Si è spento all’età di 90 anni
Douglas Rain, l’attore che prestò la voce a uno
dei più grandi cattivi della storia del cinema, il computer Hal
9000 di 2001: Odissea nello
spazio, film di Stanley Kubrick che
quest’anno festeggia il 50° anniversario.
Prevalentemente attore di teatro, il
suo ruolo più conosciuto al cinema è stato proprio quello del
computer nel film di Kubrick, ruolo che ha interpretato anche nel
sequel del film 2010: The Year We Made
Contact.
La sua voce iconica è diventata un
simbolo fondamentale nella fantascienza, con i suoi dialoghi con il
protagonista principale del film, il dott. Dave Bowman
(Keir Dullea). Tuttavia, il suo lavoro davanti
alla macchina da presa è stato scarso rispetto a quello nel teatro,
tanto che l’eredità di Rain si estende fino alla co-fondazione
dello Stratford Festival a Stratford, Ontario, Canada, dove ha
collaborato con tanti aspiranti attori. Douglas Rain è morto a St.
Marys, nell’Ontario, in Canada, di morte naturale.
Sono stati assegnati i
People’s Choice Awards 2018, e anche quest’anno i
premi assegnati dal pubblico dei grandi blockbuster di Hollywood
sembra ricalcare i successi al box office dell’anno appena
trascorso. Trai vincitori ci sono ovviamente i titoli Marvel Studios e gli attori e attrici che ad
essi hanno partecipato.
Di seguito tutti i vincitori dei People’s Choice Awards
2018
Al concorso di IULM e Noir
in Festival per il cinema italiano, ideato da Gianni
Canova in accordo con Giorgio Gosetti, concorrono sei film
finalisti scelti a insindacabile giudizio da Gianni Canova
e Giorgio Gosetti fra i noir di produzione italiana usciti
in sala nel corso dell’anno solare 2018.
I sei film finalisti verranno
proiettati fra il 3 e il 5
dicembre a Milano nella Sala dei 146 in
via Carlo Bo 7, con introduzione o del regista e/o di alcuni membri
del cast. A scegliere il vincitore sarà una giuria popolare di
giovani studenti e di appassionati, guidata da un Presidente
affiancato da due critici cinematografici. Dopo una discussione
collettiva al termine di ogni proiezione, i membri della giuria
potranno esercitare il proprio diritto di voto deponendo la scheda
con il loro giudizio nell’urna appositamente predisposta. La
graduatoria finale indicherà il vincitore. In caso di parità, il
voto del Presidente sarà determinante. Il risultato finale verrà
annunciato, alla presenza del premiato, il 6 dicembre al Teatro
Sociale di Como, nel corso della serata di apertura della parte
comasca del Festival.
Ride di Jacopo Rondinelli
lunedì 3 dicembre, ore 17 | introducono il film il regista
Jacopo Rondinelli e l’attore Lorenzo Richelmy
Una storia senza nome di Roberto
Andò
lunedì 3 dicembre, ore 21 | introduce lo sceneggiatore
Angelo Pasquini
La terra dell’abbastanza di Damiano e
Fabio D’Innocenzo
martedì 4 dicembre, ore 17 | introduce il film il regista
Fabio D’Innocenzo
Sulla mia pelle di Alessio
Cremonini
martedì 4 dicembre, ore 21 | introduce il film il regista
Alessio Cremonini
Respiri di Alfredo Fiorillo mercoledì
5 dicembre, ore 17 | introducono il film il regista Alfredo
Fiorillo, l’attore Pino Calabrese e la
produttrice Angela Prudenzi
Dogman di Matteo Garrone
mercoledì 5 dicembre, ore 21 | introducono il film gli
attori protagonisti
Il Premio Caligari è in collaborazione con Istituto Luce
– Cinecittà.
“Da tempo sottolineo”, dice Gianni Canova, “che i
festival devono essere anche luogo di valorizzazione e riscoperta
del buon cinema che già esiste e non solo esasperata caccia alla
novità assoluta. Sono contento che, come già per il Premio Giorgio
Scerbanenco per la letteratura, anche il cinema italiano trovi al
Noir in Festival e alla IULM un’occasione di prestigio e di
confronto popolare. Anche in questo modo la nostra università si
conferma attenta al nuovo e al cinema di qualità”.
“La felice intuizione – nata un anno fa in seno a IULM e
sulla spinta di Gianni Canova – di scommettere sul cinema italiano
d’autore e di genere insieme, ha messo rapidamente radici e il
Premio Caligari è ormai una realtà riconosciuta”, afferma
Giorgio Gosetti, “È bello che fin dal nome ricordi un vero
autore, tanto appartato quanto importante nel nostro cinema; è
significativo che anche quest’anno facciano parte della selezione
finale sia registi affermati e internazionali che giovani con una
originalità di sguardo vivo e non provinciale. Per tutte queste
ragioni, insieme a IULM e con la collaborazione di Istituto Luce –
Cinecittà, il Noir affida a una vera giuria, giovane e popolare, il
verdetto sul film noir dell’anno.”
Brandon Tv è la
nuova piattaforma online creata da Brandon Box, in
cui puoi trovare contenuti multimediali e racconti diretti agli
appassionati di fumetti, videogiochi e serie tv. Brandon
Tv nasce con l’intento di intersecare tre universi: il
mondo digital, il cartaceo e il cinema costruendo una realtà unica.
Ogni storia viene infatti raccontata sia attraverso video sia
attraverso testi narrati dal punto di vista di uno dei
personaggi.
I contenuti veicolati sono brevi, ma
non per questo poco intensi. Veloci da fruire con qualsiasi mezzo e
totalmente gratuiti, per consentire a chiunque di conoscere e
appassionarsi alla nostra nuova sfida.
Le storie di Brandon
Tv parlano di eroi della nuova generazione: giovani e
incoscienti ma anche ostinati e ambiziosi. Eroi che cadono ma poi
trovano il modo di rialzarsi.
The Ride è la prima web series
Brandon Box per BrandonTV
The Ride è la prima
web series della Brandon Tv: una corsa contro il
tempo in un futuro distopico, non troppo lontano dalla nostra
realtà. Unendo azione, fantascienza e romanticismo, racconta
l’amore impossibile tra due giovani, il viaggio on the road a bordo
di una moto post-apocalittica, le mura mastodontiche simbolo di un
mondo diviso in due. Un viaggio, non solo fisico ma soprattutto
esistenziale, in un mondo militarizzato circoscritto dalla
colossale barriera innalzata per separare il nord ricco, rigoroso e
potente dal sud dominato dal caos. Un’opera ingegneristica
supportata da dispositivi ultra-tecnologici, emblema di un futuro
prossimo in cui le più ataviche paure umane hanno preso il
sopravvento sulla ragionevolezza e il senso di umanità, quasi a
voler raccontare una possibile evoluzione/involuzione della
situazione attuale.
In un contesto dominato dalla paura,
l’amore resta il movente per cui vale la pena lottare: è così che
sullo sfondo fanta-politico della serie si inserisce la storia di
amore e di crescita interiore di Alberto, il nostro eroe, pronto a
tutto pur di ritrovare Simone. Il rapimento della ragazza è il
punto di svolta che dà inizio al viaggio di The Ride: il percorso
interiore di Alberto, il suo diventare adulto in una realtà
complessa. Supereroe senza superpoteri, Alberto parla ai giovani di
oggi trasmettendo un messaggio di forza, speranza e tenacia,
strizzando l’occhio in particolare agli appassionati dei genere
action, fantasy e fantascienza, senza dimenticare la componente
romance.
Realizzato con un alternarsi di
piani sequenza e veloci cambi di inquadratura, con riprese molto
ravvicinate e sempre in movimento che si avvalgono dell’uso di
droni e steadycam fusi nello stesso piano sequenza, The
Ride è il progetto pilota della Brandon
Tv, idea che nasce dall’incontro della Brandon
Box con il mondo del fumetto. La prima puntata di The
Ride è stata mostrata al pubblico il 26 Ottobre sul
Creator Stage dell’MCM Comicon di Londra e il 2 novembre in
occasione del Lucca Comics&Games. È disponibile online da
domenica 4 Novembre.
Rispetto alla scorsa
settimana, gli incassi calano al box office italiano.
Così Lo
Schiaccianoci e i Quattro Regni regge in
testa al botteghino con 1,7 milioni di euro raccolti alla sua
seconda settimana di programmazione. Il film Disney arriva dunque a
quota 7 milioni di euro.
Tutti lo
sanno apre in seconda posizione con 703.000 euro
incassati in 288 sale e registra una media pari a 2400 euro per
sala.
Il terzo gradino del podio è
occupato dalla new entry Notti Magiche, che debutta con
657.000 euro e una media per sala tutt’altro che incoraggiante pari
a 1700 euro.
Ti presento Sofia scende al quarto
posto con altri 612.000 euro con cui totalizza 2.357.000 euro,
mentre First
Man – Il Primo Uomo raccoglie altri 603.000
euro per un globale di 2.397.000 euro.
Ecco il primo divertentissimo
trailer di Toy Story
4, che annuncia l’uscita ufficiale del film durante la
prossima estate 2019. Di seguito potete vedere il video, condiviso
dall’account ufficiale di Instagram della Picar, in cui Woody,
Buzz, Jesse e tutti i giocattoli di Andy fanno un girotondo, fino a
che un oggetto che “non è un giocattolo” semina il panico.
A dirigere il film c’è Josh
Cooley, mentre la sceneggiatura è stata firmata
da Stephany Folsom, tra gli autori di
Thor: Ragnarok. Il film arriverà in sala il 21
giugno 2019. Il film racconterà della relazione tra Woody e
Bo Peep, che nel terzo film era stata venduta; Woody, con
l’aiuto di Buzz, cercherà di ritrovarla.
Il film-documentario Santiago,
Italia racconta, attraverso le parole dei protagonisti
e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al colpo di stato
dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di
Salvador Allende, e si concentra in particolare sul ruolo svolto
dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia
di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi
loro di raggiungere l’Italia.Prodotto da Sacher Film,
LePacte, Storyboard Media e Rai Cinema. Il film
uscirà al cinema giovedì 6 dicembre 2018 distribuito da Academy
Two.
Captain Marvelarriverà
nelle nostre sale a Marzo 2019 e tutto ciò che conosciamo finora
del cinecomic con Brie Larson sono le
immagini mostrate dal primo trailer ufficiale e
qualche indiscrezione trapelata in rete. Sul film i Marvel Studios mantengono cautamente il loro
accordo di “segretezza assoluta”, così da sorprendere gli
spettatori al cinema, tuttavia questo mistero non ha impedito ai
fan di formulare teorie e ipotesi sulle direzioni che prenderà la
trama.
Eccone 10 dedicate al film che
potrebbero effettivamente avverarsi:
Un “agente” Skrull infiltrato
Sono anni che i fan dei fumetti
Marvel attendono con ansia l’arrivo
degli Skrull
nell’universo cinematografico, visto l’enorme potenziale di questa
malvagia razza aliena la cui arma migliore è la loro capacità di
cambiare forma e impossessarsi dell’identità di altri personaggi.
Come mostrato dal trailer di
Captain Marvel, Carol incontrerà “e picchierà
duramente) uno Skrull in incognito che ha le fattezze di una
signora anziana, dunque è evidente che nel film potremmo assistere
all’invasione aliena. Possibile allora che una scena post-credits
riveli un personaggio del MCU importante (forse
anche un Vendicatore) che in realtà realtà non è altro che uno
Skrull sotto copertura? Così facendo il cinecomic con Brie Larson
creerebbe i presupposti per la trama di Secret
Invasion…
Marcus
Giudicata dai fan come una delle
peggiori storie della Marvel, la trama legata al
personaggio di Marcus ha dell’incredibile e
potrebbe realizzarsi anche nel film. Nei fumetti viene raccontato
di quando Carol Danvers si ritrova
incinta di nove mesi e dà alla luce un bambino capace di diventare
adulto in poche ore. Ma in che modo? Questi rivela infatti di
essere il figlio del viaggiatore
temporale Immortus, noto avversario degli
Avengers, e di aver impiantato un feto nel quale
ha trasferito la sua coscienza in Ms. Marvel dopo averla catturata
nel Limbo. Marcus è quindi il padre di se
stesso. Ora l’opzione più probabile è che nel film venga
accennato il suo nome come ex fidanzato di Carol, omaggiando i
fumetti e nient’altro.
L’alleanza di Ronan e Korath
Quando l’anno scorso la rivelazione
del cast ufficiale del film confermò il ritorno sulle scene di due
“veterani” del MCU, ovvero Ronan
l’Accusatore e Korath, entrambi
introdotti nel primo capitolo di Guardiani della
Galassia. Alleati di Thanos, saranno in Captain Marvel membri della
Kree Starforce insieme a Carol
Danvers, e secondo la teoria più plausibile, nel film succederà
qualcosa che li farà alleare contro l’eroina protagonista.
