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Penelope Cruz per il nuovo film di Lars Von Trier

Potrebbe essere Penelope Cruz la protagonista del nuovo, annunciato lavoro di Lars von Trier, il “film catastrofico dai risvolti psicologici” intitolato Melancholia.

Secondo le prime indiscrezioni, l’attrice spagnola sarebbe stata nel mirino di von Trier fin dalla fase di ideazione del film – che si dovrebbe girare tra Germania e Svezia entro la fine dell’anno e che dovrebbe avere già assicurato un posto a Cannes del 2011 – e avrebbe già ceduto alle lusinghe del regista.

Il regista danese ha mantenuto negli ultimi mesi il massimo riserbo sulla trama del film, non aggiungendo nulla rispetto alle prime dichiarazioni ma limitandosi a sottolineare, con la consueta provocatoria ironia, che questa volta nel suo cinema “non ci saranno lieti fine.”

 
 

Penelope Cruz nel cast di Zoolander 2

Penelope Cruz
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

A quanto sembra qualcosa continua a muoversi attorno a Zoolander 2, seguito dell’irriverente commedia firmata Ben Stiller nonché interpretata in collaborazione con Owen Wilson Will Ferrell. Secondo quanto riportato da Deadline, infatti, il premio Oscar Penelope Cruz avrebbe firmato per parte del cast del seguito, che sarà diretto da Justin Theroux.

Di recente, proprio da Will Ferrell ci erano giunte ulteriori notizie circa il futuro del secondo film che vede protagonista il buffo modello Derek Zoolander (Ben Stiller). Secondo l’attore, sembrerebbe che il progetto proceda a gonfie vele, e che Mugatu, personaggio da lui interpretato nella prima pellicola, tornerà ad affacciarsi nel mondo della moda creato da Stiller.

“Attualmente stiamo facendo una lettura e ragionando su uno script del sequel e Mugatu ne sarà parte.”

Ottime notizie, dunque, per i fan di Zoolander che fanno il paio con quanto dichiarato recentemente da Justin Theroux, co-sceneggiatore, insieme a Ben Stiller, del primo film della serie.

Fonte: CS

 
 

Penelope Cruz nel cast di Grimsby con Sacha Baron Cohen

penelope-cruz-1Penelope Cruz si è aggiunta al cast di Grimsby, la commedia diretta da Louis Leterrier e interpretata da Sacha Baron Cohen che si sta girando adesso in Inghilterra.

The Hollywood Reporter riferisce che la bella attrice spagnola interpreterà il capo di una organizzazione filantropica e si unirà, oltre allo stesso Cohen, anche a Mark Strong, Annabelle Wallis, David Harewood, Ian McShane, Gabourey Sidibe, Johnny Vegas, Rebel Wilson e Isla Fisher.

Nel cast del film, insieme a Sacha Baron Cohen, anche Rebel Wilson, Mark Strong, Annabelle Wallis, David Harewood, Ian McShane, Gabourey Sidibe e Johnny Vegas.

Grimsby è stato scritto da Sacha Baron Cohen e Phil Johnston e segue le vicende di un agente britannico (Strong)  costretto a darsi alla fuga con il fratello perduto (Cohen), un tifoso di calcio dal comportamento violento e indisciplinato.

L’ultima volta che abbiamo visto Penelope Cruz sul grande schermo, l’attrice era tra le braccia di Michael Fassbender per The Counselor – Il Procuratore. Così dopo un progetto serio e impegnativo, l’attrice premio Oscar torna alla commedia.

Fonte: CS

 
 

Penelope Cruz la più sexy del 2014 per Esquire

Penelope Cruz
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

La sua è una bellezza aggressiva e sensuale, qualche volta addirittura grezza, ma passionale e mediterranea, con le curve al punto giusto, le labbra carnose gli occhi scuri e i capelli folti e lucenti.

Una diva moderna che ricorda le donne d’altri tempi, una bellezza particolare e senza tempo, e quest’anno, alla sua 40esima primavera, anche la donna vivente più bella del 2014 per Esquire. Lei è Penelope Cruz e di seguito potete vedere il servizio fotografico che la sinuosa attrice scoperta da Pedro Almodovar ha realizzato con la rivista. Ecco le foto:

Dopo The Counselor nel 2013, lattrice si èpresa un periodo di riposo che ha trascorso con la sua bella famiglia (è sposata con il connazionale Javier Bardem) e adesso è impegnata sul set di Grimsby, commedia diretta da Louis Leterrier e scritta e interpretata da Sacha Baron Cohen.

fonte: JJ

 
 

Penelope Cruz e Sergio Castellitto presentano Venuto al Mondo!

Penelope Cruz

Distribuito da Medusa in 350 copie e venduto già in tutto il mondo, compresi Stati Uniti e Canada, il prossimo 8 novembre uscirà al cinema Venuto al Mondo, ultimo film di Sergio Castellitto che lo rivede (contemporaneamente) lavorare su una storia tratta da un romanzo di Margaret Mazzantini e da lei sceneggiata, e dirigere Penélope Cruz. Si tratta di un grande sforzo produttivo, così come afferma Letta di Medusa, che ha visto una coproduzione europea, Italia – Spagna, lavorare ad un progetto importante e costoso. Il film è stato proiettato questa mattina in lingua originale, uno strutturato susseguirsi di italiano, inglese e serbo. “Ho voluto che il film fosse proiettato in originale perché è quella la lingua del film – dice Sergio Castellitto – La protagonista è una donna italiana che parla italiano a casa sua e che parla inglese con tutti quelli che non parlano la sua lingua. Penelope è ovviamente bravissima e questo è il sangue del film”. Alla domanda sul perché ha scelto quel ruolo, la Cruz ha risposto con grande trasporto: “Ho amato tantissimo il libro e mi sono innamorata di Gemma così come successe per Non Ti Muovere. Sono venuta a Roma subito dopo averlo letto e ne ho parlato a lungo con Margaret e così le ho detto ‘facciamone un film’. E così è nato il progetto e il lavoro di Sergio e Margaret alla sceneggiatura è stato straordinario, hanno colto l’essenza del libro.”

-Il fatto che sia diventata madre ha contribuito a farle capire cosa prova la protagonista?

PC: “Ho letto il libro prima di diventare madre, ma capivo benissimo la psicologia della donna, cosa le manca e da cosa derivi il suo desiderio, che poi diventa ossessione. Certo la maternità mi ha aiutata poi.”

A Margaret Mazzantini, com’è stato tagliare parti del suo romanzo?

MM: “Si tratta pur sempre di riduzioni cinematografiche, ma Sergio è il mio primo lettore. Io scrivo in preda ad un istinto e spesso lui mi dice cosa ho realizzato. Tagliando le parti del libro si ha sempre l’impressione di uccidere dei propri amori, ma era una storia che si poteva scrivere facilmente per il cinema. La cosa difficile è stata la ricostruzione storica e scenografica.”

Alcuni film sono delle esperienze belle o brutte – ha interrotto Castellitto – questo è stato per me un’avventura umana perché ognuno di noi ci ha messo qualcosa. E’ una storia d’amore che ho provato a raccontare”

Presenti alla conferenza anche Adnan Haskovic e Saadet Aksoy, interpreti di due dei personaggi principali, bravissimi nel raccontare il dolore e l’integrità dei loro personaggi. Haskovic ha raccontato: “Quando prendi un libro di Margaret in mano devi prepararti un bel caffè, perché lo cominci e non lo lasci fino a che non l’hai finito. E’ una storia d’amore sullo sfondo della guerra e ci sono tantissimi personaggi meravigliosi. Quando ho saputo che mi avevano scelto per Gojko, sono stato felicissimo. Durante la guerra che viene raccontata io ero un bambino, e forse i bimbi vivono come un’avventura questi eventi, fatto sta che chi ha vissuto la guerra in Bosnia e ha visto il film mi ha detto che è uno dei migliori film fatti su quella guerra, perché mostra persone che combattono contro l’abbrutimento, e che vogliono vivere nonostante tutto. E poi lavorare con Penelope è straordinario, non devi fare altro che reagire al suo straordinario talento”. Dello stesso parere la Aksoy, che nel film interpreta Aska. “Il mio personaggio mi ha molto emozionata – dice la Aksoy – e lavorare con questi grandissimi attori e questa strepitosa crew è stato bellissimo. Quando ho letto la sceneggiatura i personaggi erano scritti così bene che si entrava subito in empatia con loro. Mentre mi preparavo al ruolo per me era difficilissimo staccarmi dal personaggio, tornavo a casa dal set ed ero ancora Aska, perché è vero che abbiamo raccontato una storia inventata, ma durante la guerra terribilmente reale e recente potevano essere successe delle cose simili.

Per Penelope Cruz: il suo personaggio non è buono, come si è rapportata ad esso?

PC: “Gemma non è politicamente corretta, ma quando leggo un personaggio non penso a cosa farei io in quella situazione, non lo giudico, cerco solo di capirne la psicologia e le intenzioni. Il resto non conta. Lei arriva alla sua necessità per via del suo amore, è una persona buona anche se a volte autodistruttiva.”

