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Our Souls at Night riunirà Robert Redford e Jane Fonda

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Our Souls at Night riunirà Robert Redford e Jane Fonda

Sembra ormai sicura la reunion di Robert RedfordJane Fonda. I due si ritroveranno in Our Souls at Night, progetto Netflix di cui si parla da tempo ma che ora sembra stia effettivamente per partire.

Il network ha infatti annunciato l’inizio delle riprese per il 12 settembre, in Colorado. Jane Fonda sarà la protagonista Addie Moore, Robert Redford sarà  Louis Waters. Bruce Dern interpreterà invece Dorlan e nel cast ci saranno anche Judy Greer come Holly, Matthias Schoenaerts come Gene e Iain Armitage come Jamie, nipote di Addie. Il film sarà prodotto da Finola Dwyer. Ben Ormand sarà invece produttore esecutivo.

Basato sul romanzo scritto da Kent Haruf e adattato per lo schermo da Scott Neustadter e Michael H. Weber, Our Souls at Night si svolge in Colorado e inizia quando Addie Moore (Jane Fonda) fa una visita inaspettata ad un vicino di casa, Louis Waters (Robert Redford). Suo marito è morto anni fa, come anche la moglie di lui. In una piccola città i due anziani erano stati vicini di casa per decenni, ma con pochi contatti. I loro figli vivono lontano e sono tutti soli nelle loro grandi case. Si cerca di stabilire una connessione dopo un lungo periodo di solitudine, per rendere migliore la maggior parte del tempo che gli resta.

Il film riunisce Fonda e Redford, una coppia già vista sul grande schermo in film come The Chase e Barefoot in the Park. L’ultima volta i due hanno lavorato insieme nel 1979, per The Electric Horseman.

Our Souls at Night sarà presentato in anteprima mondiale su Netflix nel 2017.

Greyhound: Tom Hanks pronto al nuovo progetto sulla Seconda Guerra Mondiale

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Mentre è arrivato il momento di Sully, Variety riporta che Tom Hanks è ora già pronto per un nuovo progetto, il dramma ambientato durante la seconda guerra mondiale, Greyhound.

Greyhound è un progetto originale sceneggiato da Hanks, che potrebbe potenzialmente dargli anche un nuovo ruolo da protagonista. La trama si concentra su un comandante navale messo a capo di una nuova nave, la Greyhound. Presto sarà costretto ad affrontare sia il fuoco nemico che i conflitti interni. Intanto vi ricordiamo che Tom Hanks è stato recentemente impegnato in Sully, che in questi giorni sarà nelle sale.

Sully: trailer italiano del film di Clint Eastwood conTom Hanks

Il film, biopic dedicato alla figura del pilota di linea “Sully” Sullenberger, uscirà nei cinema statunitensi il 9 settembre 2016, mentre in Italia il 15 dicembre 2016 proiettato anche nel circuito IMAX, che in Italia comprende le sale di Pioltello e Afragola. La storia racconterà l’impresa del capitano che il 15 gennaio 2009 fece ammarare il suo aereo nell’Hudson, salvando la vita a tutti i passeggeri. L’evento trasformò il capitano in un eroe e venne soprannominato il Miracolo dell’Hudson, poi però Sully venne sottoposto a delle inchieste che minacciarono di rovinare la sua vita.

Con Tom Hanks, nel cast della pellicola anche Aaron Eckhart (Il cavaliere oscuro, Attacco al potere) e Laura Linney (che torna a lavorare con Eastwood dopo Potere Assoluto e Mystic River). Completano il cast Sam Huntington, Autumn Reeser, Jerry Ferrara, Jeff Kober, Holt McCallany, Chris Bauer. La sceneggiatura è opera di Todd Komarnicki. Il film sigla la prima collaborazione tra due icone del cinema moderno, Tom Hanks e Clint Eastwood.

Fonte: CS

Shin Godzilla: ecco il primo trailer del film

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Shin Godzilla: ecco il primo trailer del film

FUNimation ha pubblicato online il primo trailer inglese di Shin Godzilla.

Shin Godzilla (noto anche come Godzilla Resurgence) è diretto da Hideaki Anno e Shinji Higuchi e propone nel cast Hiroki Hasegawa, Yutaka Takenouchi, Satomi Ishihara, e Ren Ohsugi.

Qui la trama di Shin Godzilla:

È una giornata tranquilla in Giappone, quando una strana fontana d’acqua erutta nella baia, provocando il panico, che si diffonde anche tra i funzionari di governo. In un primo momento, hanno il sospetto solo di un’anomala attività vulcanica, ma un giovane dirigente osa chiedersi se può essere qualcosa di diverso … qualcosa di vivo. il suo incubo peggiore prende vita quando un enorme mostro senza branchie emerge dal profondo e comincia a distruggere per la città, senza lasciare nulla se non distruzione sulla sua scia. Mentre il governo cerca di salvare i cittadini, una squadra di volontari cerca di scoprire la debolezza del mostro e i suoi misteriosi legami con una superpotenza straniera. Ma il tempo non è dalla loro parte, la più grande catastrofe mai abbattutasi sul mondo sta per evolversi proprio davanti ai loro occhi.

Shin Godzilla verrà rilasciato in Giappone il 29 luglio.

Fonte: CB

I Magnifici 7: recensione del film con Denzel Washington e Chris Pratt

E come sempre, a fine festival, non poteva mancare l’attesissima rumorosa americanata di turno. A chiudere questa 73esima Mostra del Cinema di Venezia è infatti I Magnifici 7, film western diretto da Antoine Fuqua.

Remake dell’omonimo e iconico film del 1960 diretto da John Sturges – omaggio a sua volta a I Sette Samurai di Akira Kurosawa -, il film di Fuqua racconta la storia degli abitanti di Rose Creek tiranneggiati dal perfido industriale senza scrupoli Bartholomew Bogue (Peter Sarsgaard) intenzionato a sottrarre loro la terra con la forza e a qualunque costo. Messi orami alle strette i cittadini tentano il tutto per tutto e, guidati dalla coraggiosa Emma Cullen (Haley Bennett), ingaggiano un gruppo di sette abili pistoleri, Sam Chisolm (Denzel Washington), Josh Faraday (Chris Pratt), Jack Horne (Vincent D’Onofrio), Goodnight Robicheaux (Ethan Hawke), Billy Rocks (Byung-Hun Lee), Vasquez (Manuel Garcia-Rulfo) e Red Harvest (Martin Sensmeier). Con loro alla guida di un piccolo esercito, i cittadini di Rose Creek tenteranno il tutto per tutto per combattere il malvagio Bogue e riprendere il controllo della città.

I Magnifici 7, il film

I Magnifici 7 arriva davvero come una piacevole boccata d’aria fresca in una bollente giornata estiva. Pur essendo il remake di uno dei più famosi western degli anni sessanta, il film di Fuqua funziona alla perfezione; a un inizio un po’ lento seguono infatti tanta azione e soprattutto tanto divertimento per poi arrivare, in un meraviglioso crescendo, ad un finale che potremmo definire scoppiettante. Nonostante infatti la trama non sia delle più originali – si tratta pur sempre di un remake -, a fare la differenza è senza alcun dubbio il cast; ognuno degli attori della compagnia dei sette riesce, tra la folla, a ritagliarsi il proprio momento di gloria.

I Magnifici 7

A spiccare sono sicuramente il ‘capitano’ Denzel Washington, più in forma che mai e con un accento davvero irriconoscibile, Chris Pratt che riesce anche solo con un mezzo sorriso e un occhiolino a catalizzare l’attenzione del pubblico e dulcis in fundo Vincent D’Onofrio che, dopo avere per anni interpretato l’inquietante detective Goren in Law & Order – Criminal Intent, tira fuori dal suo cilindro un bizzarro personaggio del tutto inedito e che riesce a farsi amare sin dalla prima scena.

Ma se i buoni sono riusciti a stregarci, il cattivo di turno non è per questo meno degno di nota; nell’originale a terrorizzare il west c’era Calvera, interpretato dal magnifico Eli Wallach, mentre oggi, a distanza di più di cinquant’anni, abbiamo Bogue aka Peter Sarsgaard che, con il suo completo nero, i baffoni da sceriffo e il sigaro sempre acceso in bocca, riesce se non a reggere il confronto con il suo illustre predecessore comunque a regalarci un villain sadico e incredibilmente affascinante. A deludere sono purtroppo Haley Bennett che non riesce con il suo personaggio a sovrastare il talento del gruppo maschile e Matt Bomer che non resta vivo abbastanza (ops, spoiler!) per abbagliare il selvaggio west con in suoi meravigliosi occhi di ghiaccio.

