Celebre per la sua partecipazione a
noti film d’azione o d’avventura, l’attrice Gemma
Arterton ha negli anni costruito una carriera degna
d’attenzione, arrivando a partecipare con celebri attori e registi.
Grazie ai suoi ruoli, l’attrice ha inoltre avuto modo di provare la
propria versatilità, ottenendo lodi da critica e pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Gemma Arterton.
Gemma Arterton: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema con il film
St. Trinian’s (2007), per poi recitare in
RocknRolla (2008) e Quantum of Solace (2008), con
cui ottiene maggior popolarità. Successivamente prende parte a
I Love Radio Rock (2009), La scomparsa di Alice
Creed (2009), St. Trinian’s 2 – La leggenda del tesoro
segreto (2009), Scontro tra titani (2010), Prince
of Persia – Le sabbie del tempo (2010), Tamara Drewe –
Tradimenti all’inglese (2010), Una canzone per Marion
(2012), Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe (2013),
dove recita accanto all’attore Jeremy
Renner, Runner, Runner (2013), The
Voices (2014), Gemma Bovery (2014), L’ora più
bella (2016), The Escape (2017), Vita &
Virginia (2018), e The King’s Man – Le
origini (2020).
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera
l’attrice ha preso parte a diverse produzioni televisive, come il
film Capturing Mary (2007), e alle miniserie TV Il
romanzo di Amanda (2008) e Tess dei d’Urbeville
(2008). Nel 2014 prende invece parte ad un episodio della serie
Inside No. 9.
3. Ha ricoperto il ruolo di
produttrice. La Arterton, oltre ad essere attrice, ha
ricoperto il ruolo di produttrice per i film The Escape e
Vita & Virginia, da lei anche interpretati.
Gemma Arterton non è su
Instagram
4. Non è presente sul social
network. L’attrice ha confermato di non possedere un
account su Instagram, preferendo non attirare sulla propria vita
privata i riflettori che tali piattaforme portano con sé. Esiste
tuttavia una fan page italiana dedicata all’attrice, seguita da
26,4 mila persone. All’interno di questa è possibile trovare le
principali novità riguardo l’attrice, nonché numerose foto su di
lei.
Gemma Arterton: le sue mani
5. Soffriva di un’anomalia
genetica. Al momento della sua nascita l’attrice era
affetta da polidattilia ad entrambe le mani. Questa è un’anomalia
genetica che presenta un eccesso di dita rispetto alla normale
conformazione. Tramite un’operazione svoltasi subito dopo la
nascita dell’attrice, tuttavia, le dita in più sono state
rimosse.
Gemma Arterton: la sua vita
sentimentale
6. Ha avuto diverse
relazioni. Pur se particolarmente riservata riguardo la
propria vita privata, è noto che l’attrice ha avuto una relazione
tra il 2007 e il 2008 con l’animatore John Nolan. Ha poi avuto una
breve relazione con lo stuntman Eduardo Ivan Munoz, conosciuto sul
set di Prince of Persia – Le sabbie del tempo.
7. È stata sposata.
Nel luglio del 2009 l’attrice annuncia il suo fidanzamento con il
consulente di moda Stefano Catelli. I due si sono
in seguito sposati nel giugno del 2010. Tuttavia la coppia ha
annunciato soltanto tre anni dopo la separazione, ufficializzando
il divorzio nel 2015.
Gemma Arterton: il suo
2019
8. Ha recitato in diversi
film. Il 2019 è stato un anno particolarmente ricco per
l’attrice, che ha preso parte a diversi lungometraggi come
Murder Mystery e My Zoe. Ha inoltre preso parte
al doppiaggio del film starDog and TurboCat. Ha inoltre
ricoperto un ruolo da protagonista nella serie Black
Narcissus, in arrivo nel corso del 2020.
9. Reciterà in un atteso
prequel. Nel 2020 l’attrice avrà un ruolo di rilievo nel
film The King’s Man – Le origini, prequel dei film con
Colin Firth. Qui l’attrice ricoprirà il ruolo di
Polly, all’interno di una storia che ripercorre le origini del noto
gruppo spionistico.
Gemma Arterton: età e altezza
10. Gemma Arterton è nata a
Gravesend, in Inghilterra, il 2 febbraio 1986. L’attrice è
alta 170 centimetri.
Gemma Arterton sarà presto
protagonista di The Keys to the Street, thriller basato su uno
script di Christopher Nolan a lungo rimasto nel cassetto. Mentre
uscirà questa settimana in Inghilterra Tamara Drewe, la nuova
commedia con Gemma Arterton in cui l’attrice, stando ai commenti
della critica, offre un’ottima performance come protagonista, ma
nel frattempo si è già procurata alcuni nuovi ruoli alquanto
interessanti.
Ecco una nuova clip di
Byzantium, film che vede protagonista la
sensuale Gemma Arterton (Hansel e
Gretel Cacciatori di Streghe) alle prese con una
storia di vampiri e diretta dal regista Neil
Jordan, che dopo Intervista col Vampiro
sembra aver sviluppato una particolare affezione verso i maledetti
figli del Demonio.
Trama: Due giovani donne
arrivano in una cittadina britannica presentandosi con nomi falsi e
senza dichiarare la loro vera età. Il rapporto tra loro non è
chiaro. Sono sorelle come dicono? Oppure madre e figlia? La più
grande, Claire, lavora in un pub. La più giovane, Eleanor, va a
scuola.
Durante un corso
di teatro a scuola, Eleanor confessa di avere più di duecento anni
e di essere sopravvissuta così a lungo, bevendo sangue. I suoi
compagni pensano sia pazza. Il suo nuovo amico Frank, invece,
decide di ascoltare le sue confessioni: perché mai qualcuno
desidererebbe essere un non-morto?
La ragazza comincia a scrivere
la storia della sua vita come se fosse uno spettacolo teatrale. Lì
si descrive come un’orfana cresciuta in un istituto privato,
rivelando anche che Claire era una prostituta nella Londra del
diciannovesimo secolo. La situazione precipita, e la gente comincia
a sparire. Eleanor e Claire sono davvero vampire o semplicemente
donne in fuga da grandi problemi?
Gemma Arterton è la
protagonista del trailer di Girl With All the
Gifts, l’atipico zombie movie diretto da Colm
McCarthy (Peaky Blinders) in cui
recita al fianco di Sennia Nanua, Glenn Close e
Paddy Considine.
Il film arriverà nei cinema
britannici a partire dal 23 settembre. Ecco il trailer:
La storia del film è ambientata in
un futuro in cui l’umanità è stata decimata da una specie di fungo
che trasforma le persone in creature assetate di carne umana.
Solo un piccolo gruppo di bambini pare essere immune agli effetti
di questo fungo e, pertanto, viene studiato e sottoposto a
esperimenti all’interno di una base militare situata nella campagna
inglese.
Ecco il poster italiano di
Gemma Bovery, il film di Anne
Fontaine con protagonista la bella Gemma
Arterton, presentato in anteprima e in apertura all’ultimo
Festival di Torino. Il film uscirà in Italia il prossimo 29 gennaio
2015. Di seguito il poster:
Da sette anni Martin Joubert ha
lasciato Parigi per la provincia dove è convinto di aver trovato
equilibrio e tranquillità. Panettiere nella panetteria paterna,
Martin ha una grande passione per la letteratura, Gustave Flaubert
su tutti. Sereno fino alla noia, Martin impasta e ascolta France
Culture, che ‘legge’ “Madame Bovary”, il suo romanzo preferito. Tra
il pane sfornato e una pagina sfogliata, il panettiere
bobo ancora non sa che la vita può avere più fantasia
della finzione. Di fatto, una coppia di inglesi si trasferisce in
Normandia nella casa adiacente alla sua, lei si chiama Gemma
Bovery, lui Charles Bovery. Sorpreso ed eccitato da quella
coincidenza, Martin diventa assiduo frequentatore dei coniugi ma
soprattutto fanatico ammiratore di Gemma che, bella e
insoddisfatta, incarna l’eroina dei suoi sogni. Deciso a sapere di
più di quella creatura precipitata dalle pagine di Flaubert, Martin
ne spierà ogni respiro, disponendone il destino.
Gemma Arterton nel
thriller di Brad Furman. Gemma Arterton, già vista
in Prince of Persia e Tamara Drewe e a breve nei panni di Gretel in
Hansel e Gretel, interpreterà la ragazza del personaggio di Justin
Timberlake nel film Runner Runner.
La pellicola si incentrerà sulla
storia di un giovane che diventa braccio destro di un boss delle
scommesse on-line, interpretato da Ben Affleck. Le riprese
cominceranno alla fine di giugno presso Puerto Rico.
Abolsutely
Nothing, progetto messo in cantiere dai
Monthy Python da ormai un paio d’anni, sembra aver
decisamente accelerato i propri tempi di realizzazione, con la
scelta dei protagonisti: dopo Benedict
Cumberbatch, entra a far parte della partita Gemma
Arteton.
Il film sarà diretto da
Terry Jones, regista che ha già lavorato coi
Monthy Pyrhon in MontyPython e il Sacro
Graal e Brian di Nazareth, e vedrà
la partecipazione di Terry Gilliam, John
Cleese e Michael Palin, assieme a
Robin Williams. Il film prenderà le mosse da una
sceneggiatura firmata dallo stesso Jones e Gavin Scott, sviluppata
nel corso degli ultimi 20 anni.
Nel film un gruppo di alieni (con
le voci di Jones, Terry Gilliam, John Cleese e Michael Palin) dare
a un essere umano il potere di fare tutto ciò che vuole, per il
solo gusto di vedere come va a finire: ovviamente il tutto prenderà
una piega assolutamente folle, mentre un cane parlante (con la voce
di Robin Williams) sarà l’unico a capire cosa realmente stia
succedendo. Il film sarà girato nel 2013.
Neil Jordan dopo Ondine, si appresta
ad iniziare il suo prossimo film che è già in fase di casting.
Giunge notizia infatti che Saoirse Ronan e Gemma Arterton
saranno le protagoniste
Gemma Arterton
potrebbe aver deluso i produttori della bella Tamara Drewe che al
botteghino non è andata benissimo, tuttavia questi non si
arrendono a voler portare avanti la carriera della bella
Gemma Arterton che pare farà parte insieme a
Jeremy Renner del film della Paramount di
Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe.
Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe è un
sequel della fiaba dei Fratelli Grimm in cui si immagina un futuro
per i due fratelli che sono diventati ormai cacciatori di streghe,
traumatizzati dall’incontro con la strega cannibale durante la loro
infanzia. Ovviamente, Renner e Arterton interpreteranno i due
fratelli da grandi. Secondo Heat Vision, la Arterton ha battuto al
casting Diane Kruger, Eva Green e Noomi Rapace.
Le riprese dovrebbero iniziare il 7
marzo a Berlino.
Gemma Arterton, che abbiamo conosciuto
grazie al suo ruolo di bond girl e alle sue performance nei film
d’azione Scontro tra Titani e Prince of Persia torna al cinema in
Wright Girls,
Sono ufficialmente iniziate le
riprese di Gemini
Man, il nuovo film di Ang Lee che
vedrà protagonista Will Smith. Proprio l’attore
nelle ultime ore ha pubblicato un video sul suo profilo Instagram
che annunciava il primo giorno di set per la produzione.
