La copertina del prossimo
Visual Dictionary dedicato a Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker è trapelato on line e ci offre quello che ad
oggi è il nostro miglior look ad uno degli enigmatici
Cavalieri di Ren che abbiamo incontrato per la
prima volta – anche se per poco tempo – in Il Risveglio
della Forza.
Sappiamo che L’Ascesa di
Skywalker reintrodurrà questi guerrieri oscuri in qualche
modo, ma non siamo ancora sicuri di quale ruolo avranno nella
storia. Sappiamo con sicurezza che avranno un legame con Kylo Ren,
anche se gli eventi a cui abbiamo assistito in Gli Ultimi
Jedi potrebbero averli resi ostile al protagonista.
Parlando di Ben Solo, è stato anche
annunciato che lo scrittore preferito dai fan della saga, Charles
Soule, sta lavorando a una miniserie in quattro parti per Marvel Comics intitolata The Rise of
Kylo Ren, che racconterà della caduta del figlio di Leia,
dalla luce all’oscurità, fino alla sua incoronazione a leader dei
cavalieri di Ren. La prima parte arriverà in edicola in tempo per
dicembre, quando arriverà al cinema il film.
L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nelle sale a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Dopo i primi avvistamenti alieni
nella zona di Giffoni, Men In Black:
International ha aperto ieri, venerdì 19 luglio,
la 49esima edizione del Giffoni Film Festival. In occasione della
proiezione del film, presentato in anteprima nazionale, ha avuto
luogo uno speciale evento legato al tema principale del Festival:
‘Aria’.
Gli alieni di MIB nel cielo della
valle di Giffoni con un sorprendente ‘Drone Show’. Una flotta di
100 droni ha illuminato la valle creando varie coreografie di luce
ispirate a MIB dando vita ad uno spettacolo coinvolgente e unico
nel suo genere mai realizzato prima per il lancio di un film in
Italia.
Men In Black:
International sarà nelle sale da giovedì 25 luglio,
diretto da Felix Gary Gray e prodotto da Sony Pictures e
distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Fanno parte del
cast Chris Hemsworth, Tessa Thompson, Kumail Nanjiani,
Rebecca Ferguson, Rafe Spall, Les Twins – Laurent & Larry
Bourgeois, Emma Thompson e Liam
Neeson.
Sinossi: I Men in
Black hanno sempre protetto la terra dalle insidie dell’universo.
In questa nuova avventura dovranno affrontare la più grande
minaccia di sempre: una talpa all’interno dell’organizzazione Men
in Black.
Durante il panel a loro dedicato
nella Hall H, in occasione del Comic-Con di San Diego, i
fratelli Russo hanno parlato della loro carriera
ma anche di quelle che erano le idee scartate per Avengers: Endgame e per tutti i
film Marvel a cui hanno lavorato.
Una delle rivelazioni più scottanti
riguarda la sorte che i registi volevano riservare a Steve Rogers,
scelta sicuramente epica ma che forse sarebbe stata troppo cruenta
per il pubblico di riferimento del Marvel Cinematic
Universe.
Sembra che nelle idee di
Anthony e Joe Russo, Thanos dovesse decapitare
Steve Rogers nel passato e poi, attraverso il portale temporale,
arrivare nel futuro e gettare ai piedi di Cap la sua stessa testa
mozzata. “Ci siamo aggrappati a quella trama per così
tanto tempo solo per sperare di portare sullo schermo quel momento
in cui Thanos camminava attraverso un portale e lasciava cadere la
testa mozzata di Capitan America”, ha dichiarato Anthony.
Joe ha poi aggiunto: “Avevamo la
maggior parte della sceneggiatura messa a punto perfettamente
tranne che per il terzo atto, perché Anthony e io ci aggrappavamo a
questo concetto, volevamo che Thanos si dirigesse verso i
Vendicatori e gettasse la testa di Capitan America sul terreno ai
loro piedi. Non potevamo arrenderci e alla fine abbiamo detto: “Va
bene, e se non possiamo farlo, possiamo trovare un altro modo nel
terzo atto?” E quello è stato il momento in cui il film si è
trasformato in ciò che avete visto al cinema.”
A dispetto di quanto abbiamo
ipotizzato, la scena non è stata esclusa perché troppo cruda, visto
che Anthony ha sottolineato che Thanos è un tipo parecchio duro,
per cui sarebbe stata una scelta coerente con il personaggio.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Il trailer ufficiale presentato in
anteprima al Comic-Con di San Diego di Jay and Silent Bob
Reboot ha confermato la presenza di illustri cameo nel
film scritto, diretto e interpretato da Kevin
Smith che fungerà sia da sequel sia da soft
reboot del franchise. Tra questi figura anche Ben
Affleck, uno dei tre Batman annunciati dallo stesso Smith
nei giorni scorsi che prenderanno parte al cast.
Ma com’è nata questa incursione
dell’attore e quali emozioni si nascondono dietro questo evento
speciale? A spiegarlo è Smith in un lungo e sentito post su
Instagram, allegando due simpatici scatti:
“Il mio ragazzo è tornato!
Quando il trailer Jay and Silent Bob Reboot è arrivato il pubblico
ha potuto scoprire alcuni dei nostri segreti, e uno dei più grandi
è che Ben Affleck sarà ancora Holden McNeil. Il personaggio gioca
un ruolo cruciale nel film e la sua scena è uno dei migliori pezzi
di cinema che mi abbia mai coinvolto: è assolutamente magico, pieno
di vita e di tutte le cose che mi interessano davvero ora, dopo il
mio attacco cardiaco. Quando abbiamo iniziato a girare il film, la
scena non esisteva, ed è ancora più importante, perché sancisce la
mia reunion con un ragazzo che mi è sfuggito terribilmente per
quasi un decennio […]
[…] Devo dire grazie per questo
a Kevin McCarthy, che ha intervistato Ben per Triple Frontier
chiedendogli se era stato contattato per il nostro reboot. Ben ha
detto di no, ma che era disponibile. Una settimana dopo era tutto
deciso. Avevo paura di essere respinto, ma gli ho scritto “Per
parafrasare il triste vecchio Re Osric di Conan Il Barbaro, arriva
un momento in cui i gioielli smettono di brillare, quando l’oro
perde la sua lucentezza, quando la sala del trono diventa una
prigione, e tutto ciò che rimane è l’amore di un regista per le
persone con cui era solito fingere. E dopo una lunga pausa, il mio
amico ha risposto come solo lui poteva: “Naturalmente ti paragoni
ancora ad un re”, ha scherzato. Ma sarebbe un piacere rivederti”.
Ho pianto, perché non solo abbiamo realizzato una scena
straordinaria per il film, ma ho anche riavuto indietro il mio
amico“.
Vi ricordiamo che l’originale del
2001, intitolato Jay e Silent Bob Strike
Back, aveva segnato il debutto sulle scene della coppia di
strafumati Jay (Mewes) e Silent Bob (Smith), recatosi nella città
degli angeli per impedire che il loro fumetto Bluntman and
Chronic venisse trasformato in un film.
Tornerà protagonista il duo comico
composto dallo stesso Smith e Jason Mewes,
che avevamo visto insieme l’ultima volta sul grande schermo nel
2006 in Clerks II (ma l’attore era
comparso già nei cinque film precedenti dell’amico ambientati
all’interno del View Askewverse).
In questo nuovo capitolo i
personaggi continueranno nella loro folle impresa aiutati da Becky
(Rosario Dawson), che faceva già parte del cast di
Clerks 2. Con loro, nel film, anche Jason Lee, Brian O’Halloran,
Shannon Elizabeth, Frankie Shaw, Justin Long, Harley Quinn Smith,
Chris Jericho, Jason Biggs, James Van Der Beek, Grant Gustin e Tom
Cavanagh.
L’amore di Quentin
Tarantino per Stark Trek non è mai stato
nascosto e in un’intervista con Deadline a proposito dell’ultimo
film C’era una volta a
Hollywood il regista ha finalmente spiegato cosa lo
spinge a preferire questa saga rispetto ad un altro franchise
sci-fi di successo come Star
Wars.
I fan della fantascienza si sono
sempre divisi tra due saghe distinte: Star Wars e Star Trek,
e la passione per l’una o l’altra spesso è dipesa dalla generazione
in cui si è cresciuti; se se la maggior parte dei ragazzi degli
anni ’80 ha scelto di schierarsi con i film di George Lucas, il
“giovane” Tarantino ha trascorso la sua infanzia guardando la serie
televisiva di Star Trek degli anni ’60.
“Sono un grande fan della serie
Star Trek. Mi piace molto, ma il mio collegamento diretto a quello
show è William Shatner. Lo amo in Star Trek e adoro la sua
interpretazione di James T. Kirk. Questa è la mia connessione con
la saga, il mio cordone ombelicale, ed è per questo che mi piace
Star Trek più di Star Wars, sostanzialmente perché William Shatner
non è in Star Wars. La ritengo una delle più grandi interpretazioni
della storia della televisione“.
Di recente, sempre in un’intervista,
Tarantino non aveva escluso la possibilità di lasciare
definitivamente il cinema con un progetto diverso da C’era una
volta a Hollywood, nello specifico lo Star Trek già scritto e
proposto a J.J. Abrams e alla Bad Robot.