Dopo l’eccezionale apertura con La La Land di Damien Chazelle, il festival si assicura quindi la perfetta conclusione con I Magnifici 7, un blockbuster tamarro e chiassoso ma ben fatto che farà impazzire il pubblico di tutte le età.

Venezia 73 – La mostra è finita, andate in pace…

Venezia 73 – La mostra è finita, andate in pace…

Dopo dieci giorni di film, quando un improvviso senso di vuoto per la mancanza di proiezioni ti assale, viene naturale riflettere e rivedere quelle tante idee, quelle riflessioni sui vari film visti, che durante la maratona cinematografica ti hanno a volte esaltato, spesso fatto arrabbiare e molte volte lasciato indifferente. Si ripercorre il programma, segnato come un campo di battaglia, o come un disordinato taccuino d’appunti, per vedere cosa rimane di un mucchio di opere con le quali hai condiviso tanti giorni e l’ennesima fine d’estate Veneziana.

Molte volte, a fine proiezione, è sorto un naturale senso di indignazione per aver visto inseriti in concorso film che forse non dovevano essere neanche presentati nella selezione generale, poi cala un po’ l’arrabbiatura e si inizia a ragionare; si arriva così alla conclusione che quel film andava semplicemente collocato in una sezione differente, magari collaterale.

La mia è semplicemente un’idea personale, una serie di pensieri a voce alta e non è assolutamente un volersi accanire con un singolo film, che magari preso da solo, o visto nel contesto giusto, risulterebbe anche piacevole. Ma d’altronde il cinema è così, si può essere critici plurilaureati e armati di tutti i parametri d’analisi possibili e immaginabili, oppure semplici spettatori che cercano nella sala un’evasione dallo stress di una vita insoddisfacente, ma alla fine è solo e un’unica cosa che decreta il giudizio su un film appena visto: il gusto personale. Quante volte, nelle file per entrare in sala, si porge l’orecchio a discussioni scaturite attorno a un film appena visto e si sentono pareri discordanti, difese a oltranza, bocciature senza possibilità d’appello, ma alla fine spesso di fronte a uno ‘stallo messicano’ di natura critica si sente dire “comunque a me è piaciuto”, oppure “sarà anche un capolavoro, ma sinceramente io non lo sopporto”. E attenzione, non sono commenti di semplici spettatori paganti muniti di biglietto, ma di critici inviati da importanti testate, di studenti di cinema, di persone che giornalmente lavorano nella realizzazione e diffusione di film, e diciamolo, anche di una masnada di infiltrati, quasi sempre di Venezia e dintorni, muniti di accredito ottenuto non si sa come.

piumaSorge spontaneo ragionare sul fatto, che a differenza di tanti altri festival importanti, in quello di Venezia svetta la dicitura ‘d’ Arte Cinematografica’ e quindi, almeno nella sezione concorso ci si aspetterebbe di trovare opere che siano consone a tale appellativo. Poi ci si imbatte in Piuma di Roan Johnson, storia sicuramente ben raccontata e dignitosa nella sua esposizione, ma assolutamente lontana dall’essere una forma rappresentativa di un cinema inteso come linguaggio espressivo. E ancora, Questi giorni di Giuseppe Piccioni, per il quale vale la stessa identica considerazione, con l’aggravante del fatto che ci troviamo invece di fronte a un autore navigato, che forse potrebbe permettersi l’ardire di provare a sperimentare, allontanandosi dal mero mestiere, o da quel navigare in acque sicure che tanto piace e rassicura la produzione italiana ma non solo. Per fortuna ci è stato evitato di trovare in concorso L’Estate addosso, del buon vecchio Gabriele Muccino, o Tommaso di Kim Rossi Stuart, evitandoci così di dilungarci in ulteriori disquisizioni sulle tristi derive del nostro cinema. Sarebbe stato bello vedere in gara The Young Pope di Paolo Sorrentino, che però saggiamente trincerato nell’approdo sicuro della serialità televisiva si toglie dalla mischia e dimostra che si può eccome essere ancora autori e far nascere schieramenti opposti di seguaci e detrattori, ma soprattutto afferma che si può sperimentare e raccontare in maniera personale, provando a ricercare quel qualcosa che sembra dimenticato, o sarebbe meglio dire ‘rimosso’, dal mero scopo di raccontare.

E il problema più grande forse sta proprio nel narrare a tutti costi una storia e del rimanere inesorabilmente ingabbiati nella struttura narrativa, sciorinando strutture,  dispositivi e modelli ormai prevedibili, scontati, per non dire inutili. Ma poi a metà percorso arriva Spira Mirabilis di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, discutibile certo, ma sicuramente in linea con quello spirito di ricerca che ci si auspicherebbe in un concorso d’Arte Cinematografica. E poi Voyage of Time: Life’s Jorney di Terrence Malick, con il quale, nel bene e nel male, al di là del gusto personale si rientra in carreggiata.

Ricerche e sperimentazioni interessanti si intravedono anche in Nocturnal Animals di Tom Ford, in La Regiòn Savaje di Amat Escalante, in Franz di Francoise Ozon, in Les Beaux Jours d’Aranjuez di Wim Wenders, in Paradise di Andrej Konchalowsky, in Ang Babaeng Humayo (The Women Who Left) di Lav Diaz.

on the milky roadPeccato invece per autori come Emir Kusturica, che tanto hanno regalato in passato all’arte cinematografica, con opere che hanno influenzato il modo d’intendere l’espressione cinematografica,  ma che oggi appaiono assai stanchi, esauriti e manieristi nei confronti di se stessi.

E anche fuori della competizione ufficiale si incontrano opere estremamente interessati per ricerca espressiva e utilizzo del linguaggio cinematografico per evadere creativamente e costruttivamente dalla rigida gabbia della struttura narrativa. Mi riferisco allo splendido e toccante film su Nick Cave One More Time With Feeling di Andrew Dominik, al sorprendente Boys in the Trees di Nicholas Verso, dove sotto la patina del teen-movie a tinte horror si scopre una ricerca visiva e introspettiva di rara sensibilità, incentrata sul difficile, drammatico passaggio tra adolescenza ed età adulta, o al film interamente costruito con spezzoni d’archivio Dawson City: Frozen Time di Bill Morrison.

Non sono mancati chiaramente e giustamente film colossali di grande presa visiva e costruiti per sbancare al botteghino, dove la presenza di una star o di un’altra fa la differenza, alla faccia della ricerca espressiva o della manipolazione del linguaggio per indagare sulla narrazione. Ma in fondo è giusto che ci siano in un festival film di questo genere perché rappresentativi di quello che oggi è diventato il mezzo cinema e oltretutto piacevoli per spezzare l’inevitabile seriosità che spesso si annida nel fare Arte Cinematografica.

Concludo sottolineando ancora una volta che queste considerazioni sono personali e totalmente discutibili. Cercavo dal festival stimoli, idee e soprattutto motivazioni che mi facessero tornare al mio lavoro carico di voglia di fare e soprattutto di sperimentare. E la 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica non mi ha deluso in questo, con una valida selezione rappresentativa a tutto tondo del modo di intendere e fare cinema in questo momento nel mondo, senza preclusioni di tecniche, generi, e soprattutto di entità economiche per la realizzazione di un film.The Young Pope Venezia 73

Il nostro speciale di Venezia 73

Jamie Dornan nel trailer ufficiale di The Seige of Jadotville

Jamie Dornan nel trailer ufficiale di The Seige of Jadotville

Sarà Netflix a distribuire il thriller di guerra The Seige of Jadotville con protagonista la star di 50 sfumature di grigio, Jamie Dornan.

Di seguito potete vedere il trailer ufficiale:

Jamie Dornan protagonista del film di guerra Jadotville

La pellicola, che è stata acquistata dalla società statunitense all’European Market di Berlino tramite la Independent Film Group, sarà diretta da Richie Smith e sceneggiata da Kevin Brodbin, e racconterà di un fatto accaduto realmente nel lontano 1961: l’assedio da parte di 3000 soldati congolesi, guidati da mercenari di origine francese e belga che lavoravano per aziende minerarie, ai danni di una compagnia irlandese dell’ONU.