Per Castellitto, il film poteva essere inghiottito dal tema della guerra o sminuirlo per far spazio alla storia d’amore, invece è molto equilibrato, come ci è riuscito?

SC: “Ho fatto quello che sentivo essere il cinema per questo film. Era necessaria una forte messa in scena e una forte teatralità. Ho cercato di fare un film in cui ogni scena fosse depositaria di una emozione, mi sono appellato all’intelligenza emotiva dello spettatore. Lo spettatore va al cinema e porta via q

 
 

Penelope Cruz e Javier Bardem: i sovrani di Spagna sul red carpet di Venezia 74

Venezia 74

Coppia super sexy nella vita, Penelope Cruz e Javier Bardem hanno presentato Fuori Concorso a Venezia 74 Loving Pablo, una ricostruzione, l’ennesima, della straordinaria e fuorilegge vita di Pablo Escobar.

Di seguito le immagini dal red carpet del film:

Il Festival di Venezia 2017 si svolge al Lido dal 30 agosto al 9 settembre.

Segui il nostro speciale di Venezia 74

 
 

Penelope Cruz e Javier Bardem scrivono una lettera aperta sulla guerra a Gaza

LIl sanguinoso conflitto nella Striscia di Gaza sta coinvlgendo anche il mondo dello spettacolo e dopo le dichiarazioni pubbliche di Gal Gadot, attrice israeliana che si è apertamente schierata con il suo Paese, anche altri volti famosi dicono la loro sul conflitto. Penelope Cruz e Javier Bardem hanno infatti scritto una lettera aperta in cui condannano il genocidio su Gaza.

“Gaza sta attraversando orrori in questi giorni, assediata e attaccata da terra, mare e cielo. Le case dei palestinesi vengono distrutte, viene loro negata acqua, elettricità e la libera circolazione verso ospedali, scuole e campi mentre la comunità internazionale non fa nulla”, questo un estratto di quanto si legge nella lettera che la coppia di attori ha diffuso via E! News.

Nella lettera si legge anche che è necessario “sollevare l’assedio, per il quale la Striscia di Gaza ha sofferto per più di dieci anni” e “aprire le frontiere per facilitare l’attraversamento e la mobilità della popolazione, e l’entrata di assistenza medica, medicine e cibo.”

La posizione di Penelope Cruz e Javier Bardem sembra senza dubbio più ragionevole rispetto a quella della gioane Gadot. Che ne pensate?

 
 

Penelope Cruz e Javier Bardem insieme per Asghar Farhadi

Penelope Cruz

Penelope Cruz e Javier Bardem saranno i protagonisti del primo film in lingua spagnola del regista iraniano Asghar Farhadi, vincitore del premio Oscar nel 2012 per il Miglior Film Straniero (Una separazione) e del premio alla Miglior Regia in occasione del Festival di Cannes 2016 per The Salesman.

La pellicola, una sorta di thriller psicologico alla Agatha Christie, sarà prodotta dalla El Deseo dei fratelli Almodòvar. Al momento Farhadi sta terminando la stesura dello script, ambientato nella Spagna rurale e incentrato su una famiglia di viticultori. Le riprese dovrebbero cominciare entro l’estate o all’inizio dell’autunno.

Ricordiamo che Penelope Cruz e Javier Bardem hanno già lavorato insieme tre volte: la coppia (sposata anche nella vita) si è conosciuta sul set di Prosciutto prosciutto di Bigas Luna, ed ha lavorato insieme anche in Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen e in I lunedì al sole di Fernando León de Aranoa.

Proprio quest’ultimo dirigerà nuovamente il duo nell’annunciato biopic Escobar, tratto dal libro di memorie sul signore della droga colombiano scritto da Virginia Vallejo:Amando a Pablo, odiando a Escobar”, pubblicato nel 2008.

Il film seguirà l’ascesa del boss ucciso in una sparatoria nel 1993, dopo aver gettato il paese nel caos. Virginia Vallejo è una giornalista che lo intervistò e con cui ebbe una relazione. Nel libro parla non solo della loro storia d’amore ma che del narcoterrorismo che imperversò tra gli anni 1988 e 1993, coi suoi legami coi dittatori caraibici e i presidenti colombiani.

Fonte: Variety

 
 

Penelope Cruz e Javier Bardem in coppia nel biopic su Escobar

Penelope Cruz
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

La coppia da Oscar Javier Bardem e Penelope Cruz, conosciutisi sul set di di Prosciutto, prosciutto di Bigas Luna, e sposatisi nel 2010, lavorando assieme in Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen in I lunedì al sole di Fernando León de Aranoa,  proprio con quest’ultimo regista  lavoreranno di nuovo nel biopic Escobar, tratto dal libro di memorie di Virginia Vallejo Amando a Pablo, odiando a Escobar, pubblicato nel 2008, sul signore della droga colombiano.

Su Escobar esiste anche il film Escobar: Paradise Lost di Andrea Di Stefano con Benicio Del Toro che nonostante l’accoglienza e le critiche positive non ha ancora avuto una distribuzione.

Nel film seguiremo l’ascesa del boss ucciso in una sparatoria nel 1993, dopo aver gettato il paese nel caos. Virginia Vallejo è una giornalista che lo intervistò e con cui ebbe una relazione. Nel libro parla non solo della loro storia d’amore ma che del narcoterrorismo che imperversò tra gli anni 1988 e 1993, coi suoi legami coi dittatori caraibici e i presidenti colombiani.

Sembra superfluo dirlo, ma Bardem interpreterà Escobar mentre la Cruz si calerà nei panni della Vallejo. In questo momento, i due attori sono impegnati in due differenti film in lavorazione: La Cruz in Zoolander 2 di Ben Stiller mentre Bardem sta lavorando insieme a Johnny Depp in Pirati dei Caraibi 5 di Joachim Rønning ed Espen Sandberg.

Fonte: Variety

 
 

Penélope Cruz e Edgar Ramírez per Love Child di Todd Solondz

Penélope Cruz ed Edgar Ramírez saranno i protagonisti di Love Child, il nuovo progetto scritto e diretto da Todd Solondz (Happiness – FelicitàPerdona e dimentica, Wiener Dog).

Love Child si preannuncia come una commedia nera ed esilarante che rielabora il complesso di Edipo. Protagonista della storia è l’undicenne Junior, che aspira a diventare una star di Broadway ed è ossessionato dalla madre Immaculada.

Dopo aver escogitato un incidente che quasi uccide il padre, un uomo violento, il ragazzo incoraggia Nacho, il bell’inquilino della famiglia, a corteggiare la madre affinché diventi il suo nuovo papà. Quando però Nacho e la madre si innamorano sul serio, Junior si ingelosisce perché non più al centro dell’attenzione della donna e decide di incastrare Nacho.

Penélope Cruz è impegnata sul set del remake dell’Assassinio sull’Orient Express, mentre abbiamo visto Edgar Ramírez ne La Ragazza del treno. Lo vedremo inoltre in Gold con Matthew McConaughey e nel sci-fi di Netflix Bright con Will SmithNoomi Rapace.

Il film è attualmente in fase di pre-produzione.

Fonte

 
 

Pelikanblut, recensione del film di Katrin Gebbe #Venezia76

Pelikablut venezia 76

In apertura nella sezione Orizzonti di Venezia 76, la regista tedesca Katrin Gebbe presenta Pelikablut, la sua opera seconda, un interessante progetto che gioca con la mescolanza dei generi e si concentra su una visione estrema, esasperata, totalizzante della maternità.

Wiebke vive con la figlia adottiva di nove anni, Nicolina, in un maneggio, dove addestra cavalli per la polizia, da utilizzare durante le manifestazioni. Dopo aver atteso molto tempo, ora ha la possibilità di adottare Raya, bambina di cinque anni, traumatizzata, per dare a Nicolina una sorella. Le prime settimane trascorrono in armonia, con Nicolina che gioca alla sorella maggiore e Raja che risponde con dolcezza alle sollecitazioni della nuova sorella. Ma poco dopo, Raya diventa sempre più aggressiva, tanto che la donna ricorre subito ad uno specialista e poi, di fronte ad atteggiamenti sempre più aggressivi, si rivolge addirittura a una sciamana.

Il concept si innesta un quella tradizione cinematografica che mescola il thriller psicologico al registro drammatico, tuttavia la durata eccessiva del film ne sfilaccia l’intensità emotiva, e la trama si arricchisce di sottotesti e similitudini ingenue che invece di rafforzare l’idea di partenza la annacquano.

Pure lo stile registico, così preciso all’inizio, diventa sciatto e lascia andare la tensione attentamente costruita nella prima parte del film. Quello che però lascia davvero spiazzati è l’ingenuità con cui la regista sceglie di concludere la storia, scivolando vertiginosamente nella giustificazione della superstizione, nella risoluzione del trauma e nello scioglimento dei noti in maniera semplicistica.

