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9/11: Inside The President’s War Room disponibile gratuitamente l’11 settembre su Apple TV+

9/11: Inside The President's War Room

In onore del 20° anniversario “9/11: Inside The President’s War Room” sarà disponibile per la visione gratuita l’11 settembre su Apple TV+. Questo speciale documentario Apple Original, narrato dal vincitore dell’Emmy Award Jeff Daniels (“The Looming Tower”, “Sfida al presidente – The Comey Rule”), esplora gli eventi dell’11 settembre 2001 attraverso gli occhi del presidente Bush e dei suoi più stretti collaboratori, ricostruendo – grazie alle testimonianze inedite degli uomini-chiave che hanno preso decisioni importanti e delicate per le sorti del paese – le ore cruciali di quel giorno storico.

Apple TV+ è disponibile sull’app Apple TV in oltre 100 paesi, su oltre 1 miliardo di schermi, inclusi iPhone, iPad, Apple TV, iPod touch, Mac, specifiche smart TV Samsung, LG, Sony e VIZIO, Amazon Fire TV e dispositivi Roku, console PlayStation e Xbox e su tv.apple.com, per € 4,99 al mese con una prova gratuita di sette giorni. Per un periodo di tempo limitato, i clienti che acquistano un nuovo iPhone, iPad, Apple TV, Mac o iPod touch possono usufruire gratuitamente di un anno di Apple TV+. Questa offerta speciale è valida per tre mesi dopo la prima attivazione del dispositivo. Skydance Animation è una divisione di Skydance Media di David Ellison, gestita da John Lasseter (Head of Animation) e Holly Edwards (President of Skydance Animation)

 
 

Figli del sole, recensione del film di Majid Majidi

Recensione film Figli del sole

Dopo un anno dalla presentazione alla 77esima Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia, approda nelle sale italiane Figli del sole, nuovo film di Majid Majidi, già regista de I ragazzi del paradiso (1997), che gli valse da candidatura di primo film iraniano candidato agli Oscar, pellicola che si serve degli stilemi della trama d’avventura per affrontare il tema dell’infanzia negata.

I figli del sole: un racconto realista dai toni avventureschi

La trama de I figli del sole è intrinsecamente legata al fenomeno disumano dello sfruttamento minorile, e il regista lo mette in chiaro fin da subito: il film, difatti, si apre con una dedica ai 152 milioni di bambini costretti al lavoro forzato e soggiogati da ambienti loschi e malsani per poter sostenere le proprie famiglie. Il film di Majid muove quindi le fila dal tema dell’infanzia negata e profanata, che ha come cornice il sottobosco criminale di Teheran e le vicissitudini di un gruppo di amici: Ali, Mamad, Reda e Abofazl. I quattro amici sono infatti costretti ad interfacciarsi col lavoro coatto e il mondo criminale, ma scovano una scintilla inaspettata nel conseguimento di un obiettivo comune: trovare un tesoro nascosto che potrebbe cambiare per sempre il corso delle loro vite. Per farlo, dovranno però recarsi in un’area unicamente accessibile attraverso la Scuola del sole, un’associazione di beneficienza che cerca di educare i bambini che vivono per strada.

Le radici narrative di Figli del sole sono profondamente radicate nel contesto socio-politico d’ambientazione, ricreato in maniera piuttosto realistica e senza troppi filtri soggettivi da parte del regista. La metafora dello scavare per arrivare al tesoro e, figurativamente, di dirigersi verso un’emancipazione atta a sottolineare la funzione innovatrice degli animi giovanili, è preponderante. L’istituzione scolastica è, infatti, qui vista come unico punto di luce in un sistema deformato in cui la comunità nel complesso è sorda di fronte all’anelito di libertà dei ragazzi.

Sfortunatamente la sceneggiatura di Figli del sole pecca nel non riuscire effettivamente a sondare le profondità psicologiche dei giovani protagonisti, alzando una barriera protettiva nei confronti di un realismo registico pervasivo, che sfocia in un imperativo narrativo fuorviante, debole per quanto riguarda l’acquisizione di un legame ragguardevole tra personaggi e spettatori, che caratterizza invece il cinema di un’altra regista mediorientale, Nadine Labaki.

Film Figli del sole

I figli del sole: un realismo magico mancato

Di notevole interesse è il lavoro svolto per quanto riguarda il casting, che ha occupato oltre quattro mesi e coinvolto quattromila giovani da tutto il paese; il regista, infatti, era fermamente risoluto nel voler assoldare attori non professionisti, per poter conferire maggiore verosimiglianza e valore alla vicenda narrata. Nelle interviste ha dichiarato più volte lo sforzo produttivo effettuato, col fine di scovare talenti genuini, senza tuttavia mai esimersi dal ribadire che il dover escludere i tanti partecipanti al casting è stata fonte di grande sofferenza, proprio per la consapevolezza che la partecipazione al film sarebbe potuta essere una svolta assoluta per tante famiglie iraniane in grande difficoltà.

Colonna portante del film è poi l’antinomia tra realismo e fiaba, due dimensioni narrative apparentemente differenti che ne I figli del sole emergono in maniera preponderante, conferendo all’intera vicenda narrata quelle sfumature di realismo magico che, cercando di convergere con una dimensione storica, hanno dato risultati strabilianti in altre pellicole, come ne Il labirinto del Fauno di Guillermo del Toro. Certamente i guizzi narrativi de I figli del sole non raggiungono l’organicità filmica del grande regista messicano, tuttavia avrebbero potuto rappresentare premesse interessanti dalle quali far emergere l’elemento di denuncia sociale; ciò che, purtroppo, manca al soggetto è proprio la fluidità, il dinamismo e la ritmicità tali da riuscire a qualificare ancora di più il grande lavoro attoriale, soprattutto del protagonista Roohollah Zamani, premiato come miglior giovane attore al Festival di Venezia.

Il nobile intento di Majidi non riesce purtroppo ad essere supportato da una sceneggiatura chiara e ben architettata, pertanto i Figli del sole si rivela nel complesso pressochè innocuo, discostandosi senza soluzione di continuità dalla cornice apparentemente impegnata e da  cinéma vérité degli eventi. Non vi è un’estetica ben definita a supportarne il discorso politico, né una regia ferma e incisiva a dare adito alle voci inascoltate di chi tenta disperatamente di esprimersi, per sancire una propria impronta. Resta dunque in mano allo spettatore la difficoltà dell’interpretare integralmente una visione poetica incerta, che vuole portare avanti un discorso socio-politico netto e chiaro, eppure senza realmente porre interrogativi di spessore allo spettatore.

 
 

Doctor Strange: i 10 poteri più incredibili dello Stregone Supremo

doctor strange 2

Doctor Strange ha dimostrato di essere in grado di espandere notevolmente i suoi poteri e le sue abilità nel quarto episodio della serie What If… ?. La versione a fumetti dello Stregone Supremo ha, però, una vasta gamma di poteri che non si limitano solo alla magia. Con il suo intelletto, le sue abilità nel combattimento e il suo talento mistico, Doctor Strange è di fatto uno dei più potenti supereroi Marvel.

1La consapevolezza cosmica

Insieme alla sua capacità di viaggiare tra diverse dimensioni, Doctor Strange ha raggiunto la consapevolezza cosmica, o universale. Ciò gli consente di percepire eventi in altri regni e realtà, nonché di anticipare minacce o invasioni dei principali supercriminali, come Dormammu o Shuma-Gorath.

Ciò viene potenziato notevolmente dall’Occhio di Agamotto, un antico manufatto di immenso potere. Strange ottenne l’Occhio e il suo potere da Eternità, quando l’entità cosmica lo ritenne degno del suo potere.

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Halloween Kills, recensione del film con Jamie Lee Curtis

Halloween Kills recensione

Ennesimo tassello della nota saga sorta nell’anno 1978 e all’epoca diretta dal gran John Carpenter, Halloween Kills viene presentato fuori concorso alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia. La storia non tiene per nulla conto di tutti i sequel che sono usciti dal ’78 in poi, ma solo di quello del 2018, che ne era immediata continuazione e dal quale prosegue senza soluzione di continuità.

