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Rogue One: immagini di nuovi personaggi

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Rogue One: immagini di nuovi personaggi

Mancano ancora poco meno di due mesi all’arrivo nelle sale di Rogue One a Star Wars Story e la febbre per il debutto di questo nuovo capitolo non convenzionale della saga lanciata da George Lucas è già alle stelle.

Per ingannare l’attesa vi proponiamo qui di seguito alcune immagini delle Topps Trading Cards che ci presentano alcuni nuovi personaggi e razze aliene che troveremo nel film diretto da Gareth Edwards.

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Rogue One: tanti screen dal nuovo trailer, ecco Mads Mikkelsen

Diretto da Gareth Edwards su una sceneggiatura di Gary Whitta e Chris Weitz, Rogue One a Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del film Felicity JonesMads Mikkelsen, Rizz AhmedDiego LunaForest Whitaker, Jiang Wen e Ben Mendelsohn. 

Il film sarà certamente ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle pronta per la battaglia.

Fonte: Comic Book Movie

Festa di Roma 2016: 7.19am recensione del film con Demián Bichir

Festa di Roma 2016: 7.19am recensione del film con Demián Bichir

7.19am è stato presentato all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma nella Selezione Ufficiale.

7-19am

Città del Messico, 19 settembre 1985. Primo mattino: in un edificio governativo, tutti i dipendenti vengono convocati per una riunione straordinaria. Mentre prendono posto, improvvisamente un violento terremoto li seppellisce sotto nove strati di cemento e lamiere contorte. Bloccati tra le macerie del palazzo, i pochi sopravvissuti, tra cui Martin, il guardiano notturno, e Fernando, alto funzionario dello stato, sono lasciati soli nell’oscurità, aggrappati alle loro vite e in disperata attesa di aiuto.

Jorge Michel Grau porta sullo schermo non solo una storia vera, ma anche un’enorme tragedia che lo stesso ha vissuto indirettamente. All’epoca del Terremoto del Messico del 1985, Grau aveva appena 12 anni:  il regista messicano si serve quindi dei suoi personalissimi ricordi per ricostruire una drammatica vicenda dal punto di vista dei protagonisti, utilizzando quindi uno sguardo profondamente umano e conducendo lo spettatore all’interno dell’incubo che li vede coinvolti con fare insidioso, proprio lì, fra le centinaia di tonnellate di macerie dov’è sepolta la “voce della sopravvivenza”.

7.19am recensione del film con Demián Bichir

Grau sceglie volutamente di mostrarci fisicamente solo due dei personaggi al centro della vicenda (tra cui un meraviglioso Demián Bichir, “Il Messicano” di The Hateful Eight), e di affidare le restanti interpretazioni alle sole voci dei personaggi, lasciando quindi che siano queste a raccontare la tragedia, attraverso angosce e paure, ma anche pensieri, stati d’animo, ideologie.

L’aspetto tragico della vicenda (perfettamente veicolato dalla scelta di rappresentare i primissimi attimi dopo il terremoto in 1:1, che inevitabilmente diventa il formato più adatto per descrivere claustrofobia e disperazione), lascia quindi spazio all’aspetto umano: il formato ritorna al canonico 16:9, l’inquietudine sembra estendersi, i sopravvissuti si confrontano e discutono, mentre attendono con speranza di conoscere il proprio destino, come in un limbo.

7-19am

In 96 minuti, Jorge Michel Grau ci trasporta nell’oblio e nell’oscurità, scardinando le regole della messa in scena e mettendo a dura prova la resistenza dello spettatore, per riportare alla memoria la più grande tragedia che ha colpito il Messico, all’epoca un paese – come dimostra anche l’avvilente finale – che non era pronto a fronteggiare calamità di questo genere.

Doctor Strange e i poteri dell’Occhio di Agamotto: confermata una teoria?

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Mentre la data di uscita al cinema di Doctor Strange si avvicina sempre di più, Kevin Feige, boss dei Marvel Studios, e Scott Derrickson, regista del film con protagonista Benedict Cumberbatch, sembrano aver confermato una teoria secondo cui l’Occhio di Agamotto, amuleto indossato dallo Stregone Supremo, conterrebbe una delle Gemme dell’Infinito, quella del Tempo.

Secondo Feige e Derrickson infatti, Strange andrà “in giro a incasinare il Tempo” nel corso della storia. Feige ha inoltre confermato che l’obbiettivo di rendere adeguato ai tempi il fumetto di Doctor Strange è stato raggiunto con una discreta facilità: “Sapevamo che non avremmo avuto bisogno di cambiare molto rispetto a quanto mostrato nei fumetti per renderlo interessante al pubblico moderno.”

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Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

L’uscita di Doctor Strange è prevista per il 4 novembre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

Dai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Fonte: SR

Thor Ragnarok: Taika Waititi sta ignorando il resto del MCU

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Come molti di voi sapranno Thor Ragnarok oltre ad essere uno dei prossimi attesi film dei Marvel Studios è anche il terzo capitolo della trilogia standalone dedicata a Thor, il Dio del Tuono, ma da quanto apprendiamo oggi non per il regista del film.

Infatti Taika Waititi durante una sessioni di interviste con i fan alla domanda su come si trovasse a lavorare con un film che è parte di una trilogia e di un universo molto più grande, ha risposto sorprendentemente che in realtà sta ignorando tutto il resto. Ecco le sue parole:

Ho fatto uno sforzo per ignorare il fatto ci sono altri film Thor. Onestamente non so nulla al di fuori di quello che sto facendo. Sto cercando di ignorare il resto dell’universo, solo per fare il mio film nel miglior modo possibile.

Dunque da queste dichiarazioni capiamo che l’intento del regista è forse quello di cercare di non farsi influenzare dai film dell’universo, anche se va detto che considerato come per come lavora Kevin Feige, il boss dei Marvel Studios, difficilmente il film non terrà conto di tutto l’universo cinematografico Marvel.

Thor Ragnarok: vedremo nuovamente Korg contro Thor?

Thor RagnarokThor Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

Festa di Roma 2016: arrivano le Cicogne in missione

Festa di Roma 2016: arrivano le Cicogne in missione

Alla Festa del cinema di Roma arrivano le Cicogne in missione, il nuovo grande film d’animazione dello studio creativo WAG – WARNER ANIMATION GROUP. Dopo The Lego Movie, una nuova straordinaria avventura in 2D e 3D  in uscita nelle sale italiane il 20 ottobre.

CICOGNE IN MISSIONE è la nuova straordinaria avventura animata in 2D e 3D per tutta la famiglia, realizzata dallo studio creativo WAG – WARNER ANIMATION GROUP e in uscita nelle sale italiane il 20 ottobre distribuita da Warner Bros. Pictures.

