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Gemma Arterton: 10 cose che non sai sull’attrice

Gemma Arterton: 10 cose che non sai sull’attrice

Celebre per la sua partecipazione a noti film d’azione o d’avventura, l’attrice Gemma Arterton ha negli anni costruito una carriera degna d’attenzione, arrivando a partecipare con celebri attori e registi. Grazie ai suoi ruoli, l’attrice ha inoltre avuto modo di provare la propria versatilità, ottenendo lodi da critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Gemma Arterton.

Gemma Arterton: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema con il film St. Trinian’s (2007), per poi recitare in RocknRolla (2008) e Quantum of Solace (2008), con cui ottiene maggior popolarità. Successivamente prende parte a I Love Radio Rock (2009), La scomparsa di Alice Creed (2009), St. Trinian’s 2 – La leggenda del tesoro segreto (2009), Scontro tra titani (2010), Prince of Persia – Le sabbie del tempo (2010), Tamara Drewe – Tradimenti all’inglese (2010), Una canzone per Marion (2012), Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe (2013), dove recita accanto all’attore Jeremy Renner, Runner, Runner (2013), The Voices (2014), Gemma Bovery (2014), L’ora più bella (2016), The Escape (2017), Vita & Virginia (2018),  e The King’s Man – Le origini (2020).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attrice ha preso parte a diverse produzioni televisive, come il film Capturing Mary (2007), e alle miniserie TV Il romanzo di Amanda (2008) e Tess dei d’Urbeville (2008). Nel 2014 prende invece parte ad un episodio della serie Inside No. 9.

3. Ha ricoperto il ruolo di produttrice. La Arterton, oltre ad essere attrice, ha ricoperto il ruolo di produttrice per i film The Escape e Vita & Virginia, da lei anche interpretati.

Gemma Arterton non è su Instagram

4. Non è presente sul social network. L’attrice ha confermato di non possedere un account su Instagram, preferendo non attirare sulla propria vita privata i riflettori che tali piattaforme portano con sé. Esiste tuttavia una fan page italiana dedicata all’attrice, seguita da 26,4 mila persone. All’interno di questa è possibile trovare le principali novità riguardo l’attrice, nonché numerose foto su di lei.

Gemma Arterton: le sue mani

5. Soffriva di un’anomalia genetica. Al momento della sua nascita l’attrice era affetta da polidattilia ad entrambe le mani. Questa è un’anomalia genetica che presenta un eccesso di dita rispetto alla normale conformazione. Tramite un’operazione svoltasi subito dopo la nascita dell’attrice, tuttavia, le dita in più sono state rimosse.

Gemma Arterton: la sua vita sentimentale

6. Ha avuto diverse relazioni. Pur se particolarmente riservata riguardo la propria vita privata, è noto che l’attrice ha avuto una relazione tra il 2007 e il 2008 con l’animatore John Nolan. Ha poi avuto una breve relazione con lo stuntman Eduardo Ivan Munoz, conosciuto sul set di Prince of Persia – Le sabbie del tempo.

7. È stata sposata. Nel luglio del 2009 l’attrice annuncia il suo fidanzamento con il consulente di moda Stefano Catelli. I due si sono in seguito sposati nel giugno del 2010. Tuttavia la coppia ha annunciato soltanto tre anni dopo la separazione, ufficializzando il divorzio nel 2015.

Gemma Arterton: il suo 2019

8. Ha recitato in diversi film. Il 2019 è stato un anno particolarmente ricco per l’attrice, che ha preso parte a diversi lungometraggi come Murder Mystery e My Zoe. Ha inoltre preso parte al doppiaggio del film starDog and TurboCat. Ha inoltre ricoperto un ruolo da protagonista nella serie Black Narcissus, in arrivo nel corso del 2020.

9. Reciterà in un atteso prequel. Nel 2020 l’attrice avrà un ruolo di rilievo nel film The King’s Man – Le origini, prequel dei film con Colin Firth. Qui l’attrice ricoprirà il ruolo di Polly, all’interno di una storia che ripercorre le origini del noto gruppo spionistico.

Gemma Arterton: età e altezza

10. Gemma Arterton è nata a Gravesend, in Inghilterra, il 2 febbraio 1986. L’attrice è alta 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Gemma Arterton scritturata per una storia di Nolan

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Gemma Arterton sarà presto protagonista di The Keys to the Street, thriller basato su uno script di Christopher Nolan a lungo rimasto nel cassetto. Mentre uscirà questa settimana in Inghilterra Tamara Drewe, la nuova commedia con Gemma Arterton in cui l’attrice, stando ai commenti della critica, offre un’ottima performance come protagonista, ma nel frattempo si è già procurata alcuni nuovi ruoli alquanto interessanti.

Gemma Arterton nella nuova clip di Byzantium

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Ecco una nuova clip di Byzantium, film che vede protagonista la sensuale Gemma Arterton (Hansel e Gretel Cacciatori di Streghe) alle prese con una storia di vampiri e diretta dal regista Neil Jordan, che dopo Intervista col Vampiro sembra aver sviluppato una particolare affezione verso i maledetti figli del Demonio.

Ecco la clip:

Protagonisti del film insieme a  sono  .

Trama: Due giovani donne arrivano in una cittadina britannica presentandosi con nomi falsi e senza dichiarare la loro vera età. Il rapporto tra loro non è chiaro. Sono sorelle come dicono? Oppure madre e figlia? La più grande, Claire, lavora in un pub. La più giovane, Eleanor, va a scuola.

byzantiumDurante un corso di teatro a scuola, Eleanor confessa di avere più di duecento anni e di essere sopravvissuta così a lungo, bevendo sangue. I suoi compagni pensano sia pazza. Il suo nuovo amico Frank, invece, decide di ascoltare le sue confessioni: perché mai qualcuno desidererebbe essere un non-morto?

La ragazza comincia a scrivere la storia della sua vita come se fosse uno spettacolo teatrale. Lì si descrive come un’orfana cresciuta in un istituto privato, rivelando anche che Claire era una prostituta nella Londra del diciannovesimo secolo. La situazione precipita, e la gente comincia a sparire. Eleanor e Claire sono davvero vampire o semplicemente donne in fuga da grandi problemi?

Gemma Arterton nel trailer dello zombie movie Girl With All the Gifts

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Gemma Arterton è la protagonista del trailer di Girl With All the Gifts, l’atipico zombie movie diretto da Colm McCarthy (Peaky Blinders) in cui recita al fianco di Sennia Nanua, Glenn Close e Paddy Considine.

Il film arriverà nei cinema britannici a partire dal 23 settembre. Ecco il trailer:

La storia del film è ambientata in un futuro in cui l’umanità è stata decimata da una specie di fungo che trasforma le persone in creature assetate di carne umana. Solo un piccolo gruppo di bambini pare essere immune agli effetti di questo fungo e, pertanto, viene studiato e sottoposto a esperimenti all’interno di una base militare situata nella campagna inglese.Girl With All the Gifts gemma arterton

Gemma Arterton nel poster italiano di Gemma Bovery

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Ecco il poster italiano di Gemma Bovery, il film di Anne Fontaine con protagonista la bella Gemma Arterton, presentato in anteprima e in apertura all’ultimo Festival di Torino. Il film uscirà in Italia il prossimo 29 gennaio 2015. Di seguito il poster:

G

 

Da sette anni Martin Joubert ha lasciato Parigi per la provincia dove è convinto di aver trovato equilibrio e tranquillità. Panettiere nella panetteria paterna, Martin ha una grande passione per la letteratura, Gustave Flaubert su tutti. Sereno fino alla noia, Martin impasta e ascolta France Culture, che ‘legge’ “Madame Bovary”, il suo romanzo preferito. Tra il pane sfornato e una pagina sfogliata, il panettiere bobo ancora non sa che la vita può avere più fantasia della finzione. Di fatto, una coppia di inglesi si trasferisce in Normandia nella casa adiacente alla sua, lei si chiama Gemma Bovery, lui Charles Bovery. Sorpreso ed eccitato da quella coincidenza, Martin diventa assiduo frequentatore dei coniugi ma soprattutto fanatico ammiratore di Gemma che, bella e insoddisfatta, incarna l’eroina dei suoi sogni. Deciso a sapere di più di quella creatura precipitata dalle pagine di Flaubert, Martin ne spierà ogni respiro, disponendone il destino.

Gemma Arterton in Runner Runner

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Gemma Arterton in Runner Runner

Gemma Arterton nel thriller di Brad Furman. Gemma Arterton, già vista in Prince of Persia e Tamara Drewe e a breve nei panni di Gretel in Hansel e Gretel, interpreterà la ragazza del personaggio di Justin Timberlake nel film Runner Runner.

La pellicola si incentrerà sulla storia di un giovane che diventa braccio destro di un boss delle scommesse on-line, interpretato da Ben Affleck. Le riprese cominceranno alla fine di giugno presso Puerto Rico.

Gemma Arterton in Absolutely Nothing

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Gemma Arterton in Absolutely Nothing

Abolsutely Nothing, progetto messo in cantiere dai Monthy Python da ormai un paio d’anni, sembra aver decisamente accelerato i propri tempi di realizzazione, con la scelta dei protagonisti: dopo Benedict Cumberbatch, entra a far parte della partita Gemma Arteton.

Il film sarà diretto da Terry Jones, regista che ha già lavorato coi Monthy Pyrhon in MontyPython e il Sacro Graal e Brian di Nazareth, e vedrà la partecipazione di Terry Gilliam, John CleeseMichael Palin, assieme a Robin Williams. Il film prenderà le mosse da una sceneggiatura firmata dallo stesso Jones e Gavin Scott, sviluppata nel corso degli ultimi 20 anni.

Nel film un gruppo di alieni (con le voci di Jones, Terry Gilliam, John Cleese e Michael Palin) dare a un essere umano il potere di fare tutto ciò che vuole, per il solo gusto di vedere come va a finire: ovviamente il tutto prenderà una piega assolutamente folle, mentre un cane parlante (con la voce di Robin Williams) sarà l’unico a capire cosa realmente stia succedendo. Il film sarà girato nel 2013.

Fonte: Empire

Gemma Arterton e Saoirse Ronan per Neil Jordan

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Gemma Arterton e Saoirse Ronan per Neil Jordan

Neil Jordan dopo Ondine, si appresta ad iniziare il suo prossimo film che è già in fase di casting.  Giunge notizia infatti che Saoirse Ronan e Gemma Arterton saranno le protagoniste

Gemma Arterton con Jeremy Renner in Hansel e Gretel

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Gemma Arterton potrebbe aver deluso i produttori della bella Tamara Drewe che al botteghino non è andata benissimo, tuttavia questi non si arrendono a voler portare avanti la carriera della bella Gemma Arterton che pare farà parte insieme a Jeremy Renner del film della Paramount  di Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe.

Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe è un sequel della fiaba dei Fratelli Grimm in cui si immagina un futuro per i due fratelli che sono diventati ormai cacciatori di streghe, traumatizzati dall’incontro con la strega cannibale durante la loro infanzia. Ovviamente, Renner e Arterton interpreteranno i due fratelli da grandi. Secondo Heat Vision, la Arterton ha battuto al casting Diane Kruger, Eva Green e Noomi Rapace.

Le riprese dovrebbero iniziare il 7 marzo a Berlino.