Il progetto
di Gemini
Man è più volte rimbalzato sulle scrivanie dei
produttori a Hollywood dal 1997, un periodo di tempo in cui si sono
alternati nomi come David Benioff e
Andrew Niccol per la stesura della sceneggiatura e
lo sviluppo dell’eventuale adattamento.
Ang Lee,
reduce da Billy Lynn – Un giorno da eroe, dirigerà
questo thriller fantascientifico ambientato nel futuro e scritto da
Stephen J. Rivele e Christopher Wilkinson, (Ali).
In Gemini
Man Will Smith saràHenry
Brogan, un assassino d’élite che viene improvvisamente
preso di mira e perseguitato da un misterioso giovane agente in
grado di predire ogni sua mossa.
Il film Gemini
Man (qui la recensione) è uno di quei
progetti per cui si è dovuta attendere la giusta tecnologia prima
di poterli realizzare. Ideato nel 1997 da Darren
Lemke, esso si basa infatti su un concept tanto semplice
quanto ambizioso, ovvero lo scontro tra un letale assassino e una
sua versione più giovane, con l’intenzione però di far
concretamente interpretare ad un unico interprete entrambi i ruoli.
Dopo anni di tentativi, il progetto ha finalmente preso vita grazie
all’interesse del produttore Jerry Bruckheimer, re
Mida del cinema di azione e fantascienza, che affida la regia al
premio Oscar Ang Lee.
Il regista taiwanese, distintosi per
film come La tigre e il dragone, I segreti di Brokeback
Mountain e Vita di Pi, si è
infatti dimostrato negli ultimi anni molto interessato al confronto
con le novità tecnologiche, sperimentando anche diversi formati.
Per Gemini
Man, infatti, ha deciso di ricorrere al 4K 3D a
120 fotogrammi al secondo (cinque volte più veloce dello
standard di 24 fotogrammi), cosa che fornisce non solo una maggiore
risoluzione delle immagini ma anche una loro maggiore fluidità
sullo schermo. Una scelta, quella del regista, che ha presentato
non pochi problemi, considerando che al momento dell’uscita del
film negli Stati Uniti non vi erano sale capaci di proiettarlo in
tale formato.
A prescindere dal suo formato,
Gemini
Man si è però dimostrato essere un solido film d’azione,
capace di stupire con diverse sequenze di grande impatto ma anche
solo per la doppia presenza di Will Smith, attore
protagonista qui impegnato nei due ruoli poc’anzi citati. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e agli effetti
speciali utilizzati. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Gemini Man
Protagonista del film è
Henry Brogan, un assassino professionista ormai in
là con gli anni che ha trascorso la sua vita a uccidere bersagli
per conto di un’organizzazione criminale. Dopo essersi guadagnato
la fiducia e il rispetto dei suoi superiori e aver portato a
termine una innumerevole quantità di compiti mortali, Henry decide
che è giunto il momento di ritirarsi dalla malavita e porre fine
alla sua carriera. Il suo capo, tuttavia, non ha alcuna intenzione
di lasciar andare un elemento così prezioso per i suoi affari. Ma
dopo che Henry si rifiuta di lavorare ancora per lui, allo spietato
leader non rimane altra scelta che attuare un piano al limite del
possibile.
Si serve infatti del DNA di Henry
per creare un suo clone più giovane di 25 anni a cui viene affidato
come primo compito quello di distruggere Brogan. Divenuto ormai
bersaglio di un sé stesso con le sue medesime abilità, che anticipa
ogni sua mossa e che ha dalla sua il vantaggio della giovinezza,
l’ex assassino, aiutato dall’agente governativo Danny
Zakarweski, si vede dunque costretto ad intraprendere
un’ultima lotta senza esclusione di colpi contro il suo duplicato,
nel tentativo di salvare la propria pelle ma anche quella del
proprio clone, prima che si distruggano a vicenda.
Il cast di Gemini Man e gli effetti speciali
Nel corso degli anni, vari attori
sono stati associati al ruolo da protagonista, tra i quali Harrison Ford,
Chris O’Donnell, Mel Gibson,
Jon Voight, Nicolas
Cage, Johnny Depp,
Clint Eastwood
(inizialmente considerato anche per la regia) e Sean Connery.
Il ruolo di Henry Brogan e del suo clone, infine, è stato assegnato
a Will Smith. Per
realizzare la versione più giovane dell’attore, Paramount ha
collaborato con WETA, la compagnia di effetti speciali co-fondata
da Peter Jackson e vincitrice di cinque Premi
Oscar. Per realizzare l’avatar di Junior sono dunque state
analizzati i tratti facciali ed espressivi di Smith da giovane; a
tale scopo sono stati utilissimi i molteplici episodi di Willy,
il principe di Bel-Air.
Si tratta di un processo molto
simile a quello utiliizzato da Martin Scorsese
per il film The Irishman, uscito
nelle sale lo stesso anno di Gemini
Man. Inoltre, per rendere più credibile il clone più
giovane interpretato da Will Smith, il regista Lee ha chiesto
all’attore di recitare in modo meno accurato, così da mettere in
scena una versione più acerba del personaggio e differenziarlo da
quello adulto. Accanto a Smith, nel ruolo dell’agente Zakarweski vi
è l’attrice Mary Elizabeth
Winstead, mentre Benedict Wong è Il
Barone. Clive Owen,
infine, interpreta Clayton “Clay” Verris, ovvero lo spietato
direttore della compagnia militare privata GEMINI.
Le location di Gemini Man: ecco dove è stato girato il
film
Le prime scene del film si svolgono
in Belgio, e più precisamente all’interno della
stazione di Liège-Guillemins, della cittadina di
Liegi. Successivamente ci si sposta a
Cartagena, antica città colombiana, dove avvengono
la maggior parte delle scene, in particolare quelle che vedono Will
Smith impegnato negli inseguimenti con il suo clone. Un’altra
affascinante location è Budapest, città
dell’Ungheria, di cui nel film si possono ammirare
i Bagni termaliSzéchenyi, che
sorgono all’interno del parco Városliget, e il
castello di Vajdahunyad. Infine, alcune sequenze
del film sono state girate a Glennville, in
Georgia, Stati Uniti.
Il trailer di Gemini Man e
dove vedere il film in streaming
È possibile fruire di
Gemini
Man grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 13 febbraio alle ore
21:00 sul canale 20 Mediaset.
Ecco il trailer italiano di
Gemini
Man, il nuovo film con Will Smith
diretto da Ang Lee e in arrivo nei cinema il
prossimo 10 ottobre, distribuito da 20th Century
Fox.
Il film sarà nelle sale dal 10
ottobre distribuito da 20th Century Fox e sono 5 le cose che dovete
assolutamente sapere.
1. Will Smith come non lo
avete mai visto.
Al quadrato. Gemini Man porta sul grande schermo due Will
Smith, l’attore interpreta sia un killer di 51 anni sia un
ragazzo 23 anni che tenta di ucciderlo. Il se stesso più
giovane è un essere umano realizzato completamente
in digitale, così sofisticato che la coppia è in grado di
combattere corpo a corpo senza soluzione di continuità sullo
schermo, in una sorprendente doppia performance. “Stai
guardando Will che guarda il se stesso, 30 anni più giovane”,
afferma il produttore Jerry Bruckheimer. “È un’esperienza
fenomenale per il pubblico”.
2. Quando Junior piange, sono
le lacrime di Will Smith
“Non si tratta di invecchiamento né di sostituzione del viso:
Junior è una creazione completamente digitale, basata al 100%
sull’acquisizione delle prestazioni fisiche di Will Smith”,
afferma il supervisore di VFX Bill Westenhofer. Ogni lacrima
che versa, ogni pugno che sferra, tutto ciò che vedi è puro
Will Smith. “Quando l’ho visto per la prima volta”, afferma
l’attore sulla sua doppia interpretazione rivoluzionaria:
“è stato strano. Ero io. Stavo guardando la versione perfetta
di me di 23 anni, come se qualcuno avesse eliminato tutti i
difetti. È sorprendente dal punto di vista cinematografico.
Questo cambierà il modo in cui vengono realizzati i film e
come i film sono visti”.
3. Tieniti pronto per la
‘Bike-Fu’
“Questa è un’altra dimensione, qualcosa che non abbiamo mai
sperimentato prima”, afferma Ang Lee riguardo questa
avanguardistica e coinvolgente esperienza del pubblico. Il
regista ha pienamente abbracciato la possibilità di un’azione
senza precedenti, usando il termine “Bike-Fu” per descrivere
uno spettacolare inseguimento in motocicletta a Cartagena in
cui assistiamo ad un duello in cui Will Smith usa le moto come vere
e proprie armi. “Ang sta facendo un salto in avanti che nessun
altro regista ha mai provato a fare”, afferma Jerry
Bruckheimer sul visionario premio Oscar. “È strepitoso”,
aggiunge Smith.
4. Sentiti parte
dell’azione
Gemini Man è anche un’esperienza visiva 3D davvero al di fuori
di tutto ciò che il pubblico ha visto sul grande schermo
finora. Il film d’azione definitivo, realizzato da due grandi
nomi sinonimo, per eccellenza, di spettacolarità – Jerry
Bruckheimer (Top Gun, Pirati dei Caraibi) e Skydance di David
Ellison (Mission: Impossible, The Terminator Dark Fate) – è
stato girato in maniera rivoluzionaria: 120 fotogrammi
al secondo, in 4K 3D. “Suona complicato, sicuramente”, afferma
il supervisore di VFX Bill Westenhofer. “Ma ciò che significa
è semplice: il pubblico è lanciato proprio nel mezzo
dell’azione, lì sulla scena con gli attori stessi”.
5. Azione senza
artificialità
L’uso del trucco tradizionale sul set era impossibile, con
telecamere così potenti da poter capire come reagivano i vasi
sanguigni nei volti degli attori. Quindi, il reparto trucco
ha sviluppato una nuova “traslucenza,” per catturare le
sottigliezze nelle prestazioni. Sia per Ang Lee che per Will
Smith, in questa collaborazione per spingersi insieme sempre oltre
ogni limite, i risultati furono sorprendenti. “Non avrei
potuto interpretare Junior a 23 anni”, dice Smith, “ma ora
sono in grado di farlo grazie a tutte le esperienze che ho
collezionato finora”. O, come aggiunge Ang Lee, “ho trovato
un nuovo Will Smith”-
Il finale di Gemini
Man (qui
la recensione) spreca l’accattivante premessa del
film per il fatto di essere così radicato negli anni Novanta.
L’ultimo film di Ang Lee, un action-thriller prodotto da
Jerry Bruckheimer – storico collaboratore di
Michael Bay – vede
Will Smith combattere contro…
Will Smith. L’attore interpreta Henry
Brogen, un esperto tiratore scelto i cui piani di
pensionamento vengono rovinati quando viene a conoscenza di
informazioni riservate diventando un obiettivo da eliminare. Per
farlo, viene assoldato un suo clone di 25 anni più giovane.
Gran parte del clamore per
Gemini Man si è concentrato sull’aspetto
tecnologico. Il più immediato è il
Will Smith dell’era Fresh Prince, ottenuto non con il
consueto de-invecchiamento della Marvel, ma con una creazione
totalmente digitale realizzata tramite motion capture. Spingendosi
oltre, Lee ha cercato di alterare l’esperienza di visione
cinematografica, girando il film per essere visto in 3D ad alta
frequenza di fotogrammi. Il successo di tutti questi effetti è
misto, ma è innegabile che sia il fulcro dell’interesse attorno al
film.
