Nuove prospettive per l’ormai
sessantenne David Hasselhoff, l’inossidabile tenente dei
baywatchers Mitch Buchannon. L’attore ha infatti dichiarato
David Hasselhoff critica la Marvel e il personaggio di Nick Fury
David Hasselhoff si scaglia contro la Marvel e il personaggio di Nick Fury. L’attore ha dichiarato di essere stato il primo ad interpretare Fury (nel film del 1988) e di essere lui la persona adatta a rendere sullo schermo il character del fumetto:
Stan Lee venne sul set e mi disse ‘sei il Nick Fury definitivo’. E’ uno dei più grandi complimenti che mi abbiano mai fatto. Spero di poterlo interpretare nuovamente in futuro.
Hasselhoff si è poi letteramente scagliato contro il Nick Fury degli ultimi film Marvel, criticando aspramente la resa del personaggio:
Sapete, quello non è Nick Fury. Hanno preso il personaggio e lo hanno tramutato in quel che volevano sfortunatamente, avrebbero dovuto chiamare Stan Lee sul set. Chiunque abbia diretto The Avengers ha deciso di andare verso quella direzione. Samuel è comunque un grande attore. E’ stato bravo nel ruolo ma quello non è Nick Fury, il personaggio dei fumetti.
Il Nick Fury della Marvel, comunque, è stato preso dei fumetti della serie Ultimate, in cui il personaggio è leggermente diverso dai fumetti classici e effettivamente in linea con quello interpretato da Samuel L. Jackson. Possiamo vedere i due attori accanto alle due versioni di Nick Fury nelle immagini che vi proponiamo:
David Harbour: 10 cose che non sai sull’attore
David Harbour è uno di quegli attori che sin da subito ha saputo trovare un suo posto nel mondo del cinema, riuscendo a conquistare una larga fetta di pubblico con le sue interpretazioni in molti film di successo. Famoso ai più per essere apparso nella serie Stranger Things, Harbour ha dimostrato di saperci fare e di essere un attore versatile e con i fiocchi.
Ecco dieci cose da sapere su David Harbour.
David Harbour: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in celebri film. David Harbour ha debuttato sul grande schermo grazie al film Kinsey di Bill Condon e da qui, l’amore per la recitazione ha preso sempre più piede. Già l’anno seguente, Harbour compare in film di successo come I segreti di Brokeback Mountain e in La guerra dei mondi, con Tom Cruise, per poi lavorare in Quantum of Solace (2008) e Revolutionary Road (2008), con Leonardo DiCaprio. In seguito, l’attore recita in Thin Ice – Tre uomini e una truffa (2011), End of Watch – Tolleranza zero (2012), Snitch – L’infiltrato (2013), Parkland (2013), The Equalizer – Il vendicatore (2014), La preda perfetta (2014), e Black Mass – L’ultimo gangster (2015), con Johnny Depp. Tra i suoi ultimi film, vi sono Suicide Squad (2016), Sleepless – Il giustiziere (2017), Hellboy (2019), Tyler Rake (2020), Black Widow (2021) e No Sudden Move (2021).
2. Ha recitato anche per il piccolo schermo. Il suo amore per la recitazione è totale, tanto da amare in egual misura sia il grande che il piccolo schermo che lo ha aiutato a debuttare. Infatti, Harbour debutta con alcuni episodi di Law & Order – I due volti della giustizia (1999), per poi apparire in serie tv come The Book of Daniel (2006), Lie to Me (2009), Royal Pains (2009), Pan Am (2012), Elementary (2013), Manhattan (2014), The Newsroom (2014), Rake (2014), State of Affairs (2015) e Crisis in Six Scenes (2016). Al di là di queste apparizioni, il suo ruolo rimasto maggiormente scolpito nell’immaginario comune è quello di Jim Hopper, l’agente della fortunata serie Stranger Things, dove recita accanto a Winona Ryder e Millie Bobby Brown.
David Harbour: le fidanzate e la moglie
3. David Harbour è fidanzato con Alison Sudol. La vita sentimentale di David Harbour è stata protagonista di un certo interesse da parte di fan, ammiratori e riviste di gossip, soprattutto da quando si è presentato, nel gennaio del 2018, insieme ad Alison Sudol (famosa per aver interpretato Queenie in Animali Fantastici) durante i Critics’Choice Award. I due, tuttavia, si sono separati nel 2019. Al di là della sua relazione con Alison Sudol, pare che David Harbour abbia frequentato in passato alcune colleghe. Infatti, tra le sue ex vi sono Julia Stiles, con cui ha condiviso quattro anni assieme (dal 2011 al 2015), e Maria Thayer, con cui si frequentato dal 2009 al 2011.
4. Si è sposato. Poco dopo essersi separato dalla Sudol, nello stesso 2019 l’attore intraprende una relazione con la cantante inglese Lily Allen, nota per singoli quali Smile, Not Fair, The Fear e Fuck You. Pare che tra i due sia nato subito dell’amore e infatti nel giro di breve sono arrivati al matrimonio, precisamente il 7 settembre del 2020. Prima di Harbour, la Allen era stata sposata dal 2011 al 2015 con un certo Sam Cooper, con la quale ha avuto anche due figlie. La loro relazione sembra essere finita per via di diversi tradimenti da parte di lei.
David Harbour è Hellboy
5. Non ha voluto imitare Ron Perlman. Quello che David Harbour si è portato sulle spalle con Hellboy è di certo un fardello non poco pesante, in quanto si trova a dover reggere il confronto con i film di Guillermo del Toro. Tuttavia, l’attore ha ammesso di voler prendere le distanze dall’interpretazione di Ron Perlman, cercando di apporre un proprio stile al personaggio. In questa nuova versione cinematografica del fumetto di Mike Mignola, Harbour non ha dunque imitato quello che ha fatto Perlman nei film precedenti, ma ha dato vita ad una nuova versione del personaggio.
6. Secondo David Harbour, Hellboy è un personaggio shakespeariano. Parlando del personaggio di Hellboy, David Harbour ha espresso come, secondo lui, sia paragonabile all’Amleto di Shakeaspeare. Pare che ciò sia dovuta alla complessità del personaggio, pieno di problemi da risolvere, con alcuni aspetti da bambino e con un destino orribile.
David Harbour in Black Widow
7. Si è trasformato fisicamente per il ruolo. Nel film del 2021 Black Widow, Harbour interpreta Guardiano Rosso, la controparte russa di Captain America. Per tale ruolo, l’attore si è sottoposto ad una drastica trasformazione fisica. Oltre a vantare già una lunga barba, fatta crescere per la quarta stagione di Stranger Things, ha infatti deciso di ingrassare per il ruolo, raggiungendo i 127 chili. Nel corso delle riprese, ha poi perso 27 chili per le sequenze dedicate ai flashback.