Ancora con la regia di David Gordon Green, tre anni fa avevamo lasciato il nostro noto tagliagole Michael Myers intrappolato nel seminterrato di Laurie (Jamie Lee Curtis), che pareva essere spacciato, ma il cui respiro affannato lasciava dedurre che le cose non fossero proprio così semplici. E infatti avevamo ragione.

Halloween Kills, la trama

Il racconto inizia con la spiacevole sorpresa di un’intensa e serrata ripresa dei giochi, dove troviamo Laurie insieme alla figlia Karen (Judy Greer) e alla nipote Allyson (Andi Matichak) che stanno compiendo una sfrenata corsa a bordo di un pick-up verso l’ospedale per ricucire l’addome della protagonista che il killer ha tentato più volte di perforare fatalmente. Ma la faccenda si mette ovviamente male: Michael Myers affetta tutti, scappa e ricomincia tutto daccapo.

Il sottogenere slasher, facente parte della categoria horror, è stato praticamente inaugurato da John Carpenter proprio con questo lungometraggio. In realtà la principale derivazione dello stile sarebbe Psyco di sir Alfred Hitchcock ma, ad ogni modo, le principali delineazioni che ne sono conseguite si son sviluppate tutte dagli anni 80 in poi, e hanno generato tutti quei film in cui il cattivo trucida più gente che può ed è tendenzialmente mascherato o dal volto sfigurato. Ma l’aspetto che per certi versi sfiora il tragicomico, è tutto quello per cui è necessario applicare la sospensione dell’incredulità. Perché ce ne sarebbe da vendere, d’incredulità.

Il ritorno (di nuovo) di Michael Myers

Michael Myers, così come tutti quei tremendi Uomini Neri che braccano e massacrano senza pietà, è la personificazione di quel che si definisce l’archetipo dell’ombra, o, in altri termini, tutto quel che dentro e fuori di noi è rappresentazione dei nostri peggiori incubi, in qualunque forma si possano manifestare.

È chiaro che Halloween Kills sia sostanzialmente un sollazzo da serate goliardiche a base di grida, risate casalinghe, pop-corn, e cuscini per ripararsi gli occhi. Ma è altrettanto vero che c’è un motivo molto più profondo di quel che sembra se, nonostante ci terrorizzi, sia così magnetico.

Halloween KillsDavid Gordon Green gestisce e organizza in maniera molto organica il lento peregrinare del killer. Lo fa con una maggiore scorrevolezza rispetto al precedente: sia rispetto ai singoli agguati con corrispondenti efferati omicidi, che per quanto concerne la narrazione, con il montaggio parallelo dell’ospedale in cui Laurie è ricoverata e fa parzialmente da controcampo, spiegando le dinamiche della psicologia di Michael.

Ma il punto fondamentalmente resta sempre lo stesso, per quanto possa essere motivato e pianificato da trame più o meno originali: Michael Myers è invincibile perché in caso contrario verrebbe meno il senso rappresentativo di questo genere di film.

Se è vero che ad un certo punto diventa snervante pensare di aver davanti un personaggio che, stando al patto stabilito col pubblico, è un essere umano ma che comunque seguita a rialzarsi dopo qualunque tipo di mazzata, d’altra parte è altrettanto vero che, invece, venga da pensare che possa andare esattamente così.

Paure universali

In fondo, è proprio quella la realizzazione delle nostre paure più grandi: il fatto che mai saranno dissipate, che mai ci sarà la luce e che, presto o tardi, ci staneranno e sarà la fine. Halloween Kills è un prodotto che funziona perché fa da specchio a qualcosa che si teme universalmente, ad ogni latitudine.

E un punto sul quale David Gordon Green mette l’accento è che il capro espiatorio si pensa sempre che sia la soluzione ai mali del mondo, ma non è affatto così, al contrario. È la solidarietà che fa la forza, soprattutto quando per diventare dei mostri terribili è sufficiente voler uccidere qualcuno, anche se si tratta del cattivo. Perché non c’è nessuno che sia veramente cattivo. O forse sì.

 
 

Scarlett Johansson vs Disney: emergono nuovi dettagli sulla disputa legale

black widow

All’inizio di quest’anno, quando la Disney ha annunciato che avrebbe distribuito Black Widow sia nei cinema che su Disney+ tramite Accesso Vip, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che tale scelta avrebbe avuto delle conseguenze imprevedibili.

Quando il film  diretto da Cate Shortland ha debuttato lo scorso luglio, è diventato il più grande weekend d’apertura in epoca pandemica grazie ai suoi 80 milioni di dollari raccolti al botteghino, ai quali si sono poi aggiunti i 30 milioni derivati da Disney+. Sebbene in molti abbiamo discusso sul fatto che l’uscita in streaming abbia impedito a Black Widow di incassare ancora di più al box office, alla fine la polemica sembrava fosse destinata a spegnersi molto rapidamente.

Poi, all’improvviso, Scarlett Johansson ha letteralmente sorpreso Hollywood e i fan del MCU quando ha deciso di fare causa alla Disney per una presunta violazione del contratto. L’attrice, che è anche produttrice di Black Widow, ha affermato che le era stato promesso che il film sarebbe uscito solo al cinema e che, attraverso l’uscita in streaming, la Disney le avrebbe in qualche modo negato i bonus legati agli incassi. Da allora le dinamiche della battaglia legale sono diventate assai caotiche, con Disney che ha insinuato che Johansson avesse assunto un atteggiamento insensibile di fronte all’attuale situazione legata alla pandemia e con Johansson che, dal canto suo, ha visto una risposta misogina nelle parole della multinazionale.

La Disney sta attualmente cercando di risolvere la causa legata a Black Widow in via stragiudiziale, ma pare che prima di arrivare alla decisione di intentare una causa, Johansson abbia cercato di chiarire la situazione usando un’altra strada. Secondo un nuovo report del Wall Street Journal (via IGN), infatti, l’attrice avrebbe cercato di negoziare con la Disney con l’obiettivo di ricevere una somma pari a 100 milioni di dollari. Questo totale sarebbe stato calcolato “in base a ciò che la star avrebbe ricevuto da un ipotetico incasso globale al botteghino, pari a 1,2 miliardi”, calcolato sulla base dei totali raggiunti dai precedenti film del MCU.

Questa cifra si sarebbe dovuta aggiungere al compenso originale ricevuto dall’attrice, che ammonterebbe a 20 milioni di dollari. Il report specifica che i 100 milioni di dollari erano soltanto un numero di partenza, e che la Disney non ha mai provato a fare una controfferta.

Quanto ha incassato ad oggi Black Widow?

La Disney avrebbe cercato di insistere sul fatto che l’uscita in streaming di Black Widow significava che Johansson avrebbe avuto comunque diritto ad una retribuzione significativa. Tuttavia, quando ci si è resi conto che l’attrice stava pianificando di arrivare ad un fatturato globale di oltre un miliardo, l’approccio da parte della multinazionale sarebbe in qualche modo cambiato. Attualmente, Black Widow ha incassato 372,3 milioni di dollari in tutto il mondo. Considerando le entrate di Disney+, il film ha raggiunto un totale di 500 milioni, cifra che non può essere in alcun modo paragonata ai precedenti, esorbitanti, numeri al botteghino raggiunti dai film del MCU.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

 
 

Venezia 78: Fabio e Damiano D’Innocenzo presentano America Latina

Fabio e Damiano D'Innocenzo Venezia 78 America Latina

Quinto e ultimo film italiano in Concorso a Venezia 78, America Latina è il terzo film dei Fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo. Dopo aver conquistato il Festival di Berlino e il circuito di festival minori con i loro primo due lavori, La terra dell’abbastanza e Favolacce, i due gemelli romani si preparano a conquistare anche il Lido con un film che promette di dividere, almeno stando alle prime reazioni della stampa.

Nella frase che accompagna la locandina del film si legge “È amore“. “Ogni volta che ci approcciamo all’amore parliamo di sentimenti – esordisce Fabio – quali il ricongiungersi con fantasmi e ossessioni, con una grandissima suspence e con l’incertezza sull’avvenire. Quindi col thriller, con tutte le sue variabili impazzite.”

