L’uomo di neve, arrivato nelle nostre sale la scorsa settimana, ha deluso le aspettative del pubblico, sia dei fan del regista, Tomas Alfredson, sia dei fan di Jo Nesbo, autore del romanzo omonimo su cui è basato il film e padre di Harry Hole, personaggio che compare in una serie di suoi romanzi, interpretato da Michael Fassbender.
Parlando con The Norwegian Broadcast Corporation, sembra però che il regista di Lasciami Entrare abbia delle rimostranze verso la produzione del film, che a quanto pare non l’ha messo in condizioni di lavorare al meglio:
“Le riprese in Norvegia sono state troppo brevi, non avevamo con noi l’intera storia e quando abbiamo cominciato a tagliare abbiamo scoperto che avevamo dei pezzi mancanti. Come quando stai facendo un puzzle e manca qualche pezzo e quindi non avrai mai un quadro chiaro di quello che è rappresentato.”
Questa giustificazione potrebbe in parte spiegare le mancanze del film che sembra davvero mancare di alcuni nessi che potessero rendere più omogeneo il racconto.
Nel cast del film Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Charlotte Gainsbourg e J.K. Simmons.
The Snowman è il nuovo film del regista de La Talpa dove protagonista è Michael Fassbender e adattamento del best seller internazionale L’uomo di neve Nesbø. Il primo promo del film mostra un’opera a metà strada tra Lasciami entrare (opera prima del regista) e La Talpa (spy-story). Tra neve, freddo e dannazione, Michael Fassbender interpreta un detective a capo di una squadra speciale che segue con poco successo le tracce di uno spietato serial killer. Con l’aiuto di una giovane e brillante recluta,Fassbender dovrà legare assieme casi irrisolti vecchi di decenni con questo nuovo e brutale, della speranza di riuscire a smascherare il killer prima della prossima nevicata.
Nel film Carlo Lucarelli introduce il thriller diretto da Tomas Alfredson e basato sul bestseller di Jo Nesbø.
Michael Fassbender (saga X-Men), Rebecca Ferguson (Mission: Impossible—Rogue Nation), Charlotte Gainsbourg (Independence Day: Rigenerazione), Val Kilmer (Heat – La Sfida) ed il Premio Oscar® J.K. Simmons (Whiplash) formano lo strepitoso cast de The Snowman (L’Uomo di Neve), un thriller da brivido diretto da Tomas Alfredson (Lasciami entrare, La talpa) e tratto dal bestseller mondiale di Jo Nesbø.
L’uomo di neve: nuovo trailer del film con Michael Fassbender
La trama:
Investigando sulla scomparsa di una donna, avvenuta subito dopo la prima neve d’inverno, il detective (Fassbender) a capo di una squadra speciale anticrimine teme che sia tornato a colpire un inafferrabile serial killer. Grazie all’aiuto di una brillante poliziotta appena trasferita (Ferguson), il detective si trova a riaprire casi irrisolti vecchi di decenni nella speranza di trovare indizi che li colleghino al nuovo efferato delitto e sconfiggere così una mente diabolica oltre ogni immaginazione prima della prossima nevicata.
L’uomo delfino, il documentario diretto dal regista greco Lefteris Charitos, che ripercorre la straordinaria storia di Jacques Mayol, leggendario campione di immersione che rivoluzionò il mondo dell’apnea con record di immersione di oltre 100 metri di profondità, la cui vita è stata fonte d’ispirazione per il film culto Le Grand Bleu di Luc Besson, arriva nelle sale italiane il 5, 6 e 7 ottobre con Wanted Cinema.
Narrato da Jean-Marc Barr, l’attore che ha interpretato il ruolo di Mayol nel film di Besson, il documentario rivela il ritratto di un uomo che è riuscito a superare i limiti del corpo umano e della mente, per scoprire la più profonda affinità tra gli esseri umani e il mare e lo fa grazie alle preziose testimonianze dei più stretti amici, collaboratori e familiari dell’apneista, tra cui i suoi figli Dottie e Jean-Jacques e i campioni mondiali di tuffi liberi Umberto Pelizzari, William Trubridge e Mehgan Heaney-Grier.
L’uomo Delfino – ha spiegato il regista – racconta la storia di un uomo carismatico che ha diviso la sua vita tra terra e acqua, portando consapevolezza sulla nostra affinità con il mondo acquatico. Atleta, filosofo e avventuriero, Jacques Mayol ha viaggiato in tutto il mondo, dal Mediterraneo al Giappone, dall’India alle Bahamas, divulgando una visione olistica dell’esperienza umana che si basa sul bisogno di riconnettersi con la natura. Il film tratta questioni essenziali dell’esistenza umana: la morte, i limiti del corpo, il ritorno alla natura, le trappole dell’ambizione personale e della fama, l’equilibrio del corpo e dell’anima attraverso la meditazione. Questi sono i temi dominanti della vita di Mayol e che guidano la narrativa del film.
Medusa ha diffuso il trailer ufficiale di L’uomo del labirinto, l’atteso nuovo film di Donato Carrisi con Toni Servillo, Valentina Bellè e Dustin Hoffmandal 30 ottobre nei cinema italiani.
Il film è una produzione GAVILA e COLORADO FILM in collaborazione con Medusa Film
L’uomo del labirinto, la trama
«Questo è un gioco, vero?» Samantha Andretti è stata rapita una mattina d’inverno mentre andava a scuola. Quindici anni dopo, si risveglia in una stanza d’ospedale senza ricordare dove è stata né cosa le è accaduto in tutto quel tempo. Accanto a lei c’è un «profiler», il dottor Green: sostiene che l’aiuterà a recuperare la memoria e che insieme cattureranno il mostro. Ma l’avverte che la caccia non avverrà là fuori, nel mondo reale. Bensì nella sua mente.
«Questo è un gioco, vero?» ripete, dubbiosa, la ragazza.
Bruno Genko è un investigatore privato. Quindici anni prima è stato ingaggiato dai genitori di Samantha per ritrovare la figlia. Adesso che la ragazza è riapparsa, sente di avere un debito con lei e proverà a catturare l’uomo senza volto che l’ha rapita. Ma quella di Genko è anche una lotta contro il tempo. Perché un medico gli ha detto che gli restano due mesi di vita. E, per uno scherzo del destino, quei due mesi sono scaduti proprio nel giorno in cui Samantha è tornata indietro dal buio.
Chi giungerà prima alla verità: l’investigatore o il profiler?… Ma siamo sicuri che, alla fine di tutto, ci sia un’unica verità? Perché questa non è un’indagine come le altre… Qualcuno ha un segreto, qualcuno sta mentendo. E da qualche parte, là fuori, c’è un labirinto pieno di porte. E dietro ognuna si nasconde un enigma, un inganno.
In questo gioco nella mente dello spettatore, il labirinto di cui sei prigioniero è già dentro di te.
Come molto di voi sapranno sono iniziate le riprese di L’uomo del labirinto, il nuovo film di Donato Carrisi tratto dal suo omonimo romanzo. Ebbene oggi arriva anche la prima foto ufficiale dal set del film che vede protagonisti due attori del calibro di Dustin Hoffman e Toni Servillo. La produzione è attualmente attiva sui set di Cinecittà Studios, dove sono stati ricostruiti tutti gli ambienti e proseguirà per circa sette settimane. Lo studio è particolarmente attivo, infatti sul set c’è anche Paolo Sorrentino con The Young Pope 2.
L’uomo del labirinto è la seconda opera di Donato Carrisi, vincitore del David di Donatello come regista esordiente per La Ragazza nella Nebbia, successo al botteghino nell’autunno 2017 e venduto in 25 paesi. Anche per questa nuova opera cinematografica, Donato Carrisi firma sia la regia che la sceneggiatura. L’uomo del labirinto è una produzione Gavila, con la produzione esecutiva di Colorado Film.
Il romanzo
Una ragazza scomparsa e ritrovata. Un uomo senza più nulla da perdere. La caccia al mostro è iniziata. Dentro la tua mente.L’ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l’avevano inghiottita. Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d’ospedale.
Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l’Uomo del Labirinto. Ma il dottor Green non è l’unico a inseguire il mostro. Là fuori c’è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento. Quello di Samantha potrebbe essere l’ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito. Ma uno scopo c’è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che Bruno non ha mai portato a termine… E questa è l’occasione di rimediare. Nonostante sia trascorso tanto tempo. Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede. L’Uomo del Labirinto l’ha tenuta prigioniera per quindici lunghi anni. E ora è scomparso.
Ecco una clip in esclusiva per Cinefilos.it de L’Uomo del Labirinto, il nuovo film di Donato Carrisi dal 30 ottobre al cinema. Nel cast del film Dustin Hoffman e Toni Servillo.
Sinossi ufficiale de L’Uomo del Labirinto
«Questo è un gioco, vero?» Samantha Andretti è stata rapita una mattina d’inverno mentre andava a scuola. Quindici anni dopo, si risveglia in una stanza d’ospedale senza ricordare dove è stata né cosa le è accaduto in tutto quel tempo. Accanto a lei c’è un «profiler», il dottor Green: sostiene che l’aiuterà a recuperare la memoria e che insieme cattureranno il mostro. Ma l’avverte che la caccia non avverrà là fuori, nel mondo reale. Bensì nella sua mente.
«Questo è un gioco, vero?» ripete, dubbiosa, la ragazza. Bruno Genko è un investigatore privato. Quindici anni prima è stato ingaggiato dai genitori di Samantha per ritrovare la figlia. Adesso che la ragazza è riapparsa, sente di avere un debito con lei e proverà a catturare l’uomo senza volto che l’ha rapita. Ma quella di Genko è anche una lotta contro il tempo. Perché un medico gli ha detto che gli restano due mesi di vita. E, per uno scherzo del destino, quei due mesi sono scaduti proprio nel giorno in cui Samantha è tornata indietro dal buio.
Chi giungerà prima alla verità: l’investigatore o il profiler?… Ma siamo sicuri che, alla fine di tutto, ci sia un’unica verità? Perché questa non è un’indagine come le altre… Qualcuno ha un segreto, qualcuno sta mentendo. E da qualche parte, là fuori, c’è un labirinto pieno di porte. E dietro ognuna si nasconde un enigma, un inganno.
In questo gioco nella mente dello spettatore, il labirinto di cui sei prigioniero è già dentro di te.
Distribuito in Italia nel 2019, L’uomo del labirintoè il secondo lungometraggio diretto da Donato Carrisi, che trae anche in questo caso la storia da un suo romanzo. Per l’occasione, chiama a recitare per sé uno dei più acclamati interpreti statunitensi, ponendolo all’interno di un noir ricco di colpi di scena.
Ecco 10 cose che non sai su L’uomo del labirinto.
L’uomo del labirinto: la trama del film
10. Al centro della vicenda vi è un misterioso rapimento. L’uomo del labirinto ha inizio con Samantha, che dopo essere scomparsa per quindi anni in seguito ad un rapimento, viene miracolosamente ritrovata. Con il suo aiuto, sulle tracce del rapitore si incammineranno due criptici personaggi: un profiler che la aiuta a ricordare quanto accaduto, e quello stesso investigatore privato che non era stato in grado di ritrovarla al momento del rapimento.