Nel film Dornan, che interpreterà il comandante irlandese Patrick Quinlan, reciterà al fianco di Guillaume Canet, che sarà invece un comandante francese intenzionato ad eliminare Quinlan e i suoi uomini. Le riprese del film inizieranno ad aprile in Irlanda e in Sud Africa.

Nel cast anche Jason O’Mara, Mark Strong, Mikael Persbrandt e Sam Keeley.

jamie dornan

Fonte: Collider

Christian Bale e Oscar Isaac nel primo trailer di The Promise

Christian Bale e Oscar Isaac nel primo trailer di The Promise

Christian Bale e Oscar Isaac per la prima volta insieme. Survival Pictures ha diffuso online il primo trailer ufficiale di The Promise, pellicola indipendente che sarà presenta proprio durante il TIFF e che sarà diretta dal regista Terry George (Hotel Rwanda).

Il film ha come protagonisti il premio Oscar Christian Bale e Oscar Isaac (Star Wars Il Risveglio della Forza, X-Men Apocalypse).

Christian Bale e Oscar Isaac nelle prime foto di The Promise

La pellicola sarà ambientata durante gli ultimi giorni dell’Impero Ottomano e racconterà la storia del triangolo amoroso tra uno studente di medicina di nome Michael (Isaac), una giovane e bella ragazza di nome Ana (interpretata da Charlotte Le Bon) e un famoso giornalista americano (Bale).

La sceneggiatura del film porterà la firma dello stesso George in collaborazione con Robin Swicord. Le riprese del film si sono svolte tra il Portogallo e le Canarie.

christian baleFonte: Collider

Batman v Superman: Zack Snyder conferma un nuovo Easter Egg

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Batman v Superman: Zack Snyder conferma un nuovo Easter Egg

Nonostante siano passati ormai mesi dall’uscita nelle sale di Batman v Superman, i fan più accaniti continuano la loro ossessiva ricerca di riferimenti al mondo dei fumetti nel film di Zack Snyder.

A tal proposito, un canale YouTube che si occupa di cinema, ossia Critical Mas, ha interpellato via Twitter il regista e i direttori della fotografia Larry Fong e Clay Enos per avere delucidazioni in merito ad un’inquadratura che si vede nel film.

Si tratterebbe di un frame che riprende una macchia a forma di Ontario, la patria di Joe Shuster, il co-creatore di Superman insieme a Jerry Siegel.

E sembra proprio che Clay Enos abbia confermato le intuizioni di Critical Mass, come si evince dai tweet che potete leggere di seguito:

batman v superman

Batman v Superman Dawn of Justice Ultimate Edition, la recensione

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TUTTE LE NEWS SULLA DC FILMS e L’UNIVERSO DC AL CINEMA LE TROVATE NEL NOSTRO CANALE DC FILMS.

Qui di seguito la trama ufficiale del film:

Batman v Superman - Henry Cavill“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal Gadot.

Vi ricordiamo che la Ultimate Edition di Batman v Superman è arrivata in DVD e Blu-Ray dal 19 luglio in Italia.

Fonte: CBM

Captain Marvel, Brie Larson: “È un’eroina simbolo per le giovani ragazze”

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In occasione della presentazione del film Free Fire al Toronto Film Festival, il premio Oscar Brie Larson ha avuto la possibilità di parlare di Captain Marvel.

Nello specifico l’attrice di Room e del prossimo Kong Skull Island si è soffermata sull’importanza che il personaggio di Captain Marvel ha per le giovani spettatrici, abituate ormai a vedere cinecomic dove i protagonisti principali sono supereroi.

Queste le sue parole: “La cosa più eccitante di tutto è che ogni giorno ricevo sui social tantissime foto di ragazzine in costume che imitano Captain Marvel. È una cosa che mi piace tantissimo. Vuol dire che rappresenta un simbolo per le giovani ragazze, ma al tempo stesso mi rende consapevole del grande deficit che caratterizza questo mondo: il non avere così tante eroine femminili. Credo sia fantastico vedere una ragazza col costume di Batman o di Spider-Man, ma sono felice che ci sia un simbolo per le donne. Credo sia questa la cosa più importante”.

Captain Marvel: un nuovo nome si candida alla regia

Sappiamo molto poco del film e del personaggio, tranne che, a suo tempo, Joss Whedon rivelo che era previsto un cameo in Avengers Age of Ultron per lei, cosapoi accantonata per evitare ulteriore affollamento. Adesso è stato ufficialmente annunciato che Captain Marvel farà il suo debutto in Avengers Infinity War Parte I, in uscita il 4 maggio 2018.

Brie Larson, recentemente protagonista di Hollywood grazie alla sua interpretazione in Room, che le è valsa, tra gli altri prestigiosi premi, anche un Oscar, non è estranea al mondo dei cinecomics, avendo partecipato a Scott Pilgrim vs the World di Edgar Wright nel panni di Envy Adams.

Scritto da Nicole Perlman (Guardians of the Galaxy) e Meg LeFauve (Inside Out), Captain Marvel arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Captain Marvel Logo

Fonte: ScreenRant

Guardians of the Galaxy Vol. 2: per Chris Pratt sarà il più grande spettacolo mai visto

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In una recente intervista con il Toronto Sun durante la presentazione de I Magnifici 7 al Toronto Film Festival, Chris Pratt ha avuto l’occasione di parlare di Guardians of the Galaxy Vol. 2, atteso sequel del cinecomic campione d’incassi di James Gunn.

L’attore ha spiegato che il nuovo film sarà il più grande spettacolo mai visto al cinema. Queste le sue parole:

“Sono davvero orgoglioso del film che abbiamo realizzato. Abbiamo lavorato duramente ed è stata una gioia farne parte. La sceneggiatura è fantastica, e penso davvero – non sto usando un’iperbole – che sarà il più grande spettacolo di tutti i tempi”.

Guardians of the Galaxy Vol. 2: Kraglin e il conto in sospeso con Star Lord

In Guardians of the Galaxy Vol. 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper.

Confermati anche il Collezionista (Benicio Del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth Debicki, Tommy FlanaganChris Sullivan.

Al ritmo di una nuova, fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani della Galassia Vol. 2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico Marvel continua ad espandersi.

Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

Fonte: ScreenRant

Thor Ragnarok: Jeff Goldblum si prepara a interpretare Grandmaster

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Sembra che Jeff Goldblum sia pronto a entrare nei panni di Grandmaster per l’attesissimo Thor Ragnarok, terzo capitolo dedicato alle avventure del Dio del Tuono di casa Marvel interpretato da Chris Hemsworth.

L’attore infatti ha condiviso via Instagram una nuova immagine che lo ritrae intento a leggere i fumetti dedicati al personaggio.

Nello specifico, Goldblum sembra essere impegnato nella lettura di The Mighty Thor #374, che contiene una storia intitolata Fires of the Night: in tale numero il personaggio di Grandmaster non appare, ma quello di Hela (che nel film sarà interpretata da Cate Blanchett) ha invece un ruolo centrale.

Che la foto condivisa da Jeff Goldblum possa rappresentare una sorta di indizio ai fini della trama?

Di seguito potete vedere l’immagine:

thor ragnarok

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Thor Ragnarok: vedremo anche altri volti noti?

Le riprese di Thor Ragnarok si svolgeranno fino al mese di ottobre; non è escluso che la produzione continui fino alla fine dell’anno. Vi ricordiamo che tutte le notizie sul mondo dei supereroi al cinema targate Marvel Comics le trovate nel nostro canale dedicato al Marvel Universe.

Thor RagnarokThor Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

Fonte: CBM

Justice League: per Amy Adams sarà completamente diverso da Batman v Superman

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Amy Adams ha fatto il suo debutto nell’Universo DC nei panni di Lois Lane ne L’Uomo d’Acciaio del 2013, personaggio che ha poi nuovamente interpretato in Batman v Superman Dawn of Justice e che porterà ancora sul grande schermo nell’attesissimo Justice League, previsto per il 2017.

In una recente intervista con Variety, la bellissima e bravissima attrice ha rivelato che il cinecomic che vedrà riuniti tutti gli eroi della DC sarà completamente diverso da Batman v Superman.

L’attrice ha dichiarato brevemente: “Siamo tutti davvero eccitati. Sarà un film completamente diverso”.