“Credo di avere una scappatoia,
se l’idea fosse quella di ricorrere ad una scappatoia. Posso fare
Star Trek…ma vorrei finire girando un film originale. L’idea di
arrivare a dieci film non è affatto una scappatoia, e in realtà
credo che se dovessi fare Star Trek, dovrei impegnarmi a farlo.
Sarebbe il mio ultimo film…Non so se lo farò, ma potrebbe
succedere.“
Sarà davvero così e il regista chiuderà la carriera omaggiando
la sua saga del cuore?
Leggi anche – Star Trek sarà
l’ultimo film di Quentin Tarantino?
Vi ricordiamo che C’era una volta a Hollywood è
atteso nelle nostre sale in autunno.
Di seguito la prima sinossi:
La storia si
svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene
chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton
(Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo
stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno
lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma
Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile
Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins
Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley,
Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon
Herriman sarà Charles Manson.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
Ecco di seguito un riassunto di tutte le rivelazioni
dell’evento:
Smart Hulk poteva esordire in
Infinity War
Come molti avevano sospettato, Hulk
era pronto a tornare “se stesso” durante la battaglia finale di
Infinity War, ma nell’aspetto di “Smart Hulk”
introdotto invece solo a partire da Endgame.
Gli sceneggiatori hanno infatti
spiegato che l’idea originale per il film era inserire il gigante
di giada nell’armatura Hulkbuster così da farlo scontrare con Cull
Obsidian, uno dei membri dell’Ordine Nero. La sequenza però è stata
abbandonata perché poco coerente con il resto del terzo atto.
Serpente in Infinity War
Sempre relativamente a Infinity War,
c’è un altro personaggio che avrebbe potuto trovare spazio nella
scena in cui Thor chiede aiuto a Eitri per creare la Stormbreaker.
Nel concept originale il Serpente di Midgard
appariva al cospetto dell’eroe.
Quell’idea di trama avrebbe portato
al confronto tra il Dio del Tuono e il villain dei fumetti,
deviando la linea narrativa del film in modo troppo evidente, ed è
stata scartata per questo motivo.
Il ruolo di Jane Foster in
Endgame
A quanto pare anche il ruolo di
Jane Foster, nei piani iniziali, sarebbe stato
molto più importante nel corso di Endgame, ma la mancata
partecipazione di Natalie Portman non ha permesso che ciò
accadesse.
Gli sceneggiatori hanno infatti
menzionato una scena divertente in cui Rocket doveva convincere
Jane a rimuovere l’etere dal suo corpo.
La scena scartata con il Tribunale
Vivente
Come il Serpente, anche il
Tribunale Vivente avrebbe potuto avere
un’occasione in Avengers: Endgame, in un piano
originale che prevedeva l’incontro tra Thanos e Doctor Strange nella rivincita di Infinity War
e lo Stregone che avrebbe fatto esplodere la mente del Titano Pazzo
mostrandogli tutti i suoi vari crimini prima di essere giudicato
colpevole dal Tribunale.
La sequenza, spiega Markus, non ha
mai trovato la vita del montaggio perché troppo confusionaria per
il pubblico.
Le ultime parole di Tony Stark
Come già raccontato nei mesi scorsi
da Kevin Feige e i fratelli Russo, le ultime parole di Tony
Stark sono state il risultato di più idee con
l’improvvisazione di Robert Downey Jr. Ieri, durante il panel, gli
sceneggiatori hanno poi confermato di aver scritto diverse versioni
della scena ma a quanto pare è stato l’attore a scegliere di
rimanere in silenzio per sottolineare l’emotività del momento.
Gamora è viva?
Ebbene si, una domanda che non ci
lascia da Endgame sembrerebbe risolta: Gamora è
ancora viva. L’hanno confermato gli sceneggiatori al Comic-Con,
insieme al fatto che l’eroina potrebbe essere fuggita da qualche
parte dopo gli eventi del film.
Questo significa che la rivedremo in
azione in Guardiani della Galassia
Vol.3? Altamente probabile.
Pizza Party
Un’altra idea eliminata da Endgame è
quella considerata per il terzo atto dove gli eroi vittime dello
schiocco sarebbero tornati nella sede dell’ Avengers: Compound e
avrebbero prso parte ad un pizza party prima della battaglia finale
proposto da Peter Parker.
La morte alternativa di Cap
Chiudiamo il resoconto con il punto
più interessante relativo alla morte di uno dei personaggi invece
risparmiato dagli eventi: Captain America.
Secondo Markus e McFeely infatti
l’idea originale era far viaggiare Thanos verso la Terra prima
dell’attacco ai Vendicatori, e il Titano avrebbe massacrato tutti i
membri della squadra portando in segno di vittoria la testa di
Steve Rogers nel futuro per lanciarla ai piedi dell’eroe
stesso.
Purtroppo la sequenza è stata
abbandonata perché ritenuta troppo cupa.
In occasione del Comic-Con, alla
fine del panel che lo ha visto protagonista con la nuova serie
Netflix, The
Witcher, Henry Cavill ha diffuso
il trailer dello show che vedremo sulla piattaforma streaming.
The Witcher, la trama
The
Witcher, serie fantasy basata sull’omonima saga
bestseller, è il racconto epico di una famiglia e del suo destino.
Geralt di Rivia, un solitario cacciatore di mostri, lotta per
trovare il proprio posto in un mondo in cui le persone spesso si
dimostrano più malvagie delle bestie. Il suo destino si intreccerà
poi con quello di una potente strega e una giovane principessa con
un pericoloso segreto. I tre si ritroveranno ad attraversare
insieme un mondo sempre più instabile.
Il film di The Walking
Dead è ufficialmente in produzione. Dopo che la serie di
punta AMC è stata protagonista del suo panel nella Hall H al
Comic-Con di San Diego, il moderatore Chris Hardwick ha rivelato un
breve teaser per il film senza titolo con Andrew Lincoln, dopo che
il cast e i creatori di TWD hanno lasciato il palco.
Il teaser mostra molto poco, ma
include una didascalia, “Rick Grimes tornerà solo nei
cinema.” Universal ha confermato che sarà il distributore
cinematografico del film. Skybound di Robert Kirkman, che produce
il film con AMC, ha un contratto di primato con lo studio.
Come già riportato in Deadline, i
film con Grimes sono tra i primi progetti in sviluppo da Gimple
come parte di un piano pluriennale per un The Walking Dead
Universe, che comprende anche altri progetti attualmente in
lavorazione: film aggiuntivi, speciali, serie, contenuti digitali e
altro ancora. Secondo Gimple, alcune delle storie riguarderanno The
Walking Dead così come i fan lo conoscono, mentre altre saranno
storie autonome e provengono da un nuovo territorio creativo.
Durante il panel è stato anche
annunciato che la decima stagione dello show debutterà il 6
ottobre.
Hanno partecipato al panel nella
Hall H la showrunner Angela Kang e i produttori
esecutivi Robert Kirkman, Dave Alpert e
Greg Nicotero. Le star Norman Reedus,
Melissa McBride, Danai Gurira, Ryan Hurst,
Jeffrey Dean Morgan, Avi Nash, Nadia Hilker, Eleanor
Matsuura e Cailey Fleming hanno
partecipato tutte al panel.
In un anno in cui al Comic-Con molti
dei principali studi cinematografici non presenteranno progetti, i
Fratelli Russo hanno entusiasmato i fan e
hanno portato virtualmente al loro panle una serie di ospiti
d’eccezione. Presenti via FaceTime all’incontro con i registi di
Avengers: Endgame ci sono stati
infatti Mark Ruffalo, Chris Evans, Chris Hemsworth, Paul
Rudd, Robert Downey Jr e Tom Holland.
Holland, in particolare, che ora è
in sala con Spider-Man: Far From Home,
ha partecipato all’incontro per parlare di Cherry,
il suo prossimo film, che arriverà ad ottobre, e che Joe e Anthony
Russo stanno girando, vicino alla loro città natale, a Cleveland,
nell’Ohio. Il progetto è basato sul romanzo di Knopf, e si avvicina
alla vera storia di vita dell’autore, un ex medico dell’esercito
tornato dall’Iraq con un PTSD (disturbo da stress post-traumatico)
non diagnosticato, che, caduto in dipendenza da oppiacei, ha
iniziato a rapinare le banche. I fratelli hanno dichiarato, in
occasione del panel, che il film sarà vietato ai minori
(Rating-R).
“È una storia sulla
tossicodipendenza e la crisi degli oppioidi. Ci ha toccato
entrambi, è un film profondamente personale per noi. L’uomo che ha
scritto il libro ha attraversato lo stesso percorso di crescita che
abbiamo affrontato noi, nella stessa parte della città in cui siamo
cresciuti – ma con diverse esperienze” ha detto Joe
Russo.
“Sarà Rating-R – ha
aggiunto Anthony Russo a proposito di
Cherry – È un film complicato e maturo. Non è
un film di intrattenimento come per i film Marvel, ma queste sono storie che
devono essere raccontate, e io e Joe siamo nella posizione per
realizzare queste storie”.
All’inizio del panel, ai Russo è
stato chiesto se potevano essere interessati a dirigere un film su
Secret Wars per la Marvel. “Il nostro percorso
alla Marvel è stato un momento creativo
trai migliori e ci piacerebbe lavorare ancora con loro, forse
proprio su Secret Wars – ha detto Joe Russo – Si tratta di uno dei
nostri racconti preferiti di quando eravamo giovani e l’ho letto
d’un fiato quando avevo 12 anni”, ha aggiunto.