David Harbour in Suicide Squad
8. David Harbour non ha apprezzato il Joker di Jared Leto. Sebbene abbia ricoperto un ruolo piccolo, anche David Harbour ha avuto modo di apparire nel cast di Suicide Squad nei panni del personaggio di Dexter Tolliver. Nello spiegare quali sarebbero state le differenze tra il suo Hellboy e quello di Ron Perlman, l’attore ha fatto un paragone con il franchise di Batman, ammettendo tra le righe di non aver apprezzato la performance di Jared Leto nelle vesti di Joker. Nella fattispecie, avrebbe detto “posso apprezzare il Batman di Michael Keaton e anche quello di Christian Bale. Mi può piacere il Joker di Jack Nicholson e quello di Heat Ledger. C’è un Joker che però non mi è piaciuto”.
David Harbour in Stranger Things
9. Ha ottenuto importanti riconoscimenti per il suo ruolo nella serie. In Stranger Things, uno dei titoli di punta della piattaforma Netflix, Harbour ricopre il ruolo di Jim Hopper, il protettivo poliziotto che prende sotto la propria custodia la giovane Undici. L’interpretazione di questopersonaggio da parte di Harbour è una delle cose più apprezzate della serie, passando egli dall’essere comico all’essere estremamente commovente, senza perdere la propria aura di duro. Per la sua performance, l’attore è poi stato candidato ad importanti premi, tra cui gli Emmy.
David Harbour è su Instagram
10. Ha un profilo Instagram molto seguito. Nell’epoca dei social, anche David Harbour ha deciso di stare al passo dei suoi colleghi attori, tanto da aprire un proprio profilo Instagram, seguito da qualcosa come 6 milioni di persone. Dalla bacheca del suo account si evince quanto David sia ricco di ironia e di autoironia, ma anche di come nasconda un cuore ricolmo di amore e di affetto vero il suo pubblico, la sua fidanzata e il cast di Stranger Things, diventato come se fosse una vera famiglia.
David Harbour: “Red Guardian è il miglior supereroe del MCU”
David Harbour è tornato a parlare del suo personaggio in Black Widow, l’atteso cinecomic Marvel con protagonista Scarlett Johansson che – nonostante l’emergenza Coronavirus – è ancora atteso nelle sale di tutto il mondo per il prossimo maggio. Nel film Harbour interpreterà Red Guardian: l’attore ha parlato delle sue motivazioni e lo ha descritto come un narcisista.
In una recente intervista con EW, David Harbour ha rivelato qualche dettaglio in più a proposito del suo personaggio. Dopo aver dichiarato che, dal suo punto di vista, Alexei è il miglior personaggio del MCU, Harbour ha motivato così questa sua convinzione:
“Penso di essere di parte, ma credo che sia il miglior personaggio di tutto l’Universo Cinematografico Marvel. Voglio dire, è un narcisista; è appropriato che sia io a pensarlo, dal momento che lo sto interpretando. Ha davvero tante sfaccettature. Per certi aspetti, è il classico supereroe, il tipico badass… ma quando lo conosci, scopri ha questo bisogno di essere apprezzato: vuole essere considerato divertente, un pezzo grosso… ma non lo è.”
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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.
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David Harbour: “È tempo che Stranger Things finisca con la quinta stagione”
L’imminente quinta stagione di Stranger Things sarà l’ultima dello show e, prima della sua conclusione, la star David Harbour ha rivelato di essere pronto a dire addio a uno dei più grandi spettacoli di sempre. Parlando con Discussing Film , Harbour – che interpreta l’ufficiale di polizia Jim Hopper nella serie – ha detto che mentre inizialmente non pensava che avrebbe mai voluto che la serie finisse, ora pensa che sia giunto il momento per la serie di finire.
“La cosa divertente è che quando ho iniziato la serie, non avrei mai voluto che finisse. Ecco perché amo la serie. Penso che sia un grande spettacolo, anche se non c’ero io”, ha detto Harbour. “Adesso che sono passati quasi nove anni dalle riprese della prima stagione penso che sia ora che finisca“. David Harbour ha detto che la serie che sta per finire avrà un finale “molto agrodolce“, ma che pensa che sia giunto il momento per tutti di “lasciare quel nido” e iniziare a provare altre cose.
“Ma è, ovviamente, molto agrodolce. Sai, c’è una certa tristezza lì”, ha spiegato Harbour. “Ma anche, siamo tutti cresciuti. È tempo per noi di lasciare quel nido e provare altre cose e progetti diversi. E lasciare che anche i Duffer Brothers provino cose diverse. Voglio dire, quei ragazzi sono così talentuosi. Voglio vedere cosa inventeranno dopo. Quindi è agrodolce, ma è decisamente il momento.”
Stranger Things è ambientato negli anni ’80 nella città immaginaria di Hawkins, nell’Indiana. Quando un ragazzino scompare, una piccola città scopre un mistero che coinvolge esperimenti segreti, terrificanti forze soprannaturali e una strana ragazzina. La serie è attualmente interpretata da Winona Ryder, David Harbour, Finn Wolfhard, Millie Bobby Brown, Noah Schnapp, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Joe Keery, Charlie Heaton, Sadie Sink, Maya Hawke, Priah Ferguson, Cara Buono e Brett Gelman .
La quarta stagione di Stranger Things ha stabilito un record per Netflix, essendo stata vista per oltre 287 milioni di ore durante la settimana dal 23 al 30 maggio. Questo non è solo un ottimo risultato per il primo posto della settimana per Netflix, ma è anche più che sufficiente per battere il record per il più grande fine settimana di premiere della piattaforma di streaming per una serie in lingua inglese, che era precedentemente detenuto dalla seconda stagione di Bridgerton (193 milioni di ore).
David Harbour vuole una resa dei conti tra Guardiano Rosso e Captain America
David Harbour, che interpreterà Alexei Shostakov, ossia Guardiano Rosso, nell’attesissimo Black Widow, ha rivelato che amerebbe vedere sul grande schermo uno scontro tra il suo personaggio e Captain America.
Durante la conferenza stampa di presentazione del film che si è tenuta lo scorso venerdì, Deadline ha riferito che alla star di Stranger Things è stato chiesto se gli sarebbe piaciuto vedere il suo personaggio affrontare il primo Vendicatore della Marvel. Harbour è apparso entusiasta all’idea, suggerendo che un prequel che esplori la relazione del suo personaggio con Steve Rogers sarebbe “un grande concept che potrebbe essere esplorato in futuro, magari in un nuovo prequel.”
“La cosa divertente di Alexei è che c’è questo intervallo lungo 25 anni su cui non sappiamo nulla (nel film). Lo vediamo in Ohio e in prigione. E anche prima della prigione, c’è stato un tempo in cui era Guardiano Rosso, deve aver indossato di nuovo il costume, è certo! C’è questo periodo di tempo in cui ne ha vissute veramente tante. È discutibile se siano reali o meno.”
