Lin-Manuel Miranda
è sicuramente una delle personalità più famose e influenti
dell’attuale panorama cinematografico e televisivo. Dopo aver
scritto, prodotto e interpreto con successo Hamilton
An American Musical e aver recentemente composto le
musiche per il nuovo
classico DisneyOceania
– oltre a essere coinvolto affianco a Emily
Blunt nel remake di Mary
Poppins – Miranda, secondo quanto riportato
da THR,
avrebbe firmato con Lionsgate un
contratto come creative producer per il prossimo adattamento
cinematografico di The Kingkiller Chronicles,
famosa serie di romanzi scritti da Pat
Rothfuss.
Secondo tali
informazioni Lin-Manuel Miranda dovrebbe
anche comporre testi e musiche originali per questo nuovo atteso
adattamento, mentre Lindsey
Beer (co-sceneggiatore per Transformers:
The Last Knight) sarebbe stato chiamato a elaborare lo
script del primo capitolo della futura saga
intitolato The Name of the Wind.
Questo è certamente un nuovo interessante passo in
avanti per la carriera di Miranda a in quanto sarà chiamato a
lavorare come produttore creativo su un adattamento
cinematografico di un franchising di fantasia da lui stesso amato,
senza più essere etichettato come semplice musicista,
scrittore o attore o di un progetto. L’adattamento di
The Kingkiller Chronicles potrebbe
rivelarsi dunque come un trampolino ancora più alto per il
lancio di una storia professionale già ricca di novità.
The
Kingkiller Chronicles racconta la storia di
Kvothe, un giovane e famoso musicista di talento
dotato di poteri magici che nel corso della vicenda
matura fino a diventare il mago più famoso che il suo mondo
abbia mai visto. Oltre a essere un grane fan della serie di
romanzi, Miranda ne sarebbe rimasto affascinato anche a grazie alla
commistione tra fantasy e universo musicale, quest’ultimo molto
affine alle proprie passioni professionali. Mentre tutto ciò sta
avvenendo Hollywood ha già più volte espresso l’intenzione di
trasformare Hamilton in un musical
cinematografico, mediante un progetto di adattamento di cui si
vocifera sin dall’inizio del 2016 ma che per il momento lo stesso
Miranda ha prudentemente bloccato, deciso a portare ancora a lungo
per i teatri la propria opera prima del grande salto sullo
schermo.
Forte del grande successo nel
rilancio del franchise di Star
Wars grazie a Star Wars Il risveglio
della Forza e all’atteso
spin-off Rogue One A Star Wars Story –
senza dimenticare ovviamente anche i rumors che aleggiano attorno
a Star WarsEpisodio
VIII – la presidentessa
di LucasfilmKathleen
Kennedy in una
recente intervista al New York Times ha
avuto modo di parlare riguardo all’interessante scelta di affidare
le redini della nuova trilogia a un’eroina tutta al femminile, vero
colpo di scena all’interno di una saga per lo più dominata da
personaggi maschili di primo piano.
La Kennedy ha esordito presentando la
sua diretta responsabilità per il nuovo progetto, affermando che:
“ho una grande responsabilità verso la società
per cui lavoro. Non dovrei mai lasciare che le cose
accadano senza intervenire, magari adagiandomi ‘Bene, questo è
un franchise che ha fatto un grande successo alle sue origini
e questo è tutto“. Parlando poi
specificatamente della trilogia originaria in relazione al
futuro della saga, la Kennedy ha poi affermato che
“Una nuova
speranza è la storia di un ragazzo che cresce in una casa
tranquilla e sogna di entrare in una guerra. Che cosa succede se
abbiamo la storia di una ragazza che cresce in una guerra e sogna
di tornare alla tranquillità di una casa?“.
Oltre alla già
citata Rey, l’universo di Star
Wars si arricchisce anche del personaggio di Jyn
Erso, interpretato da Felicity
Jones, la quale diviene in Rouge
One il leader del gruppo di ribelli intenzionato a rubare
le cianografie relative ai piani della Morte
Nera, e a tal proposito la Kennedy ha dichiarato:
“come tutti noi, sta cercando di
capire cosa diavolo fare. Volevamo che il pubblico
si relazionasse con Jyn in quanto persona,
indipendentemente dal fatto se si è un ragazzo o una ragazza,
un uomo o una donna“.
Il bello della fantascienza è che,
proprio come suggerisce la sua denominazione, scienza e fantasia
vengono mescolate assieme per creare una suggestiva amalgama capace
di farci sognare ad occhi aperti, apparentemente senza alcun
limite.
Partendo dall’innegabile fascino e
incluso culturale esercito dalla saga di Star
Wars – soprattutto in seguito alla trepidante attesa
dell’uscita, prevista per
il 16 dicembre 2016, dello
spin-off Rouge
One– la società inglese di forniture
energetiche Ovo
Energy ha deciso di mettere in atto un
interessante progetto in collaborazione con Stephen
Skolnick del blog Phsysics Central e
il dottor Alexander Barnett dell’università
di Dartmouth per calcolare la quantità di
energia (e il relativo costo) necessari ad alimentare
la Morte Nera, celebre arma suprema
dell’Impero Galattico.
Usando i dati ufficiali rilievi
alla tecnologia provenienti da Wookipedia
e StarDestroyer.net
e combinandoli con i principi di fisica ed elettronica reali, i
ricercatori di Ovo hanno calcolato minuziosamente i costi e il
fabbisogno di carburante per fornire vitto e alloggio a un intero
equipaggio durante un viaggi nell’iperspazio, ottenendo risultati a
dir poco “astronomici”. Il conto finale prevede la necessità di
oltre 191.547.345.149
lampadine necessarie per illuminare i lunghi corridoi
della struttura, ciascuna al costo di due tazze da tè per ciascuno
dei 2.068.937 membri
dell’equipaggio, per un totale di circa 20.000
dollari. Il costo complessivo che la Morte
Nera dovrebbe impiegate per effettuare un unico salto
nell’iperspazio si aggira introno alla cifra inimmaginabile
di 1.075920955596 x 10 ^ 23
dollari.
Fatti quattro conti, i costi di
gestione giornalieri della Morte Nera
risultano di 7,7 trilioni di dollari, ben
30 miliardi di volte la quantità di denaro
presente oggi sul pianeta Terra. Numeri di questa portata rendono
però di fatto ancora più nobile il tentativo dei Ribelli di porre
fine al dominio dell’Impero, con un risparmio
generale di soldi e vite umane un po’ per tutti.
Apparsa per la prima volta in
Guerre Stellari (Star Wars negli USA) la Morte
Nera è una gigantesca stazione da battaglia spaziale
realizzata dall’Impero Galattico allo scopo di rafforzare il suo
regime di terrore. La Morte Nera ha le dimensioni di una piccola
luna e l’arma principale di cui dispone è un enorme cannone
Superlaser in grado di distruggere un pianeta delle dimensioni
della Terra in pochi secondi.
Dopo il rovesciamento della
Repubblica, la prima Morte Nera, per ordine del
Grand Moff Tarkin viene usata a titolo dimostrativo per distruggere
il pacifico mondo di Alderaan, pianeta natale della principessa
Leila Organa per venire quindi attaccata dai ribelli e distrutta da
Luke Skywalker durante la famosa battaglia di
Yavin avvenuta nell’anno 0 BBY.
