Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Mio Fratello, Mia Sorella, il nuovo film originale Netflix italiano diretto da Roberto Capucci con protagonisti Alessandro Preziosi, Claudia Pandolfi, Ludovica Martino, Francesco Cavallo, Stella Egitto e Caterina Murino. Un film Netflix in associazione con MEDIASET prodotto da Lotus Production, una società di Leone Film Group. Disponibile su Netflix dall’8 ottobre 2021
Mio Fratello, Mia Sorella: trailer del film Netflix con Alessandro Preziosi
Hawkeye: 10 domande che ci lascia il primo trailer ufficiale
Nella giornata di ieri è arrivato finalmente il primo trailer della serie Hawkeye. Sebbene fornisca molte informazioni sull’ambientazione dello show, che si svolge durante le festività natalizie a New York City, subito dopo gli eventi di Avengers: Endgame, ci sono ovviamente ancora molte domande senza una risposta. Scopriamo insieme le principali, grazie a Screen Rant.
1Quanti nemici dovranno affrontare gli arcieri?

Dato che la serie attinge evidentemente da alcuni dei migliori archi narrativi a fumetti di Occhio di Falco, c’è una vasta gamma di cattivi che la storia potrebbe scegliere di mettere contro Clint e Kate. Yelena è già confermato che sarà nello show, così come Swordsman, alias Jack Duquesne.
Il trailer mostra anche gruppi di nemici vestiti con tute da ginnastica in un cenno alla mafia introdotta nell’era Hawkeye di Fraction. Questi vari nemici e le loro motivazioni manterranno sicuramente gli eroi della serie sulle spine, con diverse sorprese che verranno svelate, quasi sicuramente, nel corso dei vari episodi.
Batman Day 2021, Panini Comics lancia Batman: Il Mondo
In occasione del Batman Day 2021, Panini Comics porta in Italia, in contemporanea mondiale martedì 14 settembre Batman: Il Mondo, un volume antologico di 184 pagine frutto di un’ambiziosa iniziativa senza precedenti: per la prima volta nella storia, DC si è accordata con i licenziatari di tutto il mondo per la creazione di un volume che celebrasse la pervasività mondiale del Cavaliere Oscuro. Il risultato sono 14 storie, create in 14 paesi del mondo e rappresentative ognuna della cultura del paese che ha generato le tavole del racconto. Non solo: in ognuna delle storie Batman agisce nel paese in cui l’avventura viene ambientata.
Il volume viene inaugurato dal duo americano composto dallo scrittore Brian Azzarello e dal disegnatore Lee Bermejo (Batman: Dannato,Joker, Lex Luthor: Man of Steel, Batman/Deathblow), con la storia Città globale, in cui Batman riflette sul tempo trascorso a Gotham, a proteggere la città e i suoi abitanti da minacce di ogni sorta.
Al team Panini Comics Italia è stata affidata la creazione dell’avventura italiana, Ianus, realizzata da un quartetto d’assi d’eccezione: AlessandroBilotta (Mercurio Loi, Dylan Dog) ai testi, Nicola Mari (Dylan Dog) ai disegni, Giovanna Niro (Dylan Dog, Chrononauts) ai colori e AndreaAccardi (Chambara) al lettering. La storia vede il più grande detective del mondo per la prima volta a Roma, alle prese con un nuovo nemico. Ianus, è una straordinaria avventura che riesce a coniugare con successo l’essenza più oscura e notturna del personaggio di Batman con una sensibilità tutta italiana, e vede quattro maestri al top della forma.
Per apprezzare al meglio la storia, Ianus uscirà, in fumetteria e online, in un’Edizione Deluxe che prevede un’ampia sezione dedicata agli extrae un’esclusiva litografia firmata dagli autori. Un volume di prestigio perfetto per celebrare la prima avventura del Pipistrello ideata e realizzata completamente in Italia.
Per celebrare l’arrivo del Cavaliere Oscuro nella Città Eterna e osservare da vicino il processo di realizzazione di una delle storie che rimarranno nella tradizione del fumetto italiano, sarà possibile visitare l’esposizione di tavole del disegnatore Nicola Mari per Batman: Il Mondo – Ianus, a Roma presso la galleria CArt Gallery, in via del Gesù 61. L’esposizione sarà inaugurata proprio sabato 18 settembre, il Batman Day 2021, e per l’occasione saranno presenti gli autori per una sessione di firmacopie.
Il Batman Day è anche l’occasione perfetta per riscoprire e approfondire la propria conoscenza di Bruce Wayne con i diversi titoli proposti da Panini Comics, in uscita il 16 settembre, e adatti a tutti i gusti: Batman: Amore folle, dalle menti che hanno creato il capolavoro d’animazione Batman: The Animated Series, racconta le origini di Harley Quinn, mentre prova a conquistare Joker eliminando il Cavaliere Oscuro con dietro le quinte, decine di layout; Batman: Le Nuove Avventure – Stagione Uno raccoglie una serie di storie completamente inedite ambientate nel mondo della serie animata dell’Uomo Pipistrello, dai produttori di Batman: The Animated Series; Batman: Knightfall 1 è l’edizione omnibus di una delle saghe più importanti e amate del personaggio, che vede Bruce Wayne contro il criminale Bane. Infine, Il Grande Libro di Batman è l’antologia definitiva che raccoglie venti storie capolavoro per ripercorrere la storia di Batman dagli anni ‘30 ad oggi e contiene inoltre una serie di articoli per conoscere tutto quello che c’è da sapere sull’icona DC.
Anche quest’anno il Batman Day è pronto ad affascinare vecchi e nuovi lettori. Sarà impossibile non appassionarsi alle storie e avventure del detective più amato del mondo!
Jeff Bridges annuncia che il cancro è in remissione: “Pronto a tornare al lavoro”
Lo scorso anno, precisamente ad ottobre, Jeff Bridges ha rivelato che gli era stato diagnosticato un linfoma, un cancro del sistema linfatico, e che aveva iniziato i trattamenti necessari. Ora, attraverso il suo sito ufficiale, l’attore ha confermato che, a quasi un anno di distanza, il cancro è ufficialmente in remissione.
L’attore ha anche rivelato che la strada verso la guarigione non è stata semplice, dal momento che durante questi mesi ha contratto anche il Covid-19 durante la chemioterapia e, di conseguenza, ha dovuto lottare anche contro le conseguenze della nuova malattia. L’attore ha specificato di aver trascorso cinque settimane in ospedale, e ora che ha finalmente ricevuto due dosi di vaccino si sente più tranquillo e in forma che mai.
A causa della diagnosi del 2020, l’attore aveva dovuto abbandonare la produzione della serie FX The Old Man, che all’inizio avrebbe dovuto debuttare proprio ad ottobre di quest’anno. Sempre attraverso il suo sito, Bridges ha fatto sapere di essere ormai pronto a tornare al lavoro e di riprendere con la produzione della serie ad opera di Robert Levine e Jonathan E. Steinberg.
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Considerato uno degli attori più carismatici e talentuosi della sua generazione, Jeff Bridges è noto per aver recitato in film quali L’ultimo spettacolo (1971), Una calibro 20 per lo specialista (1974), King Kong (1976), Starman (1984), I favolosi Baker (1989), La leggenda del re pescatore (1991), The Contender (2000), Il Grinta (2011), Iron Man (2008) e Hell or High Water (2016).
Tuttavia, la sua fama è indissolubilmente legata al ruolo di Jeffrey Lebowski, detto “Drugo”, ne Il grande Lebowski (1998). Nel 2010 ha vinto l’Oscar come miglior attore protagonista per il film Crazy Heart, che racconta la crisi privata e pubblica del cantante country alcolizzato Bad Blake.
Shang-Chi: lo sceneggiatore spiega i motivi dietro il legame con Iron Man 3
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI 10 ANELLI!!!
Parlando con
The Hollywood Reporter, lo sceneggiatore di
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, Dave
Callaham, ha spiegato perché i Marvel Studios hanno deciso di
riportare in vita il personaggio di Trevor Slattery dopo la sua
apparizione in Iron Man
3 del 2013.
