wu
dovrà scoprire il segreto di Nick e non accetterà facilmente la
realtà dei fatti, ma penso che sia giusto che lui conosca la verità
anche perchè quello che sta vedendo lo sta lentamente portando alla
pazzia.
su i suoi poteri:
Al momento sono una persona
comune senza capacità, ma se dovessero tornare sarebbero
particolarmente amplificate a causa della mia trasformazione in
zombie, della quale mi rimarrebbe anche il piccolo effetto
collaterale legato al sonno.
Grimm è una serie
televisivastatunitense trasmessa dal 28
ottobre 2011 sul
canale NBC. In Italia viene invece trasmessa in prima visione a
partire dal 2 luglio 2012 sul canale paySteel e successivamente da Premium
Action; in
chiaro su Italia
2 a partire dal 10
aprile 2013.
Nick
Burkhardt è un detective della omicidi di Portland con una
particolare abilità: vedere il lato oscuro, le “bestie selvagge”,
che si nascondono nelle persone che lo circondano. La sua vita
cambia improvvisamente dopo l’incontro con sua zia Marie, che gli
rivela di essere l’ultimo discendente di una famiglia di cacciatori
chiamati col nome “Grimm”, che combattono una famiglia di creature
soprannaturali noti come Wesen, per
difendere il genere umano. Dopo aver indagato sul suo passato, Nick
si rende conto di dover seguire il proprio destino.
I Wesen sono quasi sempre uomini bestia tranne rare
e potenti eccezioni e non tutti sono aggressivi nei confronti degli
esseri umani.
Nick Burkhardt (stagione 1-in
corso), interpretato da David Giuntoli, doppiato
da Francesco Venditti.
Il protagonista della serie. Detective della polizia di
Portland fa parte di una famiglia di cacciatori di creature
malvagie chiamati Grimm.
Hank Griffin (stagione 1-in
corso), interpretato da Russell Hornsby, doppiato
da Massimo Bitossi.
È il partner di Nick. Nel corso della prima stagione è
completamente all’oscuro dei poteri e dei compiti del collega, ma
nei primi episodi della seconda stagione apprende quali siano le
capacità di Nick.
Juliette Silverton (stagione
1-in corso), interpretata da Bitsie Tulloch, doppiata
da Francesca Manicone.
È la fidata fidanzata di Nick. Dopo essere caduta in coma alla fine
della prima stagione a causa di un maleficio, viene risvegliata, ma
non ricorda più chi sia Nick; per Juliette lui è un completo
estraneo. Alla fine della seconda stagione, dopo aver riacquistato
la memoria apprenderà anche lei la verità sulle capacità di
Nick.
Monroe (stagione 1-in corso),
interpretato da Silas Weir Mitchell, doppiato da Fabrizio
Vidale.
È un Blutbad (lupo mannaro) che grazie ad una
serie di diete e al pilates è riuscito a controllare la
creatura dentro di lui. Si unirà a Nick per aiutarlo a risolvere i
casi e col tempo diverranno amici.
Capitano Sean Renard (stagione
1-in corso), interpretato da Sasha Roiz, doppiato
da Riccardo Niseem Onorato.
È un ufficiale superiore della polizia di Portland, nonché
discendente di una potente famiglia reale nel mondo delle creature.
Non è bene accetto dalla famiglia di suo padre a causa delle sue
origini (sua madre era una Hexenbiest,
una strega). È un personaggio carismatico ma
ambiguo.
Sergente Drew Wu (stagione 1-in
corso), interpretato da Reggie Lee, doppiato da Guido Di
Naccio.
È un sergente del Portland Police Department, uno stimato
collega di Nick e Hank.
Rosalee Calvert (stagione 1-in
corso), interpretata da Bree Turner, doppiata da Sabrina
Duranti.
È una Fuchsbau che aiuta Nick e Monroe nelle loro
indagini fornendo informazioni utili e rimedi per risolvere i
problemi legati al soprannaturale.
Adalind Schade (stagione 1-in
corso), interpretata da Claire Coffee, doppiata
da Barbara De Bortoli.
È una Hexenbiest che nel corso della prima
stagione lavora per Sean Renard. Dopo l’ingestione del sangue di
Nick, è diventata un normale essere umano. Proprio per vendicarsi
di quanto Nick le ha tolto, ha causato il coma e la successiva
amnesia di Juliette.