Il film è diretto Nicholas Stoller, già candidato ai BAFTA per “Muppets 2 – Ricercati”, e da  Doug Sweetland, animatore supervisore di Cars e candidato all’Oscar per la regia del corto d’animazione “Presto”. Stoller ha scritto anche la sceneggiatura e l’ha prodotto con Brad Lewis (Ratatouille). I produttori esecutivi sono Phil Lord e Christopher Miller (già registi di “The Lego Movie”), Glenn Ficarra, John Requa e Jared Stern

Cicogne in missione: nuovo trailer italiano

Nella versione originale Cicogne in missione è doppiato da Andy Samberg (Junior), Katie Crown (Tulip), Stephen Kramer Glickman (Toady) e Jennifer Aniston (Mrs. Gardner).

Nella versione italiana il compito è stato affidato a tre famosissimi volti e voci della televisione, della radio, del cinema e del teatro italiani: Alessia Marcuzzi, Federico Russo e Vincenzo Salemme.

Le cicogne portano i bambini… o almeno erano solite farlo. In Cicogne in missione si occupano di consegne per un grande sito Internet. Junior (Federico Russo), la cicogna migliore dell’azienda, sta per essere promossa quando per sbaglio attiva la Baby Factory e dà vita a una bambina adorabile, ma non autorizzata.  Junior e l’amicaTulip (Alessia Marcuzzi), l’unico essere umano di Monte Cicogna, dovranno quindi cercare di consegnare la piccola alla famiglia Gardner prima che il boss scopra cosa è successo, in una corsa contro il tempo che permetterà loro non solo di scoprire il valore della famiglia, ma anche di ricordare al mondo la vera missione delle cicogne. A intralciare i loro piani sarà l’ambizioso piccione Toady (Vincenzo Salemme).

Festa di Roma 2016: il giorno di Lorenzo Jovanotti Cherubini

Alla Festa del cinema di Roma 2016 oggi è il grande giorno di Lorenzo Jovanotti Cherubini, infatti, il musicista italiano incontrerà il pubblico dell’auditorium Parco della Musica per uno degli incontri ravvicinati più attesi.

In più di un’occasione la sua musica è entrata nei film: da “Muoviti, muoviti” ascoltata nella commedia Parenti serpentidi Monicelli a “Ragazzo fortunato” in Aprile di Nanni Moretti fino a “Una tribù che balla” in Un boss sotto stress di Harold Ramis. Lo scorso anno abbiamo riconosciuto la sua voce come sottofondo in una sequenza di Padri e figlie, di Gabriele Muccino, mentre il 2016 ha segnato una nuova collaborazione tra il cantautore e il regista – che già in passato aveva fruttato a Lorenzo Jovanotti Cherubini un David di Donatello per “Baciami ancora” come miglior canzone originale – con il film L’estate addosso. Considerato uno degli artisti più originali e innovativi del pop italiano, Jovanotti sarà protagonista di un incontro con il pubblico dal titolo “Le immagini, la musica e le parole” e parlerà, per la prima volta, del suo personale viaggio nel cinema, commentando alcune sequenze di film che hanno segnato la sua vita e la sua carriera di artista. Tra videoclip innovativi che accompagnano i suoi brani, i cortometraggi e gli spettacolari effetti visivi durante i suoi concerti-spettacolo, risulta evidente quanto il suo rapporto con il cinema sia qualcosa di profondo e viscerale.

Festa di Roma 2016: il giorno di Lorenzo Jovanotti Cherubini

The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America

The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America

Arriva alla Festa di Roma 2016  The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America, il documentario che segue il tour dei Rolling Stones nei primi mesi del 2016 attraverso dieci città latinoamericane concluso con un concerto all’aperto all’Avana, Cuba, dove la band si è esibita per la prima volta. Un road movie che celebra il potere rivoluzionario del Rock in modo divertente e indagatore.

The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America

The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America racconta il tour, la cultura locale e il legame unico che esiste tra i popoli dell’America Latina e i Rolling Stones e combina le vibranti riprese dal vivo con altre piu` intime che ci portano nel mondo dei Rolling Stones.

Festa di Roma 2016: Into the Inferno di Werner Herzog

Festa di Roma 2016: Into the Inferno di Werner Herzog

Oggi per la prima volta Netflix sarà alla Festa di Roma 2016 per promuovere il documentario originale Into the Inferno, in cui Werner Herzog e il vulcanologo Clive Oppenheimer intraprendono un viaggio alla scoperta di alcuni dei vulcani più leggendari del mondo, dalla Corea del Nord all’Etiopia, dall’Islanda fino all’Arcipelago di Vanuatu.

Into the Inferno

Into the Inferno è l’occasione per riflettere sul significato filosofico che si cela dietro ai vulcani.

Festa di Roma 2016: Louise en Hiver recensione del film di Laguionie

Louise en Hiver è un delicato e poetico film in animazione tradizionale 2D, che racconta con rara sensibilità la storia di Louise, una vecchietta solitaria, dal nasone spropositato e un po’ burbera, che è solita trascorrere i mesi estivi in un paesino sperduto in Normandia, dove era solita villeggiare da bambina e poi adolescente a casa della nonna.

Alla fine dell’ennesima, affollata e chiassosa stagione estiva, Louise si prepara stancamente e quasi con rassegnazione a tornare in città, ma perde per un soffio l’ultimo treno utile, rimanendo bloccata in un paese deserto, minacciato dal tempo inclemente e dalla furia delle maree. Louise non si perde d’animo e accetta con semplicità il suo isolamento forzato, abbandonando la sua casa fredda e umida e costruendosi una baracca sulla spiaggia, dove vivrà come un naufrago o un sopravvissuto a chissà quale catastrofe.

Nessuno verrà a cercare Louise e nessuno si affaccerà per mesi nella cittadina fantasma, nessuno proverà a telefonare. Quello che nella realtà potrebbe sembrare totalmente incredibile nel film assume una riuscitissima dimensione fiabesca e astratta, che permette allo spettatore di accettare la situazione con naturalezza, portando a quella sospensione dell’incredulità spesso tanto difficile da ottenere.

In Louise en Hiver, i riferimenti a Robinson Crusoe sono innumerevoli e continui, ma vengono in mente anche le storie di morti viventi o le apocalissi nucleari. Ma la nostra protagonista non è una giovane aitante, anche se l’intraprendenza non le manca certamente; la sopravvivenza a cui è costretta sarà il naturale spunto per ritrovare se stessa e far riaffiorare nella sua mente ormai stanca ricordi che aveva rimosso da tempo.