L’uomo del labirinto è tratto da un libro
9. È l’adattamento del romanzo omonimo. Per il suo secondo lungometraggio, il regista Carrisi ha deciso di realizzare la trasposizione del romanzo scritto da egli stesso nel 2017. L’uomo del labirinto è il terzo capitolo della serie di libri intitolata Ciclo di Mila Vasquez, personaggio ricorrente in ogni titolo, e, in modo non dichiarato, è anche il seguito del romanzo Il suggerito, pubblicato nel 2009.
L’uomo del labirinto: il cast del film
8. Uno dei protagonisti è interpretato da un noto attore americano. Per dar vita al ruolo del dottor Green, uno dei protagonisti della storia, il regista ha dichiarato di aver da subito voluto che ad interpretarlo fosse il due volte premio Oscar Dustin Hoffman. L’attore, che aveva già lavorato in Italia per la serie I Medici, fu da subito entusiasta del progetto, avendo letto i romanzi di Carrisi e visto il suo precedente film. A convincerlo definitivamente fu la presenza di Servillo tra gli interpreti.
7. Vanta un cast di noti attori italiani. Non solo Hoffman però, e il film si arricchisce delle presenze di attori come Toni Servillo, che interpreta l’investigatore Bruno Genko, ValentinaBellè, nel ruolo di Mila Vasquez, e VinicioMarchioni, nel ruolo di Simon Berish, direttore dell’ufficio bambini scomparsi.
6. Servillo non era inizialmente sicuro di voler partecipare al film. Già protagonista di La ragazza nellanebbia, dove interpretava un detective, Servillo non era convinto riguardo il ruolo di Genko, poiché non voleva rischiare di essere associato a questo tipo di personaggi. Tuttavia, si convinse nel momento in cui leggendo la sceneggiatura scoprì lati inediti e nascosti del personaggio che gli permettevano di renderlo diverso da quello precedentemente interpretato.
L’uomo del labirinto: le recensioni del film
5. È stato accolto da opinioni miste. Un film criptico come L’uomo del labirinto non poteva mancare di dar vita ad ampie discussioni, ricevendo pareri spesso contrastanti. In particolare, molti critici hanno criticato l’eccessiva ambizione narrativa, che rallenta la visione, mentre altri hanno invece elogiato le interpretazioni dei due protagonisti.
L’uomo del labirinto è su Sky
4. È stata anticipata la sua uscita On Demand. Distribuito nelle sale italiane a partire dal 30 ottobre 2019, il film è ora attualmente disponibile in streaming in alcune delle principali piattaforme cinematografiche e televisive. Tra queste vi è Sky, che ha messo a disposizione dei propri utenti la visione del film in modalità On Demand.
L’uomo del labirinto: la spiegazione del finale del film
[ALLERTA SPOILER]
3. Ci sono due linee narrative da seguire. Particolarmente complesso, il finale del film ha generato numerosi dibattiti. Innanzitutto, occorre sapere che nel film vi sono due storylinee che procedono parallelamente. All’interno di una si muove l’indagine condotta dall’investigatore Genko, il quale tenta di risalire al reale colpevole del rapimento. Nella seconda, invece, si svolge il rapporto tra la presunta ragazza rapita e il misterioso dottor Green. Infine, la prima delle due linee narrative si svolge all’incirca un anno prima della seconda.
2. I personaggi non sono chi crediamo che siano. Con un audace plot twist finale, allo spettatore viene rivelato che quella che si crede essere Samantha è in realtà l’investigatrice Mila Vasquez, e quello che si credeva essere il dottor Green è in realtà un impostore, nonché il rapitore di turno che fa credere alla sua vittima di essere chi non è.
1. Il senso finale è molto cupo. Come si apprende dalle scoperte fatte da Genko, dietro il rapimento della ragazza si nasconde una misteriosa setta chiamata “i figli del buio”, il cui scopo non è solo quello di abusare delle proprie vittime ma anche di tramandare di volta in volta questa tradizione attraverso degli eredi.
Nel corso della sua carriera l’attore e regista premio Oscar Kevin Costner ha preso parte ad ogni genere di film possibile, dal western al fantascientifico. Accanto a grandi successi come Balla coi lupi o Un mondo perfetto, si ritrovano poi anche film meno apprezzati, ma che negli anni hanno guadagnato la fama di cult. Uno di questi è il titolo del 1997 L’uomo del giorno dopo, diretto dallo stesso Costner e scritto da Eric Roth e Brian Helgeland. È questa la seconda regia per Costner, che torna a misurarsi con il genere post-apocalittico dopo il film del 1995 Waterworld, ricordato anch’esso in modo contrastante.
L’uomo del giorno dopo è l’adattamento del romanzo di fantascienza Il simbolo della rinascita, scritto 1985 da David Brin, noto scrittore di diverse opere di questo genere. Costner rimase particolarmente affascinato dal messaggio di speranza che il libro lanciava, dove si configurava un’America futura dilaniata dagli scontri sociali e razziali, ma dove la rinascita di una nuova civiltà risulta ancora possibile. Brin, in particolare, voleva che la trasposizione del suo romanzo assomigliasse più ad un film L’uomo dei sogni (interpretato da Costner nel 1989) che non a Mad Max, dove invece ogni forma di speranza viene a mancare.
Nonostante le sue buone intenzioni, L’uomo del giorno dopo venne massacrato al momento della sua uscita, ottenendo incassi bassissimi e giudizi critici altrettanto negativi. Nel corso degli anni ha però ottenuto lo status di cult, dimostrandosi anche anticipatore di diverse tematiche oggi molto presenti negli Stati Uniti e nel mondo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di L’uomo del giorno dopo
La storia si apre nel 2013, in un territorio statunitense dove quindici anni prima si è verificato un conflitto che ha causato il crollo della società globale, decimando la popolazione e costringendo i sopravvissuti a dividersi in piccole comunità isolate. In questo nuovo contesto, bande di anarchici terrorizzano continuamente quanti vorrebbero invece poter tornare ad una pacifica normalità. La lotta per la sopravvivenza continua ad essere dunque l’unico valore ancora valido, che porta a scontrarsi tra loro anche quanti non vorrebbero essere costretti a farlo. A dettare regole e terrore, in particolare, vi è il gruppo degli Holnisti, miliziani armati comandati dal violento Generale Bethlehem.
In questo contesto si muove anche un misterioso straniero vestito da postino e per questo chiamato Portalettere. Sotto gli occhi increduli della gente, ormai avvezza alla diffidenza e al sospetto, l’uomo afferma di essere stato inviato dal nuovo governo nazionale per ripristinare le vie di comunicazione all’interno del Paese, a partire dalle vecchie lettere arretrate. Ben presto il Portalettere diventa un simbolo di speranza per un futuro migliore, tanto da ispirare le comunità a riprendere in mano la loro vita. Un cambiamento che Bethlehem non può però permettersi di far accadere, iniziando a contrastare con ogni mezzo le azioni del Portalettere.
Il cast del film
Sin da quando si iniziò a parlare di un adattamento cinematografico del libro di Brin, l’autore stesso indicò il premio Oscar Kevin Costnercome attore da lui prediletto per il ruolo del protagonista. Rimasto affascinato dal progetto e dalle sue tematiche, Costner decise non solo di recitare nel film, ma anche di farne la sua seconda regia cinematografica. Per l’occasione, egli ebbe modo anche di sfoggiare le sue abilità equestri, destreggiandosi a cavallo in diverse scene. Costner in realtà si allenò al fine di poter interpretare quanti più stunt possibili, senza ricorrere così a controfigure. Nel film compaiono per la prima volta sul grande schermo i due figli dell’attore.
Nel ruolo dello spietato generale Bethlehem vi è invece l’attore Will Patton. Attore noto anche per film come Armageddon – Giudizio finale e Fuori orario. Egli aveva già recitato nei panni dell’antagonista di Costner nel film Senza via di scampo. Larenz Tate è Ford Lincoln Mercury, un giovane che si sentirà particolarmente ispirato dal Portalettere, affiancandolo nelle sue avventure. Olivia Wiliams è invece Abby, donna rapita da Bethlehem e che il Portalettere tenterà di salvare. Nei panni del sindaco di Bridge City compare invece il noto musicista Tom Petty. Proprio una decina di anni prima del film egli aveva dichiarato che avrebbe tanto voluto recitare in un film post-apocalittico.
Le differenze tra il film e il libro
Oltre a condensare le trame, il film L’uomo del giorno dopo elimina anche alcuni personaggi ed elementi di fantascienza dalla storia. Una trama significativa nel libro è rappresentata dagli sforzi degli scienziati di Corvallis, nell’Oregon, di utilizzare un supercomputer artificialmente intelligente per aiutare a ricostruire la società. Allo stesso modo, nel libro i leader degli Holnisti sono super soldati che sono stati sottoposti a esperimenti militari per aumentare la loro forza e velocità. Il film elimina anche lo “Scudiero del Pan di Zucchero”, un leader di una comunità locale che il Postino cerca di arruolare per aiutarlo nella lotta contro gli Holnisti. Nel film, inoltre, il nome del protagonista non viene rivelato, mentre nel libro è Gordon Krantz.
Altre differenze sono che nel romanzo le principali città degli Stati Uniti sono state distrutte da diversi EMP e dal rilascio di armi biologiche. Nel film, poi, Nathan Holn, il fondatore degli Holnisti, è stato giustiziato qualche tempo prima degli eventi del romanzo. Gordon si allea con un tenace gruppo tribale composto da discendenti di allevatori, taglialegna e nativi americani, guidato da un veterano delle forze speciali nativo-americane, contro gli Holnisti, loro acerrimi nemici. Il romanzo si conclude con Gordon che scopre che gli Holnisti hanno un altro nemico organizzato a sud e identifica il loro simbolo: La Bandiera dell’Orso e gli Holnisti e i loro nemici si uniscono per far rinascere la civiltà.
Il trailer di L’uomo del giorno dopo e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’uomo del giorno dopo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 29 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.
Prima di consacrarsi nel 1990 con Balla coi lupi, Kevin Costner si era già reso celebre grazie ad una serie di ruoli da protagonista in popolari film. Tra questi si annoverano Fandango, Gli intoccabili e L’uomo deisogni. Quest’ultimo, uscito nel 1989 per la regia di Phil Alden Robinson, il quale ne ha anche firmato la sceneggiatura, è un racconto che mescola dramma ed elementi fantastici al mondo dello sport. Candidato a tre premi Oscar, tra cui quello per il miglior film, questa pellicola si è affermata come un’opera particolarmente importante del suo decennio, tanto da meritare nel 2017 l’ingresso nella National Film Registry per il suo valore storico e culturale.