Moonstone
Nei fumetti Karla
Sofen è una psichiatra criminale che ha acquisito il
controllo di una gemma cosmica per diventare
Moonstone, e si è spesso scontrata con Carol Danvers,
a volte assumendo lei stessa l’identità di Ms. Marvel per i Dark Avengers di
Norman Osborn. Sulla carta potrebbe rappresentare il nemico
naturale dell’eroina in un eventuale sequel ma introdurla già in
questo primo film avrebbe senso; magari mostrando Karla come
psichiatra dell’Aeronautica che interroga Carol sul suo
passato…
La madre di Carol
Nei fumetti su Captain Marvel viene raccontata
la storia del ritorno a casa di Carol e l’attacco da parte di
alcuni alieni, che con sua grande sorpresa hanno incluso nel team
sua madre. Si scopre infatti che la donna è una cittadina
Kree che ha abbandonato la Terra anni prima e che
poi sposò il padre di Carol scegliendo di condurre una vita
tranquilla. Possibile che il film rispetti questa storyline,
spiegando che il percorso di supereroina scaturisce proprio da
queste origini cosmiche. Sarà invece Annette Bening a
interpretarla?
Jude Law è Mar-Vell
Se questa teoria non dovesse
rivelarsi vera, i fan rimarrebbero alquanto delusi. D’altronde nei
fumetti Mar-Vell viene introdotto come un grande
eroe, comandante Kree e fiero combattente, e
insieme a Carol ha formato un team vincente. Mar-Vell è anche il
responsabile dell’acquisizione – da parte dell’eroina – dei suoi
poteri, ma con Jude Law nel
cast quale miglior ruolo se non questo dovrebbe essere affidato
all’attore? Tutti gli indizi ci portano a questa ipotesi…
Law in un’intervista ha ammesso di
non poter dire il nome del suo personaggio ma si è limitato ad
affermare che sarà un uomo di fede ed un grande guerriero:
“Sarà guidato da una credenza divina del popolo Kree.
È una sorta di guerriero devoto. Indiscusso, conservatore ma
anche d’ispirazione. I poteri straordinari che possiede Carol
(Brie Larson), sono visti da lui come un dono e qualcosa che lei
deve imparare a controllare. È una cosa che si ripete nel corso del
film, l’apprendimento nel controllare le proprie emozioni e usare i
propri poteri con sapienza”.
Maria Lambeau
Oltre a Carol
Danvers, uno dei personaggi che ha assunto nei fumetti
l’identità di Capitan Marvel è Monica
Rambeau: abile pilota, viene colpita da un’ esplosione di
energia cosmica diventando una supereroina, e passa varie sventure
prima di stabilirsi su Photon e diventare uno dei massimi esponenti
dei Vendicatori. Sul film sappiamo che Lashana
Lynch vestirà i panni di Maria Lambeau,
co-pilota di Carol, e secondo una teoria la figlia di Monica
seguirà le orme di sua madre diventando un personaggio fondamentale
per il sequel.
Uno “scherzo” sul costume
È probabile che il film inserirà un
paio di battute in merito al passato dei costumi molto
“discutibili” di Carol Danvers. Nei fumetti, fino
all’arrivo di Kelly Sue DeConnick e Dexter Soy – che hanno
riavviato il personaggio – i lettori hanno sempre criticato
l’abbigliamento dell’eroina, dunque sarebbe plausibile che nel film
venga fatto un riferimento scherzoso con Carol che cerca di
adattarsi al look della Terra schernendo ciò che gli umani
(specialmente negli anni ’90) indossano.
Chewie
Lo scorso luglio una foto pubblicata
da Samuel L. Jackson direttamente
sul set di Captain Marvel aveva lasciato
immaginare che nel film sull’eroina avremmo rivisto un noto
“personaggio” dei fumetti originali. Nello scatto infatti
compariva la stampa di una bandiera dove sono erano stati
posti i due loghi dello SHIELD e dell’eroina sopra la sagoma di un
gatto. Da lì le speculazioni: ci sarà
anche Chewie, il gattino
di Carol Danvers, nel cinecomic?
Il nome dell’animaletto è un omaggio
alla saga di Star Wars, di cui Carol è grande
appassionata e che la sua controparte
originale venne portata nello spazio dalla padrona. Sarà
poi Rocket Raccoon a rivelare che Chewie
fa parte di una specie aliena felina conosciuta con il nome di
Flerken. Quindi Chewie non è un normale gatto di compagnia, ma un
animale dotato di superpoteri come il teletrasporto e la capacità di liberare oggetti
mostruosi dalla sua bocca. Ebbene queste teorie
sembrano esser state confermate dal primo poster ufficiale del
film, perché se notate in basso a sinistra appare proprio la sagoma
di Chewie.
Nick Fury perderà un occhio
Il rapporto tra il giovane
Nick Fury e Captain Marvel è chiaramente al
centro di questa storia. Fury è un agente S.H.I.E.L.D.
relativamente giovane, un “fantino da scrivania” che non avrebbe
mai immaginato di trovarsi faccia a faccia con quello che
inizialmente credeva fosse una creatura aliena. Il trailer di Captain
Marvel mostra Fury che lavora con la polizia,
fermandosi in un aeroporto dove Carol ha presumibilmente causato
qualche incidente. Passiamo poi a un’altra scena, con Nick che
chiede a Carol se è “di qui”. La risposta di Carol è che non è del
tutto sicura; continua a ricevere flash di ricordi che suggeriscono
che potrebbe benissimo venire dalla Terra dopo tutto. È
interessante notare che Fury era sull’orlo dell’abbandono dello
S.H.I.E.L.D. nel momento in cui incontra Carol. Questo suggerisce
che il film sia anche una storia di origine per Fury; il suo
incontro con Carol Danvers gli dà la motivazione per diventare uno
dei più grandi protettori della Terra.
In molti si stanno chiedendo quando
sarà ambientato Avengers 4.Infinity
War si chiude con il miglior cliffhanger di sempre per un
film Marvel, con il cattivo che
raggiunge il suo scopo e con un’ultima esile speranza: il simbolo
di Captain
Marvel, una richiesta d’aiuto lanciata nella galassia
da Nick Fury.
Il prossimo film collettivo
Marvel
Studios ci farà fare i conti con quel finale, ma quando,
esattamente, si svolgeranno i fatti del quarto film sugli
Avengers?
Secondo una fonte
attendibile, Avengers 4 sarà ambientato 5 anni dopo
Infinity
War. In questo modo, il MCU dovrebbe aggirare il dolore
inconcepibile che il gesto di Thanos provoca alla metà della
popolazione dell’universo, lasciandola priva dell’altra metà,
ridotta in cenere. Nonostante sia complicato provare a raccogliere
tutti gli elementi, proviamo, di seguito, a capire quali sono le
indicazioni a sostegno di questa teoria.
Cassie Lang
Una possibile
conferma del salto temporale di cinque anni arriva sotto forma di…
casting. Mentre la figlia di Scott Lang, Cassie, è stata
interpretata finora da Abby Ryder Fortson nei due film di Ant-Man,
sembra possibile che il personaggio possa essere interpretato da
un’altra attrice. Nell’aprile 2018, poco prima dell’uscita di
Infinity
War, è trapelata la notizia che la Marvel aveva scelto Emma Fuhrmann
come Cassie per Avengers 4. Il significato dietro
questa mossa è stato immediatamente evidente: Emma Fuhrmann ha
sette anni in più di Abby Ryder Fortson. Questo indica che Cassie è
cresciuta.
Naturalmente,
questo potrebbe essere rappresentato in modi molto diversi sullo
schermo. Ad esempio, per Avengers
4 ci sono anche rumors relativi ai viaggi nel tempo, e
quindi una Cassie più grande potrebbe semplicemente essere
giustificata in questo modo. Ma è difficile ignorare il pensiero
che un intervallo di cinque anni si adatta perfettamente alla
differenza di età di sette anni tra le giovani attrici che si
avvicendano nel ruolo della figlia di Scott Lang.
Il piano di Thanos
La motivazione di
Thanos nell’uccidere metà della vita nell’universo era dettata
dall’esigenza di bilanciare la popolazione alle risorse, per
portare equilibrio nell’intero cosmo. Se Avengers 4 fosse
ambientato davvero 5 anni dopo lo “schiocco” di Thanos, potremmo
avere davvero la percezione dell’esito del piano del Titano Pazzo;
dopo 5 anni i lutti si assimilano, nella maggior parte dei casi, il
mondo torna a funzionare e gli effetti della “pulizia imparziale”
di Thanos dovrebbero vedersi, ergo il mondo e tutto l’universo
dovrebbe funzionare meglio. Se questo dovesse essere giusto però
non ci dovrebbero essere ragioni per tornare indietro nel tempo,
cosa che quasi sicuramente avverrà nel film, viste le foto dal set.
E quindi, nonostante il dolore per la morte di molti eroi, le cose
andrebbero avanti per i Vendicatori rimasti. Ma sappiamo che alcuni
di loro torneranno, quindi non sarà così.
Dove sono i nostri
eroi?
Insieme agli ovvi
assestamenti emotivi verificatisi in 5 anni, ci sono anche alcune
situazioni logistiche che possono essere risolte sul lungo termine.
La questione del ritorno sulla Terra di Tony Stark da Titano, ad
esempio, potrebbe essere già archiviata, forse con l’aiuto di
Nebula. Anche se l’idea di un viaggio di ritorno da Titano di Tony
Stark in compagnia di Nebula potrebbe essere un elemento
interessante per la trama, sembra una dispersione di tempo,
rispetto a eventi più importanti che ci aspettiamo di vedere nel
film.
Quello che sembra centrale,
infatti, è il trauma personale di Tony, come punto nevralgico del
film: lui è il nemico di Thanos, lui ha avuto incubi per anni dopo
la battaglia di new York per colpa del Titano Pazzo, e adesso lui
gli ha tolto la speranza, uccidendo il suo pupillo, Peter Parker.
Infinity
War cominciava con Tony che parlava del futuro con
Pepper, pensando a un figlio, addirittura, e finisce con lui
disperato, solo e anche gravemente ferito, ricordiamolo.
Se Avengers
4 salta in avanti di cinque anni, ci sono molti pezzi
della trama di Stark che probabilmente saranno già a posto quando
il film inizierà. Non solo sarà già tornato da TItano, ma potrebbe
essere già sposato e con figlio a carico. Ovunque sia Tony, se
effettivamente saranno passati 5 anni, avrà una vita molto diversa
rispetto a quella che conduceva prima, e molti capelli bianchi in
più.
La riconciliazione tra Steve e
Tony
Un altro problema
sottolineato dai fan di Infinty War è stata la
mancanza della tanto attesa riconciliazione tra Steve Rogers e Tony
Stark. I due si erano letteralmente battuti l’uno con l’altro alla
fine di Capitan America: Civil War, e quando si
svolgono i fatti di Infinity War, Stark è ancora riluttante a
prendere il telefono e chiamare il suo ex “amico del lavoro”,
nonostante la minaccia dei servitori di Thanos che incombono sulla
Terra.
Gli sceneggiatori
di Infinity War hanno tentato di inserire una scena in cui i due
Avengers si trovavano nella stessa stanza insieme, ma il film
doveva essere Thanos-centrico, e la riunione è stata rimandata. La
scelta è comprensibile, ma un salto di 5 anni dovrebbe prevedere, a
rigor di logica, che i due si possano essere riconciliati in una
scena che non vedremo mai sullo schermo, dal momento che sembra
molto difficile che i due eroi possano essersi evitati per altri
cinque anni nelle conseguenze dello schiocco.
I viaggi nel tempo
Dalle foto
trapelate in rete che mostravano scene della Battaglia di New York,
è chiaro che Avengers 4 implicherà qualche
forma di viaggio nel tempo, cosa resa nota anche prima di
Infinity War. Che siano Tony Stark o Bruce Banner
coinvolti o, come sembra più probabile, che sia l’equipaggio di
Ant-Man a presentarsi per portare un po’ di “divertimento quantico”
alla storia, l’idea di tornare indietro nel tempo per sistemare le
cose (o capire o alterare il passato o qualunque cosa decidano di
fare) sembra essere la teoria preferita dai fan a questo
punto.
E l’idea di un
salto di cinque anni nel futuro continua ad aggiungere tasselli
interessanti a supporto dell’argomento. Dopotutto, se il viaggio
nel tempo è nel loro futuro, a chi importa il momento storico in
cui il film comincia, giusto? Potrebbe darsi che non appena tornare
indietro nel tempo diventa una cosa fattibile, i Vendicatori ancora
in vita provano a rimettere a posto le cose. L’unico timore in
questo caso è che la “vendetta” diluita nel tempo, potrebbe
sembrare noiosa.
I Vendicatori messi da parte
Un’altra teoria
diffusa e popolare suggerisce che in Avengers 4
vedremo finalmente il ritorno di Clint Barton – ma non
necessariamente di Occhio di Falco. Il Vendicatore che aveva scelto
gli arresti domiciliari e “la pensione” non tornerà come un
osservatore neutrale, ma molto probabilmente tornerà come Ronin, un
personaggio ispirato ai samurai e che sarà un essere mosso dalla
vendetta.
Per quanto riguarda
il divario di cinque anni? Potrebbe essere perfetto nel dare tempo
a Barton di ripresentarsi completamente rinnovato, sviluppando una
nuova identità. Dopotutto tutto quello che vuole è stare con la sua
famiglia e sarebbe adeguato scegliere di far fuori la sua famiglia
e di innescare la miccia della vendetta.