Tuttavia, nonostante l’aspetto
tecnologico, Gemini Man è ancora un film
narrativo. In effetti, molti probabilmente lo vedranno nel formato
standard 2D, sia al cinema che a casa. Ed è proprio qui che tutto
inciampa. L’idea di un assassino braccato dal sé stesso più giovane
è stata proposta per la prima volta da Darren Lemke nel 1997, con
praticamente tutti i protagonisti degli ultimi 20 anni – da
Mel Gibson a Harrison
Ford, da
Tom Cruise a Brad
Pitt – collegati in un modo o nell’altro. La versione
definitiva è stata adattata da David Benioff e
Billy Ray, ma rimane comunque molto fedele al suo
nucleo. E questo è il problema.
La trama di Gemini
Man ha qualcosa di molto elementare fin dall’inizio. Il
tropo del pensionamento è ben collaudato e i ripetuti stacchi sulle
tute governative che tramano la morte di Brogen mantengono il
pubblico un passo avanti rispetto al personaggio principale. La
rivelazione del giovane Henry – che è già il punto cruciale del
marketing – è meno un colpo di scena e più un’inevitabilità, con un
accenno durante una scena di combattimento a Cartagena, in
Colombia, che viene sminuito da Danny (Mary
Elizabeth Winstead) che lo dice apertamente prima
della grande rivelazione, il tutto prima che Junior (il nome del
clone) venga stabilito correttamente.
Nell’atto finale di Gemini
Man, Junior scopre che il suo cattivo “padre”
Clay (Clive
Owen) è, beh, un cattivo e si unisce così a Henry e
Danny in un ambiguo tentativo di fuga. Vengono bloccati in una
città deserta dalle truppe speculative, ma riescono a combatterle
prima di affrontare un terzo clone di Will Smith (in questa versione senza emozioni
e iperfocalizzata). Clay spiega loro il suo piano di avere un
esercito di giovani Henry Brogen a cui è stato
fatto il lavaggio del cervello e che combattono in prima linea in
tutto il mondo, e Junior è il suo progetto perverso. Henry
impedisce però a Junior di uccidere il padre, compiendo lui stesso
l’azione, e tutti tornano alla realtà: Henry va in pensione, Junior
va al college, Danny resta nei paraggi. E… tutto qui.
Il film spreca il suo finale
La storia di Gemini
Man è aggressivamente pedestre. Porta gli eroi dalla
Georgia alla Colombia, all’Ungheria e di nuovo alla Georgia, tutti
luoghi piacevoli ma difficilmente i più dinamici o diversificati
per un progetto di tale portata visiva. Come già detto, la gestione
del colpo di scena di Junior lo priva del giusto impatto, e il
conflitto tra lui e Henry si risolve rapidamente per un team-up nel
terzo atto. Si può sostenere che una storia semplicistica sia una
scelta intelligente per servire meglio un film basato sulla
tecnologia, come il racconto ecologico di Avatar che si
rifaceva a storie come quella di Pocahontas per concentrarsi meglio
sull’uso della CGI e del 3D da parte di
James Cameron. Ma con quel successo da 2 miliardi di dollari,
c’è stato comunque uno sforzo concertato per creare personaggi e
mondi forti.
Ciò che risalta in Gemini
Man, soprattutto nel finale, è quanto potenziale sia stato
sprecato. Il fatto che Clay abbia clonato in segreto diversi Henry
Brogen e li abbia messi a disposizione come esercito privato
avrebbe potuto essere un colpo di scena sconvolgente, ma nel film
stesso è giocato troppo alla rinfusa: una rapida rimozione della
maschera lascia spazio a un monologo del cattivo che esclude
rapidamente che il gruppo esista davvero. Non essere interessati
alla premessa di fantascienza è già abbastanza, ma renderle omaggio
a parole prima di tradirla è come perdere un’opportunità.
C’è un particolare colpo di scena
che viene organizzato più volte, ma che non si realizza mai. Danny
è un enigma, che reagisce in modo scomposto quando le viene chiesto
come reagirebbe all’incontro con il suo vecchio sé e afferma con
decisione“quando dirigerò la DIA…”. Ci sono abbastanza
basi per far sì che lei sia il clone originale di Gemini del capo
della DIA, ma non se ne fa nulla. Forse è solo un prodotto della
visione del film con occhi moderni, dove ogni blockbuster ha un
colpo di scena importante. Ma anche se fosse, questo serve solo a
sottolineare il vero problema di Gemini Man.
Gemini Man è in ritardo di due decenni
Gemini Man ha
dunque un problema nel creare una storia, dei personaggi o un mondo
coinvolgenti, e ciò si riconduce alla sceneggiatura. O, più
direttamente, a quando la sceneggiatura è stata scritta. Negli
ultimi dieci, ciò che ci si aspetta dalla fantascienza
contemporanea è cambiato astronomicamente. Si può dire che sia
iniziato con Matrix, che ha fatto esplodere le convention nel 1999,
ma il vero cambiamento è stato Inception di
Christopher Nolan, nominato agli Oscar nel 2010.
Si trattava di un film che offre una
premessa elaborata, la spiega attentamente al pubblico per tutto il
film, poi nel terzo atto saccheggia tutte le possibilità offerte da
eccezioni alle regole chiaramente definite, alimentando al contempo
una storia più grande. Era una fantascienza ben sviluppata e coesa
per un pubblico mainstream. Negli anni successivi, abbiamo visto
molti altri blockbuster utilizzare queste idee (Interstellar,
Arrival)
e i film indipendenti spingere ulteriormente i limiti (Predestination,
Annihilation).
La premessa di Gemini
Man è antecedente a questi punti di riferimento e, a
quanto pare, non è stata aggiornata in modo massiccio nelle
riscritture per adattarla al clima moderno (probabilmente a causa
di quanto siano ardue la premessa e la trama). Il film si regge sul
brivido obsoleto di un veicolo per star del cinema con un’idea
vagamente fantastica che consente una serie di sequenze d’azione.
Non si tiene conto della portata della storia o dei concetti, il
che lo fa sembrare pittoresco e privo di uno scopo più
importante.
Ma non è certo un buon
esempio di divertimento idiota degli anni ’90, nemmeno per gli
standard di Jerry Bruckheimer. Con l’idea di Gemini
Man si può fare un film divertente e non è necessario che
sia intelligente come le opere di
Christopher Nolan, Denis Villeneuve o
Alex Garland. Ma quando si tratta di considerare
questo esperimento tecnologico come un pezzo di narrazione, è la
mancanza di impegno che risalta davvero.
Paramount Pictures ha diffuso il
primo trailer ufficiale di Gemini
Man, il nuovo film firmato da Ang Lee
che vede protagonista Will Smith nei panni di
Henry Brogan, un serial killer a cui improvvisamente darà la caccia
un misterioso agente. E come illustrato dal footage, si tratta di
un’esatta replica di se stesso, ma più giovane.
“Questa storia non poteva
essere raccontata dal cinema per come lo conosciamo. Ma grazie agli
incredibili progressi in campo di tecnologia digitale, non solo
possiamo finalmente vedere Will Smith ringiovanito sullo schermo,
ma riusciamo anche a sperimentare con il racconto in un modo
profondamente coinvolgente.” ha spiegato il regista nelle note
di regia.
[…] Poterlo fare superando i
limiti di ciò che il nuovo cinema digitale ha da offrirci è
incredibile, come lo è lavorare con due Will Smith: uno
splendidamente sofisticato, l’altro onesto ed esuberante. Per me
questo è Will al suo meglio, e quando le due versioni si uniscono,
accade qualcosa di veramente magico. Insieme all’immenso sforzo e
all’abilità tecnica di chi ha creato questa nuova estetica, tra la
fotografia, il reparto artistico, gli effetti visivi e il team
tecnico, ogni parte del progetto è stata stimolante e commovente.
Spero davvero che questo film offra un’esperienza cinematografica
completamente nuova al pubblico di tutto il mondo.“
Arriva in sala il 10 ottobre
Gemini Man, il nuovo film diretto da Ang Lee, con protagonista Will Smith, al fianco di Clive Owen e Mary Elizabeth Winstead. La peculiarità del
film pensato e diretto dal regista taiwanese Premio Oscar è che il
protagonista ha a che fare con una versione ringiovanita di sé
stesso, interamente costruita in computer grafica.
La storia racconta la fine della
carriera di un sicario al soldo del governo statunitense, Henry
Brogan (Will
Smith), che decide di appendere il fucile al chiodo
accorgendosi di non avere più i fenomenali riflessi di un tempo.
Tutto parrebbe procedere serenamente, anche se con reticenza da
parte del suo superiore – visto che Brogan è il miglior tiratore
che il governo abbia mai avuto nella sua scuderia –, se non fosse
che il protagonista viene contattato da un vecchio amico e collega
che gli svela che il suo ultimo assassinio, compiuto con la
consueta precisione certosina, non era stato destinato esattamente
ad un terrorista.
Nel giro di poco Brogan si rende
conto di essere braccato da un cecchino dalla mira incredibilmente
simile alla sua, fino ad accorgersi che quel cecchino è un suo
clone più giovane di trent’anni. Ang Lee torna alla regia sperimentando effetti
visivi più che all’avanguardia. Oltre alla performance di Will
Smith che interpreta sé stesso più giovane in motion
capture, Gemini Man è stato girato (e
proiettato) in High Frame Rate 3D, che conferisce
al risultato finale un notevole realismo. Infatti il progetto
risale al 1997 da un soggetto di Darren Lemke, che però non aveva
mai visto la luce proprio per la necessità di evoluzioni
tecnologiche di un certo livello.
Il regista premio Oscar per
Vita di Pi (e I Segreti di Brokeback
Mountain), visionario e appassionato di sperimentazioni
visuali, viene scelto nel 2017 per dare corpo all’idea, e in
effetti raggiunge egregiamente il risultato. Certo, il punto di
forza di Gemini Man può concludersi con l’aspetto
tecnologico, perché il lavoro risente di una accentuata debolezza
narrativa che non aiuta l’attenzione dello spettatore, rinvigorita
solo dalle roboanti esplosioni. Ma, se ad apprezzare dev’essere più
che altro lo sguardo, quello senz’altro non resterà deluso.
La
commedia romanticaGemelli cucina e amore – da
non confondere con
Amore, cucina e curry – , diretta da Jonathan Wright (già
regista di Natale a Londra) arriva su Rai 2 per offrire un
racconto che tra pietanze prelibate e buoni sentimenti non deluderà
gli appassionati di questo genere. Come noto, i film e le serie
dedicate al mondo della cucina sono aumentati notevolmente, ma in
questo film prodotto dalla Hallmark il
principale degli ingredienti è, come suggerisce il titolo,
l’amore.
La Hallmark, per chi non lo sapesse,
è una produzione televisiva specializzata in particolare in
pellicole di genere sentimentale, dove si raccontano dunque storie
di personaggi che il più delle volte si trovano a compiere percorsi
articolati e imprevedibili prima di cascare definitivamente l’uno
nelle braccia dell’altro. Altri titoli della Hallmark
particolarmente noti sono Sognando Parigi,
Un amore in fondo al
mare, Tra le onde delle Hawaii e Un
Natale spettacolare (molti dei film natalizi della
Hallmark
si possono ritrovare su Prime Video).