Ma sembra che se dovessero portare
avanti un film su Secret Wars, i fratelli Russo dovrebbero
programmarlo molto in avanti con gli anni, visto che il loro
studio, AGBO Studios, ha in cantiere tutta una serie di film più
piccoli, tra cui 21 Bridges, Electric State
e un film per Netflix, Dhaka, con Chris
Hemsworth e la loro serie animata Magic The
Gathering.
Inoltre, i Russo hanno anche
annunciato di aver acquisito l’IP per la serie anime giapponese,
Battle of the Planets, per trasformarla
in un film d’azione che dirigeranno loro, mentre in co-produzione
con Amazon, lavoreranno alla serie Grimjack.
L’incontro ha anche visto, come
dicevamo, il collegamento via FaceTime di molti Vendicatori, che
hanno contribuito ad alleggerire i toni e a fare ai registi domande
sciocche sui colleghi, come Paul Rudd che ha
chiesto quale Chris (Evans o Hemsworth) avesse il fondoschiena
migliore (il pubblico ha votato per Evans). O ancora,
all’intervento di Mark Ruffalo, Joe
Russo ha chiesto al pubblico della Hall H chi è il Il
Vendicatore più astuto: Bruce Banner o Tony Stark? Tutti hanno
urlato Tony Stark.
Robert Downey Jr.
ha chiesto al duo di commentare il cambiamento di Stark tra la
prima e la seconda volta che ha pronunciato la battuta “io sono
Iron Man“, ovvero tra la fine del primo Iron
Man, alla fine di Endgame.
Il panel è cominciato con un video
tributo a tutto il lavoro che i Russo hanno svolto fino a questo
momento, quindi non solo i grandi successi Marvel, ma anche le esperienze in
tv, in particolar modo con Community.
Universal Pictures ha confermato
che il franchise di Halloween continuerà ad
espandersi con due nuovi film che arriveranno al cinema nel 2020 e
nel 2021. Lo studio ha comunicato i piani per il franchise
dopo aver fatto notare che Halloween del 2018, interpretato da
Jamie Lee Curtis e diretto da David Gordon
Green, ha registrato l’incasso più alto del franchise, con
250 milioni in tutto il mondo.
Il primo film si intitolerà
Halloween Kills e uscirà il 16 ottobre 2020.
Halloween Ends, il secondo, uscirà un anno dopo,
il 15 ottobre 2021. Green dirigerà entrambi i film e Curtis sarà la
protagonista.
L’anno scorso Halloween è stato
l’undicesimo episodio della serie, di questi, cinque hanno visto la
partecipazione di Jamie Lee Curtis e soltanto uno,
il sequel diretto dell’originale, uscito nel 1978, la regia di
John Carpenter. Nick Castle tornerà a interpretare
Michael Myers, sfuggito alla custodia e diretto verso Haddonfield,
Illinois, per una resa dei conti finale con Strode nella notte di
Halloween.
Nel film originale, il cattivo
Michael Myers ha trascorso gli ultimi 15 anni rinchiuso in un
sanatorio sotto la cura dello psichiatra infantile Dr. Sam Loomis.
La notte prima di Halloween, nel 1978, Myers fugge e fa ritorno a
casa, a Haddonfield, Illinois, dove insegue la studentessa Laurie
Strode, memorabilmente interpretata da Curtis nel suo film
d’esordio. L’originale Halloween è stato diretto
da Carpenter da una sua sceneggiatura e inizia con Michael, che ha
sei anni e uccide sua sorella adolescente nella notte di Halloween
del 1963.
Nel film del 2018, il personaggio
di Curtis ha un confronto finale con Michael Myers, che l’ha
perseguitata da quando è sfuggita a malapena alla sua follia
omicida la notte di Halloween di quattro decenni
prima. In quel film, Laurie Strode è una nonna solitaria,
ancora traumatizzata dai suoi incontri con l’assassino. Al film
hanno partecipato anche Judy Greer, Andi Matichak, Will
Patton e Virginia Gardner.
I trailer non sono
altro che brevi filmati promozionali di film che in breve tempo
saranno nelle sale cinematografiche italiane o che saranno presenti
su una delle tante piattaforme di streaming digitale legale.
Il loro compito è creare e far
sviluppare nel pubblico una certa dose di hype circa il film
promosso, affinché si corra subito al cinema a guardarlo già nei
primi giorni di uscita.
Ma quali sono i trailer
usciti questa settimana da non perdere assolutamente? Scopriamoli
insieme!
Top Gun: Maverick
In occasione del San Diego Comic
Con 2019, è stato diffuso il primo trailer ufficiale di Top Gun: Maverick, sequel del celebre Top Gun
del 1986 diretto da Tony Scott.
Con l’uscita verso la metà del
prossimo anno, il film è diretto da Joseph
Kosinski (Oblivion)
e vede tra i protagonisti
Tom Cruise, Val Kilmer,
Miles Teller,
Jennifer Connelly, Glen Powell, Ed Harris e
Jon Hamm.
In questo film, Maverick è
diventato un istruttore di volo e ha preso sotto la sua ala
protettiva il giovane Bradley Bradshaw, figlio del suo ex copilota
Nick “Goose”Bradshaw.
IT: capitolo due
Dal prossimo 5 settembre sarà
possibile vedere al cinema IT: Capitolo Due, seguito del film di successo
IT uscito quasi due anni fa.
Questa seconda parte è ambientata
ventisette anni dopo gli eventi del film precedente, con il ritorno
di Pennywise per le strade di Derry, intenzionato ad uccidere altri
bambini. Tuttavia, il nuovo intervento dei Perdenti potrebbe,
finalmente, essere quello decisivo per le sorti di It. Diretto da
Andrés Muschietti, il film si compone di un cast
stellare:
James McAvoy,
Jessica Chastain, Jay Ryan, Isaiah Mustaga, Bill Hader, James
Ransone, Andy Bean e Bill Skarsgård.
Cats
Finalmente è uscito il trailer di
Cats, adattamento cinematografico dell’omonimo musical
di Broadway composto da Andrew Lloyd Webber, con
testi di Thomas Stearns Eliot. Diretto da
Tom Hooper (Il
discorso del re,
Les Miserables), questo film vanta un cast decisamente
stellare, composto da Taylor Swift,
Idris Elba, Jennifer Hudson, Ian McKellen, Rebel
Wilson e Judi Dench.
Con probabile uscita prevista per
la fine del 2019, Cats racconta la storia dei gatti del
quartiere di Jellicle che si ritrovano tutti gli anni per il grande
ballo e per festeggiare il loro capo, il vecchio Old Deuteronomy.
Uno dei gatti sarà scelto durante la festa e potrà ascendere al
paradiso dei Jellicle Cats, ma la strada non è così semplice come
sembra.
Jay and Silent Bob Reboot
Sempre grazie al Comic Con di San
Diego, è stato diffuso il primo video promozionale di Jay and Silent Bob Reboot, film diretto da
Kevin Smith che torna ad interpretare Silent Bob,
al fianco di Jason Mews, nuovamente nei panni di
Jay.
Dopo il film originale del 2001,
Jay e Silent Bob Stike Back, in questo film i personaggi
continueranno nella loro folle impresa, aiutati da Becky, già
facente parte del cast di Clerks II. Insieme a loro c’è un
cast di tutto rispetto, tra cui Rosario Dawson, Jason Lee,
Brian O’Halloran, Shannon Elizabeth, Frankie Shaw, Justin Long,
Harley Quinn Smith, Chris Jericho, Jason Biggs, James Van Der Beek,
Grant Gustin e Tom Cavanagh.
Tratto dal racconto Heart of
Darkness, il film porterà gli spettatori verso i confini nel
nostro sistema solare: infatti, verrà seguita la storia
dell’ingegnere spaziale Roy McBride, facente parte di una
spedizione per rintracciare il padre che è sparito durante un
lavoro di ricerca a caccia di vita aliena nei pressi di Nettuno.
Scritto da Gray ed Ethan Gross, Ad Astra
vedrà Brad Pitt, Tommy Lee Jones, Ruth Negga, Donald
Sutherland, John Ortiz e Kimmy
Shields.
Pupazzi alla riscossa
Grazie a LuckyRred, è stato diffuso
il primo video promozionale di Pupazzi alla riscossa, in arrivo sul grande schermo il
prossimo novembre.
Dal regista di Shrek 2 e
Gnomeo & Giulietta, questo film mostra un mondo
meraviglioso e coloratissimo, dove la prima regola assoluta è
divertirsi. Un’avvenutra straordinaria in cui è la vera amicizia a
renderci speciali. In questo film, Moxy e i suoi amici pupazzi sono
pronti a vivere una grande avventura. In un mondo fantasioso e
ricco di colori, uno strampalato gruppo di pupazzi dovrà affrontare
con coraggio una delle prove più importanti della loro vita:
trovare un bambino a cui dare il proprio amore.
Per farlo, dovranno sfidare il
leader incontrastato dell’Accademia della Perfezione, il pupazzo
Lou. Per quanto riguarda la versione italiana, il film avrà un cast
vocale composto da Federica Carta, Diletta Leotta, Shade,
Achille Lauro ed Elio.