A proposito delle critiche negative riservate a Batman v Superman, invece, ha aggiunto: “Mi dispiace davvero per Zack. È la persona più carina e gentile che io conosca, e sentir parlare in quel modo di un suo film… è stato molto difficile per me. È un regista davvero rispettoso che merita lo stesso trattamento”.

Justice League: Geoff Johns parla del nuovo tono che avrà il film

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Tutte le news sul mondo dei film della DC COMICS nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.

Sinossi: Alimentato dalla sua fede verso l’umanità, restaurata e ispirata dall’atto altruistico di Superman, Bruce Wayne chiede l’aiuto all’alleata, Diana Prince, per affrontare un nemico ancora più grande. Insieme, Batman e Wonder Woman lavoreranno velocemente per trovare e reclutare una squadra di metaumani per controbattere questa grande minaccia che li attende. Ma nonostante la formazione di una squadra di eroi senza precedenti composta da Batman, Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e The Flash potrebbe già essere troppo tardi per salvare il pianeta da un attacco di proporzioni catastrofiche.

Justice League: tantissimi dettagli sul film, ruoli, villain e molto altro

Justice LeagueJustice League sarà diretto ancora una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017.

Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg.

Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons.

Fonte: CBM

Anne Hathaway tornerebbe nei panni di Catwoman

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Anne Hathaway tornerebbe nei panni di Catwoman

In occasione della presentazione dello sci-fi Colossal al Toronto Film Festival, il premio Osca Anne Hathaway è stata intervistata da Variety e ha avuto modo di parlare di Catwoman, iconico personaggio interpretato ne Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno di Christoperh Nolan.

La star di Les misèrables e Alice attraverso lo specchio si è detta interessata a riprende il ruolo in un eventuale spin-off o in eventuali nuove pellicole dell’universo DC. Queste le sue parole:

“Ho amato quel personaggio ed è stata per me una gioia interpretarlo. Non so in che modo potrei tornare a ricoprire quel ruolo, anche perché il trilogia di Christopher Nolan si è conclusa ed io ne faccio parte. Adoro comunque l’Universo DC e sarebbe divertente fare un passo indietro e tornare ad interpretare il personaggio”.

Sulla possibilità che il personaggio di Catwoman torni sul grande schermo interpretato da un’altra attrice, Anne Hathaway ha aggiunto: “Non potrebbe darmi fastidio. Quando accetti di interpretare un ruolo del genere, sai che è come il passaggio di un testimone. Mi sono sentita così con Michelle Pfeiffer e Halle Berry. Sono state davvero carine e generose con me. Altrettanto farei io se il ruolo dovesse andare ad un’altra attrice”.

Cosa ne pensate?

anne hathaway

Il cavaliere oscuro – Il ritorno (The Dark Knight Rises) è un film del 2012 diretto da Christopher Nolan. La pellicola, prodotta da Legendary Pictures e Warner Bros., è il capitolo conclusivo di una trilogia iniziata nel 2005 con Batman Begins e proseguita nel 2008 con Il cavaliere oscuro, entrambi diretti da Nolan con protagonista Christian Bale. L’uscita nelle sale è avvenuta il 20 luglio 2012 negli Stati Uniti e il 29 agosto in Italia (con un’anteprima il 21 agosto).

Fonte: CBM

The Flash: ecco chi interpreterà il padre di Barry Allen

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The Flash: ecco chi interpreterà il padre di Barry Allen

Arriva da Variety la notizia esclusiva che Billy Crudup (Spotlight) interpreterà il padre di Barry Allen nell’atteso The Flash, cinecomic della DC con protagonista Ezra Miller.

Crudup e Miller avevano già lavorato insieme in The Stanford Prison Experiment. Inoltre, Crudup aveva già fatto parte dell’Universo DC quando nel 2009 interpretò il ruolo del Dottor Manhattan in Watchmen.

Billy Crudup è attualmente impegnato con le riprese di Alien Covenant, sequel di Prometheus che sarà diretto ancora una volta da Ridley Scott. Prossimamente vedremo l’attore nel nuovo film di Pablo Larraín dal titolo Jackie, biopic dedicato a Jackie Kennedy, interpretata dal premio Oscar Natalie Portman, e presentato in concorso a Venezia 73.

billycrudup

The Flash: per Ezra Miller sarà un film molto divertente

the flashIl film stand alone su The Flash con protagonista Ezra Miller è previsto per il 3 marzo 2018 e sarà diretto da Rick Famuyima. Nel cast anche Kiersey Clemons nei panni di Iris West.

Flash (The Flash) è un personaggio dei fumetti creato da Gardner Fox e Harry Lampert nel 1940, pubblicato dalla DC Comics.

È un supereroe con il potere di muoversi a velocità straordinaria, sfidando le leggi della fisica. La sua prima apparizione è in Flash Comics numero 1 (1940).

Fonte: CS

Monica Bellucci alla Mostra di Venezia 2016 sfila sul red carpet

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Monica Bellucci alla Mostra di Venezia 2016 sfila sul red carpet

L’ultima grande diva che vedremo sul tappeto rosso della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2016 è stata Monica Bellucci, protagonista assoluta della serata di venerdì 9 settembre al Lido.

Monica Bellucci è venuta al Lido per presentare On the Milky Road, film di Emir Kusturica in Concorso.

Festival di Venezia 2016: On the Milky Road recensione del film con Monica Bellucci

Festival di Venezia 2016: Monica Bellucci, Sloboda Micalovic e Emir Kusturica

Hanno sfilato sul tappeto rosso del Festival di Venezia 2016 Emir Kusturica, regista serbo che ha presentato in concorso On the Milky Road, insieme alle sue due protagoniste, Sloboda Micalovic e la nostra diva internazionale, Monica Bellucci.

Ecco le immagini:

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Festival di Venezia 2016: On the Milky Road recensione del film di Emir Kusturicafestival di venezia 2016

Toro Loco

Toro Loco

Ci siamo raga’. Oggi è il giorno in cui l’universo si piega su sé stesso e la Mostra che fino a ieri sera pareva non finire mai improvvisamente finisce prima del tempo, perché è vero che i premi li danno domani sera, ma è vero pure che ormai i film so’ finiti, le star sono lontane – perfino la Carducci ormai i selfie è costretta a farseli col parrucchiere, in mancanza di presenze più significative – ci siamo tutti un po’ rotti il cazzo e al travaglio usato ciascun in suo pensier già fa ritorno. In realtà, abbiamo tutti più o meno travagliato anche qui, ma tanto nessuno ce crede quindi facciamo finta che è come una vacanza. Che un po’, lo è. Al di là di quanti film demmerda sei costretto a vederti, al di là di quanti pezzi impossibili dovrai consegnare da qui ai prossimi dieci minuti, un Festival è comunque qualcosa che spezza la routine, per cui quando finisce ti lascia sempre un po’ quella sensazione di ‘e adesso?’ un po’ come dopo che hai dato un esame all’università. E tutti a dire ‘ma pare ieri che siamo arrivati’. Ci resta solo il remake de ‘I magnifici sette’, caratterizzato dalla presenza super-politically correct di un nero e un Indiano d’America nel gruppo di protagonisti. Praticamente i Village People, e stiamo tutti già scommettendo su quale dei due crepa a cinque minuti dall’inizio del film e quale a dieci.village people

Io ho espiato la colpa di aver clamorosamente pisciato Lav Diaz a favore di una cena non barbona con , che ci ha aiutati a scacciare l’orrendo ricordo dell’insalata di mare di gomma della prima sera.

Ne è valsa la pena, ma nessuno lascia Venezia senza aver visto un film filippino, così oggi dalla Settimana Orizzontale degli Autori ho avuto modo di tollerare Pamilya Ordinario, un thriller/drama/documentario/cinecomic/porno/comedy su du poracci che vivono come barboni a Manila e come se non bastasse je fregano pure il ragazzino. Due ore per due inquadrature complessive. Commovente. Il toto Leone vede in lizza come sempre tutti film che non ho visto, ormai è tradizione. Questo è probabilmente l’ultimo post dal Lido, ma non disperate. Quando saremo di nuovo tranquilli nelle nostre casette, vi faremo il reso conto della nostra personalissima premiazione.