Parlando nello specifico di Captain America, ha aggiunto: “Penso che la classica cosa della Guerra Fredda sia divertente. Penso che crei una dinamica molto divertente tra questi due ragazzi, soprattutto in merito al fatto che alla fine ne sono usciti come due testate nucleari, come se avessero partecipato insieme ad una corsa agli armamenti.”
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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.
David Harbour vorrebbe vedere Black Widow, anche su Disney+
La co-star di Black Widow, David Harbour, ha rivelato che sosterebbe un’eventuale release su Disney+ del cinecomic dedicato a Vedova Nera. Come sappiamo, l’uscita del film con Scarlett Johansson nelle sale è stata posticipata a causa dell’emergenza Coronavirus: sarebbe dovuto arrivare nelle sale americane il 1 maggio, ma una nuova data di uscita non è stata ancora comunicata.
Durante una diretta Instagram che risale allo scorso 22 marzo, Harbour ha espresso il desiderio di poter finalmente vedere il film per intero (cosa che non ha ancora fatto) e ha rivelato che, se dipendesse da lui, penserebbe seriamente ad una distribuzione sulla piattaforma di streaming che in Italia ha debuttato lo scorso 24 marzo. Queste le dichiarazioni complete dell’attore in merito:
“Non vedo l’ora di vedere Black Widow, se mai saremo in grado di far uscire quel film al cinema. Non l’ho ancora visto e mi piacerebbe avere la possibilità di farlo. Ho visto alcune cose in ADR e la qualità mi sembrava davvero buona. Sono davvero entusiasta del film e mi piacerebbe poter vedere quello che ho fatto. Dannazione, lo guarderei anche su Disney+.”
Nonostante anche i fan abbiamo chiesto la release di Black Widow su Disney+, la fruizione in streaming non garantirebbe alla multinazionale i medesimi guadagni che invece sarebbero certi grazie all’arrivo al cinema: quindi, destinare un film del MCU esclusivamente a Disney+ significherebbe condannarne il successo e garantire alla Casa di Topolino una grave perdita in termini economici.
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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.
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Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.
Fonte: ScreenRant
David Harbour sul misterioso asterisco di Thunderbolts* e sul suo futuro nel CDU dopo Creatures Commandos
Se c’è un attore impegnato nell’universo dei cinecomics quello è David Harbour. Dal 2021, lo sceriffo di Stranger Things è l’amatissimo Red Guardian del MCU, ruolo che riprenderà in Thunderbolts*, e a breve esordirà come parte del cast vocale di Creature Commandos, progetto animato del nascente DCU di James Gunn e Peter Safran.
David Harbour spiega come Guardiano Rosso ha influenzato il look di Jim Hopper
David Harbour è stato ospite dello show di Jimmy Kimmel, dove ha avuto modo di parlare non solo di Black Widow ma anche dell’attesissima quarta stagione di Stranger Things. Nel corso dell’intervista, Harbour ha rivelato che il look del capo della polizia Jim Hopper che vedremo nei nuovi episodi è stato influenzato in parte dal desiderio di renderlo assai diverso da quello di Guardiano Rosso, il personaggio che interpreterà nel cinecomic Marvel.
“Avevo iniziato a farmi crescere i capelli, ma poi sono stato scritturato in Black Widow, dove interpreto un prigioniero russo. Avevo i capelli lunghi, la barba, ero grosso… così ho pensato: ‘Non posso essere lo stesso ragazzo con gli stessi capelli lunghi e la stessa barba nella stessa prigione’. Così ho iniziato a scattarmi foto del set di Black Widow senza dare nell’occhio e le ho inviate ai fratelli Duffer, assicurandomi che tutto sarebbe stato diverso nella serie, dai colori del set al look, fino ad arrivare agli abiti”, ha rivelato Harbour.
“Ho continuato a inviare loro queste foto. Alla fine avevamo programmato che Jim dovesse essere molto simile a Red Guardian nel look, ma io ho detto: ‘Ragazzi, non possiamo farlo. Sto girando questo film Marvel. Non posso avere barba e capelli anche nella serie’. Quindi abbiamo pensato ad un look completamente diverso per lui e gli abbiamo fatto rasare la testa.”
Sempre nel corso dell’ospitata da Kimmel, David Harbour ha spiegato di aver chiesto ai Marvel Studios di far parlare Guardiano Rosso in russo, ma a quanto pare lo studio non ha accettato la sua proposta: “È russo. Si trova in Russia. Parlerebbe russo. Per l’interno film dovrei parlare in russo con i sottotitoli. Lo so che non è il massimo per un film Marvel. La mia proposta non è stata accolta bene dai produttori quando ne ho parlato”, ha dichiarato l’attore.
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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.
David Harbour parla del futuro di Guardiano Rosso nel MCU e tira in ballo Occhio di Falco
Durante una recente intervista con Insider, David Harbour ha espresso il desiderio di tornare nei panni di Guardiano Rosso, il personaggio interpretato in Black Widow, in una storia che lo mostrerebbe dare la caccia a Occhio di Falco.
La star di Stranger Things ha spiegato di voler continuare a esplorare la sua relazione con Natasha in qualità di figura paterna e che, probabilmente, il fatto di inseguire Clint Barton lo renderebbe di nuovo quel soldato serie che era all’inizio, quando era stato reclutato in cerca di vendetta.
“Ho due idee”, ha spiegato l’attore. “Una è vedere Guardiano Rosso tornare al suo apice. Sarebbe interessante per me. L’altra, invece, è allontanarsi da questa storia e continuare, invece, ad esplorare il suo rapporto con Natasha. Forse non sa come sono andate realmente le cose su Vormir. Forse ha sentito cose sbagliate e proprio per questo vuole vendicarla. Potrebbe davvero funzionare.”
In un’altra intervista con Collider, invece, David Harbour ha poi rivelato che, effettivamente, ci sono state delle discussioni in merito ad un ritorno di Guardiano Rosso nel MCU, ma che nulla di concreto è stato ancora deciso.
“Ci sono state delle discussioni in merito ad alcune cose”, ha spiegato. “Eravamo piuttosto concentrati su Black Widow, in realtà. Hanno un sacco di cose tra le mani e un sacco di cose diverse che si stanno preparando ad esplorare. Diciamo che sono state discussioni che non hanno dato un senso reale a cosa sarebbe successo dopo. Eravamo focalizzate su questo film. Diciamo che erano speculazioni su eventuali possibilità…”
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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh e Rachel Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.
David Harbour nel cast del nuovo progetto di Sylvester Stallone
Da quando ha scritto e interpretato Rocky (1976), Sylvester Stallone è stato un pilastro del genere d’azione a Hollywood. Il suo ultimo progetto, Levon’s Trade, ha appena scelto la star di Stranger Things David Harbour, insieme ad altri grandi nomi, per arricchire il suo cast.
Secondo Deadline, Harbour si è unito al cast di Levon’s Trade insieme a Michael Peña, Jason Flemyng e Arianna Rivas. Il film sarà diretto da David Ayer, che ha molta esperienza nel genere. Ayer ha diretto Harsh Times (2005), End of Watch (2012), Suicide Squad (2016) e The Beekeeper (2023).