Con la dipartita del personaggio di Tony Stark, pare che Slattery fosse il modo migliore per collegare entrambi i franchise. “Nel nostro caso, il personaggio di Sir Ben, Trevor Slattery, era davvero l’unico tessuto connettivo che avevamo a nostra disposizione per connetterci a qualsiasi precedente iterazione dei Dieci Anelli o del Mandarino, perché Tony Stark è morto”, ha spiegato Callaham.
“Sapevamo di voler usare Sir Ben se fosse stato possibile, e subito ci siamo posti alcune domande: ‘La Marvel avrebbe accettato? È stata una bella esperienza per Sir Ben? Gli è piaciuto interpretare Trevor Slattery?’. Era passato un po’ di tempo da Iron Man 3, quindi non sapevamo se avesse davvero voglia di tornare ad interpretare un ruolo del genere”, ha aggiunto lo sceneggiatore. “Poi ne abbiamo parlato con Kevin Feige e lui ha detto: ‘Sembra fantastico. Tutti noi amiamo Trevor. Mi piacerebbe rivederlo. Ma spetterà a voi trovare il modo più giusto e accattivante per farlo tornare’.
“Non se se avevamo soltanto
alcune bozze o l’intera sceneggiatura pronta quando ne abbiamo
parlato. Ad ogni modo, Destin ne ha parlato con Ben via Zoom, gli
ha esposto le nostre idee e abbiamo scoperto che amava il
personaggio e che gli sarebbe piaciuto tornare. Alla fine, ha
funzionato”, ha concluso Callaham.
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L’uscita nelle sale di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12, The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).
Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.
James Gunn pensa di usare degli attori di The Suicide Squad per GOTG Vol. 3?
Ora che The Suicide Squad è arrivato nelle sale e che la serie spin-off Peacemaker si appresta a fare il suo debutto su HBO Max all’inizio del prossimo anno, James Gunn si sta finalmente concentrando sul suo imminente ritorno nel MCU grazie all’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3.
Gunn ha lavorato al film per un bel po’ e proprio ieri sera ha condiviso su Twitter la foto di una pila di storyboard disegnati a mano. Quando un fan ha risposto chiedendo se ha intenzione di scegliere attori visti nel suo film dedicato alla Task Force X per il threequel Marvel, il regista ha risposto che si tratta di una “possibilità concreta”.
Siamo certi che Gunn abbia già un’idea abbastanza precisa su chi gli piacerebbe scegliere per i nuovi ruoli previsti in GOTG Vol. 3, ma la verità è che ancora non sappiamo chi saranno quei personaggi. Si dice che tra questi possa esserci anche Adam Warlock (sebbene Gunn abbia già smentito la cosa), ma essendo i dettagli sulla trama ancora nascosti, è davvero difficile restringere il campo delle possibilità.
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Scritto e diretto da James Gunn, Guardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Pom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.
Harry Potter: Daniel Radcliffe chiarisce sul numero di bacchette rotte durante le riprese
Nonostante abbia goduto, negli anni, di una carriera entusiasmante e variegata, la fama di Daniel Radcliffe sarà sempre legata al ruolo di Harry Potter nell’omonimo franchise cinematografico. Mentre appariva in tutti e otto i capitoli della saga, il pubblico ha potuto vedere l’attore crescere letteralmente davanti ai suoi occhi. Poiché quest’anno è il 20° anniversario dell’uscita del primo film, la nostalgia sembra essere a livelli ancora più alti, nonostante il franchise continui ad espandersi in altri modi.
Anche se non ci sono più libri di Harry Potter da adattare, il Wizarding World ha comunque prodotto molte altre storie. La Warner Bros., infatti, sta portando avanti la saga prequel di Animali Fantastici, con l’uscita del terzo film attualmente fissata per luglio 2022. Oltre il grande schermo, l’acclamato spettacolo Harry Potter e la maledizione dell’erede tornerà sui palcoscenici di tutto il mondo nei prossimi mesi, mentre i fan aspettano ancora di capire se diventerà mai un film. Infine, secondo quanto riferito, HBO Max sta sviluppando una serie tv basata sul franchise, anche se i dirigenti hanno sempre minimizzato la portata della notizia.
Con la figura di Harry Potter che continua ancora oggi a catalizzare l’attenzione all’interno dell’ampia cultura pop, Daniel Radcliffe ha avuto l’opportunità di chiarire una voce a proposito dei suoi giorni trascorsi sul set della saga in una nuova intervista con WIRED. Quando gli è stato chiesto quante bacchette ha rotto durante le riprese dei vari film, l’attore ha dichiarato: “Questa è una voce che vorrei smentire”. Poi ha aggiunto:
“C’è una cosa che vedo sempre quanto apro Twitter e che riguarda il fatto che abbia rotto cento bacchette durante le riprese dei vari film”, ha spiegato Radcliffe. “Ma ci tengo a chiarire che erano molte, molte di meno. È normale, mi piaceva usarle, a volte anche per giocarci, tipo per tamburellare sulla mia gamba e cose del genere. Le usavi e si rompevano. Ma posso garantire che non ne ho mai rotte così tante. Forse ne avrò rotte 12… massimo 20.”
Doctor Strange nuovo leader degli Avengers? Benedict Cumberbatch non si sbilancia
Doctor Strange ha dimostrato di essere un personaggio fondamentale all’interno del più ampio Universo Cinematografico Marvel fin dal suo debutto nel 2016, salvando prima l’universo sconfiggendo Dormammu e, in seguito, giocando un ruolo chiave nella lotta contro Thanos.
Dopo aver aiutato il Dio del Tuono in Thor: Ragnarok, lo Stregone Supremo si unirà a Peter Parker in Spider-Man: No Way Home, in cui le azioni del giovane arrampicamuri, ma anche quello dello stesso Stregone Supremo, potrebbero avere conseguenze potenzialmente disastrose. Da lì, Strange si ritroverà a combattere contro Scarlet Witch in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, anche se ancora non sappiamo se nel sequel Wanda sarà una nemica o un’alleata del Dottore.
A questo punto, la domanda sorge quasi spontanea: e se un giorno Doctor Strange fosse responsabile dell’assemblaggio di un nuovo gruppo di eroi più potenti della Terra? Questa domanda è stata posta all’attore Benedict Cumberbatch durante una recente intervista in cui è stata avanzata l’ipotesi che Strange possa prendere il posto di Tony Stark/Iron Man come leader degli Avengers.
“Dovrei pensarci”, ha dichiarato l’attore, purtroppo senza rivelare assolutamente nulla. Si tratta di una prospettiva intrigante, che potrebbe avere decisamente senso ora che ci stiamo dirigendo, a piccoli passi, verso una nuova era narrativa del MCU. Tuttavia, per molti fan, sono i The Defenders che vorrebbero vedere l’eroe prendere il comando, data la sua storia leggendaria con quel gruppo nelle pagine dei fumetti. Se e quando quel film basato su Secret Wars dovesse mai vedere la luce, è facile credere che Strange si ritroverà al centro dell’azione.
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Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.
La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.
Andrew Garfield torna sul film dei Sinistri Sei mai realizzato da Sony
Nel finale di The Amazing Spider-Man 2 del 2014 avevamo visto Harry Osborn preparare il terreno per l’arrivo dei Sinistri Sei, la cui storia avrebbe dovuto essere il centro di un film scritto e diretto da Drew Goddard (Quella casa nel bosco, 7 sconosciuti a El Royale) che, però, non ha mai visto la luce.
Su quel progetto, in realtà, non abbiamo mai saputo molto, a parte alcuni dettagli emersi in seguito all’attacco hacker ai danni della Sony nel 2014. Ora, però, in una recente intervista con Collider, è stato proprio Andrew Garfield a tornare su quel film. “Non so quanto quel progetto sia stato vicino ad un’effettiva realizzazione, ma ricordo che ci sono stati sicuramente degli incontri a cui ho preso parte anch’io”, ha spiegato l’ex interprete di Spider-Man.