I disegni di Louise en Hiver sono semplici, ma allo stesso tempo accurati

Non mancano in questo viaggio i compagni di solitudine, come il tenero cagnone, ormai alla fine dei suoi giorni, che saprà dare all’amica inaspettata tutto quell’amore e quel supporto emotivo che solo gli amici a quattro zampe sanno regalare, o lo scheletro del paracadutista appeso ad un albero dai tempi dello sbarco in Normandia, che con grande pazienza raccoglie confidenze, sogni e timori di Louise da quando era bambina.

I disegni di Louise en Hiver sono semplici, ma allo stesso tempo incredibilmente accurati, riescono a trovare una sintesi grafica felice e di rara efficacia. Con poche pennellate sembra di trovarsi sulla sommità delle scogliere francesi e l’acquarello, sporcato di spuma di pastello, riesce ad evocare magnificamente la furia del mare. Le texture sono funzionali alla narrazione, le trame delle carte martellate affiorano tra le pennellate, offrendo una sensazione di libertà espressiva che fa bene agli occhi e al cuore.

Il cinema di animazione francese, per sua grande fortuna e vanto, non è certo nuovo a film di questo genere, viene in mente Sylvain Chomet su tutti, ma ogni volta ci si sorprende e ci si abbandona volentieri all’affabulazione disegnata che tante volte viene invece snobbata o etichettata come cinema per bambini.

In guerra per amore: recensione del film di e con Pierfrancesco Diliberto

Dopo il successo del suo esordio La mafia uccide solo d’estate, Pierfrancesco DilibertoPif”, presenta il suo secondo lungometraggio, In guerra per amore, in anteprima nazionale mercoledì 12 ottobre, come preapertura della Festa del Cinema di Roma 2016, e in sala dal 27 ottobre.

In In guerra per amore Arturo (Pif) è un giovane siciliano nella New York del ‘43. Lui e Flora (Miriam Leone) si amano, ma quando lo zio di lei la promette in sposa al figlio di un boss locale, la ragazza non può opporsi. L’unica speranza per i due innamorati è che Arturo vada in Sicilia a chiedere al padre dell’amata il consenso al suo matrimonio con la figlia. Senza un soldo, Arturo decide di arruolarsi nell’esercito americano, che prepara in quei giorni lo sbarco sull’isola, per poter raggiungere il  paesino siciliano dove vive il padre di Flora.

Il regista palermitano sceglie un sentiero consolidato, deludendo forse chi si aspettava una maggiore originalità o un più deciso passo in avanti: l’impianto dell’opera, i due personaggi  principali e l’idea di fondo restano gli stessi, ma non è detto che sia un male. Si coniugano storia personale e Storia nazionale, intrecciate a quella della mafia, colta in un’altra fase cruciale.

In guerra per amore è infatti una sorta di prequel dell’esordio: dopo gli omicidi e le stragi mafiose degli anni ’80 e ’90, qui ritroviamo Arturo e Flora durante la Seconda Guerra Mondiale, quando Cosa Nostra fornì un aiuto fondamentale agli Usa nel controllo di un territorio a loro sconosciuto, in occasione dello sbarco alleato sulle coste siciliane. Aiuto in cambio del quale ottenne mano libera e possibilità d’espansione uniche. Aiuto testimoniato da alcuni documenti, base storica del film, tra cui il rapporto del capitano Scotten (nel film Philip Catelli, Andrea Di Stefano) che evidenziava i rischi e le possibili gravi conseguenze per la Sicilia e l’Italia di un patto tra Usa e mafia.

In guerra per amoreIl sogno d’amore di Arturo, antieroe timido e impacciato, s’intreccia con la Storia. Coinvolgono l’incedere leggero e a tratti surreale del lavoro, un protagonista stralunato e quasi inconsapevole di quanto accade attorno – Forrest Gump è un chiaro riferimento – ma che nel corso del film acquisirà consapevolezza, soprattutto grazie alla sincera amicizia con Catelli. Efficace però anche il racconto della guerra nei suoi aspetti più drammatici – la fame, i bombardamenti, la morte, le speranze frustrate. Con leggerezza, ma non senza far riflettere, si racconta la mafia, la tracotanza dei boss, la spregiudicatezza alleata che se ne servì. Ad animare il film sono anche le caratterizzazioni, specie quelle, spesso tragicomiche, degli isolani – Teresa (Stella Egitto), Saro e Mimmo (Sergio Vespertino e Maurizio Bologna), Don Calò (Maurizio Marchetti), Annina (Aurora Quattrocchi). Assieme alla suggestiva ambientazione ad Erice – nel film un paesino di fantasia – completano un lavoro godibile, che rende plausibile e non fa pensare troppo anche un’operazione scivolosa come cercare di bissare il successo dell’esordio sfruttando la stessa formula.

Per un lavoro più impegnativo del precedente, il regista – sceneggiatore con Michele Astori e Marco Martani – sceglie soluzioni semplici e alla propria portata, come una New York ricostruita nel parco di divertimenti Cinecittà World. Ci si poteva aspettare di più, ma Diliberto conferma lo stile personale e il buon talento visivo per un risultato comunque apprezzabile.

Festa di Roma 2016: Bernardo Bertolucci protagonista della terza giornata

Tra gli ospiti della Festa del cinema di Roma 2016, c’è stato, nella giornata di sabato 15 ottobre, Bernardo Bertolucci, grande maestro del cinema italiano che ha anche presenziato a un incontro con il pubblico dell’Auditorium.

Di seguito le foto del regista:

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Il nostro spaciale della Festa di Roma 2016

Festa di Roma 2016: The Last Laugh recensione del doc con Mel Brooks

“L’uomo pensa, Dio ride”. Non poteva non provenire dal Talmud questa lapidaria, ma fondamentale, riflessione sull’umorismo: quali dinamiche lo suscitano? È una questione sociologica? Ma soprattutto: ognuno percepisce le battute in modo diverso? Su cosa è possibile ironizzare e  in che modo? E la battuta, è davvero il risultato dell’equazione tragedia più tempo?

Queste sono solo alcune delle “domande corollario” sollevate da Ferne Pearlstein nel suo documentario The Last Laugh, presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma 2016: un inedito viaggio nel complesso universo dell’umorismo ebraico a partire da una domanda scottante (quella principale): è possibile ridere dell’Olocausto?

