Sono ufficialmente aperte le
prevendite per i biglietti dell’attesissimo film La Bella e la Bestia. La
rivisitazione in chiave live action del classico d’animazione
Disney arriverà nelle sale italiane il 16 marzo,
anche in 3D.
Nell’attesa, un nuovo trailer in italiano anticipa
l’arrivo sul grande schermo dell’iconica storia d’amore.
Diretto da Bill Condon La
Bella e la Bestia è interpretato da un cast stellare che
comprende Emma Watson nel ruolo di Belle, Dan
Stevens nel ruolo della Bestia, Luke Evans nei
panni dell’affascinante ma superficiale Gaston, che fa la corte a
Belle, Kevin Kline nelle vesti di Maurice, il padre di Belle, e
Josh Gad nei panni di Le Tont, il piagnucoloso tirapiedi di
Gaston.
Inoltre, Ewan
McGregor interpreta il candelabro Lumière, Stanley
Tucci è il Maestro Cadenza, un clavicembalo, Audra
McDonald interpreta il guardaroba Madame De Garderobe,
Gugu Mbatha-Raw è lo spolverino Plumette,
Hattie Morahan è la maga Agathe, Nathan
Mack è la tazzina Chicco, Ian McKellen è
l’orologio Tockins e Emma Thompson interpreta la
teiera Mrs. Bric.
La Bella e la Bestia
Le star
internazionali Celine Dion, Ariana Grande, John Legend e
Josh Groban interpreteranno alcuni brani della colonna
sonora scritta dal pluripremiato compositore Alan
Menken, che includerà nuove registrazioni delle canzoni
originali composte insieme a Howard Ashman e tre nuovi brani
scritti dallo stesso Menken insieme all’esperto paroliere vincitore
di tre premi Oscar Tim Rice.
Lo scorso dicembre vi avevamo comunicato
che Denis Villeneuve era in trattative per
dirigere il reboot di Dune,
in cantiere alla Legendary.
Arriva adesso, tramite
Brian Herbert, figlio dello scrittore di Dune,
Frank Herbert, la conferma che il regista di
Sicario e Blade Runner 2049 è
salito a bordo del progetto.
It’s official — Legendary Pictures has
signed the very talented Denis Villeneuve to direct the exciting
new DUNE
series film project.
Dune sarà
prodotto da Thomas Tull, Mary Parent e
Cale Boyter, con Brian Herbert, Byron
Merritt e Kim Herbert nei panni di
produttori esecutivi. Chiaramente di Dune si
conosce molto bene l’adattamento cinematografico del 1984 firmato
da David Lynch.
Dune è un romanzo fantascientifico
del 1965 di Frank Herbert. Vincitore nello stesso
anno del premio Nebula e l’anno successivo del premio Hugo, i
massimi riconoscimenti della narrativa fantascientifica, è il primo
dei sei romanzi che formano la parte centrale e originaria del
ciclo di Dune. A questi si è aggiunta, dopo la scomparsa
dell’autore, una seconda serie di romanzi scritti dal figlio
Brian Herbert con Kevin J.
Anderson, il Preludio a Dune.
Per quanto riguarda Denis
Villeneuve, il regista è ora impegnato con Blade
Runner 2049 che arriverà il 6 ottobre 2017 negli Stati
Uniti. Nel film, Harrison Ford riprenderà il ruolo
di Rick Deckard, mentre Ryan
Gosling sarà il nuovo protagonista.
Nel suo curriculum si annoverano
Prisoners e Sicario, due dei film
più acclamati delle ultime stagioni cinematografiche.
Arrival, presentato in concorso all’ultimo
Festival di Venezia, è in corsa agli
Oscar con sei nomination, tra cui quella per il miglior film e la
migliore regia.
Emma Stone, Meryl Streep,
Ruth Negga, Isabelle Huppert e Natalie
Portman si contenderanno agli Oscar 2017
il premio per la migliore interpretazione femminile (che sembra già
nelle tasche della Stone, a dire il vero). Tuttavia la storia
dell’Academy è piena di performance straordinarie che avrebbero
dovuto vincere lo stesso premio, ma che non sono state invece
premiate.
Di seguito vi proponiamo le attrici
che, per un determinato ruolo, avrebbero dovuto vincere un Academy
Award
Nonostante non sia un
computo completo, le attrici in questa gallery hanno offerto
particolari interpretazioni da manuale che, anche se nominate, in
alcuni casi, sono state ignorate dall’Academy, vuoi per la presenza
di performance migliori lo stesso anno, vuoi per particolari giochi
di “potere” che gli Oscar conoscono bene. Ecco 15 fulgidi esempi di
recitazione femminile non riconosciuta dall’Academy.
Bette Davis – Mildred Rogers –
Schiavo d’amore (1935)
Il premio oscar andò a
Claudette Clorbert per Accadde una Notte.
Faye Dunaway – Bonnie Parker –
Gangster Story (1968)
Il premio oscar andò a
Katharine Hepburn per Indovina chi viene a cena.
Mia Farrow – Rosemary Woodhouse –
Rosemary’s Baby (1969)
Il premio oscar andò a ex
aequo a Barbra Streisand per Funny Girl e Katharine Hepburn per Il
Leone d’Inverno. Mia Farrow non venne nominata.
Sigourney Weaver – Ellen Ripley –
Aliens (1987)
Il premio Oscar ancdò a
Marlee Matlin per Figli di un Dio Minore.
Glenn Close – Alex Forrest –
Attrazione fatale (1988)
Il premio Oscar andò a Cher
per Stregata dalla Luna.
Jamie Lee Curtis – Wanda Gershwitz
– Un pesce di nome Wanda (1989)
Il premio Oscar andò a
Jodie Foster per Sotto accusa. Jamie Lee Curtis non venne
nominata.
Pam Grier – Jackie Brown – Jackie
Brown (1998)
Il premio Oscar ancdò a
Helen Hunt per Qualcosa è cambiato. Pam Grier non venne
nominata.
Fernanda Montenegro – Isadora
“Dora” Teixeira – Central Station (1999)
Il premio Oscar andò a
Gwyneth Paltrow per Shakespeare in Love.
Ellen Burstyn – Sara Goldfarb –
Requiem for a Dream (2000)
Il premio Oscar andò a
Julia Roberts per Erin Brockovich – forte come la verità.
Audrey Tautou – Amélie Poulain – Il
meraviglioso mondo di Amélie (2001)
Il premio Oscar andò a
Julia Roberts per Erin Brockovich – forte come la verità. Audrey
Tautou non venne nominata.
Salma Hayek – Frida Kahlo – Frida
(2003)
Il premio Oscar andò a
Nicole Kidman per The Hours.
Zhang Ziyi – Chiyo Sakamoto –
Memorie di una Geisha (2006)
Il premio Oscar andò
aHilary Swank per Million Dollar Baby. Zhang Ziyi non arrivò nella
cinquina finalista.
Gabourey Sidibe – Claireece
“Precious” Jones – Precious (2010)
Il premio Oscar andò
aSandra Bullock per The Blind Side.
Michelle Williams – Cynthia “Cindy”
Heller – Blue Valentine (2011)
Il premio Oscar andò
aNatalie Portman per Il Cigno Nero
Quvenzhané Wallis – Hushpuppy – Re
della terra selvaggia (2012)
Il premio Oscar andò a
Jennifer Lawrence per Il Lato Positivo.
Ecco il trailer di Slam
tutto per una ragazza, nuovo film di Andrea
Molaioli presentato al Festival di Torino 2016. Nel cast
del film, basato sul romanzo di Nick Hornby,
Jasmine Trinca a Luca
Marinelli.
Slam tutto per una ragazza: il
trailer
“SLAM: sbattere,
scagliare, scaraventare. Nei fumetti: rumore di una porta chiusa con
forza. Nel gergo dello skateboarding: caduta rovinosa al
termine di un’evoluzione acrobatica”.
Samuele ha sedici anni e una grande passione per lo skateboard.
Passa le sue giornate con gli amici tra salti, evoluzioni e cadute,
e coltiva un’amicizia tutta immaginaria con il suo eroe, Tony Hawk,
il più grande skater di tutti i tempi. Sam vorrebbe andare
all’università, viaggiare, magari vivere in California. Vorrebbe
soprattutto essere il primo della sua famiglia a non inciampare
nell’errore di diventare genitore a sedici anni, come è capitato a
sua mamma e a sua nonna. È però difficile sfuggire al singolare
destino della sua famiglia specie quando incontra Alice, lei è
meravigliosa e sembra rappresentare tutto ciò che
desidera…
Andrea Molaioli, regista de ‘La
Ragazza del Lago’, caso cinematografico vincitore di 10 David di
Donatello (tra cui Miglior Film; Miglior Regia; Miglior Attore
Protagonista) e tre Nastri d’Argento, torna al cinema con il suo
nuovo film: ‘SLAM – Tutto per una ragazza’. La pellicola è tratta
dal best seller ‘Tutto per una ragazza (Slam)’ di Nick Hornby,
anche autore di Alta Fedeltà, Febbre a 90°, About a Boy.
‘SLAM – Tutto per una ragazza’ ha
come protagonisti i giovani Ludovico Tersigni (‘L’estate addosso’
di Gabriele Muccino) e Barbara Ramella (‘Non si ruba a casa dei
ladri’ di Carlo Vanzina), insieme ai premiati interpreti Jasmine
Trinca (‘La stanza del figlio’, ‘La meglio gioventù’, Il grande
sogno) vincitrice di tre Nastri D’Argento e del Premio Mastroianni
al Festival di Venezia e Luca Marinelli (‘La
solitudine dei numeri primi’, ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’, ‘Non
essere cattivo’), David di Donatello 2016 per ‘Lo chiamavano Jeeg
Robot’.