Con questo lungometraggio in
programma sulla Rai, però, si entra nel mondo dell’alta cucina,
dove tra ricette, fornelli ed equivoci non mancherà di fare
capolino anche l’amore. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Gemelli cucina
e amore. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
location dove si sono svolte le riprese. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Gemelli cucina
e amore
Protagonista del film è
Josh, un cuoco che lavora nella cucina di un
piccolo ristorante. Quando però il fratello gemello
Julian, acclamato chef di Malta, si infortuna,
Josh decide di “sostituirlo” pur di prendere parte ad una delle
competizioni culinarie più importanti. Qui conosce
Meg, l’organizzatrice dell’evento che, convinta di
conoscere il fratello Julian, in realtà si sta innamorando di Josh.
Naturalmente, gli imprevisti non tarderanno ad arrivare.
Il cast e le location dove è stato
girato il film
Ad interpretare i gemelli Josh e
Julian vi è l’attore Jeremy Jordan, noto per il
ruolo di Winn Schott nelle serie Supergirl e The Flash. Jordan si è qui trovato a
confrontarsi non solo con la sfida di interpretare due personaggi,
ma anche quella di uno dei due che finge di essere l’altro, dovendo
pertanto dar vita ad un’interpretazione nell’interpretazione. Nel
ruolo di Meg, l’organizzatrice dell’evento, vi è invece l’attrice
Jessica Lowndes. Completano il cast Callum
Blue nel ruolo di Henri Vermeiren e Edward De
Gaetano in quelli di Etienne Leduc.
Colin Azzopardi, tra i produttori
del film ha organizzato e curato tutta la parte delle riprese a
Malta, spiegando a Newsbook che: “Abbiamo utilizzato diverse
location a Malta, ma la location principale era all’interno e nei
dintorni del Phoenicia Hotel, che è stato estremamente accomodante
durante la realizzazione del film”, ha raccontato Azzopardi.
Altre location sono state Merchant’s Street e
Upper Barakka Gardens a La
Valletta, e Palazzo Parisio a
Naxxar.
Il trailer di Gemelli
cucina e amore e dove vederlo in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
martedì 4 giugno alle ore 21:20
sul canale Rai 2. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Ci sono stati diversi attori che nel
corso degli anni hanno interpretato Gellert Grindelwald nel Wizarding
World, soprattutto grazie all’avvento di Animali fantastici che lo ha portato sotto i
riflettori. Il personaggio viene nominato già ne La Pietra
Filosofale, ma solo ne I Doni della Morte
lo conosciamo come amico intimo del giovane Albus Silente.
Tuttavia, Silente capisce presto,
anche in seguito a un tragico incidente che causò la morte della
sorellina, che Gellert non è quello che sembra, e prende le
distanze da lui. Abbiamo avuto un assaggio di questo racconto nel
franchise, rimasto a oggi monco, di Animali Fantastici e, a oggi,
sono ben 5 gli attori che hanno interpretato Gellert Grindelwald.
Eccoli di seguito:
Jamie Campbell Bower
Jamie
Campbell Bower è stato il primo attore a interpretare
Gellert Grindelwald e l’attore che è rimasto lo stesso sia nel
franchise di Harry Potter che in quello di
Animali fantastici. Ha interpretato per la
prima volta il ruolo in Harry Potter e i Doni della Morte
Parte 1 nei panni di un giovane Gellert Grindelwald in
fotografie e flashback. Il retroscena di Grindelwald con Silente
viene esplorato brevemente, ma il film si concentra maggiormente
sulla connessione di Grindelwald con la Bacchetta di Sambuco. Il
suo aspetto è come quello che viene descritto nei libri, un giovane
bello e affascinante, capace di attirare le persone a lui.
Sebbene Jamie Campbell Bower sia un personaggio muto
nei Doni della Morte, riesce comunque a impostare il personaggio,
in modo che il pubblico possa capire che tipo di persona fosse
anche solo mentre viene mostrano nelle fotografie con un giovane
Silente, o mentre in maniera agile lo vediamo rubare la bacchetta a
Gregorovic in una delle visioni di Gellert. Bower riprende il ruolo
di Gellert Grindelwald in Animali fantastici: I crimini di Grindelwald.
Ancora una volta, il suo ruolo è relegato ai flashback, mentre il
Silente di Jude Law ripensa a quando lui e Grindelwald
crearono un patto di sangue, in modo che non potessero mai farsi
del male a vicenda.
La scena è una delle poche che
mostra il tipo di relazione tra Silente e Grindelwald, una
relazione romantica, come ha confermato la stessa autrice JK
Rowling. In questa apparizione, il Gellert di Bower è affetto da
eterocromia, la mutazione genetica che caratterizza le iridi di una
persona di due colori diversi.
Michael Byrne
Insieme a Jamie Campbell Bower, Michael
Byrne interpreta anche Gellert Grindelwald in
Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1.
Byrne interpreta il personaggio nella sequenza
temporale contemporanea della serie di Harry Potter, mentre è ormai
un vecchio che sconta la sua pena in prigione. Il vecchio
Grindelwald appare solo in una scena, simile a quella del libro dei
Doni della Morte, in cui viene interrogato da Voldemort riguardo
alla Bacchetta di Sambuco. Il ritratto che Byrne
fa di Grindelwald è molto diverso dal personaggio del libro.
La versione del libro di Grindelwald
è un uomo che ha ammesso i propri errori e si rifiuta di
confessare, cosa che lo porta alla morte. La versione
cinematografica del personaggio di Byrne, tuttavia, si diverte nel
dire a
Voldemort che la Bacchetta di Sambuco giace con Silente nella
sua tomba, ridendo anche mentre Voldemort se ne va per recuperarla.
Sebbene non sia presente nella serie sequel, la versione di
Grindelwald di Byrne rimane completamente diversa dalle performance
mostrate nei film Animali fantastici.
Sebbene Grindelwald abbia fatto cose
terribili in tutti e tre i film, non mostra mai piacere all’idea di
ferire Silente, ma mostra solo rabbia, tristezza o indifferenza a
qualsiasi menzione del suo nome. La differenza di Byrne rispetto
alle altre interpretazioni di Gellert Grindelwald,
tuttavia, potrebbe essere spiegata dalla mancanza di conoscenza di
quanto fossero profondi i sentimenti di Grindelwald per Silente al
momento della realizzazione dei Doni della Morte.
Indipendentemente da ciò, la performance di Byrne rimane la
rappresentazione più diversa di Grindelwald fino ad oggi.
Colin Farrell
Colin
Farrell è stato il primo attore a interpretare
Gellert Grindelwald nella serie Animali fantastici, anche se indirettamente.
Grindelwald viene raccontato come una minaccia incombente per tutto
il primo film del franchise, Animali fantastici e dove trovarli, e poi
prepara il terreno affinché il villain della storia sia l’Auror
americano, Percival Graves, interpretato da
Colin Farrell. In un finale sorprendente,
tuttavia, Newt Scamander rivela che Graves è
Grindelwald sotto mentite spoglie. Quindi, anche se Colin Farrell esteriormente sembra un
personaggio diverso, tutte le sue parole e azioni erano quelle di
Grindelwald.
L’interpretazione di Farrell di
Grindelwald si concentra sul suo lato malizioso, dal momento che
passa tutto il suo arco narrativo del film a dare la caccia al
ragazzino Oscuriale che vuole utilizzare per i suoi piani. Farrell
riesce anche a seminare in qualche modo alla svolta del personaggio
di Grindelwald mostrando falsa gentilezza verso coloro a cui sta
facendo del male (un tratto visto più tardi nelle performance di
Grindelwald) e trovando sempre un pretesto per coinvolgere Silente
nelle sue conversazioni. Forse il più grande indizio che Graves è
in realtà Grindelwald sono le riprese introduttive del film in cui
vediamo il mago oscuro che ricorda palesemente Percival
Graves. Entrambi vengono introdotti con un’inquadratura
della nuca con lo stesso taglio di capelli.
Johnny Depp
Originariamente, Johnny Depp doveva essere Gellert Grindelwald
per tutta la serie Animali fantastici. Ha recitato un cameo per
la prima volta alla fine di Animali fantastici e dove trovarli, mentre
compariva lentamente dalle fattezze di Colin Farrell, mentre Graves
lasciava il posto a Grindelwald. In Animali fantastici: I crimini di Grindelwald,
gli è stato finalmente dato il centro della scena e il pubblico ha
potuto vedere chi è il personaggio per un intero film. A Depp è
stato successivamente chiesto di dimettersi dalla serie Animali
fantastici e dal ruolo di Grindelwald dalla Warner Bros. dopo la
denuncia per violenza domestica da parte della ex moglie.
Oltre alle recensioni negative del
film, la performance di Grindelwald che ha offerto Depp non è
piaciuta molto, con critici e pubblico che hanno ritenuto che fosse
simile alle performance di Depp in altri film e non hanno gradito
il nuovo design del personaggio con i capelli biondi decolorati e
gli occhi di colore nettamente diverso. Tuttavia, a uno sguardo più
attento, la sua performance è molto simile a come Grindelwald è
stato ritratto nei libri di Harry Potter. La manipolazione e
l’intelligenza di Grindelwald sono citate come le sue più grandi
risorse e la versione del personaggio di Johnny Depp è quella che mette meglio in scena
questi tratti.
Il suo Grindelwald si comporta più
come un burattinaio, portando le persone a fare cose orribili
invece di costringerle a farlo. Depp è anche l’attore che
interpreta Gellert Grindelwald che assomiglia di più a Jamie Campbell Bower, rendendo più credibile
il fatto che siano la stessa persona in momenti diversi della sua
vita. Tuttavia, Depp non è tornato a interpretare Grindelwald in
Animali
fantastici: I segreti di Silente.
Mads Mikkelsen
Mads
Mikkelsen è stato scelto per sostituire Johnny Depp nel ruolo di Grindelwald. L’attore
ha avuto l’opportunità di interpretare Grindelwald per un intero
film, anziché per un cameo o un flashback. Mikkelsen ha ricevuto i
maggiori elogi per aver interpretato il personaggio, nonostante la
tiepida reazione a I
segreti di Silente. Insieme a un nuovo look con una
differenza di colore più sottile tra gli occhi e un colore dei
capelli più sobrio, Mads Mikkelsen ha portato sullo schermo un
personaggio pericoloso e silenzioso, che trasuda sicurezza e
intimidisce chi gli sta accanto.
Il grande problema di Animali
fantastici: I segreti di Silente è che molte delle
motivazioni o azioni di Grindelwald, così come sono state impostate
ne I crimini di Grindelwald, non hanno molto
senso all’interno della continuità con il Mondo Magico. Tuttavia,
il Grindelwald di Mads Mikkelsen si distingue dagli altri per
l’attenzione alla sua relazione romantica con Silente. Il pubblico,
in particolare gli spettatori LGBTQ+, si stava stancando delle
piccole anticipazioni sulla relazione omosessuale tra i due maghi e
voleva che la relazione non fosse più lasciata al buio e fosse
esplorata a fondo.
Sebbene Animali
fantastici: I segreti di Silente non abbia abbracciato
completamente la trama, si è concentrato maggiormente su questa
relazione rispetto ai film precedenti facendo in modo che Mikkelsen
e Jude Law condividessero diverse scene. Il
personaggio ha avuto quindi non solo tanti interpreti ma anche
apparentemente tante personalità diverse, forse a indicare proprio
la mutevolezza di Gellert stesso e la difficoltà di inquadrarlo in
un solo tipo.