The Red Sea Diving Resort
Netflix ha diffuso online il primo trailer di
The Red Sea Diving Resort, film che vede protagonista
Chris Evans e prodotto originale che arriverà
sulla piattaforma streaming il prossimo 31 luglio.
Il film, tratto dal libro
Mosssad Exodus di Gad Shimron, racconta la storia di un gruppo di
agenti internazionali che nei primi anno Ottanda, insieme ad alcuni
coraggiosi civili, utilizzarono un ritiro vacanziero in Sudan per
usarlo come fronte e far fuggire clandestinamente i profughi
etiopi. Diretto da Gideon Raff, nel cast del film,
oltre a Chris Evans, ci sono anche Ben Kingsley, Haley
Bennet, Michael Kenneth Williams, Alessandro Nivola e
Greg Kinnear.
Questo film, diretto da
Matthew Vaughn e in uscita il 14 febbraio 2020,
racconta le origini dell’agenzia di intelligence indipendente e di
un uomo che dovrà correre contro il tempo per fermare un gruppo
composto dai peggiori tiranni e criminali della storia che unisce
per organizzare una guerra mondiale. Nel cast del film sono
presenti
Ralph Fiennes, Matthew Goode e Harris
Dickinson.
Scary Stories To Tell in the
Dark
Grazie a Notorious Pictures, è
possibile dare un’occhiata alle prime immagini di Scary Stories to Tell in the Dark, il
film scritto e prodotto da Guillermo del Toro e
diretto da André Øvredal.
In arrivo il prossimo autunno, il
film è tratto dall’omonimo bestseller di Alvin
Schwartz, noto per la sua produzione letteraria dedicata
ad opere che esplorano gli aspetti folkloristici del popolo
americano. Nel cast del film saranno presenti Zoe Colletti,
Austin Abrams, Gabriel Rush, Michael Garza, Austin Zajur, Dean
Norris, Gil Bellows, Lorraine Toussaint e Natalie
Ganzhorn.
È stato presentato il programma
della 34° Settimana Internazionale della Critica
di Venezia, che si svolgerà dal 27 agosto al 7 settembre 2019
nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica.
I titoli selezionati dalla
commissione (presieduta dal Delegato Generale della SIC
Giona Nazzaro e composta
da Paola Casella, Simone Emiliani, Beatrice
Fiorentino e Roberto Manassero)
sono i seguenti: Jeedar El Sot / All This
Victory, thriller storico/politico ambientato in
Libano, con risvolti visionari; Partenonas /
Parthenon, primo film di fiction del documentarista
lituano Mantas Kvedaravičius; El Principe / The
Prince diretto da Sebastian Muñoz, melodramma
ambientato in un carcere, nel Cile di Salvador Allende, con
protagonista Alfredo Castro, frequente collaboratore di Pablo
Larraín (che potrebbe invece presentarsi nel concorso di Venezia
76); Psykosia / Psychosia di Marie
Grahtø, un progetto particolarmente interessante, descritto come
una via di mezzo tra Dario Argento e Lars von Trier, un elogio
della follia; Rare Beasts, esordio alla
regia di Billie Piper (Penny Dreadful, Doctor Who), una commedia acida e graffiante;
Sayidat Al Bahr / Scales di Shahad Ameen,
fiaba dai toni feroci per una giovane regista saudita; l’italiano
Tony Driver di Ascanio Petrini, del quale
si dice: “commedia all’italiana decostruita, amara e
impossibile, fuori norma, per parafrasare Adriano Aprà, impossibile
da classificare e sull’assurda inutilità delle frontiere”.
Oltre al concorso, sono stati
presentati anche gli eventi speciali, con Bombay
Rose di Gitanjali Rao, che sarà il film di apertura,
un prodotto di animazione artigianale da segnare immediatamente nel
programma personale del festival. A chiudere invece c’è
Sanctorum di Joshua Gil, che declina il
linguaggio di Narcos in chiave metafisica.
La selezione si presenta ricca non
solo per provenienza delle opere stesse, ma anche per quello che
riguarda i temi e i generi, così come sottolinea Giona Nazzaro:
“I film scelti sono opere libere. Lavori capaci di mettere in
discussione lo stato delle cose. Vengono da luoghi specifici, per
andare incontro al mondo: India, Iraq, Libano, Lituania,
Messico, Cile, Regno Unito, Danimarca, Italia. Non sono prodotti
audiovisivi interscambiabili con infiniti altri. Una selezione di
film che s’affaccia volentieri sul fantastico, ibridandosi con
il thriller, il fantasy e l’animazione.”
Ecco il programma completo:
CONCORSO
JEEDAR EL SOT | ALL THIS VICTORY
di Ahmad Ghossein
Libano, Francia, Qatar
PARTENONAS | PARTHENON
di Mantas Kvedaravičius
Lituania, Ucraina, Francia
EL PRINCIPE | THE PRINCE
di Sebastian Muñoz
Cile, Argentina, Belgio
PSYKOSIA | PSYCHOSIA
di Marie Grahtø
Danimarca, Finlandia
RARE BEASTS
di Billie Piper
Regno Unito
SAYIDAT AL BAHR | SCALES
di Shahad Ameen
Emirati Arabi Uniti, Iraq, Arabia Saudita
TONY DRIVER
di Ascanio Petrini
Italia, Messico
EVENTI SPECIALI
Film d’apertura
BOMBAY ROSE
di Gitanjali Rao
Regno Unito, India, Francia
Film di chiusura
SANCTORUM di Joshua Gil Messico, Qatar, Repubblica Dominicana
LA SELEZIONE SIC@SIC
2019
CONCORSO
AMATEUR di Simone Bozzelli
FERINE di Andrea Corsini
FOSCA di Maria Chiara Venturini
MONOLOGUE di Lorenzo Landi, Michelangelo Mellony
IL NOSTRO TEMPO di Veronica Spedicati
LOS OCEANOS SON LOS VERDADEROS CONTINENTES di Tommaso
Santambrogio
VERONICA NON SA FUMARE di Chiara Marotta
* EVENTI SPECIALI
Cortometraggio d’apertura
PASSATEMPO
di Gianni Amelio
Cortometraggio di chiusura
DESTINO
di Bonifacio Angius
Di seguito, invece, il bellissimo
manifesto:
Christelle
Halal, autrice della magnifica illustrazione, ha
dichiarato: “La Settimana della Critica di Venezia è sempre
stata una sezione che mette in luce i registi del futuro con
un’enfasi sulla diversità. Volevo trasmettere con questa immagine
quella sensazione di creazione senza vincoli di etichette, genere o
nazionalità. Questi corpi galleggianti si dirigono verso una luce
splendente, abbracciando un futuro più luminoso in cui tutte le
barriere sono crollate”.
Cosa fare quando i super eroi
superano tutti i limiti, anche quelli della moralità? In un mondo
dove i più potenti sono i meno integerrimi, sarà un improbabile
gruppo di “senza poteri” a rimettere in riga chi abusa del suo
status di giustiziere mascherato.
Dai creatori di Preacher e
Transmetropolitan arriva The
Boys, l’irriverente fumetto anti-supereroistico di
culto da cui ora è tratta la serie tv omonima
AmazonOriginal disponibile su
AmazonPrimeVideo a partire dal 26
luglio.
Sotto l’egida del governo, Butcher
e il suo temerario gruppo (composto da Latte Materno, Il Francese,
la Femmina della Specie e dalla nuova recluta Piccolo Hughie) sono
pronti a svelare i crimini di chi il crimine dovrebbe
combatterlo…anche mandando i “buoni” all’altro mondo.
Garth Ennis, dopo
aver cominciato la sua carriera sulla storica rivista britannica
2000 AD, si distingue come autore di Preacher, The
Punisher, Ghost Rider. Insieme alla matita di Darick
Robertson (Transmetropolitan, Wolverine) dà vita
alla irriverente serie The
Boys, tra le più discusse in America.
“Ho recentemente riletto The
Boys – afferma GarthEnnis –
e sono felice di affermare che ci sono ancora immensamente
affezionato. Butcher resta uno dei miei personaggi preferiti di
sempre.”
È morto, a soli 47 anni,
Mattia Torre, sceneggiatore, autore televisivo e
regista, che, con Luca Vendruscolo e
Giacomo Ciarrapico, aveva creato la serie
Boris, diventata poi anche un lungometraggio per
il cinema, in cui si seguono le avventure tragicomiche di una
troupe televisiva che lavora a una soap opera: Gli occhi del cuore.
Sempre in squadra con Vendruscolo e Ciarrapico, aveva scritto la
commedia grottesca Ogni maledetto Natale, per il cinema.
Oltre a serie e cinema,
Mattia Torre è stato anche autore televisivo, ed
ha portato avanti una stretta collaborazione con Valerio
Mastandrea per il quale ha scritto prima Il migliore per
il teatro e poi la serie tv La linea
verticale.
Mattia Torre è
stato anche scrittore, ha firmato In mezzo al mare
e La linea verticale, da cui è stata tratta
l’omonima serie tv e che racconta la sua esperienza da paziente
all’ospedale romano Regina Elena.