Il film è prodotto da Indigo Film
con Rai Cinema, e sarà distribuito nelle sale da Universal Pictures
Italia dal 23 marzo.
Oscar 2017: tutto è
quasi pronto per la notte più scintillante – e cinefila –
dell’anno; gli Accademy Awards sono vicini e solo
il 26 Febbraio verranno rivelati i nomi dei vari vincitori, in
un’annata scandita da musical patinati omaggio del passato “made in
Hollywwod – land”, racconti di formazione (metropolitana), quieti
drammi dell’animo, tesi neo – western macchiati dal petrolio,
sbarchi alieni dall’oscuro messaggio simbolico e on the road dello
spirito sulle tracce delle proprie origini. Chi sbaraglierà la
concorrenza? Nell’attesa, non si può far altro che focalizzare
l’attenzione sui vari nominati, scegliendo il proprio cavallo
vincente sul quale puntare in attesa della grande sfida.
Road to Oscar 2017: il migliore
attore non protagonista
Analizziamo da vicino i cinque
candidati nella categoria Miglior Attore Non
Protagonista.
Lucas Hedge per Manchester by
the Sea
Lucas Hedge è il
più giovane della lista: nato nel 1997 a Brooklyn, figlio d’arte –
padre sceneggiatore e madre poetessa – ha iniziato a recitare dalla
tenera età di dieci anni debuttando nel film firmato dal padre
L’Amore Secondo Dan; dopo aver collezionato
prestigiose collaborazioni con registi come Wes Anderson,
Terry Gilliam e Jason Reitman è grazie a Kenneth
Lonergan che ottiene la sua prima nomination agli Oscar,
interpretando il ruolo del nipote sedicenne di Lee Chandler
(Casey Affleck) nel drammatico Manchester
by the Sea.
Dev Patel per Lion
L’altro giovane – e
lanciatissimo – coetaneo con il quale dovrà vedersela Hedge è
Dev Patel: inglese, classe 1990, già abituato ai
fasti degli Oscar dopo aver preso parte, nel 2008, al pluripremiato
film The Millionaire diretto da Danny
Boyle, che in quella stagione stracciò nettamente la
concorrenza. Com’è abituato ai successi e all’aria di Hollywood,
però, è abituato anche agli insuccessi, come la candidatura ai
Razzie Awards ricevuta nel 2010 per il suo ruolo
nel film di M. Night Shyamalan L’Ultimo Dominatore
dell’Aria. Con Lion – La strada verso
casa sembra aver trovato la propria definitiva occasione
di riscatto, interpretando il ruolo di Saroo Brierley – autore del
romanzo autobiografico che ha ispirato il film – ragazzo indiano
che, dopo essere sopravvissuto da solo, a cinque anni, su un treno
diretto a Calcutta, viene prima portato in un orfanotrofio e poi in
seguito viene adottato da una coppia australiana; una volta
cresciuto, decide di cercare informazioni sulle proprie radici
appellandosi solo ai pochi – e frammentari – ricordi che ha e a
Google Earth. Per la sua toccante interpretazione è stato
candidato ai Golden Globes, al Premio
BAFTA e agli Screen Actors Guild
Award.
Mahershala Ali per Moonlight
Anche l’americano
Mahershala Ali è a caccia di premi, dopo aver
preso parte a molti dei film più caldi di questa stagione
cinematografica: Free State of Jones, Il diritto di contare
(Hidden Figures) ma soprattutto
Moonlight, diretto da Barry
Jenkins; il drammatico ed intenso racconto di formazione
di Chiron, dall’infanzia fino all’età adulta vissute in un
turbolento quartiere di Miami, porta ad Ali il plauso della
critica, la vittoria di uno Screen Actors Guild
Award, una candidatura ai Golden Globes e
una ai BAFTA. Un ottimo risultato per l’attore
nato a Oakland nel 1974, che durante la sua carriera ha
collezionato ruoli in film come Il Curioso Caso di Benjamin
Button, Come un Tuono, Hunger Games: Il canto della rivolta (Parte
I e II) e in famose serie tv (Crossing Jordan,
CSI: Scena del Crimine, 4400, Lie To Me, Alcatraz, Alphas, House of
Cards – Gli intrighi del potere e Marvel’s Luke Cage).
Michael Shannon per Animali
Notturni
Per Michael
Shannon questa è la seconda nomination agli Oscar: la
prima arrivò nel 2008 con il ruolo del disturbato e tormentato John
Givings nel dramma di Sam Mendes Revolutionary
Road; questa volta è grazie alla sua interpretazione dello
schivo Detective “di confine” Bobby Andes nel noir diretto da
Tom Ford che non solo conquista la critica, ma
anche il pubblico e la suddetta nomination che si somma alle altre
maturate nel corso della sua carriera, iniziata nei primi anni 90’
dopo una gavetta teatrale, e che lo ha portato a collaborare con
registi come Harold Ramis, John Waters, Joel Schumacher,
Michael Bay, Cameron Crowe, Curtis Hanson, William Friedkin, Oliver
Stone, Jeff Nichols, Sidney Lumet, Sam Mendes, Werner Herzog, James
Franco, Marc Forster, David Koepp, Ariel Vromen, Zack Snyder, Ramin
Bahrani, Peter Bogdanovich e – ultimo ma non ultimo – lo
stilista Ford che gli regala l’ennesimo, camaleontico, ruolo da
caratterista pronto ad imprimersi nell’immaginario cinefilo.
Jeff Bridges per Hell or High
Water
L’ultimo nominato è un vero
veterano degli Oscar: Jeff Bridges, classe 1949, è
uno dei sex symbol degli anni ’80 sopravvissuto incolume a quel
decennio ed arrivato fino ad oggi inanellando una serie di
memorabili interpretazioni, dividendosi tra grandi nomi della
cinematografia (Peter Bogdanovich, John Huston, Michael
Cimino, Bob Rafelson, John Carpet, Sidney Lumet, Francis Ford
Coppola, Alan J. Pakula, Terry Gilliam, Peter Weir, Ridley
Scott e Joel ed Ethan e Coen) e grandi
blockbuster generazionali (come Tron firmato dalla
Disney). Bridges muove i primi passi nel mondo
dello spettacolo fin da bambino, collezionando ottime critiche per
le sue convincenti interpretazioni e numerosi premi, fino alla
vittoria di un Oscar come Miglior Attore
Protagonista nel 2009 grazie al film Crazy
Heart; è tornato sulla cresta dell’onda, nel circuito dei
premi, dopo aver indossato i panni del cinico Texas Ranger Marcus
nel neo – western firmato da David Mackenzie Hell or High
Water, tesa storia di due fratelli fuorilegge disposti a
tutto pur di salvare la fattoria di famiglia: l’unica soluzione
plausibile consiste nel rapinare banche nel Texas remoto e
attanagliato dalla crisi.
Sarà presentato al SXSW film
festival 2017 il nuovo film di Edgar
Wright, Baby Driver, con protagonista
Ansel Elgort (Colpa delle
Stelle).
South by Southwest
(SXSW) è un festival musicale e cinematografico, composto
anche di un insieme di conferenze e mostre interattive, che ha
luogo ogni primavera ad Austin, la capitale del Texas, dal 1987.
L’evento si svolgerà dal 10 al 19 marzo 2017.
Baby Driver sarà presentato al SXSW
2017
Saranno presenti quest’anno
all’evento anche titoli molto attesi, come Song to
Song di Terrence Malick e Free
Fire di Ben Wheatley.
Nel corso degli anni il festival ha
visto presentati alcuni dei film di genere che sono divenuti poi
cult. Ad esempio al SXSW è stato presentato il remake de La
Casa di Sam Raimi, o più di recente,
Ex
Machina, di Alex Garland.
Nel cast di Baby
Driver, oltre a Elgort, ci sono
Lily Jems, Jamie Foxx, John Bernthal, Kevin Spacey
e Jon Hamm.
Baby Driver: prime immagini dal nuovo film di Edgar
Wright
Sul film Wright ha dichiarato:
“Ho sempre voluto fare un action che fosse impreziosito dalla
muscia. È qualcosa che fa parte in grande misura dei miei film
precedenti e ho pensato a quest’idea di avere un personaggio che
ascolta musica continuamente. Quindi, hai questo giovane autista
che ha una colonna sonora per tutta la sua esistenza, in particolar
modo per le rapine alle banche e le fughe veloci che
verranno.”
Durante la promozione di
John Wick Chapter Two, il produttore del film,
Basil Iwanyk, ha parlato per la prima volta di
Sicario 2, che si intitolerà
Soldado.
Il produttore ha spiegato brevemente
che natura avrà il film e in che modo sarà connesso al precedente
lavoro diretto da Denis Villeneuve.
“Non avrete idea di dove siete,
se prima o dopo gli eventi narrati in Sicario. Se si tratta di
cinque anni, non ne avrete nessun indizio. Non ci sono riferimenti
al primo Sicario, quindi non sapete quando si svolgono i fatti… In
Sicario il mondo non è così specifico. Sono solo quei personaggi. E
francamente volevamo che il pubblico avesse esperienza dei
personaggio in tempo reale invece di un riferimento continuo
all’altro film come una sorta di ‘Intanto in Sicario…'”.