Per Damiano D’Innocenzo, “America Latina non è un thriller” pur avendone degli aspetti, ma “un film misterioso e volutamente ambiguo“. “Se vogliamo usare la parola thriller possiamo usare la definizione thriller psicologico – prosegue – Amiamo i generi perché il genere ha delle regole precise ed è bello conoscerle tutte, approfittarsi di una regola che può far decollare in maniera rapida una storia ma anche aggirarne tante altre. America Latina contiene la voglia di non ripetere quanto abbiamo già fatto, io e mi fratello vogliamo rimanere scomodi. Innanzitutto a noi stessi.”

Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Il film sembra essere in connessione con Favolacce, il loro film precedente, che al Festival di Berlino ha vinto il riconoscimento alla migliore sceneggiatura, e Fabio D’Innocenzo commenta: “L’abbiamo scritto a Berlino durante la presentazione di Favolacce, anche per scordarci della competizione e se avevamo vinto un premio oppure no, per non pensare a come sarebbe stato recepito. Abbiamo iniziato a pensare al successivo andando, per anticorpi, verso un film meno episodico e frammentario, con un personaggio che vive la storia e ce la fa vivere in modo molto dritto. Noi siamo lui, siamo il suo sguardo, viviamo questo racconto in prima persona. Non è un viaggio al termine della notte ma al termine di un uomo, come ha detto oggi mio fratello Damiano, è una frase bellissima che gli rubo. Non è stata però un fatto scientifico, non ci siamo detti di fare il contrappunto di Favolacce, anche perché noi lavoriamo bene in una condizione di incertezza. Per cui ci siamo detti: ripartiamo da zero, facciamo un nuovo esordio.”

Venezia 78: il red carpet dei Fratelli D’Innocenzo per America Latina

America Latina arriverà in sala a novembre 2021, è scritto e diretto da Fabio D’Innocenzo e Damiano D’Innocenzo e prodotto da The Apartment (Lorenzo Mieli), Vision Distribution, Le Pacte. Nel cast Elio Germano, Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Carlotta Gamba, Federica Pala, Filippo Dini, Massimo Wertmüller.

 
 

Venezia 78: il red carpet dei Fratelli D’Innocenzo

Fratelli D'Innocenzo
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Ecco le foto dal red carpet di Venezia 78 dove hanno sfilato cast e crew dell’ultimo film italiano in concorso, America Latina, dei Fratelli D’Innocenzo, che hanno partecipato alla premiere del film insieme al loro cast. Protagonista del film è Elio Germano.

America Latina di Fabio D’Innocenzo, Damiano D’Innocenzo prodotto da The Apartment (Lorenzo Mieli), Vision Distribution, Le Pacte. Nel cast Elio Germano, Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Carlotta Gamba, Federica Pala, Filippo Dini, Massimo Wertmüller

SINOSSI

Latina: paludi, bonifiche, centrali nucleari dismesse, umidità. Massimo Sisti è il titolare di uno studio dentistico che porta il suo nome. Professionale, gentile, pacato, ha conquistato tutto ciò che poteva desiderare: una villa immersa nella quiete e una famiglia che ama e che lo accompagna nello scorrere dei giorni, dei mesi, degli anni. La moglie Alessandra e le figlie Laura e Ilenia (la prima adolescente, la seconda non ancora) sono la sua ragione di vita, la sua felicità, la ricompensa a un’esistenza improntata all’abnegazione e alla correttezza. È in questa primavera imperturbabile e calma che irrompe l’imprevedibile: un giorno come un altro Massimo scende in cantina e l’assurdo si impossessa della sua vita.

COMMENTO DEI REGISTI

Abbiamo scelto di raccontare questa storia perché, semplicemente, era quella che ci metteva più in crisi. In crisi come esseri umani, come narratori, come spettatori. Una storia che sollevava in noi domande alle quali non avevamo (e non abbiamo, nemmeno a film ultimato) risposte che non si contraddicessero l’una con l’altra. Interrogarci su noi stessi è la missione più preziosa che il cinema ci permette e America Latina prende alla lettera questa possibilità, raccontando un uomo costretto a rimettere in discussione la propria identità. Essendo gemelli, anche i nostri due film precedenti raccontavano storie di famiglie, di senso di appartenenza, di sangue, ma non ci eravamo mai addentrati così a fondo nel tema e abbiamo scelto la via per noi più rischiosa: la dolcezza. La dolcezza e tutte le sue estreme conseguenze. America Latina è un film sulla luce e abbiamo scelto il punto di vista privilegiato dell’oscurità per osservarla.

 
 

MCU: qual è la differenza tra universi e dimensioni?

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Da quando il Marvel Cinematic Universe ha iniziato ad aprirsi anche ad altre dimensioni con film quali Doctor Strange e Ant-Man, l’universo è letteralmente esploso con nuovi contenuti. Da allora queste piccole increspature si sono “evolute” in un vasto Multiverso in continua espansione che, ad oggi, è ancora in fase di esplorazione. Tuttavia, dal momento che film come Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli hanno contribuito a rendere ancora più ricche le varie realtà e i vari regni del MCU, è fondamentale a questo punto comprendere la differenze tra dimensioni e universi.

In Shang-Chi, l’eroe eponimo e i suoi compagni di viaggio devono recarsi nel regno mistico di Ta Lo. Tuttavia, raggiungere la destinazione non è un’impresa facile, poiché tale regno si trova in un’altra dimensione. Per accedervi, i viaggiatori devono attraversare un pericoloso labirinto fatto di foreste di bambù che si muove a suo piacimento. Una volta oltrepassato il labirinto, devono avventurarsi in un tunnel e attraversare un portale d’acqua simile ai portali a forma di anello che usano gli stregoni. Una volta superato, si ritroveranno finalmente nel regno di Ta Lo.

La terra è composta da creature mitiche al centro delle cultura folkloristica cinese, inclusi i draghi, e fa parte di una rete di villaggi simili all’interno di Ta Lo. Sebbene l’accesso alla terra sia difficile per una persona normale, non è niente in confronto all’accesso alle moltitudini di universi derivanti dalla Sacra Linea Temporale.

regno quantico

Nel MCU, le dimensioni sono terre che contengono spazio, materia ed energie simili ma separate da differenze tra gli elementi. Oltre a Ta Lo, queste dimensioni includono la Dimensione Oscura (la casa del temuto Dormammu) e il Regno Quantico. Per accedere alla Dimensione Oscura, la maggior parte degli stregoni deve accedere alla propria forma astrale, a meno che non si apra un buco nella realtà, rendendo possibile l’ingresso nello spazio malvagio. Ci si può avventurare nel Regno Quantico, invece, restringendosi tra le molecole di uno spazio, praticamente sfondando una barriera teorica in un altro mondo. Anche i Nove Regni, come Asgard, contano come dimensioni e possono essere raggiunti tramite i wormhole o il Bifrost.

Dall’altra parte, gli universi sono un concetto molto più complesso che si estende oltre la logica dei regni, in qualcosa che tuttavia è ancora compreso nel MCU. Quando Sylvie ha ucciso Colui che rimane nella serie Loki, ha provocato la nascita del Multiverso. Ciò significa che le linee temporali hanno cominciato a diramarsi rispetto all’unica Sacra Linea Temporale e a creare infinite realtà e possibilità all’interno del canone. Di conseguenza, queste linee temporali hanno continuato a ramificarsi nelle loro realtà (o universi). Pertanto, anche le realtà che contengono caratteristiche quasi identiche alla realtà primaria contano come un universo separato. Quell’universo, a sua volta, potrebbe anche contenere le sue stesse dimensioni, completamente separate da quanto visto in precedenza.

Perché nel MCU è importante conoscere la differenza tra universi e dimensioni?

Dal momento che il concetto è ancora in fase di esplorazione e comprensione nel MCU, la struttura utilizzata per classificarlo nei fumetti non è stata implementata. Nei libri, a ogni nuovo universo è stato assegnato un numero per aiutare i lettori a distinguerlo dagli altri universi. Ad esempio, l’universo dei fumetti Marvel principale è Terra-616, mentre l’universo dei fumetti Ultimate è Terra-1610 e quello del MCU è Terra-199999. Tuttavia, si applica ancora la stessa logica per le dimensioni e gli universi designati.