La Morte Nera
LEGO
Questo incredibile modello
Star Wars ha così tanti ambienti, camere, hangar,
ecc. che non saprai da dove cominciare! Aziona il superlaser
gigante dalla sala di controllo, pianifica le missioni nella camera
delle conferenze e lancia il TIE Avanced di Lord Vader dall’hangar.
Ripara i droidi nell’officina, rinchiudi i prigionieri nel blocco
di detenzione e abbatti le astronavi dei ribelli con il laser turbo
dello shooter a molla, le torri laser turbo e il potente raggio
trattore.
Puoi persino visitare
l’Imperatore Palpatine nella sua sala del trono, gestire le
operazioni nell’area di carico e mettere la spazzatura nel
tritarifiuti. E, naturalmente, la storia non sarebbe completa senza
Obi-Wan Kenobi, Luke Skywalker e Han Solo, determinati a distruggere
la temibile Morte Nera dell’Impero! Riusciranno a sventare i piani
di Vader e degli altri personaggi imperiali? Il destino della Morte
Nera è nelle tue mani…
Nella serie di film di Guerre stellari appaiono complessivamente due
stazioni Morte Nera, informalmente chiamate Morte
Nera e Morte Nera 2.
La Morte Nera
2
La costruzione della Morte
Nera 2, più potente della prima, avviene tre anni dopo,
nell’orbita attorno la luna boscosa di Endor. Architettata come
trappola per sbaragliare definitivamente l’Alleanza Ribelle, in
presenza dell’Imperatore, degli sviluppi imprevisti capovolgono le
sorti a favore degli stessi ribelli. Il tiranno soccombe con la
distruzione della stazione, più vulnerabile della prima essendo
ancora in costruzione. La Morte Nera 2 appare in
Star Wars – Il ritorno dello Jedi.
Vi ricordiamo che La Morte
Nera sarà nuovamente trai protagonisti al cinema con
Rogue One a Star Wars
Story diretto da Gareth Edwards su
una sceneggiatura di Gary Whitta e Chris
Weitz, è un film prequel ambientato negli anni tra
La Vendetta dei Sith e Una Nuova
Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14
dicembre 2016. Nel cast del film Felicity Jones, Mads
Mikkelsen, Riz Ahmed, Diego Luna, Forest
Whitaker, Jiang Wen e Ben
Mendelsohn.
Il film sarà certamente
ambientato durante il “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III
e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star
Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella
storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno
sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco
di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi
droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti
nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo
droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i
piani della Morte Nera. Felicity Jonessarà un soldato ribelle pronta per la battaglia.
Andrew Garfield ha
avuto il grande merito di rilanciare con modesto successo, a
partire dal 2012, il franchise di Spider-Man nelle
vesti di Peter Parker nel nuovo
progetto The Amazing
Spider-Manin co-prduzione Marvel
Studiose Sony Pictures,
successo purtroppo non replicato (e, anzi, nettamente abissato) in
seguito al grande flop di publico e critica
di The Amazing Spider-Man 2,
divenuto nel 2014 il più basso incasso mai ottenuto da un film con
il protagonista Marvel.
Durante l’ultima puntata del
programma
“Actors on Actors”
di Variety Garfield, parlano con la
collega Amy
Adams circa la propria professione e alcuni
particolari aspetti del proprio lavoro, ha confessato di ripensare
con grande nostalgia ai tempi in cui vestiva i panni
di Spider-Man e di aver avuto letteralmente
il cuore spezzato nel dover abbandonare così precocemente il
personaggio tanto amato. L’attore ha infatti affermato che:
“c‘è qualcosa di veramente bello
e oscuro allo stesso tempo nell’essere quel tipo di
personaggio. Ero ancora abbastanza giovane per lottare con il
sistema delle major, dato che si tratta di società
per capitali per lo più. Ho scoperto che è un mondo davvero
molto difficile. Mi sono messo completamente al servizio della
storia per servire questo personaggio incredibile che di cui ho
sempre voluto vestire i panni fin da quando avevo tre
anni, e poi questo sogno viene compromesso e mi si spezza il
cuore“.
Nessuno potrà mai sapere cosa sia
realmente accaduto dietro le quinte e per quale vera
ragione il progetto di The Amazing
Spider-Man sia stato abortito, tuttavia i fans hanno
sviluppato nel corso del tempo ciascuno le proprie opinioni in
merito. Ciò non toglie che il Andrew Garfield
abbia decisamente sofferto a causa delle decisioni, spesso troppo
drastiche, operate dai grandi studi hollywoodiani.
Dopo il teaser trailer scioccante
di Cars
3, è stato diffuso il primo poster dal nuovo film
Pixar che vede protagonista Seatta
McQueen alle prese con un bruttissimo incidente.
Quale sorte attende il nostro eroe a quattro ruote?
Primo poster di Cars 3
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In Cars
3, Saetta McQueen si ritroverà a dover
chiedere aiuto a un nuovo insegnante per far fronte a un mondo
delle corse in continua evoluzione tecnologica.
L’insegnante in questione
è Cruz Ramirez, un’auto da corsa femmina di origini
latinoamericane che si occuperà di insegnargli dei nuovi
trucchi. Le domande si fanno più pressanti con l’entrata in
scena di Jackson Storm, un nuovo campione delle corse che
rappresenta la nuova generazione che minaccia di spingere quella di
Saetta McQueen fuori dalle luci della ribalta.
Ma per lui è ancora troppo presto
per dire addio alle corse. La sua unica speranza è affidarsi alla
giovane Cruz Ramirez e sperare di battere Stom nella gara chiamata
Florida 500, così da dimostrare di aver ancora molto da dare. La
storia si svolgerà interamente negli Stati Uniti
e compariranno delle strade e delle piste storiche americane.
Torneranno anche i personaggi che abbiamo conosciuto nei film
precedenti, tra cui Cricchetto, Sally Carrera e Ramone.
Cars
3 arriverà al cinema il 16 giugno 2017 e sarà
diretto dall’esordiente Brian Fee che fino a
questo momento aveva lavorato alla saga di Cars come storyboard
artist.
In una realtà cinematografia come
quella attuale in cui il remake/reboot di celebri pellicole di
culto non ha mancato di far storcere il naso a numerosi fans
cresciuti con i propri idoli del grande schermo e trovatisi davanti
a rifacimenti spesso non all’altezza dell’opera orinale, dal mondo
della grandi major ecco giungere alcune importanti parole di
rassicurazione da parte del produttore Frank
Marshall il quale, durante un’intervista
per Yahoo!
Cinema ha confermato che non vi sono in realtà per il
momento né l’intenzione né le possibilità affinché il franchise
di Ritorno al Futuro possa
essere riavviato.
Marshall, parlando a proposito del
famoso film di Robert
Zemeckis, ha infatti affermato che “sì, finché io avrà modo di dire la mia [è sicuro] che non ci
sarà nessun intervento. Esattamente come ciò che
già esiste per ET, siamo intenzionati a far si che questi
film di culto non vengano mai toccati in futuro“.
Il tutto però sembra essere ancorato alla permanenza di Marshall in
qualità di produttore, mentre il futuro si fa alquanto nebuloso nel
momento in cui il suo pensionamento dovesse aprire le porte alla
coppia Marty Mcfly e Doc
Brown. Per il momento comunque tutte le voci in merito a
un’operazione compiuta su Ritorno al Futuro
fanno presagire che, se il caso, se ne riparlerà non prima di molti
anni avvenire.