Hulk e Bruce Banner
Mentre
Avengers 4 è considerato a tutti gli effetti la
terza parte dell’arco narrativo dedicato a Hulk, ci si chiede quale
sarà l’esito che il salto di cinque anni avrà nella relazione tra
Hulk e Banner. Lo scienziato sarà abbastanza contrariato per il
fatto che Hulk ha rifiutato di farsi avanti nella battaglia contro
Thanos, nel Wakanda, dal canto suo, Hulk sarà comunque ancora
arrabbiato per il fatto che il suo “ospite” lo considera soltanto
uno strumento da sfoggiare in caso di necessità. Il gap di 5 anni
potrà senza dubbio dare tempo ai due di lavorare su questa rabbia
reciproca e magari di arrivare a quell’entità che potrebbe
chiamarsi Professor Hulk.
Collegare ogni cosa
L’MCU ha letteralmente dominato
l’arte del crossover, legando insieme i film senza rovinare nessuna
timeline o storia… fino a questo momento. Questa abilità è stata
dispiegata alla perfezione in Infinity
War. Ma il numero di personaggi, le trame e le parti
“pendenti” che devono essere intrecciate in Avengers 4 è quasi
scoraggiante.
Da una parte il
salto temporale complicare anche di più le cose. Se le cose
iniziano con un balzo temporale di cinque anni, finiranno alla fine
degli eventi di Infinity War, visti i viaggi nel tempo, o cinque
anni dopo? E se invece si concluderà nello stesso periodo di
Infinity War, come cambieranno le vicende viste negli altri
film?
L’ex regista di
Guardiani della Galassia, James Gunn, si è
lasciato sfuggire che il terzo film sarebbe stato ambientato dopo
Infinity War, senza fare riferimento ad Avengers
4. Visto che però l’assetto produttivo di Guardiani 3 si è
modificato a causa del licenziamento di Gunn, la cosa potrebbe non
essere più attendibile. Invece
Spider-Man: Far From Home, le cui riprese sono già
terminate, dovrebbe iniziare “immediatamente” dopo Avengers 4. Se
questo dovesse essere vero, l’avventura di Peter Parker lo vedrà
appena rinato, nello stesso momento della fine di Infinity War
oppure lo vedrà cinque anni più grande? Il fatto che sia comunque
ancora a scuola (come vediamo dalle immagini rubate dal set)
dovrebbe dare chiare indicazioni…
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle,
Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
In occasione dell’uscita di Widows – Eredità Criminale, la 20Th Century
Fox ha organizzato una lezione di KravMaga. Di
seguito il video della nostra esperienza:
Widows – Eredità Criminale è il nuovo film di
Steve McQueen, che torna alla regia cinque anni
dopo 12 anni schiavo traducendo sul grande schermo
la sceneggiatura di Gyllian Flinn (Gone
Girl, Dark Places), a sua volta ispirata alla serie
televisiva Le vedove.
Nel cast della pellicola, la cui
uscita è fissata al 16 novembre 2018, Viola Davis,
Michelle Rodriguez, Elizabeth
Debicki, Colin Farrell e Liam
Neeson.
Il film racconterà
la storia di quattro donne che, dopo la morte dei rispettivi
mariti coinvolti nella stessa rapina, decideranno di regolare
i conti con i loro assassini.
Ora che le riprese di Spider-Man: Far From
Home sono ufficialmente terminate è tempo di
domande e previsioni sul possiamo titolo della Fase 4
Marvel che riprenderà
le sorti di Peter Parker in seguito agli eventi di Avengers 4. La
produzione del cinecomic è durata circa tre mesi, e nella
maggior parte delle foto circolate in rete abbiamo visto Peter
Parker alle prese con Michelle, Flash Thompson, Ned Leeds e
gli altri compagni di scuola. Ma cosa conosciamo realmente della
trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?
E soprattutto, quali villain
vorremmo vedere nel sequel di Homecoming? Ecco 10 perfetti
candidati:
Norman Osborn
Dopo gli eventi di Avengers
4 e l’epica guerra degli eroi contro
Thanos, un altro villain dovrà occupare il posto
lasciato vuoto dal Titano Pazzo. E quale miglior candidato di
Norman Osborn potrebbe arrivare nel MCU per sconvolgere la vita dei
personaggi rimasti in vita? I fan dei fumetti sanno che Osborn è
l’alter ego di uno dei più famosi nemici di
Spider-Man, Green Goblin, ma
anche molto più di questo: è un genio criminale capace di diventare
perfino capo dello S.H.I.E.L.D. e leader dei Dark
Avengers. Ha denaro, potere e sufficiente influenza per
conquistare il mondo ed è abbastanza folle per riuscirci.
Riparatore
In Spider-Man:
Homecoming abbiamo visto Adrian Toomes
aka Avvoltoio e i suoi collaboratori ricavare ciò che restava della
tecnologia dei Chitauri e di
Ultron, con il personaggio di Phineas
Mason che riesce a capire come armare questa vecchia
ferraglia e trasformare tutti in super criminali. Di fatto il
Riparatore (Tinkerer) ha dato ad Avvoltoio e ai
due Shockers gli strumenti necessari per contrastare Spider-Man nel
film, e mentre Toomes è stato messo in cella, Mason è ancora in
libertà. E se tornasse in Far From Home
con nuovi progetti e nuove armi da sfoggiare contro Peter
Parker?
Black Cat
Pochi personaggi dei fumetti di
Spider-Man
hanno attraversato così tanti cambiamenti come Felicia
Hardy, alias Black Cat. Prima inizia nei
panni di una criminale, poi passa dalla parte di Spider-Man e
diventa un’anti-eroina e amante occasionale di Spidey, mentre più
tardi – quando Octopus prende il posto di Peter
Parker trasformandosi nell’Uomo Ragno Superiore – viene attaccata
dal suo ex alleato, e ciò la spinge a diventare un super criminale
a tutti gli effetti. Sappiamo che la Sony sta progettando di
portare il personaggio al cinema nel suo universo cinematografico
parallelo al MCU ma se Felicia venisse
introdotta in Far From Home non sarebbe male;
d’altronde un incontro con Spider-Man potrebbe ispirarla nella
creazione del suo con Silver Sable in un altro
spin-off...
Kingpin
Daredevil resta
l’unica serie di Netflix, insieme a Jessica Jones,
solida e abbastanza forte da sopravvivere oltre la terza stagione,
e il successo di questo progetto è dovuto in gran parte al ritratto
impeccabile di Vincent D’Onofrio di Wilson
Fisk, aka Kingpin, capo della società
criminale di Hell’s Kitchen che nei fumetti cerca di controllare
tutta New York. Le sue scellerate imprese lo hanno costantemente
messo in disaccordo con Spider-Man, quindi non è
forse arrivato il momento di fargli fare il salto sul grande
schermo dove potrebbe finalmente combattere contro Peter
Parker?
Kraven
Uno dei desideri dei fan è vedere
nella storia di Far From Home
anche Sergei Kravinoff, ovvero Kraven, che nei
fumetti abbraccia un’unica missione di vita: catturare Spider-Man e
dimostrare che è il più grande cacciatore del mondo intero. Per
farlo usa varie erbe della giungla per migliorare i suoi sensi e
portarli ad un livello quasi sovrumano, spesso preferendo le sue
mani alle armi.
Mysterio
Mysterio, il
maestro delle illusioni, è uno dei membri più famosi e potenti
della Rogues Gallery di
Spider-Man e personaggio fra i più richiesti
dai fan. Confermato, a quanto sembra, nel sequel di
Homecoming, potrebbe avere il volto di
Jake Gyllenhaalcome trapelato da alcuni video dal
set, anche se quelle immagini non sembrano aver riprodotto il
classico paradigma del villain, ma un costume più pratico o
realistico.
Camaleonte
Con la conferma del ritorno in scena
di Nick Fury e
Maria Hill, Far From Home
sembra il momento perfetto del MCU per introdurre uno dei cattivi
più rognosi per lo SHIELD, ovvero Camaleonte
(alter-ego di Dmitri Smerdyakov). Si
tratta di una super-spia e maestro del travestimento, che sfoggia
le sue doti di attore per commettere i suoi crimini; può
impersonare perfettamente quasi chiunque ed è un membro prezioso
dell’ HYDRA, del KGB e dei Sinistri Sei, nonostante non abbia
poteri sovraumani.
Hydro-Man
Durante le riprese italiane
di Spider-Man: Far From Homeun video pubblicato
da Tom Holland sul set aveva dato inizio
ad una serie di speculazioni sulla presenza o meno di un altro
villain. Alle spalle dell’attore infatti c’era il suo stuntman
pronto ad essere travolto da un’ondata d’acqua. Chi l’abbia
provocata è un mistero, tuttavia c’è già chi ipotizza che sia stato
nientemeno che Hydro-Man, personaggio che nei
fumetti viene accidentalmente gettato in mare proprio da Spider-Man
diventando capace di trasformare se stesso in acqua.
Avvoltoio
I fumetti ci hanno raccontato che i
più grandi avversari di Spider-Man lavorano spesso insieme sotto il
gruppo dei Sinistri Sei, e questo team ha anche incluso nel tempo
Avvoltoio, alter ego di Adrian Toomes, che è
sopravvissuto alla sua epica battaglia contro Peter Parker alla
fine di Spider-Man: Homecoming. Il ritorno del personaggio sembra
esser stato confermato dallo stesso Michael
Keaton, ma non è chiaro in che modo agirà nel sequel e che
ruolo avrà ai fini della trama.
Scorpion
Avvoltoio e
Shocker erano i villain principali di
Spider-Man: Homecoming, ma i fan dei fumetti sanno
che il film ha anche introdotto un altro classico avversario di
Spidey, ovvero Scorpion. Sulle pagine della
Marvel Comics infatti, Mac Gargan era un
investigatore privato che fu trasformato nello Scorpione diventando
un criminale a tutti gli effetti. La versione
Homecoming è stata avvistata in una scena dove il
personaggio cerca di concludere un affare con Adrian Toomes,
incolpando Spider-Man per la sua prigionia e chiedendo allo stesso
Toomes di rivelare l’identità di Spider-Man in modo che potesse
vendicarsi dell’eroe.
Nel 2008 esordiva sul grande schermo
Twilight, il primo film di quella che, di lì a
poco, sarebbe divenuta una delle saghe più famose e
amate della storia del cinema. Cinque film diventati un
vero e proprio fenomeno di culto tra gli adolescenti di tutto il
mondo, che hanno incassato complessivamente più di 3,3 miliardi di
dollari e che hanno lanciato nel firmamento delle star
hollywoodiane i giovani protagonisti Robert
Pattinson e Kristen Stewart.
A 10 anni dal suo debutto nelle
sale, Twilight e la storia dell’amore
tormentato tra l’adolescente Bella e il vampiro Edward arrivano in
Home Video grazie a Eagle Pictures in
un’imperdibile edizione tutta da collezionare.
A partire dal 5
dicembre, l’intera saga tratta dall’omonimo best
seller di Stephenie Meyer sarà disponibile in un
nuovo cofanetto da collezione a tiratura
limitata e numerata. L’esclusiva edizione, edita sia in
formato DVD che Blu Ray, conterrà tutti e 5 i film
di Twilight e innumerevoli contenuti extra. Nello
specifico:
Twilight: Bella
Swan (Kristen Stewart) incontra il misterioso Edward Cullen (Robert
Pattinson) un ragazzo con un oscuro segreto: è un vampiro.
The Twilight Saga: New
Moon: La lealtà di Bella è messa a dura prova mentre viene
sempre più assorbita dal mondo dei lupi mannari attraverso la sua
amicizia con Jacob (Taylor Lautner).
The Twilight Saga:
Eclipse: Bella è circondata dal pericolo e deve scegliere
tra il suo amore per Edward o la sua amicizia per Jacob.
The Twilight Saga: Breaking
Dawn – Part 1: Un matrimonio, una luna di miele e la
nascita di una bambina portano incredibili cambiamenti per Bella,
Edward e coloro che amano.
The Twilight Saga: Breaking
Dawn – Part 2: Bella è sempre al fianco di Edward, ma il
pericolo è ancora in agguato finchè avranno a che fare con l’ira
dei Volturi.
Sempre a partire dal 5
dicembre, sarà disponibile anche la versione
4K in Blu Ray di Twilight, il
primo film della saga diretto da Catherine Hardwicke nel 2008: il
primo capitolo di una storia d’amore potente e travolgente, che
affronta i temi dell’eternità e della natura umana, catapultando lo
spettatore in un “affascinante mondo sospeso”.
I festeggiamenti per il decennale
di Twilight cominciano già nel mese di novembre 2018. Il primo,
imperdibile appuntamento è il 14 novembre, data in
cui sarà disponibile una special edition a tiratura limitata
dei 5 film della saga di Twilight in versione DVD,
corredati da un esclusivo Digibook da
collezione.
Il secondo appuntamento per
l’attesissimo decennale sarà, invece, sul grande schermo:
il 20 e il 21 novembre 2018 il film
“Twilight” di Catherine Hardwicke torna nei cinema sempre
grazie a Eagle Pictures per due giorni soltanto. Un’occasione
imperdibile per rivivere sul grande schermo il primo capitolo
dell’immortale love story tra Edward e Bella.