Io comincio a pensare alla logistica delle valigie, Che come un’orrenda epifania un lampo ha squarciato la mia mente. Non volo su Roma, nelle amorevoli braccia della mia consorte, ma su Madrid, tra le grinfie di Jo, il mio sadico amico d’infanzia che per il suo quarantesimo compleanno ha organizzato un misteriosissimo ‘evento a sorpresa’. Conoscendolo, sportivo e spericolato com’è, come minimo me butta in mezzo a un’arena a fare il torero. O il toro. Olè!toro loco

(Ang)

On the Milky Road: recensione del film di Emir Kusturica

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On the Milky Road: recensione del film di Emir Kusturica

Dopo il cortometraggio del 2014 inserito nel film a episodi Words with Gods, presentato alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia nel Fuori Concorso, Emir Kusturica torna al Lido, questa volta in concorso, con On the Milky Road, film che ha scritto, diretto, prodotto e interpretato da protagonista al fianco di Monica Bellucci.

La storia è ambientata durante la guerra nei Balcani e osserva da vicino l’amore tra due persone che non hanno più nulla da perdere. Il film è basato sul cortometraggio Our Life, scritto a quattro mani dal regista Kusturica e da sua figlia Dunja. Il tema principale è la semplice storia d’amore tra un uomo (Emir Kusturica) e sua moglie (Monica Bellucci), che vivono in una zona montuosa della Serbia. Un film al contempo concettuale e violento. Un film d’amore e un film di guerra.

Senza abbandonare il tema della guerra nei Balcani, Emir Kusturica costruisce con On the Milky Road un quadro confuso, rumoroso, colorato, strabordante di vita e di morte, insomma, niente di nuovo per la sua filmografia che sembra però ridursi a citare se stessa in un vortice di avvenimenti sempre più assurdi e fuori dall’ordinario.

On the Milky Road, il film

On the Milky Road

Fulcro del film è la storia d’amore tra Kosta, un uomo solitario promesso a una esuberante e bellissima giovane donna, e una misteriosa italiana, a sua volta promessa in sposa a un ufficiale, fratello maggiore della giovane serba. L’amore trai due viene costruito con brio e delicatezza nella prima parte del film, per poi eccedere nel confusionario finale. Il risultato è un pastrocchio comico che richiama benissimo il cinema di Emir, ma che ne rimane imbrigliato, senza allontanarsi drammaturgicamente dai canoni che il regista continua a ripete, sovrastato dall’auto-citazionismo.

Molto forte è l’elemento naturale, altra costante dei film del regista di Sarajevo. La natura e gli animali recitano una parte fondamentale nel riempire la scena, offrendo siparietti assurdi e divertenti, ma a volte riescono anche, con la loro presenza e azione a far proseguire il racconto. L’esito resta però pasticciato: On the Milky Road ha un finale che diventa la somma degli stilemi di Kusturica, un dipinto disordinato e chiassoso, nella sua migliore tradizione, che però questa volta non basta a consegnarci un’opera degna del suo passato.

Jeff Nichols dirigerà il remake di Alien Nation

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Jeff Nichols dirigerà il remake di Alien Nation

Arriva da Deadline la notizia che Jeff Nichols, acclamato regista di Mud e Midnight Special, dirigerà il remake di Alien Nation per conto della 20th Century Fox. Il progetto era in cantiere da marzo 2015.

Si tratta del thriller di fantascienza diretto da Graham Baker nel 1988. Il film originale aveva per protagonista una coppia di poliziotti del futuro, un terrestre e un alieno.

Inizialmente la sceneggiatura del remake era stata affidata a Matt Holloway e Art Marcum. Al momento non sappiamo se Nicholas si occuperà anche della sceneggiatura.

alien nation

Loving: trailer del nuovo film di Jeff Nichols

Di seguito la trama del film originale:

Una popolazione di profughi alieni trova rifugio nella Terra di oggi. Malgrado la loro mitezza, l’integrazione con i terrestri è difficile e la maggior parte finisce per vivere in ghetti. A complicare la situazione, si inserisce il consumo di una speciale droga che crea alla comunità aliena gravi problemi legati alla tossicodipendenza. Due poliziotti, un terrestre e un alieno, cercano di sgominare la banda di malviventi che producono la droga.

Il film costituisce un tentativo di trasportare in campo fantascientifico i temi del razzismo, dell’emarginazione e dell’illegalità legata alla tossicodipendenza. In particolare è stato costruito un parallelismo tra comunità aliena (del film) e i ghetti neri delle metropoli nordamericane (o almeno l’immagine più nera di essi). Un altro elemento portante è il rapporto di reciproco rispetto che si sviluppa tra i due protagonisti: inizialmente il poliziotto umano è ostile al poliziotto alieno. Il film ha il ritmo e la costruzione tipica di un poliziesco d’azione.

Fonte: CS

Planetarium: recensione del film con Natalie Portman

Planetarium: recensione del film con Natalie Portman

Dopo la sua incredibile prova recitativa nel film Jackie di Pablo Larraìn, Natalie Portman prova a fare il bis con Planetarium diretto da Rebecca Zlotowski e con l’esordiente Lily-Rose Depp.

Ambientato nei meravigliosi anni trenta del novecento, il film racconta la storia di Laura (Portman) e Kate (Depp) Barlow, due sorelle sensitive impegnate in un tour in giro per l’Europa. In occasione della tappa parigina le due ragazze incontrano André Korben (Emmanuel Salinger) un importante produttore cinematografico francese che, a corto di idee per i suoi prossimi film, è deciso ad investire i suoi soldi sulle sorelle cercando di produrre il primo vero film di fantasmi della storia. Ma in realtà le intenzioni di André sono ben altre e presto o tardi verranno alla luce.

Planetarium, il film

Planetarium

Con il suo Planetarium, Rebecca Zlotowski stravolge tutte le regole convenzionali del cinema tentando così di creare qualcosa di nuovo e assolutamente innovativo senza purtroppo riuscirci. Dopo una prima mezz’ora abbastanza convincente – a partire dallo stile accattivante e un po’ vintage dei titoli di testa -, il film si trasforma e perde completamente di senso logico; la regista mette infatti fin troppa carne a cuocere e ad un certo punto si ha come la sensazione che abbia dimenticato di spegnere la brace.

Planetarium continua quasi per inerzia a ‘cuocersi’ e sul finale ciò che resta è solo un mucchietto di cenere. Nonostante la presenza nel cast della meravigliosa Natalie Portman, a cui sono affidate le sorti dell’intera storia, il film non riesce a trovare una sua vera dimensione. Realtà, sogno e, oseremmo direi, esoterismo si mescolano infatti così tanto da arrivare a confondersi e lo spettatore fa molta fatica a seguire la narrazione; la sceneggiatura raffazzonata e la totale assenza di introspezione dei personaggi rende il film insopportabilmente lento e inconsistente.

Planetarium

Procedendo affannosamente verso la fine, Planetarium della Zlotowski perde completamente di significato e si fatica a capire quali fossero in principio le reali intenzioni della regista; partito infatti come fosse quasi un thriller, Planetarium si trasforma successivamente in una sorta di film omaggio al cinema dell’epoca, un mondo affascinante e misterioso raccontato da un punto di vista femminile. Questo strano fascino retro e la presenza nel cast di attori eccellenti – anche l’acerba Lily-Rose Depp è abbastanza convincente – purtroppo non bastano a salvare le sorti di un film fin troppo sperimentale e approssimativo, un esperimento cinematografico da dimenticare.

Guardians of the Galaxy Vol. 2: Kraglin e il conto in sospeso con Star Lord

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KraglinNel finale di Guardiani della Galassia, Star Lord gioca un brutto tiro ai Ravages, rubando loro la gemma dell’infinito a favore della Nova Corp. Per questo, Kraglin (interpretato da Sean Gunn) è furioso con l’umano Quill, che non ammazza solo perché esegue gli ordini di Yondu, leader dei Ravages.

Guardians of the Galaxy Vol. 2 sarà ambientato a circa due mesi di distanza dal primo film, per cui Kraglin avrà ancora il dente avvelenato nei confronti di Star Lord e della sua squadra. Ecco cosa ha dichiarato James Gunn in merito: “In pratica, Kraglin è ancora arrabbiato con Quill per il suo tradimento alla fine del primo film. Non ha pagato quanto pattuito, e Yondu invece di ucciderlo l’ha graziato. Non credo che questo sia stato giusto agli occhi di Kraglin. E questa situazione di conflitto sarà esplorata in Guardians of the Galaxy Vol. 2”.

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Guardians of the Galaxy Vol. 2: ecco i primi concept di Groot

In Guardians of the Galaxy Vol. 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper.