Il canone del MCU è rinato con il Multiverso. Di conseguenza, possono nascere nuovi universi e nuove storie in qualsiasi momento, come mostrato nella nuova serie What If… ?. Con eroi come Doctor Strange e Ant-Man che sono in grado di esplorare entrambe le arene, conoscerne le differenze è più importante che mai. Tuttavia, è parecchio esaltante vedere nuove realtà e dimensioni esplorate in tempo reale.

 
 

Avengers: Benedict Cumberbatch ha improvvisato una delle migliori battute di Strange

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Benedict Cumberbatch, il Doctor Strange del MCU, ha rivelato che una delle battute più iconiche di Avengers: Infinity War è stata totalmente improvvisata. Parlando con The Hollywood Reporter, l’attore ha rivelato che quando Stephen Strange reagisce alle parole offensive di Tony Stark, in realtà c’è una parola da lui pronunciata che non era presente in sceneggiatura.

Quando Tony dice a Stephen: “Qual è esattamente il tuo lavoro, oltre a creare animali con palloncini?”, lo Stregone Supremo gli risponde: “Proteggi la tua realtà, cogli**e”. Quest’ultima parole, in italiano, è stata tradotto con “imbecille”, ma ora sappiamo che è stata completamente frutto dell’improvvisazione di Cumberbatch.

L’attore britannico ha poi riflettuto su come quella battuta è stata percepita sul set, raccontando: “Ricordo che sul set, quando l’ho chiamato cogli**e, c’è stato una sorta di effetto domino. Tutti che ripetevano: ‘Oh mio dio. Hai appena dato del cogli**ne ad Iron Man?’. Alla fine hanno deciso di tenere quel momento. Buon per loro.”

“E anche il pubblico al cinema ha reagito allo stesso modo”, ha aggiunto. “Mi ero stufato di essere paragonato a Liberace o a qualsiasi altro nominato da quel tizio con il pizzetto uguale al mio. Quindi ho provato a rispondergli a tono. È stato divertente. Alla fine vuoi solo trovare il tuo spazio. Più lo fai, più diventa tutto familiare.”

Ricordiamo che Benedict Cumberbatch tornerà a vestire i panni di Doctor Strange nell’attesissimo Spider-Man: No Way Home, atteso nelle sale per il prossimo dicembre. Dopo quel threequel, lo ritroveremo nelle vesti dello Stregone Supremo in un altro atteso film dei Marvel Studios, Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

 
 

Guardiani della Galassia Vol. 3: per Dave Bautista sarà un finale “agrodolce”

Nel corso degli ultimi mesi, Dave Bautista ha ribadito più volte che Guardiani della Galassia Vol. 3 potrebbe segnare la fine dell’arco narrativo del personaggio di Drax e, di conseguenza, la fine dei suoi giorni come interprete dell’ormai iconico personaggio.

Non solo. Baustia, oltre ad aver sottolineato di essere ormai troppo “anziano” per poter continuare ad interpretare il Distruttore, aveva anche espresso la sua delusione per il modo in cui il personaggio è stato trattato sul grande schermo.

Ora, in occasione della promozione di Dune, il nuovo attesissimo film di Denis Villeneuve, l’ex wrestler è tornato a parlare di GOTG Vol. 3 con ComicBook, insistendo che sarà la sua ultima apparizione nel MCU. Chiaramente, l’attore non ha potuto rivelare alcun dettaglio in merito alla storia, limitandosi a dire che lavorare al film, dopo aver trascorso quasi un decennio con James Gunn e con il resto del cast, è stata un’esperienza decisamente “agrodolce”.

“È il nostro terzo film. Concluderemo il nostro viaggio. Ed è stato un gran bel viaggio, anche se ci sono stati alcuni intoppi”, ha dichiarato Bautista. “Non vedo l’ora che arrivi al cinema. James Gunn e il cast rappresentano una vera famiglia per me. Il mio viaggio da attore è iniziato proprio con loro. Sarà come chiudere un cerchio e non vedo l’ora di portare tutto a compimento. Sarà un addio ‘agrodolce’. Voglio dire… faccio Guardiani dal 2013. E quando il terzo uscirà sarà il 2023. Saranno passati esattamente 10 anni.”

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

 
 

Shang-Chi e la sfida di costruire il personaggio del Mandarino

Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli film

Erano anni che i fan aspettavano il debutto del vero Mandarino nel MCU dopo la “trappola” di Iron Man 3, e ora, finalmente, abbiamo visto il personaggio interpretato dal leggendario attore hongkonghese Tony Leung in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, attualmente nelle sale.

In una recente intervista con The Hollywood Reporter, lo sceneggiatore del film Dave Callaham (noto per aver curato anche lo script di Wonder Woman 1984) ha parlato proprio delle difficoltà incontrate durante la scrittura del personaggio di Wenwu, pensato per essere sia una figura tragica che un antagonista in piena regola. Secondo Callaham la vera sfida è stato trovare il giusto “equilibrio”.

“Il Mandarino è stato un personaggio davvero difficile da costruire”, ha spiegato Callaham. “Non a causa di Tony, ovviamente. Più che altro per le cose in cui crede e per le motivazioni che poi lo spingono a mettere in atto le sue idee più malvagie. Un passo in più in entrambe le direzioni e risultava non abbastanza spaventoso o totalmente inaffidabile,  una specie di cattivo senza senso.”

“Volevamo che questo personaggio fosse tridimensionale”, ha aggiunto. “In definitiva, è un personaggio motivato dall’amore. È un distrutto che ha fatto un po’ di casino nella sua lunghissima vita e ora vuole solo credere disperatamente di poter rimettere insieme le cose. Questo lo rende molto umano, qualcuno in cui è facile identificarsi. Al tempo stesso, però, avevamo anche bisogno che fosse la figura di spicco di una gigantesca organizzazione terroristica e tutte queste altre cose. Trovare quell’equilibrio è stato parecchio complicato.”

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

 
 

The Batman mostrerà una Gotham City diversa rispetto ai film precedenti

The Batman

Durante una recente intervista con IndieWire, l’attore Jeffrey Wright ha avuto la possibilità di parlare di The Batman, rivelando che la Gotham City che vedremo nel film di Matt Reeves sarà molto diversa da tutte le altre rappresentazione dell’immaginaria città che abbiamo visto in precedenza al cinema.

“Matt voleva portare i temi della corruzione e delle tensioni di classe in questo mondo, che per lui ha sempre avuto una certa rilevanza”, ha spiegato l’interprete di Jim Gordon. “È come se stesse mescolando fiction e non-fiction, in modo equilibrato e davvero interessante. La città di Gotham, in questo film, sarà molto diversa dalla Gotham che siamo stati abituati a vedere. Era una Gotham che potevamo quasi toccare. Dal modo in cui mi è stata descritta la Batmobile, ho capito che l’estetica che Matt stava cercando di rincorrere era qualcosa di veramente palpabile. Se butti un occhio in qualche vicolo di New York, potresti vederla apparire.”

Durante l’intervista, l’attore ha anche avuto modo di parlare dell’esperienza di girare The Batman al culmine della pandemia di Covid-19 lo scorso anno: “Stavo parlando con il produttore Dylan Wright e ricordo di averli chiesto: ‘Cosa accadrà secondo te?’. All’epoca non c’erano ancora restrizioni in merito agli spostamenti, ma i contagi erano già in forte aumento. Ricordo che chiamai il mio agente e gli dissi: ‘Dobbiamo andarcene da qui. Potremmo rimanere bloccati. Non esiste che continuiamo a girare. Sta per succedere il caos.'”

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

 
 

Christopher Nolan pronto a raccontare lo sviluppo della bomba atomica

Christopher Nolan film
Gentile Concessione di Warner Bros Pictures

Christopher Nolan è sempre stato un grande sostenitore dell’esperienza in sala, al punto da arrivare a schierarsi pubblicamente contro la Warner Bros. – la studio con il quale collabora ormai da anni – in merito alla decisione di far uscire non solo il suo Tenet, ma anche tutti i titoli del 2021, in contemporanea sia al cinema che su HBO Max.

Ora, un nuovo report di Deadline anticipa i primissimi dettagli sul prossimo progetto cinematografico dell’acclamato regista, che potrebbe ufficialmente sancire la fine del suo sodalizio con la Warner Bros. Secondo la fonte, infatti, Nolan avrebbe deciso di dirigere un film sulla creazione della bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale e pare che il regista l’abbia già presentato a diversi studi di Hollywood.