Per il crociato di Gotham la
Batsuit è un po’ come la seconda pelle, un modo
per celare se stesso al mondo e le sue debolezze ma anche fonte di
potere e accessori che usa per combattere il crimine. D’altronde
Bruce Wayne non è il classico supereroe e senza il
suo costume Batman non
esisterebbe; da questa “tuta” – che nel tempo è stata
disegnata e progettata in vari modi – ricava tutta l’energia
necessaria per trasformare la sua vulnerabilità in vantaggio, come
raccontato sui fumetti e al cinema.
Ma quanto sappiamo effettivamente
della Batsuit? Ecco 10 segreti che forse solo i
veri fan conoscono:
Lo scopo del simbolo giallo
Nessun dettaglio della
Batsuit è superfluo o casuale, ma deriva da lungo
e ragionato processo degli addetti al design. Prendiamo ad esempio
il colore giallo che irradia l’iconico simbolo del pipistrello
posto sul petto di Bruce Wayne e che non serve
soltanto a mettere in risalto l’elemento più caratteristico della
tuta: è infatti specificamente progettato per essere un bersaglio,
per attirare l’arma da fuoco in una parte del suo corpo dove la sua
armatura antiproiettile è più forte. Questo segreto viene rivelato
nella serie di fumetti di Frank Miller,
The Dark Knight Returns, che ha contribuito a
“rilanciare” una versione più adulta di Batman contro i crimini di
una distopica Gotham City piena di nemici contorti.
La Batsuit di Terra Uno empatizza con la sua vulnerabilità
Oltre a essere un accessorio
indispensabile nella sua guerra al crimine, la
Batsuit è progettata per infondere paura nei
nemici, ma nella graphic novel di Batman Terra Uno
scritta da Geoff Johns il costume
subisce una sorta di reinterpretazione contemporanea della
versione dei primi anni novanta con un approccio completamente
diverso: le fessure degli occhi nella maschera abbandonano
deliberatamente il misticismo in favore dell’umanizzazione, dando
ad un Batman senza anni di esperienza o gadget raffinati l’evidenza
di un’umanità che rende questa tuta unica nella lunga storia del
personaggio.
La batsuit mandò Michael Keaton in panico sul set di Tim
Burton
Per molti il Batman di
Tim Burton rimane un cinecomic rivoluzionario
nella storia del cinecomic, perché fu il primo film sul crociato di
Gotham ad offrirlo al grande pubblico esattamente come i creatori
Bob Kane e Bill Finger l’avevano originariamente pensato nel 1939.
E se all’inizio Michael Keaton veniva considerato
un attore troppo comico e leggero per interpretare questo eroe
malinconico, riuscì a dimostrare di saper adattarsi al ruolo anche
se indossare la Batsuit gli provocò diversi
attacchi di panico. Troppo claustrofobica la sensazione sul set, ma
essendo un professionista Keaton trovò un modo per sfruttare quelle
paure e dare al Cavaliere oscuro più credibilità di ciò che era
sulla sceneggiatura.
La Batsuit di Joel Schumacher prese ispirazione dalle statue
greche
Dopo i due fortunati adattamenti di
Tim Burton, Joel Schumacher venne
ingaggiato per riportare in scena le sorti di Batman in un
film che funzionasse come intrattenimento per tutta la famiglia. Da
una parte si rivelò una strategia vincente e il successo al
botteghino lo testimoniò, dall’altra questa leggerezza eccessiva
sembrò allontanare il pubblico di appassionati che voleva
approfondire alcuni temi più “adulti”. Numerose le critiche al
costume, con quei primi piani di Schumacher che inquadravano i
capezzoli di Bruce Wayne, che a quanto pare furono
frutto dello studio del costumista sulle statue greche,
perfette per antonomasia e molto fedeli all’anatomia umana.
Più è spaventosa, più Bruce Wayne è debole
Oltre ad aver adattato in maniera
originale le storie del Cavaliere oscuro,
Christopher Nolan ha dimostrato fin da subito di
aver “compreso” il personaggio di Batman già a
partire da una frase di Batman Begins:
“La teatralità e l’inganno
sono strumenti potenti“. Perché in fondo
questo eroe è solo un uomo, non abbastanza potente da sconfiggere i
suoi nemici, dunque ha un’unica possibilità di vittoria:
spaventarli. Non si tratta soltanto di un’idea molto matura per la
re-interpretazione visiva dell’eroe, ma anche di un aspetto
psicologico interessante, e di fatto più Bruce Wayne è gravemente
ferito o troppo vecchio, più la sua tuta deve proiettare paura e
minaccia.
Il mantello di Batman prende ispirazione dai disegni di
Leonardo Da Vinci
Ai tempi della sua prima
introduzione nel mondo DC, Batman era solo
un altro eroe urbano, molto simile a Zorro per
quel lungo mantello nero che indossava. Insomma, lungi dall’essere
il personaggio che conosciamo oggi, era semplicemente l’uomo
pipistrello. Tuttavia alcuni studi hanno dimostrato che proprio
quella parte del suo costume, il mantello, era originariamente
strutturato con linee ispirate ai grandi disegni di
Leonardo Da Vinci sui primi bozzetti di un aereo
volante. E quando le ali erano troppo ingombranti da disegnare,
queste vennero sostituite con un mantello.
Gli stivali del film del 1989 furono realizzati da Nike
Il film di Batman uscito
nel 1989 non fu solo un successo di pubblico (tra cui figuravano
molti appassionati e altri per nulla avvezzi al fumetto), senza
dimenticare tutto il merchandise che ne derivò, videogiochi,
scatole di cereali, giocattoli, costumi e adesivi. Era scoppiata la
Batmania e la Nike volle partecipare a questa
ondata di entusiasmo disegnando e producendo tutti gli stivali
indossati da Michael Keaton sul grande schermo.
All’epoca Bob Ringwood, il costumista, dichiarò che
“l’abbigliamento sportivo anni ’80 non si adattava al look anni
’40“, ma nonostante questo gli stivali sono tornati “di moda”
alcuni anni dopo in Batman Returns.
Batman non ha sempre indossato un costume nero
Sembra assurdo, ma Batman non ha
sempre indossato un abito nero nella sua storia a fumetti: la sua
tuta arcobaleno apparve infatti per la prima volta nel 1957,
durante l’era fantascientifica dove l’eroe e Robin
– infortunatosi mentre proteggeva la sua identità segreta –
indossavano una moltitudine di costumi strani e variopinti.
Le “orecchie” di Batman funzionano come antenne
Non tutti sanno che le orecchie
sulla maschera di Batman non sono
lì solo per dare spettacolo o infondere intimidazione ma consentono
effettivamente al crociato di Gotham di monitorare le frequenze
radio della polizia e dei servizi di emergenza in modo che possa
essere il primo ad arrivare sulla scena del crimine. Attraverso
questi auricolari, tutta la famiglia Bat può
rimanere costantemente in contatto e i microfoni nelle
orecchie sono combinati con auricolari speciali per donare al
supereroe un udito superiore rispetto agli altri.
L’originale
costume disegnato da Bob Kane era molto diverso da ciò che
conosciamo oggi
Chiunque abbia letto i fumetti di
Batman del 1939
non può non rimanere impressionato da ciò che Bob
Kane aveva disegnato: sulle pagine c’è infatti un uomo
biondo che indossa una calzamaglia rossa e una maschera, con
addosso un mantello alato e una tuta che lo fa sembrare un po’
Babbo Natale. Insomma, per alcuni non c’era niente di memorabile o
sorprendente in questo progetto, a parte il mantello nero.
Con il lavoro al film finalmente
completato, sembra che ora potremmo avere alcuni dettagli
affidabili sull’Aquaman di James
Wan, a partire dalla durata effettiva. A giudicare dal
tweet che potete vedere di seguito, sembra che il film di Wan
durerà oltre due ore e venti minuti, una durata considerevole che,
se confermata, professa una certa fiducia dello studio nel
prodotto.
Nonostante la
premiere del film sia prevista per fine mese, non abbiamo ancora
troppe informazioni ufficiali a riguardo e per avere i primissimi
commenti della critica dovremo aspettare ancora qualche
settimana.
Di seguito potete vedere il tweet
che ci informa della possibile durata del film, in attesa di
notizie ufficiali o di una conferma:
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Anche se il pubblico di
Transformers si è abituato a vederlo sotto le
sembianze di una ruggente Camaro, Bumblebee è
un maggiolino giallo, un po’ ammaccato (nomen omen) e nel
nuovo film che lo vedrà protagonista questa sua natura è stata
ripristinata, con grande gioia dei fan nostalgici.
Il film, ambientato negli anni ’80,
vedrà Bumblebee impegnato
in una missione, al fianco di Charlie, interpretata da
Hailee Steinfeld, che ha interpretato anche il
brano che fa da colonna sonora al film, dal momento che la giovane
attrice porta avanti anche una carriera di cantante di grande
successo negli USA.
A dirigere Bumblebee
c’è Travis Knight, già regista
di Kubo e la Spada Magica per
la Laika. Protagonista del film
è Hailee Steinfeld. Nel cast anche
John Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby
Quinn, Rachel Crow, Ricardo Hoyos, Gracie
Dzienny e Jason Drucker. La
sceneggiatura del film è firmata da Christina
Hodson.
Ecco la prima sinossi del
film: “Durante il 1987, Bumblebee trova rifugio in una
discarica in una piccola cittadina di mare della California.
Charlie (Hailee Steinfeld), in procinto di compiere 18 anni e
mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo, scopre Bumblebee,
scarico, ammaccato e spezzato. Quando Charlie gli restituisce la
vita, impara immediatamente che non si tratta di un ordinario
maggiolino giallo WV.”
Sappiamo da diverso tempo che
Captain Marvel, con Brie Larson nei panni di Carol Danvers, sarà
ambientato negli anni ’90, prima del programma Vendicatori e prima
che qualunque altro eroe del MCU apparisse alla luce
del sole, con l’eccezione di Captain America,
ovviamente, che però nel frattempo era congelato.
Adesso, la versione giapponese del
sito ufficiale della Disney ci riferisce che Captain
Marvelsarà
ambientato nel 1995, contraddicendo il rumor che voleva il
ritorno di Carol sulla Terra datato 1993 (data stabilita da alcuni
dettagli nelle prime foto dal film). Si tratta dello stesso anno in
cui uscirà al cinema Toy Story!
Dai dettagli che conosciamo del film
e da quello che siamo riusciti a indovinare dal trailer, Captain
Marvel sarà un racconto di origini
atipico che ci presenterà l’eroina scaraventata sulla Terra e in
preda ad una forte amnesia. La sua storia di origine passerà,
probabilmente, attraverso a un percorso di recupero dei ricordi che
Carol compirà insieme a un giovane Nick Fury (con
entrambi gli occhi).
Ma per tutti i dettagli ufficiali
dobbiamo soltanto aspettare il momento giusto e farci sorprendere,
ancora una volta, dai Marvel Studios.
Vi ricordiamo che alla regia di
Captain Marvel con
protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. Il film invecearriverà al cinema
l’8 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Dopo il
grande successo di Lady Bird, suo esordio alla
regia, Greta Gerwig torna subito dietro alla
macchina da presa per il suo adattamento del celebre romanzo
Piccole Donne, portando con sé anche
Saoirse Ronan e Timotée Chalamet,
che aveva già diretto nel suo primo film.
Le foto e i video che seguono
mostrano le quattro protagoniste della storia, le sorelle March,
Amy, Meg, Jo e Beth, interpretate rispettivamente da
Florence Pugh, Emma Watson, Saoirse Ronan e
Eliza Scanlen. Chalamet interpreterà Laurie. Nel
cast ci sono anche Laura Dern e Meryl
Streep.
La pellicola è prodotta dalla Sony,
che aveva già scelto la Gerwig come sceneggiatrice e che ha deciso
di affidarle anche la regia dopo il successo di Lady
Bird.
Il primo romanzo di Piccole
Donne racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo,
Beth e Amy Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte
come cappellano durante la Guerra di Secessione
americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della
casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo
povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a
crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da
qualsiasi vicissitudine.
Uno degli ultimi adattamenti dal
romanzo era stato firmato da Gillian Armstrong e
vantava un cast di attori e attrici di grande rilievo, con
Winona Ryder, Susan Sarandon, Claire Danes e
Kirsten Dunst, ma anche Christian
Bale e Gabriel Burne.
Dopo lo scalpore del primo momento,
le
dichiarazioni offensive di Ennio Morricone nei
confronti di Tarantino si sono rivelate una fake news, una bugia
inventata da Playboy Germania che, ne siamo
sicuri, sta passando un brutto quarto d’ora in questo momento, per
via dei provvedimenti legali che il compositore sta prendendo nei
suoi confronti.
Arrivata negli ultimi minuti, ecco
di seguito la dichiarazione ufficiale di Ennio
Morricone affidata ai suoi canali social
ufficiali:
È arrivato alla mia attenzione
che Playboy Germania ha pubblicato un articolo in cui io dichiaro
cose molto negativi contro Tarantino e i suoi film, e contro
l’Academy. Non ho mai espresso commenti negativi sull’Academy,
Quentin, o i suoi film – e sicuramente non considero i suoi film
spazzatura. Ho dato un mandato al mio avvocato di avviare una causa
civile e penale.