Per il momento infatti il
produttore Frank Marshall, il
regista Robert Zemeckis e il
co-sceneggiatore Bob Gale hanno ancora
l’ultima parola e il pieno controllo riguardo a tutto ciò che
implica il franchise. Ciò dovrebbe dunque rassicurare ancora a
lungo i fans circa il destino del film, tenendo poi conto di almeno
due condizioni: gli adepti più accaniti considerano
Ritorno al Futuro un film perfetto e
concluso in sé stesso (nonostante i sequel) e inoltre
la Universal dovrebbe andare molto cauta nel
lavorare su un materiale di culto dopo il semi-flop
della Sony con Ghostbusters.
Il rapporto sinergico creatosi fra
il personaggio di Steve
Rogers alias Captain America e
il Soldato d’InvernoBucky
Barnes è orami divenuto noto a tutti, soprattutto dopo
il recente Captain America Civil War nel
quale si sono visti i numerosi sforzi di Chris
Evans per combattere i suoi stessi
amici Vendicatori con lo scopo di proteggere
il personaggio interpretato da Sebastian
Stan. E proprio quest’ultimo è stato al centro di
molte speculazioni riguardo alla possibilità di prendere su di
sé il “mantello” e la conseguente responsabilità ad esso connessa
nell’eventualità che Evans decidesse di non vestire più i panni
dell’Eroe d’America. Questa teoria, secondo molti, permetterebbe
dunque al personaggio di Captain America di
rimanere nell’MCU anche dopo la sua
eventuale esecuzione di Evans.
A tal
proposito Sebastian Stan sembra aver preso
scherzosamente sul serio la possibilità di accogliere l’eredità
dell’amico supereroe, tanto che una recente fotografia
pubblicata sul suo profilo Instagram lo ritrae camminare di spalle
lungo un corridoio con addosso il celebre scudo
di Captain America, con una didascalia
davvero eloquente: “sarà utile…“.
In realtà non è
stato lo scudo in sé a scatenare la speculazione che circonda
la foto, ma piuttosto la didascalia di Stan che potrebbe
suggerire un possibile futuro di Bucky nella MCU o meno. Avengers
Infinity War è al momento il punto di arrivo
praticamente di ogni film della MCU realizzato fino a
questo punto, e molti fans hanno ipotizzato che alcuni dei membri
più in vista dei Vendicatori potrebbero essere
morti o addirittura essere messi a riposo nel momento
della conclusione del conflitto con Thanos
(Josh
Brolin). I nuovi personaggi potrebbero così
prendere in consegna i loro ruoli. Per il momento
nessun altro personaggio ha raggiunto un tasso di speculazione
circa il proprio futuro come quello di Bucky
Barnes, tanto che attualmente il suo destino all’intento
della MCU è ancora un mistero,
soprattutto tenendo conto che il contratto iniziale
di Sebastian Stan prevedeva nove film
all’intento dell’Universo Marvel.
È stato diffuso un nuovo contenuto
promozionale per La la Land in cui il regista
Damien Chazelle e il compositore Justin
Hurwitz parlano del lavoro nascosto dietro la travolgente,
commovente e originale colonna sonora del musical con
Ryan Gosling e Emma Stone che raccoglie l’eredità
dei grandi musical come West Side Story o
Singin’ in the Rain.
La La
Land è un musical a metà tra dramma e commedia che segue
la storia di Sebastian (Gosling) e Mia (Stone), che stanno insieme
grazie alla loro passione comune per la musica. Ma appena il
successo bussa alla loro porta devono fare i conti con il sottile
tessuto che tiene insieme il loro amore.
Diretto da Damien
Chazelle (che ha anche curato la sceneggiatura), il film
arriverà nei cinema USA il 15 luglio 2016. Nel cast figura anche il
premio Oscar JK Simmons, alla sua seconda
collaborazione con Chazelle dopo
Whiplash, per il quale ha ricevuto
l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista. Completano il cast
Finn Wittrock, Sonoya Mizuno, Rosemarie DeWitt, Josh
Pence e Jason Fuchs.
Ecco il trailer
onesto di Pets Vita da Animali, il
divertente film d’animazione Illumination
Entertainment con protagonisti i migliori amici degli
essere umani: i loro animali da compagnia.
Pets Vita da
Animali è il prossimo divertente film
d’animazione targato Illumination Entertainment
e Universal Pictures
(Cattivissimo Me 1 e 2).
Diretto da Chris
Renaud e Yarrow Cheney, il film vede trai
doppiatori originali Louis C.K., Eric
Stonestreet, Kevin Hart, Ellie
Kemper, Lake Bell, Jenny
Slate, Bobby Moynihan, Hannibal
Buress e Albert Brooks.
Una commedia sui nostri animali
domestici e su come vivono le loro giornate quando li lasciamo soli
per andare a scuola o a lavoro.
Il film a vrà un sequel, atteso per
il 13 Luglio 2018.
In trepidante attesa che la prossima
estate porti finalmente sul grande schermo il tanto
atteso Spider-Man Homecoming la fase di
post-produzione del film targato Marvel
Studiose Sony
Pictures continua fra grandi sforzi e qualche momento
di rilassato divertimento, così come descrive il
video postato
su Instagram dal regista Jon
Watts che ci mostrano una goffa e davvero poco
“professionale” sessione di performance capture da parte
dell’attore protagonista Tom Holland.
Le riprese di Spider-Man
Homecoming si sono concluse a New York da poche
settimane ed ora il progetto è entrato ufficialmente nella
difficile fase di post-produzione, dove queste avanzate tecniche di
performance capture (già usate in Captain America Civil
War) permettono di rendere il volto di Holland
estremamente espressivo anche sotto la maschera avvolgente,
conferendogli una mimica facciale del tutto sconosciuta alle
versioni precedenti del personaggio.
Accolto con grande entusiasmo nei
panni di un irriverente Spider-Man nel
recente Captain America Civil War,
Tom Holland è ora prossimo a debuttare in quello
che dovrebbe essere il primo capitolo di una lunga serie di
co-produzioni fra Marvel Studios e
Sony Pictures, con l’inclusione inoltre di
moltissimi personaggi dell’universo Marvel, tra cui il più
ambito è certamente il Tony
Stark (alias Iron Man)
di Robert Downey
Jr.
Sembra non mancare alcuna occasione
ai fans di Star
Wars per festeggiare ricorrenze d’ogni sorta legate in
qualche modo alla saga, anche quando questo riguarda da vicino i
prodotti mediali usati per la pubblicizzazione. E così il
28 novembre 2016 si è tenuto l’anniversario per
ricordare i due anni passati dalla pubblicazione ufficiale del
primo teaser di Star Wars Il risveglio della
Forza, primo capitolo della nuova trilogia che ha fatto
conoscere al mondo intero i nuovi personaggi di Finn, Rey,
BB-8, Poe e Kylo
Ren. In concomitanza con questa ricorrenza e in attesa di
conoscere il titolo di Star Wars Episodio
VIII, lo YouTuber Mark
Zeroh ha pubblicato un video nel quale parla di un
rumor molto interessante riguardo la possibilità che nel nuovo
trailer (per il momento ancora sconosciuto) si potrebbero vedere
immagini di dialogo fra Luke Skywalker
e Rey.