Pelikablut presenta un’intuizione vincente, che potrebbe portare il film in direzioni interessanti, anche solo per la scelta di generi tanto differenti da mettere insieme nella stessa storia, ma che manca clamorosamente il centro del bersaglio.

 
 

Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana: trama e cast del film con John Travolta

Pelham 123 film

Adrenalinico film d’azione, Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana è uno degli ultimi film diretti da Tony Scott (Top Gun, Una vita al massimo) prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2012. Al centro della trama vi è un pericoloso sequestro di persona, che si svolge all’interno della metropolitana di New York. Da qui si sviluppa un film ricco di tensione e colpi di scena, con personaggi particolarmente accattivanti e ambienti claustrofobici. Merito del successo del film va anche alla sceneggiatura scritta da Brian Helgeland, noto per aver vinto l’Oscar con il film L.A. Confidential.

Uscito al cinema nel 2009, il film è un nuovo adattamento del romanzo thriller Il colpo della metropolitana, scritto da Morton Freedgood sotto lo pseudonimo di John Godey. L’opera era già stata portata al cinema nel 1974 con un film riportante lo stesso titolo del libro, e in seguito in televisione nel 1998 con un lungometraggio chiamato allo stesso modo. Per dare un’attrattiva unica alla sua versione, Scott si è avvalso della presenza di alcuni celebri attori, vera fonte di interesse del film. Diverse modifiche e aggiornamenti dell’opera sono inoltre stati necessari in fase di scrittura, al fine di rendere più credibile il film.

Al momento della sua uscita in sala, il film venne accolto da pareri contrastanti da parte della critica. Riuscì tuttavia ad affermarsi come un discreto successo al box office, dove arrivò a guadagnare circa 150 milioni di dollari a fronte però di un budget di 100. A distanza di anni, Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana è certamente un film da riscoprire, capace di fornire grande intrattenimento e suspence. Diverse sono le curiosità legate al titolo, molte delle quali relative al cast di attori protagonisti. Continuando nella lettura sarà possibile scoprire le principali di queste, come anche dove è possibile vedere in streaming il film.

Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana: la trama del film

La storia ha inizio nella metropolitana di New York, dove una banda di criminali si impossessa di un vagone del convoglio Pelham 123, con all’interno 18 ostaggi. A capo della banda vi è Ryder, ex manager caduto in rovina e finito in carcere per truffa. Egli manda un messaggio diretto al sindaco di New York, chiedendo una somma di denaro pari a 10 milioni di dollari entro un’ora. Se il suo desiderio verrà esaudito, nessuno si farà male e gli ostaggi verranno rilasciati incolumi. Per ogni minuto di ritardo, però, una persona verrà uccisa. La situazione è quantomai critica, e il tempo a disposizione scorre rapidamente. A dialogare con Ryder vi è Walter Garber. Questi è addetto allo smistamento dei treni, ma per un’ora si ritrova suo malgrado ad essere il negoziatore. Dopo un’iniziale smarrimento, questi capirà che la sua conoscenza del sistema della metropolitana sarà l’unico modo in cui potrà sconfiggere il criminale prima che sia troppo tardi.

Pelham 123 cast

Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana: il cast del film

Per dar vita al film, Scott si è avvalso della partecipazione di noti attori di cinema e televisione, affidando loro i principali ruoli da protagonisti. Per il ruolo del criminale Ryder, il regista ha fortemente richiesto la presenza di John Travolta. Affermatosi negli ultimi anni grazie ad alcuni ruoli da villain, il celebre attore accettò con piacere di partecipare. Per potersi calare nel personaggio, iniziò da subito a lavorare sul look del proprio personaggio, cercando sia di rimanere fedele a come viene descritto nel libro sia di assegnarvi delle originalità. Al momento della promozione del film, tuttavia, Travolta decise di non partecipare a questa a causa della recente scomparsa di suo figlio. L’attore decise infatti di ritirarsi momentaneamente dalle scene per elaborare il lutto.

Accanto a lui, nel ruolo del negoziatore Walter Garber vi è invece il due volte premio Oscar Denzel Washington. Per il personaggio, egli seguì dei corsi incentrati sulla sicurezza nelle metropolitane. Per l’attore si trattava inoltre della quarta collaborazione con il regista dopo Allarme rosso, Man on Fire e Déja vu. Nel ruolo del sindaco di New York si ritrova invece l’attore James Gandolfini, divenuto celebre grazie al personaggio di Tony Soprano nella serie I Soprano. John Turturro, recentemente visto in Jesus Rolls – Quintana è tornato!, recita invece nella parte di Vincent Camonetti, detective della polizia di New York incaricato di occuparsi del caso. Il portoricano Luis Guzman, celebre caratterista di Hollywood, dà invece vita a Phil Ramos, ex conducente della metropolitana ora entrato a far parte della banda criminale di Ryder.

Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana: le differenze con il libro

Come accennato in apertura, nel realizzare una versione contemporanea del film, furono necessarie diverse modifiche rispetto al libro di Freedgood, pubblicato nel 1973. La prima cosa resasi necessaria, nello spostare l’ambientazione ai nostri giorni, fu quella di riscrivere alcune delle principali dinamiche, così da poter introdurre l’utilizzo della moderna tecnologia come cellulari, laptop, e sistemi di tracciamento. Nel riscrivere la storia dell’attentato, gli sceneggiatori dovettero inoltre tenere in considerazione che la New York in cui si svolgono gli eventi è una città che ha visto accadere il crollo delle Torri Gemelle l’11 settembre del 2001, con tutte le implicazioni psicologiche che ne conseguono.

Anche per i personaggi principali si sono operate alcune modifiche. Nel libro, Ryder è descritto come una persona dall’aspetto anonimo e dal temperamento pacato e calcolatore. Nel film, invece, il personaggio sfoggia un classico look da galeotto, con tatuaggi e capigliatura che spingono verso tale immaginario. Egli è inoltre particolarmente irascibile e impulsivo, pronto ad uccidere senza pietà degli innocenti. Una sostanziale differenza è anche quella relativa alla somma di denaro da lui richiesta. Nel libro questa è di un milione di dollari. Oggi tale cifra sarebbe particolarmente innocua, e perciò si è optato per 10 milioni di dollari. Anche il personaggio di Walter Garber subisce una sostanziale modifica. Questi passa infatti dall’essere un detective di polizia a un dipendente del servizio metropolitano.

Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana è infatti presente su Rakuten TV, Google Play, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per sabato 2 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 
 

Pelé: trailer ufficiale del film con Vincent D’Onofrio

Ecco il trailer originale, diffuso da IFC Films, di Pelé, film diretto da Jeff e Mike Zimbalist con Vincent D’Onofrio, Colm Meaney, Diego Boneta e Rodrigo Santoro.

La storia di un ragazzo che non aveva niente ma che è riuscito a cambiare tutto. La nascita di uno dei più grandi campioni di tutti i tempi. Arriva sul grande schermo il mito di Pelè in un film biografico che ripercorre i primi anni della vita del goleador, la povertà del suo Brasile, il rapporto con il padre, i primi successi fino alla clamorosa vittoria della Coppa del Mondo con la nazionale brasiliana a solo 17 anni.  Ad interpretarlo, due sorprendenti e giovanissimi talenti al loro esordio, Leonardo Lima Carvalho e Kevin de Paula. Tra gli interpreti Vincent D’Onofrio (Full Metal Jacket, Men in Black), Rodrigo Santoro (Love Actually, 300), Diego Boneta (Pretty Little Liars) e Colm Meaney (Star Trek: The Next Generation, Giustizia Privata). A produrre la pellicola lo stesso Pelé, insieme a Brian Grazer, premio Oscar per A Beautiful Mind.

Il film, diretto dai fratelli Jeff e Mike Zimbalist, sarà presentato in anteprima mondiale nella sezione Special Screening del Tribeca Film Festival il prossimo 23 aprile ed uscirà nelle sale italiane il 26 maggio distribuito da M2 Pictures.Pelé 2016 film

 
 

Pelé: trailer italiano del film con Vincent D’Onofrio

Ecco il trailer italiano, diffuso da M2 Pictures, di Pelé, film diretto da Jeff e Mike Zimbalist con Vincent D’Onofrio, Colm Meaney, Diego Boneta e Rodrigo Santoro.

La storia di un ragazzo che non aveva niente ma che è riuscito a cambiare tutto. La nascita di uno dei più grandi campioni di tutti i tempi. Arriva sul grande schermo il mito di Pelè in un film biografico che ripercorre i primi anni della vita del goleador, la povertà del suo Brasile, il rapporto con il padre, i primi successi fino alla clamorosa vittoria della Coppa del Mondo con la nazionale brasiliana a solo 17 anni.  Ad interpretarlo, due sorprendenti e giovanissimi talenti al loro esordio, Leonardo Lima Carvalho e Kevin de Paula. Tra gli interpreti Vincent D’Onofrio (Full Metal Jacket, Men in Black), Rodrigo Santoro (Love Actually, 300), Diego Boneta (Pretty Little Liars) e Colm Meaney (Star Trek: The Next Generation, Giustizia Privata). A produrre la pellicola lo stesso Pelé, insieme a Brian Grazer, premio Oscar per A Beautiful Mind.