Fonte:hitfix.com

 

Gemma Artenton torna al cinema in Wright Girls

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Gemma Arterton, che abbiamo conosciuto grazie al suo ruolo di bond girl e alle sue performance nei film d’azione Scontro tra Titani e Prince of Persia torna al cinema in Wright Girls,

Gemini Man: Will Smith annuncia l’inizio delle riprese – video

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Sono ufficialmente iniziate le riprese di Gemini Man, il nuovo film di Ang Lee che vedrà protagonista Will Smith. Proprio l’attore nelle ultime ore ha pubblicato un video sul suo profilo Instagram che annunciava il primo giorno di set per la produzione.

Potete vedere la clip qui sotto.

Il progetto di Gemini Man è più volte rimbalzato sulle scrivanie dei produttori a Hollywood dal 1997, un periodo di tempo in cui si sono alternati nomi come David Benioff e Andrew Niccol per la stesura della sceneggiatura e lo sviluppo dell’eventuale adattamento.

Ang Lee, reduce da Billy Lynn – Un giorno da eroe, dirigerà questo thriller fantascientifico ambientato nel futuro e scritto da Stephen J. Rivele e Christopher Wilkinson, (Ali). In Gemini Man Will Smith sarà Henry Brogan, un assassino d’élite che viene improvvisamente preso di mira e perseguitato da un misterioso giovane agente in grado di predire ogni sua mossa.

Will Smith e Tom Holland nel cast di Spies in Disguise

Gemini Man: tutte le curiosità sul film con Will Smith

Gemini Man: tutte le curiosità sul film con Will Smith

Il film Gemini Man (qui la recensione) è uno di quei progetti per cui si è dovuta attendere la giusta tecnologia prima di poterli realizzare. Ideato nel 1997 da Darren Lemke, esso si basa infatti su un concept tanto semplice quanto ambizioso, ovvero lo scontro tra un letale assassino e una sua versione più giovane, con l’intenzione però di far concretamente interpretare ad un unico interprete entrambi i ruoli. Dopo anni di tentativi, il progetto ha finalmente preso vita grazie all’interesse del produttore Jerry Bruckheimer, re Mida del cinema di azione e fantascienza, che affida la regia al premio Oscar Ang Lee.

Il regista taiwanese, distintosi per film come La tigre e il dragone, I segreti di Brokeback Mountain e Vita di Pi, si è infatti dimostrato negli ultimi anni molto interessato al confronto con le novità tecnologiche, sperimentando anche diversi formati. Per Gemini Man, infatti, ha deciso di ricorrere al 4K 3D a 120 fotogrammi al secondo (cinque volte più veloce dello standard di 24 fotogrammi), cosa che fornisce non solo una maggiore risoluzione delle immagini ma anche una loro maggiore fluidità sullo schermo. Una scelta, quella del regista, che ha presentato non pochi problemi, considerando che al momento dell’uscita del film negli Stati Uniti non vi erano sale capaci di proiettarlo in tale formato.

A prescindere dal suo formato, Gemini Man si è però dimostrato essere un solido film d’azione, capace di stupire con diverse sequenze di grande impatto ma anche solo per la doppia presenza di Will Smith, attore protagonista qui impegnato nei due ruoli poc’anzi citati. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e agli effetti speciali utilizzati. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Gemini Man

Protagonista del film è Henry Brogan, un assassino professionista ormai in là con gli anni che ha trascorso la sua vita a uccidere bersagli per conto di un’organizzazione criminale. Dopo essersi guadagnato la fiducia e il rispetto dei suoi superiori e aver portato a termine una innumerevole quantità di compiti mortali, Henry decide che è giunto il momento di ritirarsi dalla malavita e porre fine alla sua carriera. Il suo capo, tuttavia, non ha alcuna intenzione di lasciar andare un elemento così prezioso per i suoi affari. Ma dopo che Henry si rifiuta di lavorare ancora per lui, allo spietato leader non rimane altra scelta che attuare un piano al limite del possibile.

Si serve infatti del DNA di Henry per creare un suo clone più giovane di 25 anni a cui viene affidato come primo compito quello di distruggere Brogan. Divenuto ormai bersaglio di un sé stesso con le sue medesime abilità, che anticipa ogni sua mossa e che ha dalla sua il vantaggio della giovinezza, l’ex assassino, aiutato dall’agente governativo Danny Zakarweski, si vede dunque costretto ad intraprendere un’ultima lotta senza esclusione di colpi contro il suo duplicato, nel tentativo di salvare la propria pelle ma anche quella del proprio clone, prima che si distruggano a vicenda.

Gemini Man Will Smith Mary Elizabeth Winstead

Il cast di Gemini Man e gli effetti speciali

Nel corso degli anni, vari attori sono stati associati al ruolo da protagonista, tra i quali Harrison Ford, Chris O’Donnell, Mel Gibson, Jon Voight, Nicolas CageJohnny Depp, Clint Eastwood (inizialmente considerato anche per la regia) e Sean Connery. Il ruolo di Henry Brogan e del suo clone, infine, è stato assegnato a Will Smith. Per realizzare la versione più giovane dell’attore, Paramount ha collaborato con WETA, la compagnia di effetti speciali co-fondata da Peter Jackson e vincitrice di cinque Premi Oscar. Per realizzare l’avatar di Junior sono dunque state analizzati i tratti facciali ed espressivi di Smith da giovane; a tale scopo sono stati utilissimi i molteplici episodi di Willy, il principe di Bel-Air.

Si tratta di un processo molto simile a quello utiliizzato da Martin Scorsese per il film The Irishman, uscito nelle sale lo stesso anno di Gemini Man. Inoltre, per rendere più credibile il clone più giovane interpretato da Will Smith, il regista Lee ha chiesto all’attore di recitare in modo meno accurato, così da mettere in scena una versione più acerba del personaggio e differenziarlo da quello adulto. Accanto a Smith, nel ruolo dell’agente Zakarweski vi è l’attrice Mary Elizabeth Winstead, mentre Benedict Wong è Il Barone. Clive Owen, infine, interpreta Clayton “Clay” Verris, ovvero lo spietato direttore della compagnia militare privata GEMINI.

Le location di Gemini Man: ecco dove è stato girato il film

Le prime scene del film si svolgono in Belgio, e più precisamente all’interno della stazione di Liège-Guillemins, della cittadina di Liegi. Successivamente ci si sposta a Cartagena, antica città colombiana, dove avvengono la maggior parte delle scene, in particolare quelle che vedono Will Smith impegnato negli inseguimenti con il suo clone. Un’altra affascinante location è Budapest, città dell’Ungheria, di cui nel film si possono ammirare i Bagni termali Széchenyi, che sorgono all’interno del parco Városliget, e il castello di Vajdahunyad. Infine, alcune sequenze del film sono state girate a Glennville, in Georgia, Stati Uniti.

Il trailer di Gemini Man e dove vedere il film in streaming

È possibile fruire di Gemini Man grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 13 febbraio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Gemini Man: trailer italiano del film con Will Smith

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Gemini Man: trailer italiano del film con Will Smith

Ecco il trailer italiano di Gemini Man, il nuovo film con Will Smith diretto da Ang Lee e in arrivo nei cinema il prossimo 10 ottobre, distribuito da 20th Century Fox.

Il film sarà nelle sale dal 10 ottobre distribuito da 20th Century Fox e sono 5 le cose che dovete assolutamente sapere.

1.  Will Smith come non lo avete mai visto.
Al quadrato. Gemini Man porta sul grande schermo due Will Smith, l’attore interpreta sia un killer di 51 anni sia un ragazzo 23 anni che tenta di ucciderlo. Il se  stesso più giovane è un essere umano realizzato completamente in digitale, così sofisticato che la coppia è in grado di combattere corpo a corpo senza soluzione di continuità sullo schermo, in una sorprendente  doppia performance. “Stai guardando Will che guarda il se stesso, 30  anni più giovane”, afferma il produttore Jerry Bruckheimer. “È  un’esperienza fenomenale per il pubblico”.

2.  Quando Junior piange, sono le lacrime di Will Smith
“Non  si tratta di invecchiamento né di sostituzione del viso: Junior è una creazione completamente digitale, basata al 100% sull’acquisizione delle  prestazioni fisiche di Will Smith”, afferma il supervisore di VFX Bill  Westenhofer. Ogni lacrima che versa, ogni pugno che sferra, tutto ciò  che vedi è puro Will Smith. “Quando l’ho visto per la prima volta”,  afferma l’attore sulla sua doppia interpretazione rivoluzionaria: “è stato strano. Ero io. Stavo guardando la versione perfetta di me di 23 anni, come se qualcuno avesse eliminato tutti i difetti. È sorprendente  dal punto di vista cinematografico. Questo cambierà il modo in cui vengono realizzati i film e come i film sono visti”.

3.  Tieniti pronto per la ‘Bike-Fu’
“Questa  è un’altra dimensione, qualcosa che non abbiamo mai sperimentato  prima”, afferma Ang Lee riguardo questa avanguardistica e coinvolgente esperienza del pubblico. Il regista ha pienamente abbracciato la  possibilità di un’azione senza precedenti, usando il termine “Bike-Fu”  per descrivere uno spettacolare inseguimento in motocicletta a Cartagena in cui assistiamo ad un duello in cui Will Smith usa le moto come vere e proprie armi. “Ang sta facendo un salto in avanti che nessun altro regista ha mai provato a fare”, afferma Jerry Bruckheimer sul visionario premio Oscar. “È strepitoso”, aggiunge Smith.

4.  Sentiti parte dell’azione
Gemini Man è anche un’esperienza visiva 3D davvero al di fuori di tutto ciò che il pubblico ha visto sul grande schermo finora. Il film d’azione  definitivo, realizzato da due grandi nomi sinonimo, per eccellenza, di  spettacolarità – Jerry Bruckheimer (Top Gun, Pirati dei Caraibi) e  Skydance di David Ellison (Mission: Impossible, The Terminator Dark  Fate) – è stato girato in maniera rivoluzionaria: 120 fotogrammi al secondo, in 4K 3D. “Suona complicato, sicuramente”, afferma il  supervisore di VFX Bill Westenhofer. “Ma ciò che significa è semplice:  il pubblico è lanciato proprio nel mezzo dell’azione, lì sulla scena con  gli attori stessi”.

5.  Azione senza artificialità
L’uso del trucco tradizionale sul set era impossibile, con telecamere così  potenti da poter capire come reagivano i vasi sanguigni nei volti degli  attori. Quindi, il reparto trucco ha sviluppato una nuova “traslucenza,”  per catturare le sottigliezze nelle prestazioni. Sia per Ang Lee che  per Will Smith, in questa collaborazione per spingersi insieme sempre oltre ogni limite, i risultati furono sorprendenti. “Non avrei potuto  interpretare Junior a 23 anni”, dice Smith, “ma ora sono in grado di  farlo grazie a tutte le esperienze che ho collezionato finora”. O, come  aggiunge Ang Lee, “ho trovato un nuovo Will Smith”-

Gemini Man, il poster

Gemini Man, una featurette dal film

Gemini Man: la spiegazione del finale del film con Will Smith

Gemini Man: la spiegazione del finale del film con Will Smith

Il finale di Gemini Man (qui la recensione) spreca l’accattivante premessa del film per il fatto di essere così radicato negli anni Novanta. L’ultimo film di Ang Lee, un action-thriller prodotto da Jerry Bruckheimer – storico collaboratore di Michael Bay – vede Will Smith combattere contro… Will Smith. L’attore interpreta Henry Brogen, un esperto tiratore scelto i cui piani di pensionamento vengono rovinati quando viene a conoscenza di informazioni riservate diventando un obiettivo da eliminare. Per farlo, viene assoldato un suo clone di 25 anni più giovane.

