Visti i tanti personaggi presenti
nell’MCU e viste
tutte le intersezioni delle linee narrative, i progetti cross-over
sono inevitabili all’interno del franchise. Gli eventi cross-over sono una tradizione di lunga
data nella Marvel Comicse l’MCU
sta finalmente recuperando il suo ritardo.
Guardando al passato, le Fasi 1, 2 e
3 dell’MCU ci hanno regalato
cross-over come Civil War, Infinity
War e infine Avengers:
Endgame.Tuttavia,
sembra che la Marvel
cambierà la definizione di cross-over proprio nell’attuale
Fase 4con Secret Invasion.Come lo snap di Thanos, l’invasione di Skrull è destinata a
cambiare per sempre il destino di qualsiasi personaggio coinvolto
nel primo vero cross-over dall’MCU.
Il
gran numero di crossover che l’MCU ha pianificato per il
futuro potrebbe generare confusione in alcuni spettatori, ma in
realtà questi progetti dovrebbero aiutare a tenere traccia dei
personaggi e delle storie delle Fasi 5 e
6. Da Avengers: The Kang Dynasty a
Avengers: Secret Wars vediamo tutti i cross-over
pianificati per le Fasi 5 e 6 MCU.
L’arrivo dei Thunderbolts
Attualmente, la squadra
MCUdei
Thunderbolts include tutti antieroi già
noti: Yelena Belova, Red Guardian, Bucky
Barnes, Taskmaster, Ghost, Valentina
Allegra de la Fontaine e U.S. Agent.Tuttavia,
considerando la storia dei Thunderbolts sulla carta
stampata, questi personaggi potrebbero presto essere
affiancati da Namor, She–Hulk,
Deadpool, Titania, Abominio, e perché
non da Norman Osborne, Venom,Hawkeye o Barone
Zemo? Essenzialmente, i Thunderbolts sono la versione
antieroica dei Vendicatori.Nel corso di vari crossover della
Marvel Comics, i Thunderbolts e gli
Avengers hanno più volte agito gli uni contro gli
altri, in particolare nella serie Secret
Invasion. Probabilmente, la
miniserieomonima vedrà il debutto dei
Thunderbolts nell’MCU.
Le guerre di Kang
La preparazione del terreno
per Avengers: The Kang Dynasty inizia
con Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, film che segna per l’MCU l’inizio delle guerre
di Kang. Nel lungometraggio, Scott Lang a.k.a.
Ant-Man si oppone a quello che forse è il cattivo più
pericoloso nella storia dell’MCU. Anche se non è stato
rivelato molto sulla trama di Avengers: The Kang Dynasty, sappiamo che il film sarà
basato sull’evento dei fumetti dallo stesso nome.
Dopo che Sylvie ha rotto la
Sacra Linea Temporale in Loki uccidendo Colui
che rimane, il debutto MCU di Kang il
Conquistatore in Ant-Man and the Wasp:
Quantumania sarà cruciale per la Saga del
Multiverso. Considerando come Kang si muove
attraverso diverse linee temporali e universi, c’è anche la
possibilità che il personaggio partecipi allo scontro degli
universi dell’MCU. Quello che è certo è
che Quantumania e The Kang Dynasty
introdurranno molti altri personaggi ancora in ascesa
nell’MCU.
Secret
Wars
Si sa pochissimo del film
Avengers: Secret Wars, se non
che il lungometraggio arriverà dopo gli eventi di Avengers: The Kang
Dynastye sarà basato sul primo vero cross-over della
Marvel Comics. Nei fumetti, le prime
Secret Wars sono avvenute nel 1984 per poi ripetersi
più recentemente nel 2015.
The Secret Wars degli anni
Ottanta si concentra su il Beyonder e
sul Battleworld, un pianeta fatto di pianeti diversi
provenienti da diverse realtà. In Secret Wars del
2015 invece, Battleworld non è un pianeta, ma un
“dominio” fatto di pezzi distrutti dell’Universo Marvel e
dell’Ultimate Marvel Universe. Tra tutti
i prossimi film Marvel basati su una
storia Marvel Comics, Secret
Wars si presenta come il più grande crossover
MCU.
X-Men vs. Avengers
C’è la reale possibilità che il
cross-over della Marvel ComicsAvengers vs. X-Men prenda vita nell’MCU. Nel fumetto, i due
super team si scontrano quando scoprono che la Phoenix
Force si dirige verso la Terra. Gli X-Men vedono l’entità cosmica come un modo per
ripristinare il mondo mutante, mentre per i
Vendicatori la Phoenix Force è una
minaccia per la fine di tutta l’umanità. Considerando le Easter egg
degli X-Men a cui abbiamo assistito
recentemente, non è improbabile che questa storyline si concretizzi
nell’MCU.
World War
Hulk?
Gli eventi di She-Hulk suggeriscono che un film su World
WarHulk potrebbe già essere in
lavorazione. Anche se l’MCU non ha abbastanza
Illuminati per esiliare Bruce Banner nello spazio
e Pianeta Hulk è già stato adattato per Thor: Ragnarok, il franchise potrebbe
adottare altri modi per impostare World War
Hulk. Magari la ragione per cui
Hulk viene convocato nello spazio è per recuperare il
figlio Sakaar. Non è un’opzione improbabile se si
considera che She-Hulk allude non solo al potenziale
debutto MCU del figlio di
Hulk, ma anche al fatto che Bruce potrebbe
riperdere il controllo di Hulk.
Se Secret Invasion pone le
premesse per la storia di Siege nell’MCU, magari con il debutto
di Norman Osborn, il franchise potrebbe facilmente seguire
questa direzione. In effetti, Siege è stato preceduto
da Secret Invasion e da Dark Reign, storyline in
cui Osborn diventa un eroe per il popolo americano.
E, dopo Dark Reign, Osborn usa il suo potere e la
sua influenza per organizzare una vittoriosa invasione di
Asgard.
La Fase
4 dell’MCUsi è conclusa
con Black
Panther: Wakanda Forevere con l’introduzione nel franchise
del cattivo Namor il
Submariner. In breve
tempo, l’ MCUsi
tufferà nella Fase Cinque: il
primo prodotto sarà lo speciale di Natale
dei Guardiani della
Galassia, a
cui seguiràAnt-Man
and the Wasp: Quantumania.
I nuovi cattivi
non tarderanno ad arrivare: giàQuantumania introdurrà Kang il
Conquistatore (Jonathan
Majors), presumibilmente
il grande nemico della Saga del
Multiverso. Prima
di entrare nel vivo della Fase5, è doveroso fare un ripasso dei
cattivi che hanno ancora un ruolo rilevante sul finire della
Fase 4. Oltre al
nuovo Namor, ci sono ancora diversi antagonisti
che si muovono nell’MCUe che
potrebbero rappresentare una minaccia per il
Multiverso.
Abominio
Per anni, le vicende legate a
Hulk sono state un argomento dibattuto per l’MCU, principalmente per motivi
legati ai diritti cinematografici e di distribuzione. Tuttavia, un
cattivo essenziale delle storyline di Hulk è stato portato
in vita nella Fase 4: stiamo parlando di Emil Blonsky
o Abominio. Abbiamo visto Blonsky prima in
Shang-Chi e la leggenda
dei Dieci Anelli e poi in She-Hulk: Attorney at Law. Attualmente, il
personaggio è in carcere per aver rotto il suo accordo di libertà
vigilata.
Per quanto abbiamo visto fino ad ora, Abominio non sembra un
vero cattivo e nemmeno una grande minaccia, ma potrebbe tornare in
azione nella Fase 5. Secondo le teorie dei fan, The
Incredible Hulk 2 potrebbe essere in fase di lavorazione, cosa
che permetterebbe al nemico di Bruce un ritorno in grande
stile.
Justin Hammer
Uno dei più celebri film
MCU è Iron Man 2. Nel
lungometraggio compare uno dei cattivi più divertenti del
franchise: Justin Hammer di Sam Rockwell. L’ultima
volta che abbiamo visto il personaggio è stato in “All Hail the
King“. Come Blonsky, anche Hammer viene
incarcerato.
Il personaggio non si vede nell’MCU da più di dieci anni e
molti fan sperano che Justin Hammer possa finalmente tornare
nella Fase 5 con Armor Wars. Il prodotto, che doveva
essere un film, è stato recentemente trasformato in una serie
Disney+. Quale ruolo spetterebbe a Hammer ora che
Tony Stark è fuori dai giochi? Non vediamo l’ora di
scoprirlo.
Teschio Rosso
Dopo Capitan America: Il Primo
Vendicatore, molti fan si erano convinti che Teschio
Rosso fosse stato ucciso dal Tesseract, quindi è stata
una grande sorpresa vederlo ricomparire come spettro per proteggere
la Pietra dell’Anima in Avengers: Infinity War. Sembrava
che il personaggio fosse stato sottoposto a quel destino per tutta
l’eternità ma, quando Thanos ha distrutto le Gemme
dell’Infinito in Avengers: Endgame, Teschio
Rossso si è liberato. La speranza è che il prossimo Capitan
America: New World Order possa riportare in vita non solo il
protagonista, ma anche il nemico Teschio Rosso.
Barone Zemo
Come anche altri cattivi di questa
lista, Barone Zemo è finito in prigione. Ciò è successi in
The Falcon and the Winter
Soldier. I fan sperano di assistere al ritorno di
Zemo con il film Thunderbolts, tuttavia quando è stata
annunciata la lista del cast durante il Comic-Con della
scorsa estate, non si è parlato del cattivo. Nonostante ciò, il
personaggio potrebbe apparire a sorpresa in questo o in un altro
prodotto MCU della Fase 5.
Dormammu
Il film di Doctor Strange non è riuscito a mostrare
il vero potenziale dell’antagonista Dormammu. Il leader
della Dimensione Oscura potrebbe comunque tornare in gioco
in futuro: il finale di Doctor Strange nel Multiverso della
Follia ha introdotto Clea (Charlize
Theron), la nipote di Dormammu.
Clea ha portato
Strange nella Dimensione Oscura per evitare
un’incursione, creando in questo modo un possibile incipit per
Doctor Strange 3 o, più probabilmente, per Avengers: The Kang Dynasty.
Speriamo che in tutti questi sviluppi della Fase 5 MCU entri in gioco anche
Dormammu.
Barone Mordo
C’è un altro dei nemici storici di
Doctor Strange che non ha ancora avuto modo di affrontare lo
stregone sullo schermo. Stiamo parlando di Mordo
(Chiwetel Ejiofor): alla fine di Doctor Strange,
viene detto che Mordo è in missione per rubare la magia di
tutto il mondo. Questa storia, per ora solo accennata, non ha
ancora portato da nessuna parte, come anche la scena cancellata da
Doctor Strange nel Multiverso della Follia in cui
Scarlet rivela di aver ucciso Mordo. Chissà se nella
Fase 5 MCU vedremo finalmente
l’incontro-scontro tra Mordo e Doctor Strange.
Ayesha
Anche se è Ego il cattivo
principale di Guardiani della Galassia, Vol.
2, il film si conclude con l’introduzione di un nuovo nemico
estremamente vendicativo: Ayesha (Elizabeth Debicki).
Attraverso Adam Warlock, Ayesha crea l’arma perfetta
per vendicarsi e distruggere i Guardiani. Per come finisce
il Volume 2, è probabile che Ayesha tornerà in Guardiani della Galassia Vol.
3 ma anche questa volta non sarà lei l’antagonista
principale del film: questo onore spetta all’Alto
Evoluzionario (Chukwudi Iwuji).
Yon-Rogg
In Capitan Marvel, Jude Law
interpreta Yon-Rogg, il leader della Starforce che si
rivela essere il vero cattivo: è lui a portare Carol Danvers
lontano dalla Terra quando ottiene i poteri dal Tesseract.
Forse il personaggio è stato creato per fare soltanto
un’apparizione nella serie, ma dal momento che Law è ottimo nei panni di Yon-Rogg, si spera in
un ritorno nell’MCU, magari già nella Fase 5.
Agatha
Harkness
Il nemico principale di
WandaVisionè
Agatha Harkness (Kathryn
Hahn). Dopo la sconfitta di Wanda,
Agatha è costretta a rimanere a Westview. Tuttavia,
ora che la Strega Scarlatta sembra essere uscita di scena –
almeno temporaneamente – Agatha potrebbe essere libera di
tornare in azione. Il prossimo lavoro MCU che la vedrà coinvolta è la
serie Dinsey+Agatha: Coven of Chaos: lo show
trasformerà la storia del cattivo affamato di potere in quella di
un anti-eroe. Proprio per questo passaggio, Agatha dovrà
affrontare a sua volta dei cattivi: secondo alcune teorie essi
saranno Nicholas Scratch e Salem Seven.
Power Broker (Sharon Carter)
Scostandosi dalla sua storia nei
fumetti, nel finale di The
Falcon and the Winter Soldier Sharon Carter si rivela
essere il misterioso Power Broker. Quando in Capitan
America: Civil WarSharon torna negli Stati Uniti, viene
perdonata per le sue azioni e permette ai suoi compatrioti
l’accesso a tecnologie pericolose e ai grandi segreti di stato.
Molto probabilmente, l’arco del personaggio sarà risolto nel film
MCUCaptain America: New World Order, film
in cui potremmo vedere il ritorno all’eroismo di Carter.
Xu Xialing
In Shang-Chi e la leggenda dei
Dieci Anelli, Tony Leung ha dato una performance
incredibile nei panni del Mandarino. Anche se la sua era una
storia fatta e finita per il film, la sua eredità vive attraverso
la figlia Xu Xialing, personaggio che ora ha assunto il
comando dell’organizzazione criminale. È interessante notare che il
film termina con l’annuncio che i Dieci Anelli torneranno.
Ora resta da vedere se, sotto il controllo di Xialing, il
gruppo si trasformerà in un’organizzazione più eroica o se rimarrà
un mucchio di cattivi. Molto probabilmente, i Dieci Anelli
torneranno in gioco in Armor Wars e/ o in Shang-Chi
2, entrambi previsti nella Fase 6 MCU.
Kingpin
Per anni, le serie Netflix–Marvel sono state snobbate
dall’MCU, ma ora appare certo il
collegamento tra le due realtà. Proprio dai prodotti NetflixSpider-Man: No Way Home e Hawkeye hanno ereditato rispettivamente
Daredevil e Kingpin e ad entrambi i personaggi spetta
un futuro nell’MCU.
Daredevil e Kingpin
torneranno nella Fase 5 per Echo e poi per Daredevil:
Born Again. Sarà interessante vedere Kingpin
comportarsi come un boss del crimine nell’MCU accanto a concorrenti come
i Dieci Anelli.
Damage
Control
Ms. Marvel è
uno show interessante, soprattutto per la storia dell’antagonista
principale. Najma è il rivale numero uno, ma viene uccisa
nel penultimo episodio, cedendo il posto alla Damage Control
per il finale. Nella serie, l’organizzazione è drasticamente
diversa rispetto alla sua introduzione in Spider-Man: Homecoming. In Ms.
Marvel la società è focalizzata
sulla caccia di individui potenziati e rivela che Kamala
Khan è un mutante. Come altri, anche questo gruppo di nemici
potrebbe tornare in Armor Wars.
Titania
She-Hulk: Attorney At Law fa una deviazione rispetto alla
classica formula MCU. Nel finale viene
evitata la grande lotta contro l’Intelligencia e
Titania non sembra essere particolarmente turbata. Se fino
ad ora Jameela Jamil ha interpretato il ruolo
dell’influencer egoista e vendicativa, ora il personaggio potrebbe
passare dalla parte di She–Hulk.
Come nei fumetti, Titania
diventerebbe un anti-eroe anche nell’MCU. Si spera che il suo ruolo
verrà chiarito prima della seconda stagione di She-Hulk. Se al contrario Titania dovesse
rimanere un cattivo al 100%, potrebbe avere un ruolo accanto ai
Thunderbolts o in Captain America: New World Order.
Namor
Forse i tempi non sono ancora
maturi per affermare ciò ma, stando alla fanbase, Namor (Tenoch Huerta) potrebbe
diventare una grande figura nell’MCU. È il perfetto esempio
dell’anti-eroe: può essere un alleato feroce, ma nel momento in cui
la situazione si modifica non esita a fare il cattivo. I fan
chiamano a gran voce un film incentrato su Namor, magari già
per la Fase 6. Tuttavia, sarà difficile rivedere il
personaggio prima della convergenza del Multiverso in Avengers: The Kang Dynasty e
Avengers: Secret Wars.
Con la Saga dell’Infinito ormai
ufficialmente conclusa, il
MCU è stato in grado, in un modo o nell’altro, di risolvere i
suoi buchi di trama più evidenti. I Marvel Studios sono sempre stati orgogliosi di
aver mantenuto un’unica continuity da quando il primo
Iron Man è uscito nel 2008. Tuttavia, gli errori sono
stati commessi, con diversi film che includono dettagli
contraddittori e, di conseguenza, palesi buchi di trama. Alcuni di
questi errori, tuttavia, sono già stati “sistemati” grazie ad
alcune spiegazioni creative, come evidenziato da un nuovo report di
Screen
Rant:
Il confronto tra Nick Fury e Iron Man
Il primo Iron Man ha introdotto Nick Fury (Samuel L. Jackson),
all’epoca direttore dello S.H.I.E.L.D., il quale ha affrontato Tony
Stark (Downey) in merito alla sua identità da supereroe. Nel suo
discorso introduttivo, Fury ha spiegato a Stark che non era l’unico
supereroe al mondo, aggiungendo che confermando di essere Iron Man,
sarebbe diventato parte di un universo più grande che ancora non
conosceva. Per i lettori di fumetti, questa era una chiara
impostazione per l’introduzione degli Avengers, ma ha creato un
problema perché Tony Stark era in realtà l’unico supereroe
conosciuto a quel punto della storia.