Come spiega la fonte, pare che diverse importanti major stiano già leggendo la sceneggiatura di Nolan e contattando i suoi rappresentati per vedere se è possibile raggiungere un accordo. Al momento non sappiamo se la Warner sia stata comunque presa in considerazione, ma pare che il divorzio tra il regista e lo studio sia ormai cosa certa.

Sempre secondo la fonte, il film ci focalizzerà sul coinvolgimento del fisico statunitense J. Robert Oppenheimer nella creazione della bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale e secondo le prime indiscrezioni pare che Cillian Murphy, attore feticcio di Nolan che il regista ha diretto in diversi suoi film (tra cui la trilogia de Il cavaliere oscuro e Inception), sarebbe già in trattative per un ruolo nel film.

 
 

Matrix Resurrections: tutte le rivelazioni nel trailer del film

Matrix: Resurrections

Il trailer di Matrix Resurrections ha riportato tutti indietro… nel futuro! L’emozione di rivedere Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss nei panni di Neo e Trinity è stata condivisa come un’ondata di calore in tutto il mondo dai fan che dal 1999 sono stregati da questa storia e da questa visione del mondo. Ma il film rimane ancora un mistero, salvo per quelle informazioni e quei riferimenti che si possono carpire dal trailer stesso. Ecco di seguito tutte le rivelazioni nel trailer di Matrix Resurrections.

1Il cattivo di Jonathan Groff: chi è?

Jonathan-Groff-in-Matrix-Resurrections

Il trailer Matrix Resurrections si conclude con un’introduzione, presumibilmente, del cattivo principale del film. Interpretato da Jonathan Groff, l’uomo fa direttamente riferimento a Matrix e dice a Neo che è tornato “dove tutto è iniziato”. Le voci suggerivano che Groff avrebbe potuto interpretare un nuovo agente Smith (con Hugo Weaving che affermava di non essere coinvolto), ma il suo senso della moda e il suo modo di parlare si avvicinano maggiormente a quelli dell’architetto, idea avvalorata dall’eleganza dell’ambiente in cui si trova e dalla sua conoscenza della differenza tra Matrix e la realtà. Da notare anche come i capelli tinti di blu di Groff proseguano il tema del colore mostrato in Matrix Resurrections. Sebbene il cattivo faccia riferimento al ritorno di Neo in Matrix come Thomas Anderson, la linea di Groff funziona anche a un meta livello. Dopo tutti questi anni, Keanu Reeves (e Lana Wachowski, ma anche tutti noi) sono tornati al punto in cui tutto è iniziato: Matrix.

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Ultima notte a Soho: il nuovo trailer italiano del film di Edgar Wright

Universal Pictures ha diffuso il nuovo trailer italiano ufficiale di Ultima notte a Soho, l’atteso nuovo film del regista Edgar Wright. Il nuovo misterioso thriller con Anya Taylor-Joy, Thomasin Harcourt McKenzie e Terence Stamp. Scritto da Edgar Wright e Krysty Wilson-Cairns.

Il thriller psicologico Ultima notte a Soho realizzato da Edgar Wright segue le vicende di una giovane ragazza, appassionata di moda, che misteriosamente scopre il modo di trovarsi negli anni ’60, dove si imbatte nel proprio idolo, un’affascinante cantante che spera di sfondare. Ma Londra negli anni ’60 non è sempre come appare e le cose sembrano andare a rotoli con preoccupanti conseguenze…

Last night in Soho, recensione del film di Edgar Wright

 
 

Black Widow in arrivo in home video

black widow

Black Widow, il film Marvel Studios che esplora il passato di Natasha Romanov (Scarlet Johansson) prima degli eventi di Avengers: Infinity War, sarà disponibile dal 14 settembre in Blu-Ray, DVD e 4K UHD. Oltre alle spettacolari sequenze del film, i formati Blu-Ray e 4K UHD includono anche 9 scene eliminate, gli errori sul set e gli esclusivi approfondimenti con i filmmaker.

In Black Widow, quando viene alla luce un pericoloso complotto, Natasha Romanoff alias Black Widow (Vedova Nera) si trova ad affrontare il lato più oscuro del suo passato. Inseguita da una forza che non si fermerà di fronte a nulla per distruggerla, Natasha dovrà fare i conti con il suo passato da spia e con le relazioni che ha lasciato dietro di sé molto prima di diventare un Avenger. Scarlett Johansson torna a interpretare Natasha/Black Widow, Florence Pugh interpreta Yelena, David Harbour è Alexei/The Red Guardian e Rachel Weisz è Melina. Diretto da Cate Shortland e prodotto da Kevin Feige, Black Widowè il primo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel.

CONTENUTI EXTRA:
  • Le Sorelle Risolveranno Tutto – Questa featurette mostra Scarlett e Florence mentre si allenano, combattono e costruiscono quel legame che le renderà sorelle in Black Widow. Cast e filmmaker analizzano i personaggi, i rigorosi allenamenti e le dinamiche che hanno portato alla costruzione del coraggioso duo;
  • Vai Alla Grande Se Vai a Casa – Approfondimento che mostra la dimensione e la portata del film dedicato alla Vedova Nera. Girato in location sparse in tutto il mondo, il film tiene insieme temi legati alla famiglia e al genere drama attraverso sequenze cariche d’azione. Cast e filmmaker ripercorrono le difficoltà incontrate dagli stuntman durante le scene mozzafiato del film;
  •  Papere – Alcuni dei più divertenti incidenti sul set del film;
  • Scene Eliminate:
      • Supermarket – Natasha entra in un supermarket per prepararsi al suo viaggio in Norvegia. Dopo un lungo tragitto in macchina, arriva a destinazione: una misteriosa roulotte sperduta nel nulla;
      • Inseguimento in bici – Inseguite dai nemici, Natasha e Yelena sfrecciano nella città cercando di far perdere le loro tracce;
      • Lotta nel gulag – Alexei combatte contro numerosi nemici e sta per avere la peggio. Ma quando tutto sembra finito, Natasha arriva in suo soccorso;
      • Smile – Quando in un momento di alta tensione viene attivato il protocollo Taskmaster, un iconico casco fa la sua comparsa;
      • Seguitemi – Il Segretario Ross e Mason scoprono un importante messaggio lasciato da Natasha;
      • Cammina e parla – Alexei e Melina hanno uno scambio molto acceso. Arriva Taskmaster che si batte con Alexei;
      • L’allenamento delle Vedove Nere – Yelena e Alexei si svegliano in trappola. Melina è alle prese con le fiale di Taskmaster e le Vedove Nere si allenano;
      • Il bacio – Alexei e Melina si riuniscono dopo l’azione. Nel terribile epilogo della scena, Natasha si dispera per una perdita prematura;
      • Ohio – Natasha rivive la vita spensierata nella provincia dell’Ohio attraverso i bambini del quartiere.
 
 

Encounter: teaser trailer del thriller Riz Ahmed

Amazon Prime Video ha diffuso il teaser trailer di Encounter in uscita su Prime Video il 10 dicembre 2021.

Diretto da Michael Pearce scritto da Joe Barton e Michael Pearce con protagonisti Riz Ahmed, Octavia Spencer, Rory Cochrane, Lucian-River Chauhan e Aditya Geddada.

Encounter, la trama

Un Marine decorato parte in una missione per salvare i suoi due figli da una misteriosa minaccia. Man mano che il loro viaggio li conduce in situazioni sempre più pericolose, i ragazzi dovranno lasciarsi l’infanzia alle spalle.

 
 

Matrix Resurrection: l’official trailer 1 del film di Lana Wachowski

Ecco il trailer 1 di Matrix Resurrection dopo l’annuncio di due giorni fa. Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Anne Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica HenwickToby Onwumere e Christina Ricci.

L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021, e negli USA in contemporanea su HBO Max. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.

Matrix Resurrection: l’official trailer 1 del film di Lana Wachowski

 
 

Shang-Chi: tutti gli Easter Eggs e i riferimenti ai fumetti e al MCU

Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli cast

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI!!!