Gran parte del clamore per Gemini Man si è concentrato sull’aspetto tecnologico. Il più immediato è il Will Smith dell’era Fresh Prince, ottenuto non con il consueto de-invecchiamento della Marvel, ma con una creazione totalmente digitale realizzata tramite motion capture. Spingendosi oltre, Lee ha cercato di alterare l’esperienza di visione cinematografica, girando il film per essere visto in 3D ad alta frequenza di fotogrammi. Il successo di tutti questi effetti è misto, ma è innegabile che sia il fulcro dell’interesse attorno al film.

Tuttavia, nonostante l’aspetto tecnologico, Gemini Man è ancora un film narrativo. In effetti, molti probabilmente lo vedranno nel formato standard 2D, sia al cinema che a casa. Ed è proprio qui che tutto inciampa. L’idea di un assassino braccato dal sé stesso più giovane è stata proposta per la prima volta da Darren Lemke nel 1997, con praticamente tutti i protagonisti degli ultimi 20 anni – da Mel GibsonHarrison Ford, da Tom CruiseBrad Pitt – collegati in un modo o nell’altro. La versione definitiva è stata adattata da David Benioff e Billy Ray, ma rimane comunque molto fedele al suo nucleo. E questo è il problema.

Gemini Man will smith
Foto di Photo Credit: Ben Rothstein/Ben Rothstein – © 2019 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

La spiegazione del finale di Gemini Man

La trama di Gemini Man ha qualcosa di molto elementare fin dall’inizio. Il tropo del pensionamento è ben collaudato e i ripetuti stacchi sulle tute governative che tramano la morte di Brogen mantengono il pubblico un passo avanti rispetto al personaggio principale. La rivelazione del giovane Henry – che è già il punto cruciale del marketing – è meno un colpo di scena e più un’inevitabilità, con un accenno durante una scena di combattimento a Cartagena, in Colombia, che viene sminuito da Danny (Mary Elizabeth Winstead) che lo dice apertamente prima della grande rivelazione, il tutto prima che Junior (il nome del clone) venga stabilito correttamente.

Nell’atto finale di Gemini Man, Junior scopre che il suo cattivo “padre” Clay (Clive Owen) è, beh, un cattivo e si unisce così a Henry e Danny in un ambiguo tentativo di fuga. Vengono bloccati in una città deserta dalle truppe speculative, ma riescono a combatterle prima di affrontare un terzo clone di Will Smith (in questa versione senza emozioni e iperfocalizzata). Clay spiega loro il suo piano di avere un esercito di giovani Henry Brogen a cui è stato fatto il lavaggio del cervello e che combattono in prima linea in tutto il mondo, e Junior è il suo progetto perverso. Henry impedisce però a Junior di uccidere il padre, compiendo lui stesso l’azione, e tutti tornano alla realtà: Henry va in pensione, Junior va al college, Danny resta nei paraggi. E… tutto qui.

Il film spreca il suo finale

La storia di Gemini Man è aggressivamente pedestre. Porta gli eroi dalla Georgia alla Colombia, all’Ungheria e di nuovo alla Georgia, tutti luoghi piacevoli ma difficilmente i più dinamici o diversificati per un progetto di tale portata visiva. Come già detto, la gestione del colpo di scena di Junior lo priva del giusto impatto, e il conflitto tra lui e Henry si risolve rapidamente per un team-up nel terzo atto. Si può sostenere che una storia semplicistica sia una scelta intelligente per servire meglio un film basato sulla tecnologia, come il racconto ecologico di Avatar che si rifaceva a storie come quella di Pocahontas per concentrarsi meglio sull’uso della CGI e del 3D da parte di James Cameron. Ma con quel successo da 2 miliardi di dollari, c’è stato comunque uno sforzo concertato per creare personaggi e mondi forti.

gemini man
Foto di Photo Credit: Ben Rothstein/Ben Rothstein – © 2019 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Ciò che risalta in Gemini Man, soprattutto nel finale, è quanto potenziale sia stato sprecato. Il fatto che Clay abbia clonato in segreto diversi Henry Brogen e li abbia messi a disposizione come esercito privato avrebbe potuto essere un colpo di scena sconvolgente, ma nel film stesso è giocato troppo alla rinfusa: una rapida rimozione della maschera lascia spazio a un monologo del cattivo che esclude rapidamente che il gruppo esista davvero. Non essere interessati alla premessa di fantascienza è già abbastanza, ma renderle omaggio a parole prima di tradirla è come perdere un’opportunità.

C’è un particolare colpo di scena che viene organizzato più volte, ma che non si realizza mai. Danny è un enigma, che reagisce in modo scomposto quando le viene chiesto come reagirebbe all’incontro con il suo vecchio sé e afferma con decisione“quando dirigerò la DIA…”. Ci sono abbastanza basi per far sì che lei sia il clone originale di Gemini del capo della DIA, ma non se ne fa nulla. Forse è solo un prodotto della visione del film con occhi moderni, dove ogni blockbuster ha un colpo di scena importante. Ma anche se fosse, questo serve solo a sottolineare il vero problema di Gemini Man.

Gemini Man è in ritardo di due decenni

Gemini Man ha dunque un problema nel creare una storia, dei personaggi o un mondo coinvolgenti, e ciò si riconduce alla sceneggiatura. O, più direttamente, a quando la sceneggiatura è stata scritta. Negli ultimi dieci, ciò che ci si aspetta dalla fantascienza contemporanea è cambiato astronomicamente. Si può dire che sia iniziato con Matrix, che ha fatto esplodere le convention nel 1999, ma il vero cambiamento è stato Inception di Christopher Nolan, nominato agli Oscar nel 2010.

Clive Owen in Gemini Man (2019)
Foto di Photo Credit: Ben Rothstein/Ben Rothstein – © 2019 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Si trattava di un film che offre una premessa elaborata, la spiega attentamente al pubblico per tutto il film, poi nel terzo atto saccheggia tutte le possibilità offerte da eccezioni alle regole chiaramente definite, alimentando al contempo una storia più grande. Era una fantascienza ben sviluppata e coesa per un pubblico mainstream. Negli anni successivi, abbiamo visto molti altri blockbuster utilizzare queste idee (Interstellar, Arrival) e i film indipendenti spingere ulteriormente i limiti (Predestination, Annihilation).

La premessa di Gemini Man è antecedente a questi punti di riferimento e, a quanto pare, non è stata aggiornata in modo massiccio nelle riscritture per adattarla al clima moderno (probabilmente a causa di quanto siano ardue la premessa e la trama). Il film si regge sul brivido obsoleto di un veicolo per star del cinema con un’idea vagamente fantastica che consente una serie di sequenze d’azione. Non si tiene conto della portata della storia o dei concetti, il che lo fa sembrare pittoresco e privo di uno scopo più importante.

Ma non è certo un buon esempio di divertimento idiota degli anni ’90, nemmeno per gli standard di Jerry Bruckheimer. Con l’idea di Gemini Man si può fare un film divertente e non è necessario che sia intelligente come le opere di Christopher Nolan, Denis Villeneuve o Alex Garland. Ma quando si tratta di considerare questo esperimento tecnologico come un pezzo di narrazione, è la mancanza di impegno che risalta davvero.

Gemini Man: il trailer del film di Ang Lee con Will Smith

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Gemini Man: il trailer del film di Ang Lee con Will Smith

Paramount Pictures ha diffuso il primo trailer ufficiale di Gemini Man, il nuovo film firmato da Ang Lee che vede protagonista Will Smith nei panni di Henry Brogan, un serial killer a cui improvvisamente darà la caccia un misterioso agente. E come illustrato dal footage, si tratta di un’esatta replica di se stesso, ma più giovane.

Questa storia non poteva essere raccontata dal cinema per come lo conosciamo. Ma grazie agli incredibili progressi in campo di tecnologia digitale, non solo possiamo finalmente vedere Will Smith ringiovanito sullo schermo, ma riusciamo anche a sperimentare con il racconto in un modo profondamente coinvolgente.” ha spiegato il regista nelle note di regia.

[…] Poterlo fare superando i limiti di ciò che il nuovo cinema digitale ha da offrirci è incredibile, come lo è lavorare con due Will Smith: uno splendidamente sofisticato, l’altro onesto ed esuberante. Per me questo è Will al suo meglio, e quando le due versioni si uniscono, accade qualcosa di veramente magico. Insieme all’immenso sforzo e all’abilità tecnica di chi ha creato questa nuova estetica, tra la fotografia, il reparto artistico, gli effetti visivi e il team tecnico, ogni parte del progetto è stata stimolante e commovente. Spero davvero che questo film offra un’esperienza cinematografica completamente nuova al pubblico di tutto il mondo.

gemini man

Fonte: Paramount Pictures

Gemini Man, recensione del film con Will Smith

Gemini Man, recensione del film con Will Smith

Arriva in sala il 10 ottobre Gemini Man, il nuovo film diretto da Ang Lee, con protagonista Will Smith, al fianco di Clive Owen e Mary Elizabeth Winstead. La peculiarità del film pensato e diretto dal regista taiwanese Premio Oscar è che il protagonista ha a che fare con una versione ringiovanita di sé stesso, interamente costruita in computer grafica.

La storia racconta la fine della carriera di un sicario al soldo del governo statunitense, Henry Brogan (Will Smith), che decide di appendere il fucile al chiodo accorgendosi di non avere più i fenomenali riflessi di un tempo. Tutto parrebbe procedere serenamente, anche se con reticenza da parte del suo superiore – visto che Brogan è il miglior tiratore che il governo abbia mai avuto nella sua scuderia –, se non fosse che il protagonista viene contattato da un vecchio amico e collega che gli svela che il suo ultimo assassinio, compiuto con la consueta precisione certosina, non era stato destinato esattamente ad un terrorista.

Nel giro di poco Brogan si rende conto di essere braccato da un cecchino dalla mira incredibilmente simile alla sua, fino ad accorgersi che quel cecchino è un suo clone più giovane di trent’anni. Ang Lee torna alla regia sperimentando effetti visivi più che all’avanguardia. Oltre alla performance di Will Smith che interpreta sé stesso più giovane in motion capture, Gemini Man è stato girato (e proiettato) in High Frame Rate 3D, che conferisce al risultato finale un notevole realismo. Infatti il progetto risale al 1997 da un soggetto di Darren Lemke, che però non aveva mai visto la luce proprio per la necessità di evoluzioni tecnologiche di un certo livello.

Il regista premio Oscar per Vita di Pi (e I Segreti di Brokeback Mountain), visionario e appassionato di sperimentazioni visuali, viene scelto nel 2017 per dare corpo all’idea, e in effetti raggiunge egregiamente il risultato. Certo, il punto di forza di Gemini Man può concludersi con l’aspetto tecnologico, perché il lavoro risente di una accentuata debolezza narrativa che non aiuta l’attenzione dello spettatore, rinvigorita solo dalle roboanti esplosioni. Ma, se ad apprezzare dev’essere più che altro lo sguardo, quello senz’altro non resterà deluso.

Guarda il trailer di Gemini Man

Gemelli cucina e amore: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

La commedia romantica Gemelli cucina e amore – da non confondere con Amore, cucina e curry , diretta da Jonathan Wright (già regista di Natale a Londra) arriva su Rai 2 per offrire un racconto che tra pietanze prelibate e buoni sentimenti non deluderà gli appassionati di questo genere. Come noto, i film e le serie dedicate al mondo della cucina sono aumentati notevolmente, ma in questo film prodotto dalla Hallmark il principale degli ingredienti è, come suggerisce il titolo, l’amore.