La Pearlstein sceglie di unire i contributi dei sopravvissuti allo sterminio nazista con le testimonianze dirette di comici e attori ebrei che hanno avuto a che fare (direttamente o indirettamente) con questa tragedia, creando un ponte tra gli anni, i secoli (XX e XXI) e le generazioni. The Last Laugh è, letteralmente, l’ultima risata (riconfermando in tal modo il suo legame con l’argomento trattato), ma ascoltando bene e cogliendo le stringhe sottili nascoste tra le parole di coloro che hanno scrutato nell’abisso della Tragedia riuscendo a sopravvivere è soprattutto “l’ultima parola”: quella sentenza finale che i sopravvissuti non hanno voluto concedere ad Hitler e ai suoi seguaci, quell’ultimo “sberleffo” definitivo che gli hanno regalato: come indica il Talmud, hanno scelto di vivere. Ma soprattutto di ridere e di sorridere.The Last Laugh

Con l’ausilio di una molteplicità di punti di vista differenti e dell’esperienza navigata di comici “di rango” come Mel Brooks, Carl Reiner, Rob Reiner, Sarah Silverman, Woody Allen, Sasha Baron Cohen, Gilbert Gottfried, Judy Gold e molti altri, si esplorano  le radici recondite dei meccanismi nascosti nella risata, cercando di analizzare lucidamente quali tabù possono essere infranti oggi  nella nostra società e quali potevano essere infranti nel dopoguerra o negli anni ‘70; ma, soprattutto, si cerca di capire come affrontare attraverso un punto di vista totalmente diverso dalle convenzioni socialmente riconosciute un dramma oscuro che ha segnato la storia del “Secolo Breve”, cercando di esorcizzarlo con l’arma più potente: una risata.

Sing Street: recensione del film di John Carney

Sing Street: recensione del film di John Carney

Continua la storia d’amore del regista irlandese John Carney con la musica, protagonista assoluta del suo ultimo piccolo capolavoro Sing Street, qui fuori concorso all’undicesima Festa del Cinema di Roma nella sezione collaterale di Alice nella Città.

Ambientato nei gloriosi anni ottanta, Sing Street racconta la storia di Conor (Ferdia Walsh-Peelo), un ragazzino di appena quattordici anni che, per sfuggire dai problemi della sua famiglia si rifugia nella musica. Preso di mira dai bulli della sua nuova scuola, decide di metter su una band insieme ad alcuni suoi compagni per fare colpo su una ragazza di qualche anno più grande di lui.

Sing Street

Dopo l’acclamato Once del 2006 – film indipendente che vinse anche un Oscar per la migliore canzone originale con Falling Slowly – e il meraviglioso ma più recente Begin Again, John Carney torna a farci assaporare il suo talento proponendoci ancora una volta un film in cui la musica la fa da padrona.  Il regista torna per l’occasione della sua terra natia, raccontandoci di una Dublino, quella degli anni ottanta, come di una città ancora troppo arretrata dove i ragazzi sognano quella che sembra una lontanissima Londra, la terra delle mille possibilità.

Ma quello che in assoluto incanta del film è la bravura di questi ragazzi che, nonostante la loro giovane età,  sembrano già delle piccole star e che, sotto l’abile direzione di Carney, ci accompagnano per mano in una sorta di bizzarro viaggio musicale; la band dei Sing Street, in attesa di trovare un proprio stile originale, trae infatti ispirazione da alcuni dei gruppi più famosi di quegli anni come i The Cure, i Duran Duran, senza dimenticare ovviamente il mitico David Bowie pioniere dello stile futuristico che è poi diventato un suo tratto distintivo.

Sing Street

Il film, perfetto in ogni suo elemento a cominciare dalla sceneggiatura che non consente alcun calo di ritmo, è in sintonia con il resto della cinematografia del regista che, grazie al suo stile pulito, semplice e diretto, non ha bisogno di inutili sovrastrutture estetiche per far breccia nel cuore del suo pubblico. Se tutto questo ancora non vi ha convinti a recuperare questo piccolo gioiellino da festival, vi consigliamo di dare un’occhiata alla colonna sonora originale e non di Sing Street: sarà amore alla prima nota!

 

Sole Cuore Amore: recensione del film di Daniele Vicari

Sole Cuore Amore: recensione del film di Daniele Vicari

Daniele Vicari sostiene di aver voluto realizzare “un film semplice, come il verso della canzone da cui è tratto il titolo, come semplici sono le esistenze di cui racconta la storia. La vita quotidiana di milioni di persone che non hanno una vita assicurata dall’appartenenza sociale è invece molto difficile.”

Sole cuore amore: prime foto dal film

Lo fa con un bel piglio registico, soprattutto con un sapiente uso della camera a mano, e riesce a seguire bene le vite delle due protagoniste, aiutato sicuramente dalla loro buona interpretazione. Isabella Ragonese ed Eva Grieco si muovono bene con i caratteri dei loro personaggi, apparendo naturali e spigliate e quindi credibili. Anche Francesco montanari, nel ruolo del marito di Eli, offre una buona prova. Cosa che purtroppo non sempre avviene per i tanti personaggi di contorno, spesso ridotti a meri caratteri di servizio, quando non cadono inesorabilmente nel solito macchiettismo tipico di tanto cinema italiano. Forse è proprio la troppa “semplicità” a portare il film in quel limbo del già visto, o peggio, del televisivo.

In Sole Cuore Amore Eli e Vale sono amiche da tanto tempo, vivono nello stesso palazzo sul desolato litorale romano. Hanno fatto scelte di vita completamente diverse. Eli è trentenne, ha un marito disoccupato e quattro figli. Ogni giorno impiega due ore per andare a lavorare in un bar, dove è sfruttata ed è costretta a tollerare condizioni inumane. Non ha comunque scelta, è l’unico modo per riuscire a sostenere la sua famiglia. Lei però ha un carattere solare, il contatto con gli altri le piace ed è sempre carica di un ottimismo inaspettato. Vale invece, sua coetanea, è una danzatrice, vorrebbe fare danza come espressione, ma è costretta ad esibirsi in discoteche e night club.  A volte Vale aiuta Eli durante il giorno, accudendo i bambini e aiutandoli a studiare. Ma l’ottimismo e il buonumore non bastano da soli a far  fronte all’immane fatica e ai tanti problemi che ogni giorni si presentano, cominciando oltretutto a minare la salute di Eli.

Sono storie e difficoltà di gente comune e quindi proprio per questo Sole Cuore Amore potrebbe attecchire su quel pubblico perennemente in cerca di vicende difficili, dolorose, lacrimevoli, che nel buio di una sala gli facciano pensare “Beh, meno male, c’è chi sta peggio di me”.

È strano pensare che Sole Cuore Amore sia di quella stessa mano ispirata e coraggiosa che ha diretto Diaz, soprattutto quando il folgorante testo della canzone di Valeria Rossi arriva ( ce lo aspettavamo con timore fin dal titolo)e viene canticchiato biecamente da due ragazzini nel bar in cui la protagonista è strizzata come un limone.