Ecco tutti gli Easter Eggs e i riferimenti ai fumetti e al MCU presenti in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, il cinecomic che ha ufficialmente introdotto nell’universo condiviso il primo supereroe asiatico della Marvel.

1Dove ci colloca il film nella timeline del MCU?

Shang-Chi 2

Non abbiamo ancora un’idea precisa di come tutti i film della Fase 4 del MCU ci collocheranno nella nella timeline. Tuttavia, abbiamo un’idea approssimativa di dove si colloca Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Wenwu sottolinea che il cancello di Ta-Lo si apre solo a Qingming Jie, il giorno della Festa cinese che si svolge il 4 aprile 2024.

Poiché questo film è ambientato dopo gli eventi di Avengers: Endgame, supponiamo che sia ancora il 2024, e questo probabilmente ci permette di collocare Shang-Chi dopo gli eventi di WandaVision, ma prima di quelli di The Falcon and the Winter Soldier e Spider-Man: Far From Home. Se ciò sia davvero importante è chiaramente oggetto di dibattito, soprattutto perché molte di queste storie sembrano avere luogo nello stesso momento. Tuttavia, è un dettaglio interessante che per alcuni vale la pena conoscere. 

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Freaks Out, recensione del film di Gabriele Mainetti

Freaks Out film 2019

Gabriele Mainetti è tornato. L’attesa è stata sfibrante: nel 2015 Lo chiamavano Jeeg Robot era stato un successo clamoroso ricevendo valanghe di riconoscimenti, facendo accedere Ilenia Pastorelli al fatato mondo del cinema (e dei David di Donatello), e confermando una volta in più la sacralità folle delle doti attoriali di Luca Marinelli, così come di Claudio Santamaria – per quanto, quest’ultimo, imbolsito e con l’occhio a mezz’asta, sfruttato in chiave positiva, da eroe ruvido ma dal cuore di panna.

Freaks (sono) out!

Freaks Out è una tra le gemme del cinema italiano in Concorso a Venezia alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, e regala uno spettacolo pirotecnico, proprio come il “Circo Mezzapiotta” di Israel (Giorgio Tirabassi), che non si risparmia in luci, colori e bagliori di fuliggine volante.

Avvalendosi, infatti, sempre della scrittura di Nicola Guaglianone, Gabriele Mainetti confeziona un fantasy intensamente nostrano, ma con l’intelligenza e l’acume dell’elaborazione e la mescolanza di una tecnologia decisamente ben utilizzata, che volge lo sguardo anche verso il cinema del resto del mondo.

Freaks Out parla in maniera perfetta e ritmata di un gruppo di scalcagnati – neanche a dirlo – romanacci d.o.c., che fanno parte, appunto, del “Circo Mezzapiotta” di proprietà di Israel. Cencio (Pietro Castellitto), Fulvio (Claudio Santamaria), Matilde (Aurora Giovinazzo) e Mario (Giancarlo Martini) sono quattro adorabili fenomeni da baraccone, amati come figli dal loro presentatore e gestore d’esibizioni itineranti, che possiedono però realmente dei poteri soprannaturali e che diventeranno, loro malgrado, oggetto d’interesse di un malvagio nazista che prevede il futuro (Franz Rogowski), a sua volta a capo di un sanguinario circo tedesco.

Freaks OutL’ambientazione storica di Freaks Out

Perché, a condimento di tutto questo fantastico carrozzone, il contesto scelto dagli autori è il 1943, anno di grande sofferenza e rastrellamenti, che subiranno tutti i protagonisti della nostra storia, soprattutto per le qualità che li contraddistinguono. E in effetti quasi ogni personaggio del film con cui si entra in contatto è caratterizzato da qualcosa per certi aspetti di orrorifico, dunque le persecuzioni naziste, dopotutto, simboleggiano tutto ciò che in assoluto si vorrebbe distruggere, quando non rientra entro i ranghi dell’accettabilità. Ma non è certo solo questo ad interessare al regista.

Tutta l’architettura di Freaks Out rappresenta in realtà lo spasso di un ragazzo che mette insieme i suoi supereroi, inserendoli in un ambiente a lui caro e conferendogli quel giusto senso di “imbranatezza” che soltanto noi, da bravi italiani un po’ malandati, possiamo conoscere. E nel farlo si diverte un mondo.

Mainetti è un creatore che ha colto l’essenza di come unire l’utile al dilettevole: ciò che si desidera fortemente mettere in scena partendo, però, dalla precisa consapevolezza di chi si è personaggi un po’ storti, bucherellati, ma tremendamente geniali, simpatici e passionali.

Personaggi passionali e “storti”

Tant’è che un altro degli elementi che fa perdutamente innamorare del film, è l’ardore traboccante che trasuda sempre dai suoi protagonisti, anche i cattivi. Il desiderio scalpitante, continuo, che muove ogni interprete della storia: partendo dalla voglia di giustizia, d’amore, di conquista del mondo o dell’attenzione del proprio fratello, ognuno freme per arrivare ad agguantare ciò che agogna.

E il regista sa raccontarlo con un’efficacia così fluida, da renderla vera e incredibilmente attraente. Perché se c’è una cosa che questi supereroi conoscono bene, è la difficoltà a convivere con l’ingombro di loro stessi. Ed così perfetto quando nella scrittura di una storia si combinano insieme l’impaccio e la bellezza, l’artista con l’arte, senza rinunciare mai ai difetti, agli aspetti – naturalmente – un po’ freak.

La spettacolarità del cinema italiano incarnato dalla seconda opera di Gabriele Mainetti, racconta la scaltrezza del non rigettare mai quel che sembra malconcio, ma incorniciarlo con attori che siano dei fuoriclasse, una fotografia e dei suoni calibrati e studiati al millimetro, e da lì far iniziare la magia.

 
 

I film Marvel non sono cinema? Paul Schrader risponde a Martin Scorsese

Paul Schrader The Movie Critic
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Paul Schrader, che di recente ha presentato a Venezia 78 il suo ultimo film, Il collezionista di carte, condivide con Martin Scorsese una longeva collaborazione, essendo stato sceneggiatore di moltissimi dei film del regista italo americano, tra cui Taxi Driver, Toro scatenato e L’ultima tentazione di Cristo. 

Eppure, i due sembrano avere una visione diametralmente opposta in merito a ciò che si può considerare o meno “cinema”. Il riferimento è, ovviamente, alle dichiarazioni di Scorsese del 2019, quando in occasione della promozione di The Irishman dichiarò che, dal suo punto di vista, i film Marvel “non sono cinema”.

Come ben sappiamo, i commenti di Scorsese ebbero un’ampissima risonanza, aprendo la strada ad un dibattito particolarmente accesso che vide scendere in campo tantissime altre personalità di Hollywood, tra registi, attori e sceneggiatori, come ad esempio Francis Ford Coppola e James Gunn.

Ora, in una recente intervista con GQ, Paul Schrader ha avuto la possibilità di commentare proprio quelle dichiarazioni di Martin Scorsese in merito ai film di supereroi, dichiarando che, dal suo punto di vista, i film Marvel “sono cinema”.

“Sono cinema esattamente come lo sono quei video di gattini su YouTube”, ha spiegato. “È di certo sorprendente che quello che un tempo consideravamo come intrattenimento per adolescenti sia oggi diventato il genere dominante al box office. Ogni generazione si forma attraverso strumenti differenti, che possono essere la letteratura, il teatro, la televisione, le scuole di cinema. Oggi abbiamo una generazione che si forma attraverso i videogiochi e i fumetti.”

“Non sono i registi ad essere cambiati, è il pubblico che è cambiato. E quando il pubblico preferisce guardare film meno impegnati, allora è molto, molto difficile realizzarne uno”, ha aggiunto Schrader. “Negli anni ’50, ’60, ’70 abbiamo realizzato diversi film che trattavano questioni sociali. E hanno avuto anche un discreto successo finanziario, perché il pubblico li voleva vedere. Poi qualcosa è cambiato a livello culturale. Quella tipologia di film vengono ancora realizzati, ma non rappresentano più il centro della conversazione.”