“È stato davvero emozionante. Amo Drew Goddard, Quella casa nel bosco e tutte le altre cose che ha fatto. Siamo andati subito d’accordo. Amavo la sua visione. Era davvero unica, eccentrica, non convenzionale nelle sue scelte creative. Sono stati un paio di mesi davvero molto divertenti, ma come si dice… è la vita. Sarebbe stato bello. Forse, chissà, un giorno riuscirà a realizzare il suo film. Ripeto, sarebbe stato davvero bello.”
Dopo il flop di The Amazing Spider-Man 2, il film sui Sinistri Sei è stato ufficialmente accantonato. In seguito, come ben sappiamo, ci sono stati l’accordo tra la Sony e la Disney per permettere a Spider-Man di entrare a far parte del MCU e la costruzione di un nuovo “Spider-Verse” inaugurato con Venom che potrebbe effettivamente portare – in futuro, con l’arrivo di nuovi spin-off come Morbius – alla concreata realizzazione dell’agognato film sui Sinistri Sei.
Kit Harington spera in un futuro nel MCU dopo Eternals
L’attesissimo Eternals si preannuncia come una vera e propria sfida per il MCU, dal momento che il film non solo introdurrà tutta una serie di personaggi con i quali il pubblico generalista potrebbe non avere alcuna familiarità, ma anche perché l’approccio della regista Chloé Zhao sembra essere stato molto più radicato ed empatico rispetto ai precedenti film dei Marvel Studios.
Inoltre, il film vanta un cast davvero impressionante, che annovera tra gli altri anche Angelina Jolie, Richard Madden, Gemma Chan, Kumail Nanjiani, Salma Hayek e Kit Harington. Proprio quest’ultimo, durante una recente intervista con Total Film, ha rivelato di non sapere quale sarà il futuro di Dane Whitman/Black Knight, il personaggio che interpreterà nel cinecomic. Tuttavia, pare che la star di Game of Thrones sia realmente interessata ad avere un futuro nel MCU.
“Non ho idea se il mio personaggio avrà un futuro oppure no. Avevo letto qualcosa a proposito di chi potrebbe diventare. Quindi, c’è sicuramente la possibilità per una traiettoria più lunga”, ha spiegato Harington. “Io lo spero. Penso che Eternals sia solo la punta dell’iceberg per il mio personaggio. Ma davvero, non so cosa accadrà. Sono all’oscuro, esattamente come tutti gli altri. Cerco di non pensare troppo al futuro, e questo riguarda qualsiasi progetto che mi vede coinvolto. Anche quando facevo Game of Thrones, ad esempio, e stavamo girando la sesta stagione, non ho mai pensato che la settima poteva realmente accadere!”
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Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.
American Pie – Il matrimonio: trama, cast e curiosità sul film
Uscito al cinema nel 1999, American Pie è rapidamente diventato un cult epocale, nonché un grandissimo successo al box office. Il film, scritto da Adam Herz e diretto da Paul e Chris Weitz, combina in sé una serie di stereotipi sull’adolescenza statunitense, arricchiti però da situazioni comiche entrare ormai a far parte dell’immaginario comune. Da lì si è poi sviluppata una saga che conta ad oggi quattro capitoli principali e cinque lungometraggi spin-off. Dopo che anche American Pie 2 si affermò come un grande successo, nel 2003 è arrivato quello che rappresenta la conclusione di una trilogia, ovvero American Pie – Il matrimonio, diretto da Jesse Dylan (figlio del celebre Bob).
In questo terzo film vengono a mancare alcuni dei personaggi principali dei precedenti due, come Oz, Sherman, Jessica e Heather, queste ultime due rispettivamente interpretate da Natasha Lyonne e Mena Suvari. Nonostante ciò, però, il film rimane fedele ai canoni della saga, presentando una serie di situazioni assurde e al limite del volgare condite tuttavia da buoni sentimenti di fondo. Il gruppo di amici protagonisti conosciuti grazie ai primi due film è ora cresciuto e si trova a vivere nuove esperienze, senza però perdere la goliardia che li ha sempre caratterizzati. Anche American Pie – Il matrimonio si affermò come un grande successo, con un incasso di oltre 230 milioni.
Il nome della saga è ormai memorabile e vanta numerosi fan in tutto il mondo. Impossibile non vedere dunque anche questo memorabile terzo capitolo, il quale nove anni dopo ha avuto un ulteriore sequel intitolato American Pie: Ancora insieme, vera e propria reunion del cast originale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
American Pie – Il matrimonio: la trama del film
Conclusi gli studi al college, Jim è ancora innamoratissimo della stravagante Michelle, con la quale si appresta ora a convolare a nozze. Mentre i due tentano di organizzare qualcosa di sobrio e privo di eccessi, aiutati dagli amici Kevin, Finch e Cadence, la sorella di Michelle, Steven Stifler ha invece altri piani. Non potendo credere, né accettare, che il tempo sia passato portando lui e i suoi amici dall’essere lupi da festa a uomini pronti al matrimonio, egli intende dar vita almeno ad un’ultima folle avventura. Proprio per via della sua tendenza agli eccessi, però, Jim decide di non invitarlo al matrimonio.
Stifler, tuttavia, riesce ad autoinvitarsi con la promessa di comportarsi bene. Il patto, ovviamente, non dura a lungo, e ben presto Stifler svela le sue vere intenzioni dando vita ad un addio al celibato particolarmente pericoloso per il matrimonio di Jim. Quando la situazione sembrerà prendere brutti risvolti, Stifler e gli altri dovranno a quel punto rimediare agli errori, cercando di salvare la relazione di Jim. Con un susseguirsi di situazioni esilaranti e disastrose, il gruppo di amici capirà anche di non aver perso la propria voglia di fare festa e stare sempre insieme.
American Pie – Il matrimonio: il cast del film
Come anticipato, diversi degli interpreti principali dei primi due film non hanno qui ripreso il loro ruolo. Jason Biggs, però, torna ad interpretare l’immancabile Jim Levenstein, mentre Alyson Hannigan riprende per la terza volta il ruolo di Michelle Flaherty. Oltre alla saga di American Pie, l’attrice è particolarmente nota per aver interpretato Willow in Buffy l’ammazzavampiri e Lily in How I Met Your Mother. Eddie Kaye Thomas, invece, torna ad interpretare un altro dei personaggi iconici della saga, ovvero Paul Finch. Thomas Ian Nicholas, infine, è Kevin Myers, il ragazzo più ordinato e organizzato del gruppo. In questo terzo film, tuttavia, il personaggio ha avuto meno rilevanza rispetto agli altri della saga.
Seann William Scott, divenuto celebre per il ruolo di Steve Stifler e visto in quell’anno anche in Il tesoro dell’Amazzonia, si era detto non certo di riprendere il personaggio per un terzo film. Quando gli fu proposta la sceneggiatura, dove Stifler ha un ruolo molto maggiore rispetto agli altri capitoli, egli decise però di accettare. Ad interpretare Cadence, la sorella di Michelle, vi è l’attrice January Jones, divenuta poi celebre per il ruolo di Betty Draper in Mad Men. L’immancabile Eugene Levy torna ad interpretare Noah Levenstein, il padre di Jim. Ad oggi, egli è l’unico attore ad aver recitato in tutti i film della saga. Jennifer Coolidge, divenuta un’icona con il ruolo della mamma di Stifler, riprende il personaggio anche in questa occasione.
America Pie – Il matrimonio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. American Pie – Il matrimonio è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 13 settembre alle ore 21:15 sul canale Italia 2.
Fonte: IMDb
Hawkeye: ecco il primo trailer della nuova serie Disney+
Arriva dall’account Instagram di Marvel Studios il primo trailer originale di Hawkeye, la nuova serie Disney+ che vedrà tornare in scena Clint Barton/Occhio di Falco, ancora una volta interpretato da Jeremy Renner. Ma non sarà solo, perché con lui, co-protagonista della serie, ci sarà Kate Bishop, che ha il volto di Hailee Steinfeld.