In pratica Sicario
2 sarà un film ambientato nello stesso universo del primo
film, con gli stessi personaggi, ma narrativamente svincolato dal
film stesso.
Benicio Del
Toro e Josh Brolin,
protagonisti del primo film, torneranno entrambi in
Soldado. Al momento, invece, è incerto il ritorno
di Emily
Blunt. La sceneggiatura del film porterà nuovamente la
firma di Taylor Sheridan (Sons
of Anarchy), già autore dello script del primo film.
Stefano Sollima è noto soprattutto
per aver diretto serie televisive di successo
come Gomorra La
serie e Romanzo criminale La
serie. Si tratta della prima produzione hollywoodiana che
vedrà coinvolto il regista romano.
Di seguito la trama
di Sicario:
In una zona di confine tra Stati
Uniti e Messico, dove la legge non conta, Kate (Emily Blunt) è
un’agente dell’FBI
giovane e idealista, arruolata dal funzionario di una task force
governativa per la lotta alla droga (Josh Brolin) per compiere una
missione speciale. Sotto la guida di un ambiguo e impenetrabile
consulente (Benicio Del Toro) la squadra parte per un viaggio
clandestino, costringendo Kate a mettere in discussione tutto ciò
in cui crede per riuscire a sopravvivere.
Dopo la clamorosa
assenza in Star
Wars Il Risveglio della Forza che non ha mancato
di suscitare le proteste di molti fan, è stato finalmente reso noto
che Donald Glover vestirà i panni dell’ex
uomo d’affari e neo-generale dell’Alleanza
Ribelle Lando Clarissian nello
standalone dedicato ad Han Solo, attualmente in
produzione. Tenendo conto delle poche apparizioni in prodotti
derivati – tra cui la serie animata Star Wars
Rebels – la notizia diffusa recentemente riguardo alla
pubblicazione di un nuovo volume dal titolo Star Wars
Aftermath Empire’s End in cui Lando
Clarissiangiocherà un ruolo
fondamentale non può che suscitare una grande curiosità per tutti
gli amanti e sostenitori del personaggio.
La trilogia di
volumi Star Wars Aftermath è stata
ideata dallo scrittore Chuck Wendig con
l’intento di narrare e approfondire gli accadimenti situati negli
oltre 35 anni che vanno dalle vicende di Star Wars Il
ritorno dello Jedi e Star Wars
Il Risveglio della Forza, un progetto epico che
ora avrà modo di essere concluso dall’ultimo
capitolo Aftermath Empire’s
Endin uscita il 21
febbraio 2017. Secondo le recenti indiscrezioni raccolte
da io9 uno dei protagonisti sarà
proprio Lando Clarissian, il quale ritornerà
a Cloud City per riprendere dal momento in
cui le truppe dell’Impero Galattico si
presentarono davanti alla sua porta.
Secondo l’estratto pubblicato
da io9 che contiene alcuni collegamenti con
le precedenti narrazioni di Star Wars
appartenenti a diversi prodotti derivati, tra cui il gioco per
cellulare Star Wars
Uprising in cui il Governatore Imperiale
Adelhard crea un blocco nel settore
Anoat (la sede di Bespin e Hoth)
per cercare di mantenere il controllo subito dopo la
Battaglia di Endor. Ma quello che più colpisce è
il secondo aggancio, questa volta direttamente al famoso intermezzo
del primo volume della serie Star
Wars Aftermathin cui si narra
di rivolta scoppiata a Cloud City e
guidata dal pirata Kars
Tal-Korla a sua volta
impegnato a collaborare con Lobot, il braccio
destro di Lando Clarissian. Dunque appare più
che ovvio che
in Aftermath Empire’s
EndLando potrà avere un ruolo di
primo piano nel tentativo di battere il
governatore Adelharde
riconquistare così Cloud
City.
La HBO sta lavorando a un film dal
titolo Francis and The Godfather, uno show tv che
seguirà le vicende produttive de Il Padrino.
Chiaramente il Francis del titolo è chiaramente
Ford Coppola.
Si tratterà di un film che, come è
stato per l’Hitchcock con Anthony
Hopkins, che raccontava la produzione di
Psycho, racconterà la produzione di uno dei
capolavori del maestro italo americano Francis Ford
Coppola.
Il Padrino: in produzione un film
sulla lavorazione del film
Il film sarà basato su una
sceneggiatura di Andrew Farotte, inserita nella
Black List del 2015. La Black
List, ricordiamo, è una lista dei migliori script
registrati a Hollywood che non sono ancora stati
trasformati in film.
Francis and The
Godfather sarà prodotto da Mike Marcus
(The Ward), Doug Mankoff
(Nebraska) e Andrew Spaulding
(The Young Messiah). La consulenza produttiva sarà
affidata a Paul Bart, l’executive che per primo
opzionò Il Padrino.
Film che ha lanciato la folgorante
carriera di Al Pacino nel 1972, Il
Padrino rimane a oggi uno dei migliori esempi di cinema
offerti da Coppola. Nel cast originale, al fianco di Pacino, ci
sono Marlon Brando, James Caan, Robert Duvall, John Cazale,
Richard S. Castellano, Gianni Russo, Talia Shire e
Diane Keaton.
Come ben sanno gli appassionati di
cinema, il film ha avuto due sequel, la Parte II
che ha brillato per la superba interpretazione di Robert De
Niro nei panni del giovane Vito Corleone, e la
Parte III che resta il progetto più debole della
trilogia, realizzata a molti anni di distanza e su commissione.
Dopo il trionfo agli Oscar con
The Revenant, Leonardo
DiCaprio è pronto a tornare in pista con un progetto molto
impegnativo, prodotto da Paramount.
Lo studio ha infatti acquistato i
diritti del libro, The Black Hand, scritto da
Stephan Talty, in cui si racconta la storia vera
di Joe Petrosino, il poliziotto italiano
naturalizzato statunitense che, a cavallo tra il XIX e il XX secolo
ha impiegato le sue forza per contrastare La Mano
Nera, tenebrosa organizzazione a carattere mafioso con
origine italiana.
Leonardo DiCaprio
interpreterà Petrosino e parteciperà al progetto
anche come produttore con la Appian Way.
Lo scorso anno, un altro romanzo di
Talty basato su una storia vera, Captain’s Duty, ha avuto una
trasposizione cinematografica di grande successo: Captain
Phillips, per la regia di Paul Greengrass
con Tom Hanks.
Considerato il soggetto del film,
non è escluso che Leonardo DiCaprio riesca a
coinvolgere nel progetto anche Martin Scorsese che
lo ha diretto in molti dei suoi film recenti migliori e soprattutto
in Gangs of New York e in The
Departed, che riprendono il tema della malavita americana
e che hanno riscosso notevole successo.
Al momento Leonardo
DiCaprio è già impegnato, sempre con
Scorsese, in Devil in the White
City (leggi qui).
Un delle peculiarità più importanti
dei maggiori assassini e serial killer cinematografici riguarda il
fatto che essi indossano generalmente delle maschere durante lo
svolgimento dei propri macabri compiti, così come hanno
dimostrato alcuni celebri personaggi del calibro
di Ghostface
(Scream), Harry Warden
(My Bloody Valentine), Michael
Myers (Halloween) e il
capostipite Leatherface (Non
aprite quella porta). Per questo motivo, dopo aver
annunciato l’intenzione di dare il via a un reboot della celebre
saga anni’80 di Venerdì 13 in uscita
il 13 ottobre 2017, i vertici
di Platinum Dunes hanno affermato di
aver ingaggiato un team di esperti di effetti speciali per ricreare
integralmente l’iconica maschera da hockey originale indossata per
la prima volta dal protagonista
assassino Jason Voorheesnel terzo capitolo
della saga nel 1982.
Comparendo soltanto per pochi
secondi nelle sembianze di un bambino
annegato nell’agghiacciante finale del primo capitolo
di Venerdì 13 diretto nel 1980
da Sean
Cunningham, Jason riapparve con
il volto coperto da un sacco di tela nel
successivo Venerdì 13 L’assassino ti siede
accanto del 1981, assumendo le sue definitive sembianze
con tanto di maschera da hockey solo nel 1982
con Venerdì 13 Week-end di terrore, dando
vita a una delle icone horror più famose di tutti i tempi. Nel
corso degli oltre 12 sequel, remake e prodotti derivati (tra cui un
crossover Freddy vs Jason nel 2003) la maschera
di Jason ha subito diversi cambiamenti di
stile dovuti per lo più alle varie ferite di battaglia, ma ora pare
il regista Breck Eisner e il suo team abbaino
deciso di riportare il design orinale del terzo capitolo per
inaugurare questo atteso reboot.
Il nuovo reboot
di Venerdì 13 – il 13° film del franchise –
secondo alcune indiscrezioni racconterà le origini
di Jason Voorhees
e sarà impostato come PG-13.
“La storia ha personaggi fantastici. La storia è di
un’origine, ma un’origine che nessuno ha mai visto prima.
Ovviamente ci sarà Pamela ma sarà qualcosa di diverso da quello che
avete visto in passato.”
Venerdì 13, in
originale Friday the 13th, è una saga di film horror
che ha come protagonista Jason e ricade nella categoria dei film
slasher.
Il film originale
di Venerdì 13 è stato concepito
da Sean S. Cunningham, poi la saga è
proseguita grazie ad altri registi che hanno mantenuto gli stessi
meccanismi narrativi presenti nel primo film. Tutti i film
appartengono al genere splatter, quindi caratterizzati da omicidi
crudi, possibilmente spettacolari e granguignoleschi. Sono stati
realizzati nove sequel, uno spin-off/crossover e un remake/reboot,
per un totale, quindi, di 12 pellicole.