Rifacendosi a presunte fonti non ben
identificare Zeroh pone l’accento sull’ormai famosa ultima scena
de Il
risveglio della Forza nella quale Mark
Hamill e Daisy
Ridley si osservano senza dire una parola, facendo
presagire un seguito che tutti stiamo attendendo con ansia. Ebbene,
lo YouTuber afferma anche che alcune teorie riportano la
possibilità che le nuove scene di dialogo che vedremo nel prossimo
teaser potrebbero essere state tagliate proprio dalla sequenza
conclusiva del precedente capitolo e che potrebbero avere una forza
molto eloquente: “Tu possiedi in te la scintilla
che riaccenderà il fuoco” direbbe
infatti Luke a Rey.
Intervenuto alla Star
Wars Celebration, Mark Hamill ha
parlato in tono alquanto criptico del nuovo atteso teaser
dell’Episodio
VIII, affermando che
“alcuni dei dialoghi che sentirete
nell’episodio VIII vi faranno dimenticare il vecchio gergo della
saga, del tipo ‘Che la Forza sia con te‘”. Malgrado
il nuovo episodio cercherà sicuramente una
maggiore elaborazione ritardo
all’importanza di Rey, per il momento si
sa ancora molto poco riguardo alla storia passata
del personaggio e al suo possibile rapporto con il clan
Skywalker, dunque per ora è difficile trarre delle conclusioni in
merito. L’Episodio
VIII partirà direttamente da dove l’ultimo
si era fermato, mostrando Luke e
Rey nel fatidico attimo che precede la loro
conversazione, quindi appare più che giustificata la supposizione
di Zeroh riguardo alle immagini che potremmo
vedere nel nuovo trailer.
Il motivo per il
quale Lucasfilm non ha ancora per il momento
diffondere né il titolo di Star Wars Episodio
VIII né tantomeno immagini del nuovo trailer
potrebbero essere fondamentalmente e due: evitare di danneggiare
l’imminente uscita (16 dicembre 2016) dello
spin-off Rouge One A Star
Wars Story e tenere alta l’attenzione dei fans su un
prodotto appena riavviato sul mercato.
Batman Forever è
forse il film di Batman che ha più fatto discutere
e da molti è considerato come il peggior adattamento
cinematografico del fumetto della DC Comics.
Ebbene oggi un divertente video
mashup editato dall’utente Sam
Ibrahim unisce il film di Joel Schumacher
con Tron Legacy di Joseph
Kosinski.
La Marvel Comics ha diffuso oggi la prima immagine
di Deadpool Duck, la nuova miniserie che
presto debutterà negli USA. Per i fan della Marvel è interessante
perché si tratta di una serie mashup tra Howard the
Duck e Deadpool, qualcosa che dovrebbe essere
incredibilmente divertente da leggere.
Il numero 1
di Deadpool Duck sarà in vendita 4 gennaio,
2017 negli USA.
Vi ricordiamo
che Deadpool ritornerà al cinema
diretto da David Leitch, e vedrà Ryan Reynolds tornare nei pani del
Mercenario Chiacchierone della Marvel.
Howard il papero (Howard
the Duck) è un personaggio dei fumetti creato da Steve Gerber e
Val Mayerik per la Marvel Comics. Ha fatto il suo esordio nel
dicembre 1973 sul numero 19 della serie Adventure into Fear.
Negli anni settanta sugli albi pubblicati dall’Editoriale Corno
venne presentato con il nome di Orestolo il papero.
Deadpool Duck
Le storie di cui è protagonista
sono incentrate sulle disavventure di un papero antropomorfo
scorbutico intrappolato in un mondo dominato dagli umani. Le
avventure di Howard sono generalmente parodie di storie
fantascientifiche e fantasy, scritte in uno stile ironico e
combinate con una certa coscienza delle limitazioni del mezzo
(metafinzione); è infatti spesso molto sperimentale per essere un
fumetto non-underground. Il personaggio ha spesso interagito
con altri supereroi della Marvel in più di un’occasione, e
nel 1986 uscì anche un film dal vivo ispirato al personaggio
intitolato Howard e il destino del mondo.
Cresce l’attesa dietro al
film Passengers, pellicola
di fantascienza targata Sony Pictures e con
protagonisti Jennifer Lawrence e Chris
Pratt.
Oggi la Sony dopo
l’ultima clip ha diffuso un’anteprima del video della
canzone che gli Imagine Dragons hanno composto per
il film e che si intitola “Levitate”.
Nel video di seguito anche molte
scene inedite di Passengers.
A proposito del film, il regista
Morten Tyldum (The Imitation
Game) ha spiegato: “Gli spettatori piangeranno e
rideranno. Resteranno col fiato sospeso. Volevamo realizzare un
film che riuscisse a far ridere e piangere nello stesso momento. E
se hai due star come Jennifer e Chris la cosa è ancora più facile.
Sono entrambi due attori estremamente divertenti, ma al tempo
stesso estremamente drammatici. Tra di loro c’è un alchimia
incredibile. È stata un’esperienza bellissima dirigerli. Credo che
in un periodo come questo, pieno di sequel e reboot, sia molto
bello avere una storia originale con due delle più grandi star del
momento. Sono davvero orgoglioso di questo film”.
Al centro della storia sceneggiata
da Jon Spaihts (Prometheus) c’è il meccanico Jim
Preston (Pratt) che, durante un viaggio di
120 anni a bordo di un’astronave diretta su un pianeta situato in
una galassia lontana dalla Terra, scopre di essersi erroneamente
svegliato dal sonno criogenico quasi cento anni prima del
previsto. Soffrendo la solitudine – unico uomo in mezzo a robot e
androidi – Jim decide un anno dopo di risvegliare uno dei
passeggeri e la sua scelta ricade sulla bella giornalista Aurora
(Jennifer Lawrence). I due ben presto si
innamorano, ma dovranno affrontare più di un ostacolo, in primis il
malfunzionamento della navicella che li porrà seriamente in
pericolo. Nel cast anche Laurence Fishburne e
Michael Sheen.
Il canale Twitter DCEU Facts ha diffuso un video che
mette a confronto i temi musicali di Batman v
Superman dedicato a Lex Luthor e quello de
L’Uomo d’Acciaio dedicato a
Superman. Secondo l’interessante accostamento, la
traccia disturbante di Luthor non sarebbe altro
che il risultato della distorsione di quella dedicata a
Superman.
Se questa congettura dovesse essere
vera sarebbe davvero un tocco di classe nascosto nei due film, dal
momento che per commentare due personaggi antitetici si è
utilizzata la versione luminosa e quella oscura, per così dire,
dello stesso tema.
Che ne pensate?
Leggi la recensione di Batman v Superman
Dawn of Justice
Qui di seguito la trama ufficiale
del film:
“Temendo le azioni
incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il
formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di
affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il
mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con
Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che
mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.
Ricordiamo
che Batman v SupermanDawn of Justice, Zack
Snyder è stato
scritto da ChrisTerrio, da
un soggetto di David
S. Goyer.
In Batman v Superman saranno
presenti Henry Cavill nel
ruolo
di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei
panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno
anche: AmyAdams, LaurenceFishburne, Diane
Lane, JesseEisenberg, Ray
Fisher, Jason
Momoa e GalGadot. Batman v SupermanDawn of Justice è nelle sale
italiane dal 23 marzo 2016.