La sceneggiatura di Levan’s Trade è stata scritta da Stallone e rivista da Ayer, ed era basata sul romanzo omonimo dell’autore di fumetti Chuck Dixon, meglio conosciuto per il suo lavoro con la Marvel su The Punisher e con la DC su personaggi come Batman, Nightwing, e Robin. Il romanzo adattato da Stallone e Ayer è il primo degli undici libri della serie di romanzi gialli di Levon Cade.
La sinossi ufficiale recita: “Levon Cade (Statham) ha lasciato la sua ‘professione’ alle spalle per andare dritto e lavorare nell’edilizia. Vuole vivere una vita semplice ed essere un buon padre per sua figlia (Gie). Ma quando la figlia adolescente del suo capo, Jenny (Rivas) scompare, è chiamato a impiegare nuovamente le abilità che lo hanno reso una figura leggendaria nell’oscuro mondo delle operazioni segrete. La sua caccia allo studente universitario scomparso lo porta nel cuore di una sinistra cospirazione criminale che crea un reazione a catena che minaccerà il suo nuovo modo di vivere.”
Peña, Harbour e Jason Statham, scelto per il ruolo principale, hanno già collaborato e hanno una storia lavorativa con David Ayer. Peña e Harbour hanno recitato in End of Watch, un thriller d’azione in stile documentario che segue il personaggio di Peña e quello di Jake Gylenhaal mentre pattugliano uno dei quartieri più pericolosi di Los Angeles.
David Harbour è diventato famoso nel 2016 con l’uscita dello show di successo di Netflix Stranger Things. Da allora, l’attore ha continuato a recitare in ruoli importanti, come assumere il ruolo principale in Hellboy (2019). Ha anche interpretato una versione molto arrabbiata e molto bellicosa di Babbo Natale in Violent Night (2022). Harbour ha recitato in Gran Turismo (2023) e ha doppiato Eric Frankenstein nel film animato Creature Commandos della DC. L’attore apparirà anche nel film Marvel del 2025, Thunderbolts, nel ruolo di Red Guardian.
David Harbour ha un’idea su dov’era Guardiano Rosso durante gli eventi di Endgame
È stato già confermato che il personaggio di Yelena Belova interpretato da Florence Pugh tornerà nella serie Hawkeye in arrivo prossimamente su Disney+. Per quanto riguarda il futuro degli altri personaggi di Black Widow, invece, non ci sono ancora dettagli in merito.
L’attore David Harbour aveva già discusso di un potenziale scontro tra Guardiano Rosso e Capitan America sul grande schermo, ma la domanda che molti fan si sono posti di recente è la seguente: perché Alexei Shostakov non ha fatto parte dell’epica battaglia finale di Avengers: Endgame?
Durante una recente intervista con ComicBook, è stato proprio Harbour a rivelare di aver parlato proprio di questo con la regista di Black Widow, Cate Shortland, e sembra che entrambi abbiano un’idea ben precisa. “La cosa divertente di tutta questa storia è che alla fine noi siamo tornati indietro per costruire la base di qualcosa di nuovo”, ha spiegato l’attore. “Tutti questi contenuti aiutano con tutte queste informazioni sui film aiutano a portare avanti questi nuovi progetti, questa nuova fase. Aiutano ad introdurre questi nuovi personaggi.”
Poi ha aggiunto: “Cate Shortland ed io abbiamo parlato a lungo di dove potesse trovarsi Guardiano Rosso durante gli eventi di Endgame, su cosa gli fosse accaduto. Abbiamo pensato ad un sacco di idee divertente, anche se non ne ho mai parlato direttamente con Kevin Feige. Lo farò più tardi.”
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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.
David Harbour girerà Stranger Things 5 e Thunderbolts contemporaneamente
In una recente intervista con Collider per parlare del suo film d’azione natalizio Una Notte Violenta e Silenziosa, David Harbour afferma che girerà Stranger Things 5 e Thunderbolts contemporaneamente nel 2023. L’attore ha dichiarato che entrambe le produzioni dovranno “condividerlo”, e che ci sarà una sorta di programmazione tra i due produttori, Netflix e Marvel, per consentire a Harbour di essere pienamente coinvolto in entrambi i progetti.
“Dovranno fare un avanti e indietro con me. Dovranno in qualche modo condividermi. E quindi è un po’ come, non so esattamente come ci stanno lavorando, ma credo che alterneranno le settimane di lavoro, qualcosa del genere in cui andrò avanti e indietro. Entrambi vengono girati ad Atlanta. Potrebbe anche essere stato strutturato in questo modo, ma sì, si farà così, quindi posso letteralmente girare una scena in Stranger Things e salire in macchina e correre verso la scena Marvel per girare una scena lì, forse.”
In Stranger Things, serie a cui Harbour deve la sua notorietà, l’attore interpreta lo sceriffo Jim Hopper, padre putativo di Undici e protagonista di una storia d’amore con Joice, nonché eroe action atipico ma fondamentale per la lotta contro il Sottosopra. In Thunderbolts, David Harbour tornerà a interpretare il Guardiano Ross, personaggio che ha esordito in Black Widow nel 2021.
David Harbour è disposto a lavorare con il DCU di James Gunn anche per 10 anni
Vedremo presto David Harbour al cinema in Gran Turismo, l’adattamento del leggendario gioco per PlayStation, che vede un giovane giocatore messo in pista sul serio per guadagnarsi il titolo, ma trai suoi prossimi progetti c’è anche Creature Commandos, la serie della DC che è destinata a essere la prima serie animata all’interno della nuova timeline DCU sotto la guida di James Gunn.
Nella serie animata, il team di Creature Commandos lavorerà sotto la supervisione di Amanda Waller di Viola Davis, la coordinatrice di The Suicide Squad, che è apparsa anche nel suo spin-off Peacemaker e che avrà una sua propria serie su Max. Harbour è stato scelto per il ruolo di Eric Frankenstein. Nel contesto dei Creature Commandos, Frankenstein non è il famoso personaggio letterario creato da Mary Shelley, ma un soldato rianimato e potenziato artificialmente. È il capo dei Creature Commandos e funge da figura eroica. James Gunn ha accennato al fatto che, nella sua idea, gli attori che doppiano i personaggi d’animazione saranno poi gli stessi che li interpretano, per garantire coerenza su tutta la linea. Ciò significherebbe che, se lo spettacolo avesse successo, i talenti di Harbour sarebbero richiesti di più.
Harbour non è estraneo al genere dei fumetti/supereroi. Ha interpretato Alexei Shostakov/il Guardiano Rosso, il super soldato russo controparte di Steve Rogers nel Marvel Cinematic Universe, che appare in Black Widow come padre adottivo di Natasha Romanoff di Scarlett Johansson. Riprenderà il ruolo insieme ai co-protagonisti di Black Widow Florence Pugh, Julia Louis-Dreyfus e Olga Kurylenko in Thunderbolts, un film corale della Marvel che uscirà il prossimo anno.