Confermati anche il Collezionista (Benicio Del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth Debicki, Tommy FlanaganChris Sullivan.

Al ritmo di una nuova, fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani della Galassia Vol. 2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico Marvel continua ad espandersi.

Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

ScreenRant

The Divergent Series: Shailene Woodley dice no alla serie tv

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The Divergent Series: Shailene Woodley dice no alla serie tv

Risale alla fine di luglio la notizia che The Divergent Series Ascendant, il quarto capitolo della saga cinematografica basata sui romanzi di Veronica Roth, non arriverà al cinema. La Lionsgate ha infatti deciso di rilanciare il franchise con un film tv che farà da apripista ad una serie spin-off sempre per il piccolo schermo.

Adesso, in un’intervista con ScreenRant, la protagonista della saga cinematografica, Shailene Woodley, ha dichiarato di non essere interessata ad apparire nel nuovo adattamento della saga per il piccolo schermo.

Queste le sue parole:

“L’ultima cosa che ho sentito a proprosito di Divergent è il fatto che vogliono continuare la saga sul piccolo schermo. Personalmente, non ho firmato alcun contratto per apparire in una serie tv. Rispetto lo studio e tutti quelli coinvolti nel progetto. Avranno cambiato idea e vorranno sviluppare qualcosa di diverso. Io non credo di dover necessariamente farne parte”.

The Divergent Series in tv, Shailene Woodley: “Non so nulla”

The Divergent Series Allegiant 3

L’ultimo film della saga arrivato al cinema è The Divergent Series – Allegiant diretto da Robert Schwentke, con protagonisti Shailene Woodley e Theo James, ambientato in un futuro distopico post apocalittico.

Il film è il sequel di Insurgent del 2015, ed è la trasposizione cinematografica della prima parte del romanzo Allegiant, di Veronica Roth, terzo e ultimo della serie.

Fonte: CS

Giornate degli Autori – Venice Days 2016: i premi collaterali

Giornate degli Autori – Venice Days 2016: i premi collaterali

Dopo l’assegnazione di questa mattina del Venice Days Award 2016 da parte della giuria dei 28 giovani europei, presieduta da Bruce LaBruce, a */The War Show /*(di Andreas Dalsgaard e Obaidah Zytoon), le Giornate degli Autori si preparano ad accogliere altri illustri premiati.

La sezione indipendente della Mostra, nel ringraziare tutte le Giurie che hanno voluto riconoscere un merito agli undici titoli della 13ª edizione, alle 18.30 di questo pomeriggio ospita alla Villa degli Autori una cerimonia di premiazione in cui saranno consegnati numerosi riconoscimenti.

Giornate degli Autori 2016*Il PREMIO LABEL EUROPA CINEMA *va a*/SAMI BLOOD/* di Amanda Kernell che riceverà il premio insieme al produttore Lars G. Lindström.**

Il Label Europa Cinemas, dedicato ai film di produzione e co-produzione europea. Il Label, creato nel 2003 da un network di esercenti europei di qualità (oltre 2.300 schermi in più di 500 città europee), con il sostegno del Programma MEDIA dell’Unione europea, consiste in un contributo economico alla distribuzione e alla promozione nonché alla permanenza del film vincitore nelle sale aderenti al network.

I*PREMI FEDEORA *(Federazione dei Critici Europei e dei Paesi Mediterranei).
Miglior film*: /THE ROAD TO MANDALAY/* di Midi Z, presente alla cerimonia per ritirare il premio.

Miglior regista esordiente: *AMANDA KERNELL* (per il film */SAMI BLOOD/*), presente alla cerimonia per ritirare il premio.

Miglior attrice: *ASHLEIGH CUMMINGS* per il film */HOUNDS OF LOVE/* di Ben Young, che riceverà il premio per l’attrice.

Miglior film europeo: */QUIT STARING AT MY PLATE/*//di//Hana Jušić, presente alla cerimonia per ritirare il premio insieme alla produttrice Ankica Tilic.

Il *PREMIO LIZZANI* va a */LA RAGAZZA DEL MONDO/* di Marco Danieli

Il premio Lizzani, istituito dall’ANAC, è dedicato al regista Carlo Lizzani, figura fondamentale della nostra cinematografia e direttore della Mostra dal 1979 al 1982. Si tratta di un premio per gli esercenti cinematografici più coraggiosi. Quest’anno è Sino Accursio Caracappa, esercente di Sciacca, che ha scelto il film vincitore al quale garantirà la promozione e la distribuzione nelle sue sale.

I*PREMI PASINETTI*:

Miglior film: */INDIVISIBILI /*di Edoardo De Angelis.

Miglior attore: *MICHELE RIONDINO* per il film */LA RAGAZZA DEL MONDO/* di Marco Danieli.

Miglior attrice: *SARA SERRAIOCCO* per il film */LA RAGAZZA DEL MONDO/* di Marco Danieli.

Marco Danieli riceverà il premio per i suoi attori.

Menzione speciale alle attrici *ANGELA* e *MARIANNA FONTANA* per */INDIVISIBILI/* di Edoardo De Angelis che ritirerà il premio.

Il Premio Pasinetti, dedicato al regista sceneggiatore, critico e fotografo Francesco Pasinetti, assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI), è uno dei premi collaterali della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il *QUEER LION *va a*/HEARTSTONE/ *di Guðmundur Arnar Guðmundsson

Il Queer Lion è un premio cinematografico attribuito annualmente dal 2007 al “Miglior Film con Tematiche Omosessuali & Queer Culture”. Ritira il premio il regista Guðmundur Arnar Guðmundsson.

Il *PREMIO LINA MANGIACAPRE* va al film */INDIVISIBILI/* di Edoardo De Angelis.

Ideato nel 1987 da Lina Mangiacapre, affiancata da una giuria composta da giornalisti e critici cinematografici (al 50% uomini e donne), il premio è finalizzato a “segnalare le opere filmiche che mostrano nel segno della differenza il cambiamento dell’immagine della donna, soggetto di storia e di cultura.” Ritireranno il premio Edoardo De Angelis (regista) e Pierpaolo Verga (produttore).

Il*PREMIO BRIAN* va a */LA RAGAZZA DEL MONDO/ *di Marco Danieli*. *

La UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) assegna un premio per il miglior film presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia//che sarà ritirato dal regista Marco Danieli.

Il *PREMIO GIANNI ASTREI – VENEZIA 2016* va al film */INDIVISIBILI/* di Edoardo De Angelis.

L’Associazione Fiuggi Family Festival in collaborazione con Ente dello Spettacolo attribuisce il premio al film italiano che, tra tutti quelli presentati alla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, valorizza al meglio l’esperienza cinematografica intesa come arricchimento e ri-elaborazione della visione del mondo nel singolo e nella società.

Le Giornate degli Autori – Venice Days, sono una sezione indipendente della 73 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, promossa da ANAC e 100autori.

Margot Robbie nella prima foto del thriller Terminal

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Margot Robbie nella prima foto del thriller Terminal

La Highland Film Group ha diffuso online la prima immagine ufficiale di Margot Robbie (Suicide Squad) tratta da Terminal, thriller noir diretto da Vaughn Stein.

Il cast del film annovera anche Simon Pegg (Star Trek, The World’s End), Mike Myers (la trilogia di Austin Powers) e Max Irons (The Host, Woman in Gold).

Potete vedere la foto di seguito:

margot robbie
Margot Robbie nella prima foto del thriller Terminal

Margot Robbie sarà una celebre trapezista in Queen of the Air

Terminal racconta la missione suicida di una coppia di sicari assoldati da un misterioso mandante per una grande ricompensa. Margot Robbie interpreterà Annie, una donna dinamica che potrebbe essere coinvolta nella vicenda più di quanto gli assassini sospettino. Il film al momento è in fase di pre-produzione.

Stein scriverà anche la sceneggiatura originale. Terminal è la sua opera prima, anche se Stein ha lavorato come aiuto regista in grandi produzioni come Heart of the sea, The Danish Girl, Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2, World War Z, Biancaneve e il cacciatore.

La pellicola sarà in parte prodotta da LuckyChap Entertainment, società di Tom Ackerley, Josey McNamara, Sophia Kerr e la stessa Margot Robbie, insieme a David BarronMolly Hassell.