Alla fine, i Marvel Studios hanno risolto questo
problema con l’introduzione di Captain America (Chris Evans) e Hank
Pym/Ant-Man (Michael Douglas), che hanno entrambi operato come
supereroi molto prima della nascita di Iron Man. Ma Fury non aveva
avuto interazioni dirette con nessuno dei due fino a quel momento e
non aveva motivo di credere che Steve Rogers sarebbe tornato in
gioco. La soluzione più efficace a questo buco di trama è arrivata
tramite Captain
Marvel, dove Fury ha incontrato la superpotente Carol
Danvers (Brie Larson), l’ispirazione dietro l’iniziativa
Avengers.
Il falso Guanto dell’Infinito
Il successo di Iron Man ha dato ai Marvel Studios il via libera per
costruire la complessa storia della Saga dell’Infinito. Tuttavia,
hanno superato loro stessi nella Fase 1 con Thor,
quando è stato mostrato il Guanto dell’Infinito prima ancora che
Thanos facesse la sua apparizione. Il manufatto è apparso nella
caverna di Odino (Anthony Hopkins), molto prima che l’esistenza
delle Gemme dell’Infinito venisse confermata. Questo buco di trama
è diventato ancora più problematico quando la scena post-credits di
Avengers:
Age of Ultron ha rivelato che Thanos (Josh Brolin)
indossava il Guanto dell’Infinito nonostante non avesse alcun
accesso al tesoro di Padre del Tutto.
I Marvel Studios hanno utilizzato
Thor:
Ragnarok di Taika Waititi per fornire una spiegazione e
risolvere il problema del Guanto. Durante il suo viaggio nella
caverna di Odino, Hela (Cate Blanchett) ha notato lo stesso Guanto
dell’Infinito mostrato in Thor
e, rovesciandolo, lo aveva dichiarato falso. Questo ha chiarito che
Thanos aveva il vero Guanto dell’Infinito per tutto il tempo,
avendo costretto Eitri a farlo.
Il ponte di Bifrǫst
Alla fine di Thor,
il Bifröst venne distrutto dallo stesso Dio del Tuono. Il ponte
arcobaleno collegava Asgard agli altri Nove Regni e, nel tentativo
di impedire a Loki (Tom Hiddleston) di distruggere completamente
Jotunheim, interruppe il mezzo di trasporto di suo fratello verso
il pianeta natale del Gigante di Ghiaccio. I Marvel Studios hanno lavorato
intorno alla non esistenza di questo percorso in
The Avengers, spiegando che Thor è stato in grado di
viaggiare sulla Terra usando l’energia oscura con l’aiuto di Odino.
Alla fine dello stesso film, lui e Loki sono tornati ad Asgard
usando il Tesseract (o Gemma dello Spazio); tuttavia, in Thor: The Dark World è stato rivelato che il Bifröst
era nuovamente attivo, senza dare alcuna spiegazione della
cosa.
Questo problema è stato affrontato
nel fumetto collegato al MCUThor: The Dark World Prelude.
Scritto da Craig Kyle e Christopher Yost, il fumetto racconta le
avventure del Dio del Tuono durante
The Avengers e spiega come il Bifröst sia stato
sistemato in tempo per
Thor: the Dark World. A quanto pare, dopo che lui e Loki
erano tornati ad Asgard, con l’aiuto di Heimdall (Idris Elba), Thor
ha usato il Tesseract per “lasciare che i fuochi di Bifröst
bruciassero ancora una volta”.
La scomparsa di Teschio Rosso
Introdotto in Captain America: Il primo Vendicatore come principale
antagonista del film, Johann Schmidt era un ex capo dell’HYDRA ed è
stato il primo antagonista di Steve Rogers nel MCU. Si è trasformato in Teschio
Rosso dopo aver assunto una versione imperfetta del Siero del
Supersoldato, che lo ha deformato. Volendo sfruttare il potere del
Tesseract, noto anche semplicemente come il Cubo Cosmico all’epoca,
Teschio Rosso è misteriosamente scomparso dopo aver toccato la
Gemma dello Spazio a mani nude.
Per anni, la posizione di Teschio
Rosso è stata un grande mistero nel MCU e uno di quei misteri che i fan
non si aspettavano di vedere risolto in Avengers:
Infinity War. Ma è stato proprio grazie a quel film che è
arrivata la risposta, poiché la nuova spiegazione ha rivelato che
dopo il suo contatto con il Tesseract, Teschio Rosso è stato
trasportato a Vormir, il luogo segreto della Gemma dell’Anima, dove
era diventato il suo guardiano forzato per decenni.
La Gemma della Mente e l’HYDRA
Alla fine di
The Avengers, gli eroi hanno recuperato con
successo il Tesseract e lo scettro di Loki, quindi si è creata un
po’ di confusione quando Avengers:
Age of Ultron ha aperto con un’altra missione in cui
avevano bisogno di recuperare la Gemma della Mente. All’indomani
della battaglia di New York, era in qualche modo caduto nelle mani
di alcuni agenti dell’HYDRA guidati da Wolfgang von Strucker
(Thomas Kretschmann), che lo stavano sperimentando con l’intenzione
di creare esseri umani superpotenti che avrebbero servito la loro
organizzazione. Il film non ha avuto il tempo di spiegare come
Strucker abbia preso possesso della Gemma della Mente, lasciando la
domanda senza una risposta per anni.
È stato solo in
Avengers:
Endgame che i Marvel Studios hanno fornito la
risposta completa. Il viaggio del tempo ha rivelato che in seguito
alla sconfitta di Loki, l’HYDRA è entrato in azione per recuperare
lo scettro attraverso gli agenti dello SHIELD. Confidando che gli
agenti fossero loro alleati, i Vendicatori consegnarono loro –
inconsapevolmente – la Gemma dell’Infinito. Solo con Captain America: The Winter Soldier è stato rivelato
che lo SHIELD era infiltrato dall’HYDRA, motivando gli eroi a
cercare Strucker in Avengers:
Age of Ultron.
Thanos, Loki e la Gemma della Mente
Il tentativo di Loki di
subentrare in
The Avengers è stato reso possibile solo grazie all’aiuto
di Thanos, che a quel tempo non era ancora adeguatamente stato
introdotto nel MCU. Oltre a prestare al Dio
dell’Inganno il suo esercito di Chituari, il Titano Pazzo ha anche
fornito a Loki la Gemma della Mente. Ma perché Thanos rischierebbe
di regalare una Gemma dell’Infinito se la sua missione era quella
di collezionarle tutte? Sarebbe stato sicuramente controproducente.
I Marvel Studios non hanno mai
fornito una spiegazione esplicita a questa domanda, e con sia Loki
che Thanos morti nella timeline principale del MCU, sarà difficile affrontare
questo problema sul grande schermo andando avanti. Ecco perché
hanno scelto di correggere semplicemente questo buco di trama
aggiornando furtivamente il profilo ufficiale del MCU di Loki.
Sul sito della Marvel, è stato rivelato che Loki
era “dotato di uno scettro che fungeva da dispositivo di
controllo mentale” in
The Avengers. Quello che non sapeva era che
“anche lo scettro lo stava influenzando, alimentando il suo
odio per suo fratello Thor e gli abitanti della Terra”. Questo
spiega anche perché il Dio dell’Inganno è stato più spietato in
The Avengers, specialmente all’inizio del film
dove era più che felice di uccidere qualcuno a mani nude. Oltre a
spiegare questo persistente buco di trama, ha anche fornito una
scusa per quanto fosse stato diverso il suo comportamento durante
la Battaglia di New York, dal momento che operava principalmente
sotto il controllo di Thanos, rendendo più facile accettare la sua
redenzione in seguito.
Il MCU è noto anche per essere stato in grado di
elevare il materiale di partenza alla base dei suoi adattamenti.
Proprio per questo,
ComicBookMovie ha raccolto 9 esempi di come l’Universo
Cinematografico Marvel sia riuscito a migliorare le
storie su cui si basano i film.
La motivazione di Thanos
Non si può
negare che la motivazione che spingeva Thanos a cercare di ottenere
le Gemme dell’Infinito nella trama di “Infinity Gauntlet” fosse
assai inquietante. L’uomo era innamorato della Morte e voleva
uccidere metà dell’universo per impressionarla. Tuttavia, in quella
particolare storia, non c’è mai stato molto spazio per le sfumature
del personaggio nella sua caratterizzazione.In Avengers:
Infinity War, i Marvel Studios hanno preso la ricerca di
Thanos e le hanno dato una svolta assai più interessante. Proprio
come la sua controparte dei fumetti, anche il Titano Pazzo del
MCU voleva raccogliere le Gemme
dell’Infinito per decimare metà dell’universo. Tuttavia, voleva
farlo nel tentativo (sbagliato) di dare alla metà rimanente più
risorse per vivere una vita piena e abbondante.
Questa nuova
motivazione ha dato a Thanos una caratterizzazione più sfumata che,
a volte, ha fatto sì che il pubblico si schierasse davvero dalla
parte del ragazzo viola. È sempre un folle, ma il suo intento
malvagio è in qualche modo radicato nel desiderio di aiutare gli
altri. Chiaramente, la caratterizzazione di Thanos nei fumetti è
tutt’altro che debole. Semplicemente, i film hanno preso ciò che
era alla base del materiale di partenza e lo hanno decisamente
migliorato.
Il Mandarino di Iron Man 3
Quando Iron Man
3 è stato ufficializzato, al pubblico era stata promessa
una versione radicata del Mandarino, uno dei più grandi nemici
dell’iconico supereroe. Non aveva i poteri mistici dei Dieci Anelli
come nei fumetti, ma era minaccioso, aveva un esercito a sua
disposizione ed era interpretato da Ben Kingsley. Quando il film è
uscito, però, è stato rivelato che il Mandarino (almeno, la
versione interpretata da Kingsley), era in realtà Trevor Slattery,
un attore fallito assunto per interpretare il Mandarino da uno dei
vecchi rivali di Tony. Slattery ha dimostrato di essere un
individuo instabile che non sembrava nemmeno consapevole di cosa
stesse facendo realmente. La rivelazione ha fatto arrabbiare molti
fan dei fumetti, che hanno chiesto a gran voce di vedere un
adeguato adattamento del noto cattivo sul grande
schermo.
Il
fatto è che… il colpo di scena di Slattery non era affatto male. In
effetti, aveva una sua ragion d’essere. Rivelare che il Mandarino
di Slattery era soltanto un fake ha funzionato non solo perché si è
trattato di un espediente narrativo esilarante, ma anche perché ha
praticamente sorpreso sia il pubblico generalista che i fan dei
fumetti. Bisogna riconoscere che è spesso difficile per i film di
supereroi prendano strade in grado di sorprendere davvero lo
spettatore. Capovolgendo ciò che tutti si aspettavano dal
Mandarino, quindi, i Marvel Studios hanno fatto
impazzire i lettori di fumetti e hanno reso il resto di Iron Man
3 una storia tanto eccitante e inaspettata. Certo, è
comprensibile che i fan siano stati irritati da quella rivelazione,
ma è stata una svolta assai divertente che ha dato uno scossone
vero e proprio alla premessa del “cattivo ragazzo” di turno che
ormai conosciamo fin troppo bene. Alla fine, i Marvel Studios introdurranmo il
vero Mandarino in Shang-Chi
e la Leggenda dei Dieci Anelli. Quindi, si può
tranquillamente affermare che il personaggio non è mai stato
davvero sprecato, ma semplicemente usato come una divertente
sorpresa prima della sua ufficiale, autentica
rivelazione.
Il rapporto tra Iron Man e Spider-Man
La guida di Tony Stark nei
confronti di Peter Parker nel MCU è stata alquanto controversa,
poiché alcuni fan hanno chiesto a gran voce di vedere il giovane
eroe essere più indipendente. Si tratta di una richiesta
comprensibile, soprattutto considerando per quanti anni visto
Spider-Man dover fare i conti con la sua vita da solo. Tuttavia, la
familiarità dei fan con la natura solitaria di Spidey è anche ciò
che fa funzionare davvero bene la sua relazione con Stark nel
MCU. Abbiamo avuto molti fumetti,
programmi tv e film dell’Uomo Ragno alle prese con i suoi poteri,
con il lavoro e con le relazioni, senza avere nessuno intorno a cui
appoggiarsi veramente.
Al contrario, il MCU ha posto la domanda: “E se
Peter Parker avesse avuto una spalla per una volta?”. Proprio
come la svolta del Mandarino, avere Peter Parker con qualcuno che
lo guidasse attraverso il “lavoro” del supereroe è stato molto
speciale e ci ha permesso di vedere, in live action, come sarebbe
stato l’Uomo Ragno aiutato dal supporto di qualcuno. Ovviamente,
questo non vuol dire vedere Spider-Man agire da solo sia un male.
Rimane un punto fermo nella narrativa del personaggio. Detto
questo, è anche divertente avere la possibilità di scoprire l’altra
faccia della medaglia.
Le origini di Carol Danvers
Neanche questa è,
chiaramente, una critica alla versione a fumetti di Carol Danvers.
Il suo viaggio nell’Universo Marvel è stato un bel viaggio ed è
stato affascinante vederla evolversi come supereroina nel corso dei
decenni. Tuttavia, il MCU ha preso ciò che era stato
stabilito egregiamente nei fumetti e lo ha usato per creare una
backstory ancora più complessa e coinvolgente per
l’eroe.
Presentare Carol Danvers come una potenza che non è in grado
di ricordare il suo passato e che viene usata come arma dai Kree a
causa delle sue abilità è stata di certo un’ottima idea. Un tale
approccio ha dato vita ad un film straordinario, ossia Captain
Marvel del 2019, e ha aperto anche la strada a
innumerevoli possibilità per il futuro del personaggio
nell’universo condiviso. Quel retroscena ha anche dato alla natura
eroica di Carol un ulteriore livello di entusiasmo, poiché il
pubblico ha potuto osservarla mentre abbracciava la sua identità e
faceva i conti con la sua vita in quanto ibrido tra un umano e un
Kree.
I legami familiari di Killmonger
Un cattivo che è una
macchina per uccidere con un intelletto di livello geniale,
abbastanza forte da battere Pantera Nera in persona in un
combattimento corpo a corpo. C’è un modo per rendere tutto ciò
ancora più fantastico? Come hanno dimostrato i Marvel Studios con Erik Stevens
(alias Killmonger) in Black
Panther del 2018, c’è! Nei fumetti, Erik Killmonger (nato
N’Jadaka) ha un retroscena assai complesso che è stato oggetto
anche di alcuni retcon. Tuttavia, tutto si riduce al fatto che + un
wakandiano rapito dal suo paese dai criminali e portato negli Stati
Uniti. Lì, decise di vendicarsi di Wakanda e della Pantera Nera per
avergli voltato le spalle.
Alle prese con l’adattamento del
cattivo per Black
Panther, Ryan Coogler e i Marvel Studios hanno stabilito che
Killmonger fosse il cugino perduto da tempo di T’Challa, che è
stato abbandonato negli Stati Uniti dopo che il re T’Chaka aveva
ucciso suo padre. Rendere T’Challa e Killmonger parenti di sangue
ha reso le loro interazioni ancora più potenti e strazianti. Era
chiaro che, se le cose fossero andate diversamente tra T’Chaka e
suo fratello, Killmonger sarebbe potuto andare a Wakanda e
diventare il partner di T’Challa. Questo scenario alla “What If… ?”
è ancora più avvincente e dimostra ancora una volta quanto i
Marvel Studios abbiano sempre
saputo sfruttare al meglio i retroscena dei personaggi dei
fumetti.
Avvoltoio
Adrian Toomes, alias Avvoltoio, è stato un ostacolo per
Spider-Man per decenni e ci sono state diverse storie avvincenti
incentrate sul cattivo. Con così tanti anni di backstory
alle spalle, può essere difficile reinventare correttamente un
personaggio per il grande schermo mantenendo al tempo stesso la sua
essenza. Questo è, tuttavia, esattamente ciò che hanno fatto i
Marvel Studios quando hanno
adattato Toomes per
Spider-Man: Homecoming.Il film ha stabilito che Adrian Toomes è il padre del primo
amore di Peter Parker, Liz Allan, mettendolo in un conflitto
diretto e molto personale con l’arrampicamuri.
Non
era più solo un criminale alla disperata ricerca di potere: voleva
anche provvedere alla sua famiglia, e il crimine era l’unico modo
che aveva trovato per farlo. La sua motivazione era forte e la sua
caratterizzazione ancora di più, grazie alla performance
carismatica di Michael Keaton.Sì, sapevamo che Toomes era il bad guy di turno, ma
era anche chiaro che c’era un uomo (in qualche modo) buono sotto il
costume e dietro tutte quelle buffonate violente. Avvoltoio è stato
spesso una sorta di “zimbello” nei fumetti a causa del suo costume
colorato e delle sue abilità peculiari, ma i Marvel Studios lo hanno cementato
sia come un formidabile nemico che come una simpatica presenza
nell’universo di Spider-Man.
Il tema della sorellanza in Black Widow
Black
Widow ha recentemente introdotto Yelena Belova al pubblico
generalista. Nei fumetti, Belova è un avversario di Natasha
Romanoff. Il film, tuttavia, ha adottato un approccio diverso che
ha elevato sia il personaggio che il suo rapporto con Natasha.
Black
Widow, infatti, ha reso Belova e Natasha giovani spie
russe, che sono state affidate ad una falsa famiglia per rubare
informazioni per il cattivo conosciuto come Dreykov. Anche se
quella famiglia era soltanto una falsa, Yelena e Natasha sono
diventate effettivamente sorelle nella vita reale, ma alla fine,
purtroppo, sono state fatte a pezzi.
La relazione tra i personaggi ha
dato a Black
Widow una dinamica molto intima e personale, poiché
entrambe le ex assassine si sono ricongiunte dopo anni di
separazione e hanno gradualmente accettato il loro amore reciproco.