Considero Tarantino un grande
regista. Sono molto affezionato alla mia collaborazione con lui e
al rapporto che abbiamo sviluppato durante il periodo che abbiamo
passato insieme. Lui è coraggioso ed ha grande personalità. Io do a
lui la responsabilità per aver vinto un Oscar, che è di sicuro il
più grande riconoscimento della mia carriera, e io sono per sempre
grato per l’opportunità di scrivere musica per il suo
film.
A Londra, durante la conferenza
stampa di fronte a Tarantino, ho chiaramente affermato che
considero Quentin uno dei più grandi registi del nostro tempo, e
non parlerei mai male dell’Academt, un’istituzione importante che
mi ha conferito due dei più importanti riconoscimenti della mia
carriera.
Ennio Morricone
A questo punto aspettiamo le
dichiarazioni di Quentin Tarantino in merito, che
sicuramente non si lasceranno attendere.
I classici d’animazione
Disney fanno parte della vita di tutti, una memoria
collettiva che lega le persone di diverse età, nazionalità, etnie.
Tuttavia, ci sono moltissimi dettagli strani in questi film che
avrebbero meritato, nel corso degli anni, una riflessione, o almeno
un attimo di riflessione.
Sia che il nostro film preferito sia
un racconto di animali, di principesse o di avventure, ogni
film Disney ha
alcuni dettagli strambi, in alcune circostanze addirittura
raccapriccianti, che sono stati sotto il naso degli spettatori
tutte le innumerevoli volte che abbiamo visto quei film.
Robin Hood
Con così tanti film
prodotti dalla Disney, ci si chiede come sia stato possibile
realizzare tanti successi. Negli anni ’90, Disney era già l’impero
che è adesso, e chiunque abbia guardato più di una volta i film
recenti sa che con gli anni lo studio si è “riciclato”. Basta
riguardare Robin Hood per rendersi conto che i personaggi sono
stati “ripresi” da GLi Aristogatti, Il Libro della Giungla e da
Biancaneve ei sette nani. Si chiama animazione riciclata e Disney
lo ha fatto con molti dei suoi film, trai più grandi successi dello
studio.
Bambi
Se c’è una scena che è
davvero difficile da superare, nel panorama dei film Disney, è
quella tristissima della morte della mamma di Bambi, dopo la corsa
nella neve, via dal cacciatore. Anche se in realtà non
vediamo cosa succede a sua madre, anche da piccoli il messaggio è
chiaro: mamma cerva viene colpita da un colpo di fucile. La scena è
tra le più famose del film, ma è anche vero che sembra
immotivatamente triste, stonata. Sappiamo che molti dei
protagonisti della Disney hanno un solo genitore, ma il povero
Bambi finisce per diventare orfano.
La Bella e la Bestia
Gaston è un cattivo
ordinario e gli entusiasti della Disney concordano sul fatto che è
anche il personaggio più spregevole. Non sempre ci si rende conto
di quanto sia sgradevole quest’uomo. Flette costantemente le sue
enormi braccia, ma questo è il minimo. Sembra anche chiaro quanto è
violento quando non riesce a ottenere ciò che desidera. In una
scena particolare, gli spettatori più maturi si sono certamente
resi conto di quanto sia una persona profondamente sgradevole nei
confronti delle donne. Quando si vuole proporre a Belle, non solo
mette i suoi stivali infangati proprio sul libro che lei sta
leggendo, ma la umilia costantemente quando non mostra
assolutamente alcun interesse per lui. È una specie di stalker e
probabilmente sarebbe un marito orribile.
Aladdin
Quando Aladdin ci viene
presentato, non è ancora il principe Alì, ma uno straccione che
vive in strada. Evidentemente i bambini non capiscono certe scene,
ma da adulti siamo abbastanza consapevoli di ciò che accade nella
scena musicale d’apertura che ci presenta il personaggio. Aladdin
conduce una vita povera per le strade, e così, saltando in giro
durante la canzone, a un certo punto, atterra in una stanza con un
gruppo di donne. Le donne sono attraenti e assomigliano a Jasmine,
tuttavia, da adulti, possiamo capire che sono donne “da una notte”.
Le signore cacciano subito Aladino in strada, perché evidentemente
non può permettersi la loro compagnia.
Il Re Leone
Il Re Leone è
probabilmente quel film della Disney che la gente guarda
ripetutamente dal momento che è uno dei preferiti dai fan. Scar è
il cattivo che agisce sempre in modo affascinante e apparentemente
innocente, eppure sappiamo tutti che ha tradito suo fratello con
l’aiuto delle sue tre cattive iene. Tuttavia, quando Scar inizia a
cantare la sua canzone verso la fine del film, vediamo un numero
infinito di iene lì a sostenere Scar e la scena è molto “politica”.
Per un film della Disney, questa scena è abbastanza forte, visto
che il gruppo di iene si inchina a lui in una formazione allineata,
come fosse un gruppo di soldati. Scar è rappresentato come un
dittatore.
Hercules
Non si può negare che Il
Re Leone è uno dei film più vicini al cuore di tutti e Scar è
effettivamente un villain molto, molto “amato” nel senso che è
affascinante, nonché diabolico. Così, la Disney ha preso il
personaggio e lo ha “spinto” in un altro film. Ne Il Re Leone, Zazu
dice a Simba che Scar potrebbe diventare “un bel tappeto”. E,
ironia della sorte, in Hercules, la Disney ha deciso di inserire
Scar in forma di… tappeto!
Dumbo
Dumbo è sicuramente un
film adatto ai bambini, ha dei momenti molto tristi, ma insegna
anche a credere in se stessi e ad accettarsi con tutte le proprie
particolarità. Tuttavia, accanto a questo messaggio edificante, la
Disney ha anche inserito una scena, in particolare, decisamente
poco adatta ai bambini. Quando Dumbo vede gli elefantini rosa,
alcuni dei quali molto spaventosi con gli occhi neri, sembra sia a
seguito di una strana bevanda. Inoltre l’elefantino appare ubriaco,
cosa che non è assolutamente adatta ai bambini! Che pensavano alla
Disney, in quel momento?
Pinocchio
Pinocchio è uno dei
classici Disney d’animazione che hanno diversi momenti “oscuri”.
Tra queste scene c’è quella, abbastanza spaventosa per essere in un
film per bambini, in cui a Pinocchio e al suo amico spuntano
orecchie e coda da asino. Nel film i bambini vengono puniti per
essersi divertiti al Paese dei Balocchi, e la loro penitenza è
orribile: diventare asini ed essere “deportati”!
Pinocchio
Nel corso della sua
avventura, Pinocchio viene indotto ad andare nel Paese dei
Balocchi, come ben sappiamo, che si rivela essere una scelta
completamente sbagliata in quanto lo fa in disaccordo con ciò che
gli suggerisce il grillo parlante, ovvero la sua coscienza. Qui, lo
vediamo uscire con il suo nuovo migliore amico a bere, fumare,
giocare a biliardo e fare cose piuttosto adulte, dopo essere
scappato da suo padre.
Basil l’Investigatopo
Ci sono un sacco di
strane immagini Disney che non capiamo davvero perché siano state
messe in film per bambini. Tuttavia, ora che siamo adulti, possiamo
confermare che molte di queste immagini sono bizzarre. La Disney
ama usare gli animali nei suoi film tanto quanto gli umani, e
sebbene i topi di Cenerentola siano innocenti e carini, quelli di
Basil l’Investigatopo sono a dir poco stravaganti. Seriamente, ti
aspetteresti mai nella tua mente di vedere i topi vestiti con abiti
burlesque?
Aladdin
C’è qualcosa di strano
nei classici Disney con cui siamo cresciuti e di solito ignoriamo
questi aspetti da adulti perché alcuni sono inquietanti. In
Aladdin, ad esempio, non c’è modo di dimenticare la scena in cui
Jafar ha imprigionato Jasmine. Da bambini, potremmo non aver
pensato molto a questa scena, ma da adulti, sappiamo chiaramente
che la scena è esplicitamente sessuale. Jafar è totalmente
ossessionato dalla principessa araba, la incatena al suo scettro
serpente mentre lei gli dà da mangiare mele. Inoltre, Jasmine non
indossa più il suo completo blu-verde, ma ha un completo rosso
fuoco. È una scena inappropriata per un film per bambini, vero?
Aladdin
Tutti amano Aladdin – è
probabilmente il personaggio maschile e il “principe” più adorato
tra tutti quelli che compaiono nei film Disney; forse per il suo
tappeto magico o per la adorabile scimmia parlante, Abu? Tuttavia,
tra tutti i principi Disney, Aladdin il peggiore. Jasmine può
praticamente avere qualunque ragazzo desideri, eppure, decide di
perdonare Aladdin che non si limita solo a mentirle sul suo nome,
ma a mentirle anche su chi è e da dvoe viene. Come può fidarsi di
lui dopo quello che le ha detto? Se questa circostanza si fosse
verificata nella vita reale, probabilmente consigleremo a Jasmine
di siglare almeno un accordo prematrimoniale!
Biancaneve e i Sette Nani
Nel mondo delle fiabe e
nel mondo magico della Disney, Biancaneve è considerata una donna
perfetta. È costretta a fuggire da casa sua a causa della sua
matrigna cattiva e finisce in una piccola casa nel bosco con 7
nani. Tuttavia, il suo unico desiderio è incontrare il suo principe
azzurro, e lei crede fortemente che un giorno la salverà. E così
come lei spera e sogna, quel giorno arriva, il giorno in cui appare
misteriosamente un principe, bello e canterino, che la salva e la
porta via con sé. Ma da dove arriva?
La Carica dei 101
Purtroppo, c’è uno
sfortunato tema ricorrente nei film Disney che ogni volta ci spezza
il cuore e cioè che in quasi tutti i classici Disney, entrambi i
genitori non sopravvivono. Ci sono sempre eventi traumatici che si
verificano, con un cattivo in ogni film, che spesso porta alla
scomparsa di uno dei genitori. Gli appassionati Disney sono
consapevoli della terribile situazione, ma sono anche consapevoli
del fatto che ci sono un paio di film Disney, come Mulan, Peter
Pan, Lilli e il Vagabondo o La Carica dei 101, che danno un po’ di
speranza, visto che entrambi i genitori sopravvivono al film.
Rapunzel
Non è necessario aver
visto il film di Rapunzel per sapere di cosa parla, visto che si
basa su una favola molto antica: la principessa che, dall’alto
della torre dove è prigioniera, scioglie i suoi capelli e fa salire
il principe per salvarla. Ora, se avete visto il film Disney anche
solo una volta, avete sicuramente notato che nel finale accade
qualcosa di davvero strano, ma su cui tutti hanno deciso di
sorvolare. Il potere curativo di Rapunzel, come ci è stato detto
sin dall’inizio, proveniva da un magico fiore d’oro che sua madre
aveva ingerito quando era incinta. Quindi, perché i capelli di
Rapunzel diventano marroni quando Flynn li taglia alla fine del
film per salvarla?
Pocahontas
Sembra molto strano, in
Pocahontas, che la principessa nativa americana possa parlare
inglese e cantare e parlare con John Smith senza alcuna barriera
linguistica. Non c’è modo per la principessa di essere entrata in
contatto con la lingua prima del suo incontro con Smith, del quale
si innamora perdutamente, ma quindi come fa a parlare la lingua
dell’uomo di cui si innamora perdutamente?
Il Gobbo di Notre Dame
Sin da piccoli, è sempre
stato chiaro che la condizione di Quasimodo è molto triste. Le sue
deformità lo hanno tenuto in esilio nel campanile della chiesa che
dà il titolo al film; e si trova in quel posto quando si trova
coinvolto in un triangolo morboso/amoroso con la zingara Esmeralda
e il cattivo Frollo. Quasimodo finisce per essere l’eroe quando
salva Esmeralda, e tutti si aspetterebbero che i due si
innamorassero, ma invece, lei finisce tra le braccia di un altro
uomo, Febo.
Si è detto e scritto moltissimo sul
franchise di Star Wars, sulla sua importanza nella
storia del cinema, sulla sua influenza nella cultura pop, sul suo
essere una delle saghe cinematografiche che più hanno inciso sulla
società e sulla cultura (soprattutto) su scala mondiale.
Tuttavia ci sono ancora alcuni
segreti riguardo alla produzione del film, aneddoti e racconti dal
backstage dell’intera saga che vengono alla luce nel corso degli
anni, man mano che il tempo passa e che la leggenda si Star
Wars cresce nel cuore di un nuomero sempre maggiore di
fan.
Ora che è in arrivo Star Wars: Episodio
IX, film che chiuderà per sempre la saga degli
Skywalker, è il momento giusto per svelare i segreti dal
backstage di Star Wars:
I sentimenti di Mark Hamill su Gli
Ultimi Jedi
Comprensibilmente il più divisivo
dei capitoli regolari della saga, Star Wars: Gli Ultimi Jedi sembra aver
raccolto pareri contrastanti anche tra gli attori che vi hanno
preso parte. Mark Hamill, che nel film è ritornato
nei panni di Luke Skywalker, ha sentimenti contrastanti nei
riguardi del film e del destino del suo personaggio. Ha esplicitato
il suo punto di vista prima dell’uscita del film, spiegando che
secondo lui Luke, nel film, ha fatto cose che non avrebbe fatto.