 
 

Eternals: il produttore chiarisce dove si colloca nella timeline del MCU

eternals poster anteprima

Eternals introdurrà finalmente il gruppo di antichi alieni nel MCU, potenti esseri simili a divinità che esistono sulla Terra da migliaia di anni. I vari trailer hanno già spiegato perché gli Eterni non sono intervenuti nella lotta contro Thanos, ma ora c’è un altra domanda che rimbomba nella mente dei fan: dove si colloca esattamente il film nella timeline dell’universo condiviso?

Il trailer finale del film sembrava suggerire che fosse ambientato poco dopo gli eventi di Avengers: Endgame, perché a quanto pare l’uso da parte di Hulk del Guanto dell’Infinito ha rilasciato un bagliore di energia cosmica che ha innescato “l’Emergenza” che ha spinto gli Eterni ad uscire allo scoperto. Tuttavia, sembra che ciò non corrisponda precisamente alla verità.

In una recente intervista con Empire (via Screen Rant), il produttore Nate Moore ha finalmente svelato il posizionamento definitivo di Eternals nella timeline del MCU. Secondo quanto dichiarato da Moore, il film di Chloé Zhao si svolge “più o meno nello stesso periodo di Spider-Man: Far From Home, con il mondo in fase di ripresa in seguito all’attacco di Thanos e il ritorno di metà della popolazione mondiale alla vita”.

Avengers: Endgame ha visto gli eroi sopravvissuti ripristinare metà delle vite nell’universo, ed è ambientato nell’ottobre 2023, mentre Spider-Man: Far From Home è ambientato diversi mesi dopo, cioè nell’estate 2024. Apparentemente, è passato un po’ di tempo tra l’uso da parte di Hulk del Il Guanto dell’Infinito e la misteriosa “Emergenza” che ha attirato l’attenzione degli Eterni.

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

MCU: nella Fase 4 vedremo tre nuove armi più potenti del Mjolnir?

Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli curiosità

La Fase 4 del MCU ha introdotto, e continuerà a introdurre, tre nuove armi che potrebbe rivelarsi più potenti del Mjolnir di Thor. Ma quali sono? Vediamole nello specifico.

La prima arma è rappresentata, ovviamente, dai Dieci Anelli di Shang-Chi introdotti ufficialmente nel film di Destin Daniel Cretton attualmente nelle nostre sale. Si tratta di reliquie aliene immensamente potenti, che nei fumetti – così come nel film, nonostante il redesign – vengono brandite dal Mandarino. Gli anelli vengono descritti come “più forti di qualsiasi altra cosa nell’universo”. Nei fumetti, non viene mai esplicitato che sono più potenti del Mjolnir, ma è sembra proprio che lo saranno, invece, nel MCU.

Passiamo poi alla Lama d’Ebano, che verrà introdotta nell’attesissimo Eternals attraverso il personaggio di Black Knight, interpretato da Kit Harington. Nei fumetti, Black Knight brandisce un’arma incredibilmente potente, chiamata appunto Lama d’Ebano, che è stata realizzata da una meteora caduta sulla Terra durante il Medioevo. La versione a fumetti della spada è dotata di diversi poteri alquanto impressionati, inclusa la capacità di deviare la maggior parte della magia, tagliare quasi tutto e persino impedire che chi la impugna muoia. Tuttavia, è anche “segnata” da una maledizione mortale, che tende nel tempo a corrompere lentamente il suo possessore.

Infine, abbiamo All-Black, la necro-spada che potrebbe essere introdotta in Thor: Love and Thunder e che dovrebbe essere brandita da Gorr il macellatore di dei, il villain interpretato da Christian Bale. Assassino assetato di sangue deciso a distruggere tutti gli dei, Gorr è salito al potere per la prima volta proprio dopo aver conquistato All-Black, che in precedenza era stata brandita da Knull, il Re in Nero. La spada contiene il potere degli stessi Celestiali, in grado di uccidere qualsiasi cosa e persino di evocare potenti magie oscure. Se il Gorr del MCU brandirà davvero la medesima spada, allora è quasi certo che il potente oggetto avrà ripercussioni per la futura Fase 4 del MCU su larga scala.

 
 

Zachary Levi voleva interpretare Deadpool: “Ero geloso di Ryan Reynolds”

Zachary Levi Shazam

Di recente Zachary Levi è stato ospite del Dragon Con 2021, durante il quale ha avuto la possibilità di rivelare numerosi dettagli in merito alla sua esperienza con i Marvel Studios (in riferimento al ruolo di Fandral nel franchise di Thor) e con la DC Films (l’attore spera prima o poi di vedere uno scontro tra Shazam e Black Adam).

Oltre a ciò, Levi ha anche rivelato che il personaggio dei fumetti che ha sempre voluto interpretare, in realtà, è Deadpool. Ammettendo candidamente di essere “geloso” di Ryan Reynolds, l’attore ha in realtà elogiato la performance del collega e ha anche rivelato quale altro personaggio dell’universo Marvel gli sarebbe piaciuto interpretare.

“Per anni ho voluto essere Deadpool. Ero così geloso di Ryan”, ha detto Zachary Levi. “Quando vedi qualcuno fare una cosa che tu sognavi di fare da tempo così bene, non puoi che complimentarti. Sarebbe divertente interpretare Reed Richards. Tuttavia, non mi va di pensare più a queste cose perché sento che il ruolo di Shazam è quello giusto per me. Il fatto che io abbia la possibilità di interpretarlo è già un sogno. È così divertente. È un personaggio che ha un DNA completamente diverso rispetto agli altri supereroi.”

Mentre Reynolds si sta preparando per il suo ritorno trionfale nei panni di Deadpool per il MCU, è interessante vedere che Levi ha citato Reed Richards, ossia il Mr. Fantastic dei Fantastici Quattro. Come dimostra il ritorno di Gemma Chan in Eternals, è possibile che un attore possa interpretare due ruoli differenti nell’universo condiviso se i registi e i Marvel Studios credono che sia giusto per quella determinate parte. Solo il tempo dirà chi la Marvel sceglierà, alla fine, per il film dei Fantastici Quattro, che si tratti di Levi, del preferito dai fan, John Krasinski, o magari di una star meno conosciuta.

 
 

Shang-Chi: il regista parla del destino di Wenwu nel finale originale

Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli film

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI!

Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli film

Per molti, il personaggio di Wenwu di Tony Leung è stato uno degli aspetti più belli e importanti di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, ma ora il regista Destin Daniel Cretton ha rivealto che il destino del personaggio, in origine, era molto diverso.

Sebbene il film stabilisca che Il Mandarino è stato uno spietato conquistatore nel corso della sua lunga vita, questi tenta di lasciarsi alle spalle il suo passato criminale quando incontra Jiang Li. Sfortunatamente, la morte di sua moglie è il motivo scatenante del suo ritorno ai suoi modi assassini e, spinto dal dolore, alla fine scatena un grande male sul mondo sotto forma del mostruoso Divoratore di Anime.

La creatura uccide Wenwu, ma non prima che quest’ultimo riesca a riscattarsi salvando suo figlio e passandogli in custodia i Dieci Anelli. Alcuni fan sono rimasti delusi nel vedere un cattivo così complesso e carismatico messo già da parte, e di recente Cretton ha confermato che, effettivamente, Wenwu doveva sopravvivere agli eventi del film in una prima bozza della sceneggiatura.

“Alcune cose funzionano e altre no”, ha spiegato il regista a ET Online. “Siamo costantemente alla ricerca della versione della storia che sembri il più autentica possibile per i personaggi. Voglio dire, anche se questi personaggi operano ad un livello molto lirico, ci sono comunque delle cose che senti che non funzionano. E quella era una di queste cose. Ad ogni modo, lo sappiamo che nel MCU può succedere di tutto”.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

 
 

Doctor Strange 2: Benedict Cumberbatch era triste per l’addio di Scott Derrickson

Sappiamo tutti che Sam Raimi è subentrato a Scott Derrickson nella regia di Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Derrickson, che aveva diretto il primo film, ha deciso di abbandonare il sequel a causa di alcune “divergenze creative” con i Marvel Studios, e con lui ha deciso di andare via anche lo sceneggiatore originale del film, C. Robert Cargill.