Il modo in cui i Marvel Studios si sono avvicinati a
Yelena e alla sua relazione con Natasha ha evitato di rendere la
nuova Vedova Nera soltanto una versione malvagia/più violenta di
Nat, e ha invece introdotto una versione del personaggio che il
pubblico potrebbe facilmente accettare.
La relazione tra Hank Pym e Janet
Nei fumetti, Hank Pym è un
personaggio piuttosto instabile. Nonostante abbia avuto la sua
giusta dose di momenti eroici nelle sue diverse incarnazioni nei
fumetti nel corso degli anni, ha anche fatto diverse cose
spregevoli. La caratteristica più famigerata del personaggio in
entrambi gli universi “616” e “Ultimate” è il fatto che sia stato
violento nei confronti di Janet Van Dyne. Nell’universo “616”,
infatti, ha colpito pesantemente Janet, mentre nel mondo impostato
da “Ultimate” è stato un vero abusatore seriale che ha sottoposto
Janet a violenze sia fisiche che verbali.
Fortunatamente, quando è arrivato il momento di adattare il
personaggio per il grande schermo, i Marvel Studios hanno deciso di
omettere la natura “violenza” di Pym nei fumetti. In Ant-Man e
Ant-Man
and the Wasp, infatti, Hank Pym è stato raffigurato come
un marito amorevole. Janet e Hank erano migliori amici e non c’era
alcuna indicazione che Hank fosse violento. Il modo in cui Pym è
stato gestito nel MCU è stato molto intelligente,
perché ha permesso a un personaggio che è stato comunque noto per
così tanti anni, di non avere più a che fare con tutte quelle
caratteristiche spregevoli che avevano reso la sua controparte
fumettistica così problematica.
La dinamica tra Steve Rogers e Bucky Barnes
Nei fumetti di “Captain America” degli anni ’40, Bucky
Barnes è stato introdotto come una figura simile a Robin per Steve
Rogers. Era un bambino che idolatrava il suo partner adulto e lo
accompagnava nelle sue avventure. La loro relazione è stata un
punto fermo della mitologia di Captain America per molti anni, ma i
Marvel Studios hanno deciso di dare
una svolta alla loro dinamica in
Captain America: Il primo Vendicatore. Nel film, non solo
Bucky aveva la stessa età di Steve, ma era anche più grande e più
forte di lui prima che Rogers ricevesse il Siero del
super-soldato.
Vedere Bucky difendere e in qualche modo fare da mentore a
Steve prima che diventasse Captain America, ha dato alla coppia una
dinamica tutta nuova, a tratti divertente, da fratello minore a
fratello maggiore, e ha reso le loro interazioni una gioia da
guardare. Il fatto che si conoscessero fin dall’infanzia ha anche
dato importanza alle scene in cui Rogers ha dovuto combattere Bucky
nei panni del Soldato d’Inverno in
Captain America: The Winter Soldier.
I fratelli Russo
sono ormai un’autorità in merito al MCU e ai suoi segreti.
Saliti a bordo del progetto con Captain America: The Winter
Soldier, sono riusciti a raccontare al meglio la
Civil War e saranno loro a portare sullo schermo
Avengers: infinity War e
Avengers 4, veri e propri film
culmine di una storia durata 12 anni (quando il quarto film
collettivo sui Vendicatori arriverà al cinema).
Joe Russo, uno dei
due fratelli, ha spiegato che tutte le storie raccontate fino a
questo momento, appartenenti al MCU troveranno il loro filo
conduttore in Infinity War e in Avengers
4. “Ogni storia che la Marvel ha raccontato da Iron Man 1
troverà un filo conduttore nei prossimi due Avengers. Sarà il
culmine di un lungo racconto”.
A questo, Kevin
Feige, boss dei Marvel Studios, ha aggiunto:
“Con Infinity War, stiamo
finalmente pagando ogni piccolo indizio e ogni piccolo stuzzichino
che abbiamo offerto nell’arco dei 18 film che precedono questo. Non
c’è mai stato niente del genere. Essere in grado di, film dopo
film, costruire una storia più ampia. Realmente costruire queste
storie per una conclusione gigantesca che allo stesso tempo
introduce una direzione completamente nuova per il
futuro.”
Avengers: Infinity War – la trama
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo
il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i
loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto
nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo
attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal
25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i
Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi
protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel
Marvel Cinematic Universe,
da Iron Man (2008) e Black
Panther (2018).
Avengers: Infinity
War, chi ha indossato il Guanto
dell’Infinito prima di Thanos?
Il MCU
è un mondo ricco, variegato e affascinante, pieno di supereroi
tenaci, folli villain e storie maestose. Ma sappiamo bene che non è
solo questo a renderlo un franchise di grande successo. Una delle
capacità, e quindi dei meriti, del Marvel Cinematic
Universe – che lo ha reso sin da subito irresistibile
– è l’inserire all’interno delle sue narrazioni particolarità
interessanti, come per esempio la presenza di alcune
sostanze a noi sconosciute, ma che vengono
trattate dai personaggi come se si conformassero alle normali leggi
della fisica. Che inevitabilmente ci incuriosiscono.
Molto spesso si è sentito parlare,
ad esempio, del vibranio. Un materiale che da come viene raccontato
potrebbe davvero esistere nel mondo reale ma che poi, approfondendo
un po’ meglio le sue caratteristiche, si scopre essere inspiegabile
e strano. In fondo, lo stesso Stan Lee disse di aver costruito
questo universo attorno a termini che semplicemente suonavano bene,
non che erano supportati dalla scienza. Ma quali
sono?
Vibranio
Fra le tante sostanze presenti nel
MCU, il
vibranio è quello più usato dai personaggi
Marvel, oltre a essere inserito
all’interno di più film. Intanto, diciamo subito che il vibranio è
un raro minerale metallico con proprietà di manipolazione
dell’energia. Nonostante fosse una sostanza estratta su diversi
pianeti, ad un certo punto tutte le miniere si sono esaurite, e il
vibranio è rimasto solo sulla Terra e la Torfa. Ed è sulla prima
che, in teoria, esistono cinque tipi differenti del minerale, e due
di questi sono quello wakandiano e quello antartico. Se si analizza
il concetto che sta alla sua base, esso può essere scientificamente
valido: esistono diversi elementi rari, come il rutenio e l’osmio,
che si trovano spesso nei meteoriti. Esiste anche un metallo, il
tecnezio, che è più introvabile, e non è presente naturalmente
sulla Terra. È plausibile, in tal caso, che una nazione come il
Wakanda possa aver costruito la sua ricchezza attorno a una
fornitura limitata di un metallo così raro.
Il problema però arriva quando si
prendono in esame le sue proprietà. Oltre ad assorbire le onde
sonore o le vibrazioni, il vibranio riesce anche a reindirizzare
l’energia cinetica; alcuni metalli, realmente esistenti, hanno
davvero proprietà simili di insonorizzazione e trasferimento di
energia, ma i film del MCU confondono
molto spesso sulle sue “specialità”. Un esempio lo abbiamo
con lo scudo di Capitan America, fatto di vibranio: i proiettili
sparati contro la sua armatura dovrebbero in teoria rimbalzare, ma
quando l’Agente Carter cerca di dimostrarne la resistenza, lo scudo
li appiattisce. Anche l’eccesso di radiazioni è un altro grosso
punto interrogativo del minerale. Da quanto si apprende, il
meteorite arrivato a Wakanda dentro il quale era contenuto il
vibranio, ha infuso il suolo e la vegetazione, portando alla
crescita dell’Erba a Foglia di Cuore. Ma è qui che arriva il
problema: se il vibranio “causa” radiazioni benefiche in grado di
alterare piante e minerali, come è possibile che non abbia lo
stesso effetto su persone e animali che si nutrono di quelle
piante? È, praticamente, impossibile, considerando che è grazie a
quella specifica erba che le Pantere Nere ricevono i loro
poteri.
Uru
Un’altra sostanza particolarmente
nota è l’Uru, un metallo mistico che nei fumetti
Marvel è presente nel mantello di
Thor, Mjölnir. Nei film appartenenti al MCU, il mantello non
possiede questo nome, ma la descrizione del Dio del tuono in
Thor: Ragnarok, quando dice che è stato “fatto con
questo metallo speciale proveniente dal cuore di una stella
morente”, ci fa capire che si riferisce al Mjölnir, poiché combacia
con la sua rappresentazione nei fumetti. L’Uru ha le sembianze di
una pietra, ed è altamente resistente ai danni. Su di esso è anche
detto che si rafforzi quando subisce un incantesimo particolare,
grazie alla sua capacità di assorbire la magia come una spugna.
Questo fa sì che possa imbrigliare e reindirizzare altre energie,
come il fulmine che Thor incanala.
L’elemento di Tony Stark
In
Iron Man 2, Tony Stark realizza un nuovo
elemento per creare un altro reattore ad arco che non sia
tossico come il palladio. Di questo elemento non è mai spiegato
niente, seppur Stark lo abbia brevettato dandogli il nome
“badassium”. L’unica cosa appresa è che questa
specie di metallo ha insolite proprietà di assorbimento
dell’energia, tanto che in The AvengersIron Man riesce ad
assorbire i fulmini di Thor, bloccando il potere della Gemma della
Mente. Pur essendo la creazione di un elemento teoricamente
semplice, nell’atto concreto richiede molta energia, tanto che il
risultato ottenuto non potrà mai, se non in rari casi, essere
stabile per lungo tempo. Inoltre, i nuovi elementi hanno la
tendenza ad essere radioattivi, indi per cui è quasi impossibile
che Stark abbia creato qualcosa di non radioattivo e più sicuro del
palladio.
Particelle Pym
Altra “materia di studio” sono poi
le Particelle Pym, un raro gruppo di particelle
subatomiche scoperte e isolate dal Dott. Henry Pym, le quali hanno
la capacità di alterare le dimensioni e la massa di oggetti o
esseri viventi. È, in realtà, una sorta di violazione della legge
fisica del cubo quadrato, secondo la quale tutto ciò che diventa 10
volte più grande copre una superficie 100 volte maggiore e pesa
1000 volte di più. Queste particelle, però, ne superano il
problema, poiché ad un certo punto riescono a spostare la massa in
eccesso nel regno quantico subatomico. Nella realtà, tale processo
non sarebbe mai possibile con la fisica che conosciamo noi.
Le Gemme dell’Infinito
La causa scatenante che in Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame ha portato alla morte di alcuni degli Avenger più
amati sono le Gemme dell’Infinito, le quali
riescono ad arrivare nelle mani del folle
Thanos facendogli distruggere interi universi. Delle Gemme,
però, il MCU ha una conoscenza abbastanza
limitata, indi per cui dobbiamo risalire ai fumetti, secondo i
quali esse sono creazioni dei Celestiali, esseri cosmici che hanno
creato il MCU e diversi altri universi. Il
potere delle Gemme è davvero enorme, come si è potuto vedere, ma
ciò che non si sa è che può essere esercitato solo in base ai
capricci dei suoi creatori. In questo modo, capiamo che
Thanos, come tutti gli altri Avenger e supereroi, sono solo una
profezia. Ma tornando ai film del Marvel Universe, la storia delle
Gemme dell’Infinito è abbastanza insensata. Queste pietre sono più
mistiche che scientifiche, ma nelle pellicole sembra che debbano
per forza essere conformi alle leggi naturali della scienza, in
particolare quelle dello Spazio e del Tempo. Inoltre, la
distruzione delle Gemme, nonostante il loro potere, non sembra
avere avuto alcun effetto sul MCU. Ma il vero punto
interrogativo è un altro: le Gemme sono davvero senzienti?
Sembrerebbe di no, se si considera che in Avengers: Infinity War, quella dell’Anima si attiva e
rivela solo dopo il sacrificio di Gamora. Ma in fondo… chi lo
sa.
Raggi gamma
Chiunque si stia ancora chiedendo in
che modo Bruce Banner sia diventato Hulk, o meglio cosa abbia
scatenato la sua trasformazione, la risposta è solo una:
l’esposizione ai raggi gamma. Nella nostra realtà,
i raggi gamma sono la lunghezza d’onda più corta delle onde
elettromagnetiche rilasciate dai materiali radioattivi , e sono
anche le più letali, in quanto causano danni intensi ai tessuti e
al DNA. Nel MCU questo problema non è
stato proprio affrontanto, con Banner che spiega a sua cugina
Jennifer Walters (She-Hulk per intenderci), che entrambi hanno “una
rara combinazione di fattori genetici che ci permettono di
sintetizzare le radiazioni gamma in qualcos’altro”. Pur potendo
essere alcuni più resistenti alle radiazioni, nessuno può davvero
alterare completamente l’energia radioattiva nel corpo.
Il siero DNA Harvest
Un’altra sostanza inspiegabile è
inserita all’interno di Secret
Invasion, nuovo show targato Marvel uscito di recente su
Disney+. Parliamo del siero del DNA
Harvest, introdotto per giustificare la ribellione dello
Skrull Gravik, portandolo a formare un esercito intenzionato a
conquistare la Terra. In questa occasione, viene rivelato che
Nick Fury ha raccolto nel tempo DNA di vari eroi e villain,
distillandoli in un unico siero, chiamato per l’appunto Harvest, il
quale può essere usato da uno Skrull per acquisire poteri di
diversi personaggi del MCU. Nonostante ciò, non è
ben chiaro come funzioni il siero: pur volendo far passare l’idea
che G’iah e Gravik possano accedere a un elenco di tutti gli esseri
il cui DNA è finito nel liquido, non c’è modo di sapere come
funzionerebbero i loro poteri. È difficile, poi, pensare che Nick
Fury possa immagazzinare tutte queste informazioni genetiche in un
unico siero, tra l’altro conservato a temperatura ambiente.
Fluido cerebrale
Concludiamo il nostro viaggio nelle
sostanze strane del MCU con il fluido
cerebrale dei Celestiali attraverso il quale, riferendoci
ai fumetti, si ottengono i superpoteri. Nel passaggio al Marvel Cinematic Universe non si sa
se questa cosa valga anche per i film: come vediamo chiaramente
nella trilogia de Guardiani della Galassia, il
cranio di un celestiale decapitato è stato trasformato in quella
che conosciamo come Knowhere, città nella quale vivono i Guardiani
e sede di una prosperosa attività mineraria. Si dice che Knowhere
raccolga le ossa, il tessuto cerebrale e il fluido spinale dei
Celestiali morti, ma non è chiaro a cosa questi in realtà servano.
Altra cosa che non ha spiegazione, e lascia fra l’altro perplessi,
è il fatto che i Celestiali, considerata l’importanta nell’Universo
Marvel del fluido, consentano che
uno di loro venga profanato in questo modo.
Attenzione: questo articolo contiene
spoiler su Black Panther: Wakanda Forever!
Black Panther: Wakanda Forever introduce la
nuova Pantera Nera del MCU,
con parecchie differenze rispetto alla trama del fumetto originale.
Questo è il primo film in cui Shuri, interpretata
da Letitia Wright, diventa una vera protagonista,
anche se segna la sua quarta apparizione nel MCU.
Shuri non è più un personaggio secondario e il film segue il suo
viaggio per diventare la prossima Pantera Nera e
salvare la sua nazione natale, il Wakanda.
Dopo la morte dell’attore Chadwick Boseman nel 2020, che ha interpretato
T’Challa in Black Panther del 2018, il secondo capitolo
del franchise di Black Panther ha dovuto essere riscritto senza la
Pantera Nera originale. Alla fine, è stata la sorella minore di
T’Challa, Shuri, a prendere il testimone,
rispecchiando la trama originale dei fumetti nonostante alcune
notevoli differenze, che ora esaminiamo grazie a
ScreenRant.
Come Shuri è diventata la Pantera
Nera nei fumetti Marvel rispetto al MCU
Sia nei fumetti che nel
MCU,
Shuri affronta sfide personali, perdite e
cambiamenti nel suo arco narrativo che la portano a diventare la
nuova Pantera Nera. Secondo il compositore del
film, si è trattato di una trasformazione così potente che il suo
arco ha persino plasmato la colonna sonora. Nei fumetti,
Namor tenta di reclutare T’Challa
per farlo entrare in un consiglio segreto di supercriminali
chiamato la Congrega. Quando T’Challa rifiuta l’offerta, viene
attaccato e finisce in coma, lasciando il Wakanda
vulnerabile senza la sua Pantera Nera. Questa situazione è simile a
quella in cui inizia la trama di Wakanda Forever, quando T’Challa nel MCU
si ammala e muore. In entrambi i casi, Shuri ha dovuto assumere la
speciale erba a forma di cuore per diventare Pantera Nera.
Tuttavia, la versione a fumetti di
Shuri era spesso risentita e gelosa del titolo del
fratello e desiderava da tempo essere la Pantera
Nera; quindi, anche se ha preso l’erba, la Dea Pantera
Nera non le ha concesso subito i poteri speciali. Ma quando Shuri
decide di rischiare la vita e di salvare comunque il
Wakanda (e T’Challa), la Dea si accorge del suo
sacrificio e le concede i poteri, rendendo Shuri
la nuova Pantera Nera. Nel MCU,
Shuri ha dovuto superare il dolore per la perdita di T’Challa e di
sua madre per tentare di ricreare l’erba nel suo laboratorio dopo
che Killmonger l’aveva distrutta in Black Panther. Una volta assunta l’erba, è
diventata immediatamente Pantera Nera per potere, ma non per
spirito. Ha dovuto affrontare il suo desiderio di vendetta e capire
cosa significasse manifestare lo spirito della Pantera Nera mentre
affrontava Namor.
La Pantera Nera di Shuri è più
potente nel MCU o nei fumetti?