Parlando con Steve Weintraub di Collider prima dello sciopero SAG-AFTRA, Harbour – meglio conosciuto per il suo ruolo di Hopper in Stranger Things, e recentemente visto nella commedia d’azione natalizia, Una notte violenta e silenziosa – ha raccontato che la sua esperienza con la Marvel gli ha permesso di avvicinarsi al progetto con gli occhi ben aperti, ammettendo di aver parlato liberamente con Gunn della prospettiva di essere legato allo stesso ruolo per un lungo periodo di tempo, un obbligo contrattuale che – per alcuni attori – sembra quasi come una sorta di reclusione, che impedisce loro di spiegare le loro ali creative e di essere vincolati a progetti che li vedono poco entusiasti durante il processo, il che è ovvio per il pubblico quando il prodotto finito viene distribuito. Dopo aver detto che non conosceva il personaggio di Eric Frankenstein ha spiegato:
“Ho iniziato a documentarmi, e questo personaggio è così ricco, esilarante e stratificato che è stato eccitante. Ancora una volta, sembra che sia questo nuovo mondo in cui non ti rinchiudono più. Sento che la Marvel ha imparato quella lezione. Se non vuoi farlo, non credo che ti faranno fare 20 film. Ma penso che sia qualcosa che amo fare, e per me è una gioia lavorare con qualcuno così creativo, anche per molto tempo. Quindi, se vogliono che faccia questo personaggio da otto a dieci anni, lo farò senza problemi, cercando sempre di avere dei margini di libertà”.
Di cosa parla Creature Commandos?
La serie animata Creature Commandos è uno dei progetti sviluppati da James Gunn e Peter Safran come parte della loro trama DCU unificata. Lo spettacolo in sette episodi si concentrerà su un’insolita squadra di personaggi DC, spesso chiamati mostri. È giusto, quindi, che Creatures Commandos sia una delle parti centrali dell’arco “Gods and Monsters“ del nuovo DCU, il primo capitolo di una storia in due parti che verrà raccontata nel prossimo decennio.
Il cast vocale del film vedrà Sean Gunn nei panni di Weasel, a cui si uniranno Frank Grillo nei panni di Rick Flag Sr., Maria Bakalova nei panni della principessa Ilana Rostovic, Indira Varma nei panni di The Bride, Zoe Chao nei panni di Nina Mazursky, Alan Tudyk come Dr. Phosphorus, David Harbour come Eric Frankenstein, Sean Gunn come G.I. Robot, con Steve Agee che riprende il ruolo di John Economos.
David Harbour conserva una foto del suo Hellboy nella cabina armadio: ecco perché
David Harbour e Lily Allen hanno aperto le porte della loro casa di New York a Architectural Digest. La coppia, sposata dal 2020, ha condotto le telecamere in un tour della loro casa, descrivendo arredo e scelte architettoniche, fino ad arrivare nella cabina armadio di Harbour, dove, con grande sorpresa, si è scoperto che l’attore conserva, incorniciata, una foto del suo Hellboy.
Mostrando l’ambiente alla camera, l’attore prende la cornice, la mostra alla camera e dice: “Questa la tengo perché, quando mi sento particolarmente bene, mi ricordo da dove vengo”. C’è sicuramente molta autoironia in questo!
L’adattamento di Hellboy che ha visto protagonista David Harbour è stato un insuccesso di critica e pubblico, e non ha aiutato il fatto che gli spettatori avrebbero preferito vedere un terzo film di Guillermo del Toro con Ron Perlman invece che un reboot. Harbour ha avuto molta più fortuna in altre serie, sia sul grande schermo, con il ritratto di Guardiani Rosso che tornerà in Thunderbolts per Marvel Studios, sia sul piccolo schermo, con il ruolo ormai iconico di Jim Hopper, lo sceriffo di Hawkins in Stranger Things, per Netflix.
David Harbour conferma la pausa nella produzione di Thunderbolts
David Harbour ha ufficialmente confermato che la produzione di Thunderbolts è attualmente sospesa a seguito dello sciopero degli sceneggiatori della WGA.
Quando i Marvel Studios hanno finalmente annunciato Thunderbolts, i fan sono rimasti entusiasti della notizia. Sfortunatamente, l’elenco dei personaggi scelti si è rivelato un po’ divisivo. Con una squadra composta da Yelena Belova, Bucky Barnes, Red Guardian, US Agent, Ghost e Taskmaster, si tratta per lo più Super Soldiers, il che significa che il gruppo manca di varietà e di molti degli eroi / cattivi che invece compaiono nei fumetti di Thunderbolts.
Di conseguenza, il film ora sembra più un sequel di Black Widow e The Falcon and The Winter Soldier, prodotti molto realistici nell’ambito del MCU, che un vero debutto per la squadra che molti lettori di fumetti conoscono e amano dal materiale originale.
Nonostante ciò, il progetto sembra comunque interessante e degno di interesse, anche perché molti dei personaggi coinvolti sono trai nuovi preferiti dei fan del MCU. Tuttavia è stato recentemente riferito che la produzione sia di Thunderbolts che di Wonder Man è stata sospesa “a tempo indeterminato” per lo sciopero WGA in corso.
Sfortunatamente, la star David Harbour ha confermato che è così in un recente post sui social media. Come molti film dei Marvel Studios, supponiamo che le camere inizieranno a girare senza una sceneggiatura completamente finita. Con gli sceneggiatori non autorizzati a lavorare su film e programmi TV durante lo sciopero, probabilmente non c’era modo di iniziare la produzione quando la storia probabilmente non è stata ancora cominciata.
David Goyer scriverà il nuovo Godzilla!
David Goyer produrrà The Forest
Instancabile David S. Goyer, lo sceneggiatore, attualmente impegnato alla realizzazione di Batman vs Superman, non si accontenta del contratto di esclusiva recentemente firmato con la Warner Bros (con cui ha in programma la stesura della sceneggiatura per il film riguardante la Justice League) ed ha così avviato i lavori per la produzione di The Forest. Prodotto in collaborazione con Lava Bears (il cui CEO è David Linde), The Forest sarà un film horror dalle atmosfere nipponiche e si svolgerà interamente nella foresta di Aokigahara in Giappone. Dunque, di quello che fino a poco tempo fa era noto come il progetto senza nome di David S. Goyer, non solo è stato rivelato il titolo, ma anche il regista: Jason Zada.
Per Jason Zada, sinora impegnato principalmente con pubblicità, videoclip musicali e cortometraggi interattivi (Take this lollipop), sarà il banco di prova con una produzione cinematografica. Per quanto concerne la sceneggiatura, su cui inizialmente era al lavoro lo stesso Goyer, si è cominciata una fase di riscrittura, il cui incarico è toccato a Sarah Cornwell, romanziera che per la prima volta si cimenterà col lavoro di sceneggiatrice. Le riprese di The Forest avranno il via la prossima estate e saranno supervisionate da Tory Metzger, presidente della Lava Bear.