Ecco la versione originale di
You’re Welcome, la canzone che in Oceania
è affidata al Semidio Maui e che nella versione originale del film,
Moana, è interpretata da Dwayne
Johnson.
Oceania: Dwayne Johnson canta
You’re Welcome
Di seguito le immagini dal film:
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Oceania uscirà a
Natale in Italia. La sceneggiatura porterà la firma degli stessi
registi in collaborazione con Jared Bush, Pamela Ribon e
Taika Waititi.
Trama: Vaiana è una teenager vivace
che decide di partire in barca per una missione rischiosa,
intenzionata a onorare il destino mai compiuto dei suoi antenati.
Incontrerà il semidio Maui (Dwayne Johnson) e,
insieme a lui, attaverserà l’Oceano Pacifico in un viaggio ricco
d’azione.
Nel cast vocale originale del film
ci sono l’esordiente di 14 anni Auli’i
Cravalho, che doppierà la protagonista Vaiana,
Dwayne Johnson e Phillipa Soo,
cantante e attrice statunitense.
James
Gunn, al lavoro su Guardians of the Galaxy
Vol. 2, ha pubblicato sul suo account Instagram una nuova
immagine che lo raffigura insieme ad un ritratto innovativo, senza
dubbio insolito, di Rocket Raccoon. Come lo stesso
Gunn dichiara, si tratta di un artwrok che rappresenta il
personaggio con la voce di Bradley Cooper e che è
stato realizzato da reneefrench.
In Guardians of the Galaxy
Vol. 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno
sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista e in veste di doppiatori Vin
Diesel e Bradley Cooper.
Confermati anche il Collezionista
(Benicio Del Toro), Yondu (Michael
Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le
new entry Pom Klementieff, Kurt
Russell, Elizabeth
Debicki,Tommy
Flanagan e Chris
Sullivan.
Al ritmo di una nuova, fantastica
raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani della Galassia Vol.
2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle
prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill.
Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan
verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico
Marvel continua ad espandersi.
“Zucchina?… Io lo chiamerei Patata
con quella faccia!” (Simon)
Nonostante la sua apparente
semplicità, La mia vita da Zucchina di
Claude Barras è un film molto complesso dal punto
di vista tecnico, e come ormai ben sappiamo lo sono tutte le
pellicole realizzate con la minuziosa e lunga animazione
stop-motion. Certo, non siamo ai livelli di complessità tecnologica
delle produzioni di casa Laika, ma nonostante la
semplificazione dal punto di vista anatomico dei burattini non è
mai facile donare la vita a un esserino inanimato e renderla
credibile.
Per la realizzazione del film sono
stati costruiti e dipinti sessanta set, sono stati realizzati
cinquantaquattro burattini e ognuno in tre esemplari e con costumi
diversi. Il lavoro di animazione è durato otto mesi, al ritmo di
tre-cinque secondi al giorno per ciascun animatore. Altri otto mesi
sono serviti per le lavorazioni sul suono e sulla colonna sonora,
nonché per tutto il lavoro di postproduzione digitale.
Complessivamente sono occorsi due anni con il coinvolgimento
di una troupe di circa cinquanta persone.
Claude Barras
racconta così l’impostazione che ha voluto dare al suo lavoro di
caratterizzazione dei personaggi e alla successiva animazione:
“Un grande disegnatore come Hergé, il creatore di Tintin,
sosteneva che più la grafica di un viso è semplice, più il pubblico
può proiettarvi le proprie emozioni e identificarsi con il
personaggio. Sono pienamente d’accordo con lui ed è quanto io
stesso provo a mettere in pratica con l’animazione a passo uno dei
pupazzi, senza l’ambizione di riprodurre fedelmente la realtà ma
provando a darne agli spettatori una visione rielaborata.
Combinando delle voci realistiche e naturali con dei personaggi
dall’estetica altamente stilizzata, ho anche tentato di conservare
nel film lo stile di scrittura di Gilles Paris. Ma la chiave per
entrare in questo universo restano gli occhi dei personaggi. I loro
occhi enormi, spalancati sul mondo, danno un contributo essenziale
all’empatia e alle emozioni.”
E aggiunge, a proposito dei tempi di
narrazione e del suo stile di regia: “La mia vita da
Zucchinasi concentra sul mondo interiore dei
suoi personaggi ed era importante per me avere i tempi giusti per i
piccoli gesti, le espressioni del viso, i momenti di attesa. Anche
molti aspetti del paesaggio e del tempo atmosferico rispecchiano
gli stati d’animo dei protagonisti. Inoltre, ho usato spesso delle
inquadrature lunghe per catturare sguardi e emozioni, piuttosto che
il consueto campo e controcampo utilizzato nei film d’animazione.
Questa scelta dà al film un ritmo molto
originale.”
I burattini di La mia vita
da Zucchina sono alti circa 25 cm e sono stati costruiti
artigianalmente uno per uno, senza ricorrere alla prototipazione
3D, ma affidandosi alle tradizionali tecniche artigianali. Sono
fabbricati combinando insieme materiali differenti, come la resina
per i volti, in modo da ottenere una texture grezza e graffiata,
una schiuma di lattice morbida per i capelli, che potesse essere
animata con facilità, silicone al platino per le braccia e
imbottitura morbida in gommapiuma per i corpicini, poi coperti da
abiti in maglieria e tessuto.
Anatomia di una
Zucchina
Invece di ricorrere alla
sostituzione delle teste o di porzioni del volto, come ormai si usa
fare in tutti i grandi film in stop-motion, si è deciso di adottare
una soluzione assai più semplice, ovvero sostituire solamente le
bocche e le sopracciglia sopra una testa unica che ne era priva e
dotata di occhi mobili. Il risultato è sorprendente, tanto semplice
quanto efficace. Le teste in resina sono rigide invece che essere
morbide e al loro interno nascondono delle piccole calamite che
consentono di posizionare con estrema facilità le parti mobili,
dando la possibilità di farle anche spostare sulle porzioni del
volto. I capelli invece, morbidi e armati con il filo di alluminio,
sono stati progettato come una vera e propria parrucca da applicare
sulla rotondità della testa calva.
Gli scheletri sono stati realizzati
artigianalmente, utilizzando dei classici snodi a sfere per la
colonna vertebrale e le gambe, mentre le braccia sono state armate
con del semplice filo di alluminio intrecciato, in modo da avere
una morbidissima mobilità. La particolarità delle braccia è la loro
lunghezza, sono infatti estremamente lunghe e se distese arrivano a
toccare il terreno e oltretutto sono sprovviste di gomito,
assumendo nei movimenti una singolare forma ad arco, che
contribuisce a caratterizzare in maniera originale i personaggi,
con una felicissima sintesi grafica. Inoltre le mani sono provviste
di sole quattro dita, in moda da rendere più semplice il lavoro di
animazione, che comunque risulta convincente e perfettamente
funzionale alla recitazione.
Il direttore dell’animazione del
film è Kim Keukeleire, nato a Seoul ma di
cittadinanza belga, con un curriculum che comprende alcuni dei
capolavori in stop-motion degli ultimi anni, da Galline in
fuga, prodotto dall’inglese Aardman, a
Fantastic Mr Fox di Wes Anderson, fino a
Frankenweenie di Tim Burton.
Tra gli animatori ci sono i migliori
esperti del settore nel panorama europeo, come Tim
Allen e Kristien Vanden
Bussche.