Impegnata con la promozione di
C’era una volta a
Hollywood, il nuovo film di Quentin
Tarantino che la vede protagonista insieme a
Leonardo DiCaprio e Brad Pitt,
Margot
Robbie ha svelato una “terribile” verità sul suo
conto, qualcosa che ogni appassionato della cultura pop potrebbe
accogliere con sgomento: l’attrice non ha mai visto un episodio
della saga di Guerre Stellari.
“Non ho mai visto Star
Wars. E in un certo senso non continuo a farlo solo perché fa
infuriare la gente così tanto. ‘Come è possibile?’, mi chiedono,
‘Come mai non hai mai visto Star Wars?’, e voglio solo vedere per
quanto tempo posso resistere“, ha raccontato la Robbie in
un’intervista con MTV.
Non sembra cavarsela nemmeno il
collega Brad Pitt, che ammette di non aver mai guardato Via
col vento e Tutti insieme
appassionatamente, due pietre miliari del cinema
americano.
La storia si
svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene
chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton
(Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo
stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno
lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma
Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile
Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins
Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley,
Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon
Herriman sarà Charles Manson.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
L’uscita di Spider-Man: Far
From Home ha sancito la chiusura della Fase 3 del
MCU, il cui picco narrativo è stato
sicuramente rappresentato da Avengers:
Endgame che chiude in definitiva la saga delle gemme
dell’infinito inaugurata nel 2008 con Iron Man. Sul futuro
dell’universo cinematografico e il nuovo corso di storie sappiamo
in realtà poco, tranne qualche indiscrezione trapelata online,
dunque la domanda è la seguente: cosa hanno in programma i Marvel Studios e quali film comporranno la
tanto attesa e misteriosa Fase 4?
Per ora dobbiamo accontentarci di
date, quelle che trovate qui sotto e che impostano almeno l’arrivo
in sala dei prossimi titoli, iniziando dal primo atteso sul grande
schermo a Maggio 2020. Dunque è chiaro che per quasi un anno – a
partire da ora – i fan non potranno godersi un cinecomic Marvel, ma siamo sicuri che la
pazienza verrà ampiamente ricambiata.
I film più quotati sono ovviamente
lo standalone su Vedova Nera (o meglio, un prequel
dedicato alle origini di Natasha Romanoff con Scarlett Johansson di nuovo protagonista),
Shang-Chi (primo cinecomic del MCU con un supereroe asiatico), il
sequel di Black
Panther annunciato da Kevin Feige, Gli
Eterni, ambizioso progetto che porterà sul grande schermo
i personaggi creati da Jack Kirby, e Doctor Strange
2. Da non sottovalutare l’ingresso a gamba tesa di
Thor 4, confermato pochi
giorni fa, che sarà diretto ancora da Taika Waititi.
Mesi fa era stato l’amministratore
delegato della Disney, Bob Iger, a dare qualche
indicazione sul quando sarebbero stati svelati i piani per il
futuro dei Marvel Studios senza specificare
una data precisa, ma dichiarando che importanti dettagli saranno
rilasciati “questa estate“.
Per quanto riguarda le strategie
commerciali, Feige ha spiegato: “Siamo soddisfatti della scelta
di far uscire soltanto due film nel 2020. La Disney non ci ha mai
chiesto esplicitamente di rilasciare tre film all’anno. Come
abbiamo visto nelle ultime due stagioni, quando le cose accadono in
modo naturale, con idee e squadre pronte a partire, il lavoro
risulta sempre migliore“.
“La mappa che stiamo costruendo
nei prossimi cinque anni è molto differente“, ha dichiarato,
“Passato e futuro sono due cose distinte e spero che anche il
pubblico le avvertirà come tali. La mentalità alla base è la
stessa, ovvero raccontare storie con alcuni personaggi che il
pubblico già conosce e ama in modo unico, sorprendente e originale,
oppure introdurre nuovi personaggi che anche i fan più affezionati
conoscono poco“.
Prima dell’inizio delle riprese di
Spider-Man: Far
From Home diversi rumor avevano suggerito l’arrivo nel
MCU dei Sinistri
Sei, personaggi già “introdotti” al cinema nel finale
abbastanza vago di The Amazing Spider-Man 2.
Saprete di certo che il progetto della Sony di portare sul grande
schermo il gruppo di supercriminali non si è mai concretizzato,
lasciando il campo libero per i Marvel Studios, tuttavia ci sono alcuni indizi
nella trama di Far From Home che sembrerebbero anticipare qualcosa
di interessante…
Ma andiamo nel dettaglio e analizziamoli uno per uno:
L’obiettivo comune dei Sinistri Sei
nel MCU
Il primo membro della squadra dei
Sinistri Sei potrebbe essere stato già svelato in Far From Home (ma
ne parleremo più tardi), così come il possibile obiettivo comune di
questo gruppo di criminali: Tony Stark, le cui
azioni sembrano aver condizionato tantissimi personaggi all’interno
del MCU.
Il suo impero di armi e tecnologi ha
sicuramente seminato successi e odio dalle parti dei suoi
avversari, invidiosi e pazzi di gelosia, e sebbene uno di loro
(Quentin Beck) abbia fallito nel suo intento, ciò non toglie che
saranno altri colleghi a denigrare l’eredità di Stark, sconfiggendo
Spider-Man e creando appunto il team di villain.
Il ruolo di Mysterio
Arriviamo al personaggio che più ci
ha fatto discutere nel corso di Spider-Man: Far From Home,
e la cui morte potrebbe essere solo “temporanea” e illusoria come
tutti gli eventi creati nel film ai danni di Peter Parker: Mysterio.
Credere che il villain sia rimasto
ucciso sul Tower Bridge di Londra è difficile, viste le premesse,
mentre è più probabile che Beck pensi che le persone debbano vedere
ciò che vogliono e non la realtà dei fatti.
Con Mysterio ancora in circolazione
e l’identità segreta di Spidey rivelata al mondo intero, il
diabolico piano di distruggere la memoria di Tony Stark potrebbe
potrebbe aver bisogno di qualche aiuto…sarà questa la scintilla per
riunire i Sinistri Sei?
Mac Gargan
Nella scena post credits di
Spider-Man: Homecoming,
Mac Gargan (meglio conosciuto come Scorpione)
dichiara di avere un conto in sospeso con l’eroe e chiede ad Adrian
Toomes di rivelargli il suo vero nome. Avvoltoio non risponde, ma
sappiamo che questo indizio troverà uno sviluppo nel corso del
MCU…
E se davvero arrivasse un film sui
Sinistri Sei, chi meglio di Scorpione potrebbe unirsi alla squadra?
Peter Parker è sulle pagine di tutti i giornali dopo la rivelazione
shock di Mysterio, e trovarlo non dovrebbe essere difficile.
Il ritorno di Avvoltoio
Risparmiato da Spider-Man e ora
imprigionato insieme a Gargan, Adrian Toomes aka
Avvoltoio è uno dei personaggi più inquietanti e
realistici del MCU, e il fatto di essere separato
dalla sua famiglia e il rancore provato per il suo avversario
potrebbe spingerlo a vendicarsi.
Per farlo c’è bisogno di più uomini,
e i Sinistri Sei sembrano l’occasione migliore.
Fantasmi del passato: Justin
Hammer
Justin Hammer
(interpretato da Sam Rockwell) è stato visto l’ultima volta nella
prigione di Seagate dopo gli eventi di Iron Man 2,
e proprio come Adrian Toomes, c’è la possibilità che l’avversario
di Tony Stark possa bramare una vendetta contro chi l’ha
incastrato.
Non dimentichiamoci la motivazione
di Quentin Beck e la gelosie nei confronti di Stark, elementi
condivisibili da Hammer che renderebbero la squadra dei Sinistri
Sei ancora più forte (economicamente parlando).
Norman Osborn
A gennaio un dettaglio notato nel
teaser trailer di
Spider-Man: Far
From Home vedeva Peter Parker volare tra i grattacieli
di New York e scattarsi qualche selfie con il suo telefono, e in
secondo piano apparire quella che sembra la Avengers
Tower (ex Stark Tower). Da lì il mistero:
a chi appartiene ora l’edificio?
Tra le soluzioni più logiche, anche
se paradossalmente improbabile, c’era quella che suggeriva il
ritorno sul grande schermo della Oscorp Industries
dopo le apparizioni nei tre film di Spider-Man di
Sam Raimi e nei due del franchise di The
Amazing Spider-Man. Entrambe le serie avevano raccontato
in lungo e in largo la loro tragedia familiare, concentrandosi
sulle figure di Norman e Harry, quindi l’ipotesi di un nuovo
riavvio nel MCU suonava alquanto sinistra.
Tuttavia il rumor twittato da Grace
Randolph di Beyond The Trailer nelle ultime settimane alimentava la
teoria secondo cui in Far From Home avremmo
rivisto le industrie Oscorp ancora al lavoro nel grattacielo che
prima ospitava i Vendicatori. Così non è stato, ma nulla esclude
che un eventuale film sui Sinistri Sei sequel presenti la nuova
versione di Green Goblin, nei fumetti leader dei
Dark Avengers.
Notorious Pictures
ha diffuso un nuovo inedito e spaventoso trailer di Scary Stories to Tell in the Dark,
l’attesissimo film scritto e prodotto da Guillermo del Toro e
diretto da André Øvredal.