Il film, diretto dai fratelli Jeff e Mike Zimbalist, sarà presentato in anteprima mondiale nella sezione Special Screening del Tribeca Film Festival il prossimo 23 aprile ed uscirà nelle sale italiane il 26 maggio distribuito da M2 Pictures.Pelé 2016 film

 
 

Pelè: recensione del film con Kevin de Paula

Il numero dieci verde stampato su quelle spalle un po’ curve vestite di giallo, il controllo di petto, i salti in cielo per colpire la palla di testa, le rovesciate magnifiche e quel modo di esultare esplosivo, gioioso, vitale. E poi l’ascesa dalla miseria al successo, l’attaccamento alle proprie origini, la fragilità, le lacrime, la voglia di riscatto, le corse a piedi nudi per le favela, i palloni di stracci improvvisati, il sorriso nonostante tutto. Sono i flash di una storia leggendaria e reale allo stesso tempo, la storia di un nome che è diventato sinonimo per eccellenza del gioco del calcio, la storia di una divinità in terra: la storia di Edson Arantes Do Nascimento, in arte Pelè.

È sempre difficile parlare di una figura talmente grande, figuriamoci farci un film. Eppure Pelè, diretto dai fratelli Jeff e Michael Zimbalist, tocca le corde giuste mostrando l’incredibile vicenda di un bimbo talmente povero da non potersi permettere un paio di scarpe che è riuscito a diventare il più grande calciatore di tutti i tempi. I toni non scadono (quasi) mai nel celebrativo, quanto piuttosto nel meccanismo dell’immedesimazione. Ciò che viene celebrato è un calcio che non c’è più, troppo diverso da quello a cui siamo abituati noi europei: un calcio fatto di divertimento, scorrerie, giocolieri, acrobazie, colpi d’istinto e “ginga”. Quest’ultima è una parola importante, perché indica un concetto importante. Pelé 2016 filmLa “ginga” è il passo alla base dell’arte marziale “capoeria”, un  movimento che traccia un triangolo con le gambe e con le braccia che si muovono sempre a difendere il volto. Ma è anche il movimento dell’anima di un intero popolo, è arte ed espressione, è ritmo, è il Brasile. La macchina da presa sembra muoversi seguendo questo ritmo, indugiando troppo in alcuni punti con effetti slow motion che non rendono giustizia alla poesia del discorso del film.

Il Pelè interpretato dal giovanissimo Kevin de Paula si è reso protagonista di una prova d’attore notevole al suo debutto assoluto sul grande schermo e, più in generale, nel mondo della recitazione. La scelta di de Paula, che interpreta il Pelè tra i 15 e i 17 anni e del piccolo Leonardo Lima Carvalho (il Pelè bambino) si è rivelata felice e decisamente fortunata. Ma è tutto il cast a brillare, capace di regalare al pubblico personaggi ben caratterizzati e con background avvincenti. Un merito che va ovviamente condiviso con i fratelli Zimbalist, autori anche della sceneggiatura. Da Diego Boneta, interprete di un José Altafini, a Vincent D’Onofrio, volto del celebre allenatore Vicente Feola.

Con il suo modo di giocare a calcio “non europeo” e il suo carattere, Pelé riesce a far innamorare il mondo e a raggiungere le vette più alte dello sport. Diventando prestissimo il più grande di tutti i tempi. Una fiaba, semplicemente una fiaba. Ed è tutto vero.

 
 

Pelé: il re del calcio: trailer del film originale Netflix

Netflix Italia ha diffuso il trailer ufficiale del film originale Netflix Pelé: il re del calcio, il docufilm sulla leggenda del Brasile.

Il nuovo documentario Netflix “Pelé: il re del calcio” racconta la vita del calciatore brasiliano Edson Arantes do Nascimento, meglio noto come Pelé. Il documentario ripercorre lo straordinario periodo in cui Pelé, l’unico giocatore ad aver vinto tre Coppe del mondo, è passato da giovane superstar nel 1958 a eroe nazionale nel mezzo di un’era radicale e turbolenta nella storia del Brasile. Il film narra l’incredibile percorso di Pelé, culminato con il titolo di “Re del calcio” e con la storica vittoria della sua squadra nazionale ai Campionati del mondo del 1970.

Attraverso rari ed esclusivi filmati con Pelé stesso, il film mette in primo piano la star in maniera toccante mentre riflette sulla sua impressionante carriera. Il documentario include inoltre rare apparizioni e interviste d’archivio di ex leggendari compagni di squadra del Santos Futebol Clube e della nazionale brasiliana, tra cui Zagallo, Amarildo e Jairzinho, così come straordinarie testimonianze da parte di familiari, giornalisti e celebrità che hanno vissuto gli anni d’oro del calcio brasiliano. Disponibile su Netflix in tutto il mondo il 23 febbraio 2021.

 
 

Peggy Carter apparirà in Ant-Man!

peggy carter

Sembra strano a dirsi, eppure è stato confermato dalla produzione. Ant-Man diretto da Peyton Reed vedrà partecipare una special guest ben nota ai fan dell’Universo Cinematografico Marvel. Si tratta di Peggy Carter nella persona di Hayley Atwell.

La conferma, come dicevamo, arriva direttamente dalla produzione, che ha diffuso un casting call in cui si cerca un attore che possa fare squadra con la Atwell (che presumibilmente riprenderà il ruolo di Peggy).

Il rumor entrato in circolazione è che un giovane Hank Pym (Michael Douglas) dovrebbe incontrare i membri del nascente SHIELD, e tra questi dovrebbero esserci, oltre a Peggy Carter, anche Howard Stark, Armin Zola e un giovane Alexander Pierce, che in Captain America the Winter Soldier era interpretato da Robert Redford.

L’ultima volta che abbiamo visto Peggy in azione è stato durante la season premiere di Agents of SHIELD 2, e intanto aspettiamo di vederla debuttare nella sua serie tv il prossimo anno.

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In uscita nelle sale cinematografiche statunitensi il 17 luglio 2015, il film sarà diretto da Peyton Reed (Ragazze nel pallone, Ti odio, ti lascio, ti…) e vede nel cast Paul Rudd (I Love You Man, Role Models) come Scott Lang alias Ant-Man, e Michael Douglas (Dietro i candelabri, Wall Street) nel ruolo del suo mentore, il Dr. Hank Pym e Evangeline Lilly (Lo Hobbit – La desolazione di SmaugLost) nei panni di Hope Van Dyne, figlia di Hank Pym.

Il cast del film include anche Corey Stoll (House of Cards – Gli intrighi del potereThe Bourne Legacy), Bobby Cannavale (AnnieChef), Michael Peña (End of Watch – Tolleranza zero, American Hustle), Abby Ryder Fortson (Togetherness), Judy Greer (30 anni in un secondo, Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie), David Dastmalchian (Il Cavaliere Oscuro, Prisoners), Wood Harris (Il Sapore della vittoria, The Wire), John Slattery (Mad Men, Iron Man 2), Gregg Turkington (The Comedy, On Cinema) e T.I. (American Gangster, Takers).

Fonte: CS

 
 

Peggio per me, recensione del film di e con Riccardo Camilli

peggio per me

Riccardo Camilli è un regista quarantaquattrenne al suo ottavo film indipendente. Peggio per me è in tutto e per tutto una sua creatura: ne è anche soggettista, sceneggiatore, montatore, interprete e produttore – il film infatti è quasi totalmente autofinanziato. Con questo lavoro il regista vuole guadagnarsi quell’occasione che finora gli è mancata.

Francesco (Riccardo Camilli) è un quarantenne in crisi. Nel giro di un anno si è separato dalla moglie (Tania Angelosanto), è dovuto tornare a vivere con la madre (Alessandra Ferro), la figlia dodicenne lo considera un immaturo privo di coraggio. Eppure da bambino era allegro, pieno di creatività e fantasia, come dimostrano certe vecchie audiocassette, datate 1986, in cui si divertiva a fare il dj con il suo migliore amico Carlo (Claudio Camilli), ora sprofondato nella depressione. Quando perde anche il lavoro come insegnante di sostegno, Francesco pensa di farla finita, ma viene bloccato proprio da una voce a lui familiare che arriva dal lontano ’86.

Il film è una commedia amara, ma non priva di speranza, tra reale e surreale. Il protagonista ha la tenerezza impacciata e l’insicurezza cronica di alcuni personaggi del primo Verdone, mentre nell’estremizzazione di alcune situazioni, pur senza tagliente sarcasmo, si sentono echi del primo Moretti di Io sono un autarchico ed Ecce bombo. Soprattutto, il regista condivide con entrambi gli autori la capacità di raccontare, anche attraverso le ansie, le insicurezze, le fragilità, una generazione profondamente diversa da quella dei padri (e delle madri), che cerca qui come cercava allora, più o meno faticosamente, la propria strada.