E naturalmente per gestire tutto il
lavoro di animazione fotogramma per fotogramma è stato utilizzato
Dragonframe (il nostro approfondimento), il prodigioso
irrinunciabile software ideato da Jamie e Dyami
Caliri.
In questi backstage di La
mia vita da Zucchina è possibile carpire qualche segreto
sulla realizzazione dei burattini e della loro animazione.
QUI e QUI
Ospite al Torino Film
Festival per ricevere il premio Langhe-Roero Monferrato
promosso dal Museo del Cinema e dalla Regione Piemonte,
Paolo Sorrentino ha parlato dei suoi progetti
futuri e in particolare ha spiegato che il suo progetto su un film
che avesse come figura centrale Silvio Berlusconi
è stato posticipato a data da destinarsi: “Per adesso non ho un
progetto preciso per un film da girare il prossimo anno. Ho pensato
di scrivere una sceneggiatura per un lavoro su Berlusconi, ma è una
storia complessa, non sempre si riescono a fare i film che si
vorrebbe. Nel frattempo sto scrivendo la seconda serie di The Young
Pope perché amo le serie televisive.”
Paolo Sorrentino
posticipa il suo film su Berlusconi
“Devo dire che mi ha stupito e
reso molto felice vedere come molti giovani sia siano appassionati
a questa serie sul Papa – ha continuato il regista
premio Oscar – Oggi la tv è centrale nella produzione
e nella fruizione di cinema, è inutile contrastare questa verità
con forme di nostalgie inutili. E neppure concordo con tutte le
cose negative che vengono dette da molti sulla qualità dell’offerta
di cinema di oggi e dello stesso pubblico. Al contrario sono
ottimista, oggi il pubblico è molto capace di operare le sue
scelte.”
The Young Pope per
Sky con Jude Law è stato l’ultimo grandissimo
successo di Paolo Sorrentino.
Se dicessimo “quanto è brava
Neta-Lee Hershlag“, quasi nessuno capirebbe a chi ci stiamo
riferendo, ma se dovessimo usare il suo nome
d’arte, Natalie Portman, sarebbe tutta
un’altra storia.
Ecco alcune star che hanno adottato
un nome d’arte
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Il caso di Natalie
Portman è dovuto dall’esgenza di comunicabilità, dato che
il suo nome israeliano è più difficilmente memorizzabile, allo
stesso modo Helen Mirren ha optato per una
inglesizzazione del suo nome russo. Ben Kingsley
ha messo da parte il suo Krishna Bhanji per un
altrettanto regale nome che porò potesse essere ‘capito’ su scala
internazionale.
Appare buffo quando il nome d’arte è
adottato per evitare omonimia, come nel caso di Michael
Douglas che ha scelto di farsi chiamare Michael
Keaton, per evitare proprio l’omonimia con l’altro
Michael Douglas, figlio di Kirk.
Stesso problema si è presentato per la cantante Katheryn
Hudson, che lungi incorrere in equivoci con l’attrice
Kate Hudson, ha deciso di cambiare il suo nome in
Katy Perry.
Molte volte però la scelta del nome
dipende anche da riferimenti e omaggi che l’artista in questione
vuole fare ad altri artisti, considerati mentori (Marylin
Manson si chiama così in omaggio a Marylin
Monroe e – sob – Charles Manson).
Altri nomi ancora custodiscono una
storia di famiglia, come quella di Destiny Hope
Cyrus che decise di farsi chiamare Miley
a 15 anni, in onore del nomignolo affettuoso che suo padre le aveva
dato da piccolina.
Mark Vincent
avrebbe guidato forte come Vin Diesel?
L’epica americana – tanto
letteraria quanto cinematografica – ha più volte affrontato il tema
dell’indipendenza personale e territoriale, e in un momento storico
come quello attuale in cui lo spettro del populismo e lo spirito
malsano del secessionismo infiammano più che mai gli animi
socio-politici globali, un’opera come Free State of
Jones sembra ricordarci qual è stato (e quale potrà
eventualmente essere) l’originario e puro concetto di libertà,
scevro da machiavellismi e pericolose strumentalizzazioni politiche
che nulla hanno a che vedere con un’etica – in questo caso
specificatamente filmica – votata all’impiego di una reale
narrazione storica in chiave etica.
Diretto con mano sicura e profonda
attenzione tanto alla narrazione quanto alla minuziosa messa in
scena da un ispirato Gary Ross – qui anche autore
della sceneggiatura – The Free State of Jones narra le vicende che
videro il contadino del Mississippi Newton Knight, reduce
insoddisfatto della battaglia di Corinth durante la terribile
Guerra Civile americana, a radunare coraggiosamente un nutrito
gruppo di schiavi neri e altri agricoltori dissidenti per dare vita
a un ambizioso e provocatorio progetto: fondare uno “Stato Libero”
egualitario e autogestito attraverso la secessione della piccola
contea di Jones dai territori della Confederazione. L’amore
proibito con la schiava di colore Rachel sarà tuttavia fonte di
pericolosi guai giudiziari per un bisnipote che, nell’America
xenofoba di fine anni ’40, rischierà la galera a causa di un
matrimonio interraziale proibito dalla legge sudista.
The Free State of Jones: la
rivoluzione di Matthew McConaughey
Avvalendosi di un budget di 65
milioni di dollari e della collaborazione di un parco attoriale di
prim’ordine che vede alla guida il risoluto Matthew
McConaughey affiancato da Gugu
Mbatha-Raw, Keri Russell, Mahershala Ali,
Jacob Lofland e Sean Bridges,
Gary Ross compie una decisa maturazione professionale lasciandosi
alle spalle i tempi spensierati di Dave-Presidente per un
giorno (1993) e il recente teen action Hunger
Games(2012) per dare corpo e anima a un
ambizioso progetto in costume covato sin dal 2014, immergendosi
nelle paludose atmosfere del sud americano a cavallo fra Louisiana
e il Mississippi per raccontarci, mediante un’interessante
narrazione “in parallelo”, il coraggio di due uomini che –
discendenti di sangue e a distanza di quasi un secolo – entrambi
lottano per un ideale di libertà e per difendere l’amore della
donna amata, cercando disperatamente di superare l’ostracismo di
razza e cultura. Reduce da un’ottima accoglienza al Torino
Film Festival 2016 e prossimo all’uscita italiana per il
1 Dicembre, The Free State of Jones si preannuncia
non come una semplice opera di didascalismo storico sulla seconda
fondazione americana, quanto più un necessario memento sul valore
di quegli eroi che, senza uniformi e armati solo dei propri ideali,
riuscirono nell’impresa di creare, seppur in un’utopia di breve e
intensa durata, un autentico barlume di speranza per gli oppressi
di ogni rango.
Reduce dal grande successo
di 10
Cloverfield Lane e prossimo a dirigere un interessante
adattamento di The Secret Life of Houdini, il
regista Dan
Trachtenbergha una lunghissima
lista di progetti da realizzare, tra cui spicca una possibile
incursione nel franchise Disney diThe Rocketeer.
Il film originale uscì nel lontano 1991 per la regia di
Joe
Johnston, ottenendo modesti guadagni al box
office e sfoggiando un’ambientazione da Seconda Guerra Mondiale
nella quale il protagonista Cliff Secord
(interpretato da Billy Campbell) grazie a un
innovativo zaino-razzo che gli permette di volare ovunque voglia,
si trova invischiato in un’avventura al cardiopalma contro
un’incombente minaccia di matrice nazista.