La serie amplia il Marvel Cinematic Universe e lo accompagna nella Fase 4.
Vi ricordiamo che Hawkeye fa parte della prima ondata di serie tv prodotte dai Marvel Studios che avrebbero dovuto uscire su Disney+ a partire dall’autunno 2020. Il primo spettacolo doveva essere stato The Falcon and The Winter Soldier, ma la serie è stata ritardata a causa della pandemia di coronavirus che ha colpito la produzione. Altre serie tv includono WandaVision (sempre nel 2020?), Loki (primavera 2021) oltre a Hawkeye. Tutti vedranno i thespian del grande schermo che completano la serie.
Hawkeye è l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa parte della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si estenderà nel racconto seriale per debuttare su Disney+.
Ariaferma, la recensione del film di Leonardo Di Costanzo
Ariaferma è uno dei lungometraggi presentato fuori concorso alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Il regista Leonardo Di Costanzo era già stato nel 2012 al Lido di Venezia per la sezione Orizzonti con l’opera L’intervallo che gli fece aggiudicare il David di Donatello come miglior regista esordiente.
Di formazione documentaristica, Di Costanzo nel corso dei suoi lavori si è sempre focalizzato sulla situazione campana ferita dalla Camorra, senza però raccontarne necessariamente la violenza e la brutalità, quanto il sottofondo del mondo che vi abita accanto, e questo in particolar modo nel momento in cui si è avvicinato al cinema di finzione.
Ariaferma, la trama
Ariaferma ha un’ambientazione e un contesto leggermente differenti rispetto alle scelte che il regista ha fatto fino ad oggi. La storia si svolge all’interno di un carcere non realmente esistente, in un luogo non meglio identificato, ma che parrebbe essere la Sardegna. Appena svuotato per essere poi definitivamente chiuso, vi viene effettuato il trasferimento di tutti i detenuti tranne dodici (tra questi Silvio Orlando, Salvatore Striano e Pietro Giuliano), che non possono essere immediatamente spostati perché la loro destinazione è in un posto sovraffollato.
La vecchia direttrice (Francesca Ventriglia) convoca allora alcuni della polizia penitenziaria che prima erano impiegati lì (Toni Servillo, Fabrizio Ferracane e Leonardo Capuano), felici perché se ne sarebbero andati a breve, comunicandogli invece la notizia del loro temporaneo trattenimento, che accolgono chiaramente con sorpresa e riluttanza.
Da quel momento inizia il nuovo assestamento che comporterà la riorganizzazione di equilibri interni ed esterni, tra carcerati e secondini. Ed è interessantissimo il modo in cui viene tradotto attraverso gli screzi tra i poliziotti che increduli a volte rintuzzano le iniziative del capoposto (Servillo), perché spontaneamente le distanze si allentano e a momenti capita di rendersi conto di essere comunque tutti esseri umani.
Toni Servillo è sempre gigantesco nel rendere qualunque personaggio, ed è evidente che tanta della forza del film si regga sulla sua interpretazione. Il canto e controcanto principali del film son quelli tra lui e Silvio Orlando, che fa la parte del detenuto malavitoso Carmine Lagioia, e da una necessità parte una convivenza forzata da cui crescono piccoli spiragli di un’umanità in più. È vero che i ruoli non si possono abbattere, così come è vero che la ragione per cui gli uni e gli altri si trovano lì, ovviamente non è la stessa, e non è un facile e tediante romanticismo che vuol tirar fuori Leonardo Di Costanzo.
Ma la tenerezza di determinati episodi che si verificano, che coinvolgono per lo più il detenuto Fantaccini (Pietro Giuliano) in contrasto con un altro ottimo interprete come Fabrizio Ferracane – che fa il poliziotto cattivo Franco Coletti – sono una scusa ideale per il regista di provare a fare il quadro di un micro mondo in cui si aprono gli occhi e, anche se né il passato né il futuro si possono gestire, nel presente basta davvero un minimo gesto di conforto a far la differenza tra il sollievo e la disperazione.
Servillo e Orlando sono il centro del racconto
Una cosa certa è che la struttura del film è interamente avvolta attorno agli attori Servillo e Orlando, il primo conferisce personalità a tutto ciò che fa, come una sorta di Re Mida, tanto che persino il boss Carmine Lagioia ne subisce il carisma attoriale, e non sempre questo risulta coerente con il ruolo che gli è stato affidato.
Nell’essere una piacevole fiaba color ruggine e cemento, a tratti fa affacciare sull’amarezza del mondo che racconta. Ma non in maniera continuativa, tant’è che capita a volte di dirsi che sì, sarebbe bello.
Ma, se la credibilità a volte tentenna, è sempre adorabile assistere alla creazione di una storia anche solo grazie al modo in cui viene resa dal cast. L’idea di Di Costanzo è fondamentalmente buona, ma risulta complessivamente debole nella sua realizzazione finale.
Il ragazzo più bello del mondo, recensione del film su Björn Andrésen
A cinquant’anni dall’uscita di Morte a Venezia di Luchino Visconti, Il ragazzo più bello del mondo esplora la dimensione privata di Björn Andrésen, che fu Tadzio nel film. In sala dal 13 settembre, distribuito da Wanted Cinema, con Films Boutique, Juno Films, Mantaray Film, il documentario diretto da Kristina Lindström e Kristian Petri ha partecipato al Sundance Film Festival 2021.
La storia di Björn Andrésen
Il ragazzo più bello del mondo è la storia di un quindicenne svedese che incontra improvvisamente il successo sulla sua strada, un giorno del 1970, quando Visconti arriva a Stoccolma per cercare l’interprete di Tadzio nel suo prossimo film, Morte a Venezia. Cerca un ragazzo biondo dallo sguardo enigmatico e quando Bjorn appare di fronte a lui, capisce di aver trovato la persona giusta. Da allora la vita del giovane Björn Andrésen cambia completamente. È destinato a diventare un idolo dell’occidente e non solo. Ma chi era Björn prima del successo? Un ragazzo introverso e amante della musica, voleva suonare. Dopo la morte della madre, frequenta il collegio. Poi, cresce con la nonna, che vuole farne una celebrità ad ogni costo. L’incontro con Visconti e il successo precoce travolgono un ragazzino ancora adolescente. L’industria del cinema lo sfrutta finché può e lui diventa quasi un oggetto in mani altrui. Gira il mondo: Parigi, Londra e perfino il Giappone. È una vera star e la sua bellezza diventa iconica. Infine, l’oggi. Dopo un matrimonio, una figlia, Robine, e un’altra tragica perdita, Björn vive in un piccolo appartamento in affitto a Stoccolma e alterna periodi di buio a periodi più sereni. Ha una compagna, Jessica, che lo sostiene, e ha recuperato il rapporto con Robine. Questo viaggio a ritroso nei luoghi della sua giovinezza, lo aiuterà forse a riconciliarsi con sé stesso e con quel turbolento periodo della sua vita.
Il ragazzo più bello del mondo illumina ciò che è sconosciuto
Alzi la mano chi non si è chiesto almeno una volta nella vita: come mai i protagonisti dei manga giapponesi anni ’70 sono spesso biondi, con gli occhi azzurri? Cioè, hanno lineamenti marcatamente occidentali, anziché nipponici? Il ragazzo più bello del mondo ha la risposta. Il volto angelico e diafano di Björn Andrésen, che ebbe un successo clamoroso in Giappone, ha ispirato un’intera generazione di disegnatori di manga. Parola di Riyoko Ikeda, creatrice di Lady Oscar. Vedere per credere. Questa chicca è solo un esempio dell’approccio adottato ne Il ragazzo più bello del mondo. Se un documentario può dirsi pienamente riuscito è proprio perché fa luce su qualcosa di misconosciuto. Adotta una prospettiva nuova. È ciò che fa il lavoro di Lindström e Petri: si muove dalla superficie all’essenza, lascia il personaggio per raccontare l’uomo Björn Andrésen. È un’operazione di restituzione quella che i registi fanno nei confronti di Bjorn. Dal documentario emerge infatti come il ragazzo sia stato trattato alla stregua di un oggetto da sfruttare, spremuto dall’industria cinematografica e dai manager di mezzo mondo, che hanno visto in lui, giovane, bello e inquieto, la gallina dalle uova d’oro.