Scary Stories to Tell in the Dark di André
Øvredal, nei cinema italiani da autunno 2019 distribuito da
Notorious Pictures. Sceneggiato e prodotto dal genio visionario
Guillermo del Toro, premio Oscar per
La forma dell’acqua, il film è l’horror più
atteso dell’anno. Dietro la macchina da presa André Øvredal,
regista norvegese di “Troll Hunter” e dell’acclamato horror
Autopsy.
Scary Stories to Tell in
the Dark, la trama
Il film è tratto
dall’omonimo e terrificante bestseller di Alvin Schwartz, autore
cult della narrativa horror, noto per la sua vasta produzione
letteraria dedicata a opere che, tra miti, leggende e racconti di
paura, esplorano gli aspetti folkloristici del popolo
americano.
Nella
saga pubblicata tra il 1981 e il 1991 con le illustrazioni
originali di Stephen Grammel, 29 storie di paura si materializzano
in un mondo sospeso tra magia e terrore: i racconti più macabri di
tutti i tempi prendono vita tra fiabe horror, vendette oscure,
entità agghiaccianti e avvenimenti soprannaturali.
Il libro sarà pubblicato
in Italia dall’editore DeA Planeta Libri nella collana DeA, e
uscirà in libreria il 4 settembre 2019 (al prezzo di 16.90
euro). Affascinato fin da adolescente dai racconti di Alvin
Schwartz, Guillermo del Toro, autore della sceneggiatura del film
insieme a Patrick Melton e Marcus Dunstan (già sceneggiatori di
quattro capitoli della saga di Saw – L’enigmista e attualmente
impegnati nella stesura del prossimo reboot di Halloween), porta
sul grande schermo i racconti dell’orrore più spaventosi di
sempre.
Completano il cast del
film Zoe Colletti, Austin Abrams, Gabriel Rush, Michael Garza,
Austin Zajur, Dean Norris, Gil Bellows, Lorraine Toussaint e
Natalie Ganzhorn.
Qualcuno, fra gli assidui
collaboratori (e amici) di Matt Reeves, ha potuto
sbirciare negli appunti di produzione di The
Batman, il cinecomic che riavvierà le sorti del
crociato di Gotham al cinema dopo il poco convincente tentativo di
Zack Snyder con Batman v Superman e
Justice League. Del film sappiamo
pochissimo, tranne che Robert Pattinson è stato
scelto come volto di Bruce Wayne e i villain dovrebbero essere
quattro (Pinguino, Catwoman, Enigmista e Firefly), ma le premesse,
stando a quanto dichiarato da Michael Giacchino in
queste ore al Comic-Con di San Diego, sembrerebbero ottime.
“Matt e io abbiamo collaborato
in Il pianeta delle scimmie e Cloverfield. È un grande regista e
una persona fantastica, e so che sta lavorando molto duramente per
fare un buon film… Inoltre ho potuto vedere alcune cose che mi ha
mostrato, e sono dannatamente belle e sorprendenti“.
Nello stesso panel a cui ha preso
parte, Giacchino si è detto ancora incerto sulla sua possibile
partecipazione al progetto ma comunque positivo riguardo la
prospettiva di comporre le musiche di The Batman:
“Non lo so, vedremo. So solo che
il mio amico sta lavorando davvero sodo in questo
momento.”
Il cinecomic dovrebbe svolgersi
negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima
stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic,
Captain Marvel dei Marvel Studios.
Per alcuni 1990 fa rima con gli
adattamenti di Batman di Tim
Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e
che sono stati fonte di ispirazione per Zack
Snyder per quanto riguarda una scena particolare di
Batman V
Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato
per le storie di Batman: Anno Uno come possibile
punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da
genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe.
Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros.
impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri
interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain
prevista.
Per The Batman è
stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno
2021.
I Marvel Studios sono ufficialmente al lavoro su
Thor 4, nuovo capitolo delle
avventure del Dio del Tuono che sarà scritto e diretto da
Taika Waiti, e dopo aver passato in rassegna i
personaggi più
“desiderati” da vedere al cinema, concentriamoci stavolta sulle
trame dei fumetti che sarebbe interessante adattare nel film.
The Ballad Of Beta Ray Bill
Le storie di Walt Simonson sono
ricche di grandi momenti e personaggi meravigliosi, alcuni dei
quali già portati al cinema, ma non è forse questa l’occasione
perfetta per introdurre nel MCUBeta Ray
Bill?
Nella trama di questo fumetto Bill
attacca Thor convinto che la sua razza sia stata spazzata via dagli
Asgardiani, e dopo aver risparmiato l’eroe viene graziato da Odino
che decide di donargli la Stormbreaker.
Mangog
Siamo nelle prime storie a fumetti
di Thor curate da Jack Kirby, che hanno sicuramente influenzato
l’adattamento di Ragnarok, quindi non
sorprenderebbe vedere il film tornare sui suoi passi.
In THOR #154 – #157 l’eroe
si imbatte in una creatura alimentata dall’odio verso Odino,
colpevole di aver ucciso miliardi di esseri. Troppo potente anche
per il Dio del Tuono, Mangog viene però sconfitto
solo quando il sovrano di Asgard resuscita i caduti diminuendo le
dimensioni del mostro.
The God Butcher/God Bomb
Fumetto acclamato dalla critica e
creato da Jason Aaron e Esad Ribic ha letteralmente abbracciato
passato, presente e futuro di Thor mentre l’eroe combatte un
orribile criminale chiamato di nome Gorr the God
Butcher. Il suo obiettivo era infatti annientare ogni Dio
nell’universo.
Gli elementi per un film ci sono
tutti, e vedere il Thor di Chris
Hemsworth collaborare con le versioni più giovani o
adulte di se stesso sarebbe divertentissimo.
Thor di J. Michael Straczynski
J. Michael
Straczynski ci ha regalato una nuova versione del
personaggio a cui il film del 2011 si è ispirato, e ci sono degli
elementi che Waititi potrebbe “rubare” come l’altro fratello di
Thor, Balder, e la Asgard costruita in Oklahoma.
In quei fumetti l’eroe si trova
faccia a faccia con suo nonno Bor (brevemente apparso in Thor: The Dark World), un’altra trama
con del potenziale incredibile.
Thor Disassembled
Per tre anni Thor è stato lontano
dalle pagine dei fumetti Marvel, e questo perché era stato
“Disassemblato” insieme al resto degli Avengers in un racconto
epico in cui il Dio del Tuono viaggia attraverso gli altri regni
asgardiani cercando di salvarli dalla distruzione.
Mjolnir’s Song
Abbiamo già visto Thor combattere
una creatura simile a un drago in Thor: Ragnarok, ma quella non era di certo
minacciosa come il Serpente di Midgard,
antagonista temibile introdotto per la prima volta da Walt Simonson
nelle pagine di THOR # 380.
È Hela a lanciare una maledizione su
Thor per indebolirlo, e subito dopo l’eroe si ritrova a
confrontarsi con un mostro grande abbastanza come tutto il
pianeta.
The Goddess Of Thunder
In seguito agli eventi di
Original Sin, Thor si ritrova incapace di impugnare il
Mjolnir perché improvvisamente indegno; al suo posto, una
misteriosa donna riesce a recuperare il martello dalla Luna e viene
nominata la “nuova” Dea del Tuono.
Solo più tardi apprendiamo che si
tratta di Jane Foster, malata di cancro, ma ora in
grado di prolungare la sua vita assumendo il mantello
dell’eroe.
Angela
Alcuni ritengono la storyline di
Angela un fallimento della Marvel Comics, presentata ai lettori come la
sorella perduta di Thor, ma nonostante ciò c’è sicuramente del
potenziale per un adattamento al cinema.
L’eroina è stata una Guardiana della
Galassia, la Cacciatrice di Heven e la Regina di Hel, quindi il
materiale non manca.
Whom The Gods Would Destroy
Quando Odino decise di punire Thor
per la sua storia d’amore con Jane Foster, finì per prosciugare
metà del potere di suo figlio mettendolo contro il dio dell’Olimpo
Hercules. E se questo personaggio venisse
introdotto ne Gli
Eterni, allora ci sarebbe la possibilità di un futuro
confronto in Thor 4?
In quella storia il protagonista
perde la lotta e Hercules può crogiolarsi nel suo ritrovato status
di celebrità.
Fearless Defenders
Il titolo provvisorio del film è
Thor 4, ma chi ci dice che sarà Thor il
protagonista? Sappiamo che l’eroe si è unito, almeno nel MCU, ai Guardiani della Galassia, mentre
Valchiria è stata dominata sovrana della nuova Asgard, quindi le
carte sembrano rimescolate.
La stessa Tessa
Thompson ha parlato di come i fumetti di Fearless
Defenders abbiano ispirato la sua interpretazione del
personaggio, e forse potrebbe essere questa la chiave del prossimo
cinecomic…
In occasione del Comic Con di San
Diego, Paramount ha presentato un nuovo contenuto dedicato a
Terminator: Destino Oscuro, in cui vediamo tornare
in azione Linda Hamilton e Arnold
Schwarzenegger.
Ecco il video di seguito in cui ci
sono anche interventi di Tim Miller, regista di
Deadpool che si è cimentato con la nuova storia
voluta e supervisionata da James Cameron.
Il film “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio.
Nel cast del film
tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie Davis,
Diego Boneta e Gabriel
Luna.