Il lavoro rispecchia infatti meglio di tante commedie recenti, l’essenza della generazione dei quarantenni di oggi, oppressa da un passato troppo presente, ancora legata a doppio filo a genitori incapaci di fiducia, e con un futuro che sembra non arrivare mai, mentre di fatto il tempo scorre. Mostra tutto ciò con amara ironia e tenerezza, ma senza vittimismo, piuttosto mettendo al centro il riscatto, la possibilità per il protagonista di mettersi finalmente in prima persona e realizzarsi. Questa possibilità è innescata dall’elemento surreale e fanciullesco ben inserito nel contesto del film. Attraverso la voce di Francesco bambino passa l’invito al Francesco adulto a non lasciarsi sprofondare in una grigia insoddisfacente routine, ma a provare fino in fondo a realizzare i propri sogni di un tempo, o almeno ad esserne degno. Non fantasie infantili da eterno Peter Pan, ma desideri concreti da far diventare realtà con tenacia e perseveranza, nonostante le difficoltà. Non bisogna mai smettere di provare a diventare quello che si vuole essere. È questa, in fondo, l’essenza del film e anche dell’esperienza di Camilli regista. È così che va inteso il riferimento agli anni ’80, ben ricostruiti nei flashback e inseriti in un insieme coeso, non per un revival nostalgico, ma come propulsori per il presente e verso il futuro.

Quella di Camilli è una poetica del quotidiano, che si nutre di situazioni comuni e si costruisce attraverso dialoghi spontanei, ma senza banalità. Completa il tutto un cast di attori validi ancora poco noti – a parte Angelo Orlando in un cameo. Ne scaturisce un lavoro di gruppo fatto con autentica passione, che fonde comico e drammatico, reale, iperreale e fantastico in un racconto godibile, divertente e ricco di spunti di riflessione. Peggio per me è da cercare in sala non solo per quei cinefili che amano il sapore genuino dell’artigianalità, ma anche per chi apprezza un cinema del senso e dell’urgenza espressiva e non lo vuole relegato in una nicchia.

 
 

Pedro Pascal: 10 cose che forse non sai sull’attore

Pedro Pascal
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Noto inizialmente in televisione per alcuni ruoli di rilievo, l’attore cileno Pedro Pascal ha saputo costruire nel tempo una carriera solida e versatile, diventando uno degli interpreti più apprezzati della sua generazione. Dopo aver attirato l’attenzione del pubblico con personaggi iconici in serie di successo come Il Trono di Spade, Narcos e The Mandalorian, Pascal ha dimostrato una notevole capacità di adattarsi a ruoli complessi e differenti tra loro. Il suo carisma, unito a un’intensa presenza scenica e a un’interpretazione sempre misurata, lo ha portato a distinguersi anche nel panorama cinematografico, spaziando con disinvoltura tra action, dramma, fantascienza e cinecomic.

Ecco 10 cose che non sai di Pedro Pascal.

I film e i programmi TV di Pedro Pascal

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 2016 con il film The Great Wall, con protagonista Matt Damon. Successivamente recita in Kingsman – Il cerchio d’oro (2017), The Equalizer 2 – Senza perdono (2018), Se la strada potesse parlare (2018), Triple Frontier (2019) e Wonder Woman 1984 (2020). Da questo momento la sua attività per il cinema si intensifica, portandolo ad essere tra i protagonisti dei film We Can Be Heroes (2020), Il talento di Mr. C (2022), Nella bolla (2022), Drive-Away Dolls (2024), The Uninvited (2024), Il gladiatore II (2024), Freaky Tales (2024), I Fantastici Quattro: Gli inizi (2025), Material Love (2025) ed Eddington (2025).

2. È celebre per i suoi ruoli televisivi. Pascal esordisce in televisione recitando in alcuni episodi delle serie Buffy l’ammazzavampiri (1999), Law & Order (2008), The Good Wife (2009-2011), Fuori dal ring (2011), Brothers & Sisters – Segreti di famiglia (2011), Homeland – Caccia alla spia (2012) e Red Widow (2013). Ottiene ruoli di maggior rilievo nelle serie Graceland (2013-2014) e The Mentalist (2014). Sempre nel 2014 raggiunge la notorietà interpretando il ruolo del principe Oberyn Martell nella serie Il Trono di Spade, mentre dal 2015 al 2017 ha interpretato l’ispettore Peña nella serie Netflix Narcos. Dal 2019 è poi protagonista della serie The Mandalorian. Tra il 2023 e il 2025 interpreta invece Joel in The Last of Us.

The Last of Us - stagione 2 Pedro Pascal
Pedro Pascal in The Last of Us, Credit: © HBO

 

Pedro Pascal in Il Trono di Spade

3. Si è sottoposto ad un lungo allenamento. Per interpretare Oberyn Martell, soprannominato la Vipera Rossa di Dorne, esperto guerriero agile e letale, Pascal ha dovuto apprendere il Wushu, una spettacolare arte marziale cinese che richiede forza, equilibrio e precisione nei movimenti. L’attore ha raccontato di essersi esercitato per diverse ore al giorno sotto la guida di un maestro professionista, per riuscire a padroneggiare lo stile di combattimento elegante e coreografico che caratterizza il suo personaggio. Questo impegno ha contribuito a rendere la sua memorabile battaglia contro la Montagna una delle scene più iconiche e drammatiche della serie.

 

Pedro Pascal in The Mandalorian

4. Non è sempre lui dentro l’armatura. L’attore, protagonista della serie basata sull’universo di Star Wars, The Mandalorian, ha affermato di non aver sempre indossato l’armatura del cacciatore di taglie. Per diverse scene sono state infatti utilizzate delle controfigure, permettendo così a Pascal di prendere parte ad altri impegni recitativi. Per la terza stagione, invece, l’attore ha svolto unicamente un lavoro vocale, in quanto non ha mai avuto la possibilità di recitare fisicamente sul set della serie. Riprenderà per il ruolo, a tutti gli effetti, per The Mandalorian & Grogu.

Pedro Pascal in Wonder Woman 1984

5. Si è basato su precise personalità per la sua interpretazione. In Wonder Woman 1984, Pascal interpreta Maxwell Lord, un ambizioso uomo d’affari disposto a tutto per ottenere potere. Una curiosità sulla sua interpretazione è che Pascal si è ispirato a personaggi pubblici degli anni ’80, tra cui Gordon Gekko e persino Donald Trump, per costruire l’energia eccessiva e l’ambizione fuori controllo del personaggio. In diverse interviste, ha raccontato di aver voluto rendere Maxwell non solo un villain, ma anche una figura tragica, motivata dall’amore per il figlio e dal desiderio disperato di riscatto personale.

Pedro Pascal in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Pedro Pascal in I Fantastici Quattro Gli Inizi

Pedro Pascal è Reed Richards in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

6. Si è ispirato ad un particolare animale. Pedro Pascal interpreta Reed Richards, alias Mister Fantastic, in I Fantastici Quattro: Gli Inizi, portando un approccio sorprendente al personaggio: enfatizzare la mente brillante più del potere della sua elasticità. Per prepararsi, Pascal ha raccontato di essersi ispirato alla “genialità di un polpo” — non in senso fisico, ma come metafora dell’intelligenza adattiva e problem solving intuitive — scegliendo di incarnare uno scienziato pensante piuttosto che un eroe basato solo sulla fisicità.

Pedro Pascal ha una moglie o un fidanzata?

7. Non si sa nulla della sua vita privata. Pedro Pascal è estremamente riservato riguardo alla sua vita privata e, al momento, non risulta sposato né ufficialmente fidanzato. L’attore è stato in passato accostato a colleghe come Maria Dizzia e Robin Tunney, ma nessuna relazione è mai stata confermata pubblicamente. Non ha figli e ha più volte dichiarato di considerare la sua carriera e i legami familiari – come quello con i suoi fratelli – le sue priorità. Pascal preferisce dunque mantenere un basso profilo e non condivide dettagli intimi della sua vita sentimentale con i media.

Pedro Pascal ha una sorella di nome Lux

8. È il primo sostenitore di sua sorella. Pedro Pascal ha un rapporto molto stretto con sua sorella minore Lux Pascal, attrice e attivista transgender cilena. Lux ha fatto coming out pubblicamente nel 2021, e Pedro l’ha subito sostenuta con affetto, definendola “una delle persone più potenti e coraggiose che conosca”. I due condividono un forte legame familiare e si sono spesso sostenuti pubblicamente nelle rispettive carriere. Lux ha raccontato che Pedro è stato il primo della famiglia a saperlo e che la sua reazione è stata immediatamente di amore e supporto incondizionato.