Curiosità sull’iconico protagonista
del franchise Venerdì 13.
Nei vecchi episodi del videogioco
Splatterhouse, prima del reboot del 2010, il protagonista Rick
Taylor è chiaramente ispirato a Jason. Anche se nel progredire
della saga videoludica la Maschera del Terrore negli artworks e nei
filmati venne poi rappresentata con fattezze più simili a un
teschio, nei giochi ha sempre un aspetto molto più simile a una
maschera da hockey.
Nel 1985 in Italia fu realizzato un
film palesemente ispirato alla saga, secondo la diffusa prassi del
cinema di genere italiano degli anni ottanta, di realizzare delle
imitazioni, più o meno marcate, dei contemporanei film statunitensi
di maggior successo: la pellicola s’intitola Camping del
terrore (che però uscì nelle sale italiane solo due anni
dopo, nel 1987), diretta da Ruggero Deodato, con una giovanissima
Nancy Brilli tra i protagonisti.
Jason
Voorhees è stato aggiunto alla lista dei combattenti
del videogioco Mortal
Kombat X, è contenuto nel primo Kombat Pack. Il
personaggio del gioco è stato ricreato fedelmente prendendo spunto
dai film della saga, i movimenti, l’atteggiamento, le mosse e le
fatality rispecchiano quanto visto sul grande schermo.
La serie di film Venerdì 13
Venerdì 13 (Friday
the 13th, 1980), regia di Sean S. Cunningham
Venerdì 13 parte II –
L’assassino ti siede accanto (Friday the 13th Part
II, 1981), regia di Steve Miner
Venerdì 13 parte III – Week-end
di terrore (Friday the 13th Part III, 1982), regia
di Steve Miner
Venerdì 13 parte IV – Capitolo
finale (Friday the 13th: The Final Chapter, 1984),
regia di Joseph Zito
Venerdì 13 parte V – Il terrore
continua (Friday the 13th Part V: A New Beginning,
1985), regia di Danny Steinmann
Venerdì 13 parte VI – Jason
vive (Friday the 13th Part VI: Jason Lives, 1986),
regia di Tom McLoughlin
Venerdì 13 parte VII – Il sangue
scorre di nuovo (Friday the 13th Part VII: The New
Blood, 1988), regia di John Carl Buechler
Venerdì 13 parte VIII – Incubo a
Manhattan (Friday the 13th Part VIII: Jason Takes
Manhattan, 1989), regia di Rob Hedden
Jason va
all’inferno (Jason Goes to Hell: The Final Friday,
1993), regia di Adam Marcus
JX – Jason X (Jason
X, 2002), regia di James Isaac
Freddy vs.
Jason (Freddy vs. Jason, 2003), regia di Ronny
Yu
Venerdì 13 (Friday
the 13th, 2009), regia di Marcus Nispel
Dopo aver ormai messo il
cuore in pace riguardo all’abbandono di Ben
Affleck alla regia del tanto atteso
standalone The
Batman è giunto il momento di pensare al futuro
del progetto, in particolare riguardo a chi potrà essere il regista
più adatto per prendere in mano saldamente le redini di questa
travagliata operazione cinematografica.
Mentre Variety continua a sostenere la
candidatura eccellente di Matt Reeves, nel
corso di un recente scambio di vedute con i fan sul proprio
account FacebookJames
Gunn ha ammesso che, a suo parere
professionale, Jeremy Saulner – autore di
due piccoli cult come Blue Ruin
e Green Room – sarebbe il candidato
ideale.
James Gunn ha
ammesso che ora The Batman si trova in una
fase davvero delicata, tuttavia “se
Jeremy Saulnier fosse interessato allora
sarebbe una buona scelta per guidare questo progetto“,
anche se al momento altri nomi celebri circolano nella possibile
short-lisa, tra cui spiccano certamente Gavin O’Connor (The
Accountant), Denis Villeneuve
(Sicario, Arrival) e addirittura
George Miller (Mad
Max).
Il grande successo
di Jeremy Saulnierè
iniziato nel 2013 con il piccolo thriller Blue
Ruin, divenuto subito un cult indie così come il
successivo Green Room del 2016, un racconto
punk-rock violento tutto ambientato in una stanza nel retrobottega
di un locale di avventori filo-nazisti e amanti della musica
estrema. Attualmente Sailner si trova impegnato nell’adattamento
di Hold The Dark per conto
di Netflix che verrà distribuito entro il 2018,
dunque lasciandogli ampio margine per poter eventualmente prendere
in mano il timone di regia dello standalone The
Batman.
The
Batman (titolo provvisorio) sarà scritto
da Ben Affleck e Geoff
Johns. Nel cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon e Joe Manganiello sarà
Deathstroke.
Secondo le prime anticipazioni,
Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non
addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film
racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham
Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare
molti dei suoi nemici. Vi ricordiamo
che lo stesso Ben
Affleck ha confermato che il filmchiaramente si
ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur mantenendo
un’originalità predominante.
Ecco il trailer onesto di
Shrek, il film DreamWorks del
2001 che ha rivoluzionato il modo di raccontare le fiabe al cinema.
Il video è stato realizzato, ovviamente, da Screen Junkies.
Con il suo stile irriverente, Shrek
si è distinto immediatamente dagli altri film d’animzione,
diventando il simbolo di un nuovo modo di raccontare la fiaba
attraverso lo scardinamento dei canoni classici.
Shre, il quinto capitolo nel
2019
Il film ha avuto diversi sequel, di
vario successo e valore artistico. L’ultima notizia in merito a un quinto episodio
risale alla scorsa estate e riportava che il film sarebbe stato
pronto per il 2019.
Il primo film della serie
cinematografica Shrek è uscito nel 2001. La
pellicola ha avuto tre sequel, uscitn nel 2004, nel 2007 e nel
2010. Nel 2011 è uscito lo spin off Il Gatto con gli
Stivali.
Shrek, basato sulla
fiaba omonima del 1990 di William Steig, è stato
il primo film a vincere l’Oscar al miglior film d’animazione,
categoria introdotta nel 2002. La saga rappresenta uno dei
franchise più remunerativi della storia del cinema d’animazione e
della storia del cinema in generale. Il primo capitolo ha incassato
circa 484 409 218 dollari in tutto il mondo.
L’esilarante canale Youtube
How It Should Have Ended ha pubblicato il
finale alternativo di Doctor Strange. L’esito, come al
solito molto buffo, lo trovate nel video a seguire:
Thor Ragnarok: Tom Hiddleston anticipa il ruolo
di Doctor Strange
Produttore del film, Kevin Feige, con Louis
D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan
Lee e Stephen
Broussard come produttori esecutivi.
La trama di Doctor
Strange
Dai Marvel Studios arriva la storia del
neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che
viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un
terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo
tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione
altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà
che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un
avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che
vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi
scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare
alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e
ergersi contro il male.
È notizia di ieri che Ben
Affleck ha abbandonato la sedia di regia di
The
Batman. Le sue motivazioni, spiegate in maniera
lineare e condivisibile, sono state relative all’impegno immenso
rappresentato dal tenere in piedi un film così complesso e
dall’essere coinvolto anche come protagonista nello stesso.
Date le aspettative che si hanno su
questo film in particolare, la posizione di
Affleck, coinvolto anche come sceneggiatore e come
produttore esecutivo è del tutto comprensibile, tuttavia adesso
alcune nuvole si addensano anche sulla sua partecipazione al film
in quanto protagonista.
Mark Hughe,
di Forbes, nella sua analisi della
questione, ha espresso la sua preoccupazione in merito al fatto che
l’attore e regista premio oscar potrebbe anche lasciare il ruolo
del Crociato Incappucciato. Ecco quanto si legge nel suo
articolo:
“Sfortunatamente, tra le cose
che ho sentito in merito al suo abbandono come regista, c’è anche
qualcosa di specifico che, se vero, mi porta a preoccuparmi in
merito al fatto che c’è una possibilità che Affleck abbandoni anche
il ruolo da protagonista. Non credo che queste preoccupazioni siano
troppo fondate, e mi aspetto comunque che Affleck finisca la
sceneggiatura come pianificato e che cominci l’allenamento per
guadagnare la forma di Batman, assicurandosi di essere fisicamente
e mentalmente preparato per il ruolo. Detto questo, credo che ci
siano possibilità che Affleck possa abbandore il progetto come
attore, pur rimanendo come firma in sceneggiatura e nel ruolo di
produttore esecutivo del film.”
Nonostante queste preoccupazioni, su
Twitter, Clay Enos, direttore della
fotografia del DCEU, ha tranquillizzato gli animi,
spiegando che i registi abbandonano in continuazioen i progetti e
che il caso di The Batman e di Ben
Affleck non è certo un’eccezione.
Secondo le prime anticipazioni,
Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non
addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film
racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham
Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare
molti dei suoi nemici. Vi ricordiamo
che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il film
chiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur
mantenendo un’originalità predominante.
In trepidante attesa di poter
finalmente vedere la perfida e
inquietante Samara uscire nuovamente dal
gocciolante schermo televisivo (e
cinematografico), Paramount ha rilasciato
online una clip con i primi 3 minuti
di Rings, terzo capitolo del feranchise
orrorifico iniziato nel 2002 con The Ring
di Gore Verbinski, a sua volta remake del
celebre j-horror Ringu del 1998
di Hideo Nakata.