L’uomo dei sogni: il libro da cui è tratto
Quella raccontata non è però una storia ideata appositamente per il grande schermo, bensì è l’adattamento del libro Shoeless, scritto da W. P. Kinsella. Questo contiene al suo interno una serie di fatti che, come avviene nel film, legano reali vicende ad altre invece immaginarie. In particolare, si fa riferimento allo scandalo che nel 1919 coinvolse otto giocatori di baseball, accusati di aver svenduto le proprie partite in cambio di denaro. Per i tanti elementi presenti nel libro, questo è infine stato adocchiato da diversi produttori, divenendo infine l’acclamato film che oggi tutti conoscono.
Ancora oggi L’uomo dei sogni è infatti un titolo particolarmente ricordato, citato e rivisto. Di recente, inoltre, è proprio stata annunciata una nuova serie televisiva basata sui racconti del film, a conferma del grande fascino che questo continua a suscitare. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
L’uomo dei sogni: la trama del film
Protagonista del film è Ray Kinsella, un pacifico agricoltore che vive nell’Iowa con la moglie Annie e la figlia Karin. Da sempre grande appassionato di baseball, mentre una sera cammina nell’ampio campo di granturco Ray sente una voce sussurrargli “se lo costruisci, lui tornerà”. Non capendo da dove questa provenga, egli ne è inizialmente spaventato e anzi crede di essersela immaginata. Quando la voce torna a parlargli, però, egli comprende che non si tratta di una sua immaginazione, bensì di una missione affidatagli dall’alto. Istintivamente egli inizia a costruire un campo da baseball regolamentare proprio dietro la sua casa, senza sapere però il perché.
Quando il campo è ultimato, tutto gli viene però rivelato. Sul terreno di gioco iniziano infatti a comparire gli otto giocatori che nel 1919 erano stati squalificati per aver venduto una partita delle World Series, tra cui “Shoeless” Joe Jackson. Per Ray, però, quell’evento incredibile è solo il primo di una serie che cambieranno per sempre la sua vita. Quando la voce torna a parlargli, egli comprende di avere ancora altri compiti da dover portare a termine, ed inizia a ricercare una serie di persone collegate tra loro in qualche misterioso modo. Quando Ray comprende cosa lega tutto ciò, stenterà a credere a ciò che gli è stato riservato.
L’uomo dei sogni: il cast del film
Inizialmente i produttori non considerarono Kevin Costner per la parte di Ray Kinsella, perché non pensavano che avrebbe voluto recitare in un altro film sul baseball dopo Bull Durham – Un gioco a tre mani. Il ruolo è così stato invece offerto a Tom Hanks, ma egli ha rifiutato. Costner, però, finì comunque per imbattersi nella sceneggiatura, che apprezzò molto. Diede a quel punto disponibilità a recitare nel film e a sostenerlo economicamente, convinto che sarebbe stato un successo. Qualche anno dopo, Costner avrebbe poi recitato in un terzo film sul baseball: Giocod’amore. Nel ruolo di Annie Kinsella vi è invece Amy Madigan, dichiaratasi fan del libro, mentre Gaby Hoffmann è la figlia Karin.
L’attore Ray Liotta, celebre per film come Qualcosa di travolgente e Quei bravi ragazzi, interpreta il giocatore Joe Jackson. Prima di recitare in questo film, Liotta non aveva alcuna esperienza riguardante il baseball e per questo dovette sottoporsi a diverse settimane di allenamento per poter riuscire a colpire la palla. James EarlJones, celebre per aver dato voce a Darth Vader in Star Wars, interpreta lo scrittore Terence Mann. Nel libro, lo scrittore citato è J. D. Salinger, ma quando questi minacciò una denuncia se il suo nome fosse stato usato, i produttori ripiegarono su un personaggio inventato. Nel film compare poi anche il celebre attore Burt Lancaster, nel ruolo del dottor Archibald Graham. Questo è stato per lui l’ultimo ruolo prima della scomparsa.
L’uomo dei sogni: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.L’uomo dei sogniè infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 20 giugno alle ore 21:10 sul canale La 5.
Tom Hank – 4 nomination ai BAFTA, 6 agli Screen Actors Guild Awards , 6 agli Oscar, 7 ai Golden Globe e 8 agli Emmy. Ma non finisce qui: due Oscar vinti come miglior attore protagonista, una nel 1994 con Philadelphia e uno nel 1995 con Forrest Gump, eguagliando il record di Spencer Tracy (nel 1937-1938), l’unico ad aver vinto per due anni consecutivi l’ambita statuetta.
Lui è Tom Hanks, classe 1956, enfant prodige degli anni ’80 il cui caché, a oggi, si aggira intorno ai 20 milioni di dollari a interpretazione. Interpretazioni che l’hanno portato a essere il vicepresidente dell’Academy.
Thomas Jeffrey Hanks nasce il 9 luglio 1956 sotto il sole della California, a Concord, da padre cuoco (Amos Mefford Hanks) e madre infermiera (Janet Marylyn Frager). Timido e introverso sin da piccolo, Tom studia teatro allo Chabot College, sempre in Calfifornia per poi trasferirsi alla California State University di Sacramento. Nel 1978 sposa l’attrice Samantha Lewes da cui avrà due figli, Colin ed Elizabeth.
Del 1979 è il primo grande cambiamento: partenza per New York City in cerca di successo che incontra, dopo una serie di film low budget, agli ABC studios accaparrandosi un ruolo principale nella comedy Bosom Buddies (conosciuta in italia con il titolo di Henry e Kip) in cui, in 37 episodi andati in onda dal 1980 al 1982, vengono raccontate le vicende di due single che lavorano nel campo della pubblicità e che, per pagare di meno l’affitto, si travestono da donne per vivere in un appartamento riservato al gentil sesso.
Tom Hanks, filmografia
Grazie al successo televisivo, Hanks viene notato da Ron Haward che nel 1982 gli riserva un ruolo come guest appearance in un paio di puntate del mitico Happy Days. La collaborazione tra i due continua quando Haward decide di assegnare al giovane californiano il ruolo principale in Splash – Una sirena a Manathann (1984), commedia romantica che si trasforma in un vero e proprio successo al box office incassando quasi 70 milioni di dollani.
Con il film di Garry Marshall del 1986 Niente in comune, Hanks pone le basi per un salto di qualità nella sua carriera da attore e comincia a farsi conoscere al grande pubblico anche e soprattutto per le sue capacità interpretative drammatiche. Il grande successo arriva due anni dopo con Big, film dalla strana (ma casuale) identità di soggetto con Da Grande di Francesco Amurri (con Renato Pozzetto) in cui Hanks interpreta Josh, un ragazzino di dodici anni che abita a New York, follemente innamorato di una sua compagna di scuola molto più grande di lui, motivo per cui si trova a esprime il desiderio di non essere più un bambino. Il giorno dopo, al suo risveglio, scoprirà di essere diventato un aitante trentenne.
Big viene osannato dalla critica e configura Hanks come il miglior giovane talento nascente di Hollywood: una nomination agli Oscar come Miglior attore protagonista, la prima vittoria del Golden Globe come miglior attore in un film commedia o musicale, il riconoscimento da parte del Los Angeles Film Critics Association Award come miglior attore protagonista e la menzone speciale al festival di Venezia di quell’anno.
Gli anni della consacrazione a star sono anche quelli che lo hanno visto sposato con l’attrice Rita Wilson, nel 1988, conosciuta sul set di Bosom Buddies ma di cui si innamorerà solo successivamente e dalla quale avrà due figli: Chester e Truman.
Subito dopo la consacrazione a star da parte della critica, seguirono per l’attore molti fallimenti al botteghino come L’erba del vicino (The ‘burbs),Joe contro il vulcano (che vede per la prima volta Hanks insieme a Meg Ryan) e il flop più grande, Il falò della vanità, diretto da Brian De Palma con Bruce Willis e Melanie Griffith, film che costò 47 milioni di dollari e riuscì a incassarne solo 15.
Sarà la commedia del 1992 di Penny Marshall con Madonna tra i protagonisti, Ragazze vincenti, a portare Tom Hanks nuovamente in vetta. In un’intervista di quel periodo a Vanity Fairl’attore dichiarò di essersi reso conto che il suo lavoro era diventato meno pretestuoso, finto e sopra le righe e percepiva nell’aria l’inizio di una nuova era cinematografica.
Era che si apre con il succeso della commedia romantica del 1993 Insonnia d’amore che lo vede nuovamente al fianco di Meg Ryan e, successivamente, con l’indimenticabile Philadelphiadalla drammatica porata sociale. Nel film Hanks interpreta Andrew “Andy” Beckett, un avvocato gay licenziato perché malato di AIDS, la malattia che raggiunse il culmine della sua diffusione negli anni novanta. Per interpretare il ruolo dell’avvocato (affiancato da un grande Denzel Washington), Hanks perse più di 35 chili e rasò a casaccio i suoi capelli al fine di apparire credibile in quanto malato. Oltre alle pluripremiate interpretazioni dei due attori, elemento di spicco del film fu la musica, affidata a Howard Shore affiancato dagli autori Bruce Springsteen e Neil Young, che accompagnò i due attori in quasi tutti le scene principali. In una recensione per People, la giornalista Leah Rozen scrisse:
«Al di là di tutto, il successo del film è da riscontrarsi in Tom Hanks che ha fatto un lavoro splendido nel calarsi totalmente nel ruolo di una persona, non un personaggio, un uomo qualunque e non un santo martire. È stato assolutamente pazzesco, estremamente profondo con un’attenzione incredibile a tutte le sfumature comportamentali di una persona in quelle condizioni. Si merita l’Oscar».
Oscar che non tardò ad arrivare, nel 1993, come miglior attore protagonista. Nel discorso di ringraziamento, Hanks fa riferiferimento a due persone che hanno dato molto alla sua carriera e a questo ruolo, il suo insegnate di teatro al liceo Rawley Farnshworth e il compagno di classe John Gilkerson, entrambi estremamente vicino all’attore ed entrambi gay.
L’errore degli anni precedenti non venne ripetuto e subito dopo questa profonda interpretazione all’attore venne immediatamente affidato un altro ruolo destinato a diventare un cult: Forrest Gump.
«Quando ho letto lo script di Gump ho intravisto un gran ruolo, un film pieno di speranza che potesse arrivare a un gran pubblico… l’ho sentito mio» dichiarerà Tom Hanks in un’intervista successiva all’uscita del film. Diretto da Robert Zemeckis il film, liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Winston Groom del 1986, narra l’intensa vita di Forrest Gump, un uomo dotato di uno sviluppo cognitivo inferiore alla norma, nato negli Stati Uniti d’America a metà degli anni quaranta e, grazie a una serie di coincidenze favorevoli, diretto testimone di importanti avvenimenti della storia americana. Forrest Gump venne accolto in modo estremamente positivo sia dalla critica sia dal pubblico, conferendo ad Hanks per il secondo anno consecutivo la statuetta come miglior attore protagonista eguagaliando il record di Spencer Tracy, sfiorando il record di nomination di Eva contro Eva e Titanic e classificandosi al 20° posto nella classficia dei 250 migliori film di sempre di IMDb. Il film ebbe anche un notevole impatto sulla cultura popolare. Frasi come «corri, Forrest, corri» sono diventate parte del linguaggio comune. Lo stesso Tom Hanks riadatterà una frase del suo personaggio nel suo discorso alla cerimonia degli Oscar.