Fonte: Deadline.com
David Goyer produrrà The Beach
I produttori Lorenzo di Bonaventura e David Goyer stanno lavorando all’adattamento cinematografico del libro di Patrick Lee, intitolato “The Breach”,
David Goyer parla di Man of Steel
A intrigare i fan dell’Uomo d’Acciaio è lo sceneggiatore David Goyer, che riferendosi ai teaser e ai trailer recentemente lanciati per annunciare il film, ha dichiarato che costituiscono solo la punta dell’iceberg e che c’è tantissimo che il pubblico ancora non sa.
Goyer ha sottolineato in proposito che si è voluto seguire l’esempio di Nolan e dei suoi film dedicati a Batman, sul quale fino all’ultimo il regista ha voluto mantenere più segreti possibile.
Riguardo la supposta oscurità del film, Goyer ha affermato che realistico non vuol dire per forza ‘dark’, spiegando che affrontare il personaggio come se fosse stato il Cavaliere Oscuro sarebbe stato un errore: i film di Batman sono molto più nichilisti; quella di Superman è invece sempre stata una storia all’insegna della speranza.
Superman uscirà il prossimo 14 giugno in 3D, 2D e Imax; del cast fanno parte Henry Cavill, Amy Adams, Michael Shannon, Kevin Costner, Diane Lane, Laurence Fishburne, Antje Traue, Ayelet Zurer, Christopher Meloni, Russell Crowe, Michael Kelly, Harry Lennix e Richard Schiff.
Tutte le info utili nella nostra Scheda Film: L’uomo d’Acciaio. Tutte le news nel nostro speciale: Superman: Man of steel. Di seguito la foto gallery completa del film:
David Gordon Green per il film sull’attentato alla maratona di Boston
David Gordon Green dirigerà Stronger, film che racconterà l’attentato durante la maratona di Boston del 2013.
Si intitolerà Stronger e racconterà i fatti della Maratona di Boston del 2013. E’ il nuovo progetto della Lionsgate che, come anticipa Variety, avrà come protagonista Casey Affleck, bostoniano DOC. Non ci sono indicazioni sulla rivista in merito al personaggio che Affleck interpreterà, ma il film è incentrato sulla storia vera di Jeff Bauman, un sopravvissuto alla tragedia, che nonostante la perdita di entrambe le gambe, ha contribuito alla caccia all’uomo che ha portato alla cattura dei terroristi coinvolti.
Il libro di Bauman, intitolato Stronger (scritto a quattro mani con Bret Whitter), sarà la traccia su cui basare la sceneggiatura del film, che sarà scritta dall’esordiente John Pollono.
Il libro comincia con l’esplosione della prima bomba, e tutto è raccontato dal punto di vista del protagonista, testimone. Alla linea d’arrivo della maratona esplode il primo ordigno, e dopo giorni, Jeff si sveglia in ospedale. Non riesce a camminare, non ha più le gambe. Si toglie i tubi che lo aiutano a respirare e prova a parlare, non ci riesce. Chiede l’occorrente carta e penna e scrive: “Ho visto l’uomo. Mi ha guardato in faccia.” Ha così inizio una caccia all’uomo, una delle più grandi della storia del Paese. E inizia così anche la lunga strada di Jeff verso la guarigione.
Fonte: CS
David Gordon Green dirigerà il remake di Suspiria
A far tremare le vene dei polsi ai fan di Dario Argento, basterebbero titoli come Pineapple Express (uscito in Italia come Strafumati) e The Sitter (Lo Spaventapassere); che David Gordon Green si sia messo in testa di lavorare a un remake di Suspiria non è certo una novità (se ne parla da almeno un paio d’anni), tuttavia (sempre che il nostro non decida di imbarcarsi in un’altra pregevole commedia) sembra che il momento per il decollo del progetto sia finalmente arrivato… Green ha già scritto il film assieme Chris Gebert, rivisitando la vicenda della studentessa americana che, iscritta ad una famosa accademia di danza in Europa, si troverà di fronte ad una serie di omicidi particolarmente cruenti… A voi giudicare, se questa sia effettivamente una buona notizia… o forse no…
Fonte: Empire
David Gordon Green alla regia del dramma sportivo Score
Dopo la serie tv Eastbound & Down, David Gordon Green (Strafumati, Joe) e Don Johnson torneranno a lavorare insieme. L’occasione sarà un film ambientato nel mondo del college football degli anni ’80.
La pellicola, che si intitolerà Score, vedrà Johnson nei panni di un allenatore fuori dagli schemi che decide di infrangere tutte le regole della NCAA reclutando nella sua squadra una banda di criminali. Johnson si occuperà anche della sceneggiatura del film. Prossimamente vedremo Gordon Green alla regia di Manglehorn, film che vede Al Pacino nei panni del protagonista.
David Giuntoli: 10 cose che non sai sull’attore
Celebre per aver ricoperto ruoli da protagonista in note serie televisive, l’attore David Giuntoli è oggi un volto particolarmente noto e apprezzato dal grande pubblico. Passando con disinvoltura da un ruolo ad un altro, ha inoltre dimostrato di possedere la versatilità giusta per poter affermare sempre di più il proprio status all’interno dell’industria.
Ecco 10 cose che non sai di David Giuntoli.
2Parte delle cose che non sai sull’attore

David Giuntoli ha origini italiane
5. Ha dei parenti originari dell’Italia. L’attore è particolarmente apprezzato e seguito in Italia, a maggior ragione per via delle sue origini, che lo legano al Bel Paese. Suo padre è infatti discendente di italiani poi trasferitisi negli Stati Uniti intorno alla metà dell’900. Giuntoli ha più volte dichiarato di nutrire un affetto speciale nei confronti dell’Italia, e di recarvisi ogni volta che gli è possibile.
David Giuntoli in Grimm
4. Ha diretto un episodio della serie. Grazie alla serie Grimm, che l’ha reso celebre e a cui Giuntoli è particolarmente legato, l’attore ha avuto modo di debuttare dietro la macchina da presa. Ha infatti diretto l’episodio intitolato Oh Captain, My Captain, terzo della sesta stagione. Per Giuntoli questa è un’esperienza ad oggi ancora non replicata, ma che ha affermato avergli dato numerose consapevolezze in più su tale ruolo.
3. Adora il suo personaggio per un motivo particolare. Nella serie l’attore interpreta il detective della Omicidi Nick Burkhardt, il quale si scopre essere parte della lunga dinastia dei Grimm, cacciatori di creature malvagie. Parlando del personaggio, Giuntoli ha affermato di sentirsi come se venisse pagato per rimuginare. Ciò è dovuto alle grandi riflessioni a cui Nick si abbandona nel tentativo di risolvere i suoi casi.