La Hallmark, per chi non lo sapesse, è una produzione televisiva specializzata in particolare in pellicole di genere sentimentale, dove si raccontano dunque storie di personaggi che il più delle volte si trovano a compiere percorsi articolati e imprevedibili prima di cascare definitivamente l’uno nelle braccia dell’altro. Altri titoli della Hallmark particolarmente noti sono Sognando Parigi, Un amore in fondo al mare, Tra le onde delle HawaiiUn Natale spettacolare (molti dei film natalizi della Hallmark si possono ritrovare su Prime Video).

Con questo lungometraggio in programma sulla Rai, però, si entra nel mondo dell’alta cucina, dove tra ricette, fornelli ed equivoci non mancherà di fare capolino anche l’amore. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Gemelli cucina e amore. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location dove si sono svolte le riprese. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Gemelli cucina e amore trama film

La trama di Gemelli cucina e amore

Protagonista del film è Josh, un cuoco che lavora nella cucina di un piccolo ristorante. Quando però il fratello gemello Julian, acclamato chef di Malta, si infortuna, Josh decide di “sostituirlo” pur di prendere parte ad una delle competizioni culinarie più importanti. Qui conosce Meg, l’organizzatrice dell’evento che, convinta di conoscere il fratello Julian, in realtà si sta innamorando di Josh. Naturalmente, gli imprevisti non tarderanno ad arrivare.

Il cast e le location dove è stato girato il film

Ad interpretare i gemelli Josh e Julian vi è l’attore Jeremy Jordan, noto per il ruolo di Winn Schott nelle serie Supergirl e The Flash. Jordan si è qui trovato a confrontarsi non solo con la sfida di interpretare due personaggi, ma anche quella di uno dei due che finge di essere l’altro, dovendo pertanto dar vita ad un’interpretazione nell’interpretazione. Nel ruolo di Meg, l’organizzatrice dell’evento, vi è invece l’attrice Jessica Lowndes. Completano il cast Callum Blue nel ruolo di Henri Vermeiren e Edward De Gaetano in quelli di Etienne Leduc.

Gemelli cucina e amore location

Colin Azzopardi, tra i produttori del film ha organizzato e curato tutta la parte delle riprese a Malta, spiegando a Newsbook che: “Abbiamo utilizzato diverse location a Malta, ma la location principale era all’interno e nei dintorni del Phoenicia Hotel, che è stato estremamente accomodante durante la realizzazione del film”, ha raccontato Azzopardi. Altre location sono state Merchant’s Street e Upper Barakka Gardens a La Valletta, e Palazzo Parisio a Naxxar.

Il trailer di Gemelli cucina e amore e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di martedì 4 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 2. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Gellert Grindelwald: tutti gli attori che lo hanno interpretato nel Wizarding World

Ci sono stati diversi attori che nel corso degli anni hanno interpretato Gellert Grindelwald nel Wizarding World, soprattutto grazie all’avvento di Animali fantastici che lo ha portato sotto i riflettori. Il personaggio viene nominato già ne La Pietra Filosofale, ma solo ne I Doni della Morte lo conosciamo come amico intimo del giovane Albus Silente.

Tuttavia, Silente capisce presto, anche in seguito a un tragico incidente che causò la morte della sorellina, che Gellert non è quello che sembra, e prende le distanze da lui. Abbiamo avuto un assaggio di questo racconto nel franchise, rimasto a oggi monco, di Animali Fantastici e, a oggi, sono ben 5 gli attori che hanno interpretato Gellert Grindelwald. Eccoli di seguito:

Jamie Campbell Bower

Jamie Campbell Bower è stato il primo attore a interpretare Gellert Grindelwald e l’attore che è rimasto lo stesso sia nel franchise di Harry Potter che in quello di Animali fantastici. Ha interpretato per la prima volta il ruolo in Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1 nei panni di un giovane Gellert Grindelwald in fotografie e flashback. Il retroscena di Grindelwald con Silente viene esplorato brevemente, ma il film si concentra maggiormente sulla connessione di Grindelwald con la Bacchetta di Sambuco. Il suo aspetto è come quello che viene descritto nei libri, un giovane bello e affascinante, capace di attirare le persone a lui.

Sebbene Jamie Campbell Bower sia un personaggio muto nei Doni della Morte, riesce comunque a impostare il personaggio, in modo che il pubblico possa capire che tipo di persona fosse anche solo mentre viene mostrano nelle fotografie con un giovane Silente, o mentre in maniera agile lo vediamo rubare la bacchetta a Gregorovic in una delle visioni di Gellert. Bower riprende il ruolo di Gellert Grindelwald in Animali fantastici: I crimini di Grindelwald. Ancora una volta, il suo ruolo è relegato ai flashback, mentre il Silente di Jude Law ripensa a quando lui e Grindelwald crearono un patto di sangue, in modo che non potessero mai farsi del male a vicenda.

La scena è una delle poche che mostra il tipo di relazione tra Silente e Grindelwald, una relazione romantica, come ha confermato la stessa autrice JK Rowling. In questa apparizione, il Gellert di Bower è affetto da eterocromia, la mutazione genetica che caratterizza le iridi di una persona di due colori diversi.

Michael Byrne

Insieme a Jamie Campbell Bower, Michael Byrne interpreta anche Gellert Grindelwald in Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1. Byrne interpreta il personaggio nella sequenza temporale contemporanea della serie di Harry Potter, mentre è ormai un vecchio che sconta la sua pena in prigione. Il vecchio Grindelwald appare solo in una scena, simile a quella del libro dei Doni della Morte, in cui viene interrogato da Voldemort riguardo alla Bacchetta di Sambuco. Il ritratto che Byrne fa di Grindelwald è molto diverso dal personaggio del libro.

La versione del libro di Grindelwald è un uomo che ha ammesso i propri errori e si rifiuta di confessare, cosa che lo porta alla morte. La versione cinematografica del personaggio di Byrne, tuttavia, si diverte nel dire a Voldemort che la Bacchetta di Sambuco giace con Silente nella sua tomba, ridendo anche mentre Voldemort se ne va per recuperarla. Sebbene non sia presente nella serie sequel, la versione di Grindelwald di Byrne rimane completamente diversa dalle performance mostrate nei film Animali fantastici.

Sebbene Grindelwald abbia fatto cose terribili in tutti e tre i film, non mostra mai piacere all’idea di ferire Silente, ma mostra solo rabbia, tristezza o indifferenza a qualsiasi menzione del suo nome. La differenza di Byrne rispetto alle altre interpretazioni di Gellert Grindelwald, tuttavia, potrebbe essere spiegata dalla mancanza di conoscenza di quanto fossero profondi i sentimenti di Grindelwald per Silente al momento della realizzazione dei Doni della Morte. Indipendentemente da ciò, la performance di Byrne rimane la rappresentazione più diversa di Grindelwald fino ad oggi.

Colin Farrell

animali fantastici 3Colin Farrell è stato il primo attore a interpretare Gellert Grindelwald nella serie Animali fantastici, anche se indirettamente. Grindelwald viene raccontato come una minaccia incombente per tutto il primo film del franchise, Animali fantastici e dove trovarli, e poi prepara il terreno affinché il villain della storia sia l’Auror americano, Percival Graves, interpretato da Colin Farrell. In un finale sorprendente, tuttavia, Newt Scamander rivela che Graves è Grindelwald sotto mentite spoglie. Quindi, anche se Colin Farrell esteriormente sembra un personaggio diverso, tutte le sue parole e azioni erano quelle di Grindelwald.

L’interpretazione di Farrell di Grindelwald si concentra sul suo lato malizioso, dal momento che passa tutto il suo arco narrativo del film a dare la caccia al ragazzino Oscuriale che vuole utilizzare per i suoi piani. Farrell riesce anche a seminare in qualche modo alla svolta del personaggio di Grindelwald mostrando falsa gentilezza verso coloro a cui sta facendo del male (un tratto visto più tardi nelle performance di Grindelwald) e trovando sempre un pretesto per coinvolgere Silente nelle sue conversazioni. Forse il più grande indizio che Graves è in realtà Grindelwald sono le riprese introduttive del film in cui vediamo il mago oscuro che ricorda palesemente Percival Graves. Entrambi vengono introdotti con un’inquadratura della nuca con lo stesso taglio di capelli.

Johnny Depp

Gellert Grindelwald Johnny DeppOriginariamente, Johnny Depp doveva essere Gellert Grindelwald per tutta la serie Animali fantastici. Ha recitato un cameo per la prima volta alla fine di Animali fantastici e dove trovarli, mentre compariva lentamente dalle fattezze di Colin Farrell, mentre Graves lasciava il posto a Grindelwald. In Animali fantastici: I crimini di Grindelwald, gli è stato finalmente dato il centro della scena e il pubblico ha potuto vedere chi è il personaggio per un intero film. A Depp è stato successivamente chiesto di dimettersi dalla serie Animali fantastici e dal ruolo di Grindelwald dalla Warner Bros. dopo la denuncia per violenza domestica da parte della ex moglie.

Oltre alle recensioni negative del film, la performance di Grindelwald che ha offerto Depp non è piaciuta molto, con critici e pubblico che hanno ritenuto che fosse simile alle performance di Depp in altri film e non hanno gradito il nuovo design del personaggio con i capelli biondi decolorati e gli occhi di colore nettamente diverso. Tuttavia, a uno sguardo più attento, la sua performance è molto simile a come Grindelwald è stato ritratto nei libri di Harry Potter. La manipolazione e l’intelligenza di Grindelwald sono citate come le sue più grandi risorse e la versione del personaggio di Johnny Depp è quella che mette meglio in scena questi tratti.

Il suo Grindelwald si comporta più come un burattinaio, portando le persone a fare cose orribili invece di costringerle a farlo. Depp è anche l’attore che interpreta Gellert Grindelwald che assomiglia di più a Jamie Campbell Bower, rendendo più credibile il fatto che siano la stessa persona in momenti diversi della sua vita. Tuttavia, Depp non è tornato a interpretare Grindelwald in Animali fantastici: I segreti di Silente.

Mads Mikkelsen

Gellert Grindelwald casataMads Mikkelsen è stato scelto per sostituire Johnny Depp nel ruolo di Grindelwald. L’attore ha avuto l’opportunità di interpretare Grindelwald per un intero film, anziché per un cameo o un flashback. Mikkelsen ha ricevuto i maggiori elogi per aver interpretato il personaggio, nonostante la tiepida reazione a I segreti di Silente. Insieme a un nuovo look con una differenza di colore più sottile tra gli occhi e un colore dei capelli più sobrio, Mads Mikkelsen ha portato sullo schermo un personaggio pericoloso e silenzioso, che trasuda sicurezza e intimidisce chi gli sta accanto.

Il grande problema di Animali fantastici: I segreti di Silente è che molte delle motivazioni o azioni di Grindelwald, così come sono state impostate ne I crimini di Grindelwald, non hanno molto senso all’interno della continuità con il Mondo Magico. Tuttavia, il Grindelwald di Mads Mikkelsen si distingue dagli altri per l’attenzione alla sua relazione romantica con Silente. Il pubblico, in particolare gli spettatori LGBTQ+, si stava stancando delle piccole anticipazioni sulla relazione omosessuale tra i due maghi e voleva che la relazione non fosse più lasciata al buio e fosse esplorata a fondo.