Come è stato già annunciato
Johnny Depp sarà l’attore che
interpreterà Gellert Grindelwald nei
film del franchise di Animali Fantastici e Dove
Trovarli. L’attore, noto per i suoi
ruoli dark, darà corpo a uno dei più potenti maghi
oscuri, insieme a Voldemort, della storia della
magia. Ma chi è Gellert? Cosa si evince della sua storia dai
romanzi di Harry Potter?
Ecco quello che sappiamo su
Gellert Grindelwald
La sua prima apparizione è sulle
Cioccorane
L’influenza di Grindelwald
sulla storia di Harry Potter non comincia a diventare evidente fino
alla della serie, ma il noto mago in realtà ottiene la sua prima
menzione nella Pietra Filosofale. Dopo aver incontrato i Weasley e
essere stato spinto attraverso la barriera apparentemente solida
tra le piattaforme nove e dieci a King’s Cross, Harry si imbarca
sull’espresso di Hogwarts e viene introdotto alle Cioccorane da
Ron.
Ogni Cioccorana ha una carta di un
Mago o una strega famosi, ognuna con un ritratto in movimento e una
breve biografia. Queste carte collezionabili raffigurano alcuni dei
primi praticanti della magia, dal medievale russo Hag Babayaga, che
mangiava regolarmente i bambini a colazione, all’antica strega
greca Circe, famosa per aver trasformato i marinai naufraghi in
maiali. Tuttavia, c’è anche posto per maghi viventi, come
Silente.
Dal retro della carta del preside di
Hogwarts apprendiamo che Silente è famoso per la sua scoperta dei
cinque usi del Sangue di Drago, del suo lavoro di alchimista con il
creatore della Pietra Filosofale, Nicholas Flammel, e del suo
leggendario duello con Gellert Grindelwald. La carta menziona
semplicemente che Grindelwald era considerato un Mago Oscuro che fu
sconfitto nel 1945. Dovemmo aspettare i Doni della Morte per
ulteriori informazioni sul Mago che si rivelerà essere un
personaggio di vitale importanza.
Ha aizzato Silente contro i
Babbani
Dopo la sua espulsione da
scuola per aver praticato magia oscura, Grindelwald si recò a
Godric’s Hollow, in Inghilterra, dove trascorreva l’estate con la
sua prozia, la celebre autrice di Storia della Magia, Bathilda
Bath. Il libro è famoso nella serie esclusivamente perché Hermione
sembra l’unica ad averlo letto. È qui che l’adolescente Grindelwald
incontrò per la prima volta i Silente, che erano diventati
recentemente residenti a Godric’s Hollow. Lui e Albus Silente
stringono un legame essendo due maghi coetanei e condividendo un
intelletto simile, entrambi molto abili con la bacchetta ed
entrambi con grandi ambizioni di mettere il loro talento a
disposizione.
La relazione della coppia iniziò su
una base di convenienza, con Silente che vedeva Grindelwald come
una finestra per i luoghi magici lontani che non avrebbe mai visto
mentre era bloccato in Inghilterra per prendersi cura della sua
giovane sorella. D’altra parte, Grindelwald trovava stimoli mentali
in un intellettuale che era desideroso di ascoltare. Quando la loro
amicizia sbocciò, ordirono un complotto per rovesciare lo Statuto
della Segretezza e portare i maghi fuori dal nascondiglio e per
stabilire il dominio sui Babbani. Usando il motto “Per il bene più
grande”, progettarono di lasciare Godric’s Hollow e diffondere il
loro messaggio di dominio in tutto il mondo magico.
Silente si è innamorato di lui
Mentre la loro relazione si
sviluppava da un reciproco interesse per degli obiettivi comuni,
anche il modo in cui Silente si sentiva nei confronti di
Grindelwald si sviluppò. Silente si innamorò del fuggitivo mago
straniero, descritto nei libri non solo come una mente brillante ma
come un bel giovane, con i capelli biondi e una faccia “allegra e
selvaggia”. Rowling ha paragonato il modo in cui Silente si è
innamorato di Grindelwald al modo in cui Bellatrix Lestrange si è
innamorata di Voldemort quando ha rivelato l’orientamento sessuale
del preside di Hogwarts durante una lettura di libri alla Carnegie
Hall di New York nel 2007:
“Silente si innamorò di
Grindelwald, e questo aumentò il suo orrore quando Grindelwald si
dimostrò quello che era. In una certa misura, questo può scusare in
parte Silente, perché innamorarsi può renderci ciechi? Ha
incontrato qualcuno brillante come lui, un po’ come Bellatrix che
era molto attratto da questa persona brillante, e poi è stato
orribilmente, terribilmente deluso da lui.”
La Rowling ha aggiunto che ha dovuto
intervenire durante il processo di trascrizione del film Il
Principe Mezzo Sangue dopo aver letto una bozza in cui Silente
parlava di una raazza che aveva conosciuto un tempo, lasciando una
semplice nota sul margine che diceva “Silente è gay!”
Sfortunatamente per Silente, Rowling ha anche insistito sul fatto
che i suoi sentimenti per Grindelwald non fossero mai stati
ricambiati.
Ha dato inizio al duello che ha
ucciso la sorella di Silente
Con un ego che era grande
quanto il suo intelletto, Grindelwald non si trattenne dall’usare
la bacchetta contro chiunque. L’ex studente di Durmstrang usò la
Maledizione Cruciatus, una delle tre maledizioni senza
perdono, su Aberforth. Nonostante la sua ammirazione professionale
e personale di Grindelwald, Silente non poteva sopportare di vedere
queste maledizioni usate, meno che mai sulla sua famiglia. Così
avanzò per difendere il fratello. La lotta infuriò tra tre poli, ma
Ariana, sorella minore di Albus, ragazza curiosa, non poté
sopportare di rimanere nascosta ed entrò nella stanza, camminando
proprio nella mischia e fu colpita da una maledizione che la uccise
all’istante.
Sebbene Aberforth abbia incolpato
Albus per quello che è successo quel giorno (rompendogli il naso al
funerale della sorella) rivelò poi a Harry, Ron e Hermione, in
Harry Potter e i Doni della Morte, che non poteva essere sicuro di
chi avesse lanciato l’incantesimo che aveva messo fine alla vita di
Ariana.
Fuggì dal Regno Unito alla ricerca
dei Doni della Morte
Temendo la conseguenze
della morte della sorella del suo amico, Grindelwald fuggì dalla
Gran Bretagna e iniziò la sua ricerca dei tesori magici che aveva
desiderato da quando era uno scolaro ed era pronto a dedicare la
sua vita alla ricerca dei Doni della Morte. Gli oggetti magici
avevano sempre fatto parte del suo piano, anche prima di incontrare
Silente a Godric’s Hollow. In effetti, il Mago Oscuro in erba andò
a far visita alla zia Bathilda nel piccolo villaggio magico inglese
perché sapeva che lì era sepolto Ignotus Peverell, il primo
proprietario del Mantello dell’Invisibilità della Morte.
Mentre Silente era interessato solo
ad impossessarsi solo della Pietra della Resurrezione in modo che
potesse vedere di nuovo i suoi cari tornare in vita, Grindelwald
intendeva trovare tutti i Doni per rendersi invincibile. Sapeva che
il mago che possedeva tutti e tre i Doni della Morte sarebbe stato
il Padrone della Morte. Con la sua presenza a Godric’s Hollow non è
più possibile, Gellert si concentrò nella ricerca del Dono più
potente, la Bacchetta di Sambuco.
Il suo duello con Silente divenne
leggendario
Grindelwald e Dumbledore
non si vedevano da 45 anni quando finalmente si trovarono faccia a
faccia per un duello che avrebbe determinato l’esito della della
Guerra Mondiale Magica, un conflitto che aveva attanagliato il
mondo magico per decenni. Grindelwald aveva allevato un esercito
allo scopo di rovesciare i vari Ministeri della Magia in tutta
Europa e istituire un nuovo Impero dei maghi basato sulla schiavitù
dei Babbani in tutto il mondo. Nonostante la sua paura
nell’affrontare Grindelwald, a Silente non rimase altra scelta che
rintracciarlo e sfidarlo, cosa che aveva rifiutato di fare per
molto tempo.
Il famoso scontro fu in seguito
descritto dal vecchio amico e testimone oculare di Silente, Elphias
Doge, come il più grande duello magico di tutti i tempi, che durò
all’incirca tre ore e terminò con la sconfitta e l’arresto del Mago
Oscuro. Ciò di cui Doge non si rese conto al momento, era che aveva
appena assistito al fatto che la Bacchetta di Sambuco satava
cambiava la sua fedeltà: da Grindelwald a Silente, il quale sarebbe
rimasto suo proprietario fino a quando non sarebbe stato disarmato
da un Draco Malfoy ignaro, poco prima del suo omicidio per mano di
Severus Piton.
Venne ucciso da Voldemort
Parlando della storia di
Grindelwald nelle Arti Oscure e della sua reputazione sul
palcoscenico internazionale, Vita e Bugie di Albus Silente di Rita
Skeeter ha affermato che in una lista che classifica i maghi oscuri
più pericolosi di tutti i tempi, Grindelwald si sarebbe “perso solo
sul primo posto” solo perché ci fu l’avvento di Colui che non deve
essere nominato, una generazione dopo. La sua reputazione di
esponente di spicco del mondo delle arti oscure non era l’unica
cosa che Voldemort gli rubò.
Quando Voldemort raggiunse
Grindelwald, il mago era imprigionato da anni ed era in una brutta
situazione. Mentre nel film I Doni della Morte Parte I non sembra
che se la passi così male, nel libro, Rowling descrive le
condizioni di Grindelwald: emaciato con i grandi occhi infossati,
una faccia da teschio e pochi denti rimasti. Rivolge quel ghigno
sdentato a Voldemort, quando il mago appare nella sua cella
chiedendogli dove sia la Bacchetta di Sambuco. Per quello che ne
sapeva Grindelwald, richiuso nella sua cella, la bacchetta era con
Silente, nella sua tomba.
Mentre nel film di Grindelwald è
mansueto e dice a Voldemort ciò che deve sapere, nel romanzo di
Rowling il fragile vecchio mago mostra il guanto di fronte di
fronte al suo usurpatore, sorridendo mentre guarda Voldemort
pronunciare la Maledizione Mortale.
Con l’arrivo al cinema di
Animali Fantastici – I segreti di Silente, si riaccende
l’attenzione nei confronti della saga prequel di Harry Potter. Tra i personaggi su cui questi nuovi
film si concentrano, uno dei più affascinanti è senza dubbio il
villain Gellert Grindelwald. Un cattivo al pari di
Lord Voldemort, dotato di poteri unici che lo rendono uno dei
più pericolosi maghi mai esistiti. Sono tanti i misteri che ancora
avvolgono il personaggio e molte sono le cose da sapere su di lui,
deducibili tanto dai libri quanto dai film in cui compare.
Ecco 10 cose che forse non sai di Gellert
Grindelwald.
Gellert Grindelwald: i film
1. È presente in diversi
film.Gellert Grindelwald è il
principale antagonista della saga di Animali Fantastici,
prequel dei film di Harry Potter. Comparso sotto altre
vesti già in Animali Fantastici e dove
trovarli, salvo svelare la propria identità nel finale,
egli si è poi mostrato in tutto il suo valore in Animali Fantastici – I crimini
di Grindelwald. Ormai all’apice del potere, compare
naturalmente anche nel nuovo Animali Fantastici – I segreti
di Silente. Il personaggio è inoltre previsto anche per i
prossimi due capitoli della saga, che porteranno così a compimento
il racconto delle sue gesta.