Un uso sapiente delle fonti visive e dei mezzi espressivi
Dal punto di vista stilistico, il lavoro è un interessante mix di fonti e formati: le riprese di oggi, i filmati in super 8 con la cinepresa della nonna sul set di Morte a Venezia, i filmati ufficiali dal set, le interviste a Visconti, la premiere del film a Londra, a marzo 1971, in cui il regista dichiara per la prima volta che Björn è “il ragazzo più bello del mondo”, definizione che lo avrebbe accompagnato per sempre. Due mesi dopo, Cannes. Accanto a questo, la dimensione più intima: le poesie della madre e vecchi audio di Björn e della sorella Annike bambini, con la madre. Quest’alternanza vivacizza la narrazione, la rende varia e compone un mosaico che restituisce un quadro per la prima volta completo dell’uomo. La fotografia di Erik Vallsten contribuisce in modo determinante a delineare l’atmosfera del racconto e attraverso il contrasto tra luce e ombra si fa metafora dell’interiorità del protagonista. Anche le musiche di Anna Von Hausswolff e Filip Leyman accompagnano bene questo viaggio intimo. Il film mostra lo stesso Björn, che è musicista oltre che attore, suonare e cantare.
Un viaggio concreto e intimo assieme al protagonista
Il ragazzo più bello del mondo è un viaggio nel senso letterale del termine, perché Björn torna nei luoghi della sua giovinezza, ma è anche metaforico, interiore, estremamente sentito, dal valore forse catartico. Andrésen torna ad incontrare chi fu con lui protagonista di quel periodo, vecchi conoscenti e amici, ma finalmente ha spazio per raccontare alla telecamera come si sentiva, cosa ha vissuto realmente, al di là delle apparenze. Frasi come “Ero dannatamente solo”, oppure, in riferimento al periodo che seguì la presentazione del film a Cannes: “Lì tutta la baraonda ha avuto il sopravvento. Il circo ha avuto inizio”. “Era come se avessi uno stormo di pipistrelli attorno a me tutto il tempo. Un incubo!” non possono non restare impresse e far riflettere.
Traumi e lutti non
elaborati
Ciò che colpisce, poi, è scoprire una famiglia i cui componenti tendono a nascondere sé stessi agli altri, soprattutto il loro malessere. Dove i problemi non vengono affrontati, ma taciuti e gli eventi traumatici restano tali perché mai elaborati. Nella vita di Björn il primo grande trauma è la scomparsa e la morte della madre, che lui definisce: “una cercatrice, una bohemien con un’anima artistica”. Fotografa, poetessa, pittrice, giornalista, con una galleria d’arte, modella per Dior. Il suo allontanamento e la sua morte restano misteriosi. E in famiglia, come lui steso afferma, non se ne parlò mai. Stessa scelta era stata fatta riguardo al padre di Björn, e ancora oggi lui non conosce la sua identità. Una famiglia, insomma piena di segreti e di non detti, dove nascondere e rimuovere sembra essere un’abitudine. Lo spettatore può solo immaginare quanta sofferenza questo abbia provocato al giovane protagonista. A ciò si aggiunge, in età adulta, il dolore per la morte del secondo figlio, Elvin, che lo ha portato alla depressione e all’alcolismo.
Il ragazzo più bello del mondo, però, non punta al facile pietismo, ma è avvincente e spontaneo, proprio come il suo protagonista, che oggi di sé semplicemente dice: “Non mi sono mai considerato un attore. È andata così e basta”.
Non una celebrazione di Visconti
Quel che nel film non si trova, e chi se lo aspetta resterà deluso, è una celebrazione di Luchino Visconti a 50 anni dall’uscita di Morte a Venezia, che viene sì descritto come una figura carismatica: “Forte, severo, austero, spietato”, ma è lasciato sullo sfondo, per lasciare spazio alla figura di Andrésen. I due registi svedesi propongono un viaggio nel dietro le quinte di Morte a Venezia, nella vita del giovane protagonista, restituendo a Björn uno spazio d’espressione libera e alla sua storia un po’ di verità.
Johnny Depp a Roma ospite di Alice nella Città
Johnny Depp sarà ospite nella XIX edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, dedicata agli esordi, al talento e alle nuove generazioni diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, in programma dal 14 al 24 ottobre 2021 in due location d’eccezione: l’Auditorium Parco della Musica e, da quest’anno per tutta la durata della manifestazione, anche l’Auditorium della Conciliazione, che già nel 2019 aveva ospitato la première europea di Maleficent – Signora del Male alla presenza di Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer.
Johnny Depp arriverà nella Capitale per presentare “Puffins”, la web-serie animata prodotta da Iervolino & Lady Bacardi Entertainment e spin-off del film d’animazione “Arctic – Un’avventura glaciale”. Unica nel suo genere, la serie è formata da 250 episodi realizzati in formato mobile-short content, della durata di cinque minuti ciascuno, alla quale l’attore ha partecipato prestando la propria voce e i propri tratti somatici alla pulcinella di mare protagonista: Johnny Puff.
Johnny Depp a Roma ospite di Alice nella Città
La serie è incentrata sulle avventure vissute da Johnny e dal suo gruppo di simpatici amici, Tic e Tac, Didi e Pie, che vivono con la loro tribù di Puffin nella grande e tecnologica Tana di Otto, tricheco, abile ingegnere e collezionista. Tante missioni ma anche vicende legate alla vita quotidiana, all’interno delle quali si avrà modo di parlare ai bambini di alcuni temi importanti come l’inquinamento e la salvaguardia ambientale. La divulgazione e la sensibilizzazione saranno quindi il doppio scopo della serie che saprà intrattenere il giovanissimo pubblico divertendolo grazie a una successione di esilaranti gag.
Amatissimo dal pubblico di Alice nella Città, che da anni chiede di incontrarlo, Johnny Depp sarà a Roma anche per un omaggio legato ai personaggi che ha interpretato e che sono riusciti a entrare nell’immaginario di diverse generazioni, rendendolo uno degli attori più amati di sempre da “Edward mani di forbice” a “La fabbrica di cioccolato”, passando per la serie cinematografica “I Pirati dei Caraibi” e ancora “Alice in Wonderland”, “Alice attraverso lo specchio” e “Neverland – Un sogno per la vita”.
Come spiega il produttore Andrea Iervolino, presidente di ILBE, “si tratta della prima partecipazione dell’attore a un prodotto short-content, un progetto nuovo e avanguardista. Siamo orgogliosi che una figura del calibro di Johnny Depp abbia creduto nel nostro progetto e ne faccia parte attivamente, condividendo con la produzione idee e spunti creativi che daranno sicuramente un valore aggiunto ai Puffins”.
I Direttori di Alice nella Città, Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, commentano: “Ci sono attori che risultano inscindibilmente legati ad alcuni dei personaggi che hanno interpretato nella loro carriera e viceversa: Edward mani di forbice, Jack Sparrow, Willy Wonka, hanno vissuto avventure così epiche grazie anche al carisma di Johnny Depp. Attori come lui hanno dato anima e corpo a personaggi entrati nell’immaginario del pubblico di diverse generazioni e per questo, nonostante il tempo che passa, rimangono tra i più amati e iconici di tutti i tempi.”
What If… ?: le più grandi domande che ci lascia l’episodio sugli zombi
Il quinto episodio della serie What If… ? ci ha mostrato un mondo in cui la Terra e i suoi eroi più potenti sono rimasti vittime di un virus zombi. L’arco narrativo “Marvel Zombi” è stato uno dei più amati dai fan fin dalla sua uscita nel 2005/2006, ed è stato divertente vedere quella miniserie a fumetti prendere vita sul piccolo schermo. Naturalmente, anche quest’episodio – così come quello su Doctor Strange – pone alcune grandi domande sull’intero MCU. Scopriamo grazie a Screen Rant quali sono le principali…
1Perché Scarlet Witch è così forte?