Tra le varie, il film viene ricordato per aver pagato a Hanks l’ingaggio, allora stratosferico, di 8 milioni di dollari, incassandone in tutto il mondo circa 680.
La salita all’olimpo dei super attori di Hollywood procede e con il suo ruolo successivo segna la reunion tra l’attore e il regista che per primo credette in lui: Ron Howard, con cui Tom è pronto a volare nello spazio, con la pellicola del 1995Apollo 13. La critica applaudì il film e la prova di Hanks e compagni (Kevin Bacon, Bill Paxton, Gary Sinise, Ed Harris e Kathleen Quinlan) conferendo al titolo nove nomination agli Academy Awards e vincendone due, nessuna delle quali per Tom.
Poco dopo Apollo 13 Hanks cominciò ad avvicinarsi al mondo dell’animazione e di quegli anni fu la sua prima collaborazione con la Disney/Pixar per il blockbuster d’animazione Toy Story, in cui prestò la voce allo sceriffo Woody.
L’amore per lo spazio non abbandonerà l’attore che, nel 1996, unirà questa passione con quella per le serie tv diventando produttore (insieme all’ormai amico Ron), co-scrittore e co-direttore del documentario per la HBO Dalla terra alla luna, miniserie che segue le vicende del programma Apollo dalla sua prima missione del 1961, fino alla sua ultima missione del 1972. La miniserie ricevette numerosi premi e nomination nel corso del 1998 e del 1999, vincendo tra gli altri tre Emmy, un Golden Globe e due Television Critics Association Awards. Oltre ai prestigiosi premi, la miniserie viene ricordata anche per essere stata la produzione più costosa per un documentario televisivo: 68 milioni di dollari. I progetti successivi non furono certo da meno in quanto a spese e con Salvate il soldato Ryan(1998) si apre la fortunata collaborazione con Steven Spielberg. Ambientato durante la seconda guerra mondiale, in particolare nei giorni del D-Day, il film fu acclamato dalla critica soprattutto per i primi 24 minuti che dipingevano, in maniera cruda e realistica, lo sbarco dei soldati a Omaha beach. Etichettato come uno dei migliori film di guerra mai girati, valse al regista la sua seconda statuetta alla regia e all’attore un’altra nomination come miglior attore protagonista. Dopo questa intensa interpretazione, Hanks aveva bisogno di qualcosa di leggero e dello stesso anno è C’è posta per te che vede Hanks nuovamente con Meg Ryan in una commedia romantica remake del classico di Ernst Lubitsch, Scrivimi fermo posta.
Alle soglie del nuovo millennio Hanks torna come voce per il secondo capitolo del film d’animazione Toy Story 2 per poi gettarsi nell’adattamento del romanzo di Stephen KingIl miglio verde, diretto da Frank Darabont (oggi noto ai più per essere il regista della terza stagione di The Walking Dead), in cui interpreta il ruolo drammatico di Paul Edgecombe, capo guardia dei prigionieri condannati a morte la cui vita cambia quando in carcere arriva John Coffey (Michael Clarke Duncan), un gigante di colore accusato di aver massacrato due bambine. Il nuovo Hanks, quasi totalmente votato a ruoli drammatici, continua la sua scalata al successo nel 2000 con il film di Robert Zemeckis Cast Away, in cui Hanks interpreta un importantissimo ingegnere della FedEx che, a causa di un incidento aereo dopo un ammaraggio di fortuna, si ritrova su uno scoglio gigante a nord della Nuova Zelanda, da solo. Il film venne girato in due periodi di tempo separati da diversi mesi. Nella prima sessione di riprese vennero girate le scene nel mondo “moderno”, mentre nella seconda sessione vennero girate le scene sull’isola. Il motivo della pausa fu la necessità di Tom Hanks di avere a disposizione tempo per perdere peso: durante la pausa Hanks dimagrì di circa 20 kg per interpretare la parte (e Zemeckis girò Le verità nascoste).
L’anno successivo Hanks torna dietro la macchina da presa insieme a Steven Spielberg per produrre Band of Brothers, miniserie in 10 puntate per la HBO considerata come un vero e proprio spin-off del precedente Salvate il soldato Ryan. Visto l’enorme successo, nove anni dopo i due torneranno a produrre insieme un’altra miniserie di dieci puntata per lo stesso canale intitolata The Pacific e incentrata sugli avvenimenti della guerra del Pacifico.
L’esplorazione delle proprie capacità drammatiche continua nel 2002 con Era mio padre, film in cui l’attore interpreta il ruolo di un killer professionista per conto di un mafioso che l’ha cresciuto come un figlio. Il felice connubio con il regista Spielberg prosegue sempre negli stessi anni con Prova a prendermi, al fianco di Leonardo DiCaprio. Questo è il primo film dal 1988 in cui Tom Hanks non riceve la paga più alta per un ruolo di protagonista che venne assegnata a DiCaprio. Nello stesso anno produrrà insieme alla moglie Rita Wilson la commedia di successoIl mio grosso grasso matrimonio greco.
Nel 2004 l’attore ormai regista e produttore appare in tre film diversi: la commedia dei fratelli CoenLadykillers, un altro film di Spielberg The Terminale il film d’animazione Polar Express di Zemeckis. Nel 2005 arriva un altro importante ricooscimento e Hanks viene votato come vice presidente dell’Academy Award.
Negli anni successivi prenderà parte al kolossal tratto dal best seller di Dan Brown, Il Codice Da Vinci, interpretando il ruolo del del professor Robert Langdon che tornerà anche nel 2009 per un altro capitolo della saga, Angeli e Demoni.
Il 2007 è anche l’anno che lo vede protagonista del film scritto da Aaron Sorkin La guerra di Charlie Wilson in cui interpreta il deputato democratico del Texas Charles Wilson che valse all’attore l’ennesima candidatura ai Golden Globe. L’ultimo ruolo a conferirgli una candidatura agli Oscar è stato l’adattamento del romanzo di Jonathan Safran Foer Molto forte, incredibilmente vicino, del 2011, in cui Hanks interpreta il padre di un ragazzino con una certa forma di autismo rimasto vittima degli attacchi terroristici dell’11 settembre.
Sebbene quest’ultima pellicola non sia stata eccessivamente apprezzata dalla critica, Hanks, che di insuccessi alle spalle ne ha conosciuti svariati, non ha certo intenzione di buttarsi giù ed ha svariati progetti per il futuro come Saving Mr. Banks al fianco di Emma Thompson e Colin Farrell in cui si aggiudicherà un altro record: essere il primo a interpretare Walt Disney al cinema. Il film è atteso nelle sale per il 2013.
Intanto tra poco, esattamente il 3 gennaio, Tom inaugurerà la sua collaborazione con i fratelli Wachowski, per i quali ha partecipato alo straordinario e colossale Cloud Atlas, tratto dal visionario e profetico romanzo di David Mitchel. Nel film, Hanks interpreta diversi ruoli, attraversando il tempo e lo spazio, seguendo il genio dello scrittore Mitchell e la follia degli ideatori di Matrix.
La star dei record ha scalato le vette più alte del box office di tutti I tempi con più di 3.639 miliardi di dollari lordi incassati, con una media di 107 milioni di dollari a film. Provaci ancora, Tom!
Nelle regioni settentrionali del Canada, una miniera di diamanti esplode, intrappolando 26 minatori al suo interno. Per i superstiti bloccati nel sottosuolo, restano a disposizione solo 30 ore di ossigeno prima di morire per asfissia. L’unica speranza di salvezza risiede nella squadra di camionisti ingaggiata per attraversare la ”strada di ghiaccio” e portare nella miniera le teste di pozzo, strumenti necessari a recuperare i minatori. Nel team ci sono Mike McCann (Liam Neeson) con suo fratello Gurty (Marcus Thomas), veterano affetto da afasia, l’esperto di camion Jim Goldenrod (Laurence Fishburne), la sua ex dipendente Tantoo (Amber Midthunder) e l’assicuratore dei proprietari della miniera Varnay (Benjamin Walker). La squadra parte su tre camion, pronta ad affrontare 300 miglia di strada sull’acqua ghiacciata. Nel percorso, le difficoltà non saranno date solo dalle condizioni atmosferiche: non tutti i membri della missione hanno lo stesso obiettivo. Per Mike il viaggio sarà una tripla lotta: contro il tempo, la natura e il nemico.
I fragili equilibri de L’uomo dei Ghiacci
I protagonisti de L’uomo dei Ghiacci partono per la loro missione con tre enormi camion. I loro carichi, le teste di pozzo, pesano tonnellate. La strada da percorrere è invece sottilissima: una lastra di ghiaccio di pochi centimetri che si sta sciogliendo perché è primavera. L’impresa richiede un’estrema attenzione al bilanciamento di velocità a forza. Un equilibrio nella guida, ma non solo: infatti, non appena l’iniziale armonia del team comincia a scricchiolare, anche il ghiaccio dà i primi segni di cedimento.
Tutto potrebbe scorrere liscio se tutti i partecipanti della missione si muovessero con lo stesso scopo, ma così non accade ne L’uomo dei Ghiacci: Mike pensa alla ricompensa in denaro, Gurty è spaesato e comprende poco l’obiettivo del viaggio, Tantoo e Jim vogliono tentare il salvataggio dei minatori, persone a loro care, mentre Varnay mente sulla propria identità per depistare la spedizione. Tra diffidenze e trame segrete, le discussioni dei personaggi mettono quasi subito in crisi la missione.
Tutti a corto d’aria
In un contesto in cui basta veramente poco per rimetterci la vita, lo scenario catastrofico si crea rapidamente. Il film risulta per forza di cose avvincente: il tempo e l’ossigeno per i minatori che scarseggiano, il ghiaccio scricchiolante, gli inseguimenti tra mezzi maestosi. Il senso di concitazione e angoscia è ben percepibile ed è alimentato dai continui scontri tra i personaggi. Come i loro guidatori, i camion si aiutano, si trainano e poi si tamponano, si ribaltano e si risollevano.
Inseguimenti non ordinari
Più che i dialoghi, ne L’uomo dei Ghiacci ciò che conquista sono gli scenari dell’azione: lande desolate, imbiancate dalla neve, spazi ampissimi percorsi da tir che si muovono acrobaticamente come fossero giocattoli. E il gioco del regista riesce ad essere estremamente realistico.