Dopo aver ricreato e
assunto l’erba a forma di cuore, Shuri ha
acquisito superforza, velocità e resistenza. Forse l’abilità più
utile che ha ottenuto è però la capacità di guarigione, come si
vede alla fine del film dopo che ha rimosso una lancia che le era
stata conficcata nell’addome e continua a combattere. È evidente
che in Wakanda Forever i poteri di Shuri come nuova
Pantera Nera sono straordinari. Nei fumetti, Shuri
acquisisce supervelocità e forza come Pantera Nera; tuttavia, anche
le abilità di Shuri nei fumetti sono leggermente diverse. Ottiene
il dono di trasformare la sua pelle in una sostanza simile alla
pietra che non può essere perforata o danneggiata. È anche in grado
di trasformarsi in un uccello e di trasformare gli altri in uccelli
se si trovano in sua presenza.
Queste ultime due abilità sono state
ottenute solo dopo l’addestramento con lo spirito di
Djalia, a cui Shuri ha avuto
accesso solo dopo essere diventata la nuova Pantera
Nera. Sebbene nei fumetti abbia una gamma di poteri più
ampia, sembra che la versione MCU
della Pantera Nera sia inizialmente più forte, dato che Shuri non
si è ancora sottoposta a un ulteriore addestramento per ottenere
altre abilità. Resta da vedere se il MCU
amplierà i poteri di Shuri: entrambe le versioni del personaggio,
tuttavia, sono molto più forti con le loro tute da Black
Panther che da sole.
Come la tuta di Pantera Nera di
Shuri nel MCU è diversa da quella dei fumetti
Sia nel MCU
che nei fumetti, la tuta di Shuri è fatta dello
strumento più prezioso del Wakanda, il vibranio. L’abito di
Pantera Nera con cui Shuri ha debuttato nel
MCU
è simile a quello che ha costruito per T’Challa.
Sembra avere la stessa nanotecnologia e la stessa capacità di
assorbire/distribuire l’energia di quella di T’Challa, anche se il
design è leggermente modificato con diversi pezzi in rilievo e
tratti bianchi sulla maschera.
Sebbene i fumetti recenti abbiano
ritratto Shuri con un abbigliamento simile, a volte la si vede
anche con un colletto di pelliccia, piume o un mantello attaccato
al suo costume da Black Panther, che non è stato
ricreato nel film.
Che cosa è successo a Shuri dopo
essere diventata la Pantera Nera nei fumetti?
Anche se il
MCU
si discosta spesso dalle trame dei fumetti, guardare a ciò che è
accaduto a Shuri in queste storyline potrebbe
fornire un indizio su ciò che accadrà in seguito alla
Pantera Nera. Nei fumetti, una volta che Shuri ha
salvato suo fratello e il Wakanda da Namor
dimostrando di essere una degna Pantera Nera, mantiene il ruolo
mentre T’Challa si riprende. Alla fine mantiene il
suo status di Pantera Nera accanto a T’Challa fino ad Avengers: Secret Wars: in questa trama,
Thanos e Namor uniscono le forze
per rivendicare il Wakanda come loro base operativa. Shuri finisce
per sacrificarsi in una battaglia con Thanos, ma
T’Challa (che nel frattempo è diventato il Re dei
Morti) la riporta in vita in una storia successiva.
Anche se è improbabile che questa
trama esatta venga portata sul grande schermo, è possibile che
Namor e Kang (al posto di
Thanos) uniscano le forze in Secret
Wars, il che potrebbe fornire una trama simile che segue
due cattivi che tentano di usare il Wakanda come
loro base. Il Namor del MCU non è potente come
Thanos, quindi se dovesse fare la sua apparizione
in un film dei Vendicatori, avrebbe senso che si alleasse con un
altro supercriminale. Tuttavia, se Shuri dovesse
morire in battaglia, non è chiaro se verrà riportata in vita, dato
che probabilmente T’Challa non farà la sua
ricomparsa nel MCU dopo la
sua morte in Black Panther: Wakanda Forever. Anche se resta
da vedere come si svolgerà il viaggio di Shuri nel
MCU,
sarà emozionante scoprire come il suo personaggio continuerà a
svilupparsi e se la sua storia sarà simile a quella della sua
controparte a fumetti.
In un certo senso, il film
L’incredibile Hulk è considerato la “pecora nera”
dell’intera filmografia del MCU. Tuttavia, è probabile che il
ritorno del personaggio di Abominio, alla fine, spinga i fan a
rivalutare quel titolo in maniera significativa.
Abominio è apparso brevemente in
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, ma
tornerà per un ruolo assai più consistente nell’attesa serie
She-Hulk
che debutterà nel 2022 su Disney+. Sappiamo che Tim Roth è tornato a doppiare il personaggio
nel cinecomic di Destin Daniel Cretton e in una recente intervista
con
The Hollywood Reporter è stato proprio l’attore a spiegare cosa
lo ha spinto ad accettare di rivivere l’esperienza di Abominio.
“Ho preso parte a L’incredibile
Hulk, anni fa, solo perché pensavo che i miei figli ne sarebbero
stati imbarazzati. L’ho fatto per loro e mi sono davvero divertito
a realizzarlo”, ha spiegato. “Quindi, quando sono venuti
da me e mi hanno detto: ‘Stiamo lavorando a She-Hulk. Vuoi tornare di nuovo nei panni di quel
personaggio?’, ho subito accettato. Dovrebbe essere
divertente.”
“Allo stesso tempo, però, sono
rimasto molto sorpreso, perché all’inizio è stato difficile”,
ha aggiunto Roth, riferendosi probabilmente alla sua performance in
motion-capture. “È stato solo quando Mark Ruffalo è arrivato
per girare le sue scene nei panni di Bruce Banner che ho pensato:
‘Oh, è così che devi fare anche tu! Ci vuole senso
dell’umorismo!'”
Le dichiarazioni di Roth sono
alquanto interessanti, dal momento che nella prima scena
post-credits di
Shang-Chi abbiamo visto Bruce Banner nella sua forma umana
e non più come Smart Hulk. Non c’è motivo per credere che Hulk non
possa apparire di nuovo, e se c’è qualcosa che potrebbe realmente
scatenare il ritorno del Gigante Verde in She-Hulk,
potrebbe essere proprio il ritorno di Abominio.
Quello di Captain Marvel non sarà l’ultimo cameo di
Stan Lee nel MCU, come confermato
durante la promozione del film e nei mesi scorsi da Kevin
Feige. Il presidente dei Marvel Studios ha infatti spiegato che il
fumettista, scomparso a novembre, aveva già girato altre due scene
(più quella che vedremo in Avengers:
Endgame) prima di lasciarci ma non sappiamo se una di
queste sarà inserita in Spider-Man: Far
From Home.
“Vedremo. Abbiamo girato un paio
di altre scene, quindi siamo vicini alla fine“.
“Dopo la morte di Stan abbiamo
cominciato a pensare come avremmo potuto celebrare la sua memoria,
magari mettendo qualcosa online…Soltanto dopo abbiamo capito che il
modo migliore per omaggiarlo sarebbe stato attraverso i film […]
Posso dirvi che una celebrazione del genere era quello che Stan
aveva sempre desiderato in risposta a un qualsiasi evento
doloroso.“
Vi ricordiamo che Captain Marvel è nelle nostre sale
dal 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
La scomparsa di Stan
Lee avvenuta a novembre dello scorso anno ha lasciato un
vuoto incolmabile nei cuori di tutti i fan dei fumetti Marvel e dei film del
MCU. Lo status di icona di
Lee era divenuto ancora più elevato dopo l’innumerevole quantità di
cameo che hanno visto protagonista “The Man” all’interno
dell’Universo Cinematografico Marvel.
Dal primo
X-Men del 2000 fino al più recente
Avengers: Endgame,Stan Lee è apparso in tutti i film basati sulle
storie degli eroi partoriti dalla sua fervida immaginazione,
prendendo parte alle numerose pellicole – non solo appartenenti al
MCU – sempre con grande
entusiasmo.
A causa della sua scomparsa all’età
di 95 anni, Stan Lee non ha potuto prendere parte
a Spider-Man: Far From
Home (anche se in realtà la sua apparizione nel
film non era prevista) e
da allora i fan non fanno altro che chiedersi se da ora in avanti i
Marvel Studios decideranno di
sostituire i suoi celebri cameo in qualche modo.
Ovviamente, non sarà così! In una
recente intervista Victoria Alonso, vicepresidente
esecutivo di produzione della Marvel, ha confermato che
Stan Lee e i suoi cameo non verranno mai
sostituiti. Queste le sue parole:
“Stan Lee era una leggenda
vivente. Non so a chi sia passato per la testa di sostituirlo o di
assumere un attore per interpretarlo o addirittura di ricrearlo
digitalmente. Stan Lee è insostituibile. Non ci proveremo mai. Era
una leggenda. Era ‘The Man’. Non proveremo mai a sostituire Stan
Lee.”
Stan Lee, che
cominciò la sua carriera nel mondo dei fumetti nel 1939, ha
contribuito a creare, creando lui stesso da solo, molti dei più
famosi eroi Marvel, che da anni calcano anche
il grande schermo. Tra questi: Black Panther,
Spider-Man, X-Men, Thor, Iron Man, I Fantastici Quattro,
L’Incredibile Hulk, Daredevil e
Ant-Man.
Il fumettista è morto nella mattina
di Lunedì 12 novembre al Cedars-Sinai Medical Center di Los
Angeles, secondo quanto ha riferito The Hollywood
Reporter. Gli ultimi anni di Stan
Lee sono stati di grande tumulto. Dopo la morte di
sua moglie Joan, che ha condiviso con lui un matrimonio lungo 69
anni, nel luglio del 2017, ha fatto causa alla POW! Entertainment
per una fronde da un miliardo di dollari.
Da solo e attraverso il suo lavoro
con i frequenti collaboratori artisti-scrittori Jack Kirby, Steve
Ditko e altri, Lee ha catapultato la Marvel da una piccola avventura
editoriale nell’editore numero 1 al mondo di fumetti, e in seguito
un gigante multimediale.
Una delle sue ultime dichiarazioni
pubbliche era stato un commento a seguito della fusione tra Disney
e Fox, a seguito della quale i supoi X-Men e i Fantastici Quattro
sarebbero tornati “a casa”, in seno alla Marvel.
Nel MCU, il 16 Dicembre 1991
il Soldato d’Inverno eseguiva l’ordine di terminare Howard e Maria
Stark, genitori di Tony. La rivelazione, che è stata svelata al
pubblico nel corso delle vicende di Captain America: Civil
War, ha determinato parte dell’inimicizia tra Tony
Stark e Steve Rogers, cosa che ha portato all’ultimo, sanguinoso
scontro tra Iron Man, Cap e il Soldato d’Inverno stesso.
Nell’anniversario di quella data,
ovvero ieri 16 Dicembre, Sebastian Stan,
interprete di Bucky Barnes/Soldato d’Inverno, ha commemorato la
morte dei conuigi Stark, via Instagram:
Stan Lee commenta l’arrivo di
X-Men e Fantastici Quattro nel MCU
Stan tornerà nel Marvel Cinematic Universe
in Avengers: Infinity War, dove
insieme ai suoi amici Vendicatori, sarà impegnato a salvare la
Terra dalla minaccia di Thanos e a impedire al Titano Pazzo di
collezionare le Gemme dell’Infinito.
L’attore è anche protagonista, in
questa stagione cinematografica, di una delle più belle sorprese di
quest’anno, I, Tonya, il
biopic su Tonya Harding interpretato da
Margot Robbie. L’attore nel film è Jeff
Gillooly, ex marito di Tonya e suo complice nell’incidente subito
da Nancy Kerrigan.
L’attore compare anche in un breve
cameo in Logan Lucky,
l’ultimo esaltante film di Steven Soderbergh.
È da un po’ di tempo ormai che
sentiamo parlare del fatto che Vincent D’Onofrio potrebbe tornare nei panni
di Wilson Fisk, alias Kingpin, nel MCU dopo aver interpretato il
celebre villain nella serie
Daredevil.
Ora, secondo l’ultima voce in ordine
di tempo collegata all’eventuale ritorno dell’attore nei panni del
personaggio, D’Onofrio dovrebbe interpretare nuovamente Kingpin
nell’attesissima serie Hawkeye che debutterà il prossimo 24 novembre
su Disney+.
Nel primo trailer della serie
diffuso online all’inizio di questa settimana non c’è ovviamente
traccia di Kingpin, sebbene Echo (l’attrice Alaqua
Cox), che apparirà nello show, sia la figlia adottiva del
personaggio nel fumetti, quindi il coinvolgimento del
supercriminale nella storia potrebbe avere sicuramente un
senso.
Ora, è stato proprio Vincent D’Onofrio a rispondere alle numerose
voci via
Twitter. Nonostante negli ultimi giorni abbia condiviso
attraverso il suo profilo una serie di poesie alquanto criptiche
che hanno spinto i fan a chiedersi se non potesse trattarsi di un
riferimento velato proprio a Fisk e al suo eventuale ruolo in
Hawkeye, D’Onofrio ha chiesto ai suoi follower di non
dare troppo peso ai rumor.
“È sciocco provare a leggere
qualcosa di più profondo in quei piccoli pezzi che ho
scritto”, ha detto l’attore proprio in riferimento a quelle
poesie. “Sono cose che scrivo da anni ormai. Ma apprezzo
comunque il fandom. Ho amato interpretare Kingpin in
Daredevil.”
Durante una recente intervista,
Kat Dennings ha rivelato di aver preso parte
ad altri progetti del MCU: tra questi, però, non figura
Thor: Love
and Thunder. Nel 2011, Dennings ha fatto la sua prima
apparizione nel MCU nei panni di Darcy Lewis,
l’assistente dell’astrofisica Jane Foster (Natalie
Portman), nel primo Thor diretto da
Kenneth Branagh. Nonostante Dennings abbia ripreso il suo ruolo
in
Thor: The Dark World, è stata assente nei successivi film
dedicati agli Avengers. Tuttavia, il suo personaggio è riemerso di
recente in
WandaVision.
Nel quarto episodio dell’acclamata
serie Disney+, Darcy Lewis è tornata dopo
essere stata reclutata dallo S.W.O.R.D. per valutare le bizzarre
anomalie che si verificano a Westview, dove Wanda e Visione
risiedono attualmente come coppia sposata. In quanto scienziato
rispettato con un dottorato di ricerca alle spalle, Lewis collabora
con
l’agente Jimmy Woo (Randall
Park) per indagare sulle irregolarità confusionarie
all’interno della cittadina suburbana. L’arrivo di Lewis ha
suscitato molte domande sul futuro del personaggio: sarà coinvolta
in altre storie del MCU?
Intervistata da Extra proprio in
occasione della promozione di
WandaVision,Kat Dennings ha confermato di aver preso parti
ad altri progetti del MCU che devo ancora essere
distribuiti: “Ci sono altre cose che ho girato per la Marvel, oltre
WandaVision, che stanno per uscire… ma non posso rivelare di
più al riguardo”. L’attrice ha poi confermato che queste
“altre cose” non includono l’attesissimo Thor 4,
le cui riprese sono attualmente in corso in Australia.
Il futuro di Darcy Lewis nel MCU
Anche se Dennings potrebbe non
scambiare più battute in futuro con Chris Hemsworth, il
suo personaggio ha ingrandito ulteriormente la portata di
WandaVision, fungendo da punto di contatto
attraverso cui gli spettatori possono imparare a poco a poco sempre
di più sui misteriosi obiettivi dello S.W.O.R.D.
Negli ultimi episodi, Lewis ha
trascorso gran parte del suo tempo con l’agente Woo, che abbiamo
visto per la prima volta sullo schermo in Ant-Man
and the Wasp come ufficiale dell’FBI che
supervisionava gli arresti domiciliari di Scott Lang (Paul
Rudd). Il loro rapporto ha deliziato sia gli spettatori che i
critici: ad oggi, sono in molti che vorrebbero uno spin-off in
stile X-Files sui possibili misteri extraterrestri legati
al Multiverso con protagonisti proprio i due personaggi.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle
sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
La breve ma intensa partecipazione
di Quicksilver nel MCU, risalente ad
Avengers: Age Of Ultron,
sembra aver lasciato un leggero senso di insoddisfazione nei fan
che avrebbero voluto vedere l’eroe in un almeno un altro film del
franchise. Purtroppo la sua storyline si è conclusa tragicamente al
termine del secondo capitolo sui Vendicatori e da allora non si
sono più avuti aggiornamenti in merito.
Di certo la questione dei viaggi nel
tempo sollevata con l’imminente uscita di Avengers: Endgame ha aperto un
ventaglio di infinite possibilità per l’universo condiviso, perfino
quella della resurrezione di personaggi, unita alle opportunità
offerte dall’accordo firmato tra Disney e Fox che vede la seconda
cedere i diritti cinematografici di X-Men e
Fantastici 4; dunque è facile, a questo punto,
ipotizzare che Quicksilver faccia parte dei nomi da riportare al
più presto sul grande schermo (se interpretato da Aaron
Taylor Johnson o da Evan Peters è da
scoprire in avanti).
Tornando nel territorio delle
teorie, sappiamo che i due team principali del MCU, Vendicatori e Guardiani della Galassia, si sono
notevolmente ridotti dopo la Decimazione di Thanos, ma se è vero
che molte delle vittime della battaglia saranno resuscitate, cosa
impedisce ai sopravvissuti di riesumare gli altri caduti degli anni
precedenti?
Vi ricordiamo che Quicksilver satà
in X-Men: Dark Phoenix, nuovo
cinecomic della serie sui Mutanti che ede nel cast Michael
Fassbender, Jennifer Lawrence, Nicholas
Hoult,James McAvoy, Alexandra Shipp, Sophie
Turner, Tye Sheridan e Kodi Smit-McPhee.
Jessica Chastain, con molte probabilità, potrebbe
indossare le vesti di un classico villain di X-Men,
ovvero Miss Sinister.
Parlando con Entertainment
Tonight, Evan Peters ha addirittura dichiarato che
“amerebbe” interpretare il personaggio in un film tutto
per lui: “Penso che sarebbe davvero divertente. Amo gli effetti
speciali e quelle sequenza e amo lavorare con tutti quei ragazzi,
quindi lo farei in un secondo.”