Alla regia
di Terminator: Dark Fate è stato
confermato Tim Miller. Il film sarà un sequel
del secondo capitolo e vedrà Linda Hamilton tornare nei panni
dell’eroica Sarah Connor.
“Questa è una continuazione
della storia di Terminator 1 e Terminator 2. E stiamo facendo finta
che gli altri film siano stati un brutto sogno – ha dichiarato
Cameron in precedenza – O una timeline alternativa, possibile
nel nostro multi-verso.”
Ecco il primo trailer
di Cats – Il Film, l’adattamento
cinematografico dell’omonimo musical di Broadway, sulla scia del
grande successo che il genere sta rivivendo negli ultimi anni.
Ricordiamo che anche
Steven Spielberg e al lavoro sul
rifacimento di un famoso musical, West Side
Story. Di seguito, ecco il video dal set con le prime
dichiarazioni dei protagonisti.
Negli ultimi cinque anni i musical
su grande schermo hanno goduto di una grande popolarità, grazie a
successi come La La Land, The Greatest Showman e
Il Ritorno di Mary Poppins.
Anche gli adattamenti musicali di
Broadway non sono passati di moda, considerato il successo al box
office di operazioni quali Into the Woods e
Les Misérables che hanno fatto grandi affari al
botteghino rispettivamente nel 2014 e nel 2012. Così, Universal e
Working Title stanno unendo le forze per portare sul grande schermo
Cats, di Andrew Lloyd Webber, con
il regista di Les Mis, Tom
Hooper.
Cats vanta un cast stellare che
include Taylor Swift, Idris Elba, Jennifer Hudson, Ian
McKellen, Rebel Wilson e Judi Dench, in
entrambi i ruoli principali o di supporto. Il film è in produzione
dallo scorso dicembre e dovrebbe arrivare in tempo per la corsa
invernale di quest’anno nei cinema.
Preceduto da una lunga lista di
commenti non proprio lusinghieri, arriva al cinema Serenity
– L’isola dell’inganno, il film di Steven
Knight con protagonisti Matthew
McConaughey e Anne
Hathaway. Già questo trio dovrebbe mettere in
cassaforte un colpo sicuro, visto che se i due affascinanti attori
sono tra i più amati e premiati degli ultimi anni, Knight è uno
sceneggiature di razza, la cui ultima regia è quel Locke, con Tom
Hardy, che ha stregato il festival di Venezia di qualche anno
fa.
Insomma una squadra vincente che
porta sul grande schermo una storia ambiziosa, giocata
principalmente su un enorme colpo di scena che arriva a fine film
(e che non riveleremo in questa sede), ma anche un film ricercato
che prova a mescolare generi e suggestioni, dal cinema degli anni
’40 al thriller anni ’80, regalando momenti da vero e proprio
guilty pleasure che in qualche misura rendono comprensibili le
feroci critiche mosse al film negli USA.
La storia ruota intorno a Baker
Dill, un pescatore, un solitario, un uomo che tornato dalla guerra
si è portato il conflitto dentro, un conflitto che lo ha
allontanato dalla famiglia. Si è così isolato su un’isola al largo
della Florida, dove sbarca il lunario portando i turisti sulla sua
barca, la Serenity, a pesca di tonni. Un giorno però arriva
sull’isola una donna misteriosa, l’affascinante Karen, che si
scopre essere una donna dal passato di Baker e che proprio a lui
chiede aiuto.
Non sveleremo altro della trama per
evitare che sfuggano dettagli importanti a tenere nascosto il colpo
di scena finale, tuttavia è innegabile che Steven
Knight, scrivendo questa storia, abbia voluto azzardare
con i generi e con le suggestioni, dando origine a una storia
sicuramente ambiziosa, che però proprio in questa ricchezza di
generi trova il suo punto debole, dal momento che non dà allo
spettatore indizi per orientarsi dentro alla storia.
Serenity – L’isola
dell’inganno è un film sbagliato, un tradimento a ciò che
lo spettatore si aspetta su carta, ma probabilmente anche un
tradimento rispetto a ciò che dei talenti del genere
involontariamente promettono ai loro fan.
In occasione del Comic Con di San
Diego 2019, è stato diffuso il primo trailer di Top
Gun: Maverick, il sequel del famoso film del 1986
diretto da Tony Scott. Per Tom
Cruise, che riprende il suo ruolo nel film, sembra non
essere passato neanche un giorno!
Come annunciato qualche mese fa, la
Paramount Pictures distribuirà il film a partire
dal 12 luglio 2019. Tom
Cruise e Val
Kilmer torneranno nei rispettivi ruoli del capitolo
originale, ovvero Pete “Maverick”
Mitchell e Tom “Iceman”
Kazinsky. Insieme a loro anche Miles
Teller.
In INGLESE:
A dirigere la pellicola
sarà Joseph Kosinski (Oblivion)
che di fatto accetterà la difficile sfida di dare un seguito ad un
classico che non sembra affatto sentire il peso dei suoi
trent’anni, mentre la sceneggiatura verrà firmata
da Justin Markis.
Top Gun è un
film d’azione del 1986, diretto da Tony
Scott e prodotto da Don
Simpsone Jerry Bruckheimer, in
associazione con la Paramount Pictures. La
sceneggiatura è stata scritta da Jim
Cash e Jack Epps Jr., ed è
stato ispirato da Top Guns, un articolo
scritto da Ehud Yonay per la rivista California.
In occasione del Comic Con di San
Diego, è stato diffuso in rete il primo trailer di Jay and
Silent Bob Reboot, il film diretto da Kevin
Smith in cui il regista e sceneggiatore torna a
interpretare Silent Bob (Zittino Bob da noi in Italia) al fianco di
Jason Mewes che torna a interpretare Jay.
Nel primo trailer possiamo notare
subito la valanga di guest star che parteciperanno al film.
Vi ricordiamo che l’originale del
2001, intitolato Jay e Silent Bob Strike
Back, aveva segnato il debutto sulle scene della coppia di
strafumati Jay (Mewes) e Silent Bob (Smith), recatosi nella città
degli angeli per impedire che il loro fumetto Bluntman and
Chronic venisse trasformato in un film.
Tornerà protagonista il duo comico
composto dallo stesso Smith e Jason Mewes,
che avevamo visto insieme l’ultima volta sul grande schermo nel
2006 in Clerks II (ma l’attore era
comparso già nei cinque film precedenti dell’amico ambientati
all’interno del View Askewverse).
In questo nuovo capitolo i
personaggi continueranno nella loro folle impresa aiutati da Becky
(Rosario Dawson), che faceva già parte del cast di
Clerks 2. Con loro, nel film, anche Jason Lee, Brian O’Halloran,
Shannon Elizabeth, Frankie Shaw, Justin Long, Harley Quinn Smith,
Chris Jericho, Jason Biggs, James Van Der Beek, Grant Gustin e Tom
Cavanagh.
Arriva il 18 luglio al cinema
Edison – L’Uomo che illuminò il mondo, un biopic
insolito sulla vita del famoso inventore interpretato da Benedict Cumberbatch. In originale, però, il
film si intitola The Current
War, e sebbene sia un titolo più enigmatico per il
pubblico italiano, è forse più preciso rispetto a ciò che il film
diretto da Alfonso Gomez-Rejon, racconta.
Siamo infatti di fronte non tanto
alla biografia dell’uomo e inventore Thomas
Edison, quanto di fronte alla schermaglia a colpi di
invenzioni tra Edison stesso e George
Westinghouse. Sullo sfondo della guerra trai due,
Nikola Tesla, altra mente eccellente della
rivoluzione industriale. L’elettricità, che adesso diamo per
scontata, è la vera protagonista del racconto che parla di rivalità
ed ambizione, ma anche del desiderio profondo e viscerale di
garantirsi un lascito, una eredità e un nome, il desiderio di
cambiare il mondo.
E, in vero, questi tre uomini
brillanti lo hanno cambiato, il mondo, scoprendo, perfezionando,
mettendo in piedi i sistemi di illuminazione che con il tempo si
sono trasformati in una delle più basilari e comuni comodità della
vita moderna, senza la quale non potremmo avere non solo la luce
una volta che tramonta il sole, ma neanche usare gli smartphone,
gli apparecchi elettronici e persino questo personal computer
grazie al quale si stanno mettendo nero su bianco queste
parole.
Gomez-Rejon, che
ha all’attivo lo splendido indie Quel fantastico peggior anno della
mia vita e diversi appuntamenti televisivi con Glee e American
Horror Story, tenta di offrire, soprattutto nella prima parte, un
guizzo artistico, un punto di vista insolito, salvo poi
sedimentarsi sull’anonimato delle inquadrature al servizio dei
grandi uomini dei quali narra la battaglia. Benedict
Cumberbatch e Michael
Shannon, rispettivamente Edison e Westinghouse, si
fronteggiano nella loro distinta e carismatica presenza scenica,
senza però eccellere, e lo steso si dice per Nicholas Hoult, nei panni del giovane Tesla, e
per Tom
Holland, che si trova a recitare di nuovo con
Cumberbatch dopo aver condiviso con lui il set di Avengers (i due sono
rispettivamente Spider-Man e Doctor
Strange).
E così l’interprete di Sherlock si
trova a mettere in scena un nuovo genio, ma questa volta lo fa
quasi con pigrizia, a causa forse di una sceneggiatura non sciatta
ma superficiale, che dà ritmo alla narrazione ma si focalizza
sempre su punti di riferimento differenti, su situazioni ed eventi
che fanno saltare in avanti la narrazione ma non entrano mai dentro
ai personaggi.