Non siamo di fronte al solito inseguimento su strada. L’uomo dei Ghiacci inserisce al suo interno l’azione deiFast & Furious ma con le variazioni necessarie a rendere il film originale. Non ci sono macchine, ma camion enormi, mastodontici. Per certi versi, la pellicola ricorda Duel di Spielberg: le strade desolate, il camion rumoroso, la sfida tra mezzi e persone. Non siamo però tra i canyon, ma nel gelo totale: scenario che fa pensare al thriller del 2010 Frozen.
I volti protagonisti de L’uomo dei Ghiacci
Anche i protagonisti de L’uomo dei Ghiacci sono interessanti nella loro varietà. Non sono stereotipati. Non c’è l’eroe muscoloso che ruba la scena agli altri personaggi, né la donna sempre impeccabilmente elegante anche negli scontri all’ultimo sangue. Mike è un uomo non giovanissimo, abile nel suo mestiere ma realistico nei panni che indossa. C’è la ragazza forte e coraggiosa, ma è pur sempre una camionista e come tale viene rappresentata. Inoltre, l’attenzione a temi come il rapporto fraterno e il razzismo nei confronti delle popolazioni indigene danno profondità al film, senza però appesantirlo o apparire moralmente banali.
In conclusione, L’uomo dei Ghiacci – The Ice Road è un film action innovativo in cui lo scheletro della storia è stato ben rafforzato da dettagli originali e interessanti che spaziano dall’ambientazione ai protagonisti. Il film uscirà nelle sale italiane giovedì2 dicembre 2021.
Prime Video acquisterà i diritti pre-internazionali di L’uomo dei ghiacci 2 un sequel del film d’azione di successo L’uomo dei ghiacci – The Ice Road. E’ quanto ha annunciato un recente rapporto di Deadline. Il sequel, intitolato L’uomo dei ghiacci 2: Road To The Sky, vedrà Liam Neeson tornare a recitare nel film. Secondo il rapporto di Deadline, non è stato concluso alcun accordo ufficiale, ma le loro fonti affermano che Amazon è estremamente vicina all’acquisizione dei diritti del film nel mercato internazionale al di fuori della Germania.
Di cosa parlerà L’uomo dei ghiacci 2?
Il sequel vedrà Liam Neeson riprendere il ruolo del pilota di strade ghiacciate Mike McCann, che sta viaggiando in Nepal per onorare l’ultimo desiderio del suo defunto fratello di spargere le sue ceneri sul Monte. “Mentre si trovano su un affollato autobus turistico che attraversa il terreno mortale di 12.000 piedi della famigerata Road to the Sky, McCann e la sua guida alpina incontrano un gruppo di mercenari nepalesi e devono combattere non solo per salvare se stessi e il loro carico, ma anche gli abitanti dei villaggi locali”, si legge nella sinossi del film. Insieme a Neeson, anche lo sceneggiatore e regista Jonathan Hensleigh tornerà nel film. Il film originale era interpretato da Neeson, Benjamin Walker, Amber Midthunder, Marcus Thomas, Laurence Fishburne e molti altri, ma non è chiaro se qualcuno tornerà per il sequel.
BIM distribuzione annuncia l’uscita nelle sale italiane dal 25 novembre del film L’uomo dei ghiacci – The Ice Road, diretto da Jonathan Hensleigh (già regista di The Punisher e sceneggiatore di Armageddon, Jumanji, Die Hard: duri a morire e Coin Air). L’iconico Liam Neeson torna ad essere protagonista accanto a Laurence Fishburne di un action thriller ambientato nell’estremo nord del Canada. In un ambiente impervio e ostile si sviluppa la storia ricca di adrenalina che vede Neeson interpretare un autista di camion esperto di guida sul ghiaccio alle prese con una missione di salvataggio impossibile. Lottando contro lo scongelamento delle acque e una violenta tempesta, il protagonista e la sua squadra dovranno salvare dei minatori intrappolati per poi scoprire una minaccia insospettabile che poco ha a che fare con il freddo e il ghiaccio…
Nel cast di L’uomo dei ghiacci – The Ice Roadanche Ray McKinnon (Le Mans ’66 – La Grande Sfida), Marcus Thomas (The Forger – Il Falsario), Benjamin Walker (La Leggenda del Cacciatore di Vampiri) e Amber Midthunder (Hell Or High Water). L’uomo dei ghiacci – The Ice Road sarà nei cinema italiani con BIM Distribuzione dal 25 novembre.
Sinossi: dopo il crollo di una remota miniera di diamanti nell’estremo nord del Canada, un autista di camion esperto di guida su ghiaccio (Liam Neeson) deve condurre un’impossibile missione di salvataggio. Lottando contro lo scongelamento delle acque e una violenta tempesta, il protagonista e la sua squadra dovranno salvare dei minatori intrappolati per poi scoprire una minaccia insospettabile che poco ha a che fare con il freddo e il ghiaccio…
Con L’uomo dei ghiacci – The Ice Road Hensleigh torna alla regia a dieci anni di distanza dal suo precedente film da regista, Bulletproof Man, con protagonista Ray Stevenson. Grande esperto del genere thriller d’azione, Hensleigh si unisce dunque a Neeson per questo lungometraggio adrenalinico ambientato in territori ostili e che pertanto contribuiscono al senso di pericolo costante. Con un racconto che si svolge in mezzo ai ghiacci, si costruisce così un’avventura mozzafiato dove la natura si rivela però non essere il pericolo maggiore per i protagonisti, proponendo dunque colpi di scena entusiasmanti.
Per gli appassionati del genere o anche solo per chi non si perde un film di Neeson, si tratta dunque di un titolo da recuperare, anche in vista del suo annunciato seguito che verrà realizzato prossimamente. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a L’uomo dei ghiacci – The Ice Road. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia della location dove si svolge il racconto. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di L’uomo dei ghiacci – The Ice Road
Protagonista del film è Mike McCann, un autista di camion ed esperto di guida sul ghiaccio, che si ritrova a condurre una missione di salvataggio su un lago ghiacciato, dopo che una miniera di diamanti è crollata nelle regioni settentrionali del Canada, uccidendo 8 minatori. I 26 superstiti ancora in vita hanno invece solo 36 ore di ossigeno prima che sia troppo tardi. Mike mette su una squadra da portare con sé e fra i componenti vi sono suo fratello minore Gurty, il veterano dei camion Jim Goldenrod e l’abile Tantoo. Per salvare la vita ai minatori ancora vivi, il gruppo dovrà affrontare i numerosi ostacoli dati da quell’ambiente ostile come anche da alcune interferenze umane.
Ad interpretare Mike McCann vi è l’attore Liam Neeson che torna dunque al genere action dopo Un uomo tranquilloe Un uomo sopra la legge. L’attore Laurence Fishburne (il celebre Morfeus di Matrix) interpreta Jim Goldenrod. Gurty è invece interpretato da Marcus Thomas, mentre Amber Midthunder è Tantoo. Benjamin Walker è Varnay, l’attuario responsabile della valutazione del rischio assicurativo per Katka, la società proprietaria della miniera. L’attore Holt McCallany interpreta René Lampard, mentre Martin Sensmeier è il minatore Cody e Matt McCoy è George Sickle, il general manager della Katka, mentre Matt Sanlinger è Thomason, il CEO.
L’uomo dei ghiacci – The Ice Road 2: ci sarà un sequel
Nell’aprile del 2023, è stato annunciato un sequel intitolato The Ice Road2: Road to the Sky, con il ritorno di Liam Neeson e dello scrittore/regista Jonathan Hensleigh. Il film seguirà Mike McCann che onora l’ultimo desiderio del fratello scomparso recandosi in Nepal per spargere le sue ceneri sul monte Everest. Mentre è a bordo di un autobus turistico che attraversa il terreno mortale di 12.000 piedi della famigerata Road to the Sky, Mike e la sua guida alpina si imbattono in un gruppo di mercenari nepalesi e dovranno combattere non solo per salvare sé stessi e il pullman di viaggiatori innocenti, ma anche la patria degli abitanti del villaggio locale. Il film è stato acquisito da Prime Video.
La storia vera della location del film
C’è da fare una premessa: L’uomo dei ghiacci – The Ice Road non è tratto da una storia vera, ma porta sullo schermo un luogo realmente esistente, intorno al quale è dunque stata costruita la vicenda originale di questo film. Si tratta della Ice Road presente nel titolo, ufficialmente nota come Tibbitt Contwoyto Winter Road, situata nei territori della regione artica a Nord-Ovest del Canada. Si tratta di una strada di ghiaccio lunga 400km, che per buona parte della sua estensione va a coprire dei laghi ghiacciati. La si può percorrere solo per brevi periodi ogni anno, generalmente tra febbraio e marzo e viene usata per rifornire i siti di diamanti che sono operativi. Questi sono stati scoperti alla fine degli anni ’90, portando ad essere il Canada il terzo produttore al mondo di diamanti.
La strada viene ricostruita ogni gennaio e richiede circa sei settimane per essere completata. Una volta completata, viene controllata praticando dei fori nel ghiaccio. Se il ghiaccio ha bisogno di essere ispessito, vengono chiamati i camion dell’acqua per aggiungerne in quell’area specifica. La velocità massima consentita per i camion a pieno carico sul ghiaccio è di 25 km/h, con alcune aree ridotte a soli 10 km/h. I camion vuoti, invece, hanno un limite massimo di velocità di 60 km/h (37 mph) sul ghiaccio. I limiti di velocità sono rigorosamente applicati dal personale di sicurezza che utilizza i radar per rilevare le velocità, proprio come fanno le forze di polizia nazionali e provinciali.
Solitamente per attraversare la Ice Road viene utilizzato il camion Hägglund, di fabbricazione svedese, il quale è grado di galleggiare nell’acqua qualora il ghiaccio dovesse rompersi, facendo dunque sprofondare chi vi si trova sopra nei gelati laghi sottostanti. Nonostante questo pericolo, la Tibbitt Contwoyto Winter Road è stata definita la strada più sicura del Nord America. Naturalmente le riprese non si sono potute svolgere sulla vera Ice Road, impraticabile per una produzione cinematografica. L’uomo dei ghiacci – The Ice Roadè stato dunque girato in gran parte sempre in Canada, ma a Winnipeg, lontano dai territori dove invece il racconto si svolge.
Il trailer di L’uomo dei ghiacci – The Ice Road e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di L’uomo dei ghiacci – The Ice Roadgrazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 4 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 2.
La corsa per salvare un gruppo di minatori intrappolati da una frana in L’uomo dei ghiacci – The Ice Road è resa complicata dagli intrighi di uomini d’affari corrotti, soprattutto nel finale. Un film che iniziava come un film catastrofico si è rapidamente evoluto in un thriller d’azione dal ritmo incalzante, con tanto di inseguimenti in auto e sparatorie con pistoleri spietati.
L’uomo dei ghiacci – The Ice Road è il film conLiam Neeson ambientato nel genere d’azione. Negli ultimi anni, l’attore è stato protagonista di film in cui interpreta un eroe altamente qualificato che deve salvare la situazione ingaggiando scontri a fuoco con gangster, spie e terroristi.