Allo stesso tempo, ha anche ammesso di capire le decisioni dei
filmmaker, dichiarando che il film gli è piaciuto. Questo però non
lo ha mai frenato dal fare battute sul film.
Il ruolo originale di Poe
Poe Dameron è uno dei personaggi
più interessanti del nuovo corso di Star Wars, una versione
aggiornata del pilota testa calda che non sempre sta a genio a
tutti. Ma nella sceneggiatura originale de
Il Risveglio della Forza, il personaggio non era così
importante. Il primo script prevedeva che nel suo incidente in
atterraggio su Jakku, il personaggio doveva morire, così come
immagina Finn.
Ma Oscar Isaac, il suo interprete, si è rifiutato
di interpretare un personaggio che avesse così poco spazio sullo
schermo e che sarebbe morto nel primo atto. Ha convinto Abrams a
dare al personaggio qualche scena in più, e così Poe è
sopravvissuto e ha avuto il tempo di diventare uno dei personaggi
più importanti e amati della nuova trilogia.
La condizione di Carrie
Fisher
Con grande gioia di tutti i fan,
come per
Harrison Ford e Mark Hamill, anche
Carrie Fisher è tornata nella nuova trilogia di
Star Wars, a 40 anni dai primi film. Tuttavia, Fisher ha posto una
condizione molto specifica al suo ritorno: Billy Lourd, sua figlia,
avrebbe dovuto avere un ruolo nel film.
Tutti pensavano che la ragazza
avrebbe potuto interpretare Leia in un flashback, ma così non è
stato. Billy è il Luogotenente Connix della Resistenza, che, in
omaggio a Leia, porta un’acconciatura simile.Presente ne
Il Risveglio della Forza e in
Gli Ultimi Jedi, Connix sarà l’eredità di Carrie in
carne e ossa per Episodio IX.
Il Ritorno dello Jedi doveva avere
un finale dolce-amaro
Il finale originale de Il
Ritorno dello Jedi era molto più dolce-amaro rispetto a
quello che abbiamo avuto, un’esperienza molto più triste. Nel
finale del film, tutti gli eroi coinvolti si salvano, festeggiando
la vittoria dei Ribelli contro l’Impero. Tuttavia nella
sceneggiatura iniziale, molti personaggi morivano in battaglia,
compreso Han Solo.
Inoltre Leia sarebbe stata molto
preoccupata per le sue responsabilità da nuova regina
dell’universo, mentre Luke Skywalker avrebbe lasciato tutti e si
sarebbe allontanato da solo, rievocando il finale malinconico degli
spaghetti western, in cui l’eroe, dopo aver vinto contro i cattivi,
si ritira. Lucas si oppose con tutte le sue forze al finale che
invece abbiamo avuto, perché pensava che sarebbe stato
controproducente per qualsiasi altro sequel futuro.
Steven Spielberg ha quasi diretto
uno dei film
Steven Spielberg e
George Lucas sono amici da decenni, da quando
hanno cominciato a lavorare nel mondo del cinema, forse anche di
più. Spielberg era sul punto di entrare a far parte della grande
famiglia di Star Wars. Una scommessa sul successo del film che i
due hanno fatto negli anni ’70, ha fruttato a Spielberg circa un
milione di dollari nel corso degli anni. Il regista è anche stato
incredibilmente vicino a dirigere uno dei tre film originali del
franchise.
Lucas chiese a Spielberg di
prendere le redini de
Il Ritorno dello Jedi. Ma una politica interna a
Hollywood ha impedito al regista di accettare la proposta
dell’amico. George Lucas ebbe un brutto scontro con
la Director’s Guild of America, e ha lasciato il sindacato.
Spielberg, che era un membro molto rispettato del gruppo, finì per
schierarsi con il sindacato, contro Lucas. I due presto lavorarono
insieme sui film di Indiana Jones.
I Rolling Stone
A volte, il mondo è tanto
fantastico quanto ti aspetti che sia. Carrie Fisher ha raccontato
la sua vita, inclusa la folle storia in cui stava prendendo in
affitto una casa da Eric Idle. Idle però le spiegò che i Rolling
Stones stavano cercando di raggiungere lo stesso accordo con
lui.
Quindi, anche se il giorno
successivo avrebbero avuto delle riprese anticipate, la Fisher
chiamò
Harrison Ford e i due passarono la serata con una
delle band più famose di tutti i tempi. La coppia di attori di Star
Wars aveva avuto un breve rapporto durante le riprese del primo
film, ma il loro rapporto si era evoluto in maniera abbastanza
civile da permettergli di rimanere amici e quindi di partecipare
insieme a una festa che sicuramente sarà stata epica.
Le difficili riprese de L’Impero
colpisce ancora
In una certa misura, la produzione
di ogni film di Star Wars è stata difficile. Ma L’impero colpisce
ancora è stato il film più difficile da realizzare in assoluto. Le
riprese delle scene su Hoth si sono svolte in Norvegia, ma l’arrivo
dell’inverno più freddo da molti anni ha ritardato le riprese di
moltissimo tempo, facendo saltare diverse scene. Carrie Fisher e
George Lucas hanno lavorato a testa bassa durante la produzione, e
le scene non girate hanno minacciato di rovinare alcuni dei più
grandi colpi di scena del film. Questa difficoltà ha inciso anche
sull’umore degli attori, spesso arrabbiati e in solitudine, sel
set. Nonostante tutto, il film si conferma ancora oggi uno dei
migliori dell’intero franchise.
Harrison Ford
Harrison Ford odiava la sceneggiatura del
film, talmente tanto che in più di una occasione ha deciso di fare
di testa sua e di improvvisare su alcune delle sue battute. Mentre
cercava comunque di lavorare seriamente, l’attore ha scelto di
cambiare molte battute di dialogo per il suo personaggio, nel
tentativo di renderlo più funzionale sullo schermo.
La sua improvvisazione più famosa,
tuttavia, è arrivata durante L’impero colpisce ancora, nel momento
in cui Han Solo viene congelato nella carbonite. Originariamente,
Han Solo doveva dire “Ti amo anche io”, quando Leia gli dice “Ti
amo”. Ma Ford cambiò la battuta, pronunciando l’ormai leggendario:
“Lo so”. È stato un cambiamento semplice, ma di grande impatto e il
risultato è una delle migliori scene del film.
La verità
Il colpo di scena sulla vera
identità di Darth Vader (padre di Luke e Leia) è ancora oggi uno
dei più grandi colpi di scena della storia del cinema. E le misure
di sicurezza che vennero prese all’epoca per preservare quel
segreto, prima dell’uscita del film, furono davvero articolate e
precise, e così l’effetto sorpresa fu totale per il pubblico e per
gran parte della produzione. Per assicurarsi che
fosse tenuto segreto, Lucas fece di tutto per assicurarsi che
nessuno lo sapesse in anticipo.
Addirittura
filmarono la scena con dialoghi diversi, permettendo a James Earl
Jones di cambiare la battuta fatidica, già recitata con altre
parole, in fase di riprese. Il regista Irvin Kershner era uno dei
pochi a conoscere la verità e lo disse a Mark Hamill soltanto, poco
prima delle riprese della scena. Tutte queste misure sono servite a
assicurare la massima sorpresa, tanto che si racconta che durante
la premiere,
Harrison Ford urlò: “CHE COSA?”, in sala.
Billy Dee Williams ha dovuto dare
spiegazioni
Billy Dee Williams ha conferito al
suo Lando Calrissian charme e simpatia, facendoci connettere
emotivamente con la canaglia che infine ha tradito i suoi amici. Ma
un sacco di persone, specialmente i bambini, non lo hanno poi visto
abbastanza pentito da “perdonarlo”.
Secondo quanto dichiarato dallo
stesso Williams, sua figlia ha ascoltato un sacco di recriminazioni
nei confronti del personaggio interpretato da padre. E così
l’attore è dovuto andare a scuola con la figlia, per spiegare per
bene le azioni di Lando di fronte a tutta la classe e redimerlo
agli occhi dei bambini.
Orson Welles doveva essere Darth
Vader
James Earl Jones ha
prestato la sua voce a Darth Vader e il risultato è
un’indiscutibile epicità, un’icona che ha attraversato indenne gli
anni ed è diventata leggenda. David Prowse ha invece provveduto
fisicamente a interpretare il personaggio e questo lavoro in
sinergia ha fatto di Vader il più grande “cattivo” della storia del
cinema.
Tuttavia, Earl Jones non era la
prima scelta di George Lucas: il regista avrebbe voluto
Orson Welles come voce del personaggio, tuttavia
poi pensò che la voce del genio dietro Quarto Potere sarebbe stata
troppo riconoscibile, e ha preferito lo sconosciuto Jones.
L’originale Obi-Wan Kenobi
Il ruolo di Obi-Wan Kenobi era stato
pensato per Toshiro Mifune. Il leggendario attore giapponese,
protagonista dei film del maestro Akira Kurosawa, era una leggenda
per Lucas, che ha sempre guardato a Kurosawa come a una
ispirazione, soprattutto per le sue idee che lo hanno portato a
creare Star Wars. Aveva quindi perfettamente senso che Lucas
tentasse di portare nel film l’attore giapponese.
Lucas ha tentato di portare nel
film Mifune offrendogli un ruolo perfetto: Obi-Wan Kenobi. Ma
l’attore aveva paura che il film sarebbe stato un fallimento, e
quindi ha deciso di declinare l’invito. Inoltre pensava che la
figura dei jedi fosse una pessima presa in giro dell’immagine dei
samurai, il cui mondo è invece fondamentale come ispirazione per i
cavalieri Jedi e per le coreografie delle battaglie con le spade
laser.
Alec Guinness ha rinnegato
Alec Guinness era già un successo
di discreto successo all’epoca in cui entrò nel cast di Star Wars
per interpretare Obi-Wan Kenobi. In qualità di attore di successo
in film importanti, Guinness non credeva davvero nel progetto di
Star Wars né nel suo potenziale successo. Non gli importava molto
del film, ed era molto contrariato dal fatto che il suo personaggio
sarebbe riapparso sia ne L’impero colpisce ancora che ne
Il ritorno dello Jedi. In maniera abbastanza ironica,
Peter Cushing era dell’opinione opposta.
Cushing, che interpretò il Grand
Moff Tarkin e che aveva già una carriera drammatica e teatrale di
grande successo, ha amato moltissimo essere in Star Wars, e ha
sempre dichiarato che avrebbe voluto essere più presente nel
franchise. Post Mortem, la Lucasfilm ha assecondato il suo
desiderio, ricostruendolo in digitale per Rogue One.
La condizione di Samuel L.
Jackson
Le spade laser tendono ad
avere sempre gli stessi, pochi, colori. Blu e verde, per i buoni,
rosse per i cattivi, sono questi i colori più comuni per le armi di
Sith e Jedi. Ma quando Samuel L. Jackson è comparso nei panni di
Mace Windu, ha dettato come condizione che sarebbe voluto apparire
in una importante scena di battaglia Jedi.
Inoltre, ha avuto una lunga
conversazione con George Lucas, che ha poi raccontato ai suoi fan:
“Avevamo questa grande arena, e questa grande battaglia con spade
laser che saettavano da tutte le parti. E io ho pensato… Voglio
avere la possibilità di ritrovarmi e riconoscermi in questa
battaglia. Quindi ho chiesto a Lucas se potevo avere una spada
laser viola. E lui lo ha fatto, e non poteva farmi più felice.”
Mace Windu è l’unico personaggio a possedere una spada laser
viola.
La carriera in pericolo per
Natalie Portman
Natalie
Portman gode di una grandissima fama, per l’amore dei
fan e per le sue grandi doti di attrice. Ha recitato in alcuni dei
più grandi film degli ultimi venti anni, avendo cominciato a
lavorare giovanissima, e ha vinto un premio Oscar per la sua grande
interpretazione ne Il Cigno Nero. Ma i prequel di Star Wars le sono
quasi costati la carriera.
Dopo essere stata scelta per il film, l’attrice ha offerto
quella che molti ritengono essere una performance
“di legno” causata dalla scialba sceneggiatura di Episodio I. A
seguito di questo episodio, la Portman ha avuto problemi a trovare
altri film. Dopo essere stata scelta dai Watchowski per partecipare
a V per Vendetta, la sua carriera ha avuto una nuova spinta che
l’ha portata al vero e proprio successo.
Il 12, 13 e 14 novembre uscirà al
cinema un docu-film interamente dedicato al più grande scultore del
Barocco italiano, Gian Lorenzo Bernini.
Tema principale è la mostra tenutasi
tra il 1 novembre 2017 e il 4 febbraio 2018 alla Galleria Borghese
di Roma, dove in occasione dei vent’anni dalla riapertura del polo
museale si è voluto rendere omaggio agli spettacolari marmi del
Bernini scultore.
Prodotto dalla Magnitudo Film in
associazione con Chili, il documentario è diretto da
Francesco Invernizzi, ormai dedito alla causa del
portare l’arte al cinema, o come la definisce lui stesso “The art
of filming art”.
Invernizzi ha lavorato
precedentemente nelle produzioni di Firenze e gli
Uffizi, Musei Vaticani e
LeBasiliche papali, che hanno
fatto il record di incassi al botteghino. Ma è con
Caravaggio, l’Anima e il Sangue che “l’arte di
filmare l’arte” ha finalmente raggiunto le dovute onorificenze,
guadagnandosi un Globo d’oro della stampa estera.