Uno sguardo più personale, scelte più coraggiose e una rottura di schemi ormai imposti e obsoleti avrebbero certamente reso il film assai più interessante e avrebbe spronato lo spettatore a riflettere sulle problematiche importanti che sono alla base della storia e nelle intenzioni del regista.

Manca palesemente un’esigenza espressiva e narrativa che avrebbe fatto la differenza, e tale mancanza relega il film nel mero mestiere.

Wonder Woman: ecco un nuovo trailer internazionale

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Wonder Woman: ecco un nuovo trailer internazionale

Ecco un nuovo trailer internazionale per Wonder Woman, diretto da Patty Jenkins e interpretato da Gal Gadot che vedrà debuttare da protagonista l’eroina dell’Universo dei Fumetti DC.

Di seguito il video:

https://www.youtube.com/watch?v=rXBiKUZsYI0

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Gal Gadot ha fatto il suo esordio nei panni di Wonder Woman in Batman v Superman Dawn of Justice di Zack Snyder, al fianco di Ben Affleck e Henry Cavill.

Trama: “Prima di diventare l’eroina che tutti conosciamo, Wonder Woman era Diana, principessa delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile. Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un pilota americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive e annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno, Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia. Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri andando incontro al suo vero destino”. 

Wonder WomanIl film è prodotto da Charles Roven, Zack Snyder e Deborah Snyder, con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller, Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca Roven come executive producers.

Vi ricordiamo che il film è diretto da Patty Jenkins e vedrà protagonista Gal Gadot affiancata da Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, David Thewlis, Danny Huston, Elena Anaya, Ewen Bremner e Saïd Taghmaoui. Il film arriverà al cinema il 23 giugno 2017.

Guarda il trailer del Comic Con di Wonder Woman

Festa di Roma 2016: conferenza stampa di Snowden con Oliver Stone

Protagonista indiscusso della seconda giornata di festival è stato il celebre regista statunitense Oliver Stone, a Roma quest’anno per presentare il suo ultimo film, l’avvincente biopic Snowden con un grande protagonista, Joseph Gordon-Levitt.

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Snowden recensione del film di Oliver Stone

Come sempre il regista, dall’aspetto serioso e che mette quasi soggezione, si è concesso prima alla stampa per poi allietare il suo affezionato pubblico con un incontro che ha ripercorso attraverso delle clip tratte dai alcuni dei suoi film più famosi – Wall Street, Platoon, Nixon, per citarne solo un paio – le tappe più importanti della sua carriera. Ma se l’incontro con il pubblico, moderato come da tradizione dal presidente del festival Antonio Monda, si è svolto senza grandi sorprese, ad accendere gli animi è stata la conferenza stampa che, data la spinosa tematica di Snowden, ha trasformato una semplice conversazione sul cinema in un vero e proprio dibattito politico. Il nuovo film di Stone racconta infatti la vera storia di Edward Snowden, ex tecnico informatico della CIA e collaboratore dell’NSA (National Security Agency),  che nel 2013 rese pubblici alcuni documenti relativi a programmi che il governo americano e britannico usavano per spiare il traffico in rete di utenti in tutto il mondo. Una delle prime domande poste a Stone ha riguardato proprio l’accoglienza del film in un periodo così difficile per la società americana ormai da mesi ostaggio di una prepotente campagna elettorale.

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“Trovare i finanziamenti per poter produrre un film come questo è stato molto difficile. In America nessuno studio voleva averci a che fare quindi siamo venuti in Europa e abbiamo trovato i fondi di cui avevamo bisogno di Germania e in Francia. Abbiamo deciso di girare a Monaco ma devo dire che la realizzazione di questo film è stata davvero un’impresa, soprattutto per quanto riguarda la stesura della sceneggiatura; le informazione che avevamo ottenuto da [Edward] Snowden erano così dettagliate e complesse che dovevamo trovare un modo per renderle accessibili a tutti. Le reazioni del pubblico in America sono state le più disparate; c’è chi ha amato il film, che ha poi ricevuto delle ottime critiche, e chi invece l’ha stroncato perché si aspettava di vedere un classico spy movie più che un biopic onesto e veritiero.”

Parlando di sceneggiatura e delle difficoltà incontrare in fase di pre produzione per cercare di rendere il film quanto più comprensibile possibile, il regista ha anche raccontato di come l’aiuto di Edward Snowden sia stato fondamentale.

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 “Edward è stato molto coinvolto nel processo creativo. Ha letto ben due volte la sceneggiatura e ci ha aiutato a rendere chiari i passaggi più complicati della storia fornendoci anche di informazioni tecniche che non avevamo guidandoci anche sul set. Per noi era importante che lui approvasse il film e che la sua storia fosse raccontata in modo quanto più veritiero possibile nonostante il poco tempo a disposizione; la sua odissea è durata ben nove anni mentre noi avevamo a disposizione solo due ore.”

A chi invece ha chiesto un parere riguardo le prossime elezioni americane e i due chiacchieratissimi candidati, Oliver Stone non ha risparmiato commenti pungenti sulle presidenze presenti, passate e future.

“Voi in Europa temete tanto Trump ma in realtà non penso che abbia serie probabilità di vincere, non le ha mai avute. Quello che è più preoccupante è che la [Hillary] Clinton non è in grado di rappresentare l’America; lei è stata coinvolta molto più di Obama nelle questioni di carattere militare e potrebbe non essere la scelta giusta per riformare il paese.”

Kevin Feige: “Ecco perchè Avengers 3 e 4 sono stati rititolati”

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Kevin Feige: “Ecco perchè Avengers 3 e 4 sono stati rititolati”

Kevin Feige continua a rilasciare dichiarazioni sul MCU e sui suoi prossimi progetti, tra cui Avengers Infinity War.

Sappiamo ormai da diverso tempo che il film non sarà più diviso in due parti, e che ci sarà un Avengers 4 che non ha ancora un titolo ufficiale.

Intervistato da IGN, il presidente dei Marvel Studios ha spiegato il motivo del perché è stato necessario assegnare un nuovo titolo alla quarto film dedicato ai Vendicatori. Queste le sue parole:

“C’è un motivo per cui abbiamo ufficialmente chiamato il terzo film Infinity War, mentre il quarto non ha ancora un titolo. Il motivo è che i due film ai quali stiamo lavorando – nonostante la presenza di diverse connessioni, come in tutti i film del nostro Universo – non saranno la prima e la seconda parte dello stesso film. Saranno a tutti gli effetti due film diversi. Questo è tutto quello che posso dire.”

Avengers Infinity War: anche i personaggi del piccolo schermo nel film?