Nonostante i suoi 60 anni, Liam Neeson è emerso come un popolare eroe d’azione, grazie soprattutto ai suoi ruoli nei tre film di Taken. Tra i film che ha girato negli ultimi anni e che si sono basati sul suo successo nel genere ci sono The Commuter, Cold Pursuit, Honest Thief, The Marskman e ora L’uomo dei ghiacci – The Ice Road (la nostra recensione), dove interpreta Mike Barnes. In L’uomo dei ghiacci – The Ice Road, il personaggio di Liam Neeson è Mike Barnes, un camionista che si prende cura del fratello Gurty (Marcus Thomas), un veterano di guerra con un handicap mentale.
Poco dopo essere stato licenziato per un incidente che ha coinvolto Gurty, Mike viene assunto da Jim Goldenrod (Laurence Fishburne) per aiutare a salvare i minatori messi in pericolo da un’esplosione di metano. Insieme a Goldenrod, Gurty, Tantoo (Amber Midthunder) e Varnay (Benjamin Walker), il piccolo gruppo deve guidare tre camion attraverso un terreno infido e ghiacciato per salvare i minatori con le teste di pozzo che stanno trasportando. Ma nel corso degli eventi del film, Mike scopre che la strada ghiacciata non è l’unico ostacolo. C’era anche Varnay, che aveva causato la morte di Goldenrod e sabotato la loro missione. Ecco cosa è successo alla fine del film e cosa stavano realmente cercando di fare i cattivi de L’uomo dei ghiacci – The Ice Road.
Il piano dei cattivi in L’uomo dei ghiacci – The Ice Road
Prima ancora di iniziare la missione, è stato detto che Varnay non aveva alcun interesse nella ricompensa di 200.000 dollari che avrebbero ricevuto una volta completato il lavoro. Poiché Varnay non poteva ottenere i soldi, era logico pensare che non avesse motivo di tradire il gruppo. Tuttavia, alla fine si scoprì che Varnay era davvero un traditore. Una conversazione telefonica avvenuta nel corso del film ha confermato che Varnay prendeva ordini dal dirigente di Katka George Sickle (Matt McCoy). A quanto pare, Varnay e la sua squadra di killer armati erano determinati a uccidere Mike, Tantoo e Gurty a causa delle implicazioni che la salvezza dei minatori avrebbe avuto per Sickle e i suoi soci alla Katka.
Ciò che è stato detto nelle scene in miniera e nell’ufficio della Katka nel corso del film ha reso chiaro che Sickle e alcuni dei suoi colleghi erano responsabili dell’esplosione di metano. Avrebbero potuto adottare misure di sicurezza per evitare una simile catastrofe, ma hanno continuato le loro attività nella miniera a causa di preoccupazioni finanziarie. Ciò significa che Sickle e gli altri avrebbero potuto subire gravi conseguenze se questi dettagli fossero stati resi pubblici. Chi si trovava nella miniera aveva capito cosa stava accadendo, quindi la verità sarebbe sicuramente emersa una volta salvati. Ecco perché Sickle ha pensato che sarebbe stato meglio per sé (e per la compagnia) se i minatori fossero rimasti senza ossigeno e fossero morti. Questo risultato avrebbe permesso ai loro segreti di rimanere sepolti.
Come Mike sconfigge Varnay in L’uomo dei ghiacci – The Ice Road
Come il cattivo che continua a tornare, Varnay si è rivelato una minaccia ricorrente per Mike, Gurty e Tantoo durante il viaggio attraverso la strada di ghiaccio. Quando il personaggio di Liam Neeson ha fatto precipitare il suo veicolo da una collina, sembravano convinti che fosse finalmente fuori dai loro piedi per sempre, ma non è stato così. Varnay è riuscito a sopravvivere all’incidente. Utilizzando degli esplosivi, Varnay ha innescato degli esplosivi ed è riuscito a creare un altro ostacolo al loro viaggio. Questo li ha rallentati, ma non li ha fermati, costringendo Varnay a tentare un approccio più diretto. Dopo aver speronato il camion di Mike, si è scatenata una lotta che si è conclusa con Mike che ha guidato il suo camion dritto nel ghiaccio. Si è lanciato all’ultimo secondo, ma Varnay non ha avuto il tempo di scappare. Il camion si inabissa nel ghiaccio, trascinando con sé Varnay. Poiché era l’ultimo dei cattivi all’inseguimento delle teste di pozzo, Sickle e i suoi cospiratori non potevano fare altro per impedire agli eroi di raggiungere la loro destinazione.
La morte di Gurty rese possibile il salvataggio dei minatori
Purtroppo, la morte di Varney non significava che i loro problemi fossero finiti. Mentre Mike era impegnato a occuparsi di lui, Gurty e Tantoo, ferito, lo stavano precedendo quando si imbatterono in un ponte che non era stato costruito per sostenere il peso del camion. Dopo aver raggiunto l’altra sponda, i cavi di sospensione del ponte si sono rotti, provocandone il crollo. Al momento sbagliato, il camion ha iniziato a scivolare all’indietro e la caduta nel vuoto sembrava imminente. Vedendo ciò che stava per accadere, Gurtie cercò di chiudere il cancello, nella speranza di impedire al camion di scivolare ulteriormente all’indietro. Il problema è che Gurtie, lottando con il cancello, è rimasto lì più a lungo di quanto potesse permettersi. Alla fine è rimasto schiacciato tra il cancello e il camion. I suoi organi devono essere stati danneggiati dall’incidente, visto che è morto poco dopo. Ad ogni modo, il sacrificio di Gurty ha reso possibile il completamento della missione. Se non fosse stato per quello che ha fatto Gurty, non sarebbero mai riusciti a consegnare alla miniera l’unica testa di pozzo sopravvissuta.
Dopo che i soccorritori hanno usato la testa di pozzo per portare in salvo i minatori (e il fratello di Tantoo), il ruolo di Sickle in tutto quello che era successo è stato finalmente svelato, con il risultato che il personaggio è stato arrestato per i suoi crimini, ma non prima che Mike abbia sferrato un pugno al responsabile della morte di Gurty. Sebbene ciò che è accaduto a Gurty abbia impedito a La strada di ghiaccio di dare a Mike un vero e proprio lieto fine, ha rivelato che alcune cose buone sono arrivate per il suo personaggio in seguito all’esplosione di metano e all’arresto di Sickle. La scena finale del film mostra che tre mesi dopo, sia Mike che Tantoo – che sono rimasti in contatto – hanno un nuovo lavoro. Nella loro conversazione d’addio, Tantoo ha detto a Mike che può chiamarla se ha bisogno di lui, il che lascia aperta la porta alla possibilità che lavorino insieme in un eventuale L’uomo dei ghiacci – The Ice Road 2. Per quanto riguarda il futuro di Mike, ora si sta prendendo cura del topo domestico di suo fratello e ha trovato un certo successo come camionista che trasporta articoli sportivi. Gli ultimi secondi rivelano la scritta “Trk Trk Trk” sulla sua targa, che è un’allusione a “Truck Truck Truck”, un nome suggerito per il loro gruppo che viene menzionato nella prima parte del film. L’uso della frase è stato un giusto tributo ai due eroi che hanno perso la vita nella missione di salvataggio.
L’iconico Liam Neeson torna ad essere protagonista accanto a Laurence Fishburne di un action thriller ambientato nell’estremo nord del Canada. L’uomo dei Ghiacci – The Ice Road uscirà in sala con BIM distribuzione il 2 dicembre.
Dopo il crollo di una remota miniera di diamanti nell’estremo nord del Canada, un autista di camion esperto di guida su ghiaccio (Liam Neeson) deve condurre un’impossibile missione di salvataggio. Lottando contro lo scongelamento delle acque e una violenta tempesta, il protagonista e la sua squadra dovranno salvare dei minatori intrappolati per poi scoprire una minaccia insospettabile che poco ha a che fare con il freddo e il ghiaccio…
L’uomo dal cuore di ferro è il titolo del racconto biografico che parla dell’ascesa politica e della morte di Reinhard Heydrich, il gerarca nazista principale fautore della “soluzione finale”, la sistematizzazione dello sterminio degli ebrei durante il regime di Hitler. Il film, diretto dal regista Cedric Jimenez, è basato sul romanzo HHhH di Laurent Binet che racconta un episodio della storia della Seconda Guerra Mondiale non troppo noto.
Sviluppandosi nell’intero corso dell’ascesa politica di Heydrich, L’uomo dal cuore di ferro culmina nell’attentato ai suoi danni da parte di partigiani cecoslovacchi. L’attentato riuscì, dal momento che Heydrich perse la vita a causa delle ferite riportate durante l’esplosione della sua automobile, e l’attentato fu l’unico riuscito ai danni di ufficiali e gerarchi SS nel corso della Guerra. La sua morte sancì l’inizio di grandi disordini che contribuirono allo sgretolamento del terzo Reich. Jimenez racconta la storia da due punti di vista differenti, separando nettamente il punto di vista di Heydrich e di sua moglie, l’algida Lina, e quello invece che si offre sui partigiani che organizzarono l’attacco. Il film è spaccato lungo una linea che lo divide precisamente a metà e solo dalla seconda parte in poi incontreremo i coraggiosi che si sacrificarono per eliminare il terribile gerarca.
L’uomo dal cuore di ferro, il film
La parte che sembra funzionare di più, in un film tutto traballante e con pochissima personalità, è quella dedicata all’ascesa di Heydrich: coinvolto in alcuni scandali ed allontanato dall’esercito, l’uomo venne rimesso in senso da Lina, che poi divenne sua moglie. La donna lo introdusse all’ideologia nazista e lo presentò ai vertici delle SS, presso i quali lui si fece notare subito per l’approccio pratico e lo spirito risoluto, nonché per il “cuore di ferro”. Fu lui a guidare alcune delle più grandi repressioni a danno dei dissidenti del regime, tanto che nel 1941 venne nominato da Adolf Hitler governatore del Protettorato di Boemia e Moravia, dove mise in atto sanguinosi “rimedi” per annientare la resistenza anti-tedesca. Fu lui la mente principale dietro la stesora del piano che portò alla soluzione finale.
Questo aspetto pubblico e politico estremamente funzionale viene messo a confronto con la vita privata di Reinhard, che diventa man mano più arido. Innamorato e devoto alla moglie, padre premuroso e amante della musica, l’uomo di estranea sempre di più dagli affetti familiari per dedicarsi al lavoro, assecondando la sua ambizione. A interpretarlo c’è Jason Clarke, che troppo spesso non viene abbastanza messo in luce per il suo talento. L’attore dalla grande personalità e l’ottima presenza scenica si sacrifica in una storia senza troppa personalità, al fianco di Rosamund Pike. Entrambi sono molto adatti ai ruoli a loro affidati ma entrambi sembrano uno spreco di talento in un film sembra una fredda cronistoria di un fatto storico poco noto.