Con circa due dozzine di film
distribuiti in un decennio, la Saga dell’Infinito del MCU è uno degli archi narrativi più longevi
nella storia del cinema. L’universo cinematografico orchestrato da
Kevin Feige continuerà a crescere, con molti altri film e serie tv
che, sulla scia di
WandaVision, verranno presto rilasciati dai Marvel Studios (pandemia permettendo,
ovviamente!).
Per tutti i neofiti della Marvel, c’è ancora un bel po’ di
tempo per recuperare tutte le grandi storie del MCU uscite al cinema fino ad oggi
prima dell’arrivo dei primi titoli della Fase 4, come
Black Widow, Gli Eterni e
Shang-Chi. Ma quanto tempo occorre realmente per guardare
tutta la Saga dell’Infinito?
Se si considerano anche i corti
della serie One-Shots e tutti i contenuti extra, ci vorrebbero ben
51 ore e 20 minuti per guardare l’intera Saga dell’Infinito del
MCU. Prima dell’uscita di
Avengers: Endgame nelle sale, alcune
catena di cinema hanno ospitato diverse maratone del MCU che sono andate avanti per ben
tre giorni. Se si considerano tutte le dovute pause (bagno
incluso!), potrebbe essere necessaria fino ad una settimana per
vedere tutte i film che compongono la Saga dell’Infinito.
La Saga dell’Infinito si compone di
ventitré film: il primo, Iron
Man, è uscito nel 2008; l’ultimo, Spider-Man:
Far From Home, risale invece al 2019. Calcolando
la durata di ogni singolo film (inclusi i titoli di coda), si
arriva a un totale di 49 ore e 56 minuti. Di seguito la durata di
ogni singolo film della Saga dell’Infinito:
Nonostante sia “morto” in
The Avengers, Phil Coulson resta
uno dei personaggi più amati del MCU. La sua seconda vita
nella serie Agents of SHIELD ha permesso ai fan di
scoprirlo meglio, tuttavia è triste pensare che i Vendicatori
immaginano ancora Coulson morto, per mano di Loki.
Tuttavia sembra che questa cosa non
debba per forza rimanere tale e che una reunion dell’agente con gli
Avengers possa avere luogo in maniera inaspettata.
A dichiararlo è Jeph Loeb, presidente della
Marvel TV, che quindi segue e
gestisce le serie tv che sono ambientate nel MCU.
In merito a Coulson, Loeb ha
dichairato: “Si tratta certamente di qualcosa che può accadere
da un momento all’altro. Una cosa che va risolta, e si potrebbe
risolverla in una maniera molto sorprendente.”
Avengers: Infinity War – la trama
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 27 aprile, dal
25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i
Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi
protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel
Marvel Cinematic Universe,
da Iron Man (2008) e Black
Panther (2018).
Avengers: Infinity
War, chi ha indossato il Guanto
dell’Infinito prima di Thanos?
Un nuovo report di
Screen Rant spiega quando Tony Stark ha scoperto dell’esistenza
delle Gemme dell’Infinito nel MCU. I Marvel Studios avevano anticipato l’esistenza
dei cristalli elementali sin dalla Fase 1 con le Gemme della Mente
e dello Spazio in The Avengers. Ma è stato solo
più tardi, quando siamo entrati nel vivo della Saga dell’Infinito,
che gli eroi hanno realizzato il loro reale impatto collettivo.
Ci sono state diverse scene
espositive nel MCU che spiegavano cosa sono le
Gemma dell’Infinito e perché possono essere pericolose se finiscono
nelle mani sbagliate. Tuttavia, è stato soltanto in Avengers:
Infinity War e, ancora di più, in Avengers:
Endgame, che le Gemme sono diventate l’obiettivo
principale. Nonostante i cristalli elementali non esistano più
nell’universo principale della Saga dell’Infinito, continuano ad
essere rivelate nuove informazioni su di esse, come ad esempio
quando Iron Man ne è venuto a conoscenza per la prima volta.
Il libro di recente pubblicazione
The Wakanda Files contiene un estratto dal diario
personale di Tony che descrive nel dettaglio la sua reazione dopo
aver appreso delle Gemme dell’Infinito. In esso, ha menzionato
Thor che parlava delle Gemme, inclusa la Gemma della Mente sulla
fronte di Visione, molto probabilmente riferendosi alla loro ultima
conversazione alla fine di
Avengers: Age of Ultron.
“Aspetta. Sto davvero
seppellendo il comando qui. Thor ha menzionato sei Gemme
dell’Infinito al centro di un vortice che causò la distruzione
della Terra. E una di loro sta apparentemente abbagliando la fronte
di Visione. Possiamo parlarne per un secondo? Gemme
dell’Infinito?”
Iron Man e l’esperienza diretta
della potenza delle Gemme dell’Infinito
Sfortunatamente,
The Wakanda Files non rivela cosa ha fatto Tony con quelle
informazioni, anche se data la sua natura curiosa, è probabile che
abbia cercato di esaminare di più le gemme elementali. Il problema
è che, probabilmente, c’è una letteratura molto limitata su di
esse, considerando che sono essenzialmente oggetti mistici. In
Infinity
War, Wong ha avuto bisogno di spiegare le loro origini e
le loro funzioni sia a Tony che a Bruce Banner mentre si
preparavano per l’arrivo di Thanos. È lecito presumere, quindi, che
Tony non sia mai andato troppo lontano con i suoi possibili sforzi
per conoscere meglio le Gemme dell’Infinito. Vale anche la pena
sottolineare che negli anni precedenti l’arrivo del Titano Pazzo,
si era occupato anche di questioni personali e
professionali.
Dopo gli eventi di Infinity
War, tuttavia, in cui ha avuto un’esperienza diretta di
quanto siano potenti le gemme, Tony potrebbe aver continuato a
esplorare la composizione delle Gemme dell’Infinito che alla fine
lo hanno aiutato a creare il Guanto dell’Infinito secondario in
Endgame.
Detto questo, molto probabilmente sapeva di avere pochissime
possibilità di sopravvivere mettendo in atto lo schiocco. Sebbene
le sei Gemme dell’Infinito non esistano più nella realtà
principale, c’è sempre la possibilità per loro di giocare un ruolo
chiave nelle trame delle successive Fasi del MCU, mentre i Marvel Studios si preparano ad
affrontare il Multiverso.
Man mano che il MCU
continua ad aggiungere altri personaggi alla sua lineup e
ad introdurre le tematiche dei viaggi nel tempo e del multiverso,
può risultare difficile tenere traccia dell’età dei personaggi,
anzi, viene da chiedersi se i loro compleanni siano mai stati
effettivamente rivelati: vediamo di fare un po’ di
chiarezza sull’età di alcuni dei nostri eroi preferiti, grazie a
ScreenRant.
Visione
Anche se Visione
potrebbe sembrare a prima vista un uomo di mezza età, in realtà è
incredibilmente giovane e nemmeno lontanamente vicino all’età
“standard” della formazione originale dei Vendicatori. È
“nato” nel 2012 durante gli eventi di Avengers: Age of Ultron, e sono stati
Bruce Banner e Tony Stark a
portare lui e Ultron in vita. Avengers: Infinity War si svolge sei anni
dopo, quando Visione viene distrutto da Thanos che
gli stacca la Gemma della Mente incastonata nella
sua testa senza pietà; ecco perché, nonostante la sua intelligenza,
è ancora un eroe molto ingenuo.
Monica Rambeau
Monica può sì aver
sperimentato l’inizio dell’acquisizione dei suoi poteri in WandaVision,
ma non ha ancora assunto lo status di supereroina. Sappiamo che ha
conosciuto Carol Danvers negli anni ’90, quando
era una bambina e, grazie al film Captain Marvel, il pubblico ha potuto
stimare l’anno di nascita di Monica al 1984. Questo fa sì che
dovrebbe avere circa 34 anni durante gli eventi di Avengers: Infinity War, e quando ritorna dopo
lo Snap cinque anni dopo in WandaVision, 39.
Shang-Chi
L’età di Shang-Chi
ha lasciato un po’ perplessi gli spettatori: gli indizi estrapolati
dal contesto circa la sua origin story in Shang-Chi e la Leggenda dei 10 anelli
indicherebbero che è nato approssimativamente nel 1999, tenendo
conto del fatto che si è diplomato nel 2017. Questo lo rende dunque
almeno 24enne, dato che il film è ambientato in un MCUpost-Snap. Potrebbe anche essere un anno o due più
anziano, se non è entrato al liceo subito dopo essere scappato da
suo padre, ma non è chiaro se questo range di età sia proprio
esatto. Non scompare durante lo Snap, ma l’attore Simu
Liu ha quasi dieci anni in più del personaggio, se l’età
stimata dal pubblico è accurata.
Scarlet Witch
Il pubblico non conosce la data
esatta del compleanno di Wanda Maximoff, ma è noto l’anno: sappiamo che
lei e Pietro sono nati all’inizio del 1989, quindi
ha circa 20 anni quando combatte per la prima volta i Vendicatori
in Age of Ultron.
Wanda ha circa 29 anni quando
combatte Thanos in Infinity War e scompare durante il suo
schiocco di dita. La serie tv WandaVision si
svolge cinque anni dopo che tutti sono tornati, ma lei ha ancora
circa 30 anni, poiché gli eventi della serie hanno luogo non molto
tempo dopo il loro ritorno. Cronologicamente, in realtà, Wanda
avrebbe 34 anni.
Captain America
Steve Rogers era un uomo già anziano
– almeno quando si prende in considerazione la sua data di nascita
– anche prima di diventarlo fisicamente. E’ nato il 4 luglio 1918,
il che lo rende un Cancro, per gli appassionati dello zodiaco.
Potremmo dire che, se c’è qualcuno che dovrebbe nascere il giorno
dell’Indipendenza, quello è proprio Capitan America; tuttavia,
poiché Steve è stato “congelato” nel 1945, era fisicamente solo
sulla ventina quando si è svegliato nel 2011 nel MCU,
nonostante cronologicamente abbia quasi 100 anni.
Falcon/Captain America
Anche se il compleanno Marvel di Sam Wilson non è dichiarato sullo schermo, al
contrario di quello di altri personaggi, è riportato in un file
dello SHIELD facente parte del materiale promozionale di The Falcon and The Winter Soldier, e sarebbe
il 23 settembre 1978. Ovviamente, non è noto se questa possa essere
effettivamente la reale data del suo compleanno o no, ma si
adatterebbe in ogni modo alla linea temporale dei film; dnque,
cronologicamente, egli avrebbe dovuto avere 40 anni durante gli
eventi di Avengers: Infinity War nel 2018 e, poiché Sam
è una delle persone spazzate via dallo Snap di Thanos, ha ancora 40
anni quando ritorna in gioco nel MCU.
Bucky Barnes
Il migliore amico di Steve
Rogers, Bucky Barnes – poi conosciuto come il
Soldato d’Inverno – è un po’ più vecchio di
Capitan America: la sua data di nascita è il 10
marzo 1917, il che significa che è del segno dei Pesci. Poiché
Bucky è stato congelato criogenicamente dall’Hydra per periodi di
tempo limitati, e scongelato ogni volta che c’era bisogno di lui, è
ancora fisicamente giovane, ma più vecchio di Steve che è stato
congelato per 66 anni in totale. Dal momento che è stato appunto
occasionalmente attivo anche durante questi anni, manifesta molto
più spesso di Steve Rogers la sua stanchezza e il
suo disincanto nei confronti del mondo.
Iron Man
A differenza di alcuni dei suoi
colleghi supereroi, Robert Downey, Jr. è in realtà
più vecchio del personaggio che ha interpretato nei film del
MCU.
Downey, Jr. è nato nel 1965, ma il compleanno di Tony Stark
sarebbe il 29 maggio 1970, il che significa che è un Gemelli. Tony
Stark è inoltre morto nel 2023, a soli 53 anni, e non è nemmeno
scomparso durante lo Snap di Thanos, per cui la sua età al momento
della morte è di 53 anni esatti.
Spider-Man
Spider-Man è uno
dei supereroi più giovani del MCU – ed è probabile che
ciò non cambierà presto. La sua data di nascita nell’universo
cinematografico differisce dai fumetti ed è il 10 agosto 2001, come
abbiamo potuto notare quando Peter è andato a ritirare il suo
passaporto in Spider-Man: Far from Home (2019).
Questo renderebbe il personaggio più
giovane del suo attore Tom Holland, nato nel 1996. Dato che Spidey è
stato polverizzato per cinque anni dallo Snap di Thanos, aveva
ufficialmente 22 anni in Avengers: Endgame, ma solo 16/17 anni
fisicamente, ed è per questo che è dovuto tornare al liceo.
Thor
Anche se non sembra, Thor è di gran lunga uno dei supereroi più
vecchi del MCU
e, differenza dei suoi colleghi, non ha mai dimostrato
timidezza nel rivelare la sua vera età. In Avengers: Infinity War (2018), ha dichiarato
di avere circa 1.500 anni, anche se la data esatta della sua
nascita non viene mai rivelata al pubblico: di certo sappiamo che
ci dovrebbero essere tantissime candeline sulla sua torta di
compleanno!
Black Widow
Black Widow è una dei due Vendicatori
originali che hanno perso la vita in Avengers: Endgame. Sappiamo che
Natasha Romanoff è un personaggio misterioso, che
ama mantenere nascoste informazioni sulla sua vita privata;
tuttavia, è noto che condivide l’anno di nascita con la sua
attrice, Scarlett Johansson, ovvero il
1984, il che significa che aveva solo 39 anni quando ha sacrificato
la sua vita su Vormir.
War Machine
Il migliore amico di Tony
Stark, James ‘Rhodey’ Rhodes, non ha mai
avuto un ruolo di spicco nel MCU–
ma ora che Iron Man non c’è più, è possibile che
il pubblico veda Rhodey indossare la tuta da
supereroe più spesso.
In ogni caso,
Rhodes si è sempre comportato come l’amico più
anziano e responsabile di Stark, ed è esattamente così:
James Rhodes è nato il 6 ottobre 1968, il che lo
rende due anni più vecchio di Tony Stark.
Hawkeye
Clint Barton e
Natasha Romanoff possono essere stati buoni amici,
forse anche migliori amici, ma non tutti potrebbero aver capito che
c’era una differenza di età significativa tra loro; infatti, nel
MCUOcchio
di Falco è nato il 7 gennaio 1971, il che significa
che aveva 13 anni più di Natasha. Questo gli ha
concesso tempo sufficiente non solo per padroneggiare il tiro con
l’arco e diventare una spia, ma anche per sposarsi e mettere su
famiglia.
Groot
Come già detto,
Spider-Man è un eroe piuttosto giovane ma, in
termini di età, è Groot a batterlo. In realtà, dal
momento che Groot invecchia ad un ritmo diverso da quello degli
umani, è un po’ difficile confrontare la sua età con quella degli
altri. Tuttavia, questa versione di Groot è nata – o cresciuta, in
realtà – nel 2014, il che significa che aveva solo 4 anni umani
quando è apparso in Avengers: Endgame – dato che è stato anche
spazzato via da Thanos per cinque anni. Eppure,
anche se aveva solo 4 anni, ha comunque trionfato sul campo di
battaglia!
Hulk
Il gruppo originale dei
Vendicatori non sarebbe stato completo senza
Bruce Banner aka Hulk aka, più tardi,
Professor Hulk. A parte Thor e l’ingannevolmente
giovane Steve Rogers, Bruce era in realtà il
membro più vecchio dei sei originali, se si considerano tutti i
compleanni dei Vendicatori: è nato infatti il 18 dicembre 1969.
Tuttavia, anche se Banner è nato nel 1969, Hulk è venuto al
mondo solo nel 2005: in molti sensi, questo spiega perché
Banner si comporta in modo più maturo di Hulk,
almeno all’inizio.
Gli eroi dell’Universo Cinematografico
Marvel sono sempre stati elogiati per il modo in cui
sono stati gestiti sullo schermo, ma è chiaro quanto sarebbero
molto meno interessanti senza i cattivi di turno pronti a sfidarli.
Nonostante non abbiano a disposizione lo stesso minutaggio degli
eroi all’interno di un film, ogni secondo in cui un cattivo appare
in scena è un’occasione per sviluppare tanto la sua personalità
quanto quella dell’eroe protagonista, in maniera significativa. È
chiaro però che nel MCU alcuni
villain sono stati messi più in luce rispetto ad altri: ecco i 10
cattivi con il maggior minutaggio a disposizione nella Saga
dell’Infinito, secondo
IMDb.
Teschio Rosso (15 minuti e 30 secondi)
Teschio Rosso è
stato uno dei primi cattivi a debuttare nel MCU ed è stato un’antagonista
adatto al primo film in solitaria di Captain America. Molti pensavano che la sua
storia sullo schermo si sarebbe esaurita dopo la fine di Captain America: Il Primo Vendicatore,
restando molto sorpresi quando lo stesso è tornato in Avengers:
Endgame in qualità di guardiano della Gemma
dell’Anima.
Considerando che ha avuto diverse
apparizioni cinematografiche alle spalle, è interessante vederlo
così in basso in questa classifica, sotto altri villain che magari
sono invece apparsi in un unico film.
Justin Hammer (16 minuti e 30 secondi)
Justin Hammer è
stato introdotto per la prima volta in
Iron Man 2: il suo ruolo era quello del rivale in
affari – chiaramente di minor successo – di Tony Stark,
interpretato in modo esilarante da Sam Rockwell.
Sorprendentemente, Hammer ha avuto
un grosso impatto nel MCU al di fuori dei film: è infatti
uno dei pochi criminali a cui si fa riferimento sul versante
televisivo, grazie al proiettile di Giuda, un’invenzione delle
Hammer Industries, presente sia in Luke
Cage, la serie targata Netflix, che in Agents
of SHIELD della ABC. Dato che si tratta di uno dei
pochi cattivi che la Marvel non ha ucciso e che è stato
invece mandato in prigione alla fine del film, c’è sempre la
possibilità che potremmo vederlo tornare nel futuro del MCU.