Kevin Feige, Marvel Studios,

Avengers Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio 2018. Christopher Markus e Stephen McFeely si occuperanno della sceneggiatura del film, mentre la regia è affidata a Anthony e Joe Russo. Vi ricordiamo che i prossimi film del Marvel Cinematic Universe saranno Spider-Man Homecoming, prima collaborazione con la Sony Pictures, Doctor Strange e Thor Ragnarok.

Kevin Feige rivela i piani dei Marvel Studios per i prossimi anni

Doctor Strange è Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

Spider-Man HomecomingDiretto da Jon WattsSpider-Man Homecoming vedrà protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael KeatonMichael Barbieri, Donald Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne Daly Kenneth Choi.

Thor Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Fonte: ScreenRant

The Birth of a Nation: recensione del film di e con Nate Parker

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The Birth of a Nation: recensione del film di e con Nate Parker

Nel 1915 The Birth of a Nation di David Wark Griffith celebrava l’origine degli Stati Uniti. Dopo 101 anni, Nate Parker realizza un film con lo stesso titolo, che questa volta non inneggia ma colpevolizza, che guarda in macchina e racconta una pagina sanguinosa ed eroica della storia americana. Con il suo The Birth of a Nation, Parker, attore alla sua opera prima dietro la macchina da presa che scrive, dirige, recita e celebra un eroe rivoluzionario, lo schiavo Nathaniel Turner, che nel 1931, nella Contea di Southampton in Virginia, guidò una rivolta di schiavi che durò 48 ore e venne affogata nel sangue. Uno Spartaco del XX secolo che in pochi ricordano ma che la pellicola, presentata già in trionfo al Sundance 2016, racconta nei suoi antefatti e nel suo breve e furente svolgimento.

Nate Parker comincia il suo racconto come una fiaba oscura e onirica, in cui uno sciamano profetizza al piccolo Nat un futuro di saggezza e grandezza per il suo popolo. Nat è un bambino intelligente e sensibile, da sempre amico (nei limiti del possibile in un contesto del genere) del padroncino Sam e benvoluto da sua madre, la Signora Turner, grazie alla quale impara le sacre scritture e la parola di quel Dio che tanto ama. La sua fede, la sua intelligenza, lo portano a essere uno schiavo in qualche modo privilegiato, che gode del favore del padrone pur rimanendo sempre un oggetto di suo proprietà. Ma il senso di appartenenza e l’innegabile brutalità e ingiustizia a cui sono sottoposti i neri svegliano in lui il furore biblico di vendetta e giustizia. Nat diventa il leader, il braccio armato di una folle rivolta di appena due giorni. Giorni di sangue e di polvere, ma anche di libertà e di vita.

Aja Naomi King - The Birth of a Nation

Guarda il trailer di The Birth of a Nation

Alla sua prima regia, Parker dimostra un occhio allenato alla composizione del quadro, spesso invaso dalla luce del sole che filtra attraverso alberi o assi di legno, una luce che tenta di raggiungere l’oscurità degli animi narrati e che si diffonde attraverso la nebbia delle albe di lavoro, i campi di cotone, i cortili delle case padronali, quasi a rappresentare una divina presenza sempre invocata e ricercata ma apparentemente inesistente o almeno indifferente alle vicende umane. Grazie alla preziosa e invadente colonna sonora di Henry Jackman, The Birth of a Nation si lascia andare a sequenze liriche e potenti, momenti di grande impatto emotivo che ricordano i grandi classici del cinema hollywoodiano, come Braveheart o Il Gladiatore, con in più del peso della Storia che non fa sconti a nessuno.

E lo stesso sguardo del narratore è anche quello iniettato di sangue, che dice addio all’ultimo alito di vita e che si rivolge alla macchina, è uno sguardo d’accusa all’umanità, allo spettatore che guarda nella sicurezza della sua poltrona, al senso di appartenenza alla razza umana che dovrebbe spingerci alla compassione. Per non ripere la Storia.

Star Wars: Ewan McGregor vorrebbe un doppio film su Obi-Wan Kenobi

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Ewan McGregor ha rilanciato la sua ambizione di riprendere il ruolo di Obi-One Kenobi. L’attore spera di rivestire i panni del celebre jedi, ma ancora LucasFilm e Disney non hanno realizzato il suo desiderio.

Parlando con Premiere McGregor ha addirittura suggerito un doppio film per il suo amato personaggio, una storia divisa in due parti di Star Wars Anthology, concentrandosi sul periodo di tempo trascorso tra i prequel e trilogia originale.

Sarebbe divertente girare quella storia ora che sono più vecchio. Avrei l’età giusta. Ho quarantacinque anni, Alec Guinnes quanti ne aveva, sessanta? Avrei la possibilità di girarne due! 

Riguardo alla possibilità di rivedere il personaggio e al momento in cui il suo desiderio potrà realizzarsi, Ewan McGregor ha aggiunto:

Spero che vadano ad esplorare generi diversi sotto il franchise Star Wars e uno di essi possa essere un film su Obi-Wan Kenobi. O due! The Obi-Wan Kenobi Story Part 1 e Part 2!

Per ora comunque l’attore ha confermato di non aver parlato con nessuno in studio per rendere realtà un film dedicato al personaggio. Se sarà realizzato o meno resta da vedere, ma visto il piano Disney di rilasciare film Anthology ogni due anni e l’importanza di Obi-Wan nel franchise, le possibilità dovrebbero esserci.

Intanto vi ricordiamo che il prossimo film del franchise è Rogue One A Star Wars Story, la cui uscita in Italia è prevista per il 14 dicembre 2016.

Rogue One A Star Wars Story:  Darth Vader nelnuovo trailer ufficiale

Diretto da Gareth Edwards su una sceneggiatura di Gary Whitta e Chris Weitz,Rogue One a Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni tra La Vendetta dei Sithe Una Nuova Speranza. Nel cast del film Felicity JonesMads Mikkelsen, Rizz AhmedDiego LunaForest Whitaker, Jiang Wen e Ben Mendelsohn. 

Rogue One A Star Wars StoryIl film sarà certamente ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle pronta per la battaglia.

Fonte: CBM

Robert Downey Jr. vuole essere la voce del “JARVIS” di Mark Zuckerberg

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Robert Downey Jr. riesce sempre a far parlare di se, e non solo per i suoi progetti cinematografici. Ma andiamo con ordine…

Sappiamo ormai da diverso tempo che Mark Zuckerberg, il “papà” di Facebook, ha cominciato a lavorare allo creazione di un’intelligenza artificiale che dovrebbe assomigliare a Jarvis (l’A.I. al servizio di Tony Stark nell’Universo Cinematografico Marvel).

A nove mesi dall’annuncio del progetto, la nuova A.I. pare stia prendendo sempre più piede: lo stesso Zuckerberg sembrerebbe infatti già arrivato alla fase di assegnazione della “voce”.