Il documentario su Bernini si
concentra sull’operato del maestro napoletano presso uno dei suoi
mecenati più importanti, Scipione Borghese, il quale gli
commissionò opere scultoree prestigiose da esporre nella sua
splendida villa.
Ad accompagnarci alla scoperta delle
statue anzitutto troviamo la direttrice della Galleria Borghese,
AnnaColiva, per poi ascoltare
gli approfondimenti dello storico dell’arte LuigiFicacci e del direttore della Fondazione Zeri
Andrea Bacchi.
Ma le opere di Bernini parlano da
sole, e grazie alla fotografia di Massimiliano
Gatti e alla “maniacale” regia di Invernizzi, assistiamo
al disvelamento metodico di ogni piccolo particolare delle
composizioni berniniane.
Merito anche delle riprese
in 8K e di un uso ardito di steadycam e carrelli, lo spettatore
osserva le sculture a 360 gradi, rapito dall’uso sapiente dei
chiaroscuri della fotografia che risaltano i particolari scolpiti
dal bernini, come le venature di una mano o i riccioli di una
capigliatura.
Il lungometraggio si concentra
principalmente sui quattro enormi e magnifici gruppi scultorei
realizzati tra il 1618 e il 1625: Enea, Anchise e Ascanio, il Ratto
di Proserpina, il David e l’Apollo e Dafne.
Accompagnate dalla voice over che
legge direttamente dagli scritti dello scultore di Napoli, le
statue prendono letteralmente vita, complice quel rivoluzionario
concetto unicamente berniniano che prevedeva la rappresentazione
delle emozioni da parte di manufatti fino ad allora pensati solo
per essere statici ed inerti.
Ecco allora che scorgiamo la
senilità dell’Anchise, le lacrime disperate della Proserpina
rapita, l’estrema concentrazione del Davide che prende la mira e la
foga della Dafne per sfuggire ad Apollo.
Bernini si rivela
dunque un documentario estremamente emozionante alla scoperta di un
artista barocco probabilmente ineguagliato. Le riprese avvolgenti
consentono allo spettatore un coinvolgimento unico e una
partecipazione commossa alle rappresentazione della statuaria
berniniana, più una messa in scena di stati d’animo che un
esercizio di stile.
Tutti i fan del Marvel Cinematic
Universe si chiedono da tempo che fine abbia fatto
Lady Sif, la fortissima guerriera asgardiana, che
non vediamo dalle vicende di Thor: The Dark World,
salvo alcune apparizioni in Agents of SHIELD.
Esclusa dalle vicende di Avengers: Age of Ultron e di Infinity
War, ma soprattutto dai fatti visti in Thor:
Ragnarok, il personaggio è al momento “perso” in
qualche angolo dell’universo condiviso ma sembra che finalmente
avremo la possibilità di rivederla sul piccolo schermo.
A seguito dell’annuncio della
serie tv dedicata a Loki, con il ritorno di
Tom Hiddleston nel ruolo del Dio dell’Inganno, la
Alexander ha condiviso sui suoi canali social una foto della
guerriera, indizio importante che auspica il suo ritorno:
Il fatto di introdurla
nella serie tv destinata a Disney +, sarebbe un buon modo per i
Marvel Studios di sfruttare ancora
Lady Sif, personaggio molto amato dai fan,
nonostante abbia avuto un ruolo marginale fino a questo momento.
Staremo a vedere se la foto sul profilo di Jaimie
Alexander è solo uno scherzo per i suoi fan o un vero e
proprio annuncio che possa soddisfare la curiosità degli spettatori
Marvel.
Creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Larry
Lieber, Loki è uno
dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico
Marvel ed è apparso in ben cinque
cinecomic dei Marvel Studios (se contiamo anche
l’imminente Avengers: Infinity
War). Noto come “Il Dio
dell’Inganno“, è stato fra i primi villain davvero
apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia interpretazione a
tinte shakespeariane di Tom
Hiddleston, l’attore che ne veste i panni
da Thor (2011).
Vi ricordiamo che la piattaforma
streaming Disney ha già ordinato nel suo catalogo una serie inedita
su Star Wars ideata da Jon
Favreau, un’altra basata sui film di High
School Musical e il live action di Lilli
e il Vagabondo.
UPDATE – Ennio Morricone ha
smentito la notizia, riferendo di non aver mai incontrato i
giornalisti dell’edizione tedesca di Playboy, né di conoscerne i
volti, spiegando che non ha mai dichiarato nulla di tanto duro e
diretto contro Quentin Tarantino. Ecco le dichiarazioni del
compositore: “Darò mandato ai miei avvocati di denunciare la
rivista e il giornalista di cui ignoro nome e volto. Mai
incontrato. Sono fuori di me, non capisco come certe cose possano
accadere nel giornalismo. Stamattina mi ha chiamato per informarmi
di questa vicenda il mio amico Giuseppe Tornatore, ma sono
letteralmente caduto dalle nuvole”.
Ennio Morricone ha
espresso una volta per tutte il suo severo giudizio su
Quentin Tarantino, il regista americano che è solo
l’ultimo, in ordine di tempo, dei grandi registi con cui il grande
compositore ha avuto modo di collaborare per il grande schermo.
90 anni compiuti nelle ultime ore,
Morricone ha lavorato con tantissimi registi di spicco, componendo
oltre 500 melodie tra le più celebri della storia del cinema, non
solo italiano. Trai grandi nomi ci sono i nostri Sergio
Leone, Giuseppe Tornatore,
Bernardo Bertolucci, Vittorio De
Sica, Pier Paolo Pasolini, ma anche gli
americani Brian De Palma, Oliver
Stone, Terrence Malick, John
Carpenter e in ultimo Quentin Tarantino,
con cui ha collaborato per The Hateful
Eight, il film che ha permesso a Ennio Morricone di
vincere il suo primo premio Oscar “sul campo”, visto che l’unica
statuetta che già gli era stata assegnata era un premio alla
carriera nel 2007.
Music (Original Score) winner Ennio Morricone, “The Hateful Eight”
at The 88th Oscars® in Hollywood, CA on Sunday, February 28,
2016.
Nonostante questo vincolo che
sarebbe dovuto essere di gratitudine o almeno complicità. Ennio
Morricone non ha avuto parole lusinghiere nei confronti di
Tarantino durante la sua ultima intervista a Playboy Germany:
“Quell’uomo è un cretino.
Ruba dagli altri e mette tutto di nuovo insieme. Non c’è niente
di originale in questo. E non è nemmeno un regista. Non è
assolutamente paragonabile ai grandi John Huston, Alfred Hitchcock
o Billy Wilder. Loro erano dei grandi, Tarantino si limita a
ricucinare roba vecchia.”
E continuando, a commento della loro
relazione professionale in occasione dell’ottavo film di Tarantino,
Morricone ha detto: “Senza dare indicazioni, fa tutto
all’ultimo minuto e poi vuole la colonna sonora finita in pochi
giorni, il che è impossibile. MI ha fatto diventare matto. Perché è
semplicemente impossibile, non lavorerò mai più con lui. Gliel’ho
detto l’ultima volta, che quella sarebbe stata l’ultima.”
Ennio Morricone è
noto per essere un personaggio dal carattere deciso, che “non le
manda a dire” e in più di una occasione la sua furia si è scagliata
anche contro ignari giornalisti che non avevano fatto altro che
parlare del suo lavoro in maniera “inappropriata” o semplicemente
imprecisa, secondo la sua idea. Insomma, un uomo dalle idee chiare
che esige vadano rispettate, e non dubitiamo del fatto che una
personalità così ben definita si sia trovata in difficoltà a
lavorare con un personaggio come Quentin Tarantino
che tutto sembra fuorché rigido e inquadrato.
Intanto, il regista di Pulp
Fiction è impegnato nelle riprese del suo prossimo film,
Once Upon a Time in
Hollywood, e scommettiamo che la colonna sonora non
sarà di Ennio Morricone.
Sono stati diffusi in rete nuove
promo art da Avengers 4 (che potrebbero però
essere fake, dal momento che non siamo risaliti a una fonte
originaria) che mostrano gli eroi sopravvissuti, più Occhio di
Falco e Ant-Man, in un nuovo costume argento e rosso che potrebbe
rappresentare la divisa da Regno Quantico che i Vendicatori
potrebbero indossare nella loro spedizione di salvataggio.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle,
Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Arriverà a Gennaio in sala
Suspiria,
il nuovo film di Luca Guadagnino, presentato nella
selezione ufficiale del Concorso alla Settantacinquesima Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Di seguito potete
vedere il bellissimo poster del film:
Il candidato all’Oscar Luca
Guadagnino (Chiamami col tuo nome) dirige una versione inquietante
e visionaria del classico horror del 1977, Suspiria. In questo
scioccante horror psicologico, l’ambiziosa danzatrice americana
Susie Bannion arriva a Berlino negli anni ’70 con la speranza di
entrare nella rinomata Compagnia di Danza Helena Markos. Già dalla
prima prova, Susie, col suo talento, sbalordisce la famosa
coreografa Madame Blanc, guadagnandosi il ruolo da prima. Olga ha
un crollo emotivo e accusa le “Madri” che dirigono la compagnia, di
essere delle streghe. Prima che possa fuggir via, però, viene
catturata e torturata da una forza misteriosa, legata in qualche
modo alla danza di Susie… Durante le prove per l’esibizione finale
“Volk”, Susie e Madame Blanc si avvicinano sempre di più, rivelando
come l’interesse di Susie per la compagnia vada oltre la danza. Nel
frattempo un anziano psicoterapeuta, il dottor Klemperer, cerca di
svelare i segreti più oscuri della compagnia con l’aiuto di Sara,
un’altra ballerina, che esplorerà i sotterranei della scuola dove
l’attenderanno atroci scoperte…
Suspiria
ha un cast internazionale di grandissimo livello, tra cui il premio
Oscar® Tilda Swinton (… E ora parliamo di Kevin, Doctor Strange),
Dakota Johnson (la trilogia de Cinquanta sfumatore di Grigio),
Chloë Grace Moretz (Resta anche domani, La diseducazione di Cameron
Post) e Mia Goth (La cura dal benessere). La colonna sonora è
firmata dal cantante dei Radiohead Thom Yorke.
Fino all’arrivo nelle sale di
Black Panther
il pubblico era certo di sapere chi fosse il solo e unico genio
tecnologico del MCU: Tony
Stark, miliardario, filantropo e mente brillante
incontrastata del gruppo di supereroi del grande schermo. Tuttavia
l’introduzione di Shuri, sorella
adolescente di T’Challa, sembra aver scombinato le
carte in tavola. Ma in un eventuale scontro a colpi di tech, chi
vincerebbe la sfida tra Stark e la principessa del Wakanda?
Ecco dodici motivi per cui Shuri, al
momento, possiede la tecnologia migliore del Marvel Cinematic Universe:
Macchine che non hanno bisogno del driver
E’ stato dimostrato che Tony Stark
sappia maneggiare con la tecnologia del pilotaggio automatico, ed è
ovvio che possa creare un’auto che si guida da sola. Tuttavia Shuri
ha fatto di meglio: durante un inseguimento ad alta velocità in
Cina, Black Panther
salta sopra un’automobile che è guidata dal Wakanda da
Shuri in modalità remota.
Ha “aggiustato” Bucky
Morto alla fine di Captain
America: Il Primo Vendicatore, Bucky
Barnes “risorge” grazie all’Hydra che lo fa prigioniero e
lo sottopone al lavaggio del cervello trasformandolo nel Soldato
d’Inverno. Ma mentre la storia del MCU ci ha mostrato quanto Tony
Stark non sia stato nemmeno capace di donare un nuovo corpo a
Bucky, è Shuri a donargli un’altra vita con le sue
braccia bioniche e rimuovendo ogni traccia del passato
dalla sua testa nel Wakanda.
Ha “nascosto” la sua nazione
Alla fine di Black Panther,
T’Challa decide di presentarsi alle Nazioni Unite e rivelare
l’esistenza del Wakanda e lo stato del suo progresso che vuole
condividere con il mondo. Precedentemente lo stato era concepito
come nient’altro che una nazione povera del terzo mondo, mentre il
suo re dimostra che è in realtà un paradiso nascosto
tecnologicamente avanzato, e questo grazie a
Shuri.
Treni magnetizzati
Parte della tecnologia che tiene
viva la Wakanda è il vibranio nascosto nel sottosuolo, dove un
intenso programma di treni magnetici ha contribuito ad ospitare il
culmine della prima avventura cinematografica di
T’Challa contro l’antagonista Killmonger.
Come rivelato dal film, questi mezzi di trasporto sono super veloci
e una tecnologia ferroviaria del genere potrebbe servire
a migliorare il mondo.