In questa clip di appena
3 minuti dedicata al prologo di Rings
viene mostrato un volo aereo su cui ben presto si abbatterà,
con conseguenze devastanti, la celebre maledizione che vede al
centro il video virale maledetto con protagonista
l’inquietante Samara, pronta a uccidere
chiunque dopo sette giorni dalla visione incriminata.
Uno dei grandi aspetti che da
qualche tempo a questa parte sembrano animare tantissimo le
promozioni pubblicitarie dei più recenti prodotti audiovisivi sono
le inedite esperienze stereoscopiche immersive che ogni untene
può vivere semplicemente con un visore VR
360. Anche Paramount sembra essersi
orientata verso questa inedita strategia, pubblicando sul proprio
canale YouTubeU.K. Paramount
Pictures una video interattivo si 90 secondi in cui lo
spettatore ha la possibilità di effettuare un tour virtuale a 360°
di una stanza buia e inquietante piena di schermi televisivi, in
attesa che la terrificante silhouette
di Samara sbuchi fuori dal nulla per
aggredirlo e spaventarlo. Di seguito proponiamo il video:
Le aspettative nei confronti
di Ring sono davvero molto alte. Nato
come romanzo di successo pubblicato nel 1998 da Koij
Suzuki, The Ring (in
originale Ringu) è stato trasposto una prima
volta da Hideo
Nakatasul finire degli anni ’90,
aprendo la strada al filone
del j-horror e generando un tale
successo internazionale da spingere il regista Gore
Verbinski a realizzarne un ottimo remake
nel 2002 con
protagonista Naomi Watts. In seguito
la Paramount decise di trasformare il
progetto in un vero e proprio franchise, affidando a Nakata in
persona la realizzazione di uno sfortunato sequel nel 2005, il cui
esito fu così disastroso da bloccare per oltre un decennio lo
sviluppo della saga con protagonista la
perfida Samara e la relativa
videocassetta maledetta in grado di uccidere dopo sette giorni
chiunque la guardi.
Rings racconterà le vicissitudini della
giovane Julia (l’italiana Matilda Lutz) nel
tentativo di impedire che la celeberrima video-maledizione possa
minacciare il suo ragazzo Holt (Alex Roe), il
tutto grazie all’aiuto del professor Gabriel
(il Johnny
Galecki di The Big Bang
Theory) e alla scoperta di un inquietante gioco
metafilmico che si cela proprio nei meandri della registrazione
fantasmatica.
Ambientato 13 anni dopo le vicende
del secondo capitolo della saga e sceneggiato a otto mani
da David Loucka, Jacob
Estes e Akiva
Goldsman, Rings annovera tra le sue
fila Matilda Lutz, Alex Roe, Johnny
Galecki,Aimee
Teegarden, Bonnie Morgan e la
presenza straordinaria di Vincent
D’Onofrio
Dopo la conferma che vuole
Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black
Manta, villain di Aquaman, tramite THR arrivano altri dettagli in merito
alla produzione del film con protagonista Jason
Momoa.
Secono l’attendibile rivista,
Nicole Kidman sarebbe in trattative per unirsi al
DCEU nei panni della amdre di Aquaman/Arthur Curry, la Regina
Atlanta.
Nicole Kidman sarà
la mamma di Arthur Curry in Aquaman?
Per chi non lo sapesse, Arthur, AKA
Aquaman, è figlio di un umano e di una regina atlantidea, la
Kidman appunto, che sarebbe una scelta
interessante e anche appropriata, considerando l’aspetto fisico
dell’attrice australiana. Una regina di Atlantide
dovrebbe apparire come un essere magnifico ed etereo, ma anche
capace di emanare potere e incutere timore reverenziale. Il fatto
che la Kidman abbia anche una carnagione delicata
e pallida aiuta, make up a parte, a immaginarla nel ruolo.
Non sarebbe la prima volta che
l’attrice premio Oscar si avvicina al mondo dei cinecomics, dal momento che anche per i casting di
Wonder Woman si era parlato di lei.
Questa occasione invece potrebbe essere molto più appropriata per
l’attrice in questione e sarebbe plausibile vedere la madre e il
padre di Arthur, il custode di un faro, almeno in un breve cameo
nel film.
Nicole Kidman è in
sala con Lion, film che le è valsa la sua quarta
nomination agli Oscar (ha vinto la statuetta nel 2003 con
The Hours).
Prima di apparire come assoluto
protagonista in Aquaman, il personaggio di
Jason Momoa sarà trai protagonisti di
Justice League, diretto da
Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal Gadot (Wonder
Woman), Henry Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray Fisher (Cyborg). Il
suo esordio sul grande schermo è avvenuto quest’anno, in un cameo
di Batman v Superman Dawn of
Justice.
Aquaman
sarà diretto da James Wan (Insidious,
L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vedrà
protagonista Jason Momoa (Game of
Thrones). Con lui ci sarà Amber Heard
(Magic Mike XXL, The Danish Girl) nei panni di
Mera. Al cast si aggiungono Yahya Abdul-Mateen II,
Patrick Wilson e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 05 Ottobre 2018.
Kevin Smith è un
grande appassionato e conoscitore di fumetti (basti pensare anche
solo al fatto che sua figlia si chiama HarleyQuinn Smith) eppure non se la sente di proporsi
come regista per The
Batman, ora che Ben Affleck ha
lasciato la sedia vacante.
Il regista che ha un debole per la
DC
Comics, si è già cimentato con le serie tv
The
Flash e Supergirl e per lui sarebbe
il passo successivo naturale, almeno così la pensano i fan che
hanno fatto il suo nome sui social.
Ecco perché Kevin Smith NON
dirigerà The Batman
Smith ha risposto di persona alle
richieste che lo vogliono sulla sedia di regia di The
Batman. Su twitter, il regista ha scritto che, pur
essendo lusingato dalla fiducia dei fan, non può farlo per tre
ragioni: primo, non parla con Ben Affleck da anni;
secondo, ha fatto Yoga Hosers; terzo, senso
comune.
Certo, Kevin Smith
conosce bene i fumetti della DC, ma non ha mai
realizzato un film ad altissimo budget come sarà senza dubbio
The Batman, inoltre l’acredine che c’è tra lui e
Affleck, dopo tanti anni di collaborazione in
gioventù, potrebbe senza dubbio essere un ostacolo a una sana
atmosfera sul set.
Secondo le prime anticipazioni,
Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non
addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film
racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham
Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare
molti dei suoi nemici. Vi ricordiamo
che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il film
chiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur
mantenendo un’originalità predominante.
Grazie
a GamesRadar+ è possibile ammirare
finalmente la nuova copertina della
rivista SFX attualmente in edicola dedicata
a Kong Skull Island in cui
viene mostrato il celebre gorilla gigante intento a sfoderare
tutto il proprio potenziale in un inquietante ruggito di
guerra.
All’interno della rivista è
contenuta un’intervista esclusiva con il
regista Jordan Voght-Roberts, oltre a una
seconda immagine che illustra visivamente l’inizio della nuova
storia tratta dal racconto dello scrittore Jospeh
McCabe, con tanto di titolone “Beats
War” e una didascalia che cita
scherzosamente Apocalypse
Now: “Kong Skull
Island è pronto a scatenare l’Apocalisse [gioco di
parole in inglese di Ape-ocalypse, N.d.r] ora. Joseph
McCabe ama l’odore della scimmia
al mattino“.
Lo speciale dedicato all’origine
della storia di Kong Skull
Islandcontenuta nella rivista è un
diretto omaggio citazionistico ad Apocalypse
Now, soprattutto perché la famosa frase pronunciata
da Robert Duvall (“Mi
piace l’odore del napalm al mattino”) viene usata come
chiaro aggancio al capolavoro
di Coppola. Lo speciale afferma inoltre
che il regista Jordan
Voght-Roberts “si prepara a scatenare una guerra
fra gorilla in ogni multiplex“.Il fatto che i grafici e gli
editori di SFX abbiano deciso di citare
direttamente a celebre pellicola del 1979 potrebbe dipendere da
alcune affinità fra i due racconti, soprattutto per quanto riguarda
un’ambientazione cupa e sempre invasa dallo spettro della guerra
incombente.
Kong Skull Island,
che uscirà il 9 marzo 2017, include nel cast Tom
Hiddleston, Brie Larson, Samuel L.
Jackson, John Goodman, Tian Jing, Corey
Hawkins, Jason Mitchell, John Ortiz, Shea
Whigham e Toby
Kebbell. Diretto da Jordan
Vogt-Roberts, il film è scritto da Max
Borenstein, John Gatins, Dan
Gilroy e Derek Connolly.
Godzilla vs Kong è previsto per
il momento per il 29 maggio 2020 negli USA, mentre Godzilla 2
dovrebbe arrivare l’anno prima, il 22 marzo 2019.
Quando nel lontano
1999 George Lucas annunciò di voler
realizzare una nuova trilogia prequel di Star
Wars con cui raccontare la crescita e la maturazione
di Anakin Skywalker fino al suo
passaggio al Lato Oscuro della
Forza, molti fan sollevarono seri dubbi sulla
natura del progetto, riservando in seguito al giovane interprete di
Anakin, Jake Lloyd un’accoglienza non proprio
calorosa, tanto da stroncare sul nascere la sua precoce carriera.