Nella scelta, l’imprenditore statunitense si è affidato ai suoi seguaci di Facebook, ai quali ha chiesto il seguente consiglio: “È il momento di dare una voce alla mia A.I. Jarvis, a chi dovrei chiederlo?”

In molti hanno proposto Paul Bettany (voce di Jarvis nei film del MCU e interprete del personaggio di Visione), altri Benedict Cumberbatch, altri ancora Robert Downey Jr.

Proprio quest’ultimo ha deciso di candidarsi autonomamente, dichiarando: “Lo farei anche subito, a patto che venga pagato Paul Bettanye e che lui donerà il suo compenso ad un’associazione scelta da Benedict Cumberbatch. Ecco un modo davvero STRANGE di fare le cose.”

La risposta di Zuckerberg non si è fatta attendere: “Ok, questa cosa è diventata reale!”

Cosa ne pensate?

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Robert Downey Jr. è arrivato sul set di Spider-Man Homecoming

Fonte: ScreenRant

Doctor Strange: ecco quanto durerà il film

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Doctor Strange: ecco quanto durerà il film

È stata svelata la durata del prossimo attesissimo film MarvelDoctor Strange

La British Board of Film Classification ha infatti confermato il runtime ufficiale, che sarà di 114 minuti e 49 secondi. Quasi due ore di film, in linea con i precedenti Marvel in fatto di primi capitoli, ovvero paragonato al primo film Iron Man, Thor, Ant-Man ad esempio.

Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

L’uscita di Doctor Strange è prevista per il 4 novembre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

Dai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.

Fonte: Joblo

Wonder Woman nominata Ambasciatrice delle Nazioni Unite

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Wonder Woman nominata Ambasciatrice delle Nazioni Unite

È un fatto che Wonder Woman sia uno dei personaggi più iconici della storia dei fumetti, ma anche uno dei più rilevanti a livello sociale e culturale.

Tale importanza è stata riconosciuta anche dalla Nazioni Unite: l’organizzazione, infatti, ha nominato Wonder Woman come Ambasciatrice Onoraria per l’Emancipazione delle Donne e delle Ragazze.

L’evento, che servirà a lanciare la campgna globale delle Nazioni Unite per l’uguaglianza dei generi (Gender Equality), si svolgerà il prossimo 21 ottobre presso la sede centrale delle Nazioni Unite a New York e coinciderà con il Wonder Woman Day inaugurato dalla DC Comics.

All’evento sarà presente anche un ospite misterioso che non è ancora stato rivelato, insieme al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Kì-moon e al presidente della DC Entertainment, Diane Nelson.

Wonder Woman

Ricordiamo il film dedicato a Wonder Woman che avrà come protagonista Gal Gadot, la quale ha già fatto il suo esordio nei panni della supereroina in Batman v Superman Dawn of Justice di Zack Snyder, al fianco di Ben Affleck e Henry Cavill.

Wonder Woman: Lynda Carter sulla possibilità di apparire nel film

Trama: “Prima di diventare l’eroina che tutti conosciamo, Wonder Woman era Diana, principessa delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile. Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un pilota americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive e annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno, Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia. Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri andando incontro al suo vero destino”. 

Il film è prodotto da Charles Roven, Zack Snyder e Deborah Snyder, con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller, Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca Roven come executive producers.

Vi ricordiamo che il film è diretto da Patty Jenkins e vedrà protagonista Gal Gadot affiancata da Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, David Thewlis, Danny Huston, Elena Anaya, Ewen Bremner e Saïd Taghmaoui. Il film arriverà al cinema il 23 giugno 2017.

Fonte: ScreenRant

E.T.: il poster originale venduto per 400 mila $

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E.T.: il poster originale venduto per 400 mila $

I cimeli cinematografici sono da sempre tra i più ricercati. Soprattutto quando si tratta di film iconici, che hanno cambiato la natura stessa dell’intero settore o di un genere.

Notizia di questi giorni è che il dipinto originale da cui è stato tratto il poster di E.T., il classico fantascientifico di Steven Spielberg, è stato venduto per una cifra vicina ai 400.000 $. Il compratore, che ha voluto rimanere anonimo, ha infatti speso 394.000 $ per il dipinto originale, in acrilico su tavola, realizzato da John Alvin.

Pare che il dipinto abbia trascorso gli ultimi 13 anni appesa al muro di Bob Bendetson, scrittore e produttore di spettacoli come ALF e I Simpson. Bendetson aveva apparentemente acquistato il manifesto di un altro produttore.

E.T. l’extra-terrestre (E.T. the Extra-Terrestrial) è un film di fantascienza del 1982 diretto da Steven Spielberg.

Distribuito dalla Universal Pictures, E.T. divenne un successo al botteghino, sorpassando, all’epoca, Guerre stellari come film che ha incassato di più nella storia del cinema. Un record che ha mantenuto per undici anni, fino all’uscita di Jurassic Park, che lo ha battuto nel 1993.

Fonte: CB

Avengers Infinity War: anche i personaggi del piccolo schermo nel film?

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In una recente intervista con IGN, Kevin Feige ha parlato della possibilità di vedere alcuni personaggi dell’Universo Cinematografico Marvel appartenenti al piccolo schermo in Avengers Infinity War e in Avengers 4 (ancora senza titolo).

È da molto tempo ormai, soprattutto in seguito all’arrivo su Netflix di moltissime serie tv della Casa delle Idee (tra cui Daredevil, Jessica Jones e il più recente Luke Cage) che gli appassionati continuano a chiedersi se i personaggi della tv avranno mai la possibilità di apparire sul grande schermo.

La domanda che ossessiona i fan è: vedremo mai tutti i personaggi della Marvel uniti per combattare Thanos? L’argomento è stato affrontato nell’intervista sopracitata, e sembra che Feige non abbia negato la possibilità.

Parlando infatti di Avengers 3 e 4, il presidente dei Marvel Studios ha spiegato che uno degli aspetti più divertenti del girare due film praticamente insieme è quello di avere a disposizione “tutti” i personaggi del MCU.

Quando gli è stato allora chiesto se quel “tutti” si riferisse anche ai Defenders (la cui serie debutterà il prossimo anno su Netflix), Feige ha simpaticamente risposto: “SPOILER!”

Voi cosa ne pensate? Sperate in questa possibilità?

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Avengers Infinity War: un ruolo considerevole per Star Lord?

Avengers Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio 2018. Christopher Markus e Stephen McFeely si occuperanno della sceneggiatura del film, mentre la regia è affidata a Anthony e Joe Russo.