Trattamento peggiore viene riservato agli attori che interpretano i due partigiani autori dell’attentato. Jack Reynore Jack O’Connell, che compaiono a metà film, portano avanti lo stereotipo dell’uomo che lotta per la libertà, senza che la scrittura o la regia dimostrino il benché minimo guizzo di dignità per coloro che hanno davvero portato a compimento un attentato suicida. L’uomo dal cuore di ferro è il racconto, senza nessun tipo di ambizione, di un fatto storico poco conosciuto, che può avere esclusivamente un valore informativo, non certo qualche velleità artistica.
È in arrivo nelle sale italiane, distribuito da Videa, L’uomo dal cuore di ferro, l’emozionante thriller tratto dal pluripremiato romanzo “HHhH” di Laurent Binet (Giulio Einaudi Editore) e diretto dal regista francese Cedric Jimenez (“French Connection”).
L’uomo dal cuore di ferro racconta la vera storia di Reinhard Heydrich, uno dei più crudeli leader nazisti, soprannominato da Hitler “l’uomo dal cuore di ferro” e della celebre operazione Anthropoid, che portò al suo assassinio il 4 giugno del 1942. Il film ripercorre l’ascesa al potere di uno dei responsabili delle peggiori atrocità del regime Nazista, ma è anche un inno al coraggio, l’amicizia e l’amore che portarono un gruppo di giovani Cecoslovacchi a compiere quest’impresa eroica.
L’uomo dal cuore di ferro è interpretato da Jason Clarke (Zero Dark Thirty, Everest, Sotto assedio – White House Down), dall’attrice nominata agli Oscar Rosamund Pike (L’amore bugiardo – Gone Girl, A United Kingdom – L’amore che ha cambiato la storia, Hostiles), Mia Wasikowska (Alice in Wonderland, Crimson Peak), Jack O’Connell (300 – L’alba di un impero, La ragazza dei tulipani) e Jack Reynor (Macbeth, Detroit), ci ricorda come il coraggio di pochi eroi può cambiare per sempre l’esito di una guerra e la storia dell’umanità.
L’uomo dal cuore di ferro, la trama ufficiale
La storia dell’inarrestabile ascesa di Reinhard Heydrich (Jason Clarke) e del suo assassinio. Freddo e implacabile, Heydrich fu uno dei più potenti gerarchi del regime Nazista e principale artefice della “soluzione finale”. Accanto a lui sua moglie Lina, (Rosamund Pike,) che lo introdusse all’ideologia Nazista e gli fu accanto negli anni della sua ascesa. Tuttavia, un piccolo gruppo di combattenti della Resistenza Ceca in esilio, addestrati dagli Inglesi e guidati dal governo Cecoslovacco, tentò di fermare “l’inarrestabile”. Heydrich fu ferito a morte durante un’azione dei paracadutisti capitanata da Jan Kubis e Jozef Gabcik, mentre con la colonna di mezzi militari stava attraversando Praga. Reinhard Heydrich fu il più alto ufficiale Nazista ad essere ucciso durante la Seconda Guerra Mondiale.
Un nuovo rapporto fornisce un aggiornamento deludente sulla produzione di L’uomo da sei milioni di dollari. Con protagonista Mark Wahlberg, il film è un remake della omonima serie TV che segue la storia di un pilota collaudatore nucleare ferito che viene ricostruito con arti e impianti bionici. L’uomo da sei milioni di dollari andò in onda per cinque stagioni dal 1974 al 1978.
Secondo un report di TheWrap, l’aggiornamento più recente sul progetto non sembra promettente. Secondo la fonte, L’uomo da sei milioni di dollari non ha ancora uno studio. Questo aggiornamento contraddice direttamente la notizia più recente in merito al progetto secondo cui Wahlberg sembrava molto più ottimista riguardo all’accordo con Skydance, affermando che avrebbero avuto i diritti sul film “molto presto”, dando il via alla produzione.
Sebbene Wahlberg non abbia detto che l’accordo con Skydance fosse concluso, sembrava implicare che ciò sarebbe certamente accaduto in tempi brevi. Nella sua dichiarazione di dicembre, Wahlberg ha anche fatto riferimento alla “dura battaglia” necessaria per realizzare L’uomo da sei milioni di dollari.
Nel 2014 ha cominciato a circolare la notizia della volontà di realizzare un film dalla serie, nel 2020 il titolo è stato addirittura nella schedule di programmazione delle uscite della Warner Bros, salvo poi venire eliminato. Chissà quando e se questo progetto riuscirà a vedere la luce.
Il prossimo 14 Giugno per molti finisce l’attesa di uno dei titoli più promettente del 2013, stiamo parlando deL’uomo d’Acciaio di Zack Snyder, atteso reboot incentrato su Superman prodotto da Christopher Nolan. Come capita per questo genere di titoli le aspettative sono altissime e oggi arrivano i primi commenti e reazioni alle prime proiezioni organizzate dalla Warner Bros. Eccone alcuni:
«miglior film dell’anno» «una storia alla Nolan con gli effetti speciali dei film di Snyder» «tantissima azione, molta della quale tagliata nei trailer,con Superman che riempie tutti di botte» «mantello che realizzato in CG è spettacolare» «il tono non è così cupo e serio come fa credere il trailer». Leggendoli siamo di fronte ad una reazione molto positiva che non fa altro che aumentare l’ansia.
NeL’uomo d’acciaio di Zack Snyder abbiamo visto Superman confrontarsi con il generale Zod. Tuttavia, nonostante il kryptoniano interpretato da Michael Shannon si sia dimostrato un nemico formidabile, c’era un altro personaggio che molti fan avrebbe voluto vedere nel film.
Stiamo ovviamente parlando di Brainiac, il celebre cattivo che ha dato del filo da torcere a Superman per decenni. Nonostante il personaggio sia già apparso sul piccolo schermo, una versione live action destinata al grande schermo non ha mai fatto il suo debutto. Bene, ora sappiamo che se Snyder avesse realizzato un sequel de L’uomo d’acciaio, quel film avrebbe sicuramente incluso anche Brainiac.
A confermarlo è stato lo stesso regista durante un’intervista con Bro Bible: “Abbiamo parlato di un film su Brainiac”, ha spiegato il regista riferendosi ad un sequel diretto di Superman. “Penso che i kryptoniani che si trovano nella Zona Fantasma siano probabilmente ancora in giro. E c’era sempre una possibilità per il loro ritorno. Faora… e chiunque sia rimasto. Era una cosa che abbiamo sempre avuto in mente e di cui abbiamo sempre parlato in relazione ad un possibile sequel.”
“Penso solo che sia un bene dare a Superman questi nemici extraterrestri. Ovviamente deve esserci Lex Luthor. Devi andare avanti con Lex, perché Lex è la sua vera nemesi… ma al tempo stesso penso che si debbano cercare anche sfide al di fuori dalla Terra per Supeman, proprio a causa del fatto che è così potente”, ha concluso Snyder.
Il nuovo reboot di Superman targato WB/DC
A lungo si è parlato della possibilità di un sequel diretto deL’uomo d’acciaio, ma ad oggi pare che il progetto sia stato totalmente accantonato, soprattutto dopo la conferma che Warner Bros. e DC Films sono al lavoro su un reboot dedicato all’eroe kryptoniano che avrà come protagonista un attore nero. In merito a questo progetto, al momento sappiamo solo che sarà supervisionato daJ.J. Abrams e sceneggiato da Ta-Nehisi Coates.
Nonostante siano passati molti anni dal film L’Uomo d’Acciaio e ormai Zack Snyder è uscito definitivamente dal DCEU, continuano ad arrivare notizie in merito al suo percorso all’interno di quell’universo. Su Zack Snyder si può dire tutto quello che si vuole ma non che non sia un grande fan della DC Comics e della sua storia. Il regista ha dimostrato di avere un gusto particolarmente oscuro dato che ha adattato le storie con maggiore cupezza al cinema, come ad esempio in Batman v Superman: Dawn of Justicefortemente ispirato da Il ritorno del cavaliere oscuro. Tuttavia non si può certo dire che con L’Uomo d’Acciaio non abbia introdotto chiaramente il concetto di SPERANZA.
Ebbene, oggi un nuovo retroscena sulla gestazione del reboot di Superman è emerso dalle ceneri e a farlo è stato l’artista dello storyboard de L’Uomo d’Acciaio Jay Oliva che recentemente ha risposto a una domanda di un fan sui social media in merito proprio al tema musicale del film: “Sia io che Zack adoravamo quel tema, ma lo studio non ci ha permesso di usarlo perché volevano qualcosa di nuovo per questo Superman. Si è rivelata una buona cosa perché il tema [di Hans Zimmer] era perfetto”.
Come sottolinea Oliva, questa è stata davvero un’ottima decisione da parte della Warner Bros. (per una volta). Il regista caduto in disgraziaBryan Singer aveva già utilizzato il tema di Williams in Superman Returns quando ha tentato di realizzare un sequel dei film classici con Christopher Reeve. Nonostante una seria interpretazione di Brandon Routh, quel film ha deluso su più fronti, quindi un nuovo inizio è stato sicuramente per il meglio con Man of Steel.
Il tema di Superman di Zimmer si è rivelato a dir poco epico e un brano musicale di cui abbiamo sentito molto parlare negli ultimi dieci anni dall’uscita del film. Sfortunatamente, non c’è ancora alcuna indicazione che la Warner Bros. Discovery abbia intenzione di andare avanti con un sequel de L’Uomo d’Acciaio con protagonista Henry Cavill, e le voci secondo cui l’attore si sta dirigendo verso l’MCU persistono.
è stata diffuso dalla Warner Bros. un nuovo banner L’Uomo d’Acciaio, il film di Zack Snyder in arrivo nelle sale a giugno 2013. Nell’immagine possiamo vedere Superman, interpretato dall’attore inglese Henry Cavill, fra tra i ghiacci del nord, forse vicino alla Fortezza della Solitudine.
Potete vedere il banner qui sotto:
L’Uomo d’Acciaio, il film
Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano L’Uomo d’Acciaio, con Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman, per la regia di Zack Snyder. Il film è interpretato anche da Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane, e il candidato all’Oscar Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”) in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la candidata agli Oscar Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il premio Academy Award Kevin Costner(“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod, interpretato dal candidato agli Oscar Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora, interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van, interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick, Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil Hamilton. Tutte le news nel nostro speciale: Superman: Man of steel.
Ne L’Uomo d’Acciaio, Henry Cavill indossa per la prima volta il costume di Superman, ma non è la sola identità con cui lo vediamo. Oltre ad essere l’uomo d’acciaio, appunto, e naturalmente Clark Kent, nel film di Zack Snyder incontriamo un uomo/alieno che fugge dalla sua natura, dalle sue responsabilità, un vagabondo che fa il pescatore e prova a rimanere nascosto.
Un po’ di barba e abiti smessi, Cavill è apparso con quel look nel film del 2013. Adesso, grazie a Zack Snyder e al suo profilo ufficiale di VERO, abbiamo la possibilità di vedere una nuova versione del personaggio di Cavill in quello stadio dell’arco del personaggio.