Scarlet Witch è sempre stata ritratta come uno degli esseri più potenti dell’intero universo Marvel, e ora What If… ? l’ha anche resa l’unico personaggio conosciuto in grado di resistere alla cura degli zombi. Presumibilmente, questo è dovuto ai suoi poteri magici, che potrebbero essere in grado di tenere a bada l’influenza della Gemma della Mente.
Un’altra risposta potrebbe essere la seguente: poiché è stata essenzialmente creata dalla Gemma della Mente, è già alla stessa frequenza; di conseguenza, la Gemma non ha alcun effetto su di lei. Se Zombie Scarlet Witch può davvero resistere al potere di una Gemma dell’Infinito, potrebbe davvero essere il personaggio più potente dell’intero franchise. Il suo ruolo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness potrebbe confermare questa teoria
MCU: Florence Pugh vuole che Yelena si unisca a Scarlet Witch o Loki
In Black Widow, Natasha si reca a Budapest dopo aver ricevuto un messaggio dalla sorella Yelena, con la quale ha condiviso l’esperienza della Stanza Rossa. In seguito, si riuniscono alle loro figure genitoriali surrogate, ossia Melina Vostokoff e Guardiano Rosso. Insieme, i quattro distruggono la Stanza Rossa e cancellano un po’ di note rosse dai loro rispettivi registri prima di dire addio a Natasha.
Nella scena post-credits, che si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame, vediamo Florence Pugh che si prepara a riprendere il ruolo di Yelena nell’attesa serie Hawkeye in arrivo a novembre su Disney+. Ora, in una recente intervista con Firstpost, a Pugh è stato chiesto se ci sono dei personaggi dell’universo Marvel a cui vorrebbe che Yelena si unisse. La risposta dell’attrice riguarda i due personaggi forse più cruciali dell’intera Fase 4 del MCU.
“Sono sempre stato incuriosito da Scarlet Witch”, ha spiegato. “Mi piace che sia un altro personaggio altrettanto bizzarro. Penso che se Yelena dovesse imbattersi in qualcuno del MCU che è altrettanto supponente e innamorato dell’idea di prendere a culi ognuno di loro, allora penso che probabilmente troverebbe anche Loki molto interessante, perché in un certo senso è quello che fa anche lui.”
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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.
Doctor Strange 2: quanto tempo sarà trascorso dagli eventi di WandaVision?
Doctor Strange in the Multiverse of Madness è uno dei progetti dei Marvel Studios su cui vige il più assoluto mistero. Tuttavia, Cosmic Circus afferma di aver appreso alcuni nuovi dettagli su ciò che dovremmo aspettarci dal film.
Fino ad oggi, a seguito soprattutto degli eventi di WandaVision, ci sono state molte teorie contrastanti sul ruolo che Scarlet Witch avrà nel film, se sarà un’antagonista oppure uno degli alleati di Strange. Ora, la fonte rivela che saranno trascorsi due anni dall’ultima volta che abbiamo visto Wanda Maximoff nella serie Disney+, e sembra che il tempo che l’Avenger ha trascorso a studiare il Darkhold abbia avuto un impatto significato sulla sua prospettiva del mondo.
A quanto pare, il sequel di Doctor Strange vedrà lo Stregone Supremo costretto a prendere una decisione molto difficile: rispettare il giuramento di Ippocrate che ha fatto in qualità di medico, ossia quello di non fare del male, oppure uccidere “qualcuno” che sta mettendo a rischio la realtà stessa. Quel qualcuno potrebbe essere proprio Scarlet Witch, poiché sembra che “le azioni di Wanda costringeranno Stephen e gli stregoni di Kamar-Taj (tra gli altri) a intervenire nel tentativo di sottomettere Wanda”.
Il sito aggiunge che, finalmente, la profezia di Agatha Harkness sul rischio che rappresenta Wanda si avvererà nel sequel. Tuttavia, con l’aumentare dei poteri di Scarlet Witch, la minaccia che rappresenta “sarà troppo grande da gestire per qualsiasi persona”. Alla fine, Strange dovrà scegliere tra tentare di salvare la vita di Wanda o farla finita, “con il Multiverso che pagherà le conseguenze della sua decisione”.
Sarà davvero così? Non dimentichiamoci che alla fine di WandaVision, abbiamo sentito Billy e Tommy, i figli di Wanda, cercare la loro madre, quindi è probabile che saranno proprio loro il motivo per cui Wanda viaggerà attraverso il Multiverso, cosa che potrebbe mettere la realtà a serio rischio di essere distrutta.
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Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.
La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.
The Good Doctor 5: promo dalla quinta stagione
Il network americano ABC ha diffuso il promo di The Good Doctor 5, l’attesa la prossima quinta stagione della serie medica della ABC The Good Doctor.
The Good Doctor 5
The Good Doctor 5 è la quinta stagione della serie tv The Good Doctor creata da David Shore per il network americano della ABC. La trama di The Good Doctor 5 non è stata ancora resa nota.
In The Good Doctor 5 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy, Antonia Thomas come Dr. Claire Browne, Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez, Hill Harper come Dr. Marcus Andrews, Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman, Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever. La serie è di Sony Pictures Television e ABC Studios. David Shore è il produttore esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David Kim e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios fanno parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21 Television Studios.
Ghosts: trailer “Haunting”
Il network americano CBS ha diffuso il trailer “Haunting” di Ghosts, la nuova serie tv con protagonisti con Rose McIver e Utkarsh Ambudkar.
Ghosts, la serie tv
Ghosts è la nuova serie tv americana creata da Joe Port e Joe Wiseman e basata sul format UK della BBC.
La serie è una commedia a telecamera singola sull’allegra giornalista freelance Samantha (Rose McIver) e lo chef emergente Jay (Utkarsh Ambudkar), che gettano al vento cautela e denaro quando decidono di convertire un’enorme tenuta di campagna fatiscente che hanno ereditato in un bed & breakfast, solo per scoprire che è abitato dai molti spiriti dei residenti deceduti che ora lo chiamano casa.
Le anime dei defunti sono un gruppo affiatato ed eclettico che include un impertinente cantante lounge dell’era del proibizionismo, un pomposo miliziano del 1700, un hippie degli anni ’60 appassionato di allucinogeni, un leader delle truppe scout degli anni ’80 eccessivamente ottimista, un esploratore vichingo ossessionato dal merluzzo 1009, un brillante fratello finanziario degli anni ’90, un nativo sarcastico e spiritoso del 1500, e una donna di società e moglie di un barone rapinatore del 1800 che è l’antenato di Samantha, solo per citarne alcuni. Ad aumentare l’ansia degli spiriti per i cambiamenti in arrivo nella loro casa c’è la consapevolezza che Samantha è la prima persona dal vivo che può vederli e ascoltarli.
Jesse Eisenberg sulla possibilità di tornare a essere Lex Luthor nel DCEU
Jesse Eisenberg ha interpretato il celebre villain Lex Luthor in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016, per poi apparire nella seconda delle due scene post-credits di Justice League: nella scena in questione si scopre che Lex Luthor è riuscito ad evadere da Arkham e che ha assoldato il mercenario Slade Wilson, alias Deathstroke, per mettere insieme un proprio gruppo di supercriminali.
Adesso, in una recente intervista con ComicBookMovie, Jesse Eisenberg ha ricordato i tempi trascorsi nei panni di Luthor e discusso in merito alla possibilità di tornare, un giorno, ad interpretare il cattivo in uno dei prossimi progetti del DCEU. Eisenberg ha ammesso che gli sarebbe piaciuto interpretare di nuovo il personaggio, ma quando gli è stato chiesto se si fosse lasciato l’antagonista alle spalle definitivamente, ha risposto che non ha idea di quale potrebbe essere il suo futuro al cinema.