Fonte: CS

Venezia 73: a Paradise il Premio Soundtrack Stars Award 2016

Venezia 73: a Paradise il Premio Soundtrack Stars Award 2016

Konchalovsky ParadiseÈ andato al Maestro Andrei Konchalovsky (per il film Paradise) il Premio Soundtrack Stars Award 2016 per la migliore colonna sonora tra i film presentati in concorso alla 73.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Un premio speciale è stato assegnato alla colonna sonora del film di Giuseppe Piccioni Questi giorni. Lo ha deciso la Giuria presieduta da Gianni Canova che, valutata la qualità complessiva della selezione di quest’anno dal punto di vista dell’attenzione alle sonorità del cinema, ha voluto sottolineare -oltre le scelte finali- l’originalità della sperimentazione sulla quale si fonda l’operazione ambiziosa di Martina Parenti e Massimo D’Anolfi in Spira mirabilis.

Il Premio a Konchalovsky è stato assegnato, come si legge nella motivazione ,“per la scelta rigorosa di una sonorità intrinseca alla stessa struttura narrativa del film”.

Al film di Giuseppe Piccioni Questi giorni – con le musiche di Valerio C. Faggioni – un riconoscimento speciale “Per la perfetta sintonia delle scelte vocali con l’emotività e la sensibilità che il regista sottolinea nell’interpretazione delle giovani protagoniste del film”. Si è conclusa così al Lido la quinta edizione del Premio che si era aperta, all’insediamento della Giuria, con la consegna del Premio della critica che Soundtrack Stars Award 2016 riserva ogni anno a un autore particolarmente significativo a Gabriele Muccino segnalando così il suo rapporto speciale con la musica. “Quello tra musica e cinema è ’un link che ha promosso in tutti i suoi film una costante ricerca di nuove sonorità” si legge nella motivazione “sempre in stretta collaborazione con autori particolarmente sensibili all’importanza della musica per il cinema: Paolo Buonvino, Andrea Guerra, poi Lorenzo Jovanotti con cui è evidente, in L’estate addosso, che ha debuttato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, una particolare sintonia, dalla scelta delle collaborazioni artistiche all’effetto sul pubblico, anche attraverso un solo brano già diventato, come spesso accade nel suo cinema, un leitmotiv di successo”.

La Giuria:

Con il Presidente Gianni Canova, direttore della rivista di Istituto Luce Cinecittà 8½, nella Giuria 2016 del Premio, con Laura Delli Colli a nome del SNGCI, sono stati quest’anno Cristiana Paternò (8½ e Cinecittà News), Marina Sanna (Rivista del Cinematografo/Ente dello Spettacolo) e la ‘squadra’ autorevolissima di ‘Hollywood Party’ (RadioTre) con Steve Della Casa, Enrico Magrelli, Alessandro Boschi, Alberto Crespi, Miriam Mauti.

Guardians of the Galaxy Vol. 3: Steven Tyler si candida per un ruolo nel film

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guardians of the galaxy

Steven Tyler, il leader degli Aerosmith, non è estraneo al mondo del cinema. Dopo aver composto insieme alla sua storica band l’immortale colonna sonora di Armageddon, il rocker statunitense ha continuato a lavorare saltuariamente per il grande e piccolo schermo, con piccole apparizioni in film più o meno conosciuti e, soprattutto, in qualità di doppiatore.

Adesso, in occasione della promozione del film indipendente Happy Birthday, Tyler ha confessato che amarebbe apparire in Guardians of the Galaxy Vol. 3.

Il cantante si è rivolto direttamente a James Gunn, dichiarando: “Happy Birthday mi ha fatto venire voglia di prendere parte a più film. Ad esempio, farei qualsiasi cosa per apparire in Guardians of the Galaxy Vol. 3. James Gunn, mi senti?”

Considerata la personalità di Steven Tyler, sarebbe davvero interessante vedere se James Gunn riuscisse davvero a inserirlo nell’universo dei Guardiani. Voi cosa ne pensate?

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Guardians of the Galaxy Vol. 2: ecco i primi concept di Groot

In Guardians of the Galaxy Vol. 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper.

Confermati anche il Collezionista (Benicio Del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth Debicki, Tommy FlanaganChris Sullivan.

Al ritmo di una nuova, fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani della Galassia Vol. 2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico Marvel continua ad espandersi.

Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

Fonte: ScreenRant

Venezia 73: Spira Mirabilis e Voyage of Time vincono il Green Drop Award

Green Drop AwardSpira Mirabilis di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e Voyage of Time: Life’s Journey di Terrence Malick sono ex aequo i vincitori della quinta edizione del Green Drop Award, premio collaterale per il film che meglio interpreta la sostenibilità tra quelli in gara alla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. “Per aver raccontato l’aspirazione della natura all’immortalità e per aver aperto più di una riflessione sul rapporto fra uomo e natura e sul senso del nostro incedere nell’universo”, spiega la giuria del premio composta quest’anno da Ricky Tognazzi, Simona Izzo e Antonio Disi. A consegnare il premio la madrina dell’edizione 2016 del Green Drop Award, l’attrice Francesca Cavallin.“Spira Mirabilis” dei registi italiani Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e “Voyage of Time: Life’s Journey” dello statunitense Terrence Malick sono i due film che si aggiudicano, ex-aequo, il trofeo del Green Drop Award, il premio collaterale istituito da Green Cross Italia per premiare il film tra quelli in concorso ufficiale alla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che meglio interpreta la sostenibilità.

La motivazione del premio a “Spira Mirabilis” e “Voyage of Time: Life’s journey”
A decretarlo è stata la giuria del Green Drop Award, composta da Ricky Tognazzi, Simona Izzo e Antonio Disi, responsabile del servizio Comunicazione dell’Unità Efficienza Energetica per ENEA. «La prima goccia va al film “Spira Mirabilis” di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti per aver raccontato l’aspirazione della natura all’immortalità; la seconda goccia, invece, va a “Voyage of time: life’s journey” di Terence Malick, opera con cui l’autore giunge al compimento di un discorso sulla natura avviato già dai tempi di “La Rabbia giovane”».

Giunto alla quinta edizione, per la prima volta il trofeo del Green Drop Award viene assegnato non ad uno ma a due film. «Quest’anno la Mostra internazionale di arte cinematografica con le opere in visione ha aperto più di una riflessione sul rapporto fra uomo e natura e sul senso del nostro incedere nell’universo», sottolinea la giuria motivando la scelta dei vincitori. «Il fatto che artisti diversi abbiano esplorato temi contigui e in molti casi identici rende manifesto, oggi più che mai, la ricerca di una visione di insieme seppure nelle diversità che ci aiuti a capire il nostro posto nella storia del tempo e della vita».

«Il Green Drop Award, che quest’anno contiene la terra della Selva di San Francesco, non è soltanto un premio ma una grande responsabilità per testimoniare e sensibilizzare alla difesa dell’ambiente», spiega Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia. «Centocinquanta anni fu coniata la parola ecologia, per spiegare il rapporto fra tutti i viventi e il resto del mondo, sia esso organico o inorganico; e appena trenta anni fa fu stabilito il principio secondo il quale non può esserci giustizia ambientale senza giustizia sociale», aggiunge Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award. «Tutto questo  è espresso in due opere in concorso dallo straordinario impatto visivo ed emozionale».

Il trofeo consegnato dalla madrina Francesca Cavallin
Il trofeo del Green Drop Award, una goccia realizzata dal maestro vetraio di Murano Simone Cenedese, contiene ogni anno la terra di un luogo di particolare importanza: dopo Brasile, Egitto, Antartide e Senegal, per la quinta edizione è stata scelta la terra natìa di San Francesco, Assisi, per rimarcare il messaggio che nel corso dell’ultimo anno Papa Francesco ha voluto dedicare alla salvaguardia dell’ambiente e del creato con l’Enciclica Laudato si’, ispirata proprio al Santo di Assisi. La terra è stata raccolta nella Selva di San Francesco e donata da Padre Fortunato, custode del Sacro Convento di Assisi. In cambio, alla Basilica è stato dato il compost prodotto dal Consorzio Italiano Compositori (CIC), per sottolineare come la difesa dell’ambiente passi anche attraverso le buone pratiche dell’economia circolare.