Tratto dal fumetto
omonimo di Dave Stevens, The
Rocketeer è stato più volte tirato in ballo nel corso
degli anni in relazione a un possibile reboot o addirittura un
remake, tanto che, dopo il recente successo di Captain
America Civil War lo stesso Johnston ha cercato di
rimettere mano a un progetto fumettistico che, in modo o
nell’altro, ricorda molto da vicino il materiale narrativo di casa
Marvel. All’inizio
del 2016 i rumors a riguardo sono aumentati fino a pochi giorni fa
quando è stata avanzata l’intenzione di proseguire col progetto,
per il momento intitolato provvisoriamente ancora “The
Rocketeer“. Si tratterebbe dunque di un sequel ambientato
sei anni dopo le vicende del primo film e avrebbe come protagonista
una donna di colore, pilota d’aerei capace di impossessarsi delle
capacità ordinarie dell’eroe della pellicola originale.
Alla guida (almeno produttiva) di
questo nuovo progetto sarebbero stati chiamati Matt Spicer e Max Winkler,
anche se ben presto si è fatto proprio il nome di Dan
Trachtenberg per la possibile
regia. Trachtenberg aveva infatti postato su Instagram
alla fine della settimana passata alcuni bozzetti realizzati
assieme all’artista Dennis Calero alcuni anni
addietro e ispirati proprio a The
Rocheteer.
Nelle immagini si può chiaramente
individuare un concept dal chiaro gusto dispotico nel quale, come
afferma lo stesso regista, la minaccia dell’invasione nazista
rispecchia nient’altro che alcune recenti e passate preoccupazioni
di carattere politico, tanto da considerare il 2016 un anno che,
nella finzione fumettistica e cinematografica, avrebbe necessitato
più cha mai di veri eroi.
Ecco alcuni concept
realizzati per Animali Fantastici e Dove
Trovarli in cui possiamo ammirare dei veri e propri
pezzi d’arte che raffigurano non solo le creature magiche
protagoniste del film ma anche le location newyorkesi della
pellicola diretta da David Yates con protagonista
Eddie Redmayne.
Il film è uscito il 17 novembre
2016, e avrà come protagonista Newt
Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove
trovarli, che ha esattamente 23 anni. Il film è
ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry
Potter. Nel cast Eddie
Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller,
Dan Folger e Alison Sudol.
Gellert Grindelwald: quello che sappiamo sul
personaggio di Animali Fantasitici
Jimmy Olsen,
Jonathan Kent, Generale Zod, Doomsday e l’Uomo d’Acciaio in persone (solo
provvisoriamente); la lista delle vittime dei DC
Films è molto lunga, nonostante questo universo
cinematografico sia relativamente giovane. Ma chi altri potrebbe
cadere sotto la tremenda scure di Zack
Snyder?
Ecco i personaggi DC Films che potrebbero morire nell’immediato
futuro
Apparso per la prima volta nel 1984,
in Secret Wars, Venom è diventato
presto uno dei villain più famosi di Spider-Man.
Di seguito vi elenchiamo i personaggi a cui Venom si è “affidato”
nel corso degli anni e che sono stati occupati dal suo simbionte.
Venom: tutti i personaggi che hanno ‘indossato’ il
simbionte
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Il personaggio che abbiamo visto al
cinema, in Spider-Man 3 di Sam
Raimi, non ha convinto molto il pubblico e da allora si
parla di un film dedicato soltanto all’oscuro personaggio. Chissà
se la SONY, magari in complicità con i Marvel Studios,
pensa ancora a riportarlo sul grande schermo!
Le origini
Venom è un personaggio dei fumetti
della Marvel Comics ed è uno dei principali nemici
dell’Uomo Ragno. Si tratta di un’entità formata da due esseri, un
umano e un alieno, anche se il Venom vero e proprio è il simbionte.
Più che un vero e proprio supercriminale, tuttavia, è più vicino
alla figura dell’antieroe non completamente malvagio.
Lo scrittore David
Michelinie e il disegnatore Todd
McFarlane sono generalmente accreditati come i creatori
del personaggio, sebbene ci siano delle dispute sulla sua
paternità. I primi indizi dell’esistenza di Venom
sono forniti in Web of Spider-Man n. 18 (settembre 1986); un altro
accenno compare in Web of Spider-Man n. 24 (marzo 1987). La prima
apparizione parziale, occultato tra le ombre, è in The Amazing Spider-Man n. 298, che
precede di poco il vero esordio nel numero 299 (maggio 1988) della
stessa collana.
Mancano solo poche settimane prima
dell’attesissima uscita di Rogue One A Star
Wars Sory e già da ora il mondo dei fans ha dimostrato
dia vere diversi motivi per essere in fibrillazione, in particolare
dopo i recenti rumors che vorrebbero il progetto dello spin-off di
Rogue
One espandersi grazie a alla tanto
annunciata trama parallela con al centro le vicende che
coinvolgono il tentativo di impossessarsi dei preziosi piani di
costruzione della Morte Nera. A fomentare queste
aspettative vi è la notizia che un nutrito gruppo di attori
provenienti direttamente dal nuovo film in prossima uscita sono
stati radunati per dare corpo a questo progetto.
In aggiunta ai brevi estratti della
nuova pellicola rilasciati durante il fine settimana coincidente
con la Festa del Ringraziamento, ecco ora aggiungersi una nuova
featurette dal titolo “Vivere Star Wars” che
mostra un breve making-of di circa un minuto con al centro la
prospettiva di uno dei personaggi più importanti del cast, ovvero
Diego
Luna, interprete del Capitano Cassian Andor.
https://youtu.be/vUPY71Ry0gs
Nel video Luna, ripreso mentre
assiste alle riprese che lo vedono protagonista nel momento
dell’ingresso in battaglia, confessa tutta la propria gioia
nell’essere parte di questo nuovo universo parallelo alla saga
originale di Star Wars con la quale è cresciuto e
che ha amato fin da bambino. Il video incorpora alcuni estratti
della pellicola in prossima uscita, molti dei quali ci costano ciò
che in realtà già ben sappiamo sul capitano.
Nel film
Luna vestirà i panni del Capitano Cassian
Andor, un ufficiale dei servizi segreti e una spia
veterano della Ribellione. Ad un certo punto Andor riprogrammerà il
droide addetto alla sicurezza imperiale
K-2SO affinché possa servire
all’Alleanza. Andor sarà responsabile
dell’incolumità di Jyn Erso (interpretata da
Felicity
Jones), aiutando la sua squadra nel
tentativo di recuperare i piani della Morte
Nera. Il film uscirà il 15 dicembre
2016 per la regia di Gareth
Edwards.
Secondo quanto riportato da
The Hollywood Reporter la star Tom
Holland, recentemente salita all’onore della cronaca
grazie al nuovo look e alla nuove inconsuete prestazioni offerte al
personaggio di Spider-Man (in particolare con
Captain
America Civil War e Spider-Man
Homecoming) sarebbe pronto a unirsi alla
collega Daisy
Ridley (eroina al femminile di Star
Wars Il risveglio della Forza e Star Wars
Episodio VIII) per la nuova pellicola prodotta
dalla Lionsgate dal titolo Chaos
Walking.