Nonostante questa superficialità,
la recensione di Edison – L’uomo che illuminò il
mondo non può esimersi dal sottolineare anche l’ambizione
della storia, che vorrebbe mettere in scena l’uomo che combatte
contro la sua finitezza, la sua contingenza, il suo essere
irrimediabilmente soggetto alle leggi della natura che vorrebbe in
qualche modo piegare ed assecondare al proprio genio.
L’eccezione, rispetto all’uomo
“normale”, di personaggi come Edison, Westinghouse e Tesla è
proprio in questo, nel fatto che loro quei limiti naturali li hanno
superati, hanno scritto il loro nome nella Storia e hanno
contribuito a cambiare le storie di tutto il mondo. Anche solo la
grandezza di questi personaggi e la complessità delle loro vite
basterebbe a rendere interessante un racconto su di loro, tuttavia
il film non si sforza per niente e non va a fondo, rimanendo
un’avvincente quanto sbrigativa cronistoria di una delle “guerre”
più appassionanti della storia dell’umanità.
Guarda il trailer di Edison – L’Uomo che illuminò il mondo
Ecco il nuovo trailer italiano di IT: Capitolo
Due, dal 5 settembre al cinema.
Ambientato ventisette anni dopo gli
eventi del suo predecessore, il film vede il ritorno del clown
Pennywise per le strade della città fittizia del New England
intenzionato ad uccidere altri bambini. L’intervento dei Perdenti,
come in passato, potrebbe rivelarsi decisivo.
Vi ricordiamo che l’uscita
nelle sale di IT: Capitolo
Due è fissata al 6 settembre
2019. Nel cast figurano, oltre a McAvoy,Jessica Chastain nei panni di Bev, mentre
Jay Ryan sarà
Ben, Isaiah
Mustafa Mike, Bill
Hader Richie, James
Ransone Eddie, Andy Bean Stan,
e Bill Skarsgård tornerà a interpretare
Pennywise il Clown Ballerino.
Brad Pitt è pronto
ad andare verso lo spazio profondo nella prima immagine del
film di fantascienza di James Gray, Ad
Astra. Gray non si è mai accontentato di essere un regista
che aderisce a un solo genere, avendo finora realizzato un thriller
(I Padroni della Notte) a un romanzo d’epoca
(The Immigrant) e, più recentemente, a
un’avventura storica, The Lost City of Z, sua
personale successo di critica. Inoltre, il regista si cimenterà
presto in un adattamento cinematografico del romanzo di spionaggio
scritto da Terry Hayes, I Am Pilgrim.
Prima però, Gray viaggerà verso i
confini del nostro sistema solare con Ad Astra, tratto dal racconto
Heart of Darkness che segue la storia dell’ingegnere spaziale Roy
McBride (Pitt) in una spedizione per rintracciare suo padre
(Tommy Lee Jones), che è sparito durante un lavoro
di ricerca a caccia di vita aliena nei pressi di Nettuno. Scritto
da Gray e Ethan Gross (Fringe), Ad Astra include
nel cast anche Ruth Negga (Preacher),
Donald Sutherland (The Hunger Games), John
Ortiz (Kong: Skull Island) e Kimmy
Shields (Insatiable).
Il film doveva arrivare nel gennaio
del 2019, ma solo adesso, con il primo trailer, confermiamo che
vedremo il nuovo lavoro di James Gray solo in
autunno, quindi possibilmente trai titoli veneziani.
Dopo lo straordinario successo di
Roger Waters. The Wall, arriva in più di 2500 cinema di
oltre 60 paesi il nuovo film-concerto ROGER WATERS. US +
THEM, con riprese eccezionali realizzate nel corso
dell’ultimo tour di Waters, acclamato unanimemente da critica e
pubblico internazionali.
Nel corso degli ultimi due anni,
Waters ha infatti suonato in un totale di 156
concerti davanti a 2,3 milioni di
persone, viaggiando attraverso il nord America,
l’Australia, la Nuova Zelanda, l’Europa, la Russia, l’America
Latina e il Messico. È partito nel maggio 2017 da Kansas City, in
Missouri, per concludere con l’ultimo concerto del tour, tenutosi
nel dicembre del 2018 a Monterrey, in Messico.
L’evento speciale ROGER
WATERS. US + THEM sarà l’occasione per tutti i fan
dell’artista per darsi appuntamento al cinema solo il 7, 8
e 9 ottobre (elenco sale a breve su www.nexodigital.it) e rivivere in
4K e Dolby Atmos la potenza di quell’eccezionale tour,
riascoltando brani dagli album di maggior successo dei Pink Floyd
(The Dark Side of the Moon, The Wall, Animals, Wish You Were
Here) e canzoni tratte dal nuovo album di Roger Waters, Is
This The Life We Really Want?
Da sempre, le leggendarie esibizioni
dal vivo di Roger Waters sono famose in tutto il mondo per essere
esperienze sensoriali coinvolgenti e totalmente immersive: uniche
nel loro genere, possono vantare una produzione audiovisiva
all’avanguardia e un suono senza precedenti.
Spiega Roger Waters: “Non vedo
l’ora che sia ottobre. Questo non è il classico concerto rock and
roll: alcuni spettatori potrebbero urlare ‘yee haaaa!!!’. Che va
benissimo, certo! Ma molti piangeranno. Ed è quello che spero. US +
THEM è un invito all’azione. Oggi l’Homo Sapiens si trova ad un
bivio: possiamo far sì che l’amore sia l’elemento che ci unisce,
possiamo sviluppare la nostra capacità di entrare in empatia con
gli altri e agire collettivamente per il bene del nostro pianeta.
Oppure possiamo rimanere comodi e insensibili e continuare, come
pecoroni ciechi, a percorrere la nostra marcia omicida verso
l’estinzione. US + THEM è un voto all’amore e la vita”.
Aggiunge il regista, Sean Evans:
“Questo è un grande film: un’incredibile performance messa a punto
con cura, densa di emozioni e significato. Non pensavo fosse
possibile, ma credo che abbiamo superato The Wall
…“.
ROGER WATERS. US +
THEM sarà distribuito nei cinema italiani da Nexo Digital
solo il 7, 8 e 9 ottobre con i media partner Radio DEEJAY,
Rockol.it, Onstage, MYmovies.it.
Durante la conferenza stampa di
oggi, giovedì 18 luglio a Milano, è stato annunciato il programma
ufficiale della 72esima edizione del Locarno Film Festival, sotto
la nuova Direzione artistica di Lili Hinstin. Annunciati anche il
Leopard Club Award a Hilary Swank, il Vision Award Ticinomoda a
Claire Atherton, il Premio Utopia a enrico ghezzi e il Premio
Cinema Ticino a Fulvio Bernasconi.
Il Leopard Club
Award della 72esima edizione del Locarno Film Festival va a
una grande interprete della vita. Attrice e donna tenace, capace di
accogliere la sfida di un copione a prescindere che sia sul set o
nella realtà, sarà Hilary Swank la grande ospite della notte di
venerdì 9 agosto, quando in Piazza Grande le sarà assegnato
il Leopard Club Award. Autrice di prove d’attore
indimenticabili, plasmate su un fisico capace di scolpire la
psiche, Hilary Swank sa rapportarsi a sceneggiature che raccontano
vite in salita e tematiche fragili su cui poggia il peso di intere
esistenze. L’omaggio di Locarno a Hilary Swank sarà accompagnato
dalla proiezione di Boys Don’t Cry di Kimberly
Peirce (1999) e Million Dollar Baby di Clint Eastwood (2004), i due film che le hanno
valso l’Oscar come miglior attrice protagonista. Il pubblico del
Festival, inoltre, avrà la possibilità di incontrare l’attrice
sabato 10 agosto.
Annunciate anche le giurie
ufficiali e l’omaggio a Bruno Ganz, per cui sarà presente
Petros Markaris, sceneggiatore del film Mia aioniótita kai
mia méra (Eternity and a Day, 1998).
Saranno inoltre presenti a Locarno,
fra gli altri:
Mathieu Amalric, Claire Atherton,
Jeanne Balibar, Emmanuelle Béart, Ramzy Bedia, Fulvio Bernasconi,
BI Gan, BONG Joon-ho, Catherine Breillat, Earl Cave, Kiddy Citny,
Pedro Costa, Denis Côté, Pierre Deladonchamps, Anaïs Demoustier,
Alice Diop, Valérie Donzelli, Ginevra Elkann, Jimmie Fails, Koji
Fukada, enrico ghezzi, Joseph Gordon-Levitt, Arthur Jafa, Asif
Kapadia, Marthe Keller, Ulrich Köhler, Komplizen Film’s producers:
Maren Ade, Jonas Dornbach e Janine Jackowski; Kiyoshi Kurosawa,
Petros Markaris, Fredi M. Murer, João Nicolau, Euzhan Palcy, Nahuel
Pérez Biscayart, Francis Reusser, Alba Rohrwacher, Riccardo
Scamarcio, Angela Schanelec, SONG Kang-Ho, Samir, Hilary Swank, Joe
Talbot, Béla Tarr, Greg Tate, Carice van Houten, John Waters,
Yolande Zauberman.