2. Rimase particolarmente colpito dalla prima lettura del copione. Giuntoli ha affermato che è difficile vedere serie di questo tipo, poiché spesso si tende a preferire storie più realistiche come ad esempio i medical drama. Dopo la lettura del copione del primo episodio, rimase infatti particolarmente entusiasta del progetto, accettando subito di farne parte. Anche se non aveva idea se avrebbe avuto successo o meno, sentiva che era una storia che meritava di essere realizzata.
David Giuntoli: età e altezza
1. David Giuntoli è nato a Milwaukee, nel Wisconsin, Stati Uniti, il 18 giugno del 1980. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.
Fonte: IMDb
David Fincher: colletta per The Goon
David Fincher: “Cinecomics? Noiosi” e rivela i problemi di 20 mila leghe sotto i mari
In un’intervista
rilasciata a Playboy, il regista David
Fincher ha rivelato alcuni nuovi e interessanti dettagli
sul naufragio del film che avrebbe dovuto dirigere per la
Disney, 20.000 leghe sotto i mari,
adattamento del noto classico della letteratura scritto da
Jules Verne. Ma anche che non dirigerà mai
un Cinecomics perché pensa che:
“si, penso che siano noiosi. Mi piace anticipare alcuni elementi e sorprendere il pubblico che aspetta con ansia che si apri il sipario. Nei cinecomics non puoi farlo.”
Sul 20.000 leghe sotto i mari rivela i problemi con la Disney riguardo al cast ma non solo. Ecco di seguito i passati più interessanti.
“Era davvero bello. Era intrattenimento folle e intelligente, con l’equipaggio del Nautilus che combatteva contro ogni possibile creatura alla Ray Harryhauser. Ma aveva anche un contro, cioé il fatto che stavamo facenso un Osama Bin-Nemo, un principe mediorientale proveniente da una famiglia benestante che decide che l’imperialismo bianco va combattuto. La nozione era quella di mettere i bambini in una posizione in cui avrebbedo detto ‘Sono d’accordo con tutto ció in cui lui crede. Sono d’accordo con i suoi mezzi e i suoi fini.’ Volevo farlo davvero, ma alla fine non ho avuto il coraggio. Un sacco di persone prosperano negli studios di Hollywood perché fanno leva sulla paura. Ho avuto dei momenti difficili nel relazionarmi con questo, perché penso che la nostra piú grande responsabilitá sia quella di dare al pubblico qualcosa che non ha mai visto.”
Fonte: blogs.indiewire.com/
David Fincher vorrebbe dirigere 20.000 Leghe Sotto i Mari
David Fincher sul predominio dei cinecomics e dei film “Oscar bait”
Il regista David Fincher, impegnato con la promozione del suo nuovo attesissimo film, Mank, ha riflettuto sul predominio dei cinecomics e degli “Oscar bait” (cioè quei film che sembrano essere stati prodotti al solo scopo di guadagnare nomination agli Oscar) nell’attuale panorama cinematografico.
Dopo un inizio di carriera alquanto difficile a causa del travagliato Alien 3, David Fincher si è rapidamente affermato come uno dei migliori registi di Hollywood grazie ad una serie di classici come Seven, Fight Club e Zodiac. Nel 2010 Fincher ha realizzato quello che molti considerano il suo capolavoro, il dramma biografico The Social Network, grazie al quale Aaron Sorkin ha vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale.
Tuttavia, in seguito all’uscita di The Social Network, il regista ha iniziato a realizzare sempre meno film: Millennium – Uomini che odiano le donne risale infatti al 2011, mentre L’amore bugiardo – Gone Girl è uscito soltanto nel 2014. Parallelamente, Fincher è stato comunque impegnato sul versante televisivo, grazie alle serie House of Cards e all’acclamatissima Mindhunter. Adesso, Fincher è finalmente tornato dietro la macchina da presa con Mank, biopic dedicato alla realizzazione del capolavoro di Orson Welles, Quarto potere, che sarà disponibile su Netflix dal prossimo 4 dicembre.
Mank ha già ricevuto ottime recensioni da parte della critica americana ed è probabile che figurerà tra i grandi protagonisti della prossima stagione dei premi. Tuttavia, a David Fincher non sembra importante molto dei riconoscimenti e della conseguente fanfara che è in grado di scatenarsi attorno ad un film. Intervistato da Total Film (via Games Radar), Fincher ha parlato del suo disdegno per l’intero concetto di “stagione dei premi” e di come l’idea stessa favorisca i dirigenti cinematografici nel cercare di prevedere le aspettative del pubblico in un modo che Fincher ritiene palesemente malsano.
“Ormai ci sono soltanto due stagioni per i film. C’è ‘l’estate spandex’ e poi c’è ‘l’inverno d’afflizione”. Ormai quando giri un film sai che lo stai realizzando per una delle due stagioni. E se ti perdi, cadrai inevitabilmente in una di quelle altre due stagioni, che ormai vengono considerate come delle discariche. Ha davvero senso tutto ciò?”
Tutto quello che sappiamo su Mank di David Fincher
Mank, un progetto dalla lunghissima gestazione per David Fincher, racconta dell’uomo che ha condiviso con Orson Welles il premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale di Quarto Potere. A interpretare lo sceneggiatore, Herman J. Mankiewicz, ci sarà Gary Oldman, mentre il film è stato scritto da Howard Fincher, il padre defunto di David. Il film è stato girato in bianco e nero e il cast include anche Amanda Seyfried, Lily Collins, Charles Dance, Arliss Howard e Tom Pelphrey.
Mankiewicz è stato uno degli sceneggiatori più noti e meglio pagati nei primi anni di Hollywood e ha lavorato con Orson Welles per Quarto Potere. Ex-corrispondente di Berlino per il Chicago Tribune e critico teatrale del New York Times e del New Yorker, Mankiewicz ha scritto alcuni dei film più importanti del suo periodo, e sia lui che Welles hanno condiviso l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale per Quarto Potere nel 1941. Altri film a cui ha lavorato durante la sua carriera includono Il mago di Oz, L’uomo del mondo, Pranzo alle otto, L’idolo delle folle e The Pride of St. Louis.
David Fincher su Joker e sulla rappresentazione della malattia mentale al cinema
David Fincher ha espresso i suoi pensieri contrastanti in merito a Joker: a quanto pare, il regista vuole che si sappia che il ritratto offerta da Todd Phillips in merito alla malattia mentale è alquanto “problematico”. Fincher, che aveva affrontato la questione nel suo Fight Club, è attualmente impegnato con la promozione del suo prossimo film, l’attesissimo Mank, e proprio di recente aveva denunciato l’ossessione di Hollywood nei confronti dei film di supereroi e dei titoli “Oscar bait”, categorie in cui il Joker di Phillips sembra rientrare perfettamente.