Eddington recensione film
Joaquin Phoenix e Pedro Pascal in Eddington

Pedro Pascal soffre di ansia

9. Soffre di attacchi di ansia. Pascal ha dichiarato di convivere con l’ansia fin da bambino, affermando che “fa parte di lui” e influisce sul suo modo di affrontare eventi pubblici, specialmente i red carpet. Per gestire lo stress, Pascal utilizza un gesto distintivo: appoggia la mano sul torace ogni volta che sente crescere l’ansia, una strategia che ha definito “il mio modo di incanalarla proprio lì”. In pubblico, trova conforto anche nel contatto fisico con i colleghi: nel 2024, ad esempio, Vanessa Kirby gli ha tenuto la mano sul palco del Comic‑Con per aiutarlo durante un attacco di ansia.

L’età e l’altezza di Pedro Pascal

10. Pedro Pascal è nato a Santiago del Cile, in Cile, il 2 aprile 1975. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

Pedro Pascal: “Vi racconto il mio Mandaloriano”

Pedro Pascal
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Il suo personaggio in The Mandalorian ha fatto impazzire tutti i fan di Guerre Stellari e non, questo cacciatore di taglie imperturbabile, algido, silenzioso, che non toglie mai l’elmo che gli copre il volto in tutti e gli otto episodi della serie, è già un cult. Pedro Pascal, conosciuto dal pubblico per i suoi iconici ruoli ne Il Trono di Spade (Oberyn Martell) e Narcos (Javer Pena), è il personaggio del momento.

La serie, creata da Jon Favreu e Dave Filoni, racconta di un mercenario rimasto orfano e cresciuto da quello che resta di un popolo sfuggito alle angherie dell’Impero, i mandaloriani, appunto. Le ambientazioni ricordano i film di Sergio Leone e Akira Kurosawa, (come dichiarato dallo stesso Pascal), e la tecnica usata sul set, la stagecraft, potrebbe essere l’inizio della rivoluzione cinematografica. Infatti quella che la Disney sta sperimentando da cinque anni, usandola a piccole dosi anche in Solo: A Star Wars Story, in The Mandalorian ha costituito il 90% della scenografia.

Si tratta di riprodurre in maniera virtuale le ambientazioni, in questo modo l’attore non avrà intorno il famoso telo verde, dove poi vengono ricreate le scene in Cgi, ma si ritroverà immerso in vero e proprio set, seppur virtuale. Anche grazie alla serie di Favreau e Filoni,  punta di diamante della piattaforma, Disney+ ha già registrato più di 50 milioni di abbonati in tutto il mondo, un vero e proprio successo.

Abbiamo chiesto al diretto interessato, Pedro Pascal, come è stato lavorare a questa serie, durante una telefonata via Zoom, in pieno stile lockdown.

Intervista a Pedro Pascal, protagonista di The Mandalorian

Lei è il protagonista di quello che è stato definito il più bel Guerre Stellari da tempo, ma non mostra mai il suo volto. Le dispiace un po’?

“No, non mi dispiace, fare parte di questo progetto e essere entrato in questa grande famiglia è una sensazione bellissima. Io sono il piccolo pezzo di un puzzle enorme che costituisce il successo e la riuscita di questa serie, non avete idea di quanto lavoro ci sia dietro e quante persone di talento siano parte dell’ingranaggio”.

Ci racconta come è stato recitare costantemente con il volto coperto?

“È stato diverso, ma per chi come me viene dal teatro, è stato come un rendezvous con un vecchio amico. L’esperienza sul palco ti aiuta ad imparare a saper usare tutto il tuo corpo come veicolo di emozioni, è la disciplina della recitazione, per il mio Mandaloriano ho usato la voce e la fisicità per dare spessore al mio personaggio, con una fessura come visuale”.

L’esperienza con lo stagecraft invece è stata strana?

“È stata stranissima, ma anche lì, tutte le persone che sono dietro a questa innovazione tecnologica, mi hanno aiutato a farne parte. Ho messo insieme questi scenari che evocavano Sergio Leone, il senso di grande moralità dei samurai di Kurosawa come suggerito da Jon (Favreau) con le tecniche teatrali della mia esperienza e ho dato spessore al mio personaggio”.

Questo Mandaloriano ha un trascorso simile al suo per alcune cose, si è rivisto in lui?

“Siamo molto diversi ma comparandolo a Star Wars anche i miei genitori sono fuggiti da un “regime imperiale”- dice ridendo– “La mia storia l’ho capita con consapevolezza mentre crescevo, chi era la mia famiglia e come è stata la mia infanzia”

Guerre Stellari è un franchise enorme con milioni di fan in tutto il mondo, non ha avuto un po’ paura ad iniziare questa avventura?

“Ho avuto paura di deludere i fan all’inizio ma poi quando ho capito cosa stavamo realizzando non ci ho più pensato, si raccontano tante storie sui fan di Guerre Stellari, io posso solo dire che mi sento come se mi avessero invitato a far parte di un club, con tantissimi iscritti eppure dall’aria familiare e, in famiglia, si sa, ci si protegge e ci si vuole bene. È una sensazione meravigliosa davvero”.

La serie ha già pronta una seconda stagione che sono riusciti a girare prima dell’emergenza del Coronavirus e il 4 maggio in occasione dell’annuale Star Wars Day (May The Fourth), uscirà sulla piattaforma una sorpresa per i fan, Disney Gallery: The Mandalorian, un documentario che racconta il dietro le quinte della serie, la lavorazione e le tecniche usate, il tutto raccontato dai protagonisti. In attesa di rivederlo nei panni di questo polveroso mandaloriano, Pascal sarà al cinema (si spera presto) nel nuovo Wonder Woman 1984, in cui interpreterà il perfido Max Lord, questa volta a viso scoperto.

 
 

Pedro Pascal, intervista al villain di Wonder Woman 1984

Dopo Game of Thrones e Star Wars, Pedro Pascal approda al franchise della DC Comics, interpretando Maxwell Lord, il villain di Wonder Woman 1984. Ecco la nostra intervista al cattivo del film disponibile in digital dal 12 febbraio.

Warner Bros. Entertainment Italia annuncia l’arrivo in Italia di Wonder Woman 1984, l’attesissimo film diretto da Patty Jenkins con protagonista Gal Gadot, in esclusiva digitale da venerdì 12 febbraio, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

Dalla regista Patty Jenkins e con protagonista Gal Gadot nel ruolo che dà il titolo al film, Wonder Woman 1984 fa un balzo in avanti fino agli anni ’80, dove l’ultima avventura di Wonder Woman la vede cavalcare fulmini nel cielo, indossare ali dorate e inseguire un suo sogno mentre è alla caccia di due nuovi e formidabili nemici: Max Lord e Cheetah.

Leggi la recensione di Wonder Woman 1984

In Wonder Woman 1984, il destino del mondo è nuovamente in pericolo, e solo l’intervento di Wonder Woman riuscirà a salvarlo. Questo nuovo capitolo della storia di Wonder Woman, vede Diana Prince vivere tranquillamente in mezzo ai mortali nei vibranti e scintillanti anni ‘80—un’epoca di eccessi spinta dal bisogno di possedere tutto. Nonostante sia ancora in possesso di tutti i suoi poteri, mantiene un basso profilo, occupandosi di antichi manufatti e agendo come supereroina solo in incognito. Ma adesso, Diana dovrà uscire allo scoperto e fare appello alla sua saggezza, alla sua forza e al suo coraggio per salvare il genere umano da un mondo in pericolo di vita.

Nel film sono protagonisti anche Chris Pine nel ruolo di Steve Trevor, Kristen Wiig in quello di Cheetah, Pedro Pascal è Max Lord, Robin Wright è Antiope e Connie Nielsen come Hippolyta. Charles Roven, Deborah Snyder, Zack Snyder, Patty Jenkins, Gal Gadot e Stephen Jones hanno prodotto il film. Rebecca Steel Roven Oakley, Richard Suckle, Marianne Jenkins, Geoff Johns, Walter Hamada, Chantal Nong Vo e Wesley Coller sono i produttori esecutivi.

Jenkins ha diretto da una sceneggiatura scritta da lei stessa assieme a Geoff Johns & Dave Callaham, da un soggetto di Jenkins & Johns, basato sui personaggi della DC. Wonder Woman è stata ideata da William Moulton Marston. Accanto alla regista, dietro le quinte, troviamo diversi membri della troupe del primo “Wonder Woman”, tra cui il direttore della fotografia Matthew Jensen, la scenografa candidata all’Oscar Aline Bonetto (“Amélie”) e la costumista premio Oscar Lindy Hemming (“Topsy-Turvy”). Il montatore candidato all’Oscar Richard Pearson (“United 93”) ha curato il montaggio del film. Le musiche sono del compositore premio Oscar Hans Zimmer (“Dunkirk”, “The Lion King”).

Warner Bros. Pictures presenta una produzione Atlas Entertainment / Stone Quarry, un film di Patty Jenkins, “Wonder Woman 1984”, distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.

 
 

Pedro Pascal svela perché ha deciso di accettare il ruolo The Fantastic Four: First Steps

Pedro Pascal San Diego Comic Con

Se c’è un grande progetto televisivo o cinematografico, è molto probabile che Pedro Pascal ne faccia parte o che sia stato, a un certo punto, in lizza per un ruolo. Sembra che ogni volta che c’è un ruolo importante da assegnare, il nome di Pedro Pascal venga inevitabilmente fuori a un certo punto.