Holland dovrebbe interpretare il
ruolo del protagonista Todd Hewlitt, un giovane
ragazzo che scopre una donna di nome Viola in un modo
post-apocalittico nel quale una terribile epidemia batteriologica
ha ucciso tutti gli abitanti della Terra di sesso femminile. Si
tratterebbe in realtà dell’adattamento cinematografico, diretto
da Doug
Liman (Edge of Tomorrow
e Mr. & Mrs. Smith) di una nuova
trilogia young adult dispotica ad opera
dello scrittore Patrick Ness.
Un primo tentativo di adattare il
romanzo di Ness per il grande schermo risale al 2013 e prevedeva
addirittura la regia nientemeno che di Robert
Zemeckis, il quale avrebbe voluto concentrarsi sul
primo volume della trilogia, The Knife of Never
Letting Go, affidando la sceneggiatura
a Charlie Kaufman, mentre ora pare
che Chaos Walking porterà firma dello script
di Jamie Linden (Money
Monster). Alla produzione sono
chiamati Doug Davison e Ali
Shearmur, mentre Zemeckis dovrebbe comunque rimanere a
bordo del progetto anch’esso come produttore. Chaos
Walking dovrebbe essere realizzato a partire dal
prossimo anno, ma nessun’altra informazione è al momento
disponibile.
Continuano a latitare le
informazioni ufficiali in merito a Star
Wars Episodio VIII, ma continuano invece a
moltiplicarsi i rumor in merito alla storia e soprattutto
all’origine di Rey, protagonista interpretata da
Daisy Ridley. Vi riportiamo di
seguito un rumor che potrebbe rivelarsi fondato e che darebbe senza
dubbio una svolta a quello che è il destino di Rey all’interno
della saga. Secondo lo YouTuber Mark
Zeroh sembra che ad un certo punto dell’addestramento,
Luke (Mark Hamill) dica a Rey: “Tu contieni la
scintilla che riaccenderà il fuoco” (You contain the spark that
will rekindle the fire).
Star Wars Episodio
VIII: il destino di Rey in una frase?
Secondo una congettura alquanto
banale, che trova conferma negli avvenimenti narrati in
Star Wars Il Risveglio della Forza, il fuoco e la
scintilla dovrebbero essere chiari riferimenti all’Ordine
Jedi, che sulle spalle di Rey, in cui la Forza si è
manifestata forte, potrebbe risorgere. L’ultimo Cavaliere
Jedi, Luke, si è ritirato dopo aver assistito alla
trasformazione del suo discepolo Ben Solo in
Kylo Ren, come era già accaduto con
Obi-Wan Kenobi, nascostosi per anni
dopo la conversione di Anakin al Lato
Oscuro, ma adesso è tempo di ritornare, perché come Luke
rappresentò a suo tempo Una Nuovo Speranza, anche Rey
potrebbe far risorgere l’Ordine del Cavaliere della
Luce.
Non si tratta certo di una
congettura ardimentosa, dal momento che alcune cose sembrano
alquanto logiche e “già viste” nello sviluppo del franchise, ma è
chiaro che, nona vendo ancora conferme ufficiali, è divertente
immaginare quello che sarà il percorso di questa eroina.
Che ne pensate?
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Sono stati assegnati i
Gotham Awards,che nell’edizione di quest’anno
hanno visto trionfare il film Moonlight,
tra gli indipendenti che ambiscono anche alla corsa agli Oscar.
I Gotham Awards
sono i premi cinematografici statunitensi destinati al
cinema indipendente, assegnati annualmente dal
1991 durante una cerimonia che si svolge a New
York, con l’obiettivo di onorare la comunità
cinematografica, espandere il pubblico dei film indipendenti e
sostenere il lavoro compiuto dall’associazione nonprofit IFP
(Indipendent Feature Project), attiva dal 1979.
Ecco di seguito tutti i
vincitori
Best Feature
“Certain Women”
“Everybody Wants Some!!”
“Manchester by the Sea” “Moonlight” (WINNER)
“Paterson”
Best Documentary
“Cameraperson”
“I Am Not Your Negro” “O.J.: Made in America” (WINNER)
“Tower”
“Weiner”
Bingham Ray Breakthrough Director Award
Robert Eggers for “The Witch”
Anna Rose Holmer for “The Fits”
Daniel Kwan & Daniel Scheinert for “Swiss Army Man” Trey Edward Shults for “Krisha” (WINNER)
Richard Tanne for “Southside with You”
Best Screenplay
“Hell or High Water,” Taylor Sheridan
“Love & Friendship,” Whit Stillman
“Manchester by the Sea,” Kenneth Lonergan “Moonlight,” Story by Tarell Alvin McCraney; Screenplay by
Barry Jenkins (WINNER)
“Paterson,” Jim Jarmusch
Best Actor Casey Affleck in “Manchester by the Sea”
(WINNER)
Jeff Bridges in “Hell or High Water”
Adam Driver in “Paterson”
Joel Edgerton in “Loving”
Craig Robinson in “Morris from America”
Best Actress
Kate Beckinsale in “Love & Friendship”
Annette Bening in “20th Century Women” Isabelle Huppert in “Elle” (WINNER)
Ruth Negga in “Loving”
Natalie Portman in “Jackie”
Breakthrough Actor
Lily Gladstone in “Certain Women”
Lucas Hedges in “Manchester by the Sea”
Royalty Hightower in “The Fits”
Sasha Lane in “American Honey” Anya Taylor-Joy in “The Witch” (WINNER)
Special Jury Award For Ensemble Performance “Moonlight”
Mahershala Ali, Naomie Harris, Alex Hibbert, André Holland, Jharrel
Jerome, Janelle Monáe, Jaden Piner, Trevante Rhodes, and Ashton
Sanders (previously announced Special Jury Award)
Breakthrough Series – Long Form “Crazy Ex-Girlfriend” (WINNER)
“The Girlfriend Experience”
“Horace and Pete”
“Marvel’s Jessica Jones”
“Master of None”
Breakthrough Series – Short Form
“The Gay and Wondrous Life of Caleb Gallo” (YouTube) “Her Story” (herstoryshow.com) (WINNER)
“The Movement” (Mic.com)
“Sitting in Bathrooms with Trans People” (Seriously.TV)
“Surviving” (YouTube)
Gotham Independent Film Audience Award “Moonlight”
Negli ultimi anni il cinema ci ha
proposto una serie infinita di biopic e storie
basate su avvenimenti relamente accaduti, ma quanto sono veri i
film tratti dalle storie vere? Ecco un’infografica
che ci mostra la veridicità effettiva di questi film.
Come si può notare dalla carrellata
di infografiche, l’unico film recente preso in considerazione a
rispettare per filo e per segno la storia vera è
Selma, di Ava Duvernay, mentre
altri film, magari con maggiore successo di pubblico, stando
all’infografica, soltanto vagamente ispirati a degli eventi
realmente accaduti.
Ricordiamo però che lo scopo di
questi film, che per la maggior parte
sono biopic, e cioè storie di uomini e donne degne
di nota, hanno la funzione di raccontare con linguaggio
cinematografico la storia stessa, e non quella di
documentare, azione destinata prevalentemente ai documentari,
appunto.
La verità filologica di un film non
ne condiziona la bellezza secondo canoni
cinematografici per cui la percentuale di aderenza ai
fatti realmente accaduti non ha niente a che fare con il giudizio
di merito del film.
Resta tuttavia interessante scoprire
come ogni infografica dai film presi in
considerazione ci dia un risultato diverso.