Sebbene Animali fantastici: I segreti di Silente non abbia abbracciato completamente la trama, si è concentrato maggiormente su questa relazione rispetto ai film precedenti facendo in modo che Mikkelsen e Jude Law condividessero diverse scene. Il personaggio ha avuto quindi non solo tanti interpreti ma anche apparentemente tante personalità diverse, forse a indicare proprio la mutevolezza di Gellert stesso e la difficoltà di inquadrarlo in un solo tipo.

Gellert Grindelwald: quello che sappiamo sul personaggio di Animali Fantasitici

Come è stato già annunciato Johnny Depp sarà l’attore che interpreterà Gellert Grindelwald nei film del franchise di Animali Fantastici e Dove Trovarli. L’attore, noto per i suoi ruoli dark, darà corpo a uno dei più potenti maghi oscuri, insieme a Voldemort, della storia della magia. Ma chi è Gellert? Cosa si evince della sua storia dai romanzi di Harry Potter?

Ecco quello che sappiamo su Gellert Grindelwald

La sua prima apparizione è sulle Cioccorane

L’influenza di Grindelwald sulla storia di Harry Potter non comincia a diventare evidente fino alla della serie, ma il noto mago in realtà ottiene la sua prima menzione nella Pietra Filosofale. Dopo aver incontrato i Weasley e essere stato spinto attraverso la barriera apparentemente solida tra le piattaforme nove e dieci a King’s Cross, Harry si imbarca sull’espresso di Hogwarts e viene introdotto alle Cioccorane da Ron.

Ogni Cioccorana ha una carta di un Mago o una strega famosi, ognuna con un ritratto in movimento e una breve biografia. Queste carte collezionabili raffigurano alcuni dei primi praticanti della magia, dal medievale russo Hag Babayaga, che mangiava regolarmente i bambini a colazione, all’antica strega greca Circe, famosa per aver trasformato i marinai naufraghi in maiali. Tuttavia, c’è anche posto per maghi viventi, come Silente.

Dal retro della carta del preside di Hogwarts apprendiamo che Silente è famoso per la sua scoperta dei cinque usi del Sangue di Drago, del suo lavoro di alchimista con il creatore della Pietra Filosofale, Nicholas Flammel, e del suo leggendario duello con Gellert Grindelwald. La carta menziona semplicemente che Grindelwald era considerato un Mago Oscuro che fu sconfitto nel 1945. Dovemmo aspettare i Doni della Morte per ulteriori informazioni sul Mago che si rivelerà essere un personaggio di vitale importanza.

Ha aizzato Silente contro i Babbani

Dopo la sua espulsione da scuola per aver praticato magia oscura, Grindelwald si recò a Godric’s Hollow, in Inghilterra, dove trascorreva l’estate con la sua prozia, la celebre autrice di Storia della Magia, Bathilda Bath. Il libro è famoso nella serie esclusivamente perché Hermione sembra l’unica ad averlo letto. È qui che l’adolescente Grindelwald incontrò per la prima volta i Silente, che erano diventati recentemente residenti a Godric’s Hollow. Lui e Albus Silente stringono un legame essendo due maghi coetanei e condividendo un intelletto simile, entrambi molto abili con la bacchetta ed entrambi con grandi ambizioni di mettere il loro talento a disposizione.

La relazione della coppia iniziò su una base di convenienza, con Silente che vedeva Grindelwald come una finestra per i luoghi magici lontani che non avrebbe mai visto mentre era bloccato in Inghilterra per prendersi cura della sua giovane sorella. D’altra parte, Grindelwald trovava stimoli mentali in un intellettuale che era desideroso di ascoltare. Quando la loro amicizia sbocciò, ordirono un complotto per rovesciare lo Statuto della Segretezza e portare i maghi fuori dal nascondiglio e per stabilire il dominio sui Babbani. Usando il motto “Per il bene più grande”, progettarono di lasciare Godric’s Hollow e diffondere il loro messaggio di dominio in tutto il mondo magico.

Silente si è innamorato di lui

Mentre la loro relazione si sviluppava da un reciproco interesse per degli obiettivi comuni, anche il modo in cui Silente si sentiva nei confronti di Grindelwald si sviluppò. Silente si innamorò del fuggitivo mago straniero, descritto nei libri non solo come una mente brillante ma come un bel giovane, con i capelli biondi e una faccia “allegra e selvaggia”. Rowling ha paragonato il modo in cui Silente si è innamorato di Grindelwald al modo in cui Bellatrix Lestrange si è innamorata di Voldemort quando ha rivelato l’orientamento sessuale del preside di Hogwarts durante una lettura di libri alla Carnegie Hall di New York nel 2007:

“Silente si innamorò di Grindelwald, e questo aumentò il suo orrore quando Grindelwald si dimostrò quello che era. In una certa misura, questo può scusare in parte Silente, perché innamorarsi può renderci ciechi? Ha incontrato qualcuno brillante come lui, un po’ come Bellatrix che era molto attratto da questa persona brillante, e poi è stato orribilmente, terribilmente deluso da lui.”

La Rowling ha aggiunto che ha dovuto intervenire durante il processo di trascrizione del film Il Principe Mezzo Sangue dopo aver letto una bozza in cui Silente parlava di una raazza che aveva conosciuto un tempo, lasciando una semplice nota sul margine che diceva “Silente è gay!” Sfortunatamente per Silente, Rowling ha anche insistito sul fatto che i suoi sentimenti per Grindelwald non fossero mai stati ricambiati.

Ha dato inizio al duello che ha ucciso la sorella di Silente

Con un ego che era grande quanto il suo intelletto, Grindelwald non si trattenne dall’usare la bacchetta contro chiunque. L’ex studente di Durmstrang usò la Maledizione Cruciatus, una delle tre maledizioni senza perdono, su Aberforth. Nonostante la sua ammirazione professionale e personale di Grindelwald, Silente non poteva sopportare di vedere queste maledizioni usate, meno che mai sulla sua famiglia. Così avanzò per difendere il fratello. La lotta infuriò tra tre poli, ma Ariana, sorella minore di Albus, ragazza curiosa, non poté sopportare di rimanere nascosta ed entrò nella stanza, camminando proprio nella mischia e fu colpita da una maledizione che la uccise all’istante.

Sebbene Aberforth abbia incolpato Albus per quello che è successo quel giorno (rompendogli il naso al funerale della sorella) rivelò poi a Harry, Ron e Hermione, in Harry Potter e i Doni della Morte, che non poteva essere sicuro di chi avesse lanciato l’incantesimo che aveva messo fine alla vita di Ariana.

Fuggì dal Regno Unito alla ricerca dei Doni della Morte

Temendo la conseguenze della morte della sorella del suo amico, Grindelwald fuggì dalla Gran Bretagna e iniziò la sua ricerca dei tesori magici che aveva desiderato da quando era uno scolaro ed era pronto a dedicare la sua vita alla ricerca dei Doni della Morte. Gli oggetti magici avevano sempre fatto parte del suo piano, anche prima di incontrare Silente a Godric’s Hollow. In effetti, il Mago Oscuro in erba andò a far visita alla zia Bathilda nel piccolo villaggio magico inglese perché sapeva che lì era sepolto Ignotus Peverell, il primo proprietario del Mantello dell’Invisibilità della Morte.

Mentre Silente era interessato solo ad impossessarsi solo della Pietra della Resurrezione in modo che potesse vedere di nuovo i suoi cari tornare in vita, Grindelwald intendeva trovare tutti i Doni per rendersi invincibile. Sapeva che il mago che possedeva tutti e tre i Doni della Morte sarebbe stato il Padrone della Morte. Con la sua presenza a Godric’s Hollow non è più possibile, Gellert si concentrò nella ricerca del Dono più potente, la Bacchetta di Sambuco.

Il suo duello con Silente divenne leggendario

Grindelwald e Dumbledore non si vedevano da 45 anni quando finalmente si trovarono faccia a faccia per un duello che avrebbe determinato l’esito della della Guerra Mondiale Magica, un conflitto che aveva attanagliato il mondo magico per decenni. Grindelwald aveva allevato un esercito allo scopo di rovesciare i vari Ministeri della Magia in tutta Europa e istituire un nuovo Impero dei maghi basato sulla schiavitù dei Babbani in tutto il mondo. Nonostante la sua paura nell’affrontare Grindelwald, a Silente non rimase altra scelta che rintracciarlo e sfidarlo, cosa che aveva rifiutato di fare per molto tempo.

Il famoso scontro fu in seguito descritto dal vecchio amico e testimone oculare di Silente, Elphias Doge, come il più grande duello magico di tutti i tempi, che durò all’incirca tre ore e terminò con la sconfitta e l’arresto del Mago Oscuro. Ciò di cui Doge non si rese conto al momento, era che aveva appena assistito al fatto che la Bacchetta di Sambuco satava cambiava la sua fedeltà: da Grindelwald a Silente, il quale sarebbe rimasto suo proprietario fino a quando non sarebbe stato disarmato da un Draco Malfoy ignaro, poco prima del suo omicidio per mano di Severus Piton.

Venne ucciso da Voldemort

Parlando della storia di Grindelwald nelle Arti Oscure e della sua reputazione sul palcoscenico internazionale, Vita e Bugie di Albus Silente di Rita Skeeter ha affermato che in una lista che classifica i maghi oscuri più pericolosi di tutti i tempi, Grindelwald si sarebbe “perso solo sul primo posto” solo perché ci fu l’avvento di Colui che non deve essere nominato, una generazione dopo. La sua reputazione di esponente di spicco del mondo delle arti oscure non era l’unica cosa che Voldemort gli rubò.

Quando Voldemort raggiunse Grindelwald, il mago era imprigionato da anni ed era in una brutta situazione. Mentre nel film I Doni della Morte Parte I non sembra che se la passi così male, nel libro, Rowling descrive le condizioni di Grindelwald: emaciato con i grandi occhi infossati, una faccia da teschio e pochi denti rimasti. Rivolge quel ghigno sdentato a Voldemort, quando il mago appare nella sua cella chiedendogli dove sia la Bacchetta di Sambuco. Per quello che ne sapeva Grindelwald, richiuso nella sua cella, la bacchetta era con Silente, nella sua tomba.

Mentre nel film di Grindelwald è mansueto e dice a Voldemort ciò che deve sapere, nel romanzo di Rowling il fragile vecchio mago mostra il guanto di fronte di fronte al suo usurpatore, sorridendo mentre guarda Voldemort pronunciare la Maledizione Mortale.

Gellert Grindelwald: 10 cose da sapere sul cattivo di Animali Fantastici

Con l’arrivo al cinema di Animali Fantastici – I segreti di Silente, si riaccende l’attenzione nei confronti della saga prequel di Harry Potter. Tra i personaggi su cui questi nuovi film si concentrano, uno dei più affascinanti è senza dubbio il villain Gellert Grindelwald. Un cattivo al pari di Lord Voldemort, dotato di poteri unici che lo rendono uno dei più pericolosi maghi mai esistiti. Sono tanti i misteri che ancora avvolgono il personaggio e molte sono le cose da sapere su di lui, deducibili tanto dai libri quanto dai film in cui compare.

Ecco 10 cose che forse non sai di Gellert Grindelwald.

Gellert Grindelwald: i film

1. È presente in diversi film.  Gellert Grindelwald è il principale antagonista della saga di Animali Fantastici, prequel dei film di Harry Potter. Comparso sotto altre vesti già in Animali Fantastici e dove trovarli, salvo svelare la propria identità nel finale, egli si è poi mostrato in tutto il suo valore in Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald. Ormai all’apice del potere, compare naturalmente anche nel nuovo Animali Fantastici – I segreti di Silente. Il personaggio è inoltre previsto anche per i prossimi due capitoli della saga, che porteranno così a compimento il racconto delle sue gesta.