Per esempio, lo vedremo in Avengers: Doomsday, la cui uscita è prevista per il 1° maggio 2026, e The Mandalorian & Grogu, che arriverà nelle sale il 22 maggio 2026 – probabilmente i due film più importanti in uscita quell’anno.

E questi film arriveranno dopo che Pedro Pascal sarà visto (e sentito) in Il robot selvaggio, Il gladiatore II, la seconda stagione di The Last of Us e The Fantastic Four: First Step.

Come qualcuno che apparentemente può unirsi a qualsiasi franchise voglia, THR ha chiesto a Pascal perché ha detto sì al reboot dei Fantastici Quattro del MCU.

Principalmente per il cast di cui farei parte. Matt Shakman, il regista, è un mio amico da sempre. E per l’influenza del mondo Marvel, che è stato l’artefice di gran parte dell’intrattenimento popolare. Essere invitato a partecipare a questa esperienza è qualcosa a cui non potevo dire di no. Amo i fumetti e amo far parte di una famiglia”.

In un’intervista separata con Variety, Pascal e Vanessa Kirby hanno raccontato le loro reazioni nel vedersi vestiti per la prima volta.

The Fantastic Four: quello che c’è da sapere sul film

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four: First Step, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter Hauser, John MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film.

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Pedro Pascal su un futuro progetto con Kieran Culkin: “Solo se è gentile con me”

Pedro Pascal 2022
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Continua la divertente (e finta) faida tra Pedro Pascal e Kieran Culkin nel corso di questa stagione dei premi che ha visto i due scontrarsi in più di una occasione. Pascal e Culkin sono stati entrambi candidati nella categoria Migliore attore in una serie Drammatica ai Golden Globe, agli Emmy e ai Critics Choice Awards, il primo per The Last of Us e il secondo per Succession.

Con disappunto dei fan della serie tratta dall’omonimo videogame, Kieran Culkin ha vinto in ogni occasione di scontro diretto, e non ha potuto fare a meno di rinfacciarlo al collega Pascal, già dalla notte dei Golden Globe, quando durante il suo discorso di ringraziamento ha rivolto a Pascal un “pensiero” (“suck it, Pedro”) dicendo che il premio era suo. In risposta, durante gli Emmy, Pedro Pascal ha pensato bene di confessare le ragioni per cui portava un tutore al braccio: “Kieran Culkin mi ha picchiato a morte”. Chiaramente si tratta di un gioco trai due contendenti che però ha tenuto banco nel corso delle ultime due settimane in maniera scherzosa. Entrambi gli attori sono infatti noti per essere particolarmente gioviali.

Proprio per questo, in occasione della sua presenza al Sundance Film Festival per presentare suo nuovo film, Freaky Tales, Pedro Pascal è comparso finalmente senza la benda al braccio e quando gli è stato chiesto se fosse interessato a collaborare in un progetto futuro con Kieran Culkin, lui ha risposto: “Mi piacerebbe, lo spero. Se mi vorrà”, ha detto Pascal prima di aggiungere, “e se è gentile con me”.

A questo punto, la coppia Pedro Pascal – Kieran Culkin è tutto ciò che vogliamo vedere sul grande schermo.

 
 

Pedro Pascal sarà nella terza stagione di The Last Of Us?

Pedro Pascal The Last of Us

The Last of Us stagione 3 continuerà ad adattare The Last of Us Part II, ma questo mette anche in dubbio il ritorno di Joel, interpretato da Pedro Pascal. The Last of Us – stagione 2 ha visto Joel ucciso dalla nuova antagonista della serie, Abby, nell’episodio 2. Anche se così ha vendicato la morte di suo padre, le sue azioni hanno anche dato il via alla ricerca di vendetta di Ellie. Mentre la seconda stagione si è concentrata principalmente sul viaggio di Ellie e Dina verso Seattle, l’episodio 6 della seconda stagione di The Last of Us è stato un flashback che ha visto nuovamente protagonista Joel, interpretato da Pascal.

L’episodio ha fornito ulteriori dettagli sul motivo della tensione tra Ellie e Joel prima della morte di quest’ultimo. Tra questi, l’uccisione di Eugene dopo che questi era stato infettato dal Cordyceps, nonostante avesse avuto il tempo di dire addio a sua moglie Gail. Ma ha anche comportato la scoperta da parte di Ellie che Joel aveva ucciso tutti i Fireflies alla fine della prima stagione di The Last of Us. La loro ultima scena insieme è stata molto emozionante, una conversazione agrodolce sul potenziale di superare ciò che era successo a Salt Lake City. Ma ha anche significato se Pascal tornerà nei panni di Joel nella terza stagione.

L’episodio flashback di Joel nella seconda stagione di The Last of Us viene definito l’ultimo episodio di Pedro Pascal

L’episodio 6 della seconda stagione potrebbe aver riportato Pascal nel ruolo di Joel, ma sembra che questa sarà l’ultima volta che interpreterà l’ex protagonista sullo schermo. Diversi media hanno definito l’episodio 6 della seconda stagione come l’ultimo dell’attore nella serie. Un articolo di Variety conferma che l’ultimo episodio è quello finale di Pascal, con il creatore della serie Neil Druckmann che parla di come è stato girare la scena d’addio dell’attore.

A questo si aggiungono diversi video e post sui social media del cast e della troupe, che rendono omaggio al contributo di Pascal alla serie. L’inizio del video dietro le quinte di Max per la stagione 2, episodio 6, vede Pascal salutare il cast e la troupe, rivolgendosi a una grande folla di persone che hanno lavorato alla serie. Questo commovente addio è sottolineato dalla conferma da parte dell’attore stesso che questa sarà la fine del suo ruolo da protagonista nella serie. Ciò conferma che, mentre altri personaggi di The Last of Us continueranno a vivere, il tempo di Joel è giunto al termine.

La terza stagione di The Last Of Us non includerà alcun flashback su Joel (a meno che non ci sia una sorpresa)

The Last Of Us - Stagione 2, Episodio 2

L’episodio 6 della seconda stagione ha adattato la maggior parte dei flashback di Joel da The Last of Us Part II, il che significa che non ce ne sono altri che la serie possa utilizzare per riportare Pascal. Sebbene sia possibile che ci siano delle sorprese che gli consentano di tornare, la fine dell’ultimo episodio ha coperto il flashback più importante del videogioco del 2020. Concludere la sua partecipazione alla serie con un finale così definitivo è appropriato e ha senso, vista la precedente conferma che questo è l’ultimo episodio dell’attore.

La terza stagione di The Last of Us avrà un focus molto diverso, con Abby sotto i riflettori.

Inoltre, The Last of Us – stagione 3 avrà un focus molto diverso, con Abby sotto i riflettori. È già stato confermato che la nuova antagonista sarà al centro della terza stagione, che adatterà la sua parte del videogioco. Ciò significa che verrà spiegata cosa ha fatto dopo aver ucciso Joel, oltre a un focus più ampio su Seattle. Non c’è spazio per flashback o nuove scene con Joel, soprattutto perché sarà dal punto di vista di un personaggio che lo ha incontrato solo una volta.

Pedro Pascal potrebbe tornare nei panni di Joel prima che The Last of Us finisca definitivamente?

The Last of Us - Stagione 2 Joel

La sua presenza nella serie è davvero finita?

Considerando quanto la serie ha attinto finora da The Last of Us Part II, sembra improbabile che Joel torni prima della fine della serie. Il finale della seconda stagione di The Last of Us, episodio 6, ha adattato un flashback che avviene alla fine del videogioco, con altre scene tratte da vari punti del materiale originale. Questo rende improbabile che Pascal riprenda il suo ruolo in futuro, dato che la serie ha già trattato tutti i punti salienti del gioco originale.

Tuttavia, dato che The Last of Us sta già stravolgendo la struttura del suo adattamento, è possibile che Joel faccia un ritorno a sorpresa in futuro. Probabilmente si tratterebbe di un flashback originale, dato che la serie ha già adattato quelli principali presenti nel materiale originale. Per quanto riguarda il potenziale ritorno di Pascal nei panni di Joel nella terza stagione, tuttavia, sembra che l’attore non tornerà, rendendo l’episodio 6 della seconda stagione il suo ultimo per ora.

Il finale della seconda stagione di The Last of Us andrà in onda domenica 25 maggio alle 21:00 ET su HBO e Max.

 
 

Pedro Pascal rivela chi preferisce tra Gal Gadot e… Baby Yoda

In Wonder Woman 1984 (la cui uscita è attualmente fissata per il prossimo ottobre nelle sale americane), Pedro Pascal interpreterà il malvagio Maxwell Lord, un personaggio che si ritiene cercherà di sfruttare le doti ingegnose e creative di Diana Prince e Steve Trover per mettere in atto un piano losco e diventare l’uomo d’affari più potente dell’universo.