I trofei sono stati consegnati dall’attrice Francesca Cavallin, madrina del Green Drop Award 2016, che ha portato a Venezia il suo esempio di stile di vita sostenibile. «È una gioia riuscire a far collimare due passioni, due modi di vivere come il cinema e questa abitudine “green” che coltivo sin da quando sono bambina e che per me è sempre stata la normalità. Non sprecare le cose e dare importanza all’ambiente è per un valore e una consuetudine legata al buon senso e alla saggezza familiare, che passa attraverso piccoli gesti quotidiani, a partire dall’utilizzo di pannelli solari alla coltivazione di un orto in terrazzo, puntando ad un consumo di prodotti a km0».

Brie Larson protagonista del primo trailer di Free Fire

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Brie Larson protagonista del primo trailer di Free Fire

Una Brie Larson così action non l’abbiamo mai vista. In attesa di vedere l’attrice premio Oscar nei panni di Captain Marvel, ecco che in rete arriva il primo trailer di Free Fire, il nuovo film di Ben Wheatley (High-Rise) presentato in anteprima al Toronto Film Festival.

Il trailer è stato diffuso online dalla A24. Potete vederlo di seguito:

Brie Larson debutta alla regia con la commedia Unicorn Store

Oltre a Brie Larson, il cast del film include anche Armie Hammer (The Lone Ranger), Sharlto Copley (District 9) e Cilian Murphy (Batman Begins). La storia, ambientata nel 1970, si svolge in un magazzino deserto dove si incontrano per uno scambio organizzato dal personaggio dalla Larson due trafficanti di armi e due irlandesi.

Martin Scorsese figura tra i produttori esecutivi. Al momento non sappiamo ancora quando la pellicola uscirà nelle saleOltre a Captain Marvel, tra i prossimi progetti di Brie Larson figurano anche Kong Skull Island al fianco di Tom Hiddleston e The Glass Castle, dramma diretto da Destin Daniel Cretton in cui l’attrice reciterà al fianco di Naomi Watts, Woody Harrelson e Sarah Snook.

Fonte: CS

À Jamais: recensione del film di Benoît Jacquot

À Jamais: recensione del film di Benoît Jacquot

A due anni da Tre cuori, il regista e sceneggiatore francese Benoît Jacquot torna protagonista della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, questo volta presentando – fuori concorso – À Jamais, pasticciato dramma con incursioni nel thriller psicologico.

La trama di À Jamai

La storia di À Jamai ruota attorno a Laura e Rey, una coppia di amanti che vive in una casa affacciata sul mare. Lui è un regista, lei un’attrice che interpreta delle performance di sua invenzione. Un giorno Rey muore, lasciando Laura da sola nella loro casa. Ben presto la situazione cambia: la donna si rende conto che c’è qualcuno lì con lei e presto scoprirà che si tratta proprio dello spirito di Rey.

Risulta davvero difficile riuscire a trovare anche un solo aspetto positivo a quest’ultimo lavoro di Jacquot. Quella che apparentemente sembra essere una storia drammatica con al centro il superamento di un lutto, si mescola senza alcun tipo di fondamento logico ad elementi presi in prestito dal thriller di stampo psicologico, facendo del risultato finale un agglomerato di elementi inconciliabili e al limite dell’insensatezza.

à jamais

À Jamai appare privo di qualsiasi senso narrativo, la regia non risulta funzionale alla trasparenza di una storia fin troppo confusa e disordinata, e i personaggi – nonostante la presenza di un attore del calibro di Mathieu Amalric – senza un reale sviluppo, gettati tristemente in pasto ad un continuo andirivieni di tematiche, dall’alienazione alle allucinazioni, fino a tirare in ballo l’incorporazione.

A rendere la generale atmosfera del film ancora più straniante e incomprensibile, l’utilizzo di una colonna sonora che – esattamente come era già accaduto per Tre cuori – serve a preannunciare una tensione che in realtà non arriva mai, lasciando lo spettatore in uno stato di disorientamento e incredulità davvero imbarazzante.

À Jamais si addentra con assoluta presunzione in discorsi dai quali non sa come uscirne vittorioso e dai quali fatica ad estrapolare una riflessione articolata e compiuta. Sicuramente uno dei film più brutti presentati nel fuori concorso di questo Venezia 73.

 

Workshop di Stop Motion: in libreria il secondo volume di Stefano Bessoni

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Debutta oggi in libreria e online il secondo volume di Workshop di Stop Motion di Stefano Bessoni, interamente dedicato al fabbricazione di burattini da animare a passo uno. Il libro edito da Logos edizioni si può acquistare a soli 13.50 €.

Per coloro che volessero approfondire e mettersi in gioco possono iscriversi ai corsi dell’autore che si svolgeranno a Roma a fine settembre e inizi ottobre. Tutte le info le troverete sulla pagina ufficiale di Bessoni.

Chi non conosce Jack e Sally di Tim Burton’s Nightmare Before Christmas, o Coraline, o Paranorman, o ancora Frankenweenie e Fantastic Mr Fox? Il burattino è il vero attore della meravigliosa disciplina della stop-motion e i protagonisti dei grandi film che abbiamo ammirato con stupore sul grande schermo non hanno certamente nulla da invidiare ai loro colleghi in carne e ossa, anzi in molti casi ottengono notorietà e apprezzamenti ancora maggiori. Dopo la pubblicazione del manuale Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Stefano Bessoni approfondisce questa tecnica di animazione attraverso un laboratorio articolato in due volumi illustrati, corrispondenti al primo e al secondo livello dei workshop che tiene abitualmente in Italia e all’estero. Grazie a Workshop di stop-motion. Primo livello, avrete ormai acquisito le basi dell’animazione stop-motion cimentandovi nelle tecniche più semplici e imparando a usare i software dedicati. A questo punto siete pronti per scoprire tutti i segreti che vi permetteranno di fabbricare i vostri attori ideali: conoscerete i materiali, ne approfondirete le caratteristiche e imparerete a combinarli tra loro in modo da mettere a punto una tecnica personale per ottenere protagonisti stupefacenti. Non c’è limite alla fantasia: i burattini possono essere fabbricati in una miriade di modi diversi e con i materiali più disparati, come gomma, silicone, gommapiuma, paste modellabili essiccabili all’aria, cartapesta, plastilina, legno, stracci, pezzi di vecchi giocattoli, meccanismi di orologi, e addirittura materiali organici come ossa, tessuti mummificati, cortecce, semi e foglie. L’essenziale è progettarli e costruirli seguendo dei metodi che li rendano adatti a recitare e docili tra le mani dell’animatore. Non bisogna mai dimenticare che il motivo principale per cui li abbiamo sognati e fabbricati è muoverli con infinita pazienza fotogramma dopo fotogramma al fine di dotarli di vita! Condividendo le proprie esperienze e traendo ispirazione dai film che ama, con il suo tipico stile chiaro e appassionato l’autore vi guiderà passo passo fino alla realizzazione di burattini dalle fattezze rispondenti a quelle che avete immaginato e perfettamente funzionali per l’animazione stop-motion. Benvenuti nel magico e misterioso mondo della puppet animation!

Disponibile anche in inglese

L’autore:
Workshop di Stop MotionStefano Bessoni, regista, illustratore e animatore stop-motion, nasce nel 1965 a Roma, dove si diploma all’Accademia di Belle Arti. Dal 1989 realizza film sperimentali, installazioni videoteatrali e documentari, suscitando l’attenzione della critica. Negli anni ’90 lavora per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. È stato docente di regia cinematografica presso la NUCT a Cinecittà e presso l’Accademia Griffith di Roma. Ha tenuto e tiene numerosi workshop in Italia e all’estero, presso scuole e festival specializzati. Insegna inoltre illustrazione e animazione stop-motion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata.

Diversi i riconoscimenti ricevuti con i suoi ultimi film Canti della forca, riconosciuto di interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e Krokodyle, miglior film fantasy al 6° CINEFANTASY a San Paolo in Brasile, miglior film internazionale a PUERTO RICO HORROR FILM FEST 2011, Menzione Speciale al SITGES 2011 – 44° Festival Internacional de Cinema Fantastic de Catalunya, che si aggiunge a quella ottenuta al FANTASPOA 2011.

Con #logosedizioni ha pubblicato: Alice sotto terra (disponibile anche in inglese e in spagnolo), Canti della forca (disponibile anche in inglese), Homunculus, Mr Punch, Pinocchio,Stop-motion. La fabbrica delle meraviglie, Workshop di stop-motion. Primo livello (disponibile anche in inglese), Workshop di stop-motion. Secondo livello (disponibile anche in inglese), Wunderkammer e Oz.

#StopMotion #cinema #logosedizioni

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