“Probabilmente, sono l’ultima persona a conoscere la risposta a questa domanda, perché non so come prendano queste decisioni”, ha spiegato l’attore in merito ad un eventuale ritorno del suo Luthor. “Sai, io provengo dal teatro, dove reciti un ruolo anche 200 volte di seguito e dove solo tu sai come ha funzionato davvero la tua performance. Cosa posso dire… Mi piacerebbe interpretare di nuovo il personaggio, ma non dipenda da me. Molto spesso capita che un attore abbia voglia di interpretare di nuovo un personaggio, ma in questo caso specifico è qualcosa che sfugge totalmente al mio controllo.”
Di recente abbiamo visto Jesse Eisenberg di nuovo nei panni di Lex Luthor in Zack Snyder’s Justice League, la versione originale del cinecomic ad opera di Zack Snyder, disponibile in Italia su Sky e NOW. Nell’epilogo della Snyder Cut è possibile vedere la scena girata in origine con i personaggi di Luthor e Deathstroke (modifica in seguito per la versione cinematografica), in cui il ricco e potente magnate rivela a Slade Wilson la vera identità di Batman.
Big Sky 2: il promo “Something Bigger”
Il network americano ABC ha diffuso il promo “Something Bigger” di Big Sky 2, l’annunciata seconda stagione della serie tv Big Sky
Iscriviti a Disney+ per guardare gli episodi di Big Sky e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.
“Big Sky” riserva sorprese per la seconda stagione
Big Sky 2
Big Sky 2 è la seconda stagione della serie tv Big Sky creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television. Big Sky in streaming è disponibile su Star, il nuovo canale per adulti di Disney+.
Quando i detective privati Cassie Dewell e Jenny Hoyt si riuniscono per indagare su un incidente d’auto fuori Helena, nel Montana, scoprono presto che il caso potrebbe non essere così semplice come sembra. Mentre svelano il mistero dell’incidente, i loro mondi si scontreranno con una banda di adolescenti ignari, un volto civettuolo del passato di Jenny e un feroce outsider deciso a trovare risposte. Basato sulla serie di libri di CJ Box e interpretato da Kylie Bunbury e Katheryn Winnick, “Big Sky” va in onda il GIOVEDI (10:01-11:00 EDT) su ABC.
La serie racconta degli investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
Eternals: Chloé Zhao ha convinto la Marvel usando come riferimento Villeneuve
La regista Chloé Zhao ha rivelato un aneddoto decisamente interessante in merito alla genesi di Eternals, il nuovo attesissimo film dei Marvel Studios che arriverà nelle sale a novembre.
Come riportato da Slash Film, di recente Chloé Zhao ha parlato con Denis Villeneuve, regista dell’attesissimo Dune, per il noto magazine Harper’s Bazaar. Durante la conversazione tra i due cineasti, Zhao ha confidato a Villeneuve che le piacerebbe lavorare come assistente ad uno dei suo film e che, quando ha presentato ai Marvel Studios la sua idea per Eternals, ha usato dei fotogrammi dei suoi film come riferimento. Zhao ha giustificato la cosa dicendo di essere molto attratta dai regista che hanno un legame molto forte con la costruzione di nuovi mondi.
“Vorrei fare domanda per lavorare come tua assistente su uno dei tuoi set”, ha dichiarato Chloé Zhao rivolgendosi a Denis Villeneuve. “Quando sono andato alla Marvel per presentare Eternals, ho usato dei fotogrammi dei tuoi film come riferimento. Sono attratta dai registi che sono così riconoscibili quando si tratta della costruzione di un mondo. Quando guardo i tuoi film, anche se appartengono a generi diversi, da Prisoners a Sicario, ad Arrival e Blade Runner 2049, sento davvero che sei riuscito a costruire dei mondi talmente viscerali che mi sembra di percepirli, quasi come se potessi toccarli.”
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- Il trailer ufficiale del film di Chloé Zhao
Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.
9-1-1 5: due promo dai nuovi episodi
Il network americano ABC ha diffuso due nuovi promo di 9-1-1 5, l’attesa quinta stagione di 9-1-1.
Dai creatori Ryan Murphy e Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip/Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nei più situazioni spaventose, scioccanti e al cardiopalma. Questi soccorritori devono cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili con la risoluzione dei problemi della propria vita. La serie provocatoria vede la partecipazione della candidata all’Oscar e all’Emmy Award Angela Bassett (“American Horror Story”, “Che c’entra l’amore”) e l’attore candidato all’Emmy Award e al Golden Globe Peter Krause (“The Catch”, “Six Feet Under “).
9-1-1 5
9-1-1 5 è la quinta stagione della serie 9-1-1 creata da Ryan Murphy e Tim Minear per il network americano FOX. Dai creatori Ryan Murphy e Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip / Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nel più situazioni spaventose, scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili nel risolvere i problemi della propria vita.
In 9-1-1 5 protagonisti sono Athena Carter Nash, (stagione 1-in corso), interpretata da Angela Bassett, Robert “Bobby” Nash (stagione 1-in corso), interpretato da Peter Krause, Evan “Buck” Buckley (stagione 1-in corso), interpretato da Oliver Stark, Henrietta “Hen” Wilson (stagione 1-in corso), interpretata da Aisha Hinds, Howard “Howie”/”Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato da Kenneth Choi, Michael Grant (stagione 1-in corso), interpretato da Rockmond Dunbar, Abigail “Abby” Clark (stagione 1, guest star stagione 3), interpretata da Connie Britton, Madeline “Maddie” Buckley Kendall (stagione 2-in corso), interpretata da Jennifer Love Hewitt, Edmundo “Eddie” Diaz (stagione 2-in corso), interpretato da Ryan Guzman, May Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata da Corinne Massiah, Harry Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretato da Marcanthonee Jon Reis.
Suicide Squad: il regista di Warrior spiega perché WB rifiutò il suo sequel
Prima che la Warner Bros. ufficializzasse il progetto The Suicide Squad ad opera di James Gunn, il ritorno sul grande schermo della Task Force X è stato in una sorta di limbo per diverso tempo. Inizialmente, la major aveva intenzione di realizzare un sequel diretto del film di David Ayer uscito nel 2016, che tuttavia non avrebbe visto il ritorno del regista dietro la macchina da presa.
Per quel sequel, infatti, la Warner aveva ingaggiato Gavin O’Connor, regista di Warrior e The Accountant. Su quel progetto non abbiamo mai saputo molto, in realtà, ma ora è stato proprio il regista a parlarne durante una recente intervista con The Playlist, spiegando i motivi che hanno poi spinto lo studio ad annullare tutto. Come spiegato dallo stesso O’Connor, all’inizio la WB voleva un film molto più dark, dai toni più seri.
“Cosa è successo con quel sequel? Avevo firmato un contratto per scrivere una sceneggiatura. Loro sapevano cosa stavo scrivendo, perché quando si lavori a certi livelli, con un certo tipo di budget, nessuno si limita a scrivere qualcosa senza spiegare ai piani alti di cosa si tratta”, ha spiegato Gavin O’Connor. “Era piaciuto a tutti. Poi, durante l’ultima fase di scrittura, c’è stato un cambio totale all’interno della DC, e quando è successo, volevano che il sequel fosse più vicino ai toni della commedia. I nuovi capi volevano un film divertente, diverso da quello che stavo scrivendo.”
Le info su Suicide Squad
Suicide Squad è un film del 2016 diretto da David Ayer con Will Smith, Margot Robbie, Jared Leto, Joel Kinnaman, Jai Courtney, Cara Delevingne, Viola Davis, Scott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin Downes e David Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito alla morte di Superman avrà il compito di difendere l’umanità da ogni genere di minaccia.
The Morning Show 2: “We’re Back” Featurette
Apple TV+ ha diffuso la nuova featurette “We’re Back” di The Morning Show 2, la seconda stagione della serie The Morning Show è l’attesa serie targata Apple TV+ che vede protagonisti Jennifer Aniston, Reese Witherspoon, Steve Carell.