Ego (17 minuti)
Nonostante sia stato menzionato nel
primo film dedicati ai Guardiani, non incontreremmo il padre di
Peter Quill, il Celestiale Ego (noto anche come Il
Pianeta Vivente), fino a Guardiani della Galassia Vol. 2.
Quando appare per la prima volta, è
la figura genitoriale perfetta per Peter, rendendo la sua morte per
mano dei Guardiani (inevitabile e necessaria) ancora più
straziante, soprattutto perché provoca anche la morte dell’uomo che
ha allevato davvero Peter, Yondu. Dal momento che i Celestiali
saranno presenti nel prossimo film dedicato agli Eterni,
non sarebbe uno shock se Ego dovesse apparire o se si dovesse fare
riferimento a lui in una delle tante scene ambientate nel
passato…
Ultron (17 minuti)
Non appena uscì il primo trailer di
Avengers: Age of Ultron, quasi subito i fan ebbero la
conferma di quanto sarebbe stato perfetto James Spader nei panni di
Ultron.
Mentre alcuni sono rimasti delusi
dal film, la performance di Spader è stata tutt’altro che una
delusione: una performance che è stata elogiata sia dal pubblico
che dai suoi colleghi attori. Ultron, dopo Thanos
e Zemo, è il cattivo del MUC che è riuscito ad
avvicinarsi maggiormente al raggiungimento del suo obiettivo: nel
film, infatti, prima di essere fermato dai Vendicatori, era davvero
pochi passi dalla distruzione di tutta la vita sulla Terra.
Avvoltoio (19 minuti)
Su Spider-Man:
Homecoming gravava il peso di numerose aspettatve:
attraverso il film, infatti, si doveva dimostrare non solo che la
Marvel poteva gestire accuratamente
un personaggio come Peter Parker, ma che era in grado di farlo lo
stesso anche con i suoi nemici.
Fortunatamente per i fan, il film è
stato in grado di regalare un personaggio come
l’Avvoltoio interpretato da
Michael Keaton. Come primo cattivo per il Peter del
MCU, Avvoltoio si è rivelato una
miscela perfetta di simpatia ed astuzia: inoltre, la connessione
personale che aveva con Peter, come padre della sua ragazza, ha
reso la scena in cui nessuno dei due sfoggiava il proprio costume
ancora più interessante…
Killmonger (20 minuti e 45 secondi)
Killmonger
e la sua storia hanno avuto un forte impatto sul pubblico, il che è
un’impresa davvero impressionante, poiché il personaggio appare in
Black
Panther per meno di mezz’ora. Sebbene i metodi possano
essere stati estremi, il suo messaggio di una Wakanda che rifiuta
di aiutare quelli che non erano nativi, aveva una sua ragion
d’essere.
È stato chiaramente un personaggio
che ha influenzato T’Challa, a tal punto da spingerlo ad andare
contro la tradizione del suo popolo e a cambiare il modo in cui il
paese ha affrontato il resto del mondo. Ha portato ad una svolta
che potrebbe rappresentare un unicum: l’unica volta nel
MCU in cui l’eroe ha veramente
considerato il punto di vista dell’antagonista, modificando gli
eventi in meglio.
Mysterio (21 minuti e 15 secondi)
È interessante notare che, sebbene
Spider-Man sia uno dei nuovi eroi del MCU, entrambi i cattivi principali
di Peter Parker nel MUC siano in questa lista. Mysterio/Quentin
Beck (ammesso che quest’ultimo sia il suo vero nome!), è stato
un grande criminale da inserire sullo schermo dopo Avvoltoio,
capace di distaccarsi dal precedessore per la freschezza legata
alla sua immagine e ai suoi poteri.
Nonostante la sua “morte apparente”
alla fine di
Spider-Man: Far From Home, in molti credono che quella
non ha rappresentato la fine della storia del personaggio e che lo
stesso potrà ottenere molto di più nelle successive fasi del
MCU.
Obidiah Stane (22 minuti)
Obidiah Stane
occupa un posto molto speciale, in quanto primo cattivo del
MCU. Anche se può sembrare strano,
i fan devono parzialmente ringraziarlo per averci dato Iron
Man e per aver dato il via al MCU.
Fino ad oggi, Stane rimane uno dei
cattivi più elaborati del MCU: ciò è in gran parte dovuto
alla quantità di tempo dedicata alla realizzazione del personaggio
e delle sue motivazioni, rendendo il minutaggio – spesso
sproporzionato – a cui è andato incontro per distruggere Tony
completamente credibile.
Thanos (44 minuti e 30 secondi)
Nonostante appaia interamente in
soli due film, con un ruolo secondario in Guardiani della Galassia,
Thanos è stato una presenza oscura in tutto il
MCU sin dal suo cameo alla fine di
The Avengers.
Quando finalmente si presenta in
Avengers:
Infinity War, ovviamente non delude le aspettative.
Ognuno dei secondi che il Titano Pazzo spende sullo schermo serve
solo a confermare che si tratta del personaggio più minaccioso e
terrificante di sempre. Dal momento in cui è apparso sulla nave
asgardiana, influenza l’attenzione del pubblico, facendolo sembrare
che lo spettatore non stia guardando un film sui Vendicatori, ma
bensì un film a lui dedicato.
Loki (1 ora, 14 minuti e 30 secondi)
Data l’enorme popolarità del
personaggio, non sorprende che Loki sia apparso di
più sul grande schermo rispetto a tutti gli altri villain del
MCU.
Sin dalla sua prima apparizione nel
primo film di Thor e
il suo ruolo da principale cattivo in The Avengers, il personaggio- nonostante la
sua natura – ha accumulato un gran numero di fan. Finora Loki è
apparso in un totale di 6 film del MCU: prossimamente lo vedremo nella
sua serie targata Disney+, con protagonista la versione
del personaggio che è fuggita dalla timline del 2012 usando il
tesseract in Avengers:
Endgame .
I cattivi Marvel sono noti per aver
accumulato un certo numero di vittime sul grande schermo, ma anche
eroi come gli Avengers hanno ucciso diversi
personaggi nel MCU. Gli scontri uno contro uno tra eroe e
cattivo sono terreno fertile per morte e distruzione, soprattutto
quando i Vendicatori si riuniscono per combattere collettivamente
minacce su larga scala per l’universo. Tuttavia, solo uno può
rivendicare il titolo di Avenger più letale.
Anche se nuovi eroi ed eroine si
uniscono ai ranghi dei Vendicatori ogni anno, i sei membri
originali della squadra d’élite messa insieme da Nick Fury –
Iron Man, Thor, Captain America, Vedova Nera, Hulk
e Occhio di Falco – rimangono il cuore e l’anima
su cui è stato costruito il franchise . E in qualità di membri più
longevi del MCU, gli eroi ben noti già dalla
Fase 1 hanno condiviso la sfortunata circostanza di impegnarsi nel
maggior numero di battaglie, sconfiggendo così il maggior numero di
nemici.
Maggiori superpoteri e una vita più
lunga equivalgono ad una maggiore capacità di uccidere. Ecco perché
al primo posto figura Thor, probabilmente il più potente dei
Vendicatori originali, e certamente il più anziano. In
Avengers:
Infinity War, Thor afferma: “Ho millecinquecento
anni. Ho ucciso il doppio dei nemici rispetto ai miei anni”,
il che porrebbe il numero delle uccisioni del Dio del Tuono ad un
minimo di 3000. Thor combatte intere armate di giganti, elfi e
altre creature in tutta la serie dedicata agli Avengers, persino
nei film in solitaria tipicamente riservati a storie più intime che
favoriscono lo sviluppo del personaggio rispetto all’azione. Le
oltre 3000 uccisioni di Thor sono più di qualsiasi altro
Vendicatore nel MCU. Tuttavia, mettendo da parte
temporaneamente la longevità di Thor, l’Asgardiano si avvicina
molto di più al resto del team, perdendo forse anche il suo titolo
di Vendicatore più letale a causa di un eroe terrestre.
Per essere un umano senza poteri
speciali, a parte un geniale intelletto e miliardi di dollari, Tony
Stark è un assassino altamente prolifico. Con una ben nota storia
nella tecnologia delle armi e la tuta di ferro altamente avanzata
di Iron Man, Stark conta abbastanza uccisioni da potersi
classificare secondo nella lista dei più letali Vendicatori. Nel
suo film d’esordio, uccide dozzine di nemici subito dopo aver
forgiato il suo primo abito. Lo schicco di Stark in Avengers:
Endgame non solo sconfigge Thanos (e purtroppo anche
se stesso) ma presumibilmente centinaia di soldati di Thanos sia a
terra che in aria.
Thor, Iron Man e gli altri: ecco i
Vendicatori più letali del MCU
Thor e Iron Man fanno quindi squadra
a sé, mentre i restanti quattro Vendicatori si trovano molto
indietro in termini di uccisioni. Il servizio di Cap nel conflitto
più mortale della storia umana durante Captain America: Il primo vendicatore
significa certamente che l’eroe ha alle spalle un numero di
uccisioni più alto di quanto ci si potrebbe aspettare, ma tale
numero è senza dubbio inferiore rispetto a quello di Hulk,
specialmente contando il tempo trascorso dal Gigante Verde a
Sakaar.
Completano la lista Occhio di Falco
e Vedova Nera: anche se la storia travagliata di Vedova Nera e la
trasformazione di Occhio di Falco in Ronin potrebbero giustificare
diverse morti, i loro ruoli da assassini letali erano probabilmente
più adatti ad eliminare i singoli bersagli.
L’universo cinematografico Marvel, abbreviato MCU, ha preso
ufficialmente piede nel lontano 2008 dopo l’uscita in sala di
Iron Man (il film che apre la Fase 1) e da allora
si sono susseguiti altri sedici titoli, senza contare quelli di
prossima uscita, ovvero Black Panther (16
febbraio) e Avengers: Infinity War (25
aprile); da allora tutti gli attori che abbiamo visto sullo schermo
sono ricomparsi a più riprese non soltanto nei propri standalone ma
anche nei film dei colleghi: ma chi sarà quello con le maggiori
presenze nel MCU?
Scopriamolo insieme grazie a questa
infografica pubblicata sul forum Reddit. A guidare la classifica è
il veterano Tony Stark di Robert Downey Jr.
insieme al Captain America di Chris Evans.
Molti di questi li rivedremo presto
in Avengers: Infinity War, il film diretto da
Anthony e Joe Russo che arriverà nei cinema USA il 4 maggio,
dal 25 aprile in Italia.
Di seguito la sinossi:
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Da quando il Marvel Cinematic Universe ha
iniziato ad aprirsi anche ad altre dimensioni con film quali
Doctor
Strange e Ant-Man,
l’universo è letteralmente esploso con nuovi contenuti. Da allora
queste piccole increspature si sono “evolute” in un vasto
Multiverso in continua espansione che, ad oggi, è ancora in fase di
esplorazione. Tuttavia, dal momento che film come Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli hanno
contribuito a rendere ancora più ricche le varie realtà e i vari
regni del MCU, è fondamentale a questo punto
comprendere la differenze tra dimensioni e universi.
In
Shang-Chi, l’eroe eponimo e i suoi compagni di viaggio
devono recarsi nel regno mistico di Ta Lo. Tuttavia, raggiungere la
destinazione non è un’impresa facile, poiché tale regno si trova in
un’altra dimensione. Per accedervi, i viaggiatori devono
attraversare un pericoloso labirinto fatto di foreste di bambù che
si muove a suo piacimento. Una volta oltrepassato il labirinto,
devono avventurarsi in un tunnel e attraversare un portale d’acqua
simile ai portali a forma di anello che usano gli stregoni. Una
volta superato, si ritroveranno finalmente nel regno di Ta Lo.
La terra è composta da creature
mitiche al centro delle cultura folkloristica cinese, inclusi i
draghi, e fa parte di una rete di villaggi simili all’interno di Ta
Lo. Sebbene l’accesso alla terra sia difficile per una persona
normale, non è niente in confronto all’accesso alle moltitudini di
universi derivanti dalla Sacra Linea Temporale.
Nel MCU, le dimensioni sono terre che
contengono spazio, materia ed energie simili ma separate da
differenze tra gli elementi. Oltre a Ta Lo, queste dimensioni
includono la Dimensione Oscura (la casa del temuto Dormammu) e il
Regno Quantico. Per accedere alla Dimensione Oscura, la maggior
parte degli stregoni deve accedere alla propria forma astrale, a
meno che non si apra un buco nella realtà, rendendo possibile
l’ingresso nello spazio malvagio. Ci si può avventurare nel Regno
Quantico, invece, restringendosi tra le molecole di uno spazio,
praticamente sfondando una barriera teorica in un altro mondo.
Anche i Nove Regni, come Asgard, contano come dimensioni e possono
essere raggiunti tramite i wormhole o il Bifrost.
Dall’altra parte, gli universi sono
un concetto molto più complesso che si estende oltre la logica dei
regni, in qualcosa che tuttavia è ancora compreso nel MCU. Quando Sylvie ha ucciso Colui
che rimane nella serie Loki, ha provocato la nascita del Multiverso.
Ciò significa che le linee temporali hanno cominciato a diramarsi
rispetto all’unica Sacra Linea Temporale e a creare infinite realtà
e possibilità all’interno del canone. Di conseguenza, queste linee
temporali hanno continuato a ramificarsi nelle loro realtà (o
universi). Pertanto, anche le realtà che contengono caratteristiche
quasi identiche alla realtà primaria contano come un universo
separato. Quell’universo, a sua volta, potrebbe anche contenere le
sue stesse dimensioni, completamente separate da quanto visto in
precedenza.
Perché nel MCU è importante
conoscere la differenza tra universi e dimensioni?
Dal momento che il concetto è ancora
in fase di esplorazione e comprensione nel MCU, la struttura utilizzata per
classificarlo nei fumetti non è stata implementata. Nei libri, a
ogni nuovo universo è stato assegnato un numero per aiutare i
lettori a distinguerlo dagli altri universi. Ad esempio, l’universo
dei fumetti Marvel principale è Terra-616,
mentre l’universo dei fumetti Ultimate è Terra-1610 e quello del
MCU è Terra-199999. Tuttavia, si
applica ancora la stessa logica per le dimensioni e gli universi
designati.
Il canone del MCU è rinato con il Multiverso. Di
conseguenza, possono nascere nuovi universi e nuove storie in
qualsiasi momento, come mostrato nella nuova serie What If… ?. Con eroi come Doctor Strange e Ant-Man che sono in grado di
esplorare entrambe le arene, conoscerne le differenze è più
importante che mai. Tuttavia, è parecchio esaltante vedere nuove
realtà e dimensioni esplorate in tempo reale.
Dato il numero sempre crescente di
eroi nel MCU,
molti si chiedono che fine abbiano fatto i sei Vendicatori
originali introdotti in The Avengers del 2012. Nella Saga dell’Infinito, gran parte della storia
del MCU
ruotava proprio attorno ai sei Vendicatori principali:
Capitan America, Iron Man,
Hulk, Thor, Vedova
Nera e Occhio di Falco. Anche se
naturalmente sono stati introdotti altri personaggi per aiutarli,
questi sei sono stati considerati la squadra principale delle prime
tre Fasi del MCU.
Con l’inizio della Fase 4, tuttavia, c’è più confusione rispetto
a chi effettivamente formi parte della squadra centrale
dell’universo Marvel, soprattutto considerato
l’espansione in termini di personaggi e storie degli ultimi anni,
unito all’assenza di alcuni dei sei Vendicatori originali. Ecco un
riepilogo definitivo della posizione dei sei Vendicatori originali
nel MCU
e del loro futuro.
Iron Man
Probabilmente uno dei
Vendicatori originali più importanti per il MCU
in termini di storia è Tony Stark/Iron Man. Il
personaggio ha fatto alcune apparizioni nel MCU
prima di debuttare per la prima volta come Vendicatore del MCU
nel 2012 con The Avengers. In quell’occasione, ha fatto
squadra con gli altri cinque membri principali per sconfiggere
l’invasore Loki e salvare New York City dai conquistatori alieni.
Da allora, il viaggio di Iron Man si è evoluto molto nel MCU.
Il suo PTSD per gli eventi di The Avengers è stato esplorato in Iron Man 3, prima di salvare nuovamente il
mondo da una minaccia che altera l’universo di sua creazione in
Avengers: Age of Ultron. In seguito, la
divergenza di opinioni tra lui e Capitan America sugli Accordi di
Sokovia ha portato allo scioglimento dei Vendicatori in
Captain America: Civil War, che ha spinto Iron Man a
diventare il mentore di Spider-Man nel MCU.
Poi, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame hanno visto Tony Stark
riunire i Vendicatori e combattere contro il Titano Pazzo Thanos in
un conflitto che è stato il culmine dell’intera Saga dell’Infinito e del viaggio di Tony.
In Avengers: Endgame, Tony ha sacrificato la sua
vita per usare il Guanto dell’Infinito, causando la scomparsa di
Thanos e dei suoi scagnozzi, salvando il cosmo Marvel e assicurando il futuro
della sua nuova famiglia. Dopo la sua morte in
Endgame, Tony non è più apparso nel MCU,
a parte brevi flash in Spider-Man: Far From Home o altri riferimenti
alla sua vita. La sua eredità continua a vivere nel MCU,
cosa che diventerà ancora più chiara nel futuro del franchise.
Il futuro di Iron Man
Anche dopo la sua morte,
ci sono alcuni modi in cui Iron Man tornerà in futuro. La
seconda stagione di What If…? dovrebbe avere come protagonista
Tony Stark, dato che il progetto consiste in episodi antologici che
esplorano il vasto multiverso del MCU.