Gellert Grindelwald in Harry Potter

2. Compare nel settimo capitolo della saga. I film di Animali Fantastici non sono i primi a portare sul grande schermo il personaggio di Gellert Grindelwald. Egli era infatti già apparso brevemente nel film Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1, settimo capitolo della saga principali. Qui egli viene mostrato da prima in un flashback che le mostra molto giovane e in seguito, nel presente, da anziano, quando viene raggiunto da un Voldemort in cerca di notizie.

Gellert Grindelwald Silente

Gellert Grindelwald e Albus Silente

3. Erano grandi amici. Come già anticipato da Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald, questa saga prequel sarà fortemente incentrata sul rapporto tra Grindelwald e Silente. Cresciuti insieme, i due sono stati grandi amici e forse anche qualcosa di più. Condividendo sogni e magie, entrambi aspiravano a portare ad un livello superiore il mondo dei maghi e delle streghe. Ben presto, però, tra di loro si insinuarono una serie di divergenze, con Grindelwald che manifestava sempre più intenti malvagi. La rottura tra di loro è ancora tutta da esplorare e molti sono i segreti che verranno alla luce con i prossimi film.

4. Si sono sfidati in un celebre duello. Pur provando ancora amicizia e amore per Grindelwald, Silente era consapevole di essere l’unico in grado di sconfiggerlo in duello e fu pertanto costretto a dar vita a tale battaglia. Esortato dalla comunità di maghi, egli si trovò dunque infine faccia a faccia con il suo amico nemico. Il duello fu così epico che le cronache ne parlarono per settimane e anni dopo fu inserito nei libri di testo di Storia della Magia. Silente sconfisse abilmente Gellert, divenendo ufficialmente il possessore della Bacchetta di Sambuco, anche se in un primo momento non ne era al corrente.

Gellert Grindelwald: da Johnny Depp a Mads Mikkelsen, gli attori che lo interpretano

5. Johnny Depp era stato scelto per interpretarlo. Al momento di dover scegliere un interprete per il ruolo di Grindelwald, la Warner Bros. decise di proporre la parte a Johnny Depp. Egli accettò il ruolo senza neanche voler leggere la sceneggiatura, essendo un grande fan della saga e desiderando da tempo di potervi fare parte. Depp fu coinvolto profondamente nella costruzione visiva di Grindelwald e contribuì attivamente alla scelta del look del personaggio, tanto per quanto riguarda suoi tratti estetici quanto per dettagli come gli abiti e simili.

6. Due diversi attori lo hanno interpretato in un film. Come già accennato, il personaggio fa la sua comparsa già nel settimo film di Harry Potter. Poiché Grindelwald ci viene qui mostrato in due età differenti, due sono anche gli attori che lo interpretano. La sua versione giovane ha infatti il volto di Jamie Campbell Bower (il quale ha poi ripreso il personaggio anche per un flashback in Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald), mentre da anziano è interpretato da Micheal Byrne.

Gellert Grindelwald casata

7. Mads Mikkelsen è il nuovo interprete del personaggio. Per via delle cause giudiziarie in cui Depp è attualmente coinvolto, la Warner Bros. ha deciso di togliere all’attore il ruolo di Grindelwald e affidarlo ad un nuovo interprete. La scelta è ricaduta su Mads Mikkelsen, il quale si è detto molto entusiasta della possibilità. Come noto, Mikkelsen si è concentrato sul dar vita ad una versione di Grindelwald coerente con quanto già visto eppure diversa, ricercando dunque una propria interpretazione originale del personaggio.

Gellert Grindelwald vs. Voldemort

8. Era più potente di Lord Voldemort. Benché oggi la popolarità di Voldemort come cattivo del mondo di Harry Potter sia difficilmente eguagliabile, è bene sapere che, stando a quanto riportato dalle descrizioni, è Gellert Grindelwald il più potente mago oscuro che sia mai esistito. Egli è infatti dotato non solo di una mente più potente e impenetrabile, ma è anche un abile illusionista nonché capace di praticare la magia anche senza bacchetta. Date le capacità che gli vengono attribuite, dunque, è lecito pensare che in un duello con Voldemort, Grindelwald potrebbe facilmente sovrastare il Signore Oscuro.

Gellert Grindelwald: a che casata appartiene?

9. Non ha frequentato Hogwarts. Come noto, Hogwarts non è la sola scuola di magia e stregoneria esistente nell’universo narrativo di Harry Potter e Animali fantastici. Il quarto film della saga principale, Il calice di fuoco, mostra infatti l’esistenza di altre due scuole e una di queste, l’istituto Durmstrang, è quella che frequentò Grindelwald nella sua giovinezza. In essa non vi sono le quattro celebri casate presenti invece a Hogwarts e dunque non è possibile ricondurre Grindelwald ad una specifica di esse. Tuttavia, l’istituto Durmstrang è noto per la propensione all’insegnamento delle Arti Oscure e ciò porta i suoi studenti ad avere legami con i Serpeverde.

Gellert Grindelwald: la sua morte

10. È stato ucciso da Voldemort. Chi ricorda la comparsa dell’anziano Grindelwald in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1, ricorderà anche che egli viene interpellato proprio da Voldemort, desideroso di saperne di più sulla potente bacchetta di Sambuco. Grindelwald, che da tempo si trovava nella prigione Nurmengard, viene torturato fino a quando non rivelò ciò che il Signore Oscuro desiderava sapere. Fu a quel punto che Voldemort uccise in modo particolarmente freddo Grindelwald, ponendo fine alla sua storia.

Fonte: HarryPotterFandom

 

Geena Davis parla del comportamento inappropriato di Bill Murray sul set di Scappiamo col malloppo

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Geena Davis parla del comportamento di Bill Murray sul set di Scappiamo col malloppo, film in cui hanno lavorato insieme nel 1990. L’attore comico, molto amato e conosciuto per il suo periodo in Saturday Night Live e per film come Ghostbusters, ha recentemente subito un calo di reputazione a causa delle lamentele contro il suo comportamento sul set di Being Mortal, che ha causato l’interruzione della produzione. Da allora, nel corso dei mesi successivi, c’è stata una maggiore attenzione sul comportamento di Murray sul set, cosa che ha portato alla luce diversi episodi in cui l’attore non sembra essersi comportato con professionalità. 

Geena Davis è tra coloro che ha raccontato la sua esperienza negativa sul set con Bill Murray. Nel suo libro di memorie Dying of Politeness, l’attrice ha rivelato che Murray l’ha terrorizzata sul set del film Scappiamo col malloppo del 1990, e durante una recente intervista sul podcast, On with Kara Swisher, Davis ha raccontato nel dettagli due episodi da quel set:

“Sono andata a incontrare Bill Murray e il suo co-regista e produttore in una suite d’albergo. Sono entrata e sono andata a sedermi con tutti i presenti. Ma Bill Murray è saltato fuori e ha detto: “Ehi, hai mai provato il thumper (un dispositivo per massaggi, ndr)?” E io ho risposto: “Cosa? No. Che cos’è?” “Bene, vieni a provarlo.” “No, no, no.” “Sdraiati qui. Voglio provarlo su di te.” E io: “No, no, no grazie”. E lui continuava a insistere. E io continuavo a dire “No” al punto in cui avrei dovuto urlargli contro: “Smettila di chiedermelo, cazzo! Non lo farò. Capisci?” Cosa che ero troppo timida per fare. Quindi mi sono appollaiato sull’angolo del letto e l’ho lasciato fare, e lui l’ha fatto per circa un secondo, e poi non ha chiesto se mi piacesse o altro. Quindi ho capito che era solo per vedere se poteva costringermi a fare qualcosa di inappropriato…

Stavamo girando una scena enorme in un incrocio a Manhattan con centinaia di comparse e una troupe gigantesca e tutta quella roba. E mi hanno detto: “Siamo pronti per farti venire sul set”. E ho detto: “Bene, i costumisti mi hanno chiesto di aspettare qui un secondo. Posso farlo o devo venire con te?” Pochi secondi dopo, Bill Murray – in un completo costume da clown, tra l’altro – sbatte contro la roulotte con gli occhi fuori dalle orbite e inizia a urlarmi contro e imprecare contro di me: “Vattene là fuori! Che cazzo stai facendo? Muoviti! Muoviti!” E si è messo dietro di me e mi ha urlato all’orecchio: “Muoviti! Muoviti più veloce! Muoviti!” E siamo arrivati a quell’incrocio dove c’erano centinaia di persone che lo guardavano, e lui continuava così finché non ha detto “Stai lì”, indicando un segno sul marciapiede e iniziando la ripresa. Parlarne in realtà, è ancora molto commovente per me perché mi vergognavo così tanto, sai, pensavo di essere qualcuno che voleva fare le cose per bene. Sai?”

Davis è solo una dei tanti attori che hanno parlato del cattivo comportamento di Murray sul set. In un podcast nel 2021, Lucy Liu ha rivelato che Murray le ha rivolto insulti “imperdonabili e inaccettabili” sul set di Charlie’s Angels, che secondo quanto riferito ha portato a un lungo scontro tra i due sul set del film del 2000. Bill Murray insiste sul fatto che lui e Liu da allora hanno fatto pace, mentre la star di Kill Bill ha detto che non ha rancore nei suoi confronti.

Geek girl: recensione della nuova serie Netflix

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Geek girl: recensione della nuova serie Netflix

Netflix ha da sempre incentivato la produzione di contenuti quali serie tv e film a sfondo teen: alcuni dei prodotti più visti seguono proprio questo specifico modello, come ad esempio Elite. Geek Girl è quindi un’altra delle tante serie adolescenziali distribuite dalla piattaforma. Formata al momento da una sola stagione di 10 episodi, ognuno da circa 30 minuti, la serie è tratta dall’omonimo romanzo per ragazzi della scrittrice inglese Holly Smale. Nel cast ritroviamo figure già parzialmente note nel panorama cinematografico e specialmente  nel mondo delle serie tv: Emily Carey (Wonder Woman, House of the dragon) interpreta la protagonista Harriet Manners, mentre Daisy Jelley (How to have sex) è nel ruolo della modella Poppy Hepple-Cartwright.

Geek girl: da secchiona a modella

Harriet Manners, la geek o secchiona della scuola, è una normale adolescente inglese: ha una migliore amica, Nat, con cui va a scuola e sopporta le prese in giro del gruppo di bulli popolari, è molto studiosa e curiosa, ma anche poco sicura di se.

Una gita alla London Fashion Week cambierà tutta la sua  vita; nonostante le sue insicurezze e il poco interesse per la moda, Harriet viene subito notata da Willbur, una sorta di fata madrina per tutte le modelle. Dopo anni  di  bullismo, la ragazza decide di cogliere l’occasione per dare un cambiamento alla sua vita. Harriet riuscirà il primo casting anche grazie al supporto del modello Nick Park, con il quale si creerà un rapporto che andrà oltre l’amicizia.

Ma non tutto sembra essere sempre perfetto anche per una modella: le difficoltà di mantenere il rapporto di amicizia con Nat, il cui sogno era proprio di lavorare nella moda, e l’invidia e gelosia di Poppy, modella e finta fidanzata di Nick, renderanno la vita di Harriet tutt’altro che semplice.