Da un’idea di Kerry Ehrin, che è anche showrunner e produttore esecutivo, “The Morning Show” è prodotto da Michael Ellenberg con Media Res, insieme a Jennifer Aniston e Kristin Hahn, per conto di Echo Films, Reese Witherspoon e Lauren Neustadter, con Hello Sunshine, e Mimi Leder, che dirige anche diversi episodi.
The Morning Show 2 in streaming debutterà da venerdì 17 settembre su Apple TV+.
Indiana Jones 5 introdurrà il nuovo protagonista del franchise?
È da tempo ormai che si vocifera che Indiana Jones 5, l’atteso quinto capitolo della celebre saga che sarà diretto da James Mangold, servirà come ultima apparizione di Harrison Ford nei panni dell’iconico e amato avventuriero. La domanda sorge, dunque, spontanea: cosa accadrà dopo?
È difficile immaginare che il franchise venga nuovamente accantonato a tempo indeterminato, soprattutto ora che la saga è di proprietà della Disney (in seguito all’acquisizione di Lucasfilm nel 2012). A tal proposito, nelle ultime ore ha iniziato a prendere sempre più piedi un interessante rumor che riguarda proprio il futuro del franchise, ovviamente non ancora confermato in via ufficiale.
Come riportato dal Daily Mail, infatti, pare che Indiana Jones 5 – che non ha ancora un titolo ufficiale – rappresenterà un vero e proprio passaggio di consegne. Secondo la fonte, il personaggio di Phoebe Waller-Bridge, che verrà ufficialmente introdotto nel nuovo film, prenderà il posto di Ford come nuovo volto di Indiana Jones. Sempre secondo la fonte, la star di Fleabag interpreterà l’assistente di Indy nel quinto attesissimo capitolo, per diventare poi la prima protagonista femminile del franchise nei film che verranno.
La fonte scrive: “Alcuni insiders affermano che Kathleen Kennedy, la produttrice del franchise, è desiderosa di apportare modifiche ‘grandi e audaci’ alla saga, e queste includono anche il rendere il personaggio principale una donna”. Si tratta di una prospettiva alquanto interessante, che tuttavia potrebbe dare vita alle solite ingiustificate polemiche. Dopotutto, un riavvio totale del franchise è l’unica vera opzione per poter riuscire a far vivere la saga ancora a lungo. Restiamo in attesa di un’eventuale smentita o conferma.
Cosa sappiamo di Indiana Jones 5
James Mangold (Logan – The Wolverine) sarà il regista di Indiana Jones 5 al posto di Steven Spielberg, che invece aveva diretto tutti gli altri capitoli precedenti della saga. A bordo del progetto torna invece John Williams, già compositore dell’iconica colonna sonora che accompagna il personaggio da 40 anni. Nel cast, oltre a Harrison Ford, ci sarà anche Phoebe Waller-Bridge. Le riprese dovrebbe partire in primavera.
Prima dell’ingaggio di Mangold, la sceneggiatura era stata affidata a David Koepp, he ha poi lasciato il progetto insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio 2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9 Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022.
What We Do in the Shadows 3×04: promo e trama dall’episodio
Il canale americano FX ha diffuso il promo e la trama di What We Do In The Shadows 3×04, il quarto episodio della terza stagione di What We Do In The Shadows.
In What We Do in the Shadows 3×04 che si intitolerà “The Casino” I vampiri si imbarcano in un viaggio da cui potrebbero non tornare mai più. Scritto da Sarah Naftalis;
What We Do In The Shadows 3×04
What We Do In The Shadows 3 è l’annunciata terza stagione della serie comica What We Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.
Nella terza stagione di What We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.
Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.
Matrix Resurrections: Lana Wachowski sul perché del ritorno di Neo e Trinity
Durante una recente ospitata al Festival Internazionale della Letteratura di Berlino, la regista Lana Wachowski ha avuto la possibilità di parlare di Matrix Resurrections, spiegando il motivo che l’ha spinta a riportare indietro i personaggi di Neo (Keanu Reeves) e Trinity (Carrie-Ann Moss), entrambi morti durante gli eventi di Matrix Revolutions del 2003.
A quanto pare, la decisione di riportare in vita i due iconici personaggi è direttamente collegata alla vita privata della regista, che all’epoca della stesura dello script di Resurrections era alla ricerca di un modo per riuscire a superare alcuni grandi dolori personali. “Mio padre era morto, e poi erano morti anche un mio carissimo amico e mia madre. Non sapevo davvero come fare per elaborare quel tipo di dolore”, ha spiegato Lana.
“Non avevo mai sperimentato la morte così da vicino. Sapevo che le loro vite stavano per finire, eppure è stato lo stesso molto difficile. Il mio cervello è sempre stato alimentato dalla mia immaginazione e una notte, mentre piangevo e non riuscivo a dormire, all’improvviso è letteralmente esplosa nella mia mente questa storia. Non potevo più avere mio padre e mia padre con me, ma all’improvviso mi sono resa conto che potevo riavere Neo e Trinity, che sono probabilmente i due personaggi più importanti di tutta la mia vita.”
“È stato incredibilmente confortante avere di nuovo a che fare con quei personaggi, ed è stato in realtà anche molto semplice”, ha aggiunto la regista. “Molti potrebbero pensare che riportare in vita due personaggi morti potrebbe non funzionare. E invece io l’ho fatto! È stato un processo davvero semplice. Dopotutto, è questo che l’arte e le storie devono fare: darci conforto.”
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Matrix Resurrections vedrà nel cast il ritorno di Keanu Reeves, Carrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick, Toby Onwumere e Christina Ricci. L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
GiULiA, recensione del film di Ciro De Caro
Presentato nell’ambito delle Giornate degli Autori – Notti Veneziane a Venezia 78, GiULiA è il terzo film di Ciro De Caro, che il regista scrive insieme a Rosa Palasciano, anche interprete principale.
Giulia, che è costantemente divisa tra il bisogno di sentirsi a casa, amata e una selvaggia e sacrosanta voglia di libertà, si ritrova letteralmente in mezzo ad una strada e inizia, in maniera tutta sua, a cercare un rifugio e un posto nel mondo. Tra un illusorio desiderio di maternità e qualche espediente per sbarcare il lunario, passa i giorni più caldi di una torrida estate romana con dei personaggi dall’esistenza vuota, inafferrabili puri e meravigliosi come lei. In una sospensione fatta di niente (e di tutto) Giulia comprende che sta a lei decidere come vivere, o non vivere, la vita.
GiULiA, la recensione
La forza di GiULiA si situa nel fotografare in maniera così efficace e allo stesso tempo sospesa una situazione comune condivisa a seguito di un periodo tanto surreale quanto difficile per ognuno. Tuttavia De Caro non manca di sottolineare che la difficoltà è un aspetto della vita che tutti vivono in maniera differente: quello che per Giulia è complicato da affrontare, per il suo ex e per la sua famiglia non è altro che una nuova avventura. Ma questo perché ognuno reagisce alla vita con i propri strumenti.
L’immersione nella contemporaneità del film è un elemento prezioso e raro, nel cinema contemporaneo che ha deciso di fare finta che la pandemia non ci sia mai stata, e questo fa di GiULiA anche un documento importante della contemporaneità.
Il film si posa naturalmente tutto sulle spalle di Rosa Palasciano, inafferrabile, eterea, che sembra sfuggire allo stesso occhio dell macchina da presa e che crea comunque con lo spettatore un legame magnetico inedito, affascinante e respingente allo stesso tempo. Con lei, come compagni di viaggio insoliti, Fabrizio Ciavoni e Valerio Di Benedetto formano un trio equilibrato, perfettamente intonato con il mood del film e una specie di gruppetto di teneri freak, ognuno alla ricerca di un posto in quel mondo (questo) che sta impazzendo.
Non tutti riusciamo sempre a fare ciò che è bene per noi, non tutti abbiamo la forza di affrontare con lucidità le nostre difficoltà, ma GiULiA ci insegna che non dobbiamo farlo per forza, che la vita può essere anche lasciata scorrere via, senza cura per nessuno e niente, e che in questo può esserci una forma di pace, come sembra suggerirci l’ultima inquadratura del film.