Inoltre, il personaggio di Riri Williams/Ironheart
è stato introdotto in Black Panther: Wakanda Forever come vero
successore di Iron Man dopo aver costruito un’armatura Stark Tech,
il che significa che l’eredità di Tony si farà probabilmente
sentire nella prossima serie Ironheart. Inoltre, l’imminente
progetto Armor Wars sarà incentrato sulla tecnologia di
Tony che finisce nelle mani sbagliate, un’altra storia del MCU
che probabilmente vedrà Tony protagonista in qualche modo
nonostante la sua scomparsa. Allo stesso modo, l’aspetto
multiversale del MCU
potrebbe vedere il ritorno di Iron Man. Le indiscrezioni su
Avengers: Secret Wars affermano che nel film
torneranno le varianti MCU
dei Vendicatori originali. Se così fosse, Iron Man potrebbe tornare
per l’ultimo film della Fase 6.
Capitan America
Probabilmente il secondo
Vendicatore originale più importante per la storia complessiva del
MCU
è stato Steve Rogers/Captain America. Etichettato
come Primo Vendicatore nell’omonimo film del 2011, Steve è
diventato il leader dei Vendicatori nel film del 2012. Assumendo il
controllo della battaglia di New York, la sua mente tattica e il
suo coraggio ispiratore hanno portato i Vendicatori alla vittoria
contro Loki. Ha continuato a combattere l’HYDRA, una divisione
scientifica nazista che aveva combattuto durante la Seconda Guerra
Mondiale, dopo che questa era riemersa sotto la maschera dello
SHIELD. Steve ha poi aiutato i Vendicatori contro Ultron prima di
guidare una sezione dei Vendicatori durante
Civil War. Data la sua opposizione ad Iron Man e agli
Accordi di Sokovia, Steve e i suoi alleati si
nascosero per cinque anni dopo essere diventati latitanti, per poi
tornare in azione quando Thanos invase la Terra in Avengers: Infinity War .
Steve ha combattuto nella
Battaglia di Wakanda, senza riuscire a impedire a
Thanos di decimare il 50% di tutta la vita nell’universo. Cinque
anni dopo, in Avengers: Endgame, ha guidato i Vendicatori
per l’ultima volta in una missione per recuperare le Gemme
dell’Infinito, riportare indietro tutti coloro che erano andati
perduti e sconfiggere Thanos. Steve è stato determinante in questa
missione prima di tornare segretamente a vivere con il suo primo
amore Peggy Carter negli anni ’40, dopo aver
utilizzato il Regno Quantico per riportare le Gemme
dell’Infinito al loro giusto posto nel tempo. Steve è
tornato anziano dopo aver vissuto una vita piena, ritirandosi dai
Vendicatori e passando il suo mantello a Sam
Wilson.
Il futuro di Capitan America
Sebbene i progetti
successivi abbiano fatto riferimento al fatto che
Steve è morto nel MCU
a causa della sua età avanzata, non è ancora stato confermato cosa
gli sia successo esattamente. Per questo motivo, potrebbe
riapparire fisicamente in futuro, ma se così non fosse, la sua
eredità sarà comunque ben presente, così come quella di Iron Man.
Il prossimo Captain America: Brave New World, incentrato
su Sam Wilson, farà sicuramente riferimento a
Steve e vedrà Sam impegnato a mantenere l’eredità del primo.
Inoltre, lo Steve Rogers animato dovrebbe tornare nella
seconda stagione di What If…? e una variante multiversale
potrebbe apparire in Avengers: Secret Wars insieme ad Iron
Man.
Thor Odinson
A completare l’iconico
trio della Saga dell’Infinito è Thor Odinson, uno
dei più potenti dei sei Vendicatori originali del MCU.
Come Steve e Tony, Thor è diventato ufficialmente un Vendicatore in
The Avengers del 2012, dopo aver imparato a
essere degno del suo mitico martello Mjolnir in
Thor del 2011. Da allora, Thor ha salvato il cosmo
da Malekith l’Elfo Oscuro, ha contribuito a sconfiggere Ultron
insieme ai suoi compagni Vendicatori e ha lasciato la Terra per
indagare sulle Gemme dell’Infinito. Questo lo ha
portato in conflitto con la sorellastra Hela, che ha sconfitto
insieme al fratello Loki scatenando il Ragnarok e distruggendo
Asgard.
Thanos ha quindi rintracciato gli
Asgardiani in fuga da Thor, ne ha uccisi la metà e ha preso il
Tesseract che conteneva la Pietra Spaziale, uccidendo nel frattempo
Loki e il migliore amico di Thor, Heimdall. Thor si è poi opposto a
Thanos insieme agli altri Vendicatori in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, sconfiggendolo alla fine.
Il fallimento autoimposto di Thor nel primo caso lo ha portato alla
depressione e all’aumento di peso nel secondo, un aspetto
affrontato nel film successivo a Endgame, Thor: Love and Thunder. Thor ha ripreso i
contatti con la sua ex fidanzata Jane Foster, che
è diventata degna di Mjolnir mentre lottava contro il cancro.
Insieme a Jane e a Valchiria, Thor ha salvato Nuova Asgard da
Gorr il Macellatore di Dei, perdendo però la vita di Jane.
L’ultima volta che Thor è stato visto nel MCU
ha preso in custodia la figlia di Gorr, diventando così un padre
adottivo nel MCU.
Il futuro di Thor
Molto più di Iron
Man e Captain America, il potenziale di
Thor per le storie future del MCU
è decisamente maggiore. Anche se nulla è confermato, Thor
5 potrebbe essere una possibilità. In caso contrario, è
probabile che Thor ritorni in
Avengers: The Kang Dynasty per combattere Kang il Conquistatore. Come Steve e Tony, Thor
apparirà probabilmente anche come variante multiversale nella
seconda stagione di What If…?.
Hulk
Un altro dei Vendicatori
originali più potenti é Hulk/Bruce Banner. Dopo
The Avengers, il viaggio di Hulk nel MCU
è stato raccontato in diversi ruoli di supporto a causa delle
complicazioni dei diritti cinematografici di Hulk tra Marvel e Universal. Responsabile di
aver aiutato Tony a creare Ultron, Bruce ha rimediato al suo errore
sconfiggendo l’IA malvagia. Hulk è rimasto bloccato su Sakaar dopo
essere volato via dalla Terra in Age of Ultron, riunendosi con Thor
dopo essere stato Hulk per due anni. In questo periodo Hulk ha
acquisito una parvenza di autonomia, separando ulteriormente la sua
divisione da quella di Banner.
Hulk ha aiutato Thor a causare il
Ragnarok, per poi essere inviato sulla Terra da
Heimdall prima della morte di quest’ultimo per avvertire gli altri
Vendicatori dell’invasione di Thanos. Bruce ha poi combattuto in
Avengers: Infinity War utilizzando l’armatura
Hulkbuster di Iron Man, dopo che la nuova indipendenza di Hulk gli
ha fatto rifiutare i desideri di Banner. Durante il salto temporale
di cinque anni tra Infinity War e Endgame, Bruce ha scoperto un modo per
combinare la sua mente con il corpo di Hulk, diventando il
Professor Hulk del MCU.
Il Professor Hulk ha usato il Guanto dell’Infinito per riportare in vita il
50% dell’universo che ha subito un’interruzione, prima di
combattere nella Battaglia della Terra contro Thanos. Più
recentemente, Hulk è apparso in She-Hulk: Attorney at Law. Durante questa
serie, è stato rivelato che Hulk ha generato un figlio durante il
suo periodo di due anni su Sakaar, chiamato Skaar. Skaar è tornato
sulla Terra con suo padre alla fine di She-Hulk, segnando così le ultime apparizioni di
entrambi nel MCU.
Il futuro di Hulk
Per quanto riguarda il
futuro di Bruce, la sua storia potrebbe continuare
con Captain America: Brave New World. Anche se non
è stata confermata la sua apparizione, Thunderbolt Ross, Betty Ross
e The Leader, tutti provenienti da L’incredibile Hulk del 2008, faranno la loro
comparsa. Questo rende Captain America 4 essenzialmente
un sequel dell’Incredibile Hulk, il che significa che Bruce
potrebbe benissimo tornare nella Fase 5. In caso
contrario, la storia di Hulk continuerà in
Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars , a meno che i Marvel Studios non mantengano in qualche modo
i diritti per un film solista di Hulk nel frattempo.
Black Widow
Dopo aver contribuito a
respingere l’invasione di Loki,
Natasha ha aiutato Steve a
scoprire l’HYDRA e ha sconfitto Ultron insieme alla sua squadra. Si
è poi schierata con Iron Man durante Captain America: Civil War, prima di cambiare
schieramento e fuggire con Steve. Durante questo periodo, Natasha
ha riallacciato i contatti con la sua famiglia, compresa la sorella
Yelena Belova, e ha affrontato
Dreykov, il leader della Stanza Rossa dove era
stata cresciuta per diventare un’assassina. Dopo aver sconfitto
Dreykov, la Vedova è tornata da Steve e ha
contribuito alla battaglia di Wakanda. Durante il
Blip di cinque anni, Natasha ha tentato di continuare il lavoro dei
Vendicatori prima che venisse attuato il piano per sconfiggere
Thanos. Per recuperare la Pietra dell’Anima in
Avengers: Endgame, Natasha si è sacrificata
affinché Hulk potesse riportare tutti in vita e
sconfiggere Thanos.
Il futuro di Black Widow
Data la sua morte in
Avengers: Endgame, è improbabile che
Natasha appaia di nuovo nel MCU
al di fuori della
stagione 2 di What If…?. La sua eredità si è fatta sentire in
Hawkeye, grazie al lutto del personaggio
principale e alla continua apparizione di sua sorella,
Yelena. Come Steve e Tony,
Natasha potrebbe tornare in Avengers: Secret Wars come variante
multiversale.
Hawkeye
L’ultimo membro della
squadra originale dei Vendicatori era Occhio di Falco/Clint
Barton. Dopo essere stato controllato mentalmente da Loki
in The Avengers, Occhio di Falco ha ripreso
conoscenza e ha combattuto contro l’Asgardiano. Tornò poi per la
battaglia contro Ultron, dove si scoprì che aveva una famiglia,
prima di schierarsi con Capitan America nella Civil War. Barton ha poi accettato un
patteggiamento con il governo degli Stati Uniti che gli ha permesso
di vivere con la sua famiglia agli arresti domiciliari, prima che
venissero eliminati da Thanos. Spinto dal dolore e dalla rabbia,
Barton è diventato Ronin, un samurai errante che si vendica delle
organizzazioni criminali sopravvissute durante il Blip. Barton
rinunciò alle sue abitudini quando gli fu detto che i Vendicatori
potevano riportare indietro tutti quelli che avevano perso,
unendosi al furto del tempo e aiutando a sconfiggere
Thanos. Da Avengers: Endgame, Barton ha fatto da mentore
al nuovo Occhio di Falco, Kate Bishop, e si è ritirato con la sua
famiglia. Per questo motivo, attualmente è ancora vivo nel MCU.
Il futuro di Hawkeye
Per quanto riguarda il
futuro di Barton, un’eventuale seconda stagione di
Hawkeye lo vedrebbe tornare. Oltre a questa –
e alla
stagione 2 di What If…? – è difficile prevedere quale sarà la
prossima apparizione di Barton. La scelta più logica è
Avengers: The Kang Dynasty, con Barton che lascerà la
pensione per combattere contro Kang insieme agli altri membri
rimasti da The Avengers del 2012.
Il grande successo del
MCU sta portando il pubblico a
chiedere sempre di più, anche in materia di rappresentanza degli
spettatori stessi, che sono felici di pagare un biglietto per
vedere in azione i loro eroi.
Dopo l’introduzione di un nuovo
componente nella comunità di colore del MCU, Black
Panther, che avrà anche un film solo, e con
all’orizzonte un progetto che vedrà protagonista la prima eroina
donna dell’universo condiviso Marvel, Captain Marvel, potrebbe essere
il caso per i Mavel Studios di aprire una finestra anche sul mondo
LGBT.
A tal proposito Collider ha sentito
il parere dei fratelli Russo, che sembrano inclini
a introdurre personaggi omosessuali nel MCU, se non altro per rispecchiare
la composizione dei fan e degli spettatori che vanno al cinema. Si
tratterebbe comunque di un rischio, considerando le cattive
condizioni in cui versa la comunità LGBT in grande mercati come la
Russia o la Cina, ma per i registi di Captain America
Civil War la certezza di essere un brand
di grande successo è anche sinonimo di possibilità di
prendersi qualche rischio.
Un nuovo report di
Screen Rant fa luce sul perché Nick Fury
(Samuel
L. Jackson) abbia impiegato così tanto tempo prima di
assemblare gli Avengers del MCU dopo gli eventi di
Captain
Marvel. Quando l’Universo Cinematografico Marvel ha debuttato per la prima
volta nel 2008, era già palese che l’intento della Casa delle Idee
fosse quello di realizzare una serie di film che potessero essere
in qualche modo interconnessi tra di loro (esattamente come avviene
nei fumetti): già nel primo
Iron Man, infatti, abbiamo visto un cameo
dell’allora direttore dello SHIELD. Da quel momento, Fury è
diventato uno dei personaggi chiave quando si è trattato di riunire
gli eroi più potenti della Terra per il primo grande crossover del
MCU, ossia The Avengers. Tuttavia, è assai
curioso il motivo per cui abbia aspettato così tanto prima di
farlo: a quanto pare, Fury aveva redatto il programma “Avengers
Initiative” già nel 1995.
Captain
Marvel, il film di Anna Boden e Ryan Fleck, ha
ufficialmente introdotto il personaggio di Carol Danvers
(interpretato da
Brie Larson) nel MCU. Ambientato a metà degli anni
’90, il film precede gli eventi di Iron Man, il che significa che
l’eroina era già in azione da molto prima del rapimento di Tony
Stark (Robert
Downey Jr.) in Afghanistan. L’incontro di Carol con un Fury
ancora giovane (e soprattutto con ancora due occhi), avvenuto
perché gli umani erano stati coinvolti nel conflitto Kree/Skrull,
aveva dato a Fury l’idea di riunire un gruppo di supereroi che
avrebbero potuto aiutare a proteggere la Terra nel caso in cui
un’altra minaccia extraterrestre fosse diventata imminente.
Fu solo dopo quando Tony rivelò al
mondo intero di essere Iron Man che Fury – almeno apparentemente –
decise di lavorare attivamente alla realizzazione dell’iniziativa
Avengers. Al di fuori di ciò che è accaduto sul grande schermo, la
spiegazione potrebbe apparire ovvia: la storia di Captain Marvel non è stata decisa fino allo
sviluppo della Fase 3 del MCU. Realizzare quel film ha
permesso ai Marvel Studios di riempire alcuni buchi nella
sua storia, ma al tempo stesso ha portato ad una nuova serie di
domande sulla continuity del franchise. Sebbene non sia
mai stata fornita una ragione esplicita in merito, alcuni eventi
passati potrebbero fornire una risposta al motivo per cui Fury ha
posticipato per anni “l’Avengers Initiative”.
Avengers Initiative nel MCU: un
progetto difficile da far decollare per Nick Fury
In The Avengers è stato rivelato che Fury
stava sperimentando il Tesseract con l’intento di sviluppare armi
attraverso il suo potere. Come ha spiegato a Iron Man e Captain
America (Chris
Evans) sulla scia della presunta morte di Phil Coulson
(Clark
Gregg), quello era il suo modo di proteggere la Terra nel caso
in cui si verificasse un altro attacco di portata mondiale. Fury
menzionò anche l’idea “dell’Avengers Initiative”, ma ammise che si
trattava di uno stratagemma più rischioso, considerando che avrebbe
dovuto spingere un gruppo di eroi straordinari a lavorare insieme
per combattere battaglie che da soli non avrebbero mai potuto
affrontare.
In una scena eliminata dello stesso
film, vediamo Fury mentre parla con il Consiglio di sicurezza
mondiale, un’organizzazione internazionale che ha il compito di
supervisionare le azioni dello SHIELD, e spiegava cosa sta
succedendo con l’attuale debacle di Loki (Tom
Hiddleston) in corso. Fury viene interrogato sul coinvolgimento
dei Vendicatori da un personaggio femminile, quando un suo collega
interviene dicendo che “la Avengers Initiative è stata
chiusa”. Anche se non è mai stato rivelato il motivo per cui
hanno deciso di “staccare la spina”, era chiaro che non tutti erano
convinti dell’idea (descritto nel migliore dei casi come
un’operazione fin troppo generica). Ciò offre un’idea di come deve
essere stato difficile per Fury far decollare il progetto. Ammesso
che abbia pensato davvero all’idea nel 1995, è probabile che sia
stata più volte respinta dai suoi ufficiali, ma in qualità di
maestro stratega e convinto sostenitore della causa, Fury ha
continuato a lavorarci lentamente fino a raggiungere una certa
posizione nello SHIELD che gli ha permesso di poter perseguire
completamente l’idea.
Dati gli eventi accaduti durante la
Battaglia di New York, è stato un miracolo che Fury sia stato
impegnato nell’iniziativa Avengers, al di là degli ostacoli che ha
dovuto affrontare per trasformare il suo progetto in realtà.
Sebbene non sia chiaro cosa riserverà il futuro del MCU dopo la fine della Saga
dellInfinito, Fury resterà certamente coinvolto nell’assicurarsi
che la Terra continui ad essere sicura, o per lo meno pronta nel
caso in cui si presenti un altro attacco alieno. Questo è il motivo
per cui ha reindirizzato i suoi sforzi nella creazione dello SWORD,
una nuova organizzazione che monitora le minacce aliene.
Un nuovo report di
Screen Rant prova a fare luce sul perché il MCU non fornisce ai suoi eroi delle
identità segrete. Nel 2018 i Marvel Studios hanno lanciato quello che
sarebbe diventato il primo di una lunga serie di film che avrebbero
poi dato vita all’universo cinematografico che oggi tutti noi
conosciamo e amiamo: Iron Man.