Geek Girl Emily Carey
Geek Girl. Cr. COURTESY OF NETFLIX © 2024

Il luccicante mondo della moda

Il tema principale di Geek girl è certamente il mondo della moda: questo viene talvolta visto come un campo molto superficiale e dai tratti tossici, per via della necessità di mantenere un fisico perfetto. Molti di questi elementi però vengono poco trattati all’interno della serie, lasciando totalmente offuscate le problematiche legate al peso delle modelle ed ai possibili disturbi alimentari che ne seguono. In Geek girl essere una modella è rappresentato un po’ come essere una principessa: bellissimi vestiti vistosi, tutte le attenzioni di sopra ed un affascinante principe azzurro. La serie sarebbe potuta essere invece una buona occasione per dare un quadro più veritiero sul mondo del fashion, pur mantenendo un tono leggero e da serie teen.

La paura di essere diversi

Sii felice di essere un orso polare.

L’elemento più caratteristico del personaggio di Harriet è proprio la sua insicurezza, la quale la porta prima a credere di essere odiata da tutti e poi a voler cambiare sé stessa nel diventare una modella. Harriet inizialmente cerca di uniformarsi al resto dei suoi compagni, e solamente dopo un importante confronto con Toby, il suo strambo  vicino di casa, comprenderà il valore della diversità.

La metafora utilizzata dai due è quella di un orso polare in una foresta: per quanto sia forte e maestoso, non riesce ad uniformarsi al meglio con il resto della fauna. Ed infatti lo scopo non dovrebbe essere quello: bisogna rispettare e celebrare la diversità e le piccole cose che rendono ogni persona unica.

Geek Girl Netflix
Geek Girl. Cr. COURTESY OF NETFLIX © 2024

Geek girl: piccoli difetti di stile

Trattandosi di una semplice serie teen, Geek girl non si distingue esattamente nel comparto tecnico- stilistico. Alcune riprese sembrano essere abbastanza… cringe, simulando uno stato di suspense in alcune scene parzialmente fuori luogo.

Il primo esempio si ritrova nel quarto episodio: Harriet è al suo primo casting e viene aiutata da Wilbur a imparare a camminare sui tacchi alti. In quel momento tutto sembra fermarsi e le riprese si focalizzano solo sulla protagonista e sul muro verso cui cammina, che sembra quasi allargarsi, in un effetto simile a una lente d’ingrandimento. Il secondo momento in cui alcune scelte tecniche sembrano essere poco adatte si ritrova nell’ultimo episodio, nel momento in cui Harriet viene invitata nuovamente a sfilare ma la paura la pervade. Per rappresentare al meglio lo stato d’animo della protagonista si ha un cambio  momentaneo di colori, rendendoli più cupi e idealmente più uniformi all’ansia di Harriet. E’ un cambiamento così breve da risultare solo come strano all’occhio dello spettatore e certamente superfluo.

Geek girl si dimostra essere esattamente ciò che ci si aspettava: una serie leggera e molto scorrevole, ma con alcuni difetti.

Geek Culture: le icone pop a lezione di anatomia

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Geek Culture: le icone pop a lezione di anatomia

Nella Geek Culture le icone pop sono sempre al centro dell’attenzione, come accade a questa serie di opere d’arte molto affascinanti create da NYCHOS,  dove Spider-Man, Darth Vader e gli altri incontrano l’anatomia.

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Gebo e l’ombra di Manoel de Oliveira al Taormina Film Festival

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GEBO E L’OMBRAVerrà presentato al prossimo Taormina Film Festival Gebo e l’ombra, l’ultimo film dell’instancabile maestro Manoel de Oliveira, che torna a regalarci una pellicola di spiccata sensibilità, incentrata sull’attuale tematica della crisi e che mette in scena e denuncia la povertà nella sua declinazione più universale.

Sinossi: Nella casa del vecchio Gebo si ritrovano diversi amici per discutere del mondo, un banchetto di quiete che potrebbe durare all’infinito. Il ritorno inatteso di João, figlio di Gebo che ha smarrito la retta via, sconvolge gli equilibri interni alla famiglia e provocherà serie conseguenze.

Nel cast le splendide dive Claudia Cardinale e Jeanne Moreau, il brillante e severo Michael Lonsdale, la musa deoliveriana Leonor Silveira e il giovane nipote del regista Ricardo Trepa.

Il film aprirà al Taormina Film Fest la rassegna dedicata a Claudia Cardinale e sarà presentato in versione originale sottotitolata sabato 14 giugno alle ore 20.00 presso il Palazzo dei Congressi.

IL FILM USCIRÀ NELLE SALE ITALIANE IL 19 GIUGNO

DISTRIBUITO DA MEDIAPLEX

Gears of War: Netflix annuncia lo sviluppo di un film e una serie animata!

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Nel 16° anniversario dell’uscita dell’originale Gears of War, Netflix ha annunciato una partnership con The Coalition per adattare il franchise di videogiochi di successo in un film d’azione in live action. Il film sarà quindi seguito da una serie animata per adulti con il servizio di streaming che suggerisce che potrebbe presto diventare un “potenziale inizio per più storie”.

La trilogia di videogiochi Gears of War si concentra sul conflitto tra l’umanità e gli ominidi rettili sotterranei conosciuti come l’Orda delle Locuste nel mondo di Sera. Il primo gioco di Gears of War è stato rilasciato il 7 novembre 2006 per Xbox 360. Seguiva il protagonista Marcus Fenix, un soldato della Coalition of Ordered Governments, mentre guidava un ultimo disperato sforzo per distruggere l’Orda di Locuste e salvare l’umanità. I due sequel successivi hanno aggiunto una terza entità al conflitto: i Lambent, mutanti semi-senzienti costituiti da qualsiasi organismo vivente infettato da Imulsion.

L’annuncio non è stato accompagnato da dettagli specifici come chi dirigerà o reciterà nel progetto. La star di Guardiani della Galassia, Dave Bautista, una volta ha descritto Marcus Fenix ​​come un “ruolo da sogno”, quindi sarà interessante vedere se Netflix esplorerà questa possibilità per un potenziale casting. Non è inoltre chiaro se l’adattamento di Netflix si atterrà strettamente ai videogiochi o se esplorerà altri aspetti del conflitto tra l’umanità e l’Orda di locuste e, forse, introdurrà nuovi personaggi nel mix. Il creatore della serie Cliff Bleszinksi, che non è più coinvolto nel franchise di videogiochi Gears of War, ha avuto una risposta succinta all’annuncio.

Gears of War è stato uno dei franchise di maggior successo di Xbox. Attraverso le sue cinque voci principali e diversi spin-off, il franchise di Gears of War ha venduto più di 40 milioni di copie. Negli ultimi tempi Netflix si è maggiormente orientato agli adattamenti di famosi franchise di videogiochi. Il servizio di streaming ha pubblicato adattamenti di Resident Evil , CastlevaniaCupheadLeague of LegendsCyberpunk e The Witcher, solo per citarne alcuni. Sebbene ci siano stati più tentativi di portare Gears of War sul grande schermo, Netflix potrebbe finalmente portare a compimento questa volontà.

Gears of War: il creatore del gioco commenta il potenziale casting di Dave Bautista come Marcus Fenix

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Il creatore di Gears of War, Cliff Bleszinski, ha rivelato se sarà coinvolto nell’adattamento cinematografico del videogioco e cosa pensa di Dave Bautista che potrebbe recitare nel film per interpretare il protagonista della vicenda videoludica, Marcus Fenix. In un’intervista con ComingSoon, a Bleszinski è stato chiesto se gli è stato chiesto di prendere parte alla produzione del film. Ha rivelato che nessuno lo ha contattato, ma che gli piacerebbe consultarlo e approva il popolare fancasting di Dave Bautista nei panni di Marcus Fenix.

Assolutamente no. Nessuno mi ha contattato ed è strano… Marcus è come Bruce Willis in Die Hard: tutto ciò che tocca sembra trasformarsi in schifezza. Dicevo in passato che non volevo che un wrestler professionista interpretasse Marcus. Ma Bautista è emerso dal circuito del wrestling professionistico, ma ha mostrato la sua capacità di recitare in Blade Runner 2049 e Knock At the Cabin e Guardians of the Galaxy. Ha letteralmente fatto quel cosplay: indossa l’armatura che ha pubblicato sui social media e ha il mio pieno sostegno poiché… la gente mi considera “il padre di Gears”. Non mi piacerebbe altro che prendere in considerazione la consulenza per il film”.

Cosa sappiamo sul film di Gears of War?

Netflix attualmente prevede di adattare Gears of War in un film live-action che sarà seguito da una serie animata per adulti e potenzialmente da ulteriori progetti successivi. La star dei Guardiani della Galassia Dave Bautista è stato  piuttosto esplicito  nel voler essere nel film Gears of War, affermando che la parte del personaggio principale Marcus Fenix ​​è un “ruolo da sogno”, anche se il mese scorso l’attore ha smentito categoricamente qualsiasi coinvolgimento nel film e nel cast. Che dire, non resta che aspettare ulteriori sviluppi! 

Gears of War: gli sviluppatori annunciano un film

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Gears of War: gli sviluppatori annunciano un film

Mentre si aspettano Tomb Raider e The Division, oltre all’adattamento di Assassin’s Creed, anche il franchise di Gears of War arriverà presto al cinema.

The Coalition Studio è attualmente al lavoro sul lancio del quarto gioco del franchise, ma ci sono grandi novità all’orizzonte. Il film è stato annunciato dal boss dello studio, Rod Fergusson, che ha dichiarato la presenza di un progetto in sviluppo alla Universal. I produttori saranno Scott Stuber e Dylan Clark e la Bluegrass Films affiancherà la Universal nello sviluppo del film.

Gears of War è uno sparatutto in terza persona sviluppato da Epic Games per la console Xbox 360. Il gioco utilizza la tecnologia dell’Unreal Engine 3.0 ed è stato pubblicato da Microsoft Game Studios: è uno dei giochi che supportano le librerie DirectX 10. In Italia è stato distribuito per il 17 novembre 2006 (come nel resto d’Europa eccetto che in Germania, dove la Microsoft Game Studios non ha pubblicato il gioco dopo che gli è stato negato il rating). Negli USA è stato distribuito il 7 novembre 2006 in negozi selezionati, mentre è stato messo in vendita nei principali rivenditori americani il 12 novembre 2006. È stata inoltre pubblicata una “Limited Collector’s Edition”, che include un disco con contenuti bonus ed un art book intitolato Bellezza distrutta che spiega in dettaglio gran parte del retroscena della storia del gioco.

Gears of War si incentra sui soldati della Squadra Delta che combattono per salvare gli umani che abitano sul pianeta immaginario Sera da un nemico implacabile sotterraneo conosciuto come L’Orda di Locuste. Il giocatore assume il ruolo di Marcus Fenix, un ex detenuto e un soldato dedito alla guerra. Nella modalità cooperativa, il secondo giocatore gioca nel ruolo dell’amico di Fenix, anch’egli soldato, Dominic Santiago (Dom). I due soldati si uniscono alla Squadra Delta e si battono contro L’Orda Delle Locuste attraverso il corso di una campagna di gioco basata sull’azione.

Il gioco ha guadagnato il successo subito dopo la sua pubblicazione. Il 7 novembre 2006 Gears of War è diventato il gioco più apprezzato sul servizio Xbox Live, scavalcando Halo 2, che era rimasto incontrastato sin dal suo lancio nel novembre 2004. È stato nominato “Gioco dell’Anno” da GameSpot. Al 19 gennaio 2007, dopo sole dieci settimane dopo il suo debutto, sono state vendute oltre tre milioni di copie del gioco.