Gellert Grindelwald in Harry Potter
2. Compare nel settimo
capitolo della saga. I film di Animali Fantastici
non sono i primi a portare sul grande schermo il personaggio di
Gellert Grindelwald. Egli era infatti già apparso brevemente nel
film Harry Potter e i Doni della
Morte – Parte 1, settimo capitolo della saga principali.
Qui egli viene mostrato da prima in un flashback che le mostra
molto giovane e in seguito, nel presente, da anziano, quando viene
raggiunto da un Voldemort in cerca di notizie.
Gellert Grindelwald e Albus Silente
3. Erano grandi
amici. Come già anticipato da Animali Fantastici – I
crimini di Grindelwald, questa saga prequel sarà fortemente
incentrata sul rapporto tra Grindelwald e Silente. Cresciuti
insieme, i due sono stati grandi amici e forse anche qualcosa di
più. Condividendo sogni e magie, entrambi aspiravano a portare ad
un livello superiore il mondo dei maghi e delle streghe. Ben
presto, però, tra di loro si insinuarono una serie di divergenze,
con Grindelwald che manifestava sempre più intenti malvagi. La
rottura tra di loro è ancora tutta da esplorare e molti sono i
segreti che verranno alla luce con i prossimi film.
4. Si sono sfidati in un
celebre duello. Pur provando ancora amicizia e amore per
Grindelwald, Silente era consapevole di essere l’unico in grado di
sconfiggerlo in duello e fu pertanto costretto a dar vita a tale
battaglia. Esortato dalla comunità di maghi, egli si trovò dunque
infine faccia a faccia con il suo amico nemico. Il duello fu così
epico che le cronache ne parlarono per settimane e anni dopo fu
inserito nei libri di testo di Storia della Magia. Silente
sconfisse abilmente Gellert, divenendo ufficialmente il possessore
della Bacchetta di Sambuco, anche se in un primo momento non ne era
al corrente.
Gellert Grindelwald: da Johnny
Depp a Mads Mikkelsen, gli attori che lo interpretano
5. Johnny Depp era stato
scelto per interpretarlo. Al momento di dover scegliere un
interprete per il ruolo di Grindelwald, la Warner Bros. decise di
proporre la parte a Johnny Depp.
Egli accettò il ruolo senza neanche voler leggere la sceneggiatura,
essendo un grande fan della saga e desiderando da tempo di potervi
fare parte. Depp fu coinvolto profondamente nella costruzione
visiva di Grindelwald e contribuì attivamente alla scelta del look
del personaggio, tanto per quanto riguarda suoi tratti estetici
quanto per dettagli come gli abiti e simili.
6. Due diversi attori lo
hanno interpretato in un film. Come già accennato, il
personaggio fa la sua comparsa già nel settimo film di Harry
Potter. Poiché Grindelwald ci viene qui mostrato in due età
differenti, due sono anche gli attori che lo interpretano. La sua
versione giovane ha infatti il volto di Jamie Campbell
Bower (il quale ha poi ripreso il personaggio anche
per un flashback in Animali Fantastici – I crimini
di Grindelwald), mentre da anziano è interpretato da
Micheal Byrne.
7. Mads Mikkelsen è il
nuovo interprete del personaggio. Per via delle cause
giudiziarie in cui Depp è attualmente coinvolto, la Warner Bros. ha
deciso di togliere all’attore il ruolo di Grindelwald e affidarlo
ad un nuovo interprete. La scelta è ricaduta su Mads Mikkelsen,
il quale si è detto molto entusiasta della possibilità. Come noto,
Mikkelsen si è concentrato sul dar vita ad una versione di
Grindelwald coerente con quanto già visto eppure diversa,
ricercando dunque una propria interpretazione originale del
personaggio.
Gellert Grindelwald vs. Voldemort
8. Era più potente di Lord
Voldemort. Benché oggi la popolarità di Voldemort come
cattivo del mondo di Harry Potter sia difficilmente
eguagliabile, è bene sapere che, stando a quanto riportato dalle
descrizioni, è Gellert Grindelwald il più potente mago oscuro che
sia mai esistito. Egli è infatti dotato non solo di una mente più
potente e impenetrabile, ma è anche un abile illusionista nonché
capace di praticare la magia anche senza bacchetta. Date le
capacità che gli vengono attribuite, dunque, è lecito pensare che
in un duello con Voldemort, Grindelwald potrebbe facilmente
sovrastare il Signore Oscuro.
Gellert Grindelwald: a che casata appartiene?
9. Non ha frequentato
Hogwarts. Come noto,
Hogwarts non è la sola scuola di magia e stregoneria esistente
nell’universo narrativo di Harry Potter e Animali
fantastici. Il quarto film della saga principale, Il calice di fuoco,
mostra infatti l’esistenza di altre due scuole e una di queste,
l’istituto Durmstrang, è quella che frequentò Grindelwald nella sua
giovinezza. In essa non vi sono le quattro celebri casate presenti
invece a Hogwarts e dunque non è possibile ricondurre Grindelwald
ad una specifica di esse. Tuttavia, l’istituto Durmstrang è noto
per la propensione all’insegnamento delle Arti Oscure e ciò porta i
suoi studenti ad avere legami con i Serpeverde.
Gellert Grindelwald: la sua morte
10. È stato ucciso da
Voldemort. Chi ricorda la comparsa dell’anziano
Grindelwald in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1, ricorderà
anche che egli viene interpellato proprio da Voldemort, desideroso
di saperne di più sulla potente bacchetta di Sambuco. Grindelwald,
che da tempo si trovava nella prigione Nurmengard, viene torturato
fino a quando non rivelò ciò che il Signore Oscuro desiderava
sapere. Fu a quel punto che Voldemort uccise in modo
particolarmente freddo Grindelwald, ponendo fine alla sua
storia.
Geena Davis parla del comportamento di
Bill Murray sul set di Scappiamo
col malloppo, film in cui hanno lavorato insieme nel 1990.
L’attore comico, molto amato e conosciuto per il suo periodo in
Saturday Night Live e per film come Ghostbusters,
ha recentemente subito un calo di reputazione a causa delle
lamentele contro il suo
comportamento sul set di Being Mortal, che ha
causato l’interruzione della produzione. Da allora, nel corso dei
mesi successivi, c’è stata una maggiore attenzione sul
comportamento di Murray sul set, cosa che ha portato alla luce
diversi episodi in cui l’attore non sembra essersi comportato con
professionalità.
Geena Davis è tra
coloro che ha raccontato la sua esperienza negativa sul set con
Bill Murray. Nel suo libro di memorie Dying of Politeness,
l’attrice ha rivelato che Murray l’ha terrorizzata sul set del film
Scappiamo col malloppo del 1990, e durante
una recente intervista sul podcast, On with Kara Swisher, Davis ha
raccontato nel dettagli due episodi da quel set:
“Sono andata a incontrare Bill
Murray e il suo co-regista e produttore in una suite d’albergo.
Sono entrata e sono andata a sedermi con tutti i presenti. Ma Bill
Murray è saltato fuori e ha detto: “Ehi, hai mai provato il
thumper (un dispositivo per
massaggi, ndr)?” E io ho risposto: “Cosa? No. Che cos’è?” “Bene,
vieni a provarlo.” “No, no, no.” “Sdraiati qui. Voglio provarlo su
di te.” E io: “No, no, no grazie”. E lui continuava a insistere. E
io continuavo a dire “No” al punto in cui avrei dovuto urlargli
contro: “Smettila di chiedermelo, cazzo! Non lo farò. Capisci?”
Cosa che ero troppo timida per fare. Quindi mi sono appollaiato
sull’angolo del letto e l’ho lasciato fare, e lui l’ha fatto per
circa un secondo, e poi non ha chiesto se mi piacesse o altro.
Quindi ho capito che era solo per vedere se poteva costringermi a
fare qualcosa di inappropriato…
Stavamo girando una scena enorme
in un incrocio a Manhattan con centinaia di comparse e una troupe
gigantesca e tutta quella roba. E mi hanno detto: “Siamo pronti per
farti venire sul set”. E ho detto: “Bene, i costumisti mi hanno
chiesto di aspettare qui un secondo. Posso farlo o devo venire con
te?” Pochi secondi dopo, Bill Murray – in un completo costume da clown,
tra l’altro – sbatte contro la roulotte con gli occhi fuori dalle
orbite e inizia a urlarmi contro e imprecare contro di me: “Vattene
là fuori! Che cazzo stai facendo? Muoviti! Muoviti!” E si è messo
dietro di me e mi ha urlato all’orecchio: “Muoviti! Muoviti più
veloce! Muoviti!” E siamo arrivati a quell’incrocio dove c’erano
centinaia di persone che lo guardavano, e lui continuava così
finché non ha detto “Stai lì”, indicando un segno sul marciapiede e
iniziando la ripresa. Parlarne in realtà, è ancora molto commovente
per me perché mi vergognavo così tanto, sai, pensavo di essere
qualcuno che voleva fare le cose per bene. Sai?”
Davis è solo una dei tanti attori
che hanno parlato del cattivo comportamento di Murray sul set. In
un podcast nel 2021, Lucy Liu
ha rivelato che Murray le ha rivolto insulti “imperdonabili
e inaccettabili” sul set di Charlie’s Angels,
che secondo quanto riferito ha portato a un lungo scontro tra i due
sul set del film del 2000. Bill Murray insiste sul fatto che lui e Liu da
allora hanno fatto pace, mentre la star di Kill
Bill ha detto che non ha rancore nei suoi confronti.
Netflix ha da sempre incentivato la produzione di
contenuti quali serie tv e film a sfondo teen: alcuni dei prodotti
più visti seguono proprio questo specifico modello, come ad esempio
Elite. Geek Girl è quindi un’altra delle tante
serie adolescenziali distribuite dalla piattaforma. Formata al
momento da una sola stagione di 10 episodi, ognuno da circa 30
minuti, la serie è tratta dall’omonimo romanzo per ragazzi della
scrittrice inglese Holly Smale. Nel
cast ritroviamo figure già parzialmente note nel panorama
cinematografico e specialmente nel mondo delle serie tv:
Emily Carey (Wonder Woman,
House of
the dragon) interpreta la protagonista Harriet Manners, mentre
Daisy Jelley (How
to have sex) è nel ruolo della modella Poppy
Hepple-Cartwright.
Geek girl: da secchiona a
modella
Harriet Manners, la geek o
secchiona della scuola, è una normale adolescente inglese: ha una
migliore amica, Nat, con cui va a scuola e sopporta le prese in
giro del gruppo di bulli popolari, è molto studiosa e curiosa, ma
anche poco sicura di se.
Una gita alla London Fashion Week
cambierà tutta la sua vita; nonostante le sue insicurezze e
il poco interesse per la moda, Harriet viene subito notata da
Willbur, una sorta di fata madrina per tutte le modelle. Dopo
anni di bullismo, la ragazza decide di cogliere
l’occasione per dare un cambiamento alla sua vita. Harriet riuscirà
il primo casting anche grazie al supporto del modello Nick Park,
con il quale si creerà un rapporto che andrà oltre l’amicizia.
Ma non tutto sembra essere sempre
perfetto anche per una modella: le difficoltà di mantenere il
rapporto di amicizia con Nat, il cui sogno era proprio di lavorare
nella moda, e l’invidia e gelosia di Poppy, modella e finta
fidanzata di Nick, renderanno la vita di Harriet tutt’altro che
semplice.