Sneakers
Le ormai celebri Sneakers progettate
da Shuri sono un’invenzione creata per diventare
una vera e propria arma funzionale per il fratello: nella scena del
Casinò, il rumore della sua cavalcata è appena percettibile, mentre
l’abbigliamento di Tony Stark è alquanto
rumoroso…
Assorbimento cinetico
Alcune delle tecnologie viste in
Black
Panther non si avvicinano nemmeno un po’ a quelle
progettate da Tony Stark nel corso del
MCU, tuttavia se il supereroe e
Shuri dovessero collaborare in un futuro prossimo
l’armatura Iron Man otterrebbe finalmente quell’aggiornamento
completo di cui ha bisogno e che includerebbe l’assorbimento
cinetico (da usare durante i vari pestaggi che hanno lasciato il
povero Tony davvero malandato).
Perle tribali
Una delle ultime aggiunte nei
fumetti di Black Panther sono i Kimoyo
Beads del Wakanda, nient’altro che perle tribali
progettate e adattate per ogni singolo personaggio che ne fa uso.
Possono scansionare una persona dai suoi segni vitali, oppure
essere usate per scoprire la storia medica o accedere a
Internet.
Cannoni sonici
Tony Stark adora
mettere mani ai suoi blaster, che è un po’ il suo arsenale
di bombe e proiettili infiniti con i quali ha “quasi” fermato
Thanos sul pianeta Titano. Tuttavia è
Shuri la prima a comprendere come sfruttare queste
armi in modo da avere effetti positivi limitandone quelli negativi.
I suoi cannoni sonici utilizzano una tecnologia che sembra
annullare alcune proprietà del vibranio, impiegata anche nella
struttura del treno sotterraneo che ha contribuito a uccidere
Kilmonger esponendolo ai punti deboli della sua
tuta di vibranio.
Propulsione magnetica
Quando il personaggio di
Black Panther apparve per la prima volta sui
fumetti nel 1966, il Wakanda faceva già affidamento sulla
propulsione magnetica, così per rendergli omaggio il film diretto
da Ryan Coogler ha
esibito vari mezzi e oggetti che usassero questa tecnologia. È
chiaro che Shuri condividerà senza dubbio i suoi
studi su come rendere queste fantastiche meraviglie tecnologiche
una realtà per altre nazioni (e la scena finale del cinecomic ne è
un’anticipazione) che prima non sarebbero state in grado di
permettersi.
Ha “aggiustato” Visione
Sebbene bisognerebbe dare a
Tony Stark un po ‘di credito per la creazione
dell’intelligenza artificiale Jarvis, generalmente
usata per aiutare se stesso nei suoi lavori, la sua trasformazione
in Ultron e le conseguenze terribili che sono
seguite lasciano intendere che ci siano stati diversi problemi di
funzionamento o almeno nel processo tecnologico portato avanti da
Stark e Bruce Banner. In Avengers: Infinity
War abbiamo visto Shuri tentare di rimuovere la gemma
dalla fronte di Visione senza ucciderlo, e stava
per riuscirci fino all’arrivo di Thanos. Non è detto che non possa
portare a termine il suo lavoro in Avengers 4…
Pilotaggio remoto
La tecnologia del Wakanda, a cui
lavora assiduamente Shuri, sta facendo passi da
gigante nel resto del mondo, con le sue comunicazioni internet che
raggiungono il 100% di sicurezza. Che è un po’ l’unico modo in cui
la sorella minore di T’Challa potrebbe replicare
anche il complicato funzionamento interno di un’automobile moderna:
grazie alle sue invenzioni infatti Shuri è grado di saltare al
volante da casa sua, mentre suo fratello si trova a migliaia di
chilometri di distanza.
Ha aiutato un’intera nazione a soli sedici anni
È evidente che qualsiasi invenzione
o innovazione di Shuri abbia ha notevolmente
migliorato la sua nazione, il Wakanda, ma la cosa straordinaria è
che l’abbia fatto a soli sedici anni e molte delle sue “opere” sono
state svelate in poco più di due ore di film (parliamo ovviamente
di Black Panther). Al contrario ogni volta che
Tony Stark mette in pratica la sua tecnologia di
solito crea disastri o “mostri” (vedi Ultron) che
deve poi affrontare e che distruggono intere città.
La scena d’apertura di
Avengers: Infinity War ha mostrato da subito la
potenza devastante di Thanos quando il Titano Pazzo ha spazzato via
Hulk, come fosse l’essere più debole della galassia. Il
Gigante di Giada è stato quindi trasportato sulla
Terra da Heimdall, allo scopo di annunciare agli eroi terrestri che
Thanos stava arrivando. Durante il “viaggio”, Hulk si è ritirato,
lasciando Bruce Banner alle prese con l’invasione di Thanos, al
fianco degli altri Vendicatori, e durante tutti il resto del film,
il mostro verde è rimasto nascosto dentro Banner.
In molti si sono chiesti per quale
motivo, nonostante le richieste di aiuto dello scienziato, Hulk non
si sia palesato durante la battaglia del Wakanda. Qualcuno ha
ipotizzato che il gigante avesse ormai paura di Thanos, dopo la
sonora batosta subita a inizio film, ma Mark
Ruffalo in persona
ha spiegato che, dopo gli eventi di Thor:
Ragnarok, la volontà di Hulk si è trasformata in una
mente più strutturata e ha cominciato a rifiutare il fatto che
Banner lo “utilizzasse” soltanto in momenti di difficoltà,
decidendo quindi di non “uscire” per combattere contro l’Ordine
Nero e contro Thanos.
Tuttavia, stando a quanto si era già
detto in precedenza e a giudicare dai concept di Avengers:
Infinity War diffusi nelle ultime ore, Hulk doveva essere
presente durante la Battaglia del Wakanda, non
solo, doveva confrontarsi direttamente con Thanos, insieme agli
altri Vendicatori, tentando di fermarlo.
Per quello che riguarda il percorso
di Hulk in Avengers 4, possiamo
già immaginare che sarà conclusivo rispetto alla sua parabola
narrativa cominciata in Ragnarok, e già
le teorie fioccano in rete.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle,
Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
È da molto tempo che non si hanno
più notizie sul progetto intitolato Godzilla vs
Kong, mentre sappiamo che il sequel del
Godzilla del 2014 è in viaggio verso il grande
schermo. Il film in questione dovrebbe vedere i due mostri del
titolo confrontarsi e l’ultima notizia in merito ci ha informati
del
coinvolgimento di Adam Wingard alla regia.
Variety ci informa che Jessica Henwick si è unita al cast,
anche se i dettagli del suo ruolo sono tenuti sotto riserbo dalla
Legendary. L’attrice si unisce a Kyle
Chandler, Millie Bobby Brown, Zhang Ziyi, Danai Gurira, Julian
Dennison, Demián Bichir, Alexander Skarsgård, Rebecca Hall e Eiza
González.
Jessica
Henwick ha inanellato una serie di ruoli in serie tv e film di
prestigio, di recente, pur non guadagnando mai, per adesso, la
ribalta del protagonista. È stata Colleen Wing in Iron
Fist, Luke Cage e The Defenders, ha
interpretato Nymeria Sand in Game of Thrones ed è
stata la pilota di X-Wing Jessika Pava in
Star Wars: Il Risveglio della Forza.
Godzilla vs Kong
al momento non ha ancora un regista ma ha un anno di uscita, il
2020. Il 22 marzo 2019 è invece atteso Godzilla King of
Monsters, sequel del film diretto da Gareth Edwards e
affidato a Michael Dougherty (Krampus) con protagonisti Kyle
Chandler, Vera Farmiga e Millie Bobby Brown.
Lo scorso agosto la Warner Bros.
aveva effettuato i primi test screenings di
Aquaman (proiezioni che servono come prove
generali per attuare qualche cambiamento in base alle reazioni del
pubblico in sala), e i risultati erano stati tutti più o meno
positivi.
Nelle ultime ore però la stampa
americana insieme a molti spettatori hanno avuto modo di guardare
il film di James Wan e sono iniziate a comparire
online, specialmente su Twitter, i primi giudizi a caldo sul
cinecomic che proverà a risollevare la critica e scricchiolante
situazione della DC dopo il fiasco di Justice
League. Di seguito ve ne riportiamo alcuni:
“Il pubblico sembra aver amato
moltissimo Aquaman, e non si è sentito alcun commento negativo, ma
solo aggettivi come divertente, avventuroso, bellissimo. Insomma è
tutto ciò che ci si aspettava“
“Abbiamo visto Aquaman ma non
possiamo parlare dei dettagli. Possiamo però dire che si tratta di
un risultato importante sia come realizzazione che come
storytelling, e si vede l’ottimo lavoro che sta facendo Walter
Hamada con la DC. Questa è inoltre la prova che James Wan dovrebbe
dirigere più film per l’azienda“
“Un giudizio su Aquaman: è molto
buono, non innovativo ma solido. Le scene d’azione sono
eccezionali, la storia è buona e anche la cgi sembra decente. Unico
punto dolente la colonna sonora“
Prima
di apparire come assoluto protagonista, il personaggio
di Jason Momoa ha debuttato
in Justice League, diretto
da Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg).
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Letteralmente affossato dalla
critica, Venom continua
la sua sorprendente cavalcata ai botteghini di tutto il mondo
registrando l’ennesimo record nel primo giorno di programmazione
cinese: 34 i milioni di dollari incassati, superando di gran
lunga le cifre ottenute da Spider-Man: Homecoming
lo scorso anno (21,6 milioni). Con questo incredibile risultato il
film diretto da Ruben Fleischer e interpretato da
Tom Hardy diventa il più alto incasso di sempre
nell’opening day per quanto riguarda il cinecomic in Cina,
e il secondo in generale dopo Avengers: Infinity
War.
Se dovesse continuare su questi
ritmi, conferma Forbes, Venom
potrebbe raggiungere tra i 700 e i 750 milioni di dollari in tutto
il mondo, cifre stellari assolutamente non pronosticabili vista
l’accoglienza negativa di Venom da parte della stampa americana ed
europea.
Questo inatteso successo al box
office mondiale dunque potrebbe ridurre le possibilità che la Sony
ceda completamente i diritti
di Spider-Man e dei personaggi a lui
correlati ai Marvel Studios. Con il film
con Tom Hardy, la SONY ha ufficialmente dato
inizio a un Universo Cinematografico suo, che potrebbe fare a meno
di Spider-Man e, nonostante l’avversione della maggior parte dei
critici, il film ha performato bene, raccogliendo l’entusiasmo dei
fan che hanno avuto prova, dal loro punto di vista, che è possibile
realizzare un film sul Simbionte, senza l’Uomo Ragno.
Il piano SONY ha fruttato allo
studio un incasso che ha
superato i 500 milioni in tutto il mondo, cifra sufficiente a
far pensare a un sequel, già preparato dalla scena
post credits di questo primo film. Questa notizia sembra
molto buona per chi ha gradito il film, ma non altrettanto buona
per i fan che sperano che i diritti di Spider-Man possano essere
completamente restituiti alla Marvel – in modo simile a quello
che sta succedendo con gli X-Men e
i Fantastici Quattro alla Fox.
Parlando con Business
Insider, Jeff Bock, analista senior del
box-office di Exhibitor Relations, spiega come il successo
finanziario di Venom abbia rinvigorito i piani di SONY riguardo ad
altri diritti sui personaggi legati a Spider-Man dei quali
detengono i diritti. Secondo lui, se il film fosse stato un flop,
lo studio sarebbe stato più aperto a concludere un accordo con la
Disney che potenzialmente avrebbe restituito i diritti di proprietà
intellettuale alla Marvel.
“Se il film avesse fallito, ci
sarebbe stata una possibilità che Sony sarebbe tornata al tavolo
delle trattative con la Disney. Ora il piano della Marvel è andato per aria (…) [SONY]
ha corso un rischio calcolato con Venom, e ora che il film ha avuto
successo e che diventerà una serie, sembra che la Disney abbia
bisogno di Spider-Man più di quanto SONY abbia bisogno della
Disney… Se alla SONY cominciano ad acquisire costanza nella
realizzazione di buoni film, il pubblico vorrà vederli, e la Disney
dovrà comprare la SONY per riavere i diritti di Spider-Man (…)
Questo è solo l’inizio della rinascita della SONY come uno
studio che può ancora dire la sua al box office: non si
arrenderanno senza combattere”.
L’analista senior di
ComScore, Paul Dergarabedian, ha supportato
la dichiarazione di Bock, citando che il risultato al box office
per Venom non farà altro che motivare la SONY a continuare a
investire nel proprio universo cinematografico. “Un mezzo
miliardo di dollari di entrate per Venom, in tutto il mondo,
dimostra che non si tratta di un colpo di fortuna, e nonostante una
critica negativa, il film ha trovato un grande favore di pubblico
che ha abbracciando l’Eddie Brock di Tom Hardy”, ha dichiarato
Dergarabedian.
A parte un sequel diretto di Venom
– che è stato efficacemente impostato nella scena post-credits con
la rivelazione del personaggio
di Cletus Kasady aka Carnage interpretato
da Woody Harrelson – SONY sta anche
programmando una serie di altri progetti che ruotano attorno a
personaggi di Spider-Man, come Morbius il Vampiro
Vivente di Jared
Leto e Silver Sable e Black
Cat. Se questi film dovessero avere il successo che a
questo punto SONY si aspetta, forse un crossover con lo Spider-Man
di Tom Holland (che è nel MCU) potrebbe concretizzarsi. Lo
stesso Fleischer pensa che uno scontro tra Venom e Spider-Man sia
inevitabile.