Ora, in una recente intervista con The Hollywood Reporter, il protagonista Benedict Cumberbatch ha parlato per la prima volta dell’addio di Derrickson, rivelando di essere stato molto triste dopo aver scoperto che non avrebbe più lavorato con il regista e che la Marvel, ovviamente, avrebbe ingaggiato qualcun altro, pur essendo consapevole che queste cose sono un po’ all’ordine del giorno quando si tratta di grandi blockbuster.

L’attore ha anche rivelato che era sul set di The Power of the Dog (il nuovo film di Jane Campion presentato di recente, in Concorso, a Venezia 78) quando Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios, lo ha chiamato per comunicargli la dipartita di Derrickson. “Quando mi è stata data la notizia, mi è dispiaciuto molto, ma ovviamente non è stata una mia decisione”, ha detto Cumberbatch. “Ho rispettato completamente la decisione dello studio, e so che è stato fatto tutto in maniera molto amichevole. I piani alti mi hanno chiamato e mi hanno parlato della cosa. Ecco come sono andate le cose.”

Sebbene Derrickson e Disney abbiano sperimentato alcune divergenze creative, sembra che la scissione tra le due parti sia stata amichevole, cosa lasciano intuire le dichiarazioni di Cumberbatch. Sia Derrickson che la Disney avevano idee diverse per il sequel: alla fine, è sempre la multinazionale che ha l’ultima parola quando si tratta dei suoi film; per questo, l’opzione migliore era che Derrickson lasciasse il posto ad un altro collega.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

 
 

Andrew Garfield su Spider-Man: “Qualsiasi cosa dica, sono fregato!”

the amazing spider-man

Il possibile ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield in  Spider-Man: No Way Home è diventato l’argomento di discussione più in voga degli ultimi mesi per quanto riguarda il mondo dei cinecomics. Nonostante siano in molti a dare per certa ormai la loro presenza nel film, la realtà è che i Marvel Studios non hanno ancora confermato nulla, e probabilmente le cose resteranno così fino a quando il threqueel non arriverà nelle sale.

Ovviamente, tutto ciò mette gli attori in una posizione alquanto scomoda quando, durante le interviste, viene chiesto loro del film, e se Maguire, almeno per ora, è riuscito ad evitare situazioni compromettenti, Garfield al contrario è già stato interrogato sulla questione più volte. L’attore è attualmente impegnato con la promozione del suo ultimo film, The Eyes of Tammy Faye, e di recente si è trovato di nuovo a dover commentare la sua eventuale presenza nel film di Jon Watts.

Variety ha riportato una recente dichiarazione dell’attore in merito, sottolineando che quando gli è stata posta la domanda è diventato rosso e ha cominciato a ridere. “Capisco perché le persone stiano impazzendo dietro a tutta questa roba, perché anche io sono un fan”, ha spiegato Andrew Garfield. “Non puoi fare a meno di immaginare situazioni e personaggi quando si tratta di questi film. Ma, per l’ennesima volta, mi tocca ribadire che non sono nel film. Tuttavia, sono consapevole che qualsiasi cosa dica, ci sono tante persone che continueranno a pensare che io stia mentendo. Qualsiasi cosa dica, quindi, sono fregato! Sarà una cosa davvero deludente per il pubblico o davvero emozionante.”

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

 
 

Venezia 78, oggi altro film italiano in concorso, America Latina

America Latina recensione

Sarà presentato in concorso a Venezia 78 oggi un altro film italiano, America Latina di Fabio D’Innocenzo, Damiano D’Innocenzo prodotto da The Apartment (Lorenzo Mieli), Vision Distribution, Le Pacte. Nel cast Elio Germano, Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Carlotta Gamba, Federica Pala, Filippo Dini, Massimo Wertmüller

SINOSSI

Latina: paludi, bonifiche, centrali nucleari dismesse, umidità. Massimo Sisti è il titolare di uno studio dentistico che porta il suo nome. Professionale, gentile, pacato, ha conquistato tutto ciò che poteva desiderare: una villa immersa nella quiete e una famiglia che ama e che lo accompagna nello scorrere dei giorni, dei mesi, degli anni. La moglie Alessandra e le figlie Laura e Ilenia (la prima adolescente, la seconda non ancora) sono la sua ragione di vita, la sua felicità, la ricompensa a un’esistenza improntata all’abnegazione e alla correttezza. È in questa primavera imperturbabile e calma che irrompe l’imprevedibile: un giorno come un altro Massimo scende in cantina e l’assurdo si impossessa della sua vita.

COMMENTO DEI REGISTI

Abbiamo scelto di raccontare questa storia perché, semplicemente, era quella che ci metteva più in crisi. In crisi come esseri umani, come narratori, come spettatori. Una storia che sollevava in noi domande alle quali non avevamo (e non abbiamo, nemmeno a film ultimato) risposte che non si contraddicessero l’una con l’altra. Interrogarci su noi stessi è la missione più preziosa che il cinema ci permette e America Latina prende alla lettera questa possibilità, raccontando un uomo costretto a rimettere in discussione la propria identità. Essendo gemelli, anche i nostri due film precedenti raccontavano storie di famiglie, di senso di appartenenza, di sangue, ma non ci eravamo mai addentrati così a fondo nel tema e abbiamo scelto la via per noi più rischiosa: la dolcezza. La dolcezza e tutte le sue estreme conseguenze. America Latina è un film sulla luce e abbiamo scelto il punto di vista privilegiato dell’oscurità per osservarla.

 
 

Venezia 78: le foto del Leone d’Oro a Jamie Lee Curtis

Jamie Lee Curtis
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

È stato attribuito all’attrice statunitense Jamie Lee Curtis il Leone d’Oro alla carriera della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (1 > 11 settembre 2021).

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.

La consegna del Leone d’oro alla carriera Jamie Lee Curtis avrà luogo mercoledì 8 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), prima della proiezione fuori concorso di Halloween Kills, diretto da David Gordon Green e interpretato da Jamie Lee Curtis, presentato da Universal Pictures, Miramax, Blumhouse Productions e Trancas International Films. Halloween Kills sarà nelle sale il 15 ottobre.

DICHIARAZIONE DI JAMIE LEE CURTIS

“Sono incredibilmente onorata di ricevere questo premio dalla Mostra del Cinema della Biennale di Venezia”, ha dichiarato Jamie Lee Curtis. “Mi sembra impossibile di essere stata così a lungo nel mondo del cinema da ricevere un riconoscimento alla carriera, e che ciò accada oggi, con Halloween Kills, è particolarmente significativo per me. Halloween – e il mio sodalizio con Laurie Strode – ha lanciato e sostenuto la mia carriera, e rappresenta davvero un regalo il fatto che questi film abbiano dato vita a un nuovo franchise, amato dal pubblico di tutto il mondo. Il cinema italiano ha sempre onorato ed esaltato il genere che ha segnato la mia carriera, così non potrei essere più orgogliosa e felice di accettare questo premio dalla Mostra di Venezia, da parte di Laurie e di tutte le coraggiose eroine nel mondo che affrontano a testa alta ostacoli insormonta

 
 

Venezia 78: le foto dal red carpet, il cast di Freaks Out

Claudio Santamaria 01
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

E’ stato presentato in concorso a Venezia 78 l’attesissimo Freaks Out di Gabriele Mainetti, il film che vede protagonisti Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Tutti presenti sul red carpet del lido, ecco tutte le foto!

SINOSSI

Roma, 1943: Matilde, Cencio, Fulvio e Mario vivono come fratelli nel circo di Israel. Quando quest’ultimo scompare misteriosamente, forse in fuga o forse catturato dai nazisti, i quattro “fenomeni da baraccone” restano soli nella città occupata. Qualcuno però ha messo gli occhi su di loro, con un piano che potrebbe cambiare i loro destini… e il corso della Storia.

COMMENTO DEL REGISTA

Freaks Out nasce da una sfida: ambientare sullo sfondo della pagina più cupa del Novecento un film che fosse insieme un racconto d’avventura, un romanzo di formazione e – non ultima – una riflessione sulla diversità. Per farlo ci siamo avvicinati alla Roma occupata del 1943 con emozione e rispetto, ma allo stesso tempo abbiamo dato libero sfogo alla fantasia: sono nati così i nostri quattro freak, individui unici e irripetibili, protagonisti di una Storia più grande di loro.