Il tema principale di Geek
girl è certamente il mondo della moda: questo viene
talvolta visto come un campo molto superficiale e dai tratti
tossici, per via della necessità di mantenere un fisico perfetto.
Molti di questi elementi però vengono poco trattati all’interno
della serie, lasciando totalmente offuscate le problematiche legate
al peso delle modelle ed ai possibili disturbi alimentari che ne
seguono. In Geek girl essere una modella è
rappresentato un po’ come essere una principessa: bellissimi
vestiti vistosi, tutte le attenzioni di sopra ed un affascinante
principe azzurro. La serie sarebbe potuta essere invece una buona
occasione per dare un quadro più veritiero sul mondo del fashion,
pur mantenendo un tono leggero e da serie teen.
La paura di essere diversi
Sii felice di essere un orso polare.
L’elemento più caratteristico del
personaggio di Harriet è proprio la sua insicurezza, la quale la
porta prima a credere di essere odiata da tutti e poi a voler
cambiare sé stessa nel diventare una modella. Harriet inizialmente
cerca di uniformarsi al resto dei suoi compagni, e solamente dopo
un importante confronto con Toby, il suo strambo vicino di
casa, comprenderà il valore della diversità.
La metafora utilizzata dai due è
quella di un orso polare in una foresta: per quanto sia forte e
maestoso, non riesce ad uniformarsi al meglio con il resto della
fauna. Ed infatti lo scopo non dovrebbe essere quello: bisogna
rispettare e celebrare la diversità e le piccole cose che rendono
ogni persona unica.
Trattandosi di una semplice serie
teen, Geek girl non si distingue esattamente nel
comparto tecnico- stilistico. Alcune riprese sembrano essere
abbastanza… cringe, simulando uno stato di suspense in
alcune scene parzialmente fuori luogo.
Il primo esempio si ritrova nel
quarto episodio: Harriet è al suo primo casting e viene aiutata da
Wilbur a imparare a camminare sui tacchi alti. In quel momento
tutto sembra fermarsi e le riprese si focalizzano solo sulla
protagonista e sul muro verso cui cammina, che sembra quasi
allargarsi, in un effetto simile a una lente d’ingrandimento. Il
secondo momento in cui alcune scelte tecniche sembrano essere poco
adatte si ritrova nell’ultimo episodio, nel momento in cui Harriet
viene invitata nuovamente a sfilare ma la paura la pervade. Per
rappresentare al meglio lo stato d’animo della protagonista si ha
un cambio momentaneo di colori, rendendoli più cupi e
idealmente più uniformi all’ansia di Harriet. E’ un cambiamento
così breve da risultare solo come strano all’occhio dello
spettatore e certamente superfluo.
Geek girl si
dimostra essere esattamente ciò che ci si aspettava: una serie
leggera e molto scorrevole, ma con alcuni difetti.
Nella Geek
Culture le icone pop sono sempre al centro
dell’attenzione, come accade a questa serie di opere d’arte molto
affascinanti create da NYCHOS, dove Spider-Man,
Darth Vader e gli altri incontrano l’anatomia.
Verrà presentato
al prossimo Taormina Film Festival Gebo e
l’ombra, l’ultimo film dell’instancabile maestro
Manoel de Oliveira, che torna a regalarci una
pellicola di spiccata sensibilità, incentrata sull’attuale tematica
della crisi e che mette in scena e denuncia la povertà nella sua
declinazione più universale.
Sinossi: Nella casa del
vecchio Gebo si ritrovano diversi amici per discutere del mondo, un
banchetto di quiete che potrebbe durare all’infinito. Il ritorno
inatteso di João, figlio di Gebo che ha smarrito la retta via,
sconvolge gli equilibri interni alla famiglia e provocherà serie
conseguenze.
Nel cast le splendide dive
Claudia Cardinale e Jeanne
Moreau, il brillante e severo Michael
Lonsdale, la musa deoliveriana Leonor
Silveira e il giovane nipote del regista Ricardo
Trepa.
Il film aprirà al Taormina Film Fest
la rassegna dedicata a Claudia Cardinale e sarà presentato in
versione originale sottotitolata sabato 14 giugno alle ore
20.00 presso il Palazzo dei
Congressi.
Nel 16° anniversario dell’uscita
dell’originale Gears of War,Netflix ha annunciato una partnership con
The Coalition per adattare il franchise di videogiochi di
successo in un film d’azione in live action. Il film sarà quindi
seguito da una serie animata per adulti con il servizio di
streaming che suggerisce che potrebbe presto diventare un
“potenziale inizio per più storie”.
La trilogia di
videogiochi Gears of War si concentra sul
conflitto tra l’umanità e gli ominidi rettili sotterranei
conosciuti come l’Orda delle Locuste nel mondo di Sera. Il primo
gioco di Gears of War è stato rilasciato il 7
novembre 2006 per Xbox 360. Seguiva il protagonista Marcus Fenix,
un soldato della Coalition of Ordered Governments, mentre guidava
un ultimo disperato sforzo per distruggere l’Orda di Locuste e
salvare l’umanità. I due sequel successivi hanno aggiunto una terza
entità al conflitto: i Lambent, mutanti semi-senzienti costituiti
da qualsiasi organismo vivente infettato da Imulsion.
Gears of War was released 16 years ago today
and to mark the occasion, Netflix has partnered with The Coalition
to adapt the @GearsofWar
video game saga into a live action feature film, followed by an
adult animated series — with the potential for more stories to
follow! pic.twitter.com/3zInFSnUu4
L’annuncio non è stato accompagnato
da dettagli specifici come chi dirigerà o reciterà nel progetto. La
star di Guardiani della Galassia,
Dave Bautista, una volta ha descritto Marcus Fenix come un
“ruolo da sogno”, quindi sarà interessante vedere se
Netflix esplorerà questa possibilità per un
potenziale casting. Non è inoltre chiaro se l’adattamento di
Netflix si atterrà strettamente ai videogiochi o
se esplorerà altri aspetti del conflitto tra l’umanità e l’Orda di
locuste e, forse, introdurrà nuovi personaggi nel mix. Il creatore
della serie Cliff Bleszinksi, che non è più coinvolto
nel franchise di videogiochi Gears of
War, ha avuto una risposta succinta all’annuncio.
Gears of
War è stato uno dei franchise di maggior
successo di Xbox. Attraverso le sue cinque voci principali e
diversi spin-off, il franchise di Gears of War ha
venduto più di 40 milioni di copie. Negli ultimi tempi Netflix
si è maggiormente orientato agli adattamenti di famosi franchise di
videogiochi. Il servizio di streaming ha pubblicato
adattamenti di Resident
Evil , Castlevania, Cuphead, League
of
Legends, Cyberpunk e The
Witcher, solo per citarne alcuni. Sebbene ci
siano stati più tentativi di portare Gears of War sul grande
schermo, Netflix potrebbe finalmente portare a compimento questa
volontà.
Il creatore di Gears of
War, Cliff
Bleszinski, ha rivelato se sarà coinvolto
nell’adattamento cinematografico del videogioco e cosa pensa
di Dave
Bautistache potrebbe recitare nel film per
interpretare il protagonista della vicenda videoludica, Marcus
Fenix. In un’intervista con ComingSoon, a
Bleszinski è stato chiesto se gli è stato chiesto di prendere parte
alla produzione del film. Ha rivelato che nessuno lo ha
contattato, ma che gli piacerebbe consultarlo e approva il popolare
fancasting di Dave Bautista nei panni di Marcus
Fenix.
“Assolutamente
no. Nessuno mi ha contattato ed è strano… Marcus è come
Bruce Willis in Die Hard: tutto ciò che tocca sembra
trasformarsi in schifezza. Dicevo in passato che non volevo
che un wrestler professionista interpretasse Marcus. Ma
Bautista è emerso dal circuito del wrestling professionistico, ma
ha mostrato la sua capacità di recitare in
Blade Runner 2049 e
Knock At the Cabin e
Guardians of the Galaxy. Ha letteralmente fatto quel cosplay:
indossa l’armatura che ha pubblicato sui social media e ha il mio
pieno sostegno poiché… la gente mi considera “il padre di
Gears”. Non mi piacerebbe altro che prendere in considerazione
la consulenza per il film”.
Cosa sappiamo sul film di Gears of
War?
Netflix attualmente prevede di adattare
Gears of War in un film live-action che sarà seguito da una serie
animata per adulti e potenzialmente da ulteriori progetti
successivi. La star dei Guardiani
della Galassia
Dave Bautista è
stato piuttosto
esplicito nel voler essere nel film
Gears of War, affermando che la parte del
personaggio principale Marcus Fenix è un “ruolo da
sogno”, anche se il mese scorso l’attore ha smentito
categoricamente qualsiasi coinvolgimento nel film e nel cast. Che
dire, non resta che aspettare ulteriori sviluppi!
Mentre si aspettano Tomb
Raider e The Division,
oltre all’adattamento di Assassin’s
Creed, anche il franchise di Gears of
War arriverà presto al cinema.
The Coalition
Studio è attualmente al lavoro sul lancio del quarto gioco
del franchise, ma ci sono grandi novità all’orizzonte. Il film è
stato annunciato dal boss dello studio, Rod
Fergusson, che ha dichiarato la presenza di un progetto in
sviluppo alla Universal. I produttori saranno
Scott Stuber e Dylan Clark e la
Bluegrass Films affiancherà la Universal nello
sviluppo del film.
Gears of
War è uno sparatutto in terza persona sviluppato da
Epic Games per la console Xbox 360. Il gioco utilizza la tecnologia
dell’Unreal Engine 3.0 ed è stato pubblicato da Microsoft Game
Studios: è uno dei giochi che supportano le librerie DirectX 10. In
Italia è stato distribuito per il 17 novembre 2006 (come nel resto
d’Europa eccetto che in Germania, dove la Microsoft Game Studios
non ha pubblicato il gioco dopo che gli è stato negato il rating).
Negli USA è stato distribuito il 7 novembre 2006 in negozi
selezionati, mentre è stato messo in vendita nei principali
rivenditori americani il 12 novembre 2006. È stata inoltre
pubblicata una “Limited Collector’s Edition”, che include un disco
con contenuti bonus ed un art book intitolato Bellezza distrutta
che spiega in dettaglio gran parte del retroscena della storia del
gioco.
Gears of
Warsi
incentra sui soldati della Squadra Delta che combattono per
salvare gli umani che abitano sul pianeta immaginario Sera da un
nemico implacabile sotterraneo conosciuto come L’Orda di Locuste.
Il giocatore assume il ruolo di Marcus Fenix, un ex detenuto e un
soldato dedito alla guerra. Nella modalità cooperativa, il secondo
giocatore gioca nel ruolo dell’amico di Fenix, anch’egli soldato,
Dominic Santiago (Dom). I due soldati si uniscono alla Squadra
Delta e si battono contro L’Orda Delle Locuste attraverso il corso
di una campagna di gioco basata sull’azione.
Il gioco ha guadagnato il successo
subito dopo la sua pubblicazione. Il 7 novembre 2006
Gears of War è diventato il gioco più
apprezzato sul servizio Xbox Live, scavalcando Halo 2, che era
rimasto incontrastato sin dal suo lancio nel novembre 2004. È stato
nominato “Gioco dell’Anno” da GameSpot. Al 19 gennaio 2007, dopo
sole dieci settimane dopo il suo debutto, sono state vendute oltre
tre milioni di copie del gioco.