A dieci giorni dall’uscita nelle sale di Justice League, nuovo capitolo dell’universo cinematografico DC, sono circolate in rete due immagini inedite del costume prova indossato da Henry Cavill per L’Uomo d’acciaio. La versione che vediamo nelle foto non è stata poi quella definitiva scelta da Zack Snyder e il suo team e un dettaglio particolare ce lo rivela: la mancanza del giallo sull’iconica “S” cucita sul petto del supereroe. Di seguito potete dargli un’occhiata.
Justice League è stato diretto da Zack Snyder, mentre Joss Whedon è entrato nella produzione solo a fine lavoro. Nel film vedremo protagonista Henry Cavillcome Superman, Ben Affleckcome Batman, Gal Gadotcome Wonder Woman, Ezra Millercome Flash, Jason Momoacome Aquaman, e Ray Fishercome Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.
Il sito spagnolo supermanjaviolivares.net ha pubblicato un video dal set di Superman: L’Uomo d’Acciaio in cui si può intravedere quello che potrebbe essere un cameo molto speciale nel prossimo film diretto da Zach Snyder.
ATTENZIONE SEGUE SPOILER SUL FILM
Il video di cui abbiamo accennato mostra un personaggio non meglio identificato con lo stesso aspetto di Christopher Reeve, amatissimo e purtroppo deceduto Superman/Clar Kent storico.
Non sappiamo se la similitudine di abbigliamento, come si può ben notare dalle foto sotto, è un semplice caso oppure una voluta citazione che potrebbe omaggiare lattore scomparso. Dopotutto la saga dell’eroe kryptoniano non è nuova a questo tipo di cameo post – mortem, come accadde per Superman Returns, in cui Marlon Brando ritornò, per poche inquadrature, a rivestire i panni di Jor-el.
L’Uomo d’Acciaio, il film
Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano L’Uomo d’Acciaio, con Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman, per la regia di Zack Snyder. Il film è interpretato anche da Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane, e il candidato all’Oscar Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”) in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la candidata agli Oscar Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il premio Academy Award Kevin Costner(“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod, interpretato dal candidato agli Oscar Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora, interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van, interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick, Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil Hamilton. Tutte le news nel nostro speciale: Superman: Man of steel.
E’ stato uno dei film più discussi dell’estate, nonché il titolo più atteso, parliamo de L’Uomo d’Acciaio di Zack Snyder, il reboot su uno dei personaggi più amati della DC Comics, ovvero Superman, che presto rivedremo nell’atteso sequel annunciato Batman vs Superman.
Oltre a Batman, ci sono tantissime voci su altri personaggi che compariranno nel film, ecco un riepilogo: dopo le voci sulle tre attrici provinate per il ruolo di Wonder Woman(LEGGI QUI) e il rumors legato alla possibilità di vedere Nightwing nel film(LEGGI QUI). Intanto sono arrivati qualche giorno fa nuovi dettagli sul Batman che vedremo (LEGGI QUI), mentre Ben Affleck ha già iniziato ad allenarsi, e sembra davvero in forma in queste foto: VEDI QUI.
Nell’immaginario collettivo, Supermanè il supereroe per eccellenza. Caduto sulla terra da un pianeta lontano, egli usa i suoi incredibili poteri per combattere le minacce che mettono a repentaglio la vita della razza umana e della terra. Protagonista di una lunga lista di fumetti, film e cartoni animati, è da decenni a questa parte tra le icone più popolari della cultura di massa, un vero e proprio simbolo del bene che lotta contro il male. A sette anni dall’ultimo film,Superman Returns, questo è tornato al cinema nel 2013 con un reboot intitolatoL’uomo d’acciaio (qui la recensione), diretto da Zack Snyder, poi autore anche di Batman v Superman e Justice League.
Il franchise venne così riavviato, spinto anche dal successo che in quegli anni circondava i cinecomic. Sulla scia del successo della trilogia di Batman di Christopher Nolan, Superman aveva così il compito di dar vita all’universo condiviso dei supereroi targati DC Comics. A lui sarebbero infatti seguito poi anche Wonder Woman e Aquaman. Per l’occasione, si cercò di seguire quanto tracciato dai film di Nolan, ovvero un ambientazione più realistica e cupa, in cui inserire una versione del supereroe diversa da tutte quelle viste fino a quel momento. I fan poterono dunque trovarsi davanti ad un film molto maturo, che esplorava nel dettaglio le origini di Superman e il suo legame tanto con la terra quanto con il pianeta di provenienza.
Arrivato in sala, il film si affermò come un grande successo, arrivando ad un guadagno globale di circa 668 milioni di dollari a fronte di un budget di 225. Ciò spinse la Warner Bros. a mettere in cantiere ulteriori film legati a quell’universo, dando di fatto vita al DC Extended Universe. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di L’uomo d’acciaio
La storia si apre sul pianeta Krypton, il quale sta per collassare a causa del suo nucleo instabile. Lo scienziato Jor-El tenta di avvisare i suoi compatrioti, ma viene interrotto dal colpo di stato del perfido generale Zod. Quest’ultimo è convinto che il codice genetico kryptoniano possa salvare il pianeta dall’imminente catastrofe, ed intende avvalersene. Per impedirglielo, consapevole della follia di Zod, Jor-El infonde il codice nel figlio Kal-El, spedendolo sulla Terra. Questi atterra a Smallville, piccola cittadina del Kansas, dove viene adottato dai contadini Jonathan e Martha Kent. Assunto il nome di Clark, il giovane cresce così per anni come un ragazzo qualsiasi.
Ormai adulto, però, egli si trova a doversi confrontare con una serie di abilità che lo rendono apparentemente invincibile. Sempre più in crisi sulla propria identità, Clark decide allora di scoprire di più sul proprio passato. La sua ricerca lo porterà infine alla verità, ma non ci sarà tempo per elaborarla. Il generale Zod si è infatti liberato dalla sua prigione ed è sbarcato sulla terra, che aspira a colonizzare. Per Clark Kent verrà così il momento di assumere i panni di Superman e lanciarsi nella battaglia, dando prova di tutti i suoi superpoteri. Sentendosi ormai un vero e proprio figlio della Terra, egli farà di tutto pur di salvare il proprio pianeta dalla distruzione.
L’uomo d’acciaio: il cast del film
Dopo Christopher Reeveè sempre stato difficile dare un volto nuovo al celebre supereroe. Con Henry Cavill, però, i fan hanno dimostrato una particolare soddisfazione. L’attore scelto rispecchiava particolarmente bene i canoni del personaggio, motivo per cui venne scelto dal regista. Per prepararsi al ruolo, Cavill dovette però sottoporsi ad un allenamento particolarmente intensivo, che lo portasse a guadagnare la muscolatura richiesta per il ruolo. A lui si deve anche un apparentemente banale ma importante rinnovamento nei confronti del personaggio. L’attore si rifiutò infatti di depilarsi il petto, spingendo così a superare l’idea di un Superman muscoloso e completamente glabro in favore di uno sdoganamento nei confronti dei peli sul petto. Egli è inoltre il primo attore non americano ad interpretare il ruolo.
Accanto a lui, nei panni dei genitori adottivi Jonathan e Martha Kent, si ritrovano gli attori Kevin Costner e Diane Lane. Jor-El, invece, ha il volto del premio OscarRussell Crowe. L’attrice Amy Adamsinterpreta la giornalista Lois Lane. Questa rivelò di aver già sostenuto altri due provini per due diversi film su Superman, senza però ottenere la parte. Riuscita finalmente nell’intento, suggerì diverse modifiche al personaggio, rendendo Lois una giornalista molto più dinamica e intraprendente rispetto alle versioni precedenti. Michael Shannon è invece il generale Zod, il principale antagonista del film. Per interpretarlo, l’attore si concentrò sul non giudicarlo come un cattivo, bensì come un patriota che combatte in nome della sua gente. Laurence Fishburne, infine, è Perry White, il direttore generale del Daily Planet dove lavorano Clark e Lois.
L’uomo d’acciaio: il costume di Superman
Per questo nuovo film il celebre costume di Superman è stato ridisegnato dai celebri James Acheson e Michael Wilkinson. I due hanno conservato molti elementi di quello visto nei fumetti, adottando però dei toni più scuri maggiormente in linea con l’atmosfera del film. Una scelta complessa riguardante la realizzazione del costume è stata quella riguardo l’inclusione o meno dei celebri mutandoni rossi che il supereroe indossa sopra i pantaloni. Snyder tentò in tutti i modi di mantenere questo dettaglio, valutando migliaia di varianti, senza però trovarne una che lo convincesse. Alla fine la cosa venne accantonata in nome di una voluta modernità nel costume. Lo stesso Cavill si disse favorevole a tale decisione, affermando che quelle mutande oggi non sarebbero più state credibili.
L’uomo d’acciaio 2: ci sarà mai il sequel?
Nell’ottobre 2014 venne annunciato un sequel del film di Snyder, ma questo venne ritardato per dare precedenza a Batman v. Superman e Justice League. Nel 2020, tuttavia, lo sviluppo di L’uomo d’acciaio 2 è stato bloccato. Snyder in seguito ha dichiarato che i piani per la trama includevano Brainiac e i Kryptoniani che erano stati intrappolati nella Zona Fantasma alla fine del film. In seguito all’acquisizione della Warner da parte di Discovery il progetto è stato riproposto, e a ottobre 2022 Cavill ha annunciato il suo ritorno come Superman. A dicembre dello stesso anno, però, dopo la presentazione della lista di progetti per il DC Universe da parte di James Gunne Peter Safran, il progetto è stato nuovamente accantonato a favore di un reboot intitolato Superman: Legacy, atteso ora in sala per l’11 luglio 2025.
L’uomo d’acciaio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il film del 2013 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’uomo d’acciaio è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten Tv, Google Play, Apple TV ePrime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così questo a disposizione per un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 29 febbraio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.
L’uomo d’Acciaio trama del film di Zack Snyder e prodotto da Christopher Nolan, che segna il ritorno dell’eroe d’acciaio che negli anni 70′ divenne leggenda.
Un giovane ragazzo scopre di possedere straordinari poteri e di non essere di questo pianeta. Da grande intraprende un viaggio per capire le sue origini, da dove è arrivato e per quale motivo è stato inviato sulla Terra. Ma in lui è nascosto un sentimento eroico che dovrà emergere se vorrà salvare la Terra dalla distruzione, diventando il simbolo della speranza per tutto il genere umano.
Inoltre è stato diffuso un nuovo spot:
L’Uomo d’Acciaio, il film
Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano L’Uomo d’Acciaio, con Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman, per la regia di Zack Snyder. Il film è interpretato anche da Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane, e il candidato all’Oscar Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”) in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la candidata agli Oscar Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il premio Academy Award Kevin Costner(“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod, interpretato dal candidato agli Oscar Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora, interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van, interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick, Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil Hamilton. Tutte le news nel nostro speciale: Superman: Man of steel.