Fonte: ScreenRant

Lanterna Verde: Bradley Cooper conferma l’audizione di Jared Leto

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Quando, nel luglio 2009, era circolata la voce di un Ryan Reynolds in passato vicino al ruolo di Hal Jordan/Lanterna Verde nel film live-action basato sul celebre supereroe DC, The Hollywood reporter aveva fatto anche i nomi di Bradley Cooper, Justin Timberlake e Jared Leto. Mentre i primi due hanno confermato l’audizione, Leto non ha invece mai riconosciuto di essere stato in lizza per il ruolo.

Venerdì sera, in occasione della trentesima Annual American Cinematheque Award Ceremony in onore di Ridley Scott e Sue Kroll, Bradley Cooper ha raccontato di aver ricevuto una telefonata da Kroll, che lo informava di non aver ottenuto la parte, a causa del suo volto “asimmetrico” che non si sarebbe ben sposato con la maschera del supereroe. La notizia, però, è che Bradley Cooper ha confermato che Jared Leto era uno dei suoi concorrenti.

Vi ricordiamo che la DC Films ha annunciato un nuovo adattamento su Lanterna Verde che si intitolerà Lantern Corps e che farà parte del DC Extended Universe.

Lanterna VerdeLanterna Verde (Green Lantern) è un film del 2011 diretto da Martin Campbell.

Il film è basato su Lanterna Verde, personaggio dei fumetti fantastici DC Comics. Il film è stato distribuito negli Stati Uniti d’America il 17 giugno 2011 mentre in Italia a partire dal 31 agosto 2011.

Lanterna Verde

Lanterna Verde raccontava di un universo tanto vasto quanto misterioso, una piccola ma potente forza esiste da secoli. Protettori di pace e giustizia, vengono chiamati Green Lantern Corps. Una fratellanza di guerrieri che hanno giurato fedeltà all’ordine inter-galattico, Lanterna Verde indossa un anello che gli conferisce dei super poteri. Ma quando un nuovo nemico Parallax minaccia di distruggere l’equilibrio del potere nell’Universo, il loro destino ed il destino della Terra è nelle mani della nuova recluta, il primo essere umano mai scelto: Hal Jordan.

Fonte: CB

 

The Escape: Clive Owen nel trailer del corto BMW

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The Escape: Clive Owen nel trailer del corto BMW

Clive Owen è il protagonista di The Escape, nuovo cortometraggio di Neill Blomkamp realizzato per la BMW. Ora è online il secondo trailer, che vi mostriamo.

https://www.youtube.com/watch?v=xHp2wYmu5Qc

Il famoso marchio di automobili ha annunciato con questo progetto il ritorno di BMWFilms. Il corto, un omaggio in occasione del quindicesimo anniversario della serie originale prodotta dalla casa automobilistica, vede nel cast anche Dakota Fanning, Jon Bernthale Vera Farmiga. The Escape debutterà domenica 23 ottobre su BMWFilms.com.

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Amanda Seyfried e Clive Owen sul set di Anon –foto

Fonte: CS

Nocturnal Animals: nuovo poster con Jake Gyllenhaal e Amy Adams

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Nocturnal Animals: nuovo poster con Jake Gyllenhaal e Amy Adams

È stato pubblicato online il nuovo poster di Nocturnal Animals, il film diretto da Tom Ford e presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2016 dove ha vinto il Gran Premio Della Giuria. Protagonisti del film Jake Gyllenhaal e Amy Adams.

Ecco il poster:

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Venezia 73: Nocturnal Animals recensione del film di Tom Ford

Il progetto, prodotto dalla Focus Features, adatta il romanzo di Austin Wright Tony e Susan e il cast comprende già Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon e Kim Basinger.

Nocturnal AnimalsLa storia racconta di una donna (Adams) di nome Susan che riceve un manoscritto dal suo ex-marito, un uomo che ha lasciato 20 anni prima, chiedendo la sua opinione.

Il libro segue poi due storie: la storia nel romanzo, dal titolo Nocturnal Animal, che racconta di un uomo (Gyllenhaal) la cui vacanza in famiglia diventa violenta e mortale; e la storia di Susan, che si ritrova a ricordare il suo primo matrimonio e ad affrontare alcune oscure verità riguardo se stessa.

Fonte: CS

È solo la fine del mondo: trailer italiano del film di Xavier Dolan

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Il canale Youtube della Lucky Red ha diffuso il trailer italiano di È solo la fine del mondo (Juste la fin du monde), il nuovo film di Xavier Dolan presentato all’ultimo Festival di Cannes 2016.

Alla kermesse francese, il film ha comquistato il plauso della critica e del pubblico, oltre al riconoscimento del Grand Prix Speciale della Giuria. È solo la fine del mondo arriverà al cinema in Italia il prossimo 4 dicembre.

Ecco il trailer:

A dispetto del “piccolo film” però, il regista non si risparmia nella scelta delle star, e seleziona un cast stellare formato da Léa Seydoux, Vincent Cassel, Nathalie Baye e Gaspard Ulliel, e come ciliegina sulla torta, Marion Cotillard nei panni della protagonista.

È solo la fine del mondo recensione del film di Xavier Dolan

Nel film, Gaspard Ulliel interpreta un giovane che è stato lontano dalla famiglia per 12 anni, fino a che non decide di tornare per un pranzo in compagnia della madre, della sorella poco più che ventenne, del fratello e della sua affascinante moglie. Peccato che il nostro protagonista nasconde un segreto, che rischia di alterare tutti gli equilibri delle parti in causa.

Rogue One: Kylo Ren reagisce al nuovo trailer del film

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Rogue One: Kylo Ren reagisce al nuovo trailer del film

Ecco la simpatica reazione che ha avuto Kylo Ren (Adam Driver) dopo aver visto il terzo trailer di Rogue One a Star Wars Story. Potete vedere il video a seguire:

Rogue One: tanti screen dal nuovo trailer, ecco Mads Mikkelsen

Diretto da Gareth Edwards su una sceneggiatura di Gary Whitta e Chris Weitz, Rogue One a Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni tra La Vendetta dei Sithe Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del film Felicity JonesMads Mikkelsen, Rizz AhmedDiego LunaForest Whitaker, Jiang Wen e Ben Mendelsohn. 

Rogue One A Star Wars StoryIl film sarà certamente ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle pronta per la battaglia.

Fonte: SR

Festa di Roma 2016: Oliver Stone e Michael Bublé sul red carpet

Festa di Roma 2016: Oliver Stone e Michael Bublé sul red carpet

Oliver Stone, con Snowden, e Michael Bublé, protagonista di Michael Bublé Tour Stop 148, sono stati i protagonisti della serata all’Auditorium per la Festa di Roma 2016. Ecco le foto:

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Il nostro spaciale della Festa di Roma 2016

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