Fonte: SR

Gears of War, Zack Snyder è interessato a dirigere il film per Netflix

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Il regista Zack Snyder ha rivelato il suo interesse nel realizzare un film su Gears of War, ma il creatore originale ha posto una condizione. I piani per un adattamento live-action del popolarissimo franchise di videogiochi Gears of War, il quale ha avuto inizio con il gioco originale del 2006, erano iniziati già nel 2007, quando New Line Cinema fu la prima ad acquistare i diritti del gioco. Dopo essere passato per più mani, Netflix è stato l’ultimo a puntare a trasformare i videogiochi in un film, annunciando che lo sceneggiatore di Dune Jon Spaihts avrebbe scritto la sceneggiatura all’inizio di quest’anno.

Durante una recente intervista con IGN, Snyder ha ora rivelato il suo potenziale interesse a dirigere un film su Gears of War o Halo, sebbene quest’ultimo abbia già avuto un adattamento in una serie televisiva Paramount+. Dopo aver appreso questa notizia, il creatore del gioco originale di Gears of War, Cliff Bleszinski, si è rivolto a Twitter per esprimere la sua approvazione, ma solo a condizione che Dave Bautista interpreti il personaggio centrale Marcus. Per fortuna, sembra non sia impossibile convincere Bautista ad accettare il ruolo, avendo egli già espresso il suo interesse a far parte del progetto.

Ecco invece quanto affermato da Snyder: “Beh, ce ne sono molti [di videogiochi]. Voglio dire, abbiamo parlato di un sacco di… Sai, Gears è sempre venuto fuori, più o meno nel nostro tipo di cerchia. Quindi, ero un fan del gioco, quindi, a pensarci bene, quello. Sono stato anche sempre interessato al franchise di Halo… Ovviamente lo hanno già realizzato, ma è stato qualcosa che ho sempre pensato potesse essere incredibile“. Dato che Netflix sta ora lavorando al progetto e che Snyder ha proprio con lo streamer un buon rapporto, per il quale ha già realizzato Army of the Dead e l’imminente Rebel Moon, è dunque molto probabile che venga scelto proprio lui a dirigere Gears of War.

GdA Director’s Award 2020 a KITOBOY (The Whaler Boy) di Philipp Yuryev

Tra i dieci film in concorso l’opera prima KITOBOY (The Whaler Boy) di Philip Yuryev è il vincitore del GdA Director’s Award 2020 nella diciassettesima edizione delle Giornate degli Autori.

L’opera è stata premiata dalla giuria presieduta dal regista israeliano Nadav Lapid e composta dai giovani europei del progetto 27 Times Cinema, ventisette spettatori provenienti ognuno da un diverso Paese dell’Unione Europea.

Tutte le riunioni di giuria sono state moderate da Karel Och, direttore del festival di Karlovy Vary, che ha condotto le discussioni accompagnando Lapid e i suoi giovani colleghi a decretare il vincitore.

Questa la motivazione con la quale hanno sostenuto la scelta: “Il vincitore del GdA Director’s Award è The Whaler Boy di Philipp Yuryev. Era uno dei tre film selezionati, assieme a Residue di Merawi Gerima, ritratto intimo e sperimentale della comunità black a Washington DC, e Conference di Ivan I. Tverdovskiy, analisi non convenzionale della paura e del dolore, ambientata in Russia durante una cerimonia in commemorazione di un attacco terroristico. La giuria ha ritenuto che The Whaler Boy di Yuryev fosse la prova cinematografica migliore, combinando il genere drammatico e quello comico, pur mantenendo una forte visione estetica. Questa opera prima del regista è una storia di “coming-of-age” che ritrae un mondo mai esplorato prima con tanta precisione e sapienza filmica. La decisione di avvalersi di attori non professionisti ha conferito maggiore autenticità e la giuria ha ritenuto che questo film meritasse di essere premiato.”

Il GdA Director’s Award ha un valore di 20.000 euro: metà destinata al regista, metà al venditore internazionale del film, per aiutarne la circolazione.

Leshka vive in un villaggio sperduto sullo Stretto di Bering che divide la Russia dagli Stati Uniti, tra il circondario autonomo della Čukotka e l’Alaska. È un adolescente ed è anche un cacciatore di balene, come la maggior parte delle persone nel paese. Da poco, è possibile accedere a Internet. L’unico momento di conforto per i ragazzi è diventata una video chat erotica che si interrompe continuamente. Il buffering, comunque, non impedisce di osservare giovani donne che vivono a migliaia di chilometri di distanza. Per tutti sembra essere poco più che un passatempo divertente, per Leshka invece si trasforma in una cosa seria quando si imbatte in una ragazza che gli cambia la vita. Al mattino presto, Leshka ruba un motoscafo, un binocolo e un arpione, e parte. Si prospetta un viaggio folle. Arriverà in Alaska?

Senza alcuna esperienza cinematografica, Philipp Yuryev (Mosca, 1990) è stato ammesso all’Università Statale Russa di Cinematografia. Con il suo primo cortometraggio realizzato durante gli studi, Utro drugimi glazami, si è aggiudicato numerosi premi internazionali. Eguale successo ha ottenuto con Vidoizmenennyy landshaft. Il suo film di diploma, Pesnya mekhanicheskoy ryby, è stato selezionato al Sundance e al Festival di Clermont-Ferrand. Kitoboy è la sua opera prima.

L’idea di questo film mi è venuta durante un viaggio nell’estremo nord della Russia, ricorda il regista, “Arrivati in un piccolo villaggio di pescatori, notammo che le donne più giovani erano partite per frequentare le scuole estive in città. Quell’esodo fu una vera tragedia per i ragazzi locali che dovettero trascorrere tre lunghi mesi da soli. Di fatto, circondati da una tundra senza fine, quei giovani furono totalmente abbandonati dalle donne, anche perché le ragazze del villaggio più vicino non potevano spostarsi per una semplice visita. La connessione alla Rete era scadente. L’unico modo per osservare delle ragazze era una video chat erotica che peraltro si interrompeva spesso. È stato proprio in quel momento che ho scritto la prima versione di questa storia. Ho deciso di trasferire la storia a Čukotka, in un piccolo villaggio popolato da cacciatori di balene. Il protagonista, Leshka, sperimenta i tipici problemi adolescenziali legati alla solitudine, il desiderio di trovare l’amore e il sentirsi incompreso dai suoi amici. Sono proprio esperienze del genere a rendere universale questa storia.”

GdA Director’s Award 2014: vince Manas di Marianna Brennand

GdA Director’s Award 2014: vince Manas di Marianna Brennand

La giuria, presieduta dalla regista Joanna Hogg, coordinata da Karel Och, direttore del festival di Karlovy Vary, sostenuta da Europa Cinemas e Cineuropa e composta da David Bakum (Germania), Victor Courgeon (Francia), Maarja Hindoalla (Estonia), Dimosthenis Kontes (Grecia), Amalia Mititelu (Romania), Saulė Savanevičiūtė (Lituania), Esmée van Loon (Paesi Bassi), Gregor Valentovic (Slovacchia), Isabella Weber (Italia) e Chris Zahariev (Bulgaria) – tutti ex partecipanti al progetto “27 Times Cinema”, inaugurato nel 2010 con il Parlamento Europeo – ha decretato il vincitore del GdA Director’s Award. L’annuncio si è svolto nel corso della tradizionale riunione plenaria trasmessa in streaming sulla pagina Facebook e il canale YouTube delle Giornate degli Autori. Il GdA Director’s Award ha un valore di 20.000 euro: metà destinata al regista, metà al venditore internazionale del film, per aiutarne la circolazione.

Tra i dieci film in concorso della 21ª edizione delle Giornate è Manas di Marianna Brennand ad aggiudicarsi il GdA Director’s Award 2024. 

Manas di Marianna Brennand vince il GdA Director’s Award 2014

La motivazione: “È un grande onore annunciare il film vincitore del GdA Award 2024. In questi giorni abbiamo discusso con grande passione di 10 film che esplorano universi cinematografici molto diversi tra loro, emozionandoci e sorprendendoci, e vorremmo ringraziare le Giornate degli Autori per la selezione proposta. Un film in particolare ci ha regalato un’incredibile esperienza condivisa. Manas è una finestra sul mondo capace, grazie a un’infinita cura per il dettaglio, di immergere lo spettatore in un viaggio immersivo e trasformativo.  Manas ci ha conquistato con la cura e l’attenzione con cui mette in scena un tema delicato e difficile come quello dell’abuso, sia in ambito domestico che in contesti più sistematici. Con questo racconto preciso e culturalmente specifico in cui abbiamo esplorato l’isola di Marajó, la regista ha ritratto qualcosa di profondamente universale. Questo film si è distinto dal programma per la sua maestria, le brillanti interpretazioni e il forte messaggio che crediamo risuonerà con gli spettatori di tutto il mondo, sensibilizzando e chiedendo un cambiamento. Grazie a Marianna Brennand per aver reso visibili queste storie e grazie alle Giornate degli Autori per averle portate alla nostra attenzione”.

Isola di Marajó, foresta amazzonica. Marcielle (Tielle) vive con i genitori e tre fratelli. Condizionata dalle parole della madre, venera la sorella maggiore pensando sia fuggita da quella vita squallida trovandosi un «brav’uomo» su una delle chiatte che solcano la zona. Man mano, però, Tielle si scontra con la realtà e comprende di essere intrappolata tra due ambienti violenti. Preoccupata per la sorellina e per il futuro desolante che le attende, decide di affrontare il sistema che opprime la sua famiglia e le donne della comunità.

“Durante una ricerca per un documentario da girare nei villaggi della foresta amazzonica, ho incontrato donne vittime di traumi indicibili fin dalla più tenera età. Avevano subito abusi sessuali all’interno delle loro case, oltre a essere sfruttate sessualmente su chiatte commerciali, praticamente, senza alcuna possibilità di fuga. Purtroppo, la maggior parte di noi donne ha una storia di abuso sessuale, morale o psicologico, che ha lasciato cicatrici profonde. Il Me Too e altri movimenti per i diritti delle donne ci hanno incoraggiato e permesso di rompere il silenzio e di denunciare gli abusatori in tutto il mondo. Ma che dire di queste donne invisibili di cui non conosciamo nemmeno l’esistenza? Con Manas voglio dare voce a loro che altrimenti non sarebbero mai state ascoltate, onorando le storie che hanno condiviso con me. Vedo il cinema come un veicolo efficace per la trasformazione sociale e politica e spero che Manas sia in grado di mobilitare gli spettatori rompendo l’enorme tabù che circonda questa difficile realtà che riguarda noi tutte”. (Marianna Brennand)

Marianna Brennand, dopo essersi laureata in cinema alla UCSB, è tornata in Brasile per realizzare un documentario sul suo prozio Francisco, un artista  riconosciuto a livello mondiale per i suoi lavori in ceramica. Puntando su un approccio narrativo poetico basato sui diari del suo personaggio, Francisco Brennand è stato presentato in anteprima nel 2012 e ha vinto i premi per il miglior documentario brasiliano e per il miglior film brasiliano al Festival di São Paulo. Nel 2007 aveva diretto un altro documentario, O Coco, a Roda, o Pnêu e o Farol, sulla ricca tradizione musicale del «coco de roda» a Olinda, città nello Stato del Pernambuco. Manas segna il suo debutto alla regia di un lungometraggio ed è il risultato di una ricerca decennale sul tema complesso e delicato dell’abuso e dello sfruttamento sessuale di bambine e adolescenti sull’isola di Marajó, nella foresta amazzonica.

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