Di più non sappiamo a proposito del personaggio, ma stando alle prime immagini ufficiali del film, sembra che Pascal si sia divertito molto ad interpretarlo. Ottobre si preannuncia un grande mese per l’attore, dal momento che oltre all’uscita di Wonder Woman 1984 e previsto anche il debutto su Disney+ della seconda stagione di The Mandalorian, le cui riprese si sono concluse prima che l’emergenza Covid-19 bloccasse tutte le produzioni cinematografiche e televisive su scala mondiale.

La grande domanda, ovviamente, è con chi Pedro Pascal preferisce recitare: se con Gal Gadot o se con il tenerissimo Baby Yoda. “Sceglierei sempre Gal rispetto a qualsiasi creatura dell’universo”, ha dichiarato l’attore a Entertainment Weekly (via CBM). “Ma Baby Yoda non è così male. È un partner di scena molto accomodante. Mi fa anche sentire molto alto… e poi con lui mi sento necessario.”

Gal Gadot o Baby Yoda? Una scelta difficile per Pedro Pascal

Naturalmente, non è un segreto che Pascal abbia trascorso poco tempo sul set di The Mandalorian, dal momento che nelle scene in cui il personaggio si nasconde sotto il casco figurano gli stunt Brendan Wayne e Lateef Crowder. Tuttavia, questa non deve essere stata una scelta facile per l’attore, innegabilmente fortunato ad aver avuto la possibilità di assumere un ruolo da protagonista in due progetti così importanti come Wonder Woman 1984 e The Mandalorian.

Wonder Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

 
 

Pedro Pascal potrebbe sostituire Joaquin Phoenix nel controverso film di Todd Haynes

Pedro Pascal
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Il film romantico gay apparentemente intitolato De Noche di Todd Haynes, interrotto circa un anno fa, sembra stia per essere tirato fuori dall’oblio, con Pedro Pascal potenzialmente pronto ad entrare nel cast. Come riportato da Deadline secondo alcune fonti, il progetto dovrebbe infatti ripartire nel nuovo anno a Guadalajara, in Messico, e gran parte del lavoro è incentrato sul fitto calendario dell’attore, candidato a quattro Emmy, da qui al 2026.

Si tratta di un’ottima notizia per una produzione che era stata a lungo considerata fallita dopo che il premio Oscar Joaquin Phoenix aveva lasciato la produzione, secondo quanto riferito, per non essersi presentato sul set per due settimane prima della sua chiusura. La produttrice Christine Vachon ha dichiarato pubblicamente che Phoenix ha portato il progetto alla Killer Films, che vanta una lunga tradizione nella realizzazione di film LGBTQ. Non si è però mai saputo esattamente perché Phoenix abbia lasciato De Noche.

Vachon ha smentito le voci durante il Festival del Cinema di San Sebastian dello scorso anno e ha definito una “tragedia” il fallimento del film di Haynes. Se Pedro Pascal venisse confermato, si unirà a Danny Ramirez, che era originariamente legato al progetto. Interpreteranno due uomini innamorati che lasciano Los Angeles per il Messico, in un film ambientato negli anni ’30. La produzione è affidata alla Killer Films di Christine Vachon e Pamela Koffler.

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Pedro Pascal parla dell’arco narrativo di Joel nella seconda stagione di The Last Of Us

Pedro Pascal
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Ospite al Sundance Film Festival per presentare il suo nuovo film, Freaky Tales, Pedro Pascal è comparso finalmente senza la benda al braccio che ha sfoggiato nel corso degli eventi legati ai Golden Globes, Emmy e Critics Choice delle ultime settimane.

Sul tappeto rosso del festival, Pascal si è detto pronto a tornare sul set di The Last of Us Part II, senza però rivelare nulla di quello che sarà di Joel nel secondo ciclo della fortunata serie tratta dall’omonimo videogioco. Soprattutto il suo look ha dato un chiaro segnale del fatto che la sua preparazione per tornare a essere Joel è avanzata.

Chiaramente la domanda che tutti si pongono è se la serie seguirà il percorso del videogioco, e Pedro Pascal non si è sbottonato in merito, parlando ai microfoni di Deadline“Si discosta dal gioco? Questa è una buona domanda. Penso che troveranno sempre il modo di sfruttare l’incredibile materiale originale di cui dispongono e di sorprenderci con il modo in cui possono utilizzare quel materiale in un formato diverso, come una serie televisiva. Ma non vorrei rovinarlo a nessuno e la verità è che non ho ancora tutte le informazioni.”

The Last of Us è attualmente interpretato da Pedro Pascal nel ruolo di Joel, Bella Ramsey nel ruolo di Ellie, Gabriel Luna nel ruolo di Tommy Miller e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. La seconda stagione dovrebbe essere basata sull’acclamato sequel del videogioco The Last of Us Part II di Naughty Dog, che presenterà un significativo salto temporale introducendo una Ellie ormai cresciuta. Recentemente sono stati assegnati diversi nuovi ruoli per la seconda stagione, tra cui quello dell’antagonista Abby. I nuovi ingressi già annunciati saranno Kaitlyn Dever, Young Mazino e Isabela Merced

La prima stagione ha visto la partecipazione di Nico Parker, Anna Torv, Melanie Lynskey, Murray Bartlett, Nick Offerman e Storm Reid. La serie The Last of Us ha visto la partecipazione come guest-star degli attori del videogioco originale, Jeffrey Pierce, Merle Dandridge, Troy Baker e Ashley Johnson, che hanno interpretato nuovi personaggi.

La serie The Last of Us è prodotta e co-scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin e dallo scrittore del gioco originale Neil Druckmann, che è anche uno dei registi. È una coproduzione con Sony Pictures Television in associazione con PlayStation Productions. I produttori esecutivi sono Carolyn Strauss, il presidente di Naughty Dog Evan Wells e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions.

 
 

Pedro Pascal parla del potenziale film su The Mandalorian

Pedro Pascal 2022
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

La serie The Mandalorian su Disney+ è di gran lunga il progetto di Star Wars più popolare da un po’ di tempo a questa parte, ed è così stata apprezzata che sia i fan che coloro che sono coinvolti nello spettacolo hanno iniziato a pensare di portare la storia sul grande schermo. Durante la loro recente apparizione al D23 Expo, al produttore esecutivo di The Mandalorian Rick Famuyiwa e alla star Pedro Pascal è stato chiesto se avrebbero mai voluto concludere la serie con un film. Mentre Famuyiwa ha detto che la decisione non dipendeva da lui e non lo sa, Pascal ha subito detto che è qualcosa che vorrebbe davvero fare.

Oggi l’attore è tornato sulla questione in una recente intervista dichiarando ancora: “Risponderò per lui, sì, lo vuole”, ha detto Pascal, prima di prendere in giro che potrebbe essere qualcosa di cui parleranno in futuro. “Questa è una grande idea. E se non è già una conversazione, lo sarà dopo oggi”.

Se un film basato su The Mandalorian arriverà mai al cinema, dovrà essere dopo la terza e la quarta stagione del famosissimo spettacolo, poiché il regista Jon Favreau ha già iniziato a scrivere la quarta stagione dello spettacolo , che non ha ancora ricevuto l’ordine ufficiale – prima della premiere della terza stagione dello show il prossimo anno. The Mandalorian ha recentemente concluso la produzione della sua terza stagione, che continuerà le avventure di Din Djarin (Pedro Pascal), un guerriero mandaloriano. Il personaggio di Pascal è apparso di recente anche nella serie Disney+  The Book of Boba Fett. 

La  serie di Star Wars è guidata da Pedro Pascal nei panni di un solitario pistolero mandaloriano nei confini della galassia.  Prima della nuova stagione, Din Djarin di Pascal era già apparso nello spin-off The Book of Boba Fett dell’anno scorso. The Mandalorian proviene dai produttori esecutivi Favreau, Filoni, Kathleen Kennedy, Colin Wilson, Karen Gilchrist e Carrie Beck. Favreau è anche impostato come showrunner e uno dei suoi registi.

 
 

Pedro Pascal nel video di Fire Meet Gasoline di Sia

Wonder Woman 1984

Pedro Pascal ha raggiunto una ragguardevole fama lo scorso anno, grazie a Game of Thrones e alla sua interpretazione di Oberyn – la Vipera Rossa – Martell nella serie HBO.

L’attore adesso è il protagonista, insieme alla modella Heidi Klum, del videoclip di Fire Meet Gasoline, di Sia. Ecco il filmato:

Nell’ultimo anno, Pedro Pascal ha partecipato alla serie tv Narcos, al tv movie Exposed e al film Sweet. Adesso è impegnato nelle riprese di The Great Wall, diretto da Zhang Yimou.

 
 

Pedro Pascal nel Trailer ufficiale di Narcos, la serie Netflix

Guarda il Trailer ufficiale di Narcos, la nuova serie televisiva con protagonista Pedro Pascal e che sarà trasmessa dal network americano Netflix.

https://youtu.be/U7elNhHwgBU