Ora, a distanza di sedici anni, l’attore Mark
Hamill – reduce dal successo di Star Wars Il
Risveglio della Forza e prossimo a comparire nei due
sequel Star Wars The Last Jedi
e Star Wars Episodio IX – ha deciso di
intervenire a sostegno dell’allora collega di appena 9 anni,
dichiarando, durante un’intervista a Vulture
(ripresa anche da Heroic Hollywood) il suo pieno
sostegno alla seconda trilogia e a Jake
Lloyd.
Intervenendo in maniera appassionata
e anche un pò contrariata riguardo alla brutta accoglienza
riservata al piccolo Jake
Lloydnel corso della seconda
trilogia di Star Wars, Mark
Hamillha confessato:
“non riesco davvero a credere ancora oggi
ad alcune delle cose che sono state dette e scritte sul
prequel. Veramente, al di là di tutto non mi piace quando le
persone criticano qualcosa per partito preso. Sono ancora
arrabbiato per il modo in cui hanno trattato Jake
Lloyd. Era solo un giovane attore di appena nove anni
che ha fatto esattamente quello che George
Lucas voleva che facesse. Credetemi, capisco quanto
possa essere difficile entrare completamente in un
personaggio“.
Nonostante molti fan
di Star Wars ancora oggi avrebbero da
obiettare alle parole di Mark Hamill riguardo
al suo sostegno a una seconda trilogia, sicuramente questo non
giustifica il modo con cui il giovane Anakin
Skywalker di Jake
Lloydè stato trattato, diventando
forse l’unico vero capro espiatorio di un progetto nato sotto una
cattiva stella. Hamill vede sicuramente una certa vicinanza e
affinità con Lloyd, in quanto il suo personaggio
di Luke Skywalker possiede una rapporto
molto stretto con Anakin nella finzione cinematografica.
Star Wars The Last
Jedi sarà diretto da Rian
Johnson e arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il
film racconterà le vicende immediatamente successive
a Il Risveglio della
Forza.
In una recente intervista
rilasciata a IGN il
rapper Common ha confessato il suo grande
interesse nel poter interpretare il ruolo di John
Stewart aka Lanterna Verde
nell’atteso adattamento DCEUGreen
Lantern Corps programmato per il 2020. Il cantante ha
infatti ricordato come lui stesso fosse stato preso in seria
considerazione proprio per questo ruolo nel visionario progetto
di Justice League Mortal, un ipotetico
film targato DC che George
Miller in persona avrebbe dovuto dirigere nel 2007 prima
che tutto fosse abbandonato definitivamente nel 2009.
Nel corso dell’intervista
riguardante la sua possibile candidatura al ruolo
di John
Stewartper Green
Lantern Corps, Common ha confessato
che “no, non ho ancora parlato con i
responsabili del progetto a Washington. John
Stewart, il personaggio che vorrei interpretare, è davvero
sorprendente. Quando ho avuto l’opportunità di essere
potenzialmente John Stewart nel progetto abortito
di Justice League Mortal ho imparato
davvero tutto su Lanterna Verde e sulla mitologia
che sta dietro al personaggio e al suo mondo. Mi sono lasciato
trasportare dalla sua natura innovativa di supereroe capace di
usare la propria mente per fare un sacco di cose,
quindi ho instaurato un feeling davvero profondo con lui. Adoro il
personaggio, ma non lo so, non ho parlato con i vertici
DC a riguardo, ma, si sa, è certo che mi
piacerebbe poterlo interpretare. Sarebbe un onore
essere John Stewart“.
Common non è per
nulla estraneo all’universo
cinematografico DC, soprattutto dopo aver
interpretato un piccolo cameo nel recente Suicide Squad nei panni di gangster,
oltre ad aver partecipato negli ultimi anni a moltissimi progetti
televisivi e per il grande schermo, tra cui Terminator
Salvation e Now You See Me. Sarà
presto impegnato anche nel cast di John Wick
2, mentre ancora gusta assieme all’amico e
collega John Legend l’Oscar
per la miglior canzone originale in un film vinto grazie al lavoro
compito con Selma.
Al momento
tuttavia Common dovrebbe ancora compiere il
grande passo verso un ruolo di spessore, e sicuramente la sua
candidatura come John
Stewart in Green Lantern Corps
potrebbe essere la grande occasione.
Green Lantern
Corps viene descritto come “un Arma Letale
nello spazio” che si concentrerà su due personaggi: Hal
Jordan e John Stewart, tiratore scelto della Marina, afroamericano,
che entra a far parte del Corpo delle Lanterne Verdi. Il film si
focalizzerà in particolare sul suo rapporto con Jordan e il
Corpo.
David
Goyer e Justin Rhodes sono
gli sceneggiatori, mentre Goyer è anche
produttore del film, mentre produttori esecutivi del progetto
sono Geoff Johns e Jon Berg, alla guida della DC Films,
divisione responsabile dei lungometraggi dedicato all’universo
esteso DC.
Una volta terminata la
sceneggiatura, sarà possibile scegliere un regista. Difficile al
momento capire la fattibilità di un nuovo coinvolgimento
di Ryan Reynolds, protagonista del
primo Lanterna Verde, ormai
impegnato nei panni di Deadpool.
Mentre non sappiamo ancora di
preciso quando cominceranno le riprese di Aquaman, Variety ci informa che l’attore noto per il
ruolo di Cadillac nella serie NetflixThe Get Down, Yahya
Abdul-Mateen II, è stato scelto come villain del film:
interpreterà Black Manta.
Prima di apparire come assoluto
protagonista in Aquaman, il personaggio di
Jason Momoa sarà trai protagonisti di
Justice League, diretto da
Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal Gadot (Wonder Woman), Henry Cavill
(Superman), Ezra Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg). Il suo esordio sul grande schermo è
avvenuto quest’anno, in un cameo di Batman v Superman Dawn of
Justice.
Aquaman
sarà diretto da James Wan (Insidious,
L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vedrà
protagonista Jason Momoa (Game of
Thrones). Con lui ci sarà Amber Heard
(Magic Mike XXL, The Danish Girl) nei panni di
Mera. Al cast si aggiungono Yahya Abdul-Mateen II,
Patrick Wilson e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 05 Ottobre 2018.
C’è stato un tempo in cui i
supereroi erano al cinema e in televisione ma non avevano il
successo che oggi hanno con i prodotti di Marvel
Studios e DC Films.
Oggi celebriamoli ripercorrendo la storia dei supereroi al cinema e
in televisione.
Hulk 1978 e 2012
Hulk, noto
personaggio e supereroe Marvel Comics è stato protagonista di
una serie televisiva iniziata nel 1977 (L’incredibile Hulk)
e di cinque film TV che ne sono seguiti: L’incredibile Hulk,
Morte in famiglia, La rivincita dell’incredibile
Hulk, Processo all’incredibile Hulk e La morte
dell’incredibile Hulk. Personaggio interpretato dall’attore e
culturista italoamericano Lou Ferrigno nella parte di Hulk e da
Bill Bixby nella parte di Banner.
Il personaggio
di Hulk ha avuto una prima versione
cinematografica nel 2003: Hulk di Ang
Lee. Il film è stato prodotto dai Marvel Studios su distribuzione
Universal Pictures. In questo film Banner è interpretato da
Eric Bana, il quale aveva firmato anche per due
successivi capitoli.
Batman noto
supereroi DC, fa la sua prima apparizione sul grande schermo
protagonista di ben due serie di corti al cinema una del 1943 e una
del 1949. Successivamente nel 1966 fece il suo esordio una
nuova serie televisiva, Batman, destinata a
raccogliere consensi e successo in tutto il mondo. Trasmessa dalla
statunitense ABC, vide Adam West vestire i panni
dell’Uomo Pipistrello, con Burt Ward (Robin) e
Alan Napier (Alfred).
Da allora Batman divenne
protagonista di molte pellicole, con differenti riscontri di
pubblico. I primi due capitoli, Batman (1989) e
Batman – Il ritorno (1992), entrambi di Burton,
ebbero come protagonista Michael Keaton;
Joel Schumacher ne raccolse
l’eredità realizzando Batman Forever (1995)
con Val Kilmer come Batman, e Batman & Robin
(1997) con George Clooney come protagonista. In
seguito agli scarsi risultati raggiunti da quest’ultimo, il
franchise venne sospeso, per riavviarsi con il regista
Christopher Nolan e con gli autori
Jonathan Nolan e David S. Goyer,
che con Batman Begins (2005) narrarono con taglio
più realistico le origini del personaggio, interpretato da
Christian Bale, e proseguirono con i due seguiti di enorme
successo, Il cavaliere oscuro (2008) e
Il cavaliere oscuro – Il
ritorno (2012).
La prima volta che il supereroe
Marvel Comics appare in una serie
televisiva è in Spidey Super Stories del 1974, una
serie di cortometraggi contenuti in un programma televisivo, per
poi ritornare ufficialmente nei film per la televisione
L’Uomo Ragno (1977), L’Uomo Ragno colpisce ancora
(1978) e L’Uomo Ragno sfida il Drago (1979). L’Uomo
Ragno e gli altri due film vennero distribuiti anche nei cinema
per il mercato italiano.
Spider-Man è stato poi interpretato da
Tobey Maguire in tre pellicole cinematografiche
dirette da Sam Raimi: Spider-Man
(2002), Spider-Man
2 (2004) e Spider-Man
3 (2007). Nel cast di questi tre film ci sono anche
Kirsten Dunst nel ruolo di Mary Jane,
James Franco in quello di Harry Osborn,
Willem Dafoe in quello di Norman Osborn e
Rosemary Harris in quello di zia May.