All’epoca il personaggio non godeva
ancora del riconoscimento che ha poi acquisito con gli anni, ma
poiché la maggior parte dei diritti sui personaggi più importanti
della Marvel, come Spider-Man e gli
X-Men, erano stati venduti ad altri studi, Kevin Feige e il suo
team decisero comunque di correre il rischio, iniziando proprio con
la storia di Tony Stark a tessere una trama che col tempo si
sarebbe rivelata molto più interconnessa del previsto. Naturalmente
il successo del film con Robert Downey Jr. è stato dovuto a molteplici
fattori, incluse tutta una serie di scelte non convenzionali che
vennero prese dalla Marvel e dal regista Jon Favreau,
come il fatto che Tony Stark abbia annunciato al mondo che è lui a
nascondersi dietro l’armatura di Iron Man.
Ciò ha stabilito in maniera alquanto
efficace una verità: il MCU non avrebbe mai fatto diventare
le identità segrete dei supereroi un grosso problema. Bruce Banner
(Edward
Norton) è uscito allo scoperto come Hulk ne L’incredibile Hulk;
Thor (Chris
Hemsworth) non ha assunto l’identità di Don Blake quando è
arrivato sulla Terra; Steve Rogers (Chris
Evans) era già praticamente conosciuto come Captain America. Da
allora, il MCU ha scelto di non affrontare il
tradizionale tropo dei fumetti su larga scala, fino a quando non è
arrivato Spider-Man (Tom
Holland). Anche se la scena a metà dei titoli di coda di
Spider-Man: Far From Home mette efficacemente questo
problema al centro della storia di Peter Parker, il giovane eroe
non è mai stato davvero entusiasta di tenere nascosto il suo alter
ego, in particolare quando ha iniziato ad essere circondato dagli
altri eroi del MCU.
Il MCU e il “problema” relativo
alle identità segrete dei supereroi
Ora, dopo più di un decennio e dopo
23 film realizzati, i Marvel Studios restano ancora
indifferenti alle identità segrete dei supereroi e, finora, le cose
sono sempre andate bene. È un qualcosa che non li ha mai trattenuti
in termini di adattamento delle storie tratte dai fumetti che si
sono concentrate sulla questione. Un esempio? Civil War.
Il fumetto ha introdotto il “Superhero Registration Act”, che
impone a tutti gli eroi di rivelare i loro alter ego per una
maggiore responsabilità. I registi
Anthony e Joe Russo sono stati comunque in grado di affrontare
quella trama in
Captain America: Civil War del 2016, ma hanno
sostituito il “Superhero Registration Act” con gli accordi di
Sokovia. Qual è stata la vera ragione dietro questa scelta
creativa?
Tutto risale a Iron Man del 2008 e
all’inclinazione di Downey per l’improvvisazione. Il momento del
film che ha cambiato le sorti dell’interno franchise, in cui Stark
rivlea di essere Iron Man, non era presente nella sceneggiatura ed
è stata una battuta che l’attore ha detto a caso durante le riprese
di una scena. Il feedback dei fan è stato così positivo da spingere
i Marvel Studios a rinunciare al
problema dell’identità segreta dei supereroi del MCU. In un’intervista del 2013 con
Bleeding Cool,Kevin Feige ha fornito una
spiegazione adeguata sulla mancanza delle identità dei supereroi
nell’universo condiviso, dichiarando: “Ho pensato che si fosse
esagerato per molto tempo, motivo per cui abbiamo fatto uscire Tony
Stark allo scoperto alla fine del suo primo film. Stavamo in
qualche modo annunciando al pubblico che non avremmo più seguito
quella strada nei film.
Col senno di poi, impedire ai
supereroi di avere delle identità segrete si è rivelato vantaggioso
per il MCU. Ha permesso al franchise di
differenziarsi da altre saghe dedicate ai supereroi che sono venute
sia prima che dopo. Come ha sottolineato Feige, il problema era in
un tropo decisamente abusato e rinunciare ad affrontarlo ha
permesso allo studio di essere maggiormente creativi in relazione
ai conflitti personali degli eroi.
L’arco narrativo del personaggio di
Thor nel MCU è segretamente il più tragico
di tutti. Il Dio del Tuono ne ha passate davvero tante da quando è
apparso per la prima volta sul grande schermo grazie a Thor
del 2011. Nonostante lo sviluppo del suo personaggio sia stato uno
dei più soddisfacenti e completi da un punto di vista emotivo fra
tutti i Vendicatori, Thor è stato anche l’unico supereroe ad essere
sottoposto ad una sorta di tormento costante.
Thor ha iniziato il suo viaggio nel
MCU in qualità di principe di
Asgard incredibilmente viziato e privilegiato. Non aveva molte
responsabilità e ha approfittato del suo status reale in ogni
occasione. Per farla breve, il Dio del Tuono pensava di non dover
conquistarsi nulla e che la sua ascesa al trono gli sarebbe stata
semplicemente garantita. Tuttavia, dopo essere stato privato del
suo potente martello (il Mjolnir) e bandito sulla Terra, Thor ha
intrapreso un percorso lungo e doloroso. In Thor,
il supereroe ha scoperto che il suo malizioso fratello Loki non era
in realtà suo fratello biologico. Questa rivelazione ha rotto il
loro legame: Thor non ha più visto Loki come il fratello che aveva
sempre conosciuto e con cui aveva lavorato proprio a causa della
svolta malvagia del Dio dell’Inganno. Inoltre, aveva anche perso il
Mjolnir, un’arma che gli ha sempre dato forza e potenza.
Le cose non sono andate meglio in
Thor: The Dark World, che ha visto la madre di
Thor, Frigga, morire nel tentativo di proteggere Jane Foster, che a
sua volta è quasi morta dopo aver assorbito Aether, una forza
misteriosa e potente. Alla fine del film, Thor credeva che anche
Loki fosse morto, dopo aver assistito al suo sacrificio nella lotta
contro il cattivo Malekith, il sovrano degli Elfi Oscuri (ma era
solo un inganno). C’è stato quindi molto con cui Thor ha dovuto
fare i conti. Inoltre, Thor ha dovuto affrontare una quantità
insormontabile di perdite in Thor: Ragnarok e Avengers:
Infinity War, in primo luogo, per mano di sua sorella
Hela, e poi a causa di Thanos: suo padre Odin, Loki (per davvero
questa volta), Jane, l’intera Asgard e la maggior parte della sua
popolazione.
Thor nel MCU: quanto è difficile
comprendere il dolore dell’eroe?
Thor è generalmente un ragazzo
accomodante, divertente e allegro, quindi è facile ignorare o non
comprendere il suo dolore. Tuttavia, ha vissuto molte tragedie e il
suo arco narrativo in Avengers:
Endgame è stato proprio il culmine del dolore e della
sofferenza che ha dovuto affrontare da quando è stato introdotto
per la prima volta nel MCU. A quel punto, si sentiva in
colpa per non aver ucciso Thanos prima di far sparire metà della
popolazione mondiale, evento che si è verificato solo poco dopo che
aveva perso Asgard e la maggior parte della sua gente. Inoltre,
Thor ha perso Jane nello schiocco e, come era ovvio dal suo
isolamento, dal bere eccessivo e dalla sua tristezza, le cose per
il Dio del tuono non stavano andando per nulla bene.
Si può sostenere che Endgame
gli abbia almeno concesso il tempo di fermarsi un attimo ed
elaborare il suo dolore, qualcosa che in effetti non ha mai avuto
il tempo di fare prima. Ovviamente, tutto questo non vuol dire che
anche gli altri Vendicatori non abbiano subito enormi perdite:
Capitan America ha perso Peggy Carter e la sua vita in generale;
Occhio di Falco ha perso tutta la sua famiglia a causa di Thanos, e
così via. Ad ogni modo, le tragedie che Thor ha affrontato e dovuto
superare durante il suo arco narrativo nel MCU ci sono state fin dall’inizio.
Speriamo che Thor: Love and
Thunder gli offra una meritata tregua…
Nonostante abbia realizzato 85
armature di Iron Man nel MCU, Tony Stark
non ha mai indossato quella più potente, e per un motivo molto
importante. L’ossessione nei confronti della creazione di armature
sempre più impressionanti – unito all’integrazione della
nanotecnologia presa in prestito da Wakanda -, è stata per Iron Man
una naturale estrapolazione della sua paura nei confronti della
sicurezza dell’universo e della sua stessa impotenza.
Da Iron Man
3 in poi – quando le lotte di Tony Stark contro il PTSD,
sulla scia della Battaglia di New York, vennero alla luce e si
manifestarono attraverso invenzioni compulsive, l’armeria di Iron
Man si potenziò ben oltre le aspettative, con alcune armature che
vennero progettate esclusivamente per funzioni
incredibilmente specifiche, come l’ingegneria subacquea e il volo
stealth. Alla fine, sebbene siano stati distrutti da Stark
utilizzando il protocollo Clean Slate, ogni prototipo ha
contribuito a far avanzare la tecnologia Iron Man in modi
specifici, aiutando Tony a personalizzare e perfezionare la sua
armatura principale, aggiungendo abilità, riducendone il peso e
migliorandone l’efficienza. Hanno anche portato allo sviluppo
dell’armatura di War Machine, di Iron Spider (e delle altre
armature Stark di Spider-Man) e dell’Hulkbuster. Ovviamente, tutto
è andato a spese di Ultron, ma i progressi sono stati la chiave per
risolvere la Saga dell’Infinito.
Ma i progressi di Tony andarono ben
oltre lo sviluppo del cosume finale di Iron Man che abbiamo visto
in Avengers:
Endgame – sebbene la tecnologia fosse la chiave per
consentirgli di usare le Gemme dell’Infinito -, perché il suo
vestito più potente non è in realtà quello che indossava. Si tratta
infatti dell’armatura Rescue che ha creato per Pepper Potts come
regalo prima della degli eventi narrati in Endgame.
E il fatto che non abbia mai indossato la sua più potente armatura,
la dice lunga sulle motivazioni di Tony durante il MCU e sul suo costante bisogno di
proteggere il mondo.
L’armatura viola, che si vede nella
battaglia finale di Endgame,
è un’arma di distruzione di massa. Quando Pepper arriva sul campo
di battaglia, dimostra rapidamente le capacità della sua armatura,
eliminando le navi di Thanos con la stessa facilità di Captain Marvel e mostrando i suoi repulsori
galleggianti con effetti devastanti. Ha anche abbattuto un
Leviathan di Chitauri, cosa che l’ha messa alla pari di Hulk in
termini di potenza e mettendo superando l’armatura dell’era di
Avengers di Tony. Considerando la sua paura di perdere i
propri cari, Tony ha creato per Pepper un’armatura a dir poco
perfetta che non solo le ha permesso di unirsi alla lotta, ma anche
di non essere mai in reale pericolo. Ciò testimonia l’intera
motivazione di Tony, non solo in riferimento alla creazione
dell’armatura, ma in termini molto più ampi.
Iron Man e l’armatura da mettere intorno al
mondo
In
Avengers: Age Of Ultron, Tony Stark parla di voler
mettere “un’armatura da mettere intorno al mondo”, e in un
certo senso ci è riuscito. A partire dallo schiocco alla fine di
Infinity
War, passando per l’isolamento di Tony nello spazio e fino
a prima della morte di Thanos, le sue priorità cambiano
notevolmente per cercare di preservare la sua famiglia. Con la
forza era stato in grado di rinunciare ad essere un eroe e
concentrarsi sul vivere la vita da cui stava scappando, ma lo
sviluppo dell’armatura Rescue ha lasciato intendere che Tony aveva
ancora legami con il suo passato e con la possibilità che le sue
paure potessero diventare realtà, come mostrato anche dalla visione
che Scarlet Witch gli ha mostrato in Age Of
Ultron. Nonostante i segnali di una vita personale
appagante, Stark si stava ancora preparando: la sua idea del “suo
mondo” che necessitava “un’armatura” era cambiata. Pepper (e
Morgan) erano il suo mondo a quel punto, e il suo impegno a
sviluppare per lei un armatura così potente è la testimonianza del
suo bisogno di proteggere la sua famiglia.
Alla fine, Tony ha sempre saputo che
non sarebbe sopravvissuto al combattimento, o che non avrebbe
potuto essere sempre lì, in parte a causa dei suoi ripetuti
tentativi di uccidersi per salvare tutti gli altri (due volte è
sufficiente per qualsiasi eroe!). Quando Thanos ha detto che Tony
Stark era ossessionato dalla conoscenza, aveva ragione, ma non era
solo la consapevolezza che il mondo fosse in pericolo: era la
consapevolezza che non sarebbe potuto esserci sempre per salvarlo.
Ecco perché voleva l’armatura da mettere intorno al mondo e perché
aveva bisogno di sviluppare le sue armature di Iron Man, al punto
da sentirsi abbastanza a suo agio nel consegnarne una a Pepper
abbastanza potente da proteggerla in sua assenza. Sì, forse è una
manifestazione della sua arroganza e del suo egoismo, ma è anche
una pura espressione del suo amore.
Dopo il finale di stagione di
Loki e l’arrivo dell’attesissima What
If…? il prossimo 11 agosto, molti fan continuano
ad interrogarsi su quale sarà la piega che prenderà il MCU, soprattutto in relazione al Multiverso.
Tuttavia, sembra che i Marvel Studios abbia da sempre avuto a che
fare con la realtà parallela, se si considera il MCU come uno dei tanti mondi
paralleli alla continuity impostata nei fumetti.
Nei fumetti Marvel, c’è una sorta di “Primo
Universo” in cui sono ambientate la maggior parte delle storie dei
fumetti canonici. Anche se molti, alla Marvel, preferiscono chiamarlo
semplicemente “Universo Marvel” (al contrario di “Universo
Ultimate”), nei primi anni ’80 è stato soprannominato Terra-616. In
Spider-Man: Far From Home, Mysterio potrebbe aver
affermato che il MCU rappresenta proprio
quell’universo, ma il fatto che tutta la sua storia fosse una farsa
rimuove qualsiasi validità circa la sua affermazione.
In un’intervista esclusiva di
Screen Rant, il produttore MarvelBrad
Winderbaum ha dichiarato che il MCU è soltanto un grande storia di
What
If…? rispetto ai fumetti Marvel. Winderbaum ha spiegato che
si è trattato di un modo per i primi sceneggiatori del MCU di avere un certo margine di
manovra riguardo tutte le storie e le trame dei personaggi.
“Beh, è divertente. Guardo
sicuramente a tutto il MCU come ad un gigantesco What If…
? È una possibile interpretazione”, ha dichiarato il
produttore. “È un universo che corre parallelo ai fumetti.
All’inizio, penso che sia stato questo il nostro approccio. Gli
Ultimates sono stati un grande punto di riferimento per noi, ed è
stato perché era un universo pienamente compiuto che ha seguito un
percorso parallelo rispetto all’universo principale dei
fumetti.”
Poi ha aggiunto: “Da quando
siamo entrati in una narrazione condivisa con il MCU, penso che fosse creativamente
salutare pensarlo come se fosse un mondo parallelo a sé stante. Non
doveva essere un adattamento uno a uno di quello che è successo
esattamente nei fumetti. Vive e respira alle sue condizioni.
Proprio per questo, abbiamo sempre racconto delle storie in pieno
stile What If… ?”
Il tema della morte è sempre stato
uno degli argomenti più discussi in relazione ai fumetti Marvel e, naturalmente, alla
controparte cinematografica, ossia il MCU. Soprattutto negli
ultimi anni, sembra essersi un po’ perso il significato che un
evento così tragico possa assumere all’interno dell’arco narrativo
di una determinata storia o di un determinato personaggi: spesso
nei fumetti, i fan hanno assistito a resurrezioni che avevano poco
senso e che privavano la narrativa di un aspetto drammatico
fondamentale, togliendo di conseguenza credibilità a qualsiasi
personaggio.
Tuttavia, è innegabile quanto
l’Universo Cinematografico Marvel abbia affrontato il tema
della morte in maniera decisamente più seriosa. A parte coloro che
sono scomparsi in seguito allo Snap di Thanos in Avengers: Infinity War,
nessuno è davvero morto e tornato poi dall’aldilà, fatta eccezione
per Gamora (ma in questo caso la questione è abbastanza delicata,
essendo la versione del personaggio attualmente in vita nel
MCU totalmente diversa).
James
Gunn ha ucciso il personaggio di Yound (intepretato da
Michael Rooker) in Guardiani della Galassia Vol.
2, spezzando il cuore a tutti i fan del personaggio.
Ora, attraverso il suo account
Twitter, il regista e sceneggiatore ha spiegato perché, dal suo
punto di vista, la morte è un concetto che deve necessariamente
avere un significato all’interno del MCU e, di conseguenza, essere
qualcosa di permanente. “Per me c’è una differenza tra morti
veramente significative e morti causate da colpi di scena… quelle
in cui qualcuno sembra morto e poi, in realtà, non lo è”, ha
spiegato Gunn. “Se scegli consapevolmente di fare morire dei
personaggi, come Yondu o Tony Stark… riportarli indietro equivale a
fare della narrativa scadente.”
La morte avrà un peso in Guardiani
della Galassai Vol. 3?
Il pensiero di Gunn è assolutamente
condivisibile e in linea con quello del presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, che in passato
aveva più o meno usato parole simili quando si era ritrovato a
discutere della morte all’interno dell’Universo Cinematografico
Marvel. Ora, la vera domanda è:
Gunn ucciderà qualcosa dei personaggi principali nell’attesissimo
Guardiani della Galassia Vol.
3? Al momento è impossibile dirlo, ma lo stesso
regista ha già dichiarato di aver pianto molto durante la stesura
dello script, quindi è molto probabile che il nuovo film dedicato
alle avventure di Star Lord & co. ci riservi più di un momento
emozionante.