Il regista Zack Snyder ha
rivelato il suo interesse nel realizzare un film su
Gears of War, ma il creatore originale ha
posto una condizione. I piani per un adattamento live-action del
popolarissimo franchise di videogiochi Gears of
War, il quale ha avuto inizio con il gioco originale del
2006, erano iniziati già nel 2007, quando New Line Cinema fu la
prima ad acquistare i diritti del gioco. Dopo essere passato per
più mani, Netflix è stato l’ultimo a puntare a
trasformare i videogiochi in un film, annunciando che lo
sceneggiatore di DuneJon
Spaihts avrebbe scritto la sceneggiatura all’inizio di
quest’anno.
Durante una recente intervista con
IGN, Snyder ha ora rivelato il
suo potenziale interesse a dirigere un film su Gears of
War o Halo, sebbene quest’ultimo abbia già avuto un
adattamento in una serie televisiva Paramount+. Dopo aver appreso questa notizia, il
creatore del gioco originale di Gears of War,
Cliff Bleszinski, si è rivolto a Twitter per
esprimere la sua approvazione, ma solo a condizione che
Dave Bautista interpreti il personaggio centrale
Marcus. Per fortuna, sembra non sia impossibile convincere Bautista
ad accettare il ruolo, avendo egli già espresso il suo interesse a
far parte del progetto.
Ecco invece quanto affermato da
Snyder: “Beh, ce ne sono molti [di videogiochi]. Voglio dire,
abbiamo parlato di un sacco di… Sai, Gears è sempre venuto fuori,
più o meno nel nostro tipo di cerchia. Quindi, ero un fan del
gioco, quindi, a pensarci bene, quello. Sono stato anche sempre
interessato al franchise di Halo… Ovviamente lo hanno già
realizzato, ma è stato qualcosa che ho sempre pensato potesse
essere incredibile“. Dato che Netflix sta ora lavorando al progetto e che Snyder ha
proprio con lo streamer un buon rapporto, per il quale ha già
realizzato Army of the Dead e
l’imminente Rebel Moon, è dunque
molto probabile che venga scelto proprio lui a dirigere Gears
of War.
Tra i dieci film in concorso l’opera
prima KITOBOY (The Whaler Boy) di
Philip Yuryev è il vincitore del GdA
Director’s Award 2020 nella diciassettesima edizione delle
Giornate degli Autori.
L’opera è stata premiata dalla
giuria presieduta dal regista israeliano Nadav
Lapid e composta dai giovani europei del progetto
27 Times Cinema, ventisette spettatori provenienti
ognuno da un diverso Paese dell’Unione Europea.
Tutte le riunioni di giuria sono
state moderate da Karel Och, direttore del
festival di Karlovy Vary, che ha condotto le discussioni
accompagnando Lapid e i suoi giovani colleghi a decretare il
vincitore.
Questa la motivazione con la quale
hanno sostenuto la scelta: “Il vincitore del GdA Director’s
Award è The Whaler Boy di Philipp Yuryev. Era uno dei tre
film selezionati, assieme a Residue di Merawi Gerima,
ritratto intimo e sperimentale della comunità black a
Washington DC, e Conference di Ivan I. Tverdovskiy,
analisi non convenzionale della paura e del dolore, ambientata in
Russia durante una cerimonia in commemorazione di un attacco
terroristico. La giuria ha ritenuto che The Whaler Boy di
Yuryev fosse la prova cinematografica migliore, combinando il
genere drammatico e quello comico, pur mantenendo una forte visione
estetica. Questa opera prima del regista è una storia di
“coming-of-age” che ritrae un mondo mai esplorato prima con tanta
precisione e sapienza filmica. La decisione di avvalersi di attori
non professionisti ha conferito maggiore autenticità e la giuria ha
ritenuto che questo film meritasse di essere premiato.”
Il GdA Director’s Award ha un valore di 20.000 euro: metà
destinata al regista, metà al venditore internazionale del film,
per aiutarne la circolazione.
Leshka vive in un villaggio
sperduto sullo Stretto di Bering che divide la Russia dagli
Stati Uniti, tra il circondario autonomo della Čukotka e
l’Alaska. È un adolescente ed è anche un cacciatore di balene,
come la maggior parte delle persone nel paese. Da poco, è possibile
accedere a Internet. L’unico momento di conforto per i ragazzi è
diventata una video chat erotica che si interrompe continuamente.
Il buffering, comunque, non impedisce di osservare giovani donne
che vivono a migliaia di chilometri di distanza. Per tutti sembra
essere poco più che un passatempo divertente, per Leshka invece si
trasforma in una cosa seria quando si imbatte in una ragazza che
gli cambia la vita. Al mattino presto, Leshka ruba un motoscafo, un
binocolo e un arpione, e parte. Si prospetta un viaggio folle.
Arriverà in Alaska?
Senza alcuna esperienza
cinematografica, Philipp Yuryev (Mosca,
1990) è stato ammesso all’Università Statale Russa di
Cinematografia. Con il suo primo cortometraggio realizzato durante
gli studi, Utro drugimi glazami, si è aggiudicato
numerosi premi internazionali. Eguale successo ha ottenuto
con Vidoizmenennyy landshaft. Il suo film di
diploma, Pesnya mekhanicheskoy ryby, è stato
selezionato al Sundance e al Festival di
Clermont-Ferrand. Kitoboy è la sua opera
prima.
“L’idea di questo film mi è
venuta durante un viaggio nell’estremo nord della Russia,
ricorda il regista, “Arrivati in un piccolo villaggio di
pescatori, notammo che le donne più giovani erano partite per
frequentare le scuole estive in città. Quell’esodo fu una vera
tragedia per i ragazzi locali che dovettero trascorrere tre lunghi
mesi da soli. Di fatto, circondati da una tundra senza fine, quei
giovani furono totalmente abbandonati dalle donne, anche perché le
ragazze del villaggio più vicino non potevano spostarsi per una
semplice visita. La connessione alla Rete era scadente. L’unico
modo per osservare delle ragazze era una video chat erotica che
peraltro si interrompeva spesso. È stato proprio in quel momento
che ho scritto la prima versione di questa storia. Ho deciso di
trasferire la storia a Čukotka, in un piccolo villaggio popolato da
cacciatori di balene. Il protagonista, Leshka, sperimenta i tipici
problemi adolescenziali legati alla solitudine, il desiderio di
trovare l’amore e il sentirsi incompreso dai suoi amici. Sono
proprio esperienze del genere a rendere universale questa
storia.”
La giuria, presieduta dalla
regista Joanna Hogg, coordinata
da Karel Och, direttore del festival di
Karlovy Vary, sostenuta da Europa
Cinemas e Cineuropa e
composta da David Bakum (Germania), Victor Courgeon (Francia),
Maarja Hindoalla (Estonia), Dimosthenis Kontes (Grecia), Amalia
Mititelu (Romania), Saulė Savanevičiūtė (Lituania), Esmée van Loon
(Paesi Bassi), Gregor Valentovic (Slovacchia), Isabella Weber
(Italia) e Chris Zahariev (Bulgaria) – tutti ex partecipanti al
progetto “27 Times Cinema”, inaugurato nel 2010 con il Parlamento
Europeo – ha decretato il vincitore del GdA Director’s
Award. L’annuncio si è svolto nel corso della tradizionale
riunione plenaria trasmessa in streaming sulla pagina Facebook e il
canale YouTube delle Giornate degli Autori. Il GdA Director’s Award
ha un valore di 20.000 euro: metà destinata al regista, metà al
venditore internazionale del film, per aiutarne la
circolazione.
Manas di Marianna Brennand vince il GdA Director’s Award
2014
La motivazione: “È un grande
onore annunciare il film vincitore del GdA Award 2024. In questi
giorni abbiamo discusso con grande passione di 10 film che
esplorano universi cinematografici molto diversi tra loro,
emozionandoci e sorprendendoci, e vorremmo ringraziare le Giornate
degli Autori per la selezione proposta. Un film in particolare ci
ha regalato un’incredibile esperienza condivisa. Manas
è una finestra sul mondo capace, grazie a un’infinita cura per
il dettaglio, di immergere lo spettatore in un viaggio immersivo e
trasformativo. Manas ci ha conquistato con la cura e
l’attenzione con cui mette in scena un tema delicato e difficile
come quello dell’abuso, sia in ambito domestico che in contesti più
sistematici. Con questo racconto preciso e culturalmente specifico
in cui abbiamo esplorato l’isola di Marajó, la regista ha ritratto
qualcosa di profondamente universale. Questo film si è distinto dal
programma per la sua maestria, le brillanti interpretazioni e il
forte messaggio che crediamo risuonerà con gli spettatori di tutto
il mondo, sensibilizzando e chiedendo un cambiamento. Grazie a
Marianna Brennand per aver reso visibili queste storie e grazie
alle Giornate degli Autori per averle portate alla
nostra attenzione”.
Isola di Marajó, foresta amazzonica.
Marcielle (Tielle) vive con i genitori e tre fratelli. Condizionata
dalle parole della madre, venera la sorella maggiore pensando sia
fuggita da quella vita squallida trovandosi un «brav’uomo» su una
delle chiatte che solcano la zona. Man mano, però, Tielle si
scontra con la realtà e comprende di essere intrappolata tra due
ambienti violenti. Preoccupata per la sorellina e per il futuro
desolante che le attende, decide di affrontare il sistema che
opprime la sua famiglia e le donne della comunità.
“Durante una ricerca per un
documentario da girare nei villaggi della foresta amazzonica, ho
incontrato donne vittime di traumi indicibili fin dalla più tenera
età. Avevano subito abusi sessuali all’interno delle loro case,
oltre a essere sfruttate sessualmente su chiatte commerciali,
praticamente, senza alcuna possibilità di fuga. Purtroppo, la
maggior parte di noi donne ha una storia di abuso sessuale, morale
o psicologico, che ha lasciato cicatrici profonde. Il Me Too e
altri movimenti per i diritti delle donne ci hanno incoraggiato e
permesso di rompere il silenzio e di denunciare gli abusatori in
tutto il mondo. Ma che dire di queste donne invisibili di cui non
conosciamo nemmeno l’esistenza? Con Manas voglio dare voce a loro
che altrimenti non sarebbero mai state ascoltate, onorando le
storie che hanno condiviso con me. Vedo il cinema come un veicolo
efficace per la trasformazione sociale e politica e spero che Manas
sia in grado di mobilitare gli spettatori rompendo l’enorme tabù
che circonda questa difficile realtà che riguarda noi tutte”.
(Marianna Brennand)
Marianna Brennand,
dopo essersi laureata in cinema alla UCSB, è tornata in Brasile per
realizzare un documentario sul suo prozio Francisco, un
artista riconosciuto a livello mondiale per i suoi
lavori in ceramica. Puntando su un approccio narrativo poetico
basato sui diari del suo personaggio, Francisco
Brennand è stato presentato in anteprima nel 2012 e ha
vinto i premi per il miglior documentario brasiliano e per il
miglior film brasiliano al Festival di São Paulo. Nel 2007 aveva
diretto un altro documentario, O Coco, a Roda, o Pnêu e o
Farol, sulla ricca tradizione musicale del «coco de roda»
a Olinda, città nello Stato del
Pernambuco. Manas segna il suo debutto alla
regia di un lungometraggio ed è il risultato di una ricerca
decennale sul tema complesso e delicato dell’abuso e dello
sfruttamento sessuale di bambine e adolescenti sull’isola di
Marajó, nella foresta amazzonica.