Nel 2012 è l’anno del reboot
The
Amazing Spider-Man, diretto da Marc
Webb.Andrew Garfield è il nuovo Peter Parker,
Emma Stone è Gwen Stacy, Sally
Field è May Parker, Martin Sheen
è Ben Parker e Rhys Ifans è Curt Connors/Lizard.
Nel 2014 è uscito il sequel The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di
Electro, sempre diretto da Webb. Al cast si aggiungono
Dane DeHaan nei panni di Harry Osborn/Green
Goblin, Jamie Foxx in quelli di Maxwell
Dillon/Electro e Paul Giamatti in quelli di
Aleksei Mikhailovich Sytsevich/Rhino.
Superman
Superman appare
per la prima volta in una serie di cortometraggi animati,
Superman (1941), di 17 episodi prodotta da Fleischer Studios
e da Famous Studios.
Negli anni cinquanta è interpretato
da George Reeves: il film indipendente Superman and the
Mole-Men, per la regia di Lee Sholem (1951), e il
cortometraggio Stamp Day for Superman, di Thomas Carr
(1954).
Superman sarà
protagonista successivamente di ben quattro film al cinema tra
gli anni settanta e anni ottanta, tutti con l’attore statunitense
Christopher Reeve nei panni di Clark
Kent/Superman. Il primo film su Superman di
Richard Donner è del 1978. Vedeva impegnati,
tra gli altri attori, Gene Hackman nel ruolo di
Lex Luthor e Marlon Brando nella parte di
Jor-El, padre biologico di Superman. Al primo capitolo seguirono
Superman II (1980) e Superman III
(1983), per la regia di Richard Lester e con Reeve
ancora protagonista. Nel 1987 Sidney J. Furie diresse
Superman IV, insuccesso di critica e pubblico che
fece sospendere il franchise per anni.
Il 2006 è l’anno
di Superman Returns, diretto da Bryan
Singer, che riprende la trama dei primi due. Il supereroe
è interpretato da Brandon Routh, Lois Lane da
Kate Bosworth e Lex Luthor da
Kevin Spacey.
Nel 2013 arriva L’uomo
d’acciaio (reboot della serie) per la regia di
Zack Snyder. Henry Cavill è
l’interprete del supereroe, Amy Adams è Lois Lane,
Kevin Costner il padre terrestre di Clark,
Jonathan, e Russell Crowe quello kriptoniano,
Jor-El. Il film ha dato inizio all’universo cinematografico DC, il
DC Extended
Universe, che porterà ai film Batman v
Superman: Dawn of Justice (2016), sempre diretto da
Zack Snyder, e Justice
League (2017).
Iron Man
Una primissima versione di
Iron
Man apparirà in Exo-Man (1977) ma il successo arriva con
il franchise del Marvel Cinematic
Universe, dove Tony Stark/Iron Man è interpretato da
Robert Downey Jr.e, oltre ad essere
uno dei personaggi presenti in più pellicole, è anche il più
frequentemente menzionato. I film sono Iron Man
(2008) dove vengono narrate le sue origini, dalla prigionia in
Afghanistan fino al ritorno in patria e all’assunzione
dell’identità di Iron Man. Ne L’incredibile Hulk
(2008) compare in una scena dopo i titoli di coda dove avvicina il
generale Ross per parlargli dell’Iniziativa Vendicatori e nel
Marvel One Shot Il
consulente (2011) dove viene mostrato come abbia
fatto desistere Ross dall’idea di candidarvi Abominio.
In Iron Man 2
(2010) cerca una cura all’avvelenamento da palladio provocatogli
dal reattore che lo tiene in vita affrontando contemporaneamente
Ivan Vanko (Whiplash) e Justin Hammer. In The
Avengers (2012) si unisce ai supereroi Hulk, Thor,
Captain America, la Vedova Nera e Occhio di Falco per affrontare
Loki e il suo esercito di Chitauri. In Iron Man 3 (2013) si trova coinvolto nelle
macchinazioni dell’A.I.M. di Aldrich Killian e dei suoi uomini
Extremis, che si fingono un gruppo terroristico agli ordini del
Mandarino. In Avengers: Age of Ultron (2015) Stark e Banner
sviluppano un’intelligenza artificiale per la pace mondiale:
“Ultron”, che però si ribella e decide di estinguere la razza
umana. Debellata la minaccia, Stark si ritira momentaneamente dalla
squadra.
In Captain America: Civil War (2016) Iron Man
decide di firmare gli Accordi di Sokovia entrando in conflitto con
Captain America e provocando una scissione negli Avengers; nonostante i due riescano
poi a riappacificarsi, quando Zemo gli rivela che il Soldato
d’Inverno è l’assassino degli Stark, Tony ha un violento scontro
con Cap e Bucky venendo alla fine sconfitto e provocando il loro
scisma definitivo.
Il personaggio ricomparirà in
Spider-Man:
Homecoming (2017), come co-protagonista del film.
Downey Jr. riprenderà il ruolo in Avengers:
Infinity War (2018) e nel suo seguito previsto per il
2019.
The Flash
The
Flash anche se non noto come i suoi amici della DC
Superman e Batman ha avuto una trasposizioni televisiva diventata
un vero e prorio cult,Flash nel 1990,
interpretato da John Wesley Shipp. Il personaggio
ha avuto una seconda trasposizione televisiva nel 2014, dove Barry
Allen è interpretato da Grant Gustin.
Nel 2014 Warner Bros./DC
Entertainment annuncia i futuri tasselli dell’universo
cinematografico del DC Extended
Universe che comprendono quattro apparizioni
di Flash, rispettivamente in Suicide Squad, Justice
League (17 novembre 2017), The Flash
(23 marzo 2018) e Justice League – Part Two
(14 giugno 2019) con il volto, annunciato ufficialmente, del
giovane Ezra Miller, nella prima comparsa
live-action cinematografica del personaggio.
Thor
La prima apparizione in live acton
di Thor avviene nel film TV La rivincita dell’incredibile
Hulk (1988), dove è interpretato da Eric
Kramer mentre il suo alter ego, il dottor Donald Blake, da
Steve Levitt.
Negli anni novanta, prima di
dirigere la sua trilogia di Spider-Man,
Sam Raimi si era detto interessato a girare un
film su Thor, progetto che ricevette l’approvazione di Stan
Lee ma non della Fox, all’epoca detentice dei diritti
cinematografici del personaggio, la quale temeva che sarebbe stato
troppo simile alla nota serie TV di RaimiHercules.
Finalmente poi arriverà il
Marvel Cinematic Universe,
dove Thor è interpretato da Chris
Hemsworth che per calarsi nei panni del personaggio
ha guadagnato 20 lb (10 Kg) di muscoli. Il primo film
è Thor (2011) dove vengono mostrate le origini del
personaggio, il suo esilio sulla Terra a causa delle macchinazioni
di Loki, l’incontro con Jane Foster e il ritorno a Asgard per
difenderla dalle mire di conquista del fratello adottivo. In
The Avengers (2012) si unisce ai supereroi Iron
Man, Hulk, Captain America, la Vedova Nera e Occhio di Falco per
affrontare Loki e il suo esercito di Chitauri. In Thor: The Dark World (2013)
seppur riluttanti Loki e Thor collaborano per affrontare Malekith e
vendicare la madre Frigga. Al termine del film il “Dio del Tuono”
rinuncia al trono di Asgard di modo da continuare a proteggere
tutti i Nove Mondi. In Avengers: Age of Ultron
(2015), assieme al resto dei Vendicatori, Thor affronta la minaccia
di Ultron, un’intelligenza artificiale intenzionata a estinguere la
razza umana. Debellato il pericolo decide di lasciare il gruppo e
fare ritorno ad Asgard.
Wonder Woman
L’apparizione più nota in
live-action di Wonder Woman avviene con l’attrice
Lynda Carter nell’omonima serie televisiva
prodotta dalla Warner Bros. e trasmessa dal network ABC dal 1974 al
1976 e dalla CBS dal 1977 al 1979.
Dopo il progetto mai andato in
porto sui Supereroi della DC di George Miller Justice
League: Mortal, la Warner Bros ufficializza il nome Gal
Gadot che sarà Wonder Woman è nel DC Extended
Universe. Il personaggio esordisce nel film
Batman v
Superman: Dawn of Justice (2016) in un ruolo
secondario anche se essenziale; avrà poi il ruolo da protagonista
nel film Wonder
Woman (2017) e sarà presente anche in Justice
League (2017) e Justice League 2 (2019).
Dopo la notizia di questa mattina
che ci ha informati dell’abbandono di Antoine
Fuqua fuori dal remake di Scarface, arriva tramite Variety la notizia che il
film ha trovato un protagonista. Si tratta di Diego
Luna, attore messicano che abbiamo visto in
Rogue One a Star
Wars Story.
Secondo il report della rivista, il
film sarà la moderna riproposizione dell’iconia storia di
immigrazione che ha visto protagonista Al Pacino e
sarà basata su uno script di Terence Winter,
creatore di Boardwalk Empire e sceneggiatore di
The Wolf of Wall Street. Il
film sarà prodotto da Universal.
Scarface di Brian De Palma fu
a sua volta il remake dell’omonimo lungometraggio del 1932 diretto
da Howard Hawks. A differenza dell’originale
ambientato a Chicago durante gli anni del proibizionismo, in questo
film l’azione si svolge nella Miami degli anni ottanta, allora
centro di un considerevole traffico di droga.