L’uscita di Joker lo scorso anno è stata accompagnata da numerose polemiche, dal momento che erano in molti ad essere preoccupati per il potenziale messaggio del film. Alla fine, tutte quelle polemiche si sono rivelate nient’altro che un fuoco di paglia: Joker è stato accolto molto bene sia dalla critica sia dal pubblico, nonostante il ritratto della malattia mentale offerta attraverso il personaggio di Arthur Fleck interpretato da Joaquin Phoenix abbia comunque lasciato perplesse alcuni spettatori. Sebbene la patologia del protagonista sia basata su una vera malattia mentale, il film – in base a certe critiche – perpetua nel suo insieme moltissimi stereotipi sui malati di mente, in particolare su quanto siano “pericolosi”.
In una recente intervista con The Telegraph, il regista David Fincher ha condiviso i suoi pensieri su Joker, sottolineando quanto possa rappresentare un rischio affrontare al cinema argomenti del genere (basti pensare all’accoglienza negativa che ricevette all’inizio il suo Fight Club) e che, proprio per questo, rispetta lo sforzo fatto da Phillips con il suo film. Tuttavia, il regista non ha risparmiato una sottolie critica alla sceneggiatura. “Credo che nessuno avrebbe guardato quel materiale e pensato: ‘Sì, prendiamo il Travis Bickle di Taxi Driver e il Rupert Pupkin di Re per una Notte e uniamoli. Poi intrappoliamolo in un tradimento nei confronti dei malati di mente, e portiamolo al cinema per un miliardo di dollari “.
Joker possibile grazie a Il Cavaliere Oscuro, secondo David Fincher
Finche ha poi aggiunto: “Gli studios non fanno nulla che non garantisca loro un ritorno da un miliardo di dollari, perché temono fin troppo i rischi. Nessuno avrebbe mai pensato che Joker sarebbe diventato un enorme successo se Il Cavaliere Oscuro non avesse avuto il successo che ha avuto”. Ad aver scatenato le reazioni più disparate è stata l’espressione utilizzata da Fincher “a betrayal of the mentally ill”, ossia “un tradimento nei confronti dei malati di mente”; tuttavia, sono in molti ad aver difeso Fincher, sostenendo che la parola “betrayal” si riferisca in realtà alla trama di Joker, quindi al contesto in cui viene calato il protagonista, ossia all’interno di una società che tende ad emarginare le persone con problemi mentali.
Qualunque sia il caso, nel corso della medesima intervista Fincher ha paragonato l’accoglienza di Joker a quella ricevuta da Fight Club nel 1999. “In seguito all’uscita del film, il punto di vista generale tra i vari studi era: ‘Le nostre carriere sono finite’. Il fatto che mi abbiamo fatto girare quel film nel 1999 è ancora, a mio avviso, un miracolo”, ha osservato Fincher.
David Fincher racconta il suo The Killer, “revenge thriller”
Il nuovo film di David Fincher, The Killer, è tra i titoli più attesi della Mostra del Cinema di Venezia 2023. Il regista di Fight Club e Zodiac ha raccontato quest’oggi in conferenza stampa il suo nuovo progetto, dalla scelta di Michael Fassbender come “protagonista perfetto”, alla sinergia tra ogni reparto per creare il ritratto perfetto di un killer metodico, apparentemente ineccepibile, che non lascia spazio all’empatia ma di cui, paradossalmente attraverso pochissime parole, scopriremo tanto.
The Killer è un film d’azione psicologico neo noir americano diretto da David Fincher da una sceneggiatura di Andrew Kevin Walker, basato sull’omonima serie di graphic novel francese scritta da Alexis “Matz” Nolent e illustrata da Luc Jacamon. Il film è interpretato da Michael Fassbender nel ruolo dell’assassino protagonista, che viene coinvolto in una caccia all’uomo internazionale dopo un colpo andato male. Arliss Howard, Charles Parnell, Kerry O’Malley, Sala Baker, Sophie Charlotte e Tilda Swinton appaiono in ruoli secondari. Sarà distribuito in sale limitate il 27 ottobre 2023, prima di approdare su Netflix il 10 novembre 2023.
The Killer: il codice dell’assassino
David Fincher ha svelato cosa lo ha spinto a creare una versione tanto peculiare di un serial killer: “Ho usato tante altre volte il voice over nei film: mi piace come strumento narrativo ma, in questo caso, ho aggiunto un tassello ulteriore. Mi sono chiesto se quello che ci racconta il personaggio è effettivamente vero. Tramite il voiceover, il killer crea in un qualche modo un suo codice, si impone di non allontanarsene mai, eppure sarà costretto a improvvisare nel corso del film. Quando c’è il voice over, le scene sono molto più rigorose, quando questo manca, cambia lo stile e la fotografia. C’è una scissione tra il suo mantra e il comportamento che deve aggiustare in corso d’opera“.
Michael Fassbender, tra imperturbabilità ed eleganza
Michael Fassbender, interprete duttile, capace di straordinarie azioni fisiche mantenedo sempre compostezza ed eleganza, torna con un ruolo da protagonista in The Killer: “Michael ha un set di skills incredibili, il nostro interprete doveva essere in grado di muoversi dentro uno spazio piccolissimo ma raccontandoci tanto, e Michael è il tipo di attore che riesce a tirare fuori tutte le sfumature necessarie in ogni sequenza“. “Non avevo bisogno di qualcuno che facesse paura anche a livello estetico, ma che sembrasse rigoroso. Non capiamo che quello che ripete ogni giorno è un mantra finchè non arriviamo al secondo omicidio. Pian piano, il mantra viene modificato, interrotto da qualcuno che arriva nella stanza ad esempio. Michael è riuscito a inglobare la totalità dei significati che il killer rappresenta“.
Il sound editing di The Killer
La musica occupa una parte fondamentale nella routine del killer e nella diegesi: “Il mio approccio è stato molto diverso rispetto a Fight Club, soprattutto per quanto riguarda la colonna sonora, il sound editing. Questa volta volevamo sfruttare la lente dell’intimità per entrare nel mondo del killer. Non volevo nemmeno che si sentissero i suoi vocalizzi“. “Gli Smiths sono stati un’aggiunta della post-produzione. Adoravo l’idea che potessimo usare la musica per incanalare le sue ansie o aiutarlo a meditare. La musica è la nostra finestra sulla sua personalità“. Fincher ha inoltre sottolineato come il lavoro di sound design di The Killer sia stato completamente innovativo rispetto alle sue altre produzioni: “Volevo dare un’idea quasi documentartista. In un montaggio normale, non si avvertono quasi i tagli, le immagini sono fluide. Qui, abbiamo voluto sfidare questa estetica rendendo molto più netto l’editing, in modo da aumentare il senso di ansia e disagio“.
Alla domanda se il codice del killer e quello del regista coincidano, Fincher ha risposto: “In un certo senso sì. Hai in entrambi i casi una posta in gioco molto alta, tecnologie avanzate. Così come il killer è maniacale, volevo concepire qualcosa che, nella sua semplicità, fosse mentalmente estenuante per lo spettatore. Tutto dipende da come scegli di raccontare un punto di vista e fare immergere lo spettatore nella vicenda“.