Mark Renton, Sick Boy,
Spud e Begbie tornano dopo 20 anni in
T2 Trainspotting, al timone di nuovo Danny
Boyle, che questa mattina ha incontrato la stampa a Roma
per raccontare il suo film e la sua reunion con gli attori che
hanno fatto il successo del primo film, Ewan McGregor,
Johnny Lee Miller, Ewen Bremner e Robert
Carlyle.
La musica di T2 Trainspotting
Come Trainspotting,
anche questo sequel ha una componente musicale molto importante,
caratteristica che, a quanto pare, è stato lo stesso pubblico a
richiedere: “Quando abbiamo cominciato la lavorazione di questo
film, la Sony ha chiesto al pubblico cosa volesse dal sequel. Le
tre risposte più ricorrenti sono state il ritorno del cast
originale, la scoperta di quello che era accaduto al personaggio di
Kelly McDonald e poi tutti hanno chiesto che la colonna sonora
fosse all’altezza di quella del primo film. Nessuno ha parlato del
regista (ride). Volevamo usare il sistema utilizzato anche in
passato ma fare leva anche sulla nostalgia. Come avrete notato,
anche qui abbiamo utilizzato alcune canzoni dell’originale ma
remixate in modo tale da far scattare collegamenti con il film
vecchio. Ci sono dei pezzi nuovi, ma anche originali.”
T2 Trainspotting e i flashback
E non solo la musica ricollega
T2 Trainspotting all’originale. Il film presenta
anche diversi flashback che rievocano le folli e sconsiderate gesta
dei protagonisti: “L’unico flashback presente nella
sceneggiatura era quello di Spud, quando esce dalla palestra e si
rende conto di essere nello stesso posto dell’inseguimento del
primo film, quando lui viene preso e si becca sei mesi di prigione
mentre Mark riesce a farla franca. Per quello che riguarda gli
altri flashback, sono stati inseriti per creare un ponte tra il
vecchio e il nuovo film e sono stati inseriti in concomitanza di
particolari ricordi che il cast aveva del set. In tutto si tratta
di un minuto di girato preso dal vecchio film.”
Il rapporto con l’autore,
Irvine Welsh
Come ha reagito Welsh,
autore di Porno, sequel di Trainspotting, ai cambiamenti presenti
nel film?
“Abbiamo un ottimo rapporto
nella scrittura delle sceneggiature, perché capisce le
trasformazioni dei personaggi sullo schermo. Sono dei personaggi
diversi che partono dalle sue pagine e che John Hodge trasforma.
Siamo tutti contenti di questa dinamica. Per quanto riguarda i
cambiamenti su Porno, lui è contento. All’inizio abbiamo adattato
il romanzo in maniera molto fedele, ma non è venuto fuori granché.
Volevamo fare qualcosa di più personale concentrandosi molto su
quello che è il trascorrere del tempo e su come gli uomini
acccettano l’invecchiare e il passare del tempo in generale. Lui ha
condiviso questa nostra ottica perché anche lui è un uomo che ha
che fare con il tempo che passa.”
Il romanzo è ambientato 9
anni dopo il primo, mentre il film fa trascorrere i 20 anni
effettivi. L’intenzione era quella di essere fedeli alla vita reale
che passa?
“Se avessimo fatto un nuovo
Trainspotting dopo nove anni non avevamo avuto niente da dire.
Avremmo soltanto replicato il primo film. Abbiamo aspettato e
abbiamo rischiato perché potevamo correre il rischio di non farlo
affatto. Poi John Hodge ha scritto questa sceneggiatura bellissima,
molto personale. Ad un certo punto del film, Renton dice ‘ho 46
anni e sono fottuto’. È diventato il centro del film perché il
punto è tutto lì. Abbiamo inserito di nuovo il discorso ‘Scegli la
vita’, chiaramente aggiornato a oggi, con i riferimenti ai social,
perché è diventato un simbolo. All’inizio è in chiave divertente,
ma poi diventa una cosa molto personale. Perché va in contro a
tutto quello che si è perso negli ultimi 20 anni. Con questo
secondo film volevamo fare un film che parlasse più di
noi.”
La speranza in T2
Trainspotting
Il primo film terminava con
una specie di disturbata e non meglio identificata speranza per
Mark, in questo caso dov’è la speranza?
“Ironicamente, la speranza c’è
nel personaggio più improbabile, Spud, il più sfortunato. Quando lo
vediamo ci chiediamo come diavolo ha fatto a sopravvivere in quelle
condizioni tutti quegli anni. Ma ad un certo punto trova la maniera
di far sentire la sua voce e comincia a scrivere; anche Begbie a
modo suo ha imparato qualcosa, va dal figlio e gli chiede scusa.
Per lo stesso Renton, nella sua scelta finale, ci possiamo vedere
una speranza.”
Il primo film era strutturato in
‘occasione e tradimento’ e in questo film questo concetto, questa
connessione di eventi sembra susseguirsi e diventare il centro di
quello che sarà nel finale. “Il concetto è molto presente nel
primo film, e l’abbiamo messo anche nel secondo. L’idea di vedere
il tradimento come un attimo di individualismo contro il gruppo può
essere sicuramente preponderante, ma non vuol dire che sia giusto.
È accaduto persino a noi che abbiamo fatto il film, ci siamo
traditi e sentiti traditi, sono cose che succedono. Nel concetto di
opportunità e tradimento c’è della verità scaturita dall’esperienza
reale. Si tratta di qualcosa che c’è nel romanzo, ma si è
verificato anche nella vita reale.”
Per quanto riguarda il prequel del
primo film, che pure è stato raccontato in un
romanzo, Boyle ha spiegato che non ci sono piani per una nuova
pellicola perché potrebbe essere in lavorazione una serie tv su
questo argomento, ma che lui non sarà coinvolto.
T2 Trainspotting
sarà in sala a partire dal 23 febbraio.
I concept art sono quelli dedicati
a look alternativi e scartati di Star-Lord,
protagonisti interpretato da Chris Pratt e per
i Nova Corps. Di seguito tutti i concept corredati con
alcune note dell’artista.
Sarà il regista
spagnolo Pedro Almodovar il presidente di
giuria del Festival di
Cannes 2017. La kermesse
franchese arrivata alla sua settantesima edizione si
svolgerà Pedro Almodovar succede a
George Miller come presidente della giuria di
Cannes, ha partecipato a Cannes l’anno scorso con “Julieta”.
Pedro Almodovar ha commentato la notizia:
“Sono grato, onorato e un po’ sopraffatta. Sono consapevole
della responsabilità che comporta essere il presidente della giuria
e spero di essere all’altezza del compito. Posso solo dire che mi
dedicherò con anima e corpo a questo compito, che è sia un
privilegio che un piacere”.
Il regista ha partecipato ben 5
volte al Festival di
Cannes con film di successo come Tutto su
mia madre, Volver, Gli abbracci spezzati,
La pelle che abito e
Julieta. Il suo la Mala Educacion è stato il film
d’apertura del Festival nel 2004. Nel recente passato il festival
ha avuto presidenti come George Miller, Joel e Ethan Coen,
Steven Spielberg, Robert De Niro, Sean Penn
e Jane Campion. Insieme a Nanni Moretti
e Isabelle Huppert, Pedro
Almodovar è il terzo europeo a presiedere come
presidente.
Antoine Fuqua ha
abbandonato la regia per via dei troppi impegni già presi, come il
sequel del film con Denzel WashingtonThe
Equalizer.
Al momento non si hanno notizia sul
destino del film, le cui riprese erano in programma nella primavera
del 2017. Anche se secondo Variety la produzione è
già impegnata con i colloqui del nuovo regista, dato che la
produzione vorrebbe mantenere come protagonista la star di
Rogue One: A Star
Wars StoryDiego
Luna.
Scarface di
Brian De Palma fu a sua volta il remake
dell’omonimo lungometraggio del 1932 diretto da Howard
Hawks. A differenza dell’originale ambientato a Chicago
durante gli anni del proibizionismo, in questo film l’azione si
svolge nella Miami degli anni ottanta, allora centro di un
considerevole traffico di droga.
Sono iniziate le riprese del nuovo
film di Paul Thomas Anderson che vedrà
protagonista l’attore premio Oscar Daniel
Day-Lewis, in quello che è stato definito il progetto sul
mondo della moda del regista de Il Petroliere.
Anche se si sa poco del film, le
prime foto dal set ci offrono alcun dettagli e confermano le voci
che vorrebbero il film ambientato durante gli anni 50′ e
nell’ambiente della moda dell’epoca. Secondo la fonte inoltre il
film potrebbe intitolarsi Phantom Thread.
L’ultimo film di Paul
Thomas Anderson risale al 2014 ed era Vizio di
forma. Daniel Day-Lewis ritorna a lavorare con il
regista dopo l’acclamato film Il Petroliere.
Sono ufficialmente iniziate nel
Regno Unito le riprese di Kingsman The Golden
Circle, e oggi arriva la foto che ritrae Halle
barry sul set.
Il sequel di
Kingsman sarà diretto ancora da Matthew
Vaughn, regista del primo film e del successo
Kick-Ass.
In Kingsman The Golden
Circle Eggsy (Taron Egerton) e
Merlin (Mark Strong), si imbarcano in un viaggio
internazionale negli Stati Uniti in seguito alla distruzione della
Kingsman HQ nel Regno Unito. I due cercheranno aiuto dalla versione
americana dei Kingsman. Il sequel vanta un nutrito cast di attori
americano, tra cui Halle Barry che interpreterà Ginger, capo
degli The Statesmen americani.